Il demonio dei baci

di Daisy Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Ultimo capitolo! ç_ç ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il demonio dei baci

Il demonio dei baci

 

Salve a tutti!! Di nuovo qui … ^^

 Allora, qst fic la si può considerare un po’ un “What if…”, se vogliamo.  Sana deve frequentare il suo primo anno al liceo, e non conosce nessuno a parte Funny. Ma il destino vuole che sia in classe con un cero Heric Hayama, la cui fama è quasi pari a quella dell’attrice, almeno per quanto riguarda i teen ager della scuola, ma per ben altri motivi …

Via alla storia, e commentate numerosi!!!

J Daisy J

 

Capitolo 1.

 

DRIIIIIIIIIIIIN!

Il suono insistente della sveglia si propaga in tutta la casa, facendo sobbalzare una giovane ragazza. Si rizza a sedere sul suo letto a baldacchino, i capelli rossi scompigliati e gli occhi color nocciola gonfi di sonno, mentre cerca di capire cosa stia succedendo. Con non poca fatica riesce finalmente a mettere a fuoco il display della sveglia …

“CHE COOOOSAAAAAA??!!! Le 7.45???? Robbieeeee!!!”

All’improvviso si sentono dei passi nel corridoio e un attimo dopo un uragano sembra essere entrato nella stanza della ragazza.

“Sana, piccola mia, che ti succede?!” chiede con preoccupazione un uomo sulla trentina dai capelli castani e un paio di occhiali da sole di traverso sul naso.

“Succede che sono in ritardo, Robbie!” si lamenta la ragazza saltando fuori dal letto. “Perché non mi hai svegliata prima?? Oggi è il mio primo giorno di scuola alle superiori, non posso arrivare tardi! Corri subito alla macchina, ti raggiungo in due secondi!” e così dicendo sfreccia verso il bagno e in un istante ne è fuori pulita e pettinata, con indosso un’uniforme scolastica. Afferra Robbie per un braccio e inizia a scendere le scale come un razzo, prende al volo un tramezzino che sua madre, una signora in kimono dalla stramba acconciatura, le aveva prontamente lanciato e si fionda in auto. Partono a tutto gas e in non più di sette minuti sono alla scuola di Sana. La ragazza dà un rapido sguardo all’orologio da polso … le 7.58.

“Fiuuuu … grande, Robbie! Ce l’abbiamo fatta! Sei unico!” e gli scocca un piccolo bacio sulla guancia prima di salutarlo e uscire dall’auto. Si precipita nel cortile della scuola, e dopo essersi guardata intorno un paio di volte scorge un viso familiare.

“Ehi, Funny!!!” grida, avanzando verso una ragazza dai capelli scuri lunghi fino alle spalle che cammina davanti a lei. L’amica si volta appena in tempo per vedere un ciclone superarla a tutta velocità e frenare qualche metro più avanti. Quando la raggiunge, trova la ragazza piegata in due, con il fiatone, ad aspettarla.

“Ciao, Sana!” la saluta. “Fammi indovinare … il tuo manager non ti ha svegliata in orario, vero?”

“Già …” sorride imbarazzata lei. “Dai, andiamo a vedere se siamo in classe insieme!”

Corrono verso i tabelloni affissi nella bacheca della hall e dopo essersi fatte spazio tra la folla di studenti che già consultava gli elenchi danno uno sguardo in cerca dei propri nomi.

“Allora … Smith … Smith … eccomi!!” esulta Sana vedendo finalmente il suo nome. “Sono nella prima sezione! Vediamo se …” scorre rapidamente il resto della lista, cercando il nome della sua migliore amica.

“Evvai!!” grida con un salto. “Funny, ci sei anche tu!”

“Che fortuna!” esclama la ragazza al settimo cielo, poi rivolge di nuovo lo sguardo all’elenco degli alunni della prima sezione.

“Vediamo se conosciamo qualcun altro della nostra classe …” propone a Sana. Scorre i nomi cercando di ricordare se li ha già sentiti prima …

“Sasaki … non è quel piccoletto con gli occhiali?”

“Credo di sì …” risponde Sana senza darci troppo peso, intenta anche lei a leggere la lista.

“E poi … vediamo … oh no!” esclama improvvisamente Funny, lo sguardo fisso su un nome.

“Cosa c’è?” le chiede Sana, che non ha riconosciuto nessuno. “Conosci qualcun altro?”

“Non di persona … lo conoscono tutti …” mormora l’amica.

“Oh, insomma, di chi stai parlando?? Io non conosco nessuno!!” dice irritata Sana. Funny si limita a indicare una riga dell’elenco. Sana segue il suo indice e legge il nome …

Heric Hayama.

“Hayama?! E chi diavolo è?” commenta.

“C-come …? Non sia chi è Heric Hayama???” l’amica la guarda con tanto d’occhi. Sana si limita ad alzare le spalle.

“Sei proprio un caso disperato …” scuote la testa sconsolata Funny, poi qualcosa attrae la sua attenzione. “Be’ … quello è Hayama …!” dice, e fa un cenno con la testa che indica alle sue spalle. Sana si volta, e vede un gruppo di ragazzi avanzare verso di loro. In testa, a segnare che è evidentemente il 'capo', un diciottenne alto, i capelli biondi un po’ arruffati, forti muscoli che si intravedono sotto la maglietta attillata nera, il passo deciso e … un paio di occhi dorati, profondi come non li ha mai visti, dallo sguardo fiero e impenetrabile. Per un attimo incrociano quelli di Sana, facendole correre un brivido giù per la schiena. Il ragazzo continua a guardarla, mentre si avvicina sempre di più, e quando è quasi di fronte a lei, Sana non riesce più a sostenerlo ed è costretta ad abbassare lo sguardo. Heric si ferma accanto alle due ragazze, sempre senza distogliere lo sguardo dalla rossa.

“Smith … giusto?”

La sua voce, calda e profonda, la risveglia.

“Eh …? Cosa?” balbetta Sana alzando di nuovo lo sguardo e incrociando per la seconda volta quello del ragazzo. “Ah … s-sì, sono io!”

Heric le rivolge un dolce sorriso che fa arrossire la giovane.

“Siamo in classe insieme … interessante …” dice lentamente. Sana si chiede cosa voglia dire.

“Ci vediamo alle lezioni, allora. Ciao.” la saluta il ragazzo, poi si volta e fa per andarsene, ma sembra ripensarci e si ferma un istante per mormorare: “Complimenti, comunque …” scoccando un’occhiata alle forme di Sana. Lei arrossisce ancora di più, mentre Heric si allontana tranquillamente, sempre seguito dagli altri ragazzi.

Sana continua a guardarlo allontanarsi (ed è anche una bella visione, da quell’angolazione! ^^ ndDaisy), ormai incapace di distogliere lo sguardo dalla sua figura.

All’improvviso una mano passa davanti al suo campo visivo più volte …

“Ehi, Sana? Sana??? Ci sei ancora?!”

La ragazza si volta improvvisamente verso Funny.

“Eh? Cos…? Sì …!”

“Lo sapevo …” sospira l’amica.

“Cosa??” esclama Sana, stavolta pienamente concentrata su di lei.

“Che ti avrebbe fatto quell’effetto …” risponde Funny.

“Ma di che parli? Che effetto?? Guarda che non è successo proprio niente!” cerca di difendersi l’altra, ma è inutile.

“Sì, sì … come no … be’, ti dico solo una cosa: stai attenta!”

“Ma … che stai dicendo? A cosa dovrei stare attenta? È solo un ragazzo!”

“No, quello è il Demonio dei Baci!”

Sana la guarda con un sopracciglio alzato, in cerca di ulteriori spiegazioni, ma la campanella le impedisce di riceverne.

“Senti, ti spiegherò tutto dopo. Ora andiamo in classe” termina la discussione Funny, e prendendola per un braccio la trascina di corsa verso la loro aula.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

Capitolo 2.

 

Sana e Funny raggiungono in fretta la loro classe. Insieme all’ultima ondata di studenti entrano nell’aula e si guardano intorno cercando un paio di banchi vicini liberi. Finalmente li trovano, e vi si avviano di corsa: sono gli unici due rimasti. Improvvisamene però Funny si blocca e la sua amica le finisce addosso.

“Ma che fai? Mi stavo per rompere la dentiera!” si lamenta.

“Tu non porti la dentiera …” le fa notare Funny.

“Ah, è vero … be’, hai capito!!”

La ragazza scuote la testa sconsolata, poi si fa di nuovo seria e indica la fila di banchi dietro a quella dove volevano sedersi. Sana segue il suo sguardo e nota il ragazzo biondo che aveva incontrato prima seduto (molto scompostamente …) proprio dietro al banco che aveva scelto.

“E allora?” chiede a Funny, non capendo quale sia il problema.

“E allora non possiamo sederci davanti a quello lì, perché …” ma non fa in tempo a finire che il biondino le nota e si rivolge a Sana con un sorriso.

“Ehi, Smith! Perché non ti siedi qui? Ti ho tenuto questo banco libero”

Quella voce, così calda e sensuale, fa entrare Sana in una specie di trance.

“Grazie …” mormora, e senza più prestare attenzione alle parole dell’amica, si avvicina al banco e vi prende posto.

“Ecco, appunto …!” sospira con rabbia Funny, prima di rassegnarsi e sedersi al suo fianco. Le farebbe di sicuro una scenata, se non entrasse proprio in quel momento il professore, cosa che la costringe a tacere e limitarsi a scoccarle un’occhiataccia, che però Sana non nota.

La lezione inizia, e l’insegnante comincia col fare l’appello.

“Ah .. Hayama … vedo che anche quest’anno è con noi!” commenta quando legge il nome del ragazzo. “Non è stanco di ripetere l’anno?” lo prende in giro.

“E perché dovrei, professore?” risponde tranquillamente lui con un ghigno beffardo sulle labbra, senza spostarsi dalla sua posizione spavalda. “Dopotutto, mi sono affezionato a quest’aula …!” un gruppo di ragazzini che si è seduto accanto a lui conoscendone la fama si mette a ridere, ma si interrompe subito quando il professore scocca loro un’occhiata severa. Poi conclude l’appello, e la giornata scolastica ha inizio.

 

Due ore dopo suona la campanella che segna l’inizio dell’intervallo. Funny si alza di scatto, e senza dire una parola afferra Sana per un braccio e la trascina fuori dall’aula, guidandola verso il cortile della scuola.

“Ma … Funny! Cosa stai facendo??” prova a opporsi la ragazza, ma l’amica continua a camminare.

“Vieni con me!” si limita a dirle, e si ferma solo quando raggiunge un angolo piuttosto isolato. Si siedono sul prato, e prima che Sana possa dire qualsiasi cosa, Funny l’aggredisce:

“Mi spieghi cosa diavolo ti è saltato in mente??!!!

Sana, spaventata, si allontana un po’, sentendosi piccola e indifesa sotto lo sguardo furente dell’amica.

“Ehm … di cosa stai parlando?” le chiede cautamente, ma a quanto pare non basta per calmarla.

“Della tua ‘stupenda’ idea di sederti davanti a Heric Hayama, sto parlando!!! Ma mi ascolti quando parlo o no??”

“Ehm … se vuoi la verità … a volte non ti ascolto proprio …” dice Sana sottovoce, ma vedendo che Funny sta di nuovo per ribattere si affretta a continuare “Ma mi vuoi spiegare cosa c’è di male? Ci aveva anche tenuto i posti!”

“È proprio vero che sei un’ingenua, Sana …” sospira Funny, il tono di voce finalmente tornato normale. “Allora, forse è meglio se ti metto in guardia sul conto di Hayama. Ti ho già detto che il suo soprannome è quello di Demonio dei Baci … be’, se l’è guadagnato grazie alla sua fama di … come dire … rubacuori? …

donnaiolo? … putt******, insomma; ogni volta succede sempre la stessa cosa: adocchia una ragazza carina, con un bacio passionale rubato in un momento inaspettato la fa innamorare, la invita ad uscire, si ‘diverte’ un  po’ con lei e poi, di punto in bianco, la scarica, spezzandole il cuore! È già successo tante di quelle volte che ne è stato perso il conto!”

Sana la guarda con espressione stupita per qualche istante, poi ribatte:
“Be’, se è così figo non è di certo colpa sua, poverino!”

A questo punto, Funny non si trattiene più e la colpisce con il suo ventaglio di carta.

“Non è figo, Sana! È uno stronzo, e della peggior specie!!! Perché credi sia stato bocciato così tante volte da essere ancora in prima alla sua età?!”

Sana la guarda con un’espressione ingenua, attendendo la risposta.

“Per la sua condotta!” prosegue Funny. “I suoi voti non sono affatto bassi, anzi …! Ma il suo comportamento è pessimo. È anche a capo di una banda di teppisti, che combina un sacco di casini, nella scuola e fuori! Non è proprio il tipo di gente con cui si deve avere a che fare, Sana, dammi retta!”

La ragazza, scioccata per quella raffica di notizie inaspettate, rimane in silenzio per un po’.

“Scusa, ma … tu come fai a sapere tutte queste cose?”

“Be’ …” inizia Funny. “Io … insomma, Sana, lo sanno tutti! Non c’è un ragazzo in questo istituto, perfino alle medie, che non conosca Heric Hayama e la sua fama!”

Sana rimane per un po’ a guardare l’erba del prato dove erano sedute, riflettendo sul racconto della sua amica.

“Be’ …” dice poi. “Per ora non ha fatto niente di male, quindi non vedo il motivo per cui dovrei preoccuparmi! Se farà qualcosa di sbagliato, sarò la prima ad allontanarmi immediatamente, ok?” e rivolge un sorriso a Funny, rialzandosi al suono della fine dell’intervallo. Funny la guarda per qualche istante, poi ricambia debolmente il sorriso e si alza anche lei, avviandosi insieme a Sana verso la loro classe.

