Thoughts - titolo provvisorio di Lia_the_Blue (/viewuser.php?uid=123746)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** thoughts ***
Capitolo 2: *** incontro ***
Capitolo 3: *** Gourry? - Per ora ci sono altri problemi ***
Capitolo 4: *** Perdente ***
Capitolo 5: *** Respiro sospeso ***
Capitolo 6: *** L'essenza del mio vivere ***
Capitolo 1 *** thoughts ***
"A
che cosa pensav a oggi...???"
mi
chiesi mentre mi accingevo a varcare la soglia per il mio bagno
serale
Fortunatamente
la locanda dove avevamo trovato riparo dalla tempesta, era molto
accogliente e con tutti i servizi che adoro trovare pagando un buon
prezzo....Non mi lamentai molto, sopratutto vedendo la stanza pulita e
spaziosa. Perfino la cameriera era gentile e disponibile e pagai senza
problemi il prezzo richiesto. Gourry invece era inquieto. Era
preoccupato, ma perchè???
Mi
immersi nell'acqua tiepida e profumata fino alle ginocchia, per poi
scivolare dolcemente fino alle spalle appoggiandomi al bordo con la
testa. Il dolce tepore dell'acqua, gli odori che emanava essendo per il
locandiere 'benefica'...fatto stà, che mi ritrovai a
rilassarmi tantissimo. Ma la mia testa però, decise di
continuare a 'ingranare'....
Osservai
intorno, statue di donne seminude ornavano gli angoli della stanza,
rimasi lì a scrutare ogni 'curva', ogni perfezione in quelle
creature d marmo e purtroppo, più esteticamente guardabili
di me.....
Mi
chiesi perchè gli uomini prestassero attenzione
più a 'certe' cose che alla ragazza in sè, alla
sua completezza e anche, a quel qualcosa di speciale che la rende
unica....mi chiesi se sarebbe mai esistito qualcuno in grado di
apprezzare in me il carattere, la bellezza....l'anima e il
corpo....tutto insieme....
Ero
così brutta come tutti dicevano???
Mi
specchiai nell'acqua e mi vidi. Grandi occhi luminosi, nasino
all'insù, pelle di pesca, capelli morbidi e luminosi, copro
piccolo ma ben proporzionato.....
Cosa
cèra di sbagliato in me??? Possibile che un paio di misure
di seno potessero rendermi più bella??
Sospirai
tristemente, abbandonai il capo al bordo della vasca definitivamente e
sbuffai varie volte come a far uscire da me l'oppressione che mi
tormentava. Nessuno con il mio viaggio con Naga, aveva mai fatto
commenti lusinghieri su di me, nè tantomeno con Gourry al
mio fianco...
Gourry....
Lui
mi vedeva come una bambina, che senso aveva pensare a lui??? Mi
vezzeggiava con delicatezza come se potesse farmi male con le carezze,
mi sussurrava le poche cose gentili che quelle labbra potessero dirmi,
con tale finezza...come se con la voce potesse tagliarmi per la
'crudezza delle parole'....mi scrutava in sott'occhio con tale cautela
come s e fossi tanto fragile da non 'reggere' un dolce
sguardo....
Ma
cos'ero fatta di vetro???? O per lui ero e sarò sempre una
cosa preziosa da controllare e non toccare??? Sapevo che lui aveva un
fratello e che era morto tempo prima, per questo probabilmente mi
vedeva come la sorellina minore che non aveva mai avuto, riversando in
me quell'affetto che non aveva ricevuto e che avrebbe voluto dare. Ma
che gli era stato negato.
Però,
nonostante questo, mi chiedevo perchè più di una
ragazzina piccola, non mi vedesse per quello che ero. Una ragazza
carina e grande abbastanza per 'certe cose'....non avevo mai parlato
con lui, ma vedevo il modo in cui mi trattava, considerava,
vedeva.....io speravo sempre nel mio cuore che il suo fosse un
atteggiamento protettivo, che alla fine il suo essere 'alla stregua di
un tutore' non fosse puro senso di affezione per una bambina dagli
occhi grandi.....
IO?
NOn saprei....mi sentivo agitata al sol pensare a lui....mi chiedevo
cosa foss e lui per me veramente....ma non per mia 'volontà'
di sapere cosa provavo per lui....semplicemente per un discorso fattomi
da Ameria tempo prima
"LIna....scusa
se te lo chiedo ma...non mi riesce a capire una cosa....Come possono
due persone essere complementari in tutto, avere un'armonia perfetta
insieme, far parte di un legame inscindibile....viaggiare, stare
insieme ogni giorno e ogni minuto, fare tutto insieme....e no n essere
niente allo stesso tempo???"
nella
mia testa, balenava sempre una parola...'alchimia'....ma meno 'colpo di
fulmine' perchè non ci credo....ma....ricordando il giorno
che i miei occhi si posarono su di lui....visione di meravigliosa
meraviglia...
Dovetti
spiegarlo ad Ameria, dovetti dirle cosa pensavo, infondo volente o
nolente era l'unica fra le ragazze che conoscevo, con cui potevo
parlare senza remore o problemi....anche lei 'aveva quello'....nella
testa e nel cuore
"l'alchimia,
Ameria.... tra due persone .................. è quella forte
attrazione che si prova reciprocamente..come una specie di calamita e
loro sono i poli........passione allo stato puro..un'intesa perfetta
che si puo' avere anche senza i sentimenti.........il colpo di
fulmine.. ecco.. non saprei..credo sia legato all'aspetto esteriore, a
ciò che di lui/lei si rimane colpiti sul momento e che ti
trasporta in qualcosa di speciale..."
E
Ameria rimase colpita da queste mie parole, uscite per
caso.....
Ma
quelle parole nascondevano anche qualcosa che io non condividevo
affatto, le parole di Naga in uno dei nostri litigi su un
argomento....gli uomini. Diceva
"Non
è l'amore il collante più forte tra due persone,
ma il sesso" e un' "alchimia del desiderio" quella che nasce fra due
persone e mai potrà esistere un sentimento capace da unire
senza contemplare anche il corpo......."
Non
condividevo assolutamente questa sua visione delle relazioni. E
purtroppo, più vlte aveva cercato di spingermi a 'fare
esperienze' con uomini appena conosciuti con cui lei si 'intratteneva'
mentre io dormivo in camera, vedendo il suo giaciglio vuoto e
chiedendomi cosa la spengesse a fare ciò.....
QUando
vidi che con lei non avrei concluso nulla su ciò che mi ero
prefissata partendo, imparare e vivere come una maga vera, le lasciai
una lettera e andai via. Semplicemente. A volte mi mancano i suoi modi
di fare, le zuffe solite ma ormai era acqua passata....
Certe
volte invece, mi ero chiesta perchè Gourry non cercava di
vivere la sua vita da 'maschio' come dovrebbe essere. Rimaneva sempre
insieme a me ogni giorno, ogni istante al mio fianco. Certe notti mi
erochiesta con il cuore in gola se dall'altra parte del muro lui fosse
a letto o da qualche altra parte. E con chi.....
E
poi....Sylphill...lei sapeva, aveva capito....altrimenti non avrebbe
detto prima di andare Seiroon
"Lina....Una
bugia corrode l'alchimia tra due persone, le cui anime sono legate dai
più nobili dei sentimenti: l'amore e
l'amicizia..........."
Due
persone.................... un’alchimia di
perfezione...............apparenza, verità o pura
dipendenza? La questione non è come si manifesta ma sta nel
come mantengo la situazione..............
Si,
ecco la verità....come io affronto la cosa.....
Notai
che la pelle stava diventando raggrinzita e decisi di alzarmi. Mi
ascigai nel caldo accappatoio e andai verso la camera. Passando davanti
la rampa delle scale notai qualcosa a me familiare, ma non mi soffermai
molto e proseguii...poi una voce...quella voce....
Mi
voltai di scatto e mi appiattii contro il muro, allungando il collo per
vedere. Notai GOurry, di spalle, mentre discuteva con una bella ragazza
castana. Sembrava che si conoscessero e lei aveva un atteggiamento
parecchio amichevole con lui. Deglutii e li osservai,quei due, mi
sentivo una spiona ma non riuscivo a staccare gli occhi di dosso dalla
sua schiena e dal viso di quella giovane davvero carina. Strinsi non so
quanto il tessuto dell'accappatoio e tastai la ruvida parete dietro di
me, sentendo sotto i polpastrelli la pittura stesa male, percependo
ogni grezza pennellata. E mi accorsi che....il mio respiro iniziava a
mancare ma aumentavano i battiti del mio cuore...
Li
vidi parlottare per poco, poi lei fece segno di seguirla e li vidi
salire le scale. Mi voltai, cercai un luogo dove nascondermi per
sfuggire ai loro sguardi che entro pochi secondo si sarebbero posati su
di me. Trovato un riposto per scope e mi infilai, tenendo la porta
leggermente accostata per guardare, vedendoli passare pochi minuti
dopo. E li sentii parlare
"Oh
Gourry...che bello rivederti dopo tanto tempo...."
"Si,
anche io ne sono contento....vedo che stai bene...."
"Dopo
che te ne sei andato di fretta, richiamato con il tuo gruppo....ci sono
rimasta male.....però ora che ti ho rivisto sono contenta
sai???"
"Mi
spiace per quella volta ma eravamo stati richiamati e anche io avrei
voluto rimanere di più.....lavori sempre come
guaritrice???"
"Si,
faccio parte di una associazione che viaggia di posto in posto per
incarichi temporanei.....buona paga e nuovi posti da
visitare....."
"Insomma,
fai la mercenaria..."
"AHAHAHAHA...
si GOurry....è vero...alla fine sono proprio come
te....."
"Johana...tu
non sei come me...per fortuna....continua a fare quello che
senti....aiutare gli altri...."
"Grazie
Gourry....vieni, la mia camera è la 12...."
"Non
avete un luogo dove stare tutti??? Hai detto che sei sola
qui...."
"Si,
l'altra locanda dove sono alloggiati era piena e.....e tu? Viaggi da
solo??"
"NO,
sono insieme a Lina..viaggiamo da tempo insieme ..."
"E'
la tua ragazza??? E' della tua età??"
"NO...lei...no!
Lina è solo una compagna di viaggio, tutto qui. Ed
è più piccola, infatti la chiamo la bambina dagli
occhi grandi....ma si arrabbia se lo sente..."
ridendo
"Davvero??
COme mai hai scelto di viaggiare con una bambina???"
"AHAHAH
no...LEi ha ormai diciotto anni, non è bambina. QUando l'ho
incontrata ne aveva quindici, la chiamo così da quel
giorno......sono la sua guardia del corpo"
"Ora
ho capito....quindi proteggi quella ragazza....sei un vero
cavaliere...come sempre Gourry...."
Con
un tono di voce vellutato
Li
vidi arrivare a una porta in fondo al corridoio e lei inserì
la chiave
"Sono
contenta che hai cambiato vita sai?? Ero preoccupata per
te...."
"Anche
io sono contento di aver cambiato vita....anche se con Lina non
è che sia così tranquilla....credimi, se vuoi
fare un'esperienza 'unica' allora chiama Lina...ti
trascinerà quasi all'inferno...."
"Davvero??
Sembri conoscerla bene.....vieni???"
invitandolo
a entrare
"Si
vedi.....lei è....."
MA
entrarono nella camera e io non riuscì a sentire nulla.
