A.M.p.C.D.

di siamosemprenoi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Primi clienti ***
Capitolo 3: *** Secondi clienti ***
Capitolo 4: *** terzi clienti ***
Capitolo 5: *** quarti clienti ***
Capitolo 6: *** quinto cliente di George ***
Capitolo 7: *** quinto cliente di Fred ***
Capitolo 8: *** sesto cliente di George ***
Capitolo 9: *** sesti clienti di Fred ***
Capitolo 10: *** settimo cliente di George ***
Capitolo 11: *** settimi clienti di Fred ***
Capitolo 12: *** Preparativi del matriaggio (George) ***
Capitolo 13: *** Preparativi del matriaggio (Fred) ***
Capitolo 14: *** LA... RICONCILIAZIONE ***
Capitolo 15: *** Presentazione degli ospiti... ***
Capitolo 16: *** La cerimonia volge al termine ***
Capitolo 17: *** Lieto Fine! ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


A.M.p.C.D. (Agenzia Matrimoniale per Casi Disperati)

                   (Aspettate a Maritarvi per Carità D’Iddio)

 

SODDISFATTI! (tanto non vi rimborsiamo)

 

- basta! Chiedo il divorzio!

- MA se non ci siamo mai neanche sposati! E poi sei tu che lasci le mutande in giro! Sono IO che divorzio!

- Ma chi è quello che tira sempre calci nel letto e dà la colpa a Fleur????

- MA COSA VUOL DIRE? SEI IMPAZZITO? E poi io odio essere confuso con te.

- Ma che dici??? Sono io che sono confuso con te!

- avanti dimmi il tuo nome?

- Ehm… *pensa pensa pensa* Dimmi il tuo!

- IO sono GEORGE! E sono il gemello messo da parte! Tutti preferiscono te, solo perché il tuo nome viene prima! Anche sull’insegna!!

- E va bene, vuoi la guerra??? Che guerra sia, Fred!

- vedi come sei egocentrico? IO SONO IL DOLCE GEORGE! E comunque ho già pensato a un’attività più redditizia!

- Evvabbene, anch’io ho un’idea! Vedremo qual è la migliore!

- tsk, il massimo che puoi fare è il personal trainer per lumache da corsa, conoscendoti!

- Come hai fatto ad indovinare, Fred????? Ma ho già in mente altro, Fred! Fred! Fred!

- CREPA, Te lo faccio vedere io se poi non torni strisciando da me!

 

 

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Capitolo 2
*** Primi clienti ***


CLIENT N° 1

 

George osservò la stupenda  insegna che aveva scritto. “A.M.p.C.D. da George”. Si sedette dietro alla scrivania in legno di ciliegio e aspettò. Guardò distrattamente fuori dalla porta aperta per far entrare dell’aria e vide ciò che non avrebbe mai voluto vedere: il suo indegno gemello Fred che, seduto alla sua (di Frederic) scrivania di ciliegio lo fissava in cagnesco. Sopra la porta, aperta per far entrare dell’aria, un cartello, praticamente identico al suo, annunciava “A.M.p.C.D. da Fred”.

La rabbia gli ribollì nelle viscere, ma se ne dimenticò in quanto un cliente gli si parò dinanzi all’improvviso, uscendo dal water. Era un uomo lungo circa 39 metri, con un impermeabile che lasciava intravedere delle squame verdi. Portava un cappello a tesa larga e gli occhi erano nascosti da un vetro affumicato.

“Desidera?” chiese George con aria scettica. Lui trattava casi disperati, ma questo era troppo.

“SSSSsssssSSSsSsSssss” disse l’uomo davanti a lui porgendogli un biglietto da visita.

 

Basilio Il Basilisco

Residenza: Camera segreta, Hogwarts

Professione: attore (parte secondaria in “Draco Malfoy e il Principe Mezzo Dissanguato”)

Data di nascita: 11 novembre 1628

Specie: Animale leggendario

Stato civile: scapolo

 

“Perfetto… quindi lei è un cliente. Non saprei, è un caso difficile.” Disse guardando con preoccupazione la coda del cliente che usciva dalla porta e continuava per un bel pezzo di strada fuori dal negozio.

Il grosso “coso” gli porse un altro bigliettino:

 

la prego, sono disperato!

 

“Ok, la aiuterò, stia tranquillo!” aggiunse subito l’impresario vedendo che il grande animale aveva iniziato a scodinzolare, per fargli compassione, tramortendo una vecchietta.

 

La ringrazio. Tenga presente che non mi piacciono le bionde, e nemmeno le grasse

 

George alzò gli occhi al cielo pensando a tutte le donne, ragazze o bambine che gli dovessero soldi o favori.

“Fleur mi deve il favore di averle fatto conoscere Bill… però è bionda. Peccato. Ron e Bill mi devono sia favori che soldi…” rimuginò…

“Le piacciono gli uomini? Conosco due bei ragazzi, alti, uno è atletico, l’altro è coccoloso…”

 

Vorrei ricorrere ai ragazzi solo in extremis… preferisco le ragazze giovani

 

“MACCISONO!” George alzò la cornetta “aspetti un attimo, chiamo la ragazza in questione… pronto Ginny?”

“PRONTO?” rispose la voce all’altro capo.

“Non urlare… è un aggeggio umano, non uno strumento per sordi! Lo sai che mi devi QUEI favori?”

La cornetta emise un urlo disperato

“Mi pare di avertelo detto che il mio silenzio costava caro, no? Del resto se proprio vuoi che dica alla mamma che tu la consideri l’essere più largo del mondo e a… quel tale… Harry! Sì, era Harry…”

Un altro urlo agghiacciante giunse dal telefono.

“che non è affatto dotat…”

Dall’altra parte si sentì una voce in lacrime che balbettava frasi sconnesse

“Cosa vuoi, lo sai che devi stare zitta quando ci sono io in giro. Lo hai appena detto tu che sono un avvoltoio!”

Ginny comparve nel camino. Era in lacrime e sussurrava frasi come “sei un monatto! Beccamorto, avvoltoio, uccello rapace, essere viscido…”

“Sì, come no… allora, mia dolce sorellina nel fior fiore degli anni, il tuo futuro marito è il qui presente!” disse con voce di miele George, indicando aggraziatamente Basilio.

“sciacallo, figlio di una lupa, essere snaturato, degenerato, disgraziato, aguzzino, strozzino, faccia di cane, uomo dal cuore appassito e dal fegato nero…”

 

Sì, è carina. La prendo. Le può mettere un fiocco azzurro?

 

Il direttore dell’agenzia lesse il biglietto, fece comparire un fiocco attorno alla gola della sua dolce sorellina ancora intenta a trovare aggettivi sempre più nuovi (?) e fantasiosi.

“Ecco a lei. È una ragazza robusta, dal fisico forte. AUGURI E FIGLI MASCHI!”

“George, LA MAMMA TI UCCIDERÁ PER QUESTO!”

“ahahah… no, se le dico che tu pensi che lei sia…”

“aspide, malnato, spietato, senza cuore, mostro, orco, figlio di un cane bastardo, di un nonno bastardo, di un generazione di cani bastardi…”

“ciao ciao, sorellina, comportati bene! Ah, senta, per l’onorario voglio una paga in contanti. Oppure può pagare con l’American exp*BIP* sul conto corrente xxxxxxxxxxxx”

 

Perfetto, domani passo a pagare. Avete proprio ragazze di glan classe! Diffonderò la notizia tra i miei conoscenti!

 

“Ma si figuri! arrivederLa!”

 

 

CLIENT N° 1

 

Fred stava rimirando la sua stupenda insegna, pensando alla sua fervida ed unica fantasia, quando notò l’insegna di suo fratello, identica alla sua. Ma si rincuorò quando vide entrare il primo cliente di George, quello che sembrava un grosso rettile con una crisi di identità.

- Ah, ah! Non lo sistemerà mai!

Improvvisamente anche la porta del suo ufficio si aprì e, in una ventata di strane puzze, fece ingresso un’orribile donna che lo spinse a nascondersi sotto il tavolo.

“Oddio, avrei preferito il caso di George” pensò il ragazzo, rabbrividendo.

- Buongiorno, Professoressa, tutto bene?

- Oh, caro ragazzo, che piacere vederti!

- In cosa posso….?

- ODDIO! Vedo per te una fine tragica! Un assassinio… Vedo… Un topo gigante, sì, e anche IL MARCHIO DEL SIGNORE OSCURO! E Platinette che ti rincorre… E ti fa vedere la serie completa di Beautiful!

- Sì, Professoressa Cooman, capisco… Ma come posso aiutarla?

Fred era spazientito, aveva appena visto che il rettile con la crisi di identità uscire dall’ufficio del fratello in compagnia di Ginny.

- Ecco… Lo so che dal mio stupendo aspetto non si direbbe, ma sono ancora vergine… Penso che gli uomini abbiano troppa paura di sciupare cotanta bellezza… Così ho deciso di affidarmi a te!

- Ecco… - Fred iniziò a sfogliare la lista che aveva davanti – Posso farle alcune proposte… Con un incantesimo li renderò ciechi e sordi e forse ci staranno… Ho qui… Brad Pitt?

- Ma scherziamo??? È così volgare, sporco ed è pure brutto! Ed è così poco SFERICO!

- Mhm… Samvise Gamgee? Ha un debito con me… L’ho concesso per una notte a Frodo…

- Ma è gay! E così QUADRATO…

- Questo non può rifiutarlo! IL GRANDE PUFFO!

- Ecco, questo è un passo avanti… Ma è rosso, quindi comunista… Ricorda che io voto Forza Italia!

- E allora non so cosa dirle! Mi dica, lei cosa cerca precisamente in un uomo? O preferirebbe una donna? O una via di mezzo? Nella sua fantasia prima è apparsa Platinette, quindi…

- Bè, amo gli uomini… Sferici… E lucidi… Piccoli… E maneggevoli… Non troppo pesanti… E preferibilmente in vetro!

Fred si grattò la testa ed iniziò a ripassare la lista velocemente. Romano Prodi, Smèagol, Harry Potter e…

- Professoressa! Ho la soluzione!

- Dimmi, giovanotto!

- In realtà la soluzione l’ha sempre con lei, ma non se rende conto. Apra la borsa.

La Cooman obbedì e ne tirò fuori la sfera, che illuminandosi le disse, con voce sexy:

- Finalmente mi hai notato, cara Sibilla… Erano secoli che aspettavo…

(Lettori! Secoli è retorico! NdSibilla)

- Oh, Sfera! Dimmi tutto di te! Qual è il tuo nome?

- Sibilla, io per te sarò sempre e comunque Sfero Amante Focoso… Ricorda!

I due iniziarono a strusciarsi l’uno contro l’altro emettendo mugolii minacciosi. Quando Sibilla iniziò a togliersi il mantello, Fred interruppe gli ormai-quasi-amanti per chiedere:

- Paga con assegno, contanti o Mastercard?

 

 

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Capitolo 3
*** Secondi clienti ***


Nuova pagina 1

CLIENT N° 2


Un nuovo giorno sorgeva sui lauti guadagni di George. Era davvero contento, visto che aveva ricevuto il pagamento di Basilio. Appena si sedette alla scrivania, vide che nel negozio di Fred entrava uno dei casi più disperati che avesse mai visto. Ridacchiò e ritornò alla realtà quando le fiamme del camino diventarono verdi.

“Weasley, trovami qualcuno o ti toglierò trecentosessantanove punti!”

George venne scosso da un brivido. Era la voce che meno si sarebbe aspettata di sentire nella sua agenzia.

“Prof.! Si accomodi, la prego… ecco… lei vorrebbe qualcuno?” sogghignò George che aveva una mezza idea di fargliela pagare a quella vecchia arpia della Minerva McGranitt che gli metteva sempre il voto uguale a Fred. Come tutti gli altri prof., del resto…

“Sì, Weasley. Un mio amico mi ha parlato molto bene di questa agenzia.”

“si capisce, tu sei una vipera, lui un basilisco…” rimuginò il giovane burlone (?). “Ma certo che le trovo qualcuno, se no non sono più George Weasley. Mi lasci indovinare, lei ne vorrebbe uno di classe, etereo e magari anche pallido… allora, vediamo cosa ho qui…” disse sfogliando il catalogo e fermandosi a guardare la foto di Draco Malfoy. “Beccato, sarai tu il fortunato fidanzato di Minerva, MWAHAHAHAH” sghignazzò tra sé e sé.

“Assolutamente NO. Sappi che a me piacciono gli amanti focosi, rudi e machi.”

“Come dice, scusi...? Gli aman…” il ragazzo impallidì. Si sentì male, ma non lo diede a vedere. Cacciò l’immagine della McGranitt con il frustino e ritornò a parlarle.

“Ehm… machi? Di quelli pelosi? Che non si lavano mai?”

“Non lo sai come si dice, Weasley? L’uomo ha da puzza’.”

“Ma sicuro…” George sbiancò. Eliminò Draco e sfogliò freneticamente il catalogo alla ricerca di qualcuno che corrispondesse. Lucius, Sirius, Harry, suo padre… nessuno corrispondeva. E inoltre Sirius era anche morto.

“Allora Weasley, non ho tempo da perdere, tra un’ora ho lezione”

Sfogliava le pagine sempre più freneticamente. R.A.B., Grop, Fufi…

“Cosa ne dice di Fuf…?” Ma si accorse subito di aver detto una boiata. Fufi era un cane. La Mc voleva un uomo. Si corresse subito: “Fuf… ETCIù!” “salute, Weasley. Dicevi?” “Hagrid! Cosa ne dice di un selvaggio guardiacaccia, sporco e puzzolente?”

“Non me n’ero mai accorta! Grazie George, mi hai aperto un mondo!”

“Aspetti, ora lo chiamo…” George si mise le mani alle tempie e iniziò a pensare “Hagriiiiid, Hagrid sono George! Il tuo cervello inferiore dovrebbe captare queste onde e dirigersi esattamente quiiiii!” In un battibaleno comparve nel camino Rubeus, con lo sguardo un po’ vuoto, che diceva: “Soooono arrivaaaatooo…”

Il diabolico Weasley gli fece firmare il contratto mentre era in quello stato di trance, poi gli mise un bel fiocco rosso sulla pancia e lo consegnò alla soddisfattissima McGranitt che pagò subito in contanti.

George li salutò, notando con piacere che Fred non aveva ancora concluso niente con il suo caso disperato. Ridacchiò tornando a sfogliare il catalogo.


CLIENT N° 2


Fred voleva morire. Ok la Cooman, ma questo…

Un odore di putrefazione aveva preceduto l’ingresso dell’individuo nell’ufficio e uno strano ronzio proveniente dalla sua testa lo accompagnava.

