Dragon Ball Z Reloaded - La minaccia dal pianeta Ledrax.

di Oximoron
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 00. Introduzione. ***
Capitolo 2: *** 01. Il principio. ***
Capitolo 3: *** 02. La mattina dei guerrieri. ***
Capitolo 4: *** 03. Sogni di gloria infranti. ***
Capitolo 5: *** 04. Preparativi e Partenze. ***
Capitolo 6: *** 05. La festa per i gemelli (parte prima). ***
Capitolo 7: *** 06. La festa per i gemelli (parte seconda). ***
Capitolo 8: *** 07. La prima mossa dei guerrieri. ***
Capitolo 9: *** 08. Nella tana del lupo (parte prima). ***
Capitolo 10: *** 09. Nella tana del lupo (parte seconda). ***
Capitolo 11: *** 10. Nella tana del lupo (parte terza). ***
Capitolo 12: *** 11. La fuga,con sorpresa. ***
Capitolo 13: *** 12. Niente di semplice. ***
Capitolo 14: *** 13. La strategia. ***
Capitolo 15: *** 14. E che guerra sia! ***
Capitolo 16: *** 15. Nuove realtà. ***
Capitolo 17: *** 16. La verità su Suisyoo. ***
Capitolo 18: *** 17. Tregua? ***
Capitolo 19: *** 18. L'indovinello dei quattro Saggi. ***
Capitolo 20: *** 19. I poteri Extra dei guerrieri. ***
Capitolo 21: *** 20. I Rinforzi dei guerrieri Z. ***
Capitolo 22: *** 21. Calma e sangue freddo. ***
Capitolo 23: *** 22. Momento di riflessione. ***
Capitolo 24: *** 23. I giochi sono ancora aperti. ***
Capitolo 25: *** 24. Due schiaramenti, un destino. ***
Capitolo 26: *** 25. La forza di Kikari. ***
Capitolo 27: *** 26. Punto e a capo. ***



Capitolo 1
*** 00. Introduzione. ***


Salve a tutti! Eccoci qui con questo esperimento,è la nostra prima storia scritta in collaborazione su Dragon Ball (ebbene si,siamo in 3 malate) e speriamo vivamente che possa interessare. Questa introduzione è praticamente un riassunto di tutto ciò che è successo in Dragon Ball fino alla fine del manga,o per meglio dire,dello Z. Speriamo di non farvi annoiare ma questa introduzione doveva essere fondamentale e se noterete bene verso la saga di Bu ci sarà un bel cambiamento rispetto alla trama originale (: Ok,non abbiamo nient'altro da aggiungere! Speriamo che vi piaccia e accettiamo commenti sia positivi che negativi,siamo qui per migliorare u.u

B - G - E.
 

00. Introduzione.

***

 


 Terra, pianeta dalle immense distese verdeggianti e da una popolazione viva. Un pianeta che ha permesso all'uomo di dare sfogo alla sua vena creativa per secoli. Ma gli abitanti di questo pianeta..saranno tutti nativi di esso? La presenza di migliaia di fonti viventi, sarà dovuta allo stesso pianeta? Per anni l'uomo ha cercato di vedere oltre lo spazio stellato che lo circonda. E probabilmente i tanti quesiti fatti dai tanti uomini, posso avere una sola risposta: si, esistono altre forme umane che non abitano sulla Terra.
Un'altro pianeta, molto simile, è stato fonte di tremende battaglie e sanguinose sconfitte. Il Pianeta Vegeta. Area solenne dei maestosi guerrieri  Saiyan. I Saiyan, sono una razza aliena nata sul Pianeta Vegeta dai tempi della nascita della Terra. Questi alieni, hanno l'aspetto umano molto simile agli abitanti del pianeta Terra. Ma una forza combattiva e una capacità di trasformazioni eccezionale.
Il Pianeta, governato dal Re Vegeta, è stato sempre temuto. Fino all'arrivo di un'alieno chiamato Freezer. Freezer, ha preso il comando del Pianeta Vegeta anni fa e ha preso i Saiyan più forti sotto il suo comando. Uno dei tanti, il Principe Vegeta. Il piccolo Saiyan, spietato e abilissimo nel combattimento diede dimostrazione della sua incredibile vena Saiyan fin da piccolo.
I Saiyan, popolo fiero e solenne, hanno il compito di far valere la loro razza. Uno dei tanti modi, è quello di occupare e talvolta distruggere i pianeti caratterizzati da forte guadagno finanziario e..di divertimento. Spietati come non mai, hanno un asso nella manica. Durante le notti di Luna Piena, essi si trasformano in enormi scimmioni, dalla forza immensa e praticamente indistruttibili.
Grazie a questa caratteristica, riescono più facilmente a distruggere i pianeti e guadagnare fama e gloria. I piccoli Saiyan vengono mandati su vari pianeti appena nati,in base alla potenza combattiva.
Uno dei tanti nascituri, nato una ventina di anni fa, fu mandato sulla terra: Kakaroth, il figlio di Bardak, considerato un Saiyan di infimo livello da Freezer, è stato uno dei tanti Saiyan fedeli e spietati nel corso della storia.
Il Pianeta Vegeta, grazie alla razza di guerrieri che si trovava, era ammirato e temuto in tutta la galassia. Ma..la sua gloria, venne fatta esplodere insieme a esso. Il Pianeta Vegeta, esplose dopo la nascita del figlio di Bardak. Soltanto il Principe Vegeta si salvò, compreso il suo nuovo "padrone" Freezer. Anche Kakaroth si salvò. Fu spedito sulla Terra poco prima dell'esplosione. Il suo compito, era distruggere questo magnifico pianeta, considerato debole dai Saiyan...ma a causa di una brutta caduta, il piccolo perse la memoria e diventò un normale terrestre senza ideali Saiyan.
Kakaroth fu allevato da un vecchietto,che abitava nei pressi del Monte Paoz, di nome Son Gohan. Questo bambino diventò parte integrante della sua famiglia e così il vecchio decise di dargli un nuovo nome,Son Goku. Cresceva e diventa sempre più forte, durante la sua infanzia conobbe molti terrestri e tutti si chiedevano da dove prendesse quest'incredibile forza.
Il giovane non era al corrente della sua natura spietata e aliena, così si era pure scordato del suo micidiale potere. Una notte di Luna Piena infatti, si tramutò in scimmione a causa della sua coda ancora presente e inconsapevolmente uccise il vecchio considerato come un nonno per lui
Il bambino continuò il suo viaggio solitario, e un giorno incontrò una ragazza. Prima di quel momento, non aveva incontrato nessun'altro oltre che a Gohan, così la sorpresa fu enorme. La ragazza stava viaggiando con la moto e non si accorse del Saiyan, così lo investì. Ovviamente, il bambino non si fece nulla, ma per un terrestre era un bello schok. I due iniziarono a parlare e si presentarono. La ragazza si chiama Bulma ed è la figlia del più grande ricercatore e scienziato della Città dell'Ovest.
Bulma spiegò al Saiyan che era alla ricerca delle Sfere del Drago. 7 oggetti capaci di, una volta riuniti in cerchio, far comparire un enorme Drago in grado di esaudire ogni tipo di desiderio.
Dopo quell'incontro,la vita del giovane cambiò radicalmente. Iniziò un lungo viaggio alla ricerca delle sfere che gli avrebbe riservato meravigliose avventure,piene di combattimenti, e tantissime nuove conoscenze. Conobbe così coloro che sarebbero diventati poi i suoi migliori amici,soprattutto Crilin,il suo migliore amico per eccellenza.
Per migliorarsi diventò allievo del famosissimo Genio delle Tartarughe e,grazie a lui,poté partecipare ai vari Tornei Tenkaichi per dimostrare quanto valeva e quanto era forte.
Più che passava il tempo e Goku si misurava con nemici sempre più potenti,tra cui Piccolo che decise bene di lasciare sulla terra una creazione più che un figlio,creato per continuare il piano del padre : Junior,la parte malvagia del supremo della terra. Tutti e due,di origine namecciana.
Nonostante tutto,Goku era ormai cresciuto e,per una promessa di anni prima,si sposò con Chichi,figlia dello Stregone del Toro.
Erano ormai passati diversi anni dal matrimonio,e i due avevano avuto un figlio,Son Gohan in onore dell'uomo che ha cresciuto Goku. Un giorno,una navicella arrivò dal cielo. Da questa navicella uscì un essere che apparentemente sembra un terrestre,ma che poi si scoprì essere il fratello di Goku,Radish,uno degli ultimi Saiyan.
Radish raccontò la verità a Goku,tra cui la sua appartenenza alla stirpe dei Saiyan e il suo vero nome. Gli chiese di allearsi con lui. Goku rifiutò,e così Radish rapì il piccolo Gohan.
Junior,che ormai stava dimenticando la sua malvagità, e Goku partirono alla ricerca del figlio di quest'ultimo. Iniziò uno scontro senza precedenti e terminò con la morte sia di Radish che di Goku,ma prima di morire Radish rivelò l'arrivo di due Saiyan più forti di lui..
Gohan,Junior,Crilin e tutti gli altri si allenarono per l'arrivo dei due Saiyan.
Ormai erano tutti pronti per lo scontro che divenne già complicato dall'inizio. Intanto Goku,nell'aldilà, raggiunsero Re Kaioh,per sottoporsi a un duro allenamento
Mentre sulla Terra e nell'aldilà c'era questo gran scalpore, nello spazio i due Sayan davano sfogo alla loro noia. Scesero su uno dei pianeti vicini, di tempo per raggiungere la Terra ne avevano: un anno per l'esattezza. Quindi se la presero con calma. In poco tempo, distrussero tutto compreso il Pianeta. Una volta tornati nelle loro navicelle, maturarono il desiderio di trovare il giusto
divertimento che cercavano sulla Terra. Volevano impossessarsi delle Sfere del Drago.
Un anno passò in fretta e i due Saiyan approdarono sulla Terra. Gli amici di Goku erano nervosissimi. Junior sperava che il suo allievo, Gohan, fosse migliorato nel corso del tempo; già dallo scontro con Radish aveva capito che aveva grandi potenzialità nascoste.
I due Saiyan, erano il Principe Vegeta e il suo sottoposto Napa. I guerrieri compagni fedeli di Goku, iniziarono subito ad attaccarli per impedire danni al loro pianeta. Ma senza successo: erano troppo forti. L'intervento di Goku ribaltò la situazione ma tutti i suoi amici erano già stati eliminati.
Si scontrò con i due Saiyan, e il Principe volle fare di testa sua; notando l'infimo livello del sottoposto, decise di farlo fuori con le sue mani e gustarsi la lotta contro Goku. I due erano molto forti, la fiera razza di cui facevano parte gli rendeva unici. Il finale, fu una sorta di parità: il Principe conciò per le feste Goku e Goku risparmiò la vita al Principe. Un suo amico stava per
ucciderlo, ma Goku voleva combattere in futuro con il Principe, così lo lasciò tornare alla base di Freezer.
Passò il tempo; le ferite di Goku si rimarginarono e un lieve periodo di pace tornò sulla Terra.
La morte di Junior però segnò la fine delle sfere: così Bulma, Crilin e Gohan partirono per Namek, il pianeta originario del Supremo.
Freezer si era stanziato su Namek insieme alla Squadra Speciale Ginew .
Vegeta era tornato per rimettersi in sesto e notò la presenza dei 3 terrestri. Decise di rubare le sfere per esaudire il suo desiderio della vita eterna, ma l'arrivo della squadra e dei sottoposti di Freezer, gli scombussolò i piani.
Vegeta tentò di sconfiggere Freezer prima dell'arrivo di Goku, ma colui che aveva servito per anni lo colpì uccidendolo.
Goku capì l'orgoglio del suo Principe e inizio lo scontro con Freezer, mutato nella sua forma finale e potentissima.
Durante lo scontro, Freezer uccide Crili e Goku scatenò tutta la sua ira arrivando al livello del SSJ Leggendario.
Tutti lasciarono il pianeta Namek e Goku sconfisse Freezer facendo esplodere il pianeta.
Bulma portò tutti i namecciani nel suo laboratorio, compreso Vegeta, ma quando espresse il desiderio di far tornare in vita quelli uccisi da Freezer o comunque morti su Namek, fra questi non ci fu Goku.
La speranza che il loro eroe fosse sopravvissuto, era rinata.
Dopo un po' di tempo, i guerrieri si riunirono a casa di un'aura potentissima percepita. Andarono verso le Montagne e vi trovarono Freezer con suo padre Re Cold. La sorpresa e il terrore colpì tutti: Freezer era sopravvissuto al'esplosione di Namek, grazie ai potenti macchinari alieni. Era una sorta di Cyborg. Prima che i guerrieri potessero sfidarlo, un ragazzo misterioso arrivò sulla scena
In due soli colpi, distrusse Freezer e suo padre. I presenti rimasero di stucco e notarono che pure il ragazzo sapeva trasformarsi in Super Saiyan. Vegeta però disse subito che era un impostore: i veri Saiyan, avevano i capelli neri e questo ragazzo no. Per lui era un falso. Il ragazzo però, apparse gentile e servizievole ai presenti..come se gli conoscesse. Disse che conosceva Goku e sarebbe arrivato in un preciso punto ad una precisa ora....il ragazzo misterioso ebbe ragione,all'insaputa di tutti Goku arrivò. Dopo non molto Goku scoprì,parlando con il ragazzo,molti particolari sulla sua identità :
Il suo nome era Trunks e proveniva dal futuro fra circa 20 anni,era giunto nella loro epoca per avvertirli dell'arrivo di potenti cyborg costruiti da un pazzoide che Goku aveva sconfitto da piccolo e sarebbero arrivati fra 3 anni.
Il ragazzo diede una medicina a Goku contro il virus che si sarebbe preso tra 3 anni, proprio all'arrivo dei nemici. Ma il fatto più importante,fu scoprire che Trunks poteva trasformarsi in super saiyan perchè era figlio di Vegeta e Bulma.
Goku promise di mantenere il segreto per non compromettere la sua nascita e così il ragazzo tornò a malincuore nel futuro,lasciando gli altri con un nuovo problema. Presero strade diverse,promettendo di allenarsi in vista dell'arrivo dei cyborg
Passarono gli anni e,come preannunciato,arrivano i temibili Cyborg. Avevano una forza straordinaria e tutto sembrava invano con loro,si chiamavano C-16,C-17 e C-18.
Gli scontri furono terribili ma,inaspettatamente,apparve un nuovo cyborg,non menzionato da Trunks in precedenza.
Cell, annoiato dalla debolezza dei guerrieri per capriccio fa una sorta di torneo chiamato Cell Game.
Diede del tempo che Goku e gli altri sfruttarono al massimo per allenarsi,non c'era più tempo da perdere.
Il Cell Game si rivelò poi uno degli scontri più avvincenti che la terra ebbe mai assistitononostante tutto,Goku perse la vita nuovamente e le sfere del drago non potevano più essere d'aiuto.
Fu suo figlio,Gohan,raggiungendo lo stato di super saiyan di secondo livello a mettere fine alla vita di Cell e a riportare la pace sulla terra.
Erano passati 7 anni dal cell-game,Chichi aveva avuto altri due figli,gemelli,un maschio,Goten, e una femmina,Hikari,concepiti prima della morte di Goku. I due erano sempre insieme a Trunks,e la sua sorellina della stessa età dei gemelli,Kiliam. All'inizio vegeta non aveva accettato molto bene una femmina,perchè le credeva deboli,ma poi si ricredette,e guai a chi tocca la sua bambina!Tutti e 4,erano diventati presto super sayan,ed è anche questo fattore che fece cambiare idea a Vegeta. Crilin si era sposato con C-18,ed adesso avevano una bambina Marron. Gohan iniziò la scuola e combatteva il crimine,travestito da un personaggio che tutti chiamavano Great Saiyaman,la cui identità fu scoperta da una ragazza di nome Videl,per giunta figlia di Mr.Satan. Goku tornò sulla terra per un solo giorno,per il torneo..
Tutti i guerrieri Z, parteciparono al Tenkaichi entusiasti più che mai. Anche i bambini fecero la loro parte: nonostante la giovane età, si notava che erano le figlie di Saiyan. Durante le selezioni, tutti erano molto tesi ( tranne Goku e Vegeta ) ma c'erano degli strani tipi che non promettevano niente di buono. Erano degli uomini ben allenati e con una curiosa M sopra la fronte. I guerrieri, non ci fecero molto caso. Iniziarono gli scontri tutti rimasero sbalorditi dalla potenza delle dei piccoli mezzi saiyan e dal resto della combriccola. Quando però, entrò in scena uno dei due tipi, tutti persero l'emozione che dava loro il torneo. La potenza e la crudeltà che emanava, erano elevatissime. I guerrieri, decisero di seguire questi strani individui per saperne di più e si scoprì che erano sotto il controllo di un mago, chiamato Babidy.
Egli controllava una creatura che secoli fa, era fonte di distruzione e dolore puro: Majin Bu. Gohan, Goku e Vegeta, insieme al maestro Kaiohshin del pianeta dei Kaiohshin, raggiunsero la base del Mago. Insieme a dei suoi schiavi, stava raccogliendo energia per la creatura.  Ci furono scontro di tutti i tipi: Babidy notò il cuore in parte impuro di Vegeta così lo trasformò in un suo schiavo. Il Principe, era troppo orgoglioso per ubbidirli: si era fatto trasformare per battersi con il suo nemico Goku.
I due si scontrarono, ma Majin Bu tornò in vita.
Da qui, ci furono svariate trasformazioni del mostro.
Distrusse città e anche gli amici e famiglie dei Sayan.Per sconfiggerlo, si tentò pure la fusione ma niente da fare, riuscì a fare piazza pulita di tutti i guerrieri.
Goku, rimase indenne perché tramortito da Vegeta. Per sconfiggerlo, decise di tentare la fusione con il compagno ( tornato sulla terra per sterminare Majin Bu ).
La fusione ebbe successo e i due entrarono ne corpo del mostro per far uscire i loro amici.
Ma una volta fuori, la trasformazione potentissima di Bu cambiò ulteriormente.
Il nuovo Bu, distrusse la Terra e Goku e Vegeta si rifugiarono sul pianeta dei Kaiohshin.
Una volta arrivati, si batterono contro il mostro e grazie all'energia dei terrestri, Goku sconfisse Majin Bu con una Genkidama potentissima.
La pace tornò sulla terra e i guerrieri Z, poterono tornare alle loro vite di sempre. Passarono infatti 10 lunghi anni di serenità,ma sarebbe durata ancora per molto?
 

***

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Capitolo 2
*** 01. Il principio. ***


Salve! Ad un giorno di distanza dall'introduzione,abbiamo deciso di postare questo primo capitolo corto e ancora molto descrittivo (scusateci,vi promettiamo che dal prossimo inizia effettivamente la storia e ci sarà un capitolo decisamente più lungo c.c). Ci fa piacere delle visite che abbiamo ricevuto,anche se aspettiamo qualche commentino,giusto per sapere se la storia interessa (:

Il prossimo capitolo pensiamo di postarlo tra qualche giorno,decideremo per bene poi i tempi. 
 
Buona Lettura!

B - G - E.

                                                                   


 

                                                      01. Il principio.

***

Erano passati dieci anni dagli ultimi eventi disastrosi che avevano coinvolto la Terra per l'ennesima volta e le vite dei suoi abitanti continuavano tranquillamente,addirittura il passato sembrava essere stato dimenticato. Mr.Satan era ancora il salvatore della Terra,tutto lo veneravano come un dio e accorrevano per vederlo combattere ai tornei Tenkaichi,organizzati da lui stesso. Lui aveva potere,certo,ma se continuava ad accumulare vittorie su vittorie era grazie anche a Bu. Già,colui che aveva terrorizzato la terra anni prima e che ora,essendo solo la parte buona di quel mostro,viveva con Mr.Satan . Ormai erano amici. In poche parole,era un periodo di ricchezza e di benessere. Così la pensavano anche i guerrieri Z,costretti ormai a condurre una vita normale e tranquilla. Goku era partito da un mese insieme a Ub,la giovane reincarnazione buona della potenza di Bu malvagio. Allenandolo era sicuro di poter creare un suo successore,la Terra non avrebbe potuto contare sempre su di lui anche se ormai la pace durava da troppo tempo.
Per quanto riguardava gli altri,le loro vite erano davvero normali....forse anche troppo. Città dell'Ovest durante gli anni era diventata la città più popolata,l'economia andava davvero bene e molti si trasferivano proprio lì,era il luogo migliore per trovare opportunità di lavoro.
L'azienda più importante era la Capsule Corporation che produceva nuovi modelli tecnologici di autoveicoli e quant'altro,continuava a rinnovarsi e i suoi prodotti erano indispensabili per tutti.
La famiglia Brief stava una meraviglia in conclusione. L'azienda era sempre nelle mani del Sign. Brief e di sua figlia Bulma,che era diventata una scienziata affermata nel corso degli anni.
Nonostante tutto,aveva deciso di lasciare tutto in mano a suo figlio Trunks tra non molti anni. Il giovane aveva appena finito il liceo e ora stava iniziando a studiare all'università,sapendo già il futuro che lo attendeva. Però non era sicuro,non era davvero ciò che voleva.....a soli 18 anni era giusto avere altri pensieri,forse crescendo avrebbe cambiato idea. Vegeta non si era mai espresso a proposito. Per lui l'importante è che si ricordasse ciò che era e,soprattutto,di allenarsi.
Metteva il combattimento prima di tutto anche se di pericoli ormai non ce n'erano più.
La sua natura saiyan era in assoluto la cosa più importante anche adesso che aveva una famiglia e passava le sue giornate nell'assoluta normalità,anche davanti alla tv....chi l'avrebbe mai detto. Se Trunks non era sicuro di ciò che voleva fare,Kiliam lo era.
La secondogenita di Vegeta era diventata negli anni una bella ragazza,ricordava tanto Bulma da giovane a parte per i lunghi capelli corvini. Sicuramente,nella famiglia era quella più tranquilla e la sua vita procedeva come una qualsiasi adolescente.
Grazie al fatto di essere ricca e alla sua bellezza era circondata da molte persone ed era abbastanza popolare a scuola,come anche suo fratello ma lui era molto più modesto.
I due mezzi saiyan avevano anche una sorellina,Bra. Era in tutto e per tutto Bulma,infatti a differenza dei fratelli non aveva nessuna tendenza verso il combattimento. Per Vegeta fu un po' una delusione mentre per Bulma una immensa felicità.
La bambina aveva solo 5 anni,magari con il tempo avrebbe risvegliato in se il suo spirito saiyan…cosa che anche Trunks e Kiliam avevano lentamente dimenticato,nonostante i numerosi allenamenti forzati nella gravity room.  Anche nella famiglia Son la vita era tranquilla,anzi,lo era sempre stata sul monte Paoz.
Gohan viveva la sua vita tranquilla da ricercatore nella sua nuova casa vicina a quella del padre e della madre con sua moglie Videl e la figlia Pan,di soli 4 anni ma già con il combattimento nel sangue. Nonostante la sua nuova famiglia non si scordava dei suoi fratelli,che per entrambi era come un padre…specialmente per la sorella,che era sempre stata gelosa di Videl e Pan. Hikari,come il fratello maggiore,le piaceva studiare ma molte volte le bastava poco per lasciar volare via la mente in altri luoghi e mettersi a guardare il cielo spensierata per giornate intere. Non era popolare come la sua migliore amica,lei e Kiliam non erano mai state per niente uguali,eppure erano inseparabili.  Hikari era la tipica persona a cui non piaceva essere al centro dell’attenzione,era talmente timida che preferiva nascondersi.
Suo gemello Goten,invece,era tutt’altro che timido. Si differenziava dai fratelli non solo per la mancanza di voglia nello studio,ma anche perchè cambiava ragazza ogni giorno,quasi come le mutande. Chichi era contraria al comportamento del figlio,ma poteva farci ben poco,non ascoltava come il padre. Avvolte,però,si sentiva a disagio accanto a Trunks,per il fatto che lui avesse già un ottimo futuro davanti mentre lui pensava solo a divertirsi.
Junior, durante questo periodo di pace, si allenava nei pressi di antiche rovine vicino alle Montagne Rocciose. Il suo allievo aveva fatto passi da gigante nel corso di questi anni e così decise di riprendere la meditazione. Crilin invece, si era perso ai piaceri della vita da normale terrestre: aiutava Marron a scuola, accompagnava C-18 alle riunioni e così via.
Anche l'androide sembrava passarsela tranquillamente; ogni tanto, cercava di far allenare Marron, ma capito il carattere della figlioletta, lasciò perdere.
Yamcha, ormai diventato una banale riserva per il gruppo, lasciò perdere la lotta e si dedicò alla vita da scapolo.
Rif e Tenshing invece, si stanziarono vicino ad una città innevata, continuando con gli allenamenti.
Andava tutto fin troppo bene.

***


Nello stesso periodo, ma su di una galassia diversa invece....
" Le coordinate sono pronte. Il prototipo A-43K è in fase di progettazione, mando la visuale? "
" Si, mandala sul secondo computer di sala".
In una sorta di navicella spaziale, degli scienziati stanno per dare alla luce delle nuove creature.
 La base, sempre un'enorme centrale con le più avanzate tecnologie del secolo. Sul fondo della navicella, ci sono 3 camere, con 3 individui tenuti sotto stretta sorveglianza.
 " Bene, procedere con il primo test. Come sta andando il prototipo A-44L?"
 "Mmmh..ci sono stati vari intoppi durante il primo test, a causa della sua massa corporea. Ma ora sembrerebbe promettere bene"
 " E per quanto riguarda A-45T? "
"Il prototipo alieno più perfetto che abbia mai visto.."
 Gli scienziati, tornano alla sperimentazione. La navicella rimbomba con i suoi dei macchinari. Cosa staranno progettando? E soprattutto, chi saranno i prototipi scelti?

***

 

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Capitolo 3
*** 02. La mattina dei guerrieri. ***


Salve a tutti! Eccoci qui con il secondo capitolo,parte definitivamente la storia e potrete iniziare a conoscere le due nuove mezze saiyan,iniziando a capire un po' i loro caratteri (:
Ringraziamo per le recensioni Mama we re All full of Lies & KaiaCChan_ ,grazie mille!
Ringraziamo anche chi ha letto e basta,ci ha fatto molto piacere vedere le vostre visite.Buona Lettura e al prossimo capitolo ;D Bulma © Dark Vegeta (I disegni con copyright sono stati fatti da noi,don't touch!)
 
B - G - E.

 
 

02. La mattina dei guerrieri.


Era una giornata abbastanza calda per essere solo Aprile,una temperatura tutto tranne che primaverile. Il sole era già alto in cielo e annunciava l'inizio della solita routine giornaliera. L'edificio della Capsule Corp. quasi rifletteva dalla troppa luce che passava dalle finestre aperte. Il primogenito di Vegeta e Bulma,infatti,non poté fare altro che coprirsi il più possibile con le coperte,
quella luce quasi accecava gli occhi....e di prima mattina non era una bella sensazione. A complicare il tutto,anche la sveglia iniziò a suonare con una stupida canzone allegra da mattina,che invece di rallegrare riusciva solo a deprimere ancora di più il giovane. Si rigirò all'interno del letto cercando di tenere gli occhi chiusi il più tempo possibile ma niente. Ormai era sveglio e va alzarsi.
Sbuffò alzandosi lentamente e spostando le coperte,guardando poi con la vista appannata la sveglia. Si,va alzarsi per forza. Si stiracchiò giusto per due secondi per poi piegarsi dai rumori provenienti dal suo stomaco. Aveva una fame pazzesca,una delle tante  caratteristiche dei saiyan.
Si avvicinò lentamente alla porta dopo aver indossato delle ciabatte,marcate stranamente Capsule corp. L'aprì e vide davanti a se lo spettacolo di tutte le mattine. Sua sorella Bra,la piccolina di famiglia,che saltellava allegramente per il corridoio con in mano una specie di cavallo,forse un unicorno. Non aveva mai capito bene cosa fosse e non se ne interessava più di tanto.
"Buongiorno Bra! Cosa stai facendo?..." chiese il ragazzo cercando ancora di svegliarsi attirando così l'attenzione della bambina che si ferò di colpo.
"Fratellone,sto facendo volare Oliver! Lui si chiama Oliver!" disse indicando il giocattolo troppo brillantinoso per i suoi gusti.
"Ah bene,mi fa piacere....ma chi te l'ha regalato? Ormai è da giorni che ci giochi,non ti stanchi?" chiede Trunks sorridendo alla sorellina.
"Me l'ha comprato Kiliam al mercatino del Tenkaichi,diceva che mi assomigliava!" rispose la bambina ridacchiando e guardando per bene il suo amato Oliver.
"Si,in effetti siete uguali!"
"Comunque la mamma ha già preparato la colazione,io e Oliver abbiamo già mangiato!" disse poi Bra per ricordare asl fratello che va uscire di casa tra non molto.
"Ah ok,perfetto,allora vado a mangiare...salutami Oliver!" disse Trunks scendendo velocemente le scale mentre la bambina azzurra fece il festo del saluto verso l'unicorno.
Scese le scale e vide davanti a se il tavolo pieno zeppo di cibo,una visione celestiale.
Bulma va pensare a cucinare per ben 4 saiyan,era una bella impresa ma nonostante tutto si faceva aiutare.
La donna dai capelli azzurri fece capolino dalla cucina e sorrise al figlio sistemandosi gli occhiali da vista che ormai portava da un po' di tempo.
"Trunks,buongiorno! Mangia in fretta che non mi sembra per niente presto,vuoi arrivare tardi anche oggi?" chiese mentre il giocane si sistemò al solito posto.
"No,non ti preoccupare,mangio e mi vesto...ti ricordo che per noi risulta facile fare tutto in pochi minuti!"
"Si,peccato che per tua sorella non è mai così!" rispose poi a tono Bulma dalla cucina.
Trunks cominciò a mangiare e notò di essere da solo,in effetti suo padre non c'era e nemmeno Kiliam.
"KILIAM BRIEF VEDI DI SCENDERE O TE LA SCORDI LA FESTA DI SABATO SERA DA MARRON!" urlò Bulma facendo quasi saltare il figlio maggiore dalla sedia.
Trunks ridacchiò mentre continuava a mangiare con una velocità disumana. Dopo neanche 5 secondi dalle scale la citata iniziò a scendere correndo,si stava ancora sistemando la divisa dell'orange high.
Le mattinate di Kiliam erano sempre così,preferiva rimanere a dormire nonostante la sveglia e pretendeva di fare tutto all'ultimo minuto,per lei era nella norma arrivare a scuola tardi.
Si mise a sedere cercando di sistemarsi i capelli che erano ancora arruffati e per giunta era un impresa,era da anni che non se li tagliava ed erano quasi chilometrici.
"Sei proprio una cretina." disse Trunks continuando a mangiare e a guardarla male.
“Senti chi parla,il cretino di turno.” rispose la corvina concludendo seccamente il discorso appena iniziato quando Bulma entrò il sala.
"Buongiorno signorina! Vedi di fare veloce che la scuola ti attende!" disse la donna verso la figlia che rispose con un sorriso per vedere se la situazione migliorava.
"Non mi convinci con un sorriso,certo che sei proprio come tuo padre." rispose Bulma azzittendo del tutto Kiliam.
"Già,è ad allenarsi?" chiese Trunks finendo definitivamente di mangiare.
"Si,strano vero? Dopo il Tenkaichi ormai non fa altro,ora che Goku è partito è convinto che migliorerà allenando Ub...quindi vuole rimanere al suo passo. Ma sapete come la penso io,è inutile,ormai non c'è più nessun motivo per combattere!"
"Papà è fatto così,c'è poco da fare...infatti,vuole che ci alleniamo anche noi" rispose Kiliam sbuffando.
"Si,ma non ha tutti i torti...alla fine,è la cosa giusta,non si sa mai. " rispose Trunks alzandosi poi dal tavolo.
"Ok,è meglio andarsi a cambiare che manca solo venti minuti" disse poi  il ragazzo verso la sorella.
"Si,davvero,ho anche da truccarmi. Presto,presto!" rispose Kiliam spingendo poi il fratello facendolo quasi cadere,il problema dei saiyan è che se non si controllavano,emanavano energia per tutto.
Bulma sorrise guardando i suoi figli salire scale per poi far ricadere lo sguardo sulla tavola,va sparecchiare. Sentì poi dei passi e vide suo martito appena uscito dalla gravity room,si vedeva che si era allenato per molto.
Si mise a sedere sulla poltrona,ansimava e aveva uno sguardo corrucciato.
Bulma cominciò a sparecchiare per poi decidersi a chiedere com'era andata al marito.
"Amore,com'è andata? La Gravity Room rende sempre bene o c'è da modificare qualcosa?"
" No..va bene così." rispose diretto e preciso,come sempre.
Bulma sospirò portando i piatti in cucina. Tornando in sala notò che sembrava irritato.
"Dimmi cosa c'è...ormai è da giorni che quando esco da quella stanza,sei sempre così deluso" disse la donna avvicinandosi alla poltrona.
" Affari miei. Non t'immischiare Bulma." rispose guardandola giusto un attimo,per poi girare di nuovo lo sguardo. Bulma non sapeva come rispondere,anzi. Era da sempre che non riusciva a trovare una risposta a suo marito in certi momenti.
"Quando avrai voglia di dirmelo,ricordati che sono qui. Anzi,ricordati che hai un intera famiglia a cui puoi parlare,mio caro" rispose l'azzurra per poi spostarci in cucina irritata più che mai.
" Già, terrestri e mezzosangue. Come se potessero colmare la mia furia, tsk. Ma per favore."
La donna non esitò a girarsi di scatto,pronta per alzare la voce.
"Se ti sei reso conto di non riuscire ad eguagliare Goku,non devi riprendertela con noi,CHIARO?" urlò l'azzurra più che poté facendo cadere poi alcuni piatti dal tavolo e uscendo velocemente dalla sala,lasciando Vegeta perplesso che non fece altro che seguirla con lo sguardo mentre usciva.
" Dannazione a te Kaaroth..che tu sia maledetto! Guarda cosa mi fai dire!" disse alzandosi e seguendo la moglie sbattendo la porta alle spalle.

***


Anche sui Monti Paoz la giornata era iniziata,il sole riscaldava le lunghe distese di erba e alberi,appena bagnati essendo usciti dalla nottata.
Gli animali uscivano dalle loro tane pronti per trovare qualcosa da mangiare e gli uccelli volavano alti facendo degli enormi cerchi,cinguettando tutti insieme ma per niente coordinati.
Ai piedi del monte si trovavano le abitazioni dei Son,la famiglia di Goku e quella del figlio Gohan.
Prendevano un bello spazietto,vano ospitare ben 7 persone.
E quelle 7 persone stavano per cominciare la loro giornata,bella per alcuni,per altri meno.
"Son Goten,Son Hikari se non vi svegliate immediatamente,vengo io con una padella!"
Una voce isterica si alzò dalla casa più vecchia tra le due,Chichi si faceva sempre riconoscere.
La donna dai capelli corvini stava finendo di cucinare la colazione per i figli e le ticchettavano un po' gli occhi,ogni mattina era sempre la stessa storia.
Quei ragazzi reincarnavano perfettamente suo marito,per la sbadataggine e la testa tra le nuvole.
A causa delle urla,Goten cadde dal letto immediatamente,sua madre era terribile quando era furiosa.
Battè una testata contro il comodino e,anche se doveva teoricamente sentire poco e niente,provò lo stesso tanto dolore. Il dolore di doversi alzare così ogni santissima mattina e di dover andare obbligatoriamente a scuola.
Si rialzò lentamente rendendosi conto di essere ancora in coma e sbuffò,non aveva le forze per cominciare una nuova giornata.
Guardò l'ora sul cellulare ed era decisamente tardi,non voleva sornirsi altre sclerate dalla madre. Con passo lento come un bradipo aprì la porta e si guardò intorno,era tutto normale. Sua sorella non era ancora uscita da camera sua.
Chiuse la porta dietro di se e deciso si avviò verso il bagno infondo al corridoio,per riuscire almeno a rinfrescarsi il viso,aveva ancora gli occhi mezzi chiusi.
Non fece neanche in tempo ad aprire la porta del bagno che venne spintonato e cadde a terra,compresa la porta che si staccò letteralmente....svantaggi dell'essere un saiyan.
"Eddai,volevi entrare nel bagno no?Ti ho aiutato ahhah Mamma ci ammazzerà per l'ennesima cosa rotta in casa ma pazienza..." rispose tranquillamente la mora superando Goten mentre ancora si alzava e impossessandosi del lavandino.
"Si,tanto ormai è un campo di battaglia quì dentro...ah,ma c'ero io! sono arrivato prima di te,quindi,ti sposti!" disse Goten irritato e scansandola dal lavandino con il rubinetto aperto.
"Non mi importa se sei arrivato prima,sono una ragazza e ho più bisogno di te di lavarmi...che poi,da quando ti lavi?" rispose la ragazza spostandolo con una spinta e rimpossessandosi così del lavandino.
"Io..io..ma,CERTO CHE MI LAVO! Ma che vuoi dalla mia vita? Levati e basta!" disse alzando la voce il moro verso la gemella,spostandola nuovamente.
Hikari lo spostò nuovamente senza rispondere e siccome il rubinetto continuava a buttare acqua sprecata,pensò bene di schizzarla al fratello.
"No...questo non dovevi!Ora vedi stupido essere inutile!" rispose Goten asciugandosi per poi prendere letteralmente la prolunga della doccia,aprirla e bagnare completamente la sorella dalla testa ai piedi.
"SEI UN BASTAR..." urlò la mora quasi pronta ad alzare le mani ma dietro di loro una strana presenza era apparsa.
"....se vi vede nostra madre in queste condizioni a soli 30 minuti dalla vostra uscita di casa,vi ammazza letteralmente"
disse Gohan sistemandosi gli occhiali e teneva,stranamente,dei libri in mano.
"Fratelloneee,fai qualcosa,questo imbecille mi ha bagnata!" urò Hikari avvicinandosi a lui che si scostò subito.
"Ehi pulce ferma" disse il maggiore dei Son allontanandola con una mano "Io sono già vestito e profumato,non  ci tengo ad un'altra doccia,scendete velocemente!Io avrei paura di mamma" e scese giù
"Io sono già vestito e profumato,non ci tengo ad un'altra doccia,scendete velocemente,ve lo consiglio!" disse mettendo i libri che aveva in mano nella cassettiera lì vicina e avviandosi verso le scale.
I due gemelli si guardarono un attimo con aria di sfida e,rassegnati,decisero di andare in cucina.
La cucina era sempre la solita,cambiavano solo le foto sui comodini,più che passavano gli anni e più che aumentavano.
C'erano proprio tutte,anche la foto di famiglia fatta per il matrimonio tra Gohan e Videl.
Hikari guardò quella foto e sorrise lievemente,che bella giornata che era stata.
Ormai erano sposati da 2 anni,a quei tempi aveva  15 anni.
Si ricordava ancora Goten e Trunks che dormivano durante la cerimonia e Kiliam che voleva scappare.
Si,Hikari era l'unica che seguì dall'inizio alla fine il matrimonio del suo fratellone,sperando un giorno di poter vivere anche lei un sogno del genere. Con il passare degli anni era cresciuto dentro di se un romanticismo quasi mieloso. Soprattutto se pensava a..
"PERCHE' SIETE COMPLETAMENTE BAGNATI?"
urlò Chichi in preda al panico vedendo i figli con il pigiama fradicio,soprattutto la figlia.
"Mamma,come al suo solito Goten voleva fare il simpatico oggi! Rimproveralo!" disse la mora guardando male il gemello.
"No no,Mamma ha iniziato lei,te lo giuro!" rispose Goten indicandola e sbuffando.
Gohan ridacchiava seduto sul divano mentre Chichi accumulava sempre di più...fino a scoppiare.
"ANDATE DIRETTAMENTE A CAMBIARVI E NIENTE COLAZIONE,E' TARDI,LA SCUOLA ATTENDE E VOI DOVETE ANDARE A SCUOLA,CHIARO????" urlò tutto d'un fiato mentre i due,spaventati,iniziarono a correre per le scale.  Chichi,per concludere in bellezza, buttò anche il mestolo in testa a Goten,ma tanto era di coccio.
Chichi sospirò e si girò verso il figlio maggiore.
"E' dura con quei due,se solo ci fosse Goku...devo sempre ritrovarmi da sola." disse mettendosi a sedere su una sedia.
"Mamma,lo sai com'è Papà...lo sai che ti do sempre ragione,però devi capirlo." rispose Gohan notando la tristezza negli occhi della madre.
"Lo so Gohan,cerco di capirlo da sempre. Non è facile quando riparte dal nulla e si fa vivo dopo mesi o addirittura anni. Non è per niente facile"
Gohan si sedette accanto alla madre e cercò di consolarla,anche se la sua era solo nostalgia.
"Sono sicuro che tornerà presto...o andremo noi a cercarlo,non credo sia molto lontano"
Sentirono dei passi e Hikari era già pronta con la sua divisa dell'Orange High,Chichi cercò di tornare più tranquilla possibile. con i gemelli poi,parlare di loro padre non era semplice.
"Goten come sempre ci mette più di me...e io sarei la femmina. Mamma,mi sa che è nato sbagliato." disse la mora fregando un po' della colazione che va mangiare in precedenza.
"Non dire così di tuo fratello,devi pensare che è uguale identico a vostro padre,ha i suoi tempi" rispose Chichi avvicinandosi alla figlia
"Ah,si,certo...i tempi!" disse Hikari ma ricevette un bacio amorevole dalla madre sulla guancia.
Goten arrivò in quel momento,anche lui in divisa,e stava ancora chiudendo la sottospecie di zaino...senza libri.
"Ma i libri mai eh?" chiese suo fratello maggiore guardandolo male.
"Ahhahaahahha no dai,cosa chiedi a fare! Qui dentro ho solo l'agenda con i numeri di alcune ragazze..." disse a bassa voce facendo ridere Gohan che gli diede una pacca,ma Chichi sentì comunque.
"Son Goten vedi di uscire immediatamente da questa casa!" disse con una strana venetta che pulsava sulla sua fronte.
"Ok,ma prima...!" disse allungando velocemente le mani verso il tavolo e prendendo qualasiasi cosa commestibile,ma Chichi battè un altro mestolo sulle sue mani. Nonostante tutto,il mezzo saiyan riuscì a mangiare velocemente e a correre fuori di casa.
"Ok,è già andato,ciao mamma,ciao fratellone!" disse Hikari sorridendo e chiudendo la porta.
Chichi e Gohan sorrisero per poi iniziare a sparecchiare.

***


Nel frattempo, gli scienziati della navicella A.31 , stavano andando avanti con le loro cavie...
" Caporale! Le truppe mandate sul pianeta dei tre prototipi sono tornate!" " Molto bene, chiamatemi il generale."
" Caporale, abbiamo trovato dei resti di indumenti vicino al luogo del ritrovamento dei 3 prototipi.."
" Ah ma davvero? E cos'avete scoperto? "
" Secondo i test, appartengono ai guerrieri che stiamo sperimentando. Ci sono delle sigle su ognuno di essi!"
" Mmmh..vediamo.. meglio collegarli al computer " il caporale, seguito dal degno soldato, lasciò il laboratorio e si diresse verso una stanza piena di computer e macchinari vari. 
" Cerchiamo di dare un senso a questi 3 pezzi di stoffa " - si posizionarono ai computer avanzatissimi e iniziarono a mettere a confronto le particelle rinvenute dagli indumenti, con quelle del DNA dei 3 guerrieri.
“Il primo, corrisponde al prototipo di media statura con capelli rossastri e occhi verdi. Da quanto mi dice il computer, il suo livello di combattimento, prima del nostro arrivo, era assai basso. Forse nonostante l'aspetto, ci sapeva fare "
i due ridacchiarono lievemente, poi si rimisero al lavoro. Passarono alla seconda maglia
 " Questa invece, corrisponde al prototipo alto, con capelli verdi e occhi rossi. Si direbbe un tipo assai tosto, il suo livello era elevato nonostante la situazione critica del momento. Ci servirà bene.."  l'altro annuì e passò con la terza maglia
"Vediamo..l'ultima, corrisponde all'altro guerriero di media
statura, capelli neri e occhi gialli..e..oh diamine "  il caporale sussultò mentre digitava
" Che succede Caporale?"  chiese il soldato avvicinandosi allo schermo del pc
 " Generale..guardi qui.." indicò un punto del pc e anche il compagno rimase scosso
" Non è..non è possibile. Questo tizio ha la potenza combattiva paurosa! Non avevo mai visto una simile cifra!"
il Caporale continuò a scorrere fra i dati e incredulo, si sentì il cuore in gola
" Il terzo prototipo..non è come gli altri. Stando ai dati ricevuti, non ha perso potenza durante il combattimento..anzi..a quanto pare il suo corpo, se scontrato violentemente con altri, si limita ad avere più resistenza e potenza"
" In poche parole, se riceve colpi diventa ancora più forte " - una voce fece capolino dall'enorme porta in acciaio.
" Dottore, cosa ne pensa? " l'uomo si avvicinò e si accarezzò la piccola barba.
Il Dottore, uomo assai solitario e con un lieve cipiglio di "pazzia", studiava questi prototipi da tempo. Aveva una certa esperienza nel campo della sperimentazione aliena ed era stato ingaggiato dal Caporale, come scienziato per studiare i 3 guerrieri.
" Penso che..SONO PERFETTI!" disse battendo un pugno sul tavolo e sgranando gli occhi azzurri
" ..p-perfetti? " balbettò il soldato; non era abituato all'eccitazione del Dottore, ma il Caporale l'aveva messo in guarda tempo fa.
" SISISISI! Perfetti cari miei! Questi tre ragazzi, sono ciò che stavo cercando! Ahahaha!!" il Dottore prese il mouse del pc,  dove era seduto il Caporale, e iniziò a scorrere la pagina dei dati dei prototipi
" Livelli eccezionali, aspetto simile a quello terrestre, SALUTE BEN PRESTO RESA ILLIMITATA!!" il Caporale lo guardò alzando un sopracciglio
" Salute ben presto resa illimitata? "
 " Esatto. Vedete, ora che ho scoperto questi ECCEZIONALI dati, sui nostri tre campioni, non ho più DUBBI. Ben presto, io, renderò quei tre ragazzi dei guerrieri perfetti. Altro che quei Saiyan rimasti a marcire come semplici terrestri "
 " ..Saiyan? "
" I Sayan, un tempo erano la razza guerriera più potente di tutta la galassia. Guerrieri che traevano potenza dalle loro trasformazioni e macchinari avanzati. I loro corpi, erano come macchine da guerra: più venivano colpiti e più si rafforzavano!" detto ciò, il Dottore sorrise e il Caporale inghiottì la saliva
"..Dottore, mi dica che questo fatto della salute è un caso.."
 “Uhm? Cosa intende dire Caporale?" chiese il soldato osservando i due. Il Dottore, si mise vicino all'oblò e osservò lo spazio
" Mio caro ragazzo, come ben sai sono lo scienziato di questa stazione. Nel corso della mia esistenza, ho passato anni e anni, dedicati allo studio di guerrieri. Sono rimasto affascinato dai Saiyan fin dal principio. E quindi mi sono detto..perché non crearne altri? Perché non sperimentare il loro magnifico DNA su comuni alieni, anch'essi di aspetto molto simile ad un terrestre? " i due, guardarono il Dottore straniti
" Vada avanti la prego.." disse il soldato con una certa titubanza
" Ebbene, poco tempo fa ero a fare ricerche su un pianeta quasi del tutto distrutto dalla pioggia di metoriti. Trovai questi tre ragazzi, ultimi supersiti della popolazione e decisi di adoperarli per i miei progetti di conquista. Il loro corpo, era molto simile a quello che desideravo io. Volevo creare nuovi Saiyan, nuove creature dedicate alla guerra e alla distruzione più completa. Così, ho deciso di impiantare il DNA Saiyan, nei corpi di quei tre ragazzi. Ecco il perché della loro potenza che aumenta, nonostante la quasi perdita di vita avuta. Portai questi tre, su un pianeta abitato..e nell'arco di una settimana, uccisero tutti gli abitanti. Purtroppo, vennero feriti a causa della non ancora completa mutazione in guerrieri perfetti. Per questo, sono svenuti. Ora stanno riposando in quelle celle e fra non molto..potranno tornare ad essere i perfetti che volevo!" i due guardarono l'uomo straniti
" vuole creare..nuovi Saiyan, comandati da lei Dottore? " chiese il soldato
" Voglio conquistare ciò che non ho potuto con le mie forze, e questi tre ragazzi..faranno avverare il mio sogno!"
 

***

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Capitolo 4
*** 03. Sogni di gloria infranti. ***


Salve a tutti ed eccoci qui con il terzo capitolo (:
Ringraziamo come sempre per le visite e le recensioni,ci farebbe piacere riceverne di più giusto per avere consigli e per sapere se la storia piace si o no...nonostante tutto non ci lamentiamo.
Ci vediamo al prossimo :D

Kiliam © 
Dark Vegeta 

B - G - E

 



03. Sogni di gloria infranti.


 
"In ritardo, come al solito." sbottò Kiliam seduta nella macchina di suo fratello aspettando i due Son,come sempre.
Trunks guardava i vari studenti che andavano verso la sua ex scuola,era strano pensare che fino all'anno prima la frequentasse.
Un po' le mancava,l'Università era decisamente più difficile e i suoi migliori amici erano tutti all'Orange High. Se era per lui,sarebbe tornato indietro...e non a studiare strani marchingegni e tant'altro. Non che non gli piacesse,Bulma con gli anni era riuscita a fargli piacere la meccanica,ma voleva pensare ancora ad altro e non al mondo del lavoro. Aveva 18 anni,era comprensibile.
Kiliam continuava a sbuffare,a guardare verso la via dove i Son arrivavano di solito.
"Dai Kiliam,sai come è fatto Goten...ci avrà messo anni per prepararsi,e Hikari,troppo buona, l'ha aspettato." disse Trunks ridacchiando guardando la sorella irritata.
"Si,certo. Quello si deve far bello per conquistare delle oche da strapazzo..." rispose la mora come se fosse una cosa ovvia ed evidente.
Trunks ormai non ricordava neanche tanto bene da quando sua sorella e il suo migliore amico avevano cominciato a detestarsi così tanto.
Forse era successo qualche anno fa,gli faceva strano pensare che da piccoli andavano d'amore e d'accordo,addirittura si ricordava di sua madre e Chichi che li incitavano a fare i carini tra di loro,evidentemernte vedevano una bella coppia tra i loro figli.
Evidentemente,avevano sbagliato. Crescendo non aveva fatto altro che allontanarsi,ma infondo si volevano bene,solo che non lo dimostravano....era impossibile che il bene che si volevano da piccoli fosse scomparso dal nulla.
Tra Trunks e Hikari invece era sempre andato tutto bene.
Erano davvero inseparabili e se avevano dei problemi,non c'era bisogno neanche di chiedere,si aiutavano a vicenda.
Era un periodo che se ci pensava,era felice. Sorrise arrossendo un po' cercando di non farsi notare da Kiliam.
"Cosa ridi?" chiese la mora guardandolo male.
"No no,niente...davvero,niente! Oh guarda,eccoli!" disse il maggiore dei Brief suonando poi il clacson verso gli amici.
Kiliam scese immediatamente di macchina mettendosi sulla spalla la borsa/tracolla e chiudendo la porta,praticamente sbattendola.
 "KILIAM,piano,la mia macchina!" rispose Trunks per poi scendere anche lui.
 Hikari e Goten si guardarono un attimo,Kiliam era furiosa.
 Si avvicinarono ai due Brief,Hikari ebbe giusto il tempo di sorridere a Trunks per poi notare la furia scontrollata della sua migliore amica.
 "Son,lo sai vero che oggi c'è il consiglio di classe no? Ecco,io da brava persona vi aspetto e tu che fai?Ritardi,come sempre e Hika deve starti dietro perchè poverina è la tua sorella e se se ne va,te a scuola non ci sai arrivare!" disse la Brief con uno strano ticchettio dell'occhio verso Goten che deglutì.
 "No no,Kiliam guarda,è stata colpa di tutti e due e sappiamo quanto sia importante per te il consiglio..." rispose Hikari ma Kiliam quasi la bloccò.
 "Ah,lo sapete? ALLORA DOVEVATE ARRIVARE PRECISI! Bene,io vado che è meglio che...che...AHHH!" urlò Kiliam verso gli altri tre,per poi girarsi e velocizzare il passo verso scuola,notando la presenza dell'amica Marron.
 "Ma era anche l'ora che te ne andassi!" rispose Goten facendo ridacchiare gli altri tre.
 Peccato,che i saiyan hanno un udito di tutto rispetto.
La ragazza si girò e con fare tranquillo e sofisticato,alzò il dito medio verso il moro e lo pugnalò con lo sguardo,il tipico sguardo che Vegeta adoperava quasi sempre nei confronti di Goku.
"Oggi è davvero stressata,compatitela..." rispose Trunks a difesa della sorella.
"Eh lo so,ieri sera al telefono non si reggeva. I consigli di oggi saranno davvero importanti." rispose Hikari ripensando alla telefonata della sera prima quasi esausta.
"Si ma non se la può riprendere CON ME? Non sono mica io a rovinargli la vita." rispose Goten irritato e facendo ridere Hikari e Trunks.
"No guarda,per niente,ti vuole tanto bene!" rispose Trunks quasi ironicamente.
"Io ho ancora da capire cosa gli ho fatto,però ok. Mi sa che bisogna entrare Hika,voglio proprio vedere che spara quella scema al consiglio." rispose il Son per poi salutare il migliore amico e avviandosi verso la scuola.
"Beh,allora io vado. Ci sentiamo magari dopo,ok?" disse Hikari verso Trunks che rispose con un accenno positivo.
La Son poi sorrise e diede un bacio sulla guancia al ragazzo,che rimase un attimo sorpreso e imbarazzato.
La ragazza si allontanò e Trunks rimase lì con un sorrisetto da ebete ma si rese conto dell'orario e si precipitò immediatamente in macchina,era decisamente tardi.
"Kiliam,dici che ti riconfermeranno come rappresentante di classe?" chiese Marron verso l'amica che intanto salutò due ragazzi che erano passati lì.
"Si,sono sicura. Eddai,se non mettano me chi ci va? Sono pur sempre una Brief." rispose la mora ridendo alla bionda,per poi salutare altre persone per il corridoio.
"Ma chi sono quelli? Li conosci?" chiese Marron un attimo sconcertata.
"A dir la verità no,ma mi hanno salutata....mi sembra il minimo rispondere!" rispose Kiliam con fare ovvio.
"Si,certo,hai ragione. Ogni anno che passa diventi sempre più popolare,ora che sei all'ultimo ti conoscano quasi tutti praticamente"
"Vedrai,come conoscevano mio fratello,ora conoscano me. C'è poco da fare,questa è la scala del successo!"
"Si,Kiliam ma non esagerare adesso eh..."
Le due ragazze erano quasi vicine alla loro classe quando notarono un gruppetto di ragazze del primo anno avvicinarsi quasi incredule e impaurite.
Kiliam non potè fare altro che atteggiarsi ma la delusione fu grande quando in realtà,stavano guardando Goten.
Marron notò il tutto e potè solo ridacchiare per poi dirlo a Hikari che era appena arrivata.
"AHAHHAH questa è bella. Fratellone,hai fatto colpo,le ragazzine del primo anno ti stavano guardando e Kiliam pensava che guardassero lei" disse Hikari verso suo fratello mentre Kiliam era quasi indignata,però c'era da aspettarselo.
"Mocciose del primo anno che guardano i ragazzi che non sono alla loro portata" disse Kiliam con il solito ticchettio all'occhio verso Marron ma Goten sentì.
"Kiliam,hai appena ammesso che sono troppo per le ragazzine?" chiese Goten pronto per stuzzicarla.
 "Oooh,questa brucia!" disse Marron attendendo la reazione di Kiliam.
 "Ma NO,non ho detto questo! Siccome sei all'ultimo anno,non puoi avere...relazioni e approcciamenti con delle bambine!" rispose Kiliam cercando di difendersi e un po' rossa in viso.
 "Ammettilo che sei gelosa,e quando lo ammetterai vivremo tutti felici e contenti!" rispose Goten ridacchiando ma Kiliam ormai era già entrata in classe con Marron e Hikari,non voleva concludere quel discorso o finiva male.
 La mattinata proseguì e dopo 3 ore di lezione,arrivò il tanto atteso consiglio di classe.
 Il professore lasciò libera la classe agli allievi e Kiliam potè sedersi sulla cattedra,guardando in faccia tutti i suoi compagni. Accanto a lei si mise l'altro rappresentante di classe, Kota,un secchione assurdo,quasi peggio di Gohan.
Hikari era accanto ad Ayame,una ragazza molto simile a lei,erano tutte due delle tipe timide ma simpatiche,gentili e quant'altro. Quindi potevano solo che andare d'accordo. Nonostante tutto Kiliam non si sentiva minacciata,Hikari era la sua migliore amica e questo non cambiava.
Il suo banco si trovava accanto a quello di Marron,loro due erano le tipe che si facevano di più notare in classe.
Non tanto perchè erano carine,ma perchè erano davvero impegnate. Nel giro di 3 anni di superiori avevano fatto di tutto : le cheerleader,il laboratorio di musica,giocare a pallavolo,partecipare alle sfide scolastiche,addirittura i quiz di spelling.
Era strano come la Brief non peccasse in niente,era eccellente in tutto. Questo faceva rabbia,perchè era intelligente e non era la solita "bella ma senza cervello".
Peccato che nessuno sapeva che era una saiyan e se negli sport era brava,era proprio per quello.
Goten invece era a fare confusione con i suoi amichetti dell'ultimo banco,infatti Hikari gli stava urlando di stare zitto.
"Ma perchè il tuo amichetto non è stato bocciato l'anno scorso?" chiese Kota sistemandosi gli occhiali a Kiliam che per canto suo non sapeva che rispondere.
"Se lo dici per il fatto che rovina la classe,si hai ragione. Ma devi imparare a lasciarlo perdere." rispose la mora tossendo poi per attirare l'attenzione di tutti i presenti.
"Allora,come sapete mancano due mesi e saremo diplomati. E come sapete,c'è da prendere una decisione importante : chi leggerà il discorso di fine anno per tutti gli studenti dell'ultimo anno." disse la mora accavallando le gambe,nello stesso identico modo di sua madre.
Detto questo,diede una spinta all'altro rappresentante mingherlino che perse gli occhiali e,dopo esserseli rimessi,prese dei fogli che distribuì alla classe.
"Nwi fogli che Kota sta distribuendo fentilmente ci sono coloro che sono nominati,non sto neanche a dirvi chi sono perchè potete immaginare..." disse Kiliam ridacchiando,aspettando di essere illuminata da non sappiamo bene cosa.
Kota tornò velocemente vicino alla cattedra dopo aver consegnato i fogli a tutti.
Ayane alzò la mano e Kiliam la guardò per darle la parole.
"Scusa Kiliam ma...è un errore di stampa,oppure sei nominata solo tu?..."
Kiliam iniziò a ridere e Kota fece uguale,ma la ragazza lo guardò male e si azzittì. Quel povero ragazzo era peggio di uno schiavo.
"Mi sono nominata solo io,infatti!"
"No,in realtà anch'io avevo fatto la domanda..."
Hikari si coprì un attimo il viso con le mani.
"Ah,davvero?A noi non è risultato!" rispose Kota al posto della mora che stranamente lo azzittì.
"Forse era un foglio volante così l'abbiamo perso...però dai,non ha senso ormai candidarsi,contro di me." rispose Kiliam cercando l'approvazione di Marron e delle altre amiche che erano più scagnozze che altro.
Ayane rimase zitta,non aveva senso continuare a rispondere. Kiliam riusciva ad averla sempre vinta.
Dalla parte alta dell'aula partì svolazzando un aereoplanino fatto con il foglio delle votazioni,l'aveva tirato Etsuya,uno degli amichetti di Goten. Non arrivò neanche ai piedi di Kiliam,ma quest'ultima prese il foglietto e dopo averlo appallottolato,lo buttò in testa al tipo e proprio in quel momento un aereoplanino che aveva una velocità e un impatto tutto tranne che normale,colpì violentemente la fronte di Kiliam.
I ragazzi iniziarono a ridere,Goten era riuscito a prenderla in pieno e si divertivano a stuzzicarla,la maggiorparte per vedere se avevano una chance con lei.
"Son,ma quanto sei spiritoso? Se proprio non vuoi votare,puoi uscire da questa classe. Ah,anche tu Etsuya,faresti un favore al mondo intero!" disse la mora alzando un po' la voce,non sopportava essere disturbata
"Non è essere spiritosi Kili,è che è sempre così ingiusto nei confronti degli altri. Alla fine,si deve sempre votare te..." rispose Goten per poi guardare la sorella che gli faceva gesto di smetterla.
"Allora,INANZITUTTO NON CHIAMARMI KILI,non ti è permesso! E seconda cosa,non è certo colpa mia se in questa classe sono l'unica a farmi avanti in tutto e c'è chi ha paura nel farlo o chi è un emerito coglione!" rispose a tono la mora quasi infastidita,mettendo in causa varie personalità all'interno della classe. Kota si stava allontanando sempre più,la compagna faceva davvero paura avvolte...aveva l'impressione che prima o poi potesse uccidere qualcuno.
"Kiliam,forse stai esagerando..." rispose Hikari cercando di calmare la situazione.
"Ma se ti chiamo Kili da quando avevamo si e no 2 anni?Adesso puoi anche smetterla di rinnegare tutto!" rispose alzando il tono Goten,sembrava offeso e il discorso scolastico era stato tralasciato.
"GOTEN,STAI ZITTO!" disse poi Hikari notando che Kiliam stava continuando a non rispondere.
"Oddio,secondo me vanno alle mani!" disse Etsuya verso gli altri ragazzi mentre Marron cercava di farli
azzittire. Kota era ormai fuori dalla porta,pronto per correre dal preside.
"Stiamo parlando di affari scolastici Son,non mettere in mezzo altro perchè non c'entra niente! Sentite,se dovete prendervela con me per tutto fate voi,distruggete tutto quello che abbiamo costruito fin'ora e non so,mandate Ayane a fare il discorso,voglio vedere che bella figura!" disse la giovane Brief quasi al limite per poi uscire di classe,era riuscita a tirare il meglio del suo carattere complicato,era riuscita a giocarsi tutto e tutti. Voleva farsi tanti applausi. La sua carriera completamente rovinata,completamente.
Era peggio di una tragedia greca e Hikari non fece altro che sospirare guardando poi l'amica Ayane e Marron che rispose con le spalluce.
"Ki...Kiliam...devo andare dal preside a dirgli tutto....?" chiese Kota notando la ragazza sbattere la porta dell'aula per uscire,era nel pieno dell'ira.
"No,Kota,No! Lascia perdere,torna in classe...sono fatti miei!" rispose la ragazza e il ragazzo non potè fare altro che annuire e dirigersi in classe.
Si diresse verso le scale per andare nel soffitto della scuola,era stata davvero un idiota. Odiava il suo carattere avvolte,odiava il fatto di r portare sempre una maschera,far vedere la ragazza dura e senza paure che sotto sotto non era. No,lei non si meritava niente e non si meritava il discorso di fine anno.
La porta per raggiungere il soffitto era chiusa e se solo avesse potuto,l'avrebbe distrutta e se ne sarebbe andata via volando. Ma non porva,giusto. Doveva fare la terrestre.
Ringhiò e riscese le scale e riprese il corridoio,non voleva però rientrare in classe. Aveva così tanta rabbia nel corpo che non poteva reggere.
La campanella suonò proprio in quel momento,l'ora di consiglio era finita con nessun risultato. Doveva andare a riprendere la borsa in classe,per forza....raggiunse la classe mentre i suoi compagni uscivano,Hikari e Marron le chiesero se si era calmata,ma lei non rispose proprio. Pensò solo ad andare al suo banco e a prendere il borsone.
Alzò un attimo la testa e notò con sua gioia che Goten era rimasto ad aspettarla. Lei sbuffò aspettandosi di tutto.
"Mi dispiace se ti ho fatta arrabbiare..." disse ma lei non sembrava per niente felice della sua presenza.
"No,non ti dispiace. E non ti è mai dispiaciuto."
Il Son non potè farte altro che guardarla con uno sguardo interrogativo,il solito sguardo da idiota del padre.
"Si ma..."
"Si ma NIENTE,vai via!"
"Ma se sono rimasto anche ad aspettarti!"
"NON MI IMPORTA,VAI VIA!" rispose la ragazza controllando velocemente che non ci fosse nessuno e prendendo con tutte le sue forze il suo banco.
"No,non puoi,siamo a scuola!" rispose il ragazzo cercando di difendersi e avvicinandosi sempre più alla porta.
"NON MI IMPORTA,SPARISCI DALLA MIA VITA!" urlò la ragazza tirando addosso il banco a Goten che si spezzò in un attimo.
Non si fece ripetere due volte,il ragazzo uscì immediatamente dall'aula per poi fermarsi un attimo a pensare. Aveva detto veramente di sparire dalla sua vita? Doveva averla combinata davvero grossa e se la Brief pensava di liberarsi così facilmente di lui,si sbagliava di grosso. Era assolutamente impossibile.

***

A casa Brief, la situazione non era delle migliori. Bulma, irritata dal solito comportamento permaloso del marito, era nell'immenso giardino a piantare i nuovi fiori. " Che razza di idiota! Riesce sempre a farmi preoccupare e perdere la pazienza!" imprecava mentre piantava i fuori, con il suo completo da giardinaggio verde chiaro e scuro. Vegeta intanto, era uscito per cercarla e si fermò
 nerl corridoio, poggiando una mano su una parete.
 " Maledizione...." sussurrò stringendo un pugno. Pensava a Goku..pensava a quante volte aveva litigato con Bulma per colpa del suo stupido orgoglio e alla sua voglia di conquista. Ora però, non era solo il Re dei Sayan, ora era un marito e un padre.
E aveva anche dei figli..come poteva pensare di essere così schizzofrenico, ora che aveva una vita? Scosse la testa e proseguì, chiamando la moglie
" Bulma! Bulma  sei?" aprì la porta del giardino, e la trovò intenta a scavare per mettere una pianta. Si avvicinò, pensando a quanto avesse fatto quella donna per lui. Ai momenti in cui lo tirava su di morale e con la sua dolcezza riusciva a farlo
sorridere.
Un sorriso comparve anche in quel momento, sulle labbra del Sayan e si avvicinò.
"MI FA VENIRE UN NERVOSO QUEL DANNATO DI UN VEGETA CHE!" e lanciò la piccola zappetta avanti a se, spaccando in due un piccolo ulivo. Il Sayan sgranò gli occhi e tutti i suoi buoni pensieri andarono a farsi benedire. La donna si alzò e una vena le pulsava pericolosamente sulla fronte
si girò e vide suo marito un po' perplesso guardare i resti dell'ulivo
" E tu che ci fai qua? Vuoi ancora litigare PER CASO?!"
disse accentuando il tono e portando le mani sui fianchi.
" Hem..no..Bulma. " balbettò; quella donna lo faceva sempre balbettare quando litigavano
" E allora che VUOI?!" chiese sempre meno paziente, l'uomo incrociò le braccia al petto e arrossì, imbronciandosi
" Mi dispiace per prima. Ho un brutto periodo, mi dispiace. " disse con tono freddo. Ma Bulma, lo conosceva; Vegeta era troppo orgoglioso per far capire quanto fosse dispiaciuto.
Un dolce sorriso si dipinse sul volto della turchina e l'aria da arrabbiata svanì come nebbia. Si avvicinò al marito poggiando le mani sulle possenti braccia di lui
" Lo so Vegeta, lo so. Mi spiace anche a me " disse dolcemente facendolo avvampare di più
" Ahaha, ok, non voglio farti diventare un peperone! Andiamo un po' in camera, va bene? " l'altro annuì, Bulma si tolse il grembiule e lo prese per mano.
Arrivati in camera, la donna si sedette sul fondo del letto e il Sayan prese la sedia della scrivania
" Allora tesoro....è sempre per Goku, dico bene? " inizò lei accavallando le gambe. L'uomo socchiuse gli occhi
" Non so più cosa fare..quel maledetto riesce a tormentarmi.." strinse un pugno
" E adesso è pure ad allenarsi per arrivare a chissà quale livello.." la donna notava la rabbia interiore del marito e posò una mano sul suo pugno
 " Oh Vegeta..non ti sai proprio dar pace.."
" Devo migliorare, devo diventare più forte di lui. Io sono il Re Bulma, ho il DOVERE di non farmi superare dai miei sottoposti!" la donna sospirò; erano anni che lo diceva
" Ma dimmi una cosa Vegeta, Goku da piccolo com'era? Fortissimo come ora? " chiese curiosa, l'altro alzò un sopracciglio
" Ovviamente no, aveva un livello di potenza pari  a 2 ..oh, quanto mi piaceva passare per le incubatrici e ridere dinanzi al suo nome, come a molti altri  infimi "
disse lui fantasticando sadico
" Beh..ora invece mi sa che è lui a ridere..." la bastardaggine e la giocosità della Brief, erano sempre dietro l'angolo…l'uomo la guardò malissimo e lei si gettò fra le sue braccia facendolo quasi cadere
" Amoreeeeeeeee scherzavo!! Tu sei ovviamente il più forte e il più bello. Il mio Re " sussurrò quel "Re" con una sensualità tale che l'uomo la guardò imbarazzatissimo
" BULMA!"
" Oh quanto sei carino quando arrossisci Veggie! " continuò
" BULMA, NON CHIAMARMI VEGGIE!" ormai era viola
" Vaaaa bene, la smetto sennò ti viene la febbre da quanto arrossisci "
" Uhm..approposito, stamani com'era messa Kiliam? " chiese ricomponendosi
" Beh sai com'è, il solito ciclone. Mi domanda se Bra diventerà come lei!"
" Spero proprio di no. Quella ragazzina alcune volte mi da davvero sui nervi "
" Oh andiamo amore, non essere così geloso. E' un'adolescente!"
" Troppo agitata per i miei gusti..e poi non deve vestirsi in quel modo! Quante volte devo ripeterlo?!"
 " Vegeta, tu la vuoi far vestire da uomo … "
" E quindi? Meglio un paio di pantaloni larghi che super attillati! Ho visto come la guardano quei terrestri di classe sua!"
" Gelosia portami via.." sibilò la donna
" Trunks invece  si allena troppo con Goten in questo periodo " disse guardando sospetta il marito, questi si diresse verso l'armadio per cercare la cintura
 " Vegeta " l'altro deglutì, quel tono era troppo strano..
" Si? "
" Non è che hai ricattato Trunks? Come l'altra volta? " alzò un sopracciglio e l'altro si girò a guardarla cercando di essere più serio possibile
" Ricattarlo? "
 " Bello mio, lo so che usi il racatto della paghetta settimanale per farlo sgobbare con Goten"
" Ma..Bulma, non so di cosa tu stia parlando!" la donna assunse una sottospecie di aura nera e guardò il marito stile pazza omicida
" NON FARE IL FURBO CON ME, SAYAN!"
l'uomo la guardò con gli occhi fuori dalle orbite e si mise le mani davanti balbettando qualcosa
" BulmaBulmaBulma calmati!! Ok, l'ho ricattato, ma ora torna normale!!"
" Bene, allora vedi di non farlo stancare troppo il mio bambino "
..tornò dolce e tranquilla spaventosamente in un attimo
il Sayan rimase un po' perplesso e sospirò
" Ora vado a preparare la cena, tu torni nella Gravity Room? "
" Uhm..si..devo finire un allenamente "
" Vedi di non distruggere nulla " disse facendoli l'occhiolino e andando verso la cucina.
L'altro andò verso la stanza. Si tolse la giacca e mise la battle suit nera, avvicinandosi allo specchio. Si guardò, come perso nei suoi pensieri e accarezzò il petto
 " Vedrai che ci riuscirò Goku.." sistemò la gravità e aumentò l'aura, raggiungendo il primo livello di SSJ
" Ci riuscirò, BATTERO' IL TUO LIVELLO KAAROTH!!!!!!!!!!!!!!!!!" raggiunse il secondo livello avanzato e sprigionò un'aura spaventosa.

***

Nel frattempo, sulla navicella della basa spaziale segreta...
" Dottore! Dottere venga qua presto!"
" Uhm? Qualcosa non va ragazzo? "
" Guardi qua; c'è un'anomalia su un pianeta vicino " il Dottore si posiziona al pc e osserva le coordinate
" Oh santo..ma ..è ancora vivo? "
 " Chi Dottore? " l'uomo balbetta e poi si schiarisce la voce
" Ragazzo, chiamami il Caporale! SUBITO!" lo scienziato scatta sull'attenti e va verso la cabina del Caporale. Dopo qualche minuto arriva
" Si Dottore? Cosa succede? " chiede posizionandosi ad un pc
 " Lo sapevo! Dannazione lo sapevo!!! Sapevo che non poteva morire!"
il Dottore inizia ad assumere le sue mille espressioni indecifrabili
" Hem..Dottore..di chi o di che cosa sta parlando esattamente? "
" DEL PRINCIPE! DI QUEL DANNATO NANO SAYAN!" - sbraita davanti all'uomo
" P-principe? "
" Esatto! Ricordi Vegeta, il Pianeta nativo dei Sayan? BENE. Ricordi che fine fece??"
" S-si..quel Freezer lo distrusse e raccontò ai superstiti che era esploso a causa di una collisione con un'altro"
" E ricordi, Caporale, CHI fra i sopravvissuti c'era?? " l'uomo ci pensò e poi scosse la testa " No Dottore, chi? " il Dottore indicò lo scherzo del pc
" IL PRINCIPE VEGETA "
l'uomo sgranò gli occhi " Il Principe ha..ha quella potenza? "
" Quel dannato bastardo è sopravvissuto e si è fatto una famigliola a quanto pare. Che maledetto, in questi anni chissà quanta potenza ha accumulato e com'è diventato forte!"
nonostante le parole, l'uomo sembrava divertito
" E cosa intende fare Dottore? "
" Quella potenza..quella maledetta potenza, deve essere tutta mia"
" Farò andare i miei guerrieri sulla Terra, HO DECISO!" battè un pugno sulla scrivania.

***
 

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Capitolo 5
*** 04. Preparativi e Partenze. ***


Ed eccoci qui con il 4° capitolo! Abbiamo deciso che da oggi in poi aggiorneremo una volta alla settimana,se va tutto bene,giusto per avere il tempo di scrivere i capitoli e non finire la storia troppo velocemente >.< Ringraziamo per le visite e i commenti e speriamo che questo capitolo vi piaccia,la storia si fa sempre più interessante ;D

Alla prossima!

B - G - E. 

Hikari © Dark Vegeta

                                                                         

04. Preparativi e Partenze.


*** Hikari si muoveva a passo veloce tra le vie della periferia di Città dell’Ovest,la campanella era suonata da una mezz’oretta bella buona ed era riuscita ad uscire tra i primi,odiava la massa che si formava davanti alla porta e quindi tutte le spinte e quant’altro,i soliti comportamenti dei suoi compagni.
Ancora pensava al comportamento di Kiliam durante la mattinata e soprattutto,le era dispiaciuto vederla così rattristata all’uscita di scuola. La giovane Brief,irritata come non mai, aveva proposto alla Son e a Marron di accompagnarla fino a casa e magari di rimanere da lei il pomeriggio,aveva bisogno di supporto morale dopo quella mattinata disastrosa. Hikari,purtroppo,dovette non accettare l’invito perché il giorno successivo aveva da consegnare la ricerca di storia e Kiliam non poté fare altro che sentirsi offesa,Marron aveva accettato mentre la sua migliore amica preferiva finire una stupida ricerca. La Son sapeva bene dentro di sé che in quel momento Kiliam la odiava a morte,ma la scuola,soprattutto l’ultimo anno di liceo,doveva andare prima di tutto,anche prima degli irrilevanti problemi della Brief.
Alla fine,quasi tutti i problemi di questo genere di Kiliam,agli occhi di Hikari,erano veramente futili.
Continuava a camminare velocemente notando poi a destra verso l’incrocio il cartello indicante i Monti Paoz,dopo averlo superato poteva spiccare il volo senza essere notata.
Se poteva volare da scuola,sarebbe stato tutto più semplice….peccato che per i comuni terrestri,volare era una cosa alquanto impossibile.
Girato l’angolo,legò la sua tracolla a se,prese una rincorsa e i suoi piedi si alzarono da terra,raggiungendo a media velocità il cielo.
Arrivata ad una certa altezza,si guardò ben intorno e partì velocemente,sarebbe arrivata a casa in 5 minuti,cosa che a piedi si sarebbe sognata.
Adorava volare,da quando suo fratello Gohan le aveva insegnato da piccola si divertiva a fare capriole su capriole,la sensazione di leggerezza era fantastica e riusciva a farle dimenticare tutto il resto,già aveva la testa tra le nuvole di suo e quando volava,si sentiva completa.
Guardava in basso tutte le casette che risultavano così minuscole e vide uno stormo di rondini che gli passò praticamente intorno,lei ci rise sopra.
Guardò il sole che risplendeva in cielo e,quasi inaspettatamente,nella sua mente le apparve il volto di Trunks. Peccato che negli ultimi tempi era ormai una fissazione.
Al solo pensiero del suo volto non poté far altro che arrossire visibilmente,soprattutto se ripensava alla mattinata e a come l’aveva salutato,per lei era stato un atto insolito ma giusto.
Purtroppo,non si era accorta di essersi abbassata volando ed era quasi al pari degli alberi,infatti dopo non molto sbatté contro un pino e cadde giù in mezzo alla foresta che apriva i Monti Paoz.
Essendo una saiyan non le fece molto male,ma dentro di se si sentiva realmente una stupida.
“Caspita,che botta!” disse rialzandosi e massaggiandosi la testa,sentì un po’ bruciare ma non era niente di grave.
Controllò che la sua tracolla fosse ancora intatta per poi guardare in alto,per riprendere la rincorsa e uscire dalla foresta.
Aveva perso qualche minuto e questo era dovuto per colpa del suo pensiero costante.
“Certo che sei proprio una stupida,Hika. Se non la smetti,finisci male…” si disse per poi riprendere il volo verso casa.
Era presto,quasi quasi andava da Gohan per raccontargli la giornata.
Goten era rimasto in centro perché doveva uscire con Trunks,all’uscita di scuola infatti aveva cercato di capire perché il suo gemello era arrabbiato ma non c’era neanche motivo di chiederlo : Kiliam.
Quindi aveva deciso di vedersi con il suo migliore amico per cercare di non pensarci,soprattutto ora che mancava una sola settimana al suo compleanno. Già, Hikari e Goten avrebbero compiuto 18 anni,finalmente l’età matura. La giovane Son se ci pensava non vedeva veramente l’ora,finalmente poteva prendere la patente ed essere più indipendente,l’indipendenza era ciò che sognava da una vita.
Abbassò lo sguardo e vide la sua casa e quella del fratello maggiore,scese lentamente e si adagiò al suolo.
Aprì il cancelletto per raggiungere casa sua,voleva appoggiare la sua borsa in camera per poi andare da suo fratello. Aprì la porta con le chiavi prese da sotto lo zerbino e notò che era desolata.
“Mamma! Sono a casa!” urlò ma si rese conto che sua madre non c’era. Notò sul tavolo il pranzo,sia per lei che per suo fratello, e un bigliettino.
“Ragazzi,sono andata da Bulma per farmi consigliare un vestito che voglio comprarmi. Torno stasera e comportatevi per bene. Vi voglio bene,Mamma. P.S : Goten fai i compiti!”
Hikari sorrise leggermente pensando che suo fratello non era neanche in casa,come al solito doveva fare i compiti anche per lui.
Salì le scale per raggiungere la propria camera,appoggiò la tracolla sul letto e aprì la finestra per uscire di casa dal secondo piano,non aveva voglia di riscendere le scale. Prese il vialetto accanto per raggiungere la casa di Gohan.
Suonò il campanello e aprì la porta Videl,indossava un grembiule da cucina sporcato dalla farina e l’accolse con un sorriso.
“Oh,ciao Hikari! Hai letto il messaggio di tua madre? E’ uscita una mezz’oretta fa….ma non hai pranzato?” chiese la mora facendo entrare in casa la giovane Son.
“Ciao Videl,si…si,ho visto il messaggio di mamma e tutto ciò che ci ha cucinato,ma non ho molta fame,sembra strano detto da me…” rispose Hikari sedendosi sul divano del salotto mentre Videl corse velocemente in cucina,in effetti c’era puzzo di bruciato.
“Oh no,il pollo! E’ andato a fuoco!” urlò la moglie di Gohan aprendo il forno e tossendo,usciva molto fumo.
“Aspetta che ti aiuto,in effetti hai fatto un bel guaio!” rispose Hikari che raggiunse la donna per aiutarla a mandar via il fumo e il cattivo odore.
Gohan raggiunse la sorella e la moglie in cucina,con una lentezza innata.
“Amore,ma che è successo?” chiese per poi tossire e guardare la nube di fumo.
“Idiota,te sei più veloce di me e potevi scendere subito giù e fermare tutto. Guarda,siamo senza pranzo ora!” disse quasi isterica Videl verso il marito che si sistemò gli occhiali.
“Scusami ma ero a correggere dei compiti per l’università e tua figlia voleva giocare,e sai benissimo che per lei giocare è allenarsi. Quando devo correggere i compiti,lo sa che mi da fastidio!” rispose Gohan notando poi la presenza di Hikari.
“Oh,ciao Hika! Sei tornata ora da scuola?” chiese Gohan sorridendole mentre Videl era riuscita a mandar via tutta la nube dalla finestra.
“Si,sono tornata ora e sono passata di qui perché in casa non c’è nessuno,già,c’è il mega pranzo sia per me che per Goten ma tanto io non ho fame e quell’idiota non c’è,è rimasto fuori.”
“Oh bene,allora vado a prendere tutto e Gohan,aggiungi un posto a tavola!” disse Videl uscendo di casa per raggiungere l’altra.
“Papiii,dove sei? Ma non è ancora pronto da mangiare? Ho fameee!” urlò Pan scendendo le scale velocemente,era così bassa che non si notava.
Corse velocemente verso Gohan che la prese in braccio,la bambina iniziò a ridere per poi vedere sua zia.
“Hikariii,ciao! Oggi mangi con noi?” chiese Pan verso Hikari,salutandola con la manina.
“Si Pan,oggi si mangia tutti insieme anche se non ci sono la nonna Chichi e Goten.”
“Perchèèè? Uffa,manca sempre qualcuno!” rispose la bambina stringendosi al padre.
“Dai,non fare così,a cena stasera ci saremo tutti!” rispose Gohan verso la figlia per poi rivolgere lo sguardo verso Hikari.
“Ma perché Goten non è tornato?Se lo viene a sapere mamma andrà su tutte le furie…” chiese il maggiore dei Son rimettendo a terra la figlia.
“Perché a scuola si è comportato come al suo solito,non so bene cosa sia successo,ma Kiliam e Goten hanno litigato e lui c’è rimasto un po’ male e quindi si è trattenuto in centro con Trunks…vedrai,mi toccherà fargli i compiti anche oggi. Non voglio che mamma si arrabbi quando torna.”
“Sempre il solito,ultimamente lui e Kiliam non si sopportano,anche se io la penso in un modo da anni ormai…” disse Gohan ridacchiando mentre Pan fece un espressione interrogativa.
“Fratellone,se la pensi così ancora mi sa che sei rimasto parecchio indietro,tra quei due se continua così finirà veramente male.”
“No,non credo…intuito da fratello maggiore!” rispose sempre ridacchiando,anche Hikari non ne poté fare a meno.

***


Intanto,Kiliam e Marron raggiunsero il vialetto della Capsule Corporation,la mora non vedeva l’ora di entrare e riposarsi,aveva bisogno di tranquillità e di una bella chiacchierata tra amiche…sperando che non ci fosse la solita comitiva in casa.
Si,Kiliam pensava che casa sua fosse un albergo,un idea che Vegeta le aveva trasmesso negli anni. Lui era il primo ad odiare il movimento che c’era tutti i giorni in casa sua.
Aprirono la porta e sentirono subito la voce di Vegeta,sembrava alterato.
“Donne,adesso basta! La mia sopportazione ha un limite,andate da un'altra parte a parlare delle vostre stupidaggini!”
“Ma Veggie,dai,non essere così acido,stiamo parlando di una cosa importante!”
Kiliam e Marron raggiunsero la sala e videro Bulma e Chichi sedute intorno al tavolo da pranzo e Vegeta lì accanto in piedi che si girò vedendo arrivare la figlia.
“Oh cara,sei arrivata! Oh c’è anche Marron,ciao!” disse Bulma sorridendo verso le due ragazze,uguale fece Chichi per salutarle.
“Mamma,Marron rimane a pranzo…è stata una giornataccia. Comunque,cosa sta succedendo? Papà,devi sempre urlare…” disse Kiliam guardando suo padre che sbuffò incrociando le braccia al petto.
“Tsk,non è colpa mia se tua madre e Chichi confabulano di sciocchezze, disturbando il mio riposo!”
Kiliam e Marron iniziarono a ridacchiare,non sapevano il motivo dell’acidità di Vegeta ma doveva essere veramente qualcosa di stupido per lui.
“Ma papà,ti arrabbi sempre! Mamma,che avete in mente di fare? “ chiese la giovane Brief verso la madre che guardò Chichi con sguardo d’intesa.
“Tra una settimana Goten e Hikari faranno 18 anni,e pensavamo che sarebbe carino organizzare una festa a sorpresa qui alla Capsule,per i 18 anni ci vuole una festa in grande!” disse Bulma mentre l’espressione del volto di Kiliam cambiò radicalmente.
“No,no,no,no. Non se ne parla proprio!” rispose mentre Marron sospirò,se l’aspettava.
“Vedi donna,anche a Kiliam non va bene. Casa nostra non è un albergo per una stupida festicciola tra adolescenti” disse Vegeta approvando la reazione della figlia.
“No,papà,non è per quello. Io semplicemente non voglio,possono organizzarsela da soli ma non possiamo essere NOI ad organizzarla e a casa nostra.”
“Ma Kili,che ragionamenti sono? Sono tuoi amici! Anche a Trunks andava bene come idea!” disse Bulma cercando di capire la reazione della figlia.
“Si ma…mamma,no. E’ meglio di no. Per Hikari la farei,ma…per Goten no.” Disse tutto d’un fiato la mora,attirando l’attenzione di Chichi e soprattutto di suo padre.
“Che cosa ha combinato questa volta? Oh dio,ma cosa ho fatto di male,quel ragazzo ne combina sempre così tante…eppure da piccolo non era così e..” disse Chichi entrando in uno stato di esasperazione ma Vegeta la fermò intervenendo.
“Che cosa ti ha fatto?!” chiese il saiyan alzando la voce e guardando male la figlia.
“No niente,è che abbiamo litigato,come sempre e sinceramente non me la sento,mi dispiace Chichi ma non ci sto! “
Vegeta guardò male Chichi che non sapeva come rispondere. Bulma prese un attimo fiato e rispose.
“Kiliam,non devi essere così egoista adesso! Sono 18 anni,si meritano una festa meravigliosa e quasi sicuramente anche Goku potrà esserci. Puoi immaginare come si sentiranno,per loro è importante. Quindi cerca di lasciare perdere,ti prego.”
“Kakaroth può tornare anche senza festicciole del genere…” rispose Vegeta guardando la moglie che fece finta di non aver sentito.
“Mi dispiace per come si è comportato Goten,non so cosa abbia fatto ma posso immaginare….non voglio obbligarti,ma sono pur sempre i loro 18 anni e vorrei fargli un regalo bellissimo,con anche loro padre presente. Una bella riunione di famiglia e di amici.” Disse poi Chichi guardando la giovane Brief che non sapeva come rispondere,che situazione.
“Chichi ha ragione,devi cercare di lasciare perdere e pensare al loro bene!” disse Marron verso l’amica,l’idea della festa poi l’esaltava moltissimo.
“Si…si,potrei lasciar perdere…alla fine sono i loro 18 anni. Ok,facciamo questa festa.” Rispose Kiliam a malincuore mentre Bulma e Chichi ridacchiarono contente. Vegeta era ancora impassibile e lasciò la stanza per tornare al suo riposo.
“Avremo molte cosa da sistemare,tutto il buffet da preparare…verrà una festa magnifica e loro non sospetteranno di nulla!” disse Bulma verso l’amica,iniziarono così a confabulare.
“Che facciamo,andiamo in camera?” chiese Marron,ormai la loro presenza era superflua.
“Si…ho bisogno di riposarmi,e adesso c’è un problema un più. Evviva.”
 “Dai,non essere così negativa. Non capisco perché ti butti giù così tanto..." disse la bionda verso l'amica che rimase un attimo sconcertata.
"Non lo so nemmeno io,Marron. Non lo so." rispose la mora iniziando a salire le scale.
"Amica mia,sei sempre stata lunatica,questo è certo. Ma non è possibile che le tue giornate siano condizionate da....cosa succede con lui. E non controbattere,ti conosco sai."
Kiliam si fermò poco prima dell'ultimo scalino e guardò con uno sguardo di pietra Marron. Aveva c'entrato.
E lei questo non poteva accettarlo,da troppo tempo a questa parte. Il suo orgoglio da saiyan era sempre attivo in lei.
"Io...io...no. Non è assolutamente così,ma che credi? Dovresti essermi d'aiuto,non peggiorare la situazione!" disse tutto d'un fiato la mora facendo intimorire l'amica che non poté far altro che sospirare,Kiliam cercava sempre di nascondersi ma infondo era un libro aperto. Non era così dura come voleva dimostrarsi.
"Ok,allora non è vero."
"Esattamente,mia cara."
Le due rimasero un attimo in silenzio e raggiunsero l'enorme camera della principessa dei saiyan,era arredata in perfetto stile Kiliam e l'armadio era assurdamente grande,poteva starci un negozio intero di vestiti...diciamo che Marron adorava prenderle sempre qualcosa in prestito.
Passarono le ore e non molto lontano dalla Capsule,Trunks e Goten stavano tornando dal loro pomeriggio tra migliori amici,come ai vecchi tempi. Da piccoli avevano così tanto tempo per girovagare ovunque,volevano molte volte tornare a quei giorni. Dove non c'erano problemi di nessun genere e,soprattutto,erano tutti uniti più che mai.
"Chichi sarà furiosa per il fatto che non sei tornato a casa? Avrai avuto da fare dei compiti!" disse Trunks verso l'amico ridacchiò ma aveva poco da ridere,sua madre l'avrebbe ucciso quella sera e nessuno l'avrebbe salvato,i suoi fratelli sarebbero rimasti lì a godersi lo spettacolo.
"Sicuramente si sarà arrabbiata,è sempre così...pretende troppo da me,lo sa che non sono come Gohan e Hikari."
“Sei esattamente il contrario amico!” rispose il glicine beccandosi una spallata dal migliore amico.
“Lo so che non sono una cima,non c’è bisogno di ricordarmelo!”
Goten combatteva ogni giorno per questo fatto,non accettava che non fosse considerato abbastanza siccome era l’unico in famiglia a non applicarsi con lo studio. Era come suo padre,non poteva farci niente. Anche questa era una condanna,da piccolo si sentiva così fiero di avere il suo stesso aspetto,tutti non facevano altro che dirgli quanto ricordasse Goku…all’età di 17 anni invece,poteva essere solo una tortura. Ormai non aveva più i capelli che lo accumunavano tanto al padre,ma,nonostante tutto,continuavano a sottolineare la sua enorme somiglianza,sia nell’aspetto che nel carattere.
Odiava sentirselo dire sempre,voleva essere semplicemente se stesso e in pochi l’avevano realmente capito. Trunks,il suo migliore amico,Hikari,sua sorella gemella,Gohan,suo fratello maggiore….e Kiliam. O almeno,Kiliam lo capiva quando erano piccoli. Forse era la persona che lo capiva meglio,peccato che nel giro degli ultimi anni sembrava tutto scomparso.
Ripensava costantemente alle parole che gli aveva urlato quella mattina,all’inizio non ci aveva dato tanto peso ma durante il pomeriggio con Trunks,si era reso conto della gravità della situazione e questa volta,sarebbe stato difficile riavere la sua fiducia.
La fiducia persa così,senza che si sapesse i motivi precisi.
Ormai arrivati al cancello della Capsule Corp., Trunks notò che l’amico si era rattristato di colpo e non parlava,cosa strana da parte sua siccome non riusciva mai a stare zitto.
“Hey,che hai? Non dirmi che sei ancora in pensiero per cosa è successo con mia sorella!”
“Si,in effetti si. Ci stavo un attimo ripensando ma dovrei lasciar perdere,non ha senso.”
“Già…poi lo sappiamo da sempre come sia lunatica Kiliam,non ti preoccupare,sicuramente tutto ciò che ha detto non l’ha pensato. Fidati,sono suo fratello!” rispose il giovane Brief aprendo il cancello per avviarsi verso l’enorme casa.
“Si ma è una situazione insopportabile. Lo sai che ci tengo a tua sorella,fin da quando eravamo piccoli.”
Trunks guardò un attimo l’amico,e notò che faceva fatica a guardarlo,sembrava imbarazzato.
“Si,ricordo che eravate ottimi amici. Eravamo un bel gruppetto si. Un bel gruppetto di amici.”
Continuava a ripetere la parola amici e questo faceva sospettare Goten,per caso il suo migliore amico si sentiva in pericolo…per la sorella?
“Si,si. Eravamo amici. Anche tu e Hikari,eravate amici.”
Scacco matto. Trunks suonò immediatamente il campanello di casa e arrossì violentemente,non era bravo a nascondersi. L’esatto contrario di sua sorella.
“Ma noi è un'altra storia,c’è poco da dire!”
Goten guardò l’amico con uno sguardo ambiguo e un sorrisetto.
“Eddai,Hikari non è brava a nascondere le cose. Lo sai che ha scritto ovunque in camera sua che state cominciando a frequentarvi? E’ alquanto patetica devo dire!”
Trunks si grattò un attimo la nuca. Allora,ci teneva sul serio a lui.
“Io..beh,non so che dire. Anche per me è una cosa strana,però non lo so…penso che mi piaccia,sul serio.”
Proprio in quel momento aprì la porta Vegeta,che con sguardo disgustato guardò i due ragazzi fuori dalla porta. Evidentemente,aveva sentito i loro discorsi.
"Si papà." rispose Trunks un po' contrariato per il fatto dei "mocciosi",ma tanto suo padre era fatto così.
"Muovetevi." disse,guardando entrare prima suo figlio e poi il Son che fulminò con lo sguardo. Goten rabbrividì,Vegeta aveva sempre uno strano comportamento verso di lui,avvolte pensava che l'odiasse...per il fatto di essere figlio di Kaaroth,per giunta il più assomigliante.
"Penso che tuo padre ce l'abbia con me..." disse il moro verso l'amico che si fece scappare una risata.
" Guarda che non sono sordo ragazzino!"
rispose da dietro Vegeta,facendo azzittire i due ragazzi.
Raggiunsero la sala e lì trovarono le loro rispettive madri che parlavano animatamente,con tanti giornali,blocchetti e penne sparsi per il tavolino.
"TRUNKS!"
"GOTEN!"
Le due donne iniziarono a raggruppare il più possibile tutto il materiale sul tavolo e si buttarono a salutare i loro figlioli,erano delle madri molto apprensive.
Vegeta sembrava quasi schifato da quella scena.
I ragazzi poi,non sopportavano gli abbracci. Ormai erano grandi e si sentivano così in imbarazzo quando le loro madri li trattavano ancora come bambini.
"Ok,basta mamma!" disse Trunks cercando l'aiuto del padre ma lui stava zitto e immobile,con le braccia incrociate come al suo solito.
Chichi smise di stritolare il figlio,per poi guardarlo. In pochi minuti,l'espressione amorevole della donna si tramutò in un espressione di rabbia.
"MA TU NON DOVEVI ESSERE A CASA A FARE I COMPITI? CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI USCIRE CON TRUNKS?" urlò la donna prendendo per i capelli il figlio che iniziò a dimenarsi. I Brief rimasero a guardare la scena zitti e impauriti,Chichi avvolte faceva davvero paura.
"Mammaaa,sono rimasto fuori si ma era un urgenza,smettila! I miei capelli!" rispose il giovane Son ma sua madre continuava ad urlasre frasi senza senso.
"Chichi dai,sono ragazzi!" rispose Bulma intromettendosi,ma ormai la Son era partita.
"Ragazzi...ragazzi...ragazzi SENZA UN FUTURO!"
Trunks stava quasi per scoppiare a ridere per il suo amico,che stava soffrendo e stava cercando di risistemarsi i capelli.
" Tsk..quando ci si mette è peggio di una gallina anche la moglie di Kaaroth.."
disse Vegeta a bassa voce,per fortuna nessuno lo sentì. Sentì dei passi provenire dalle scale e vide sua figlia e l'amichetta bionda scendere,era da dopo pranzo che non si erano fatte più vive.
Kiliam e Marron raggiunsero la sala e videro la scena. Soprattutto,Kiliam tte vedere la presenza di Goten. Ci mancava solo questa. Guardò Marron con la coda dell'occhio,la bionda fece uguale.
"Ragazze,eccovi! Siete state tutto il pomeriggio in camera,finalmente vi siete fatte vive!" disse Bulma facendo chiudere definitivamente il momento di ira di Chichi.
"Si e grazie per l'ospitalità,ora devo proprio andare!" disse Marron sorridendo,prima riusciva a scappare e meglio era.
Mentre Bulma cercava di convincere Marron a rimanere anche a cena e magari di invitare anche i suoi,un mostruoso imbarazzo era calato sulla sala. Un imbarazzo che era percettibile solo dagli adolescenti.
Trunks non sapeva  guardare,Goten non levava gli occhi di dosso da Kiliam e lei cercava di non guardarlo,se lo guardava poteva solo mostrare una faccia schifata.
Chichi osservava la scena e poi guardò Vegeta,lui sembrava tutto tranne che tranquillo. Guardava malissimo il giovane Son,peggio del solito.
"Kiliam,senti io volevo dirti che.." disse Goten prendendo coraggio,era lì e va dirle che gli dispiaceva per la mattinata. La mora aggrottò il suo sguardo,i suoi occhi azzurri sembravano così cattivi.
"No,non mi hai da dire niente. Terza classe." rispose per poi girarsi,passare accanto a suo padre e tornare su,lasciando un po' tutti spiazzati.
Non si era mai comportata così,mai.
Trunks guardò un attimo l'amico e decise di seguire la sorella,Vegeta ridacchiava tra se e se. L'aveva definito "terza classe",come nel vecchio regime saiyan. Infondo,aveva preso da lui sua figlia.
Marron salutò i pochi rimasti in sala e uscì immediatamente di casa,lasciando Bulma esterrefatta,Chichi altrettanto e Goten deluso.
L'unico che rideva era il re dei saiyan,era sempre l'unico a ridere in queste situazioni.
Si rigirò e lasciò anche lui la sala,lo spettacolo era finito. Brief 1 - Son 0.

***

 
Intanto, sul pianeta Ledrax , c'era gran movimento. Il Dottore, stava facendo uscire i tre guerrieri con il DNA Saiyan, dalle capsule.
" Bene . . molto bene, ora siete pronti per uscire. Dopo settimane, anche voi, siete rinati " disse lo scienziato aprendo le braccia e premendo il tasto al lato del computer centrale
" TORNATE FRA DI NOI, GUERRIERI DI LEDRAX!!" la corrente ballò un po'; tutte le lampadine della sala scoppiettarono.
 Dalle capsule a grandezza d'uomo, uscirono i tre guerrieri che avevano già testato in precedenza.
 Il primo guerrieri osservò la stanza, mentre il Dottore parlava con gli altri due.
" Ragazzi, metteteli le battle suit di quei luridi scimmioni. " disse agli scienziati presenti.
Quattro di loro si diressero verso i due, mentre il medio si avvicinò ad un pc. Il Dottore notò il distaccamento dell'uomo e si avvicinò, sorridendo per ciò che aveva adocchiato.
 " Non vuoi anche tu, vederlo sbriciolato fra le tue fredde mani? Ragazzo mio? " avvicinò un pugno ai suoi occhi; il guerriero lo guardò alzando un sopracciglio e poi ghignò osservando nuovamente lo schermo
" Da troppo tempo Dottore . .  da troppo tempo " sibillò. La sua voce era molto fredda, quasi un automa. Nonostante fosse in parte terrestre, non faceva suscitare sentimenti.
" Molto bene, ora però indossa la battle suit come gli altri due. Dovete preparavi!" il guerriero socchiuse gli occhi e si dirisse accanto agli altri due.
" Caporale, non è magnifico? Guarda: osserva il miei guerrieri perfetti "
 Il Caporale annuì sorridendo
" Sembrano in ottima forma . . ma gli altri quattro? Dove sono? "
 In quell'istante, un rombo face sobbalzare i due.
" Cosa diavolo . .? "
" Dottore, le quattro navicelle chiamate sul pianeta M4-B sono rientrate!"
 dal portone principale, entrarono quattro guerrieri vestiti rigorosamente con delle battle suit
 fra di loro, una ragazza molto alta si avvicinò sorridendo e s'inchina. Aveva dei lunghi capelli neri, leggermente a cresta sul davanti e due occhi penetranti viola
 " Siamo pronti, Dottore " disse con voce molto tenue.
 " Voi tre siete pronti? " chiese il dottore girandosi. Il più alto annuì ridendo
" Non vedo l'ora di sgranchirmi un po'! Sono diventato troppo fiacco dopo la permanenza dentro a quella scatoletta!" fece ruotare il braccio posando la mano sulla spalla
" Vacci piano, o rischierai di rompere i giocattolini prima del tempo " disse uno dei compagni avvicinandosi; aveva dei lunghi capelli verdi e occhi grigi. Una voce molto acuta, che fece procurare una smorfia sul volto del guerriero.
" Non sono idiota come te, sai? " disse stuzzicandolo
" Come osi prototipo da quattro soldi?!"
" Dateci un taglio e risparmiate le forze contro quei traditori!" La ragazza si mise fra i due che si calmarono quasi immediatamente.
Il Dottore guardò i suoi guerrieri fiero, senza togliersi dal volto quell'espressione soddisfatta che molte volte lo coglieva in determinate situazioni. Il Caporale, titubante dalla potenza che emanavano i sette guerrieri, era rimasto vicino alla porta e osservava un po' teso la scena. Nel frattempo, il guerriero di media statura tornò ad osservare lo schermo. Gli altri erano a parlare con il
Dottore di come si erano trovati sul pianeta M4-B.
Il guerriero, si sedette sulla poltrona e spostò la mano guantata sul mouse; scorreva veloce sullo schermo del pc, fra i dati.
Il suo volto era impassibile; aveva gli occhi ridotti a fessure quasi, ma non suscitava nessuna emozione. La ragazza si avvicinò alla postazione,
ma non fece in tempo ad aprire bocca che il guerriero emanò un campo di forza facendola schiantare contro uno dei macchinare infondo alla sala.
Tutti si voltarono verso di lei, sorpresi e lievemente scossi da quella reazione.
Il più alto, che in precedenza stava per bisticciare con un compagno, osservò irritato l'uomo seduto
 " Ma sei impazzito o cosa?!"
l'uomo si girò con la sedia, portando un braccio sopra lo schienale e con aria da superiore disse semplicemente.
" Non vado pazzo per i curiosi, e la pazienza non è il mio forte " guardo il guerriero con un sorriso sfacciato e questo lo fece irritare ancora di più
" COSA HAI DETTO INFIMO NANO?!" l'aura intorno a lui stava aumentando minacciosamente. L'uomo lo guardò sempre più divertito e ridacchiava sadico. Il Dottore si parò davanti all'uomo cercando di mantenere le redini salde
" Su avanti, non è il caso di litigare! "
L'uomo ci pensò e piano piano, fece tornare l'aura normale. Tutti tirarono un sospiro di sollievo e due dei guerrieri andarono a soccorrere la ragazza. Ma questa si alzò da sola guardando irritata i presenti.
" Verrà il giorno che abbasserai la cresta, odioso prototipo " sibilò, andando a sedersi come consigliato dal guerriero dai capelli verdi.
L'uomo osservò le immagini sul computer e il Dottore sorrise a tutti.
" Bene, miei cari guerrieri. Munitevi di segnalatori e andate verso le vostre navicelle "
Sull'attenti, tutti presero i rispettivi segnalatori, molto simili agli scouter originali, e andarono verso le navicelle prestabilite. Anche il guerriero si alzò dal pc e sorrise accarezzando lo schermo con il pollice
 " Vedrai che non sarai l'unico a vantarti di essere forte. Così come il tuo amichetto " disse lanciando un'ultima occhiata allo schermo..ad una foto ben precisa, per l'esattezza.
Una volta tutti e sette riuniti, gli scienziati mandarono il countdown e lanciarono le navicelle verso la Terra.
Il Dottore osservò il lancio dalla sua camera e sorrise dietro all'enorme vetro, con le braccia conserte dietro la schiena. Tra poco più di una settimana sarebbero arrivati sul pianeta Terra e sarebbe iniziato il loro piano.
 " Finalmente avrò la mia vendetta, Saiyan ".

***

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Capitolo 6
*** 05. La festa per i gemelli (parte prima). ***


Buon salve :) Ecco qui il 5° capitolo e,anche se siamo di fretta,ringraziamo per le visite e speriamo in qualche commentino per questo capitolo abbastanza interessante!
Buona lettura!