“Ok … però stai attenta, eh?”

“Certo, capo!!” scherza Sana, e insieme scoppiano a ridere.

Non si sono accorte che qualche metro più distante c’era un gruppetto di persone che confabulava di qualcosa …

“Non ci credo finché non lo vedo!” diceva un ragazzo dai capelli rossi come il fuoco.

“Be’, ne avrai la prova, Ivan …” gli risponde un alto biondino. “Prima della fine del trimestre sarò riuscito a farmi l’attrice teen ager più famosa del Giappone!”

“È inutile che sogni, Heric …” gli dice un altro ragazzo più basso di lui, con i capelli neri. “La Smith è troppo snob per filarsi uno come te!”

“Be’, George, si accettano scommesse!” replica Hayama,  sempre senza abbandonare il suo ghigno e la suan aria da persona sicura di sé. “Allora, chi pensa che ce la farò?”

I ragazzi cominciano a puntare, mentre Heric segue con lo sguardo la sua preda, che aveva visto alzarsi dal prato e tornare in classe con la sua amica.

Prima però dovrò fare qualcosa per Funny … non voglio che rovini il mio piano … pensa.

 

Allora, ke ve ne pare?? È una storia diversa dalle altre, eh? Mi piace troppo la versione di Heric figo e spavaldo! Spero piaccia anke a voi, e ke la storia vi soddisfi!

Come avete visto in qst capitolo, Heric è stato bocciato più volte, ecco spiegata la sua età maggiore di quella di Sana. Nn so, mi sembrava più bello ke avesse diciotto anni … e più adatto per il ruolo ke gli ho dato.

Ci sentiamo al proximo cappy! Vvukdb

J Daisy J

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 

Capitolo 3.

 

Heric è sdraiato sul suo letto, addosso solo un paio di jeans, i capelli ancora un po’ umidi dopo una veloce doccia fredda. Il primo giorno di scuola è terminato già da alcune ore, e ora sta riflettendo sul suo piano.

Come posso fare per allontanare Funny da Sana?? continua a chiedersi. Improvvisamente un’idea lo fulmina. Si alza su un gomito e prende il cellulare che aveva appoggiato al comodino accanto a sé. Cerca un numero nella rubrica, e quando finalmente lo trova avvia una chiamata.

“Pronto?”

“Jeremy?” chiede Heric, cercando di trattenere l’emozione per quella perfetta idea.

“H-heric…?” risponde titubante la voce all’altra parte del telefono. “Che … che cosa vuoi?”

“Stai tranquillo, Jeremy. Voglio solo affidarti un lavoretto.”

La voce dell’altro ragazzo si fa un po’ più ferma.

“Non faccio più il teppista, Heric. Lo sai. Ho smesso di rubare, o spaventare la gente!”

“Lo so, Jeremy, non preoccuparti, non voglio chiederti questo. Si tratta di … diciamo … un favore …”

“Spara …” dice il ragazzo dopo un attimo di silenzio.

“Devi chiedere all’amica della Smith, Funny, di uscire con te. Dovrai dirglielo sabato mattina all’uscita da scuola, dopo esserti offerto per accompagnarla a casa.” dice Heric.

“Che cosa??” esclama l’altro stupito. “E illuderla come fai sempre tu con le ragazze? No, Heric, non posso farlo …”
“Ah, no?” lo interrompe il biondino, il tono di voce diventato più duro. “Io dico che puoi, invece! Sai, ci sono alcuni miei amici a cui non farebbe piacere sapere che ti sei rifiutato di farmi un favore …”

Jeremy raggela sentendo quelle parole, e alla fine si vede costretto ad arrendersi.

“E va bene …” sospira. “Ma cosa ti fa credere che accetterà?”

“Ho saputo che le piaci … in ogni caso, non preoccuparti di questo, svolgi solo il tuo compito. A presto” conclude Heric, e riattacca. Un sorriso di soddisfazione si allarga sulle sue labbra, poi si alza, afferra una maglietta da una sedia ed esce, pronto ad incontrare i suoi amici per ... divertirsi un po‘.

 

Alcuni giorni dopo, a scuola …

“Vediamo …” mormora l’insegnante, facendo scorrere un dito sul registro alla ricerca della sua prossima vittima per le interrogazioni. “ … Matsui!” chiama. Funny si alza dal banco senza la minima traccia di tensione e si avvicina alla cattedra, pronta ad affrontare la sua interrogazione.

Sana fa un segno di incoraggiamento all’amica, anche se sa che non ce n’è bisogno: Funny sembra adorare le interrogazioni! La ragazza ricambia il suo sorriso, poi rivolge l’attenzione all’insegnante, che inizia con le prime domande. Vedendo che, come sempre, Funny se la cava benissimo, Sana distoglie la mente dalla lezione e si rilassa sul banco. Poi, però, una voce la chiama.

“Ehi, Smith!”

Proviene da dietro di lei. Si volta, e trova un paio di profondi occhi ambrati fissarla intensamente.

“Sai che ti sta proprio bene questa maglietta?” le sussurra con un sorriso Heric. Sana non può fare a meno di arrossire al complimento.

“G-grazie …” mormora, imbarazzata.

“Perché non mi aspetti, all’uscita? Vorrei dirti un paio di cose … posso accompagnarti a casa, se vuoi …” continua il ragazzo. Il suo tono è immensamente provocante, così basso e profondo …

“I-io …” balbetta Sana. Non sa cosa rispondere. Le vengono in mente,, benché indesiderati, tutti gli avvertimenti di Funny. Fortunatamente per lei, però, l’insegnante si accorge dei due ragazzi e li richiama, intimando loro di fare silenzio. Sana si volta immediatamente, sollevata per aver trovato una via d’uscita da quella conversazione.

Un’ora dopo, al suono della campanella, Funny torna al posto sfoderando un bel sorriso che rispecchia, come minimo, un nove sul diario. Insieme a Sana, prepara la cartella ed escono dalla classe, dirette verso il cancello principale.

“Sana?”

“Sì?”

“Che cosa ti ha detto prima Hayama?” le chiede Funny in tono indagatore. La ragazza si fa piccola piccola.

“Ehm … niente! Niente di importante!” le risponde. Non vuole confessarle ciò che le ha chiesto, non visto ciò che pensa del ragazzo: sa che la farebbe infuriare.

“Ehi, ma non è Jeremy, quello?” si affretta a cambiare argomento.

“Dove? Dove??” chiede Funny, saltellando sul posto e spostando freneticamente lo sguardo da una parte all’altra del cortile.

“Là …” le indica Sana. Seguendo il suo braccio scorge un bel ragazzo moro, di un anno più grande di loro, camminare tranquillamente verso di loro.

“Caspiterina, Sana, ma quanto è bello?? Non trovi anche tu?” chiede Funny con gli occhi sognanti.

“Me lo ripeti da un anno, ormai!” sbuffa lei. “In ogni caso, sta venendo proprio da questa parte …” le fa osservare. E ha ragione: Jeremy si avvicina alle due ragazze, e quando rivolge loro la parola Funny non può più dubitare che ce l’abbia proprio con lei.

“Ciao, ragazze!” saluta gentilmente. Sana ricambia con un sorriso, poi lancia un’occhiata a Funny, che è riuscita solo a mormorare un debole ciao, alzando e abbassando più volte il sopracciglio. L’amica fa per tirarle una gomitata, ma è costretta a fermarsi perché Jeremy si rivolge a lei con un sorriso:
“Ehi, Funny. Posso accompagnarti a casa? Vorrei chiederti una cosa …”

La ragazza arrossisce fino alla radice dei capelli.

“Io …” inizia.

“No, grazie! Deve venire con me!” esclama Sana, ma Funny non le dà retta. Le dà un calcio, facendola zittire, e risponde:
“Certamente!”

Poi si attacca al braccio che le offre il ragazzo e si allontana insieme a lui, lasciando Sana a massaggiarsi lo stinco colpito.

“Che amica …” sbuffa, poi fa spallucce e si avvia verso l’uscita, rassegnata a tornare a casa da sola. Non fa però che pochi passi fuori dal cancello, che una mano si chiude attorno al suo polso, trattenendola.

“Ehi, piccola, non mi aspetti?”

Quella voce … si gira di scatto e si trova di fronte gli stessi, bellissimi occhi che l’avevano fissata poche ore prima in classe.

Mormora un debole “Ciao”, così flebile e maledettamente simile a quello pronunciato dalla sua amica poco prima all’arrivo di Jeremy. Sente la mano calda di Heric ancora attorno al suo polso, la presa dolce, ma salda.

“Allora, posso accompagnarti a casa?”

Le lascia delicatamente il braccio, attendendo una sua risposta, che non tarda ad arrivare.

“Va bene” dice quasi senza pensare, e si avviano uno affianco all’altra sul marciapiede. Sana non parla per un buon pezzo del tragitto, sentendosi in imbarazzo accanto a quel ragazzo così bello, così atletico, così … (si dice figo! ndDaisy).

“Allora, cosa mi racconti di bello?” rompe il ghiaccio il ragazzo. “Sei fidanzata?”

Schietto, diretto … la coglie alla sprovvista.

“Cos…?? No …” risponde lei arrossendo, chiedendosi il perché di quella domanda.

Bene. pensa Heric tra sé. Non che fosse un problema, ma almeno non dovrò vedermela anche con il fidanzatino geloso … una scocciatura in meno!

“Il lavoro ti tiene molto occupata, eh?” le chiede ancora. Sana si rilassa un po’, sorridendo mentre comincia a parlare della sua carriera.

“Già, ma non è troppo faticoso! A me piace il mio lavoro, e cerco sempre di dare il massimo! Ultimamente ho lavorato molto, ma dalla prossima settimana, ho detto al mio manager di concedermi un mese di vacanza …”

Mmm, interessante … riflette il ragazzo.

“Oh, siamo arrivati!” esclama Sana, scorgendo il cancello della villa di sua madre, distogliendolo dai suoi pensieri. Si fermano qualche metro prima dell’ingresso.

“Be’ …” mormora Sana, ancora leggermente in imbarazzo. “Grazie per avermi accompagnata … mi ha fatto piacere …”

“Davvero?” le chiede Heric, avvicinandosi un po’ a lei, che indietreggia quasi inconsapevolmente, ma è costretta a fermarsi perché trova dietro di sé il muro di recinzione della villa.

“S-sì …” balbetta.

“Allora potrei accompagnarti un’altra volta …” propone il ragazzo, il tono di voce sempre più basso, avvicinandosi ancora di più. “E magari potremmo vederci … anche dopo la scuola …”

Ormai la sua voce è poco più di un sussurro, il suo viso è sempre più vicino a quello di Sana, che paralizzata dal suo sguardo intenso nascosto da alcuni ciuffi biondi non può fare a meno di notare per l’ennesima volta la sua bellezza. La ragazza avverte il suo respiro caldo, e un brivido le corre lungo la schiena quando sente il tocco delle sue mani sui suoi fianchi. Prima ancora che possa accorgersi di cosa sta succedendo, Heric elimina la distanza tra i loro visi unendo le loro labbra in un profondo, dolce, bacio passionale. Sana non riesce a reagire, la mente annebbiata e colta alla sprovvista. Dopo alcuni secondi, Heric si allontana di pochi centimetri da lei, e sussurrandole un “A domani” se ne va con andatura tranquilla, lasciandola lì, contro quel muro, il cuore a mille e la mente confusa.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 

Capitolo 4.

 

Potremmo vederci … dopo la scuola …

a domani …

potremmo vederci …

potrei accompagnarti un’altra volta …

a domani …

dopo la scuola … potremmo vederci …

potremmo vederci …

La mente di Sana sta per scoppiare. La voce di Heric continua a rimbombare dentro la sua testa, incessantemente. Sulle sue labbra le sembra ancora di sentire il suo tocco. E avverte ancora il calore delle sue mani sui fianchi. È stato magico … quel bacio … è stato così bello … inaspettato, ma gradito.

Scuote la testa, rimproverandosi per quei pensieri. Dopo tutto quello che le ha detto Funny, vorrebbe cedere così facilmente??

DRIN DRIIIN!

Il telefono di casa squilla. Afferra il cordless e guarda il display … riconosce il numero della sua migliore amica.

Oh oh … pensa, poi risponde, un po‘ titubante.

“Pronto?”

“Ciao, Sana!!!” la voce di Funny le giunge allegra, frizzante.

“Ciao, Funny! Allora, com’è andata??” le chiede, cercando di rimuovere Heric dalla sua mente, soprattutto ora che sta parlando con la sua amica. Lei, dall’altra parte del telefono, arrossisce un po’.

“No, niente … Jeremy mi ha accompagnata a casa …” mormora, un po’ in imbarazzo.

“Questo lo so!” Sana alza gli occhi la cielo, spazientita. “Ma cosa voleva dirti? Di cosa avete parlato?? Dai, dai! Confidati con la tua migliore amica!” la incalza.

Funny sospira e si arrende.

“Be’, ecco … lui … mi ha invitata ad uscire insieme un pomeriggio!!!”

“Che coooooooooosssssssaaaaaaaaa???”

La ragazza è costretta ad allontanare la cornetta dall’orecchio per evitare che l’urlo di Sana le rompa un timpano!

“Ma … ma … UAO!!” esulta l’attrice. “Che bella notizia! Finalmente! È da un secolo che gli muori dietro!”

“Già … !” esclama Funny. Poi si ricorda di una cosa. “Oh, e tu, Sana? Sei poi dovuta andare a casa da sola … mi dispiace!”

Sana si irrigidisce.

