Un Nuovo Grande Futuro

di Saphira96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Harry afferrò la sua cara e vecchia bacchetta e un lampo di luce verde sprizzò da essa, come aveva fatto la prima volta che l’aveva presa sette anni prima da Ollivander, poi guardò con affetto il ritratto di Silente dietro la scrivania il quale lo guardò commosso e dopo di che si avviò all’uscita.

Ormai sapeva cosa doveva fare, doveva posare la Bacchetta di Sambuco dal suo legittimo proprietario e avrebbe così messo fine a quella scia di orrori che l’aveva accompagnata fin dalla sua creazione. Harry scendeva le scale che portavano all’uscita dello studio di Silente, il Gargoyle era ormai distrutto quel che ne rimaneva era sparso nel pavimento del corridoio, procedeva con un passo deciso e capì che il contrario facevano i due amici dietro di lui. Dal rumore dei passi apparivano quasi incerti, Harry pensava che in quel momento se ne avessero avuto la possibilità avrebbero detto al Mondo Magico che era impazzito, naturalmente Hermione ne era più che felice di liberarsi da quella bacchetta che a suo parere portava solo guai, ma probabilmente pensava che Harry aveva preso una decisione troppo affrettata. I due ragazzi si tenevano per mano, Harry lo capiva dalla sincronia dei passi che apparivano lenti e stanchi. Tutto questo Harry lo udiva, non osava girarsi, per paura che se li avesse guardati negli occhi avrebbe cambiato decisione, d’altronde questo era quello che aveva fatto fino a quel momento, cambiare decisione per salvare gli altri o per salvare se stesso.

Ormai era arrivato davanti la Sala Grande, il portone d’ingresso era aperto e le persone avevano la stessa espressione distrutta e disperata che aveva lasciato pochi minuti prima, i suoi occhi vagarono per qualche secondo fra i tavoli alla ricerca di un’esile figura dai lunghi capelli rossi, la trovarono. Ginny era seduta al tavolo, guardava il vuoto, ma come sempre non piangeva, la perdita di Fred e di tutte quelle persone doveva averla scossa. I suoi pensieri furono interrotti da Ron, che con violenza gli gettò addosso il Mantello dell’Invisibilità
disse con un tono di amaro sarcasmo, privo di felicità. Harry annuì sapendo che sotto il mantello non poteva certo vederlo e nonostante camminava curvo i piedi uscivano sempre dal mantello cosi Ron e Hermione sapevano dove stava andando e potevano seguirlo.

Attraversarono in fretta il parco distrutto e desolato, e raggiunsero la lapide di Silente. Harry non l’aveva mai vista, se non con la mente di Voldemort, ma in quell’occasione aveva soltanto visto il corpo di Silente. Sulla lapide di marmo grezzo erano incise la data di nascita e quella di morte, poi con un incantesimo era stato scritto il suo nome completo e tutti i riconoscimenti di ciò che aveva fatto nella sua vita, tutto questo scritto tra parole di stima e amicizia. Harry si tolse il mantello, e con un cenno d’assenso guardo Hermione, la quale capì e con una certa riluttanza uscì la bacchetta, la puntò verso la bara e questa si aprì, così da rivelare il corpo intatto del vecchio Preside di Hogwarts. Harry, Ron e Hermione rimasero per qualche minuto immobili, nessuno di loro voleva toccare il corpo, in cuor proprio Harry pensava che quello che stava per fare era una profanazione , ma poi abbassò lo sguardo fissò la Stecca della Morte che stringeva tra le mani e si decise. Si avvicinò lentamente alla lapide, così da essere molto vicino al corpo, aprì la mano destra del defunto e vi ripose la bacchetta dopo di che si allontano velocemente. Hermione alzò la bacchetta, e con un incantesimo non verbale richiuse la lapide. Adesso Albus Silente avrebbe potuto riposare in pace.


Angolo Saphira ~ E' la prima volta che mi cimento nella scrittura di una FanFiction, per dirla tutta mi ha spinto una mia amica, l'idea mi è piaciuta e ho deciso di ascoltare il suo consiglio. Spero che vi piaccia!

