Thoughts - titolo provvisorio

di Lia_the_Blue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** thoughts ***
Capitolo 2: *** incontro ***
Capitolo 3: *** Gourry? - Per ora ci sono altri problemi ***
Capitolo 4: *** Perdente ***
Capitolo 5: *** Respiro sospeso ***
Capitolo 6: *** L'essenza del mio vivere ***



Capitolo 1
*** thoughts ***


"A che cosa pensav a oggi...???" 

mi chiesi mentre mi accingevo a varcare la soglia per il mio bagno serale 

 

Fortunatamente la locanda dove avevamo trovato riparo dalla tempesta, era molto accogliente e con tutti i servizi che adoro trovare pagando un buon prezzo....Non mi lamentai molto, sopratutto vedendo la stanza pulita e spaziosa. Perfino la cameriera era gentile e disponibile e pagai senza problemi il prezzo richiesto. Gourry invece era inquieto. Era preoccupato, ma perchè??? 

 

Mi immersi nell'acqua tiepida e profumata fino alle ginocchia, per poi scivolare dolcemente fino alle spalle appoggiandomi al bordo con la testa. Il dolce tepore dell'acqua, gli odori che emanava essendo per il locandiere 'benefica'...fatto stà, che mi ritrovai a rilassarmi tantissimo. Ma la mia testa però, decise di continuare a 'ingranare'.... 

 

Osservai intorno, statue di donne seminude ornavano gli angoli della stanza, rimasi lì a scrutare ogni 'curva', ogni perfezione in quelle creature d marmo e purtroppo, più esteticamente guardabili di me..... 

Mi chiesi perchè gli uomini prestassero attenzione più a 'certe' cose che alla ragazza in sè, alla sua completezza e anche, a quel qualcosa di speciale che la rende unica....mi chiesi se sarebbe mai esistito qualcuno in grado di apprezzare in me il carattere, la bellezza....l'anima e il corpo....tutto insieme.... 

 

Ero così brutta come tutti dicevano??? 

 

Mi specchiai nell'acqua e mi vidi. Grandi occhi luminosi, nasino all'insù, pelle di pesca, capelli morbidi e luminosi, copro piccolo ma ben proporzionato..... 

 

Cosa cèra di sbagliato in me??? Possibile che un paio di misure di seno potessero rendermi più bella?? 

 

Sospirai tristemente, abbandonai il capo al bordo della vasca definitivamente e sbuffai varie volte come a far uscire da me l'oppressione che mi tormentava. Nessuno con il mio viaggio con Naga, aveva mai fatto commenti lusinghieri su di me, nè tantomeno con Gourry al mio fianco... 

 

Gourry.... 

 

Lui mi vedeva come una bambina, che senso aveva pensare a lui??? Mi vezzeggiava con delicatezza come se potesse farmi male con le carezze, mi sussurrava le poche cose gentili che quelle labbra potessero dirmi, con tale finezza...come se con la voce potesse tagliarmi per la 'crudezza delle parole'....mi scrutava in sott'occhio con tale cautela come s e fossi tanto fragile da non 'reggere' un dolce sguardo.... 

 

Ma cos'ero fatta di vetro???? O per lui ero e sarò sempre una cosa preziosa da controllare e non toccare??? Sapevo che lui aveva un fratello e che era morto tempo prima, per questo probabilmente mi vedeva come la sorellina minore che non aveva mai avuto, riversando in me quell'affetto che non aveva ricevuto e che avrebbe voluto dare. Ma che gli era stato negato. 

 

Però, nonostante questo, mi chiedevo perchè più di una ragazzina piccola, non mi vedesse per quello che ero. Una ragazza carina e grande abbastanza per 'certe cose'....non avevo mai parlato con lui, ma vedevo il modo in cui mi trattava, considerava, vedeva.....io speravo sempre nel mio cuore che il suo fosse un atteggiamento protettivo, che alla fine il suo essere 'alla stregua di un tutore' non fosse puro senso di affezione per una bambina dagli occhi grandi..... 

 

IO? NOn saprei....mi sentivo agitata al sol pensare a lui....mi chiedevo cosa foss e lui per me veramente....ma non per mia 'volontà' di sapere cosa provavo per lui....semplicemente per un discorso fattomi da Ameria tempo prima 

 

"LIna....scusa se te lo chiedo ma...non mi riesce a capire una cosa....Come possono due persone essere complementari in tutto, avere un'armonia perfetta insieme, far parte di un legame inscindibile....viaggiare, stare insieme ogni giorno e ogni minuto, fare tutto insieme....e no n essere niente allo stesso tempo???" 

 

nella mia testa, balenava sempre una parola...'alchimia'....ma meno 'colpo di fulmine' perchè non ci credo....ma....ricordando il giorno che i miei occhi si posarono su di lui....visione di meravigliosa meraviglia... 

 

Dovetti spiegarlo ad Ameria, dovetti dirle cosa pensavo, infondo volente o nolente era l'unica fra le ragazze che conoscevo, con cui potevo parlare senza remore o problemi....anche lei 'aveva quello'....nella testa e nel cuore 

 

 

"l'alchimia, Ameria.... tra due persone .................. è quella forte attrazione che si prova reciprocamente..come una specie di calamita e loro sono i poli........passione allo stato puro..un'intesa perfetta che si puo' avere anche senza i sentimenti.........il colpo di fulmine.. ecco.. non saprei..credo sia legato all'aspetto esteriore, a ciò che di lui/lei si rimane colpiti sul momento e che ti trasporta in qualcosa di speciale..." 

 

E Ameria rimase colpita da queste mie parole, uscite per caso..... 

 

Ma quelle parole nascondevano anche qualcosa che io non condividevo affatto, le parole di Naga in uno dei nostri litigi su un argomento....gli uomini. Diceva 

 

"Non è l'amore il collante più forte tra due persone, ma il sesso" e un' "alchimia del desiderio" quella che nasce fra due persone e mai potrà esistere un sentimento capace da unire senza contemplare anche il corpo......." 

 

Non condividevo assolutamente questa sua visione delle relazioni. E purtroppo, più vlte aveva cercato di spingermi a 'fare esperienze' con uomini appena conosciuti con cui lei si 'intratteneva' mentre io dormivo in camera, vedendo il suo giaciglio vuoto e chiedendomi cosa la spengesse a fare ciò..... 

 

QUando vidi che con lei non avrei concluso nulla su ciò che mi ero prefissata partendo, imparare e vivere come una maga vera, le lasciai una lettera e andai via. Semplicemente. A volte mi mancano i suoi modi di fare, le zuffe solite ma ormai era acqua passata.... 

 

Certe volte invece, mi ero chiesta perchè Gourry non cercava di vivere la sua vita da 'maschio' come dovrebbe essere. Rimaneva sempre insieme a me ogni giorno, ogni istante al mio fianco. Certe notti mi erochiesta con il cuore in gola se dall'altra parte del muro lui fosse a letto o da qualche altra parte. E con chi..... 

 

E poi....Sylphill...lei sapeva, aveva capito....altrimenti non avrebbe detto prima di andare Seiroon 

 

"Lina....Una bugia corrode l'alchimia tra due persone, le cui anime sono legate dai più nobili dei sentimenti: l'amore e l'amicizia..........." 

 

 

Due persone.................... un’alchimia di perfezione...............apparenza, verità o pura dipendenza? La questione non è come si manifesta ma sta nel come mantengo la situazione.............. 

 

Si, ecco la verità....come io affronto la cosa..... 

 

Notai che la pelle stava diventando raggrinzita e decisi di alzarmi. Mi ascigai nel caldo accappatoio e andai verso la camera. Passando davanti la rampa delle scale notai qualcosa a me familiare, ma non mi soffermai molto e proseguii...poi una voce...quella voce.... 

 

Mi voltai di scatto e mi appiattii contro il muro, allungando il collo per vedere. Notai GOurry, di spalle, mentre discuteva con una bella ragazza castana. Sembrava che si conoscessero e lei aveva un atteggiamento parecchio amichevole con lui. Deglutii e li osservai,quei due, mi sentivo una spiona ma non riuscivo a staccare gli occhi di dosso dalla sua schiena e dal viso di quella giovane davvero carina. Strinsi non so quanto il tessuto dell'accappatoio e tastai la ruvida parete dietro di me, sentendo sotto i polpastrelli la pittura stesa male, percependo ogni grezza pennellata. E mi accorsi che....il mio respiro iniziava a mancare ma aumentavano i battiti del mio cuore... 

 

Li vidi parlottare per poco, poi lei fece segno di seguirla e li vidi salire le scale. Mi voltai, cercai un luogo dove nascondermi per sfuggire ai loro sguardi che entro pochi secondo si sarebbero posati su di me. Trovato un riposto per scope e mi infilai, tenendo la porta leggermente accostata per guardare, vedendoli passare pochi minuti dopo. E li sentii parlare 

 

"Oh Gourry...che bello rivederti dopo tanto tempo...." 

 

"Si, anche io ne sono contento....vedo che stai bene...." 

 

"Dopo che te ne sei andato di fretta, richiamato con il tuo gruppo....ci sono rimasta male.....però ora che ti ho rivisto sono contenta sai???" 

 

"Mi spiace per quella volta ma eravamo stati richiamati e anche io avrei voluto rimanere di più.....lavori sempre come guaritrice???" 

 

"Si, faccio parte di una associazione che viaggia di posto in posto per incarichi temporanei.....buona paga e nuovi posti da visitare....." 

 

"Insomma, fai la mercenaria..." 

 

"AHAHAHAHA... si GOurry....è vero...alla fine sono proprio come te....." 

 

"Johana...tu non sei come me...per fortuna....continua a fare quello che senti....aiutare gli altri...." 

 

"Grazie Gourry....vieni, la mia camera è la 12...." 

 

"Non avete un luogo dove stare tutti??? Hai detto che sei sola qui...." 

 

"Si, l'altra locanda dove sono alloggiati era piena e.....e tu? Viaggi da solo??" 

 

"NO, sono insieme a Lina..viaggiamo da tempo insieme ..." 

 

"E' la tua ragazza??? E' della tua età??" 

 

"NO...lei...no! Lina è solo una compagna di viaggio, tutto qui. Ed è più piccola, infatti la chiamo la bambina dagli occhi grandi....ma si arrabbia se lo sente..." 

ridendo 

 

"Davvero?? COme mai hai scelto di viaggiare con una bambina???" 

 

"AHAHAH no...LEi ha ormai diciotto anni, non è bambina. QUando l'ho incontrata ne aveva quindici, la chiamo così da quel giorno......sono la sua guardia del corpo" 

 

"Ora ho capito....quindi proteggi quella ragazza....sei un vero cavaliere...come sempre Gourry...." 

 

Con un tono di voce vellutato 

 

Li vidi arrivare a una porta in fondo al corridoio e lei inserì la chiave 

 

"Sono contenta che hai cambiato vita sai?? Ero preoccupata per te...." 

