La dinastia perfetta

di martozza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui era diverso ***
Capitolo 2: *** La quiete prima della tempesta ***



Capitolo 1
*** Lui era diverso ***


Prefazione: Allora. Questa fic è una TrunksXMarron. Perchè? Perchè io amo questa coppia. (detesto la PanxTrunks, ma lasciamo stare!)

Lui era diverso

Lui era diverso.

Durante il cammino lungo il corridoio illuminato, il principe pensava a quanto strette fossero le vesti che era costretto ad indossare.

Aveva appena finito un allenamento, aveva ucciso diversi saybamen con facilità. Finalmente tutto era finito ed ora era libero di ritirarsi nelle sue stanze.

Non lo sopportava. Non sopportava il dover lottare ogni giorno, allenarsi fino alla follia chiuso nella stanza a gravità superiore per troppe ore al giorno.

Si sentiva in gabbia. Sapeva di essere costretto a farlo, il padre non avrebbe gradito altrimenti. Il principe era nato per prendere il posto del Re e per questo doveva divenire più forte di chiunque altro. “Che vita ingiusta!” pensò il ragazzo, sbuffando.

Da quando era piccolo si era mostrato diverso dagli altri coetanei. Non era un normale saiyan, lui era gentile, intelligente. Lui non amava lottare, preferiva viaggiare.

Ma questo al padre non era mai piaciuto, ovviamente. Loro erano Saiyan, la razza guerriera. Nient'altro.

Sapeva di essere una delusione per il padre. Sapeva anche che il popolo non lo stimava, non avrebbe gradito la sua ascesa a Re della stirpe. Ma lui cosa poteva farci?

Eppure era potente, molto potente. Aveva un'energia invidiata da molti. Ogni sfidante tremava davanti alla sua potenza. Peccato che il ragazzo non volesse mostrarla.

Arrivato dinnanzi alla porta d'ingresso, spinse il bottone d'apertura e potette quindi entrare nella stanza.

“Uff” sibilò stanco, avvicinandosi alla finestra. Da lì poteva godere di una stupenda vista dell'intero pianeta Vegeta. Riusciva a distinguere gli schiamazzi dei ragazzini o il vociare delle serve al mercato.

Avrebbe desiderato essere un guerriero di infimo livello. Loro non erano sottoposti a tutti quegli allenamenti forzatamente. Venivano spediti su un pianeta adatto alle loro forze e, dopo averlo conquistato, tornavano alla base. Quindi potevano decidere se divenire combattenti o semplici guardie.

Lui invece? Essendo principe non doveva deludere le alte aspettative dei sudditi. Per la famiglia reale le cose erano diverse. Costretti ad un allenamento sfiancante fin dalla nascita, i piccoli nobili, non erano liberi di far nulla senza consenso. Divenuti abbastanza grandi e forti dovevano sfidare il Re, nonché padre, e sconfiggerlo. Solo allora potevano ottenere la veste di nuovo regnante.

E il padre del ragazzo era uno dei più forti Re della storia dei Saiyan. Temuto da tutti, aveva sconfitto il precedente dinasta alla tenera età di undici anni e da allora aveva regnato con un pugno di ferro sul pianeta.

Inoltre perfino la scelta della futura regina era limitata. Venivano presentate al principe le Saiyan più forti del pianeta ed era obbligatorio scegliere con chi continuare la dinastia. Ovviamente le più potenti non erano mai le più carine.

Le aveva viste, il ragazzo, le più potenti mentre si allenavano nell'arena vicino il palazzo reale. Colossi con muscoli d'acciaio, spesso con pochi denti e molte cicatrici. Il giovane le osservava avvilito dal terrazzo, mentre si scontravano tra loro emanando ruggiti aggressivi. Ogni volta sudava freddo pensando che aveva quasi vent'anni, era quasi maggiorenne. E prima o poi una scia di ragazze (se così potevano essere definite) sarebbe comparsa dinnanzi la porta della sua stanza chiedendo di sfidarlo. Nella tradizione Saiyan, infatti, la regina poteva essere scelta solo se si fosse dimostrata abbastanza forte da resistere più di dieci minuti in uno scontro contro il regnante.

