Welcome To My Silly Life

di coccinella91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** capitolo 39 ***
Capitolo 40: *** capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** capitolo 43 ***
Capitolo 44: *** capitolo 44 ***
Capitolo 45: *** capitolo 45 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Si può dire che la mia sia una vita tranquilla, senza troppi e significativi alti e bassi, frequento una scuola ordinaria, ho due amiche favolose, dei genitori rompi palle, ogni tanto qualche cottarella, ma niente di esaltante, come dico sempre sono una ragazza come tante. Ma come ogni ragazza di 18 anni, quasi, ho dei sogni, delle aspettative, ma più di ogni altra cosa voglio che la mia vita prenda una strada diversa, cambi direzione, voglio uscire da questa normalità, voglio vivere come dice Vasco “una vita spericolata” :D ahahahah, no no a parte gli scherzi voglio solo che cambi qualcosa, qualsiasi cosa…… chi se lo sarebbe aspettato che quel giorno sarebbe presto arrivato e io non lo sapevo, ne tanto meno immaginavo, fosse dietro l’angolo….

Era un giorno come tanti, mi alzai mi vestii, salutai mia madre e andai con mia sorella Emily a scuola. Già la mia sorellina, lei è più piccola di me di un anno, l’adoro è la mia prima confidente, oltre alle mie migliori amiche ovvio :D, frequentiamo lo stesso liceo, e devo dire che non è poi così male andare nella stessa scuola di tua sorella, ci confidiamo tutto, siamo oltre che sorelle anche migliori amiche, certo litighiamo, e direi anche in continuazione, ma come sempre poi facciamo pace :D, quando ci si mette però è insopportabile proprio come quella mattina….

“allora mi sta bene la matita? E l’ombretto?? Non è che è troppo??” mi chiese

“oh santa pazienza Emy!!! Ogni mattina mi fai sta domanda e io sono costretta a risponderti!!! Ma io secondo te, di prima mattina ti guardo in faccia??? Già è tanto se mi guardo io….”(scocciata)

“oh che palleeeeeee!!! Alloraaaaaa?? Non mi hai ancora risposto!!”

“Si si stai bene come al solito -.- !! Sei brava, che vuoi sentirti dire che sarai una brava estetista da grande?” (la guardo)

“io??? Macché, tanto lo so già che sarò la migliore!!!” (mi guarda e sorride)

Era fantastica, così sicura di sé e già convinta di quello che voleva dalla vita, non c’era niente che la fermava era un continuo vulcano di idee, questo mi fa capire quanto siamo diverse, io sono più che altro un’eterna indecisa su cosa voglio, un’eterna indecisa su cosa scegliere, anche fesserie come il gusto del gelato…. ma si può! -.-’.

Salimmo sul pulman, che ci avrebbe portato a scuola, e mi preparai
psicologicamente alla solita routine che si ripeteva, mi infilai le cuffie del mio mp3 nelle orecchie e mi prestai ad ascoltare le canzoni dei miei cantanti preferiti e nel frattempo messaggiavo con le mie best…. il tragitto come al solito durò poco, infatti rimpiango sempre di aver scelto una scuola così vicina, non ho nemmeno il tempo di rilassarmi e immergermi nei miei pensieri che sono già arrivata -.-’… adoro viaggiare, ma ancora di più, mi piace guardare i paesaggi che si alternano e intanto pensare a chissà a quali cose….

Vabbè che ci posso fare, di arrivare sono arrivata, sarei tentata di rimanere in pulman e non andare a scuola, ma sono sicura che se lo faccio Demetria, o come la chiamiamo noi, Demi, prima mi fulmina e poi mi uccide :D, pertanto mi accingo a scendere e penso a l’unica cosa positiva della giornata, ridere e scherzare con le mie best :D

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Mi stavano già aspettando come ogni mattina davanti il cancello della scuola, Demi mi guardava come a dire, ti vuoi muovere!! E Sel, che dal canto suo non poteva che sopportarla, mi sorrideva felice.

Mi avvicinai e dissi: “ma buongiorno!!!! Ci siamo svegliate dal lato sbagliato del letto??” (sorrisi e mi rivolsi a Demi)

“zitta per piacere non ne parliamo!” (mi guarda male) “quello stronzo di Ster non si è fatto sentire proprio!!!! Con la scusa dell’università e degli esami non mi ha nemmeno chiamato, e che diamine nemmeno un fottutissimo messaggio, che poi sono anche gratis!! E che cazzo!!!” (infuriata)

Oooooook, era chiaro che oggi era meglio non dire niente che riguardasse Sterling, il suo presunto ragazzo, o qualsiasi altra cosa che ce l’avrebbe messa contro, perché sapevamo già, conoscendola, che sarebbe stato un disastro. Per calmarla, con sguardo il più dolce possibile le dissi:

“tesò lo sai com’è no! Quindi è inutile che ti disperi, questa storia va avanti da mesi ormai, non credi sia ora di parlargli chiaro e tondo su come stanno le cose?? Vai da lui e gli dici con tono da ragazza sicura, senti io mi sono rotta!!! Se la situazione non cambia ti mollo!!! E vedrai che se ci tiene davvero a te cambierà e troverà il tempo da dedicarti, se invece e solo uno stronzo che vuole giocare, allora gli dici va bene, così è, quella è la porta fuori” (le sorrisi)

Lei mi guardò e scoppiò a ridere, mi abbracciò e disse: “ma come fai?? Trovi sempre il modo per farmi tornare il sorriso e rallegrarmi, ti adoro!!”

“beeeee, che dire grazie grazie grazie!!!” (con tono superiore) ”mi sento molto onorata di questo complimento, ma lo sai che sono una grande in queste cose!!” poi tornando seria “e poi io, per te e per Sel farei di tutto lo sai! :D” (sorrisi)

“non per interrompere questo bel quadretto, ma forse dovremmo entrare!?!?!” ci ricordò Sel.

Sorridendole l’abbracciammo

“si si entriamo, tanto la scuola non scappa!! Però se vogliamo possiamo farlo noi :P” dissi con voce indifferente

“ma anche no!!!!!” (ed ecco che Demi mi incenerì con lo sguardo) “Tu cammini davanti a me e ti muovi pure, se non mi sbaglio hai un’interrogazione oggi, hai studiato???” (mi rimproverò)

“io interrogataaaaaaa???? Oh no me ne sono completamente dimenticataaaa!!!!!!! Che cavolo però Sel potevi pure ricordarmi!!” (le feci la linguaccia)

“io!! E che centro!!! E già le mie le ricordo a fatica e le faccio a fatica, figurati se mi vado a ricordare le tue!!!” (mi sorrise)

“ok ho capito, qui ci vuole il mio intervento, oggi si studia insieme e si fa un programma di interrogazioni, così chissà andate anche volontarie e….”

“Demiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii la smetti!!!!! Hai rotto con sti programmi, con sto studio, e con tutto quello che riguarda la scuola!!!” (la interrompemmo)

“ok ok, ma…..”

“Demi?!?!?!” (gridammo)

“ok ok la smetto :D”

Entrammo a scuola, ci dirigemmo in classe salutammo i nostri compagni e ci sedemmo…. un’altra tortura stava iniziando.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Dopo la scuola, all’uscita

“ah finalmente!!! Non ne potevo più!!! Meno male che la prof non mi ha chiamato :D :D” ( dissi con un sorriso a 32 denti alle ragazze)

“ già hai un culo ogni volta!!” disse Sel “magari potessi averlo pure io!!”

“tu zitta!! Che tanto la prossima volta Mils non scappa dalla verifica!” disse Demi

“oh Demi che negatività!! Un po’ di sano ottimismo ci vuole sempre” (le feci la linguaccia)

“be raga ci sentiamo tramite mess che c’ho fame :D :D ciaooooooo” disse Sel che si tirò insieme Demi per non farla parlare ancora e ancora e ancora…

“ma io non avevo finito di parlare…..” disse Demi mentre veniva tirata via

“le parlerai domani o tramite mess, non preoccuparti :D”

“ciaooooooooooo ragaaaa”

Dopo averle salutate, con il sorriso sulle labbra, mi misi ad aspettare prima mia sorelle, che come la solito era l’ultima ad uscire, e poi il pulman. Ben presto mi raggiunse e cominciammo a parlare e a scherzare, prendemmo il pulman e tornammo allegre a casa.

Dopo aver pranzato con mia sorella e mia madre, mi stesi stanca della giornata, sul divano e come al solito mi addormentai. Mi svegliai verso le 16.00 e vidi mio padre, lo salutai e usci a fare due passi con Sel e Demi che erano venute a trovarmi.

Tornai che era ora di cena, sapevo che i miei si sarebbero arrabbiati perché avevo fatto tardi e non avevo avvisato, ma non me ne importava poi tanto. Entrai e mi accorsi subito dello sguardo di mio padre. Mi guardò severamente e mi disse                                                                                                

“ti sembra l’ora di tornare signorina?!?!? Ti ho detto mille volte di avvisare, ma tu niente, è sempre la stessa storia!! Sono stanco e dico stanco di questo tuo comportamento, quando pensi di cambiare!!!”

Gli risposi a tono non mi importava, sapevo che aveva ragione, ma odiavo quando mi trattava da bambina, volevo che capisse che non ero più piccola che presto sarei diventata maggiorenne, e che volevo cavarmela da sola, volevo sbagliare da sola e rialzarmi da sola

 ”basta papà!! Sono io quella che è stanca, sono stanca di te che mi dici quello che devo o non devo fare, con chi e meglio uscire e con chi non lo è, sono stanca dei tuoi rimproveri, delle tue urla, delle tue lamentele, non sono più una bambina, ho quasi 18 anni capiscilo una volta per tutte!!!!”

“non hai ancora compiuto 18 anni signorina, fino ad allora mi ascolterai e mi ubbidirai, è chiaroooo???”

“no papà non lo è!!! Stai pur certo che quando farò 18 anni tu non mi vedrai più in casa, me ne andrò, e allora tu penserai a questo giorno e a quelli che verranno, perché sono sicura che ce ne saranno di giornate come queste, e rimpiangerai di avermi detto queste cose. Ma mi dispiace per allora io me ne sarò già andata”.                  

Mi chiusi in camera e non uscii fino alla mattinata seguente per andare a scuola….

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Passarono 3 mesi da quell’episodio, continuavo ad odiare mio padre, mia madre lo assecondava e io mi sentivo in gabbia. Per fortuna cerano mia sorella e le mie best, perché se no, non so come avrei fatto. Incominciavo persino ad amare la scuola più del solito, perché diventava per me, un luogo dove non avrei mai visto i miei genitori, ma solo le persone che più contavano.

Quella mattina mi svegliai felice e pimpante come non ero da tempo, perché??? Perché era il mio diciottesimo compleanno, il che voleva dire che la mia vita sarebbe cambiata, o almeno io speravo accadesse…

Mi alzai, mi vestii e andai in cucina dove c’era mia madre tutta sorridente che mi aspettava. Io non potetti che ricambiare il sorriso, per quanto fossi arrabbiata con lei, perché si lasciava convincere troppo facilmente da mio padre, era pur sempre la mia mamma.

Mi venne in contro, e abbracciandomi forte mi disse “buon compleanno tesoro!!! Tanti tanti auguri :D!!”

Ricambiando l’abbraccio le risposi: “grazie mamma, ti voglio bene, nonostante tutto….”

In quel momento lei mi guardo mortificata, capii che le dispiaceva vedere la propria figlia affrontare quella situazione da sola
mi disse con occhi tristi “anch’io tesoro, anch’io…. buona giornata…”

“grazie mamma ciaoooo :D”

uscii e mi diressi alla fermata, ero sola, mia sorella era in viaggio per studio, beata lei!!!, non so esattamente quanto tempo sarebbe stata via, ma nonostante questo senso di solitudine, sentivo che presto, molto presto qualcosa sarebbe cambiato nella mia vita, e poi non ero così sola in realtà, ci sentivamo in continuazione!! :D

Arrivai a scuola ma stavolta Sel e Demi non cerano, strano, solitamente erano le prime ad arrivare, decisi di aspettarle, niente, non arrivavano, mandai loro un messaggio, ma non mi rispondevano, mi stavo preoccupando, mi avvisavano sempre se non venivano, il che poteva accadere a Sel ma non a Demi, non a lei, questo mi fece pensare a tanti possibili motivi, magari avevano fatto tutte e due tardi, ma entrambe e lo stesso giorno? Forse entravano alla seconda ora, ma mi avrebbero avvisato, e se avevano avuto un incidente??? No no impossibile, e se non lo fosse? Era ora di entrare, la campanella sarebbe suonata a momenti, però non volevo.

Non faci altro che pensare a loro per tutta la mattinata, non so quanti messaggi gli avevo mandato. Per un momento, un singolo momento avevo pensato che mi aspettavano fuori da scuola, sorridenti e pronte per darmi gli auguri, ma fuori non cerano. Strano, davvero strano….

Tornai a casa sconsolata, quella che, appena alzata pensavo sarebbe stata una giornata felice, si stava trasformando in un disastro.

Nel pomeriggio, dopo aver ricevuto gli auguri da mio padre e il regalo, che sembrava quasi non volermelo dare, decisi di farmi una doccia, per rilassarmi e per cancellare almeno per un po’ dalla mente, il pensiero che le mie migliori amiche non mi avessero fatto gli auguri. Stavo uscendo dalla doccia quando mi arrivò un messaggio, era Sel, finalmente :D, lo lessi, c’era scritto:

“ci vediamo alle 20.00 a casa di Demi, è successo un disastro!”

Oh mamma, in quel momento pensai che fosse successo qualcosa a Demi, preoccupata mandai un messaggio a Sel per sapere, ma non mi rispose, maaaa, può darsi però che in realtà non fosse successo poi niente di così grave, ma ero solo io che mi preoccupavo.                                                        

Decisi di non dare troppo peso alla cosa, mi vestii, presi il treno e andai da Demi, presto avrei avuto risposte.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Arrivai a casa di Demi, suonai il campanello ma non mi aprì nessuno, mi resi conto che la porta era aperta, entrai.

“buona sera! è permesso??? C’è nessuno??”

nessuno rispondeva andai in camera di Demi sperando fossero li, ma non cerano, se quello era uno scherzo, mi stavo stancando, appena le trovavo le avrei uccise. Girai per casa, niente. Mi stavo innervosendo, l’unica stanza che non avevo ancora controllato era la tavernetta che dava sul giardino, se non ci stavano neanche lì me ne sarei andata e non gli avrei più parlato. Apri la porta accesi la luce e…..

“sorpresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!! Buon 18esimo compleanno!!!!”

Erano tutti lì, i compagni di classe, gli amici di comitiva e anche quelle grandissime stronze delle mie amiche. Corsi loro in contro piangendo, le abbracciai forte, tra le lacrime dissi:

“stronze, stronze, stronze… mi a-avete fat-to preoccu-pa-re!”

Loro mi strinsero forte e contemporaneamente ridevano felici come pazze.

“m-ma che avete da ridere?!?!” (arrabbiata) “Io vi dico che mi sono preoccupata, perché non vi siete fatte vedere, non vi siete fatte sentire, e voi che fate!?!?! Rideteeeeee?!?!?!?!”

“dai Mils stai calma, scusa hai ragione, e solo che se ti avessimo chiamato o se ti avessimo dato gli auguri non sarebbe stata più una sorpresa!” mi disse Sel

“giusto” continuò Demi “ e poi se fossimo venute a scuola oggi, avremmo dovuto ignorarti, e non volevamo, perché ti avremmo visto triste e saremmo state male, e così abbiamo preferito, mio malgrado, non venire. A proposito che avete fatto oggi??”

“Demi???? Ti sembra il momento adesso???” la riprese Sel

“ok ok hai ragione!” (sorrise e mi guardò)

Scoppiai a ridere, dopo un pianto liberatorio ecco che ritornavo la ragazza sorridente che ero. Solo allora mi accorsi dei festoni, dei tavoli imbanditi e di tutte le persone che non aspettavano altro che farmi gli auguri. Mi resi conto solo in quel momento, quando realizzai dove mi trovavo e soprattutto per quale occasione, che il mio abbigliamento non era per niente adatto, come potevo festeggiare i miei 18 anni con un semplice jeans e una maglietta? Quando invece gli altri indossavano vestitini eleganti? No no dovevo trovare una soluzione.

Presi in disparte le ragazze e dissi loro “ragazze ho un problema….” Sel e Demi mi guardarono con sguardo strano e anche un po’ preoccupato, mi affrettai a tranquillizzarle “no no tranquille niente di grave, e solo che i miei vestiti non sono adatti per il compleanno più importante della mia vita!”

Si guardarono e risero, “non c’è problema tesoro, ci siamo noi!”

“ma…come facciamo?!? Con me non ho un cambio, e poi i vostri vestiti non mi entrano!”

“Mils non preoccuparti ho detto! Abbiamo pensato a tutto!” mi disse Sel, poi si rivolse agli invitati e disse “bene ora che la festeggiata è arrivata, la festa può cominciare, nel frattempo noi andiamo a rendere Mils” (mi guardò) “più presentabile per una festa, senza offesa tesoro” (mi sorrise)

(ricambiai il sorriso) “ no no figurati!”

“bene a tra poco!!” concluse Demi

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Mi tirarono con loro e andammo nella camera di Demi. Intanto che Sel preparava i trucchi Demi uscì dal suo armadio un vestito

“e quello che cos’è???” chiesi a bocca aperta

“be dovrebbe essere un vestito, sai si indossano..-.-’”mi rispose Demi

“stupida!! questo l’avevo capito!! Ma quello che voglio dire è che non è mio!!”

“be ora lo sarà visto che è un regalo di tua madre, siamo andate a prenderlo stamattina mentre tu non c’eri” (mi sorrise soddisfatta)

“oh my goooood!!!!!!!!!! È bellissimoooooo!!!! Ora la chiamo” stavo per prendere il cell, quando Sel mi bloccò.

“no no cara, nell’altra stanza hai degli ospiti che ti attendono e non puoi farli aspettare, quindi adesso ti muovi a vestirti che poi devo truccarti e Demi pettinarti”

“dai Mils la chiami e la ringrazi più tardi, forza vestiti! Che stasera ci divertiremo un mondooooooooo!”

Sentir dire quelle cose da una come Demi, tutto casa e studio senza divertimento, era strano, ma ero felice come non lo ero mai stata, la giornata stava di nuovo cambiando…

Dopo un ora quasi, ero pronta, bella, elegante, emozionata ed euforica.

Prima di uscire guardai le mie best, sorrisi, le baciai e dissi: “grazie ragazze di tutto… vi voglio bene!!!” ci abbracciammo

“anche noi Mils tanto… ma le sorprese non sono ancora finite!!”

mi staccai e le guardai incuriosita “perché cos’altro mi nascondete?? Vi avverto se è un’altro scherzo di cattivo gusto vi giuro che vi uccidoo!"

Si guardarono e risero “no no Mils tranquilla, niente di cui tu ti debba preoccupare…oppure si??” scoppiarono a ridere e mi spinsero fuori dalla stanza, cercai di farle fermare ma essendo due erano più forti.

“ragazze voglio sapere che cosa avete progettato, quei sorrisi non mi piacciono!!”

“Milsssssssss tranquilla, fidati stasera ti divertirai e non penserai più ai tuoi problemi”

Ah com’erano belle quelle parole, erano così vere!! Si stasera mi sarei divertita e niente e nessuno me l’avrebbe impedito.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

La serata trascorse tra puro divertimento. Foto, balli, cibo e alcool, non troppo naturalmente, rendevano la festa ancora più eccitante. Io ero felicissima, stavo vivendo l’esperienza più entusiasmante della mia vita insieme alle persone che contavano di più per me. Verso quasi la fine della festa, accadde una cosa sconvolgente.

Mentre ballavo con Sel “hei Mils!” mi girai verso di lei “perché ora non vai a chiamare e ringraziare tua madre del vestito??”

“già è vero me ne ero scordata!!! Vado subito!” mi allontanai, presi il cell e composi il numero, squillava, mia madre rispose

“pronto…”

“hei mamma sono Mils, ti ho chiamato perché volevo ringraziarti del vestito, è fantastico!! Davvero grazieee!!”

“oh te……. fig……”

“mamma non ti sento aspetta…” mi allontanai dalla musica troppo forte, e decisi di uscire fuori.

“mamma ora mi senti??”

“si si tesoro tu?”

“si allora come dicevo…” parlammo per un po’ poi chiusi e decisi di tornare in casa ma qualcosa attirò la mia attenzione.

Una macchina nera metallizzata era parcheggiata davanti la casa di fronte a quella di Demi, rimasi a bocca aperta, quella era la mia macchina preferita, che sognavo da una vita, e che speravo di comprarmi un giorno, decisi di avvicinarmi per ammirarla meglio. Era un sogno, così lucida, così elegante ma sportiva allo stesso tempo, poi la cosa fighissima era il fatto che fosse decappottabile, una bomba… solo allora mi accorsi di essere osservata, mi girai, e il mio sguardo incontrò quello di un ragazzo, mi resi conto di conoscerlo....

“ciao sei Nick per caso?”

Il ragazzo mi guardò come se volesse capire chi fossi, dopo un po’ mi rispose “ciao… si sono io, ci conosciamo?”

“be veramente si” (sorrisi) “sono Miley, Miley Cyrus… sono la cugina di Taylor, nonché moglie di un tuo vecchio amico Taylor Lautner…”

Il suo sguardo si illuminò, si era ricordato “no non è possibile… tu sei la piccola Miley?? Non ti avevo riconosciuta, è da molto che non ci vediamo, e poi devo dire che vestita così non sembri nemmeno tu…” sorrise malizioso

“si sono io” (sorrisi un po’ in imbarazzo) “e se devo essere sincera neanche io mi riconosco… però dovevo essere elegante dato che oggi è il mio compleanno”

“ah quindi oggi compi gli anni… be allora tanti auguri!!! quanti sono??”

“grazie, faccio 18 anni…”

“be be anni importanti per una ragazza… posso chiederti come mai guardavi la mia auto?” (mi guardò incuriosito)

“be per chi non lo sono, e poi penso che anche per te lo sono stati.. e per quanto riguarda la macchina, be io l’adoro è il mio modello preferito e così mi sono avvicinata per guardarla meglio, se ti ha dato fastidio scusa non volevo…”

“macché figurati, e poi mi fa piacere quando si adorano oggetti belli come la mia macchina” (sorride e guarda la macchina) “e per quanto riguarda i 18 anni…. be ne è passato di tempo….”

“non esageriamo quanto vuoi che sia passato… 5-6 anni 7 al massimo…”

“be veramente… considerando che tu hai 18 anni, aggiungine 10 e saprai quanti anni ho io…”

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Lo guardai come a una a cui era stato appena detto che la linguetta della lattina della coca-cola serviva per mantenere la cannuccia.

Nick scoppiò a ridere “ahahahaha sapevo avresti fatto quella faccia… in effetti non per vantarmi, ma mi dicono che li porto bene..” disse aggiustandosi il colletto della camicia

Mi resi conto della possibile faccia da ebete che potevo avere e mi ripresi “be in effetti non l’avrei mai detto…. ma cambiando argomento, tu che ci fai a quest’ora qui in giro? Se non mi sbaglio è l’una di notte!”

“be veramente ho accompagnato la mia ragazza a casa e ora stavo tornando alla mia di casa… tu come mai fuori??”

“be io sono uscita per fare una telefonata stavo rientrando quando ho visto la macchina e be il resto lo sai già..” (sorrisi) “a proposito dovrei rientrare le mie amiche si staranno chiedendo che fine ho fatto…”

“già forse è meglio… da quello che vedo” (si sporse verso la finestra della casa) “stanno combinando qualcosa” (sorrise)

“oh no forse è la sorpresa di cui mi parlavano… be allora vado.. ciao e buona notte…” mi apprestai a rientrare

“grazie, ancora auguri e buona continuazione….”(sorrise e salì in macchina)

“grazie e stai attento per strada… sai non vorrei che succedesse qualcosa alla macchina…. di pazzi ce ne sono assai in giro..” (risi e gli feci la linguaccia)

Lui si unì alla mia risata mise in moto e partì salutandomi con la mano. Lo guardai allontanarsi, ah che bel ragazzo, o dovrei dire uomo..o.0, be sta di fatto che è proprio figo, quella macchina poi e quel sorriso… da mozzare il fiato. Mi riscossi dai miei pensieri e rientrai, Sel e Demi mi si precipitarono addosso come delle furie.

“ma che fine hai fatto?? Non ti trovavamo più..” mi chiese Demi preoccupata

“scusate ero uscita fuori per parlare con mia madre, perché dentro non ci capivamo, e poi mentre stavo rientrando il mio sguardo si è soffermato su…”

“un ragazzo??” mi interruppe Sel incuriosita

“ahahah, no una macchina!! Sapete la macchina che adoro? Be era fuori, parcheggiata qui di fronte e mi sono soffermata ad osservarla, quella carrozzeria, quella capot, quei…”

“be e poi?? Non ci interessa come è fatta la macchina, la conosciamo..” mi fermò Demi

“ok ok.. dicevo mi ero soffermata a guardarla quando mi sono sentita osservata e…”

“ed era un ragazzo vero???” mi interruppe nuovamente Sel

“ebbene si era un ragazzo, nonché proprietario dell’auto, che poi conosco anche, si chiama Nick… aaaaaaaaah, e così una cosa tira l’altra ci siamo messi a parlare e il tempo passava…”

“vabbè dai ti perdoniamo solo perché hai incontrato un ragazzo carino.. ma era carino almeno??” mi chiese Demi

“oh si…. eccome se lo era…..” risposi con occhi sognanti

“bene allora sei salva ma stai pur certa che ci devi ancora parlare di lui, come vi conoscete, ecc ecc ecc” disse Demi

“ok ok” (sorrisi) “ e ora torniamo alla festaaaaaaaaa!!”