 

"Anche io sono contento di aver cambiato vita....anche se con Lina non è che sia così tranquilla....credimi, se vuoi fare un'esperienza 'unica' allora chiama Lina...ti trascinerà quasi all'inferno...." 

 

"Davvero?? Sembri conoscerla bene.....vieni???" 

invitandolo a entrare 

 

"Si vedi.....lei è....." 

 

MA entrarono nella camera e io non riuscì a sentire nulla. Tornai lentamente nel corridoio a fissare la porta numero 12, chiedendomi chi lei fosse.....alla fine, decisi che non aveva senso restare là a contemplare una porta vuota mentre lui era occupato..... 

 

QUando mi misi il pigiama e mi buttai sul letto, mille vocine dentro la testa urlavano, rimbombavano e dicevano tutte varie cose ma legate a un filo comune....GOurry.... 

 

CHiusi gli occhi mi aggrovigliai le lenzuola addosso, cercando di nascondermi da tutto, persa nei pensieri prima di addormentarmi definitivamente... 

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Capitolo 2
*** incontro ***


Questa è la parte sviluppata fino ad ora. La fic è complea...diciamo forse tirando le somme 1/6 e ne ho ancora...qualcuna inziiata (in realtà sono molte ma perferisco mettere i capitoli iniziali perchè se non li metto qui li lascio nel forum o su Fb e me ne dimentico...). Questo è un argomento che mi sono sempre chiesta, il passato di Gourry....penso che anche voi vi siate/i fatti due domande....quindi, ricordando Gourry e il suo amico Leon mi sono chiesta che fosse accaduto se avessero incontrato una ragazza che era, come Sylphil, una parte di quewl passato che l ospadaccino preferisce lasciare el buio della sua mente...In questi due giorni ho messo varie fic, controllate s ele avete lette e fatemi sapere anche per quelle^^

Fatemi sapere che ne pensate....


********************************************

Aprii gli occhi quando i raggi del sole irradiarono attraverso le tendine e lambivano il mio viso. Rimasi apatica pochi minuti, non sentivo GOurry bussare al solito alla porta per la nostra gara della colazione, mi alzai di ocrsa e aprii la porta sbirciando fuori. Nessuno. Mi cambiai e mi fissai allo specchio.... 

 

"Ed è più piccola, infatti la chiamo la bambina dagli occhi grandi....ma si arrabbia se lo sente..." 

 

Davvero per tutti ero una bambina??? Davvero mostravo esteriormente tenerezza per il mio aspetto giovane, molto più giovane della mia età??? 

 

Il mio pensiero fu quello fino a quando, senza accorgermene, mi ero incamminata verso la sala dei banchetti per la colazione. Mi ritrovai con tanta gente a mangiare allegramente ai tavoli, tutti in compagnia e sorridenti. Ma Gourry, non cèra....Mi accomodai così a un tavolo e ordinai per me una valanga di roba, volevo sfogarmi con l'unica maniera che conoscevo che mi dava soddisfazione facile... 

 

MAngiai, divorai tutto scacciando dalla mente la bellezza di quella ragazza che dimostrava sui venti anni, capelli castani ricci, occhi castano chiaro e bocca rossa naturale. Ovviamente non poteva mancare un corpo molto bello che si notava anche con l'abito che portava. Il sogno di uomo, pensai. 

 

Mentre trincavo avidamente dalla bottiglia,fregandomene delle buone maniere in quella situazione, sentii qualcosa dire 

 

"Capelli castano-rossicci, occhi grandi e castani, piccola ma carina, dai modi di fare 'tutti suoi'....sembreresti tu...." 

 

Mi voltai, con la bottiglia in mano e il vino ancora in bocca dopo l'ultimo sorso. Sopratutto perchè mi si era chiusa la gola, vedendo LEI. 

 

"Ciao....secondo la descrizione tu devi essere Lina esatto??" 

sorridendo affabilmente 

 

GLOM....!!!! 

 

"posso sedermi????" 

domandò posando una mano sulla spalliera della sedia 

 

Feci segno di si e me la ritrovai davanti. Era molto bella, lo dovevo ammettere, aveva un sorriso che attirava molto, dolce ma anche un pizzico sensuale. E in quell'stante...ricordai di quando il mio compagno di viaggio disse 

 

"sarebbe già qualcosa s e facesse in modo di apparire un pò più attraente...." 

 

Gli avrei torto le budella quella volta, io non sono attraente??? però....vedendo lei.....forse aveva ragione..... 

per una volta, mi sentivo ‘inadeguata’ come ragazza….. 

 

 

 

"Tu sei...?" 

domandai facendo finta di ignorare il suo nome 

 

"J-J....." 

 

Come?? NON era Johana?? 

 

"In verità il nome completo è Johana ma in pochi mi chiamano con il nome completo...." 

 

Ah ecco... 

 

 

"MI conosci??" 

domandai sfacciata 

 

"Si e no....abbiamo un amico in comune...." 

 

Amico???? Lo chiama così??? 

 

"E chi sarebbe????" 

usando quest a volta un bicchiere per bere il vino 

 

"GOurrry....." 

 

"Ah..lo conosci??" 

 

"Si, mi ha parlato di te, mi ha detto che viaggiate insieme da moltissimo tempo....da come lo conosco io, è la prima volta che si ritrova come compagna di 'lavoro' una ragazza...." 

 

"Bè....io non sono una ragazza normale...." 

mettendo in chiaro le cose 

 

Tuttavia, dicendo tutto d'un fiato ciò.....mi ritrovai a chiedermi se fosse una cosa saggia parlare di questo con lei, che no la conoscevo. E oltretutto mi presi della stupida per un motivo......facendole capire questo, le mettevo davanti la conferma delle parole di Gourry....che tutto ero tranne che una ragazza 'come lei'.... 

 

"Me lo aveva già detto...mi ha riferito che sei un tipino particolare...." 

ridacchiando 

 

Iniziai a trovarmi pensieri che mi frullavano in testa. Mi domandai se quando erano stati 'insieme', lui le avesse raccontato qualcosa della 'bambina dagli occhi grandi'.....iniziando a ritrovarmi nervosa, tanto da tenere in mano il tovagliolo che stropicciavo convulsamente 

 

"Davvero?? E che ti ha detto???" 

 

"Bè, che tu sei in grado di spingere le persone verso mete 'assurde'....ehehe....e che ti stima molto...." 

 

Altre persone sarebbe rimaste orgogliose di una confidenza come quella....ma non io, che mi rese delusa. Stima....non mi confortava su una cosa ma significava che mi trattava e considerava alla pari come compagna di viaggio. Un pò meno come altro....e mi maledissi mentalmente per aver sempre avuto la boccaccia aperta. 

 

"Come sono contenta, lui mi stima??? Credevo mi considerasse una minaccia umana...." 

 

"CHI...tu??? Veramente no, non lo ha fatto anzi....ti ha descritta come una ragazzina fin troppo vivace e autonoma....dice che gli ricordavo io..." 

 

"Tu? COme mai..." 

cercando di non apparire per come mi sentivo...pronta a uccidere qualcuno 

 

"IO sono una guaritrice che lavora per una associazione....ormai si osno sviluppate queste associazioni o dette anche corporazioni....ogni mago, spadaccino, avventuriero....possono farvi parte e lavorare con loro, pagano all'associazione un tot per tenere il proprio nome nei loro registri e poter quindi rimanere a disposizione per incarichi. Tramite loro, è possibile fare esperienza e sperare di essere ammessi a lavorare per nobili e...." 

 

"Aspetta....mi stai dicendo che tu paghi un'organizzazione per lavorare...sperando che 'qualcuno' ti prenda per un lavoro fisso???" 

 

"Bè...immagino cosa stai per dirmi, GOurry...mi ha spiegato tu come la pensi su certe cose e credmi, i tempi sono duri tanto che in molti posti poter trovare lavoro è una cosa difficile....in un certo senso spero di poter sfruttare questa organizzazione per i miei scopi.....tutto qui...." 

 

"Capisco....io invece sono una mercenaria quando ho bisogno di soldi e di base sono una maga avventuriera che viaggia per migliorarsi e scoprire incantesimi nuovi....." 

 

"Si lo so, mi ha detto anche questo...." 

 

"Cè qualcosa che lui no nti ha detto????" 

sbottai nervosa 

 

"Si...effettivamente si....sai, gli ho chiesto come mai viaggiava con un ragazza da anni, essendo lui abituato a tutt'altro tipo di 'compagnia'...sai cosa intendo, camerate, esercito, mercenari....ma non mi ha saputo dire nulla....." 

con un tono malizioso e divertito allo stesso tempo 

 

Non trovai simpatico il suo modo di fare, non riuscivo a capire perchè.... 

 

"Semplice, voleva vivere diversamente......ha incontrato me.....ha visot che poteva vivere avventure diverse dal solito....ha preso una decisione...." 

 

Lei sorrise velatamente, sembrava divertita e mi domandai cosa vi fosse di così divertente, avevo qualcosa in faccia??? 

 

"QUalcosa non va???" 

domandai alla fine 

 

"Oh nulla...semplicemente mi domando come mai uno come lui sia così interessato a proteggere una come te....tu sei il terrore di ciò che vive...vero???" 

 

A quelle parole murai espressione, fissandola malamente. Che voleva dire il fatto di 'proteggere una come te'??? Va bene che la mia fama non sia....bè, insomma....però non l'ho digerito il suo commento.... 

 

"In che senso...." 

 

"Vedi, ho sentito dire che sei terribilmente egocentrica, tirchia, isterica....GOurry dice che sotto sotto invece sei diversa e che è solo una maschera....a vederti n o n sembri femminile, non hai maniere da ragazza...ti atteggi a tutto tranne che..." 

 

"Ehi, cosa sei venuta a fare??? A prendermi in giro??? Sappi che non mi interessa sentire i tuoi pareri...io sono così e basta. " 

 

"Suvvia, ti sei offesa? Sai, mi da fastidio una cosa e sono qui a parlarti per questo...anni fa, avevo chiesto a Gourry di viaggiare con me ma lui rifiutò perchè credeva che quella vita, non gli ispirava....e invece anni dopo, lo vedo insieme a una ragazzina insignificante.....a viaggiare per la penisola....da soli....e sembra più felice di prima....ma a come ho capito tu te la tiri parecchio....." 

 

"EH????" 

 

Non riuscivo a dire una parola, la ascoltavo e la fissavo negli occhi e vedevo che per lei ero...cosa, una minaccia?? Qualcosa che aveva preso il posto?? 

 

"Ti spiego.....io e GOurry si può dire....che siamo 'cresciuti' insieme....ero la guaritrice dell'esercito dove Gourry prestava servizio e fino a quando non decise di cambiare vita, eravamo entrambi come mercenari....persi i contatti con lui fino ad ora e poi lo vedo, per strada e riesco a parlare con lui......mi racconta le sue avventure in questi anni e della ragazzina che lo affianca che sembra interessata a tutto tranne...a quel pezzo di maschio che le sta davanti...posso dirti che sei strana???? 

