Non Grifondoro! Non Grifondoro! Non Grifondoro!

di split your soul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***



Capitolo 1
*** capitolo I ***


ANGOLO DELL'AUTRICE: Il primo capitolo è piuttosto lungo, gli altri per vostra (s)fortuna saranno più corti. Inoltre volevo precisare( visto la forte pressione! )  che la storia è stata scritta a quattro mani con l'autrice giuliacullen95, che ringrazio tanto.
scusate la rigidità è il primo capitolo della mia prima storia. XOXO Arianna



Arianna e Giulia, 11 anni.
 
Le due bambine si guardarono negli occhi spaventate. Quell’estate avevano ricevuto entrambe una strana lettera, portata da un gufo, che le avvertiva che erano state iscritte alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. All’inizio non ci credevano, ne erano a conoscenza del fatto che anche l’altra fosse una strega. Non potete immaginare la sorpresa e la felicità delle due nell’incontrare la propria migliore amica al binario nove e tre quarti di King’s Cross. Ora erano lì, davanti all’intero corpo scolastico, per essere smistate in una delle quattro case della scuola, Grinfondoro, Tassorosso, Corvonero, Serpeverde. Avevano ascoltato la filastrocca di quello strano capello parlante, e si erano fatte un idea piuttosto precisa di come erano le case e di come sarebbero stati smistati i ragazzi del primo anno, quindi non derivava da quello la loro preoccupazione, ma dal fatto che potevano finire in case diverse. Erano terribilmente nervose, talmente tanto che Arianna non aveva perso l’occasione per sfogare i suoi nervi su un altro studente del primo anno, lo aveva martoriato così tanto che quello era scappato spaventato, ma la ragazzina non si curò poi molto del disagio del suo compagno.
Quando chiamarono il suo nome face un salto di mezzo metro, ma si ricompose subito e a testa alta andò fino al piccolo sgabello, così piccolo che per un attimo si chiese se l’avrebbe sorretta, era mingherlina, lo era sempre stata, ma quel panchettino era davvero poco stabile. Si sedette e alla fine le misero il capello logoro e rattoppato in testa. Rimase lì sopra per almeno trenta secondi prima che una vocina strana, roca e fievole, come quella di una persona molto, molto vecchia, le parlò direttamente dentro la testa, Arianna capì subito che proveniva dal cappello e un brivido di eccitazione le passò per tutto il corpo.
- Sei molto strana- le disse- non ho mai incontrato uno studente diviso tra Serpeverde e Grifondoro, vedo coraggio, ma anche determinazione e ambizione- 
La ragazzina non rispose, non sapeva cosa dire effettivamente.
- Alla fine credo che starai molto meglio a… SERPEVERDE- urlò infine a tutta la sala, e un boato si levò dal tavolo più a destra.
Si tolse il cappello e corse verso il tavolo verde-argento.
Giulia la guardò prendere posto felice per lei, sperando di finire nella sua stessa casa. Arrivò anche il suo turno.
Il cappello non fece in tempo a posarsi sopra la sua testa che esclamò – Che bel cervello. Hai davvero una grande testa, mia cara. Ma hai un animo molto simile a quello della tua amica, quasi identico, e vedo chiaro il tuo desiderio di stare assieme a lei, anche in lei era molto forte-
- Come fai a sapere tutto questo?- chiese curiosa.
- SERPEVERDE- urlò invece il cappello, senza darle risposta.
E in quel momento una grande gioia scoppiò nelle due ragazze.

Giulia e Arianna, 16 anni.
 

Nascondere il loro segreto agli amici negli anni non fu affatto facile. Dissero che i loro genitori le avevano mandate in collegio e che tornavano solo durante le vacanze. Non era male come scusa, ma non era quello il problema: era difficile nascondere i gufi, che apparivano all’improvviso, poggiandosi sulla tua spalla, gli effetti magici personali, i libri, e i compiti. Ancora più complicata era la vita sentimentale, nessun problema se il ragazzo in questione era un mago, ma la storia diventava più intricata se era babbano. Giulia non aveva un ragazzo, c’era stato qualche flirt, ma niente di serio, invece Arianna si era innamorata. Fu davvero un impresa titanica inventarsi una balla per spiegargli perché non poteva chiamarla al collegio, di certo non poteva dirgli “ Bè, semplicemente perché nel posto dove studio c’è un incantesimo che impedisce ad ogni oggetto elettronico di funzionare”, così inventò che il suo collegio era molto severo e non permetteva chiamate se non alla famiglia, Arianna non si spiegava come avesse potuto bersi una cazzata simile, ma funzionò.
- Hai sentito dei libri della Rowling?- chiese Giulia alla sua amica, alla fine della lezione di Incantesimi, in cui lei era un vero asso, la sua ora preferita
- Chi è? Una strega?- sbadigliò in risposta Arianna, la scuola era cominciata da poco più di un mese e non aveva ancora ripreso il ritmo delle lezioni.
- Si, ha scritto la storia di Harry Potter e tutto il mondo dei maghi e l’ha pubblicata anche tra i babbani-
La sua amica spalancò gli occhi- Ma è impazzita, e cos’ha fatto il Ministero?-
- L’ha arrestata, ma lei dice che è ora che il mondo magico esca allo scoperto…-
- È una specie di Voldemort reincarnato?- scherzò Arianna.
- No, scema- rise Giulia – la Rowling sostiene che dovremmo stare in pace con i babbani, però alla luce del sole e non nascondendoci- fece più seriamente.
Arrivarono nell’aula di Pozioni, la materia preferita di Arianna, e quindi si zittirono subito, dato che il professor Snape era già alla cattedra, non era affatto saggio farlo arrabbiare, anche se erano di Serpeverde avevano comunque timore di lui.
Arianna si concentrò per tutta la lezione ed ottenne una pozione perfetta, guadagnò persino dieci punti per Serpeverde.
- Non pensi che la Rowling abbia ragione?- le bisbigliò Giulia.
- Di sicuro la nostra vita sarebbe più facile- rispose lei a voce un po’ troppo alta, infatti si beccarono un occhiataccia da Snape che avrebbe ucciso chiunque.
- Pensa, se succedesse tu non avresti più problemi con Leonardo – continuò la sua amica, appena il professore si girò – potresti dirgli la verità.
- Volete condividere qualcosa con la classe, signorine?- chiese glaciale il professore, alle loro spalle. Quando diavolo ci era arrivato lì dietro?
- No, signore- dissero in coro.
- Bene, allora fate silenzio- disse duro.
 Probabilmente se le due non fossero state della sua casa, avrebbe tolto dei punti.
Nella Sala Comune dei Serpeverde, nei sotterranei, c’era sempre un gran chiasso: urla, risate, esplosioni, avvolte gemiti provenienti dalle stanze,e chi ne ha più ne metta. Ma tutto questo alle due streghe piaceva, si divertivano nella lussuosissima sala, e si sentivano felici. Probabilmente se i loro amici babbani avessero scoperto cosa succedeva lì dentro, sarebbero morti di invidia.
Arianna e Giulia erano sedute sulle poltrone verdi vicino al camino, davanti a due bicchieri stracolmi di burrobirra, vicino a loro dei ragazzi dell’ultimo anno che si stavano facendo servire e riverire da due ragazzini del primo. Nella loro casa non era così insolito che i ragazzi più grandi sfruttassero i più piccoli, ma non  pensate che a loro dispiacesse, anzi, di solito sono sempre piuttosto felici di ingraziarsi i più anziani. Che approfittatori!
Una volta, durante il suo primo anno, ci avevano provato anche con Arianna, un tipo le aveva ordinato di massaggiargli i piedi, era così disgustoso che si sorprese di non avergli vomitato addosso, invece lo aveva semplicemente guardato con odio e gli aveva detto con disprezzo  – Non toccherei mai una sola parte del tuo corpo.
Il ragazzo si era piuttosto arrabbiato, tanto da cercare di farle un incantesimo, ma lei fu più veloce e gli lanciò una fattura Orcovolante. Da allora era sempre stata rispettata da tutti, temuta, e quando crebbe e divenne più bella, persino adorata.
Anche Giulia sapeva il fatto suo, di certo non si era fatta mettere i piedi in testa dai maggiori, ma quando si accapigliò con un Grifondoro e gli lanciò una fattura che costrinse il povero malcapitato in infermeria per ben due settimane, divenne una vera e propria leggenda tra i Serpeverde.
- Ho pensato ad una cosa- disse Arianna.
- Cosa?- fece Giulia.
- Potremmo provare a fare i provini per il Quidditch-
- Ma sei pazza! In tanti anni che esiste la casa Serpeverde nessuna ragazza è mai entrata a far parte della squadra. Non abbiamo possibilità. Qui dentro il maschilismo si può toccare con mano- disse Giulia, acida.
- Lo so, ma che ci costa fare un tentativo? Ci ho visto giocare, siamo fortissime, e nel volo ce la caviamo bene. Dimostriamo a quegli stronzi che le donne sanno farsi valere- Arianna era sempre stata una femminista convinta e combattiva, ma Giulia era molto realista e razionale, c’erano poche probabilità che loro riuscissero ad entrare a far parte della squadra, quasi nulle, e in gioco c’era anche la loro reputazione, fondamentale se volevi vivere, ma soprattutto sopravvivere, nella loro casa. Però lei voleva troppo bene ad Arianna per abbandonarla, quindi, a costo di fare una figura di merda davanti a tutti i Serpeverde, sarebbe rimasta al suo fianco.
La sua amica la guardava speranzosa  e lei disse, sospirando – Va bene, facciamolo-
- Siiiii, grazie, grazie, grazie- esultò e saltellò Arianna.
 
