Niente posta la domenica!

di Violet Tyrell
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Niente posta la domenica!



Dudley era lì seduto al tavolo per la colazione, il televisore trasmetteva come sempre i cartoni animati che amava di più guardare, tutto il cibo che desiderava di fronte a sè.
E poi quel giorno era domenica, perciò suo cugino Harry non avrebbe ricevuto nessuna lettera: nei giorni scorsi si era chiesto - un pò invidioso, un pò arrabbiato - chi mai desiderasse così tanto parlare con suo cugino. Che strano, quelle buste neppure avevano il francobollo oppure era così piccolo che gli era sfuggito?
" Niente posta la domenica."
Vernon Dursley lo disse furbescamente a Harry mentre gli serviva la colazione come d'abitudine, Petunia poco più in là sistemava sollevata i cuscini.
Anche lui sapeva che la domenica la posta non veniva, il postino era un dormiglione lo conoscevano tutti, e oziava. Ma non gli interessava la cosa, il suo eroe preferito stava per sconfiggere il nemico e non intendeva perderselo.
" E questa cos'è? "
Una busta era misteriosamente caduta sul cappello di Dudley, scivolandogli nel piatto e lui se ne era accorto perchè non era bacon quello che aveva cercato di afferrare con la forchetta. Vernon e Petunia avevano l'aria sorpresa e anche Harry non aveva idea di quello che fosse successo
Proprio in quel momento uno sciame di lettere sfrecciò in casa da ogni luogo possibile ed immaginabile ed erano tutte indirizzate al cugino: lui invece, ignaro delle urla dei genitori terrorizzati, stava guardando quella che era caduta proprio davanti a lui.
Era indirizzata a Dudley Dursley, 4 Privet Drive e un nome che lui non capì, e che si riferiva al luogo geografico dove era collocato il paese.
La aprì con rabbia senza notare il bel blasone che stava dietro, nel desiderio di scoprire che cosa fosse.
Magari aveva vinto la nuova Playstation che era uscita solo la settimana prima.
O forse era un buono sconto al negozio di cibo dove sua madre faceva la spesa.
Oppure una lotteria vinta, o semplicemente qualunque cosa che potesse fargli piacere.


Caro Signor Dursley, siamo lieti di informarla che lei è stato accettato alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

E il ragazzino ciccione rimase a bocca aperta, sotto lo sguardo dei genitori che si erano decisi a dedicargli tutta la loro attenzione: che cosa mai poteva aver sconvolto così tanto il loro Didino Piccino?!








nota: no ok mi sparo. Me l'ero scritta mesi fa questa traccia, ed ora ve la posto in attesa di sapere che cosa ne pensate se Didino Piccino fosse stato iscritto pure lui a Hogwarts. Questo è solo un pezzo, vi attendo ai prossimi^^ ciao carissimi e grazie a chi leggerà e commenterà.



