Niente posta la domenica! di Violet Tyrell (/viewuser.php?uid=70834)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
Niente posta la
domenica!
Dudley era lì seduto al tavolo per la colazione, il
televisore trasmetteva come sempre i cartoni animati che amava di
più guardare, tutto il cibo che desiderava di fronte a
sè.
E poi quel giorno era domenica, perciò suo cugino Harry non
avrebbe ricevuto nessuna lettera: nei giorni scorsi si era chiesto - un
pò invidioso, un pò arrabbiato - chi mai
desiderasse così tanto parlare con suo cugino. Che strano,
quelle buste neppure avevano il francobollo oppure era così
piccolo che gli era sfuggito?
" Niente posta la domenica."
Vernon Dursley lo disse furbescamente a Harry mentre gli serviva la
colazione come d'abitudine, Petunia poco più in
là sistemava sollevata i cuscini.
Anche lui sapeva che la domenica la posta non veniva, il postino era un
dormiglione lo conoscevano tutti, e oziava. Ma non gli interessava la
cosa, il suo eroe preferito stava per sconfiggere il nemico e non
intendeva perderselo.
" E questa cos'è? "
Una busta era misteriosamente caduta sul cappello di Dudley,
scivolandogli nel piatto e lui se ne era accorto perchè non
era bacon quello che aveva cercato di afferrare con la forchetta.
Vernon e Petunia avevano l'aria sorpresa e anche Harry non aveva idea
di quello che fosse successo
Proprio in quel momento uno sciame di lettere sfrecciò in
casa da ogni luogo possibile ed immaginabile ed erano tutte indirizzate
al cugino: lui invece, ignaro delle urla dei genitori terrorizzati,
stava guardando quella che era caduta proprio davanti a lui.
Era indirizzata a Dudley Dursley, 4 Privet Drive e un nome che lui non
capì, e che si riferiva al luogo geografico dove era
collocato il paese.
La aprì con rabbia senza notare il bel blasone che stava
dietro, nel desiderio di scoprire che cosa fosse.
Magari aveva vinto la nuova Playstation che era uscita solo la
settimana prima.
O forse era un buono sconto al negozio di cibo dove sua madre faceva la
spesa.
Oppure una lotteria vinta, o semplicemente qualunque cosa che potesse
fargli piacere.
Caro
Signor Dursley, siamo lieti di informarla che lei è stato
accettato alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
E il ragazzino ciccione rimase a bocca aperta, sotto lo sguardo dei
genitori che si erano decisi a dedicargli tutta la loro attenzione: che
cosa mai poteva aver sconvolto così tanto il loro Didino
Piccino?!
nota: no ok mi
sparo. Me l'ero scritta mesi fa questa traccia, ed ora ve la posto in
attesa di sapere che cosa ne pensate se Didino Piccino fosse stato
iscritto pure lui a Hogwarts. Questo è solo un pezzo, vi
attendo ai prossimi^^ ciao carissimi e grazie a chi leggerà
e commenterà.
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Capitolo 2 *** 2 ***
Improvvisamente
la cucina era diventata il teatro di una tragedia.
Petunia, alla vista del
blasone di Hogwarts, lanciò un grido acuto e svenne in modo
molto teatrale, mentre Vernon aveva ancora gli occhi puntati sul suo
bambino in attesa che quella cosa scomparisse da sola.
" Sei stato tu,
furfante! " Dopo molti minuti, durante i quali Harry aveva smesso di
saltellare per prendere invano le lettere, la voce tonante di Zio
Vernon era rivolta proprio al nipote quattrocchi. Quando accadeva
qualcosa di strano in casa - o comunque nei dintorni del ragazzo - il
colpevole era sempre lui, non erano mai altri.. Del resto ce l'aveva
nel sangue: con una madre marcia ed un padre tanto rinsecchito, poteva
forse uscire un bambino normale?
Certo che no.
Se lo era sempre
ripetuto, nonostante fosse convinto che una sculacciata energica
servisse per fargli calmare i bollori. Harry lo stava guardando con
aria incredula.
" E che cosa avrei
fatto? " La voce del nipote grondava di incertezza ma Vernon Dursley
non era uno che si faceva prendere in giro da un undicenne con una
saetta sulla fronte e lo prese per un braccio rischiando di ridurlo ad
una poltiglia tanto forte lo stringeva.