 

LA guardai sconvolta, diceva strana a me??? Come si permetteva?? 

 

"Cosa?? NOn permetterti a dire certe cose...se consoci le voce su di me, non scherzerei con la terribile Inverse..." 

risi, facendole capire che sapevo usare ben altro oltre le parole 

 

"Ho detto la verità, così mettiamo in chiaro le cose....vista la situazione, non posso permettere che...lui resti a fare la muffa dietro a una frigida mocciosa senza tette.....visto che a te lui serve solo come compagnia senza alcun...che....mi permetto di spingerlo a fare una scelta....e credimi, ho temi molti convincenti..........." 

 

"Cioè???" 

dissi biascicando iniziando a sudare freddo, la parte della ' frigida mocciosa senza tette' mi fece accendere come la miccia della dinamite, pronta a esplodere e cercai di mantenere la calma per capire la situazione 

 

"Mia cara....pensaci. Secondo te, una ragazza come me....come potrebbe spingere uno come lui a 'scegliere' la vita per lui più idonea.....???gioia, pensaci, fammi sapere la tua decisione....o te ne vai da sola senza tnte storie e gli lasci la vita che merita con una donna vera...o preparati a scervellarti per trovare qualche scusa idonea affinche resti con te...e credo, non ci sia molto da scegliere con te...." 

disse ridendo mentre io stringevo le posate nervosamente sentendo le mani doloranti 

 

"Io non mi abbasso queste cose...sono una maga di tutto rispetto......" 

 

"Oh LIna...GOurry è troppo un bravo ragazzo per dire o fare determinate cose...non hai mai pensato...che qualcosa non quadrava?? Insomma, tu sei una ragazza....insomma quasi.......comunque, lui un ragazzo di un certo livello....non ti sembra strano che in questi anni non abbia mai detto o fatto qualcosa per provarci con te??? NO...a come ho capito mai...quindi, carina, tu non sei...completamente....una che faccia impazzire i maschi, ammettilo. Lui non ti fila, tu fai la preziosa....non serve a niente stare a viaggiare insieme....non credi??? " 

agitando le mani per enfatizzare il discorso 

 

Accidenti, diceva cose sensate e vere, in un certo senso. In verità lui certe battute o atteggiamenti un pò...equivochi...li aveva fatti e a volte si azzardava ma niente di che, li aveva come dire...espressi....ma io non volevo vedere....non volevo capire....e ora? COn Sylphill avevo tirato fuori la spada di luce. Come potevo comportarmi con questa ragazza??? 

 

"Credo che tu abbia preso un abbaglio...io e lui siamo solo amici, per questo non è accaduto nulla tra noi....chiedigli pure cosa vuole fare....se sceglierà te capirò e andrò via da sola....." 

 

Ma sono stupida?? COme potevo darle Gourry su un piatto d'argento??? 

 

"Io non gli dirò nulla, semplicemente userò le mie carte per convincerlo...." 

 

In quel momento la vidi fissare oltre le mie spalle, cambiò espressione e sorrise amichevolmente. Mi voltai anche io e Gourry si avvicinò a noi due, con un'aria tutt'altro che felice. PAreva spaventato di qualcosa, ci fissava mentre si avvicinava lentamente con uno sguardo confuso.

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Capitolo 3
*** Gourry? - Per ora ci sono altri problemi ***


thouts

Ecco la continuazione, purtroppo per studio e altro ho poco tempo e quindi per evitare di perdere l'ispiraizone o non postare mai il capitolo, posto questa parte già finita. funny84, spero che finora la fic sia stata itneressante, era un'idea vecchia che sto elaborando adesso dopo tanto tempo, quindi spero che piano piano, i capitoli siano interessanti. NOn so quanti capitoli prenderà la storia, però preveo almeno la metà del 'Nodo di Pasqua' se non mi dilungherò (conoscendomi). In questa fic, Lina e GOurry non sono come rapporto oltre il volume 15 dei romanzi, come le due fic per ora in corso (I miss you every time I am alone' e quella per sperimentare un nuovo rating, <>Red and blue .... or pink too?), ma torno alla caratterizzazione normale. Mi farebbe piacere sapere come trovate tutti ogni capitolo, se cè qualche parte che non vi piace o simili, per me migliorare la storia e la scorrevolezza della lettura. Ciao^^ 

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Avanzava lentamente con la sua aria possente e fiera, con la spada che accompagnava il suo passo, con il viso serio e quasi duro che però trasudava agitazione. Pareva spaventato, mentre con gli occhi saettava su me e lei nervosamente, giungendo infine al nostro tavolo. Diede una fugace occhiata a me e poi si voltò verso J.J. e con tono fermo disse

"Vedo che vi siete incontrate......."
con quella a me sembrò non una accusa ma il modo di quasi pugnalarla con gli occhi parve tale

"Suvvia Gourry, l'ho incontrata per caso mentre cercavo un tavolo per la colazione.....non abbiamo neanche avuto il tempo di parlare.....unisciti a noi....."

La squadrai interdetta, non avevamo parlato?? E fino ad ora cosa mi aveva detto???

"CApisco....Johana, non dovresti andare al Palazzo Dardi per l'associazione?"

Lei allentò il sorriso sorpresa, poi si alzò, annuendo. GLi passò vicino e gli carezzò una guancia regalandogli un bacio nell'altra, per poi salutarlo e andarsene, io feci finta di mangiare alcuni biscotti di pasta frolla senza aver visto. Scrutai un Gourry freddo sedersi  comodamente, portandosi il tovagliolo sulle ginocchia, cosa che no faceva mai da quando viaggiavamo insieme, lo fece l'ultima volta le prime settimane del nostro incontro, poi si lasciò andare a mangiare con meno formalismo. Prese due bicchieri, uno lo riempì d'acqua dalla brocca e l'altro con del succo di frutta. Poi si alzò,  prese un piatto pulito e iniziò a riempirlo di brioches, pane imburrato e biscotti dal tavolo del buffet.  Tornò, posò nuovamente  sulle ginocchia il tovagliolo e con la forchetta dei dolci spiluccò dalla ciotola di ceramica sul tavolo della frutta a pezzi con la panna, accompagnandoli con i biscotti. Rimasi con la tazza del latte a mezz'aria a fissarlo in quei modi di fare non suoi, mi domandai cosa stesse facendo. Bevve un sorso di caffè dalla tazza, adocchiando uno dei cornetti come se niente fosse, mentre io mi chiedevo che stesse accadendo tutta in una volta per vederlo comportarsi da perfetto estraneo. Presi allora  la ciotola della frutta, la portai alle labbra e buttai letteralmente tutto il contenuto in bocca mentre alcuni rivoli del succo scendevano dal mento al collo. E dovette capirlo perchè quando arretrò la forchettina,  finalmente con i suoi occhi su di me, la posò e rimase a fissarmi mentre passavo la mano guantata sulla bocca per asciugare le parti sporche. MI chiesi, se avesse realmente capito o se il suo sguardo accigliato era dettato da altro, addentò come faceva sempre un croissant pucciandolo nella tazza del caffè e io mi rilassai. NOn disse nulla ma continuò con mia sorpresa a mangiare un'altra brioche ma strappandone piccoli pezzi con le dita e portandoseli alla bocca, sempre con l'aria di uno che si era svegliato con la luna storta e io iniziai a innervosirmi. Quando ebbe finito, chiamò la cameriera e le disse di mettere il conto della colazione da parte per saldarlo con le stanze, poi ordinò del cibo da portare via e lo attese, accettando un'altra tazza di caffè. Io, dal mio canto, non feci altro che seguire ogni suo movimento fingendo di mangiare o bere una spremuta, l'unica volta che mi rivolse una parola fu alla fine, quando ricevette il fagotto con il cibo e disse, guardandomi negli occhi per la seconda volta

"Andrò a cercare un fabbro per sistemare il meccanismo della spada di luce, poi andrò ad allenarmi. Potrei tornare solo per cena....."
dandomi le spalle

"Cosa ha la spada???"
dissi quasi urlando per fermarlo in un certo senso

Si voltò il necessario per fissarmi malamente, rispondere un 'solito controllo' e andar via sbattendo la porta della locanda. Rimasta a fissare la porta, non mi accorsi della cameriera che mi domandava se potesse sparecchiare, mi alzai e andai in camera a prendere il mantello e gli spallacci. Quando finì la rampa di scale, voltai lo sguardo alla camera numero 12 e mi tornarono in mente le parole della ragazza. COnosceva Gourry? DAl dialogo della sera precedente mi sembrò di si,  che loro due  fossero ben oltre la semplice conoscenza e mi domandai quando....mi disse che non lo vedeva da alcuni anni.....poteva essere accaduto prima di lasciare la sua famiglia?  Rimuginai parecchio mentre mi apprestavo ad entrare in camera mia, non avendo programmi. Credevo che io e lui avremmo fatto acquisti, poi avremmo visitato .....lasciai perdere e pensando a qualcosa da fare, decisi di cercarmi un incarico da svolgere, anche da sola. Andai dal locandiere e domandai se vi era un luogo dove trovare annunci di lavori per mercenari, mi indicò una bacheca nella piazza grande, tre isolati a destra della locanda e andai a vedere. Una grande bacheca in legno troneggiava al posto della solita fontana che si è solito vedere in paesini o piccole città, riportava le offerte di lavoro divise a lungo termine o piccoli incarichi e a chi fossero rivolti. Ve ne erano due molto interessanti, uno riguardava un ricco terriero che voleva fermati dei ladri di bestiame e dei vandali perchè rovinavano i suoi affari. NOn l o trovai interessante dopo la lettura, insomma, dovevo correre dietro laduncoli di vacche e pecore? Naahhh!! L'altro, consisteva in una ricca paga al mercenario che avrebbe protetto la traversata di due giorni, a cavallo e su un traghetto, del Conte Casinò Royal e della moglie, malata, che erano tuttora ospiti della 'Casa della guarigione', una specie di ospedale privato chic dove ci poteva ricevere le cure migliori della città a non modico prezzo. L'offerta non sembrava male, ma mi chiesi il motivo della ricerca, infondo, quell'uomo era nobile, no? Vidi passare il panettiere con il carretto a mano che, porta a porta, vendeva forme di pane che dal profumo pareva fragrante e saporito. Gli domandai dove potessi trovare quell'ospedale ma lui....

"Compra qualcosa dal mio carretto e te l o dirò..."

"Come???"

"Compra qualcosa....e avrai l'informazione....."

"Mi spiace, ma ho già fatto colazione e non mi interessa....."
andandomene

"No aspetta, oggi per sbaglio il mio garzone ha preparato più pane del previsto e devo venderlo prima che diventi freddo e duro. Sei una mercenaria vero? Potrebbe servirti del pane no??"

"A me non interessa cosa accade al suo pane, io devo andare a questo ospedale per un incarico, se non me lo dice, farò da sola....."
voltandomi di nuovo

"Se mi compri del pane, ti farò avere uno sconto dal negozio di mia moglie, vende frutta e verdura e alla fine ti coverebbe no???"

