_A Twist In My Story_ ˜Missing Moments˜ di Ili_sere_nere (/viewuser.php?uid=62293)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missing Moment (Cap21) ***
Capitolo 2: *** Missing Moment (Cap23) ***
Capitolo 3: *** Missing Moment ( Cap 13/14 ) ***
Capitolo 4: *** Missing Moment ( Cap 30/31 ) ***
Capitolo 5: *** Missing Moment ( Post Epilogo ) ***
Capitolo 1 *** Missing Moment (Cap21) ***
Missing Moment (o21)
Capitolo
21
-Scena Estesa-
<<
Avrei voluto farti un bel regalo ma.. – dissi
iniziando ad avvicinarmi al letto – non sapevo cosa ti
sarebbe piaciuto avere.
Sono andata con Nina e giuro, non andrò più a
fare compere con lei >>
dissi sentendolo ridacchiare. Mi umettai le labbra. << Ma
alla fine mi
sono detta, perché regalare qualcosa di superfluo quando hai
il regalo perfetto
davanti a te? – portai le mani sul fiocco della vestaglia,
iniziandolo a
sciogliere – Per cui sono entrata in un posto in cui non
entrerò mai più e ho
preso una cosa.. >>. Lasciai scivolare la vestaglia di
dosso mentre
l’espressione di Ian divenne ancora più stupita.
<< Volevo farti il
regalo perfetto. – ridacchiai nervosa – Io sarei il
tuo regalo. Anima, corpo,
mente. Tutto quello che possiedo te lo sto regalando >>
mormorai
abbassando lo sguardo, sentendomi imbarazzata.
Ian, nel frattempo, si era avvicinato e per tutto il suo
spostamento non levò gli occhi da me. Posando una mano sotto
il mio mento mi
fece alzare il viso, facendo così incrociare i nostri
sguardi. I suoi erano
lucidi e sul suo viso faceva bella mostra un sorriso.
<< E’ il miglior regalo che potevi mai farmi
>>
disse sorridendo. Mi prese il viso tra le mani e fece combaciare le
nostre
labbra. Portai le mani tra i suoi capelli, stringendolo a me. Le sue
mani,
precedentemente chiuse contro i miei fianchi, si spostarono prima sulla
schiena
e poi sulla pancia. Risalirono il busto fino a giungere al seno, che
strinsero
prima di arrivare al fiocco posto al centro. << Posso?
>> chiese
mentre strinse tra le mani i laccetti del fiocco. Annuii abbassando lo
sguardo.
Non riuscivo a guardarlo. Ian iniziò a sciogliere il fiocco.
<< Non devi
sentirti in imbarazzo. Non con me. Non dopo tutti questi mesi insieme
>>
mi rassicurò. Il fiocco fu sciolto e il mio seno fece bella
mostra si sé.
Inumidendosi le labbra, Ian sfilò il completo dal busto per
poi farlo scivolare
lungo le gambe, lasciandomi completamente nuda davanti a lui.
<< Sei
bellissima >> disse in tono roco facendomi arrossire. Mi
prese le mani e
ci avvicinammo al letto. Delicatamente mi fece sedere mentre lui rimase
in
piedi davanti a me.
Poggiando le mani sul materasso di lato ai miei
fianchi,
inclinò il busto verso di me prendendo a baciarmi il collo
fin giù, alla
spalla, e viceversa.
<< I-Ian >> dissi sfilandogli la maglia.
Finii
con le spalle contro il materasso con Ian steso su di me. Senti il suo
corpo
aderire al mio. Posando le mani sul suo petto, arrivai ai boxer che
subito feci
scorrere lungo le sue gambe fino a toglierli del tutto. Percepii,
così, il
corpo nudo di Ian contro la mia pelle.
Ian, nel frattempo, non aveva smesso per un secondo di
lasciare scie di baci su tutto il collo. D’un tratto,
però, cambiò il suo
percorso e iniziò a scendere verso il busto, arrivando al
seno. Lo accarezzò
delicatamente prima di posare tanti piccoli baci intorno
all’aureola,
giungendo, così, al capezzolo che prese tra le labbra
succhiandolo. Lo leccò,
lo succhiò, lo morse. Inarcai la schiena gemendo leggermente
mentre iniziai a
sfregare il bacino contro il suo corpo, volendo di più e
subito. Gli graffiai
la schiena fino a raggiungere i capelli che strinsi.
Ian, dopo aver prestato attenzione anche all’altro seno,
prese a scendere ancora più giù lungo il mio
busto. Ai baci alternava alcuni
colpi veloci della lingua.
Quando si soffermò sulla pancia,
più precisamente
sull’ombelico, tremai. Infatti, aveva preso a seguire il
contorno di quello
con la lingua per poi inserirla al suo interno. Fui costretta a portar
le mani
a stringersi contro la tastiera del letto e ad inarcare la schiena.
Invocai
molte volte il suo nome tra un sospiro e l’altro e ogni volta
che lo facevo lui
intensificava la stretta sui miei fianchi.
Sollevai il capo di scatto quando abbandonò
l’ombelico
scendendo verso il mio bassò ventre. << I-Ian
>> dissi con voce
tremante. Lui alzò per pochi secondi lo sguardo verso i miei
occhi prima di
riprendere nella sua discesa. Ancora qualche
secondo e percepii il suo respiro infrangersi contro la
mia intimità.
Ancora altri secondi e le sue labbra si chiusero sul mio clitoride,
facendomi
gemere ad alta voce. Come aveva fatto con il seno, iniziò a
succhiarlo e a
leccarlo. Era la prima volta che sperimentavamo insieme il sesso orale.
“E
pensare che ero io quella che doveva farlo morire di
piacere!”.
I movimenti della lingua di Ian si intensificarono e, oltre
al clitoride, Ian aveva iniziato a stimolare anche il resto della mia
intimità.
I miei gemiti si fecero più alti e frequenti. Con le gambe
piegate e i piedi
poggiati contro le spalle di Ian, come lui aveva voluto, ero succube
delle sue
attenzioni. Fu quando ai movimenti della lingua aggiunse le sue dita
dentro di
me che urlai dal piacere.