La mattina dopo andarono a controllare la bacheca e videro che le selezioni sarebbero avvenute quel sabato.
Il resto della settimana passò tranquillamente, Arianna costrinse Giulia ad allenarsi un po’ con lei il pomeriggio. Erano davvero brave, probabilmente era l’unico che piaceva loro, non erano delle patite della ginnastica, ma nonostante la loro bravura, la superiorità di Arianna a Malfoy come cercatrice, e quella di Giulia a Tiger o Goyle come battitrice, le speranze di Giulia erano davvero minime e l’euforia di Arianna per quell’evento, da cui sarebbero di sicuro uscite perdenti, la faceva quasi arrabbiare, iniziava a diventare petulante, talmente tanto che in quei giorni Giulia aveva iniziato ad essere molto irascibile.
Il giorno tanto atteso alla fine arrivò, entrambe ne erano più che felici, Arianna perché non vedeva l’ora di mostrare le sue capacità, Giulia perché almeno, dopo che il capitano avrebbe detto loro di levarsi dai piedi, non avrebbe più dovuto sorbirsi le chiacchiere sul Quidditch della sua amica, anche se dopo sarebbe stata triste, era molto più facile fare i conti con la tristezza e la delusione che con la felicità e la speranza per un qualcosa che non avverrà mai, soprattutto se non hai il coraggio di far crollare i castelli in aria di quella persona allegra e piena di illusioni, solo perché le vuoi troppo bene e non vuoi darle un dispiacere. Giulia preferiva che fosse il capitano a dare la brutta notizia alla sua amica, così lei avrebbe dovuto semplicemente consolarla e tirarle su il morale, sapeva che Arianna non era il tipo che si faceva abbattere troppo, se cadeva, si rialzava quasi subito, lo sapeva perché lei stessa era così, e loro due erano molto simili.
Scope in spalla e divisa indosso, entrarono del campo da Quidditch, c’erano anche altri ragazzi per le selezioni, ovviamente tutti maschi,e quando le videro scoppiarono tutti in una fragorosa risata. “Cominciamo bene” pensò Giulia.
Il capitano venne loro incontro.
- Cosa ci fate voi due qui?- disse strafottente.
- Siamo qui per le selezioni- rispose Arianna.
Il ragazzo rise di nuovo – Non prendermi in giro ragazzina, il Quidditch non è uno sport per donne, torna a giocare con le bambole- girò sui tacchi e tornò dai suoi compagni, ma a metà strada Arianna gli urlò dietro- Ah, capisco, un energumeno tutto muscoli e niente cervello come te ha paura del confronto con una donna! Dovevo immaginare che non hai il fegato di scoprire che Malfoy non riuscirebbe a prendere un  Boccino nemmeno se lo investisse- risero tutti quanti, tranne ovviamente il diretto interessato che esclamò indignato- Come osi…-
Arianna non lo fece nemmeno terminare la frase che disse bruscamente- Come osi TU rivolgere la parola a ME.
Giulia ne aveva fin sopra i capelli di quel teatrino, all’inizio era divertente vedere la sua amica che metteva in riga quegli stupidi maschietti, ma ora iniziava ad annoiarsi.
Quindi sbottò- Ascoltatemi bene, io qui non ci volevo nemmeno venire, e sinceramente sono stufa dei vostri insulsi chiacchiericci, quindi ora tu- e si rivolse al capitano- ci farai fare questo benedetto provino, altrimenti ti renderò la vita un inferno così doloroso che ti pentirai di esserti messo contro di me. Sono stata chiara?- Urlò infine.
- Che cos’è una minaccia?- assottigliò gli occhi il ragazzo-cavernicolo.
- No, è una promessa, e tu mi conosci, Montague, mantengo sempre le promesse- Giulia lo guardò così minacciosamente che Arianna giurò di averlo visto fare un passo indietro.
- E sia!- affermò il capitano.
- Bene, vedo che ci siamo capiti- Giulia doveva avere sempre l’ultima parola.
Marcus Montague, il capitano della squadra, si avviò verso le tribune dove era seduto il resto dei candidati e così fecero anche le due ragazze, che però si sedettero insieme agli altri.
- Ora cominceremo con un giro di riscaldamento, poi inizieremo con le selezioni per i battitori, a seguito i cacciatori, i cercatori, e infine i portieri. Tutto chiaro?-
Un “sì” collettivo si levò dalla tribuna.
Le due ragazzo montarono sulle loro scope e iniziarono, così come tutti gli altri, il giro di riscaldamento, ma sembrava proprio che a quegli stolti di Tiger e Goyle non stesse bene avere una ragazza come rivale, infatti neanche trenta secondi dopo che erano saliti in scopa che già cercavano di disarcionare Giulia e poco dopo un ‘altro ragazzo, che non sapeva bene chi fosse, ci provò con Arianna.
Quest’ultima si accostò alla sua amica e le disse- Che ne dici se ci vendichiamo?- la sua vena sadica non aveva confini, ma neanche quella del buon senso dell’altra ragazza.
- Meglio di no, sono più grossi di noi, per quanto siamo intelligenti- evviva la modestia- loro ci potrebbero fare a fette con quei muscoli, lasciamoli perdere e concentriamoci a fare bene questa cazzo di selezione. D’accordo?-
- Si, signora- la prese in giro Arianna, e ad entrambe spuntò in volto un piccolo sorriso divertito.
- Ok, basta così, tornate giù!- sentirono esclamare la voce di Montague, seguita da un fischio.
Atterrarono e si sedettero sulle gradinate.
- I battitori in fila davanti a me-
Giulia si alzò, aveva un gran batticuore, non voleva farsi illusioni inutili, il fatto che le facessero partecipare non voleva dire che ,anche se fossero state le migliori, le avrebbero prese. Ci teneva tanto a questo gioco, era proprio per questo che non voleva partecipare, se lo avesse fatto, avrebbe voluto dire farsi false speranze, che poi sarebbero crollate non appena sarebbe andata a sbattere contro il maschilismo che governava la squadra di Quidditch della sua casa. Non voleva avere delusioni tutto qua, ma Arianna l’aveva messa in mezzo, e ora aveva una gran paura.
- Ora libererò i bolidi e manderò in campo alcuni dei vostri compagni i due che tra di voi disarcioneranno più giocatori diventeranno i nostri nuovi battitori. Pronti, VIA!- urlò, fischiando.
Giulia, Tiger, Goyle e un Serpeverde del secondo anno dall’aria odiosa, inforcarono le scope e si lanciarono in aria. Nel campo otto giocatori giravano cercando di non essere colpiti dai bolidi che i quattro aspiranti lanciavano loro contro.
Giulia in meno di cinque minuti già ne aveva disarcionati quattro, mentre Tiger e Goyle due a testa, solo il povero giovane Serpeverde aveva girato per il campo senza troppi risultati.
Il capitano non aveva ancora fischiato e Giulia aveva deciso di attuare una piccola vendetta per lo scherzetto di prima. Caso volle che due bolidi le arrivarono uno dopo l’altro, così con estrema precisione li mandò contro i due ignari ragazzi spezzando le loro scope a metà, fortunatamente non aveva mirato poco più in là, altrimenti non avrebbero più avuto figli.
In campo erano rimasti solo Giulia e il ragazzino spaventato a morte dalla visione della compagna con la mazza in mano e uno sguardo sadico.
- BU!- disse Giulia e lui scese verso il campo urlando terrorizzato.
- Ora basta- urlò Montague- ti sei divertita abbastanza. Scendi- aveva un grosso sorriso divertito stampato in faccia.
Appena Giulia scese dalla scopa il capitano disse- Che ne dici di una gita a Hogsmeade io e te da soli?-
- Nei tuoi sogni- e si girò verso Arianna che sogghignava divertita e compiaciuta. Arrivata alla panchina si scambiarono un cinque vittorioso.
- Piaciuto lo spettacolo, Ari?- chiese, senza più trattenere le risate.
- Da morire!-
Passato il turno dei cacciatori arrivò il turno di Arianna. Gli unici aspiranti erano lei e Scorpius Malfoy, non sapeva perché, ma il suo rivale incuteva terrore a chiunque.
- Ti faccio il culo, Malfoy-
- Non metterti sulla mia strada, puttana-
Arianna lo guardò incenerendolo, peccato che i SectumSempra erano vietati.
Salirono in groppa alle scope e iniziarono a fare dei giri per il campo, spintonandosi di tanto in tanto e aspettando che il capitano fischiasse l’inizio.
Montague liberò il boccino e dopo pochi minuti diede il via.
Arianna lo aveva già lo aveva avvistato, invece quell’altro imbecille girava a vuoto. Che cretino!
La ragazza rise mentalmente e si catapultò verso la pallina oro, dopo solo cinque minuti aveva afferrato il boccino e Montague amaramente fischiò la fine. Le prove erano finite, e le ragazze avevano proprio un buon presentimento.
- Dai dillo- disse Arianna a Giulia.
- No-
- Dillo, dillo, dillo, dillo…- continuò finchè l’amica esausta non esclamò – Si, Ari, avevi ragione tu!-
- Uh, uh-
- Sempre la solita- fece Giulia esasperata.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Arianna e Giulia, 17 anni.
 
