The River Flows in You

di Dimea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***



Capitolo 1
*** I ***


Londra.
Fredda
Grigia
Piovosa
E nebbiosa, aggiungerei
Londra.
Così diversa dall'assolata Miami,
così tanto simile alla caotica New York.
Il pavimento del marciapiede era bagnato dalla pioggia incessante, e le persone attorno a te, che avevano degli sgargianti ombrelli a parargli il culo da quel diluvio, non ti sfioravano nemmeno con lo sguardo. Probabilmente se tu fossi svenuto, nemmeno l'avrebbero notato e quasi sicuramente ti avrebbero calpestato.
Te ne stavi a fissare le tue scarpe in silenzio con il cappuccio grigio della felpa sui capelli, sperando che l'autista fosse puntuale...
Osservavi tutti i dettagli delle tue All Star nere degli ACDC:
I Materiali, i colori del logo della band, le doppie stringhe gialle e rosse che solo poco prima in aereo avevi messo.
Dalle cuffie che avevi nelle orecchie, collegate al tuo I-Pod Touch nero, arrivavano le note di " I'm Eighteen " di Alice Cooper: la canzone che più ti si addiceva in quel momento...
Sbuffasti sonoramente.
Erano cinque minuti che aspettavi che qualcuno arrivasse a prenderti all'aeroporto di Heathrow, ma non era questo a renderti strano.
Tua madre ti aveva spedito oltre oceano, dopo l'ennesimo casino che avevi combinato alla East High School di New York, nella speranza di vederti cambiare:
-Frequenterai l'ultimo anno  alla St George a Londra!- Aveva detto furibonda senza darti nemmeno il tempo di replicare mentre ti preparava la valigia. Beh, da un lato aveva anche ragione... Far esplodere con un petardo il cesso dei ragazzi, spiare le ragazze in spogliatoio e mettere del lassativo nel caffè del professore di matematica, non erano certo azioni degne del tuo cognome: Evans... piuttosto pesante da portare., ma non l'avevi chiesto tu di essere il figlio del sindaco di New York! Non l'avevi chiesto tu di essere inseguito dai giornalisti dei tabloid americani!
-Uff! E siamo già a dieci minuti...-Alzasti lo sguardo, non tanto per scrutare un orizzonte non ben definito,ma più per mettere a fuoco un possibile futuro in quella triste città.
Una Merchedes classe A nera si fermò davanti a te , e un'imponente figura vestita di scuro uscì dalla portiera del conducente (a destra, cosa che per te sembrò strana) e ti si avvicinò.
-Perdoni il ritardo signor Evans.- Disse un omone di quasi due metri di stazza, con la pelle color cacao aprendoti la portiera -Sono Harold, la persona incaricata di portarla all'istituto.-
Ti calasti il cappuccio, lasciando che qualche goccia di pioggia si infrangesse sui tuoi capelli, e ti lasciasti scivolare all'interno dell'autovettura.
Londra dai vetri scuri ti pareva semplicemente più fredda,più triste e più tetra... insomma molto più... londresca
Istintivamente ti sfuggì un sorriso: Che razza di termini ti inventavi nei momenti peggiori?
La vettura passò per Piccadilli Square,ed i  tuoi occhi incrociarono quelli verdi di una ragazza che si muoveva con un microfono in mano su un maxi schermo.
 -Scusi,quella chi è?- ti limitasti a chiede al conducente della vettura, che per tutta risposta  trattenne una risatina che sapeva tanto di "Ma guarda questo idiota" ed aggiunse
-E' Karma- la tua faccia assunse un espressione alla "CEEERTO, ED ORA CHE SO IL NOME SO ANCHE PERCHE' ANCHEGGIAVA MEZZA NUDA SU UN MAXISCHERMO" ed allora l'uomo proseguì. -è l'idolo dei teenagers londinesi, dovrebbe informarsi...-
Quel tono impertinente ti diede sui nervi, ma ti limitasti a scoccargli un'occhiata di fuoco, per poi focalizzare la tua attenzione in un punto indefinito al di là del vetro, pensando che forse quel cretino privo di rispetto nei tuoi confronti che se ne stava alla guida, forse non aveva così tanto torto, e così, ti ripromisi che dopo aver sistemato le tue cose nella stanza, saresti andato al centro internet della scuola e ti saresti informato.
L'autovettura si fermò davanti ad un'imponente costruzione di inizio XIX secolo in mattoni rossicci.
-Benvenuto ai dormitori della St George.- disse Harold aprendoti la portiera.
Le tue All Star ti guidarono attraverso un viottolino che attraversava un giardino all'inglese, fino al portone d'ingresso, che varcasti senza titubare, ma con la vaga sensazione che ti saresti sentito in prigione.
Con un mazzo di chiavi tra le dita della mano destra ed un post-it con la posizione della tua stanza, ti avventurasti tra il groviglio di corridoi e scale, che componevano l'interno dell'edificio.
Sfinito arrivasti al quinto piano davanti alla stanza sessantaquattro.
Appoggiasti la mano sulla maniglia, ma qualcosa ti bloccò dal aprire la porta:
Al di là dello spesso legno, una voce lanciava insulti a destra e manca ed un'altra rideva di gusto.
Sospirando ti feci coraggio ed apristi la porta.
Davanti a te si presentò una scena che rappresentava appieno la tua idea di apocalisse.
Un ragazzo moro con due grandi occhi color agata visibilmente incazzato cercava di arrampicarsi su di una scaletta appartenente ad un letto a castello per raggiungere un ragazzo dai capelli blu, che si teneva la pancia e rotolava sul letto dalle risate, a far da sfondo, vestiti e giornalini sparsi per tutta la camera, e piume probabilmente provenienti da un cuscino scagliato poco prima, la cui federa ora giaceva sul pavimento come vittima di quella furente battaglia.
Una piuma ti si posò sulla punta del naso, provocandoti un leggero starnuto.
Questo richiamò l'attenzione dei due verso di te.
Il giovane che fino a poco prima sbraitava come un forsennato cercò di ricomporsi, poi ti sorrise,si schiarì la voce, e come se nulla fosse accaduto ti si presentò porgendoti la mano.
-Tu sei quello nuovo. Death the Kid, piacere di conoscerti.-
Lasciandoti piuttosto sconcertato, l'altro scese dal letto a castello con movenze più da primate che da uomo e ti diede una pacca sulla spalla.
-Come butta bello?!? Io sono il mitico Black*star!-
Qualcosa ti urlava nella testa, consigliandoti di scappare da quei due matti, correre dal direttore e chiedere un'altra stanza, ma tu allungasti la mano verso Kid e ricambiasti la pacca di Black*star.
-Soul Evans, vengo da New York.-
-Bella! Io sono di Miami- rispose il ragazzo dai capelli blu -Bello avere un altro americano in stanza!-
-Io sono di Edimburgo- sorrise il moro -ma mia madre abita a New York-
Poi, ti misi a disfare le valige, a scegliere il letto, e per finire, a guardare" Bastardi senza Gloria" con i tuoi compagni di stanza, e il tuo buon proposito di ascoltare quella "Tarma" o come si chiamava, ti passò di mente.