Le ragazze più belle non facevano parte dei guerrieri. Ogni tanto poteva esserci qualche eccezione, ma il più delle volte non c'era saiyan degna di essere guardata. Il principe lo sapeva bene.

Che brutto destino che mi attende!”

Sospirò nuovamente, allontanandosi dalla finestra per distendersi sul letto. Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta. “Signorino?”

Il ragazzo sgranò gli occhi lievemente irritato. “Avanti!” grugnì restando steso sul proprio letto.

Entrò la serva della famiglia, nonché balia del principe fin dai suoi primi vagiti. Si chiamava Valia ed era un' aliena del settore 356 ovest, luogo conquistato da secoli ormai.

Grassottella e bassotta si avvicinò al letto del ragazzo portando con sé degli asciugamani.

Tenga signorino, non si vorrà ammalare!”

Valia, noi Saiyan non ci ammaliamo mai. Dovresti saperlo, ormai!” sbottò lui, restando sdraiato. La balia annuì con un mezzo sorriso. “Come desidera, mio principe. Vengo per informarla che il Re Vegeta ha richiesto la sua presenza!”

Fu allora che il ragazzo si puntellò sui gomiti. “Mio padre? E perchè mai?”

Non so, signorino. Ma, se posso, mi sembrava fortemente contrariato.”

Il giovane deglutì un grumo amaro. Ora si che era nei guai. Se Re Vegeta si irritava, era capace di far tremare l'intero pianeta.

Va bene Valia, digli che arrivo subito da lui!” liquidò veloce la balia, facendole cenno di lasciarlo da solo. Si alzò dal letto con le mani tremanti e si avvicinò al grande specchiò accanto la porta.

Sembrava pallido e malaticcio. Sentiva il sudore scendergli dalle tempie. Gli occhi azzurri scrutavano il proprio riflesso con un'aria di disgusto. “Dai Trunks, fatti coraggio. Andiamo, su!” si disse mentre premeva il pulsante di apertura della porta.

Avrebbe sicuramente passato un brutto pomeriggio.

Ne era sicuro.

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^^Angolino scrittrice^^

Non so come mi sia venuta in mente questa fic, solo che volevo scrivere al più presto una TrunksxMarron più originale.. e ho pensato a questo! Spero vi piaccia :S commentate! ^^

PS: Siiii lo so che ho scritto "aveva quasi 20 anni era quasi maggiorenne". Ho pensato che su Vegeta di diventa maggiorenni qualche tempo dopo... dopotutto è un altro pianeta u.u

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Capitolo 2
*** La quiete prima della tempesta ***


Capitolo 2

La quiete prima della tempesta.

“Mi hai fatto chiamare, padre?”

Il tono di Trunks era quasi tremulo. Cercava di darsi un contegno ma non stava riuscendo bene. Se c'era una cosa che conosceva del padre, era che egli detestava con tutto sé stesso i deboli. Tossicchiò debolmente per alzare il proprio tono di voce, odiava mostrarsi fragile dinnanzi al padre.

Il Re dei Saiyan era di spalle, intendo ad osservare la città attraverso la grande vetrata a destra. Finse di non sentire, restando in quella posizione mentre Trunks iniziava a sudare freddo. Era sempre un’impresa parlare con lui. Fin da quando era nato, Re Vegeta aveva mantenuto una rigorosa lontananza dal figlio.

Il principe non ricordava un segno d’affetto da parte dello scorbutico padre. Solo grugniti o magari sgridate. A Re Vegeta ciò che interessava era che si allenasse e che divenisse un ottimo guerriero. E puntualmente si irritava scoprendo che il figlio aveva decisamente altri grilli per la testa.