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Capitolo 2
*** 2 ***


Improvvisamente la cucina era diventata il teatro di una tragedia.
Petunia, alla vista del blasone di Hogwarts, lanciò un grido acuto e svenne in modo molto teatrale, mentre Vernon aveva ancora gli occhi puntati sul suo bambino in attesa che quella cosa scomparisse da sola.
" Sei stato tu, furfante! " Dopo molti minuti, durante i quali Harry aveva smesso di saltellare per prendere invano le lettere, la voce tonante di Zio Vernon era rivolta proprio al nipote quattrocchi. Quando accadeva qualcosa di strano in casa - o comunque nei dintorni del ragazzo - il colpevole era sempre lui, non erano mai altri.. Del resto ce l'aveva nel sangue: con una madre marcia ed un padre tanto rinsecchito, poteva forse uscire un bambino normale?
Certo che no.
Se lo era sempre ripetuto, nonostante fosse convinto che una sculacciata energica servisse per fargli calmare i bollori. Harry lo stava guardando con aria incredula.
" E che cosa avrei fatto? " La voce del nipote grondava di incertezza ma Vernon Dursley non era uno che si faceva prendere in giro da un undicenne con una saetta sulla fronte e lo prese per un braccio rischiando di ridurlo ad una poltiglia tanto forte lo stringeva.
" Hai mandato questa.. questa ROBA al nostro Dudley.. perchè solo uno come te poteva fare una cosa del genere!! Non uscirai da quello sgabuzzino per trent'anni, mi hai capito?! "
Le urla alternate di Vernon e di Harry non potevano però cambiare la situazione; nel frattempo Dudley aveva lasciato cadere il bacon e scrutava avidamente il foglio di pergamena.
La lettera era firmata da un certo Albus- con un numero di nomi considerevole a seguirlo- Silente che gli annunciava l'ammissione a Hogwarts; nel secondo foglio, come annunciato nel primo, c'era tutta una lista di cose necessarie tra cui libri, uniforme, ingredienti di pozioni e una bacchetta.
Dudley alzò lo sguardo verso lo schermo della televisione: se non si sbagliava, e lui in fatto di programmi televisivi era un asso, c'erano storie di tutti i tipi ma nessuna di queste raccontava di una scuola di magia, o di cose strambe come quelle che aveva letto sulla pergamena. E poi chi era Silente? Non si ricordava nessun personaggio della Play Station con quel nome.
Harry e Vernon ancora strillavano per decidere la colpa e il colpevole ma Dudley stava continuando a riflettere, Petunia invece era stata dimenticata sul pavimento della cucina.
" Papà! Voglio andare a Diagon Allei! "
Vernon, che stava ancora apostrofando il nipote con parole poco consone, si bloccò: aveva quasi dimenticato che il suo piccolo Dudley aveva ancora in mano quella robaccia, era troppo impegnato a sgridare Harry per ricordare che anche lui poteva essere contaminato da quella robaccia. Mollò il nipote sul tavolo e corse vicino a Dudley.
" Cosa hai detto? Dove vuoi andare? "
Non era sicuro di avere capito ma non era un problema: ogni desiderio di suo figlio era quasi un ordine, forse era il nuovo supermarket aperto in città di cui si parlava da tempo. Dudley agitò il foglio di pergamena di fronte al naso del padre, che con grande riluttanza lo prese e lo lesse.
Impallidì di colpo. " Ma figliolo, questo posto non esis.. "
Un urlo scosse la casa e Vernon indietreggiò: non aveva mai visto suo figlio tanto arrabbiato, neppure quando aveva scoperto che per il compleanno aveva ricevuto un regalo in meno. Questo prima di uscire per comprarne altri due, naturalmente.
" Certo che esiste e voglio andarci! Adesso, mi hai sentito?!" Il ragazzino pestò i piedi per terra e si riprese il foglio, squadrandolo con avidità; nessuno notò che nel frattempo, alle loro spalle, Harry era riuscito finalmente a prendere una delle lettere a lui indirizzate e a leggerla. Dudley, intanto, stava ripetendo ad alta voce quello che c'era scritto.
" E poi voglio un rospo! Qui dice che possiamo averlo, e io di certo non voglio un gatto che mangia troppo e neppure un gufo che sicuramente fa la cacca dappertutto senza pulire! "
Quasi di colpo Dudley si calmò, estasiato all'idea di vedere cose nuove: le rane gli erano sempre piaciute ma a Privet Drive ce ne erano pochissime e non si lasciavano mai prendere. Invece, se andava in quel posto lì, sarebbe stato suo e avrebbe potuto giocarci: i suoi amici sarebbero morti d'invidia.
" Nella mia ci sono scritte le stesse cose". La voce di Harry attirò l'attenzione del cugino, che glie la strappò di mano infuriato: non poteva essere che lui e Harry avessero ricevuto la stessa lettera con le medesime indicazioni. Era assurdo, da sempre lui era quello più importante ed Harry stava in disparte; perchè mai dovevano ricevere le stesse cose?
" Allora, quando partiamo?! " Dudley si rivolse furibondo a suo padre, il quale continuava a non credere alle proprie orecchie: suo figlio voleva imparare ad essere un pazzo, dove avevano sbagliato lui e Petunia. Provò a sondare il terreno. " Dudley, tu sei già iscritto a Snobkin, hai anche già il bastone! "
La voce indignata di Vernon era bassa per la paura di irritare il proprio prezioso figlio ma lui non voleva neppure ascoltarlo: si avvicinò al cugino e sul suo volto si delineò un sorriso compiaciuto, malvagio. " E allora annulla l'scrizione, voglio andare a questa Ouorts così Harry finalmente imparerà chi tra noi due è il più importante! "
Harry alzò gli occhi al cielo. C'era da sperare che zio Vernon rifiutasse, che lo mandasse in quella stupida scuola.. a dire il vero non sapeva se voleva andare a Hogwarts ma se era il modo per liberarsi dei Dursley.. Le sue speranze però crollarono alla vista del faccione compiaciuto di zio Vernon: era ovvio, non c'era nulla che non avrebbe fatto per suo figlio.

