Perchè proprio lui?

di takemestyles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E' la mia migliore amica, devo farlo per lei. ***
Capitolo 2: *** Forse non sono così male. ***
Capitolo 3: *** Qualcosa di grandioso. ***
Capitolo 4: *** Perchè? Io non lo amo! ***
Capitolo 5: *** Amore e delusione. ***
Capitolo 6: *** E' strano.. ***
Capitolo 7: *** «Credi cosa?» «Credo di essermi innamorato di te.» ***



Capitolo 1
*** E' la mia migliore amica, devo farlo per lei. ***


«Non posso dimenticarmi di te, mi dispiace

«Non posso dimenticarmi di te, mi dispiace.» mi prese le mani, e me le portò piano piano attorno al suo collo. Le nostre labbra iniziarono a toccarsi, non era uno dei nostri soliti baci. Questo era diverso.

 

Stop. Non posso arrivare già al culmine della storia. Non sarebbe bello, non credete? Beh, mi presento. Mi chiamo Alessia ed ho 15 anni. Sono abbastanza alta, capelli castani, lisci o ricci a seconda di come me li asciugo (?) e amo cantare. La mia più grande passione? …Lui.

«Forza, è tardi. Non possiamo fare tardi Ale. Oggi è un giorno magnifico, tu sei ancora qui a dormire ma ti rendi conto? Tu stai male, anzi malissimo, ce.»

«Basta.»

«Quale basta, sbrigati. E’ il giorno più bello della mia vita e tu rimani a letto, ma sei sc..»

Allungai la mia mano, presi il cuscino e glielo lanciai in testa.

«Basta, Asia. Ho capito, ho capito. Oggi incontri i One Direction, e vuoi il mio appoggio. Okkè, te lo darò. Ma non stonarmi di prima mattina.»

«Ti voglio bene.» mi bacio sulla fronte.

«Anche io, si, anche io.» e ributtai la mia testa sul cuscino, sprofondando. «Inizia l’inferno.»

Mi alzai, con le gambe doloranti per la festa di ieri sera col mio ragazzo. «Ah, le gambe. Porca puttana.» Ah, si. Mi ero dimenticata. Io sono una ragazza molto rude. Dico spesso le parolacce e me ne strafotto di tutto e di tutti.

Mi avvicinai al bagno e inizia a lavarmi. «Buongiorno.» disse mia madre. «Ciao .» risposi.

«Wow. Mi hai salutato con un.’ Mi sento amata.» disse ridendo.

«Mamma, non sei spiritosa. Oggi, non sono di buon umore.»

«Fammi indovinare, oggi parti per Londra, per andare con Asia là, a quel coso, no?»

«Ah, si. Non ricordarmelo. Ne ho fin qui di sta cosa, e nemmeno è iniziata ancora. Ma, è la mia migliore amica e non posso deluderla.» risposi.

Mi sorrise e scese giù. «Sbrigati a lavarti, c’è la colazione sotto.» disse scendendo le scale.

«Ah, inizia male.»

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Finito di lavarmi e cambiarmi. Avevo messo qualcosa di stupido, stare su un aereo vestita bene, non era una cosa comoda e poi, io odio i vestiti troppo da top-model intesi?

Scesi le scale, col le cuffie alle orecchie e l’i-pod acceso.

‘Tutti vogliono sapere che faccio come mi va, oh.  Vogliono reppare e sapere come si fa, oh. Io rispondo non fare domande e metti in play, cosa faccio e come faccio sono solo cazzi miei.’ Emis Killa a tutto volume, era l’inizio perfetto.

«Eccomi, cosa c’è da mangiare?»

«Niente, è tardi. Mangi in aereo.» Asia mi prese la mano e mi tirò dalla sedia. «Arrivederci signori Gaglianese. Ci rivedremo fra una settimana.» disse. «Ciao , ciao dissi io.

«Wow, sembra felice. Mi ha chiamato disse mio padre.

Si, era così. Non li chiamavo mai in questo modo.

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«Ok, eccoci. Sono così elettrizzata.» disse asia saltando e urlando.

Salimmo le scale dell’aereoporto, entrammo nel jet privato che avevo mandato per noi, che avevamo vinto il concorso e ci sedemmo ai nostri posti. La vista era magnifica. In più, con le magnifiche canzoni di Eminem all’orecchio, la giornata stava migliorando.

L’aereo stava per partire, quando il mio cellulare inizia a vibrare.

1 nuovo messaggio Marco.

Apri. Cancella.

Oh, il mio ragazzo. Aprii il messaggio per vedere cosa c’era scritto.

‘Ciao, amore. Oggi parti vero? Già mi manchi, tanto. Beh, volevo salutarti, ma mi hanno detto che sei già partita. Ok, ti amo. Ah, la serata ieri è stata fantastica. Anche, se non è successo quel che volevo io.