“Ehm … no … no, in realtà non ero proprio da sola …” balbetta.

“Cosa? Ah, e chi è venuto con te?” le chiede l’amica interrogativa. Sana si morde un labbro. Ecco, non doveva dire nulla. Ma ha così voglia di confidare a qualcuno quello che è successo! Sa che Funny la ucciderebbe, ma non riesce proprio a trattenersi …

“Be’ … mihaaccompagnatoHeric!” rivela tutto d’un fiato, poi si zittisce, attendendo con timore la reazione dell’amica. Il silenzio si fa sempre più pesante. Funny sembra non esserci più. Sana sta per dire qualcosa, ma finalmente sente la voce della sua amica …

“Non ti muovere …” dice soltanto, dopodichè si sente che è stata chiusa la comunicazione. Sana guarda la cornetta muta con aria stupita. La rimette a posto, e dopo pochi minuti sente il campanello di casa suonare furiosamente. Scende nell’ingresso, affrettandosi verso la porta.

“Arrivo! Cos …? Funny????” esclama, rimanendo a bocca aperta. La sua amica è di fronte a lei, piegata sulle ginocchia con il fiatone. (ke velocità, eh?? ndDaisy)

“M-ma … come hai fatto? Casa tua è ad almeno cinque isolati da qui!” esclama Sana attonita.

“Be’, campionessa di corsa dei cento metri, ricordi?” ansima la ragazza, poi si tira su e fissa Sana negli occhi con freddezza.

“Che cosa hai detto al telefono?!” le chiede, minacciosa.

“IO?? Niente!” mente Sana, e fa per richiudere la porta, ma Funny è più veloce e si intrufola in casa.

“Allora, spiegami … come diavolo è potuto succedere che tu e Hayama siate tornati a casa insieme??? Lui abita dalla parte opposta della città, vicino alla scuola: perché è venuto fino a qui?!”

“Calmati, Funny … mi aveva chiesto se poteva accompagnarmi, io ero da sola, e gli ho detto che andava bene. Cosa c’è di male? E poi, come fai a sapere dove abita??” cerca di difendersi Sana, ma inutilmente.

“Cosa c’è di male?? Sana, ti ricordi cosa ti ho detto su quel ragazzo??” le urla l’amica, senza badare all’ultima domanda, poi cerca di calmarsi. Quando finalmente il suo tono è tornato normale, chiede ancora:
“E non è successo nient’altro? Ti ha solo accompagnata fin qui?”

Sana abbassa lo sguardo. Rimane in silenzio per un po’, poi si decide a rispondere.

“Sì … mi ha solo accompagnata a casa.” mormora. Sente lo sguardo di Funny scrutarla intensamente, e si appella alle sue doti di attrice per nascondere il fatto che sta mentendo … e sembra riuscirci …

“Be’, te l’ho già detto, fa’ attenzione …” si limita a dire la ragazza. A questo punto Sana non riesce più a trattenersi.

“Perché continui a ripetermelo tutte le volte? È solo un ragazzo, tra l’altro molto gentile, visto che si è offerto di accompagnarmi a casa … no! Lo so!” la interrompe quando vede che sta per dire qualcosa. “Conosco la sua fama, me l’hai raccontato pochi giorni fa, ma non ha fatto niente di male! È così dolce, educato, simpatico … secondo me non sarebbe una cattiva idea essere sua amica!”

Funny la guarda come se fosse uscita di senno.

“Stai scherzando, spero!” commenta gelida.

“Ma perché non posso provare a conoscerlo meglio?! Secondo me dovresti farlo anche tu, magari cambieresti idea sul suo conto e scopriresti che tutte le storie che vanno raccontando non sono vere!”

“No, questo non succederà mai!” esclama improvvisamente Funny. “Non sarò mai amica di quel demonio! E puoi star certa che tutto ciò che si dice su di lui è la pura verità!”

“Ma come puoi esserne così sicura, se nemmeno lo conosci?!” Sana è esasperata. Ha sempre odiato i pregiudizi, in tutta la sua vita ha sempre pensato che per conoscere una persona la si debba frequentare, e non riesce a credere che Funny, dopo tanti anni che si conoscono, non sia più d’accordo con lei.

Funny non risponde alla sua domanda, non dice più nulla. Alla fine trae un profondo respiro e guarda l’amica negli occhi.

“Non posso importi niente, Sana. Ho solo cercato di darti un consiglio. Ma forse non ne hai bisogno.” dice. “Dopotutto, se sono sopravvissuta io, potrai farlo anche tu … e allora capirai che avevo ragione.” aggiunge poi in un bisbiglio, rivolto più a se stessa che all’amica.

“Cosa?” chiede Sana. “Di che parli??”

“Niente, lascia stare. Be’, ora devo andare. Ci vediamo domani, Sana! Ciao!” e con un sorriso la saluta e se ne va. Sana rimane stupita a fissare il punto in cui prima c’era la ragazza, con mille dubbi che l’assalgono.

Perchè è così ostile nei confronti di Heric? Perché non può provare a conoscerlo meglio? E cosa significava l’ultima frase che aveva sussurrato?

Decide infine di non preoccuparsi troppo, e con un’alzata di spalle dimentica quella conversazione, tornando quasi involontariamente al pensiero del bacio di Heric …

 

*

 

“Allora, a quando la grande uscita?!”

Sana e Funny si stanno avviando verso l‘uscita della scuola dopo un‘altra giornata di lezioni. Funny arrossisce leggermente alla domanda.

“Ehm … io e Jeremy usciamo domani …” risponde imbarazzata.

“Cavolo, così non possiamo vederci! E ora chi mi aiuterà con la matematica??” si lamenta Sana.

“Be’, per una volta potrai cavartela da sola … oh, sta arrivando Jeremy!” esclama l’amica guardando davanti a loro. “Sai, mi vuole accompagnare anche oggi …” spiega, sempre più rossa in viso.

“E così mi abbandoni un’altra volta …” sospira l’altra rassegnata.

“Già! Ciao!” la saluta allegramente, e se ne va con il ragazzo. Sana si avvia sbuffando verso casa sua, finché una voce, la più bella che abbia mai sentito, non la chiama:
“Ciao, honey!”

Sana arrossisce a quel nomignolo e si volta, trovandosi di fronte ad Heric.

“Ciao …”

Lui le si avvicina un po’ di più, lentamente, come aveva fatto davanti alla casa della ragazza, ma questa volta Sana non si sposta.

“Ho sentito cosa dicevi alla tua amica … hai bisogno di aiuto per matematica?” le chiede con quel tono così sensuale che la manda in confusione.

“S-sì, in effetti … una mano mi farebbe comodo!” mormora imbarazzata.

“Allora se vuoi oggi pomeriggio potrei venire io ad aiutarti. Sai, me la cavo bene con i calcoli …”

Il ragazzo è sempre più vicino … troppo vicino …

“Va bene …” sospira Sana, i sensi annebbiati.

“Ci vediamo, allora” le sussurra lui quasi sulle labbra, poi si allontana. Sana rimane lì, scossa, un brivido che le corre lungo la schiena, le labbra ancora frementi per il desiderio inesaudito di incontrare quelle di Heric.

Intanto il ragazzo si avvia verso casa sua, con un sorriso sul volto.

Bene, è fatta … sembra che sia caduta nella trappola … pensa, felice di come si sta svolgendo il suo piano, mentre riflette già su ciò che farà quel pomeriggio.

 

Hello! Lo so, in qst capitolo nn succede praticamente nulla, ma abbiate pazienza, mi serviva x anticipare il prossimo e, in qlke modo, anke x i successivi. Ci sentiamo con il quinto capitolo e mi raccomando: RECENSITE!^^

Thanks! J Daisy J

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Aggiornamento in tempo record

Aggiornamento in tempo record! Non so neank’io cm ho fatto! ^//^

Mmm … ho visto ke molte di voi sn davvero perspicaci, eh?! Be’, io non vi ho detto niente!! ^^

E lo so ke nn sopportate l’idea ke Heric possa far soffrire Sana, ma neank’io, e infatti …

nn dico di nuovo niente!!!

Ok, mi tappo la bocca e scrivo! Saprete cm proseguirà la storia sl continuando a seguirla! Ciao!

Vvukdb e grazie infinite x le recensioni, ke mi fanno sempre molto piacere! Siete unicke!!!

 

Capitolo 5.

 

Oddio,ma che mi è preso?? continua a chiedersi Sana camminando avanti e indietro nella sua stanza. Ormai il pavimento è già consumato dal suo ripetuto passaggio …

“Ok, sono impazzita … ma dico, Heric mi si avvicina così tanto e io non mi sposto?! Peggio ancora, rimango lì impalata ad aspettare … ad aspettare un … no, Sana, non pensare nemmeno alla parola ‘bacio’!!! Sono davvero impazzita … e gli ho pure detto che poteva venire qui ad aiutarmi con i compiti! Io quasi nemmeno lo conosco, come ho potuto invitarlo a casa mia?? Sì, sì … sono impazzita … sto pure a parlare da sola!”

Si colpisce la fronte con una mano e si lascia cadere sul letto alle sue spalle, chiudendo gli occhi e continuando a rimproverarsi mentalmente per ciò che ha fatto, cercando una soluzione per togliersi da quel pasticcio.

“Già, ma che posso fare? Mica posso andare di sotto quando arriva e chiudergli la porta in faccia dicendogli che mi sono sbagliata!?!”

DLIN DLON

“Oh, merda …” mormora Sana sentendo il suono del campanello. “CavoloCavoloCavoloCavoloCavolo …! E adesso che faccio??”

Riprende a camminare avanti e indietro con ancora più foga, fino a fare un solco nel pavimento che assomiglia ad una trincea! (ho un po‘ esagerato …??ndDaisy)

Nel frattempo, si sente un altro squillo del campanello. Sana si calma e fa un respiro profondo.

“Ok … mantieni la calma … ora vai giù, apri la porta, lo saluti, fate matematica e arrivederci e grazie!” si dice. “Bene … vado!” E finalmente esce dalla sua camera per andare ad aprire la porta. Quando arriva nell’ingresso posa la mano leggermente tremante sulla maniglia e dopo un lungo respiro l’abbassa. Apre la porta, pronta finalmente a salutare Heric, ma le parole le muoiono in gola … davanti a sé trova un angelo, o almeno così le sembra, che le toglie il respiro … il viso sorridente incorniciato dai capelli biondi che vengono sfiorati da un venticello fresco, gli occhi che la fissano con intensità e un pizzico di malizia, i muscoli del corpo messi in risalto dalla maglietta aderente … quella visione la paralizza, non può fare a meno che restare lì in contemplazione, ogni muscolo paralizzato tranne il cuore, che continua a battere furiosamente, quasi volesse liberarsi dal suo petto e correre verso il ragazzo.

“Ciao, piccola!” la sua bellissima voce la riporta alla realtà come una dolce sveglia.

“Eh? …” Sana ritorna ‘a terra’. “Ah, ciao! V-vieni …”

“Grazie …”

La ragazza si sposta di lato e lo lascia entrare in casa. Nel farlo, Heric le sfiora volontariamente un braccio, e Sana arrossisce leggermente. Cercando di non farlo notare, si volta dall’altra parte e gli fa strada su per le scale. Heric la segue senza dire nulla, e si ritrova nella camera della ragazza. Vede Sana seduta alla scrivania con un libro e un quaderno aperti davanti a sé.

Uff … mi toccherà stare al gioco per un po’ … pensa con disappunto, senza però abbandonare il suo sorriso rassicurante. Deve ammetterlo, è davvero un grande attore: supererebbe perfino la ragazza …

“Allora … cosa vuoi che ti spieghi?” le chiede gentilmente. Sana gli mostra una pagina del libro di testo.

“Mi servirebbe una mano con le equazioni …”

Heric le prende il libro dalle mani, toccando le sue dita, e Sana le ritrae subito, imbarazzata.

“Be’, guarda, devi fare così …” gli dice lui, facendo finta di nulla, poi prende una penna e inizia a spiegare alla ragazza. Sana cerca di prestare attenzione, anche se più che le sue parole sente solo il suono della sua voce, così bella che vorrebbe che non smettesse mai di parlarle.

“Allora, hai capito?” le chiede infine.

“Sì … credo …” mormora lei. Poi si fa seria, e inizia a fissare il ragazzo. Lui se ne accorge e la guarda interrogativo.

“Be’? Che c’è?” le chiede, sempre sorridendole. Lei rimane ancora un attimo in silenzio, poi gli risponde.

“Sei bravo in matematica.” sentenzia. “Sei bravo praticamente in tutte le materie. I tuoi voti sono decisamente migliori dei miei … perché sei ancora in prima?” gli chiede. Heric non abbandona il suo sorrisetto, che anzi si allarga.

“Be’, sai … Per via di qualche … problemino. Non vado molto d‘accordo con gli insegnanti …”

“Questo l’ho visto. Ma quello che voglio sapere è perché?” gli chiede ancora lei. “Perché ti comporti così, a scuola? Perché tratti male gli insegnanti, fai un sacco di stupidaggini, frequenti quei ragazzacci …? Perché vuoi fare a tutti i costi il ‘cattivo ragazzo’?”

Heric continua a guardarla negli occhi, che lo scrutano innocenti, in attesa di una risposta.

“Perché mi diverto!” dice semplicemente. Sana lo guarda duramente.

“Ti diverti?” ripete. “Ti diverti a fare casino? A picchiare la gente? A rubare?!”

Heric si limita ad alzare le spalle, e Sana rimane delusa dalla sua risposta.

“Ti diverti anche con me?” gli mormora poi. Il sorriso svanisce per un attimo dalle labbra del ragazzo.

“Che cosa intendi?” le chiede serio.