 
- Dai, Ari, cazzo, rispondi-
- Prontooo- disse una voce assonnata e seccata dall’altro capo del telefono.
- Ari, hai letto la gazzetta del profeta?-
- In tutti questi anni me l’hai mai vista aprire, se non per vedere quei gran fichi dei giocatori di Quidditch?-
- Certo che di prima mattina sei proprio acida! Comuuunque, guarda almeno la prima pagina, ignorante! Tanto Harry te l’avrà portata di sicuro-
- Già quel gufo vuole farmi diventare più acculturata-
- Vai, e smettila di dire cazzate, altrimenti ti mando uno schiantesimo via gufo-
- Va bene, va bene. Poi sarei io l’acida!- bofonchiò Arianna.
- Guarda che ti ho sentito-
- Ma scherzavo, tesoro-
La ragazza si trascinò in salotto dove il gufo nero con gli occhi verdi, da questo derivava il suo nome, già picchiettava contro il vetro della porta finestra.
- Ciao, Harry, amore, non ti ha aperto nessuno, povero cucciolo- probabilmente quello era l’unico essere vivente, a parte Giulia, che Arianna trattasse con riguardo e rispetto.
Lesse la prima pagina pensando che l’amica le volesse far vedere l’ultima scoperta della strega tal dei tali o l’ultimo strafighissimo giocatore di Quidditch, anche se l’ultima opzione non le dispiaceva affatto.
Quando lesse il titolo a lettere cubitali, sgranò gli occhi e si precipitò al telefono in men che non si dica.
-O mio dio! Ripeto O MIO DIO! Non ci posso credere!
- Nemmeno io, per poco non stritolavo Snowy!- la sua piccola civetta bianco neve si stava lisciando le piume offesa.
- Ed ora che si fa?- chiedeva Giulia.
- Be’, diremo la verità ad amici e parenti, più agli amici che hai parenti.
- Si ma…- diceva preoccupata- … e se non ci accettano?!?!
- Sti cazzi, gli invii una strillettera che li manda a quel paese!
- Umm…mi piaaaaace! Comunque come va, ti sei ripresa?
 All’inizio dell’estate Leonardo l’aveva lasciata stanco della lontananza  e di quel continuo sentimento di confusione e mistero.
- Be’ avrei una cotta per qualcuno…
-Chi? Malfoy?
- E tu come lo fai a saperlo- chiese stupefatta e sospettosa.
- Io so tutto… io so sempre tutto!
- stai sottolineando il fatto che terrorizzi le piccole serpi per estorcere loro  informazioni ?
- Chi io? Non è colpa mia se sono brava con i bolidi!- e risero insieme di gusto.
 
