Ad ognuno il suo spavento

di Silene Nocturna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buona Festa della Zucca ***
Capitolo 2: *** Il Fantasma di Capsuleville ***
Capitolo 3: *** Dolcetto o Scherzetto? ***
Capitolo 4: *** Qual è il tuo horror preferito? ***
Capitolo 5: *** Vecchi Racconti ***
Capitolo 6: *** Ending ***



Capitolo 1
*** Buona Festa della Zucca ***


Dato che la festa mi ispira più di ogni altra cosa, ecco a voi una raccolta alquanto sciocca in omaggio ad Halloween XD

Questa prima storia vedrà come protagonista Vegeta, difatti svolgo quasi tutto dal suo punto di vista… In seguito farò in modo di continuare la serie, creando singole storie –forse anche drabble- trattando appunto di alcuni spaventi dei personaggi presenti alla festa che più mi ispirano^^ Argomenti comici, horror o misteriosi si susseguiranno piacevolmente… Bèh, si vedrà!

Intanto buona lettura.

(Non badate ad un Vegeta così orribilmente conciato, l’immagine rispecchia soltanto le rispettive paure e la comicità di questo scritto –.-)

 

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Ad ognuno il suo spavento

-Omaggio per la festa di Halloween-

 

 

- Vegeta, gli ospiti sono arrivati. Ti andrebbe di scendere al piano di sotto? C’è un intero buffet per soddisfare lo stomaco di tanti invincibili guerrieri- esclamò entusiasta la scienziata muovendo i propri piccoli passi sui gradini della Capsule Corporation con equilibrio leggermente precario. Il saiyan era madido di sudore: aveva appena terminato gli allenamenti che avevano contribuito a fargli dimenticare la stupida festa di quella sera. Era diretto verso la camera da letto, con tutta l’intenzione di farsi una doccia e dopo, forse, si sarebbe deciso a degnare quei buoni a nulla della sua presenza… soltanto per deliziare il palato con squisite pietanze. Non avrebbe mai lasciato che quell’ingordo di Kaaroth approfittasse della sua assenza, né tanto meno si sarebbe abbassato ad ingerire gli avanzi degli scrocconi, una volta sceso al piano sottostante nel silenzio della notte.

Terrestri. Pensò accigliandosi e inspirando il profumo della donna che lo stava distrattamente sorpassando. Che senso aveva organizzare delle stupide feste a tema? Glielo aveva persino chiesto dato che Trunks, lei ed anche i due vecchiacci non facevano altro che nominare quella… Festa della zucca.

“Ci sono persone che indossano maschere spaventose e Trunks è entusiasta all’idea di spaventare i vicini o ricevere dolcetti… Sì, si possono perfino organizzare terribili scherzi!”

Cosa ci poteva essere di divertente in una cosa simile?

Per quanto il divertimento fosse un concetto ancora particolarmente astratto per il Principe, si ritrovò a pensare che sicuramente ne aveva conosciute altre forme: di quelle terrestri, per intenderci. Meglio non pensare ad un assopito piacere sinistro appartenuto al ruolo di mercenario. Un sano allenamento -magari in compagnia di suo figlio-, una disputa vincente con la sua compagna e… quella piccola lotta di supremazia che avveniva quasi ogni notte. Il tutto classificato come: piacevole. La Festa della zucca era l’ennesima perdita di tempo.

Bulma non si dispiacque affatto quando il guerriero le riservò soltanto un’occhiataccia accompagnata dal solito verso di stizza… Sapeva quanto Vegeta non gradisse la presenza dei suoi amici, tuttavia per quell’anno avrebbe fatto un’eccezione, accettando di “averli tra i piedi”, come diceva lui. Accantonati spiacevoli avvenimenti, era decisa più che mai a portare a termine i festeggiamenti; gli aveva ripetuto più volte quanto fosse “gradita” la sua presenza, cosa che inizialmente era bastata.

***

Dopo aver accolto tutti gli invitati, la padrona di casa fece strada in una delle ampie sale con addobbi a tema: luci tetre e varietà di zucche intagliate catturarono subito l’attenzione del piccolo Goten che spalancò la bocca esternando il proprio stupore. La signora Brief si prodigò di offrire quanti più dolci riuscisse a trasportare sul rotondo vassoio mentre Chichi continuava a guardarsi intorno leggermente in soggezione, sia per il marito intento a trangugiare dolcetti che per il succinto vestitino fasciato attorno al corpo della scienziata.

- Vuoi, cara? Sono pasticcini di zucca! Deliziosi, non trovi?- domandò l’anziana signora avvicinandosi alla –secondo i suoi termini di giudizio- più cara amica di famiglia.

***

Nel frattempo, in un luogo oscuro e nascosto ad occhi indiscreti, il Principe se ne stava con le braccia conserte osservando ciò che stava avendo luogo nel grande salotto… Gli pareva fin troppo nella norma; cosa c’era di divertente? La testa –non più pelata- di Crili era sempre alle calcagna di quel cyborg; non riusciva a concepire l’utilità della presenza di Yamcha e soprattutto… Kaaroth aveva già finito il secondo vassoio di teneri pasticcini di zucca, e pareva intenzionato a divorare il buffet se solo le due donne non fossero intervenute in tempo tirandolo via.