“Mi riferisco al bacio dell’altro giorno …” dice lei. Non riesce a credere che stia davvero facendo quel discorso con lui! Ma per tutto il tempo gli avvertimenti di Funny non hanno fatto che tormentarla, e alla fine ha ceduto.

“Sai … conosco la tua reputazione … Demonio dei Baci, giusto?” continua, e vede il volto del ragazzo rabbuiarsi.

“Scommetto che te lo ha detto la tua amica, eh?” dice.

“Sì, ma …?”
“Non pensare a quello che ti dice lei! Pensa con la tua testa! Tu cosa credi?” le chiede, mentre le si fa sempre più vicino.

“In … in che senso?” domanda lei, agitata. Il viso di Heric si avvicina sempre di più.

“Pensi anche tu che stia solo giocando con te? Pensi che ti tratterò come ho fatto con tutte le altre ragazze?”

La sua voce bassa e calda la stordisce.

“Quelle storie appartengono al passato … credi anche tu che ti stia solo usando?”

Ormai sta sussurrando ad un centimetro dalle sue labbra, gli occhi semichiusi. Sana non capisce più nulla, sente solo il suo respiro rovente.

“Rispondimi, Sana … pensi che ti farei del male?”

“No …” riesce finalmente a dire, e finalmente le labbra di Heric si posano sulle sue in un intenso bacio. Si lascia andare completamente, gli occhi chiusi, le labbra arrese a quelle di lui, che la trascinano in una bellissima danza. Poi però il bacio si vuole fare più profondo ancora, e Sana torna alla realtà. Riapre gli occhi e spinge via il ragazzo, riprendendo il controllo della situazione. Heric rimane a guardarla per un po’, assaporando ancora il gusto delle sue labbra.

“Scusami …” le mormora, il tono sincero come non lo aveva mai pronunciato. Sana lo fissa in silenzio ancora per un po’, poi lentamente annuisce, e insieme ritornano agli esercizi di matematica.

Il resto del pomeriggio trascorre tranquillamente, finché non è ora che Heric torni a casa. Sana lo accompagna all’ingresso, e lui prima di andarsene la saluta con un altro bacio, al quale lei non si sottrae, poi si allontana in direzione del suo appartamento. (ndDaisy: Heric vive da solo, avendo 18 anni, mentre Sana è ancora con la madre e Robbie, ke in qst capitolo nn si sn visti xkè, combinazione, quel pomeriggio erano via per lavoro! Ke fortuna, eh??! ^^ )

Una volta arrivato a casa, il ragazzo va nella sua stanza e riflette su ciò che è accaduto poco più di un’ora prima.

Ma che diavolo mi è preso?? Le ho chiesto scusa?! si chiede, infuriato con se stesso. Eravamo lì da soli, e io mi sono fermato e le ho chiesto scusa?! Avrei potuto farmela subito, non sarebbe di certo riuscita a opporsi, non c’era nessuno in casa oltre a noi! Ma che mi sta succedendo??

Tira un pugno ad una parete, crepando leggermente il muro.

E quando ha tirato fuori quella storia del Demonio dei Baci … stava per mandare a monte il mio piano! Ora dovrò trovare un’altra occasione buona per riuscire nel mio intento … e questa volta senza sprecarla! Non so cosa mi sia accaduto prima, ma non succederà più …!

 

Allora, com’era?? Ci tengo alla vostra opinione! Recensite! Vvttttb!

J Daisy J

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Capitolo 6.

 

Heric è a casa sua, sdraiato sul divano, una lattina di coca cola in una mano e il telecomando nellaltra. Cambia annoiato i canali della tv, cercando qualcosa che lo interessi, ma con scarso successo. Ad un tratto unimmagine cattura la sua attenzione e posa il telecomando accanto a sé, fissando lo sguardo in quello di una ragazza dai capelli rossi che è appena comparsa sullo schermo. La quindicenne, in bikini su una bellissima spiaggia tropicale, si sta spalmando una crema solare sulle braccia, mentre una voce esterna pubblicizza quel prodotto. Poi Rossana Smith si stende sulla sabbia bianca, gli occhi chiusi rivolti verso il sole e un bellissimo sorriso sulle labbra. Heric rimane estasiato a osservare quel corpo perfetto, e poi quella bocca morbida, che ha già assaggiato più volte all’improvviso limmagine scompare e il ragazzo si ritrova a guardare unidiota che si infila dentro una macchinetta di merendine automatica (sorry, è la prima pubblicità che mi è venuta in mente cipster!^_^ ndDaisy)

Riprende il telecomando e spegne la televisione, poi beve un lungo sorso dalla lattina, la accartoccia con una mano e la lancia nel cestino della cucina, facendo canestro quasi senza guardare. Infine prende il cellulare e decide di contattare Jeremy per affidargli un altro compito.

“Ciao, Jeremy. Senti, mi serve che Funny sia impegnata tutto il giorno sabato. Sai cosa devi fare …”
“Scordatelo!”

Heric si pietrifica. Rimane in silenzio per un attimo, poi sussurra in tono minaccioso:
“Cosa hai detto?!”

Jeremy, dall’altra parte della cornetta, deglutisce prima di ripetere:
“Ho detto scordatelo, Heric. Sai … ho scoperto che Funny è una brava ragazza … mi piace davvero … non voglio ferirla lasciandoti fare del male alla sua migliore amica!”

Heric non riesce a credere alle proprie orecchie.

“E ti dirò un’altra cosa: sabato esco con lei perchè lo voglio io … e le dirò tutto, anzi, lo farò oggi stesso!”

“No, tu non dirai proprio niente!” gli grida Heric nel cellulare. “Perché se solo ci provi, non puoi nemmeno immaginare cosa ti succederà!”

Jeremy è spaventato da quelle parole, ma non vuole cedere. Uscendo con Funny in questi giorni si è accorto che dopotutto gli piace ed è deciso a confessarle tutta la verità, ed essere sincero con lei.

“Heric … devi smetterla di fare del male agli altri …” gli dice.

“Io non faccio del male agli altri: faccio del bene a me stesso!” gli risponde l’altro con un ghigno.

“Be’, a quanto pare le due cose coincidono …” replica Jeremy, poi chiude la chiamata. Heric rimane stupito a fissare il cellulare sul cui display lampeggiava la scritta “chiamata terminata”. Poi lo getta con rabbia tra i cuscini del divano.

Se dirai una sola parola … giuro che la pagherai, Jeremy!

 

*

 

La più famosa attrice quindicenne del Giappone sta guardando la tv seduta sul divano di casa sua insieme al suo manager, Rei. Su un canale stanno trasmettendo per l’ennesima volta una sua pubblicità di una crema solare.

“Guarda com’è brava la mia piccola Sana!!” esclama Rei con le lacrime agli occhi guardando orgoglioso lo spot. Sana alza gli occhi al cielo, esasperata: dev’essere la millesima volta che si ripete quella scena. Decide di andare in camera e di chiamare Funny. Si alza e prende il telefono, poi inizia a salire le scale mentre compone il numero di casa della sua migliore amica.

“Pronto?”

“Ciao, Funny! Come va?”

“Benissimo! Alla grande!” risponde la ragazza con un ampio sorriso.

“Perfino?! Allora c’è sotto qualcosa …” dice Sana in tono malizioso.

“Sì, be’ … oggi esco con Jeremy …” mormora l’altra.

“Davvero?!! Uao! È già la seconda uscita questa settimana! Ma è una cosa seria??” chiede Sana al settimo cielo per l’amica.

“Non lo so ancora … ma senti, perchè mi hai chiamata?” dice Funny.

“Così, volevo sentirti … e poi di sotto c’è Rei che come al solito continua a piangere ogni volta che vede un mio spot in tv, non lo sopporto più!”

Entrambe scoppiano a ridere, poi Funny le chiede:
“Allora, alla fine te la sei cavata con matematica, o hai ancora bisogno di una mano? Se vuoi domani ce la faccio a dare un’occhiata agli esercizi …”

Sana si morde il labbro inferiore. Le costa molto, ma decide di dire un’altra bugia alla sua amica.

“No, non importa … me la sono cavata da sola … grazie comunque!”

“Davvero?” chiede Funny perplessa. “Oh, ora devo andare! È arrivato Jeremy. Ieri ha detto che mi avrebbe portata a fare un giro al parco. Senti, ti chiamo stasera, va bene?”

Sana ringrazia mentalmente Jeremy per il tempismo, poi saluta l’amica:
“Certo, dovrai raccontarmi tutto! Ci sentiamo allora! Ciao, e in bocca al lupo!!”

“Smettila, baka! Ciao!” e Funny chiude la comunicazione, poi si dà un ultimo ritocco la trucco, prende la borsetta che aveva già preparato ed esce di casa. Jeremy è davanti al cancello che la aspetta. Quando la vede si salutano con un bacio sulla guancia e insieme si avviano verso il parco. Fanno una passeggiata, parlando del più e del meno, il ragazzo le offre un gelato e infine si fermano su una panchina. Jeremy si è fatto improvvisamente taciturno, così Funny gli chiede se ci sia qualcosa che non va.

“Funny …” il suo tono serio la fa preoccupare. “Ti devo … confessare una cosa”

Lei lo guarda interrogativa.

“Dimmi!” lo invita. Il ragazzo trae un profondo respiro, poi guardandola negli occhi inizia:
“Sai, Heric qualche giorno fa mi aveva chiesto un favore …”

“Hayama?! Lo conosci??” scatta Funny.

“Sì, be’, siamo amici fin da piccoli. Una volta facevo parte della sua banda … ma ora non più!” si affretta ad aggiungere vedendo lo sguardo della ragazza. “Comunque mi aveva chiesto di … di invitarti ad uscire con me … e di accompagnarti a casa qualche volta …”

Abbassa lo sguardo, ormai incapace di sostenere quello stupito, e ferito, di Funny.

“Tu … tu … l’hai fatto solo perché te lo ha chiesto lui?” chiede tremante, la voce incrinata. “Non ti è mai importato nulla di me? Mi hai illusa per tutto questo tempo??!”

Ormai Funny sta urlando, e si è alzata dalla panchina, fronteggiando rabbiosa e ferita il ragazzo. Jeremy replica:
“Mi dispiace, Funny! È vero … all’inizio l’ho fatto solo perché l’aveva ordinato Heric, però … quello che voglio dirti …”

Funny sembra non volerlo lasciare continuare, ma lui si alza a sua volta e la afferra per le spalle.

“Quello che voglio dirti è che ora non è più così!”

Funny, che fino a quel momento aveva evitato lo sguardo del ragazzo, si volta improvvisamente a guardarlo.

“Tu mi piaci davvero, Funny … è per questo che ho voluto dirti tutta la verità … voglio essere sincero con te, perché mi piaci …”

La ragazza non dice nulla, rimane immobile, in silenzio, a fissare gli occhi scuri di Jeremy, senza reagire. Finché lui non si avvicina ancora di più e la bacia. Il ragazzo spera con tutto il cuore che lei ricambi il bacio … e lei lo accontenta. Si lascia andare, reprimendo la rabbia che fino a quel momento l’aveva invasa. Quando si allontanano, Jeremy cerca negli occhi di Funny il perdono.

“Ti perdono, Jeremy …” mormora lei, capendolo, e regalandogli un piccolo sorriso. “Però …” prosegue. “Dimmi perché? Perché ti ha chiesto di fare una cosa simile?” gli chiede. Il ragazzo la guarda senza rispondere, indeciso se rivelarle anche i piani di Hayama.

“Dimmelo, Jeremy. Hai detto di voler essere sincero con me!”

Alla fine lui si arrende e le racconta ciò che ha in mente Heric.

“Stai scherzando??” esclama la ragazza, scioccata, ma il suo sguardo serio le fa capire che non sta mentendo. “Ma … allora … Sana … e se Heric …?” balbetta, poi si volta e inizia a correre via. “Vado da Sana! Devo sapere se è successo qualcosa!” gli grida.

“Aspetta, vengo con te!” e insieme si affrettano verso la casa dell’attrice.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Avviso: in qst capitolo ci saranno alcune parolacce (censurate, ma pur sempre presenti)

 

Avviso: in qst capitolo ci saranno alcune parolacce (censurate, ma pur sempre presenti).

 

Capitolo 7.

 

“Sana! Apri! Sono Funny!! Sana!!!”

La ragazza sente le grida della sua amica fuori dalla porta e i suoi pugni battere furiosamente sul legno e si affretta a raggiungere l’ingresso.

“Funny, cos’hai? È successo qualcosa?” le chiede preoccupata facendola entrare in casa. Poi si accorge della presenza di Jeremy e lo saluta.

“Sana, ho scoperto una cosa … maledizione, lo sapevo che avevo ragione! Tu non vuoi mai darmi ascolto!” continua a blaterare Funny. Sana non capisce di cosa stia parlando e la invita a calmarsi e ad andare in camera sua così che possa spiegarle tranquillamente la situazione.

“Allora, cos’è che sapevi? Che diavolo sta succedendo?!” le chiede quando sono tutti al piano di sopra, la porta della stanza chiusa alle loro spalle. Funny finalmente si è calmata e quando parla il suo tono è basso e serio.

“Sana … l’altro pomeriggio … hai visto Heric?”

La domanda la prende alla sprovvista: era sicura che, con le sue doti di attrice, non avesse fatto avere all’amica il minimo dubbio.

“P-perché me lo chiedi?”

“Non mentirmi, Sana … è importante! Dimmi: sei stata con Heric o no?!”

Sana si vede costretta a dire la verità, ormai incapace di mentire oltre alla sua migliore amica.

“Sì …” mormora, lo sguardo basso per il senso di colpa di non averle raccontato da subito la realtà.