“ah già la festa!” disse Sel ad un tratto, dandosi uno schiaffo alla testa e guardando Demi

“che succede ragazze??” chiesi incuriosita

“niente niente tranquilla, non preoccuparti, ci siamo solo dimenticate una cosa in camera…”

a bassa voce Sel specificò “o quacuno… :P”  

tirando con se Sel, Demi continuò a dire “ora andiamo a prenderla e torniamo, tu vai di la a divertirti, ti raggiungiamo subito..”

“ok allora vi aspetto….” Di certo non me la raccontavano giusta, c’era qualcosa sotto

Sorrisi e mi allontanai tornando a divertirmi, dopo un po’ la musica cambiò, le luci si fecero soffuse, e i miei occhi si spalancarono completamente, forse sarebbero usciti dalle orbite se non fossero stati attaccati… una schiera di sei ragazzi da mozzare il fiato erano appena entrati nella stanza ballando e sorridendomi maliziosamente…. ero sconcertata… cercavo lo sguardo delle mie amiche tra la folla e tra i ballerini danzanti, le vidi, ridevano come pazze sicuramente per le mie espressioni da scema, si accorsero che le guardavo in cerca di aiuto, ma l’unica cosa che loro fecero fu sorridermi e dirmi di stare al gioco… allora capì, era questa il loro scherzo-sorpresa, iniziai a ballare, in mezzo a quei sei ragazzi strafighi senza preoccuparmi di nulla volevo solo divertirmi e non pensare e nulla che non fosse la festa….

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Intanto che Miley si divertiva alla sua festa di compleanno, Nick se ne stava tornando tranquillamente a casa. Pensava…. Era raro, molto raro, a pensarci bene, che gli capitava di incontrare una ragazza così strana. E pensare che l’aveva vista crescere… e non l’aveva nemmeno riconosciuta!!! Doveva ammettere che era davvero molto carina… se solo fosse stata più grande ci avrebbe fatto un pensierino.

Dopo un po’, arrivò a casa… era stanco… L’incontro con quei clienti si era rilevato parecchio estenuante, persino per uno come lui. Poi come se non bastasse Nicole, la sua attuale “fidanzata”, quella sera aveva avuto voglia di uscire, e lui anche se non era molto d’accordo, aveva accettato. Quella ragazza lo stancava, pensò. Forse avrebbe dovuto lasciarla… la trovava così… vuota… e a letto poi non era poi così speciale. Aveva deciso l’avrebbe presto lasciata!! Tanto ne avrebbe trovate di donne sulla piazza!!

Si tolse la giacca, sbottonò la camicia e si recò in bagno, era ormai un’abitudine… tutti i suoi movimenti erano un’abitudine… nella sua vita non vi era niente di nuovo, era tutto così monotono!! Anche la sua casa, che adorava, dal momento che l’aveva arredata lui stesso secondo i suoi gusti, li sembrava monotona… non la sentiva sua, quando invece lo era. La sentiva estranea, come se non gli appartenesse, sentiva che mancava qualcosa, ma non sapeva cosa..

Dopo essersi lavato andò a letto e accese la tv per avere un po’ di compagnia. Viveva da solo ormai da parecchio tempo, certo aveva sua madre, che lo andava a trovare, o che andava a trovare lui, ma non era lo stesso… quella sensazione di vuoto, di solitudine che l’opprimeva, diventava ogni giorno più insopportabile. Sentiva la necessità di sentire qualcuno vicino, di sapere che tornando a casa c’era qualcuno ad attenderlo, voleva sentire, aperta la porta di casa quando tornava da lavoro, l’odore di cucina, di dolci appena sfornati, o quando si svegliava l’aroma del caffè… non gli capitava ormai da molto tempo, e avrebbe tanto voluto che riaccadesse…

Di certo tutto questo non l’avrebbe mai ammesso. Aveva un’immagine da mantenere, un’immagine che si era creato, che però ora sentiva stretta. Quella maschera di sicurezza, di spavalderia, di superiorità, di latin lover, che mostrava non lo rispecchiava affatto. In realtà, era il contrario, ma ormai gli veniva quasi involontario comportarsi così, era diventata anch’essa un abitudine…                                                             
Su questi pensieri si addormentò…

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

Mi svegliai, non sapevo che ora erano e non ricordavo dove mi trovavo, a poco a poco i ricordi tornarono e io ritornai lucida, o quasi. Mi alzai molto lentamente dal letto, mi trovavo nella camera degli ospiti a casa di Demi, la prima cosa che vidi fu Sel che ancora dormiva accanto a me. Spostai lo sguardo, percorsi tutta la stanza, e si fermò sull’orologio sul comodino, erano le 12.00…le 12.00!!!!!!!!!!!! oh no porca miseria mio padre mi avrebbe ammazzato come minimo… mi alzai come un razzo, ma che grande errore, avevo la testa così pesante, e le gambe così deboli, non riuscivo nemmeno a stare in piedi, appoggiandomi al muro camminai raggiungendo il bagno, chiamai mia madre.

“pronto?” rispose mia madre, come al solito molto allegramente

(sorrisi al pensiero) “hei mamma sono io Miley…”

“ciao tesoro!!! Dimmi… è successo qualcosa??” mi chiese preoccupata

“no no mamma tranquilla, e solo che mi sono appena svegliata, sai ieri sera abbiamo fatto parecchio tardi, e così svegliandomi mi sono resa conto di non aver avvisato che sarei rimasta da Demi…. scusa..” dissi dispiaciuta

“oh tesoro non preoccuparti lo sapevo già!! Mi avevano avvisato ieri mattina Sel e Demi quando sono venute a prendere il vestito, quindi stai tranquilla..”

Adoravo le mie amiche “oh bene… meno male!! Sai non volevo che papà dicesse ancora qualcosa…. a proposito…..” dissi esitando, ma non finii di parlare che mia madre mi interruppe

“se vuoi sapere se tuo padre ha detto qualcosa… puoi stare tranquilla non ha detto niente, perché l’avevo già informato ieri mattina… quindi non preoccuparti e goditi la giornata!”

“grazie tante mamma!! Ora vado le ragazze si saranno sicuramente svegliate… a mà ci vediamo sicuramente nel pomeriggio, mi fermo da Demi, stiamo ancora un po’ insieme e poi torno…. Ciaoooo” dissi felice e sollevata

“ciao tesoro!! Salutami le ragazze”

“certo!!! Ciaoooooo” attaccai, mi sentii molto meglio.                                                              

Alzai lo sguardo e mi guardai allo specchio, quello che vidi mi piacque, certo il trucco sbavato, i capelli arruffati e gli occhi gonfi non potevano dire questo, ma l’immagine allo specchio ritraeva il volto di una ragazza, che si sentiva sempre più donna, più matura e più fiduciosa nel futuro. Mi lavai il viso, togliendomi il trucco ormai rovinato, mi aggiustai i capelli e uscii dal bagno.

Senti delle risate provenire dalla camera di Demi, sicuramente Sel si era svegliata ed era andata a svegliare Demi, avrei voluto esserci..(sorrisi). Entrai nella stanza e scoppiai a ridere, Sel era sopra Demi e le faceva il solletico, decisi di aggiungermi alla lotta. Ridemmo, scherzammo e parlammo per più di un ora, poi decidemmo che forse era ora di alzarsi e di mettere in ordine il disastro lasciato la sera prima. Quando finimmo eravamo distrutte. Per schiarirci le idee, uscimmo, mangiammo un gelato e tornammo a casa di Demi per prendere le mie robe. Uscimmo da casa e ci stavamo per salutare, quando qualcuno suonò il clacson. Mi girai involontariamente non conoscevo nessuno in quelle palazzine oltre a Demi, tranne se non fosse per…

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

“ciao Miley!!” disse Nick sorridendomi e fermandosi davanti a casa di Demi

“oh ciao Nick! Ma che ci fai qui?” chiesi un po’ confusa

“ho appena lasciato la mia ragazza a casa. Tu invece ancora qui?”

“si, ho passato la notte e la giornata da Demi, e proprio adesso stavo andando in stazione per prendere il treno per tornare a casa..”

“mmmh mmmh” fecero le mie amiche

Mi girai verso Demi e Sel e solo allora mi accorsi di non aver fatto le presentazioni

“oh scusate, che sbadata! Nick loro sono le mie due migliori amiche Demetria e Selena, Demi e Sel per gli amici!” sorrisi rivolgendomi a Nick “Demi, Sel, lui è Nick il ragazzo con cui mi sono trattenuta a parlare ieri sera!” sorrisi emozionata alle ragazze

“piacere Nick!” dissero all’unisono le ragazze

“piacere mio ragazze!”

“be raga allora io vado, se no faccio tardi e non riesco a prendere il treno, e se non c’è la faccio sono costretta ad aspettare l’altro, il che vuol dire che farò ancora più tardi e mio padre si arrabbierà!” dissi tutto d’un fiato

“oh oh oh frena!!” disse Nick ridendo “non preoccuparti io sto tornando a casa ti posso benissimo accompagnare io..”

“oh no non vorrei disturbare…” dissi titubante

“ Mils secondo noi devi accettare! Non ce la farai mai a prendere il treno, approfitta e poi è stato lui a chiederlo no!” disse Sel facendomi l’occhiolino

Colsi al volo il messaggio di Sel “approfittane e fai colpo bella!!”

Mi rivolsi a Nick sorridendo “accetto molto volentieri! E poi non mi perderei mai un giro nella mia macchina preferita!!” dissi tutta emozionata
Vidi Sel e Demi mettersi le mani nei capelli e Nick ridere, forse avevo fatto una delle mie solite figure, ma non mi importava, stavo salendo nella mia macchina dei sogni con un ragazzo che era tutto un sogno! Mi avvicinai alla macchina, sistemai le robe dietro e aspettai…

“ragazze… ma si comporta sempre così??” chiese Nick, sorridendo alle ragazze

“oh si sempre…” disse Demi ridendo e guardando Miley “è un’eterna bambina!! Quando si tratta di queste cose e quando si trova con gli amici” poi tornando seria, senza però allontanare lo sguardo dall’amica “ma in realtà è molto più matura di quello che sembra, soltanto quanti problemi deve affrontare a casa con suo padre…”

“Demi!!” la rimproverò Sel 

“oh cavolo non avrei dovuto dirlo! Mi ucciderà sicuro se viene a sapere che l’ho detto! Ti prego non dire niente, anzi cancella quello che hai appena sentito!” disse Demi mortificata

“tranquilla Demi non dirò niente…”

“ragazzi non per rovinare la conversazione o per mettere fretta a te Nick, ma a quest’ora avrei preso il treno e forse sarei anche arrivata….” Urlai da vicino alla macchina

“si hai ragione arrivo!! Be ciao ragazze mi ha fatto piacere conoscervi, alla prossima!” salutò Nick con la mano mentre si allontanava

“ciao Nick e grazie!!” urlarono

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12

Quando arrivò dissi insistente e scherzosa allo stesso tempo “menomale…. era ora!! ma di che stavate parlando?” gli chiesi curiosa mentre salivamo in macchina

“oh ma niente di che… si parlava di cose banali…” mise in moto e partimmo

“ma sarà!!” dissi poco convinta, ma poi emozionata continuai “questa macchina è eccezionale!! Peccato che il tempo non è bello, perché se no ti chiedevo di aprire la cappotta…”

“la prossima volta… be com’è andata ieri sera??”

“oh è stato eccezionale, non mi sono mai divertita così tanto!! È stato fantastico! È stato di sicuro il compleanno più bello di tutta la mia vita!”

“ti vedo molto entusiasta e felice?!”

“be è perché lo sono… sono stata benissimo! Mi sono finalmente sentita me stessa… so che per sentirsi ed essere grande bisogna anche comportarsi da tale.. ma ieri, io mi sono sentita così. Libera di poter fare qualsiasi cosa, senza nessun freno e nessuna costrizione….”

Mi fermai, mi resi conto di essermi spinta troppo oltre a parlare, non dicevo mai niente di me, non esternavo mai i miei sentimenti, le mie paure e le mie preoccupazioni, a chi non era Sel, Demi o mia sorella

perciò dissi “oh perdonami ti sto annoiando… non dovevo dirti queste cose”

“oh no figurati… ero molto interessato invece! Continua..”

“NO!...” dissi bruscamente senza volerlo, poi continuai “scusa non volevo aggredirti, e solo che non parlo molto volentieri della mia vita…” abbassai lo sguardo

“no scusami tu, non avrei dovuto essere cosi indiscreto… piuttosto alza lo sguardo e sorridi..”

Vedendo che non avevo fatto quello che lui voleva, si accostò ai margini della strada e sollevandomi  il mento mi disse

“Mils, posso chiamarti così?”

Io annuii imbambolata

 “bene… Mils ti do un consiglio, da uomo maturo che sono, mai abbassare lo sguardo, devi essere sempre in grado di sostenere ogni situazione, se come hai detto tu, vuoi essere una donna matura e libera, e poi non devi nascondere né i tuoi bellissimi occhi né il tuo splendido sorriso…” mi sorrise guardandomi negli occhi

Non potetti fare a meno di sorridere e dissi con il sorriso sulle labbra e stando al gioco “non ci starai per caso provando???”

“e chi può dirlo!!” sorrise malizioso e ripartì

Mi accorsi che la situazione si stava facendo imbarazzante e decisi di cambiare discorso “posso accendere la radio?”

“certo!” disse lui avvicinando la mano al pulsante della radio

Proprio in quell’istante lo stavo per fare anch’io, e fu allora che le nostre mani si sfiorarono, fu un contatto che durò pochi secondi perché subito io la ritirai

“scusa…” dissi imbarazzatissima

Da allora nessuno parlò più, c’erano solo le canzoni che si alternavano e il profondo imbarazzo che ancora aleggiava nell’auto, ma forse era solo io che lo provavo, perché, guardandolo di sottecchi, mi resi conto che lui era completamente a suo agio, anzi ogni tanto canticchiava o sorrideva per le battute degli speaker alla radio, mà, era un ragazzo davvero strano…

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

Arrivammo, gli indicai la strada di casa e una volta giunti ci salutammo

“be Nick…. Grazie mille per il passaggio e ciao” dissi ancora imbarazzata

“di niente figurati…. ciao”

Stavo scendendo dalla macchina quando lui aggiunse

“ah dimenticavo…”

Mi girai e lo guardai

“un altro consiglio che posso darti, per diventare una donna matura, e che quando parli con un ragazzo che ti piace e ti capitano situazioni imbarazzanti, mai far cadere la conversazione, devi sempre intavolare un argomento, perché se non lo fai, lui pensa che sei solo una bambina, e che ti imbarazzi troppo facilmente….” Disse guardandomi con sorriso malizioso e sornione

Io non avevo parole, ero sicura di essere diventata bordò, all’inizio per l’imbarazzo, ma subito dopo per la rabbia, ma come si permetteva di dirmi questo, chi si credeva di essere per trattarmi da bambina… no, mai e poi mai qualcuno mi avrebbe messo i piedi in testa, mai!!                                                      

Perciò gli risposi con tono calmo “come scusa?!?! Ti ringrazio per il consiglio, quelli si accettano sempre, anche quelli inutili come il tuo, ma non penso di averne bisogno, perché a differenza di quello che può sembrare, non sono una bambina e di certo, mai e dico mai, mi piacerà un ragazzo come te! se c’è una cosa che non sopporto in una persona sono l’egocentrismo, la superiorità del cavolo e la strafottenza, e tu bello mio, per quanto carino possa essere il tuo viso, li hai tutti, quindi stai pur certo che, leggi bene le mie labbra perché te lo ripeterò molto lentamente per fartelo capire, non mi piacerai M-A-I! adesso se permetti me ne vado, grazie e ciao!”

Mi alzai presi le mie cose dalla macchina e con passo di donna sicura mi avviai senza voltarmi verso casa. Sapevo che mi stava ancora guardando, ed ero molto fiera di me, perché sapevo che le mie parole l’avevano colpito e lasciato, come si vuol dire, di merda!                                                                           

Entrai dentro casa sorridendo e urlai “sono a casa!”

Non rispose nessuno, poggiai le buste in camera e andai in cucina, sul tavolo c’era un biglietto, era da mia madre, diceva:
“tesoro siamo andati a fare dei servizi, torniamo dopo cena, ci fermiamo a cenare qui. Se hai fame la cena è in frigo. Un bacio mamma”

Bene ero sola a casa, proprio quello di cui avevo bisogno. Tranquillità e pace… accesi la radio, riempii la vasca con tanta acqua e tanta schiuma, proprio come piaceva a me e mi immersi. Aaaaah com’era rilassante… decisi di chiamare Sel e Demi, raccontai loro tutto quello che era successo, finito di parlare rimasi ancora un po’ a mollo, quando l’acqua divenne fredda uscii, mi asciugai mangiai qualcosa e andai a dormire distrutta, domani sarei tornata a scuola e avrei affrontato un nuovo giorno, ma stavolta da diciottenne….

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

Ah!!! Che stress!! Se c’era una cosa che non capivo erano le ragazze… ancor di più se erano adolescenti!! Tu fai per darle un consiglio e lei che fa!! Te lo rinfaccia!! Assurdo… mi sentivo frustrato e incompreso… certo non dico di non aver avuto l’intenzione d’irritarla, mi diverto sempre a farlo, ma lei si è mostrata così… così… scontrosa e antipatica!!! In quel momento mi era sembrato un istrice… dolce, calma, anche simpatica, all’apparenza, quando in realtà nasconde degli aculei e un caratterino tutto pepe!!!

Nonostante quel suo caratterino, che alla fine non mi dispiaceva, non era male! Era davvero molto bella… c’era qualcosa che mi attirava… e alla fine provocarla mi veniva involontariamente. Pensandoci, infatti, era raro che mi comportassi così, mostravo questo mio lato solo ai miei amici, Joe e Kevin, e a mia madre. Loro mi conoscevano meglio di chiunque altro, a parte mia madre che mi aveva cresciuto e che quindi sapeva come ero fatto, con i miei amici, potevo essere me stesso, potevo mostrare il vero Nicholas, che in realtà nascondevo agli occhi degli altri… lei però era diversa… sentivo che sarebbe presto accaduto qualcosa… un certo sesto senso mi diceva che ci saremmo presto rincontrati.

Ma intanto che i miei pensieri andavano a quella strana ragazza, mi ricordai di avere un appuntamento con Joe e Kevin. Ero già i ritardo, e a Joe non piaceva aspettare… sicuramente mi avrebbe ripreso, ridevo al solo pensiero.

Arrivai al luogo dell’incontro, il nostro bar preferito, dove lavorava Kevin, e mi sedetti al nostro tavolo, ormai era quello, per tutte le volte che ci andavamo, dopo il lavoro, agli appuntamenti con le ragazza o anche solo per incontrarci e parlare, quello era diventato il nostro tavolo. Non era ancora arrivato nessuno, strano, be come consolazione non mi sarei sentito le lamentele di Joe.

Dopo poco, arrivarono e si sedettero “ciao Nick!!!” mi salutarono

“ciao ragazzi!! come mai avete fatto tardi??” sorrisi guardando sia l’uno che l’altro in attesa di risposta

“be il signorino qui presente..” disse Kevin indicando Joe “ era troppo impegnato a farsi bello e così abbiamo fatto tardi!!”

“scusa tanto se ci tengo alla mia immagine!!! Ma sai, voglio fare colpo stasera alla festa di Stuart!!” disse alzandosi il collo della giacca con fare accattivante

“Joe, non per deluderti o altro ma ti sarà difficile fare colpo se non ti alzi la lampo dei pantaloni!!!” dissi scoppiando a ridere e a me si aggiunse anche Kevin

“se magari me lo dicevi prima pure tu, avrei evitato la figura di merda!!!” disse rivolgendosi imbarazzato e arrabbiato verso Kevin

“scusa tanto amico, ma non mi volevo perdere l’occasione di vederti bordò e imbarazzato!! E poi non ti ha visto nessuno!! Se ne saranno accorti solo una decina di persone, tra cui una ragazza non male, su cui tu, se non mi sbaglio, avevi puntato gli occhi!!” disse ancora ridendo e guardandomi

“no non ti sbagli!! E lo consideri poco!!! Lo sai adesso la mia immagine come ne risentirà??!! Il sexy e talentuoso Joe Parker è stato avvistato con la lampo
dei jeans aperta!! Sai che figura ci faccio??” disse con tono drammatico

“oh Joe!! Quanti problemi che ti fai, e poi come ha detto Kevin non ti hanno visto in tanti….” Non finii di parlare che venni interrotto dal cameriere, non l’avevo mai notato, ma dal modo in cui lo salutava Kevin, significava che lo conosceva

“ciao Kevin!! Ragazzi!! ” disse il cameriere con tono allegro

“ciao Logan!! Ti presento i miei amici Joe e Nick!!” disse indicandoci

“piacere!!” dicemmo all’unisono

Poi Kevin continuò “lui è il nuovo assunto, sta da noi solo da due giorni, e io lo aiuto!!”

“proprio per questo non so ancora come ringraziarti Kevin!! Stai facendo così tanto per me!!! A proposito cosa vi porto??”

“i soliti ragazzi??” dissi guardando prima Kev e poi Joe, che annuirono “portaci tre espressini freddi grazie”

“bene arrivano subito!!” se ne stava per andare quando si ricordò di una cosa, infatti rivolgendosi silenziosamente a Joe disse “Joe… non per sembrarti maleducato, ma volevo avvisarti che hai la lampo aperta…” detto questo se ne andò

“oh bene un altro che se ne è accorto!!!” disse frustrato

“dai Joe non pensarci!! Ormai è andata!” dissi sorridendogli

“la fai facile tu!!!”

La giornata passò così tra chiacchiere e risate, senza nessun pensiero, e con l’immagine di Miley ancora nella testa….

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

Quella mattina mi svegliai tranquilla e rilassata, senza nessun problema e decisa ad affrontare una nuova vita. Andai a scuola, passai una giornata come le altre, parlando con Demi e Sel della festa dell’altra sera, spettegolando su chi c’era, su quanto era carino un ragazzo invece che un altro, e tanto altro, insomma discorsi da ragazze normali. Tornai a casa, mangiai, mi rilassai un po’ e poi mi misi a studiare, perché nel pomeriggio sarebbero venute le ragazze per uscire insieme. Ma i programmi non andarono come avevo pensato… mio padre tornò a casa più infuriato del solito, il motivo? L’avrei scoperto presto.   

Stavo aspettando Demi e Sel sul divano, quando mio padre entrò all’improvviso in salotto, mi guardò con sguardo minaccioso, già sapevo che non ne saremmo usciti indenni da quella discussione.

“Miley!!” urlo mio padre arrabbiato

“dimmi papà…” risposi timorosa ma sicura di me allo stesso tempo

“è appena arrivata la bolletta del telefono, e lo sai cosa c’è scritto?”

Non mi lascio il tempo di rispondere che continuò

“c’è scritto che tu cara mia, per chiamare a quelle specie di amiche che ti ritrovi, che già che stiamo non devi più frequentare perché non mi piacciono, mi fai spendere ogni volta un patrimonio, perché? Perché ti stai ore e ore al telefono!! Mi sono stancato di mantenerti!! Adesso, come tu volevi, hai 18 anni, quindi puoi benissimo lavorare e mantenerti”

Mia madre si intromise nella conversazione, per difendermi “ma caro, Miley non può, la mattina va a scuola, il pomeriggio studia e poi quando finisce esce, giustamente, con le amiche. Quindi non ha tempo!”

“bene allora se è così dovrà rinunciare a qualcosa!” disse senza che si ammettessero repliche “ a scuola stai pur certa che continuerai ad andare, e quindi una parte del pomeriggio studierai, per l’altra parte invece, fino ad un’ora decente della sera lavorerai, non preoccuparti organizzando bene il tuo tempo, troverai qualcosa. Questo significa che tutto quello che non è scuola, lavoro e famiglia deve uscire dalla tua vita. Hai detto che vuoi essere trattata da grande?? Ebbene sarai accontentata, ma alle mie condizioni!”

Se fino a quel momento avevo solo ascoltato, ora non potevo più stare zitta, mi stavo vedendo togliere le uniche cose che più contavano per me, le risate, le chiacchiere, le mie amiche…. basta era arrivato il tempo di parlare, dovevo difendermi. Con tono calmo e pacato, senza lasciar trapelare la mia rabbia, lo guardai dritto negli occhi e gli risposi

“ hai ragione papà…” gli sorrisi e lui, inconsapevole di quello che stavo per dire, ricambiò il sorriso, continuai “volevo essere considerata grande, matura, ma per quanto io voglia esserlo a mio modo, continuando comunque a vivere come più mi piace, questo aimè, non è possibile. Non è possibile perché vivendo con te, che mi impedisci di respirare e di godermi la vita, io non posso sentirmi pienamente grande e indipendente. Se il tuo problema sono le bollette troppo alte del telefono, o il fatto che a volte passo più tempo con le mie amiche, invece che qui in casa, o che vuoi che io vada a lavorare, bene, non c’è problema, tutte queste preoccupazioni d’ora in poi non le avrai più.” Mi avvicinai continuando a guardarlo negli occhi “ ti ricordi quando quella sera di qualche mese fa ti dissi che compiuti 18 anni, se ci fosse stata l’occasione me ne sarei andata? Be quel giorno è arrivato! Me ne vado e non mi rivedrai per molto tempo”

Mi incamminai verso la camera, mia madre mi guardava senza dire niente con occhi tristi, lo sguardo di mio padre era indecifrabile, quando mi prese per il polso però e mi girò verso di lui, allora li vidi, vi era una profonda ira nei suoi occhi, quegl’occhi che fino a pochi anni fa erano sempre stati dolci e buoni. Che fine aveva fatto il mio papà?