- No, Trunks! Lasciami!

Un inconsueto lamento invece attirò la sua attenzione e gli occhi vigili andarono a posarsi immediatamente sulla sagoma delle più giovani presenze della festa; suo figlio giaceva vittorioso sul corpicino di Goten, il cui volto giaceva in balia di un grosso e peloso ragno nero.

- Ti piace il mio amico, eh?- continuava ad infierire il maggiore mettendogliene un secondo in bocca.

- Tfi pfego, smeffila!

Il piccolo Son rabbrividì, pietrificato dal terrore nel tentativo di allontanare Trunks e quegli esseri da sé: ringraziando il cielo fu il tempestivo intervento di Bulma a salvare il bambino dalle grinfie della sua peste.

Il Principe dei Saiyan assistette alla scena con una punta di fierezza nello sguardo. Si era palesata ancora una volta la certezza di quanto suo figlio gli somigliasse: Trunks aveva messo lo stesso broncio che lui stesso riservava a Bulma nei momenti in cui era convinta di mostrargli i giusti ed appropriati comportamenti.

“E… Sì, si possono perfino organizzare terribili scherzi!”

Un sorriso sinistro gli solcò il volto. Spesso aveva delle idee davvero geniali, pensò dirigendosi verso i laboratori della struttura.

***

- Insomma Goku, possibile che tu non sappia proprio cosa sia l’educazione? Come devo fare con te?! Passano gli anni ma ti faccio sempre le stesse ramanzine!

- Tua moglie ha ragione! Non capisco cosa potesse costarti trattenerti ancora qualche minuto… Sei il solito ingordo- pronunciò Bulma confermando le parole di Chichi con un tono alquanto stizzito.

Non era accettabile ingurgitare gli antipasti riservati a dieci ospiti, lamentandosi di avere un inesplicabile languore dopo il tragitto percorso per arrivare a casa di Bulma.

Nel frattempo, l’inquisito si ritrovò a grattarsi energicamente la nuca tentando di esternare le sue più sentite scuse.

- Oh Vegeta, ci sei anche tu! Ma quando sei arrivato?- domandò con aria stralunata e con la flebile speranza che le due donne si concentrassero sul Principe, accantonando così il discorso sulla sua ingordigia.

- Sono sempre stato qui, idiota!- rispose sprezzante il saiyan, poi avanzò sicuro sotto lo sguardo di un ignaro Goku mentre gli ospiti non fecero minimamente caso alla sua presenza; erano ormai abituati ai silenzi, agli sguardi ed alla “compagnia” del Principe, mescolatosi tra loro suscitando ancora qualche emozione negativa a causa di ricordi spiacevoli, ormai quasi del tutto accantonati in un passato lontano.

Nessuno parve accorgersene dei luccicanti oggetti inseriti in uno dei piatti da portata, fin quando il banchetto fu ufficialmente accessibile e Goku poté approfittare del momento per disfarsi di uno scomodo coperchio. Percepiva il profumino dell’arrosto pervadergli le narici e riversarsi intensamente sulle papille, provocandogli l’eccessiva salivazione, accompagnata dal suo sguardo trasognante: era consapevole che Bulma fosse un’ottima cuoca. Gli bastò indirizzare lo sguardo sul letto di insalata affinché le sopracciglia scure si piegassero in una posa alquanto bizzarra; assottigliò le palpebre, era buio pesto, forse aveva le traveggole.

- S-s-s-…- le iridi si dilatarono accompagnando violenti brividi che sentì correre lungo la poderosa schiena tanto da farlo balbettare, pallido come un lenzuolo.

Yamcha nel frattempo fermò la forchetta a mezz’aria con la quale aveva inforcato una pallina di riso, e voltandosi verso il saiyan gli chiese stranito: - Ehi amico, che ti succede?

Ma Goku sembrava pietrificato. Continuava a digrignare i denti, allontanandosi contemporaneamente con cautela da quell’orribile e mefistofelico oggetto. Lasciò cadere il coperchio ed accantonò qualsiasi intenzione lo portasse ad avvicinarsi alle pietanze, prima di attirare l’attenzione degli invitati e di un Gohan vistosamente perplesso. – Oh papà…- mormorò in segno di resa; a volte si chiedeva come facesse suo padre ad essere così…ingenuo. L’eroe della Terra che aveva sconfitto i più acerrimi nemici temeva delle semplici ed innocue…

- Siringhe!- urlò balzando quasi come un felino per raggiungere la distanza di sicurezza necessaria: gli aghi argentei puntavano pericolosamente nella sua direzione.

Nell’istante in cui gli sguardi perplessi si volsero sull’ammasso di muscoli rannicchiato e tremante, al fine udito della scienziata giunsero semplici parole in grado di destarle validissimi sospetti: - Tsk, buona Festa della zucca- pronunciarono quelle labbra.

Pochi istanti, in cui i suoi occhi chiari si posassero sulla figura che le stava di fianco, le servirono a formulare un pensiero inaspettato. Oh béh, se non altro Vegeta aveva colto lo spirito della festa più di chiunque altro. Ecco perché non disse nulla e, anzi, si limitò ad elargirgli una piacevole risata.

