Come negli anni '70

di Amebosa Alby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come il tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** King's Cross ***
Capitolo 3: *** Sul treno...luogo perfetto per trovare un' amica! ***
Capitolo 4: *** Forse era meglio avere una propria opinione ***
Capitolo 5: *** Un primo giorno da urlo...letteralmente! ***
Capitolo 6: *** Nuova scoperta: mezza Hogwarts vuole vendetta ***
Capitolo 7: *** Una vendetta premeditata accuratamente ***
Capitolo 8: *** Con la speranza di un motivo per stuzzicare i Grifondoro ***
Capitolo 9: *** Ritorno in una casa piena di animali. ***
Capitolo 10: *** Una lunga serata ***
Capitolo 11: *** Sarà un Natale fantastico... ***
Capitolo 12: *** Sorprese speciali per un Natale speciale. ***
Capitolo 13: *** La fine di un anno stupendo. ***
Capitolo 14: *** Ma perchè, PERCHE', tenti sempre di farmi venire attacchi isterici?! ***



Capitolo 1
*** Come il tutto ebbe inizio ***


                                                                  COME NEGLI ANNI '70



Allison Clarke era una babbana. O almeno così pensava lei fino a quel pomeriggio del 15 Luglio.
 
Il sole splendeva alto ed una leggera brezza scompigliava i capelli rossi scuri di Allison. La ragazzina era seduta sull'altalena del suo giardino e osservava gli effetti di quella magnifica estate: l'erba un po' secca per il troppo caldo, le tante auto che passavano davanti a casa sua, forse in partenza per le vacanze, gli uccellini si erano stancati di cantare e la leggera brezza faceva ballare le foglie degli alberi nel giardino. Sarebbe stata una giornata perfetta se una settimana prima non se ne fosse andato suo padre. Aaron Clarke.
Fu un duro colpo per Allison. Morì di cancro ai polmoni. Allison gli aveva detto più volte di smettere di fumare, che non gli faceva bene, ma, lei lo sapeva, suo padre era testardo. Al ricordo di suo padre delle lacrime ardenti attraversarono le guance rosee di Allison. La ragazza maledisse la testardaggine del padre, maledisse chi inventò le sigarette e se stessa. Perchè non aveva fatto abbastanza. Perchè non era stata in grado di convincerlo. Perchè non era servita a niente se non a dare problemi a sua madre.
Allison mise le mani tra i capelli e appoggiò i gomiti alle ginocchia, rannicchiandosi su se stessa, le spalle scosse dai singhiozzi. Allison sentì, dopo una folata d'aria, una pressione sulla spalla. Pensando che fosse sua madre, senza alzare lo sguardo, la ragazza spinse via l'oggetto della pressione, ma ottenne solo un dito sanguinante.
Allison alzò la testa di scatto e strinse il dito tra le mani. La cosa che l'aveva ferita spiccò il volo e le si posò sulle gambe.
Era un gufo, un gufo marrone scuro sfumato di nero con due grandi paia di inquietanti occhi gialli. Alla zampetta destra aveva legata un lettera con un marchio in cera lacca. Istintivamente Allison allungò la mano e afferò la lettera. Delicatamente la slego dalla zampetta del gufo e lesse il suo interno.
 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore : Minerva Mcgranitt

Cara Signorina Clarke,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà
l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1 settembre. Un mago della scuola verrà a casa sua
a chiarire il contenuto della lettera.
 
Con ossequi,
Filious Vitious
 
Allison osservò la lettera a bocca aperta, gli occhi spalancati inversimilmente. Era un scherzo. Sicuramente era uno scherzo. Forse lì da qualche parte, dietro un cespuglio oppure su un albero, c'era una telecamera nascosta e una decina di persone pronte a saltar fuori e gridar "SEI SU SCHERZI A PARTE!". Si, quello era il pensiero più logico, oppure.. I pensieri di Allison furono interrotti dall'urlo di sua madre.
La ragazza balzò in piedi velocemente, facendo spiccare il volo al gufo posato sulle sue ginocchia. Corse a casa sua di fretta e furia e, una volta spalcanta rumorosamente la porta, lo spettacolo che si trovò davanti era...non sapeva se definirlo buffo o inquietante.
Sua madre brandiva una padella, con ancora attaccata sul fondo una frittata bruciacchiata (la cucina non era il suo forte), contro un uomo alto,  un po' paffutello, vestito elegante che teneva le mani in alto, con un espressione tra il divertito e lo shockato.
"Alli, sta indietro! Questo qui è comparso dal nulla! UN PAZZO!" l'urlo isterico di Jessica Clarke riempì la casa. La donna aveva la bocca aperta in un ringhio, i capelli biondi scompigliati e gli occhi azzurri, con una spruzzata di giallo vicino alle pupille, fuori dalle orbite.
"Signora, mi faccia spieg..." iniziò l'umo.
"NO!" Allison osservò sua madre agitare sopra di se la padella e, per rendere la situazione ancora più divertente, la frittata staccarsi dal fondo e finirle in testa.
L'urlo di Jessica Clarke si mischiò con la risata sguaiata di Allison.
Una volta tolta la frittata, la situazione si ristabilì in fretta.
La prima a parlare fu Allison:"Lei è colui che dovrebbe...chiarire il contenuto della lettera?"
"Si" rispose semplicemente l'uomo.
Una serie di emozioni diverse cominciarono ad agitarsi dentro Allison. Angoscia, felicità, paura, circospezione. A quale poteva dar retta? Optò per la circospezione.
"Quale...quale lettera?" chiese Jessica.
Ah già, sua madre non sapeva della lettera. Allison le la porse e gli occhi spaventati di Jessica percorsero velocemente il foglio.
La Signora Clarke alzò lo sguardo sull'uomo e sussurrò:"Allora...come?!"
Allison fissò prima la madre, poi l'uomo, ancora la madre, e l'uomo. Le girava la testa.
L'uomo sorrise e le invitò a sedersi...."strano, lui è venuto in casa nostra" pensò Allison.
"Il mio nome è Neville Paciock, insegnante di Erbologia a Hogwarts e sono qui per spiegarti il perchè sei speciale" l'uomo...Neville si rivolse ad Allison.
La ragazza annuì velocemente, curiosa di sapere a che cosa si riferisse, anche se un'idea ce l'aveva già. Sarebbe potuta essere una strega? Fin da quando era piccola intorno a lei accadevano cose strane..una volta, quando aveva 8 anni, non aveva voglia di andare a scuola e la sveglia si era...fusa...poco dopo aver iniziato a far baccano.
Il Signor Paciock iniziò a raccontare e man mano il discorso andava avanti più Allison mollava la sua idea di essere attenta e si lasciava cullare dalla grande felicità di sapere in quale luogo meravoglioso sarebbe capitata.

 
Questo fu il primo pensiero che attraversò la mente di Allison, mentre, a Diagon Alley, la bacchetta che stringeva in mano si riscaldò ed emanò delle scintille rosse.
"Sorbo e Crine Di Unicorco, 10 pollici, flessibile, adatta per la Trasfigurazione" disse Olivander.
 

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Capitolo 2
*** King's Cross ***


                                              COME NEGLI ANNI '70

capitolo 2 - King's Cross


Ok. Ok. Ok. Ok. E' l'1 Settembre. Va bene. Di sicuro troverò un modo per salire sul treno. 9 e 3/4...MA DOVE CAVOLO LO TROVO?!
Allison era un pochino in ansia l'1 Settembre alla stazione di King's Cross. Sua madre, un avvocato, proprio quel giorno aveva un processo e non potè restare se non cinque minuti, il tempo per salutare sua figlia.
La civetta bianca stridette nella gabbia, stufa anche lei dell' avanti e indietro della sua padrona.
"Non ci posso far niente, Meg! Non trovo il binario!" Urlò la ragazza.
Un gruppo di persone si voltò a guardarla con un' espressione stupita. Non è da tutti i giorni vedere una ragazzina, da sola, in una stazione, che grida ad una civetta di star zitta.
Allison stava per cominciar a rifare il pezzo dall' ingresso fino ai binari 9 e 10 quando uno strilletto felice le raggiunse le orecchie. Si voltò velocemente e ciò che vide la fece sorridere, nonostante la tensione del momento.
Una bambina, di circa 8 anni, con dei lunghi capelli rossi e occhi marroni, stava seduta su un carrello, la schiena appoggiata ad una gabbia contenente un gufo marrone, le braccia all'aria ed un sorrisone che le andava da orecchio a orecchio.
Il carrello in corsa era spinto da un ragazzino alto, con scompigliati capelli neri e gli stessi occhi della bambina. Anche lui un grande sorriso stampato sul volto.
La coppia di "automobilisti" era, però, inseguita da un uomo, probabilmente il padre dei due dato l'aspetto quasi identico a quello del ragazzino. I due ragazzini avevano appena superato Allison quando l'uomo li afferrò e li costrinse a fermarsi.
Il ragazzino sbuffò e mise su un'espressione da cucciolo.
"Non attacca, James" disse l'uomo, sorridendo al figlio.
"Questa tecnica funziona solo con me, non con tuo padre, lo sai" una donna stava raggiungendo il trio, con di fianco un altro ragazzino questa volta DAVVERO identico all'uomo, gli stessi occhi verdi, gli stessi occhiali tondi e gli stessi capelli arruffati.
La donna sembrava una copia più grande della bambina ancora seduta sul carrello.
Il ragazzino pilota sbuffò ancora facendo scendere la sorella dal carrello e ricominciando a spingerlo, però camminando.
Allison osservò la famiglia fermarsi tra i binari 9 e 10. Il pilota prese la rincorsa e sparì.
Ad Allison tremarono le gambe. Il ragazzino era sparito. Nel muro. Non ci poteva credere. Come..come aveva fatto a sparire nel muro? Forse era davvero lì il binario 9 e 3/4...doveva...solo provare. E se non fosse riuscita ad attraversare il muro?
"Ti verrà un bernoccolo" rispose una vocina nella testa della ragazza.
Allison osservò sparire anche l'uomo e la bambina, seguiti dalla donna ed il ragazzino tranquillo.
"E' il momento di farsi coraggio" si disse.
Allison si posiziono davanti al muro tra i binari 9 e 10, inspirò profondamente, chiuse gli occhi e incominciò a correre, sicura che di lì a poco avrebbe sentito l'impatto.
Ma quello non avvenne. Anzi, quando riaprì gli occhi la ragazzina si ritrovò davanti un treno rosso, circondato da fumo e ragazzi.
Una sensazione di accoglienza la pervase. Sembrava un posto così felice, spensierato e..magico. In alto, alla sua desta, il cartello con scritto "Binario 9 e 3/4". Alla faccia della leggi della fisica, AVEVA ATTRAVERSATO UN MURO!
Allison si riprese dallo stato di trans in cui era caduta e guardò l'orologio. Le 10.55! Il treno stava per partire!
Allison corse verso il treno schivando ragazzi, uomini, donne, bambini e, o almeno così le sembrò di vedere, una tarantola più grande della sua mano.
Lasciò il carrello, prese sotto braccio Meg e, con le ultime forze che le rimanevano, sollevò il suo ernome baule.
Allison si tuffò nel treno proprio mentre quello stava per partire. Ecco cosa succede a dimenticare di dire ad una nata babbana come raggiungere il binario. Lo avrebbe ricordato al professor Paciock.
 
 
 
Note dell'autrice (posso definirmi tale? xD):
Alloooooooora, il secondo capitolo è arrivato :D è un po' corto, lo so, ma prometto che il prossimo sarà più lungo ^^
Qui si da un primo sguardo alla famiglia Potter 18 anni dopo la scomparsa di Voldemort. Come vi sembrano?
Ho voluto far avere a James e Lily un carattere abbastanza simile...in poche parole: sono tutti e due dei pazzi xD
Ah, quasi dimenticavo! Vi vorrei spiegare un po' come continuerà questa storia :D Siccome è difficile scrivere su un gruppo di ragazzi senza cadere nel banale, soprattutto  negli anni della nuova generazione in cui la guerra è finita, io racconterò gli episodi più significativi di ogni anno di scuola di Allison. Ho un chicca per il settimo anno xD Vi piacerà! L'idea mi è venuta ieri a scuola quando un mio compagno mi ha legato con una corda la cintura dei pantaloni alla maniglia della porta xD La prima ora di lunedì, capitemi, non ero molto attenta a che mi succedeva intorno xD
RINGRAZIO Pinns, Queen Of Sliytherin E Ronald_Weasley92 per le bellissime recensioni ** spero che questo mini capitolo vi sia piaciuto ^^
Alla prossima, albyyy_black :3
 

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Capitolo 3
*** Sul treno...luogo perfetto per trovare un' amica! ***


                                                                     COME NEGLI ANNI '70

Capitolo 3 - Sul treno...luogo perfetto per trovare un'amica!



Allison,
ansimando, attraversò il corridoio per trovare uno scompartimento libero. Durante la ricerca rivide il ragazzo dai capelli scompigliati che parlava con un po' di persone, all'incirca tutte dell'eta di Allison.
Incrociò lo sguardo del "pilota", come ormai lo aveva chiamato lei, e arrossì.
Velocemente passò oltre a quello scompartimento, alla ricerca di uno vuoto.
A fine treno, finalmente, Allison trovò un posticino tutto per lei dove poter affrontare il viaggio in tranquillità.
Posò il baule sulla reticella (con non poca difficoltà), liberò Meg dalla gabbia e se la posò sulla gambe, accarezzandola delicatamente.
Allison chiuse gli occhi, concentrandosi sulle piume della sua civetta e sui suoni che la circondavano. Piume mordbide, una locomotiva che fischia, delicate, un' esplosione, piume lisce, delle urla , sembrava di accarezzare un pupazzo, il silenzio.
Tranquillità.
"Ehm..ciao..è occupato? Rimanere troppo con il mio amico James mi ha fatto venire mal di testa. Penso che abbia appena fatto esplodere una Caccabomba in uno scompartimento di Serpeverde." disse una voce femminile.
Come non detto. Allison aprì lentamente gli occhi.
Sulla soglia dello scompartimento c'era una ragazza, una delle ragazze che erano insieme al pilota. Era un po' bassa, i capelli corti, vispi occhi marroni e un sorriso incerto.
Era famigliare.
"Accomodati pure." le sorrise Allison.
La ragazza entrò nello scompartimento e si sedette di fronte ad Allison.
"Mi chiamo Alice. Alice Paciock. Molto piacere" disse Alice, porgendo la mano ad Allison.
Ecco perchè le sembrava famigliare, assomigliava a suo padre.
Allison le strinse la mano "Allison. Allison Clarke" si presentò.
Le due ragazze si sorrisero e il silenzio calò nello scompartimento.
Allison si raccolse i lunghi capelli rossi in una coda alta, quel silenzio la stava imbarazzando così cercò di romperlo:"Ho conosciuto tuo padre"
Alice spostò lo sguardo dal paesaggio fuori dal finestrino ad Allison.
"Lo so. Mi ha parlato di te. Gli sei simpatica."
Forse era stata solo un'impressione di Allison, ma..aveva colto una punta di gelosia nella voce di Alice.
Lasciò perdere.
Silenzio. Ancora silenzio. Imbarazzante silenzio.
"Volete prendere qualcosa, care?"
Oh, grazie al cielo! Qualcuno aveva parlato! Un' anziana signora che spingeva un carrello pieno di strani dolci e bevande aveva aperto la porta dello scompartimento.
Allison decise di prendere delle patatine. Fece per aprire la bocca quando Alice l' anticipò:"Sei Cioccorane, due sacchetti di Tutti i gusti + 1, uno Scarafaggio al Grappolo e...ehm...due Succhi di Zucca"
Che cosa?! Che erano quelle robe?!
La signora anziana porse dei sacchetti ad Alice. La ragazza li scambiò con delle monete d'oro, tirate fuori dalla tasca.
"Galeoni" pensò Allison.
La signora uscì ed Alice porse il...cibo(?) ad Allison.
"Ma cosa sono?" chiese la ragazza, afferando il mangiare.
"Queste.." disse Alice indicando delle scatoline blu "...sono Cioccorane. Non sono rane vere. Sono solo un incantesimo. Dentro ci sono anche delle figurine con i maghi più famosi. Queste.." continuò indicando il grande sacchetto tutto colorato con dentro una multitudine di caramelle dai colori più disparati "...sono caramelle. Hanno moltissimi gusti, da quelli più buoni a quelli più orrendi. Il Signor Potter una volta ne ha trovata uno al gusto di caccola. Poverino"
Allison guardò Alice scegliere attentamente una delle caramelle del suo sacchetto, alla fine ne mandò giù una rosa scuro.
"Fragola!" esclamò sorridendo.
"Mentre questi..." disse ancora Alice, porgendo ad Allison uno scarafaggio giallo "...sono Scarafaggi al Grappolo. Sono sempre caramelle, ma non a tutti piacciono perchè sono mooolto dolci"
Allison morse il suo scarafaggio, preparandosi al peggio. Oddio! Era terrib...buonissimo! Era davvero buono!
All'espressione stupita di Allison, Alice scoppiò a ridere.
"Bene. Adesso siamo in due in tutto il Mondo Magico a cui piacciono." scherzò.
Allison si fece coraggio ed assaggiò anche le Caramelle Tutti I Gusti + 1, beccandone una al gusto di spinaci.
Poi aprì una Cioccorana. La rana, appena aperta la scatoletta, saltò a terra e fuggì dallo scompartimento. Questo Allison non se lo aspettava.
Alice la consolò come se fosse normale vedere un dolce scappare:"Avanti, dai. Ne hai altre due. Che figurina hai?"
Allison guardò la figurina. L'uomo che aveva visto alla stazione le sorrise, mentre si passava una mano tra i capelli, le guance leggermente arrossate per l'imbarazzo.
Lesse il nome sotto l'immagine:"Harry Potter? Aspetta! Si è mossa!"
Alice trillò:"Tranquilla! Le immagini magiche si muovono tutte, è normale. Sai, la figurina che hai trovato è estremamente rara, nonostante il Signor Potter sia tra i maghi più famosi. Così vendono di più perchè tutti sperano di trovare la sua figurina. Sei stata veramente fortunata!"
Allison fissò la figurina. Non le sembrava per niente un mago famoso. Sembrava così timido e genitile, si era sempre immaginata le persone famose egocentriche e presuntuose, che credono di essere padrone del mondo.
Chissà che cosa aveva fatto quell'uomo, avrebbe potuto chiederlo ad Alice, lei sembra conoscerlo così bene, lo chiama pure Signor Potter!
Un momento. I pensieri di Allison cominciarono a rincorrersi a vicenda per creare il puzzle che la mente della ragazzina aveva percepito.
Non attacca, James.
Rimanere troppo con il mio amico James mi ha fatto venire mal di testa.
Il Signor Potter una volta ne ha trovata una al gusto di caccola. Poverino
.
"Tu lo conosci, vero?" chiese Allison.
Alice le fece un sorrisone a trentadue denti "E' un amico di mio padre. E io sono un' amica di suo figlio James."
"Li ho visti questa mattina alla stazione. Sembrano simpatici. Ehm..James stava spingendo, credo fosse sua sorella, sul carrello." Allison informò Alice con una risata.
Alice scoppiò a ridere "Mi immagino la scena! E' molto da James. Comunque si, la bambina era sua sorella minore, Lily. Ha anche un altro fratello, si chiama Albus, per gli amici Al."
"Che cosa ha fatto Harry Potter per essere così famoso?" Chiese Allison, curiosa.
Il sorriso di Alice fu sostituito da un'espressione a dir poco stupita, poi quella stupita cambiò in una smorfia e la smorfia in un sospiro di comprensione.
"Pensavo che mio padre ti avesse raccontato un po' la storia del Mondo Magico." esclamò.
Allison scosse il capo e Alice iniziò a raccontare:"Anni fa un potentissimo Mago Oscuro seminava il caos nel Mondo Magico. Ovunque passava lasciava una grande scia di cadaveri e distruzione. Il Signor Potter a quel tempo non aveva più di 18 anni ed era perseguitato da Tu-Sai-Chi..."
"Tu-Sai-Chi?" la interruppe Allison.
"Noi maghi non pronunciamo il suo nome...o almeno io non lo faccio, anche se a mio padre da fastidio...ma...se proprio vuoi saperlo, il suo nome era V-Voldemort" chiarì Alice con un brivido, poi riprese a raccontare "Il Signor Potter era perseguitato da Tu-Sai-Chi perchè, a solo un anno, era riuscito a sopravvivergli, infatti veniva, e viene, chiamato con vari nomi, come "Il Ragazzo Che è Sopravvissuto" oppure "Il Prescelto". Nel 1998 ci fu una guerra a Hogwarts, morirono molti della nostra parte, ciò che è successo in quella guerra è scritto nel libro "Storia di Hogwarts". Quella stessa notte il Signor Potter uccise Voldemort e così pose fine al tormento che perseguitava tutti i maghi e anche i babbani" concluse Alice.
"Wow" sussurò Allison.
"Già..non so se è finito tutto qua, ma a me hanno detto solo questa parte."
Il resto del viaggio passò veloce, tra chiacchere e risate. In quelli che sembrarono pochi minuti le due ragazze parlarono del più e del meno. Alice raccontò ad Allison dello sport più acclamato dai maghi, il Quidditch e, soprattutto, di Hogwarts.
Allison aveva principalmente ascoltato, troppo incuriosita per rispondere. Tutto quello che le stava dicendo Alice era fantastico. Il Quidditch era fantastico. Hogwarts era stupenda. Allison non poteva credere di essere finita in un posto così favoloso.
Purtroppo la fine del viaggio arrivò e le due ragazze furono costrette ad indossare la divisa e a scendere dal treno, seguendo il richiamo di una voce possente che esclamava:"PRIMO ANNO! DA QUESTA PARTE! SU, NON SIATE TIMIDI! PRIMO ANNO!"