Sempre tenendomi per il polso disse “ no cara tu da qui non te ne vai, sei ancora sotto il mio tetto e sotto il mio volere, tu da questa casa non esci!!!” urlò

“no uomo che non riconosco più, sei tu che sbagli” sorrisi beffarda “non sono più sotto il tuo controllo, ormai sono maggiorenne, e non dipendo più da te… se voglio fare una cosa la faccio, se non la voglio fare non la faccio, se voglio uscire esco, e se voglio andare via da questa cazzo di casa me ne vado!!!”

Mi liberai dalla sua stretta con forza, ma lui fu più veloce e mi diede uno schiaffo. Lo guardai con occhi pieni di lacrime e di rabbia, avevo già avuto qualche schiaffo da mio padre, come normalmente accade quando si è piccoli, ma quello, quello era diverso… quello non riuscii a tollerarlo.                                 

Mi girai e me ne andai in camera, lui non cercò di fermarmi.

In fretta e in furia presi il minimo indispensabile e uscii, lo vidi li fermo che mi guardava, il suo sguardo in quel momento sembrava diverso, sembrava come se si fosse pentito. Ma niente in quel momento mi avrebbe fermato, nemmeno mia madre in ginocchio che piangeva, ero decisa, se volevo cambiare vita e lasciar passare un po’ di tempo, me ne dovevo andare…. E così feci mi avvicinai alla porta e come ultima cosa, guardando mio padre negli occhi, dissi

“non so se ritornerò, forse si, chi può dirlo, ma stai pur certo, che se non ritorni il padre affettuoso, comprensivo e sorridente che eri, allora non mi rivedrai più. Mi dispiace solo che mamma e Emily siano costrette a starti vicino… ritrova il sorriso che avevi, ritrova te stesso, e forse, e dico forse tornerò…” uscii e me ne andai da quella casa che ormai non era più mia…

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

La prima cosa che feci appena uscii, fu chiamare Sel e Demi per avvisarle che a casa non mi avrebbero trovato. Non dissi il perché, li diedi solo appuntamento al bar dove andavamo sempre. Arrivai e mi misi ad aspettare.

Quando arrivarono, corsi loro incontro e le abbracciai, non volevo staccarmi, iniziai a piangere e a singhiozzare, tutta la rabbia, il dispiacere, la tristezza, uscirono.. loro non fecero niente, rimasero li ferme, continuando ad abbracciarmi, penso avevano capito il motivo di queste lacrime. Dopo aver dato libero sfogo ai miei sentimenti repressi, guardai le ragazze e sorridendo dissi

“ciao! Scusate ma avevo bisogno di piangere… grazie”

Loro ancora un po’ preoccupate mi guardarono e sorrisero, poi Demi disse “tesoro e tutto a posto??”

“si si tranquille….” Non sapevo che dire, non è che non gli volessi dire quello che mi affliggeva, ma aspettavo che fossero state loro a chiedermelo, perché da sola non ce l’avrei fatta

“Mils ti conosciamo da tanto ormai, e sappiamo quando dici cavolate, e questa è una di queste..” disse Sel “ ti va di parlarne??” mi guardò sorridendo come se volesse incoraggiarmi

E fu allora che incominciai, dissi tutto quello che era successo. Loro ascoltavano attente, lasciandosi ogni tanto scappare qualche suono di assenso o di dissenso. Quando finii, iniziarono le domande

“oh Mils, ci dispiace tanto!!” mi abbracciarono “capiamo come ti senti, ma non pensi di essere stata troppo frettolosa??” disse Demi “voglio dire, è pur sempre tuo padre, capisco che da come si è comportato, il minimo era prendere tutto e andarsene, ma tu hai solo 18 anni, dove te ne andrai??”

“Demi, lo so anch’io che la mia è stata un azione al quanto affrettata, ma sono sicura della scelta che ho fatto, e non mi pento, se questo è il prezzo per vivere la mia vita senza che mio padre si intrometta, allora ben venga, ho fatto la scelta giusta. Per quanto riguarda il posto dove dormire… speravo che qualcuna di voi mi aiutasse..”

 “tesoro mi spiace tanto, ma sai quanto me che Sel non ha posto”

Sel annuì

“e io” continuò Demi “posso ospitarti per stasera, ma sai che domani arrivano i miei nonni e dobbiamo farli strare nella camera degli ospiti…”

“oh me ne ero scordata, ma non preoccuparti anche solo per stasera va benissimo, e per domani e le altre sere, penserò a qualcosa, tranquilla… anzi grazie, è già tanto quello che fate ogni volta!”

“oh ma figurati… questo ed altro per te! siamo best no?!?!” ci abbracciammo

“hai ragione!!” le sorrisi, poi però guardai Sel, che non aveva ancora parlato ed espresso il suo parere, il ché era strano

“Sel?! Tutto a posto? Non mi hai ancora detto cosa ne pensi, ed è strano, visto che sei sempre la prima a dire la tua”

Mi sorrise, e poi mi disse solo “ hai fatto benissimo tesoro!! Io avrei fatto lo stesso!! Puoi contare su di me in qualsiasi momento!!”

Quelle parole e il suo sorriso mi bastarono per capire che anche lei mi appoggiava. Così, dopo aver passato una bellissima serata con le mie best, salutammo Sel e andammo a casa di Demi per dormire. Il giorno dopo c’era scuola quindi, non parlammo molto, anche perché ero esausta. Nonostante fossi stanca però, mi soffermai a pensare agli eventi della giornata e a dove sarei andata, quando all’improvviso mi venne in mente una persona che forse mi avrebbe aiutato. Sollevata mi addormentai profondamente….

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

“forza Mils! È ora di andare a scuola!!” urlò Demi

“no no ancora 5 minuti….” Risposi coprendomi la testa con la coperta

“no lo dico io!! Ora ti alzi, ti vesti, fai colazione e vieni con me a scuola!” disse scoprendomi

“ma Demiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, io ho sonnooooo! Non voglio venire a scuola, non mi va, sono stanca e triste…. Sei quasi peggio di mio padre…”

Cercai di riprendere con i piedi la coperta, così da muovermi il meno possibile, ma non la trovavo, pazienza sarei stata senza… non feci in tempo a finire di pensare, che Demi arrivò con un bicchiere di acqua fredda e me lo rovesciò in faccia…. Mi alzai di scatto, annaspavo, Demi intanto rideva, io la guardai malissimo, mi alzai velocemente e mi fiondai su di lei

“Demetria Devonne Lovato, come ti sei permessa!!! Ora ti prendoooo!”

Ci rincorremmo per tutta la casa ridendo come bambine, fino a quando la mamma di Demi ci rimproverò e ci ricordò che era tardi, ci precipitammo in bagno ancora ridendo, dopo venti minuti eravamo pronte e ci mettemmo ad aspettare Sel fuori casa. Quando arrivò ancora ridevamo, ci guardò strano e disse

“ragazze?!? Vi ricordo che stiamo andando a scuola non ad una festa!!”

Io e Demi ci guardammo e scoppiammo a ridere, raccontammo l’avventura della mattina e ci dirigemmo a scuola. La giornata passò tranquilla, ormai gli avvenimenti di ieri erano solo un ricordo.Solo allora mi ricordai che dovevo chiamare mia cugina per sapere se poteva ospitarmi… composi il numero più volte ma non rispondeva, maaa, vuol dire che sarei andata a trovarla nel pomeriggio.

Così feci, salutai Sel e Demi, ringraziai per l’ospitalità e mi recai, con le poche cose che portavo a casa di mia cugina. Dopo aver preso il treno, mi incamminai verso la casa di Tay, nel frattempo mi ritornarono alla mente i ricordi di quando giocavo insieme a lei da piccola, eravamo inseparabili, lo siamo ancora ma, da quando lei si è sposata con l’uomo che amava, che però, non era ben voluto dai miei zii, fu costretta ad allontanarsi dalla famiglia, e da allora ci vedemmo a poco a poco sempre di meno. Io però continuavo ad andarla a trovare, a sentirla e a chiederle consigli.

Arrivai, pensai che quella casa mi era sempre piaciuta, speranzosa e sorridente suonai, ma nessuno venne ad aprire, decisi di aspettare, molto probabilmente Taylor era a lavoro e mia cugina era uscita.

Passarono 1, 2 ,3 ore, ma non si vide nessuno, nell’attesa avevo anche provato a chiamarla, ma il suo cell risultava irraggiungibile. Ormai era quasi sera, ero stanca, e la speranza di poco prima, aveva lasciato il posto alla solitudine e alla tristezza… quando all’improvviso sentì il rombo di un’auto in lontananza, speravo non fosse chi credevo era… ma i miei timori si avverarono… ormai riconoscevo benissimo il suono del motore della mia macchina preferita…

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

Eccolo che arrivava, con la sua macchina lucida come al solito e con sguardo da strafigo, che diceva “sono tornato gente!!!” Ah quanto lo detestavo… dal giorno in cui mi aveva riaccompagnato a casa, la mia opinione su di lui era cambiata radicalmente, non lo vedevo più come il ragazzo-uomo maturo, gentile, bello da mozzare il fiato, della sera del compleanno, ora per me era solo un grande pallone gonfiato, senza cervello e anche un gran puttaniere, l’unica cosa che si salvava era la macchina, si decisamente la macchina…

Parcheggiò sicuro di sé, scese, e solo allora si accorse di me. Io naturalmente non lo guardavo, mi fingevo impegnata con il telefono per non attirare la sua curiosità, ma a quanto pare questo non servì, perché si avvicinò e con fare strafottente mi disse

“Mils?! Mils sei tu??”

Alzai lo sguardo innervosita, come si permetteva di chiamarmi così, solo le miei best e mia sorella potevano, ricordai che gliel’avevo permesso io, mi pentii, ora era tutto cambiato, così gli risposi “ si sono io MILEY!”

“oh siamo nervose a quanto pare?” sorrise beffardo

Oh no, mi stava provocando, ma di certo non gliel’avrei data vinta, perciò con più calma gli risposi “no macché!! Sono tranquilla invece! Ma dimmi piuttosto che ci fai da queste parti?? Se cerchi Taylor posso dirti che non è ancora arrivato..”

“oh ma io lo so già… comunque io sono tornato a casa. Ma la stessa domanda la potrei fare a te, come mai qui a quest’ora di sera? Il papà e la mamma non si arrabbiano se rientri tardi??” disse in tono canzonatorio

Ok Miley calma, respira profondamente, lo sai che ti vuole provocare, ma tu sei superiore e gli farai vedere che non sei una bambina, come invece lui crede
“guarda, senza entrare nei dettagli, ti dico solo che ora non vivo più dai miei genitori, anzi mi hanno lasciato vivere da sola” più o meno pensai “e così sono venuta a trovare mia cugina e a chiederle se potevano ospitarmi, ma non sono ancora arrivati..”

“oh capisco….” sorrise

Ma che aveva da ridere non lo so, comunque continuò a parlare

“giusto per informarti, ma Taylor e tua cugina non ci sono perché sono partiti, io lo so perché abito affianco a loro e sono, come tu sai, amico di Tay, perciò sono informato!” continuò a sorridere

Oh no, oh no, oh no!!!!! cosa aveva appena detto?? Era il vicino di casa di mia cugina e lei non c’era?? Allora avevo capito bene prima!! E adesso dove andavo? Cosa facevo? Di certo dai miei non tornavo, potevo sempre cercare di entrare a casa di mia cugina… si avrei provato, e se non ci riuscivo?? Che facevo? Be sicuramente la prima cosa che avrei fatto, era togliere dalle labbra di quello stronzo, quel sorrisetto insopportabile. I miei pensieri furono interrotti da Nick che mi chiamava

“Mils ci sei ancora??”

“senti… Nicholas vero?? Come prima cosa non chiamarmi più Mils, solo le mie amiche e mia sorella possono chiamarmi così, secondo perché non entri in casa e ti fai i fatti tuoi?? Terzo potresti smetterla di sorridere? E che cazzo!!” solitamente non ero così sboccata, ma uno, lui mi faceva essere così, e due, ero letteralmente nervosa

“io l’avevo detto che eri nervosa, e anche permalosa a quanto vedo… se non mi vuoi, allora me ne vado. Ciao ciao piccola Miley!!” e così fece mi salutò con la mano ed entrò nella casa proprio affianco.

Di tre cose ero certa in quel momento, lui non mi chiamava più Mils, non aveva mentito, e infine, forse la cosa più sconvolgente, e che non avevo una casa in cui stare….

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

Ok quella ragazza si stava rivelando davvero insopportabile!!! Per quanto carina potesse essere, non la vedevo più dolce, gentile e indifesa, come quando ero arrivato e l’avevo vista seduta tutta sola e sconsolata sul gradino di casa di Taylor. Si era rilevata acida, antipatica, ma aimè comunque carina…
Vederla li seduta mi aveva fatto pena, ma poi non so come e per quale motivo, mi sono ritrovato a dire cose che non volevo, e poi una cosa tira l’altra ci siamo messi a litigare!! Certo che quando si arrabbia ci mette tutta se stessa!! È quasi irriconoscibile…

Mi tolsi la giacca e andai in cucina a bere, da una parte speravo che quella ragazzina tutto pepe trovasse una soluzione e se ne andasse, ma dall’altra, non so perché non volevo… in quel momento squillò il telefono, era Nicole… chissà che voleva… mi andai a sedere sul divano e risposi

“pronto tesoro dimmi!!” dissi fingendomi felice, quando in realtà ero alquanto seccato

“tesoruccio ciaoooo!! Oggi ci siamo sentiti poco e così ti ho chiamato!!”

“Nicole se tu per poco intendi solo una decina di chaimate… be allora è poco!!” dissi alzando gli occhi al cielo, in quel momento la sentì ridere

“ihihihihih, come sei simpatico tesoruccio!! Be stasera ci vediamo?? O una cosetta bella bella da mostrarti…” disse con quella che doveva sembrare una voce seducente, ma che invece a me sembrava un misto tra una papera e una cornacchia

“tesoro non sai quanto mi dispiace!!” stronzata “ma stasera sono stanco, ho un forte mal di testa, infatti non mi vedo nemmeno con i ragazzi..”

“oh tesoruccio, mi spiace tanto se vuoi vengo a stare con te… e magari ti curo io…”

“no no Nicole non preoccuparti… non voglio che tu ti scomodi, ora sai che faccio? Mi faccio una doccia, mi prendo un’aspirina e vado direttamente a letto…”

“ok come vuoi…. Ma se hai bisogno chiamami!!”

“certo tesoro certo… be allora ciaoo ci sentiamo domani!!”

“ok ciao tesorucciooo!!”

“ciao ciao!!” oh che stress!!! Non l’avevo ancora lasciata, perché poi non so!!

Squillo nuovamente il cell, sperando non fosse Nicole, guardai il display, era Joe, menomale pensai, risposi

“hey Joe dimmi tutto!!”

“hey Nick!! Mi chiedevo hai voglia di unirti a me e a Kev per un’uscita soli uomini??”

“Joe non per contraddirti, ma le nostre sono sempre uscite da soli uomini!!” risposi ridendo

“dettegli Nick, dettagli… allora??”

“scusa Joe, ma sarei impegnato….”

“Nicole immagino..”

“no macchè, le ho appena dato buca!! Hai tempo così ti racconto…”

“vai spara fratello…”

Gli raccontai dell’incontro con Miley il giorno del suo compleanno e dell’incontro del giorno dopo, di come mi era sembrata gentile e dolce, ma di come in realtà era acida e antipatica, gli dissi che era molto carina, che mi piaceva molto, e che come se non bastasse me l’ero ritrovata davanti a casa in cerca di un posto dove dormire. Gli dissi anche, che nonostante la trovassi insopportabile, forse avevo l’intenzione di aiutarla…

“allora che ne pensi??”

“Nick certo che le fortune le hai solo tu!!!”

“io ti dico che sono confuso e non so come comportarmi!! E tu mi dici che sono fortunato!! Certo che sei strano forte!!” dissi sorridendo

“hai ragione scusa… comunque la situazione non è poi così complicata come la fai sembrare, la domanda che tu ti devi porre è, la voglio o non la voglio aiutare?? E be poi il resto vien da sé”

“si ok, mi è difficile ammetterlo ma hai ragione, ma il fatto e che non voglio che qualcuno sappia come sono in realtà, non voglio che qualcun altro mi si affezioni, perché so già che lo farò soffrire….” Non finii di parlare che Joe mi interruppe

“amico, amico, amico… non hai motivo di essere preoccupato, io e Kev ci siamo affezionati a te, ma mica stiamo soffrendo o altro, e poi chissà, da quello che mi hai detto, questa ragazza potrebbe anche farti cambiare! Quindi adesso vai da lei e offrigli il tuo aiuto, se accetta bene, e vedi con il tempo cosa succede, e se non accetta pazienza, intanto tu l’avrai aiutata. Ma stai sicuro che accetta!! E poi secondo me, tra voi nascerà qualcosa!!” disse sorridendo

“Joe, ti ricordo che ha solo 18 anni!! Non pensi che io sia un po’ grande per lei?!?”

“ah Nick ma devo dirti tutto io??” disse con tono da so tutto io “ alle ragazza di quell’età piacciono gli uomini più maturi!! È scientificamente provato!!”

“ah si!! E tu come lo sai scienziato??” dissi ancora ridendo

“be io mi tengo informato, se voglio stare al passo con i tempi!! Ah, è poi nell’amore non conta l’età.. senti a me!!”

“senti saggio!! Ma vedi se te ne vai và!! Non sei credibile!” dissi ridendo “ma grazie comunque dei consigli, ora vado!!”

“ok vai, poi fammi sapere cosa hai deciso!! Ah, e già che ci sei, chiedile se ha amiche carine!!”

“ma certo che sei proprio un pervertito!!!!” dissi ridendo e chiudendo la chiamata

Mi avvicinai alla finestra sentivo qualcuno gridare, era lei, stava parlando al telefono con qualcuno, e camminava agitata avanti e indietro. Cosa avrei fatto?? Ancora non lo sapevo….

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20

Finalmente quell’odioso se n’era andato!! Ora era arrivato il momento di attivarsi. Lasciai la borsa all’entrata e mi diressi sul retro della casa, nella speranza di una finestra socchiusa o di una qualche altra possibile entrata. Provai ma niente. Cercai anche tra piante, e oggetti vari in giardino con la speranza ci fosse una chiave di riserva, ma niente, assolutamente niente….

Ritornai dove avevo lasciato la borsa, mi sedetti sul gradino e decisi di riprovare a chiamare…. squillava…. ma non rispose nessuno. Mi arresi, non era da me, ma in quel momento non sapevo che fare. Ero sola, in un quartiere che non conoscevo, avevo fame, ero stanca, sentivo freddo e dovevo anche andare al bagno…

Per un momento, per un singolo momento, pensai di chiedere aiuto a quel pallone gonfiato di Nick, ma poi cancellai subito quella possibilità. I miei pensieri furono interrotti dalla suoneria del mio cellulare. Era Taylor finalmente!!! Risposi contenta, perché sapevo avremmo trovato una soluzione, magari mi avrebbe detto dove tiene una chiave di riserva

“Tay finalmente!! Ho provato a chiamarti in continuazione, ma il cell risultava non raggiungibile, e poi quando finalmente squillava tu non hai risposto. Ma dove state?? Che fine avete fatto??”

“ciao cugina!! Sto bene grazie!!” disse ridendo “Sai salutarmi e chiedermi come sto sarebbe l’ideale per sapere di una persona che non vedi da tanto! Ma pazienza… comunque ho trovato solo ora le chiamate… mi spiace ma qui in Spagna, nell’albergo e dintorni, il telefono non prende!”

“in SPAGNAAAA???!!! E che cavolo ci fate in Spagna?!?! Io sono qui che ho bisogno di una mano! E tu che fai parti?? Che potevi pure avvisarmi!!”

“ahahahah, non sei cambiata per niente! Si sono in Spagna con Taylor, il suo lavoro lo richiedeva qui e allora sono stata costretta a seguirlo, e se non ti ho avvisato non te la prendere, ma è stato tutto una cosa improvvisa, siamo partiti ieri mattina alle 4.00”

“hai ragione scusa, non preoccuparti… non dovevo prendermela… e solo che sono così nervosa è successo un casino… piuttosto quando torni? Così te ne parlo”

“non penso sarà possibile…. Rimango qui per almeno due mesi se non di più! Ma cos’ è successo?”

“COSAAAAAAAAAAAAAA??? E io ora come faccio?!?!?!?” ok era chiaro, ero rovinata!

“Miley mi fai preoccupare cosa è successo??”

“hai tempo? Perché la storia è lunga…”

“si non preoccuparti, sono sola in albergo, Tay è a lavoro, e poi tu vieni prima… dimmi tutto..”

Le raccontai tutto, ma proprio tutto, di tutte le litigate con papà, del fatto che me ne ero andata di casa e che in quel preciso istante ero seduta sul gradino di casa sua nella speranza che lei tornasse.

“oh Miley…. Mi dispiace tanto…. Ti direi stai a casa mia, ma le chiavi le abbiamo noi e non ne abbiamo un paio di riserva…. Ti direi anche di venire qui in Spagna, ma poi come fai con la scuola e tutto il resto?? Oh tesoro, mi spiace tanto, e non so come risolvere la situazione…”

“cugina non preoccuparti… troverò una soluzione… e..” non finii di parlare perché Tay mi interruppe

“Miley!! Ho un idea!! Affianco a casa nostra abita un vecchio amico di Tay, puoi chiedere a lui di ospitarti, che poi lo conosci anche, si chiama Nicholas Jerry Jonas, ti ricordi?? Ma chiamalo Nick, a lui non piace essere chiamato con il suo nome per intero, dice che lo fa sembrare e sentire vecchio e che è frustrante, mà vallo a capire, comunque ritornando a noi, puoi chiedere a lui!!”

No no, no no, se cera una cosa che non avrei mai fatto, era proprio chiedere aiuto a quell’elemento da spiaggia

“ma anche no Tay!! Ti dico solo che ho avuto il piacere di rincontrarlo dopo tanto tempo, e devo dire che quello che ho visto non mi è piaciuto per niente!! Quindi no, no e ancora NO!!!”

“ok ok!! Non so cosa sia successo, ma non ti scaldare!”

“hai ragione scusa…” starnutii “ecco ho preso freddo! Perfetto! Be Tay ti ho trattenuto anche troppo se non hai altre soluzioni da propormi io ti saluto, sai devo trovare una casa…”

“no mi spiace, se mi viene in mente qualcosa ti chiamo! E tu per qualsiasi cosa avvisami!!”

“si si stai tranquilla!! Ti terrò informata, grazie comunque… salutami Tay e buone vacanze!! Perché diciamocela tutta, per te sono vacanze! Quello che sgobba non sei tu ma Taylor!!” dissi ridendo

“ahahahahaha, hai ragione!!!! Be allora ci sentiamo! Ciaooooo!”

“ciao ciaoo!!” riagganciai e starnutii ancora e ancora e ancora

Ok mi ero ammalata, un’altra cosa da aggiungere alla lista delle sfortune. Mi alzai dal gradino e camminai avanti e indietro cercando una soluzione, niente, niente, NIENTEEEE!! Solo allora mi accorsi di essere osservata….

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21

Mi voltai sperando non fosse lui, e invece… era li che mi guardava dal ciglio della porta… ok ora ne avevo abbastanza!

“si può sapere che vuoi da me Nicholas??” dissi nervosa

Lui sempre con quel sorrisetto da idiota disse “oh niente… stavo solo guardando come consumavi il vialetto di Taylor…” rise

“senti te lo ripeto un’altra volta, sperando sia l’ultima, la mia vita non ti riguarda, e sei pertanto pregato di non intrometterti!”

“ah peccato!! E io che volevo fare il carino e il gentile e proporti di stare da me fino a quando non trovavi  una sistemazione! Ma se non vuoi il mio aiuto allora mi rim….”

“ragazzo che vuole fare il carino e il gentile e propormi di stare da lui fino a quando non trovo una sistemazione!! Che hai DETTO???”

“ahahahah, sei simpatica!! Comunque hai capito bene! Sai te lo chiedo, per seppellire più che altro lascia di guerra!!” mi disse ancora ridendo

Ok in quel momento non sapevo che fare. Il mio orgoglio mi diceva di non accettare, mentre la parte razionale del mio cervello, mi diceva di accettare perché così almeno avrei avuto un tetto sopra la testa…. Che dilemma!!!!!!!

Dopo aver ponderato la cosa, risposi non del tutto convinta “ok accetto…” vidi che stava per dire qualcosa ma lo fermai “ma lo faccio, non perché ti trovo simpatico o altro, anzi tutto il contrario, ma perché sono in difficoltà e ho bisogno di una mano. E dal momento che sono una DONNA MATURA… so mettere da parte il mio orgoglio e accettare gli aiuti, anche da chi ne farei preferibilmente a meno.”  

Mi sorrise “bene allora entra!!”

