TUTTO EBBE ORIGINE QUELLA NOTTE NEL BOSCO

di SHERAZARD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CASA DOLCE CASA ***
Capitolo 2: *** IL VILLAGGIO DELLA NOTTE ***
Capitolo 3: *** RIFLESSIONI ***
Capitolo 4: *** SHOPPING SFRENATO ***
Capitolo 5: *** L'OMBRA DI UN FANTASMA DEL PASSATO ***
Capitolo 6: *** DOMANDE ***
Capitolo 7: *** UNA NUOVA MISSIONE ***
Capitolo 8: *** IL MATTINO DOPO ***
Capitolo 9: *** CUORE ***
Capitolo 10: *** VIAGGIO ***
Capitolo 11: *** VISITINA NOTTURNA ***
Capitolo 12: *** ARRIVA SAKURA ***



Capitolo 1
*** CASA DOLCE CASA ***


Allora, questa ff mi è venuta in mente guardando” the goood girl ( anche se con il film non centra niente) Vi siete mai chiesti perché Shino sia sempre così distaccato da tutti e tutto? Perché non sorride mai ecc ecc?? io sì e questa è la mia versione! Spero che vi piaccia e che mi lasciate qualche commentino! In fondo siamo a Natale!!!! 

E anche un’altra giornata era finita. Un’altra stupida noiosissima giornata che si era svolta come al solito: la sveglia presto, l’affidamento di una missione da parte di Tsunade, la missione e la sua portata a termine e il ritorno al villaggio. Ma il peggio,come ogni giorno doveva ancora arrivare. Lui non era mai stato un ragazzo normale, era vero e lui ne era pienamente conscio ma trovava assurdo il suo comportamento. Tutti i ninja dopo una missione agognavano a tornare a casa per godere della compagnia dei loro parenti!!!!! Lui invece no. Odiava stare a casa, lo aveva sempre odiato e sempre l’avrebbe odiato . In particolar modo odiava stare a casa quando suo padre era fuori per una missione perché erano quelli i momenti che lo facevano sentire solo e vulnerabile, lo facevano sentire come l’agnello nella tana del lupo e lei lo sapeva, lo sapeva e ne approfittava. Lui non era un ragazzo fragile, almeno non dal punto di vista fisico ma non aveva loa forza per opporsi a quella situazione e per quanto cercasse di convincersene non avrebbe mai potuto cambiare quella situazione! Con un sospiro rassegnato il ragazzo varcò il portone che troneggiava davanti al cortile di casa sua.    

 

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Capitolo 2
*** IL VILLAGGIO DELLA NOTTE ***


Ma buon giorno!!! allora questo è un piccolo capitolo di passaggio! Per ora non centrerà niente con la storia ma introdurrà solo un fatto che verrà spiegato verso la fine della ff e che sarà uno dei pilastri portanti della storia. Fatemi sapere cosa ne pensate!!! M raccomando ci conto.






Shibi si era alzato che il sole non era ancora sorto. Aveva insistito tanto con l’Hokage affinché gli fosse affidata quella missione che avrebbe potuto compiere anche un bambino dell’accademia. Lui però aveva insistito per giorni e alla fine Tsunade, pur di non sentirlo più, gliela aveva affidata. Si trattava semplicemente di consegnare un banalissimo rotolo al sovrano del villaggio della notte. Shibi giunse al villaggio  sul far del tramonto. Erano passati vent’anni dall’ultima volta che ci aveva messo piede e con sua grande gioia notò che non era cambiato di una virgola. Si affrettò a consegnare il rotolo al regnante e dopo essersi congedato cominciò a correre come un pazzo verso la periferia che ben conosceva. La periferia del villaggio della Notte era molto più abitata del centro e anche se non aveva lo stesso gusto estetico era molto carina e accogliente. Anche se la sua era un’opinione molto di parte. In fondo in quella zona aveva passato i sette anni più felici della sua vita. Sette anni veramente stupendi almeno fino a quando alla sua compagna di squadra non era venuto in mente di fare quella terribile genialata. Giunse finalmente davanti a una casa isolata rispetto alle altre. Era molto più piccola e carina rispetto alle altre, ma aveva anche un non so che di inquietante, come aveva sempre sostenuto Shibi con la proprietaria dell’abitazione. Era tutta bianca, tranne la porta e le veneziane che erano di un rosa shokking molto acceso . Era li che l’aveva vista per la prima volta. Stava tornando al villaggio della Foglia assieme ai suoi due compagni di squadra dopo aver scortato una carovana che trasportava dobloni d’oro. E lei era  li davanti la porta che spazzava la strada dalle foglie autunnali, poco più che tredicenne con i capelli ricci e arruffati color rame e due stupendi occhioni grigi. I loro sguardi si erano incrociati per meno di un secondo e lui si era subito perdutamente e incondizionatamente innamorato di lei. Era tornato un paio di mesi dopo in quella terra inospitale, sempre per portare a termine una missione, e l’aveva rivista di nuovo. Questa volta però aveva avuto il coraggio di avvicinarsi a lei. Avevano parlato un po’ e da allora si erano visti e sentiti regolarmente. E se non fosse stato così stupido, quella volta di diciassette anni prima, adesso avrebbero potuto essere marito e moglie.                                                                         “Hai intenzione di rimanere a fissare la mia casa ancora per molto?” Quella voce, la sua voce.                                
 “Ciao, è da tanto che non vieni più a trovarmi. Allora? Come va la vita?”                                                                     “Già, sono diciassette anni che non ci vediamo. A Konoha tutto uguale. Adesso abbiamo Tsunade come Hokage.” Rispose il ninja di Konoha con amarezza 
“E lui come sta?”chiese la donna in tono apprensivo                                                                                                            “ Come vuoi che stia?! Quell’arpia non perde occasione per rendergli la vita impossibile! Ma resiste bene anche se soffre tremendamente.” rispose Shibi rattristandosi . Nonostante il grande lasso di tempo in cui non si erano visti, i due ex fidanzati si erano sempre tenuti in contatto.
“Povera stellina!Lui non centra niente con tutta questa storia. Non è giusto che debba pagare per un suo sbaglio. Comunque, che ne dici di entrare in casa a bere qualcosa. Ti fermi per la notte non è vero? Voglio approfondire questo argomento!! E poi Konoha è a più di dodici ore da qui. Non puoi affrontare il viaggio adesso anche perché tra poco comincerà a nevicare” detto questo la bella ninja prese il suo vecchio “amico” per il braccio e lo trascinò in casa.                                                                                                                                                                                   “Kora” sbuffò con fare fintamente scocciato “ non sei cambiata di una virgola” 
 
Dopo aver preparato un pasto caldo e aver parlato del suddetto
argomento e di altre cose tipo “ il paese va a rotoli” o “ non ci sono più gli insegnanti di una volta” Kora cominciò a preparare il letto per il suo ospite.                                          
 
 “ guarda che io mi accontento di dormire con te” disse Shibi guardando la donna trafficare con copriletto,lenzuola e federine varie.                                                                      “Shibi Aburame ti ricordo che sei sposato!!” lo riprese scherzosamente la donna                                                                                                                                                                           
  
“Chi? Io? No no ti confondi con qualcun altro” rispose con una faccia da angioletto che non gli apparteneva                                                                                                                     “lo so che sei stato obbligato da tuo padre a sposare Riku, ma le hai giurato lo stesso amore e fedeltà eterna e tu lo sai che per me il matrimonio è sacro. Mi dispiace tanto amore mio” disse Kora accarezzando la guancia dell’uomo che amava.                                                                                                                                                                                      “ Se sta notte hai bisogno di qualcosa non esitare a svegliarmi, io sono nella camera a fianco. Buona notte tesoro mio.” ( ma quanta confidedenza xd)
“Kora, ti ho mai detto che ho paura del buio, in modo particolare ho paura quando fuori imperversa una bufera di neve e sono solo in camera!” fece il moro con aria colpevole.  La bella ninja lo squadrò per qualche secondo poi tornò indietro e si mise trafficare dentro un cassetto del comodino. Alla fine prese un oggetto che diede in mano al suo “amico” dicendogli                                                                                                                                                                            
“la presa della corrente è dietro al divanetto, buona notte e mi raccomando non farti portar via dall’uomo nero”  Detto questo diede un bacio sulla fronte all’uomo e si avviò verso la sua camera da letto. Shibi guardò divertito l’oggetto che aveva in mano: una piccola lucina da notte in vetro. Sulla superficie liscia del vetro era dipinto un manto nero con una miriade di stelle e una grande falce di luna sulla quale un tenerissimo coniglietto stava dormendo beatamente. Ricordava perfettamente dove  quando e perchè avevano acquistato quella lucina.
Era metà dicembre e come ogni anno nel villaggio della notte si
teneva la fiera annuale dell’artigianato e come ogni anno da quando l’aveva
conosciuta, Kora lo trascinava a quella stramaledetta fiera che ormai conosceva
a menadito. La donna stava curiosando qua e la quando all’improvviso lanciò un
urlo che  lo fece spaventare non
poco.                                                                                                      
                                                                               “
Kora che hai, ti senti male?” aveva chiesto
l’uomo                                                                                                
“Shibiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, guardala! Non è un amore?!” aveva strillato con
altrettanta enfasi e senza nemmeno aspettare una sua reazione aveva aggiunto “
devo assolutamente comprarla per il nostro bambino!!!!!!!!!!!” e lasciandolo
spiazzato si apprestò a comprare quella cosa stupenda  per il loro
bambino. Al che il ninja di Konoha fece alcune
riflessioni:                 
 Punto primo: cosa diavolo c’era da urlare come un maiale sgozzato 
( oddio che paragone orrendo, ma non me ne venivano altri, I’m really sorry) per un oggetto?  
Punto secondo:cos’era quel devo  assolutamente comprarlo?
Non la obbligava nessuno anzi, visto la quinta lata di cianfrusaglie già acquistate quella poteva anche risparmiarsela dato e considerato che poi toccava a lui portare tutti i suoi acquisti.
Punto terzo, nonché il più importante: che cazzo voleva dire devo assolutamente comprarla per il nostro bambino?   Lei non poteva essere incinta!
Beh teoricamente poteva ma non doveva, sì insomma, lui desiderava avere una famiglia fare dei bambini ma, cazzo, aveva solo diciott’anni era troppo presto per diventare padre. E soprattutto era terrorizzato all’idea di ciò che gli avrebbe fatto SUO padre non appena ne fosse venuto a conoscenza.  E poi un bambino non era certo come i suoi adorati insetti, doveva essere curato, assistito, coccolato e amato: insomma aveva bisogno di una miriade di attenzioni.   Si riprese dai suoi pensieri quando una felicissima Kora gli zompò su un piede comunicandogli di avere effettuato l’acquisto e di essere riuscita a farsi fare un bello sconto sul prodotto.  Tutta allegra e giuliva la donna ricominciò a zampettare di qua e di la fino a quando qualcuno non l’afferrò per un braccio e la costrinse a voltarsi verso di lui(ma mica stava portando la miriade di roba che aveva comprato la sua ragazza? Come cavolo ha fatto?)                                                                                 “ Kora,” disse Shibi con aria grave “ perché non me lo hai detto”                                                                                          “detto cosa?” rispose ingenuamente                                                                                                                                                    
  “ che sei incinta, mi sembra ovvio”                                                              “ma io non sono incinta” rispose Kora guardando il fidanzato come se fosse un alieno                                                                                                                                                                                        “ah no? E allora cosa voleva dire quel” devo assolutamente comprarla per il nostro bambino?” chiese acidamente l’uomo                                                                                                                                                                               “ ma Shibi” disse come se stesse parlando a qualcuno che non vuole sentire ragioni su quanto appena detto“ io dicevo così per dire!L’ho detto perché un giorno io e te avremo un bambino. Tranquillo amore mio, quando sarò incinta sarai il primo a cui lo dirò. E poi scusa se non l’avessi comprata ora sono certa che non l’avrei più trovata”disse dando un bacetto a fior di labbra al suo ragazzo.                                                                                                                          “Sarò il primo a saperlo?” chiese Shibi scettico “ e poi cos’è che avresti comprato?”                                                                                                                                                                         “Uffa e va bè sarai il secondo a saperlo. La mamma è sempre la mamma e a proposito Shibi, dopo tutto questo tempo non riesco ancora a comprendere la tua avversione verso mia madre.  Certo è una donna severa, manesca, vendicativa e a volte anche un po’ perfida ma sono sicura che tu le piaci” concluse Kora                                           “ come no, era certo che lui  piacesse alla suocera tanto quanto a un cane  piacesse che un altro cane sconfinasse nel suo territorio” ( oddio! Oggi è la giornata dei paragoni osceni!! Scusatemi davvero tantissimo) pensò il ninja di Konoha e a proposito di questo gli tornò in mente la prima volta che aveva avuto “l’onore” di conoscere la madre della sua ragazza. In pratica la nonnina gli aveva detto chiaro e tondo che se avesse anche solo guardato sua figlia in un modo che non le piaceva, gli avrebbe tagliato i gioiellini di famiglia e poi gli avrebbe dato fuoco(a Shibi).                                                                                                                                                     “comunque ho comprato questo” disse Kora riscuotendolo dai suoi”gioiosi” ricordi.                                                                  “così di notte non avrà paura” disse porgendo al moro una bellissima lucina da notte
 
Sorrise nel ricordare quei magici momenti, poi ripose la lucina
nel cassetto e si mise sotto le coperte. Quella notte nessuno dei due ninja
dormì, sia a causa della  tempesta di neve che imperversava  sul
villaggio sia perché entrambi pensarono a quei meravigliosi sette anni passati
insieme,a tutte le cose fatte insieme, i momenti felici e quelli tristi che
avevano affrontato insieme, le missioni svolte insieme o quelle che
costringevano uno ad  allontanarsi dall’altro per qualche tempo e ai mille
altri momenti passati insieme. E alla fine, sul fare dell’alba entrambi ripensarono
al giorno che segnò la rottura del loro rapporto: il 23 maggio di circa
diciotto anni prima.    
 