B - G - E 


Goten,Hikari & Gohan © Dark Vegeta

                                                                             

05. La festa per i gemelli (parte prima).

Passò una settimana dagli incontri indesiderati alla Capsule,era arrivato il giorno del diciotessimo di Hikari e Goten.
Le giornate erano trascorse così velocemente che nessuno se n'era reso conto,forse perchè era tutti presi da qualcosa.
La scuola rubava molto tempo prezioso,mancava davvero poco a Maggio, l'ultimo mese da dedicare alla preparazione dell'esame per il diploma. e anche gli adulti avevano il loro da fare....se per da fare si intendeva anche l'organizzare la festa a sorpresa.
Bulma e Chichi si erano viste ogni giorno per i materiali,gli inviti e il buffet,era tutto perfetto. Non mancava davvero niente.
Avevano invitato tutti i loro amici di famiglia e si erano assicurate che nessuno dicesse niente ai gemelli.
Il tempo per spifferare,in effetti,non c'era mai stato.
Trunks in quella settimana,non era riusciti ad andare a trovare i Son a causa dell'università,riusciva a sentire solo Hikari al telefono.
La ragazza non faceva altro che esprimergli quanto fosse emozionata per il fatto che mancasse poco al suo compleanno e il maggiore dei Brief poteva capirla,si sentiva così anche lui per i suoi 18 anni. La sua festa era stata tutto sommato buona,la solita festa tra adolescenti. Molti l’avrebbero invidiato ma a lui,sinceramente,non importava. Poteva passare il suo compleanno anche da solo,sarebbe stato contento lo stesso. Non voleva dire che chiamarsi “Brief” significava “ricco viziato”. Non era mai stato quel tipo,erano gli altri che collegavano di conseguenza. Forse per il fatto che sua sorella era diventata così,nel tempo Kiliam aveva lasciato da parte la bambina ingenua e dolce di un tempo,per tirare fuori il suo lato peggiore.
In quella settimana,aveva dato il meglio di se,soprattutto nei confronti di Goten. Trunks aveva saputo da lui stesso e da Hikari come procedeva a scuola e Kiliam non lo degnava di uno sguardo,ogni volta che il giovane Son cercava di parlarle lei si girava o se ne andava direttamente. Il glicine non sapeva davvero cosa fare,se provava a parlarle lei cambiava argomento,uguale Hikari che da sua migliore amica si sentiva in dovere di cercare di sistemare tutto.
Eppure,risultava così difficile. Kiliam era testarda,proprio come Vegeta. Goten,invece,era troppo buono e ingenuo,come Goku. Due caratteri decisamente lontani anni luce che,infondo,potevano essere anche troppo simili e vicini.
Infatti,proprio quella mattina dei 18 anni dei gemelli,Goten pensava nel suo letto a come sarebbe andata la giornata,se nonostante tutto Kiliam gli avrebbe fatto gli auguri. Non ci sperava molto,ma era la sua giornata speciale e se anche lei si fosse degnata di fargli gli auguri,sarebbe stata perfetta.
“Sei proprio un idiota,cosa ci pensi a fare. Ormai è rovinato tutto,te lo devi mettere in testa.” Disse fra se e se,iniziando così la sua prima giornata da maggiorenne. Non doveva più pensare a lei,anche se avvolte pensare a lei era l’unica cosa che lo rialzava e lo rendeva felice.

***

 
“AUGURI!!!” urlarono nella sala di casa Son Chichi,suo padre,Gohan,Videl e Pan con addosso un cappellino da festa,uno di quei cappellini tanto colorati.
Hikari e Goten si trovavano sulle scale già in divisa per andare a scuola e rimasero folgorati dal caloroso buongiorno da parte dei loro familiari.
La ragazza scese immediatamente e corse in braccio a sua madre che l’accolse immediatamente,uno di quei abbracci che le ricordava tanto quando era piccola e sua madre la stringeva così forte.
Goten titubò un attimo,non sopportava molto quelle smancerie a parte quelle che riservava alla ragazze per puro divertimento,ma quella era un'altra storia. Scese anche lui le scale e suo fratello maggiore gli sorrise abbracciandolo e tirandogli una pacca,fece uguale il nonno che in confronto a lui era mastodontico.
“Allora,come ci si sente ad essere grandi??” chiese Videl verso Goten ma fu afferrato immediatamente dalla madre per spupazzarselo tutto mentre Gohan stava scompigliando i capelli della sorella che cercava di liberarsi.
“Oddio,non siete più piccoli,i miei bambini,ora siete grandi anche voi e mi lascerete da sola!” disse Chichi emozionatissima guardandola negli occhi.
“Mamma,non ti preoccupare,Goten non se ne andrà mai,stai certa! Ahhah!” rispose Gikari facendo una linguaccia al fratello gemello.
“In effetti,una bella vita da nulla facenti sarebbe per te!” aggiunse Gohan facendo ridere tutti.
“Si si,ridete,poi vedremo!” rispose in sa difesa il moro che ancora non si era liberato dalla stretta della madre che aveva ripreso a se anche Hikari.
“Vi abbiamo preparato una torna buonissima!” aggiunse Pan verso gli zii indicando la torta alla cioccolata posta sul tavolo tutto agghindato a festa.
Hikari sorrise,un sorriso sincero e sentito e prese in collo la nipote.
“Allora ce la mangiamo tutta?” chiese alla bambina che rispose di si,facendo un cenno con la testolina.
Goten sorrise lievemente guardando la sorella gemella che si mise a sedere con Pan in braccio. Hikari alzò la testa e guardò il gemello,ricambiando il sorriso.
Il loro ennesimo compleanno insieme,il loro compleanno più importante. Per loro bastava uno sguardo per augurarsi i più sinceri auguri,anche se avvolte litigavano. Non erano semplici fratelli,ma fratelli gemelli e questo comportava a conoscersi perfettamente,ad aiutarsi in ogni momento,a capire con i gesti ciò che provava l’uno e l’altro e soprattutto,erano cresciuti senza un padre. Pensavano soprattutto a Goku quella mattina,vedere loro padre per il loro compleanno sarebbe stato il regalo più bello.
Il moro si sedette accanto alla gemella dandole una spinta affettuosa e lei fece altrettanto mentre,Pan,giustamente,aveva afferrato per prima un pezzo di torta,anche se doveva essere di uno dei festeggiati.
 

***


Erano arrivate le 15:00 e in casa Brief era quasi tutto pronto per il compleanno a sorpresa dei gemelli. Bulma stava sistemando,in piedi su uno scaleo,gli addobbi sulle finestre con l'aiuto della madre che le passava tutte le decorazioni fatte di carta. Il Signor Brief guardava divertito la scena mentre controllava che le luci per gli effetti facessero perfettamente. Sarebbe stata una festa
davvero in grande,c'era così tanto spazio nella capsule che potevano starci un sacco di persone. Per fortuna,era una festa solo tra familiari e amici stretti.
Tutti davano il proprio contributo,Bra aveva sistemato tutte le posate sui tavoli con l'aiuto di Trunks che aveva sistemato anche i piatti.
Gli unici che non avevano fatto quasi niente,furono Vegeta e Kiliam.
Il primo era troppo occupato dagli allenamenti e non pensava certo ad aiutare per una stupida festicciola per i figli di Kaaroth
mentre la seconda sapevano tutti com'era.
Bulma aveva tentato di convincerla ad apparecchiare almeno ma niente,la mora aveva deciso di rimanersene tutto il giorno in camera.
La mattina non era andata a scuola,appunto perchè va (per modo di dire) aiutare sua madre nei preparativi
e si era sentita in colpa,la sua migliore amica aveva compiuto 18 anni e non era stata la prima a vederla per augurarglieli dal vivo,dal telefono non poteva contare come uno dei suoi abbracci...
E Infondo si,va ammetterlo,avrebbe voluto farli anche a Goten. La situazione che s'era creata per colpa della mora era insopportabile e avvolte voleva lasciar perdere,peccato che era testarda e non ci riusciva.
Anche Trunks era dispiaciuto per non aver potuto vedere i Son,era sicuro che li avevano delusi...ma non si immaginavano cosa li aspettava.
Il maggiore dei Brief,quella sera,era deciso più che mai a stabilire un qualcosa con Hikari. Ormai era da tempo che si frequentavano senza nessun risultato,ormai era tutto così evidente e non voleva lasciarsela scappare.
Doveva solo prendere coraggio e dirglielo in privato,davanti a tutti non se la sentiva. Davanti a suo padre poi,era meglio di no.
"Trunks,che hai??" chiese Bulma notando che il figlio si era fermato come un sasso con i piatti in mano.
"no no,niente mamma...stavo pensando a stasera. Speriamo che sia una bella festa..."
"Ma lo chiedi anche? Ovvio che lo sarà!" rispose la ridendo e facendoisi passare dalla madre le ultime decorazioni.
"Poi il nostro Trunksuccio potrà fare gli auguri per bene a Hikari..." disse la Signora Brief ridacchiando mentre il glicine diventò paonazzo.
"Nonna,non sono affari tuoi! E io non ho proprio niente da dire,pettegole!" rispose cercando di mascherare il tutto.
"Eddai,l'avevamo capito da tempo...noi donne abbiamo un ottimo intuito!" aggiunse Bulma facendogli un occhiolino.
"Si ma sono affari miei.."
"Non ti preoccupare,rimane un segreto tra di noi." risposero in coro le due donne mentre il ragazzo era al limite dell'imbarazzo,non si fidava...prima o poi suo padre l'avrebbe saputo.
Bra,intanto,era andata al piano superiore della casa e bussò alla porta della sorella maggiore.
Kiliam sentì il leggero suono provenire da fuori della camera e decise di alzarsi dal letto,era sicuramente la sua sorellina,era l'unica a bussare in quel modo così leggero.
"Kiliii,apri,dai,dai,dai!" incitò la bambina vedendo poi sua sorella aprire la porta e guardarla dall'alto.
"Che c'è Bra? Stavo cercando di dormire..." le disse anche se in realtà era da ore e ore a pensare a qualcuno.
"No,non è vero. Non dormivi! Adesso mi aiuti per il vestitino di stasera!" le disse la piccola dai capelli azzurri guardandola con aria di sfida,era davvero una tipetta tosta.
Kiliam ridacchiò e uscì dalla camera.
"Principessina,cosa si vuole mettere?" le chiese la mora con fare regale facendo passare avanti la sorellina che saltellava.
Le due Brief entrarono nella cameretta della più piccola,era una casetta delle bambole in poche parole.
Aveva pupazzi ovunque,il tavolino per il thè e un letto degno delle principesse delle fiabe...quella camera era un po' i residui di quella vecchia di Kiliam,anche se lei non era mai stata così "rosa e brillantini".
La mora si sedette sul letto guardando Bra tirare fuori dall'armadio bianco con rifiniture rossa dei vestitini,erano tutti così carini e rifiniti nei particolari. Bulma si divertiva davvero molto a comprarglieli e vestire la piccola di casa come una bambola.
Anche con Kiliam per un periodo si era divertita,fino ai 5 anni quando iniziò a prendere sul serio gli allenamenti e quant'altro,ormai non era più una bambina rosa e fiori.
"Bra,dovresti metterti quelle verde,sta bene con i tuoi capelli e i tuoi occhi...sai a quanti bambini potresti piacere?" disse Kiliam indicandole il vestito verde per terra che la bambina prese subito in mano.
Se lo provò tenendoselo davanti e si guardò ripetutamente allo specchio.
Kiliam non potè far altro che accennare un sorriso,era così vanitosa la sua sorellina e un po' la capiva,anche lei passava ore e ore davanti allo specchio.
Non era mai stata modesta,come suo padre del resto,e quando aveva cominciato a crescere e a rendersi conto del suo potenziale fisico aveva cominciato a curarsi molto di più,infondo lo sapeva di essere bella. Un ottimo pregio,ma anche un difetto.
La bellezza poteva essere utile ovunque ma allo stesso suscitiva invidia,antipatia e quant'altro....e per lei era un po' una tortura,con gli anni era diventata fredda anche a causa di questo. Non riusciva più a tirare fuori la Kiliam che era un tempo,la bambina che non le importava dell'aspetto esteriore ma di quello interiore,la bambina che aveva un enorme peso sulle spalle ma non le importava.
Già,forse per il fatto che era anche una mezza "aliena",alcuni non la reputavano una persona "normale" ma bensì da un altro pianeta,era su un altro scalino rispetto alle altre. Potevano essere davvero dei bei complimenti,peccato che era la realtà e quella realtà avvolte la uccideva.
"Si,mi metterò questo,si si!" disse poi Bra facendo tornare sulla terra Kiliam.
"Vedi che sono brava a scegliere?"
"Si lo so,sei la mia sorellona!" rispose la bambina girandosi e fuardando la mora.
Bra ammirava davvero la sorella maggiore,se va chiedere consigli o anche solo parlare andava da lei,lei era il suo punto di riferimento mentre Trunks era il suo schiavetto per quando voleva giocare al thè. Beh,Bra voleva bene ai suoi fratelli e sperava un giorno di diventare come loro.
"Kili,come ti vestirai te invece?" chiese l'azzurra verso la sorella che la guardò un attimo perplessa.
"Ah non lo so,penso la prima cosa che mi capita....sarà una serata molto particolare."
"L'ho notato che non sei molto contenta oggi,che c'è?" chiese la bimba con un aria tenera e si mise a sedere accanto alla sorella
"Niente piccina,lascia perdere."
"No,voglio sapere,uffa!" rispose facendo il broncio e guardandola male.
Kiliam non poteva dirle di no,se ci teneva era meglio dirle qualcosa.
"Problemi che quando avrai la mia età capirai. Bra,stai lontana dai ragazzi il più possibile,sono solo dei gran casini e ti rovinano,se vogliono."
Bra guardò la sorella con un espressione interrogativa,non riusciva a capire.
"Perchè i maschi non vanno bene? A me piace un bimbo di scuola,non devo farmelo piacere?"
La mora rimase un attimo spiazzata e prese un sospiro.
"No,i maschi vanno benissimo. Solo che troverai i...come posso dirtelo leggermente...i maschi cattivi che si comportano male nei tuoi confronti e fanno finta di niente,non se ne rendono conto."
"Si si,credo di aver capito. Goten ti ha trattata così?" chiese la bimba con una naturalezza e tranquillità che lasciò Kiliam di sasso. La mora guardò stranita la sorellina e arrossì lievemente. I bambini facevano paura avvolte.
"Non stavo parlando di Goten,perchè...perchè l'hai messo in mezzo?"
Bra fece spalluccie senza tener conto di come era scioccata la sorella maggiore.
"Perchè si,state bene insieme per me....mamma lo dice sempre a nonna,ho sentito i suoi discorsi e le credo."
"No aspetta....mamma parla con nonna dei fatti miei che,tra parentesi,sono falsi perchè non c'è assolutamente niente? Non c'è da fidarsi di quelle donne,papà ha sempre maledettamente ragione...!"
Bra ridacchiò ma Kiliam era nel panico.
"Non è vero comunque,anzi. Mi devi credere e,soprattutto,non mettere in giro questa strana voce!" aggiunse poi la mora guardando con aria severa la sorellina.
"No no,Kili,ti puoi fidare di me. Però un giorno vi metterete insieme,io lo so!" detto questo la bambina scese dal letto e uscì dalla camera,tornando verso la sala. Kiliam era rimasta impietrificata sul letto e continuava a fissare la porta da  era uscita la bambina....era senza parole,adesso aveva veramente paura e per colpa di Bra aveva cominciato a fare strani pensieri che doveva eliminare immediatamente,per il suo bene.
La ragazza usci dalla stanza e si diresse verso la sala lasciando perdere i pensieri giovanili, notando con estrema sorpresa i genitori a parlare tranquilli
ra si era appena seduta vicino al fratello, con uno sguardo da falsa e docile. Trunks la guardò con un po' di titubanza
" Ma di cosa stanno parlando? " chiese poi Kiliam ai due indicando con la coda dell'occhio i genitori
Trunks diede un'occhiata veloce e il suo volto assunse un'espressione molto...divertita
" Che tu ci creda o no, papà le sta dando dei consigli " sussurrò
la ragazza alzò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto
" Consigli? " chiese
" Si esatto, le sta esponendo come decorare la sala e i tavoli " per poco non scappò un ridolino
Kiliam spostò lo sguardo sui due con una faccia quasi sgranata
" Ma no amore, questo rosso acceso è troppo..acceso!" disse la turchina indicando una tonalità sul tavolo, il Principe scossò la testa
" Bulma, non hai gusto! Lo sa anche un bambino che il rosso sta benissimo come tovaglia! " rispose con una calma e precisione che fece gelare i fratelli
" Oh..cavolo.." Kiliam non credeva ai suoi occhi e tantomeno alle sue orecchie!
" Papà che da consigli alla mamma..no dai " il maggiore si coprì la bocca e si girò per non farsi vedere sghignazzare
" Beh, almeno ha gusto papi!" disse ottimista la piccola Bra, che nessuno calcolò ovviamente.
“Mmh..ma lo sai che hai ragione? E va bene, però le tende saranno blu scuro!" disse la donna sorridendo
" Si, mi piace il blu. Ottima scelta. " rispose anch'egli sorridendo e accarezzando una mano alla donna. E in quel preciso istante..il Professore, sgranò gli occhi e la sigaretta che stava fumando cadde sulla moquette.
La Signora Brief versò il tè nelle tazzine, ma queste traboccarono e lei continuava a guardare la coppia sorridendo ebete.
Bra guardò i suoi genitori e sorrise tutta contenta; Trunks scoppiò a ridere e Kiliam osservava spaventata
il gatto del Dottore..era sceso dalla sua spalla e si era messo sul tavolo osservando la coppa e piegando la testa di lato miagolò dolcemente con espressione interrogativa
" Questa festa sarà bellissima Vegeta, con il tuo tocco poi…" rise la donna e lasciò la stanza portando via i tessuti. Tutti la seguirono con lo sguardo e poi come delle frecce, puntarono Vegeta che accavallò elegantemente una gamba, incrociò le braccia al petto e si limitò a dire altezzoso
 "Sono pur sempre il Principe dei Saiyan. "

***


Arrivò l'ora della festa e i gemelli furono costretti a seguire Chichi alla Capsule Corp.
All'inizio furono contrari,per il fatto che in tutto il giorno Trunks e Kiliam non si erano fatti vivi. Era strano che i loro migliori amici da sempre non si erano scomodati a fare nemmeno un augurio,soprattutto per quel compleanno,erano 18 anni.
Goten se l'aspettava da parte di Kiliam ma non certo da parte di Trunks,Hikari invece non se l'aspettava da nessuno dei due. In conclusione,era la più delusa.
Chichi,dopo varie spiegazioni,riuscì a portarli alla Capsule e li aveva raccomandati anche di vestirsi decenti,aveva paura di fargli scoprire tutto ma da quanto erano delusi dai Brief,da quella giornata non si aspettavano più niente.
Arrivarono davanti alla porta e Chichi guardò i suoi figlioli regalasndogli un piccolo sorriso,non sospettavano davvero di niente.
"Mamma spero che avrai da fare veloce,non ti mettere a ciarlare troppo con Bulma eh..." disse Goten,già stanco di essere lì,l'ultima volta che ci era stato aveva "parlato" con Kiliam per l'ultima volta e non è stato certo un bel ricordo.
"Infatti,se ci sono poi i nostri amichetti..." rispose Hikari sbuffando,intendendo Trunks e Kiliam.
"Non vi preoccupate,non ci staremo molto!" disse Chichi suonando il campanello e la porta,si aprì da sola. Era una di quelle super tecnologiche ed era stata programmata apposta per il loro arrivo.
Il corridoio per raggiungere la sala era tutto buio.
"Perchè è tutto buio? Mamma....ma sei sicura che sono in casa? Ok che quella porta apre riconoscendo le persone ma non mi sembra molto cortese entrare nelle case altrui così!" aggiunse Hikari verso la madre che continuava tranquilla a camminare.
Arrivarono davanti alla sala,era tutto così buoio che Goten stava quasi per inciampare ma all'improvviso la luce prese il sopravvento e un urlo si alzò,facendo un attimo spaventare i gemelli.
"AUGURIII!" urlarono tutti insieme i Brief,i Son e tutti gli altri amici,la sala era piena e addobbata perfettamente,i tavoli erano piani di manicaretti e da un lato tantissimi regali da scartare.
C’erano davvero tutti,sembrava uno di quei grandissimi raduni che facevano in vista di nemici,dopo le vittorie o per i Tenkaichi.
Hikari era senza parole,era rimasta a bocca aperta e non sapeva come trattenere la felicità.
Guardò tutti dal primo all’ultimo,c’erano anche  Junior,Crilin,C-18,Yamcho,Tensing,Riff,Il genio e no,non le sembrava vero.,erano tutti lì,era un immensa gioia. Neanche il tempo di parlare e vide arrivare a se Kiliam e Marron che le saltarono praticamente addosso. Ecco perché Kiliam non si era fatta viva a scuola,doveva preparare l’enorme sorpresa. La sua migliore amica non si era scordata del suo compleanno,semplicemente voleva farle gli auguri dopo.
“Io…io…sono senza parole,ti stavo per odiare tanto e invece….io,non so che dire!” disse la giovane Son verso la Brief che rideva.
“Secondo te mi ero dimenticata il compleanno della mia migliore amica? Per me sei come una sorella. Ti voglio bene Hika.” Disse con la più totale sincerità avvracciando la Son che rispose stringendola.
“Grazie Kili,anch’io…grazie davvero.”
“Hey,dove mi mettete?” disse Marron anche se non voleva rovinare l’atmosfera.
“Tu me li hai fatti stamattina a scuola gli auguri e già ti ho ringraziata,non me lo scordo sai!”
“Si però anch’io ho aiutato per la festa che credi!”
“Si,è vero,ha aiutato questa scema!” disse Kiliam prendendo anche Marron per un abbraccione a tre,un abbraccione che in quei momenti era davvero adatto.
Trunks si avvicinò lentamente verso le ragazze,ma notando che erano occupate lasciò un po’ perdere. Quella sera si era vestito davvero per bene,aveva cercato di valorizzarsi il più possibile,voleva conquistare definitivamente la giovane Son,sarebbe stato il suo regalo di compleanno. Si girò e vide Goten,un enorme sorriso si dipinse sul suo volto e abbracciò l’amico come fanno le scimmie.
“Auguri Goten,ti rendi conto che sono 18 anni? Finalmente,la livertà! Ora vedrai come ci divertiremo da oggi in poi!” disse il glicine verso il moro che si guardava intorno ancora sconvolto,era una festa enorme per lui e sua sorella,non ci poteva credere….non era la solita discoteca,ma almeno c’erano le persone a cui teneva veramente.
“Non ti sei scordato allora del mio compleanno scemo,mi avevi fatto prendere un colpo! E come sei vestito elegante,hai intenzione di fare la proposta a…”
“Stai zitto! Sono lì,non rovinare tutto,anche se oggi è il tuo compleanno se spifferi qualcosa ti picchio!” rispose Trunks indicando a Goten le tre ragazze lì vicino.
Il moro si girò e notò finalmente Kiliam. Forse era che era il suo compleanno quindi era euforico,forse era perché non la vedeva così bene da una settimana siccome faceva di tutto per scansarlo,ma quella sera la Brief ai suoi occhi era bellissima,sarà stato colpa anche del vestitino che indossava,una specie di tubino nero di pizzo. Strano che Vegeta non avesse detto niente,criticava sempre il modo di vestire della giovane…La cosa più strana,però,era che un vestito così era adatto ad una festa tra giovani e non certo tra familiari e amici. Se si era vestita così,un motivo c’era. Trunks notò che il moro non toglieva gli occhi di dosso dalla sorella e assumeva ogni minuto che passava una faccia da pesce lesso,mancava poco e poteva cominciare a sbavare,conosceva bene il suo migliore amico.
“Goten,vuoi smetterla di mangiare con gli occhi mia sorella nonostante tutto quello che ti ha fatto? Per come si è comportata,io non la considerei nemmeno,esattamente come sta facendo lei con te…” disse imbarazzato facendo tornare sulla terra l’amico,leggermente arrossito.
“Si ma è colpa sua,lo sai. Lo sai come sono e,anche se ultimamente mi sono calmato,lo sai cosa sono le ragazze per me e tua sorella,se si è vestita così in una festa del genere,vuole lanciare un solo messaggio. Cioè che vuole scusarsi con me…tanto era solo questione di tempo!" aggiunse il moro ridendo con aria maliziosa che Trunks cercò di ignorare.
“….Io l’ho sempre detto che non ragioni con il cervello ma con il tuo amichetto.” Aggiunse poi il glicine sospirando.
“…il mio amichetto?”
“Lascia perdere Goten,lascia perdere. Auguri!” disse Trunks tirando una pacca al moro che asncora cercava di capire,era veramente tonto avvolte,proprio come suo padre.
Kiliam si girò e notò suo fratello che parlava con Goten,gli sorrise non calcolando minimamente il festeggiato.
Trunks si avvicinò al gruppo di ragazze per riuscire a prendere da parte Hikari e Kiliam inconsciamente incontrò lo sguardo del moro.
Goten era ancora un po' scosso per prima e senza rendersene conto le sorrise e lei rimase come scandalizzata,non se l'aspettava.
Si girò subito e sbuffò,era sempre il solito stupido. Sapeva che non lo sopportava e le sorrideva...con quel sorriso così a bambino,quel sorriso così ingenuo e bello che..."No,Kiliam,NO. SMETTILA!" si urlò nella testa tornando a seguire i discorsi delle amiche e,soprattutto,di suo fratello ad Hikari.
"Hika senti...vorrei parlarti,in privato magari" disse il maggiore dei Brief alla mora che rispose con un cenno della testa seguendo poi il ragazzo e guardando Kiliam e Marron che le fecero un gesto di buona fortuna.
Vegeta osservava la scena da lontano,seduto vicino al tavolino del buffet e ,accanto a lui,Gohan,Crilin e Junior stavano parlando animatamente.
" Ragazzi,è sempre bello rivedervi! Come vanno le cose? Gohan come procedono gli esami all'università?" chiese Crilin ridendo verso il figlio del migliore amico.
"Bene bene grazie,non ci si può lamentare,ho trovato ciò che era adatto a me...tu Junior? Tutto bene?" chiese poi il giovane saiyan verso il Namecciano
"Non male,va tutto come il solito...dovreste tornare avvolte su dal supremo,per qualche allenamento speciale!"
"Si,perchè no..anche se,ormai,confrontarsi con voi saiyan non ha più senso!" rispose Crilin guardando Gohan che sorseggiava un succo.
" Tsk, ma che frasi inutili. A noi Sayan non ci fate nemmeno aria, voi comuni terrestri "
rispose Vegeta dal suo lato in disparte,catturando l'attenzione dei tre.
"Sei sempre il solito Vegeta!" aggiunse Crilin facendo ridere il resto ma per il principe dei saiyan c'era davvero poco da ridere.
"Stasera tuo padre sarà tra noi,vero?" chiese poi Junior verso Gohan che sorrise.
"Si,papà stasera farà una sorpresa ai gemelli...stamattina l'abbiamo avvisato e dovrebbe essere in viaggio insieme ad Ub,tra un oretta massimo due sarà qui. Non voglio immaginare la faccia di Goten e Hikari,saranno felicissimi!"
"Si,penso proprio di si,si meritano loro padre per il loro diciottesimo compleanno...farei lo stesso anch'io per Marron!" rispose Crilin guardando poi sua figlia da lontano insieme a Kiliam.
" Dimenticavo quanto le terrestri fossero così pettegole. Purtroppo anche Kiliam ha in parte questa caratteristica… "
rispose Vegeta guardando Crilin con il suo solito sguardo burbero.
"Sono ragazze,è ovvio che si devono esprimere ora che possono...eh,anch'io ricordo come mi divertivo da giovane!" rispose il terrestre facendo ridere Gohan e ridacchiare Junior,Vegeta impassibile.
Poco più lontano Bulma,Videl,Chichi e C-18 parlavano sulla musica da mettere,soprattutto Bulma che aveva rubato qualche cd dalle camere di Trunks e Kiliam.
C-18 era l'unica che esprimeva davvero poco il suo giudizio,infondo le andava bene tutto e non era mai stata un tipo solare. Chichi se ne intendeva davvero poco di musica giovanile e Videl,la più giovane tra tutte,era l'unica che ci intendeva qualcosa e consigliava a Bulma qualche pezzo.
"Ok ok,mettiamo queste qui. Dici che sono forti?" chiese Bulma facendo qualche strano verso che fece rabbrividire Videl.
"Si..si,penso di si..." rispose guardando la donna dai capelli azzurri inserire il cd nel lettore.
"Era da tanto che non mi sentivo così giovane,ahhh,che bella sensazione!" disse per poi premere il tasto play e lasciar partire la musica,con un volume decisamente alto che attirò l'attenzione di tutti.
Trunks e Hikari,che avevano trovato un posto più appartato ma sempre nella sala,si voltarono e il povero Brief era quasi tentato di infamare la madre,non riusciva a parlare con Hikari e dove parlarle,per forza!
Si era formato uno spazietto nella sala e il genio non si lasciò sfuggire l'occasione di ballare,chiamando quasi tutti a farlo...
tranne gli adolescenti impauriti dai genitori,Vegeta scandalizzato e Junior che non si muoveva dalla sua posizione.
Kiliam e Marron non facevano altro che ridere nel vedere Bulma ballare con la piccola Bra e Gohan che faceva volare Pan a ritmo,era una scena davvero comica e demenziale.
"Guarda i tuoi come ballano!" disse Kiliam alla bionda indicando Crilin e C-18 in pista,lui era il solito buffone mentre lei faceva qualche passettino ma niente in confronto al marito.
"ahahah,papà è terribile con la danza.." rispose Marron un po' imbarazzata.
Goten,che era riuscito a scappare dalla madre che voleva portarlo a ballare,si mise a sedere accanto alle due ragazze e Kiliam si allontanò di qualche centimetro immediatamente.
Marron sbuffò vedendo l'amica allontanarsi dal Son e le tirò un pizzicotto.
Il moro si riavvicinò subito e fulminò con lo sguardo la mora,non sopportava più quella situazione e quella sera voleva chiarire.
Intanto Trunks e Hikari cercavano di parlare,ma risultava alquanto difficile.
"Io..io stasera volevo dirti una cosa e non so davvero da dove cominciare,ho pensato di aspettare stasera perchè è il tuo compleanno,è una giornata speciale e..."
"TRUNKS,NON TI SENTO!" urlò la mora ma il Brief continuava a parlare
"Quindi,ascoltami attentamente perchè per me è davvero importante e spero che lo diventi anche per te,insomma,siamo sempre stati amici e ciò che è mio è anche tuo,giusto?"
"Si ma Trunks,non capisco,NON TI SENTO!"
Il giovane Brief notò che la mora non riusciva a capire i suoi discorsi,forse era meglio rinunciare....forse non era il momento adatto.
Guardò la ragazza negli occhi,voleva cercare di trasmetterle le sue emozioni ma lei si girò a guardare tutti gli altri ballare in mezzo alla pista,lasciando il povero Trunks a bocca asciutta.
Il giovane mezzo saiyan stava per esplodere,non era possibile che fosse così sfigato,doveva dirglielo,assolutamente.
Prese coraggio,doveva urlare o non l'avrebbe mai sentita. Ora o mai più.
"Hikari...tu,TU MI PIACI. MI PIACI,DA MOLTO TEMPO." urlò Trunks guardando dritto negli occhi della Son,non notando però che la musica si era appena fermata e tutti avevano sentito. Tutti,dal primo all'ultimo.
Hikari arrossì violentemente,non solo per il fatto della dichiarazione,ma perchè tutti avevano sentito e si era alzato un silenzio imbarazzante...il povero Trunks voleva morire.
Vegeta non esprimeva nessuna espressione facciale,mentre le donne erano tutte euforiche,soprattutto Bulma e Chichi.
Gli altri ragazzi erano rimasti a bocca aperta,non tanto per la dichiarazione siccome sapevano già da tempo,ma per l'enorme figura del povero Trunks.
Hikari cercava con lo sguardo la madre e i fratelli,non sapeva cosa dire,era emozionata,attendeva da troppo quel momento e non se l'aspettava di certo così.
Trunks guardò sua sorella che gli fece cenno di parlare,non poteva starsene zitto dopo tutto quello che aveva detto.
"A..allora?" chiese poi verso la mora che ormai era rossa come un peperone.
Erano tutti lì ad attendere la risposta,ormai era diventata l'attrazione principale della festa.
Solo Pan e Bra erano le uniche disinteressate,stavano giocando con le bambole della Brief e non potevano certo capire quei discorsi.
"Io...si...si..." rispose quasi a bassa voce Hikari abbassando lo sguardo,era troppo imbarazzata.
"Insomma,ti piace si o no?" chiese il Genio che si stava per addormentare.
La mora alzò lo sguardo e sorrise al glicine,un sorrisetto quasi da ebete.
"Si...si,anche tu mi piaci Trunks." disse facendo urlare di gioia Bulma e Chichi,erano quasi sicure che loro famiglie sarebbero state unite da quel giorno in poi.
Trunks rispose con un sorriso e poi guardò il migliore amico che stava quasi festeggiando per lui,almeno lui ce l'aveva fatta.
Vegeta distolse lo sguardo dalla scena,non se l'aspettava minimamente. Dentro di se stava pensando a di tutto...allora,la sua famiglia e la famiglia di Kaaroth si sarebbero "unite"?
Ci mancava solo questa.

***


Intanto,non molto lontano da Città dell'Ovest,sui cieli delle isole vicine due entità stavano volando a grandissima velocità,diretti verso la città.
"Maestro,quanto ancora dovremo volare? Non ho più forze..." chiese un ragazzino di colore con una crestina nera mentre seguiva il suo maestro. Era stanco ma riusciva a seguire il passo di colui che era davanti.
"Ub ancora un po',dai che è un buon allenamento! Appena arriveremo là potrai mangiare,Chichi e Bulma sono delle ottime cuoche!" rispose il saiyan davanti a lui,Goku. 
Non vedeva l'ora di essere a casa,di ritrovarsi con tutti i suoi amici e,soprattutto,di vedere i suoi figli il giorno del loro compleanno.
Era sempre stato così assente con loro e non poteva perdersi per nulla al mondo il loro compleanno.
Il sole stava ormai per tramontare,se continuavano con quel passo sarebbero riusciti ad arrivare alla giusta ora per la sorpresa.
"Quanti anni compiono?" chiese il giovane Ub verso il maestro che guardava l'orizzonte,aumentando sempre di più la marcia.
"18 anni,si,18! Non vedo l'ora di vederli." rispose sorridendo al allievo che rispose accennando la testa.
"Adesso però,aumentiamo il passo. Pensi di potercela fare?" chiese il saiyan mentre il ragazzino deglutì.
"Emh...si..penso di si..."
"Allora,FORZAAA!" urlò Goku staccandosi di un bel pezzo dall'allievo che rimase di sasso,come avrebbe fatto adesso a raggiungerlo? Non era certo un saiyan lui!

***

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Capitolo 7
*** 06. La festa per i gemelli (parte seconda). ***


Buonasera :D Eccezionalmente,pubblichiamo questo nuovo capitolo di Sabato perchè si,abbiamo deciso di pubblicare almeno ogni 5 giorni (il prossimo capitolo sarà pronto per Giovedì e così via u.u). La storia inizia ufficialmente,è un capitolo ricco di informazioni e speriamo che vi piaccia. Ringraziamo,come sempre,per i commenti e le visite. Continuate a seguirci e buona lettura! :3

B - G - E.



Suisyoo © Dark Vegeta

 



07. La prima mossa dei guerrieri.

***

La Luna era già alta da tempo, e Goku e Ub si erano accampati nel deserto per attendere lo sbarco dei guerrieri sconosciuti. Nella mente del Sayan, c'erano pensieri di ogni tipo.
Ancora una volta, era riuscito a deludere la sua famiglia.
Per colpa del suo stile di vita? Per colpa della sua razza?
Tutte domande con risposte pungenti che lo tormentavano.
Riusciva sempre a lasciare un margine di delusione fra i suoi cari, e nonostante sua moglie molte volte cercava di non far precipitare la situazione
sapeva che lei era la prima a soffrire.
Il Sayan si alzò con il busto dal piccolo appostamento reso più comodo con alcune foglie giganti e osservò un punto preciso davanti a se.
Ub si spostò di lato e notò il suo maestro pensieroso, così decise di alzarsi e parlarli.
" Maestro, tutto bene?" Goku abbozzò un sorriso e annuì.
" Sono solo un po' stanco e impaziente " disse tranquillo e con il suo solito accento cordiale.
Ub percepiva la sua sofferenza, ma non volle andare oltre.
Si rimisero entrambi sdraiati sulla fredda terra, Goku osservava il cielo notturno stellato e inspirò fortemente.
" Ub, lo sai vero cosa succederà fra qualche minuto?" chiese di punto in bianco l'uomo serio. Il ragazzo si alzò leggermente guardandolo.
 " Co-cosa vuole dire Maestro?"
" Vedi..tra poco arriveranno guerrieri con una potenza inimmaginabile..io ti ho allenato per molto tempo Ub, e sono sicuro che li terrai testa" disse l'uomo ghignando leggermente.
 " Vi ringrazio per la fiducia Maestro" sorrise osservando anch'egli il cielo.
" Questa volta, non sarà come le altre..sento che questi guerrieri hanno una potenza..come dire, strana? Non saprei come definirla. Allo stesso tempo mi è familiare.." disse il Sayan per poi socchiudere gli occhi come stesse meditando. Pochi minuti dopo, un rombo assordante fece crollare la quiete del deserto e spaventare i due.
" Presto Ub, questi sono i guerrieri!"disse Goku prendendo per un braccio il ragazzo e portandolo vicino a dove erano atterrate le navicelle. Dopo qualche secondo, erano davanti ai crateri lasciati dall'atterraggio e fissarono ognuno di essi con impazienza.
" Assomigliano tantissimo a quelle Sayan.." sussurrò Goku osservandole con occhi vigile. Non usciva nessuno, nessun rumore. Sembravano prive di vita, ma la potenza spaventosa degli stranieri era quasi palpabile. Il Sayan strinse un pugno dalla rabbia e raggiunse il secondo livello.
" COSA STANNO ASPETTANDO?! COSA?!" era furioso; teso già da prima del loro arrivo, ora quei dannati nemmeno si facevano vedere?

Ub si accorse dell'ira di Goku e cercò di calmarlo.
" Si calmi Maestro! Non caschi nella loro trappola!" ma Goku non lo ascoltava; si concentrò per aumentare l'aura e appena prese la rincorsa dirigendosi verso la navicella più grande al centro.
" FERMATI GOKU!" il Sayan si ferma di scatto a un metro dalla navicella più grande.
" Uhm? "
" Figliolo, raffredda i bollori "
" Ma..ma questo è Kaioshin " disse tornando normale.
" Ascoltami bene, non conosci questi nemici. Tu e il tuo amico dovete subito venire da me, devo avvertirvi sui pericoli che correte" Goku tornò accanto a Ub; aveva parlato dei Kaioshin al ragazzo durante il loro allenamento, quindi lo conosceva.

" Ma non capisce?! Questi tizi si stanno prendendo gioco di noi! Non posso sopportare un simile comportamento."
" Lo so Goku, riesco a capire come ti senti ma cerca di ragionare. Vieni sul pianeta dei Kaioshin, così ti possiamo dare una mano anche noi."
" VENIRE SUL VOSTRO PIANETA?! Questi qua potrebbero distruggere la Terra da un momento all'altro! Non posso lasciarli soli!" Ub si diresse verso il Sayan e gli mise una mano sulla spalla.
" Maestro, dia retta a Kaioshin. Loro sono molto saggi e sicuramente ci aiuteranno. Stare qua ad attendere i loro comodi, non penso sia la scelta vincente. "

Goku si calmò dopo un paio di minuti, tornando normale.
" E va bene..si, avete ragione. "
" So benissimo che state male per..per tutta questa situazione. Ma datemi retta Maestro, andiamo da loro. " Goku sorrise lievemente e mise una mano sopra la spalla del ragazzo, teletrasportandosi sul pianeta dei Kaioshin Goku torna accanto a Ub; aveva parlato dei Kaioshin al ragazzo durante il loro allenamento, quindi lo conosceva. " Bene Ub..andiamo. Kaioshin saprà sicuramente qualcosa." posò una mano sulla spalla del ragazzo e si teletrasportarono sul pianeta dei Kaioshin.

Una volta arrivati, si posarono vicino al solito albero dove erano Kaioshin e il Sommo.
" Ben arrivato Goku " disse Kaioshin andandoli incontro e battendoli una mano sulla spalla lievemente. Il ragazzo forzò un sorriso 
e Ub salutò l'uomo.
" Bene, ora venite con me, che il Sommo Kaioshin ci spiegherà la situazione."

si diressero verso una pietra dov'era appoggiato l'anziano.
" Sommo Kaioshin, Goku e Ub sono arrivati"

..nessuna risposta
" Hem..Sommo Kaioshin?"ritentò il ragazzo.
L'uomo non rispondeva, e un silenzio imbarazzante stava cadendo minaccioso. Goku si azzardò a poggiare una mano sulla spalla dell'uomo e neanche il tempo di scossarlo che questi cadde a terra davanti.
.... " OH MA INSOMMA! Le sembra questo il momento di dormire?!" disse Kaioshin facendolo svegliare.
" EEEHHH!! COSA URLI??? I giovani d'oggi, sempre a urlare!!" Goku e Ub sospirarono.
" Dobbiamo spiegare a Goku e Ub dei guerrieri!" disse deciso, mentre il Sommo sospirò.
" Hai ragione. Beh eh, non è certo il momento per dormire ovvio. Dunque sedetevi!" i due si misero a sedere attendendo le parole dei Kaioshin.
Il più giovane iniziò.
" Le otto astronavi che sono decollate sulla Terra, provengono da una base spaziale in opera sul Pianeta Ledrax. "tramite la sfera, fece comparire una panoramica del pianeta. Ormai ridotto a macerie.
Goku osservò attentamente l'immagine, con sguardo serio e attento.
" Su quel Pianeta, ci sono state molte modifiche. Specialmente ricerche date dal Dottor Kooseki."
Il Sommo continuò.
" Il Dottor Kooseki, è un ex scienziato ripudiato da molte basi spaziali a causa del suo..come dire, carattere colorato"

Goku alzò un sopracciglio.
" Ripudiato?"

Kaioshin annuì.
" Non era ben visto, così lo licenziarono in molte stazioni. Iniziò poi delle ricerche concentrandosi molto su.."

" Su?" chiesero all'unisono Ub e Goku.
I due Kaioshin si guardarono.
" Sui Saiyan."

Goku sgranò gli occhi, aveva un brutto presentimento.
" Ha lavorato in passato anche con Freeezer, per studiare appunto voi guerrieri Saiyan. Era ammaliato dalla vostra potenza, dalla vostra razza. "
" Anche troppo.. " sibilò il Sommo.
" Già..e dunque, lui proseguì con i suoi studi. Vita, morte e miracoli di ogni guerriero Saiyan con un potenziale elevato. "
Goku strinse un pugno ascoltando attentamente le parole dei due Kaioshin; il brutto presentimento che aveva avuto quando percepì per la prima volta le auree dei guerrieri, sembrava essere fondato.
" Poi ovviamente, tu sai la fine del pianeta Vegeta.." disse Kaioshin accarezzandosi una spalla.
" Si, la so bene..."
sintetizzò il Sayan, visibilmente teso.
" Una volta finita l'esistenza dei Sayan, il Dottore scoprì che ne erano sopravvissuti alcuni. Fra questi anche il tuo amico Vegeta, il Principe."
" Cosa centra Vegeta ora?" chiese titubante.
" Beh..da quanto sappiamo noi, il Dottore provava un certo..come dire. "
" Quello che prova per te Vegeta da anni figliolo!" disse sorridendo il Sommo. Kaioshin lo guardò malissimo e Goku dilatò leggermente gli occhi.
"Hem..puro odio?"

" Puro odio " annuirono i Kaioshin.
" Ma..come mai proprio con lui?" chiese il Saiyan
" Kooseki era uno scienziato, e come tutti gli scienziati, lavorava anche praticamente."
" Voleva studiare dei servi del Re, provare nuovi intrugli per potenziare ulteriormente la massa corporea dei guerrieri e quindi renderli ancora più forte. Ma, il padre di Vegeta, aveva un bel caratterino. E così, quando sentì tale proposta, si arrabbiò."
" Disse che il Dottore doveva andarsene e smetterla con i suoi esperimenti da pazzo furioso, sbattendolo fuori dal palazzo "
" Uhh..che carattere. Proprio padre di Vegeta " disse Goku mordendosi un labbro.
" Il Dottore, si sentì ferito dalle parole e dall'azione del Re. Così da quel momento, provò una certa rabbia verso i Reali diciamo. Un po' come il popolo succube del Re tiranno. "
" Ma oltre a questo..dobbiamo parlarvi dei guerrieri."
Ub e Goku tornarono attenti.
" Goku..tu ti senti strano da quando sono arrivati, non è vero? Senti qualcosa..di tuo, di vicino, in quei guerrieri, dico bene?"
il ragazzo sgranò gli occhi.
" MA.."

" Vedete, dopo tanti esperimenti, Kooseki riuscì ad avvicinarsi alla Terra con la sua astronave. Osservò precisamente l'ultimo combattimento vostro, perché come ti ricordi Goku usasti la Genkidama contro Bu."
" Con quell'attacco, si chiede l'energia di molti viventi, e di conseguenza un'ammasso di auree enormi. Kooseki sentì questa potenza e riuscì a trovare voi..gli ultimi Saiyan"
" Una volta trovati, mandò dei cip volanti, invisibili all'occhio umano, verso di voi. E prelevò un campione di sangue da te e da Vegeta."
Goku sgranò gli occhi.
" COSA??!!"

" Una volta avuto ciò che bramava per anni..si mise subito al lavoro. Trasferì il vostro DNA in sette prototipi diversi, creando a sua volta embrioni pronti per lo sviluppo di guerrieri geneticamente creati dalla sua mente contorta. "
" E così, poco tempo fa iniziò ad allenare questi prototipi, facendoli diventare fortissimi. Al vostro pari. "
" Se non peggio.." disse Goku.
" Gli ultimi tre sono stati ultimati da poco, ma hanno la stessa potenza."
" E ora quel Kooseki vuole usarli per uccidere me e Vegeta?"
" Uhm..secondo me, vuole distruggere tutto. Non solo voi e Vegeta. " disse Ub.
" Una volta trovati anche i vostri figli..la Terra, senza di voi, sarà sprovvista."

" Le loro mosse sono ancora ignote per noi. Sappiamo solo cos'ha fatto..ma, Goku. Ti consigliamo di ..andare al più presto al fianco di Vegeta. Come ti abbiamo spiegato, è lui che vuole eliminare per primo. E di conseguenza.."
" E di conseguenza, anche Kiliam, Trunks, Bra e Bulma saranno in pericolo."

" Farò del mio meglio, anche se Vegeta non mi vorrà."
" Prova così tanto odio verso di voi, Maestro?" Goku sorride accarezzandosi i capelli.
" Non penso, il suo è solo un modo per non dire apertamente che ormai siamo come fratelli. Ma è pur sempre l'orgoglioso principe dei Sayan. E insieme, proteggeremo le nostre famiglie e la Terra"

***

Un tiepido venticello risuonava nel deserto apparentemente silenzioso. In quell'atmosfera solitaria, un rumore estraneo alla natura selvaggia fece cambiare tono a quel colorito paesaggio. La navicella centrale, più grande, delle 8 cadute, si aprì e ne uscì il Dottor Kooseki.
L'uomo osservò il paesaggio con le sfumature tenui e delicate del mattino, portò le braccia dietro la schiena e sorrise
" Bene, bene, bene. Finalmente sul pianeta di quegli infimi esseri " disse con un filo di voce.
Si girò e osservò le navicelle dei suoi guerrieri, fiero e spavaldo come non mai.
Senza nemmeno dire una parola, queste si aprirono all'unisono.
Uscirono lentamente e i 7 guerrieri, riunendosi davanti al loro fido istruttore e osservarono il paesaggio intorno a loro.
" Ebbene, miei cari ragazzi, eccoci sulla Terra " disse il Dottore aprendo le braccia come per mostrare il paesaggio
Rubii si allontanò di poco dal gruppo osservando qualche arbusto e portò le braccia conserte al petto
" Pf, ridursi a vivere in un pianeta così misero, che assurdità "
il Dottore sorrise per poi spostare lo sguardo sulle dune innalzate dal lieve vento
" Questo è solo uno dei tanti paesaggi di questo colorito pianeta. "
disse quasi poetico, ma a rompere quella tranquilla conversazione, fu il solito Suisyoo che con freddezza disse " Basta con le chiacchere, non siamo venuti per una vacanza."
si avvicinò a Rubii che sorrise
 " Eddai Suisyoo, datti una calmata!" l'uomo sorrise alla ragazza e prese fra le mani un piccolo fiore dall'apparenza simile ad una rosa
" Sono calmissimo Rubii " sibilò alla ragazza e strinse la mani riducendolo a polvere " Ma lo sarò ancora di più dopo aver sgozzato come capre quei luridi esseri "
si allontanò dalla donna che arrossì leggermente e guardò i resti del fiore
Kiiro sospirò; fra i guerrieri era quello più "umano" ad ogni modo. Osservò i crateri e guardò il Dottore, ma quando questi ricambiò il suo sguardo, il ragazzo abbasso gli occhi
allora Kooseki si avvicinò e posò una mano sulla sua spalla
 " Qualcosa ti turba, Kiiro?" il ragazzo lo guardò per poi mordersi un labbro e volgere lo sguardo alle navicelle
" E se il Principe fosse più forte di quanto crede Maestro? Se lui e i suoi amici ci..ci distruggono senza nemmeno darci la possibilità di batterci? Cosa fare " nemmeno finì la frase che un'onda di
Suisyoo lo colpì in pieno stomaco
il Dottore sospirò mentre il ragazzo volò dal malcapitato che giaceva a terra a un centinaio di metri dal gruppo
lo prese per i capelli e lo alzò facendolo urlare lievemente
" Scusa, Kiiro..temo di non aver capito bene. Puoi ripetere?"
" NOI SIAMO QUA PER DISTRUGGERE QUEI VERMI, NON PER COMPORTARCI COME INFIMI GUERRIERI CHE NON SONO FEDELI ALLE PROPRIE CAPACITA'. SE VUOI FARE IL CODARDO DILLO CHE TI SPEDISCO ALL'ALTRO MONDO!"
urlò Suisyoo furioso. Il resto del gruppo osservò la scena impietrito
" N-no..io voglio sconfiggere quei Sayan.." disse Kiiro guardandolo negli occhi serio. Il ragazzo sorrise per poi scoppiare in una tetra risata e lo lasciò in piedi
" Bravo, così mi piaci "
gli accarezzò la spalla sorridendoli per poi tornare dai compagni
Kiiro traballò un po' ma poi tornò normale e andò anche lui verso di loro
" Molto bene, ora che avete fatto la pace da bravi ragazzi decidiamo come distribuirci i giochini " rise mentre i guerrieri lo guardarono un po' perplessi
" Allora, ecco il piano. Intanto, concentratevi e ditemi che auree sentite. Riuscirete a capire chi sono grazie ai dati che avete imparato in questo mese "
I guerrieri si concentrarono per qualche minuto.
Dopo poco, Suisyoo sorrise sadico e aprì gli occhi
" Ho trovato l'aura di quel verme di un Sayan puro..Vegeta è mio." disse immediatamente.
" Meglio dividerci Suisyoo; facciamo un gruppo di 3 e 2 gruppi da 2 "
" L'importante è che io vada dov'è Vegeta" puntualizzò.
Il Dottore andò nella navicella e prese un piccolo computer individuando le auree dei Sayan
" Allora, ascoltatemi bene. Per somma gioia di Suisyoo, ci concentreremo sui figli del Principe. Le coordinate di Kaaroth non riesco a trovarle e deduco lo stesso per voi." i guerrieri annuirono; il Dottore non riusciva a capire come mai l'aura di Goku era come svanita
" Quindi, ecco il piano. Suisyoo, Rubii e Sekitan, voi andrate nella zona dove c'è l'aura del Principe. Kiiro e Aoi nella zona dove ho localizzato l'aura della figlia di Vegeta, Kiliam. Kossetu e Saikuron andranno nell'ultima zona dove ho individuato l'aura di Trunks, il primogenito di Vegeta "
I guerrieri annuirono e osservarono le coordinate dei luoghi dati dal Dottore. Suisyoo era entusiasta all'idea di poter combattere contro il Principe e questo suo divertimento intimoriva molto il resto del gruppo; non a caso, era il guerriero più forte fra i 7.
" Come avvertimento, ne ho solo uno da darvi. So molto che il controllo non è di vostro gradimento, ma non dovete ASSOLUTAMENTE uccidere i figli di Vegeta. Dobbiamo concentrarci sul principe e attirarli in qualsiasi modo qui,all’austronave. Non dobbiamo far suscitare nessuna sensazione negativa a quei due, se vogliamo fare le cose per bene. Per quanto riguarda il paparino, lo porteremo qua senza ovviamente ridurlo ad un ammasso di cenere come tanto vorrei.." Finito il piano, stavano per partire quando Rubii notò 3 beduini sul fondovalle
" Oh oh..abbiamo compagnia " disse la ragazza sorridendo; i guerrieri si voltarono e il Dottore strabuzzò gli occhi
" Ragazzi, non vorrete mica giocare con loro??"
chiese parandosi davanti ai 7. Suisyoo sorrise quasi dolcemente
" Un po' di riscaldamento Dottore, nulla più " l'uomo sospirò, erano più testardi dei muli dopotutto. Si sedette su di una pietra e sbuffò gesticolando una mano come per dire " fate pure ". Rubii stava partendo all'attacco con Sekitan, quando
" FERMI VOI DUE" ordinò Suisyoo. I due si girarono perplessi e il ragazzo prese per un braccio Kiiro, che era dietro di lui
" Lasciamo che sia Kiiro ad andare per primo. E' molto timido, deve tirar fuori la sua vena sadica da prototipo " rise facendo sgnignazzare anche gli altri due. Kiiro, un po' titubante, volò verso i beduini e si fermò a pochi metri di distanza. Gli uomini lo guardarono sorpresi
" Ma da dov'è sbucato questo tipo? "
" Guarda che strani vestiti! Secondo me è ubriaco " dissero ridendo e scendendo dai cammelli per vederlo meglio. Kiiro portò un braccio davanti a se e sorrise amichevole
" Non è buona educazione prendersi gioco di chi non si conosce " disse per poi lanciare una potente onda energetica dalla mano verso i due. Gli uomini, non ancora morti, osservarono con vista appannata il ragazzo che si avvicinò ad uno dei due e chinò, prendendoli il volto con una mano
" Prima o poi tanto, dovevate morire " sorrise rompendoli l'osso del collo. Andò dall'altro che lo guardava tremando, purtroppo non aveva armi e implorava pietà. Kiiro lo guardò con una faccia quasi compassionevole e gli perfòrò il petto con la mano facendolo stramazzare a terra. Tornò dai compagni che sorrisero, compiaciuti dal loro fatto, specialmente Suisyoo.
" Eccolo qua il mio perfido guerriero bambino " si misero a ridere facendolo arrossire. " Bene signori; è giunto il momento di partire alla volta della famiglia reale. ANDATE! E PORTATEMI QUEL MONTATO DEL PRINCIPE CON I SUOI FIGLI MEZZOSANGUE!" i guerrieri caricarono l'aura e partirono a razzi verso le coordinate date dal Dottore, mentre questi rientrò nella propria navicella per controllare le situazioni con i suoi macchinari.

***

Una rincorsa,un salto,le mani ben posizionate e lasciarsi andare. Sicuramente,la cavallina non era un esercizio difficile ma quando la classe vedeva farla da Kiliam o da Hikari....risultava l'esercizio più complicato al mondo.
Soprattutto la prima,non si limitava a saltare,anzi,si divertiva e quando si ritrovava al di sopra della cavallina si alzava eretta con le bracce e regalava a tutti un degno salto mortale che anche il professore di ginnastica non sapeva come spiegare,aveva saputo dalla madre della ragazza che aveva fatto ginnastica artistica per poco più di due anni...e in due anni imparare dei salti del genere era praticamente impossibile.
Per Hikari era un gioco da ragazzi,sorrideva nel vedere l'amica fare tali acrobazie e far spaventare tutti gli altri...lei preferiva far vedere la sua bravura nei giochi di squadra,non voleva fare tanto spettacolo come la Brief.
Kiliam si allontanò dalla cavallina e battè un cinque all'amica,quella mattina avevano sistemato per quello che era successo la sera prima al compleanno. La Son aveva accettato il gesto che si era presa le proprie colpe...anche se le dispiaceva del fatto che la Brief era stata messa in punizione per 2 mesi da Vegeta.
Kiliam,nonostante tutto,l'aveva presa bene e quella mattina era così raggiante che regalava a tutti i suoi spettacoli acrobatici che non stupivano solo Hikari,Marron e Goten.
Quel giorno la classe si era divisa,le ragazze dovevano fare degli esercizi ginnici mentre i ragazzi stavano portando avanti una partita di basket da una buona oretta,suscitando l'invidia di Hikari verso il gemello che poteva giocare mentre lei era bloccata lì tra cavalline,corde e quant'altro.
Beh,Goten andava bene solo ad educazione fisica ed era comprensibile. La sua squadra aveva un vantaggio di 40 punti e molte volte i suoi amici si lamentavano,facevano a gara per averlo in squadra...dove c'era lui,si vinceva. Hikari lo fissava malissimo da lontano mentre toccava a Marron saltare e fece un buon salto...da umana.
"Che guardi?" chiese Kiliam verso la Son mentre si stiracchiava,anche se non ne aveva bisogno.
"Ah,stavo guardando quell'essere di mio fratello...proprio oggi il professore doveva dividerci e far giocare i ragazzi? E' maschilista!"
Kiliam ridacchiò e rivolse lo sguardo verso il campo da basket per vedere il gemello fortunato che esultava per l'ennesimo punto realizzato. Si,almeno nello sport si impegnava.
"Non è maschilista il prof,è giusto così,la settimana scorsa abbiamo giocato noi...e poi adoro questi esercizi,mi ricordano i primi allenamenti con mio padre..." rispose Kiliam sorridendo lievemente controllando sempre con lo sguardo il Son che giocava a basket.
"I vostri allenamenti in effetti erano più duri dei nostri,Gohan era più apprensivo e preferiva farci giocare!"
"Infatti,si nota la differenza oggi..."
"Hey,non è vero!" rispose Hikari guardando male la migliore amica che scoppiò a ridere.
"Comunque,volevo dirti che sono tanto felice per te e mio fratello,non avevo ancora avuto il modo di dirtelo. Lo so,non è il momento migliore,tutte sudate in un campo d'atletica orrendo con la scuola davanti ma me lo sentivo,ecco tutto." aggiunse poi la Brief socchiudendo gli occhi color cielo per poi riposare lo sguardo al campo accanto.
"Beh,non importa...l'importante è il gesto. Grazie Kili,alla fine è grazie anche a te." rispose la Son regalando un abbraccio all'amica,un abbraccio veloce e fugace,un ottimo abbraccio tra amiche....e poi,erano pur sempre a fare lezione.
"Stamattina Goten mi ha detto che avete fatto pace,chi l'avrebbe mai detto. L'orgogliosa Kiliam che lascia perdere gli inconvenienti passati e..."
"Si ok,abbiamo capito,è meglio non ricordare!" rispose velocemente la ragazza tappando la bocca alla migliore amica.
"Strano che non vuoi ricordare. Comunque buon per voi,non potevate continuare a tenervi il broncio...ora siamo tornati il quartetto medusa!" disse Hikari tirando un pugno in alto,sembrava esaltata.
"Peccato che due del nostro quartetto sono fidanzati,ora lo chiamerei più "la coppietta e i due terzi in comodo"...tornerebbe meglio!"
Hikari scoppiò a ridere,uguale Kiliam ma dentro di se non ci trovava niente da ridere perchè alla fine era così.
Goten passò la palla ad uno della sua squadra e notò da lontano le due mezze saiyan che seguivano la partita e che stava ridendo animatamente,in effetti si sentivano da lontano.
Il ragazzo penso per un attimo che la Brief quando rideva era davvero bella ma per oscurare quei pensieri fece un cenno di saluto verso quest'ultima.
"Ti ha salutata mio fratello" disse Hikari facendo tornare un attimo alla realtà Kiliam che non notò niente.
"Ah si,pensavo che avesse salutato te..."
"No,stupida,lo noto quando saluta me e quando saluta TE!" disse Hikari per poi guardare l'amica che accennò un sorriso e un lieve gesto della mano per salutare Goten che riprese a giocare.
"Bene ragazzi,è suonata la campanella,andate a cambiarvi!" urlò il professore soffiando insistentemente nel fischietto.
Le due ragazze seguirono velocemente la massa di compagni e trascinarono con loro Marron che,se era per lei,rimeneva un altro po' per aspettare i ragazzi.
Passò una buona mezz'oretta e i componenti della classe stavano salendo le scale per raggiungere la loro aula di matematica. Ultima ora di matematica,un suicidio.
Le scale sembravano infinite e arrivare fino a quella classe sembrava un impresa impossibile.
Goten cercava di superare un gruppetto di ragazzini del primo anno per raggiungere la sorella,Kiliam e Marron per aggiornarle della sua ultima trovata senza senso che aveva escogitato negli spogliatoi...soliti discorsi da ragazzi che poteva far schifare un qualsiasi essere di sesso femminile.
Si voltò immediatamente verso la finestra del corridoio che aveva appena passato,con uno sguardo perso,quasi incredulo.
Eppure,ciò che aveva sentito era vero e ben articolati nella sua testa.
Due entità che sfrecciavano ad alta velocità,due entità con una forza fuori dal normale....e così familiare.
Quelle due entità stavano raggiungendo la scuola e nel giro di una decina di minuti,se non meno,sarebbero arrivate...ed intuì che la scuola era la loro destinazione.
Non pensò molto a chi potevano essere,doveva raggiungere le ragazze per avvertirle...ma sicuramente,avevano già sentito.
"Scusate,permesso!" urlò superando il gruppetto dei ragazzini e aumentò il passo per poi finire a correre per il corridoio del secondo piano,quando vide arrivare verso di se la gemella e la giovane Brief.
"Hai sentito?!" chiese Kiliam,leggermente perplessa e preoccupata in viso,verso Goten che rispose con un cenno della testa per poi guardare la gemella che sembrava ansiosa.
"Cosa...cosa credete che siano?" chiese poi quest'ultima respirando un po' a fatica,si stava facendo prendere dall'ansia...ed era capibile. Erano a scuola,una scuola con oltre 2.000 studenti e due esseri sconosciuti con una potenza straordinaria stavano arrivando e non certo con buone intenzioni.
"Non lo so,non ho avuto il tempo di identificarli...sicuramente,sono alieni però..." disse Goten notando che tutti e tre la pensavano uguale.
"Però erano così familiari. L'abbiamo sentito tutti,allora..." rispose Kiliam un po' pallida in viso.
"Dobbiamo far evacuare la scuola,ci sono troppe vite in pericolo e manca così poco. Oddio..." disse Hikari guardandosi intorno,era ormai nel panico,non si era mai trovata a gestire una situazione del genere....era passato troppo tempo dall'era di majin bu e a quei tempi erano dei bambini,non avevano l'organizzativa dei parenti più grandi.
"Mantieni la calma Hika,ce la faremo! Io vado a informare gli altri ragazzi!" rispose Goten per calmare la gemella ma fu fermato immediatamente da Kiliam.
"Aspetta,che cosa hai intenzione di dirgli? Ragazzi,due alieni con un potenziale combattivo assurdo stanno arrivando qui e oh,faranno fuori tutti!"
Il moro sbuffò,la Brief aveva ragione. Aveva sempre e costantemente ragione. Doveva pensare a un qualcosa di efficace e credibile in così pochi minuti a disposizione
"Tu...tu digli di uscire e basta,provaci." aggiunse poi la mora tenendo sott'occhio tutti gli studenti che stavano passando accanto a loro.
Goten sospirò rivolgendosi poi a Kiliam.
"Si ok,voi intanto cercate di fermare a gruppi e provate a convincere chiunque...e mi raccomando."
"Cosa?" chiese la Brief che si stava già incamminando verso la parte opposta con Hikari.
"State attente." Rispose Goten guardando prima la gemella e poi Kiliam che sorrise lievemente.
"Ovvio,non preoccuparti di noi!" disse Hikari tirando il pollice in su.
"Infatti,tu vai. Noi sappiamo cavarcela da sole." Aggiunse Kiliam,rassicurando con lo sguardo il ragazzo che si allontanò immediatamente.
Le due ragazze raggiunsero l’entrata della loro classe e fermarono Marron,spiegandole la situazione….perchè lei era l’unica a conoscenza e che poteva essere d’aiuto.
“Ma come facciamo a far uscire tutti? Dov’è l’allarme anti incendio in questi momenti?” chiese la bionda verso le due mezzesaiyan che continuavano a guardarsi in torno,alla ricerca di qualche via d’uscita.
7 minuti.
Mancavano 7 minuti e sarebbero arrivati.
“DANNAZIONE! Marron,prova a convincere chiunque incontri ad uscire,inventati qualsiasi cosa!” urlò Kiliam guardando poi Hikari che rimaneva impassibile a guardare dove captava le due entità avvicinarsi.
“Kiliam,la loro aura aumenta e diminuisce…stanno utilizzando energia,oh no...”
Hikari guardò dritta negli occhi la migliore amica.
Stavano utilizzando energia…e l’unica ipotesi,era che la stassero usando sulla popolazione.
Marron urlava per il corridoio di uscire ma nessuno la considerava,guardava le amiche ma non sapeva come fare,era un impresa impossibile.
6 minuti.
Kiliam prese fiato e sembrava sudare freddo.
“Dobbiamo mandarli via con la forza,non c’è soluzione.”
“E…come? Non possiamo rivelare così la nostra forza,lo sai bene. E’ dai tempi del Cell game che tutti i nostri parenti cercano di mantenere il segreto,non possiamo rivelarci così.”
“Cosa vuoi fare allora Hika? Lasciarli morire? Non possiamo salvare 2.000 persone con così poco tempo,abbiamo 5 minuti scarsi,dobbiamo portarli fuori,per forza!”
“…non abbiamo l’esperienza dei nostri padri,ecco.”
Hikari si stava scoraggiando mentre il tempo passava e le due entità si stavano avvicinando.
“No,non abbiamo l’esperienza dei nostri padri ma…ma noi siamo nate così,abbiamo il loro sangue nelle nostre vene ed è nostro dovere salvare l’umanità e adesso la nostra città è in pericolo,non possiamo lasciar perdere. Hikari,ragiona!” urlò la Brief scuotendo l’amica mentre Marron era riuscita a convincere dei gruppi di ragazzi ad uscire.
“Vi prego,tutti verso le scale!” urlava la bionda mentre alcuni gruppetti raggiungevano le scale.
"Come hai fatto a convincerli?" chiese Kiliam verso la bionda, mentre Hikari pensava ancora al discorso di prima.
"Beh,ho inventato di getto di una riunione straordinaria degli studenti..."
4 minuti.
I ragazzi iniziarono ad andare verso le scale per uscire,sempre in di più siccome la voce era circolata...peccato che gli effetti delle due entità nemiche si fecero sempre più vicine.
Le mezze saiyan si affacciarono alla finestra del piano che dava verso i palazzi e da lontano spruzzi di fuoco illuminavano il paesaggio...stavano distruggendo tutto.
"Oh mio dio....i ragazzi non devono vedere,o si creerà il panico per uscire!" disse Marron ma fu inutile,i ragazzi provenienti dalla palestra fuori,il gruppo che Goten era andato a recuperare,entrò nella scuola cominciando a sbraitare e ad informare tutti dell'eventuale pericolo.
Si creò il delirio e iniziarono tutti a spingere per le scale e sulle porte,molti rimanevano bloccati ed era un enorme insieme di urla,lamentele e pianti.
Kiliam urlò dalla rabbia e iniziò a correre seguita da Hikari e Marron che non riusciva a tenere il passo delle due ragazze.
"Hika,prendi Marron,dobbiamo correre velocemente se non possiamo volare!"
Hikari fece salire sopra di se la bionda mentre Kiliam notò da lontano Goten che cercava di far passare verso la porta dei gruppi di studenti,soprattutto i più piccoli.
3 minuti.
"Goten,non ce la faremo mai a portarli tutti fuori,cerca di spingerli se è necessario!" urlò la Brief verso il moro che la guardò un attimo con aria interrogativa,non aveva ben capito cosa gli aveva detto.
"NON MI GUARDARE COSI',PORTALI FUORI!" urlò nuovamente e questa volta il Son capì e prese di peso dei ragazzini che stavano fuori e iniziò a farli varcare la porta.
2 minuti.
"No...sono troppi...dovremo,dovremo rimanere qui noi,per forza..." aggiunse Hikari captando sempre di più la velocità delle entità,ormai così vicine.
"Si,noi rimarremo qui a cercare di mantenere più intatta possibile la struttura....ma ci sono ancora troppi ragazzi,dobbiamo salvarli con le nostre forze" rispose Kiliam avvicinandosi tra la folla verso la porta e iniziando a incitare ragazzi su ragazzi ad uscire ma sentirla era difficile.
Hikari portò verso la porta Marron e la fece uscire contro la sua volontà,se era per lei sarebbe rimasta con gli amici...ma non aveva il loro potenziale.
1 minuto.
I 3 mezzi saiyan riuscirono finalmente ad individuare mentalmente le due entità e,increduli,videro apparentemente 2 umani...con la battle suit dei saiyan. No,non erano umani e no,non poteva essere possibile.
Non potevano essere saiyan.
I 3 ragazzi si guardarono,ormai erano spacciati. Ancora molti studenti erano dentro accalcati verso le porte e l'unica soluzione era attendere quei pochi secondi,con il battito del cuore a mille.
Videro una luce dalle enormi finestre del piano terra,una luce che si abbatté contro l'edificio,squarciando in due il piano superiore. Iniziò tutto a tremare e un urlo generale si alzò con isteria annessa, ancora più accalcati verso la porta. Il peso dell'intero edificio stava cadendo a terra,addosso a tutti.
Hikari cercò lo sguardo del gemello e poi della migliore amica che rispose con un ghigno.
Goten fece uscire un ultimo gruppetto ma ormai il piano sopra stava per cedere,gli avrebbe schiacciati. Guardò la gemella che continuava a far passare gruppi su gruppi ma era troppo nel panico per ragionare. Si voltò poi verso Kiliam che lo guardò con aria di sfida,avevano la stessa idea in mente. Ora o mai più,ne valeva la salvezza di tutti.
Goten lasciò liberare la sua aura e in pochi secondi,fu invaso da una luce dorata e i capelli si colorarono d'oro. Il piano era ormai ceduto e con tutte le sue forze cercò di tenere la sua parte più in alto possibile,poi guardò Kiliam che annuì con lo sguardo. Avevano avuto la stessa idea.
La giovane Brief impose le mani sulla sua parte per sorreggere il piano e assunse in poco tempo un aspetto diverso,cosparso da una luce d'orata e con i capelli dorati.
Si erano trasformati in Super Saiyan,dopo molto tempo dall'ultima volta.
Hikari vedendo i due lasciò perdere le sue debolezze e si lasciò trasportare dalla luce dorata. Ora erano tutti e tre trasformati,tutti e tre pronti per sorreggere l'intero edificio.
"Dobbiamo distruggerlo,non c'è altra soluzione!" urlò Goten verso le altre due ragazze mentre tutti e tre cominciarono a volare in alto,portando con se i due piani.
Notarono,con loro dispiacere,che delle persone si buttavano da essi nel vuoto,non erano riuscite a fuggire e i tre ragazzi non potevano fare niente.
"No,dobbiamo riportarlo giù,ci sono persone dentro,non voglio vittime innocenti!" rispose Hikari verso il gemello guardando in basso la disperazione. Edifici completamente distrutti,alberi sradicati e gruppi di persone disperate,che non sapevano dove andare.
Kiliam iniziò a scuotersi la gonna della divisa scolastica,ormai rovinata,mentre Hikari cercava con lo sguardo i propri compagni....voleva essere sicura che fossero ancora in vita.
Era un mare di pianto,in pochi trattenevano le lacrime e cercavano di tutto tra le macerie,insieme alla polizia e alle ambulanze appena arrivate.Molte barelle tenevano corpi lasciati dalla vita o semplicemente i feriti che ancora non riuscivano a realizzare.
Hikari si avvicinò ad un gruppetto di infermieri e notò ,sdraiati,ragazzi che vedeva passare tutti i giorni per i corridoi. Anime innocenti che avevano lasciato il mondo così,senza un motivo preciso,a causa di una minaccia a loro sconosciuta...si sentiva in colpa. Se fossero riusciti a captare prima il pericolo,ci sarebbero state meno vittime.
Kiliam si avvicinò all'amica e vide anche lei quella scena,quei corpi morti. Dentro di se era traumatizzata e inutile....non era riuscita a salvarli.
Hikari piangeva silenziosamente,con gli anni aveva imparato a piangere solo in quel modo. Per lei,era come una forma di rispetto.
La Brief non mostrava nessuna espressione facciale e iniziò a guardarsi intorno,stava pensando ancora a chi potessero essere quei due uomini che avevano agita così.
Pensava,soprattutto,al perchè erano così familiari...e che cosa ci facessero sulla terra.
Il suo pensiero si spostò così alla sua famiglia.
Aveva bisogno di vederli...aveva bisogno dell'appoggio di suo padre,voler sapere come agire. Ma in quel momento,di Vegeta o di suo fratello non c'era nessuna traccia.
Guardò un attimo Hikari che non poteva certo essere d'aiuto,erano tutte due scosse e senza forze.
Altri gruppi di persone correvano velocemente tra le macerie mentre i pompieri spegnevano le ultime tracce di fuoco.
Kiliam si girò e notò non molto lontano Marron con Crilin e C-18 appena accorsi sul posto,sicuramente erano in cerca di spiegazioni.
Peccato che non c'era niente da spiegare,nessuno era riuscito a capire il perchè.
Iniziò a camminare sulle macerie per raggiungerli,Hikari preferì mettersi a sedere da sola.
"I nostri compagni sono tutti salvi,sono andato a controllare" disse Goten che raggiunse la ragazza dalla parte dove si erano appostate tutte le ambulanze. Kiliam annuì ma continuò a non esprimersi.
Il ragazzo sospirò,sapeva come si sentiva la ragazza. Lo pensava anche lui,però cercava sempre di guardare avanti....avrebbero trovato una soluzione. Kiliam,invece,era sempre stata così. Rimuginava sugli errori fatti e per uscirne ci voleva molto tempo. Non accettava il fatto di esser riuscita a far poco,di vedere così tanta distruzione e così tanti morti.
Lei si accorse che Goten voleva una risposta e pensò a qualcosa di sensato da dire,peccato che le veniva solo in mente di quanto fosse inutile e che avrebbe preferito morire.
"Pensi che Trunks riesca a raggiungerci?" chiese poi,passando così ad un altro argomento.
"Penso di si,è già in viaggio,sento la sua aura...come quella di mio fratello."
"Spero solo che non sia successo niente agli altri e,sinceramente, ho paura che quei mostri abbiano a che fare con i saiyan."
"L'ho pensato anch'io,ma allo stesso tempo è impossibile....non possono essere saiyan." rispose il ragazzo scendendo da un muro crollato con un semplice salto.
Kiliam rimase un attimo ferma,se non erano saiyan...allora cosa potevano essere? Perchè si sentiva così minacciata da loro?
"...vuoi una mano per scendere?" chiese Goten verso la ragazza che tornò con la mente sulla terra e scese immediatamente. Lei non aveva bisogno di mani.
"Non sei spiritoso,Son. Comunque guarda chi c'è!" disse la mora indicando in cielo. Trunks e Gohan stavano arrivando in volo e quest'ultimo era seguito da Pan. Cosa ci faceva Pan?
"Ragazzi,state bene?" chiese Gohan verso i due che annuirono mentre Trunks raggiunse immediatamente la sorella abbrracciandola per poi tirare una pacca al migliore amico,adesso che era lì si sentiva di più al sicuro.
"Dov'è papà? Non è ancora qui?" chiese preoccupato,sembrava teso.
"No...è la stessa cosa che ti volevo chiedere." rispose Kiliam mentre da lontano arrivo Hikari,vedendo il proprio ragazzo vivo e vegeto.
"Com'è la situazione a casa?Mamma e Videl stanno bene?" chiese Goten verso il fratello che prese in braccio la figlia.
"Si,stanno bene...e cosa che non ti aspetteresti è che sui monti paoz non ci sono stati attacchi. Hanno interessato solo la città dell'ovest...e il deserto nei pressi di Satan city,sono stati ritrovati gruppi di beduini sterminati. Non so voi,ma quelle entità avevano una forza mostruosa."
"Non ho mai sentito niente del genere,siamo rimasti infatti inermi a tutto ciò... e se siamo riusciti a salvare la maggior parte degli studenti è stato tanto" rispose Kiliam abbassando lo sguardo.
"Avete fatto del vostro meglio ragazzi,nessuno di noi se l'aspettava. Appena ho sentito quelle 7 auree non ho potuto dar altro che mettere in salvo la mamma e Videl,anche Pan doveva restare a casa ma,ovviamente mi ha seguito." rispose Gohan guardando poi male la figlia che arrossì di poco.
"No,aspetta....hai detto 7 auree? Sono 7?" chiese Goten immediatamente mettendo da parte il discorso della nipote. Intanto Hikari raggiunse il gruppetto e si buttò nelle braccia di Trunks,era contenta che fosse lì con loro.
“Ho avuto paura….ti è successo qualcosa?” chiese poi verso il glicine che cercò di sorridere.
“No,per fortuna no…hanno attaccato l’intera università,ho cercato di proteggerla il più possibile.”
“Hanno attaccato la tua università?” chiese Gohan entrando nel discorso,sembrava quasi stupito.
“Perché?”
Crilin,Marron e C-18 raggiunsero il gruppetto mentre Trunks attendeva una risposta dal maggiore dei Son.
“Perché a quanto ho saputo,hanno fatto strage per le strade ma come edifici hanno attaccato solo l’università, l’orange high e un terzo edificio che ancora non è pervenuto siccome la polizia deve ancora intervenire sul posto.”
Rimasero tutti zitti,guardandosi sconcertati.
 “Quindi…credete che ci sia un collegamento?” chiese Crilin tenendo stretto a se la figlia.
“Ormai è una certezza,tutti noi abbiamo sentito in loro qualcosa di familiare e di particolarmente malvagio,siamo rimasti esterefatti da ciò…quindi si,penso che vogliano qualcosa da noi.” Rispose Kiliam con uno sguardo pieno di rabbia.
“Ma,non hanno attaccato i monti Paoz….quindi,non cercano qualcosa da tutti noi con sangue saiyan. Forse,cercano qualcosa da voi…con il sangue reale.” Intuì Gohan un po’ sconcertato,era una tesi azzardata e poteva risultare priva di senso.
Tutti voltarono lo sguardo  verso Trunks e Kiliam,in fin dei conti poteva essere un ottimo ragionamento ragionamento. Avevano attaccato l’università di Trunks e le superiori di Kiliam. L’ultimo edificio poteva essere solo… Trunks aggrottò la fronte e provò a rintracciare l’aura di suo padre. Era alla Capsule,da solo. Poteva intuire una sola cosa.
“Oh no. La capsule.Mio padre è lìed è solo. Hanno attaccato la capsule.” Disse guardando la sorella,i suoi occhi si rimpirono di ansia e preoccupazione.
“C’era da aspettarselo….se la mia teoria è veritiera,avranno voluto qualcosa da Vegeta. Ragazzi,dobbiamo raggiungerlo,immediatamente.” Disse Gohan trovando subito un accordo tra tutti.
“Venite con noi?” chiese poi verso Crilin e 18 che si guardarono.
“Preferiamo tornare a casa,non potremo essere molto di aiuto…ma,nonostante tutto,accorreremo in caso di pericolo. E’ una promessa” rispose Crilin dando la mano a Gohan e guardando tutti gli altri.
“Allora a presto!”
Marron guardò salire in cielo i suoi amici che la salutarono,sua madre era quasi impassibile.
Sentì una strana sensazione allo stomaco…forse,la terra era di nuovo nei guai e forse tutte le persone a cui teneva erano di nuovo in pericolo.

***

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Capitolo 8
*** 07. La prima mossa dei guerrieri. ***


Buonasera :D Eccezionalmente,pubblichiamo questo nuovo capitolo di Sabato perchè si,abbiamo deciso di pubblicare almeno ogni 5 giorni (il prossimo capitolo sarà pronto per Giovedì e così via u.u). La storia inizia ufficialmente,è un capitolo ricco di informazioni e speriamo che vi piaccia. Ringraziamo,come sempre,per i commenti e le visite. Continuate a seguirci e buona lettura! :3

B - G - E.


07. La prima mossa dei guerrieri.


La Luna era già alta da tempo, e Goku e Ub si erano accampati nel deserto per attendere lo sbarco dei guerrieri sconosciuti. Nella mente del Sayan, c'erano pensieri di ogni tipo.
Ancora una volta, era riuscito a deludere la sua famiglia.
Per colpa del suo stile di vita? Per colpa della sua razza?
Tutte domande con risposte pungenti che lo tormentavano.
Riusciva sempre a lasciare un margine di delusione fra i suoi cari, e nonostante sua moglie molte volte cercava di non far precipitare la situazione
sapeva che lei era la prima a soffrire.
Il Sayan si alzò con il busto dal piccolo appostamento reso più comodo con alcune foglie giganti e osservò un punto preciso davanti a se.
Ub si spostò di lato e notò il suo maestro pensieroso, così decise di alzarsi e parlarli
" Maestro, tutto bene?" Goku abbozzò un sorriso e annuì
" Sono solo un po' stanco e impaziente " disse tranquillo e con il suo solito accento cordiale
Ub percepiva la sua sofferenza, ma non volle andare oltre.
Si rimisero entrambi sdraiati sulla fredda terra, Goku osservava il cielo notturno stellato e inspirò fortemente.
" Ub, lo sai vero cosa succederà fra qualche minuto?" chiese di punto in bianco l'uomo serio. Il ragazzo si alzò leggermente guardandolo.
 " Co-cosa vuole dire Maestro?"
" Vedi..tra poco arriveranno guerrieri con una potenza inimmaginabile..io ti ho allenato per molto tempo Ub, e sono sicuro che li terrai testa" disse l'uomo ghignando leggermente.
 " Vi ringrazio per la fiducia Maestro" sorrise osservando anch'egli il cielo.
" Questa volta, non sarà come le altre..sento che questi guerrieri hanno una potenza..come dire, strana? Non saprei come definirla. Allo stesso tempo mi è familiare.." disse il Sayan per poi socchiudere gli occhi come stesse meditando. Pochi minuti dopo, un rombo assordante fece crollare la quiete del deserto e spaventare i due.
" Presto Ub, questi sono i guerrieri!"disse Goku prendendo per un braccio il ragazzo e portandolo vicino a dove erano atterrate le navicelle. Dopo qualche secondo, erano davanti ai crateri lasciati dall'atterraggio e fissarono ognuno di essi con impazienza. " Assomigliano tantissimo a quelle Sayan.." sussurrò Goku osservandole con occhi vigile. Non usciva nessuno, nessun rumore. Sembravano prive di vita, ma la potenza spaventosa degli stranieri era quasi palpabile. Il Sayan strinse un pugno dalla rabbia e raggiunse il secondo livello " COSA STANNO ASPETTANDO?! COSA?!" era furioso; teso già da prima del loro arrivo, ora quei dannati nemmeno si facevano vedere?
Ub si accorse dell'ira di Goku e cercò di calmarlo " Si calmi Maestro! Non caschi nella loro trappola!" ma Goku non lo ascoltava; si concentrò per aumentare l'aura e appena prese la rincorsa dirigendosi verso la navicella più grande al centro " FERMATI GOKU!" il Sayan si ferma di scatto a un metro dalla navicella più grande " Uhm? " " Figliolo, raffredda i bollori " " Ma..ma questo è Kaioshin " disse tornando normale " Ascoltami bene, non conosci questi nemici. Tu e il tuo amico dovete subito venire da me, devo avvertirvi sui pericoli che correte" Goku torna accanto a Ub; aveva parlato dei Kaioshin al ragazzo durante il loro allenamento, quindi lo conosceva. " Bene Ub..andiamo. Kaioshin saprà sicuramente qualcosa." posò una mano sulla spalla del ragazzo e si teletrasportarono sul pianeta dei Kaioshin.
" FERMATI GOKU!" il Sayan si ferma di scatto a un metro dalla navicella più grande " Uhm? " " Figliolo, raffredda i bollori " " Ma..ma questo è Kaioshin " disse tornando normale " Ascoltami bene, non conosci questi nemici. Tu e il tuo amico dovete subito venire da me, devo avvertirvi sui pericoli che correte" il Sayan strinse i pugni " Ma non capisce?! Questi tizi si stanno prendendo gioco di noi! Non posso sopportare un simile comportamento."
" Lo so Goku, riesco a capire come ti senti ma cerca di ragionare. Vieni sul pianeta dei Kaioshin, così ti possiamo dare una mano anche noi" " VENIRE SUL VOSTRO PIANETA?! Questi qua potrebbero distruggere la Terra da un momento all'altro! Non posso lasciarli soli!" Ub si diresse verso il Sayan e gli mise una mano sulla spalla " Maestro, dia retta a Kaioshin. Loro sono molto saggi e sicuramente ci aiuteranno. Stare qua ad attendere i loro comodi, non penso sia la scelta vincente "
Goku si calmò dopo un paio di minuti, tornando normale " E va bene..si, avete ragione. " " So benissimo che state male per..per tutta questa situazione. Ma datemi retta Maestro, andiamo da loro " Goku sorrise lievemente e mise una mano sopra la spalla del ragazzo, teletrasportandosi sul pianeta dei Kaioshin Goku torna accanto a Ub; aveva parlato dei Kaioshin al ragazzo durante il loro allenamento, quindi lo conosceva. " Bene Ub..andiamo. Kaioshin saprà sicuramente qualcosa." posò una mano sulla spalla del ragazzo e si teletrasportarono sul pianeta dei Kaioshin.
Una volta arrivati, si posarono vicino al solito albero dove erano Kaioshin e il Sommo. " Ben arrivato Goku " disse Kaioshin andandoli incontro e battendoli una mano sulla spalla lievemente. Il ragazzo forzò un sorriso
e Ub salutò l'uomo. " Bene, ora venite con me, che il Sommo Kaioshin ci spiegherà la situazione"
si diressero verso una pietra dov'era appoggiato l'anziano " Sommo Kaioshin, Goku e Ub sono arrivati"
..nessuna risposta
" Hem..Sommo Kaioshin?"ritentò il ragazzo
l'uomo non rispondeva, e un silenzio imbarazzante stava cadendo minaccioso. Goku si azzardò a poggiare una mano sulla spalla dell'uomo e neanche il tempo di scossarlo che questi cadde a terra davanti.
.... " OH MA INSOMMA! Le sembra questo il momento di dormire?!" disse Kaioshin facendolo svegliare
" EEEHHH!! COSA URLI??? I giovani d'oggi, sempre a urlare!!" Goku e Ub sospirarono
" Dobbiamo spiegare a Goku e Ub dei guerrieri!" disse deciso, mentre il Sommo sospirò
" Hai ragione. Beh eh, non è certo il momento per dormire ovvio. Dunque sedetevi!" i due si misero a sedere attendendo le parole dei Kaioshin.
Il più giovane iniziò.
" Le otto astronavi che sono decollate sulla Terra, provengono da una base spaziale in opera sul Pianeta Reloaded "
tramite la sfera, fece comparire una panoramica del pianeta. Ormai ridotto a macerie.
Goku osservò attentamente l'immagine, con sguardo serio e attento
" Su quel Pianeta, ci sono state molte modifiche. Specialmente ricerche date dal Dottor Kooseki"
Il Sommo continuò " Il Dottor Kooseki, è un ex scienziato ripudiato da molte basi spaziali a causa del suo..come dire, carattere colorato"
Goku alzò un sopracciglio " Ripudiato?"
Kaioshin annuì " Non era ben visto, così lo licenziarono in molte stazioni. Iniziò poi delle ricerche concentrandosi molto su.."
" Su?" chiesero all'unisono Ub e Goku
I due Kaioshin si guardarono " Sui Sayan."
Goku sgranò gli occhi, aveva un brutto presentimento
" Ha lavorato in passato anche con Freeezer, per studiare appunto voi guerrieri Sayan. Era ammaliato dalla vostra potenza, dalla vostra razza "
" Anche troppo " sibilò il Sommo
" Già..e dunque, lui proseguì con i suoi studi. Vita, morte e miracoli di ogni guerriero Sayan con un potenziale elevato. "
Goku strinse un pugno ascoltando attentamente le parole dei due Kaioshin; il brutto presentimento che aveva avuto quando percepì per la prima volta le auree dei guerrieri, sembrava essere fondato.
" Poi ovviamente, tu sai la fine del pianeta Vegeta.." disse Kaioshin accarezzandosi una spalla " Si, la so bene."
sintetizzò il Sayan, visibilmente teso.
" Una volta finita l'esistenza dei Sayan, il Dottore scoprì che ne erano sopravvissuti alcuni. Fra questi anche il tuo amico Vegeta, il Principe."
" Cosa centra Vegeta ora?" chiese titubante
" Beh..da quanto sappiamo noi, il Dottore provava un certo..come dire " " Quello che prova per te Vegeta da anni figliolo!" disse sorridendo il Sommo. Kaioshin lo guardò malissimo e Goku dilatò leggermente gli occhi "Hem..puro odio?"
" Puro odio " annuirono i Kaioshin.
" Ma..come mai proprio con lui?" chiese il Sayan
" Kooseki era uno scienziato, e come tutti gli scienziati, lavorava anche praticamente."
" Voleva studiare dei servi del Re, provare nuovi intrugli per potenziare ulteriormente la massa corporea dei guerrieri e quindi renderli ancora più forte.
Ma, il padre di Vegeta, aveva un bel caratterino. E così, quando sentì tale proposta, si arrabbiò."
" Disse che il Dottore doveva andarsene e smetterla con i suoi esperimenti da pazzo furioso, sbattendolo fuori dal palazzo "
" Uhh..che carattere. Proprio padre di Vegeta "
disse Goku mordendosi un labbro
" Il Dottore, si sentì ferito dalle parole e dall'azione del Re. Così da quel momento, provò una certa rabbia verso i Reali diciamo. Un po' come il popolo succube del Re tiranno "
" Ma oltre a questo..dobbiamo parlarvi dei guerrieri."
Ub e Goku tornarono attenti
" Goku..tu ti senti strano da quando sono arrivati, non è vero? Senti qualcosa..di tuo, di vicino, in quei guerrieri, dico bene?"
il ragazzo sgranò gli occhi " MA.."
" Vedete, dopo tanti esperimenti, Kooseki riuscì ad avvicinarsi alla Terra con la sua astronave. Osservò precisamente l'ultimo combattimento vostro, perché come ti ricordi Goku usasti la Genkidama contro Bu."
" Con quell'attacco, si chiede l'energia di molti viventi, e di conseguenza un'ammasso di auree enormi. Kooseki sentì questa potenza e riuscì a trovare voi..gli ultimi Sayan"
" Una volta trovati, mandò dei cip volanti, invisibili all'occhio umano, verso di voi. E prelevò un campione di sangue da te e da Vegeta."
Goku sgranò gli occhi " COSA??!!"
" Una volta avuto ciò che bramava per anni..si mise subito al lavoro. Trasferì il vostro DNA in sette prototipi diversi, creando a sua volta embrioni pronti per lo sviluppo di guerrieri geneticamente creati dalla sua mente contorta "
" E così, poco tempo fa iniziò ad allenare questi prototipi, facendoli diventare fortissimi. Al vostro pari "
" Se non peggio.." disse Goku
" Gli ultimi tre sono stati ultimati da poco, ma hanno la stessa potenza."
" E ora quel Kooseki vuole usarli per uccidere me e Vegeta?"
" Uhm..secondo me, vuole distruggere tutto. Non solo voi e Vegeta " disse Ub " Una volta trovati anche i vostir figli..la Terra, senza di voi, sarà sprovvista."
" Le loro mosse sono ancora ignote per noi. Sappiamo solo cos'ha fatto..ma, Goku. Ti consigliamo di ..andare al più presto al fianco di Vegeta. Come ti abbiamo spiegato, è lui che vuole eliminare per primo. E di conseguenza.." " E di conseguenza, anche Kiliam, Trunks, Bra e Bulma saranno in pericolo"
" Farò del mio meglio, anche se Vegeta non mi vorrà." " Prova così tanto odio verso di voi, Maestro?" Goku sorride accarezzandosi i capelli " Non penso, il suo è solo un modo per non dire apertamente che ormai siamo come fratelli. Ma è pur sempre l'orgoglioso principe dei Sayan. E insieme, proteggeremo le nostre famiglie e la Terra"
 
Un tiepido venticello risuonava nel deserto apparentemente silenzioso. In quell'atmosfera solitaria, un rumore estraneo alla natura selvaggia fece cambiare tono a quel colorito paesaggio. La navicella centrale, più grande, delle 8 cadute, si aprì e ne uscì il Dottor Kooseki.
L'uomo osservò il paesaggio con le sfumature tenui e delicate del mattino, portò le braccia dietro la schiena e sorrise
" Bene, bene, bene. Finalmente sul pianeta di quegli infimi esseri " disse con un filo di voce.
Si girò e osservò le navicelle dei suoi guerrieri, fiero e spavaldo come non mai.
Senza nemmeno dire una parola, queste si aprirono all'unisono.
Uscirono lentamente e i 7 guerrieri, riunendosi davanti al loro fido istruttore e osservarono il paesaggio intorno a loro.
" Ebbene, miei cari ragazzi, eccoci sulla Terra " disse il Dottore aprendo le braccia come per mostrare il paesaggio
Rubii si allontanò di poco dal gruppo osservando qualche arbusto e portò le braccia conserte al petto
" Pf, ridursi a vivere in un pianeta così misero, che assurdità "
il Dottore sorrise per poi spostare lo sguardo sulle dune innalzate dal lieve vento
" Questo è solo uno dei tanti paesaggi di questo colorito pianeta. "
disse quasi poetico, ma a rompere quella tranquilla conversazione, fu il solito Suisyoo che con freddezza disse " Basta con le chiacchere, non siamo venuti per una vacanza."
si avvicinò a Rubii che sorrise
 " Eddai Suisyoo, datti una calmata!" l'uomo sorrise alla ragazza e prese fra le mani un piccolo fiore dall'apparenza simile ad una rosa
" Sono calmissimo Rubii " sibilò alla ragazza e strinse la mani riducendolo a polvere " Ma lo sarò ancora di più dopo aver sgozzato come capre quei luridi esseri "
si allontanò dalla donna che arrossì leggermente e guardò i resti del fiore
Kiiro sospirò; fra i guerrieri era quello più "umano" ad ogni modo. Osservò i crateri e guardò il Dottore, ma quando questi ricambiò il suo sguardo, il ragazzo abbasso gli occhi
allora Kooseki si avvicinò e posò una mano sulla sua spalla
 " Qualcosa ti turba, Kiiro?" il ragazzo lo guardò per poi mordersi un labbro e volgere lo sguardo alle navicelle
" E se il Principe fosse più forte di quanto crede Maestro? Se lui e i suoi amici ci..ci distruggono senza nemmeno darci la possibilità di batterci? Cosa fare " nemmeno finì la frase che un'onda di
Suisyoo lo colpì in pieno stomaco
il Dottore sospirò mentre il ragazzo volò dal malcapitato che giaceva a terra a un centinaio di metri dal gruppo
lo prese per i capelli e lo alzò facendolo urlare lievemente
" Scusa, Kiiro..temo di non aver capito bene. Puoi ripetere?"
" NOI SIAMO QUA PER DISTRUGGERE QUEI VERMI, NON PER COMPORTARCI COME INFIMI GUERRIERI CHE NON SONO FEDELI ALLE PROPRIE CAPACITA'. SE VUOI FARE IL CODARDO DILLO CHE TI SPEDISCO ALL'ALTRO MONDO!"
urlò Suisyoo furioso. Il resto del gruppo osservò la scena impietrito
" N-no..io voglio sconfiggere quei Sayan.." disse Kiiro guardandolo negli occhi serio. Il ragazzo sorrise per poi scoppiare in una tetra risata e lo lasciò in piedi
" Bravo, così mi piaci "
gli accarezzò la spalla sorridendoli per poi tornare dai compagni
Kiiro traballò un po' ma poi tornò normale e andò anche lui verso di loro
" Molto bene, ora che avete fatto la pace da bravi ragazzi decidiamo come distribuirci i giochini " rise mentre i guerrieri lo guardarono un po' perplessi
" Allora, ecco il piano. Intanto, concentratevi e ditemi che auree sentite. Riuscirete a capire chi sono grazie ai dati che avete imparato in questo mese "
I guerrieri si concentrarono per qualche minuto.
Dopo poco, Suisyoo sorrise sadico e aprì gli occhi
" Ho trovato l'aura di quel verme di un Sayan puro..Vegeta è mio." disse immediatamente.
" Meglio dividerci Suisyoo; facciamo un gruppo di 3 e 2 gruppi da 2 "
" L'importante è che io vada dov'è Vegeta" puntualizzò.
Il Dottore andò nella navicella e prese un piccolo computer individuando le auree dei Sayan
" Allora, ascoltatemi bene. Per somma gioia di Suisyoo, ci concentreremo sui figli del Principe. Le coordinate di Kaaroth non riesco a trovarle e deduco lo stesso per voi." i guerrieri annuirono; il Dottore non riusciva a capire come mai l'aura di Goku era come svanita
" Quindi, ecco il piano. Suisyoo, Rubii e Sekitan, voi andrate nella zona dove c'è l'aura del Principe. Kiiro e Aoi nella zona dove ho localizzato l'aura della figlia di Vegeta, Kiliam. Kossetu e Saikuron andranno nell'ultima zona dove ho individuato l'aura di Trunks, il primogenito di Vegeta "
I guerrieri annuirono e osservarono le coordinate dei luoghi dati dal Dottore. Suisyoo era entusiasta all'idea di poter combattere contro il Principe e questo suo divertimento intimoriva molto il resto del gruppo; non a caso, era il guerriero più forte fra i 7.
" Come avvertimento, ne ho solo uno da darvi. So molto che il controllo non è di vostro gradimento, ma non dovete ASSOLUTAMENTE uccidere i figli di Vegeta. Dobbiamo concentrarci sul principe e attirarli in qualsiasi modo qui,all’austronave. Non dobbiamo far suscitare nessuna sensazione negativa a quei due, se vogliamo fare le cose per bene. Per quanto riguarda il paparino, lo porteremo qua senza ovviamente ridurlo ad un ammasso di cenere come tanto vorrei.." Finito il piano, stavano per partire quando Rubii notò 3 beduini sul fondovalle
" Oh oh..abbiamo compagnia " disse la ragazza sorridendo; i guerrieri si voltarono e il Dottore strabuzzò gli occhi
" Ragazzi, non vorrete mica giocare con loro??"
chiese parandosi davanti ai 7. Suisyoo sorrise quasi dolcemente
" Un po' di riscaldamento Dottore, nulla più " l'uomo sospirò, erano più testardi dei muli dopotutto. Si sedette su di una pietra e sbuffò gesticolando una mano come per dire " fate pure ". Rubii stava partendo all'attacco con Sekitan, quando
" FERMI VOI DUE" ordinò Suisyoo. I due si girarono perplessi e il ragazzo prese per un braccio Kiiro, che era dietro di lui
" Lasciamo che sia Kiiro ad andare per primo. E' molto timido, deve tirar fuori la sua vena sadica da prototipo " rise facendo sgnignazzare anche gli altri due. Kiiro, un po' titubante, volò verso i beduini e si fermò a pochi metri di distanza. Gli uomini lo guardarono sorpresi
" Ma da dov'è sbucato questo tipo? "
" Guarda che strani vestiti! Secondo me è ubriaco " dissero ridendo e scendendo dai cammelli per vederlo meglio. Kiiro portò un braccio davanti a se e sorrise amichevole
" Non è buona educazione prendersi gioco di chi non si conosce " disse per poi lanciare una potente onda energetica dalla mano verso i due. Gli uomini, non ancora morti, osservarono con vista appannata il ragazzo che si avvicinò ad uno dei due e chinò, prendendoli il volto con una mano
" Prima o poi tanto, dovevate morire " sorrise rompendoli l'osso del collo. Andò dall'altro che lo guardava tremando, purtroppo non aveva armi e implorava pietà. Kiiro lo guardò con una faccia quasi compassionevole e gli perfòrò il petto con la mano facendolo stramazzare a terra. Tornò dai compagni che sorrisero, compiaciuti dal loro fatto, specialmente Suisyoo.
" Eccolo qua il mio perfido guerriero bambino " si misero a ridere facendolo arrossire. " Bene signori; è giunto il momento di partire alla volta della famiglia reale. ANDATE! E PORTATEMI QUEL MONTATO DEL PRINCIPE CON I SUOI FIGLI MEZZOSANGUE!" i guerrieri caricarono l'aura e partirono a razzi verso le coordinate date dal Dottore, mentre questi rientrò nella propria navicella per controllare le situazioni con i suoi macchinari.
 