“Che faccio?”

- Preside, che piacere averla qui! La vedo estremamente in forma, non fosse per quel verme che le esce dall’occhio… Cosa posso fare per lei?

- Oh, caro Fred… Anche per me è un piacere vederti… Sai, vedere una faccia amica dopo tanto tempo passato negli inferi è molto piacevole.

- Inferi? Ma nella sua vita è stato un uomo molto buono, o almeno così la Rowling scrive…

- Sì, ma al giudizio finale mi hanno accusato di favorire troppo Harry Potter, l’anticristo. Lo sapevi che è l’anticristo?

- Certo, era scontato fin dal primo libro. L’hanno capito tutti e il Vaticano si sta preparando al proposito… Ma passiamo agli affari: di che ha bisogno?

- Sai, in vita, come tutti sanno se hanno letto “Draco Malfoy e il Principe Mezzo Dissanguato”, avevo un intensa reazione con Hagrid e avevamo già progettato la data delle nostre nozze, ma poi è successo quel che è successo…

- Bene, posso provare a contattarlo!

- Grazie, figliolo!

Fred si mise a sfogliare la rubrica passando in rassegna i nomi. Puffetta, Mike Bongiorno, Emilio Fede… Proprio quando trovò il numero di Hagrid, lo vide uscire dall’ufficio del fratello mano nella mano con la prof McGranitt. Corse fuori e li fermò.

- Salve prof, vedo che mio fratello la ha sistemata proprio bene… Ma è sicura della sua scelta? Non preferirebbe qualcosa di meglio? C’è Emilio Fede che aspetta proprio lei…

- Weasley, non dirlo neanche! Un uomo così buzzurro e virile non lo trovo da nessun’altra parte!

- Ma Emilio F…

Non fece in tempo a finire la frase che la Prof e il suo dolce coso peloso erano spariti nell’aria.

- Adso!

Fred strisciò lentamente verso l’ufficio cercando di trovare una scusa.

- Mi dispiace Preside, ma gli alieni lo hanno rapito e un marziano lo sta sezionando proprio ora. Lo so che non mi creder…

- Oh, capisco, Fred. Sono cose che capitano. Anche la mia prima moglie aveva fatto una fine del genere… Mi aveva lasciato un biglietto in cui diceva che un alieno incredibilmente simile all’idraulico la aveva portata via…

- Che disgrazia, Preside. Ma pensiamo a sistemarla. Forse ho trovato la soluzione!

Fred digitò velocemente un numero sul telefono e iniziò a confabulare concitatamente.

- Sì, Lucifero, o Ignazio La Russa come preferisci essere chiamato, lo so che non si potrebbe… ma se vuoi ti regalo Harry Potter… Sì, bravo… Perfetto! Subito? Bene, grandioso! A presto.

Nel caminetto apparve all’improvviso uno scheletro che portava con sé qualche brandello di carne grigiastra.

- SIRIUS! Che piacere vederti! Ti trovo dimagrito…

- Ehhhhhhh…

- Ecco, questo è il tuo nuovo fidanzato, Albus Silente! Tra morti ci si intende, vero?

- Ehhhhhhh!

Il morto strisciò verso Albussino e gli si gettò tra le braccia.

- E ora Preside, paga con assegno come sempre, vero?

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Capitolo 4
*** terzi clienti ***


CLIENT N° 3

 

Un difficile giorno sorgeva sull’Agenzia di George. Gli dava un fastidio immenso la riuscita di Fred con quel caso difficilissimo. E gli dava ancora più fastidio che lui in quel caso avrebbe agito nello stesso modo. Sentiva un’incredibile smania di accoppiare la gente. Se non avesse avuto ancora uno straccio di dignità si sarebbe messo a gridare: “QUEL SIGNORE LOSCO VESTITO TUTTO DI NERO E CON GLI OCCHIALI DA SOLE… IO POTREI FARE GRANDI COSE PER LEI!”. Ma tacque. Lo guardò passare e diventare un puntino nero e sparire. Lo osservò mentre tornava indietro, fissava la sua insegna e scompariva nella direzione opposta. Lo guardò ripetere questa operazione una decina di volte prima di decidersi a entrare.

“Buongiorno signore losco vestito tutto di nero.”

“Buongiorno, povero stolto.” Rispose l’altro con una voce sibilante e stentata.

“cosa desidera?”

“vorrei una vita felice, vorrei ricevere tanto amore e darne altrettanto, vorrei un futuro splendente e una macchina di lusso e tanti peluche morbidi e coccolosi.”

“intendevo… come vuole il partner? Comunque se vuole può mettersi a suo agio e togliersi tutto quell’ambaradan nero che si porta addosso.”

Il losco figuro tolse gli occhiali scuri per rivelare un paio di occhi rossi e crudeli. Quando si tolse anche cappello, sciarpa e impermeabile rivelò una pelle candida e anche una certa calvizie. A quel punto George, prostratosi fino a terra per l’estasi, avrebbe voluto gridare: “O POTENTISSIMO!! POTENTE OSCURO SIGNORE! FACCIA DI ME QUELLO CHE VUOLE, SONO SUO! MI DONO A LEI CON ANNESSI E CONNESSI! LEI È LA MIA ISPIRAZIONE, TUTTO CIÒ CHE IO POSSA DESIDERARE!” .

Invece era in servizio e doveva mantenere una certa dignità, rinunciando anche a fargli delle avances. Perciò si limitò a dire: “MA LEI È LORD VOLDEMORT! Oh… lei è sempre stato la mia guida spirituale, il mio guru, la mia ispirazione! Che emozione!”

“Ma no, sei tu, George, che mi hai ispirato in tutti questi anni! Buona quella di No-pupù-no-pipì! Mi sono ammazzato di risate per un mucchio di settimane!”

George si rese conto, però, che questo cliente era quasi più difficile di Silente.

“Mi dica, le va bene uno pallido e biondo? C’è qui un certo Draco, probabilmente lo conosce…” il giovane Weasley si rese conto che cercava di appiopparlo a tutti. In fondo era merce di altissima qualità, sarebbe stato molto contento di svenderlo prima di suo fratello. Il pezzo migliore per il cliente più amato, non faceva una piega.

“lo conosco. Ma è troppo smunto, troppo palliduccio… mi dà l’idea che mi muoia davanti da un momento all’altro. Io voglio un ragazzone ribelle e possibilmente sotto i vent’anni.”

George assunse l’espressione più diabolica del suo repertorio. Fred aveva meno di vent’anni ed era pure dotato di una bella coppia di spalle. Ed essendo il suo gemello aveva anche un altro tipo di dotazione che non spiegheremo.

“Guardi, se mi dà un secondo di tempo gliene porto uno, è qui vicino!” e, detto ciò, uscì di gran carriera, entrò nell’Agenzia di Fred, salutò i suoi clienti, si scusò un attimo e lo portò nella sua agenzia. Tutto era avvenuto prima ancora che il gemello rapito se ne potesse accorgere.

“Eccolo qua! Un ragazzone ribelle di diciotto anni! Che gliene pare? Carino vero?”

Fred si accorse di ciò che stava succedendo e fissò l’uomo che aveva davanti.

“O POTENTISSIMO!!” gridò in preda all’estasi mentre si prostrava fino a toccare la moquette con il naso “POTENTE OSCURO SIGNORE! FACCIA DI ME QUELLO CHE VUOLE, SONO SUO! MI DONO A LEI CON ANNESSI E CONNESSI! LEI È LA MIA ISPIRAZIONE, TUTTO CIÒ CHE IO POSSA DESIDERARE!”

“suvvia giovanotto, alzati… devo ammettere che anche tu mi hai molto aiutato e sostenuto. Anche quando tutti mi erano contro voi mi facevate lo sconto al negozio! Non c’è niente che mi tiene più compagnia della mia Puffola Pigmea rosa!”

Fred era in lacrime. George era sbalordito. Si sentì a terra. Questo era il primo scherzo che non gli riusciva, e aveva fallito proprio contro suo fratello. Merda. Si accorse anche che la reazione di suo fratello sarebbe stata identica alla sua se lui non fosse stato in servizio.

“Le va bene lui, allora? Io le consiglierei un fiocco blu…”

“Ma… insomma… il problema è che…”

“che cos’ho che non va, mio Signore? Farò di tutto per soddisfarLa!” guaì Fred

“è questo il problema… io volevo un ragazzo che fosse ribelle con me, non ribelle in generale”

In una frazione di secondo George aveva riportato Fred dietro alla sua scrivania e si era messo di nuovo a sfogliare freneticamente il catalogo.

Allock, Piton, Tiger e Goyle, Ron, suo padre… mentre sfogliava sussurrava convulsamente i nomi, li immaginava di fianco a Voldemort e li scartava. Sempre più freneticamente , sempre più velocemente, Vitious, Gazza, Fierobecco, nessuno andava bene, fino a che:

“BECCATO!” George tirò fuori la scheda del fortunato.

 

nome: Harry

cognome: Potter

età: 16

sesso: maschio

hobby: spiare la gente e straparlare

gli piace: il succo di zucca e la burrobirra

non gli piace: le caramelle mou di Hagrid

ama: probabilmente se stesso

odia: Lord Voldemort

allergie: di nessun genere

cosa mi deve: molti favori e la Mappa del Malandrino

 

 

L’Oscuro Signore lo fissò per bene. Squadrò la foto con un’espressione che poteva voler dire sia “lo ammazzo” che “dev’essere mio!”. Alla fine però, il responso fu positivo:

“Non ci avevo mai pensato, George. Sei un GENIO! È possibile averlo con il mantello rosso della foto?

“Assolutamente sì! E già che ci siamo gli mettiamo un fiocco verde che fa pendant con occhi!”

“Tu sì che sai come far felice un Oscuro Signore, vero?”

George telefonò a Harry e gli fece presenti tutti i favori che gli doveva.

“E quando ho contrabbandato del viagra apposta per te? Sai che se mi beccavano finivo ad Azkaban? Se quantificassimo in soldi i favori che ti ho fatto costerebbero molto di più di quanto tu possa pagare. E tu sai che potrei dire in giro tutti i tuoi segretucci…”

A quel punto Harry comparve nel camino cercando di mantenere un certo contegno. Appena vide Colui-Che-Faremmo-Meglio-A-Non-Nominare iniziò a fare le solite scene. Mentre il Prescelto roteava la bacchetta con la bava alla bocca, George riuscì a mettergli un bel fiocco intorno al corpo per immobilizzarlo.

“Sono proprio soddisfatto del mio acquisto. Era sempre stato qui e non me n’ero mai accorto! Grazie George, mi hai aperto un mondo!”

“Ma si figuri! Come paga?”

“In contanti. Beh… tanti auguri per l’agenzia. E tanti auguri anche a Fred!”

George guardò Lord Voldemort rimettersi l’impermeabile, il cappello, la sciarpa e gli occhiali scuri. Quando scomparì dietro la porta insieme alla sua preda, il giovane Weasley non poté trattenere una lacrimuccia: “E anche questa è andata. È bellissimo quando un tuo caro amico e il tuo più grande idolo scoprono di amarsi…”.

Poi ripensò al cliente di Fred e scoppiò a ridere come un pazzo.

 

 

CLIENT N° 3

 

Che giornataccia! L’agenzia era piena di clienti, e uno più brutto dell’altro. Fred, disperato, cercava un partner per Marylin Manson, quando suo fratello si gettò nell’ufficio e lo trascinò verso il lato opposto della strada.

- Che vuoi, rompipalle???

George non rispose e Fred, quando si vide davanti l’Oscuro Signore, non poté fare altro che gettarsi a terra e urlare:

- O POTENTISSIMO!! POTENTE OSCURO SIGNORE! FACCIA DI ME QUELLO CHE VUOLE, SONO SUO! MI DONO A LEI CON ANNESSI E CONNESSI! LEI È LA MIA ISPIRAZIONE, TUTTO CIÒ CHE IO POSSA DESIDERARE!

Quando si sentì coprire di complimenti, scoppiò in lacrime nella speranza che Lord Voldemort potesse asciugargliele via. Ma all’Oscuro Signore lui non andava bene, Lui voleva qualcuno di ribelle solo con lui…

- MA VAFFAN…

- Fred!

Non si era accorto di essere stato riportato nel suo ufficio e, con la testa sulla scrivania, piangeva disperatamente. Tutti i clienti se ne erano andati, appena avevano realizzato chi fosse l’uomo nell’agenzia di George.

- Che Platinette senza trucco perseguiti le tue notti, Voldie! Che Sfero Amante Focoso ti divori il Cip Cip! Che il Basilisco ti butti il canarino nel cesso! MALEDETTOOOOOOOOOOO!!!!

Mentre si disperava, la sua attenzione fu attratta da una figurina sculettante che varcava la soglia del suo ufficio.

“Questo è il colpo di grazia.”

Appena capì di chi si trattava, sfilò la calibro38 che teneva del cassetto e se la infilò in bocca. Dopo averla accuratamente caricata, fece per premere il grilletto, quando un’irritante acuta vocetta urlò:

- Non farlo!

Fred chiuse gli occhi e fece per riporre la pistola, ma quando li riaprì e si ritrovò davanti la figura di Hermione Granger che sbraitava decise che doveva farla davvero finita.

- Ihehihi a hio hatellohe heh hoh ohio… E he ih honho è hui ih hehello uhiho hehe… Ahhio!

- Che cosa? Non conosco questa lingua, eppure ne ho studiate molte! Che dici, Fred?

- Hai hihha!

- Non capisco!

Fred, arresosi, si sfilò la pistola dalla bocca. Non voleva avere come ultimo ricordo del mondo terreno la facciona di Hermione.

- Ti stavo insultando, brutta bal…

- Non capisco, io quella lingua non la sapevo! Forse era elfico, mi ero prefissata di studiarlo il prima possibile, o forse il linguaggio in codice usato da Emilio Fede… Non capisco!

- VUOI STARE ZITTA???? Cosa vuoi dalla mia vita?!?

- Sai… Ho appena scoperto una cosa eccezionale!

- Dimmi, bal…

- Ma tu… Lo sai come si fanno i bambini?

Fred recuperò la pistola e corse fuori dal negozio deciso a dire addio a suo fratello prima di lasciare questo mondo, ma la ragazza lo fermò e lo riportò di forza nell’ufficio.

- Allora anche a casa tua è un tabù! E sei talmente imbarazzato da voler scappare! Ma non è così terribile! Sai… Basta…

Fred non rispose e nel suo stato catatonico si immaginò di stare volando per cieli blu circondato da pettirossi festanti.