" Hai mandato questa..
questa ROBA al nostro Dudley.. perchè solo uno come te
poteva fare una cosa del genere!! Non uscirai da quello sgabuzzino per
trent'anni, mi hai capito?! "
Le urla alternate di
Vernon e di Harry non potevano però cambiare la situazione;
nel frattempo Dudley aveva lasciato cadere il bacon e scrutava
avidamente il foglio di pergamena.
La lettera era firmata
da un certo Albus- con un numero di nomi considerevole a seguirlo-
Silente che gli annunciava l'ammissione a Hogwarts; nel secondo foglio,
come annunciato nel primo, c'era tutta una lista di cose necessarie tra
cui libri, uniforme, ingredienti di pozioni e una bacchetta.
Dudley alzò
lo sguardo verso lo schermo della televisione: se non si sbagliava, e
lui in fatto di programmi televisivi era un asso, c'erano storie di
tutti i tipi ma nessuna di queste raccontava di una scuola di magia, o
di cose strambe come quelle che aveva letto sulla pergamena. E poi chi
era Silente? Non si ricordava nessun personaggio della Play Station con
quel nome.
Harry e Vernon ancora
strillavano per decidere la colpa e il colpevole ma Dudley stava
continuando a riflettere, Petunia invece era stata dimenticata sul
pavimento della cucina.
" Papà!
Voglio andare a Diagon Allei! "
Vernon, che stava ancora
apostrofando il nipote con parole poco consone, si bloccò:
aveva quasi dimenticato che il suo piccolo Dudley aveva ancora in mano
quella robaccia, era troppo impegnato a sgridare Harry per ricordare
che anche lui poteva essere contaminato da quella robaccia.
Mollò il nipote sul tavolo e corse vicino a Dudley.
" Cosa hai detto? Dove
vuoi andare? "
Non era sicuro di avere
capito ma non era un problema: ogni desiderio di suo figlio era quasi
un ordine, forse era il nuovo supermarket aperto in città di
cui si parlava da tempo. Dudley agitò il foglio di pergamena
di fronte al naso del padre, che con grande riluttanza lo prese e lo
lesse.
Impallidì di
colpo. " Ma figliolo, questo posto non esis.. "
Un urlo scosse la casa e
Vernon indietreggiò: non aveva mai visto suo figlio tanto
arrabbiato, neppure quando aveva scoperto che per il compleanno aveva
ricevuto un regalo in meno. Questo prima di uscire per comprarne altri
due, naturalmente.
" Certo che esiste e
voglio andarci! Adesso, mi hai sentito?!" Il ragazzino pestò
i piedi per terra e si riprese il foglio, squadrandolo con
avidità; nessuno notò che nel frattempo, alle
loro spalle, Harry era riuscito finalmente a prendere una delle lettere
a lui indirizzate e a leggerla. Dudley, intanto, stava ripetendo ad
alta voce quello che c'era scritto.
" E poi voglio un rospo!
Qui dice che possiamo averlo, e io di certo non voglio un gatto che
mangia troppo e neppure un gufo che sicuramente fa la cacca dappertutto
senza pulire! "
Quasi di colpo Dudley si
calmò, estasiato all'idea di vedere cose nuove: le rane gli
erano sempre piaciute ma a Privet Drive ce ne erano pochissime e non si
lasciavano mai prendere. Invece, se andava in quel posto lì,
sarebbe stato suo e avrebbe potuto giocarci: i suoi amici sarebbero
morti d'invidia.
" Nella mia ci sono
scritte le stesse cose". La voce di Harry attirò
l'attenzione del cugino, che glie la strappò di mano
infuriato: non poteva essere che lui e Harry avessero ricevuto la
stessa lettera con le medesime indicazioni. Era assurdo, da sempre lui
era quello più importante ed Harry stava in disparte;
perchè mai dovevano ricevere le stesse cose?
" Allora, quando
partiamo?! " Dudley si rivolse furibondo a suo padre, il quale
continuava a non credere alle proprie orecchie: suo figlio voleva
imparare ad essere un pazzo, dove avevano sbagliato lui e Petunia.