Una rincorsa,un salto,le mani ben posizionate e lasciarsi andare. Sicuramente,la cavallina non era un esercizio difficile ma quando la classe vedeva farla da Kiliam o da Hikari....risultava l'esercizio più complicato al mondo.
Soprattutto la prima,non si limitava a saltare,anzi,si divertiva e quando si ritrovava al di sopra della cavallina si alzava eretta con le bracce e regalava a tutti un degno salto mortale che anche il professore di ginnastica non sapeva come spiegare,aveva saputo dalla madre della ragazza che aveva fatto ginnastica artistica per poco più di due anni...e in due anni imparare dei salti del genere era praticamente impossibile.
Per Hikari era un gioco da ragazzi,sorrideva nel vedere l'amica fare tali acrobazie e far spaventare tutti gli altri...lei preferiva far vedere la sua bravura nei giochi di squadra,non voleva fare tanto spettacolo come la Brief.
Kiliam si allontanò dalla cavallina e battè un cinque all'amica,quella mattina avevano sistemato per quello che era successo la sera prima al compleanno. La Son aveva accettato il gesto che si era presa le proprie colpe...anche se le dispiaceva del fatto che la Brief era stata messa in punizione per 2 mesi da Vegeta.
Kiliam,nonostante tutto,l'aveva presa bene e quella mattina era così raggiante che regalava a tutti i suoi spettacoli acrobatici che non stupivano solo Hikari,Marron e Goten.
Quel giorno la classe si era divisa,le ragazze dovevano fare degli esercizi ginnici mentre i ragazzi stavano portando avanti una partita di basket da una buona oretta,suscitando l'invidia di Hikari verso il gemello che poteva giocare mentre lei era bloccata lì tra cavalline,corde e quant'altro.
Beh,Goten andava bene solo ad educazione fisica ed era comprensibile. La sua squadra aveva un vantaggio di 40 punti e molte volte i suoi amici si lamentavano,facevano a gara per averlo in squadra...dove c'era lui,si vinceva. Hikari lo fissava malissimo da lontano mentre toccava a Marron saltare e fece un buon salto...da umana.
"Che guardi?" chiese Kiliam verso la Son mentre si stiracchiava,anche se non ne aveva bisogno.
"Ah,stavo guardando quell'essere di mio fratello...proprio oggi il professore doveva dividerci e far giocare i ragazzi? E' maschilista!"
Kiliam ridacchiò e rivolse lo sguardo verso il campo da basket per vedere il gemello fortunato che esultava per l'ennesimo punto realizzato. Si,almeno nello sport si impegnava.
"Non è maschilista il prof,è giusto così,la settimana scorsa abbiamo giocato noi...e poi adoro questi esercizi,mi ricordano i primi allenamenti con mio padre..." rispose Kiliam sorridendo lievemente controllando sempre con lo sguardo il Son che giocava a basket.
"I vostri allenamenti in effetti erano più duri dei nostri,Gohan era più apprensivo e preferiva farci giocare!"
"Infatti,si nota la differenza oggi..."
"Hey,non è vero!" rispose Hikari guardando male la migliore amica che scoppiò a ridere.
"Comunque,volevo dirti che sono tanto felice per te e mio fratello,non avevo ancora avuto il modo di dirtelo. Lo so,non è il momento migliore,tutte sudate in un campo d'atletica orrendo con la scuola davanti ma me lo sentivo,ecco tutto." aggiunse poi la Brief socchiudendo gli occhi color cielo per poi riposare lo sguardo al campo accanto.
"Beh,non importa...l'importante è il gesto. Grazie Kili,alla fine è grazie anche a te." rispose la Son regalando un abbraccio all'amica,un abbraccio veloce e fugace,un ottimo abbraccio tra amiche....e poi,erano pur sempre a fare lezione.
"Stamattina Goten mi ha detto che avete fatto pace,chi l'avrebbe mai detto. L'orgogliosa Kiliam che lascia perdere gli inconvenienti passati e..."
"Si ok,abbiamo capito,è meglio non ricordare!" rispose velocemente la ragazza tappando la bocca alla migliore amica.
"Strano che non vuoi ricordare. Comunque buon per voi,non potevate continuare a tenervi il broncio...ora siamo tornati il quartetto medusa!" disse Hikari tirando un pugno in alto,sembrava esaltata.
"Peccato che due del nostro quartetto sono fidanzati,ora lo chiamerei più "la coppietta e i due terzi in comodo"...tornerebbe meglio!"
Hikari scoppiò a ridere,uguale Kiliam ma dentro di se non ci trovava niente da ridere perchè alla fine era così.
Goten passò la palla ad uno della sua squadra e notò da lontano le due mezze saiyan che seguivano la partita e che stava ridendo animatamente,in effetti si sentivano da lontano.
Il ragazzo penso per un attimo che la Brief quando rideva era davvero bella ma per oscurare quei pensieri fece un cenno di saluto verso quest'ultima.
"Ti ha salutata mio fratello" disse Hikari facendo tornare un attimo alla realtà Kiliam che non notò niente.
"Ah si,pensavo che avesse salutato te..."
"No,stupida,lo noto quando saluta me e quando saluta TE!" disse Hikari per poi guardare l'amica che accennò un sorriso e un lieve gesto della mano per salutare Goten che riprese a giocare.
"Bene ragazzi,è suonata la campanella,andate a cambiarvi!" urlò il professore soffiando insistentemente nel fischietto.
Le due ragazze seguirono velocemente la massa di compagni e trascinarono con loro Marron che,se era per lei,rimeneva un altro po' per aspettare i ragazzi.
Passò una buona mezz'oretta e i componenti della classe stavano salendo le scale per raggiungere la loro aula di matematica. Ultima ora di matematica,un suicidio.
Le scale sembravano infinite e arrivare fino a quella classe sembrava un impresa impossibile.
Goten cercava di superare un gruppetto di ragazzini del primo anno per raggiungere la sorella,Kiliam e Marron per aggiornarle della sua ultima trovata senza senso che aveva escogitato negli spogliatoi...soliti discorsi da ragazzi che poteva far schifare un qualsiasi essere di sesso femminile.
Si voltò immediatamente verso la finestra del corridoio che aveva appena passato,con uno sguardo perso,quasi incredulo.
Eppure,ciò che aveva sentito era vero e ben articolati nella sua testa.
Due entità che sfrecciavano ad alta velocità,due entità con una forza fuori dal normale....e così familiare.
Quelle due entità stavano raggiungendo la scuola e nel giro di una decina di minuti,se non meno,sarebbero arrivate...ed intuì che la scuola era la loro destinazione.
Non pensò molto a chi potevano essere,doveva raggiungere le ragazze per avvertirle...ma sicuramente,avevano già sentito.
"Scusate,permesso!" urlò superando il gruppetto dei ragazzini e aumentò il passo per poi finire a correre per il corridoio del secondo piano,quando vide arrivare verso di se la gemella e la giovane Brief.
"Hai sentito?!" chiese Kiliam,leggermente perplessa e preoccupata in viso,verso Goten che rispose con un cenno della testa per poi guardare la gemella che sembrava ansiosa.
"Cosa...cosa credete che siano?" chiese poi quest'ultima respirando un po' a fatica,si stava facendo prendere dall'ansia...ed era capibile. Erano a scuola,una scuola con oltre 2.000 studenti e due esseri sconosciuti con una potenza straordinaria stavano arrivando e non certo con buone intenzioni.
"Non lo so,non ho avuto il tempo di identificarli...sicuramente,sono alieni però..." disse Goten notando che tutti e tre la pensavano uguale.
"Però erano così familiari. L'abbiamo sentito tutti,allora..." rispose Kiliam un po' pallida in viso.
"Dobbiamo far evacuare la scuola,ci sono troppe vite in pericolo e manca così poco. Oddio..." disse Hikari guardandosi intorno,era ormai nel panico,non si era mai trovata a gestire una situazione del genere....era passato troppo tempo dall'era di majin bu e a quei tempi erano dei bambini,non avevano l'organizzativa dei parenti più grandi.
"Mantieni la calma Hika,ce la faremo! Io vado a informare gli altri ragazzi!" rispose Goten per calmare la gemella ma fu fermato immediatamente da Kiliam.
"Aspetta,che cosa hai intenzione di dirgli? Ragazzi,due alieni con un potenziale combattivo assurdo stanno arrivando qui e oh,faranno fuori tutti!"
Il moro sbuffò,la Brief aveva ragione. Aveva sempre e costantemente ragione. Doveva pensare a un qualcosa di efficace e credibile in così pochi minuti a disposizione
"Tu...tu digli di uscire e basta,provaci." aggiunse poi la mora tenendo sott'occhio tutti gli studenti che stavano passando accanto a loro.
Goten sospirò rivolgendosi poi a Kiliam.
"Si ok,voi intanto cercate di fermare a gruppi e provate a convincere chiunque...e mi raccomando."
"Cosa?" chiese la Brief che si stava già incamminando verso la parte opposta con Hikari.
"State attente." Rispose Goten guardando prima la gemella e poi Kiliam che sorrise lievemente.
"Ovvio,non preoccuparti di noi!" disse Hikari tirando il pollice in su.
"Infatti,tu vai. Noi sappiamo cavarcela da sole." Aggiunse Kiliam,rassicurando con lo sguardo il ragazzo che si allontanò immediatamente.
Le due ragazze raggiunsero l’entrata della loro classe e fermarono Marron,spiegandole la situazione….perchè lei era l’unica a conoscenza e che poteva essere d’aiuto.
“Ma come facciamo a far uscire tutti? Dov’è l’allarme anti incendio in questi momenti?” chiese la bionda verso le due mezzesaiyan che continuavano a guardarsi in torno,alla ricerca di qualche via d’uscita.
7 minuti.
Mancavano 7 minuti e sarebbero arrivati.
“DANNAZIONE! Marron,prova a convincere chiunque incontri ad uscire,inventati qualsiasi cosa!” urlò Kiliam guardando poi Hikari che rimaneva impassibile a guardare dove captava le due entità avvicinarsi.
“Kiliam,la loro aura aumenta e diminuisce…stanno utilizzando energia,oh no...”
Hikari guardò dritta negli occhi la migliore amica.
Stavano utilizzando energia…e l’unica ipotesi,era che la stassero usando sulla popolazione.
Marron urlava per il corridoio di uscire ma nessuno la considerava,guardava le amiche ma non sapeva come fare,era un impresa impossibile.
6 minuti.
Kiliam prese fiato e sembrava sudare freddo.
“Dobbiamo mandarli via con la forza,non c’è soluzione.”
“E…come? Non possiamo rivelare così la nostra forza,lo sai bene. E’ dai tempi del Cell game che tutti i nostri parenti cercano di mantenere il segreto,non possiamo rivelarci così.”
“Cosa vuoi fare allora Hika? Lasciarli morire? Non possiamo salvare 2.000 persone con così poco tempo,abbiamo 5 minuti scarsi,dobbiamo portarli fuori,per forza!”
“…non abbiamo l’esperienza dei nostri padri,ecco.”
Hikari si stava scoraggiando mentre il tempo passava e le due entità si stavano avvicinando.
“No,non abbiamo l’esperienza dei nostri padri ma…ma noi siamo nate così,abbiamo il loro sangue nelle nostre vene ed è nostro dovere salvare l’umanità e adesso la nostra città è in pericolo,non possiamo lasciar perdere. Hikari,ragiona!” urlò la Brief scuotendo l’amica mentre Marron era riuscita a convincere dei gruppi di ragazzi ad uscire.
“Vi prego,tutti verso le scale!” urlava la bionda mentre alcuni gruppetti raggiungevano le scale.
"Come hai fatto a convincerli?" chiese Kiliam verso la bionda, mentre Hikari pensava ancora al discorso di prima.
"Beh,ho inventato di getto di una riunione straordinaria degli studenti..."
4 minuti.
I ragazzi iniziarono ad andare verso le scale per uscire,sempre in di più siccome la voce era circolata...peccato che gli effetti delle due entità nemiche si fecero sempre più vicine.
Le mezze saiyan si affacciarono alla finestra del piano che dava verso i palazzi e da lontano spruzzi di fuoco illuminavano il paesaggio...stavano distruggendo tutto.
"Oh mio dio....i ragazzi non devono vedere,o si creerà il panico per uscire!" disse Marron ma fu inutile,i ragazzi provenienti dalla palestra fuori,il gruppo che Goten era andato a recuperare,entrò nella scuola cominciando a sbraitare e ad informare tutti dell'eventuale pericolo.
Si creò il delirio e iniziarono tutti a spingere per le scale e sulle porte,molti rimanevano bloccati ed era un enorme insieme di urla,lamentele e pianti.
Kiliam urlò dalla rabbia e iniziò a correre seguita da Hikari e Marron che non riusciva a tenere il passo delle due ragazze.
"Hika,prendi Marron,dobbiamo correre velocemente se non possiamo volare!"
Hikari fece salire sopra di se la bionda mentre Kiliam notò da lontano Goten che cercava di far passare verso la porta dei gruppi di studenti,soprattutto i più piccoli.
3 minuti.
"Goten,non ce la faremo mai a portarli tutti fuori,cerca di spingerli se è necessario!" urlò la Brief verso il moro che la guardò un attimo con aria interrogativa,non aveva ben capito cosa gli aveva detto.
"NON MI GUARDARE COSI',PORTALI FUORI!" urlò nuovamente e questa volta il Son capì e prese di peso dei ragazzini che stavano fuori e iniziò a farli varcare la porta.
2 minuti.
"No...sono troppi...dovremo,dovremo rimanere qui noi,per forza..." aggiunse Hikari captando sempre di più la velocità delle entità,ormai così vicine.
"Si,noi rimarremo qui a cercare di mantenere più intatta possibile la struttura....ma ci sono ancora troppi ragazzi,dobbiamo salvarli con le nostre forze" rispose Kiliam avvicinandosi tra la folla verso la porta e iniziando a incitare ragazzi su ragazzi ad uscire ma sentirla era difficile.
Hikari portò verso la porta Marron e la fece uscire contro la sua volontà,se era per lei sarebbe rimasta con gli amici...ma non aveva il loro potenziale.
1 minuto.
I 3 mezzi saiyan riuscirono finalmente ad individuare mentalmente le due entità e,increduli,videro apparentemente 2 umani...con la battle suit dei saiyan. No,non erano umani e no,non poteva essere possibile.
Non potevano essere saiyan.
I 3 ragazzi si guardarono,ormai erano spacciati. Ancora molti studenti erano dentro accalcati verso le porte e l'unica soluzione era attendere quei pochi secondi,con il battito del cuore a mille.
Videro una luce dalle enormi finestre del piano terra,una luce che si abbatté contro l'edificio,squarciando in due il piano superiore. Iniziò tutto a tremare e un urlo generale si alzò con isteria annessa, ancora più accalcati verso la porta. Il peso dell'intero edificio stava cadendo a terra,addosso a tutti.
Hikari cercò lo sguardo del gemello e poi della migliore amica che rispose con un ghigno.
Goten fece uscire un ultimo gruppetto ma ormai il piano sopra stava per cedere,gli avrebbe schiacciati. Guardò la gemella che continuava a far passare gruppi su gruppi ma era troppo nel panico per ragionare. Si voltò poi verso Kiliam che lo guardò con aria di sfida,avevano la stessa idea in mente. Ora o mai più,ne valeva la salvezza di tutti.
Goten lasciò liberare la sua aura e in pochi secondi,fu invaso da una luce dorata e i capelli si colorarono d'oro. Il piano era ormai ceduto e con tutte le sue forze cercò di tenere la sua parte più in alto possibile,poi guardò Kiliam che annuì con lo sguardo. Avevano avuto la stessa idea.
La giovane Brief impose le mani sulla sua parte per sorreggere il piano e assunse in poco tempo un aspetto diverso,cosparso da una luce d'orata e con i capelli dorati.
Si erano trasformati in Super Saiyan,dopo molto tempo dall'ultima volta.
Hikari vedendo i due lasciò perdere le sue debolezze e si lasciò trasportare dalla luce dorata. Ora erano tutti e tre trasformati,tutti e tre pronti per sorreggere l'intero edificio.
"Dobbiamo distruggerlo,non c'è altra soluzione!" urlò Goten verso le altre due ragazze mentre tutti e tre cominciarono a volare in alto,portando con se i due piani.
Notarono,con loro dispiacere,che delle persone si buttavano da essi nel vuoto,non erano riuscite a fuggire e i tre ragazzi non potevano fare niente.
"No,dobbiamo riportarlo giù,ci sono persone dentro,non voglio vittime innocenti!" rispose Hikari verso il gemello guardando in basso la disperazione. Edifici completamente distrutti,alberi sradicati e gruppi di persone disperate,che non sapevano dove andare.
Kiliam iniziò a scuotersi la gonna della divisa scolastica,ormai rovinata,mentre Hikari cercava con lo sguardo i propri compagni....voleva essere sicura che fossero ancora in vita.
Era un mare di pianto,in pochi trattenevano le lacrime e cercavano di tutto tra le macerie,insieme alla polizia e alle ambulanze appena arrivate.Molte barelle tenevano corpi lasciati dalla vita o semplicemente i feriti che ancora non riuscivano a realizzare.
Hikari si avvicinò ad un gruppetto di infermieri e notò ,sdraiati,ragazzi che vedeva passare tutti i giorni per i corridoi. Anime innocenti che avevano lasciato il mondo così,senza un motivo preciso,a causa di una minaccia a loro sconosciuta...si sentiva in colpa. Se fossero riusciti a captare prima il pericolo,ci sarebbero state meno vittime.
Kiliam si avvicinò all'amica e vide anche lei quella scena,quei corpi morti. Dentro di se era traumatizzata e inutile....non era riuscita a salvarli.
Hikari piangeva silenziosamente,con gli anni aveva imparato a piangere solo in quel modo. Per lei,era come una forma di rispetto.
La Brief non mostrava nessuna espressione facciale e iniziò a guardarsi intorno,stava pensando ancora a chi potessero essere quei due uomini che avevano agita così.
Pensava,soprattutto,al perchè erano così familiari...e che cosa ci facessero sulla terra.
Il suo pensiero si spostò così alla sua famiglia.
Aveva bisogno di vederli...aveva bisogno dell'appoggio di suo padre,voler sapere come agire. Ma in quel momento,di Vegeta o di suo fratello non c'era nessuna traccia.
Guardò un attimo Hikari che non poteva certo essere d'aiuto,erano tutte due scosse e senza forze.
Altri gruppi di persone correvano velocemente tra le macerie mentre i pompieri spegnevano le ultime tracce di fuoco.
Kiliam si girò e notò non molto lontano Marron con Crilin e C-18 appena accorsi sul posto,sicuramente erano in cerca di spiegazioni.
Peccato che non c'era niente da spiegare,nessuno era riuscito a capire il perchè.
Iniziò a camminare sulle macerie per raggiungerli,Hikari preferì mettersi a sedere da sola.
"I nostri compagni sono tutti salvi,sono andato a controllare" disse Goten che raggiunse la ragazza dalla parte dove si erano appostate tutte le ambulanze. Kiliam annuì ma continuò a non esprimersi.
Il ragazzo sospirò,sapeva come si sentiva la ragazza. Lo pensava anche lui,però cercava sempre di guardare avanti....avrebbero trovato una soluzione. Kiliam,invece,era sempre stata così. Rimuginava sugli errori fatti e per uscirne ci voleva molto tempo. Non accettava il fatto di esser riuscita a far poco,di vedere così tanta distruzione e così tanti morti.
Lei si accorse che Goten voleva una risposta e pensò a qualcosa di sensato da dire,peccato che le veniva solo in mente di quanto fosse inutile e che avrebbe preferito morire.
"Pensi che Trunks riesca a raggiungerci?" chiese poi,passando così ad un altro argomento.
"Penso di si,è già in viaggio,sento la sua aura...come quella di mio fratello."
"Spero solo che non sia successo niente agli altri e,sinceramente, ho paura che quei mostri abbiano a che fare con i saiyan."
"L'ho pensato anch'io,ma allo stesso tempo è impossibile....non possono essere saiyan." rispose il ragazzo scendendo da un muro crollato con un semplice salto.
Kiliam rimase un attimo ferma,se non erano saiyan...allora cosa potevano essere? Perchè si sentiva così minacciata da loro?
"...vuoi una mano per scendere?" chiese Goten verso la ragazza che tornò con la mente sulla terra e scese immediatamente. Lei non aveva bisogno di mani.
"Non sei spiritoso,Son. Comunque guarda chi c'è!" disse la mora indicando in cielo. Trunks e Gohan stavano arrivando in volo e quest'ultimo era seguito da Pan. Cosa ci faceva Pan?
"Ragazzi,state bene?" chiese Gohan verso i due che annuirono mentre Trunks raggiunse immediatamente la sorella abbrracciandola per poi tirare una pacca al migliore amico,adesso che era lì si sentiva di più al sicuro.
"Dov'è papà? Non è ancora qui?" chiese preoccupato,sembrava teso.
"No...è la stessa cosa che ti volevo chiedere." rispose Kiliam mentre da lontano arrivo Hikari,vedendo il proprio ragazzo vivo e vegeto.
"Com'è la situazione a casa?Mamma e Videl stanno bene?" chiese Goten verso il fratello che prese in braccio la figlia.
"Si,stanno bene...e cosa che non ti aspetteresti è che sui monti paoz non ci sono stati attacchi. Hanno interessato solo la città dell'ovest...e il deserto nei pressi di Satan city,sono stati ritrovati gruppi di beduini sterminati. Non so voi,ma quelle entità avevano una forza mostruosa."
"Non ho mai sentito niente del genere,siamo rimasti infatti inermi a tutto ciò... e se siamo riusciti a salvare la maggior parte degli studenti è stato tanto" rispose Kiliam abbassando lo sguardo.
"Avete fatto del vostro meglio ragazzi,nessuno di noi se l'aspettava. Appena ho sentito quelle 7 auree non ho potuto dar altro che mettere in salvo la mamma e Videl,anche Pan doveva restare a casa ma,ovviamente mi ha seguito." rispose Gohan guardando poi male la figlia che arrossì di poco.
"No,aspetta....hai detto 7 auree? Sono 7?" chiese Goten immediatamente mettendo da parte il discorso della nipote. Intanto Hikari raggiunse il gruppetto e si buttò nelle braccia di Trunks,era contenta che fosse lì con loro.
“Ho avuto paura….ti è successo qualcosa?” chiese poi verso il glicine che cercò di sorridere.
“No,per fortuna no…hanno attaccato l’intera università,ho cercato di proteggerla il più possibile.”
“Hanno attaccato la tua università?” chiese Gohan entrando nel discorso,sembrava quasi stupito.
“Perché?”
Crilin,Marron e C-18 raggiunsero il gruppetto mentre Trunks attendeva una risposta dal maggiore dei Son.
“Perché a quanto ho saputo,hanno fatto strage per le strade ma come edifici hanno attaccato solo l’università, l’orange high e un terzo edificio che ancora non è pervenuto siccome la polizia deve ancora intervenire sul posto.”
Rimasero tutti zitti,guardandosi sconcertati.
 “Quindi…credete che ci sia un collegamento?” chiese Crilin tenendo stretto a se la figlia.
“Ormai è una certezza,tutti noi abbiamo sentito in loro qualcosa di familiare e di particolarmente malvagio,siamo rimasti esterefatti da ciò…quindi si,penso che vogliano qualcosa da noi.” Rispose Kiliam con uno sguardo pieno di rabbia.
“Ma,non hanno attaccato i monti Paoz….quindi,non cercano qualcosa da tutti noi con sangue saiyan. Forse,cercano qualcosa da voi…con il sangue reale.” Intuì Gohan un po’ sconcertato,era una tesi azzardata e poteva risultare priva di senso.
Tutti voltarono lo sguardo  verso Trunks e Kiliam,in fin dei conti poteva essere un ottimo ragionamento ragionamento. Avevano attaccato l’università di Trunks e le superiori di Kiliam. L’ultimo edificio poteva essere solo… Trunks aggrottò la fronte e provò a rintracciare l’aura di suo padre. Era alla Capsule,da solo. Poteva intuire una sola cosa.
“Oh no. La capsule.Mio padre è lìed è solo. Hanno attaccato la capsule.” Disse guardando la sorella,i suoi occhi si rimpirono di ansia e preoccupazione.
“C’era da aspettarselo….se la mia teoria è veritiera,avranno voluto qualcosa da Vegeta. Ragazzi,dobbiamo raggiungerlo,immediatamente.” Disse Gohan trovando subito un accordo tra tutti.
“Venite con noi?” chiese poi verso Crilin e 18 che si guardarono.
“Preferiamo tornare a casa,non potremo essere molto di aiuto…ma,nonostante tutto,accorreremo in caso di pericolo. E’ una promessa” rispose Crilin dando la mano a Gohan e guardando tutti gli altri.
“Allora a presto!”
Marron guardò salire in cielo i suoi amici che la salutarono,sua madre era quasi impassibile.
Sentì una strana sensazione allo stomaco…forse,la terra era di nuovo nei guai e forse tutte le persone a cui teneva erano di nuovo in pericolo.

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Capitolo 9
*** 08. Nella tana del lupo (parte prima). ***


Buonasera popolo! Come promesso,ecco il nuovissimo e intenso capitolo (a nostro parere!). Come sempre ringraziamo per le visite e le recensioni. Il prossimo capitolo lo pubblicheremo Martedì,intanto godetevi questo che,come abbiamo già specificato,è bello tosto u.u
Buona lettura!

B - G - E.



Sekitan,Rubii,Kiiro © Dark Vegeta
 



08. Nella tana del lupo (parte prima).

***

Distrutto, come il suo orgoglio. Distrutto, come si sentiva. Il Principe, era in condizioni che lui definirebbe "pietose". Con la schiena contro un muro crollato delle CC, si stava tirando su a fatica con le mani insanguinate
sul freddo muro bianco.
Le gambe tremavano, così come tutto il suo corpo. Non era paura o dolore, era rabbia.
Una rabbia, che lui provava in molte occasioni. Ma era diversa dalla rabbia per un allenamento o per Goku.
Si poggiò in piedi contro la parete e osservò un punto a caso davanti a se, mentre dentro di lui una tempesta si stava creando di minuto in minuto.
Molteplici pensieri confusi, si sparsero nella sua mente, rendendolo ancora più furioso.
Con le poche energie rimaste, sprigionò un'aura nera che fece crollare i pochi muri rimasti in piedi.
Un urlo disumano uscì dalla sue labbra e si gettò in ginocchio stringendo a sangue le mani martoriate.
Le lacrime scendevano dai suoi occhi neri come la pece, le lacrime che poteva far uscire erano le solite di rabbia e rancore.
" Tutto ciò..tutto ciò che sono riuscito ad avere, mi viene portato via così..da miseri esseri inferiori " tremava nel parlare, mentre le lacrime bagnavano il sangue delle nocche
" Come hanno osato quei vermi farmi questo a me..al principe. AL RE DEI SAYAN, COME?!"
colpì a terra con rabbia, frantumando una mattonella rimasta
" Non dovevamo farmi questo torto..no..NO!" continuò a martoriarsi le ferite sulle mani; i guerrieri di Kooseki, erano giunti alle CC. Lo avevano sfidato. Vegeta, essendo un guerriero orgoglioso e sicuro di se, non poteva rifiutare una simile proposta.
Durante il combattimento, si rese conto di quanto fossero potenti i guerrieri alieni, di quanto fossero capaci di renderlo ridicolo.
" Quel dannato..quel dannato Kooseki è ancora vivo. Ma come può essere vivo un insetto come lui?! " la mente del Principe era un diario dettagliatissimo; nonostante avesse avuto 5 anni a quell'epoca, si ricordava perfettamente del suo incontro con Kooseki.
Era nelle stanze reali, quando sentì la discussione fra il Dottore e suo padre.
Lo trovava un uomo..come dire, feccia. Non era mai rientrato nei suoi pensieri positivi.
Molte volte lo stuzzicava, dicendoli che le sue creazioni erano senza un futuro.
E ora, quell'uomo era entrato nuovamente nella sua vita. Per vendicarsi? Probabile.
" Sei venuto per me..non per loro. Perché l'hai rapita, PERCHE' VERME CHE NON SEI ALTRO!"
I guerrieri di Kooseki, dopo averlo ridotto in fin di vita, spiegarono che erano venuti per vendicare il loro maestro e se non accettava il loro "invito" sarebbero passati alle cattive maniere.
Il sayan, con le poche energie rimaste, si sentì morire dentro appena recepite le parole dei guerrieri. Non è certamente il tipo da ricatto! " Si sono portati via il mio orgoglio e parte di me..."
" Ora che ho una famiglia..non posso permettermi certi errori..." le lacrime del principe, erano svanite. Ora in lui padroneggiava la voglia di uccidere quei tipi.
Si alzò e osservò lo spazio reso un campo di battaglia dall'ora precedente.
Strinse un pugno e socchiuse gli occhi come per meditare " Hanno avuto lo squallore di fare un gesto simile..." la rabbia che emanava, era assai comprensibile. I guerrieri, una volta scoperto dov'erano le persone care al principe, decisero di giocare con il piano che dovevano portare avanti. Grazie ai dispositivi tecnologici ispirati ai vecchi scouter sayan, potevano captare aure nelle zone vicine. Trovarono l'aura di Bra, capendo che non era capace di sovrastarli e decisero di rapirla. Una sorta di sporco ricatto per far si che Vegeta andasse nella navicella madre.
Mentre Suisyoo e i suoi compagni fronteggiavano il principe, gli altri guerrieri si occuparono della piccola. Tutto all'oscuro del Principe .
" Non la passeranno liscia. Giuro sul mio onore che non sarà così semplice distruggere Vegeta " ringhiò " Anche il solo osare sfidarmi è stato un grave errore " un sorriso compiaciuto quasi, comparì sulle labbra del Sayan " Patiranno le pene più squallide quei dannati "
sentì il sangue ribollire come un tempo; non poteva crollare come accadeva in determinate situazioni. No. Lui è il Principe..no, il Re dei Sayan. Il valoroso guerrieri che non conosce la parola arrendersi.
Non poteva lasciarsi andare in simili baggianate; aveva una famiglia, un ruolo importante da mantenere.
Rammollirsi così? Neanche per sogno.
" Farò capire a quei vermi cosa significa mettersi contro Vegeta. Se pensano che io mi demoralizzi per qualche pugno, allora sono dei poveri illusi. Nessuno può battermi e passarla liscia "
ma i dubbi erano molteplici; non esiste la sicurezza senza l'incertezza dopotutto 
Guardò per un attimo il pavimento; l'apparente sicurezza e perfidia che brillava nei suoi occhi, sembrava essersi momentaneamente spenta
" Devo stare calmo però. Quei farabutti hanno Bra con loro..potrebbero sfruttare il fattore nervo facile su di me, pur di torcerle un capello.. "
Vegeta non era uno sprovveduto; sapeva che doveva ragionare bene sulle mosse da fare. Loro avevano Bra e potevano sfruttarla a loro piacimento.
I nervi saldi erano la base di tutto. Per di più, sentiva le auree dei figli avvicinarsi…no,non doveva farsi vedere in quelle condizioni davanti a loro. NON POTEVA.
" Devo riprendermi, troverò una soluzione…devo trovarla. "
Il principe,seduto su quello che rimaneva della sua casa,aspettava con gli occhi alzati verso il cielo l'arrivo dei figli e dei Son che si muovevano ad alta velocità.
Sbuffò irritato,si erano accorti che era rimasto da solo. Lo infastidiva ma allo stesso tempo doveva accettarlo. La situazione era grave e da solo non avrebbe combinato niente.
Ghignò stringendo sempre più i pugni per poi rilassarsi,per lui era difficile controllare quella situazione. Sentì un fruscio a lui familiare,erano arrivati. Il gruppetto calò lentamente nel viottolino di casa e il saiyan notò subito l'espressione dei figli,non era certo una cosa di tutti i giorni vedere la propria maestosa casa distrutta,a terra come un innocuo castello di carte.
Trunks roteò gli occhi per controllare ogni centimetro di quello che rimaneva,i suoi occhi azzurri erano colmi di tristezza. Se fosse intervenuto prima,se fosse riuscito a percepire che suo padre era in difficoltà...
Kiliam passò l'inesistente entrata principale e socchiudendo di poco la bocca cercava di trattenere la sua disperazione interna. Era distrutta,la sua amata casa era totalmente distrutta. Notò tra le macerie una foto,il vetro della cornice era spaccato. Una foto risalente al Torneo Tenkaichi di 10 anni prima. La prese e guardò suo padre che manteneva la stessa espressione orgogliosa...ma allo stesso tempo preoccupata,come se nulla lo scalfisse. Una figlia sa sempre come sta il padre. Se stava così,doveva essere successo qualcosa di grave.
Pan mostrava facilmente la sua tristezza e abbracciò Gohan che,mentre la stringeva,si chiedeva perchè avessero attaccato anche la capsule....non si sarebbe arreso,ormai aveva creato una sua teoria.
Goten guardò la gemella,nessuno dei due non si sarebbe mai immaginato una scena del genere...e non sapevano come commentare o reagire.
"Papà,che è successo?..." chiese prendendo coraggio Trunks mentre Vegeta sembrava infastidito,come se non volesse rispondere. Il suo orgoglio era stato ferito,non voleva dimostrarsi debole.
Kiliam abbassò lo sguardo,si aspettava il peggio.
" E' successo, che quei vermi hanno portato il Principe dei Sayan ad una svolta. Non solo mi hanno sporcato con le loro luride mani da traditori, ma hanno anche osato mettersi contro la mia famiglia "
disse spostando lo sguardo altrove.
Gohan guardò i suoi fratelli con aria interrogativa. Cosa intendeva?
"Quei vermi? Non capisco,spiegati meglio..." rispose Trunks sconcertato,la sua risposta era decisamente contorta.
"E soprattutto...cosa vogliono da noi?" aggiunse Kiliam,aveva anche menzionato tutti loro.
" Il loro capo, lo conosco da quando ero piccolo. Lavorava per la famiglia reale, ma non era un tipo del tutto apposto. Ha creato i guerrieri che hanno distrutto tutto..solo ed esclusivamente per vendicarsi di noi Sayan."
"Il loro capo? Papà,tu conosci quegli esseri?" chiese Kiliam deglutendo.
" Conosco il loro creatore."
Un silenzio spaventoso si alzò tra i presenti e anche i son avanzarono verso i Brief.
" Dove sono la mamma,Bra,i nonni?...dove li hai portati?" chiese Trunks immediatamente. Vegeta rimase come impietrificato,doveva dire la verità.
" ...Bra, è.."
ghignò il principe,cercando di non guardare negli occhi i figli.
"papà,dov'è Bra??!" chiese alzando la voce Kiliam,odiava quando suo padre era così impreciso con le risposte.
" L'hanno rapita i guerrieri.."
Il stupore generale si creò,soprattutto tra i fratelli Brief. La loro sorellina,la parte più piccola,indifesa,ingenua e dolce della famiglia. L'unica che non si meritava un trattamento del genere.
"Dove l'hanno portata? E la mamma e i nonni stanno bene? Dobbiamo andare a lei,ma...ma perchè proprio lei? Maledetti..." disse Kiliam mettendosi una mano sul petto,la sua ira stava crescendo perchè era così ingiusto...Bra non c'entrava niente,era stata cresciuta per non aver a che fare con combattimenti ed altro. Semplicemente perchè quella vita sembrava ormai dimenticata...ma la pace durava sempre così poco.
"Dov'è Bra?.." chiese Pan verso suo padre che non le rispose,era interessato alla conversazione tra i Brief.
Vegeta si alzò dalla sua posizione e guardò i figli come per rassicurarli. Lui aveva già pianificato tutto.
" Quei dannati l'hanno presa per arrivare a me..dobbiamo muoverci. Trunks, Kiliam, dobbiamo andare da loro."
Il principe scese dalle macerie seguito dagli sguardi increduli dei figli che lo seguirono.
Anche i Son lo guardarono e il maggiore decise di prendere parola.
"E' rischioso,Vegeta. Se sono veramente in 7 avrete bisogno...di un aiuto."
disse facendo annuire con le teste i gemelli.
Vegeta si girò verso Gohan,pugnalandolo con lo sguardo.
" Stanne fuori per stavolta Gohan. E' una faccenda che riguarda solo la mia famiglia."
rispose cercando un appoggio da parte del Son che,nel bene o nel male,capì subito.
"Si,è una vostra decisione...ma se vi sentiremo in difficoltà,noi accorreremo. Non ce ne staremo con le mani in mano." rispose infine Gohan cercando l'appoggio dei fratelli.
"Non possiamo starcene con le mani in mano." aggiunse Hikari guardando Trunks che le sorrise,aveva il suo appoggio.
Vegeta sbuffò notando gli sguardi tra il figlio maggiore e la Son per poi spostare lo sguardo su Gohan che attendeva una risposta.
" Tsk..i soliti. Fate come volete."
Detto questo entrò in quel poco che era rimasto in piedi,cioè la gravity room. Trunks si affacciò per vedere cosa stesse cercando il padre mentre Kiliam sembrava quasi in ansia nell'attendere.
"Vorrei venire anch'io." disse distruggendo il momento Goten verso la Brief che lo guardò quasi stupita.
"Non credo sarai d'aiuto. Ormai l'abbiamo capito,quelli ce l'hanno con noi. Bene,ci vogliono così tanto?E ci avranno...ma dobbiamo salvare Bra." rispose Kiliam ricevendosi uno sguardo di conforto da Hikari che ascoltava.
Goten invece non sembrava approvare,era preoccupato quanto loro per le sorti della bambina ma non solo.Voleva essere utile per una volta e non sopportava l'idea di mandare nella bocca del lupo alcune delle persone a cui teneva di più,specialmente Kiliam. Aveva un bruttissimo presentimento.
"Ok,ho capito. Staremo comunque qui ad aspettarvi..."
rispose il moro quando dalla gravity room Vegeta uscì lanciando un qualcosa a Kiliam che afferrò immediatamente.
Era...una battle suit. Lei non aveva mai indossato una battle suit e sperava un giorno di poterlo fare,suo padre era talmente geloso che le dava raramente.
La guardò quasi incredula,era più o meno della sua misura. Anche Trunks teneva una battle suit in mano,uguale identica alla sua solo con misure maschili. Vegeta fece cenno ai figli di ascoltarlo,erano troppo affascinati dal loro nuovo vestiario.
" Mi ero tenuto da parte queste battle suit per le emergenze, per vostra fortuna aderiscono al corpo e sono facili da indossare."
"...le avevi tenute da parte apposta per noi,ammettilo...!" aggiunse Kiliam quasi emozionata,voleva indossarla immediatamente.
" E' solo un caso, n-non mi preoccupavo certamente di darvele!"rispose Vegeta con un tono leggermente imbarazzato mentre Trunks e Kiliam si guardarono. Mentiva,si vedeva bene. Non risposero ed entrarono nella gravity room per cambiarsi,lasciando i son e loro padre ad attenerli. Avevano i minuti contati,non potevano permettersi di perdere troppo tempo.
Passarono una decina di minuti nel più totale silenzio,i fratelli Son non parlavano,Pan stava giocherellando con delle farfalle innocue e Vegeta era impassibile come sempre. La gravity room si aprì e il primo ad uscire fu Trunks. Vegeta non si stupì nel vederlo,aveva già visto la sua versione del futuro in battle suit,l'unica differenza erano i capelli corti.
Il glicine era leggermente imbarazzato,non si immaginava che fosse così aderente...era comoda,ma troppo aderente. Guardò Hikari che ridacchiava,non era certo di conforto.
Si grattò la testa,leggermente arrossito,ricevendo uno sguardo minaccioso da suo padre. Raggiunse Hikari e Goten,il migliore amico lo guardava trattenendo le risate...lui era più un tipo da tute larghe e vedere Trunks imbarazzatissimo in quelle condizioni era divertente.
Dopo pochissimo dalla porta della gravity uscì anche Kiliam con passo veloce,forse per non farsi notare.
Peccato che suo padre la vide subito...e notò che aveva modificato tutta la parte inferiore. Una...una gonna? con delle sottospecie di scalda muscoli che sembravano delle...delle insulse auto reggenti,calzettoni o quello che erano, da donna. No,non era accettabile. Assolutamente no.
Trunks le aveva detto di tenersi la versione originale ma lei,tale quale a sua madre,non l'aveva ascoltato. Se doveva mettersi quaslcosa,voleva farlo almeno con "stile".
Non aveva da preoccuparsi la mora,il suo stile era arrivato infondo.Vegeta cercava di trattenersi dal rispondere,dovevano partire immediatamente e non poteva soffermarsi su certi dettagli.
"...wow." disse Goten guardandola quasi inconsciamente ma Trunks e Gohan lo fermano con da,entrambe le parti ,una gomitata nelle costole. Hikari sospirò,era sempre il solito.
"Partiamo?" chiese poi Kiliam leggermente imbarazzata verso suo padre che annui con la testa,alzandosi in volo. Non era in vena di saluti.
"Bene allora...buona fortuna ragazzi." disse Gohan verso i due adolescenti che si alzarono da terra di poco per raggiungere il padre. Pan li salutò con la manina e loro sorrisero.
"Grazie,torneremo presto..." rispose Trunks per poi guardare i gemelli Son che annuirono,sarebbe andato tutto bene. Hikari guardò il glicine cercando di dagli un messaggio di fiducia e di speranza,l'avrebbe aspettato. Era positiva...perchè sarebbe andato tutto bene.
Guardò poi Kiliam che non accennava a nessun sorriso,fremeva dalla voglia di partire e non era mai stata brava con i saluti.
Salutò con un gesto la migliore amica per poi fare lo stesso verso Goten,ma quest'ultimo era ancora contrariato...se era per lui,li avrebbe seguiti. Ma non doveva,erano affari loro. Non poteva averci niente a che fare...perchè sarebbe andato tutto bene.
Vegeta diede un ultimo sguardo alla casa e partì velocemente,scomparendo alla vista dei Son.
I giovani Brief fecero lo stesso poco dopo,lasciando così città dell'ovest.
"E adesso?" chiese Hikari verso il fratello maggiore che teneva ancora lo sguardo verso l'alto.
"Adesso andremo a casa per prepararci e attendere. Se avranno bisogno del nostro aiuto,noi dovremo accorrere." rispose Gohan verso i gemelli. Hikari annuì più sicura che mai mentre Goten sembrava ancora perso nei suoi pensieri.
"E tu smettila di preoccuparti,andrà tutto bene." aggiunse il maggiore verso il moro che sbuffò.
"Non è tanto per quello. Stavo pensando se papà sa di tutto ciò,se avrà il coraggio di presentarsi in presenza di questo pericolo." disse lasciando un attimo sconcertati i fratelli.
"Credo di si...anzi,spero di si." rispose Hikari spostandosi un ciuffo di capelli dietro all'orecchio. Già,forse era giunto il momenrto in cui loro padre
sarebbe tornato a salvare la terra...a fare ciò che aveva fatto per una vita intera,l'unica cosa realmente fondamentale per lui.
L'unica cosa a cui teneva...
"Forza,dobbiamo andare." disse Gohan notando le reazioni dei fratelli. In pochi attimo,tutti e 4 i Son si alzarono in volo,destinazione monti paoz.

***

I tre Brief volavano velocemente diretti verso le aure dei 7 saiyan,sembravano provenire da Satan city. Giusto una quindicina di minuti in volo,con la loro velocità.
Non ci furono molti commenti durante il viaggio,Vegeta spiegò che Bulma e i nonni stavano bene,al sicuro nella seconda casa di proprietà nella città. Oltre a quello,non parlarono di nient'altro. Avevano fin troppi pensieri,parlare sembrava così inutile. L'unica priorità era salvare la piccola Bra.
Superarono una catena montuosa,erano entrati nella regione di Satan city. Era così strano vedere come la vegetazione fosse cambiata radicalmente. Sotto di loro si estendeva un vasto deserto,caratterizzato da dune,crateri e monti asciutti e appuntiti.
Vegeta aggrottò il suo sguardo,erano arrivati. Vide da lontano una navicella di grandi dimensioni a lui familiare,circondata da 7 navicelle saiyan. Un brivido gli percorse la schiena,erano perfettamente uguali alle originali. Anzi,erano originali. Pensò immediatamente alla sua,ma non era il momento dei ricordi.
Si fermò facendo cenno ai figli di fermarsi che obbedirono immediatamente.
" Siamo arrivati. Cercate di essere il meno rumorosi possibile..dobbiamo non dare nell'occhio e mantenere la calma!" disse il saiyan,conosceva i figli e non erano tranquilli. Da piccoli non lo erano,ora da grandi non sapeva come giudicare.
"Si,non ti devi preoccupare." rispose Trunks mentre Kiliam sbuffò. Se era per lei,avrebbe incendiato tutto e fine della storia.
Il trio avanzò lentamente verso l'enorme cratere dove era posizionata la navicella,Kiliam alzò lo sguardo quando la raggiunsero da sotto. Era paurosamente enorme,aveva i brividi. Posarono i loro piedi sulla superficie sabbiosa,davanti ad un enorme portone.
" Sanno della nostra presenza..ne sono certo. "disse Vegeta ghignando e osservando ogni centimetro del maestoso veicolo.
I figli non risposero,sicuramente ciò che diceva era vero e si avvicinarono a lui.
Un leggero sussulto,una specie di ticchettio. I 3 saiyan lo sentirono immediatamente e videro davanti a loro il portone calare lentamente,scoprendo così un vasto corridoio scuro....di cui non si vedeva la fine.
Trunks deglutì,non si prospettava niente di buono.
" A quanto pare avevano calcolato tutto anche loro. Avevo il sospetto che ci stessero aspettando..forza, entriamo e statemi vicino. "
disse il principe facendo strada ai giovani figli che si guardarono indietro alle spalle,il cielo azzurro. Sarebbero riusciti a salvare Bra...e a rivederlo,quel cieelo azzurro.
Entrarono nell'enorme veicolo; Vegeta era in testa con Trunks e di fianco Kiliam. Una volta dentro, non riuscirono a scorgere fonti di luci, ma solo buio davanti a se. In più, non poterono contare neanche alla luce della trasformazione, perché sarebbe stato troppo azzardata come cosa.
" Statemi vicino, o rischiamo di perderci " sussurrò il Principe; Trunks prese per mano la sorella e ogni tanto tastava la schiena del padre. Dopo qualche minuto, Vegeta arrivò davanti ad un muro. Sentiva che era molto freddo e a tatto, erano piastrelle quelle che toccava.
"Dove diavolo.."
"Che succede papà?" chiese Kiliam girando la testa nell'oscurità
Vegeta continuò a tastare e sentì la forma di un qualcosa che assomigliava a un interruttore.
Fece scorrere le dita sull'oggetto e senti un "click". Sussultò.
"Cos'hai premuto..?" chiese Trunks lievemente preoccupato.
"E che ne so, non sono mica un pipistrello!" rispose irritato e nervoso Vegeta.
Dopo qualche secondo, di lato comparve uno schermo in alto che illuminò parte della stanza.
Il Principe c'aveva azzeccato: era una stanza grigia, interamente in piastrelle freddissime e con uno schermo gigante nero.
"Oddio, cos'è quell'affare…?" chiese Kiliam guardando perplessa,non era un buon segno.
Vegeta e Trunks si guardarono, per timore fosse un'imboscata, ma non spuntò nessuno.
Dopo poco però, sullo schermo, comparvero delle scritte.
"Mh? Guardate! Ci sono delle scritte!" disse Trunks indicando lo schermo.
"Ma..che lingua è?" chiese poi, mentre Kiliam scuoteva la testa,non ne aveva la minima idea.
Vegeta deglutì...lui sapeva cosa c'era scritto..
"Ma..quelle scritte.."
la sua voce era titubante: i due si girarono per guardarlo preoccupati
"Papà, tu riesci a capire che dicono?"chiese Trunks.
Vegeta tremava leggermente
".." non proferì parola.
Una volta terminate, lo schermo suonò e lasciò le frasi.
" Papà, ci stai facendo preoccupare. Dicci che c'è scritto!" disse nervosa Kiliam.
" Papà..?" Trunks, con più polso, posò una mano sulla spalla del padre.
Questi battè le palpebre,come risvegliato.
" Si..v-ve le traduco.."disse il Principe avvicinandosi
" La tua razza, doveva scomparire come quel tuo noioso pianeta. La tua famiglia, doveva soccombere per mano del Dominatore. Tu sei scampato alla catastrofe che tanto amavo. Il destino ti ha sorriso quella volta, ma ora sarò io a sorridere alla tua morte.”
Kiliam e Trunks rimasero allibiti dalla parole pronunciate dal padre.
Vegeta abbassò la testa stringendo un pugno.
" Papà.." tentò Trunks, ma il principe lo interruppe immediatamente.
 " Forza non perdiamo tempo. Ora che c'è la luce possiamo vedere meglio. La c'è una porta, andiamo." si avviò verso la porta senza battere ciglio
" Aspetta papà, potrebbe essere…" disse Kiliam andandoli appresso, ma si bloccò inginocchiandosi.
Vegeta si voltò alzando un sopracciglio
" Kiliam?" fece il fratello andandole vicino; la ragazza si stropicciò gli occhi mugugliando.
" Che hai?...c-che succede?" chiese mentre anche Vegeta si avvicinò.
Kiliam non riusciva a tenere gli occhi aperti, vedeva davanti a se fiamme enormi e si sentiva come immersa in esse.
" NO,NO! " iniziò a urlare e a dimenarsi
Trunks e Vegeta sussultarono, ignari della situazione. La ragazza, viveva un momento estraneo ai due.Si era ritrovata catapultata in una stanza in fiamme, e lei era in mezzo a quell'inferno. Mentre cercava una via di fuga volando sopra di esse, scorse la piccola Bra su di un tavolo in ferro, sdraiata.
" BRA!" urlò volandole contro ma un enorme fiamma la travolse. Vegeta e Trunks la videro come addormentarsi, mentre Kiliam vide tutto buio.
“KILIAM,DANNAZIONE!” urlò Vegeta avvassandosi verso la figlia e cercando in tutti i modi di rianimarla con l’aiuto del figlio maggiore,quasi disperato.
“Kiliam scegliati…non farti ingannare,svegliati!” disse il glicine poco prima di sentirsi come bloccato,inerme a tutto
" Trunks?" fece suo padre cercando di scrollarlo ma ormai, anche Trunks era in una sottospecie di ipnosi. Si ritrovò davanti alle CC. Intorno a se, una mattina normalissima. Mentre si guardava intorno, comparve la piccola Bra. La bambina corse verso il fratello e si attaccò ad una sua gamba come faceva di solito. Stava per parlare, quando d'improvviso il cielo mutò e divenne di un rosso acceso, come fosse sangue.
Davanti a lui un'enorme voragine e la piccola che vi sprofondava dentro come risucchiata. "BRAAAAAA!" finalmente riuscì a urlare, ma il buio lo travolse anch'egli.
Si accasciò sotto gli occhi del padre, sopra la sorella.
" TRUNKS!" Vegeta lo prese per le spalle, ma non si svegliò.
Mentre cercava di far svegliare i ragazzi, si sentì come nausea dentro di se. Cercò di alzarsi, ma traballava e vedeva la stanza girare…
" Trunks..Kiliam.." disse per poi cadere all'indietro
Quando aprì gli occhi, si ritrovò in una stanza strana. Molto simile a quelle delle CC di suo suocero.
Si alzò per guardarsi intorno e vide qualcuno in lontananza.
Cercherò di camminare, ma si sentiva le gambe pesanti.
" Papà!" senti una voce tenue e innocente. Sgranò gli occhi: era Bra.
Si appoggiò ad un bancone per reggersi in piedi, ma non riusciva a parlare.
" Papà, perché non vieni a salvarmi?! Non mi vuoi bene?" Vegeta non riusciva a parlare
non riusciva a muoversi.
Era furioso, non riusciva a fare niente…niente!
Accanto a Bra, comparve un'ombra nera con le braccia conserte dietro la schiena.
Posò una mano sulla spalla della bambina che continuava a guardare il padre.
Vegeta cercò di correre verso di lei ma cadde appena lasciò il bancone.
" Hai comandato per tanto tempo. Ora sarai tu a soffrire come uno schiavo, tiranno di un Principe!" disse con voce cupa l'ombra. Vegeta osservava i due tremando, con occhi increduli.
L'ombra coprì la piccola Bra, come inghiottita dall'oscurità e Vegeta..riuscì solo in quel momento a riprendere voce e movimenti ma era tardi..e non sapeva che dire.
Battè un pugno sul pavimento.
Mentre si rialzava..sentì qualcosa di bagnato sotto di se..
"..cosa dia" sgranò gli occhi soffocando un urlo.
L'intera stanza era invasa da sangue.
Gridò disperato e tutto diventò buio.
I due mezzi saiyan, aprirono gli occhi ma non trovarono il padre accanto. La stanza era interamente bianca. Kiliam si alzò da sotto il fratello e la guardò.
" Ma dove siamo finiti...e dov'è papà? "si chiese impaurita, dopo quell'orribile visione.
Trunks si svegliò massaggiandosi la testa e guardò la sorella.
" Kiliam...dove siamo...dove siamo finiti? E dov'è papà..?"
Ai lati della stanza, c'erano moltissimo specchi. Di forme diverse.
Troppi,per i loro gusti. I più grandi erano quattro,nei quattro punti cardinali....forse un segno? Trunks si avvicinò allo specchio verso l'ipotetico nord e si guardò all'interno. Un normalissimo specchio,la sua figura era ricreata perfettamente,nessuna variazione.
"Cosa significa secondo te?" chiese poi il ragazzo verso la sorella che sembrava quasi incantata davanti allo specchio dell'ipotetico sud. Sembrava stupita e incredula...era strana.
Si girò sentendo la domanda e scosse la testa.
"Non lo so...però,è stupendo." rispose la mora catturando l'attenzione di Trunks.
Stupendo? Cosa c'era di stupendo?
Si avvicinò lentamente alla sorella che sospirava dinanzi allo specchio,era davvero catturata dall'immagine riflessa.
Il glicine posò i suoi occhi sullo specchio e sussultò. Non era possibile.
Deglutì e guardò la sorella che sorrideva,un sorriso sincero contro la sua immagine,posando la sua mano sulla superficie dello specchio che si incontrò con quella della sua immagine riflessa. Peccato che non era la sua...o almeno,era lei. Ma non la solita lei...e,soprattutto,l'immagine di Trunks non si era ancora formata.
"Ma...ma non sei tu." disse il fratello cercando di distrarla,era un illusione ben fatta.
"E' questo...è questo che sono,e l'ho sempre saputo. Guardami,sono io finalmente!" disse con gli occhi lucidi e Trunks guardò meglio l'immagine riflessa della sorella.
Non era nelle sue solite vesti,indossava un lungo vestito violaceo aperto sul davanti,che faceva intravedere le ginocchiere e gli stivali da combattimento,un corpetto quasi argentato e con una spallina alla sinistra che lasciava scorrere su i suoi fianchi uno scialle. Una corona in testa,i lunghi capelli legati da una parte e uno scouter all'orecchio. Era...era la principessa dei saiyan. La sua vita alternativa.

***

Intanto, in una delle tante sale della navicella..
" Bene bene..sembra proprio che i giochini della mia Base non siano graditi dai Reali. Hai visto Vegeta? Mi basta poco per farti star male, proprio come bastava poco a quel montato di tuo padre nel farmi sentire piccolo piccolo.." Kooseki osservava i tre Sayan dai monitor ultra tecnologici del suo laboratorio.
Era entusiasta dello stato d'animo che aveva prodotto con i suoi marchingegni capaci di creare una sorta di ipnosi; i Sayan, avevano vissuto delle situazioni di puro pericolo riguardanti la piccola Bra. Il loro obbiettivo per la "visita" fatta amaramente. Continuava ad osservarli con gli occhi puntati fissi sugli schermi, cambiando da Trunks a Kiliam a Vegeta e viceversa. Sembrava un bambino che aveva fra le mani un nuovo giocattolo.
Faceva venire i brividi.
" Mmmh..la ciliegina sulla torta, sarebbe avere a portata di mano anche Kaaroth però.." disse ad un certo punto allontanandosi dallo schermo
" Ma dove sarà quello scimmione infimo?!" si chiese facendo forza sulle mani prensili ai bordi della scrivania per allontanarsi da essa con la sedia mobile. Si guardò in torno, per poi balzare in piedi e battere un pugno sul palmo dell'altra mano.
" MA CHE MALEDETTO CHE SEI KAAROTH!" esclamò per poi scoppiare a ridere "
 Ecco dove ti nascondevi, immondo!" corse verso un portatile e digitò velocissimo sulla tastiera dei codici. Una voce computerizzata disse
" Localizzazione Kaaroth in corso. Scansione dati. Luogo, Aldilà. Localizzazione, terminata " e si spense lo schermo. L'uomo sgranò gli occhi emozionato.
" Ti rifugi dai Re dei pianeti eh? Ma io trovo sempre tutto quello che devo trovare." e scoppiò a ridere. Dopo poco, si gettò sul divano vicino alla porta d'uscita e portò le mani sotto la testa osservando il soffitto come pensieroso
 " Però, come faccio a non farti arrivare qua sulla mia scacchiera insieme al tuo amichetto e i suoi pargoletti?"
Fece un balzo felino sul divano stringendo un pugno avanti a se.
" Ci sono! COME HO FATTO A NON PENSARCI PRIMA??" esultò e scese, andando verso un armadietto in ferro.
Lo aprì con un telecomando e tirò fuori un vecchio scatolone; lo svuotò e prese fra le mani un piccolo schermo nero piatto.
" Eccolo qua..il vecchio Nc 48.." accarezzò quello schermo osservandolo e nella sua mente, ci fu una festa di ricordi. Era un potente macchinario, creato per Freezer anni fa quando era su Vegeta, per controllare satelliti. Un'oggetto incredibile insomma.
" Con questo, potrò trovare sicuramente la posizione di Kaaroth. " digitò dei codici sullo schermo " Vicino ai portali dell'aldilà si ci sono dei satelliti. Se riesco a trovare le giuste coordinate, potranno essere comandate da me..”
 Portò l'oggetto su una scrivania vuota e iniziò a lavorare.
 " F.4, C 8 e O 3 sono le entrate...mmh.." continuò a digitare sullo schermo..
" ECCOLE! J 2, K 6 e M 0 sono quelle per chiudere i portali. Vediamo se questo gioiellino è ancora perfetto come un tempo.." sorrise digitando una serie di numeri per poi cliccare su un pulsante rosso.
Andò verso un'altra scrivania e si collegò con una visuale dei portoni dell'Aldilà.
La scena, era davvero raccapricciante..improvvisamente, una scia di luci nere e grigie coprì i portoni,bloccandoli come fossero stati spinti da giganti.Prima una, poi l'altra. Le anime che dovevano entrare per essere condannate, erano rimaste a metà.
" Il Diavolo degli Inferi ora sarà un tantino alterato.."
Osservò la scena soddisfatto, mentre da Re Yammer stava scoppiando il putiferio.Anime che non sapevano dove andare, guardiani in preda al panico. Kooseki scoppiò a ridere.
Nell'aldilà,invece,non c'era niente da ridere.
Le anime dei morti si ritrovarono bloccate alle porte,non riuscendo così ad entrare verso il loro destino e all'interno si creò il panico. L'equilibrio generale stava andando in frantumi,un fatto che raramente accadeva....o che comunque,veniva risolto nel giro di pochi minuti.
Questa volta invece sembrava complicato,le porte erano chiuse e attratte da una forza a loro sconosciuta...e non era possibile teletrasportarsi,quei portali dividevano sul serio due mondi. Senza quelli aperti,non c'era nessuna possibiltà per uscire.
Goku se ne accorse ma ancora non riusciva a realizzare cosa era appena successo.
Provò più volte,i saiyan di Kooseki erano già sulla terra e doveva accorrere il prima possibile. Purtroppo tutto risultò invano e maledì se stesso...penso che il problema fosse lui e non altro.
"Maestro,non penso che sia un problema suo. Non sente le auree degli abitando dell'aldilà? Si è formato del caos!" disse Ub verso il maestro che continuava a provare. Sapeva benissimo che c'era il caos generale,ma doveva andare immediatamente sulla terra.
"Ragazzo mio,è inutile. Sono...sono state bloccati i portali di entrata e uscita." disse un po' titubante e scosso il sommo socchiudendo gli occhi.
"Co-cosa? Cosa significa? Mi dica cosa significa! Dobbiamo andare sulla terra,sono tutti in pericolo,come...come possiamo?Ci sarà pur sempre un modo?" iniziò a chiedere a raffica Goku,non era mai stato di tatto in certe situazioni...era in grado di mandare in crisi chiunque.
"Significa che non è possibile uscire. Significa che non potete andare sulla terra. Mi dispiace,Goku." rispose dispiaciuto Kaioshin verso il saiyan,amareggiato come non mai.
Se loro avevano dato quella sentenza,poteva solo fidarsi. Era così,non era possibile andare sulla terra.
"Nonostante tutto,dobbiamo agire il prima possibile per trovare una soluzione...scoprire il colpevole e riaprire quei portali.Non possono rimanere chiusi per troppo tempo,ci sono in gioco le anime impurificate che non possono,assolutamente,girovagare per l'universo." aggiunse Kaioshin sospirando e guardando il rosastro cielo sopra di loro.
"Dovremo andare da Re Yammer e consultarci con lui della situazione. Goku,all'interno dell'aldilà puoi teletrasportarti." disse il Sommo siccome Goku era con la testa altrove,pensava alla sua famiglia...ai suoi cari...che avrebbero dovuto stare senza di lui. Di nuovo,senza di lui.
Il Sommo stava quasi per perdere la pazienza,il saiyan continuava a non rispondere.
"Hey,ragazzo...hai sentito? Non puoi stare a riflettere per ore e ore senza agire. Non è nel mai stato nel tuo metodo di azione! Forza,teletrasportaci da Re Yammer!" disse ballottando un po',uno strano modo per intrattenere l'irritazione che fece quasi vergognare Kaioshin.

Il saiyan,dal canto suo,annuì leggermente e aspettò che i due kaioshin e Ub mettessero le loro mani sulle sue spalle.
Pensò all'ufficio di Re Yammer e tirando un lungo sospiro,si teletrasportò con la comitiva,lasciando così il pianeta di Kaioshin completamente vuoto.

***

" Beh, direi che tutto sta andando secondo i piani del capo, no?" disse Rubii gettandosi sul divano vicino al centro della sala grande.
I guerrieri si erano riuniti in una delle stanze più moderne e comode della navicella. Le creazioni di Kooseki lasciavano veramente a bocca aperta.
" Ho sentito un sacco di risate mentre vi raggiungevo..mi sa che il Dottore si sta divertendo come un bambino "aggiunse Aoi ghignando e sedendosi vicino al caminetto in pietra.
" Tipico.." sbuffò la donna socchiudendo gli occhi
Suisyoo era infondo alla stanza, seduto su una poltrona rossa con dipinti dei motivi floreali in ogni zona. Aveva la sua solita espressione da "superiore" in volto, gambe accavallate e braccia conserte al petto.
Kiiro si avvicinò, un po' titubante
" C'è qualcosa che ti preoccupa? " chiese grattandosi la testa
l'altro alzò lo sguardo gelido per poi osservare a destra
" Voglio solo passare all'azione " Kiiro sospirò
" Ma non ti è bastato vedere quasi in fin di vita il principino?" ridacchiò il ragazzo chiuse gli occhi senza risponderli.
" Kiiro lascialo stare, dai retta. Lo sai che Kooseki non ama il rosso sul tappeto " ridacchiò la donna
urlandoli dall'altro lato della sala
Il ragazzo dai capelli verdi annuì e tornò con il resto del gruppo.
Era molto grande quella sala; unica nel genere delle altre si può dire.
Era arredata con motivi antichi, rispetto alla tecnologia delle altre; il pavimento era perfetto, sembrava di essere in una di quelle sale da ricevimento dell'antichità.
Il camino vicino a dov'erano i guerrieri era infondo alla sala: delle colonne erano poste ai lati di un lungo tappeto al centro della sala che arrivava fino alla bocca del camino.
Ci si poteva perdere dentro dalle mille caratteristiche e dalla bellezza che emanava quella sala.
Le pareti erano in pietra; agli angoli c'erano dei piccoli tavolini d'arredamento,vari tappeti poi erano sparsi per il pavimento.
Sekitan era davanti al fuoco, l'unico in piedi apparte Kiiro che stava tornando a sedere, e osservava le fiammelle come incantato.
Kossetu gli schioccò le dita per farlo tornare in se
" Hey, è così affascinante quel fuoco o cosa?" lo prese in giro mentre l'uomo si accarezzò il collo.
 " Stavo solo pensando a una cosa.." iniziò serio.
Rubii aprì gli occhi.
" A cosa?"
L'uomo ghignò .
" Secondo voi, quella marmocchia è ancora viva?"
 I guerrieri assunsero un'espressione sadica in volto ,persino Suisyoo, che era assai distante, sorrise a occhi socchiusi.
" Oh, ma che vai a pensare? Non hai un cuore?" disse ironica la donna.
" Secondo me, è morta dal terrore " disse Saikuron ridendo maligno.
" E' pur sempre la figlia di Vegeta..non siate così crudeli " urlò Suisyoo e una risata generale gelò la sala.
Mentre i guerrieri se la ridevano malefici, la piccola Bra era chiusa in una speciale gabbia creata da Kooseki. Aprì i suoi occhietti e se li stropiccio, ignara dei pericoli che incombevano su di lei.
" Ma..dove..?" si accorse delle sbarre davanti a se e sgranò gli occhi impaurita non riuscì nemmeno a gridare dapprima e l'impulso era assai forte. Si limitò ad aggrapparsi ad essere ma una forte scossa la fece staccare e un gridolino di dolore le uscì dalle piccole labbra.
" Ma perché...dove sono.." iniziò a singhiozzare.
Si guardò intorno, vedendo in parte la piccola stanza a lei immensa, piena di macchinari sconosciuti.
" Sembra..sembra il laboratorio della mamma..ma non c'è lei..e ..neanche papà " disse asciugandosi le lacrime.
La bambina continuò a guardare intorno a se, preoccupata come non mai.
Suo padre, sua madre: la sua famiglia non c'era. Lei era da sola, in un luogo spaventoso ai suoi occhi.
" Ho paura..." farfugliò sottovoce.
Ad un certo punto, da uno dei piccoli computer accanto a lei, si sentì un rumore
la piccola si girò e partì un nastro
" Salve piccola Bra. Non ti spaventare, questa è solo una registrazione per far sparire i tuoi tanti dubbi e paura. Io sono Kooseki e sono uno scienziato. Un po' come la tua cara mamma. Non avere paura, non voglio farti del male. Vedrai che il tuo papà, e la tua famiglia, verranno presto a trovarti. E' come essere da uno zio in vacanza dopotutto.
Ora fai la brava bambina e aspetta il tuo papà.  Il Tuo papà, verrà presto a prenderti." la registrazione si interruppe e la piccola si asciugò le lacrime.
" Perché papà non è venuto subito a prendermi..? " disse per poi guardare in basso.
" ..però, se quell'uomo tanto gentile ha detto che verrà, sono sicura che sarà qua presto!"si disse ingenua,incoraggiandosi e si strinse le piccole gambe al petto, affondando la testa nei ginocchi
" Arriva presto papà.." sussurrò per poi chiudere gli occhi, tremando leggermente.

***

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Capitolo 10
*** 09. Nella tana del lupo (parte seconda). ***


Buonasera! Siamo arrivati al capitolo nove,la seconda parte "dell'avventura" all'interno della navicella del Dottor Kooseki...e questo capitolo sarà pieno zeppo di ricordi e di pensieri su un probabile futuro? Chissà,lo scopriremo con il tempo. Ringraziamo per le visite e le recensioni,anche se quest'ultime scarseggiano e ci farebbe tanto piacere sapere se questa storia piace,o anche avere dei giudizi c.c 
Il prossimo capitolo lo postiamo o Domenica o Lunedì,causa impegni vari...ma cercheremo di metterlo il prima possibile (:
Enjoy!

B - G - E.


09. Nella tana del lupo (parte seconda).



"Quindi,in poche parole,mi state dicendo che siamo nuovamente tutti in percolo..?"
Chichi chiese questo posando il mestolo con cui stava frugando la minestra che doveva essere per pranzo,il solito pranzo per tutti. Peccato che tutto quello che le avevano raccontato i figli non annunciava nessun pranzo tranquillo e felice.
"Si,almeno che Vegeta non risolva questo disguido,cosa che vedo molto ardua...non si sa bene chi siano,ma sono molto potenti,hanno distrutto città dell'Ovest in così poco tempo. Ho paura che una nuova guerra si stai avvicinando." rispose Gohan appoggiato al tavolo della cucina vicino alla moglie che beveva una tazza di thè. Non era l'ora adatta,ma serviva a calmare gli animi.
Videl era arrabbiata con il marito per il fatto che la loro bambina avesse seguito il padre così imprudentemente,era troppo piccola per partecipare agli affari degli altri saiyan. Posò la tazzina sul tavolo e guardò di scatto il marito che continuava a parlare con la madre che gli rispondeva con un tono pieno di amarezza.
"Se Pan si azzarda di nuovo a seguirvi,la colpa andrà tutta a te. Sei avvisato." disse la figlia di Mr.Satan verso Gohan che sbuffò quasi seccato,tipica reazione da marito verso la moglie.
"Mi ha seguito e lo sai com'è nostra figlia,è esattamente come suo nonno. Non ti preoccupare,se Vegeta e gli altri avranno bisogno di noi,Pan rimarrà a casa...non posso portarla in un luogo così rischioso." rispose il maggiore dei Son ricevendo uno sguardo di accordo dalla moglie che sorseggiò un altro po' di thè.
Chichi riprese a mescolare la minestra,tenendo gli occhi bassi sulla pentola. Non c'era nient'altro da aggiungere,per l'ennesima volta i suoi bambini erano pronti per partire verso il pericolo. E lei sarebbe rimasta lì,a soffrire e ad attenderli,con la solita speranza che la caratterizzava ormai da anni. Pensò immediatamente a Goku,in quelle occasioni la sua mente tornava concentrata su di lui. Chissà dov'era e chissà se sarebbe intervenuto... prese con il mestolo giusto un po' della minestrina,ci soffiò sopra e la sentì. Era insapore,come il suo stato d'animo. Forse doveva aggiungere un po' di pepe.
Il silenzio calò in tutta la casa,l'ansia era la padrona incontrastata. Dovevano solo attendere.
In salotto,Goten e Hikari stavano seduti sul divanetto,senza rivolgersi nemmeno una parola. La ragazza batteva in continuazione il piede,se si era dimostrata sicura davanti a Trunks,in quel momento era in pensiero per lui e la paura per le sue sorti la stavano avvolgendo. Aveva fatto male a sentirsi così sicura perchè non era vero,era ansiosa....la solita patetica ansiosa e debole pensò.
Guardò fuori dalla finestra che si affacciava verso il prato vicino al bosco dei Monti Paoz,battendo sempre di più il piede,quasi come un ritmo.Voleva vederlo,voleva sapere che stava andando tutto bene.
Si girò di nuovo,ma questa volta verso il gemello che si teneva la testa con una mano e occupava quasi tutto lo spazio del divano. Notò di essere osservato e notò che la gemella continuava a battere quel maledetto piede. Era davvero l'ansia in persona,come Chichi.
"Potresti anche smetterla,non migliori la situazione." disse il moro ma Hikari sembrava non ascoltarlo.
"E' impossibile,non riesco a non pensarci. Ho paura di aver fatto un errore immane con Trunks...ora magari lui è in pericolo e crederà che non mi importi niente. Oh dio,mi manca..." rispose leggermente rossa in viso guardando i suoi piedi mentre Goten mostro una faccia leggermente schifata.
"Posso capire la tua preoccupazione ma...cavoli,è Trunks! Trunks non ha bisogno di aiuti e,soprattutto,è forte. Lui non avrà nessun tipo di problema,non c'è da preoccuparsi."
Hikari ci pensò un attimo ma sprofondò di nuovo nella depressione del momento.
"Non sono sicura lo stesso...come non lo sono di Kiliam. Giusto,fratellino?" chiese tristemente ma con uno stranissimo lato di sarcasmo che fece sobbalzare Goten.
"Ma di Kiliam non devi neanche parlarne. Lo sai com'è,di lei non c'è niente da aggiungere. Se la caverà,in qualunque situazione" rispose il moro sicuro ma sembrava quasi ridacchiare,forse dall'imbarazzo.
"Si lo so,ma sono comunque preoccupata...come immagino lo sarai tu,almeno un minimo."
Goten sbuffò guardando altrove per non incrociare lo sguardo della gemella,dal momento che era arrossito. Si,era preoccupato e si,aveva un brutto presentimento da quando i Brief si erano alzati in volo per partire.
"Non c'è bisogno,lo sappiamo che Kiliam è una bomba." rispose senza rendersi conto del termine che aveva utilizzato,ricevendo uno sguardo malizioso da parte di Hikari. "Bomba nel senso che è forte,se la irriti può superare tutti noi in potenza. Si...è così." aggiunse immediatamente e la gemella annuì,facendogli credere che ci aveva creduto.
Il ragazzo si spostò un po' i capelli per cambiare argomento ma Hikari sembrava intenzionata a sapere altro e troppo per i gusti del giovane Son.
Forse era meglio se stava zitto,lui e il vizio di non saper mentire. Tale e quale a suo padre.

 
All’interno della stanza degli specchi della navicella del Dottor Kooseki,la situazione non migliorava. Trunks aveva intuito che si trovavano in un giochetto ben architettato e sarebbero impazziti se si fossero fatti catturare dai poteri particolari che emanavano quegli specchi. Doveva solo riuscire a capire come funzionavano e a cosa,di preciso,portavano a far ragionare le loro menti… Kiliam continuava a fissare lo specchio che l’aveva catturata da,ormai,una decina di minuti. Continuava ad ammirarsi mentre roteava con il lungo vestito e allo stesso tempo provava in se una tristezza innaturale per un qualcosa che ai suoi occhi era irraggiungibile. Trunks non sapeva come reagire e impedire alla sorella di farsi catturare totalmente dal riflesso creato dalla sua mente,doveva escogitare qualcosa.
“Trunks…cosa abbiamo fatto di male?” chiese ad un certo punto scoppiando a piangere,un pianto innaturale e telecomandato dall’influsso dello specchio.
“Noi non abbiamo fatto niente di male,noi siamo nel giusto…t-ti prego ascoltami. Non farti catturare da quell’immagine.” Rispose il glicine avvicinandosi alla sorella che si era inginocchiata per terra,gli occhi vuoti e fermi,fissi sullo specchio.
“Non c’è mai stato niente di giusto in noi…guardami,io sono così e anche tu lo sei. Noi non siamo comuni,non siamo terrestri. Questa vita non è la nostra…io voglio scappare,voglio trovare un modo per essere ciò che sono veramente…lo capisci?” rispose la mora quasi meccanicamente,continuando a versare lacrime vuote. Era come se tutti i suoi pensieri e le sue paura più interne fossero riuscite a liberarsi,dopo troppo tempo. Trunks si sedette accanto a lei,forse l’unica soluzione era cercare di farla ragionare. Riuscire a farla tornare sulla giusta via.
“Lo so,lo so chi sei. Sei mia sorella,sei la ragazza più forte e coraggiosa che conosca. Sei…sei te. Abbiamo in noi la discendenza del popolo dei saiyan ma siamo nati qui,sulla terra. Abbiamo il diritto di vivere come tutti gli altri,non abbiamo bisogno di ciò che ci spetta come figli dell’ultimo principe. Ci bastano le piccole cose…la nostra famiglia,i nostri amici. Lo sai,lo sai bene dentro di te.”
Kiliam si girò di scatto verso il fratello,gli occhi erano rossi,quasi color sangue.
“Cosa ne sai te di ciò che è giusto? Pensi che mi vada bene vivere con questo peso addosso,da non poter condividere con nessuno? TI SEMBRA GIUSTO?” rispose attaccando inaspettatamente il fratello,non era in lei. Cercò di tirargli un pugno destro all’altezza del mento ma il ragazzo,per sua fortuna,calcolò bene le distanza e riuscì a bloccarle il braccio. Quello specchio aveva scatenato in lei l’ira nascosta ma,automaticamente,l’aveva indebolita. Involontariamente,a causa del peso e del colpo,il ragazzo scaraventò la sorella dall’altra parte della stanza,andando a sbattere contro lo specchio opposto.
La cosa più strana e che non si ruppe,cosa che preoccupò ancora di più il glicine oltre al fatto della salute della sorella. Si era sentito in colpa per come aveva reagito,era la prima volta che accadeva una cosa del genere. Corse immediatamente verso di lei per soccorrerla.
"Kili mi dispiace...io,io non volevo. Come stai?" chiese alzandola di poco accarezzandole la testa ma quest'ultima non rispondeva,si guardava solo intorno.
"Sto...sto male,mi gira la testa. Ma cosa è successo? Ah.." rispose la mora emettendo dei gridolini dal dolore e cercando di tenersi la testa tra le mani. Sembrava tornata in se,ma in compenso un mal di testa atroce si era impossessata di lei,indebolendola ancora di più.
Trunks guardò gli specchi e capì il loro macchinismo. Riuscivano a manipolare le menti,attirando verso di loro i pensieri più tristi e complicati ricreandoli come riflessi,alterando così tutto ciò all'interno del corpo,nel caso loro la potenza. Aveva allontanato dallo specchio la sorella troppo bruscamente e l'effetto si era manifestato con più potenza,riducendola a sopportare un emicrania fuori dal comune.
Erano in trappola,gli specchi erano troppi e,prima o poi,uno di questi li avrebbe catturati. La tentazione di guardare dentro ad almeno uno era troppa.
Il glicine abbracciò la sorella per vedere se la situazione migliorava,ma continuava a piangere,questa volta da dolore e non telecomandato.
"Non guardare nessun'altro specchio,ti prego...tieni gli occhi chiusi o non ci libereremo mai. Ti giuro che usciremo di qui." disse Trunks lievemente per cercare di farsi capire dalla sorella che piano piano si stava riprendendo.
Kiliam teneva gli occhi rossastri chiusi e concentrò il suo pensiero su altro,doveva liberarsi. Era come intrappolata.
Ad un certo punto vide come una luce,sembrava una porta e la sua mente vi entrò dentro,immediatamente.
Trunks notò che la sorella sembrava addormentata,respirava lentamente e sembrava in pace con se stessa...era come ipnotizzata. Il ragazzo capì immediatamente che l'emicrania aveva portato a quello stato di trans e lui non poteva fare niente. Era stata ufficialmente catturata.
Doveva svegliarla,assolutamente.
"Kiliam,mi senti? Svegliati,ti prego...SVEGLIATI!" urlò ma ormai la mora si era assopita.
La sua mente si era ritrovata a due anni prima,quando allora aveva 15 anni.
Città dell'Ovest era la stessa,la stessa città frenetica e piena di vita.
Una ragazzina mora,dagli occhi scuri e con una codina graziosa correva verso la capsule corp. Indossava un maglioncino con scritto il suo nome,Hikari Son,dei pantaloncini,scaldamuscoli e scarpe da ginnastica.
La mente di Kiliam si rallegrò nel vederla,la sua migliore amica a 15 anni era davvero carina,si ricordava diq uando indossava sempre quel maglioncino.
"KILIAAAM,KILIAAAAMMM! NON CI CREDERAI!" urlò Hikari sotto il balcone della camera della Brief,sbraitando. Si,due anni prima Hikari preferiva chiamare l'amica dal balcone,piuttosto che entrare in casa.
La serranda che separava la camera dal balcone si aprì e uscì immediatamente una ragazzina dai capelli neri come la pece legati in una coda alta e fermati da una bendana che usava come passata e gli occhi azzurri. Indossava una felpa con sopra una CC ben disegnata,una gonna e degli stivali,tipici del design Capsule.
La mente di Kiliam sorrise nuovamente,era lei…ed era una gioia rivedersi. Era strano pensare come in due anni fosse così tanto cambiata,sia fisicamente che mentalmente. A quei tempi,non era ancora la persona orribile che si considerava…forse,perché non era ancora successo ciò che la cambiò. In quel momento,si rese conto che stava per rivivere una delle sue più grandi delusioni…la delusione che la portò al suo cambiamento,al suo nuovo modo di vivere la vita.
“Hika cosa c’è? Quello che penso io?” rispose Kiliam guardando in basso verso l’amica che la raggiunse volando.
“Si,si,si e si! Siamo state scelte per il viaggio a Satan city,il viaggio di scambio e possiamo portare con noi una persona di classe nostra! Non è meraviglioso?”
Le due ragazze urlarono dall’emozione,si era meraviglioso. Si ricordò di quanto si impegnò per meritarsi quel viaggio e si ricordò anche di chi aveva in mente di portare.
“Mi dispiace che è riservato solo a noi,potevamo portare anche Trunks…” rispose Hikari verso la migliore amica che annuì. Per sua fortuna o sfortuna,il suo fratellone sarebbe rimasto a casa.
“Chi pensi di portare?” chiese poi la Brief verso Hikari che le sorrise.
“Ayane ha vinto come noi il viaggio,quindi penso Marron che non ce l’ha fatta. Mi sembra il minimo….o volevi portarla tu?”
“No no,non preoccuparti! Se tu porti Marron io…io penso di chiederlo a..a Goten.”
Hikari guardò sbalordita la migliore amica e scoppiò a ridere,mentre la Brief arrossì violentemente abbassando lo sguardo.
“Goten non è il tipo da viaggi di studio,ecco perché non ho pensato subito a lui. Kili,secondo me,fai uno sbaglio…anche se,credo,che se sarai tu a chiederglielo accetterà di sicuro.”
Kiliam sorrise lievemente e Hikari fece lo stesso.
Era buffo pensare che a quei tempi,aveva avuto anche il coraggio di avere una cotta segreta per Goten…e solo Hikari lo sapeva. Era buffo pensare che se stava con lui,anche solo per fare i compiti o per giocare ai videogiochi,stava bene…e nei due anni successivi vide in lui solo e soltano la delusione più totale e il ribrezzo.
La scena si spostò velocemente e si ritrovò nella cucina della capsule. Sua madre stava dando da mangiare alla piccolissima Bra di 3 anni,Trunks stava giocando all'ultimo gioco per la sua costosissima console e suo padre lo osservava dalla poltrona,il gioco tutto sommato era interessante.La giovane Kiliam scese le scale velocemente e avanzò a passo veloce verso la porto. Si ricordò dove,quel giorno,voleva andare.
"Tu,dove pensi di andare?" chiese Vegeta verso la mora che si fermò immediatamente,l'aveva vista.
"Io?Emh....papi,sto andando dai Son." rispose preoccupata,chissà come avrebbe reagito il saiyan.
"...dai Son?" chiese il principe facendo ridacchiare Trunks che si distrasse dal gioco e perse.
"Si,devo vedermi con Hikari. E' importante" rispose Kiliam per poi guardare sua madre,doveva avere almeno da lei l'approvazione.
Vegeta sbuffò,sapeva che le due erano migliori amiche. Ma non sapeva perchè sua figlia,per andare dalla migliore amica,si era fatta più "carina" del solito.
"Ok,abbiamo capito cara,vai!" rispose Bulma notando suo marito pensante...e aveva intuito che non pensava niente di buono.
"Grazie mami,torno presto,ve lo prometto!Ciao!" urlò la mora radiosa,salutando tutti e uscendo velocemente di casa.
Si,era davvero felice quel giorno. Ricordò che aveva preso la decisione di invitare Goten al viaggio studio,e se avesse accettato sarebbe stata al settimo cielo. Era davvero ingenua,pensò. Era ancora una bambina se la pensava così... vide l'immagine di se stessa volare ad alta velocità verso i monti paoz e poi ,si ricordò di cosa successe. Decise di fermarsi ad un negozietto in centro,prima di andare dai Son.
Guardò la vetrina,specchiandosi e facendo un enorme sorriso. Non si ricordava così..."contenta".
Era un negozio di fumetti,se voleva fare bella figura doveva avvantaggiarsi. Entrò dentro e salutò il venditore,lo conosceva da tanto tempo. Gli chiese di farsi dare l'ultimo numero del fumetto preferito di Goten,che si faceva sempre mettere da parte e che lei,molte volte,doveva andare a ritirare per la svogliatezza di farlo lui.
"Passava lui a prenderlo oggi,no?" chiese il venditore ma Kiliam dissentì.
"Si,lo so,ma voglio fargli una sorpresa." rispose la mora e il venditore le sorrise. Uscì immediatamente con il fumetto in mano e guardò la copertina,felice come non mai.
Ma si ricordò bene che cosa successe poco dopo. Lei ai monti paoz non ci andò mai,perchè Goten era più vicino di quanto pensasse.
Infatti sentì la sua voce,proprio dietro l'angolo. L'avrebbe riconosciuta fra mille. Si appostò lì vicina per assicurarsi che fosse lui e per sua gioia,era proprio lui. Stava sicuramente andando al negozio,per il fumetto.
Rivedendolo com'era due anni prima,non poté far altro che pensare a quanto fosse carino e odioso ricordarlo così. Aveva ancora i residui dei capelli ribelli come il padre,ma piano piano aveva iniziato a tagliarseli,per farsi una pettinatura diversa. Per il resto,era uguale ma più basso rispetto al Goten diciottenne. A quei tempi,erano ancora alti più o meno uguali.
Purtroppo,i buoni pensieri svanirono subito perchè si ricordò bene cosa successe.
Goten non era da solo,era in compagnia. In compagnia di Reika,si ricordò bene di lei. Era in classe sua due anni prima,prima che si trasferisse a Città dell'Est. Beh,non fu una grande perdita. Quella ragazza era una tra le più brave in classe e,stranamente,aveva vinto anche lei il viaggio per Satan City. La mora rabbrividì guardando i due che stavano per arrivare al negozio...sicuramente,le avrebbe chiesto di andare con lei. Tutti sapevano che a Reika piaceva Goten....e nessuno sapeva che anche a Kiliam piaceva Goten. Certo,la Brief era solo la "migliore amica".
Fu come un fulmine a ciel sereno il momento in cui Reika chiese al Son di andare con lei a Satan city. Era spacciata,avrebbe sicuramente accettato. Kiliam,per la prima volta nella sua vita,si sentì come un insetto minuscolo e inutile.
Non sarebbe mai più successo,l'altezzosa Kiliam non sarebbe stata più scalfita. Da lì,la Brief diventò l'esatta copia di suo padre....decise di non mostrarsi più debole e pietosa.
"Si..si,perchè no." rispose il moro verso Reika che battè le mani,in modo così fastidioso che Kiliam si sentì ancor di più ferita nell'anima.
Doveva intervenire,immediatamente.
Lei ne aveva il diritto.
Ma le sue ginocchia tremavano e si sentiva come bloccata al muro,non riusciva a prendere il coraggio di muoversi.
Fu un attimo,un attimo che si scordò mai. Quella ragazza ebbe il coraggio di baciarlo così,perchè le andava. Di baciarlo mentre la Brief era lì a pochi metri e vide tutto,o almeno solo l'inizio perchè scappò immediatamente,non poteva farsi ancora del male. In volo strappò il fumetto e lo bruciò in aria e iniziò a piangere,come non mai. La sua mente non aveva mai dimenticato ciò,ci rimase male e perse tutte le speranze...le perse perchè credeva in qualcosa. In qualcosa che evidentemente da parte di lui non c'era mai stata,lui si divertiva a giocare con i suoi sentimenti. Si era divertito anche troppo.
I due anni successivi,trattò Goten come meritava di essere trattato e lei non trovò mai il modo giusto di vendicarsi. Riuscì a eliminarlo dalla sua mente con la ripicca,avendo altre storie....ma ora,si ritrovava a ripensare di nuovo a lui.
Perchè quei maledettissimi specchi le avevano ricordato quel brutto ricordo? Ci doveva essere una spiegazione e voleva,a tutti i costi,fuggire e risvegliarsi.
Non poteva sopportare ancora,non poteva per il semplice fatto che il suo cuore si era riaperto dopo anni e in modo così drastico che stava male,davvero male.
Intanto Trunks cercava invano di svegliare la sorella ma quest'ultima continuava a vivere il suo vecchissimo ricordo e rendersi conto di quanto fosse stata stupida a dimenticare tutto. Gli specchi avevano fatto il loro compito,riuscire a indebolire la mezza saiyan....colpendo il suo punto più debole : i sentimenti. 
"Ti devi svegliare...mi devi sentire,ascoltami...ti prego,ascoltami..." continuava a ripetere il glicine ma niente da fare,la ragazza continuava a non dare segni.
Il ragazzo iniziò a cedere,continuare a provare non aveva più senso. Improvvisamente,lo specchio alla sua destra si illuminò,ma non era una luce abbagliante. Una luce tenue,leggermente rosastra che dava un senso di tranquillità,spensieratezza. Tutto il resto si spense e davanti agli occhi di Trunks rimase solo quello specchio gentile.
Era stanco e quello specchio non aiutava,sembrava trascinarlo verso se. Doveva raggiungerlo,era così tranquillo...era così calmo.
Con le poche forze che aveva in corpo,il ragazzo lasciò la sorella appoggiata al muretto e si trascinò verso lo specchio,che lo chiamava.
I suoi occhi stanchi e vuoti si posarono sul riflesso dello specchio. Erano riusciti a catturare anche lui.
Vide un ragazzo molto più grande di lui,un uomo a tutti gli effetti.
E,per suo stupore,si riconobbe subito.
Era lui,portava un codino che teneva raccolti i capelli lunghi ed era vestito con gli indumenti tipici della Capsule Corp...aveva proprio l'aspetto del direttore. Sembrava tutto perfetto,ma non era così. Si sentì la testa pesante,cercò di rimanere sveglio per continuare a vedere quel riflesso piacevole ma in un attimo cadde e sprofondò in un sonno profondo.
Fu davvero un attimo,una frazione di secondo e si ritrovò in un luogo a lui sconosciuto. Nonostante tutto,sembrava così familiare.
Era città dell'Ovest,ma totalmente diversa. Era composta unicamente da palazzi altissimi e la Capsule era uno di questi. Tanti palazzi grigi,allineati perfettamente.
L'immagine si spostò immediatamente e vide se stesso alle prese con un macchinario,un macchinario impensabile dalle dimensioni enormi. La sua mente,per suo dispiacere,capì che era una macchina da guerra.
Il Trunks adulto continuava a lavorarci e ogni tanto si asciugava il sudore,non sembrava contento della sua opera....forse,era costretto a farla.
Si vedeva che non ci metteva il cuore.
Si alzò dalla macchina e spostò il suo sguardo al comodino lì accanto,su una foto in particolare.
La mente del giovane Trunks rabbrividì dalla gioia, in quella foto c'erano lui e Hikari. La sua Hikari. Sembravano molto più grandi,una coppia stabile...forse erano sposati.
Ma notò immediatamente che il Trunks adulto sorrise amaramente,non sorrise di gioia.
"Signore,ci sono visite per lei." disse una voce meccanica che echeggiò in tutto il laboratorio.
"Ok,le faccia entrare..." rispose l'uomo distaccandosi con lo sguardo dalla foto e alzandosi,per vedere chi era venuto a trovarlo.
La mente del giovane Trunks vide entrare in scena una ragazzina di nemmeno 15 anni,aveva i capelli neri raccolti in una coda e indossava dei vestiti comodi,da combattimento...non aveva la minima idea di chi fosse. Ma riconobbe immediatamente il ragazzo che entrò accanto a lei,capelli ribelli e con una tuta da combattimento,fregiato sui bracci. Era Goten adulto,il suo migliore amico.
"Mi fa piacere vedervi...di questi tempi,qualche faccia amica fa sempre bene." disse il Trunks adulto e i due ospiti annuirono.
"Abbiamo avuto a che fare con un gruppetto dell'esercito,è stato semplice eliminarli." disse la ragazzina mora avvicinandosi al macchinario del Brief.
"Pan,non ti avvicinare troppo,è ancora in fase di costruzione!!" urlò Goten verso la ragazzina che si ritrasse subito. Il giovane Trunks non ci credette,era Pan. La piccola Pan,impossibile!
"Non ti preoccupare Goten,non è ancora pericoloso." rispose Trunks verso l'amico che fulminò con lo sguardo la nipote.
"...lo diventerà quando sarà finito,l'ennesimo macchinario per i ribelli." aggiunse il glicine con aria sofferente.
"Questa guerra non avrà mai fine...ma non è poi così male battersi con l'esercito!" rispose Pan come se fosse un gioco,mentre i sue mezzi saiyan adulti si guardarono tristemente.
"Ci sono novità...per quanto riguarda Kiliam? E' da mesi che non la vedo,sono bloccato qui dentro....da quando Hikari ci ha lasciati." chiese Trunks verso il Son che si sentì a disagio. Il giovane Trunks non riusciva ancora a capire…dov’era Kiliam? E perché Hikari…
“Hikari sarebbe stata fiera di te,lo sai Trunks.” Rispose Goten abbassando lo sguardo riferendosi alla gemella,Pan fece lo stesso.
La mente del giovane Trunks collegò subito. Si sentì male,voleva urlare dal dolore ma non poteva…era bloccato da quei pensieri. Non poteva essere vero….ase quello era il vero futuro,avrebbe perso la sua Hikari. Com’era potuto succedere? Perché era successo?
“Comunque Kiliam beh,lo sai. E’ ad organizzare il prossimo attacco all’esercito,questa volta vediamo di puntare alla base di quel maledetto.” Rispose Goten e Trunks accennò un lieve sorriso.
“Chi l’avrebbe mai detto,mia sorella a capo di tutti noi,dopo essere stati costretti a rivelare la nostra vera identità. Ha davvero il sangue di nostro padre.”
Pan sorrise pensando alla Brief,sembrava un punto d’ispirazione per lei.
La mente del giovane Trunks si riempi come di fogli di giornale e si rese conto che era tutto cambiato,a causa di Kooseki i saiyan rivelarono al mondo la loro esistenza e si crearono così i due schiarimenti,l’esercito del tiranno e i ribelli,dove solo i terrestri più forti e con un buon spirito e alieni accorsi per  aiutare vi potevano entrare. Vegeta prese il comando ma a causa di una forte malattia perse l’uso delle gambe e regredì sempre di più. Il tutto fu lasciato ai figli ma il Trunks adulto dovette combattere dentro di se per la perdita della moglie,morta durante un attacco da parte dell’esercito. Si chiuse così tanto in se stesso che decise di dedicarsi solo alle macchine da guerra e,di conseguenza,l’intero comando passò nelle mani di Kiliam….ed era da mesi,che non vedeva la sorella.
La scena tornò immediatamente nel laboratorio.
“E tu non potevi sceglierti moglie migliore.” Aggiunse il glicine tornando al discorso di prima, facendo sbuffare il Son,sembrava quasi divertito.
“ “Quasi” moglie. Ti ricordo che, se Kooseki  firmava i patti per non riniziare la guerra, a quest’ora eravamo già sposati. A quanto pare,dobbiamo continuare a rimandare. Abbiamo altro a cui pensare.” Rispose Goten mentre Pan gli faceva il verso,non sembrava un tipo da romanticherie.
“Se nostro padre la vedesse,se non fosse bloccato dalla sua malattia e da quegli stupidissimi macchinari…” disse Trunks per cambiare argomento,la mente del giovane capiì che Vegeta,per fortuna, era ancora vivo anche se malato.
"Comunque,perchè siete qui?" chiese il Trunks adulto perchè,sicuramente,avevano qualcosa da dirgli.
Non ci fu nessuna risposta,perchè l'immagine si spostò immediatamente e portò la mente del giovane Trunks altrove,lasciandolo a bocca asciutta.
Si ritrovò vicino al mare,lungo una scogliera e su questa scogliera vi era come un accampamento enorme e ultra moderno.
Vide,sulla punta estrema della scogliera due donne che guardavano l'orizzonte,forse aspettando una risposta.
La più anziana aveva i capelli azzurri,leggermente sbiaditi,e raccolti in una treccia che formava una specie di chignon. Portava gli occhiali,i suoi occhi rimanevano sempre comunque vispi e vestiti comodi,da meccanica.
L'altra era molto più giovane e aveva gli stessi occhi della donna accanto. L'unica differenza erano i lunghi capelli neri legati con dei nastri in due code. Portava una specie di battle suit ma con degli elementi moderni,firmati capsule corp. Notò che aveva una gamba scoperta,completamente coperta da dei nastri da medicazione...infatti si intravedeva degli squarci nella pelle. Dalla fierezza della posa di quest'ultima e della gentilezza che trasmetteva l'anziana,intuì che erano sua madre Bulma e Kiliam.
"Pensi che arriverà?" chiese Bulma verso la figlia che rispose con un lieve cenno della testa,continuando a fissare il mare davanti a loro.
"Credo di si."
Infatti la mente del giovane portò subito al momento dell'arrivo di tre entità che si rivelarono se stesso,Goten e Pan. A quanto pare,il Trunks adulto aveva accettato la proposta di rivedere i suoi familiari dopo tanto tempo,dopo aver passato mesi e mesi in laboratorio.
"Oh,figlio mio!" disse Bulma accennando un sorriso e raggiungendo a passo moderato il giovane che l'accolse con un abbraccio. 
"Mamma." disse il glicine stringendola mentre quest'ultima scoppiò quasi a piangere,per la mente del giovane Trunks fu una scena davvero commovente....provava i sentimenti della sua versione del futuro.
 Kiliam si avvicinò lentamente,notò che faticava a muoversi con la gamba fasciata.
"Ferma,o non guarirai mai." disse Goten verso la mora che sembrava irritata,voleva farcela da sola. 
"Mi aiuti troppo e per me non è giusto..." rispose la mora ma Goten non le diede tempo di rispondere,sorrise lievemente, le prese un braccio e lo mise sopra il suo collo.  La portò verso il fratello che accorse immediatamente verso di lei,non voleva farla muovere troppo.
Il glicine abbracciò immediatamente la sorella che sorrise,stringendolo con tutte le forze che aveva.
"Mi dispiace per come ti hanno ridotta,non credevo che..." disse Trunks adulto ma la mora lo fulminò subito con lo sguardo.
"Hey,sono viva e pimpante come non mai,non sarà certo una gamba mal ridotta a fermarmi! Tra non molto guarirò,la mamma mi sta curando con delle nuove medicazioni...intanto,stiamo escogitando il nuovo attacco." rispose Kiliam staccandosi dal fratello.
"E ci sono Goten,Pan e Bra ad aiutarmi. Non devi davvero preoccuparti per me." aggiunse Kiliam barcollando un po' e Goten fu costretto a riprenderla per tenerla in piedi.
"Bra...dov'è Bra?" chiese immediatamente il glicine non vedendo la sorella minore.
"E' da Vegeta,facciamo a turni per andare a controllarlo..." rispose amaramente Bulma pensando al marito.
L'immagine si spostò così,in una stanza bianca con in mezzo il saiyan bloccato a dei macchinari,con gli occhi chiusi e riposi.
Accanto a lui una ragazzina dai lunghi capelli azzurri,uguale identica alla madre. Portava una canotta ,dei pantaloncini e ai piedi degli stivali della Capsule. Ricordava tanto Bulma e la Kiliam del presente,era sicuramente la piccola Bra. Non levava lo sguardo dal corpo del padre che respirava lentamente e la sua pelle era biancastra,lui che era sempre stato scuro edi carnagione,come ogni saiyan che si rispetti.
Il Trunks adulto entrò seguito dagli altri e,appena Bra lo vide,urlò e su buttò al suo collo dall'emozione. Adesso,la famiglia era completa.
"Come stai,Bra?" chiese il glicine verso la sorellina ormai non più così tanto piccola che gli regalò uno dei suoi sorrisi.
"Sto bene,eravamo qui ad aspettarti." rispose guardando poi suo padre.
Trunks adulto si avvicino al macchinario e si sedette accanto ad esso,per guardare meglio suo padre....e si sentì in colpa,come non mai.
Non aveva fatto niente per tutti loro,tranne che costruire armi su armi....non aveva fatto niente,dal dolore per la morte di Hikari.
E guardando suo padre,capì che aveva perso troppo tempo...e se Hikari fosse stata ancora viva,avrebbe voluto che lui combattesse. Per lei,per tutti.
Guardò poi sua madre e le sue sorelle,in particolare Kiliam. Sua sorella aveva combattuto con onore e nonostante le ferite,continuava a dirigere ciò che era stato lasciato e continuava con il sorriso sulla bocca. Lui doveva fare lo stesso,non sarebbe stato più inutile.
"Papà,sono io...sono tuo figlio,Trunks. Dopo molto tempo,ho veramente capito qual'è il mio obiettivo...è essere utile a tutti voi,proteggervi e combattere per il nostro futuro. Hikari avrebbe voluto questo...non la sofferenza di tutti noi. Ti prometto,che da oggi in poi,tutto cambierà." disse prendendo la mano piena di lividi del padre mentre il resto del gruppo assistette alla scena.
Una luce abbagliante fermò la scena e il giovane Trunks si sentì come strozzato,faticava a respirare. Una voce sconosciuta dentro di se apparve e iniziò a rimbombare nella sua testa.
"Hai paura del futuro,giovane principe e sempre ne avrai. Arrenditi,è ciò che ti aspetta."
Dopo ciò,fu buio.
Entrambi i fratelli Brief,ancora all'interno delle loro paure erano sdraiati per terra,nell'enorme stanza degli specchi.
Avevano giocato con loro e con i loro punti deboli. Se Kiliam sognava di vivere come la sua razza e aveva paura a ricordare la sua delusione sentimentale,Trunks aveva paura delle conseguenze future,di non essere all'altezza per ciò che sarebbe avvenuto se non fossero riusciti a scampare a quel nuovo pericolo.
Una porta si aprì,illuminando la stanza buia.

 
Vegeta aprì gli occhi come si fosse risvegliato da un sogno durato cento anni. Davanti a se, luci sfuocate si fecero spazio nella stanza vuota dove si trovava.
Sentì tutti i muscoli intorpiditi, come fosse stato lanciato da chissà quale altezza.
Fece pressione sulle mani ben salde al freddo pavimento e si mise in ginocchio osservandosi intorno.
"..allora, era tutto falso..?" disse a bassa voce osservando davanti a se.
Non capiva dove si trovava, l'idea di essere da solo senza spiegazioni o indizi lo faceva sentire ancora più perplesso.
Si alzò in piedi, sentendo un forte dolore alle gambe.
Strizzò un occhi ma cercò di resistere; voleva uscire da quella stanza vuota e cercare Bra.
Si avviò verso la porta e l'aprì trovandosi davanti un lungo corridoio
"..chissà se starò facendo la cosa giusta.." disse l'uomo un po' titubante. Si diresse verso destra e camminò lento.
Migliaia di pensieri si affollarono nella mente del Sayan.
La visione della sua piccola Bra..sarà stato un segno?
Tutto quel sangue a terra, l'aveva spaventato.
Aveva il timore che fosse stato uno dei giochetti di Kooseki
Continuò quella camminata titubante, finché non vide una porta dalle fattanze antiche
" Strano design per una navicella.” disse alzando un sopracciglio.
Aprì la porta e davanti a se vide una stanza che sembrava uscita da un film sul Medioevo. Archi, caminetto in pietra senza vetro, colonne, mosaici. Il tutto in una navicella ultratecnologica.
Curioso.
Molto curioso.
Si fece avanti notando delle ombre infondo, riunite al caminetto. Non vedeva bene perché era ancora sotto effetto di quella specie di ipnosi.  Così, si stropicciò gli occhi e notò dei particolari che..gli fecero capire tutto. Prima di proferir parola, sentì un battito di mani propagarsi nella stanza. Una piccola figura si avvicinò, aveva suppergiù la sua stessa altezza.
"..tu.." sibilò il Principe, capendo che si trattava di uno dei guerrieri che l'aveva ridotto in fin di vita alle Capsule.
Suisyoo per l'esattezza.
" Bene, bene, bene. E' arrivato il grande Vegeta." lo prese in giro il guerriero sorridendoli maligno davanti.
" .." Vegeta stava in silenzio, non voleva fare le cose affrettate.
" Sei sorpreso di vederci? Ma certo che no. Sai perché sei venuto qui e sai perché NOI siamo qui. Ebbene, hai ancora intenzione di prenderle?" sibilò al suo orecchio il guerriero, girandoli lentamente intorno.
" Noi siamo molto più forti di te e dell'altro Sayan che chiami Kaaroth..dovresti averlo capito principino. La nostra potenza ti ha fatto versare non poche lacrimucce eh?" continuava a stuzzicarlo ma Vegeta, nonostante la voglia di tirarli un cartone in bocca, cercava di mantenere la calma.
Appena Suisyoo tornò davanti con quel suo sorriso da strafottente, Vegeta aprì bocca.
" Sono qui, per la mia famiglia." disse deciso, con il suo tono freddo.
Suisyoo ridacchiò appena.
 " Ma che uomo di classe. " disse Rubii raggiungendo i due.  Vegeta spostò appena lo sguardo assottigliato verso la donna
" Dico davvero, dopo averle prese sei tornato a cercare la tua bimba. Hai un gran coraggio..oppure, è puro masochismo?" ridacchiò la donna.
" Ma andiamo, non siamo così monotoni. Lui è il Principe dei Sayan. Lasciatosi picchiare da 3 guerrieri clonati, oltretutto " intervenne da lontano un altro guerriero, Sekitan , facendo ridere gli altri.
Ad un certo punto, un quadro si spostò e si girò all'indietro. Comparve una gabbia, con dentro Kiliam e accanto un'altra con dentro Trunks. Erano entrambi addormentati.
Vegeta sgranò appena gli occhi, ma non corse. Si avvicinò lentamente, con il suo passo da freddo Sayan, e le guardò attentamente.
" Oh, ma guarda. Il Capo ti ha fatto un regalino, non sei contento?" disse Rubii avvicinandosi con Suisyoo.
Vegeta osservava attentamente i figli, come stesse parlando con loro tramite telepatia. Poggiò una mano sulla sbarra di Kiliam e la guardò intenso. Non aveva espressione precisa sul volto. Dopo qualche istante, comparve un'altra gabbia, ma calò dall'alto. I guerrieri si alzarono dai divani e la guardarono.
Vegeta si voltò e in quel momento, non potè che sgranare gli occhi: era Bra, viva e sveglia!
" Papà!!" gridò la piccola con le lacrime agli occhi, con la sua vocina disperata.
Vegeta si ricompose e andò verso di lei lentamente, ma c'era voglia di correre nel suo passo.
Raggiunse la piccola e si chinò poggiando le mani sulle sbarre.
" Bra.." disse sorridendole dolcemente; in quei momenti, si malediva di essere così orgoglioso.
" Papà!! Oh papà, ho paura! Ti prego andiamo via!" disse la piccola disperata stringendo con le sue manine i guanti bianchi e leggermente sporchi del padre. Vegeta fece passare una mano fra le sbarre e le accarezzò una guancia asciugandole i lacrimoni che le inondavano il piccolo viso roseo. Sorrise appena, molto amaro, pensando a quanto avesse paura quella sua povera bambina, in mezzo a tanti pericoli a causa del suo passato..
gli si stringeva il cuore.
" Andrà..tutto bene. Non ti devi preoccupare Bra, vedrai che andrai via sana e salva.." disse sorridendole
la piccola sorrise, le parole del padre la rincuoravano sempre.
" Da brava ora, asciugati le lacrime.." la piccola annuì.
Vegeta riportò la mano lungo il suo fianco e la piccola strinse i piccoli pugni.
" Si papà! " disse convinta.
Il Principe sorrise nel vederla determinata e si rialzò osservando gelido i guerrieri.
" Che scena commuovente..mi vengono le lacrime agli occhi.." disse Rubii da finta commossa.
" Sei davvero un tenerone Vegeta, lo sai?" disse un'altro guerriero, Kiiro , ridendo.
" Dov'è Kooseki?" chiese minaccioso il Sayan.
" Uhm? Perché? Cosa vorresti fare? Liberare i pargoli e fare fuoco e fiamme??" disse Sekitan gesticolando.
" Oh no, voglio solo ringraziarlo per essersi preso cura della mia Bra " sorride sadico il Principe.
I guerrieri sorrisero.
 " Oh..ma che simpatico..e così vuoi sfidarci ancora?"
" Non ti è bastata la lezione, scimmione?"
Il Principe socchiuse gli occhi.
" Dovreste saperlo: ogni volta che noi Sayan veniamo fatti finire a terra in fin di vita e sopravviviamo, rinforziamo il nostro corpo e il nostro spirito. Arrivati vicino alla Morte certa, diventiamo ancora più forti. " disse facendo visibilmente irritare Suisyoo.
Il guerriero, odiava il Principe proprio per questa caratteristica. Strinse un pugno a sangue facendo aumentare l'aura.
Rubii gli accarezzò la spalla.
 " No Suisyoo, lo sai che non dobbiamo infrangere gli ordini " disse lei facendolo calmare.
Vegeta iniziò a ridere e volse lo sguardo verso l'alto
" MI SENTI VIGLIACCO?! IO NON ME NE ANDRO' DI QUA SENZA PRIMA AVERTI SQUARTATO FINO AL TUO ULTIMO OSSO! LA PAGHERAI PER L'AFFRONTO CHE HAI FATTO AL PRINCIPE DEI SAYAN E ALLA SUA FAMIGLIA!" urlò il saiyan,pieno di rabbia.
In quel momento, il pavimento tremò leggermente e dall'alto scese una piccola pedana, su cui era comodamente seduto Kooseki. Una volta arrivata a terra, il Dottore si alzò dalla lussuosa poltrona e si avvicinò al Principe battendo le mani,osservandolo con uno sguardo di sfida.
" Mi hai emozionato con quel discorso sai? Voglio proprio vederti all'opera"
" E' ora che lo spettacolo..abbia inizio, Principe Vegeta " disse per poi schioccare le dita.

 

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Capitolo 11
*** 10. Nella tana del lupo (parte terza). ***


Buonasera! Finalmente eccoci qui con il nuovo capitolo,scusate il ritardo ma siamo state brave ad avvertire nello scorso u.u Ringraziamo per le visite e le recensioni e pubblicheremo il prossimo...Sabato! 
Enjoy!