Hermione continuò il suo monologo:

- Basta baciare… Con la lingua!

Il ragazzo dapprima non capì quello che aveva sentito poi, dopo aver sbattuto più volte la testa contro il muro, si gettò a terra agonizzante.

- NJOAòHFKALURENFDHO! JHVOPAERHG! JIEPHFRU!

- Che succede, Fred?

Fred stava parlando coi pettirossi e ci mise un po’ per tornare alla realtà. Infine si decise a riacquistare un certo contegno nonostante le avversità della vita e si mise a sedere, sospirando.

- Quindi immagino che tu, cara bald... Hermione, voglia avere un bambino.

- Esatto!

- Con un uomo molto virile, immagino…

- No, può anche essere una checca, ma…

- Aggiudicato! Malfoy!

Fred involontariamente cercava di liquidare Malfoy proprio come suo fratello.

- Non COSì checca… Dicevo, per me l’importante è che sia incredibilmente, irrimediabilmente INTELLIGENTE!

Il nostro Fred si mise allora a sfogliare il catalogo.

- Alessandro Cecchi Paone?

- Non così checca!

- Ville Valo?

- Troppo macabro…

- Ron!

- Troppo occupato a correr dietro a Harry…

Fred non sapeva più che fare. Di persone intelligenti non ne conosceva molte, e l’unica che sarebbe stata all’altezza di Hermione era ora probabilmente su un traghetto diretto all’inferno insieme a Caronte e Sirius. Ma improvvisamente ebbe un’illuminazione: Hermione era molto intelligente, ma anche incredibilmente stupida.

- Ci sono! Ho la soluzione per te!

- Dimmi, Fred, fallo per me e per il mio bambino!

- Tiger e Goyle… Insieme fanno un cervello, e forse un notevole cervello! Se li baci entrambi in poco tempo avrai un bambino con un QI che supera i 150, te lo assicuro!

Hermione pareva molto felice.

- Fred, sei un genio!

Il ragazzo li evocò e dal nulla comparvero i due stolti che si misero a emettere suoni degni degli zombie di Resident Evil. Hermione li guardò con dolcezza e si mise ad accarezzare i capelli di entrambi.

- Che dolci! Che occhi da piccione! LI AMO! E… Ecco, tieni i tuoi soldi. La tariffa è quella esposta fuori, vero?

- Bè, però sono due…

- Oh, certo, hai ragione! Ti lascio anche la mancia!

Hermione depositò i soldi sul bancone e si avviò fuori con i suoi due nuovi compagni al guinzaglio.

Fred era molto soddisfatto. La sua giornata era iniziata male e continuata anche peggio, ma era finita nel migliore dei modi. Hermione non aveva lasciato sul bancone solo i soldi, ma anche carta di credito e codice della carta di credito, scritto a caratteri cubitali su un foglietto lì accanto. Fred sorrise compiaciuto e fece una boccaccia a George, sull’altro lato della strada.

- SFIGAAATOOOOOOOOOOO!

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Capitolo 5
*** quarti clienti ***


CLIENT N° 4

 

La depressione serpeggiava nell’ufficio. Se George avesse teso l’orecchio avrebbe sentito un leggero *serpegg serpegg* nella stanza, ne era sicuro. Quel giorno  gli arrivavano solo persone che neanche Hagrid lobotomizzato avrebbe accettato di sposare: i Blue, Scamarcio, Pippo Baudo…

“chemmerda… tutti oggi gli scocciatori. Che gli troverei anche un cane che se li piglia, ma se si ostinano a voler pagare in valuta babbana…”

Mentre apriva una bottiglia di vodka entrò LEI. La Somma Pirla. Fece finta di niente e si ficcò in gola la bottiglia, cercando di svuotarla e andare in coma etilico.

“Buongiorno Fred!”

“vhai vhia!” cercò di biascicare mentre il collo della bottiglia gli si incastrava nella gola.

“Fred! Non ti fa bene bere…”

shparihi, e cerhi Fhed nhon è quha! Iho sohno G…” ma non riuscì a finire la frase perché la Somma Scassa Palle lo aveva iniziato a scuotere violentemente e gli aveva fatto inghiottire la bottiglia.

“PERCHÉ PARLI SEMPRE IN QUESTA LINGUA CHE NON CONOSCO, FRED?!”

George ansimava senza respiro, la bottiglia si era bloccata nel suo esofago e stava schiacciando la trachea. Con l’ultima boccata d’aria che gli rimaneva sussurrò: “ti… odio… mi… hai uccis…”

A quel punto Hermione (eggià, era proprio lei!) ritornò a scuoterlo violentemente facendo sbloccare la situazione. George deglutì sonoramente. “se è stato così faticoso metterla dentro, non oso immaginare come sarà tirarla fuori… mi fa già male il pensiero…” pensò tra sé e sé.

“FRED! I mariti che mi hai dato hanno un problema!”

“NON SONO FRED!”

“Ah no?”

“Sono George…”

“Ma vedi che mi prendi in giro? Come se non sapessi che tu ti chiami Fredegeorge!”

“Signore degli infarti e degli scompensi cardiaci, dammi una prova della tua esistenza!”

“Ti dicevo… i mariti che mi hai dato non funzionano!”

“Io non ti ho dato nessun marito. Mio fratello te li ha dati, vai a lamentarti da lui.”

“Fred, sono sterili!”

Il giovane Weasley drizzò le orecchie. CHI era sterile?

“mm… e chi ti avrei dato?”

“Tiger e Goyle! Non funzionano! Ci abbiamo provato per tutto ieri, ma niente…”

George stava per vomitare. Già Hermione non era un bello spettacolo, figurarsi Hermione, Tiger e Goyle. Comunque il suo lato comprensivo si risvegliò e decise di spiegarle un po’ di roba.

“Vedi… non succede così all’improvviso, bisogna aspettare almeno nove mesi…”

“Vedi che ti hanno dato anche a te le informazioni sbagliate? Dopo il bacio arriva subito la cicogna che ti chiede se vuoi un maschio o una femmina, poi te lo consegna e tu sei madre.”

George voleva morire. Ora ne avrebbe ingoiate anche tre di bottiglie, pur di farla finita. Si risvegliò dai suoi piani suicidi non appena Hermione fece un movimento brusco: si era praticamente sdraiata sulla cattedra e, afferratolo per la cravatta, lo aveva baciato appassionatamente. Appena la Malefica si staccò, George cercò freneticamente la bacchetta. Una piccola Avada Kedavra e nessun ricordo lo avrebbe più tormentato negli incubi.

Intanto Hermione si era seduta sulla poltrona e fissava fuori dalla finestra. Poi si girò per guardare negli occhi il padre del suo futuro figlio.

“Caro, cosa vuoi fare con quella bacchetta? La cicogna si spaventerà…”

“SAI DOVE TE LA METTO LA CICOGNA? Io… un così bel figliolo… profanato! Sì, ora che il mio biancore abbacinante è stato infangato, posso solo uccidermi per salvarmi dall’onta. E NON CHIAMARMI CARO!”

Hermione intanto si era stancata di guardare fuori dalla finestra e lo guardava con disprezzo.

“Ecco, lo vedi Fred? Sei sterile anche tu. Ma cos’è? Ho il radar per quelli come te e i miei ex?”

George stava per farle mangiare la scrivania. Come osava chiamarlo Fred? Che insulto! Un pensiero gli balenò nella testa: “Per non vederla più devo semplicemente trovarle qualcuno e fare in modo che arrivi una cazzarola di cicogna con un cazzarola di bambino… sìììììììììì, mai più tra le palle!”

Il giovane si rimise a sedere e sistemò il nodo della cravatta.

“Senti Hermione, vai a farti un giro e poi torna che avrò la soluzione, ok?”

“C’è una biblioteca qui in giro?”

“ASSOLUTAMENTE! Devi stare a occhi chiusi in mezzo alla strada babbana più trafficata, poi la attraversi tre volte senza guardare e la trovi!”

Hermione uscì tutta contenta e George iniziò con il giro di telefonate.

 

“Pronto Charlie, ce l’hai ancora quel dorsorugoso di Norvegia? Me lo puoi pitturare di bianco e mettergli qualche piuma? Come? Ha appena fatto un cucciolo? Mi puoi mandare anche quello?” “Sei sicuro? Questi cosi sono così ingrati che appena diventano abbastanza grandi hanno l’abitudine di mangiare i genitori…”

“Meglio!”

“Ma è illegale, lo sai che se mi beccano…”

“Ricordati che mi devi tanti di quei soldi che non ti dico…”

 

Poi portò le mani alle tempie e richiamò gli sposi: “Tiiiiiiger, Gooooooyle… sono George! Il vostro cervello inferiore dovrebbe captare queste onde e dirigersi esattamente quiiiii”.

In men che non si dica i due robi apparvero nel camino emettendo i loro soliti versi poco umani.

Poco dopo tornò anche Hermione dicendo che non aveva trovato la biblioteca e aveva deciso di tornare indietro.

“mortacci… ma non ti potevano stirare?”

“hai detto qualcosa, uomo impotente?”

“Per questa volta non ti ucciderò… comunque ho scoperto il problema di Tiger e Goyle…”

“DAVVERO? ORA FUNZIONANO?”

“Assolutamente… avevi sbagliato l’ordine! Quindi ora ti consegno Goyle e Tiger e non se ne parla più.”

Lei si gettò addosso ai malcapitati seguendo l’ordine prescritto. Dopo qualche minuto si sentì un boato dal negozio di Fred: Norberto, il dorsorugoso, era atterrato sulla sua agenzia distruggendo tutto!

“BWAAAAAAAAARGH!” ruggì Norberto consegnando il suo cucciolo e riprendendo il volo.

“Oh Fred! Era vero! Che carino, come mi somiglia!”

“vedrai quando crescerà, che pacchia.”

Hermione pronunciò qualche altra parola, ma George non poté sentirla in quanto stava scappando da Fred. Ovviamente non prima di averle fregato il libretto degli assegni già firmati…

 

 

CLIENT N° 4

 

Fred stava leggendo un interessante trattato sulle “azioni e reazioni di una donna quando vede un’ostrica fluttuare nell’aria”, quando la porta si aprì.

“Ma che figa! Questa me la tengo io! Ma mi ricorda qualcuno…”

- Salve, signorina, in cosa posso servirla? –disse Fred, alzandosi e sollevando un immaginario cappello.

La ragazza si guardò intorno impaurita. Mentre lei si accomodava su una poltrona, Fred ebbe modo di osservarla meglio.

Indossava un vestitino rosa che le arrivava sopra le ginocchia e in testa portava un fiocchetto dello stesso colore. Aveva i capelli troppo belli per essere veri, davvero troppo…

- Ecco… - iniziò lei.

Fred si mise una mano nei capelli. Di chi era quella voce?

- Ecco… - riprese lei, arrossendo – starei cercando un partner per me…

- Aggiudicata! Malfoy!

- No, bè, ecco, cioè, lui è sì un vero uomo, ma ci sarebbero alcuni problemini…

- Di che tipo, signorina?

- Vede, il postumo violento della riflessione arcaica riguardante il passo del tango eseguito dal filosofo…

I due si guardarono per qualche secondo, poi Fred disse:

- Bene, fingerò di aver capito! Credo siano riflessioni troppo profonde perché io possa arrivarci. Allora vediamo un po’ chi altri potrei appiopparle… che ne dice di… - ammicca – me?

La ragazza lo guardò negli occhi.

- Dice… Davvero?

- Certo, così mi sistemo prima di mio fratello! Lo sa che è molto carina?

Lei arrossì, e si passò una mano tra i capelli, che si spostarono di qualche centimetro a destra.

- Grazie, Weasley…

- Allora mi dica…Qual è il suo nome? Vorrei conoscerla meglio, sa…

La ragazza si guardò intorno spaventata, come alla ricerca di qualcosa. Infine, sospirando, disse:

- Il mio nome è Draca Malfoya.

Fred credette di morire. Ecco a chi assomigliava!

- DRACO MALFOY! ESCI DA QUEST’AGENZIA! E DIMENTICA TUTTO QUELLO CHE TI HO DETTO!

- Come hai fatto a scoprirmi, Weasley? Era un travestimento perfetto!

- Se sei un pirla mica  colpa mia… - così dicendo, Fred spinse Draco fuori dall’ufficio.

- Fermati, Weasley, per favore! Giuro che non dirò niente in giro!

- E in cambio vuoi che io ti trovi un partner, giusto?

Draco annuì.

- Ben, però da te voglio anche… 100 dobloni!

- Tu sei pazzo! 150!

- No, 140!

- E io ti dico 200!

Fred, impietosito da tanta stupidità, mormorò un “D’accordo”.

I due tornarono nell’agenzia, mentre Fred pensava già con chi avrebbe potuto sistemare quella checca. Aveva tentato di appiopparlo a tutti, e tutti l’avevano rifiutato… Fu interrotto però improvvisamente dalle sue riflessioni.

- Ehi! Ma tu mi hai fregato! Io ti do 100 dobloni come hai detto all’inizio!

- E che uomo saresti a rimangiarti la parola data?

Draco si girò da un’altra parte, arrossendo mentre toglieva la parrucca.

Proprio mentre la porta dell’ufficio si stava chiudendo, entrò la professoressa Cooman, con una borsa sferica su un fianco.

Mentre Fred sfogliava la rubrica, la donna si mise a fissare Draco vogliosamente. Il ragazzo, irritato, rispondeva con delle occhiatacce non proprio gentili.

- Prof, in cosa posso esserle utile? Credo che il qui presente Malfoy mi prenderà parecchio tempo… Non è soddisfatta di Sfero, per caso?

- No, tesoro, non è così.. Ne ho parlato un po’ con lui e abbiamo capito che da soli non possiamo completarci a vicenda… C’è bisogno di… di un’altra personalità che gli permetta di esprimere anche la sua essenza di… SFERA AMANTE FOCOSA!

Fred guardò Sfero uscire dalla borsa e annuire energicamente, poi guardò la Cooman, e infine Draco che sfogliava la rubrica di Fred assorto.

- Ho la soluzione! Draco, dammi 500 dobloni. Il ragazzo, perso nell’osservare la foto di Harry, lanciò a Fred il portafogli.

- E ora, prof, lo trascini via.

- D’accordo!

Così dicendo la Cooman strisciò fuori dall’agenzia annuendo soddisfatta.