In seguito a ciò, Ian smise di
muovere la lingua e
continuò solamente con le sue lunghe dita. <<
Tutto bene? >> chiese sorridendo mentre tornò
su di me. “Stronzo!”. Non gli risposi. Serrai le
labbra in modo che nessun
altro mio gemito o suono uscisse da esse. No gli avrei più
dato questa
soddisfazione. Ian inarcò un sopracciglio prima di sorridere
beffardamente.
<< Ah, la mettiamo così? – mi
osservò aspettandosi forse una risposta –
D’accordo >>. Dovetti far affidamento su tutto
il mio autocontrollo per
non urlare. Ian, di fatti, aveva intensificato i movimenti della sua
mano
rendendoli veloci, intensi e profondi. Molto profondi. Percepii le mie
gambe
tremare e di ciò se ne rese conto anche Ian. Si
riposizionò con il viso tra le
mie gambe. Mi ritrovai di nuovo nella situazione precedente. Tuttavia
il
piacere era iniziato ad essere insostenibile. Mi morsi le labbra. Ma fu
quando
l’immensa bolla di piacere, che si era creata nel mio
stomaco, si spostò nel
basso ventre che non resistetti più. Qualche movimento
ancora delle dita e
della lingua e la bolla scoppiò, facendomi gemere ad
altissima voce. Per il
forte piacere strinsi le cosce, intrappolando il viso di Ian fra esse.
Fu solo quando il mio respiro si
calmò che Ian sfilò le dita
da dentro di me. Si riposizionò su di me e mi
baciò. Potei percepire sulla sua
lingua il mio sapore. Posi fine al bacio e, stringendogli il viso con
le mani,
feci toccare le nostre fronti. << Dovevo essere io far morire di piacere te,
non tu a me
>> protestai anche se nella mia voce si poteva cogliere
ancora alcune
tracce d’affanno.
Ian ridacchiò. << Prendilo come il mio ringraziamento per il
tuo regalo >>
disse scrollando poi le spalle. Sorrisi e mossi il bacino contro il
suo.
<< Vedo però che non sei ancora... sazia
>> disse malizioso.
<< Non potrei mai essere sazia con te – dissi
facendo
ribaltare la posizione, trovandomi così su di lui
– Ti vorrei sempre, ad ogni
ora, minuto, secondo. Sempre >> dissi
muovendomi sinuosa su di lui. Ian strinse le mani contro i
miei fianchi
e mi aiutò nei movimenti. In quella posizione potevo sentire
maggiormente la
sue erezione pulsare dura contro la mia intimità. Mi piegai
con il busto e gli
lasciai un veloce bacio a fior di labbra. Ridacchiai quando percepii un
suo
verso di protesta quando mi allontanai prima che il bacio si
intensificasse.
Accarezzai il suo busto con le mani e raggiunsi i suoi addominali. Mi
sollevai
leggermente con il bacino per sedermi sulle sue ginocchia. Volli
rendergli il
piacere che mi aveva fatto provare lui per cui presi inizialmente a
torturare i
suoi addominali con piccoli e lievi morsi. Ian li contrasse di riflesso.
Capendo forse le mie intenzioni, Ian mi bloccò riportandomi
con le spalle contro il materasso. Lo guardai confusa.
<>
iniziai ma venni interrotta.
<< Prima che ti faccia strane idee, ti voglio da
morire >> disse sorridendomi.
<< E allora perché.. ? >>
<< Non volevo che facessi qualcosa solo per
“sdebitarti”. – mi accarezzò
il viso – Ci sarà ancora tanto di quel tempo per
provarlo e per provare molte altre cose >> disse
facendomi arrossire.
Si strusciò contro di me prima di penetrarmi
lentamente.
Amavo sentirlo dentro di me mentre si muoveva lentamente o velocemente.
Amavo
le sue spinte profonde ed intense. Amavo lui , punto. Nel momento in
cui Ian
prese a muoversi in me, mi sentii al meglio. Quello era il mio posto
felice con
la persona che amavo. Non avrei desiderato niente di più,
niente di meno.
Solamente lui. Le sue spinte si fecero sempre con maggior vigore fino a
quando
entrambi non giungemmo all’orgasmo che ci lasciò
boccheggianti.
Restammo
in silenzio. Fronte contro fronte. Bocca contro
bocca.
<<
E’ l’ora di andare a dormire visto che sono le 5
del mattino passate >> disse lasciandomi un bacio sulla
punta del naso
non appena riprendemmo a respirare regolarmente. Si
risistemò accanto a me e mi
strinsi al suo petto.
<<
Buonanotte allora >> dissi inspirando il suo
odore.
Ridacchiò.
<< Buonanotte. Ti amo >>
Annuii
impercettibilmente. << Lo penso anche io
>> mormorai. Tuttavia non seppi mai quale fosse il vero
significato di
quelle mie parole.
Spazio Autrice
Ma
salveee! Come vi avevo detto, eccomi qui..
Premettiamo.. Non so quanti Missing o Scene estese ci saranno,
nè se seguiranno un ordine logico.. Cioè.. Al
momento seguirò l'ordine della storia ma, una volta finita,
potrei pubblicare Missing appartenenti ai primi 20 capitoli... In caso,
una volta completati tutti i missing, li metterò in ordine..
Cooomunque.. Non so che dire.. Spero vi sia piaciuta.. E ci sentiamo
Lunedì con il Capitolo 22 ;)
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Capitolo 2 *** Missing Moment (Cap23) ***
Missing 23
-
Missin Moment -
Erano le 3 quando i ragazzi
andarono via da casa di Ian dopo
aver passato tutti insieme il Capodanno. Resoconto della serata? Tre
bicchieri
rotti, spumante sul tavolo e sul parquet, Paul e Michael
“pestati” da Ian per
quanto spiegato prima. A chi toccò ripulire il macello? A
me. Ian insistette di
lasciare così, o almeno, di togliere solo i vetri e di
asciugare il tavolo. Gli
dissi di non preoccuparsi e che era meglio pulire subito il parquet.