Tornai lentamente nel corridoio a fissare la porta numero 12,
chiedendomi chi lei fosse.....alla fine, decisi che non aveva senso
restare là a contemplare una porta vuota mentre lui era
occupato.....
QUando
mi misi il pigiama e mi buttai sul letto, mille vocine dentro la testa
urlavano, rimbombavano e dicevano tutte varie cose ma legate a un filo
comune....GOurry....
CHiusi
gli occhi mi aggrovigliai le lenzuola addosso, cercando di nascondermi
da tutto, persa nei pensieri prima di addormentarmi
definitivamente...
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Capitolo 2 *** incontro ***
Questa è la parte sviluppata fino ad ora. La
fic è complea...diciamo forse tirando le somme 1/6 e ne ho
ancora...qualcuna inziiata (in realtà sono molte ma
perferisco mettere i capitoli iniziali perchè se non li
metto qui li lascio nel forum o su Fb e me ne dimentico...). Questo
è un argomento che mi sono sempre chiesta, il passato di
Gourry....penso che anche voi vi siate/i fatti due domande....quindi,
ricordando Gourry e il suo amico Leon mi sono chiesta che fosse
accaduto se avessero incontrato una ragazza che era, come Sylphil, una
parte di quewl passato che l ospadaccino preferisce lasciare el buio
della sua mente...In questi due giorni ho messo varie fic, controllate s ele avete lette e fatemi sapere anche per quelle^^
Fatemi
sapere che ne pensate....
********************************************
Aprii
gli occhi quando i raggi del sole irradiarono attraverso le tendine e
lambivano il mio viso. Rimasi apatica pochi minuti, non sentivo GOurry
bussare al solito alla porta per la nostra gara della colazione, mi
alzai di ocrsa e aprii la porta sbirciando fuori. Nessuno. Mi cambiai e
mi fissai allo specchio....
"Ed
è più piccola, infatti la chiamo la bambina dagli
occhi grandi....ma si arrabbia se lo sente..."
Davvero
per tutti ero una bambina??? Davvero mostravo esteriormente tenerezza
per il mio aspetto giovane, molto più giovane della mia
età???
Il
mio pensiero fu quello fino a quando, senza accorgermene, mi ero
incamminata verso la sala dei banchetti per la colazione. Mi ritrovai
con tanta gente a mangiare allegramente ai tavoli, tutti in compagnia e
sorridenti. Ma Gourry, non cèra....Mi accomodai
così a un tavolo e ordinai per me una valanga di roba,
volevo sfogarmi con l'unica maniera che conoscevo che mi dava
soddisfazione facile...
MAngiai,
divorai tutto scacciando dalla mente la bellezza di quella ragazza che
dimostrava sui venti anni, capelli castani ricci, occhi castano chiaro
e bocca rossa naturale. Ovviamente non poteva mancare un corpo molto
bello che si notava anche con l'abito che portava. Il sogno di uomo,
pensai.
Mentre
trincavo avidamente dalla bottiglia,fregandomene delle buone maniere in
quella situazione, sentii qualcosa dire
"Capelli
castano-rossicci, occhi grandi e castani, piccola ma carina, dai modi
di fare 'tutti suoi'....sembreresti tu...."
Mi
voltai, con la bottiglia in mano e il vino ancora in bocca dopo
l'ultimo sorso. Sopratutto perchè mi si era chiusa la gola,
vedendo LEI.
"Ciao....secondo
la descrizione tu devi essere Lina esatto??"
sorridendo
affabilmente
GLOM....!!!!
"posso
sedermi????"
domandò
posando una mano sulla spalliera della sedia
Feci
segno di si e me la ritrovai davanti. Era molto bella, lo dovevo
ammettere, aveva un sorriso che attirava molto, dolce ma anche un
pizzico sensuale. E in quell'stante...ricordai di quando il mio
compagno di viaggio disse
"sarebbe
già qualcosa s e facesse in modo di apparire un
pò più attraente...."
Gli
avrei torto le budella quella volta, io non sono attraente???
però....vedendo lei.....forse aveva ragione.....
per
una volta, mi sentivo ‘inadeguata’ come
ragazza…..
"Tu
sei...?"
domandai
facendo finta di ignorare il suo nome
"J-J....."
Come??
NON era Johana??
"In
verità il nome completo è Johana ma in pochi mi
chiamano con il nome completo...."
Ah
ecco...
"MI
conosci??"
domandai
sfacciata
"Si
e no....abbiamo un amico in comune...."
Amico????
Lo chiama così???
"E
chi sarebbe????"
usando
quest a volta un bicchiere per bere il vino
"GOurrry....."
"Ah..lo
conosci??"
"Si,
mi ha parlato di te, mi ha detto che viaggiate insieme da moltissimo
tempo....da come lo conosco io, è la prima volta che si
ritrova come compagna di 'lavoro' una ragazza...."
"Bè....io
non sono una ragazza normale...."
mettendo
in chiaro le cose
Tuttavia,
dicendo tutto d'un fiato ciò.....mi ritrovai a chiedermi se
fosse una cosa saggia parlare di questo con lei, che no la conoscevo. E
oltretutto mi presi della stupida per un motivo......facendole capire
questo, le mettevo davanti la conferma delle parole di Gourry....che
tutto ero tranne che una ragazza 'come lei'....
"Me
lo aveva già detto...mi ha riferito che sei un tipino
particolare...."
ridacchiando
Iniziai
a trovarmi pensieri che mi frullavano in testa. Mi domandai se quando
erano stati 'insieme', lui le avesse raccontato qualcosa della 'bambina
dagli occhi grandi'.....iniziando a ritrovarmi nervosa, tanto da tenere
in mano il tovagliolo che stropicciavo convulsamente
"Davvero??
E che ti ha detto???"
"Bè,
che tu sei in grado di spingere le persone verso mete
'assurde'....ehehe....e che ti stima molto...."
Altre
persone sarebbe rimaste orgogliose di una confidenza come quella....ma
non io, che mi rese delusa. Stima....non mi confortava su una cosa ma
significava che mi trattava e considerava alla pari come compagna di
viaggio. Un pò meno come altro....e mi maledissi mentalmente
per aver sempre avuto la boccaccia aperta.
"Come
sono contenta, lui mi stima??? Credevo mi considerasse una minaccia
umana...."
"CHI...tu???
Veramente no, non lo ha fatto anzi....ti ha descritta come una
ragazzina fin troppo vivace e autonoma....dice che gli ricordavo
io..."
"Tu?
COme mai..."
cercando
di non apparire per come mi sentivo...pronta a uccidere
qualcuno
"IO
sono una guaritrice che lavora per una associazione....ormai si osno
sviluppate queste associazioni o dette anche corporazioni....ogni mago,
spadaccino, avventuriero....possono farvi parte e lavorare con loro,
pagano all'associazione un tot per tenere il proprio nome nei loro
registri e poter quindi rimanere a disposizione per incarichi. Tramite
loro, è possibile fare esperienza e sperare di essere
ammessi a lavorare per nobili e...."
"Aspetta....mi
stai dicendo che tu paghi un'organizzazione per lavorare...sperando che
'qualcuno' ti prenda per un lavoro fisso???"
"Bè...immagino
cosa stai per dirmi, GOurry...mi ha spiegato tu come la pensi su certe
cose e credmi, i tempi sono duri tanto che in molti posti poter trovare
lavoro è una cosa difficile....in un certo senso spero di
poter sfruttare questa organizzazione per i miei scopi.....tutto
qui...."
"Capisco....io
invece sono una mercenaria quando ho bisogno di soldi e di base sono
una maga avventuriera che viaggia per migliorarsi e scoprire
incantesimi nuovi....."
"Si
lo so, mi ha detto anche questo...."
"Cè
qualcosa che lui no nti ha detto????"
sbottai
nervosa
"Si...effettivamente
si....sai, gli ho chiesto come mai viaggiava con un ragazza da anni,
essendo lui abituato a tutt'altro tipo di 'compagnia'...sai cosa
intendo, camerate, esercito, mercenari....ma non mi ha saputo dire
nulla....."
con
un tono malizioso e divertito allo stesso tempo
Non
trovai simpatico il suo modo di fare, non riuscivo a capire
perchè....
"Semplice,
voleva vivere diversamente......ha incontrato me.....ha visot che
poteva vivere avventure diverse dal solito....ha preso una
decisione...."
Lei
sorrise velatamente, sembrava divertita e mi domandai cosa vi fosse di
così divertente, avevo qualcosa in faccia???
"QUalcosa
non va???"
domandai
alla fine
"Oh
nulla...semplicemente mi domando come mai uno come lui sia
così interessato a proteggere una come te....tu sei il
terrore di ciò che vive...vero???"
A
quelle parole murai espressione, fissandola malamente. Che voleva dire
il fatto di 'proteggere una come te'??? Va bene che la mia fama non
sia....bè, insomma....però non l'ho digerito il
suo commento....
"In
che senso...."
"Vedi,
ho sentito dire che sei terribilmente egocentrica, tirchia,
isterica....GOurry dice che sotto sotto invece sei diversa e che
è solo una maschera....a vederti n o n sembri femminile, non
hai maniere da ragazza...ti atteggi a tutto tranne che..."
"Ehi,
cosa sei venuta a fare??? A prendermi in giro??? Sappi che non mi
interessa sentire i tuoi pareri...io sono così e basta.
"
"Suvvia,
ti sei offesa? Sai, mi da fastidio una cosa e sono qui a parlarti per
questo...anni fa, avevo chiesto a Gourry di viaggiare con me ma lui
rifiutò perchè credeva che quella vita, non gli
ispirava....e invece anni dopo, lo vedo insieme a una ragazzina
insignificante.....a viaggiare per la penisola....da soli....e sembra
più felice di prima....ma a come ho capito tu te la tiri
parecchio....."
"EH????"
Non
riuscivo a dire una parola, la ascoltavo e la fissavo negli occhi e
vedevo che per lei ero...cosa, una minaccia?? Qualcosa che aveva preso
il posto??
"Ti
spiego.....io e GOurry si può dire....che siamo 'cresciuti'
insieme....ero la guaritrice dell'esercito dove Gourry prestava
servizio e fino a quando non decise di cambiare vita, eravamo entrambi
come mercenari....persi i contatti con lui fino ad ora e poi lo vedo,
per strada e riesco a parlare con lui......mi racconta le sue avventure
in questi anni e della ragazzina che lo affianca che sembra interessata
a tutto tranne...a quel pezzo di maschio che le sta davanti...posso
dirti che sei strana????
LA
guardai sconvolta, diceva strana a me??? Come si permetteva??
"Cosa??
NOn permetterti a dire certe cose...se consoci le voce su di me, non
scherzerei con la terribile Inverse..."
risi,
facendole capire che sapevo usare ben altro oltre le parole
"Ho
detto la verità, così mettiamo in chiaro le
cose....vista la situazione, non posso permettere che...lui resti a
fare la muffa dietro a una frigida mocciosa senza tette.....visto che a
te lui serve solo come compagnia senza alcun...che....mi permetto di
spingerlo a fare una scelta....e credimi, ho temi molti
convincenti..........."