Il mattino dopo Shibi si alzò poco dopo le dieci e si diresse in
cucina. Cominciò a preparare la colazione. Questo gesto semplice e
meccanico  gli riportò alla mente il periodo in cui Kora si era trasferita
a Konoha e lui tutte le mattine si alzava silenziosamente dal letto per
prepararle la
colazione.                                                                                                               
“                                                         
 giorno Shibi” disse una Kora con i capelli scarmigliati (ma quando mai?!) e due enormi occhiaie violacee.                                                     
 "Buon giorno piccola! Neanche tu sei riuscita a dormire??”                                                   
“ e come facevo a dormire se per tutta la notte ho avuto l’allegra orchestrina che suonava a tutto spiano
nella camera a fianco?” chiese acida la ninja.  Shibi sghignazzò, era
vero. Non era cambiata di una virgola, pur di non farlo soffrire perché, con il
suo comportamento superficiale, gli aveva fatto capire che di lui era ancora
perdutamente innamorata, si inventava le scuse più
assurde.              
 “Se lo dici tu!” sghignazzò nuovamente il ninja di Konoha                                                     “ Fino a quando resti qui al villaggio, devo assolutamente portarti alla nuova gelateria che hanno aperto, fanno un gelato davvero stupendo” tergiversò la donna                                              “Kora piantala di dire cazzate per favore! Di le cose come stanno! Guarda che non ti condanna nessuno se ammetti di voler passare ancora del tempo con me e di amarmi ancora” Questa forse era un’affermazione un po’ presuntuosa ma l’uomo sapeva corrispondere a verità. Fu un attimo, il volto della donna da sereno e spensierato che appariva si trasformò in una maschera di dolore.                                           
 “Io non ce la faccio più a vivere senza di te amore mio” disse la donna buttandosi contro il petto dell’uomo e cominciando a piangere.  
 “ Non ce la faccio più, non ce la faccio più” disse tra i singhiozzi  e scuotendo il capo come in segno di diniego.
“voglio averti sempre con me, voglio trovarti nel letto a fianco a me quando mi sveglio voglio dei bambini e voglio invecchiare al tuo fianco” riuscì a dire tra i singhiozzi. ( Mi sembra giusto che voglia dei bambini, altrimenti la lucina cosa l’ha comprata a fare?)                                                                                                                                                          “anch’io vorrei le stesse cose amore mio” sussurrò Shibi nell’orecchio dell’amata                                                                                                                                             “ è solo colpa mia se ora non possiamo stare insieme, avrei dovuto aspettarmelo, quell’idiota mi aveva anche avvertito che si sarebbe vendicata, avrei dovuto prestare più attenzione avrei….”                                                                         “smettila di dire cretinate!!!! Baka la colpa non è affatto tua tu….. non potevi sapere, non potevi prevedere è successo e basta e a mio giudizio ne è scaturita una cosa bellissima anche se questa cosa ci ha separati per sempre, non torturarti per qualcosa che non hai commesso ” disse Kora che ormai aveva smesso di piangere anche se era comunque scossa da forti singulti. Improvvisamente l’espressione della donna cambiò nuovamente, sul suo volto si aprì un sorriso a 32 denti.                                                                                                                                                                                       “ dai smettila di trafficare tra i fornelli, andiamoci a prendere un bel gelato.”                                                                                                                                                                             “un gelato? Alle 10:30 del mattino”domandò l’uomo che era anche un po’ spaventato dagli improvvisi quanto strani sbalzi di umore della donna.                    
“ smettila di fare il pignolo e andiamo” detto questo trascinò a forza l’uomo fuori da casa. Ma purtroppo la bella ninja non aveva fatto i conti con un piccolo quanto fondamentale fatto. Non appena Kora chiuse la porta di casa, con la sua solita delicatezza da elefante ubriaco, una montagna di neve sommerse i due ninja. I quali cominciarono  a ridere come due deficienti per poi cominciare a fare a palle di neve. Continuarono così fino al primo pomeriggio. Poi rientrarono in casa e si fecero una bella doccia, ognuno per fatti suoi(con immenso disaccordo di qualcuno!!) dopodiché Shibi cominciò a trafficare tra i fornelli per preparare il pranzo (la merenda).  Kora lo fissava appoggiata allo stipite della porta. Certo che era davvero sexy! Con quei capelli sparati in aria del color del cioccolato fondente, lei adorava il cioccolato , quelle spalle forti e larghe, il fisico che, nonostante i suoi 40 anni, era tonico e muscoloso, quel sedere così terribilmente…………. Ma che cavolo stava pensando? No, non doveva. Se l’era promesso. Si era promessa di dimenticarlo, ma a quanto pare l’auto convincimento non dava risultati.                                                      “  bimba vieni che è pronto?” chiamò l’uomo ( ripeto, troppa confidenza xd)   Kora aiutò l’uomo a portare le pietanze in tavola e poi cominciare a mangiare.   Il resto della giornata lo passarono chiacchierando(questi due sono peggio delle vecchiette). Al tramonto però Shibi decise che, pur se a malincuore, era giunto il momento di lasciarla per tornare a casa sua.                                     “sicuro di voler partire ora? Non puoi aspettare domattina?” chiese Kora quasi in una supplica                                             “vorrei tanto restare ma è meglio che io vada, fidati! Ma prometto che tornerò presto da te. E poi io preferisco viaggiare di notte così almeno non soffro il caldo.”                                                                                                                         
 “be allora ciao” disse tristemente la donna.                                                                              
“a presto bimba” dicendo questo Shibi uscì da quella casa e in breve la neve che vorticava lenta nel cielo lo inghiottì completamente cancellando le impronte che lasciava dietro di se.                                 

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Capitolo 3
*** RIFLESSIONI ***


riflessioni

Riflessioni

Erano passati altri due giorni e già si sentiva morire.                                                                                                   
“papà, ti prego torna presto, non ce la faccio più, ti prego papà”frignava mentalmente Shino(ma poro tatino)  Era da almeno quattro ore che stava sfregando quel dannato pavimento con quella dannatissima spazzola per pavimenti per togliere quell’ancora più dannatissima macchia di sangue che non voleva saperne di sparire. Non ce la faceva più, non sentiva più i muscoli delle braccia e le ginocchia e gli occhi non volevano più saperne di rimanere aperti. Ma doveva resistere se non voleva che sua madre si infuriasse davvero. Per quel giorno ne aveva già prese a sufficienza per non aver fatto nulla di male, figurarsi se la madre lo avesse beccato a batter la fiacca. Lo avrebbe spedito all’ospedale come era successo molte volte  negli anni passati. Shino non si capacitava dell’atteggiamento che la madre aveva nei suoi confronti e quello che più lo faceva arrabbiare era il non comprendere il motivo. Dacché Shino aveva memoria, la madre aveva sempre avuto quell’atteggiamento nei suoi confronti. Era violenta, violenta fino all’inverosimile, per niente femminile sadica giusto per il gusto di esserlo e terribilmente intransigente. Ma non era questo che gli faceva male, no, quello che lo faceva soffrire come un cane(ei! Lui ha già i suoi insetti! Perché deve rubarmi i cani?ndKiba) era il fatto che quel comportamento era riservato solo e unicamente a lui. Era lui che prendeva a calci e pugni quando le aveva girate e voleva sfogarsi era lui che umiliava per ogni cosa che faceva era con lui se la prendeva quando non aveva niente da fare era solo e soltanto lui la sua preda che si divertiva a torturare fisicamente e psicologicamente. E nonostante fossero passati diciassette lunghi anni dalla sua nascita non riusciva ancora a capirne il motivo. Shino cominciava a sospettare che non ci fosse un motivo, proprio come era successo qualche ora prima.  Shino dopo  aver sostato a lungo di fronte casa sua si era finalmente fatto coraggio ed era entrato, suo padre sarebbe stato via un paio di giorni e questo per lui significava una cosa sola: l’inferno. Perché era proprio nei giorni in cui il marito era assente che la cara Riku Aburame dava il peggio di se. Come al solito era entrato silenziosamente in casa e si era avviato altrettanto silenziosamente in camera sua per farsi una doccia. Purtroppo per lui a metà della scala aveva incontrato sua madre.                                                                                                                                                                        
“ciao mamma” salutò Shino un po’ intimidito “ com’è andata og….”    Non finì la parola che gli arrivò una ginocchiata nel bassoventre. Shino cadde dalle scale procurandosi una serie di abrasioni e botte. Arrivò al termine della sua rotolata e cadde malamente sulla schiena, gli si smorzò il respiro; fece per mettersi in piedi ma una fitta atroce lo colpì e lo fece cadere a carponi sul pavimento.                                                                  
“ stammi a sentire inutile e ributtante ammasso di cellule” disse acidamente Riku dando un altro calcio nello stomaco al figlio che emise un rantolo sordo ma non si mosse dalla sua posizione.                                                               
“questa casa non è un albergo e tu, stupida copia mal riuscita di un uomo non puoi  permetterti di andare e venire come meglio ti pare” completò Riku per poi ricominciare a prenderlo a calci e a insultarlo con frasi tipo “ schifosissima feccia umana” oppure “figlio bastardo di un cane”(ma la volete smettere di fregare i miei cani? ndKiba). La storia andò avanti per un buon quarto d’ora poi Riku soddisfatta del proprio lavoro uscì di casa dicendo al figlio d ripulire il SUO pavimento dal suo sangue sporco. Non appena finì di pronunciare quelle parole Riku prese la borsetta e uscì di casa mentre suo figlio si accasciava a  terra privo di sensi mentre dell’altro sangue si aggiungeva a quello che già stava sporcando il candido pavimento .                                                                                    

   E ora era li,a pulire il preziosissimo pavimento di sua madre. Per due giorni era stato incosciente e nonostante le fitte atroci che aveva un po’ dappertutto si era costretto a stringere i denti anche perché nei due giorni che era stato incosciente Riku non si era nemmeno sognata di pulire il pavimento e non appena aveva visto il figlio gli aveva rifilato due cartoni in faccia, urlandogli di muovere quella sua inutile carcassa e andare a pulire il macello che LUI aveva combinato. Finalmente dopo quattro interminabili ore e un consumo industriale di detersivi, spray e solventi vari quella dannata macchia si era decisa a cedere. Questo voleva dire che finalmente poteva tornarsene a letto e riposare. Poi però fu colto da un lampo di paura: come si sarebbe giustificato con la sensei e i suoi compagni di squadra per essere sparito per due giorni interi? Ormai aveva terminato tutte le scuse possibili e immaginabili di questo mondo per giustificare le sue assenze. Dalla febbre alla sveglia che si era dimenticato di puntare la sera precedente. Aveva una paura matta che qualcuno scoprisse cosa gli faceva la madre. Con quel terrore addosso Shino si rintanò in camera sua e dopo essersi spogliato entrò nella doccia dove rimase per un’ora vagliando le varie scuse da poter rifilare ai suoi compagni. Alla fine optò per la scusa più plausibile:influenza. Infondo perché non avrebbero dovuto credergli? Erano a metà ottobre e faceva un freddo cane e bastava un nonnulla per ammalarsi. Uscì dalla doccia e cominciò a tamponarsi i capelli con un asciugamano. Per caso gli cadde l’occhio sull’enorme specchio del suo bagno. La superficie che occupava un’intera facciata rifletteva l’immagine di un adolescente con i capelli e gli occhi scurissimi. Il suo fisico scultoreo  e tonico era costellato da lividi, tagli e abrasioni e per sua immensa sfortuna una di queste ultime l’aveva in faccia. Parti dalla tempia destra e scendeva verticalmente fino alla mascella.  “cazzo” pensò il moro “questa volta sono proprio fottuto la mia giacca a vento non può coprirla tutta e ora come diavolo la giustifico questa?” il suo cervello mosse gli ingranaggi ed escogitò una soluzione accettabile “se dovessero chiedermi qualcosa dirò che la febbre stava aumentando e quindi mi sono alzato dal letto per scendere al piano inferiore per prendere una compressa di tachipirina ma scendendole scale ho messo un piede in fallo e sono ruzzolato giù, non dovrebbero avere problemi a credermi.” Soddisfatto delle sue scuse si disinfettò le ferite dopodiché si infilò i pantaloni del pigiama e poi fece una delle cose più stupide della sua vita: si buttò di peso sul letto. Grosso, grossissimo errore. Tutte le ferite si riaprirono simultaneamente e Shino lanciò un urlò di dolore, un fiume di sangue scorreva lungo tutto il corpo del ragazzo. Ora si che era nei guai! Cosa poteva fare ora? Se fosse andato dalla madre sicuramente lo avrebbe ammazzato di botte, a chiedere aiuto a un medico non ci pensava minimamente. Fece la cosa che gli sembrò più ovvia: aspettare che le ferite si rimarginassero da sole. Più il tempo passava più Shino sentiva freddo e piano piano cominciò a perdere sensibilità alle mani e ai piedi, poi fu il turno delle braccia e delle gambe dopodiché il freddo si fece insopportabile e poco dopo il ragazzo cadde a terra svenuto.

 

Un raggio do sole penetrò dalle tende e colpì Shino in pieno viso facendolo ridestare dal suo lungo sonno. Guardò la sveglia sul suo comodino, segnava le 14:19.                                                                                                         “maledizione” esclamò . fece per alzarsi ma un violento capogiro lo costrinse a rimanere sdraiato sul pavimento. Tutto intorno a lui una grossa macchia di sangue secco si era espansa fino a raggiungere la vaga figura di un uomo. Ora ricordava tutto, le ferite s i erano riaperte e poi era svenuto, ma quanto sangue aveva perso? Ecco perché si sentiva così spossato nonostante avesse dormito più di dodici ore e tutte le sue ossa erano doloranti. Tentò nuovamente di alzarsi questa volta con molta calma e ci riuscì, la testa gli girava vorticosamente e faceva una fatica tremenda a focalizzare gli oggetti intorno a lui. Con passo infermo andò verso il bagno e munitosi di straccio e secchio cominciò a sfregare il pavimento. Quando ebbe finito sistemò tutto nel bagno e si fece una doccia calda ,lavandosi via il sangue e il sudore. Si vestì frettolosamente e scese in cucina per mangiare qual cosina, ora che ci pensava erano due giorni e mezzo che non metteva nulla sotto i denti. Sgattaiolò in cucina e cominciò a frugare nei vari cassetti e ante finchè trovò qualcosa di suo gradimento: la nutella.  Cominciò a prepararsi la merenda quando una voce alle sue spalle lo fece sussultare                                                                                                                                                                         
  
“ben tornato dal mondo dei sogni”esclamò affettuosamente la voce.    Shino si voltò verso la fonte di quella voce e dopo due lunghi giorni quel macigno che aveva sullo stomaco si sciolse.                                                                                
“ben tornato a casa papà”rispose Shino  calorosamente “ vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare?”                                                                                                                                                                            
 
“ no grazie cucciolotto mio, ho già mangiato”(se continuo di questo passo mi verrà il diabete) rispose Shibi andando ad abbracciare il figlio.  Shino arrossì vistosamente non era abituato a ricevere una così esplicita dimostrazione d’affetto dal padre.  Shibi non era il tipo d’uomo che si lasciava andare in simili gesti ma comunque lasciava intuire i sentimenti che provava nei confronti di una persona                                                               
“allora? Cos’hai fatto di bello durante la mia assenza?” chiese Shibi al suo cucciolo                                                                                                                                                                            
  “i-i-io? Niente di particolare! Le solite missioni, abbiamo riaccompagnato una bambina che si era persa al villaggio delle risaie, poi siamo stati sequestrati e torturati dalla madre della bambina che non la finiva più di rimpinzarci  di dolci vari, ma alla fine siamo riusciti a fuggire anche se ci ha obbligati a portarci a casa una cascata di dolciumi” disse Shino indicando uno zaino poggiato sulla superficie di marmo della cucina. A quelle parole Shibi cominciò a ridere. L’immagine di suo figlio e dei suoi compagni costretti da una donna a mangiare dolci era davvero esilarante.                                                                                                                                                                        
  
 “be figliolo io te l’ho sempre detto che le donne sono terribili e infime” disse l’uomo dando una pacca sulla spalla del figlio e uscendo dalla cucina. Quel gesto semplice e amorevole strappò un gemito di dolore al ragazzo. 
“ lo so papà, e non puoi immaginare quanto io lo sappia bene” pensò Shino mentre un rivoletto di sangue impregnava la stoffa della sua giacca a vento verde. 

 

 

“Shinooooooo” un urlo squarciò la quiete che regnava in casa Aburame. Il ragazzo si precipitò al piano di sotto a rotta di collo e raggiunse la madre in cucina                                                                                                                    
 
“si mamma? Cosa c’è?” aveva chiesto in tono remissivo il ragazzo                                                                                 
    “ stammi bene a sentire mangia pane a tradimento, io vado dal parrucchiere e quando torno voglio trovare questa cucina in perfetto ordine! Chiaro?” urlò la donna                                                                                                                 “ si mamma tutto chiaro” rispose sconsolato Shino.                                                                                                                                                                                   
  “sarà meglio per te” detto questo girò sui tacchi e uscì dalla grande villa. Shino guardò la cucina sconsolatamente era un vero e proprio disastro. Il lavello era pieno di pentole, tegami e piatti sporchi il bancone della cucina era tutto sporco di sugo, olio,farina e chissà cos’altro per non parlare del pavimento. Ok era il caso di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro.                                                                                                               

 

Shino aveva quasi finito di lavare i piatti quando qualcuno suonò il campanello. Andò ad aprire e indovinate un po’ chi era? Quella testa calda di Kiba assieme alla fidanzata.                                                                                                  
  “oih Shino” lo salutò allegramente Kiba “ sono secoli che non ci vediamo, credevamo che fossi tenuto prigioniero dalla matta del villaggio delle risaie” scherzò Kiba                                                                                                
 
“Kiba! Non è  educato parlare così” lo rimproverò Hinata con dolcezza.                                                                                                                                                                              
  “come mai siete passati da queste parti? Oggi non avete nessuna missione?”chiese Shino con una malcelata ansia. Non voleva che i suoi compagni vedessero l’abrasione sul suo volto .                                                         
   “come sarebbe a dire perché siamo venuti? È la missione di oggi: recuperare il nostro compagno di squadra”gli rispose Kiba con una faccia fintamente offesa.                                                                                                                 
  
“vi ringrazio ma non ce n’era bisogno non appena mi sentirò meglio io……”                                                                    
    “AAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGG” Hinata  si lanciò di getto sul compagno “scomparso”                                                                                                                                                       
     “S_Shino, la tua faccia! Cosa hai?.......” lasciò in sospeso la frase                                                                                                                                                                                        
  “questa? Non preoccuparti Hinata non è nulla è solo una piccola abrasione” rispose Shino cominciando a sudare freddo                                                                                                                                                                                      “ma ma ma come piccola? È enorme Shino e poi……. E poi potrebbe infettarsi. Oh poverino  ma come te la sei fatta?”chiese la piccola Hinata quasi sull’orlo delle lacrime. Shino le raccontò la storiella che aveva inventato la sera prima.                                                                                                                 
 “AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA” Kiba si stava rotolando a terra dalle risate tenendosi la pancia “ AHAHAHAHAHA non ci posso credere AHAHAHAHAHAHAH Shino che ruzzola giù dalle scale come un novellino AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA”                                                                                                        
   