Appuntai
mentalmente di schiavizzare e di torturare Paul e Michael una volta che
li
avrei rivisti. Il parquet, grazie a Dio, tornò come nuovo,
così come il tavolo.
Ian aveva, invece, raccolto i vetri per terra.
<< Non avevi detto che non avresti pulito e che io
avrei dovuto leccare fino all’ultima goccia? >>
disse Ian in tono
divertito vedendomi entrare nel bagno.
Socchiusi gli occhi, guardandolo minaccioso. << Lo
vedi questo straccetto? – scossi leggermente la mano con lo
straccio – Parla
ancora e giuro che te lo ritrovi nella gola! >> dissi
calma sorridendo.
Ian rise e si girò per finire di lavarsi. Una idea mi
balenò
nella testa. Mi avvicinai a lui, restando sempre alle sue spalle, e gli
passai
le braccia intorno alla vita.
<< Che stai combinando? >>
domandò un Ian
perplesso.
Io alzai le spalle, fingendomi innocente. << Io?
Niente, sto solo mettendo lo straccio nella cesta dei panni che, di
certo, io
dovrò mettere a lavare >> conclusi.
Ian mi guardò dubbioso con un sopracciglio alzato ma poi,
scrollando le spalle, tornò a lavarsi i denti. “Si
inizia!”. Gli cinsi, questa
volta, la vita con le braccia ma portai le mie mani a depositarsi sul
suo
petto. Strusciai il viso contro la sua schiena nuda prima di lasciare
tanti
piccoli baci lungo la colonna vertebrale. Intanto con le mani avevo
iniziato ad
accarezzargli il petto sensualmente. Ian finse di non accorgersi di
nulla e ciò
non fece altro che ingrandire quello che avevo in mente. Con lentezza
estenuante persino per me, iniziai a far scendere una
mano sempre più giù. Fu quando
arrivai
all’altezza degli addominali che Ian diede segno di reagire.
I suoi addominali
si contrassero sotto le mie dita. Sorrisi e mi alzai sulle punte,
baciandogli
dietro l’orecchio.
<< Cosa stai tentando di fare piccola strega?
>>
chiese guardandomi dallo specchio.
<< Assolutamente nulla >> dissi di rimando
senza
smettere di sorridere. La mia mano continuò a scendere fin
che non raggiunse
l’elastico dei boxer di Ian. Scostai il tessuto solo con
l’indice ed iniziai a
farlo scorrere lungo tutto l’elastico. Vidi dallo specchio il
pomo di Adamo di
Ian fare su e giù un bel po’ di volte. Solo quando
inserii completamente la
mano all’interno del suo boxer, Ian smise di respirare
irrigidendosi… in tutti
i sensi.
<< Questo non si chiama “assolutamente
nulla” >>
disse Ian con la voce che iniziava ad essere roca. Non gli risposi.
Portai la
mano sul suo membro e lo sfiorai con l’indice soffermandomi
sulla punta. Ne
tracciai più e più volte il contorno e poi scesi
seguendo tutta la sua
lunghezza fino alla base. Ian aveva dovuto serrare le mani contro il
bordo del
lavandino e abbassare il viso. All’ennesimo lieve tremolio di
Ian, afferrai con
la mano il suo membro prendendo a stimolarlo.<< Sei.. Sei
una.. strega
>> disse stringendo i denti Ian. Ad un tratto,
però, si girò verso di me
completamente. Chiuse le mani contro i miei fianchi e mi
attirò a sé,
baciandomi avidamente. La sua lingua si mosse smaniosa
all’interno della mia
bocca. Facevo quasi fatica a seguire il suo ritmo.
Mi staccai a fatica dalla sua bocca. Non potevo mandare il
mio piano all’aria solo.. solo per.. fare l’amore
con Ian? Si, lo potevo
tranquillamente fare ma non volli. Ian tentò di riprendere a
baciarmi ma gli
morsi il labbro inferiore, cingendogli il collo con le braccia.
<< Lascia
che ti renda speciale questo nuovo anno >> gli sussurrai
sulle labbra.
<< Me lo stai rendendo già speciale
>> rispose
leccandomi il labbro inferiore. Tremai di piacere soprattutto quando il
ricordo
della sua lingua su di me si fece spazio nella mia testa.
<< Allora lascia che te lo renda ancora più
speciale
>> sussurrai lasciandogli un bacio a fior di labbra mentre le mie mani
dal suo collo si
spostarono sulle sue spalle. Iniziai a baciargli il mento, il collo
fino ad
arrivare al petto che baciai completamente.
Presi a scendere pian piano seguendo
il solco tra i pettorali fino ad arrivare agli addominali. Li morsi
leggermente
prima di leccarli.
Quando arrivai a baciare la pelle sotto l’ombelico, Ian si
appoggiò al lavandino e strinse le mani contro di esso.
Strinse così forte che
le nocche sbiancarono. << Dio.. >>
mormorò. Lo guardai qualche
secondo mentre feci scorrere le mani lungo le sue gambe. Le riportai
poi sulle
sue cosce ed arrivai al bordo dei boxer che strinsi. <<
Dimmi che non è
quello che penso.. Ti prego >> disse con voce roca e
quasi sofferente.
Gli abbassai lentamente i boxer fino alle caviglie e ritornai sui suoi
fianchi
sfiorandolo con le unghie.
<< Ovvero? >> chiesi senza smettere di
sorridere. Ripresi nuovamente il suo membro in mano e incomincia a
stimolarlo.
Ian chiuse gli occhi espirando rumorosamente. Mi piaceva sapere che
reagiva
così per me. Tutto ciò era dovuto a me.
“Ora o mai più, Andrea” pensai e
avvicinai il viso al suo membro. Ripercorsi il percorso precedentemente
fatto
dalla mia mano sul suo membro con la lingua ed un gemito strozzato
uscì dalla
bocca di Ian. Arrivai alla punta e feci il giro di essa più
volte fino a che
non vi depositai un bacio sopra. Sentii il corpo di Ian tendersi ancora
di più
e ne gioii. “Abbiamo fatto 30, facciamo 31”.
