Posso soltanto amarti senza mai nessun freno!

di AnaElly
(/viewuser.php?uid=131636)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***





Il nostro incontro fu uno di quelli che la gente reputa banale, no-sense, insulso a tutto ciò che c'è di negativo al mondo.
è uno di quelli in cui a primo impatto sei fuori dal mondo e poi con gli anni ti ritrovi a pensare che dalla prima volta eri stata a casa, dentro la tua casa, da sempre nel tuo mondo. 

Le foglie scendevano lievi toccando l'asfalto del cortile, l'albero che si intravedeva dalla mia finestra era spento, gelava quasi quanto me, le foglie pendevano dai rami secchi, ad una ad una schioccavano i minuti come le lancette di quell'orologio al muro che tu, oggi, hai saputo mandare in tilt, le cui lancette non segnano più i minuti che passano, ma i giorni che mi allontanano da te!

Lo schermo luminescente quella sera mi abbagliava quasi gli occhi, sentivo freddo, un freddo che in pieno autunno non avevo mai provato.
Lo stesso freddo oggi mi si cela nelle vene quando la distanza vince e noi, stremati, ogni tanto ci diamo una tregua.
Ed ancora lo stesso freddo che sparì quando i miei occhi dopo anni finalmente, riuscirono ad intravedere i tuoi, a guardarli, e giuro che quel giorno si fusero insieme.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 

 

Apri la porta e sei lì, davanti a me sorpreso più che mai.
-Ma che cavolo....- borbotti, dopo esserti ripreso dallo stato di shock in cui eri.
Ti sorrido perché so che dopotutto sei felice di vedermi.
-Speravo almeno in un abbraccio- ti dico con un finto broncio.
Ti avvicini subito e mi prendi in braccio stringendomi forte.
 
Restiamo cosi per poco tempo, eppure a noi sembra infinito.
Respiriamo entrambi l'odore dell'altro, sapendo che poche sono le occasioni per vederci. 
 
Ti sciogli dall'abbraccio, ti fermi e mi guardi.
-Non credevo saresti stata capace di venire fino a qui- ricordandomi cosi il motivo del perché avevo preso il primo treno per venire da te.
-Prima di cominciare però, vorrei recuperare la mia valigia, se non ti dispiace- esclamo sforzandomi di sorridere. 
 
Sto per uscire nel corridoio ma tu mi fermi e dici: -Faccio io.... Noemi, la valigia media più un borsone? Quanto devi restare un mese?-
è solito che si lamenti della mia valigia, lo fa ogni volta che vado da lui.
-Devo restare una settimana per tua fortuna, e comunque nel borsone ci sono solo cose da mangiare-
Affermo dandoti le spalle e entrando in camera tua. Mi siedo sul letto mentre entri posando le mie valigie a terra e sedendoti di fianco a me.
-Hai portato i miei biscotti preferiti?- ti guardo in viso e intravedo l'espressione da cucciolo a cui io non resisto, mai.
-Si, anche se non te li meriti- e ti accarezzo il viso che tanto mi è mancato in questi mesi.
-Sai che ora non mi riesce essere arrabbiato con te, ne riparliamo domani?-
Rido perché speravo dicessi questo. Annuisco e ti stringo.
Ci sdraiamo e poco dopo mi addormento consapevole che il mio cuore è finalmente al suo posto, in quello giusto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


-Ti sembra normale il tuo comportamento?- ti urlo in preda alla rabbia. 
é da 10 minuti che stiamo litigando e non facciamo altro che urlarci contro. Cio succede ogni volta che parliamo di ex!

Eppure stamattina tutto andava bene, mi sono svegliata abbracciata a te e mi hai portato la colazione a letto con una rosa, simbolo che ci rappresenta. Ricordo che la prima volta che ci vedemmo, ti presentasti con una rosa ed eravamo imbarazatissimi. Sorridevamo come due bambini ed eravamo cosi felici... Ma col tempo molto problemi sono entrati a ostacolarci: la distanza, che ci ha resi super gelosi uno dell'altro, e il tempo, che sembra passare troppo in fretta quando siamo insieme.

Dopo aver fatto colazione, e una doccia insieme, ci siamo seduti sul divano per guardare la tv e parlare del più e del meno. Ma siamo finiti per discutere dello stesso motivo che ci aveva fatto sbraitare al telefono.
Appena ti dissi che il mio ex mi aveva chiamato per sapere come stavo, eri uscito fuori di testa e mi urlasti che non dovevo rispondergli o attaccargli il cell in faccia. Io avevo risposto solo perchè il numero era anonimo e subito dopo aver capito chi fosse avevo attaccato inventando una scusa.

