He's the reason for the teardrops on my guitar.

di Itsamazaynx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Primo capitolo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.

Mi accomodo al mio posto. Metto le cuffie e guardo fuori dal finestrino.
Non sono nervosa, non lo sono mai stata.
Amo volare.
Vorrei essere uno di quei gabbiani che spiccano il volo da uno scoglio e si immergono completamente nell’azzurro cielo.
Amo il cielo, amo il suo colore, convalida il mio orgoglio, non mi lascia mai capire quando ho torto, non è pretenzioso, lui ti protegge da probabili attacchi alieni, ti fa capire quando sbagli scagliando fulmini sulla tua vita, sparge nuvole sul tuo cammino per avvisarti che ci possono sempre essere imprevisti o perché no? Anche sorprese. Lascia entrare gli arcobaleni quando tutto quello di cui bisogno è un sorriso, quello è il suo sorriso che ti tira su il morale sempre, è un buon amico. E’ il posto ideale per gente che non di perdere la via di casa, è perfetto per i sognatori non impone limiti e ti lascia arrivare ovunque, verso l’infinito. Cercando di acchiappare l’orizzonte.
Odio il sole, mette tutto in risalto, anche cose che dovrebbero essere nascoste. Cerca di prendere il posto del cielo, cerca di oscurarlo con la sua luce, ma non ci riuscirà mai. Lui è più grande.
Odio il sole, Lascia vedere tutti i difetti, tutto il male che c’è in questo mondo. Lascia vedere tutto. Mi dimostra di non essere sola, che sono circondata da persone e tutto non ruota intorno a me. Lascia vedere il male e che tutto non ruota intorno al bene, alle persone buone.
Vorrei vivere per sempre nel buio, vorrei vivere per sempre nel bene, o magari non vorrei conoscere la luce di nuovo, non voglio bruciarmi di nuovo, non voglio di nuovo del male.
Vorrei essere un’aquila che sorveglia tutto dall’alto, l’onnipotente aquila. Scappare via, aprire le ali e saltare quando le cose si complicano.
Vorrei essere una farfalla che conduce una vita breve ma felice, posarsi da un fiore all’altro con la convinzione di libertà che non ti abbandonerà mai, proprio perché non lo farà.
La libertà, vorrei solo questo.
Raggi di sole, gocce di male scendono dai miei occhi.
 
Senza accorgermene, immersa nei miei pensieri atterriamo, due ore sono passate e tra poco atterreremo nella mia città.
Un hostess ci ordina di allacciare le cinture, inizia la discesa.
La parte che preferisco.
Tutto oramai è finito, il pericolo è passato, bisogna solo rimettere i piedi a terra, riaprire gli occhi se li hai chiusi per la paura e fare un respiro profondo. Il peggio è passato.
Se fossi un’aquila ora potrei stendere gli artigli e acchiappare la preda, ma siccome sono solo un’inutile adolescente ‘acchippo’ solo il mio bagaglio a mano e mi dirigo verso i grandi portelloni dell’uscita.
Scendo dall’aereo e prendo il mio bagaglio. Esco dalle porte scorrevoli un po’ spaesata, è tardi, devo trovare un taxi al più presto che mi porti da mia madre.
 

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Capitolo 2
*** Primo capitolo. ***


Primo Capitolo.
 