Stavo per varcare quella porta…. Era a pochi centimetri da me…. Sentivo, sapevo, anzi, ero ormai sicura che la mia vita sarebbe cambiata non appena avrei oltrepassato quella porta. Ma in fondo non era quello che volevo??

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22

Quello che vidi, anche se non volevo ammetterlo e di certo non glielo avrei detto, mi piaceva da impazzire!!! Era forse la casa più bella che avessi mai visto, così luminosa, così ariosa, così… così…, non avevo parole, sapevo solo che l’adoravo e che tutto sommato non sarebbe stato male vivere li, pensai soddisfatta, però mi resi conto che le mancava qualcosa, qualcosa di molto importante per una casa…

Una porta che si chiudeva mi riportò alla realtà, e mi voltai verso di lui, lo guardai solamente, non dissi niente, aspettavo fosse stato lui a parlare

Mi guardò e disse sempre sorridendo, pensai ma sorride sempre?? “be che te ne pare…. ti piace???”

Sembrava aspettasse una mia risposta, lo accontentai “ si carina…” quando in realtà pensavo che era stupenda!!!

Mi guardò alzando un sopracciglio, ero sicura che non era soddisfatto del mio commento, infatti disse “carina!?!?! Scusa ma tu che parametri hai di bello fammi capire…”

“be sicuramente so riconoscere quando qualcosa è bella e casa tua è carina, anche se non ho visto le altre stanze, dal momento che mi hai lasciato sulla porta, posso dirti che fino ad ora non è niente di eccezionale…” dissi in modo del tutto passivo, ma che grande stronzata, sapevo già che mi sarebbe piaciuta tutta.

“ah quindi tu saresti quella che sa riconoscere le cose belle! Bene bene… allora ti lascio fare il giro della casa e poi mi dirai cosa ne pensi. Sei d’accordo??”

“certo ci sto!! Ma sappi che sono molto critica nei giudizi”

“oh guarda che me ne sono accorto, senza che tu me lo facessi notare!”

“ah ah ah ah” lo guardai male e gli faci una finta risata “be mi mostri la casa o mi lascerai qui in eterno??” dissi impaziente e curiosa allo stesso tempo

“oh si mi scusi signorina…. prego mi segua!” disse sarcastico

“questa tua falsa gentilezza mi snerva, lo sai vero???” dissi in tono acido seguendolo

“oh si lo so! Infatti lo faccio apposta!! Bene questo e il bagno….”

Mi mostrò tutte le stanze dalla cucina, che era decisamente il mio regno che trovai fantastica, al ripostiglio, che per essere un ripostiglio era davvero grande e attrezzato, in compenso non mi aveva ancora mostrato la mia camera e soprattutto non mi aveva ancora chiesto cosa ne pensavo, domanda che non tardò ad arrivare

“allora hai cambiato idea??” mi chiese impaziente

Mi guardai ancora intorno, poi risposi “ be devo dire che mi sbagliavo è….” vidi il suo viso illuminarsi, continuai “…molto carina!!” adesso il suo sguardo da frustrato passò ad arrabbiato

“ok ora basta!! Sei la prima persona che mi dice che la mia casa è carina o molto carina!” disse facendomi il verso, poi continuò “c’è chi la trova fantastica, favolosa, bellissima…. Ma non di certo carina!!!” disse guardandomi infuriato

Era la prima volta che lo vedevo così, forse avevo ferito i suoi sentimenti o semplicemente il suo dannato orgoglio? Be poco mi importava, visto che lui aveva fatto altrettanto con me!

“mi spiace di essere la prima, ma sbaglio o ti avevo detto che ero molto critica? E poi io non sono gli altri, io sono me stessa, ho un mio pensiero, ho un mio giudizio e un mio gusto! Non mi conformo alla massa!!! E se io dico che trovo questa casa carina e perché lo è!!!” risposi a tono

“e mi dica sua signoria, perché la trova solo carina?” mi chiese infastidito, sicuramente per via del mio tono

“be perché chi l’ha arredata, per quanto bravo e competente, non sa cosa deve trasmettere una casa..”

“ah e sentiamo cosa dovrebbe trasmettere??” disse guardandomi negli occhi

Sicura di me risposi “deve trasmettere sentimenti! Questa casa per quanto bella, non mi riscalda il cuore, non mi irradia nessun genere di sensazioni, se non bellezza artificiale!! Quello di cui una casa ha bisogno, sono i sentimenti, come la gioia di ritornare alla propria casa e trovare ad aspettarti il tuo cane, o l’amore della tua famiglia che ti aspetta a braccia aperte, quando rientri da lavoro. Queste sono le cose a cui mi riferisco. Calore Nick! Calore…”

Mi guardava…. Non fiatava…. Non disse una parola…. Mi mostrò solo quella che doveva essere la mia camera, ma prima di andarsene e chiudere la porta disse

“mi spiace di non essere stato in grado di trasmettere questo calore quando l’ho arredata…” e così se ne andò lasciandomi con i miei pensieri

Allora l’aveva arredata lui… e io non sapendolo avevo ferito i suoi sentimenti… dovevo ammettere che mi dispiaceva…   

Sentì sbattere una porta, mi affacciai fuori dalla stanza, non cera nessuno, se n’era andato….

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23

Ok, ora era troppo!!! Come si permetteva quella ragazzina, di trattarmi così e di giudicare il mio lavoro!! Ma stiamo scherzandooo!!! Ho fatto la stronzata più grande della mia vita a chiederle di stare da me, non dovevo dare retta a Joe, me ne dovevo totalmente fregare, e invece NO!!! Ho voluto fare il buon samaritano e aiutare quella mocciosetta, antipatica, acida, maleducata, che si crede e vuole fare la matura, quando invece, non è neanche in grado di cavarsela da sola!!!

Dopo averle indicato la stanza dove avrebbe dormito, non so perché, ma non volli più rimanere in quella casa, con lei poi… così ho preso la giacca, le chiavi della macchina e il cell, e sono uscito, sarei andato dai ragazzi, avevo bisogno di allontanarmi da casa mia, ma ancora di più da quella ragazza….

Durante il tragitto, che durò pochissimo, perchè avevo corso, per allentare la tensione, chiamai Kev per sapere dov’erano, li raggiunsi. Kev era seduto a un tavolino, lo vidi farmi segno per farsi riconoscere tra la folla, mentre Joe, ballava con una ragazza bionda. Quando raggiunsi Kevin al tavolo, ero ancora nervoso, infatti lui se ne accorse

“hey Nick!!! Tutto ok? Joe mi aveva detto che avevi da fare stasera, con una certa Miley”

“non mi nominare quel nome per piacere!!! Sono incazzato, come non lo era da tempo!! Quella ragazza mi fa imbestialire!!! E così dannatamente insopportabile!!”

“amico stai calmo!! Ora ti bevi un bicchierino e ti rilassi, e nel frattempo mi racconti cos’è successo. Ok??” disse sorridendomi

“ok….” Ordinai da bere, e incominciai a raccontare, dell’idea di Joe, della mia decisione di aiutarla, del suo commento poco educato e del mio ripensamento sull’averle chiesto di stare da me

“capito… be che dire… primo non penso che Joe ti abbia dato un cattivo consiglio, anzi…” proprio in quel momento arrivò, tutto accaldato

“chi nomina il mio nome in vano??!!” disse sedendosi, poi si accorse di me “e tu che ci fai qui?? Non dovevi dare il tuo aiuto a Miley??”

“Joe pure tu!!! Ho detto che quel nome non me lo devi pronunciare!!!” dissi innervosito

“scusa scusa!! Ma che ne so io!!” disse spaesato guardando me e Kevin, così raccontai anche a lui cos’era successo

“certo che quella ragazzina è proprio forteeee!!!!” disse Joe senza pensarci

Lo fulminai “come scusa?? Dai ragione a lei, che nemmeno conosci, e non a me, che sono il tuo migliore amico???” dissi aspettando una risposta

“no no stai calmo, non dico questo, e solo che mai nessuno aveva osato contraddirti, o commentare il tuo lavoro, o altro… e devi ammettere che ha un bel caratterino, nonché un grande coraggio!! È da stimare!!”

“sono d’accordo con Joe!” si intromise Kev “e poi, penso che quello che ti ha dato più fastidio, non è che lei abbia commentato, diciamo negativamente il tuo modo di lavorare, ma che lei abbia capito, cose che tu non vuoi mostrare in giro. Pensaci, lei si è resa conto involontariamente, di quello che tu vorresti tenere nascosto, ed è questo quello che a te più da fastidio… ha capito cosa a te manca, ma che rivorresti e che non riesci a riavere….”

Cavolo!! Aveva ragione!! Ma di certo non l’avrei ammesso, ero troppo orgoglioso. Lo guardai solamente e feci quello che doveva essere un abbozzo di sorriso. Bevvi molto quella sera, come se volessi dimenticare le parole di Miley, aveva ragione, eccome se l’aveva!! Aveva capito un lato di me, aveva capito cosa io non riuscivo a trasmettere nel mio lavoro, i sentimenti….

Pensai al perché non ci riuscivo. Tutti mi ritenevano un grande arredatore, con tanta fantasia, buona volontà e attento alle esigenze del cliente. Anch’io mi ritenevo un grande, ma alla fine, tutta questa fama, me l’ero guadagnata!! Dopo la morte di mio padre, quando avevo solo 10 anni, mi ero ripromesso che avrei badato a me stesso e a mia madre. Così decisi d’impegnarmi al massimo, e di fare quello che più mi piaceva, e ci riuscì!! Mi sentì così orgoglioso di me, come mai mi ero sentito. Le mie ottime capacità, mi permisero di salire presto in cima e di diventare anche molto noto. Poi conobbi Joe e Kevin, divennero immediatamente i miei migliori amici, legammo subito, Joe era il tipo spensierato, che amava divertirsi e far divertire, era diciamo il clown del gruppo, Kevin, era il classico tipo più pacato, il più saggio, nonostante fosse più piccolo di noi. Sono soddisfatto di averli come amici… mi hanno sempre dato consigli, quando li chiedevo, certo tra una risata e una battuta, ma incanto mi aiutavano!!

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24

Cavolo!!! A quanto pare si era proprio arrabbiato del mio commento, se aveva deciso di andarsene da casa sua!! Be in fondo non posso dargli torto, avevo esagerato… NO!! Ma che dico, non avevo esagerato, anzi se l’era proprio meritato, così almeno avrebbe abbassato la cresta da gallo che si ritrovava!!

Dopo aver sistemato le mie poche robe nella camera, che trovavo splendida, andai in cucina, dove morì all’istante!! Era il PARADISO!! Il mio paradiso… così ordinata, così spaziosa, così attrezzata, e l’isola poi, al centro della stanza, per non parlare del piano cottura!! Fantastica!! Decisi di prepararmi qualcosa, non per vantarmi ma ero un’ottima cuoca, aprii il frigo e… non trovai niente, era completamente vuoto!! Pensai, ma questo di che vive?? Di sola aria?? Non è che un alieno o un vampiro?? Tanto di strano era strano, quindi non mi sarei stupita… vabbè, visto che non c’era niente in casa, ordinai una pizza. Di uscire non potevo, perché poi non potevo rientrare, dal momento che non avevo le chiavi.

Intanto che arrivava la pizza, decisi di farmi una doccia. Ma appena aprii quella porta e accesi la luce, rimasi letteralmente di sasso. Quello non era un bagno… erano delle TERME!!! Durante il giro, che mi aveva fatto fare Nick prima, non dico che non me n’ero resa conto, ma quasi!! Non avevo parole… non c’era solo una semplice doccia, c’era, una vasca grandissima, sicuramente con l’idromassaggio, luci soffuse, essenze profumate… da sogno!! Mi svestii, preparai tutto e mi immersi, stavo da favola!!

Certo, ero a casa di una persona che conoscevo poco e niente, con la quale litigavo in continuazione e con la quale avevo appena avuto una discussione… e io che facevo?? Utilizzavo tutti i confort di una casa, che fino a poco prima consideravo carina?!?! Certo che ero proprio strana!! Poi pensai, ma chi se ne frega! Alla fine mi ha chiesto lui di stare qui, e io… ho accettato, ovvio!!

Dopo un po’ uscii, nonostante volessi rimanere, ma c’era una pizza che mi attendeva. Mi misi il pigiama e andai a mangiare. Poi accesi una tv al plasma grande quanto non lo so, e mi sedetti su quel comodo divano. Chiamai Sel e Demi, e  raccontai a loro tutto quello che mi era capitato

“certo che hai proprio un gran culooo!! Non c’è che dire!!” disse Sel

“be si in effetti!!” risposi contenta

Poi Demi mi riportò alla realtà “a parte tutta questa fortuna, cos’hai intenzione di fare?? Voglio dire, hai detto anche tu, che anche se state insieme due minuti nella stessa stanza non fate altro che litigare, figurati conviverci…”

“hai ragione, ma sinceramente non so come comportarmi, certo, vorrei andare via, perché è così odioso e insopportabile, ma una parte di me vuole rimanere, sia perché so di avere un tetto sicuro sopra la testa, e anche perché non ci crederete, ma Nick mi fa pena, poverino!! È così solo!!”

“d’accordo tesoro fai come ritieni più giusto per te… noi cmq ti appoggiamo, in qualsiasi cosa vero Sel??”

“ovvio!!! E poi secondo me devi rimanere, non lasciarti scappare quest’occasione!!”

“d’accordo best, ora vado a dormire, sono stanca ci vediamo domani a scuola e ne parliamo meglio… un bacio vi voglio bene…”

“anche noi tesò!! Notte a domani”

Chiusi la chiamata, mi alzai dal divano e andai a letto. Mi misi a pensare alla reazione che aveva avuto Nick, quando avevo espresso la mia opinione. Mi era sembrato scosso, quasi triste e dispiaciuto… e non me l’aspettavo… ma alla fine cosa sapevo di lui?? Nulla… per me era un estraneo. Fu allora che decisi!
Mi sarei comportata più gentilmente, mi sarei mostrata meno aggressiva e più disponibile, così chissà, forse e dico forse saremmo andati d’accordo e saremmo anche potuti diventare amici…

Mi ricordai, per fortuna, di mettere la sveglia, e mi accorsi che era l’una passata e Nick non era ancora tornato… chissà dov’era??

La mattina mi svegliai, mi alzai e molto lentamente e il più silenziosamente possibile mi preparai e andai in cucina per preparare almeno un caffè, dato che non c’era altro… mi accorsi delle chiavi della macchina e della giacca di Nick, questo significava che era tornato… meglio così, gli lasciai un biglietto e me ne andai a scuola, un’altra giornata stava per cominciare!!

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25

Sentii una suoneria, era il mio cellulare, non riuscivo ad aprire gli occhi, così andai a tentoni, alla fine risposi

“pronto…” dissi assonnato

“amoruccioooooo buon giorno!!!”

Oh mio Dio, che casino!!! “Nicole!! Buon giorno anche a te.. potresti abbassare la voce?? Grazie..” dissi ancora assonnato, avevo un gran mal di testa e un gran sonno. Ieri dovevano essere state all’incirca le 3, quando ero rientrato a casa, dall’uscita con i ragazzi… non ricordo come ero tornato, ricordavo solo che ero ubriaco fradicio… e adesso ne pagovo le conseguenze…

“certo tesorino! Ma stai bene?? Ti sento strano.. non ti è ancora passata la testa??”

Ah già la scusa di ieri… “no tesoro, no… ma dimmi perché mi hai chiamato??”

“ma per darti il buon giorno naturalmente!! Sono quasi le 8.30!!”

“COSA?!?!?” no, non era possibile ero in assoluto ritardo!! Tra meno di un’ora avevo un appuntamento di lavoro e mi dovevo anche incontrare con i ragazzi…

“senti Nicole, ci sentiamo più tardi che sono in ritardo!! Ciao!”

Non le diedi il tempo di rispondere, che avevo già chiuso. Mi alzai velocemente e mi andai a fare una doccia, in quel momento senti uno strano odore alleggiare in bagno… era un profumo femminile… doveva essere sicuramente di Miley… Miley!!! Cavolo e se stava ancora dormendo?? Mi precipitai nella sua stanza, aprì la porta senza farmi problemi, ma non trovai nessuno, solo una stanza ordinata. Sicuramente era già uscita, meglio così, almeno non l’avrei vista… ritornai in bagno, mi lavai e vestii velocemente e corsi in cucina, come al solito non avrei fatto in tempo a bere il caffè… poi però, mi accorsi di un biglietto, vicino alla caffettiera del caffè già fatto, solo allora ne riconobbi l’aroma in cucina… che strana sensazione… lo lessi, era da Miley

“buon giorno Nicholas! Volevo scusarmi del comportamento di ieri e ringraziarti dell’ospitalità, non dico che sei un ragazzo d’oro, ma sei stato molto gentile, e mi dispiace per quello che ti ho detto… ho preparato il caffè, spero ti faccia piacere, avrei preparato altro, ma in casa non hai niente -.-‘ io sono andata a scuola, ti lascio il mio numero di cell, così mi puoi dire dove incontrarci quando esco da scuola… ciao Miley :D”

Ok, ero rimasto scioccato.. non mi aspettavo di certo una gentilezza del genere, ne tanto meno delle scuse… mi aveva stupito, il chè è raro… guardai l’orologio avevo ancora tempo, bevvi il caffè, memorizzai il numero, presi il biglietto e andai al bar per incontrare i ragazzi. Anche se avevo ancora un gran mal di testa, mi sentivo tranquillo.. non mi sapevo spiegare il motivo… sapevo solo che forse non avevo fatto poi così male ad aiutare Miley…

Arrivai al bar, i ragazzi erano già li che mi aspettavano. Mi sedetti sollevato e sorridente, ce l’avevo fatta!!

“finalmente!!! Era ora!! Ma non ha suonato la sveglia stamattina??” disse Joe irritato

“scusate ragazzi… ma la sveglia no, non ha suonato, non quella che avrebbe dovuto almeno, in compenso mi ha chiamato Nicole, è stata letteralmente la mia sveglia!! Ma tu come mai così nervoso?? Anche tu mal di testa??”

“Nick senti a me, lascialo perdere!! È nervoso perché la ragazza bionda, con cui ha ballato ieri sera, non gli ha lasciato il numero. E lui è convinto, che questo è dovuto alla figura della lampo dei pantaloni!!”

“ti dico che è così!! Fidati!! E poi caro..” disse Joe rivolgendosi a me “il mal di testa, dovuto alla sbronza che ti sei preso ieri sera, c’è l’hai solo tu!! Visto che noi non abbiamo bevuto poi così tanto!!”

“ah capito… quindi mi avete accompagnato voi a casa ieri sera??” chiesi confuso

“già e menomale!! Ti si poteva raccogliere col cucchiaino, e poi non facevi che ripetere, “Miley ti odio! Miley ti detesto! Miley di qui, Miley di lì! Insomma un casino!!” aggiunse Joe, che sembrava quasi stanco di raccontare

Davvero avevo detto cose del genere?? No, non era possibile! Non mi fidavo delle parole di Joe, così mi voltai verso Kevin, in cerca di una risposta sicura, lui annuì e disse

“ebbene si, amico!! Non ci crederai ma è così! ma piuttosto, come mai quel sorrisetto?? Cos’è successo??” mi chiese Kevin curioso

Stavo ancora metabolizzando quello che mi aveva detto… era assurdo!! Gli risposi “ma che dici io sorrisetto?? Ma dai!!! E per quale motivo poi?? Solo perché mi ha lasciato un biglietto con delle scuse e mi ha preparato il caffè, dovrei ritenermi soddisfatto e felice??” disse senza nemmeno pensarci

“come come come???” disse Joe

“ti avevo detto io che non era una cattiva ragazza!! A quanto pare è più matura di quanto pensi, e meno orgogliosa di qualcuno..” disse guardandomi

“ok, hai ragione, contento!! Questo è il biglietto che mi ha lasciato… che poi non so nemmeno perché l’ho portato con me!!” dissi porgendoglielo

“ovvio” mi rispose Joe “perché tutto sommato, anche se non lo vuoi ammettere, nemmeno a te stesso, Miley ti sta simpatica…”

Forse, e dico forse, aveva ragione… mi accorsi dell’ora, dovevo correre era tardi, almeno avevo un pretesto per andare, la situazione si stava facendo al quanto imbarazzante

“be ragazzi io scappo!! Ci sentiamo più tardi… un momento ma tu” guardai Joe che stava ancora mangiando il suo cornetto “non vieni a lavoro??”

“oh po-rc-a mi-ser-ia” disse col boccone in bocca, lo ingoiò “ hai ragione!! Aspettami!! Ciao Kevinnnn!” disse mettendosi in bocca l’ultimo pezzo

Scuotendo la testa Kevin rispose “ciao ragazzi!!!”

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Capitolo 26
*** capitolo 26 ***


Capitolo 26

Arrivai a scuola. Quella mattina, più del solito, non mi andava di fare niente, e poi i miei pensieri erano altrove. Infatti non mi resi conto né della gomitata di Sel, né del rimprovero della prof, ero completamente assente. I miei pensieri erano rivolti, anche se non volevo, a quell’odioso… non facevo che pensare, chissà a che ora è rientrato, chissà se ha letto il bigliettino o bevuto il caffè, chissà se mi chiamerà, ma più di ogni altra cosa, ora che opinione avrà di me??

Era passata da poco la ricreazione, e stava per iniziare un’altra ora d’italiano, quando il mio telefonino iniziò a vibrare… o mio Dio!! Non volevo ammetterlo ma stavo entrando nel panico, guardai il display, numero sconosciuto, o cavolo, era lui!! E adesso che facevo?? Guardai le ragazze in cerca di consiglio

“ragà è lui che faccio??”

“rispondi no?!” disse Sel

“ma sta per iniziare la lezione!!! E se arr…” fui interrotta da Demi

“e tu muoviti a rispondere no!!”

“ok…” risposi, guardando Sel, Demi e la porta della classe nel caso arrivasse la prof “pronto?!?” dissi con aria rilassata e del tutto non curante, che brava attrice che ero!!

“pronto… Miley?? Sei tu??” era lui, dal tono della voce, mi sembrava imbarazzato e confuso, sorrisi

“si sono io… sei Nicholas vero??”

“si si sono io…” dopo un po’ disse “a che ora esci da scuola??”

“be esco per le 13.30, finché arrivo, saranno più o meno le 13.50, perché me lo chiedi??”

“perché ti vengo a prendere, ovvio!!!”

Sembrava me lo avesse detto a forza, come se era una cosa scontata, “ah ok… allora ci vediamo alla fermata vicino al parco, io scendo lì”

“ok… ciao! Ah e non farmi aspettare!!” attaccò

Ma guarda tu che elemento mi ero andata a trovare!! Non mi aveva lasciato nemmeno il tempo di rispondere… certo che era proprio maleducato!!! Si vedeva che mi aveva chiamato, così tanto per… ah quanto l’odiavo….

Passai la mattinata ancora innervosita dalla chiamata di Nick, nemmeno la caduta della prof d’inglese, mi aveva rallegrato, anche se era stata davvero divertente!!

“be raga allora ci sentiamo tramite mess…” dissi a Sel e a Demi, intanto che aspettavo il pulman

“ovvio!!! Ci devi tenere costantemente informate!!!” disse Sel “ci devi dire, dove ti porta, cosa ti dice, se ci prova… tutto tutto tutto”

“ok ok non preoccuparti!!” dissi ridendo, poi rivolgendomi a Demi “vedi se te la porti và!! Che sta sclerando!!!”

“ahahahah, certo certo!! Forza Sel andiamo!!”

“Demi?!?! Non sono mica una cane!!!”

“ah già…”

Se ne andarono, ancora discutendo. Mi misi le cuffiette del mp3 e aspettai il pulman che arrivo dopo un po’…. Arrivai alla fermata e aspettai… era in ritardo… passarono 15-30 minuti, ancora non arrivava!! Avevo pensato di chiamarlo ma non volevo sembrare impaziente, così aspettai…. Dopo un po’, sentì il rombo della sua macchina, arrivò… sinceramente non sapevo come guardarlo, se con sguardo arrabbiato o con sguardo indifferente… quando lo vidi in faccia, mi sembrò stanco e stressato… pertanto decisi, dal momento che mi faceva pena, che non mi sarei lamentata, anzi mi sarei mostrata gentile…. Dovevo ammettere, che quel suo sguardo da cane bastonato, mi faceva tenerezza….
Salii in macchina e partimmo…

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Capitolo 27
*** capitolo 27 ***


Capitolo 27

Mannaggia a me che avevo fatto tardi!!! Quella coppia di novelli sposini mi aveva fatto perdere un casino di tempo. Non facevano che dire “questa così o forse così?” “no no tesoro meglio mettere questo qua invece che la!!” e cose varie e come se non bastasse, tra un lampadario e l’altro, si scambiavano qualche bacio, qualche carezza, qualche sguardo da innamorati… ma per favore!!! Fatele a casa vostra queste cose!!!

Se c’era una cosa che non riuscivo a digerire, erano tutte queste smancerie in pubblico, o in momenti seri, e cosa peggiore, non solo mi davano il voltastomaco, ma mi facevano anche arrivare in ritardo.

Quando finalmente i clienti se ne furono andati, guadai l’orologio e per poco non caddi dalla sedia!! Erano già le 14.15 e io dovevo andare a prendere quella ragazzina dalla fermata. Mi catapultai fuori dall’ufficio, mi sembrò anche che mi stavano chiamando, forse era Joe, ma non avevo tempo per fermarmi. Mi misi in macchina, e corsi il più in fretta possibile.

