PIRATES...The origins

di Naty96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto è iniziato ***
Capitolo 2: *** 2.Jacob ***



Capitolo 1
*** Come tutto è iniziato ***


                       PIRATES...The origins
 
 
                                  1.Come tutto è iniziato
 
 
Che sensazioni si provano mentre si balla?
Io penso che solo una persona che ami veramente ballare sappia rispondere a questa domanda.
Forse sarà anche sciocco pensare che ballare non serva solo per divertirsi, ma ballare ti fa provare emozioni incredibili! Sono arrabbiato? Ballo...Sono triste? Ballo...Sono felice? Ballo.
Mi sento libero, me stesso, più che in altri momenti.
Non avevo una situazione familiare molto bella: mia madre era molto malata e, quando io avevo 11 anni, è morta.
Io e mio padre ci siamo trasferiti a New York dove mamma e papà si erano conosciuti e avevano vissuto per un po'.
Mi raccontò che avevano un posto che avevano comprato e dove avevano vissuto. Non avevano cercato di venderlo anche dopo che si erano trasferiti nel New Jersey, dove sono nato.
Mi ricordo l'espressione di mio padre quando rivide quel posto dopo tanto tempo. Mi disse:
- Forza ragazzo...vedrai che ce la faremo- Io ero più convinto di lui.
Quell'anno mossi i miei primi passi di danza. Mio padre si commosse nel vedermi.
Anche i miei genitori erano stati dei ballerini e mio padre mi disse che quel posto dove vivevamo, una volta era popolato di gente, perchè a loro piaceva aiutare la gente in difficoltà che aveva le capacità per ballare, ma non ne aveva le possibilità.
Così lui cominciò a insegnarmi a ballare e mi accorsi che volevo farlo per tutta la vita. Forse ero bravo a ballare, ma di certo non lo ero a scuola. Non frequentai il college anche perchè a 18 anni mio padre venne licenziato  dal suo lavoro e io dovetti cercarmi un lavoro per pagare le spese della casa.
Nonostante i miei sforzi e tutti gli straordinari che facevo, eravamo quasi sempre al verde.
Mio padre non era riuscito a superare la morte di mia madre nemmeno dopo 7 anni e la situazione che stavamo vivendo lo stava stressando parecchio. Lui si dava da fare per cercare un nuovo lavoro, ma nessuno lo prendeva.
Ero al lavoro in un giorno d'estate, quando mi dettero la notizia che mio padre si era suicidato e così mi ritrovai appena 18enne a dover mantenere le spese della casa. Dopo il funerale di mio padre mi ritornarono in mente le parole di mio padre quando iniziai a ballare così decisi di aprire un locale nella stanza sottostante e quindi iniziai a spargere volantini per tutta la città e la pubblicità ebbe successo. Ogni sera si presentavano ballerini di ogni tipo e ognuno aveva qualcosa da insegnare agli altri.
Con questo locale e l'altro lavoro, riuscivo a coprire quasi tutte le spese.
Con il tempo tornarono le speranze e anche se non potevo riavere indietro i miei genitori avevo qualcosa per cui vivere.
Io sono Luke e questa è la mia storia...

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Capitolo 2
*** 2.Jacob ***


                                   PIRATES...The origins


                                                   2. Jacob

Un anno dopo la morte di mio padre cominciai a trovare delle difficoltà: non avevo mai tempo per me.
Non riuscivo a gestire i miei impegni e il lavoro era pesante, anche se lavoravo  in un semplice bar. Era sempre pieno di gente
e i miei colleghi che facevano il turno con me non c'erano mai quindi mi toccava sbrigarmela da solo.
Il locale che avevo aperto era impegnativo: quando la mattina presto tutti se ne andavano dovevo
ripulire e mettere in ordine. Insomma una vita sfrinata e difficile.
Un giorno, mentre passeggiavo per New York, notai un ragazzo di colore che ballava. Aveva più o meno la mia stessa età, ma nessuno lo guardava.
Era un talento sprecato. Vicino a lui c'era una cassettina di legno vuota; io mi chiai e ci misi dentro 3 dollari e quando ebbe finito gli applaudii:
- Sei davvero bravo- dissi sncero
- Beh grazie, io sono Jacob- mi porse la mano e io gliela strinsi
- Io Luke, come va la vita?-
- Beh diciamo che sono senza casa e senza soldi- rimasi a bocca aperta.
- e come mai?- gli chiesi incuriosito
- I miei non mi vogliono perche è penso a ballare invece che a studiare, non sopportano che io sprechi il mio tempo
a ballare piutosto che stare sui libri-
Guardai su in cielo e pensai a mio padre e a mia madre. Dovevo aiutare quel ragazzo, così sarebbero stati fieri di me.
Dovevo offrirgli un posto dove dormire e ballare.
- Beh ti propongo una cosa...-
- Che cosa?- chiese lui
- Io a casa mia ho tantissimo spazio...ti va di venire a vivere da me?- Jacob rimase senza dire niente per 30 secondi.
- Ma i tuoi non si arrabbieranno?-
- No, ne saranno ben felici- dissi sorridendo
Forse in due sarebbe stato più facile dividersi le spese della casa e magari potevamo dividerci il lavoro. Ero talmente emozionato
dall'idea di avere un coinquilino che ci avviammo subito verso casa mia.
Finalmente avrei reso i miei genitori fieri di me e avrei fatto una buona azione. Quel posto sarebbe tornato com'era una volta: avrei aiutato
Jacob e molte altre persone che ne avrebbero avuto bisogno. Forse la mia vita ora non sarebbe stata più così monotona.
- Eccoci qua- dissi Jacob mise la sua borsa su uno dei tanti letti che popolavano la mia casa.
- E' davvero enorme- esclamò lui: - dove sono i tuoi?-
- Non credo che tu li conoscerai mai- dissi indicando il cielo con un dito.
- E quindi vivi qui da solo?-
- Beh ora non più, sono contento di poterti ospitare in casa mia.-
Le giornate scorrevano più veloci con il mio amico: lui si era preso il lavoro al locale e io facevo i turni al bar.
Qualche volta mi prendevo una vacanza per aiutarlo al piano di sotto perchè era lo stesso impegnativo per lui.
Avevamo anche trovato il tempo per uscire qualche pomeriggio. In uno di quei soliti pomeriggi dove andavamo a Union Square per
vedere chi ballava, scoprii una mia nuova passione: Fare dei filmati. Era grandionso mescolare il ballo e i filmati insieme: venivano fuori veri e propri cortometraggi.
Cominciai anche ad allenarmi con Jacob che era un vero e proprio talento e riuscimmo a fare delle bellissime coreografie che
modificavamo ogni giorno. La vita con lui era più allegra, ma poi cominciammo a pensare che forse eravamo troppo pochi per far si che
quelle coreografie  fossero davvero grandiose, e così ci mettemmo alla ricerca di nuovi ragazzi per mettere in piedi una vera e propria crew di ballo.
 

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