“Dannazione! Lo sapevo! Sana, ti avevo detto di stargli lontano!” la rimprovera, alzando il tono della voce. A quel punto Jeremy interviene, cercando di calmarla.

“Mi ha solo aiutato con la matematica! È stato gentile! Perché ce l’hai ancora con lui, Funny?” le chiede ingenuamente la giovane attrice. L’amica alza gli occhi al cielo, sbuffando esasperata, poi si lascia cadere pesantemente sul letto della ragazza.

“Sai Sana … scommetto che ti sei sempre chiesta come facessi a conoscere Heric, tutte le storie su di lui, dove abita … che ti sei sempre chiesta perché lo odiassi così tanto quando come te penso che la gente debba essere frequentata per poter essere giudicata … be’, io l’ho fatto! L’ho frequentato, Sana! E so che Heric è davvero un demonio, che le storie che si raccontano su di lui sono vere … perché io ho vissuto una di quelle storie!”

Sana rimane incredula a fissare l’amica, la bocca che si apre e si chiude senza riuscire a pronunciare alcun suono.

“Sì, Sana … due anni fa, prima che noi due ci conoscessimo e diventassimo amiche, quando eravamo ancora in classi differenti … Heric aveva deciso che il suo prossimo obiettivo sarei stata io … allora non sapevo ancora ciò che si diceva di lui, le voci circolavano per lo più nell’ala della scuola dedicata al liceo, delle nostre compagne poche lo conoscevano … comunque ingannò anche me, mi usò come ti ho raccontato che ha fatto con molte altre, e quando si ritenne soddisfatto, non mi rivolse più la parola e fece finta di non conoscermi! Devo essere stata la sua ‘vittima’ più giovane … tu non hai nemmeno idea di come mi sia sentita, Sana! Non lo puoi nemmeno immaginare!”

Una lacrima scese sulla sua guancia, al doloroso ricordo di quella esperienza, e Jeremy, ormai davvero innamorato della ragazza, si affrettò ad asciugarla.

“Funny, mi dispiace … non me lo avevi mai detto …” mormorò la sua amica. Funny si riprese e scosse la testa.

“Lascia stare … dimentichiamo questa storia; sono venuta per un’altra ragione! Oggi Jeremy mi ha raccontato una cosa che gli ha rivelato Heric giorni fa … Sana, è stato tutto un suo piano fin dall’inizio!”

Sana la guarda interrogativa.

“Di cosa stai parlando?”, chiede, il timore di conoscere già la risposta.

“È stato Heric a dire a Jeremy di invitarmi ad uscire con lui, di accompagnarmi a casa dopo la scuola!” le spiega Funny. La ragazza la guarda confusa.

“Cosa? Ma perché avrebbe dovuto farlo?!”

“Sei proprio un’ingenua, Sana! Io ho cercato di dirtelo fin dall’inizio: Heric vuole ingannare anche te! Sapeva che avrei intralciato i suoi piani se avessi scoperto che passava del tempo con te, così ha deciso di allontanarmi da te, e di parlarti solo quando io non potevo esserci!”

Sana rimane incredula ad ascoltare le parole della sua amica.

“Rifletti: quand’è che ti ha avvicinata per la prima volta? … quando Jeremy si è offerto di accompagnarmi a casa! Glielo aveva chiesto lui stesso, così ha potuto fare la stessa cosa con te!”

“No … no, non è così …” balbetta Sana, non volendo credere a quelle rivelazioni.

“Apri gli occhi, Sana!” esclama Funny. “Dimmi la verità: ti ha solo accompagnata a casa, quel giorno?”

Sana rimane muta, ricordando quel bacio che le aveva dato, così intenso, così bello … e così falso.

“Sana, rispondimi? Non ti ha fatto niente?”

“Lui …” inizia la ragazza con fatica. “Lui mi ha baciata …”

Funny serra i pugni con rabbia.

“E l’altro giorno? Hai detto che l’hai visto, mentre io ero con Jeremy … cosa è successo??” la incalza.

“L’altro giorno … è venuto a casa mia per aiutarmi con i compiti.” confessa. “Me lo ha chiesto quando voi vi siete allontanati all’uscita da scuola, e io non ci ho visto nulla di male, così gli ho detto che mi avrebbe fatto piacere. Nel pomeriggio è venuto e …”

Sana racconta ai due ragazzi tutto ciò che è successo, questa volta senza nascondere nulla.

“Lo odio!!!” grida Funny al termine del racconto, pestando un piede a terra con rabbia. “Questa me la paga! Sana, stagli lontano, hai capito! Non voglio più vederti vicino a quell’essere! Avresti dovuto ascoltarmi fin da subito … non voglio che ti succeda la stessa cosa che è capitata a me anni fa!”

Sana ha ormai le lacrime agli occhi, ripensando che tutto ciò che Heric ha fatto sia stata solo una bugia, solo un piano organizzato fin dall’inizio …

“Però …” inizia. “Quando gli ho detto di fermarsi, l’ha fatto!”

Funny la guarda incredula: non riesce a credere che dopo ciò che ha scoperto voglia ancora difenderlo. Ma la ragazza continua:
“Mi ha chiesto scusa! Pensaci: eravamo soli in casa, e lui è più forte di me! Se avesse voluto davvero farmi del male, se avesse voluto … be’, avrebbe potuto farmi tutto ciò che voleva! Come avrei potuto difendermi, contro di lui?! Però non l’ha fatto!”

La sua amica si chiede dove voglia arrivare.

“E se …” azzarda Sana. “E se stesse cambiando? Se all’inizio il suo piano fosse stato quello, ma ora lo avesse abbandonato? Se si fosse accorto che non può continuare a comportarsi così, che è sbagliato?”

Funny è decisamente incredula. Guarda la sua amica a bocca aperta, quasi incapace di replicare, chiedendosi come sia possibile che dopo tutta questa storia possa credere davvero alle parole che ha pronunciato.

“Sana .. Quel demonio non cambierà mai! Non si è mai interessato dei sentimenti degli altri!” cerca di farla ragionare.

“Secondo me c’è del buono, in lui! In ognuno di noi c’è! Forse se ne sta accorgendo ora …” mormora la rossa.

E se così fosse, forse ha solo bisogno di un po’ d’aiuto per cambiare del tutto … termina il pensiero nella sua mente.

 

*

 

Alcuni giorni dopo, a scuola …

Sana e Heric non si sono più visti. Ogni tanto lui ha cercato di parlarle in classe, ma lei fingeva di non sentire, e il ragazzo non poteva insistere vista la presenza di Funny accanto a lei. Una mattina, all’uscita da scuola, Funny sarebbe di nuovo tornata a casa insieme al suo, ormai ufficialmente, ragazzo: Jeremy. Le due amiche sono nel cortile ad aspettarlo.

“Ma dove si è cacciato?” si chiede Funny irritata. “Sana … ti prego … se Heric cerca di avvicinarsi vattene!”

“Sì, Funny … lo so … ho chiuso con lui …” la rassicura … anche se non sembra convinta delle proprie parole. La ragazza però non ci fa caso e decide di andare a cercare Jeremy, salutando l’amica. Sana le sorride, poi si avvia dalla parte opposta a quella in cui si allontana Funny per andare a casa. Non fa però in tempo a raggiungere il cancello che, come dopotutto si era aspettata, una mano si serra attorno al suo polso e una voce la chiama:

“Ehi, honey, aspettami!”

Si volta, trovandosi davanti il sorriso più bello che abbia mai visto … ma sapere che è  falso la fa star male. Vorrebbe che non lo fosse, che Heric le volesse davvero bene, che non l’avesse mai ingannata … ma purtroppo non è così, e seppur con difficoltà fissa i suoi occhi in quelli del ragazzo con freddezza e gli intima di lasciarla andare. Heric è spiazzato da quel tono inaspettato e sorpreso la lascia. Sana ne approfitta per voltarsi e riprendere a camminare, ma il ragazzo non ha intenzione di lasciarla fuggire.

“Ehi, piccola! Aspetta un attimo!!” le dice mettendosi davanti a lei impedendole di proseguire. “Pensavo saremmo andati a casa insieme. Cosa ti prende?”

Il suo tono è così innocente, non fa che ferirla ancora di più.

“Cosa mi prende?!” alza la voce Sana. “Be’, caro mio … il tuo gioco è finito! Non sono la tua bambolina! Né la tua ‘piccola’, e tanto meno la tua ‘honey’!!! Lasciami in pace, demonio!”

Fa per superarlo, ma Heric l’afferra per un braccio, questa volta con più forza, e la mette spalle al muro, bloccandole ogni via di scampo poggiando le mani ai suoi due lati.

“Allora, che è successo?” le chiede. Lei lo guarda spaventata.

“Lasciami andare, Heric”

“No! Tu non te ne vai finché non mi hai spiegato cosa è successo! Perché non vuoi più stare con me?”

Sana lo guarda gelidamente negli occhi.

“Perché ho scoperto i tuoi piani! Volevi divertirti con me, eh? Be’, mi dispiace, ma non sono disponibile!”

Heric sente la rabbia montare dentro di lui, gli occhi gli si riducono a fessure e si avvicina pericolosamente alla ragazza.

“Chi te lo ha detto?” le chiede in un sussurro minaccioso.

“Non te lo dirò mai! Al contrario di te io non vado a mettere nei guai altre persone!” è la risposta di lei.

Heric alza una mano. Sembra pronto a tirarle uno schiaffo, ma all’ultimo sembra ripensarci. Chiude il pungo, dà un ultimo sguardo raggelante a Sana, poi si allontana da lei e si incammina a grandi passi nel cortile della scuola, mentre la ragazza rimane impietrita contro il muro dove l’ha lasciata.

Il ragazzo attraversa a grandi falcate il prato, volgendo lo sguardo tutt’attorno, poi lo fissa su una figura che sta andando tranquillamente verso l’uscita. Aumenta ancora la sua andatura, fino quasi a correre, raggiungendo velocemente Jeremy, che stava cercando la sua ragazza.

“Hai spifferato tutto, eh, brutto bast***o??!” gli ringhia afferrandolo per il collo della camicia e sbattendolo contro il tronco di un albero. Jeremy tenta di difendersi, ma il ragazzo è troppo forte per lui. Prova a parlare, ma la presa di Heric sul suo collo è potente, tanto da mozzargli il respiro.

“Te l’avevo detto, che l’avresti pagata cara se avessi aperto la bocca! Ora vedrai …” esclama Heric fuori di sé. Lascia momentaneamente il ragazzo, che si accascia contro l’albero, poi si allontana di qualche passo e alza il pugno destro, mentre un lampo di aggressività gli illumina gli occhi, e sferra il colpo con violenza, diretto allo stomaco di Jeremy …

“NO! Heric, fermati!!”

Quando quella voce lo raggiunge, il suo braccio si ferma improvvisamente, il pugno a pochi centimetri dal corpo del ragazzo, che già aveva chiuso gli occhi preparandosi all’impatto.

Una folla di ragazzi si è radunata nel cortile alle grida di Heric e dell’altra voce per assistere alla scena. Il biondino si volta e lì, davanti a tutti gli altri, a pochi passi da lui, lo sguardo atterrito che lo fissa supplicante, c’è Sana … è stata lei a fermarlo … tre sole parole, e lo ha bloccato, come nessuno era riuscito mai a fare nemmeno con le botte. Mai ha ritirato un colpo una volta deciso di sferrarlo, ma quel giorno è successo già due volte. La mano, ora abbandonata lungo il fianco, si stringe di nuovo con stizza.

Chi si crede di essere per fermarmi?? pensa, poi si volta di nuovo verso Jeremy e si prepara ad attaccarlo una seconda volta. Questa volta il colpo raggiunge il ragazzo al viso, ben assestato, e lo scaraventa a terra. Heric fa per avventarsi di nuovo si di lui, ma Sana interviene ancora, questa volta afferrando il suo polso prima che possa sferrare un altro pugno e trattenendolo, mentre gli grida di fermarsi:
“Heric, non farlo! Non continuare a comportarti così!!”

“Smettila! Non credere di potermi dire cosa devo fare, put***a!” le risponde lui infuriato, liberandosi violentemente dalla sua presa. Sana si sente ferita, non solo al braccio dal quale l’ha strattonata, ma soprattutto dentro di sé. Rimane a fissarlo, gli occhi umidi che lo spiazzano.

“L’altro giorno non eri così … non ti comportavi così!” gli mormora. Nel frattempo Funny, attirata dalla folla, raggiunge il suo ragazzo a terra, cercando di aiutarlo. Heric invece continua a fronteggiare Sana, senza preoccuparsi di ciò che avviene attorno a loro.

“Si vede che non ero io quello che hai incontrato l’altro giorno” le risponde sarcastico.

“Sì invece … eri tu, quello che si è offerto di aiutarmi, che …”

“Ti ho detto che non ero io!” esclama Heric fuori di sé, interrompendola. A Sana scende una lacrima sulla guancia, una goccia salata che sorprende il ragazzo.

“Hai ragione … non eri tu …” sussurra poi lei. “Tu non sei Heric … sei solo uno str***o! L’Heric che ho conosciuto io non è così!” e scappa via piangendo. Il ragazzo rimane stupito a fissare la sua figura allontanarsi di corsa facendosi largo tra la folla di studenti che era accorsa. Un istinto improvviso gli dice di inseguirla. Fa qualche passo, ma immediatamente si ferma.

Cosa mi sta succedendo?! si chiede, per l’ennesima volta da quando conosce quella ragazza. Uno strano peso si forma dentro di lui, una sensazione sconosciuta, che lo spaventa … ancora non sa che si chiama ‘senso di colpa’.