Un brivido salì sulla schiena, si ma per la rabbia.

Risposi stuffata.

‘Ancora questa storia? Non ci vieni a letto con me. Non ci verrai mai.

Passarono ore e lui non risponse più. Mi ero scocciata. Gliel’avevo detto. Io non sono quel tipo di persona. Comunque, decisi di dimenticarmi di quel che era appena successo. E decidi di dedicarmi a creare un piano per evitare la vista di quei cinque deficienti.

Prima, però, decisi di dormire.

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«Ale, sveglia siamo arrivate. Ale, ale. Dai, siamo arrivate. E’ il mio momento.»

Oh, no. Avevo dormito troppo. E adesso.. dovevo subirmi quegli sfigati. Cazzo.

«Eccomi qui. Mi sono svegliata.»

«Loro sono qui fuori ad aspettarmi. Oddio, oddio, oddiooooo

«Calma. Tranquilla. Andrà tutto bene, amore.»

Mi prese la mano e pian piano scendemmo dal jet. Scendevamo scalino dopo scalino, e ad ogni scalino, lei stringeva la mano sempre più.

«Salve, voi siete le vincitrici no?»

«Si.» dissi io a quello strano signore.

«Bene, venite. Loro sono là dietro.» rispose. Ci portò dietro il jet.

«Ecco, loro sono i..»

«ONE DIRECTIONNNN! » gridò Asia.

«Ah, Asia, dai, basta.» dissi io.

«Oh, no. Non preoccuparti. Per noi le fans, sono come delle sorelle.»

Alzai gli occhi per vedere quale sfigato mi aveva rotto i ciglioni.

Alzai la testa, e i miei occhi rimasero fermi a fissare i suoi. Quello sfigato era tremendamente stupendo, e per all’improssivo, quella voglia di andare via non ce l'avevo più.

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Capitolo 2
*** Forse non sono così male. ***