B - G - E.


Vegeta,Kooseki © Dark Vegeta

 


10. Nella tana del lupo (parte terza).

***

Dopo tante peripezie, finalmente Vegeta giunse nella Sala Grande, dove erano riuniti tutti i guerrieri di Kooseki. Trovata la piccola Bra e i figli, in gabbia ma per fortuna sani e salvi, il Principe si trovò faccia a faccia con i guerrieri che l'avevano ridotto in fin di vita. Entrò in scena, anche il Dottore. Il Principe sgranò gli occhi, quasi inorridito dalla figura del Dottore.
Strinse i pugni facendo comparire un sorriso leggermente sadico sul volto.
 " Ma guarda..sentivo un certo fetore.." disse facendo sorride il Dottore.
 " Mio caro Principe, non sei per niente cambiato. Comunque, hai visto? Prima o poi la vendetta bussa alla tua porta.." disse portando le braccia dietro la schiena e iniziando a camminarli intorno.
 " Tu e il tuo paparino, mi avete trattato come uno schiavo. Gettato fuori dalle mura del vostro lussuoso palazzo e lasciato solo.
Davvero un comportamento degno di ricambio, non trovi?" Vegeta stava in silenzio, osservandolo con la coda dell'occhio. " Beh sai, avevo notato un certo..valore, se così si può chiamare, da parte tua verso i tuoi figli. Specialmente in quella mocciosetta non ancora allenata come si deve. E mi sono detto..perché non giocarci? "
Vegeta strinse un pugno.
" Non importava un pretesto simile per avermi..lurido verme " ringhiò il Principe facendo irritare i guerrieri. Kooseki, seppur leggermente irritato anche lui dalla riluttanza del Saiyan, cercò di sfoggiare uno dei suoi soliti sorrisetti sadici e si accarezzò i capelli con fare nervoso.
" Non penso saresti venuto nella mia zona con un semplice messaggino, sai? E poi andiamo, non ho fatto niente alla tua piccola Bra, come hai notato è viva e vegeta." disse avvicinandosi alla gabbia. La piccola si allontanò dalle sbarre finendo sul fondo.
" Vedi? Non ha nemmeno un graffio!" disse per poi ridere divertito. Vegeta lanciò un'onda che fece esplodere un tavolino con sopra argenteria, a poca distanza dai due. Kooseki si alzò dandoli le spalle, mentre la piccola Bra si copriva la testa impaurita.
 " Stalle lontano.." ringhiò Vegeta abbassando il braccio lentamente.
“Almeno che tu non voglia diventare cenere " aggiunse trasformandosi in Super Saiyan.
Suisyoo si teletrasportò davanti a Vegeta
" Non ci provare luri.. "
Neanche il tempo di finire che il Principe lo scaraventò contro una colonna, prendendolo rabbioso per il braccio e lanciandolo. Iguerrieri si misero all'attacco, mentre Kooseki alzò semplicemente un braccio verso il soffitto e disse, sorridendo
" Prego.."
Rubii partì all'attacco per prima, viste le condizioni del compagno, lanciando varie sfere verso il Saiyan.
Vegeta le schivò prontamente e immobilizzò la ragazza da dietro tirandole svariati calci sulla schiena. La guerriera si staccò tirandoli un calcio che prontamento il Sayan schivò. Le afferrò la gamba e la gettò sopra Suisyoo, facendola sbattere contro un'altra colonna che si scheggiò. Sekitan, furioso come sempre, iniziò a colpire selvaggiamente il Principe da dietro. Questi, incassati vari colpi, si girò di scatto e bloccò i polsi del gigante; Sekitan voleva stritolarlo per le braccia, ma Vegeta lo bloccò.
 " D-dannato moscerino.." sibilò il guerriero cercando di toglierselo. Vegeta sorrise e, facendo pressione sulla presa dei polsi, si sollevò da terra, colpendo in pieno volto Sekitan con la suola degli stivali.
Il guerriero indietreggiò, reggendosi il naso sanguinante con le mani, guardando il Saiyan con puro odio. Vegeta sorrise, ma mentre stava per attaccarlo, arrivò di lato un'altro guerriero munito di spada.
Un piccolo pugnale in volo sfiorò una guancia del principe che si lacerò appena facendolo sanguinare. Questi se l'accarezzò per poi spostare leggermente lo sguardo verso la direzione da dov'era arrivata
Kiiro sguainò la spada guardandolo serio.
 " Non ci sconfiggerai, come non l'hai fatto la prima volta"
Vegeta socchiuse gli occhi, come per fare il solito strafottente.
" Tsk..quante calunnie in una sola volta!" rispose ed aumentò l'aura. Si diresse verso il guerriero e questi non fece nemmeno in tempo ad affondare con la spada che si ritrovò sotto il Saiyan in preda alla sua furia distruttiva.
Il principe lo riempiva di pugni sul ventre facendolo tossire fortemente, finché non gli mollò un cartone decisivo sulla guancia, facendoli perdere i sensi. Si rialzò accarezzandosi il mento con il palmo della mano.
" Non è certo una spada a renderti forte, idiota." sputò di lato, ma neanche il tempo di rifiatare che Aoi lo sorprese dall'alto,
e iniziò a controbattere fortemente.
Dapprima, Vegeta subì molti attacchi, ma quando Aoi lo gettò verso il muro per poi colpirlo con una sfera d'energia
il Sayan si rialzò in piedi bloccandola e facendola tornare al mittente.
    Fu la volta di Saikuron che tentò un'attacco frontale ma senza successo: Vegeta lo sorprese con il suo cannone e questi perse i sensi. Il Saiyan, ansimando, osservò tutti i guerrieri a terra e sorrise, per poi scoppiare a ridere
" Inutili cloni! Sono io il vero Saiyan in questa stanza!" urlò ma la sua gloria svanì dopo poco..
Suisyoo si alzò, come se non avesse subito alcun attaccò e guardò il Saiyan con sguardo freddo
" Sai Vegeta, devo ammetterlo. La tua infantilità è ammirevole.. " si sistemò i guanti.
" Che cosa?!" rispose irritato l'uomo, leggermente incredulo.
" Ha ragione..sei peggio di un bambino." replicò Rubii, che si alzò e si sistemò.
" Sei una nullità, non vali assolutamente niente."
Sekitan si asciugò le ultime chiazze di sangue guardandolo con lo sguardo freddo e privo di sentimenti di dolore degli altri
Vegeta non capiva e il nervoso lo stava inondando, perché i guerrieri, nonostante i colpi subiti, ora si alzavano come svegliati da allora?
" Deludente, deludente.." disse Kiiro alzandosi, portando la spada al proprio fianco.
" I..impossibile..come fanno a… " balbettò il principe osservandoli.
Anche gli altri guerrieri si alzarono, con uno strano sorrisetto stampato.
" Vedi, carissimo scimmione, tu sottovaluti sempre le capacità altrui. Così, conoscendoti dai miei dati, ho deciso di farti capire che è sbagliato. " disse Kooseki girandosi e avanzando verso di lui.
" In tutte le tue battaglie, se noti di essere in vantaggio, sei cosparso dalla tua incredibile voglia di eccellere.
Hai visto che i miei guerrieri erano in difficoltà e hai creduto di poterli battere così "
Vegeta continua a guardarli quasi sul disperato.
" Ma ora, i giochi sono finiti. " disse il Dottore e appena si riallontanò, tutti i guerrieri partirono all'attacco massacrando il Saiyan.
Vegeta cercò di controbattere, ma sembravano quasi rinati.
Più veloci, più forti..che Kooseki, avesse perfezionato anche la capacità dei Saiyan in loro?
Suisyoo sorrideva ad ogni attacco; prese il Saiyan per il collo e lo strinse.
" Quanto mi piace ogni volta vedere il tuo lurido orgoglio andare via come vento, verme " sibilò e mentre lo stringeva, creò un'onda davanti al suo ventre che lo scaraventò dove Vegeta aveva scaraventato lui e Rubii.
Il Principe osservò i 7 guerrieri con il sangue che li colava dalla fronte e rendeva appannata la vista.
" Ancora una volta l'hai fatta la tua figura Saiyan. " disse Rubii ridendo,quasi malefica.
Sekitan afferrò il Saiyan per il collo, sbattendolo contro il muro e facendolo appena gridare.
" Da bravi ragazzi, in fila indiana!" disse ironico e i 6 guerrieri si misero intorno ai due picchiandolo a turno.
Dopo una ventina di minuti di torture, il povero Vegeta venne gettato a terra.  Era straziante,era una sensazione orribile che il Principe aveva provato poche volte nella sua vita e credeva che non l’avrebbe più riprovate. Essere umiliato era ciò che più lo impauriva e in quel momento,si sentiva tale. Umiliato,fino al midollo.
Vegeta cercò di riprendere i sensi e strinse una gamba a Suiysoo.
 " La..pagherete.." disse sputando sangue.
Il guerriero si staccò sorridendo
La piccola Bra, che aveva assistito a tutto, tremava e piangeva in un angolo della gabbia
" Peccato che il tuo amichetto Kaaroth non ci sia a vedere la tua disfatta.." disse Kooseki sedendosi.
Vegeta si gettò sul pavimento con entrambe le braccia.
"Già..Kaaroth.." disse prima di svenire del tutto.

***

Trunks aprì gli occhi quasi di botto,con una velocità fulminea. Intorno a se non riusciva ancora a capire le linee e i colori,vedeva tutto chiaro e faticava a tenerli aperti. Sbatteva le ciglia continuamente fino a quando iniziò a percepire delle urla e dei rimbombi ma la sua testa non riusciva ancora a connettere.
Si era liberato di quei pensieri orribili ma ancora aveva nella testa il mondo parallelo che si era creato a causa degli specchi,non riusciva a distinguere del tutto la realtà.
Capì di essere disteso per terra e continuando a non veder nulla provò a muoversi,per capire in che luogo si trovava.
Iniziò a toccare intorno e sentì come del metallo,freddo e inodore. Si spostò di poco verso destra,strisciando con le gambe e alzando la mano,sempre alla sua destra,afferrò un asta anche questa di metallo.
Fece scorrere la mano e capì che c'erano tante aste,tutte in fila. Piano piano la sua vista si fece viva e realizzò,finalmente,di essere in una gabbia...e quasi si rallegrò,non erano più in quella maledetta stanza degli specchi.
Alzò di poco la testa e ancora un po' frastornato notò un altra gabbia vicino alla sua e stringendo gli occhi vide una massa di lunghi capelli neri sparsi. Kiliam,non c'era dubbio. Si avvicinò sempre di più alle aste che tremavano per i continui rimbombi,vide delle luci ma non riusciva ancora a concentrarsi e a dar attenzione. Forse,era all'inferno.
Guardò la sorella nella gabbia accanto che respirava a tratti,lentamente...e i suoi occhi erano rossi come non mai e le guance rigate dalle lacrime. Evidentemente,anche la mora era stata catturata in brutti pensieri e questo fece rabbrividire il fratello. Cosa aveva visto? Forse la sua stessa cosa?
Chiuse gli occhi dalla troppa luce emanata e rientrò nei suoi pensieri,l'immagine di Hikari morta impressa nella mente. Ritornò subito alla realtà e cercando di focalizzare,tornò quasi ad uno stato "umano". La sua vista sembrava tornata e per suo stupore vide di trovarsi dentro un enorme sala,un sala dal sapore antico.
Ma la sua attenzione fu attirata dal combattimento che si stava volgendo davanti ai suoi occhi. Vide tutti e 7 i saiyan accanirsi divertiti verso a figura che non riusciva a comprendere,non riusciva a darle una identità.
Si girò di scatto e notò un altra gabbia,più piccola rispetto alla sua e all'interno c'era sua sorella Bra,completamente distrutta dai troppi pianti. Urlava e piangeva ma allo stesso tempo di ritraeva,aveva paura. Accecato dalla rabbia,voleva liberarsi e andare dalla piccola. Non sopportava vederla così.
"Bra!!" urlò verso di lei ma continuava a guardare il massacro,era troppo per lei,non poteva assistere a scene del genere.
Un lampo più accecante dei precedenti invase la stanza e fu un attimo scoprire che il corpo massacrato era di Vegeta. Trunks spalancò gli occhi e si sentì senza respiro,suo padre perdeva sangue ovunque ma continuava a reagire inconsciamente,continuava a resistere.
L'ira si stava sempre di più impossessando di lui.
Le sue sorelle stavano provando dolore e suo padre molto di più e questo non poteva accettarlo. Doveva intervenire,sapeva di potercela fare.
Si alzò con tutte le sue forze e iniziò a muovere le lunghe aste di metallo,doveva liberarsene staccandole.
Iniziò ad urlare per il troppo impegno ma queste non cedevano.
"Non è possibile!!!" urlò rendendosi conto che non erano semplici aste,se lo erano le avrebbe scaraventate via in un nano secondo.
Le impugnò ancora più forte continuando ad osservare la sofferenza di suo padre che lo ibncoraggiava a continuare a provarci.
Nella gabbia accanto,anche Kiliam aveva ripreso coscienza.
Si spostò i lunghi capelli da sopra il suo viso e cercò di tenere gli occhi aperti,ma le luci forti che si presentavano ad intermittenza non glielo permettevano. Sentiva delle urla e dei suoni magnetici e freddi,privi di umanità.
Si toccò il viso e sentì la sua pelle sensibile e quel poco che rimaneva dell'umido delle lacrime.
Era sveglia...e non si trovava più nella stanza degli specchi.
Si trovava circondata da aste di metallo che tremavano ogni volta che le luci infuocate invadevano l'enorme sala.
Alzò lo sguardo,anche se le sue palpebre erano pesanti.
Vide suo fratello intento con tutte le sue forze a cercare di liberarsi...ma sembrava un impresa impossibile.
Eppure erano delle semplici aste di metallo.
Si alzò barcollando e si accorse subito del fatto davanti a lei. Vide suo padre scaraventato per terra,come un giocattolo. Il giocatolo di 7 guerrieri divertiti,seguiti dallo sguardo lontano del loro creatore.
Iniziò a farsi prendere dall'ansia e a respirare affannosamente. Si appoggiò alle aste come se non riuscisse a tenersi su,con le proprie gambe.
Lei,che era tale e quale a suo padre,non riusciva a trovare le forze per reagire.
Si sentiva ancora male per ciò che aveva rivissuto nella sua mente,una ferita riaperta dopo anni che non le permetteva di andare avanti.
Strinse con i pugni le aste e abbassò lo sguardo che fu catturato da un altra gabbia. Bra vi era all'interno,la sua piccola sorellina impaurita che piangeva,rilasciando lacrime tristi.
In quel momento,capì che doveva fare qualcosa lei che aveva la possibilità e non poteva far continuare quel massacro. Doveva aiutare suo padre,in qualunque modo possibile.
"Kiliam,queste aste sono irremovibili! Dobbiamo trasformarci!" urlò il glicine nell'altra gabbia,guardando Kiliam con due occhi come spiritati.
La ragazza notò nel ragazzo il suo viso quasi pallido...ed era impossibile.Non era la sua solita carnagione...sembrava privo di forze.
La ragazza scosse la testa,forse era stata solo una sua impressione. Impugnò le due aste davanti a lei e aspettò che suo fratello si trasformasse per primo.
Il glicine assunse immediatamente l'aspetto del Super saiyan,i suoi capelli si alzarono e si tinsero di biondo e incrementò notevolmente la sua potenza.
Sembrava pronto a bruciare quella maledetta gabbia.
Kiliam si concentrò e dando un ultima occhiata al padre disteso per terra,si trasformò e i suoi capelli biondi presero una forma statica.
Incrementò tutta la sua potenza nelle sue braccia e nelle sue mani e,come il fratello,iniziò a muovere la gabbia per distruggerla.
Bra era attirata dalle luci folgoranti dei fratelli e smise di piangere,forse per il fatto che era sicura che ce l'avrebbero fatta.
Si sarebbero liberati e avrebbero liberato anche lei...e,soprattutto,avrebbero salvato loro padre.
Kooseki notò i due mezzi saiyan che stavano raggiungendo piano piano il pieno delle loro forze e quasi si preoccupò. Le loro auree aumentavano ad una velocità impressionante,potevano risultare un pericolo...se si trovavano fuori da quella gabbie.
Si avvicinò lentamente alle gabbie dei due ragazzi facendosi notare dai suoi sette guerrieri che si fermarono immediatamente,lasciando Vegeta per terra,regalandogli degli attimi di tregua.
Seguirono i passi dell'uomo e posarono il loro sguardo su i due super saiyan che continuavano a dimenarsi. Ma le loro espressioni non erano più di fierezza e di consapevolezza della propria potenza che caratterizzava ogni super saiyan. Nei loro volti c'era solo la più totale disperazione.
Stavano cedendo davanti a quelle aste indistruttibili.
Il Dottore si fermò divertito e compiaciuto davanti all'estremità delle due gabbie,in modo di poter guardare in faccia tutti e due i figli del principe.
I sette guerrieri osservavano la scena muti,erano curiosi di sapere cosa aveva da dire il dottore...e Vegeta era così mal ridotto che non avrebbe avuto modo di reagire,per il momento.
Suiysoo fece una risata sarcastica,fu l'unico ad aver il coraggio di ridere. Forse era l'unico che sapeva il fine del Dottore.
"Complimenti,siete davvero degli ottimi guerrieri. Non poteva nascere di meglio dal nobile principe dei Saiyan." disse Kooseki ridacchiando e battendo le mani,come per complimentarsi.
Dei complimenti amari.
Trunks ringhiò e strinse ancora di più i pugni ma si sentì improvvisamente debole,si sentì quasi pronto a cedere la presa.
Ma non poteva regalare quella gioia a quell'infame,era una questione di principio.
"Ormai avete già dato del vostro meglio,lo vedo da come tremate e dai vostri occhi. Siete stati davvero bravi,ora potreste anche fermarvi. Non ha senso continuare." disse il dottore ma questo fece irritare Kiliam ancor di più.
"MAI!" urlò sputando in faccia all'uomo che non oppose resistenza,rimase immobile con la saliva della ragazza che gli colava dal viso.
Si asciugò con la manica del camice e rise,guardando negli occhi la ragazza,come per fulminarla.
"Hai un bel temperamento,proprio come quell'essere infimo di tuo padre. Mi dispiace,ma ormai non avete più le forze per continuare...e sono sicuro,che ve ne siete accorti. Sono sicuro che vi sentite due luridi stracci."
"Perchè...?" chiese Trunks quasi a bassa voce, deglutendo e lasciando la presa lentamente. Era vero,non sentiva più un minimo di forza. Si sentiva un corpo vuoto.
Il Dottore abbassò lo sguardo,con il solito sorriso beffardo. Come se ciò che stava per dire fosse così ovvio.
"Mi avete fatto un enorme favore,con la vostra energia. Energia pura di super saiyan. Non potrei chiedere di meglio. Ah,certo...non vi ho detto la parte più bella. Queste gabbie non sono di metallo,come voi stupidi mocciosi avrete pensato. E' Arzkeno,un materiale proveniente da Ledrax,il mio pianeta. L'arzkeno è un incanalatore di energia,prende ma non restituisce. Spero che avrete capito cosa intendo....spero che avrete capito ciò che avete fatto a vostra discolpa. Sono riuscito a distruggervi mentalmente,nella stanza degli specchi e adesso fisicamente,tutta opera vostra. Puro Masochismo.."
Kiliam fu la prima cedere,i suoi capelli tornarono neri come la pece e cadde sulle ginocchia,reggendosi ancora alle sbarre. Erano stati intrappolati come cavie da laboratorio e le loro energie sarebbero state utilizzate da quel mostro.
Trunks appoggiò la sua testa alla sbarra,non aveva più il coraggio di rispondere,soprattutto per il fatto che tutti i guerrieri stavano ridendo di loro. Umiliati fino infondo. Il loro sangue blu non significava niente in quel momento. Erano inutili,privi di forze.
"Le vostre energie le utilizzerò per migliorare i miei guerrieri e mi dispiace,non trovandovi in uno stato di quasi morte non potrete usare la vostra abilità di fortificarvi di più. Siete semplicemente vivi,ma senza potenziali....per rimettervi,vi ci vorrebbe mesi se non anni. Ma dal momento che rimarrete qui per sempre,non troverete mai più il modo di riprendervi in quelle gabbie."
disse il Dottore allontanandosi mentre i due ragazzi iniziarono a crollare,distesi come in principio. Di nuovo senza forze,questa volta fisiche.
"Devo ammetterlo,mi compiaccio sempre di più della mia innata simpatia e abilità. E mi compiaccio ancora di più che i giochi siano finiti." aggiunse Kooseki avvicinandosi ai suoi guerrieri.
"Ma,soprattutto,nel vedere il mio caro Vegeta ridotto ad un verme. Questa volta è davvero la fine per te e per la tua gloriosa ma orribile razza." disse infine guardando il saiyan disteso per terra,circondato dal suo sangue.
Il principe mosse di poco le mani per poi aggrottare la fronte con le poche forze che gli erano rimaste in corpo. Guardò con la coda degli occhi i figli distrutti a terra...e poi,sentì una sensazione strana.
Come il sole nell'oscurità. Sentì che forse non era davvero finita.

***

La situazione stava peggiorando; tutto sembrava cadere lentamente in un buco nero. Goku, era appena arrivato da Re Yammer con Ub e i due Sommi. Kaioshin corse vicino alla scrivania dell'orco.
" Re Yammer! " disse leggermente nervoso. Yammer era con il viso sulla scrivania disperato e alterato come sempre.
 " SONO ROVINATO! MA PERCHE' SI DIVERTONO A CREARMI CASINI?!" si..era leggermente alterato. I diavoli, suoi collaboratori, stavano vicino alle porte tentando di aprirle con tutti i poteri possibili. Ma niente da fare, era tutto inutile.
Goku osservava quei tentativi e un'immensa rabbia montava dentro di lui. Strinse i pugni; l'idea che sulla terra potesse scoppiare chissà quale catastrofe mentre lui non c'era, lo faceva sentire tremendamente in collera con se stesso.
" LE PORTE! GUARDATE CHE MACELLO!" gesticolava mentre Kaioshin tentava di farlo calmare. Ma scarso successo..
" Maestro" si avvicinò a Goku che aveva lo sguardo sempre meno presente " Uf..la situazione peggiora minuto per minuto " continuò a guardare verso le porte bloccate; un diavolo cercò di lanciare un'onda verso le porte, ma queste come barriere di chissà quale potere, lo respinsero facendolo volare all'indietro.
" Nessuno riesce a distruggere quelle barriere; le anime non possono entrare nei vari gironi! E siamo bloccati, è un macello assoluto!" continuò a sbraitare il Re.
" Non sembrano subire nessun danno..ma perché?" disse il Sayan studiandole, con accanto l'amico.
" Mmh..chissà chi ha fatto una cosa simile. E soprattutto, perché!" le anime gridavano, nel frattempo, impazienti di essere in qualche modo smistate. Goku e Ub si avvicinarono alle porte.
" Dobbiamo distruggere queste barriere!" gridò il Sayan arrivando al secondo livello di trasformazione.
Ub aumentò l'aura.
 " AVANTI UB!" lanciarono a raffica onde d'energia verso la porta, ma niente da fare..tornarono indietro distruggendo mezzo studio di Yammer..che..beh.
" GOKUUUUUUUUUUUUUUUU I MIEI DOCUMENTI!!!"
Il saiyan sgranò gli occhi indietreggiando appena e si grattò la testa sorridendo nervoso.
 " Hem..mi..mi dispiace!" Yammer diventò ancora più rosso, ma poi sospirò. Dopotutto, volevano solo aiutare, non era certo colpa loro.
 " Non so di chi sia stata l'idea, ma qua si sta facendo brutta la situazione. Ma molto brutta. " si sedette vicino al fondo della stanza e iniziò a massaggiarsi le tempie. Goku osservava con rabbia la porta davati a se.
" Non è possibile che non ci sia niente che possiamo fare! " battè un pugno contro il muro per poi appoggiarsi disperato. Il sommo Kaioshin, si avvicinò ai due guerrieri tossendo appena.
 " Se avete finito con le lamentele..direi che dovete sapere una certa cosuccia " Goku e Ub si girano verso di lui leggermente interessati.
 " Cosa?" anche Kaioshin e Re Yammer si voltarono.
 " Prima, mentre eravate a fare i vostri interessanti giochini sul portale, ho dato un'occhiata alle onde che emetteva quando lanciavate onde. Le ho paragonate ad un certo marchingegno.."
Goku si avvicinò.
 " Che intende dire sommo?"
" Vedete..come è risaputo, noi sappiamo molte cose su Kooseki. Il suo passato e via dicendo. Ho riflettuto sull'effetto che provocava il dispositivo Nc 48..se attivato contro determinati spazi..."continuò il Sommo.
 " E ho capito, che è opera sua.." Goku si grattò la testa.
 " Che cos'è questo Nc 48? "
" In pratica, è un piccolo dispositivo dalle sembianze di uno schermo. Kooseki deve averlo usato, calcolando le coordinate delle porte dell'inferno e del paradiso per impedirti di tornare sulla Terra. Quel montato deve aver per forza agito così.." intervenne Kaioshin. Goku strinse un pugno
" Che vigliacco.."
" COSA?! E CHI SAREBBE QUESTO KOOSEKI?!" gridò Re Yammer
" Ora però, dobbiamo riflettere su come annientare queste onde..altrimenti, potrebbe peggiorare la situazione.." disse Ub osservando la porta.

***

Il principe dei saiyan aveva sentito bene e un lieve sorriso si disegnò sul suo volto. Se fossero state altre occasioni avrebbe maledetto ciò che stava per succedere,ma ... erano l'unica salvezza,per tutti loro.
Anche i due Brief,privi di energia,riuscirono a sentire ciò che non si sarebbero mai aspettati in quel momento e capirono che sarebbe andato tutto bene,sarebbero riusciti a liberarsi.
Degli strani rumori iniziarono ad invadere la sala e rimbombavano facendo tremare tutto,il tetto si stava sgretolando e i 7 guerrieri non sapevano come reagire,sembravano spaesati. A quanto pare,il Dottore non aveva messo in loro la percezione delle auree. Come i veri saiyan,che vivevano solo grazie agli scouter.
"Cosa sta succedendo? COSA STA SUCCEDENDO ADESSO?" urlò Kooseki mentre il tetto cominciò ad andare in frantumi del tutto.
Si creò un enorme insenatura e la luce del pieno pomeriggio entrò all'interno,Vegeta cercò di coprirsi gli occhi,mal ridotto com'era non sopportava tutta quella luce.
Ci fu poi un boiato e un mare di polvere entrò nella sala,facendo allarmare e sistemare in posizione di attacco i 7 guerrieri.
Le macerie iniziarono a scricchiolare,come dei passi. Ma la polvere non consentiva di vedere chi fosse il nuovo arrivato.
Per i Brief non aveva senso vederlo...o vederli.
Bra,nella sua gabbietta,si alzò immediatamente in piedi appena vede delle figure a lei familiari e sorrise. Finalmente,i rinforzi erano arrivati!
La polvere si dissolse lentamente e il Dottore vide davanti a se chi avrebbe preferito non vedere.
Era riuscito a bloccare il padre negli inferi,ma non i figli. Si era rivelato un piano buono solo in parte...e in quel momento,risultò un totale fallimento.
"Buonasera,scusate il ritardo." disse Gohan scendendo dai detriti del tetto e guardando tutti i presenti dal primo all'ultimo,con una sicurezza che non era mai stata sua.
"Tzk...Son..." disse a bassa voce Vegeta ma non poteva fare a meno di sorridere,non gli importava dell'orgoglio.
Dietro al maggiore dei Son,arrivarono anche Hikari e Goten con le loro tute arancioni da combattimento… ma a differenza del fratello non avevano il coraggio di fare battute sarcastiche. Erano in grado di farle solo da piccoli,insieme a Trunks e Kiliam. Ma in quel momento,si resero conto che i due Brief non erano presenti nel gruppo davanti a loro. Vi erano solo 7 guerrieri con la battle suit,tutti diversi l'uno dall'altro,un uomo anziano e Vegeta disteso a terra sanguinante.
Hikari girò lo sguardo con la coda dell'occhio e notò le tre gabbie con all'interno Bra,che urlava dalla gioia,Kiliam e Trunks. Quest'ultimi però erano appoggiati alle sbarre sofferenti e privi di vitalità.
Le si gelò il sangue appena notò che non emanavano nessuna aura.
I suoi occhi si posarono sul suo ragazzo che la guardava con sguardo assente,sembrava morto,era bianco come un cadavere e i suoi occhi azzurri rossi,come il sangue e il fuoco.
E lei,non poteva fare niente. Tremava alla sola visione,stavano...stavano per morire lentamente.
Anche i suoi fratelli notarono la presenza delle gabbie e dei due Brief,bloccati come dei vegetali e privi di auree.
Era calato il silenzio nella sala,nessuno aveva intenzione di agire. Tutti,stavano aspettando un passo falso. Tutti erano pronti per farsi guerra.
"Avete visto come abbiamo ridotto la nobile famiglia saiyan? Non sarete certo voi,figli di uno sporco e grezzo guerriero di terzo livello a fermarci." disse Kooseki ridendo,notò che i tre Son non riuscivano a togliere lo sguardo da Vegeta e dalle gabbie.
Gohan pietrificò con lo sguardo il Dottore,pensando ad una strategia momentanea mentre Goten si avvicinò lentamente a Hikari per vedere meglio all'interno delle gabbie,anche se erano lontani.
Nessuno di loro,si sarebbe mai aspetto di vedere i loro amici d'infanzia,coloro con cui condividevano tutti ridotti in quello stato,tra la vita e la morte.
Goten si sentì bollire il sangue alla sola visione del suo migliore amico che continuava a guardare lui e la gemella,sembrava frastornato. Ma,soprattutto,non poté sopportare di vedere Kiliam,appoggiata di spalle alle sbarre,girarsi lentamente per guardare lui e Hikari ,rilasciando lacrime...ma non le solite. Le lacrime della vita che la stava per lasciare. La stessa vita che stava per lasciare anche Trunks.
Gli occhi della Brief imploravano solo salvezza.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso,fu in quel momento che Goten non ci vide più ma fu fermato immediatamente da Gohan con la mano. I 7 guerrieri fecero un passo avanti,erano pronti per attaccare.
"Goten,stai fermo." sussurrò Gohan guardando male il fratello,non era il momento adatto di fare sciocchezze.
Sapeva quanto i suoi fratelli non sopportavano di vedere i Brief in fin di vita,ma ogni secondo poteva essere fatale.
Il giovane Son sembrò quasi ringhiare e spostò la mano del fratello maggiore,per poi guardare Hikari...che fece lo sbaglio di fare un passo verso le gabbie.
Lei voleva solamente andare dai Brief,senza pensarci. Solo il dolore era la sua mente. Fu un attimo,e i guerrieri attaccarono i tre Son. Fu un attimo e l'equilibrio che si era creato si frantumò,portano così ad un nuovo combattimento.

***

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Capitolo 12
*** 11. La fuga,con sorpresa. ***


Buon pomeriggio! Dovevamo pubblicare ieri ma per problemi di vario genere pubblichiamo con un giorno di ritardo,quindi ci scusiamo. Ringraziamo,come sempre per le visite e le recensioni (questa volta via mp :D ) e ci vediamo al prossimo capitolo,che pubblicheremo Venerdì se tutto va bene u.u
Buona lettura! (:

B - G - E.



11. La fuga,con sorpresa.

 
 
I 3 Sayan si voltarono e in un lampo furono sopraffatti dai potenti attacchi dei guerrieri.
Hikari venne lanciata contro il muro infondo alla sala, Goten riuscì a schivare un'onda da Rubii
e Gohan venne preso alla sprovvista da Sekitan e Suisyoo.
La sorpresa della loro potenza e velocità, fece non poco preoccupare i ragazzi. Hikari cercò di alzarsi
ma venne raggiunta da Kiiro e Kossetu.
" Dannazione.." sibilò attenendosi al passo dei due.
Nella sala c'era un'immensa tensione, il suono degli attacchi si poteva sentire in tutta la navicella.
Goten mandò verso la fine della stanza Rubii e si precipitò dal fratello.
" STUPIDO, VOLTATI!" urlò Gohan ma Goten non fece in tempo a girarsi che Sekitan lo colpì alla schiena.
Il mezzo saiyan andò contro un tavolo, travolgendo tutto ciò che vi era sopra e perse i sensi per qualche minuto.
" MALEDETTI " Gohan era furioso. Lanciò onde energetiche per far abbagliare Rubii, Sekitan e Suisyoo e andare a soccorrere il fratello ma Suisyoo riuscì a schivarle, prendendolo per la schiena.
" Dove credi di andare lurido Sayan?" sibilò stringendo la presa.
Gohan strinse le labbra per impedire che li urli di dolore uscissero da lui, non voleva dare la soddisfazione a quei guerrieri.
Rubii intanto, si precipitò da Hikari e iniziò a colpirla allo stomaco facendole sputare sangue.
La ragazza si lasciò scappare qualche lacrima, sentendosi incredibilmente inutile e in preda alla disperazione per Goten e Gohan, nonchè i Brief.
Nel frattempo, Vegeta, con quel poco di energie che poteva ancora concedersi, osservava la battaglia furioso…furioso per via della solita audacia dei Son, furioso per non aver ancora salvato i suoi figli.
E furioso anche con Goku, per non essere li a proteggere i suoi.
" Maledetto..te la spassi con quell'idiota e non sei qua ad aiutarli..quando ti vedo, giuro che te la farò pagare " ringhiò lamentandosi per il dolore.
Posò lo sguardo sulle gabbie, battendo un pugno sul pavimento con poca forza.
Intanto, Goten si era ripreso e osservava Hikari e Gohan,fece per alzarsi ma Sekitan si teletrasportò davanti a lui.
" Bu!" fece prima di tirarli un pugno in piena guancia e facendolo cadere a terra, sputando sangue.
Il guerriero lo prese poi per il colletto stringendolo come fosse una lattina.
Hikari cercò una via di fuga, prendendo Rubii per i lunghi capelli, la strattonò a lato e la guerriera finì contro una statua, distruggendola.
Hikari si trasformò in super saia e si gettò su di lei, riempiendola di pugni in pieno volto. La guerriera la bloccò dopo poco per i polsi,gettandola verso la fine della stanza.
Hikari si fermò a metà, restando sospesa,protese la mano verso di lei e lanciò una serie di onde, che però Rubii schivò prontamente.
Dietro la mezza saiyan, comparve Aoi che la bloccò.
Rubii si avvicinò alla ragazza davanti, con un sorrisetto sadico in volto.
" Non prendere iniziative bambina " disse e iniziò a prenderla a cazzotti in volto, mentre veniva tenuta ferma dal guerriero.
Gohan intanto, cercava di liberarsi dalla presa di Suisyoo.
" L-lasciami..maledetto..."
Il guerriero sorrise, girando il ragazzo.
" Guarda i tuoi fratelli. Guarda come sono infimi."
Gohan, aprì leggermente gli occhi e osservò Hikari e Goten in condizioni orribili ma non riusciva a muoversi; quei guerrieri erano come sanguisuge.
" Vedrai che perderete..non..non appena saremo nuovamente in forze..e non appena incontrerete..mio padre..vi pentirete di essere..venuti qua..AH!!" il guerriero strinse la presa.
" Non voglio sentire altro, sei odioso. Spero che tuo padre non sia così. Sennò..rischierei di esplodere "
Gohan gettò la testa in avanti, digrignando i denti dal dolore.
Goten intanto, era in balia della furia di Sekitan e la povera Hikari, ridotta ad uno straccio da Rubii.
La situazione, era tragica.
I gemelli stavano perdendo anche loro lentamente le forze, quando ad un certo punto Sekitan e Rubii si scansarono dai mezzi saia.
" Direi che il riscaldamento è finito. Perché non passiamo alla battaglia più avvincente?"
disse la ragazza andando verso il caminetto,Sekitan sorrise prendendo un piccolo telecomando dallo stivaletto destro.
Lo puntò verso il camino e questo si spense,la parete su cui era poggiato, si girò e ne fece comparire un muro nascosto su cui era poggiata una teca contenente un fodere in pelle nera.
Rubii digitò una serie di numeri nella pulsantiera vicino al vetro e questa scomparve.
Prese il fodero e si avvicinò nuovamente ai guerrieri.
Il resto della combriccola sorrise, mentre i Sayan posarono leggermente lo sguardo su quel curioso oggetto.
" Vediamo come incassate i colpi di questo gioiellino!" disse Rubii sfoderando una spada affilatissima, in cristallo. L'impugnatura era di un verde scuro con pietre nere.
Suisyoo, Aoi e Saikuron, misero allineati Goten Gohan e Hikari.
Sorrisero e la lanciarono a piena velocità verso i ragazzi ma incredibilmente, sgranarono gli occhi e scansarono quell'attacco micidiale.
" COSA?! NON E' POSSIBILE!" urlarono i guerrieri.
I sayan si gettarono a terra esausti; avevano percepito la potenza dell'arma ovviamente non comune e ne avevano calcolato la traiettoria.
La spada, passò accanto alle sbarre della gabbia di Bra e Hikari notò che una di queste si sciolse appena al contatto con la spada.
Capì che quell'arma poteva essere molto utile a lei e ai suoi fratelli, così si mise in contatto telepatico con loro.
" Goten, Gohan, ascoltatemi. La spada che hanno lanciato i guerrieri,ha tagliato una sbarra! Questo significa che quelle gabbie se tagliate, possono essere distrutte perfettamente! " i due sorrisero leggermente a occhi chiusi
" Perfetto..ottima notizia. Dobbiamo solo trovare un modo per distrarre i tipi. Così uno di noi può tagliare le sbarre e far uscire Trunks, Kiliam e Bra. " disse Goten.
" Hikari, tu penserai alle sbarre. Goten, io e te terremo a bada i guerrieri. Intesi? Tu Hikari appena riesci a farli uscire, precipitati verso la porta e distruggila. Dobbiamo essere veloci."
I tre annuirono e misero in atto il piano. Si alzarono in piedi, Goten fece da scudo a Hikari e Gohan barcollò in avanti.
" E così avete perso il vostro giocattolino..che peccato.." sorrise, mentre i guerrieri erano in preda all'ira
e si trasformò andando all'attacco. Prese di mira Rubii, Kiiro, Sekitan e Aoi, lottando velocissimo e molto distante dalle gabbie.
Anche Goten si trasformò e lanciò potenti onde verso Suisyoo, Kossetu e Saikuron.
Essendo tutti e 9 impegnati, non potevano concentrarsi su altro.
Hikari quindi si precipitò verso la gabbia di Bra e ne tagliò le sbarre necessarie ad una sua possibile fuga.
" Bra, non fiatare. Ora usciremo tutti da questo postaccio, ma segui attentamente quello che ti dico. Daccordo?" sussurrò la Son alla piccola.
Bra annuì, restando immobile.
Una volta liberata, passò a Trunks e Kiliam.
Disse loro la stessa cosa, lasciandoli con le sbarre assenti per qualche minuto.
Quando tutti e 3 i Sayan erano pronti per uscire, Hikari si posizionò vicino ad una statua, e Goten capì il segnale sorridendo.
" Avanti, MUOVIAMOCI !" urlò lanciando un'onda che fece cadere i guerrieri contro di lui.
Anche Gohan fece lo stesso e Rubii lo guardò perplessa
" Ma che diavo..?!"
Goten e Gohan si teletrasportarono verso Kiliam e Vegeta,mentre Hikari verso Bra e Trunks e,velocissimi, presero i compagni.
" Scacco matto, guerrieri!" Disse Gohan e il dottore si precipitò vicino ai propri guerrieri.
 " Maledetti! " gridò furioso, effettivamente una mossa del genere non se l'aspettava.
" Ora..?" disse Hikari
" ORA!" urlò Gohan e mentre i guerrieri lanciavano onde,i Sayan uscirono dell'enorme apertura sul soffitto della stanza.
" Cosa state aspettando?! FORZA SEGUITELI!" gridò Kooseki.
I sayan volarono velocissimi, ma mentre Sekitan e Suisyoo cercavano di raggiungerli, l'apertura si chiuse in pochissimo tempo con una sorta di liquido sigillante.
" MALEDIZIONE!" urlarono battendo un pugno sullo "scudo".
La sostanza era stata creata ovviamente da Kooseki per le emergenze. Era come un materiale sigillante che si attivava da se invece che chiudere manualmente il portello.
Non poteva essere distrutta, si doveva aspettare una ventina di minuti per la disattivazione.
Kooseki si maledi; per una volta in vita sua aveva creato qualcosa che gli impediva di arrivare al suo obbiettivo.
I Sayan, sfiniti per lo sforzo, si fermarono vicino ad una piccola foresta assai distante dalla navicella.
Gohan cercò furiosamente tra le tasche della sua tuta da combattimento ed estrasse un sacchettino che aprì immediatamente. All'interno c'erano i senzu che si era procurati da tempo a casa,per l'emergenze,e ne passò uno a testa ai gemelli mentre la piccola Bra guardava attristita suo padre e i fratelli distesi a terra.
Vegeta alzò di poco la testa appena vide il maggiore dei Son pronto per imboccargli il senzu,ma il principe cercò di alzarsi da solo per prenderlo e mangiarselo con le proprie forze.
"Non..n-non ho bisogno del t-tuo aiuto Son per uno stupido fagiolo..." disse quasi senza voce strappandolo di mano a Gohan e,con fatica,metterselo in bocca per poi masticarlo.
Quando inghiottì il tutto iniziò a scricchiolare e in poche secondi riuscì ad alzarsi con le proprie forze,si era ripreso abbastanza anche se ancora pieno di lividi esangue sparso ovunque.
I gemelli fecero lo stesso con i fratelli Brief che,a differenza del padre,non avevano le forze per masticarli bene. Quando riuscirono a digerirli del tutto aprirono di più gli occhi e ripresero a respirare con un ritmo tranquillo e riposato.
Trunks provò ad alzarsi immediatamente,essendo apparentemente in forma ma tornò a terra,sorretto da Hikari.
"Non ti devi sforzare,siete ancora in condizioni instabili...senza energia i senzu non possono fare miracoli." disse Hikari verso il glicine che guardò tutto il resto della comitiva.
Kiliam si alzò di poco,tenendosi la testa,sembrava ancora scossa. Non provò ad alzarsi vedendo cosa aveva ottenuto il fratello ma sorrise lievemente.
Sembrava apparentemente tutto finito.
"Se non arrivavate in tempo,forse non eravamo neanche qui.Quindi,grazie ragazzi." disse Trunks guardando i Son che ridacchiarono,fieri per ciò che avevano fatto e ricevendo un leggero abbraccio dalla fidanzata.
"Abbiamo fatto il nostro dovere,l'avevamo promesso che saremo venuti." rispose Gohan notando in Vegeta dell'astio e,soprattutto,che non sopportava quel tipo di discorsi.
Bra si avvicinò al padre,contenta per il fatto che tutti e 3 si erano ripresi,e aspettò di farsi prendere in collo per ripartire.
"Bene,adesso possiamo andarcene,mocciosi?" disse il principe prendendo la figlia minore in braccio.
"Si,certo...andiamo all'isola del genio,sento che si sono radunati tutti lì." disse Gohan captando le auree dei loro amici e parenti.
Hikari mise il braccio di Trunks sopra al suo collo per poterlo portare volando.
"Non vedo l'ora di rivedere la mamma e tutti gli altri.." disse Kiliam cercando di alzarsi ma barcollava e si copriva la bocca,come se dovesse vomitare. In effetti,era ancora un cencio.
"Forza,andiamo...e non controbattere." disse Goten prendendola in braccio anche se lei sembrava pronta a rilasciare il mondo dalla bocca,non aveva un bello aspetto. Appena si sentì sollevata arrossì un po',ma per quanto avesse voluto volare da sola e per quanto si sentiva ferita nell'orgoglio,era l'unica soluzione. Per non parlare degli stimoli del vomito.
"...e ti prego,non mi vomitare addosso." disse Goten cercando di ridere per non piangere e la ragazza annuì,non aveva neanche le forze per parlare. Vegeta sbuffò guardando tale scena e decise di prendere la rincorsa con la piccola Bra in braccio che urlò appena si trovarono in volo. Tutto il resto della comitiva seguì il principe e in poco tempo raggiunsero l'isola del genio,non era molto distante dal deserto e satan city.
Il tramonto di quella lunga giornata era alle porte e la casa sull'isoletta era così malinconica,come gli umori di tutti.
Quando i saiyan atterrarono sulla sabbia,furono accolti immediatamente dal genio e tutti gli altri,che li videro arrivare da lontano.
"Oh santissimo Dio,siete qui...eravamo tanto in pensiero per voi!" disse Chichi accorrendo verso i figli,due dei quali tenevano ancora i Brief che non avevano le forze per potersi muovere.
Videl baciò il marito lievemente per poi lasciare spazio a Pan che l'abbracciò subito,era sicura che Gohan sarebbe riuscito a salvarli.
Bulma uscì in quel momento dalla casa e vide immediatamente tutta la sua famiglia,suo marito con la loro piccolina in braccio.
Non parlò ma fu un attimo scendere le scale ormai in lacrime e saltare addosso al saiyan. Vegeta arrossì violentemente dall'abbraccio caldo e di sollievo da parte della maglie che,senza fiatare,gli prese il volto per baciarlo. Nessuno fece caso all'imbarazzo del principe,in un momento come quello era la cosa giusta da fare.
"Sono stata tanto in pensiero per voi,ho avuto così tanta paura..." disse Bulma abbracciando anche la figlia più piccola che rispose con un sorriso,si sentiva al sicuro tra le braccia della madre.
Vegeta non rispose,ancora imbarazzato e rosso come un peperone,ma seguì con lo sguardo la moglie che raggiunse i figli maggiori,ancora sorretti dai gemelli Son.
Trunks e Kiliam,con le poche forze che avevano in corpo,abbracciarono immediatamente la madre che li strinse a se più forte che poteva.
"Cosa vi è successo?Voi...voi non sta bene.." disse la donna guardandoli in viso,i loro visi ancora pallidi.
"Dobbiamo portarli immediatamente a riposare,vi spiegheremo meglio poi." rispose Gohan verso Bulma che ancora non toglieva lo sguardo dai figli.
"Dobbiamo portarli su nella camera degli ospiti,ci sono due letti a disposizione!" Disse il Genio facendo cenno agli altri che potevano entrare in casa.
"Ci pensiamo noi a sistemare i letti!" dissero Chichi e Videl che entrano immediatamente in casa,seguite da C-18 che non commentò. Era rimasta immobile a seguire la scena,vicino al marito e a Marron,che sembrava scossa nel vedere i suoi amici in quelle condizioni.
Trunks riuscì a staccarsi da Hikari e a fare qualche passò ma Gohan e la sua ragazza lo ripresero di nuovo,non era stabile.
"Penso di poter arrivarci anche da solo..." rispose ma i due Son non ci fecero caso e continuarono a guidarlo verso la casa.
Bulma fece lo stesso con Kiliam,aiutata da Goten ma la mora non sembrava molto contenta della cosa,se c'era una cosa che odiava era farsi aiutare.
"Goten,l'hai portata tu questa rompiscatole? Strano che non si sia lamentata,si lamenta sempre la mia bambina..." disse Bulma sorridendo verso il moro che annuì ma per il suo bene non rispose,Kiliam sembrava sempre più irritata. "Mamma,non sono più una bambina."
Passò un oretta e,mentre i due giovani Brief riposavano nella camera degli ospiti del Genio,tutto il resto del gruppo si era radunato nella piccola cucina della casa. Erano tanti,ma per una situazione del genere potevano stare anche stretti.
Durante quell'oretta arrivarono anche Junior,Tensing,Riff e Yamco che si aggiunsero al Genio,alla famiglia Crilin,tutti i Son e i Brief superstiti. Tutti,nella stessa cucina.
Gohan decise di prendere la parola,era il momento di spiegare a tutti la situazione e ciò che era successo all'interno della navicella.
"Gli attacchi di stamattina a Città dell'Ovest sono stati attuati da un gruppo di guerrieri,7 per la precisione,inviati da un Dottore..."
"Quel maledetto bastardo di Kooseki." aggiunse Vegeta non facendo continuare il discorso a Gohan.
"Si,Kooseki,esatto. C'è dietro un piano ben architettato che purtroppo non sappiamo bene del tutto,a quanto pare il Dottore ha ricreato questi guerrieri grazie al DNA Saiyan di papà e Vegeta...e li voleva utilizzare per vendicarsi contro Vegeta e famiglia. Ecco perchè ha attaccato le scuole e la Capsule."
Bulma abbassò lo sguardo guardando la piccola Bra,pensando a quella mattina...quando accadde il rapimento.
"Tra me e lui non è mai scorso buon sangue e ha deciso così di venire a vendicarsi,che sciocco...ma il punto non è solo questo." disse Vegeta sbuffando e guardando fuori dalla piccola finestra,mentre tutti cercarono di aprire di più le orecchie per sentire il vero problema.
"Ha avuto il coraggio di rapire la piccola Bra e di sottrarre energia a Trunks e Kiliam,che riutilizzerà per non si sa quali scopi. Ha cercato in tutti i modo di rovinarci la vita,ma non ce l'ha fatta...per ora. Da adesso,non sarà più una guerra che riguarderà solo noi,ma riguarderà tutti...dal momento che i Son sono venuti a salvarci." aggiunse il principe facendo preoccupare un po' tutti.
"Siamo riusciti a scappare fortunatamente,ma sono troppo potenti. La prossima volta,non so come ce la giocheremo." disse Gohan aspettando domande dagli altri.
"Avete già in mente un piano su come agire?" chiese Junior quasi ghignando,quella situazione non gli piaceva per niente.
"Ora come ora è difficile,non sappiamo come agiranno...non sappiamo niente."
Il silenzio calò su tutta la cucina e ci furono solo vari giochi di sguardi preoccupati e tristi,dovevano trovare delle soluzioni,e alla svelta.
"Il problema è che non sappiamo nemmeno dove sia...dove sia Goku." aggiunse Crilin ricevendo uno sguardo omicida dal principe.
Hikari si alzò dalla sedia dov'era seduta e si avviò verso le scale. "Dove vai?" chiese immediatamente Chichi verso la figlia,per lei non era facile parlare del padre dopo il compleanno.
"Vado a controllare Trunks e Kiliam,voi continuate pure." rispose e in quel momento si alzò anche Marron. "Vengo anch'io..." disse e seguì la Son per salire le scale.
Chichi distolse lo sguardo dalla figlia e,a malincuore, tornò a sentire i discorsi dei guerrieri.
"Kaaroth arriverà prima o poi,non possiamo pretendere molto...sapete benissimo com'è fatto,tzk." rispose Vegeta ancora irritato ricevendo uno sguardo arrabbiato da parte della moglie.
Non era il momento adatto per offenderlo.
"Io,penso che dovrete iniziare a pensare a come agire voi stessi...senza l'aiuto di Goku." disse l'azzurra continuando a guardare il marito che sembrava approvare la cosa.
"Si,certo,ma senza di lui saremo svantaggiati e..." rispose Crilin ma Vegeta si avvicinò a lui e con fare maligno sembrava pronto per azzittirlo del tutto.
"Noi possiamo cavarcela benissimo da soli,terrestre." disse,alzando di poco la voce e facendo impaurire un po' il diretto interessato,che cercava lo sguardo della moglie ma lei sembrava non volerlo difendere.
" Ti sottovaluti troppo,Crilin. Credo che,in qualche modo,potremo farcela da soli." disse C-18 con il suo sguardo di ghiaccio.
"C-18 ha ragione,già da ora vediamo di mettere giù un piano." aggiunse Junior appoggiato al muro,ricevendo l'appoggio da parte di Tensing,Riff e Yamco.
"Noi non potremo essere molto d'aiuto,ma se ci sarà bisogno saremo pronti anche a difendervi." aggiunse quest'ultimo mentre Gohan si avvicinò al tavolo.
"Però,c'è un problema molto importante ora." disse guardando poi il fratello più piccolo che era stato fin a quel momento zitto,senza commentare.
"Kiliam e Trunks hanno perso troppe energie e non si sa quanti giorni dovremo aspettare prima di riprendersi,senza di loro saremo molto svantaggiati." aggiunse Goten guardando un po' tutti in generale,avevano dimenticato questo piccola ma importante particolare.
"Si rimetteranno in breve tempo,i saiyan sono forti e hanno la capacita di rimettersi in un batter d'occhio,dovresti saperlo moccioso." rispose Vegeta quasi ridacchiando. "Sono i miei figli e so per certo che tra 2,massimo 3 giorni,saranno di nuovo in piedi"
Goten decise di non rispondere al principe e al suo posto intervenne Gohan.
"Si,ma sono pur sempre ragazzi. Per loro,non sarà facile."
"Hanno sangue nobile nelle loro vene,non c'è da preoccuparsi." ribattè Vegeta facendo innervosire un po' la moglie.
"Ma i nostri figli non sono macchine da guerra,hanno bisogno di riposo." rispose Bulma ma Vegeta sembrava non ascoltarla. Lui sapeva che si sarebbero rimessi presto in forma,erano i suoi figli...e come lui,non si arrendevano mai.
Intanto,nella camera degli ospiti Hikari e Marron si erano sedute vicino ai letti di Kiliam e Trunks che stavano dormendo da ormai un oretta buona,appena toccarono il materasso si erano addormentati.
Hikari non toglieva lo sguardo dal fidanzato,quando dormiva era ancora più bello e,soprattutto,non era più il Trunks distrutto e provo di vita che aveva visto poche ore prima dentro la gabbia.
Stava tornando lentamente quello di prima.
"Non fai altro che guardarlo." disse Marron sorridendo verso l'amica che arrossì un po',evidentemente si notava tanto.
"Si...non puoi immaginare quanto sia stata in pena per lui. E per Kiliam,ovviamente. Guarda come se la dorme." disse indicando la Brief che dormiva così bene che avvolte si rigirava,immersa nei suoi lunghi capelli sparsi ovunque.
"E' meglio se le faccio una treccia,non le darà fastidio dormire con tutti questi capelli?" disse ridendo la bionda che prese un gommino e cominciò a legarglieli,mentre Hikari osservava la scena e stava il più vicina possibile a Trunks.
"Speriamo che si rimettano presto...ho la sensazione,che ci siamo cacciati nuovamente in un bel guaio. Mai un periodo di eterna pace e felicità..." aggiunse la Son un po' triste,cercando l'approvazione di Marron.
"Beh,non sarebbe la nostra vita sennò. Le nostre famiglie sono nate per questo...non ci sarebbe più il divertimento."
"Si,hai ragione...è sempre stato dentro di noi."
Detto questo le due ragazze sorrisero e continuarono a controllare i due Brief,persi nei loro sogni.
Ad un tratto, una forte scossa di terremoto prese alla sprovvista Marron e Hikari. La stanza iniziò a muoversi.
 " Cosa sta succedendo?!" gridò Marron in preda al panico.
 " Non lo so! Sembra un terremoto!" disse Hikari andando verso la ragazza e schiacciandosi con lei sul pavimento. Nel frattempo anche gli altri erano spaventati e si misero sotto dei tavoli con le mani sulla testa. All'improvviso, tutto tornò alla normalità e si tranquillizzarono.
" Ma cos'era?" chiese Bulma ma ad un certo punto, una voce si propaga nell'aria.
Una voce, che i Sayan e le loro famiglie, conosco purtroppo.
" Salve abitanti del pianeta Terra. Forse pochissimi di voi riconosceranno la mia voce. Ebbene, vorrei iniziare nel spiegarvi che vi sto parlando da un mio potente microfono. Creato pochi mesi fa durante una pausa dal lavoro. Tutti voi terrestri, mi state ascoltando. In qualunque parte del pianeta. Vorrei scusarmi per gli attacchi che avete subito nella città dell'ovest, sono sicuro che molte persone avranno visto scene poco digeribili.Ma non era niente di così allarmante; vorrei anche avvertirvi che molto presto, tutti voi morirete lentamente e dolorosamente. Un trattamento molto speciale, verrà riservata al Principe. Ovviamente, lui SA, il perché. Ora, non vi disperate per questa notizia,ma il protettore della terra non potrà esservi d’aiuto,sono riuscito a bloccarlo nell’aldilà. Ma…vi voglio dare una possibilità: se volete sfidarmi, riferendomi alle bravissime persone che mi hanno visitato nella mia meravigliosa navicella, avete tempo 5 giorni. Se non tenterete di salvare i vostri amatissimi terrestri indifesi, i miei guerrieri raderanno questo magnifico pianeta ad un ammasso di cenere pura. Beh, ho detto tutto! Spero che farete la cosa giusta. Buona giornata TERRA! " molte persone, dopo aver sentito le parole di Kooseki, rimasero leggermente perplesse. C'era chi era nel panico a causa del ricatto. Chi pensava fosse una presa in giro. Invece..i Sayan e i loro compagni, rimasero impietriti. Vegeta strinse un pugno.
" Quel maledetto.."
" Ma cosa..cosa vuole fare quel pazzoide ancora?" disse Goten stringendo le mani. Gohan gli accarezzò la spalla.
 " Non abbiamo scelta..quel pazzo potrebbe distruggere la Terra anche solo con un dito, visto i suoi innumerevoli marchingegni.."
Bulma e Chichi intanto, si erano sedute sul divano restando zitte
" Dobbiamo assolutamente andare da quel verme e porre fine a questa sua follia!" disse Vegeta furioso.
 "Se è noi che vuole, noi avrà."

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Capitolo 13
*** 12. Niente di semplice. ***


Buonasera a tutti! Come al solito,siamo in ritardo..e questa volta di ben due giorni! Purtroppo la scuola è tremenda ultimamente e abbiamo avuto poco tempo. Anyway,ecco qui il nuovo capitolo che non è molto lungo e nemmeno molto significativo...serve giusto da mettere "in mezzo". Da oggi in poi abbiamo deciso di aggiornare tutti coloro che hanno commentato almeno una volta con un mp ad ogni nuovo capitolo,nella speranza di ricevere qualche recensione....ultimamente sono molto scarse c.c
Ringraziamo comunque per le visite e per il fine settimana aggiorneremo,giusto giusto per Natale (:
Enjoy!

B - G - E.


Kiliam,Goten,Marron,Hikari,Trunks © Dark Vegeta
 

12. Niente di semplice.

***

Negli Inferi non c'erano buone notizie. I Kaioshin, Goku, Ub e Re Kaio, non riuscivano a smuovere quelle batterie.
" Maledizione! Ma non funziona niente!!" sbraitava il Re furioso.
Goku e Ub erano esausti e spaparanzati a terra con il fiatone.
 " Urca.. non..ce la..faccio..più " ansimava il Sayan a pancia in su.
 " E queste dannate onde, non vogliono proprio saperne di scomparire.." disse Ub asciugandosi il sudore dalla fronte.
 " Quel Kooseki sa proprio il fatto suo " disse Kaioshin studiando attentamente le onde che sembravano rafforzarsi dopo i terribili attacchi di Goku e Ub.
" Dobbiamo continuare però! Non possiamo arrenderci!" disse Ub alzandosi.
 "ONDA ENERGETICA!" lanciò un'onda molto potente, ma non ebbe effetto sulla porta.
" Uffa.." si gettò a sedere facendosi vento con la mano.
 " Sono sfinito.." Goku si alzò di scatto.
 " Mh? Maestro?" chiese Ub osservandolo. Goku, come un'automa, s'avvicinò ad un Diavolo di Re che indietreggiò spaventato.
 " C-che..che avete?" chiese balbettando.
 " Goku, che ti prende?" chiese Kaioshin, pensando che avesse perso la ragione. Si avvicinò pronto per ritirarlo dal Diavolo, nel caso l'attaccasse. Goku ringhiò appena verso il Diavolo che spaventato s'inginocchiò .
" La prego, la prego non mi faccia del maleeeeeeeeee" Goku si piegò davanti a lui e lo guardò con il viso sofferente.
 " Avete qualcosa da mangiare qua in ufficio? Sto morendo di fameeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. "
Caduta generale.
" COSA??!! HAI FAME E SPAVENTI COSì LE PERSONE?!" gridarono tutti mentre Goku si faceva piccolo piccolo.
 " Eeeeeh, ma io volevo solo chiederli una cosa..."
il Diavolo sospirò e andò verso un piccolo frigo vicino alla scrivania enorme del Re. Prese qualche ciotola di riso e la riempì dandola a tutti i presenti.
 " Tenete, mi sembra giusto che anche voi mangiate qualcosa dopo tutto quel macello!"
Goku si fiondò sul cibo, anche Ub non si risparmiò. In pochi minuti avevano spolverato tutto.
" Chissà se ci sarà un modo per riaprire i portali.." disse Kaioshin poggiando la ciotola a terra.
" Lo troveremo figliolo, lo troveremo " disse il Sommo osservandolo.
" Lo spero.." sospirò guardando a terra, intanto Goku e Ub si erano rilassati qualche minuto al muro.
" Andrà tutto bene " sorrise Goku chiudendo gli occhi e incrociando le braccia al petto aggiunse.
 " Hem, ci sarebbe altro riso?"
" MA HAI SEMPRE FAME??!!" saltò su Re Yammer.
" Mamamamama, abbiamo lavorato tanto!”disse davanti al Re che era su tutte le furie.
" Tsk..umani. " incrociò le braccia e fece cenno al Diavolo di portare un'altra ciotola.
" Siiiiiiiiiii che bello!!" si fiondò su di essa mentre Ub sorrise.
 " M-maestro "
Intanto, i due Kaioshin sorrisero, rilassandosi. Avrebbero trovato una soluzione, dopotutto c'era Goku con loro.

***

Era passato un giorno dal ritorno dei saiyan dalla navicella,un solo giorno dei 5 giorni a loro disposizione.
Il Genio cercò di ospitare i Son e i Brief in quella piccola casetta,si erano organizzati tra la cucina,il salotto e le camere.
Bulma rimase tutta la notte nella camera degli ospiti,per controllare Kiliam e Trunks che,da quando avevano toccato il letto,non si erano ancora svegliati.
La mattina del nuovo giorno fu molto...silenziosa.
A colazione,riuniti durante una tavola fatta sul momento,nessuno osava parlare dopo quella notte insonne per quasi tutti.
Bulma decise di prendere la parola,non sopportava quel silenzio.
"Mi fa piacere che siete rimasti anche voi...alla fine non c'era bisogno..." disse la Brief abbassando un po' lo sguardo,verso Chichi e tutti gli altri Son.
Chichi sorrise lievemente guardando i figli.
"Ci è sembrato il minimo,per noi Trunks e Kiliam sono di famiglia...non potevamo lasciarvi da soli."
Dopo quest'affermazione,Vegeta,che era l'unico non seduto al tavolo,ghignò i denti. Di famiglia. Nella LORO famiglia. In fin dei conti non c'era niente che li univa.
Forse,un fatto c'era. Trunks e Hikari...ma dal momento che non c'era niente di legale e,soprattutto,niente di co-sanguigno...per lui,i Son,erano una famiglia lontana anni luce.
Scossò la testa,pensare a un tale futuro con i Son non era il massimo...e c'erano ben altri problemi. Anzi,un enorme problema che li attendeva tra 4 giorni.
La colazione passò velocemente e Bulma e Marron fecero il loro turno di guardia ai due giovani Brief mentre i Son e Vegeta decisero di allenarsi sulla spiaggetta. Non potevano stano fermi,4 giorni erano troppo pochi.
Chichi e Videl preparavano il pranzo mentre Bra e Pan assistevano agli allenamenti dei parenti...e la piccola Son freneticava per partecipare.
Crilin e C-18 osservavano anche loro gli allenamenti e il primo non poteva che sentirsi inferiore davanti ai saiyan. Forse,con quella nuova minaccia,avrebbe avuto modo di riscattarsi...farsi valere come un tempo.
Il Genio era l'unico tranquillo della situazione,in salotto a guardarsi la tv...con i soliti programmi che guardava da una vita.
"Quando...si risveglieranno secondo te?" chiese Marron verso Bulma che sistemò il cuscino del figlio maggiore.
"Sai,i saiyan dormono tanto se privi di energie,possono arrivare a 24 ore di sonno...per noi è tanto,beh,per loro è poco."
Marron alzò un attimo il sopracciglio,era assurdo.
Scansò il suo sguardo dai due Brief e guardò fuori dalla finestra...lei si era sempre sentita la diversa tra di loro.
Era strano,alla fine erano loro i diversi.
Essendo cresciuta tra di loro,però,si sentiva sempre esclusa.
I suoi genitori erano ottimi guerrieri ma niente di paragonabile al sangue saiyan.
Si vedeva,che era una comune terrestre.
Alla sua età doveva combattere con i problemi dell'adolescenza,come l'aspetto fisico...e stando con dei mezzi saiyan per giorni interi,si deprimeva.
Non è che non si vedeva carina ma,da comune terrestre,poteva mettere su qualche chilo con poco e i suoi amici mangiavano come maiali e avevano dei fisici a dir poco perfetti. Soprattutto Kiliam,era la sua migliore amica ma allo stesso tempo non poteva che invidiarla per le sue forme perfette. Sbuffò pensando al perchè non poteva essere nata anche lei metà saiyan...maledizione.
"C'è qualcosa che non va?" chiese Bulma notando la bionda quasi irritata.
 "No..no,stavo un attimo pensando." rispose,guardando nuovamente fuori dalla finestra i suoi genitori che assistevano agli allenamenti. Chissà il perchè non l'avevano mai addestrata a combattere. Era una terrestre,ma poteva benissimo imparare...e non essere l'amica inutile e di scorta. Avvolte,non lo sopportava.
Proprio in quel momento la figura di Kiliam si spostò leggermente dalla sua postazione ferma e alzò un mano,per stropicciarsi gli occhi.
Bulma sorrise lievemente verso la figlia che aprì gli occhi lentamente,le sue palpebre erano ancora rossastre e risaltavano sulla sua pelle candida. Se c'era una cosa che non aveva preso da Vegeta,erano gli occhi e la pelle. La sua carnagione era chiara,quasi bianca,come quella della madre...con la sola differenza che quest'ultima si faceva delle bella lampade abbronzanti.
Kiliam si alzò di poco,lasciandosi sfuggire uno sbadiglio e vide davanti a se sua madre e Marron,tutte e due con un sorriso a 32 denti.
"Hey." disse la mora. Un solo e semplice Hey.
"Hey?...Dopo ore che dormi hey?" disse sua madre guardandola un po' male.
 "Eravamo tutti in pensiero per te e tu...HEY?"
"Mamma calmati! credo di stare bene...e come tutti in pensiero? oddio,stavo davvero così male?"
"Male era dire poco..!" rispose Marron ricordando l'amica il giorno prima.
"Comunque,tutti in pensiero perchè siamo rimasti tutti qui,anche Chichi e gli altri. Erano in pensiero per te e Trunks." aggiunse Bulma verso la figlia che si stupì un attimo. Erano rimasti e questo le aveva fatto molto piacere.
"Ora si stanno allenando fuori,come puoi notare." La mora guardò verso la finestra e vide qualche lampo,veloci come i fulmini...riusciva a vederli,era tornata in forma.
"Voglio uscire,voglio vederli!" disse quasi pronta per alzarsi ma Bulma la fermò immediatamente.
"No signorina,è meglio se rimani qui!"
 "Ma...sto bene,sono guarita." Bulma guardò male la figlia e quest'ultima decise di non ribattere,riposizionandosi sul materasso.
Abbassò lo sguardo,con la testa ancora un po' pensante per l'enorme dolore del giorno prima. Voleva uscire,dimostrare a suo padre che era guarita in fretta e voleva vedere tutti gli altri,specialmente lui. Lui. Ma forse era meglio di no,aveva ancora gli strani pensieri impressi nella sua mente. Quei maledetti pensieri rinati dagli specchi.
"Se vuoi li chiamo,si sta per svegliare anche Trunks." disse Marron facendo girare le due Brief verso il ragazzo che cercò di stiracchiarsi.
"Buongiorno!" dissero in coro tutte e tre e Trunks prese quasi spavento,non se l'aspettava.
"Si..si,buongiorno. Ma quanto abbiamo dormito?.." chiese ancora assonnato,guardando la madre.
"Abbastanza,come ti senti?" chiese immediatamente Kiliam. Se c'era persona che la capiva meglio in quel momento era il suo fratellone.
"Penso bene,mi sento come rinato...anche se mi piacerebbe alzarmi e.."
"NO! Anche tu,a letto. Voi due non siete ancora del tutto guariti,quindi state fermi." disse immediatamente Bulma fermando il figlio. Kiliam e Marron sorrisero,com'era apprensiva.
Proprio in quel momento la finestra si spalancò improvvisamente e da essa entrò volando Hikari che si precipitò addosso al giovane Brief,stupendo il resto della comitiva.
"Ti sei svegliato finalmente! Finalmente,non vedevo l'ora! Come stai?" chiese la ragazza abbracciandolo,quasi come stritolarlo e Trunks si ritrovò rosso come un peperone.
"Io sto bene,ovvio...non ti preoccupare. Mi fa piacere vederti." gli rispose facendola sorridere,una risata così sdolcinata che fece rabbrividire Kiliam e Marron. La loro amica era peggio dello zucchero. Bulma invece sembrava l'unica affascinata dalla scena,come se fosse davanti ad una telenovelas.
Hikari si girò poi verso Kiliam e le sorrise,se ci pensava bene ultimamente l'aveva un po' trascurata...forse per il fatto che il fratello di quest'ultima era diventata la sua nuova ossessione.
"Kili,come stai?va tutto bene?" le chiese poi avvicinandosi a lei che sbuffò un po' irritata.
"Si certo,ma non esiste solo Trunks!" disse Kiliam facendo la finta offesa.
“Lo so,chi si scorda della propria rompiscatole di una migliore amica?"
"Ecco,fai bene. La rompiscatole si potrebbe offendere."
Le ragazze iniziarono a ridere mentre Trunks osservava impaurito la scena.
Donne,che creature strane.
"Comunque,non hai un buon odore..!" disse la giovane Brief verso l'amica,sudata a causa dell'allenamento.
"Si,in effetti una doccia non sarebbe male..." disse guardandosi la tuta e annusandosi,facendo ridere il proprio fidanzato.
Era tutto così tranquillo e sereno. E magari,sarebbe svanito tutto nel giro di poche giorni.
"Vi siete svegliati!" urlarono Pan e Goten affacciati tutte e due dalla finestra,seguiti dietro da Gohan che semplicemente sorrise senza dare spettacolo come la figlia e il fratello.
Pan si sedette sul bordo del letto di Kiliam accanto a Bulma ,guardò la mora e le sorrise con un sorriso enorme. Pan aveva sempre provato simpatia per Kiliam,per il semplice fatto che la trovava "forte". Lo stesso lo fece verso Trunks...se ci pensava bene,per lei i Brief erano come altri zii acquisiti.
"Hey amico,ti vedo molto meglio!" disse Goten andando dal migliore amico e tirandogli un pugno sul braccio che incassò bene. 
"Si,mi sono ripreso proprio bene e mi dispiace che eravate ad allenarvi senza di me!" rispose il glicine facendo ridacchiare il Son che si grattò la testa.
"E' stata tutta un idea di tuo padre,non potevamo fare altrimenti!" si intromise Hikari a bassa voce,Vegeta non era nella stanza ma poteva sentire ovunque era.
"Eheh,mio padre è così.."
Detto questo Goten si girò verso Kiliam che sembrava infastidita il triplo. Anche Goten aveva dato le sue prime attenzioni a Trunks. Dentro di se,le dava davvero noia.
Il moro notò che non era molto "contenta" e sorrise,quasi sarcasticamente.
"Kili Kili,cos'è quella faccia?" le chiese e lei si sentì in dovere di fulminarlo con lo sguardo.
"Oh niente,voi Son siete degli stupidi!" disse guardando Hikari che cominciò a ridere,sapeva che non era una vera offesa. Semplicemente,era gelosa per le attenzioni.
"Ahahah come sei adorabile quando sei gelosa!" rispose Goten scompigliandole i capelli e facendo ridere tutti i presenti. La ragazza sbuffò e abbassò lo sguardo,la sua irritazione aumentava.
"Eddai,l'importante è che ti sia rimessa. Ti vedo...bene." aggiunse il moro arrossendo e causando altrettanto a Kiliam sulle guance ma fece di tutto per non farlo notare. Bulma si stupì un attimo,era da tanto che non vedeva sua figlia così..."intenerita",normalmente avrebbe risposto male al ragazzo. Forse...
"Lo so anche da sola,Son." rispose la mora immediatamente. Bulma cambiò immediatamente espressione. Niente,era sempre uguale.
" Bene, a quanto pare vi siete rimessi." disse il Principe entrando nella camera in quel momento,guardando i figli sui letti. Osservò i due incrociando le braccia al petto e Bulma sorrise leggermente.
 " Si papà, ora stiamo meglio " sorrise Trunks, mentre Hikari lo guardò contenta. Vegeta non si faceva sfuggire alcun sguardo da parte dei Son nella stanza, era vigile assai.
" Meglio così, non bisogna perdere tempo. Kooseki potrebbe cambiare idea e attaccare la Terra da un momento all'altro. Fra una ventina di minuti venite con me, iniziamo l'allenamento.”
Tutti nella stanza, rimasero leggermente perplessi, specialmente Bulma; i suoi ragazzi si erano appena ripresi, dopo una battaglia mentale e fisica estenuante..e suo marito, pensava solo..a combattere nuovamente? Stavolta aveva passato il limite.
" Vegeta, posso parlarti un attimo in salotto?" disse seria avvicinandosi al marito.
" Uhm?" il Sayan la guardò alzando un sopracciglio e uscì insieme a lei chiudendo la porta alle sue spalle. " Ahia.." disse sottovoce Trunks incrociando le braccia.
" Cosa?" disse Hikari guardandolo.
 " Quel tono non prometteva niente di buono.." disse Kiliam all'amica sospirando,era sempre così.
 " Speriamo non accada niente di grave..." disse la Son guardando verso la porta. I due Brief sospirano arresi. Intanto, Bulma chiuse la porta dell'ampio salotto e incrociò le braccia, mentre il Sayan si appoggiò con la schiena al muro
" Cosa c'è?" chiese poi il Saiyan,con la sua solita irritante tranquillità.
 " Cosa c'è? COSA C'è? TU COCCIUTO DI UN SAYAN OSI CHIEDERMI COSA C'è?!" inizò a gridare la donna.
 " I NOSTRI FIGLI SONO QUASI MORTI DA QUEL PAZZO E TU, VUOI CHE TORNINO SUBITO A COMBATTERE COME FORSENNATI?!"
Il Sayan ringhiò appena.
 " Bulma smettila. Lo sai che la Terra è in pericolo. E se non combattiamo, quel pazzo ucciderà tutti. E' questo che vuoi?" disse tranquillo, cercando di mantenere la calma. La donna lo guardò con rabbia gettando una sedia a terra.
 " VOGLIO CHE I NOSTRI FIGLI ABBIANO UN MOMENTO DI PAUSA DALLA VITA CHE LI STAI DANDO!"
Vegeta perse la pazienza e si avvicinò alla donna senza però toccarla.
 " IO NON STO DANDO NESSUNA VITA! SONO IN PARTE GUERRIERI E COME TALI DEVONO PROTEGGERE IL PIANETA DOVE VIVONO, COME FANNO I FIGLI DI KAAROTH!"
La donna strinse i pugni.
" Sempre con Goku..possibile, che sei sempre in competizione con lui?!" gli urlò in volto.
 " Non è questo il punto Bulma! Loro devono proteggere questo Pianeta, sono i soli a poterlo fare! " ribattè a malincuore il padre.
" Loro non devono niente! Ci siete voi altri a proteggerlo, non c'è bisogno di istigare anche i più giovani alla guerra! Non siamo più sul tuo Pianeta Vegeta!"
Il Sayan la bruciò con lo sguardo.
" Insomma falla finita di lamentarti!"
" Sei impossibile, ogni volta vuoi sempre fare di testa tua! Ah ma hai sbagliato di grosso carino, STAVOLTA TRUNKS E KILIAM NON ANDRANNO DI NUOVO INCONTRO ALLA MORTE!"
" Se si alleneranno non c'andranno, semplice!" intanto, i ragazzi sentivano gran parte della discussione. Ogni volta, Vegeta era così: si puntava su questo genere di cose e Bulma esplodeva.
" Non si alleneranno! E' troppo rischio e io non voglio che i miei figli rischino così!!" continuò a urlare lei afferrandolo per il colletto.
 " TU SEI UN SAIYAN PURO, SEI NATO COME GUERRIERO. LORO NO, SONO MEZZOSANGUE! SONO PUR SEMPRE IN PARTE TERRESTRI, TE LO RICORDO!"
" Loro si alleneranno e sconfiggeranno Kooseki come faranno i figli di Kaaroth, costi quel che co "
Uno schiaffo partì dalle mani della donna facendo appena barcollare l'uomo. Bulma aveva le lacrime agli occhi.
" Sei senza cuore Vegeta!"
Il Sayan la guardò alzando leggermente la voce per dire qualcosa, ma venne subito interrotto.
" Fai quel che credi, fagli diventare macchine da guerra. Tanto hai sempre tu il coltello dalla parte del manico. Sappi però che se torneranno nelle condizioni di ieri o peggio, tu per me non sarai più niente. "
Detto ciò, la donna uscì dalla stanza a passo veloce, lasciando il Sayan da solo.
Vegeta si sedette sul divano sbuffando; non voleva quel finale, ma il suo odioso orgoglio..l'aveva concesso.
 

***

l litigio tra i due consorti era arrivato in tutti i luoghi dell'isoletta e tutti avevano sentito tutto,dall'inizio alla fine.
Kiliam strinse le coperte candide ,portandosele sempre di più sopra le gambe,facendo spostare Pan e Marron che si sentirono trascinate.
Teneva lo sguardo basso,i suoi lunghi capelli coprivano i suoi occhi,come se non volesse vedere niente e nessuno.
Odiava il fatto che lei e suo fratello erano l'ennesimo motivo del loro ennesimo litigio.
Era stata una stupida,era stata così debole da rischiare quasi la morte e in quel momento si trovava nel bel mezzo della guerra tra i suoi genitori. Voleva combattere,ma combattendo avrebbe perso la fiducia di sua madre.
Non combattendo,quella di suo padre...la fiducia che cerca di conquistarsi da una vita.
Trunks notò la sorella e si sentì immensamente in colpa. Lui reagiva abbastanza bene ai litigi dei suoi,forse per il fatto che era più grande...e come fratello maggiore,doveva rassicurare le sue sorelle più piccole.
Se fosse stato per lui,si sarebbe alzato da quel letto e sarebbe andato in salotto,a parlare con la madre e il padre...chiarire quella situazione complicata.
Ma non poteva,per il suo bene doveva continuare a marcire in quel letto,ancora per un po'.
"Dai su,sono cose che capitano.." disse Hikari avvicinandosi all'amica che cercava di distogliere continuamente lo sguardo,la sua debolezza rara non poteva essere vista,da nessuno.
"Sono cose che capitano spesso,sempre per colpa nostra." rispose la mora guardando Marron e Pan sopra il suo letto che la guardarono rattristate.
" Siamo i loro figli,è normale Kiliam. Lo fanno per il nostro bene." rispose Trunks ma Goten non sembrava molto convinto dell'affermazione dell'amico.
"Sarà anche per il nostro bene,ma da parte di nostro padre...io..io non ho visto niente."
Trunks si ammutolì e guardò Hikari per un attimo.
In effetti,da come si era espresso,gli importava solo che si alzassero da quel letto e andassero ad allenarsi.
"Non so che dire...e mi dispiace ammetterlo ma la penso come te,infondo." aggiunse il glicine facendo stupire Hikari.
"Vegeta vi vuole bene,solo che è una situazione non del tutto facile e ha agito d'impulso...ora come ora,le vostre potenzialità potranno essere d'aiuto per combattere Kooseki." aggiunse Gohan,che fino a quel momento era rimasto zitto,era l'adulto in quella camera ma non poteva certo dire molto. Aveva capito però come si sentivano i Brief.
Kiliam guardò un attimo il maggiore dei Son ma poi riabbassò immediatamente lo sguardo. Non era convinta,per niente.
"Beh,vi lasciamo da soli." gisse poi Gohan chiamando a se Pan che scese immediatamente dal letto e lo seguì.
"Si,è meglio così. A dopo ragazzi." disse Hikari verso Kiliam per poi girarsi verso Trunks e lasciargli un lieve bacio sulle labbra,che fece schifare la piccola Pan che stava per uscire dalla stanza.
Anche Marron si alzò ma non espresse nessuna parola,guardò per un attimo l'amica sorridendole ma quest'ultima non accennò niente,era davvero giù di morale.
Uscì dalla camera e Goten si alzò dal bordo del letto del migliore amico e guardò i due Brief.
"Io.." disse,era pronto per dire qualcosa di sensato e,soprattutto,di intelligente per quel momento ma incontrò gli occhi di Kiliam che sembravano tutto tranne che desiderosi di sapere cosa volesse per dire.
"Io..niente. Ci vediamo dopo." disse guardando per un ultima volta la ragazza e avviandosi verso la porta. Kiliam lo seguì con lo sguardo,con uno sguardo cupo e vuoto. Appena la porta si chiuse,si sentì come un buco nello stomaco. Era una sensazione di colpa,una sensazione insopportabile.
"Si sistemerà tutto,te lo giuro." disse Trunks attirando l'attenzione della sorella che appoggiò la testa sul morbido cuscino,distendendosi sul letto.
"Lo spero Trunks. Lo spero vivamente" rispose,chiudendo gli occhi nuovamente.
Voleva dimenticare tutto,anche solo per un attimo.

***

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Capitolo 14
*** 13. La strategia. ***


Buonasera! Per l'ennesima volta siamo in ritardo ma sotto le feste abbiamo preferito abbuffarci u.u Ecco qui il nuovo capitolo,anche questo non è particolarmente lungo ma verso la fine verrà svelato un dettaglio che sarà molto importante per tutto il resto della storia :D Il prossimo capitolo (forse) lo pubblicheremo a inizio anno nuovo,quindi questo capitolo è l'ultimo del 2011! *yeeh* Ok,basta,vi lasciamo. Buona lettura e Auguri di buone feste ;D

B - G - E.


13. La strategia.




Il sole si alzò alto nel cielo illuminando la piccola isoletta del Genio e tutto il mare intorno che era tranquillo,con qualche onda leggera. Era passato un altro giorno e la situazione in casa non era delle migliori.
Bulma non rivolgeva più la parola al marito ma quest'ultimo non sembrava adirato,passava tutto il suo tempo ad allenarsi.
Anche i Son si allenavano insieme a Vegeta,ma ogni tanto preferivano tenere compagnia ai giovani Brief.
Trunks aveva ripreso a fare le cose più semplici,a colazione si presentava sempre e quando poteva,correva in giardino ad allenarsi con esercizi facili,giusto per riprendere le forze.
Bulma era contraria ma non poteva impedire al figlio di non potersi ristabilire al massimo.
Kiliam invece non si spostava da quel maledetto letto. Passava le ore a guardare fuori dalla finestra,senza spiccicare parola.
Era rimasta male per il litigio dei suoi.Non sopportava quando il problema era lei,e per giunta suo padre l'aveva come delusa.
Forse sua madre aveva ragione,per Vegeta evidentemente la sua prole erano soltanto macchine da guerra.
Erano le 3 del pomeriggio e la ragazza,vestita con una specie di pigiama,era sdraiata sul letto senza togliere lo sguardo dalla finestra.
Sentì bussare alla porta e distolse così lo sguardo dalla finestra. Sospirò.
"Chi è?" chiese ma la porta si aprì senza che sapesse la risposta. Era sua madre con il suo pranzo,non era scesa per mangiare con tutti gli altri.
"Tesoro,ti ho portato il riso che ti piace tanto. L'ha cucinato Chichi,sai che il riso di Chichi è il più buono in assoluto." disse la donna appoggiando il tutto sul tavolino accanto.
Kiliam guardò la scodella con uno sguardo basso per poi guardare la madre,senza rispondere.
Bulma cambiò espressione immediatamente,sapeva come stava la figlia. Per certi tratti era proprio come Vegeta. Si demoralizzava se non raggiungeva i suoi obbiettivi,per una come lei che era tutto facile,stare in un letto e non reagire non era il massimo.
"Se lo stai facendo per non farmi stare in pensiero per voi,io volevo dirti che.."
"No mamma,non ti preoccupare. Non mi sento in vena,ecco tutto. E poi,c'è Trunks...ci penserà lui a tutto. E' molto più forte di me,caratterialmente." rispose la mora senza dare modo alla madre di continuare.
Bulma sgranò un attimo gli occhi e capì che Kiliam stava passando uno dei suoi soliti momenti di inferiorità.
"Non conosco persona con un temperamento più forte del tuo,anche tuo padre fa a fatica ad avere il tuo temperamento. Per me,puoi andare a combattere..deve essere una tua decisione."
"Si ma hai litigato con papà,a causa nostra."
Bulma si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra.
"Ho litigato per come si è espresso nei vostri confronti. Ma mi sono resa conto che voi siete nati per salvare tutti noi...e non posso impedirvi di combattere contro il vostro destino,il vostro vero essere."
Kiliam non reagì subito ma cercò di accennare un sorriso.
"Lo vedo che vorresti uscire fuori e dimostrare a tutti di che pasta sei fatta. Stai sempre davanti a questa finestra e ti deprime il fatto che tuo fratello ha già iniziato a reagire." aggiunse la donna guardando fuori dalla finestra i saiyan allenarsi.
Kiliam si stupì di quanto sua madre riuscisse a capirla senza dirle niente.
" Ma non per questo sei a meno di lui. Quindi vedi di alzarti e andare fuori,ritorna ad essere la mia Kiliam di sempre. La mia bambina che mi rende tanto orgogliosa. Non ti preoccupare per me e papà,si sistemerà tutto. Ora,pensa a te stessa...e pensa a ciò che potrai fare per tutto il pianeta." aggiunse Bulma con uno sguardo apprensivo e materno,uno sguardo che dava la forza di alzarsi.
Kiliam sorrise,un sorriso diverso dal solito. Un sorriso aperto e pieno di speranza. Si alzò e abbracciò la madre quasi saltandole addosso.
"Hey,piano! Non sono una saiyan ahah" disse la donna stringendo a se la figlia che non rispose,voleva solo rimanere in quell'abbraccio.
"E poi,c'è qualcuno in particolare che chiede in continuazione di te. Anche a pranzo,ha mangiato praticamente tutto il tacchino." disse Bulma guardando la figlia che rimase un attimo spiazzata.
"E' proprio come suo padre." aggiunse la donna ridendo e Kiliam fece lo stesso,girando lo sguardo verso la finestra.
Goten era sempre il solito.
Kiliam arrossì di poco e si infilò immediatamente la felpa vicino al suo letto. 
"Mamma...grazie. Vado subito fuori!" disse ma la donne la fermò.
"In pigiama e in felpa?..." le chiese ma Kiliam strizzò un occhio,con un sorriso raro da parte sua.
"Non m'importa!"
La mora scese immediatamente le scale e Bulma rimase un attimo stranita. Era diversa...fino a poco tempo fa avrebbe fatto storie per come era vestita. Forse,stava crescendo e cambiando...in meglio.
Kiliam aprì la porta salutando il genio che era davanti alla tv a provare nuovi esercizi di ginnastica e,appena notò la ragazza,si stupì. Ma era davvero lei quella ragazza gioiosa e piena di vita?
La Brief scese le scalette di legno dove erano sedute Pan e Bra che appena la videro le saltarono addosso.
"KILIAAM!" urlano in coro e la ragazza le fece roteare,per poi rimetterle in piedi.
"Sei finalmente uscita da quella camera,vuoi giocare con noi adesso??!" chiese Bra facendole notare una bambola ma Pan non sembrava molto contenta della cosa.
"No no,ti vuoi allenare con me adesso?" chiese la Son ma ricevette uno sguardo maligno dalla piccola Bra. "No,lei è mia sorella quindi gioca con me!"
Kiliam ridacchiò.
"Mi dispiace ma devo allenarmi con i grandi,dopo però giocherò con tutte voi!" disse lasciando le due bambine a bisticciare.
Corse verso la parte anteriore della casa dove i saiyan si stavano allenando.
Vide tutti,intenti tra combattimenti corpo a corpo e esercizi vari per l'equilibrio del corpo.
Kiliam con posizione fiera,così tanto fiera che sembrava suo padre,si mise sopra uno scoglio lì vicino. Non l'avevano ancora vista....quindi decise di urlare.
"HEY,COSA VOLETE FARE SENZA DI ME?!"urlò e attirò immediatamente l'attenzione del padrer
e di tutto il resto della comitiva,che si fermarono per un istante.
Vegeta la guardò con il suo solito sguardo severo e burbero ma un leggero sorriso si disegnò sul suo volto.
Infondo,era sollevato. Era riuscita ad alzarsi da quel letto. Non era certo in tenuta da battaglia,ma era già un grande passo.
Hikari la raggiunse immediatamente,buttando a terra gli enormi pesi che stava portando.
"Hey,come stai? Ti aspettavamo,senza di te non ha senso allenarsi! E.." disse all'amica abbracciandola velocemente per poi guardarla tutto nell'insieme. Non era una cosa da tutti i giorni vedere la Brief senza un filo di trucco e in pigiama/tuta.
"Ma stai bene? Se sei veramente Kiliam Brief batti un colpo!"
aggiunse la Son tirandole un pizzicotto che la Brief non accettò molto volentieri.
"Ma si,sono io! Non è questo il problema! Vorrei solo allenarmi,ho parlato con mamma fin'ora e ho capito che non potevo stare a marcire su quel letto."
Trunks si avvicinò alle due ragazze e tirò una pacca alla sorella.
"Ben detto sorellina! Stai diventando una persona normale!"
"Ah ah ah,spiritoso."sbuffò Kiliam rispondendo alla pacca del fratello.
"Non è meraviglioso che siamo tornati tutti?L'allegra comitiva si è riunita di nuovo,sono quasi emozionato!" aggiunse Goten arrivando a corsa e prendendo in un solo abbraccio tutti,facendo schifare la gemella,ridere Trunks e imbarazzare Kiliam,che non sapeva se ridere o piangere.
"Io non molto,levati che puzzi!" disse Hikari spostando il gemello che le rispose con una linguaccia.
"Tu profumi invece!"
"Oh zitti,qui l'unica che profuma è Kiliam che non ha fatto niente!" aggiunse Trunks verso la mora che ridacchiò.
Goten si girò verso la Brief e le annusò i capelli peggio dei cani. Se c'era una cosa particolare nei Son,è che a volte si comportavano come gli animali. Tipico comportamento di Goku. Kiliam si ritrasse un attimo spostandolo.
"Hey!"
"In effetti profumi troppo,nulla facente."
"In primis,non sono una nulla facente. Seconda cosa,non sono neanche un animale,come te!" aggiunse la mora suscitando un coretto di "ooh" da parte di Hikari e Trunks. Vegeta e Gohan controllavano dall'alto i quattro e il principe non accettava di vedere quella vera nulla facenza. Dovevano allenarsi,non perdere tempo in chiacchere e a stuzzicarsi!
Goten sbuffò,cercando una risposta ad effetto,non era molto veloce in ciò.
 "Beh,forse questo animale ti piace anche!" Trunks si girò immediatamente verso il migliore amico e si batterono il 5. Kiliam aggrottò lo sguardo e,quasi sconvolta,non trovò il coraggio di rispondere.
"HEY MOCCIOSI! Non siamo qui per giocare!" urlò Vegeta scendendo verso i quattro che guardarono il principe preoccupati.
 "Sapete una cosa...? Niente allenamenti,NIENTE CENA. FORZA,SCATTARE!" urlò il saiyan facendo rabbrividire i giovani. Per un saiyan,un buon pasto era tutto. Per un saiyan,essere ricattati con il pasto era la cosa peggiore.
 
I saiyan, spaventati dal tono del Principe, si radunarono in spiaggia pronti per l'allenamento.
" Ognuno di voi dovrà allenarsi da solo. Ora come ora, meglio fare allenamento individuale."
iniziò Vegeta volando in alto, seguito dai ragazzi.
" Quindi. Io vi osserverò e correggerò i vostri errori. Se provate a scendere per andare a cercare bevande o cibi VE NE PENTIRETE." disse incrociando le braccia e sedendosi in cima all'enorme palma. I Sayan deglutirono.
" Hem..Vegeta, posso parlarti un attimo?" chiese Gohan avvicinandosi al Sayan, mentre gli altri si posizionavano.
" Che vuoi?" chiese alzando un sopracciglio.
" Posso capire che non vuoi perdere tempo eccetera..ma, non ti sembra di fare troppo da dittatore?" chiese ridacchiando impacciato.
Il Sayan lo guardò malissimo.
 " Gohan, non mi pare che tu ti sia mai lamentato del rigido insegnamento del muso verde. Eppure guardati, da moccioso frignone qual'eri, ora sei un guerriero con tutte le potenzialità possibili. Se fossi più morbido con te e con loro, non avrei risultati eccellenti. "
Gohan annuì accarezzandosi la testa.
 " Si, non hai tutti i torti.."
" Bene..ORA FILA DAGLI ALTRI, FIGLIO DI KAAROTH!" gridò lanciandoli una scossa che prontamente schivò l'altro.
" Vabenevabene!!" corse da Goten e Hikari.
Il Principe tornò nella postura tutta d'un pezzo, osservando i ragazzi.
Posò lo sguardo sulla figlia, che si concentrava sulla velocità.
Intensificò l'aura, sdoppiandosi.
Notò la fatica che si portava con se, mentre lottava con le copie e cercava di perfezionare l'agilità di prima. Dopotutto, si era ripresa da poco…Passò poi lo sguardo sul figlio, che si allenava sull'aura. Cercava di muovere le tegole della casa, per poi distruggerle sempre servendosi della mente.
Faticava anche lui, non riuscendo a coordinarsi bene.
Osservava Kiliam e Trunks senza dire una parola; era evidente che lo sforzo poteva risultare molto pericoloso nelle loro condizioni. Ma Vegeta sapeva che riuscivano a stabilizzarsi, dopotutto sangue del suo sangue.
Kiliam, fin da piccola, aveva sempre avuto un'agilità invidiabile.
Era il suo punto di forza. Mentre Trunks aveva una gran forza di concentrazione.
Vegeta aveva sempre cercato di basarsi su queste due caratteristiche, per questo cercava di non metter bocca.
Dovevano essere in grado di sopportare il dolore, di esser forti.
Kiliam riuscì a coordinarsi come voleva; aveva ritrovato la sua agilità nell'arco di una decina di minuti.
Anche Trunks era riuscito a migliorarsi.
Ovviamente, entrambi non erano ancora come prima, ma poco alla volta stavano tornando impeccabili.
Un piccolo ghigno comparve sulla faccia del Principe. Passò poi lo sguardo vigile ai Son.
Hikari era capace di creare illusioni con la forza della propria aura. Ci voleva una concentrazione enorme, infatti il Principe ne rimase un po' perplesso.
Si concentrò e riuscì a creare una sorta di guerriero illusorio, che adoperò come cavia per scontrarsi
i suoi colpi non erano al pari di Goten e Gohan, ma non se la cavò male.
Accanto a lei, c'era Goten che si stava specializzando con il teletrasporto. Non era al pari del padre, ma riusciva a teletrasportarsi anche a qualche chilometro di distanza.
Aveva creato anche lui delle copie, come gli aveva insegnato Junior anni fa, per perfezionare questa sua velocità.
Gohan non si smentiva; la sua potenza, nonostante fosse solo al primo livello di SSJ, era assai elevata.
Si allenava da solo, senza copie o altro. Perfezionava la velocità dei colpi e l'aura sempre costante.
Soddisfatto dell'andamento iniziale, decise di passare fra i figli.
Andò verso Kiliam, sempre con le braccia conserte al petto.
" Sei stanca?" la guardò strafottente con un lieve sorriso sulle labbra.
La ragazza strinse i pugni, aveva notato che non si era ancora ripresa del tutto.
" NO." disse irritata guardandolo male.
" Meglio così " ridacchiò sadico avvicinandosi ad una sua copia.
" Guarda che mi stò riprendendo. Non c'è bisogno che fai da baby sitter,paoà. " puntualizzò asciugandosi la fronte con la mano.
" Vedi di riprenderti in fretta allora, non abbiamo tempo da perdere."
Lei annuì e continuò a scontrarsi con le copie.
Il Sayan le diede le spalle assumendo un'espressione triste ma non disse nulla.
Andò verso il figlio che aveva distrutto gran parte degli oggetti trasportati con la mente. Si stava concentrando sull'aura.
" Fiacco Trunks?" chiese. Il ragazzo aprì un occhio dalla meditazione
" No affatto, mi sono ripreso molto meglio del previsto. " sorride sereno.
Il padre annuì.
" Non deludermi " disse serio allontanandosi.
Trunks sorride, tornando concentrato.
A Hikari e Goten non disse niente,si limitò ad annuire quando gli volsero loro stessi lo sguardo.
Si avvicinò a Gohan, andandoli di lato e accostandosi al suo orecchio.
" Gohan..Bulma è ancora arrabbiata con me? " chiese facendoli sgranare gli occhi.
" M-ma Vegeta! Che domanda è?!" disse sottovoce imbarazzato.
" Rispondi infimo!" disse tutto rosso.
" Ma cosa vuoi che ne sappia! Nemmeno sapevo che avete litigato!" disse guardandolo.
" BUGIARDO! AVETE SENTITO TUTTI!!"
Gohan lo prese per le spalle portandolo verso la palma.
 " Dai dai, stai tranquillo e non ti agitare. Che non ti fa nemmeno bene!"
Vegeta lo guardò malissimo.
 " Mi stai dando del vecchio, lurido moccioso?!" lo afferrò per la tuta.
" Vegeta mi fai male! Mi fai male!!" si staccarono e il Principe incrociò le braccia ricomponendosi.
" Fiu.. Comunque non lo so davvero, non le ho detto chiesto niente. "disse Gohan massaggiandosi il collo.
" Uhm.." guardò il mare senza dire niente.
" Dovreste parlare però..così almeno…"
" Io non mi abbasso al suo livello. Ora torna ad allenarti. "
Si allontanò sdraiandosi a pancia in sù sulla palma mentre il Son sospirò grattandosi la testa.
 " Che testa calda.."
 
Passò un altro giorno,altre 24 ore. Gli allenamenti,per scelta di tutti i saiyan,si prolungarono anche durante la notte con varie soste. Le donne di casa erano preoccupate per come i saiyan si sforzassero senza delle ore di riposo, soprattutto Bulma,dal momento che i suoi figli si erano ripresi da poco.
Era stata tutta la notte sveglia ad osservarli dalla finestra,sospirando. Era stata una loro scelta,doveva rispettarla e lasciarli andare.
Anche Pan non aveva intenzione di dormire e Videl non sapeva come farla addormentare. Continuava ad osservare il padre e gli zii dalla cameretta condivisa con Bra che invece dormiva stretta al suo Oliver,il suo famosissimo pupazzo.
La bambina avrebbe preferito allenarsi con loro,invece di essere costretta a dormire. Voleva essere anche lei d'aiuto.
Dopo il pranzo,arrivò il momento di decidere come comportarsi contro i saiyan di Kooseki.
Mancava soltanto un altro giorno.
Si erano tutti riuniti nella cucina del Genio,come il giorno del ritorno dall'astronave.
Vegeta era l'unico seduto e batteva insistentemente la mano sul tavolo. Era come agitato,ma dovevano prendere una decisione in quel momento.
Tutto il resto del gruppo era intorno al tavolo,attendendo un segnale di vita dal principe.
"Sicuramente,non attaccheranno un solo luogo." disse Vegeta interrompendo il lungo silenzio.
"Ovviamente,si aspetteranno di vederci da più parti e.."
"Taci Gohan,fammi finire."
Il maggiore dei Son si sistemò gli occhiali e fece finta di niente. Mai interrompere il principe.
"Dicevo,non attaccheranno un solo luogo. Come avrete visto,si muovono in due coppie e un terzetto. Mai da soli e mai insieme."
Trunks e Hikari si guardarono un attimo,aveva ragione. Si girarono verso Vegeta e annuirono insieme.
"Se avete fatto caso,sono accoppiamenti che combaciano bene. Hanno caratteristiche che possono essere utili l'uno all'altro. Giocano di squadra,così da diventare invincibili."
"Hai ragione...come ho fatto a non notarlo." disse Gohan perplesso.
"Semplice : non ci avete dato molto peso. Secondo me,quello è il loro punto di forza. Se riusciamo ad eliminare un solo componente dei tre gruppi,piano piano chi rimarrà si indebolirà. E c'è un solo modo per attuare questo piano."
Kiliam alzò lo sguardo verso il padre,pronta per parlare.
"Cioè?...le fusioni?" chiese tirando un occhiata verso Hikari,Goten e Trunks. Erano passati 10 anni dall'ultima volta che si erano uniti in Kikari e Gotenks. Era passato troppo tempo,come potevano esserne ancora capaci?
Vegeta alzò un sopracciglio e rise beffardo.
"Assolutamente no,mossa sciocca. Altamente sciocca. Con le fusioni,creeremo soltanto guerrieri più forti,ma in un solo corpo. Loro,lavorando di squadra,troverebbero sicuramente il modo di ucciderci più facilmente. Un vantaggio per loro,uccidendo 2 saiyan in uno."
disse il principe guardando la figlia che abbassò lo sguardo.
Aveva ragione,le fusioni non potevano essere d'aiuto in quella situazione.
"Ciò che volevo dire,era questo. Giocare con la loro stessa carta."
"Quindi...lavorare in gruppo?" chiese Gohan apprezzando l'idea.
"Esattamente. In questi giorni di allenamento vi ho chiesto di concentrarvi su i vostri punti forza per cercare delle combinazioni...e sono riuscito a trovarle. Beh,non ne vado molto fiero...per niente. Ma è la nostra unica soluzione."
Tutto il gruppo guardò con aria interrogativa il principe. Evidentemente,i gruppi che si era creato mentalmente non erano ciò che sperava.
"Gohan,hai avvertito il muso verde? Lui,ci sarà d'aiuto."
"Si,certo,a breve dovrebbe essere qui ma..ci puoi spiegare come,secondo te,dovremo dividerci?"
"Beh,semplice. Intanto...voi!" disse il saiyan indicando Crilin e C-18 che stavano ascoltando la conversazione con accanto la figlia.
"Voi,ci sarete d'aiuto?"
Era strana come domanda. Crilin quasi rabbrividì. Il fierissimo principe dei saiyan che chiedeva aiuto a lui? Sembrava di essere tornati ai tempi di Freezer.
C-18 diede una pacca al marito,per spronarlo a rispondere.
"Beh,si...certo,si. Cercheremo di fare del nostro meglio."
"Bene,perchè voi dovrete stare con questi 4." disse indicando i 4 mezzi saiyan più giovani che si guardarono perplessi.
"Ah,si...certo..ma quindi..."
"Io,Gohan e Junior formeremo un gruppo." disse Vegeta facendo calare lo stupore nella sala.
"Ma,papà...così non siamo equi! Tu e Gohan dovreste,non so,mischiarvi a noi!" disse Trunks perplesso come non mai e spaventato.
"Quante volte devo ripetervi che non è una questione di forza???!! E' una questione di accoppiamenti e di utilità! Anche voi siete forti,siete stati fuori allenamento per troppo tempo ma questa sarà la vostra occasione per riscattarvi. Non fate i mocciosi!" urlò Vegeta polverizzando con lo sguardo il figlio che non ebbe il coraggio di rispondere.
"Io non sono contento per ciò che ho dovuto constatare,gli accoppiamenti sono tutto un dire ma sono la nostra unica speranza. Non sapremo mai quando Kaaroth tornerà dagli inferi,quindi per ora ci comporteremo di conseguenza!"
"Si ma...non ci hai ancora detto come siamo divisi noi,con questi ragazzini." chiese C-18,un po' annoiata.
"Papà,se non faremo le fusioni vuol dire che non starò con Hikari...quindi,con Trunks. Beh,io e Trunks abbiamo molte cose in comune,vero fratellone? Sarà bello lavorare con te!" disse Kiliam guardando il fratello con un sorriso a trentadue denti.
Vegeta abbassò lo sguardo,coprendosi il viso con la mano.
"No,Kiliam. Mi è difficile dirlo,non avrei MAI pensato di dirlo. Purtroppo,ho constatato che C-18 potrebbe essere adatta nel seguirti. Ma non seguirà te e Trunks. Seguirà te e...e...oddio,PERCHE'! TE E IL FIGLIO DI KAAROTH!" disse tutto d'un fiato indicando Goten che si era quasi addormentato.
"Eh?" chiese guardandosi intorno e notò soltanto Kiliam che lo guardava,sembrava un po' scandalizzata.
"No,ci deve essere un errore. Per quanto voglio bene a Goten,è impossibile! Ti vorrei ricordare ai tempi di Majin Bu che intralcio era stato a volte con me,non abbiamo niente che può,come dire,aiutarci a vicenda!" disse Kiliam guardando il padre.
Era abituata a combattere al fianco di Hikari o del fratello maggiore. Non era abituata a combattere solamente al fianco di Goten.
"Per prima cosa,perchè ricordi sempre i tempi di Majin Bu? Si,lo so,ero con la testa fra le nuvole ma allora? Il mio l'ho fatto. Comunque non so,io e te non abbiamo mai realmente combattuto insieme." rispose Goten incrociando le braccia e guardando la mora,con un sorrisetto da schiaffi.
"Si,infatti! si limitò a dire Kiliam incrociando anche lei le braccia e girandosi completamente.
Dentro di se,sapeva che lavorare con Goten non sarebbe stata una buona idea.
"Sentite mocciosetti,c'è un perchè a questo abominio. Tu Kiliam sei agile mentre Goten ha imparato quasi alla perfezione la tecnica del teletrasporto. Quindi,avete una cosa in comune : la velocità. Io,in assoluto,sono contrario a ciò perchè conosco voi stupidi adolescenti di oggi ma..ma purtroppo è giusto così. Lavorerete insieme a C-18,che vi piaccia o no!" disse Vegeta rosso in viso,imbarazzato per la figlia.
Kiliam guardò con la coda dell'occhio l'amico. Non ci aveva mai pensato. Avevano qualcosa in comune e questo...la rallegrava. O forse,la terrorizzava. Non lo sapeva ma,forse,poteva trarre qualche vantaggio.
Sorrise con un misto si malignità,perplessità e maliziosità a Goten e questo fece preoccupare il ragazzo. Aveva in mente qualcosa la Brief,niente di buono.
"Oh Goten,sono tanto contenta di poter lavorare con te. Dopo tanti anni che non ci siamo considerati ora,che bello! Nessuno ti ha mai detto quanto..." disse la ragazza aggrappandosi ad un braccio del ragazzo che arrossì tutto nell'insieme.
"Quanto...quanto,quanto! Si,ci divertiremo!"
"Ma ovvio ahah" rispose Goten grattandosi la nuca anche se sembrava terrorizzato dal cambiamento radicale d'idea di Kiliam. Vegeta si schifò dalla scena,ma se sua figlia si comportvaa così c'era un perchè che non voleva sapere. C-18 sbuffò guardando i due saiyan che sembravano in piena amicizia,fino a quando il marito intervenì.
"Quindi,io mi dovrò occupare di Trunks e Hikari?" chiese verso Vegeta,srridendo ai due citati.
I due,troppo presi dalla notizia che Kiliam e Goten avrebbero lavorato insieme,non avevano pensato alla conseguenza.
Loro due,avrebbero lottato insieme.
Si guardarono per qualche secondo.
Non era certo la cosa più romantica ma...sarebbero stati insieme.
"AHHH!" urlarono i due che si abbracciarono immediatamente,facendo irritare Vegeta come non mai.
"AHHHH,LO SAEVO IO CHE ERA UNO SBAGLIO! SIETE DEI GUERRIERI,NON BAMBINETTI IN PIENE CRISI ORMONALI!" urlò facendo tremare tutta la sala e catturando l'attenzione di tutti.
"Non ho voluto creare queste coppiette per...per...i vostri piacimenti! Trunks,tu e Hikari avete dei poteri di concentrazione invidiabili ed era d'obbligo mettervi a lavorare insieme!"
disse guardando il figlio che teneva ancora stretto a se la Son.
"Si,papà,era ovvio che avessimo qualcosa in comune!!"
"Si,ma NON MI INTERESSA. Questo non è un gioco,stupidi! Voglio vedervi allenare in questo ultimo giorno e poi mostrare a tutti le vostre potenzialità. Non voglio sapere di sbaciucchiamenti infimi! Voi,dovrete solamente pensare a combattere. Chiaro?!!" urlò tutto d'un fiato Vegeta,ancora più rosso in viso di prima.
"Vegeta,calmati. Loro sanno come dovranno comportarsi,non ti preoccupare. Ognuno di noi,si impegnerà." disse Gohan annuendo. Fecero lo stesso tutti gli altri.
Vegeta tornò a sedere come in principio,tranquillizzandosi.
"Bene,spero che prendere tutto seriamente. Adesso,allenamento fino a stasera e domani pomeriggio,partiamo. Ci divideremo in questi tre gruppi...e non voglio fallimenti."
Abbassò poi lo sguardo,stringendo i pugni.
 "Non esigo fallimenti."
 

