you make my life complete.

di xfallingforher_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - prologue ***
Capitolo 2: *** 1.leave her alone,Simon. ***
Capitolo 3: *** 2. good morning princess. ***
Capitolo 4: *** 3. tears. ***
Capitolo 5: *** 4. kiss. ***
Capitolo 6: *** 5. i like you. ***
Capitolo 7: *** 6. fifteen minutes. ***
Capitolo 8: *** 7. go away. ***
Capitolo 9: *** 8. you're seventeen. ***
Capitolo 10: *** 9. sorry. ***
Capitolo 11: *** 10. open this door,please! ***
Capitolo 12: *** 11. she's growing up. ***
Capitolo 13: *** 12. hi. ***
Capitolo 14: *** 13. are you cold? ***
Capitolo 15: *** 14. happy b-day! ***
Capitolo 16: *** 15. i can't. ***
Capitolo 17: *** 16. hi,i'm zayn. ***
Capitolo 18: *** 17. he's gone. ***
Capitolo 19: *** 18. hey i'm chelsea. ***
Capitolo 20: *** 19. goodbye max. ***
Capitolo 21: *** - epilogue. ***



Capitolo 1
*** - prologue ***


E come tutte le altre mattine iniziò la sua routine. Come tutte le mattine scivolò fuori da quel letto così comodo e accogliente,pronta per un nuovo giorno.
Lei era Sophie, Sophie Austin. La figlia di due agenti famosissimi.
Purtroppo i genitori erano,quasi sempre,fuori per lavoro. E lei ora gestiva una vita completamente autonoma,badando alla sorellina Corinne di quattro anni più piccola di lei; tutto ciò,nonostante i suoi sedici anni.
Non doveva far altro che badare ad una bambina,quando ancora lei qualche anno prima lo è stata. Facile? Lei credeva di no. Voleva molto bene alla sua sorella,a quella piccola parte dei suoi genitori - ormai fuori da non sapeva quanto - che era rimasta con lei,a supportarla,a vederla piangere nei momenti deboli,a ridere e a scherzare in quelli di gioia e felicità. Le doveva tutto,e non si sentiva all'altezza di doverle tutto,o almeno pensava di non farlo.
<<Corinne,su alzati,sennò farai tardi!>> la chioma bionda della ragazza spiccava nella stanza semibuia,grazie a quei pochi raggi di sole che filtravano dalle imposte quasi chiuse. Lentamente la ragazzina uscì da quella massa di coperte e corse in bagno a prepararsi. Era una mattina d'inverno,ed era raro vedere un po' di sole illuminare quelle strade ormai umide.
La bambina era ormai pronta. Intrecciò le dita della mano con quelle sottili della sorella maggiore e insieme,dopo aversi richiuso la porta alle spalle,s'incamminarono verso il grande edificio.
 
*
 
Restava poco da fare. Ora le toccava solo rinchiudersi per sei dannate ore in quel dannato edificio,sotto gli occhi di quei dannati compagni che avevano qualcosa da rinfacciarle,sempre.
Salì quei gradini prima del grande cancello grigio,e percorse alcuni corridoi.
<<Buongiorno,guarda chi si vede. Ciao,S.>> Sì, S era il soprannome di Sophie,e quello che l'aveva salutata era il più arrogante della scuola, Max.
Lo odiava. Si credeva forte solo perchè aveva tutte le ragazze ai suoi piedi ed era il capitano della squadra di football.
<<Fottiti Max.>> sorriso falso.
A quel punto,non restava altro che entrare in classe. Le sue gambe snelle accelerarono un po',e in men che non si dica si trovò in terza fila accanto al muro con le sue amate cuffie.

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*


*rullo di tamburi* MAA BUONASERA! *u*
sono ritornata a rompervi,sì uu
beh devo dire che questo prologo fa altamente schifo,però l'ho scritto perchè avevo la necessità di scrivere qualcosa.
qualcosa,tipo un sequel,non quelle idiozie che di solito sparo (?)
beh la piccola Sophie è cresciuta,pure di tanto çwç
e Alex e Jake sono diventati famosi,brgvfjnvr *-*
ok basta me ne vado,sto impazzendo. D:
spero vi piaccia!
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 2
*** 1.leave her alone,Simon. ***


Le piaceva quella sensazione. Quella sensazione di vuoto ormai colmato,faceva sentire Sophie bene. Solo in quel momento, - forse - il più apprezzabile della giornata,riusciva ad esternarsi dal mondo reale e  a entrarne in uno tutto suo,dove tutto era possibile e tutto era realizzabile. La musica,la proiettava in "un'altra dimensione"; appunto,la faceva stare bene. Era l'unica cosa,la musica,che era rimasta con lei; anche quando il mondo le crollava addosso e aveva bisogno di piangere per ore sporcando di eyeliner nero il cuscino candido,o anche quando qualcosa era motivo della sua felicità.
<<Signorina Austin!>> la voce dell'anziana donna fece tremare la ragazza,che istintivamente portò una mano all'orecchio e sfilò una cuffia. <<Vuole giovarci della spiegazione di questa lezione?>> il tono acido della professoressa faceva intuire che sarebbe stata cacciata fuori,dopo l'ennesima scena muta. Ma S ci era abituata,ormai non le faceva più niente essere urlata dietro e essere rimandata a casa di continuo; preferiva occuparsi della sua sorellina,invece di stare ore rinchiusa in una dannata prigione, dove nulla era permesso.
Silenzio. La ragazza aveva lo sguardo fisso sulla donna,e si accorse che sul suo volto prese posto un sorriso sghembo. Iniziò a segnare qualcosa con quella calligrafia illegibile sul grande diario di 
classe,e automaticamente la ragazza raccattò le sue cose. In pochi istanti,S era all'impiedi,e con un <<Fanculo a tutti>> uscì da quell'incubo,richiudendosi alle spalle la porta di quella gabbia di matti.
Non era mai stata socievole,Sophie; o almeno,con chi non conosceva oppure con chi la rappresentava con una cattiva "reputazione". Insomma,aveva quei pochi amici, - anzi - l'unica e buon'amica.
Scese di corsa le scale,sembrava un ciclone. Giù,all'improvviso si trovò con un libro ai piedi. Alzò lo sguardo e vide un ragazzo,molto carino; che,però,non aveva mai visto prima.
 
 
*
 
Il moro si chinò subito a prenderlo,e una volta tiratosi su incrociò i suoi occhi color ghiaccio con quelli della bionda,color miele.
<<Oh,scusa. Ciao,io sono Simon. Piacere di conoscerti.>> Sophie accennò un sorriso. D'un tratto,voleva restare lì,a conoscere meglio quel ragazzo che l'aveva colpita.
<<Piacere mio,sono Sophie. Ma chiamami S,preferisco così.>> il suo volto si allargò in un sorriso.
Era la prima volta che lo vedeva nei paraggi,e siccome conosceva di vista molte persone,non l'aveva mai notato. Così,si incamminarono e arrivarono fino ad un bar,dove si sedettero ed iniziarono a conoscersi meglio.
<<Mh,e così ti sei trasferito in questo quartiere da poco?>> il ragazzo annuì,addentando la sua brioche ancora calda e morbida; la bionda sorseggiò un po' di cappuccino con lo zucchero di canna,come amava la sua mamma.
Sì,le mancava un po' Alex,quella giovane donna che stravedeva per la figlia ma che per lei non c'era quasi mai; causa,impegni di lavoro. Da quando era diventata un'agente insieme al marito,la sua vita aveva subito una grande svolta.Ora si era stabilita a Los Angeles,da New York,per un tempo indeterminato. E ciò faceva stare Sophie a disagio,come se non avesse un punto di riferimento.
 
*
 
Si era fatto tardi,doveva rincasare. Probabilmente,la sua sorellina si era svegliata dal sonnellino e ora stava guardando la tv nella sua cameretta,ma doveva essere con lei,a controllarla per qualsiasi cosa. Così chiese gentilmente al ragazzo di accompagnarla. Lo fece anche entrare e gli offrì qualcosa,e dopo essersi accertata che era tutto apposto con Corinne continuò quella tanto famosa conversazione col moro.
Ad un certo punto si alzarono entrambi. Sophie infatti voleva accompagnare sull'uscio Simon.
Lui però,non si mosse di lì. Anzi,prese la ragazza e la sbattè al muro.
<<S devo dirti una cosa..>> la guardava fisso negli occhi. <<...mi piaci,dal primo momento che i nostri occhi si sono incontrati.>>
Iniziò ad accarezzarle i fianchi,e a baciarle sempre con più foga il collo.
All'improvviso,la porta dell'entrata rimasta socchiusa,sì aprì.
<<Lasciala stare Simon.>> sull'uscio apparve un Max con i pugni serrati e gli occhi colmi di rabbia,che fissava incessantemente il ragazzo con uno sguardo fulminante.
 
*
 
*


bonsoiir *u*
rieccomi tornata a sfracassarvi le balls,sì u_u
il primo colpo di scena è qui! *musichetta di carramba*
no okay la smetto,devo tornare in me ù_u (?)
grazie per la recensione di sarah,davvero donna ti devo una statua d'oro çç
maax è geloso gvfdnjvd :''D
ok non vi anticipo niente,voglio la SUSPAANCE (?)
ok me ne vado,vi starò stancando çç
fatemi sapere un parere :3
yours,
xfallingforher_
 
 
 

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Capitolo 3
*** 2. good morning princess. ***


S voleva liberarsi da quella presa così forte,quindi cercava di dimenarsi. Fino a quando,Simon,all'udire di quella voce non sbarrò gli occhi e s'allontanò dal muro. Lentamente,con lo sguardo impaurito,si girò verso il moro che era rimasto lì,con un'espressione impassibile,sull'uscio della porta. 
Iniziò a balbettare qualcosa,forse come segno di scusa. Nient'altro poteva uscire da quelle labbra,se non quei sibilii che erano quasi incompresibili. 
Max si mosse d'un passo,e arrivò a qualche centimetro dalla bocca del ragazzo. Poteva sentire il suo respiro irregolare,aveva molta paura.
<<Non toccarla più.>> con queste parole,si allontanò,e accolse una bionda impaurita e in lacrime allo stesso tempo tra le sue braccia. Era terrorizzata,lo si intuiva. Stava piangendo a singhiozzo,non voleva che succedesse più. Il ragazzo la strinse forte a sé e iniziò ad accarezzarle e a baciarle quei morbidi capelli che profumavano di rosa,cercando di rassicurarla.
Si sedettero sul grande divano beige e guardarono con disprezzo Simon,che raccolse le sue cose e uscì sbattendosi la porta alle spalle. Erano sicuri, - forse - che li avrebbe lasciati in pace.
 
*
 
Dopo tutto ciò si accorsero che erano ancora rimasti avvinghiati l'un l'altra,e entrambi con le guance color peperoncino sciolsero quell'abbraccio e si guardarono negli occhi.
<<Cosa ci facevi fuori la porta,prima?>> Max non trovò le parole,il sorriso di Sophie l'aveva stravolto. Iniziò a sentirsi insicuro,strana cosa per il ragazzo che aveva ai piedi tutte le femmine della Sevens High School. <<Beh,volevo vedere come stavi.>> si passò una mano nei capelli color mogano. <<Molto spesso sembri spenta,non vedo quella scintilla che quando sorridi si accende nei tuoi occhi. C'è qualcosa che non va?>>
Boom. Colpita e affondata.
Sophie abbassò il capo,e dai suoi occhi scese una lacrima che le bagnò una gamba,perchè era seduta con le gambe incrociate.
<<Ehi...>> con un dito il ragazzo le alzò il volto,per incrociare i suoi occhi color miele.
S una volta visto il suo sguardo rassicurante,scosse il capo e sorrise,e iniziò a raccontare della sua situazione familiare; dei genitori fuori per lavoro,e di lei che doveva badare alla sorellina più piccola.
Max era rimasto lì,ad ascoltare,ogni singola parola della ragazza. Non riusciva a credere che una ragazza così fragile affrontasse quello tutti i giorni,gli sembrava impossibile. Istintivamente l'abbracciò,mentre il suo viso si colorava di nuovo di un rosso acceso. <<Qualsiasi cosa,ricordati, io ci sono.>>
Sophie sorrise,e abbracciò di nuovo amichevolmente il ragazzo. Era l'unico che era riuscito a capirla,gli doveva tanto.
 