Lo guardavo sorridere, incredula che un ragazzo così fosse in una band di sfigati. Quel sorrsio era una delle cose più belle che avevo mai visto.
«Non ci posso credere.» dissi.
«Cosa?» rispose Asia.
«Ehm, niente, niente. Stavo pensando a fatti miei eh..» non riuscivo a smettere di fissarlo, era qualcosa di grandioso.
«Tu sei tutta matta.» disse. «Lei è Alessia, la mia amica. Purtroppo non è vostra fan. Pensate che non conosce nemmeno i vostri nomi.» continuò.
«Beh, le faremo cambiare idea noi. D'altronde siamo magnifici.» disse uno stupido riccioluto un po' troppo superficiale.
«Poco modesto, eh. Sono qui solo per lei, che muore di voi.» risposi stuffata.
«Carina. Beh, diventerai anche tu così, tesoro.» disse ancora il riccioluto.
«Senti, com'è che ti chiami tu?»
«Harry.» e sfoggiò un sorriso non a mille ma a tremila denti.
«Pft, Harry. Senti, io odio le superstar che si sentono padroni del mondo.»
«Ma noi non siamo così.» aggiunse qualcuno.
Mi girai ed era lui. Quel ragazzo magnifico che i miei occhi non riuscivano a smettere di ammirare.
Le sue labbra erano qualcosa di perfetto, quegli occhi erano fonte di bellezza. Mi ci perdevo dentro, e quel suo modo di muoversi così misterioso che ti faceva perdere il senso della ragione. «Lo spero.»
«Beh, te li presento.» disse Asia emozionata per questo 'momento imbarazzante'.
«Lui è Harry.»
«Il modesto, si.» lui rise. «Lui è Niall.» fece un sorriso grandioso, era tenero. «Lui invece è Liam.» wow, carino anche lui. «Lui è Louis.»
«Mi piacciono le carote.» disse lui appena le nostre mani si incrociarono.
«O porca.. Ma tu sei malato o cosa?»
«Haha, fa sempre così.» disse quel meraviglioso ragazzo di cui ancora non sapevo il nome.
«Tu sei?»
«Io sono Zayn, piacere.» allungò la mano, e il nostro corpo si toccò per la prima volta. Sentii un brivido forte al cuore. Quel momento sarebbe stato l'inizio di qualcosa di grandioso, me lo sentivo. I nostri occhi si incrociarano, e il suo sorriso così bello fece abbozzare sulla mia faccia un piccolo sorriso imbarazzato.
«Ohohohooooh. Abbiamo un sorrisone!» disse Harry.
Cavolo, avete interrotto quel momento fantastico. Pft. «Sei insopportabile.»
«Mi adorano tutti, e anche tu, lo so.»
«Piantala.» sorrisi. Forse non erano così male. Ci diriggemmo in albergo. La nostra stanza era proprio accanto alla loro, stranamente ero felice.
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«Eccoci.» disse Louis.
«Beh, ci vediamo a cena. Fra qualche ora. Spero veniate!» aggiunse Niall.
«E CHI MANCA!» disse Asia.
«Oh mamma. Ciao!» presi Asia dalla mano e la portai dentro la stanza. Incominciai a parlarle di ciò che era successo. Di quella strana sensazione che non riuscivo a cacciarmi dentro ogni volta che lo vedevo. Che incontravo il suo sguardo.
«E tu che lo odiavi.» mi disse con aria da presa in giro. «Smettila hahaha.» gli tirai un cuscino addosso e ci abbracciammo forte. Lei mi faceva sentire bene, sempre.
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Era ora di cena.
Avevo aspettato quel momento da ore. Non so cos'avevo, ma non vedevo l'ora di vedere quei cinque sfigati che, all'improvviso, non sembravano più così tanto sfigati. Aprii l'armadio per vedere cosa dovevo mettermi, ma sembrava non ci fosse niente. Strano, non avevo mai avuto questi problemi. Di solito non mi interessava di apparire bella, eppure in quel momento ero in piena crisi. Dovevo, e dico dovevo apparire al meglio.
Presi uno, due, tre fino ad arrivare a più di venti maglie. Ma niente mi sembrava essere adatto. Per non parlare dei pantaloni.
«Aaaaah. Basta.» gridai. Quando i miei occhi caddero su un vestito bellissimo sopra la poltrona. Non era mio, però era perfetto per la serata. Si, era fottutamente perfetto. Lo presi, e lo indossai.
Mi guardai allo specchio, ero fantastica. Per la prima volta, mi vidi fantastica. E si, sorrisi, perchè mi sentivo fantastica.
«Alessia, andiamo! Che ci stanno asp... PERCHE' TI SEI MESSA IL MIO VESTITO?» disse Asia incredula.
«Oh, sc-scusa. Lo caccio subito.» stavo tirando giù la zip. «No. Ferma! E' troppo tardi e poi, sei bellissima.» La abbracciai.
«Ok, adesso andiamo!» ci mettemmo a ridere.
«Oh, inzia ad andare! Io ho scordato il cellulare!» dissi. «Ok, ok. Tranquilla, siamo sotto.» rispose lei.
Entrai di nuovo in stanza. Dov'era il cellulare? >< Girai dapertutto, quando lo ritrovai sotto la montagna di vestiti. Lo presi di fretta e mi misi a correre.
«Mi ammazza, è tardissimo.»
Aprii la porta, e pian piano la chiusi.
«Oh, anche tu qui.» disse qualcuno. Mi girai lentamente, ed era lui. Zayn. «Ehm. s-si.» dissi imbarazzata.
Lui si mise a ridere. «Che c'è da ridere?» dissi. Lui continuava e non smetteva.
«Niente. Rido..rido perchè sei bellissima.» Mi prese dal fianco e mi diede un bancio sulla guancia.
Si, lui era perfetto.

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Capitolo 3
*** Qualcosa di grandioso. ***