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Capitolo 15
*** 14. E che guerra sia! ***


Buongiorno e buona befana a tutti :D Eccoci qui con il primo capitolo del 2012 e finalmente entriamo nella vera parte centrale della storia,non vedevamo l'ora c_c Ringraziamo per le visite e aspettiamo qualche recensione!

Buona lettura!

B - G - E.



14. E che guerra sia! 




Aprire le finestre come quella mattina non era mai stato così tanto drammatico. Chichi sospirò guardando l'unico particolare positivo di quella giornata : il cielo più azzurro che mai. Chiuse gli occhi,per assaporare meglio l'aria mattutina.
"Goku,tu cosa faresti?...come agiresti?" chiese a bassa voce per poi notare di non essere da sola nella stanza.
"Mamma,Goten non trova i polsini di papà...li hai te?" chiese Hikari verso la madre che la guardò.
La ragazza era già in tuta da combattimento. Arancione,un arancione acceso coordinato a scaldamuscoli neri. Come vestito era anche carino,ma purtroppo non era un vestito. Preannunciava sempre la guerra.
Chichi sorrise leggermente ed aprì un cassetto lì vicino,solitamente c'erano sempre dei polsini di ricambio.
"Non ho quelli di papà e non mi sembra certo il momento adatto di tornare sui Monti Paoz per dei polsini. Però...oh guarda!" disse tirando fuori una specie di rotolo con delle fasce per le ferite.
Hikari attorcigliò il naso,non capendo.
"Sono molto meglio di un polsino,non ti puoi immaginare quante volte abbia dovuto fasciare vostro padre e tutti voi. Sarei stata un ottima infermiera,questo è certo!...e vi porteranno fortuna. Sono simbolo della guarigione." disse Chichi richiudendo il cassetto.
Hikari prese un pezzo di fascia e se lo legò intorno al polso destro,sotto lo sguardo preoccupato della madre.
"Speriamo che sia davvero così mamma..."
“Hey,questi polsini allora?” chiese Goten arrivato in quel momento in camera,vedendo la gemella e la madre.
Chichi non rispose e,prendendo altre fasce per le ferite, si asvvicinò al figlio e ,prendendogli lievemente il braccio sinistro,gli strinse intorno al polso una delle fasce,stringendo per annodarle.
Goten guardò la madre perplesso,notando che anche Hikari ne aveva una fascia legata sul  polso destro.
“Ma…”
“Non ti servono i polsibni di papà,sei sempre stato ossessionato da quei polsini. Figlio mio,la fortuna bisogna crearsela!” rispose Chichi tirando un pizzicotto al Son che arrossì.
“Il problema è che di fortuna ne ho sempre avuta poca e..”
“Non dire così. Sei molto fortunato,solo che non te ne rendi conto.”
Hikari posò una mano sulla spalla della madre che,piano piano,si lasciò andare alle lacrime.
“Oh bambini miei,vi prego,tornate sani e salvi!” disse abbracciando fortemente tutti e due che non sapevano come rispondere,non c’era nessuna certezza.
“Mamma,non siamo più bambini..”
“Lo so,prima o poi lascerete voi casa nostra e rimarrò da sola!”
Hikari sorrise pronta a rispondere.
“Non rimarrai mai sola mamma! Si,magari mi trasferirò ma Goten rimarrà sempre a casa!”
“Stai zitta cretina.” Rispose Goten facendo ridere Chichi che diede due pacche ai gemelli.
La donna si asciugò le lacrime e spinse i figli verso la porta.
"Forza,andiamo o farete tardi...Vegeta odia i ritardatari."
I 3 Son scesero le scale per raggiungere il pratino dell'isola dove si erano radunati per la partenza.
"Meglio tardi che mai eh,forza. Non abbiamo tempo da perdere!" disse Vegeta accanto a Junior e a Gohan che stava salutando la moglie e la figlia,che stranamente protestava per poter andare con lui.
Chichi spronò i figli ad andare verso i loro gruppi,salutandoli con un abbraccio.
"Buona fortuna" disse per poi avvicinarsi al Genio che osservava la scena nel più totale silenzio.
"Mi raccomando,state attenti." disse Bulma verso Trunks e Kiliam che erano vicini a Crilin e a C-18.
"Non ti preoccupare Bulma,sono forti e li terremo sotto controllo!" rispose Crilin verso la donna che sorrise.
"Voi piuttosto state attenti!" disse Marron verso i genitori,facendo sorridere anche C-18.
"Di noi non ti devi preoccupare,assolutamente." rispose quest'ultima con uno sguardo complice di Crilin. Marron abbracciò immediatamente i genitori che strinsero a se la figlia,sentendo in lei molta preoccupazione.
"Mamma,cercheremo di fare del nostro meglio...e tornerà tutto come prima." disse Trunks verso la madre che annuì.
"Già,fidati di noi." aggiunse Kiliam guardando negli occhi del suo stesso colore Bulma.
"Mi fido già di voi...e si,anche di vostro padre. Andate,e tornate vincitori!"
Detto questo anche Bulma si avvicinò a Chichi e al genio,mentre una leggera lacrima solcava il suo viso. Guardò il marito ma non si sentiva in vena di salutarlo. Tra loro era ancora una guerra aperta.
Vegeta guardò la moglie così lontana e sbuffò. Era davvero una situazione drammatica. Scosse la testa alterato,per non pensarci.
Hikari raggiunse Trunks e Crilin,con uno sguardo serio e deciso. Era pronta più che mai a far vedere di che pasta era fatta.
Goten raggiunse Kiliam e C-18,più insicuro rispetto alla gemella.
"La fortuna bisogna crearsela...si,certo." disse a vassa voce ripensando alle parole di Chichi,guardando con la coda dell'occhio Kiliam,concentrata nell'aspettare il segnale di partenza. 
"Hai detto qualcosa?" chiese la mora guardando male il Son ma lui scosse subito il capo,imbarazzato.
"Bene,possiamo andare. Noi ci sposteremo verso Nord. Crilin,voi vi sposterete verso Est mentre C-18,voi vi sposterete verso Sud. Fermatevi solo quando vi sembra il posto giusto e non vi preoccupate,ci troveranno molto presto. Detto questo,buona fortuna." disse Vegeta alzandosi in volo seguito da Gohan e Junior. Il principe guardò con il suo sguardo fiero i figli che annuirono. Si fidava di loro.
Ormai tutti e tre sospesi in aria,guardarono verso le proprie direzioni e in un attimo scomparvero dagli sguardi dei restanti rimasti sull'isola.
Marron raggiunse la riva quasi come per seguirli e si fermò appena mise i piedi in acqua.
Sospirò e si lasciò catturare lo sguardo dal cielo. Era di un azzurro bellissimo quella mattina.
 
Negli inferi la situazione era molto più calma. Con il passare del tempo tutti si erano abituati allo sconvolgimento che si era creato e gli operatori di Re Yammer stavano facendo mantenere la calma in tutto il regno. Il problema persisteva per tutte le anime che non potevano entrare e dovevano vagare per la terra,creando non pochi problemi. I telegiornali parlavano di sbilanciamenti psichici e quant'altro...nessuno poteva certo immaginare un assedio di spiriti. Nonostante la calma all'intero nel regno,c'era pur sempre qualcuno che non stava mai fermo.
Goku e Ub provavano costantemente a smuovere quelle maledette batterie,ma tutto sembrava così inutile.
"Maestro,ormai è da giorni che proviamo. Penso che non ci sia soluzione..è tutto così assurdo!" disse Ub battendo i pugni nel terreno.
I Kaioshin,che avevano preso una pausa dall'architettare piani,stavano giocando a carte ma caddero dalle loro postazioni a causa del terremoto causato dai pugni di Ub,che fece tremare tutto.
"Ragazzi,calmi!" urlò il sommo cercando di sistemarsi.
Goku raccolse la carte che arrivarono fino a dove si trovava e le riportò ai due Kaioshin. Guardarono il Saiyan e nel suo volto non vi era la solita espressione felice.
“Cosa c’è che non va ragazzo?” chiese il Sommo attendendo una risposta da Goku che sospirò,guardando in alto.
“Ho paura che non ci sia una via d’uscita ,è la prima volta che sono quasi pronto ad arrendermi. Oltre ad aver deluso nuovamente la mia famiglia,ora deluderò tutto l’universo. Ho paura che questa volta sia una situazione seria e non so più come agire…” rispose il saiyan sedendosi per terra. I due Kaioshin si stupirono per l’atteggiamento del guerriero,era a dir poco strano da parte sua. Non l’avevano mai visto così scoraggiato,nemmeno ai tempi di Bu. 
“Non dire così,una soluzione la troveremo!! L’abbiamo sempre trovata,anche per problemi peggiori!” rispose il giovane Kaioshin notando negli occhi neri e lucidi di Goku molta tristezza.
“Nonostante tutto,sono davvero un disastro. Ho sempre cercato di fare del bene per l’universo ma più che passa il tempo e più mi rendo conto di quanto male abbia fatto alla mia famiglia. Questa volta poi,nessuno me lo perdonerà. Sono davvero uno stupido.”
Ub,dopo aver lanciato un ultima onda energetica,si voltò verso il maestro e i Kaioshin,sentendo i loro discorsi. Il suo maestro sembrava afflitto,lui che sorrideva sempre e amava scherzare con tutti. Strinse i pugni e un espressione infelice si disegnò sul volto del giovane. Se il suo maestro era così avvilito,forse era davvero la fine.
“La tua famiglia infondo sa cos’è successo,penso che quel mostro di Kooseki abbia rivelato dovre ti trovi,per lui è come un premio da mostrare. Ma ragazzo mio,quando riusciremo a riaprire i portali andrai sulla terra e gli dimostrerai chi è Son Goku! Diamine,hai salvato tutti bnoi così talmente tante volte che uno stupido dottore non ti potrà fermare! Se te lo dice un vecchio come me,ti devi fidare!” rispose il Sommo ridacchiando ogni tanto. Era così tanto positivo.
L’altro Kaioshin annuì con la testa e Ub si avvicinò al gruppo.
“Si maestro,noi ce la faremo a tornare sulla terra. Non vedrò l’ora di combattere con voi e i vostri familiari. Sarò lieto di aiutarvi!”
Goku sorrise e si alzò,guardando i portali bloccati.
“Non c’è tempo da perdere amici,dobbiamo provare e riprovare. Comunque…”
I tre guardarono il saia che esitò prima di parlare.
“Hai fame per caso?” chiese Kaioshin grattandosi la testa e guardando il Sommo.
“No no! Comunque,grazie.” rispose con un sorriso a trentadue denti,il suo  tipico sorriso.
Ub sorrise anche lui mentre i due Kaioshin sospirarono.
Proprio in quel momento Re Yammer arrivò correndo,seguito dai suoi assistenti.
“Ragazzi,ragazzi,ho buone notizie!”
“Dica Re Yammer!” rispose Goku raggiungendolo seguito dal gruppo.
“Forse…forse abbiamo trovato la soluzione!”
 
Dopo l'annuncio e la fierezza che aveva dentro di se il Dottore, doveva organizzarsi al meglio. Radunò i guerrieri nella Sala.
 "Molto bene ragazzi. Ho un annuncio da farvi. " disse sorridente, portando le mani dietro la schiena. I guerrieri, erano in piedi davanti al caminetto.
" Prima di tutto, dobbiamo pensare a un'accogliente saluto da dare ai valorosi scimmioni. Vegeta dovrà essere molto eccitato all'idea di aver a che fare nuovamente con noi. Ragion per cui, dobbiamo dividerci i compiti. "
 I guerrieri si guardarono.
 " Dunque. Suisyoo, Rubii e Kiiro. Vi andrebbe di salutare il caro principino? "
 I tre sorrisero e Suisyoo in particolare ghignò.
 " Avrà un'ottima accoglienza quel dannato scimmione..."
" Possiamo sbizzarrirci Kooseki?" chiese la donna sorridendo.
 " Ma si..perché no. Avete una bella fantasia. " sorrise.
 " Voi altri, dovete sparpagliarvi per i vari luoghi dove troverò l'aura dei guerrieri. Vi informerò delle cordinate a breve, ora andate a prepararvi nel Laboratorio. "
I guerrieri s'inchinarono, lasciando la sala. Kiiro era al fianco di Rubii, quando..
" Hei tu. Vieni qua. " il ragazzo sbuffò e si avvicinò a Suisyoo.
" Che c'è?" l'uomo gli strinse un polso, portandoglielo all'altezza del volto.
 " Modera i toni quando parli con me, ragazzino. "
Kiiro chiuse un occhio dal dolore e si lasciò scappare un lieve gemito.
 " Ahh..v-va bene..scusami S-Suisyoo.."
" Bene." lo abbassò.
 " Vedi di non farci fare figuracce a me e a Rubii durante la missione. E' chiaro?!" Suisyoo gli ringhiò facendolo sussultare.
" Si..."
Il guerriero si avviò verso il laboratorio, lasciandolo solo. Rubii si avvicinò al ragazzo.
 " Tutto bene?" chiese chinandosi.
 " Quel Suisyoo, mi fa davvero andare il sangue al cervello certe volte!" ringhiò il ragazzo facendo ridere la donna.
" E' fatto così, vuole solo primeggiare e sconfiggere quella nullità di un principe. "
Sorrisero entrambi dopo quell’affermazione, raggiungendo il resto del gruppo nel laboratorio. I guerrieri presero con se le tute speciali, fatte dal Dottore. Si sistemarono a dovere, pronti per ogni evenienza. Una volta pronti, Suisyoo Rubbi e Kiiro, decisero di dare il loro bevenuto a Vegeta e al suo gruppo,partendo dalla navicella.
Nel frattempo però, qualcuno non gioiva al discorso fresco di Kooseki. E quel qualcuno, era Sekitan.
Il guerriero, seguì il Dottore nel corridoio della navicella e lo fermò con la sua voce possente e decisa.
" Cos'è questa storia del NUOVO TRIO?! Io, Rubii e Suisyoo, abbiamo SEMPRE lavorato insieme. Cosa centra sostituirmi con quella sardina di Kiiro?!"
L’uomo sospirò voltandosi verso l’enorme guerriero.
" Ragazzo mio, è solo temporaneo il cambiamento del vostro trio. "
Il guerriero strinse i pungi. Kooseki, notò la rabbia che cresceva nel suo adepto, così si avvicinò posandoli una mano sulla spalla.
" Non ti crucciare, mio caro. Avrai un altro incarico, pronto a soddisfare la tua sete di battaglia " ghignò, facendolo calmare.
" Mi fido di te Kooseki. Ma che sia valoroso, il mio incarico. " disse per poi voltarsi e tirare un pugno al muro in acciaio del corridoio.
 " Lo sai che ho poca pazienza " rispose Sekitan sorridendo, per poi proseguire verso la sua stanza. Kooseki sospirò e andò verso il suo studio.
Gli altri guerrieri, stavano facendo ritorno alle proprie stanze, per valutare bene come muoversi durante le missioni
l'intera base di Kooseki, era pronta.
 
I nostri amici invece, si apprestavano a raggiungere i luoghi prestabiliti, con i proprio gruppi.
Vegeta, Junior e Gohan, arrivarono alla periferia di città del Nord ed essendo in volo da molto, non avendo sentito aure minacciose, decisero di scendere.
" Ci fermiamo qua. " disse Vegeta ai due.
Osservarono il paesaggio per qualche secondo. Vegeta si mise a sedere su di un sasso, con le braccia conserte al petto.
Junior invece, rimase vicino a Gohan, in piedi.
" Chissà se riceveremo brutte sorprese qua.." disse Gohan osservandosi sospetto intorno.
" Non mi piace questo posto.." sibilò poi.
" Non c'è niente, in questo posto. Quindi risparmiati i tuoi stupidi commenti. " lo zittì per qualche minuto Vegeta, con il suo tono solito.
Gohan sospirò grattandosi la testa.
 " Uffa, come sei. Mai una volta che dai soddisfazione!" si lamentò il giovane.
" Sei tu che parli a vanvera come tuo padre. Tsk." Rispose Vegeta voltando lo sguardo.
" Senti Vegeta, solo perché hai dei problemi con Bulma, non significa che devi trattare tutti male!" rispose Gohan e si coprì immediatamente la bocca con le mani sgranando gli occhi.
" ..come..cosa hai detto..?" si voltò lentamente il Saiyan verso il figlio di Goku.
" Nononono!! Non ho detto niente eheheheh " iniziò a farfugliare il Son, nervoso. Il Saiyan si alzò ma prima che potesse tirarli il tanto voluto pugno, Junior gli bloccò il polsoi
" Datti una calmata Vegeta. " disse serio il namecciano.
 " Tu fatti gli affari tuoi! Non è più il tuo pupillo di 4 anni, quindi STANNE FUORI MUSO VERDE!" ringhiò il Saiyan stringendo il pugno.
" Ho detto, di darti, una calmata. Non siamo qua per litigare come bambini. Siamo qua per distruggere quei dannati. Quindi, prendersela fra di noi per i propri problemi personali, non ha senso. Sprechiamo solo le energie! "
disse saggiamente Junior allentando la presa al polso del Saiyan.
Vegeta si voltò, incrociando le braccia e diventando leggermente rosso, per via della situazione.
" Guarda che lo so anche io che dobbiamo fare. Non importa che me lo dici, namecciano."
Gohan sospirò, mentre Junior si allontanò lievemente.
 " Hey Junior! Dove stai andando?" il namecciano salì su una piccola rupe ma non rispose al ragazzo. Allora Gohan volò sopra, alle sue spalle. Vi poggiò una mano su una di esse.
 " Ma che hai?"
 Junior si voltò sospirando.
" Gohan, lo sai com'è Vegeta. Non è certo facendoli delle battute del genere, che migliorerai la sua situazione. "
Gohan alzò un sopracciglio.
 " La sua situazione?"
" Si. La sua situazione" si voltò guardando il Principe.
 " Un pazzoide che conosceva da piccolo, è tornato dopo molti anni. Vuole vendicarsi per gli errori che ha commesso su di lui il Re Vegeta e come prima azione malefica, ha rapito la piccola Bra. L'unica indifesa e priva di poteri Saiyan della sua famiglia. Riesci a capire come stai ora Vegeta? Ha davanti a se, un nemico che può distruggere tutto ciò che ha creato in questi anni. Vegeta, che all'inizio era un crudele e cinico Saiyan, ha scoperto che al mondo ci sono cose ben più preziose di gloria e sangue. Ha deciso di avere una famiglia. Di avere dei legami. E ora, questo matto vuole portaglieli via. Tu cosa faresti se volesse portarti via la tua di famiglia? Tua madre,i tuoi fratelli,Videl e la piccola Pan?"
Gohan ascoltò con attenzione le parole del suo Maestro, capendo quanto fosse fragile Vegeta in quel momento.
" Hai ragione..questa cosa, è in parte anche personale per lui. Lo scopo principale di Kooseki, è distruggere Vegeta. E come secondo, tutti noi compresa la Terra. "
 Junior annuì.
" Quindi..vacci piano, con Vegeta. "
Gohan sorrise scendendo dalla rupe e andò verso il Principe, intendo a scrutare l'orizzonte.
" Hem..senti, Vegeta, mi spiace per prima. " disse impacciato, grattandosi la testa.
Vegeta si voltò osservandolo e un lieve ghigno, sorriso era chiedere troppo per il suo orgoglio, comparve sul suo volto.
" Sei proprio un idiota, come tuo padre. "
Gohan sorrise, dopotutto..era come dire " Si, ti perdono" ma Vegeta..non lo avrebbe detto mai.
Ad un certo punto, un'enorme esplosione fece tremare la terra circostante. Junior scese dalla rupe.
" Che cosa succede?!" urlò Gohan coprendosi il volto dalla polvere in arrivo.
" Tsk, da dove arriva quest'esplosione?!" Junior si mise davanti ai due, proteggendoli con il mantello
dopo qualche minuto, la tempesta di polvere che si era innalzata, cessò.
I tre tossirono e si alzarono.
 " Ma che diavolo è stato?!" disse Vegeta.
" Il suono del nostro campanello di accoglienza "
Una voce, fece voltare i tre.
Un vecchio muro crollò e dalla polvere, comparve Rubii.
" Siamo persone educate, dopottutto. Al contrario di VOI, scimmioni. "
Accanto a lei, comparve anche Suisyoo e Kiiro taciturno.
" Dannati.." sibilò Vegeta stringendo un pugno.
" Cos'è, non ti piace il nostro accogliente saluto, scimmione?" lo provocò Suisyoo.
" La tua mocciosa ha davvero il pianto facile, sembrava una fontata. Che patetica."
" DANNATI!" Vegeta partì come un fulmine verso il trio.
" NO VEGETA! VEGETA!" Junior gli si parò davanti.
 " TOGLITI DI MEZZO, MUSO VERDE!" ringhiò il Principe.
" Ascoltami testone! Ti stanno provocando. Non devi cadere nella loro trappola, potrebbero aver escogitato chissà quale strategia per .."
" TOGLITI DI MEZZO HO DETTO!" cercò di superarlo, ma Junior lo prese per le spalle.
" STAI CALMO MALEDIZIONE!"
Mentre Vegeta cercava di divincolarsi, i guerrieri sorrisero.
 " Credo che se lui non può venire da noi.." iniziò Rubii
" Saremo noi, ad andare da lui " terminò Suisyoo, intensificando l'aura.
I tre partirono velocissimi verso Junior e Vegeta ,pronti ad attaccare.
Gohan fermò Rubii che era in testa al gruppo,le bloccò le braccia.
 " Junior! Fai, fai star c-calmo Vegeta! " disse tentando di bloccarla.
Iil namecciano guardò il alto e vide Kiiro pronto a lanciarli un'onda ma riuscì a schivarla, gettandosi con Vegeta a pochi metri di distanza.
" Kiiro, pensa al namecciano. Il Principe me lo voglio gustare io " urlò Suisyoo dalla rupe.
Junior si separò da Vegeta, andando verso il ragazzo e iniziò a scontrarsi.
" Ma bravo, complimenti muso verde. Grazie a te sono dovuto cadere come un idiota. " disse Vegeta che si alzò in volo.
 " Me la pagherai appena mi sarò sbarazzato di questi vermi! "
Suisyoo sorrise e si lanciò all'attacco contro il Principe, i due si tenevano testa in maniera impressionante.
Gohan aveva messo in difficoltà Rubii ma la donna, non sembrava cedere.
Junior invece, riusciva egregiamente a superare Kiiro..o almeno, sembrava.
Fece precipitare il ragazzo verso un vecchio cratere, non molto ampio.
" CANNONE SPECIALE!" gridò lanciandoli il suo micidiale attacco e un'enorme bagliore si ampliò nello spazio.
" Oh, ma che peccato. Sembra che uno dei mie abbia fatto a brandelli un tuo squallido compagno, dico bene?" sibilò sadico il principe, tenendo i polsi dell'altro stretti in una presa micidiale.
" Non cantare vittoria troppo presto scimmione, non sai di cosa siamo capaci " sorrise il guerriero e non aveva tutti i torti.
Mentre Junior si apprestava a tornare vittorioso dai suoi compagni un'enorme boato lo fece voltare.
Kiiro, si alzò in volto con una sfera protettiva intorno al proprio corpo, posizionandosi davanti a lui.
Ul namecciano tremò leggermente.
 " N-no..non è possibile! IO TI HO CENTRATO IN PIENO!"
Gohan si voltò ansimando.
" Oh si, mi hai centrato " disse Kiiro accarezzandosi il petto.
 " E mi hai fatto anche male.."
Vegeta digrignò i denti mentre Rubii e Suisyoo ghignarono.
" Però ora, tocca a me. " disse tranquillamente il ragazzo, scagliandosi contro il namecciano.
Lo colpì ripetutamente, facendolo cadere nel cratere reso ancora più profondo dopo il suo attacco.
Kiiro era sopra di lui, lo riempiva di pugni facendolo sanguinare.
Ad un certo punto si fermò, accarezzandosi con il dorso della mano il mento sudaticcio.
 " Vediamo..se questo funziona.." dalla tasca, prese un piccolo coltello. La stessa lama della spada che avevano usato nella navicella.
 " Voglio sentirti gridare, namecciano! " sibilò sgranando gli occhi. Junior lo guardò sfuocato..e Kiiro, senza emozione, gli tagliò il braccio destro con un colpo secco. Le urla del namecciano, inondarono di gelo la zona.

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Capitolo 16
*** 15. Nuove realtà. ***


Buonasera! Eccoci qui,sempre in ritardo e senza più un ritmo continuo per gli aggiornamenti c.c Perdonateci ma la scuola è appena ricominciata e dobbiamo trovare il modo e il tempo per recuperare il tempo perduto ora che la storia entra nel vivo e,in questo capitolo,vede l'arrivo di nuovi personaggi! Ringraziamo,come sempre,per i commenti e le visite :D
(P.S : molto presto modificheremo un po' le impostazioni e la grafica dei capitoli,sperando di rendere la storia anche esteticamente più apprezzabile u.u)

Enjoy!

B - G - E.

Natsu 
© Dark Vegeta

 

15. Nuove realtà.

***

" Voglio sentirti gridare, namecciano! " sibilò sgranando gli occhi. Junior lo guardò sfuocato..e Kiiro, senza emozione, gli tagliò il braccio destro con un colpo secco. Le urla del namecciano, inondarono di gelo la zona.
Gohan e Vegeta si voltarono, anche Rubii e Suisyoo si bloccarono dalla lotta.

" JUNIOR!!" urlò Gohan correndo verso l'enorme cratere.
Il namecciano non riusciva a trattenere le urla, era troppo doloroso quell'attacco visto che la lama non era comune.
Il suo braccio giaceva a pochi metri da loro.
Kiiro lo guardò sorridendo, senza dire niente e restando sopra di lui.
" ODDIO JUNIOR! COME HAI OSATO?!" gridò Gohan trasformandosi in super sayan.
" ME LA PAGHERAI DANNATO MOSTRO!"
Junior cercò di calmarsi guardando il ragazzo pronto per gettarsi contro il guerriero.
" N-no Gohan! Non avvicin"
Kiiro gli tirò un pugno facendolo zittire e sputare sangue. Vegeta corse verso il cratere notando la situazione disastrosa.
" Oh mio.." sibilò notando le condizioni del Namecciano. Gohan ribolliva di rabbia. Sapeva che non doveva andare contro Kiiro e sapeva che Junior non voleva quella lotta, perché non era il suo avversario. Ma la rabbia prese il sopravvento e si staccò dal terreno dirigendosi verso i due. Vegeta lo prese prontamente per una gamba lasciandolo a mezz'aria.
 " No Gohan! Non puoi combattere contro Kiiro! "
 " STA' ZITTO! JUNIOR E' NEI GUAI!"
 " Ma non capisci che è proprio quello che vogliono?!"
Vegeta strinse la mano alla gamba del ragazzo ma.. Gohan si ribellò e tirò un calcio in pieno volto al Saiyan.
" NON M'IMPORTA!" gridò il Son  lanciandosi contro Kiiro.  Vegeta traballò indietro, reggendosi il naso gocciolante.
 " Moccioso idiota come suo padre, maledizione!!" imprecò.
Gohan scagliò un'onda verso il guerriero e questi si alzò dal namecciano cercando di schivarla, ma la prese in pieno e lo fece cadere svariati metri dal cratere.
Il mezzo saia si precipitò immediatamente dal namecciano, chinandosi.
" Junior! " disse prendendolo da sotto il petto.
" Gohan..perché non mi hai dato ascolto.." disse stringendosi la spalla priva di braccio.
" Non potevo restare li a vederti soffrire! Adesso devi metterti a riparo e riprendere le forze! " disse guardandolo.
 " Vattene via Gohan.."
" No, io non ti lascio a marcire !"
" Ma che diabetici che siete!"
Kiiro comparve alle spalle del saiyan con le braccia conserte al petto.
" Mi fai venir voglia di vomitare!!" rise facendo voltare di scatto Gohan che strinse i pugni.
" Gohan vattene..è troppo forte per te.." sibilò Junior.
Kiiro iniziò a lottare contro Gohan. Era molto potente e fece fatica a schivare molti attacchi
Nel mentre, Vegeta scivolò nel cratere e prese il namecciano. Portantosi il suo unico braccio intorno al collo.
 " C-che stai..?" disse Junior guardandolo.
" Ti porto via di qua, altrimenti perdi anche l'altro di braccio. " rispose il principevolando fuori dal cratere e mettendolo dietro un masso.
" Non fraintendermi, quel verme ha ragione. Siete peggio di due sacchi di zucchero. " disse con un ghigno il Saiyan posandolo, mentre il namecciano sorrise .
" Ora stà qui. Ci penso io al resto dei guerrieri "
Vegeta volò verso il cratere, notando che anche Rubii e Suisyoo erano arrivati alla festa. Il povero Gohan cercava di scontrarsi con tutti e 3 all'unisono.
Vegeta si buttò nella mischia, gettando al tappeto Rubii.
Iniziò a prenderla e pugni e quando perse i sensi, si gettò su Suisyoo.
" Siete degli illusi se pensate di sconfiggerci!" sibilò il Principe.
 " LO VEDREMO SCIMMIONE!"
Intanto Gohan, furioso come non mai, iniziò a prendere a pugni Kiiro. Lo gettò a terra ripetute volte, senza neanche darli il tempo di fiatare.
Vegeta notò la furia nel ragazzo, ma non disse niente. Continuò con il suo avversario.
I Sayan sembravano in vantaggio, ma Rubii non era stata sconfitta ed era senza avversario. Si alzò e posizionò silenziosa dietro Gohan.
Appena riuscì a caricare l'onda sgranò gli occhi.
" FUORI UNO!" gridò, ma un calcio laterale, la gettò ai piedi di Suisyoo, gettato a terra poc'anzi da Vegeta.
Gohan si voltò di lato.
 " JUNIOR!"
Il Namecciano si era ripreso e aveva entrambe le braccia come prima. La donna si alzò, asciugandosi il sangue dalla bocca.
" Ma che diavo..IO TI AVEVO TOLTO UN BRACCIO!" ringhiò Kiiro,perplesso.
" Evidentemente non siete solo venuti male, MA SIETE ANCHE SENZA CERVELLO!" rise Vegeta facendo rimanere perplessi i tre.
" Noi namecciani possiamo rigenerare parti del corpo in pochi minuti. " disse Junior avvicinandosi a Rubii.
 " Pf, secondo me hanno usato troppo DNA da Kaaroth "
Scoppiò a ridere Vegeta mentre i guerrieri erano pieni d'ira.
" Adesso basta giocare però. Torniamo a tre contro tre. " disse Junior prendendo per il collo Rubii.
Gohan e Vegeta annuirono e ripresero la battaglia.
Junior tirò un forte calcio nello stomaco alla ragazza, facendola barcollare.
Gohan scagliava onde energetiche verso Kiiro, non riusciva a pararle tutte. Vegeta invece, teneva brillantemente testa a Suisyoo, il guerriero che riceveva più colpi ma sapeva avere anche un buon attacco.
Volarono sopra il campo di battaglia, scagliandosi onde varie.
Mentre le schivavano, Vegeta osservò il guerriero.
 " Ha una potenza molto curiosa. Non capisco però perché è l'unico che ha questa gran rivalità nei miei confronti. E' vero che Kooseki li ha creati principalmente per me..ma solo lui, sembra odiarmi. "
Pensò il principe.
Distratto dal pensiero, venne colpito da un'onda e finì contro una montagna. Perse leggermente i sensi e Suisyoo volò davanti a lui.
" Vegeta..caro Vegeta " gli posò due dita sotto il mento "costringendolo" a guardarlo.
 " Non ti ricordi di me, principino?"

***

"Direi di fermarci qui,per ora."
C-18,sospesa in aria e con i corti capelli biondi al vento,osservò dall'alto l'intera città del Sud che si apriva davanti al mare. Kiliam,dal canto suo,non le dispiaceva come idea. A Città del Sud i Brief passavano molte volte le vacanze estive ed era,sicuramente,la città migliore per lo shopping dopo città dell'Ovest. Peccato che non erano lì per divertirsi...e non aveva nemmeno uno spicciolo da spendere. Dannazione. Non poteva essere una comune ragazza di cui gli unici problemi erano i compiti e i ragazzi? No,doveva salvare il mondo.
"Ma non illudetevi,non staremo qui per molto. Devo sbrigare una piccola faccenda. " aggiunse la bionda guardando i due mezzi saiyan.
"Ok,mi sembra giusto. Ti seguiamo!" rispose Kiliam mentre la donna iniziò a scendere,non facendo molto caso ai due che iniziarono a parlottare tra di loro.
"Secondo te che faccenda ha da sbrigare?" chiese Goten mentre misero piede definitivamente sulla terra,a pochi metri dall'entrata principale della città.
"Non lo so,ma da come l'ha detto non si preannuncia niente di buono. Secondo me,è dai tempi di Cell che ha degli affari in sospeso...forse,deve vendicarsi di qualcuno. "
"Stai scherzando spero! C-18 è buona,non è più un cyborg e anche se ha il solito caratteraccio. Come tuo padre,insomma."
Kiliam,dopo quell'affermazione,strinse i denti e fulminò con lo sguardo il Son che fece finta di non aver detto niente.
"Mio padre è com'è,non c'è bisogno di ricordarlo! Ti ricordo che siamo molto simili. Critica poco,Son,o mi rimangio ciò che ho detto su di te."
"Che avresti detto su di me?" chiese il moro con un espressione tonta,tremendamente uguale a quella di Goku.
"Che mi andava bene di lavorare con te,stupido! Oh santo Dende..."
C-18 si girò verso i ragazzi e sbuffò. Parlavano troppo per i suoi gusti.
Di colpo si fermò,facendo spaventare i due ragazzi. Si era fermata con una freddezza inaudita.
"Bene,io vi lascio qui." disse,sembrava priva di emozioni.
"CHE COSA? M-MA CI DEVI SEGUIRE!" urlò Goten scosso mentre Kiliam,infastidita,lo spostò per poi chiedere spiegazioni alla donna.
"Ci puoi spiegare perchè ci lasci qui?" chiese la ragazza con la solita strafottenza del padre ma si sentì come pietrificata dallo sguardo di C-18.
"...per favore?"
"Beh,ho la faccenda da sistemare in sospeso. Voi è meglio che non veniate. Vi chiedo solo di rimanere nei paraggi,datemi giusto un ora di tempo e poi troveremo una sistemazione. So cosa faccio,mocciosetti."
rispose,lasciando perplessi i due. Annuì con la testa,come per salutarli,e si avviò lentamente verso una strada lì vicina,catturando gli sguardi di molti passanti. Nonostante gli anni,era pur sempre una donna di ghiaccio bellissima.
"Ah,perfetto." disse Kiliam cadendo in terra da quanto ci era rimasta male. Provò a percepire le auree e in effetti,erano al sicuro. Non c'era nessuna traccia di guerrieri,nemmeno lontanamente.
"Che divertimento! Immagino che Trunks e Hikari si stiano divertendo di più con Crilin. C-18 non è il massimo della simpatia e ci lascia pure da soli,bah!" disse Goten corrucciato per poi fermarsi un attimo e bloccare quei pensieri stupidi nella sua mente bacata. Da soli. Girò un attimo lo sguardo verso Kiliam che parlava,ma non l'ascoltava. Erano da soli,vero. Lui e Kiliam,da soli. La ragazza continuava a parlare ma lui non riusciva a sentirla e non voleva sentirla,era preso da tutt'altri pensieri. Forse,era il momento giusto. Iniziò a ridere da solo.
"....chi la capisce è bravo,è quasi peggio di mio padre! E...Goten,stai bene?" chiese la mora notando che il ragazzo mancava poco e iniziava a rotolare per terra dalla gioia.
"Si,sto bene! Eheh,che facciamo? Abbiamo un ora davanti,può sembrare poco ma possiamo fare molto,non pensi?"
"No,non lo penso. Purtroppo mi sono resa conto che non siamo qui per divertirci,quei maledetti finti saiyan potrebbero attaccare in qualunque momento e non ci vedo niente da scherzare. Direi,che dobbiamo seguire C-18 di nascosto"
Dopo la risposta della ragazza,Goten si coprì il viso con un mano,quasi come per schiaffeggiarlo. Non era la risposta che si aspettava.
"La tua serietà mi fa paura.." disse poi il giovane seguendo la ragazza che,piano piano,si avvicinò al vicolo che aveva preso la bionda.
"...e a me fa paura la tua stupidaggine. Diamine,C-18 ha un qualcosa da sistemare e tu pensi al divertimento? "
"Oh beh senti chi parla quella che..!"
Kiliam si girò immediatamente verso il ragazzo,bloccandogli la bocca con la mano.
"Oh,e non dire "senti chi parla gne gne quella che fa i festini in casa gne gne". Ora stai zitto,ho sentito dei rumori."
Detto questo,appoggiata al muretto,girò il viso verso la stradina che si apriva lì davanti,non emettendo nessun suono. Goten si levò la mano della ragazza dalla bocca e,infastidito,si sporse poco sopra la ragazza per vedere anche lui cosa c'era nella stradina.
"Eh,io non vedo niente." aggiunse il Son deluso ma ricevette un dolce e leggero pugno nello stomaco.
"Stai zitto! Vedi quella porticina? C-18 è lì dentro,sento la sua aura..e non è da sola. Ci sono altre tre persone."
"Si,le sento anch'io. Ma non hanno potenza combattiva...non sento niente di minaccioso." rispose Goten proprio nel momento in cui Kiliam,quasi fulminea,raggiunse la porta.
Goten la raggiunse subito,sbuffando. Cosa aveva in mente? Non potevano starsene dov'erano e farsi gli affari propri?
Il ragazzo poi si girò e lesse,accanto ad una specie di campanello, "autoconcessionaria di Città del Sud - entrata posteriore".
Alzò la testa di poco e,per giunta,vi era anche il simbolo della Capsule Corporation.
Kiliam,con sguardo assassino,sembrava pronta per entrare ma,proprio in quel momento,la porta si aprì velocemente e con una potenza inaudita che prese in pieno la faccia della ragazza che fu sorretta immediatamente da Goten. C-18 era appena uscita,sembrava un po' alterata e si alterò ancora di più nel vedere i due ragazzi lì per terra. Effettivamente,la stavano spiando.
"Co..co-cosa...COSA CI FATE QUI?" chiese con un occhio che ticchettava pericolosamente.
“Io..cioè noi? Niente" Non sapevamo cosa fare e ti abbiamo seguita,almeno io non volevo te lo giuro!"
Kiliam riprese in sensi proprio in quel momento e sembrò emanare fuoco dall'ultima affermazione di Goten.
"Ma tu non sai mentire eh? Si ok,scusaci C-18...credevamo che dovevi intraprendere chissà quale avventura pericolosa. Scusaci."
La bionda ridacchiò sarcasticamente per poi tornare gelida.
"Ho avuto da sistemare una faccenda sulla nostra macchina da troppo tempo. Crilin l'aveva comprata qui,ma non si è mai rivelata ottima. Giusto perchè passavamo di qui,ho deciso di sistemare un po' di cosette...ora ci devono ben due macchine nuove. Con la forza,si può contrattare tutto."
Sorrise un ultima volta e si avviò verso la strada principale,lasciando nuovamente perplessi i due mezzi saiyan che guardarono dalla porta il suo interno. I tre uomini che avevano captato sembravano un po' scossi e uno di questi aveva un bel bernoccolo sulla testa.
I due ridacchiarono preoccupati e si guardarono continuando a ridacchiare.
"Hey voi due,adesso la vacanza è finita. Andiamo." disse la bionda guardando i due e alzandosi in volo lentamente.
"E noi che pensavamo che..." aggiunse Kiliam alzandosi in volo.
"No,e TU che pensavi che!" la contraddisse Goten tirandole una pacca.
"Si,è vero. Penso sempre male...ma capita anche alle più grandi menti diaboliche!"
"Si,mente diabolica...zitta va,freezer."
"Mi hai paragonata a Freezer? Senti chi parla,Majin Bu."
"Se vuoi ti nomino Cell non so,dimmi cosa preferisci!"
"Sei proprio un idiota Son,come puoi paragonarmi a Cell? Se ti prendo,pagherai le pene dell'inferno!" 
"Si,certo." rispose il moro tirando un pizzicotto alla ragazza che per poco non lo morse per ripicca.
I due iniziarono a ridere e ad inseguirsi volando,come quando erano bambini. Sotto sotto,anche C-18 rideva. Almeno i due marmocchi erano simpatici e ci sapevano fare con le battute. Come compagnia,non sembrava male.

***

Il gruppo composta da Crilin,Trunks e Hikari raggiunse in poco tempo i luoghi poco abitati nei dintorni di città dell'Est,in presenza dell'oceano.
"Bene ragazzi,direi di fermarci. E' strano che non ci sia nessuna aurea minacciosa..." disse Crilin guardandosi intorno,incredulo. Da come aveva avvertito giorni prima Kooseki,il giorno del "giudizio" sarebbe stato un apocalisse ma a quanto pare non si era mostrato tale...ancora. Era troppo strano e c'era troppo silenzio.
"Beh,buon per noi,no? Qualche ora in più di vita,eh eh" rispose Trunks accennando un sorrisetto sarcastico e ricevendo uno sguardo assassino da Hikari. Non era il momento di scherzare e,purtroppo,si notava quanto il Brief passava troppo tempo con Goten. Facevano le solite battute ridicole e idiote.
"Si,infatti ahah..ah." rispose Cririlin grattandosi la testa e ridacchiando. Hikari sbuffò,forse era l'unica con un minimo di cervello.
La Son si girò verso il paesino sotto di loro,essendo ancora in volo,e notò che sembrava come deserto,senza nessuna forma di vita...ma le case erano perfettamente in ordine e moderne. Non preannunciava niente di buono. Senza esitare fece notare la situazione agli altri due,ancora a pensare alle loro vite in pericolo.
"Hey,sentite. Direi di scendere...vorrei vedere da vicino cosa è successo." aggiunse Hikari scendendo lentamente seguita da Trunks e Crilin.
Appoggiarono i piedi sulla strada polverosa,alzando così un bel po' di polvere che fece tossire ripetutamente Crilin.
Non vi era nessun rumore,nessuna voce,nessun suono.
Era solamente terra morta.
Trunks si avvicinò ad una casetta a pochi metri,era tradizionale e niente a che vedere con gli edifici della capsule corporation.
In quel luogo era tutto così antico ma allo stesso tempo sapeva di nuovo,era come se il paese si fosse svuotato nel giro di un ora.
"Ho una brutta sensazione..." disse Hikari mettendosi una mano sul petto e con uno sguardo concentrato verso Trunks che annuì.
"Anch'io,pensi che siano passati...di qui?" chiese verso la ragazza.
Hikari ci pensò un attimo ma non rispose.
"Penso di no ,ragazzi. Li avete visti all'opera,hanno distrutto metà città dell'Ovest per cercarvi. Qui si ostenta la perfezione,non c'è stato nessun attacco. Eppure non capisco." rispose Crilin serio continuando ogni tanto a tossire,la polvere continuava ad alzarsi a causa del vento.
Trunks si girò immediatamente verso il bosco lì vicino,come se fosse attirato. Delle auree,percepiva delle auree. Hikari fece immediatamente lo stesso,seguiti dopo poco da Crilin.
"C'è qualcuno in quel bosco,hanno un potenziale combattivo,ma niente di particolare. Non sono i guerrieri...eppure,stanno come utilizzando energia. Dovremo andare a vedere!" disse immediatamente Hikari mantenendo lo sguardo verso il bosco ma Trunks la fermò immediatamente per un polso.
"Aspetta Hika,è meglio rimanere cauti. Potrebbero essere chiunque e non possiamo fidarci più di nessuno,se non di noi stessi."
"Lo so Trunky,non c'è bisogno di ricordarmi della tua immensa saggezza." rispose la ragazza arrossendo un pochino e lasciando basito il ragazzo,per non parlare di Crilin.
"T-Trunky...?"chiese Crilin quasi pronto per scoppiare a ridere ma,per rispetto verso Trunks,cercò di trattenersi.
Il glicine arrossì violentemente e lasciò il polso della ragazza che ridacchiava innocentemente.
"Si,il mio soprannome stupido che mi porto avanti dall'età di 4 anni. Grazie Hika per avermelo ricordato e vediamo di raggiungere quel maledetto bosco!" rispose tutto di un petto e,ancora rosso come un peperone,avanzò verso il bosco,seguito da Crilin e dalla ragazza che si sentiva come soddisfatta.
Avanzarono tra gli alberi a passo lento,cercando di emettere meno suoni possibili.
Più che si avvicinavano e più che sentivano vari frastuoni,i tipici suoni dei combattimenti.
Non fu una sorpresa nel vedere,dopo non molto,un campo di battaglia costruito esattamente dalla parte opposta del paese. E non fu una sorpresa più grande vedere una sessantina di persone radunate che creavano un cerchio,con all'interno dei combattenti.
Hikari cercò di sporgersi di più per vedere da più vicino la situazione e notò che era come un torneo tenkaichi,molto ridotto e senza gli sfarzi di quella manifestazione.
"Ma dove siamo finiti? Ad un centro ricreativo? Penso che sarebbe meglio andare,non sono affari nostri...dobbiamo attendere quei maledetti finti saiyan e conciarli per le feste!" disse Crilin un po' perplesso dalla scena e pronto per andarsene.
"No,aspetta. Aspetta un attimo." gli disse Trunks per poi rimettersi accanto ad Hikari a controllare la situazione.
Un uomo,mastodontico e con uno sguardo vispo si fece avanti dal gruppo centrale,verso tutti gli spettatori.
Sembrava sicuro di se stesso e Trunks e Hikari non potevano far altro che ridere,la sua potenza combattiva era come quella di un ameba.
Si arricciò con un dito i lunghi baffi rossi per poi prendere la parola,mentre i combattendi dietro di lui si fermarono. Erano una decina.
"Penso che adesso non avrete più dubbi su chi è veramente coraggioso e disposto a sacrificarsi per l'intero pianeta. Modestamente,io qui presente, Tanec III ho portato avanti solo i migliori guerrieri. Non dubitate delle nostre capacità,ve le abbiamo appena mostrate...e saremo noi a sconfiggere quel dannato e sconosciuto Losekki!" disse urlando,sbraitando e ridendo facendo demoralizzare i presenti. I due mezzi saiyan e Crilin non sapevano se ridere o piangere,il tipo si era dimostrato buffo. Ricordava un po' Mr. Satan...con la differenza che quel certo Tanec III sembrava davvero convinto delle sue capacità.
Un uomo accanto a lui,biondo,alto e con un espressione simpatica cercò di far catturare la sua attenzione dall'uomo pieno di se.
"Si è presentato come Kooseki...non Losekki." disse,facendo ridere un po' tutti ma questo fece soltanto irritare l'uomo dai baffi rossi.
"Eh quindi? Losekki,Kooseki,Casekki. Per me può chiamarsi come vuole. Ha lanciato una sfida all'intero pianeta e sarà un piacere per me ,e in onore del nostro glorioso paese che porta da secoli e secoli antiche tradizioni dell'arti marziali, sconfiggerlo." rispose con il suo ego a mille e facendo quasi vergognare il biondo.
"E' davvero così convinto di farcela?" chiese a bassa voce Hikari nell'orecchio di Trunks che ridacchiò.
"A quanto pare non sa niente."
Crilin sembrava preoccupato,continuava a sentire i discorsi e si sentiva in dovere di intervenire.
"Non sanno verso a che pericolo vanno incontro. Sono terrestri,come me...e non potranno essere molto di aiuto. Kooseki è riuscito a creare il panico e,adesso,chiunque ha appreso un minimo sul combattimento e le arti marziali si sentirà in dovere di combattere."
disse guardando serio il gruppo da dietro i cespugli.
"E' una questione solo nostra e potrebbero essere d'intralcio..non possiamo mettere a rischio delle vite umane. Come possiamo agire?" chiese Trunks cercando di spremere le meningi e pensare ad una soluzione.
Proprio in quel momento,il trio captò in lontananza delle auree stratosferiche in direzione Nord. Vegeta,Gohan e Junior si stavano scontrando con tre dei guerrieri. La guerra era già iniziata e il panico nelle loro menti si creò.
"Papà..." disse lievemente Trunks,sentendo che si stava impegnando e,a quanto pare,se la stava vedendo con il più forte.
Se non sbagliava,sembrava l'aura di Suisyoo. La ricordava particolare rispetto alle altre,era come se tutta la sua forza era nascosta e pronta a scoppiare,devastando tutto.
Hikari pensò immediatamente a suo fratello maggiore ma non era preoccupata,sapeva bene delle capacità di Gohan. Piuttosto,cominciava a preoccuparsi per se stessa.
"Hey,manteniamo la calma!" disse Crilin notando preoccupazione da parte dei due mezzi saiyan.
"Si,hai ragione." rispose il Brief per poi direzionarsi verso Sud. Voleva controllare se Kiliam,Goten e C-18 erano impegnati ma notò con piacere che sembravano tranquilli,nessun potenziale combattivo all'estremo.
Si sentì come sollevato.
"Hai controllato Kiliam e Goten vero?" chiese Hikari avendo intuito immediatamente l'azione del fidanzato.
"Già,anche tu immagino."
Hikari accennò un si.
"Beh,sicuramente per loro sarà una buona opportunità per riconciliarsi. Li vedevo abbastanza...motivati!" rispose poco dopo la mora mentre Trunks sembrava quasi perplesso e incredulo.
"Da mia sorella ci si può aspettare di tutto,se fossi in Goten mi preoccuperei!" rispose il glicine catturando poi l'attenzione di Crilin che intanto continuava ad osservare il gruppo del paese davanti a loro.
L'ometto ridacchiò,una risata quasi malefica.
"Eh,con mia moglie penso che potranno divertirsi poco!"
Trunks e Hikari non risposero non capendo il senso della battuta ma,quando lo capirono,non trovarono le forze di rispondere dall'imbarazzo per loro.
"No Crilin,non è quello il senso..."
Intanto,Tanec III continuava a parlare con la popolazione e accanto a lui si era avvicinato un qualcuno che era sicuramente un alieno,era alto e ben proporzionato ma con la pelle viola e sfumature varie azzurre. Lui e l'uomo biondo stavano parlottando alle spalle dell'uomo dai baffi rossi.
"Sumire,Sayrei...cosa avete da dirvi di così tanto importante? Come vostro maestro e capo,vorrei saperlo." chiese poco dopo irritato Tanec verso i due uomini che si girano. Sembravano infastiditi.
"Parlavamo del fatto che non hai incluso nel gruppo i tuoi nipoti." rispose l'alieno violaceo verso l'uomo dai baffi rossi che sembrava esser stato pugnalato.
"Io..cioè,io non ho inserito i miei nipoti nel gruppo? Ma,è logico! Sono troppo giovani e per l'amor del cielo,non possono lasciare questa pianeta in così giovane età! E' per il loro bene." rispose guardandosi in torno e come se fosse una cosa ovvia,anche se stava cominciando a sudare freddo.
"Tu non hai dato loro libertà di scegliere,è diverso. Lo sai che Kayden ci teneva. Lo sapevi,e non hai fatto niente." rispose poi il biondo portando all'esasperazione Tanec.
"Sayrei non sei tu a decidere e a mandare avanti questo gruppo. Non sei tu ad avere due nipoti da crescere e accudire in mancanza dei loro genitori, che riposino in pace! QUI decido io E TU devi solo fare ciò che ti è stato ordinato e per le tue capacità,chiaro? Quel piccoletto di Kayden avrà altre occasioni."
Sayrei sembro quasi ghignare e pronto per picchiare l'uomo ma Sumire cercò di calmarlo.
Hikari,Trunks e Crilin continuavano ad osservare la situazione ma avevano la sensazione di essere entrati in degli affari personali,che a loro non potevano riguardare in nessun modo.
"Se quei due solo sapessero di essere superiori almeno il triplo di quel ciccione carota..." disse Crilin desolato facendo ridere i due mezzi saiyan.
Poco dopo dei passi lenti sembravano avanzare e di scatto i tre guerrieri si girarono,sentendosi come osservati. Davanti a loro,non stupendosi molto,un ragazzo alto e con il corpo snello sembrava essere appena arrivato e si stupì delle presenza dei tre.
Aveva i capelli lunghi e stranamente particolarmente lisci,legati una specie di coda disordinata che lasciava in ciuffo indomabile davanti. Ma l'elemento più particolare erano gli occhi violacei,quasi magnetici. Un colore che si trovava raramente in natura.
Hikari si sentì come a disagio davanti a quegli occhi e,rimanendo completamente attaccata a Trunks,abbassò lo sguardo. Crilin,notando come li stava guardando,fece un passo avanti ma il ragazzo inforcò immediatamente una specie di bastone.
Era molto simile al vecchio bastone di suo padre constatò immediatamente Hikari.
Crilin arretrò immediatamente,sembrava pericoloso il tipo.
"Chi siete e da dove venite? Questo non è il posto per voi." disse immediatamente mantenendo la guardia e la concentrazione.
"Noe emh...ecco,se vuoi possiamo presentarci!" rispose Crilin ma il ragazzo dagli occhi viola passò direttamente avanti,passando tra Crilin e Trunks,lasciando un po' tutti perplessi.
Si girò lievemente e sempre con il bastone in mano prese parola.
"Ripeto,questo non è posto per voi. Non siete i benvenuti."

***

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Capitolo 17
*** 16. La verità su Suisyoo. ***


Buonasera! Eccoci qui con il sedicesimo capitolo,ricco di novità e,soprattutto,lungo ahha. Siamo tornate a scrivere capitoli lunghi...e che impresa! Comunque ringraziamo per le visite e i commenti e speriamo che, chi ci segue, abbia notato la nuova grafica dei primi 6 capitoli,piano piano modificheremo tutti gli altri...tranne i primi due disegni,gli altri sono stati realizzati da G. e troverete il copyright in tutti i disegni di nostra proprietà. Bene,pensiamo che non ci sia nient'altro da aggiungere. Vi aspettiamo al prossimo capitolo :D


Enjoy!

B - G - E.



16. La verità su Suisyoo.

 ***


Vegeta lo osservò attentamente, con lo sguardo un po' appannato a causa dello schianto. Si tirò leggermente su con la testa.
 " Ma..tu.."
I ricordi iniziarono a riaffievorare dentro la testa del Sayan. Ed erano chiari e veritieri.
" Bravo, fai mente locale " sorrise allontanandosi.
 " Io ero proprio la, davanti a te e a quelli della tua rivoltante famiglia. A voi, reali con la puzza sotto il naso.” I pensieri, tornarono dentro Vegeta.

 
Anni e anni fa, all'epoca dei Sayan e del pianeta d'origine, insieme a loro c'era una razza chiamata Tsufuru. Una popolazione dall'intelligenza altamente sviluppata, ma incapaci di combattere come i Sayan. Questo loro punto di forza, venne adoperato dal Re Vegeta a vantaggio dei guerrieri. Suisyoo, faceva parte della razza Tsufuru e rimase uno dei pochi superstiti dopo l'esplosione del loro pianeta d'origine Plant.
Alla morte dei suoi ormai molto anziani parenti, Suisyoo vagò per pianeti disabitati con una piccola navicella datali dal nonno. Stremato e ormai senza alcuna voglia di vivere, si fermò in un pianeta poco distante da Vegeta, nascondendosi in uno dei crateri che ne caratterizzavano il paesaggio desertico. Fu allora che Kooseki, durante una delle sue tante ricerche per conto del Re Vegeta, lo trovò.
Dapprima, il piccolo non volle saperne di scambiar parola con il Dottore. Ma capì che era stupido, starsene li riluttanti a marcire mentre una manna dal cielo era scesa. Dopo qualche istante di esitazione e rabbia, decise di seguire Kooseki su Vegeta. Il Dottore lo accolse come un allievo..o figlio, dandoli tutto ciò di cui aveva bisogno. Suisyoo, raccontò della sua razza.
Di come era scampato con pochi altri da Plant. Kooseki, era interessato a quel ragazzo. Nonostante fosse risaputo che li Tsufuru fossero da sempre una popolazione di soli "cervelloni", Suisyoo emanava una potenza combattiva notevole. Ed aveva solo 6 anni all'epoca. Decise di accudirlo e di far proseguire il suo sogno di diventare forte. Kooseki lavorava per la famiglia reale, così come toccò anche a Suisyoo.
Il ragazzo, voleva studiare. Voleva diventare come il suo Maestro, apprendendo così molte informazioni sulla tecnologia dei Sayan e in generale. Kooseki, lo faceva studiare in una delle stanze della sua navicella, poco distante dal Castello di Vegeta, talvolta lo aiutava nonostante il piccolo non voleva aiuti. Il suo carattere ribelle, faceva divertire il Dottore. In pochi mesi, apprese il programma che Kooseki aveva immagazzinato nella mente in qualche anno. L'intelligenza del ragazzo era qualcosa di inverosimile per certi aspetti.
Un giorno, Kooseki doveva fare rapporto a Re Vegeta e, non avendo tempo per accendere la stanza di progettazione dove doveva recarsi Suisyoo, disse al ragazzo che doveva venire con lui. Per la prima volta, Suisyoo esplorava il castello reale. Le stanze, i corridoio, la gente. Tutto così altezzoso e imponente. Era come se anche i muri del castello, fossero impregnati di potenza combattiva Sayan. Brividi percorrevano le viscere del ragazzo, al fianco di Kooseki. Una volta al cospetto di Re Vegeta, entrambi s'inchinarono.
Kooseki spiegò al Re che Suisyoo era il suo nuovo allievo e studiava per portare fedeltà e onori al popolo Sayan proprio come lui stesso. Il Re fu felice di tal notizia e permise al Dottore di portarsi appresso Suisyoo quando doveva andare nei pianeti a compiere missioni per suo ordine. I due lasciarono la sala e andarono verso la propria navicella. Mentre camminavano nel lungo corridoio, l'attenzione di Suisyoo fu catturata da un grido poco distante da loro. Il ragazzo corse verso il fondo del corridoio seguito dal Dottore e appena arrivò alla fine, rimase immobile..ad osservare lo spettacolo dinanzi a lui. Una vetrata, separava il corridoio da una stanza nera, con pavimentazione in piastrelle.
Un piccolo faro era posto su un lato della stanza. Nonostante non fosse ben illuminata..si poteva scorgere qualcosa. Kooseki sgranò li occhi e si avvicinò al ragazzo, posandoli una mano davanti per non farli vedere. Ma Suisyoo, lo scansò e posò il volto sul vetro; sangue. Un pavimento di sangue e brandelli di carne verde. Le pareti gocciolavano come fossero state impregnate di vernice fresca. I pavimenti, adornati di braccia e piccole gambe. La scena era..abbastanza cruda. Ma dopotutto, erano in un pianeta di guerrieri. E non guerrieri qualunque, ma bensì di SAYAN. Ormai, anche i bambini erano allenati ad una vista simile.
Come anche..il piccolo, che aveva causato quell'animata situazione.
" Ho finito. Aprite questa dannata porta, prima che m'impregni di sangue anche i capelli, maledizione!"
Una voce infantile e quasi dolce, fece sussultare le guardie vicine al portello d'apertura. Suisyoo si avvicinò a Kooseki e osservò il bambino uscire dalla stanza.
 " Ma non è possibile..erano una trentina di Saibam! Come ha potuto ..?"
" Oh andiamo amico, non fare la donnicciola! E' pur sempre il Principe Vegeta, non un Sayan inetto qualunque!"
Suisyoo sentì i commenti delle guardie e capì che aveva davanti a sè Vegeta. Il figlio del Re in tenera età. Il piccolo prese un asciugamano e si diresse verso i bagni, passando accanto a Kooseki e Suisyoo, senza degnarli di uno sguardo. Troppo orgoglioso e fiero sin dall'infanzia. Suisyoo lo guardò per tutta la durata del percorso, estasiato dalla potenza e dalla crudeltà che emanava.
Si avvicinò al Dottore.
" Kooseki-san..torniamo nella stanza di studio " disse all'uomo che annuì. Una volta arrivati, Kooseki si sedette vicino ad un computer, per azionare le luci e via dicendo. Mentre Suisyoo andò verso l'oblò della camera osservò fuori.
" Kooseki-san..perché il principe deve allenarsi così duramente nonostante sia ancora un bambino? " chiese innocente ma curioso Suisyoo.
Il Dottore iniziò a osservare file del computer, ma rispose.
 " I Sayan sono una razza guerriera e quindi, devono sviluppare l'arte del combattimento sin dalla tenera età. Vegeta è il principe e che sia a 6, 7 o 10 anni, è pur sempre il Principe. Dopo la morte del Re, sarà lui a prendere il potere del pianeta e di tutti i Sayan. Ragion per cui, deve allenarsi duramente tutti i giorni, per aumentare la sua potenza e la sua forza. "
Suisyoo ascoltò Kooseki con attenzione. Non si lasciò sfuggire nemmeno una virgola. Alla fine, prese fiato e disse con voce decisa.
 " Kooseki-san, io voglio allenarmi. "
 Il Dottore bloccò il continuo digitare sulla tastiera e rimase a fissare lo schermo del pc.
" Ti stai già allenando, se non erro. "
Suisyoo si morse un labbro a sangue e si voltò furioso.
 " NO, IO MI STO' SOLO RISCALDANDO. VOGLIO ALLENARMI COME UN SAYAN, VOGLIO FARE ANCHE IO A BRANDELLI INUTILI FANTOCCI CREATI PER AUMENTARE LA PROPRIA FORZA COMBATTIVA! NON VOGLIO STUDIARE STUDIARE E ANCORA STUDIARE ROBA CHE IL MIO POPOLO HA APPRESO DA ANNI!
NON M'INTERESSA SE NOI TSUFURU NON SIAMO PORTATI PER COMBATTERE COME I SAYAN, IO VOGLIO ESSERE L'ECCEZIONE ALLA REGOLA, VOGLIO EGUAGLIARE UN SAYAN DURANTE UNA LOTTA! VOGLIO DISTRUGGERE, DISTRUGGERE, DISTRUGGERE!!"gridò Suisyoo verso l'uomo. Il Dottore scoppiò a ridere. Emozionato dall'ira e dal marcio interiore del piccolo, applaudì.
 " Splendido, sei davvero splendido Suisyoo. Mi hai fatto divertire sin dal primo istante che ti ho incontrato. Va bene, accetto. Ti creerò una stanza stupenda, dove potrai allenarti, come un vero Sayan. "
I due ghignarono e si misero all'opera.
Il tempo, passava. Suisyoo, si allenava duramente ogni giorno e talvolta anche di notte. Una mattina, mentre si stava facendo la doccia, sentì delle urla provenire dai piani alti del castello.
 " E tu questo lo chiami rapporto?! Non hai scoperto nulla. Ho ricevuto segnalazioni dai miei scienziati di corte e hanno detto che sulla tredicesima catena ci sono resti per creare altre armi! Mi prendi in giro Kooseki? Osi prenderti gioco del RE?!"
 " No..no la prego, ho sbagliato coordinate! La supplico, mi dia un'altra scorta! Tornerò sulla tredicesima e valuterò meglio i.."
" TACI!"
Un'onda investì il Dottore, che finì a terra.
 " Sei buono solo a supplicare. Torna nella tua tana e preparati meglio la prossima volta. Mi auguro...che il tuo allievo..sia meglio di te. " ringhiò il Re, sedendosi sul trono. Il Dottore si alzò barcollando e tornò nel suo studio. Suisyoo, aveva assistito altre volte a scene del genere. I maltrattamenti da parte del Re, erano all'ordine del giorno.
Decise di sbollire la rabbia e andò verso i giardini fuori la navicella. Una volta uscito si trovò davanti il principe che stava entrando nel palazzo.
 " A-ah..principe..Vegeta " disse il ragazzo arrossendo.
 " Mi..mi perdoni. Non l'avevo vista.." il principino ghignò.
" Tsk, è già tanto se sai come camminare Tsufuru. " Suisyoo alzò lo sguardo sempre imbarazzato. A stento riusciva a parlarli.
 " Scusi.."
Si sentiva bruciare dentro; sapeva che Vegeta era altamente superiore a lui. Il solo fatto che a 8 anni fosse in grado di eseguire missioni di livello A, lo faceva imbestialire.
 " Ho sentito dire, che vuoi allenarti " iniziò lui girandoli intorno.
 " S..si.."
" Ohoh..vuoi eguagliare, noi Sayan? O vuoi, renderti ridicolo?"continuò a stuzzicarlo.
 " Niente..niente di tutto ciò, principe.." strinse i pugni.
" Beh, mi fa piacere che tu non sia così SCIOCCO e PATETICO. " tornò davanti a lui.
 " Si sa, che voi Tsufuru non avete una buona..resistenza, nonché forza. Voi create, noi..distruggiamo!" Suisyoo abbassò la testa. Vegeta li passò accanto, andando dentro.
" Ognuno ha il suo ruolo..Suisyoo. E tu? Che ruolo hai? Ahahahahaha! "
Lasciò Suisyoo da solo, con la rabbia che cresceva dentro di lui. Odiava quel Sayan ogni giorno sempre più. La sera, mentre era a cena con Kooseki e i suoi compagni, raccontò questo suo "problema" al Dottore. Kooseki, era da sempre un uomo assai vendicativo. Che bramava rancore con un nonulla.
Decise di aiutare Suisyoo, facendolo diventare sempre più forte. Voleva far crescere in lui, l'odio per Vegeta e la razza Sayan. Era convinto, che aumentando la rabbia, sarebbe aumentata la determinazione e di conseguenza la volontà di combattere.
Una delle tante basi Sayan, dopotutto. Kooseki e Suisyoo, scamparono all'esplosione di Vegeta. Continuarono i loro combattimenti, i loro studi.
Non persero mai di mente il passato vergognoso e per certi momenti, assai patetico vissuto sul pianeta Vegeta. La base della loro rabbia, non era più il principio Sayan del " prova rancore e aumenterai la tua potenza ". Ormai, aumentavano la loro potenza, per distruggere chi li aveva resi ridicoli in passato.
Suisyoo continuava i duri allenamenti nella stanza del Dottore. Avevano cambiato pianeta ma erano fuggiti con la navicella super attrezzata.Il ragazzo aveva sempre più ira e rancore dentro di se.Ogni giorno migliorava; Kooseki lo osservava soddisfatto.La sua piccola creatura, diventava sempre più perfetta.
Una sera, mentre stava aggiustando i pc della sua stanza, venne interrotto da Suisyoo.
" Volevi vedermi? " chiese entrando e sedendosi.
" Si..volevo parlarti di una cosetta. " iniziò il bambino.
" Vedi..Suisyoo..come ben sai, nutriamo entrambi molto rancore per i Sayan "
" E, vista la nostra intelligenza..nonché capacità di nutrire vendetta, ho progettato una cosuccia "sorrise Kooseki  facendo incuriosire il ragazzo.
Portò un pc vicino a lui, aprendo varie finestre. Suisyoo iniziò a leggere e un ampio sorriso si formò sul suo volto.
" Guerrieri con DNA Sayan..interessante.."

 

***

 
Se c’era una cosa che Goten sapeva fare meglio,era sicuramente mimetizzarsi tra i boschi. E,soprattutto,improvvisare attacchi a sorpresa e spaventare i poveri animaletti che vi abitavano. Per lui era un divertimento che portava avanti da anni,era come essere a casa. Non c’erano Hikari e Gohan,ma poteva divertirsi lo stesso. Anzi,si divertiva il doppio perché c’era una preda più invitante e bastava veramente poco per infastidirla. Le Brief erano particolari,se poi si trovavano in mezzo alla natura ancora peggio. Avevano raggiunto in poco tempo il bosco a Sud del paese,non molto lontano dalle distese di roccia e sabbia. Era il luogo in cui C-18 voleva portarli,era vasto,ampio e soprattutto disabitato. Se i guerrieri di Kooseki volevano combattere,dovevano accettare le loro condizioni e non coinvolgere nessun essere vivente.  La bionda camminava a passo tranquillo tra i cespugli e i sentieri,seguita a ruota da Kiliam che sembrava non avere più un briciolo di sopportazione. Era da mezz’ora  che Goten continuava a punzecchiarla con sgambetti,colpetti,nascondigli e quant’altro. La mora non potè far altro che pensare a ciò che diceva sempre suo padre.
“I Son sono tutti degli idioti,senza un minimo di carattere e senza  un minimo di cervello. Ricordati che sei superiore,anzi,siamo superiori.”
Quanto aveva ragione pensò immediatamente la ragazza beccandosi l’ennesimo ramo in faccia.
Ringhiava per non scoppiare e disinitagrarlo,non riusciva a capire il perché doveva comportarsi così.
Aveva trattato così tutte le ragazze con cui era uscito?Quella era una tecnica di approccio/accoppiamento? O,semplicemente,era un animale celebroleso che agiva senza pensare? Forse,il suo lato “saiyan scimmione” prevaleva anche troppo rispetto a quello terrestre e civile.
La Brief non lo sapeva,voleva solo continuare ad ignorarlo e stare al passo con C-18,l’unica persona che riteneva sana di mente.
Goten continuava a saltellare tra gli alberi,tra capriole e salti si sentiva come sui Monti Paoz e non si vergognava a mostrarlo.Aveva 18 anni ma per lui tornare bambino non era un male.
C-18 non proferiva parola al riguardo,avvolte si girava nel vedere qualche dispetto del Son alla Brief ma non esprimeva giudizi facciali e preferiva camminare. Il sole stava calando e dovevano trovare un posto dove poter passare la notte e controllare la situazione. Tutti e tre avevano azzerato l’aura ma,con i marchinhehni di Kooseki,i guerrieri avrebbero potuto trovarli in qualunque momento.
Dovevano solo trovarsi pronti per ogni evenienza.
Dopo non molto e dopo il millesimo sgambetto unitosi ad un ramo nel viso,Kiliam perse la pazienza e si trasformò direttamente in super saiyan.
“Adesso basta Son! Mi sono stufata,odio i tuoi giochetti,odio questo posto,odio i tuoi saltelli e odio il fatto che ti credi una scimmia! Se pensi che sia come le altre o beh,ti sbagli,lo sai che posso disintegrarti in ogni momento e farti sputare sangue e tutte le tue budella che potrei rivendere al mercato neroper farci qualche stupido e illegale balsamo per i capelli e SAI che NON scherzo! BASTA!” urlò facendo volare degli stormi di uccelli e puntando un final flash addosso al ragazzo che sembrava impaurito e tutta la sua allegria persa per sempre.
Le Brief erano particolari,perché potevano essere spietate. La mora poi,aveva sempre quel non so che di Vegeta che faceva impaurire tutti,più o meno.
“Ma cosa fai? Sei pazza?Stai ferma!” disse Goten tremando e non aveva senza controbattere perché tanto ci pensò C-18.
“Kiliam azzerra immediatamente la tua aura e tu vedi di non infastidirla più,siete peggio dei bambini. Proprio dei mocciosi!” disse C-18 alzando il timbro della voce indicando Goten che sembrò sollevato mentre Kiliam fu costretta a tornare allo stato normale,imbarazzata.
Raggiunsero nel più totale silenzio la cima del monte dove sorgeva il bosco.
C-18 sembrava sollevata,lo si percepiva da i suoi occhi e rimase ferma ad osservare il tramonto sull'intera valle di montagne rocciose e sabbia.
Kiliam rimase quasi scioccata,non aveva mai visto un tramonto simile.
In tutti quegli anni a Città dell'Ovest e in mezzo alla modernità,si era soffermata pochissime volte davanti ad un tramonto e lo faceva sul tetto della Capsule Corp,insieme ai suoi fratelli o,molte volte,da sola.
Ma quei rari tramonti non erano nulla in confronto a quello che avevano davanti in quel momento.
"Su i Monti Paoz ce ne sono anche di migliori." aggiunse Goten,entusiasta dello spettacolo davanti a loro ma teneva a precisare il particolare. Kiliam non rispose,era sconcertata e affascinata allo stesso tempo. Dopo pochi secondi riflettè e,pensandoci bene,un tramonto sui Monti Paoz l'aveva visto. E si ricordò bene che al tempo aveva solo 7 anni. Fu,esattamente,per la festa improvvisata per la sconfitta di Majin Bu. Le si contorceva la pancia a ripensare a quei felici momenti.
C-18 accennò una specie di sorriso e si allontanò poco lontano,mettendosi a sedere su una roccia.
"Pensa se,non ci fosse più modo di vedere uno spettacolo del genere. Avvolte,penso che non dovevo nascere per avere un certo peso sulle spalle perché so che potrei rovinare tutto. Non so se puoi capirmi,non sei mai stato uno dai grandi ragionamenti." disse Kiliam quasi bisbigliando alla fine,quasi come per non far notare ciò che aveva detto. Goten rimase con lo sguardo fisso verso il tramonto e sembrò annuire lievemente,come da conforto.
"Non c'è neanche bisogno di risponderti,Kili. Sono cresciuto in mezzo ad eroi e geni,io infondo non sono niente. Cerco solo di vivere la giornata e dare del mio meglio. Mia madre si arrabbia spesso perchè spreco energie in stupidaggini ma,forse,è l'unica cosa che so fare. Tanto,cosa ho da perdere?"
Kiliam lo guardò con la coda dell'occhio,e fu un attimo rispondere.
"Infatti,cos'hai da perdere?"
C-18 osservava la scena e sembrava interessata e,stranamente,divertita.
Il Son guardò la ragazza negli occhi ma si sentì come perdere le forze e non avrebbe sopportato arrossirle in viso. 
"Eheh,già,cos'ho da perdere? Niente in effetti!" disse imbarazzato e ridendo,cercando di non far notare il rossore che gli stava invadendo il viso. Kiliam,sconsolata,si aspettava una risposta migliore e si allontanò dal ragazzo,non aggiungendo altro. Si sedette su un masso vicino a quello di C-18 che rimaneva impassibile.
La Brief osservava il ragazzo con la coda dell'occhio e si sentiva infinitamente stupida. Come potevano finire sempre in certi discorsi,partendo dalla più totale stupidaggine? Solo con lui succedeva e non sapevano sempre come uscirne e,soprattutto,se continuarli. Kiliam scossò la testa immediatamente. Non aveva senso pensarci. Erano lì per una missione importante,cosa le importava? Ripensava sempre a ciò che era successo nella stanza degli specchi,del suo ricordo terribile. Era confusa. Goten la faceva solo confondere e se pensava che stare con lui in coppia avrebbe dimostrato a tutti la sua potenza combattiva elevata,accaparrandosi così i complimenti di Vegeta,si sbagliava di grosso. Stava peggio e la loro amicizia riformatosi da poco poteva distruggersi.
Se quella poteva definirsi amicizia.
"Lascia passare del tempo."
Kiliam alzò immediatamente le orecchie e si stupì di ciò che aveva sentito. Era stata C-18 a parlare.
"La sicurezza si conquista con il tempo." aggiunse poi facendo scioccare ancora di più la Brief.
"Si ma...come.."
"Sono una madre anch'io,cosa credi."
Beh,certo. Marron. Avvolte dimenticava che Marron era la figlia di quella donna di ghiaccio. Sembrava così improbabile.Kiliam sorrise quasi sarcastica,ma dentro di se sentiva che aveva un gran bisogno di aiuto. Voleva parlare con sua madre,con Hikari o Marron,oppure con il suo fratellone. Aveva bisogno semplicemente di sfogarsi.
Passò un oretta,il sole era calato da un pezzo regalando a tutti i presenti in quel bosco un vastissimo cielo stellato. C-18,Kiliam e Goten erano seduti intorno ad un falò d'emergenza e,nonostante tutto,la donna parlava ai due ragazzi. Manteneva quel suo comportamento discreto e gelido ma,stranamente,si stava aprendo. Era pur sempre un umana,lontana dalla creatura che era un tempo. Un umana con una famiglia.
Kiliam era affascinata da ciò che diceva,stava raccontando ciò che si ricordava sul suo passato e tutto ciò che fu il Cell Game,visto dai suoi occhi. Una prospettiva diversa rispetto ai racconti di Vegeta,Gohan e tutti gli altri. Una prospettiva particolare e bellissima.
Erano arrivati a quell'argomento per caso e,come bambini,i due mezzi saiyan ascoltavano la donna raccontare il tutto.
"E' strano sentirti dire tutto ciò,mio padre mi ha sempre raccontato solo e unicamente come agì lui e di mio fratello...dal futuro." disse Kiliam grattandosi la nuca e facendo sbellicare dalle risate Goten.
"Tuo fratello dal futuro suona decisamente male ahhah non mi immagino Trunks dal futuro hahaha!" 
Il moro continuava a ridere ma Kiliam reagì subito.
"Si lo so,suona male! Eppure,a quanto pare,era un ragazzo da rispettare e sono fiera di essere sua sorella in un certo senso! . . ."
Goten fece spallucce e si distese per terra,come se volesse dormire.
"Volevo chiederti una cosa Kili,a proposito di Cell Game. " disse poi il moro,attirando l'attenzione della ragazza.
"Chiesi a mia madre,non so neanche quanti anni fa,perchè ti chiamassi Kiliam."
La ragazza cercò di contenere lo stupore. Ma non erano fatti suoi?! A parte che da bambino era più scemo del presente.
"Mh,e quindi? Che ti disse?" 
"Disse che anche lei non lo sapeva,ma sapeva solo che era collegato al Cell Game. Bulma voleva che rimanesse un segreto. Perchè mai?" chiese il moro,con espressione a bambino incuriosito a cui Kiliam difficilmente resisteva. Era un supplizio.
"Perchè...perchè è l'unico nome che ha scelto mio padre,ok? Lui non voleva che si sapesse in giro,era pur sempre il principe dei saiyan. Fine,punto,stop!"
"Ma,non ci vedo niente da nascondere. Anzi,dovrebbe andarne fiero!"
"Infatti,lo è...penso." rispose la ragazza cercando di concludere il discorso. Era un segreto che non aveva rivelato mai a nessuno,nemmeno ad Hikari. Il suo nome era di sua proprietà privata,il più grande regalo che poteva farle Vegeta.
"Ok,se non vuoi dirlo...era giusto una curiosità. Non hai niente da perdere." aggiunse Goten guardandola fissa e lei si sentì presa in causa. Già,non aveva niente da perdere. Era nel pieno di una guerra...e come sarebbe finita? E se fosse finita con una distruzione devastante? E...perchè veniva sempre fuori il discorso del niente da perdere? Maledizione.
Il ragazzo,ancora disteso a terra si girò dall'altra parte,come se volesse chiudere la conversazione e magari addormentarsi,cosa che C-18,seduta e annoiata,stava già facendo.
"Significa Vittoria,razza di scimmia."
Il moro si girò immediatamente,in effetti aveva avuto una sua "Vittoria" nel farle rivelare il significato del suo nome.
"E' in lingua saiyan,avvolte veniva usato anche come parola per dare speranza. E' per questo che è legato al Cell Game,alla vittoria su Cell e come ricordo di Trunks."
Goten continuava a non rispondere,perchè Kiliam sembrava intenzionata a continuare a parlarne.
"Sono stata concepita a fine del Cell game,è come se il giovane Trunks che partì avesse lasciato il posto a me. I miei genitori si erano affezionati tanto a lui che lo consideravano come un secondo figlio,nonostante il nostro imbecille di un Trunks presente era in fasce. E' complicato da spiegare,potrei annoiarti."
"No,non mi annoi. Non mi annoi mai." rispose Goten sorridendo e la ragazza constatò che era sincero. Si senti come felice,senza motivo. Neanche il tempo di rispondere che degli strani rumori,proveniente dai cespugli non molto lontani da lì. Si aggiunsero poi degli ululati e altri strani lamentii che fecero sobbalzare immediatamente il Son che andò a controllare. Kiliam si alzò da dove era seduta e,lievitandosi in aria,raggiunse immediatamente il luogo dove si era buttato il ragazzo,ma era scomparso.
"Goten,dove sei? Ma perchè devi scomparire sempre? Sei proprio un idiota!"
Si guardò indietro e notò che C-18 sembrava in uno stato di dormi veglia,forse non si era accorta di nulla. La ragazza,sentendosi minacciata si girò immediatamente e si sentì travolgere da un peso enorme a lei sconosciuto. Chiuse gli occhi di conseguenza e quando li riaprì,vide davanti a se il muso di un enorme cane. Ma era troppo grande per essere un comune cane da città.
Sembrava un...lupo. Ma nemmeno,un leone. Era enorme e le stava letteralmente leccando la faccia.
"OH MIO DIO!" urlò la ragazza esterrefatta e sconcertata per poi notare accanto al cane Goten che rideva come non mai.
"Visto che bella sorpresa? Questo bestione era lì dietro,insolito no?
Kiliam si spostò di poco il cane e lo guardò meglio. Era bianco candido con macchie nere sparse ovunque,a pelo lungo e un po' di questo gli copriva gli occhi. Se si alzava,superava i 2 metri.
"Ma...come..com'è possibile?"
"Ma che razza di domande fai Brief? E' un cane nel mezzo della natura che adesso,ha trovato la sua padrona."
"La...sua padrona? No,stai scherzando spero! E' selvatico e l'hai trovato tu! Deve starsene libero o,male che vada,vivere sui Monti Paoz! Non posso tenermi un cane!" rispose arrossita in viso la ragazza mentre il cane scodinzolava felice della situazione.
"Naah,dobbiamo occuparci già di troppi animali sui Monti. Penso che questo amico abbia bisogno di qualcun'altro e vedo,che ti trova molto simpatica." rispose il moro mentre il cane cercava solo le carezze di Kiliam che si stupì dalla sua risposta. Abbassò lo sguardo e non rispose. Quel cane,forse,poteva rappresentare qualcosa di nuovo. Forse,era una piccola speranza in tutta quella tristezza che si sarebbe formata da lì a poco.
"Vedilo come un regalo,niente di più e niente di meno. Siamo stati parecchi anni distaccati e,non so,te lo meriti. Può sembrare stupido nella situazione in cui ci troviamo ma è capitato. Credo che per lui sarai un ottima amica." aggiunse Goten facendo notare a Kiliam il controsenso,era come se parlasse anche di se stesso utilizzando il cane.
"Io spero di essere un ottima amica per lui." rispose la ragazza accarezzando il pelo liscio del cane,mantenendo lo sguardo sul ragazzo.
"Lo sarai sempre,nonostante tutto. Se hai la sua fiducia,non la perderai mai!"
"Io mi fido di lui,anche se venisse a sapere del mio più grande segreto." rispose Kiliam accennando al fatto di prima,della rivelazione del significato del suo nome.
"Ma...se anch'io volessi che si fidasse di me? Dovrebbe dirmi il suo più grande segreto."
Goten rimase spiazzato,imbarazzato e preso assolutamente in causa. Si girò dall'altra parte,guardando dove C-18 si stava riposando.
Sospirò e affranto abbassò lo sguardo,per poi rispondere.
"Ti giuro che te lo dirò,prima o poi."

***

 
Re Yammer aveva raggiunto il gruppo correndo,aveva una notizia positiva da riferire a tutti loro.
Goku e gli altri guardarono ad occhi sgranati il Re.
“Ragazzi,ragazzi,ho buone notizie!” urlò,facendo incuriosire tutti.
" E quale sarebbero??" chiesero all'unisono.
Yammer si schiarì la voce e assunse un'espressione da serio.
" Grazie all'aiuto dei miei colleghi Diavoli, ho rintracciato delle vecchie conoscenze che avevo quasi del tutto rimosso. 4 Saggi, regnanti di pianeti lontani e tutti e 4 di epoche distinte. "
Goku , Ub e i Kaioshin si guardarono.
" Mi scusi..Re Yammer, ma che vuol dire? " chiese Ub osservando l'uomo perplesso.
" Beh miei cari, questi 4 saggi hanno una gran fama alle loro spalle. Sono conosciuti in molte galassie per via della loro inventiva, saggezza, esperienza e via dicendo.Quando erano in vita, vivevano nel lusso più sfrenato a causa delle voci sul loro conto.Dopo la morte, vennero nominati Saggi e acquistarono conoscenze delle galassie che conosciamo. "
A Goku brillavano gli occhi, nella sua mente si faceva spazio la parola.
 " FORTISSIMI!"
" E dove possiamo trovarli? " chiese Kaioshin.
" Beh..a causa della loro carica, sono assai ricercati. Per questo, sono migratori…" disse il Re accarezzandosi la barba.
" RE YAMMER!" chiese Goku alzando la mano stile bimbo delle elementari.
 " Uhm? Si?" si girò.
" ...che vuol dire migratori?"
Caduta generale anche da parte di Re Yammer.
" MA COME CHE VUOL DIRE? HAI 40 ANNI E NON SAI UN VOCABOLO CHE SANNO I MOCCIOSI DELL'ASILO DOPO AVER LETTO UNA FIABA??!!!"sbraitò tutto rosso il Diavolo.
Goku si fece piccolo piccolo imbarazzato ma con il suo solito sorrisetto.
 " Heheehe..no.."
Kaioshin sospirò e si avvicinò con la sua compostezza.
 " Vuol dire che cambiano spesso località Goku.."
" Aaaaaaaaaaaaaaaah. Hem, lo sapevo. Volevo solo esserne certo!" disse con un falso sguardo da serio.
" Seeh.." pensiero collettivo.
" Ma se sono così mutevoli, come faremo a trovarli?" chiese Ub al Re.
" Pf, dimenticate chi sono? IO SONO RE YAMMER. Signore del fuoco e delle fiamme. " disse con fare glorioso.
" Ho incaricato i miei colleghi di occuparsi di ciò. Tra pochi istanti, dovrebbero aver finito."
" Oh, bene!"
Dopo poco, arrivò uno di loro e consegnò un foglio al Re.
" Molto molto bene. Eccovi le coordinate del loro luogo di ritrovo. Ogni tot, i Saggi si radunano in una specie di bosco dove si confrontano eccetera eccetera. Seguite queste indicazioni e li troverete!"
Consegnò il foglio a Kaioshin.
 " Grazie Re Yammer. Allora, direi che possiamo partire!" esclamò Goku.
" Certo, forza Sommo! Andia…" Kaioshin si voltò verso l'anziano che stava fissando un punto ben preciso.
" Signore? State..state bene?" chiese osservandolo perplesso.
l'uomo aveva uno sguardo perso e un'espressione da..maniaco?
 " PER L'AMORE DEL CIELO SIGNORE, MA IO DICO!!"
 Il Sommo stava "ammirando" un calendario di diavolette vicino al portone.
Goku e Ub scoppiarono a ridere e Kaioshin lo prese di peso facendolo sbraitare
" MA INSOMMA, UN POVERO VECCHIO NON PUO' NEANCHE CONCEDERSI MOMENTI DI PURO RELAX??!!"
" No, non ora. " disse tutto rosso Kaioshin raggiungendo li altri due in volo.
I 4 salutarono Re Yammer e si diressero verso la radura.
Mentre erano in volo a tradurre la cartina, Goku si accorse che nel tragitto potevano imbattersi nel pianeta di Re Kaioh.
" Perché non ci fermiamo? Forse potrà esserci d'aiuto!"
" Mmh..si, perché no. "
Scesero dopo poco, sul nuovo pianeta di Re Kaioh molto simile a quello vecchio di anni fa, prima che Goku lo distruggesse con Cell.
" RE KAIOH!!!! E' IN CASA??" chiese Goku dal fondo del prato che circondava la piccola casetta.
Bubble e Gregory si affacciarono.
 " Ma è Goku!!" disse quest'ultimo con la sua vocina.
" Hey ragazzi!" sorrise vedendo i due correrli appresso.
" Goku! Da quanto tempo!" arrivò anche Re Kaioh sorridendo al giovane.
" Qual buon vento ti porta? Oh, ma ci sono anche i Kaioshin e Ub!"
" Stiamo cercando il luogo di ritrovo dei 4 Saggi! "disse Kaioshin.
" Ahn..capisco..è per la situazione sulla Terra, dico bene?"
I quattro  annuirono.
" Senta.. Re Kaioh..posso..?" chiese serio Goku indicandoli la spalla.
" Ah! Ma certo figliolo, vieni!" disse spostandosi un po' dal gruppo.
" Cosa sta facendo?" chiese Ub a Kaioshin il Sommo.
 " Beh, Re Kaioh può fare da satellite. Si connette telepaticamente dove vuoi e ti fa vedere che succede in quel posto. "
" Capisco.."
Goku chiuse li occhi, osservando con attenzione la situazione sulla Terra.
Nella sua mente, si fecero spazio le immagini dei suoi figli, delusi del fatto che non fosse presente. Dell'attacco di Kooseki.
Del rapimento di Bra.
Si sentì impotente, riconoscendo di non esserci nel momento del bisogno.
Le battaglie, li stati d'animo dei sui amici e famigliari...come poteva essersi perso tutto ciò?
Lui era nell'aldilà, succube di un essere che doveva sconfiggere appena atterrato sulla Terra con Vegeta e gli altrie invece di aiutare, aveva solo aumentato il dispiacere, la rabbia e il dolore degli altri.
Staccò lentamente la mano dalla spalla dell'uomo, stringendo i pugni a sangue.
" Mi..mi dispiace Goku.."disse l'uomo abbassando le antenne.
Il Sayan sbattè i pugni martoriati sul freddo prato.
" NON E' GIUSTO, NON E' GIUSTO!".
Iniziò a urlare, mentre il gruppo abbassava la testa
" NON POSSO STARMENE QUA MENTRE LORO SOFFRONO E COMBATTONO! "
disse con le lacrime agli occhi.
 " E' colpa mia..se sono in quello stato.. " Kaioshin si avvicinò.
 " Goku, non è colpa tua. La colpa, è solo di Kooseki. Dobbiamo farci forza e trovare i 4 Saggi. Sicuramente, loro ci aiuteranno."
Il Sayan si fece forza e si asciugò le lacrime alzandosi.
" Comunque sia, la radura che vi ha consigliato Re Yammer non è molto distante. Se volate rasente a quella ringhiera laggiù, arriverete prima,. E' una scorciatoia"
" Va bene, grazie Re Kaioh " disse Kaioshin avvicinandosi a Ub e a il Sommo, poggiando una mano sulla spalla all'uomo.
" Coraggio figliolo " disse il Sommo.
" Goku, non ti preoccupare! Ti terrò aggiornato, va bene? " disse Re kaioh. Il Sayan annuì e ripartì con il resto del gruppo
" Buona fortuna Goku!!"
" UH UH UH UH!"
Il gruppo si rimise in viaggio, silenziosi.
Goku ripensava a ciò che aveva visto senza batter ciglio per non far commentare gli altri.
Dopo una ventina di minuti, Ub annunciò di aver visto aprirsi una piccola foresta davanti a loro
Scesero a terra, osservando la radura aprirsi davanti a loro.
" Proviamo a vedere se sono la!" disse Goku avvicinandosi a piedi, seguito dai Kaioshin e da Ub.
Con passo lento e attento, si inoltrarono; la foresta non era ovviamente comune. Alberi rossastri con tronchi variopinti di arancione e varie tonalità accese. Il prato sottostante, era di un grigio quasi acciaio.
" Questo posto..è inquietante " disse Ub avvicinandosi a Goku.
" Mmh..non mi convince molto.." disse il Sommo.
" Che intendete dire?" chiese Kaioshin al suo fianco.
" Beh..guardatevi attorno. Non lo capite? Questo posto..non penso sia..costante." disse il Sommo osservando gli alberi.
Appena arrivarono al centro della radura, li alberi sembravano scrollarsi di dosso il colore e divennero di un nero carbone privi di fogliame.
" Ma, ma che succede?!"
" La radura sta cambiando!"
Si avvicinarono ad un grosso albero notando una specie di cerchio a terra " Ma dove siamo capitati!" disse Ub; non si avvertivano nemmeno auree in circolazione.
" Abbiamo ospiti " una voce dall'accento molto basso, interruppe quell'atmosfera macabra e i quattro si voltarono verso un albero.
 " Ma..quello.."


***

 

"Hey,aspetta."
Furono le prime parole che uscirono di bocca da Hikari,davanti al ragazzo sconosciuto che stava superando i cespugli per raggiungere il gruppo. Com'era possibile un certo atteggiamento? La ragazza non lo tollerava. Lui non sapeva minimamente che loro erano lì per aiutarli,o per meglio dire,cercare di aiutare l'intero pianeta. Quel ragazzo non poteva permettersi di definirli "non benvenuti."
Fu un attimo e gli occhi violacei del ragazzo si posarono su Hikari,occhi che trasmettevano rabbia e fastidio.
"Cosa vuoi adesso?" chiese immediatamente,facendo scattare sull'attenti Trunks per come aveva risposto alla Son. In conclusione,a nessuno dei tre andava a genio il "nuovo" arrivato.
"Noi siamo qui per caso,non pensavamo di imbatterci nel vostro villaggio. Abbiamo seguito la vicenda da qui e...noi possiamo esservi d'aiuto. Siamo guerrieri,come voi." rispose la ragazza mantenendo la calma,con un tono così pacato che Trunks si calmò e si ritiro dall'istinto omicida che aveva in vena.
Il ragazzo esitò un attimo,sistemando dietro la sua schiena il bastone. Incrociò le braccia e guardò con aria interrogativa ma allo stesso tempo di sfida le formazioni fisiche dei tre. In effetti,notò che la loro massa muscolare era eccessivamente allenata e rimase stupito,soprattutto,dal "nanetto". Era insolito . Ma ancora più insolita era la ragazza,aveva un fisico asciutto e,tutto sommato,non sembrava proprio un corpo adatto al combattimento rude.
"Posso anche credervi. Ma noi sappiamo cavarcela benissimo da soli. O almeno,Tanec e gli altri sapranno cavarsela da soli." rispose,come per chiudere la conversazione e andarsene.
"Tanec è per caso il vostro capo? Dall'aspetto,mi sembra solo un emerito cretin.." rispose Crilin di getto ma il ragazzo rispose in fretta.
"No,si è autoproclamato essendo il più anziano e,secondo lui,il più saggio. Noi non abbiamo la voglia di schiodarlo dal suo ipotetico posto,può vivere nella sua illusione...e non m'importa se non sono presente in quel gruppetto da quattro soldi per fronteggiare il pericolo. E' una guerra mondiale quella che si è aperta e vivranno sicuramente meno di me. Non vedo l'ora di vederlo sotto Terra."
rispose tutto d'un fiato lasciando perplessi i tre.
"Non puoi pensarla così." intervenne immediatamente Trunks ma il ragazzo dalla coda nera sbuffò,pronto al contrattacco.
"Voi non sapete niente di me,come io non so niente di voi. Per me,potete anche andarvene. Qui vi fareste solo delle risate,dalla tristezza che trasmette tutta questa gente con cui devo vivere ogni giorno. Andatevene,e pensate a fare gli eroi da qualche altra parte,se è questa la verità."
Hikari guardò con la coda dell'occhio Trunks,vedeva la tensione nei suoi occhi. Crilin sembrava il più tranquillo,invece.
"E' questa la verità. Siamo qui per proteggervi e,tra non molto,ve lo dimostreremo. Noi sappiamo che arriveranno i guerrieri. Lo sappiamo perchè stanno cercando noi."
rispose Trunks facendo gesto con la mano ad Hikari di non intervenire. Doveva sbrigarsela da se questa faccenda. Si sentiva in dovere di ciò.
Il moro iniziò a ridere immediatamente,una risata stranamente simile a quella di Vegeta. In effetti,tutti e due erano i re dei caratteracci a quanto pare.
"Quindi,sareste voi i guerrieri a cui hanno lanciato la sfida? E' strano,non mi sembrate adatti."
"Non siamo solo noi. Siamo divisi in più gruppi e il nostro miglior combattente è bloccato nell'aldi...no,cioè,è bloccato." rispose Crilin per poi fermarsi. Non poteva certo dire,con tutta la tranquillità del mondo,dell'aldilà e di come era organizzato ad un ragazzo che viveva nel nulla.
Magari aveva altre credenze.
Il moro esitò,sicuramente non sapeva come rispondere.
Ci pensò bene e l'unico modo per provare ciò,era sfidarli. Erano tre,ma lui era consapevole della sua capacità.
L'unico che poteva ritenere un possibile avversario era il ragazzo dai capelli color glicine. La ragazza non sembrava niente di che,per non dire poi del "nanetto".
"Almeno potresti rivelarci il tuo nome.." disse poi Hikari,allontanandolo così dai suoi pensieri.
Era il momento di agire,non poteva starsene a fare quattro chiacchiere. Estrasse immediatamente il bastone e velocemente saltò all'indietro superando i cespugli,scomparendo dall'inizio del bosco.
Così facendo,dovevano per forza farsi avanti e mostrarsi a tutti,allo scoperto.
Se doveva batterli,voleva farlo davanti a tutti,per farli rendere conto di chi doveva andare veramente in guerra. Chi se lo meritava,non chi si autoproclamava.
I tre,non preoccupati della situazione,balzarono in avanti e,tutto il gruppo che stava intorno a Tanec si girò,notando l'imminente combattimento alle porte.
"Ma cosa pensa di fare?" chiese Trunks a Hikari ma fu un attimo e il moro aveva preso la rincorsa e si catapultò sul glicine con il suo bastone,come se fosse una spada. Trunks lo schivò immediatamente e non fu strano vedere nella faccia del ragazzo perplessità. Come aveva fatto? Era impossibile una tale velocità.
Si rialzò immediatamente in piedi e,maneggiando perfettamente l'arma passandosela mano a mano,roteandola soprattutto,calcolò il momento migliore per attaccarlo di nuovo.
Crilin cercava di trattenere le risate,il potenziale combattivo del ragazzo era notevole rispetto agli interi abitanti del villaggio....ma assolutamente niente di pericoloso.
Per Trunks,sarebbe stato come un leggero pizzicore.
Il ragazzo dagli occhi viola provò più volte e ogni volta Trunks con maestria, e anche molta noia, lo scansava. Hikari non riusciva ad esprimersi e non ci trovava niente di divertente,a differenza di Crilin.
Vedeva nel viso del ragazzo tanta ira,tristezza e vulnerabilità. Non riusciva a sopportare tale affronto e Hikari riusciva,più o meno, a comprenderlo.
Avrebbe voluto sgridare Trunks ma,allo stesso tempo,sapeva che il ragazzo agiva solo per far intendere allo sconosciuto chi erano veramente loro.
Il moro,ormai demoralizzato, cercava di non trasmettere del tutto la sua delusione. Non davanti a tutti,non poteva.
Non era il tipo e non lo sarebbe mai stato.
Trunks guardava come combatteva e aveva un ottima tecnica,per essere un terrestre. Riusciva a muoversi e a utilizzare il bastone come se fosse un tutt'uno,senza darsi per vinto. Un punto in più per la sopravvivenza...ma purtroppo,non poteva essere la sua guerra. Non doveva essere la guerra di nessun terrestre.
Così il glicine si stancò e quando sembrava pronto per fermarlo,il moro intuì la sua azione e,inaspettatamente,attaccò Crilin.
Quest'ultimo,sorpreso del gesto,lo schivò saltando e il moro cercò,immediatamente,di ritrovare la stabilità. Assurdo! Anche il nanetto era riuscito a scansarlo e poteva sentirsi ancora più umiliato.
Tanec III osservava la scena da lontano e sembrava alquanto divertito. Non aveva mai sopportato quel ragazzo e ora,per la prima volta,aveva trovato degli avversari nettamente superiori a lui....ma non da far spaventare il grande Tanec. Ciò che stava succedendo era semplicemente il karma che gli si era rivoltato contro.
Sumire e Sayrei,invece,si sentivano dispiaciuti per le sorti del ragazzo ma,allo stesso tempo,entusiasti. Non era mai successo di vedere guerrieri simili,con una velocità inaudita. Nessuno era mai riuscito a schivare così precisamente gli attacchi micidiali del ragazzo dagli occhi viola. Era sicuramente tra i più forti dei giovani e loro l'avevano sempre rispettato,arrivando pure ad instaurarci una forma di "amicizia". E in quel momento,davanti a quell'insulto per il suo ego,loro volevano solo aiutarlo.
Proprio in quel momento,il ragazzo pensò bene di tentare,con il massimo della velocità che poteva utilizzare,attaccare Hikari. Fece un notevole salto all'indietro,impugnando il bastone e pronto a sferrarlo contro la ragazza. Hikari aveva percepito da tempo l'attacco e,involontariamente,fu quasi come costretta a rilasciare una sfera di energia contro di lui che si schiantò immediatamente a terra,lasciando tutti gli spettatori a bocca aperta.
Sumire e Sayrei corsero immediatamente verso di lui mentre Tanec cercava di nascondere il suo stato di sorpresa e,soprattutto,paura.
Come era stato possibile? Con quale malefica maledizione aveva scagliato quell'energia?
"Oh mio dio,cosa ho fatto!" disse immediatamente la mora correndo in soccorso del ragazzo,pentendosi di come aveva reagito.
Abituata da anni a combattere con elementi di una certa portata,quell'attacco sarebbe stato minimo...ma conquel ragazzo,poteva essere anche serio.
Per fortuna,notò che non gli aveva causato nessun danno,era forte.
Trunks e Crilin seguirono la Son.
Il Brief si abbassò per osservare le condizioni del ragazzo e mise la sua mano destra sulla spalla di Hikari,come per rassicurarla che non l'aveva fatto con cattive intenzioni.
Il moro si alzò di poco con la testa,sembrava frastornato. Quando aprì gli occhi vide davanti a se Sumire,Sayre e i tre guerrieri che l'avevano miseramente buttato a terra.
"Hey,come stai figliolo?" chiese immediatamente Sayrei pronto a porgergli le mani.
"...lasciatemi in pace."
"No,aspetta...è stata colpa mia,io non volev.."
Lasciatemi in pace,vi ho detto!" rispose amaramente verso Hikari che aveva cercato in tutti i modi di scusarsi.
"Voi siete davvero i guerrieri che stanno cercando...purtroppo,devo ammetterlo." aggiunse poi,spiazzando i cinque arrivati a soccorrerlo.
"Voi siete i guerrieri che sta cercando Kooseki?" chiese poi Sumire quasi sconvolto ed emozionato,non pensava che li avrebbe mai incontrati.
Si,siamo una parte del gruppo." rispose Trunks.
"Ah certo,non sarà certo una dimostrazione del genere a farcelo credere!" intervenne Tanec arrivando vicino al gruppo,seguito da i suoi guerrieri più fedeli e cercando di trasmettere autorità e potenza.
"Natsu non è uno dei nostri miglior combattenti,è ovvio che p stato buttato al tappeto in così poco tempo. Dovreste vedervela con uno dei miei uomini,non con i mocciosi."
Questa affermazione da parte di Tanec fece infuriare il ragazzo che sembrava pronto ad ucciderlo con lo sguardo.
Natsu. Natsu era il suo nome,pensò Hikari guardandolo. Adesso sapevano almeno qualcosa di lui.
"Vi possiamo assicurare che la situazione sarebbe la stessa. Noi siamo qui per aiutarvi e per chiedervi di rinunciare! I guerrieri sono alla nostra ricerca,tra non molto ore potrebbero essere qui e tutti voi sareste in pericolo!" cambiò argomento Trunks,cercando di imporsi verso Tanec che sbuffò per ripicca.
"E devo sentirmi dire ciò da un ragazzino? Non hai un villaggio da mandare avanti. Sarai anche un ottimo combattente ma non hai le mie responsabilità e so,per certo,che i miei guerrieri porteranno onore al nostro villaggio che porta dietro se anni ed anni di antiche tradizioni dell'arte delle arti marziali!" rispose tutto d'un fiato l'uomo dai baffi rosso,sembrava scoppiare da quanto stava diventando rosso dalla rabbia.
Trunks non ci vedeva più. Solitamente,tra i Brief,era il più calmo e il più ragionevole. Vegeta e Kiliam tendevano ad arrabbiarsi facilmente e a scatenare delle vere e proprie ire.....e lui non era mai stato il tipo. Ma in quel momento sapeva che quel pazzo stava giocando con delle vite umane,non sapendo la realtà dei fatti e della malvagità di Kooseki.
Senza ragionare troppo scagliò un final flash verso il bosco accanto,mandando a fuoco una buona parte degli alberi. La reazione dei presenti fu scioccante e nessuno sapeva cosa dire. Tanec,in quel momento,voleva sprofondare. Aveva realizzato un onda di energia superiore a quella della ragazza e aveva mandato a fuoco parecchi alberi...e per giunta,era riuscito anche a bloccare le fiamme. Nessuno sapeva spiegarsi come. Ovviamente,Trunks aveva pensato la forza del pensiero con cui si era allenato molto sull'isola del genio.
"Vi basta come prova? Siamo noi coloro che cercano. Dovete fuggire il più lontano possibile!"
Hikari guardava il ragazzo con aria fiera e malinconica. Sapeva farci,era...un leader nato. Arrossì leggermente.
Natsu,che si era rialzato aiutato amaramente da Sumire e Sayrei,non riusciva più ad esprimere nessun concetto.
Erano esseri superiori,niente di riconducibile ai terrestri. Avevano dentro di se la potenza del fuoco,avevano dentro di se l'energia dei fulmini e la velocità supersonica. Niente di umano. Forse...forse erano...
In quel momento,da quel poco che era rimasto nel bosco,un gruppo di ragazzi raggiunse correndo il gruppo degli adulti. Erano una decina,tutti diversi e con età nettamente diverse.
C'erano bambini che avevano forse 7 anni,chi 9,chi 10,chi 14 e una ragazza che li guidava. Avrà avuto 16,massimo 17 anni.
Portava i capelli corti,scompigliati ma di un rosso vivo,un rossi ciliegia.
I suoi occhi verdi erano incorniciati da qualche lentiggine. Priva di trucco,dall'abbigliamento e da lontano poteva sembrare un ragazzo.
Era vestita comoda,uno stile che avrebbe fatto raccapricciare Kiliam,pensò Hikari.
Eppure,dal suo aspetto,non esprimeva durezza. Anzi,sembrava timida e fragile.
Dietro di lei,un ragazzino dell'età di 11 anni. Si intuiva dai lineamenti del viso,ancora dolci ma su un corpo di un ragazzino.
Anche lui aveva i capelli scompigliati,molto più chiari rispetto alla ragazza....erano ramati,come arancioni.
Portava un codino intrecciato con fili,più o meno lungo fino al petto.
Era vestito con una tuta da combattimento,arancione e gialla.
Ispirava simpatia,era particolare.
Appena arrivarono, la ragazza dai capelli rossi,senza far caso ai nuovi arrivati,spintonò Natsu. Sembrava arrabbiata.
"Chi ti ha dato il permesso di andartene così? Sei il solito! Non siamo riusciti a cacciare un bel niente,potevi esserci d'aiuto!" urlò il ragazzino che sembrava ancora più arrabbiato della ragazza.
"Kayden,stai zitto,peggiori solo la situazione. E tu,perchè te ne sei andato improvvisamente?" chiese la ragazza cercando di far azzittire il rosso.
Natsu inspirò,quasi per far notare che era irritato e non aveva voglia di dare spiegazioni.
"Vi spiegherò...e penso vi farà piacere conoscere questi tre. Sono,a quanto i pare,i guerrieri che Kooseki sta cercando." rispose indicando Trunks,Hikari e Crilin che,imbarazzato,si grattò la testa e iniziò a ridacchiare.
La ragazza si girò e rimase come immobilizzata. I bambini che erano con loro non riuscivano a capire e guardavano i tre incuriositi,volevano capire anche loro chi fossero.
Kayden,il rosso,sbarrò gli occhi e sembrava raggiungere una crisi epilettica.
"OH MIO DIO!" urlò poi,come se avesse davanti a se un entità superiore,quasi divina.
La ragazza invece non batteva ciglio,sembrava intimorita.
"Non ci posso credere,siete voi? Io...io vi stimo! Dal messaggio di quel vecchio sembravate dei tipi tosti!" urlò Kayden con gli occhi che brillavano. Era emozionato e Trunks si sentiva molto a disagio,per non parlare di Hikari e Crilin. Il glicine rideva annuendo con la testa,uguale la Son che era arrossita. Non si era mai sentita così tanto....importante.
"Ci...ci fa piacere conoscervi." disse poi la ragazza facendo una specie di inchino timido e rispettoso. Non sembrava più la ragazza che aveva spintonato pochi minuti prima Natsu con rabbia.
Quest'ultimo continuava a non esprimersi,era l'unico che non trovava niente di "emozionante" e di felice nell'incontrare quei tre.
Tanec,con tutta la rabbia in corpo che aveva,entrò nel discorso con prepotenza.
"Kayden, Kaori,razza di svergognati! Vi sembra questa l'ora di tornare? E' quasi buio,non vede il tramonto? E,stranamente,non avete cacciato un bel niente!"
Natsu si girò,sembrava pronto per rispondergli ma Kaori,la ragaza,lo fermò con lo sguardo e,rispettosamente,abbassò la testa e fece abbassare anche quella di Kayden.
"Scusaci zio...vedremo di impegnarci,domani."
Trunks e Hikari si guardarono un attimo,sorpresi dalla rivelazione. Quell'essere malefico era loro zio? Beh,certo. Tutti e tre erano di carnagione chiara,con i capelli rossi e con i lineamenti abbastanza simili. Come avevano fatto a non collegare....
Se Tanec era loro zio,probabilmente,Kayden e Kaori erano fratello e sorella.
Lo si vedeva,da come si comportavano. Hikari e Trunks lo capirono subito. Hikari si girò poi a guardare Natsu. Lui era particolare,estremamente diverso da tutti gli altri.
Non aveva niente di simile nè a Tanec,nè ai due fratelli,nè a Sumire che era l'esatto contrario (biondo econ gli occhi azzurri) e ne a Sayrei,che apparteneva ad una razza aliena. Si guardò intorno ma niente,nessuna somiglianza. Intuì immediatamente che Natsu...era solo.
Kayden,dopo essersi chinato svogliatamente,si girò immediatamente verso i suoi nuovi idoli,con un espressione di curiosità tipica dei bambini.
Tanec,dopo quel gira faccia,sembrava offeso. Non perchè gli importasse di suo nipote...era un impiccio. Semplicemente perchè doveva essere lui l'idolo di tutti.
"Posso venire a combattere con voi? Vi prego,vi prego,vi prego! Sono forte,me la cavo! Ho sempre sognato di essere come..."
"Kayden smettila,ti prego!" lo interruppe Kaori imbarazzata e cercando di tappargli la bocca.
"Vi prego,non ascoltatelo." aggiunse verso Trunks e Hikari che ridacchiarono.
"Non ci disturba,anzi! Anche il mio migliore amico era molto curioso alla tua età,sai?" disse Crilin,con quasi fare paterno.
"Oh beh...papà è sempre stato infantile." aggiunse Hikari con un tono lieve e pacato,che fece preoccupare un attimo Trunks.
"Naaah,la mia non è curiosità! Voglio solo migliorare e diventare...come Son Goku!"
Kayden pronunciò quel nome e i tre rimasero come pietrificati.
Come lo conosceva?Dove...come...perchè?