*
 
Chiamarono Corinne e insieme si avviarono verso un McDonald,era divertente vedere la ragazzina che gioiva perchè aveva avuto in regalo qualcosa; e in effetti,avevano anche un po' fame.
Arrivati lì,fecero la lunga fila alla cassa per ordinare,e una volta con i vassoi in mano salirono una rampa di scale e si sedettero ad un tavolo per tre.
Avevano mangiato,ora si stavano incamminando verso un cinema,dove Corinne aveva scelto un film da vedere. Staccarono i biglietti,e Sophie ricevette una telefonata. La sorellina doveva andare a dormire dalla sua migliore amica,dopo il film al cinema.
Si avviarono nella grande sala tre,circa con un centinaio - o più - di poltrone rosse. Quinta fila,posti K2,K3 e K4. Partì la pellicola,che intrigò molto la ragazzina.
Il film,dopo due ore,terminò,quindi portarono Corinne a casa per preparare una borsa,e l'accompagnarono sei isolati dopo,dalla ragazzina che l'avrebbe ospitata la notte.
Fatto ciò,i due ragazzi tornarono a casa. Sull'uscio della porta si salutarono,e dopo un sorriso S entrò. Fece una doccia. Il rumore dell'acqua che scorreva sul suo corpo pallido le piaceva molto,la faceva sentire rilassata. Infilò il suo pigiama e corse sotto le coperte,quella sera faceva particolarmente freddo. Molto presto cadde in un sonno profondo, probabilmente provata dalla stanchezza.
 
*
 
La sveglia del telefonino suonò,erano le 7.30. Doveva prepararsi per la scuola.
Notò un messaggio ricevuto qualche minuto prima.
 
"buongiorno principessa.
 
mittente: Max."
 
Automaticamente sul suo volto si fece spazio un sorriso a trentadue denti,uno di quelli veri.
Di buon umore,così,si preparò e corse davanti ai cancelli,pronta per una nuova giornata.
 
 
 
*


dan dan daan,buongiorno! *u*
sono tornata. :3
voglio scusarmi per il fatto che da mercoledì ho postato soltanto ieri,ma ho avuto impegni con la scuola. çwç
beh ecco il capitolo,non credo sia successo granchè. :3
grazie per le due recensioni ricevute; vi amo vfdjvfdjn *-*
che ve ne pare di quest'obbrobrio? çç
fatemi sapere. ;)
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 4
*** 3. tears. ***



Arrivò,stranamente,in orario. Lei non era una di quelle perfettine che rispettavano le regole,a stento s'alzava dal letto per svegliare la sorella. Entrava quando voleva,il custode del cancello ci aveva fatto l'abitudine. Però,quella giornata era diverso. Era così sorprendente che anche lei s'era meravigliata,di essere in anticipo di circa quindici minuti. Man mano si creava una grande fila intorno a quei cancelli,che davano a Sophie un senso di compagnia,spensieratezza e felicità. Diversamente da quando era di pessimo umore e vedeva tutto negativo,tutto grigio,senza colori. 
Suonò la campanella. Quel rumore stridulo anche se a distanza di più di una cinquantina di metri si sentiva perfettamente. Molti ragazzi iniziarono una corsa verso quei corridoi,come se avessero tanta di quella voglia di studiare che erano impazienti. S,lentamente,entrò e percorse i vari corridoi fino ad arrivare nella sua classe. Era la prima che apriva quella porta,quella mattina. Non le era mai capitato,di solito. Quando muoveva i primi passi in quelle quattro mura già tutti erano dentro,e non le capitava di sentire l'eco delle sue scarpe che picchiavano con velocità le mattonelle del pavimento. Era una sensazione bellissima.
Sistemò la sua borsa sull'ultimo tavolo della classe,nell'ultima fila,attaccato al muro; aprì con cautela la finestra. La stanza venne inghiottita dal profumo gradevole di rugiada,quello che si sente soltanto la mattina presto,quando molta gente ancora dorme. Chiuse per un secondo gli occhi e respirò a pieni polmoni,non si era mai sentita così bene.
<<Ehi,ciao>> una voce proveniente dall'uscio della porta,che si avvicinava man mano,fece sobbalzare S,che di scatto si girò,impaurita. Alla vista di quel ragazzo,però,rilassò i muscoli contratti per la paura,e le sue labbra si incurvarono in uno splendido sorriso.
<<Buongiorno>> rispose con un filo di voce,e andò incontro al ragazzo che si era fermato a qualche metro da lei. <<E scusa se stamattina non ho risposto al messaggio.>> Max le cinse le spalle in un tenero abbraccio. In quell'istante,si sentì in estasi. Il profumo alla vaniglia della ragazza lo pervase,era qualcosa di magnifico per lui. Qualcosa che,pur avendo sentito tante volte,risultava una cosa speciale su quella ragazza,la faceva sembrare unica,diversa dalle altre.
Sciolsero quell'abbraccio,quando entrò Ronnie,la migliore amica di S. Guardò l'ultima volta il ragazzo e si diresse verso la rossa,iniziando a ridere e scherzare come non avevano mai fatto prima.
La risata di Sophie,per il ragazzo,era come un canto angelico. Non si sarebbe mai stancato di ascoltarla. E poi,vederla felice gli bastava,voleva solo vedere quello splendido sorriso sulle sue labbra.
Il professore entrò. Il suo sguardo dava l'intuizione di qualcosa di nuovo,o almeno di qualche altra sua "genialata". I cuori di molti ragazzi iniziarono a battere forte,avevano paura di un'interrogazione a sorpresa o qualcosa di simile,nel frattempo che si davano uno slancio nelle esili gambe per stare retti all'impiedi e salutare.
<<Buongiorno ragazzi>> disse con un tono amichevole il signore. Non era né così anziano né così giovane,insomma una cinquantina d'anni aveva. I suoi capelli erano corti e grigi,e sul naso portava degli occhiali che risaltavano di più i suoi occhi color blu notte. <<Oggi ho una sorpresa per voi.>> iniziò a dire,prendendo una ciotola e gettandoci dentro circa una trentina di foglietti. <<Un compito condiviso. Pescherò da questa ciotola dei foglietti. Sui foglietti ci sono scritti i vostri nomi. Quindi,i nomi estratti formeranno una coppia di studio per tre settimane e condivideranno tutto,dalla casa  al letto per dormire.>> 
Iniziò questa specie di smistamento che durò tutta l'ora. 
Proprio all'ultimo istante,prima che suonasse la campanella,l'ultimo foglietto venne estratto.
<<Austin/Russo.>> i due ragazzi si scambiarono uno sguardo,mentre il professore raccattava le sue cose e usciva dalla classe in fretta e furia.
 
*
 
Dopo circa due ore di letteratura,e tre di lingue,le lezioni giornaliere finirono. I due s'incamminarono uno accanto all'altra,verso il viale che portava a casa del ragazzo. Sophie l'aspettò sotto un albero,e dopo qualche minuto lo vide uscire con una borsa. Le cinse le spalle con un braccio e insieme si avviarono verso casa.
Arrivò l'ora di pranzo,così pranzarono e dopo si rilassarono un po' sul divano con la televisione accesa.
Il telefono squillò,una musichetta breve  avvisò che a Sophie era arrivato un messaggio.
 
' ciao tesoro mio.
non ti ho chiamato,perché so che eri a scuola e non volevo disturbarti,anche perchè siamo pieni di lavoro.
volevo dirti,ricordi che ti dissi che tra due giorni saremo venuti a trovare te e Corinne?
beh mi spiace,non possiamo.
verremo non appena ci sarà possibile,lo prometto.
vi  vogliamo tanto bene.
- mamma'
 
Ed eccola. Di nuovo quella sensazione di vuoto si faceva sentire dentro il cuore di Sophie. All'improvviso quella felicità che si riusciva a percepire fu distrutta da una grande malinconia.
Senza dire niente,si piombò tra le braccia di Max,e iniziò a piangere,lacrime di tristezza. Non poteva sopportarlo,sentiva troppo la loro mancanza.
Max la strinse a sè,per farla sentire al sicuro,mentre quelle stille calde sfioravano il suo viso roseo.
 
 
*

bonsoir *u*
bene ho postato,non ce la facevo a stare senza scrivere.
scusatemi per l'ENORME ritardo,ma sono impegnatissima con la scuola e ogni sera sono molto stanca per scrivere. *si inginocchia* mi perdonate? çwç
ok. 
grazie per le recensioni ricevute,e anche per chi ha inserito la storia nelle seguite o nelle preferite. grazie davvero,vfdmkdcmkd. *-*
questo capitolo è in parte bello e in parte malinconico,l'ultima parte l'ho scritta ascoltando 'Musica' di Paolo Meneguzzi,quindi vi lascio immaginare ahahah. çwç
che ne pensate? voglio il vostro parere,ci conto. :3
non so quando posterò il capitolo,probabilmente venerdì,quando finalmente posso stare a casa e non ho scuola.
non vi prometto nulla però,quindi dopo non linciatemi se tipo posto domenica. çwç

okay,sciao beli. *alla harry styles*
vi amo!
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 5
*** 4. kiss. ***


<<Non ce la faccio più...>> la voce di Sophie era poco udibile,quasi fosse un sospiro. Stava piangendo a dirotto,diversamente dalle altre volte. Ora che la sua vita aveva iniziato ad andare bene, quel senso di solitudine,anche se in compagnia,si rifaceva spazio in lei. Era insopportabile,voleva vivere come tutte le ragazze della terra,senza pensieri. Lei era troppofragile per affrontare tutto ciò che le stava capitando; aveva imparato solo a difendersi per tutte le volte che doveva confortarsi da sola,senza che nessuno fosse con lei: risultato di tutto ciò,la S rozza e asociale che gironzolava per i corridoi senza una meta. Come se fosse nata per girovagare come un fantasma. 
Intanto Max era rimasto immobile,senza dire una parola,a cercar di dare conforto alla ragazza,che stringeva tra le sue braccia e cercava di far star bene come la cosa più preziosa che avesse mai ricevuto in vita sua.
Il profumo di Sophie faceva sentire in paradiso Max. Non c'era momento per lui,se non quello. Era avvinghiato a lei,poteva perfettamente sentire il suo buon odore,vaniglia mista a cioccolato. In quel periodo che si erano conosciuti aveva capito che S era,sotto sotto,una ragazza molto dolce,che sarebbe stata capace di dare anche l'anima per qualcuno a cui tiene.
Ad un certo punto Sophie si staccò,e con il dorso delle mani  si asciugò gli occhi. <<Ehi,tutto bene?>> il ragazzo con l'indice le aveva sollevato un po' il viso,non sopportava vederla stare male. S esitò un secondo,annuì quasi forzatamente e accennò col capo un sì. Qualche secondo dopo però,si trovo di nuovo avvolta dalle grosse braccia del ragazzo. Stavolta lei aveva messo il viso nell'incavo del suo collo,poteva perfettamente sentire il profumo della colonia che indossava Max. Dio,cos'era. Sarebbe rimasta così per sempre,se avesse potuto. <<Grazie di tutto.>> ora la sua voce era come sempre,anche il suo respiro era tornato regolare; o quasi. Non si mosse,e notò che la presa del moro si strinse ancor di più. Doveva provare dolore forse?
No,non lo provava. Anzi,con lui si sentiva protetta,al sicuro. Con lui si sentiva sè stessa. Si staccarono e si sorrisero,in quel momento stavano davvero bene.
<<Sai io prima ti odiavo.>> sul volto del ragazzo comparve un'espressione quasi dispiaciuta. <<Ah,e perchè?>> sembrava che avesse quasi il broncio. <<Perchè pensavo ti credessi il più carino della scuola solo perchè eri il capitano della squadra di football e avevi tutte ai tuoi piedi,perfino le prof.>> diretta e coincisa,fino al punto. 
<<Ah sul serio?>> Max scoppiò in una risata contagiosa. <<Allora te lo dico anch'io,mi stavi antipatica. Eri troppo asociale,chiusa al mondo.>> aggiunse con tono scherzoso. Sophie lo guardò con tono divertito e gli diede una gomitata,e scoppiarono a ridere insieme. Quelli erano momenti indimenticabili.
 
*
 
<<Vado al piano di sopra,per farmi una doccia. Tu fai come se fossi a casa tua,tanto ci dovrai vivere per due settimane,qui.>> sorrise,e scomparve dietro la grande rampa di scale che portava ai piani superiori. Arrivò nel bagno,aprì l'acqua tiepida e si spogliò. Adorava stare molto tempo sotto il getto forte dell'acqua,la faceva rilassare. Raccolse con le mani bagnate i suoi capelli chiarissimi e li legò con un elastico,odiava quando le rimanevano le punte umide e dopo aveva l'influenza.
Uscita dalla doccia,infilò il suo grande pigiama; pigiama si fa per dire,quello che indossava di solito erano felpe tre volte più grandi di lei con qualche pantaloncino sotto. Anche d'inverno,nel suo guardaroba non mancavano gli shorts. Era una tipa freddolosa,ma pareva che le gambe non soffrissero poi così tanto il freddo.
Scese al piano di sotto e notò il ragazzo che stava seduto sul divano a cambiar canale allo schermo piatto che c'era fisso sul muro.
<<Che belle gambe che hai.>> un sorrisetto di sfida comparve sul viso di Max. Sophie,gli sorrise a sua volta. <<Fanculo Russo.>>
<<Grazie Austin.>> adesso sì,aveva un ghigno bastardo stampato in faccia. In pochi istanti balzò dal divano,prese S e iniziò a farle il solletico.
Tra le risate si trovarono entrambi stesi sul tappeto,a terra,uno sopra l'altra.  Si guardarono dritto negli occhi.Non esitarono,e qualche secondo dopo le loro labbra si unirono in un dolce bacio.
 