Scendemmo le scale abbracciati, sentivo qualcosa nel cuore, qualcosa che non avevo mai provato fino ad ora, con nessuno. Sapete, qualcosa che si prova raramente, un qualcosa di vero, che non puoi trovare in poco tempo, che accade solo quando quel qualcosa o quel qualcuno, beh, ti fa vivere.
Io lo stavo provando, in quel momento, quando le sue mani toccavano leggermente il mio fianco.
Mi piaceva come riscaldava quella parte del mio corpo. Mi sentivo.. protetta.
«Bene, siamo arrivati.» disse.
No, proprio nel momento più bello. Proprio quando ero riuscita ad ottenere qualcosa. Erano solo due minuti, si ma i più belli per me. Tolse la mano dal mio fianco e aprì la porta del locale.
«ECCOLI!» sentii gridare. Indovinate? Harry. «Si, eccoci. Datemi il mio posto.» dissi.
«Tu accanto a me!» mi guardò Harry con gli occhi un po' troppo sospetti. «Ehm, okay.» ripresi a camminare e mi sedetti vicino a lui. Lui pian piano avvicinò il suo viso a me, e fece un sospiro. «Wow, sei bellissima.»
«Calmati riccio.» risposi. 'No, lui no.' pensai. Lui si mise a ridere e mi guardò in modo strano, non cattivo ma.. interessato. Mi sentivo un po' troppo guardata. Stringevo la manica del mio vestito tra le mani e cercavo di pensare al mio ragazzo, con cui avevo litigato. L'avevo completamente dimenticato. Decisi subito di scrivergli un messaggio, non potevo lasciarlo incavolato.
«Allora? Mi rispondi? Mi manchi.»
Non passò nemmeno un minuto che il mio cellulare vibbrò. «non hai capito? Tra noi è tutto finito, trovati qualche altro ragazzo da amare. Io non ti ho mai amato, volevo solo portarti a letto. Addio.» Lessi il messaggio con le lacrime agli occhi. Lo buttai per terra e scappai via.
Incomincia a correre e appena trovai dei gradini, mi sedetti. Le lacrime scendevano, quelle parole erano orribili. Ed io che pensavo di aver trovato qualcuno che mi amava davvero. «Hei, stai bene?» mm, no. adesso Harry no. Alzai gli occhi, e.. non era Harry. Riconobbi quel sorriso anche in mezzo al buio. «Zayn.»
Si sedette accanto a me e mise il suo braccio attorno a me. Riuscivo a sentire il suo cuore battere, battere così forte e riucivo ad affondare in quel suo profumo così forte, eppure così buono.
«Perchè sei venuto?»
«Qualcosa mi ha detto di farlo. Non so. So solo che non voglio vedere queste lacrime.» Mi prese la faccia e con le sue mani calde iniziò ad asciugarmi le lacrime.
I miei occhi caddero diritti nei suoi, riuscivo a specchiarmi. Erano perfetti. Perfetto era il modo in cui la sua mano accarezzava lentamente la mia faccia, come lui aveva avuto l'istinto di venire ad aiutarmi.
«Guarda, hai smesso di piangere. Devo venire più spesso. Ahahaha.» ed eccolo.
Quel suo sorriso bellissimo. Quel sorriso che nemmeno una stella avrebbe potuto superare.
«Dai, su. Sorridi. Sei bella quando lo fai.»
«Davvero?» dissi con un grandissimo sorrisone.
«Tutte le donne lo sono.» rispose.
«Ah.» peccato. Lo diceva in generale.
«Ma tu lo sei più di tutte.» Mi prese la mano, la incatenò alla sua, e mi diede un bacio sulla fronte.
Volevo quel momento non fosse finito mai. Mi sentivo in paradiso, dopo anni e anni che il mio cuore non si sentiva così, dopo anni che la mia faccia non sfoggiava un grandissimo sorriso.
Lui era riuscito a riempire quel vuoto dentro di me. Quel vuoto che nessuno, fino ad ora, aveva colmato. Sentivo il suo fiato sul collo, sentivo il suo cuore che, stranamente, batteva più forte del mio.
E la sua mano così calda, che mi faceva sentire così protetta, da tutto, in quel momento.
Niente e nessuno avrebbe potuto togliermi quell'emozioni che in quei pochi secondi, eraono diventati la mia intera vita. Però, all'improvviso sentii delle risate.
«Ahhahahah, smettila Louis!» «Dico seriamente!» «Ohhh! Vi abbiamo trovatii! Scusateci, ma la cena non può essere servita senza di voi.» «Ed io devo mangiare le carote, sbrigatevi.» Erano Harry e Louis.
Harry mi tese la mano e mi alzò. «E poi io non posso stare senza te.»
«Styles.» risi e mi incamminai. Loro erano davanti a me e tutti e tre facevano i coglioni, scherzavano, ridevano, si spingevano fra loro. Per un attimo scordai tutto quello che era successo, stavo sorridendo. Così corsi da loro e incomincia a scherzare pure io. Erano.. i miei amici.

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Capitolo 4
*** Perchè? Io non lo amo! ***