 “Kiba, smettila di prenderlo in giro, brutto maleducato” lo sgridò Hinata sta volta con rabbia                                   
 
“Shino ti prego di non starlo a sentire è solo uno stupido” disse lanciando un’occhiata torva  “andiamo dentro, così te la medico” propose Hinata andando a recuperare il suo ragazzo e il legittimo cane.                                       
  “ti ringrazio molto Hinata ma l’ho già medicata stamattina, non credo che ce ne sia bisogno. Comunque sarà meglio entrare perché ho dei lavoretti da sbrigare” disse il moro dirigendosi in casa e facendo cenno agli amici di seguirlo.                                                                                                                                                                        
    “scusate il disordine ma stavo giusto pulendo quando siete arrivati voi” disse portando gli amici in cucina e facendoli accomodare sulle sedie.                                                                                                                                                   
“posso offrivi qualcosa” chiese Shino mentre con uno straccio puliva alla meglio peggio il tavolo.                                                                                                                                                                                  
“si, grazie”rispose Kiba “ io vorrei qualcosa di fresco da bere tu ci? Vuoi qualcosa?”chiese rivolto ad Hinata                   
“un bicchiere d’acqua se è possibile grazie” disse Hinata arrossendo                                                                                                                                                                       
  “d’accordo! Kiba ti va bene una birra?” chiese Shino ispezionando il frigo.                                                                  
 “non potrei chiedere di meglio” rispose l’altro. Non appena tutti ebbero davanti ciò che avevano chiesto Shino ritornò a occuparsi delle stoviglie per poi cominciare a chiacchierare con i compagni.                                                                                                                                                                           “non hai idea di che missione orribile ci sia capitata” si lamentava Kiba “ abbiamo dovuto prenderci cura della madre di un riccone, perché la governante si era ammalata. Quella donna era un vero mostro, mi ha fatto sgobbare come uno schiavetto, ho dovuto spostare i mobili del suo salotto un miliardo di volte. Mentre la signorina qui presente se l’è spassata a prepararle i te e i pasticcini.”disse rivolgendo una finta occhiata inviperita alla sua ragazza.                                                                                                                                                                               
 “ma amore mio!” protestò Hinata “ l’ultima volta che hai provato a preparami la colazione ho dovuto farmi una lavanda gastrica! Non potevo permetterti di uccidere la vecchia altrimenti avremmo fallito la missione e non avremo ricevuto il nostro compenso. E niente compenso uguale niente matrimonio.” Rispose Hinata dando un bacetto sulla fronte al ragazzo.                                                                                                                                                            “meno male che ci sei tu che pensi a queste cose! A proposito. Shino ho proprio bisogno di una tata non è che verresti a casa mia a fare le faccende domestiche? Camera mia è un vero e proprio disastro” chiese Kiba cominciando a sghignazzare.                                                                                                                                                              
“Inuzuka se vuoi fare a botte basta chiedere” rispose acidamente il moro “ non sono mica Cenerentolo, mi basta casa mia da pulire!” esclamò Shino sciacquando l’ennesimo tegame.                                                                                    
  “scusa tanto principessa non era mia intenzione offendervi” gli fece il verso Kiba                                                                                                                                                                                     
 
 “ripeto: se vuoi fare a botte basta chiedere” ribadì Shino asciugandosi le mani con uno strofinaccio e guardando Kiba in cagnesco.                                                                                                                                                                             
“ragazzi! Domani è domenica e quindi niente missioni. Che ne dite di andare a fare shopping? C’è la svendita su tutto l’abbigliamento” se ne uscì la piccola Hinata. I due ragazzi la guardarono come se fosse un fantasma e poi scoppiarono a ridere. Il pomeriggio trascorse piacevolmente tra una chiacchiera e l’altra e ora finalmente la cucina di casa Aburame brillava come un diamante.                                                                                                                                                          
“ah sentite questa! Non indovinerete mai cosa è successo  l’altra notte mentre tornavo a casa” disse Kiba sperando di aver suscitato la curiosità dei presenti                                                                                                                                         
“un povero gattino indifeso che si era arrampicato sull’albero e non riusciva più a scendere? E poi tu l’hai salvato diventando il suo eroe?”  lo prese in giro Shino sedendosi finalmente al tavolo con loro.                                                    
“no idiota” rispose innervosito Kiba mentre Shino sorrideva divertito dalla reazione dell’amico                                                                                                                                                                           
“allora stavo tornando a casa mia bello tranquillo e pacifico” cominciò a raccontare Kiba                                                                                                                                                                                  
 
 “Inuzuka chi ti dice che a noi interessi quello che hai da dire?” lo stuzzicò Shino fingendo di sbadigliare. Al che Kiba gli rivolse un’altra occhiata obliqua ma preferì far finta di nulla.                                                                                    
  “allora dicevo, stavo tornando a casa quando sento delle urla provenire da un bar allora affretto il passo per vedere cosa succede…..”                                                                                                                                                               “ figurarsi se si faceva gli affaracci suoi, sei peggio delle vecchie pettegole” lo interruppe nuovamente Shino         
“stammi a sentire brutta copia di Cenerentola, perché non torni alla fase mute? Ti preferivo quando parlavi solo sporadicamente che adesso!” disse infastidito Kiba per poi ricominciare il suo racconto “ allora affretto il passo e davanti al bar indovinate chi c’era!?? Yoshino che prendeva a calci nel sedere Shikaku urlandogli che era solo uno stupido ubriacone senza cervello e che lo avrebbe addrizzato lei!” concluse Kiba con un ghigno sulla faccia                                                                                                                                                                                     
  “povero Shikaku, la moglie gli avrà fatto passare un brutto quarto d’ora” rise sommessamente Hinata.                                                                                                                                                                            
  “parola mia, quella donna è un demonio. Non so come abbia fatto il padre di Shikamaru a sposarla! Non ho mai visto nessuna peggio di lei anzi mi ci gioco le palle che una peggio di lei non esiste” rise Kiba      
 
 “mi spiace per le tue palle ma ti assicuro che quella donna esiste e abita nella tua stessa città. E ti assicuro che Yoshino a suo confronto non è nessuno” pensò Shino ripensando al rapporto che aveva con sua madre.

Erano ormai le 8 quando i due piccioncini decisero di togliere le tende.                                                                          
   “allora a domani Shino- kun?” chiese Hinata                                                                                                                                                                                     
“ sì d’accordo a domani” rispose Shino salutando i due amici e cercando di staccare Akamaru che si era attaccato alla sua gamba e non dava cenno di volersi staccare.                                                                                                          “allora a domani Cenerentolo, passiamo a prenderti per le 10” detto questo, Kiba cinse la vita della sua ragazza e richiamato il fedele cagnolino si incamminò verso casa.

 “ e un’altra giornata è andata” pensò Shino massaggiandosi gli occhi con il pollice e l’indice mentre si avviava verso la sua stanza. Mentre saliva le scale però sentì delle urla provenire dalla cucina: erano di sua madre. “ non voglio che la vedi più. Quella è solo una schifosa puttana che non vede l’ora di metterti le sue luridissime zampe addosso.”stava urlando Riku contro il marito, almeno questo era ciò che aveva dedotto Shino dal contesto della frase. Shino decise di onorare quel famoso detto”tra moglie e marito non mettere il dito” e cercando di non farsi sentire sgattaiolò silenziosamente in camera sua. Ma prima che riuscisse a raggiungere la stanza udì suo padre dire una frase che avrebbe capito soltanto alcuni mesi dopo” tanto a te che cazzo interessa?”

ka93: hihihi mi fa piacere che il chap ti sia piaciuto!

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Capitolo 4
*** SHOPPING SFRENATO ***


 

Shopping sfrenato

“Ma chi cavolo me l’ha fatto fare?” pensò Shino maledicendosi in tutte le lingue del mondo. Come d’accordo i suoi due compagni di squadra erano passati a prenderlo e ora si trovavano al centro commerciale. E nonostante avesse appena aperto c’era già un casino di gente, prevalentemente di sesso femminile, che affollava l’edificio e schiamazzava peggio delle oche. Lui odiava la confusione ! non sopportava le cose che non avevano né un capo né una coda, eppure si era lasciato convincere ad accompagnarli. “ ben ti sta, così la prossima volta impari!!!”                                                                                    
“allora ragazzi, il programma è questo, prima ci giriamo tutti i negozi di abbigliamento e in particolare quelli d’intimo” disse Hinata lanciando un’occhiataccia al fidanzato che con una faccia schifata le rispose:                                                                         
 
“COSA????? Ma non ci penso proprio, te lo puoi anche sognare”                                                                                                                                  
 
“stammi a sentire signorino, i tuoi calzini sono tutti consumati o bucati e io non ho nessuna intenzione di mandarti in giro così chiaro??” disse Hinata minacciosa   (ma io non porto le calze!!! ndKiba) (dettagli!)                                                                                                                                            
 
“come vuoi tu” le rispose Kiba imbronciandosi e mangiandosi le parole.                                                                                                                   
     
“bene allora muoviamoci, abbiamo solo 9 ore di tempo”                                                                                                               
  
“come??? Che intendi dire con questo????” chiese Kiba esterrefatto                                                                                                           
  
“intendo dire che questo cavolo di negozio chiude alle 8. Non è una cosa assurda amore mio??? Tutti gli altri centri commerciali chiudono alle 9.30” rispose Hinata facendo finta di imbronciarsi per poi cominciare a zampettare da una vetrina all’altra. I due ragazzi si guardarono con un’aria rassegnata che poteva significare benissimo “ SALVATECIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”

 

La giornata trascorse più o meno nel seguente modo:                                                                                                                                  
   
Hinata che zampettava da un negozio all’altro e cercava di convincere il suo ragazzo a rinnovarsi il guardaroba, Kiba che si rifiutava, a prescindere, di comprare qualsivoglia capo di abbigliamento che la sua ragazza cercava di rifilargli e Shino che li seguiva divertito come un fedele cagnolino ( oggi Akamaru era rimasto a casa, per ovvi motivi e qualcuno doveva pur sopperire alla sua assenza, o no?) . davanti all’ennesimo negozio Hinata si era trascinata dietro il futuro marito per fargli “vedere” un bellissimo completo: pantaloni tipo quelli dei pescatori (larghi con tante tasche ) di color verde stinto abbinati a una maglietta aderente nera con il collo alto e un gilet con tante tasche dello stesso colore dei pantaloni.  Mentre i due piccioncini litigavano, Shino era rimasto fuori dal negozio ad aspettarli. Mentre si guardava intorno, gli cadde l’occhio su un completo esposto in vetrina. Era un completo totalmente nero composto da un corpetto liscio con i lacci sul davanti, i pantaloni erano aderenti ed  erano retti da un cintura in pelle con la fibbia rettangolare d’argento. Gli stivali erano in un materiale lucido e avevano le punte squadrate e un piccolo tacco squadrato, alle braccia c’erano dei guanti lunghi fino a sopra il gomito. Quel completo tanto semplice quanto  bello gli fece tornare in mente
Lei .                                                                                                                                                                              
“ Shino, smettila!!! Ti ho già detto che devi smetterla di farti del male rivangando il suo ricordo” si rimproverò mentalmente il ragazzo anche se doveva ammettere che quel completino le sarebbe stata d’incanto. “ ma che diavolo ti  viene in mente?? Non sai nemmeno che faccia abbia adesso, come fai ad affermare certe cose?” rincarò Shino maledicendosi per quella sua debolezza. Nonostante fossero anni che né la vedeva né aveva sue notizie, Lei era sempre tra i suoi pensieri.                                                                                                                                                                                                
 
“ oh certo come no, tanto la parte della cattiva tocca sempre a me, non è vero??!!!” stava urlando Hinata alla volta di Kiba il quale “aveva accettato di sua spontanea volontà e  senza alcuna costrizione esterna” di comprare il famoso completo. “ Shino?! Va tutto bene?” chiese la ragazza aggrottando la fronte con aria perplessa.                                                           
 
“eh? Ah sì! Certo certo sto bene!” rispose Shino riscuotendosi bruscamente dai suoi pensieri.                                                                  
 
“ecco bravissimo, visto che stai bene dì a questo testone che il completo che gli ho comprato è stupendo!!!” s’infervorò Hinata sbattendo sotto il naso di Shino il fantomatico completo. Il ragazzo più grande dopo aver fissato per alcuni secondi il completo bofonchiò un semplice sì che, nonostante Hinata non se ne fosse accorta perché era troppo contenta di aver trovato qualcuno che le desse ragione, stava a significare:Ti dico di sì per farti contenta ma non azzardarti a chiedermi di indossarlo. E così il resto della giornata trascorse relativamente tranquillamente. A parte le proteste, molto accese, dei due maschietti verso l’ora di pranzo, perché se la loro intenzione era quella di andare a mangiare, Hinata non voleva sentire ragioni. Alla fine giunsero al compromesso che, mentre Hinata andava in bagno i 2 si sarebbero fatti una capatina in un qualche posto per mettere qualcosa sotto i denti. Giunsero le 7. E Hinata decise che era giunto il momento di affrontare la sfida più ardua della giornata: il negozio di intimo. Dopo aver litigato per mezz’ora con il fidanzato e aver urlato come una pazza, Hinata riuscì finalmente a trascinare il suo cucciolotto, in quell’istante alquanto incazzato, nel negozio con il compito di cercarsi almeno tre paia di calze e altrettante di boxer e lasciando a Shino il compito di sovraintendere alle operazioni, mentre lei era andata a vedere della lingerie.                                                                                      
 
“mio padre ha ragione, più ci stai insieme e più cercano di avere il totale controllo su di te” ringhiò Kiba mentre era intento a frugare nei giganteschi cestoni della biancheria.                                                                                                                                    
“sono anni che ho le stesse calze e non si è mai lamentata di niente. Poi di botto le vengono in mente queste genialate”                        
 
  tu sai che Hinata ha perfettamente ragione vero?” chiese Shino guardandolo come si fa con un bambino piccolo che non vuole assolutamente saperne di aver torto.                                                                                                                                                  
“non ti ci mettere pure tu Cenerentolo, qui la faccenda è grave! Prima l’abbigliamento, poi vorrà modificare il mio carattere e poi chissà che altro, ma ti pare possibile? Io non capisco per quale motivo debba fare sempre averla vinta lei! Vabbè che è una ragazza e che è fragile però io non capisco cosa diavolo voglia ottenere facendo così? Sbaglio o io non le ho mai chiesto di cambiare niente del suo modo di essere? E allora perché lei deve fare così?? Tu che ne pensi?? Ho ragione o no?” chiese Kiba retoricamente                                                                                                                                                            
  
“ io non ne voglio sapere  niente! La ragazza è tua e io non voglio metterci becco, prima di combinare danni.” Rispose Shino allontanandosi inconsciamente dal cestone e appoggiandosi alla parete.                                                                                     
 
“perdonate vostra grazia se mi sono permesso di chiedervi un parere!” gli fece il verso Kiba che nel mentre aveva continuato a ispezionare i cestoni alla ricerca di qualcosa che gli andasse a genio                                                                         
 
“a proposito Cenerentolo” riprese Kiba dopo aver buttato svogliatamente un paio di calze con disegnata la carica dei 101 nel carrello( k fantasia ragazzi!!!) “ma lo sai che mi preoccupi??!! Insomma tra tre mesi compi diciotto anni e non hai ancora la ragazza! E quel che è peggio non cerchi la compagnia dei tuoi coetanei, sai che è brutto? Insomma non puoi sempre defilarti ogni volta che qualcuno propone di uscire, devi uscire e fare nuove amicizie così magari ti trovi anche una bella ragazza e vi mettete insieme e poi pensa a tua madre, non sarebbe contenta se tu gli facessi tanti nipotini?” non appena Kiba pronunciò il nome di quella donna, Shino sentì una morsa stringergli il petto. “ mamma” pensò amaramente   Shino. Ma il più piccolo non parve accorgersi di nulla e continuò imperterrito il suo discorso.                           
 