"Cioè???"
dissi
biascicando iniziando a sudare freddo, la parte della ' frigida
mocciosa senza tette' mi fece accendere come la miccia della dinamite,
pronta a esplodere e cercai di mantenere la calma per capire la
situazione
"Mia
cara....pensaci. Secondo te, una ragazza come me....come potrebbe
spingere uno come lui a 'scegliere' la vita per lui più
idonea.....???gioia, pensaci, fammi sapere la tua decisione....o te ne
vai da sola senza tnte storie e gli lasci la vita che merita con una
donna vera...o preparati a scervellarti per trovare qualche scusa
idonea affinche resti con te...e credo, non ci sia molto da scegliere
con te...."
disse
ridendo mentre io stringevo le posate nervosamente sentendo le mani
doloranti
"Io
non mi abbasso queste cose...sono una maga di tutto
rispetto......"
"Oh
LIna...GOurry è troppo un bravo ragazzo per dire o fare
determinate cose...non hai mai pensato...che qualcosa non quadrava??
Insomma, tu sei una ragazza....insomma quasi.......comunque, lui un
ragazzo di un certo livello....non ti sembra strano che in questi anni
non abbia mai detto o fatto qualcosa per provarci con te??? NO...a come
ho capito mai...quindi, carina, tu non sei...completamente....una che
faccia impazzire i maschi, ammettilo. Lui non ti fila, tu fai la
preziosa....non serve a niente stare a viaggiare insieme....non
credi??? "
agitando
le mani per enfatizzare il discorso
Accidenti,
diceva cose sensate e vere, in un certo senso. In verità lui
certe battute o atteggiamenti un pò...equivochi...li aveva
fatti e a volte si azzardava ma niente di che, li aveva come
dire...espressi....ma io non volevo vedere....non volevo capire....e
ora? COn Sylphill avevo tirato fuori la spada di luce. Come potevo
comportarmi con questa ragazza???
"Credo
che tu abbia preso un abbaglio...io e lui siamo solo amici, per questo
non è accaduto nulla tra noi....chiedigli pure cosa vuole
fare....se sceglierà te capirò e andrò
via da sola....."
Ma
sono stupida?? COme potevo darle Gourry su un piatto
d'argento???
"Io
non gli dirò nulla, semplicemente userò le mie
carte per convincerlo...."
In
quel momento la vidi fissare oltre le mie spalle, cambiò
espressione e sorrise amichevolmente. Mi voltai anche io e Gourry si
avvicinò a noi due, con un'aria tutt'altro che felice.
PAreva spaventato di qualcosa, ci fissava mentre si avvicinava
lentamente con uno sguardo confuso.
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Capitolo 3 *** Gourry? - Per ora ci sono altri problemi ***
thouts
Ecco
la continuazione, purtroppo per studio e altro ho poco tempo e quindi
per evitare di perdere l'ispiraizone o non postare mai il capitolo,
posto questa parte già finita. funny84,
spero che finora la fic sia stata itneressante, era un'idea vecchia che
sto elaborando adesso dopo tanto tempo, quindi spero che piano piano, i
capitoli siano interessanti. NOn so quanti capitoli prenderà
la storia, però preveo almeno la metà del 'Nodo
di Pasqua' se non mi dilungherò (conoscendomi). In questa
fic, Lina e GOurry non sono come rapporto oltre il volume 15 dei
romanzi, come le due fic per ora in corso (I miss you every time I am
alone' e quella per sperimentare un nuovo
rating, <>Red
and blue .... or pink too?), ma
torno alla caratterizzazione normale. Mi farebbe piacere sapere come
trovate tutti ogni capitolo, se cè qualche parte che non vi
piace o simili, per me migliorare la storia e la scorrevolezza della
lettura. Ciao^^
//*****************************************************//
Avanzava
lentamente con la sua aria possente e fiera, con la
spada che accompagnava il suo passo, con il viso serio e quasi duro che
però
trasudava agitazione. Pareva spaventato, mentre con gli occhi saettava
su me
e lei nervosamente, giungendo infine al nostro tavolo. Diede
una fugace
occhiata a me e poi si voltò verso J.J. e con tono fermo
disse
"Vedo che vi siete incontrate......."
con quella a me sembrò non una accusa ma il modo di quasi
pugnalarla con gli
occhi parve tale
"Suvvia Gourry, l'ho incontrata per caso mentre cercavo un tavolo per
la
colazione.....non abbiamo neanche avuto il tempo di
parlare.....unisciti a
noi....."
La squadrai interdetta, non avevamo parlato?? E fino ad ora cosa mi
aveva
detto???
"CApisco....Johana, non dovresti andare al Palazzo Dardi per
l'associazione?"
Lei allentò il sorriso sorpresa, poi si alzò,
annuendo. GLi passò vicino e gli
carezzò una guancia regalandogli un bacio nell'altra, per
poi salutarlo e
andarsene, io feci finta di mangiare alcuni biscotti di pasta frolla
senza aver
visto. Scrutai un Gourry freddo sedersi comodamente,
portandosi il tovagliolo
sulle ginocchia, cosa che no faceva mai da quando viaggiavamo insieme,
lo fece
l'ultima volta le prime settimane del nostro incontro, poi si
lasciò andare a
mangiare con meno formalismo. Prese due bicchieri, uno lo
riempì d'acqua dalla
brocca e l'altro con del succo di frutta. Poi si
alzò, prese un piatto
pulito e iniziò a riempirlo di brioches, pane imburrato e
biscotti dal tavolo
del buffet. Tornò, posò
nuovamente sulle ginocchia il tovagliolo e
con la forchetta dei dolci spiluccò dalla ciotola di
ceramica sul tavolo della
frutta a pezzi con la panna, accompagnandoli con i biscotti. Rimasi con
la
tazza del latte a mezz'aria a fissarlo in quei modi di fare non suoi,
mi
domandai cosa stesse facendo. Bevve un sorso di caffè dalla
tazza, adocchiando
uno dei cornetti come se niente fosse, mentre io mi chiedevo che stesse
accadendo tutta in una volta per vederlo comportarsi da perfetto
estraneo.
Presi allora la ciotola della frutta, la portai alle labbra e
buttai
letteralmente tutto il contenuto in bocca mentre alcuni rivoli del
succo
scendevano dal mento al collo. E dovette capirlo perchè
quando arretrò la
forchettina, finalmente con i suoi occhi su di me, la
posò e rimase a
fissarmi mentre passavo la mano guantata sulla bocca per asciugare le
parti
sporche. MI chiesi, se avesse realmente capito o se il suo sguardo
accigliato
era dettato da altro, addentò come faceva sempre un
croissant pucciandolo nella
tazza del caffè e io mi rilassai. NOn disse nulla ma
continuò con mia sorpresa
a mangiare un'altra brioche ma strappandone piccoli pezzi con le dita e
portandoseli alla bocca, sempre con l'aria di uno che si era svegliato
con la
luna storta e io iniziai a innervosirmi. Quando ebbe finito,
chiamò la
cameriera e le disse di mettere il conto della colazione da parte per
saldarlo
con le stanze, poi ordinò del cibo da portare via e lo
attese, accettando
un'altra tazza di caffè. Io, dal mio canto, non feci altro
che seguire ogni suo
movimento fingendo di mangiare o bere una spremuta, l'unica volta che
mi rivolse
una parola fu alla fine, quando ricevette il fagotto con il cibo e
disse,
guardandomi negli occhi per la seconda volta
"Andrò a cercare un fabbro per sistemare il meccanismo della
spada di
luce, poi andrò ad allenarmi. Potrei tornare solo per
cena....."
dandomi le spalle
"Cosa ha la spada???"
dissi quasi urlando per fermarlo in un certo senso
Si voltò il necessario per fissarmi malamente, rispondere un
'solito controllo'
e andar via sbattendo la porta della locanda. Rimasta a fissare la
porta, non
mi accorsi della cameriera che mi domandava se potesse sparecchiare, mi
alzai e
andai in camera a prendere il mantello e gli spallacci. Quando
finì la rampa di
scale, voltai lo sguardo alla camera numero 12 e mi tornarono in mente
le
parole della ragazza. COnosceva Gourry? DAl dialogo della sera
precedente mi
sembrò di si, che loro due fossero ben
oltre la semplice conoscenza
e mi domandai quando....mi disse che non lo vedeva da alcuni
anni.....poteva
essere accaduto prima di lasciare la sua famiglia? Rimuginai
parecchio
mentre mi apprestavo ad entrare in camera mia, non avendo programmi.
Credevo
che io e lui avremmo fatto acquisti, poi avremmo visitato .....lasciai
perdere
e pensando a qualcosa da fare, decisi di cercarmi un incarico da
svolgere,
anche da sola. Andai dal locandiere e domandai se vi era un luogo dove
trovare
annunci di lavori per mercenari, mi indicò una bacheca nella
piazza grande, tre
isolati a destra della locanda e andai a vedere. Una grande bacheca in
legno
troneggiava al posto della solita fontana che si è solito
vedere in paesini o
piccole città, riportava le offerte di lavoro divise a lungo
termine o piccoli
incarichi e a chi fossero rivolti. Ve ne erano due molto interessanti,
uno
riguardava un ricco terriero che voleva fermati dei ladri di bestiame e
dei
vandali perchè rovinavano i suoi affari. NOn l o trovai
interessante dopo la
lettura, insomma, dovevo correre dietro laduncoli di vacche e pecore?
Naahhh!!
L'altro, consisteva in una ricca paga al mercenario che avrebbe
protetto la
traversata di due giorni, a cavallo e su un traghetto, del Conte
Casinò Royal e
della moglie, malata, che erano tuttora ospiti della 'Casa della
guarigione',
una specie di ospedale privato chic dove ci poteva ricevere le cure
migliori
della città a non modico prezzo. L'offerta non sembrava
male, ma mi chiesi il
motivo della ricerca, infondo, quell'uomo era nobile, no? Vidi passare
il
panettiere con il carretto a mano che, porta a porta, vendeva forme di
pane che
dal profumo pareva fragrante e saporito. Gli domandai dove potessi
trovare
quell'ospedale ma lui....
"Compra qualcosa dal mio carretto e te l o dirò..."
"Come???"
"Compra qualcosa....e avrai l'informazione....."
"Mi spiace, ma ho già fatto colazione e non mi
interessa....."
andandomene
"No aspetta, oggi per sbaglio il mio garzone ha preparato
più pane del
previsto e devo venderlo prima che diventi freddo e duro. Sei una
mercenaria
vero? Potrebbe servirti del pane no??"
"A me non interessa cosa accade al suo pane, io devo andare a questo
ospedale per un incarico, se non me lo dice, farò da
sola....."
voltandomi di nuovo
"Se mi compri del pane, ti farò avere uno sconto dal negozio
di mia
moglie, vende frutta e verdura e alla fine ti coverebbe no???"
"Come? Scusi, lei per vedere il pane obbliga sua moglie a farmi uno
sconto?"
"Sempre meglio guadagnare qualcosa in meno che perdere due cose....ogni
giorno mia moglie non vende tutta la merce e un terzo della frutta
deperisce
giorno dopo giorno...tu compri da me del pane, vai da moglie e
scontato, compri
qualcosa per il tuo viaggio......due piccioni con una fava...."
Accidenti! Quell'uomo ci sapeva fare, sapeva mercanteggiare al meglio
per
vendere e non perdere....Era raro vedere una mente fina negli affari
che ti
facesse dire 'complimenti'....fu così convincente e bravo
nella trattativa, che
decisi di comprare da lui. Scelsi due forme di pane bianco, due panini
e un
'cerchio di pane', che trovavo divertente come forma e potevi farcirlo
al
centro, avendo un bordo alto abbastanza da mettervi marmellate o altro.