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Harry diede le spalle alla lapide, si sentiva inspiegabilmente felice, libero. Il suo nemico era stato sconfitto, la questione dei Doni era risolta, e lui poteva vivere la sua vita, con i suoi amici e con la donna che amava. Harry pensò a quanto doveva aver sofferto in sua assenza, e a quanto stesse soffrendo in quel momento allora la sua felicità si placò. Il suo posto fu preso dal dolore, gli salì un nodo alla gola e sentiva un peso più grande di quello che aveva provato fino a quel momento, dalle sue labbra riuscì ad uscire soltanto una parola < Ginny > poi scappò via.

Percorse il parco correndo, ignorando i reduci della battaglia che lo chiamavano per congratularsi con lui o per stringergli la mano, ma lui le ignorava, lui aveva soltanto un obiettivo: raggiungere la Sala Grande.

Arrivò qualche minuto più tardi, si fermò davanti il portone e cercò come aveva  fatto in precedenza la figura distrutta dal dolore, che ormai occupava il suo cuore. Ma si accorse con delusione che il suo posto era occupato da una pallida figura allora corse incontro ad essa e chiese quasi gridando : < Luna do-dov’è Ginny? > . Luna lo guardò, sgranando gli occhi, e azzardando un sorrisino come se lei sapesse che quel dialogo sarebbe avvenuto, poi rispose: < Credo sia andata nel suo dormitorio … E’ corsa via piangendo >. Harry pensò alla risposta “ E’ corsa via piangendo ” ma Ginny non piangeva mai, pensò che doveva essere proprio disperata, allora fece dietro-front e attraversò in gran fretta  la Sala Grande.

Il cuore gli batteva forte, le mani gli tremavano e gli mancava il respiro raggiunse il quadro della Signora Grassa e si fermò. Lui non sapeva la parola d’ordine, poteva provare a indovinare ma le probabilità che riusciva a beccarla erano poche. Proprio mentre stava pensando a qualche possibile combinazione  vide arrivare dai quadri vicini la Signora Grassa, che saltellava da quadro in quadro per avere l’onore di parlare per prima con Harry, colui che aveva appena sconfitto il Mago Oscuro. La Signora Grassa prese il suo posto nel dipinto, e guardando Harry disse gridando, probabilmente per farsi udire dai quadri accanto, < Harry Potter posso esserti utile in qualche modo? >. Harry la guardò e rispose:< Beh ecco io … dovrei entrare nella mia Sala Comune > si aggiustò gli occhiali con un gesto rapido delle mani e aggiunse:< Ma non conosco la Parola d’Ordine >. Poi si ammutolì aspettando con ansia la risposta della Signora Grassa, < Ah ma non farmi ridere > urlò l’eccentrica Signora, < Tu sei Harry Potter, hai appena sconfitto Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato e adesso credi che non puoi entrare nella tua Sala Comune senza Parola d’Ordine?! > concluse emettendo una risata isterica, poi si fece da parte scoprendo il passaggio per la Sala Comune.


Angolo Saphira ~ Sono riuscita a pubblicare il secondo capitolo in anticipo rispetto a quando avevo previsto, ma da oggi in poi lo pubblicherò ogni settimana. 

P.S.:Recensite, recensite sarei felice di sapere se vi piace o non vi piace!

Autrice ~ Saphira

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

 
Harry attraversò velocemente il buco del ritratto, il cuore ricominciò a battergli forte. Si precipitò davanti la porta del dormitorio femminile e aprì con mani tremanti la porta, iniziò a salire la scala ma questa scomparve, il suo posto fu preso da un discesa liscia che lo fece scivolare e lo riportò con violenza al punto di partenza.  Fu allora che si ricordò le parole di Hermione, i maschi non potevano salire nel dormitorio femminile, perché delle loro intenzioni non si ci può mai fidare. Ma delle sue intenzioni poteva fidarsi anzi doveva, pensò Harry, lui doveva salire da Ginny dirle ciò che provava per lei, doveva assolutamente farlo perché non intendeva rimandare a quando Ginny sarebbe scesa. < Un modo deve pur esserci … > pensò Harry ad alta voce, pensò a Ginny e provò ad immaginare il suo viso rigato dalle lacrime.  Lo scivolo in cui si erano precedentemente trasformate le scale, si rialzò, dando forma alle vecchie scale di pietra che l’avrebbero portato da lei. Harry sorrise soddisfatto, un modo c’era e lui l’aveva trovato.