 

 

 

 

 

 

*Ho preferito definirla Festa della Zucca dato che mi sembrava più adatto al contesto di Dragon Ball rispetto alla parola inglese^^

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Capitolo 2
*** Il Fantasma di Capsuleville ***


 

 

Il Fantasma di Capsuleville

 

 

-Yamcha vai via! Sono stufa delle tue assurdità.

- Ma Bulma, aspetta…

Niente da fare, la porta per poco non gli venne chiusa sul naso e l’uomo decise quindi di allontanarsi indignato dall’abitazione; l’ululato del vento un'univoca nenia, colonna sonora dei suoi rumorosi passi. Non appena varcò il cancelletto sentì una strana inquietudine pervaderlo: un brivido freddo gli percorse la schiena e non si seppe dare una spiegazione plausibile. “Ah, smettila. Ti è andato di volta il cervello!” si disse scuotendo la testa; eppure l’inquietante certezza di avere qualcuno al seguito gli fece deglutire rumorosamente la troppa saliva accumulatasi sulla lingua. Gli si era improvvisamente seccata la gola.

Un colpo, potente e ben assestato, arrivò senza alcun preavviso alle spalle mozzandogli il fiato.

- Ma che diavolo..?!- si ritrovò ad esclamare nella quiete notturna e, stranamente, nella solitudine più totale. Nessun’aura; nessun anelito di vita.

Un cane randagio abbaiò nella sua direzione mentre Yamcha trovò opportuno allontanarsi da quel luogo, colpevolizzando la sua stupida suggestione; decise di recarsi in un minuscolo bar per ultimare l’ormai rovinata sera. Bulma, da soltanto pochi giorni vedova, non era stata ben disposta ad accettare una sua intromissione alla Capsule Corporation: l’ostilità era palpabile. E non soltanto quella della donna.

 

 

 

 

 

 

Questa si distacca dalla festa precedentemente narrata, ma la trovavo ugualmente adatta XD Ce l’avevo in cantiere da chissà quanto tempo ed ho voluto revisionarla! In più ho deciso che per quanto riguarda la Festa della Zucca, riprenderò in mano il seguito lasciandolo per ultimo e credo che tutti siamo d’accordo che tratterà di una piccola vendetta di Kaarroth^^

Grazie ai lettori e recensori della scorsa fan fiction! Alla prossima,

Nihila.

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Capitolo 3
*** Dolcetto o Scherzetto? ***


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Dolcetto o scherzetto?

 

 

Casa Son…

- Dolcetto…O scherzetto?- urlarono all’unisono i due giovani mezzi saiyan ritrovandosi il volto familiare di Goku –coperto da una maschera dalle sembianze lupine- oltre la porta della piccola struttura arroccata sui monti Paoz.

- Allora, dunque, vediamo…- fu la risposta del genitore di Goten intento a pensare ai possibili esiti che quella domanda potesse avere. Forse il dolcetto gli si sarebbe potuto ritorcere contro…

- Papà, la mamma ti manda a dire che Goten e Trunks devono ricevere le caramelle, ma non troppe, altrimenti potrebbero abusarne- s’intromise Gohan con una scrollata di spalle, tornando ai suoi studi e palesando il disinteresse provato per la festività incombente.

Goku fu lieto di riempire i sacchi di iuta dei due piccoli e vederli sparire felici verso un’altra meta, nella notte oscura rischiarata dalla luna. Dopotutto, anche se guerrieri, esano pur sempre dei bambini. Bambini che non era riuscito neanche minimamente a spaventare.

 

Kame House qualche istante dopo…

- Dolcetto o scherzetto?- ripeterono in coro stavolta rivolti alla faccia perplessa del Genio delle Tartarughe.

- Dunque, vediamo… Dolcetto.- rispose sorridente il vecchietto, e nel frattempo rimase lì a fissarli in attesa di qualcosa. – Tartaruga, ti risulta che abbiamo dei dolci in casa?

Trunks e Goten parvero rabbuiarsi, gli rimaneva soltanto una casa da visitare ed il loro tour di Halloween sarebbe terminato con soltanto delle caramelle tutti i gusti.

- Oh ecco a voi, giovanotti!- disse infine l’anziano maestro porgendo ai giovani delle riviste di aerobica, accompagnate da biscotti scuri e bruciacchiati.

- Li ho fatti con le mie zampe- mormorò la centenaria tartaruga in vistoso imbarazzo.

Meglio di niente, si dissero i due volando via e lasciandosi il rumore del mare e l’aria salmastra alle spalle con il Genio che sventolava la mano in segno di saluto.

 

Casa Brief ancora qualche istante dopo…

- Oh che piacere avervi qui!- commentò la scienziata rivolgendo l’attenzione al suo migliore amico in compagnia della moglie, palesatosi senza preavviso con l’ausilio del teletrasporto.

- Buonasera Bulma, salve Vegeta. Goten e Trunks sono già arrivati?- per tutta risposta il principe grugnì, rimanendo seduto sul divano.

- No, non ancora, li stavamo aspettando ma a minuti dovrebbero essere…

Il campanello suonò più volte in quel preciso istante.