“oppure  se incontri una bella gnocca, ma non hai nessuna intenzione di metterti insieme a lei puoi sempre portartela a letto e poi darle il ben servito. Ma lasciando stare le ragazze, perché una di queste sere non esci con noi? Dai vedrai che ti divertirai! E poi una bella uscita è proprio ciò che ti serve, così magari ti apri un po’ ” concluse Kiba riemergendo definitivamente dal cestone della biancheria.  Shino sollevò un sopracciglio e fisso il suo compagno di team a lungo negli occhi  e cercando di capire se stesse scherzando o, come pensava che fosse, stesse parlando seriamente.                                    
  “questa sarebbe la tua filosofia di vita?” domandò Shino acido mentre Kiba lo guardava con un gigantesco punto interrogativo sulla testa.                                                                                                                                             
“ usare una ragazza per divertimento e poi fare come se non fosse successo niente” chiarì Shino                                                                                          
“scusa tanto Cenerentolo, non era certo mia intenzione turbarti, la prossima volta me ne starò zitto invece di cercare di aiutarti” lo rimbeccò Kiba inalberandosi                                                                                                      
 
“nessuno ti ha chiesto di farlo!! Infondo sono solo un asociale che tiene sempre il broncio se non sbaglio sono parole tue Kiba” gli rispose Shino riferendosi a una conversazione che aveva sentito pochi giorni prima tra Inuzuka e Nara                               
“io non………… mi dispiace ma… io veramente volevo” balbettò Kiba colto con le mani nel sacco                                                              
“non sprecare tempo a cercare scuse. Ormai è fatta e non serve a niente comportarsi così” ribattè Shino acido distogliendo lo sguardo dal suo compagno.                                                                                                       
  “allora ragazzi com’è andata la caccia??? Avete trovato qualcosa, Shino? “ domandò la piccola Hinata che era appena apparsa dopo aver fatto razzia di calze mutandine e reggiseni.                                                              
“perché chiedi a lui scusa??” domandò Kiba infastidito                                                                                                                         
“perché tu non sei affidabile” lo rimproverò dolcemente Hinata                                                                                            
“sì ha trovato qual cosina” rispose vagamente Shino ancora arrabbiato per l’affermazione di Kiba                                                           
 
“bene, allora possiamo andare alla cassa. Seguitemi” rispose allegramente Hinata. Si misero in coda alle case e aspettarono il loro turno quando                                                                                                                                  
 
“ah, quasi mi stavo scordando. Mi ha chiamata Tenten ha detto che loro stasera mangeranno al chiosco di Teuchi se vogliamo accodarci anche noi.” Disse Hinata                                                                                                                                               
  
“ per me va bene” rispose Kiba                                                                                                                                                                     
  
“e tu Shino?? Che fai?” chiese Hinata                                                                                                                                            
  
“ io n….”                                                                                                                                                                                                                                      
 
“ma certo che Shino viene con noi!! Ma che domande stupidine fai amore mio??” si intromise Kiba abbracciando la sua ragazza e dandole un bacio a fior di labbra                                                                                                                                                                                      
   
“ma è meraviglioso” trillò Hinata “allora io richiamo Tenten e le dico che noi andiamo” detto questo Hinata si allontanò per effettuare la chiamata.                                                                                                                                                                                                             
  
“ma che cazzo stai facendo?” sibilò Shino                                                                                                                                                                                        
 
   “fidati di me, vedrai che ci divertiremo” gli rispose Kiba facendogli l’occhiolino                                                                                                                                       

Rieccomi tornata a rompere le scatole XD. Chi sarà mai questa Lei?? seguitemi e lo scoprirete XD Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio tutti quelli che hanno letto e un grazie ancora più grande alla mia best che ha addirittura avuto il coraggio di commentare
ka93: grazie per la recensione! mi fa molto piacere che il chap ti sia piaciuto! quando vedo Riku le dirò di darsi una calmata, contenta' XD.
Un bacione a tutti e al prossimo capitolo. Ciao.

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Capitolo 5
*** L'OMBRA DI UN FANTASMA DEL PASSATO ***


L’ombra di un fantasma del passato

E anche quella volta era stato fregato alla grande. Erano più di due ore che se ne stava seduto al chiosco di Teuchi ad ascoltare i discorsi insensati dei suoi compagni che per la maggior parte erano ubriachi. Kiba e Shikamaru stavano facendo  a gara a chi beveva di più, Naruto e Choji mangiavano ininterrottamente da due ore e poi Sakura e Ino erano talmente brille che non si accorgevano neppure di parlarsi sopra a vicenda. E lui era lì. Solo come il cucù a giocherellare con un bicchierino da Sakè. Hinata e Tenten, beate loro, se ne erano andate poco prima a casa della Hyuga per lasciare le buste degli acquisti.  “ ma porca di quella schifosissima miseria! Possibile che debba sempre farmi intortare dai discorsi del botolo?" Possibile che sia così deficiente?” pensava Shino continuando a giocherellare con il bicchierino.                
  
“Ragazzi sono le 11 e 30! E per voi è ora di tornare a casa a dormire che domani dovete lavorare” disse Teuchi cominciando a raccogliere le stoviglie sporche per lavarle. “ grazie al cielo questa tortura è finita” pensò Shino. Un dissenso generale si levò dai ragazzi che non avevano nessuna intenzione di finire così la serata.                                                 
 
“Andiamo Teuchi, non fare il guastafeste! La notte è ancora lunga” si lamentò Kiba sbattendo sul bancone un bicchierino che aveva appena svuotato, raccogliendo l’assenso quasi generale.                                                 
 “Vedete di sparire e non farmi arrabbiare prima che vada di là a prendere la scopa” li ammonì il venditore di ramen. Shino fu il primo a defilarsi. Cominciò a correre ma non si diresse verso casa bensì nella direzione opposta. Non aveva nessuna voglia di tornare a casa sua. Si diresse a nord. Man mano che s’inoltrava a settentrione uno spesso strato di nebbia avvolgeva il panorama, appiccicandosi addosso e rendendo il luogo spettrale. Corse per circa un’ora finché non giunse a un grande bosco di pini secolari. Shino si fermò un secondo, ansante, ad ammirare quell’immensa distesa di verde per poi gettarvisi dentro e cominciare a correre. Conosceva ogni singolo anfratto di quel bosco che si estendeva per migliaia di chilometri. L’aveva scoperto undici anni prima quando, come al solito, sua madre lo aveva picchiato e offeso e  lui aveva desiderato scappare via da Konoha e nello scappare si era imbattuto in quella che sarebbe diventata la sua seconda casa. E poi quello era il posto dove la sua vita era cambiata da un giorno all’altro. Era il luogo in cui l’aveva incontrata per la prima volta, il luogo in cui avevano giocato assieme, il luogo in cui si era sentito un bambino normale.

 

Nel mentre che pensava a ciò aveva allungato il passo e contro ogni sua previsione era già arrivato alla meta designata: la radura. Era uno spiazzo ampio una sessantina di chilometri: l’unico luogo di quella foresta millenaria in cui i raggi dei due grandi astri riuscissero a lambire l’ispida erbetta di ottobre. La radura era occupata per i 2/5 da un lago dalle acque nere e immote. “ è qui che ti ho visto la prima volta” pensò Shino guardando nostalgicamente le  sponde del lago dove ricordava ci fosse seduta una bambina. Restò immobile per un tempo indefinito rivangando i momenti felici trascorsi con la sua amichetta. Aveva faticato molto per autoimporsi di smetterla di pensare a lei ma quella volta aveva deciso di togliere, dalla sua mente, ogni freno inibitorio. Era vero che era stanco di continuare a soffrire per il ricordo evanescente di un fantasma del suo passato ma era pur sempre vero che con lei aveva vissuto parte dei momenti più felici della sua vita.  Inspirò a fondo l’aria gelida del primo mattino e i suoi polmoni sembrarono trapassati da tante piccole schegge di ghiaccio. Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri, era ora di smettere di pensare e cominciare ad allenarsi dato e considerato che era da parecchi giorni che non praticavano più attività fisica.  Shino si tolse gli occhiali e li ripose nella tasca dell’impermeabile, prese un altro profondo respiro e poi cominciò ad allenarsi. Scattò in avanti tirando un calcio all’altezza del volto di un ipotetico avversario poi si abbassò e mettendosi perpendicolarmente al terreno e facendo perno con la mano destra su di esso, tirò un altro calcio al suo ipotetico avversario nella zona delle caviglie per poi poggiare anche l’altra mano sul terreno e fare una capovolta all’indietro per poi scattare immediatamente in avanti e parare un colpo dall’alto. Continuò così per diverso tempo finché la stanchezza ebbe la meglio su di lui che cadde a terra ansante. Si scoprì a fissare quell’immenso specchio d’acqua che da ormai migliaia di anni rifletteva l’effige della regina della notte assieme alle sue figlie. L’aveva sognata tante volte seduta sulle sponde: indossava un lungo abito nero aderente che le arrivava fin sotto i piedi, i lunghi capelli neri erano sciolti e le ricadevano a boccoli sulle spalle arrivando sino al terreno per poi sparpagliarsi su di esso, gli occhi dal taglio obliquo e freddo e dal color glaciale che lo fissavano e il suo bellissimo sorriso a incoraggiarlo a sedersi accanto a lei. Erano passati sette lunghi anni dall’ultima volta che l’aveva vista ma nonostante questo ricordava ogni singolo dettaglio di quella mocciosetta: aveva quattro anni meno di lui ed era poco più bassa di lui, aveva lunghissimi capelli neri che legati in una coda alta le arrivavano sotto il sedere, la pelle era talmente pallida da fare impressione, gli occhi erano grandi e dal taglio obliquo e freddo di uno spettacolare blu oltreoceano tendente al viola, aveva un carattere molto particolare, era sempre calma e non si arrabbiava mai per nulla e quando lo faceva non si metteva a urlare o robe del genere, si limitava semplicemente a fissarti in un modo che era capace di farti sentirti il peggior verme esistente sulla faccia del pianeta e ,infine c’era l’abbigliamento. Il modo di vestire era davvero buffo, per non dire osceno: indossava un vestitino grigio di pile che le arrivava oltre le caviglie, un paio di stivali rosso fuoco di plastica, sul capo portava un velo a mo’ di cappuccio che le copriva gran parte del volto e infine indossava sempre dei guanti di velluto blu che le arrivavano fin sotto l’ascella. E cosa più strana di tutte era l’unica a non provar ribrezzo nei suoi confronti; a lei non importava che Shino al suo interno racchiudesse una colonia di insetti anzi, diceva sempre che era proprio quel dettaglio a renderlo speciale. Un’altra cosa strana era che a lei non importava di sporcarsi le scarpine o di dover rotolarsi nel fango,  al contrario di tutte le altre bambine, non le importava molto di apparire bella e presentabile le importava solo di divertirsi assieme a lui, l’unica cosa su cui non transigeva era che la si toccasse e a proposito era stata molto chiara con Shino, lo aveva avvertito che se l’avesse toccata sarebbe andato incontro a una morte orribile e non era una minaccia. La bambina gli aveva fatto anche vedere il motivo per cui non avrebbe mai e poi mai dovuto toccarla e una volta di più Shino era riuscito ad affascinarla perché, a differenza di tutti gli altri che conoscevano le sue “ doti”, lui non era scappato via urlandole che era solo un mostro, al contrario le aveva fatto un sorrisone a trentadue denti (a quel tempo un po’ meno) e le aveva proposto di giocare a nascondino così che non avrebbe corso il rischio di sfiorarla. La loro amicizia era durata fino a quando lei non si era più fatta vedere, così da un giorno all’altro. Shino come ogni sera era uscito furtivamente dalla finestra, dopo che suo padre era andato in camera sua per rimboccargli le coperte e augurargli la buona notte. Aveva corso come un pazzo per un’ora intera, non stava più nella pelle dalla voglia di rivederla; l’aveva aspettata fino all’alba ma lei non si era fatta vedere. Quel teatrino era andato avanti per circa un anno e mezzo dopo di che Shino si costrinse a credere a ciò che aveva fiutato già da tempo: lei non sarebbe tornata mai più. E questo per lui avrebbe significato una sola cosa: il ritorno alla sua solitudine. Nonostante questo però, il ragazzo aveva continuato ad andare nella foresta, con la remota speranza che lei un giorno o l’altro avesse fatto ritorno.

 

Shino si alzò da terra e s’incammino verso il laghetto, restò a fissarlo per qualche secondo e poi decise di farsi un bel bagnetto.  Si tolse i vestiti e li poggiò accuratamente per terra. L’acqua era gelida e Shino dovette farsi coraggio prima di immergersi completamente. Nuotò agilmente fino al fondale. Cominciò , come al solito, a esplorare i fondali rocciosi che conosceva a menadito, si infilava nelle caverne esplorando ogni singolo anfratto, scandagliava il fondo roccioso alla ricerca di qualche forma di vita e così via. All’improvviso qualcosa attirò la sua attenzione, un oggetto luccicante sul fondo roccioso. Shino nuotò fino a quel luccichio intermittente e riuscì, anche se con un’immane fatica, a mettere a fuoco l’oggetto:                                                                                                                                                                       
“È la sua collana!” pensò Shino con un tuffo al cuore! Qualche anno prima erano impazziti per cercare quel dannato aggeggio che per la sua piccola amica era importante per qualche ragione che in quel momento non gli sovveniva  e dopo giorni interi di ricerca si erano arresi. Quella catenella era sommersa da ettolitri di acqua da minimo dieci anni eppure non era stata intaccata da alcun tipo di alga, risplendeva come la prima volta che l’aveva vista. Improvvisamente Shino notò qualcosa alle sue spalle. Un riverbero aranciato colorava la parete rocciosa alle sue spalle: era l’alba; decise che era giunto il momento di smetterla di giocare a fare la sirenetta e tornare in superficie. Si arrotolò la collana attorno al polso e riemerse. L’aria in superficie era ancora molto pungente e un venticello gelido si era alzato, scuotendo pigramente le fronde degli alberi. Si diresse nel punto in cui aveva lasciato i suoi vestiti quando all’improvviso sentì un rumore di legna spezzata. Si voltò di scatto e si mise in posizione difensiva cominciando a scrutare attentamente l’immensa distesa verde che gli si parava davanti. Tutto era immoto e silenzioso, troppo immoto e silenzioso per una foresta, nessun verso di animale, nessuno scalpiccio niente di niente, solo il rumore ritmico e rilassante del vento.                                                                                                                                                                    
 
“Non essere ridicolo Shino chi vuoi che ci sia a quest’ora infame del mattino in questo luogo isolato dal mondo? Il rumore sarà stato solo un miraggio” nonostante questi pensieri affollassero la sua mente, sentiva due occhi puntati addosso che lo studiavano attentamente; si rivestì lentamente per poi lasciarsi cadere sul terreno esausto. Portò entrambe le mani sotto la nuca e sollevò la gamba destra puntellando il piede sul terreno, all’incirca all’altezza del ginocchio della gamba sinistra. Le palpebre erano pesanti e tutto il suo corpo anelava al sonno,, ma prima di farsi abbracciare da Morfeo diede un’ultima occhiata intorno a se e poco prima di chiudere gli occhi gli parve di scorgere due iridi fredde e assassine che lo fissavano insistentemente.  Un nome che non pronunciava più da ormai sette lunghi anni gli si stampò a caratteri di fuoco nella mente:

“Tenebra”

 

Ciao a tutti! Scusate l’enorme ritardo ma in questo periodo sono molto occupata e quindi non ho molto tempo per la scrittura Grazie mille alle poche persone che leggono e un grazie particolare alla mia Kimmy perché recensisce. Allora dopo questo capitolo ce ne sarà un altro e poi entreremo nel cuore(per così dire) della storia. Ringrazio ancora una volta coloro che hanno letto. C risentiamo al prossimo capitolo. P.s. qualche commentino in più non mi dispiacerebbe ^^ non preoccupatevi anche se è una cosa negativa è sempre ben accetta!

Ka93:povero Kiba un corno! Ma secondo te i maschietti a cosa servono?? Xd grazie 1000 per la recensione. Un bacione grandissimo.              