Fred decise allora allegramente di spiare ciò che faceva il fratello. Si sistemò per bene alla scrivania ma non fece in tempo a prendere il binocolo che sentì un agghiacciante rumore provenire da sopra la sua testa. Iniziò a correre verso l’uscita ma presto si ritrovò coperto di macerie. Vide uno strano essere bianco  piumoso strisciare verso il lato opposto della strada emettendo degli strani suoni che potevano assomigliare a quelli che emette una gallina in calore. Quando capì quello che era successo, si liberò con un incantesimo della polvere e delle travi che lo coprivano e, brandendo la bacchetta, raggiunse il fratello  e si mise ad inseguirlo.

- TI SEGUIRÓ FINO IN SIBERIA, SE NECESSARIO! FINO A CHE NON SARÓ CERTO CHE POTRAI CANTARE NEL CORO DELLE VOCI BIANCHE! FINO A CHE NON DIVENTERAI MIA SORELLA! ARGHHHHHHHHHH

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** quinto cliente di George ***


CLIENT N° 5

Porca la miseria. Il danno all’agenzia di Fred non è stato indifferente. Anzi, è totalmente distrutta. HERMIONE, MI PAGHERAI ANCHE QUESTA!!

La cosa che più mi dà fastidio è che ieri mi sono fatto raggiungere, e ora…

“METTICI PIÙ PASSIONE QUANDO POGGI LE PIETRE!” grida quell’infame di un gemello uscito male. Sono le quattro. Sono stato costretto a ricostruire da solo l’agenzia senza l’aiuto della mia amata bacchetta! Infatti quel degenerato l’ha presa in ostaggio. E ora fino alle otto di mattina devo sorbirmi la ricostruzione per poi… brr.

Lo ammetto, ho fatto una cacchiata. NO, COSA DICO? Norberto ha fatto una cacchiata! A morte! Continuo a lavorare di spatola e cazzuola per qualche ora. Che fatica. Poi finalmente:

“Tieni la tua bacchetta, sono le otto. Ovviamente me la riconsegnerai non appena finisci di lavorare, piccolo bastardo. Scarto umano! Quando eravamo nella pancia io ho espulso la mia stupidità e così ti sei formato tu, brutto babbuino decerebrato!”

Lo uccido, LO UCCIDO! Se non fosse per la magia che mi ha fatto mentre scappavo… Non avessimo mai inventato quella pratica! È alta magia nera, ci vuole mezz’ora per completare l’incantesimo, però ne vale la pena. Credo che dovrei insegnarla al Signore Oscuro… Consiste nel formare un contratto tra due persone senza che la vittima possa opporsi. Colui che fa l’incantesimo ne dice i termini e colui che lo subisce non può fare che sottostare. I termini che ha definito quel malnato sono: “George Weasley lavorerà per la ricostruzione della mia agenzia e intanto metterà a mia disposizione una scrivania per me nella sua. Il legame varrà finché la ricostruzione non sarà finita. E se sgarrerà… verrà evirato! MWAHAHAHAH”.

Ecco, ora capite la mia situazione. Ho già pensato di ucciderlo a mani nude, ma ogni volta che ci provo sento una poco piacevole fitta al basso ventre…

“Perfetto, Fred, permettimi di mostrarti la tua scrivania” Gli sorrido mettendo in mostra i canini. Apro la porta del gabinetto e ci faccio comparire una scrivania.

“EHI, MA COSÍ NON VALE!”

“MWAHAHAH, non hai specificato che la scrivania dovesse essere in un posto decente!” come al solito trovo delle scappatoie. Anche se il dolore che provo laggiù mi sta uccidendo.

Mi sistemo il nodo della cravatta e inizio a sfogliare l’archivio. Non sono riuscito a sistemare Malfoy per primo, porca miseria. Pazienza, oggi mi consolerò mettendo una cifra bella alta su un assegno in bianco firmato da Hermione…

In mezzo alla disperazione di essere arrivato secondo, ecco lo spiraglio! Da quello porta entra il mio cliente, quello che avrei sempre voluto avere!

“Draco! Che piacere, siediti qui!” dico, spolverando la poltrona per gli ospiti.

Lui si siede e gli occhi gli si riempiono di lacrime. Tempo due secondi e Fred esce dal gabinetto gridando:

“LUI ERA IL MIO CLIENTE! È GIÀ SISTEMATO! NON VORRAI FARE COME CON HERMIONE?” e detto ciò inizia a scuotere il mio dolce cliente dalla pelle di pesca.

Allora io mi ergo in tutta la mia possenza, che è la stessa di Fred, porca miseria, e gli strappo Draco dalle mani.

“Metti giù i tuoi luridi tentacoli libidinosi dal mio dolce angioletto biondo ricco sfondato che cerca un marito!”

A quel punto sento la solita fitta al basso ventre, ma per fortuna Draco si è volontariamente fiondato tra le mie braccia, piangendo sconsolatamente.

Gli porgo un fazzolettino di seta e un biscotto alla panna.

“Grazie, Weasley… davvero, grazie!” sussurra lui mangiando il fazzoletto e soffiandosi il naso con il biscotto. “buono questo biscotto… di che marca è?”

Lo guardo con comprensione mentre mi faccio due calcoli: se questo ha un castello e una residenza estiva dichiarati al fisco (e non oso immaginare quante altre cose ha che non dichiara) invece di cinquecento galeoni gliene posso chiedere anche mille, magari gli sembrerà un prezzo normale…

“Ecco, io… ieri… è stato terribile… facevano i loro giochetti con le tazze di tè e i filtrini per le canne… avevo paura, tanta… tanta… sniff… e allora Sfera Amante Focosa mi accarezzava e io gli ho detto che sono gay, mi hanno fatto male, mi hanno fatto tanto male! sob”

Stringo tra le mie possenti braccia l’indifeso riccone sussurrandogli che è tutto passato.

“Ora ci penso io a trovarti un brav’uomo… di’ al tuo amico George come lo vuoi...” bisbiglio nel suo orecchio da ultra miliardario…

“Ecco io… grazie… sei così gentile… io… posso prendere te? Sei così dolce! Sei l’unico che mi capisce… credo di essermi innamorato di te…”

EHI FRENA! ANCHE IO SONO INNAMORATO DEI TUOI SOLDI, MA POI CON LA SCUSA CHE SIAMO MARITO E MARITO NON MI PAGHI!

“Oh, dolce fanciullo dai capelli d’oro, mi dispiace, ma il mio malvagio fratello non mi permetterà mai di…”

“LO PERMETTO!” Sempre a distruggermi i piani, quello strappamaroni di un consanguineo.

“Vedi? Te lo permette! Sposami, Weasley, ti prego! Io mi sento così follemente innamorato di te, e il tuo corpo possente provoca in me pensieri non consoni al mio candore virginale e…”

“Non sai quanto vorrei, ma io non so cucinare!”

“Ecchissenefrega! Io ho montagne di elfi domestici!”

“Ah. Ma io sono meschino e buzzurro!”

“Oh, come mi attizzano i bastardi burini!”

“ma… ma io ti tradirò!”

“Davvero? Tradiresti me e i miei soldi?”

“NO! Cioè, sì. Io non posso amare solo una persona… e poi sono a favore del twincest! Visto come sono perverso? DEH, fuggi da me!” (Il twincest sono le storie gemelloXgemello N.d.A.)

“Twincest? Allora non sei più perverso del 90% delle otaku…”

“DRACO, IO NON SONO GAY, ANZI SONO IL PEGGIORE OMOFOBO DEL MONDO!” bugia. Bugia. A me piacciono tutti. Ma non posso permettere che tu non mi paghi, è una questione di principio.

“ma se hai detto che supporti il twincest!”

“Draco… mi dispiace… io non posso… vedi, di notte mi trasformo in una bestiaccia pelosa con gli occhi rossi… non volevo dirtelo, me ne vergogno così tanto!”

Il mio piccolo miliardario sorride. È un sorriso molto rassicurante. Se mi smonta anche questa scusa sarò costretto a sposarlo… insomma, mi ama così tanto questo ragazzo?

“Anche mia madre quando beve è così la mattina dopo, non preoccuparti!” oh, che sorriso dolce… È il sorriso di un ragazzo possessore di svariati miliardi di galeoni… come posso resistergli?

“George, ti prego… non fuggirmi ora che ti ho trovato! Per tutta la vita ho cercato un uomo come te! Ti prego, sposami! Sono disposto anche a pulirti l’ufficio…”

“Accetto.”

Fred esce dal suo nuovo ufficio, fa comparire un sacco di riso da due quintali e me lo scaglia addosso: “W GLI SPOSI!”

***

Siccome questa parte è lunghissima, e sinceramente crediamo che anche il prossimo sarà molto lungo, postiamo il capitolo separatamente. Recensite, anche solo per dire: "siete le mie dee e vorrei che questa storia non finisse mai per quanto è bella", noi non ci offendiamo.

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Capitolo 7
*** quinto cliente di Fred ***


Nuova pagina 1

CLIENT N° 5

Quanto mi diverto a guardare mio fratello sgobbare. Vorrei che succedesse più spesso, è semplicemente troppo divertente. La prossima volta però aggiungerò che dovrà lavorare in bikini e, soprattutto, in mondo visione.

- STAI ATTENTO A NON SPORCARE!

È stato esaltante farlo soffrire così. Ogni tanto vedo che si tiene le parti basse con aria sofferente, e io rido. Quanto mi diverto…

Finalmente il tempo scade e George mi conduce al mio momentaneo ufficio.

- UN CESSO? MACCHEè?

Mi chiudo dentro, sperando che almeno sia pulito. Non faccio in tempo a sistemarmi alla scrivania, che dal water esce una donna completamente fradicia.

- MA IO HO DETTO DI ANDARE NELL’AGENZIA DI GEORGE WEASLEY!

- E ci è… Narcissa Malfoy?

La donna fa un incantesimo per liberarsi dell’acqua e non solo che la copre. Si guarda intorno infastidita, fino a che non mi chiede che è successo.

- Sa, mio fratello è un emerito pirla e mi ha distrutto l’agenzia… Sono momentaneamente qua dentro, ma non si formalizzi!

Narcissa, alzando le sopracciglia, chiude il water e ci si siede sopra.

- Sto cercando un partner, immagino che tu lo abbia capito.

- Ma… Con suo marito non è felice? Sembravate la coppia perfetta!

- Ma stai zitto! Con la storia di Azkaban, e i magiamorte, e gli orsetti rosa… Alla fine si è fatto più frigido di un comodino. E poi, sai… È così asciutto, gli si contano le costole… Neanche un po’ di quella pancetta virile. E poi c’è poco da fare, ho sempre amato gli uomini villosi. E lui, non sai cosa fa per mantenersi sempre la pelle liscia, come il culetto di un bambino… Strisce depilatorie, silchepil, creme idratanti brucia-peli… E anche se non lo facesse sarebbe comunque meno peloso di me nei miei giorni migliori.

- Non conoscevo questi aspetti di suo marito…

- E quando si veste da donna? Di nascosto rovista nel mio guardaroba e indossa i miei vestiti… Una volta l’ho scoperto e ho pure notato che sta meglio di me…

Fred soffocò una risatina.

- E ho pure fatto l’errore di affidargli l’educazione di Draco! Hai visto che checca è venuta fuori? E ora si è pure messo in testa che vuole comprargli la divisa della scuola da donna, e mio figlio è d’accordo, anzi insiste! Non so più che fare…

Narcissa scoppiò a piangere.

- E… Ora vuole che la divisa dei Mangiamorte sia rosa… E Voldemort gli dà pure ragione… Che faccio, Fred? Che faccio?

La guardo cercando di trattenermi dallo scoppiare a ridere urlando “SFIGATAAAAA” e tento di mostrarmi comprensivo.

- Narcissa… Posso chiamarla così?

Lei annuisce, singhiozzando.

- Ora le troverò il partner più adatto… Si fidi di me, sono pure riuscito a sistemare suo figlio!

Mi metto a sfogliare il catalogo. Alessandra Mussolini, Hannibal Lecter, Greyback…

- Narcissa, che ne dice di Greyback? Mi par peloso al punto giusto, e con una dieta adatta a base di lipidi…

- No! Sono stanca di questo Lato Oscuro! Datemi qualcuno di carino e coccoloso…

Sono in crisi. Che le dico? Improvvisamente ho però un’illuminazione.

- ARTHUR WEASLEY!

- Fred, sei un genio! – sembra commossa – Posso averlo subito e stringergli quella sua pancetta meravigliosa?

- Ehm… Sì…

Chiedo a Narcissa di alzarsi e mi affaccio sul water. Forse voi non lo sapete, ma i water dei maghi servono per comunicare. Così, quando ci scappa la cacca, siamo sempre in compagnia.

- PAPààààààààà!!!!!!!!!!!

Dal water spunta mio padre, impegnato a pulirsi.

- Oh, ti ho proprio preso nel momento giusto! Ecco la tua nuova compagna!

- La mia che? – fa lui, tirandosi su i pantaloni.

- Eccomi, Arthur!!!

Narcissa si getta fra le braccia di mio padre e inizia a stringergli la pancetta.

- Carino! Bello! PUCCIOSO!!!!!

Fa poi per trascinarlo con sé nel water, quando la fermo chiedendole i soldi. Lei, con un gesto abitudinario dei Malfoy, mi lancia il portafogli e prosegue nella sua opera.

- GRAZIE FRED! TI SARò PER SEMPRE DEBITRICE!

Sogghigno soddisfatto mentre conto i soldi e giocherello con la carta di credito. Sono milionario!

Per passare il tempo mi metto ad origliare e dopo pochi secondi sento la voce di mio fratello proclamare l’entrata di Draco. Esco, infuriato.

- MA COME TI PERMETTI??? – e il resto lo conoscete, perché quel bastardo di un fratello scrive sempre prima di me.

È un piacere osservare lo scambio tra Malfoy e George ma, quando deduco che il biondino ne uscirà vincente, preferisco iniziare i preparativi del matrimonio.

Mi affaccio sul water urlando “MAMMA NARCISSA!!! SIAMO ANCORA Più PARENTIII”

Narcissa esce portando con sé il suo nuovo compagno. Noto che entrambi indossano degli strani completino di pelle di dubbia provenienza.

- Ah… Perché ci disturbi? Dopo tanto tempo, finalmente posso… Mi sembra di aver dimenticato come si fa…

- Narcissa! Tuo figlio SI STA PER SPOSARE!

- Dici sul serio? Chi è la sfortunata? Poveretta, non sa che sta facendo…

- Ecco… Veramente è mio fratello…

Narcissa si incupisce un attimo, mormorando “me lo dovevo aspettare…”, poi improvvisamente si desta urlando:

- Ma allora… POTRANNO FARE YAOI!!!

Io annuisco soddisfatto. Calcolo di potere impadronirmi dell’intero patrimonio Malfoy in breve tempo, imbavagliando mio fratello e scambiandomi per lui…

- Quindi approvi?