 

 

 

 

Piccolo angolino dell'autrice:

Halloooo!! Come state? :D TERZO CAPITOLOOOOOO!!! NON CI CREDOOOOO!! Waaaa xD per me è già un traguardo! Alloraaaa, che ne dite di Alice? :D Non mi sembra si sappia se Neville ha avuto si o no dei figli, quindi ho pensato di aggiungere anche lei!

La nostra Allison ha fatto amicizia! Ehm...gli Scarafaggi Al Grappolo...non mi ricordo bene com'erano xD io me li sono immaginati tipo l'uva, per questo se Alice ne prende uno compra un grappolo con, per esempio, 6 scarafaggi xD Va be, lasciate stare il mio cervelletto bacato che dopo un intensivo (sese) studio di storia non è più molto in forma xD RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO RECENSITOOO!! Grazie grazie grazie grazie - 2 ore dopo - grazie grazie milleeeeee **

Al prossimo capitolo.

albyyy_black :3
p.s. qualcuno sa dirmi come cambiare la descrizione della ff? xD
p.p.s 

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Capitolo 4
*** Forse era meglio avere una propria opinione ***



                                          COME NEGLI ANNI '70

Capitolo 4 - Forse era meglio avere una propria opinione



"Hagrid" gridò Alice all'orecchio di Allison.
Le due ragazze si stavano facendo strada in mezzo all'ammasso di ragazzi, cercando di raggiungere quell' uomo enorme con una folta barba nera e i capelli ancora più aggrovigliati.
Venivano sbattute ovunque e più di una volta dovettero aggrapparsi al primo passante per non cadere.
Qualcuno urtò Allison che cadde a terra con un "Ouch!" davvero poco femminile.
Si alzò velocemente, il viso della stessa tonalità dei suoi capelli, e si voltò gridando al qualcuno:"ATTENTO!"
Allison si trovò a fronteggiare niente di meno che James Potter.
James ghignò:"Nervosetta, eh?"
Allison fece per ribattere, ma Alice la prese per mano, conducendola all'inseguimento di Hagrid che aveva cominciato ad avviarsi verso, così le aveva detto Alice, le barche.
"Prima vista di Hogwarts!" Il vocione tuonante di Hagrid annunciò la comparsa di Hogwarts davanti a loro.
Un coro di "Ooooooh" si propagò tra i ragazzi del primo anno. Ad Allison luccicarono gli occhi per lo stupore e per la felicità. Già dalla descrizione di Alice e del Professor Paciock le era sembrata una scuola fantastica, ma in quel momento, vista dal vivo, per la prima volta...era tutta un'altra cosa che sentirla.
Sembrava un castello delle fiabe. Le luci provenienti dalle finestre brillavano nel buio della sera. Gli unici rumori presenti nell'aria erano i passi dei ragazzi e il movimento dell'acqua, infatti dopo pochi minuti tutti gli alunni erano a bordo di barche.
Insieme ad Allison c'erano Alice ed un ragazzo che si sporgeva dalla barca, quasi volesse arrivare il prima possibile alla scuola. Allison era dietro di lui e ne poteva soltanto vedere i capelli color sabbia.
Quando arrivarono davanti al portone d'ingresso l'ansia cominciò a farsi sentire. Ad Allison venne la nausea, mentre Alice sembrava prossima ad uno svenimento...se non peggio. Ad Allison avevano raccontato, ovviamente, dello Smistamento, ma lei non sapeva in che Casa le sarebbe piaciuto andare, per lei erano tutti uguali. Però doveva ammettere che il pensiero di essere fissata da tutta Hogwarts le metteva agitazione, anzi, più che agitazione.
I pensieri all'inizio positivi di Allison furono sostituiti dalle solite manie causate dall'ansia: e se tutto va storto? E se crollo prima di arrivare al Cappello Parlante?! Che figura!
I pensieri inquietanti che ormai la mente della ragazza formulava fecero innervosire ancora di più Allison che cominciò a mangiarsi le unghie. Uno dei suoi tanti difetti, quando era nervosa Allison si mangiava le unghie, ovviamente non otteneva mai niente da questo, se non delle mani rovinate.
La tortura alle povere dita della ragazza fu interrotta dall'ingresso del Professor Paciock.
"Benvenuti a Hogwarts! Tra pochi minuti ci sarà lo Smistamento. Verrete assegnati ad una delle quattro case (Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde) che saranno per voi come un famiglia per il tempo che passerete qui. Per atti positivi farete guadagnare punti alla vostra casa, per una trasgressione delle regole ne farete perdere. Alla fine dell'anno, la Casa con più punti vincerà la Coppa. Ora vi consiglio di prepararvi, adesso tocca a voi." esclamò, tornando verso il grande portone da cui era uscito.
Un brusio percorse tutti gli alunni del primo anno, fino a diventare delle urla.
"Hey, Alice!" sentendo pronunciare il nome della sua amica, Allison si voltò insieme a lei.
"James! Tra poco ci sarà il tuo ingresso a Serpverde! Non sei contento?!" lo prese in giro Alice.
James alzò un sopracciglio "Qui, l'unica che deve preoccuparsi sei tu!" poi si rivolse ad Allison, facendole un occhiolino "Io sono James. James Potter"
James calcò molto sul suo cognome, per far notare che lui era il figlio del Salvatore Del Mondo Magico.
"Allison." rispose semplicemente la ragazza.
"In che Casa vorresti finire?" continuò lui, imperterrito.
"Per me sono tutte uguali."
"Beh, spero per te che tu non finisca a Serpeverde" ghignò James.
"E perchè?" chiese Allison. Doveva ammetterlo, il tono in cui aveva detto quella frase suonava molto di minaccia.
"Perchè ti perseguiterà per sempre." rispose Alice, al posto dell'amico.
Presi dalla loro conversazione i ragazzi non si accorsero nemmeno del Professor Paciock che cercava inutilmente di richiamare l'attenzione.
Poi, finalmente, gridò "SILENZIO! Bene, siamo pronti per ricevervi."
Le porte della Sala Grande si spalancarono. La prima cosa che notò Allison furono i quattro tavoli delle Case e quello dei Professori, in fondo alla sala. Ma poi, quando alzò lo sguardo, le sue labbra si distesero, inconsciamente, in un gran sorriso. Il soffito rispecchiava il cielo all'esterno, sembrava che non ci fosse il tetto. Allison sapeva che era una magia, le lo aveva detto Alice sul treno.
Così incantata dall'ambiente Allison non si accorse nemmeno che tutti gli altri ragazzi si erano fermati ed andò a sbattere contro James Potter. Ma come diavolo aveva fatto James Potter a superarla se era dietro di lei prima?
James rispose, sottovoce, allo sguardo perplesso ed anche un po' irritato di Allison:"Eri lenta come un lumaca, non ci è voluto un genio a passarti di fianco velocemente."
Allison sbuffò ed arrossì. Già, doveva ringraziare Potter per averle dato della lumaca. Bel complimento, davvero!
Il Cappello Parlante cominciò a cantare. Narrò della guerra contro Voldemort e di come le Case fossero più unite da quel giorno, raccontò le caratteristiche che dinstinguevano le persone che venivano smistate nelle varie Casate e incitò i ragazzi a stringere definitivamente amicizia.
Un grande applauso si levò dai tavoli dopo la canzone del Cappello.
"Ora io chiamerò il vostro nome e voi verrete a sedervi sullo sgabello." disse il Professor Paciock, iniziando a chiamare nomi.
George Bolt. Corvonero.
Helena Cell. Grifondoro.
"Allison Clarke"
Allison trasalì. Per la primavolta in tutta la sua vita odiò il suo cognome. Doveva proprio iniziare per "C"?!
Allison cercò di non svenire e, dopo una piccola spintarella da parte di Alice, salì con passo tremolante i gradoni che separavano lo sgabello da lei.
Ogni passo era ben calcolato, attenta a non inciampare. Allison si sedette lentamente sullo sgabello, sudando freddo.
Appena il Cappello fu sistemato sulla sua testa, Allison sentì una voce bisbigliarle all'orecchio:"Mmm...sei molto difficile. Coraggio, intelletto, astuzia, attenta alle regole. Dove potrei metterti? Tu hai delle preferenze?"
Allison balbettò:"No..cioè si..no! P-per me va bene qualsiasi Casa."
"Qualsiasi? Bene, allora credo che ti troverai bene tra i SERPEVERDE!"
Un applauso scaturì dalla tavolata verde-argento, mentre Allison andava a sedersi, con un sospiro di solievo. Era tutto finito.
La lista dei nomi scorreva lentamente proprio quando ad Allison cominciava a venire fame. Perchè quando non si vuole che qualcosa arrivi il tempo è veloce e se invece la cosa la si vuole una tartaruga che tira un tram è più svelta?!
Quando ormai l'elenco era quasi finito Allison si teneva la pancia tra le braccia, pregandola di smettere di borbottare.
"Alice Paciock"
Dopo pochi secondi che il cappello si fu posato sulla testa di Alice esclamò:"GRIFONDORO!"
Allison osservò la sua amica dirigersi a passo sicuro vero il tavolo oro-rosso, seguita a ruota da un Potter dall' aria trionfante.
Alice intercettò lo sguardo di Allison che le fece un sorrisetto dispiaciuto. Allison aveva perso l'unica amica che si era riuscita a fare lì a Hogwarts. "Forse era meglio avere una propria opinione" si disse la ragazza.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
*Toc, Toc* C'è ancora qualcuno? ** Ehm, lo so, sono in un ritardo spropositato, ma mi farò perdonare U.U
OK! PRIMA CHE MI UCCIDIATE PER LA SCELTA DI CASA, ASCOLTATEMI! Allora, so che a non tutti piacerà questa scelta, ma per favorire l'andatura della storia sono stata obbligata a mettere Allison tra i Seperverdi che io giudico più permissivi dopo la guerra a Voldie (Secondo ciò che ha detto zia Jo anche Albus va tra le Serpi ed è un Mezzosangue).
Beh, al prossimo capitolo :D CIAOOOOO!!!
 

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Capitolo 5
*** Un primo giorno da urlo...letteralmente! ***


                                                               COME NEGLI ANNI '70

Capitolo 5: Un primo giorno da urlo...letteralmente!

Allison sbadigliò sonoramente. Guardò l'orologio al suo polso e sbuffò. Le 7.00. Era meglio alzarsi o sarebbe arrivata in ritardo, come suo solito. Si buttò giù dal letto e si trascinò verso il bagno, afferrando la sua spazzola e scavalcando tutti i vestiti che lei e le sue compagne di stanza avevano buttato in giro. Allison si osservò allo specchio e scosse la testa. La mattina era terribile per lei. Si sentiva come se una mandria di Ippogrifi le avesse galoppato addosso. Aveva i capelli arruffatissimi e sembravano quasi fiamme dato che erano già rossi. Sotto gli occhi risaltavano delle grandi occhiaie. Infatti non aveva dormito molto, tralasciando il fatto che era rimasta sveglia fino all'1.00 con le sue compagne, non era riuscita a prendere sonno, eccitata da morire per il giorno dopo. Allison si passò stancamente la spazzola tra i capelli, cercando di aggiustarseli, si lavò e si vestì. Mentre cercava di fare un nodo decente alla sua cravatta pensò alla sera prima. Dopo lo Smistamento, la Mcgranitt tenne un piccolo discorso su cosa fare e non ad Hogwarts, poi, finalmente, il banchetto iniziò. Allison non ricordava se aveva cominciato a parlare con le due ragazze di fronte a lei dopo il quinto piatto di pollo o il quarto. Erano davvero simpatiche. Si chiamavano Rosaline Grent e Hilary Grent. Si, erano sorelle. Gemelle. Ma non erano molto simili, certo, avevano tutte e due i capelli neri come l'ebano e gli occhi di uno scuro marrone, ma i tratti del viso di Rosaline erano molto meno marcati di quelli di Hilary e le conferivano un' aria dolce, in più avevano caratteri completamente diversi. Hilary era una di quelle persone che ti spiattellano la verità in faccia e qualche volta anche un po' volgarmente, mentre Rosaline era sempre tranquilla e pacata, si alterava solo con la sorella, ma come biasimarla? I loro genitori, purosangue ovviamente,  avevano qualche pregiudizio verso i Nati Babbani, ma, a detta loro, alle due sorelle non importava molto lo stato di sangue.
Allison osservò le sue amiche ancora profondamente addormentate e ghignò.
Si avvicinò al letto di Hilary e scostò velocemente le coperte gridando:"SVEGLIAAAA!! IL SOLE è ALTOOOOOO!!!"
Lo stesso fece alla povera Rosaline, che farfugliò qualcosa come "Altri 6 anni con questa sveglia?" prima di dirigersi in bagno.
"Allisoooooooon! Siamo nei sotterraneiiii! Il sole non può splendereee!"
Le proteste di Hilary erano, probabilmente, state udite da tutta Hogwarts, tanto la ragazza aveva urlato, cercando di uscire dal mondo dei sogni.
"Lally! Svegliati o arriverai in ritardo e lezione" urlò Rosaline dal bagno.
"E chissenefrega! E smettila di chiamarmi Lally! Non ho più 5 anni!" disse Hilary coprendosi il viso con il cuscino.
Rosaline uscì dal bagno con un sopracciglio alzato e scambiò uno sguardo d' intesa con Allison.
La rossa sillabò con le labbra "Solletico" e Rosaline si mise le mani davanti alla bocca, per impedirsi di ridere.
Si avvicinarono silenziosamente ad Hilary e con uno strilletto le si tuffarono sopra facendole il sollettico.
La risata di Hilary riempì il dormitorio femminile di Serpeverde.
"BASTA! BASTA, PER FAVORE! MI ARRENDO!" Riuscì a dire Hilary tra una risata e l'altra, sventolando un fazzoletto bianco.
Le altre due si alzarono, permettendo alla "Bella Addormentata" di stiracchiarsi.
"Siete delle vere rompipa..."
"Lally!" la interruppe la sorella, con un' espressione shockata in volto.
Allison e Rosaline cominciarono a fare la cartella, mentre Hilary si avviò in bagno.
 