- Dolcetto o… Oh!- esclamarono sorpresi i bambini.

- Che cosa succede se scelgo “scherzetto”?

- Via, Goten. Presto, scappiamo!- urlò Trunks sorpassando il genitore e dirigendosi in tutta fretta al piano superiore della struttura.

Vegeta rimase sulla porta ponendosi interrogativi sull’ambiguo comportamento del figlio, palesando la sorpresa con la sua solita espressione dura e accigliata. Bulma era accanto a Chichi, cercando di trattenere a stento un sorriso per la scena a cui avevano appena assistito.

- Urca, Vegeta. Avrei dovuto vestirmi come te per farli spaventare!

Il saiyan osservò –oltremodo offeso- il suo acerrimo rivale con sdegno e decise quindi di abbandonare la sala con una camminata fiera, seguito subito dopo dalle risate sommesse delle due donne.

- Oche!- fu l’unico commento, prima d’addentare i dolcetti di zucca rimasti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con questa direi di aver raggiunto il limite dell’assurdo XD Povero Vegeta! Ma è stata la stessa Bulma in un episodio della serie a dire che il saiyan terrorizzava il piccolo Trunks u_u

Credo che le flash fic siano terminate, a meno che non mi viene qualche altra idea balorda prima di concludere la festicciola lasciata in sospeso!

Un enorme grazie a chi recensisce queste storielle comiche e mi sostiene con i bei complimenti, in particolare a chi ha deciso di seguirmi anche nella nuova creazione: End of an Era. Mia nuova long fic che spero non deluda le aspettative!

Alla prossima!

Nihila.

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Capitolo 4
*** Qual è il tuo horror preferito? ***


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Qual è il tuo horror preferito?

 

 

La terrestre continuava a tremare come una foglia, scossa dai singulti e faticava a reprimere gli urletti di terrore ad ogni e più raccapricciante sequenza che le si presentava dinanzi agli occhi chiarissimi e, in quel momento, spalancati su un qualcosa di immondo. Le grida strazianti provenienti da quella scatola parlante si propagarono per l’intera sala avvolta nel buio, dove gli scenari orrendi mandavano lampi sulle pareti bianchissime; era sola, la furia degli elementi imperversava al di fuori delle finestre ben chiuse, ma una di esse si spalancò d’improvviso provocando un gran frastuono, cosa che fece rannicchiare ancor più la scienziata nella sua calda coperta. Dopo qualche minuto riuscì a trovare il coraggio di abbandonare la postazione per richiuderle ed evitare che altra pioggia le bagnasse il pavimento; fatto sta che, girandosi per tornare sui propri passi, un’oscura e più consistente ombra le si parò dinanzi facendola così scivolare sulle piastrelle inondate d’acqua. L’attimo successivo era scomparsa.

“Avanti Bulma, non farti suggestionare!” si disse massaggiandosi la schiena. Tornata sul proprio divano, decise di interrompere finalmente quell’orrida visione per recarsi in camera da letto ed accantonare le sue stupide paure, tuttavia, accompagnata dal rombo del tuono, la spaventosa ombra si palesò nuovamente, inducendola ad urlare per lo spavento… Nonostante la sagoma fosse ben riconoscibile.

- Insomma, Vegeta! Ti sembra questo il modo di comparire?! Mi hai quasi spaventata!

Il corpo del saiyan era fradicio, quanto i suoi folti capelli; doveva essere appena uscito dalla gravity room, attraversando il giardino sotto sferzanti gocce d’acqua.

- Vuoi… Vuoi un asciugamano?- domandò con tono ben più rilassato, soltanto per essere ignorata e dopo, Vegeta, pensò ad incrementare l’aura per disfarsi dell’acqua che gli solcava i pettorali scolpiti.

- Ho fame.- dichiarò gelidamente, dirigendosi lentamente verso la cucina.

Ma Bulma Brief era furba, molto furba.

- Ti ho preparato un panino- esclamò facendo ondeggiare la mano per mostrargli ciò che stringeva tra le dita sottili.

Perché non approfittare della silenziosa compagnia di uno dei combattenti più forti dell’universo mentre osservava quel terribile film? Per tutta risposta il saiyan le si avvicinò titubante; appurò di non aver mai mangiato così vicino alla terrestre, fatto sta che una volta addentato il panino farcito con ogni prelibatezza si dimenticò perfino di un tale pensiero. Lei pareva fosse interessata a guardare delle stupide scene vagamente cruente sul grande schermo del salotto; sobbalzava, tremava e mangiava le unghie, nervosa ed impaurita. Quella donna era davvero incomprensibile.

- Ti piace il film?- gli domandò dopo circa un quarto d’ora di visione, ma senza risponderle, il saiyan pareva già intenzionato ad abbandonare il campo. – D-dove stai andando?-

- Mi pare che la notte si dorma, terrestre.

- Ehm, non ti andrebbe di rimanere ancora un po’? Ho un altro panino…- elargì incerta la giovane, abbozzando un sorriso. E pareva che quella scusa avesse funzionato. Ma all’incirca qualche minuto più tardi, durante il finale più cruento che avesse mai visto, si ritrovò ad esternare fin troppo palesemente quanto fosse poco incline ad osservare macabre vendette.

