Quel chiaro raggio di luna.

di Sirio J Dawson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bocchan, credo di amarla! ***
Capitolo 2: *** Verità nascoste nel profondo. ***
Capitolo 3: *** Una giornata di sole. ***
Capitolo 4: *** Perchè un pregiudizio deve compromettere il nostro amore? ***



Capitolo 1
*** Bocchan, credo di amarla! ***


   Le stelle brillavano nel cielo freddo di quella notte invernale.
Un vento gelido attraversò la finestra, facendo ondeggiare le tende.
Sebastian coprì le spalle del piccolo Ciel, che emise un piccolo lamento.

- Bocchan, qualcosa non va?
Disse il maggiordomo con voce dolce.
- No, nulla, è che quando mi hai toccato avevi le mai gelide.
- Mi scusi signorino, la prossima volta sarò più accorto nel coprirlo.
Il piccolo lord si sistemò le coperte e si appoggiò sul petto del demone.

 

Sebastian  contemplò la luna.

Possibile che si era invaghito del suo padrone?
Cercò di trovare una risposta a quei perché che gli frullavano per la testa.Lui era un demone, non doveva provare sentimenti per nessuno, invece quel ragazzino era riuscito a farlo impazzire, impazzire d’’amore.

Quando gli sfiorava quelle sue graziose guance che amava prendere a morsi si sentiva strano, quasi umano.
Il sole stava sorgendo.
Il maggiordomo alzò le lenzuola, badando di non svegliare il suo lord, si rivestì, lo baciò sulla guancia e uscì, fissando quel volto angelico di cui si era innamorato.

 

 
* Angolo dell’autrice*
Questo è il primo capitolo della mia prima storia.
Come avete visto,è molto corto,ma vi prego di perdonarmi ^^
Accetto tutte le recensioni,buone e cattive che siano.
Spero vi piaccia, un bacio.
Sirio **
 

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Capitolo 2
*** Verità nascoste nel profondo. ***


 Ciel  aprì gli occhi, si guardò intorno.
Sebastian non c’era,se ne era già andato.
Si sentiva ancora quel demone addosso.
Eppure lui sapeva di essere un ragazzino vuoto,senza sentimenti, incapace di amare.
Invece eccolo li,sotto le coperte, con quel profumo demoniaco che gli si era plasmato sulla pelle.
Guardandosi allo specchio, notò che sul suo collo ‘erano dei segni. Morsi.
Come avrebbe fatto a coprire quei lividi?
Sua madre lo avrebbe scoperto di certo, e se fosse stato così, sarebbe stata la fine per la sua storia tra lui e Sebasu-Chan.
Il piccolo lord si morse un labbro.
- Bocchan lo sa che è tenerissimo quando si morde le labbra?
Ciel si girò di scatto. Vide il suo inserviente con il carrellino della colazione.
- Sebastian, non ti hanno insegnato che prima di entrare si bussa??
- Mi scusi, my lord. Se mi permette un dolce appunto, lei è molto carino anche quando si arrabbia.
Ciel era in uno stato psicologico pietoso. Non sapeva proprio come comportarsi.
Il maggiordomo si avvicinò al  piccolo Phantomhive stingendogli i fianchi.
I baci del demone erano così dolci, quasi come se li avesse progettati.
Si sentì quasi cedere, quando Sebastian lo guardò diritto negli occhi.
Non aveva un’aria serena, era teso.
Ciel lo guardava interrogativo.
- Bocchan, credo che i suoi genitori abbiano scoperto la nostra relazione.
- COSA!?
Disse il piccolo lord che non si riusciva a capacitare di come i suoi genitori avessero potuto scoprire la loro storia d’amore.
Infondo solo pochi giorni prima Sebasu-Chan aveva avuto il coraggio di dichiararsi.
- Non lo so padroncino,mi è ancora tutto ignoto. Io sono di nascosto qui in camera sua. Sua madre e suo padre mi hanno proibito di venirla a svegliare.
 
* Angolo dell’ autrice *
 
Questo secondo capitolo è decisamente più lungo^^
Spero vi piaccia, esprimetevi con tutta la dovuta sincerità!
Domani spero di poter scrivere il terzo capitolo.
Un bacio:
Sirio **

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Capitolo 3
*** Una giornata di sole. ***


 Ciel uscì dal grande portone di Villa Phantomhive.
Si trovò davanti un immenso giardino.
Lui non aveva passioni, non gli piaceva curarsi di nulla, né provava amore verso qualcuno.
Si rese conto però che non era perfettamente così. Già, non era per niente come aveva pensato.
Adesso provava dei sentimenti veramente forti verso un essere umano, per la prima volta.
Forse Sebastian non era neanche un essere umano, era un demone. Lo sapeva, lo aveva capito ormai da tempo, da quando avevano stretto quel patto si era legato molto a lui.
Eppure solo quando lo aveva guardato bene negli occhi lo aveva visto in modo diverso.
Credeva che anche il suo maggiordomo fosse vuoto proprio come lui, per questo lo aveva scelto tra i tanti che i genitori gli avevano proposto. Si era sbagliato anche questa volta.
Faceva troppi errori uno appresso ad un’altro e non capiva il perché.
Sebastian gli dava un senso, un senso alla sua inutile e vuota vita.
Lui lo completava lo faceva stare bene, anche quando era nei momenti più difficili c’era sempre lui.
Quel maggiordomo demoniaco che si era immesso nella sua vita senza un perché, dicendo solo:
- Ai suoi ordini, my lord.
Ecco quando pronunciava queste cinque parole lo faceva sentire potente, come lui amava essere.
 