- - -
 
La Sala Grande era molto affollata. Migliaia di ragazzi erano seduti ai quattro tavoli, parlando con il loro vicino, sotto lo sguardo vigile dei Professori. Allison andò a sedersi al tavolo delle Serpi con le sue amiche. Guardò tutte le pietanze  e le venne un po' di nausea solo all'idea di mangiare. Il giorno prima si era abbuffata come mai in tutta la sua vita, il cibo di Hogwarts era il più buono del mondo, ma non se la sentiva proprio di mettere altro sotto i denti. Lo stesso sembrarono pensare Hilary e Rosaline dato che entrambe spostarono il piatto via da davanti.
"Allooooooooooora..." iniziò Hilary "...pronte per..." continuò, tirando fuori l'orario "...un' ora di Trasfigurazione, una di Incantesimi, due di Pozioni e..." Hilary gemette "...due di Storia Della Magia?"
"Questa è una tortura!" la appoggiò Rosaline.
Allison scrollò le spalle. Da quando era entrata nel mondo della magia aveva voluto sapere tutto su ciò che ne accadeva all'interno, perciò anche il contenuto delle materie non le era sconosciuto, ma non le aveva ancora provate in prima persona quindi non poteva ancora dire se le piacessero o meno...però dalle reazioni delle amiche quello non si preannunciava certo un lunedì all'insegna del divertimento.
Un gruppetto schiamazzante di ragazzi entrò nella Sala Grande.
Delle persone del gruppo Allison riconobbe solo il ragazzo dai capelli color sabbia, che era con lei sulla barca il giorno precedente, parlare con Potter, e Alice, in piena conversazione con un ragazzo dagli spettinati capelli rossi.
Allison si alzò dal tavolo e con un "Torno subito!" rivolto a Hilary e Rosaline si avviò verso i Grifondoro che si erano appena seduti.
"Ally! Ciao!" esclamò Alice quando vide arrivare Allison.
Allison rivolse a tutti un grande sorriso e si presentò a coloro che non aveva ancora conosciuto:"'Giorno a tutti, io sono Allison Clarke."
Il ragazzo dai capelli rossi alzò un sopracciglio e chiese:"Serpeverde? E parli con noi? Non hai paura di quello che potrebbero dire le altre Serpi di te?"
Allison alzò le spalle, con un piccolo sospiro, e molto semplicemente rispose:"Sinceramente, no."
"Beh, comunque, piacere di conoscerti, il mio nome è Robert Finnigan." le sorrise il ragazzino dai capelli color sabbia, solo all'ora Allison potè notare i suoi occhi azzurri.
"Fred Weasley." Allison strinse la mano al rosso.
Potter si schiarì la voce, in modo da attirare l'attenzione della ragazza e le disse con un ghigno sulle labbra:"Allora...Serpeverde, eh? Dimmi, Allison, ti sono già venuti i reumatisimi per l'umidità?"*
Allison ridusse gli occhi a due fessure e con un ringhio quasi impercettibile sbottò un secco "No, Potter." poi tornò a guardare il resto del gruppo e con un sorriso sghembo li salutò dopo di che tornò a passo spedito al tavolo dei Serpeverde.
 
- - -
 
Appena finirono le lezioni, le tre ragazze corsero fuori dal castello alla disperata ricerca di sole. Allison doveva ammetterlo: era stato un lunedì davvero pesante. Trasfigurazione le piaceva, dopotutto la sua bacchetta era addatta alla Trasfigurazione (aveva detto così Olivander, giusto?), anche Incantesimi era una bella materia, ma Pozioni era un po' troppo meccanica per lei, mentre Storia della Magia...beh, diciamo che già solo il nome ti faceva "venire il latte alle ginocchia", termine usato molto spesso da sua madre. Tutto sommato, però, ai cambi d'ora Allison si era divertita a correre in giro per il castello con le sue amiche alla disperata ricerca delle aule giuste. Poi era arrivato quell'argomento, Allison non sapeva ancora come avevano fatto a toccare la questione "Potter". Le era caduto addosso come un sacco di patate durante l'ora di Pozioni e da lì le sue amiche avevano continuato a domandarle che cosa ci fosse tra loro.
"Si, Potter è un'idiota" concordò Hilary con Allison, mentre il suo sguardo vagava sull'albero vicino al Lago Nero sotto il quale sedevano, alla ricerca di un appiglio per potersi arrampicare.
"Ma se non lo conosci nemmeno, Lally. Che fai, ascolti i nostri genitori, adesso? E poi io lo trovo carino...magari è anche simpatico..." ribattè Rosaline.
Allison spalancò gli occhi e la sua bocca andò a formare una perfetta "O", ci mise un attimo a capire il vero significato della frase di Rosaline , dopo di che urlò:"CHE COSA?!"
Rosaline sorrise e cinse le spalle di Allison con un braccio:"é così! Ma tranquilla, Ally, non devi nascondere la tua piccola cotta per Potter!"
Allison arrossì di colpo.
Hilary scoppiò a ridere e per poco non cadde dall'albero:"Sembri un peperone con le gambe!"
Allison, se possibile, arrossì ancora di più.
"Cambiamo argomento! A voi piace il Quidditch?" sbottò.
Hilary balzò giù dal ramo sul quale si era appollaiata e scrollò Allison per le spalle:"SCHERZI?! Io lo ADORO! Vorrei esser Cacciatrice, anzi, sarò Cacciatrice di Serpeverde!"
Allison spalancò gli occhi, confusa dall'impulsiva reazione della ragazza.
Rosaline sbuffò e mormorò all'orecchio di Allison:"Forza, andiamo!"
E trascinanosi dietro un'esaltata Hilary, le due ragazze costeggiarono il Lago Nero parlando del più del meno.
Un urlò interruppe la conversazione.
"CLARKE! PLUFFA!"
 Allison fece in tempo a girarsi verso chi l'aveva chiamata che qualcosa la colpì in fronte. Spinta indietro, Allison cercò di aggrapparsi ad Hilary per non cadere, ma lei, da buona amica, si scostò velocemente.
Senza nessuno appiglio, Allison si arrese alle forze della fisica e con un forte "SPLASH!" cadde in acqua.
Quando tornò in superficie, vide Hilary e Rosaline a terra dalle risate e James Potter arrivare di corsa verso il Lago con un gran ghigno sul viso.
Potter le tese la mano e le disse:"Scusa, Clarke. Ma io ti avevo avvertità: ti perseguiterò per sempre!"
All'improvviso Allison capì: Potter, la Pluffa, acqua, Serpeverde.
"POTTER, IO TI AMMAZZOOOOOOOOO!"
 
 
 
 
Angolo Dell'Autrice:
Salve a tutti! Ecco a voi il QUINTO capitolo! Non ci credo ** Sono riuscita a scrivere ben CINQUE capitoli, con dei ritardi spropositati, ma sono pur sempre CINQUE capitoli! STO VINCENDO LA MIA PIGRIZIAAAAA! Allora, prima di tutto voglio dire un grande grazie a tutti quelli che continuano a leggere la mia ff e soprattutto a Kuzawinger, che mi ha praticamente regalato la battuta di James con l'asterisco xD
Per voi, adesso, ho una domanda da un milione di euro (invitante, eh?! xD): secondo voi, perchè ho scelto "come negli anni '70" come titolo? DADADAAAAAAN.
In questo capitolo conosciamo ben quattro personaggi: Hilary e Rosaline (che ve ne pare di loro?), Fred e Robert! Zia Jo non ha detto se Seamus ha un figlio, ma io mi sono immaginata di si xD
Beh, al prossimo capitolo! CIAOOOO!! :D
 

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Capitolo 6
*** Nuova scoperta: mezza Hogwarts vuole vendetta ***


 
                           COME NEGLI ANNI '70


Capitolo 6 - Nuova scoperta: mezza Hogwarts vuole vendetta



Il resto della settimana passò velocemente, tra lezioni, amici, compiti e tanto divertimento. Allison andava egregiamente in Trasfigurazione, era la migliore della sua classe. Stava anche migliorando in Pozioni, dopo un po' non sembrava poi così difficile, bastava seguire le istruzioni. I professori erano stupiti di quanto velocemente stesse migliorando, ogni tanto la paragonavano ad una certa Lily Evans, una studentessa che frequentò Hogwarts negli anni '70. Potter continuava a rompere, ma la vita non è mai perfetta, si sa. Ognuno nella propria vita deve avere lo scocciatore e quello di Allison era il figlio dell'uomo più famoso del Mondo Magico...che fregatura! Non poteva nemmeno vendicarsi decentemente per paura di essere polverizzata dal padre di Potter.
Poco dopo le quattro di pomeriggio di una noiosa domenica, Allison decise di scrivere una lettera a sua madre, perciò prese carta, penna ed inchiostro e scese in Sala Comune, dove sperava di trovare un po' di tranquillità, considerando che nel dormitorio regnava il caos. Hilary e Rosaline avevano cominciato a litigare su chi aveva fatto sparire il dentifricio, ancora. Era la terza volta in una settimana che perdevano il dentifricio, loro madre, però, li mandò un pacco di dentifrici per due anni anche se in allegato c'era una Strillettera che, fortunatamente per loro, risuonò in Sala Comune e non in Sala Grande.
I Serpeverde non erano dei gran chiaccheroni, perciò la Sala Comune era abbastanza silenziosa. Tutti i ragazzi erano seduti ai tavoli o sulle poltrone a studiare o, semplicemente, a guardare il soffitto.
Allison si sistemò ad un tavolino libero ed iniziò a scrivere.
 
Cara mamma,
 
Come stai? Qui va tutto bene. Scusa se non ti ho scritto prima, ma è stata una settimana impegnativa, davvero troppi compiti, il dovere prima di tutto...
 
"Sisi...Diciamo che avevo il DOVERE di passare il tempo con le mie amiche.." pensò Allison con un sorriso, poi ricominciò a scrivere.
 
...Le lezioni sono fantastiche, ho imparato tante cose nuove. Sul treno ho conosciuto la figlia del Prof. Paciock, si chiama Alice, ma purtroppo lei è stata smistata a Grifondoro, mentre io sono a Serpeverde. Le mie compagne di stanza, Hilary e Rosaline, sono molto simpatiche! Sono gemelle, ma sono completamente diverse. Per adesso non mi sono ancora fatta dei nemici...
 
"Se si esclude che tutte le volte che vedo Potter vorrei strangolarlo!"
 
...e non intendo farmene, ovvio! I professori sono severi, ma mi va bene comunque. Credo che la mia materia preferita sia Trasigurazione. Ricordi? Olivander aveva detto che la mia bacchetta era perfetta per la Trasfigurazione! Ci ha azzeccato.
Domani avremo la prima lezione di volo. Sono così emozionata! Se andrò bene e se non mi verrà un' improvvisa paura delle altezze (e sai che sarà impossibile, da quando sono nata ti costringo a portarmi su tutte le Montagne Russe che vediamo!), mi proporrò come obbiettivo entrare nella squadra di Quidditch! Magari come cacciatrice, così darei man forte ad Hilary (si, lei adora il Quidditch).
Ora vado a tentar di far smettere di litigare le mie compagne di stanza.
Ci sentiamo,
ti voglio bene, mi manchi tantissimo,
con affetto, Allison.
 
Allison rilesse velocemente la lettera. Soddisfatta di ciò che aveva scritto la infilò nella busta, scrisse l'indirizzo di casa e si avviò alla Guferia.
 
 
 
***
 
 
"Qualcuno mi spiega perchè la Guferia deve essere così in alto?" Domandò, prendendo grandi resperi ad ogni parola,  Allison al vento, dato che era l'unica che stava affrontando le scale per la Guferia.
Erano MINUTI che faceva rampe e rampe di scale. Già aveva impegato un bel po' prima di trovare la torre, se si aggiunge che non arrivava più in cima e che doveva ancora spedire la lettera, prima del suo ritorno le sue compagne l'avrebbero data per dispersa. Se avessero smesso di litigare, così accorgendosi della sua non-presenza, si intende.
Allison stava cominciando a pensare che se fosse morta su quelle scale, nessuno sarebbe stato in grando di trovarla, poi si ricordò che tutti ad Hogwarts spediscono lettere ai genitori e che entro una giornata sarebbe stata rimportata a casa di sua madre.
"Che bei pensieri positivi, Allison. Sono proprio un' idiota." Si disse la ragazza.
Stava per arrendersi quando finalmente le scale finirono e si ritrovò circondata da gufi.
"E ora dove trovo Meg?"
Al suono della voce di Allison, la civetta volò verso di lei e le si posò su un braccio.
Allison sorrise e legò la lettera alla zampetta di Meg.
Quando la civetta spiccò il volo, una voce richiamò l'attenzione della ragazza.
"Spedisci una lettera ai tuoi genitori? Anch'io devo mandarne una a mia madre."
La rossa si voltò e davanti a se vide Alice, già con il suo gufo marrone in braccio.
"Mio padre le ha spedito una lettera giorni fa, ma lei vuole notizie anche scritte da me. Dice che non è lo stesso se le manda solo papà. E i tuoi genitori? Sono esigenti riguardo a notizie?" disse Alice.
Allison si morse il labbro inferiore, trattenendo un gemito:"Mia madre non è molto esigente, basta che ogni tanto le scriva. Mio padre lo era."
Il sorriso sul volto di Alice si spense e sussurrò:"Oh, mi dispiace."
Allison scrollò le spalle, si voltò a guardare il panorama. Dalla Guferia si vedeva la Foresta Proibita. La rossa sentì Alice legare la lettera alla zampa del gufo che poco dopo spiccò il volo, passando vicino al viso di Allison. L'ala le sfiorò la guancia.
Una lacrima solitaria scappò al suo controllo. Con uno sbuffò cercò di nascondere un singhiozzo.
"A che pensi?" Chiese Alice, rimanendo sempre dietro.
Allison inventò una scusa in fretta, la prima che le venne in mente. Non voleva parlare ad Alice di suo padre. Anzi, non voleva parlare di suo padre, in generale.
"Potter. Sto pensando ad un modo per vendicarmi senza che io subisca le ire di suo padre."
Bah, la scusa più brutta del pianeta! Ma Alice non diede segno di essersene accorta e scoppiò in una fragorosa risata.
"Le...le i-ire del Signor P-Potter? Stai scherzando, v-vero?"
Allison si girò a guardare Alice.
Era appoggiata al muro, la mano destra a coprirsi la bocca, cercando di trattenere le risate.
Quando si riprese dalla "ridarola" esclamò:"Non preoccuparti! Il Signor Potter è docile come un agnellino! Beh, se non ce l'hai come nemico sul campo di battaglia. Non combatte le guerre per i suoi figli e scommetto che, se fosse in te, la farebbe pagare cara a James."
Allison fece un sospiro di sollievo. Potter non ha un padre iper-protettivooooooooooooooo! Evvai!
Allison sorrise ad Alice ed entrambe si avviarono insieme verso l'uscita della Guferia.
"Allora...che cosa credi di fare a James?" Chiese Alice.
Allison inarcò un sopracciglio. Non le sembrava una buona idea dire i suoi piani di vendetta alla migliore amica della sua vittima.
"Andiamo! Non gli dirò niente! Penso anch'io che si stia comportando da idiota. Di solito non è così! Ok...è sempre così, però è un buon amico."
"E quindi io dovrei fidarmi di te...e sei la sua migliore amica...però pensi che sia un'idiota...sai che questa cosa non ha senso, vero?" chiese Allison scuotendo la testa.
Alice ghignò, mentre con un passo scendeva due gradini alla volta:"Mi piace vedere James succube di una vendetta. Capita raramente, ma quelle poche volte solo le migliori in assoluto. Aaaah, suo fratello Al è un genio."
Poi scoppiò in una risata molto in stile Persona-Malvagia-Assetata-Di-Sangue.
Poco dopo, però, con un brusco "Oh!" Alice si interruppe.
"Sto diventando come James...passo troppo tempo con lui." Continuò.
Allison rimase in silenzio, godendosi, divertita, i repentini cambi d'umore dell'amica.
Arrivate finalmente in corridoio, Allison guardò l'orologio al suo polso.
"Ora di cena. Meglio andare in Sala Grande." Esclamò.
Le due amiche fecero il percorso insieme ridendo e scherzando ed Allison dimenticò in fretta l'accenno fatto a suo padre pochi minuti prima.
Poi si diressero ai tavoli delle loro Case.
A quello di Serpeverde, Hilary e Rosaline si guardavano intorno alla ricerca di Allison, che poi spiegò loro tutto quello che era successo il pomeriggio.
Mentre al tavolo di Grifondoro, la compagnia di Alice stava architettando tranquillamente un nuovo piano per infastidire le Serpi.
 
 
 

***
 
 
 
"Benvenuti alla vostra prima lezione di volo!" Urlò Madama Bump, per farsi sentire meglio sopra al rumore del vento. La professoressa aveva degli occhi gialli ed allungati, che ricordavano molto un'aquila.
Era un lunedì ventoso, putroppo. Questo avrebbe reso la lezione degli studenti del primo anno ancora più difficile e pericolosa.
"Alcuni di voi dovrebbero saper già andare abbastanza bene sulla scopa, mentre altri no. Dico solo una cosa a quelli nuovi in questo campo: se soffrite di vertigini, ditemelo e non vi farò fare niente contro voglia. Mi è capitato un alunno che si è rotto il polso per non avermelo detto."
Tutta la classe si voltò verso Alice.
"Già, era mio padre." Sussurrò, il viso rosso per l'imbarazzo, ad Allison.
"Prima di tutto dovete stendere la mano destra sopra la vostra scopa e dire "Su!" con decisione..." Spiego Madama Bump.
Tra i sospiri del vento, Allison udì i "Su!" dei compagni.
All'ordine di Potter, la sua scopa schizzò velocemente nella sua mano, così come quella di Hilary.
Con un sorriso non ha trentadue denti ma a cinquantraquattro, Potter fece ciao-ciao con la mano nella direzione di Allison. La ragazza non capì se il saluto era rivolto a lei oppure ad Alice, che era alla sua destra, o a Hilary, alla sua sinistra.
Non ci fece caso. Si legò i capelli in una coda alta, in modo che non la intralciassero. Stese la mano destra sulla scopa e ordinò "SU!". Prima che la scopa potesse arrivarle in faccia, Allison la bloccò con la mano.
"Ce l'ho fatta! Al primo tentativo!" Urlò alle sue amiche. 
Hilary si congratulò con lei dandole un'amichevole pacca sulla spalla e le disse che se fosse stata brava a giocare l'avrebbe costretta ad entrare in squadra, Rosaline le strinse elegantemente la mano ed Alice sbuffò, contrariata dal fatto che la sua scopa fosse l'unica nella classe a non essersi mossa nemmeno di un centimetro.
"Bene, ora montate sulla scopa. Vi faccio vedere come impugnarla!" Gridò Madama Bump sopra i fschi del vento.
La professoressa prese la sua scopa e salì a cavalcioni, tutti la copiarono come meglio poterono, considerando che quelli in fondo alla classe non riuscivano bene a vedere. Madama Bump passò tra gli alunni, correggendo gli errori che avevano commesso
Gli unici che non avevano sbagliato niente erano, miracolosamente, Allison, Potter, Hilary, Fred Weasley e un ragazzo dai capelli biondissimi e splendidi occhi azzurri, sembrava circondato da un alone di bellezza.
 "Purtroppo oggi è troppo ventoso per provare a prendere il volo." esclamò la prof.
Un coro di "Oooh" dispiaciuti si propagò tra i ragazzi del primo anno. Solo Alice emise un sospiro di sollievo.
"Ma se volete, potremmo tenere una piccola lezione settimana prossima dedicata solo a questo." continuò Madama Bump.
Alice si schiaffò una mano sul viso.
"Poverina. Non le piace volare." pensò Allison.
Tutta la classe, con riluttanza di Alice, accettò il compromesso e consegnò le scope alla professoressa per poi avviarsi verso il castello per la cena.
 