- Certo, Fred! Che gioia! Potrò filmarli?

- Certo, ci penserò io, anzi! – altra fonte di guadagno. Però questa parte immagino la lascerò fare a mio fratello…

- Che ne dici di comprare i vestiti per la cerimonia all’ “How Percy sees the world”? Ho saputo che è rimasto aperto, anche dopo il ritorno al Male dell’Oscuro Signore… (NdA vedi “Draco Malfoy e il Principe mezzo dissanguato”)

- Hai ragione, mamma! Ho visto dei tutù rosa davvero carini…

- Proprio come piacciono a Draco!

- E per George opterei per un vestito da sposa classico… Magari avorio… Con il velo…

- Perfetto!

A questo punto, mi getto fuori dal bagno, urlando “W GLI SPOSIIIII” e buttandogli addosso chili di riso.


NB: Dimenticavo di ringraziare Aze per le sue idee illuminanti che sempre mi salveranno.

Pervy

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Capitolo 8
*** sesto cliente di George ***


Ecco il nuovo capitolozzo. Anche lui è molto lungo, quindi è postato da solo. Il prossimo arriverà domani, probabilmente.

 

 

CLIENT N° 6

 

George ancora non ci credeva. La faccenda del suo matrimonio lo aveva sconvolto così tanto che aveva sbagliato la persona del capitolo precedente. Invece che in terza era scritto in prima persona. Porca miseria. “Ho accettato di sposarmi con i soldi di Malfoy… Mi sono sistemato a vita. E se ne trovo uno ancora più ricco come faccio? Uff, dovrò interrompere le trattative con quel Bill Gates… però in fondo non è detto che Malfoy non sia il più ricco. Devo solo aspettare il momento propizio per chiedergli tutti i beni che non dichiarati.” rimuginava tra un colpo di zappa e una rifinitura con la cazzuola.

“Oh, George, la mamma ha detto che vuole fare subito una cena per presentarti alla zia Bellatrix e al cugino Vampirio” disse il dolce Draco

“Cugino Vampirio? Com’è che non si è ancora fatto vedere in agenzia?” in fondo se c’era un caso disperato era uno che si ritrovava quel nome.

“Ma George, non è carino nei confronti del cugino Vampirio!”

George squadrò il suo futuro maritino ricco come un maiale. Indossava un grembiule molto sexy, delle calze con giarrettiera e teneva in mano uno spolverino rosa con il quale cercava di togliere la polvere dalla sua libreria. Nonostante ciò non poteva non visualizzarlo come un enorme sacco di galeoni. George scosse la testa e ritornò alla realtà anche grazie a un pungente dolore laggiù.

“Non poltrire, razza di babbuino disorientato!” gridò il simpatico Fred. Poi… l’Imprevisto.

Una forza irresistibile li sollevò per il colletto, li strappò dalla loro postazione, li scosse violentemente e assestò loro uno schiaffone ciascuno.

“FRED! GEORGE! SIETE DEGLI UOMINI SCARLATTI! MI FATE SCHIFO! COME AVETE POTUTO VENDERE GINNY E VOSTRO PADRE? COME AVETE POTUTO FAR INFRANGERE LA LEGGE A VOSTRO FRATELLO CHARLIE CHE ORA È IN PRIGIONE?”

mam…ma… sto morend” bisbigliarono Fred e George esalando il loro penultimo respiro.

“Oh mamma!” gridò Draco abbracciandola e cercando di allontanarla dal suo sposo.

Molly si lanciò contro Draco con la foga di una bestia imbestialita e iniziò a scuotere violentemente anche lui: “Tu! Tu e quella sfasciafamiglie di quella sgualdrina di tua madre! Non solo vi siete presi il mio Arthur, ora volete anche il mio piccolo George! Secondo voi per cosa ho partorito il mio bimbo tenerello? Per affidarlo alle vostre fauci?!”

“Ma mamma, noi ci amiamo follemente!” ribatté Draco.

“NON CHIAMARMI MAMMA!” e così dicendo lo scaraventò tra una pila di secchi di vernice e calcinacci. “Tornando a voi. Esigo che uno di voi mi trovi un nuovo marito GRATIS, così gliela faccia vedere IO a quel *###***# di vostro padre.”

Fred colse l’occasione per chiudersi a chiave nel suo ufficio. Quindi il compito ingrato, ma soprattutto NON retribuito, toccò a George.

“Povero piccolo, Fred è sempre stato più sveglio di te, eh? Mi chiedevo, ma il tuo corredino di nozze è già pronto? Sai, per Bill l’ho fatto, ma la notizia delle tue nozze è stata così improvvisa…”

“mamma, collabora. Dicevamo, lo vuoi con i capelli rossi?”

“Ma dimmi, ti copri bene la notte? C’è da pigliarsi un malanno con questo freddo. E la biancheria la cambi tutti i giorni?”

“MAMMA! Allora, con i capelli rossi abbiamo disponibile un’ampia gamma di Weasley, tra cui tuo cognato, e tutti i tuoi figli!”

“E Fred mangia le verdure? Lo sai, da quando Bill se n’è andato mangia solo cucina francese, poverino. E Charlie… in galera sta deperendo tantissimo!”

“Mamma, ho trovato il tuo problema. Sei frustrata perché la tua famiglia va a sfascio: facciamo un bilancio. Un figlio, Percy, ha aperto un negozio per travestiti e pervertiti, ed è pure passato dalla parte dell’Oscuro signore, mentre i tuoi due gemellini ne sono sempre stati degli accaniti sostenitori. Inoltre il tuo figlio maggiore, la luce dei tuoi occhi, ha sposato una donnaccia e se n’è andato di casa. La tua unica figlia è stata costretta a sposare un basilisco lungo trentanove metri. Tra l’altro è stata venduta da suo fratello. Lo stesso fratello ha mandato il tuo amatissimo secondogenito in prigione dopo averlo costretto a compiere atti illegali. Questa stessa persona è un ragazzo che si sta per sposare con un altro ragazzo, molto ricco, il quale è il figlio dei nemici ancestrali della nostra famiglia. Quindi vuol dire che è passato all’altra sponda, e che forse ci è sempre stato e tu non ne sapevi niente. Il gemello di questo degenerato ha venduto tuo marito alla moglie del nemico di famiglia. Il tuo penultimo figlio, tale Ron, è l’appendice del suo migliore amico e probabilmente ne è segretamente innamorato e continua a compiere atti impuri pensando a lui. Vedi mamma… mamma? MAMMA, NON BUTTARTI NEL CAMINO, È ACCESO!”

Draco salvò la signora Weasley placcandola abilmente. Anni e anni di quidditch sleale non erano stati inutili. Mentre la aiutava a pulirsi la consolò: “Lo sai, mamma, di cosa hai bisogno? Di ricominciare! Prendi un nuovo figlio che seguirà le tue aspettative in tutto e per tutto!”

“Oh, piccolo Draco, come sei gentile. E dimmi, tu la mangi la carne? Sei così pallido!” evidentemente le era passata la crisi anti-Malfoy.

George abbracciò il sacco di galeoni, cioè Draco, e gridò alla porta del bagno:

“FRED! IO SARÓ IL PRIMO TRA NOI DUE AD AVVIARE UN’ADOZIONE! MWAHAHAH!”

Detto ciò invase l’ufficio del gemello, ovviamente tenendosi le parti basse a causa di un dolore lancinante, aprì il water e ci infilò la mano. Tirò fuori due nostre vecchie conoscenze, Mrs. Purr e Grattastinchi.

“Ecco mamma, loro sono tuo figlio,” disse sollevando Grattastinchi “e la sua moglie adorata.” A quel punto sollevò Mrs. Purr “Ti daranno taaaaanti nipotini e sarai una nonna felice”

La signora Weasley li abbracciò, li accarezzò, regalò una sciarpa fatta a mano a Draco e se ne andò. Non prima di aver lavato il nuovo ufficio di Fred.

“Ehi ma alla fine non ti sei fatto pagare, orsacchiottino mio rosso! Vuol dire che hai un cuore?” chiese Draco con un sorriso malizioso infilandogli la mano sotto la camicia per sentirne il battito.

“Assolutamente. Credi che io sia così scellerato? E comunque mi rifarò con le nozze… la costringerò a regalarmi tanta di quella roba… ihihihih”

Draco fece una faccia strana e poggiò anche l’orecchio sul cuore del suo amato.

“George, come mai il tuo cuore non batte? Sei morto?”

“Ah, quello… no, a quanto pare sono nato senza…”

 

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Capitolo 9
*** sesti clienti di Fred ***


CLIENT N° 6

 

Fred, disperato, fissava sua madre che lo teneva per il collo. Che ingrata. E pensare che le aveva pure mandato un pacchetto di biscotti per scusarsi dell’inconveniente di suo padre. In fondo cosa erano un po’ di decenni di matrimonio in cambio di un pacchetto di biscotti al cioccolato? Che ingrata.

Appena trovò l’occasione, lasciò sua madre a George e si chiuse nell’ufficio puzzolente. In fondo non era poi così male, a parte quando suo fratello faceva la cacca mentre c’erano clienti. Ma, d’altronde, era l’unico bagno disponibile.

Non aveva voglia di origliare, gli faceva paura la voce di sua madre. E poi temeva i rimorsi di coscienza, sempre così pericolosi…

Stava per iniziare a leggere le pagine gialle per passare il tempo, quando si sentì uno strano gorgoglio provenire dal water. Fred ci si affacciò e sentì delle voci provenire da lì.

- Ma dove *** siamo finiti???’

- Ma sposta quel piede, sono incastrato!

- Non ci passo, spostati!!

Fred, che aveva già avuto problemi simili, fece andare lo sciacquone per disincastrare i suoi clienti, dalle voci così familiari…

Con un borbottio uscirono dal gabinetto Severus Piton e Lucius Malfoy, visibilmente malridotti e con la divisa da Mangiamorte sporca di

- È fango quello? – chiese Fred.

- La tua Passaporta ha qualche difettuccio, Weasley – rispose Piton, ghignando maligno – Siamo stati risucchiati nella fogna, prima di finire qui.

- Ehm… Mi scusi Professore…

Piton con un colpo di bacchetta pulì il suo mantello e quello di Lucius, borbottando qualche insulto e Fred fece un cenno ai due di accomodarsi sul water e sul cesto della spazzatura mentre lui prendeva posto alla scrivania.

- Vedo che vi siete presentati qui ancora in nero… Ho sentito da Narcissa che le divise dell’Oscuro Signore…

- Shht! Non nominare Narcissa! – urlò Piton. Ma era troppo tardi.

Lucius strillava come un pazzo piangendo disperato.

- La… Mia Narcy… Uèèèèèèèèèèèèèèèèèè! Perché succedono tutte a me?? Un figlio gay, la moglie che se ne va con uno Weasley… Uèèèèèèèèèèèèèèèèèèè!

Piton gli stava accanto battendogli una mano sulla spalla e abbracciandolo, mentre gli mormorava parole per dargli coraggio.

- Dai… In fondo puoi sempre prenderle a pagamento… È pieno il mondo… Basta passare sul Sempione, primo palo a destra che c’è la mia preferita… Fa tariffe buone…

- MA SEVERUS! Tu non capisci! Non è quello che mi manca, anche perché dopo il concepimento di Draco ho reputato opportuno smetterla! Si fa troppa fatica! E si sporcano le lenzuola!

- Che mira hai? E ci credo che poi le donne ti lasciano…

- Uèèèèèèèèèèèè!

Fred osservava la scena divertito. Non sapeva come intervenire, quindi finse un attacco di tosse.

- Weasley? E tu che ci fai qui?

- Veramente questo è il mio ufficio…

- Giusto! Siamo venuti per parlarti del nostro problema – iniziò Piton – ma credo che tu possa immaginare…

- Deduco di sì…

- Vedi, io non ho mai trovato una donna in tutta la vita e mi sento così solo… L’Oscuro Signore mi ha procurato alcune donzelle ma loro appena mi vedono scappano…

- Mai pensato di lavarsi i capelli…?

Piton fece finta di non aver sentito.

- Invece Lucius… Bé, immagino tu sappia la situazione, George…

- Ma io sono Fr.. – Fred si fermò in tempo, pensando alle conseguenze di ciò che stava per dire.

- Che hai detto?

- Nulla, nulla, continui pure.

- Tuo fratello ha venduto sua moglie ad Arthur Weasley! L’infame! E ora lui è tutto solo, il cucciolotto…

Lucius annuiva vigorosamente facendo un singhiozzo ogni tanto.

- È cattivo, Fred. Tanto cattivo.

- Quindi, Weasley… - continuò Piton – Vorrei che tu ci trovassi delle partner… Che siano per la vita però!

- E… Come le vorreste?

I due si guardarono per qualche secondo. Il primo a parlare fu Malfoy.

- Ehm… Io amo le persone… CATTIVE! Se poi sono Mangiamorte… Non deve pretendere nulla da me. Se no si sporcano le lenzuola. Non mi interessa il suo aspetto ma solo la sua malvagità.

- Per me invece… Una cattiva. Cattivissima. Di carattere, ricca. Magari in un momento di difficoltà, così che io possa esercitare le mie doti di papino amoroso.

Fred si tratteneva dal ridere con difficoltà. Stette in silenzio qualche secondo per trattenere le risa, poi parlò, con voce suadente.

- Credo di avere la soluzione, ragazzi. Ma partiamo dalla tariffa. Partiamo dal presupposto che voi ne sarete pienamente soddisfatti, d’accordo?

I due annuirono.

- 1200 galeoni a testa più IVA.

I due annuirono ancora mentre gli porgevano i portafogli.

- Severus, girati a destra. Lucius, girati a sinistra.

Mentre si guadavano, i due uomini parevano radiosi di felicità.

- Come sei… CATTIVO!

- Tu di più!

- E puzzi!

- Cucciolotto cattivello, vieni da papà…

- Pucci pucci… ma come siamo carini tutti così oscuri!

- Andiamo a fare le patatine con l’olio dei miei capelli!

- Sì, dai un picnic!

- Al chiaro di luna…

Fred continuò a sentirli anche dopo aver tirato lo sciacquone. “CATTIVELLO”… E quello era il Professore tanto temuto dagli studenti? Scoppiò a ridere e si mise a contare i soldi. Era bello non avere un cuore.

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** settimo cliente di George ***


CLIENT N° 7

 

George stava picconando di buona lena. Draco come al solito spolverava in giro. La mattina scorse lenta e marciolenta fino a quando… LUI!