La sveglia suonò alle sei e trenta del mattino, e per te , che dopo il jet-lag ti sentivi molto scombussolato, fu un crudele richiamo alla fredda realtà: Quello era il primo giorno di scuola.
Con la tipica velocità, e voglia di correre, del bradipo ti avviasti in bagno, dove i tuoi coinquilini si stavano lavando i denti con un'espressione tipica da zombie. Senza molta voglia li imitasti, e finita la pulizia ti cercasti di colpire in pieno volto con un getto di acqua gelida.
Sulla cassapanca vicino al letto ti aspettava la tua divisa: Una giacca ed un paio di pantaloni blu, una camicia bianca ed una cravatta blu e bourdox.
Svogliatamente ti infilasti prima i calzini, poi la camicia, i pantaloni, annodasti la cravatta, ed infine infilasti la giacca, afferrasti la borsa di cuoio che contentava tutti i tuoi libri di testo, e ti avviasti fuori dalla stanza, alla volta della struttura scolastica.
Attraversasti tutti i corridoi e l'intero giardino all'inglese che costituiva una piccola parte dell'imponente parco della scuola, poi eccola lì: Davanti a te si stagliò quella che doveva essere stata una dimora dell'alta borghesia del XVIII secolo in mattoni rossastri con una grande vetrata che prendeva tre piani, più l'ingresso contornata di bianco, così come alcune finestre.
Ti portasti al fianco dell'ingresso per salire l'ampia scalinata bianca che portava all'ingresso, cercando di confonderti tra tanti studenti, mentre dal tuo I-Pod era partito il remix di Jasper Forks, l'unico che non ti dava sui nervi, di una canzone a pianoforte che ogni tanto canticchiavi, e suonavi: The river flows in you, una delle colonne sonore del film di vampiri che la tua ex ragazza Juliah (soprannominata, nella tua lista delle Ex Juls-Notti Bollenti) ti aveva costretto a sopportare, Twilight, o come si chiamava.
Attorno a te , ragazze si abbracciavano, ragazzi si scambiavano amichevoli pacche e si raccontavano le proprie vacanze. Ti mettesti a cercare il tuo armadietto nella speranza di poter posare almeno qualcuno di quei pesantissimi libri  nella tracolla, il cui cinturino ti stava scavando una spalla!
Dopo aver riposto la maggior parte di quegli inutili tomi, ti avviasti alla ricerca della tua classe, grazie ad una cartina. L'aula si trovava a quattro classi di distanza dall'aula di musica e dalla Sala Grande.
Eri nei pressi dell'aula di musica, quando qualcosa richiamò la tua attenzione: sembrava una voce femminile... cantava una canzone piuttosto conosciuta...