Con un gesto abbastanza goffo attiro l’attenzione di un taxi.
< Si fermi! Si fermi! > riesco nell’impresa ma nell’istante in cui mi abbasso per prendere le valigie un ragazzo riccio con una felpa viola riconoscibile anche a chilometri e chilometri di distanza ci sale, senza degnarmi di uno sguardo, dice al tassista la destinazione e partono, lasciandomi lì con l’amaro in bocca.
Stizzita e snervata perché sta cominciando a piovere, alzo il braccio nella direzione di un altro taxi, ma niente non si ferma.
Rassegnata, cammino qualche metro più avanti e..
<Marie! > qualcuno urla in modo ansimante, come se non avesse più fiato.
Riconoscerei quella voce ovunque, così squillante ed energica. E’ una di quelle voci che ti tranquillizzano sempre, anche se ti chiama con il nome più orribile al mondo riesce in qualche modo a farti sentire di nuovo a casa.
< Farò finta di non aver sentito > dico sapendo che oramai è dietro di me.
< Drizzle! > qualcuno mi tocca sulla spalla urlando con voce acuta e molto insistentemente, mi volto e come immaginavo eccolo qui.
Figura slanciata, ma non tanto, sempre più bello con quell’aria da artista incompreso che gli sanno donare solo quegli occhialoni da sole che mette sempre che nascondono quegli occhi azzurri, una delle sette meraviglie del mondo, con quel ciuffo che acconcia ogni giorno in mille modi diversi leggermente un po’ più chiaro da tre mesi fa, vestiti alla moda sempre con quel tocco di classe che lo distingue dalla massa.
 <Louis! > urlo e l’abbraccio con tutta la forza che posseggo.
< Sei mica diventata sorda? > si lamenta rimanendo saldamente avvinghiato a me.
< Hai dimenticato che devi chiamarmi con il mio nome per caso? > rotea gli occhi, fa sempre così ma sa perfettamente che non deve chiamarmi così, il mio nome è Drizzle, diamine! Anche se, lui mi ha sempre chiamata così, e non smetterà mai, purtroppo, di farlo.
< Eddai Louis, è appena arrivata, falla respirare e lasciamene un po’! > urla una vocina, arrivando poco dopo. Sorridendo cercando di riprendere fiato.
<Celesteeeeeeeeeeeeeeee! > abbandono Louis e mi butto letteralmente su di lei.
Celeste Atkinson , la mia migliore amica,un concentrato di dolcezza, semplicità e pazzia tutto racchiuso in un metro e sessantadue di ragazza. E’ stupenda, tutto il contrario di me, quando lo dico non mi crede mai, non capisco, guardati allo specchio diamine, avessi io il tuo aspetto, o anche il tuo modo di essere o di fare, il tuo carattere e il modo di esprimerti con le persone, sei così chiara e semplice, l’esatto opposto di me, persona confusa, complicata e chiusa. Ci conosciamo dalle scuole medie, da quando scioccamente prese una cotta per Louis, ma non funzionò perché lei non era ‘il suo tipo’. Non ci rimase male, ci passò su come tutte le ragazze mettono una pietra sopra ad un amore adolescenziale impossibile, e credetemi quello era davvero impossibile e non lo dico solo perché sono i miei unici amici.
Ripensando a Celeste, non l’ho mai vista triste, non l’ho mai vista piangere per qualcuno, anzi non l’ho mai vista piangere e basta. Forse proprio questo è il motivo per cui non riesco a lasciarla andare, è sempre col sorriso sulle labbra, non posso far a meno di lei, come se senza di lei tutto sarebbe finito, senza il suo modo di illudere il povero Louis che il nuovo paio di jeans appena comprati sia meraviglioso quando invece fanno cagare i piccioni o il fatto che è l’unica che mi riporta sulla terra quando parto con i miei sogni ad occhi aperti, anche uccidendo i miei sogni, ma lo fa per me, non vuole vedermi soffrire, o quando non è in tempo, quando oramai i miei sogni si sono infranti, quando la parte migliore dell’immaginazione finisce e cominciano le conseguenze, lei c’è sempre stata e spero non mi abbandonerà mai, perché io ho bisogno di lei. Detto così può sembrare egoistico, lo è, sono terribilmente egoista, penso alla mia felicità, perché credo sia ora che ne abbia un po’, mi chiedo quando arriverà il mio momento.
Louis Tomlinson invece, è unico. Unico nel suo genere.
Ha un anno più di noi, è stato bocciato, lui dice all’asilo, ma si può essere più cretini?
Lui è pazzo, completamente pazzo.
Patito della moda, e amante di ogni cosa che brilli o emetta un suono. Ama la musica con tutta la sua anima, come me d’altronde è una delle poche cose che ci accomuna. Ama Lady Gaga, Madonna e Britney Spears più della sua vita, penso venderebbe sua nonna per passare solo una giornata con una di queste donne.
Segue la moda come una religione, è omosessuale da sempre, ricordo che per il suo sesto compleanno chiese a sua madre di regalargli dei tacchi a spillo, io l’ho sempre ammirato perché lotta per i suoi diritti, non ha paura di mostrarsi al mondo o di indossare gilet pieni di paillettes e lustrini colorati, ‘cuz you’re born this way babe’ no?
Ci conosciamo da quando con mia madre ci siamo trasferite nell’appartamento vicino al quello della sua famiglia, praticamente quattordici anni fa, considerando che ora ho diciassette anni, non ho esperienza o ricordo non condiviso con lui. Siamo come due fratelli, anzi togliamo il ‘come’.
< Allora che ne dici di muovere la chiappe e di andare da Cheryl che da una settimana che pulisce e ripulisce casa in attesa del tuo ritorno? >
Cheryl è mia madre, il mio idolo.
Da grande, anzi da adulta voglio essere come lei, una donna straordinaria, che ha dato tutto per la sua libertà che però ha perso dopo pochi mesi, quando a sedici anni scoprì di essere incinta di Carl, il ragazzo che frequentava in quel periodo nonché mio padre, quell’essere senza pudore che dopo tre anni abbandonò ciò che chiamava ‘famiglia’ per trovare se stesso, la sua strada. Non lo perdonerò mai per aver fatto questo, per averci fatto questo. Come non perdonerò mai me stessa di essere ed essere stata un peso per mia madre, adolescente da sola al mondo con una figlia piccola. Se fosse successo a me avrei abortito, fortunatamente mia madre ha una mentalità completamente diversa dalla mia.
Io sono dell’idea che nessuno può spezzare le mie ali, non importa quanto io ti voglia bene o addirittura ti ami, io devo realizzare i miei sogni, nessuno può impedirmelo.
< Non vedo l’ora di riabbracciarla! > corro, lasciando le valigie a Louis per aggiudicarmi il posto anteriore della sua auto, ma che dico auto, SUV di dimensioni epiche.  
 

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