Il personaggio che illuminò la giornata di George e Fred si avvicinava cantando la seguente canzone (realmente esistente):

“Fumo tanta erba e nun me pongo freni,

tu fumi le marboro e sai che t’avveleni.

Me sfonno de cannoni, me fumo le piantaggioni

Che quanno che gira er cylum semo tutti più bboni”

“Lee Jordan!” gridarono in coro, dimenticando per un attimo la terribile discrepanza che vigeva tra di loro.

Lee, come suo solito, iniziò a rappare i suoi saluti

“Amici, da quanto? Mabbella

Come butta la vita nella grande scodella?

Siete fighi, rinverditi,

cazzarola, siete pure dimagriti!”

Loro risposero come al solito rappando all’unisono:

“Amico,

strafico,

sul mio onore

tu sei il migliore.”

Lee pensò un attimo a come superare questa frase, talmente geniale da sembrare copiata, poi ci arrivò. Era o non era il meglio rapper della scuola?

“Amici, cosa mi venite a dire?

Volete farmi arrossire?

Vabbè, fumiamoci un po’ d’erba

Che questa che ho è proprio superba!”

Dopo questo delirio lessicale, nonché un po’ di rollaggio di simpatica erbetta, Lee espose il motivo della sua visita:

“No, è che mi piglia a male che incontro solo stuoie malate. Insomma mi fanno proprio bruno. Cioè, ma io ti invito per uscire e tu cosa mi vieni a dire che non usciresti con un drogato come me, cioè?”

“Ti capiamo man, ma che ci vuoi fare? Le tipe della scuola sono tutte così, vogliono che siamo tutti degli Harry Potter. E fatevi una canna anche voi, ogni tanto, che ci guadagna il carattere!”

“Eh lo so. ma non è che voi me la trovate una tipa un po’ più sciolta con la mente illuminata per condividere canne e momenti felici?”

Fred e George tornarono a squadrarsi ostilmente.

“Oh, Fred, bussano al water… vai a rispondere!” disse George sentendo un rumore di sciacquone.

Fred lo guardò in cagnesco, ma andò a vedere.

“Bene Lee, mettiti nelle mani del buon George.”

“Mabbella, bro. Soprattutto una che sia fatta con il cervello nella testa e che non mi dice che i dread puzzano. Madonna come mi mandano in sbatta quelle!”

George colse l’occasione per presentargli Draco, il suo futuro marito. Ovviamente Lee, con la mente ottenebrata da svariati grammi di simpatica erbetta non lo riconobbe come quel serpeverde che era.

“Ehy fratello… ma è proprio carino il tuo tipo qui. Com’è che non hai detto al tuo vecchio Lee che ti sposavi, eh? Marpione! Comunque Draco… respect!”

Draco era molto entusiasta dell’amico di George, infatti era un tipo di persona che non si era mai vista né a casa sua, né nella società che frequentava. Ma neanche la signora Weasley l’aveva mai visto a casa sua. Anche perché se no sarebbe collassata, poverina.

“Allora Lee, la vuoi bionda? Orientaleggiante? Rossa? Ah, mi dispiace, quella rossa è già venduta.”

“Vai tranzo e manzo, che mi basta una che non sia Godzilla.” Rispose Lee intento a rollare l’ennesimo spinello.

George telefonò ad Angelina, ma lei si rifiutava categoricamente di andare in giro con uno che dopo le dieci di mattina già era sfasciato. Si sentì ripetere la stessa identica cosa da Lavanda, Calì, la madama Chips e anche dal Frate Grasso.

A quel punto una voce che cantava a squarciagola lo risollevò dal suo giro di telefonate:

“Che quanno che gira er cylum semo tutti più bboni

Cambia lo stato d’animo ma non l’atteggiamento

Me sento più felice in questa mmerda de cemento!”

Nell’agenzia entrò Luna Lovegood in piena tenuta hippy.

“Pace, amore, empatia, Flower Power e rispetto. Il mio karma mi ha detto che oggi dovevo venire QUI. Buddha mi ha mandato vari segnali. Il Cosmo mi ha pregato di giungere al vostro cospetto. Il Grande Spirito mi ha destinata a questo momento. Ce l’avete da accendere?”

George fissò attonito la carnevalata che gli si svolgeva davanti. Lee cercava di tenere la mano abbastanza ferma per far accendere a Luna, che cercava di barcollare il meno possibile per lo stesso motivo.

“Lee, questa ragazza è il tuo sogno. È anche più sfasciata di te. Siate felici e non fate fumare i vostri figli prima dei 15 anni.”

Lee voleva pagare George che dagli amici però non accettava niente. Quindi pattuirono che al matrimonio Jordan gli avrebbe regalato una fornitura annuale di simpatica erbetta proveniente dal suo stesso giardino.

Draco stupito gli chiese come mai non si era fatto dare dei contanti o una carta di credito.

“Che domande! Dove la trovi la roba buona come quella di Lee?”

 

***

 

Ragazzi, non fumate così tanto. Fa male, ok?

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Capitolo 11
*** settimi clienti di Fred ***


Nuova pagina 1

CLIENT N° 7

Fred aveva ritrovato il buonumore vedendo Lee e aveva ricominciato a rivalutare il fratello… Perché avevano litigato? Non lo ricordava più.

Quando bussarono al water, corse ad aprire, sperando che George avesse tirato l’acqua l’ultima volta che era stato in bagno.

- Sì? Chi è? – disse, pensando di dover installare un citofono.

Dal water spuntarono due maleodoranti cadaveri.

- Oh! Preside! Sirius! Che piacere avervi qui!

I due si spatasciarono a terra in cerca di un occhio di Silente.

- Eh…. Ragazzo… Lo so che è un è un piacere averci qui, sappiamo che la nostra presenza è illuminante negli oscuri sentieri della vita e…

- Preside, tutto bene?

- Oh, Fred! Come potrebbe non andare bene? Abbiamo trovato la nostra unica e vera vocazione, la via del Buddha, e ora non possiamo fare altro che essere gioiosi come fiori di pesco sbocciati in primavera!

Fred trattenne un conato di vomito.

- Ma posso sapere di cosa avete bisogno…?

Mentre Silente si rimetteva a posto l’occhio, si mise a parlare.

- Abbiamo capito che l’unico e vero numero perfetto è il tre. Tre sono le superchicche, tre meno uno il numero di Simon e Garfunkel, tre più due i Backstreet Boys… Quindi abbiamo deciso di trovare un terzo che con noi potrà raggiungere il Buddha!

- Cioè… Non capisco… Per un menage a trois?

Sirius annuì, e la sua testa cadde a terra.

- D’accordo… Farò il possibile.

Fred si mise a sfogliare convulsamente il catalogo. Non conosceva nessuno che avesse un debito tanto grande con lui… Intanto sentiva Lee e suo fratello che dall’altra stanza facevano un casino assurdo. Nervosamente, si tirò fuori dalle tasche dell’erba che aveva rubato a Jordan e si rollò una cannetta.

Sospirò sentendosi risollevato.

- Preside, vuole un tiro?

Silente gli strappò la canna di mano ma gli prese fuoco un dito.

- OH! SONO ALTAMENTE COMBUSTIBILE!! AHAHAHA

Fred mise quindi la canna in bocca alla testa di Sirius che ancora stava a terra e attese finché non quello che restava dei bulbi oculari non divenne rosso.

Sfogliava il catalogo senza sapere cosa fare, fino a che non giunse un gorgoglio dal water.

- Chi è che rompe?

- MWAAAAAAAAAAA

Dal water uscì una specie di mostro coperto di melma e alghe.

Silente urlò:

- AH! Un cadavere! Che paura!

Ma non era un cadavere. Era Viktor Krum.

- MWAAAAAAAA!

- Ehi… Amico, che succede?

- MWAAAAAAAA

- Fred, non puoi pretendere che uno che si è fatto Hermione Granger sappia dire più di MWAAAAAA! – disse Silente.

Krum iniziò quindi a muoversi per il bagno andando a sbattere contro ogni parete che trovava. Infine si afflosciò a terra e strappò la canna dalla bocca della testa di Sirius.

- MWAAAAAAA (Ma che bell’uomo costui! Qual è il suo regale nome?)

- È Sirius, pirla.

- MWAAAAAAAA (Oh te và! Me lo ricordavo più alto!)

- Cosa vuoi?

- MWAAAAAAAAAAAAA AHAH (Da quando Hermione se la fa con quei due idioti con così poca virilità non pensa che al suo bambino! Ho bisogno di qualcuno che mi coccoli e mi faccia venire i brividi al ca…

- Al capo!

- MWAAAAAAA (e ho sentito di quest’ottima agenzia…)

- Ti piacciono gli uomini vissuti, ma tanto vissuti?

- MWAAAAAAA (come no!)

- Dammi il portafogli.

Krum gli passò uno scalpo umano con un automatico che lo chiudeva.

- MWAAAAAA (Era mia zia, che ha osato insultare il mio ca…)

- Capo.

- MWAAAAAAAA (così ha fatto questa fine)

Fred contò i soldi e ficcò in mano a Krum la testa di Sirius.

- Amministrala come vuoi. Se ti va, puoi anche mangiarla.

Krum sorrise, o meglio, la sua bocca si allungò fino a sfiorare le orecchie e, mentre si gettava nel water con Silente e qualche pezzo di Sirius, disse:

- MWAAAAAAAA (Così vi farò provare io mio ca)

Ma lo sciacquone coprì il resto della frase.

Fred era triste. Si era dimenticato di chiedere i soldi a Silente e Sirius e suo fratello si stava per sposare e non poteva fare la cacca perché un pezzo di testa di Sirius era rimasta nel water. Mentre componeva il numero dell’idraulico, gli cadde anche il telefono nel water e il ragazzo corse bestemmiando da suo fratello.

Scusate. Ci ho messo tanto e non è neppure un granchè. Ma la scuola toglie ispirazione e mi sono dovuta abbandonare al demenziale senza senso per concludere qualcosa. I prossimi capitoli credo saranno gli ultimi… mhmh chissà

E comunque Krum si riferiva al suo enorme cappello, sia chiaro, sporcaccioni. Cosa credevate?

Pervy

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Capitolo 12
*** Preparativi del matriaggio (George) ***


Nuova pagina 1

PREPARATIVI DEL MATRIAGGIO


George fissava con tristezza il cartello che stava attaccando alla porta dell’agenzia: “Per un po’ di giorni qui è chiuso per nozze”. Avrebbe preferito scrivere qualcosa di più credibile, tipo “torno subito” o “per casi urgenti mi trovate alla chiesa S. Frumenzio vescovo”, ma Draco non aveva voluto.

Si sedette con riluttanza alla scrivania per controllare la lista degli invitati. Pochi giorni ancora e si sarebbe sposato. Mentre rimuginava su questi annosi problemi, Fred uscì dal suo cessufficio sorridendo beffardo al fratellino: “Permettimi di citare questa poesia babbana di un tale Grog il Marcione, la quale declama: Questo è quel mondo? Questi i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi onde cotanto ragionammo insieme? Questa la sorte dell’umane genti?”

“Ignorante! Grog il Marcione ha scritto: “Cantami o Troll, del peloso Sbritello l’infanzia funambola, che infiniti addusse rutti ai plebei.” Somaro!”.

Fred si offese e per punirlo iniziò a controllare la lista anche lui.

“Allora, caro il mio letteratone, chi è che viene? Non verrà anche Hermione, spero!”

“Draco non vuole rinunciare a Tiger e Goyle… ma cosa te ne frega? Vai nel tuo cesso, invece di rompere agli onesti matrimoniandi!”

Fred gli tirò una librata con il catalogo che infiniti addusse lutti a coloro il cui nome vi era scritto dentro, e se ne andò di là visto che qualcuno bussava alla finestra del bagno.

George tornò alle sue occupazioni con le lacrime agli occhi. Ci sarebbero stati proprio tutti. E tutti avrebbero voluto mangiare al rinfresco.

“Non ti preoccupare, mio fulvo torello, i soldi ce li metto io con la mia paghetta!” sussurrò dolcemente Draco all’orecchio del novello sposo.

“Non bisbigliarmi nelle orecchie, mi dai come l’idea che mi stai succhiando via il cervello.”

“Lo sai che ieri ho scelto il vestito con mia mamma? Solo che mi vergognavo un po’, dal momento che lei voleva che fossi uno sposo in bianco e non potevo…”

“Non le avrai detto che io e te abbiamo già…?”

“Ma sì, dovevo dirglielo, se no non c’era motivo alcuno per vestirmi di seta azzurrina invece che di candido raso!”

George maledisse mentalmente quella stupida tradizione che vietava alle streghe di vestirsi di bianco se avevano già vaporizzato dei peti insieme. Ma chi l’aveva inventata? Ora la signora Malfoy lo sapeva, e di lì a due giorni lo avrebbero saputo tutti. era scocciante.

Tra gli invitati figuravano tutte le coppie che aveva formato.

“Draco, ce li abbiamo i soldi per una panchina su misura per un mio amico lungo 39 metri? E qualcosa che regga il peso di Hagrid?”

“Ma certo mio fulvo torello, certo. Anzi, ti dirò di più, abbiamo anche il deodorante al pino silvestre per Silente, Sirius e Cedric.”

George rabbrividì. Si era dimenticato che venivano anche i clienti di Fred. Poi un pensiero gli attraversò il cervello.

“Draco, mio dolce sposo, ho avuto una visione orrenda che non si vuole togliere dalla mia mente.” Annunciò il giovane Weasley al giovane Malfoy.

“Dimmi, mio fulvo torello.”

“Ho avuto una visione orrenda. Io e te, cinquantenni, tu mi chiami caro e io ti chiamo tesoro perché neanche mi ricordo più se hai un nome. Siamo seduti davanti al caminetto, tu lavori a maglia e io sorseggio uno chardonnay del 1800. Abbiamo il grande rimpianto di non avere mai avuto figli, la nostra vita notturna si trascina stancamente. Il massimo del brivido è quando fai un errore nell’intreccio del lavoro a maglia. Stai sferruzzando un paio di calzini da bebé, per regalarli al figlioletto di Fred, la quale moglie attende già l’ottavo frugoletto. Mi vedo, sono un vecchio bavoso, ho così tanti soldi che se mi facessi una coperta con un decimo del mio patrimonio in banconote, potrei andare tranquillamente al Polo Sud stando sempre al calduccio. Tua madre vive da noi e mi critica sempre. Io progetto segretamente di ucciderla, ma lei mi minaccia dicendo che se alzerò anche solo un dito su di lei, ti racconterà tutte le mie scappatelle. Poi, a un tratto, ho settant’anni, sono vedovo del quarto marito e finalmente mi sposo Lee Jordan, vedovo anch’egli di Luna, con il quale potrò realizzare il mio grande desiderio: vivere in assoluta povertà, ma pur sempre con la compagnia di Maria, la simpatica erbetta, e di Maria l’altra, sua figlia.”