"Come? Scusi, lei per vedere il pane obbliga sua moglie a farmi uno sconto?"

"Sempre meglio guadagnare qualcosa in meno che perdere due cose....ogni giorno mia moglie non vende tutta la merce e un terzo della frutta deperisce giorno dopo giorno...tu compri da me del pane, vai da moglie e scontato, compri qualcosa per il tuo viaggio......due piccioni con una fava...."

Accidenti! Quell'uomo ci sapeva fare, sapeva mercanteggiare al meglio per vendere e non perdere....Era raro vedere una mente fina negli affari che ti facesse dire 'complimenti'....fu così convincente e bravo nella trattativa, che decisi di comprare da lui. Scelsi due forme di pane bianco, due panini e un 'cerchio di pane', che trovavo divertente come forma e potevi farcirlo al centro, avendo un bordo alto abbastanza da mettervi marmellate o altro. Stava bene  sia con il salato che il dolce e anche da solo era una squisitezza! La moglie del panettiere aveva il banchetto un isolato più avanti, che trovai senza fatica. lei era molto 'in carne' e aveva le guance rosse e la bocca rossa e carnosa  che rendeva il viso quasi truccato come a teatro....cercai di no n ridere alla cosa e le dissi dell'accordo fatto con il marito. lei accettò senza problemi e mi consigliò dei fichi, della confettura di fichi fatta da lei per evitare appunto che i frutti si rovinassero prima di divenire immangiabili e un cesto di ciliegie e fragole. Mi domandai, mentre  lei preparava tutto, dove mettere tutta quella roba, lei prontamente mi diede una grossa borsa di tessuto da portare in spalla, come regalo per entrambi gli acquisti...mi domandai se fosse giornata....se andavo in una gioielleria mi regalavano qualcosa???

Alla fine, dopo varie indicazioni chieste ad alcuni vecchietti seduti davanti un bar, trovai il posto. Ed era proprio come me lo ero immaginata, un edificio alto due piani, elegante e ricercato, dove l'insegna dominava tutta la facciata. Davanti, trovai due signori vestiti di verde e chiesi dove potessi trovare il Conte. Loro due si qualificarono come custodi notturni che dovevano tornare a casa e che per informazioni dovevo chiedere alla reception. Così, entrai dentro e vidi una infermiera dietro un vetro intenta a compilare probabilmente dei questionari. Quando bussai sul vetro, lei alzò lievemente la testa, mi fissò come per dire 'questa che vuole' e spostò una parte del vetro per ascoltare. QUando domandai del COnte, lei disse un 'aspetti' annoiato e si voltò alla sua destra

"Charol.....Oh Charol.....questa tipa qui vuole sapere se qui cè un Conte...."

"Bianca, trovi l'informazione nell'elenco dei pazienti, alla tua sinistra sul muro....."
da un lato della stanza che non riuscivo a vedere

"Se.....è qui, vero....accidenti Charol da quanto era che no n veniva gente a chiedere dei pazienti???"

"AH non lo so....dopo l'invasione delle pulci e dei ratti a causa della dispensa del ristorante a destra e del negozio di animali a sinistra, pazienti non s e ne vedevano....."

"Oh Carol....spero che la direzione non se la prenda s e ne parliamo....."
mentre guardava l'elenco che arrivava a metà pagina, segno che quello che dicevano era vero

A sentire quei discorsi, mi venne un leggero attacco di prurito sulle braccia. Che razza di ospedale era quello???

"Allora...deve andare alla stanza 12....."

"la .... 12????"

"Si, 12....cos'hai carina problemi d'orecchi???"

Prima che potessi lasciarmi prendere dalla voglia di regalare un bel pugno a quella espressione schifata che mi fissava, contai fino a 10 e pensai solo...'il 12....che iella....' e andai verso le scale, arrivando al primo piano. Scorrendo le varie porte per cercare il numero giusto, notai una porta socchiusa e qualcuno parlare. Quando alzai gli occhi sul numero della porta, vidi che era proprio la stanza 12 e sbirciai dentro. VIdi un letto disfatto e poi un'ombra. Bussai e una ragazza vestita da infermiera venne ad aprirmi , facendomi entrare,  mostrandomi una stanza piccola, con letto e un comodino. NOn sembrava affatto chic ne altro, sembrava uno di quegli ospedali da città dove se trovi una camera anche piccola dove stare sola è un miracolo. Un'altra donna, ben vestita, mi salutò cordialmente e chiese la mia identità

"Io sono Lina Inverse, maga avventuriera......ho letto che cercate mercenari per un viaggio e sono venuta nel caso il posto è ancora disponibile...."

"Lina...Inverse??? Quella Lina Inverse...???"

'Ecco', pensai. Mai una volta che dicano 'La grande Lina Inverse, che piacere....'

"Si sono proprio Io, ma solo se vi state riferendo alle mie imprese leggendarie....se intendete invece le storie assolutamente false che girano su di me e sui modi di chiamarmi...."

"Allora son o tutti falsi...."

"Ovvio, io sono una maga di un certo livello.......mi si teme per le mie capacità, non per altro...."
sbottai

"Ne sono felice....io sono incaricata dal Conte di attendere eventuali mercenari per il viaggio. Purtroppo, come può notare, questo ospedale non è idoneo a curare pazienti, il conte credeva fosse un'ottima struttura e invece ha affrontato giorni di viaggio inutile. La contessa è malata e bisogna raggiungere i possedimenti dei Signori lentamente, se per lei vanno bene 500 monete d'argento, il posto è vostro...."

"Esattamente qualè il tragitto? Inoltre io viaggio con un altro mercenario, uno spadaccino, a voi va bene?"

                                                                                                                                                          
"NOn sapevo viaggiasse con altre persone.....se lui ci accompagnerà sarà più sicuro, daremo anche a lui 500 pezzi d'argento....partiremo domani....."

"Scusi...ma s e lui è un conte, non dovrebbe avere una scorta personale? perchè cercate mercenari?"

"perchè alla tenuta hanno lasciato averi e figli e hanno dovuto fare una scelta....inoltre viaggiando con guardie avrebbero dato nell'occhio, mentre con due mercenari nessuno potrebbe insospettirsi...."

Era logico, per evitare di essere attaccati....mi chiesi da quanto tempo attendessero dei mercenari, ma evitai di fare domande per il momento, chiesi solamente dove dovessimo recarci io e GOurry per partire e lei mi disse

"Vada prima dal Conte, si trova all'hotel Molho, può trovarlo lì...."

Così, mi recai dal Conte per avere altre informazioni, l'addetto dell'hotel non era molto cordiale e dovetti usare tutta la mia estrema gentilezza per farmi ricevere. Il conte, un tipo smunto e depresso, mi disse che dovevo soltanto accompagnare la carrozza, anonima, con la moglie fino alla loro tenuta nell'altro regno. Tempo di viaggio, due giorni, tre se dovessimo trovare difficoltà con la moglie per la sua condizione di salute. Quando stavo per andar via, sentì qualcuno tossire nell'altra stanza della suite che avevano preso e mi disse che la moglie senza medici sarebbe peggiorata e che senza scorta, avevano dovuto attendere parecchio tempo per partire e lei stava male. Vista la situazione della donna, visto l'anonimato con cui avremmo viaggiato e la paga, pensai che sarebbe stata una buona idea e accettai senza remore.

"Allora, Miss Lina, domani fatevi trovare qui davanti. HO affittato una carrozza senz aisnegne o simili, sistemat ain modo che mia moglie stia distesa se necessario. Alle nove, mi raccomando."

Nel momento in cui stavo andando via, il COnte mi fermò

"Miss Lina, sa se alla reception cè qualcuno? NOn hanno ancora portato la colazione e mia moglie deve prendere la medicina. Se non mangia qualcosa prima, secondo il medico, sarebbe debilitata....."

"Mi spiace, ho visto solo l'uomo che mi ha condotto qui.....non avete scorte?"

"NO, ci hanno sempre portato del cibo negli orari predisposti per i pasti, ma sembra che abbiano problemi essendo l'hotel pieno e..."

"Aspetti..:"

Mi venne in mente che avevo una borsa piena di cibo, di sicuro fino a sera avrei sbocconcellato qualcosa per passare il tempo, pensai che infondo potevo invogliare il Conte a essere generoso...

"Senta, io ho pane, frutta e e marmellata. Se per lei va bene sono freschi, appena comprati. Erano le mie scorte fin o a domani, però se lei potesse permettermi di prendere una locanda qui in città per riposarmi...."

"Certo....l'hotel come ho detto è pieno ma tenga..." porgendomi una borsa uscita dal taschino dell'abito "dovrebbero bastarle come extra per riposarsi fino a domani, dovendo scortarci per due giorni, si rifocilli e faccia una dormita. Abbiamo bisogno di tornar e a casa per far curare la Contessa, se viene anche il suo compagno di viaggio sono più tranquillo...."

"Non si preoccupi, andrà tutto bene, vedrà...la borsa dove la lascio???"

"Ah....abbiamo pagato due infermiere, una per la notte e una per il giorno da un'associazione di guaritori, ma la magia con una malattia non è molto efficace dicono...così ho comunque chiesto a personale qualificato di badare a lei...." poi si voltò verso la camera attigua "Signorina potrebbe venire qui...per favore???"

Controllai la borsa e poi alzai lo sguardo per darlo all'infermiera, o almeno, era quello che pensai. Sia io che lei restammo a fissarci con il fiato bloccato nel momento in cui ci trovammo faccia a faccia.

Johana!

"Miss Lina, questa è la ragazza che accudirà mia moglie in questo viaggio, ci sarà anche un'altra ma farà il turno di notte. Spero che vi troviate bene, vado a dare la bella notizia a mia moglie..."

Il Conte ci lasciò da sole e lei prese la borsa fissandomi negli occhi adesso sorridente, anzi, stava ghignando.

"Lina...avremo due o tre giorni di viaggio....non mi aspettavo certo di farlo con te, ma....avremo modo....di parlare noi due...."

"Non ho proprio nulla da dirti Johana...."

"AH.,...primo,. TU puoi chiamarmi J.J...........Solo GOurry può chiamarmi Johana......secondo, il nostro discorso non era terminato ma....vedo che avremo occasione per capire chi lui sceglirà...fra una donna vera e una mocciosa zitella....."

con movenze agraziate e direi, da perfetta.....come potevo descivere una che si sente la più figa del mondo, si comporta come se fosse la bellazza in persona e ti comporta da vipera??


Il COnte la chiamò e lei fece una smorfia divertita, come a dire 'vado a fare il mio lavoro' e mi diede le spalle, facendomi venire voglia quasi di correrle dietro e strangolarla. Andai via da quel'hotel, volevo tornare indietro e rifiutare ma avevamo bisogno di soldi, era un lavoro senza rischi o problemi  e saremmo andati nella direzione a noi più congeniale per viaggiare poi da soli verso altre avventure. Ma cèra lei....