 
 
***
 
 
 
Allison era all'ingresso della Sala Grande con le sorelle Grent e Alice, quando James Potter la chiamò.
La rossa si girò, non sapendo ancora cosa l'aspettasse.
"Clarke, ho visto che non sei così male, prima, alla lezione di volo. E pure tu te la cavi, Grent."
"Grazie." esclamarono le ragazze, sorprese per il complimento.
"Ma quando entrerò nella squadra di Quidditch di Grifondoro, non avrete comunque scampo e Serpeverde perderà di sicuro." continuò Potter.
Allison alzò gli occhi al cielo, esasperata. Ecco dove voleva arrivare.
Visto che le ragazze rimanevano in silenzio, Potter fece un piccolo ghigno e si allontanò, ma prima di essere troppo lontano per essere sentito disse:"Ah...Alice...Non vedo l'ora di vederti lunedì prossimo!"
Hilary cominciò a marciare spedita verso il moro, pronta per mollargli un qualche colpo che gli avrebbe garantito la morte, ma Rosaline la trattenne.
"Giuro che quel ragazzo lo ammazzo."
Allison era sicura che questa fosse una frase da Hilary, perciò rimase davvero stupita quando capì che a pronunciarla fu Alice.
"Sono d'accordo con te, sorella." disse la 'Grent-cattiva', come la chiamava ogni tanto Rosaline, senza staccare gli occhi di dosso a Potter che ormai era seduto al tavolo dei Grifondoro.
Le due ragazze si voltarono verso Allison. Il loro sguardo non preannunciava niente di buono.
All'unisono ringhiarono:"Voglio vendetta."
La rossa sorrise, ricordando il piano a cui aveva pensato domenica, prima di andare a dormire.
"So come fare. Ma mi serve una quarta persona." disse.
Rosaline si scostò velocemente:"Non guardate me! Io non mi metto nei casini! James Potter non mi ha ancora fatto niente!"
Mentre Hilary sillabava con le labbra la parola "Traditrice" verso la sorella, Alice diventò pensierosa.
Poi la mora esclamò:"Credo di conoscere qualcuno che ci protebbe aiutare."
"Davvero? Chi?"
"Louis Weasley."
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice:
Bentornata a me, bentornata a me, bentornata ad Albertaaaaaa, bentornata a me! Si, sono ancora viva xD Chiedo umilmente perdono per l'ENORME ritardo, ma (ho sempre una scusa pronta xD) sono stata un mese negli Stati Uniti, ospitata da una famiglia americana e i dieci minuti al giorno -ed ora che ci penso non potevo nemmeno tutti i giorni- che stavo al pc mi servivano: per controllare le e-mail, per scrivere e-mail ad amici/genitori...più agli amici che ai genitori xD
MA PASSIAMO AL CAPITOLO! Allora, non sapevo bene all'inizio cosa far fare ai nostri personaggi in questo capitolo...lo ammetto, ero a corto di idee...quando si scrive sul primo anno si tende a seguire la Pietra...se si capisce che intendo xD
Louis Weasley. Woooow. Ok, ho cercato OVUNQUE la data di nascita di Louis, ma non l'ho trovata, quindi il mio cervelletto ha immaginato che: lui ha la stessa età di Allison, James e compagnia bella e frequenta il primo anno, sua sorella Dominique è al terzo (Non ho trovato la data di nascita nemmeno sua xD) e Victoire (l'unica che si sa che è nata del 2000) frequenta, ovviamente, il sesto anno! Ho fatto tre anni di differenza tra ciascuno xD penso vada bene >.< Ora...perchè Louis si vorrebbe vendicare di James? Oppure, Louis si vuole vendicare di James o vuole riprendersi qualcosa che gli è stato rubato dall'idiota di Potter? LO SCOPRIREMO NELLA PROSSIMA PUNTATA!
 
Ciaoooo! :D
 
P.s. scusate per il capitolo orrendo >.< la lezione di volo fa schifius...va be xD spero che sia stato minimamente gradito xD CIAO, ANCORA!
P.p.s. Ho quasi finito il capitolo dopo, quindi non dovrete aspettare tanto xD BYE! xD

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Capitolo 7
*** Una vendetta premeditata accuratamente ***


                          COME NEGLI ANNI '70


Capitolo 7 - Una vendetta premeditata accuratamente

"Ok! Sincronizziamo gli orologi!"
"Lally, dobbiamo ancora chiedere a Louis se vuole unirsi a noi. Ci serve un palo. Non sappiamo ancora se questa vendetta si farà."
"Adesso mi chiami anche tu "Lally", Ally?! NON CHIAMARMI COSì! E poi, tanto vale sincronizzare gli orologi adesso, se poi Weasley non partecipa...beh, almeno saremo in orario a lezione."
Allison dubitava che Hilary riuscisse ad arrivare in tempo a lezione solo perchè i loro orologi indicavano la stessa ora. Quella ragazza era un caso perso. Era testarda come pochi ed era impossibile toglierle di testa un pensiero. Così Ally portò l'orologio sotto gli occhi e lesse l'ora:"Sono le 8.30 di Martedì 9 Settembre."
"Aaaah, perfetto!"
Le due ragazze si trovavano vicino ad un ripostiglio delle scope al quinto piano. Avevano fissato un appuntamento per le 8.30 con Alice e Louis. Alice aveva detto che avrebbe chiesto al ragazzo se gli andava di partecipare. Se si, lo avrebbe portato al quinto piano con lei per escogitare la vendetta. Se no, sarebbe tornata da Allison e Hilary per dirli che avrebbero dovuto cavarsela in tre, anche se in quattro era meno probabile essere scoperte. Allison pensava che se Louis avesse rinunciato, si sarebbe avvinghiata ai piedi di Rosaline, pregandola di aiutarle. Alice l'aveva informata che Louis si voleva vendicare di James perchè aveva fatto sparire misteriosamente la sua scopa. Il ragazzo pensava che ci fosse Potter dietro al rapimento della sua scopa. Aveva trovato una lettera composta da lettere ritagliate dalla Gazzetta Del Profeta sul suo letto, che diceva "Ridammi la Mappa e riavrai la tua scopa. Un passo falso e la scopa è morta." Sembrava che il più indiziato per la rapina efosse Louis perchè il bene di Potter era stato visto per l'ultimo volta nelle sue mani.
Allison voleva sapere di che Mappa si stesse parlando, ma secondo Alice era di poca importanza. In realtà era Albus ad avere rubato il bene di suo fratello. Perciò la scopa di Weasley era in pericolo per niente. Il ragazzo aveva cercato di far capire al cugino che non c'entrava niente con la Mappa e che avrebbe fatto meglio a ridargli la sua scopa, ma non c'era stato verso di smuovere Potter. La cosa che Allison non capiva era perchè Albus non voleva dare la misteriosa Mappa a James, sapendo che ci stava rimettendo Louis. Poi, però, Alice le spiegò che finchè James non avesse riavuto il suo amato tesoro indietro, non si sarebbe azzardato a toccare la scopa del cugino e che non l'avrebbe di sicuro lasciata a casa, dove tutti la potevano trovare e restituirla al legittimo proprietario e che perciò il moro l'aveva portata a scuola, ma senza la sua adorata Mappa non avrebbe potuto controllarla tutto il giorno, così Al stava aiutando Louis a recuperare l'ostaggio e contemporaneamente infastidiva Potter. Allison dovette ammettere che il piano di Albus era piuttosto ingegnoso e dimostrava di conoscere molto bene il fratello. Si chiese se Potter avesse intuito qualcosa di tutta la storia.
"Sono le 8.32 e non sono ancora arrivati." sbuffò Hilary.
Ma dovette ricredersi. Proprio appena la "Grent-cattiva" finì la frase, Alice e Louis sbucarono da dietro l'angolo.
Solo allora Allison capì che Louis era il ragazzo biondo che il giorno prima non aveva commesso errori alla lezione di volo. Aveva gli stessi capelli corti biondi, gli stessi occhi azzurri. Emanava bellezza assoluta. Quando Alice le aveva detto che si chiamava Weasley si era immaginata un altro ragazzo dai capelli rossi.
Allison si riscosse dallo stato di torpore in cui era caduta quando il ragazzo le tese il braccio per presentarsi.
La rossa gli strinse la mano, con un piccolo sorriso:"Allison Clarke."
"Louis Weasley."
Hilary tossì per richiamare l'attenzione:"Hey, ciao! Io sono Hilary Grent! Non sembri un Weasley."
Louis scostò lo sguardo da Allison per puntarlo su Hilary.
"Mia madre è per metà Veela. Io e le mie sorelle abbiamo ereditato l'aspetto da lei."
Alice sorrise all' espressione sorpresa di Hilary. Mentre Allison era troppo concentrata a ricordare se in qualche libro di scuola che aveva letto a casa si fosse parlato di cos'era una Veela, ma non le sembrava. Chissà cosa voleva dire.
Con uno svolazzo di capelli, Allison si guardò intorno, alla ricerca di sguardi indiscreti. Il corridoio era vuoto.
"Allora, per il piano...sei con noi?" chiese.
Louis annuì.
Allison sospirò di sollievo:"Bene. Così saremo tutti a posto. Ritroveremo la tua scopa e avremo tutti la nostra piccola vendetta."
Hilary ridacchiò malvagiamente.
Alice le lanciò un' occhiata spaventata. E pensare che il giorno prima lei aveva fatto molto peggio.
"Bene. Il piano è semplice..." continuò Allison "...Agiremo questa notte. Alle 4.00 precise, Alice verrà ad aprirci il ritratto della Signora Grassa che si trova al settimo piano, è l'entrata per la Sala Comune dei Grifondoro. Poi, lei farà il palo davanti alle scale, per accertarsi che nessuno salga o scenda le scale mentre noi siamo presenti. Tu, Louis, rimarrai vicino alla porta del dormitorio di Potter e gli altri, pronto per captare il segnale di Alice..." poi si bloccò per far sentire il rumore che Alice avrebbe fatto in caso di pericolo, sembrava il verso di un gufo "...Io mi occuperò vestiti di Potte con le tempere che ho portato per i miei disegni e Hilary gli sistemerà i capelli, dobbiamo ringraziare mamma Grent per la scatola di dentifrici. Se finisco prima io, ti darò il cambio, Louis, così tu avrai il tempo per cercare la tua scopa, se finisce prima Lally, ti darà il cambio lei. Massimo alle 4.40 noi tre dovremo essere fuori dalla Sala Comune. Semplice, veloce e silenzioso. Tutto chiaro?"
Le altre tre persone in corridoio acconsentirono al piano.
Alice si sfregò le mani con decisione e disse:"Bene. Una vendetta premeditata accuratamente. Perfetto."
Allison aggrottò la fronte:"Tu hai guardato troppo Detective Conan, Ali."
Tre paia di occhi si puntarono sulla rossa ed i loro proprietari esclamarono:"Detective che?"
Allison si diede della stupida. Loro erano maghi provenienti da famiglie Purosangue, figuriamoci se avevano mai visto un anime babbano.
Con un movimento della mano, liquidò la questione:"Non fa niente. Cose da babbani."
Allison tornò a guardare l'orologio. 8.40. Era meglio tornare in Sala Grande e fare colazione, per non destare sospetti. Stavano per dividersi, quando Hilary li bloccò.
"Aspettate! Dobbiamo ancora finire di sincronizzare gli orologi!"

 


***

 

Erano le 9.10, quando Vitious, l'insegnante di Incantesimi, incominciò l'appello. La classe di quel martedì mattina era compasta dai Serpeverde e dai Grifondoro. Il piccolo  professore stava come sempre in piedi su una pila di libri, in modo da poter guardare tutti i suoi alunni negli occhi. La lezione era iniziata dopo perchè uno studente -Hilary- aveva fatto tardi, giustificandosi con la scusa dell'orologio rotto. Inutile dire che l'espressione di Allison era molto divertita mentre pronunciava il classico "Te l'avevo detto" all'amica.
Picchiettando la bacchetta magica sulla cattedra, il professor Vitious richiamò il silenzio nell'aula.
"Oggi parleremo di un incatesimo usato molto anche nella Difesa Contro Le Arti Oscure. E' l'incantesimo della Pastoia. La cui formula è Locomotor Mortis. Questo incantesimo viene utilizzato per immobilizzare una parte del corpo dell'avversario. Per far irrigidire l'intero corpo si usa l'incantesimo della Pastoia Total-body, detto Petrificus Totalus. Ma prima bisogna iniziare ad esercitarsi con quello un po' più semplice." Il professore spiegò il movimento corretto del polso e fece scandire bene la formula magica, in modo da non balbettare durante l'incantesimo. Quando fu sicuro che qualcuno non avrebbe perso i capelli per sbaglio, divise gli alunni in coppie. Allison fu accoppiata ad una ragazza di Grifondoro, mentre Hilary e Rosaline si ritrovarono, putroppo per le povere orecchie dei vicini di banco, insieme. I primi tentativi per Allison furono abbastanza complicati. Quando cercava di immobilizzare un braccio della Grifondoro, che poi scoprì chiamarsi Amy, quella riusciva lo stesso a muovere il pollice e l'indice. Ma man mano che la lezione continuava, il movimento del braccio e la formula sembravano sempre più facili ed ordinarii.
Alle 9.50, il professore fermò gli studenti ed annunciò la fine della lezione, dicendo che in quella successiva avrebbero imparato il contro-incantesimo. E fu in quel momento che Allison ebbe l'illuminazione.

 


***

 

Alle 3.45 di notte, tutti i Serpeverde erano silenziosi. O almeno quasi tutti. Infatti, nel dormitorio femminile del primo anno c'era un insistente bussare. La persona causa di tutto quel rumore era la nostra Allison. Mancavano solo quindici minuti all'appuntamento al settimo piano ed Hilary era ancora rinchiusa in bagno a far non si sa cosa.
Allison, ancora una volta, sbattè il pugno sulla porta scura del bagno.
"Lally! Esci! Siamo in ritardo!"
La porta si aprì. Allison non potè mai scordare quella vista ridicola e, contemporanemante, inquietante. Hilary si trovava in piedi davanti alla porta. Indossava un completo di pile (pile...a settembre!) nero, con cappellino e guanti allegati. I capelli legati in una lunga treccia e due lunghe strisce di tempera nera su ogni guancia. L'enorme scatola di dentifrici sotto il braccio destro.
La bocca di Allison si mosse a formare una perfetta "O".
Hilary fece alcuni passi avanti, posizionandosi il contenitore meglio sotto il braccio.
"Possiamo andare, Ally."
Allison psservò per un po' l'amica. Poi,espresse il suo giudizio, con un sorriso:"Tu sei pazza."

 


***

 

Le due ragazze impiegarono circa dieci minuti per arrivare al settimo piano. Fortunatamente non avevano incontrato nessun professore o fantasma o, peggio, Pix.
Quando arrivarono al ritratto, trovarono Luois discutere con la Signora Grassa. Continuava a dire che per NULLA al mondo avrebbe fatto entrare degli studenti di altre case nella Sala Comune dei Grifondoro.
"E' contro ogni regola della scuola. Voi, ragazzini, dovreste essere a dorm..."
Il ritratto si aprì e il viso tondo di Alice sbucò dal buco che la Signora Grassa celava. Allison osservò l'orologio. Le 4.00. Perfettamente in torario. I tre intrusi entrarono nel buco e chiusero dietro di loro il ritratto. La Sala Comune era interamente oro-rossa. Le poltrone sembravano così comode che Allison ebbe voglia di sdraiarsi e dormire. Un fuocherello scoppiettava nel camino. Tavoli in legno erano posizionati in fondo alla sala. Tutto sembrava così tranquillo e pacifico. Per un momento, Allison desiderò essere una Grifondoro. Desiderò abbandonare la Sala Comune di Serpeverde, piena di studenti taciturni. Avrebbe voluto dare il buongiorno al sole e non all'umidità. Ma, poi, l'orgoglio la prevalse. Era una Serpeverde e anche fiera di esserlo! Forse...
"Di qui" sussurrò Alice indicando una rampa di scale. Allison, Hilary e Louis entrarono nella prima stanza, molto lentamente. La porta cigolò. Un filo di luce illuminò un po' la stanza. Alice indicò il letto centrale. Allison ghignò, chiudendosi la porta alle spalle. Aprendo l'astuccio delle tempere si avvicinò al baule di Potter. E mentre intingeva il pennello in una tempera giallo canarino, Hilary la superò, le sue mani già impregnate di dentifricio blu alla menta.
Allison colorò i vestiti di Potter con i colori più assurdi. Dal rosa al verde pistacchio. Hilary si stava divertendo molto a passare le mani sporche di dentifricio tra i capelli della vittima. Allison fu la prima a finire, quindi andò alla porta e diede il cambio a Luois. Tese l'orecchio cercando di captare un qualsiasi rumore sospetto. Il Corvonero comiciò a cercare per tutta la stanza la sua scopa. Dopo soltanto due minuti, la trovò in un armadio, accanto al letto di Fred Weasley. Allison osservò Hilary lavorare ancora con i capelli di Potter. Si stava veramente divertendo un mondo, a volte sembrava gliegli volesse staccare. La rossa si chiese come facesse Potter a non svegliarsi. Era così concentrata nei suoi pensieri che non si accorse del segnale. Solo quando sentì Alice parlare a voce troppo alta si rese conto di quello che stava succedendo.
"Professoressa Mcgranitt! Ehm...che cosa ci faccio qui? Ehm...Non riuscivo a dormire!"
Terrorizzata, Allison corse incontro a Luois ed a Hilary. Afferrò i dentifrici e chiuse le tende del letto di Potter. Il trio entrò di fretta e furia nel bagno e si nascose nella doccia. Allison si ritrovò schiacciata tra Hilary e Louis. La scopa del ragazzo conficcata nella schiena.
Si senti la Mcgranitt ordinare:"Si sposti dalla porta, Signorina Paciock."
"Certo! Va bene!" urlò Alice.
Si sentì la porta aprirsi. Il silenzio regnò sovrano. Il cuore di Allison batteva così forte che aveva paura che la professoressa potesse sentirlo. Dopo quelli che sembrarono minuti, la porta si richiuse con un altro cigolio.
"Fili a letto, Paciock."
Alice non rispose ed Allison intuì che l'amica avesse solo annuito, per paura che il tremore nella voce potesse tradirla. Il trio uscì lentamente dal bagno. Hilary e Louis si avviarono subito verso la porta d'uscita. Ma Allison voleva finire in bellezza la vendetta. Perciò, non si fece prendere dal panico e aprì un poco le tende del letto di Potter. Posò la bacchetta sulle sue gambe e mormorò:"Locomotor Mortis".
La bacchetta sembrò riscaldarsi nelle sue mani. Con un ghigno, Allison uscì dalla camera.