[i]Every now and then
I fall apart
And I need you now tonight
And I need you moore than ever
And if you'll hold me tight,
we'll be holding on forever[/i]

Ti avvicinasti alla finestrella della porta e cercasti di sbirciare, ma la campanella suonò, e la ragazza all'interno della stanza, si mosse velocemente verso l'altra uscita che dava dall'altra parte del corridoio. L'unica cosa che riuscisti a vedere fu una chioma bionda.
Sbuffasti sonoramente e piuttosto sconsolato, ma deciso a scoprire chi potesse essere quella ragazza, ti avviasti verso la classe.
Arrivato alla meta il professore di letteratura, un uomo di mezza età, colpito da calvizie e dal volto solcato da alcune pronunciate rughe d'espressione, ti presentò alla classe.
-Bene Signor Evans, credo che affidarla ad un compagno sia d'obbligo- lanciasti uno sguardo fugace alla classe , notando che i banchi erano disposti in quattro file da tre banchi doppi ciascuno - Penso che metterla accanto alla ragazza più diligente della classe sia  la cosa migliore, signorina Albarn, che ne pensa?-
[i]Fantastico, la secchiona![/i] pensasti piuttosto demoralizzato, posando lo sguardo sul pavimento, ed alzandolo solo dopo aver udito la risposta affermativa di una ragazza... solo allora incrociò il suo sguardo, solo allora ti tuffasti in due pozze verde menta, appena celati da dei sottili occhiali da vista , ma non i classici da sfigato ma una montatura alla moda. I tuoi occhi si posarono sui capelli color del grano, raccolti in due codini, e poi su di un viso dai lineamenti delicati. Non sembrava proprio una secchiona!
Ti sedetti accanto a lei  -Soul Evans, piacere- dicesti porgendole la mano
Lei ti osservò alzando un sopracciglio, poi ricambiò la stretta di mano
-Maka Albarn- sorrise poi fece scivolare di nuovo gli occhi su di un libro.
-Posso chiederti cosa leggi?-
Lei alzò lo sguardo dal tomo e ti osservò con aria di sfida
-[i]Alice[/i] di Carrol...-
-Bello! Mia madre, mi portava a Central Park davanti alla statua dedicata all'autore e me lo leggeva... è il suo libro preferito- La giovane ne sembrò colpita
-E... e cosa ne pensi della società dell'ottocento descritta ,sotto satira, dall'autore nel libro?- Per tutta risposta tu spalancasti gli occhi, allora lei ridacchiò -scherzavo-
-ah...Meno male, anche perché, non sono mai stato una cima in letteratura!- ridacchiasti nervosamente.
-Per questo ci sono io, se hai bisogno chiedi pure.-Dopo di che scivolò ancora nella lettura.
Scopristi con sorpresa che l'intera ora di letteratura del primo giorno era dedita  a scambiarsi proprie opinioni su vacanze e libri letti.
Ti mettesti quindi a canticchiare la canzone che poco prima avevi udito nell'aula di musica.
Every now and then
I fall apart
And I need you now tonight
And I need you moore than ever
And if you'll hold me tight,
we'll be holding on forever
-Scusa, Soul, conosci Totaly eclipse of The Heart?- Ti guardò sbalordita
-Sì...- Ecco come si chiamava la canzone! pensasti prima di proseguire -sai, prima ho sentito una ragazza cantarla... e mi è rimasta in testa-
La ragazza sembrò innervosirsi
-D...dove di preciso?-
-era nell'aula di musica-
-E... e l'hai vista?-
-No- Maka sembrò rassicurata da quella risposta, ma tu non ci feci molto caso.