Fissai il sole in cielo, ormai dovevano essere passate le undici e decisi di cercare GOurry per parlargli del lavoro, e anche di quella specie di guaritrice dei miei stivali. Ricordai cosa aveva detto,  decisi di provare dall'armaiolo. COnoscendolo, faceva controllare la spada ogni centimetro, fessura e meccanismo  di aggancio della lama, al posto della lama di luce e non si muoveva mai dal negozio per controllare che tutto fosse perfetto.
Corsi verso la bottega dove sperai di trovarlo, con l'idea in testa di volergli chiedere qualcosa su Johana...anzi, J.J.




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Capitolo 4
*** Perdente ***


thouts 4 Andai alla ricerca dell'armaiolo, che trovai dopo un quarto d'ora di vagare, lavorava in una specie di rimessa senza insegne ma era il migliore della città a detta delle persone a cui chiesi informazioni. Quando arrivai, l'uomo era messo fuori con un banchetto che lavorava una spada, battendo la lama ancora grezza e incandescente con il martello. Era parecchio rude e mi disse semplicemente che la spada e l'armatura erano in perfette condizioni e che il lavoro di controllo aveva richiesto poco tempo e se ne era andato da un pò. Aveva detto che si sarebbe allenato e chiesi all'uomo dove potesse essere andato e mi disse...

"Signorina....sono un armiere non l'ufficio informazioni....devo finire dei lavori per un signore che domani parte, quindi vattene...."

"Un signore che domani parte?? Alle 9?"

"Si....è con la moglie e delle infermiere.....sto lavorando a una spada per lui e alcune protezioni per le ruote che, essendo di legno, dovranno proteggerle durante il viaggio...."

"Se parla del COnte....io lavoro per lui..."

"Davvero? Non lo sapevo....allora, visto che sei con lui e mi ha pagato molto bene, ti farò il favore di scoprire dovè andato...." posando tutto e urlando versola casa affianco "Rylcoooooo.....oh Rylcoooooo...."

sbucò un ragazzotto ossuto, alto alto poco meno di Gourry e slavato. Mi spaventai, sembrava un fantasma, sperai che non fosse il cocchiere del giorno successivo....

"E quanto ci vuole, vieni qui....questa ragazza vuole sapere dovè andato lo spadaccino che questa mattina ha chiesto un controllo completo...."

"E.........."
disse rimanendo con la faccia da ebete a guardarmi fisso e dissi

"Se non sai dove è andato, posso...."

"No.....no.....mi ha chiesto......dove potesse trovare.......un posto.......dove.........allenarsi........"
mentre aspettavo ogni cinque minuti il pezzo di frase successivo

"E dove sarebbe???"

".....è.............si, lo ricordo..........allora............è.........vedi.........la strada............lì avanti......???......ecco.........falla tutta............fino.........a.......un...........albero.........."

"SI, ok, poi????"
cercando di incitarlo, mentre l'armaiolo sbuffava esausto e ne se andava

"SI....ci arrivo........all'albero..........vai a............destra............poi........gira a ............sinistra.......al pozzo...........e esci dalla............strada...........arrivi...dopo poco.........a....una....radura....ampia........e sei..........lì.............."

Sia ringraziata Lon!

"grazie......grazie...."
dissi di corsa fuggendo

Cercai di ricordarmi le (assurde) spiegazioni del ragazzo e mi ritrovai al pozzo. Vi ero quasi, sospirai e continuai sempre dritto finchè non sentì qualcuno imprecare. Mi voltai da tutte le parti ma sapevo di essere sola, ma quella voce arrivò nuovamente alle mie orecchie. Avanzai per trovarmi finalmente alla meta, e lui era lì. Lo vidi intento a litigare con un tronco di un albero non troppo grande, pareva giovane e la sua corteccia veniva martoriata dalla lama fino a spolparlo della parte denera del legno. Da quando in qua si allenava con un albero? A vederlo, nascosta fra gli alberi, sembrava scaricare una qualche tensione su quei fendenti. NOn solo. Indossava solo i pantaloni, il pezzo di sopra era abbandonato su un cumulo di rocce vicino a lui, affianco il fodero della spada. Decisi di fargli uno scherzo e mi nascosi dietro un albero biforcuto piuttosto grosso, dove mi sistemai aquattandomi. Controllai che fosse ancora di spalle e lo trovai a detergersi il sudore, riposandosi. INiziai così lo scherzo....

"G...O......U......R.........R......Y........"
cercando farlo tra un lamento e un sussurro

L'effetto mi fece ridere di gusto ma cercai di rimanere nascosta tappandomi la bocca. GOurry impugnò la spada nervosamente e iniziò a controllare attorno, evitai il più possibile di farmi vedere e provai di nuovo a fare quella specie di lamento soffocato. Quando non r iuscì più a resistere, feci un balzo e inziiai a scanzonarlo con un "Che spadaccino sei? NOn dovresti saltare in aria per uno spavento così....credevo che ormai tu vi fossi abituato...:"

Fui stupita nel vedere che lo sguardo duro e rancoroso era rimasto impresso sul suo volto e  mi fissava con un carico di rimprovero. La mia reazione? Ovviamente non potevo on dire cosa pensavo

"Gourry, si può sapere cos' hai?  E' tutta la mattina che sei...."

"TOrna in albergo...."

Si voltò dandomi le spalle e tornò ad allenarsi, anzi, sfogarsi. Iniziai a preoccuparmi davvero, certe volte aveva manifestato duramente qualche suo disappunto, ma erano occasioni ocsì rare che quasi adesso ne ero turbata. Mi avvicinai a lui, mi fermai squadrandolo e poi gli mollai un calcio negli stinchi così forte da farlo caracollare al suolo per il dolore

"Vediamo se adesso devi darmi ancora ordini!!"
sbottai contrariata e tornandomene in albergo lo lasciai là, senza sentire nè una replica ne altro

Feci la strada del ritorno falcando come se i miei piedi stessero pestando tanti GOurrini e tante J.J., pensavo di avere una strada piena di micro teste di medusa e micro odiose oche e forse...a chi mi fissava, dovevo smebrare io l'oca, per come mi muovevo. Ormai pomeriggio inoltrato, mi ritrovai a un tavolo a divorare dolci a tutta forza, ero nervosa e voelvo addentrare tutto ciò che poteva allentare i miei nervi, anche se urlava aiuto, poco importava. Non sono cannicabile ma al primo fiato di chiunque avrei uscito i denti...Sospirai ripetutamete ogni volta che vedevo un mercenario passare, chiedendomi fosse capitato a lui, proprio lui che era l'uomo più sereno che conoscessi. O almeno, che fosse all'esterno, visto che conoscevo perfettamnete la sua condizione familiare e cosa aveva dovuto subire fino al nostro incontro. Eppure, non lo conoscevo così a quel modo, quella rabbia che pareva dire 'non vi avvicinate'...

Vidi la cameriera portare un altro vassoio di paste, tutte con la panna e le fragoline piccole sopra, che solo a vederle mi sarei catapultata sopra neanche il tempo di posarlo. Volevo mangiare il mondo intero, avevo finalmente capito perchè la gente quando è depressa si rifugia sulla prima cosa che la renda appagata in quei momenti, che dia sollievo a quella frustrazione che ti assale...non ero ne depressa e ne frustrata, semplicemente per evitare di dar fuoco alla locanda e dover dormire sulla nuda terra, optai per un metodo indolore per la mia schiena ma tremendo per il mio portafogli!

Misi tutto davanti e portai avidamente un bombolone gigante con un quattro dita di panna alla bocca, ma una voce sgradevole lo fece diventare una cosa disgustosa. J.J...... la vidi venirmi incontro e sventolarmi davanti un pezzo di carta, arraffandolo le diedi un broncio come risposta. Il foglio era una lettera non troppo lunga, dove il nobile mi avvisava delle disposizioni finali per l'indomani...

A Lina Inverse

La presente le verrà consegnata dalla cara Johana, per comunicarle che domani mattina alle 9:00, deve farsi trovare con il suo compagno davanti l'hotel. La carrozza sarà consegnata per quell'orario e per i cavalli, bisogna andarli a prendere appositamente dal maniscalco che custodisce anche la carrozza. Pertanto, vada a prendere i cavalli
e faccia portare la carrozza qui davanti. Il cocchiere purtroppo, non sappiamo se sarà più disponibile e per questo motivo, potreste anche dovervi mettere voi a cassetta e condurre il gruppo. per il momento, questo è tutto. Per i viveri, ho già provveduto anche per voi, così come per coperte e altre necessità per il viaggio. Mi raccomando puntualità.


"Pure questo...pensavo di dovermi presentare soltanto e fare il mio lavoro..." sbottai contrariata mentre lei si sedeva di fronte a me, cosa che mi portò a fissarla malamente ricevendo invece un sorriso compiaciuto.

"Lina...Lina...domani inizierà la nostra avventura e sono curiosa di vedere quanto tu sia brava nel tuo lavoro..."

"Io osno una persona seria Johana..."

"J.J.....J.J...."

"Se...J.J....cosa vuoi dirmi veramente...."

"Vuoi che vada subito al sodo?? E perchè no...Allora, Lina...Gourry non è più l'uomo che ho conosciuto io...se vogliamo dire in termini spicci, si è rammollito...a causa tua...quindi, non solo voglio evitare che la tua influenza lo rovini ma voglio, durante il viaggio, dirgli cosa ho in serbo per lui per tornare quello di prima..."

"Non riesco a capire...io lo avrei rammollito???"

"Un uomo che cammina sempre al fianco di una ragazzina, che è costretto a fare tutto quello che vuole lei, che vive sotto l'acqua e il vento quando non avete soldi per una locanda o lo trascini per le idiozie che la tua testolina..."

"J.J...io non influenzo e ne spingo nessuno a fare le cose...lui ha deciso di viaggiare con me...il resto è venuto da se..."

"QUale resto Lina...quello che solo nella sua testa e forse neanche nella tua?? COme può un uomo stare al fianco di una donna e non fare altro che vederla correre qua e là eccitata per quell'incantesimo o quell'oggetto raro..."

"Vedo che con te lui ha parlato parecchio...e che cosa ha detto...???"

"Nulla...tanto con te sarebbe fiato sprecato...ad ogni modo, vedi di prepararti per il viaggio e sopratutto...per quando Gourry verrà via con me...e se or permetti, mi concedo un dolce premio per le mie fatiche..." prendendo da un vassoio accanto a lei una pasta con granelli di zucchero colorato.

"Oh...J.J....serviti pure...anzi aspetta, te ne offro uno io...di vassoio...." prendendo quello affianco e lanciandolo addosso a lei, che fu presa in pieno nel capelli, ormai pieni di panna.