“Trunks” la voce risuonò nella sala. Il ragazzo deglutì un blocco alla gola. La voce non sembrava delle più irritate, ed era negativa come cosa. Più il padre era calmo più nascondeva al suo interno una grande irritazione. Abbassò lo sguardo. “Si padre?”

“Ho saputo che ti sei rifiutato di andare in missione a Pah38.”

Lo stomaco del giovane si aggrovigliò di colpo. Ecco, l’aveva scoperto. Era stato il giorno prima, quando aveva detto a Valia di sentirsi poco bene per restare a letto, evitando così la sanguinaria missione. Ma a quando pareva il Re non ci aveva creduto.

“Ma… non mi sentivo bene! Altrimenti sarei andato!”

Fu allora che Vegeta si girò. Il volto era livido di rabbia, gli occhi emanavano lampi di energia nera ed oscura. “Non dire idiozie, Trunks.” La voce risuonava come ingigantita alle orecchie del povero malcapitato. “Noi Saiyan non ci ammaliamo mai, soprattutto noi guerrieri di prima classe!”

Il principino si ritrovò quindi ad osservare il pavimento. Iniziava a sentire caldo, il sudore gli imperlava la fronte. Detestava far irritare il padre. Non avrebbe voluto dargli tutte quelle delusioni, ma cosa poteva fare? Lui non era come il Re. Non era crudele e sanguinario, detestava andare a conquistare e distruggere i pianeti. Non disse nulla mentre sentiva le gote infiammarsi di vergogna. Non avrebbe mai retto lo sguardo assassino del padre.

“Non sei degno di far parte della prima classe.” Infierì il Re, osservandolo truce. “Dopotutto, vedendo le compagnie che frequenti, si capisce il perché tu sia cresciuto malsano.”

Strinse gli occhi, il principe, ferito nell’orgoglio. Ciò che stava sentendo lo faceva innervosire. Il padre disprezzava il suo migliore amico, Goten, figlio di Kakaroth, guerriero appartenente alla terza classe. Erano amici da tempo immemore ma non era stato assolutamente influenzato da ciò. Al contrario, Goten amava combattere molto più di lui, ed era piuttosto forte.

Serrò la bocca, evitando di rispondere al padre. Sapeva che se avesse parlato, difficilmente sarebbe uscito vivo da quella sala. Rimase così, impietrito sull’uscio, con lo sguardo basso. Incapace di far nulla. Sentiva i passi del padre, si stava avvicinando. Provava già il dolore che di lì a poco avrebbe sentito, era sicuro che l’avrebbe colpito.

E invece si sbagliava. Vegeta di fermò ad un palmo dal figlio costatando, con irritazione, che era già più alto di lui. “Apri gli occhi, Trunks, smettila di fare il moccioso.”

Il ragazzo seguì il consiglio sperando di non adirare ulteriormente il Re. “Domani andrai in missione sul pianeta Earth. Ora vattene, ho altro a cui pensare che ad un moccioso viziato come te.” Disse con rabbia, allontanandosi. Trunks rimase in silenzio, stordito da quelle parole. Piano si voltò, posando la mano sulla maniglia. “Ah, ragazzo.”

Davanti al richiamo si voltò nuovamente. Vegeta gli dava le spalle, nuovamente vicino alla finestra.

“Se mancherai anche a questa missione, te la vedrai con me.”

Minacciò chiaro e coinciso. Come al solito Re Vegeta non usava mezzi termini. Trunks annuì desolato e uscì da quella stanza. Appena la porta si chiuse vi si poggiò contro, tirando un lungo e profondo sospiro di sollievo.

L’aveva scampata, per il momento.

^^Spazio piccino picciò!^^

Allora, spero vi sia piaciuto questo capitolo.. ci vuole un pò prima di entrare proprio nella storia ^^

Correggetemi le imperfezioni, sicuramente ci saranno, anche se l'ho riletto ç_ç

Alla prossima :*

PS: Che il pianeta si chiami Earth non è mica un caso u.u e mi ritiro, non voglio dirvi nulla.

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