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Capitolo 2
*** II ***


La campanella suonò, per il quinto giorno di seguito...
Erano già passati cinque giorni?
Quando?
Come?
Perché?
Era già terminata un'intera settimana di scuola, tra sorrisi e battute con la tua nuova compagna di banco e cazzate con gli amici, tra  le noiose lezioni di storia e le corse sotto la pioggia londinese nelle ore di ginnastica.
Ti voltasti istintivamente alla tua destra,ed incrociasti il suo sguardo: i tuoi occhi di bragia si spensero nei suoi color salvia, finché lei, arrossendo visibilmente, non distolse lo sguardo portando gli occhi a fissare il terreno.
Ti voltasti prendendo la tua tracolla, cercando di soffocare un sorrisetto di trionfo.
-A lunedì Maka, ci rivediamo in classe- ti limitasti a sussurrare in un filo di voce, ma facendo molta attenzione che lei ti sentisse, per poi congedarti con un sorriso sghembo.
Uscito dalla classe ti trovasti davanti al più grande rompipalle che mai avesse messo piede sulla terra...
-Yahoooo! Cazzone, allora, hai invitato la tua bella all'uscita di stasera?-
Le tue spalle si abbassarono involontariamente.
-No...-
-E allora: Che aspetti!!! Uff, dai fammi vedere questa bellezza...-
-La vedi, è la bionda che sta uscendo ora...-
I suoi occhi si spalancarono.Più che di stupore, quasi di paura...
-Soul...lascia perdere, dimentica ciò che ti ho detto e andiamo a farci un giro...-
-Scusa, ma che ti prende?-
-Soul... quella è la tipa di Kid!-

Cinque giorni.
Inizialmente temevi che il tempo con affianco quel coso non sarebbe più passato... ma poi, si era messo a canticchiare quella canzone, e qualcosa nei suoi confronti era cambiato.
Era persino divertente stargli accanto, sentire le sue battute idiote, vederlo sorridere, e persino arrossire fissandolo negli occhi...
-Maka??? Ehi, Terra chiama Maka...ci sei?!?- Un vocino stridulo ti cinguettò nell'orecchio, richiamandoti alla realtà
-Uhm... Ah!Ciao Liz, scusa ero sovrappensiero...- ti scusasti arrossendo.
-L'avevo notato- sorrise la bionda, accorgendosi poi che i tuoi occhi restavano su un punto fisso. Fu, saettando lo sguardo verso il tuo bersaglio, che lo vide. - Caaaarino...- disse voltandosi verso di te.
-eh?!? Chi????-
-Fai meno la finta tonta: tanto non ci casco!- ridacchiò -Guarda che se fossi in te non lo lascerei scappare: Quello mi sa di passione e sesso selvaggio...- strizzò l'occhio.
-M...Ma Liz! Cosa vai a pensare!!!- Il tuo volto si colorò di una delicata sfumatura color corallo, prova tangibile che i tuoi pensieri non risultavano poi tanto distanti da quelli della tua amica, cosa che lei colse al volo.
-Allora vedi, che non mi sbaglio: ti piace!- sorrise sorniona.
-Beh, se anche fosse, io sono sempre la ragazza di Kid- sospirò
-Maka...ascolta, l'essere fedele ad un ragazzo che io chiuderei moooolto volentieri in manicomio, non ti giova: Dai una ripassata a quel tipino, male non può farti!!!-
-Liz...-
-Sì?-
-Spara meno cazzate-