J.J. rimase sbalordita dall'atto che la ragazzina aveva osato contro di lei, prese un paio di cornetti di panna e zucchero e li lanciò verso di me, iniziando una gara di ‘palle di paste' che durò parecchio, visto il vasto assortimento di dolci che io mi ero fatta portare al tavolo. Tutti i clienti scapparono, le cameriere cercarono di evitare i proiettili dolci  e noi due continuammo per un pò a prenderci a parole tra un lancio e l'altro, dicendoci di tutto e di più. Tutto terminò solo quando  udì la porta sbattere tremendamente, Gourry era entrato in quel frangente e vide noi due ricoperte in maniera assurda da zucchero a velo, panna, decorazioni varie e pezzi di paste. Il suo sguardo si fece più duro e andò verso le scale, mentre Johana si alzò e corse da lui, seguendolo, urlando il suo nome e chiedendogli scusa per l'incidente.

Io, rimasi inginocchiata a terra come una ebete, con pezzi di dolci in mano che stavo per lanciare e mi resi conto, che io non lo avrebbe mai seguito così, chiedendogli scusa. Un'altra prova che non ero una ragazza come le altre e che, come mi diceva sempre mia sorella Luna, non sarei stata capace di trovare qualcuno che mi volesse bene davvero, che mi avrebbe accettata per quella che ero, semplicemente. Gourry pareva distante, troppo, chiuso in un mutismo strano e io, guardando Johana, vedevo una me stessa che non conoscevo. Quella me stessa che per la prima volta fissava oltre lo specchio, che guardava oltre gli abiiti da maga e la sicurezza che era solo un muro. Nel profondo, ero insicura e mai avrei abbassato la testa a qualcuno, anche se gli volevo bene.

Cercai di tirarmi su ma afferrai con sè la tovaglia della tavola, e altri vassoi finirono a terra, sporcandomi maggiormente. Mi alzai alla fine con la faccia di una che aveva appena visto qualcosa di brutto e raggiunsi le scale, sperando che Gourry fosse solo o.....con lei.

Colante panna e crema per strada, mi fermai davanti la sua porta, sentivo due voci non definite ma sapevo che erano le loro. Lei poteva parlargli, entrare nella sua stanza, IO invece....

Inutile dire che andai dritta a farmi un bagno senza però godere di un bagno caldo, che normalmente mi avrebbe sciolta come neve al sole nella mente e nel corpo.  Mi buttai sul letto di controvoglia, volevo solo dimenticare tutto quanto, aprire gli occhi dopo pochi istanti e scoprire che era tutto un brutto sogno. GLi occhi li chiusi davvero, ma per riaprirli senza accorgermene all'alba passata, intontita e mezza sepolta dalle coperte. Mi alzai e scrutai fuori dalla finestra che dimenticai socchiusa, da cui la luce penetrava fin sopra il letto. Spalancai le imposte e notai i primi passanti della giornata, sbadigliai e tornai a letto, accoccolandomi comodamente ri-avvolgerndomi fra le coperte. Era una bella sensazione, non saprei spiegare perchè, ma mi sentìì così bene che mi addormentai di nuovo, svegliandomi sol o sentì bussare alla porta. Era il garzone del locandiere che non vedendo mi scendere al'ora stabilita, venne a cercarmi. Scrutai l'orologio e sobbalzai quando i miei occhi inquadrarono le 8:15 della mattina. Come una furia, corsi a prepararmi, pettinarmi e verificare che fossi nelle giuste vesti della 'maga genio Lina Inverse'....Nella mente mi passavano tantissime cose, ma agiustai il mantello e corsi a fare colazione, vedendo Gourry a un tavol oda solo che mangiava con la testa china. Quando mi vide entrare, alzò lievemente la testa rimanendo sopreso di fissare i miei occhi, io cambiai direzione e mi sistemai in un tavolo vicino, dandogli le spalle. Vista l'ora, la colazione fu piuttosto veloce ma abbondante, pagai il mio corrispettivo e mi avviai verso l'hote,. Dietro di me sentivo chiaramente i passi di Gourry, per me ormai erano inconfondibili, ma tenni duro e evitai di voltarmi, poi mi ricordai dei cavalli e della carrozza e urlai dal terrore di aver fatto una stupidaggine, feci dietrofront quasi scontrandomi con Gourry e feci di corsa la strada verso il maniscalco.

Ma fu tutto inutile, qualcuno era già andato a ritirarli e trovandomi sempre Gourry dietro, tornai verso l'hotel. Fortuitamente fui puntuale e evitai ramanzine, almeno per l'ora. Il Conte non fu soddisfatto del mio ritardo dal maniscalco, mi disse che sperava in un paio di persone serie e io mandai giù il boccone amaro, sopratutto quando lui elogiò chi aveva preso cavalli e carrozza. Johana....

La moglie del conte su sistemata nella carrozza speciale, i cavalli li presi e li preparai, visto che Gourry era intento a sistemare le cos e della signora nel vano portabagagli. Ci incrociammo solo quando gli diedi le redini e andai via con il mio cavallo, Johana aveva ultimato i preparatici e faceva salire il Conte, per poi sistemarsi con loro, dentro. L'occhiatina che mi lanciò mi innervosì così tanto da stringere senza volere le redini del cavallo, facendolo innervosire con me. Lo calmai e mi affiancai alla carrozza, chiedendo al conte se fosse tutto apposto e se potessimo partire. Il suo assenso ci fece partire, ma quello che mi disse quando fece cenno di si, mi irritò ancor di più.

"Signorina Inverse, il cocchiere arriverà solo fino al confine, quindi dopo toccherà a voi due condurre la carrozza. Quando lui scenderà, troveremo ad aspettarci l'altra guaritrice, che occuperà uno dei vostri cavalli. Mettetevi d'accordo di conseguenza...."

Avremmo fatto a turno, non potevano metterci a cassetta entrambi, sarebbe stato troppo snervante, così andai da Gourry e gli annunciai che quando l'uomo sarebbe sceso, uno dei due avrebbe dovuto montare un tot di ore e condurre verso le terre del Conte. Annuì solamente, poi spronò leggermente il cavallo e si portò affianco al cocchiere per parlargli. MI sentivo.....amareggiata. Non sapevo che pesci prendere e ancor di più, come comportarmi con lui in quel modo. NOn mi parlava, senza motivo, non mi guardava negli occhi se non il necessario ed era sempre scostante. Quando allungai il passo per affiancarmi alla carrozza, J.J. si portò al finestrino e mi sorrise di nuovo, portando l'indice sul vetro dopo averci alitato, scrivendo soltanto una cosa.

'Perdente...'








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Capitolo 5
*** Respiro sospeso ***


thouths 5

Posto questo nuovo capitolo anche se, devo ammettelo, non mi convince del tutto. ma purtroppo per il poco tempo non posso permettermi di accumulare materiale senza postarlo. Inoltre essendo le ultime cose che posterò qui, le finirò qaunto prima, come per 'I miss you every time I am alone che, come avrete visto, ha preso una piega accelerata enl racconto eliminato certe parti che avrebbero reso la storia troppo lunga. Anche se molto della storia sta divenendo chiara troppo velocemente.

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Non era facile inghiottire il rospo, sapere che lei pareva...pareva quasi avercela a morte con me. Per cosa? Perchè per lei Gourry era diventato un mollaccione...a causa mia??

Bè, forse...poteva aver ragione. Ma solo...per quanto riguarda il viaggio!!

Innanzitutto, visto che il nostro caro guidatore aveva il part time come orario e Gourry controllava la carrozza, ricevetti un altro incarico dal Conte. Dovetti spronare il cavallo e partire alla volta del confine, per accertarmi che tutto fosse tranquillo senza che vi fossero imboscate nè pericoli e, dulcis in fundo, setacciare la strada su e giù alla ricerca di buche, rialzi e altri problemi per la carrozza e la moglie. Inutile dire che odiai quell'ora di 'lavoro' così tanto, da maledire lui e Johana per tutto il tempo, compreso Gourry che mi diede un due di picche perchè secondo lui il suo posto era accanto alla carrozza a 'controllare' che la marcia andasse al meglio fino al cambio a cassetta.

Quando tornai, io e il cavallo non stavamo affatto bene, erano parecchi kilometri di strada non asfaltata, tutto curve e tornanti, che seguivano colline e montagne non altissime, ma ugualmente antipatiche per proseguire. Fare varie volte la stessa strada non era divertente, messa in sella o a piedi tirando le redini, a perlustrare palmo a palmo la zona. Alla fine, giungemmo io e il quadrupede verso il gruppo vedendo la faccia sconvolta del Conte che ci vide morti nel vero senso della parola, quella compiaciuta di Johana e indifferente di Gourry!!!

Erano passate solo poche ore dall'inizio del viaggio e mi sembrava la lenta e agonizzante discesa per l'inferno. Sono esagerata? NOn credo...

La prima impresa folle di Johana per penalizzarmi agli occhi del nobile fu...da paura!

Costeggiavamo lentamente un bellissimo e vasto angolo rurale coltivato o piantato a fiori che davano quel non so che di suggestivo e che riuscì per pochi attimi, a sollevarmi il morale. Più in là, roteava pigramente con le sue pale un mulino color senape con le pale rosse e...una certa persona, convinse la contessa a visitarlo più da vicino pavoneggiandosi sulle sue conoscenze per vecchi viaggi. Accostammo la carrozza al muro dello stesso e scortammo i conti per visitare quello che sembrava essere un vecchio mulino di pietra, e forse neanche tanto utilizzato. A Gourry fu chiesto di controllare la porta, per vedere se per caso era di qualche contadino o simili, ma sembrava sprangata. Mentre mi accingevo a godermi un pò la vista meravigliosa dei caldi e meravigliosi girasoli che troneggiavano fieri a qualche metro di distanza, un urlo mi fece sobbalzare, ritrovandomi a fare da balia ancora a quei due nobili snervanti. Alla contessa volò il foulard che le copriva le spalle e andò a finire impigliato in una delle pale e lì, attesi l'ordine di andarlo a prendere. Ma....

"Fermi, mi spiace ma quel foulard è un mio regalo per mia moglie e parecchio costoso, con le vostre mani lerce potreste rovinarlo..." lasciando me, GOurry e perfino Johana sconvolti. Le nostre facce?? Bèh, potreste immaginare e... e poi lo vedevamo, dopo quel discorso di pessimo gusto, arrampicarsi sulla carrozza per giungere con la mano al foulard che svolazzava seguendo la pala a cui era impigliato.

Il mio cuore andava a mille, non era giovanissimo, aveva una quarantina d'anni e pareva tutto fuorchè atletico! Eppure, pareva esserci riuscito, afferrò entrambi i lembi dell'indumento e sorrisi sollevata. Ma ecco l'inghippo, il foulard era ben attorcigliato in qualche fenditura della pala e nel modo di prendere i lembi allo stesso modo, aveva involontariamente creato un cappio che si era stretto ancora di più. INiziò a venir tirato, nonostante cercasse di tenersi al tetto della carrozza, finchè non si aggrappò con la mano agli intagli traforati sui bordi riuscendo per un pò a contrastare il mulino. I cavalli sembravano impazienti, sentendosi tirare all'indietro e cercai di avvicinarmi ma il nobile urlava che essendo un uomo importante e grande ex comandante di no n so che armata, sarebbe stato in grado di cavarsela. Ma durò poco, si staccò e venne tirato su, su finchè no dovetti lasciare Johana con la donna che iniziò a sentirsi male e urlai a GOurry di getto qualcosa come "Presto, occupati della carrozza prima i cavalli scappino, io corro da lui...".