Partirono subito dopo. Petunia, superato lo shock alla notizia di avere un futuro mago come figlio, aveva deciso di accompagnarli per proteggere il proprio pargolo dai pericoli di quel mondo; ricordava ancora come la sorella fosse entusiasta di andare ogni anno in quella scuola ma era certa che Dudley sarebbe rinsavito.
Anche Vernon era dell'opinione che il figlio avrebbe cambiato idea, la magia era per svitati e lui era un ragazzino per bene, non come Harry. E poi aveva la promessa che gli avrebbe comprato qualunque cosa volesse nella Londra normale.
Harry era stato lasciato a casa e i due coniugi non avevano idea che proprio mentre loro erano lontani, il gigante Hagrid fosse andato a prenderlo; seguendo le istruzioni arrivarono al Paiolo Magico, un locale che fino a quel momento non avevano mai visto. Da fuori sembrava deserto ma una volta dentro scoprirono che c'erano molte persone sedute ai tavoli.
AI Dursley tutto fino a quel momento era sembrato relativamente normale: Vernon guardò male un paio di donne vestite di viola che sorseggiavano qualcosa che somigliava a birra, e vicino a loro due ragazzini dell'età di Dudley sfrecciavano su una scopa - cosa che fece sgranare gli occhi a tutti e tre - rovesciando parecchi tavoli.
" Siete voi i Dursley? Oh che bello, sono arrivato in tempo! " Un uomo dai capelli rossi e un mantello stravagante si fece largo avvicinandosi a loro, stringendo le loro mani con aria affabile; di fianco a lui c'era un alto ragazzo che strappò un gridolino a Petunia. Non solo aveva lui pure i capelli rossi che erano legati in una cosa ma portata un'orribile zanna all'orecchio.
" Sono Arthur Weasley, direttore dell'Ufficio per l'Uso improprio dei manufatti dei Babbani e lui è mio figlio Bill che lavora alla Gringott, la banca dei maghi. Sarò la vostra guida perchè sono abituato a trattare con persone che non fanno parte del loro mondo: e questo giovanotto dev'essere Dudley, vero? Tanto piacere ragazzo, anche mio figlio Ron quest'anno inizierà Hogwarts e sono sicuro che sarete grandi amici! "
L'enfasi del signor Wealey era guardata con circospezione dai due adulti mentre Dudley era sconvolto all'idea che conoscesse il suo nome senza neppure averlo mai visto; il suo sguardo però si posò su Bill che teneva in mano un sacchettino pieno di cose colorate. " Cosa c'è li dentro? "
Per un momento Bill fu colpito dal tono di Dudley che aveva parlato come se fosse il padrone del mondo ma non si scompose e gli mostrò il contenuto. " Mia madre ha pensato di darvi il benvenuto con questi: sono dei dolci magici, queste sono Cioccorane ma ci sono anche alcune Gelatine Tuttigusti+1. Ne vuoi assaggiare? "
Petunia aveva balbettato qualcosa che somigliava ad un no tremolante ma suo figlio si era riempito le mani di quei piccoli tesori: abituato ad avere tutto ciò che chiedeva non si curò neppure di ringraziarlo, nè di offrirne ai genitori che erano sconvolti nel vedere che si stava letteralmente ingozzando. La loro preoccupazione era dettata solo dal fatto che essendo cose anormali potessero fargli male, ma pareva che Dudley masticasse soddisfatto.
Il signor Weasley osservò il comportamento dei tre: di Babbani ne aveva visti ma questi erano singolari, il figlio poi era forse il peggiore. Forse gli avrebbe fatto bene frequentare Hogwarts.
" Bene, direi che possiamo andare: Bill ci accompagnerà alla Gringott per farvi cambiare la moneta e poi andremo tutti assieme a comprare le cose per la scuola. Ora venite, Diagon Alley vi aspetta! " Non era tipo da perdersi d'animo, il signor Weasley, ma con suo figlio si erano già scambiati un'occhiata preoccupata: come avrebbero reagito i tre di fronte al mondo della magia?
Quella sarebbe stata una lunga giornata.