Te ne stavi a passeggiare per la biblioteca del campus, senza dare troppo peso a tutti i volumi sugli scaffali.
In poche ore , la tua giornata era andata del tutto a puttane.
-C...cazzo!!!- gridasti
-Shhhhhhh- Dallo scaffale era sbucata una donna alta e secca con la faccia rugosa, che pareva una mummia.
-scusi...-
I tuoi piedi ripresero a camminare senza una meta precisa.
Ad un certo punto alzasti lo sguardo, e ti saltò all'occhio un vecchio volume.
-Al...Ali... Uff Non riseco a leggere fino a lì!!!-
-E' "Alice" di Carrol- disse una voce accanto a te.
-Grazie, non rius...- le parole ti morirono in gola: Davanti a te c'era una ragazza.
Il suo corpo era una curva unica: sembrava composte da morbide dune del deserto, e i suoi prorompenti seni, erano fin troppo grandi.Lunge onde rosse le incorniciavano il volto  ricadendo sulle spalle, due grandi occhi verdi dal taglio felino ti osservavano affamati.
-Piacere, mi chiamo Nereide, Redlight Nereide.Sono all'ultimo anno-
-Soul Evans,piacere mio. Sono anchio all'ultimo-
Lei ti sorrise
-Com'è che non ti ho mai visto qui?-
-Sono nuovo...-
-Americano?- sorrise
-Sì...si sente così tanto?-
-Più di quanto  pensi.- ridacchiò
-Ti piace "Alice"?-
Ti limitasti a scrollare le spalle tanto per far intendere che per te un libro valeva l'altro.Lei ridacchiò.
-Ehm...Senti, Soul,Posso chiamarti così,vero?, ti andrebbe un caffè?-

Te ne tornasti al dormitorio con un fazzoletto con un numero di telefono, la pancia piena di Muffin e Frappuccino e nulla di fatto.
Varcasti la soglia della porta, e kid ti saltò quasi imbraccio.
Ommiodio, lo sa già... pensasti terrorizzato e consapevole che ti sarebbe arrivato un pugno in pieno viso.
-Daaai... racconta tutto! Hai la faccia da ne ho trovata una strafiga- tirasti un sospiro di sollievo.
-Che dire, è una gran bella ragazza!-
-Beh allora, non sarà un problema invitarla all'uscita a sei di stasera.-
-Eh?!?!?! Ma...ma...-
-Muoviti chiamala!!!- Ridacchiò Black Star spuntando dal bagno.


To Be Continued...

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Capitolo 3
*** III ***


cap 3 rivers
Perdonete il ritardo =_=
La canzone è Boy Like You - Kesha ...
Capirete il motivo^^
Ed ora (perdonatemi per il ritardo) Si va a cominciare!!!





Un numero chiamato troppo in fretta...
una ragazza di cui a malapena sai il nome...
La ragazza perfetta per te con uno dei tuoi migliori amici...
Nereide era lì accanto a te a chiacchierare animatamente con le ragazze, bevendo una media rossa a piccoli sorsi.
La sua generosa scollatura sottolineata da quel vestitino che avevi visto nel video di "Last Friday Night" di Katy Perry, lasciava mezza sala sconvolta. Ma niente, tu te ne stavi lì, ad ascoltare  gli insulsi discorsi di Black*Star...
-Kid, capiscimi...A diciotto anni si ha il sacrosanto diritto di scopare almeno due volte al mese, cazzo!-
Scrollasti la testa e guardasti in alto.
-Piantala Black...siamo in compagnia delle signore!- Ridacchiò il moro.
Voltasti la testa, quel tanto bastò ad incrociare lo sguardo di Maka...
Un millesimo di secondo...
Rosso nel verde... Inferno e paradiso... Dannazione e redenzione...
Solo per un attimo...
poi lei si voltò,sciogliendo quel fragile legame, mentre tu abbassasti lo sguardo.
-Soul!- Kid ti riportò alla realtà
-Uhm?!?-
-Beh?!? E' tutta sera che te ne stai per le tue, non ti sembra l'ora di dirci cos'hai?- Sghignazzò Black
-Ma niente- Scrollasti le spalle - E' che a furia di birra mi sto rincoglionendo- Mentisti
-Beh, allora dobbiamo trovare qualcosa da fare... uhm...-Disse Kid pensieroso.