Lo vidi, come un fulmine, piombare sui cavalli che quasi scalciavano alla cieca in preda a qualcosa e con un levitation mi portai verso il nobile, prendendolo per il braccio penzoloni. Si dimenava come un neonato al primo bagnetto e maledì la stupida idea venutami per trovare un po' di soldi. nel momento in cui possò i piedi per terra mi aggredì come se fossi stata io a combinare il disastro, se volevo evitare problemi di qualunque genere cercai di contare fino a 10 e stringere i denti perché sapevo che sarebbe stato un lungo viaggio, difficile non solo nella strada ma anche per i miei nervi. Johana sembrava ridere sotto i baffi ovvero nascondeva le risate facendo finta di occuparsi della signora, inoltre quel simpatico del mio compagno di viaggio Gourry non proferiva parola, stava là impalato a tenere le briglie dei cavalli osservando la scena come se non c'entrasse nulla con la situazione. il conte sistemò lo scialle sulle spalle della moglie tirandola verso la carrozza nonostante lei volesse vedere ancora il mulino, lui bofonchiò qualcosa e La costrinse a risalire fissandomi in maniera brusca. Sospirai e tornai al mio cavallo lanciando a Gourry un'occhiataccia talmente fulminante da sperare di incenerirlo lì stesso. Lo vidi carezzare il cavallo e incamminarsi per legarlo al gancio posto dietro la carrozza, dov'era durante il viaggio mentre lui era a cassetta, e che aveva liberato pensando di stare abbastanza tempo per un riposino. Poi tornò verso i due cavalli della carrozza e si risistemò per riprendere il viaggio, nel momento in cui io mi preparai per stare di nuovo a sella vidi comparire di colpo Johana, che con un mezzo sorriso sulle labbra si avvicinava a me dicendomi

"... complimenti Lina non pensavo che tu fossi un'eroina... hai salvato il caro conte... temevo per la sua vita..."

La fissai come se ... tanto fu il mio stupore nel chiedermi se mi stesse realmente prendendo per i fondelli o questa volta fosse tutta sincerità. Se fosse stata davvero una resa in giro senza tramare altro in quel frangente,  significava solo che avrebbe tentato di fare il suo peggio più avanti e io avrei dovuto temere qualunque scherzo, prese in giro o altro. Il conte sembrava prediligere lei come la contessa, avendo loro dalla sua parte avrei dovuto tenere gli occhi più aperti sia per me che per loro, io per le spalle per Johana e per i conti che dovevo proteggere per la ricompensa. Vedendo la mia faccia poco convinta e nessuna risposta da parte mia continuò il discorso

"... lo so, non è facile essere considerati eroi ma tu lo sei Lina e i conti adesso ti vedono sotto una luce diversa. Inoltre, sempre chi avesse ragione, Gourry sembra più serio non trovi? Non sto dicendo che avevo ragione io ma sai...sembra essere il Gourry che conosco, serio e ligio al dovere e non canzonatorio e preso solo dai piaceri della vita. Oh, non voleva assolutamente dire che tu sei così Ma sai, un uomo con le qualità di un ragazzo come Gourry non può lasciarsi fermare in simili idiozie... ricorda di cosa abbiamo parlato e fa la tua scelta. Lina, ci vediamo dopo...."

Per Ceiphied, Lon e per giunta Shabranigdu...la voglia di farla diventare tipo porcello arrosto sul fuoco che gira mi allettò parecchio. Mi prudevano le mani così tanto per un attimo mi balenò in mente di placarla a terra e strangolarla. Si, avevo le manie omicida ma abbiate considerazione di una povera maga bellissima e magnifica che era  costertta a sorbirsi tutto questo per un pò di cibo nello stomaco senza morire di fame. Anche se, a quel punto, avrei volentieri preferito cibarmi di bacche e piante. Al diavolo!

Ci preparammo per ripartire, macinando qualche chilometro finchè ecco un'altra brillante idea di quella serpe travestita da dolce fanciulla.

"Signor Conte, guardi...delle fonti di acqua calda. Alla signora farebbero bene..." indicando il cartello che presentava le fonti considerate salutari. Eccitata, la contessa riuscì a farcisi portare e io e Gourry, senza ovviamente degnarci di vederci ne parlarci, sistemammo i cavalli e carrozza in una zona apposita e li vidi entrare tutti entusiasti. Sbuffai e mi sistemai su una pietra distesa sulla schiena, a osservare il cielo intrecciando le dita dietro la testa, mi sentivo stanca e depressa e iniziai ad avere un pò di sonnolenza, finché un'ombra non mi oscurò il viso e scruta di Gourry che si stava su di me. Mi fissò quasi interdetto, sembrava voler dire mille cose ma gli occhi trasparivano anche quasi...paura? Mi sollevai sulle braccia scambiando con lui alcuni attimi di incertezza, poi mi misi seduta e lo sentì dire un "Vai anche tu a farti un bagno, andrò a far controllare i cavali nella stalla là in fondo che a come ho sentito dire dal proprietario poco fa, hanno un medico e uno stalliere. Sicuramente rimarranno un paio di ore, abbiamo tutto il tempo...."

Si voltò a fissare il cielo, osservando il sole, e si incamminò infine verso i cavalli, lasciandomi come una stupida a fissarlo. Vedendolo di schiena, sembrava così strano e pareva che tutti i muscoli del suo corpo fossero etsi peggio delle corde di un violino.

"Gourry.." urlai di getto senza sapere come avessi fatto ad aprir bocca.

Si voltò quel tanto che bastava per guardarmi con la coda dell'occhio e continuò senza dire nulla. Ok, sapevo bene che qualcosa non andava, che lui sembrava evitarmi apposta per chissà qual motivo. Mi misi in piedi, guardandomi gli abiti. Non erano una gran bella vista tra il viaggio e le cose strane che stavano capitando e mi recai nella zona delle terme all'aperto, luogo precluso agli uomini e dove facevano entrare poche  persone alla volta. Fortunatamente ero sola, era un periodo dell'anno dove pochi turisti venivano per quelle acque e mi immersi placida in quel dolce tepore, mentre i fumi del vapore danzavano attorno a me. Rovesciai il capo all'indietro e mi lasciai andare un pò, ritrovandomi quasi fra il sonno e la veglia, in quella strana dimensione a metà dove sei cosciente ma intravedi già quell'alone oscuro che ti conduce poi nel mondo dei sogni.

"Dove diavolo è finita..." percepii, ovattata, una voce acuta maschile che mi diede un che di fastidio alle orecchie.

"E' qui vero..?? lasciate che la trovi...."

"Signore...non può entrare qui..la cerco io..."

Quella voce, la conoscevo. Gourry. Sollevai il capo a casaccio sentendo il collo tirare per il movimento brusco e mi vidi avvolta dalla nebbia del vapore. Ancora intontita, delle sagome dai colori tenuti si muovevano avanti a me e stropicciai gli occhi, trovandomi davanti  il Conte e  Gourry che cercava di calmare l'uomo. Istintivamente feci leva sulle braccia sui bordi della vasca per alzarmi ma mi accorsi di essere nuda e mi coprì con le braccia come potei. Gourry mi si avvicinò con un accappatoio e lo aprì per metterlo davanti a me e farmi uscire, avvolgendomi poi con esso con occhi arrabbiati. Ma non sembravano esserlo per me. Il conte quasi mi si gettò di sopra adirato, aumentando il mio senso di stordimento per quel pò di sonno. Gourry si frappose fra noi e cercò di portarmi fuori da quel posto, stringendomi alle sue braccia e poi trascinandomi nel corridoio. Fu allora che, con il Conte ancora isterico, vidi la contessa seduta sulla panche. E qualcosa stonava. Mancava Johana.

"Brutta stupida, ti pago per badare a noi e alla carrozza e tu te la sei fatta rubare...!" sbraitò il nobile contro di me, riuscendo finalmente a farmi capire il problema.

Mi voltai verso la finestra che dava al cortile dove l'avevo lasciata e ....la carrozza era sparita davvero. Guardai Gourry sperando che sapesse dove fosse finita ma lui negò con un cenno del capo e una strigliata dal conte mi fracassò i timpani.

Mi agitai, non potevo credere che fosse successo tutto in poco tempo, a me e a GOurry. Urlava, nonostante la moglie gli chiedesse di calmarsi e non disrturbare gli altri ospiti e io cercai di ragionare sulla cosa, poggiai incosciamente la fronte al petto di Gourry che, ancora con le braccia attorno a me, ascoltava e mi tirava via quando il nobile si avvicinava minaccioso. Percepivo i muscoli tirati, il suo battito accelerato e strinsi la sua maglia fra le dita presa dalla confuzione della mia testa, finendo poi per urlanche anche io "Stia zitto, adesso andrò a cercarla..." .

Un nitrito, un rumore di ruote e comparve alle mie spalle  nel piazzale la carrozza, guidata da Johana. Il Conte fece un a corsa verso fuori e le andò incontro, mentre io nonostante il fresco che mi passava fra le zone scoperte dell'accappatoio, mi portai a pochi metri da lei, con Gourry vicino che mi passava una mano sulla schiena come a riscaldarmi. Nonostante quei gesti intimi e all'apparenza affettuosi, mi pareva di provare dentro un senso di freddezza, di quasi estraneità.

"Johana...cosa è successo..."

"Oh Signor Conte...visto c he la carrozza era incustodita ho deciso di andare a fare compere nel paesino ad est, così possiamo continuare per la nostra strada senza il pensiero di altre soste...."

Gourry poteva aver lasciato incustodite le cose? Il mio dubbio fu cancellato dal suo commento sommesso "...avevo fatto controllare i cavalli e li avevo attaccati di nuovo alla carrozza, deve averla presa dopo che ho portato gli altri due nella stalla...". Lo fissai, notando il viso tirato, nervoso e ascoltai infine il conte che elogiava Johana...ero incredula! Si complimentò con lei e le chiese di occuparsi di sua moglie. Lei mi passò vicino sorridendomi beffardamente e strinsi i pugni dal nervoso, la mano di Gourry si era fermata e ora mi fissava quasi come stesse controllando che stessi bene. Ricambiai lo sguardo e andai a cambiarmi, non prima di avergli carezzato l'avambraccio e dicendogli "...stò venendo...'"

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Capitolo 6
*** L'essenza del mio vivere ***


thouths 6

Il nuovo capitolo. Qui i toni sismorzano dal precedente e si fanno...più glads XD Durerà?