Stava
bene sia con il salato che il dolce e anche da solo era una
squisitezza!
La moglie del panettiere aveva il banchetto un isolato più
avanti, che trovai
senza fatica. lei era molto 'in carne' e aveva le guance rosse e la
bocca rossa
e carnosa che rendeva il viso quasi truccato come a
teatro....cercai di
no n ridere alla cosa e le dissi dell'accordo fatto con il marito. lei
accettò
senza problemi e mi consigliò dei fichi, della confettura di
fichi fatta da lei
per evitare appunto che i frutti si rovinassero prima di divenire
immangiabili
e un cesto di ciliegie e fragole. Mi domandai, mentre lei
preparava
tutto, dove mettere tutta quella roba, lei prontamente mi diede una
grossa
borsa di tessuto da portare in spalla, come regalo per entrambi gli
acquisti...mi domandai se fosse giornata....se andavo in una
gioielleria mi regalavano
qualcosa???
Alla fine, dopo varie indicazioni chieste ad alcuni vecchietti seduti
davanti
un bar, trovai il posto. Ed era proprio come me lo ero immaginata, un
edificio
alto due piani, elegante e ricercato, dove l'insegna dominava tutta la
facciata. Davanti, trovai due signori vestiti di verde e chiesi dove
potessi
trovare il Conte. Loro due si qualificarono come custodi notturni che
dovevano
tornare a casa e che per informazioni dovevo chiedere alla reception.
Così,
entrai dentro e vidi una infermiera dietro un vetro intenta a compilare
probabilmente
dei questionari. Quando bussai sul vetro, lei alzò
lievemente la testa, mi fissò
come per dire 'questa che vuole' e spostò una parte del
vetro per ascoltare.
QUando domandai del COnte, lei disse un 'aspetti' annoiato e si
voltò alla sua
destra
"Charol.....Oh Charol.....questa tipa qui vuole sapere se qui
cè un
Conte...."
"Bianca, trovi l'informazione nell'elenco dei pazienti, alla tua
sinistra
sul muro....."
da un lato della stanza che non riuscivo a vedere
"Se.....è qui, vero....accidenti Charol da quanto era che no
n veniva
gente a chiedere dei pazienti???"
"AH non lo so....dopo l'invasione delle pulci e dei ratti a causa della
dispensa del ristorante a destra e del negozio di animali a sinistra,
pazienti
non s e ne vedevano....."
"Oh Carol....spero che la direzione non se la prenda s e ne
parliamo....."
mentre guardava l'elenco che arrivava a metà pagina, segno
che quello che dicevano
era vero
A sentire quei discorsi, mi venne un leggero attacco di prurito sulle
braccia.
Che razza di ospedale era quello???
"Allora...deve andare alla stanza 12....."
"la .... 12????"
"Si, 12....cos'hai carina problemi d'orecchi???"
Prima che potessi lasciarmi prendere dalla voglia di regalare un bel
pugno a
quella espressione schifata che mi fissava, contai fino a 10 e pensai
solo...'il 12....che iella....' e andai verso le scale, arrivando al
primo
piano. Scorrendo le varie porte per cercare il numero giusto, notai una
porta
socchiusa e qualcuno parlare. Quando alzai gli occhi sul numero della
porta,
vidi che era proprio la stanza 12 e sbirciai dentro. VIdi un letto
disfatto e
poi un'ombra. Bussai e una ragazza vestita da infermiera venne ad
aprirmi ,
facendomi entrare, mostrandomi una stanza piccola, con letto
e un
comodino. NOn sembrava affatto chic ne altro, sembrava uno di quegli
ospedali
da città dove se trovi una camera anche piccola dove stare
sola è un miracolo.
Un'altra donna, ben vestita, mi salutò cordialmente e chiese
la mia identità
"Io sono Lina Inverse, maga avventuriera......ho letto che cercate
mercenari per un viaggio e sono venuta nel caso il posto è
ancora
disponibile...."
"Lina...Inverse??? Quella Lina Inverse...???"
'Ecco', pensai. Mai una volta che dicano 'La grande Lina Inverse, che
piacere....'
"Si sono proprio Io, ma solo se vi state riferendo alle mie imprese
leggendarie....se intendete invece le storie assolutamente false che
girano su
di me e sui modi di chiamarmi...."
"Allora son o tutti falsi...."
"Ovvio, io sono una maga di un certo livello.......mi si teme per le
mie
capacità, non per altro...."
sbottai
"Ne sono felice....io sono incaricata dal Conte di attendere eventuali
mercenari per il viaggio. Purtroppo, come può notare, questo
ospedale non è
idoneo a curare pazienti, il conte credeva fosse un'ottima struttura e
invece
ha affrontato giorni di viaggio inutile. La contessa è
malata e bisogna raggiungere
i possedimenti dei Signori lentamente, se per lei vanno bene 500 monete
d'argento, il posto è vostro...."
"Esattamente qualè il tragitto? Inoltre io viaggio con un
altro
mercenario, uno spadaccino, a voi va bene?"
"NOn sapevo viaggiasse con altre persone.....se lui ci
accompagnerà sarà
più sicuro, daremo anche a lui 500 pezzi
d'argento....partiremo
domani....."
"Scusi...ma s e lui è un conte, non dovrebbe avere una
scorta personale?
perchè cercate mercenari?"
"perchè alla tenuta hanno lasciato averi e figli e hanno
dovuto fare una
scelta....inoltre viaggiando con guardie avrebbero dato nell'occhio,
mentre con
due mercenari nessuno potrebbe insospettirsi...."
Era logico, per evitare di essere attaccati....mi chiesi da quanto
tempo
attendessero dei mercenari, ma evitai di fare domande per il momento,
chiesi solamente
dove dovessimo recarci io e GOurry per partire e lei mi disse
"Vada prima dal Conte, si trova all'hotel Molho, può
trovarlo lì...."
Così, mi recai dal Conte per avere altre informazioni,
l'addetto dell'hotel non
era molto cordiale e dovetti usare tutta la mia estrema gentilezza per
farmi
ricevere. Il conte, un tipo smunto e depresso, mi disse che dovevo
soltanto
accompagnare la carrozza, anonima, con la moglie fino alla loro tenuta
nell'altro regno. Tempo di viaggio, due giorni, tre se dovessimo
trovare
difficoltà con la moglie per la sua condizione di salute.
Quando stavo per
andar via, sentì qualcuno tossire nell'altra stanza della
suite che avevano
preso e mi disse che la moglie senza medici sarebbe peggiorata e che
senza
scorta, avevano dovuto attendere parecchio tempo per partire e lei
stava male.
Vista la situazione della donna, visto l'anonimato con cui avremmo
viaggiato e
la paga, pensai che sarebbe stata una buona idea e accettai senza
remore.
"Allora,
Miss Lina, domani fatevi trovare qui davanti. HO affittato una carrozza
senz aisnegne o simili, sistemat ain modo che mia moglie stia distesa
se necessario. Alle nove, mi raccomando."
Nel
momento in cui stavo andando via, il COnte mi fermò
"Miss Lina, sa se alla reception cè qualcuno? NOn hanno
ancora portato la
colazione e mia moglie deve prendere la medicina. Se non mangia
qualcosa prima,
secondo il medico, sarebbe debilitata....."
"Mi spiace, ho visto solo l'uomo che mi ha condotto qui.....non avete
scorte?"
"NO, ci hanno sempre portato del cibo negli orari predisposti per i
pasti,
ma sembra che abbiano problemi essendo l'hotel pieno e..."
"Aspetti..:"
Mi venne in mente che avevo una borsa piena di cibo, di sicuro fino a
sera avrei
sbocconcellato qualcosa per passare il tempo, pensai che infondo potevo
invogliare il Conte a essere generoso...
"Senta, io ho pane, frutta e e marmellata. Se per lei va bene sono
freschi, appena comprati. Erano le mie scorte fin o a domani,
però se lei potesse
permettermi di prendere una locanda qui in città per
riposarmi...."
"Certo....l'hotel come ho detto è pieno ma tenga..."
porgendomi una
borsa uscita dal taschino dell'abito "dovrebbero bastarle come extra
per
riposarsi fino a domani, dovendo scortarci per due giorni, si rifocilli
e
faccia una dormita. Abbiamo bisogno di tornar e a casa per far curare
la
Contessa, se viene anche il suo compagno di viaggio sono più
tranquillo...."
"Non si preoccupi, andrà tutto bene, vedrà...la
borsa dove la lascio???"
"Ah....abbiamo pagato due infermiere, una per la notte e una per il
giorno
da un'associazione di guaritori, ma la magia con una malattia non
è molto
efficace dicono...così ho comunque chiesto a personale
qualificato di badare a
lei...." poi si voltò verso la camera attigua "Signorina
potrebbe
venire qui...per favore???"
Controllai la borsa e poi alzai lo sguardo per darlo all'infermiera, o
almeno,
era quello che pensai. Sia io che lei restammo a fissarci con il fiato
bloccato
nel momento in cui ci trovammo faccia a faccia.
Johana!
"Miss Lina, questa è la ragazza che accudirà mia
moglie in questo viaggio,
ci sarà anche un'altra ma farà il turno di notte.
Spero che vi troviate bene,
vado a dare la bella notizia a mia moglie..."
Il Conte ci lasciò da sole e lei prese la borsa fissandomi
negli occhi adesso
sorridente, anzi, stava ghignando.
"Lina...avremo due o tre giorni di viaggio....non mi aspettavo certo di
farlo con te, ma....avremo modo....di parlare noi due...."
"Non ho proprio nulla da dirti Johana...."
"AH.,...primo,. TU puoi chiamarmi J.J...........Solo GOurry
può chiamarmi
Johana......secondo, il nostro discorso non era terminato ma....vedo
che avremo
occasione per capire chi lui sceglirà...fra una donna vera e
una mocciosa
zitella....."
con
movenze agraziate e direi, da perfetta.....come potevo descivere una
che si sente la più figa del mondo, si comporta come se
fosse la bellazza in persona e ti comporta da vipera??
Il COnte la chiamò e lei fece una smorfia divertita, come a
dire 'vado a fare
il mio lavoro' e mi diede le spalle, facendomi venire voglia quasi di
correrle dietro e
strangolarla. Andai via da quel'hotel, volevo tornare indietro e
rifiutare
ma avevamo bisogno di soldi, era un lavoro senza rischi o problemi
e saremmo
andati nella direzione a noi più congeniale per viaggiare
poi da soli verso
altre avventure. Ma cèra lei....
Fissai il sole in cielo, ormai dovevano essere passate le undici e
decisi di
cercare GOurry per parlargli del lavoro, e anche di quella specie di
guaritrice
dei miei stivali. Ricordai cosa aveva detto, decisi di
provare
dall'armaiolo. COnoscendolo, faceva controllare la spada ogni
centimetro,
fessura e meccanismo di aggancio della lama, al posto della
lama di luce e
non si muoveva mai dal negozio per controllare che tutto fosse
perfetto.