*
 
*


ma buonasera *u*
sono tornaaaaata. :3
dico la verità,nei giorni precedenti volevo scrivere,scrivere e solo scrivere,ma la stanchezza non me l'ha permesso. çwç
MA ORA SONO TORNATA ALLA RISCOSSA. (?)
muahahahahahah si,ecco la coppia Sax. (?)
ringrazio la nuova lettrice,Silvietta,e ovviamente la mia Sarah,davvero cioè io vi amo vfcnjvfdnj.grazie grazie ancora,per tutto.
che ne pensate di questo capitolo? (è qualcosa di buono,siccome non lo chiamo obbrobio. *-*)
vi amo,tuuutti,dal primo all'ultimo lettore/autore di questo sito.
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 6
*** 5. i like you. ***



Avevano entrambi il respiro irregolare. Era successo tutto in un istante,un istante meraviglioso però. Si fissarono ancora,per molto tempo; era come se i loro occhi fossero delle calamite,avevano bisogno gli uni degli altri per continuare a vivere. Fino a quando, Sophie non si scosse e fuggì,rannicchiandosi ad un estremità del divano,tra le calde coperte che la riscaldavano. Intanto,Max che era a cavalcioni su di lei si sedette,dall'altra parte della stanza. Era piombato un silenzio tombale tra di loro,l'unico rumore udibile era il ticchettio frenetico delle lancette dell'orologio a muro. 
<<Cosa è significato per te,due istanti fa?>> il tono di voce della ragazza non era più scherzoso come prima,ora era serio. Si intuiva che parlava col cuore.
Ancora silenzio. <<Non lo so..Forse che mi piaci. E anche tanto.>> Max si era alzato,e a grandi passi aveva raggiunto la ragazza. Era a pochi centimetri dal suo viso,poteva sentire il suo battito irregolare; era agitata. Ecco,le due calamite erano entrate di nuovo in azione. Non riuscivano a smettere di fissarsi,era come se una forza soprannaturale tenesse i loro sguardi fissi,come se non esistesse nient'altro intorno a loro. Le loro labbra s'incontrarono,ancora una volta,come se si desideravano. Era una sensazione bellissima.
<<E con questo che vuoi dire?>> il viso del ragazzo era a pochi centimetri da quello della bionda,tanto vicino da far sfiorare i loro nasi. <<Beh,che mi piaci anche tu.>> sul volto del moro comparve un sorriso compiaciuto. Era davvero strano,due persone che prima non potevano vedersi,adesso si trovavano su un divano a baciarsi,dichiarandosi l'uno all'altra... Chi l'avrebbe mai detto. Sophie era sicura,che tra loro non poteva funzionare,perchè erano troppo diversi per piacersi a vicenda. Ma forse,era ora di dar conto anche a quel famoso detto. "Gli opposti si attraggono", probabilmente niente di più vero.
Restarono così,sul divano,avvinghiati l'un l'altra,fino a quando entrambi non s'addormentarono,insieme.
 
*
 
Dalla cucina proveniva un odore abbastanza dolce. Sophie aprì lentamente gli occhi,e li strofinò col dorso delle mani,per acquistare un po' di lucidità. Sì alzò e lentamente,a passi molto piccoli,si diresse nell'altra stanza,dove c'era Max che cercava di cucinare qualcosa,tenendo sul fornello una padella con dell'impasto bollente dentro.
<<Buongiorno!>> la ragazza aveva ancora la voce impastata dal sonno. Si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia. Era incredibile,era così alto a differenza sua? Non ci aveva mai fatto caso.
<<Buongiorno.>> Max ricambiò con un sorriso. <<Oggi sarà una giornata tutta per noi. Non appena sarai pronta andremo in un posto speciale,okay?>> S annuì,e mentre addentava un pancake iniziò a pensare dove l'avrebbe portata qualche ora dopo.
 
Verso le 17.00 Sophie salì al piano di sopra e si fiondò sotto al getto caldo della doccia. Una volta uscita da quella specie di sauna, con un'asciugamano soltanto attorno al corpo esile e i capelli biondi sgocciolanti si diresse in camera e iniziò a prepararsi. Scelse un vestitino bianco semplice,con delle scarpe che avevano un po' di tacco,non molto alto.
Circa un'ora dopo era pronta,aspettando solo che il ragazzo la prendesse per mano e la portasse in quel luogo tanto magico.
Presero la macchina,girovagarono a lungo. Fino a quando non arrivarono ad uno Starbucks e presero un frappè,per avviarsi mano nella mano su una spiaggia.
Camminando,non facevano altro che riflettere sul passato,su quanto si odiassero prima. E ora,non si riconoscevano quasi.
Sulla spiaggia si sedettero entrambi sulla sabbia. Avevano tolto le scarpe,in modo da bagnarsi i piedi. Anche se era inverno,quel pomeriggio faceva caldo,diversamente dagli altri giorni; sembrava estate.
Ad un certo punto si guardarono negli occhi,c'era di nuovo quella grande forza tra di loro. Le loro labbra s'incontrarono,ancora una volta. In quel preciso istante sentirono uno scatto,come se qualcuno li avesse immortalati. Ma non ci diedero peso,probabilmente era qualche coincidenza. 
Ritornarono a casa,sfiniti,la sera,per addormentarsi abbracciati l'uno all'altra.
 
*
 
La mattina dopo si svegliarono tardi,e poichè avevano scuola si vestirono di fretta e furia.
Preso lo zaino,iniziarono a correre verso il liceo. Il custode stava per chiudere i cancelli,qualche minuto dopo sarebbe suonata la campanella delle prime lezioni.
Fortunatamente lo lasciò aperto solo perchè sapeva di Sophie. E i due entrarono nel grande edificio,mano nella mano.
Nell'aria però c'era una strana sensazione. Quasi tutti i ragazzi li guardavano con dei sorrisi bastardi o con disprezzo. Fino a quando,incrociarono Roxanne che gli mostrò,dal cellulare,un mms inviato,che aveva come contenuto la foto di due ragazzi identici a loro che si baciavano.
*
 
*
bonsoiir *u*
che poi sera non è,siamo a mezzanotte e trentadue minuti...
bbeh è un record,ho postato in due giorni consecutivi,amatemi uu
un grazie speciale va a martina che mi ha aiutato molto in quest'obbrobrio. ggrazie. :3
beh che ve ne pare?
io scappo,sto dormendo D:
ah,grazie a sarah e a vì per le recensioni!
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 7
*** 6. fifteen minutes. ***



Non erano né impauriti o cose del genere. In quel momento nelle loro menti si faceva spazio soltanto una misera domanda: cosa poteva significare quella foto?
Ovvio,il fatto che stavano insieme non l'avrebbero tenuto nascosto; o almeno pensavano. Ma chi aveva potuto far circolare tutto ciò nell'istituto?
Fortunatamente la campanella avvisò dell'inizio delle lezioni,così i ragazzi entrarono nell'aula di chimica.
Molto spesso non andavano nel laboratorio per gli esperimenti,era raro che il professore decideva di fare lezione lì.
Quindi, S era costretta a poltrire sulla sedia con un libro aperto sul naso,pur d'avere almeno la sufficienza in quella materia che letteralmente odiava.
Lentamente un senso di sonno s'impadronì di lei...
 
<<Sophie! Sophie!>> sussurrava Ronnie, che cercava di svegliarla. Intanto il professore fissava quei due banchi con aria compiaciuta e diligente,aveva in mente qualcosa. La ragazza sobbalzò,e si strofinò col dorso delle mani gli occhi che ancora non riuscivano a mettere bene a fuoco le immagini,per poi fissare l'uomo sulla cinquantina che era seduto dietro la grande cattedra.
Senza dire niente,prese il cellulare e la borsa e corse nei corridoi. Odiava sentire le stesse semplici e noiose parole che ogni volta qualche docente le rivolgeva,erano diventate ormai giornaliere e antipatiche per lei. La seguì a ruota anche Max,non sopportava i comportamenti dei professori contro la sua ragazza e quindi pur di far cambiare loro idea era più indisponente che mai.
Sophie si accostò al davanzale della finestra. Quella mattina pioveva,e lei adorava lo scrosciare dell'acqua sui vetri. Il suo blackberry bianco s'illuminò,le era arrivato un messaggio.
 
 
 
"Ti aspetto al cortile,tra quindici minuti. sii puntuale.
mittente: sconosciuto"
 
 
La ragazza chiuse subito la finestra del telefonino e notò che anche il suo fidanzato era applicato a leggere qualcosa. Non appena notò il suo sguardo su di lui,la guardò e la baciò. Le loro strade si divisero per qualche istante.
Sophie corse in camera,era impaurita. Andò in bagno e una volta aperto il rubinetto dell'acqua fredda ne prese un po' tra le sue mani e lo gettò velocemente sul suo viso pallido. Tamponò le guance con un'asciugamano morbida,mentre si fissava allo specchio. Prese un respiro,era pronta.
Chiuse a chiave la porta della sua camera e molto velocemente scese le scale. Fino a quando arrivò davanti ad un grande cancello; era così desolato lì che riusciva a sentire il picchiare forte delle sue converse nere sul pavimento.
Aprì lentamente un'anta,e una volta visto quello che c'era al centro dello spiazzato gli occhi le si offuscarono per le lacrime.
 
*
 
*
ok,buonasera *u*
23.14,tardi. io dovrei essere già a letto.
ma no,sono qui per voi,a scrivere quest'obbrobrio èé
lo so,è cortissimo, e perciò mi scuso. sto morendo di sonno ed è questa la cosa migliore che è venuta fuori. çwç
non so quando posterò il prossimo chapter. probabilmente venerdì,se a scuola è sciopero,oppure sabato. non so,troppi impegni. perciò,vi prego,non linciatemi. çwç
ringrazio chiunque ha messo questa long nelle preferite-seguite-da ricordare,e anche a sarah,martina e silvietta che hanno recensito. :3
vi amo! *-*
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 8
*** 7. go away. ***



Calde lacrime iniziarono a rigarle le guance rosee. Era diventata immobile, ma voleva scappare. Era come se una grande forza la tenesse bloccata lì,con i piedi ben saldati a terra,a fissare quella scena che tanto le faceva male. Non immaginava arrivassero a farle quello. Non immaginava che proprio lui lo facesse,quello che pochi minuti prima l'aveva baciata.
Si scosse un istante,e dopo aver realizzato la situazione si voltò e asciugò le lacrime che cadevano copiose dai suoi occhi; senza buoni risultati,però: iniziò a correre,più veloce d'un fulmine,come per dare sfogo alle sue emozioni; ed eccole,di nuovo,quelle gocce d'acqua salata non volevano lasciarla in pace.
Correva,cercando di lasciarsi alle spalle tutto l'accaduto,senza un itinerario. Correva in mezzo alla gente,quella gente tanto monotona e frenetica a cui s'era abituata ormai da tempo,che portava una ventiquattr'ore sotto al braccio tutti i giorni,per lavorare in ufficio. Correva,per sfogarsi,per cercare delle risposte a tutte quelle domande che ora s'affittivano nella sua mente. Correva,isolandosi dal mondo,e cercando di ritrovare il suo equilibrio interiore e mettere fine alla faccenda.
Entrò in un viale,e si fermò davanti all'uscio di una casa. "lloyd - horan" diceva la targhetta posta in alto al campanello. Suonò,e ad aprirle la porta trovò Ronnie. Era meravigliosa,la sua migliore amica. In qualsiasi occasione,era sempre bellissima,anche di primo mattino con i capelli tutti arruffati e i segni della stanchezza molto evidenti. Oppure dopo una grande corsa,dopo una doccia,dopo aver cenato e dopo essersi ubriacata dopo una festa. Era sempre perfetta. Sophie l'adorava anche perchè per lei c'era sempre stata,non l'aveva mai lasciata sola e l'aveva confortata quando tutto il mondo le cadeva addosso; e le doveva molto,perchè era difficile stare dietro ad una dal suo carattere.
<<Amore...>> non fece in tempo a finire di parlare che la bionda la strinse a sè con tutta la forza che aveva,e iniziò a bagnare la felpa grigia dell'amica con quelle lacrime che ormai ernao frenetiche.
Lentamente aiutò Sophie a salire le scale che portavano alla sua camera, e la fece sedere sul letto. Lo sguardo della bionda adesso era perso,nonostante quelle fottute lacrime che non avevano deciso di fermarsi. Fissava Ronnie,e dai suoi occhi non trapelava nessun'emozione. Era come se il suo cuore si fosse fermato,come se non la facesse sentire più viva.
<<Lui..>> Ronnie si sedette di fronte a lei. <<L'ho visto baciarsi con Cassie>> stavolta rinvenì,e piangeva,ancor più forte,col viso tra le mani,che ormai erano zuppe e sporche di eyeliner nero.
<<Oddio,amore..>> la mora aveva spalancato gli occhi,non ci credeva. Vedeva i due tanto felici ed innamorati,non pensava Max arrivasse a questo. <<Mi spiace tanto,vi vedevocosì felici..Ma ricorda che io ci sarò sempre, sempre.>> l'abbracciò per confortarla,mentre Sophie singhiozzava sulla sua spalla; stava malissimo.
 