 
Chiosco Europa lo stesso pomeriggio, Giulia
 
 
- Oh l’avete visto l’ultimo link su facebook?- chiedeva Ylenia.
- Si non ci posso credere, pensavo fossero tutte cazzate.- affermò Simone.
Proprio in quel momento Giulia si smaterializzò davanti a loro, avrebbe desiderato effetti speciali tipo fumo o fulmini, ma sarebbe stato troppo teatrale.
- Allora che si dice?- chiedeva con nonchalance la ragazza.
Tutti la guardavano a bocca aperta:- Suvvia, non avete mai visto una strega?
Nessuno ancora rispondeva:- Vi devo fare un disegnino?- disse disegnando nell’aria con la bacchetta una strega con tanto di scopa e capello a punta che svolazzava in giro.
- Ficooooooooooooo!- dissero in coro gli amici- Dai, facci vedere qualcos’altro!- così Giulia passò ben due ore a fare gli incantesimi più semplici, finendo in bellezza con il suo bellissimo patronus, una maestosa e fiera tigre splendente.
 
 
Casa di Arianna, il medesimo pomeriggio
 
 
Si erano tutti riuniti per vedere un bel film. Guarda caso “Harry Potter”, Arianna stava pensando al modo migliore per dare una notizia del genere, ma non le veniva in mente niente di adeguato. Inoltre la presenza di Leonardo la metteva a disagio, non capiva perché, dopo che avevano rotto, lui avesse deciso di continuare a uscire con il suo gruppo di amici.
Finito il film fu Tommaso a darle lo spunto per sputare il rospo- Avete letto i giornali? La storia sui maghi e Harry Potter, che era tutto vero?-
- Si, mio Dio, all’inizio non ci credevo, a me lo ha detto mia madre- disse Gaia.
- Sai quanto sarebbe fico conoscere uno di loro?- esclamò Enrico.
- Bè, se proprio insistete, eccomi qui. Tadà.- Arianna allargò le braccia come se presentasse un prodotto.
- Ma che cazzo stai a dì?- chiese Beatrice.( Nda: scusate un po’ il dialetto marchigiano, spero si capisca bene. era più di effetto.)
- Sto dicendo che la storia del collegio era una cazzata e che in realtà sono una strega e vado ad Hogwarts-
- Si, e ti sembra che noi crediamo a una puttanata simile!- “ Sempre molto gentile, eh, Alessandro” pensò Arianna acidamente.
- Ok, ve lo dimostro. Venite con me-
La ragazza si diresse in camera sua, seguita da tutti. Entrò ed accese la luce.
- E allora? Questa è la tua camera. Non è mica la prima volta che la vediamo!- esclamò Leonardo.
- Taci e guarda, scettico- rispose secca.
Arianna si avvicinò alla parete dietro il suo letto e accarezzò il piccolo serpente in basso rilievo, il rumore della porta nascosta fece sobbalzare gli amici:- Entrate.
Era una stanza segreta, piuttosto ampia: c’era un calderone da una parte, e dei libri aperti dall’altra, sopra una sfilza immensa di boccette e fiale di ogni colore, in un angolo stava un gufo nero addormentato. Non fu tutto ciò che attirò la loro attenzione, ma l’enorme blasone che occupava l’intera parete, lo stemma dei Serpeverde.
- Ah, nel caso non l’aveste capito, la mia casa è Serpeverde. Ora mi credete?-
- Assolutamente sì- dissero tutti in coro.
- Non toccate nulla, ancora sono traumatizzata per quella volta che ho trasformato per sbaglio mio padre in un maiale-
Dopo qualche ora che i ragazzi curiosarono un po’ in giro, sotto la stretta supervisione di Arianna, se ne andarono, ma Leonardo si bloccò sulla porta, dopo che tutti gli altri erano usciti.
- Dimenticato qualcosa?- chiese Arianna, sospettosa.
- Ari, io…- esitò il ragazzo- Stavo pensando che magari potevamo tornare insieme. Capisco che non potevi dirmi la verità e mi rendo conto che ho sbagliato. I miei sentimenti per te non sono cambiati-
Arianna gentilmente lo lasciò parlare, dopo tutto era pur sempre stato il suo ragazzo, e lo aveva amato molto.
- Ma forse sono i miei di sentimenti che sono cambiati- disse Arianna.
- Che vuoi dire?-
- Non puoi di certo aspettarti che dopo essere stata lasciata e umiliata, io torni da te ad un tuo schiocco di dita. Sono andata avanti, non credere che abbia passato tutta l’estate a piangere per te!-
- C’è un altro?-
- Questo non è più affar tuo- Arianna fu dura e glaciale.

ANGOLO DELL'AUTRICE( L'IDIOTA CHE NON SAPEVA PUBBLICARE)
Ecco a voi, quei poveri malati che mi seguono il secondo capitolo. Sono in ritardo, lo so. Ma ci sono stati dei problemi tecnici, infatti non so pubblicare, ora ho imparato ( Grazie Giulia!) e spero di riuscire ad essere più periodica.
XOXO,

Arianna.
P.s. Recensite!!! anche se vi fa schifo, potete anche insultarmi se volete. XD

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Giulia e Arianna, Hogsmeade, 17 anni.
 
 
Il gelo di Novembre aveva invaso tutto il castello e Hogsmaede era ricoperta di neve.
Arianna e Giulia tutte incappucciate sorpassarono un gruppo di pivellini del primo anno di Tassorosso per entrare nel nuovo negozio “Tiri vispi Weasley”.
- Ari, guarda la targa d’oro-
 
Al  miglior  amico  e  fratello  che  io  abbia  mai  avuto .
 