Corsi verso la bottega dove sperai di trovarlo, con l'idea in testa di
volergli
chiedere qualcosa su Johana...anzi, J.J.
|
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Capitolo 4 *** Perdente ***
thouts 4
Andai alla ricerca dell'armaiolo, che trovai dopo un quarto d'ora di
vagare, lavorava in una specie di rimessa senza insegne ma era il
migliore della città a detta delle persone a cui chiesi
informazioni. Quando arrivai, l'uomo era messo fuori con un banchetto
che lavorava una spada, battendo la lama ancora grezza e incandescente
con il martello. Era parecchio rude e mi disse semplicemente che la
spada e l'armatura erano in perfette condizioni e che il lavoro di
controllo aveva richiesto poco tempo e se ne era andato da un
pò. Aveva detto che si sarebbe allenato e chiesi all'uomo
dove
potesse essere andato e mi disse...
"Signorina....sono un armiere non l'ufficio informazioni....devo finire
dei lavori per un signore che domani parte, quindi vattene...."
"Un signore che domani parte?? Alle 9?"
"Si....è con la moglie e delle infermiere.....sto lavorando
a
una spada per lui e alcune protezioni per le ruote che, essendo di
legno, dovranno proteggerle durante il viaggio...."
"Se parla del COnte....io lavoro per lui..."
"Davvero? Non lo sapevo....allora, visto che sei con lui e mi ha pagato
molto bene, ti farò il favore di scoprire dovè
andato...." posando tutto e urlando versola casa affianco
"Rylcoooooo.....oh Rylcoooooo...."
sbucò un ragazzotto ossuto, alto alto poco meno di Gourry e
slavato. Mi spaventai, sembrava un fantasma, sperai che non fosse il
cocchiere del giorno successivo....
"E quanto ci vuole, vieni qui....questa ragazza vuole sapere
dovè andato lo spadaccino che questa mattina ha chiesto un
controllo completo...."
"E.........."
disse rimanendo con la faccia da ebete a guardarmi fisso e dissi
"Se non sai dove è andato, posso...."
"No.....no.....mi ha chiesto......dove potesse trovare.......un
posto.......dove.........allenarsi........"
mentre aspettavo ogni cinque minuti il pezzo di frase successivo
"E dove sarebbe???"
".....è.............si, lo
ricordo..........allora............è.........vedi.........la
strada............lì avanti......???......ecco.........falla
tutta............fino.........a.......un...........albero.........."
"SI, ok, poi????"
cercando di incitarlo, mentre l'armaiolo sbuffava esausto e ne se andava
"SI....ci arrivo........all'albero..........vai
a............destra............poi........gira a
............sinistra.......al pozzo...........e esci
dalla............strada...........arrivi...dopo
poco.........a....una....radura....ampia........e
sei..........lì.............."
Sia ringraziata Lon!
"grazie......grazie...."
dissi di corsa fuggendo
Cercai di ricordarmi le (assurde) spiegazioni del ragazzo e mi ritrovai
al pozzo. Vi ero quasi, sospirai e continuai sempre dritto
finchè non sentì qualcuno imprecare. Mi voltai da
tutte
le parti ma sapevo di essere sola, ma quella voce arrivò
nuovamente alle mie orecchie. Avanzai per trovarmi finalmente alla
meta, e lui era lì. Lo vidi intento a litigare con un tronco
di
un albero non troppo grande, pareva giovane e la sua corteccia veniva
martoriata dalla lama fino a spolparlo della parte denera del legno. Da
quando in qua si allenava con un albero? A vederlo, nascosta fra gli
alberi, sembrava scaricare una qualche tensione su quei fendenti. NOn
solo. Indossava solo i pantaloni, il pezzo di sopra era abbandonato su
un cumulo di rocce vicino a lui, affianco il fodero della spada. Decisi
di fargli uno scherzo e mi nascosi dietro un albero biforcuto piuttosto
grosso, dove mi sistemai aquattandomi. Controllai che fosse ancora di
spalle e lo trovai a detergersi il sudore, riposandosi. INiziai
così lo scherzo....
"G...O......U......R.........R......Y........"
cercando farlo tra un lamento e un sussurro
L'effetto mi fece ridere di gusto ma cercai di rimanere
nascosta tappandomi la bocca. GOurry impugnò la spada
nervosamente e iniziò a controllare attorno, evitai il
più possibile di farmi vedere e provai di nuovo a fare
quella
specie di lamento soffocato. Quando non r iuscì
più a
resistere, feci un balzo e inziiai a scanzonarlo con un "Che spadaccino
sei? NOn dovresti saltare in aria per uno spavento
così....credevo che ormai tu vi fossi abituato...:"
Fui stupita nel vedere che lo sguardo duro e rancoroso era rimasto
impresso sul suo volto e mi fissava con un carico di
rimprovero. La mia reazione? Ovviamente non potevo on dire cosa pensavo
"Gourry, si può sapere cos' hai? E' tutta la
mattina che
sei...."
"TOrna in albergo...."
Si voltò dandomi le spalle e tornò ad allenarsi,
anzi,
sfogarsi. Iniziai a preoccuparmi davvero, certe volte aveva manifestato
duramente qualche suo disappunto, ma erano occasioni ocsì
rare
che quasi adesso ne ero turbata. Mi avvicinai a lui, mi fermai
squadrandolo e poi gli mollai un calcio negli stinchi così
forte
da farlo caracollare al suolo per il dolore
"Vediamo se adesso devi darmi ancora ordini!!"
sbottai contrariata e tornandomene in albergo lo lasciai là,
senza sentire nè una replica ne altro
Feci la strada del ritorno falcando come se i miei piedi stessero
pestando tanti GOurrini e tante J.J., pensavo di avere una strada piena
di micro teste di medusa e micro odiose oche e forse...a chi mi
fissava, dovevo smebrare io l'oca, per come mi muovevo. Ormai
pomeriggio inoltrato, mi ritrovai a un tavolo a divorare dolci a tutta
forza, ero nervosa e voelvo addentrare tutto ciò che poteva
allentare i miei nervi, anche se urlava aiuto, poco importava. Non sono
cannicabile ma al primo fiato di chiunque avrei uscito i
denti...Sospirai ripetutamete ogni volta che vedevo un mercenario
passare, chiedendomi fosse capitato a lui, proprio lui che era l'uomo
più sereno che conoscessi. O almeno, che fosse all'esterno,
visto che conoscevo perfettamnete la sua condizione familiare e cosa
aveva dovuto subire fino al nostro incontro. Eppure, non lo conoscevo
così a quel modo, quella rabbia che pareva dire 'non vi
avvicinate'...
Vidi la cameriera portare un altro
vassoio di paste, tutte
con la panna e le fragoline piccole sopra, che solo a vederle mi sarei
catapultata sopra neanche il tempo di posarlo. Volevo mangiare il mondo
intero,
avevo finalmente capito perchè la gente quando è
depressa si rifugia sulla
prima cosa che la renda appagata in quei momenti, che dia sollievo a
quella
frustrazione che ti assale...non ero ne depressa e ne frustrata,
semplicemente
per evitare di dar fuoco alla locanda e dover dormire sulla nuda terra,
optai
per un metodo indolore per la mia schiena ma tremendo per il mio
portafogli!
Misi tutto davanti e portai avidamente un bombolone gigante con un
quattro dita
di panna alla bocca, ma una voce sgradevole lo fece diventare una cosa
disgustosa. J.J...... la vidi venirmi incontro e sventolarmi davanti un
pezzo
di carta, arraffandolo le diedi un broncio come risposta. Il foglio era
una
lettera non troppo lunga, dove il nobile mi avvisava delle disposizioni
finali
per l'indomani...
A Lina Inverse
La presente le verrà consegnata dalla cara Johana, per
comunicarle che domani
mattina alle 9:00, deve farsi trovare con il suo compagno davanti
l'hotel. La
carrozza sarà consegnata per quell'orario e per i cavalli,
bisogna andarli a
prendere appositamente dal maniscalco che custodisce anche la carrozza.
Pertanto, vada a prendere i cavalli
e faccia portare la carrozza qui davanti. Il cocchiere purtroppo, non
sappiamo
se sarà più disponibile e per questo motivo,
potreste anche dovervi mettere voi
a cassetta e condurre il gruppo. per il momento, questo è
tutto. Per i viveri,
ho già provveduto anche per voi, così come per
coperte e altre necessità per il
viaggio. Mi raccomando puntualità.
"Pure questo...pensavo di dovermi presentare soltanto e fare il mio
lavoro..." sbottai contrariata mentre lei si sedeva di fronte a me,
cosa
che mi portò a fissarla malamente ricevendo invece un
sorriso compiaciuto.
"Lina...Lina...domani inizierà la nostra avventura
e sono curiosa di
vedere quanto tu sia brava nel tuo lavoro..."
"Io osno una persona seria Johana..."
"J.J.....J.J...."
"Se...J.J....cosa vuoi dirmi veramente...."
"Vuoi che vada subito al sodo?? E perchè no...Allora,
Lina...Gourry non è
più l'uomo che ho conosciuto io...se vogliamo dire in
termini spicci, si è rammollito...a
causa tua...quindi, non solo voglio evitare che la tua influenza lo
rovini ma
voglio, durante il viaggio, dirgli cosa ho in serbo per lui per tornare
quello
di prima..."
"Non riesco a capire...io lo avrei rammollito???"
"Un uomo che cammina sempre al fianco di una ragazzina, che
è costretto a
fare tutto quello che vuole lei, che vive sotto l'acqua e il vento
quando non
avete soldi per una locanda o lo trascini per le idiozie che la tua
testolina..."
"J.J...io non influenzo e ne spingo nessuno a fare le cose...lui ha
deciso
di viaggiare con me...il resto è venuto da se..."
"QUale resto Lina...quello che solo nella sua testa e forse neanche
nella
tua?? COme può un uomo stare al fianco di una donna e non
fare altro che
vederla correre qua e là eccitata per quell'incantesimo o
quell'oggetto
raro..."
"Vedo che con te lui ha parlato parecchio...e che cosa ha
detto...???"
"Nulla...tanto con te sarebbe fiato sprecato...ad ogni modo, vedi di
prepararti per il viaggio e sopratutto...per quando Gourry
verrà via con me...e
se or permetti, mi concedo un dolce premio per le mie fatiche..."
prendendo da un vassoio accanto a lei una pasta con granelli di
zucchero
colorato.
"Oh...J.J....serviti pure...anzi aspetta, te ne offro uno io...di
vassoio...." prendendo quello affianco e lanciandolo addosso a lei, che
fu
presa in pieno nel capelli, ormai pieni di panna.
J.J. rimase sbalordita dall'atto che la ragazzina aveva osato contro di
lei,
prese un paio di cornetti di panna e zucchero e li lanciò
verso di me,
iniziando una gara di ‘palle di paste' che durò
parecchio, visto il vasto assortimento
di dolci che io mi ero fatta portare al tavolo. Tutti i clienti
scapparono, le
cameriere cercarono di evitare i proiettili dolci e noi due
continuammo
per un pò a prenderci a parole tra un lancio e l'altro,
dicendoci di tutto e di
più. Tutto terminò solo quando
udì la porta sbattere tremendamente, Gourry
era entrato in quel frangente e vide noi due ricoperte in maniera
assurda da
zucchero a velo, panna, decorazioni varie e pezzi di paste. Il suo
sguardo si
fece più duro e andò verso le scale, mentre
Johana si alzò e corse da lui,
seguendolo, urlando il suo nome e chiedendogli scusa per l'incidente.