Provò a sondare il terreno. " Dudley, tu sei già
iscritto a Snobkin, hai anche già il bastone! "
La voce indignata di
Vernon era bassa per la paura di irritare il proprio prezioso figlio ma
lui non voleva neppure ascoltarlo: si avvicinò al cugino e
sul suo volto si delineò un sorriso compiaciuto, malvagio. "
E allora annulla l'scrizione, voglio andare a questa Ouorts
così Harry finalmente imparerà chi tra noi due
è il più importante! "
Harry alzò
gli occhi al cielo. C'era da sperare che zio Vernon rifiutasse, che lo
mandasse in quella stupida scuola.. a dire il vero non sapeva se voleva
andare a Hogwarts ma se era il modo per liberarsi dei Dursley.. Le sue
speranze però crollarono alla vista del faccione compiaciuto
di zio Vernon: era ovvio, non c'era nulla che non avrebbe fatto per suo
figlio.
Partirono subito dopo.
Petunia, superato lo shock alla notizia di avere un futuro mago come
figlio, aveva deciso di accompagnarli per proteggere il proprio pargolo
dai pericoli di quel mondo; ricordava ancora come la sorella fosse
entusiasta di andare ogni anno in quella scuola ma era certa che Dudley
sarebbe rinsavito.
Anche Vernon era
dell'opinione che il figlio avrebbe cambiato idea, la magia era per
svitati e lui era un ragazzino per bene, non come Harry. E poi aveva la
promessa che gli avrebbe comprato qualunque cosa volesse nella Londra
normale.
Harry era stato lasciato
a casa e i due coniugi non avevano idea che proprio mentre loro erano
lontani, il gigante Hagrid fosse andato a prenderlo; seguendo le
istruzioni arrivarono al Paiolo Magico, un locale che fino a quel
momento non avevano mai visto. Da fuori sembrava deserto ma una volta
dentro scoprirono che c'erano molte persone sedute ai tavoli.
AI Dursley tutto fino a
quel momento era sembrato relativamente normale: Vernon
guardò male un paio di donne vestite di viola che
sorseggiavano qualcosa che somigliava a birra, e vicino a loro due
ragazzini dell'età di Dudley sfrecciavano su una scopa -
cosa che fece sgranare gli occhi a tutti e tre - rovesciando parecchi
tavoli.
" Siete voi i Dursley?
Oh che bello, sono arrivato in tempo! " Un uomo dai capelli rossi e un
mantello stravagante si fece largo avvicinandosi a loro, stringendo le
loro mani con aria affabile; di fianco a lui c'era un alto ragazzo che
strappò un gridolino a Petunia. Non solo aveva lui pure i
capelli rossi che erano legati in una cosa ma portata un'orribile zanna
all'orecchio.
" Sono Arthur Weasley,
direttore dell'Ufficio per l'Uso improprio dei manufatti dei Babbani e
lui è mio figlio Bill che lavora alla Gringott, la banca dei
maghi. Sarò la vostra guida perchè sono abituato
a trattare con persone che non fanno parte del loro mondo: e questo
giovanotto dev'essere Dudley, vero? Tanto piacere ragazzo, anche mio
figlio Ron quest'anno inizierà Hogwarts e sono sicuro che
sarete grandi amici! "
L'enfasi del signor
Wealey era guardata con circospezione dai due adulti mentre Dudley era
sconvolto all'idea che conoscesse il suo nome senza neppure averlo mai
visto; il suo sguardo però si posò su Bill che
teneva in mano un sacchettino pieno di cose colorate. " Cosa
c'è li dentro? "
Per un momento Bill fu
colpito dal tono di Dudley che aveva parlato come se fosse il padrone
del mondo ma non si scompose e gli mostrò il contenuto. "
Mia madre ha pensato di darvi il benvenuto con questi: sono dei dolci
magici, queste sono Cioccorane ma ci sono anche alcune Gelatine
Tuttigusti+1. Ne vuoi assaggiare? "
Petunia aveva balbettato
qualcosa che somigliava ad un no tremolante ma suo figlio si era
riempito le mani di quei piccoli tesori: abituato ad avere tutto
ciò che chiedeva non si curò neppure di
ringraziarlo, nè di offrirne ai genitori che erano sconvolti
nel vedere che si stava letteralmente ingozzando. La loro
preoccupazione era dettata solo dal fatto che essendo cose anormali
potessero fargli male, ma pareva che Dudley masticasse soddisfatto.
Il signor Weasley
osservò il comportamento dei tre: di Babbani ne aveva visti
ma questi erano singolari, il figlio poi era forse il peggiore. Forse
gli avrebbe fatto bene frequentare Hogwarts.