" Se quelli hanno cresciuto Harry Potter non sono sicuro di voler vedere questo piccolo eroe: guarda com'è il figlio! " Bill si rivolse al padre mentre i Dursley li precedevano. La visita alla Gringott era stata estenuante perchè Dudley, curioso, aveva fatto impazzire i folletti e Bill si era incaricato personalmente di lui per impedirgli di farsi del male.
O di farne accidentalmente ad altri.
Arthur Weasley sospirò. " Non sono abituati ma sono sicuro che con il tempo.. dobbiamo avere pazienza figliolo, in fondo come ci troveremmo noi nel loro mondo? " L'occhiata del padre impedì a Bill di dargli una risposta sincera: non sarebbero stati così esaltati, nè maleducati. Era quello a colpirlo però il padre aveva ragione, probabilmente con il tempo si sarebbero abituati: certo però che era curioso che non avessero portato con loro il nipote.
Aveva proprio voglia di chiedere ad Hagrid come se la fosse cavata con Harry.
Il signor Weasley fu molto gentile per tutto il pomeriggio; la prima sosta fu da Madama McClan dove Dudley venne rifornito di tutto punto di una veste da mago di prima mano. Vernon lo guardò e disse che si sentiva orgoglioso del suo bambino anche se non riusciva a capire tutta quella voglia di andare vestito in quel modo ridicolo.
E il cappello, poi! Aveva ovviamente speso mal volentieri i soldi ma le urla infastidite del figlio lo avevano convinto ad accontentarlo; di rado lo avevano visto interessato seriamente a qualcosa e in quei momenti Dudley pareva davvero rapito.
Possibile che lì, nel mondo che detestavano, ci fosse qualcosa che suo figlio apprezzava? Era assurdo.
Al Ghirigoro Dudley mise le sue manone dappertutto, facendo impazzire il commesso che non voleva vendergli una guida avanzata alle arti oscure perchè era troppo giovane. Dudley era sul punto di strillare con sua madre ma venne distratto dalla pila dei libri scolastici che Bill prontamente gli aveva messo in mano: fortunatamente Mille erbe e Funghi Magici lo incuriosì al punto da disinteressarsi di tutto il resto.
La sosta più rapida fu, stranamente, in farmacia dove Petunia svenne per la puzza e il signor Weasley si offrì di portarla fuori dal locale assieme ad un agitatissimo Vernon; Bill aiutò quindi da solo Dudley a comprare gli ingredienti per le pozioni, e notò che senza i genitori il ragazzino era prepotente ma meno del solito. " E le bacchette dove sono? " Quasi urlò, Dudley, e Bill sorrise: anche lui era stato impaziente di averne una così all'uscita fece un cenno al padre e lo accompagnò da Olivander.
Vernon non avrebbe voluto lasciarlo andare da solo con quella gente ma proprio in quel momento Petunia si stava riprendendo così i due avanzarono verso la bottega del fabbricante.
" Signor Dursley, venga, la sua bacchetta la sta certamente aspettando! " Il vecchio Olivander accolse Dudley con discreta affabilità dopo aver salutato Bill con entusiasmo, e gli fece provare tante bacchette. Il ragazzino era contrariato, se la sua bacchetta lo attendeva perchè non era già incartata e pronta per essere comprata? Comunque trovò di suo gusto rompere le cose del negozio: parecchie scatole presero fuoco mentre il lampadario minacciò di crollare: Bill intervenne in tempo per evitare che colpisse Dudley.
Alla fine la trovarono. " Ecco qui. Legno di faggio, nove pollici, rigida con nucleo crine di unicorno. Una bacchetta incantevole, se posso permettermi. " Olivander decantava le qualità della bacchetta ma Dudley lo ascoltava in parte: un'incredibile calore lo aveva avvolto prendendola in mano, era stato come trovare.. una parte di sè? In ogni caso era affascinato e si scordò persino di fare il prepotente dopo essere usciti dalla bottega.
" Anche tu sei un mago? " All'improvviso Dudley si era fermato per parlare con Bill; il ragazzo era colpito da quella domanda ma rispose affermativamente. Gli sembrava di scorgere qualcosa di diverso negli occhi del ragazzino: forse era incerto, doveva sentirsi preso in giro ed era normale. Gli piaceva l'idea che non fosse solo un ciccione prepotente perchè fino a quel momento non aveva mancato di rispondere aggressivamente, o persino di scansare i genitori in malo modo. Era estremamente viziato e, lo comprese, profondamente insicuro.
" Sono sicuro che ti troverai bene, a volte per i nuovi non è facile accettare ma te la caverai benissimo. E poi c'è anche Harry, no? Sarete felici di frequentare la stessa scuola, no? " Bill sorrise incoraggiante; secondo la sua logica, i due cugini dovevano essere ottimi amici perciò rimase sorpreso nel vedere la rabbia deformare i lineamenti di Dudley.
" Io sono meglio di Harry, sono sempre stato il più importante e nulla cambierà! Anzi, lo farò scappare da Ouorts a gambe levate una volta che avrò imparato come si deve a fargli il malocchio! "
Bill osservò il faccione rosso di Dudley e non si azzardò a dirgli che, invece, Harry probabilmente sarebbe stato molto più importante di lui a scuola. Era la speranza del mondo magico e presto forse il cugino avrebbe dovuto rassegnarsi a non essere famoso come lui.