Io, rimasi inginocchiata a terra come una ebete, con pezzi di dolci in
mano che
stavo per lanciare e mi resi conto, che io non lo avrebbe mai seguito
così,
chiedendogli scusa. Un'altra prova che non ero una ragazza come le
altre e che,
come mi diceva sempre mia sorella Luna, non sarei stata capace di
trovare qualcuno
che mi volesse bene davvero, che mi avrebbe accettata per quella che
ero,
semplicemente. Gourry pareva distante, troppo, chiuso in un mutismo
strano e
io, guardando Johana, vedevo una me stessa che non conoscevo. Quella me
stessa
che per la prima volta fissava oltre lo specchio, che guardava oltre
gli abiiti
da maga e la sicurezza che era solo un muro. Nel profondo, ero insicura
e mai
avrei abbassato la testa a qualcuno, anche se gli volevo bene.
Cercai di tirarmi su ma afferrai con sè la tovaglia della
tavola, e altri
vassoi finirono a terra, sporcandomi maggiormente. Mi alzai alla fine
con la
faccia di una che aveva appena visto qualcosa di brutto e raggiunsi le
scale,
sperando che Gourry fosse solo o.....con lei.
Colante panna e crema per strada, mi fermai davanti la sua
porta, sentivo due
voci non definite ma sapevo che erano le loro. Lei poteva parlargli,
entrare
nella sua stanza, IO invece....
Inutile dire che andai dritta a farmi un bagno senza però
godere di un bagno
caldo, che normalmente mi avrebbe sciolta come neve al sole nella mente
e nel
corpo. Mi buttai sul letto di controvoglia, volevo solo
dimenticare tutto
quanto, aprire gli occhi dopo pochi istanti e scoprire che era tutto un
brutto
sogno. GLi occhi li chiusi davvero, ma per riaprirli senza accorgermene
all'alba passata, intontita e mezza sepolta dalle coperte. Mi alzai e
scrutai
fuori dalla finestra che dimenticai socchiusa, da cui la luce penetrava
fin
sopra il letto. Spalancai le imposte e notai i primi passanti della
giornata,
sbadigliai e tornai a letto, accoccolandomi comodamente
ri-avvolgerndomi fra le
coperte. Era una bella sensazione, non saprei spiegare
perchè, ma mi sentìì
così bene che mi addormentai di nuovo, svegliandomi sol o
sentì bussare alla
porta. Era il garzone del locandiere che non vedendo mi scendere al'ora
stabilita, venne a cercarmi. Scrutai l'orologio e sobbalzai quando i
miei occhi
inquadrarono le 8:15 della mattina. Come una furia, corsi a prepararmi,
pettinarmi e verificare che fossi nelle giuste vesti della 'maga genio
Lina
Inverse'....Nella mente mi passavano tantissime cose, ma agiustai il
mantello e
corsi a fare colazione, vedendo Gourry a un tavol oda solo che mangiava
con la
testa china. Quando mi vide entrare, alzò lievemente la
testa rimanendo sopreso
di fissare i miei occhi, io cambiai direzione e mi sistemai in un
tavolo
vicino, dandogli le spalle. Vista l'ora, la colazione fu piuttosto
veloce ma
abbondante, pagai il mio corrispettivo e mi avviai verso l'hote,.
Dietro di me
sentivo chiaramente i passi di Gourry, per me ormai erano
inconfondibili, ma
tenni duro e evitai di voltarmi, poi mi ricordai dei cavalli e della
carrozza e
urlai dal terrore di aver fatto una stupidaggine, feci dietrofront
quasi
scontrandomi con Gourry e feci di corsa la strada verso il maniscalco.
Ma fu tutto inutile, qualcuno era già andato a ritirarli e
trovandomi sempre Gourry
dietro, tornai verso l'hotel. Fortuitamente fui puntuale e evitai
ramanzine,
almeno per l'ora. Il Conte non fu soddisfatto del mio ritardo dal
maniscalco,
mi disse che sperava in un paio di persone serie e io mandai
giù il boccone
amaro, sopratutto quando lui elogiò chi aveva preso cavalli
e carrozza.
Johana....
La moglie del conte su sistemata nella carrozza speciale, i cavalli li
presi e
li preparai, visto che Gourry era intento a sistemare le cos e della
signora
nel vano portabagagli. Ci incrociammo solo quando gli diedi le redini e
andai
via con il mio cavallo, Johana aveva ultimato i preparatici e faceva
salire il
Conte, per poi sistemarsi con loro, dentro. L'occhiatina che mi
lanciò mi
innervosì così tanto da stringere senza volere le
redini del cavallo, facendolo
innervosire con me. Lo calmai e mi affiancai alla carrozza, chiedendo
al conte
se fosse tutto apposto e se potessimo partire. Il suo assenso ci fece
partire,
ma quello che mi disse quando fece cenno di si, mi irritò
ancor di più.
"Signorina Inverse, il cocchiere arriverà solo fino al
confine, quindi dopo
toccherà a voi due condurre la carrozza. Quando lui
scenderà, troveremo ad
aspettarci l'altra guaritrice, che occuperà uno dei vostri
cavalli. Mettetevi
d'accordo di conseguenza...."
Avremmo fatto a turno, non potevano metterci a cassetta entrambi,
sarebbe stato
troppo snervante, così andai da Gourry e gli annunciai che
quando l'uomo
sarebbe sceso, uno dei due avrebbe dovuto montare un tot di ore e
condurre
verso le terre del Conte. Annuì solamente, poi
spronò leggermente il cavallo e
si portò affianco al cocchiere per parlargli. MI
sentivo.....amareggiata. Non
sapevo che pesci prendere e ancor di più, come comportarmi
con lui in quel
modo. NOn mi parlava, senza motivo, non mi guardava negli occhi se non
il
necessario ed era sempre scostante. Quando allungai il passo per
affiancarmi
alla carrozza, J.J. si portò al finestrino e mi sorrise di
nuovo, portando
l'indice sul vetro dopo averci alitato, scrivendo soltanto una cosa.
'Perdente...'
|
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Capitolo 5 *** Respiro sospeso ***
thouths 5
Posto questo nuovo capitolo
anche se, devo ammettelo, non mi convince del tutto. ma purtroppo per
il poco tempo non posso permettermi di accumulare materiale senza
postarlo. Inoltre essendo le ultime cose che
posterò qui, le finirò qaunto prima, come per 'I
miss you every time I am alone che, come avrete visto, ha preso una
piega accelerata enl racconto eliminato certe parti che avrebbero reso
la storia troppo lunga. Anche se molto della storia sta divenendo chiara troppo velocemente.
**********************************************************
Non
era facile inghiottire il rospo, sapere che lei pareva...pareva
quasi avercela a morte con me. Per cosa? Perchè per lei
Gourry era diventato un
mollaccione...a causa mia??
Bè,
forse...poteva aver ragione. Ma solo...per
quanto riguarda il viaggio!!
Innanzitutto, visto che il
nostro caro guidatore
aveva il part time come orario e Gourry controllava la carrozza,
ricevetti un
altro incarico dal Conte. Dovetti spronare il cavallo e partire alla
volta del
confine, per accertarmi che tutto fosse tranquillo senza che vi fossero
imboscate nè pericoli e, dulcis in fundo, setacciare la
strada su e giù alla
ricerca di buche, rialzi e altri problemi per la carrozza e la moglie.
Inutile
dire che odiai quell'ora di 'lavoro' così tanto, da maledire
lui e Johana per tutto
il tempo, compreso Gourry che mi diede un due di picche
perchè secondo lui il
suo posto era accanto alla carrozza a 'controllare' che la marcia
andasse al
meglio fino al cambio a cassetta.
Quando tornai, io e il
cavallo non stavamo affatto
bene, erano parecchi kilometri di strada non asfaltata, tutto curve e
tornanti,
che seguivano colline e montagne non altissime, ma ugualmente
antipatiche per
proseguire. Fare varie volte la stessa strada non era divertente, messa
in
sella o a piedi tirando le redini, a perlustrare palmo a palmo la zona.
Alla
fine, giungemmo io e il quadrupede verso il gruppo vedendo la faccia
sconvolta
del Conte che ci vide morti nel vero senso della parola, quella
compiaciuta di Johana
e indifferente di Gourry!!!
Erano passate solo poche
ore dall'inizio del
viaggio e mi sembrava la lenta e agonizzante discesa per l'inferno.
Sono
esagerata? NOn credo...
La prima impresa folle di
Johana per penalizzarmi
agli occhi del nobile fu...da paura!
Costeggiavamo lentamente un
bellissimo e vasto
angolo rurale coltivato o piantato a fiori che davano quel non so che
di
suggestivo e che riuscì per pochi attimi, a sollevarmi il
morale. Più in là,
roteava pigramente con le sue pale un mulino color senape con le pale
rosse
e...una certa persona, convinse la contessa a visitarlo più
da vicino
pavoneggiandosi sulle sue conoscenze per vecchi viaggi. Accostammo la
carrozza
al muro dello stesso e scortammo i conti per visitare quello che
sembrava
essere un vecchio mulino di pietra, e forse neanche tanto utilizzato. A
Gourry
fu chiesto di controllare la porta, per vedere se per caso era di
qualche
contadino o simili, ma sembrava sprangata. Mentre mi accingevo a
godermi un pò
la vista meravigliosa dei caldi e meravigliosi girasoli che
troneggiavano fieri
a qualche metro di distanza, un urlo mi fece sobbalzare, ritrovandomi a
fare da
balia ancora a quei due nobili snervanti. Alla contessa volò
il foulard che le
copriva le spalle e andò a finire impigliato in una delle
pale e lì, attesi
l'ordine di andarlo a prendere. Ma....
"Fermi, mi spiace ma quel
foulard è un mio
regalo per mia moglie e parecchio costoso, con le vostre mani lerce
potreste
rovinarlo..." lasciando me, GOurry e perfino Johana sconvolti. Le
nostre
facce?? Bèh, potreste immaginare e... e poi lo vedevamo,
dopo quel discorso di
pessimo gusto, arrampicarsi sulla carrozza per giungere con la mano al
foulard
che svolazzava seguendo la pala a cui era impigliato.
Il mio cuore andava a
mille, non era giovanissimo,
aveva una quarantina d'anni e pareva tutto fuorchè atletico!
Eppure, pareva
esserci riuscito, afferrò entrambi i lembi dell'indumento e
sorrisi sollevata.
Ma ecco l'inghippo, il foulard era ben attorcigliato in qualche
fenditura della
pala e nel modo di prendere i lembi allo stesso modo, aveva
involontariamente
creato un cappio che si era stretto ancora di più.
INiziò a venir tirato,
nonostante cercasse di tenersi al tetto della carrozza,
finchè non si aggrappò
con la mano agli intagli traforati sui bordi riuscendo per un
pò a contrastare
il mulino. I cavalli sembravano impazienti, sentendosi tirare
all'indietro e
cercai di avvicinarmi ma il nobile urlava che essendo un uomo
importante e
grande ex comandante di no n so che armata, sarebbe stato in grado di
cavarsela. Ma durò poco, si staccò e venne tirato
su, su finchè no dovetti
lasciare Johana con la donna che iniziò a sentirsi male e
urlai a GOurry di
getto qualcosa come "Presto, occupati della carrozza prima i cavalli
scappino, io corro da lui...".