 

Ke ve ne pare? Mi sto impegnando molto con qst storia, spero di riuscire ad ottenere buoni risultati, ma gli unici a potermelo dire siete voi. Recensite, mi racco! Ci tengo particolarmente!

Vvttttttt…b J Daisy J

Ps. Nel prossimo cappy credo che mi concentrerò più che altro sui pensieri e le sensazioni dei due protagonisti. (credo! Dopotutto, mi è capitato più volte di cambiare idea all‘improvviso^^) ciauuu!!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Alla fine sn riuscita ad aggiornare anke oggi

Alla fine sn riuscita ad aggiornare anke oggi! Please, fatemi sapere le vostre impressioni!!! RECENSITE! Thankyou!!! ;-)

 

Capitolo 8.

 

Alcuni insegnanti sono accorsi in cortile per cercare di sedare la rissa, ma sono arrivati tardi. Heric se ne sta già andando, perso nei suoi pensieri, verso casa, la folla di studenti si sta lentamente disperdendo e Funny ha già aiutato Jeremy a rialzarsi e sono pronti ad andarsene anche loro, in cerca di una borsa con il ghiaccio per lo zigomo sinistro del ragazzo, mentre Sana era fuggita prima ancora di tutti gli altri.

Ora la ragazza è a casa sua, chiusa in camera, con un cartello appeso alla porta che vieta a Robbie, Mama o chiunque altro di entrare, la testa affondata in un cuscino quasi volesse soffocarsi. Ripensa a ciò che è successo prima con Heric, al suo sguardo freddo, al suo tono duro, alle sue parole taglienti, ai suoi gesti violenti. No, non era Heric, quello … non era l’Heric che conosceva lei, quello che l’aveva trattata con dolcezza negli ultimi giorni … lo sguardo che aveva visto non era quello dolce che l’aveva rapita quel pomeriggio, le parole che le aveva rivolto non erano quelle di scusa  che aveva pronunciato con sincerità quella volta, i suoi gesti prepotenti non erano quelli delicati che le aveva riservato …

Quello non era l’Heric di cui si era innamorata …

Il suo cuore aveva iniziato a battere per quel ragazzo … nonostante tutti gli avvertimenti, le storie sul suo conto, aveva voluto dargli fiducia, provare a cambiarlo … o forse semplicemente credere che quello che stava vivendo fosse un sentimento vero perché accettare la realtà avrebbe fatto troppo male …

Ma la verità è che ora è ancora più doloroso di quanto si fosse aspettata. La delusione che ha ricevuto, scoprendo il carattere violento di Heric, vedendolo con i propri occhi, l’ha ferita. E i suoi sogni di una possibile amicizia con lui … o di qualcosa di più … si sono infranti. Ora tutto ciò che le rimane sono le lacrime per quello che è stato e per quello che non sarà più, che sta versando da ormai più di venti minuti …

 

Nello stesso momento un ragazzo biondo sta rincasando. Arrivato davanti alla porta del suo appartamento cerca le chiavi nella tasca dei jeans e prova ad infilarle nella serratura, ma le sue mani tremanti ci impiegano un po’ per riuscirci. Quando finalmente riesce ad aprire la porta, entra e la sbatte alle sue spalle appoggiandoci poi la schiena e lasciandosi scivolare fino a terra. Serra gli occhi, cercando di frenare la rabbia che lo invade, colpendo un paio di volte la porta dietro di sé con la testa prima di prendersela tra le mani. Perché? Perché sente quel maledetto peso nello stomaco? Non è la prima volta che picchia qualcuno, nemmeno che picchia un suo amico! Non è la prima volta che ferisce una ragazza! Non è la prima volta che alza la voce, che si comporta da teppista! Ma allora perché c’è qualcosa che lo tormenta questa volta?? Cosa c’è di diverso, che lo fa star male?

Proprio non riesce a rispondersi. È una cosa nuova per lui …

Tu non sei Heric

Una voce gli rimbomba nella testa.

L’Heric che ho conosciuto io non è così!

Le parole di Sana gli tornano alla mente. Non è così? si chiede. E allora com’è? Io sono sempre lo stesso!

E con questo ritiene chiuso l’argomento. Ma il suo stomaco a quanto pare non è dello stesso parere, perché quel peso assillante è ancora lì, a tormentarlo. Si alza, in un gesto di stizza tira un calcio alla porta d’ingresso, poi la apre e sbattendosela violentemente alle spalle esce di nuovo e inizia a scendere furiosamente le scale. Quando esce in strada, si avvia a grandi passi verso un’abitazione a qualche isolato di distanza …

DLIN DLON

Il campanello di una casa suona. Un ragazzo dai grandi occhiali tondi si volta verso la porta d’ingresso di casa sua, allontanando momentaneamente dall’orecchio la cornetta del telefono che aveva in mano.

DLIN DLON! DLIN DLON!

Il campanello si fa più insistente.

“Scusa, pasticcino, ma devo andare. Stanno suonando alla porta …”

TOC TOC TOC!

“Sì arrivo!!!” grida il ragazzo. “D’accordo, tesoruccio … ci sentiamo … un bacione! Ciao!”

Finalmente mette giù il telefono e si avvia quasi di corsa alla porta, che sembra voglia essere sfondata.

“Eccomi!” dice aprendo la porta. “Ciao, Heric!” saluta senza la minima traccia di sorpresa. Si sposta appena in tempo per evitare di essere travolto dal biondino che entra in casa. “Non potevi che essere tu: mi hai quasi distrutto l’ingresso!!” gli dice sarcasticamente, ma un’occhiataccia del ragazzo basta a farlo tacere.

“Ho bisogno di parlare con qualcuno, o temo di esplodere!”

“Questo lo vedo … ma perché sei venuto da me? Se non sbaglio sono … mmh … 3 anni? che non ci sentiamo! Sei sparito! E ora che siamo in classe insieme non mi consideri nemmeno!” gli dice in tono leggermente accusatorio il ragazzo con gli occhiali.

“Be’, ho avuto da fare!”

“Ah, ho sentito dei tuoi ‘impegni’! Davvero interessanti!”

“Senti, Terence! Non sono qui per sentirmi fare la predica anche da te! Come non detto, me ne vado!” esclama il biondino e fa per riaprire la porta e andarsene, ma Terence glielo impedisce mettendo una mano sulla maniglia prima di lui.

Dai, vieni. Ti ascolto …” si arrende, e lo accompagna nella sua stanza. Una volta lì, si accomoda su una sedia, mentre Heric rimane in piedi, ancora troppo agitato per riuscire a stare seduto.

“Allora …? Cosa c‘è che un semplice sedicenne possa insegnare ad un diciottenne?”

“Allora … non so che mi sta succedendo!” esclama il ragazzo. “È da più di una settimana ormai che mi sento così! Da quando …”

Heric inizia a raccontare al suo vecchio amico tutto ciò che è successo dall’inizio della scuola, senza tralasciare nulla, senza riuscire a fermarsi. E Terence, man mano che lo ascolta, non può fare a meno di lasciar comparire un sorriso sulle sue labbra. Quando ormai non ha più nulla da dire, Heric tace e guarda con irritazione quel sorrisetto.

“Be’??!”

“Amico mio … so esattamente cos’è che ti turba tanto, e mi fa molto piacere!”

Heric lo guarda male, ma Terence continua:
“Quella ‘cosa’ che ti dà tanto fastidio è il segno che stai finalmente cambiando!”

Il ragazzo lo guarda in silenzio per un po’, cercando di registrare le sue parole.

“Cosa??” è l’unico commento che riesce a fare.

Ma sì, Heric! Sembra proprio che Sana sia riuscita a compiere il miracolo! Be‘, accade sempre quando c’è di mezzo una donna, semplicemente per te ci è voluto un po’ di tempo …”
“Sì, certo!” esclama lui sarcastico. “E da quando ti intenderesti di donne, tu?”

“Ti ricordo che io ho conquistato il mio dolce pasticcino …”
“Oh cavolo! Non posso crederci! Stai ancora con quella là??” lo interrompe Heric incredulo. Terence sembra arrabbiarsi per un attimo, perché un lampo brilla dietro le lenti dei suoi occhiali.

“Si dà il caso che ‘quella là’ abbia un nome, che è Alycia, e che sì, stiamo ancora insieme! Ci amiamo!”

Heric sembra disgustato.

“Amore?! Bleah! Che cosa insulsa!”

Sarà … ma sembra che tu ci stia facendo i conti in questi giorni, Hayama …” gli fa notare il ragazzo. Heric lo guarda con la fronte aggrottata, senza dire una parola.

“Tu sei pazzo!” sentenzia poi. “Be’, grazie della chiacchierata (anche se non mi sembra sia servita a molto)! Ci vediamo!” lo saluta, ed esce dalla casa dell’amico. Terence richiude la porta scuotendo sconsolato la testa, mentre Heric si avvia di nuovo verso casa sua.

Io cambiato?? Non succederà mai! si dice sogghignando. Come non cambieranno mai i miei piani! Ho detto che mi farò Kurata e ci riuscirò! Dopotutto, ci sono 50 dollari che mi aspettano una volta che l’avrò portata a letto … Ora devo solo trovare un modo per rimediare a ciò che è successo questa mattina … ho paura che dovrò fare lo sdolcinato ancora per un po’, ma per i soldi che mi deve George posso anche sopportare l’idea! E così dicendo prende il cellulare e comincia a fare un giro di telefonate …

 

Intanto, a casa sua, Sana ha appena deciso di farsi una doccia per rilassarsi un po’. Si butta sotto il getto d’acqua, lasciandola scorrere sul suo viso per lavare via le ultime tracce salate delle lacrime appena versate, poi, quando si sente finalmente meglio, esce avvolgendosi in un lungo asciugamano bianco e dopo essersi frizionata i capelli con un asciugamano più piccolo torna in camera sua. Si avvicina alla finestra guardando fuori il sole scomparire e ricomparire tra le nuvole, finché un’allegra suoneria non la distoglie da quell’immagine, portando la sua attenzione al cellulare che si sta illuminando sulla scrivania. Guarda il display con l’intenzione di riconoscere il chiamante, ma il numero è sconosciuto, così si limita a rispondere:
“Pronto?”
“Ciao, piccola!”

“Come hai avuto il mio numero??” esclama in tono furioso sentendo la voce inaspettata di Heric.

“Ehi, baby, calmati!” le dice lui, sempre con quella voce sensuale a cui la ragazza non riesce a resistere. “Volevo chiederti scusa …” le spiega in un tono falsamente, ma incredibilmente dolce.

“Un po’ tardi, non trovi?” si sforza di ribattere Sana, nonostante il suo cuore voglia perdonarlo all’istante.

“Senti, qualsiasi cosa tu abbia sentito dire non è vera! Io non ti farei mai del male!” cerca di farla cedere lui.

E a quante altre ragazze hai detto queste parole?”

Heric stringe i pugni, spazientito: la cosa si sta rivelando più difficile del previsto, ma non ha intenzione di cedere.

“Sana …” le dice in un sussurro che la fa andare su di giri, nonostante i suoi sforzi di non lasciarsi sedurre. “Non mi crederesti nemmeno se ti dicessi che sono venuto fin sotto casa tua per farmi perdonare?”

La ragazza rimane a bocca aperta a quella frase. Senza aspettare oltre corre di nuovo alla finestra e guarda in direzione del cancello della villa … là, dall’altra parte della strada, appoggiato al muretto, c’è lui, che le rivolge il suo bellissimo sorriso.

“Allora? Non mi apri?” le chiede nel cellulare, senza però farla sfuggire al suo sguardo profondo.

“No!” risponde lei, ma questa volta il sorriso illumina anche il suo viso.

Perché? C’è qualcuno a casa?”

“No, sono da sola … ma non voglio farti entrare! E poi non sono presentabile!” aggiunge, ricordandosi di essere ancora con solo l’asciugamano addosso.

“Ho visto …”è il commento di lui, e la ragazza arrossisce allontanandosi dalla finestra, imbarazzata.

Però ho una gran voglia di baciarti ancora …”

Quelle parole sembrano ottenere l’effetto sperato, perché la ragazza rimane in silenzio, combattuta tra il desiderio di farlo entrare in casa e quello di dirgli addio per sempre per il suo comportamento di quella mattina.

“Sana … credimi, chi ha detto quelle cose era solo geloso … io voglio stare con te … davvero …” la voce che le giunge al telefono è soltanto un sussurro, che penetra dentro di lei e le scalda il cuore, che vuole così tanto credere a quelle parole che non fa altro … e così Sana si arrende. Interrompe la chiamata senza dire più nulla. Heric, in strada, guarda il suo cellulare stupito, chiedendosi perché non abbia funzionato, ma proprio in quel momento sente il cancello automatico della villa di Sana aprirsi. Guarda verso la finestra della camera della ragazza e la trova di nuovo lì, sorridente, ad attenderlo. Allora entra nel giardino, e si avvia verso la porta d’ingresso, che trova aperta …

Sana, ancora voltata verso la finestra, sente improvvisamente la porta della camera chiudersi alle sue spalle. Lentamente si volta e si trova di fronte al sorriso più bello che abbia mai visto, e all’unico che voglia vedere.

“Allora, sono perdonato?” un altro di quei sussurri provocanti mormorati a pochi centimetri dalle sue labbra. Gli risponde un tenero bacio. Quanto le è mancata quella bocca! Ne era innamorata, ormai …

Una mano di Heric corre ai capelli ancora umidi di Sana, accarezzandoli dolcemente, mentre l’altra si posa dietro la sua schiena, dove è intrappolato il lembo dell’asciugamano che lo tiene chiuso … liberandolo …

 

Ah ah! Interrotto sul più bello! Cm sn perfida, eh?!!