Quando arrivai, era tardissimo, la vidi, vicino a una panchina che tamburellava il piede sul marciapiede, capii che era molto ma molto arrabbiata. Ero sicuro che come minino mi avrebbe urlato contro. Mi avvicinai, guardai il suo sguardo, prima era arrabbiato, poi vidi solo confusione. Cosa strana non disse niente, sistemò lo zaino, salì e partimmo. Per un po’ di tempo nessuno dei due parlò, il che era strano, poi però decisi di dire qualcosa

“em…” mi schiarii la voce “ecco, mi spiace!” dissi tutto d’un fiato

Mi accorsi, con la coda dell’occhio, che si girò di scattò e che mi guardava, mi girai verso di lei per un solo istante, e tutto quello che vidi fu dolcezza, mi sorrise e disse

“oh non preoccuparti Nicholas, succede a tutti di fare tardi!”

Questa sua reazione non l’avevo proprio considerata, mi ero aspettato di tutto, ma questa risposta no di certo

“em… già…” non sapevo che dire per la prima volta in vita mia “il fatto, è che c’era una coppietta alquanto fastidiosa che non sapeva scegliere come arredare casa, e così abbiamo perso tanto di quel tempo, che quando mi sono accorto dell’orario, mi sono roso conto che dovevo venirti a prendere e che era tardi, così ho lasciato tutto e sono corso fin qui, ma a quanto pare è stato inutile, visto che ho fatto comunque ritardo…” risi forzatamente

“ho detto che non ti devi preoccupareeee!!” sorrise ancora, poi continuò “ be dove mi porti a mangiare?? Ho una fame, dato che stamattina non ho fatto colazione, dal momento che il tuo frigo è vuoto!!!”

Ecco la frecciatina, le risposi “tesoro il frigo è vuoto, semplicemente perché non sto mai a casa, di solito mangio fuori, e la sera non ceno mai, esco sempre, quindi è inutile comprare cose che poi non mangio!! E per quanto riguarda oggi, come faccio di solito, andiamo da mia madre…”

“…ah ok….” Una pausa “CHE COSAAAAAA??? Ripeti avrò capito male..”

Risi “no no, hai capito benissimo, andremo da mia madre!!”

“no no no!! Io non vengo da tua madre!!”

“ma perché??” chiesi divertito

“semplice, uno perché non voglio disturbare persone che non conosco, e due perché se è uguale a te…” mi guardò “.. non andremo molto d’accordo…”

“non preoccuparti….” Sorrisi, era ritornata l’istrice della sera prima, la gentilezza era forse solo un lontano ricordo…

Arrivammo, parcheggiai, vedevo che Miley non si muoveva, mi voltai a guardarla

“ragazzina, se non scendi non potrai mangiare, dato che stai morendo di fame, e poi mia madre non mangia nessuno!” dissi divertito

“Nicholas non chiamarmi ragazzina, io ho un nome, ed è Miley!! Io non ho paura di tua madre, il fatto e che non ho più fame!!”

Che grande stronzata!! Infatti come conferma sentii il suo stomaco brontolare e lei diventare rossa dall’imbarazzo, era proprio una bambina!! La guardai, lei non alzava lo sguardo, ma scese dalla macchina, e disse

“allora ti muovi!!”

Ah povero me, non mi meritavo tutto questo… “arrivo arrivo…”

Chiusi la macchina, e suonai il campanello, sentivo che mi stava guardando, così le domandai

“perché mi guardi?? Mi trovi irresistibile??”

“Nicholas ma sei scemo, o cosa?!?!? Ti guardavo perché siamo a casa di tua madre e tu non hai le chiavi.. perché??”

 Certo che era proprio una ficcanaso!! “non penso sia necessario averle tutto qui… e poi a te che ti importa!!” infatti, non erano affari suoi, e poi non lo sapevo nemmeno io perché non le avevo…

“senti Nicholas, vedi se ti calmi!! Era solo una semplice domanda.. è vero non sono affari miei, ma penso tu debba averle, metti, nel peggiore dei casi, cosa che non le auguro, le succeda qualcosa, non pensi che possano servire?? E poi sei suo figlio cavolo!! Hai 28 anni, ci devi pensare tu a queste cose!!”

Ma chi si credeva di essere questa ragazzina per farmi la predica! Ma che stiamo scherzando!!! Stavo per risponderle a tono quando mia madre aprì la porta

“oh Nick sei tu!! Entra…” la vidi correre in cucina “scusa ma ho il sugo sul fuoco, ecco perché non sono venuta subito.. ma quando ti degnerai di farti il doppione delle chiavi di questa casa??”

Oh ma era una persecuzione, anche lei, e proprio adesso, vidi Miley ridere sotto i baffi, dissi “mamma non è il momento…”

“come vuoi caro…” fu allora che si accorse che c’era un’altra persona con me.. “Nicholas…” una pausa, stava pensando, e forse sapevo anche a cosa, sicuramente pensava che Miley fosse una mia ultima conquista, continuò “…non mi presenti la tua nuova amica??”

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Capitolo 28
*** capitolo 28 ***


Capitolo 28

Altro che buoni propositi, altro che gentilezza, a quell’odioso ci volevano tante di quelle mazzate!!!! Era insopportabile!! La mamma però, anche se non avevamo ancora spiccicato parola, mi era molto simpatica, già che la pensavamo allo stesso modo, era qualcosa. I miei pensieri furono però interrotti, perché mi sentii nominare

“già mamma, scusa, non ci stavo pensando…” disse Nick guardando prima la mamma poi me “lei è Miley… Miley Cyrus, ed è… come dire… si, la cugina di Tay…”

La madre mi guardò, molto attentamente, sembrava mi stesse esaminando… poi rivolgendosi a me disse “oh bene bene… Miley… che bel nome!! E dimmi come mai sei con quel maleducato di mio figlio che nemmeno mi presenta??” rise guardandomi

Si mi era proprio simpatica!! Avevamo un’altra cosa in comune…

“ah signora….” Mi fermai non sapevo come si chiamava

“oh che sbadata!! Mi chiamo Denise… Denise Jonas… ma per te solo Denise!!” disse sorridendomi

“daccordo…” le sorrisi anch’io, poi continuai “be signora Denise, diciamo che non lo so nemmeno io!!!” risi “Comunque a parte gli scherzi, è una storia lunga, se ha tempo poi gliela racconto molto volentieri”

“certo cara certo, ma come ti ho già detto mi devi chiamare solo per nome, e non mi devi dare del lei, ma del tu!! Non trattarmi da estranea” sorrise

“daccordo Denise!!” ricambiai il sorriso

“bene cara… visto che mio figlio continua a fare il maleducato” disse guardandolo seriamente “accomodati pure e fai come se fossi a casa tua, intanto io finisco di cucinare… se sapevo che avremmo avuto ospiti, avrei preparato qualcos’altro.. ma mio figlio non mi ha avvisato!!” disse al figlio, nuovamente con tono di rimprovero

Risi, vidi Nick guardarmi male, ma non mi importava “oh Denise, non ti devi preoccupare minimamente, anzi, ti ringrazio per l’ospitalità che mi stai offrendo, e anche se non mi piace ammetterlo, devo ringraziare anche tuo figli..

Nick mi guardava, anch’io lo guardavo, non diceva niente, era lì, immobile, appoggiato al tavolo. Il silenzio fu però interrotto dalla voce di Denise

“oh tesoro come sei gentile!!” ma Nick si intromise fingendo una tosse improvvisa e disse

“s-i com-e no! Qua-n-do vu-ol-e l-e-i!!” disse ridendo

Non feci in tempo a controbattere tale falsa, ignobile affermazione che Denise mi anticipò

“maleducato d’un figlio!! Come ti permetti!! Rimangiati quello che hai detto, chiedi scusa e vai ad apparecchiare, che è già tardi!!” disse senza che ci fossero repliche

“chiederle scusa MAI, penso quello che ho detto!! Ma vado comunque ad apparecchiare, perché ho fame ed è tardi, tra poco devo ritornare a lavoro!”

E così se ne andò, sembrava infuriato…. Ma quella che doveva essere infuriata ero io!! Quell’odioso osava ancora trattarmi così?? Bene, non gliel’avrei data vinta, avevo cercato di fare la gentile, ma lui, con il suo atteggiamento, mi faceva perdere sia la pazienza, sia la voglia, pertanto, l’avrei trattato come meritava…

Riportai l’attenzione su Denise, che era ritornata ad occuparsi del pranzo, mi avvicinai

“posso darti una mano? Mi farebbe molto piacere..”

“ma sei un’ospite cara…”

“non avevi detto tu che non dovevo trattarti da estranea? Ebbene, io non voglio essere trattata da ospite, e voglio fare quello che mi riesce meglio, con una persona che mi sta già molto simpatica!” dissi sorridendole

Lei ricambiò il sorriso e disse “io non so come fa mio figlio a non accorgersi di che ragazza meravigliosa sei! È vero ci conosciamo da quanto? Mezz’ora? E già ti adoro!!”

“grazie Denise! Mi fa davvero piacere… e per quanto riguarda tuo figlio… non so che dirti, quando sto con lui, divento una persona che non sono, in fondo ha ragione divento acida e intrattabile, ma questo capita solo quando sono con lui, e quando lui mi provoca, altrimenti sono completamente diversa…” dissi mortificata

“tesoro non sei tu quella che si deve scusare o altro, quello che deve imparare a comportarsi meglio è mio figlio, è lui che si comporta da immaturo.. non so perché faccia così… ma di certo tu non ti devi fare dei problemi che non ci sono, e quando lui ti provoca, rispondigli, non ti devi stare a preoccupare!”

“d’accordo!!” dissi ridendo “be già che stiamo, e che abbiamo un po’ di tempo, ti racconto cosa mi è capitato..” sentivo che con lei potevo parlare, e che diversamente dagli altri, di lei mi potevo fidare..

Dopo averle raccontato la lunga storia, dai litigi con mio padre ad oggi, sentivo il suo sguardo dispiaciuto di madre, su di me. Mi accorsi solo dopo, di quello che stava per fare, lasciò perdere il pranzo, e mi abbracciò… fu forse uno degli abbracci più caldi che avessi mai avuto… lo sentivo così materno… non so bene il motivo, ma mi lasciai cullare da quell’abbraccio, intanto che lacrime leggere bagnavano il mio volto…

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Capitolo 29
*** capitolo 29 ***


Capitolo 29

Certo, non posso dire, di essere stato gentile con quella frase, ma mi era uscita del tutto spontanea, e infondo era vero, io lo pensavo… oppure no?? In ogni caso, ormai l’avevo detto, e andarmene da quella stanza, era stato positivo, perché così almeno non avrei aggravato la situazione.

Avevo finito di apparecchiare, ma nessuno si decideva ad arrivare, avevo fame e si stava facendo tardi, così decisi di andare a dare un’occhiata.                 

Quando arrivai in cucina quello che vidi, non dico che mi paralizzò, ma mi scosse alquanto… mia madre stava abbracciando Miley, il perché non lo sapevo, ma era strano, mia madre non era una donna dall’abbraccio facile, certo era sempre molto gentile, simpatica e disponibile, persino con le ragazze che le facevo conoscere, che erano molte, ma da questo ad abbracciare una persona che nemmeno si conosce, era strano… ma non fu tanto l’abbraccio a scioccarmi, quanto quelle lacrime.

Miley stava piangendo, in quel momento, provai un insieme di sentimenti, pena, tristezza, preoccupazione… ma perché provavo sentimenti del genere per una ragazza che sopportavo appena??

Rimasi a guardare la scena per un po’, come incantato dalla sincerità di quelle lacrime, ritornai in me, e decisi che era meglio fare qualcosa, perciò dissi in modo del tutto indifferente, volendo far credere che ero appena arrivato e che non mi ero accorto di niente

“mamma ci vuole ancora molto?? Sai avrei un po’ di fretta!”

In quel momento l’abbraccio si ruppe, Miley alzò lo sguardo verso di me. Ci guardammo per un solo istante, poi lei si voltò di spalle, per non farmi vedere quelle lacrime.

“oh si Nick, hai ragione!!” disse mia madre, asciugandosi col dorso della mano una lacrima, poi continuò “vieni prendi il tegame e portalo a tavola, noi veniamo subito!”

“daccordo…” però il mio sguardo andò a lei, e alla sua triste espressione, vedevo che non voleva incrociare i miei occhi, come se non volesse che capissi, ma capire che cosa??

Guardando mia madre disse, con voce rotta dal recente pianto, “sc-scusa Denise, vorrei andare un attimo in bagno a lavarmi le mani, potresti dirmi dov’è???”

“oh certo cara, in fondo al corridoio… noi ti aspettiamo a tavola, fai con comodo..”

“certo, grazie…” sorrise forzatamente e andò via

Ora era il momento di capire, volevo sapere… guardai mia madre, che si girò verso di me, non mi diede il tempo di domandare niente, forse aveva già capito cosa volevo  sapere, perciò disse

“Nick, mi spiace non posso dirti niente, se lo vuoi sapere, sarà lei a dirtelo, quando lei vorrà, non devi mettere fretta alle persone. Solo una cosa posso dirti, non è la ragazza che tu pensi sia, è molto più dolce e sensibile di quanto voglia far sembrare, ha passato, e sta ancora passando, un periodo molto difficile, e tutto quello che tu puoi fare ora e starle vicino, si deve sentire amata, si deve sentire in famiglia, e soprattutto, TU la dovrai trattare nel migliore dei modi..” cercai di fermarla ma non me lo permise “…no Nick, ascoltami bene, lei non è quella che tu credi sia, fa la forte, si comporta così, con te in particolare, perché è confusa e sola… quindi prova a capirla, e aiutala, in fondo penso tu sappia, mio malgrado, cosa si prova a sentirsi soli…” detto questo, prese il tegame dalle mie mani e andò di là.

Io rimasi lì fermo, non sapevo che fare, avevo le parole di mia madre e gli occhi tristi di Miley, che si alternavano nella mia mente. Mia madre aveva ragione, sapevo cosa significava sentirsi e restare soli, nonostante quelli intorno a te facciano di tutto, affinché questo non accada. Ma è inutile, la solitudine non ti lascia, ti segue come un’ombra, sono inutili i tuoi tentativi di liberartene, lei non ti abbandonerà mai. Si la capivo, capivo come si sentiva. Ma quello che mia madre mi aveva detto, non mi bastava, volevo sapere di più, volevo capirla meglio, volevo conoscerla…

Mi sentii chiamare, e tornai in me, raggiunsi mia madre, mi sedetti a tavola, ed eccola che entrò. La tristezza che poco prima si leggeva nei suoi occhi, non c’era più, era sparita, adesso sorrideva e anche il suo sguardo era felice.

Ma come poteva, quella ragazza fingere così bene? Come faceva a celare tutto il dolore, che mia madre diceva di provare, dietro un sorriso, che sembrava così vero e intenso? E soprattutto come avrei potuto io sapere di più di lei?

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Capitolo 30
*** capitolo 30 ***


Capitolo 30

Si sedette ancora tutta sorridente, e iniziammo a mangiare, quello che mangiavo mi piaceva, ma non ne gustavo bene il sapore, perché ero concentrato su di lei e su mia madre che parlavano tranquillamente, come se tutto quello che era accaduto prima in cucina, non fosse mai successo. Spostavo il mio sguardo da l’una all’altra, mangiando meccanicamente, quando mi sentii chiamare

“Nicholas?!?! Ma si può sapere che hai? Sembra come se, ti avessero detto il tuo albero genealogico, e tu non ti ritrovassi!!” disse Miley sorridendo

Ma che cavolo di esempi faceva!!

“ma certo che sei scema!! Che esempi fai?!?!” risposi, vidi mia madre guardarmi male. Mi ricordai di quello che mi aveva detto prima, ma che ci potevo fare, lei me li faceva scappare!!

“scusa tanto Nicholas, volevo solo sapere che hai, visto che mangi tanto per mangiare, e non fai altro che guardare me e tua madre..”

“è vero, e allora?? Non penso di dar fastidio a qualcuno!!” ma perché mi comportavo così, non ero mai scontroso con nessuno, e perché mai poi, proprio con
lei, che per di più dovevo trattare bene?

Vidi il suo sguardo farsi serio, disse “ e invece si!! Non è piacevole essere guardati, da un automa, che non fa che scrutare ogni tuo singolo movimento, mentre si vorrebbe, invece, solo stare tranquilli e rilassati, mangiando cibi deliziosi e parlando con una persona dolce e simpatica come tua madre!”

“so com’è mia madre, grazie!! Sai la conosco!! Perché non vai dalla TUA piuttosto? Sai starà aspettando la sua PICCOLA BAMBINA!!” dissi arrabbiato, non pensavo quelle cose, ma dentro di me a poco a poco, cresceva un’ira profonda, verso una ragazzina che fingeva. Già fingeva, con noi e con se stessa.

Avevo capito, era questo quello che odiavo di lei, e non l’accettavo!!

Si alzò in piedi, battendo le mani sul tavolo, facendo cadere il bicchiere con l’acqua, il suo sguardo era un insieme di rabbia e tristezza, con voce ferma disse

“Nicholas Jerry Jonas, ma qual è il tuo problema?? Chi sei tu per venirmi a dire queste cose?? Posso sapere cosa ti ho fatto, per meritarmi tutto questo odio? Ho cercato di essere più gentile, ho cercato di mostrarti il mio vero carattere, mi sono detta se mi mostro carina, forse le cose cambiano, Dio solo sa quanto ho cercato, ho persino pensato che un giorno avremmo potuto diventare amici, che stupida sono stata!! E pensare che mi hai fatto persino pena, quando ti ho visto così solo, in una casa così grande, e mi sono sentita anche in colpa quando ti ho detto quelle cose sulla tua casa!! Davvero che grande stupida sono stata!! Tu ti meriti quello che ho detto, ti meriti di stare da solo, non ti meriti una madre così, e non ti meriti nemmeno te stesso!! Lo sai che ti dico vai al diavolo!!” detto questo, si girò verso mia madre, l’abbracciò e disse

“grazie di tutto Denise, grazie per l’ospitalità, grazie per avermi ascoltata, grazie per quell’abbraccio stupendo, davvero grazie di tutto, verrò a trovarti... perché ti adoro!!” disse sorridendo

Prese le sue cose e se ne andò.

Ma cosa avevo detto? Mia madre mi guardava, era anche lei molto arrabbiata, non potevo darle torto.. anch’io ero arrabbiato con me stesso, perché avevo detto cose che lei, in effetti non meritava di sentirsi dire, aveva ragione, chi ero io per parlarle così? Nessuno, non ero nessuno…

“ma si può sapere che ti è preso?? Tutto quello che ti ho detto è stato inutile?? Sei proprio un immaturo Nick, penso che Miley abbia ragione su tutto, cambia Nick, cambia il tuo atteggiamento nei suoi confronti, non se lo merita.. me ne vado mi è passato l’appetito!”

Si alzò e andò in cucina. Mi lasciò li, solo con i miei pensieri, sentivo solo le piccole gocce dell’acqua, che cadevano sul pavimento, gocce quasi impercettibili e lente, che si alternavano le une alle altre.

Mi alzai, da quella tavola, dove il cibo era stato appena toccato, e uscii. Avevo bisogno di pensare, a me, a lei e a quel rapporto di amicizia e convivenza che, alla fine, anch’io volevo…

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Capitolo 31
*** capitolo 31 ***


Capitolo 31

Dette quelle parole così sentite, che tenevo per me dal primo momento, volli uscire da quella casa nel miglior modo possibile, con tutta la calma di cui ero capace in quel momento, calma che invece non provavo, in realtà, non volevo far capire quanto fossi sconvolta.  Ma la maschera che si era materializzata qualche minuto prima, crollò non appena chiusi la porta, lasciando spazio, solo a lacrime senza fine…

Correvo… correvo senza meta… senza che riuscissi a vedere dove andavo, i miei occhi non distinguevano, né forme, né colori, né persone… vedovo solo contorni sfumati che si alternavano…

Quando mi ripresi un po’, mi ritrovai seduta, con le gambe vicine al petto, e la fronte sulle ginocchia, alzai lo sguardo.. quello che vidi, non mi colpì molto, ero nel parco, dove spesso andavo con Sel e Demi a passeggiare. Ecco quello di cui avevo bisogno, passeggiare.

Mi incamminai, avevo un nodo allo stomaco, che si era fatto però più piccolo, grazie al pianto e allo sfogo. Ero decisamente più rilassata. Avevo però, bisogno di altro per ritornare me stessa, avevo bisogno di risate, sorrisi.. quella occasione mi fu offerta involontariamente, da un gruppetto di bambini che giocavano. Decisi di unirmi a loro.

Non mi importava di quello che poteva pensare la gente, in quel momento avevo bisogno di loro.. li raggiunsi, erano così spensierati e senza problemi complicati da risolvere, senza persone da accontentare, senza pesi e oppressioni, ma solo tanta gioia di vivere.

Per quanto volessi crescere, c’erano quei momenti, come in quel preciso istante, in cui preferirei ritornare bambina, ritornare a non avere litigi con i miei genitori, ma solo sorrisi, risate e coccole.. ma non si può rimanere eterni bambini come Peter Pan, il tempo passa e si cresce, le responsabilità arrivano prepotentemente senza lasciarti il tempo di respirare e imparare a gestirle, arrivano le scelte, giuste e sbagliate. Ti senti spiazzata e senza via d’uscita, arriva il momento in cui gli altri incominciano ad aspettarsi cose più grandi di te, ma tu non ti senti all’altezza delle loro aspettative. È in questi momenti che crolli, che hai paura e ti senti insicura.  Ecco perché vorrei ritornare bambina a volte, vorrei liberarmi da questi macigni.                      
Ma allo stesso tempo vorrei crescere, vorrei farmi una vita, realizzarmi professionalmente, diventare indipendente lasciare un segno, anche piccolo, nella società, e perché no, vorrei anche crearmi una famiglia tutta mia un giorno, e crescerla secondo quei valori che la mia famiglia mi ha trasmesso sin da quando ero piccola, amore, rispetto e semplicità.

Questi pensieri mi accompagnarono per tutto il tempo in cui giocai con i monelli, erano proprio delle pesti, ma mi ero affezionata a loro, e mi avevano ridato il sorriso, facendomi divertire e dimenticare quello che era successo qualche ora prima.

Quando i bimbi se ne andarono, mi resi conto che si stava facendo tardi ed era buio, non sapevo dove andare, non avevo chiamato nessuno, nemmeno le mie best, nonostante loro avevano cercato di parlarmi. Decisi di rimanere lì, per un altro po’, intanto avrei pensato a qualcosa.

Più in là, da dove mi trovavo con i bambini, mi accorsi c’erano delle altalene, decisi di farmi un giro. Le avevo sempre amate, sin da bambina. Adoravo la sensazione del vento tra i capelli e sul viso, mi sentivo sempre così libera…

Rimasi a dondolarmi per un bel po’, lasciandomi solo cullare dal vento leggero, che si era alzato. Non volevo pensare, ma è impossibile non pensare. Mi ricordai di quando mia sorella un po’ di tempo fa disse, “anche non voler pensare è pesare!”, quanto aveva ragione…

Pensavo a Nick, alle sue parole, ai suoi sguardi, l’odiavo con tutta me stessa, ma allo stesso tempo non potevo non provare tristezza. Ero triste, non solo per quello che mi aveva detto, e perché aveva quell’opinione di me, ma ero triste per lui… sapevo che in fondo non era così cattivo come voleva far sembrare, lo dimostravano i suoi occhi, color nocciola, così profondi e intensi. Mi dispiaceva per lui, pensandoci, lo perdonerei pure se me lo chiedesse.. ma era troppo orgoglioso per farlo.

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Capitolo 32
*** capitolo 32 ***


Capitolo 32

Quando uscii da casa, salii in macchina e partii. Lo sguardo si posò sullo zaino di Miley… quella ragazza!! Come cavolo potevo risolvere, questo casino!!

Avevo bisogno di parlare con qualcuno, la mia scelta fu Kevin. Era decisamente il più adatto con cui parlare di cose serie, non che Joe non lo fosse, ma era un tipo alquanto bizzarro, e per quanto ci tenessi a lui e alla sua amicizia, adesso avevo bisogno di un tipo serio, e Kevin era la persona più adatta…

Lo chiamai, non rispondeva, sicuramente stava lavorando. Perciò composi il numero del locale. Squillava, rispose qualcuno, riconobbi la voce, era George, il proprietario, nonché nostro amico, di vecchia data.

“pronto…”

“pronto George.. sono io Nick..”

“hey, ciao Nick! Dimmi tutto!”

“per caso Kevin è lì da te??”

“si lo vuoi?”

“no no, volevo solo sapere se era lì, digli solo che sto arrivando e che gli devo parlare… ah e che è importante!”

“daccordo amico!! Glielo riferisco..”

“ok grazie, a tra poco..”

Riattaccai. Dopo una decina di minuti arrivai. Vidi Kevin servire ai tavoli, quando mi vide, mi indicò il bancone. Mi sedetti là e aspettai che finisse di servire. Nel frattempo avevo ordinato uno scotch, sapevo che era un azzardo dal momento che era presto ed ero a stomaco vuoto, ma avevo bisogno di qualcosa di forte…

“non pensi sia un po’ troppo presto per bere? E poi cos’è?” disse Kevin, annusando il liquido nel bicchiere “scotch? Ma sei scemo? Potevi prenderti una birra, non credi sarebbe stato meglio?”

Detto questo mi tolse il bicchiere, e mi diede una birra, “si... decisamente meglio!” disse sorridendomi, poi continuò “avanti, racconta cosa hai combinato?”