 

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Capitolo 6
*** DOMANDE ***


Domande

Il sole era sorto da diverse ore e aveva ormai raggiunto il suo apice e ora si apprestava a  percorrere l’ultimo tratto del suo percorso verso l’oceano nel quale si sarebbe tuffato per concedersi il meritato riposo notturno. Un freddo vento soffiava sulla terra del Fuoco facendo staccare le foglie dagli alberi per farle volteggiare aggraziatamente nell’aria di ottobre e si intrufolava, dispettoso, sotto gli abiti dei poveri abitanti. Le strade erano vuote e l’unico suono udibile era l’insistente sibilo del vento.                                                                                                                                                                               
 
“Che strana Konoha. Senza tutto quel suo solito brulicare di gente non sembra nemmeno lei” considerò Shino guardandosi distrattamente intorno. Camminava con passo dritto e spedito teso.                                      
“Perché ho la sensazione di essere continuamente tenuto sotto stretta sorveglianza??” si chiese Shino guardandosi in modo circospetto  intorno ma come era successo quello stesso mattino non trovò nessuno                                                                                                     
 
“Mi sto facendo suggestionare !” concluse rallentando il passo e imboccando la via di casa sua. Arrivato davanti al portone di casa sua trasse un profondo respiro e facendosi coraggio entrò silenziosamente nella grande magione. Il silenzio era pressoché assoluto forse anche grazie all’orario. Si diresse in cucina e si preparò qualcosa da mangiare, all’improvviso alle sue spalle una voce stridula e fredda: una donna di bassa statura sui quarant’anni,  dai corti capelli biondi e lisci, gli occhi di un grigio scuro, dalla costituzione esile ma con un seno molto pronunciato, la carnagione scura e l’aria da ragazzina svampita gli si presentò davanti, piantandosi di fronte a lui con le braccia incrociate al petto e con un ghigno cattivo stampato sul volto                                                                                                                                                                                              
 
“Guarda guarda chi si degna di tornare a casa!! Dove cazzo sei stato brutto deficiente ?? Se non te ne fossi ancora reso conto, brutto decerebrato senza spina dorsale, qui c’è una casa da mandare avanti!! E secondo te a chi tocca far si che questa catapecchia vada come deve andare ? Si può sapere dove cazzo sei stato??” strillò la donna che arrivava a malapena a metà torace del figlio                                                                                                
“Io veramente…”                                                                                                                                                                                                                     
 
“NON ME NE FREGA NIENTE DI DOVE SEI STATO!!” gli sbraitò dietro la donna facendo vibrare i vetri delle finestre “GRRRRRRRRRRRRR!!!Sai perché i trattamenti di bellezza che faccio dall’estetista ogni settimana non hanno alcun effetto?!” chiese retoricamente la donna diventando rossa in volto mentre la vena sulla tempia pulsava pericolosamente                                                                                                                                                    
 
“Io non….” Cercò di tergiversare Shino per cercare di far calmare la madre                                                                                                                         
  
“TE LO DICO IO PERCHÈ ! PERCHÈ HO UN FIGLIO TALMENTE INUTILE CHE MI FA INVECCHIARE SOLO A GUARDARLO. TU SEI SEMPRE STATO UN PESO PER ME. UN INUTILE E STUPIDO PESO CHE HA ROVINATO LA MIA VITA PERFETTA. IO AVEVO TUTTO PRIMA CHE NASCESSI TU E TUTTO AD UN TRATTO SEI ARRIVATO TU E MI HAI TOLTO TUTTO CIÒ CHE AVEVO DI BUONO. SEI UN INSULSO ERRORE, UNA STUPIDA FATALITÀ CADUTAMI TRA CAPO E COLLO ALL’IMPROVVISO. IO L’AVEVO DETTO A TUO PADRE CHE SAREBBE STATO MEGLIO PER TUTTI SE AVESSI ABORTITO MA QUELL’IDIOTA NO!! PER FORZA CHE DOVEVA FARTI NASCERE E ORA GUARDA QUI CHE COSA INUTILE È USCITA” urlò la donna per poi tirare un sonoro ceffone al figlio, ceffone che mandò in frantumi gli adorati occhiali di Shino. 
“Sai una cosa??  Avrei dovuto buttarti in un cassonetto il giorno maledetto in cui sei nato!” disse rivolgendogli uno sguardo carico d’odio e risentimento.                                                                                                                       
  
“Hai ragione, sarebbe stato sicuramente meglio per tutti” sussurrò voltandosi e cominciando a correre! Fuori aveva cominciato a piovere e presto i vestiti del ragazzo s’inzupparono di acqua.                                         
 
“Perché non l’hai fatto?? Perché non mi hai ucciso o abbandonato da qualche parte?? Saremmo stati tutti più felici” Non si era mai sentito così odiato e fuori posto come in quel momento, provava un’insopportabile senso di vuoto e di abbandono e aveva freddo, tanto freddo che non dipendeva però dalla temperatura circostante. Per l’ennesima volta nei suoi diciassette anni si ritrovò a correre come un forsennato verso quel luogo che tanto lo faceva sentire a casa, la stessa casa che lui non aveva mai sentito di avere! Corse fino alla radura e giunto li si fece cadere per terra dove pianse a lungo, aveva bisogno di sfogarsi e in quel momento il pianto era l’unica sua valvola di sfogo. Non sopportava quella sua condizione, non sopportava essere trattato soprattutto perché ci stava male e per secondo perché non riusciva a capire il motivo di tutto ciò! Che senso aveva avuto essere rimasta incinta e quindi essersi sposata ad appena 23 anni se poi trattava suo padre come una presenza fastidiosa e lui come un giocattolo da maltrattare? Che fosse stato solo un matrimonio di convenienza? No, se così fosse stato lui non sarebbe dovuto esistere a rigor di logica! E allora? Nonostante fosse molto tempo che si poneva queste domande non era ancora riuscito a darsi una risposta; a chiedere spiegazioni ai suoi non ci pensava neppure non sapeva perché ma aveva il sentore che sapere sarebbe stato mille volte peggio che essere all’oscuro di tutto. Un giorno, forse, avrebbe avuto il coraggio ma per il momento era meglio ignorare. Calde lacrime velavano i suoi stupendi occhi grigio-piombo con sfumature bluastre attorno alla pupilla, ormai non più protetti dai suoi fedelissimi occhiali. Quei benedetti occhiali!! Quante volte l’avevano salvato dalle ire di sua madre, nascondendo le emozioni che provava?? Facendo credere alla donna che il loro padrone fosse rimasto impassibile mentre dietro di loro gli occhi diventavano umidi e lucidi? Tante, troppe forse!

 

Il tramonto colorava con i suoi riflessi sanguigni tutte le cinque terre, di li a poco sarebbero calate le tenebre. Shino stava seduto contro un albero e stava giocherellando con la collana che aveva trovato nel lago, la faceva dondolare davanti agli occhi come se volesse ipnotizzarsi.                                                                                                                                                                                
“ Quanto vorrei che fossi qui con me adesso!”pensò mettendosi il ciondolo al collo, rimase qualche secondo a fissarlo: su una catena d’argento formata da tante piccole maglie era agganciato un ciondolo di un viola intenso e dalla forma singolare, una specie di rombo con i lati adiacenti al gancetto molto più lunghi rispetto agli altri. Un piccolo frammento materializzatosi del suo passato. “Sono passati  sette anni dall’ultima volta che ci siamo visti, figurati se lei si ricorda ancora di te” constatò però il ragazzo alzandosi e cominciandosi a incamminarsi verso casa.

 

La luna era ormai alta nel cielo quando Shino arrivò a casa. Non aveva nessuna voglia di affrontare sua madre ne tanto meno suo padre, quindi decise di non entrare dalla porta di casa bensì dalla finestra di camera sua. Appena giunto in camera mise la collana al sicuro in un cassetto poi si spogliò velocemente e si fiondò sotto la doccia. Tutti i muscoli gli dolevano, sia per le percosse subite sia per la tensione accumulata in quei giorni!! Rimase a lungo sotto il getto caldo dell’acqua poi si avvolse un asciugamano attorno alla vita e si buttò di peso sul letto, emise un gemito di dolore: tutte le ferite che si era procurato in quei giorni tiravano e in alcuni punti si riaprirono. Shino tornò in bagno per prendere il disinfettante ma si bloccò davanti allo specchio: l’abrasione sulla parte destra del volto aveva ripreso a sanguinare e aveva tutta l’aria di essere infetta. Sospirò affranto e prendendo tutto il necessario  tornò in camera da letto per medicarsi le ferite.                                                                                                                                                                                                                            
 
“ Non posso andare avanti così!! Non posso permettere che qualcuno veda le ferite. Ma come posso fare?? Come faccio a nasconderle??” proprio in quel momento gli cadde l’occhio sull’armadio spalancato: su una gruccia dava bella mostra di se un impermeabile verde e sotto di esso c’era una maglia lunga grigia il cui collo arrivava all’incirca all’altezza del naso, quello era il completo perfetto per nascondersi dalla vista indiscreta della gente.             
 “Perfetto” esclamò poggiando la gruccia sulla sedia vicino al letto e prendendo dall’armadio un paio di pantaloni dello stesso grigio della maglia per poi buttare i suoi vecchi abiti in un angolino della stanza, cosa che non era assolutamente da lui, ma in quel momento non gli importava. Dopo aver preparato tutto l’occorrente per il giorno seguente sistemò tutto sulla scrivania e spegnendo le luci si infilò nel letto sprofondando immediatamente in un sonno profondo e senza sogni. Intanto da sopra un lampione di fronte a camera sua, un paio di occhi glaciali lo fissava silenziosamente, in attesa che Shino si accorgesse di loro e a quel punto sarebbe iniziato il loro gioco.

Salve a tutti!!! Che dite ho esagerato un pochino in questo capitolo??? comunque spero che vi piaccia lo stesso. e con questo concludiamo le vicende del povero piccolo maltrattato dalla madre( per ora) nel prossimo capitolo succederà qualcosa che metterà in subbuglio tuttoXD Un grazie grandissimo a tutti quelli che hanno letto lo scorso capitolo e un bacione grandissimo alla mia best  Ka93: mi fa piacere che questo capitolo ti sia piaciuto!! spero sia lo stesso anke per questo. 

un bacione alla prossima e mi raccomando RECENSITE!                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            

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Capitolo 7
*** UNA NUOVA MISSIONE ***


Una nuova missione                                                       

Era il luogo perfetto. Chi mai avrebbe sospettato di lui?? Nessuno                                                                                                          
 
Quella era la collocazione perfetta per trovare la fortunata, per così dire. E la fortunata non avrebbe tardato a farsi trovare. Erano circa le 8 di mattina e a Konoha,  per le strade c’era già tanta gente.                                                                                                            
“Avanti zuccherino! Cosa aspetti a farti vedere?”sussurrò l’ombra che se ne stava appollaiata sul tetto del  palazzo dell’Hokage. Quel posto, infatti, oltre ad essere sicuro quasi al 100% era anche uno degli edifici più alti di Konoha e quindi da lì era più facile vedere tutta la zona limitrofa per poter trovare la ragazza giusta. Era solo una questione di tempo. Di li a poco avrebbe potuto mettere le mani sulla sua nuova cavia.

 

 

“Tu dici che non c’è niente di cui preoccuparsi? Invece sì che bisogna preoccuparsi!” aveva sbraitato Kiba per la milionesima volta nel giro di 5 minuti.  Come ogni giorno il team 8 si era recato al loro solito posto di incontro e ora le 3 persone stavano impazientemente attendendo il loro compagno di squadra.                                                                                                                                                                                                         
“Quante volte l’ha fatto? Eh ? Te lo dico io quante volte! Mai!” aveva rincarato il ragazzo sedendosi vicino al suo cagnolone con le braccia conserte e un diavolo per capello.                                                                                                                                     
“Ma tu sei proprio sicuro che oggi venga? Non è che hai capito male?” gli chiese Hinata titubante                                                                                                        
“Sì che viene ne sono sicurissimo! Non sono mica scemo, l’ho sentito con queste orecchie”ringhiò il moretto                                                                                                                                               
“Kiba! Hinata ha fatto solo una considerazione non c’è bisogno di arrabbiarsi e risponderle male! E poi mancano ancora 2 minuti all’ora prestabilita” disse la maestra Kurenai fissando l’allievo dall’alto in basso                                                                                                   
“Sì, ha ragione maestra!” rispose lui abbassando la testa e gattonando fino alla sua  ragazza                                                                                             
“Scusami bimba!” sussurrò Kiba sulle labbra di Hinata che lo abbracciò stretto e cominciò a giocherellare con i suoi capelli.                                                                                                                                                                                                                              
“Scuse accettate! E comunque non preoccuparti! Shino arriverà, non preoccuparti. In fondo è un essere umano e può capitare anche a lui di essere un po’ in ritardo” pigolò lei. In quel momento come se fosse stato evocato da qualcuno Shino si materializzò davanti ai 3.                                                                                                                                                                                
“Hai visto? Che ti dicevo?” trillò Hinata                                                                                                                                                                
 
“Si può sapere dov’eri finito?” rognò Kiba incazzoso rivoltò all’amico                                                                                                                                                     
  
“A casa mia! Dove volevi che fossi?”                                                                                                                                                                                                       
“Sei in ritardo!” ribattè lui incazzoso                                                                                                                                                                        
“Sono le 8 e 30 adesso” constatò lui                                                                                                                                                                          
“Ma tu arrivi sempre almeno 15 minuti prima!” ribattè cocciuto lui                                                                                                                                                      
“Scusa tanto se…”                                                                                                                                                                                                  
“La volete finire voi 2?”intervenne Kurenai “ Shino  stai bene ora?” domandò                                                                                                                                                                
“Io sì maestra! Mi sono ristabilito completamente” rispose il ragazzo con il suo solito tono risoluto.                                                                                                                         
“Bene! Allora sbrighiamoci, Tsunade-sama ci ha convocati per assegnarci una missione”disse la donna incamminandosi                                     
“Io e te dopo parliamo” ringhiò Kiba sorpassando Shino per poi affiancarsi alla sensei                                                                                           
 
“Non preoccuparti Shino! Kiba è solo preoccupato per te ma non lo vuole ammettere, non dargli troppa corda” gli soffiò dolcemente Hinata abbracciandogli il braccio contenta di rivederlo dopo tanti giorni                                                                                                                                                             
“Sarà….” Rispose Shino scettico

 

[Poco più tardi nell’ufficio dell’Hokage]

 

 

“Bene team 8, vi ho chiamati per affidarvi una missione molto delicata e particolare” Tsunade fece una breve pausa                                                               
 
“In che senso delicata e complicata?” chiese Kiba avanzando di un passo verso la scrivania gremita di fogli.                                                                                                                                   
“Da qualche tempo, in tutte le 5 terre, si stanno verificando una serie di omicidi molto cruenti e l’assassino sembra essere sempre lo stesso” sospirò la donna guardando distrattamente fuori dalla finestra.           
 
