Pieces of Salvatore's sorrow

di _Euphoria_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bollettino. ***
Capitolo 2: *** Disertore. ***
Capitolo 3: *** Chicago era magica. ***
Capitolo 4: *** Gli occhi che ricordo ***



Capitolo 1
*** Bollettino. ***


Bollettino.
Stefan scese di slancio dal calesse, pronto a tutto.
Ogni maledetta volta sentiva il cuore a mille e il terrore invadergli l'animo per poi rilassarsi dopo aver appurato che il nome di suo fratello non era nella lista. Fino a quel momento, perlomeno.
Si trovava in quella piazza assolata affiancato da donne, vecchi e bambini, tutti lì in attesa del bollettino di guerra. Il caldo ed il silenzio erano opprimenti in maniera quasi impossibile. L'ansia gli attanagliava le viscere mentre il respiro usciva affannato ed irregolare, cosa avrebbe fatto senza suo fratello? Rivoli di sudore freddo rigavano la sua fronte. Puntualmente ogni volta il pianto delle neo-vedove lo aveva fatto sentire un mostro per essersi sentito sollevato dal fatto che il fratello fosse ancora vivo, ma in tempi di guerra non c'era spazio per la compassione.
Brutto affare, la guerra. I giovani sudisti si erano arruolati inseguendo un sogno, un ideale, trovandosi poi in inferiorità rispetto alle armi nordiste. Il profondo sud stava perdendo ed i morti erano sempre più numerosi. Quello non era il posto di suo fratello, lui non si era mai esaltato come i suoi coetanei al pensiero di una guerra che sapeva inutile, lui era partito per un capriccio del padre e Stefan non avrebbe perdonato nè se stesso nè il padre se fosse morto per qualcosa in cui non credeva.
A questo pensava Stefan mentre aspettava col cuore in gola. L'uomo grassoccio e baffuto a cui era stato affidato il compito uscì dal suo ufficio e cominciò a distribuire copie della lista, il momento della verità era giunto. La gente si accalcava verso di lui, la speranza negli occhi. Il giovane si affrettò ad afferrare uno di quei fogli e scorse la lista partendo dalla lettera 'S'. Un sospiro di sollievo gli sfuggì dalle labbra quando non vide il nome di suo fratello, ma fu subito soffocato dal pianto delle donne che stentavano a contenere il loro dolore per la perdita subita.
Stefan abbassò la testa in segno di rispetto e si apprestò a tornare a casa, per riferire al padre, ora totalmente disinteressato alla sorte degli altri giovani che sapeva in guerra, gli bastava sapere che il fratello era vivo.
Poteva permettersi di provare speranza fino alla prossima battaglia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Strano, mi sono accorta quando ho finito di scriverla che il nome di Damon non è scritto neanche una volta, quasi fosse una presenza troppo lontana per pronunciare il suo nome ma ancora abbastanza vicino da essere suo fratello. C'è uno Stefan in ansia ma comunque controllato, non sono andata ad analizzare i ricordi del passato come avevo pensato se no sarebbe saltato fuori un libro, non una flash. va bè basta psicanalizzare me o i personaggi.
Ehm ehm non so il perchè ma ho voglia di scrivere dell' 800 proprio ora che la serie tv se ne è dimenticata, sono strana, ma quando l'ispirazione viene, viene e poi come non subire il fascino di Via col vento?!
Quindi pensavo ad una breve raccolta di flashfic sul 1864, guerra e salvatore's bromance, in questo momento quando i due fratellini sono più lontani che mai.
Ho scritto anche qualcosa degli anni 20 ma non so se lo posterò come one-shot o in questa raccolta per fare un confronto, si vedrà…
Oook il commento è più lungo della storia quindi mi fermo. Vi prego chi legge recensisca perchè mi farebbe davvero tanto piacere, anche solo una righina per dirmi cosa ne pensate :)
Grazie, Giulia

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Capitolo 2
*** Disertore. ***