 


***

 

8.19. Mercoledì, 10 Settembre 2016
 
Allison addentò il suo toast con la marmellata. E per poco quel toast non fu la sua morte. Lo spettacolo sublime che le si parò davanti per poco non la fece strozzare. Potter stava saltando come un canguro in mezzo alla Sala Grande, verso il tavolo dei professori. I capelli dritti in testa, sparati in tutte le direzioni, il viso rosso di vergogna e di rabbia. Indossava un adorabile paio di pantaloni verde-marrone vomito, una camicia azzurra con pallini gialli e una cravatta arancione e rosa.
Allison posò il suo tost ed incrociò le braccia. Fece un grande sospiro che stava ad indicare orogoglio per la proria vendetta. Queste sono le soddisfazioni della vita.

 

 

 

Angolo dell'autrice:
*Alby spunta da dietro l'angolo* Ehm...prima che mi avada kedavrizziate, vorrei...chiuedere pietà! Per favoooooore! So che sono pessima...sono sempre in ritardo D: Ma vi scongiuroooooo!! Non è stata colpa mia (come sempre *faccia da cucciolo alla James Potter*). Sono andata ancora via in vacanza per tre settimane. Avevo già metà capitolo pronto prima di partire ed ero sicura che sarei riuscita a postarlo, ma putroppo non cel'ho fatta D: Perciò, appena sono tornata (cioè ieri) mi sono messa a scrivere ed ho completato il capitolo, ignorando le 12 ore di fuso orario che avevo sulle spalleeeee! Siiiiii! La cosa divertente deve ancora arrivare, però! Questa mattina, proprio mentre stavo scrivendo questo angolo, mi si è spento il pc! E tutto quello che avevo scritto ieri è sparito! EVVIVA IL MIO COMPUTER! Va be...smetto di lamentarmi xD
Allora, la vendetta come vi è sembrata? Banale, divertente, prevedibile...? Io sinceramente non sapevo proprio che scrivere xD La mappa. Credo si leggermente ovvio che sia la Mappa del Malandrino. Perchè James non ha nascosto la scopa con il Mantello dell'Invisiilità? Beh, pechè non ha nemmeno quello xD Ho sempre pensato che Harry avesse dato a James la Mappa e ad Albus il Mantelo, così che i due fratelli potessero, in alcune occasioni, fare squadra. Ehm...si è capita la cosa dello scherzo di Al e della scopa? xD Spero di si xD
Ok...spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e chi legge soltanto!:D
Alla prossima!
Baci, Alby.

p.s. spero non ci siano errori di battitura! Il mio stupido pc non mi usare neanche word e quindi sono costretta a scrivere sulle e-mail xD

p.

p.

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Capitolo 8
*** Con la speranza di un motivo per stuzzicare i Grifondoro ***



 
Capitolo 8 - Con la speranza di un motivo per stuzzicare i Grifondoro
 

Quel sabato pomeriggio di novembre, Allison era particolarmente felice. Non solo perchè adorava il sabato.  Ci sono un vel po' di lati positivi in questo giorno della settimana: stare con amici, condecersi una pausa dai compiti e SOPRATTUTTO dormire fino a tardi. No, Allison era felicissima perchè, per la prima volta nella sua vita, avrebbe visto una partita di Quidditch. E non una partita qualunque, ma la prima partita dell'anno: Serpeverde contro Grifondoro. E sapete che cosa significava per lei una vittoria della sua casa? Gioia, compiacimento e un nuovo argomento con cui poter stuzzicare i Grifondoro, che, Allison se n'era accorta, erano convinti di essere i migliori. Spesso erano orgogliosi e anche un po' vanitosi, pensavano di essere la casa migliore. Non tutte le persone erano così, ovvio. Alice non lo era, per esempio. Ma c'erano altri -senza fare nomi- che rasentavano il limite dell'insopportabilità. Appena Allison li vedeva, sentiva prudere le dita della mano destra, come se quella avesse la necessità di schiaffeggiarli la faccia.
La ragazza in questione si stava dirigendo a passo veloce verso il capo da Quidditch, affiancata da una Rosaline piuttosto innervosita e da una Hilary che non riusciva a contenere la parlantina.
"Insomma, Hilary! Taci!" sbottò Rosaline.
Hilary, però, continuò a parlare, strofinando continuamente le mani tra loro e saltando intorno alle amiche:"Rosieeeee!!! Ma ti rendi conto?! è la prima partita della stagione! Siamo contro quei spocchiosi dei Grifondoroooo! Se vincessimo, li potremmo stuzzicare a più non posso! Sono così eccitata!"
Rosaline sbuffò, sconfitta, mentre Allison rise di gusto. Le due sorelle litigavano continuamente, ma non facevano mai sul serio. Il massimo che in quei mesi erano arrivate a fare era stato tenersi il muso per due giorni. Solo due giorni. Ma due giorni di tortura, per Allison. Aveva dovuto fare da gufo per entrambe, fino a quando non le aveva rinchiuse nel bagno, constringendole a comunicare.
Hilary si attaccò al braccio di Allison, cominciando a tirarla verso il campo, facendola camminare più velocemente.
"Lally!" rise.
La Grent-Cattiva sbuffò:"Eddai! Siamo in ritardo! Perderemo i posti migliori!"
Quando finalmente le tre arrivarono alle tribune non c'era quasi nessuno. Infatti non era per niente vero che erano in ritardo. Hilary le aveva costrette ad uscire due ore prima dell'inizio della partita per trovare i posti che lei riteneva perfetti per vedere i Serpeverde prendere a calci i Grifondoro.
Così, la cantilena di Hilary durò per altre due ore, fin quando pure Allison si stufò e la bloccò mettendole le mani sulle spalle:"Ok, Lally! Guardami bene negli occhi. Abbiamo capito. Sei eccitata. Evviva! Ma adesso basta. Seduta!"
Hilary brontolò qualcosa e si sedette
Il trio rimase in silenzio per un po' di minuti. Cosa difficile da credere, vero? Infatti la pace non durò a lungo. Hilary scavalcò la sorella, per sedersi a fianco ad Allison e dirle:"In questi giorni mi sono informata."
Allison aggrottò le sopracciglia, perplessa. Da quando si erano vendicate di Potter, Hilary era rimasta nella modalità "Spia della CIA". Diceva frasi che suonavano misteriose e certe volte anche inquietanti. Come quest'ultima. Allison cominciò seriamente a pensare che Lally avesse scoperto il modo perfetto per uccidere qualcuno senza essere beccata. La scusa? La classica porta chiusa dall'interno.
Allison ingiottì saliva, spaventata:"Su...cosa, esattamente?"
Hilary trillò:"Sulle squadre di Quiddicth di Hogwarts! Allora, ho scoperto che in quella di Serpeverde ci sono: Bole, Zabini, Watson,  Bletchley, Macdonald, Stewart e James. Gli ultimi tre sono Cacciatori. Zabini e Bole sono i battitori Watson è il cercatore e anche il capitano e Bletchley è portiere. E noi due siamo fortunate! E sai perchè? Perchè Macdonald e Stewart sono all'ultimo anno, quindi il prossimo anno, DIVENTEREMO GRANDI CACCIATRICIIIIII!!"
Allison alzò un sopracciglio.
Hilary si fece piccola piccola:"Sempre...che tu voglia essere...cacciatrice..."
Allison fissò seria l'amica. Poi sorrise all'espressione che aveva: da cucciolo bastonato.
"Ovvio che sarò cacciatrice!"
 La rossa si trinse nella giacca e si sistemò meglio la sciarpa verde-argento intorno al collo. Faceva freddo quel giorno. Il vento le faceva andare i capelli in faccia, ma lei li teneva lo stesso sciolti, in modo che anche quelli potessero tenerle caldo al collo. Osservò le sorelle Grent discutere sull'ultima lezione di pozioni e sorrise. Da quando era arrivata ad Hogwarts si sentiva cambiata. Dopo la morte di suo padre, si era chiusa in se stessa. Non parlava più, nemmeno con sua madre. Durante i pasti, regnava il silenzio. L'arrivo della lettera, aveva cambiato tutto: Allison aveva ricomciato a sorridere ed a provare emozioni diverse dal dolore e dalla tristezza. Suo padre le consigliava sempre di non stancarsi mai del nuovo, di cercare sempre di vivere al meglio le proprie avventure. Ed era proprio quello che Allison si era messa in testa di fare, appena aveva scoperto della magia.
"Oh, guardate. Comincia ad arrivare qualcuno."
Alle parole di Rosaline, Allison si riscosse dai suoi pensieri e volse lo sguardo verso Hogwarts: un gruppetto di Grifondoro di stava avvicinando, dietro di loro c'erano anche dei Tassorosso.
Piano piano, le tribune del campo di Quidditch si riempirono di studenti. Le urla dei ragazzi riuscivano a coprire anche il rumore del vento.
"BEVENUTI ALLA PRIMA PARTITA DI QUIDDITCH DELLA STAGIONE! GRIFONDORO CONTRO SERPEVERDE!"
La voce amplificata di un ragazzo arrivò alle orecchie di tutti. Gli applausi si propagarono per le tribune di tutto lo stadio.
"SONO IL VOSTRO PRESENTATORE DI SEMPRE! BRADLEY JONES! SETTIMO ANNO, GRIFONDORO, SE A QUALCUNA INTERESSA..." Jones lasciò la frase in sospeso, lasciando liberi i pensieri di tutte le ragazze di Hogwarts.
"BENE! ORA LE SQUADRE! ENTRA IN CAMPO SERPEVERDE!"
Un bel po' di fischi provenirono dalla massa rosso-oro che si poteva distinguere chiaramente.
"SUSU...NON TUTTI SONO PERFETTI..."
Risa esplosero ovunque. Anche Allison ghignò alla battuta. Dopotutto, un po' di ironia fa sempre bene. Rosaline indicò il punto dove si trovava il cronista, a pochi metri da loro. Di fianco a lui, sedeva il professor Paciock, il viso con i colori rosso-oro.
"VI PRESENTO: ZABINI, WATSON, BOLE, MACDONALD, JAMES, STEWART, BLETCHLEY!"
Allison mise le mani ai lati della bocca e urlò con tutto il fiato in gola. Rosaline, di fianco a lei, si coprì le orecchie con le mani, ridendo.
"E ORA I GRIFONDORO! WEASLEY, WEASLEY, WEASLEY, BASTON, ROBINS, COOTE, SMITH! MA QUANTI WEASLEY CI SONO IN QUESTA SQUADRA?!"
Allison si rivolse a Hilary, cercando di farsi udire sopra le urla:"Chi sono tutti questi Weasley?"
Hilary, senza smettere di guardare il campo, rispose:"Roxanne Weasley, sorella di Fred, l'amico di Potter. Victoire Weasley, sorella di Luois. E Lucy Weasley, si dice che sia stata una rivelazione in famiglia. A differenza di sua sorella Molly, lei sembrerebbe molto brava."
Allison annuì e tornò a guardare il campo. I due capitani, Weasley e Zabini, si strinsero la mano. Poi, tutti salirono a cavallo delle scope e si sollevarono in aria. Al fischio di inizio, si scatenò l'inferno: le due squadre si scontrarono cercando di rubarsi la pluffa, li unici a salvarsi furono i Cercatori, mentre i battitori rimasero incastrati pure loro nella lotta di wrestling.
"HEY HEY HEY! WATSON! QUELLO ERA FALLO! FALLO! BRUTTO SCHIFOSO!"
"JONES! CHIUDI QUELLA BOCCA O TI PRENDO O PUGNI! E NON ME NE FREGA SE SONO SOLO AL PRIMO ANNO!" Hilary urlò contro il cronista, poi, rivolgendosi alle sue amiche sbottò:"Ma Paciock è un professore! A che serve se sta lì a non far niente?!"
Madama Bump fischiò il fallo. Uno dei Weasley tirò la pluffa del rigore, ma Bletchley la parò.
"ACCIDENTI!" gridò Jones.
Allison vide la Mcgranitt sgomitare tra la folla, cercando di raggiungere il cronista. Aveva il cappello storto e sembrava che la sciarpa di Grifondoro stesse per strangolarla, tanto era stretta.
Ci fu un veloce scambio di Pluffa tra i Serpeverde, ma tanta era la confusione e la velocità, che Allison riucì a capire cosa fosse successo solo quando una voce urlò:"1O A O PER SERPEVERDE!"
Dopo solo cinque minuti, i Grifondoro erano già in vantaggio di 4O a 1O.
"JAMES, MACDONALD, WEASLEY, STEWART, ALTRA WEASLEY, HEY RAGAZZA, CHE NE DICI DI VENIRE AD HOGSMEADE?! SCUSI, PROF. SCHERZAVO. EHM...SI, ANCORA WEASLEY, WEASLEY, WEASLEY, STEWART E...FORZA, BASTON! ALTRI 1O PUNTI ALLE SERPI..."
Jones continuava ad urlare ciò che accadeva nella partita. E per fortuna, pensò Allison, con tutto questo casino non capisco niente.
"WEASLEY, WEASLEY...PER MERLINO, I CERCATORI SI SONO LANCIATI IN PICCHIATA! SONO SPALLA CONTRO SPALLA. WATSON E SMITH. CHI VINCERA'?! SMITH, SPERO! SCHERZO, PRESIDE! LA PICCHIATA CONTINUA, PER MERLINO, MORGANA, ARTU' E TUTTA LA TAVOLA ROTONDA, SI SCHIANTERANNO! QUALCUNO RIESCE A VEDERE IL BOCCINO?!"
Allison osservò bene la traettoria dei cercatori, ma non vide assolutamente nulla. Dopo pochi secondi, si vide Smith e Zabini rallentare. Smith riprese quota e sollevò in aria il braccio, trionfante.
"GRIFONDORO PRENDE IL BOCCINO D'ORO! 15O PUNTI! GRIFONDORO VINCEEEEEE!!"
Un boato e tanti applusi segnarono la fine definitiva della partita. Hilary ed Allison si sedettero, deluse. Rosaline si piazzò in piedi davanti a loro, con un cipiglio severo.
"Vi siete lasciate prendere dall'emozione. E non avete preso in considerazione la possibilità di perdere. Così imparate."
Allison e Hilary alzarono lo sguardo, puntandolo sulla Grent davanti a loro:"Adesso sei tu che devi star zitta, Rosaline..."
 