Alzai lo sguardo “chi ti dice che abbia necessariamente combinato qualcosa?”

“Nick, se fosse stato Joe, ero sicuro che ne aveva combinata qualcuna delle sue, e non mi sarei stupito più di tanto, ma tu è raro che vieni qui, a bere per
giunta, deve per forza essere successo qualcosa…”

“hai ragione come sempre… allora..” gli raccontai, alla fine appoggiai la testa sul bancone e dissi “adesso come cazzo faccio a risolvere questo casino?!?”

“sono stato ad ascoltare, senza dire niente, perché volevo trovare le parole giuste, ma l’unica cosa che mi viene in mente in questo momento è, TU SEI COMPLETAMENTE STUPIDO!!!”

Ancora con la testa sul bancone dissi “senti Kevin così non mi aiuti, non scherzare, la situazione è seria!!”

“e chi ti dice che io stia scherzando, lo penso davvero!!!”

Alzai la testa e lo guardai “grazie del consiglio allora!! Ma sai.. lo sapevo già!!”

“sai che ti dico, che hai bisogno di uscire…” si tolse il grembiule e rivolgendosi a George, disse “George, noi usciamo un attimo, siamo qui di fronte, starò via per una mezzoretta, se hai bisogno chiama!!”

“ok Kevin, tranquillo!!”

“bene andiamo!” disse prendendomi di peso dallo sgabello e trascinandomi fuori.

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Capitolo 33
*** capitolo 33 ***


Capitolo 33

All’inizio camminammo soltanto, sembrava che Kevin stesse valutando bene cosa dire, poi iniziò a parlare “allora… la situazione è seria, ma non è poi così complicata, quello che sbaglia qui sei tu. Lei non ha colpe, e non capisco perché la tratti così. Non sei il tipo. Anzi, fai amicizia molto facilmente, certo, non ti lasci andare alle confidenze, ma non sei un ragazzo scontroso e asociale. Quindi la domanda che ti faccio, a cui io non so dare risposta e alla quale mi aspetto una risposta sincera da te è, perché lo fai?”

“guarda Kev, se lo sapessi te lo direi, ma il problema è che non ne ho idea… quello che non accetto di lei, e che forse mi porta a comportarmi così, è che finge.. finge di voler fare la grande, finge anche a se stessa di esserne capace, quando in realtà è ancora una ragazzina, che ha bisogno di genitori che le stiano accanto. Premetto, io non so, perché se ne sia andata da casa, non so, perché è così triste, e ancor di più non so, perché questo impulso così forte a crescere.. crescere, non è poi così bello come potrebbe sembrare..”

“guarda che lo so cosa significa crescere, ma non credi che alla fine sia una cosa normale voler crescere? Hai ragione, non ne sai il motivo, ma anche tu alla sua età, se non già da prima, volevi diventare un adulto al più presto, perché? Perché volevi badare a tua madre e a te stesso, dopo la morte di tuo padre. Pertanto, non credi che anche per lei sia così?”

“no è diverso, io sono un ragazzo che si è trovato a crescere troppo velocemente, quando invece avrei preferito, godermi ogni età. Ma non mi è stato possibile, ma alla fine, non me ne pento, perché sono arrivato dove sono ora. Quindi la situazione è diversa, completamente diversa…”

“ma Nick, come puoi dirlo? Hai detto anche tu, che non conosci le sue ragioni. Ecco perché, secondo me dovresti parlarle, ma prima di ogni altra cosa devi lasciar perdere il tuo orgoglio, e chiederle scusa. Devi essere tu a cedere Nick, perché se no non si risolverà mai niente..”

Sapevo che Kevin aveva ragione, e d’altro canto era quello che volevo fare anch’io. Continuammo a camminare per un po’, fino a quando Kevin non ruppe il silenzio

“Nick mi spiace, vorrei stare ancora qui con te, ma devo andare a lavoro..” mi guardò sorridendomi “vieni con me?”

“no amico, rimango un altro po’ qui a pensare..”

“ok..” mi sorrise “se hai ancora bisogno, non esitare a chiamarmi, mi raccomando, so che farai la scelta giusta..” mi sorrise ancora

“ok Kev, ciao e grazie” ricambiai il sorriso

“e di che figurati… ciaooo !!”

Se ne andò lasciandomi con i miei pensieri confusi, mi sedetti su una panchina, e alzai lo sguardo verso il cielo. Sin da piccolo mi era sempre piaciuto il cielo, in tutti i suoi colori, dal celeste limpido, al grigio di un temporale, dal rossiccio dell’alba o del tramonto, al nero della notte.. mi aveva sempre affascinato, forse a causa del lavoro che faceva mio padre..

Rimasi con lo sguardo perso in quel cielo, celeste terso di nuvole, per non so quanto tempo. Una folata di vento mi riportò alla realtà. Alzai lo sguardo, quello che vidi, mi lasciò senza parole..

La vidi, lì, seduta nella sabbia, con dei bambini.. giocava e rideva.. rideva come mai l’avevo sentita... sembrava, anzi no era felice! Una bambina felice! Me ne resi conto dal timbro di quelle risa, così sincere e spontanee, quasi liberatorie. Rimasi a guardarla per non so quanto tempo, non volli andare da lei, avevo il timore, che la sua felicità crollasse, non appena mi avesse visto.

La seguii in ogni suo movimento, stando sempre attento a non farmi vedere. La vidi mentre si spostava i capelli con la mano, o a come si fingeva offesa con un bambino dispettoso, o come si impegnava a costruire un castello di sabbia, la vidi salutare i bambini, la vidi che camminava pensierosa, ma sempre con un sorriso sulle labbra, quando all’improvviso si fermò a guardare delle altalene, rimase a osservarle per un po’, fin quando non andò a sedersi su una di loro.

Sembrava così spensierata, mentre si lasciava cullare, avevo l’istinto di andare da lei e spingerla, per farla arrivare sempre più in alto, fino quasi a farle toccare il cielo…

A poco a poco mi avvicinavo a lei e man mano, il suo sguardo mi sembrava così assorto, chissà a cosa pensava.. che stupido! Sapevo a cosa pensava..
pensava a che grande stronzo fossi.. e non potevo darle torto..

Mi ritrovai alle sue spalle, sembrava che lei non si fosse accorta della mia presenza. Incomincia a dondolarla, per un po’ non disse niente poi parlò..

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Capitolo 34
*** capitolo 34 ***


Capitolo 34

Non percepii subito la sua presenza, me ne resi conto solo quando mi sfiorò le spalle con la mano e iniziò a dondolarmi. Mi meravigliai di quel gesto, era così dolce… non sapevo cosa dire, non sapevo se voltarmi, ma alla fine preferii tacere, non muovermi e aspettare.

Dopo qualche minuto ruppi quel silenzio, che mi sembrava fosse durato un’eternità, con voce calma, senza voltarmi o muovermi, dissi“da quanto sei qui?”

“da un po’..”

“capisco.. e perché sei qui?”

Non mi rispose subito, sembrava stesse valutando cosa dire, poi disse, continuando a dondolarmi, ma più lentamente

“ecco.. da dove comincio…” sembrava che parlare li provocasse dolore

“inizia dal principio Nicholas..” dissi per incoraggiarlo a parlare

“daccordo! Per me non è mai stato facile ammettere di aver sbagliato o ammettere quello che provo, e penso tu l’abbia capito, ma in questo caso, lo riconosco.. per questo ti chiedo scusa. Scusa per tutto quello che ti ho detto, scusa per aver scagliato su di te un odio insensato, quello che mi spinge ad odiarti, mi sono reso conto non ha senso, sono solo futili moventi, su cui l’odio o la rabbia non possono basarsi, mi spiace… davvero… mi spiace..”

Lacrime leggere bagnavano le mie guance, provavo un senso di sollievo, potevo considerarmi felice di aver udito quelle parole, da una persona come lui.

Puntai i piedi per terra e fermai l’altalena, mi alzai, lui rimase alla mie spalle, poi però mi voltai per guardarlo. Il suo viso era illuminato dalla luce dei lampioncini, potevo vedere benissimo i suoi occhi. Erano sinceri, credeva veramente quello che stava dicendo, sorrisi e gli dissi

“ti ci vuole sempre così tanto per ammettere di aver sbagliato? Come farò con te?” poi abbassai la testa e continuai “Nicholas, non voglio più litigare e sentirmi dire cose che non merito.. non me la sento..”

“e non te le sentirai più dire.. non ti posso promettere che andremo sempre daccordo o che non avremo mai dei contrasti, abbiamo entrambi dei caratteri troppo forti, per riuscire a farli tacere, ma io, stai sicura cercherò in tutti i modi di evitarli..”

“daccordo Nicholas, daccordo..” gli sorrisi e anche lui ricambiò, era forse il primo sorriso sincero, che gli vedevo sulle labbra.

Mi avvicinai a lui molte lentamente e dissi “bene, dal momento che abbiamo chiarito, che ne dici se andiamo a casa? Avrei freddo, fame, e devo anche andare in bagno” dissi scherzosamente, per alleggerire la tensione

“si certo andiamo!” disse mentre ci incamminavamo, poi continuò “Miley, posso chiederti due cose?”

Mi girai verso di lui, che si era fermato “si puoi, ma non ti assicuro di poter rispondere..”

“bene, la prima è.. potresti chiamarmi Nick? Nicholas non mi piace, e mi è piaciuto ancora di meno quando hai detto il mio nome per intero!”

“ahahahahah, dimenticavo che non vuoi perché ti fa sentire vecchio, ma certo che sei strano però, è il tuo nome dopo tutto! ma va bene ti chiamerò Nick! Poi cos’altro?” chiesi curiosa

“be che ci posso fare! Se non mi piace non mi piace! Comunque per quanto riguarda la seconda cosa.. potrei sapere perché sei andata via di casa?”

Questa sua domanda mi arrivò come un pugno nello stomaco, certo mi spettavo che riguardasse la mia vita, ma che fosse così diretto.. no di certo! Non mi sentivo ancora pronta di parlare di queste cose con lui, perciò risposi

“un passo alla volta Nick! Un passo alla volta…” così dicendo mi voltai e continuai a camminare, non volevo vedere il suo sguardo deluso.

Sentivo i suoi passi dietro di me, così dissi

“dove hai lasciato la macchina?”

“proprio dietro l’angolo..”

“bene..”

“ti va.. di fermarti a mangiare qualcosa fuori? Dal momento che a casa non c’è niente…” disse titubante, guardandomi negli occhi

Ecco questo era il primo passo per una, chissà, futura amicizia, sorridendogli gli risposi

“certo, ho una fame! Non mangio da ieri sera!”

“come mai?”

“elementare Watson!” risi “stamattina non ho fatto colazione, il tuo frigo è vuoto, e a pranzo non ho mangiato, abbiamo litigato.. remenber?” dissi guardandolo

“em.. si..” disse toccandosi la testa imbarazzato

Un momento! Imbarazzo?! Quello che vedevo era imbarazzo? Oh my God!! Non ci credevo! Allora anche lui è un essere umano!! Su questo pensiero alquanto divertente, arrivammo alla macchina, e salimmo.

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Capitolo 35
*** capitolo 35 ***


Capitolo 35

Era forse la prima volta che salivo in quella macchina ed ero rilassata!! Mi misi comoda e dissi

“dove andiamo a mangiare? Da tua madre?” sorrisi

“no no!” rise anche lui “non andiamo da lei! Veramente non lo so.. tu dove vuoi andare? Ti andrebbe qualcosa in particolare?” disse continuando a guidare

“allora.. vediamo.. cosa voglio..” dissi mettendo i piedi sul cruscotto della macchina, era un vizio che avevo già da un po’ di tempo, e che i miei avevano cercato di togliermi, ma non ci erano riusciti. Solitamente lo facevo quando ero rilassata e a mio agio. Vidi che, non appena feci quel gesto, Nick si voltò di scatto e guardandomi male disse

“scusa ma che stai facendo?”

Guardai prima lui e poi il suo sguardo che si posava sui miei piedi, dissi “penso!”

“ah e tu pensi mettendoti in quella posizione, e per di più con i piedi sul cruscotto della MIA macchina?”

“scusa ma mi viene involontario, lo faccio inconsapevolmente, i miei hanno cercato di togliermi questo vizio, ma non ci sono riusciti!” dissi sorridendo, però vidi che lui non ricambiò il sorriso, ma disse

“capisco.. ma questo non significa che lo devi fare adesso e alla MIA macchina, che tra parentesi non hai detto di adorare? E poi perché lo fai ora, e non quando sei salita le atre volte?” disse guardandomi per un momento

“certo che adoro la tua macchina, infatti proprio a questo proposito direi che è comodissima!” dissi sorridendo, poi continuai “per quanto riguarda le altre volte? Be diciamo che ero a disagio e non potevo permettermi queste libertà!”

“ah e ora invece te le puoi prendere?” mi disse sorridendo

“certo!! Adesso siamo QUASI amici!!” ricambiai il sorriso

Non disse niente, accennò solo un piccolo sorriso, in quel momento mi venne in mente quella specie di “consiglio”, sull’ intavolare sempre una conversazione, che mi diede qualche tempo fa, e così decisi di attuarlo e dissi

“bene dicevamo.. cosa voglio..” ci pensai un po’ poi parlai “PATATINEEE!!”

“patatine? Cosa vuoi mangiare solo patatine?” sorrideva, sembrava divertito

“certo che no!! Ma intanto voglio le patatine!! Quindi mi devi portare dove fanno le patatine” dissi sorridendo

“ma guarda che tutti fanno le patatine!”

“ok..” pensai, poi continuai “allora dove le fanno più buone!!”

“ok ok! E poi cos’altro vuoi? Svelta a decidere però! E intanto che ci pensi, perché non togli quei piedi da lì?!” più che una richiesta, mi sembrava un ordine

Sbuffando e facendogli la linguaccia, tolsi i piedi dal cruscotto, e dissi “ok ok capo!!”

“certo che, per quanto tu non voglia, a volte, sei proprio una bambina!!” disse ridendo

“Nickkkk!! Non sono una bambina!” dissi incominciando ad alterarmi

“oh si invece!! Bambina! Bambina!!”

“NICHOLAS! Smettila!”

“ok ok, io la smetto di chiamarti bambina se tu la smetti di chiamarmi Nicholas”

“ok accetto! Ma ti avverto, se tu provochi io rispondo!!”

“d’accordo signorina!!” sorrideva “allora hai pensato a cosa vuoi?”

“oh yeahhhh!! Cinese!!”

Si girò di scatto, con espressione schifata “CINESE?!?!”

“no…??”

“ma anche NO!!! Ok decido io, perché fin quando aspetto te non mangiamo più!” disse scocciato

“hey!! Mi stai dicendo che sono un’indecisa?” dissi mettendo le braccia conserte e fingendomi offesa

“diciamo che l’ho pensato..”

“hai ragione.. sono un’eternaaaaaaaaa indecisa! Quindi, la prossima volta, non mi chiedere cose troppo complicate..”

“Ah perché adesso decidere cosa mangiare è una cosa complicata?!” disse alzando un sopracciglio

“certo!! A volte mi chiedo da dove vieni.. comunque la cosa importante è, che dove stiamo andando ci sono le patatine”

“oh santo cielo!!!!”

Risi, e a me si aggiunse anche Nick. Mi piaceva ridere, e Sel e Demi mi dicevano, che avevo una risata contagiosa, forse era vero! 

Il tragitto lo trascorremmo ascoltando la radio e canticchiando ogni tanto, tutto sommato era piacevole la sua compagnia, ci avevo visto giusto su di lui, non è poi così odioso.

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Capitolo 36
*** capitolo 36 ***


Capitolo 36

Arrivammo ad un locale molto carino, non lo conoscevo. C’era molta gente, il che significava che si mangiava bene. E in quel momento era la seconda cosa più importante per me, la prima era andare al bagno ovvio!

Entrammo, Nick incominciò a salutare a destra e a sinistra, a quanto pare conosceva tutti, ed era un cliente abituale. Ci avvicinammo al bancone dove Nick dopo aver stretto la mano al barista, come di solito fanno i ragazzi, disse

“hey Frank, hai un tavolo per due libero?”

“Nick, Nick, Nick.. ma hai visto quanta gente c’è?”

“certo che ho visto, c’è sempre gente da te!! Sei il migliore!!”

“mi stai comprando per caso?!?” disse sorridendo

“ovvio amico!!” rispose Nick, ricambiando il sorriso

“ahahahah, simpatico come al solito! D’accordo ora ti preparo un tavolo!” disse uscendo da dietro al balcone a avvicinandosi a noi

“grazie Frank!!”

“e di che sei il mio miglior cliente, oltre che amico di famiglia!” gli sorrise

Io non potevo fare a meno di ascoltare quella conversazione. Nick, dall’espressione che aveva, sembrava molto a suo agio, sia in quel luogo, sia con quell’uomo sulla quarantina e dall’aria simpatica.
Mentre i due continuavano a parlare, del più e del meno, mi guardai intorno, era un locale davvero accogliente, però quello che attirò la mia attenzione fu altro. Notai dietro al bancone su uno scaffale, una cornice con all’interno una fotografia. Vi erano immortalati tre soggetti molto sorridenti con una canna da pesca in mano. Riconobbi subito quello che doveva essere Frank, un vent’anni prima circa, non era cambiato poi molto, aveva sempre quel sorriso simpatico. Accanto a lui c’era un uomo, che doveva avere più o meno la stessa età di Frank, ma non sapevo chi fosse. Una cosa di quell’uomo mi colpì, i suoi capelli, erano di un riccio familiare.. ma era la terza figura ad incuriosirmi. Era un bambino, di circa 8-10 anni, non riuscivo a vedergli bene l’espressione, ma sorrideva. Era il sorriso di un bambino felice che si diverte. Un momento, pensai, ma quel sorriso io l’ho già visto, certo forse un po’, anzi, molto più spento, ma io lo conosco.. di scatto mi voltai verso di lui, che in quel momento rideva di gusto, ad una battuta di Frank. Era proprio lui! Quel sorriso quei ricci ribelli, quel bambino era Nick! Chissà chi era l’uomo con lui e Frank? All’improvviso mi venne un flash, avevano gli stessi capelli, e se era il padre?

“Miley? Miley, ci sei?” disse Nick sventolandomi una mano davanti agli occhi

“oh si certo!! Mi ero soffermata ad ammirare il posto!” il che era vero, poi continuai “ davvero accogliente signor Frank!” dissi sorridendo al barista

“oh grazie signorina, ma chiamami solo Frank, le donne di Nick possono benissimo darmi del tu!” sorrise
STOP!!! REWIND, PLEASE!!! Non avevo capito l’ultima frase, perciò dissi

“uomo dal sorriso simpatico, che ha appena detto che sono la donna di Nick, che ha detto!?!?!”

“ahahahah, che ragazza simpatica ti sei trovato Nick, devo dire che è la migliore, rispetto a tutte quelle che hai portato qui! Mi piace!”

Allora avevo capito bene! No no! Che grande malinteso! Un momento non ero la prima che porta qui? Ma quante cavolo di donne ha avuto questo playboy da strapazzo! Lasciando perdere quei discorsi minati per me, mi apprestai a chiarire l’equivoco, ma non feci in tempo che Nick mi anticipò

“calmo Frank! Non correre con l’immaginazione, come al tuo solito!” rise, poi continuò “lei non è la mia donna” disse, pronunciando la parola donna alzando le dita delle mani e disegnando delle virgolette immaginarie “lei è solo una mia QUASI amica!” disse guardandomi e sorridendomi

Io non ricambiai il sorriso, anzi gli feci una smorfia. Non mi era piaciuto il modo in cui aveva detto “donna”. Sembrava che non pensasse che lo fossi, anzi ero sicura che credeva non lo fossi. Perciò lo ignorai, e rivolgendomi sorridente a Frank dissi

“Frank, per caso mi potresti dire dov’è il bagno?”

“certo signorina! È in fondo al locale, noti subito l’indicazione”

“grazie tante! Ah e chiamami Miley!” sorridendo mi avviai al bagno

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Capitolo 37
*** capitolo 37 ***


Capitolo 37

“ma che ragazza simpatica!! Davvero, mi piace molto Nick! Non lasciartela scappare!” mi disse Frank ritornando a guardare me

Io però, non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei, che si muoveva sinuosa tra i tavoli. Ma che cosa stavo pensando!?!? Ritornai a guardare il mio vecchio amico e gli risposi

“ti ripeto che tra me e lei non c’è niente, e mai ci sarà! È inutile che mi dici, che non si può mai sapere cosa ci riserva il futuro, io so già che tra noi non ci potrà mai essere niente se non una possibile amicizia. E comunque lei ha solo 18 anni!”

“be dai Nick, non dirmi che adesso ti fai problemi!? Da quando ti conosco, e ti conosco, dal momento che ti ho visto crescere, non te ne sei mai fatti, perché incominciare ora?”

“ti dico solo che ti sbagli.. e adesso portami al mio tavolo, che ho fame!” era meglio se cambiavamo discorso, conoscevo Frank, e sapevo che quando voleva sapeva come rompere le scatole

“ragazzo, il tavolo è sempre quello! Non cambia mica!”

“ok ok! Pensavo solo l’avessi occupato, visto che c’è gente!” mi guardò male, come se avessi detto una bestemmia. Mi avvicinai al tavolo che era sempre stato mio, sin da quando ero piccolo, sin da quando ci venivo con mio padre..

Venni riportato alla realtà da Miley, che mi chiamava

“Nick!? Tutto ok!? Sei diventato triste all’improvviso!” sembrava preoccupata

“no no tranquilla solo un triste ricordo..” poi sorridendole dissi “ordiniamo? Ho una fame!”
“certo!”

Io sapevo già cosa prendere, conoscevo il menù a memoria, ormai, così mi soffermai a osservare ogni suo movimento o espressione. Non volevo sembrare un pervertito, ma quella ragazza mi incuriosiva, lei voleva essere una donna, ma ogni sua azione o espressione del viso, non poteva che farla sembrare una bambina.

Era così intenta a leggere quel menù, che non si accorse che il cameriere era arrivato

“volete ordinare?”

“oh Dio NO! Io non ho ancora deciso!” disse spaesata, spaventando il cameriere

“tranquillo Seth possiamo ordinare” dissi sorridendo, poi rivolgendomi a lei dissi

“tu mangi tutto?” la vidi annuire

“bene! Allora portaci due menù del giorno, un’acqua una birra e..” la vidi guardarmi in attesa che dicessi quella parola, risi “..e prima ci porti delle patatine!”

“bene arrivano subito!” disse Seth andando via

“te ne sei ricordato!?” mi disse sorridendo

“mi dici come potevo dimenticarmene, dopo tutte la volte che l’hai ripetuto in macchina?” le risposi alzando un sopracciglio

“hai ragione!” mi sorrise

Ora che avevamo chiarito, sorrideva più spesso, e mi piaceva quando lo faceva..

“domani scuola immagino?”

“veramente no!” sorrise

“ah.. e come mai?”

“be è assemblea, e visto che io mi rompo non ci vado!”

“è per questi motivi che vorrei tornare a scuola!!”

“ahahahah, tu invece devi lavorare?”

“si, ma solo di mattina, non ho appuntamenti nel pomeriggio”

All’improvviso mi venne un’idea, avrebbe accettato?

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Capitolo 38
*** capitolo 38 ***


Capitolo 38

La sua proposta mi lasciò a bocca aperta

“dato che tu non hai scuola, e io nel pomeriggio non lavoro, che dici andiamo a fare un po’ di spesa? Così non ti lamenti più che il mio frigo è vuoto!”

“be scusami se sono un essere umano che ha bisogno di nutrirsi!” dissi alzando un sopracciglio “comunque d’accordo!”

“ok.. per domani mattina invece sei occupata?”

“veramente non so, sicuramente dormirò, e poi penso di vedermi con Sel e Demi. Perché me lo chiedi?” chiesi incuriosita da tutte quelle domande

“be volevo sapere se dovevo venirti a prendere per andare a mangiare da mia madre..”

“no no stai tranquillo! Penso di rimanere a pranzo con le mie amiche, se c’è qualche cambio di programma di avviso” gli sorrisi, in fondo era carino a preoccuparsi per me

Dopo poco arrivarono le ordinazioni, divorai tutto, comprese le patatine, che a mala pena Nick assaggiò.

“è stato tutto buonissimo!! Ha ragione mia madre quando dice che, quando si ha fame tutte le cose ci sembrano più buone!” dissi imitando la sua voce

Un momento prima mi misi a ridere, poi il suo ricordo mi intristì. Mi mancava.. e tanto anche! Ma scacciai quei pensieri, quella di andarmene era stata una mia scelte, e non potevo pentirmene o ritornare sui miei passi, così sorrisi di nuovo

“spero tu ti senta soddisfatta, dall’esserti mangiata tutte le patatine!” disse Nick guardandomi male

“guarda che le patatine erano le mie!” risposi

“che mie e mie!! Erano anche le MIE!!” mi guardò, si vedeva lontano un miglio che scherzava, la sua espressione era divertita, così scoppiai a ridere, e dissi

“in mia difesa posso solo dire che non lo sapevo e che sono un’ingorda!” alla mia risata si unì anche lui

Davvero un bel momento, che fu però interrotto da un cellulare che squillava, era di Nick. Vidi che guardò il display, e la sua espressione mutò, sembrava scocciata, rispose e io non potetti che ascoltare quello che diceva.