COme avete visto, voglio finire prima questa fic visto che per adesso ho l'ispirazione per continuarla anche se tempo zero. Tutte le bozze dei nuovi capitolo sono in fase di sistemazione, quindi piano piano li inserirò. Se riuscirò a rtovare il tempo, forse anche entro domenica potreiaver terminato, visto che mancano forse un quattro, massimo cinque capitoli alla conclusione. Oltre non avere possibilità di tempo, mi spiace che i capitoli non vengano come davvero vorrei, ma avendo l'ispirazione nel pocotempo concessomi, i dettagli ect...magari iniziano a mancare.

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Corsi a vestirmi, insaccai gli abiti sporchi in una tasca apposita e presi dal mio mantello abiti puliti. Li indossai e mi affrettai a raggiungere il gruppo che, aspettandomi, pareva nervoso. E non certo GOurry, che sembrava essersi ripreso un pò dai momenti di strano assenteismo. O almeno, così sembrava.


Salirono sulla carrozza i conti e J.J. che mi fece l'occhiolino e sparì oltre la porta che chiuse dietro di sè. Arrabbiata e amareggiata, presi il cavallo e lo trascinai letteralmente, recandomi davanti alla carrozza per avviarmi a quello che sembrava il continuo dell'incubo. Scrutai il viso di GOurry mentre era impegnato a sistemare le imbragature che permettevano alle redini di sortire effetto con il movimento delle dita. Era dannatamente capace di usare braccia, mani e dita così bene che con le redini sapeva gestire uno o due cavalli di pare bravura a quella di un addestratore o cavallerizzo esperto. Di certo però, se la sua spada potesse parlare, avrebbe chiarito quale fosse la sua bravura reale e quale tipo di mani la impugnassero, a testimoniare la delicatezza e forza insieme, abilità e capacità uniche. Cosa che Gourry aveva, assolutamente. E lo invidiavo su questo, io in confronto ero imbranata e inesperta, nonostante sapessi bene cosa e quanto avesse dovuto patire per migliorare la sua innata capacità. A confronto io avevo avuto un insegnamento leggero e tranquillo, nonostante per mio carattere e anche autostima tendessi a dare edl mio meglio per primeggiare.

Nel momento in cui si voltò verso di me, gli sorrisi dolcemente ma durò pochi istanti,  rimasi a bocca aperta quando chinò la testa e si mise a cassetta, senza proferire parola alcuna, semplicemente emise la raganella e i cavalli partirono senza bisogno di redini e fruste. Camminammo mentre il sole svaniva oltre le nubi e fin sotto l'orizzonte, sembrava non arrivare mai e mi domandai, cercando di incitare GOurry ad avanzare più speditamente, se avessimo trovato un alloggio. E alla fine, incontrammo un paese e una locanda decente per gli schizzinosi nobili che storcevano il naso a ogni cosa che vedevano. Prendemmo quattro camere e consegnammo cavalli e carrozza al garzone, chiedendo anche bagno in camera e cena calda e abbondante. I nobili si fiondarono in camera, aiutati da J.J.e io, lasciati sulle scale,  mi stiracchiai e portai le stanche membra su una sedia del ristorante, sprofondando anche sul tavolo con tutti il peso delle braccia, finalmente felice di avere qualcosa di diverso da un cavallo sotto di me. La schiena a pezzi, il collo un dolore terrificante, le gambe che reclamavano una posizione diversa dopo ore ferma a cavalcioni sull'animale. La cameriera di turno mi si avvicinò, dandomi occhiate forse di pietà per la mia situazione fisica e mentale troppo evidente e bofonchiai qualcosa che lei non capì, come ordinazione. Sbuffai nonostante avessi il mento poggiato sul tavolo e persi di nuovo il menù in mano, per ridarle l'ordinazione. Alla sua domanda di ripetere sentì dire "Cinghiale alla diavola, fettine di capretto alle erbe, grigliata di carne mista e patate per due persone. Torta alle mele e amaro."

SI sedette di fronte a me, l'unica persona che non mi aspettavo di vedere. Gourry. Aspettò che la cameriera ancheggiasse via, mentre  nervosa la fissavo per capire cosa combinava attorno a noi, e mi fissò serio non togliendo gli occhi celesti dai miei. Ero stanca, parecchio e la testa mi sembrava pesasse un quintale, la buttai così sul tavolo poggiando la guancia sulla tovaglia porpora impregnata di odori strani, mischiati fra loro. Mi tranquillizzò una mano che carezzò la testa che ormai sembrava alleggerirsi a ogni movimento e chiusi gli occhi. Mi sembrava un dono enorme quel tepore che si irradiava dalla sua mano, dolce ristoro per la tensione in ogni fibra del mio essere. Mi lasciai cullare da quel contatto e senza pensarci due volte dissi "Finalmente sei di nuovo tu...mi sentivo crollare il mondo intero addosso mentre ti vedevo sempre più distante". La sua mano rallentò il movimento finché non si fermò e mi chiese di guardarlo. Sgranai gli occhi mentre le sue dita scorrevano sulla mia guancia per poi ritrarsi, provocando in me una sensazione di vuoto. Arrivò in quel momento l'ordinazione e iniziammo a mangiare, mentre io attendevo una qualche risposta. Nulla. Alla fine, stanca, allungai una mano afferrando la sua con la forchetta stretta fra le dita e gli chiesi di ascoltarmi. Tradiva preoccupazione, sembrava voler fare qualcosa anche lui ma tentennava e decisi di chiarire ogni cosa "Cosa ti succede, GOurry. Non parli, sei sempre teso e arrabbiato e sono preoccupata. Qualcosa non va? Lo sai che con me puoi parlare....".

Strinse la mano con la mia, lo sentivo mentre faceva respiri profondi come a prendere coraggio, ma non parlava. GLi lasciai la mano, evitando di risultare troppo apprensiva, rimanendo a fissare il piatto pieno di carne colante succhi speziati e patate aromatiche. Rimase con la mano a mezz'aria a fissare me che ripresi a mangiar, portando con estenuante lentezza ogni boccone per me amaro alle labbra. CI scambiammo poi vari sguardi, ma quello che comunicavamo in quel modo non pareva dare sollievo a nessuno dei due. le nostre mani si stringevano e si lasciavano in continuazione perse dal nervoso di volersi avvicinare di più, ma che qualcosa di invisibile lo impediva.  MI chiesi cosa potesse esserci tra noi da creare questa tensione, venuta a galla così repentinamente che io non me ne accorsi... se non quando lui non mi guardò come faceva prima, non mi sorrideva ogni volta che mi voltavo a scrutare la sua serenità per trovarmi in pace nel cuore e nell'anima. Avevo bisogno della sua stessa esistenza per guardare il nuovo giorno con il c cuore leggero, lo sapevo.

Arrivammo alla frutta e la cameriera ci portò tre fette di torta, una come suo dono per lui. GLi sorrise, porgendogli il piatto che prese ringraziandola con un cenno del capo, e l'occhio le cadde su di me che la fissavo con occhi a fessura e nervosismo a mille. NOi avevano un problema di comunicazione e lei ci faceva perdere tempo con dolci e ammiccamenti vari. Sbiancò di brutto, GOurry si schiarì la voce facendomi cenno con gli occhi di smetterla e la visi scappare via in preda a chissà cosa. Neanche avessi avuto un giga slave sopra di lei...no, non lo avrei mai lanciato per una mocciosetta sbavante dietro Gourry, ovvio. 

Una risata divertita squarciò l'alone di tensione presente. Rideva, GOurry rideva e mi sentì sollevata. GLi risposi con un sorriso più dolce che potessi fare e lui sospirò. MI parve quasi...che con quel respiro stesse togliendosi di dosso pesantezze e chissà cosa gravasse sulle sue spalle. SI allungò sul tavolo, per carezzarmi la guancia e la bloccai al mio volto con la mia, lasciando che il suo calore mi rincuorasse "Lina...accanto a te ogni cosa sembra svanire...." in modo dolce e pacato da farmi quasi sciogliere come burro vicino al fuoco. Mi sentivo di nuovo come prima, come parte di qualcosa. Chiusi gli occhi.

"Cosa ti tormenta, GOurry..." sussurrandolo lievemente.

"IO...io non...." balbettò incerto.


Riaprì gli occhi quando non lo sentì per un pò parlare, saltai per aria nel vedere J.J. alla mia destra davanti il braccio teso di GOurry con la mano sulla mia guancia. CI guardava sorridendo e mi accorsi che fissava la mano di Gourry, la mia guancia e credo...anche il colore porpora. Per la sorpresa ovvio...non per..vabbè lasciamo perdere. Sobbalzai quando la cameriera portò anche l'amaro, squadrando la sua faccia indispettita per quella mano ancora presente sul mio viso. Presa dal panico per la situazione, presi il piatto con la torta e lasciando il tavolo dissi "Scusate ma...ora vorrei andare a letto..." lasciando i due soli. GOurry parve protestare alzandosi per seguirmi ma lo fermai e sorridendo gli dissi che avevo sonno e che faceva meglio a finire la torta e l'amaro, per riprendersi dalla giornata di viaggio. Falcate mi portarono verso le scale di legno scuro, dando un’occhiata oltre la mia spalla per l'ultima volta, per notarli uno di fronte all'altra mangiare la torta, parlando. Non li vedevo bene in viso dal mio punto di osservazione ma...non so...una fitta al petto mi tolse il fiato. A vederli così, sembravano davvero una bella coppia, non potevo negarlo. Entrambi quasi coetanei, belli e affiatati.

Gradino dopo gradino mi feci pervadere ma mille pensieri contrastanti. Dovevo lasciarli soli? Dovevo far finta che tutto fosse apposto e farmi una bella dormita? In fondo al corridoio vidi avanzare la contessa, non l'avevo mai vista da sola e mi avvicinai nel caso avesse bisogno di aiuto "No Mia cara...è tutto apposto. Mio marito si sta rilassando con i bagno e io volevo camminare un po’… Non è così rilassante stare sempre distesa o seduta..." scandendo ogni parola con tono quasi addolorato. Anche se devo dire, sembrava tutto fuorché sofferente, vedendola dinnanzi a me a quel modo e in quel momento.

"..Gourry e Johana sono ancora a discutere?" domandò con aria quasi innocente, mentre la fissavo stranita per un discorso venuto dal nulla.

"Discutere? Quando...."

"Quando io e mio marito siamo saliti verso la nostra camera...li ho visti discutere sulle scale...."

Basita e sconvolta, mi chiesi cosa fosse accaduto, visto che poco prima al tavolo non sembravano assolutamente reduci da litigi e simili. Anzi. Mi spiegò semplicemente che Gourry aveva fermato Johana per le scale, che avevano iniziato un discorso sui toni non accesi ma lievemente tesi. Discutere, di cosa potevamo mai parlare in maniera animata quei due? Forse di me? A causa mia? O di J.J.? ringraziai la donna che sembrava voler proseguire e andai via.

La lasciai vicino la finestra che si affacciava al cortiletto e chiusi la porta dietro di me, preparando il mio pigiama per la notte.

 





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