E ora, testardo come sei, insisti, addirittura, nel farmi cambiare scheda.
-Io non la cambio- 
-Ti sembra normale il tuo comportamento?- 
-Si, ovvio che è normale. Se fosse stato il contrario avresti reagito allo stesso modo- rispondi buttando in aria un libro che per sua sfortuna si trovava sulla tavola.
-Io mi sarei arrabbiata con lei non con te, idiota!-
-Non chiamarmi idiota!-
-oh scusami, preferisci scemo, cretino.... guarda che potrei continuare all'infinito eh- Mi accorgo subito dopo averle dette che quelle parole non erano assolutamente vere.
Ringhi e esci di casa sbattendo la porta.
Non ti seguo sapendo che l'hai fatto solo per sbollire la rabbia.
Ma un pensiero mi sfiora la mente "e se cosi non fosse?..."

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Sono passate 3 ore, e non sei ancora tornato, non posso neanche chiamarti perchè uscendo non hai preso il telefono. 
Giro per casa in ansia, non ce la faccio più ad aspettare, ma non so dove cercarti, non conosco Bologna e le poche volte che mi hai portato a visitarla non ci badavo molto.
Le pareti di questa casa mi urlano di cercarti, prendo la giacca e esco di casa, iniziando a girovagare sperando di ritrovare tra la gente i tuoi occhi.
Presa dall'agitazione inizio a correre per le stradine, entro nei negozi, nei bar ma tu non ci sei. Mi siedo su una panchina e inizio a piangere, mille dubbi mi assalgono. "E se comportandomi da egoista ti avessi perso cosi? Non me lo perdonerei mai. Sei per me fondamentale cosi tanto che mi sembra cosi futile il mondo senza di te. Sei l'unico che mi abbia fin da sempre capito, che mi abbia fatto ridere quando ero triste, che mi abbia fatto da maestro ogni qualvolta ne avevo bisogno. E ora pensare che tu possa lasciarmi mi sembra un assurdità."
Troppo presa dai miei pensieri, non mi accorgo di una signora seduta di fianco a me che mi chiede perchè stia piangendo. 
-Oh ragazza, ma cosa è successo da farti piangere cosi tanto?-
Si avvicina abbracciandomi, mi lascio andare perchè ne ho bisogno e anche se quella donna è un estranea il suo sguardo mi ricorda tanto quello di mia madre.
-Parlarne ti farà sentire meglio-
Vorrei mai i singhiozzi soffocano le mie parole, e il dolore sembra squarciarmi il petto.
-Vieni con me, ti offro una cioccolata calda, vuoi?-
Annuendo, ci alziamo dirigendoci in un bar.
Sedute al tavolo, dopo aver ordinato, faccio dei respiri profondi per calmarmi ma i tentativi sembrano inutili.
Arrivata la cioccolata, inizio a berla e un senso di calore mi pervade.
Solo dopo poco mi accorgo che la signora mi osserva sorridendo.
-La cioccolata fa calmare tutti, è scientificamente provato-
Afferma facendomi ridere. Faccio un respiro profondo e inizio a raccontarle quello che è successo, dalla telefonata al momento in cui se ne è andato.
Le lacrime sembrano voler scendere di nuovo a bagnare le mie guance ma le combatto perchè odio apparire debole, almeno non per la seconda volta difronte quella donna. Finito di raccontare, sento di essermi liberata di un peso. 
-Gli uomini sono cosi hanno bisogno di stare da soli per sbollire la rabbia, vedrai che tornerà col sorriso e pronto a perdonarti-
-E se cosi non fosse? se fosse stanco di me e dei problemi che gli causo?-
-Se è innamorato non si stancherà di te mai dai ascolto ad una donna che ne ha passate tante. Quando l'amore ci travolge ogni cosa ci sembra banale paragonato a quello che proviamo, e si perdona ogni cosa pur di non perdere la persona amata-
La guardo e dai suoi occhi traspare sofferenza. 
D'improvviso squilla il mio telefono e appena leggo il SUO nome sullo schermo un sorriso mi si apre sul viso. Scusandomi con la signora lo rispondo:
-Luca dove sei?-
-Sono appena tornato a casa, tu invece dove sei? ti vengo a prendere!-
-Hei calmo, respira. Non ti preoccupare sto tornando aspettami a casa. Ciao-
-Ciao- 

-Devi andare vero? Va dimostragli tutto quello che senti, e si sincera su quello che pensi.-
-Grazie di tutto, è stata molto gentile. Comunque il mio nome è Noemi-
Le offro la mano e accetta volentieri.
-Piacere di averti conosciuta io sono Carla, non c'è bisogno di ringraziarmi, non ho fatto nulla.-
Faccio per pagare ma si oppone.
-La prego accetti-
-okkk, spero di rivederti-
-Anche io, arrivederci-
-Ciao-
Mi allontano e sorridendo inizio a correre per venire da te.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=841290