*
 
Sophie s'era calmata,ora era con una coperta sulle spalle bevendo quella camomilla che restava nella tazza. Pioveva a dirotto,era confortevole stare al caldo. Bussarono alla porta. <<Ronnie,hai visite>> la madre della mora urlò dalle scale,mentre la ragazza s'affrettò ad aprire giusto un po' la porta. <<Cosa vuoi?>> il suo tono era acido. Aprì ancor di più la porta,tanto da far scorgere al ragazzo Sophie,distrutta,in fondo alla stanza.
<<Ho trovato questo ciondolo a terra,accanto al cancello del cortile.>>
 
"Max arrivò al centro del cortile,dove trovò di spalle una ragazza con i capelli nero corvino girata di spalle. Riconobbe subito chi era,Cassie. La sua ex fidanzata.
Le si avvicinò,e lei iniziò a parlargli. <<Sai,Max,è da poco che ci siamo lasciati..>> si era avvicinata molto,era a pochi centimetri da lui; poteva sentire il suo respiro e la sua colonia che tanto la faceva impazzire.
<<Ma mi manchi.>> in quel preciso istante posò le sue labbra su quelle del ragazzo,e iniziò a giocare con la sua lingua,come se la desiderasse da tempo. Max era rimasto spiazzato.
Pochi secondi dopo,sentirono il rumore di un cancello sbattere. Max si staccò e corse a vedere: lì a terra c'era un ciondolo molto sottile con la sua iniziale."
 
<<Davvero non credevo che...Scusa Sophie.>>
<<Vai via. ORA!>> la voce della ragazza era ormai di nuovo rotta dal pianto. Ronnie chiuse la porta alle sue spalle,e tornò ad abbracciare la cosa più bella che il Cielo le avesse regalato.
 
*
*

buonaseera. :3
come state? io bene,anche se sono stanca. D: il fuso orario che abbiamo cambiato ha influito molto.
ma bando alle ciance (?) torniamo al capitolo ùù
è drammatico,almeno per me,visto che l'ho scritto ascoltando canzoni di adele,meneguzzi e altre varie.
poi boh,giudicate voi. :3
il colpo di scena è arrivato,devo dire che ho creato un Max bastardo èé (?)
si sistemerà tutto? torneranno insieme? STAY TUNED! *musichetta di x factor*
ok la smetto.
grazie a sarah e a silvietta per le recensioni,vi amo. *-*
fatemi sapere di quest'obbrobrio,eh!
yours,
xfallingforher_

 

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Capitolo 9
*** 8. you're seventeen. ***



Ronnie la strinse a sè,più forte che poteva. Odiava vederla in quello stato,persa,senza un punto di riferimento. Lei che certe volte era il ritratto della spensieratezza nonostante tutta la solitudine che portava dentro,nel profondo del suo cuore.
Lentamente sciolse quell'abbraccio,e corse tre porte dopo,rinchiudendosi in bagno. Aprì un mobile,di quelli bianchi con le vetrate trasparenti che fanno intravedere tutto,e dopo aver frugato per molto tempo ne tirò fuori dei batuffoli d'ovatta con dello struccante,assieme a dei fazzoletti. Intanto,in camera squillò un cellulare,era arrivato un messaggio a Sophie; probabilmente della madre che aveva ritardato ancora il viaggio da LA a New York per lavoro.
Rientrò in camera,e dolcemente porse quella massa morbida all'amica,che la prese ed iniziò a tamponare gli occhi chiusi. <<Ehi>> la voce di Ronnie era un sussurro. <<Ti va di uscire e divertirti? Cazzo S hai diciassette anni,non sei una vecchietta decrepita! Lì fuori ci sono milioni di ragazzi che ti aspettano,non c'è bisogno di deprimersi.>> aveva ragione. Sophie ora era decisa,s'alzò e aprì il grande armadio. Ne tirò fuori un vestitino,poi una giacca lunga fino al ginocchio che potesse tenerla calda. Doveva sentirsi libera,dopotutto sapeva che a quell'età certe cose succedevano. Sapeva che avrebbe dovuto soffrire,se un giorno si fosse innamorata. E sapeva che un giorno,forse quello stesso giorno,avrebbe dovuto scrollarsi tutto da dosso e divertirsi,era un'adolescente. Aveva smesso di piovere ora,tutte le nuvole erano sparite e il cielo era così limpido da far intravedere una miriade di stelle,luminose più che mai.
Salirono in macchina,non una semplice macchina. La BMW nera che avevano regalato a Ronnie una volta presa la patente. Preferiva,di solito,camminare,quando era in compagnia della sua migliore amica; ma quella sera non erano Ronnie e S di sempre. Erano le due ragazze libere che vogliono vivere la vita.
Parcheggiarono molto vicino all'edificio. Era molto affollato,ma si poteva sentire comunque il rumore assordante della musica ad alto volume e si potevano intravedere dei fasci di luce di colori molto accesi,che probabilmente inondavano la stanza creando quell'atmosfera solita delle discoteche. Non era la prima volta che andavano in posti così,o almeno da sole. Le altre volte c'era sempre con loro la solita cerchia di amici che avevano,non come stavolta.
Si precipitarono dentro.
Al bancone,c'erano due barmans addetti a servire cocktails. Armeggiavano con degli shakers tutta la sera,erano abilissimi,avevano una specie di talento che non veniva mai considerato.
S ordinò un cocktail semplice,con un unico alcolico: vodka pura. Tanto non le sarebbe capitato più,c'è una prima volta per tutto.
Lo mandò giù tutto d'un fiato,e mentre la sua amica Ronnie era già brilla per un po' di champagne,le si iniziava ad offuscare la vista.
Senza una parola si presero per mano e andarono al centro della pista,e iniziarono a sfrenarsi. Forse era l'effetto dell'alcol troppo pesante,ma si poteva dire che in quel momento si sentivano in paradiso.
S'avvicinò un ragazzo a Sophie,iniziarono a muoversi insieme. I movimenti di bacino della ragazza lo facevano impazzire; così il ragazzo la strinse a sè. Non la conosceva,eppure lo attraeva in modo pazzesco.  I loro visi erano vicinissimi.
Tra la tanta gente la ragazza aveva anche intravisto un viso familiare: quello di Max,che era contratto in una smorfia tutt'altro che felice. L'aveva notata,però stringeva i pugni. Il che faceva pensare che era furente. Ma all'improvviso S si fermò,le girava in modo incredibile la testa. Cadde a terra,priva di sensi.
 
*
 
Quel debole sole che filtrava dalle tende la colpì in pieno volto,e la costrinse ad aprire gli occhi. Era rannicchiata tra le coperte,si alzò e s'appoggiò con la schiena alla testiera del letto. Tra le lenzuola bianche notò un bigliettino,con una calligrafia poco decifrabile.
 
 
"sei svenuta e ti ho riportato a casa con le indicazioni della tua amica,
grazie per aver ballato con me stasera."
 
*
 
La testa le faceva molto male,sentiva il sangue pulsare nelle tempie. Lei era un tipo che non reggeva alcol,quindi quella piccola quantità di aperitivo l'aveva "danneggiata". Dalla sala sentiva una voce,probabilmente la stavano chiamando dalla porta.
Lentamente camminò verso il corridoio,dove poteva udire meglio.
<<Sophie,per favore aprimi.>> il cuore iniziò a batterle forte.
 
*
*

maa buonasera *-* 
sì okay avete il diritto di picchiarmi,linciarmi,spararmi,tutto quello che volete.
ho postato con troppo ritardo.
mi spiace,in questi giorni non ci sono stata e la scuola mi sta tenendo molto impegnata,quest'obbrobrio è quello che è uscito fuori dopo una fase intensa di sclero.
ringrazio le tre recensioni all'ultimo capitolo,ragazze vi amo :3
e un grazie va anche a chi mette tra i preferiti-seguite-ricordate questa cosa troppo smielosa...
...e anche a chi legge soltanto.
(SI,LO SO,SEI TU CHE LEGGI E NON MI FAI SAPERE UN PARERE e.e *indica punto a caso*)
ccosa ve ne pare di quest'obbrobrio?
fatemi sapere.
sapete che vi amo,vero?

yours,
xfallingforher_

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Capitolo 10
*** 9. sorry. ***



Era rimasta lì,a pochi metri dalla porta. Era incredula. Era come fosse isolata dal mondo,e in più l'emicrania dovuta alla sbronza della sera prima contornava il tutto. Una lacrima le rigò la guancia rossa,probabilmente così perchè l'alcol antecedente di qualche ora era davvero forte. Le vennero in mente tutti i momenti che aveva passato da quando era entrata in quella scuola. Da quando vide per la prima volta lui,quel ragazzo tanto strafottente ma sotto sotto dal cuore d'oro. Da quando iniziarono a simpatizzare. Da quando tra loro ci fu la prima scintilla,il primo bacio. Fino a quella fottuta mattinata,quando purtroppo tutto le crollò addosso,quando ogni sua certezza fu svanita e quando quel poco di felicità che aveva finalmente ritrovato era andata in pezzi,proprio come il suo cuore; in pezzi molto piccoli,che,forse,non si sarebbero potuti più aggiustare. Il battere d'una mano sulla grande porta di legno la fece risvegliare da tutti quei pensieri. Di nuovo quella voce,quella voce che tanto amava. Quella voce che molto spesso sapeva farla impazzire.
<<So che sei lì dietro alla porta,per favore aprimi>> oh beh,aveva molto intuito il ragazzo. Lentamente Sophie aprì pochissimo la porta. Senza alzare lo sguardo dai suoi piccoli piedi e dalle sue calze bianche riuscì a parlare. <<Cosa vuoi?>> la sua voce era un sussurro. Voleva vedergli il sorriso,voleva incontrare di nuovo i suoi occhi,voleva di nuovo avere quel senso di serenità che percepiva ogni volta che si abbracciavano. Ma non aveva il coraggio di alzare il capo,aveva paura che quella sensazione di vuoto si facesse risentire.
La ragazza gli aveva fatto spazio e lui  si era richiuso la porta alle spalle. Aveva uno sguardo triste,malinconico..che si fosse pentito?
Finalmente lei lo guardò negli occhi. Ecco quella meravigliosa sensazione di sicurezza,che si faceva spazio in lei. Era rassicurante averlo accanto,la faceva sentire protetta.
In quel momento c'era solo un gioco di sguardi,tutto non esisteva se non solo loro che non riuscivano a staccarsi l'uno dagli occhi dell'altra. Le due calamite in azione
<<Allora?>> quell'attesa stava stremando Sophie,voleva che le dicesse tutto quello che c'era da sapere,per filo e per segno. Senza tralasciare una piccola virgola.
<<Vedi..Sophie scusa. Mi avevano detto di trovarmi lì a quell'ora. Pensavo volesse solo parlarmi e invece.. E' successo quello che è successo. Sono uno stronzo. Sophie,per favore,perdonami!>> adesso da quegli occhi color miele sgorgavano piccole e lucenti lacrime,che scendevano copiose una dopo l'altra,sul viso sottile del ragazzo.
Anche Sophie era scoppiata in lacrime, era seduta sul divano accanto al ragazzo col viso tra le mani. Possibile che non aveva capito bene? Possibile che si fosse arresa senza nemmeno chiedere spiegazioni? Le facevano male tutte quelle domande senza alcuna risposta.
Max con un dito le alzò il viso,e le asciugò le lacrime. Lentamente i loro visi si avvicinarono,fino ad unirsi e finalmente a completarsi.
I loro baci diventavano sempre più passionali,fino a quando non si alzarono e salirono le scale. Entrarono in una stanza,una delle tante che c'era al piano di sopra. Si sentivano sicuri,stando insieme. Con tanta delicatezza si stesero sul letto,i loro corpi aderivano. E molto presto anche tutti i vestiti che avevano indossato quella mattina andarono a finire sul pavimento.
 