Disertore.
«La cosa peggiore sono le urla» Damon guardò suo fratello, gli occhi spiritati persi in una dimensione che non avrebbe voluto rivivere ogni dannato momento.
«O il silenzio che viene dopo»
Stefan lo guardò non sapendo se provare ammirazione o compassione per il fratello. Sicuramente la guerra l'aveva cambiato.
«La gente muore davvero lì Stef. C'è sangue dappertutto, morti riversi ovunque, gli uomini diventano bestie. L'odore di fumo e di morte ti entra nelle narici fino a corromperti l'anima, lo sento anche ora» Damon si prese la testa tra le mani con disperazione, il solo ricordo era insopportabile, con che coraggio sarebbe tornato là?
«Non sei obbligato a tornare.» ingenuo Stefan, con che maggiore coraggio avrebbe detto a suo padre che non voleva difendere il sacro Sud?
«Certo, come no. Andrò a raccogliere il cotone.» Proruppe Damon sfoggiando un sorriso sarcastico.
«Damon, dico davvero. Vedrai che papà capirà» Stefan lo guardò dritto negli occhi con un'espressione più che seria. Il maggiore distolse lo sguardo sussurrando tra i denti la parola «Disertore»
Se l'avesse fatto, suo padre lo avrebbe disprezzato più di quanto già non facesse. Stefan afferrò la spalla del fratello e lo guardò deciso. «Se è così terribile come dici non devi tornare, non possiamo perderti.»
Damon lo osservò con affetto, il suo fratellino si ostinava a credere che al padre interessasse veramente la sua sorte quando lui sapeva che ormai da troppo tempo non era così. Era Stefan che non poteva sopportare l'idea di perderlo, solo ed unicamente lui, non serviva usare il plurale. Considerò davvero l'idea. La guerra era terribile, da mesi non passava una notte tranquilla, senza ansia per gli attacchi nemici, senza l'odore dei cadaveri, senza il panico per ciò che sarebbe venuto. Combatteva per un ideale che non gli apparteneva, aveva solo seguito il volere del padre in difesa di una Causa già persa in partenza. No, non voleva più combattere.
Anche lui afferrò una spalla del fratello «Mi sosterrai?»
«Sempre e comunque» Stefan gli sorrise e Damon pensò che non avrebbe permesso a nessuna stupida guerra di portarsi via il sorriso del fratello.

 














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Grazie a Serah Farron che ha messo la shot nelle preferite e grazie mille ad AriaSolis che ha recensito! Scusate se ci ho messo un po’!  Ecco un altro capitolo, sempre più bromance ;)
Il Damon e lo Stefan del 1864 mi piacciono tantissimo!
Grazie a chi ha letto e commentate!!
Baci, Giulia

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Capitolo 3
*** Chicago era magica. ***


Spoiler!: Non legga chi non ha ancora guardato la 3x03! A vostro rischio e pericolo, io ho avvertito ;)