ciao eccoci con il secondo u.u
ho scelto il signor weasley per via del suo lavoro, e Bill perchè.. perchè di si u.u spero di essere rimasta IC con tutti, non è facile scrivere dei Dursley nel mondo magico.
a questo proposito vorrei dire che ho ricordato che anche i genitori di Hermione l'accompagnato a Diagon Alley perciò anche PEtunia e Vernon <3 vi lascio scervellare in quale casa Didino piccino finirà u.u
ah gli errori di pronuncia sono voluti, poi migliorerà xd

ah se vi andasse, ho indetto due contest a tema HP, se volete darci un'occhiata e/o iscrivervi^^

Il canto di Natale

In memoria di Fred

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Capitolo 3
*** 3 ***


Niente posta la domenica
Si, sono viva! Lo so, non aggiorno da eoni, ma ci sono molti motivi. Uno di questi è il mio impegno in una long fic per un contest, l'altro è la crisi di governo, mentre l'ultimo - il più veritiero - è la pigrizia!
Spero vi piaccia questo capitolo, grazie a tutti per i vostri commenti e per il larghissimo seguito!





Nell'ultimo mese che separava Dudley dalla partenza dell'Hogwarts Express, i signori Dursley cercarono in ogni modo di studiare un sistema per impedire al loro bambino di andare a Hogwarts, ma senza farglielo sapere. Già, perché il loro Didino Patatino - e mille altri soprannomi che la signora Dursley si era inventata durante gli undici anni di vita del suo unico erede, alternativamente allo spionaggio oltre il giardino dei vicini di casa - non voleva sentire ragioni.
Lui voleva andare a Ouorts!
Vernon si era detto che sarebbe stata solo questione di tempo: una volta sfogliato quei libri per anormali, Dudley si sarebbe reso conto con lucidità del meraviglioso futuro che lo attendeva a Snobkin, tanto che aveva già programmato le vacanze di Natale. Lui e Petunia sarebbero ovviamente andati a prenderlo a scuola, e avrebbero assistito alla gioia del figlio che apriva i tantissimi regali - più di quelli ricevuti per il compleanno - e rideva del cugino, impegnato a trasformarsi in un mostro anormale. Inoltre, per convertirlo completamente a Snobkin, gli aveva comprato tutte le ultime novità tecnologiche che aveva trovato a Londra.
Era come se fosse già successo!
Petunia, invece, aveva trascorso il tempo viziando sempre di più il suo Diduccio, preparandogli i suoi manicaretti preferiti, e tornando ogni giorno dal supermercato abituale con tre carrelli pieni di ben di Dio: inoltre, mentre cucinava con sentimento, gli aveva prospettato più volte la qualità scadente del cibo in quella scuola stramba. Difatti sua sorella era sempre tornata a casa magra come un chiodo, chiaro segno che pativa la fame, e di certo non se ne parlava che proprio il suo bambino subisse una sorte tanto atroce!
Tuttavia entrambi i genitori furono costretti a ricredersi: Dudley utilizzò le scatole dei nuovi videogiochi che gli erano stati regalati, per sedercisi sopra - e sfondarle, assieme al loro contenuto -, mentre i dolci servirono - oltre a sfamare lui - per svezzare il suo nuovo amico rospo, che fu costretto a essere visitato da un veterinario per non morire precocemente. Era stato un dono di quel ragazzo con i capelli rossi, Bill, ed era stato persino ringraziato da Dudley, dopo aver ruttato sonoramente per aver ingurgitato troppe Cioccorane.
Così i giorni erano trascorsi e infine era giunta la vigilia della partenza: Vernon aveva anche provato a bruciare il biglietto del treno - che Dudley aveva lasciato sul tavolo della cucina -, ma ogni volta l'aveva ritrovato di nuovo sulla tavola e aveva rinunciato.