Lo vidi, come un fulmine,
piombare sui cavalli che
quasi scalciavano alla cieca in preda a qualcosa e con un levitation mi
portai
verso il nobile, prendendolo per il braccio penzoloni. Si dimenava come
un neonato
al primo bagnetto e maledì la stupida idea venutami per
trovare un po' di
soldi. nel momento in cui possò i piedi per terra mi
aggredì come se fossi
stata io a combinare il disastro, se volevo evitare problemi di
qualunque
genere cercai di contare fino a 10 e stringere i denti
perché sapevo che
sarebbe stato un lungo viaggio, difficile non solo nella strada ma
anche per i
miei nervi. Johana sembrava ridere sotto i baffi ovvero nascondeva le
risate
facendo finta di occuparsi della signora, inoltre quel simpatico del
mio
compagno di viaggio Gourry non proferiva parola, stava là
impalato a tenere le
briglie dei cavalli osservando la scena come se non c'entrasse nulla
con la
situazione. il conte sistemò lo scialle sulle spalle della
moglie tirandola
verso la carrozza nonostante lei volesse vedere ancora il mulino, lui
bofonchiò
qualcosa e La costrinse a risalire fissandomi in maniera brusca.
Sospirai e
tornai al mio cavallo lanciando a Gourry un'occhiataccia talmente
fulminante da
sperare di incenerirlo lì stesso. Lo vidi carezzare il
cavallo e incamminarsi
per legarlo al gancio posto dietro la carrozza, dov'era durante il
viaggio
mentre lui era a cassetta, e che aveva liberato pensando di stare
abbastanza
tempo per un riposino. Poi tornò verso i due cavalli della
carrozza e si
risistemò per riprendere il viaggio, nel momento in cui io
mi preparai per
stare di nuovo a sella vidi comparire di colpo Johana, che con un mezzo
sorriso
sulle labbra si avvicinava a me dicendomi
"... complimenti Lina non
pensavo che tu
fossi un'eroina... hai salvato il caro conte... temevo per la sua
vita..."
La fissai come se ... tanto
fu il mio stupore nel
chiedermi se mi stesse realmente prendendo per i fondelli o questa
volta fosse
tutta sincerità. Se fosse stata davvero una resa in giro
senza tramare altro in
quel frangente, significava solo che avrebbe tentato di fare
il suo
peggio più avanti e io avrei dovuto temere qualunque
scherzo, prese in giro o
altro. Il conte sembrava prediligere lei come la contessa, avendo loro
dalla
sua parte avrei dovuto tenere gli occhi più aperti sia per
me che per loro, io
per le spalle per Johana e per i conti che dovevo proteggere per la
ricompensa.
Vedendo la mia faccia poco convinta e nessuna risposta da parte mia
continuò il
discorso
"... lo so, non
è facile essere considerati
eroi ma tu lo sei Lina e i conti adesso ti vedono sotto una luce
diversa.
Inoltre, sempre chi avesse ragione, Gourry sembra più serio
non trovi? Non sto
dicendo che avevo ragione io ma sai...sembra essere il Gourry che
conosco,
serio e ligio al dovere e non canzonatorio e preso solo dai piaceri
della vita.
Oh, non voleva assolutamente dire che tu sei così Ma sai, un
uomo con le
qualità di un ragazzo come Gourry non può
lasciarsi fermare in simili
idiozie... ricorda di cosa abbiamo parlato e fa la tua scelta. Lina, ci
vediamo
dopo...."
Per Ceiphied, Lon e per
giunta Shabranigdu...la
voglia di farla diventare tipo porcello arrosto sul fuoco che gira mi
allettò
parecchio. Mi prudevano le mani così tanto per un attimo mi
balenò in mente di
placarla a terra e strangolarla. Si, avevo le manie omicida ma abbiate
considerazione
di una povera maga bellissima e magnifica che era costertta a
sorbirsi tutto
questo per un pò di cibo nello stomaco senza morire di fame.
Anche se, a quel
punto, avrei volentieri preferito cibarmi di bacche e piante. Al
diavolo!
Ci preparammo per
ripartire, macinando qualche
chilometro finchè ecco un'altra brillante idea di quella
serpe travestita da dolce
fanciulla.
"Signor Conte,
guardi...delle fonti di acqua
calda. Alla signora farebbero bene..." indicando il cartello che
presentava le fonti considerate salutari. Eccitata, la contessa
riuscì a
farcisi portare e io e Gourry, senza ovviamente degnarci di vederci ne
parlarci, sistemammo i cavalli e carrozza in una zona apposita e li
vidi
entrare tutti entusiasti. Sbuffai e mi sistemai su una pietra distesa
sulla
schiena, a osservare il cielo intrecciando le dita dietro la testa, mi
sentivo
stanca e depressa e iniziai ad avere un pò di sonnolenza,
finché un'ombra non
mi oscurò il viso e scruta di Gourry che si stava su di me.
Mi fissò
quasi interdetto, sembrava voler dire mille cose ma gli occhi
trasparivano
anche quasi...paura? Mi sollevai sulle braccia scambiando con lui
alcuni attimi
di incertezza, poi mi misi seduta e lo sentì dire un "Vai
anche tu a farti
un bagno, andrò a far controllare i cavali nella stalla
là in fondo che a come
ho sentito dire dal proprietario poco fa, hanno un medico e uno
stalliere. Sicuramente
rimarranno un paio di ore, abbiamo tutto il tempo...."
Si voltò a
fissare il cielo, osservando
il sole, e si incamminò infine verso i cavalli,
lasciandomi come una
stupida a fissarlo. Vedendolo di schiena, sembrava così
strano e pareva che
tutti i muscoli del suo corpo fossero etsi peggio delle corde di un
violino.
"Gourry.." urlai di getto
senza sapere
come avessi fatto ad aprir bocca.
Si voltò quel
tanto che bastava per guardarmi con
la coda dell'occhio e continuò senza dire nulla. Ok, sapevo
bene che qualcosa
non andava, che lui sembrava evitarmi apposta per chissà
qual motivo. Mi misi in
piedi, guardandomi gli abiti. Non erano una gran bella vista tra il
viaggio e
le cose strane che stavano capitando e mi recai nella zona delle terme
all'aperto, luogo precluso agli uomini e dove facevano entrare poche
persone
alla volta. Fortunatamente ero sola, era un periodo dell'anno dove
pochi turisti
venivano per quelle acque e mi immersi placida in quel dolce tepore,
mentre i
fumi del vapore danzavano attorno a me. Rovesciai il capo all'indietro
e mi
lasciai andare un pò, ritrovandomi quasi fra il sonno e la
veglia, in quella
strana dimensione a metà dove sei cosciente ma intravedi
già quell'alone oscuro
che ti conduce poi nel mondo dei sogni.
"Dove diavolo è
finita..." percepii,
ovattata, una voce acuta maschile che mi diede un che di fastidio alle
orecchie.
"E' qui vero..?? lasciate
che la
trovi...."
"Signore...non
può entrare qui..la cerco
io..."
Quella voce, la conoscevo.
Gourry. Sollevai il
capo a casaccio sentendo il collo tirare per il movimento brusco e mi
vidi
avvolta dalla nebbia del vapore. Ancora intontita, delle sagome dai
colori
tenuti si muovevano avanti a me e stropicciai gli occhi, trovandomi
davanti il Conte e
Gourry che cercava di calmare l'uomo. Istintivamente feci leva sulle
braccia
sui bordi della vasca per alzarmi ma mi accorsi di essere nuda e mi
coprì con
le braccia come potei. Gourry mi si avvicinò con un
accappatoio e lo aprì per
metterlo davanti a me e farmi uscire, avvolgendomi poi con esso con
occhi
arrabbiati. Ma non sembravano esserlo per me. Il conte quasi mi si
gettò di
sopra adirato, aumentando il mio senso di stordimento per quel
pò di sonno.
Gourry si frappose fra noi e cercò di portarmi fuori da quel
posto, stringendomi
alle sue braccia e poi trascinandomi nel corridoio. Fu allora che, con
il Conte
ancora isterico, vidi la contessa seduta sulla panche. E qualcosa
stonava. Mancava
Johana.
"Brutta stupida, ti pago
per badare a noi e
alla carrozza e tu te la sei fatta rubare...!" sbraitò il
nobile contro di
me, riuscendo finalmente a farmi capire il problema.
Mi voltai verso la finestra
che dava al cortile
dove l'avevo lasciata e ....la carrozza era sparita davvero. Guardai
Gourry
sperando che sapesse dove fosse finita ma lui negò con un
cenno del capo e una
strigliata dal conte mi fracassò i timpani.
Mi agitai, non potevo credere che
fosse successo tutto in poco tempo, a me e a GOurry. Urlava, nonostante
la moglie gli chiedesse di calmarsi e non disrturbare gli altri ospiti
e io cercai di ragionare sulla cosa, poggiai incosciamente la fronte al
petto di Gourry che, ancora con le braccia attorno a me, ascoltava e mi
tirava via quando il nobile si avvicinava minaccioso. Percepivo i
muscoli tirati, il suo battito accelerato e strinsi la sua maglia fra
le dita presa dalla confuzione della mia testa, finendo poi per
urlanche anche io "Stia zitto, adesso andrò a cercarla..." .
Un nitrito, un rumore di ruote e
comparve
alle mie spalle nel piazzale la carrozza, guidata da Johana.
Il Conte fece un a corsa verso
fuori e le andò incontro, mentre io nonostante il fresco che
mi passava fra le
zone scoperte dell'accappatoio, mi portai a pochi metri da lei, con
Gourry
vicino che mi passava una mano sulla schiena come a riscaldarmi.
Nonostante
quei gesti intimi e all'apparenza affettuosi, mi pareva di provare
dentro un
senso di freddezza, di quasi estraneità.
"Johana...cosa è
successo..."
"Oh Signor Conte...visto c
he la carrozza era
incustodita ho deciso di andare a fare compere nel paesino ad est,
così
possiamo continuare per la nostra strada senza il pensiero di altre
soste...."
Gourry poteva aver lasciato
incustodite le cose?
Il mio dubbio fu cancellato dal suo commento sommesso "...avevo fatto
controllare
i cavalli e li avevo attaccati di nuovo alla carrozza, deve averla
presa dopo
che ho portato gli altri due nella stalla...". Lo fissai, notando il
viso
tirato, nervoso e ascoltai infine il conte che elogiava Johana...ero
incredula!
Si complimentò con lei e le chiese di occuparsi di sua
moglie. Lei mi passò
vicino sorridendomi beffardamente e strinsi i pugni dal nervoso, la
mano di
Gourry si era fermata e ora mi fissava quasi come stesse controllando
che
stessi bene. Ricambiai lo sguardo e andai a cambiarmi, non prima di
avergli carezzato
l'avambraccio e dicendogli "...stò venendo...'"
|
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Capitolo 6 *** L'essenza del mio vivere ***
thouths 6
Il
nuovo capitolo. Qui i toni sismorzano dal precedente e si
fanno...più glads XD Durerà?
COme avete visto, voglio finire
prima questa fic visto che per adesso ho l'ispirazione per continuarla
anche se tempo zero. Tutte le bozze dei nuovi capitolo sono in fase di
sistemazione, quindi piano piano li inserirò. Se
riuscirò a rtovare il tempo, forse anche entro domenica
potreiaver terminato, visto che mancano forse un quattro, massimo
cinque capitoli alla conclusione. Oltre non avere possibilità di tempo, mi spiace che i capitoli non vengano come davvero vorrei, ma avendo l'ispirazione nel pocotempo concessomi, i dettagli ect...magari iniziano a mancare.