“Tsunade-sama! Perdoni la mia domanda, non dovrebbe essere la squadra Ambu ad occuparsi di queste questioni?” chiese Shino sbalordito                                                                                                             
“Normalmente sì ma tutti i membri della squadra Ambu  sono al momento occupati in altre missioni fuori dal villaggio.”                                                                                                                                                                             
“E perché proprio noi? Perché non ha scelto un altro team a cui affidare la missione?”chiese Kiba                                                                                                             
“Perché voi siete i ninja più qualificati per questo genere di missione. Forse siete più idonei della stessa squadra Ambu. Le abilità di Kiba e Shino risulteranno utilissime e il Byakugan di Hinata potrà servire” sospirò Tsunade    
“ Cos’ha di particolare quest’assassino?  Come mai dobbiamo occuparcene noi? Gli omicidi si sono verificati in tutte e 5 le terre! Come mai proprio i ninja di Konoha se ne devono occupare? “ domandò Hinata                                                                                                                                         
“Come ho già detto voi siete le persone più qualificate  per questo lavoro e poi dobbiamo occuparcene noi perché la maggior parte degli omicidi si è verificata nel paese del Fuoco. Ed essendo noi il più forte paese ninja della terra del Fuoco tocca a noi fare il lavoro pesante, o meglio a voi”concluse la donna indicando i 3 ragazzi                                                                              
“Cosa sappiamo dell’assassino?” domandò Hinata                                                                                                                                                   
 
“ È  questo il problema! Non sappiamo nulla di lui! Praticamente riesce a compiere dei delitti perfetti: nessun errore, nessuna svista, nessuna piccola traccia di nessun genere, niente di niente. Anzi no, una cosa la sappiamo. L’assassino è un ninja dalle incredibili capacità. Tenete ! questo è il fascicolo contenente tutte le informazioni sui delitti e sull’assassino” disse la donna indicando un enorme fascicolo                                                                                                                                                                                                                               
“Esaminatelo e vedete se riuscite a cavarne fuori qualcosa. Questo è tutto. Andate ora” li congedò la donna                                                                                                                        
“D’accordo” risposero i ninja in coro per poi prendere il fascicolo e scomparire

 

 

[Quella stessa sera]

 

“Ragazzi? Avete trovato qualcosa?” chiese Kiba stiracchiandosi e sdraiandosi sul pavimento con le mani dietro la nuca                                     
“No, niente” rispose Hinata poggiando i fogli che  stava leggendo e stropicciandosi gli occhi                                                                                                                                                  
“Nemmeno io” ribadì Shino imitando l’amica per poi alzarsi e dirigersi verso il frigo. Prese 3 bottiglie di birra e le poggiò sul tavolo .                                                                                                                                                       
“Grazie Cenerentolo!” gli disse Kiba guadagnandosi uno sguardo storto da parte dell’Aburame                                                                                                          
“Grazie Shino” trillò Hinata                                                                                                                                                                                                                      
 
“Ragazzi io propongo di lasciar stare per stasera e di ritrovarci domani mattina per analizzare nuovamente tutta la documentazione “ propose Shino finendo la sua birra e buttando la bottiglia.                                               
“Sì, anche secondo me è meglio. Anche perché mi bruciano gli occhi e ho un sonno terribile” sbadigliò Kiba                                                                         
“Sì, e poi è tardi e non è carino invaderti casa fino a quest’ora” concluse Hinata alzandosi                                                                                                                     
“Bè allora ci si vede domani al solito posto per le 9 e 30 e poi decidiamo il da farsi” propose Kiba alzandosi e incamminandosi verso l’uscita seguito a ruota da Hinata.                                                                                                                                                                                   
“Buona notte Shino, a domani” trillò Hinata sparendo poi assieme a Kiba nel buio della notte                                                                                      
“A domani” sussurrò Shino verso il nulla chiudendo la porta

Salve a tutti! e rieccomi con un nuovo capitolino. Sinceramente non sono molto soddisfatta di questo capitolo.  

ka93: E lo so che è antipatoca! Però lei è così. Il vestito gliel'ho cambiato perchè lo cambia nel manga. Spero che il chap ti piaccia. Una bacione a presto 

Grazie anche a chi ha solo letto. Mi raccomando recensite

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

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Capitolo 8
*** IL MATTINO DOPO ***


Il mattino dopo…

Sangue, tanto sangue, tanto e ovunque. Questo era l’unico indizio. Pareti e pavimenti imbrattati di quella sostanza marrone scuro. Shino gettò quelle fotografie sul tavolino e si sistemò meglio sulla poltrona chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie. Erano le 4 del mattino e non aveva ancora risolto niente. Dopo che i suoi compagni di team se ne erano andati, Shino si era preparato velocemente qualcosa da mangiare e dopo aver consumato il pasto in completa solitudine si era rimesso al lavoro ma non era venuto a capo di niente. Ormai conosceva a memoria quelle foto, aveva analizzato ogni piccolo dettaglio eppure non aveva trovato neppure il più piccolo indizio, nessuna impronta, nessun capello o pelo. Era assurdo, come poteva fare  un uomo ad essere così meticoloso in un momento come quello?                                                                                                                                                            “Adesso basta scervellarsi” pensò il ragazzo poggiando i piedi sul tavolino                                                                                                                                                    

“Continuerò domani assieme a Kiba e Hinata” dopodiché chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo

 

Un suono stridulo e continuo gli giunse da lontano, destandolo dal suo sonno: il campanello. Shino si stiracchiò pigramente poi si alzò controvoglia dalla comoda poltrona e si avviò verso l’ingresso, durante il tragitto udì una ragazza che piangeva disperata e poi sentì la voce tonante di Kiba che urlava                                                                                                                                                                                    
“ Shino, apri questa cavolo di porta”  un singulto più forte degli altri risuonò nel silenzio                                                                                                                                                                                             
“ Cosa avrà mai da sbraitare” borbottò il ragazzo facendo scattare la serratura della porta. Shino non fece in tempo a vedere i suoi due compagni di team che si ritrovò sdraiato per terra con qualcuno avvinghiato addosso che piangeva disperatamente.                                                                                                                                                                                                        
“Dico, ma ti sono entrati quei tuoi stramaledetti insetti nel cervello? Dio ma lo sai che infarto ci hai fatto prendere? Guarda come è ridotta Hinata” sbraitò Kiba trattenendosi dal prenderlo a calci .                                    
Shino guardò il compagno di team spiazzato per qualche secondo, poi il suo sguardo cadde casualmente sull’orologio dell’ingresso: erano le 10:56.                                                                                                       
 
“Cazzo” mormorò                                                                                                                                                                                                                                                                                       
“Esatto, cazzo” ringhiò Kiba                                                                                                                                                                                                                                                          
“Mi sono addormentato” disse semplicemente lui accarezzando la schiena di Hinata nel tentativo di farla calmare                                                                                                  
“Ah ma davvero. E a me?” ringhiò inferocito                                                                                                                                                                                                                                      
“Io…io…io credevo…credevo che ti avesse ucciso” singhiozzò Hinata stringendosi ancora di più a Shino                                                                                        
“No Hina, sta tranquilla sto bene. Non mi ha fatto niente, mi sono solo addormentato”                                                                                                                                                                
“E potrei sapere come mai? Ti stai dando alla vita notturna?” frecciò Kiba prendendo Hinata in braccio permettendo a Shino di alzarsi                                                                                                                                       
“Non mi sono dato alla vita notturna” sibilò risentito Shino “ Sono stato sveglio fino alle 4 a cercare qualche indizio. Comunque sia Hinata sembra davvero sconvolta, meglio portarla in soggiorno e farla stendere un po’. Vieni” disse Shino avviandosi in soggiorno seguito da Kiba ma non appena giunse sulla soglia della porta che dava nel soggiorno si arrestò di botto                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 
 
“Non entrare” sussurrò quasi impercettibilmente chiudendo la porta del soggiorno                                                                                                                                                                                                                                         
“Che ti prende adesso?” rispose Kiba shockato                                                                                                                                                                                          
“Porta Hinata in camera mia”rispose semplicemente                                                                                                                                                                                                                                                      
“Ma si può sapere cosa diavolo stai blaterando?”                                                                                                                                                                                                           
“Portala in camera mia, sbrigati”ripetè Shino, Kiba lo fissò interdetto ma poi fece quello che gli stava ordinando il suo amico. Rimasto solo Shino si fece coraggio e aprì nuovamente la porta del soggiorno fissando lo spettacolo raccapricciante che gli si presentava davanti.

 

Salve a tutti! Rieccomi dopo tanto tempo con un altro chap. Lo so che è corto! Farò meglio nel prossimo. Un grazie gigantesco a ka93e Yum per le recensioni e il fatto di aver aggiunto la ff nei preferiti, anche perché ero tentata di cancellare la storia ma grazie a voi ho cambiato idea^^

Yum:Adorabile?! Wow, sono davvero commossa! Pensavo che fosse una schifezza questa ff e volevo cancellarla ma mi sa che cambio idea XD Concordo, Shino è proprio un tesorino anche se gliene sto combinando di tutti i colori ma tanto tra poco ci penserò Tenebruccia sua a consolarloXD. E no mi dispiace, Hinata non se lo fila più Naruto! Sai che anche io pensavo che la relazione di Kiba e Hinata fosse strana anche se io l’avrei definita infantile e non ridicola, però poi ognuno la pensa come vuole. Cercherò di sistemare la cosa. Spero che anche questo chap ti sia piaciuto

Ka93: salve best, e si la missione è complicata ma i nostri eroi ce la faranno!! M fa piacere che il chap t sia piaciuto. Un bacione a domaXD

Ok ragazzuoli, questo è tutto! Per il prossimo aggiornamento ci si vede ai primi di settembre. Mi raccomando, recensite questo chap! Mi fareste veramente felice

Buone vacanze a tutti

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Capitolo 9
*** CUORE ***


Cuore

“Sono morto, sono un uomo morto” continuava a pensare Shino fissando quella “meraviglia artistica” sulla parete del suo salotto. Sua madre questa volta lo avrebbe scannato, ne era certo. Avrebbe detto addio alla sua giovane vita ma prima di morire avrebbe almeno dato una mano nelle indagini e quindi come un bravo detective si era messo a scattare delle foto a quella “cosa” e aveva chiuso tutte e finestre per evitare di contaminare la scena                                                                                                  
“Ok Cenerentolo! Adesso io e te ci sediamo e parliamo come due persone ci…” Kiba non finì la frase a causa dell’orrenda visione che gli  si parò di fronte                                                                                                             
“Come sta Hinata? L‘hai fatta stendere?” chiese Shino posando la macchina fotografica sul tavolino e fissando intensamente il compagno di team                                                                                                                        
“Dimmi che quello non  è ciò che penso”sussurrò Kiba nauseato                                                                                                                                                                                      
“Sangue?? Sì lo è” rispose sbrigativo                                                                                                                                                                                                                                                        
“E che cazzo però Cenerentolo, hai la finezza  di un ippopotamo ubriaco” si lamentò il ragazzo più giovane                                                                                               
“Non sei più un bambino, non hai bisogno che qualcuno ti addolcisca la pillola” lo riprese il più grande                                                                                                                
“Stupido spirito di patata del cavolo” cincischiò Kiba avvicinandosi alla parete “decorata”                                                                                                                                                     
“Sembrerebbe che tu abbia un’ammiratrice! Anche se devo dire che è “leggermente” macabra la ragazza”                                                                                                                                       
“Divertente, ho dimenticato di ridere” rispose Shino cupamente                                                                                                                                                                                                                                                     
“Mamma mia, dovrebbero nominarti mister simpatia”                                                                                                                                                                                                                                           
“Noti niente?” chiese Shino indicando la parete                                                                                                                                                                                                                                                                                   
“Sì, che è una bella porcata e che tu sei molto fotogenico, anche quando dormi”                                                                                                                                                  
“No” rispose secco Shino, cominciava a spazientirsi                                                                                                                                                                                                                                                                                                    
“Che sarebbe un bel cuoricino se non fosse stato fatto col sangue?” tentò nuovamente non sapendo che pesci pigliare                                                            
“Ritenta, sarai più fortunato”                                                                                                                                                                                                                                                                                                       
 
“Che puzza terribilmente di sangue?” rispose Kiba tappandosi il naso                                                                                                                                 
“Che l’ha fatto una donna!” rispose brusco                                                                                                                                                                                                                                                                       
“E la signoria vostra illustrissima saprebbe spiegare a un rozzo plebeo quale sono in base a cosa riesce ad affermare tale convinzione” chiese Kiba sfoggiando le migliori parole del suo repertorio                                                                                                       
“Punto primo: piantala con questi nomignoli perché mi stai facendo incazzare! Punto secondo: guarda bene il cuore, la linea che lo forma ha una sottile striscia di colore più scuro esattamente al centro e l’intera linea misurerà più o meno 2,5 cm e questo mi fa presumere che il sangue sia stato steso con le falangi dell’indice e del medio ma la larghezza è troppo piccola perché sia stato un uomo e poi guarda”disse mostrandogli alcuni punti della striscia rossa “ In questi punti ci sono dei tratti quadrati con meno sangue, questo mi porta a pensare che chi lo abbia fatto avesse le unghie lunghe e quadrate e a meno che non abbiamo a che fare con un travestito particolarmente esile penso che sia stato una donna” concluse fieramente Shino sedendosi sul divano                                                                                                                                                                                                                                             
“E tu hai capito tutto questo guardando un disegnino?” chiese Kiba allibito                                                                                                                                                                                                                                  
“Esattamente” asserì semplicemente, fissando quell’opera in suo onore: un cuore di circa 50 cm quadri e al centro c’era una sua foto, raffigurante lui poche ore prima che dormiva placidamente sul divano e intorno alla  foto c’era un altro cuore attorniato da tanti piccoli cuoricini                                                                                                                                                                                                                                                                          
“Da quello e da questa” chiarì mostrando un foglio piegato su se stesso                                                                                                                                                   
“Dove l’hai trovata?” chiese Kiba afferrandola                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    
“ Sul tavolino” rispose semplicemente “ E da quel foglio di carta ho scoperto che chi ha disegnato quel cuore altri non è che la nostra assassina” concluse con aria grave                                                                                                                                                                                                                                                                            
“Come hai fatto a capire da questi disegnini che la donna che ha fatto il cuore è l’assassina che stiamo cercando?” domandò il ragazzo più piccolo con un grosso punto di domanda in testa, girando il foglio cercando di leggervi qualcosa                                                             
“Non sono disegnini” disse esasperato Shino strappandogli il foglio di mano “ è cirillico” spiegò saccente                                                                            
“Ovvero?”                                                                                                                                                                                                                                                                                                              
 
“L’alfabeto usato nelle terre nordiche” spiegò alzandosi  “Mia nonna era di quelle parti”                               
“Sai anche parlare… quella lingua” chiese fissandolo come se avesse davanti un alieno                                                                                                                                                                  
“Sì” in quel momento qualcuno bussò alla porta                                                                                                                                                            
“Certo che sei proprio pieno di sorprese”cincischiò Kiba seguendo il maggiore alla porta                                                                                                                                
“Cosa è successo?” una Tsunade tutta trafelata era appoggiata allo stipite della porta, ansimava pesantemente dopo l’immane corsa che aveva fatto dal suo ufficio fino alla residenza Aburame                                                                                                                                                                                                           
“Buon giorno Tsunade-sama, venga dentro le faccio vedere” rispose Shino educatamente facendo strada alla donna, la condusse in soggiorno, le mostrò l’opera d’arte, le espose le sue teorie e le parlò della lettera                                                                                                                      
“Le terre nordiche sono immense Shino, come pensi di trovare qualche indizio sul killer?”chiese Tsunade                                                                                                                                                                                                
“Credo di sapere più o meno dove cercare” asserì con sicurezza “Vede in questa lettera non è stato usato il russo tradizionale, è stata scritta in una forma dialettale” spiegò porgendo la lettera all’Hokage “ E quel dialetto è utilizzato solo nella parte  più settentrionale, in pratica solo il villaggio della Notte lo utilizza”                                                                                                                                                                              
“Sei certo di ciò che dici?” chiese la donna poggiando la lettera sul tavolo del salotto e osservando raccapricciata il cuore sulla parete                                                                                                                                               
“Non ho la certezza che l’assassina sia del villaggio della Notte, anzi, potrebbe essere anche originaria di Konoha o di Suna e aver avuto genitori del villaggio della Notte ma questo è l’unico indizio che fin ora abbiamo e non so perché ma sento che questa sia anche la pista giusta” constatò il ragazzo                                                                                                                   
“Shino voglio che tu stili un rapporto su quanto successo oggi a casa tua e che mi traduca questa lettera”                                                               
“Sarà fatto signorina” la rassicurò Shino                                                                                                                                                 
“Partirete oggi stesso” comandò imperiosa la donna “ Dobbiamo agire tempestivamente”                                                                                       
“Sissignora” risposero all’unisono                                                                                                                                                                                                                
“Dov’è Hinata? “ chiese la donna accorgendosi solo in quell’istante dell’assenza del terzo componente del team                                               
“In camera mia! Si è sentita male e l’abbiamo fatta sdraiare”  rispose vago Shino                                                                                                                         
“Ho capito, Kiba potrei sapere cosa fai ancora qui?” sussurrò dolcemente Tsunade                                                                                  
“Chi? Io? Perché?” chiese il ragazzo stralunato                                                                                                                                                        
“HO APPENA FINITO DI DIRE CHE QUESTA È UNA FACCENDA URGENTE!! VA A PREPARARTI”urlò                                             
“Sì signorina Tsunade! Mi scusi vado immediatamente a prepararmi” detto questo corse fuori dalla casa                      
“Riguardo a te” sospirò Tsunade puntellando le braccia sui fianchi e camminando verso il ragazzo “Sta attento, è una pazza e probabilmente è mentalmente instabile e tu sei l’oggetto dei sui desideri, farà del male alle persone che ti stanno accanto se queste costituiranno una minaccia per i suoi piani o potrebbe fare del male a persone che crede tue nemiche. Promettimi che sarai prudente!” lo supplicò la donna congiungendo le mani a mo di preghiera                                                                                                        
“Glielo prometto signorina! Prometto di essere più prudente possibile e di non compiere azioni incaute”  Tsunade lo fissò per qualche istante poi presa da un impulso irrefrenabile lo abbracciò. Aveva paura. Paura di mandare quei 3 giovani a morte certa ma in particolar modo temeva per lui. Lo considerava come  figlio suo e l’idea che quella creatura andasse incontro a quella svitata la straziava, conosceva Shino da prima della sua nascita, era stata lei a tirarlo fuori dal grembo di sua madre e a tagliare il cordone che lo stava soffocando,era stata lei a tenere per prima quello scricciolino minuscolo in braccio ed era stata lei a curarlo per i mesi successivi alla sua nascita che era avvenuta prematuramente. Era nato con tre mesi di anticipo e da subito aveva avuto tanti problemi: respiratori, circolatori e nutrizionali. Pesava a malapena 2 chili e con il passare dei mesi non aveva accennato a prendere peso, anzi era talmente piccolo e cagionevole che ogni volta che gli si dava il biberon invece che prendere peso dimagriva a causa del grande sforzo che faceva per succhiare il latte. E poi oltre alle sofferenze fisiche aveva anche quelle psicologiche, la madre infatti lo aveva subito rifiutato non volendo nemmeno che glielo si avvicinasse e di questo Shino aveva risentito moltissimo nonostante le grandi attenzioni che il padre gli dava. Per quanto si sforzava non sarebbe mai riuscita a capire Riku, come aveva potuto non innamorarsi a prima vista di quello scricciolo? Come aveva fatto a non desiderare convulsamente di stringere quel piccolo a se e coccolarlo? Dopo 18 lunghi anni ancora non riusciva a capacitarsene. Lei avrebbe fatto carte false per avere quella fantastica opportunità, se Dan fosse stato ancora vivo era sicura che avrebbe avuto almeno 4 figli.                                                                      
“Sta attento piccolino, guardati le spalle” singhiozzò Tsunade cominciando a piangere                                                             
“La squadra Ambu arriverà prima possibile, voi non aspettateli. Partite non appena sarete pronti. E mi raccomando state attenti” detto questo scappò via, aveva bisogno di restare sola                                                                                                                                                                                                 
“Piccolino?? A me?” si chiese Shino esterrefatto “Chissà perché Tsunade si è messa a piangere. Bha !”