*
 
 
<<Sophie,Sophie!>> il pugno esile di Corinne batteva sulla porta di legno. La bionda s'alzò a stento dal grande letto e indossò il maglione del ragazzo che dormiva beatamente accanto a lei. <<Cosa c'è?>> aveva la voce ancora molto  bassa a causa del sonno. <<Guarda chi c'è giù>> Sophie si sporse un po',e si appoggiò alla ringhiera che dava sulle scale e rispettivamente sulla porta. Da lontano riuscì a scorgere due persone,una mora e uno biondo cenere. Sobbalzò,e corse in camera.
<<Idiota,svegliati,devi nasconderti!>> 
 
*
 
*

*si nasconde dalle linciate/fucilate/coltellate che sta per ricevere*
buonasera belle. çwç
OKAY QUESTO CAPITOLO FA SCHIFO ED E' CORTO.
da molti giorni stavo pensando a come potesse venire,ma non ho avuto tempo di scriverlo ed era come se mi fossi bloccata,ad un certo punto.
e ora,beh mi ci sono messa d'impegno e l'unica cosa che è uscita è quest'obbrobrio.
UCCIDETEMI PURE. E POI HO PURE POSTATO IN RITARDO. GFJNFJNDJN SCUSATE. D:
beh comunque,grazie per le 4 recensioni,vi amo.
fatemi sapere un parere!
vi amo.
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 11
*** 10. open this door,please! ***



Lo spinse giù dal letto,provocando un tonfo fortissimo; e in più,mentre il ragazzo si risvegliava per focalizzare la situazione,sollevando un po' il busto da terra,andò a sbattere contro lo spigolo del comodino,il quale era stato tirato più fuori del solito.
<<Ahia! Ma cos'è successo? Perchè tutta questa fretta?>> Sophie alzò gli occhi al cielo,era in una fase di panico assoluto. Voleva spiegare tutto per filo e per segno,voleva parlargli di tutto quello che aveva provato la sera prima,quando finalmente è diventata sua,ma non ne aveva tempo. Doveva nasconderlo il prima possibile,i suoi genitori non dovevano venire a sapere che c'era un ragazzo nella sua vita. Probabilmente Alex sarebbe stata felice per lei,perchè finalmente aveva trovato l'amore,ma il padre,non proprio. Quell'uomo che l'aveva cresciuta,che l'aveva amata prima di tutti i ragazzi che avevano una simpatia per lei  sarebbe stato geloso,e non poco.
<<Ci sono i miei giù,ora non posso spiegarti,dopo parleremo meglio. Ti amo.>> aveva sul serio detto per la prima volta,sinceramente,quelle parole? Probabilmente sì. Indossò un maglione lungo,con una cinta,che le copriva appena le gambe. Legò i capelli che erano ridotti in uno stato pietoso e chiuse la porta della camera a chiave. Come un razzo scese,e si trovò davanti all'uscio di casa.
Ad aspettarla c'erano loro,bellissimi come non mai,i suoi genitori,che avevano trovato un po' di tempo tra tutto il lavoro che avevano per andare a trovare le loro figlie lontane migliaia di chilometri.
Jake era rimasto sempre lo stesso,con quel viso da ragazzino,gli occhi color cioccolato e quell'aria fottutamente sexy. 
E poi beh,c'era quella donna stupenda. La sua Alex,meravigliosa come non mai. Aveva ormai circa trentacinque anni,ma sembrava fosse più giovane,come se ne avesse circa venti. Era bellissima,l'ottava meraviglia del mondo. I capelli corvini un po' mossi le ricadevano dietro le spalle,e qualche ciuffo della frangia offuscava i suoi grandi occhi che erano capaci di far luce in una notte di buio totale. E poi beh,il suo sorriso,era rimasto indelebile,come quello di una volta. E più tempo passava più la rendeva perfetta nonostante gli anni trascorsi.
<<Mamma! Papà!>> si fiondò tra le braccia dei due. Le erano mancate quelle strette così calde e così accoglienti; e sentiva perfino la mancanza dei loro gradevoli profumi.
Entrarono,e Sophie li fece sedere nel salone,dove iniziarono a parlare di tutto ciò che era successo in quell'arco di tempo che non si erano visti.
Avevano anche trovato una casa molto vicina a quella delle figlie,così da tenerle più vicine. Avevano,come progetto in cantiere,di trovare un lavoro da quelle parti.
 
*
 
I due poi,decisero di andare a fare compere. Una volta indossata la giacca, - poichè faceva abbastanza freddo - uscirono,alla ricerca di qualche negozio dove comprare qualche souvenir in ricordo di quel viaggio lontano da dove di solito vivevano.
<<S,apri questa porta,per favore!>> evidentemente Max s'era stancato di restare lì dentro.
Nello stesso istante in cui la bionda alzò lo sguardo alle scale,la porta d'ingresso s'aprì; era Jake che era rientrato a prendere la borsa della moglie che s'era scordata qualche minuto prima.
<<Chi c'è di sopra,Sophie?>> la domanda venne al ragazzo spontanea.
<<Un..un ragazzo>> iniziò a guardare la punta delle sue scarpe multicolore,mentre il padre s'era irrigidito e ad un tratto aveva assunto un'espressione molto fredda e distaccata dal mondo.
 
*
*


*rullo di tamburi*
BUONASERAA. *-*
sono tornata a sfracassarvi le balls,ossè. u.u
non capisco se in realtà questo capitolo è lungo abbastanza da soddisfarvi,fatto sta che per me è stato divertente da scrivere.
(rendetevi conto che sto dormendo sulla tastiera) °w°
grazie per le recensioni ricevute,grazie a  chi inserisce tra le preferite-seguite-ricordate quest'obbrobrio e anche a chi legge soltanto.
*indica punto a caso con fare minaccioso*
bene ora vado,sennò domani nemmeno la fine del mondo mi alza. (?)
fatemi sapere se vi garba. u.u
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 12
*** 11. she's growing up. ***


<< Ed è venuto qui a studiare con te? >> Sophie continuava a guardare il tappeto bordeaux dove poggiavano le sue scarpe che tanto amava fissare nei momenti imbarazzanti. Il suo sguardo era pieno di sensi di colpa,anche se dopotutto non aveva fatto niente di grave; aveva solo trovato una persona che l'amasse sul serio,che l'accettasse per quello che era: aveva trovato l'amore.
<<No,vero?>> Jake in quel momento si stava odiando,ma era come se fosse stato invaso dalla gelosia,era incontrollabile.
<<Avresti dovuto saperlo,dall'altra parte del continente in quel momento avevi ancora dei genitori che ti amavano..Ora n-non lo so più,sono insicuro,non credo che meritiamo tutto questo>> tutte quelle parole gli uscirono dalle labbra come un flebile sussurro,ma colpirono nel profondo la bionda. Come tante coltellate di seguito. 
S iniziò a piangere,singhiozzando. Portò le mani agli occhi,cercando di coprirli,per non far percepire quanto stesse soffrendo in quel momento. 
<<Io..mi spiace,non so che altro dire,però dopotutto sono io quella lasciata a gestire un'intera casa,quella che in tutto questo tempo passato senza voi è maturata molto..stavo bene con lui!>> interminabili lacrime scure cadevano sul suo volto.
<<Non so più come comportarmi Sophie...Ti prego,scusa.>>
Si avvicinò alla bionda e le baciò la fronte. Poi girò le spalle e uscì dalla grande porta che dava sul giardino innevato.
Alex era entrata e aveva visto tutto. Fece per uscire anche lei,ma prima guardò la figlia e le rivolse uno sguardo comprensivo. Varcò la porta e notò Jake seduto sul ciglio del marciapiede con un tizzone acceso. Non fumava molto spesso,ma lo faceva specialmente quand'era nervoso o c'era qualcosa che non andava,era una sorta di sfogo, per lui.
<<Ehi>> gli parlò alle spalle,lui girò la testa e le fece un po' di spazio accanto a sè.
<<Sai,Sophie sta crescendo,ormai sta capendo la vita e certe cose devono accadere prima o poi,come accadono e accadranno a tutti. Non c'è motivo di biasimarla.>>
<<Lo so,ero nero dalla gelosia. Mi scuserò una volta dentro,lei non merita di soffrire..grazie amore.>> l'abbracciò. Alex c'era sempre stata per lui.
 
Max scese la rampa di scale che portava al soggiorno,dove pochi istanti prima c'erano Sophie e il padre che discutevano.
<<Sophie..ho ascoltato quello che vi siete detti. Io non voglio che tu non vada d'accordo con tuo padre,quindi se c'è bisogno di separarci,facciamolo. Ricorda che però ti amo.>> il ragazzo baciò le labbra della bionda che ancora una volta erano bagnate da stille salate.
 

*

*fifteen days later*
 
Era arrivato il periodo natalizio. Ormai tutti i negozi in città erano addobbati a festa,c'erano luci intermittenti per le vie e molte case già esponevano delle decorazioni a tema. Era un'atmosfera fantastica,tranne per una persona.
Ronnie e il fidanzato,Niall,erano a casa Austin a decorare l'albero con festoni e decorazioni varie. Alex,invece,stava preparando della cioccolata per riscaldarsi e Jake era in giardino a giocare con la neve assieme a Corinne. Solo Sophie era rimasta accoccolata su un divano,con una coperta attorcigliata alle gambe e un felpone che doveva tenerla calda. Era messa male in quei giorni,da quando Max si prese una pausa. Aveva sempre i capelli arruffati,sul suo viso regnava un'espressione vuota e aveva gli occhi stanchi.
<<Dai,vieni ad aiutarci S!>> gli disse Ronnie,mentre metteva,per gioco, attorno al collo di Niall un festone dorato.
Fece cenno col capo di no. Era distrutta.
Suonò il campanello,e lei stessa trovò la forza per andare ad aprire: trovò davanti a sè una scatola con un bigliettino.
 
*

maaa buonasera.
*indossa il giubbino antiproiettile per gli spari che sta per ricevere*
mi spiace,cioè mi faccio schifo da sola,ho postato con un ritardo enorme e non so come rimediare. cwc
il fatto è che all'improvviso dopo il capitolo precedente ho avuto un blocco,e non ho scritto perchè non avevo idee...
ma ora ho tirato fuori qualcosa. *-*
CHRISTMAS IS IN THE AAAAAAIR. *^*
ok.
vi voglio dire solo che nel periodo della vigilia non sarò molto presente,vado a passare le feste da miei parenti e starò pochissimo su internet. D:
grazie per tutto,fatemi sapere un parere su questo capitolo!
yours,
xfallingforher_
 

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Capitolo 13
*** 12. hi. ***


Si chinò a prendere quella scatola. Cosa poteva essere? La forma allungata non le suggeriva niente. Ma era una cosa stupenda,quel pezzo di cartone,con un fiocco rosso sgargiante che dominava sul bianco del contenitore.
La aprì. Al suo interno ci trovò una rosa,poggiata su un soffice cuscinetto di piume,con accanto un bigliettino. La calligrafia era molto chiara,sembrava fosse stata stampata,ma si poteva intuire che era stata incisa minuti prima con una penna grazie all'odore d'inchiostro ancora fresco. Lo prese tra le esili mani infreddolite e lo lesse.
 
 
"ti aspetto tra un'ora nel nostro posto.
- m"
 
Lesse quell'iniziale,aveva capito chi aveva fatto quel gesto tanto carino la sera della vigilia. Automaticamente un sorriso di felicità si fece spazio sul suo viso,entrò richiudendosi la porta alle spalle e corse da Ronnie,che continuava ad addobbare casa con i tanti festoni multicolore.
Un secondo dopo sembrava fosse ritornata la Sophie di un tempo. Le si erano illuminati gli occhi,di nuovo con quella strana luce tanto bella,con quella vitalità che sprizzava da quando aveva conosciuto lui.
Corse al piano di sopra e si chiuse in bagno. Aprì l'acqua che iniziò a scorrere,per far regolare la temperatura. Si tolse di dosso quel felpone tre volte più grande di lei,ormai usurato,insieme a quei pantaloni larghissimi,ed agile come un gatto entrò nella doccia.
Ne uscì circa quindici minuti dopo,e avvolto il corpo in una grande asciugamano,corse in camera,dove aprì il grande armadio per scegliere un vestito decente. Alla fine ne trovò uno,l'unico che sul serio e le piaceva e le entrava a pennello: un vestito nero,corto sul ginocchio,senza spalline e con un fiocco che le ricadeva sul fondoschiena.  Lo indossò,e truccò leggermente i suoi occhi,mettendo un filo di matita. I capelli,da lunghi e lisci le diventarono ricci. Quanto li amava!
Era arrivato il momento di lasciare da parte per un po' le sue converse,per indossare delle scarpe con il tacco,per le occasioni speciali. E quella era un'occasione più che speciale.
Facendo attenzione a non cadere dalle scale,scese giù più veloce di un razzo.
<<Esco,a dopo!>> quelle le sue ultime parole.
 