Salì velocemente le scale, e ad ogni porta si soffermava per leggere la targhetta di coloro che alloggiavano in quelle stanze. Arrivò al terzo piano, e finalmente vide la targhetta con scritto:

6° anno
Ginny Weasley


Dopo di lei erano elencate altre due ragazze, ma Harry reputò un perdita di tempo leggerli, ormai era quasi vicino. Fece un passo avanti e aprì la porta, davanti a lui vide Ginny, teneva le mani sul viso e i suoi singhiozzi erano così forti che a Harry venne istintivo andare verso di lei e avvolgerle le braccia sulle spalle così da farla sentire protetta. Ginny  si girò spaventata e, dopo aver visto Harry ricambiò l’abbraccio affondando il viso pieno di lacrime nella spalla del ragazzo.

Dopo qualche minuto Harry riuscì a parlare: < Ginny … io …  > ma Ginny continuava a piangere, Harry pensò che forse si stava finalmente sfogando, e averla fra le sue braccia adesso lo faceva sentire felice e tranquillo. Cercò nuovamente il coraggio e provò nuovamente: < Ginny io … mi sei mancata tanto > disse alla fine e quando vide che Ginny si liberò dal suo abbraccio per  guardarlo negli occhi continuò : < Io non l’ho mai detto a nessuno, perché probabilmente non ho mai provato questo bellissimo sentimento, dico bellissimo perché adesso so che è così … >. Ginny continuava a tenere lo sguardo fisso sul suo, e Harry notò una piccola luce negli occhi ancora colmi di lacrime della ragazza e fu ancora più felice quando essa gli regalò un piccolo sorriso, finalmente riuscì a trovare le parole: < Ginny io ti amo > disse tutto d’un fiato. Il sorriso della ragazza si allargò e rispose con un lungo e intenso bacio.

Autrice ~ Saphira

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

 
Dopo qualche minuto i due ragazzi si staccarono, entrambi si scambiarono un sorriso, e poi tornarono seri. Harry  si avvicinò alla finestra e bofonchiò : < E’ colpa mia … > la frase restò a metà, ma Ginny riuscì a capire cosa volesse dire il suo ragazzo, gli si avvicinò si mise davanti il suo viso, e lo rassicurò: < No tesoro, non è colpa tua > si ammutolì,  probabilmente non era abituata a chiamarlo “ tesoro “ , o meglio aveva perso l’abitudine. Harry guardò la ragazza, gli sembrava buffa quella situazione così la guardò e rispose : < proverò a non pensarci  tesoro! >, Ginny accennò un sorriso e prendendosi per mano uscirono dalla stanza dirigendosi nuovamente nella Sala Grande.

Harry fece il tragitto in silenzio, di tanto in tanto si guardavano e sorridevano,Harry  si sentiva un bambino che aveva appena ottenuto una caramella in premio, era così felice che si dimenticò anche del motivo per cui qualche minuto si sentiva in colpa.

Arrivarono alla Sala Grande e, consapevole che tutti li stavano fissando, continuò a camminare tirando Ginny verso la famiglia Weasley raggruppata in un angolo del tavolo che abitualmente occupavano i Corvonero. Gli si avvicinarono e Harry notò che sul volto di ognuno si accese un piccolo sorriso, nel vederli uniti, e questa cosa gli fece immensamente piacere. Notò anche il sorriso quasi gongolante di Hermione, che nonostante fosse  seduta accanto a Ron lo teneva ugualmente per mano, come se temesse che da un momento all’altro se la sarebbe data a gambe. Hermione si strinse a Ron procurandogli un po’ di spazio, e Harry anche se non c’era abbastanza posto per Ginny pretese che essa si sedesse accanto a lui, finalmente Harry iniziò a mangiare qualcosa, aveva tanta fame e non riusciva a ricordare quando era stata l’ultima volta che aveva  introdotto qualcosa nel suo stomaco.

Nel frattempo tutta la Sala Grande era riuscita a distrarsi grazie a quel nuovo pettegolezzo che aveva appena raggiunto il loro campo visivo. Harry notò che quando alzava lo sguardo su un adulto o uno studente veniva accompagnato da delle chiacchiere di sottofondo, e si ricordò con piacere che in quella situazione si era ritrovato in passato. Non nella situazione di essere tra i discorsi più piacevoli delle persone, ma per essere stato sotto l’occhio del pettegolezzo a causa di una situazione piacevole: al suo  6° anno, il giorno dopo la vittoria di Quidditch quando durante i festeggiamenti lui aveva trovato il coraggio di baciare Ginny. E Harry si scoprì, per la seconda volta, felice di essere sulla bocca degli altri per qualcosa di bello.