All’ennesima scena ritenuta troppo violenta o disgustosa, il principe decise di spegnere definitivamente il marchingegno ed accantonare la misera storia di quel Frankenstein. Non che non fosse incline alla visione di scenari sanguinosi o raccapriccianti, talmente finti da fargli abbozzare un sadico sorriso e compatire ancora una volta quegli stupidi terrestri, tuttavia il colorito di Bulma era diventato inspiegabilmente più cereo del normale. Era incredibile: nonostante condividesse lo stesso tetto con uno spietato assassino che lei stessa aveva ospitato, si ritrovava a tremare al cospetto di sciocche favole. Si concesse qualche istante per far scorrere le iridi corvine sul corpo non più teso della scienziata.

- Che c’è?

- Dovresti temere soltanto me, donna.- le disse ad un soffio dalle sue labbra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi di ritorno! Sfortunatamente o fortunatamente per voi, sono tornata con una nuova fan fiction, stavolta non molto comica, poiché quella ce l’ho in cantiere ed è prossima alla conclusione^^ Quindi vi annuncio che c’è ancora una storia prima dell’epilogo! Nonostante ciò spero che questa sia stata di vostro gradimento e di non aver reso il mio caro saiyan OOC… Grazie a coloro che mi seguono! A prestissimo…

Nihila

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Capitolo 5
*** Vecchi Racconti ***


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Vecchi racconti

 

 

I piccoli saiyan erano sdraiati sul grande tappeto del salotto ai piedi dei rispettivi genitori, intenti a chiacchierare noiosamente. A dir la verità erano soltanto le donne a parlare; Goku scambiava qualche frase con il signor Brief che, fumando la sigaretta ed allisciando il lucido pelo del suo micio, gli raccontava i progressi e miglioramenti dell’ultima camera gravitazionale. La signora Brief elargiva consigli culinari alla povera Chichi, sommersa da un fiume di parole e Bulma annuiva o esprimeva giudizi… In men che non si dica erano già riuscite a cambiare argomento, soffermandosi prima su qualche pettegolezzo e poi su abiti alla moda. Chichi si rammaricò di non vivere in città, nonostante la vita tranquilla dei Monti Paoz fosse comunque di suo gradimento. E per finire, Vegeta… Béh, era il solito Vegeta: se ne stava a braccia conserte ad osservare la televisione, come avevano deciso di fare anche Goten e Trunks. Il fato volle che il film dell’orrore trasmesso continuava a farli spaventare senza che nessuno se ne accorgesse, tranne lui, ovviamente. All’ennesima scena ritenuta troppo violenta o disgustosa, il principe decise di spegnere definitivamente il marchingegno ed accantonare la misera storia di quel Frankenstein. Non che non fosse incline ad osservare scenari di sangue e raccapriccianti, talmente finti da farlo ridere e compatire ancora una volta gli stupidi terrestri, tuttavia pareva che il colorito di Goten fosse diventato inspiegabilmente più cereo del normale.

- Uffa, e adesso cosa facciamo?- domandò Trunks rivolgendo uno sguardo afflitto al suo compagno di giochi: avevano esaurito tutte le caramelle ed i dolci… Gli adulti erano intenti a ciarlare senza degnarli d’attenzione, e Bulma fu l’unica ad ascoltare le parole del suo bambino.

- Ragazzi, che ne direste se vi raccontassimo dei racconti spaventosi?- pronunciò sfilandosi elegantemente dalla labbra la sigaretta; per tutta risposta ottenne l’attenzione dei presenti, accompagnata da sguardi lucenti ed uno soltanto adirato a causa del terribile odore che quel vizio lasciava alla sua bocca.

L’attimo successivo erano tutti concentrati su un signor Brief alquanto scettico.

- Non sono bravo con queste cose… Oh béh, comunque- pronunciò ridendo sotto i baffi.

- Forza papà, poi toccherà alla mamma.- dichiarò Bulma per incoraggiarlo; Trunks e Goten erano tutt’orecchi.

- Dunque… C’era una volta, un vecchio scienziato alle prese col suo grande laboratorio: era molto felice di lavorare, tuttavia un giorno, con sua particolare sorpresa, gli attrezzi che utilizzava per costruire i suoi geniali macchinari, sparirono uno dopo l’altro, senza lasciare traccia! E questo avveniva soltanto di notte…

- Era un fantasma!- esclamò il piccolo Son.

- Zitto Goten!- l’ammonì il più grande.

- …Curioso vero? Non c’era alcuna spiegazione logica per questo, fin quando un giorno, lo scienziato molto furbo, sistemò una telecamera ben nascosta tra gli oggetti disposti sulla scrivania. Il giorno seguente fu lì per osservare la registrazione: come sempre gli oggetti erano spariti, ma con immenso stupore ci fu una spiegazione a tutto ciò… Una bambina, la sua bambina sgattaiolava ogni sera in laboratorio per portar via una chiave inglese, un cacciavite, dei materiali di scarto… Così lo scienziato, curioso di vedere cosa succedesse, raggiunse subito la camera della figlia, trovandola alle prese con un oggetto tondo dallo strano ticchettio.