***

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 18
*** 17. Tregua? ***


Buonasera! Eccoci qui con il nuovo capitolo fresco fresco e tante altre novità che riguardano noi autrici (: Prima di tutto,abbiamo aperto una pagine su FB per chiunque voglia seguirci e avere novità sulle storie che pubblichiamo e pubblicheremo!
Ecco il link (http://www.facebook.com/pages/Dark-Vegeta-Autore-EFP-/219705084788024).
Poi,abbiamo aggiornato qualche altro capitolo con la grafica nuova e i tag,piano piano modificheremo anche gli altri ;D
Infine,un ringraziamento speciale da parte di B. a chi ha letto e recensito la sua ultima One-Shot  "Sei mio. Sei soltanto mio.".
Abbiamo finito con la pubblicità e quant'altro (ò.ò) e vi lasciamo al capitolo,buona lettura!


B - G - E.

17. Tregua?

***



Finito il racconto, Vegeta strinse i pugni. Si ricordò, quel piccolo mocciosetto che l'osservava da dietro le vetrate della stanza d'allenamento. Un sorriso si propagò sul suo volto, facendo irritare Suisyoo.
 "Ma com'è piccolo il mondo, Tsufuru."
Con un grido, si liberò trasformandosi in Super Sayan.
"Tu mi hai reso patetico agli occhi di Kooseki. Mi hai trovato rivoltante sin dal principio. Ma ora, cambierà la storia scimmione. Noi Tsufuru, siamo sempre stati SUPERIORI a voi patetici Sayan. Sia per la nostra intelligenza che per la nostra forza nascosta." disse indicandolo con odio.
 " Vendicherò il mio popolo, disintegrando il disgusto della nostra distruzione: IL PRINCIPE VEGETA!" si lanciò verso il Sayan, che prontamente schivò i suoi ripetuti attacchi e iniziò a sfoderare le sue onde migliori. Suisyoo, andò a sbattere contro diverse pareti rocciose, gemendo in certi momenti dal dolore ( o rabbia? ) finché non venne sbattuto a terra dal Sayan, non molto distante dal cratere creato in precedenza.
Vegeta gli finì sopra e iniziò a riempirlo di pugni in pieno volto, facendoli sputare sangue violentemente.
 " Non fai più il gradasso eh? Tsufuru?!" lo prese per il colletto mentre questo gemeva dal dolore, perdendo così l'aspetto da duro che l'aveva portato avanti fino a quel momento.
 " Mi hai reso ridicolo davanti alla mia famiglia e ai figli di Kaaroth.
In più mi hai ridotto in uno stato altamente pietoso, per non dire patetico. E ora, guardati Suisyoo. Sei ridotto a uno straccio. Proprio come dovevi essere ridotto tempo fa. " sibila il principe stringendo la mano al colletto dell'altro, che tenta disperatamente di toglierselo di dosso.
Tutto ad un tratto, nella mente dello Tsufuru, si fecero largo immagini e sentimenti che mai aveva provato prima. Non c'era più la voglia matta, di far fuori il Sayan. Ma solo la paura, la disfatta. La stanchezza, il dolore. Si sentiva completamente succube di Vegeta. Intanto, Junior e Gohan erano alle prese con Kiiro e Rubii. La donna, era quasi del tutto priva di sensi; i colpi violenti e ben assestati del Sayan, l'avevano ridotta maluccio.
Kiiro invece, continuava a tener testa al namecciano. Ma era visibilmente messo male anche lui.
" E' chiaro che Vegeta, ha colpito molto nell'orgoglio quel ragazzo. Incredibile come sia bravo a distruggere anche interiormente, quel Sayan.." pensò Junior mentre schivava i colpi del guerriero.
Infatti..non aveva tutti i torti. Vegeta, è sempre stato un uomo pieno di talento e un degno guerriero. Non solo potente e calcolatore, ma anche freddo e intelligente. Mira, molto spesso, al sentimento. Sapendo che Suisyoo, sin dal loro primo incontro, era una persona molto permalosa e sensibile, Vegeta decise di mirare un 50% dei suoi attacchi anche al suo stato interiore. Così, da distruggerlo definitivamente. Lanciò lo Tsufuru fuori dal cratere.
Kiiro notò il compagno in difficoltà e corse verso di lui, mentre Junior era stato gettato a qualche metro di distanza da una potente onda.
" SUISYOO!" ulrò il guerriero, che venne sorpreso dall'arrivo di Vegeta dinanzi a lui. Imponente e fiero.
" Dove credi di andare, feccia?" sibilò il Sayan, raggiungendo il secondo livello. Kiiro tremava dal terrore che provava a causa di tal potenza e non riuscì a dire nulla.
Vegeta, irritato, lo lanciò contro una rupe facendola crollare sopra di lui. Gohan si bloccò, mentre la sua avversaria barcollava per difendersi. Tutti, si soffermarono ad osservare la crudeltà di Vegeta. Si poteva notare già dagli occhi che aveva in quel momento. Avanzò verso Kiiro, come fosse un automa, mentre il ragazzo tentava di liberarsi.
Lo prese per il collo, alzandolo sopra di se e osservandolo con odio.
" Tu..sei al servizio di quel pazzoide.." sibilò stringendo la mano intorno al suo collo.
 " LURIDO VERME!!" gridò aumentando l'aura. Junior si riprese, osservando intimorito la scena. Kiiro stava soffocando e non riusciva a muoversi. Stringeva goffamente le mani intorno a quella di Vegeta che sembrava di acciaio.
" S-Suisyoo.." sussurrò il guerriero guardando il compagno che osservava la scena.
" A...aiuta..aiutami.."
Vegeta sgranò gli occhi e lo lanciò verso un masso poco distante dal cratere. Kiiro battè fortemente la testa, tenendosela poco dopo per via del sangue che fuoriusciva.
 " Sei così debole.." sibilò il Principe avvicinandosi lento.
 " Mi fai venir voglia di vomitare!" disse scoppiando poi a ridere.
" Ma cos'ha in mente di fare Vegeta..?"
disse Junior alzandosi il Sayan, prese Kiiro per un braccio, tirandoli un cazzotto nel ventre così potente da farli sputare sangue e saliva come non mai.
 " No..Kiiro.." sibilò Suisyoo cercando di alzarsi. Vegeta continuò a ferirlo in più parti del corpo, riducendolo a brandelli dopo dieci minuti abbondanti di tortura sotto i suoi pugni.
Suisyoo e Rubii erano troppo deboli per intervenire.
" Soffri, piccolo guerriero? Soffri, feccia di una feccia?!" il Sayan sgranò li occhi osservandolo divertito, mentre il volto perfetto e quasi dolce di quel ragazzo che non aveva nessuna caratteristica per esser definito guerriero senza cuore, si tingeva di un rosso intenso e non era imbarazzo. Era sangue che sgorgava da ogni dove. Occhi, bocca, naso. Vegeta li strinse il volto nella mano facendolo lievemente gridare e si avvicinò al suo orecchio
" Questo non è niente..in confronto a quello che avete fatto provare a me..al Principe dei Sayan " sibilò, mentre sentiva il cuore di Kiiro aumentare vertiginosamente dalla paura.
 " Vegeta..so..sono io che ti ho..rovinato..non...non te la prendere con Kiiro..è..innocuo.." disse Suisyoo alzandosi. Vegeta lanciò un'onda facendolo tornare a terra, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
" Detesto, quando mi distraggono dal mio divertimento " sibilò sorridendo malizioso a Kiiro, ormai pietrificato dal dolore. Junior e Gohan lo osservavano in silenzio, senza capire con esattezza il suo scopo.
Ad un certo punto, Vegeta iniziò a farli sbattere la testa contro il terreno roccioso e riprese a lanciare onde e pugni.
Kiiro sembrava una bambola lanciata in aria da un bambino; privo di volontà.
 " E' DIVERTENTE QUESTO? E' DIVERTENTE PRENDERSI GIOCO DI UNA FECCIA?!"
gridò mentre Kiiro gemeva dal dolore.
 " Adesso basta Vegeta!" disse Gohan correndoli contro. Ma il Sayan continuava a ridere e lanciare attacchi.
 " Basta ti prego! Basta Vegeta, basta così! E' sufficiente, basta!" gridò Gohan tenendolo da dietro.
" Per favore.." Junior strinse i pugni senza dire niente Vegeta si fermò.
 " E va bene..penso tu abbia ragione.. " disse serio.
Gohan si calmò. Nonostante fosse cresciuto, provava sempre una certa compassione..come suo padre. Si staccò dal Sayan sorridendogli ma….
" Penso sia ora di disintegrarti, infimo essere "
disse sorridendo maligno. Gohan sgranò li occhi e anche Junior.
" NO VEGETA, FERMATI!" lo riprese prontamente prima che potesse lanciarli l'Attacco Finale.
 " LASCIAMI MOCCIOSO!" cercò di staccarselo di dosso .
" NON C'E' BISOGNO CHE LO ELIMINI, E' KOOSEKI IL NOSTRO OBIETTIVO PRINCIPALE!"
" SEI PROPRIO COME TUO PADRE, DUE INUTILI SAYAN DI INFIMO LIVELLO! LASCIAMI FARE A MODO MIO, MALEDIZIONE!"
" Ascoltami, ti prego ascoltami Vegeta! Vegeta!" ma proprio mentre stava per liberarsi e far si che l'attacco andasse a segno, delle barriere circondarono i guerrieri.
 " Co, cosa succede?!" i 3 guardarono i guerrieri perplessi. Suisyoo si alzò a fatica e anche Rubii.
 " PRESTO MUSO VERDE, LANCIA QUALCOSA CONTRO I DUE!" gridò Vegeta sempre attaccato a Gohan.
Junior lanciò un'onda verso Rubii, ma sembrò attraversarla.
 " Che diavolo..?"
Suisyoo si avvicinò a Kiiro, che aveva perso i sensi, lo prese fra le braccia guardandolo con innocenza. In quel momento..non sembravano neanche i guerrieri spietati che erano. Guardarono i Sayan e scomparirono nel nulla.
" Sono..sono scomparsi..?" disse Gohan incredulo.
" MALEDIZIONE, E' TUTTA COLPA TUA!" disse Vegeta furioso, gettando Gohan a terra.
 " COLPA MIA?!" disse lui.
" Si, colpa tua! Dovevo farlo fuori!" andò sopra il Son e tentò di colpirlo, ma Junior lo bloccò.
 " Datti una calmata Vegeta "
 " Tsk…”
Ma i guerrieri..dov'erano finiti esattamente..?
" Su..suisyoo..?" la voce della ragazza sibilò in una stanza calda e buia. Si alzò in piedi, barcollando leggermente a causa dello scontro con il Sayan. Si appoggiò al muro al suo fianco e cercò di camminare avanti a se. Ad un tratto, la stanza s'illuminò.
Qualcuno, aveva acceso l'enorme lampadario sovrastante, costernato di diamanti. Rubii sollevò lo sguardo e vide Kooseki con le braccia conserte, davanti al caminetto acceso.
" D..dottore.." balbettò visibilmente allo stremo delle forze.
 " Salve Rubii. " disse l'uomo avvicinandosi.
"Dottore..dove.." la ragazza non riusciva a capire dove si trovasse e perché era li. C'era solo una grande confusione in lei e si accarezzò la fronte.
 " Sei nella mia navicella, stai tranquilla. E anche Suisyoo e Kiiro sono qua.”
disse indicando i due, sdraiati sui divani. Rubii sospirò, per poi sedersi lentamente per non cadere a terra. Suisyoo aprì li occhi, trovandosi a fissare il soffitto della camera. Si rese conto che era stato teletrasportato dal Dottore, perché era successo molte volte durante i suoi allenamenti. Kooseki aveva ideato un sistema, capace di teletrasportare le aure conosciute dove voleva.
Il guerriero si alzò lentamente, osservandosi intorno. Vide Kiiro nell'altro divano e corse verso di lui.
" KIIRO!" gridò sgranando li occhi. S'inginocchiò davanti al divano prendendoli le mani. Il ragazzo, non poteva nemmeno respirare dalle ferite causateli dal Sayan.
" Oh Kiiro..mi dispiace..è tutta colpa mia.." sussurrò Suisyoo poggiando le mani unite del ragazzo sulla propria fronte.
" Dovevo fermare Vegeta quando ne avevo l'occasione.."
Rubii osservò la scena, abbassando gli occhi. Mentre Kooseki, era immobile come un automa.
" Ti prego..perdonami.."
non si riconosceva più Suisyoo: la discussione con il Principe e la battaglia, l'avevano reso una sorta di succube.
" Ora basta Suisyoo. Vedrai che si riprenderà nella vasca che ho appena preparato. Ce ne sono due anche per te e per Rubii. " disse Kooseki avvicinandosi al ragazzo, con le braccia dietro la schiena. Suisyoo si calmò e si alzò.
Kooseki disse a Rubii di portare nella stanza di rianimazione Kiiro. Una volta rimasto solo con il ragazzo, si sedette sul divano.
 " Suisyoo... Siediti " disse dolcemente facendoli cenno di sedersi accanto a lui sul divano. Il guerriero si alzò e fece come era stato detto dal Dottore. Questi, lo abbracciò.
 " Deve esser stato doloroso, raccontare tutto al Principe e rivivere quei momenti.. "
sussurrò al suo orecchio mentre annuiva.
 " Si.." Kooseki sospirò.
 " Presumo sia doloroso anche altro.." il ragazzo alzò un sopracciglio.
 " A..altro? Come ad esempio..?" Kooseki aprì li occhi.
 " Come ad esempio..LE CONSEGUENZE!"urlò tirandoli un pugno in pieno ventre e alzandosi.
Suisyoo sgranò li occhi, piegandosi in avanti e sputando sangue. Kooseki lo guardò irritato.
 " P..per..perch.." cercò di parlare, ma era già stato indebolito dalla lotta precedente.
" Te lo spiego subito. Hai rivelato a Vegeta i tuoi odiosi punti deboli..e guarda come ti ha ridotto. Dovevi essere il numero uno e ti sei rivelato peggio di Kiiro. " il guerriero strinse i pugni trattenendo le lacrime.
 " Mi..mi dispiace...Kooseki..mi..." tossì non riuscendo più a parlare. Kooseki inspirò avvicinandosi e tirandoli su il mento.
Lo osservò attentamente negli occhi.
 " Suisyoo..tu sei come un figlio per me. E come un figlio, io ti ho educato per compiere imprese. Imprese, che un giorno ti renderanno fiero della tua razza. Ora, vai nella stanza di rianimazione. Riprenditi. E distruggi quel dannato Sayan. Fallo per te, se non vuoi farlo per me, va bene? " il guerriero annuì tossendo. Kooseki, lo portò da Rubii e Kiiro, azionando le macchine.
Osservò i suoi guerrieri entrare dentro alle vasche e diede la tuta a Suisyoo per fare altrettanto. Dopo poco, arrivarono anche Sekitan , Kossetu , Saikuron e Aoi.
" Ah eccovi ragazzi. Come potete notare, Vegeta e i suoi compagni hanno dato del filo da torcere a Kiiro, Rubii e Suisyoo.."disse il Dottore osservando le vasche. Saikuron si avvicinò a Rubii, osservando il vetro.
 " Sono ridotti davvero male..." Aoi guardò preoccupato Kiiro.
 " Già..quei Sayan sono forti.." disse Kossetu incrociando le braccia. Intanto, Sekitan si avvicinò a Suisyoo.
 "Scommetto che hai dato una bella lezione al Principe però, non è vero amico?"disse beffardo accarezzandoli la testa come era solito fare, a causa della differenza di altezza. Ma il ragazzo si scansò irritato.
 " Tsk.. " andò verso la vasca, attendendo la chiusura.
 " Hey ma.." Kooseki si avvicinò al ragazzo.
 " Ha avuto una brutta giornata.."
" Ah..capisco..."
" Comunque sia. Ora dobbiamo pensare al resto della banda. Dovete occuparvi dell'altro gruppo. " disse il Dottore aprendo una mappa con un telecomando puntato verso il muro.
 " Si sono sparsi, ma riuscirete a rintracciarli grazie alle mie indicazioni." Sekitan strinse un pugno emozionato.
 " Finalmente un po' di azione!Non vedo l'ora di aver fra le mani quei mocciosi!"
 I guerrieri sorrisero, entusiasti della notizia. Intanto, nella periferia dove si era svolta la battaglia, qualcosa stava accadendo…
" Smettila di difenderlo! E' colpa sua se quei 3 vermi se ne sono andati!"
" Adesso basta Vegeta! Stai esagerando!"
" Non darmi ordini muso verde! IO NON PRENDO ORDINI DA TE!"
Vegeta e Junior stavano litigando..
" Siete solo due falliti! "
"Almeno noi non abbiamo perso il controllo. Vegeta, stavi per sbranarlo peggio di un animale!"
Il Sayan prese per il collo Junior, sgranando li occhi dalla rabbia.
" IO SONO IL PRINCIPE DEI SAIYAN! LA RAGAZZA GUERRIERA PIU' SPIETATA CHE SIA MAI ESISTITA! SIAMO BESTIE DA GUERRA E TU, LURIDO NAMECCIANO, OSI DIRMI CHE NON HO AUTOCONTROLLO?! EH?! LORO L'HANNO AVUTO QUANDO HANNO RAPITO MIA FIGLIA?!"
Junior abbassò lo sguardo; dopotutto..non aveva tutti i torti.
" Scusami.." sussurrò mentre l'altro si staccò.
" Dannazione!" tirò un pugno su di una rupe, facendola crollare e cadde ginocchioni tremante. Gohan si avvicinò poggiandoli le mani sulle spalle.
 " Vegeta..." il Sayan lo scacciò. " VATTENE, LASCIAMI SOLO!"urlò coprendosi li occhi con le mani. Gohan abbassò lo sguardo e si allontanò di qualche metro con Junior. Nella mente del principe..odio e dolore si fecero largo, colorando molteplici pensieri legati agli avvenimenti successi nell'ultimo periodo.
Uno dei tanti, era per il suo peggior nemico.
" Kaaroth..sei un dannato. Te ne stai chissà dove con quell'inetto di Ub mentre noi sputiamo sangue come non mai. Dovresti essere qua maledizione..qua con noi! Ad aiutarci come sempre.
Odio ammetterlo..ma come dissi a me stesso tempo fa, tu sei in gamba. E il tuo aiuto..in situazioni come queste, è prezioso. Dove diavolo te ne stai nascosto?! Devi arrivare al più presto e aiutarmi con quei vermi! KAAROTH!" strinse un pugno fino a farlo sanguinare.

 

***

    
"L'avete...l'avete visto anche voi?" chiese Ub perplesso e con lo sguardo diretto verso l'albero da cui aveva avuto quella visione.
Il Sommo superò il gruppo,con uno sguardo serio.
"Era uno di loro,ora che ci hanno visto non esiteranno molto per farsi vedere." rispose l'anziano ridendo.
Proprio in quel momento,come da annunciato,dall'enorme albero si presentò davanti a loro una figura longilinea e dall'aspetto regale e prezioso.
Indossava una tunica color avorio,ornata da elementi decorativi rossi e da una stemma sul petto,che rappresentava un pettirosso.
Il suo viso,era segnato dalla vecchiaia ma,rispetto ai probabili anni che aveva,non erano niente in confronto...era anche troppo "giovane". Il tutto era contornato da una lunga barba bianca,legata all'estremità da una treccia.
Goku rimase stupito,sembrava davvero un saggio! Si aspettava di trovare davanti a se l’ennesimo vecchietto pervertito.
Kaioshin superò il Sommo per prendere la parola,il saggio andava trattato con un certo rispetto.
"Buona...buonasera Sommo Honshu della galassia del Nord. Siamo venuti qui in sua presenza per renderle omaggio e per chiederle aiuto."
"...un enorme aiuto!" aggiunse Goku ma si beccò uno spintone da parte dell'allievo e del Sommo,che cercò di sdrammatizzare ridendo.
"Vedi di stare zitto,il tuo compito non è quello di trattare con i superiori giovanotto!" aggiunse ma il saggio,rimasto a guardare la scena,sembrò pronto per reclamare.
"Faccia parlare il giovane,sono curioso." disse...e anche la sua voce emanava saggezza.
Goku si ricompose immediatamente mentre i due Kaioshin si inchinarono,come dispiaciuti. Sembravano tesi.
"Non so se lei è al corrente di ciò che è successo nell'aldilà,so che viaggiate molto quindi...si,insomma,il punto è che i portali di uscita ed entrata nei pressi del palazzo di Re Yammer sono stati chiusi da uno strano marchingegno di un dottore che sta manipolando la Terra..."
Ub notò che il suo maestro non sapeva bene come spiegarsi,la vicenda era complicata e doveva riassumere in parole povere.
"Signore,noi dobbiamo riuscire a far tornare tutto nella norma e,soprattutto,tornare sulla Terra per sistemare le cose. Il mio maestro è l'unico che può farcela!" disse il ragazzo,mentre Goku annui. Ub era molto più bravo di lui con le parole.
"La prego,ci deve aiutare."
Il saggio non proferiva parola,sembrava un pezzo di marmo.
Abbassò la sguardo per un secondo,facendo preoccupare i due Kaioshin.
Strano che ci mettesse così tanto nel rispondere.
Si toccò la lunga barba bianca e,inaspettatamente,si girò per tornare su i suoi vecchi passi. Dietro all'albero.
Il Sommo rimase a bocca aperta,scioccato e deluso si girò immediatamente verso Goku e Ub per tirare fuori il meglio della sua vena isterica.
"COSA AVETE COMBINATO? SE N'E' ANDATO!!!" urlò ma il più giovane Kaioshin lo bloccò. Quello era un luogo di pace e tranquillità,non era permesso urlare...nemmeno per un Kaioshin.
"Io ho usato le migliori parole che potevo,non è colpa mia se si è offeso!" aggiunse Goku mentre Ub sembrava molto sconsolato.
Quell'uomo gli aveva ispirato tanta fiducia.
Proprio in quel momento,il saggio fece di nuovo capolino dal suo albero.
"Dovete seguirmi....questo intendevo." disse lasciando ancora di più perplesso l'intero gruppo.
"Emh emh si,certo subito!" dichiarò immediatamente il Sommo seguendo l'anziano velocemente,con una corsetta buffa.
Goku e Ub si guardarono,era strana come situazione.
"C'è una possibilità che ci darà una risposta?" chiese poi il saiyan verso il giovane Kaioshin.
"Si,sicuramente è un ottimo segno!"
Seguirono per un tratto di strada l'anziano che camminava leggiadro,sembrava quasi volare...e sotto la tunica non si poteva percepire se i suoi piedi si muovevano sul suolo.
Davanti a loro,si aprì un enorme prato con al centro uno spiazzo.
Uno spiazzo con un enorme tavolo da pranzo e cibo a volontà....così tanto cibo che Goku stava per svenire dall'emozione.
I due Kaioshin cercarono di fermarlo ma il saiyan iniziò a correre verso il tavolo,seguito da Ub che,oltre ad essere affamato,voleva fermarlo. Il saggio,magari avrebbe cambiato idea e non li avrebbe più aiutati!
L'anziano dalla lunga barba,con la coda dell'occhio,guardò il saiyan correre verso di lui e la tavola ma fu un attimo e si accorse che non erano da soli.
Da quanto era accecato dal cibo,non si era accorto della presenza di altre tre figure sedute nel bel mezzo di una "sobria" abbuffata.
"Ho portato degli ospiti." disse l'anziano guardando i tre,per poi mettersi a sedere tranquillamente.
"Oh,era da tanto che non si vedeva qualcuno! complimenti per averci trovati!" disse un ometto dalla pelle color arancione,dietro ad un enorme (rispetto a lui) coppa di vino.
Era vestito con una tunica molto simile ad Honshu,color glicine con rifiniture bianche e uno stemma rappresentante una volpe.
"Salute!" aggiunse poi,per bere un altro po' dalla coppa piena.
"Beh,sono seguiti da i Kaioshin,era ovvio che ci avrebbero trovati..." rispose l'uomo accanto al nanetto che era l'esatto contrario.
Era enorme,robusto e quasi rozzo.
Portava in testa un copricapo con delle corna e la sua tunica era rossa,con le rifiniture d'oro. Sul suo stemma vi era rappresentato un muflone.
Prese un pezzo di pane e lo strappò con violenza per poi masticarlo selvaggiamente.
Non sembrava molto contento della loro visita.
"Hey,non essere così cattivo..." aggiunse una donna truccata particolare,con un diadema sulla fronte. Aveva dei capelli lunghi bianchi ma non sembrava vecchia,anzi. Non presentava nessuna ruga e aveva un seno prosperoso che fece vibrare immediatamente il vecchio Kaioshin,era un ottima visione per lui. Portava una tunica azzurra con le rifiniture verdi e,come stemma,aveva un serpente.
"E poi,guarda che bocconcino!" disse,inaspettatamente,non levando gli occhi di dosso a Goku.
Goku si guardava intorno,non riuscendo a capire...e Ub arrossì al posto suo.
Kaioshin il sommo non proferì parola,anzi,sembrava alquanto offeso.
"Emh...buonasera a tutti. Noi siamo.."
disse il giovane Kaioshin ma fu bloccato da il saggio Honshu.
"Sappiamo chi siete,non c'è bisogno di continuare."
Gli altri tre annuirono,continuando a riempirsi gli stomaci.
"Maestro...non mi sembrano dei veri e propri saggi come l'anziano dalla barba lunga. Magari è una trappola..." disse Ub all'orecchio di Goku che sembrava indeciso quanto lui.
"Non so che dirti,in questi anni ho visto persone peggiori..!"
"Anche noi abbiamo visto persone peggiori,in tutti questi anni." disse l'ometto dalla pelle arancione facendo rabbrividire i due. Erano così lontani e quel tipetto era riuscito a sentirli!
"E non ne vorremo vederne altre!" aggiunse il barbaro che sembrava infuriato.
"Kushu,smettila. Sono nostri ospiti e dobbiamo rendergli atto che sono riusciti a trovarci. Hanno tutto il diritto di rimanere qui." rispose Honshu,facendo calmare l'armadio.
"Quindi...quindi ci potete aiutare?" intervenne Ub,senza vergogna.
Honshu guardò gli altri tre saggi,aspettando un loro segnale.
Si guardarono e annuendo con la testa,diedero ad Honshu l'onore di rispondere.
"Sentiamo in voi uno spirito buono e puro,pronto a sacrificarsi in onore della giustizia. Sentiamo in voi un enorme peso sulle spalle e sappiamo ciò che avete fatto. Soprattutto tu,Son Goku." disse l'anziano guardando il saiyan che cotinuava a guardare serio il saggio.
Chissà dove sarebbe voluto arrivare.
"Ma purtroppo,non possiamo aiutarvi."
Calò il silenzio.
"Perchè? Perchè non potete aiutarci?" urlò immediatamente Goku,lasciando da parte la sua tranquillità e serietà.
I due Kaioshin si guardarono,ma non sembravano perplessi o arrabbiati. Anzi,tutt'altro. Ub non riusciva ad esprimersi.
"Non possiamo aiutarvi...perchè dovete prima risolvere un indovinello. Non si può chiedere,senza dare." disse la donna scostandosi i capelli,con fare ovvio e lussurioso.
"Un...un indovinello?" chiese Goku in preda al panico.
"Emh si...ci eravamo scordati di questo piccolo particolare,eheh. I Saggi vogliono sempre una dimostrazione di intelligenza come "costo" per l'uso della loroconoscenza. Non possono certo dare una risposta a tutti!" disse il giovane Kaioshin,ricevendo degli sguardi malefici da parte di Ub e Goku.
Goku si voltò nuovamente,per guardare i quattro negli occhi.+
Se c'era una cosa in cui non era mai stato un asso,erano gli indovinelli e Chichi glielo ripeteva sempre. Dannazione,di male in peggio.

 

***

 
 
Un venticello freddo ,per essere primavera,percosse Kiliam,distesa per terra e nel pieno del sonno. Quella notte aveva dormito pochissimo,dovevano essere di guardia per controllare eventuali arrivi dei saiyan...non potevano poltrire,non era una vacanza. La ragazza aprì lievemente gli occhi e sbuffò. Si,non era una vacanza. Le era toccato dormire in mezzo all'erba e alla terra e la sua battle suit era sporca in vari punti. Provava ribrezzo verso ciò,era abituata a svegliarsi nel suo lettone nella sua immensa camera....non in mezzo alla sporcizia. L'unica cosa positiva,era sicuramente il nuovo arrivato che le aveva fatto da cuscino,in quelle due orette di sonno.
Si scostò i lunghi capelli che aveva legato in una treccia spartana e guardò quel cucciolone bianco che dormiva beatamente. Era davvero troppo grande per essere un semplice cane.
Nonostante tutto,sembrava buono...e non capiva il perchè fosse rimasto lì con loro. Magari,si fidava...ma si conoscevano così poco. Che creature meravigliose i cani.
Pronti a darti tutta la loro fiducia....
Kiliam alzò la testa,aveva troppi pensieri per la testa.
Si alzò in piedi per cercare di ripulire la battle suit,provando a scuoterla,ma le macchie rimanevano. Quanto stava odiando quel posto.
Si guardò intorno e,a giudicare dalla luce del sole,erano si e no le 8 del mattino. Era da tempo che non calcolava l'ora dal sole,da quando era piccola per la precisione. Vegeta le aveva insegnato anche quello,diceva che poteva essere utile.
E chi l'avrebbe mai detto che,dopo anni di vizi e capricci,si sarebbe ritrovata a riutilizzare quella conoscenza?
Suo padre aveva sempre ragione.
Si stropicciò gli occhi e,scrutando tutto ciò che aveva intorno,vide che era da sola.
Nessuna traccia di Goten e nemmeno di C-18.
Prima di addormentarsi,aveva dato il cambio a 18,che aveva dormito 4 ore prima rispetto a lei e al Son.
Kiliam,senza pensarci troppo,si era addormentata accanto a ciò che era rimasto del falò,non facendo caso a dove era andato Goten.
Non perchè le importasse...
"Kiliam,smettila." disse la Brief a bassa voce mentre si stiracchiava i muscoli,si sentiva tutta indolenzita. Maledetto terriccio,maledetta erba e maledetti sassi.
Dopo qualche esercizio di riscaldamento,la ragazza decise di andare a cercare i suoi compagni di viaggio....magari stavano mangiando senza di lei!
Era da ore e ore che non mangiava e il suo stomaco ne risentiva. Era pur sempre una saiyan.
Il problema era che...che,come avrebbe mangiato lì? Non sapeva cacciare e non si sarebbe mai azzardata ad uccidere un animale!
E poi,se fossero arrivati i guerrieri,non poteva combattere a stomaco vuoto.
Era un disastro...e sua madre non poteva prepararle una delle sue colazioni speciali.
Le mancavano le colazioni speciali prima di scuola.
La mora iniziò a scendere per un viottolo,in mezzo a dei pini notevolmente alti.
Sentì dei rumori e si bloccò,dietro al tronco di uno dei maestosi pini.
Girò leggermente lo sguardo e notò che il cane l'aveva seguita,sembrava entusiasta e la saliva gli penzolava dalla bocca.
"Shhh,zitto però!" gli disse e lui,stranamente,sembrò capire.
La ragazza pensò immediatamente che aveva bisogno di un nome,ma in quel momento non aveva nessuna idea. Non era il momento adatto per niente.
Si spostò leggermente dal tronco e,intravide,poco giù a valle,una cascata di piccole dimensioni che buttava su un piccolo laghetto,circondato da cespugli di vario genere e rocce.
I rumori provenivano da lì e intuì subito il perchè. Quell'idiota di Goten stava dando da mangiare a pesci e animaletti vari che l'avevano circondato.
I pesci erano tutto tranne che pesci comuni,erano variopinti ed enormi,mangiavano infatti la carne che il Son lanciava in acqua. Già,la carne...la carne. Quella era CARNE.
La pancia della ragazza iniziò a far rumore e dovette fermarla massaggiandola.
Osservava il ragazzo e,in effetti,accanto a lui c'era un ammasso di carne rossa viva. Sembrava come tagliata e,a giudicare dalle dimensioni,sembrava carne di dinosauro.
Le salì la rabbia,non poteva mangiarsi tutto quel cibo da solo e con gli animali!
Anche lei aveva fame,non le sembrava giusto. Continuava a guardarlo ed era davvero un idiota,un idiota di primo genere!
Non sopportava vederlo tutto carino che passava pezzetti di carne a delle specie di procioni o quello che erano...oddio. Infondo era gentile.
Kiliam abbassò lo sguardo,ma a chi la dava a bere. Infondo,era invidiosa di Goten.
Riusciva ad essere gentile con tutti,nessuno lo trovava antipatico. Aveva i suoi momenti di stupidità ma aveva così tanti amici.
Cosa che lei si sognava....a scuola si era circondata solo di persone false e ipocrite.
Tutto era legato all'aspetto,alla popolarità e ai soldi.
La ragazza,guardando come si stava comportando il Son,cominciò sul serio a sentirsi stupida...e inferiore.
Chi l'avrebbe mai detto,da piccoli gesti come quello si era resa conto di quanto era stata superficiale in quegli anni.
Se Vegeta l'avesse sentita,l'avrebbe uccisa seduta stante.
Si morse il labbro e,mentre il ragazzo mangiava anche un po' per se,sorrise lievemente. Era davvero buono,non era il solito spaccone che si vantava con le ragazze.
Proprio in quel momento,uno dei procioni agguantò la parte più grande dell'ammasso di carne,seguito da un altro ma Goten se ne accorse in tempo e li spostò immediatamente.
"Hey,ingordi! Questo è per Kiliam,mangiate il vostro!"
Gli animaletti si spostarono immediatamente mentre il ragazzo continuava a fissarli infastidito.
La Brief,sentendosi in causa,avvampò. Era...era carne tutta per lei? Quell'idiota di un Son le aveva lasciato qualcosa da parte!
Guardò il cane che sembrava alquanto affamato,per poi rialzare lo sguardo,ancora rossa in viso...e per questo si sentì una menomata mentale.
Era un gesto d'amicizia,tutto qui. Chiunque l'avrebbe fatto.
Prese un lungo sospiro e,pronta per girarsi,fu preceduta dal camne che iniziò a correre verso la carne e Goten,facendo scappare tutti gli animali.
"Aspetta,aspetta!" urlò il ragazzo ma fu scaraventato in acqua,mentre il cane affondò le sue fauci sul cibo.
"Cosa hai fatto?Dovevi stare fermo,dannazione!" urlò Kiliam che corse verso il cane e il laghetto,pronta per aiutare l'amico.
Goten apparve da sott'acqua,sembrava alterato. Privo di emozione e con un enorme broncio si levò delle alghe dalla testa.
"Beh,il verde ti dona dai!" fu l'unica cosa che riuscì a dire Kiliam ridendo,mentre il cane continuava a mangiare.
Il ragazzo non rispose e si sedette a riva,cercando di asciugarsi.
"Da quanto sei qui?" chiese poi alla Brief.
"Da poco,mi sono svegliata giusto dieci minuti fa."
"Io sono sveglio da ore,ho avuto modo di imbattermi in un dinosauro dalla coda mozzata. Vecchie tecniche di mio fratello sai ahah" rispose Goten mentre fece cenno alla ragazza di mangiare.
"Ah beh...bravo!" rispose Kiliam,non sapendo cosa dire. Vecchie tecniche di suo fratello? Cosa intendeva? Sinceramente,non le importava e iniziò a mangiare.
Come se non bastasse ai pensieri poco consoni di quella mattina,il ragazzo si liberò della maglietta per strizzarla,in effetti era zuppa. Kiliam non si rese conto di essere con gli occhi completamente sbarrati,mentre teneva in mano quel poco di carne che stava mangiando. Prima che lui si girasse si riaffondò immediatamente sul cibo,con lo sguardo basso e le guance color porpora. Non era la prima volta che lo vedeva senza maglietta,ovvio,era come un fratello! Però,in quella situazione,poteva solo che peggiorare le cose e Kiliam non poteva negare che fosse un bel ragazzo. Che situazione,voleva tornarsene a casa,nella tranquillità e vedere suo padre che le ripeteva "Non avere a che fare con i Son,lascia perdere i Son,Tzk,i Son!".
Goten,dal canto suo,se la rideva. Sapeva che Kiliam lo stava guardando e lui continuava a far finta di niente.
"Eh,un bel bagno ci voleva!" aggiunse poi,guardando la ragazza con uno sguardo quasi malizioso. La Brief non rispose,anche se era evidente il suo rossore. Ok che da bambini l'aveva visto anche nudo,ma erano passati anni e anni e ora,si sentiva in imbarazzo. E non le era permesso.
"Son, non siamo in spiaggia."
Goten fece spallucce e stese il suo kimono da combattimento arancione sul sasso vicino,per farlo asciugare.
Proprio in quel momento,sentirono sopra di loro dei rumori...e non erano animali.
Kiliam,che aveva finito tutta la sua carne,si girò,in stato di allerta e lo stesso fece Goten. Ma per loro fortuna era C-18 che,silenziosa,era andata a cercarli.
"Mocciosi,è l'ora di andare. Non so cosa stavate facendo,ma penso che avrete sentito due auree avvicinarsi. Penso che siano loro." disse la donna guardando perplessa il cane che continuava a mangiare,Kiliam frastornata e Goten mezzo nudo.
"No ma,NON E' COME..!" urlò Kiliam sentendosi presa in causa,rossa in viso ma fu fermata da Goten che sembrava pronto a dare una spiegazione.
"Si si,è stato bello,andiamo!" disse il ragazzo,facendo un cenno al cane che era l'ora di avviarsi. Kiliam non rispose. C-18 regalò un quasi sorriso e si girò immediatamente,spiccando il volo. 
"E' stato bello cosa?!" chiese istericamente la ragazza,dopo aver riflettuto nuovamente sulla dichiarazione del ragazzo.
"Eddai,era uno scherzo!  Magari C-18 pensa che stiamo insieme,non sarebbe neanche tanto male!" rispose ridendo con un sguardo stupido il ragazzo rimettendosi il kimono e stringendosi la cintura nera. Poco dopo smise di ridere,rendendosi conto di quello che aveva detto. Si girò immediatamente e Kiliam se n'era andata volando,portando con se il cane e intuì che si era offesa e imbarazzata. Tipico.
Kiliam,in effetti,si era offesa. Una delle sue solite frecciatine,aveva visto come rideva…. Infondo,di lei cosa poteva piacergli? Niente,solo l'aspetto fisico. Scosse la testa,sentendosi richiamata da C-18.
"Scendiamo qui!" disse la bionda,scendendo lentamente sul vasto deserto ai piedi del monte.
Goten raggiunse le due poco dopo e percepì perfettamente le due auree in avvicinamento.
"Sono qui ormai,penso che troveranno tra non molto." disse guardando poi Kiliam,ma sembrava ancora offesa. Il ragazzo sospirò,non era il momento per le scuse!
ci troveranno*
"Bene,vedranno con chi hanno a che fare. Ho un conto in sospeso con loro!" rispose poco dopo la Brief,agguerrita come non mai.
Goten annui con la testa,Kiliam non era stata trattata nel migliore dei modi. Come neanche Trunks. Dovevano vendicarsi,era la loro battaglia.
"Sono qui." disse poi C-18 guardando in alto. Due presenze si fecero così vive dalle nuvole,catturando anche l'attenzione dei saiyan.
Il cane dal manto bianco,sentendo la minaccia,si allontanò correndo verso delle rocce più lontane. Kiliam si girò verso di lui e cercò di rassicurarlo con lo sguardo...infondo,gli voleva già bene.
"Vedete di non strafare." disse C-18 mantenendo lo sguardo verso il cielo.
"Ok." risposero i due saiyan pronti per mettersi in posizione di attacco.
Kiliam guardò per un attimo Goten e per quel poco,lasciò perdere il disagio di prima.
"Cerca di fare del tuo meglio." disse,facendo stupire il ragazzo che non se l'aspettava.
"Si...si,anche tu." rispose,abbassando lo sguardo.
"E,soprattutto,come ai vecchi tempi. Facciamogli il sedere!" disse la ragazza inaspettatamente,chiudendo gli occhi e sorridendo a trentadue denti. Goten rimase immobile a guardarla,era da tanto che non la vedeva così…naturale,lontana da quell’immagine della diva viziata. Il suo sorriso,diceva molto più delle parole. Non sapeva come definirlo,ma sentiva che avrebbe avuto tutto il suo appoggio. Il ragazzo rispose immediatamente al sorriso e porse un pugno verso di lei.
"Anche senza Hikari e Trunks,siamo una squadra!"disse il Son. Kiliam rispose al pugnetto ridendo lievemente e concentrò di nuovo lo sguardo in alto. I due guerrieri stavano scendendo lentamente e sembravano carichi di rabbia. Si preannunciava una bella battaglia.

 ***

 
Solitamente,a Hikari non succedeva mai che le ticchettasse un occhio. Solitamente,era Kiliam quella che,dallo stress,veniva portata a ciò...a quel fastidioso movimento di palpebre. Eppure, davanti a quel ragazzino di età pre adolescenziale con ancora il latte alla bocca le era successo...e si sentiva molto come sua madre.
Quel Kayden,aveva nominato suo padre. Come poteva conoscerlo? La ragazza provò a pensarci ma non le veniva in mente nessuna ipotesi.
Trunks e Crilin,erano altrettanto sorpresi.
"Pensi che tuo padre sia passato di qui?" chiese a bassa voce,senza togliere lo sguardo da Kayden,il Brief verso la mora che sembrava come paralizzata.
"Non penso...pap
papà è nell'aldilà,come può essere passato di qui?"
"Io non ho mai visto Son Goku,se questo vi può essere d'aiuto!" aggiunse il ragazzino avendo sentito la conversazione.
"Ah...ok!" rispose Hikari ridacchiando e grattandosi la testa.
"Però,anche voi lo conoscete? L'avete mai visto? Deve essere fortissimo!" iniziò ad urlare Kayden esultando e tirando pugni verso il cielo.
"Cosa gli diciamo?..." disse Trunks guardando sia Hikari che Crilin ma,soprattutto,guardando Hikari.
"Beh,si! Ovvio che lo conosciamo! E' il mio migliore amico!" disse Crilin facendo saltare in aria i due mezzi saiyan e catturando l'attenzione di tutti i presenti.
Tanec si voltò immediatamente e si avvicinò al gruppetto seguito dai seguaci.
Natsu alzò subito lo sguardo,sembrava interessato come anche Kaori,ma lei,a causa della sua timidezza, cercava di non farsi notare.
"Ma non dovevamo prima pensarci bene e poi rispondere?" chiese Hikari ridacchiando sarcasticamente,con lo sguardo volto verso Trunks.
"Se Crilin ha reagito così,avrà sicuramente un piano!..."
"Come sei il suo migliore amico?Tu lo conosci?Il nostro intero paese è debitore a lui!" disse Sumire pieno di vitalità verso Crilin che annuì con la testa.
Kayden sembrava emozionato e non riusciva ad esprimere parola,poteva quasi svenire.
Hikari continuava a grattarsi la testa,il maledetto vizio di famiglia nei momenti di imbarazzo.
Fino a quando,non si sentì osservata.
Girò di poco lo sguardo e notò che il panciuto Tanec III la stava osservando.
Cosa poteva aver di strano per essere osservata? Le stava salendo l'ansia.
"Tu...ragazzina." disse l'uomo facendo intimorire la mezza saiyan.
"Non so bene il perchè,ma il tuo modo di fare...boh,sarà una mia impressione. Assomigli molto a...no,non è possibile."
Hikari guardò immediatamente Trunks che iniziò a fischiettare per attirare l'attenzione verso di se. Purtroppo,i più anziani del villaggio si erano già accorti di tutto.
"Hey gente,non c'è niente di strano! Lei è la figlia di Son Goku!"
disse Crilin ridendo e tirando una pacca a Hikari che arrossì improvvisamente.
"Vedi? Avevo ragione! Te l'avevo fatto notare prima e tu non ci credevi!" disse Sumire guardando Sayrei che,sconsolato,prese dalla tasca dei suoi pantaloni da allenamento delle monete che gettò nelle mani del biondo. Avevano anche scommesso su ciò...?
"Noi ci ricordiamo bene com'era Son Goku,è venuto in questo villaggio molti anni fa,era molto piccolo ma fece molto per noi...per questo lo ricordiamo. Avvolte ci chiedevamo che fine avesse fatto!" aggiunse Sumire intascandosi i soldi.
"Oh,adesso torna tutto! Ecco perchè lo conoscono! Immagino che il vostro villaggio era sotto il Red Ribbon. " disse Crilin guardando i due mezzi saiyan che erano osservati da tutta la popolazione.
Natsu sembrava perplesso,adesso tornava tutto.
Ecco perchè quella ragazza era riuscita a stenderlo con poco...da come tutti parlavano di questo "fantomatico" Son Goku,sembrava che fosse un extraterrestre,non era un umano qualunque.
Ergo,lei poteva essere perfettamente sua figlia.
Continuava ad osservarla ma,immediatamente,guardò il ragazzo dai capelli color glicine.
Anche lui era immensamente forte,eppure non poteva essere collegato con Son Goku. Nella sua mente,troppi pensieri contorti stavano vagando.
Kayden,invece,non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Hikari mentre tutti i popolani continuavano a chiedere domande su Goku ai tre guerrieri.
Se lei era la figlia di Son Goku,doveva essere fortissima! E oltre ad essere fortissima,era anche carina. Le sue guance si arrossarono,si sentiva in imbarazzo,aveva davanti a se la figlia del suo idolo! Chissà quante domande poteva farle!
Poi però guardò immediatamente il Brief e il suo sguardo si incupì.
Era alto e bel allenato,sicuramente anche lui era fortissimo! Sicuramente,era il ragazzo della figlia di Goku.
Non era giusto. 
"Le fortune solo ai più alti e ai più belli!" pensò il ragazzino,continuando a guardar male il Brief che rideva ancora per sdrammatizzare.
Tanec III,sentendosi minacciato da tutta quella popolarità dei nuovi arrivati,cominciò a farsi spazio e si mise proprio davanti a Crilin,tirando su il petto e gonfiandosi.
"Non ci interessa adesso se conoscete Son Goku e BLA BLA BLA! Siete venuti qui per impedirci di combattere,ve lo ricordo!" disse,guardando minacciosamente Crilin che risultava molto più basso rispetto a lui.
"Si,siamo venuti qui per salvarvi le vite!" rispose quest'ultimo alzandosi in punta di piedi e guardando fisso negli occhi l'uomo dai baffi rossi che sembrava non cedere.
"Tanec,abbiamo qui dei conoscenti e,addirittura,la figlia di Son Goku! Dovremo portargli rispetto e fare come ci hanno detto,loro ne hanno tutto il diritto." rispose Sayrei mettendo una mano sulla spalla dell'uomo.
Tanec guardò l'alieno color azzurro e gli fece lasciare la presa. Sbuffò ma continuò a guardare male l'ometto.
La serata si concluse così,con l'approvazione da parte dell'intero villaggio dei nuovi arrivati. Non avvertendo pericoli, i tre decisero di stanziarsi lì vicino ma tutti gli abitanti insistettero nell'ospitarli nella vecchia caserma per tutta la notte.
Crilin,che non riusciva a prendere sonno e si era preso la responsabilità di controllare la situazione per tutta la notte,osservava Trunks e Hikari dormire. Trunks era completamente disteso in una posizione assurda e per niente composta,a braccia aperte e,per giunta russando. Hikari,invece, era così precisa anche nel sonno,raggomitolata su se stessa e con la testa appoggiata sulla spalla di Trunks. Crilin non poté far a meno di farsi lasciar andare un sorriso,tutto sommato erano una bella coppia.
"Sembra ieri che eravate dei marmocchietti..." disse a bassa voce ancora sorridendo,quella situazione aveva portato in lui un po' di malinconia.
Era passato così velocemente il tempo e con se,tutto era cambiato,mutato e cresciuto.
Guardando i due mezzi saiyan collocò immediatamente il suo pensiero verso la figlia.
Si chiedeva come stesse Marron,la piccola Marron che ormai più tanto piccola non era.
Eppure,erano passati pochissimi giorni dalla loro vita quitidiana alla Kame house.
Lui,C-18,Marron e il genio.
Erano una famiglia e ora,si era sgretolata per l'ennesimo attacco alla terra.
L'ometto sospirò,voltando lo sguardo verso la finestra.
Quanto avrebbe voluto abbracciare sua moglie e sua figlia,non vedeva l'ora di rivederle.
Proprio in quel momento,fuori dalla finestra notò una presenza.
Sbatté parecchie volte le palpebre per capire e vide una persona a lui familiare.
Era Natsu,completamente solo e seduto su un tetto.
"Che strano ragazzo." disse ma poi si fermò,aveva alzato troppo la voce,magari avrebbe svegliato Trunks e Hikari!
Si girò per controllare e,per fortuna,l'unico movimento fu quello di Hikari che abbracciò ampiamente il Brief anche se era nel pieno del sonno.
Tirò un sospiro di sollievo e tornò a guardare fuori dalla finestra,era curioso di vedere cosa faceva quel ragazzo dagli occhi viola.
Natsu continuava a starsene fermo sul tetto,a fissare il suo bastone da combattimento. Sembrava afflitto,sembrava che il mondo gli cadesse addosso.
Crilin non poteva biasimarlo,sapeva cosa provava.
Sapere di essere sempre il secondo (se non il terzo o il quarto),mai il primo. Sapere di essere l'aiuto,e mai la soluzione. Sapere di non essere mai l'eroe.
Crilin si alzò,per cambiare finestra ma sentì un fruscio. Si girò immediatamente e Natsu era scomparso dal tetto.
Forse l'aveva notato...forse voleva starsene da solo.
Crilin rimase a fissare la finestra per poi,allontanarsi.Anche lui,infondo,voleva starsene un po' da solo.


***

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Capitolo 19
*** 18. L'indovinello dei quattro Saggi. ***


Buonasera :D Ecco qui con il 18° capitolo e abbiamo "ritardato" rispetto ai tempi con cui normalmente postiamo i capitoli,scusateci c.c Mh,non abbiamo nient'altro da aggiungere ò.ò
Aspettiamo molte visite e magari qualche recensione :)
Buona lettura!

B - G - E


18. L'indovinello dei quattro Saggi.

***


Arrivò il mattino nel villaggio a Est del paese e i guerrieri erano già svegli da un ora,seduti sul tetto della caserma in cui avevano passato la notte. Erano sicuri che era arrivato il momento di combattere,sicuri come non mai. Avevano avvertito che la battaglia a Nord del paese era finita da poco ed erano,stranamente,tutti vivi. I guerrieri di Kooseki erano come scomparsi dal luogo…come se fossero stati richiamati.
Trunks percepiva l’aura alterata di suo padrema non sapeva dedurre cosa avrebbe fatto da ora in poi….sicuramente lui,Gohan e Junior sarebbero andati in loro soccorso in caso di nuovo attacco.
Che idiota,pensò. Era ovvio un nuovo attacco,li stavano cercando ed erano questioni di ore,se non di minuti.
“Buongiorno!” urlò una voce giovane dalla strada.
Hikari scorse la testa di poco e vide Kayden salutarli con una mano. La ragazza gli sorrise d’istinto e lo salutò. Il ragazzino arrossì vistosamente,si sentiva in imbarazzo in sua presenza!
“Hey Kayden,non scoppiare! Ahahah!” disse Trunks ridacchiando e facendo imbronciare il rosso.
Scese dal tetto,seguito dalla Son mentre Crilin,stanco per aver dormito poco e niente quella notte,chiudeva gli occhi di continuo. Poteva farsi un piccolo pisolino lì sopra. . .
“No è che…non pensavo che avrei mai conosciuto una parente di Son Goku,devo ancora riprendermi  e..e…no,lasciamo stare.” rispose Kayden mantenendo però,sempre lo sguardo basso per non guardare Hikari.
La ragazza guardò Trunks,il ragazzino aveva preso una specie di “amore platonico” per lei e,sinceramente,non voleva farlo soffrire….o forse,era solo ammirazione.
“Sai una cosa? Noi conosciamo una ragazza che ti piacerà di sicuro!” rispose Trunks facendo l’occhiolino a Kayden.
“Non ci provare nemmeno Trunks,è un ragazzino! Prendono sbandate facilmente e…”
“No no,voglio sapere! Chi è??” chiese immediatamente Kayden,sembrava tornato dal regno dei cuori spezzati.
“E’ mia sorella,Kiliam! E’ mora,occhi azzurri ed è una buona combattente.Però è un po’ più grande di te…ma è sul mercato e gli piacciono i rossi!” rispose Trunks tirando il pollice in su e facendo cadere in terra Hikari dalla tristezza.
“Beh,Trunks,è “sul mercato“ fino a quando qualcuno di mia conoscenza non deciderà di farsi avanti e poi da quando gli piacciono i rossi !” rispose poi,guardando male il fidanzato.
“Sono particolari.”
A Kayden brillavano gli occhi,non sapeva neanche lui il perché..forse per il fatto,che le piacessero i rossi?
“La voglio conoscere!”
“La conoscerai se ci prometti di startene più lontano possibile dai combattimenti.” Rispose il glicine guardando poi la Son che fece un sospiro di sollievo.
Aveva programmato tutto dall’inizio per tenerlo più lontano possibile dalle battaglie. Sapeva farci con i ragazzini,infondo lo era un po’ anche lui.
Kayden non rispose ma,rosso in viso si diresse verso la sua abitazione correndo.
“Come suona bene,Kiliam-chan…Kiliam-sama forse…Kiliam-sama,si,Kiliam-sama,deve essere una ragazza importante!” ripeteva ad alta voce,sembrava aver raggiunto il paradiso.
Trunks e Hikari lo guardarono andare via e non sapevano come reagire,era strano quel ragazzino….forse era l’età e gli ormoni.
Tornarono immediatamente seri,purtroppo non era il momento adatto per scherzare.
“Li senti vero? Stanno arrivando…” disse Hikari,guardando verso l’orizzonte.
“Tra meno di mezz’ora saranno qui,vediamo di riuscire a fare evaquare tutti.” Rispose il Brief guardando sopra il tetto il povero Crilin più morto che vivo.
“Crilin,andiamo!”
“Anh..ah. Ah già,si,andiamo. Io vado a parlare con quel montato di Tanec,voi pensate alle famiglie!” rispose ancora mezzo addormentato mentre scendeva volando verso la strada.
Intanto Kayden,contento com’era,era andato a fare colazione con suo zio Tanec e sua sorella Kaori. La mattina,molto spesso,si svegliava presto per allenarsi e quella mattina aveva una motivazione in più.
I tre guerrieri più forti che avesse mai conosciuto erano lì,per proteggerli e lui,alla fin fine,voleva essere d’aiuto.
Peccato che aveva promesso di andarsene,per Crilin,Trunks,Hikari e per Kiliam. Se ci pensava arrossiva,non la conosceva eppure…per una volta,si sentiva accettato.
“Vedi di mangiare nanerottolo,non capisco per niente la tua felicità.” Disse immediatamente lo zio vedendolo quasi saltellare. Tanec non riusciva a capire quel ragazzo.
Era sempre così allegro,con la testa tra le nuvole,agguerrito per ciò in cui più credeva…ma era troppo buono,un carattere inadatto ad un guerriero. Se voleva andare avanti,doveva essere spietato. Un po’ come lui,pensò Tanec afferrando del pane in modo rozzo.
Kaori guardò il fratello sedersi accanto a lei,con un sorriso solare.
“Che cos’hai? Hai incontrato i guerrieri?” chiese la rossa cercando di catturare l’attenzione del fratello.
“Si,si,ovvio! Penso…che siano fantastici. E poi,mi faranno conoscere una ragazza!”
“Oh,ci risiamo… Kayden,tu prendi una cotta per una ragazza diversa ogni giorno. Sinceramente,dovresti saperlo che non è il momento adatto per queste frivolezze….siamo nel bel mezzo di una guerra.” Rispose Kaori con un tono quasi materno .
“Si,lo so…ma la conoscerò,perché ho promesso di allontanarmi in caso di battaglia!”
“Tzk,certo che sei proprio cocciuto. E’ quello che ho cercato di dirvi da una vita che voi non eravate adatti per combattere…e ora,tre sconosciuti ti fanno una promessa senza senso e tu accetti? Sei proprio un mocciosetto.” Intervenì Tanec,alterato dalla dichiarazione del nipote.
“Beh,sinceramente di voi non mi fidavo e mi sentivo in dovere di combattere,come anche Kaori e Natsu. Ci tenevo moltissimo ma ora so che siamo in mani sicure,loro sono dei maestri!” rispose Kayden dondolando sulla sedia e ridacchiando.
Kaori lo guardò quasi scioccata,doveva starsene zitto. Infatti, l’uomo dai baffi rossi sembrava più irritato che mai.
“Ah,stai forse dicendo che non ti fidavi di tuo zio e di tutti i nostri combattenti? …”
“Boh…non lo so nemmeno io. So solo che Natsu è più forte di tutti voi messi insieme.”
Era un affronto bello e buono quello e Tanec non ci vide più. Si alzò dalla sedia e afferrò dal colletto il ragazzino che non sembrava per niente preoccupato,evidentemente succedeva molto spesso.
“Vedi di fare come dico io o sarà peggio per te,non pensi mai a cosa avrebbero detto i tuoi genitori? Devi portarmi rispetto nanerottolo!” urlò guardandolo dritto negli occhi mentre Kaori sembrava come paralizzata,impaurita dalla situazione.
“…non ho altro da aggiungere.”
Tanec lasciò il colletto del nipote,non aveva più voglia di discutere.
Kayden continuò a guardarlo con aria di sfida mentre l’uomo si era girato per tornare al suo posto.
“Smettila.” Disse a bassa voce Kaori,guardando male il fratello. Era così cocciuto.
Proprio in quel momento,inaspettatamente un lampo di luce colì la casa vicina,creando un onda d’urto che fece crollare la parete di sinistra della casa dei tre.
“COSA E’ SUCCESSO?!” urlò Tanec tossendo,la polvere aveva ricoperta l’intera stanza.
“Kayden,FERMATI!” urlò Kaori distesa a terra verso il fratello che si era alzato velocemente per uscire fuori e controllare la situazione.
Si rialzò anche lei e gli corse dietro. Lo scenario che si trovarono davanti era tutto ciò che non si sarebbero mai immaginati.
Case completamente distrutte e fumo ovunque,non riuscivano a respirare.
“No…no..” sospirò la ragazza,si sentì un doloroso nodo alla gola.
Kayden alzò lo sguardo,furioso come non mai e vide i due “ospiti”.
Erano vestiti con una strana tuta da combattimento e,più o meno,avevano la stessa corporatura. I loro capelli,di forme strane e spettinati,erano di uno blu e dell’altro rossi.
Dal loro sguardo,non preannunciavano niente di buono.
Kayden continuava a fissarli,quasi non ci credeva. I guerrieri erano lì,ed erano pronti a misurarsi con gli altri.
Ma…dov’erano Crilin,Trunks e Hikari?
“BASTARDI!”
Un urlò si alzò dall’ammasso di polvere.
Kayden e Kaori si girarono immediatamente e videro Trunks e Hikari con in braccio due bambini e due anziani,letteralmente scossi.
Ma era stato Crilin ad urlare,seguito dietro di se da 4 persone che era riuscito a salvare.
I due guerrieri si guardarono,con aria arrogante ma di intesa allo stesso tempo.
“Contenti della nostra sorpresa? Non siamo degli assi nel volo ma grazie a questo marchingegno di Kooseki possiamo superarvi in velocità.” Disse il rosso mostrando una specie di orologio con al centro un ametista.
“E,cosa più importante,tiene nascoste le nostre auree. Eravamo convinti che senza scouter non potevate rivelarci…e invece,abbiamo saputo del vostro giochetto. Kooseki ha agito di conseguenza.” Aggiunse il blu ridendo,quasi come soddisfatto.
“Non sarà certo questo a spaventarci….non ci interessano i vostri trucchetti.” Rispose Hikari,rimettendo a terra la bambina che stava tenendo tra le braccia.
“Eppure,vedo che non avete reagito molto bene al nostro attacco. Se siete così indifferenti,ormai che ci siamo…perché no,facciamo fuori tutto!”
“Aahahah,non è una brutta idea Aoi!” rispose l’altro guerriero,catturando l’attenzone di tutti i presenti.
I bambini piangevano,gli adulti cercavano di trattenersi ma dai loro occhi si poteva notare la disperazione.
Giunsero sul posto anche Sayrei,Sumire e Natsu.
Quest’ultimo quasi tremava,non si aspettava una tale potenza da parte loro.
Aveva visto i lampi da lontano,mentre era nei boschi ad allenarsi.
Guardò immediatamente Crilin,Trunks e Hikari che si erano alzati lentamente in volo,per poter essere alla pari dei due nemici.
“Se volete davvero combattere,non combattiamo qui.” Disse Trunks,con aria di sfida.
“Cosa si stanno dicendo?” chiese Kayden alla sorella,non riuscivano a sentire i discorsi dei guerrieri.
“Penso che stiano trattando. Speriamo in bene…” rispose la rossa,con il cuore che era partito a mille dall’ansia.
“Mh,alla fine questo pianeta ha le ore contate. Se non muiono ora,moriranno dopo.” Rispose Saikuron,l’altro guerriero,incrociando le braccia.
L’aria si era fatta gelida e pungente,come gli occhi di ghiaccio dei due guerrieri.
“E noi non ve lo permetteremo,per niente al mondo! Noi siamo qui per fermarvi,ci avete sfidati e riceverete una sconfitta!” rispose Crilin furioso come non mai,indicando i due che iniziarono a ridere.
“Questa non è la tua guerra,terrestre. Noi vogliamo divertirci con i tuoi luridi amichetti mezzosangue.”
Trunks strinse i pugni,non riusciva a tollerare quel comportamento. Non vedeva l’ora di rispedirli all’altro mondo,ma forse era un luogo troppo buono anche per dei mostri come loro.
Sembrava un gioco da come ne parlavano…una vita in più,una vita in meno,che importanza ha? L’importante è distruggere i saiyan,per un capriccio di uno spietato scienziato.
Se davvero odiava i saiyan,doveva scendere lui in campo.
“Lui è uno dei nostri migliori combattenti e ha tutto il diritto di combattere con noi,per il bene della terra!” aggiunse Hikari,urlandolo al cielo.
“Allora ok,non abbiamo niente da obbiettare….sulla vostra pateticità.” Rispose Aoi con un sorrisetto beffardo.
“Patetici o non patetici,vi rispediremo dove è giusto che stiate. Non provo pietà per esseri come voi.” Aggiunse Trunks,quasi ringhiando.
“Era proprio quello che volevamo sentirci dire.”
Aoi si spostò un ciuffo di capelli,con la solita aria di superiorità,pronto per un nuovo intervento.
“Suisyoo,Rubii e Kiiro sono appena tornati alla stazione madre,quello sporco di tuo padre ha fatto passare un bel guaio a quel rammollito di Kiiro. Voi,ovviamente,non siete Vegeta. Penso cjhe ci sbarazzeremo velocemente di voi.”
Trunks abbassò lo sguardo,aveva intuito bene. Suo padre,Gohan e Junior erano vivi….e sicuramente,saranno accorsi in loro aiuto.
Il sudore scendeva dalla sua fronte e lanciò un veloce sguardo a Hikari.
Hikari lo guardò,ma sembrava pronta a ciò che gli aspettava.
Quei guerrieri erano tanto sicuri di se,questo era l’unico problema.
Il Brief dentro di se,sapeva di essere migliore. Era pur sempre un saiyan,in parte.
Suo padre si fidava di lui,lo sentiva dentro di se.
Rimase ancora per molto nello sguardo di Hikari,uno sguardo di sicurezza e di fiducia reciproca.
Infondo,era con lei che voleva combattere. Sapeva che avrebbero dato il massimo tutti e due,nessuno si sarebbe perso.
Guardò Crilin,combattivo più che mai.
Loro tre erano forti,ne aveva la certezza.
“Allora,cosa avete intenzione di fare? La nostra trattativa potrebbe saltare,ci stiamo annoiando. Questo villaggio da sterminare ci sembra sempre un ottima alternativa.” Disse Saikuron,sbadigliando e quasi goffo.
“Assolutamente no. Ci sposteremo,verso il mare.” Rispose crilin guardando verso l’orizzonte. Il mare non era molto distante,ed era calmo. Lo sarebbe stato per poco.
“Ok,vi seguiamo. Ma solo perché siamo corretti,il nostro maestro ci ha insegnato ad accettare le proposte degli avversari….soprattutto,se saranno destinati a soccombere.”
“Beh,questo lo vedremo” rispose Hikari facendo cenno a Trunks e Crilin di partire.
La ragazza si voltò un ultima volta,guardò tutti gli abitanti,uno per uno.
Kaori era spaventata,Kayden era catturato dalla scena ma fiducioso,Sayrei e Sumire  erano concentrati e con gli sguardi vuoti,Tanec era furioso ma allo stesso tempo spaventato…mentre Natsu non lo sapeva.
Li guardava,ma non accennava nessuna espressione.
I loro sguardi si incontrarono,ma giusto per poco. Giusto per notare quanta sofferenza c’era.
“Forza luridi saiyan,guidateci!” urlò in quel momento Aoi e i guerrieri furono costretti a partire.
Quell’urlo arrivò fino agli abitanti del villaggio e Natsu aveva uno sguaardo perso.
Quelli…erano dei saiyan?
 

***

 

 
"Allora, bel tipino, vuoi avere il nostro aiuto?" chiese la donna poggiando le mani sotto il mento e squadrandolo. Goku arrossì grattandosi la testa.
 " B-beh..io.." “
Urca..non ho mai capito niente in un indovinello..che guaio..” pensò il Sayan. Intanto, Ub continuava a maledire mentalmente i due Kaioshin che si giravano i pollici sentendosi in colpa.
" Ricorda, giovane guerriero, che se non tenterai di indovinare il nostro quesito, non potrai salvare il tuo amato Pianeta. " esclamò Honshu avvicinandosi al quartetto. Nel frattempo, gli altri saggi finirono il loro pranzo e osservarono il compagno in silenzio. Goku si morse un labbro e guardò i Saggi tremando leggermente. Ub si avvicinò al Maestro.
 " Cosa facciamo? " chiese preoccupato. Goku sospirò; dopotutto, non poteva arrendersi per una cosa simile. La Terra era in pericolo e l'unica speranza per raggiungerla, era quella di collaborare con i Saggi. Decise così, di accettare la loro proposta.
 " Va bene. Fatemi pure quest'indovinello. Se vi darò la soluzione giusta, voi ci aiuterete con il problema delle Porte? "
 I Saggi si guardarono, come per dirsi qualcosa.
" Molto bene. Ora, Kushu ti dirà l'indovinello che abbiamo scelto. " disse Honshu andando a sedere accanto al resto dei Saggi. Kushu si alzò, con tutta la sua imponenza. Andò davanti al Sayan, lo superava di altezza abbondantemente, schiarendosi la voce.
" Apri bene le orecchie, nanerottolo. Potrai consultarti con la tua combriccola, ma la risposta dovrai essere TU a darcela. Intesi? " Goku annuì serio. Kushu diede una leggera occhiata ai Saggi per poi iniziare a camminare diagonalmente, con le braccia dietro la schiena.
" L'indovinello, che dovrai risolvere, è il seguente: cos'è, che non c'è più, quando lo nomini? " disse con voce, seppur burbera, molto chiara, tornando a sedere. Goku sgranò gli occhi. La donna fece comparire una clessidra e la mise sul tavolo.
 " Non siamo modernizzati, quindi come timer abbiamo questa. Avete tempo fino a quando l'ultimo granello di sabbia tocca il fondo. Partite a far girare gli ingranaggi da.. " girò la clessidra " ORA!" gridò poggiandola a testa rovesciata sulla tovaglia. Goku e i suoi amici rimasero per un attimo di sasso: ma che razza di indovinello era?! Il giovane Kaioshin chiamò il Sayan per consultarsi assieme. Si misero in cerchio, stile indiani e incrociarono le braccia al petto.
 " Dunque " iniziò Kaioshin giovane.
 " Intanto, esaminiamo bene la frase. "
 " Cos'è che non c'è più..quando lo nomini.."
 " UHMMM..."
" HEI!! Fustooo!" la voce della donna fece distrarre i quattro. Si avvicinò al cerchio e si chinò sul Sayan.
 " Eccovi un blocco e una penna. Non si sa mai!" disse avvicinando il seno alla faccia del Sayan, che arrossì agitando le braccia non curante.
 " G-G-G-G-Grazie!" lei sorrise e tornò al tavolo.
"...allora. Scriviamo la frase in grande sul foglio.”
 Kaioshin prese la penna e scrisse con una bella calligrafia, la frase.
" Bene..ora dobbiamo riflettere su ciò che evidentemente chiede l'indovinello. "
 " UHMMM.." i quattro fecero girare i criceti ormai diventati delle marmotte assassine a causa del tanto pensare. La clessidra, equivaleva a due orette belle e buone. I Saggi parlavano delle loro meditazioni, senza dar peso alla presenza del quartetto. Solo Honshu, di tanto in tanto, prestava attenzione alle sclerate di Goku.
 " NON CI CAPISCO NIENTE!!" era la frase che gridava spesso. Arrivati alla seconda ora, la donna si alzò dalla sedia poggiando le mani sulla tovaglia.
 " Avete ancora un'ora ragazzi, susu!" disse ridacchiando, accompagnata dagli altri. Goku ormai era a terra con il fumo che gli usciva anche dalla testa. Ub si era mangiato anche le mani dal nervoso. Il Sommo dormiva e il giovane Kaioshin stava per strapparsi i capelli.
 " E' inutile..non ce la faremo mai!! E' un'indovinello troppo complesso.." disse Ub sconsolato. Goku si rialzò indicando il blocco stile scimmia malefica.
 " NO! E' STUPIDO, ALTROC" venne fatto tacere dal giovane Kaioshin.
 " Shhh!! Parla a bassa voce!" si era accorto che i Saggi lo stavano per fulminare.
 " Goku, posso capire che stai perdendo la pazienza. Anche noi non siamo molto lucidi.." volse lo sguardo verso il Sommo.
"..beh, quasi tutti. Ma non farti vedere pronto a gettare la spugna o peggio, ad offendere qualcosa che hanno fatto i Saggi! Potrebbero infuriarsi e spedirci chissà dove!" Goku annuì sbuffando.
 " Si..hai ragione. Ma non posso sopportare tutto questo! " il Sommo si avvicinò.
 " Potete fare silenzio? Stò cercando di dormire!" Ub e io giovane Kaioshin iniziarono a gesticolare: Goku era già molto nervoso di suo e..
" Silenzio..? !!!" aumentò la sua aura facendo tremare la zona.
 " No Goku! Fermo!" disse Kaioshin, ma ormai la forza del Sayan stava sfociando.
" SILENZIO?!!"gridò furioso; erano molto distanti dal tavolo, ma la forza face tremare i piatti. Alle orecchie dei Saggi, giunse quella parola e Honshu sgranò gli occhi .
" Ma..ha detto..silenzio?" chiese la donna. I Saggi corsero verso il gruppo.
 " SAIYAN!" gridò Kushu. Goku si girò, mentre Ub e i Kaioshin si stavano abbracciando impauriti dalla reazione del compagno.
 " Hai per caso detto, SILENZIO? "Goku lo guardò interrogativo, facendo tornare l'aura normale.
" Si.."
 La donna lo guardò con gli occhi brillanti come pietre preziose.
 " Nessuno era mai riuscito a darci una risposta entro le due ore prestabilite!" il gruppo rimase a bocca aperta.
 " E-E-E-E-EH????? " Honshu scese dalla rupe andando davanti ai quattro.
" I miei complimenti, davvero. Avete indovinato!" il giovane Kaioshin pensò alla risposta .
“Ma certo, è chiaro! Il silenzio non c'è più quando lo nomini, era una risposta astratta! E Goku, senza volerlo, ha risposto correttamente..ma, il tutto è partito dal Sommo..vuoi vedere che ha fatto quella scenata per..no, forse stò degenerando.” scosse la testa.
 " Eppure, qualcosa mi diceva che non eri portato per gli indovinelli ragazzo!" il Saiyan sorrise.
 " Ehehehe, ma tu guarda..il caso.."
 " Molto bene, i patti son patti. Ora, vi aiuteremo con il vostro problema. "
 

***

 
"Guardali,Kossetu."
Sekitan si pronunciò verso il compagno,mentre il silenzio era diventato padrone del luogo.
Quest'ultimo non accennava ad abbassare lo sguardo,sembrava quasi schifato dalle presenze sottostanti.
"Non ti fanno pena? Non capisco perchè Kooseki sia tanto preoccupato di questi marmocchi mezzosangue." aggiunse il saiyan più robusto mentre il vento scompigliava la sua cresta.
Kossetu annuì,ma non proferì parola. Nel gruppo,era il più silenzioso di tutti. Per lui,l'importante erano solo i fatti. Le parole non servivano ad un bel niente.
Iniziò a scendere lentamente verso il terreno,seguito da Sekitan che fremeva dalla voglia di combattere.
C-18,con il suo udito da cyborg,aveva sentito tutta la conversazione e questo portò a far aumentare la sua frustazione.
Appena toccarono il suolo e la polvere del deserto li attraversò restando in aria,valutarono da vicino la situazione.
Lo stesso fecero Goten e Kiliam,erano nel pieno di un gioco di sguardi con i due guerrieri,per studiarsi.
Il silenzio non riusciva a colmare gli animi pieni di odio.
Sekitan avanzò di un passo,un leggerissimo passo catturando gli sguardi dei tre davanti se. Degli sguardi che sembravano sprigionare fuoco.
“Hey,non mangiatemi con lo sguardo. Mi sembra doveroso,prima di un combattimenti,complimentarvi con voi per la scelta del luogo. “ disse ridendo e guardandosi intorno.
Kossetu sorrise lievemente,chinando la testa.
“Più che altro,ingegnosa questa vostra idea di dividervi. Ma non ho ben capito perché avete formato delle squadrette così…come si dice,Kossetu?” chiese il crestone verso il compagno che,con dei segni con le dita,si fece capire.
“Ah ecco, per niente equilibrate.”
Kiliam inarcò le sopracciglia,sentiva il bisogno di attaccarli immediatamente.
“Non è una questione di equilibrità, noi facciamo gioco di squadra. Sappiamo cavarcela benissimo da soli.”
Rispose la ragazza,attirando l’attenzione del citato compagno di squadra.
“Ah,interessante. Peccato che preferisco la gloria personale.”
Goten guardò immediatamente Kossetu,era il suo compagno di squadra ma non accennava a niente.
Evidentemente,erano compagni di squadra per modo di dire,il loro compito era di combattere e tornare vincitori. Non si sarebbero aiutati a vicenda,in caso di difficoltà.
"Questo è un punto a nostro favore." disse il ragazzo a bassa voce alla Brief che aveva pensato la stessa cosa.
Sekitan intervenì immediatamente.
"Sentite,odio quando gli insetti bisbigliano. Vedete di farmi divertire,o potrei spedirvi all'aldilà in un batter d'occhio."
Voltò lo sguardo verso C-18 e quasi si rallegrò.
"Non abbiamo bisogno di te dolcezza,vattene finchè sei in tempo. Te e quel cagnaccio che ci sta spiando da tempo."
C-18 si girò immediatamente e vide,nascosto dietro a dei massi,il loro cagnolone bianco impaurito che osservava la scena.
"VATTENE,TI AVEVO DETTO DI ANDARTENE!" urlò Kiliam verso il cane che iniziò ad ululare infranto.
Kossetu alzò la testa,attirato dal fastidioso suono che emetteva l'animale.
La bionda si girò immediatamente verso i due guerrieri,pronta per controbattere.
Ma il guerriero silenzioso elevò la mano,sferrando immediatamente un fascio di luce giallastra verso l'animale.
C-18,che aveva già intuito la mossa,si parò davanti a lui e scagliò in alto il lampo.
"Prima di attaccare un innocente,dovevate darmi il tempo di rispondere." annunciò,mentre Sekitan iniziò a ridere spudoratamente.
"Era giusto per vedere se le nostre intuizioni erano giuste,cyborg."
La donna ringhiò,mentre Kiliam,controllando con lo sguardo il cane,sembrava perplessa.
Come avevano fatto ad intuire che era una cyborg? Kooseki aveva informazioni solo su loro saiyan.
"Comunque non ci interessa ciò che hai da dirci,se vuoi rientrare nel massacro ben venga." rispose il crestone ridendosela ancora con gusto.
"E a noi non ci interessa il vostro piano. Penso che siamo alla pari." rispose Goten sbuffando,poteva sembrare quasi comico.
Kiliam si coprì il viso con una mano,era meglio non averlo sentito.
"E a noi non interessa stare a parlare,ci piacerebbe molto uccidervi. Questa opzione vi piace di più?" rispose Sekitan,che non riusciva a smetterla di ridere.
"18,allontana il più possibile il cane...ti prego. Non voglio avere nessuna vita innocente sulla coscienza. " disse Kiliam stringendo i pugni. La bionda abbassò lo sguardo,la ragazza sembrava seria. Non aveva tutti i torti,era una rivincita più sua che di Goten. Quei mostri avevano rapito la sua sorellina,avevano ridotto in fin di vita suo padre e avevano catturato lei e suo fratello,torturandoli fino allo sfinimento. In questi casi,non poteva essere d'aiuto in altri modi.
"...Buona fortuna. Sarò qui a controllarvi,in caso di necessità."
Non esitò per dirlo,se lo sentiva uscire dal cuore.
Kiliam e Goten la guardarono,sorridendole.
"Oh bene,te ne vai cyborg? Infondo mi dispiace,sei uno splendore." rispose Sekitan beffardo,guardandola maliziosamente.
"E' sposata,coglione." rispose Goten,facendo cadere in basso la serietà del momento. La Brief era in imbarazzo,sembrava di essere tornati a quando erano dei bambini sbruffoni e lottavano per divertirsi,non certo per questioni serie.
Kossetu continuava,nel suo silenzio,a rimanere immobile.
"Ma certo che sei proprio una scocciatura,moccioso!" rispose il crestone sbuffando,in posizione di attacco.
Kiliam guardò con la coda dell'occhio C-18 allontanarsi con il braccio il cane che mugolava,sembrava quasi piangere.
"Senti,è stato una scocciatura prima per me che per te,vedi di abbassare....la cresta." rispose immediatamente la ragazza,assumendo la posizione di attacco e con un sorrisetto sarcastico.
"La cresta,eh? Non ti facevo così brava con le battute,hahah!" rispose ridendo Goten,pronto per la lotta.
"Non capisco la vostra stupida ironia e mi sono già stancato,vediamo di finirla!" urlò Sekitan,offeso, e si lanciò ad alta velocità verso i due.
Lo scansarono velocemente,ritrovandosi alle sue spalle pronti per colpirlo con un calcio. Sekitan rallentò ed ebbe il tempo di girarsi,afferrare i piedi dei due per trascinarli con se.
Kiliam si girò su se stessa per non andare a battere contro Goten,fece una specie di verticale portando con se Sekitan e di conseguenza il Son,pronta a farli scaraventare contro il terreno. Sekitan lasciò automaticamente la presa,ma precipitò con Goten contro una roccia,non fece in tempo a staccarsi dalla sua presa.
"Kiliam,ci stavo andando di mezzo!" urlò offeso il ragazzo e Kiliam si grattò la testa,in effetti non era abituata a lavorare di squadra.
Sekitan partì di nuovo all'attacco,distruggendo la roccia con la forza d'urto che emanava.
"Vedo che non siete ben coordinati pivelli,mi dispiace!"
Goten volò all'indietro per tornare al passo di Kiliam. Si era posizionata davanti,intenzionata più che mai ad prevenire il colpo fisico del guerriero. Ma li stupì il fatto che Sekitan si fermò all'improvviso e,sotto di loro,scoppiò una bomba di energia che ricollegarono immediatamente a Kossetu che,inchinato,teneva la sua mano appoggiata al suolo. Oltre ad essere di poche parole,era silenzioso anche negli attacchi.
"Accidenti,attacca a sorpresa. Goten,concentriamoci su di lui!" urlò la ragazza in volo,pronta ad attaccare il guerriero silenzioso.
"E Sekitan dove lo metti?!" chiese il ragazzo e,proprio in quel momento,comparve dietro di se.
"Ecco dove mi metto!" rispose con un pugno in pieno viso ma il ragazzo riuscì a fermarsi in tempo prima di sfracellarsi contro il suolo. Kiliam,a pochi metri di distanza,lanciò vari final flash indirizzati allo stomaco del nemico,ma Sekitan gli spazzò via con il braccio.
"Quelli cos'erano? Per fare il pizzicore?" chiese l'uomo che,unendo i due pugni,attaccò la ragazza in testa scaraventandola verso un gruppo di rocce lì vicino.
Goten ghignò i denti e,appena vide dall'alto Kossetu pronto per un altro attacco dal terreno,lo colpì con una sfera di energia ma il guerriero...la risucchiò. 
"E' UNO SCHERZO." urlò il ragazzo,demoralizzato. 
"Kossetu è molto particolare,Kooseki s'è voluto divertire su di lui con delle stramberie!" rispose Sekitan pronto a colpire il Son ma intervenne Kiliam,ad alta velocità dal monte dove era caduta, con un pugno in pieno mento.
"Si è divertito anche con te!" aggiunse la ragazza,asciugandosi il sangue che le usciva dal labbro inferiore.
" Ho la netta sensazione che dovremo trasformarci." rispose Goten mentre controllava Kossetu dall'alto,fermo immobile. Perchè non attaccava?
Kiliam annuì.
"Lo penso anch'io,il divertimento deve ancora iniziare!"
Strinse i pugni,pronta ad accumulare tutta la sua energia. Kossetu alzò la testa,con le braccia conserte. Era attirato dall'enorme energia che si stava formando sopra di se.
"Oh bene,era quello che aspettavo. I leggendari Super Saiyan...che patetici!" urlò Sekitan mentre davanti a se avveniva la trasformazione che fece tremare tutto il deserto circostante.
La polvere che era stata attirata intorno all'energia dei due mezzi saiyan scomparve,lasciando spazio alle loro figure cosparse di luce.
La luce svanì e Sekitan applaudì per lo spettacolo. Kossetu,intanto,era volato accanto a lui.
"Sapete,il biondo vi dona di più." aggiunse,con il solito sorrisetto irritante.
"Non c'è bisogno di ricordarcelo,lo sappiamo!" rispose Kiliam seguita da degli aloni di aria,partita all'attacco di Kossetu,il più vicino rispetto a lei.
"NON ATTACCARLO!" urlò Goten ma la ragazza ormai l'aveva colpito con una sfera di energia.
Kossetu non aspettò molto per mangiarsela,nel vero senso della parola,e non esitò nel rilasciare l'energia che aveva in corpo verso i due super saiyan che furono spazzati via.
"Con lui è inutile qualsiasi tipo di energia,potrebbe anche aspirare la vostra intera essenza di super saiyan!" urlò Sekitan ridendo istericamente.
"Cazzo,come ne usciamo di qui?" chiese Kiliam,ancora affranta per la sua sfera risucchiata brutalmente.
"Con la forza,come pensi di uscircene sennò,Kili?" rispose Goten,mantenendo lo sguardo su i due guerrieri.
"Era una domanda retorica,Son." aggiunse la ragazza,ridendo e guardandolo con la coda dell'occhio.
Il ragazzo sorrise,guardandola per pochi secondi.
Dovevano trovare l'equilibrio per riuscire a combattere ed essere coordinati,era l'unica soluzione per vincere. La battaglia,era solo all'inizio.
 
 

***

 
Gohan osservava il Principe a pochi metri da lui. La sua rabbia e il suo dolore era quasi palpabili. Strinse i pugni, maledicendosi. Forse..doveva lasciarlo fare. Ma aveva ancora dentro di se, la bontà che lo rendeva succube anche dinanzi al nemico. Junior andò verso una roccia per riprendersi turbante e mantello, ma si lasciò sfuggire un lieve gemito di dolore e si piegò, poggiandosi una mano vicino ad una costola.
" Junior!" Gohan si voltò di scatto correndo verso il Maestro. Vegeta sentì e si alzò, lasciando perdere per un attimo i suoi pensieri. Dopotutto, non era nè nel luogo nè nel momento giusto. Raggiunse i due; Gohan si chinò accanto al namecciano poggiandoli una mano sulla spalla.
 " Junior, che hai? " chiese preoccupato. L'altro si voltò, sorridendo forzato e tremando leggermente.
 " Anche se..eravamo in vantaggio, quei guerrieri sanno il fatto loro. Odio ammetterlo " disse premendo sulla ferita.
 " Junior.." Gohan era molto preoccupato, sembrava che l'onda del guerriero l'avesse trapassato. Ma sapeva, che il suo potere rigenerativo era molto elevato.
 " Sentite. Dobbiamo andare da quell'altro muso verde e farci curare. Non possiamo affrontare nuovamente quei bastardi in queste condizioni. " disse Vegeta incrociando le braccia al petto e guardandosi intorno sospettoso.
 " Si, hai ragione Vegeta. Andiamo da Dende e recuperiamo le forze. Così, alla prossiamo battaglia, avranno ciò che si meritano!" esclamò Gohan stringendo un pugno e ghignando.
 " Pf, allora un po' di palle sai tirarle fuori, moccioso. " Junior cercò di alzarsi, poggiandosi sul lato di un masso. Il sangue viola e singolare, stava colando dalla sua pelle e il dolore era davvero nauseante.
 " Ce la fai? Appoggiati a me Junior ." disse Gohan aiutandolo.
 " Nono..sai, devo ancora conservare quel poco orgoglio che mi resta… " disse ridacchiando.
 " Ma fammi il piacere. Te lo sei tolto tutto grazie a lui !" sibilò Vegeta indicando Gohan, che arrossì grattandosi la testa come era solito fare suo padre.
 " Vegeta. Non hai qualche..come dire, FERITA?!" disse Junior, irritato.
" Ovvio, idiota. Sono pieno di lividi e gran parte della mia battle suit è da buttare."
 " Allora, invece di prendere per il culo, pensa a non aggravare la tua situazione!" continuò a guardarlo male, ma il rossore non volle saperne di andarsene.
 “ Come siamo suscettibili, muso verde. Comunque, meglio muoversi. Non abbiamo certo tutto il giorno e questo posto comincia davvero a darmi sui nervi “ il principe si alzò in volo, attendendo gli altri due.
“ Andiamo? “ chiese gentilmente Gohan. Junior si ricompose e lo seguì. Una volta tutti e tre sospesi, volarono verso il Palazzo del Supremo. Dende e Mister Popo erano fuori; quest’ultimo, era ad annaffiare qualche pianta intorno al palazzo, mentre il piccolo namecciano stava uscendo dalla propria stanza.
“ Qualcosa non va? “ chiese l’uomo.
 “ Junior Vegeta e Gohan stanno venendo qua. Sento le loro auree..devono aver bisogno dei miei poteri “ disse avvicinandosi al centro della piazzola. Dopo qualche minuto, arrivarono.
 “ Ragazzi, come vi sentite? “ disse precipitandosi verso il trio.
 “ Tranquillo Dende, non siamo irrecuperabili. Però, ci servirebbero comunque i tuoi poteri “ disse Gohan sorridendogli.
“ Avete combattuto davvero..in modo, sorprendente contro quei dannati. “ esclamò il piccolo con espressione convinta.
 “ Sisisi. Ora però, cura le nostre ferite. Sai, solo perché non frigniamo come femminuccie e non ci rotoliamo a terra, non significa che stiamo bene!” ringhiò Vegeta facendo sussultare il namecciano .
“ S-si..hai..hai ragione Vegeta. Da chi inizio? “ chiese guardandoli .
“ Da Ju “
“ Da Gohan “ lo interruppe Junior.
 “ Da..da me? “ chiese girandosi verso il Maestro che annuì sorridendoli .
“ Avanti Dende..” questi annuì e fece sedere il ragazzo per curarlo meglio. Junior e Vegeta si misero a sedere sulle piastrelle della piazzola e osservarono il lavoro del Supremo.
“ Ci tieni proprio a quel moccioso, eh? “ esclamò ad un certo punto il principe, senza distogliere lo sguardo da Dende e Gohan. Junior sorrise.
 “ Vuoi proprio farmi incazzare eh, Vegeta? “ dopo qualche secondo, si lanciarono un’occhiataccia.
 “ Bene, ho finito. Vegeta, vuoi venire te? “ chiese gentilmente Dende. Il Principe si alzò, senza lasciare lo sguardo di sfida al namecciano e indietreggiò dando le spalle al Supremo. Portò due dita davanti agli occhi, stile “ti osservo” e indicò Junior, che fece lo stesso. Gohan e Dende rimasero un po’ perplessi. Il principe si mise a sedere, facendosi curare dal Supremo, chiudendo gli occhi. Gohan si mise di fianco al namecciano, tirando un sospiro di sollievo.
 “ Stai meglio? “ chiese guardandolo.
 “ Si..i poteri di Dende sono davvero fenomenali..” sorrise al namecciano che ricambiò, spostandoli un ciuffo ribelle dalla fronte.
 “ Come ti senti? “ chiese a lavoro finito Dende a Vegeta .
“ Molto meglio “ disse questi rialzandosi e stringendo i pugni.
“ Bene, tocca a me “ esclamò Junior alzandosi e andando verso l’amico. Fece la stessa mossa che aveva fatto prima Vegeta ( facendo ancora una volta rimanere perplessi gli altri due ) e Dende iniziò a curarlo.
 

***

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Capitolo 20
*** 19. I poteri Extra dei guerrieri. ***


Buonasera! Ecco qui il nuovissimo capitolo,siamo un po' in ritardo con i tempi ma per fare un capitolo del genere c'è voluto tempo,ispirazione e una buona sanità mentale °-°
Ringraziamo per le visite e aspettiamo qualche recensione che non farebbe male ):
Ci vediamo al prossimo,buona lettura!

B - G - E.