Dopo un’ora abbondante Harry, Ron, Hermione e Ginny si alzarono dal tavolo e piano piano si recarono verso le cucine, avevano deciso così mentre mangiavano perché Harry voleva ringraziare e salutare gli Elfi Domestici e soprattutto Kreacher. Arrivarono davanti il dipinto  e ad aprire il passaggio fu Ron, all’interno le cucine erano ordinate e pulite. Probabilmente, pensò Harry perche lì i Mangiamorte non erano riusciti ad entrare, e formulò anche l’ipotesi che a conoscere quell’ingresso ne erano a conoscenza soltanto loro quattro, George e fino a poche ore prima anche Fred insieme i Malandrini, oltre i professori.

< Harry Potter grazie, lei ha vendicato il mio padrone > Harry e abbassò lo sguardo e un elfo con due orecchie a punta e due grandi occhi castani era intento a prostrarsi in un profondo inchino.


Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

 
Harry vedendo quella scena fece un passo indietro e rispose all’elfo: < Oh io … beh di niente > quando si accorse chi  era l’elfo in questione e capì a quale padrone si riferiva aggiunse : < Era il minimo che potessi fare Winky > . L’elfa regalò un triste sorriso ad Harry e rispose mettendogli davanti il naso un vassoio pieno di dolci di qualunque genere, pensando di essere scortese in caso di rifiuto accettò, e così fecero Ron, Hermione e Ginny.

Dopo qualche ora Harry ringraziò gli elfi delle attenzioni ricevute e uscì seguito dai due amici e dalla sua ragazza. Uscì soddisfatto, finalmente era riuscito a farsi apprezzare da Kreacher: “ Padron Harry, se ha bisogno di qualcosa sarei felice di aiutarla “ aveva esclamato l’elfo facendo un lungo inchino.

Il corridoio era pieno di gente che si dirigeva nella propria Sala Comune, mentre gli adulti che avevano combattuto in battaglia si affrettavano a far apparire con un colpo di bacchetta un sacco a pelo davanti a loro e a sistemarsi per la notte. Probabilmente in loro assenza i professori avevano deciso di cercare di dormirci su, per poi avere le idee chiare al loro risveglio sul da farsi. Infatti, Harry incontrato Dean per il corridoio ebbe confermata la sua idea, e vide anche un espressione di delusione sul suo volto quando si accorse che  Harry e Ginny si tenevano per mano, imitando proprio Ron e Hermione accanto a loro, probabilmente pensò ancora Harry Dean sperava di tornare di nuovo con Ginny.

Harry raggiunse la Sala Grande insieme i suoi amici, che furono raggiunti dalla signora Weasley, che distrutta dal dolore gli disse: < Eccovi ragazzi, dal momento che quest’anno non siete stati a scuola i vostri dormitori sono occupati, quindi affrettatevi a trovare un posticino tranquillo e a far apparire un sacco a pelo > . Poi guardò la figlia e aggiunse : < Ginny naturalmente tu puoi tornare su in camera tua … > Ginny era sul punto di ribattere e prima che potesse dire qualcosa la Signora Weasley si affrettò : < Però se preferisci puoi rimanere qui > , poi fu chiamata dalla professoressa McGranitt e andò via.

Harry lasciò il compito a Hermione di far apparire quattro sacchi a pelo in un piccolo spazio che avevano trovato, e che si affrettarono a occupare. Qualche minuto dopo si erano accertati che la famiglia Weasley e i loro amici stessero veramente bene, e che in Sala non c’era più bisogno di loro, e si andarono a rintanare nei loro caldi sacchi a pelo.

Quella sera Harry prima di addormentarsi si accorse che Ron e Hermione erano riusciti ad addormentarsi, tenendosi per mano, e che invece Ginny era ancora sveglia con gli occhi spalancati verso il soffitto. Avvicinò di qualche centimetro il sacco a pelo a quello della ragazza, le passò una mano tra i capelli, e poi le diede un bacio sussurrandole : < Buona notte!  > poi le prese la mano e si addormentò.


Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


Harry ripensava alla mattina dopo la battaglia con insistenza, non riusciva a dimenticare, o forse non voleva dimenticare, la commemorazione ai defunti caduti in battaglia. C’era tanto silenzio e le lacrime scendevano dal volto di tutti i presenti senza sosta. La signora Weasley si rintanava nella spalla del marito, mentre George era solo, in disparte da tutti, ma davanti il corpo senza vita del fratello. Quella mattina Harry si era preoccupato per l’amico, Ron, ma sapeva che accanto a lui c’era Hermione, come era sempre stato. Harry cercò di stare tutta al più accanto a Ginny, e, quando vide arrivare Andromeda che portava fra le braccia il piccolo Teddy si avvicinò ad essa e le offrì il proprio sostegno. Anche se non era l’occasione giusta Harry l’aveva colta per conoscere il bambino, e quando doveva congedarsi dalla figura distrutta dal dolore di Andromeda, le propose: < Arrivederci, e se ha bisogno di aiuto con Teddy mi chiami pure! >. La donna nonostante il dolore gli rivolse un sorrise : < Passa quando vuoi! >.

< Harry mamma dice che è arrivata posta … anche per te > Ron spuntò sulla soglia della stanza con il quale la condivideva, e Harry si alzò con un cenno dal letto, e scese in cucina. La signora Weasley era affaccendata in cucina e Ginny le dava una mano. < Sarà la stessa che è arrivata a me e a Ron, Kingsley ci informa che i corsi per diventare Auror sono aperti > La voce di Hermione arrivò dalla lavanderia. < Oh fantastico, seguite l’invito? > chiese Harry, aprendo la lettera. < No! Io sto partendo per cercare i miei genitori, Ron viene con me, e poi continua a dare una mano a George al negozio … e poi a dirla tutta non immagino la mia carriera come Auror, magari Ron rivedrà la proposta quando le cose andranno meglio > rispose Hermione. Harry aprì la lettera:

Egregio signor Potter,

Sono lieto di informarla che i corsi per l’addestramento alla carriera Auror sono aperti, e, essendo che lei non ha completato il settimo anno potrà fare l’esame per prendere il M.A.G.O insieme tutti coloro che hanno salto o non completato l’anno scolastico.

Ministro della Magia Kingsley Shacklebolt.

Harry chiuse il foglio, lo ripose nella busta, e andò da Hermione a chiederle di prestarle i libri di testo per iniziare a studiare, d’altronde aveva sempre voluto fare l’Auror.

La permanenza alla Tana sembrava davvero lunga. E le giornate future si prospettavano davvero difficili, tra lo studio e l’ansia per sapere dove si trovassero i suoi amici lo spaventavano.

Angolo Saphira96 ~ Ok. So che fa schifo, ma era da tanto che non aggiornavo, quindi ho cercato di rimediare! Spero di pubblicare presto il prossimo capitolo.

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7


Erano passate settimane dalla partenza di Ron e Hermione. E Harry per evitare di pensare e stare in ansia per i suoi amici, cercava ogni giorno di fare il possibile per non stare zitto a pensare. Ormai aveva preso l’abitudine a passare la sua giornata tra i libri, la casa e Ginny; spesso le tre cose erano collegate. Infatti Harry passava una buna parte della mattina a dare una mano alla signora Weasley in casa, e essendo che Ginny contribuiva anche, passava quelle ore con lei, spesso dividendosi i compiti. Durante le ore di studio, Harry chiedeva a Ginny di ascoltarlo mentre ripeteva gli argomenti, ma il più delle volte concludevano con il parlare del loro futuro. Infine Harry amava chiedere a Ginny, per distrarla dalla situazione di tristezza che c’era in casa e anche dai suoi pensieri verso l’amica e il fratello in viaggio, di fare una ‘partita’ a Quidditch con lui o una lunga passeggiata per i campi che circondavano la Tana.

La giornata era trascorsa come tutte le altre, come poté constatare Harry alla fine della giornata, e adesso si trovava nella stanza che di solito condivideva con l’amico in viaggio e guardava dalla finestra il cielo stellato. Ecco, Harry si congratulava con se stesso per riuscire a non pensare agli amici in viaggio durante il giorno, ma la sera si chiedeva sempre dove potessero essere in quel momento. O cosa stessero facendo. O se l’avessero trovati. Come sempre si diceva che se l’avessero trovati, o gli fosse successo qualcosa l’avrebbe saputo, così si sforzò a pensare ad altro.