-Dev’ essere in onore di Fred Weasley- ipotizzò Arianna.
Giulia era commossa, quel gesto le sembrava molto tenero.
-Dai entriamo, ho proprio bisogno di comprare qualche scherzetto per i miei due cari amici!!
- Non ti è bastato aver preso il loro posto?
Le due amiche si guardarono ed esclamarono in coro:- Nooooooooooooooo!!
Giulia amava quel negozio, naturalmente dopo Mielandia, ma qualcosa la faceva sentire bene, un mare di incantesimi e di pozioni, il posto adatto per loro due.
- E se rifilo a Wendy un filtro d’amore per Goyle?- chiese Giulia
- Che dici se mettiamo a Tiger questa polvere urticante nel letto? Qui dice che dura per una settimana?- replicò Arianna
Un aitante giovane uomo si avvicinò a loro. Era alto, muscoloso e dai ribelli capelli castani, ma quando i suoi occhi si posarono su Giulia divennero di un brillante rosso fuoco.
Capirono immediatamente che era Ted Lupin, il figlio di Tonks  e Lupin.
-Posso aiutarvi?- chiese con uno smagliante sorriso.
Per un attimo Giulia non capì più niente, era stata stregata dai suoi bellissimi occhi azzurri. Arianna le diede una gomitata sulle costole, aveva capito che era l’unico modo per disincantarla:- Sai, a volte si impalla!
La ragazza fulminò l’amica, avrebbero fatto i conti tornate ad Hogwarts.
- Arianna tu non dovevi cercare quella cosa?!?!?!
- No, non mi sembra!- “ E ti pare che adesso vado via?”, ma in quel momento vide Scorpius  entrare con Jennifer Drake, una sgualdrina di Tassorosso.
- Ah, ora ricordo…- e si allontanò furtiva.
Giulia in quel momento ringraziò Scorpius mentalmente.
- Allora, vai ad Hogwarts?- chiese Ted.
- Sì, faccio il sesto anno.
- Ah, e a quale casa appartieni?
Giulia doveva pensare rapidamente, non si vergognava di essere una Serpeverde, ma di certo non era apprezzata da un ex-Grifondoro.
-Eh…Grifondoro!- esclamò tutto d’un fiato.
A quelle parole il sorriso del ragazzo si allargò.
- Anch’io ero di Grifondoro. Comunque, io sono Ted.
- Giulia – disse porgendogli la mano.
- Senti… io stacco tra dieci minuti, ti andrebbe una Burrobirra?
La ragazza avrebbe voluto rispondere: “E me lo chiedi pure?”, ma si limitò ad un semplice:- Sì.
Intanto Arianna aveva seguito Scorpius Malfoy, la sua cotta segreta da almeno tre mesi, fino al pub di Madama Rosmerta, accompagnato da quella lurida Tassorosso. Aveva deciso che la polvere orticante comprata l’avrebbe riservata a quella stronzetta. La gelosia aveva aumentato il suo istinto vendicativo.
Entrò anche lei e, per suo fortuna vide Chris Devin seduto da solo al bancone,un ragazzo dell’ultimo anno che le faceva il filo da qualche tempo e soprattutto che Scorpius odiava, sapeva già cosa fare: gli si avvicinò sensuale ben attenta che Malfoy la guardasse.
- Ciao, Chris. Tutto solo?- disse lasciva.
Il ragazzo sgranò gli occhi, sorpreso da tali attenzioni.
Si riprese e rispose – Bè, ora che ci sei tu, sono in compagnia della più bella ragazza della scuola.
- Oh, ma dai, smettila. Così mi farai arrossire- disse, appoggiando una mano sul suo muscoloso avambraccio. Certo che quando ci si metteva poteva essere davvero civettuola.
 Non era affatto bello che si stesse approfittando di quell’ingenuo ragazzo in quel modo, ma in fondo era una Serpeverde. Tutto le era concesso. Inoltre stava riuscendo nel suo scopo, Malfoy sembrava veramente incazzato, continuava a mandare occhiatacce alla schiena del povero Chris, e non degnava di uno sguardo la sua accompagnatrice.
- Non pensavo che la nostra cercatrice uscisse con elementi di così bassa levatura- disse acido.
- Con chi esco non è affar tuo. Pensa piuttosto alla feccia che tu frequenti- rispose secca.
- Scusa?- fece offesa la Tassorosso con voce stridula.
- Vuoi che ti faccia un disegnino?- esclamò dura la Serpeverde.
- Buone ragazze non dovete certo litigare per me!-
- Di certo io non mi abbasso a discutere con una come lei, soprattutto per uno come te-
- Cosa insinui, puttana!- urlò Malfoy.
- Puttana sarà tua madre!- alzò la voce anche lei.
- Come osi!!!!
- Oso eccome-
- Che ne dici di un duello tra maghi per regolare i conti?- disse serio.
- Non vedo loro di farti il culo come ho fatto alle selezioni di Quidditch-
- Ti ricordo che comunque sono entrato in squadra come battitore-
-Solo perché tuo padre c’ha comprato le divise nuove!
- Ora basta, usciamo-
I due arrivarono davanti alla stamberga strillante.
- Non posso certo combattere contro una ragazza, non sarebbe cavalleresco.
- Ma scusa, Malfoy, tu cosa mai avresti avuto di cavalleresco?-
- Non mi provocare, Arianna – la provocò avvicinandosi pericolosamente.
- Perché cosa credi di…?- ma le parole della ragazza furono interrotte dalle labbra del Serpeverde che si posarono irruentemente sulle sue.
Arianna non sentì più nulla. Il suo cervello andò in tilt. Riusciva solo a sentire il suo corpo andare a fuoco, le sue labbra a contatto con quelle di lui, i fili setosi dei suoi capelli biondi tra le mani, i loro corpi aderire. Le loro lingue combaciarono, in una danza che di casto aveva ben poco, giocarono e si rincorsero. Alla fine, in un certo senso, aveva duellato davvero.
Quando si staccarono, Arianna disse – Malfoy, ma che…?
- E vuoi stare zitta un attimo? Non ho mica finito!- fece esasperato, riprendendo poi a baciarla. Non poteva trovare modo migliore per azzittirla!
 
 
Arianna e Giulia, dormitorio femminile dei Serpeverde.
 
 
- Cosa hai fatto oggi di bello, dopo che te ne sei andata?- chiese Giulia, mentre si asciugava i capelli.
- Niente- rispose Arianna, ancora con la testa tra le nuvole e un sorriso ebete stampato in faccia.
- Sei sicuuuuuuuuuuuuuura?- domandò stupidamente Giulia. Aveva una fissazione per Lotti, un personaggio della “Principessa e il ranocchio”.
- Sono andata in giro, ho litigato con Malfoy, poi l’ho baciato. Tutto qua- disse Arianna con finta noncuranza.
- TUTTO QUA?- urlò Giulia – tu baci il mio migliore amico e dici “ tutto qua”? Soprattutto, perché non sei corsa a dirmelo?
- Bè, eri occupata con Ted Lupin. A proposito, come ha preso il fatto che sei Serpeverde?-
- Diciamo che ho omesso questo piccolissimo particolare insignificante, dicendo che ero una Grifondoro- rispose Giulia bofonchiando. Ma Arianna aveva capito benissimo e alla velocità della luce iniziò a prendere a cuscinate la sua migliore amica – Brutta… imbecille… stupida… idiota…- ogni parola equivaleva ad una cuscinata in testa o altre parti del corpo.
- Grazie, eh, anche io ti voglio bene- disse Giulia con ironia, tra una botta e l’altra.
- Ma la vuoi finire?- si lamentò alla fine.
Arianna smise di colpirla con il fiatone, un po’ per la fatica un po’ per la rabbia.
- Ti giuro che la prossima settimana glielo dico, ho un appuntamento con lui a Hogsmeade.