" Bene, direi che
possiamo andare: Bill ci accompagnerà alla Gringott per
farvi cambiare la moneta e poi andremo tutti assieme a comprare le cose
per la scuola. Ora venite, Diagon Alley vi aspetta! " Non era tipo da
perdersi d'animo, il signor Weasley, ma con suo figlio si erano
già scambiati un'occhiata preoccupata: come avrebbero
reagito i tre di fronte al mondo della magia?
Quella sarebbe stata una
lunga giornata.
" Se quelli hanno
cresciuto Harry Potter non sono sicuro di voler vedere questo piccolo
eroe: guarda com'è il figlio! " Bill si rivolse al padre
mentre i Dursley li precedevano. La visita alla Gringott era stata
estenuante perchè Dudley, curioso, aveva fatto impazzire i
folletti e Bill si era incaricato personalmente di lui per impedirgli
di farsi del male.
O di farne
accidentalmente ad altri.
Arthur Weasley
sospirò. " Non sono abituati ma sono sicuro che con il
tempo.. dobbiamo avere pazienza figliolo, in fondo come ci troveremmo
noi nel loro mondo? " L'occhiata del padre impedì a Bill di
dargli una risposta sincera: non sarebbero stati così
esaltati, nè maleducati. Era quello a colpirlo
però il padre aveva ragione, probabilmente con il tempo si
sarebbero abituati: certo però che era curioso che non
avessero portato con loro il nipote.
Aveva proprio voglia di
chiedere ad Hagrid come se la fosse cavata con Harry.
Il signor Weasley fu
molto gentile per tutto il pomeriggio; la prima sosta fu da Madama
McClan dove Dudley venne rifornito di tutto punto di una veste da mago
di prima mano. Vernon lo guardò e disse che si sentiva
orgoglioso del suo bambino anche se non riusciva a capire tutta quella
voglia di andare vestito in quel modo ridicolo.
E il cappello, poi!
Aveva ovviamente speso mal volentieri i soldi ma le urla infastidite
del figlio lo avevano convinto ad accontentarlo; di rado lo avevano
visto interessato seriamente a qualcosa e in quei momenti Dudley pareva
davvero rapito.
Possibile che
lì, nel mondo che detestavano, ci fosse qualcosa che suo
figlio apprezzava? Era assurdo.
Al Ghirigoro Dudley mise
le sue manone dappertutto, facendo impazzire il commesso che non voleva
vendergli una guida avanzata alle arti oscure perchè era
troppo giovane. Dudley era sul punto di strillare con sua madre ma
venne distratto dalla pila dei libri scolastici che Bill prontamente
gli aveva messo in mano: fortunatamente Mille erbe e Funghi Magici lo
incuriosì al punto da disinteressarsi di tutto il resto.
La sosta più
rapida fu, stranamente, in farmacia dove Petunia svenne per la puzza e
il signor Weasley si offrì di portarla fuori dal locale
assieme ad un agitatissimo Vernon; Bill aiutò quindi da solo
Dudley a comprare gli ingredienti per le pozioni, e notò che
senza i genitori il ragazzino era prepotente ma meno del solito. " E le
bacchette dove sono? " Quasi urlò, Dudley, e Bill sorrise:
anche lui era stato impaziente di averne una così all'uscita
fece un cenno al padre e lo accompagnò da Olivander.
Vernon non avrebbe
voluto lasciarlo andare da solo con quella gente ma proprio in quel
momento Petunia si stava riprendendo così i due avanzarono
verso la bottega del fabbricante.
" Signor Dursley, venga,
la sua bacchetta la sta certamente aspettando! " Il vecchio Olivander
accolse Dudley con discreta affabilità dopo aver salutato
Bill con entusiasmo, e gli fece provare tante bacchette. Il ragazzino
era contrariato, se la sua bacchetta lo attendeva perchè non
era già incartata e pronta per essere comprata? Comunque
trovò di suo gusto rompere le cose del negozio: parecchie
scatole presero fuoco mentre il lampadario minacciò di
crollare: Bill intervenne in tempo per evitare che colpisse Dudley.
Alla fine la trovarono.
" Ecco qui. Legno di faggio, nove pollici, rigida con nucleo crine di
unicorno. Una bacchetta incantevole, se posso permettermi. " Olivander
decantava le qualità della bacchetta ma Dudley lo ascoltava
in parte: un'incredibile calore lo aveva avvolto prendendola in mano,
era stato come trovare.. una parte di sè? In ogni caso era
affascinato e si scordò persino di fare il prepotente dopo
essere usciti dalla bottega.
