Amber

di BastyReggyOp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova ***
Capitolo 2: *** Nuova me ***
Capitolo 3: *** La vita continua, stranamente. ***



Capitolo 1
*** Nuova ***


Appena arrivata.
Come sentivo nei mormorii in giro ero la "nuova". Già, essere nuova e sentirsi a disagio, ovvio no? Cosa che succede ad una bambina il primo giorno di scuola o ad una ragazza quando cambia città, si ritrova in un gruppo o deve fare amicizia. Ecco, io mi sentivo così. Non credevo che sarei riuscita a restare a lungo, magari avrei trovato il modo per farmi fuori, chissà? Forse era destino, forse no. Ma rimasi. Amber rimase. La prima a parlarmi fu lei, bionda, coccolosa con occhi azzurri ed una sfumatura verdognola. Parlando con lei sentivo che il disagio passava, mi faceva sentire tranquilla, parlavo con lei come se fosse normale. Melody. É stata con lei la mia prima uscita, al mare, come sempre. 
Amo particolarmente il mare, lo trovo rilassante e mi aiuta a ricordare la mia infanzia finita anche troppo presto. Me l'hanno sempre detto, ero troppo matura rispetto alle cotanee della mia età. Comunque ancora adesso appena posso vado in spiaggia per liberare la mente dai pensieri che ogni giorno mi torturano la mente. 
Melody mi chiese di presentarmi, anche questa per lei evidentemente era una consuetudine perchè non mi diede il tempo di chiedere che subito mi disse cosa dovevo fare. Finii ed eccomi, in quel nuovo mondo, quello che presto sarebbe diventato il mio mondo e la mia famiglia.
Parlavo, scleravo dicendo cose senza senso e cercavo di sembrare simpatica o almeno riuscire a farmi accettare senza essere giudicata. Lo trovavo più difficile del previsto, tutta gente che non conoscevo. Mentre la malinconia contribuiva a farmi sentire sola. Dopo aver lasciato la mia famiglia, i miei cari, era più che comprensibile che mi sentissi così. Nessuno mi aveva obbligato ad andarmene, era stata una mia scelta e adesso dovevo pagarne le conseguenze. E la prima sera litigai con Cecilia, colei che poi sarebbe diventata mia madre.

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Capitolo 2
*** Nuova me ***


Ridevo e piangevo.
Ridevo perché lei era divertente, una mente differente ma un carattere con un paio di somiglianze. Faceva di tutto pur di ridere e divertirsi, lei era aperta, senza peli sulla lingua. La prima cosa che le veniva in mente la diceva. Ecco io sono più o meno così; semplicemente cerco di tenere tutto dentro per evitare di scoppiare poi all'improvviso e magari con una persona o in un luogo non appropriato.
Continuava a parlarmi pur sapendo che avrei voluto stare con lui, l'uomo che sarebbe diventato mio padre, Marcus. All'inizio lo chiamavo Teddy, lo consideravo il mio orsetto o per meglio dire il mio fratellone, ci conoscevamo da tempo e senza di lui, che mi faceva compagnia, probabilmente non sarei rimasta.

Piangevo, si perché mi sentivo esclusa e aggredita. Incredibile eh? Ma insieme a lei c'era Melody. Subito mi confidai con quella ragazza così dolce che si sarebbe rivelata per il suo vero essere solo dopo pochi giorni, descrivevo me e i miei problemi familiari come se ci conoscessimo da mesi e non da meno di qualche ora. Lei non era in condizioni ben migliori, però sorrideva. Lo potevo leggere nelle sue parole, andava avanti e capii che dovevo prendere esempio. Deprimersi e piangersi addosso era solo la cosa più semplice da fare, lei aveva ancora la forza di smuovere le labbra per farle diventare un sorriso, così misi i miei problemi da parte e mi lasciai andare. 
Il giorno dopo Marcus mi diede la conferma, voleva Cecilia e io gliel'avrei lasciata. Non volevo obbligare nessuno, cosa che non voglio nemmeno adesso. Ognuno ha preso le sue scelte e sarà lui che dovrà affrontare ciò che ne verrà in poi.

Alla fine di quella serata decisi di lasciarmi la parte peggiore del mio passato alle spalle. La nuova Amber sarebbe arrivata a breve.

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Capitolo 3
*** La vita continua, stranamente. ***


I primi sette giorni passarono tranquillamente. Cominciavo a ricordare i nomi di molti. Già dal secondo giorno avevo fatto amicizia con Olivia, grazie alla stessa passione per un telefilm. Col passare del tempo poi è diventata la mia migliore amica. A ripensare tutto ciò che abbiamo condiviso mi viene la nostalgia, poiché ultimamente non posso passare più abbastanza tempo con lei come prima.
Ma torniamo al passato. Mi sentivo depressa. Venti anni e ancora nessuno straccio di ragazzo; cominciavo davvero a pensare che avrei passato la fine dei miei giorni seduta su una sedia a dondolo e circondata da pile di libri e gatti.
I gatti. Piccoli felini con un coraggio da leoni e artigli per reagire e difendersi mentre i loro piccoli ringhi spaventano la preda o il nemico. Mi piacciono, anzi, li adoro. Quando li guardo mi ispirano autonomia, eleganza e anche prudenza per poi arrivare al colore del loro pelo, che a parer mio esprimono anche parte del loro essere.
In quei giorni iniziai a parlare con Alexander. Un ragazzo simpatico, ventenne anche lui, ma sposato e con figli. Tanti figli. La prima volta che parlai con lui, beh, non feci altro che ridere; le sue sciocchezze involontariamente mi portarono il buonumore. Di lì a poco avremmo riso e basta. 
Comunque, mi sbagliai, dopo nemmeno una settimana trovai un uomo. Non era di molto più grande di me, si chiamava Jim. Io ero stupidamente ingenua e infatuata lo perdonai di ciò che aveva commesso in passato, anche cose orribili come l'essere andato a letto con sua figlia e averla messa incinta per poi aver tradito sua moglie. Sciocca, anche troppo. In meno di quattro giorni rimasi incinta; mi chiese di sposarlo. Accecata un po' dall'amore e un po' dall'avversione nei suoi confronti da parte di mia zia Caterina, accettai di sposarlo. 
Tutto in meno di una settimana. Non avevo riflettuto, e in poco tempo i nove mesi passarono. Nacque Jake, mio figlio.

L'errore fu pensare che almeno lui sarebbe rimasto con la sua mamma

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