- Fa che sia vero- la minacciò con uno sguardo che avrebbe ucciso anche un Inferus.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


La settimana dopo, Hogsmaede.
 
 
Giulia stava aspettando con ansia che Ted finisse il turno, dato lo stato confusionale che l’aveva colpita per tutte e tre le ore in cui si era preparata, si era pure dimenticata la sciarpa, ed ora tremava come una foglia.
Qualcosa di morbido l’avvolse da dietro, girando la testa vide il ragazzo coprirle le spalle con il suo giaccone di pelle di drago.
- Sembravi un piccolo gufetto lasciato fuori durante una tempesta di neve!- disse ridendo il ragazzo.
Giulia gli assestò un colpo sulla pancia che lo piegò in due.
- Aggressiva, eh?!?! Mi piace!!
- Dai, Ted, smettila.
Sorrise come un bambino il giorno di Natale tenendo dietro la schiena le mani:- Indovina cosa ti ho portato?
- Cosa?
- Indovina!
- Dai, Ted, dimmelo! – disse melensa.
Lui sorrideva divertito, non avrebbe ceduto al suo bellissimo sorriso.
- Neanche per sogno. Devi scoprirlo!
La ragazza scattò verso di giovane uomo cercando di prendere il pacchetto, ma lui si spostò velocemente di lato facendola quasi finire per terra.
- Non barare!
- Dai, fammi vedere!! Dai, dai, dai… - ed incominciò a rincorrerlo.
Dopo un po’, esausto, le diede il regalo.
Giulia riconobbe la carta a righe bianche e rosa di Mielandia.
- Avevi detto che adoravi le piume di zucchero filato , così, visto che passavo di lì per caso…
La ragazza gli regalò uno splendido sorriso:- Grazie Ted, sei un tesoro!
Il ragazzo le  circondò le spalle con un braccio:- Che ne dici di andarci a prendere una burrobirra?
- Sì, però… prima devo dirti una cosa, ma non qui!
La ragazza lo portò alla Stamberga Strillante.
- Ted, io…- ma si bloccò quando il giovane la strinse in un abbraccio.
- Non sai quanto ho voglia di baciarti- sussurrò guardandola in un modo che le fece tremare le gambe. Fortuna che c’era lui a sorreggerla.
- E allora cosa aspetti? Un invito scritto?
Ted sorrise divertito e l’attirò a se, trascinandola nel più coinvolgente bacio che avesse mai ricevuto. Giulia si abbandonò tra le sue muscolose braccia e non pensò più a niente. Sentiva le mani di lui accarezzarle la schiena, mentre si scambiavano baci e piccoli morsi sul labbro inferiore. Le sue mani stringevano con leggera forza i suoi capelli che erano diventati di un bellissimo rosso fiamma.
Quando si divisero, Ted la teneva ancora stretta a sé:- Cosa mi volevi dire prima?- chiese con le labbra poggiate alla guancia.
In quel attimo il terrore la invase, non voleva perderlo. Anche se l’aveva baciata una sola volta, già le  mancavano le sue labbra, le sue carezze, non poteva e non voleva rinunciare a tutto questo per una cosa del genere.
- Dopo che mi hai baciata, non mi ricordo nemmeno il mio nome.
- Devo smettere?- le chiese divertito sussurrandole all’orecchio.
- Non ho detto questo!
- Allora…- e il ragazzo ricominciò a baciarla.
 
 
Giulia e Arianna, dormitorio femminile dei Serpeverde, qualche ora dopo.
 
 
Giulia stava salendo le scale del dormitorio, pensando al bacio che si era appena  scambiata con Ted. Sentiva ancora le sue labbra infuocate e quelle possenti braccia circondarle la vita.
Aprì la porta della propria stanza e non fece in tempo ad entrare che si ritrovò il volto di Arianna a pochi centimetri dal viso.
- Allora, gliel’hai detto?- chiese secca.
- Ehmmm…no, ma c’è una buona ragione!- disse svelta, non appena vide un lampo di furia cieca passare negli occhi della sua amica.
- E sarebbe?- assottigliò lo sguardo, sospettosa.
- Mi ha baciata!- Arianna si sorprese di non vedere la sua amica fluttuare a tre metri da terra con due cuoricini al posto degli occhi. Quel tono svenevole che aveva usato le faceva quasi venire da vomitare. Probabilmente il suo diabete aveva raggiunto livelli immani.
- Non è una buona scusa, anzi è un motivo in più per dirgli la verità-
- Avevo paura. D’accordo?- ammise Giulia.
- No, non sono d’accordo, sono completamente, totalmente, assolutamente, contraria.
- E se poi non avesse più voluto vedermi? Non potrei sopportare un dolore simile.
- Oddio, non fare la melodrammatica- fece la sua amica sbuffando- Non credo che quel ragazzo sia così stupido da essere accecato da questi pregiudizi.
- È comunque un Grifondoro, lo sai quanto sono orgogliosi.
- Sono d’accordo con te sul fatto che sono degli emeriti cretini.
- Non ho detto questo.
- Si, ma l’ hai pensato.
- No, non è vero- disse Giulia offesa.
Arianna alzò un sopracciglio scettica.
- Sì, va bene, l’ho pensato- ammise la sua amica- Ma Teddy non è così!
- Teddy? Bleah, credo di aver avuto un conato di vomito. Che schifo!- disse Arianna, sprezzante.
- Ah, certo, tu stai con Scorpy- la prese in giro Giulia.
- Primo: io non ci sto insieme, ci siamo solo baciati, ed è stato fantastico. Lui è così sexy, intrigante, misterioso, e sexy…
- ARI, RIPRENDETI- urlò l’amica.
- Ok, ok, ci sono. Secondo: non l’ho mai chiamato Scorpy, e mai lo farò. Comunque, l’ho detto che è sexy?- disse Arianna, stupidamente.
- Si, fin troppe volte.
- Non si sa mai. Meglio abbundare quam eficere.
- Ma smettila, andiamo a dormire va, che è meglio.
La risata delle due ragazze risuonò per l’intero dormitorio.
 
 
Lezione di Trasfigurazione, qualche giorno dopo.
 