Ritornammo nel locale e trovai Liam, Niall e Asia che mi guardavano in modo molto strano. Si, ok. Ero scappata senza dire niente ma dai, non è che era successo chissà cosa.
«Cos'è successo? Me lo vuoi spiegare? Sei scappata all'improvviso.» disse Asia arrabbiata.
«Niente.» risposi.
«No, non è niente Ale.» rispose, sempre più arrabbiata.
All'improvviso si alzò Niall e incominciò a calmare la situazione. «Va bene, dai. Fa niente. Adesso siamo qui, godiamoci la serata.»
Amavo quel biondino. Gli sorrisi, e lui mi fece l'occhiolino. Ci sedemmo tutti al tavolo, e nel complesso fu una bella serata.
Il cibo era meraviglioso. E gli sguardi tra me e Zayn erano sempre di più. Amavo quando lo sorprendevo a fissarmi, oppure quando rideva alle mie battute.
Ero felice in sua compagnia. Ero felice di aver stretto questo rapporto con lui, e di trovarmi bene con ogni cosa che faceva.
«Beeeeeeene, adesso per dessert voglio offrire a tutti delle.. CAROTE!» disse Louis tutto sorridente.
«Piantala!» «Ma smettila!» «Ahah, fai il serio.» rispondemmo insieme.
Era una bella serata e quel messaggio, beh, l'avevo dimenticato grazie a quei cinque ragazzi inglesi, ragazzi che fino a qualche giorno fa odiavo con tutto il mio cuore.
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La serata purtroppo era passata. Si, purtroppo. Mi ero davvero divertita.
Liam, Niall, Harry, Asia e Louis si alzarono a pagare e al tavolo rimanemmo io e Zayn. Zayn mi prese dalla mano e mi disse all'orecchio «Vieni con me, voglio fare una passeggiata.»
Io accettai, non mi sembrava chissà cosa. Poi, ero abituata a fare passeggiate con i ragazzi. Uscimmo dal locale, faceva molto freddo, così mi strofinavo le braccia con le mani, muovendole su e giù.
«Hai freddo?»
«Tanto!»
«Si vede, hai il naso rosso.»
«Oh, Dio. Adesso sarò orribile!» presi le mie mani e le poggia sul mio naso.
«Ma cosa dici, sei troppo dolce invece!»
«Sssicuro! Ahah.» rise pure lui e lentamente appoggiò le sue mani sulle mie e le tolse dal mio naso.
Ci fissammo per qualche secondo, amavo quegli occhi.
«Ahah, smettila!» sentii qualcuno che parlava. E quella voce la riconoscevo, era una voce troppo familiare per i miei gusti.
Io e Zayn ci guardammo, lui prese la mia mano e decidemmo di seguire quelle voci, quando ci trovammo Asia ed Harry attaccati.
Lei appoggiata al muro, e lui davanti a lei. Il braccio di Asia era sul fianco di Harry, mentre quello di Harry era al muro.
All'improvviso i loro visi iniziarono ad avvicinarsi, sempre più, fino a toccarsi. Le loro labbra si muovevano, sembravano combaciare l'una con l'altra.
«Asia! Ma che cosa?» dissi sorpresa.
«A-Alessia!» disse lei.
Harry sorrideva come un ebete. Si divertiva? Guardai male prima lei, poi lui, che ebbe anche la faccia tosta di salutarmi con la sua mano.
Presi Asia dal braccio e la portai via con me.
«Perchè eri con lui?» dissi sbattendo le mie mani sulle gambe.
«Ma, scusa, tu non eri ''follemente innamorata'' di Zayn?» disse lei.
«Si..»
«E allora cosa vuoi? Alessia, ti stai comportando in modo strano da quando siamo scese da quell'aereo. Smettila.» mi guardò male e poi se ne andò, lasciandomi là sola, prese per la mano Harry e iniziò a caminare con lui.
«L'accompagno io a casa!» urlò Harry da lontano.
«Non aspettarmi!» disse invece Asia.
Quessta situazione mi rendeva nervosa, stranamente non sopportavo questo fatto. Non so nemmeno perchè, dato che io non provavo niente per Harry. Eppure non facevo che pensare alle loro labbra che si toccavano, alla sensazione che aveva provato Asia, a come Harry la guardava.
«Basta! Basta!» dicevo tra me e me. Zayn mi guardava.
Prese la mia mano, ma io la tolsi subito. Lo salutai con un bacio sulla guancia e me ne andai da sola.
Entrai in camera, mi poggia sul letto, mi misi le cuffie e incomincia a pensare a tutto quello che era successo.
In mente avevo soltanto Harry. Il 'sei bellissima.' il 'e poi senza di te non posso stare' e quel maledettissimo bacio. Perchè?
Io ero cotta di Zayn! Com'era possibile?
Il mio i-pod trasmetteva Unfaithful di Rihanna, quella canzone mi fece scendere delle lacrime. Perchè piangevo per lui? Lui non mi era mai piaciuto.
Lui era solo quel coglione che mi faceva ridere. Eppure, quel coglione, mi aveva colpito.
La notte non fu facile da passare. Mi girivo e rigiravo nel letto, la pancia faceva male. Così decisi di alzarmi. Asia non era ancora tornata, poi.
Scesi pian piano senza fare rumore nella hall. Era tutto buio, non si vedeva assolutamente niente.
Camminavo senza sapere dove andavo.
Quando qualcosa mi fece inciampare e cadere.
Ero sopra qualcuno. Così presa di fretta il cellulare e premetti un tasto per fare luce. La luce illuminò i suoi occhi.
Ci guardavamo. Io ero su di lui, eravamo per terra. Al buio. L'unica luce veniva dal cellulare, ed illuminava le nostre facce.
«Harry.»
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Okok, è piccolino >< ma molte persone mi chiedevano il capitolo e l'ho scritto nonostante non avessi ispirazione! Bene, spero vi piaccia! Ah, se lasciate una piccola recenzione ne sarei davvero grata. **

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Capitolo 5
*** Amore e delusione. ***