A quanto pare era una certa Nicole, e doveva essere la sua ragazza, visto che l’aveva chiamata tesoro, non capì bene cosa si dicessero, ma guardando Nick, non lo vedevo molto entusiasta della telefonata. Dopo un breve saluto, riagganciò sbuffando. Lo guardai incuriosita, lui lo notò, e mi disse

“che c’è? Perché mi guardi in quel modo?”

“io? E in che modo ti starei guardando?” chiesi, con tono indifferente, poggiando la testa sulle mani 

“mi guardi come se stessi leggendo l’ultimo gossip.. pertanto cosa vuoi sapere?”

“chi ti dice che voglia sapere qualcosa?” brevissima pausa “ok chi era la sfortunata?” gli chiesi sorridendo

“ti informo signorina, che tutte le ragazze che sono state con me non solo, sono fortunate ad avermi incontrato ed essere state con me, ma lo sono anche perché come non potrebbero esserlo.. hai visto con chi stai parlando?!”

“pazienza aiutami tu!!” dissi alzando le braccia al cielo

“scusa che vorresti dire!?”

“che sei proprio un Narciso!”

“lo devo prendere come un complimento o come un insulto?” mi chiese confuso

“oh santa pazienza! Lasciamo perdere Nick! Non mi hai risposto comunque!” chiesi volendo cambiare argomento

“e dai Miley, cosa volevi dire?”

“che la modesta non esiste a casa tua!!”

“se so di essere bello e di piacere, perché non dirlo, e fingere invece il contrario?”

E pure lui aveva ragione! “allora non mi hai risposto?”

“a cosa?”

“alla mia domanda di prima? Chi è la sfortunata?” chiesi spazientita

“oh già! È Nicole, la mia ragazza, ma ancora per poco!”

“e perché mai? Ti ha tradito per caso? O sei stato tu? In entrambi i casi non posso darle torto!” risi     

“ah ah ah! Semplicemente mi ha stancato!”

“certo che sei proprio scemo!!!” dissi

“e perché?”

“perché si! Che dici andiamo a casa sono stanca?!”

“ok andiamo, ma poi voglio sapere perché sono scemo”

“certo Nick, certo.. contaci!”

Detto questo mi alzai e andammo a pagare, salutammo Frank e tornammo a casa. Durante il tragitto per tornare a casa non parlammo, ogni tanto lui mi chiedeva cosa volessi dire con quella frase, ma non mi andava di rispondere, ero stanca.

Appena arrivammo, gli diedi la buona notte e mi precipitai in camera. Ero così stanca per la giornata, che mi addormentai subito.

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Capitolo 39
*** capitolo 39 ***


Capitolo 39

La mattina seguente, mi svegliai intorno alle 9.00, a dire il vero però, avrei preferito di gran lunga dormire di più, ma alle 10.00 avevo l’appuntamento con le mie best, pertanto se non volevo arrivare tardi, ed essere di conseguenza sgridata da Demi, il che non lo volevo, dovevo muovermi. E così feci!! Mi alzai, a malincuore dal mio bel lettino e andai in bagno. Per raggiungerlo però, dovevo necessariamente passare dalla stanza di Nick.

Che ci posso fare se sono una ragazza curiosa!! Guardai al suo interno, molto cautamente, nel caso ci fosse ancora Nick, ma lui non c’era, a quanto pare era già andato a lavoro. Bene, potevo ispezionare in assoluta calma! Quello che vidi però, non mi piacque per niente!! In una sola parola? DISORDINE!! Vi era una totale confusione, da mettersi le mani nei capelli!! Letto senza fatto, robe dappertutto, scarpe buttate ovunque, tiretti e armadi aperti, insomma un completo disastro!! Un’altra cosa che non tolleravo e che non riuscivo a sopportare?? Era sicuramente il disordine! Eppure era strano, Nick non sembrava il tipo da lasciare tutto sotto sopra, il che era dimostrato dalla casa, estremamente pulita e ordinata. Mah!! Per non vedere oltre quella baraonda, uscii immediatamente dalla stanza e andai in bagno, mi feci una bella doccia e mi vestii. Stavo per uscire di casa, quando vidi una cosa attirò la mia attenzione. Sulla console vicino alla porta d’ingresso, c’era un bigliettino. Lo lessi:

“Miley, sono a lavoro, per qualsiasi cosa chiamami pure sul cellulare, se nel caso non rispondo, ti lascio il numero dell’ufficio dove lavoro, ti risponderà la mia segretaria. Ti lascio anche, le chiavi di casa, così nel caso torni prima o hai bisogno di uscire, non dovrai “dipendere “ da me. Buona giornata Nick”

Misi il bigliettino e le chiavi in borsa e uscii di casa. Chissà perché avevo fatto tardi!! Quando raggiunsi il bar, c’erano già le ragazze ad aspettarmi. Mi avvicinai a loro col fiatone e dissi “scusate, scusate, scusate.. ho avuto un piccolo contrattempo..”

“spero sia un contrattempo degno del ritardo!! Sentiamo!!” disse Demi, incrociando le braccia al petto, e attendendo la mia spiegazione

Spiegai che mi ero fermata a leggere il biglietto che Nick mi aveva lasciato, glielo porsi, così come anche le chiavi. Quando terminai di raccontare il breve resoconto della mattinata, compresa la “piacevole” visita nella camera di Nick, Demi mi sembrò soddisfatta e mi sorrideva felice, il perché? Ah boh! Avevo rinunciato a capire la mente contorta delle mie amiche!!

Ma d’altro canto, le adoro anche per questo, e uscire con loro è davvero un toccasana!! Ordinammo la colazione e dopo andammo in giro per negozi. Anche se non potevo spendere, dal momento che non dipendevo più dai miei, questo non mi impediva certo di guardare, e di godermi delle ore spensierate tra gli scaffali dei negozi.

Una volta terminato di fare shopping, per chi aveva comprato ovvio, andammo al parco a goderci il sole di quella bellissima mattinata. Per apprezzare ancora di più quei raggi così caldi, ci stendemmo sul prato. L’odore dell’erba mi era sempre piaciuta, soprattutto se questa era umida. Era così rilassante lasciarsi cullare dal rumore del vento tra le foglie, dai raggi del sole e dall’odore dell’erba.. ma a quanto pare c’era chi non la pensava come me!! Aprii gli occhi lentamente e mi sollevai sulle braccia per capire chi era che faceva tutto quel casino.. a quanto pare era Sel. In un certo senso l’immaginavo, non era proprio il tipo da stare ferma senza far niente, era diciamo il genere di ragazza energica, che non vuole perdere tempo a fare, come dice lei, cose inutili come rilassarsi o prendere il sole.. mi riscossi, quindi, controvoglia dal mio tepore, e mi rivolsi alla mia amica imbronciata che non faceva che sbuffare      

“tesoro ma ti vuoi rilassare e godere questa bella giornata?? Siamo qui da non so, 15 minuti, e tu già sbuffi e ti annoi!!”

“lo so, lo so, ma che ci posso fare!! Lo sapete che non sopporto il non far niente!!”

“e sentiamo che vorresti fare??” disse Demi, che nel frattempo aveva terminato di parlare con Sterling

“be non so.. che ne dite se andiamo a mangiare qualcosa? Lo shopping mi ha fatto venir fame!!” disse sorridendo

“in effetti avrei anch’io un po’ d’appetito, e poi..” dissi guardando l’orologio “.. sono già le 13.30”

“perfetto allora si va a mangiare!!!” disse Sel entusiasta

“ahahahah sei sempre la solita!!” dicemmo io e Demi insieme

“piuttosto dove andiamo?” chiese Demi

“io lo so! Io lo so!” irruppe Sel, alzandosi da terra

“calma bella, calma!!” dissi sorridendole, anche se mi ero spaventata da tanta irruenza, poi continuai “sentiamo dove vorresti andare?”

“proprio qui di fronte, c’è un buon locale, che prepara ottimi spuntini!! E poi vi lavora un mio caro amico e non solo, quindi siamo fortunate, perché avremo, come si dice, dei favoritismi!!”  disse Sel tutta contenta

“ok ok.. a quanto pare non abbiamo poi così tanta scelta, perché tu hai già deciso!!!” dissi io sorridendo e guardando Demi che rideva divertita

“ovvio che si!!!” disse Sel sorridendo e facendoci la linguaccia

“d’accordo, d’accordo!! Aggiudicato per il locale del tuo amico e di non solo!! Bene muoviamoci!” dissi alzandomi e prendendo le mie cose da terra.            

E così ci avviammo tranquille e ancora sorridenti verso questo “famoso” locale!

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Capitolo 40
*** capitolo 40 ***


Capitolo 40

Di vicino era vicino, ma Sel non ci aveva mica detto che era così pieno!! Come minimo avremmo dovuto aspettare un ora!!
Quando lo raggiungemmo, non credevamo ai nostri occhi! Tutti i tavoli erano occupati, e alcune persone stavano persino aspettando in piedi il loro turno, assurdo cosa non si fa per un po’ di cibo!!

Vista la situazione, non potemmo che non guardare severamente, colei che ci aveva buttati nella mischia, dicendole “SEEEEL, penso tu abbia omesso un piccolissimo dettaglio!!”

“siii?!?! E quale??” disse, guardando in giro, come se fosse in cerca di qualcuno, ma cosa più assurda, e che ci faceva innervosire ancora di più, era che LEI, faceva la vaga, l’indifferente, come se LEI, non centrava niente!!

“be..” dissi imitando il suo stesso tono “..forse il fatto, che a quest’ora è pieno!!” “guardate che non l’ho omesso, semplicemente non ho vi ho dato peso!! Visto che il mio amico mi lascia sempre un tavolo!!”

“ah ti lascia un tavolo, bene!! E quando pensavi di dircelo??” dissi un po’ infastidita ma allo stesso tempo divertita

“be appena ci fosse stata l’occasione!!”

“certo certo.. chissà perché non ti credo poi tanto!!” dissi sorridendole

“hey!!!!!!!!!!” disse Sel, fingendosi offesa

“raga avete finito spero!! Stiamo dando un po’ di spettacolo!!” disse Demi “e comunque, si può sapere Sel chi cavolo cerchi?? E da quando siamo entrate qui dentro che non fai altro!!”

“ma che domanda stupida Demi!! Tutta tu!! Il mio amico ovvio!!”

“ah il tuo amico certo!! E dicci dov’è questo famoso amico??”

“veramente non l’ho ancora visto..” disse ancora, guardando per tutto il locale, quando all’improvviso non la vedemmo più. Ma dove cavolo era andata! Ci voltammo, per cercarla e la vedemmo vicino al bancone che parlava animatamente con il barista. Sia io che Demi pensammo fosse il famoso amico, nonostante questo avesse più o meno un 35-36 anni..

La raggiungemmo e mettendole una mano sulla spalla, per attirare la sua attenzione, e le dissi “Sel, magari avvisi quando ti allontani!! In questa confusione non ti trovavamo più!!”

“oh scusate ragazze.. e solo che non riuscendo a trovare il mio amico in questa confusione, sono venuta direttamente qui da George, nonché mio zio e proprietario del locale, per chiedere di lui”

“ah d’accordo.. comunque ciao George!! Piacere di conoscerti, io sono Miley e lei è Demi” dissi gentilmente ed educatamente, indicando Demi, come per rimediare alla figura di merda di poco prima. Tra parentesi, Sel non ci aveva detto che era suo zio, o che comunque ne aveva uno che lavorava qui. Immaginammo avesse omesso anche questo, assurdo!!

“ciao ragazze!! Immagino siate le famose amiche, di cui Sel ci parla spesso!! Il piacere è tutto mio!!” disse il barista sorridendoci, poi si voltò nuovamente verso Sel e disse “come dicevo Sel, Kev si divide tra cucina e servizio al tavolo, ecco perché non lo trovi, ma penso che tra un po’ dovrebbe uscire”

“ah ok, non preoccuparti zio.. non è importante, volevo solo salutarlo, intanto mi chiedevo, non ne che per caso il mio tavolo è libero? Sai vorremmo mangiare qualcosa..” disse Sel sorridendo

“certo tesoro certo!! Fai da sola? Come vedi non posso allontanarmi da qui!"

“certo zio sta tranquillo, so come muovermi qui dentro!!”

“bene allora, quando avete deciso cosa prendere fai un fischio!! Buon pranzo ragazze!!”

“grazie George!!” dicemmo all’unisono tutte e tre sorridendo

“che persona simpatica!!” dissi a Sel, mentre ci avviavamo al tavolo “ma credo che TU abbia omesso, o come dici, non hai dato peso, a quest’altro piccolo dettaglio!!"

“esattamente!!!” disse voltandosi e facendoci la linguaccia

Fu allora che non ci vidi più, le saltai addosso, dicendole “l’hai voluta tu ora ti ammazzo!!!!!!!!!!”

“no per favore no!! Aiutami Demi!!” disse Sel, in preda a un attacco di risate

“oh no bella mia!! Per quanto non mi piaccia dare spettacolo in luoghi pubblici, questa volta non posso fermare Mils, te la sei cercata!! Mi spiace!!” disse Demi tranquillamente

“ok ok avete ragione!! Mi spiace ma non è che non volevo dirvelo, ci mancherebbe, e solo che non c’ho pensato!!”

“ma non capisci che più dici così, più è peggio!! Lei non si staccherà mai da te se non dici cose più sensate!!!” disse Demi divertita, continuando ad assistere alla scena come tutti, ormai, nel locale

“ah ok.. allora vediamo se così va meglio.. Mils se vi racconto tutto mi lasci??”

“penso di si..” dissi con tono vago, ma ancora avvinghiata al suo collo

“ok allora vi dirò tutto!!”

“bene, era ora!!!” dicemmo insieme io e Demi

Dopo essermi finalmente staccata dal collo di Sel, ci dirigemmo al tavolo.

“voi cosa prendete?” ci chiese Demi, che guardava il menù

“ah boh io ancora non ho deciso!! Tu cosa ci consigli Sel”

“be sicuramente il piatto del giorno!!”

“allora vada per quello!! Un momento, in questo piatto del giorno sono comprese le patatine?”

“si ci sono, perché me lo chiedi?” mi chiese Sel

“ah bene!! Te lo chiedo, perché se nel caso non c’erano le ordinavamo, ovvio!!” dissi chiudendo soddisfatta il menù

“ah mamma mia!!! Ma scusa, non ci hai detto che le hai mangiate già ieri sera?” mi chiese Demi

“si, e allora?” domandai confusa

“come allora!! Mica puoi mangiare sempre patatine!!” mi rispose Demi

“hey non ve l’ha detto nessuno che le patatine non stancano mai?! E soprattutto sapete che io le adoro, le mangerei anche tutti i giorni!!” risposi convinta

“ah!! Ma come faremmo senza di te!!!” dissero le mie best divertite ed esasperate

“ah io di certo non lo so!!” risposi loro, facendo una linguaccia e alzando le spalle

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Capitolo 41
*** capitolo 41 ***


Capitolo 41

Intanto che arrivasse qualcuno a prendere le nostre ordinazioni, sia io che Demi eravamo curiose di saperne un po’ di più su questo famoso “amico”, di cui Sel non ci aveva mai parlato e che di certo, in quasi cinque anni che ci conoscevamo, non ci aveva mai presentato.

“Sel??” incominciai a chiedere

“dimmi tutto!”

“non è che per caso ci parleresti di questo tuo “amico”?” le chiesi, facendo il gesto delle virgolette alla parola amico

“certo che si!! Ve ne avrei parlato, prima o poi.. ma non c’è stato mai modo, ne di parlarvi di lui ne di farvelo incontrare, visto che non è sempre stato qui.. comunque ora vi spiego, tanto penso che per ora non arriverà nessuno a prendere le ordinazioni, c’è troppa gente!” disse guardandosi in giro

Detto questo, mi misi comoda e pronta ad ascoltare.

“allora..” cominciò “io e Kevin, ci conosciamo ormai da così tanto tempo, che come io vi considero le mie best, così considero lui, come il mio migliore amico. Kevin è più grande di me, ha 27 anni, ma la differenza d’età non è mai stato un problema! La nostra amicizia risale a quando io ne avevo all’incirca 5-6, mentre lui ne aveva già 15. Se ci penso, sembra strano che un ragazzo di quell’età stia, giochi o comunque passi il tempo, con una bambina così piccola, ma è successo!” ci sorrise, poi continuò “il giorno del nostro incontro, ricordo che era uno dei più tristi per entrambi, i miei genitori avevano nuovamente litigato davanti a me, e io non volendo più sopportare una situazione così terribile, scappai via da quel luogo così opprimente, e mi fermai al parco giochi che si trova vicino casa, così da poter stare da sola a sfogarmi e a versare le mie tristi lacrime.

Ero seduta su un’altalena, a piangere, quando qualcuno si sedette accanto a me. Ricordo anche quello che mi disse “perché una bella bimba come te piange?” vedendo che non gli rispondevo continuò “sai anch’io sono triste, e come te vengo qui per stare solo..” fu allora che volli sapere il perché della sua tristezza, così chiesi ancora piangendo “t-tu.. per-ch-è sei tris-t-e?”

“ah allora ce l’hai la lingua?” in quel momento mi sorrise, ma ricordo che, nonostante fosse un dolce sorriso, lo vedevo triste e sofferente “be sai la mia mamma se né andata, in un posto migliore spero, e mi ha lasciato qui con il mio papà..” Allora non capì cosa volesse dire con “la mia mamma se né andata”, in fondo avevo solo 5 anni, perciò gli chiesi “perché la tua mamma se né andata?”

“devi sapere che la mia mamma, non stava bene, e allora è andata via per stare meglio..”

“ma ritornerà la tua mamma?”

“no piccola.. andremo noi a trovarla un giorno.."

“ah.. sai.. io sono triste perché i miei genitori litigano sempre davanti a me, e io ogni volta mi sento così triste.. avrei voglia di gridare e dire loro di smetterla, ma io sono così piccola in confronto a loro che sono così grandi..”

“mi spiace tanto.. ma ti posso assicurare, che i tuoi genitori non stavano litigando, stavano solo parlando ad alta voce per capirsi meglio, ma sono sicuro, che non volevano spaventarti o renderti triste, vedrai che non accadrà più, e se accadrà, puoi sempre venire qui, e mi troverai ad aspettarti!!”

Ora, pensandoci, mi rendo conto che disse quelle dolci parole, per risollevare il morale a una piccola bambina affranta da problemi più grandi di lei, e per questo non smetterò mai di ringraziarlo, perché è grazie a lui e alle sue parole, che da quel giorno, ritornai a sorridere..

“davvero ti troverò qui se ne avrò bisogno??”

“certo piccolina!!! E per ricordare questa nostra promessa, che dici se lo scriviamo? Così anche a distanza di anni non la dimenticheremo!”

“e come facciamo?"

“vieni con me ti faccio vedere! Ah dimenticavo, come ti chiami piccolina?”

“io mi chiamo Selena Gomez! E tu?”

“ma che bel nome che hai!” mi sorrise e mi accarezzò la testa, fu un gesto così spontaneo e dolce, che non potetti non ricambiare il sorriso, poi continuò “io
mi chiamo Kevin Diaz! Forza ora andiamo!!”

Ricordo che ero così curiosa e felice, da prendere la mano che lui mi porgeva e seguirlo, senza più nessun pensiero che riguardasse i miei genitori.

Mi portò poco distante dal luogo del nostro incontro. Quel posto, oltre che al parchetto, diventò il nostro rifugio segreto dove nasconderci, incontrarci, o anche solo pensare. Io ci vado ancora, lui non so, da quando è cresciuto, penso abbia dimenticato tutto quello che abbiamo passato e condiviso, ma penso sia una cosa anche se dolorosa e triste, anche normale..

Ma tornando a noi!! Il luogo dove mi portò, era una piccola casetta su un albero, che mi disse, aveva costruito col padre, quando aveva all’incirca la mia età.Mi aiutò a salire, era così bella allora, e anche adesso se ci penso, ma giustamente con il tempo, si è rovinata.. ma c’è ancora scritto, su una parete della “nostra casetta”, così la chiamavamo, la nostra promessa! Questa diceva:

“io Kevin Diaz e la piccola Selena Gomez, promettiamo di incontrarci, confidarci, giocare e ridere insieme, in questa casetta e nel parchetto qui vicino, ogni qual volta ci sentiamo tristi. Inoltre promettiamo di rimanere amici per tutta la vita!”

Dopo aver messo le iniziali dei nostri nomi, per convalidare, per così dire quell’accordo, rimanemmo ancora un po’ in quella casetta. Mi fece anche vedere un piccolo nascondiglio sotto dei libri, che aveva ideato, così da poterci nascondere tutti i suoi segreti. Allora, indovinate un po’ cosa conteneva? Era pieno zeppo di caramelle, cioccolatini, e dolciumi vari, che lui mi offrì gentilmente. Ero così felice quel giorno!!! E anche dopo esserci salutati, sapevo di aver trovato la persona più importante della mia vita!”

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Capitolo 42
*** capitolo 42 ***


Capitolo 42

L’unica cosa che riuscì a dire dopo quella storia fu “WOW!!”

Rimasi a guardare la mia amica, che aveva ancora lo sguardo assorto nei suoi dolci ricordi. Mi voltai in cerca dello sguardo di Demi, per riuscire a capire quello che stava pensando in quel momento. La sua espressione era identica alla mia, eravamo entrambe stupite e meravigliate. Sebbene, conoscessimo i gusti di Sel, in fatto di cibo, ragazzi e vestiti da tanto tempo, e sapessimo i suoi segreti meglio di chiunque altro, non conoscevamo i dettagli della sua infanzia.

Sapevamo benissimo, dei litigi dei genitori e del loro divorzio, ma non ci aveva mai parlato di una persona così importante per lei. Sinceramente, non sapevo se sentirmi ferita e offesa, che non me l’avesse detto, nonostante fossi la sua migliore amica, non riuscivo a capire il motivo per il quale non ne avesse parlato con noi..

“Sel? Se non mi sbaglio hai detto che poi Kevin se ne dovuto andare, come mai?” le chiese Demi, curiosa quanto me

“già.. ebbene dopo quell’incontro, passai con Kevin i migliori 7 anni della mia vita. Nonostante i miei continuassero a litigare, e a divorziare successivamente, ero felice perché potevo contare sul mio migliore amico. Kevin mi consolava sempre quando correvo da lui in lacrime, riusciva sempre a trovarmi, se scappavo da casa, riusciva sempre a capire cosa stessi pensando, e sapeva, cosa più importante ridarmi il sorriso e la voglia di andare avanti, anche quando, dopo il divorzio dei miei, passavo da una casa all’altra, da un genitore all’altro, solo per poter stare con entrambi..

Ci fu anche un periodo, durante quei 7 anni, che ci divertivamo a giocare alla famiglia felice, io ero sua moglie e lui mio marito. Vivevamo, per così dire, nella nostra casetta sull’albero, lontano dai nostri genitori insensibili, da tutte le situazioni tristi, per vivere invece, i sentimenti che dovrebbero esserci in una vera famiglia..

Purtroppo però, anche questa “nostra famiglia”, si sgretolò.. quando successe io avevo 11 anni, e Kevin 21.. lui ormai aveva concluso la scuola, e doveva decidere cosa fare nel futuro, io invece frequentavo solo le medie.. Durante l’ultimo anno della sua permanenza qui, il padre di Kevin perse il lavoro, ed era in cerca di un nuovo impiego, che però non arrivava.. anche Kevin si mise a cercare qualcosa, accantonando il suo sogno di diventare giornalista.. la fortuna, per loro e la sfortuna, per me, arrivò con una chiamata, da un amico del padre di Kevin, che aveva bisogno di aiuto nella sua azienda.. perché non approfittare? E così decisero di accettare. Qual’era il problema, vi chiederete voi? Be.. l’azienda dell’amico del padre di Kevin era a 1.450 km da qui.. non pochi.. il mondo mi cadde addosso, ero felice per loro, avevano nuovamente la possibilità di riscattarsi, ma io non volevo, da ragazzina egoista, separarmi da lui.. ma di certo non sarei stata io a fermarlo, e così se ne andò, lasciandomi sola e senza nessun sostegno.. sinceramente non l’ho mai perdonato fino in fondo per essersene andato e avermi lasciato sola, ma riconosco che il padre aveva sicuramente più bisogno di lui..

Per qualche mese, nel frattempo che si ambientavano nel nuovo paese e si stabilizzarono, sia nella nuova casa sia nel lavoro, io e Kevin rimanemmo in contatto tramite lettere, poi passammo ai soliti social network. Dopo un anno, però le lettere e le chiacchiere con lui diminuirono fino a terminare del tutto, il motivo non lo sapevo, non mi aveva fatto sapere più niente, e in quel momento pensai che la nostra amicizia era finita.. non potete nemmeno immaginare che tristezza e che delusione!! Nemmeno per questo l’ho perdonato fino in fondo, tutt’ora, nonostante sia tornato e ci siamo ritrovati, non mi ha saputo dare delle motivazioni valide sul suo comportamento..

Ah che situazione ragazze non potete nemmeno immaginare!! Ma cosa più assurda, è che dopo tutto questo tempo senza risentirci, me lo ritrovo d’avanti come se niente fosse successo!! Esattamente un annetto fa, ha suonato tutto tranquillo alla porta di casa mia dicendomi “sono tornato piccola Sel!!! Ti sono mancato?” Credetemi se non avessi pianto istericamente per circa 5 ore, l’avrei sicuramente strozzato, tagliato a pezzi e gettato nella spazzatura!! Pazza?? No!! FURIOSA!!! Come osava, quel DEFICIENTE IMMATURO ritornare da me!! Ma sarei ipocrita se dicessi che non ero felice, era ritornato.. certo, in cerca di un posto dove stare e di un lavoro, ma era ritornato, è questo era la cosa più importante!! Ed ecco che arriviamo ad oggi, mio zio George, fratello di mia madre, aprì in quello stesso periodo, questo locale, e aveva bisogno di personale, e così raccomandai Kevin, che fu assunto immediatamente..”