*****************************************************************************
Corsi
a
vestirmi, insaccai gli abiti sporchi in una tasca apposita e presi dal
mio
mantello abiti puliti. Li indossai e mi affrettai a raggiungere il
gruppo che,
aspettandomi, pareva nervoso. E non certo GOurry, che sembrava essersi
ripreso
un pò dai momenti di strano assenteismo. O almeno,
così sembrava.
Salirono sulla carrozza i conti e J.J. che mi fece l'occhiolino e
sparì oltre
la porta che chiuse dietro di sè. Arrabbiata e amareggiata,
presi il cavallo e
lo trascinai letteralmente, recandomi davanti alla carrozza per
avviarmi a
quello che sembrava il continuo dell'incubo. Scrutai il viso di GOurry
mentre
era impegnato a sistemare le imbragature che permettevano alle redini
di
sortire effetto con il movimento delle dita. Era dannatamente capace di
usare
braccia, mani e dita così bene che con le redini sapeva
gestire uno o due
cavalli di pare bravura a quella di un addestratore o cavallerizzo
esperto. Di
certo però, se la sua spada potesse parlare, avrebbe
chiarito quale fosse la
sua bravura reale e quale tipo di mani la impugnassero, a testimoniare
la
delicatezza e forza insieme, abilità e capacità
uniche. Cosa che Gourry aveva,
assolutamente. E lo invidiavo su questo, io in confronto ero imbranata
e
inesperta, nonostante sapessi bene cosa e quanto avesse dovuto patire
per migliorare
la sua innata capacità. A confronto io avevo avuto un
insegnamento leggero e tranquillo,
nonostante per mio carattere e anche autostima tendessi a dare edl mio
meglio
per primeggiare.
Nel momento in cui si voltò verso di me, gli sorrisi
dolcemente ma durò pochi
istanti, rimasi a bocca aperta quando chinò la
testa e si mise a
cassetta, senza proferire parola alcuna, semplicemente emise la
raganella e i
cavalli partirono senza bisogno di redini e fruste. Camminammo mentre
il sole
svaniva oltre le nubi e fin sotto l'orizzonte, sembrava non arrivare
mai e mi
domandai, cercando di incitare GOurry ad avanzare più
speditamente, se avessimo
trovato un alloggio. E alla fine, incontrammo un paese e una locanda
decente
per gli schizzinosi nobili che storcevano il naso a ogni cosa che
vedevano.
Prendemmo quattro camere e consegnammo cavalli e carrozza al garzone,
chiedendo
anche bagno in camera e cena calda e abbondante. I nobili si fiondarono
in
camera, aiutati da J.J.e io, lasciati sulle scale, mi
stiracchiai e
portai le stanche membra su una sedia del ristorante, sprofondando
anche sul
tavolo con tutti il peso delle braccia, finalmente felice di avere
qualcosa di
diverso da un cavallo sotto di me. La schiena a pezzi, il collo un
dolore terrificante,
le gambe che reclamavano una posizione diversa dopo ore ferma a
cavalcioni
sull'animale. La cameriera di turno mi si avvicinò, dandomi
occhiate forse di
pietà per la mia situazione fisica e mentale troppo evidente
e bofonchiai
qualcosa che lei non capì, come ordinazione. Sbuffai
nonostante avessi il mento
poggiato sul tavolo e persi di nuovo il menù in mano, per
ridarle
l'ordinazione. Alla sua domanda di ripetere sentì dire
"Cinghiale alla
diavola, fettine di capretto alle erbe, grigliata di carne mista e
patate per
due persone. Torta alle mele e amaro."
SI sedette di fronte a me, l'unica persona che non mi aspettavo di
vedere.
Gourry. Aspettò che la cameriera ancheggiasse via,
mentre nervosa la
fissavo per capire cosa combinava attorno a noi, e mi fissò
serio non togliendo
gli occhi celesti dai miei. Ero stanca, parecchio e la testa mi
sembrava
pesasse un quintale, la buttai così sul tavolo poggiando la
guancia sulla
tovaglia porpora impregnata di odori strani, mischiati fra loro. Mi
tranquillizzò
una mano che carezzò la testa che ormai sembrava
alleggerirsi a ogni movimento
e chiusi gli occhi. Mi sembrava un dono enorme quel tepore che si
irradiava
dalla sua mano, dolce ristoro per la tensione in ogni fibra del mio
essere. Mi
lasciai cullare da quel contatto e senza pensarci due volte dissi
"Finalmente sei di nuovo tu...mi sentivo crollare il mondo intero
addosso
mentre ti vedevo sempre più distante". La sua mano
rallentò il movimento finché
non si fermò e mi chiese di guardarlo. Sgranai gli occhi
mentre le sue dita
scorrevano sulla mia guancia per poi ritrarsi, provocando in me una
sensazione
di vuoto. Arrivò in quel momento l'ordinazione e iniziammo a
mangiare, mentre
io attendevo una qualche risposta. Nulla. Alla fine, stanca, allungai
una mano
afferrando la sua con la forchetta stretta fra le dita e gli chiesi di
ascoltarmi. Tradiva preoccupazione, sembrava voler fare qualcosa anche
lui ma tentennava
e decisi di chiarire ogni cosa "Cosa ti succede, GOurry. Non parli, sei
sempre teso e arrabbiato e sono preoccupata. Qualcosa non va? Lo sai
che con me
puoi parlare....".
Strinse la mano con la mia, lo sentivo mentre faceva respiri profondi
come a
prendere coraggio, ma non parlava. GLi lasciai la mano, evitando di
risultare
troppo apprensiva, rimanendo a fissare il piatto pieno di carne colante
succhi
speziati e patate aromatiche. Rimase con la mano a mezz'aria a fissare
me che
ripresi a mangiar, portando con estenuante lentezza ogni boccone per me
amaro
alle labbra. CI scambiammo poi vari sguardi, ma quello che comunicavamo
in quel
modo non pareva dare sollievo a nessuno dei due. le nostre mani si
stringevano
e si lasciavano in continuazione perse dal nervoso di volersi
avvicinare di
più, ma che qualcosa di invisibile lo impediva. MI
chiesi cosa potesse
esserci tra noi da creare questa tensione, venuta a galla
così repentinamente
che io non me ne accorsi... se non quando lui non mi guardò
come faceva prima,
non mi sorrideva ogni volta che mi voltavo a scrutare la sua
serenità per
trovarmi in pace nel cuore e nell'anima. Avevo bisogno della sua stessa
esistenza
per guardare il nuovo giorno con il c cuore leggero, lo sapevo.
Arrivammo
alla frutta e la cameriera ci portò tre fette di torta, una
come suo dono per
lui. GLi sorrise, porgendogli il piatto che prese ringraziandola con un
cenno
del capo, e l'occhio le cadde su di me che la fissavo con occhi a
fessura e
nervosismo a mille. NOi avevano un problema di comunicazione e lei ci
faceva
perdere tempo con dolci e ammiccamenti vari. Sbiancò di
brutto, GOurry si
schiarì la voce facendomi cenno con gli occhi di smetterla e
la visi scappare
via in preda a chissà cosa. Neanche avessi avuto un giga
slave sopra di
lei...no, non lo avrei mai lanciato per una mocciosetta sbavante dietro
Gourry,
ovvio.
Una
risata divertita
squarciò l'alone di tensione presente. Rideva, GOurry rideva
e mi sentì
sollevata. GLi risposi con un sorriso più dolce che potessi
fare e lui sospirò.
MI parve quasi...che con quel respiro stesse togliendosi di dosso
pesantezze e
chissà cosa gravasse sulle sue spalle. SI allungò
sul tavolo, per carezzarmi la
guancia e la bloccai al mio volto con la mia, lasciando che il suo
calore mi
rincuorasse "Lina...accanto a te ogni cosa sembra svanire...." in
modo dolce e pacato da farmi quasi sciogliere come burro vicino al
fuoco. Mi
sentivo di nuovo come prima, come parte di qualcosa. Chiusi gli occhi.
"Cosa ti tormenta, GOurry..." sussurrandolo lievemente.
"IO...io non...." balbettò incerto.
Riaprì gli occhi quando non lo sentì per un
pò parlare, saltai per aria nel
vedere J.J. alla mia destra davanti il braccio teso di GOurry con la
mano sulla
mia guancia. CI guardava sorridendo e mi accorsi che fissava la mano di
Gourry, la mia guancia e credo...anche il colore porpora. Per la sorpresa
ovvio...non per..vabbè lasciamo perdere. Sobbalzai quando la
cameriera portò
anche l'amaro, squadrando la sua faccia indispettita per quella mano
ancora
presente sul mio viso. Presa dal panico per la situazione, presi il
piatto con
la torta e lasciando il tavolo dissi "Scusate ma...ora vorrei andare a
letto..." lasciando i due soli. GOurry parve protestare alzandosi per
seguirmi ma lo fermai e sorridendo gli dissi che avevo sonno e che
faceva
meglio a finire la torta e l'amaro, per riprendersi dalla giornata di
viaggio.
Falcate mi portarono verso le scale di legno scuro, dando
un’occhiata oltre la
mia spalla per l'ultima volta, per notarli uno di fronte all'altra
mangiare la
torta, parlando. Non li vedevo bene in viso dal mio punto di
osservazione
ma...non so...una fitta al petto mi tolse il fiato. A vederli
così, sembravano
davvero una bella coppia, non potevo negarlo. Entrambi quasi coetanei,
belli e
affiatati.
Gradino dopo gradino mi feci pervadere ma mille pensieri contrastanti.
Dovevo
lasciarli soli? Dovevo far finta che tutto fosse apposto e farmi una
bella
dormita? In fondo al corridoio vidi avanzare la contessa, non l'avevo
mai vista
da sola e mi avvicinai nel caso avesse bisogno di aiuto "No Mia
cara...è
tutto apposto. Mio marito si sta rilassando con i bagno e io volevo
camminare
un po’… Non è così
rilassante stare sempre distesa o seduta..." scandendo
ogni parola con tono quasi addolorato. Anche se devo dire, sembrava
tutto
fuorché sofferente, vedendola dinnanzi a me a quel modo e in
quel momento.
"..Gourry e Johana sono ancora a discutere?" domandò con
aria quasi
innocente, mentre la fissavo stranita per un discorso venuto dal nulla.
"Discutere? Quando...."
"Quando io e mio marito siamo saliti verso la nostra camera...li ho
visti
discutere sulle scale...."
Basita e sconvolta, mi chiesi cosa fosse accaduto, visto che poco prima
al
tavolo non sembravano assolutamente reduci da litigi e simili. Anzi. Mi
spiegò
semplicemente che Gourry aveva fermato Johana per le scale, che avevano
iniziato un discorso sui toni non accesi ma lievemente tesi. Discutere,
di cosa
potevamo mai parlare in maniera animata quei due? Forse di me? A causa
mia? O
di J.J.? ringraziai la donna che sembrava voler proseguire e
andai via.
La lasciai vicino la finestra che si affacciava al cortiletto e chiusi
la porta
dietro di me, preparando il mio pigiama per la notte.
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