19. I poteri Extra dei guerrieri.

***


“Beh, questa era tutta la potenza dei super saiyan?”
Sekitan continuava a ripeterlo ,con i suoi soliti urli isterici e demoniaci nel mentre i due mezzi saiyan provavano ad attaccare lui e Kossetu, che schivava perfettamente ogni loro attacco.
La  battaglia procedeva da una buona oretta e nessuno dei due schieramenti sembrava alzare bandiera bianca. Di quel passo, sarebbe durata giorni. Kiliam cercava di escogitare delle strategie mentre attaccava Kossetu con tutta la sua forza corporea, ma sembrava impossibile. Il problema era solo uno : lei e Goten erano scoordinati e fuori allenamento . Per fortuna non abbassavano la guardia , per i guerrieri sarebbe stato troppo facile ridurli in polvere.
Goten parò vari pugni sferrati ad alta velocità da Sekitan per poi riuscire ad allontanarlo con un calcio verso i monti vicini, giusto il tempo per  ascoltare il nuovo “magnifico ed infallibile” piano della Brief.
Infatti, Kiliam gli aveva fatto cenno di avvicinarsi ora che Kossetu si era fermato nuovamente, immobile come un masso sospeso  nell’aria…e non aveva senso attaccarlo, sarebbe riuscito a scansare qualsiasi loro attacco o a “mangiare” la loro energia.
“Spero che sia un piano geniale , Sekitan sarà di nuovo qui a momenti.” Chiese il ragazzo affannando e reggendosi per le ginocchia, di fianco a Kiliam che controllava con lo sguardo Kossetu.
“Ho  capito qual è il nostro problema.”
“…cioè?”
“Indovina, stolto.”
Kiliam guardò Goten con uno sguardo malefico, sembrava che ardesse fuoco da tutti i pori.
Goten sbiancò, gelato dallo sguardo assassino della ragazza.
“Non è colpa mia!” si difese immediatamente il ragazzo, ancora terrorizzato. Kiliam, con un alone di isterismo che si poteva percepire da lontano, afferrò per un orecchio il Son avvicinandolo pericolosamente al suo viso.
“Parlo in generale,idiota !Ascoltami bene, non siamo più abituati a questo genere di combattimento, potremo attaccarli e difenderci a vita da soli…ma dobbiamo unire le forze!” disse a bassa voce nell’orecchio del ragazzo, dolorante dalla stretta troppo forte della Brief. Goten si scansò immediatamente percependo da lontano una sfera di energia di Sekitan e, proprio in quel momento, Kiliam approfittò della schiena piegata del ragazzo  per scansare la sfera e usarlo come trampolino di lancio. Come previsto, riuscì a lanciare un final flash  a pochi secondi di distanza dall’attacco del guerriero, riuscendo a prenderlo in pieno.
“Yeah! Vedi cosa intendevo?” urlò la ragazza euforica ma Goten non sembrava molto contento.
“Mi ha usato come un trampolino, pensi che mi vada bene?!”
“Le tue argomentazioni non sono valide.”
Il ragazzo sbuffò ridacchiando, infondo quella situazione sembrava quasi divertente. Forse era proprio quello che mancava. Il divertimento, la voglia di misurarsi con gli altri e l’ingenuità che avevano da piccoli. Majin bu era sembrato una passeggiata proprio per il fatto che per loro era come un gioco, non c’erano minuti contati e i pensieri disastrosi dei “grandi”. Era buffo pensare che in quel momento in grandi erano loro.
“BASTA,MI SONO STANCATO DI VOI NANEROTTOLI! ORA SI GIOCA SUL SERIO,VAI KOSSETU!” urlò al di sopra dei due Sekitan di nuovo all’attacco, la sua battle suit era mal ridotta ma le sue forze non accennavano ad assopirsi.
Stava creando un enorme sfera di elettricità e non passò molto tempo per scagliarla contro i due.
Fu semplice schivarla con la potenza dei super saiyan ma si resero conto dello sbaglio, siccome sul terreno al di sotto di loro vi era Kossetu, pronto per uno spuntino.
Non ci fu neanche il modo di fermarlo perché il guerriero silenzioso rilasciò la potenza triplicata che invase tutto il terreno circostante, spazzando via i due saiyan e lo stesso Sekitan che fu abile a fermarsi in tempo.
“Ahahaha, sciocchi mocciosetti, è quello che vi meritate.” disse guardandosi intorno mentre la polvere invadeva l’enorme distesa di sabbia.
Quando la visione del terreno sabbioso  si ricreò ,non fu una sorpresa vedere i due ragazzi in piedi, leggermente scossi e con le tute visibilmente ridotte. Ma, nonostante tutto ,erano in piedi.
“Era ovvio. Siete dei super saiyan, deboli ,ma pur sempre dei super saiyan.” Disse Sekitan sarcasticamente, raggiunto da Kossetu ,nella sua solita posizione a braccia conserte. Non esprimeva nessuna emozione e,soprattutto, non sembrava ferito a differenza del compagno. Quei due stavano giocando carte diverse, forse anche i due saiyan dovevano utilizzare le loro abilità migliori.
Goten ridacchiò, asciugandosi il sangue che sgorgava dal lato destro della bocca.
“Questi super saiyan deboli non si arrendano così facilmente.” disse il ragazzo, non facendo caso a ciò che stava facendo Kiliam.
Nonostante tutto,ci volle poco tempo per rendersi conto e realizzare che si stava liberando della battle suit graffiata (ma in ottime condizioni dopo un ora di combattimento). Sekitan e Kossetu  non si pronunciarono, rimasero ad osservare quel momento comico…sicuramente, il dopo non lo sarebbe stato per niente.
“Credo che la principessina ci voglia mostrare del suo meglio.” Aggiunse Sekitan verso il compagno che annuì leggermente, giusto per fargli capire che era vivo.
Goten non riusciva ad esprimersi, anzi , era entrato in uno stato di schock misto al sangue che di lì a poco gli sarebbe sgorgato dalle narici con imminente figuraccia.
“COSA STAI FACENDO??!” urlò,rosso in viso e imbarazzato alla visione del misero reggiseno (se era un reggiseno) a fascia della ragazza. Kiliam non esprimeva nessuna espressione facciale, sembrava seria e pronta all’attacco.
“Quella battle suit mi dava solo fastidio, non aiuta certo la mia velocità. Adesso, si combatte sul serio…e so come far fuori quel tizio muto. Ho scoperto il suo punto debole.” Rispose la ragazza sistemandosi i guanti traforati mentre Goten non riusciva ancora ad emettere nessuna parola con un senso logico.
“ Ma…ma, non eri tu quella imbarazzata stamattina e ora ti spogli tranquillamente?!” chiese il Son isterico, ricordando il fatto della mattinata e della sua maglietta ad asciugare.
“E chi ti dice che ero imbarazzata? Piuttosto, sei tu quello imbarazzato….non hai mai visto delle tette,Son? Non ti preoccupare, so quello che faccio.” rispose Kiliam sicura di se ridendo ironicamente.
Goten irritato come non mai sembrava pronto a rispondere ma Kiliam lo fermò  con la mano. Le sue dita indicavano il numero 3.
“Dammi 3 minuti e potrai dirmi tutte le tette che hai visto in vita tua, io farò finta di crederci. Tre minuti e quel tizio sarà morto. Ok?”
Il Son arrossì nuovamente scostando il suo guardo altrove. Non era possibile che riusciva ad azzittirlo ogni volta. Allo stesso tempo, si fidava delle sue parole…doveva aver trovato veramente il punto debole di Kossetu.
 “Ok,fai come vuoi.” Rispose Goten arrendendosi e  ricevendo un sorriso veloce dalla ragazza. Proprio in quel momento, il ragazzo si rese conto che non era rimasto colpito dal suo gesto “provocatorio” da parte sua, ma dalla sua forza d’animo. Infondo, era proprio il carattere particolare di Kiliam che lo affascinava, riusciva a passare da dei momenti di spavalderia assoluta a dei momenti di insicurezza e di debolezza. Era il suo lato umano che gli piaceva,e doveva lasciarla…libera?
“Sentite piccioncini, vediamo di movimentare la cosa o ci alteriamo sul serio.” Urlò Sekitan, catturando l’attenzione dei due.
“Vediamo chi la spunta allora!” urlò Kiliam partendo di corsa verso Sekitan che si posizionò per difendersi ma scomparve,la sua velocità era aumentata vertiginosamente.
Fu un attimo e la ragazza accerchiò Kossetu che cercò di seguirla con lo sguardo, provando a colpirla con sfere di energia e destri ma sembrava inutile. Per la prima volta, sembrava in difficoltà. Kiliam lo colpì velocemente in pieno stomaco per poi finirlo con un dritto in pieno mento, scaraventandolo in alto.
“Allora è questa la sua vera potenza…mi sembrava strano che foste così deboli!” aggiunse Sekitan attaccando Goten con un calcio ma lo parò con il suo braccio sinistro.
“Devi sapere che Kiliam è la più agile e veloce di tutti noi, solo quando utilizza al meglio la sua capacità riesce a tirar fuori il meglio di se!”
Sekitan sbuffò prendendo per il collo il Son che cercava di divincolarsi.
“Sai cosa mi importa, non mi spaventa. Anzi, non mi spaventate.”
Detto questo lo scaraventò con un  pugno verso il suolo dove il ragazzo rotolò per molto ma riuscì a fermare il nuovo attacco del guerriero, tenendolo per i pugni.
“Non ci importa di spaventarti , siamo qui solamente per difendere ciò che è giusto!” rispose il Son stringendo sempre di più i pugni del guerriero, fulminandolo con lo sguardo. Si rese conto che dal suo occhio destro gli stava uscendo del sangue, la vista si stava facendo sempre più offuscata.
“Ciò che è giusto? Devi sapere che io e te infondo, non siamo poi così diversi.”
Goten sbarrò gli occhi lasciando la presa. Fu un errore dal momento che Sekitan lo stese con una serie di calci e pugni,giusto per immobilizzarlo.
“Noi…noi non siamo simili…” rispose il ragazzo sputando sangue per poi voltare lo sguardo verso Kiliam. Kossetu sembrava mal ridotto, non riusciva a prevenire la velocità della ragazza.
“Sai,anch’io ho un migliore amico più forte di me. Per giunta, con un padre sempre presente. Vedi? Non siamo poi così diversi,feccia.” Rispose il crestone affondando il suo piede nello stomaco del ragazzo, facendogli sputare ancora più sangue.
Lui…stava mentendo. Cosa ne poteva sapere dei suoi rapporti con suo padre o con Trunks? Non poteva permettersi. Il Son si rialzò immediatamente scansandolo e colpendolo in pieno volto con una sfera di energia, facendolo volare verso un masso. Lo raggiunse volando pronto ad attaccarlo di nuovo ma Sekitan, con il volto leggermente ustionato lo fermò,pronto a girargli completamente il braccio.
“Beh,in effetti ci sono delle cose che ci diversificano. Non sono debole come te e non capisco questa storia dei sentimenti, sono inutili.”
Detto questo, gli storse il più possibile il braccio facendolo urlare dal dolore.
Non poteva cedere,Kiliam stava avendo la meglio su l’altro e lui non doveva essere da meno. Non voleva soccombere davanti ai suoi occhi.
“DEVI STARE ZITTO,MI SONO STANCATO!” urlò rilasciando altro sangue e, con tutta la sua forza si girò, per colpire i pieno petto il guerriero. Goten guardò scaraventarsi a terra il guerriero e approfittò del momento per utilizzare l’onda energetica, che lo colpì in pieno anche se provò a contrastarla.
“Tu non hai il diritto di giudicare le vite altrui!” aggiunse il ragazzo volando verso Sekitan, ferito dall’onda energetica ma pur sempre in piedi. Lo afferrò per il colletto ,pronto a colpirlo.
“Lo sai vero, che la tua amichetta …è spacciata?” disse con il poco di voce che gli era rimasto il guerriero poco prima che Goten lo colpisse di nuovo.
“Cosa intendi?!” urlò il ragazzo, sconvolto in viso.
“E’ stata davvero astuta ed intelligente a capire il punto debole di Kossetu…lui riesce a schivare solo colpi precisi, si trova in difficoltà in presenza di colpi di vario genere e ad alta velocità. Si è trovato una bella gatta da pelare, ma sta solo sprecando tempo la principessina. Finché noi abbiamo questo, possiamo ricaricarci a vita!” urlò il guerriero alzando il braccio e facendo vedere il bracciale che portava.
“ Kooseki l’ha costruito apposta per noi guerrieri del secondo combattimento, Suisyoo e gli altri non ne avevano. Grazie a questo gioiellino riusciamo a volare molto più velocemente ,intercettarvi e ricaricarci nei casi estremi. Un po’ come il vostro zenkai power…più ci avviciniamo in punto di morte, più diventiamo potenti.  Se la ragazza ridurrà in fin di vita Kossetu, dovrà vedersela con la sua ira silenziosa.”
Goten strinse di più la presa ma il suo sguardo era perso, mentre il sangue continuava a sgorgargli dall’occhio. La situazione era a zero, come prima…se non di svantaggio.  Non sapeva che fare, doveva fermare la ragazza il prima possibile e rivelarle del bracciale. Dovevano distruggerglielo a tutti i costi.
“KILIAM,DEVI DISTRUGGERE IL SUO BRACCIALE!” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo e Sekitan ne approfittò per liberarsi e scaraventarlo via, seguito da una scia di sangue.
La ragazza si fermò di colpo prima di colpire nuovamente in volto il suo nemico, ormai in fin di vita. Guardò immediatamente il suo braccio sinistro e notò al polso il bracciale. Perché doveva distruggerlo? Che poteri nascodeva? Se Goten gliel’aveva ordinato, doveva farlo.
“E’ L’ORA DI FINIRLA!” urlò ,pronta a scagliare un onda con l’intento di staccargli il braccio completamente ora che Kossetu era indifeso ma Sekitan le balzò addosso fermandola.
“Non te lo permetterò sciocca!” urlò a squarciagola gettandola a terra, ferendole vistosamente il braccio. Perdeva molto sangue, provava un dolore atroce. Un dolore così forte che non poteva trattenere le lacrime.
Sekitan sembrava pronto ad attaccare nuovamente la ragazza ,ma proprio in quel momento Kossetu attivò velocemente il bracciale con le poche forze che gli rimanevano. Il guerriero decise di fermarsi prima di massacrarla, per osservare il riprestino delle forze del compagno, voleva controllare l’effettiva funzionalità del bracciale di Kooseki. In quell’arco di tempo un onda energetica fermò appena in tempo l’attivazione del bracciale, ferendo gravemente le mani e il braccio sinistro di Kossetu . Kiliam ,accasciata per terra e tornata al suo stato normale, si alzò di poco con il suo braccio dolorante . Cercava di tenerlo fermo con la mano, doveva fermare il circolo del sangue. I lunghi capelli, le coprivano il viso invaso dalle lacrime provocate dal dolore…e infondo preferiva così, era tale e quale a suo padre. Non voleva essere ferita nuovamente nell’orgoglio facendosi vedere in quelle condizioni. Un ombra la invase e, quando alzò lo sguardo ,vide Goten di spalle che emanava tutta la sua aura, rivolto verso Sekitan e Kossetu gravemente ferito.
“Avete superato il limite, siete solo degli infami senza un briciolo di dignità. Per voi tutto ciò è solo un gioco, non vi rendete conto che ci andranno di mezzo miliardi di anime innocenti per i vostri stupidi capricci, per colpa delle vostre menti ottuse e comandate da un pazzo. “ disse mantenendo una certa tranquillità che fece scoppiare a ridere il crestone.
“Sei patetico.” Aggiunse Sekitan.
 Goten rispose con un sorriso ma il suo sguardo emanava vendetta.
“Non avete il diritto di far ancora del male, provate di nuovo a toccare le persone a cui noi teniamo e giuro…che vi farò pagare le pene dell’inferno. PROVATE A TOCCARLA DI NUOVO,E VI UCCIDO. AZZARDATEVI A FARLE VERSARE ALTRE LACRIME E SARA’ LA VOSTRA FINE. ” urlò il ragazzo stringendo i pugni e aumentando sempre di più la sua aura, facendo tremare il terreno circostante. Kiliam strinse i pugni mantenendo lo sguardo perplesso su Goten, i suoi occhi erano sbarrati e le lacrime scendevano lente sulle sue guance arrossate. Si sentiva inutile, uno straccio ma il Son la stava proteggendo. Era  da tempo che non provava quella sensazione, la sensazione di essere importante per qualcuno.
“Gra…grazie…” sibillò versando altre lacrime nascoste.
“e…quindi cos’hai risolto? Avrai anche disarmato il mio compagno ma finché resto in vita, sarà solo un inferno per te! Difendila pure, tanto morirete di una morte atroce!” urlò Sekitan sarcasticamente facendo innervosire sempre di più il ragazzo che emanava scosse elettriche.
Kiliam si alzò lentamente da terra, trovando molte difficoltà a causa del braccio. Goten ,ancora in posizione di difesa, la guardò con la coda dell’occhio dietro di se, il suo sguardo era serio. Era diverso dal ragazzo idiota e ingenuo di sempre.
“Non devi sforzarti, ci penso io. Dammi tre minuti.” Rispose il ragazzo ridacchiano, facendo scomparire improvvisamente l’aura d’orata intorno a se ma mantenendo lo stato del super saiyan.
“Io…io posso ancora combattere.” rispose Kiliam e ad ogni parola che pronunciava ,il sangue le sgorgava dalla bocca. Tirò un pollice un su, come per dire che era tutto ok. Ma Goten sapeva che stava male.
“Non puoi combattere in queste condizioni.”
Kiliam aggrottò lo sguardo, delusa e sconfortata. Eppure, per la prima volta, non ebbe da rispondere, da difendere il suo ego e da tirare fuori il suo caratteraccio da bambina viziata. Per la prima volta, accettò la situazione.
“Mi dispiace, non sono più…più forte come una volta. Questa è stata la prova, mi vergogno così tanto di me stessa.”  Rispose poco dopo, mantenendo un sorriso lieve e lo sguardo basso.
“ Non dovresti vergognarti, tutti noi sappiamo il tuo potenziale. Io per primo, dovresti saperlo da tempo!” rispose Goten stringendo il pugno, come per infonderle una buona dose di autostima.
“Da quanto sei forte avvolte mi fai paura, ti ricordo tutte le volte che mi hai picchiato senza motivo!”
Aggiunse Goten sempre convinto.
“Ah, e dovrebbe essere un complimento?... “ rispose la ragazza guardandolo male per poi calmarsi.
“Goten, devi distruggerli!” aggiunse tirando avanti il pugno del suo braccio ferito, mentre il sangue continuava a sgorgare. Il suo sguardo era deciso e il suo sorriso fiducioso.
“Si…si,penso di potercela fare..” rispose il ragazzo, imbarazzato e battendo il pugno della Brief. Era strano, solitamente era lui quello a terra e Kiliam era quella che risolveva la situazione.
“Vi abbiamo lasciato abbastanza tempo per gli addii, mettiamo un punto a questa commedia!!!” urlò Sekitan predendo la rincorsa. Goten si concentrò sul guerriero, fermandolo con tutta la forza che aveva in corpo. Così tanto concentrato che non si rese conto di Kossetu pronto ad attaccare Kiliam. Erano tutti e due feriti gravemente,ma il guerriero silenzioso sembrava carico di rabbia e Kiliam stranamente indifesa. Sapeva che si sarebbe difesa, ma la paura aveva divorato il Son. Non poteva combattere e allo stesso tempo proteggerla.
“No, non può andare così!” urlò Goten scostandosi da Sekitan, facendolo precipitare in lontananza. Scattò velocemente in modo da allontanare anche Kossetu e, in preda al panico, aggrappò Kiliam che non inquadrò la situazione.
“Devo farcela…devo farcela!” urlò dentro di se il ragazzo posizionandosi le due dita della mano destra sulla fronte.
“GOTEN NON LO FARE,SEI UN IDIOTA!” sbraitò Kiliam ma il ragazzo la azzittì stringendola più forte a se nel momento in cui percepì l’aura di Hikari, la prima persona a cui aveva pensato.
“Vediamo di utilizzare i tuoi insegnamenti papà..” pensò guardando in lontananza Sekitan  e Kossetu ripartiti all’attacco. Strinse gli occhi per concentrarsi sull’aura della gemella, facendo sanguinare l’occhio ferito. In un attimo, l’immagine dei due mezzi saiyan scomparve lasciando i guerrieri perplessi, in mezzo al nulla.
 

***

 
Honshu portò le braccia conserte dietro la schiena e lanciò un'occhiata di intesa ai suoi compagni.
 "Caspita… che fortuna. " pensò il Sayan osservando il Saggio.
 "Dunque. Siamo al corrente di tutto ciò che accade nell'Universo. Ciò che quel pazzoide ha creato alle porte dei due Regni, è alquanto preoccupante." iniziò Honshu guardando verso le colline distanti.
 "I poteri del Super Sayan, non hanno avuto alcun effetto su quelle barriere.." sospirò.
 "Ma forse, il nostro metodo, potrebbe cambiare la situazione. "Goku sgranò gli occhi.
 "Forse?!" strinse i pugni rabbioso.
 "Calmati ragazzo, non scaldarti così." esclamò Honshu dandogli le spalle.
"Abbiamo individuato questo problema, poco dopo la sua comparsa." esclama la donna poggiando le mani sui fianchi.
 "Devo ammettere che quel pazzoide di Dottore, ha una gran testa. " sorride pensierosa.
 "Tsk, basta con queste congetture!" ringhiò l'omone facendosi spazio.
 "Loro vogliono distruggere quelle barriere e noi possiamo aiutarli. Quindi dire che è l'ora di spiegarli come."
 I Saggi anuirono.
 "Aprite bene le orecchie. Perché non amo ripetere le cose più volte!"
 I quattro si nascosero dietro Goku, leggermente intimoriti dall'atteggiamento di Kushu.
 "Noi conosciamo i vostri poteri. Ma le onde energetiche non bastano per disfarsi di quelle barriere ." iniziò l'uomo, portando le braccia conserte al petto.
 "Ci vuole anche un briciolo di… interiorità. " aggiunse Rashu.
 " Interiorità..?" esclamarono in coro i quattro.
Honshu annuì.
 "Vedete, voi siete guerrieri. Vi basate molto sulla propria forza fisica e questo è giusto.
"Giustissimo visti i risultati!" aggiunse Kikushu, intenta a scrutare i pettorali del giovane Saiyan che avvampò imbarazzato.
 "..si, ok. Comunque sia, visto e considerato che voi vi basate molto su ciò, ora dovete però capire che non sempre serve la forza. " continuò Honshu. Il piccolo Rashu, si fece spazio tra i Saggi e si schiarì la voce. Goku e i suoi compagni lo guardarono.
 "Ma siamo sicuri che questo qua sia un Saggio?" chiese il Saiyan a Kaioshin sottovoce per non farsi sentire ma il Saggio alzò pericolosamente un sopracciglio, si alzò sulle punte e prese per il collo il Saiyan .
" HAI QUALCOSA CONTRO LE PERSONE BASSE? EH? EH? EH?!" iniziò a gridare stridulo.
 "Avanti Rashu, calmati! " disse Honshu poggiandoli una mano sulla spalla.
 “Pf. Che impertinente questo ragazzo!” si lamentò lasciandolo.
 “Comunque sia, dicevo. Dovete capacitarvi anche del fatto che la Psiche è ciò che vi servirà!” annunciò Rashu stringendo un pugno in alto.
 “E… come possiamo fare, per avere questo potere? “ chiese Goku serio. Honshu sorrise.
 “Noi Saggi, possiamo procurarvi una sorta di breve allenamento, di poche ore viste le vostre capacità, per farvi acquisire questa speciale capacità. “ spiegò Honshu. Goku sorrise.
 “Quindi, dopo questo breve allenamento, potremo distruggere le barriere di Kooseki?!” chiese entusiasta. I Saggi annuirono.
“Dovete solo attendere che questo speciale potere venga trasferito nei vostri corpi e, dopo aver pronunciato una speciale parola, potrete distruggere quelle barriere in men che non si dica.”
 “URCA! CHE BELLO!!” esclamò Goku, mentre il gruppo sorrise.
 “Ma è una notizia bellissima!” esclamò Kaioshin.
 “Avanti, venite con me. Prima incominciamo, prima finiamo.“ annunciò dirigendosi verso un albero infondo alla valle.
 “Eh no. Tu vieni con me! “ disse Kikushu prendendo Goku per un braccio.
 “Con-con voi?” esclamò lui.
 “Ma certo bellissimo, ti farò un lavoretto che Honshu e company se la sognano!!” Goku sospirò, dopotutto… era pur sempre un Saggio anche lei.
Così, si posizionarono: Ub andò con Honshu, Goku con Kikushu e il giovane Kaioshin con Kushu.
I Saggi iniziarono a trasmetterli la psiche necessaria tramite un complesso disegno prodotto sul terreno spoglio. Fecero andare i tre guerrieri al suo interno e si inginocchiarono a terra, concentrandosi per passare il potere. Il sommo Kaioshin, si mise accanto al resto dei Saggi e attese con impazienza , il trasferimento della psiche.

 
***

 
Vegeta si alzò e rimase in piedi vicino al Son, in attesa che anche Junior si rimettesse in sesto.
“ Quei guerrieri, ci hanno ridotto davvero male..” sussurrò Gohan, guardando il suo Maestro. In parte, si
maledì per non essere stato più “crudele” contro Kiiro. Voleva farlo fuori, per tutto ciò che aveva fatto subire al suo compagno. E nonostante questo, aveva pure fermato Vegeta contro Suisyoo, lasciando così fuggire tutti i guerrieri di Kooseki. Il principe diede un’occhiata al ragazzo, che stringeva il tessuto dei pantaloni tra le mani, rabbioso.
 “Vinceremo noi.” disse facendolo voltare
 “C..com”
 “Vinceremo noi. Siamo più forti. Siamo Saiyan. Non vinceranno mai delle stupide marionette contro di noi. Ti è chiaro il concetto? “ Gohan sorrise, apprezzando il sostegno del Saiyan. A modo suo, l’aveva rassicurato.
 “Si. Noi vinceremo. “ ripetè per farsi forza. Un leggero sorriso si fece spazio tra le labbra dei due
“Ecco fatto.. come va?” chiese Dende nel frattempo, finito il lavoro con il compare namecciano.
Junior si alzò, sentendosi leggermente frastornato. Si sistemò i polsi e si guardò il corpo, assicurandosi che tutte le ferite fossero state curate.
"Grazie Dende. " disse con voce gentile al Supremo, che ricambiò il sorriso. Gohan e Vegeta si avvicinarono ai compagni.
 "Stai meglio? " chiese con un tono preoccupato il Son al proprio Maestro.
"Mai stato meglio Gohan. " il ragazzo ricambiò il sorriso, rassicurato.
Il gruppo, tirò un sospiro di sollievo.
" Uhm? " Gohan si voltò di scatto verso una direzione ben definita.
 " Qualcosa non va Gohan? " chiese Dende guardandolo leggermente preoccupato.
" Sento un'aura famigliare… dirigersi verso di noi.." affermò serio.
 "Si… la sento anche io.." esclamò Junior.
I tre, videro la bionda C-18 arrivare con appresso il cane. Ansimante e con sguardo serio.
" MA E' C-18!" gridò Dende. La donna atterrò poco distante dal gruppo. Il cane corse verso Gohan iniziando a farli le feste.
" Cos'è successo? Come mai sei qua? " chiese Junior guardandola serio. Lei si sistemò i capelli, osservando il gruppetto.
Portò le braccia conserte al petto e scrutò tutti con il suo sguardo glaciale solito.
"Com'è andata la battaglia contro i guerrieri? " chiese con il suo tono freddo.
"Avevamo la vittoria in pugno se non foss… " Vegeta venne interrotto da Junior, che gli parò la mano davanti.
Il Sayan lo fulmino con lo sguardo, indispettito.
 "Kooseki ha sicuramente richiamato i suoi allievi, perché mentre stavamo combattendo sono stati come teletrasportati " disse con voce bassa.
La cyborg annuì, mutando d'espressione. Si fece più "umana" e osservò Gohan che stava calmando il cane.
 "E tu invece C-18? Cos'è successo? " chiese il ragazzo guardandola.
" Penso che l'altro gruppo di vermi, se la stia spassando alla grande con Kiliam e Goten.. " disse guardando l'orizzonte.
Vegeta strinse un pugno, senza proferir parola.
" Stanno bene? " chiese Junior. La donna alzò le spalle.
 "Erano ancora vivi, quando me ne sono andata con quel sacco di pelo. "
Gohan abbassò lo sguardo, continuando ad accarezza il pelo lucido del cane.
Junior e Vegeta, guardarono davanti a se, pensierosi. Il Principe, voleva chiedere alla donna le condizioni della figlia.
Ma il suo solito orgoglio…glielo impedì.
Si limitò a far sanguinare una mano, senza batter ciglio.
" Sono…molto forti. Hanno capito subito che ero un cyborg. Hanno un'aura così strana e allo stesso tempo…così, semplice.. " sussurrò la donna. Junior la guardò, inspirando.
" Quel pazzo di Kooseki, è pur sempre un genio. Proprio come il Dottor Gero. Se queste persone usassero la loro immensa intelligenza per scopi più umani, il mondo non avrebbe di questi problemi." disse facendola voltare.
La donna annuì, nervosa.
 "Ma..Goten e Kiliam, in che condizioni sono? Voglio dire…tengono testa a quei bastardi? " chiese il ragazzo avvicinandosi, in pensiero per il fratello e l’amica.
" Che domande ragazzo. Certo che tengono testa a quei dannati! " disse lei ghignando.
 "Sono mezzi Saiyan, dopotutto. " lanciò una piccola occhiata maliziosa a Vegeta, che ghignò.
" Sono sicuro, che hanno però un piccolo problema ..." aggiunse Junior.
I tre lo guardarono perplessi.
 "Che vuoi dire Junior?" chiese Gohan e il namecciano sorrise.
 " Sono i figli di Goku e di Vegeta. Con questo, direi che abbiamo capito.." C-18, Dende e Gohan, si lasciarono sfuggire delle risatine. Vegeta alzò un sopracciglio.
" E con questo che vuoi dire, muso verde?! "
Il namecciano sorrise impacciato.
 " Vuole dire, che sono due testoni e devono collaborare, per sconfiggere quei bastardi! " disse C-18 facendo arrossire lievemente il Principe
" Tsk." si girò, incrociando le braccia al petto.
" Hem..C-18.." sussurrò Dende.
 " Uhm? " la donna guardò il namecciano.
 " Se vuoi, posso darti una rinfrescata, già che ci siamo!"
La bionda annuì e si avvicinò al Supremo facendosi dare una bella scarica di potenziamento puro.
" Sono sicuro che quei due, terranno testa a quel branco di montati!" esclamò Gohan convinto.
 "Si…dobbiamo però stare all'erta. I poteri dei guerrieri di Kooseki..sono inimmaginabili. " aggiunse Junior serio.
Intanto, C-18 stava raggiungendo nuovamente il gruppo.
 "Già ma..Trunks e mia sorella? " chiese Gohan guardandola. La donna scosse la testa.
" Dobbiamo assolutamente trovarli, per capire la loro situazione.." disse il ragazzo stringendo i pugni
Junior gli mise una mano sulla spalla.
 " Tranquillo Gohan. Sta calmo. Noi vinceremo, lo sai. "
 Il Sayan sospirò, dandoli un'occhiata sorridente.
Si avvicinarono al bordo, concentrandosi e liberando la mente per trovare le auree dei due guerrieri.

 
***

 
“Il mare…non male come location.” Disse Aoi guardando dall’alto l’enorme distesa di acqua cristallina minacciata dal colore grigio delle nuvole.
In poco tempo il cielo si era rannuvolato e, prima o poi, la pioggia sarebbe arrivata.
Il  vento pungente del mattino scompigliava i capelli dei guerrieri e animava il silenzio che si era creato.
“Allora bambocci. Vi abbiamo seguiti e abbiamo accettato le vostre condizioni . Intendete rimanere nel silenzio ancora per molto? Vi ricordo che il villaggio non è poi così tanto lontano.” Aggiunse Saikuron indicandolo in lontananza, mantenendo lo sguardo fisso su Trunks, Hikari e Crilin. Non esprimeva nessuna espressione facciale, era serio e pronto per combattere. A differenza del compagno che ridacchiava, per Aoi la situazione era patetica e divertente.
“Il vostro gesto sarebbe solo da vigliacchi.” Rispose Trunks, infastidito dalla spavalderia dei due.
“Da vigliacchi? In guerra tutto è permesso. Cosa vi cambia? Se non verrà distrutto ora, verrà distrutto dopo. Il destino è già scritto.”
Trunks socchiuse gli occhi, come potevano esistere ancora mostri del genere? Dopo 10 anni di pace, era un colpo al cuore dover udire discorsi di quel tipo. Era un colpo al cuore avere un enorme peso sulle spalle.
Una mano gli accarezzò lievemente il braccio, era fredda. Si voltò e vide Hikari, pronta a prendere la parola.
“Il destino può essere sempre riscritto. “
“Da delle fecce come voi? La vedo molto dura.” Rispose Aoi ridendo nuovamente.
Trunks strinse i pugni ma Hikari strinse la sua mano sull’avambraccio del ragazzo.
“Calmati, così fai solo il loro gioco.” Disse a bassa voce la ragazza, carbonizzandoli con lo sguardo.
Il Brief non rispose, si limitò solo ad attendere un'altra ennesima umiliazione.
“Sappiamo benissimo di chi siete figli ma…com’è possibile che non ci spaventate per niente? Kooseki ci ha allarmati ma più che vi guardo e più provo pena per voi. “ aggiunse Saikuron chiudendo gli occhi e con un sorrisetto beffardo dipinto in volto.
“Puoi provare tutta la pena che vuoi. Noi siamo qui per disintegrarvi, non ci interessa cosa pensate!” urlò Crilin facendosi coraggio. La reazione dei guerrieri ,ovviamente, fu una sonora risata.
“Saikuron, hai visto? Ora il terrestre ci vuole fare la predica!” dichiarò ad alta voce Aoi,con la solita risata da pazzo sclerotico.
“Te l’avevamo detto di andartene e lasciarci in pace, nano. Sarai il primo ad andartene.” Aggiunse Saikuron puntando la sua mano aperta verso Crilin.
In un attimo un aura color verde si creò intorno, per formare una sfera dello stesso colore, sfumata con il giallo. La luce da essa emanata lo invadeva e il guerriero la osservava. Alzò lo sguardo rapidamente e lasciò andare la sfera.
Crilin si sentiva immobile, i suoi muscoli non accennavano a nessun movimento e la paura lo stava invadendo. Cosa stava succedendo? Perché non trovava il coraggio e la forza di difendersi? Era come se la terra l’avesse imprigionato.
“CRILIN,SPOSTATI!” urlò il Brief buttandosi davanti a lui, pronto per parare il colpo.
Con un movimento del braccio, scagliò la sfera altrove, verso il mare. Sotto di loro si creò un valico d’acqua creatosi dall’esplosione.
“Trunks,il tuo braccio!” aggiunse poco dopo Hikari facendo notare al ragazzo che il punto dove aveva colpio la sfera era come marcito. Era diventato dello stesso colore della sfera.
Crilin, intanto, continuava a non muoversi e questo lo stava portando ad uno sforzo esasperante per liberarsi.
“Aahaha, vi starete chiedendo cosa vi è successo.”
I tre si girano verso Aoi che aveva parlato, teneva una strana posizione con la mani e sembrava concentrato. Cosa significava?
“PARLATE!” urlò Trunks mentre Hikari cercava di controllare il suo braccio, la pelle del gomito era come insecchita.
“Kooseki ha deciso di munire alcuni di noi di poteri extra. Guerrieri come Suisyoo o Sekitan erano già all’altezza delle sue aspettative, mentre guerrieri come noi, estranei al combattimento poco prima dei suoi esperimenti, eravamo più deboli. Avevamo bisogno di un incentiva in più.” Disse Saikuron mentre dalla sua mano fuoriusciva del fumo verde, ciò che era rimasto della sfera.
“Poteri…extra?” sibillò Hikari, attendendo una risposta.
“Il mio potere è di controllare i corpi con la mente. Sono riuscito ad impossessarmi dell’infimo terrestre in pochissimo tempo, è stato anche fin troppo facile.” Disse Aoi spostando le sue mani e liberando automaticamente Crilin che cadde a terra, soccorso da Hikari.
“Crilin, come stai?!” chiese la ragazza preoccupata, sentendo che l’uomo aveva tutti i muscoli scarni.
“Mi sento come se fossi stato schiacciato da un trattore,dannazione…” rispose cercando di alzarsi ma il dolore glielo impediva.
“Io, invece, posso creare sfere di energia velenose. Basta anche solo sfiorarle e sarete infettati dal mio veleno. Come è successo a te, principino.” Aggiunse Saikuron indicando il braccio di Trunks che stava mutando di colore.
“Non ho paura dei vostri giochetti! Posso combattere benissimo anche senza un braccio!” urlò il Brief adirato e pronto per nuovo attacco.
“Beh, staremo a vedere. Nel giro di poco tempo si impossesserà di tutto il tuo corpo. Vedremo quanto sarai forte per contrastarlo.” Aggiunse il guerriero dai capelli rossi.
“Mi sono stancato dei vostri trucchi, mi sono stancato dei vostri marchingegni salva vita! Senza quel bracciale e i vostri poteri extra non siete niente, NON VALETE NIENTE. NOI VI DISTRUGGEREMO!” urlò Trunks liberando tutta la sua furia, lanciandosi a capofitto verso Saikuron che lo accolse con il solito sorriso meschino. Parò il suo pugno e tutta la sequenza che ne segui.
Hikari osservò il giovane, preoccupata. Trunks sfoderò molti pugni verso Saikuron che sembrava non avere particolare difficoltà nel pararli.
 Wow, sei bravo a scalciare Saiyan!" esclamò beffardo mentre il glicine era ormai al limite della sopportazione. Mentre il guerriero rideva, Trunks perse quella poca lucidità e si trasformò in Super Sayan abbagliandolo.
Saikuron indietreggiò, infastidito dalla luce, venendo sorpreso da un potente calcio del giovane. Finì contro una rupe.
" Non sottovalutateci. " esclamò avvicinandosi a passi lenti.
Il guerriero si alzò, asciugandosi il mento lievemente macchiato di sangue e guardò il Sayan con odio.
 "Tsk. Non sarà certo il tuo sguardo da falso killer a farci intimorire. Preparati Sayan. AOI, AVANTI!" gridò al compagno. I due partirono in volo verso il gruppo.
Saikuron riprese la sua scazzottata con Trunks, mentre Aoi si diresse verso Crilin e Hikari.
Trunks lanciò un'occhiata verso i compagni, ma venne lanciato dal guerriero a pochi metri di distanza.
 "SONO IO IL TUO AVVERSARIO!" ringhiò.
Aoi intanto, lanciò una potente onda verso i due. Trunks si rialzò.
 "HIKARI!!!!! CRILIN!" gridò tenendosi il braccio consumato.
Aoi sentiva il braccio come bloccato e, dopo che la luce tornò normale, notò la ragazzina trasformata in Super Sayan che gli stringeva il polso.
Trunks tirò un sospiro di sollievo.
 "MALEDETTA!" gridò Aoi. Lei lo spinse lontano lanciandoli un'onda. Prese poi Crilin sotto braccio e lo portò vicino ad una rientranza nella roccia.
 "Finché non ti sarai ripreso, resta qui!" disse sorridendogli, cercando di calmarlo. Crilin annuì, ma sembrava disperato.
 "Mi spiace di essere un peso… " disse lui. Hikari sorrise, poteva intuire cosa provava.
“Non lo sei Crilin,fidati. Ora è meglio occuparci di questi sbruffoni…”disse poi, lasciando l’uomo inerme e tornando da Aoi in volo.
I due Saiyan, affrontarono a testa alta i guerrieri per una buona mezz’oretta. Hikari faceva fatica, specialmente a causa della psiche creata da Aoi. Trunks invece, sentiva l'effetto del veleno entrargli in circolo.
"Devo ammettere che siete bravi, Saiyan… " esclamò Saikuron ansimando.
Trunks ansimava maggiormente, cercando di non perdere il controllo. Hikari invece, aveva subito svariati colpi da Aoi ma riusciva a reggersi in piedi.
Il potere del guerriero, richiedeva molta concentrazione. E la ragazza, non gli dava tregua.
Aoi iniziò a irritarsi e sparò una sorta di cerchio luminoso intorno alla vita della Sayan.
"MALEDETTO!" gridò cercando di liberarsi.
 "Non vincerete, scimmioni!" esclamò il guerriero sorridendo sadico.
Ma il suo attacco, venne cessato dal cerchio magico di Crilin. Aoi si voltò verso la direzione di quell'attacco e lo guardò in cagnesco.
 "Non sono un Saiyan, ma non abbandonerò i miei amici!" gridò Crilin con le poche forze che aveva in corpo.
Aoi ghignò e osservò i due mettersi vicini per poi iniziare a lanciarli onde.
Trunks e Saikuron, avevano ripreso a fronteggiarsi; entrambi combattevano con la stessa potenza.
Il Saiyan lo afferrò per le mani e Saikuron fece altrettanto. Si guardarono furenti nelle palle degli occhi, ringhiando come bestie.
"Voi non vincerete mai. Siete soltanto dei burattini nelle mani di un pazzoide. Io, mio padre e tutti i nostri amici, vi spediremo all'altro mondo così velocemente che non ve ne accorgerete nemmeno " sibilò Trunks intensificando l'aura.
"Non dovresti avere nemmeno il diritto di parlare, mezzo sangue. Ve lo faremo vedere noi l'altro mondo, ma in un modo così doloroso che rimpiangerete la vita precedente! " ringhiò Saikuron aumentando anch'egli l'aura.
Erano alla pari. Non c'erano dubbi.
Intanto  Hikari, aiutata da Crilin, stava tentando di mettere in difficoltà il guerriero.
Crilin iniziò a lanciarle onde sconnesse, facendolo confondere.
Hikari, partì verso il guerriero pronta per lanciare una delle sue, quando improvvisamente si bloccò a mezz'aria.
Percepì in lontananza delle auree e sembravano stanche, affrante. Cercò di concentrarsi sempre di più per capire di chi fossero, erano familiari. Sobbalzò nello scoprire che erano di Kiliam e Goten, a pochissimi Km dal villaggio.
Trunks si voltò immediatamente verso Hikari nell’attimo di attendere l’ennesimo colpo da parte di Saikuron. Anche lui aveva sentito l’aura dei loro fratelli e non sapeva se era un segnale positivo o negativo. Non era possibile rintracciare le auree dei guerrieri grazie a quei maledetti bracciali e in più i due sembravano al limite delle forze. Forse….si erano teletrasportati.
Hikari colpì Aoi con varie serie di calci, mentre rifletteva su ciò che poteva essere successo.
“Ragazzi, spero che voi stiate bene…qui, avremo ancora molto da fare!” pensò ricevendo un pugno in pieno viso da parte di Aoi.
La speranza doveva essere l’ultima a morire.

***

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 21
*** 20. I Rinforzi dei guerrieri Z. ***


Buona Domenica! Siamo arrivate al capitolo 20,quale miracolo....e continueremo a persistere ancora per molto ;D Che dire,finalmente in questo capitolo uno dei carissimi guerrieri di Kooseki ci lascerà (finalmente,no?xD)....non ci dispiace per niente. Bene, ringraziamo per le visite e attendiamo qualche recensione c.c
Alla prossima!

B - G - E.

20. I rinforzi dei guerrieri Z.

***



Sekitan e Kossetu si fermarono all’istante appena realizzarono che le loro “prede” erano appena scomparse dalla circolazione, gravemente ferite…e quindi, in ottime condizioni per essere uccise definitivamente.
“Non è…non è possibile…!” ripeteva Sekitan,  nella sua mente, in continuazione.
“Bene…allora giocate sporco luridi mocciosi…” annunciò poi guardando Kossetu che cercava di curarsi le braccia ferite.
“Vi troveremo…e ve la faremo pagare per tutto questo. NON SCAPPERETE ANCORA PER MOLTO!!!” urlò infine al cielo, furioso e assetato di vendetta.
Intanto , nella zona orientale del paese i due mezzi saiyan erano precitati bruscamente in una zona non molto distante dal villaggio. Purtroppo il Son non aveva perfezionato “l’atterraggio” e i due si ritrovarono a rotolare giù per dei massi. Insomma, cose che un essere umano normale sarebbe morto sul colpo. La prima a fermarsi fu Kiliam, sbattendo il suo viso contro il terreno sabbioso, erano nei pressi del mare . La prima sensazione della ragazza fu un misto di vergogna, frustrazione, depressione e un pizzico di isterismo. Si alzò velocemente, nonostante il suo braccio dolorante, e corse verso Goten portandosi dietro una scia di sabbia marittima. Il ragazzo si alzò lentamente, scossando la tuta ormai a brandelli. Si voltò con aria stanca e, con l’unico occhio sano, vide Kiliam prendere la rincorsa e tirargli in pieno viso un destro di tutto rispetto. Il resto fu solo tanta luce bianca cosparsa da puntini rossi e neri e un fiume di sangue che iniziò ad uscire dalle sue narici, oltre al suo intero corpo che volò parecchi metri indietro.
“SEI UN IDIOTA,PERCHE’ L’HAI FATTO? LI AVEVI IN PUGNO!” urlò la Brief aspettando che il ragazzo si alzasse. Goten si rialzò senza proferire parola, asciugandosi il naso e guardando la ragazza nel pieno di una crisi isterica. Come darle torto, poteva eliminare Kossetu con poco niente dal momento che era senza bracciale…eppure aveva reagito in modo diverso. Non sapeva  nemmeno lui il perché, eppure dentro di se qualcuno glielo avevo imposto di farlo. Kiliam continuava a dimenarsi ,continuando a tenere stretto il suo  braccio ferito, ma Goten non riusciva ad offendersi. Rimaneva solo ad osservarla, mentre i suoi capelli arruffati sembravano indomabili e doveva spostarseli per attirare l’attenzione sul suo viso rabbioso e i suoi occhi che l’avrebbero disintegrato seduta stante. Lei gli aveva dato tutta la sua fiducia, e lui cosa aveva fatto? L’aveva salvata. Per un attimo aveva avuto paura che potesse…morire.
“ Ora ci staranno cercando e si vendicheranno, lo sai  vero? Ci uccideranno, non siamo alla loro altezza!” disse la ragazza disperata e con un espressione da cane bastonato si guardò intorno, impaurita dal fatto che non potevano avvertire le loro auree.
Goten sbuffò, ma quanto parlava? Senza esitare la prese per il braccio sano, portandola verso di se e azzittendola del tutto. La strinse, così fortemente che poteva soffocarla. L’abbracciò, rendendola immune e così piccola rispetto a lui. I muscoli di Kiliam si rilassarono e le sue guance diventarono color porpora. Da quanto tempo non riceveva un suo abbraccio? Non ricordava così tanti centimetri di differenza e le sue braccia così muscolose. Nella sua mente realizzò che era passato davvero troppo tempo, si accorse che quel piccolo gesto le era mancato. Infondo, era ciò che aveva sempre preferito della loro amicizia…già. Sembrava passato un secolo.
Sentiva il viso del ragazzo solleticare i suoi capelli e tutto il suo calore corporeo.
Sembrava che stesse tremando.
“Ho avuto paura, Kiliam.” disse il ragazzo con voce vibrante, diversa dal solito. La strinse ancora di più, la ragazza poteva sentire il battito accelerato del Son.
“Ho avuto paura di perderti, non puoi neanche immaginarlo. Forza dimmelo - Son sei un idiota!-, non aspetto altro. ” aggiunse poco dopo, facendole il verso e mantenendo uno sguardo vuoto. I suoi occhi erano lucidi, era imbarazzato. Kiliam, sorridendo, ricambiò immediatamente l’abbracciò, stringendolo con tutta la forza che le rimaneva in corpo. Non le importava se il suo braccio stava sanguinando.
“Scusami per il pugno, sono stata la solita stupida. Scusami davvero…” disse la ragazza e sembrava sincera. Goten tirò su con il naso sentendo altro sangue che gli colava ma sorrise. Nessuno dei due si azzardava a lasciarsi andare, quell’abbraccio sembrava durare un eternità.
“Ti scuso, sono abituato.” Rispose il Son mentre la ragazza si discostò per guardarlo meglio in viso. In effetti, era conciato maluccio. Tra naso e occhio, non sapeva cosa le faceva più ridere.
“Comunque, grazie per tutto quello che hai fatto per me. Sei stato coraggioso.” Disse la mora, sorridendogli con uno dei suoi migliori sorrisi. Il Son, sempre più imbarazzato, accennò un si con la testa. Dentro di se stava scoppiando e ciò stava rovinando tutta la sua riputazione da Don Giovanni incallito. Con una ragazza non aveva mai avuto il coraggio di arrossire e, soprattutto, di starsene così impalato. Per un sorriso, per giunta. Si sentiva tanto Gohan e questo non andava affatto bene. Ricordava quanto era rammollito in presenza di Videl e di quanto loro bambini lo prendevano in giro.
“Anche se, rimani un idiota comunque.” Aggiunse avvicinandosi.
Il peggio arrivò quando la ragazza si sporse per asciugarli il sangue che gli colava dall’occhio e poi, con un sorrisetto sarcastico, lo baciò poco al di sotto dell’occhio.  Il ragazzo si sentì ribollire all’interno e rimase con una faccia da pesce lesso. Adesso si che assomigliava terribilmente a quello sfigato di Gohan.
“Hey, mi ricordi mia madre e non è una bella cosa!” disse cercando di riconquistare la sua posizione da duro.
“Si,certo. Comunque ti passerà,fidati di me!“ disse Kiliam tirando su il pugno, come per incitarlo.
“Perché dovrei fidarmi? Sei malvagia!” rispose Goten ticchettandola con due dita sulla fronte.
“Tzk, lo so bene. Forza mio prode, in marcia, dobbiamo raggiungere Hikari e mio fratello!” annunciò poi la Brief con posizione fiera.
“Hikari…aspetta, come..?”
“Era ovvio che la prima persona a cui avevi pensato era lei. E poi, sento la sua aura e quella di Trunks. Ah, già, la prossima volta vedi di perfezionare quell’accidenti di teletrasporto. Goku potrebbe ridere di te! “ rispose la ragazza con nonchalance. Goten annuì, in effetti aveva ragione. Si avviarono per la lunga distesa di sabbia, a piedi. Non avevano abbastanza forze per volare e in più era da tanto che non ricordavano com’era una passeggiata. Parlarono del più e del meno, di piani di fuga da quei pazzi, di cosa stessero facendo tutti i loro parenti ed amici…e più che si avvicinavano e più intuivano che la situazione in quel luogo era drammatica. Raggiunsero il villaggio e rimasero esterrefatti davanti a le case distrutte e tutte le persone nascoste dietro le mura e disperate. Si avvicinarono e, neanche il tempo di superare il cartello di benvenuti e tutti si girarono,attirati dagli ospiti.
“E VOI CHI SIETE?!” urlò Tanec, uscendo velocemente dalla sua casa ormai distrutta, impettito e vestito con una tuta “d’emergenza”.
Tutti si avvicinarono e i due mezzi saiyan si sentirono leggermente osservati.
“Chi è questo baffone?” chiese Goten verso Kiliam.
“Ah non lo so, devo sapere tutto io?”
“No sai, in regola…”
Kiliam decise di rispondere, con qualche colpo di tosse.
 “Noi siam…”
“GUERRIERI DI KOOSEKI,SIETE GUERRIERI DI KOOSEKI! UCCIDETELI!” urlò l’uomo dai baffi rossi indicando i suoi più affidati collaboratori che presero la rincorsa ma  davanti a due mezzisaiyan si parò un ragazzino.  Anche lui era rosso, una coincidenza?
“Aspettate!” urlò verso i cittadini che si fermarono di colpo.
“Kayden, cosa stai facendo?!” chiese alzando la voce Kaori, facendosi spazio tra il gruppo.
Il ragazzino si girò verso i due e li osservò attentamente, con sguardo attento e vigile. Posizionò il suo sguardo su Kiliam che lo guardava alterata, si chiedeva cosa aveva così tanto da guardare quel marmocchio. Dopo pochissimi secondi sul volto del ragazzino si dipinse un enorme sorriso, i suoi occhi iniziarono a luccicare e il suo viso assunse il colore di un pomodoro, forse dall’emozione?
“Tu sei Kiliam-san!” urlò indicandola. Kiliam si ritirò, impaurita mentre Goten lo fulminò con lo sguardo.
“Come fai a...conoscermi?” chiese la ragazza mentre l’intera popolazione sembrava invasa da una nuvola grigia della disperazione/ vergogna.
“Ho conosciuto tuo fratello, Crilin-san e Hikari-san,la figlia di Son Goku!” disse continuando a guardarla mentre Goten fu costretto a sputare il nulla.
“Oh bene eh eh, dove sono in questo momento? Sai, raduni di famiglia dell’ultimo momento! “ chiese Goten ridendo quasi scleroticamente. Il ragazzino, ovviamente, non gli rispose. Era troppo preso ad idolatrare Kiliam.
“Qual è il tuo colore preferito? E il tuo animale? Ah si, poi voglio sapere se anche tu puoi mandare a fuoco gli alberi, tuo fratello l’ha fatto ed è stato fantastico! Me lo insegnerai vero?” continuava a chiedere e la povera Brief non sapeva come rispondere.
Goten stava per andare su tutte le furie.
“Ma siete feriti!” disse Sayrei emergendo dal gruppo e notando come i due perdessero sangue continuando a parlare tranquillamente. Non erano umani.
“Dovremo portarvi dalle nostre donne, sapranno curarvi…” disse Sumire controllando il braccio di Kiliam.
“Beh,se non siamo di disturbo…”
Tutta la popolazione seguiva con lo sguardo i due che avanzavano scortati da Sumire e Sayrei, seguiti a ruota da Kayden e, di conseguenza, da Kaori.
Tanec non riusciva a sopportare quella situazione, gli ennesimi “eroi dal nulla” che, in pochissime ore, erano riusciti a distogliere l’attenzione su se stesso, l’indiscutibile capo villaggio! E per giunta….erano dei ragazzini. Piccoli mocciosi come i suoi nipoti e quell’arrogante di Natsu. Doveva aspettarselo che, un giorno, dei mocciosetti avrebbero voluto prendere il suo “posto”.
Purtroppo non poteva scatenare nessun putiferio, vedeva che tutti gli abitanti sembravano affascinati, incuriositi e fiduciosi di questi eroi. L’uomo dai baffi rossi sbuffò e superò i suoi due alleati per condurre i due mezzi saiyan.
“Possiamo chiedervi dove si trovano i nostri amici?” chiese Goten verso Sumire che si trovava accanto a lui.
“Beh…stamattina ci hanno difesi da un attacco…” rispose l’uomo attirando anche l’attenzione di Kiliam.
“Due guerrieri di Kooseki hanno attaccato, sono stati a parlare sospesi in aria per parecchio tempo… e poi, si sono diretti verso il mare.” Aggiunse Sayrei guardando verso la direzione del citato mare.
Kiliam guardò immediatamente il Son, sembravano sorpresi tutti e due.
“Eppure, le auree dei guerrieri non le abbiamo percepite, com’è possibile?” chiese la ragazza tra se e se, incuriosendo sempre di più i due uomini e Kayden.
“Auree?  Cosa sono?” chiese il ragazzino ricevendo una fulminata dalla sorella, non era il momento adatto.
“Sono il potenziale combattivo che c’è in ognuno di noi, è la nostra parte più personale. Per un combattente è importante intensificarla.” Rispose Kiliam tranquillamente, non conosceva per niente quel ragazzino ma infondo le stava simpatico.
“E’ vero….dannazione! Hanno i bracciali, ti ricordi? Sekitan aveva fatto un mezzo discorso sulle potenzialità del bracciale, riesce a nascondere l’aura! Ecco perché non riusciamo a rintracciarli!” rispose all’improvviso Goten, sembrava terrorizzato.
 Kiliam esitò prima di rispondere.
“Sono io il genio della coppia, vorrei ricordartelo.”
Il Son, in pochi minuti, aveva perso tutti i pensieri intelligenti per soffermarsi sulla parola “coppia”.
“Comunque hai ragione…e non so cosa fare. Non siamo in grado di andare ad aiutarli, possiamo solo basarci sulle loro auree e seguirli da lontano. Speriamo in bene…” aggiunse la ragazza quando raggiunsero un tendone realizzato per i feriti di quella mattina.
“Sentite, se volete delle cure mediche questo è l’unico posto, non voglio sentire lamentele, sconosciuti!” disse Tanec con tono austero , scostando la tenda per farli entrare.
“Noi non ci lamentiamo.” Rispose Goten guardandolo male, ricevendo una gomitata dalla Brief che manteneva un sorriso a trentadue denti.
All’interno del tendone vi erano letti occupati e non, alcuni sembravano gravemente feriti. Kiliam, davanti a quella visione, iniziò a cercare un qualcosa nella tasca della gonna.
“Bene. Se volete riposarvi ci sono dei letti a disposizione, per qualunque problema chiamateci e tra non molto arriverà il medico per controllarvi. Ah poi…”
“No, non ce n’è bisogno. Queste sono ferite da poco, ci basteranno delle ore di riposo…e poi abbiamo la medicina perfetta, potrete usarla anche per tutti loro.” Disse facendo l’occhiolino e indicando i martoriati sui lettini, peccato che aveva sconvolto un po’ tutti.
“La medicina perfetta?” chiese Kayden con una espressione interrogativa e Kiliam sorrise nell’estrarre dalla tasca un sacchettino. Goten intuì immediatamente cosa vi era all’interno mentre gli altri non realizzavano.  Lo aprì e fece uscire dal suo interno un fagiolo verde…si, era proprio un fagiolo.
“Son, tieni, te lo meriti.” Disse la mora lanciando con il pollice uno dei fagioli che il ragazzo prese prontamente.
“E…fanno bene?” chiese Sayrei interessato a quel fatto anomalo mentre Goten sgranocchiava il suo senzu.
“Si, fanno benissimo, si chiamano senzu!” rispose poi a bocca piena.
Kiliam ne estrasse uno anche per se e lo digerì dopo non molto tempo. Lo stupore si creò su i volti dei presenti non appena i due assunsero un aspetto più sano e le ferite non rilasciavano nessuna goccia di sangue.
“Ma è stregoneria!” disse Tanec, viola in volto e con il solito tono arrogante.
“Sarà, ma può guarire chiunque! O almeno, può farli stare meglio!” rispose Kiliam passando i fagioli alle donne che si occupavano delle cure dei feriti. In poco tempo si ripresero e tutti sembravano riconoscenti verso i due mezzi saiyan….ovviamente a Tanec tutto ciò non piaceva affatto.
Dopo una buona mezz’oretta, i due ragazzi erano rimasti a riposare sui lettini a loro disposizione fino a quando Kayden subentrò con la solita audacia.
“Avete fame? Possiamo portarvi delle ottime cosce di dinosauro!” chiese verso Goten che era seduto sopra il lettino a destra.
“Cibo? Si si, assolutamente si! Tante porzioni mi raccomando, noi mangiamo parecchio per mantenerci in forma! Kiliam, vuoi mangiare?” chiese improvvisamente il moro verso la ragazza che, nel lettino alla sinistra era distesa e girata di spalle.
“No, non mi va….” Disse lasciando di stucco il giovane Son. Era strano che rifiutasse di mangiare, non era nella loro indole di saiyan rifiutare il cibo.
“Kiliam-san ma…”
“Portalo comunque, non preoccuparti.” Disse Goten verso il rosso, visibilmente rattristato ed imbarazato.
“Ok…” aggiunse, prima di uscire dalla tenda.
Goten si voltò verso la ragazza ma non aveva né la voglia né le forze per sapere cosa aveva, si limitò a distendersi e a riflettere.
La ragazza, intanto, con sguardo serio e fisso contro il muro ripensava al combattimento di poche ore prima e a ciò che stava accadendo in quel momento, pensava ai suoi amici, a sua madre, alla piccola Bra, ad Hikari, a suo fratello…e a suo padre. Tutto ciò, le creava una sensazione di disagio, un enorme fitta allo stomaco. Si era dimostrata debole, non era riuscita a competere come una volta e se non fosse stato per Goten, forse….sarebbe finita anche peggio. E pensare che fino a due giorni prima aveva deciso di stare in coppia con lui per il fatto che era nettamente superiore…ma a chi voleva darla a  bere, si era dimostrata debole. Ed oltre ad essere debole, era anche stronza. Una delusione vivente per tutti e ora che Sekitan e Kossetu li stava cercando, non avrebbe risolto niente. Strinse la coperta sotto di se, trattenendo le lacrime causate dalla rabbia.
“Papà…mi dispiace, non cambierò mai.” Pensò, per poi addormentarsi all’istante.

 
***

 
C-18 e Vegeta, osservavano le nuvole scorrere velocemente nel chiaro cielo, mosse dal vento che si stava alzando.
" Speriamo in bene.." mormorò Dende accarezzandosi il collo. Dopo poco, Yamcha, Tenshing e Rif atterrarono sulla piazzola del Palazzo. I guerrieri si voltarono verso i compagni.
 "Ragazzi, che ci fate qua? " chiese Gohan osservandoli. I tre si avvicinarono.
 "La situazione peggiora di minuto in minuto…persino noi, siamo all'erta."
 Vegeta sbuffò.
 "Ma bravi, una brillante intuizione direi!"
Yamcha strinse un pugno.
 "Evita queste battutine, Vegeta!" il principe lo guardò in cagnesco.
 "NON DARMI ORDINI, PLEBEO!" ringhiò. Yamcha si avvicinò, finendogli davanti.
 "Osi anche sfidarmi?!" Vegeta lo minacciò con una piccola onda, ma Junior gli afferrò il polso fulminandolo con il suo solito sguardo severo.
 "Trattieniti, Saiyan. Non è ne il momento, ne il luogo. Ti ricordo che sei al Palazzo del Supremo. Abbi un minimo di rispetto. "
 Il principe sbuffò e incrociò le braccia al petto. Tenhsing posò una mano sulla spalla dell'uomo.
 "Dai Yamcha. Non incominciate. Dobbiamo conservare le forze. " Yamcha annuì sospirando.
 "Comunque sia, vi abbiamo portato dei fagioli di Balzar. " esclamò il tre occhi, porgendo un piccolo sacchetto a Gohan, il quale sorrise cordiale al gesto.
 "Grazie ragazzi! "
C-18 si avvicinò ai due.
 " Avete idea di quanto sia grave la situazione? Di quanto, siano potenti quei mostri? " chiese improvvisamente con tono quasi da rimprovero ai due.
 "C-come? " esclamò Yamcha sorpreso. Lei poggiò le mani sui fianchi.
 "Se fossi in voi, tornerei a casa. " sintetizzò facendoli sgranare gli occhi.
 "Usate il cervello, insomma! Non siete stati in grado di sconfiggere alcun nemico, da dopo Freezer. Non siete più all'altezza dei nemici che bazzicolano questo pianeta. " I due strinsero i pugni, abbassando i volti. C-18 aveva ragione. Aveva, maledettamente ragione. Da anni ormai, non erano più capaci di difendere la Terra a causa dei nemici sempre più potenti. I Saiyan, erano nettamente più forti di loro e questo fatto era plausibile. Vegeta ghignò divertito. Gohan continuava ad osservarli, quasi dispiaciuto.
 "Non ha tutti i torti. Un vero guerriero, conosce anche i propri limiti. " disse Junior serioso, portando le braccia conserte al petto. Gohan sussultò, notando il muso del cane strusciarsi sulla sua mano quasi tristemente. L'animale mugugliò con fare triste e il ragazzo sorrise abbassandosi.
" Che c'è piccolo? Vuoi dirmi qualcosa? " il cane scodinzolò e si diresse verso il bordo del Palazzo. Gohan lo seguì. Si fermò e ululò verso una precisa direzione.
"Ma cosa..? " il ragazzo lo guardò senza capire.
"C'è proprio affezionato.." esclamò C-18 avvicinandosi ai due. Gohan la guardò, senza capire.
 "Sta ululando verso il luogo dove sono Goten e Kiliam. " spiegò.
 " Ah..capisco.." disse il ragazzo. Probabilmente, il cane era in pensiero per i ragazzi. Gohan strinse un pugno, ripensando al fratello e all’amica.
" Non possiamo starcene qui con le mani in mano. Ormai siamo tornati in salute no? " disse girandosi verso il gruppo.
" Dobbiamo andare a combattere contro quei guerrieri!" Junior e Vegeta sorrisero, guardandosi. Il namecciano si avvicinò, andando di fianco al ragazzo.
 "E così, vuoi entrare in scena, eh Gohan? " ghignò facendo sorridere il moro; dopotutto, non era certo il tipo da frasi del genere. Junior spostò poi lo sguardo davanti a se.
 "Facciamo vedere a quei montati, cosa significa sfidare le forze speciali della Terra. "
Vegeta si avvicinò al bordo.
 "Mi prudono le mani ragazzi. Se volete farle tacere, vi consiglio di schiodare quei piedacci da qua e volare verso quei topi di fogna. " I tre annuirono. Junior si voltò verso Dende.
 "Noi andiamo " il piccolo sorrise.
 "Buona fortuna ragazzi " Yamcha e Tenshing guardarono il gruppo.
 "Fateli fuori. " disse serioso Tenshing.
 "Contaci! " ghignò Gohan. I quattro, partirono in volo verso la zona dove si stava svolgendo il combattimento tra Trunks e Hikari contro i guerrieri. Intanto, Hikari e Trunks tenevano testa ai due guerrieri sotto gli occhi ormai non più tanto sorpresi di Crilin.  Arrivarono vicino alla zona dove si stava svolgendo il combattimento, senza intervenire subito. Gohan osservò i due ragazzi tener testa ai guerrieri, da dietro una grossa palma.
 "DANNAZIONE!" ringhiò Aoi, scagliato verso una rupe. Hikari ansimava, a mezz'aria. Osservando ogni tanto Trunks.
 "Trunks..vinceremo.." pensava per farsi forza. Ma, nonostante la battaglia sembrava impari, le forze erano sempre meno.
"Siete dei ficcanaso, ma adesso vi sistemeremo noi! " sussurrò Saikuron in un ringhio pauroso all'orecchio del glicine. Appena alzò il braccio in aria per tirargli un pugno in pieno volto, un'onda lo scagliò contro Aoi, che si stava rialzando. Hikari volò accanto al ragazzo ed entrambi volsero lo sguardo verso il gruppetto in avvicinamento. Un largo sorriso, risplendeva sui volti dei due.
 "Ragazzi, state bene!" dissero all'unisono. Gohan abbassò il braccio e si diresse verso i due. Si chinò sull'amico, poggiandogli una mano sulla spalla.
 "Avete bisogno di una mano? " i due sorrisero. Hikari voleva gettarsi tra le braccia del fratello, ma sapeva che la situazione non era proprio, adatta. Così, si limitò a scacciare quel pensiero e sorrise.
 "E' bello vedervi .." disse facendo voltare il fratello che le sorrise quasi commosso. I tre rimasti leggermente indietro; osservarono i due guerrieri nuovamente in piedi.
" A dopo i convenevoli. Ora dobbiamo pensare ad altro. " esclamò freddamente C-18 mettendosi in posizione d'attacco. Aoi e Saikuron, si alzarono in volo andando sopra al gruppo.
 "Quello è il Principe Vegeta… " disse il blu al compagno.
 "Ci sarà da divertirsi! " affermò il rosso. Senza dire altro, i due si scagliarono contro Vegeta, che lasciò il gruppo andando verso uno scoglio lontano.
"Maledizione, hanno preso di mira Vegeta!" ringhiò Junior.
 " Gohan, C-18, date i fagioli di Balzar a Hikari e Trunks. Io intanto vado ad aiutarlo. " disse sfrecciando verso la direzione presa dai tre. Intanto, Vegeta parava tutte le onde e attacchi vari lanciati con violenza dai due guerrieri.
 "Hanno qualcosa di diverso dai precedenti guerrieri. Ma non sono un granché… " pensò, per poi ghignare . I due scagliarono un'ultimo attacco, per poi staccarsi e guardarlo irritati.
"Che hai da ridere, Sayan?!" disse Saikuron irritato.
 " Tsk, valutavo solo la vostra incompetenza. Non siete altro che scartoffie. " disse provocatore posizionandosi a poca distanza.
 "Ma vi confesso, che non vi farò fuori subito. Voglio gustarmi questa battaglia. " allungò il braccio, posando una mano semiaperta davanti a se.
 "E non mi trasformerò subito in Super Sayan, per dimostrarvi quanta pena mi fate! " i due ringhiarono e il Sayan scoppiò a ridere.
 "BIG BANG ATTACK!!" gridò lanciandogli uno dei suoi più potenti attacchi. I due vennero lanciati verso il fondo del mare, mentre Junior arrivò vicino al principe.
 "Puoi anche andare dai tuoi amichetti, muso verde. Quei due hanno trovato pane per i loro denti! "
Il namecciano sospirò: dopotutto, era Vegeta. Ma , aveva percepito qualcosa di strano dai due. Come, dei poteri nascosti. Ad un certo punto, Saikuron prese alla sprovvista Junior, aggrappandosi ad una sua gamba e trascinandolo sott'acqua.
 " Tsk.." Vegeta rimase in alto, attendendo il suo avversario. Intanto, il namecciano si ritrovò tra le fredde acque. Si guardò intorno, attendendo l'arrivo di uno dei due guerrieri e notò lo spostamento di Aoi. Lanciò un'onda, prendendolo di striscio. Saikuron sbucò fuori dall'acqua e iniziò a battersi contro il principe senza arrecarli danni. Nel frattempo, Hikari e Trunks si erano ripresi e raggiunsero i loro compagni. Vegeta lanciò Saikuron verso una palma, facendogli perdere i sensi .
"Pf, che noia. " si lamentò atterrando sulla piccola spiaggia. Anche i suoi compagni fecero altrettanto e Gohan si guardò intorno.
 "Ma dov'è Junior? " chiese leggermente preoccupato.
 "Quel tipo dai capelli blu l'ha gettato in acqua. Ormai saranno dieci minuti che non sono riemersi ."
 Il ragazzo sgranò gli occhi e dopo qualche secondo, Aoi venne scaraventato verso una grotta da un'onda sottomarina. I guerrieri si voltarono verso Junior, a mezz'aria con un leggero fiatone. Gohan sorrise
 "JUNIOR!" gridò avvicinandosi in volo.
" Mi era preso un colpo! " mormorò sorridendogli. Il namecciano ricambiò il sorriso, per poi svenire. Il moro lo prese prontamente.
 "JUNIOR! JUNIOR CHE HAI?!" gridò impaurito. Il gruppo si voltò, notando il compagno. Gohan portò l'amico sulla spiaggia, mentre i guerrieri erano apparentemente senza sensi. Lo poggiò delicatamente sulla sabbia, mettendogli una mano sulla guancia.
Scottava.
"Junior, che ti succede? " mormorò guardandolo.  Il namecciano ansimava. C-18 osservò le vene che pulsavano pericolosamente.
 "Sembra come..avvelenato " disse Hikari, per poi sgranare gli occhi " MA CERTO! " esclamò. I guerrieri la guardarono perplessi.
 "Uno dei due guerrieri, ha un potere speciale che gli permette di sprigionare una specie di veleno infernale. Probabilmente, ha colpito Junior! " Gohan riposò lo sguardo sul corpo del maestro.
 "Maledetti.." ringhiò. Intanto, Aoi e Saikuron si rialzarono e notarono che uno dei loro attacchi era andato a segno. Ghignarono.
"Me la pagherete! " gridò Gohan trasformandosi in Super Sayan e dirigendosi verso Saikuron.
I due iniziarono una lotta senza esclusione di colpi. Vegeta ghignò.
 "Bene, sembra che l'atmosfera si stia facendo interessante " disse intensificando l'aura.
 "Papà, non prenderli sotto gamba. Sono molto potenti " disse Trunks.
 " Tsk.. "
 Junior intanto, cercò di riprendersi per vedere la battaglia del ragazzo. Hikari si avvicinò, dandogli un fagiolo di Balzar.
 " Con questo starai meglio. " disse sorridendo. Il namecciano lo ingoiò e dopo un paio di minuti, tornò come nuovo.
" Forza, basta perder tempo. Andiamo. " disse Vegeta andando verso Aoi.  Hikari e Trunks, rimasero vicino al namecciano. Sicuramente Vegeta non li voleva e tantomeno Gohan. Furioso com'era..
 " Maledizione, non pensavo fosse così forte! " pensò Saikuron schivando a malapena i suoi colpi. Gohan lo scagliò contro un'enorme masso e lo prese per il collo. Lo guardò con odio.
 " Siete dei maledetti. Come avete osato sfidarci? " sibilò tirandogli un pugno in pieno volto e facendolo barcollare. Vegeta, prendeva in giro Aoi, senza nemmeno trasformarsi in Super Sayan
" Cosa c'è, perfido guerriero? " disse con tono maligno.
 "Sono troppo forte per te? AHAHAHAHAH " Trunks e Hikari, guardarono il principe preoccupati. Aoi non aveva ancora utilizzato il suo attacco speciale; cosa stava aspettando? Restarono da parte, mentre Vegeta e Gohan fronteggiavano i guerrieri. Aoi era in difficoltà e non aveva ancora utilizzato la sua pericolosa psiche. Il motivo, era semplice; la tecnica della psiche, richiede uno sforzo incredibile di energia. Si consumava dentro come veleno. Cercava il momento giusto per far sfociare i suoi poteri nella mente di Vegeta. Gohan intanto, aveva letteralmente ridotto in fin di vita Saikuron; Junior osservavail ragazzo, con un cipiglio fiero e spavaldo dentro di se.
 “Non avevo mai visto Gohan così furioso.. “ esclamò Hikari incredula. Il namecciano ghignò.
 “Gohan ha un forza nascosta che farebbe congelare Kooseki in pochi istanti. Però, riesce a manifestarla solo facendo esplodere la propria ira “ spiegò.  Saikuron volse lo sguardo al compagno; notò che non aveva ancora rilasciato la psiche sul suo avversario. Decise di intervenire, parlandogli telepaticamente.
 “Insomma Aoi! Mi dici che ti passa per quella testa marcia?! Ipnotizza quello scimmione, così possiamo riprender fiato!” Aoi annuì, leggermente scombussolato da un nuovo attacco infertogli dal Sayan. Si alzò in aria, ansimando leggermente.
 "Sei in gamba principe.. " il Sayan lo guardò.
 "Basta con il riscaldamento. Voglio divertirmi." sorrise " Fammi vedere i tuoi poteri. "
Aoi sorrise.
 "Ti accontento, SCIMMIONE!" il guerriero scattò davanti al Sayan e accostò due dita alla sua fronte.
Vegeta rimase immobile per qualche secondo, per poi sentire nella sua mente la voce di Aoi che gli diceva.
" Il tuo corpo, adesso è mio. "
 Il Sayan si scansò, sentendosi come quando Babidy si era impossessato anni fa della sua mente. Iniziò a stringere le mani sulla testa, cacciando un urlo straziante che fece voltare tutti verso l'alto.
"PAPA'!" gridò Trunks, intuendo la situazione. Vegeta precipitò sulla sabbia, raggomitolandosi contorcendosi dal dolore. Gohan e Saikuron osservarono il Sayan e il moro tornò normale.
 "VEGETA!" gridò correndo verso il gruppo. Aoi raggiunse il compagno ed entrambi ghignarono.
"Papà che cos'hai? Che ti ha fatto Aoi?! " tutti si strinsero vicino al Sayan, che continuava ad urlare straziato dal dolore.
 "Il mio corpo, IL MIO CORPO, COSA STAI FACENDO MALEDETTO!!" gridò
"Aoi lo sta controllando..proprio come aveva fatto con me.. " Crilin arrivò vicino alla moglie, facendo voltare tutti.
"Crilin, che vuoi dire? " chiese Gohan.
 "Aoi ha un potere speciale che può adoperare su chiunque. Controlla la psiche umana.. "
 "Maledizione. Adesso Vegeta sarà controllato da quel mostro!" ringhiò Junior stringendo un pugno. Il Sayan, si alzò appoggiandosi ad una sua gamba facendolo voltare
 " Ri- ritira ciò che hai detto, muso verde. " disse con sforzo disumano.
 "IO SONO VEGETA, IL RE DEI SAYAN. NON VERRO' MAI CONTROLLATO DA NESSUNO!!" gridò
Aoi si avvicinò.
 " Incredibile..nessuno prima d'ora, era riuscito a tener man forte al mio attacco. Devo ammetterlo Saiyan, sei formidabile. Ma se non posso controllare il tuo corpo…posso sempre rovinarlo. " sibilò e iniziò a lanciargli interiormente scariche elettriche seguite da potente onde d'energia. Il Sayan finì ginocchioni sulla sabbia e riprese ad urlare.
" MALEDETTO!" gridò Trunks trasformandosi e lanciandosi contro.
 " TRUNKS FERMO!" gridò Hikari, ma appena il glicine arrivò vicino al guerriero, venne respinto da una specie di barriera. La ragazza si avvicinò al Sayan.
 " Maledizione.."
 " Furbo il tipo.." sibiliò Junior.
  " TRUNKSS, AHHH!" Vegeta sentiva il dolore aumentargli di minuto per minuto.
 " Ahahah, povero principino. " esclamò Aoi.
 " Dobbiamo assolutamente distrarlo " disse Gohan. Intanto, nella confusione, Crilin ebbe un'idea. Si posizionò vicino a Saikuron, che stava riposando sotto una palma ad un centinaio di metri di distanza dal gruppo. Il guerriero aveva la mente da tutt'altra parte. Crilin si avvicinò e gli lanciò un'onda facendolo svegliare.
 "TERRESTRE, COME OSI?!" saltò su lui. Crilin indietreggiò lentamente.
 " TI RIDURRO' IN POLVERE!" urlò scagliandosi contro il ragazzo; questi rimase immobile, fino all'ultimo istante. Saikuron lanciò un'onda velenosa dalla bocca e Crilin la schivò. L'onda proseguì fino ad arrivare alla zona dov'erano li altri. Aoi si voltò e non fece in tempo a schivarla; la barriera d'energia venne letteralmente sciolta dal veleno gettato dal guerriero
" Ben fatto Crilin!" esclamò Hikari entusiasta. Aoi ringhiò.
 " Maledetto ficcanaso. Non vali niente e intralci lo stesso! TI DARO' UNA BELLA LEZIONE!" posizionò un braccio verso Crilin, ma venne prese per il polso da Trunks che sorrise
" Fossi in te, non me la prenderei con lui! " lo colpì fortemente al volto con un pugno e prese nuovamente a battersi.
Intanto Vegeta, si era calmato. Junior lo prese tra le braccia e gli diede un fagiolo magico per riprendersi.
 "Come ti senti? " il Saiyan si accarezzò la testa e annui semplicemente. Notò poi il figlio alle prese con Aoi e ghignò.
Saikuron si avvicinò al gruppo, infuriato e malconcio.
 " Maledetti...MALEDETTI!" gridò.
" NESSUNO DEVE SFUGGIRE AL MIO VELENO, NESSUNO!" e lanciò nuovamente un'onda velenosa dalla bocca; questa però, era assai più veloce dell'altra. Si diresse verso il principe e Junior, i quali rimasero immobili notandola pochi istanti prima di arrivare in quel punto. Gohan si parò davanti, prendendola in pieno e finendo a terra.
" GOHAN!" gridò Junior andandogli vicino. Saikuron ghignò.
 " ALLELUIA!" il ragazzo iniziò a sputare sangue mischiato ad una sostanza violacea. Il namecciano lo prese tra le braccia guardandolo addolorato.
 " Junior, Junior stai lontano da quel veleno, Junior " tossì svariate volte, sentendosi bruciare dentro.
"PRESTO, DATEMI UN FAGIOLO MAGICO!" gridò disperato.
 " Junior…non ce ne sono più.." esclamò Crilin stringendo un pugno. Il namecciano sgranò gli occhi, restando immobile per un attimo.
 " Sono esauriti..." riposò lo sguardo sul corpo del moro che si stava consumando.
 " Junior " sussurrò tossendo violentemente e tremando il giovane. Junior abbassò la testa e poggiò il ragazzo a terra. Crilin e Hikari corsero subito da lui.
 " Fratellone... " mormorò trattenendo le lacrime e prendendolo tra le braccia.
 Junior si alzò, camminando lentamente verso Saikuron che stava ridendo nonostante le condizioni pessime.
" JUNIOR, DOVE VAI?!" gridò Crilin, ma il namecciano non rispose. Si limitò a intensificare l'aura.
 " Ohoh, ecco il famoso figlio di Al Satan. Che vuoi farmi eh? Vendicare il tuo ragazzo? AHAHAHAHA AHAHAHAHAHA " disse nervoso il guerriero; il namecciano ringhiò, scagliandosi violentemente contro l'uomo. Iniziò a prenderlo a pugno sul torace, facendogli sputare sangue e saliva. Saikuron non riusciva a vedere nemmeno la direzione dei colpi, sentiva solo una gran confusione. Crilin strizzò gli occhi.
 " Maledizione " Hikari osservò la lotta.
 " Maledetto. Deve avere ciò che si merita quel bastardo. " ringhiò stringendosi la testa del fratello sul petto. Junior proseguì, scagliando il guerriero a terra. Non riusciva più nemmeno a respirare. Lo colpì ripetutamente sul torace con i piedi, per poi metterne uno sopra la testa premendo leggermente. Lo guardò senza dire una parola, poi volse lo sguardo verso il ragazzo che respirava tra le braccia degli amici a fatica.
" HIKARI "chiamò. La ragazza lo guardò.
 " VIENI QUA. " si alzò, volando verso i due. Osservò il namecciano , perplessa. Lui ricambiò il suo sguardo.
 "Colpiscilo. " lei sussultò " Colpiscilo, così finirà all'inferno anche grazie a te. " la ragazza delgutì e si abbassò. Lo trapassò al torace da parte a parte con la mano, come fosse una spada e si alzò sorridendo al namecciano. " Deve essere punito " disse.
 " Visto che conosci bene mio padre, salutamelo. " disse il namecciano, accennando un lieve ghigno. Lo colpì poi fortemente alla testa. Saikuron, con le sue ultime forze, volse lo sguardo al verde.
 " F-fottiti, mu-muso verde " sibilò. Junior gridò e scagliò una potente onda che lo fece spirare per sempre.

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Capitolo 22
*** 21. Calma e sangue freddo. ***


Buonasera! Eccoci qui con questo nuovo capitolo, ormai aggiorniamo ogni morte di papa....ma si può capire anche i perchè ): Che dire, la storia comincia a farsi sempre più interessante e tra non molti capitoli aspettatevi il colpo di scena :D Bene, non abbiamo nient'latro da aggiungere. Ci vediamo al prossimo!

B - G - E.

21. Calma e Sangue freddo.

***


La zona tremò leggermente, dopo il furioso attacco da parte del namecciano. Tutti, rimasero in silenzio. Junior osservò la sabbia scorrere lungo la battigia e socchiuse gli occhi per tornare dal gruppo. Hikari si precipitò dal fratello.
 “ Gohan, come ti senti? “ chiese mentre questi si alzava.
 “ Io..mi, mi sento meglio, devo dire “ esclamò sorpreso.
 “ Probabilmente, una volta eliminato Saikuron, anche la sua tecnica non ha più effetto “ disse Junior con voce seriosa. Gohan gli sorrise dolcemente senza dir niente. Nel frattempo, Trunks si stava battendo contro Aoi senza esclusione di colpi. Voleva far vedere a quel guerriero, cosa significava aver davanti il principe dei Sayan. Lo lanciò sott’acqua e scagliò delle onde per poi lanciarsi contro. Osservò intorno a se, spostandosi tra le alghe e i coralli del fondale, finché non venne sorpreso da un attacco frontale del guerriero; una potente onda energetica lo sorprese e riuscì ad evitarla velocemente, finendo colpito di striscio. Il tessuto della maglietta, venne strappato e “nuotò” spostato dalla lieve corrente marina sopra il ragazzo. Trunks, osservò Aoi facendo uscire delle bolle d’aria dalla bocca, assumendo un’espressione di puro odio. Il guerriero, nonostante fosse malconcio più del Saiyan, non lo dava a vedere. Riprese a bombardarlo violentemente. Trunks aumentò l’aura e scattò verso di lui colpendolo alla fronte. Aoi barcollò e il glicine approfittò della situazione: lo afferrò per i capelli e lanciò sopra di se. I Saiyan si voltarono verso la zona in cui si era formato un gran getto d’acqua e videro Aoi finire contro una montagna distante qualche chilometro.
“ Muoviamoci. Trunks potrebbe aver bisogno di aiuto!” esclamò Hikari alzandosi in volo. I guerrieri, fecero altrettanto e in pochi minuti raggiunsero il nuovo campo di battaglia. Trunks balzò fuori dall’acqua e sorvolò il piccolo scavo prodotto dall’atterraggio di Aoi, il quale ansimava ed era visibilmente in condizioni peggiori rispetto al Sayan. Vegeta ghignò.
 “ Aiuto eh? “ Hikari sospirò di sollievo; pensava al peggio visto e considerato chi aveva davanti il glicine. Ma Trunks, sembrava star bene. Osservò il ragazzo dirigersi come un fulmine contro il nemico e tenergli testa altamente. Portò le mani dietro la schiena, e iniziò a vagare con la mente.
 “ Trunks..ho avuto così tanta paura durante questa battaglia. Vederti sotto l’effetto di quel mostro, mi ha fatto gelare il sangue. Ma ora, ora sento che non devo più preoccuparmi. Hai anche tu, dna Saiyan nel corpo. Sei anche tu, un guerriero che sa esser spietato nonostante l’apparente tranquillità. Sono sicura, che usciremo vittoriosi da questa battaglia. “
 Il glicine scagliò Aoi contro la montagna e continuò a tormentarlo. Il guerriero, contrattaccava ma sembra che i suoi attacchi non avessero effetto contro il Saiyan. Hikari continuò a meditare pensieri.
 “ E’ diventato così forte e..e meraviglioso. Sta tenendo testa a quel guerriero come niente. Incredibile.. sei fortissimo Trunks. Sei il numero uno, lo so. Sento che vincerai, vincerai contro quel mostro. “ le guance della ragazza si tinsero di un leggero rossore. Vegeta notò quel comportamento e strinse i pugni irritato. Poi, si alzò sulla rupe.
 “ AVANTI TRUNKS, FAI VEDERE A QUEL VERME COSA VUOL DIRE COMBATTERE CONTRO UN SAIYAN!” Hikari tornò normale, scossa da quell’azione e riprese serietà. Trunks sorrise al commento del padre e tornò a divertirsi con Aoi. Il guerriero, sentiva che la fine era vicina. Non voleva però gettare la spugna e continuò ad attaccare il glicine nonostante fosse consapevole che sprecava solo energia preziosa.
“ Ba..bastardi “ sibilò sputando sangue. Trunks si avvicinò, pestandogli il piede.
 “ Chi è il vero bastardo? Colui che uccide senza batter ciglio persone innocenti per scopi di conquista o chi uccide per impedire a persone montate di uccidere per scopi di conquista e far fuori persone innocenti? “
Il guerriero gemette dal dolore senza rispondere. Il glicine lo calciò come un animale, facendolo così raggomitolare su se stesso. I compagni del Saiyan, osservavano la lotta ormai agli sgoccioli con sguardo compiaciuto. Aoi, stava ricevendo ciò che si meritava. E non c’era persona migliore di Trunks, per dargli questo immenso dolore; Aoi aveva fatto impazzire suo padre. Il ragazzo, aveva vissuto nuovamente il dolore del padre come anni fa…quando il Mago Babidy si era impossessato del valoroso principe dei Saiyan. Trunks, osservò quasi annoiato il guerriero che stava esalando l’ultimo respiro. Pensieri tristi e dolorosi, inondarono la mente del giovane.
“ Questo…questo dannato essere…ha risvegliato quel dolore nel suo corpo e nel suo spirito. “ volse poi lo sguardo verso il padre.
 “ Papà…sei l’uomo più orgoglioso e fiero che io abbia mai conosciuto. Junior, quando io ,Goten, Kiliam e Hikari eravamo al Palazzo del Supremo per imparare la fusione e sconfiggere Majin Bu, ci raccontò del tuo cambiamento a causa di Babidy. Deve esser stato…a dir poco devastante, esser controllato. Proprio tu papà. Chissà quanto dolore avevi. Quanto odio scorreva nelle tue vene. E adesso, questo verme ti ha fatto provare lo stesso stato d’animo di anni fa.” Vegeta osservò il figlio perplesso, senza capire come mai quello sguardo. I guerrieri fecero altrettanto. Trunks, alzò un pugno vittorioso e intensificò l’aura minaccioso.
 “GIURO SULLA MIA RAZZA CHE RIDURRO’ IN CENERE QUESTO VERME. PER MIO PADRE. PER MIA MADRE.  PER LE MIE SORELLE. PER LA MIA FAMIGLIA E PER I MIEI AMICI. PER LA TERRA E TUTTO L’UNIVERSO. KOOSEKI! SE MI SENTI, APRI BENE LE ORECCHIE. TU NON VINCERAI QUESTA GUERRA. I TUOI BURATTINI, VERRANO DECAPITATI PRIMA ANCORA DI POTER ENTRARE IN SCENA!” e dopo ciò, Trunks lanciò una potente onda energetica verso Aoi, facendo tremare l’intera zona.
“ MUORI!!” il guerriero osservò il lampo di luce venirgli incontro e gridò paralizzato dalla poca energia e dalla potenza dell’attacco.
 
***
 
Al villaggio la situazione procedeva tranquilla…forse, anche fin troppo.
Kayden osservava il suo enorme coscione di dinosauro farcito da una strana salsina rossa, era così invitante.
Nonostante ciò, la sua attenzione era catturata da come Goten riuscisse a mangiarne dieci di fila, così ingordamente che il ragazzino non riusciva a toccare la sua porzione.
Era passata un oretta da quando avevano lasciato da sola Kiliam nella tenda e, siccome il Son si era rimesso abbastanza velocemente, avevano deciso di allestire un banchetto per lui. Ovviamente, oltre al giovane Kayden tutti assistevano alla sua abbuffata fuori dal comune.
“Hey, cosa hai da guardare? Mangia!” disse Goten con il boccone in bocca verso il rosso che scosse la testa.
“No, non mi va…non so mangiare come te…”
“Ma non devi saper mangiare come me! Anzi, buon per te! Devi sapere che sono la disperazione di mia madre, a causa mia, di mio padre e dei miei fratelli deve cucinare sempre per cinquanta!”
Kayden abbassò lo sguardo, nuovamente verso il suo cosciotto.
“Tu…tu sei fratello di Hikari- sama,vero?” chiese immediatamente.
“Si, chi te l’ha detto?”
“No, nessuno. Vi assomigliate, tutto qui!” aggiunse il ragazzino ticchettando il suo cosciotto.
“Siamo fratelli gemelli. Non si nota moltissimo ora che siamo cresciuti.”
Kayden sorrise, un po’ a disagio. Quel ragazzo era figlio di Son Goku, allora…doveva essere forte.
 E mangiava tantissimo.
Dunque, per essere forte doveva mangiare anche lui.
Afferrò il suo cosciotto e iniziò ad azzannarlo nel vero senso della parola, lasciando di stucco Goten che sorrise poco dopo.
Da lontano, Tanec osservava la scena insieme a Sumire e Sayrei, con lo stesso sguardo carico di presunzione.
“Quel ragazzo non può finire tutte le nostre scorte di cibo.” disse, non accettando il fatto che suo nipote interagisse con lui.
“Ha pur sempre combattuto per noi. E poi, lui e la sua amica hanno rimesso in piedi tutti i nostri feriti. Dobbiamo essergli riconoscenti.” Rispose Sumire sorridendo verso l’uomo dai baffi rossi che non accennò nessuna risposta.
“A proposito, dove si trova Natsu?” chiese stupito nel non  vederlo in giro.
“Non lo sappiamo, è scomparso appena i guerrieri sono partiti…stamattina.” Rispose Sayrei tranquillo per poi lasciar spazio ad un espressione sconvolta sul suo viso.
“Non…non li avrà mica seguiti?” si lasciò sfuggire facendo sbuffare Tanec.
“Affari suoi.” Rispose l’uomo girandosi e lasciando lì i due uomini.
“Non posso pensare anche a lui.”
Nella tenda, intanto, Kaori preparava dei vestiti di ricambio per la Brief che stava lentamente riaprendo gli occhi, devastata da un mal di testa atroce.
“Dannazione…” disse, attirando l’attenzione di Kaori che accorse subito da lei.
“Signorina se ha bisogno di aiuto sono qui! Le ho preparato dei vestiti di ricambio.” disse Kaori con la voce un po’ smorzata e spostando gli indumenti.
“Non chiamarmi signorina…mi chiamo Kiliam, avremo si e no la stessa età.” Rispose la mora alzandosi dal letto e guardandosi allo specchio vicino. Era ancora dolorante ma la sua pelle era come rinata, i graffi erano scomparsi e sul braccio ferito si era formata una cicatrice.
“Beh,si…può darsi.” rispose mentre la Brief guardava insistentemente i suoi vestiti a brandelli….era stata per tutto il tempo in quelle condizioni? Per giunta, incosciente e con magari quell’essere del Son a fissarla? Il suo volto si incupì.
“Come ti chiami?” chiese poi alla rossa che esitò un attimo.
“Kaori, signor..cioè, Kiliam.”
“Bene, Kaori…hai un reggiseno?” chiese facendo imbarazzare la ragazza.
“Si,si…certo ma non so se, ecco…”rispose la rossa passando il reggiseno pronto per l’evenienza, più piccolo rispetto a quello che portava.
“…ah, intendi la taglia? Non ti preoccupare, vedrò di farle entrare!” rispose tranquillamente afferrandolo, Kaori non riusciva a capire come non provasse un minimo di imbarazzo. Forse, era lei che stava esagerando.
“Mi puoi passare anche tutti gli altri vestiti? Mi cambio immediatamente!”
La rossa passò il resto del vestiario alla mora che si diresse verso lo spogliatoio all’interno della tenda e, in un attimo, infilò i vestiti a sua disposizione. Una semplice maglietta a maniche corte e dei pantaloncini sportivi. Il massimo della semplicità ma infondo non le dispiacevano.
“Grazie mille Kaori!” disse poi pronta per uscire ma si fermò immediatamente.
“Ah…sai, dov’è per caso Goten?” chiese guardandola.
“Si,si…è fuori con il mio fratellino.” Rispose ricevendo un pollice in su da parte di Kiliam.
Kaori la seguì, pensando a quanto fosse diversa da lei quella ragazza…a quanto fosse determinata e priva di vergogna.
Uscirono dalla tenda guardandosi intorno, a giudicare dalla posizione del sole erano le 6 del pomeriggio….e di Vegeta e tutti gli altri ancora nessuna traccia. Kiliam cercò di concentrarsi per individuare le auree dei suoi cari ma una fitta allucinante la fermò, facendola barcollare. Non si era ancora presa del tutto.
Kaori la sorresse subito, notando il suo quasi mancamento.
“Grazie…non so bene cosa mi sia preso.” rispose la mora ancora frastornata. Kaori rispose con un sorriso
e l’aiutò a raggiungere l’enorme banchetto dove Goten e Kayden stavano parlando interrottamente.
“Guarda chi c’è, buongiorno! Anzi, sarebbe meglio dire buonasera…” esultò Goten vedendo le due ragazze avvicinarsi e catturando l’attenzione di Kayden, imbarazzato.
Kiliam rispose con una linguaccia per poi direzionare il suo sguardo verso il rosso, sempre più impacciato.
“Allora, che vi siete detti durante la mia assenza?” chiese scompigliando i capelli al povero Kayden che stava per scoppiare letteralmente.
“Mi stava chiedendo qualcosa di più su Kooseki.” Rispose il ragazzo mentre Kiliam martorizzava i capelli rosso fuoco del ragazzino.
“Kayden non mi sembra il momento adatto per domande del genere..” aggiunse Kaori guardando il fratellino che scosse la testa, rosso come un peperone.
“Lo so sorellona, ma voglio sapere! Lo zio è sempre stato muto con  noi, non ci ha mai degnati di una spiegazione e non ci ha inclusi nel suo “gruppo di battaglia” quando sa che sia io che Natsu siamo tra i migliori! Io…voglio essere d’aiuto.” Rispose il ragazzino alzando il tono della voce per poi ritirarsi, come se si fosse pentito di tutto ciò che aveva appena esposto.
Goten sorrise rivolgendo lo sguardo verso Kiliam che fece altrettanto.
“Hai un bel caratterino, mi ricordi qualcuno…bene, allora ti spiegheremo tutto ciò che vuoi sapere.” Rispose la ragazza facendo illuminare lo sguardo del ragazzino, pronto per ascoltare tutta la storia.
Kiliam si sedette sul tavolo per poi guardare minacciosamente i due fratelli.
“Tutto ciò che vi dirò dovrà rimanere un segreto tra di noi, chiaro? Se volete davvero esserci d’aiuto, dovrete rimanere zitti, muti come i pesci.”
Detto questo, iniziò a raccontare dal principio del dottore e, soprattutto, delle loro origini. Raccontò di chi erano Goku e Vegeta, di chi era il gruppo Z e delle sue missioni. Kayden e Kaori ascoltarono affascinati e sorpresi, non si sarebbero mai immaginati così tanti avvenimenti e, soprattutto, che i due ragazzi davanti a loro non erano del tutto terrestri. Questi saiyan erano un mondo a loro sconosciuto, anche se quel termine era familiare…
“Per questo siete fortissimi, ora mi è tutto chiaro! Ecco perché Son Goku ci salvò…è un paladino della giustizia!” esclamò Kayden emozionato mentre Kaori ridacchiava sconsolata, suo fratello si emozionava con poco e niente.
“Si,più o meno ahah!” rispose Goten pensando a suo padre con un a specie di mantello da supereroe, era una situazione comica.
“Lo sapete che mio padre e suo padre sono stati nemici?” aggiunse Kiliam indicando il Son.
“Si, diciamo che ora sono amici ma ce n’è voluto di tempo, vero Kili?” rispose Goten ridendo, mentre Kaori e Kayden si guardarono.
“Non si direbbe, non conosciamo i vostri genitori ma voi…voi sembrate affiatati. Avete davvero un bel legame, per quello che ci avete raccontato. Anche Trunks e Hikari ci hanno fatto questo effetto.” disse Kaori dolcemente facendo sussultare i due che assunsero contemporaneamente una colorazione rossa sull’intero volto.
Si guardarono stupiti per poi voltarsi nuovamente, nel pieno della vergogna.
“Beh si, diciamo di si! Anche noi abbiamo i nostri conflitti !” rispose Kiliam come per difendersi, ricevendo uno sguardo minaccioso dal Son.
Kaori sorrise mentre Kayden sbuffò, non poteva negarlo…era leggermente geloso.
Goten si grattò la nuca, ancora rosso e imbarazzato fino a quanto percepì delle presenze e si alzò immediatamente in piedi.
“Che succede?” chiese Kiliam scendendo dal tavolo e raggiungendo il ragazzo.
“ Non le senti? Delle auree, sembrano quelle di…”
Kiliam provò a concentrarsi e i suoi occhi furono catturati da delle figure in lontananza che si stano avvicinando a piedi, in mezzo alle enorme distesa di sabbia prima del villaggio.
Goten spalancò gli occhi riconoscendo i visi familiari e la Brief, emozionata, gli strinse la mano per poi trascinarlo via, verso coloro che si stavano avvicinando. Kaori e Kayden li seguirono con lo sguardo e il ragazzino, in piedi sul tavolo sorrise nel riconoscere anche lui qualcuno.
Vegeta, ancora frastornato, guidava il gruppo sorreggendo Trunks insieme a Hikari. Junior era aiutato da Gohan mentre Crilin e C-18 seguivano inaspettatamente Natsu, scomparso dalla mattina.
Hikari vide suo fratello e Kiliam correre verso di loro e sorrise, un sorriso colmo di felicità.
“GOTEN, KILIAM!” urlò richiamandoli a se. Trunks, ancora provato per lo scontro violento di prima, alzò lo sguardo e vide sua sorella e il suo migliore amico raggiungerli a corsa, provocando in lui un senso di felicità. Vegeta si chiese immediatamente perché i due si trovavano lì ma, appena vide Kiliam a pochi metri di distanza lasciò perdere i suoi pensieri. Infondo, aveva avuto paura per lei...non aveva potuto proteggerla in quei giorni e vederla serena lo rendeva a sua volta calmo.
“Oddio state bene, siamo stati in pensiero per voi!” disse la mora abbracciando i tre, includendo anche Vegeta che sbuffò imbarazzato.
“Tuo fratello non molla mai, ricordatelo…” disse Trunks tossendo.
“Lo so, sei il migliore.” Rispose Kiliam con gli occhi carichi di gioia mentre Hikari abbracciò immediatamente il gemello che la strinse a se.
“Avevo sentito le vostre auree, hai usato il teletrasporto, non è  vero?” chiese la Son e Goten annuì, guardando Gohan che si stava avvicinando.
“Hey fratellino, ve la siete vista brutta eh?” chiese tirandogli una pacca amorevole, attendendo la sua risposta.
“Ce la siamo cavati, piuttosto voi…non vi vedo ridotti bene!”
“Beh, siamo riusciti ad eliminarli tutti…gioco di squadra.” Rispose Junior accennando un sorriso e facendo sorridere i Son.
“Kiliam, cosa vi è successo? Cosa ci fate qui?” chiese Vegeta alla figlia, ripensando al dubbio di prima.
“Sekitan e Kosssetu si sono rivelati degli avversari fuori dalla nostra portata…Goten mi ha salvata, in un certo senso. Ci siamo teletrasportati qui, dal momento che aveva avvertito l’aura di Hikari.” rispose la ragazza ripensando a quel momento. Vegeta storse il naso guardando da lontano il giovane Son che rideva e scherzava con i suoi fratelli.
“Quindi, sono ancora in circolazione.” Aggiunse il saiyan verso la figlia che annuì, desolata.
“In compenso, abbiamo distrutto il bracciale di uno dei due. L’unico problema, ora come ora, è Sekitan. E’ un osso duro…penso che in poco tempo ci troveranno.” Rispose Kiliam preoccupata ma Trunks la tranquillizzò.
“E allora ci saremo noi, tutti insieme potremo eliminarli. Vero, papà?”
Vegeta non rispose, dentro di se sapeva che sarebbero tornati… furiosi come non mai. E per giunta, si erano dimenticati di Suisyoo. Dovevano vedersela ancora con i 5 rimasti ed erano già stanchi e provati.
Crilin e C-18 si avvicinarono al gruppo salutando tutti e interagendo, come per aggiornarsi della situazione. Natsu se ne stava in disparte, a controllare. Come avevano previsto Sayrei e Sumire, aveva seguito il gruppo verso il mare e, per tutta la durata della battaglia, guardò lo svolgersi dagli alberi non troppo lontani dal mare.  Quei guerrieri….erano i saiyan che aveva cercato per tutta la vita. Adesso, sapeva che esistevano veramente. A fine battaglia decise di correre in loro soccorso e fargli da guida per raggiungere il villaggio il prima possibile. Non sapendo volare, tutto il gruppo decise di seguirlo a piedi, nonostante le lamentele di Vegeta. Dopo un ora e più di cammino, erano riusciti a farcela e ora, il ragazzo dagli occhi viola doveva sopportare il raduno di famiglia.
Irritato si allontanò dal gruppo avvicinandosi a Kayden e Kaori, accorsi verso di lui.
“Ecco dov’eri! Com’è stato il combattimento??!” chiese Kayden, brillante come sempre verso l’amico che non rispose.
“Natsu, che cos’hai?...” chiese Kaori sforandogli il braccio con un mano ma lui si scansò, sembrava arrabbiato.
“Niente, lasciatemi stare…sul serio, lasciatemi in pace.” disse guardandoli per un ultima volta e dirigendosi verso il bosco, la sua vera e unica casa.
Kayden, amareggiato, continuò a seguirlo con lo sguardo. Conosceva bene l’amico, come se fosse un fratello per lui. Evidentemente, aveva fatto una scoperta che non gli piaceva affatto : la superiorità dei guerrieri Z.
 

 
***

 
“ MALEDIZIONE! CHE TU SIA MALEDETTO VEGETA. TU E QUEL BRANCO DI VERMI DEI TUOI AMICI! “ le urla rabbiose del Dottore, rimbombavano per l’intera base. La rabbia che gli bruciava dentro, era infinita: i suoi guerrieri, resi impeccabili dopo sangue e sudore, stavano spirando uno per uno. Sedeva nervoso, su di una poltrona in pelle nera. Davanti ad uno dei suoi centinaia e centinaia di computer ultratecnologici. Aveva catturato con la mano destra un fogliaccio; adoperato come piccolo anti-stress, lo ridusse in frantumi sopra alla tastiera del pc. Scattò in piedi, portandosi le mani tra i capelli rabbioso. Urlò nuovamente, calciando un cestino alla sua sinistra verso il muro e scagliando una sedia nella stessa direzione. Dedicò lo stesso trattamento ad altri oggetti, presenti nel laboratorio, per poi arrendersi e poggiare una mano al muro restando in piedi sorretto da quel contatto. Ansimava, osservando il pavimento in piastrelle.
 “ Se continuano così…” sibilò stringendo a sangue il pugno lungo il suo fianco. Rimase in quella posizione per una decina di minuti, per poi ricomporsi e uscire dal laboratorio. Percorse il lungo corridoio della base con passo lento, mentre la sua mente veniva invasa da molteplici pensieri che lo distruggevano psicologicamente. Il suo sogno di distruggere i Saiyan, stava svanendo? Non aveva calcolato che i figli di Vegeta e Goku potevano raggiungere una potenza simile? Si era sbagliato, in tutti questi anni? La rabbia lo bruciava dentro come fuoco. Raggiunse la stanza di rianimazione, accendendo la luce che illuminò le tre vasche contenenti Kiiro, Rubii e Suisyoo. Si avvicinò al computer centrale e digitò velocemente una serie di espressioni su di un file collegato alla tastiera della vasche. Dopo qualche istante, le vasche incominciarono a oscurarsi e l’acqua bollì. Aveva aumentato il processo, per velocizzare la guarigione dei guerrieri. Si avvicinò alla vasca di Suisyoo, poggiando una mano sul vetro.
 “ Tu sei come un figlio per me e so che non mi deluderai. Non mi hai deluso contro Vegeta, perché dopotutto sono io la causa del vostro fallimento. Non vi ho dato le giuste prerogative per battere quegli scimmioni. Ma la prossima volta..si, la prossima volta, sarà diverso. “ mormorò osserva il corpo del ragazzo impregnato di quel liquido speciale. Il suo volto, era marcato da un’espressione seria e quasi sofferente. Forse, Suisyoo stava ripensando alla battaglia persa contro Vegeta. All’odio che aveva scrutato negli occhi del principe. Chissà, a cosa pensava. Kooseki scosse la testa, tornando al computer e aprì un nuovo file. Presa da un cassetto un piccolo microfono e lo fece passare dietro all’orecchio. “ Mi sentite? “ disse con voce chiara; stava contattando Sekitan e Kossetu. I due erano in volo, pieni di lividi e colpiti nell’orgoglio. Il bracciale del primo, iniziò a vibrare e questi lo guardò per poi aprire il piccolo gancio “ Mi dica Dottore “ esclamò con voce dura Sekitan.
 “ Cos’è successo al bracciale di Kossetu? “ chiese l’uomo.
 “ Quei bastardi l’hanno distrutto. Ma la prossima volta, saranno loro ad essere distrutti “ sibilò il guerriero, mentre il suo compagno strinse i pugni rabbioso.
“ Stai calmo Sekitan. Mantieni la calma. Adesso ascoltami: torna alla base con Kossetu, devo darvi una cosa che “
 “ NO! NON SE NE PARLA! PRIMA DEVO DISTRUGGERE QUEI MOCCIOSI! “
Kooseki strinse un pugno battendolo sulla scrivania.
 “ Stupido! Tu e Kossetu avete bisogno delle vasche di rianimazione! Dov..ti richiamo dopo. “ l’uomo spense il dispositivo, riponendolo nel cassetto e si alzò. Un rumore lieve, come un piccolo trillo, avvertiva che il tempo nelle vasche era finito. Andò verso la tastiera e digitò il codice. Dopo poco secondi, le vasche fecero abbassare di livello il liquido e i corpi dei tre guerrieri vennero scorti da dietro il vetro. Le capsule stile “tappo” si aprirono, per permettere a Suisyoo e gli altri di uscire. Kooseki osservò i suoi guerrieri aprire gli occhi e osservarsi i propri arti sentendosi ringiovaniti.
“ Come vi sentite? “ chiese l’uomo portando le mani dietro la schiena e osservandoli serio. I tre lo guardarono, ma fu Rubii a parlare.
 “ Queste vasche sono sempre magnifiche, dottore. “
“ Oh si, magnifiche..” mormorò Kiiro. La donna si voltò verso il giovane e fece in fretta a dipingersi di un rosso acceso; Kiiro stava osservando illuminato il corpo perfetto della giovane ( anche Kooseki e Suisyoo fecero scivolare gli occhi ). Questa strinse un pugno e prese per i capelli il poveretto, stampandogli la faccia contro il muro. Kooseki e Suisyoo la guardarono quasi impauriti; ricomposti, i tre si apprestarono a vestirsi. Kooseki si avvicinò a Suisyoo, poggiandogli una mano sulla spalla. Questi si voltò, finendo di aggiustarsi un guanto e osservò l’uomo.
 “ Posso parlarti un attimo? “ il ragazzo scrollò le spalle e i due andarono nel corridoio. Suisyoo, si poggiò con la schiena al muro e le braccia conserte al petto. Socchiuse gli occhi, in attesa delle parole del “padre”. “ La situazione, sta precipitando. Probabilmente ho considerato male, quei Saiyan. Dobbiamo essere più seri ed evitare di perderci in chiacchere con loro. Avete rischiato grosso, l’altra volta e “ il guerriero lo prese per il colletto.
 “ COSA SIAMO NOI PER TE, KOOSEKI? DELLE MARIONETTE?! SIAMO PUR SEMPRE ESSERI VIVENTI, RICORDATELO. CI PORTERAI ALL’INFERNO SE CONTINUI COSì!” l’uomo abbassò lo sguardo, togliendosi il ragazzo da dosso “ So quello che faccio Suisyoo. Non ti devi preoccupare. Adesso torna da Kiiro e Rubii. Domani, tornerete da Vegeta e gli altri.
 “ Suisyoo sibilò e si staccò dall’uomo. Appena si avvicinò alla porta del laboratorio, Kooseki poggiò le mani sulle sue spalle facendolo sussultare.
 “ Tu sei come un figlio per me e non permetterò a quei vermi di portarti via. “ Suisyoo socchiuse gli occhi, trattenendo le lacrime e annuì. Tornò poi con Kooseki da Rubii e Kiiro.
“ Domani mattina, vi darò le coordinate dei Saiyan e dei loro amici. Passate questa ultima notte tranquilli. Dobbiamo propagare l’ira e la rabbia dentro ai nostri corpi, per poi sfociare su di loro tutta la nostra potenza “ esclamò l’uomo stringendo un pugno. Ghigni malefici, si propagarono sui volti dei guerrieri.