Ma a chi voleva far ridere?
Era un bambinetto di dodici anni, con un’educazione severa come è giusto che sia per un nobile come lui.
I servitori facevano quello che lui gli ordinava di fare, senza obbiettare.
Sebastian no.
Era un’eccezione alla regola.
Si, faceva quello che lui gli ordinava ma sempre mettendo i puntini sulle “ i “
Non era pignolo, voleva svolgere al meglio le commissioni che lui gli  ordinava.
Ciel la definiva perfezione.
Lui amava quella parola.
Un nobile è perfetto, proprio come lui lo era.
                                               
***    ***   ***
 
Sebastian rifece il letto al suo Lord.
Sapeva perfettamente che il piccolo Phantomhive amava che tutto fosse in ordine e ben sistemato.
Guardò fuori dalla grande finestra.
Lo vide camminare per il grande giardino.
Lo amava come i fiori amano una giornata di sole.
Quel nobile lo aveva fatto innamorare, gli piaceva tutto di lui.
Quando gli ordinava di fare qualcosa, cercava sempre di farlo al meglio, perché sapeva che se avrebbe svolto a pieno il suo compito avrebbe conquistato sempre di più il cuore del suo Bocchan.
 
Lo chiamano, è Mei.
- Sebastian, il signor Phantomhive ti vuole nel suo studio vicino alla biblioteca.
- D’accordo Mei, vado subito.
Mei chiuse la porta, il maggiordomo la riaprì e si avviò verso la biblioteca.
 
* Angolo dell’autrice *
Eccomi con il terzo capitolo!
L’ho diviso in due parti, giusto per farvi capire meglio.
Spero che i vostri dubbi siano stati sfatati.
Mi auguro che vi sia piaciuto, al prossimo chappo!!
Sirio**

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Capitolo 4
*** Perchè un pregiudizio deve compromettere il nostro amore? ***


 Sebastian raggiunse la biblioteca, era certo che il signor Phantomhive voleva parlare della relazione amorosa tra lui e suo figlio.
Bussò con decisione, aspettando una risposta, che non tardò ad arrivare.
Il maggiordomo entrò nella grande sala, davanti a lui, rivolto verso la finestra, il padre di Ciel.
Un odore di fumo investì il demone che tossì lievemente.
 
- Eccomi signore, ho saputo che volevate parlarmi.
Disse con tono sicuro l’inserviente.
- Sebastian ti ho chiamato per parlare della presunta relazione tra te e mio figlio. Tu sai che io non condivido queste cose…
- Quali cose mio signore?
- Senti Sebastian a me no importa se tu hai tendenze omosessuali, ma non ti permetto di coinvolgere mio figlio. Lui è già promesso sposo ad una nobile, lo sai vero?
- Sì, ne sono consapevole ma…
- Ma un diavolo! Io voglio un figlio normale!
- Mi scusi ma non la capisco, cosa c’è di “anormale”?
- E me lo chiedi? Non è per niente logico che ad un uomo piaccia un altro uomo non trovi?!
- Bhè, può capitare che non condividendo la scelta fatta dai propri genitori si possa cadere in queste cose poco normali, a sua definizione.
- Basta Sebastian, stai diventando un insolente! Esci fuori di qui, e lasciami pensare alla giusta cura per mio figlio.
- Pensi quello che vuole, tanto l’amore batte tutti i fronti, se lo ficchi in quella mente bacata.
Disse il maggiordomo sbattendo la porta della biblioteca.
 
*** *** *** *** ***
 
Sebastian meditò a lungo sulle parole del conte, pensò come avrebbe potuto dirlo al suo amato Bocchan. Si alzò, e andò con passo deciso verso la camera del lord.
 
- Signorino è permesso?
- Si, entra pure.
 
Il piccolo Ciel non era al corrente della discussione tra il suo maggiordomo e il padre.
Però riuscì a cogliere negli occhi del demone una tristezza che non aveva mai visto prima.
 
- My lord le devo parlare urgentemente.
- Dimmi tutto.
- I miei sospetti erano fondati, suo padre ci ha scoperti,.
- Sebastian non starai dicendo sul serio…
- Bocchan, mi dispiace ma credo che lascerò Villa Phantomhive.
 
Al suono di quelle parole gli occhi di Ciel si velarono di lacrime, che scesero sulle sue candide guance.
Ci fu silenzio, un silenzio interrotto dai suoi soli singhiozzi.
- Perché, perché un pregiudizio deve compromettere il nostro amore? Spiegamelo lo voglio sapere! Non mi importa che cosa dice mio padre. Io ti amo Sebastian, sei la cosa più bella che io abbia mai incontrato sul mio cammino.
Strillò con tutta la forza che aveva in petto, non voleva darla vinta a quell’egoista, ma non c’erano via di scampo.
- Bocchan;-disse infine il maggiordomo,- io mi ritiro nei miei appartamenti.
- Ma Sebas…
- Niente ma signorino- disse il demone mettendogli un dito sulla bocca,- quello che dico non si discute, mi lasci libero di amarla come meglio credo. In questo caso credo sia meglio che lei mi elimini dalla sua vita.
Gli asciugò una lacrima, e lo baciò, per l’ultima volta.
Uno di quei  baci che ti rimangono dentro, anche quando i pregiudizi dividono due anime inseparabili come quella del piccolo Ciel e del suo Sebasu-Chan.
 
 

* Angolo dell’ autrice *
 
Eccomi con il quarto ed ultimo capitolo!
Lo so, non vi ho avvertito, avrei dovuto dirvelo ma:
ECCO L’EFFETTO SORPRESA :3
Scusatemi ancora, spero vi piaccia, e scusate per il finale!
Un bacio: Sirio**

 

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