“Ma caro, non succederà mai!”

“NO! Già mi chiami caro? Non ero il tuo fulvo torello?”

Fred era appoggiato sullo stipite della porta del suo cessufficio, guardandomi sconsolatamente. Poi si figurò la nefasta visione, venne preso da risa incontrollabili e tra una risata e l’altra, senza respiro, balbettò: “Ho deciso cosa regalarti!”.

“Adesso, mio fulvo torello, dopo questa Apocalisse, mi sai dire chi è il tuo testimone?”

“Ovvio, Lee!”

“No, mio focoso stalloncello, bisogna essere nel pieno possesso delle facoltà per firmare e la cerimonia sarà alle 11 di mattina…”

“Allora voglio Le Sorelle Stravagarie. Su questo non transigo. E devono essere vestite come la nonna di Neville.”

Draco era entusiasta che George avesse scelto persone così sopra le righe, ma si chiese se sua madre sarebbe stata d’accordo. Se ne dimenticò in fretta, in fondo doveva ancora pensare a cosa mettersi la prima notte.

“Ah, George, per la luna di miele facciamo un transeuropa su uno di quei mezzi babbani… come si chiamano… rulott, ok?”

Dal gabinetto si sentirono dei singhiozzi sommessi. Fred e George avevano sempre avuto il sogno di fare un viaggio simile insieme.

“Perfetto, Draco. Ora posso dirti una cosa?”

“Sì?”

“Hai della lattuga incastrata tra i denti.”

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Capitolo 13
*** Preparativi del matriaggio (Fred) ***


PREPARATIVI DEL MATRIAGGIO


Fred ascoltava depresso la conversazione oltre la porta del suo ufficio. Nella vita gli sarebbe andato bene tutto, fuorché Un cadavere di Silente che aggirava per un bagno e una cognata checca. E in quel momento entrambi i suoi peggiori incubi si stavano avverando.

- Preside, posso sapere perché è qui?

- Ho bisogno di CARNE FRESCA, Fred! Sirius si sta tutto afflosciando, ma proprio tutto… DAMMI CARNE FRESCA!!!!

Il preside si avvento su Fred, che però fu più veloce e si scansò, lasciando che il preside cadesse nel water. Tirò lo sciacquone, afflitto, e si sedette a terra.

- Bambini, non imitatelo! È poco igienico sedersi a terra nei bagni dei fratelli gemelli!

- Taci, Voce della mia Coscienza.

- Potrebbe succedere che un quadro di Picasso vi cada in testa!

- Taci, lo sai che non potreb…

Un quadro di Picasso cadde in testa a Fred.

- Coscienza, SPARISCI!

Fred raccolse il quadro e ne osservò distrattamente un cartellino attaccato sul retro.

“Rubato dal Louvre, valutato intorno ai

- PORCA PADELLA! Mi rifaccio una vita! Però…

Fred si mise ad origliare alla porta sconvolto da quello che sentiva. Come avrebbe potuto rifarsi una vita lontano da George? Zitello, solo e senza amici, dato che li aveva sistemati tutti.

- Beh, c’è sempre Sfero, lui sembra disponibile… - disse Coscienza (mi raccomando bambini, Scienza e Coscienza conla I!)

- Ma cosa me ne faccio di Sfero?

- Sai, tu hai più buc…

- TACI!

- di quanto tu possa credere… E Sfero li conosce tutti!

Fred decise che per non pensarci si sarebbe messo a rovinare il matrimonio di suo fratello. Così, per passare il tempo.

Prese il telefono dal bidè e digitò velocemente un numero.

- Pronto? Parlo con la Chiesa di San Frumenzio Vescovo?

(…)

- Sì, sono George Weasley.

(…)

- Senta, Chiesa, ci ho ripensato riguardo quei fiori bianchi… Perché invece non mette delle rane impiccate? Sa, sono all’ultimo grido…

(…)

- Ah, non sapevo cha anche George Michael l’avesse fatto!

(…)

- Le ha finite, dice? Non c’è problema, vanno bene anche gli zamponi di maiale avanzati da capodanno!

(…)

- Si muovono, dice? E hanno tendenze omicide? Oh, meglio, meglio! Se no sa che palle, la Messa!

(!!!!)

- No, ma lo sa che scherzavo, Signora Chiesa… Amo assistere a tutte le funzioni religiose! I rosari poi sono così emozionanti!

(…)

- Bene, la ringrazio. Se le viene in mente altro, lasci spazio alla fantasia! A presto!

(…)

- Sì, saluterò mio fratello.

Fred riappese sogghignando. Non restava che chiamare il servizio catering.

- Pronto? Signora Catering?

(…)

- Ah, va bene, la chiamerò Katy. Sono George Weasley, vorrei apportare alcune modifiche al menu…

(…)

- Sì, è una donna bellissima, Katy, ma-

(…!)

- È vero, le sue forme sono le più strabilianti che abbia mai visto, ma-

(…!)

- Ed è anche molto simpatica, ma non so a let-

(…)

- TACCIA! Vorrei modificare il menu!

(…?!)

- Ecco, sì… Al posto della pasta ai gamberoni non è che potrebbe fare un bel piatto di lenticchie?

(…!)

- Sì, avanzate da capodanno vanno bene. E di secondo un bel paté di legumi… Tutti quelli che le vengono in mente. Anche la torta di fagioli è perfetta! Sa, l’effetto flatulenza prima notte di nozze va davvero di moda anche tra le star di Hollywood! Grazie e ar-

(???)

- No, sono allergico al lattice, mi dispiace…

(???)

- E anche a quella sostanza che sta nella pillola, sì, com’è che si chiama?

(???)

- No non voglio restare incinto! Mi sto per sposare! ARRIVEDERCI!

Fred sbatté il telefono nel bidè. Ci mancava pure la Signora Catering ninfomane.

Dopo aver ben ben rovinato il matrimonio di suo fratello, abbracciando il Picasso, tornò a sedersi a terra accanto alla porta.

- Fred, non dovresti…

- TACI, COSCIENZA CON LA I!

Ascoltò l’ultima parte della conversazione tra i Promessi Sposi nell’altra stanza. Sospirò, e mentre un altro Picasso gli cadeva in testa, scoppiò a piangere.


***

finalmente quel masculo aggraziatissimo della Perversa Bu si è decisa a scrivere. Questo è il prodotto di mesi e mesi di meditazione.

Secondo voi ha dei problemi?

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Capitolo 14
*** LA... RICONCILIAZIONE ***


Fred era impegnato da ore nell’inseguimento di uno zampone scappato dalla catena appesa al soffitto.

Si doveva occupare dell’accoglienza ospiti e di sistemare le decorazioni vaganti e quello zampone non gli rendeva certo la vita più facile. Con somma gioia, era venuto a sapere che erano avanzate delle rane morte dal matrimonio di Geroge Michael e si occupò di sistemarle nei vasi davanti all’altare.

Osservò soddisfatto il risultato dei suoi sforzi mentre conversava con la Chiesa San Frumenzio riguardo i PACS e la libera circolazione di droga negli asili nido.

Si era ormai perso nel discorso, quando i primi ospiti giunsero alla porta e furono prontamente attaccati dallo zampone fuggito. Lucius lo atterrò con la bacchetta e i restanti zamponi tremarono, facendo tintinnare le catene.

- Ehm… Eccentrico, direi – disse Piton, osservando la decorazione della chiesa e stringendo la caviglia del compagno.

- Caro, penso che sarebbe perfetto anche per quando noi… - Lucius arrossì e saltò addosso al compagno.

- NON IN CHIESA! – Fred lanciò uno dei quindici Picasso che gli erano caduti in testa addosso ai due – E ora avanti, i vostri posti sono qui, accanto alla lingua di salamandra polacca, nella fila centrale. E ricordate che col riscaldamento i vetri scheggiati si rompono!

 

George era nervoso. Nell’altra stanza uno dei due testimoni, Lee Jordan, fumava e offriva canne agli invitati, all’altro testimone Malocchio Moody e al prete. Erano solo le nove di mattina. Mestamente si infilava nei pantaloni blu a stelline gialle, l’ultimo trend presso i maghi. Quella sera stessa non sarebbe più stato uno scapolo d’oro.

- FIGGHIO MIO FINALMENTE IL GRANDE SALTO!

- Passo, mamma, passo.

- COME SONO FELICE; FIGGHIO MIO! Hai la biancheria per stasera?

George sospirò. Era una bella responsabilità essere il primo figlio maschio a maritarsi.

- Senti mamma, perché non vai a sederti, eh?

- No! Figlio, io devo essere presente in ogni momento al matrimonio di uno dei miei figli!

Che voglia di piangere. Perché dovevano sempre ricordargli che si stava per maritare?

All’improvviso si spalancò la porta e George si sentì strapazzare violentemente. Qualcuno lo scrollava violentemente:

- CONGRATULAZIONI FRED! – gridava Bill con le lacrime agli occhi.

 – Oh, Fred, sei uno sciupadraghe! Dimmi il tuo segreto… Io sono anni che ne cerco una! – lo abbracciava Charlie.

- Beh, fratello Fred, bel colpo. Ne hai presa una che ti farà fare strada al Ministero…- approvò Percy.

- Ascoltate, io non sono…

- Fred! Lascia che ti dica ciò che mio nonno mi disse quando mi laureai – lo zittì Arthur Weasley – Mi disse: “Figliolo, sappi che i Weasley tra le lenzuola sono come conigli!”

- Per la laurea? – domandò George incredulo.

Ron si teneva a distanza. Suo fratello avrebbe sposato Malfoy e ciò non gli garbava proprio per niente.

Anche Fred e Ginny raggiunsero il futuro sposo, preceduti dal cognato Basilio che aveva avvolto George con le sue spire.

- Oh, George! – esclamò Fred – devo dire che quel pigiama si abbina perfettamente al colore dei tuoi peli pubici!

Tutti i familiari si sorpresero. Dalla platea si levò un mormorio.

- ah, ma è solo George che si sposa?

George ricacciò le bestemmie e si rivolse al gemello.

- In effetti l’abbinamento l’ha fatto Draco… Ed è per questo che ho scelto per te un vestito simile al mio! – esclamò, mostrandogli un indumento giallo a stelline blu.

- Oh, sono commosso! – esclamò Fred iniziando a togliersi i pantaloni.

- Non essere così svergognato! Andiamo a cambiarci in bagno!

- Lo stavo per dire io, gemello!

I due si diressero nel bagno di San Frumenzio Vescovo, fuori dal quale stava l’inscrizione:

 

Qui evacuò candidamente San Frumenzio Abate Vsecsovo. Anno Domini W(KXç&CCZ)

 

Dopo circa venti minuti uscirono grondanti di sudore ed alquanto spettinati. Fred, nel suo sfavillante vestito giallo a stelline blu, gettò qualcosa avvolto nella carta igienica nel cestino.

- Ci siamo… Chiariti. – disse George, nel suo sfavillante vestito blu a stelline gialle.

- Bravi figlioli! – replicò soddisfatta Molly Weasley mentre Ron controllava nel cestino con finta indifferenza. I gemelli ignorarono la faccia schifata dei fratelli e, con più difficoltà, il commento del padre.

- Lo dicevo io di non metterli in camera insieme…

 

***

 

Questo è il frutto delle nostre due menti malate per una volta in comunione, duro lavoro compiuto in una gita a Padova, grazie a noi divenuta città del fancazzeggio. Ho trascritto io, quindi per eventuali errori mi aspettate al solito fuori da scuola con la vanga, ok? A presto!

Pervy

 

Avete perso l’occasione di prendere a vangate la Perverso Bu, dal momento che io ho corretto i suoi errori.

Ditt.

 

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Capitolo 15
*** Presentazione degli ospiti... ***


Lee Jordan rimise la roba avanzata nel cuffione per poi riposizionarlo sulla testa.

- Su, don Allock, non mi collassi adesso! Proprio ora che deve celebrare un matrimonio!

- Giusto, figliolo. Vuoi un autografo? Sai, la mia nuova firma con “don” davanti è così fashion! Ti ho mai parlato della mia vocazione?

- Dimmi, don fratello.

Stavo autografando i pannolini dell’ospedale quando vidi su uno di essi una macchia marrone. Fu così che mi feci frate. Vuoi sapere come decisi di diventare prete?

Cadde un silenzio imbarazzante.

- Guarda fratello! Il fratello George vuole un autografo sull’attestato di matrimonio!

- Corriamo!

 

San Frumenzio Vescovo era gremita. Lee si eccitò molto quando vide che sull’altare stava l’oggetto dei suoi desideri, ciò che animava ogni suo sogno più spinto: un microfono. Senza esitazioni, lo afferrò e si schiarì la voce.

- EHHM, PROVAPROVA… Si sente? Fratelli, fatemi sentire il vostro yo! … Bene, siete belli caldi! Ora, signore, signori, basilischi, cadaveri, sfere, animali e chissà che altro, voglio sentire un saluto per il fresco sposo, quando entrerà. Un saluto così potente che se sopra la chiesa passa un’upupa muore stecchita cagando in testa a don Allock! Mentre lo aspettiamo, vi dirò qualcosa dei giocatori in campo… Questo che vedete dietro di me, gentili spettatori, è il coro delle voci bianche “Fra Galdino Vedovo Tramaglino”, composto da, a partire dalla mia destra, il fratello Hagrid –soprano-, la sorella Cooman –basso-, il cugino Piton –voce bianca- e la collega McGranitt –coreografia-. Ma soprattutto un applauso al grandioso, rotondo Sfero, che dirigerà il nostro coro! Fratelli, voglio sentire più casino! Al mio tre… un rutto! Tutti insieme! Uno, due, tre… BURP! Vedo che vi state scaldando… Ci tengo a presentarvi anche l’amico Colin Canon, il fotografo… Una bella hola per il frate’ Colin….! Passo ora a presentare quei servi delle ampolle che ci allieteranno con le loro tuniche bianche… I chierichetti! Venite avanti, fratelli Basilio, Fufi, Mrs Purr e Fierobecco! E un applauso anche a Fiorenzo, sarto per l’occasione! … ED È STANDING OVATION! Ma cosa vedo? Fiorenzo, dammi uno schiaffo, così mi accorgo di non stare sognando… Ehi, non sul sedere, mandrillo! Vedo il signor Malfoy che ammira sognante il suo fidanzato cantante. Mabbella Lucius, te la viaggi! Carino il caffettano arancione! Vorrei essere Piton stasera! Luna non me ne volere… … NOOOOOO! MA CHI È QUELLO?!? È proprio la nostra sorella Harry Potter! Harry, salverai l’umanità anche oggi? Guarda che faccia di merda… Un bell’appaluso per Arrigo Pentolaio e il suo dolce Oscuro Signore in rosa! A quando il pargoletto? Oh, stavo dimenticando… Su le mani per il più figo presente nello stad… in chiesa! Un grido che arriverà fino allo sposo che così si muove… PER LEE JORDAN!!!! Non gridate abbastanza! Oh, signorina Bullstrode, la prego, non mi lanci il reggiseno, sono quasi ammogliato! NOOOOOO! Non serbate rancore verso questo povero oratore per il suo drammatico errore… Non ho ancora presentato la famiglia dello sposo! Numerosi come una squadra di curling con le riserve, i Weasley! Eccolo lì quel mandrillo di Billy, Charlie che si rimette il gel, il ritardato di turno, Ron, quella gran gnocca di Ginny e… Percy. Un applauso per loro e per quei criceti coi preservativi bucati dei loro genitori che hanno messo al mondo tali disgrazie, Molly e Arthur Weasley, straordinariamente seduti vicini dopo la separazione. E ora un applauso di incoraggiamento, vi prego, vi supplico, per DON ALLOCK!, i cui occhi sono rossi per la commozione, vero frate’? Non ridete così fragorosamente… Ah, mi comunicano che per gli autografi vi aspetta a fine cerimonia nel bagno di San Frumenzio Vescovo… Ma ora che vedono gli occhi miei??? Si avvicina a grandi passi lui, proprio lui… GEORGE WEASLEY!