I nostri sguardi si erano incrociati, e in quel momento, eravamo io e lui. E nessun altro.
La sensazione di avere il suo respiro sul collo mi faceva rabbrividire, per di più avere i suoi occhi fissi sui miei e quel suo sorriso da idiota che sembrava prendermi in giro mi rendeva ancora più nervosa.
«Guarda chi si vede!» disse Harry ridendo.
«Non mi va affatto di scherzare. Vado, ciao.» mi portai il ciuffo dietro l’orecchio e cercai qualcosa da afferrare per potermi alzare. Quando lui prese la mia mano e la intrecciò alla sua. «Cosa..»
«Zitta, non parlare.» questa volta i nostri visi erano uno davanti l’altro. I nostri nasi si sfioravano, e sentivo il suo cuore battere, forte, fortissimo. I suoi occhi mi fissavano, e il rumore del vento rendeva quel momento fantastico. Più di quanto già lo era. Sentivo le farfalle allo stomaco. Mi rendeva così nervosa. Come un uragano, che scombussola tutto in un secondo. Come il sole. Che illumina anche lì, dove la pioggia porta la tempesta.
Le nostre labbra stavano per toccarsi, e rendere quel momento il più indimenticabile, ma tutto, si sa, viene sempre rovinato. La luce si accese improvvisamente. «Oh, Dio. Scusate, scusate. Non vi interrompo, rispengo la luce. Ok?» disse Louis ridendo sotto i baffi.
Tolsi la mia mano da quella di Harry e mi alzai di fretta. «No, lasciala pure accesa.» camminai velocemente e cercai di coprirmi la faccia per non far notare a Louis ed Harry quando fossi rossa. Ma sembra che il mio metodo non funzionò molto. Louis mi fermò e disse «Forse dovresti sciacquarti la faccia appena arrivi in camera. HAHAHAH.» diventai ancora più rossa e corsi sopra.
Aprii la camera in fretta e furia, non volevo assolutamente essere vista da Asia in quel modo. Chiusa la porti e mi lascia scivolare per terra. Poggiai le mani sulla mia faccia, e mi chiedevo perché tutto questo a me. Non ero più la solita ragazza, ero cambiata.
«..assolutamente no! Non mi piace, cioè, è una bambina.» sentii dire.
«Ma.. Harry. Da come si comporta, lei ti vuole e tanto.» «Pft, non mi interessa. Non mi piace e spero di allontanarla da me. La voglio come amica, ma non la amo.»
Si, quelle erano le loro voci. Louis ed Harry. Il mio cuore non riusciva a sopportare quelle parole. Tutto mi sembrava cadermi addosso, le lacrime per di più non smettevano di scendere.
---------------------------------------------- Era la mattina seguente, e trovai Asia che dormiva sulla poltrona. «Dio, no. Oggi non mi va!» dissi. Oggi dovevamo andare a lago io, Asia e i ragazzi. E quindi, ci sarebbe stato Harry. E dopo quello che era successo fra noi e quello che avevo sentito non volevo affatto sentirlo. Ci mancava solo che lo vedessi baciare Asia e sarai stata di merda.
«SVEEEEGLIA!» sentii bussare alla porta. «Chi è?» chiesi. «Liaaaaaam e Niall. Vi abbiamo portato una cosa!» sorrisi e corsi ad aprire. Niall mi sorrise e corse subito da Asia.
«Wooow.» dissi.
«Oh, beh, si vede eh?» rispose Liam.
«Cosa? Che Niall è follemente innamorato di Asia e che per andare da lei non mi ha nemmeno salutata? Si, si vede. Ahahah. » risposi.
«Però starebbero bene insieme..» disse Liam. «Sai che hai ragione? Bene, li farò mettere insieme io!» «Ed io ti aiuterò, signorina!»
«Ahahah.» ci mettemmo a ridere e mi abbracciò. «Sai, credo che Niall la voglia davvero. Cioè, parla sempre di lei. Quando sente il suo nome i suoi occhi brillano e il sorriso che ha quando è con lei, non lo ha nemmeno con noi. Credo che meriti di averla tutta per se. E Harry ha rovinato tutto stando con lei. Non sai nemmeno come ha pianto Niall quando ha saputo della notizia…» «Non sai io..» «Cosa?» «No, niente. E comunque aggiusto tutto io.» sorrisi.
«Maaaaaa comunque! LA SORPRESA? QUAL’È? QUAL’È? *-*» tirò fuorì dalla tasca un biglietto. «Vi abbiamo fatto il biglietto per tornare a casa..»
«Oh..»
«Un mese più tardi del previsto!» disse emozionato.
I miei occhi iniziarono a lacrimare. Dio, ero feliccissima. Lo abbracciai, lo abbracciai forte e gli diedi un bacio sulla guancia.