Aspettai qualche secondo ma alla
fine mi decisi. Schiusi le labbra e lasciai entrare nella mia bocca il
suo
membro.
<< Cristo Andrea >> disse Ian abbassando il
viso
verso di me. Strinse gli occhi e gettò la testa
all’indietro. Lo sentii
chiamarmi molte volte mentre io ero intento a far entrare ed uscire il
suo
membro dalle mie labbra. Continuai a muovere il capo fino a quando non
percepii
i muscoli addominali iniziare a contrarsi, segno che
l’orgasmo stava per
arrivare. << Andre-a.. Fe-fermati >>
mormorò Ian con voce spezzata.
Non gli badai e continuai fino a che con un ultimo movimento non lo
sentii
venire. Accompagnò il tutto con un forte suono gutturale.
Rimasi ferma fino a
che non riprese a respirare quasi regolarmente. Il tempo di rimettermi
in piedi
che Ian mi sbatté contro la porta del bagno baciandomi nel
modo più passionale
che poteva. Le sue mani finirono sui miei glutei e spinsero il mio
bacino
contro il suo. Gemetti. << Tu mi farai morire
>> disse posando poi
una mano su di un seno, stringendolo. Poco dopo prese a farla scendere.
Solo
quando arrivò alla pancia presi coscienza di un particolare.
<< Ian non possiamo >> dissi cercando di
bloccargli la mano.
<< Perché? >> chiese confuso.
<< Mi sono tornate poco fa >> dissi
prendendogli
il viso tra le mani e lasciandogli un bacio a fior di labbra.
<< Lo hai fatto apposta, vero? >>
Non gli risposi, gli sorrisi solamente. << Mentre tu
ti ricomponi, io mi vado a mettere a letto >>. Gli feci
una linguaccia ed
aprii la porta. Prima di uscire, però, mi fermai.
<< Ah, buon primo
dell’anno >> e corsi in camera sotto il suo
sguardo minaccioso.
Spazio Autrice ( per modo di
dire )
Ed ecco il secondo Missin
Moment :) Come vi ho detto e avrete capito leggendo, riguarda la notte
tra il 31 dicembre ed il 1 gennaio.. Che cosa carina, con la mia storia
sono già nel 2012 xD
Va be, spero che vi sia piaciuta e a Lunedì con il
capitolo.. Ringrazio chi ha recensito lo scorso Missing e
messo tra preferite/seguite/da ricordare.. E ringrazio già
da adesso chi lo farà ;)
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Capitolo 3 *** Missing Moment ( Cap 13/14 ) ***
miss
Missing
Moment
Capitolo Collocato tra il 13° ed il 14°
Raggiunsi la Relax Room di corsa, aprii la porta entrando.
<< Ragazzi!! >> esclamai affannata.
<< Andrea che succede? >> chiese Michael
addentando un biscotto.
<< Stasera.. Alle 20.. Qui davanti >>
<< Per fare? >> chiese curiosa Candice.
<< Come 'per fare?' - dissi stupita - Andiamo a vedere
le stelle cadenti in spiaggia! >>. Mi guardarono con uno sguardo
perplesso e confuso. << Che c'è? Non fate così la notte di San Lorenzo?
>>
<< Non per qualcosa, Andrea, ma credo che sia una
tradizione solo vostra >> affermò Ian.
Sbuffai. << Sapete essere noiosi certe volte voi
americani! Comunque.. - li guardai portando le mani sui fianchi - alle 20 qui
davanti e portatevi teli o felpe >> sorrisi e li salutai dicendo che
dovevo correre a casa.
Finii di prepararmi quando mi vibrò. Controllai e vidi che
era un messaggio di Nina che avvisava che ci saremmo visti direttamente in
spiaggia. Presi il telo e la felpa mettendo il tutto dentro la sacca. Presi poi
le chiavi e mi avviai verso la spiaggia. La raggiunsi in poco tempo e li trovai
là.
<< Eccomi! >> esclamai sorridente.
<< Andrea ci spieghi cosa è questa notte di San
Lorenzo? >> chiese Steven.
<< Beh – mi grattai il collo – ve lo spiego subito ma
prima.. perché non facciamo un falò così non rischiamo di morire assiderati?
>> chiesi sorridendo.
<< Si, dai! Mi piace come idea >> esclamò Nina
entusiasta.
<< Si, appoggio anche io questa idea >> si
aggiunse Candice.
I ragazzi sospirarono. << E falò sia >> concluse
Paul.
<< E dove la troviamo la legna? >> chiese Ian.
<< Uomo, sempre a scocciare stai! Lo so io >>
dissi.
<< E sentiamo, donna, dove? >>. Gli sorrisi senza rispondergli.
<< La prossima volta che proponi qualcosa, ucciderò
tutti coloro che saranno favorevoli alle tue idee! >> sbottò Ian.
Qualche metro distante da casa mia c’era una vecchia
falegnameria ormai in disuso. Molta legna era stata lasciata là per cui quale
modo migliore di usare quella legna se non per fare un bel falò? Raccogliemmo
tutta la legna che ci serviva e ci fermammo da me a prendere cibo e bevande.
Ritornammo così in spiaggia e, sistemato tutto quanto,
accendemmo il fuoco andandoci a sedere intorno ad esso.
<< Ecco, ora staremo decisamente meglio >>
affermai contenta.
<< Allora, ci spieghi si o no? >>
<< Subito – mi misi comoda – Ogni dieci di Agosto in
Italia siamo soliti riunirci chi in montagna, chi in spiaggia a guardare le
stelle cadenti. Ad ogni stella che si vede, si esprime un desiderio >>
<< E da cosa deriva questa vostra tradizione? >>
chiese curioso Micheal.