 

 

Tsunade sedeva comodamente nel suo ufficio con lo sguardo perso fuori dalla finestra, sulla sua scrivania era appoggiata una cartellina contente il rapporto che aveva chiesto al giovane Aburame e la traduzione della lettera. Se prima aveva il cupo presagio che sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto adesso aveva la più assoluta certezza che di li a poco si sarebbe scatenato una specie di inferno. Lei lo sapeva bene, una donna innamorata era capace di qualunque cosa, figurarsi un’assassina seriale ed esibizionista. Tsunade aprì la cartellina e lesse nuovamente quelle poche righe, unica testimonianza tangibile della loro ideatrice                                                                                                                                                                                                                                                                
“Signorina Tsunade le ho portato il pranzo” Shizune entrò nell’ufficio seguita dalla fedele maialina, distraendo così l’Hokage dai suoi pensieri                                                                                                                                          
“Ti ringrazio, poggia pure sulla scrivania e poi vai. Oggi vorrei rimanere sola se non ti dispiace”                                                                                                                                                              
“Come vuole signorina ma è successo qualcosa!” chiese spaventata la giovane assistente                                                                                                                                                            
“Non ancora Shizune, non ancora” mormorò l’Hokage tornando a fissare fuori dalla finestra  

Yum: ciao bella, grazie per i bei complimenti!! sei davvero molto carina. Non credo però che vedrai mai Hinata svenire per Naru... almeno io non lo avevo programmato poi però nn si sa mai^^ NUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU davvero vuoi che Sakura muoia?? Ma perchè vuoi fare del male a quella povera ragazza della quale non ho ancora capito la funzione nel manga e che rompe il c***o a tutti ?bha mistero XD Ci farò un pensierino( mooooooooolto approfondito) ma sl xkè me lo chiedi tu ^^ male che vada allungherò la storia!!! Scusa però non ho capi la storia dll firma, dove devo andarla a vedere?? Fammi sapere e spero che questo chap ti sia piaciuto ciao (spero) al prossimo

Ka93: e sì dormire fa  molto male alla saluteXD spero il chap ti sia piaciuto  al prossimo... tvtrb

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Capitolo 10
*** VIAGGIO ***


Viaggio

 

“Ho una proposta da fare” esclamò Kiba rompendo il silenzio che regnava da ore tra i componenti del team 8                                                           
“No” rispose Shino lapidario                                                                                                                                                                                                                                                       
“Non hai ancora sentito di cosa si tratta, come fai a dire no??”                                                                                                                                         
“No, qualunque cosa sia la risposta è no”                                                                                                                                                                                                                                                                                   
“Potrei sapere dove ti eri cacciato quando distribuivano la simpatia?? Sono 10 ore che camminiamo e non ci siamo fermati nemmeno il tempo di andare al bagno e io non ce la faccio più” sbottò parandosi davanti al compagno                                                                                                     
“Non è un problema mio” sbottò acido aumentando volutamente il passo                                                                                                                   
“Shino potrei sapere che hai? Sono un paio di settimane che ti comporti in maniera strana. Perché?”                                                                                                                                  
“Affari miei, tu impicciati delle cose tue” sapeva di essere acido e assolutamente antipatico in fondo Kiba si stava solo preoccupando per lui ma nonostante questa consapevolezza non riusciva proprio a farne a meno, forse a causa del dolore fisico che provava( come al solito sua madre l’aveva ridotto a un ferro vecchio, per la storia del cuore) forse per il contenuto della lettera o per la reazione dell’Hokage, non lo sapeva ma quello che sapeva era che non voleva sentire niente e nessuno, tantomeno Kiba                                                                                                                                                                                          
“Sai che ti dico? Spero che cadi in un fosso e ti spezzi l’osso del collo stupido Cenerentolo dei miei stivali”                                                                                                           
“Si dice spero che tu cada in un fosso”mugugnò Shino calciando un sassolino davanti a se                                                                               
“GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR! Mi stai seriamente dando sui nervi, non me ne fotte un cazzo di come si dica”                                         
“Di come si dice” continuò imperterrito il più grande                                                                                                                                                                                                              
“Ma perché perdo tempo con te? Per quale assurdo motivo continuo a impuntarmi a volerti cambiare?”                                                                                              
“Non lo so, stai facendo tutto tu!”                                                                                                                                                             
“NON PARLAVO CON TE!! Era una cosa mia” sbraitò Kiba superando il suo compagno, Shino sbruffò si sarebbe fatto perdonare ma non era quello il momento. Per la milionesima volta da quando erano partiti Shino diede un breve sguardo a Hinata: era sdraiata sulla schiena di Akamaru , ancora addormentata, respirava normalmente e sembrava stare bene, meglio così. Erano quasi a metà strada e la temperatura era assurdamente bassa e di li a poco sarebbe cominciato a nevicare e camminare sarebbe diventato difficoltoso: Kiba aveva ragione bisognava fermarsi. Il problema però era trovare un buon  nascondiglio, niente di più facile comunque. Un piccolo sciame di insetti fuoriuscì dalla sua manica e si sparpagliò nelle 4 direzioni.                                                                                                                                                                                                     
“Ei coso” Kiba era fermo una decina di metri davanti a lui “ Sbrigati a venire qui, voglio fare un discorsetto con te”                                                             
“Oh Kami aiutami tu!” pensò Shino sconsolato affrettando il passo                                                                                                                    
“Che c’è?” chiese Shino diffidente, presentiva che sarebbe stato un discorso… particolare                                                                                                                           
“Che c’è tu? Tu non sei il mio Cenerentolo, non più. Posso sapere, senza che ti incazzi, che succede?”                                                                                                                 
“E io posso sapere chi ti ha insegnato a parlare Dove sei andato a prenderlo “senza che ti incazzi”?”                                                                  
“Oddio, chi se ne frega! Lo sai che sono una capra, smettila di correggermi. Dimmi piuttosto che cavolo combini e non venire a rifilarmi balle perché non ci casco, credo di conoscerti abbastanza bene quindi per favore non raccontarmi frottole, voglio che tu sia completamente sincero con me”non era più arrabbiato.                                                                                                                                                                       
“È complicato e non mi va di raccontartelo. Non ora comunque”                                                                                                                                                        
“Sai Shino, adesso non voglio fartele girare più di come tu ce le hai ma credo che dovresti uscire un po’ e soprattutto toglierti quei vestiti e metterti qualcosa di più… normale. Non voglio offenderti ma quei vestiti sono davvero orrendi”                                        
“Potrei sapere quale è il nesso logico tra quanto ti ho detto e quello che mi stai dicendo?”                                                                                                                                  
“Scusa se te lo dico ma visto che ci sono… Tu fai schifo”                                                                                                                                                                                 
“Viva la sincerità” mugugnò Shino infastidito continuando a camminare                                                                                                                
“No Shino parlo seriamente! Ti assicuro che è così, non voglio offenderti e non voglio nemmeno farti deprimerti ma è così!Sei un grande ninja più potente di Sasuke, Neji e Naruto questo lo so di certo, anche se non vi siete mai confrontati io lo so. E sei il mio idolo!”                                                                                                                                                                                                                                                     
“Il tuo idolo?” Shino arrossì a quell’affermazione ma nessuno se ne sarebbe mai accorto                                                                                                                                                  
“Sì il mio idolo! È da quando stiamo in squadra assieme che lo sei. Insomma tu sei un ninja fantastico, saresti un degno Hokage. Ma lascia che ti dica che sul piano umano sei una merda! Non so che aria tiri a casa tua ma la vita non funziona in questo modo! Insomma dai, guardati! Hai quasi 18 anni e hai la vita sociale di un verme solitario, non ti senti solo? Non vuoi avere tanti amici come chiunque altro? E una ragazza? Una bella ragazza che ami solo te e che ti faccia sentire la persona più speciale di questo mondo?”                                                                                                                                                        
“Continuo a non capire il nesso”                                                                                                                                                                                        
“Shino io posso comprendere che tu sia introverso, che non ami stare in compagnia e qualunque diavoleria ma non è normale. Sai che se fossi una donna ti salterei addosso senza pensarci?”                                                                                                                                                                                                                                       
“Mi stai facendo delle avance?”chiese Shino fermandosi allibito                                                                                                                                                      
“Può darsi” rispose Kiba con aria furbetta                                                                                                                                                             
“Non sei il mio tipo, hai qualcosa di troppo per i miei gusti, spiacente”                                                                                                                             
“Lo vedi? Vedi che quando vuoi riesci a essere simpatico?” sorrise Kiba                                                                                                                                                   
“Grazie ma per il momento non mi interessa la vita sociale”                                                                                                                                                              
“Come vuoi, se cambi idea fammelo sapere” mormorò Kiba mogio mogio                                                                                    
“Lo farò” era una bugia ma per lui andava bene così. Dopo qualche minuto il piccolo sciame fece ritorno dal suo padrone, aveva trovato un rifugio per la notte.                                                                                                          
“Che succede?” chiese Kiba ansioso fissando gli insetti                                                                                                                                                               
“Avevi ragione tu! Dobbiamo accamparci tra poco comincerà a nevicare ed è notte fonda. Meglio non rischiare di perderci” rispose brusco incamminandosi nella direzione che gli insetti gli avevano indicato. Camminarono in silenzio finchè giunsero al riparo: una piccola grotta non troppo profonda ma abbastanza capiente da far entrare tutti quanti.                                          
“Posso farti una domanda? L’ultima giuro” chiese improvvisamente Kiba, erano accampati da circa un paio d’ore, avevano acceso un bel fuoco scoppiettante e avevano fatto una cena veloce.                                                                                                          
“Dimmi” rispose Shino atono continuando imperterrito a fissare i candidi fiocchi di neve che mulinavano vorticosamente per aria                                                                                                                                                                                        
“Ti sei mai innamorato?” domandò stiracchiandosi rumorosamente                                                                                                                   
“Sì, lo sono”                                                                                                                                                                                                    
“C-cosa? Tu sei innamorato? E di chi?” mormorò Kiba scandalizzato, non si sarebbe mai aspettato una risposta positiva                                                                 
“Non la conosci e non ho voglia di parlarne! Sto cercando di dimenticarmela” rispose ostentando una freddezza e un distacco che però non aveva, il solo ripensare alla SUA  Tenebra gli aveva fatto tremare il cuore                                                                                                                           
“Ma allora sei proprio scemo, ma ascolti quando parlo? Provaci e subito pure, non fartela scappare e non azzardarti a rifilarmi scuse stupide come non sono al suo livello chiaro?” lo ammonì severamente                                                                                           
“Se ne è andata quasi 8 anni fa” mormorò atono                                                                                                                                                    
“Mi dispiace Shino, io non sapevo che…”                                                                                                                                                                                                                                                                       
“Non è morta baka! È semplicemente sparita dalla mia vita, così da un giorno all’altro e io non ne ho più saputo niente. Lei era tutto per me e nonostante non sappia  nemmeno che faccia ha ora non riesco a togliermela dalla mente.”                                                                             
“Mi spiace davvero! Da quanto sei innamorato?” Kiba si rendeva conto che quello era un momento più unico che raro: Shino si stava aprendo con lui, si stava sfogando, un’altra occasione del genere non sarebbe ricapitata tanto presto.                                            
“Ho maturato la cosa nell’ultimo paio d’anni. Patetico vero? Non riesco a togliermi dalla testa una ragazzina sparita 8 anni fa e che probabilmente nemmeno si ricorda della mia esistenza”scoppiò in una risata isterica                                                                                                        
“No, non sei patetico per niente! E forse ho capito di chi stai parlando. È nera con gli occhi blu, la pelle chiarissima e vestita in una maniera assurda?” chiese il più piccolo andandosi a sedere vicino al compagno                       
“Sì è lei, quando l’hai vista?” chiese Shino strabiliato, non credeva che qualcuno conoscesse la sua piccola amica                                         
“Una volta era tarda notte” rimase  vago, non gliel’avrebbe raccontato, non ancora almeno sia perché non era il momento adatto per Shino sia perché lui non trovava il coraggio di ammetterlo ad alta voce, ormai aveva accettato quella situazione ma non aveva mai avuto la forza di ammetterlo ad alta voce                                                                                                       
“Capisco” asserì semplicemente Shino “Coraggio andiamo a dormire, domani sarà una giornata impegnativa”                                                                       
“Sì hai ragione. Buona notte” detto questo Kiba si sdraiò vicino a Hinata affondando il volto tra i folti capelli di lei. Poco dopo Shino si sistemò dalla parte opposta rispetto a Kiba ein breve  tutti e 4 i componenti del team 8 dormivano profondamente tenuti sotto controllo da un paio di occhi gelidi.                                                                                                                                                                                                                                                                

 
ka 93: se ciau eh... Mila e Shiro 2 cuori nella pallavolo!!! è ShiNO non ShiRO.... best nn puoi farmi qst errori madornaliXD Ma povera bestia per quale strambo motivo vuoi ke muoia??? è tnt caruccio^^ sìsì tra il piccolino nn la tradirà^^ fammi sapere cosa pensi d qst chap anke se è molto ma molto corto baci tvtrb

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Capitolo 11
*** VISITINA NOTTURNA ***


                                                                                                                                                                                                      

Camminava lentamente nell’ombra, lungo le pareti del castello principesco. Non aveva fretta, l’ultima cosa che voleva era incontrare quell’uomo disgustoso e spregevole ma purtroppo prima o poi avrebbe dovuto fargli rapporto. Decise di togliersi quella seccatura alla svelta, si diresse verso la sala del trono, una stanza immensa scarsamente  illuminata, e senza nemmeno bussare entrò e si piantò di fronte all’uomo che tanto odiava cominciando a esporgli ciò che aveva da dire, finito il discorso si mimetizzò con le ombre della stanza  che l’accolsero nascondendola allo sguardo di disprezzo dell’uomo, cosa che non poteva esserle più indifferente,l’ombra cominciò lentamente a camminare avanti e indietro lungo la parete davanti al trono                                                                                                                                        
“Cosa diavolo vorranno quei dannati bastardi della foglia da noi?” sbraitò l’uomo, aveva sempre detestato gli abitanti del villaggio della foglia, specialmente i ninja                                                                                                                                                      
“Pagherai anche per questo” pensò l’ombra                                                                                                                                                               
“Seguili! Controlla ogni loro mossa e scopri che intenzioni hanno” ordinò l’uomo                                                            
“E poi? Quando lo scopro che faccio? Li invito a prendere il te?” rispose l’ombra! Adorava provocare quel verme, chiunque altro al suo posto sarebbe stato decapitato per aver dato una risposta simile, ma non lei, lei poteva permettersi questo e altro. Il regnante del Villaggio della Notte era un uomo noto per la totale assenza di pazienza e senso dell'umorismo ma anche di qualunque altra caratteristica umana                                                                               
“ Tu brutto scherzo della natura non…”                                                                                                                              
“Taci se non vuoi fare la fine che ti spetta” ordinò austera l’ombra voltando le spalle al governante e sparendo dalla stanza, per quella notte ne aveva avuto abbastanza. Anche perchè  aveva per la testa una cosa  che  desiderava ardentemente fare e querll'uomo viscido le stava solo sottraendo tempo da decicare all'iniziativa