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Capitolo 6
*** E' strano.. ***


«Grazie, grazie, grazie! Liam sei, sei dolcissimo davvero.» lo abbracciai nuovamente. Dio, che meraviglia. «Ma, aspetta.. Cos'hai là? gli presi la mano e gliel'aprii. «E QUESTO?» lui chiuse la mano e la nascose dietro.
«Per adesso non puoi saperlo, devi aspettare.» sorrise. «pft, sempre il soltio!»

qualcun bussò alla porta.
camminai terrorizzata, avevo paura che fosse Harry e non volevo affatto vederlo. Facevo un passo ogni cinque secondi. Liam mi guardava con aria da deficiente mentre Niall era perso negli occhi di Asia.
Aprii la porta lentamente e..
«Oh ma buongiorno! Dai oggi è una bellissima giornata. Asia vieni, ti devo parlare!» disse Harry.
Nemmeno mi aveva salutata, nè guardata. Era passato diritto.

Prese Asia per la mano, guardò Niall che aveva gli occhi lucidi e uscì con lei, senza dire una parola.
Sbattendo la porta poi.
Nella camera si era creata aria di tensione. C'era silenzio, ma si riusciva a sentire il respiro di Niall che si faceva sempre più pesante.
Mi girai e vidi le sue mani coprire gli occhi.
Cercavo di avvicinarmi, ma avevo paura di farlo stare male il doppio.
Lui alzò la testa all'improvviso e i suoi occhi esprimevano.. odio.
«Andiamo via.» disse Niall. Si alzò, nervoso, prese la sua giacca e iniziò a camminare.
«Niall io..» gli presi il braccio, ma lui lo tolse e uscì dalla stanza sbattendo la porta.
«Lascialo stare. Te l'avevo detto io. Vabbè, ci vediamo al lago fra dieci minuti.» disse Liam triste per lui. Abbassò gli occhi e uscì anche lui dalla stanza.
'Ecco cosa una sola persona poteva scatenare' pensai. 'Una persona, che ha cambiato la mia vita'
Mi passai una mano fra i capelli, non capivo com'era potuto essere possibile.
Io, non ero più la stessa.
Non ero più quella ragazza rude. Le mie mani non riuscivano a stare ferme e la mia mente non faceva che pensare a quel momento, quando i miei occhi caddero sull'orologio. Era tardissimo.
Incomincia a prepararmi. Sarebbe stata una giornata lunga e.. orribile.
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Mi misi dei pantaloncini, una maglia a maniche corte, con una manica scesa sul braccio gialla e le scarpe abbinate. Presi la mia borsa e uscii dalla camera.
Cercai un taxi per andare al lago, ma tutti sembravano non volermi vedere. all'improvviso sentii una mano toccarmi il fianco. «Zayn!» «Ciao principessa!» mi diede un bacio sulla guancia.
«Ciao bel principe! Ahah.» lo guardai con occhi dolci. «Ti chiamo io il taxi, nessuno può dire di no a Zayn Malik!» disse con tono scherzoso e si mise a ridere.
«Sei un'idiota! Adesso non ti caga nessuno, vuoi vedere?» «TAAAAAAAXI!» la macchina passò diritta senza guardarlo. «AHAHAH te l'avevo detto!» dissi ridendo.
«Vieni qui!» mi prese dai fianchi e iniziò a farmi il solletico. Mi aveva fatto dimenticare tutto per un attimo.
«Ahahah, smettila! Smettila!» «Chiedimi scusa!» «Solo se ammetti che non ti cagano comunque!» «Pft, non lo farò mai!» Mi abbracciò e sentii il suo cuore battere forte, fortissimo. «Ecco a lei, principessa.» Smise di abbracciarmi e mi mostrò un taxi, pronto ad accompagnarci.
«Oh.» gli sorrisi ed entrai nel taxi pensando a quello che Zayn aveva fatto per me.
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Erano le 11 e mezza e Harry e Asia non si vedevano.
C'eravamo tutti tranne loro. La mia mente già era incasinata poi questo rendeva tutto più brutto. «Arriveranno tardi, sicuro. Noi iniziamo a scelgiere dove mettere tutto.» disse Louis. Sapeva qualcosa che io non sapevo e, dovevo scoprirlo.