<< Come capite dal nome, questa notte è dedicata a San
Lorenzo, un martire cristiano. Si racconta che le stelle corrispondano alle
lacrime versate dal Santo durante il supplizio che vagano eternamente nei
cieli. Si pensa che facciano avverare i desideri perché quando San Lorenzo
morì, perì in un’atmosfera magica e ricca di speranza >>
<< Wow, che cosa bella >> disse Ian.
<< Già. Tipo se ora vedessimo una stella dovremmo
recitare una filastrocca che fa più o meno così: Stella, mia bella stella,
desidero che ect ect >>
<< Ci voglio provare subito >> disse Nina
allungandosi poco dopo sul telo. Subito, tutti quanti ci distendemmo.
Speravo vivamente di vederne una esprimendo, così, il
desiderio che tutti i miei problemi, le mie indecisioni si risolvessero il
prima possibile. Avevo ancora la questione Sam da risolvere. Sospirai e mi
concentrai sul cielo azzurro costellato di stelle sopra alla mia testa.
<< Oh ne ho vista una! >> urlò Candice.
<< Esprimi il desiderio! >> le risposi.
<< Allora.. Ehm… Stella, mia bella stella, desidero
che.. >>
<< Non ad alta voce il desiderio! Non si avvera
altrimenti >> le urlai prima che potesse completare la frase.
<< Dirlo prima no? >> dissero tutti in coro.
Ridacchiai. Non ero molto sicura di vederne qualcuna, non
ero mai stato molto fortunata. Ricordavo di aver passato alcune volte intere ore
in spiaggia ad osservare il cielo ma di una stella cadente neanche l’ombra.
<< Posso? >> esclamò all’improvviso una voce che
riconobbi essere di Ian.
<< Ehm.. si! Siamo in uno spazio pubblico, non c’è bisogno
di chiedere il permesso >> mormorai arrossendo. Non mi ero ancora
abituata alla sua vicinanza, ai suoi particolari sorrisi e sguardi a me
dedicati.
Lui, per l’appunto, sorrise e stese il telo al mio fianco.
<< Sarà un luogo anche pubblico, ma ti ci sei messa tu. Volevo essere
sicuro di non disturbarti >> completò allungandosi.
Voltai il capo verso di lui. << Nessun.. Nessun
disturbo >>
Restammo in silenzio a guardare il cielo, ognuno nei suoi
pensieri. Dopo un po’, voltai il viso nuovamente verso di lui e lo guardai in
silenzio.
Accortosi del mio sguardo, mi guardò. << Tutto ok?
>> chiese ed io annuii, sorridendo. << E perché mi guardi con
questa espressione da bimba felice? >> chiese sorridendo a mezza bocca.
Mi morsi il labbro distogliendo lo sguardo e mi voltai con
il corpo verso l’oceano. Percepii una risata e poco dopo il petto di Ian
aderire alla mia schiena. Finsi in un primo momento di essere offesa ma poco
dopo mi rigirai tra le sue braccia. I nostri visi furono così uno davanti
l’altro. Occhi negli occhi. Lui mi teneva stretta a sé grazie al braccio
intorno alla mia vita mentre una mia mano gli accarezzava la guancia.
<< Devo ammettere che questa tua idea mi è piaciuta
>> mormorò con voce bassa a profonda che ebbe l’effetto di smuovere una tempesta
dentro di me.
Sorrisi. << Ma se hai detto che avresti ucciso tutti
quelli che mi avrebbero appoggiata >> gli feci notare.
<< Ma c’è una spiegazione >>
<< E sarebbe? >>
Si fece più vicino a me, poggiando la sua fronte contro la
mia e giocando con il suo naso con il mio. << In questo modo avrei potuto
godere esclusivamente della tua compagnia >>. Abbassai lo sguardo sulle
sue labbra, i cui contorni tracciavo con il pollice. Alla fine poggiai il capo
nell’incavo del suo collo, inspirando il suo profumo. << Rischi di non
vedere le stelle così >>
<< Non mi importa >> fu la mia unica risposta.
Mi strinsi di più a lui. Il suo corpo, il suo profumo erano la miglior cosa che
potessi volere. Tutta quella situazione con lui era la miglior cosa che potessi
mai chiedere.
Ian mi coccolò per svariati minuti ed io mi rilassai completamente tra le sue
braccia, quasi mi addormentai. Tolsi la testa dal suo collo e, sorridendo, lo
guardai ricevendo un sorriso. Posai nuovamente una mano sulla sua guancia e mi
avvicinai al suo viso, baciandogli le labbra. Rimase un attimo sorpreso. Beh,
di solito non prendevo mai iniziativa anzi, non volevo prenderla fino a quando
non avessi risolto la questione Sam. Mossi le labbra contro le sue mentre le
lingue si toccavano. Gli morsi il labbro inferiore.
<< A cosa devo ciò? >> chiese riprendendo a
baciarmi.
<< Non saprei – scrollai le spalle – sono contenta
>> esclamai ed era vero.
<< Mmm, mi fa piacere – mi spostò alcune ciocche da
davanti agli occhi – E sei felice per via di cosa? >>
<< Di star passando questa splendida serata con voi,
con te qui in spiaggia >>
Mi guardò intensamente prima di lasciarmi un nuovo bacio. Ci rimettemmo comodi,
l’uno accanto all’altra. I minuti passarono ancora ma di stelle cadenti io non
ne vidi manco mezza. Sbuffai e feci per alzarmi e mangiare qualcosa, quando ne
vidi passare una. Con gli occhi luccicanti ed un ampio sorriso, guardai Ian.
<< Ne ho vista una! >>
<< Esprimiamo il desiderio? >> Annuii. Chiusi
gli occhi e mentalmente recitai la filastrocca.
<< Fatto, tu? >>
<< Stella, mia bella stella, desidero che.. – mi
accarezzò un guancia – desidero che tutto questo non finisca mai >> disse
guardandomi.
Mi morsi il labbro inferiore, sentendo le guance scottare.