*
 
Quella sera faceva particolarmente freddo. Si strinse di più nel suo trench nero, come se si sentisse protetta. L'aria era così gelida che i suoi piccoli respiri si trasformavano in nuvole di vapore che poi andavano perdendosi nell'aria.
Arrivò al loro posto, e si sedette su quella panchina dove mesi prima avevano inciso le loro iniziali.
Le gambe scoperte,che fuoriuscivano dal cappotto corto,avevano di tanto in tanto dei brividi di freddo.
Una decina di minuti dopo lo vide arrivare,da lontano: aveva un paio di jeans,con una maglia bianca sotto ad un giubbino di pelle nera. I capelli castani gli sfioravano gli occhi,era stupendo.
<<Ciao>> la voce di Sophie era un flebile sussurro.
 
*
tadaaaaaaaaaaaaan buonasera. :3
sono ritornata,con un ritardo medio sù. non biasimatemi.
questo capitolo,oh mi pare corto.
ma in questi giorni non ho poi così tanta ispirazione,sono stressatissima a causa della scuola.
e non vedo l'ora che scocchino le 13.50 di giovedì,credetemi. çwç
grazie a sarah e alla mia claire *accento francese* per aver recensito. :)
vi amo,sul serio. :'D
fatemi sapere se vi garba quest'obbrobio okay? ci conto u.u
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 14
*** 13. are you cold? ***


Max alzò lo sguardo dal prato che si confondeva al buio. I suoi occhi brillarono,era come se un lampo di luce si fosse abbattuto nell'oscurità.
<<Ciao Sophie>> Si sedette accanto a lei. 
Era tanto che non la vedeva,forse tre,quattro mesi? E non faceva altro che notare quanto fosse diventata bella. I lunghi capelli biondi le ricadevano dietro le spalle,e alcune ciocche erano lasciate scivolare libere ai lati del suo dolce - e infreddolito - viso roseo. Gli occhi castani quella sera le brillavano più che mai.
Lui lo sapeva che da quel giorno la sua Sophie era svanita,per colpa sua. Sapeva che l'aveva fatta soffrire,che l'aveva fatta deprimere solo perchè aveva voluto prendersi una pausa da quell'uragano di emozioni che lo stava travolgendo,e ora voleva rimediare,voleva riconquistarla perchè,in poche parole,non riusciva a vivere senza di lei.
Non ce la faceva a stare senza quei fili d'oro da accarezzare,quel corpo esile da riscaldare,quelle labbra così belle da baciare e quegli occhi che gli davano il tormento. Sophie era sempre nei suoi pensieri. Ed era arrivato il momento di chiarirsi,una volta per tutte.
 
*
 
<<Beh come va la vita?>> ecco,questo era il caso delle frasi senza senso. Si sentì stupido,doveva chiederle di più,doveva chiederle di tornare ad essere sua. <<Sì dai,tutto bene. E a te?>> sul sorriso di Sophie comparve un sorrisetto accennato.  <<Si va avanti>> Max passò una mano tra i capelli in segno di insicurezza. Vide Sophie tremare dal freddo,infatti cercava di nascondersi il più possibile nel cappotto...Anche per non toccare argomenti 'delicati'. <<Hai freddo?>> <<N-no,ma che dici,è quando sono molto tesa che inizio ad avere i brividi di freddo>> nascose la bocca con il collo del giaccone. <<Tieni,dai>> le appoggiò sulle flebili spalle la sua giacca,e Sophie gli sorrise. Stavolta sul serio però. <<Grazie.>>
Entrambi poi decisero di andare a fare un giro nel parco. Gli erano mancati quei momenti dove erano solo Sophie e Max,quei due ragazzi che si volevano sul serio bene e non dovevano badare alle apparenze. Anzi,sentivano entrambi la loro nostalgia reciprocamente. Erano destinati a stare insieme?
 
*
 
 
La luna era alta in cielo,illuminava la piazza che c'era,dove di solito andavano a trascorrere i pomeriggi.
Max si fermò,guardò negli occhi la bionda al suo fianco. <<Senti S...Non la voglio fare lunga,te lo dirò e andrò dritto al punto. Ecco io..Ti amo ancora.>> 
La ragazza alzò gli occhi,che erano rimasti a fissare le sue scarpe che nel buio e con la luce della luna diventavano lucide; la sua vista era annebbiata,stava per piangere.
Scosse la testa. <<Speravo lo dicessi. Vedi,puoi essere stronzo quanto vuoi,puoi farmi soffrire..l'unica cosa ovvia è che nonostante tutta la nostalgia e il dolore che mi fai provare,ti amo anch'io.>>
I loro visi erano sempre più vicini,a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro,fino a quando le loro labbra non s'incontrarono. Per l'ennesima volta. 
 
 
*
ta daaaaaaan buonasera. *^*
ho aggiornato,visto? sscnjfj si però con un ritardo enorme.
mi dispiace. cwc 
ci sono state le vacanze natalizie,poi sono stata occupatissima con la scuola.. scusate scusate scusate. *occhi dolci*
btw,che ve ne pare di questo capitolo? l'ho scritto in un modo schifoso,l'ispirazione è andata a farsi un giro D:
grazie a tutti quelli che si sono 'appassionati' a quest'obbrobrio. io vi amo. çwç
oh e se vi va passate a leggere una nuova roundrobin, si intitola 'such a beautiful lie' e la stiamo progettando io e la mia migliore amica. :D
that's all!
yours,
xfallingforher_
 

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Capitolo 15
*** 14. happy b-day! ***


two months later...
 
Era il venticinque febbraio. Era passato un mese da quando Sophie e Max si erano riavvicinati,ma non avevano fatto sapere nulla ai genitori,per evitare altre incomprensioni.
E in più quello era un giorno speciale per quella ragazza,infatti compiva diciotto anni. Ma non aveva deciso di organizzare nulla quella sera,voleva solo restare sul divano con in mano una cioccolata calda a leggere i tanti commenti d'auguri lasciati sulla sua timeline. Anche perchè stando in mezzo alla folla di una festa da diciottenne,era molto difficile da mantenere un segreto,che per lei era importantissimo.
La tazza era bollente,serviva a riscaldarla nonostante,ad inoltrato inizio di primavera,c'erano temperature invernali. Ad un tratto le squillo il suo blackberry laminato,la lucina rossa iniziò a lampeggiare senza sosta: un messaggio le era arrivato.
 
 
'ehi splendore,ti aspetto al giardino di fronte casa tua. ho una sorpresa.
- m'
 
Un sorriso le si fece spazio sul viso. In un baleno scattò dal letto,e indossò le supra sotto la tuta grigia che quel giorno aveva indossato. Legò i lunghi capelli in una semplice coda e passò un filo di matita sotto agli occhi. Scese.
Entrò in quell'infinito giardino,era pieno di fiori multicolori. C'era un ottimo profumo,sarebbe stata lì per sempre se ne avesse avuto la possibilità.
Lo vide,era splendido come sempre. Max era su una panchina ad aspettarla e nascondeva dietro la schiena qualcosa. 
<<Ehi ciao!>> per un secondo le loro labbra si incontrarono,ma in modo molto cauto per paura che qualcuno,come i suoi genitori,potesse notarli.
<<Buon compleanno piccola mia!>> aveva in mano un mazzo con diciotto rose,diciassette bianche e solo una,al centro,rossa. Lo porse alla ragazza,che dopo averlo visto l'abbracciò con tutta la felicità del mondo.
<>> Il ragazzo mise una mano in tasca e ne cacciò una scatolina in velluto,molto soffice,blu. Sophie stava scoppiando,doveva dirlo almeno a lui.
<<Un momento,devo parlarti anche io.>> L'espressione di Sophie era diventata seria. Era il momento della verità.
<<Certo,dimmi.>> Max iniziò ad avvertire un battere troppo forte,alla parte alta e sinistra del torace. Si stava preoccupando.
<<Ti ricordi quella sera,quando poi il giorno dopo litigammo?>> Al ragazzo ritornarono in mente quei momenti.
 
'Max con un dito le alzò il viso,e le asciugò le lacrime. Lentamente i loro visi si avvicinarono,fino ad unirsi e finalmente a completarsi.
I loro baci diventavano sempre più passionali,fino a quando non si alzarono e salirono le scale. Entrarono in una stanza,una delle tante che c'era al piano di sopra. Si sentivano sicuri,stando insieme. Con tanta delicatezza si stesero sul letto,i loro corpi aderivano. E molto presto anche tutti i vestiti che avevano indossato quella mattina andarono a finire sul pavimento.'
 
Si risvegliò da quei pensieri e annuì. <<Beh,qualche settimana dopo non mi sentivo bene,avevo spesso la nausea; quindi ho fatto un test. Pochi giorni fa l'ho rifatto,ed ora è sicuro, aspetto un bambino.>>
A Max mancò il respiro.

 
*

buonaseeeeera. sono tornata,e ho appena aggiornato ieri!
coooolpo di scena. cosa farà max? come reagirà? e soprattuto come reagiranno alex e jake?
stay tuned,e lo saprete! uu
sono acida stasera,dovrei già dormire D:
grazie a sarah e a tutti coloro che sono affezionati a questa ff,davvero :''D
ditemi un parere su questo capitolo! :)
yours,
xfallingforher_

 

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Capitolo 16
*** 15. i can't. ***


<<Come..un bambino? Il nostro bambino?>> Sophie annuì,e corse a ripararsi sotto ad uno dei tanti alberi che c'erano. Max le si sedette accanto,e l'abbracciò,mentre la ragazza iniziò a sfogarsi con un pianto liberatorio. <<Ho paura...>> La strinse a sè con ancora più forza,cercando di rassicurarla. Non voleva perderla.
<<Cosa diranno i miei? Succederà come la volta scorsa? Non ci parleremo più?>> era piena di dubbi,non riusciva a parlare d'altro,e d'istinto già accarezzava con delicatezza il suo ventre appena rigonfio. <<Dai,ci sono io qui. Ora andiamo.>> Max la prese per mano e insieme rientrarono in casa dove ad aspettarli c'erano Alex,Jake,Ronnie e Niall.
 
*

 
In casa c'era un aria accogliente,e si stava molto bene,nonostante c'era un primo sole di primavera e fuori era sempre un po' più fresco del solito.
Sophie era seduta su una poltrona rivestita da morbido velluto rosso,Max era accanto a lei. Il ticchettio dell'orologio era insistente,sembrava che il tempo non passasse mai. Nella serratura della porta si sentirono dei rumori,i suoi genitori erano arrivati. Era il momento di vuotare il sacco e dire la verità.
<<Oh,ciao tesoro! C'è qualcosa che non va?>> Alex e Jake si comportavano come se quel giorno era il primo,da quando s'erano incontrati,si scambiavano ancora molte tenerezze.
<<Beh..mamma..sono incinta,di tre mesi.>> Alex rimase a bocca aperta,e con gli occhi pieni di lacrime corse ad abbracciare la figlia. Lo stesso fece Jake,assieme a Ronnie e Niall.
Max s'alzò di scatto,aveva di nuovo quello sguardo perso nel vuoto,andò da Sophie. <<Scusa..io non..non posso>> la baciò e uscì da quella casa.

 
 
*
 
five months later..

 
Erano le sette precise e Sophie,Ronnie,Niall,Alex e Jake erano all'aereoporto. Da quel giorno Max non s'era fatto più sentire,tutti i messaggi e tutte le chiamate dalla bionda erano state invane. Ora il bambino era quasi cresciuto,e sì era un maschietto,mancava poco alla sua nascita. I tre ragazzi decisero di prendersi una pausa da tutto quel trambusto,con un viaggio all'estero,in Europa,precisamente in una città d'Italia.
I genitori di Sophie erano tristi all'idea di avere i loro bambini lontano,perfino con un fuso orario diverso. 
<<Sei proprio sicura,tesoro?>> Alex aveva uno sguardo che implorava di restare. <ì mamma,dopotutto Ronnie e Niall saranno con me,non ci sarà nessun problema. Ti chiameremo,e forse vi verremo anche a trovare.>> le labbra di Sophie si curvarono in un sorriso. <<Dopotutto è per dimenticare.>>

*
goooooooooooood evening gente c:
sono tornata ad aggiornare,sono fiera di me yee. :')
oddio mio,cinque ma dico cinque recensioni ad un capitolo? per così poco io mi esalto eh,grazie :''D
vi lovvo (?) ahah no. sul serio grazie.
ok,vedo che molti si stanno appassionando e mi fa piacere *-*
diciamo che questo è un capitolo di centro,siamo quasi giunti alla fine,forse.. non lo so,ho una mente che fabbrica (?) 34848 idee al momento,quindi..
non aspettatevi niente,ho una fervida immaginazione c:
detto questo,me ne scappo,domani ho scuola!
luv yah!
yours,
xfallingforher_

 

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Capitolo 17
*** 16. hi,i'm zayn. ***


Il volo era durato più di sette ore,la stanchezza si faceva sentire nel corpo di Sophie.
Il pancino era cresciuto sul serio,stavolta era dura,poiche' il peso del bambino influiva sulla forza della ragazza.
Atterrarono,e S con l'aiuto della migliore amica,ovviamente non affaticandosi troppo, porto' i bagagli fino all'auto del tassista che li avrebbe scortati all'hotel. Quella macchina bianca piena di pubblicita' sfrecciava tra le vie di Milano,metropoli molto indaffarata ma diversissima da new york. A new york era diverso,c'era più gente che andava ancor più di fretta,mentre a milano si respirava quell'aria ma non era cosi':una cosa della citta' italiana che lasciava il segno,pero',erano le strade piene di negozi con marche molto acclamate; c'era anche una grande casa discografica che ha prodotto i primi debutti degli artisti famosi in tutto il mondo.