" Anche tu sei un mago?
" All'improvviso Dudley si era fermato per parlare con Bill; il ragazzo
era colpito da quella domanda ma rispose affermativamente. Gli sembrava
di scorgere qualcosa di diverso negli occhi del ragazzino: forse era
incerto, doveva sentirsi preso in giro ed era normale. Gli piaceva
l'idea che non fosse solo un ciccione prepotente perchè fino
a quel momento non aveva mancato di rispondere aggressivamente, o
persino di scansare i genitori in malo modo. Era estremamente viziato
e, lo comprese, profondamente insicuro.
" Sono sicuro che ti
troverai bene, a volte per i nuovi non è facile accettare ma
te la caverai benissimo. E poi c'è anche Harry, no? Sarete
felici di frequentare la stessa scuola, no? " Bill sorrise
incoraggiante; secondo la sua logica, i due cugini dovevano essere
ottimi amici perciò rimase sorpreso nel vedere la rabbia
deformare i lineamenti di Dudley.
" Io sono meglio di
Harry, sono sempre stato il più importante e nulla
cambierà! Anzi, lo farò scappare da Ouorts a
gambe levate una volta che avrò imparato come si deve a
fargli il malocchio! "
Bill osservò
il faccione rosso di Dudley e non si azzardò a dirgli che,
invece, Harry probabilmente sarebbe stato molto più
importante di lui a scuola. Era la speranza del mondo magico e presto
forse il cugino avrebbe dovuto rassegnarsi a non essere famoso come lui.
ciao eccoci con il secondo u.u
ho scelto il
signor weasley per via del suo lavoro, e Bill perchè..
perchè di si u.u spero di essere rimasta IC con tutti, non
è facile scrivere dei Dursley nel mondo magico.
a questo
proposito vorrei dire che ho ricordato che anche i genitori di Hermione
l'accompagnato a Diagon Alley perciò anche PEtunia e Vernon
<3 vi lascio scervellare in quale casa Didino piccino
finirà u.u
ah gli
errori di pronuncia sono voluti, poi migliorerà xd
ah se vi
andasse, ho indetto due contest a tema HP, se volete darci un'occhiata
e/o iscrivervi^^
Il
canto di Natale
In
memoria di Fred
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Capitolo 3 *** 3 ***
Niente posta la domenica
Si,
sono viva! Lo so, non aggiorno da eoni, ma ci sono molti motivi. Uno di
questi è il mio impegno in una long fic per un contest,
l'altro
è la crisi di governo, mentre l'ultimo - il più
veritiero
- è la pigrizia!
Spero vi piaccia questo
capitolo, grazie a tutti per i vostri commenti e per il larghissimo
seguito!
Nell'ultimo mese che separava Dudley dalla partenza dell'Hogwarts
Express, i signori Dursley cercarono in ogni modo di studiare un
sistema per impedire al loro bambino di andare a Hogwarts, ma senza
farglielo sapere. Già, perché il loro Didino
Patatino - e
mille altri soprannomi che la signora Dursley si era inventata
durante gli undici anni di vita del suo unico erede, alternativamente
allo spionaggio oltre il giardino dei vicini di casa - non voleva
sentire ragioni.
Lui voleva
andare a Ouorts!
Vernon si era detto che sarebbe stata solo questione di tempo: una
volta sfogliato quei libri per anormali, Dudley si sarebbe reso conto
con lucidità del meraviglioso futuro che lo attendeva a
Snobkin,
tanto che aveva già programmato le vacanze di Natale. Lui e
Petunia sarebbero ovviamente andati a prenderlo a scuola, e avrebbero
assistito alla gioia del figlio che apriva i tantissimi regali -
più di quelli ricevuti per il compleanno - e rideva del
cugino,
impegnato a trasformarsi in un mostro anormale. Inoltre, per
convertirlo completamente a Snobkin, gli aveva comprato tutte le ultime
novità tecnologiche che aveva trovato a Londra.
Era come se fosse già successo!
Petunia, invece, aveva trascorso il tempo viziando sempre di
più
il suo Diduccio, preparandogli i suoi manicaretti preferiti, e tornando
ogni giorno dal supermercato abituale con tre carrelli pieni di ben di
Dio: inoltre, mentre cucinava con sentimento, gli aveva prospettato
più volte la qualità scadente del cibo in quella
scuola
stramba. Difatti sua sorella era sempre tornata a casa magra come un
chiodo, chiaro segno che pativa la fame, e di certo non se ne parlava
che proprio il suo bambino subisse una sorte tanto atroce!