- Ma… ma quella bambina era Bulma!- esclamò Goku estremamente sorpreso. Vegeta l’osservò accigliato, quasi per compatire la sua ovvietà mentre la donna sorrise al ricordo del giorno in cui era riuscita a creare il suo radar cerca sfere; nonostante l’esito, era stata una bella storia, si ritrovarono a concordare tutti.

- Oh, adesso tocca a me! Dunque, vediamo… C’era una volta una bellissima ragazza circondata da due aitanti giovani: uno era alto e ingenuo, mentre il secondo un incredibile fusto con la fronte spaziosa. Ma la povera donna aveva due sorellastre estremamente cattive in grado di portarglieli via e…

- Mamma, tu salti il giro!- dichiarò una Bulma adirata, ma ancor di più ricevendo la solita risata sommessa della madre che civettuola rivolgeva sguardi d’ammirazione ai due saiyan, i quali rabbrividirono pensando all’esito che potesse avere quel racconto.

- D’accordo, ci provo io…- disse Goku tornando a volgere l’attenzione a suo figlio: - C’era una volta una grandissima torta al cioccolato piombata su di una piccola casa di montagna…-

- Perché?- domandò Goten accigliato.

- B-bèh perché… Perché in quel villaggio piovevano le torte!

- E allora?- insisté Trunks più scettico ed annoiato che mai.

- Allora, dunque, dicevo: il ragazzo fece della grossa torta la sua casa, e per vivere mangiava ogni giorno quei gustosi pezzi di cioccolato!

- Perché?- fu ancora la domanda di suo figlio.

- Perché… Aveva molta, moltissima fame! Era talmente povero che a volte non mangiava per mesi.

- E allora?- rimbeccò immensamente scocciato il piccolo Brief.

- Sì, béh, ecco… Un giorno mangiò così tanto che… Così tanto che scoppiò in mille piccoli pezzettini!

Inutile dire che gli interlocutori chiesero ancora una volta quel “perché” ed “allora”, senza il minimo interesse: giacevano col volto sorretto dalle manine paffute ed i gomiti sul tappeto osservando il povero Goku che deglutì vistosamente imbarazzato. Dopodiché la risata sfacciata e terribilmente derisoria del Principe dei Saiyan pervase l’intera stanza.

- Dimmi, Kaaroth, si trattava di Majin Bu o di te?

- Non è divertente.- dichiarò offeso l’altro, portando le braccia al petto. – Non sono bravo a raccontare storie, io.

Quando lo schiamazzo fu terminato, i ragazzini si ritrovarono a sorridere ugualmente nonostante tutte le storie narrate non avessero proprio nulla di spettrale; Chichi dichiarò fermamente di non essere in grado di creare qualcosa al momento e Vegeta era pronto a fulminare chiunque si fosse rivolto a lui come cantastorie… Quella serata era già durata troppo per i suoi gusti, ma nonostante l’ora tarda pareva che i due coniugi fossero intenzionati a continuare la loro permanenza; tutta colpa di Bulma e delle sue idee balorde. Bevve un sorso dalla lattina che stringeva tra le dita, dicendosi che appena terminata la bevanda avrebbe abbandonato anche quello snervante campo di battaglia. Dopotutto, che cosa c’era di più spaventoso di un’infima riunione di famiglia?

Per fortuna la signora Brief contribuì a placare l’animo di tutti offrendo altri e succulenti pasticcini rosso sangue, colore dovuto al frutto utilizzato nell’impasto.

- Tutti dolcetti e niente scherzetti!- esclamò Trunks sospirando sonoramente.

- Avanti Bulma, accontentali e mettiamo fine a questa pagliacciata.- disse brusco il saiyan aprendo la porta d’ingresso affinché i due ragazzini uscissero per bussare nuovamente il campanello.

- Vedrai papà, non riuscirai a spaventarmi!- ultimò il piccolo Son correndo allegramente fuori, seguito da un più scettico Trunks.

- Che hai in mente, caro?- domandò la scienziata una volta richiuso l’uscio.

Fuori al freddo, i rispettivi figli tentarono di raccapezzarsi per mettere in scena un formidabile scherzo e concludere per il meglio quella magica notte. Escogitarono infatti di unirsi mediante la fusione ed utilizzare la tecnica dei piccoli e dispettosi fantasmi; di sicuro le donne si sarebbero spaventate, pensarono sghignazzando. Quando tutto fu pronto ed il grande sacco di iuta proteso verso lo stipite della porta, si apprestarono finalmente a richiamare gli adulti e, con incredibile sorpresa per loro, sia Goku che Vegeta furono lì ad accoglierli.

- O la borsa, o la vita!- esclamò uno strafottente Gotenks.

Senza attendere oltre, il principe fu il primo a riempire il sacco, ma in maniera alquanto strana. Da quando le caramelle emettevano fumo?

L’attimo successivo un rumoroso scoppio accompagnato dalla puzza di zolfo pervase il porticato ed i fantasmi di Gotenks esplosero nel tentativo di fare la linguaccia.

Chichi e Bulma avevano un’espressione afflitta: in quel momento fu più forte di loro chiedersi quali dei due fossero i bambini.