*

 

L'hotel in cui dovevano alloggiare era una cosa meravigliosa: era un edificio altissimo,imponente,pieno di luci. I balconi erano adornati talvolta da delle rampicanti rigogliose,talvolta da alcuni vasi con dei fiori dai colori sgargianti. La porta era rigorosamente di vetro,lucidissima. Non appena si entrava,nell'atrio,ad accogliere i clienti c'era un bancone di legno levigato e lucido,mentre sul pavimento c'era un tappeto di velluto rosso. Un lampadario fatto da milioni di perline di cristallo creava dei giochi di luce sulle mura arricchite da quadri di grande valore.
<<Salve,vorrei prendere una stanza>> nonostante la stanchezza il viso di sophie trasmetteva serenita' e gioia di una mamma. <<Certo,ecco le chiavi. Stanza 23,ultimo piano>> la segretaria era intenerita dalla situazione di Sophie,si leggeva nei suoi occhi. In effetti la ragazza in quegli otto mesi era diventata stupenda: la gravidanza le aveva portato qualche chilo in più,pero' lei non ci badava,anzi si riteneva più bella con quelle curve; il suo sorriso era diventato più dolce e tenero e il viso era raggiante ancora più di prima. 
Dopo aver preso le chiavi dalla reception e aver salutato dolcemente la segretaria sophie si diresse verso l'ascensore. Anch'esso era molto curato: al suo interno c'era un grande specchio e i tasti dei piani erano illuminati da una luce bianca molto bella.
Arrivata al piano inizio' ad incamminarsi. Non se ne accorse e urto' con la spalla contro quella di un ragazzo. <<Oh scu...>> I due si fissarono intensamente. <<Piacere,io sono Zayn>>.


*


buooooooooooonasera gente :)
sono tornata a rompervi,ossè u.u
diciamo che non termina qui la storia,ci saranno altri capitoli :3
e credo che questo è l'inizio della 'seconda parte' ;)
quindi è un'introduzione,il colpo di scena ve lo lascio al prossimo capitolo uu
credo che ce ne saranno altri tre,quattro,o forse cinque,boh chissà la mia mente fabbrica di tutto (?) lol.
questo capitolo di passaggio l'ho scritto con l'aiuto di emanuela,una mia compagna di scuola,che mi ha dato tante idee *^*
thank you :')
oh e poi grazie alle quattro recensioni avute prima,anche se due erano neutre/negative e_e
fabs amore ho fatto il mio meglio (?) ewe
okay,datemi un parere :)
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 18
*** 17. he's gone. ***


<<Ciao,io sono sophie>> sorrise istintivamente. Che cosa le stava succedendo? Sentiva di nuovo quella strana sensazione di farfalle allo stomaco,e non era nausea stavolta. La presenza del ragazzo,in effetti,l'agitava.
Non era indifferente,per la ragazza,essere fissata dagli occhi color cioccolato di zayn. I capelli scuri gli davano un'aria sbarazzina,il sorriso smagliante era in grado di far sciogliere chiunque lo guardasse.

<<Posso aiutarti a portare le valigie? Mi sembri molto stanca>> non aspetto' e subito prese i due trolley della ragazza e li porto' nella stanza. 
<<Siediti se vuoi,mi fa piacere d'averti incontrato>>. Non era mai stata cosi' spigliata con gli altri ragazzi,effettivamente stava cambiando.

*


<<E cosi', io mi sono trasferito qui cinque anni fa,quando ne avevo circa 14,con la mia famiglia. E non mi e' mai parso di averti vista per le vie di milano>>. Lo sguardo di Zayn era bloccato in quello color miele di Sophie. <<Oh no,io sono arrivata qui poche ore fa,sai un viaggio del genere,lontano da new york per un po',mi sta servendo per dimenticare una delusione avuta tempo fa da una persona che io ritenevo importantissima..ma ora e' il passato,tutto cio' che conta ora e' il mio piccolo Niall che daro' alla luce tra poco>>. Mentre parlava,alcune lacrime rigavano il volto di Sophie,ma lei faceva come se non fossero nulla,le asciugava e continuava a sorridere.
<<Ti andrebbe di venire a prendere qualcosa con me?>> La bionda annui',e insieme si avviarono verso una nota caffetteria della citta'. 
Quel bar era uno dei più famosi,in effetti era cosi' popolare anche per il suo 'lusso'; diciamo che era un posto per le persone benestanti.
<<Sai s,ci conosciamo da pochissimo,eppure dal primo momento che ti ho vista e' scattato qualcosa in me,beh tu...>>
D'improvviso la porta di vetro del bar si apri',e fecero il loro ingresso due persone conosciute: era lui,max,più bello che mai. Aveva quel suo sguardo solito,in quei mesi era cambiato solo fisicamente. Stringeva la mano ad una ragazza,aveva i capelli rossastri,due occhi azzurro cielo e un pancino appena pronunciato.
Sophie lo fisso'.
Come aveva potuto? Anche se cercava di dimenticarlo aveva sempre la speranza che un giorno sarebbe ritornata a dormire di nuovo al sicuro tra le sue braccia.

Istintivamente poso' le sue labbra su quelle di zayn,che era rimasto incantato a guardarla,e che in quel momento rimase contento quanto spiazzato.
Dall'altro lato del locale,pero', max l'aveva notata,non smetteva di fissare quel viso che da tanto tempo gli mancava.
E ora vedere quel viso cosi' vicino a quello di un altro non lo rasserenava affatto; prese per mano la rossa e come un fulmine sfrecciarono di nuovo verso le vie di milano.


*

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*

buoooooonasera ladies :3
beh non c'è niente da aggiungere,il capitolo parla da sè. 
vi ho postato le foto dei nostri 'beniamini' *^* (?)
ancora grazie ad emanuela,e a tutti quegli angeli che stanno recensendo.
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 19
*** 18. hey i'm chelsea. ***


Subito Sophie si stacco' dalle labbra di Zayn.
Lui sorrise,forse fraintendendo tutto.<< Cosa vuol dire questo per te? Provi lo stesso? >>
La bionda,imbarazzata,disse << Ehm....senti voglio essere sincera.Mi piaci.Sei un bellissimo ragazzo. >>
Al moro gli si illuminarono gli occhi. << Davvero? >>
Sophie annui'.E Zayn avvicino' le sue labbra a quelle della ragazza,stavolta con piu' passione...

*
two weeks ago...


C'era silenzio in camera. Sophie dormiva ancora beata tra le lenzuola,e qualche raggio di sole illuminava le pareti.
Il suo blackberry lampeggio' e emise il solito suono di quando arriva un messaggio.
La bionda apri',mezza addormentata,la cartella dei messaggi e lesse:


''Amore,ti vengo a prendere stasera alle sette e mezza,ho una sorpresa per te
-Zayn''


La ragazza sorrise istintivamente.Da quando aveva incontrato quegli occhi color cioccolato la sua vita era cambiata.
E' vero che a volte l'amore cambia la vita.

*


<< Che diamine  metto stasera ? >> strepitava Sophie verso la sua amica Ronnie,mentre metteva a soqquadro il suo guardaroba.
<< Se mi metto quel vestitino sembrero' una balena! >>. Ronnie scoppio' a ridere.
<< Invece stai benissimo! >> cercava di rassicurarla.In effetti Sophie era bellissima nonostante il pancione di nove mesi.
Dopo quasi due ore passate davanti al guardaroba,la bionda si decise.
Opto' per un vestitino lungo fino al ginocchio nero con pois bianchi.Ai piedi indosso' dei sandali rossi,per stare piu' comoda.
Un filo di trucco,i capelli ricci e una piccola pochette rossa.
Era pronta.

Zayn arrivo' sotto casa della ragazza con la sua Lamborghini nera decappottabile e un mazzo di rose rosse in mano.
Busso'.
Sophie apri' la porta e al ragazzo si mozzo' il fiato in gola.
Era stupenda.
Il vestitino le metteva in evidenza il pancione,giunto a nove mesi ormai.
Vedendo il suo stupore la bionda sorrise e gli diede un bacio sulle labbra.Prese la giacca,nonostante fosse agosto era fresco,e si diresse insieme a Zayn in macchina.


Dopo circa mezz'ora di tragitto arrivarono a un ristorante.
Era bellissimo.
Si trovava nella zona del Duomo di Milano.Aveva le porte di vetro e le pareti rosse. ''Sicuramente deve aver pagato una cifra.'' pensava Sophie.
Entrarono e il maitre prese i nomi e li porto' a un tavolo leggermente isolato rispetto agli altri.
I due ragazzi si sedettero uno di fronte all'altro e guardando i menu' ordinarono.
Verso le 22:00 Zayn fece segno ai musicisti di suonare una musica dolce.
Il ragazzo si inginocchio' ai piedi di una Sophie stupita e emozionata.
<< E' vero,ci conosciamo da sole due settimane,ma tu per me sei diventata importantissima.Non tel'ho mai detto prima,rimedio ora.Sophie Austin io ti amo..vuoi essere la mia ragazza? >>.
Gli occhi di Sophie si illuminarono contenti e le sue labbre si stirarono in un sorriso .Ma il sorriso duro pochi secondi perche' si trasformo' in una smorfia quando la ragazza avverti' dei forti dolori al grembo.
In un attimo capi' cio' che le stava succedendo e guardo' Zayn che si stava allarmando.
<< Zayn , Niall ha voglia di vedere il mondo. >>
A quelle parole Zayn corse fuori con Sophie in braccio,posiziono' la ragazza sul posto del passegero,lui sali' al posto di guida,e parti' a tutta velocita' per l'ospedale.

Sei ore. Sei fottutissime ore.Sophie era nella sala operatoria da SEI ore.
Il cervello di Zayn pensava alle cose peggiori.
Sophie aveva voluto con se' Ronnie e ora lui si trovava nei corridoi dell'ospedale con Niall che tentava,invano,di calmarlo.
<< Hei Zayn vado al bar vieni con me?>>
<< Si' arrivo. >>
I due stavano parlando,quando le porte dell'ospedale si aprirono ed entro' Max con la rossa,che adesso aveva un pancino di 3 mesi.


<< Mi fa male! >> urlava Sophie.
<< Amore ti prego un altro poco!Spingi al mio 3! 1..2..3! >>
Ronnie incoraggiava l'amica,ma lei a stento tratteneva le lacrime.Aveva paura per l'amica che per lei era come una sorella.
Dopo un'urlo straziante di Sophie,si senti' un vagito. Era nato. Era nato Niall Austin.

*



Sophie si trovava nella stanza e stava allattando Niall.
La stanza era accogliente e strapiena di fiori per lei e per il piccolo.
La bionda era di buon'umore.La porta si apri' ed entro' l'infermiera per portare Niall nel nido e Sophie lo lascìo controvoglia.
Bussarono alla porta,che si spalanco' rivelando una Ronnie,un Jake e una Corinne sorridenti e un'Alex con le lacrime agli occhi.
La piccola Corinne salto' addosso alla sorellona che le era mancata tantissimo.Poi fu il turno dei saluti dei genitori.
E subito l'argomento si sposto' sul piccolo Niall.Nonno Jake,nonna Alex e zia Corinne erano felicissimi e tutti vedevano delle somiglianze del piccolo con loro stessi.Sophie sorrise alla scena del padre e della sorellina che discutevano su chi avesse preso le labbra Niall,e penso' che l'unica persona che mancava per rendere quel quadro perfetto era Max.Subito si senti' una stronza.Lei stava uscendo con Zayn,ma pensava a Max.No,decise che non l'avrebbe piu' pensato.Verso le 3 del pomeriggio la famiglia Austin ando' in albergo per farsi una bella doccia,cosi' salutarono Sophie.
Si stava per adddormentare quando bussarono alla porta.
<< Avanti! >>
Entro' una rossa che si presento'.
<< Piacere,sono Chelsea e lui e' il mio ragazzo Max >>.