Allora, Sana alla fine ha perdonato Heric … eh be’, con dei metodi di persuasione cm i suoi vorrei vedere ki riuscirebbe a resistere!^^ Ma cosa succederà ora?! Boh?! Ci devo ancora pensare, anke se un’idea ce l’ho già.

Mi racco, continuate  a recensire e seguirmi! Voglio sapere il vostro parere anke su qst capitolo! Vvttttb! J Daisy J

Ps. Qnd parlavo della scommessa di George ho usato i dollari xkè nn conosco il valore dello Yen! Sorry!^^

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Grazie x le bellissime recensioni

 

Grazie x le bellissime recensioni! Mi hanno fatto davvero molto piacere!

Come richiesto, (soprattutto x Miky90) sn riuscita a postare il capitolo prima di oggi pomeriggio, xò avendolo scritto così di getto nelle ultime 2 ore nn so cm’è venuto! Spero piaccia cmq!!! Please, fatemelo sapere! In ogni caso mi impegnerò al massimo x il prossimo! Ciao!

 

Capitolo 9.

 

Una piccola mano pallida scivola tra le lenzuola roventi di un grande letto a baldacchino, a quanto pare in cerca di qualcosa, ma non trova nulla. Un paio di occhi castani nascosti da qualche ciuffo di capelli rossicci si aprono lentamente, cercando di mettere a fuoco la stanza. Scrutano assonnati il materasso, finché la stanchezza non vince e li richiude. Sana si rigira lentamente nel letto. Si sente ancora ardere dalla passione che l’ha travolta meno di un’ora prima …

Se n’è già andato … pensa con una punta di tristezza. Be’, forse non voleva che Mama ci scoprisse …

“Oh, ca**o, Mama!!!” esclama alzandosi all’improvviso. “Ormai sarà già tornata! Se trova il letto in questo stato mi uccide!”

Improvvisamente sveglia, si tuffa sotto la doccia come un razzo, poi una volta che si è rivestita torna in camera a rifare il letto, cambiando le lenzuola e mettendo tutto in ordine. Quando finalmente tutto è ordinato e al suo posto, si lascia ricadere sulle coperte fresche appena messe, un grande sorriso stampato sul viso. Le ritorna alla mente Heric, i suoi gesti delicati, ma passionali, la sua dolcezza, la sua sicurezza …

“Cavoli, mi sono proprio innamorata …!” sospira a se stessa, poi scende in salotto a salutare sua madre e Robbie. La donna, vedendola così allegra, le chiede cosa sia successo.

“Oh, niente, niente!!” arrossisce Sana.

“Capisco …” mormora Mama. “Comunque è davvero carino il tuo ragazzo! Bella scelta, figlia mia!”

Sana rimane a bocca aperta.

“Ma, come …?”

“Non era il tuo ragazzo quel bel biondino che è uscito da casa nostra mezz’oretta fa?” le chiede la signora Smith con gli occhi che le brillano di malizia. “Ah, mi ha anche fatto i complimenti: mi ha detto che ‘mia figlia ha davvero un bel sedere!’”

Sana si sente avvampare. È incredibile, sua madre sa sempre tutto! Maledice mentalmente Heric per quello stupido commento. Ma dico, doveva proprio dire una cosa simile a mia madre??? E poi poteva evitare di farsi vedere! Ma è troppo felice per arrabbiarsi, così si limita ad arrossire ancora di più e a tornare in camera sua. Nel frattempo sente Robbie gridare dal piano di sotto:
“Cos’è successo alla mia Sana? Come si è permesso quel ragazzino di dire una cosa simile?! Dov’è? Gliela faccio pagare cara!”

Ma un martellata della signora Smith lo interrompe, facendolo cadere a terra con le lacrime agli occhi.

“Smettila, Robbie! Non è più una bambina!”

Sana sorride. Per fortuna sua madre non è come tutte le altre …!

 

Il giorno dopo …

Che strano … Heric non mi ha ancora parlato per tutta la mattina! Boh, sarà perso nei suoi pensieri! Gli parlerò io nell’intervallo! pensa Sana, ancora con lo stesso sorriso stampato sulle labbra dal giorno prima. Funny la guarda di sottecchi da qualche ora, e alla fine non si trattiene più:
“Allora, Sana, mi spieghi che cos’hai??”

L’amica la guarda interrogativa.

“Non fare la finta tonta!” le dice lei. “È tutta la mattina che hai quel sorriso smagliante e in più ti brillano gli occhi! Allora … che hai combinato?!”

Sana arrossisce violentemente, mentre cerca una scusa per eludere la domanda. Fortunatamente la campanella di inizio intervallo la salva in extremis … o almeno così crede.

“No no! Non mi scappi! Ora vieni con me fuori e mi racconti tutto!” dice Funny acchiappandola per un polso e trascinandola nel cortile, mentre Sana lancia disperatamente uno sguardo ad Heric, che si è alzato a sua volta e sta andando incontro ai suoi amici.

Il biondino saluta tutti quanti, poi con la sua compagnia esce e si dirige in un angolo solitario del giardino, sotto un grande albero.

“Ragazzi, sganciate! Missione compiuta!” esulta con un ghigno. Gli amici lo guardano interrogativi. Poi Ivan azzarda la domanda:
“Non sarai riuscito a …?” fa un gesto eloquente con la mano, ed Heric allarga ancora di più il sorriso.

“No, non ci credo! Con l’attrice più famosa del Paese??” esclama un altro.

“Già, e sapessi che bella gattina che è a letto …!”

“Cavolo, ora dove li prendo 50 dollari?? (o 50.000 yen? Thanks, FrancescaAkira89!! ^^ ndDaisy) dice George abbattuto.

“Be’, ti toccherà trovarteli, perché io ho vinto la scommessa! Comunque se volete potete puntare ancora! Chi scommette che riuscirò a farmi la Smith una seconda volta? Io comincio a divertirmi!” dice Heric.

“Ehi, non è che inizia a piacerti?!” chiede scettico un ragazzino del gruppo.

“Ma scherzi?! Be’, le sue curve in effetti mi piacciono eccome …! Ma sai bene che a me le ragazze interessano solo in un senso!” è la risposta divertita di Hayama.  Il suo sguardo viene però catturato da due figure poco distanti. Una sta guardando nella sua direzione, e riesce a scorgerne chiaramente gli occhi color nocciola che lo guardano increduli e lucidi.

“Ehi, Heric, cosa …?” chiede un ragazzino, ma la mente del biondino è focalizzata sulla figura di Sana, che dopo aver sentito le sue ultime parole si volta e corre via. Riesce però a scorgere una lacrima brillare sulla sua guancia prima di cadere a terra e infrangersi sul prato. Il ragazzo non riesce nemmeno a capire cosa stia succedendo che si ritrova a correre sull’erba a una velocità che non avrebbe mai creduto possibile, sulla scia della giovane attrice, senza sentire i richiami dei suoi amici stupiti, ma solo il rumore del pianto di Sana. Per la prima volta sta seguendo quell’istinto che ha già provato il giorno prima, senza reprimerlo, e senza più chiedersi di cosa si tratti: l’unica cosa che sembra importargli al momento è di raggiungere Sana. Ci riesce solo richiedendo un grande sforzo alle sue gambe, e quando è abbastanza vicino l’afferra per un braccio e la immobilizza. La ragazza prova a divincolarsi, ma la presa di Heric è troppo forte per lei, e il biondino riesce a bloccare entrambi i polsi, trattenendola di fronte a sé.

“Calmati, piccola …”

“Non chiamarmi così, str***o!” gli grida lei in preda all’ira. “Sei solo un porco! Avrei scommesso 50 dollari che sarei riuscita a cambiarti, ma a quanto pare i soldi li hai vinti tu … mi fai schifo!”

“Ehi, piano! Senti, stammi a sentire, io …”

“Tu cosa?! Ti è piaciuto, eh? Be’, la seconda volta te la puoi scordare! Io … credevo … avevo pensato …” il pianto si fa più intenso, ed Heric sente una strana sensazione opprimerlo al petto. “Che sciocca …” mormora infine Sana,  più che altro a se stessa. “Lasciami andare!” gli ordina poi tra i singhiozzi, ma il ragazzo non allenta nemmeno la presa.

“No! Io ti devo dire … È solo che …” ma uno schiaffo lo colpisce alla guancia con forza. Per la prima volta qualcuno ha superato la sua difesa e lo ha colpito. E lui non reagisce, se non lasciando andare le braccia della ragazza, e abbassando lo sguardo nascondendolo dietro ai ciuffi biondi, mentre un segno rosso compare sullo zigomo.

“Ti avevo detto di lasciarmi …” mormora Sana in un sussurro si rabbia, poi, il volto sempre più rigato dalle lacrime, riprende a correre, questa volta senza che nessuno la insegua.

Heric rimane fermo, lo sguardo fisso a terra, ma che invece di vedere l’erba del prato vede soltanto il viso di Sana. Tira un calcio ad un sassolino spedendolo lontano con rabbia, poi si mette le mani in tasca ed esce dalla scuola, incurante dei suoi amici che lo chiamano o della campanella che indica l’inizio delle lezioni, senza una meta precisa ma con il solo desiderio di allontanarsi, di sparire. E finalmente, per la prima volta, comincia a conoscere il significato del ‘senso di colpa’, e forse anche di un altro sentimento …

 

Lo so, volete tutti vedere Sana e Heric felicemente insieme, ma i cambiamenti non avvengono all’improvviso, no? vabbè, dai, penso proprio ke il prossimo sarà l’ultimo capitolo … xò ci dovrò lavorare un po’, qndi nn penso ke riuscirò ad aggiornare troppo in fretta cm qst volta … mi disp! In ogni caso ce la metterò tutta! Continuate a seguirmi! Siete uniche! Vvumdb! J Daisy J

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Capitolo 10
*** Ultimo capitolo! ç_ç ***


Ragazzi, è finita la fanfiction

 

Ragazzi, è finita la fanfiction! Avevo detto ke ci avrei messo un po’ ad aggiornare, ma l’ispirazione a qnt pare mi ha presa alla sprovvista prima di qnt mi aspettassi!! Ecco l’ultimo cappy! Ç__Ç

 

Capitolo 10.

 

“Sana, vuoi dirmi che succede?!”

Funny è ormai esasperata. È più di mezz’ora che urla davanti alla porta dei bagni femminili della scuola sperando che la sua migliore amica, chiusa lì dentro da altrettanto tempo, si degni di uscire e darle una spiegazione. Ad un certo punto le sembra che i singhiozzi si stiano placando.

“Sana …?” chiama esitante, e finalmente la serratura scatta e una ragazza dagli occhi gonfi di pianto esce tremante dal bagno.

“Ehi, amica mia, che ti è successo? Vuoi parlarmene?” le chiede, abbracciandola. Sana si lascia stringere dalla ragazza, singhiozzando ancora un po’, poi cerca di ricomporsi.

“Vuoi sapere che mi è successo??” dice adirata, mentre altre lacrime continuano a scenderle dagli occhi. “Be’, è successo che sono andata a letto con Heric, ecco che è successo!”

I singhiozzi si fanno di nuovo più intensi. Funny rimane a bocca aperta, senza dire una parola. Le ci vogliono parecchi minuti per registrare la notizia …

Che cosa ha detto? si chiede. No, ho sentito male … Lei non può … dopo quello che le ho detto … non … stai calma, Funny, non agitarti, non fare niente, stai calma, rilassati! Stai calma! Stai calma! …

“CHE DIAVOLO HAI FATTO TU???????????????” esplode. Sana si rannicchia su se stessa davanti alla furia della ragazza, i singhiozzi smettono all’improvviso per lo spavento che si è presa. Nel raggio di 30 metri tutti si voltano verso il bagno femminile con sorpresa. Funny ha il fiato corto.

“Sana, dimmi che ho capito male! Ti prego dimmi che tu non hai fatto sesso con Heric! Ti prego …”

“Non ci ho fatto sesso!” esclama Sana scandalizzata, e Funny sembra calmarsi. “Abbiamo fatto l’amore! È stato così bello …”

A quel punto Funny non si trattiene più e inizia a urlare come un’ossessa, mentre fuoco e fiamme ardono attorno a lei. (oh oh …! ndDaisy). Quando finalmente si calma, chiede con gentilezza a Sana cos’altro sia successo … perfino troppa gentilezza, c’è qualcosa sotto …

“Ehm … be’, ecco, lui … mi ha scaricata questa mattina … cioè, forse l’ha già fatto ieri pomeriggio, comunque oggi l’ho mollato io …” balbetta Sana ancora stordita dall’urlo di prima.

“Ma davvero?? E io cosa ti avevo detto secoli fa?! Cavolo, pensavo avessi un po’ di buon senso! Ora mi toccherà dare 50 dollari a Jeremy …” sbuffa Funny.

“Eh??! Di che parli?!”

“No, niente … avevo scommesso che non ci saresti cascata … comunque non è questo il punto! Non ti avrà mica messa incinta?!” si riprende la ragazza.

“Ma figurati! Almeno credo …” è la risposta insicura di Sana.

“Siamo messi bene …” commenta Funny battendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa. “Be’, se non sei incinta è tutto a posto: tu l’hai già scaricato e non se ne parla più! Se invece fossi incinta … non voglio nemmeno pensarci!”

“Ma non è questo il problema! Il vero problema è che io lo amo!” esclama Sana. Questa volta Funny si fa più seria:
“Sana … com’è possibile? Hai visto che persona è, perché devi pensare a uno come lui?!”

“Lo so, ma non posso farci niente! Me ne sono innamorata, Funny! Non avrei fatto … be’, quello che abbiamo fatto se non lo amassi! È per questo che sto soffrendo così!” e ricomincia a piangere. Questa volta Funny non sa che fare. Si limita ad abbracciare l’amica, riuscendo a sussurrarle solo: “Passerà …” mentre Sana sfoga tutte le sue lacrime.