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Capitolo 7
*** «Credi cosa?» «Credo di essermi innamorato di te.» ***


«Ale, stai bene?» sentii una mano poggiarsi sul mio fianco.
Alzai lentamente gli occhi, sperando con tutto il cuore, che fosse Harry. Ma, non era lui. Devo ammetterlo, è come se un fulmine mi avesse trafitto il cuore, lo avesse bruciato, per un attimo. «Si, Zayn, grazie. Ma.. adesso vado a fare una passeggiata.» «Ti accompagno?» «Forse.. forse è meglio di no.»
Mi alzai, mi pulii l'erba che avevo addosso e incominciai a camminare.
Guardavo gli alberi, guardavo come le loro foglie lentamente si muovevano, e formavano una perfetta eppure fastidiosa melodia. I miei piedi camminavano veloci, spezzando ogni tanto qualche foglia e qualche rametto per terra, abbassai gli occhi e vidi cadere una goccia. Non pioveva, erano i miei occhi.
Mi asciugai velocemente, non potevo e non volevo piangere per lui.
Camminavo sempre più veloce, quando girai il viso e li vedi. Harry e Asia che si baciavano. Sembrava un flash back. Lui, lei, le loro labbra, il mio cuore spezzato. Tornai indietro, correndo, con le mani coprenti la faccia, e le lacrime che bagnavano il mio viso.

- nel frattempo..
il cuore di harry scalpitava, sempre più forte. «senti Asia.. io, non posso più tenermelo dentro. devo dirti una cosa.» i suoi occhi non rendevano il tutto semplice, i pensieri si offuscavano e la mente sembrava essere assente.
«dimmi!» lei gli prese la mano e la strinse a se.
la tolse da se, l'allontanò. «no, è proprio di questo che voglio parlare. forse è meglio.. è meglio se..» lo prese e lo baciò.
«capisco, Harry.» disse Asia. Sorrise. «vuoi smetterla, vuoi diciamo chiudere il ''noi'', chiudere questa storia. e ti capisco. sai, è da qualche giorno che ho capito di non provare più niente per te. o forse non l'ho mai provato.
o piuttosto, mi sono accorta che i tuoi occhi non sono per me, sono per.. per lei.»
gli lasciò andare la mano e lentamente si girò dall'altra parte. «Lei chi?» disse confuso.
Lei non rispose. Camminò via, lasciandosi andare fra il vento e quel suono che creava insieme al rumore delle foglie.
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dopo aver visto quel bacio, sembrava che la vita non avesse auvto più senso, le emozioni continuavano a girare nella mia mente e ad intrcciarsi fra di loro come tanti fuochi d'aritificio.
Non credevo di potermi innamorare di uno come lui. Ma era successo, e niente poteva ormai farmi tornare indietro, ero caduta in una trappola, la sua.
cercai di calmarmi, dovevo tornare da loro per mangiare.
dopo essermi fermata, ripresi a camminare. quando arrivai da loro, vidi Asia lì seduta, e Harry, lontano da lei. Tutto ciò era strano.
Mi avvicinai e tutte due si guardarono con aria abbastanza strana. «dov'eri finita?» disse Harry con il sorrisetto sotto i baffi.
«Sicuramente non a sbaciucchiarmi!» dissi nervosa. Forse quelle parole non dovevo dirle. Vidi il viso di Harry diventare subito serio. Si alzò di scatto e andò via. Avevo esagerato! Così mi alzai, e gli andai dietro. Dovevo chiedergli scusa, ero stata troppo dura.
«Harry. Harry!» urlavo, ma lui camminava come se non sentisse la mia voce. «Credi sia tutto facile nell'essere un cantante famoso? Credi che la mia vita sociale sia perfetta? Niente è perfetto, la mia vita è ancora più incasinata di prima!» si mise a urlare. «Credi che io passi il tempo a baciare ragazze?» i suoi occhi abbassati verso il terreno e le sue mani strette a pungo, rendevano l'atmosfera ancora più nervosa. Il vento scompigliava leggermente i suoi capelli ricci, e la luce del sole, illuminava i suoi occhi, quasi lucidi. «Non capisco perchè tu ti sia arrabbiato così tanto. Nessuno ha messo in dubbio questo.» risposi.
«Smettila Alessia, smettila! Come se quella non era una battuta a frecciatina. Smettila!» disse lui. Lo vedevo sempre più nervoso e le mie mani tremavano.
«Perchè ti stai comportando così, Harry?»
Lui si sedette appoggiando la schiena ad un albero, all'iniziò tenne gli occhi abbassati, e le braccia conserte.
Poi, piano piano girò la testa verso di me, e iniziò a dire: «Io ho lasciato Asia, sai? Non so nemmeno perchè! Credo che..» si bloccò all'istante e tirò un pugno all'albero.
Ero scioccata da ciò che stava facendo. Nervosa mi avvicinai a lui e mi sedetti accanto. Poggiai il mio braccio sulla sua gamba cercando di calmarlo. «Credi cosa?»
«Credo di essermi innamorato di te.»
Spalancai gli occhi. Un freddo gelido aveva oltrepassato il mio cuore, e i suoi occhi pieni di lacrime, avevano accellerato i miei battiti.

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