- Psst, Giulia, psst.
La ragazza si voltò alterata, stava cercando di trasformare il suo topo in una teiera, e c’era quasi riuscita se qualcuno non le avesse fatto perdere la concentrazione. Quell’imbecille!
- Che vuoi?- disse seccata.
- Ti va di allenarci un po’ questo pomeriggio?- chiese Scorpius.
- Va bene, ma smettila di rompere.
- Hai preso pane e acidità per colazione? Comunque grazie, tesorino- disse a mo di sfottò.
La ragazza decise di ignorarlo e riprendere la sua concentrazione. Senza troppi risultati, il suo topo si era solo leggermente scolorito, ottenendo dei compiti extra dalla professoressa McGrannit. Questa l’avrebbe fatta pagare a quel cretino di Malfoy!
 
All’ora di pranzo l’umore di Giulia ancora non era migliorato, Arianna se n’era accorta e la guardava di sottecchi aspettando l’esplosione.
L’amica arrivò al tavolo sbattendo la borsa di pelle nera sulla panca.
- Se lo prendo lo stritolo in mille pezzetti…
- Ma di chi stai parlando? Ho paura per lui!
- Il tuo caro Scorpius mi ha fatto avere dei compiti in più!!! - sibilò.
- Mamma mia come esageri!
L’amica la fulminò con lo sguardo:- Lo difendi solo perché è sexy!
- Effettivamente…
Ma in quel momento il diavolo dagli occhi di ghiaccio si avvicinò a loro.
- Come stanno le più splendide serpi di tutto il castello?- disse sorridente, ammiccando verso Arianna.
- Dicci qualcosa che non sappiamo Malfoy!- disse con superiorità.
- Scorpius, sparisci dalla mia vista!
- Perché? Mica è colpa mia se in Trasfigurazione sei una capra!
Il tavolo dei Serpeverde piombò nel silenzio, tutti i ragazzi del primo si erano accovacciati talmente tanto che sembravano parte del mobilio.
- Cosa hai detto?- ringhiò la ragazza.
- Oltre che capra, sei anche sorda?- disse con un ghigno così sexy da far tremare le gambe di Arianna.
Giulia si alzò sbattendo i palmi delle mani sul tavolo:- Tu,infimo imbecille, demente, misera nullità, emerito idiota, deficiente, stupido, insulsa serpe dei miei stivali...Dimenticati quelle fottutissime lezioni di Quidditch!-e detto questo se ne andò dalla sala come una vera attrice drammatica.
Scorpius si mise a sedere nella panca opposta a quella di Arianna e subito catturò il suo sguardo con quei occhi argentei che la trafissero come una lama.
- Scusala, ha la teatralità nelle vene!
- Lo so, ma non resisto quando la vedo così, adoro farla arrabbiare, soprattutto perché ce la faccio quasi sempre!- disse  senza distogliere lo sguardo dal suo, mentre  addentava provocatorio una mela rossa come la lussuria che emanava da ogni parte del suo corpo.
Un brivido pervase la schiena di Arianna, ma la ragazza si impose di non saltargli al collo e di non far trapelare le sue sensazioni.
- Dato che è evidente che Giulia oggi non si allenerà con me, ti va di farmi compagnia?- chiese malizioso sporgendosi verso di lei.
- Va bene!- rispose con un sorriso che fece impazzire il giovane Malfoy.
- Allora, alle 4.30 al campo di Quidditch. Mi raccomando sii puntuale.- disse allontanandosi dalla sala.
 
Contemporaneamente la serpe furiosa stava prendendo a calci ogni cosa che trovava sotto tiro continuando a lanciare epiteti poco gentili al caro amico.
Nel pieno della sua ira sentii qualcosa picchiettare alla sua finestra. Voltandosi vide un piccolo gufo color cioccolata che teneva in bocca una busta.
Prendendola vide il mittente e subito un raggio di luce trafisse il suo plumbeo umore.
 
Ciao Grifoncina,
mi manchi tanto!! Mi mancano i tuoi baci, le tue carezze, le tue mani fra i capelli e il tuo sguardo che allevia ogni mia preoccupazione!
Lo sai che la prossima settimana ci sarà una giornata per gli ex-alunni? Non vedo l’ora di vedere come ti sta bene la sciarpa rosso-oro.
Ti bacio
                                                Tuo sincero Ted

 
 
“ Bene, ora si che sono depressa!” pensò buttandosi di peso sul letto, ma quel gufetto la scrutava aspettando una lettera di risposta.
“ Ed ora che gli scrivo? Caro, Ted, ti ho mentito per tutto questo tempo.
Non hai baciato una dolce e coraggiosa Grifondoro, ma una vile e bastarda Serpeverde. Che situazione del cazzo!”
Invece prese con riluttanza una pergamena e con quel briciolo di amor proprio,  che le era rimasto, scrisse:
 
Ted,
 Non sai quanto vorrei essere circondata dal tuo abbraccio che mi fa dimenticare ogni cosa, essere baciata come solo tu sai fare e perdermi nei tuoi meravigliosi occhi.
Non vedo l’ora che tu sia qui!
Un bacio
                                                           Tua Giulia

 
La  ragazza diede la risposta al gufo che le sfregò la piccola testolina piumata sul dorso della mano. Bensì che risollevarle l’umore, il romanticissimo biglietto del ragazzo l’aveva fatta sprofondare ancora di più nella tristezza.
Si sentiva stanca, confusa, sporca e disperata, così decise che l’unica cosa da fare era farsi un bel bagno caldo pieno di schiuma accompagnato da un intero vassoio di biscotti e un po’ di musica drammatica.
 
 
 