 
 
 
***
 
 
 
Appena dentro Hogwarts, Allison si tolse la sciarpa ed il cappotto, rimanendo in abiti babbani, per l'occasione, bianchi e verdi. Purtroppo non aveva niente di argentato, perciò si era dovuta accontentare del bianco.
Qualcuno le saltò sulle spalle e per poco non la fece cadere a terra. La persona sulla sua schiena si staccò immediatamente.
"Vi abbiamo stracciati!"
Allison si voltò e vide davanti a sè un' Alice a dir poco euforica.
"Avevo capito che non ti piacesse il Quidditch..."
"Oh no! Io odio volare, ma adoro guardare il Quidditch!"
Rosaline si unì alla conversazione:"Peccato, speravo di aver trovato qualcuno che potesse farmi compagnia..."
"E comunque...." pure Lally aveva fatto il suo ingresso "...non ci avete stracciati. Vi faremo vedere noi alla prossima partita!"
Alice sghignazzò:"Sisi...contateci!"
Poi corse via, diretta al tavolo rosso-oro per la cena.
"Vedremo chi vincerà quando faremo parte della squadra." disse Hilary, lasciandosi cadere sulla panca del tavolo delle Serpi.
"Già! Vedremo chi sarà a ridere!" l'appoggiò Allison.
Rosaline sospirò, arresa al fatto di essere diventata amica di una ragazza più gemella di Lally di quanto lo fosse mai stata lei.
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice:
Ma buonasera! Come state? Io tutto bene! Ho finalmente quasi finito i compiti di latino: mi manca solo un esercizio!
Ma lasciamo da parte la scuola! Come vi è sembrato questo capitolo?
Non so descrivere molto bene le partite xD Non mi ricordavo più quando iniziava la stagione del Quidditch, quindi ho scritto novembre xD ho sparato a caso!
La squadra di Grifondoro tutta Weasley xD Di solito questi personaggi non vengono nominati quasi mai, quindi io vorrei farli avere una parte, anche se non molto grande, nella mia storia.
Ehm...allora, fatemi sapere cosa ne pensate ^^ Le recensioni sono sempre gradite ^^
RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE COMMENTANO, CHI HA MESSO QUESTA PAZZA STORIA TRA LE PREFERITE/RICORDATE/SEGUITE E CHI LEGGE E BASTA!
Alla prossima!
Abbracci fuffolosi, Alby. :3
 
p.s. mi scuso sempre per eventuali errori xD 

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Capitolo 9
*** Ritorno in una casa piena di animali. ***


 
 

Capitolo 9 - Ritorno in una casa piena di animali



"Voi rimarrete ad Hogwarts per Natale?!"
Allison era stupita. Lei e le sorelle Grent sedevano in Sala Comune, su delle poltrone in fondo alla stanza. Le due gemelle le avevano appena detto che avrebbero passato le vacanze a scuola. Per Allison era una cosa quasi impensabile. Fin da quando era piccola, festaggiava il Natale in famiglia. Era un momento di unione.
"Ma...perchè?"
Da dietro la sua rivista di Quidditch, Hilary disse, con voce strascicata:"I nostri genitori dicono che il Natale è una cosa troppo babbana. Quindi, niente festeggiamenti. E piuttosto che tornare da quei due rompipluffe..." Rosaline le lanciò un'occhiataccia "...preferiamo rimanere qua."
Allison scosse la testa, incredula:"Niente regali? Niente grandi cene di famiglia? Ma cosa avete fatto tutti questi anni?!"
Rosie sorrise all'espressione dell'amica:"Niente. E' un giorno come gli altri."
"Oddio..."
Allison fissò le gemelle: Rosaline era seduta composta sul divano, accatto a lei, Hilary continuava a leggere la rivista sul Quidditch, i piedi che dondolavano dal bracciolo e la testa appoggiata al braccio di sua sorella. Sembrava che non li importasse del Natale.
Forse è perchè non lo hanno mai festeggiato e non sanno cosa si perdono, pensò Allison, sarebbe carino se lo festeggiassero almeno una volta.
Allora, ebbe l'idea.
"Perchè non venite a casa mia? Passiamo le vacanze insieme! Mia madre ne sarà felice...credo..."
"Certo!" disse subito Hilary, chiudendo finalmente la rivista.
Rosaline diede un piccolo spintone alla sorella e rispose, con un sorrisetto imbarazzato:"Ma no. Non vorremmo disturbare..."
Prima che Allison potesse replicare, Hilary si rivolse alla sorella:"Ma mica disturberemo!"
Rosie mise la mano davanti agli occhi e poggiò il gomito sulle gambe, bisbigliando:"Lally, per favore."
Allison scattò in piedi, battendo le mani, corse nel dormitorio e dopo pochi secondi, ne uscì con in mano pergamena ed inchiostro.
"Scrivo a mia madre!"
Hilary ghignò in direzione della sorella.
Allison intinse la piuma nell'inchiostro e dopo un attimo di riflessione cominciò a scrivere.
 
Cara mamma,
Come stai? Io bene. Ormai Natale è alle porte e io non vedo l'ora di tornare a casa e rivederti. Ma ho una cosa da chiederti. Sei sempre stata una mamma fantastica e permissiva, dolce e gentile...
 
Meglio abbondare con i complimenti.
 
...per questo, per te non sarebbe un problema se ospitassimo Hilary e Rosaline per Natale? I loro genitori non festeggiano.
Ti preeeeeeeeego! Grazie in anticipo!
Ti voglio tanto bene
Con affetto, Ally
 
"Fatto!"
Gli occhi di Hilary spuntarono da dietro la rivista:"Già fatto?"
"Si! La spedisco. Torno subito."
Allison si avviò a passo veloce verso la Guferia. Poi, fece le scale con la solita fatica. Spedì la lettera. E tornò in Sala Comune.
 
 
 
 
***
 
 
 
Era il 22 dicembre. Il viaggio in treno era quasi finito. Allison si trovava in uno scompartimento con le sue compagne di stanza. Lo sportello si aprì e la testa di Alice fece capolino.
"Ciao, ragazze!"
Tre voci diverse salutarono la nuova arrivata.
"Posso sedermi?"
"Ovvio!"
Allison spostò la gabbia di Meg, così che Alice potesse sedersi vicino a lei.
"Che farai a Natale?"
Le chiese Hilary. La Grent-cattiva era molto curiosa di sapere come gli altri passassero le vacanze. Lei e la sorella non sapevano che tradizioni ci fossero, dato che non ne avevano mai parlato con i genitori.
"Oh, sto con la famiglia. E poi la sera, facciamo un mega cenone con tutti gli amici dei miei genitori. Quindi, i Potter, i Weasley e gli Scamandro. Sarà divertenstissimo! Tutte le cene che facciamo tra amici sono fantastiche. Ma anche un po' troppo rumorose. Siamo così tanti che dobbiamo portarci dei tavoli da casa, se no a casa Weasley non ci stiamo." rispose Alice con un sorriso. "E voi?"
Fu Rosaline la prima a parlare:"Andiamo a casa di Allison"
"Davvero? Be, divertitevi!"
Poi Alice diede un'occhiata all'orologio e si alzò velocemente.
"Accidenti, siamo praticamente arrivati. Vado a prendere le mie valigie, ci si vede dopo!" ed uscì dallo scompartimento.
Alice aveva ragione, perchè appena dopo qualche minuto, il treno si fermò nella stazione di King's Cross. Allison prese Meg e la valigia ed uscì insieme alle sue due amiche.
La stazione era già piena. Ragazzi correvano verso i loro genitori. Alcuni mostravano già quello che avevano imparato durante l'anno.
Allison intravide sua madre. Era schiacciata in un gruppetto di ragazzi del quinto anno. Afferrò il braccio di Rosaline, che a sua volta strinse Hilary, e partì di corsa, sgomitando tra la folla. Era a pochi metri da sua madre, quando Potter le si parò davanti.
"Clarke! Vieni, ti presento i miei!"
"Cosa? No! Potter, devo andare!"
Rosaline si staccò dalla presa di Allison e con un ghignò si allontanò. Hilary la seguì.
Ma non era lei la Grent-Buona?!
Allison brontolò, osservando le sue amiche parlare con sua madre:"Che amiche...grazie, davvero..."
"Oh, papà. Lei è Allison Clarke. Te ne avevo parlato..." Allison riportò lo sguardo su Potter e con orrore notò che dietro di lui si trovava il padre. La rossa deglutì. Il padre di Potter in quel momento le sembrava molto più grosso e cattivo della prima volta che lo aveva visto. Fu presa dall'ansia. Oh mio dio. E se gli ha detto della vendetta? E se adesso vuole farmela pagare? Magari mi torturerà. O peggio, molto peggio: lo dirà a mia madre! Oh, santo cielo, oh, santo cielo, oh, santo ci...
"E' un piacere conoscerti, Allison. Harry Potter." il signore le sorrise.
La ragazza trasse un sospiro di sollievo. Ok, forse James non gli aveva detto niente della vendetta. Rispose al sorriso.
"La famosa Allison Clarke. Direi che è un onore conoscerti."
A fianco del Signor Potter era come apparso dal nulla un altro ragazzo. Era uguale a James, solo che portava gli occhiali e aveva gli occhi verdi.
"Albus Potter." si presentò il ragazzo.
Harry sorrise e mise una mano sulla spalla di James, attirando la sua attenzione:"Mamma e Lily ci aspettano a casa. Dobbiamo andare."
James e Albus annuirono e seguirono il padre verso l'uscita.
Poi, il fratello minore si bloccò, e tornò indietro di corsa:"Ah, Allison. Ho letto una delle lettere che ha spedito James. Non ha scritto esplicitamente che sei stata tu a vendicarsi, ma era intuibile. Scusa, vado. Comunque complimenti!" e dopo un sorriso imbarazzato, se ne andò.
Allison sgranò gli occhi e cominciò a camminare verso sua madre. Si fece il promemoria di dire ad Alice che il grande vendicatore Albus Potter le aveva fatto i complimenti.
"Ally! Tesoro!" La Signora Clarke si avvicinò a lei, le braccia aperte per ospitare un abbraccio.
La rossa lasciò cadere la valigia, posò a terra Meg e si tuffò tra le braccia della madre.
"Mamma! Ciao!"
Le era mancata così tanto. Allison non era una di quelle ragazzine che odiavano essere abbracciate in pubblico. Adorava gli abbracci dei suoi genitori. Erano caldi e affettuosi. La facevano sentire al sicuro. L'unica cosa che non si permetteva mai di fare era piangere davanti a qualcuno. Per lei, era simbolo di insicurezza, perciò non avrebbe mai versato una lacrima di fronte a qualcuno che non fosse sua madre.
"Mi sei mancata così tanto, Topo D'Oro!" la Signora Clarke strinse più forte sua figlia.
Allison, ridendo, si allontanò lentamente da sua madre. Hilary e Rosaline si guardavano intorno, per lasciare un po' di intimità alla piccola famiglia. Hilary sembrava particolarmente interessata al cartello che indicava il binario, mentre Rosaline non si stancava mai di osservare le sue scarpe.
"Sarà meglio andare" Allison, con un cenno del capo, indicò le sue amiche e sua madre sorrise.
"Certo!"
 
 
 
 
***
 
 
 
Mamma Clarke aprì la porta di casa con le chiavi. Allison si fece da parte per far passare le sue amiche. Hilary corse dentro casa, stringendosi nel cappotto, mentre Rosaline si pulì attentamente le scarpe sullo zerbino e dopo un flebile "Grazie" entrò.
Allison si era appena chiusa la porta dietro le spalle, quando dei veloci tonfi turbarono la quiete della casa. Fece appena in tempo a girarsi per vedere un grande Labrador saltare addosso ad una strillante Hilary.
"OH, PER MERLINO! CANE! CANE! CANEEEEEEE!" Hilary si nascose velocemente dietro la sorella.
Allison lasciò all'ingresso la valigia e chiese a sua madre se poteva portare in camera sua Meg.
La rossa fischiò per attirare l'attenzione del cane, che con uno balzo le era già piombato addosso.
"Ciao, cucciolone!"
Allison abbracciò il Labrador, permettendogli di leccarle la faccia.
"Ok, ok...ora però spostati, mi sta soffocando!"
Con uno spintone spostò il pesante cane dal suo petto.
"E..e....l-lui chi è?" domandò Hilary, con voce tremante.
Allison prese il cane per il collare nero e lo condusse in una stanza adiacente, richiudendo la porta dietro di li.
"Si chiama Brando." disse, togliendosi il cappotto e appendendo anche quelli delle amiche all'appendiabiti in legno.
"Non sapevo che tu avessi paura dei cani. Insomma, non è cosa da te." continuò.
Rosaline puzecchiò con un dito la sorella:"La verità è che quando avevamo sei anni, io e Hilary siamo uscite di casa senza il permesso dei nostri genitori. O meglio, Hilary mi ha ricattata e mi ha costretta a seguirla. Per strada abbiamo incontrato una signora con uno di quei cani che sembrano dei topi appena usciti dal parrucchiere...ehm...come si chiamano? Chiua? No..."
"Chiuaua"
"Ah già...beh, quel tenero cagnolino morse Hilary. E lei, molto coraggiosa, si terrorizzò." concluse.
Hilary si strinse nelle spalle.
Allison scoppiò a ridere. Non poteva crederci. Se non fossero state a loro a dirlelo non ci avrebbe mai creduto.
Con un'ultima risatina, fece segno alle sue amiche di seguirla.
Fecero una rampa di scale in piastrelle bianche. Al secondo piano, c'erano un grande salotto, accessibile da un'arcata, con poltrone e divani gialle. Su un tavolino di legno, collegato a delle mensole, si trovava il televisore. A destra, prima del salotto, c'era la cucina.
Non eramolto grande. Un tavolo di legno era il primo oggetto che si vedeva una volta entrati, su di esso erano sdraiati tre gatti.
"Spero che nessuno di voi abbia paura dei gatti. Loro sono Luna, Pantufla e Brownie" disse Allison, indicando prima una gatta a pelo lungo tigrata grigia, poi una piccola micetta bianca e nera e infine un'altra gratta, un po' in sovrappeso, nera.
"Tesoro, che vuoi per cena?" chiese la signora Clarke, con già un paio di padelle in mano.
Allison sospirò. Stava per riprendere a mangiare i piatti di sua madre. Trauma. Si era abituata al suo cibo e alla sua cottura scotta o bruciata, ma dopo tutti quei mesi ad Hogwarts, sapeva che sarebbe stato difficile rinunciare per un po' alle squisite pietanze della scuola.
"Che ne dici se cucino io? Pasta?" chiese Allison.
Jessica Clarke sorrise, consapevole del perchè sua figlia aveva proposto quell'idea.
"Va bene. Ma allora dovreste sbrigarvi. Ho un po' fame"
Allison annuì e condusse le amiche su per un' altra rampa di scale.
Arrivate in cima, Hilary guardò a destra e vide una camera con un letto matrimoniale, su cui riposavano altri quattro gatti.
"One, Peluche, Romolo e Mucca." disse Allison, rivolta verso ai gatti.
Condusse le amiche in una camera a sinistra. Aveva le pareti arancioni e tre letti con delle coperte rosse si trovavano in mezzo alla stanza. Su una parete erano appiccicate delle foto di Allison con delle amiche, con la famiglia e con vari monumenti sullo sfondo.
A sinistra della camera c'era un enorme armadio in legno chiaro.
Sul letto centrale riposavano altri due gatti.
Le sorelle sgranarono gli occhi alla vista di altri animali.
"Loro sono Felix e Turtle...ehm...sapete, mio padre era un veterinario..." disse Allison, per spiegare la presenza di nove gatti e un cane.
Hilary e Rosaline aprirono ancora di più gli occhi, se fosse stato possibile.
"Un...che?"
"Un veterinario. Sono persone che curano gli animali."
"Aaaaah...ecco, chi sono!"
Allison sorrise e diede una galletta a Meg, la civetta.
"Forza, se vogliamo mangiare dobbiamo scendere."
Le tre amiche tornarono in cucina.
Hilary si rivolse alla rossa:"Sai, credo che la tua camera sia troppo Grifondorosa."
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'Autrice:
Salveeeeeee!! Come state? Io ho iniziato la scuola lunedì, putroppo. I professori hanno già incominciato ad interrogare .__.
Ma torniamo alla ff! NONO CAPITOLO! NONO! NOVEEEEE!! NOOOOOOOOVE! MUAHAHAHAH!
Che bello, non ci posso credere! Sono già al nono capitolo ** Mi sento una scrittrice **Allora, come vi sembra questo capitolo? é strano scrivere di Natale adesso xD Le sorelle Grent in una casa di babbani. Per me non andrà molto bene...xD
C'è una nuova scoperta: il padre di Allison era un veterinario e lei ha ereditato tutti i suoi animali!
Vi piace come idea o vi immaginavate Aaron Clarke con un altro lavoro?
Fatemi sapere cosa ne pensate, per favooooore :3
Al prossimo capitolo, Alby 

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Capitolo 10
*** Una lunga serata ***




Capitolo 10 - Una lunga serata.


 

"NO, LALLY! NON DEVI SPEZZARE GLI SPAGHETTI!"
Tac.
Troppo tardi.
"Che succede, ragazze?"
La voce di Jessica Clarke arrivò dal salotto.
"Niente, mamma. Tranquilla." rispose la figlia.
Allison prese dalle mani di Hilary gli spaghetti ormani spezzati a metà e li mise nella pentola.
"Ma se non li spezzavo non sarebbero entrati nella pentola!" protestò Hilary.
Allison sorrise alla Grent-Cattiva ed abbassò un po' il fuoco.
"Ci sarebbero entrati dopo un po', con il calore dell'acqua."
Rosaline posizionò sul tavolo l'ultimo bicchiere con scritto sopra, in rosso/blu "Sono un veterinario ed ho: 15 gatti, 3 cavalli, 5 cani, una puzzola, 20 conigli e...amico, devo trovarmi un altro hobby!"
"Ah, no." Allison prese la tazza sul tavolo e la ripose nella credenza, afferandone un' altra giallo limone.
"Quello era il bicchiere di mio padre."
"Scusa, Ally. A casa nostra gli elfi domestici si occupano di noi..." spiegò Rosaline, con un sorriso dolce.
Allison aggrottò le sopracciglia e si sedette su una sedia a fianco del tavolo.
"Elfi domestici?"
"Si..." disse Hilary "...sono animaletti con grandi orecchie ed occhi a palla. Puliscono casa, fanno da baby-sitter, eccettera. Vengono a servire le grandi famiglie. Sono così carini, vien voglia di strapazzarli di coccole!"
Rosaline annuì, per la prima volta d'accordo con sua sorella.
"Ragazze! C'è Don Matteo su Rai 1! Volete vederlo?!"
Allisson strabuzzò gli occhi, andando alla porta della cucina, per vedere se davvero in televisione davano il programma.
"Oh, no. Esiste ancora quel telefilm! Quante stagioni avranno fatto?! Cinquecentotrentatre?!"
"Cosa?" Chiese Hilary.
Allison sospirò:"Don Matteo è un programma che fanno vedere alla televisione."
L'espressioni ancora più confuse delle gemelle fecero capire ad Allison che non si era spiegata bene.
"Ok, vedete quella scatola rettangolare con le immagini in movimento? Si chiama televisione. Sulla televisione si vedono dei programmi, tipo le vostre foto dei maghi. Quello che sta vedendo mia madre si chiama Don Matteo."
Le labbra di Hilary si distesero in un grande sorriso e corse a sedersi sul divano. La sorella la seguì.
Allison sbuffò e a passò lento si diresse verso il salotto, pronta per una bella dormita.