I vicini non avevano trovato nulla di strano nel vedere l'automobile dei Dursley partire, la mattina del primo settembre, ma non potevano sapere che la ragione dei vetri oscurati era quella di impedire che gli altri si accorgessero dell'anormalità che si trovavano all'interno.
La civetta di Harry schioccò il becco minacciosa quando Dudley provò ad accarezzarla, in un istinto incredibilmente generoso, perciò il ragazzino le fece un gestaccio e la minacciò di soffocarla una volta giunti a scuola. Dopodiché Dudley trascorse il tempo a tirare le zampe del suo rospo, incredibilmente mansueto: secondo uno dei libri che parlavano degli animali, era sinonimo si affetto. Quello che il ragazzo invece non sapeva - avendo evitato di leggere fino in fondo alla pagina - era che ben presto l'animale avrebbe tentato la fuga pur di non farsi strattonare alla pari di uno yo yo saltellante.
Il viaggio a Londra fu piuttosto corto, e Dudley appioppò una sberla al cugino per evitare che gli prendesse il carrello porta-bagagli. Entrarono nella stazione di King's Cross: molte persone si girarono a osservarli, tanto che Petunia sperò di essere irriconoscibile. In verità nessuno notava lei, bensì il figlio che urlava al padre di spingere più veloce il carrello così da arrivare a prendere i posti migliori.
Indubbiamente era certo di meritare un trattamento di favore e di essere messo in prima classe.
"E dov'è il binario?"
Infatti, una volta arrivati alla barriera dei binari nove e dieci, Dudley si accorse subito che non c'era quello che era segnato sul biglietto: sfilò di tasca il foglio - ormai più stropicciato della carta delle Geletine Tuttigusti+1, e lo spiegò. Vernon lo prese, anche per evitare che venisse accidentalmente rotto dal poco tatto di Dudley nel maneggiarlo, e controllò alla luce del sole che fosse autentico.
"Scusa, puoi spostarti? Stai ingombrando il passaggio!" La voce autoritaria di un ragazzino biondo, con volto pallido affilato, che indossava la divisa di Hogwarts, destò l'attenzione di Dudley: il ragazzino si voltò a guardarlo, per poi squadrare le persone che erano con lui, sicuramente i genitori. L'uomo, che sfoggiava un impeccabile chioma liscia, bionda e lunga, lo osservò con un sorriso di sufficienza, mentre la moglie - anche lei bionda e affascinante - aveva puntato lo sguardo su Petunia e Vernon.
"No, passa da un'altra parte" disse Dudley in risposta, provocando nel ragazzino pallido una smorfia a metà tra il disgustato e l'offeso. Petunia cercò di intervenire e calmare il suo bambino, ma lo sguardo che l'uomo le rivolse era pregno di disprezzo al punto che fu costretta a indietreggiare, nascondendosi dietro la schiena del marito. "Questi... Babbani... Papà, andiamo dall'altra parte! Non voglio socializzare con questi selvaggi!"
Draco Malfoy non si curò di moderare il tono sprezzante, né rivolse altra occhiata a Dudley: molti Babbani rimasero colpiti dall'incredibile arroganza che il ragazzino dimostrava nei confronti dell'altro, ma soprattutto perché nessuno dei due genitori intervenne. Dudley non era però incline a farsi chiamare in quel modo - anche se non lo capiva - e prese Draco per il colletto della camicia: Petunia emise un gridolino terrorizzato - così come Narcissa Malfoy - quando Draco atterrò esattamente dalla parte opposta, finendo contro la strana creatura che accompagnava lui e la famiglia.
"Basta! Che cosa credete di fare?!" In quel momento comparve Bill Weasley, che aveva deciso di accompagnare la madre e i fratelli a King's Cross, che separò immediatamente Vernon Dursley e Lucius Malfoy che, nel tentativo di sedare i loro figli, stavano per fare vita a una rissa tra loro. Harry - che stava guardando incredulo la scena - notò che il ragazzo era riuscito a placare gli animi dei due contendenti, anche se Narcissa e Petunia si stavano osservando con altrettanto disprezzo dei due uomini.
"Bravo! Bel colpo, Didino!" Due ragazzi con i capelli rossi - al seguito degli altri Weasley - avevano battuto sulla spalla di Dudley, dopo averlo addirittura incitato a colpire di più Draco Malfoy durante la disputa, guadagnandosi parecchi rimproveri dalla signora Weasley.
I due gemelli, che si presentarono come Fred e George, decisero di incaricarsi loro di mostrare a Dudley come attraversare la barriera; Bill era giunto in stazione anche perché sapeva che ci sarebbe stato pure il ragazzino, e voleva aiutarlo dato che suo padre non sarebbe stato presente. Era anche curioso di vedere il giovane Harry, ed era rimasto sollevato nel rendersi conto che non era come il cugino; tuttavia la lite tra il rampollo dei Malfoy e Dudley lo preoccupava.