<< Lo hai detto ad.. ad alta voce >>
Scrollò le spalle. << Non mi importa perché, al
momento, ho tutto quello che potessi mai desiderare al mio fianco >>
mormorò sulle mie labbra, prima di baciarmele.
Mi strinsi a lui. << Si, lo penso anche io >>
mormorai ora più contenta che mai.
Spazio Autrice
Ma buon giorno! Ecco a voi uno dei primi tre Missing per il momento
scritti. Come ho detto all'inizio, questa scena si colloca tra il
tredicesimo capitolo ed il quattordicesimo o meglio, più verso
il quattordicesimo visto che entrambi sono ambientati ad Agosto.
Non so se in America esista o meno la notte di San Lorenzo.. Mi
è piaciuto, però, pensare che non esistesse. In questo
modo la scena ha tutto un altro significato..
Spero che vi sia piaciuto.. Io ora scappo a veder la puntata e poi a studiare..
A Lunedì ;)
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Capitolo 4 *** Missing Moment ( Cap 30/31 ) ***
30
Avviso
Missin Moment Raiting Rosso per cui se vi reputate sensibili evitate
Missing
Moment
Ambientato tra il 30° ed il 31°
Il rumore della sveglia mi costrinse ad aprire gli occhi.
Con una mano li stropicciai mentre portavo l’altra contro la bocca, coprendo
uno sbadiglio. Mi stiracchiai per bene e mi voltai verso Ian steso al mio
fianco.
<< Buondì >> gli dissi sorridendogli notando che
aveva aperto un occhio.
Lo richiuse stiracchiandosi a sua volta. << Buongiorno
anche a te >> Mi tirai su con un gomito e mi sporsi verso di lui per
baciargli le labbra. << Dormito bene? >>
<< Splendidamente >> gli risposi accarezzandogli
il viso.
<< Mmm.. sono contento specialmente se – mi baciò
veloce le labbra – questo tuo risveglio avviene dopo una serata movimentata
come quella di ieri >>
Corrucciai la fronte. << Che serata movimentata?
>> gli domandai dubbiosa. Io non ricordavo assolutamente niente.
<< Non ricordi? >> disse maliziosamente. Oddio,
cosa avevo combinato? Mi ero ubriacata? Avevo fatto uno striptease ? Ballato
contro un palo? Che diavolo avevo fatto?
<< E pensare che non era neanche ubriaca >>
esclamò una voce alle mie spalle.
Corrugai maggiormente la fronte e mi voltai verso la voce.
Quando vidi a chi apparteneva quasi mi strozzai. Joseph, avvolto da un semplice
telo bianco in vita, era comodamente appoggiato con una spalla allo stipite
della porta. E lui, qui, che diamine ci faceva? Per non far cadere lo sguardo
su tutto il resto del corpo di Joseph, lo spostai prima su Ian e poi su Joseph,
finendo nuovamente su Ian.
Ian rise. << Non ricorda proprio >>
<< Ricordare cosa? Che ho combinato? >> chiesi
iniziando ad agitarmi.
Joseph si avvicinò a passi lenti al letto e si sedette
accanto a noi. Una sua mano mi accarezzò il braccio sinistro in tutta la sua
lunghezza. Sebbene fossi confusa e scioccata, non potei evitare alla mia pelle
di riempirsi di brividi. << Jo-Joseph cosa.. ? >> chiesi
balbettando e sentii il cuore battermi persino nelle orecchie quando le labbra
di Ian si soffermarono sulla pelle del collo. Che diamine era successo in
quella notte appena passata? Io, Ian e.. Joseph? Insieme? O santo Dio! Chiusi
gli occhi quando anche le labbra di Joseph presero a baciarmi il collo, salendo
prima verso la pelle dietro l’orecchio e poi lungo la spalla nuda.
<< Così va meglio >> mormorò roco la voce di Ian
sentendomi rilassata.
Mi lasciai andare contro il petto di Joseph, le cui braccia
mi strinsero forti, mentre le mani di Ian esploravano il mio corpo.
Non so come feci ma mi ritrovai a cavalcioni sopra Joseph. Mi avvicinai svelta
al suo viso e baciai con foga le sue labbra. Non potevo negare che tra me e lui
non ci fosse un feeling strepitoso, come non potevo negare di non provare una
forte attrazione per lui. Sessuale, in particolare. Forse era per questo che
non mi stavo facendo decisamente troppi problemi a baciarlo con Ian presente.
Mentre muovevo il bacino contro quello di Joseph, che subito
reagì, le mani di Ian percorrevano la mia schiena, arrivando sui fianchi che
strinse. Sentii il suo petto aderire alla mia schiena e le labbra baciarmi
nuovamente il collo. Non riuscii a trattenere un gemito quando percepii i loro
membri sfiorare la mia intimità. Dio, tutto ciò, tutto quello che stava
accadendo superava qualsiasi mia fantasia erotica che avessi mai pensato. Un
alto sospiro abbandonò le mie labbra non appena le loro mani si posizionarono o
sul mio seno, stringendolo, o sulla mia intimità, accarezzandola. Troppo
piacere tutto in una volta non mi reputavo in grado di gestirlo eppure.. eppure
non mi scansavo, restavo lì succube loro.
Presa dai miei pensieri, il sentire Jos entrare in me fu
qualcosa di sconvolgente e molto più lo fu sentirlo muoversi. Come avevo fatto
a dimenticare questa sensazione? Gememmo insieme e inclinai la testa
all’indietro lasciando che le labbra di Ian trovassero le mie. Le mani di Ian
si mossero con più vigore sopra il mio seno e si spostarono sui glutei. Per
qualche strano motivo ciò che stava per accadere mi era più che noto ed
infatti, pochi secondi dopo, percepii anche Ian al mio interno. Rimasi con la
bocca aperta incapace di contenere tutte quelle sensazioni che in quel preciso
istante stavo provando. Li sentivo muoversi e volevo che non finissero mai. Ok,
in quel momento la mie mente stava pensando tantissime cose, una più scabrosa
dell’altra e sebbene me ne sarei dovuta vergognare, non ci riuscivo.