***

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Capitolo 23
*** 22. Momento di riflessione. ***


Buon pomeriggio! Eccoci qui con un nuovo capitolo fresco fresco e ricco ricco (...no, non fa ridere).
Rigraziamo come sempre per le visite e per i commenti che manco a pagare arrivano ahha vabbè, noi insistiamo.
Ci vediamo al prossimo ;D

22. Momento di riflessione.

***




Un ronzio veloce si alzò nell’aria fredda della sera, uno scatto, quasi felino, colpì violentemente la legna posizionata a terra. Kayden si spostò velocemente, terrorizzato con in mano la sua pietra carbone. Stava cercando di accendere il fuoco da un bel po’ di tempo  ma sembrava impossibile e, inaspettatamente, era intervenuto Vegeta con la solita “dolcezza”. Aveva appiccato il fuoco in un attimo e, dopo ciò, tornò a sedere in disparte, vicino agli alberi.
Tutti i guerrieri erano tornati in forze, grazie ai senzu di Kiliam.
Gli abitanti si erano ritirati nelle loro case o nelle tende d’emergenza, era stata una giornata movimentata e tutti avevano bisogno di riposarsi. C’era anche chi non aveva per niente voglia di dormire, come Kayden, Sumire e Sayrei…e chi non dormiva ma se ne stava in disparte, come Natsu. Se ne stava sopra un albero a guardare la scena, erano tutti riuniti in cerchio intorno al fuoco.
Kayden l’aveva pregato di stare con loro ma lui, ovviamente, aveva negato. Preferiva studiarli dall’alto…uei saiyan. Lui sapeva molto su di loro ma…non sapeva bene il perché. Scosse la testa e cercò di concentrarsi sempre di più su ciò che stavano facendo.
“…così siamo intervenuti giusto in tempo, per fortuna.” Concluse Gohan dopo aver spiegato a Kiliam e a Goten come si erano svolti i combattimenti e della sconfitta di Aoi e Saikuron.
“Si, vi siamo ancora debitori…” rispose Trunks verso il maggiore dei Son. Hikari stava abbrustolendo della carne donatole dagli abitanti del villaggio, era l’unico regalo di ringraziamento che potevano donare ai guerrieri.
“Non dovete ringraziarci, saremmo intervenuti comunque.” Rispose Junior con gli occhi socchiusi, come in meditazione.
“Lo sappiamo.” rispose Hikari mentre passò uno spiedino di carne cotto a Goten che, giustamente, non riusciva a tenerlo in mano.
“Scotta, scotta, scotta!” iniziò a blaterare facendolo ballonzolare e attirando le risate di tutti.
Kiliam, dal canto suo, sorrise lievemente ma non era in vena di battute. Da quanto aveva raccontato Gohan, si erano dimostrati al massimo delle loro potenzialità…anche Trunks e Hikari avevano dato del loro meglio. Lei invece, aveva agito senza pensare, come sempre. Sicuramente era stata una battaglia da dimenticare, una battaglia che non doveva ripetersi…si sentiva distrutta.
Quello era il tanto citato “orgoglio saiyan”?
Sbuffò e, con sguardo assente, continuò a seguire i discorsi degli altri.
Guardò suo fratello, sembrava così sereno, come se si fosse levato di torno un enorme peso. Sicuramente, aveva uno spirito combattivo molto più elevato del suo. Scherzava con Goten con i soliti scherzi da “uomini” e infondo la rassicurava. Almeno lui non viveva la sua vita condizionato dai problemi e poi…e poi aveva Hikari. Kiliam strinse le gambe a se, guardando la sua migliore amica che lanciava gli spiedini contro i due mezzi saiyan che continuavano a fare a botte.
In quel momento, si sentiva come un estranea da quei tre…si sentiva come diversa. La sua attenzione, però, fu attirata dalla voce di suo padre che la richiamava. Si voltò, Vegeta era poco lontano, seduto sotto l’albero.
“Kiliam, dov’è che li avete lasciati quei bastardi?” chiese il saiyan con lo sguardo fisso in un punto, il solito sguardo corrucciato.
“Nella piana a sud del continente…purtroppo lo sai papà, non possiamo percepire le loro auree per via del bracciale.”
“…ma ne avete distrutto uno, o mi sbaglio?” aggiunse l’uomo alzandosi e guardando la figlia.
Anche tutti gli altri prestarono attenzione, compresi Junior ancora in meditazione e C-18 e Crilin che si erano involontariamente addormentati.
“Si..si, quello di Kossetu.” Rispose Kiliam quasi timorosa.
“E non ti è venuta la benché minima idea di provare a rintracciarlo se la sua aura è libera?!” chiese il saiyan alzando il tono della voce , come se dovesse essere una cosa ovvia.
Goten si voltò, si sentiva preso in causa.
" Pensate sia un gioco questo?! Mi ricordo benissimo di quel verme di Sekitan. Il suo gusto nel distruggere ogni cosa che gli si para davanti, mi è molto famigliare. Per il semplice motivo, che io ho testato quella magnifica sensazione di porre fine a vite innocenti per molti anni. Con la vostra azione, non avete fatto altro che aumentare la sua vena distruttiva e appena vi troverà vi spedirà all'altro mondo! "aggiunse tutto d’un fiato Vegeta guardando la figlia che lo fissava con gli occhi sbarrati.
“Vegeta, calmati. Cosa dovevano fare secondo te, rimetterci la pelle sul serio?” rispose Junior, non aveva gradito il discorso del principe.
“Tsk, cosa vuoi capirne namecciano. Hanno le nostre stesse caratteristiche, come noi saiyan hanno un orgoglio che se è ferito…scaturisce solo atroci vendette. Quegli infimi appena ci troveranno…faranno di tutto per farli soffrire.” rispose Vegeta pugnalando con lo sguardo tutti i presenti.
“Non è il momento per litigare ragazzi, dobbiamo escogitare dei piani e riposarci!” aggiunse Crilin preoccupato per la situazione che si stava per formare.
“Ha ragione Crilin papà…non è il momento.” aggiunse Trunks guardando di sott’occhio il padre.
“Non è il momento? Trunks, come non può essere il momento? Dobbiamo parlarne ora!”
“Si…Trunks, ha ragione. Dobbiamo parlarne ora.” Aggiunse Kiliam, dal silenzio.
Hikari guardò Goten e notò che sembrava pronto a prendere la parola.
“Vegeta, non devi riprendertela con lei. Se proprio devi riprendertela con qualcuno, devi rifartela con me. Sono stato io a decidere di abbandonare il campo di battaglia, è stata una mia decisione. Magari ho sbagliato, non lo so…ma non c’era tempo per riflettere.” rispose il Son osservato dai fratelli che sorrisero, un entrata “quasi” matura. Trunks guardò con aria di sfida il padre per vedere come avrebbe risposto mentre Kiliam non trasmetteva niente.
Vegeta sbuffò, con un sorrisetto sarcastico.
“….il problema, è che vi siete dimostrati comunque deboli. Mai abbandonare un campo di battaglia, MAI.”
Goten cercò di trattenersi, aveva una voglia malsana di rispondergli ma sapeva che non era la cosa giusta da fare, Vegeta era fatto a modo suo e contro di lui non poteva fare un bel niente.
“Papà…non puoi…non puoi giudicare ciò che ci è successo.” Disse a bassa voce Kiliam, con lo sguardo basso.
“Ma posso giudicare l’eminente pericolo, dannazione!! Io..” rispose Vegeta ma fu interrotto immediatamente dalla figlia.
“Non hai neanche il coraggio di dire che sei PREOCCUPATO per noi, non hai neanche la volontà di RINGRAZIARLO per avermi portata via da morte certa, evidentemente ti interessa davvero solo questa guerra, LA MAMMA AVEVA RAGIONE, NON T’IMPORTA DI NIENTE E DI NESSUNO!” urlò Kiliam attirando l’attenzione di Natsu, sopra l’albero.
“La situazione si sta facendo interessante…” disse ridacchiando e sistemandosi per bene.
“Kiliam calmati, non è il momento per litigare! Gli affari di famiglia da altre parti!” si aggiunse Junior per cercare di calmare la situazione.
Hikari si avvicinò all’amica ma quest’ultima la spostò, sembrava pronta a scoppiare ma Vegeta era come mutato. L’espressione del suo viso era vuota.
Tutti gli altri erano rimasti a bocca aperta, il principe dei saiyan sembrava offeso.
Kayden mangiava il suo spiedino di carne, insieme a Sumire e Sayrei che, piano piano, si erano allontanati dal gruppetto per paura di finire nel litigio senza motivo. Goten guardò Hikari perplesso, adesso era stato messo in causa sul serio. Cosa doveva fare?
Vegeta strinse i pugni. Non riusciva a comprendere cosa avesse fatto di male, cosa avesse sbagliato nuovamente. Guardò sua figlia nel pieno dell’ira e della frustrazione, il suo viso poteva solo riportarlo all’immagine di sua moglie…più che Kiliam cresceva e più vedeva la testardaggine e la pungente intelligenza di Bulma. Doveva ammetterlo, aveva sbagliato con tutte e due…anzi, con tutti.
Abbassò lo sguardo, pensieroso. Nonostante fossero passati anni e nonostante i suoi miglioramenti, non sarebbe riuscito mai e poi mai ad essere come loro, come i terrestri. Doveva mettersi il cuore in pace.
Davanti alle battaglie, davanti ai nemici sapeva tirar fuori solo il suo lato da principe indiscusso dei saiyan...un titolo perso che si sarebbe portato appresso a vita. Quel passato era una dannazione.
" Sono passati così tanti anni dal mio arrivo qua. Molte volte, mi sorprendo di essermi spinto fino a questo punto. Di avere, una famiglia, già…ho sempre sbagliato tutto con i ragazzi. E con Bulma, soprattutto con Bulma. I suoi pianti e le sue grida…erano quasi sempre destinati a me. A me e al mio orgoglio. L'ho attirata nella mia ragnatela di orgoglio e patriottismo, trascinando anche i nostri figli.
E ora, mi tocca pure litigare con loro. Tutta questa situazione mi distrugge. Quando imparerò.." pensò infine.
"Non trovi neanche il coraggio di rispondere..." aggiunse con un tono di voce aspro la mora che, delusa, si sedette come per chiudere la faccenda.
Crilin e 18 si guardarono mentre Trunks sembrava amareggiato per ciò che era successo. Raramente suo padre rimaneva senza parole....
Dopo quel lungo silenzio, Junior si avvicinò alla comitiva.
"Non serve a niente litigare. Dobbiamo reagire, dobbiamo farla pagare a quei guerrieri per tutto ciò che hanno portato nelle nostre famiglie. Siete Saiyan, non terrestri qualunque. Ognuno ha il carattere che ha, non è il momento di congetture a riguardo. Sconfiggeremo questi guerrieri in un modo o nell'altro."
disse il namecciano, guardando in alto, verso l'oscurità della notte. Vegeta sbuffò scansando il suo sguardo altrove mentre Gohan sembrava stranamente taciturno.
" Si, c'è una buona possibilità di vittoria ma..." rispose il maggiore dei Son ma fu come bloccato, come se non dovesse continuare.
"...ci siamo sempre affidati a papà, più o meno." aggiunse, quasi in colpa.
Vegeta, dal suo silenzio, non ci vide più.
" Ma ora il tuo caro paparino non c'è! Oh, no signore; è chissà dove a fare chissà cosa, mentre nel guaio ci siamo noi. " rispose rancoroso, battendo i pugni.
rispose rancoroso, battendo i pugni.
Goten e Hikari sospirarono come rassegnati, non potevano giusticare in nessun modo loro padre.
"Con Goku avremmo sicuramente molte più possibilità, è certo...ma ha ragione Vegeta, dobbiamo impegnarci senza dipendere da lui." aggiunse Junior guardando l'ex allievo che non sembrava molto convinto.
Vegeta non sopportava l'idea che il mondo intero dipendesse da Kakaroth, era una idea malata e malsana e da saiyan non poteva permetterlo.
"Però anche Gohan non ha tutti i torti, ragazzi!Con Goku siamo sempre riusciti a scansarcela in qualche modo!" aggiunse Crilin ridacchiando, giusto per rallegrare il momento. Peccato che fu la goccia che fece traboccare il vaso.
" Siete disgustosi con i vostri discorsi! Goku, Goku, SEMPRE E SOLO QUESTO GOKU! Eppure mi sembra che Cell non l'ha sconfitto il vostro amato Goku. Majin Bu, non l'ha sconfitto Goku. Svegliatevi una buona volta! Goku non è altro che un vostro alleato! Noi tutti sconfiggiamo il nemico, NON GOKU!"
urlò il saiyan riagitando le acque e provocando non poche facce sconvolte. Crilin ringhiò, pensando all'amico e non riflettendo su ciò che aveva appena esposto Vegeta. Anche la reazione dei Son fu, più o meno, uguale ma infondo....era così.
I gemelli furono i primi a pensarlo. Avevano vissuto anni e anni senza un padre, cosa sarebbe cambiato con o senza Goku? Un bel niente.
"Adesso basta, mi sono veramente stancato! Vediamo di darci un taglio o domani in battaglia avremo seri problemi!" urlò Junior fulminando Vegeta che non aveva intenzione di tacere. Trunks si voltò verso la sorella, come per cercare supporto ma lei non sembrava interessata.
"Papà, ha ragione Junior. Dobbiamo smetterla...e per quanto riguarda Goku..." pronunciò il Brief ma fu bloccato dalla risposta che attendeva da Kiliam.
"Per me, può starsene anche dov'è." disse con uno sguardio pieno di astio e di veleno.
Vegeta lasciò partire un sorrisetto, quella testina che tanto lo faceva patire...aveva capito tutto.
Il resto della comitiva non rispose, a quanto pare la giovane Brief non stava passando un bel momento. I Son non reagirono in nessun modo,i gemelli soprattutto. Si sentiva un po' offesi ma come darle torto? Goten la guardò amareggiato socchiudendo gli occhi.
Goku non poteva essere difeso in qualunque modo possibile, risultava colpevole in qualsiasi caso.
"Tsk...fate come volete e credete in quello che volete. Idioti." disse a bassa voce Vegeta spiccando il volo e allontanandosi dal gruppo.
Anche Kiliam silenziosamente si alzò da terra e si voltò, pronta per andarsene in mezzo agli alberi.
"Aspetta, aspetta!" intervenne Trunks fermandola.
"Voglio stare un po' da sola, ti prego..."rispose la ragazza guardando il fratello che lasciò immediatamente la presa.
Saltò tra i cespugli, seguita dall'alto dallo sguardo di Natsu, ancora sopra l'albero a spiare.
"Forse...è meglio se vi lasciamo. Buonanotte...!" disse Sumire prendendo immediatamente Kayden, preoccupato ovviamente per la Brief. Crilin annuì, come per salutarli e, neanche il tempo di voltarsi, anche Junior era scomparso.
Gohan guardò i fratelli, sembravano giù di morale.
"Forza ragazzi, è arrivata l'ora di una bella dormita..." disse regalando un leggero sorriso. Hikari sospirò guardando in alto e notando Natsu che si nascose.
"Hai ragione fratellone." disse poi, annuendo.
Trunks distolse lo sguardo dagli alberi e, quasi per rassicurarla, porse il suo braccio intorno al collo di Hikari stringendola a se.
Goten, invece, continuava ad assorvare gli alberi e solo un colpetto in fronte da parte di Gohan lo riportò sulla terra.
"Di che cosa ti stai preoccupando?" chiese il Son verso il fratello che fece spallucce.
"Io? Niente....andiamo. Basta che questi due non facciano i conigli in calore accanto a noi." rispose Goten indicando Trunks e Hikari che arrossirono, leggermente offesi.
"Senti chi parla..." si fece sfuggire Hikari, fulminata seduta stante dal gemello.
Non passò molto tempo e, nonostante il sonno facesse capolino, il giovane Son non cedeva tra le braccia di morfeo. Si alzò di scatto, scansando di poco sua sorella leggermente avvinghiata a Trunks e Gohan che si era addormentato accanto con le braccia conserte e appoggiato ad un masso.
“…hey!” esultò il maggiore dei Son all’improvviso spaventando il fratello.
“emh..hey!”
“Dove stai andando?...ah, ma cosa chiedo a fare. Da lei!” disse ridacchiando e facendo arrossire lievemente Goten.
“Si, può darsi…non mi va di lasciarla da sola. E poi era una situazione un po’…strana.” Rispose il ragazzo indicando i fidanzatini per terra.
Gohan annuì e socchiuse gli occhi.
“Vai…e magari, cerca di riportarla qui.”
Detto questo Goten si allontanò velocemente e, seguendo l’aura di Kiliam la trovò dopo non molto. Era sveglia, per fortuna, e se ne stava vicino ad un dirupo sullo scogli. Si avvicinò lentamente, un po’ timoroso e si sedette accanto a lei che si voltò.
“Ah, sei tu…” disse la ragazza, irritando il Son che si rialzò immediatamente.
“E chi doveva essere? Se vuoi me ne vado, principessa!”
“No! Aspetta…” disse Kiliam afferrandolo leggermente per i pantaloni.
“Rimani qui, se vuoi.” Aggiunse poi abbassando lo sguardo e lasciando la presa.
Goten annuì e si risedette, lasciando penzolare le gambe verso il vuoto.
“Sai a cosa stavo pensando? Tra un mese preciso è il mio compleanno. Ormai, avevo perso il conto dei giorni.” disse la Brief sbuffando e guardando verso il mare.
Goten ci pensò su e poi formulò che aveva ragione.
“Si, è vero! E quale sarebbe il problema?”
“Il problema? Non prendiamoci in giro, non sappiamo cosa succederà da ora in poi. Magari domani…ci troveremo all’altro mondo. Sinceramente non pensavo di passare i miei diciotto anni così.”
Goten non rispose e si grattò la nuca.
“Immagina se…” pronunciò a fil di fiato la ragazza girandosi e trovandosi a pochi centimetri dal viso del Son.
“Se..?” rispose lui, provocando un leggero rossore nel viso della Brief.
“No…no, lascia perdere. Non voglio pensarci.”
Kiliam cercò di mantenere lo sguardo verso l’orizzonte, tutto sommato il mare era calmo.
“Lo so a cosa stavi pensando. In effetti, ci penso anch’io da tempo…”
“…”
Goten si sistemò meglio e riprese a parlare.
“La vita è breve, questo è vero. Ma una vita come la nostra chi la vive? Nessuno. Abbiamo avuto sempre tanti avvenimenti da passare, sicuramente una vita bella piena. Anche se…anche se questa sarà l’ultima notte, e domani l’ultimo giorno penso di aver vissuto al massimo. Nonostante i problemi con papà, nonostante i pericoli.”
Kiliam strinse a se le gambe per appoggiarvi il mento, continuandolo ad ascoltare. Sembrava serio.
“E poi…dai, abbiamo le sfere dalla nostra parte ahaha!” aggiunse ridacchiando, alzando lo sguardo verso il cielo.
“Si, abbiamo le sfere ma non possiamo cedere. Non ci è permesso altri errori come oggi…” rispose Kiliam cupa.
“Lo so che ti preoccupa ciò che pensa Vegeta di te, è normale. Anch’io ho cercato sempre di farmi notare da papà…fino ad una certa età. Dopo ho iniziato a fare lo stupido, lo sai ahah.”
Kiliam annuì sorridendo.
“Lo so bene, non preoccuparti.”
“Comunque, ascolta Kiliam!” annunciò Goten alzandosi, pieno di se e preoccupando la giovane.
“Domani, qualunque cosa accadrà, dimostrerai a Vegeta di che pasta sei fatta ! Lui si fida di te e anch’io! Anch’io mi fido ciecamente di te, da sempre!”
Detto questo, si fermò come una pietra, bloccato dall’imbarazzo per la troppa enfasi.
Kiliam arrossì, un po’ sbalordita.
“Si ok, lasciamo stare….non era proprio così che volevo iniziare.” Aggiunse il Son tornando a sedere, sembrava demoralizzato.
Kiliam sorrise, guardandolo corrucciato. In quei giorni, quei pochissimi giorni da quando erano arrivati i guerrieri, aveva decisamente rivalutato Goten.
Se era partita con l’idea di stare in coppia con lui solo per dimostrare la sua superiorità, si era ricreduta in poco e niente.
 “Forse non è il momento adatto e forse sto facendo un enorme sbaglio. Se sono qui Kiliam, c’è anche un altro motivo. Ci stavo pensando prima, anzi…pensandoci bene, è da giorni che cerco un attimo per parlarti.” Disse il ragazzo agitato giocherellando con le mani, come se fossero un anti stress.
“Anch’io dovrei parlarti, credo.” rispose la ragazza, cercando di fare la seria senza scomporsi.
“Si ma non adesso, devo parlare io. Poi potrai dire quello che ti pare e piace, tanto lo so come sei fatta.”
Kiliam si azzittì, evidentemente era una cosa importante. Non era che…
“Ultimamente, sono molto confuso.”
La mora spalancò gli occhi.
“Oddio…non sarai mica..”
“No, no, NO! Non sono gay, ti prego, fammi parlare, faccio fatica!” rispose impacciato, era ansioso.
Kiliam annuì e abbassò lo sguardo, aveva una stranissima sensazione.
“Ieri sera…quando abbiamo trovato il cane, praticamen..”
“Oddio,IL CANE. Non ho chiesto a C-18 dove ha portato il cane! Che poi…non ha ancora un nome!!” esclamò Kiliam ripensando al suo nuovo amichetto.
Il Son, esasperato,  la bloccò per le braccia, costringendola a guardarlo.
“Dicevo, ieri sera parlavamo del fatto del fidarci a vicenda e ho riflettuto molto su ciò. Si rifletto anch’io, non me lo chiedere. Vedi, riesco anche a precederti!” disse il ragazzo sorridendo e lasciando la ragazza perplessa e leggermente arrossita .
“Ma il punto non è questo. Voglio essere sincero con te, ora che mi è possibile. Era da molto tempo che non passavamo così tanto tempo insieme, non ci siamo parlati per ben 2 anni e ancora  non riesco a spiegarmi il perché, forse ho sbagliato con te…e non me ne sono mai reso conto.”
Kiliam abbassò lo sguardo, forse ci era arrivato.
“Però vorrei che questo continuasse. Ti avevo persa, eri la mia migliore amica…non mi rivolgevi più la parola, mi guardavi con astio e lo ammetto, delle notti ho anche pianto e mi maledicevo. Ti prego, non sfottermi.” Continuò Goten nel pieno dell’imbarazzo e alleggerendo la presa sulle braccia della ragazza.
Kiliam non rispose, anzi, sembrava dispiaciuta. Senza rendersene conto, si erano sempre di più avvicinati.
“E’ per questo che realizzai, lo sapevo dentro di me che te non eri come le altre. Cioè, lo sapevo da sempre….però non ci avevo mai pensato troppo, da piccolo avevo altri interessi come anche tu del resto.”
“Si, decisamente…” rispose la ragazza, sempre più rossa in viso.
“Io…io vorrei tanto essere giusto  di te, poterti stare sempre accanto. Vorrei sapere cos’è che non andò tra di noi, sono solo stato uno stupido in tutti questi anni e se ho avuto qualche ragazza…”
“Molte ragazze, Son…potrei farti la lista.” lo azzittì Kiliam leggermente offesa, ormai ad una distanza minima dal ragazzo.
“Si, ok, molte ragazze, era perché non volevo pensare a te. Volevo dimenticarti sul serio.” rispose lui prendendole il viso con le mani, percependo il suo calore e le guance che scottavano.
Potevano percepire i loro respiri leggermente affannati e le palpitazioni che aumentavano.
“Non so che dire…io, io ti ho odiato…è vero, ma c’erano dei motivi.” aggiunse la ragazza, cercando di non far notare i suoi occhi ormai al limite del pianto. Non sopportava quella situazione.
“Ed io sono stato uno stupido ad non essermene mai accorto e, soprattutto, di non averti trattata come dovevi essere trattata…e di non essermi fatto avanti prima.”
Kiliam annuì, ma sembrava parecchio avvilita, nonostante le carezze del ragazzo.
“Non è decisamente il momento migliore ora che ci penso, dovremo dormire e invece ahah” aggiunse il Son facendo sorridere la ragazza.
“Non importa dove e quando, è importante il perché si fa.” rispose la ragazza, proprio quando i loro occhi si incrociarono.
Goten si avvicinò sempre di più, la ragazza aveva socchiuso gli occhi. Ormai le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza, le palpitazioni frastornavano. Poco prima di sfiorarsi Kiliam, inaspettatamente, si ritirò, sembrava dispiaciuta. Il Son, per sua fortuna, aveva intuito la reazione della ragazza in anticipo. Come poteva fidarsi di lui? Si sentiva inutile.
Spostò il suo viso contro la fronte della ragazza e le stampò un bacio sottile, delicato.
“Goten, scusami…”
“Lascia stare, ti capisco. Ho atteso per tanto e posso attendere ancora, ho sbagliato e pago le conseguenze.” rispose il ragazzo grattandosi la nuca, in uno stato di tranquillità ma Kiliam poteva vedere dentro di se la delusione e la rabbia.
“Io…ho solo  bisogno di pensare. Non voglio escluderti dalla mia vita ma, ora come ora, sono confusa. Più di te. Voglio solo che tu mi capisca e che non mi lasci sola. Ho paura che se dovesse andare male tra di noi…”
“Ho capito Kiliam ma vorrei sapere cosa c’è che non va, cosa è andato storto! Non sopporto questo tuo silenzio e non puoi nemmeno immaginare quanto coraggio abbia preso per parlarti! Mi sono sempre sentito inferiore a te e ora…ci devi pensare! Non sei più la Kiliam schietta e decisa di cui..” rispose il ragazzo alzando un po’ il tono della voce,(purtroppo il lato “saiyan” poteva comparire in ogni momento) ma fu interrotto da Kiliam che si alzò di scatto, stringendo i pugni e paonazza in viso.
“Ti prego, basta! Sei sempre il solito e per un attimo mi ero quasi illusa di un tuo cambiamento! Se ho bisogno di riflettere è solo per il nostro bene, non voglio stare di nuovo male per te, non voglio ignorarti e non voglio perderti!” urlò pronta ad andarsene ma Goten la fermò per un braccio.
“Aspetta…ho sbagliato, mi dispiace. Ma tu non mi sei d’aiuto, voglio sapere che ti è successo.”
Kiliam si scansò, cercando di liberarsi dalla presa mordendosi le labbra per trattenere le lacrime.
“Chiedilo a Reika quando ti baciò davanti a me, vicino alla fumetteria. Quando dovevamo vederci ma tu eri con lei, due anni fa. Goten, non dimentico niente, ricordatelo. Se davvero…se davvero mi vuoi, dovrai dimostrarmi di essere il ragazzo che…insomma, ok, che amavo! Contento, adesso? ” aggiunse la ragazza urlando e, imbarazzata, riuscì a liberarsi dalla presa e alzarsi in volo. Lo guardò un ultima volta, con la il viso rosso e corrucciato, tipica di suo padre, per poi volare via dalla scogliera.
Goten, fermo immobile, rimase con espressione sconvolta, al limite dell’indecenza.
Si avvicinò agli alberi lì vicini e, cercando di trattenere la forza, sbattè la sua fronte ripetutamente contro il tronco, maledicendosi. Poteva sembrare una situazione comica ma di comico non c’era un bel niente.
Sospirò, rosso in viso, ripensando all’attimo prima.
“…Ti amo anch’io, stupida.”
Detto questo, l’albero si frantumò in due.
 

***

 
“ Urca che fastidio!” si lamentò Goku massaggiandosi le orecchie.
 “ Uhm…mi sa che qualcuno sta parlando male di me!” aggiunse con un infantile broncio, incrociando le braccia al petto. Un sonoro pugno finì però sulla testa del giovane Saiyan, facendolo lamentare ulteriormente.
 “ AHIA!! CHE MALE!” la donna fece “no” con il dito, socchiudendo gli occhi.
 “ Non bisogna distrarsi durante un rito di tale importanza, anche se si è bellissimi!” lo brontolò. Goku sospirò, tornando concentrato.
 “ Mi scusi “ bofonchiò facendola ridacchiare. Ub intanto, concentrato e privo di ogni distrazione possibile, seguiva il rigido insegnamento di Honshu.
“ Devi liberare il tuo corpo da ogni impurità; trova la pace interiore intensificando l’aura. “ mormorò l’uomo, mentre il giovane cercava di esser il più rilassato possibile. Kaioshin invece, faceva irritare il povero Kushu.
 “ NONONONONO! “ sbraitava l’uomo, mentre il povero Kaioshin guardava a terra come se si sentisse in colpa.
 “ Mi..mi dispiace. E’ che mi sono distratto e “
“ NON VOGLIO SENTIRE SCUSE! TORNA IN POSIZIONE!” gridò nuovamente. L’uomo annuì e tornò nella posizione di meditazione. Goku si era preso una leggera pausa e osservava i compagni ridacchiando sotto i baffi .
“ Povero Kaioshin.. “
La donna intanto, si stava sistemando i lunghi capelli. Tirò fuori dal nulla un piccolo specchietto costernato di pietre preziose e iniziò a sistemarsi come fosse in un centro benessere. Goku le lanciò una lieve occhiata, non capendo le sue intenzioni.
 “ Ehm..non, dovremo, continuare? “ mormorò. La donna mise tutto via in un batter d’occhio e sorrise.
 “ Ma ceeeeeerto . Mi sono solo data una rinfrescatina!” disse con un sorriso a trentadue denti splendente come non mai. Il Saiyan deglutì riprendendo a concentrarsi. Intanto, il sommo Kaioshin era rimasto sotto ad un albero sacro a leggere dei giornalini…animati. Di tanto in tanto, tirava fuori un fazzoletto e si asciugava il naso da bravo maniaco.  Ub aveva trovato il metodo giusto per assimilare tutta la concentrazione possibile per rilassarsi. Doveva essere in completo stato di tranquillità, per acquisire i giusti poteri dal Saggio. La sua aura stava crescendo, diventando pura e potente. Goku volse un attimo lo sguardo all’amico e sorrise, per poi tornare concentrato.
“ Ma santo cielo, SI RENDE CONTO DI COSA STA FACENDO?!” Kushu era irriconoscibile; rosso quanto un peperone, stava sclerando contro il povero Kaioshin che si era fatto piccolo piccolo. Effettivamente...erano tanti anni che non faceva un allenamento simile. I consigli del Saggio, erano come arabo per lui. Non riusciva a concentrarsi e veniva sgridato ogni secondo. Il sommo, notando l’impacciato amico, decise di darli un’aiuto. Si alzò, rimettendo il giornalino accuratamente nella tasca dei pantaloni e andò verso i due. Kushu si stava mangiando le unghie dal nervoso.
 “ Ehm Ehm, Saggio Kushu, posso disturbarla un momento? “ chiese l’anziano. Il Saggio si voltò alzando un sopracciglio. Seguì il Kaioshin finendo poco distante dall’altro e si chinò per sentire cos’aveva da dirgli.
 “ Sapete, quel ragazzo è molto complicato. Sta affrontando un periodo difficile. Cercate di essere più morbido e vedrete che farà come dite. “ il Saggio annuì e sospirò. Tornò dal ragazzo e iniziò a parlarli gentilmente, spiegandogli che doveva concentrarsi al meglio. Senza pensare a niente. Kaioshin, si accarezzò i capelli e si fece forza. Riprese la posizione iniziale e concentrò l’aura liberandola da ogni pensiero. Incredibilmente, Kushu capì che doveva solo incoraggiarlo e notò i miglioramenti dopo qualche minuto. Insomma: i tre guerrieri, sembravano migliorare a vista d’occhio. La sicurezza che stava crescendo dentro di loro, riusciva a rassicurare i loro animi. Anche Goku si sentiva meglio; l’allenamento dei Saggi era in qualche modo confortante. Si sentiva più forte ma anche più tranquillo. Il dubbio di essere sottomesso dalle forze nemiche che attualmente occupavano la Terra, stava svanendo. L’ottimismo, stava trionfando dentro di loro.

***

 

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Capitolo 24
*** 23. I giochi sono ancora aperti. ***


Dopo quasi due mesi siamo tornate ad aggiornare :D Purtroppo a causa della scuola ed impegni vari siamo riuscite recentemente a riprendere in mano la storia, creando questo capitolo non troppo lungo e abbastanza sereno u_ù Non abbiamo altro da aggiungere, ci sentiamo al prossimo :D

B - G - E

23. I giochi sono ancora aperti.

***


Hikari aprì lentamente gli occhi, acciecata dalla luce abbagliante del primo sole mattutino e da un mal di testa insopportabile. Quella notte mille pensieri avevano affollato la sua mente, producendo incubi e terribili presentimenti. Dormire era stato difficile ma la stanchezza del combattimento era riuscita a catturarla del tutto.
Si alzò lentamente, scompigliandosi i capelli e guardandosi intorno…era rimasta da sola. Trunks e suo fratello Gohan erano scomparsi, forse non avevano più sonno. Abbassò lo sguardo, in effetti come potevano riposarsi…un'altra giornata faticosa stava per iniziare. Sfiorò delicatamente la parte di erba dove Trunks aveva dormito accanto a lei e sospirò. Non vedeva l’ora che tutta quella storia finisse, di tornare alla sua vecchia vita e di poter stare felicemente con il Brief…ma, ovviamente, per ora non era possibile. Guardò in alto, scrutando il cielo e i raggi di sole che la investivano.
“Trunks…” sussultò, leggermente avvilita ma, proprio in quel momento, si accorse di non essere da sola percependo dei movimenti e intensificando la concentrazione per avvertire eventuali auree.
Si scansò dalla sua posizione nel preciso momento in cui, aggrappato all’albero sopra di lei vide un viso familiare, anzi anche troppo.
“Goten, smettila di arrivare così! “disse la ragazza alzando la voce mentre il gemello, arrampicato a testa in giù sembrò quasi sbuffare per poi decidere di scendere.
“Dove siete andati tutti? Mi son svegliata cinque minuti fa ed era da sola.”
“Ah, non so…degli altri non so niente. Stanotte non ho dormito qui .” Rispose il moro con nonchalance e attirando l’attenzione e la curiosità di Hikari.
“Hey hey hey, dove sei stato?!” chiese immediatamente con tono curioso mentre il ragazzo si sedette su una rocca lì vicino.
“…”
“Dai, parla! Oh…no, non mi dire che è quello che penso.” aggiunse la Son portandosi le mani alla bocca e arrossendo lievemente.
“Si e no, diciamo.” rispose il ragazzo imbarazzato guardando la sorella.
“Cosa è successo? Kiliam…che ha detto? Devo parlarle assolutamente, ma dov’è?” iniziò a chiedere a raffica la Son ma fu fermata da Goten  che non sopportava l’isterismo della gemella.
“Hikari, non c’è bisogno di parlarne, ho sbagliato tutto fin dal principio e l’ho capito solo stanotte! Mi sento leggermente un idiota!”
“…ti sei dichiarato e lei non ricambia?”
“No cioè…boh. Non sono bravo con questi argomenti!!” rispose il ragazzo rosso come un peperone mentre la gemella ridacchiava.
“Praticamente non ha molta fiducia in me perché, a quanto pare, gli piacevo e l’ho come illusa, non molti anni fa.”
Hikari si sedette accanto a lui e socchiuse gli occhi, mantenendo un sorrisetto.
“Ah, io lo sapevo.”
“Ah si eh…Cosa?Perchè non me l’hai detto?!” urlò il ragazzo in preda al panico e fulminando la gemella.
“Non te l’ho detto per il semplice fatto che lei aspettava dei cambiamenti da parte tua e, soprattutto, che te ne accorgessi dei tuoi “sbagli”. In questi ultimi anni sei cambiato, certo, ma non ti sei dimostrato il ragazzo che lei aspettava. Dovresti saperlo com’è fatta Kiliam, è un osso duro…se le fai un torto, lei te ne farà cento. Dovrai sudare per conquistarla del tutto!”
Goten, con le braccia conserte, guardò sua sorella e si rese conto che aveva ragione.
“Non avvilirti, secondo me ce la farai.” Aggiunse la ragazza con un occhiolino di incoraggiamento ma il ragazzo non accennava a niente.
“Senti, è meglio se raggiungiamo gli altri. Tu cerca di non pensarci e soprattutto, concentrati su ciò che accadrà da ora in poi. Non possiamo commettere sbagli e non puoi…ecco, non puoi distrarti! Nemmeno Kiliam lo farà!”
“Si, hai ragione…”
Detto questo, i due si alzarono dai loro rispettivi posti e lentamente si avviarono verso il paese. Il sole splendeva sempre di più e, se  non era per altro, poteva essere una magnifica giornata.
Intanto , non molto lontano da dove si trovavano i due giovani, Kiliam sedeva vicino ad un ruscello. Osservava lo scorrere dell’acqua, i pesci che vi abitavano e che si facevano trasportare. Alcuni saltavano, come se volessero toccare il cielo e scappare dalla loro acqua…ma poi ricadevano, attratti dalla forza gravitazionale e dalla loro natura scelta. La ragazza sospirò, stringendo a se le gambe. Più che ci pensava e più si rivedeva in quei pesci. Dentro di se voleva evadere, lasciare tutto agli altri e andarsene via, lontano. Ad aggravare la situazione, adesso, c’era anche Goten e al solo pensiero tremava dalla vergogna. Non voleva vederlo, sarebbe stato solo peggio. Appoggiò la testa sulle sue braccia, socchiuse gli occhi e si lasciò abbandonare nei mille pensieri. Poco dopo, un fruscio quasi impercettibile attirò la sua attenzione e, scattante come un felino, si alzò in piedi, avvertendo la presenza. Sospirò, incrociando le braccia quando si accorse che non era un pericolo ma bensì un ragazzo alquanto maldestro che cadde improvvisamente dall’albero. Lo guardò per bene e, sinceramente, non l’aveva mai visto. Portava una coda bruna che risaltava i suoi occhi viola, non se ne vedevano molti in giro.
“E tu chi sei?” chiese Kiliam fredda, a quanto pare l’aveva spiata.
Il ragazzo si alzò immediatamente, sistemandosi i vestiti imbrattati dalla mota e dal fogliame.
“Tu piuttosto chi sei, anche tu sei una saiyan?” chiese senza troppi giri di parole. Kiliam indietreggiò, spalancando gli occhi.
“Come…ma…che scherzo è questo?” sussultò la ragazza, intimorita.
“Scusa, forse mi sono espresso male. Io so della vostra esistenza, da sempre ma non preoccuparti, nessuno sa che siete “alieni”.” Aggiunse il ragazzo a disagio ma Kiliam aggrottò velocemente lo sguardo.
“Beh, se proprio ci tieni a saperlo, i saiyan puri a tutt’oggi sono 2…di cui uno è mio padre. Sono una mezzosangue, ma non c’è bisogno di rinfacciarmelo sempre.” Rispose la ragazza, abbassando il tono di voce, come se non volesse farsi sentire.
“Noto che per te è un problema, o sbaglio?” chiese il moro, esitando.
Kiliam ridacchiò, sconcertando il ragazzo.
“Diciamo si e no, spero che mentre mi spiavi non mi hai vista nel mio momento di depressione massima!”
“In realtà non ti stavo spiando, gli alberi sono più o meno il mio letto e questo bosco è la mia casa. E’ normale che tutto ciò che succede all’interno lo venga a sapere.”
Kiliam rabbrividì, forse aveva visto anche tutto ciò che era successo la sera prima?...
“Ah, quindi tu non sei del villaggio…”
“Diciamo di no…ho pochi conoscenti all’interno e non vado per niente d’accordo con quel ciccione di Tanec.”
Kiliam ripensò al giorno prima e collegò il tutto, quel ragazzo l’aveva già visto…
“Ecco, tu devi essere l’amico di Kayden, ti ha nominato spesso.” Aggiunse la ragazza ricevendo il consenso del moro.
“Si, mi chiamo Natsu…e Kayden non sta mai zitto.”
Kiliam sorrise e avvertì, non molto lontano, che tutti i suoi amici si erano riuniti. Era arrivato il momento, un altro giorno di probabili battaglie stava iniziando.
“Penso che debba andare, anche oggi ne vedremo delle belle.”
“…”
“Tu che fai? Rimani qui?” chiese la ragazza, pronta per spiccare il volo.
“Può darsi, non penso che la mia presenza servi a molto.”
Kiliam non rispose, infondo non sapeva niente di quel ragazzo e non poteva certo dare consigli.
“Allora beh, è stato un piacere conoscerti!”
La ragazza si alzò lentamente in volo ma si sentì chiamare da Natsu.
“Dimenticavo! Secondo me, dovresti dare una possibilità al tuo amico…non che mi sia fatto gli affari vostri,eh.”
Kiliam lo fulminò con lo sguardo, rosso in viso.
“Hai perso tutta la mia simpatia, sappilo.”
Detto questo se ne andò, facendosi travolgere dall’aria pungente di quel mattino e, nonostante tutto, un lieve sorriso si disegnò sul suo volto.
Ci vollero pochi minuti per raggiungere il centro della piazza dove vide, in lontananza, tutti i suoi amici. Atterrò e corse verso di loro, accolta dallo sguardo severo di Vegeta.
Trunks si voltò verso la sorella, salutandola con un cenno della mano e lei fece altrettanto.
"Mi sono persa qualcosa?" chiese a bassa voce, nonostante il gruppo fosse disciolto e ognuno parlava con chi gli pareva.
"No a dir la verità, per ora non abbiamo piani o idee..." rispose Trunks che fu interrotto bruscamente dal padre, avvicinatosi ai figli.
" Il piano è sempre lo stesso. Non giriamoci troppo intorno." aggiunse l'uomo, mantenendo il suo sguardo severo sulla figlia. Sembrava ancora infuriato, come la sera prima.
Hikari si avvicinò ai fratelli Brief e lanciò un occhiata a Kiliam, quest'ultima non riuscì a collegare.
La Son, mantenendo distanza, mimò con la bocca qualcosa che da primo la Brief non percepì. Dopo non molto, intuì che Hikari sapeva tutto. Sapeva cosa? Vegeta si voltò, notando l'interazione tra le due ragazze, incenerendo con lo sguardo la Son che si allontanò ridacchiando. Vegeta era decisamente di malumore.
Proprio in quel momento, da una delle tende un uomo anziano e di piccole dimensioni corse fuori, zoppicando e tenendo a fatica una piccola radio. Junior, Gohan e Goten, che stavano ancora parlando, lo videro arrivare e dall'espressione del suo volto sembrava portare tutto tranne che buone notizie. Si fermò, ansimando e appoggiò la sua radiolina.
"Attacchi...altri attacchi, a Satan city...!" pronunciò, provato e continuando a respirare a fatica.
"Altri attacchi? Spiegati meglio!" chiese Junior, alzando leggermente la voce. Tutti si avvicinarono, compresi Tanec e il suo gruppo di "prediletti".
Kayden si fece spazio tra la folla e raggiunse la prima fila, dove vide per sua gioia Kiliam. Peccato che sua sorella lo fermò prima del tempo, tutti si erano concentrati intorno alla radio.
"Qui in diretta da Satan city, sul luogo del bombardamento che è avvenuto da una decina di minuti, non conosciamo ancora le cause ma dei testimoni oculari hanno avvistato 3 persone sospettate, per alcuni le stesse avvistate all'attacco terroristico di Città dell'Ovest, di pochi giorni fa."
Gohan si avvicinò per alzare il volume mentre nel volto di Vegeta la rabbia stava diventando padrona. Suisyoo.
"Ci...ci stiamo avvicinando sempre di più, le ambulanze stanno affollando il luogo e vi assicuro, voi che ci state ascoltando, che siete fortunati a non essere qui... ecco, stanno portando via i feriti e...i cadaveri..."
La voce della cronista si faceva sempre più tremolante, suscitando in tutto il gruppo un senso di tristezza...e pietà.
"Spero solo che la polizia scopra chi è stato a causare tutto ciò e, purtroppo, per ora non ci sono notizie positive. Per concludere volevo aggiungere che eh ehhehzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz!"
Improvvisamente il segnale partì e Gohan, ancora nelle vicinanze della radio, provò a guardare dove era il problema. Il programma radiofonico era come saltato.
Era stato interrotto bruscamente, avevano attaccato nuovamente.
Vegeta, tutto ciò, non poteva più sopportarlo. Strinse i pugni e ghignò i denti, non credeva che qualcuno potesse superarlo in viscidità e lui, per molto tempo, era stato un viscido di primo ordine.
A tutta la comitiva gelò il sangue, soprattutto ai bambini che si strinsero alle loro madri.
"Dannazione..." emise Gohan, alzandosi lentamente dalla radiolina per poi essere interrotto da Vegeta, carico d'ira.
" Mi fanno solo pena questi inutili terrestri. Non sono stati capaci di fermare i precedenti nemici e osano allarmarci così? Se solo potessi percepire le loro auree gliela farei vedere io a quei vermi, MALEDIZIONE!"
urlò il saiyan, facendo rabbrividire la maggior parte della popolazione.
"Cosa pensi di fare, Vegeta?" chiese Crilin mentre C18 sembrava contrariata.
Vegeta non rispose e guardò in alto. Kiliam lo osservò e capì che aveva già un piano.
" Sicuramente prima dobbiamo trovare un modo per localizzarli. Ne ho abbastanza di questi giochetti. Voglio distruggerli una volta per tutte."
“Se ci sbrighiamo, faremo in tempo a trovarli perché non si sposteranno da Satan city. E’ stato il loro modo per richiamare la nostra attenzione.” Rispose Trunks incrociando le braccia.
"Quindi, l'unica soluzione...è andare tutti a Satan city?" chiese Hikari un attimo stordita, in effetti non aveva senso.
"No, sarebbe più saggio dividerci Hikari." rispose Junior socchiudendo gli occhi. "...e immagino che Vegeta aveva già programmato tutto ciò."
Vegeta si lasciò andare un ghigno soddisfatto.
" Immagini bene, muso verde. E' proprio ciò che voglio fare e in fretta anche. Non c'è tempo da perdere. "
"Bene, noi rimarremo qui a controllare la situazione." rispose Crilin intendendo anche C18 che annuì.
"Anch'io, questa volta non penso che potrò essere d'aiuto, ho perso anche fin troppe energie." aggiunse Junior avvicinandosi alla coppia.
Trunks si voltò verso Goten che, fino a quel momento, non aveva dato segni di vita.
"E tu che fai? non ti vedo molto in vita stamattina."
"Beh, non c'è molta scelta..."
"Rimango io con te." rispose Hikari verso il gemello, facendo intuire la sua scelta.
"Trunks tu devi andare, è ovvio che tuo padre ti vuole con se. Anche tu Kiliam." aggiunse la Son, guardando la Brief che non rispose.
Proprio in quel momento, Kiliam si avvicinò a suo padre, prendendo coraggio.
"Papà, ti prego...voglio venire anch'io a Satan city." disse, non distogliendo lo sguardo.
“Lo so che non ho fatto del mio meglio, di averti deluso e di averti fatto infuriare ieri sera ma.."
riprese ma suo padre la interruppe bruscamente.
“Non hai avuto la benché minima potenza sui guerrieri di Suisyoo. Hai rischiato di esser eliminata da quel branco di vermi. Come pretendi un simile comando tu che ti sei dimostrata una debole davanti a loro? Non puoi rischiare la tua vita così. Non lo permetterò. " rispose Vegeta, trasparendo per poco la sua paternità…ma Kiliam sembrò non accettarlo.
“Papà, è stato un solo errore, te lo giuro! Io..io so che posso fare di meglio, perché da sempre riponi la tua fiducia solo in Trunks? Posso essere d’aiuto, so delle mie potenzialità, ti prego!” rispose la mora, aumentando il tono della voce ma fu inutile, lei stessa se ne rese conto. Trunks guardò la sorella, si sentiva in colpa e non pensava che potesse provasse ancora quella “invidia”, dopo tutti quegli anni.
Goten, dietro alla sua faccia da disinteressato, si sentiva ancora peggio. Infondo, era l’unico che poteva comprenderla in fatto di “inferiorità”….ed era l’unico che credeva nelle sue potenzialità a quanto pare.
" No. Stavolta no. "
La risposta fu rapida e glaciale che Kiliam non trovo più il coraggio di ribattere.
"Dovete andare ragazzi, il tempo stringe." si intromise Junior, ricordando a tutti dell'imminente pericolo.
"Ci vediamo più tardi, mi raccomando." disse Trunks salutando per prima la sorella, che sorrise a malapena. Si voltò verso Goten e lo salutò con una pacca ed infine salutò la sua Hikari, con un lieve bacio sulle labbra. Quello non era certo un addio...mentre Vegeta, infondo , lo sperava che lo fosse. Purtroppo, non sopportava ancora il fidanzamento del figlio.
Anche Gohan salutò tutti, abbracciando soprattutto i fratelli. Vegeta si limitò ad un occhiata, come era suo solito. Guardò Kiliam ormai in volo, dentro di se sapeva di aver preso la decisione giusta e sua figlia doveva accettarla. I tre scomparvero in poco tempo, lasciando una scia di sabbia. Crilin si grattò la testa, leggermente spaesato per poi prendere la parola.
"Bene ragazzi, cosa facciamo adesso?" chiese beccando un occhiataccia dalla consorte.
"Cosa dovremo fare secondo te? Controllare la situazione, ti ricordo che altri due guerrieri circolano per il pianeta." rispose Junior per poi guardare Kiliam e Goten, leggermente tirati in causa.
"Se si faranno vivi penso che saranno affari nostri, siamo stati noi a creare questo casino e dovremo essere noi a sistemarlo.." rispose Goten, aspettando una risposta della Brief che da primo non arrivò.
"Si, uno di loro è gravemente ferito, il problema rimane Sekitan." disse la mora, preoccupata.
Hikari si voltò immediatamente, aveva un idea.
"Se questo Sekitan è davvero così forte, forse...forse dovremo usare la fusione Kiliam, non c'è altra scelta."
Alla Brief si illuminarono gli occhi udendo la risposta mentre Goten sembrava contrariato.
"Certo, solo voi a fare il gioco sporco. E' da anni che non facciamo le fusioni e Vegeta lo negò, se ricordate bene." rispose il Son, serio come non mai.
"Eddai Goten, lo negò perché eravamo separati ma ora io e Kiliam potremo ridare vita a Kikari, è un idea che mi elettrizza!" rispose la gemella stringendo i pugni dalla gioia.
"Non ha tutti i torti Goten, penso che la fusione potrà essere d'aiuto." rispose Junior, ridendo leggermente.
Provava nostalgia ripensando a 10 anni prima, quando aveva davanti a se 4 bambini inesperti e ingenui alle prese con quella tecnica. Adesso aveva davanti a se degli adulti ormai e doveva ammetterlo, si sentiva un po' vecchio. Il namecciano tossì e arrossì lievemente, a casa di quel momento di imbarazzo e nostalgia, per poi riprendere parola.
"Ripeto, se sarà necessario potrete utilizzare la fusione."
Hikari e Kiliam si guardarono all'unisono e batterono un cinque scattante, come vecchie complici.
Goten sbuffò e Hikari gli tirò un colpetto per prenderlo in giro, vedere il suo gemello così permaloso la divertiva.
“Io ho fame, che dici se andiamo a mangiare qualcosa?” chiese Crilin a C-18 mentre gli abitanti del villaggio si erano dissolti, ognuno nella propria tenda o abitazione ancora in piedi.
“Ok, vediamo che c’è di buono.” Rispose la donna, lasciandosi andare un sorrisetto compiaciuto.
“Ragazzi vi lascio anch’io, vado a meditare qui vicino. Ci vediamo dopo.” Aggiunse il namecciano verso i tre mezzisaiyan e partì in volo, scomparendo in pochi secondi.
Hikari sorrise seguendolo con lo sguardo.
“Bene, me ne vado.” Disse Goten imbronciato allontanandosi.
“Si anch’io, a dopo.” Aggiunse Kiliam altrettanto irritata.
“No, aspettate! Dove pensate di andare voi due!” disse Hikari afferrandoli per le braccia e attirandoli a se, ricevendo  sbuffi e imprecazioni peggio dei bambini.
“Kiliam, so cos’è successo ieri sera, Goten mi ha detto tutto.” Annunciò poco dopo la Son, Kiliam diventò paonazza e guardò il ragazzo, rosso altrettanto.
“Non vi guardate neanche in faccia, non mi sembra il momento adatto per problemi del genere. Non vi chiedo di…si insomma, non sono affari miei ma almeno collaborate, come avete sempre fatto. “
Hikari sembrava seria e i due mezzi saiyan cominciarono a sentirsi gravemente in colpa.
“Si, forse hai ragione.” Rispose Kiliam socchiudendo gli occhi, con un aria offesa.
“Mh, può darsi.” Aggiunse Goten mantenendo il broncio.
“E dai smettetela, ormai non siete più credibili! “ urlò la Son iniziando a ridere e stringendoli a se per abbracciarli.
I due, stremati, iniziarono a ridere, all’inizio era partita come una risata sarcastica ma poi ci presero gusto.
Kayden si avvicinò lentamente, sentendosi escluso dal gruppo mentre Kaori, che aiutava delle anziane del villaggio per la colazione, lo osservava a vista d'occhio in lontananza.
"Oh Kayden, ho visto il tuo amico prima!" esultò Kiliam verso il ragazzino che sussultò.
"Ah, Natsu. E' rimasto nei boschi, non è vero?"
"Si, esatto, non ha voluto seguirmi. Infondo è simpatico." aggiunse la ragazza ricevendo consensi da Hikari, che aveva avuto modo di conoscerlo in precedenza.
Goten, invece, nonostante non avesse la benché minima idea di chi fosse quel Natsu, non gli andava per niente a genio. Soprattutto il fatto che Kiliam l'aveva conosciuto, quella mattina, dopo "quella" sera.
Ridacchiava ma dentro di se il suo istinto omicida cresceva sempre di più.
"Goten, c'è qualcosa che non va? Sembri più scemo del solito." lo fermò Hikari, facendogli notare che stava ridendo sgarbatamente.
Kiliam lo guardò di sott'occhio è un sorrisetto malvagio si dipinse sul suo volto, era geloso e lei lo sapeva bene.
"Kiliam-san vuoi mangiare qualcosa?" chiese Kayden interrompendo quello strano momento, afferrandola per la mano e trascinandola verso il banchetto delle cuoche anziane.
"Dai, andiamo a mangiare anche noi qualcosa. In effetti ho un certo languorino!" disse Goten rivolgendosi alla sorella e massaggiandosi la pancia.
"Si certo, perché no." rispose la ragazza seguendolo.
"Ah, poi mi spiegherai chi è questo Natsu." concluse il Son, mentre altrove la situazione era tutt'altro che piacevole.
"Dovrebbero essere queste le coordinate, ci siamo Kossetu." annunciò uno stanco ma carico d'ira Sekitan, che osservava dall'alto della collina il mare dell'Est e in lontananza, il villaggio.
Il guerriero silenzioso rispose con un cenno della testa, accarezzandosi il braccio sinistro ancora dolorante per le ferite del giorno prima.
"Sicuramente avvertiranno la tua presenza, ora che non hai più il bracciale...ma che importa. Distruggeremo quei vermi, una volta per tutte!"
Detto questo, il guerriero ghignò dalla rabbia e sradico l'albero che aveva accanto con una sola mano, preso dalla rabbia funesta. I giochi erano ancora aperti.

***

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Capitolo 25
*** 24. Due schiaramenti, un destino. ***


Chi non muore si rivede °-° beh, siamo tornate, più in forma che mai! L'estate ci ha rallentate e tra impegni vari riuscire a sfonare questo capitolo è stata un'epopea...ma ce l'abbiamo fatta.
Non è lunghissimo ma penso che non ci vorrà molto per riprendere a scrivere i nostri tipici capitoli lunghi 26649386 pagine :P Mettiamola così, avrete una lettura più facile :3
Per chi avesse perso qualche passaggio, ecco un piccolo riassuntino dei capitoli precedenti :

Il gruppo dei Guerrieri Z si è nuovamente diviso a causa di un attacco a sorpresa da parte del trio Suisyoo/Rubii/Kiiro a Satan city. Vegeta, Gohan e Trunks sono partiti alla volta della città mentre Junior, Goten, Hikari, Kiliam, Crilin e C-18 sono rimasti al villaggio ma anche per loro un nuovo scontro è ormai alle porte, Sekitan e Kossetu li hanno trovati. Come andrà a finire....?

Ok, ora che le idee sono chiare si ricomincia :D


Buona Lettura!

B - G - E

24. Due schieramenti, un destino.
 

***






Atterrati poco distanti dal centro di Satan City, i tre Saiyan osservarono il paesaggio intorno a loro con sguardo fermo e concentrato. Non c'era anima viva, il vento fischiava feroce tra le macerie dei palazzi. Frammenti di vestiti svolazzavano per le strade. Gohan si piegò vicino ad un palo della luce piegato; c'erano un fiocco rosa e un piccolo orsetto malconcio sotterrati dalla sabbia della piazzola. Strinse il fiocco ringhiando appena.
" Che..maledetti.." sibilò rialzandosi. Vegeta intanto, fece qualche passo verso una vetrina rotta di un negozio d'elettronica. Incrociò le braccia al petto e osservò il suo riflesso nel vetro, restando in silenzio. Trunks si avvicinò a Gohan.
 " Tutto questo è inconcepibile. Stanno spargendo sangue ovunque ..dannati " strinse un pugno tremando appena. Gohan riprese ad osservare il paesaggio desertico.
 " Saranno qua a momenti. " esclamò ad un certo punto Vegeta, immobile, davanti a quella vetrina. I due ragazzi si voltarono perplessi e leggermente intimoriti dal tono nonché dalla frase.
 " C-come fai a..saperlo papà? " chiese Trunks guardandolo. Vegeta si voltò, ghignando.
 "Sanno benissimo le nostre mosse. Siamo i nuovi eroi della Terra ed è consueta abitudine far visita alle zone devastate dal nemico di turno. " Gohan annuì.
 " Tuo padre ha ragione" Vegeta si avvicinò ai due e sospirò.
 " Potrebbero anche darsi una mossa. Voglio concludere in fretta questa pagliacciata " appena pronunciate tali parole, un'onda si scaraventò poco distante dai tre. Si trasformarono in Super Saiyan appena notata e volsero lo sguardo verso la direzione da cui era venuta.
 "La pazienza non è certo la virtù delle scimmie " ringhiò Suisyoo da un grattacielo distrutto e pendente. Vegeta si voltò verso quella direzione ghignando.
 " Fammi capire bene. I vermi hanno virtù? " Rubii e Kiiro comparsero sotto il grattacielo, scrutando i tre.
" Al vermiciattolo ci penso io " ridacchiò Vegeta alzandosi in volo.
 " Stai attento papà!" urlò Trunks da sotto, osservandolo. Il principe atterrò davanti al guerriero e ghignò.
 " Allora Suisyoo. Sei andato dal paparino a frignare per i quattro graffietti? " provocò mentre il ragazzo ribolliva d'ira.
 " Ti chiuderò quella boccaccia una volta per tutti principino, così la smetterai di dire fesserie!" gridò scagliandosi contro. Vegeta e Suisyoo iniziarono a combattere mentre Gohan e Trunks vennero attaccati dagli altri due. Kiiro contro Trunks e Rubii contro Gohan.
" Cosa c'è Suisyoo? Sei diventato ancora più misero? " sghignazza Vegeta parando tutti i colpi e scagliandolo contro delle case in rovina. Rubii e Kiiro tennero testa ai due saiyan per pochi minuti. Rubii venne lanciata da Gohan verso le macerie del comune mentre Kiiro si batteva con Trunks vicino al parco. Vegeta afferrò per i capelli il guerriero e lo lanciò verso la strada. Si scagliò sopra di lui, creando un'enorme voragine nell'asfalto rovente. Iniziò a farlo sbattere contro il terreno sformato con la testa, facendogli perdere molto sangue. Il guerriero tentava di tirargli qualche pugno ma fu tutto inutile.
 " Che squallore, sei ancora più debole di prima " sibilò lanciandolo contro una casa.
" Tuo padre sta perdendo il controllo " disse Gohan a Trunks telepaticamente, mentre stava difendendosi dai colpi della donna.
 " Maledizione " Trunks lanciò svariate onde contro Kiiro e questi venne colpito da quasi tutte. Vegeta salì nuovamente in volo scagliando onde verso Suisyoo, lasciato nella voragine della strada. Gohan e Trunks subirono pochi danni ma non adoperavano la stessa ferocia dell'uomo. Vegeta continuò per svariati minuti. Suisyoo sembrava quasi succube del Saiyan.
 " Tsk. Mi sono stancato.." volò verso la strada lentamente.
 " Quel buono a nulla non fa nemmeno finta di impegnarsi. Credo proprio che lo spedirò negli Inferi. " una volta atterrato si avvicinò al createre. " Buon via- " sgranò gli occhi e si voltò verso Gohan e Trunks.
 " SCAPPATE!"
 

***

 
“…sono qui.” sussultò Kiliam voltandosi, a sedere in corrispondenza del lungo tavolo allestito per la colazione/pranzo di quel giorno. La ragazza, che aveva smesso da poco di abbuffarsi di cibo, aveva percepito l’aura di Kossetu, riconoscendola a vista d’occhio….ora che era senza bracciale, non sapeva come poterla azzerare.
“Anch’io percepisco un aura in effetti, sicura che sia una di loro?” chiese Hikari concentrandosi mentre Goten divorava il suo venticinquesimo coscio di pollo.
“Si, la riconosco…sono sicura al cento percento che sia Kossetu. Penso che anche coscio di pollo te lo possa confermare.” Rispose Kiliam rivolgendo uno sguardo al Son che sembrava non aver recepito bene il messaggio.
Hikari si grattò la testa per poi tirare una gomitata al gemello.
“Ah, si! Si, sembrerebbe Kossetu!” rispose il ragazzo tirando un ultimo morso, imbarazzato.
Kayden ascoltava la conversazione, stringendo le mani. Aveva capito che i suoi nuovi amici dovevano di nuovo partire e chissà se li avrebbe rivisti, infondo…si era affezionato a loro.
Guardò di sfuggita Kiliam, arrossendo lievemente. Forse, doveva andare così. Proprio in quel momento Junior raggiunse i ragazzi, spaventando alcune donne addette alla cucina. Il namecciano, rosso in viso, passò velocemente senza guardarle e squadrò i tre mezzi saiyan.
“Immagino che abbiate percepito anche voi l’aura sconosciuta a pochi kilometri di distanza. Ditemi immediatamente se è uno di loro.” disse il guerriero attendendo risposte.
“Si, è Kossetu e con lui c’è sicuramente Sekitan.” Confermò Kiliam aggrottando lo sguardo, Hikari annuì mentre Goten continuava a divorare cosci su cosci.
“Cosa avete intenzione di fare? Crilin e C-18 sono già partiti.”
“Dobbiamo attaccare e beh, noi faremo la fusione. Ormai abbiamo deciso.” Rispose Hikari guardando Kiliam.
“Voi dovrete solo distrarli, giusto il tempo per effettuarla. Al resto ci penserà Kikari.” Aggiunse la Brief con un occhiolino di positività.
“Bene, allora vediamo di partire.” Rispose Junior incrociando le braccia e allontanandosi, aspettando i tre ragazzi.
Kaori prese dei piatti dal tavolo, notando la tristezza negli occhi di Kayden.
“Tornate presto .” Esultò la ragazza avvicinandosi al fratellino.
“Ma si, sarà un gioco da ragazzi. Torneremo tra non molto!” esultò Hikari sorridendo mentre Kayden sembrava trattenere le lacrime, sentiva davvero di perdere degli amici.
“Hey peste, non preoccuparti, cos’è quella faccia? Guarda che siamo forti!” disse Goten ridacchiando, con l’ultimo coscio di pollo mordicchiato.
“Si, ha ragione, torneremo presto!” aggiunse Kiliam sorridendo e scompigliando i capelli del ragazzino che si congelò.
“Forza andiamo, non possiamo perdere tempo…a presto!” esultò Hikari seguita a ruota da Goten e Kiliam. Il ragazzo porto via con se l’ultimo coscio e pronto per il suo ultimo spuntino, se lo vide partire sotto gli occhi. Kiliam divorò il coscio in un attimo e, con altrettanta cattiveria, colpì con l’osso la testa del povero Son che sussultò.
“Smettila..di…mangiare!” sbraitò la ragazza mentre il ragazzo, trattenendo le lacrime, si grattò il punto dolorante.
“Tanto era l’ultimo, non avevo più fame!” rispose il ragazzo imbronciato mentre Hikari sorrise. Kiliam si limitò a ridacchiare leggermente. I tre si voltarono un ultima volta verso il villaggio e, amaramente, presero il volo raggiungendo Junior che li aveva preceduti. Avrebbero raggiunto le montagne sulle vicinanze della riva in poco tempo.
“Ragazze ascoltatemi, voi è meglio se vi fermate qui. Fate la fusione e raggiungeteci, non potete farvi vedere, specialmente tu Kiliam. Io e Goten vedremo di distrargli, ovviamente anche Crilin e C-18 ci daranno una mano. Fate più veloce possibile.” Disse Junior fermandosi ad ormai pochi kilometri.
“Si, vedremo di fare il prima possibile, vi raggiungiamo in un batter d’occhio.” Rispose Kiliam guardando il luogo, in effetti erano molto vicine.
“Ok,andiamo allora.” Aggiunse il namecciano verso il Son che annuì, guardando le ragazze. Chissà se il piano sarebbe funzionato…e chissà come sarebbe stata la fusione, era curioso. Chissà se Kikari era ancora la piagnucolona di un tempo.
“Bene, scendiamo.” Disse Hikari mentre le due, lentamente raggiunsero il suolo, pronte per fondersi.4
“Secondo te avranno successo?” chiese Goten al namecciano, preoccupato.
“Sono la nostra unica soluzione. Tu e Kiliam l’avete rischiata grossa ieri, evidentemente quei due devono essere veramente forti…e la fusione forse potrà contrastarli. Penso che dopo tutti questi anni, Kikari sarà molto più forte anche se…anche se sarei stato più fiducioso con Gotenks.”
Goten abbassò lo sguardo, osservando i monti che stavano sorpassando.
Sapeva bene a cosa si riferiva…in effetti Gotenks era risultato più forte ai tempi di Majinbu, era riuscito a raggiungere il terzo livello, cosa che a Kikari risultò difficile.
Eppure sapeva che sua sorella e Kiliam potevano dare molto di più, non poteva pensarla come Junior.
“Fate del vostro meglio.” Pensò il ragazzo per poi atterrare nello stesso luogo dove il mattino prima lui e Kiliam erano precipitati a causa del teletrasporto non riuscito.
Si guardarono intorno ma non ci volle molto tempo per incontrare i due guerrieri, seduti su dei massi…loro li stavano attendendo. Poco lontano iniziava un bosco e la maggior parte degli alberi erano sradicati, spezzati violentemente. I due erano identici al mattino prima, le loro tute da combattimento erano sporche e provate e il braccio di Kossetu aveva assunto un colore violaceo, quasi putrido.
Non esitarono ad arrivare anche Crilin e C-18 che si trovavano nei paraggi.
“Oh bene bene, guarda chi si vede! Ti sei portato una nuova scorta? La tua amichetta è scappata? “ chiese Sekitan verso Goten, sputando a terra e con la solita aria sarcastica.
“Arriverà, stanne certo. Più o meno.” Rispose il ragazzo mentre Crilin lo guardò interrogativo.
“Allora…faranno la fusione? E’ sicuro?” chiese quest’ultimo e Goten annuì.
“Meraviglioso, non vedo l’ora.” Rispose il guerriero guardando poi il compagno che sembrava ardere dalla rabbia, massaggiandosi il braccio mal ridotto. Sekitan scrutò il gruppetto e notò soprattutto la presenza di Junior.
“Ma guarda un po’, un namecciano! A quanto sappiamo, non siete così forti.”
“Infatti è così.” Rispose Junior liberandosi del mantello.
“Ma…ci può essere sempre un’ eccezione.”
Goten guardò il namecciano sott’occhio, aveva intenzione di intrattenere Sekitan sicuramente Kikari non era ancora arrivata. Prese un respiro profondo e continuò ad osservare la scena.
“Interessante ma lo sai come siamo fatti noi, ce la prendiamo solamente con gli scimmioni. Vattene finché sei in tempo, non sei nelle nostre priorità.” Aggiunse il guerriero alzandosi in piedi, stiracchiandosi.
Come aspetto era enorme e superava anche Junior in altezza.
“Ho ucciso uno dei vostri e con molto piacere.” Rispose l’alieno ridacchiando e mostrando i suoi canini appuntiti.
Sekitan lo squadrò nuovamente infastidito, ecco chi aveva eliminato Saikuron…un namecciano. Patetico e inaccettabile.
“Ah…ma che bella sorpresa, chi l’avrebbe mai detto. Allora potrebbe essere divertente batterci anche con te. Kossetu che ne pensi?” chiese il guerriero verso l’altro che annuì nel suo silenzio.
Notò poi la presenza di C-18 e si risollevò.
“Cyborg sei tornata! E non mi dire che quel nano è la tua dolce metà…”
Crilin strinse i pugni ghignando i denti ma ci pensò la bionda a rispondere.
“Si e non sono certo affari tuoi.”
“No no, giusto per sapere…bene, attaccateci pure se volete. Noi siamo qui, pronti per farvela pagare….soprattutto a te, moccioso.” Aggiunse il guerriero dalla cresta mora, aspettando risposte.
Goten guardò i suoi compagni prendere posizione, dovevano contrastarli almeno prima dell’arrivo di Kikari. Pronti per attaccare si fermarono immediatamente, acciecati da ciò che avevano sentito. Alzarono la testa e videro una figura al di sopra di una rupe, una figura a loro molto familiare. Sekitan e Kossetu, rivelando la minaccia, fecero lo stesso e non riuscirono a capire l’identità della nuova presenza.
“Ma..ma chi è? Che scherzo è mai questo?” disse Sekitan a fil di voce, aguzzando la vista.
Goten sorrise non appena la figura fu ben visibile. La fusione si presentò davanti a tutti, lasciando sconcertati i nemici e sorpresi gli amici. Kikari era giustamente cambiata, dovevano dimenticarsi l’aspetto di ben dieci anni prima, adesso era una donna. I lunghi capelli neri era ribelli come quelli di Hikari ma gli occhi erano di Kiliam, azzurri.
Dall’altro sembrava indurre fierezza e non provava nessuna vergogna.
“Bambocci, pensavate di iniziare la festa senza di me?!” chiese posando le mani sui fianchi e facendo cadere l’enorme ego che si era formato intorno a lei. Goten ridacchiò disperato, a quanto pare, nonostante gli anni, non era per niente cambiata.
“Tu chi diamine sei?” sopraggiunse Sekitan, non riuscendo a capire perché si sentiva minacciato e perché rivelava una strana energia nel corpo della ragazza.
“Indovina indovinello!” rispose la ragazza per poi catapultarsi verso i presenti, con qualche piroetta giusto per intrattenimento.
Atterrò con la grazia di un elefante ma ormai la situazione era già fin troppo imbarazzante. Junior si coprì gli occhi sbattendo la sua mano contro mentre Crilin e C-18 non espressero parola.
“Sei arrivata finalmente, pensavamo che impiegasti meno tempo!” esclamò Goten a bassa voce ma Kikari lo fulminò con lo sguardo.
“Per prima cosa arrivo quando mi pare e per seconda…mh, per seconda stai zitto e lasciami lavorare!”
Rispose la ragazza sistemandosi i polsini neri e scrutando i guerrieri ancora sbalorditi.
“Fai come ti pare, antipatica.” Rispose il ragazzo, muovendo le mani come se volesse gettare la spugna. Kikari lo guardò di sott’occhio e sorrise sotto i baffi. Dopo non molto il suo sguardo si fece cupo e si indirizzò verso Sekitan e Kossetu, sulla difensive da tempo.
“Chi non scappa, si rivede!” annunciò la ragazza indicando i due guerrieri, mentre dietro di se era calato un velo pietoso.
“Forse volevi dire chi non muore si rivede...” spifferò Crilin verso la ragazza che non rispose. Kikari era sempre stata particolare ma eccedeva soprattutto nei proverbi, non ne azzeccava uno.
Sekitan non le toglieva lo sguardo di dosso, continuava ad osservarla ma non riusciva davvero a capire chi fosse. Gli ricordava vagamente la mocciosa di Vegeta ma, allo stesso tempo, c’erano caratteristiche che non le appartenevano. Chi diavolo era?
“Non ho la minima idea di chi diamine tu sia, so soltanto che se combatti per loro, farai una brutta fine.” Esclamò il guerriero avanzando lentamente, seguito da Kossetu.
La fusione si coprì la bocca con una mano, per poi raggomitolarsi su stessa. Scoppiò in un’ enorme risata, quasi le si intravedevano le lacrime.
Junior socchiuse gli occhi, imbarazzato per la scena….stava prendendo tutto alla leggera, come sempre del resto.
“Stai scherzando amico, noi ci conosciamo bene! O almeno, conosci una parte di me.” rispose Kikari continuando a ridacchiare.
Sekitan continuava a non capire, guardando ogni tanto Kossetu che sembrava altrettanto sorpreso.
“Kikari non perdere tempo!” urlò Junior verso la ragazza che sbuffò, guardando malissimo il namecciano.
“Sempre a darmi ordini, anche dopo dieci anni!”
Detto questo si sgranchì le gambe, continuando a lanciare sguardi di sfida verso i guerrieri.
“Mocciosa, sarai la prima a pagarne le conseguenze.”  Sentenziò Sekitan  stringendo i denti e pronto per attaccare.
“Non vedo l’ora, vecchiaccio.” Commentò Kikari ridacchiando, stringendo i pugni.
Inaspettatamente Kossetu partì all’attacco, superando nettamente il compagno di squadra ma, invece di puntare verso Kikari, puntò verso Goten e Junior. Kikari si voltò immediatamente e, nel tempo in cui il guerriero provò ad attaccare con l’unico braccio sano e i due provarono a scansarsi, lo prese per il collo, fermandolo immediatamente e stringendolo, come per soffocarlo. La fusione era decisamente più veloce.
“Hey bello, nessuno ti ha dato il via libera.” Disse per poi scaraventarlo in aria, Kossetu sembrava non reagire.
Forse, era giunta la sua fine in anticipo.

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Capitolo 26
*** 25. La forza di Kikari. ***


Buonasera popolo! Eccoci qui con un nuovo capitolo di questa epopea senza fine (?). Abbiamo da fare qualche annuncio importante, chi più e chi meno, quindi tenete le orecchie aperte.
Uno : ci teniamo a ringraziare chi ha commentato, ci ha fatto molto piacere e speriamo che questa storia possa continuare ad interessarvi (:
Due : Questo è un altro capitolo corto e da "collegamento", date tempo massimo un altro capitolo e la storia prenderà una svolta inaspettata...e si, faremo rivedere anche Goku u.u (è da tanti capitoli che non parliamo di lui!)
Tre: Molto presto pubblicheremo uno SpinOff/Filler/come volete chiamarlo collegato proprio a Dragonball Z Reloaded con protagonisti i "teenagers" (chiamiamoli così va ò_o) presenti all'interno della storia, una piccola FF con non molti capitoli che si svolgerà un anno prima degli eventi raccontati nella storia principale. Per ora stiamo zitte e non iveliamo nient'altro, se sarete curiosi di leggerla attendete poco che massimo domani vedremo di metterla :D (Se vedrete un qualcosa pubblicato da Oximoron si,è quella e.e)
Beneee, abbiamo finito! Ci vediamo al prossimo aggiornamento terrestri!


B - G - E

25. La forza di Kikari.


***


  

Kikari si dimostrò all’altezza della situazione fin dall’inizio. Era riuscita a fermare Kossetu nel giro di pochi secondi e lo scaraventò a terra, ansimante e provato dal dolore al braccio ferito.
Sekitan guardò il compagno e ringhiò dalla rabbia, a quanto pare quella battaglia sembrava già persa, per l’altro.
 Il guerriero dalla folta cresta si rese conto che la tipa era tutt’altro che una semplice mocciosa…forse, era il degno avversario che cercava da tempo. Eppure, più la guadava e più vedeva un’ altra persona….ma non ci pensò troppo.
Kikari fece qualche passo indietro per tornare sui passi di Goten e Junior, mentre Crilin e C-18 erano poco più lontano.
“Va tutto bene?” chiese la fusione verso i due che annuirono, infondo aveva fatto tutto lei.
“Cos’hai intenzione di fare da ora in poi?” chiese il namecciano guardando Kossetu intento ad alzarsi.
“Penso che mi concentrerò sul più debole, eliminandolo rimarrà solo Sekitan e il gioco sarà fatto, uno contro sei…che speranze potrebbe avere?” disse la ragazza ridacchiando ma Goten non sembrava convinto.
“Dovresti concentrarti da subito su Sekitan. Possiamo pensarci noi all’altro, non puoi buttare via la tua mezz’ora sotto forma di fusione.” Disse il ragazzo ma Kikari sembrava non ascoltarlo, anzi, si era messa a sedere come se nulla fosse.
“Sono io a prendere le decisioni ora come ora, mpf.” Rispose la ragazza sbuffando, provocando l’ennesima irritazione del ragazzo.
“Ti ho dato solo un consiglio! Fai come ti pare, tanto voi donne l’avete sempre vinta!
“…come scusa?” chiese Kikari avvolta a una nube nera di fulmini e saette, sputando fuoco da bocca e narici.
“Niente, niente! Fai come vuoi, io me ne sto a guardare!” rispose il ragazzo voltandosi e raggiungendo Crilin e C-18 che non si espressero.
Kikari lo guardò andare via e sbuffò, con le braccia conserte e puntando uno sguardo di sfida verso Sekitan.
Junior, per canto suo, si allontanò grattandosi la testa…il piano di Goten era decisamente migliore dell’idea iniziale di Kikari ma ormai ci aveva fatto l’abitudine : le fusioni erano testarde e pensavano solo per se. Dovevano avere fiducia nella ragazza.
“Vediamo di concludere ancora prima di cominciare….due contro due, vi va bene?” chiese la ragazza verso i guerreri, mettendosi in posizione di attacco.
“Ragazzina, la matematica deve essere un opinione per te o mi sbaglio?” rispose Sekitan, sulle difensive.
“Vedi, ancora non ti ho spiegato la situazione. Il mio corpo è formato da due entità e due menti, sono una fusione.”
“Una…fusione? Che assurdità è mai questa?” chiese Sekitan ridendo mentre Kossetu sembrava preoccupato.
“Come è un assurdità la vostra creazione, siete esperimenti di laboratorio, no?”
“….”
“Comunque dentro di me si sono unite Hikari e Kiliam e penso che quest’ultima tu la conosca bene.”
Sekitan si bloccò e ricollegò tutto : ecco perché quella ragazza le sembrava tanto familiare.
“Oh bene, la principessina! Sarà ancora più piacevole mandarti all’altro mondo….due al prezzo di uno!”
“Una parte di me…è molto arrabbiata, staremo a vedere! Guardati bene alle spalle e proteggi il tuo amico se ci riesci!” urlò la ragazza buttandosi nella battaglia e attaccando Sekitan che riuscì a bloccarla. La ragazza si liberò facilmente e lanciò in pieno viso al guerriero un final flash per poi concentrarsi su Kossetu che schivò vari pugni, ad una velocità impressionante.
Sekitan attaccò da dietro la ragazza mentre Kossetu dal davanti ma lei riuscì a schivarli e, prenendoli tutti e due per la schiena, riuscì a buttarli in terra, dalla loro posizione sospesa in volo.
Goten,Junior, Crilin e C-18 seguivano ogni movimento che per un essere umano qualsiasi sarebbe stato impossibile, la velocità stava aumentando che quasi scomparivano.
“Ha deciso di combattere contro tutti e due….forse ha accettato il tuo piano.” Disse Junior verso Goten che  non rispose, non ne era molto sicuro. Sapeva solo che doveva stare attenta, Kiliam sapeva bene come combattevano ma Hikari non ne sapeva niente… bisognava vedere chi delle due menti avrebbe agito maggiormente.
Intanto, non molto lontano dal campo di battaglia, un ragazzino era nascosto dietro gli alberi e aveva un’ottima visuale della situazione. Kayden non ce l’aveva fatta a resistere e, rubando un carro trainato da cavalli per le scorte di cibo, aveva raggiunto il luogo, curioso di vedere quella fantomatica fusione. Riconobbe tutti i suoi amici e privo di parole guardava ammaliato il combattimento in cielo. Si chiedeva come potessero volare così in alto e riuscire a combattere…anche se non riusciva a vedere niente, erano troppo veloci. Si sedette per cercare di concentrarsi ancor di più.
“Vi prego amici…mettetecela tutta…” penso incrociando le mani.
Junior seguiva senza distrazione ogni attacco, Kikari sembrava decisamente più veloce e forte ma, nonostante tutto, quei due riuscivano a difendersi e contrattaccare…come se si ricaricassero. Era quella l’impressione che il namecciano aveva avuto…anche se Kossetu aveva delle decadenze ogni tanto.
“Se la stanno cavando bene, per ora.” aggiunse guardando C-18 e Crilin che annuirono, per poi girarsi verso Goten che si era completamente disteso, annoiato.
“Ma che…ma cosa stai facendo?!”
“Osservo da una prospettiva diversa il combattimento, inclusa una bella dormita.” Disse sbadigliando, beccandosi occhiatacce da tutti e tre.
“A quanto pare, se agisci così…è perché ti fidi di loro.” Disse Crilin ridacchiando. Goten arrossì infastidito.
“Oh beh, devo! Infondo sono mia sorella e…e..” si bloccò, sentendosi con  gli occhi puntati addosso ancora più di prima. Junior socchiuse gli occhi imbarazzato, ancora faceva fatica ad affrontare quei “tipi “ di discorsi.
“Ora vi ci mettete anche voi!” rispose il moro, senza continuare il discorso. Rialzò lo sguardo in aria per continuare a seguire il combattimento. Sekitan e Kossetu si allontanarono da Kikari, per riprendere fiato, Sekitan si asciugò la bocca, macchiata di sangue mentre Kossetu respirava a fatica. Anche Kikari sembrava stanca ma non voleva esitare.
“Allora??! Che vi prende?! Vi siete già arresi?” urlò la ragazza tornando all’attacco verso Kossetu che incassava i pugni, cercando di reagire. Kikari ebbe la meglio e a pugni stretti, lo fece precipitare verso il suolo. La sua collera stava aumentando e scendendo in picchiata, approfittò per trasformarsi in super saiyan di primo livello, intensificando la sua aura.
Purtroppo, perdeva la pazienza troppo facilmente. Kossetu si rialzò e quando Kikari stava nuovamente per riattaccarlo, quest’ultima fu attaccata alle spalle da Sekitan e precipitò verso le montagne rocciose, fermandosi in tempo. Si voltò, emanando sempre più energia ed indicò il guerriero con la cresta.
“Il lupo perde il vizio, ma  non il pelo, eh?!”
Sekitan si bloccò, rancorato da ciò che aveva detto la ragazza.
“Mocciosa, non me ne intendo di proverbi terrestri…ma credo sia il contrario.”
In lontananza, Junior battè il palmo della mano contro il suo viso mentre Goten si sbellicava dalle risate.
“Kikari, basta battute, passa al sodo!” urlò poi il namecciano, ricevendo un ok dalla fusione. La ragazza aumentò notevolmente l’aura e, con notevole velocità, si trovò a pochi metri dai due guerrieri e poté rilasciare una potente kamehameha che li allontanò abbastanza per poterli attaccare nuovamente e magari avvicinarsi alla vittoria. Sekitan, nonostante le ferite, si dimostrava ancora in perfetta forma mentre Kossetu respirava a singhiozzi, trattenendo il dolore del braccio ferito e pulsante.
“Forza, idiota! “ urlò il guerriero verso il compagno silenzioso che si smosse di poco. Sekitan fu costretto a spintonarlo, per la prima volta una sensazione di “terrore” aveva percorso le sue viscere. Se Kossetu perdeva la vita…avrebbe dovuto vedersela da solo con quella tipa. Forse….non era poi così male come idea….
Kikari, ridacchiando vittoriosa, puntò nuovamente verso i due, sferrando una serie di calci e pugni ad alta velocità per poi tirare un calcio definitivo e coinciso in pieno viso a Kossetu che cadde nuovamente a terra, perdendo sempre più sangue dal braccio e da varie parti del corpo.
La ragazza distese il braccio e aprì al massimo il palmo della mano, ormai l’aveva in pugno….sarebbe bastato un semplice Big bang attack per metterlo definitivamente K.O. Eppure….esitava, non sapeva bene il perché. Vedere quell’uomo inerme a terra, coperto interamente dal proprio sangue che continuava , imperterrito, a stringersi forte il braccio per bloccare l’emorragia.
“Kikari…è un tuo nemico…cosa ti prende?” pensò dentro di se, e provò per la prima volta cos’era la pietà…un sentimento raro per una fusione nata per combattere e distruggere.
“Che cosa…sta aspettando?” chiese Crilin verso Junior che non riusciva a capire.
Goten si sedette, da sdraiato com’era, ma non si espresse. Sembrava preoccupato.
L’aura della fusione stava diminuendo e delle gocce di sudore solcavano il suo volto pallido, era in ansia. Non sapeva davvero cosa fare. La risposta arrivò in quel momento quando un destro di incredibile potenza la prese in pieno viso, stordendola e facendole perdere lo stato di super saiyan. Cadde violentemente a terra e poté guardare in faccia l’artefice. Non si stupì del fatto che fosse Sekitan…ma si stupì per quello che accadde dopo.
“Mi dispiace, amico…ma sei inutile, ora come ora. Kooseki sicuramente capirà. Addio.” Disse Sekitan che puntò un dito verso Kossetu che sbarrò gli occhi, privo come sempre di parole. Una scia rossastra partì dal guerriero con la cresta e perforò il guerriero silenzioso in piena forte, da una parte all’latra, lasciandolo morire in un fiume di sangue. La sua testa si accasciò in maniera innaturale e gli occhi rimasero aperti, le pupille quasi sporgenti.
Tutti i presenti rimasero come sassi, nessuno aveva la forza di agire. Junior, Goten, Crilin C-18 si guardarono a bocca aperta e tremavano, fu un attacco così inaspettato che provarono una strana sensazione di terrore. Kayden, nascosto com’era tra gli alberi, si coprì gli occhi dopo quella orrenda visione, stava cercando di rimuoverla dalla mente ma sembrava difficile.
Infine, Kikari, ancora distesa a terra per il forte attacco di prima, strinse nelle mani un fascio d’erba. La collera stava per tornare dentro di se. Quel guerriero era stato un loro nemico, certo. Ma vedere agire un essere del genere, disposto anche ad uccidere un suo stesso compagno, no….non poteva accettarlo. Si alzò lentamente, mantenendo lo sguardo sul corpo senza vita di Kossetu. Adesso la battaglia si era ristretta e provava ancora più odio verso Sekitan. Ringhiò acciecata dalla rabbia e stringendo sempre di più i pugni. Doveva eliminarlo e, purtroppo, la mezz’ora stava per scadere.
 

***

 

 

I ragazzi non fecero in tempo a voltarsi che vennero surclassati da una potente onda energetica di Suisyoo. Scaraventati oltre una decina di grattacieli in rovina, persero i sensi per qualche minuto. Il principe strinse i pugni a sangue, ringhiando e voltandosi verso il guerriero che avanzò dal cratere fino a lui. Sguardo di sfida e andatura sicura, nonostante la tuta ridotta a brandelli.
“ Come puoi notare, principino, non sono rammollito fino all’osso!” intensificò l’aura e si precipitò dal saiyan, iniziando a scontrarsi con questi. Pugni e onde varie, misero in difficoltà il principe. Rubii e Kiiro, ricomparvero sulla scena e si scaraventarono anch’essi verso Vegeta.
 “Tre contro uno, tsk. Non solo siete dei vermi ma siete anche codardi!” intensificò l’aura, raggiungendo il secondo stadio di super saiyan. Rubii venne lanciata verso un negozio e perse i sensi a causa del vetro. Kiiro e Suisyoo continuarono tuttavia a tener testa al principe, seppur gravemente feriti dai suoi contrattacchi. Vegeta prese Suisyoo per i capelli e lo lanciò verso una strada al pari di un grattacielo quasi del tutto distrutto; l’impatto con essa, fece crollare delle palazzine vicine. Kiiro lanciò svariate onde contro il principe.
 “ E’ tutto qui? Non sai nemmeno come ti chiami e osi fronteggiarmi con il tuo squallido amichetto? “ ringhiò tirandogli un potente pugno in faccia. Gli fece sanguinare abbondantemente il naso e indietreggiò sempre restando in aria. Vegeta si teletrasportò dietro di lui e lo afferrò per il collo.
 “ Vi ridurrò in cenere “ sibilò stringendo la presa. Le grida del giovane fecero riprendere Rubii che si alzò in volo ansimante e con un braccio mezzo rotto.
 “ Ehi, Saiyan!” chiamò da dietro. Il principe si voltò senza mollare la presa.
 “ Non cantare ancora vittoria!!” urlò lanciando una flebile onda energetica. Vegeta ghignò e lasciò cadere il ragazzo sull’asfalto, provocando un generoso buco sotto loro. Una volta schivato l’attacco, il principe la prese per il braccio martoriato facendola gridare.
 “Sai, con il rango che porto sarebbe davvero oltraggioso picchiare una donna. Ma stavolta, farò un’eccezione…” *ghignò lanciandola a terra anche lei. Trunks e Gohan intanto, si ripresero e raggiunsero il Saiyan.
 “Papà!” Vegeta si voltò.
 “Ci ha colto di sorpresa…come stai? “ chiese Trunks.
 “Non chiedermi stupidaggini e pensa a difenderti “ sbottò questi. I due ragazzi sospirarono.
 “ State pronti. Saranno anche squallidi ma hanno la ricarica. “ ghignò andando incontro alla zona dove aveva lanciato Suisyoo. Il guerriero si rialzò tra le macerie e si asciugò un rivolo di sangue dalla bocca. Osservò il saiyan dal basso e si alzò lentamente in volo, tornando a battersi contro di lui. Si lanciarono per svariate volte verso le stanze ormai vuote del palazzo. I ragazzi intanto, tornarono alle prese con Rubii e Kiiro.
 “ Vegeta ha ragione, sembrano ricaricarsi “ sibilò Gohan lanciando a terra Kiiro.
"
Dobbiamo trovare una soluzione” ringhiò Trunks accecando Rubii con un’onda per poi colpirla in pieno volto.

 

***

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Capitolo 27
*** 26. Punto e a capo. ***


Buonasera EFP! Dopo quasi due mesi riusciamo ad aggiornare questa benedetta Long, con questo ultimo capitolo di transito prima dei veri colpi di scena...curiosi, vero? *cri cri cri, nessuno rispose*
Prima di lasciarvi al capitolo, ci teniamo a ringraziare CIOP970 e Giorgi9134 per aver recensito il capitolo precedente, speriamo che anche questo possa essere di vostro gradimento (:
Scusateci ancora per il ritardo e al prossimo capitolo (speriamo prima possibile ahha).
 
B - G - E
 
 

26. Punto e a capo.

 
 

***

Il sangue, che da rosso vivo passò ad un colore marcio, continuava a sgorgare dal corpo inerme di Kossetu, i suoi occhi erano ormai bianchi e dalla sua bocca fuoriusciva un liquido biancastro, molto simile alla saliva umana.
Kikari, immobile, squadrava minacciosamente Sekitan che, nonostante avesse appena ucciso il suo compagno, sembrava rilassato, come se si fosse liberato di un peso inutile. Si voltò e sorrise, un ghigno vittorioso che fece imbestialire ancora di più la fusione. Intanto, a terra, i presenti erano ancora sconvolti e non sapevano come si sarebbe rivolta la faccenda da lì in poi. Certo, adesso rimaneva solo Sekitan da eliminare…ma fino a che punto arrivava la sua forza? Non riuscivano a percepire nessun limite, non solo a causa della copertura dell’aura causata dal bracciale…Erano i suoi occhi e la sua sicurezza che intimorivano.
“Kikari non esitare! Non c’è tempo da perdere!” urlò Junior, ricordando alla ragazza che il tempo scorreva e mancava davvero poco alla sua scadenza. 
“Lo so, dannazione. Lo so! Non c’è bisogno della paternale.” Disse Kikari a bassa voce, assaporando il sangue pulsante che le usciva dal labbro tagliato.
Abbassò lo sguardo verso i presenti, rendendosi conto del bel casino in cui si era cacciata. Erano fiduciosi nei suoi confronti, lo vedeva dai loro occhi. Si soffermò un attimo su Goten che sembrava sempre più preoccupato, infatti distolse immediatamente lo sguardo. Kikari sospirò, sapeva benissimo cosa pensava. Ora o mai più.
“Bene, possiamo riprendere mocciosetta. Spero che tutto ciò che mi hai fatto vedere prima fosse solo una parte di ciò che sai fare…” urlò Sekitan per attirare l’attenzione della giovane.
“Oh, ne vedrai delle belle.” Rispose per poi scomparire grazie all’aumento della velocità, pronta ad attaccarlo.
Kayden, ancora nascosto, non vide niente dell’azione ma sentiva ancora l’orribile sensazione delle lacrime scendere lungo il suo volto.  Non riusciva ad eliminare quell’orribile immagine, di quell’uomo che perdeva la vita davanti ai suoi occhi, in un battito di ciglia. Cercò di asciugarsi gli occhi, doveva seguire il combattimento e continuare a sperare in Kikari. Non poteva cedere, lei…sembrava l’unica speranza.
Sekitan si accorse immediatamente della presenza della fusione alle sue spalle e, con uno scatto felino, la colpì violentemente in  pieno stomaco per poi colpirla altre volte, allontanandola sempre di più. La ragazza, sofferente, reagì aggrappandosi al braccio destro dell’uomo e scaraventandolo altrove, per recuperare tempo e attaccarlo nuovamente. I colpi aumentavano e nessuno dei due sembrava allo stremo delle forze. 
“Mi sono stancato di te  e del tuo misero gruppetto, cosa pensi di ottenere? Perché continuate a combattere contro di noi se non avete speranze?!” urlò Sekitan incassando l’ennesimo pugno, guardando Kikari che perdeva sangue dalla fronte. La ragazza sferrava colpi su colpi ma l’uomo riusciva sempre a deviarli e anche lei cercava di fare lo stesso. Purtroppo sentiva che le forze se ne stavano andando, la fusione era ormai agli sgoccioli.
“Noi…noi non ci arrenderemo. Questo è il nostro pianeta e lo proteggeremo fino alla morte se ne sarà necessario!” rispose Kikari con tutto il rancore che tratteneva dentro di se e, con un colpo decisivo, scaraventò a terra Sekitan che cadde tra le rocce, rilasciando un boato seguito da polvere sparsa nell’aria. Junior alzò lo sguardo, incredulo. Era impossibile che ce l’avesse fatta.
Infatti, l’uomo si alzò lentamente dalle macerie da lui provocate e, asciugandosi la bocca bagnata dal suo sangue, cominciò a ridere, esasperato.
“Ti dimentichi di un fatto, mocciosetta.” Disse l’uomo, alzando di poco lo sguardo verso la fusione, ancora in volo. Sekitan alzò di poco il braccio destro e mostrò il bracciale, lo stesso bracciale che Kiliam aveva distrutto a Kossetu.
“Finché avrò questo con me…potrò ricaricarmi all’infinito. Ogni volta che avrai la fortuna di avere la meglio su di me, io saprò darti il doppio. In poche parole…sono invincibile. Mi dispiace per te, ma non sono come Kossetu. Non me lo leverai facilmente!” urlò infine, continuando a ridere mentre i suoi occhi sembravano uscire dalle orbite, assumendo un aspetto terrificante e sadico.
Kikari non rispose, rimase nel suo silenzio a fissare il guerriero. La ragazza sapeva bene del bracciale e sapeva bene che doveva trovare una soluzione al più presto. Non sapeva più cosa fare, non aveva nessuna riserva…non poteva creare fantasmini o quant’altro. Erano tecniche passate ormai e inutili in quel momento. Si sentiva sprofondare ed era strano da parte sua…il suo orgoglio era stato calpestato.
“Non arrenderti!”
La fusione si voltò immediatamente, sentendosi chiamata in causa. Era stato Goten ad urlargli ciò, era in prima fila davanti agli altri. 
“Non arrenderti proprio adesso! Non puoi, devi fargli vedere di che pasta sei fatta, ce la puoi ancora fare!!” aggiunse il ragazzo alzando il pugno in cielo, come per incitarla. La ragazza, sorpresa, cercò di accennare un sorriso e alzò il pollice in su.
“ Chi ti ha detto che mi stavo per arrendere?” rispose quest’ultima mentre sul suo volto un espressione più serena si stava formando. Forse, bastava credere un po’ di più in se stessa. Forse quei pochi minuti avrebbero fatto la dfferenza. Goten non rispose ma, in compenso, anche Junior, Crilin e C.18 mostrarono il loro sostegno, alzando il pugno al cielo.
 “Patetico…” sibillò Sekitan in lontananza, con uno sguardo cupo e annoiato.
“Sarà meglio fermare queste false speranze alla radice”
Detto questo l’uomo aprì i palmi delle mani al massimo, per creare due sfere di energia violastre che emettevano scintille. Iniziò ad alzarsi verso il cielo, lentamente, mentre le sfere aumentavano il loro raggio. Il luogo sembrava diventare freddo, forse per effetto di quel colore velenoso che non avrebbe portato a niente di buono. Kayden, dalla sua postazione, iniziò ad avvertire i brividi e cercò di rannicchiarsi su se stesso, mantenendo lo sguardo sulla scena.
“Vediamo chi la spunterà adesso, faccia a faccia. Mostrami come farai a respingere questo!” urlò il guerriero che unì le due sfere e lanciò l’energia elettrica che vi si creò verso la ragazza. Kikari socchiuse gli occhi e, prendendo un forte respiro ed intensificando al sua aura, aumentò il suo stato da super saiyan. Si concentrò e posizionò le mani quasi dietro la schiena, creando una piccola sfera di energia bluastra.
“Kame…hame…” annunciò mentre la sfera aumentava tra le sue mani.
“La Kamehameha?!” chiese Crilin esterrefatto verso Junior che sorrise. 
“Vi dimenticate di chi è figlia Hikari. Evidentemente, anche il subconscio di Kiliam ha approvato ciò.” Rispose il nammecciano mentre ormai la ragazza era pronta.
Urlò a squarciagola per poter rilasciare il fascio di energia che si scontrò in tempo contro quello di Sekitan, molto più grande e molto più potente. Kikari intensificò al massimo l’onda, raggiungendo l’estremo del Super saiyan. La situazione era pari ma nessuno dei due poteva accontentarsi, doveva esserci un solo vincitore. La ragazza, ormai alla soglia delle lacrime, continuò a spingere più che poteva, intensificando l’aura all’estremo. La sua era stata una promessa, doveva essere lei a distruggerlo. Anche Sekitan sentiva i sintomi della debolezza ma, a differenza di Kikari, cercava di nasconderli e di non mostrarli esteriormente. La guerra tra le due sfere stava raggiungendo dimensioni anomale che nessuno si accorse di ciò che, purtroppo, era accaduto. In un attimo, a causa del troppo sforzo emesso, il tempo della fusione arrivò al suo scadere e, avvolto in un fascio di luce, il corpo di Kikari si sfaldò e, con uno scatto premeditato, Kiliam e Hikari lasciarono partire l’onda di Sekitan che si sentì costretto a cedere, rendendosi conto della mancata risposta dall’altra parte. Infuriato si guardò intorno, alla ricerca della mocciosetta e, per sua insaputa, si ritrovò davanti ben due di mocciosette.
"Maledizione..."sibillò Junior teso in volto mentre Goten sospirò, affranto.  Le ragazze erano senza nergia per effetturare una seconda fusione dovevano prendersi un attimo di calma e unirsi nuovamente...ma come potevano con Sekitan alle calcagne?
"Dobbiamo scendere in campo noi, adesso." aggiunse il moro verso il namecciano che annuì, avevano avuto la stessa idea.
"Kiliam...dobbiamo trovare un modo per compiere nuovamente la fusione." annunciò Hikari a bassa voce verso l'amica, affannata e risentendo dell'enorme sforzo di poco prima.
"Lo so...ma dobbiamo tenergli testa comunque. Appena troveremo il momento adatto, agiremo." rispose la Brief, anche lei fortemente provata. Inaspettatamnte, Sekitan scese verso il terreno lentamente e le ragazze fecero lo stesso, anche lui era allo stremo delle forze e perdeva sangue da vari punti. Eppure c'era poco da festeggiare, co quel dannato bracciale si sarebbe ricaricato in poco e niente.
Arrivate a terra  si voltarono verso il gruppo che aveva assistito fino a quel momento allo spettacolo, il contatto con il terreno fu drastico e si sentirono quasi mancare, respirando debolmente.
Goten,Junior, Crilin e C-18 le raggiunsero subito, aiutandole a rimanere in piedi e coscienti.
"A quanto pare avete fatto del vostro meglio nonostante tutto Sekitan è stanco. Forse, potremo dargli il colpo di grazia senza ricorrere alla fusione." disse Junior controllando con lo sguardo il guerriero poco lontano, fermo immobile e con gli occhi socchiusi.
"Il problema è che già si sta ricaricando, dobbiamo distruggerli quel maledetto bracciale ma sembra impossibile. In confroto a Kossetu è una scheggia." rispose Kiliam sedendosi su un masso, con il fiatone.
"Dobbiamo attaccarlo ora, prima che sia troppo tardi." disse C-18 seria, ricevendo l'approvazione più o meno da tutti.
"Purtroppo non ho neanche dei senzu a portata di mano..." disse Goten controllando nella tuta ma Hikari lo fermò, sorridendogli.
"Fratellino, non ti preoccupare di noi. Siamo stanche si... ma possiamo ancora farcela, siamo qui per questo." rispose la ragazza tirandogli una pacca. Crilin e C-18 si guardarono e sorrisero, anche Junior ne accennò una lieve. Era confortante sapere che non si erano ancora arrese.
"E tu Kiliam? te la senti?" chiese il Son verso la ragazza, ancora seduta sul masso e con lo sguardo assente.
La ragazza esitò prima di rispondere,alzò lo sgurdo verso Goten e gli altri presenti che aspettavano una sua risposta. Acennò un ghignetto di conferma.
"Che razza di domande fai? Ovviamente, diamogli ciò che gli spetta a quel bastardo!" 
Hikari ridacchiò e Goten fece altrettanto, per fortuna tutte e due le ragazze non sembravano preoccupate.
Kiliam si alzò e tutto il gruppo puntò lo sguardo verso il guerriero, uno sguardo collettivo e sicuro.
"Comunque, grazie per prima." aggiunse la Brief verso il Son che la guardò interrogativo.
"Ah, di niente...mi sentivo in dovere di incitarvi. So bene cosa stavate provando."
Kiliam tacque e, senza esitazione, sfiorò la mano del ragazzo. Quest'ultimo, davanti a quell'inaspettato gesto, arrossì lievemente e le prese la mano, stringendogliela. La ragazza arrossì a sua volta ma non vi imbarazzo, era tutt'altra cosa. Hikari notò il gesto e sorrise, sembrava soddisfatta.
"Ce la faremo." 
 

***


Rubii venne scaraventata in quello che sembrava esser un vecchio negozio di fiori. Alcuni boccioli erano stati risparmiati ma l’impatto con la donna li distrusse. Perse i sensi e Trunks ne approfittò per colpirla ulteriormente. Intanto, Gohan teneva testa a Kiiro sull’asfalto, distante qualche chilometro dal compagno impegnato con la donna.
 “Lurido verme “ sibilò Vegeta a pochi centimetri dalle labbra di Suisyoo. I guerrieri, seppur ridotti ad uno stato pietoso, sembravano proprio ricaricarsi. E questo, non poteva che irritare maggiormente il principe. Lanciò il guerriero verso un edificio, facendolo crollare e lo seguì per non permettergli di fuggire. Lo riempì di pugni su gran parte del torace, facendolo sanguinare e geme di dolore. Anche Suisyoo tentò dei lievi contrattacchi ma la rabbia che il saiyan provava nei suoi confronti, probabilmente, riusciva a sparger più sangue. Lo afferrò per il colletto della tuta e lo guardò irato nelle iridi
“Non ti farò uscir vivo da questo cimitero di città. Tu e i tuoi luridi amichetti, scoprirete quanto siete stati stolti a mettervi contro noi saiyan!” ringhiò nuovamente sulle sue labbra. Suisyoo, nonostante avesse paura a causa della consapevolezza della razza saiyan, ghignò appena
“Sei tu che dovrai scoprire la nostra potenza, scimmione…” sussurrò sputandogli sangue sul petto. Vegeta cacciò un animalesco urlo che Gohan e Trunks sentirono, nonostante la distanza dall’edificio. Un’esplosione si fece largo nel tetro paesaggio e alcune macchine vennero distrutte
“Papà ha proprio deciso di fare sul serio..” pensò Trunks, steso da un calcio della donna. Gohan era stato gettato contro un camion, distante dalla strada. Kiiro lo stava prendendo a pugno sul torace.
“Non vincerete mai, MAI! Siete soltanto delle copie mal riuscite di NOI Saiyan. Siamo NOI quelli che vinceranno. Siamo NOI i veri guerrieri. VOI SIETE SOLTANTO D’INTRALCIO!!” gridò aumentando la sua aura. Suisyoo, gettato tra svariate macerie, osservò il corpo ingrossarsi del suo nemico e sgrano appena gli occhi. La sicurezza che, probabilmente, aveva all’inizio della battaglia, stava svanendo come fumo. Vegeta tornò a scaraventarsi contro il ragazzo; era furioso. Furioso per la situazione, per la litigata con sua moglie dovuta a quello che un tempo avrebbe bellamente vantato esser il suo ego. E ci si mettevano pure quei dannati guerrieri a oltraggiare il momento. Lo lanciò contro altre vetrate, senza darsi un contegno: la rabbia, ormai, lo stava divorando dentro. Trunks, ansimante, si voltò verso il palazzo con all’interno Vegeta e Suisyoo
“Papà..” sussurrò lievemente preoccupato. Temeva per il destino di suo padre, per ciò che quelle battaglie poteva suscitare. Suo padre, provava tanto di quel rancore per il Dottore e le sue creature che in pochi potevano immaginarsi il suo attuale stato d’animo. Ma Trunks, poteva. Poteva eccome. Strinse i pugni, osservando la donna rialzarsi
“Maledetti..è tutta colpa vostra se mio padre e i miei compagni stanno soffrendo..” sibilò scagliandosi contro Rubii e riprendendo a combattere. Gohan era stato lanciato contro un parcheggio da Kiiro, il quale si era leggermente ricaricato e lo stava facendo sudare. Sentì il terremoto provocato dal principe e lanciò un fugace sguardo verso l’edificio
“Ve-Vegeta “ sussurrò alzandosi e aumentando l’aura. Non voleva certo essere da meno. I tre prodi saiyan, ormai, sembravano aver preso il ritmo dei guerrieri. Forse, potevano superarli. Forse, potevano batterli.

***

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