Campo da Quidditch, 4.25
 
 Arianna era talmente impaziente che era arrivata all’appuntamento in anticipo di cinque minuti. Non faceva altro che andare avanti e indietro per il campo, continuando a torturarsi le mani.
Era molto nervosa, Scorpius le piaceva più di quanto avrebbe dovuto, molto di più del suo ex-ragazzo, e non era saggio infatuarsi di un ragazzo del genere. Era sempre piuttosto freddo e scostante, solitamente imprevedibile, un playboy da strapazzo. Insomma, il solito Serpeverde, uno stronzo patentato. Ma quell’aria misteriosa che lo circondava la intrigava così tanto che non poteva fare a meno di essere attratta da lui, come una falena viene attirata dal fuoco.
Bello, in tutto il suo verde splendore, Scorpius fece il suo ingresso nel campo da Quidditch con una Firebolt nuova di zecca, regalo del padre, in spalla.
Arianna ammirò la sua longilinea e muscolosa figura avvicinarsi, con la sua camminata strafottente e sicura sembrava un dio sceso in terra, venuto per graziare i poveri mortali con la sua eterea bellezza.
- Malfoy, e poi dicevi a me di essere puntuale. Una Ricordella, no?- disse la ragazza sbeffeggiandolo.
- Scusi, my lady, come posso farmi perdonare?- chiese il ragazzo malizioso, prendendola per i fianchi e attirandola a sé.
- Credi che sia così semplice farmi cadere tra le tue braccia, Malfoy?- disse lei, cercando di liberarsi, con scarsi risultati, lui era di gran lunga più forte.
- Ma non ho intenzione di fartici cadere, io ti voglio imprigionare-
-  Quali crimini avrei commesso per meritarmi una pena così severa?
- Di essere così dannatamente sexy, attiri troppi sguardi quando vai in giro per i miei gusti!
- Mica sono la tua ragazza!- disse lei seccata, ma un po’ lusingata.
Il suo sguardo si fece più duro – Solo perché, se te lo chiedessi, tu mi diresti di no-
- Malfoy che non corre rischi! Dove sono finita?-
- Non fare l’acida. Non mi dai nessun segnale da decifrare, non mi chiami nemmeno per nome.
- Giulia non ti chiama mai per nome, eppure è la tua migliore amica- ribatté seccata.
- Ma non voglio Giulia tra le mie braccia…
- Scusa, Scorpius- si arrese Arianna.
La ragazza si avvicinò al suo volto e gli lasciò un piccolo bacio a fior di labbra, quasi timidamente. Lui sorrise vittorioso e soddisfatto, il ghigno preferito di Arianna. La prese per i capelli e la coinvolse in un bacio più appassionato.
- Ora sei mia-
- No, Scorpius, sei tu che sei mio!
Questa volta fu lei a prenderlo per i capelli, trascinandolo in un turbine di sensazioni.
 
Giulia e Arianna, sala comune Serpeverde.
 
 
Arianna entrò in sala comune, ma si bloccò scioccata quando vide la sua amica sbattere continuamente la testa contro il camino di marmo borbottando – Cretina, cretina, cretina, cretina…
Nessuno osava avvicinarsi, probabilmente erano terrorizzati da quello strano comportamento. Anche Arianna non era poi così sicura di volersi accostare per veder cos’aveva. Ma, dato che lei era la sua migliore amica, era un suo dovere starle vicino quando ne aveva bisogno, anche se questo voleva dire minare la sua salute mentale e fisica.
Andò verso il camino lentamente e con cautela, come si fa con gli animali feroci.
- Giulia, tutto bene?- chiese incerta.
- Tutto bene? TUTTO BENE? Niente va bene, anzi, va tutto di merda. E voi cos’avete da guardare, SPARITE!- urlò isterica.
In un attimo la sala divenne più deserta del Sahara.
- Che cosa è successo?-
- Ted verrà ad Hogwarts- disse lapidaria.
- Ah, capisco-
- Leggi questo- Giulia porse ad Arianna il biglietto che le aveva inviato il ragazzo.
- Oh, Cristo Santo, credo di avere un attacco di diabete- fece l’amica fingendo di svenire sul divano.
- Così non mi aiuti- ribatté esasperata.
- Scusa, hai ragione, è che io sono così felice- disse Arianna sognante.
- Ripeto: così non mi sei di aiuto- rinfacciarle la sua contentezza effettivamente non era il modo migliore per tirarle su il morale.
- Scusa, scusa, però lui è così bello-
Giulia le lanciò un cuscino che però finì contro un vaso di cristallo lì vicino, che cadde a terra rompendosi in mille pezzi.
- Ecco, ci mancava solo questa!- esclamò la ragazza al limite della sopportazione.
- Su, non è successo niente.Reparo – sussurrò Arianna.
- Ma perché Ted viene ad Hogwarts?- aggiunse.
- Giornata degli ex- alunni- rispose l’altra.
- Che?-
- La scuola ha organizzato un galà in ricordo della vittoria contro Voldemort e dei caduti in battaglia-
- Ah, o Mio Dio, cosa mi metto?-
- Non è questo il punto!-
- Sì, ma è importante l’abito-
Giulia le lanciò un occhiataccia che fece scendere il gelo tra di loro.
- Ripeto: Non. Mi. Sei. Di. Aiuto-
- Tanto prima o poi l’avrebbe scoperto comunque, quindi appena arriva o ti smaterializzi ad Honolulu o lo affronti e glielo dici.
- Opterei per la prima opzione. Chissà che tempo fa laggiù?-
- Allora escludi la prima alternativa. Tu quando arriverà gli andrai incontro e gli racconterai tutta la verità e nient’altro che la verità. Sono stata abbastanza chiara?- disse Arianna dura e concisa.
- Si, signora- fece Giulia sconsolata.
- Su, su, andrà tutto bene- Arianna abbracciò stretta la sua amica.
- Ti voglio bene- disse Giulia.
- Anche io, tesoro- rispose l’altra.
 
Quella notte le due amiche decisero di dormire entrambe nel letto di Arianna. Ma nessuna riusciva prendere sonno, immersa nei propri pensieri.
Giulia rifletteva sul pasticcio in cui si era ficcata, alla reazione che avrebbe potuto avere Ted, alla sua delusione, ed ad un suo potenziale rifiuto. All’ultima alternativa non voleva nemmeno pensare.
Arianna invece stava rivivendo tutti gli attimi passati con Scorpius, alle litigate passate e ai due baci che si erano scambiati, così coinvolgenti ed emozionanti che al solo ricordo le gambe le diventavano come due budini. Poi rifletté sul fatto che probabilmente al galà ci sarebbe stato anche Draco Malfoy, suo padre, lei non lo aveva mai visto, ma tante erano le voci che giravano sul suo conto e sulla loro somiglianza.
Ad interrompere i loro monologhi interiori fu una civetta nera che picchiettava alla sua finestra.
- Non è di Ted, lui ha un gufetto marrone.- disse flebilmente Giulia.
Allora Arianna scese dal letto  ed aprì le imposte. Il piccolo messaggero le diede una lettera a lei indirizzata. Quando vide il mittente ebbe un tuffo al cuore.
- È di Scorpius- disse lei, sussurrando emozionata.
- Forza aprila- fece Giulia curiosa.
Arianna si mise a sedere sul letto, a fianco della sua amica così che anche lei potesse leggere facilmente.
 
Salve, my lady,
 
tra pochi giorni ci sarà il ballo organizzato dalla scuola. Mi concedereste l’onore di potervi accompagnare?
Baci ( non molto casti),
                                                      Scorpius Malfoy.


Le ragazze si guardarono negli occhi e si sorrisero, anche se quello di Giulia non arrivò fino agli occhi.
- Che cosa gli scrivo?- chiese Arianna ansiosa.
- E che ne so io!- esclamò l’altra.
Arianna si allungò, prese una pergamena dal cassetto. Rispose con un grande, enorme, gigantesco “ sì”.




ANGOLO DELL'AUTRICE:

Scusate tanto per il ritardo, ma in quest'ultimo periodo sono stata molto impegnata e non ho trovato il tempo di aggiornare.
Spero che il capitol vi piaccia. Inoltre che ne dite di lasciare una piccola recensione? Grazie mille. Baci.

Arianna.

 

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