Tuttavia entrambi i genitori furono costretti a ricredersi: Dudley
utilizzò le scatole dei nuovi videogiochi che gli erano
stati
regalati, per sedercisi sopra - e sfondarle, assieme al loro contenuto
-, mentre i dolci servirono - oltre a sfamare lui - per svezzare il suo
nuovo amico rospo, che fu costretto a essere visitato da un veterinario
per non morire precocemente. Era stato un dono di quel ragazzo con i
capelli rossi, Bill, ed era stato persino ringraziato da Dudley, dopo
aver ruttato sonoramente per aver ingurgitato troppe Cioccorane.
Così i giorni erano trascorsi e infine era giunta la vigilia
della partenza: Vernon aveva anche provato a bruciare il biglietto del
treno - che Dudley aveva lasciato sul tavolo della cucina -, ma ogni
volta l'aveva ritrovato di nuovo sulla tavola e aveva rinunciato.
I vicini non avevano trovato nulla di strano nel vedere l'automobile
dei Dursley partire, la mattina del primo settembre, ma non potevano
sapere che la ragione dei vetri oscurati era quella di impedire che gli
altri si accorgessero dell'anormalità che si trovavano
all'interno.
La civetta di Harry schioccò il becco minacciosa quando
Dudley
provò ad accarezzarla, in un istinto incredibilmente
generoso,
perciò il ragazzino le fece un gestaccio e la
minacciò di
soffocarla una volta giunti a scuola. Dopodiché Dudley
trascorse
il tempo a tirare le zampe del suo rospo, incredibilmente mansueto:
secondo uno dei libri che parlavano degli animali, era sinonimo si
affetto. Quello che il ragazzo invece non sapeva - avendo evitato di
leggere fino in fondo alla pagina - era che ben presto l'animale
avrebbe tentato la fuga pur di non farsi strattonare alla pari di uno
yo yo saltellante.
Il viaggio a Londra fu piuttosto corto, e Dudley appioppò
una
sberla al cugino per evitare che gli prendesse il carrello
porta-bagagli. Entrarono nella stazione di King's Cross: molte persone
si girarono a osservarli, tanto che Petunia sperò di essere
irriconoscibile. In verità nessuno notava lei,
bensì il
figlio che urlava al padre di spingere più veloce il
carrello
così da arrivare a prendere i posti migliori.
Indubbiamente era certo di meritare un trattamento di favore e di
essere messo in prima classe.
"E dov'è il binario?"
Infatti, una volta arrivati alla barriera dei binari nove e dieci,
Dudley si accorse subito che non c'era quello che era segnato sul
biglietto: sfilò di tasca il foglio - ormai più
stropicciato della carta delle Geletine Tuttigusti+1, e lo
spiegò. Vernon lo prese, anche per evitare che venisse
accidentalmente rotto dal poco tatto di Dudley nel maneggiarlo, e
controllò alla luce del sole che fosse autentico.
"Scusa, puoi spostarti? Stai ingombrando il passaggio!" La voce
autoritaria di un ragazzino biondo, con volto pallido affilato, che
indossava la divisa di Hogwarts, destò l'attenzione di
Dudley:
il ragazzino si voltò a guardarlo, per poi squadrare le
persone
che erano con lui, sicuramente i genitori. L'uomo, che sfoggiava un
impeccabile chioma liscia, bionda e lunga, lo osservò con un
sorriso di sufficienza, mentre la moglie - anche lei bionda e
affascinante - aveva puntato lo sguardo su Petunia e Vernon.
"No, passa da un'altra parte" disse Dudley in risposta, provocando nel
ragazzino pallido una smorfia a metà tra il disgustato e
l'offeso. Petunia cercò di intervenire e calmare il suo
bambino,
ma lo sguardo che l'uomo le rivolse era pregno di disprezzo al punto
che fu costretta a indietreggiare, nascondendosi dietro la schiena del
marito. "Questi... Babbani...
Papà, andiamo dall'altra parte! Non voglio socializzare con
questi selvaggi!"