La porta venne richiusa subito dopo e, sciolta la fusione, i ragazzini scomparvero nella camera di Trunks; era stata una notte di Halloween decisamente strana.

Poi, di nuovo il suono del campanello.

- Adesso basta! Trunks, ti ho detto che per stasera hai messo a dura prova la mia pazienza!- proruppe Vegeta spalancando con impeto la porta ed accogliendo così la visione di un’orribile vecchia seduta su di una palla di vetro fluttuante.

- Buonasera, io sono l’indovina Baba e…

- Ah sì?- pronunciò il saiyan a denti stretti.

- No, Vegeta!- tentò di fermarlo la conserte avendo inteso la prossima mossa.

Senza preavviso infatti, lui strappò la preziosa bolla dal posteriore della povera Baba, lanciandola con estrema potenza nel buio della notte. Richiuse sonoramente la porta alle spalle, pulendosi soddisfatto le mani, dinanzi ad una Bulma incapace di proferire parola.

- DANNATO SAIYAN, PAZZO E MALEDUCATO, IO TI MALEDICO!- furono le sonore imprecazioni della sibilla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve! Ebbene sì, questo è proprio il mio ultimo racconto prima di riprendere una certa festa lasciata in sospeso XD L’ho detto ogni volta ma credo proprio che stavolta sia vero… No in verità me n’è appena venuto un altro in mente! Maledizione XD Ah per precisare, vi informo che mi sono autoplagiata poiché questa storia è stata scritta parallelamente a quella precedente^^

Spero che sia stata di vostro gradimento e ci tenevo a ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita! Consiglio inoltre di leggere la flashfiction di Girl_in_Blue –sempre a tema- che a mio parere è molto divertente^^

Propongo ancora una volta il mio contest esclusivamente sul fandom di Dragon ball dato che ho riscontrato l’interesse di molte frequentatrici: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9936681&tid=42a6976879cf86a6f464928a54708e3463ce4b6f63966cbd44b9d436ce106dbf

 

A presto!

Nihila.

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Capitolo 6
*** Ending ***


Ad ognuno il suo spavento

-ending-

 

 

Se Goku era ormai deciso a non mettere più mano sul buffet, a causa dello spavento preso, non demordeva assaltando la cucina, in cui erano smistate le bevande e in particolare il sidro dolce che stava piacevolmente sorseggiando nella fresca brezza del giardino, esattamente sotto l’albero della Capsule Corp. luogo in cui anche un'altra presenza amava rifugiarsi, lontano dal chiasso e dalla baldoria che proveniva dal salotto adibito a festa. Il saiyan sbuffò chinando mestamente il capo; odiava scherzi di quel genere e soprattutto pensò di aver fatto una grossa figuraccia con i presenti. Mettersi a tremare, grande e grosso com’era… E la colpa era tutta della perfidia di Vegeta.

“Non perde occasione!” pensò osservando la figura del principe oltre le vetrate. Poi improvvisamente un allegro mostro rosa gli passò davanti, trotterellando con la moltitudine di caramelle che gli uscivano anche dai pantaloni slabbrati. “Ti mangio, ti mangio, ti mangio!” diceva osservando le sue gustose caramelle gommose. Vecchi ricordi affiorarono nella mente di Goku, come quando nel corpo di Majin Bu aveva affrontato degli enormi animali viscidi e bianchi… Oh sì.

L’attimo successivo si ritrovò a sfrecciare nel cielo buio alla ricerca della sua geniale idea.

Intanto, nella dimora della scienziata più brillante del pianeta, la Festa della Zucca continuava imperterrita e Bulma, dopo essersi divertita a ballare insieme ai suoi vecchi amici ora era alle prese con un certo maestro maniaco in procinto di fare apprezzamenti poco graditi.

- Bulma, hai visto Goku?- chiese la moglie dell’eroe dopo aver dato un energico pugno al Genio delle Tartarughe.

- In verità non lo vedo da quando Vege… béh, da quando ha preso quello spavento a causa delle siringhe!- ridacchiò la scienziata osservando sbiecamente suo marito e guadagnandosi l’espressione perplessa di Chichi.

Nessuno pareva avesse dato peso al fatto che l’uomo fosse momentaneamente sparito, fatto sta che sorprese tutti annunciandosi poco dopo sullo stipite della porta; tra le mani recava un enorme vassoio ben coperto.

- Volevo ringraziare la padrona di casa con questa piccola specialità dei Monti Paoz. Forza amici, fatevi avanti!- disse poggiando il tutto sulla tavola imbandita ed attirando una moltitudine di sguardi incuriositi. Primo fra tutti quello di sua moglie: Chichi non ricordava di aver assistito ad una tale educazione da molto, troppo tempo.

- Wau!- esclamò la scienziata allontanandosi da Vegeta per raggiungere l’amico un po’ imbranato in certi casi e scoprire cosa contenesse il vassoio argenteo, a differenza del principe che mantenne le distanze, contrariato di essere stato interrotto da quell’inetto nel bel mezzo di un discorso. Per quanto le sue monosillabiche risposte potessero definirsi tali; ma bastava la sola presenza di Kaaroth ad infastidirlo.