“cavolo Sel!!! Ma perché non ci hai mai portato qui prima d’ora? Perché non ci hai mai parlato di lui? Perché Sel, perché?” nemmeno il tempo di lasciarla finire di parlare che quasi gridando scoppiai, non riuscivo più a tenermi dentro quelle domande..

Demi tentò di calmarmi, ma Sel la fermò, e abbassando lo sguardo mi rispose “no Demi.. Mils ha ragione.. è comprensibile la sua rabbia, avrei dovuto dirvelo, siete le mie migliori amiche, con voi, sono tornata ad essere felice, nonostante la partenza di Kevin e il divorzio dei miei. Con voi non ho mai più sentito la solitudine e la tristezza, non so esattamente perché non vi ho detto niente, non ho scusanti, se non il voler dimenticare quel triste periodo, allo stesso modo non so perché non vi ho presentato Kevin.. mi spiace ragazze.. mi spiace davvero tanto.. spero solo che nonostante questo riuscirete a non sentirvi escluse, offese e ferite dal mio comportamento immaturissimo.. io vi amo e vi adoro, siete tutto per me!!” erano così sentite quelle parole, che non potetti che sorriderle, per farle capire che non aveva motivo di preoccuparsi e che era tutto risolto, così le dissi

“tranquilla Sel.. ora non devi più preoccuparti, anzi mi spiace per la reazione che ho avuto, ma lo sai che mi arriva subito il sangue al cervello quando sono queste cose!! Ma ora ho due cose da chiederti.. la prima è una promessa.. prometti non solo tu ma anche io e Demi, di dirci sempre tutto, di non tenerci nascosto più niente, di condividerlo ogni qual volta ne sentiremo il bisogno, anche se questa cosa dovesse essere terribile, perché è molto meglio dire la verità anche se brutta, che non una bella bugia..”

“prometto!!” dissero Sel e Demi insieme

“bene!!” sorrisi “ora passiamo alla seconda cosa.. quando ordiniamo??” risi

“Mils!!! Hai rovinato l’atmosfera!!” mi rimproverò ridendo Demi, mentre Sel rideva felice e rilassata

“hey che ci posso fare!! Tutto questo parlare di cose serie mi ha messo più fame di prima, e poi qua non arriva nessuno!!”

“hai ragione ora chiamo qualcuno!” disse Sel

“e meno male!!!” sorrisi soddisfatta, ma poi non potemmo far altro che scoppiare a ridere come se i ricordi e la situazione triste di poco prima non ci fosse mai stata.

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Capitolo 43
*** capitolo 43 ***


Capitolo 43

Il nostro aspettare, chiacchierando e ridendo aveva, come al solito, attirato parecchia attenzione, ma a noi, che eravamo abituate a comportarci così spontaneamente, non creava nessun tipo di problema, anzi, fin quando noi eravamo a nostro agio, e non davamo fastidio a nessuno, tanto meglio.

Continuammo così per un altro po’ di minuti, quando finalmente, è dico finalmente perché mi ero stancata di aspettare, sentimmo una voce alle nostre spalle.

“hey mogliettina!!!” disse un ragazzo baciando Sel sulla guancia “George mi ha detto che eri qui con delle amiche, scusate se vi ho fatto aspettare, ma come potete vedere, oggi è particolarmente pieno.

Chi era costui? E soprattutto come aveva chiamato Sel, mogliettinaaaaaaaa? Non dovevo essere l’unica ad essere rimasta a bocca aperta, perché a quanto pare anche Demi, come me, spostava il suo sguardo da Sel allo strano ragazzo, in attesa di risposte.

“oh maritino, finalmente!!” rispose Sel al misterioso ragazzo.

Non mi aspettavo di certo una simile risposta, difatti, non so come, mi ritrovai con il sedere per terra

“Mils tutto ok?” mi chiesero le mie best all’unisono, tutte preoccupate, aiutandomi ad alzarmi, mentre il ragazzo sorrideva divertito, ma che aveva da sorridere? In quel momento mi venne in mente una persona.. Nick.. chissà cosa stava facendo.. ma presto dimenticai quel pensiero, e mi affrettai a rispondere “si si tutto a posto, sarò scivolata, tranquille..” si certo scivolata, pensai, ero letteralmente caduta dalla sedia per quello che avevo appena sentito 

“ah ok.. comunque, come dicevo, finalmente sei arrivato, eravamo stanche di aspettare, vogliamo ordinare!!” disse Sel spazientita

“tesoro non agitarti tanto.. lo sai che mi dispiace!! Ora per rimediare vi porterò subito subito, quello che ordinerete, ti va bene così??” rispose il ragazzo mortificato

“d’accordo d’accordo..” sorrise, poi all’improvviso alzò lo sguardo verso di noi e disse “oh mamma!! Scusate ragazze, non ho fatto la presentazioni.. lui è Kevin, l’amico di cui vi ho parlato prima.. Kevin loro sono Miley e Demi, le mie migliori amiche..”

“finalmente ho il piacere di fare la vostra conoscenza, “il maschiaccio” mi ha parlato molte volte di voi!!”

“il maschiaccio??” chiedemmo io e Demi confuse

“si maschiaccio, e un altro nomignolo che mi ha affibbiato questo cretino..” ci rispose Sel stufa

“dai perché mi tratti così, lo sai che ti voglio beneee!” disse Kevin con occhi dolci

Sia io che Demi, sorridemmo divertite per la situazione che si era andata a creare, così per sfottere ulteriormente Sel dissi “ma dai Sel, infondo questo nomignolo ti si addice moltissimo!!” sorrisi

“hey non ti ci mettere pure tu!! Comunque vogliamo ordinare?!?! Qui il tempo passa e non abbiamo ancora mangiato niente!!” disse Sel spazientita

“ok ok, noi stavamo solo scherzando!!” le risposi, poi rivolgendomi a Kevin dissi “bene noi vorremmo tre piatti del giorno e tre coche..”

“bene ve le porto subito!!” disse Kevin andando via

“ah che ragazzo simpatico!! Peccato che non ce l’hai presentato prima!!” disse Demi Dopo qualche minuto, ritornò Kevin con le nostre bibite, ma proprio quando stava appoggiando il vassoio sul tavolino, un ragazzino che correva come un forsennato, lo urtò, così facendo, tutto il contenuto dei bicchieri finì, una parte sul tavolino e una parte sui miei pantaloni. Vani, furono i tentativi di Kevin per impedire il casino, ormai il danno era fatto!!!

“oh santo cielo!! Scusami tanto!! Non ho fatto in tempo a evitarlo..” mi disse Kevin dispiaciuto
“oh non preoccuparti, non è stata colpa tua, ma di quel ragazzino maleducato, che non si è nemmeno fermato a scusarsi!!” dissi arrabbiata in cerca di quel mocciosetto

“ma mi dispiace davvero, ti pagherò la tintoria!!”

“Kevin!! Ho detto che non ti devi preoccupare, e non è necessario che tu mi paghi la tintoria, davvero stai tranquillo!! Anzi tanto meglio che il pantalone si sia sporcato, non mi piaceva poi tanto, così non dovrò più indossarlo!” dissi sorridendo

“davvero?” chiese Kevin ancora mortificato

“si davvero!”

“be allora meglio così!!” mi sorrise, poi disse “ora vi riporto da bere!”

“d’accordo, allora io intanto vado in bagno a sciacquarmi un po’!”

“ok.. Mils vuoi una mano?” mi chiese Demi

“oh no no, non preoccuparti, non sono mica una bambina!” risposi facendo la linguaccia e avviandomi

“insomma.. ogni tanto abbiamo qualche dubbio!”

“heyyyyyyyyyy!!” risposi loro mentre mi allontanavo, poi tra me e me dissi sbuffando “uffaaaaa!! Non ci voleva proprio!! Ora sono costretta a tornare a casa per cambiarmi, non posso mica uscire con Nick in queste condizioni!!” poi pensai, certo che chi mi vede e mi sente parlare da sola, può benissimo pensare che sono pazza! Be pazienza!!

Quando usci dal bagno, nonostante fossi assorta nei miei pensieri, intravidi tutt’un tratto una faccia famigliare.. Nick! Mi girai nuovamente, per aver conferma di quello che avevo appena visto, ma non c’era più, sicuramente mi ero sbagliata, o forse l’avevo confuso con qualcun altro.. aaaaaaah stavo decisamente sclerando!! Non potevo vederlo e pensarlo in ogni momento!! Questa cosa incominciava a non piacermi!! Pensai mettendomi le mani nei capelli.

Ritornai al tavolo e intanto era già arrivato il nostro ordine, mangiammo tranquillamente, e dopo aver finito, ci dirigemmo al bancone per salutare e pagare, ma George non ce lo permise.

“no ragazze voi siete amiche di mia nipote quindi non pagate! E no, non accetto scuse!!” disse interrompendo le vane proteste di Demi

“d’accordo.. che possiamo dire grazie tante, verremo presto a trovarla, ma la prossima volta ci farà pagare!!” dissi convinta

“vedremo vedremo..” mi rispose George sorridendo

“be allora andiamo!! Ciao e grazie ancora!!” poi spostando il nostro sguardo verso Kevin dicemmo “ciao Kevin, grazie di tutto, ci vediamo!"

“ciao ragazze, grazie a voi per essere venute! E Miley giusto? Scusa ancora!"

“Kevin quante volte dovrò ripeterlo è tutto a posto! E poi siamo diventati amici, quindi non chiamarmi Miley, ma semplicemente Mils!” gli sorrisi “perfetto allora a prestissimo spero!!” poi rivolgendosi a Sel “ciao tesoro! Ci sentiamo più tardi!” disse dandole un bacio sulla guancia e ritornando a lavoro.

“ok, a più tardi allora.. ciaoo!” rispose Sel mentre uscivamo dal locale

“che bella giornata ragazze, ma ora devo proprio andare, sapete mi devo incontrare con Nick, ma prima dovrò passare da casa a cambiarmi!” dissi rivolgendomi alle ragazze

“ah d’accordo.. ci sentiamo in serata tramite internet o mess, così ci dici com’è andata!!” disse Sel

“ok ok” sorrisi e incominciai ad avviarmi, quando Demi mi chiese “Mils? Giusto per curiosità, ma non mi avevi detto che questo pantalone è il tuo preferito?”

“si” risposi senza pensarci

“e allora perché hai detto a Kevin che non ti piaceva più?”

“Accidenti!!! Mi avete scoperto!! Ebbene non volevo farlo sentire ancora più in colpa di come già stava e allora ho inventato una balla!”

“ah Mils ti chiedo scusa al posto suo!!” disse Sel

“ohi non ti ci mettere pure tu!! Ora scappo ciaooooo!!” risposi correndo via. Era meglio andare altrimenti non avremmo più finito di parlare di questi benedetti pantaloni!!

Durante la corsa per arrivare in tempo a casa, non potetti fare a meno di pensare a una cosa, ma Justin, l’attuale ragazzo di Sel, non era geloso del rapporto che la sua ragazza aveva con Kevin?? Mah.. io non sapevo cosa pensava Justin o come si poteva comportare a riguardo, ma di certo io preferivo di gran lunga Kevin a lui!! E poi avevo notato stando con Sel e Kevin che insieme sembravano davvero felici, e poi di un’altra cosa ero sicura, il sorriso della mia amica, quando era in compagnia del suo “maritino” era meraviglioso!! Con questa piacevole sensazione addosso, mi avviai super velocemente verso quella che potevo definire casa mia..

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Capitolo 44
*** capitolo 44 ***


Capitolo 44

Certo che la giornata era iniziata proprio male!!!! Ritardi su ritardi, disastri su disastri, robe che non si trovano, riunioni improvvise, segretarie incompetenti.. aaaaaah erano sole le 10.30 e non ce la facevo già più!!

Esausto, mi chiusi nel mio ufficio, in cerca di pace. Sapevo però che presto qualcuno avrebbe interrotto questi pochi attimi di relax. Infatti..

“hei Nick!!” disse Joe entrando con tutta la sua più che normale irruenza

“cosa vuoi Joe!! Non vedi che sono occupato?” gli risposi irritato

“be se tu per occupato intendi stare completamente sdraiato sul divano, allora io sono un grande lavoratore, visto che non faccio altro!!” disse ridendo

“Joe, dovrei ridere per caso??” dissi spostando un po’ il braccio da sugli occhi e alzando un sopracciglio.

“mmm.. siamo di cattivo umore stamani!?!? Parlane con il tuo vecchio amico, cosa è successo? Qualche litigio con Miley?” mi disse Joe ironico, sedendosi alla MIA sedia.

“Joe cosa vuoi che sia successo!! E perché deve centrare necessariamente Miley?!?! Sono semplicemente stanco e mi sto riposando un po’!!” risposi ancora più irritato, poi continuai “e tu di certo con la tua presenza non mi stai aiutando!”

“hey scusa tanto se mi preoccupo per te!! Ma si infondo chi me lo fa fare?! Sono inutile, non faccio che combinare casini e dare fastidio..”

Con quelle parole, mi resi conto che forse avevo esagerato così alzai lo sguardo per vedere il danno che avevo combinato. Quello che vidi però, fu il sorriso a 32 denti di Joe. Allora capii che mi aveva preso per il culo!!

“sei proprio un gran bastardo!! Lo sai vero??” dissi irritato ma allo stesso tempo divertito. Così dicendo mi rimisi comodo e sempre con il braccio nascosi un sorriso.

“si si so di esserlo!! Un momento ma quello era un sorriso!!” disse Joe precipitandosi su di me

“no che non lo era!!” risposi cercando in vano di togliermelo di dosso, ma era al quanto difficile

“e invece siiii!!” disse ancora più insistentemente

“ti dico di nooo!” dissi cercando inutilmente di spostarlo

“e io ti dico di siiii!! Non insistere con me amico, so riconoscere un sorriso quando lo vedo!!” disse come se la sapesse lunga sull’argomento.

Intanto però continuava a rimanermi addosso e con la faccia a pochi centimetri dalla mia. Se fosse entrato qualcuno avrebbe sicuramente frainteso tutto, la cosa positiva, però, era che nessuno poteva entrare senza che io avessi dato alla mia segretaria l’ok.. un momento ma io non avevo più una segretaria!! E di fatti..

“capo sono venuto a portarle le copie del nuovo progetto per quella co-p-pi…” Decisamente non era la mia giornata fortunata..

Scaraventai per terra Joe, con tutta la forza che avevo, e in tutta fretta raggiunsi il mio apprendista, che era rimasto vicino la porta come pietrificato, e di certo non potevo biasimarlo, anch’io sarei rimasto di cazzo, se avessi visto il mio capo su un divano con un uomo per giunta!!

“Samuel grazie tante, ora li esaminiamo insieme!” dissi raggiungendolo, cercando di sdrammatizzare, così da allentare il profondo imbarazzo che si era andato a creare, poi continuai “e poi Samuel, è vero che sei nuovo, ma penso che ormai tu conosca Joe e i suoi modi di fare! Sai benissimo che è sempre un gran giocherellone, e poi siamo amici da tantissimo tempo ormai!!”

“capo, non si deve preoccupare di darmi spiegazioni, e per quanto sia rimasto un po’, come dire di sasso, lei è libero di fare quello che vuole, e soprattutto di frequentare chi vuole. Bene ora la lascio in compagnia del suo “amico”” detto questo, mi consegnò i documenti, mi sorrise e così come era entrato, se ne andò lasciandomi sulla porta come un fesso, a cui è stato appena detto che è gay..

“su con la vita amore!! Che importanza ha se ci hanno scoperto, primo o poi dovevamo dirlo!!!” disse Joe con voce decisamente da gay.

Intanto, mi si era avvicinato e continuando a fare lo stupido, si permise anche di mettere un braccio sulle mie spalle!!! Ok ora era decisamente troppo!!!

“Joe ma te la vuoi smettere?!?! Per colpa tua adesso tutti penseranno che sono gay e che sto con te!!!” dissi nervoso e frustrato, allontanandomi da quello che doveva essere il mio migliore amico

“e be qual è il problema tesoro?!” disse ancora con voce gay, andandosi a sedere sulla sedia di fronte a me e accavallando la gamba

“Joe te lo chiedo per piacere, adesso basta!! Sono stanco!!” dissi mettendomi una mano in faccia, stavo esaurendo!!

“ok ok la smetto, e se la cosa ti fa piacere, dirò io stesso a Sam o chiunque altro, che è tutto un equivoco” detto questo si avviò alla porta, ma prima di uscire disse “comunque secondo me uno, dovresti trovarti una segretaria competente, preferibilmente carina, e due, vedi se te ne vai a casa a riposarti, ne hai assoluto bisogno!!! Sei troppo suscettibile amico!!”

“hai finito??” chiesi stufo della sua presenza

“direi di si!” rispose dopo averci pensato

“bene.. grazie e ciao!” dissi sperando che se ne andasse

“ok ok me ne vado!! Povera ragazza che hai a casa, non la invidio proprio!!” e così se ne andò!

Ah, finalmente un po’ di p.. non finì di pensare, che Joe super velocemente aprì la porta e disse sorridendo e con voce da gay “ah dimenticavo.. ciao tesoroooo!!”, in quel momento non ci vidi più, presi la prima cosa che trovai sulla scrivania e gliela lanciai, ma non riuscì a colpirlo perché scappò come un codardo.

Che razza di amico che avevo!! Ma a malincuore decisi di accettare il suo consiglio. Sarei tornato a casa prima. Stavo per prendere il telefono per avvisare la mia segretaria, quando mi ricordai di non avercela più, visto che l’avevo licenziata quella stessa mattina, così avvisai il mio apprendista che me ne serviva una nuova, e gli chiesi se gentilmente poteva occuparsene lui. Fatto questo potevo anche andarmene, tanto stando li non avrei combinato niente di buono.

Dopo quasi tre quarti d’ora, tempo assurdo considerando che ci impiegavo solitamente 15 minuti, raggiunsi casa, conclusione? Odiavo il traffico, la confusione, i clacson assordanti, le grida isteriche delle persone, tutto, tutto quello che non faceva altro che farmi aumentare il mal di tasta..

Appena varcai la soglia di casa, mi tolsi la giacca, buttandola non so dove, mi tolsi le scarpe, lasciandole in mezzo come avevo fatto poco prima con la giacca, mi presi un’aspirina e non raggiunsi nemmeno la camera da letto, perché mi lasciai tentare dal mio comodo divano. Non ebbi il tempo di mettermi qualcosa a dosso e di stendermi comodamente, che la sonnolenza datami dal medicinale stava facendo effetto, e così scivolai piacevolmente nel sonno..

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Capitolo 45
*** capitolo 45 ***


Capitolo 45

Dopo una corsa forsennata, arrivai. Guardai l’orologio, a quanto pare avevo fatto in tempo, tutto sommato, anche se massacranti, le corsette mattutine con Emy erano servite!

Aprii e entrai in casa, notai subito qualcosa che non andava. Sparse sul pavimento c’erano delle robe che stamattina non ricordavo ci fossero, incominciai ad agitarmi. A quanto ne sapevo Nick non poteva essere già tornato, mi avrebbe avvisato, e poi la macchina non si trovava davanti a casa, come al solito.. non potetti che pensare al peggiore dei casi, e se era un ladro? Calma e sangue freddo pensai, in questi casi, la cosa importante era stare calmi, per avere migliori riflessi in caso di “attacco”. Per quanto ne sapevo, il ladro o, nel peggiore dei casi, i ladri, potevano ancora trovarsi in casa e forse mi avevano anche sentito entrare, così pensai che sarebbe stato meglio avere un “arma” per potermi difendere. Presi la prima cosa che trovai, che potesse almeno essermi utile, un ombrello, non originale, ma sicuramente efficace.

Mi avvicinai a passo leggero e cauto verso il soggiorno, non vidi anima viva, sempre con aria circospetta, mi avviai verso la cucina, ma nemmeno lì c’era nessuno, meglio.. ritornai in soggiorno, costeggiando i muri, proprio come nei film polizieschi, devo dire che mi sentivo molto agente segreto!! Non potetti fare a meno di sorridere tra me.. ma subito mi riscossi da quei pensieri così poco adatti, e ritornai nel salone, come prima, tutto tranquillo.. quando all’improvviso sentii un brontolio, non sapevo da dove provenisse, forse dalle stanze da letto, decisi di andare a controllare. Di una cosa ero sicura non ero da sola.. mi avviai sempre con cautela verso le stanze, quando vidi qualcosa di nero sul divano, che attirò inevitabilmente la mia attenzione, mi avvicinai, forse era il borsone del ladro con la refurtiva!! Mi sporsi meglio, quando tutt’un tratto quello che doveva essere un braccio si sollevò, un momento il ladro dormiva sul mio divano?? Panico!!!! Impugnai saldamente l’ombrello, così da essere pronta, ma anche per sentirmi più sicura.. un altro brontolio.. e un altro ancora.. quel qualcuno si muoveva.. ma io ero come pietrificata..

Non so quanto durò tutto questo, ma quel qualcuno si stava svegliando.. oddio.. e ora che facevo?? Ah già l’ombrello!! Lo strinsi forte tra le mani, pronta a colpire.. urlai e colpii.. quel qualcuno rispose..

“HAIOO!!! Ma che cavolo..” il “ladro” gridò, e si coprì con le braccia per difendersi da un altro possibile attacco, che sarebbe sicuramente avvenuto se non avessi riconosciuto chi era..

“oh porca miseria!!! Nick sei tu!!!” dissi avvicinandomi a lui

“Miley.. ma che cavolo fai!!! Sei impazzita!!!!” rispose massaggiandosi il braccio

“scusa, scusa, scusa.. davvero mi spiace tantissimo.. ma in mia difesa posso dirti che avevo buoni motivi!!” risposi avvicinandomi a lui e inginocchiandomi ai piedi del divano

“e quale sarebbero questi buoni motivi??”

Mi sembrava alquanto scosso e dolorante.. non potevo dargli tutti i torti!!

“ora ti spiego, ma prima fammi vedere il braccio..” dissi preoccupata

“oh.. non è necessario..”

“io dico di si invece!! Fammi controllare, che ti costa scusa!!” dissi insistentemente, prendendoli il braccio e alzandogli la manica

“ma.."

“ogni protesta è inutile con me.. non insistere!!” controllai attentamente, in caso di escoriazioni, ma per fortuna nessun danno.. alzai lo sguardo per dare il mio “referto” al mal capitato, ma quello che videro i miei occhi, furono due grandi e profondi occhi color nocciola, che mi scrutavano attentamente, come se cercassero qualcosa nel mio sguardo, come se volessero capire cosa pensavo in quel momento.. ma cosa poteva capire di me, adesso.. avrebbe visto solo confusione e imbarazzo. L’intensità di quegli occhi mi spiazzava, mi attirava, mi faceva battere forte il cuore, mi lasciava senza difese.. stava succedendo qualcosa, in quella stanza.. in quel momento.. in noi.. in ME!!

“NO!!” dissi improvvisamente, spaventandomi io stessa, mi allontanai dai lui, e con la calma che mi rimaneva continuai “no.. per fortuna non hai niente, nel peggiore dei casi ti uscirà un giganteeesco ematoma!!” dissi, prolungando la parola gigantesco e allargando le braccia, intanto sorridevo, sperando di far cambiare argomento e di cancellare quello che era successo un minuto prima..

“io cosa ti dicevo? Ma tu sei testarda!!” disse alzandosi dal divano “se non ricordo male, mi devi ancora dire perché mi hai colpito..”

“hai ragione!! Ma te lo racconto per strada!” risposi sorridendo

“per strada? Ah già la spesa.. come vuoi.. ora però andiamo.. se no facciamo tardi!!” disse massaggiandosi la testa e prendendo la giacca

“si certo andiamo!!” mi avvicinai all’ingresso e come un’abitudine ormai, mi guardai allo specchio sulla console, per vedere se avevo tutto e soprattutto al posto giusto!! Quello che vidi però mi fece ricordare il motivo per il quale ero tornata a casa..

“oh mamma!! Quasi dimenticavo!! Nick arrivo subito, mi devo cambiare i pantaloni..” non gli diedi nemmeno il tempo di protestare che corsi in camera per cambiarmi

“ma..”

“ti racconto anche questo dopo!!” urlai

“aaaaaaaah le donne!!! Ti aspetto in macchina!! MUOVITI!!!!” urlò anche lui per farsi sentire

“d’accordo!!!” urlai ancora, dopo essermi assicurata che Nick se ne fosse andato, mi rimproverai.. “mannaccia alla testa che mi ritrovo!!! Aaaaah, ma che cavolo mi prende!!!!” non sapevo più che pensare, quello che stava succedendo, esattamente meno di dieci minuti prima, in quel dannato salotto, mi aveva incredibilmente scosso.. io non volevo che accadesse, io non voglio Nick, io non voglio provare niente per lui!! Intanto che cercavo di auto convincermi, avevo finito di cambiarmi, presi la mie cose e mi diressi all’ingresso, mi guardai allo specchio e dissi con tutta la convinzione che potevo avere “IO NON VOGLIO!!!” detto questo uscii e raggiunsi Nick in auto.

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