 

All’uscita da scuola, Sana e Funny si salutano.

“Sei sicura che non vuoi che ti accompagni a casa?” chiede Funny all’amica.

“No, non preoccuparti, vai con Jeremy! Hai una scommessa da incassare, no?” cerca di scherzare. “E comunque Heric non può più farmi niente … Ci vediamo!” e così dicendo si avvia verso casa sua. Per tutto il tragitto non fa che ripensare a tutti i momenti passati con Heric … le torna alla mente il primo bacio, tutte le sue parole dolci, tutti i suoi gesti, i suoi sussurri … le torna in mente il pomeriggio di ripasso di matematica … rivive l’esperienza del giorno prima … tutto una bugia. Tutto quanto. Non c’era niente si sincero in quelle azioni, solo il suo amore, non corrisposto! Scaccia un’altra delle tante lacrime che ha versato quel giorno e alza lo sguardo per accorgersi che è arrivata a casa. Qualcosa però attira la sua attenzione dall’altra parte della strada. Là, dove l’aveva trovato il pomeriggio precedente guardando dalla finestra, c’è Heric. Fissa per un attimo quegli occhi profondi, i più belli che abbiano mai catturato il suo sguardo … e si stupisce di trovarli spenti per la prima volta. Li vede però illuminarsi quando si accorgono della sua presenza, e la bocca che vorrebbe tanto assaggiare un’altra volta chiama il suo nome. Sana si affretta ad aprire il cancello della sua villa e a richiuderselo alle spalle prima che Heric possa raggiungerla.

“Sana, aspetta! Devo parlarti!” grida il ragazzo stringendo tra le mani le sbarre di ferro del cancello, ma lei si sta già allontanando di corsa attraverso il cortile. Heric fa per scavalcare il cancello, ma un gruppo di cani da guardia arriva al galoppo verso di lui ringhiando e abbaiando, digrignando i denti con fare minaccioso, con l’intenzione di non farlo passare. Il ragazzo è costretto a rinunciare all’impresa, e dopo aver dato un ultimo sguardo a Sana prima che sparisse oltre la soglia di casa sferra un calcio al cancello spaventando i cani e si allontana, lo sguardo a terra …

 

“Heric, apri subito questa porta! Altrimenti giuro che la butto giù! E non sarà l’unica cosa che distruggerò …!”

Il biondino si alza di malavoglia dal divano dove stava da una mezz’oretta e si avvia lentamente verso la porta d’ingresso, da dove provengono le urla.

“Che diavolo vuoi, Funny?!” dice aprendo la porta e trovandosi davanti la ragazza. Il suo sguardo omicida gli fa quasi venire un brivido. “Che c’è, vuoi di nuovo divertirti un po’ con me?” cerca di assumere la sua solita aria spavalda e il suo solito sorrisetto beffardo, ma per qualche ragione sembra non ne sia più in grado. Un ceffone lo centra in pieno viso. Si gira stupito a guardare la ragazza, che ha ancora la mano destra alzata. È il secondo che riceve, quel giorno, e stranamente è la seconda volta che non reagisce …

“Perché le hai fatto questo?!”

Heric fa finta di non capire di cosa stia parlando, nonostante per qualche ragione a lui ancora oscura ci stia pensando da tutto il giorno.

“Sai benissimo a cosa mi riferisco!” esclama lei infuriata entrando in casa e sbattendo la porta. “Prima me, adesso la mia migliore amica! Hai visto come l’hai ridotta, stamattina?! Perché ti diverte tanto fare del male agli altri?! Ti fa sentire tanto meglio??”

“Non mi fa sentire meglio!” ribatte Heric improvvisamente, alzando la voce ancora più di quanto abbia fatto Funny. “Ti sembra che mi senta bene? Eh?? Guardami!!” le grida. Tra i due cade un attimo di silenzio, durante il quale nessuno guarda l’altro negli occhi, poi Heric si lascia cadere sul divano e si prende la testa tra le mani, senza aggiungere più nulla.

“Perché, Heric? Perchè hai trattato Sana così?” chiede ancora Funny, questa volta però senza alzare la voce. “Sai cosa mi ha detto, dopo che ti ha conosciuto? Eh, lo sai?” Heric scuote il capo, trattenendolo sempre tra le mani, nascondendo i suoi occhi dietro ai ciuffi biondi dei suoi capelli.

“Mi ha detto che eri una ragazzo gentile, dolce e simpatico … mi ha detto che le sarebbe piaciuto essere tua amica! Che non potevi essere il demonio che tutti dicono perché lei aveva visto qualcosa di buono in te!” esclama Funny, alzando di nuovo un po’ la voce. “Ma non vedo proprio cosa possa aver notato in te … l’hai fatta soffrire come hai fatto con tutte le altre!”

Heric chiude gli occhi, cercando di impedire alle parole della ragazza di raggiungerlo, ma non può evitarlo.

“E sai cosa mi ha detto oggi?” continua. “Mi ha detto che ti ama! Che si è innamorata di te! Sei contento? Il tuo piano ha funzionato, no?! Perché non sei in giro con i tuoi amichetti a festeggiare, magari facendoti qualche bella bionda mentre Sana è a casa a piangere per te?? L‘hai fatta cadere ai tuoi piedi come volevi!”

Heric non reagisce. Rimane lì, inerme, la testa piegata, in silenzio.

“Perché, Heric?” è l’ultimo sussurro di Funny.

“Io … io non lo so!” esclama finalmente il ragazzo, ma la sua voce ha qualcosa di strano. “Non lo so perché l’ho fatto! Non so perché mi comporto così, non so perché faccio del male alla gente, non so perché ho fatto questo a Sana! Non lo so! Non so più niente, sono confuso! Non so nemmeno cosa mi stia succedendo!”

Funny si stupisce di vedere qualcosa di umido bagnargli la guancia quando tira su la testa per guardarla.

“L’unica cosa che so … è che mi dispiace. Davvero … non volevo fare questo a lei …”

Funny fissa attonita quello sguardo intenso diventare umido per la prima volta, poi torna a guardare a terra …

“Non è a me che devi dirlo …” mormora soltanto, prima di uscire dall’appartamento di Heric lasciandolo lì sul divano con la sua confessione che ancora gli rimbomba nella testa …

 

È notte … in tre camere diverse tre persone non riescono a dormire. Una tormentata dalla delusione, un’altra dalla rabbia, un’altra ancora dal senso di colpa.

Sana versa le sue ultime lacrime nel cuscino, guardando la luna fuori dalla finestra. Si alza, incapace ormai di prendere sonno, e si avvicina al vetro, guardando in strada, là, su quel muretto di fronte al cancello di casa sua, ricordando il sorriso di Heric, le sue parole dolci, il loro pomeriggio di passione, mentre il pianto silenzioso sembra essere irrefrenabile …

A casa sua, Funny si rigira nel letto continuando a chiedersi come sia potuto accadere tutto quanto. Dopo tutti gli avvertimenti che aveva dato a Sana, dopo tutto ciò che le aveva detto su Hayama … maledice per l’ennesima volta quel demonio …

In un piccolo appartamento non lontano dal liceo, un diciottenne è seduto sul pavimento della sua camera, la testa appoggiata al materasso del letto alle sue spalle, ancora completamente vestito: non ha nemmeno provato a dormire. Due sensazioni lo stanno divorando dentro, incessantemente, senza concedergli pace. Una è il famoso senso di colpa, ormai lo riconosce … almeno da quando l’ha ammesso davanti a Funny. Ma l’altro … è qualcosa di più profondo, che sebbene lo tormenti lo fa quasi con dolcezza. E non è un peso sullo stomaco, ma qualcosa che gli brucia nel petto, all’altezza … del cuore …

“Sana si è innamorata di me …” si dice, ricordando le parole della migliore amica della ragazza. “Chissà se ha provato la stessa sensazione che sento io ora? Possibile che questo sia davvero …?”

No, amore è una parola troppo grande per lui. Non è nemmeno mai esistita nel suo vocabolario …

Finché non ce l’ha scritta lei … si trova a pensare. Aveva ragione Terence, alla fine. Lui e le donne! È incredibile come capisca tutte le cose che le riguardano! Stare con una ragazza deve proprio far impazzire la gente!

In effetti … mi sa che sto impazzendo …

“Be’, facciamo una pazzia, allora!” esclama, e si alza improvvisamente. Corre fuori dalla sua stanza ed esce di casa, sfidando il buio della notte …

 

Sono ormai le due di notte. Ma a casa Smith c’è ancora una persona sveglia. È ormai molto tempo che Sana sta guardando fuori da quella finestra. Lo sguardo è perso nel vuoto, rincorre i ricordi, le lacrime sembrano ormai esaurite. Finché qualcosa attira la sua attenzione. C’è una figura, sul marciapiede opposto a quello di casa sua, che si ferma proprio di fronte al suo cancello. Cerca di metterla a fuoco,  ma è tropo buio. Poi la figura si sposta un po’, finendo alla luce di un lampione, e Sana può scorgere un paio di occhi ambrati fissarla intensamente attraverso il vetro. Non sono però gli stessi occhi beffardi e freddi che ha visto altre volte su quel viso … sono dolci, sono più caldi … sembrano implorare un perdono …

La ragazza rimane ferma alla finestra, incapace di andarsene.

Heric continua a guardarla, cercando di trasmettere tutte le sue emozioni in quello sguardo, ma Sana non sembra coglierle. Allora lui si volta, e attua il suo piano … estrae qualcosa dalla tasca del giubbotto di pelle e dando le spalle alla casa di Sana inizia a muovere il braccio … Sana rimane alcuni minuti a guardarlo chiedendosi cosa stia facendo, finché Heric non si volta di nuovo. La guarda di nuovo negli occhi, poi lentamente si sposta, e la ragazza alla pallida luce della luna riesce ad intravedere una scritta sul muro:

 

Perdonami. Ti amo.

 

Le lacrime che credeva di aver terminato compaiono di nuovo ai suoi occhi, mentre Heric non smette di guardarla, desiderando solo di poter asciugare quelle gocce. Non credeva che un giorno si sarebbe mai sentito così. Non credeva che avrebbe mai potuto fare una cosa simile, che avrebbe mai potuto scrivere, o anche solo pensare, una frase come quella …

Improvvisamente vede la figura di Sana voltarsi e sparire dalla finestra … e nello stesso momento avverte una lama invisibile trapassargli il petto. Soffre come non ha mai fatto. Rimane ancora qualche istante a fissare quella finestra, sperando di vederla ricomparire, ma non accade. Abbassa lentamente lo sguardo, poi si avvia verso casa, sconfitto …

“Heric!”

Alza la testa all’improvviso, guardando la villa di Sana, da dove è arrivata quella voce bellissima … e vede il cancello aprirsi silenziosamente, mentre sulla soglia della porta di casa la figura di una ragazza lo aspetta. Il sorriso affiora immediatamente sulle sue labbra mentre si avvia verso la sua Sana, ancora in camicia da notte. Quando l’ha finalmente raggiunta l’abbraccia, senza dire nulla, senza pensare a fare altro, semplicemente, spontaneamente. Questa volta non ha pianificato niente. Questa volta tutte le azioni sono dettate dal cuore. Si allontanano un po’, e dopo essersi guardati negli occhi si baciano dolcemente. Nel bacio di lei c’è tutto il perdono di cui ha bisogno il ragazzo, nel bacio di lui c’è tutto l’amore che ha desiderato Sana. Quando si staccano, Sana si porta un dito alle labbra, intimandogli di fare silenzio, poi lo prende per mano e lo accompagna dentro, su per le scale, dentro la sua stanza, mentre la porta si chiude delicatamente dietro di loro …

 

EPILOGO.

“Ehi, ragazzi!”

Heric saluta tutti i suoi amici nel cortile della scuola, poi esibisce un sorrisetto soddisfatto.

“Allora, i miei 50 dollari?” chiede.

“Ancora?? Guarda che te li ho dati ieri!” esclama George.

“Intendevo gli altri …” risponde Heric.

“Gli altri?? Vuoi dire che …??” fa Ivan, incredulo.
“Già … mi sono fatto la Smith un’altra volta!! Tirate fuori i soldi!” dice il biondino. In quel momento arriva Sana.

“Oh oh …” è il commento di uno dei ragazzi del gruppo. Heric sta per prendere i soldi, ma una piccola mano aggraziata lo precede.

“Ehi, ma che fai??” esclama Heric rivolto alla giovane attrice.

“Come che faccio? Mi prendo i miei 50 dollari!” risponde lei.

“E perché tuoi, scusa??”

“Non avevo scommesso che sarei riuscita a cambiarti …?” mormora con un sorriso.

“Odio quando hai ragione …” sospira Heric, prima di avvicinarsi al suo viso e baciarla.

 

THE END - Daisy

 

Spero sia piaciuta a tutti! I miei ringraziamenti a chi ha recensito (alice178, gingi, Gin_15, lucychan93, LizDreamer, violetta, miki18, miki90, Geo88, luchia nanami, ciaiciai, s&a, reppy, Ichigo_chan25, fragolina92, Rossana, Resha91, ANNA94, Nicky14, Neko-chan, kik==, erika, miki-chan, Francesca Akira89, Haci … mamma mai, ma qnt siete!! Spero di nn aver saltato nessuno^^) e a chi ha solo letto! Grazie infinite!

Ora … un periodo di vacanza! La prox sett parto, qndi nn mi sentirete fino ad almeno il 20 di qst mese! Poi … chi lo sa? Ultima ricchesta: RECENSITE!!!

Vvukdb!

J Daisy J

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