Si prodigò di avvicinarsi lentamente, osservando la moglie disfarsi del coperchio e rivelare quello che sembrava un… grosso serpente maniacalmente disposto a spirale?! Le grosse fauci spalancate, il corpo fumante e viscoso brillò sotto gli occhi letteralmente spalancati dell’uomo che non riuscì a controllare il brivido gelido lungo la schiena. Era circondato da troppe persone; maledì quella dannata terza classe, l’unico al corrente dell’innata fobia che da anni si trascinava dietro come unico simbolo di vergogna.

Bulma guardò la pietanza allibita. Era a conoscenza che sui monti da cui proveniva Goku questi piatti alquanto inusuali erano di routine e per fortuna di tutti, commestibili. Lo ringraziò della cortesia ridendo istericamente, cercando tra la folla gli occhi del suo compagno. Gli amici del saiyan invece, dopo essere rimasti sbalorditi il primo istante, ripresero ugualmente il loro chiacchiericcio, chiedendo all’eroe quale fosse il modo più giusto per mangiare una tale prelibatezza.

- Vedete, si comincia aprendogli la pancia e…- spiegava accuratamente con un coltello tra le mani, e tagliuzzandone il ventre, rivelò che all’interno dell’animale fossero smistati tanti piccoli esseri, viscidi e scuri, e a giudicare dalle movenze arzille, ancora vivi.

Il principe non riuscì a trattenere un conato neanche quando Bulma gli fu vicino, vistosamente perplessa.

- M-ma che ti prende?- domandò osservando il volto pallido come un lenzuolo.

- Mi da il voltastomaco… Dannato Kaaroth!- borbottò Vegeta coprendosi la bocca ed il naso con la mano spasmodicamente premuta sul viso.

- Goku ti da il voltastomaco?- chiese ancora la donna; non sapeva se dovesse essere più preoccupata o perplessa.

- No!- ringhiò il saiyan, colto da un conato ancor più violento vedendo che il suo acerrimo rivale era in procinto di afferrare il vassoio per offrire quel maledetto serpente a tutti gli invitati.

- E allora cosa?- proruppe Bulma con le mani poggiate sui fianchi; non le piaceva essere all’oscuro di qualcosa, soprattutto se si trattava di ciò che riguardava suo marito.

- Giuro che me la pagherà…- continuava a dire Vegeta agitando un pugno.

A quel punto la scienziata si affrettò a prendergli il braccio per scortarlo al di fuori della struttura; evitando ragnatele, festoni e tutto ciò che rendeva ancor più nervoso il suo compagno, giunse infine sul retro. – Penso che una bella boccata d’aria ti farà bene! Certo che sei strano…- disse guardandolo riacquistare un po’ del suo colorito bronzeo. S’interrogò su quale fosse stata la causa; forse troppi dolci, anche se il cibo non gli aveva fatto mai del male, anche perché lo stomaco del principe era un regale pozzo senza fondo. Si limitò poi ad affiancarlo senza porgli domande, dopotutto era ben consapevole quanto Vegeta odiasse ammettere le proprie debolezze.

- E voi? Non avete intenzione di assaggiare il serpente ripieno?!- fortuna volle che l’uomo fosse voltato di spalle quando la voce di Goku s’espanse nella quiete notturna: bastò per metterlo nuovamente in allarme, soprattutto quando lo vide oscillare pericolosamente con l’enorme vassoio tra le mani.

- Oh… oh no! Oh-oh scivolo!- ripeteva mentre i temibili rettili cadevano sul prato o si esibivano in scomposte pirouette prima di essere scagliati disgustosamente ai piedi dei due coniugi.

- Sta’ attento, imbecille!- si ritrovò a gridargli Vegeta prima che il rivale perdesse del tutto l’equilibrio, stendendosi sul prato, e mandando così il orbita il vassoio. La pioggia di vermetti invase quasi tutta l’area circostante, ma non abbastanza da cogliere la donna –più arrabbiata che mai- a differenza del principe, il quale rimase per istanti che gli parvero una vita ad osservare l’orribile traiettoria dell’essere strisciante; la scienziata trattenne il fiato, il saiyan strabuzzò gli occhi. Ciò che avvertì fu solo il lievissimo impatto avvenuto esattamente sulla sua testa.

Il colorito variò nuovamente, acquistando tonalità più simili al violaceo, mentre non riusciva neanche ad emettere un sospiro più intenso, paralizzato com’era.

- Oh santo cielo!- esclamò Bulma scacciando la creatura con gesti isterici dai capelli corvini del marito.

- Perdonami Vegeta e… Buona Festa della Zucca anche a te!- mormorò Goku ammirando la scena con un sorriso, steso com’era sul prato della Capsule Corporation.

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un pò in ritardo, è vero. Ma almeno mi fa piacere di non essere caduta troppo nel ridicolo^^
Ringrazio tutti coloro che hanno seguito questa raccolta anche se non credo di riuscire a scrivere altre storie comiche in futuro, dato che adesso sono alle prese con End of an Era e con molti altri contest!

Grazie davvero e spero abbiate trascorso un buon Halloween!

Nihila

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