Colta da una improvvisa, quanto intensa, scossa aprii di
scatto gli occhi chiusi precedentemente. Mi ritrovai sola nel mio letto. Mi
sentivo decisamente accaldata e su di giri. Mi alzai dal letto e mi diressi in
bagno. Mi specchiai e come supponevo le mie guance erano di un rosso intenso.
Avevo veramente sognato di far sesso con Ian e con Joseph? Ecco cosa succedeva
a lasciarsi con il proprio ragazzo e venir consolate da un altro.
<< Ehi.. >> mi irrigidii.
“Joseph?” << Oddio! >> dissi senza parole.
<< Che succede? >> corrugò la fronte.
Scossi il capo, no decisamente era il caso di tacere.
<< Nulla >>
Inarcò un sopracciglio. << E a cosa devo quell’
‘Oddio”’? >>
<< Spavento >>
Annuì poco convinto. << Stai sulla difensiva, lo sai?
>>
Sbuffai. << Ho sognato me, Ian e.. >> abbassai
lo sguardo imbarazzata.
Lui rise. << Hai fatto sogni erotici su di Ian? Ok,
risparmiami i particolari >> disse con faccia schifata.
<< C’eri anche tu – dissi ma notando il suo sguardo
perplesso ripresi a parlare – Eravamo tu, io ed Ian.. insieme.. in un.. letto
>> sussurrai l’ultima parola.
L’espressione sorpresa passò ad essere maliziosa. Si
avvicinò lentamente a me. << Hai sognato di fare una cosa a tre? >>
chiese con voce bassa. Arrossii fino alla punta dei capelli. Una sua mano si
sistemò sotto il mio mento facendomi alzare il viso. << Non ti facevo
così disinibita >>
<< E’ stato solo.. solo un sogno >> cercai di
non guardarlo negli occhi.
<< I sogni rispecchiano ciò che pensiamo o vogliamo
>> rispose avvicinando pericolosamente il viso al mio.
<< Jos.. per favore >> mormorai lievissima. Come
nel sogno, non mi decidevo a spostare dalla mia posizione ma restavo ferma.
<< Sssh.. un
bacio solo >> mormorò poco prima che le sue labbra si posassero
sulle mie. “Un bacio solo, Andrea. Un bacio solo non ammazza nessuno”. Il bacio
fu un semplice bacio a stampo. << Visto? Non è successo nulla >>
disse sorridendo. Poteva un semplice bacio a stampo mettere il fiatone,
l’agitazione? Si, il bacio di Joseph aveva tali capacità. Non so cosa mi prese
ma portai le mani tra i suoi capelli e, mettendomi sulle punte, lo baciai ma il
mio non fu un bacio a stampo. Fu, invece, un vero a proprio bacio. Passai la
lingua sulle sue labbra che subito si schiusero e le lingue si incontrarono.
Joseph senza fatica mi prese a cavalcioni e mi schiacciò contro il muro. Ci
baciammo avidamente mentre le sue mani vagavano sul mio seno ed il suo bacino
spingeva contro il mio. Sospirai contro le sue labbra quando la maglia mi fu
tolta rivelando il petto nudo. Jos mi baciò il collo scendendo verso il petto.
<< Andrea >> sussurrò contro la mia pelle. Le
sue mani scesero sui glutei che strinse. << Andrea >> una mano si
spostò sul mio interno coscia. << Andrea >> la sua mano si chiuse
tra le mie gambe. << Andrea! >>
Aprii gli occhi di soprassalto, cacciando un urlo.
<< Andrea! Che diamine ti è preso? >> chiese un
Joseph altamente preoccupato.
Respirai affannata. << Cazzo non mi sveglio più
>> dissi posandomi le mani sul viso.
<< Andrea? >>
Alzai il viso verso di lui. << Tirami uno schiaffo!
>>
<< Che? >> chiese altamente confuso.
<< Tirami uno schiaffo >>
<< No! >>
<< Allora un pizzicotto! – roteando gli occhi mi tirò
un pizzicotto sul braccio – Ahio! Cazzo fai? Mi fai male! >>
<< Ma se me lo hai detto tu! >>
Lo guardai prima seria e poi scoppiai a ridere. <<
Dio, sono sveglia >> mi lasciai cadere sul letto. << Ma aspetta..
Che ci fai te qui? >>
<< Io te lo dico ora, io non ti capirò mai – disse
altamente perplesso – Comunque, ti sei scordata che è una settimana che dormo
qui con te perché tu, puntualmente, hai una delle tue crisi di pianto ma.. oggi
hai avuto decisamente dell’altro >>
Arrossii sospirando. << Oh, già è vero. Non me lo
ricordavo >> mormorai sorridente. L’essere finalmente sveglia mi aveva
provocato un benessere interiore. Tuttavia mi resi ancora conto che in un modo
o nell’altro, Joseph era stato il protagonista dei miei sogni.
<< Mi spieghi che hai sognato? >>
<< Niente di che >>
<< Niente di che? Non hai fatto altro che agitarti e
poi – sorrise divertito – mugulavi qualcosa chiamando il mio nome >>
Spalancai gli occhi e la bocca. << Fottiti Jos
>> dissi provocando le sue risate.
<< Quando vorrai dirmelo o mostrarmelo, fammi un
fischio – disse malizioso al massimo con tanto di sorrisetto – Buonanotte
zuccherino >>
Lo guardai scuotendo il capo divertita. Perché sognavo
Joseph? Perché tra me e lui c’era decisamente molta attrazione fisica. Sospirai
e mi rimisi sotto le lenzuola.
Spazio Autrice
Ma salve! Ok, penso che
questo Missing dica tutto ^^" Ho solo messo per iscritto ciò che
la mia mente malata mi ha ispirato xD
Comunque.. Particolare celato
nel corso di A Twist è stato il fatto che Joseph, per tutto il
periodo in cui Andrea ed Ian si erano lasciati, ha passato le notti da
lei. Per cui.. Ora capirete di più l'affermazione di Andrea
"Oltre al problema Ian ci si mette anche Joseph" o roba simile..