Il sorrise di Sophie scomparve vedendo Max,il padre di suo figlio, li' davanti a lei.


*
buonasera bellezzee. *^*
sono,anzi siamo,ritornate!
si siamo rompiscatole,lo so uu
btw,ho deciso,continuerò con i consigli della mia emanuela,quindi sarà una specie di roundrobin,ma non proprio una roundrobin,visto che non è iscritta,lei.
mi aiuterà solo nei momenti di vuoto totale (tipo ora lol).
questo capitolo l'ha scritto interamente lei,con le idee che avevo io.
perchè dovete sapere che io ho immaginazione e idee,però poi dopo faccio schifo a metterle su un foglio e rimando sempre. çwç
grazie ancora fvxjndvf 
e poi sarah,che devo fare con te, tu sul serio mi supporti sempre,anche quando i capitoli fanno schifo!
ti voglio bene. :')
fatemi sapere se questo capitolo (lungo stavolta,AMATECI lol) vi piace!
yours,
xfallingforher_

(con l'intrusione di emanuela lol.)

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Capitolo 20
*** 19. goodbye max. ***


<<Max?>> a Sophie si mozzò il fiato in gola. Era di nuovo davanti a lei,ma stavolta non era solo. Ora aveva un'altra con cui condividere la sua vita. E quella ragazza che ora gli teneva la mano... non era lei. <<S..>>
Si aprì la porta della stanza,ed entrò Zayn che aveva in mano un mazzo di rose e un cofanetto con alcuni cioccolatini per la bionda. <>poggiò tutto su un mobiletto,e la baciò; fino a quando non irrigidì i pugni notando la presenza di altri due ragazzi nella stanza,che non conosceva. O meglio,non conosceva lui.  La sua voce fu un sospiro.<<Chelsea...>>
Sophie chiuse per un attimo gli occhi e prese fiato. Li riaprì,rimase a fissarlo e abbozzò un sorriso,ma si poteva notare che era a momenti per piangere. <<Addio,Max>> gli occhi erano lucidissimi,stava scoppiando,voleva sfogarsi.
Senza dire niente,con lo sguardo rivolto verso il pavimento,il ragazzo dall'altro lato della stanza prese la mano alla rossa e uscì dalla porta. Dopo qualche minuto Zayn si avvicinò al lettino della sua ragazza e l'abbracciò,mentre lei iniziò a piangere in segno di sfogo e di malinconia. Lui sapeva cosa le era successo in passato,e nonostante l'amasse era lì per supportarla,confortarla,e farle riaprire a lui il suo cuore nella speranza di farle dimenticare i fatti avvenuti in precedenza. <<Sono qui io ora,non ti preoccupare>>. 
Max richiuse la porta alle sue spalle,e in quel preciso momento un'infermiera richiamò lui e la sua compagna,era arrivato il turno della loro visita. <<Signora Grande? Il medico vi attende nel suo studio>> ormai tutti erano usuali chiamarla 'signora' ma lei non lo era,era solo ancora una ragazza,ma che voleva molto bene a Max,che aveva deciso di esserle vicino 'qualsiasi cosa fosse successa'.
Chelsea subito scattò e si diresse all'ambulatorio di ginecologia. <<Io subito arrivo,inizia il controllo>>. 
Con lo sguardo perso si diresse verso una delle poltroncine posizionate accanto alla stanza 16,quella di Sophie. Si sedette con le mani alle tempie e i gomiti poggiati sulle gambe.
'ma che cazzo ho fatto? quel bambino è nostro,è nostro figlio,come ho potuto lasciarli così? sono stato uno stronzo. non ce la faccio a stare senza sophie,e vederla con un altro che la fa sorridere mi fa ancora più male.'
Ora i suoi pensieri erano solo rivolti a lei.
Alzò lo sguardo e vide arrivare da lontano la famiglia Austin. Jake restò spiazzato,non immaginava di trovarselo lì davanti.
<<Max?! Che ci fai qui?!>> non era più geloso,anzi. Era felice per la figlia che era riuscita a dimenticare,e che era riuscita a trovare la felicità con Zayn,ma nonostante tutto l'amore che il moro provasse per Sophie non l'avrebbe mai perdonato,perchè aveva abbandonato quella che definiva l' 'amore della sua vita' in uno dei periodi più difficili del loro cammino insieme.
<<Io sono venuto qui con Chelsea,poi ho notato che c'era Sophie...devo andare.>>  voleva chiedere scusa ad Alex e Jake,ma non ce la faceva a lasciare sola Chelsea,era come una sorella per lui.

 
*
 
Un'infermiera arrivò alla stanza con un piccolo lettino dove c'era Niall che dormiva beato coperto da una copertina blu. Notò poi che c'erano dei parenti,e lasciò che loro entrassero col bambino in camera. Era bellissimo,aveva dei capelli chiarissimi. 
Bussarono e spinsero la maniglia per aprire la porta. Una volta entrati notarono il moro ancora accanto al letto di Sophie che aveva gli occhi gonfi e umidi dalle lacrime.
<<Hey tesoro,tutto ok? Qui fuori c'era Max...>> la ragazza alzò gli occhi. Era rimasto fuori alla porta,da solo? Forse voleva entrare ma non aveva il coraggio di vederla di nuovo felice? <<Oh no,non è successo niente,non vi preoccupate>>. Abbozzò uno di quei suoi sorrisi falsi,le riuscivano fin troppo bene. Ma stavolta non era come le altre,si poteva capire che c'era qualcosa che non andava.
Sophie allungò un braccio ed avvicinò a sè il lettino col bambino,che nel frattempo s'era svegliato e aveva fame.
<<Oh ciao,piccolo mio,lo sai che sei stupendo? Come..tuo papà>> il bambino inarcò di poco le piccole labbra e aprì gli occhi: erano blu come la notte.
Alla bionda scese una lacrima sul viso.
 
*

buoonasera gente c:
mi è venuta l'ispirazione stasera e boh,eccomi qua. *^*
sto capitolo è uno dei più malinconici che io abbia mai scritto,almeno per me. çç
e penso che alla fine di questa storia ne manchino circa due. çç
sarah io ti amo! ci sei sempre,non lo smetterò di dire. uu quindi,ancora grazie. :)
e grazie anche a chi legge soltanto,o a chi mi fa i complimenti su twitter. e.e
oh,parlando di twitter,se volete seguirmi sono xaustinsbitch. ;)
e per un 'effetto migliore'  (?) durante questa lettura del capitolo ascoltate 'the flood' di cheryl cole (la amo efjbdfb),non ve ne pentirete. :'D
vi amo,lo sapete?
yours,
xfallingforher_

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Capitolo 21
*** - epilogue. ***


<<Mamma,mamma! Io sono qui,a giocare con Brittany!>> il piccolo Niall alzava le braccia docili e con le manine faceva segno alla donna che era appoggiata al parapetto del marciapiede che dava sul mare. Brittany,era la bambina di Chelsea,da quel giorno avevano continuato a vedersi,perchè in un certo senso aveva ritrovato l'amore.
 
three years before..
 
Zayn uscì dalla stanza con le gambe che gli tremavano,da quanto tempo non vedeva Chelsea.
Ed era diventata ancor più bella di quanto fosse qualche anno prima,quando ebbero iniziato a vedersi,innamorati persi l'uno dell'altra.
Non poteva crederci che quella era la sua bambina,frutto di un amore tanto desiderato,che darà alla luce in poco tempo.
Arrivò nella sala del ginecologo,bussò alla porta e lo fecero entrare. Percorse un piccolo corridoio,e poi eccola lì,distesa su un lettino,col ventre scoperto e abbastanza cresciuto.
<> la rossa alzò lo sguardo e i suoi occhi si velarono di lacrime. <<Zayn? Tu..sei qui,per me?>> intanto la visita era finita,la bambina stava benissimo e la ragazza si stava rivestendo.
<<Sì Chelsea,devo dirti la verità. Ho provato a dimenticarti ma non ci sono riuscito,quando ti ho visto mano nella mano col ragazzo di Sophie ho scoperto di amarti ancora>>
<<E che mi dici di Sophie? Voi state ancora insieme. Per me Max è come un fratello,è il mio migliore amico,mi ha aiutato in momenti difficili.  Quando ho scoperto di aspettare questa bambina,tu te n'eri già andato,e lui si è offerto per accudirmi come un padre fa con sua figlia>> 
Zayn aveva le lacrime agli occhi.
<<Ho incontrato Sophie, era una ragazza d'oro,ed era l'unica che riusciva sul serio a capirmi,dopo di te. Così ho iniziato a frequentarla,con la speranza di dimenticarti. Ma non è servito a nulla,quando ti ho visto con Max ho capito che sei troppo importante,non voglio perderti.>>
Chelsea era scoppiata in un pianto liberatorio. Sì,aveva ritrovato il suo Zayn.
Insieme si riavviarono verso la stanza di Sophie,ma non bussarono. La porta era socchiusa,si poteva udire la voce di un ragazzo.
Entrarono,mano nella mano. <<Sophie,io ti a..>> Max si bloccò,quando la porta fu spalancata ed entrarono Chelsea e Zayn.
<<Zayn?>> Sophie era rimasta scioccata, in fondo gli voleva bene. 
<<Sì S.. volevo dirtelo. Io prima mi vedevo con Chelsea,poi ci siamo allontanati per alcuni diverbi e..ora che l'ho ritrovata non ho più intenzione di lasciarla andare. Sarai per sempre la mia migliore amica,ricorda che per qualsiasi cosa io ci sarò sempre!>>
Sophie sorrise,era contenta di vederli felici. <<Sono contenta per voi,meritate il meglio dalla vita.>>
I due salutarono con un bacio sulla guancia la bionda e si diressero verso la BMW nera di Zayn.
Sophie e Max si guardarono,e lentamente le loro labbra si unirono per pochi istanti. Poi Sophie subito si staccò. <<Dovresti andare,ciao Max.>>
 
*
 
Il mare dall'alto era stupendo. Era un pomeriggio abbastanza fresco,Sophie era affacciata a vedere le onde infrangersi sugli scogli,mentre Zayn e Chelsea preparavano i bagagli; erano diretti in Inghilterra. I bambini stavano giocando nello spiazzato,dove c'erano alcune giostrine,e Max era seduto tutto solo su una panchina a pochi chilometri di distanza ad osservare S. Da quel giorno non avevano avuto più modo di parlare,non si erano più confidati come facevano un tempo.
Tutto era pronto,i due ragazzi salutarono Sophie e con la piccola Brittany,che salutò Niall con un bacino sulla guancia,partirono,dovevano arrivare prima all'aereoporto.
La bionda s'era rattristata,sarebbe diventato molto difficile da quel giorno restare senza migliore amico,senza una spalla su cui piangere ogni volta ne avesse avuto bisogno. Ma così andava la vita,sapeva che ora sarebbe stato più felice con una famiglia tutta sua.
Max si avvicinò a Sophie,che con una lacrima che le rigava il viso. La prese per i fianchi e la strinse a sè,in modo che si guardassero negli occhi.
<<Sophie,ascoltami>> la ragazza non voleva parlargli. Cioè voleva farlo,ma aveva paura che lui poi potesse di nuovo lasciarla.
<<Ehi,guardami!>> la bionda alzò lo sguardo e incrociò i suoi occhi con quelli di Max.
<<Non smetto di pensare a te. Sei il mio pensiero fisso,farei di tutto per vederti sempre sorridere,vivo di quel sorriso. Io ti amo Sophie,dimmi che anche tu provi qualcosa per me.>>
La ragazza era rimasta a fissare quegli occhi così belli,quel viso così 'disegnato' bene,e quelle labbra perfette. D'istinto alzò le punte e toccò le labbra del ragazzo,fino ad intensificare il bacio.
Si staccarono. <<Ti amo,Max. E ti amerò per sempre.>> Sorrise,e insieme abbracciarono il loro piccolo Niall.
 
THE END. (maybe)

 
 
*
yaaay buonasera!
sono tornata, e sì,con l'ultimo capitolo di questa long.
lo so,non è stato niente di che, e mi spiace se da me vi aspettavate qualcosa in più.
ma sono riuscita soltanto a macchinare quest'ultimo capitolo obbrobrioso (?) e spero che comunque siate soddisfatti.
e siete pure sollevati perchè per un po' non mi vedrete più con long fic o cose del genere. dico bene? çç
lol sì,non mi avrete tra i piedi per moolto tempo... *inizia a complottare una cosa*
bene,grazie per tutto il sostegno avuto durante questi ventuno capitoli!
vi voglio bene.
yours,
xfallingforher_

 
 
 
 

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