Durante il viaggio in treno, Dudley si ritrovò inizialmente assieme ai due gemelli con i capelli rossi, incapace di distinguerli; loro non facevano nulla per aiutarlo, però gli stavano raccontando tutti gli scherzi che avevano architettato nei loro primi due anni a Hogwarts. A quel modo il ragazzino, pur non trovandoli particolarmente simpatici, aveva deciso di cominciare a capire come divertirsi a fare scherzi a Harry, perciò ascoltò il più possibile quello che dicevano.
Assieme a loro c'era un ragazzo con la pelle nera e dei vermi in testa, che teneva una tarantola gigante in una scatola di cartone; a un certo punto del viaggio, a loro si unì un ragazzo più grande, di nome Oliver Baston, che cominciò a parlare di qualcosa chiamato Kwiddich, Pluffe, Bolidi e una serie di termini che per Dudley erano incomprensibili.
La cosa buona del viaggio fu l'arrivo del carrello dei dolci, che Dudley svuotò accuratamente - tanto i genitori lo avevano riempito di monete, per paura che morisse di fame - e che destò uno sguardo incredulo da parte di tutti gli altri ragazzi che viaggiavano; a Dudley piacevano quei dolci, e aveva già deciso che tutto sommato Ouarts non doveva essere così terribile dato che c'erano i dolci.
E non erano neppure banali come quelli che la mamma gli aveva sempre comprato!
Attraversare il lago fu divertente perché il ragazzino con cui si era picchiato a King's Cross si nascose - dopo averlo visto - dietro ai suoi due amici, mentre lui ebbe persino una barca a sua disposizione. All'arrivo al castello - che era molto più grande di quello che si aspettava - gli studenti parlavano di due argomenti: l'arrivo del famoso Harry Potter - già oggetto di occhiate sin dalla sua comparsa sul binario - e la lite tra Draco Malfoy e Dudley, il giovane figlio di Babbani.
Il ragazzino, infatti, si ritrovò circondato da alcuni ammiratori che trovavano esaltante il fatto che non avesse avuto alcuna paura del figlio di Lucius Malfoy, e non prestò attenzione al resto. All'arrivo della professoressa McGranitt, si limitò a seguirla: vicino a lui - all'entrata in Sala Grande - c'era una ragazzina di nome Daphne Greengrass, con cui aveva scambiato alcune parole poco prima.
La canzone del Cappello Parlante non lo interessò, dato che perse il filo dopo due sole strofe, e si limitò a guardarsi attorno con aria delusa: i tavoli erano vuoti, non c'era la minima traccia di cibo! Stava per protestare ad alta voce, quando la strega chiamò il suo nome: lo Smistamento era iniziato, ma lui non ci aveva neppure fatto caso.
Si mosse con prepotenza - appioppando una gomitata al cugino mentre passava - e sentì lo sgabello scricchiolare sotto il suo peso dopo essersi seduto.
Dudley! Che piacere conoscerti e...
"Chiudi il becco, vecchio cappello! Ho fame, perciò fà quello che devi e sbrigati!"
Un silenzio scandalizzato riempì la Sala; Dudley non notò l'occhiata parzialmente divertita che il Preside lanciò nella sua direzione. Il Cappello sembrava aver accusato il colpo con dignità.