Draco Malfoy non si curò di moderare il tono sprezzante,
né rivolse altra occhiata a Dudley: molti Babbani rimasero
colpiti dall'incredibile arroganza che il ragazzino dimostrava nei
confronti dell'altro, ma soprattutto perché nessuno dei due
genitori intervenne. Dudley non era però incline a farsi
chiamare in quel modo - anche se non lo capiva - e prese Draco per il
colletto della camicia: Petunia emise un gridolino terrorizzato -
così come Narcissa Malfoy - quando Draco atterrò
esattamente dalla parte opposta, finendo contro la strana creatura che
accompagnava lui e la famiglia.
"Basta! Che cosa credete di fare?!" In quel momento comparve Bill
Weasley, che aveva deciso di accompagnare la madre e i fratelli a
King's Cross, che separò immediatamente Vernon Dursley e
Lucius
Malfoy che, nel tentativo di sedare i loro figli, stavano per fare vita
a una rissa tra loro. Harry - che stava guardando incredulo la scena -
notò che il ragazzo era riuscito a placare gli animi dei due
contendenti, anche se Narcissa e Petunia si stavano osservando con
altrettanto disprezzo dei due uomini.
"Bravo! Bel colpo, Didino!" Due ragazzi con i capelli rossi - al
seguito degli altri Weasley - avevano battuto sulla spalla di Dudley,
dopo averlo addirittura incitato a colpire di più Draco
Malfoy
durante la disputa, guadagnandosi parecchi rimproveri dalla signora
Weasley.
I due gemelli, che si presentarono come Fred e George, decisero di
incaricarsi loro di mostrare a Dudley come attraversare la barriera;
Bill era giunto in stazione anche perché sapeva che ci
sarebbe
stato pure il ragazzino, e voleva aiutarlo dato che suo padre non
sarebbe stato presente. Era anche curioso di vedere il giovane Harry,
ed era rimasto sollevato nel rendersi conto che non era come il cugino;
tuttavia la lite tra il rampollo dei Malfoy e Dudley lo preoccupava.
Durante il viaggio in treno, Dudley si ritrovò inizialmente
assieme ai due gemelli con i capelli rossi, incapace di distinguerli;
loro non facevano nulla per aiutarlo, però gli stavano
raccontando tutti gli scherzi che avevano architettato nei loro primi
due anni a Hogwarts. A quel modo il ragazzino, pur non trovandoli
particolarmente simpatici, aveva deciso di cominciare a capire come
divertirsi a fare scherzi a Harry, perciò ascoltò
il
più possibile quello che dicevano.
Assieme a loro c'era un ragazzo con la pelle nera e dei vermi in testa,
che teneva una tarantola gigante in una scatola di cartone; a un certo
punto del viaggio, a loro si unì un ragazzo più
grande,
di nome Oliver Baston, che cominciò a parlare di qualcosa
chiamato Kwiddich, Pluffe, Bolidi e una serie di termini che per Dudley
erano incomprensibili.
La cosa buona del viaggio fu l'arrivo del carrello dei dolci, che
Dudley svuotò accuratamente - tanto i genitori lo avevano
riempito di monete, per paura che morisse di fame - e che
destò
uno sguardo incredulo da parte di tutti gli altri ragazzi che
viaggiavano; a Dudley piacevano quei dolci, e aveva già
deciso
che tutto sommato Ouarts non doveva essere così terribile
dato
che c'erano i dolci.
E non erano neppure banali come quelli che la mamma gli aveva sempre
comprato!
Attraversare il lago fu divertente perché il ragazzino con
cui
si era picchiato a King's Cross si nascose - dopo averlo visto - dietro
ai suoi due amici, mentre lui ebbe persino una barca a sua
disposizione. All'arrivo al castello - che era molto più
grande
di quello che si aspettava - gli studenti parlavano di due argomenti:
l'arrivo del famoso Harry Potter - già oggetto di occhiate
sin
dalla sua comparsa sul binario - e la lite tra Draco Malfoy e Dudley,
il giovane figlio di Babbani.
Il ragazzino, infatti, si ritrovò circondato da alcuni
ammiratori che trovavano esaltante il fatto che non avesse avuto alcuna
paura del figlio di Lucius Malfoy, e non prestò attenzione
al
resto. All'arrivo della professoressa McGranitt, si limitò a
seguirla: vicino a lui - all'entrata in Sala Grande - c'era una
ragazzina di nome Daphne Greengrass, con cui aveva scambiato alcune
parole poco prima.