Aprì la finestra e guardò verso la stanza di Ginny, la luce era accesa, probabilmente si era chiusa nel suo guscio e stava pensando con tristezza a tutte le cose perse negli ultimi mesi, e Harry si insultava perché non riusciva a vederla o a pensarla in quella situazione. Ad un tratto gli venne un idea, gli avrebbe preparato la festa del suo non compleanno, e sapeva anche  il luogo.

Così con un ‘pop’ si ritrovò a Grimmauld Place.

La casa era impolverata, ma stranamente tenuta in ordine rispetto l’ultima volta che l’aveva vista di sfuggita. < Padron Harry, bentornato! > Harry si voltò di soprassalto, dalla cucina usciva Kreacher, con il medaglione sempre ben in vista. < Kreacher, come va? > Harry squadrava con dubbio l’elfo, chiedendosi il perché fosse tornato a casa. < Bene grazie padron Harry! > l’elfo gli rivolse un profondo inchino, probabilmente lusingato dalla preoccupazione ricevuta. < Dì un po’, come mai sei qui e non a Hogwarts? > l’elfo alzò la testa e con normalità rispose < Mah padron Harry, credevo lei lo sapesse. Quando la scuola finisce Kreacher torna a casa! > poi accompagnò la frase con uno spontaneo sorrisetto, e gli occhi che di solito erano spenti si illuminarono alla parola ‘casa’. Harry notò con piacere il comportamento dell’elfo, e quando la reazione cessò chiese con molto tatto, < Non è che mi daresti una mano a riordinare? > iniziando a guardarsi intorno per constatare il lavoro che c’era da svolgere. < Ma certo padron Harry! Il padrone vuole tornare a casa? > .

< Oh, beh per ora no! Voglio soltanto organizzare una festa … per una persona speciale >

< Capisco signor Harry! > l’elfo si allontanò con aria delusa verso la cucina, probabilmente per prendere il piumino.

< Kreacher, dì un po’ ne avresti uno anche per me? > l’elfo lo raggiunse con aria sorpresa < Padrone, lei vuole dire lo spiumaccino? > continuando ad assumere un’aria sorpresa.

< Certo. Questa è una sorpresa che deve essere fatta con il cuore, e non con un movimento di bacchetta! >

Kreacher accordò il padrone, e i due canticchiando iniziarono a pulire. Harry gettò via diverse cose inutili, e a metà serata si ritrovò sfinito, ma con il salone degno della zia Petunia. Congedandosi da Kreacher, si smaterializzò nella sua stanza e poi andò a coricarsi.

Quella sera si addormentò più tranquillo, consapevole che presto avrebbe fatto felice Ginny. E, se tutto sarebbe andato come sperava avrebbe fatto passare una serata in gioia e serenità anche alle persone che amava.

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Le giornate passavano come d’abitudine, e Harry dopo qualche giorno di pulizie rientrava a casa soddisfatto, ma esausto. Per sua fortuna, però, Ginny non sospettava nulla.

Quella giornata era passata velocemente, e Harry decise che per non rimanere indietro con lo studio avrebbe studiato mentre faceva le pulizie. Così quella sera aiutò a sparecchiare, accompagnò Ginny davanti la camera augurandole la buona notte, e poi preso il libro di ‘Storia della Magia‘ si smaterializzò a Grimmauld Place. Kreacher era affaccendato a togliere la polvere che si era depositata negli ultimi giorni nel salone, e Harry nel frattempo salì al piano di sopra per completare le altre stanze che gli erano rimaste. Aperto il libro, iniziò a ripetere liberandosi dagli oggetti inutili. La serata passò velocemente.

I giorni passarono veloci, e Harry si ritrovò avanti nello studio e agli sgoccioli per completare la sorpresa. La mattina successiva decise di andare in giro per negozi Babbani e magari avrebbe fatto un salto a Diagon Alley.

Mentre aiutava Ginny a sparecchiare la tavola per la colazione, la avvisò che sarebbe uscito quella mattina. < Ginny, oggi faccio un salto in città! Ho bisogno di vestiti nuovi > poi consapevole che Ginny si sarebbe insospettita, e convinto che se gli avesse chiesto di andare con lui non sarebbe andata aggiunse: < Vuoi venire? > quella con noncuranza rispose < No grazie > poi andò nell’altra stanza fingendo di aver dimenticato una cosa.