Beh, mi sembri proprio un caso difficile... Non sei pariticolarmente socievole, non sei coraggioso e neppure ti piace studiare. Però da qualche parte devo metterti: in quale Casa ti piacerebbe andare, se potessi scegliere?
"In quella dove ci sia da mangiare!"
Una risata attraversò la Sala: la professoressa McGranitt non nascose di essere colpita dal modo di fare estremamente prepotente di Dudley, e lanciò un'occhiata severa a Silente, che pareva più che mai divertito.
Oh, ma si mangia in tutte, sai? Ho deciso: ci sarà tempo per maturare, ma nel frattempo... SERPEVERDE!
Tutti applaudirono, tranne i Serpeverde: nessuno avrebbe voluto avere quel ragazzino come compagno di Casa, perciò il sollievo delle altre Casate fu evidente. Solamente gli insegnanti e i Prefetti non badarono a ciò, mentre Dudley raggiungeva di corsa il suo posto.
"Ciao, io sono Marcus Flitt. Mi piace la tua stazza, sono sicuro che potresti diventare un Battitore". Dudley osservò il ragazzo che gli aveva rivolto la parola, senza capire nulla: solo il nome Battitore l'aveva già sentito, e l'aveva pronunciato quel ragazzo sul treno. Grugnì qualcosa in risposta, e poi si voltò a guardare lo Smistamento che continuava.
Con sua somma gioia Harry fu assegnato a Grifondoro, e Malfoy invece si sedette al suo tavolo, assieme agli amici-scagnozzi. Alla fine osservò Silente alzarsi e i piatti riempirsi: finalmente!
"Accidenti, poteva essere dei nostri" disse Fred, che aveva trovato divertente il ragazzino, nonostante non fosse particolarmente simpatico.
"Beh, abbiamo forse die pregiudizi, noi?" chiese George in maniera retorica, ed entrambi ghignarono.
Severus Piton, invece, osservò Dudley per tutto il tempo: era raro che un figlio di Babbani fosse smistato nella sua Casa, ma non era un problema. Meglio lui di Potter, se non altro voleva dire che il Cappello aveva visto qualcosa in Dudley per mandarlo a Serpeverde. Anche se il lavoro sarebbe stato probabilmente molto arduo.




Serpeverde, il nostro Dudley! Non è stato semplice, ma effettivamente da nessuna parte c'è scritto che è vietato che i figli di Babbani ci finiscano: so che ce ne è una anche, ma non ricordo il suo nome uhm
Ero tentata dai Tassorosso, ma... non ce l'ho visto: figuratevi che Charlotte McGonagall, che mi ha aiutato a fare i test di smistamento come se fosse Dudley, ha detto che in uno era uscito Grifondoro O__O mah xdddd il resto, Serpeverde.
Vabbè spero di poter leggere i vostri commenti, mi fanno sempre molto piacere^^ Al prossimo, con Dudley alle prese con Piton, Draco, Harry e i fantasmi*ghigna*
Silente ce lo vedo a divertirsi, mentre il Cappello dev'essere estremamente diplomatico u.u La rissa tra Diddy e Draco... ahahaha ha già un nemico lol e che nemico XDDDD
vi lascio ipotizzare tutto il resto: avrà mai una fidanzata, il nostro Didino? se si, chi? I nomi - Ouarts, Kwiddich ecc... - sono scritti sbagliati apposta! MA prima o poi li impara LOL
ciao!

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