La canzone del Cappello Parlante non lo interessò, dato che
perse il filo dopo due sole strofe, e si limitò a guardarsi
attorno con aria delusa: i tavoli erano vuoti, non c'era la minima
traccia di cibo! Stava per protestare ad alta voce, quando la strega
chiamò il suo nome: lo Smistamento era iniziato, ma lui non
ci
aveva neppure fatto caso.
Si mosse con prepotenza - appioppando una gomitata al cugino mentre
passava - e sentì lo sgabello scricchiolare sotto il suo
peso
dopo essersi seduto.
Dudley! Che piacere
conoscerti e...
"Chiudi il becco, vecchio cappello! Ho fame, perciò
fà quello che devi e sbrigati!"
Un silenzio scandalizzato riempì la Sala; Dudley non
notò
l'occhiata parzialmente divertita che il Preside lanciò
nella
sua direzione. Il Cappello sembrava aver accusato il colpo con
dignità.
Beh, mi sembri proprio
un caso
difficile... Non sei pariticolarmente socievole, non sei coraggioso e
neppure ti piace studiare. Però da qualche parte devo
metterti:
in quale Casa ti piacerebbe andare, se potessi scegliere?
"In quella dove ci sia da mangiare!"
Una risata attraversò la Sala: la professoressa McGranitt
non
nascose di essere colpita dal modo di fare estremamente prepotente di
Dudley, e lanciò un'occhiata severa a Silente, che pareva
più che mai divertito.
Oh, ma si mangia in
tutte, sai? Ho deciso: ci sarà tempo per maturare, ma nel
frattempo...
SERPEVERDE!
Tutti applaudirono, tranne i Serpeverde: nessuno avrebbe voluto avere
quel ragazzino come compagno di Casa, perciò il sollievo
delle
altre Casate fu evidente. Solamente gli insegnanti e i Prefetti non
badarono a ciò, mentre Dudley raggiungeva di corsa il suo
posto.
"Ciao, io sono Marcus Flitt. Mi piace la tua stazza, sono sicuro che
potresti diventare un Battitore". Dudley osservò il ragazzo
che
gli aveva rivolto la parola, senza capire nulla: solo il nome Battitore
l'aveva già sentito, e l'aveva pronunciato quel ragazzo sul
treno. Grugnì qualcosa in risposta, e poi si
voltò a
guardare lo Smistamento che continuava.
Con sua somma gioia Harry fu assegnato a Grifondoro, e Malfoy invece si
sedette al suo tavolo, assieme agli amici-scagnozzi. Alla fine
osservò Silente alzarsi e i piatti riempirsi: finalmente!
"Accidenti, poteva essere dei nostri" disse Fred, che aveva trovato
divertente il ragazzino, nonostante non fosse particolarmente simpatico.
"Beh, abbiamo forse die pregiudizi, noi?" chiese George in maniera
retorica, ed entrambi ghignarono.
Severus Piton, invece, osservò Dudley per tutto il tempo:
era
raro che un figlio di Babbani fosse smistato nella sua Casa, ma non era
un problema. Meglio lui di Potter, se non altro voleva dire che il
Cappello aveva visto qualcosa in Dudley per mandarlo a Serpeverde.
Anche se il lavoro sarebbe stato probabilmente molto arduo.
Serpeverde,
il nostro Dudley! Non è stato semplice, ma effettivamente da
nessuna parte c'è scritto che è vietato che i
figli di
Babbani ci finiscano: so che ce ne è una anche, ma non
ricordo
il suo nome uhm
Ero tentata dai Tassorosso, ma... non ce l'ho visto: figuratevi che
Charlotte McGonagall, che mi ha aiutato a fare i test di smistamento
come se fosse Dudley, ha detto che in uno era uscito Grifondoro O__O
mah xdddd il resto, Serpeverde.
Vabbè
spero di poter leggere i vostri commenti, mi fanno sempre molto
piacere^^ Al prossimo, con Dudley alle prese con Piton, Draco, Harry e
i fantasmi*ghigna*
Silente ce lo vedo a divertirsi, mentre il Cappello dev'essere
estremamente diplomatico u.u La rissa tra Diddy e Draco... ahahaha ha
già un nemico lol e che nemico XDDDD
vi lascio ipotizzare tutto il resto: avrà mai una fidanzata,
il
nostro Didino? se si, chi? I nomi - Ouarts, Kwiddich ecc... - sono
scritti sbagliati apposta! MA prima o poi li impara LOL
ciao!
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