 

 

 

 

***

 

 

 

"E' PROOOOONTOOOOO!!"
Jessica e le due gemelle si alzarono dal divano su cui erano ancora comodamente sedute, avviandosi in cucina.Tutte tre si sedettero al tavolo, di fronte ai dei bei piatti, pieni di pasta al pomodoro.
Allison si sdette di fianco a sua madre. Davanti a lei, Hilary guardava, bramosa, il piatto.
"Ok, possiamo cominciare."
La Grent-Cattiva si tuffò letteralmente sul cibo.
Rosaline chiuse gli occhi, leggermente disgustata, aspettando che il primo momento di voracità passasse.
"Che avete fatto in questi mesi?" chiese la signora Clarke.
Allison rispose, versandosi dell'acqua nel bicchiere:"Abbiamo trasformato bottoni in scarafaggi..." l'espressione schifata di Jessica fece intuire quanto amasse gli insetti "...abbiamo preparato pozioni con vari ingredenti che non ti piacerebbe sapere. Oh, e sappiamo immobilizzare il corpo di qualcuno!"
Hilary annuì, pulendosi la bocca sporca di pomodoro con il tovagliolo:"E poi abbiamo volato su delle scope, visto la prima partita di Qudditch, ci siamo vendicate di Potter ed io e Rosaline abbiamo imparato a giocare all'Impiccato e..."
"Un momento! Aspettate! Chi è Potter? Vi siete vendicate? Ti sei vendicata, Ally?! Sai che non mi piace che tu faccia gli scherzi alle persone!"
Allison non rispose, ma diede un forte calcio sotto il tavolo alla gamba di Hilary.
"Ahia!" si lamentò Rosaline "Mi hai dato un calcio!"
"Oh, scusa, scusa, scusa! Miravo a tua sorella!"
"Ma allora è vero che ti sei vendicata!"
"No, mamma!"
"Chi è questo ragazzo?"
"é il tipo per cui sua figlia ha una cotta."
"NO! NO! E NO!"
"Davvero?"
"Mamma, ti sono sfuggiti i tre NO di prima?"
"Ma sei troppo piccola per fidanzarti!"
"Tua madre ha ragione, Ally! Vergogna!"
"NON STO INSIEME A NESSUNO! Potter è un presuntuoso, arrogante, pallone gonfiato! E niente di più!"
"Ooooh, i primi amoriiii."
"MAMMA!"
Allison si mise le mani sul viso per nascondere il crescente rossore.
"Scusate, ragazze, ma...chi ha spezzato gli spaghetti?"
"Vuole dell'acqua signora Clarke?"
Sarebbe stata una lunga serata.

 

 

 

 

***

 

 

 

Era quasi mezzanotte e le tre amiche erano ancora sveglie a parlare. La cena era andata bene, dopo la discussione iniziale. Allison aveva parlato di un po' delle persone che aveva conosciuto e del Quidditch, appoggiata con grande entusiasmo da Hilary. Rosaline aveva raccontato delle materie, che dette da lei sembravano sempre molto affascinanti, quando invece spesso non lo erano.
Dopo la cena le ragazze si erano ritirate in camera con la scusa di essere stanche, anche se erano tutt'altro.
"Quante foto." commentò Hilary, sdraiandosi sul letto di Allison, quello più vicino alla finestra.
La rossa si sedette accantò a lei ed indicò una foto che ritraeva una ragazzina di circa sette anni in piedi tra la signora Clarke e ad un signore con scuri capelli rossi. Sullo sfondo si inalzava la Tour Eiffel.
"Qui ero a Parigi con i miei genitori. Avevo otto anni."
"Quello è tuo padre? Ti assomiglia..." disse Rosaline.
Un sorriso triste si dipinse sul viso di Allison:"Non è vero, dai. Ho preso solo i capelli da lui. Per il resto sono tutta mia madre..."
Hilary prese la foto e la avvicinò al viso dell'amica.
"Ma dai, guarda! Avete lo stesso naso! Alla francese! Sei di origine francese, Ally? Non è che ci nascondi qualcosa?!"
La rossa rise, riprendendo la foto dalle mani di Lally.
"Ehi! Io sono una pura inglese!" disse, fingendosi offesa.
"Chi è lei?" chiese Rosie.
Allison osservò l'immagine da sopra la sua spalla. Se stessa e una giovane donna con lunghi capelli rossi, che andavano a lambirle la vita, le sorridevano. Entrambe vestivano maglie lunghe e sporche di vernice bianca, gialla e arancione. La giovane donna aveva una striscetta di colore arancione sulla guancia sinistra.
"E' mia zia Robin. La sorella di mio padre. Avevamo appena finito di verniciare casa." rispose Allison.
"E che fine ha fatto?" chiese Rosaline, timorosa.
"Vive in Irlanda! Nella penisola di Dingle."
Le sorelle Grent trassero un sospiro di sollievo.
Allison rise:"Che pensavate? Nessuna maledizione perseguita la mia famiglia!"Le gemelle sorrisero, sollevate.
Dei passi arrivarono dal piano di sotto.
Allison con un paio di cuscinate zittì le sue amiche e rimase in ascolto.
Nel silenzio, i respiri delle tre undicenni erano ben udibili.
I passi cominciarono a salire le scale.
"E' mia madre! Tutte a letto!"
Hilary si tuffò a peso morto sul letto a fianco, mentre Rosaline camminò sulla pancia della sorella per raggiungere quello accanto all'armadio.
Allison spense la luce tascabile che stavano usando per illuminare la stanza e si infilò sotto le coperte.
La luce si accese ed illuminò l'intera stanza.
Quello che vide la signora Clarke furono tre ragazzine dormire come angioletti, ognuna nel proprio letto.
Con un sorriso dolce, Jessica spense la luce e chiuse la porta della camera.
L'orologio sul comodino di Allison scoccò la mezzanotte.

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'Autrice:

Io non ci credo. Voi riuscite a crederci? Ho pubblicato un altro capitolo! A distanza di un solo giorno dal precedente! Mi sono fatta perdonare per tutti gli altri ritardi, vero? ** vero? **
Allooooora, come vi è sembrato?
La cena ha avuto qualche difficoltà, si xD Ma le cene in famiglia, specialmente se partecipano amiche non troppo normali di mente, sono sempre molto incasinate.
Rimanere sveglie tutta notte a parlare con le amiche non ha prezzo! è una delle cose più belle del far dormire un' amica a casa tua xD
La tazza..ehm...si...giuro, che le tazze così esistono! xD ne avevo vista una!
Ok, mi è stato chiesto cosa significasse il nomignolo che Jessica da Allison (Topo D'Oro) è solo un nome! Non ha nessun mistero particolare...uno di quei nomi con cui le mamme chiamano le figlie.
C'è altro da dire? Credo di no, non vi annoio oltr...Ah si! La sorella di Aaron ritornerà in qualche capitolo. Nel prossimo? Nel trentesimo? Mah! Chi lo sa...xD
Mi scuso con tutti quelli a cui piace Don Matteo! Ok, all'inizio era carino, ma dopo così tante stagioni (credo che adesso stiano facendo l'ottava) diventa un poooochino ripetitivo ^^''
Si, adesso ho finito!
RINGRAZIO CHI COMMENTA, CHI HA MESSO LA STORIA TRA PREFERITE/RICORDATE/SEGUITE, CHI MI HA MESSO TRA GLI AUTORI PREFERITI E CHI LEGGE E BASTA :D
Al prossimo capitolo! (Lasciate un commentino, vero? ** per il DECIMO capitolo? ** è un traguardo IMPORTANTE! :D O almeno per me lo è xD)
Ciauz, Alby C:
 

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Capitolo 11
*** Sarà un Natale fantastico... ***





Capitolo 11 - Sarà un Natale fantastico...



Un venticello gelido sfiorò la schiena scoperta di Allison.
L'undicenne provò a tirarsi giù la maglia del pigiama, ma si fece solo male alla spalla.
Con svogliatezza, aprì gli occhi e la luce della stanza le diede per un attimo fastidio.
Istintivamente, si coprì il viso con una mano.
Dopo un minuto, si mise seduta e si guardò intorno. La finestra era aperta e, ovviamente, le tende erano sparite.
Accidenti a mia madre e al suo odio verso le tende! Ma perchè poi?!
Ma nonostante questo, Hilary dormiva con una gamba a penzoloni dal letto.
Rosaline, invece, avvolta nelle coperte, nella stessa posizione in cui si era addormentata quella notte, fissava Allison.
La rossa si stiracchiò e dopo un flebile "'Giorno." rivolto a Rosie, andò a chiudere la finestra.
"Tesoro! Non chiuderla! Deve arieggiare!"
La signora Clarke teneva tra le braccia una pila di vestiti puliti.
"Mammaaaaa! Fa freddo, è Dicembre...Non voglio prendermi la polmonite perchè deve arieggiare!"
Jessica sbuffò e mise sul letto della figlia i vestiti.
"Ecco a te, belli puliti."
Allison strabuzzò gli occhi e notò che i vestiti erano suoi e delle sorelle Grent.
"Quando li hai lavati?"
"Ieri sera."
"Stavi facendo questo ieri a mezzanotte? Potevamo aspettare un altro giorno."
La signora Clarke incrociò le braccia ed alzò un sopracciglio:"Come sai che ero sveglia?"
"Oh"
Allison cominciò a giocherellare con le dita e a guardarsi intorno, come se la risposta fosse stata scritta da qualche parte nella stanza.
"La luce...Ha acceso la luce, vero? O me lo sono solo sognata?"
Salva. Rosaline aveva inventato una scusa che poteva reggere. Allison si stupì della Grent-Buona. In quei giorni si stava rivelando più malandrina del solito.
Jessica sembrò rilassarsi e disse:"Oh, Rosaline. Scusa, non sapevo fossi sveglia. Buongiorno..." poi, rivolta alla figlia, puntando un dito sui vestiti "...metti a posto, eh. E il pomeriggio, dobbiamo mettere le decorazioni"
Ed uscì dalla camera.
Allison sospirò e si lasciò cadere sul letto.
"Grazie. Mi hai salvata!" disse a Rosaline.
"Non c'è di che, Ally!"
Allison si alzò sbuffando e si avvicinò al letto di Hilary. Con un veloce movimento del braccio le tolse le coperte di dosso.
Una persona normale si sarebbe svegliata. Ma a quanto pare, Hilary Grent non era umana.
"Aspetta. Ci penso io."
Rosaline si sedette sul letto di Hilary e avvicinò le labbra al suo orecchio.
"Lally...c'è la colazione..."
Immediatamente, la Grent-Cattiva aprì gli occhi e si mise a sedere, sfiorando di poco la testa della sorella.
"Dove? Quando? Che c'è di buono?"
Allison frugò tra i vestiti nell'armadio e tirò fuori una tuta pesante.
"Beh, puoi decidere tra cereali, un toast e...cereali. Oppure la nutella!"
La rossa si infilò i pantaloni. Le piaceva vestire comodo a casa, soprattutto quando faceva freddo.
"Che buona la nutella!" fantasticò Allison.
"Che cos'è?" chiese Hilary.
Allison si bloccò. Aveva un braccio infilato nella manica della felpa e l'altro impegnato a togliere uno dei molteplici peli di gatto sui pantaloni neri.
"Voi non lo sapete?"
Le gemelle scossero la testa in segno negativo.
"Ma come fate a vivere?! La nutella è ciò che c'è di più buono sulla terra. E' il mix perfetto di cioccolato e nocciole. Fa ingrassare, è vero, ma è irrisistibile...con i grissini, il pane le schiacciat..."
"IO PRENOTO LA NUTELLA!"
Hilary stava sventolando in aria la mano destra.
"Bene. Però vestiti. Dobbiamo mettere le decorazioni!"
Detto questo, Allison lanciò ad Hilary una maglietta che sua madre aveva lavato.
 
 
 
 
***
 
 
 
Allison portava tra le braccia un pesante scatolone con la scritta "Albero".
Uno sbuffo l'avvertì che anche Hilary, dietro di lei, aveva preso uno scatolone dalla cantina e lo stava portando su per le scale.
In tema di decorazioni natalizie, la casa di Allison era molto scomoda, poichè l'albero veniva posizionato in salotto e per arrivarci bisognava fare due rampe di scale, comprese quelle della cantina. E l'albero di Natale non era così leggero.
"Aspetta, tesoro. Lo porto io."
La signora Clarke prese dalle braccia della figlia l'enorme scatolone e lo lasciò in soggiorno, vicino ad una poltrona.
Con un paio di spinte, la poltrona era già in fondo alla sala.
Allison si sedette a terra a gambe incrociate, di fianco allo scatolone. Con un paio di forbici, tagliò il nastro adesivo che la chiudeva.
"Come fa un albero a stare in una scatola?"
Tirò fuori un ramo in plastica dell'albero.
"E' un albero finto. Non usiamo quelli veri. Si può smontare..." rispose, mostrando il contenuto dello scatolone a Hilary.
"Davvero interessante!" commentò Rosaline.
Era in piedi su una sedia, davanti alla finestra. Nella mano destra stringeva un bomboletta e nella sinistra teneva fermo sul vetro un foglio. Dopo aver scosso la bomboletta, spruzzò quello che sembrava vapore bianco sul foglio. Poi posò tutto sul tavolo a fianco e scese dalla sedia, mostrando la sua opera d'arte: sulla finestra spiccava un disegno bianco a forma di cervo, intento a saltare qualcosa che nessuno poteva vedere.
Hilary lasciò cadere il suo scatolone e si avvicinò alla finestra:"Ma come, per Merlino, hai fatto?!"
"Carino, eh? Me lo ha insegnato la signora Clarke!"
Mentre Hilary osservava il disegno, il naso a pochi centimetri dalla finestra, Allison cominciò ad togliere i rami dell'albero dalla scatola.
Guardò il colore dei nastrini attaccati sulla punta e distinse i vari rami.
 
 
 
 
***
 
 
 
"Forte!"
"Davvero carino, tesoro."
"Bel lavoro, Ally."
Allison, sua madre e le Grent ammiravano l'albero di Natale. Allison aveva già appeso tutte le palline colorate e circondato l'alberello con dei nastri. Mancavano solo le luci.
"Sapete, di solito le decorazioni sono rosse-oro. Ma Ally mi ha detto che le avreste preferite di un altro colore. E' la prima volta che abbiamo la casa in viola-argento!"
Hilary incrociò le braccia e sorrise soddisfatta verso la sorella.
"Forza! Aiutatemi a mettere le luci. Non c'è albero senza luci!"
Allison prese un' estremità del filo, mentre l'altra la passò a Hilary, che cominciò a rigirarsela tra le mani, osservano interessata le lucine.
Fecero un paio di volte il giro del'albero.
"Cosa devo fare adesso?" chiese Hilary, dietro la parte nascosta del piccolo pino.
"Metti la spina nella presa."
"La cosa in che cosa?"
Allison fece il giro dell'albero e, con un ghigno divertito sul viso, spinse la spina nella presa. 
Le lucine sull'albero si illuminarono immediatamente.
La signora Clarke andò a spegnere la luce che illuminava la stanza, poi accese altre lucine che circondavano l'arcata all'ingresso del soggiorno.
"Oooooh."
A Rosaline brillavano gli occhi, affascinata.
Allison uscì da dietro l'albero e osservò sua madre e le sue amiche. Jessica aveva un gran sorriso sul viso. Un sorriso che Allison non le vedeva indossare da tempo. E per la prima volta, sentì quell'oscuro e profondo buco, lasciato dalla morte di suo padre, riempirsi.
"Sarà un Natale fantastico..." sussurrò.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! C:
Capitolo 11! Wow ** Mi stupisco di meeee!
Che ne pensate di questro capitolo? Io mi sono sempre divertita tantissimo a preparare le decorazioni di Natale!
La nutella ** vi piace? Io la adoroooooooo...è così buona :O_____
Rosaline sta peggiorando >.< sta diventato pazza pure lei >.<
Allora, ringrazio chi ha messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate e soprattutto ringrazio Ronald_Weasley 92 e Kuzawinger che commentano sempre! :D
GRAZIEEEEEEEEE! :3
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Finalmente, nel prossimo capitolo si festeggerà il Natale! :D
Ciaooooooo!
Alby. <3 

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Capitolo 12
*** Sorprese speciali per un Natale speciale. ***





Capitolo 12 - Sorprese speciali per un Natale speciale.



Driiiiiin.