Chicago era magica.
Stefan aprì gli occhi e, disorientato, si guardò intorno. Un luogo che non conosceva, ma non se ne stupì, ultimamente accadeva davvero spesso.
Una luce soffusa, una scarpa col tacco abbandonata di fianco al suo ginocchio luccicava nel buio. Si passò una mano sugli occhi come se potesse cacciare la nebbia che gli oscurava la mente.
Guardò la fonte della luce, un candelabro a sei braccia in argento, un paio di candele erano mozzate di netto. Fissò per qualche attimo la tappezzeria ad elaborati disegni oro e nero mentre respirava a fondo l'aria impregnata di sangue.
Abbassò lo sguardo alla sua destra, sul pavimento in legno era riverso il corpo senza vita di una donna che non riconobbe immediatamente, l'elegante vestito da sera strappato sul petto e la pelle chiara interamente segnata da graffi color porpora. I biondi capelli erano scomposti e le coprivano gli occhi, Stefan non si preoccupò di scostarli per osservare meglio la sua colpa, il suo nome era Lisa Drued.
Sapeva chi era eppure non la conosceva, era solo un altro nome che sarebbe andato ad allungare la sua lista. Le labbra della ragazza erano rosse ed invitanti e Stefan sorrise quando le vide dimenticando subito dopo il senso di colpa.
Quando si accorse che la manica della sua costosa camicia era irreparabilmente macchiata del sangue della sconosciuta si irritò e voltò la testa in cerca della giacca, in modo da coprire il sangue. La sua giacca era ai piedi del sontuoso divanetto all'altro capo della stanza ma ad attirare la sua attenzione fu il corpo abbandonato su di esso.
Un'altra appetitosa giovane donna era coricata sulla preziosa stoffa, l'abito argento sollevato fino alle cosce aperte in una posizione innaturale. Stefan si avvicinò a lei, attratto da qualcosa che non avrebbe saputo spiegare. Osservò il bel volto: i capelli ebano acconciati in morbide onde, le labbra rosse e un profondo e sanguinolento morso sul collo che aveva lasciato rovinose linee color rubino fra i seni, sul vestito e sul divano.
Stefan accostò due dita alla scia di sangue rinsecchito poi se le leccò socchiudendo gli occhi, gustandolo. La ragazza sussultò in un respiro debole ed affannato. Era ancora viva. Stefan se ne compiacque, le afferrò il mento e lo rivolse verso di sé.
«Apri gli occhi Kelly Price.» ordinò. La ragazza sollevò appena le palpebre «Non aver paura». Aggiunse a quelle parole un sorriso insinuante e minaccioso poi baciò le labbra porpora della ragazza. Un bacio dolce, ma che parve violare e togliere il respiro alle deboli labbra della ragazza.
Stefan evidentemente insoddisfatto si staccò da lei e la guardò di nuovo negli occhi mentre le accarezzava una guancia.
Con voce lenta e strascicata pronunciò le ultime parole che la giovane avrebbe sentito «Temo tu sia spacciata, tesoro» poi si avventò sul suo collo prosciugandola definitivamente. Quando ebbe terminato la osservò di nuovo, era affascinante anche nel pallore della morte.
Con tutta tranquillità si infilò la giacca e si avviò verso la porta. Nel vestibolo vi era un largo specchio, un vampiro bello e sfrontato lo osservò di rimando e lui si sentì soddisfatto di sé. Il suo ciuffo, i suoi occhi, l'espressione, gli piacevano.
Era un predatore. Si abbottonò la giacca, si passò una mano fra i capelli ed uscì nella buia notte che precedeva l'alba.
Chicago era magica.



I raggi di luce di un'alba colorata di rosso si facevano strada attraverso i grattacieli di Chicago quando Damon entrò nell'appartamento. Il profumo di cera sciolta e candele appena spente si addensava in aria unendosi al sentore dominante del sangue.
Aveva seguito Stefan quella notte, dopo tanti anni passati ad ignorarlo e a stare lontano da lui, e ciò che aveva visto non gli era piaciuto. Lo odiava ma era pur sempre il suo fratellino e Lexi non si era presa cura di lui come aveva promesso di fare.
Si avvicinò con rassegnazione al cadavere della ragazza bionda evitando accuratamente i residui di sangue rappreso che imbrattavano il pavimento.
Si chinò per osservarla meglio e gli sfuggì un sorriso compiaciuto e sconcertato quando vide le ferite della ragazza: un'opera d'arte.
Stefan l'aveva sì finita bevendo dalla carotide ma prima si era divertito non poco. Graffi paralleli obliqui segnavano i seni scoperti della ragazza, alternandosi a cerchi di varie grandezze. Stefan oltre ai denti aveva usato le unghie per aprirle tagli profondi e berne il sangue.
Damon distolse lo sguardo e decise di passare oltre.
Esaminò la mora sul divano, non era morta da molto, il suo corpo era ancora tiepido. Più che bere sangue, con lei Stefan aveva sfogato la sua lussuria a giudicare dalla brutta angolazione presa dalle gambe, le anche erano palesemente spezzate.
Damon si passò una mano tra i capelli scuotendo la testa, scocciato. Lexi non aveva affatto compiuto un buon lavoro. Mentre prendeva una fiaschetta di liquore dalla sua giacca -fiaschetta che aveva ereditato dalla sua ormai defunta cena- pensò che avrebbe dovuto cercare la vampira e farle una ramanzina.
Sparse l'alcolico ambrato sul divano e sul corpo della bionda poi estrasse un accendino e lo lanciò con noncuranza sui corpi che presero fuoco immediatamente. Uscì senza troppa fretta dall'appartamento, e appena fuori fu accecato dal primo sole. Chicago era decisamente un incubo.