 

 

***

 

Di nuovo lavoro di squadra. E se ci sono errori date la colpa alla Ditt che non sa correggere. Uhuhuhuh. Pervy

Di nuovo lavoro di squadra. Brutalmente mutilato dalla Perversa che sostiene sia pesante. Maledetta.  Ditt.

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Capitolo 16
*** La cerimonia volge al termine ***


- SIGNORI!!!! SUQILLI DI TROMBA, RULLO DI TAMBURI, PUZZETTE, RUTTI,STAPPATE LO CHAMPAGNE – ehi, Colin! Fotografa Molly che si toglie le mutande dal sedere! – GEORGE WEASLEY! Congratulazioni, fratello!te la viaggi, amico! Bel pigiama! E ora, cinque minuti di silenzio che il coro vuole deliziarci con la sua best hit Strapazzami di Caccole. … HHH! La sposa! Avvolta nel suo vestito… Oh no! Che sfiga! È inciampata nella costola di Sirius! Ma prontamente si rialza, corre verso lo sposo con rinnovato vigore, dribbla il femore di Silente e la scapola di Cedric ED È GOAL!!! Fratelli, goal! Cioè, Narcissa ha consegnato Draco a George e ora si ritira. Un applauso per Narcy! Ora vi toccherebbe la palla della cerimonia, ma vi risparmierò anche questo, se volete… Vi faccio la telecronaca? … Grazie, fratelli! Mi fate sentire amato! Allora, le solite palle… Siamo qui riuniti bla bla bla – COLIN! FOTO! Draco è inciampato in Basilio chierichetto perfetto e mostra le mutande al pubblico! Uhmuhm… Buon gusto… Pizzo nero, eh verginella? Signor Silente non si ecciti! Allora, dove eravamo? Ah, sì, se per caso qualche fratello piglia male che ‘sti due celebrino il loro eterno sodalizio, parli il prima possibile che se no ci manderà così in sbatta che lo faremo tacere per sempre. … Bel pigiama, fratello!

 

- Io mi oppongo! – Fred si alzò in piedi e corse verso l’altare – Io, George Weasley, mi oppongo a quest’unione fraudolenta!

- Platea, fammi sentire un bell “OoOoOoO” di stupore!

- OoOoOoOoO!

- Io, George Weasley, - riprese Fred – chiedo a te, Fred, di prendermi come tuo legittimo sposo!

- OoOoOoOoO!

- Mi sa che la platea non ha capito nulla, George – disse George.

Il fagottino di carta igienica cadde dal cielo per spiegare la situazione.

- Poveri stolti – iniziò, circondato di luce – ora grazie alla mia illuminante spiegazione capirete tutto… Iniziamo dal principio, io sono p…

- OoOoOoOoO!

- E nel bagno di San Frumenzio Vescovo ho assistito a tutto…

 

*INIZIO FLASHBACK*

- Fred… Io vorrei fare la pipì…

- Vuoi una mano?

- Anche due, grazie. Tu sei più esperto di me in queste cose…

- Ecco, devi fare così…

- Oh, mi hai aperto un mondo! Senti, io… Non sono sicuro di sposarmi… E se poi non è il più ricco in circolazione?

- Anch’io volevo parlarti… ti ricordi perché abbiamo litigato?

- Sì.

- Perchè?

- Perché non mi ricordo e tu sei dannatamente sexy con quel pigiama e quelle babbucce orse.

- Oh, George, anche tu! Io…

- Cavolo, fa caldo qua dentro, sono tutto sudato…

- Ah, che bei capelli!

- Non spettinarmi, baggiano!

- Allora smettila anche tu, anguilla!

- Aspetta un attimo, fammi sputare questa Protesi Dentaria in un pezzo di carta igienica.

- CHECCARINA! Ma… Che facciamo per il matrimonio? Io non voglio vederti per-sempre-unito a quella checca in calore!

- Anche a me spaventa passare una notte con quell’assatanato… Sposalo tu al posto mio, dai!

- Ma che dici? Non ci penso neanche, già lo vedo ansimare fissando l’abat-jour… Bleah!

- No, peggio… Quello ansima anche alla vista di un telegrafo. Facciamo una cosa che non facevamo da tanto?

- D’accordo, almeno questo te lo risparmio… Ma ti prego di intervenire al momento giusto, non vorrei mai… Brr! Tieni il mio pigiama…

- Fidati, gemello malefico, non ti abbandono. Aspetta che mi tolgo il mio e poi usciamo.

*FINE FLASHBACK*

 

- Capite, miei balordi adepti? – disse Protesi Dentaria e sparì nell’etere bruno.

Allock procedette allora secondo la prassi.

- Mio caro Draco, levati dalle palle, ho un autografo da fare, io – porse il libro ai due novelli sposi e ai testimoni – Fate in fretta che devo firmare, io!

- FRATELLI! AUGURI E FIGLI MASCHI!

Fred&George si toccarono laddove si mettono le mani per evitare la cattiva sorte.

- TIÈ!!!

- E ora, che lo sposo baci lo sposo!

 

***

 

Non era stato menomato. Era così. La Ditt non ha fiducia.

Mancano ancora un po’ di capitoli, non abbandonateci! I viaggi in pullman sono particolarmente utili.

- Ringraziate tutti i viaggi in pullman, fratelli.

A presto…

Pervy

 

MWAHAHAHAH la Perversa ha sempre delle colpe. Già, fratelli, mancano un po’ di capitoli. Non abbandonateci.

Ditt

 

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Capitolo 17
*** Lieto Fine! ***


N.B. Finora quest’obbrobrio è stato PG13, ma questo capitolo non so per quale strana congiunzione astrale è diventato un NC89, ma ne consigliamo comunque la lettura. Dopo la lunga attesa, ecco il risultato. (…)

 

“NON TOCCARE GEORGE! NON LO TOCCARE!!” si sgolava Molly Weasley cercando di impedire il terribile incesto che ormai incombeva nella loro famiglia.

“Ma mamma, siamo in viaggio di nozze!! Cosa si fa secondo te in viaggio di nozze?”

“SI GIOCA A MONOPOLI!!”

“Ma non è quello che fate tu e papà ogni qualvolta noi non siamo in casa (ma anche in nostra presenza) considerando la quantità di prole! Siete peggio dei conigli!”

“MA TU DOVE DIAVOLO LE HAI IMPARATE CERTE COSE, PERVERTITELLO CHE NON SEI ALTRO??? GUARDA CHE CHIAMO TUO PADRE!”

“Sì, così arriva un altro fratellino…” bisbigliò George seccato, distogliendosi dalla guida del camper sul quale viaggiavano a velocità di molto superiori ai limiti concessi da ogni stato.

“Mamma, comunque…” disse Fred, sospirando “Quella che cercavo di toccare era la leva del cambio, non urlare in quel modo… “

“NON ERA LA LEVA DEL CAMBIO!!! IO LO SO CHE…”

George sospirò e schivò di poco un simpatico coniglietto abbandonato sull’autostrada.

“Non credo che tu l’abbia schivato, George.”

George sospirò e sfracellò un simpatico coniglietto abbandonato sull’autostrada.

“Sei contento ora, signorino precisino professorino Percyvallino che non sei altro? E non dirmi che non ti stai comportando come lui!”

Fred, sospirando, mise la mano sulla leva del cambio.

“Sei sicuro che sia la leva del cambio?”

Fred, sospirando, mise la mano

“FRED!!!!!”

George inchiodò. Aprì la portiera del camper e fece cenno a sua madre di scendere.

“COME OSI FARE QUESTO A TUA MADRE??? CHE HA BADATO A TE TI HA ACCUDITO NUTRITO FRUSTATO E AMATO TANTO????”

“Scendi, mamma. Scendi. Io se fossi in te non starei un minuto di più su questo camper. Te lo assicuro mamma. Non farmi dire altro e scendi in questa area di servizio.”

“Ma veramente mi sembra che siamo ancora in strada…”

“SCENDI IN QUEST’AREA DI SERVIZIO, ho detto.”

Molly Weasley scese dal camper e si incamminò mestamente sull’autostrada.

George sospirò e schivò di poco una simpatica madre abbandonata sull’autostrada.

“Sicuro…?”

“SÌ! E ORA TACI ANCHE TU, OPPURE MI FERMO ALLA PROSSIMA AREA DI SERVIZIO E SCENDI!!”

“Signorsì, Signore. Dove eravamo rimasti con la leva del cambio?”

Fred si avvicinò lentamente a George, quando dal retro del camper si udì un suono di sciacquone seguito da rumori inquietanti.

Carne frescaaaaa”

George trasalì e per poco non stirò un’intera comitiva di turisti abbandonati. Quella voce…

“Ehi, ragazzi, come va il vostro viaggio di nozze? Posso aggiungermi anch’io…? Sapete, Sirius ha perso la leva del cambio…”Albus Silente ammiccò e uscì dal water.

Fred contava le gocce di sangue sul parabrezza, quando si rese conto di quello che stava accadendo.

“PRESIDE! Di cosa avrebbe bisogno, esattamente…? So che a pochi chilometri, alla prossima area di servizio, c’è un ottimo meccanico che potrebbe risolvere il problema di Sirius… Se necessario, sa improvvisarsi anche chirurgo plastico…”

“Ah… e nel caso ci sia da operare in più sedute potrei anche avere una… vettura sostitiva…? Comunque per ora mi basterebbero due leve del cambio di questa grandezz…” mormorò Silente facendo vedere, grosso modo, la misura.

“NON NE ABBIAMO. E ora inizio proprio a intravedere un’area di servizio, a meno che lei non si voglia servire della toilette del camper per tornare da dove è venuto…”

Silente, imbronciato, si gettò nel water, maledicendo quelle leve del cambio che tendono a cambiare marcia nei momenti meno opportuni.

“Fred.. ho un problema serio. Tra duecento metri c’è l’uscita per Cuccurullo Est e tra quattrocento c’è quella per Cuccurullo Nord… rispettivamente a ottocento e mille metri c’è quella per Cuccurullo nord-est e Cuccurullo Laggiùinfondo… DOVE ESCO?!”

“Considerando che mentre parlavi le hai superate tutte e quattro, proporrei di uscire a Trutturuttu Forseunpospostato... Forse è il caso che chiami per prenotare un albergo, questo camper inizia ad avere un’aria inquietante… E non capisco perché come mai aleggi quest’odore di morto…”

“Ma cosa dici Fred? Sarà il sangue sul parabrezza… aspetta, ora ne becco uno che nelle vene ha il sapone e poi passa tutto…”

George prese in pieno una simpatica coppietta di Siculo-Norvegesi abbandonati sull’autostrada e con il sapone nelle loro vene pulì il parabrezza.

“E ora ti prego, Fred, di smettere di agitare quella finta mano scheletrica nello specchietto retrovisore…”

“Oh, George, pensavo fossi tu…”

“… ah, già.”

 

“Ah, finalmente è sera e posso godermi un bottiglione d’assenzio in compagnia del mio dolce conforto, Fred…”

“Un momento, arrivo subito, prima devo fare una scappata in bagno... Inizia a preparare la leva…”

George accese la tivù e scelse la cassetta che gli aveva passato Lee Jordan, “Quando la talpa ha voglia d’indossare il tanga”, quando sentì la voce del suo dolce conforto venire dal bagno.

“George, anche per stasera in bianco… Non è che hai un assorbente?”

 







NOTE FINALI della Pervy: è durata mesi, ma ce l’abbiamo fatta. ^___^ Spero vi sia piaciuta, fedeli lettori. Grazie per le recensioni, mi fanno felice. GHGHGH CARNE FREEEESCA

 

NOTE FINALI della Divina Sanguinaria: stappiamo lo champagne!! Evviva! È finita anche A.M.P.C.D.!! Un nuovo progetto già si profila all’orizzonte! Da quando abbiamo iniziato questa fan fiction sono cambiate un mucchio di cose… abbiamo fatto in tempo a fare il compleanno entrambe, ora che ci penso… Wow… e quanti di voi nel tempo che ci è voluto per scriverla sono invecchiati, morti, si sono presi la salmonella e alcuni pure il colera? Tanti, eh? Ebbene, Divina Sanguinaria Lectoribus Salutem. Ite, missa est.

 

SEGUE UN ENORME SPOILER.

 

A seguito dell’increscioso evento che ha colpito tristemente tutti i lettori che hanno avuto la sfortuna di arrivare a uno degli ultimi capitoli del settimo, urge una correzione alla versione dei fatti imperante. La Rowling infatti ha voluto prendersi il capriccio di farvi credere nella morte di uno dei nostri protagonisti, che però NON è MORTO. Questo ragazzo è Fred. Perché siamo sicure che non sia morto? Molteplici motivi… per esempio, l’altra sera l’abbiamo invitato a cena insieme a suo fratello e se davvero fosse stato in condizione funebre… come avrebbe fatto a mangiare tutta la cucina e farci pagare il conto?

E, non da ultimo, la sua leva del cambio funziona benissimo. George.

 

 

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