La sveglia sul comodino di Allison trillò, interrompendo la pace della stanza.
Un coro di mormorii ed imprecazioni si udirono da sotto le coperte di tre letti.
Una mano si fece strada, coraggiosa, verso la sveglia e dopo aver preso la rincorsa ci si schiantò sopra con molta delicatezza, facendo cadere a terra l'oggetto maligno.
Silenzio.
1
2
3
"Oh, per Artù, è Natale!"
Allison si rizzò a sedere velocemente, tuffandosi subito dopo in fondo al letto per osservare la pila di regali.
Immediatamente, anche le gemelle Grent si tolsero di dosso le coperte e si accomdarono in fondo al letto.
"Non. Ci. Posso. Credere."
Allison smise di squotere la piccola scatolina che teneva in mano, secondo lei si poteva intuire il regalo solo dal rumore che faceva, e scrutò le espressioni sbigottite delle sorelle, chinate entrambe su un grande regalo.
"Colpo della strega?"
Lo rossa scoppiò a ridere per la sua battuta veramente terribile e per questo, secondo lei, anche divertente.
"No..." Rosaline fissò l'amica come se avesse qualche problema al cervello (cosa molto probabile) "...i nostri genitori ci hanno mandato un regalo."
Allison smise di ridere, ma un sorriso non abbandonò lo stesso le sue labbra.
"E quindi?"
"E quindi?! A loro non piace il Natale!"
"Si saranno ricreduti, no?"
Allison non riusciva a capire dove stava lo scandalo. Può capitare che qualcuno si penti delle sue azioni.
Hilary scosse la testa energeticamente, facendo ondeggiare quel nido di corvi che aveva sulla testa la mattina al posto dei capelli:"Tu non conosci i nostri genitori! Odiano dire di essersi sbagliati...e...e se fosse una trappola? E se apriamo questo regalo e una scimmia salta fuori per strapparci i capelli o per distruggere tutti gli altri regali?!"
Allison rimase stupita di così tanta negatività, senza contare che la paura di Hilary era davvero assurda. Una scimmia in una scatola. La rossa si ritrovò a fantasticare su come abbiano potuto i signori Grent fare entrare un animale del genere in un pacco regalo. Forse, se il signor Grent teneva la scatola la moglie poteva infilare dentro a forza la scimmia, oppure potevano averla addestrata, alla parola "Scimmia!" avrebbe attaccato battaglia con chi l'avrebbe chiamata, altrimenti potevano aver...
"Ally, mi stai ascoltando?"
"Come?"
Allison tornò nel mondo reale. Rosaline la stava osservando con un cipiglio severo, mentre Hilary non staccava gli occhi dalla scatola, temendo veramente che una scimmia potesse saltare fuori e aggredirla senza pietà.
"Scusate...è che...mi sono distratta...un attimo."
Rosaline tolse il regalo dalle mani della sorella, prima che avesse una crisi isterica.
Hilary fece un grande respiro dopo di che, con decisione, esclamò:"Apriamolo!"
Rosaline annuì e cominciò a scartare il pacco.
"No, aspetta! Non farlo!"
Hilary ci aveva ripensato.
Allison sbuffò, si alzò dal letto e strappò il regalo dalle mani tremanti di Rosaline.
"Adesso vi mostrerò che non cè nessuna scimmia!"
In realtà, la rossa sperava che ci fosse veramente una palla pelosa impazzita in quella scatola, arebbe movimentato la giornata e sarebe stato divertente vedere gli occhi terrorizzati della Grent-Cattiva. Crudele, stava diventando davvero crudele. Oh, be, capita!
Allison afferrò un nastro blu e tirò. L'intero incarto si tolse, lasciando vedere l'interno.
Hilary si coprì il viso con le braccia, sicura dell'assalto della scimmia.
Ok, quella storia della scimmia stava diventando assurda.
"Le più importanti famiglie Purosangue."
Allison lesse il titolo del libro-mattone sulla copertina.
Hilary si alzò e guardò il libro da dietro la spalla dell'amica. Lo prese.
"Oh, ma è fantastico! Sta cominciando a piacere pure a loro il Natale! E' un regalo non troppo bello, ma è pure sempre un regalo!" esclamò Rosaline.
"Un libro? I nostri genitori ci hanno regalato un libro? Oddio, ma io li amooooo!"
Allison si voltò, sconvolta, verso Lally. La Grent-Cattiva, proprio QUELLA Grent, Hilary, la-ragazza-che-odiava-i-libri, la nemica della lettura, la...si, be, avete capito...AVEVA APPENA DETTO CHE AMAVA I SUOI GENITORI PER AVERLE REGALATO UN LIBRO?! Il mondo stava forse cominciando a girare al contrario? Che altro le avrebbero detto? Che Potter le aveva mandato un regalo per Natale?
"Oh, guarda, Ally! Potter ti ha mandato un regalo!"
Oh, santo cielo.
"Come accidenti fa a sapere il mio indir...ALICE!"
"Aprilo, aprilo, aprilo, aprilo, aprilo.."
"Che ne dite se andiamo prima da mia madre?"
"No, aprilo adesso, aprilo, aprilo..."
"Lally!"
"Aprilooooooooo!"
"Ok, ok, va bene!"
Allison prese un pacchettino rosso in cima al mucchio di regali e sciolse il nastro che lo teneva legato.
Una scatolina blu. La rossa deglutì, spaventata per quale scherzo avrebbe potuto farle Potter. Aprì la scatolina. Un bigliettino. Nella scatolina si trovava un semplice bigliettino. Allison si sentì sollevata.
"Che c'è scrito? Che c'è scritto? Che c'è scritto?!"
"Hilary, se non ti calmi, brucio questo biglietto e tu non lo leggerai mai!"
Hilary sbuffò e si risedette sul letto, lasciando Allison alla sua lettura.
 
Ciao, Clarke!
Come va? Ti stai divertendo con le gemelle Grent? Volevo soltanto augurarti buon Natale e...ringraziarti. Quella tua vendetta, molto originale anche, mi ha fatto capire quanto tu possa essere competitiva. Non ti toglierò mai gli occhi di dosso. Attenta, il pericolo è dietro l'angolo...
BUONE VACANZE!
James.

 "Vedremo, Potter. Vedremo..."
Allison accartocciò il bigliettino e con una smorfia lo buttò nel cestino.

 

 

 

 

***

 

 

 

Dopo aver scartato tutti i regali, Allison e le sue amiche, ancora in piagiama, scesero in cucina.
"Il regalo di tua zia Robin era carino, Ally."
Allison aprì il cartone del latte.
"Si, mia zia è grandiosa."
Se lo versò in un bicchiere.
Chiamò sua madre e la risposta venne dal soggiorno.
Le tre amiche si diressero verso il suono della voce della signora Clarke.
Ed Allison non si sarebbe mai aspettata di vedere un'altra persona seduta sul divano di casa sua.
"Robin."
Il nome di sua zia dalle sue labbra uscì come un bisbiglio appena udibile.
Una donna di non più di 30 anni, con lunghi capelli rossi e caldi occhi marroni si alzò dal divano e si avvicino ad Allison.
"Ehi, Ally."
Allison deglutì.
Non vedeva sua zia Robin dal funerale di suo padre. Non la vedeva da quando le aveva detto che voleva cambiare vita e che si sarebbe trasferita in Irlanda e ci sarebbe rimasta per sempre. Con quell'affermazione, Allison aveva pensato che Robin le avesse detto addio, che non si sarebbero mai più riviste. Pensava che il rivederla le avrebbe fatto ritornare in mente suo padre, Aaron. Aveva creduto che Robin la odiasse.
Allison scosse la testa impercettibilmente. Le scivolò il bicchiere di latte dalle mani tremanti, che si andò a frantumare a terra, le lacrime cominciarono a correre implacabili sulle guance della ragazzina, come il latte si sparse velocemente sul pavimento. Con un singhiozzo, corse via.
"Ally! Aspetta, Ally!"
Jessica fece per correre dietro alla figlia, ma Robin la fermò.
"Vado io. E' colpa mia."

 

 

 

 

***

 

 

 

Allison si strinse le gambe al petto, poggiando la testa sulle ginocchia. Era inverno. Dicembre. E lei si trovava seduta sul dondolo in giardino, solo con il pigiama. Che stupida.
"Mi ricordo quando stavi qui con Aaron."
Allison si voltò di scatto.
Robin era appoggiata al palo del dondolo. Non l'aveva neanche sentita arrivare.
"Si, è stato molto tempo fa."
Allison posò, di nuovo, la testa sulle ginocchia.
"Non tanto. Sono passati solo cinque mesi."
Allison soffocò un singhiozzo.
"Per me, sono stati anni."
"Ti capisco."
La ragazzina ignorò le parole della zia, continuando a respirare a fatica, rannicchiata sulle gambe.
Sentì la donna a fianco a lei avvicinarsi lentamente e metterle un braccio intorno alle spalle, stringendola a se.
"Mi dispiace, sorellina."
Si, perchè loro sono sempre state come sorelle. Si dicevano tutto. Ogni emozione, ogni proccupazione...perchè quella volta lei non ci riusciva?
"Non avrei dovuto lasciarti, in un momento simile." continuò Robin.
Il silenzio, interrotto solo dai sibili del vento, regnò sovrano.
"Ci siedevamo qui, io e papà, e giocavamo ad indovinare il lavoro dei passanti. Non vinceva mai nessuno, come poter sapere se avevi detto il lavoro giusto?"
Robin strinse più forte la ragazzina. Le schioccò un lungo , affettuoso bacio sulla nuca.
"Secondo me, quello è un professore. Ha una faccia così antipatica."
Allison alzò la testa, per osservare l'uomo che sua zia stava indicando. Si asciugò le lacrime gelate sul volto con la manica del pigiama.
"Si, hai ragione."
Sorrise.
"Grazie di essere tornata, Roby."
"Sono io che ti devo ringraziare, Ally. Per avermi perdonata."

 

 

 

 

 

 

Angolo Dell'Autrice:

Oh, che fatica! Davvero, è stato difficile questo capitolo! xD Non finiva più!
Come vi è sembrato? Volevo fare un Natale un po' particolare. Allison adora il Natale, come spero si sia capito all'inizio, ma mi sentivo in vena di sentimentalismi, perciò ecco l'arrivo della zia Robin! Come vi siete immaginati voi il rapporto zia/nipote? Io faccio sempre le cose un po' complicate U.U La csa della scimmia è assrda, lo so xD ma mi sentivo felice quando ho scritt quel pezzo, forse perhcè avevo appena finito i compiti! xD
Vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate :3 mi fareste MOOOOLTO felice ^^ GRAZIE!
Mi scuso per eventuai errori di battitura ^^
Saluti.
La vostra Alby. :D
 

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Capitolo 13
*** La fine di un anno stupendo. ***







Capitolo 13 - La fine di un anno stupendo.




"Ci vediamo a settembre, Ally!"
Dopo un ultimo abbraccio, Alice si allontanò con suo padre.
Quel primo anno era passato velocemente. Troppo velocemente per i gusti di Allison.
Le vacanze di Natale erano finite a gennaio ed Allison era tornata alla solita movimentata vita ad Hogwarts, insieme a tutti i suoi amici.
Aveva quasi strozzato Alice per aver rivelato a Potter il suo indirizzo di casa, aveva veramente strozzato Potter per quel bigliettino irritante e, nota positiva, aveva festeggiato il suo compleanno alla scuola di magia tra cori di "tanti auguri a te!"
Allison era migliorata molto in tutte le materie, in particolare in Trasfigurazione, che, nonostante fosse un po' noiosa ogni tanto, era ormai diventata la sua materia preferita.
Purtroppo, la Coppa del Quidditch fu vinta dai Grifondoro, la cui squadra sembrava imbattibile, mentre quella delle Case fu assegnata ai Corvonero, che non avevano fatto altro che studiare tutto l'anno.
Tutti tranne Louis, che aveva stretto una forte amicizia con Allison, scoprendo di avere molte cose in comune.
Il rapporto tra le sorelle Grent e i loro genitori era molto migliorato: Hilary non li chiamava più "rompi pluffe"e i signori Grent mandavano lettere alle loro figlie ogni settimana, per sapere l'andamento a scuola.
Allison e Robin erano tornate unite come una volta. In una lettera, spedita ai primi di aprile, la ragazzina aveva confidato alla zia di essere una strega, scoprendo, con molta sorpresa, che sua madre aveva già rivelato il suo segreto a Robin.
Arrivarono altre scatole di dentifrici.
Si.
Continuavano a sparire misteriosamente.
Un giorno, Alice chiamò le sorelle Grent in Sala Grande e li disse di aver visto Fred Weasley nascondere una decina di dentifric isotto il letto.
Fred Weasley si era rivelato quasi peggio di Potter: faceva impazzire i professori durante le lezioni, facendo esplodere calderoni e trasfigurando in ragni tutto ciò che gli capitava a tiro. In più, tutti i suoi compagni avrebbero voluto strapparsi i capelli per il nervoso...o almeno, se avessero potuto, lo avrebbero fatto...Si, perchè Fred Weasley pietrificava tutti i Serpeverde che avevano la sfortuna di essere sulla sua strada.
Tra lui e Potter, Allison si ritrovò impossibilitata a muoversi almeno un centinaio di volte.
Ma tutto sommato, lì ad Hogwarts aveva trovato una seconda casa.
Perchè tra battibecchi, risate, divertimento, vendette, lacrime, scimmie nei regali e punizioni quello era stato un anno stupendo.
Allison sorrise alla schiena di Alice ed entrò in macchina.
I ricordi del suo primo anno erano impressi nella sua memoria.
 
 
                              
                                                                                                                                Fine Primo Anno.
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice:

Salve, popolo! Come state? U.U Io abbastanza bene...
è finito il primo anno di Allison ç__ç avrei voluto scrivere qualcosa anche sul secondo quadrimestre, ma se lo avessi fatto, sarei arrivata a non so quanti capitoli e prima della fine di questa ff avrei compiuto 90 anni xD
Terrò le mie idee per gli altri anni ^^
Che ne dite di questo capitolo? Beh, non è proprio un capitolo fantastico xD è solo un riassunto del resto dell'anno, ma in qualche modo dovevo pure finire, no? U.U
Fatemi sapere cosa pensate sia del capitolo, che del primo anno di Allison C:
Mi scuso sempre per probabili errori di battitura, ma, purtroppo, per scrivere uso la mia e-mail, peeeerchè il mio pc è mezzo scassato e non mi fa più aprire Word .__. Perciò, non ho il correttore automatico, e certe volte non mi accorgo di aver fatto errori (Senza contare che sta partendo anche la tastiera e quindi mi salta le lettere xD)
Grazie di aver recensito, messo la storia tra preferite/ricordate/seguite o di aver letto semplicemente ^^
Al prossimo primo settembre di Allison!
Ciao.
Alby :3

 

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Capitolo 14
*** Ma perchè, PERCHE', tenti sempre di farmi venire attacchi isterici?! ***




Secondo Anno


Capitolo 14 - Ma perchè, PERCHE', tenti sempre di farmi venire attacchi isterici?!



*Avete mai trovato la vostra camera pulita e ordinata, dopo essere tornati a casa? Come se una qualche persona gentile (Ciao, mamma.) avesse provato a pulirla, facendo sparire praticamente tutto? Oppure vi sia rimasta la sensazione che quel qualcuno avesse guardato tutte i vostri oggetti personali?* Ecco, era così che si sentiva Allison Clarke il 31 agosto 2017.
La mattina era uscita a fare compere con sua zia Robin, passata a trovarla prima del ritorno ad Hogwarts, e quando di pomeriggio era tornata a casa aveva trovato il "muro dei ricordi", come piaceva chiamarlo lei, senza foto. Erano tutte sparite. Come per magia.
Allison era una strega, ma nemmeno lei poteva far scomparire le foto appese al muro di camera sua. Soprattutto, perchè si trattavano di almeno un centinaio di foto. Dalla sua nascita, all'ultimo giorno di scuola ad Hogwarts.
Allison stava fissando il muro vuoto ormai da cinque minuti, incapace di credere di aver perso tutti quei ricordi che aveva costudito gelosamente.
Ma quando si ricordò di aver ancora l'uso della parola, l'urlo da scimmia a cui hanno appena rubato una banana da sotto il musetto non tardò:"MAAAAAAAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!"
Un vaso di fiori in camera della ragazzina esplose. Un gatto che dormiva sopra all'armadio si svegliò di colpo e fece un volo di tre metri atterrando come un sacco di patate sul letto. Un bambino che giocava con il fratellone al parco giochi della via a fianco scoppiò a piangere. Un pipistrello fu costretto a "tapparsi le enormi orecchie con le ali" e i cinesi si svegliarono di soprassalto.
Jessica Clarke entrò velocemente in camera di sua figlia, ansimando. Sentendo l'urlo di Allison, aveva fatto due rampe di scale di corsa con la gonna e i tacchi.
"Che succede? Che succede?"
La signora Clarke si guardò intorno, cercando un qualche segno di pericolo, ma non notando niente oltre al vaso rotto.
"Oh, tesoro! Avevo pulito tutto questa mattina!"
Allison digrignò i denti e si avvicinò a sua madre, pestando i piedi a terra, come se avesse intenzione di sfondare il pavimento.
"Dove. Sono. Le. Foto?!" disse, indicando il muro vuoto.
Jessica sorrise e andò in camera sua, senza dire niente.
Allison rimase spiazzata, per qualche secondo, dall'uscita di scena di sua madre.
Quando si riprese pestò il piede a terra, come una bambina capricciosa, e sbottò:"Mamma!"
La voce arrivò dalla stanza a fianco:"Si?"
La ragazzina sbattè la porta di camera sua dietro di sè e corse da sua madre ringhiando:"Ma perchè, PERCHE', tenti sempre di farmi venire attacchi isterici?!"
Prima che la dodicenne potesse aggiungere altro, la madre le mise tra le mani un libro enorme con una scritta sulla copertina.
Ricordi.
Allison posizionò il libro su un braccio e con un sospiro lo aprì.
Tutte le foto che fino al giorno prima si trovavano sul muro, erano state trasportate tra quelle pagine. Erano divise per momenti, come, per esempio, "Vacanze di famiglia" o "Hogwarts".
La signora Clarke poggiò una mano sulla spalla della figlia, guardando con lei le foto dell'album.
"Ho pensato che ti sarebbe piaciuto portare i tuoi ricordi sempre con te."
Allison sorrise ed annuì.
Fin da quando era piccola aveva attaccato le sue foto preferite al muro e pensava che non le avrebbe mai più tolte di lì.
Non le dispiaceva avere un album, anzi, le ricordava che i ricordi si possono portare ovunque, che sono in noi, e non sono solo delle foto appiccicate ad un muro, ma aveva passato così tanto tempo ad osservare le sue memorie sdraiata sul letto, fissando il muro a fianco, che vederlo vuoto le faceva impressione.
Chiuse il libro con un tonfo.
"E va bene. Grazie." sospirò.
La rossa tornò in camera sua, per mettere l'album in valigia.
Ma passarono solo pochi secondi, che Allison tornò indietro a passo di marcia.
"Dov'è la mia bacchetta magica?"
Ma perchè, PERCHE', le madri tentano sempre di farci venire gli attacchi isterici?!

 

 

 

 

 

Angoletto piccolo piccolo della pazza, odiosa, scansafatiche, ritardataria autrice:

Genteeeeeee! Salveeee!
Come state? :D Per chi va a scuola, tutto bene? Da me ci stanno riempiendo di compiti! xD
Chiedo scusa per il ritardo, ma sono davvero stanca e quando sono a casa preferisco riposarmi xD Spero possiate capirmi!
So che questo capitolo è un po' corto, ma è il primo del secondo anno...e poi non avevo voglia di iniziare con il 1 settembre. Sarebbe stato troppo ovvio. >.<
Che ne pensate del mini-litigio? Io ne ho sempre un sacco con mia madre! Non andiamo molto d'accordo xD
Ultimamente, mi sono fissata con la famiglia! Avete notato? Prima zia Robin, adesso questo...xD
Il pezzettino tra gli asterischi è preso dal secondo libro della serie di Rick Riordan, Percy Jackson.
Non è proprio uguale alla traduzione italiana, dato che io sto leggendo il libro in inglese. Diciamo che rispetto allo scritto originale, ho cambiato solo qualche aggettivo qua e là. Ma il significato è lo stesso xD
Spero che questa piccola introduzione del nuovo anno vi sia piaciuta! :D
Alla prossima.
Besos.
Alby. :3

p.s. mi sono innamorata delle scimmie! xD 

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