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Ci siamo spostati negli anni '20! Li adoro e non potevo non scriverci qualcosa!
Ook sono piuttosto soddisfatta di questo capitolo quindi sono curiosissima di sapere cosa ne pensate!
Mi è sembrato originale confrontare gli Stefan e Damon di questi anni, io me li vedo così -scusate fans di Stefan, l'ho fatto apparire come un maniaco stupratore ma è venuto fuori così!- Ehm ehm i nomi delle ragazze ci sono davvero sul 'muro di Stefan'! ;)
Quindi Stefan sempre impegnato con i suoi giochetti da maniaco e Damon che se ne cura, però fino a un certo punto. Ho voluto esprimere l'idea di un Damon più preoccupato della sorte del fratello che di quella delle vittime, dopotutto a lui all'inizio della serie non importava nulla delle vite umane, quindi ho voluto mantenere questo carattere e spero di esserci riuscita.
Vi prego commentate perché ci tengo davvero a sapere cosa ne pensate! vi piace questo Stefan senza pietà!? e sono riuscita a mantenere i caratteri di Damon?! rispondete ai dilemmi plz!
{e anche: non ho messo spoiler nei tag all'inizio della ff perchè non sapevo se ci sarebbero stati o no, dovrei modificare!?}
Grazie a chi ha letto, alla prossima
Baci, Giulia

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Capitolo 4
*** Gli occhi che ricordo ***