 

 

Era notte fonda quando Shino fece ritorno all’abitazione messa a disposizione del team 8 dal governatore del villaggio della Notte. Dire che era stravolto era niente, aveva trascorso tutto il giorno negli archivi del palazzo reale per trovare qualunque traccia potesse riguardare l’assassina…ma non aveva trovato assolutamente nulla. Si trascinò stancamente nella sua enorme camera da letto e spossato si buttò sul letto pregustando un meritato sonno, senza però far prima i conti con Kiba! Il suo compagno di team ,infatti, da quando Hinata era stata ricoverata in ospedale per una brutta polmonite, era diventato intrattabile e paranoico. Quando non era in ospedale a vegliare sulla sua compagna passava il tempo disperando Shino…                                                                                                                                          
“Avrei dovuto lasciarle qualcosa da leggere, si starà annoiando a morte povero amore mio”                 
“Oh Kami, ricomincia” sbottò Shino ficcandosi la testa sotto al cuscino                                                                       
“E se avesse bisogno di qualcosa? E se si sentisse sola e se…”                                                                                                       
“E se la smettessi di stressare il prossimo e andassi a dormire?”                                                                                        
“Ma Hinata potrebbe”                                                                                                                                                        
“Kiba, per la milionesima volta, Hinata sta benissimo! È nelle mani di professionisti e noi non potremmo fare di meglio!!! Ora per piacere esci da questa camera e vai a dormire” 
sospirò Shino sospingendo il compagno fuori dalla porta, Kiba restò un attimo davanti alla porta fissando il suo compagno di team poi tutto afflitto e sconsolato se ne andò nella sua camera da letto                                                                                                                                                                                                               
“Kami ti ringrazio” detto questo si ributtò sul letto per sprofondare in un sonno profondo                                       

 

Un rumore forte ridestò Shino dal suo sonno, un tuono! Da piccolo Shino era terrorizzato dai temporali, ogni volta che ce n’era uno si rifugiava sotto la sua copertina, in attesa che la madre si addormentasse, per poi sgusciare nel lettone e rifugiarsi tra le braccia protettive del padre. Ormai i temporali non lo spaventavano più in compenso c’era qualcos’altro che quella notte lo terrorizzava: era sdraiato a pancia in giù e fredde gocce di pioggia gli bagnavano la schiena e …. Qualcosa di lungo ed affusolato gli accarezzava dolcemente le spalle per poi scendere sulla schiena e risalire lentamente fino a insinuarsi tra i suoi folti capelli: una mano con  delle unghie molto lunghe                                                                                                                                                                                  
“Ben svegliato bellezza” cinguettò una voce dolce e gentile                                                                              
“Come sei entrata?” sibilò Shino cercando di essere più freddo possibile, non voleva incoraggiare quella pazza schlerata in alcun modo                                                                                                       
“Dalla finestra” mormorò palesemente offesa, non doveva aver apprezzato il tono ostile                                                                    
“Cretino, cretino,cretino Shino sei un cretino” si maledì mentalmente                                                                                                                                                 “Sai tesoro, sono così contenta di rivederti! Ho sempre sperato che tu avresti capito” soffiò dolcemente smettendo di accarezzarlo e poggiando la guancia sulla sua scapola                                                                    
“Sei diventato davvero un bell’ometto e un ninja davvero prodigioso. Hai mai pensato di candidarti come Hokage?”                                                                              
“La politica non mi interessa” adesso doveva restare calmo e non fare mosse avventate, doveva soppesare cautamente le parole e cercare di farle confessare il più possibile cercando di essere più diretto possibile                                                                                                      
“Perché lo fai?” forse aveva appena fatto un passo falso, infatti appena udite quelle parole la ragazza si alzò di botto                                                                                                                                
“Perché lo faccio? Perché non ho altra scelta e tu lo sai! Tu sai cosa significa essere diversi, essere emarginati perché gli altri ti considerano un…… mostro” la voce man mano che parlava si era incrinata, diventando fredda e acuta. Seguì qualche minuto di silenzio                                                                                                                                  “È stato bello vederti, mi ha fatto davvero molto piacere, adesso però devo andare, il tuo amico si è svegliato e non voglio che mi trovi qui! Tornerò a trovarti appena possibile. Buona notte” la donna gli accarezzò dolcemente la testa per poi sparire nel nulla                                                                                
Shino si voltò immediatamente, alzandosi dal letto, scrutò tutta la stanza cercando qualche traccia della donna ma non ne trovò. Con un moto di stizza andò alla finestra e la chiuse violentemente, rimase per qualche tempo a fissare la tormenta per poi tornarsene a letto 
“Dannazione, me la sono lasciata scappare come un idiota”                                                                                      

 

“Shino, Shino sveglia”                                                                                                                                            
“mmmmmmm” mugugnò cercando di mettere a fuoco il suo disturbatore                                                            
“Io vado da Hinata, ci vediamo stasera” lo salutò Kiba                                                                                    
“Ciao” sprofondò nuovamente nel cuscino, non aveva bisogno di guardare l’orologio: erano le 7:30, Kiba lo svegliava ogni giorno a quell’ora da quando Hinata era stata ricoverata. Restò ancora a lungo nel letto a riflettere su quanto successo la notte precedente, cercando di tirarne fuori qualcosa ma non riuscì a concludere niente. Sì alzò per fare colazione. La casa era un’enorme villa con giardino, era composta da 10 stanze molto spaziose e luminose tutte perfettamente arredate semplicemente ma nonostante questo l’ambiente risultava elegante. Seduto al tavolo di legno della cucina Shino rifletteva su cosa avesse fatto cambiar idea al sovrano di quella terra! Appena aveva incontrato il ninja di Konoha era sembrato profondamente irritato e per niente propenso alla collaborazione ma una decina di minuti dopo la sua opinione era radicalmente cambiata. Pensò a lunga alla motivazione ma non gli venne in mente nulla di lontanamente plausibile e lasciò perdere decidendo che era ora di mettersi al lavoro, finì di prepararsi in una decina di minuti  ma poco prima di lasciare la sua stanza gli cadde l’occhio sull’enorme finestra: pioveva                                                                                                                
“Sai Shino? Io adoro la pioggia e la neve”                                                                                                                                       
Shino sospirò esasperato, non riusciva a raggiungere quel dannato proposito di dimenticarla.                         
“Sono sicuro che oggi sarai di ottimo umore” Shino sorrise amaramente in direzione della finestra per poi uscire dalla stanza                                                                                                                                          

ka93: rieccomi. ammettilo che non c speravi più!!!!! Sìsìsì vedi cm è solare?? è anche dolce e coccoloso!!1 Ke ne pensi di questo chap? fammi sapere

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Capitolo 12
*** ARRIVA SAKURA ***


Arriva Sakura

Era pomeriggio tardi, la neve turbinava incessantemente e Shino camminava per le strade del villaggio della notte incurante dei fenomeni atmosferici. Era esausto, e frustrato: l’ennesima giornata infruttuosa; erano già due settimane che si trovavano in quel paese e non avevano fatto nemmeno un microscopico progresso. Circa una mezzoretta dopo Shino arrivò a casa per poi buttarsi pesantemente sul grande letto matrimoniale del tutto intenzionato a lasciarsi sopraffare dal confortante tepore del piumone....
“Shino, devo parlarti” la voce di Kiba lo fece desistere dai suoi intenti. Il ragazzo più piccolo si sedette pesantemente sul bordo del letto dando le spalle al più grande.                                         
“Che c’è?” chiese Shino cercando di avere un tono civile
“Me ne vado” rispose laconico
“ Le condizioni di Hinata sono drasticamente peggiorate e ha urgente bisogno di cure mediche. Ha bisogna di Tsunade”
“Mi dispiace” fu tutto quello che riuscì a proferire il più grande
“ Non sai a me quanto” Kiba nel dire quella frase cominciò a singhiozzare senza controllo per poi cercare conforto nell’abbraccio dell’amico, che a quel gesto fu preso assolutamente alla sprovvista
“ Lei è tutto il mio mondo, tutta la mia vita, tutto. I-i-i io non…”              
“Kiba sta calmo! Andrà tutto bene” lo rassicurò fissando il suo amico negli occhi
“Andrà tutto bene, tutto bene” stettero a lungo abbracciati, finché dei singhiozzi disperati di Kiba non  rimase che un respiro profondo e irregolare
“Grazie Shino, grazie davvero”
“Figurati”
“Beh io allora vado, ho sentito Tsunade e ha  detto che al più presto ti manderà qualcun altro per aiutarti”
“Ha detto chi per caso?” non voleva certo in mezzo ai piedi una piattola“No, niente ma tanto chiunque sarà non ti  andrà bene, vero?”
“Mmmmm” mugugnò il più grande ostentando indifferenza
“ Shino, prima che me ne vada….. voglio che tu mi prometta una cosa
“ Cosa?”
“Fatti una vita al di fuori di quella del ninja”
“Qual è la richiesta” tale risposta strappò un sospiro tra l’esasperato e il rassegnato a Kiba
“ Ci sono tanti ragazzi della nostra età e sono estremamente aperti e simpatici. Non chiuderti nel tuo riccio non appena me ne sarò andato”
“ .. non chiuderti a riccio…”
“MA SOPRATTUTTO” alzò la voce, fingendo di aver ignorato quella correzione “ ci sono tante belle ragazze. Quindi pensaci! Promettimi che almeno ci penserai”  un lungo silenzio calò tra i due
“ Ci penserò” queste due semplici e inaspettate parole stupirono Kiba, che già si era dato sconfitto, strappandogli un enorme sorriso
“Ti ringrazio. Ora però devo proprio andare, stammi bene” detto ciò si alzò e uscì silenziosamente dalla stanza

 

Pioveva da giorni ormai. Ininterrottamente! La pioggia arrivava anche nei più piccoli pertugi spazzando via qualunque cosa: polvere, spazzatura, impronte, sangue. Una figura esile camminava lentamente e incurante della grande quantità d’acqua che il cielo le stava riversando addosso, portava in braccio il cadavere di una donna; continuò a camminare a lungo finché non giunse di fronte all’immenso castello. Ghignò malignamente appoggiando il corpo della vittima per terra, quasi con delicatezza, per poi estrarre dalla tasca una bustina di plastica sigillata contenente un foglio che appoggiò sul petto della donna. L’ennesimo piano perfetto: accortezza era stata la sua parola d’ordine ma anche se avesse, accidentalmente, commesso anche  il più piccolo errore la pioggia avrebbe sistemato tutto nel giro di poco. Lanciò un ultimo sguardo compiaciuto al cadavere e poi si dissolse nel nulla.

 

 Niente! Lo zero più assoluto. Ecco quello che Shino trovò spulciando l’intero archivio reale in cui erano contenuti tutti i dati di ogni singolo essere umano, ninja o no, del Villaggi della Notte. Che avesse sbagliato tutto? Che il suo giudizio razionale dei fatti si fosse ingannato?? No, Shino non lo credeva, tuttavia non riusciva a capacitarsi di quell’umiliante insuccesso.
“Maledizione” imprecò mentalmente, ormai non sapeva più da che parte sbattere la testa, cosa pensare, cosa fare o tentare, era stanco e demotivato e per di più non riusciva a evitare di pensare a Tenebra: troppe volte aveva sorpreso se stesso a fantasticare su di lei e questo non era per niente producente
“Sai che così non fai altro che farti del  male?” cinguettò una voce dolce e premurosa. Una figura esile si sedette di fronte a Shino, sorridendogli dolcemente
“Io sono Kora” si presentò la donna porgendogli la mano, Shino ricambiò il gesto più per cortesia che per altro
“Shino, piacere”
“Lo so tesoro, lo so”sorrise sognante “ Sei identico a tuo padre”
“Prego?” chiese Shino sulla difensiva “Che sia lei la squilibrata?”
“Io e tuo padre siamo….” Ci fu una breve pausa alquanto imbarazzante”amici” concluse la donna con un sorriso a 32 denti
“Mio padre ha l’amante?!” Shino fu immediatamente certo di questo pensiero! La confidenza che quella  donna si era liberamente presa, il modo in cui si rivolgeva a lui e come si era  riferita a suo padre… non c’era la minima ombra di dubbio. Un odio profondo e cieco s’impossessò del ragazzo, una voglia prorompente di fare del male fisico a quella donna lo prese improvvisamente. Si alzò di scatto, facendo cadere la sedia e con un tono gelido disse
“Devo andare”
“ Ma ma aspetta” balbettò Kora ma Shino era già sparito.

 
 
Un pugno si abbatté violentemente contro l’anta dell’armadio provocando una discreta infossatura
“ Cazzo, cazzo, cazzo” in tutta la sua vita Shino non avrebbe mai potuto credere che in un solo essere umano potessero essere racchiuse collera e frustrazione tante quanto ne provava lui. Suo padre era sempre stato un idolo, un’icona sacrale, un emblema di ineguagliabile potenza e perfezione, esterno a qualsivoglia comportamento non etico ma ora questa immagine che tanto aveva idolatrato e che voleva a ogni costo eguagliare si stava completamente e inesorabilmente sgretolando. Shino aveva sempre creduto di conoscere l’uomo che gli aveva donato la vita ma a quanto pare si sbagliava.

“ Perché? Perché? Che diavolo ha quella puttanella che mia madre non ha?? Forse mamma lo sa, forse è per questo che mi tratta così quindi è tutta colpa di quella strega se io ho dovuto passare una vita infernale” una scarica di adrenalina s’impossessò completamente del corpo del ninja che cominciò a infierire violentemente contro l’arredamento  della stanza da letto. Quindici minuti più tardi la stanza sembrava un campo di battaglia.

Shino era seduto in un angolo con le gambe distese, le braccia adagiate mollemente lungo il busto e la testa ciondoloni sul petto. Era sfinito. Lentamente si alzò e uscì da casa, in quel momento avrebbe dato qualunque cosa per potersi rifugiare nella sua adorata foresta.


La stanza era completamente buia. Si buttò sul letto pesantemente, aveva avuto una giornata pesante. Uccidere non era esattamente una passeggiata, specialmente se la vittima non assecondava i desideri del carnefice. Nonostante la stanchezza un senso di euforia si era impadronito del suo corpo: il solo ripensare all’omicidio fomentava il desiderio di uccidere di nuovo e certamente l’avrebbe rifatto a breve. Il mattino seguente avrebbe ricominciato la ricerca ma prima doveva fare una visita e per farla aveva bisogno della discrezione che soltanto la notte poteva garantirle. Ghignò pregustando ciò che stava per accadere e si alzò dal letto… era ora di agire

 

 Era mattino inoltrato quando Shino fece ritorno a casa. Era stato tutta la notte in giro, sotto l’incessante bufera di neve, cercando di far sbollire la rabbia e magari farsene anche una ragione, ovviamente invano. Appena entrò in casa si accorse immediatamente che qualcosa non andava, c’era qualcuno in casa . Velocemente estrasse un kunai e cautamente e silenziosamente cominciò a cercare l’intruso che era certo fosse la donna che cercava ininterrottamente da ormai 2 settimane , questa volta l’avrebbe presa. Improvvisamente un tonfo sordo ruppe il silenzio carico di tensione che regnava nella casa.
“ Cavolo” esclamò una voce contrariata che Shino conosceva fin troppo bene ma sperava vivamente che quella persona non fosse li. La voce proveniva dalla camera di Kiba e Shino vi ci si diresse con passo pesante, spalancando la porta in malo modo più per sincerarsi che la persona fosse veramente chi pensava che fosse che per darle il benvenuto. Inginocchiata davanti al letto c’era una delle ragazzine più irritanti, insopportabili e dispotiche del villaggio della foglia: Sakura Haruno.
“Ciao Shino, indovina?! Dovremo lavorare insieme” la ragazza proferì queste parole come se per lei fosse un piacere fare coppia con lui ma lui sapeva per esperienza che le  ragazze si trovavano sempre a disagio in sua presenza ma questo disagio era reciproco. Più che disagio per Shino si trattava di profonda irritazione: Sakura era soltanto un’inutile palla al piede che avrebbe rallentato soltanto il suo lavoro.

“ Meraviglioso” era già stufo di quella ragazzina falsa e insulsa e senza nemmeno salutare uscì dalla stanza per rinchiudersi nella propria, sbattendo la porta

 

 

 

 

Eccomi qua dopo qualcosa tipo 2 secoli….

 

Ka93: Cara amica ombra… tra poco la conosceremo bene, lo so che Shino è sempre da te a tracannare te…. Vabbè me ne farò una ragione!!! Fammi sapere cosa pensi di queste 2 pagine intense

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