 
You re so, you re so.
Beautiful and dangerous.
Hot and cold.
Dont you see the light, boy.
I could blow your mind, boy.
Let me be your new toy.



Ti aveva chiesto di uscire, e poi se ne era stato a fissare quella biondina insulsa!
Une seconda scarsa con due occhi color foglia mezza appassita con i capelli Biondo-sporco?!?
Lei... e non tu?!?! Rossa, formosa e...golosa?!?
Urgeva un rimedio... assolutamente!
Ciò che Nereide Redlight desiderava... Nereide otteneva!
E tu lo desideravi...
L'avevi addocchiato in biblioteca, e subito aveva scatenato in te una reazione potente...travolgente.
Certo, non volevi una storia seria, ma quel fisico delineato e mal celato dalla divisa, aveva risvegliato il tuo sesto senso...
Aveva riacceso le tue fantasie... quegli occhi del colore della lussuria... le sue labbra sottili... il suo profumo... mmm
Ti era sembrato sexy perfino mentre divorava il muffin, e mentre passeggiava leggendo i titoli dei libri sugli scaffali della biblioteca.
Lo volevi...
La stagione della caccia si era aperta!
La tua lingua ripassò il contorno della tua bocca carminea, come se sentissi il sapore della tua preda
La tua  mano scivolò sul suo ginocchio, ma lui niente... nemmeno se ne accorse.
Uff!
Provasti ad essere più audace, allungando di più il tocco... verso l'interno coscia...
Se ne accorse e ti guardò, e ti sentisti soddisfatta... finché non cominciò ad incenerirti con lo sguardo!
-Ma che fai! Togli la mano...- sibillò lui.
Ma è Gay?!?! Spalacasti gli occhi per lo stupore.
Poi il tuo sguardo cadde su quella ragazza... quella Maka...
Ora era una questione di orgoglio: te lo saresti presa con le buone o con le cattive!
What do I do with a boy, with a boy like you.
Got me lost, got me hooked.
Now Im so confused.
Was this apart of your plan?
I dont really understand.
What to do, what to do with a boy like you. (Oh!)
With a boy like you. (Oh!)
With a boy like you.


Liz, osservava Soul da un po'... Che quel ragazzo se ne sbattesse della sua bella accompagnatrice, era ormai un dato di fatto ed il motivo le sembrava palese: Maka. Ma allo stesso tempo, la ragazza aveva notato gli sguardi fugaci dell'amica verso il nuovo arrivato.Così decise di fare un discorsetto alla bionda. Si alzò prendendo Maka per il braccio.
-Andiamo ad incipriarci il naso- Sorrise trascinando la ragazza verso la toilette.

Arrivata nella stanza, Liz si piazzò davanti all'unico ingresso, con l'espressione di chi "non ha la minima voglia di spostarsi da dove si trova"
-Maka... beh?!?-
-Cosa?- Palle! Sapevi benissimo cosa ti voleva dire.
Lei alzò gli occhi al cielo, agitando le mani in aria facendo tintinnare i suoi numerosi braccialetti, esasperata.
-Cosa c'è in lui che non va? E' perfetto!-  piagniucolò.
La guardasti. In effetti non aveva poi tutti i torti,
-Uff, ammettiamo per un attimo l'eventualità che potrsti aver ragione, quindi Soul potrebbe interessarmi, non ti sembra però che io sia già impegnata?-
-Sì, certo... con un ragazzo che io spedirei volentieri in manicomio. Sveglia!!! Tu non sei innamorata di quel coso che tuo padre vorrebbe come genero!-

osservasti le due ragazze scivolare verso il bagno, mentre i tuoi amici cominciavano a pensare a come animare la serata.
-Cinema?- propose Kid
-Bah! Classico...uhm... Sala Giochi- Gridò con la sua solita enfasi il ragazzo dai capelli cobalto.
-Ma daaai!!! Cos'hai, dieci anni?!?- Lo guardò quasi schifato il moro -Nerd del cazzo!-
-Ma piantala!!! Una partita a Metal Slug III non ci farebbe male!-
-Io propongo il bingo. Chi perde di più... paga da bere- buttasti lì, tanto per zittirli, visto che la povera ragazza di Black*Star cominciava a divetare color porpora.
-Bella idea Soul...- dissero in coro di ragazzi lasciandoti stupefatto.




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