Comunque.. Vorrei ringraziare chi ha letto e commentato il precedente Missing e ringraziare chi segue anche questa raccolta :)
Per il resto non mi resta che darvi appuntamento a Venerdì :)
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Capitolo 5 *** Missing Moment ( Post Epilogo ) ***
Missing
Moment
Con le gambe strette alla sua vita, le braccia che gli
cingevano il corpo tenevo Ian stretto a me mentre si muoveva dentro di me. Il
suo petto si strusciava contro il mio ad ogni suo movimento. Le labbra si
cercavano, trovandosi, dando via ad infiniti baci. I sospiri, i gemiti si
confondevano tra loro.
<< Ian >> gemetti al suo orecchio. Lo sentii
muoversi sempre con più intensità. << Ian.. Oddio >> dissi con un
verso strozzato. Lo sentivo, lo percepivo che entrambi eravamo sul punto di
lasciarci andare al piacere.
<< A-Andrea >> rispose roco. Mancava pochissimo.
I muscoli avevano preso a contrarsi. Eravamo sempre più prossimi. Ci mancava
pochissimo quando un pianto improvviso ci fece sobbalzare ad entrambi. Ci
guardammo negli occhi, in quel momento lucidi di eccitazione, indecisi sul da
farsi. Alla fine Ian sospirò piegando la testa nell’incavo del mio collo.
<< Ormai l’atmosfera è rovinata >>
Sospirai a mia volta. << Non è mia la colpa. Potevi
pensarci prima >> dissi facendolo togliere da sopra di me. Mi misi la
maglietta che stava buttata per terra e mi diressi verso la culla. <<
Tesoro la mamma è qui >> dissi prendendo dalla culla Charlotte. E si,
Charlotte. Ero ritornata a vivere in America da Ian e dopo pochi mesi di
“recuperiamo il tempo perso”, scoprimmo che ero nuovamente incinta. Questa
volta, però, dopo nove mesi arrivò una splendida bimba bionda dagli occhi
azzurri come quelli del padre. Presi ad accarezzarle la schiena tenendola
stretta a me.
<< Che succede? >> sopraggiunse Ian preoccupato.
<< Niente, tranquillo. Qualche piccola colichetta. –
dissi mentre lasciai un bacio sulla fronte della piccola – Il pediatra ce lo
aveva detto >>
Ian mi cinse la vita con un braccio mentre con la mano
libera prese ad accarezzare la piccola. << Cucciola, ma lo sai che il tuo
arrivo ha fatto saltare il matrimonio? >> disse Ian divertito.
Ridacchiai tirandogli una gomitata. Avevamo deciso di
celebrare le nozze ad Agosto ma la scoperta dell’arrivo della piccola stravolse
i nostri piani. Ian voleva sposarsi comunque ma io avevo deciso di aspettare
per il semplice fatto che già avrei avuto gli occhi di tutti addosso in quanto
ero la sposa, non volevo averli, oltre che su di me, sul pancione. << Ian
basta! Le fai venire i complessi! >> dissi rimproverandolo. Poco a poco
Charlotte iniziò a calmarsi fino ad addormentarsi tra le mie braccia. La
riposai sulla culla e feci per tornare sul letto ma Dean prese a piangere.
Chiusi gli occhi sapendo come sarebbe andata a finire. Infatti, dopo pochi
secondi, Charlotte prese nuovamente a piangere. << Tu Dean, io Char
>> dissi ad Ian riprendendo la piccola tra le braccia e andando a
stendermi sul letto. Poco dopo mi raggiunse Ian con Dean. Il piccolo era cresciuto
ed ora aveva un anno e quattro mesi mentre Charlotte aveva sei mesi.
<< Più crescono e più diventano pesti >> disse
Ian cercando di far calmare Dean.
<< Ian, sta zitto! Io ho passato nove mesi insonni
cercando di farlo dormire >>. A quell’affermazione Ian si incupì. Mi
diedi mentalmente della stupida. << Scusami >>
Scrollò la testa.
<< Tranquilla, non hai detto nulla di male >>
<< Invece si! Non dovevo dirlo, so quanto ti dispiace
non essere stato presente e tutto è successo per colpa mia >>
<< Ehi, guardami – mi fece voltare il capo verso di
lui – Tranquilla, sto recuperando ora. Due al prezzo di uno >> disse
accennando un sorriso.
Sorrisi e posai il capo sulla sua spalla. << Ti amo
Ian >>
<< Lo so, ti amo anche io e non vedo l’ora di
ufficializzare il tutto >> disse posandomi un bacio sul capo. <<
Sei ancora sicura di volermi sposare? >>
Quella domanda mi spiazzò e mi voltai a guardarlo. <<
Cosa ti fa pensare che io non voglia più? >> Scollò semplicemente le
spalle. << Non farti questa strane idee. Ho deciso di volerti sposare e
sono ancora convinta di volerlo. E poi – guardai i due piccoli che in quel
momento si erano calmati – è giusto anche per loro avere una famiglia a tutti
gli effetti >> gli sorrisi e alzai la mano sinistra. << E poi
questo anello mi piace così tanto che non ho intenzione di ridartelo >>
gli dissi sporgendomi a baciarlo.
Spazio Autrice
Buongiorno! Come state? Io malissimo.. Ho la febbre e poi sto da mercoledì con una intossicazione alimentare -.-"
Coomunque.. Si, è corto come Missing ma è concentrato..
Ian ed Andrea hanno avuto un secondo figlio, una bella bimba,
Charlotte. Questo nuovo avvento sta ritardando il matrimonio..
Piccino piccino avvisuccio.. La sottoscritta avrebbe scritto il prologo
del seguito di A Twist.. non sa ancora, però, se andrà in
porto o meno.. Se dovesse andare in porto, beh, sappiate che questo
Missing può essere come un incipit per il seguito
ù.ù Ma nulla è ancora certo..
Coomunque.. Vi ringrazio ancora di cuore, siete meravigliose :)
Un bacione enorme!
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