Gli occhi che ricordo
La porta del locale si aprì ed un vociare indistinto, misto a musica e risate ne fuoriuscì con prepotenza per poi essere soffocato non appena la porta si richiuse. Stefan si ritrasse maggiormente nell'ombra, confondendosi con l'oscurità, era vitale che non fosse visto.
Se un passante avesse rivolto lo sguardo verso il suo nascondiglio, l'unica cosa che avrebbe notato sarebbe stato il bagliore dei suoi occhi color smeraldo, una volta così limpidi e caldi quanto ora erano freddi e duri.
Il vampiro valutò attentamente le due figure appena uscite dal locale che si avviavano lentamente verso il lato opposto a quello in cui stava rintanato lui. Una risata civettuola e acuta, probabilmente causata più dal troppo alcool che da un reale divertimento, proruppe dalle labbra della giovane e ferì le orecchie di Stefan. Se fosse stato lui il suo accompagnatore l'avrebbe sgozzata lì, sul marciapiede, senza pensarci due volte.
Guardò meglio la ragazza, aveva belle gambe e qualche centimetro dell'orlo di un lavorato vestito rosso sbucava da sotto un cappotto scuro. In testa aveva un cappellino alla moda e la sua mano era arpionata al braccio del suo accompagnatore mentre zampettava spensieratamente sui tacchi, cercando di mantenere l'equilibrio. Damon sceglieva sempre le migliori.
Si perse ad esaminare il fratello, sembrava lo stesso di sempre eppure diverso. Il suo modo di camminare era lo stesso ma sembrava aver acquisito un portamento ancora più austero di quando era nella Confederazione, pur mantenendo una sorta di eleganza nei modi e, anche se erano nella Chicago lontana anni luce dai tempi d'oro del profondo sud, conservava la gentilezza tipica delle sue origini sostenendo la ragazza con delicatezza.
Stefan notò la sua espressione quando, di profilo, sorrise alla giovane: i suoi lineamenti erano delicati come ricordava però la smorfia che le rivolse non era un vero sorriso, non sembrava poi così contento.
Aveva alzato un sopracciglio e arricciato le labbra come quando Stefan da piccolo, se lo ricordava ancora, aveva interrotto la lettura del suo libro preferito per mostrargli una piccola ranocchia. Damon aveva prima sgranato i suoi grandi occhi azzurri e poi lo aveva guardato con l'aria di voler dire "mi hai chiamato solo per questo?", però si era trattenuto dal farlo per non deluderlo.
Si riscosse da quei ricordi dolorosi e continuò quella sorta di analisi. Suo fratello era vestito di scuro, il ciuffo che portava quando erano umani in Virginia era stato reciso ed i suoi capelli
si limitavano ad oscillare stancamente sulla sua fronte.
Stefan attese che facessero qualche metro prima di cominciare a seguirli, restando a debita distanza. La coppia procedeva senza fretta, evidentemente Damon non era poi così affamato.
Il fratello minore non riuscì a seguire la loro conversazione, la sua lotta interiore era troppo rumorosa perfino per il suo udito sovrumano. Moriva dalla voglia di chiamare il fratello, dopo quello che gli aveva fatto, nonostante sentisse un poco familiare ma oppressivo senso di colpa avrebbe voluto averlo ancora accanto a sé.
Quasi non si accorse di quando suo fratello sospinse la ragazza contro il muro laterale di un emporio e la baciò, avventato e passionale, scendendo poco dopo al collo e affondando i canini nella sua carne.
Stefan lo invidiò davvero quando con semplicità e senza alcuno sforzo ritrasse i denti e dominò le sue voglie prima di finire la preda. Bizzarro che alla fine Damon si trovasse meglio nei panni di vampiro che Stefan stesso.
Il maggiore afferrò la vita della ragazza e fissò le sue pupille nelle proprie ordinandole di andarsene e dimenticarsi di lui. La giovane donna eseguì e si incamminò incerta sul marciapiede lastricato.
Damon rimase fermo qualche istante poi si passò una mano tra i capelli e ricominciò a camminare, tornando indietro. Stefan si ritrasse in un vicolo e rimase perfettamente immobile sperando e allo stesso tempo temendo di essere trovato. Ma Damon passò avanti senza variare l'andatura e Stefan, immancabilmente, si sentì ferito.
Damon gli aveva promesso un'eternità di sofferenze e Stefan si era sentito rincuorato da ciò perché un’affermazione del genere implicava comunque la presenza del fratello nella sua vita. Il "me ne vado Stefan" non era sembrato eterno se lo doveva perseguitare. Damon aveva mantenuto il suo proposito per il ventennio dopo la trasformazione ma poi aveva smesso. La totale indifferenza da parte del fratello era ciò che faceva soffrire Stefan ed era vittima di essa anche in quel momento.
Vide il fratello voltarsi distrattamente nella sua direzione, continuare a camminare, fermarsi e guardarsi indietro di nuovo. Poi lo vide scuotere la testa ed avanzare più deciso per la sua strada.
Stefan, deluso, si incamminò nella direzione opposta. Per fortuna era diventato un vero esperto nell'arte vampiresca di spegnere i sentimenti.


Damon aveva intravisto un bagliore verde nel buio, ma quando si era voltato indietro per controllare esso era sparito. In un primo momento il vampiro aveva pensato a suo fratello, poi si era convinto che lo sguardo di Stefan, quello che ricordava, era in realtà molto più luminoso.


 





















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Ooops non aggiorno da ottobre… *chiede perdono in ginocchio* ma sono stata impegnatissima, vi dico solo due parole: maturità e patente. Capitemi e perdonatemi.
Questo capitolo poi è stato un parto, ero partita con una scena tra Damon e Lexi ma ho cambiato idea anche se non sono per niente convinta di quello che ho scritto, ditemi cosa ne pensate per favore!
Credo il prossimo sia l’ultimo capitolo ma purtroppo non so dirvi quando lo posterò.

Grazie mille a Elen91 che continua a commentare e l’ha messa addirittura tra le preferite!!
Grazie anche a Serah Farron che l’ha messa tra le preferite e ad AriaSolis e Serenity452 che l’hanno messa tra le seguite ;)

Baci, Giulia {recensite!}

 

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