Harry era per le vie di Londra e guardava le vetrine Babbane, in cerca di un regalo e di qualche festone adatto per la festa. Voleva fare tutto senza Magia. < Buon giorno signor Potter > un uomo dall’aspetto bizzarro lo salutò con esultanza, poi lo oltrepassò. Harry lo osservò andar via, e pensò che era uno dei soliti Maghi che a volte gli capitava di incontrarlo e salutava, e forse era questo il motivo per cui Ginny evitava di andare in giro con Harry. Lei non sopportava, in quel periodo di vedere gente, e camminare con lui non era il massimo.

Sovrappensiero si fermò in una vetrina ad osservare un simpatico anello di fidanzamento, con un piccolo ma luminoso brillante sopra. Harry senza pensarci su, entrò e lo comprò.

Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

 
Harry osservava meravigliato la casa addobbata allegramente, e essendo ormai notte, si smaterializzò nella stanza.

La sorpresa era pronta, il regalo anche e adesso doveva pensare soltanto agli invitati.

La mattina dopo fu svegliato da Ginny, < Harry, Harry. Su alzati dormiglione devi sostenere gli esami! > . Colto dall’ansia si alzò e vide con piacere che Ginny era pronta per uscire. < Esci? > chiese alzandosi e augurandole il buon giorno, < si > .
< Posso sapere dove vai? >
< In giro, chissà magari incontro Michael Corner >
< Oh beh, salutamelo! >
< Quando sei stupido! Vengo con te. Qualcuno deve sostenerti durante l’esame, e visto che a casa mi mangerei tutte le unghia, ho pensato che non sarebbe male venire al Ministero con te … >

Felice perché finalmente Ginny usciva di casa, si recò in cucina per mangiare un boccone, e senza tensione salutò tutti i Weasley che erano schierati per augurargli buona fortuna, prese per mano Ginny e si smaterializzò al Ministero.

< Harry, ma per caso ti eri dimenticato dell’esame? >
Con un ghigno simile a quello di Malfoy rispose < Effettivamente si. Avevo di meglio da fare che pensare all’esame > poi le fece l’occhiolino.
< Dì un po’ e cosa sarebbe il ‘meglio da fare’? > chiese Ginny imitando la voce di Harry, ma lui si limitò solo a sorridere.
< Potter Harry James? > Harry si presentò all’appello e corse in aula, lasciando Ginny ad aspettarlo davanti la porta.

A presiedere gli esami era il Ministro della Magia Kingsley Shacklebolt, lo salutò e poi iniziò a fargli un’infinità di domande. Con sua meraviglia Harry riuscì a rispondere a tutte, si sentiva in un certo senso Hermione.

Uscito dall’aula Harry rispose al secondo interrogatorio di Ginny, che le volle sapere tutto ciò ci cui era stato interrogato, cosa gli avevano detto e se lui aveva risposto.
< E per i risultati? > chiese Ginny ansiosa.
< Arriveranno a casa > rispose Harry < naturalmente il gufo conoscerà il luogo dove mi trovo attualmente, ma mi sono permesso di sottolineare che dovranno spedirlo da te. >
< Oh certamente, certamente. Harry, mentre siamo qui che dici se facciamo una passeggiata per la città? >

Entusiasta da quella proposta, e convinto a non farla sfuggire, acconsentì.

< Ti porto a mangiare una cosa dolce. Squisita! >
< E come si chiama? >
< Zucchero filato! Io ero piccolo quando zia Petunia me lo ha fatto assaggiare, mi portavano sempre con loro alle giostre ma non mi facevano mai salire. Una volta però hanno comprato lo zucchero a Dudley e la zia me ne ha preso uno anche a me >
< Lo sai vero? In fondo tua zia ti vuole bene! >
< Oh, beh si. Un giorno li andrò a trovare, tu naturalmente verrai con me! >
< Io … si certo! Harry, fammi una promessa >
Harry si fermò e guardò Ginny negli occhi. < Dimmi … >
La ragazza lo guardò e gli chiese < Promettimi che d’ora in poi guarderemo sempre il futuro, e non più il passato >

Harry la guardò, sapeva cosa stava tentando di fare < Tesoro, io ti prometto che guarderemo il futuro insieme. E che insieme lo vivremo. Però prima dobbiamo superare i ‘fantasmi’ del passato > poi le strinse la mano e le porse una bacchetta di zucchero filato.


Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

Harry aveva passato il giorno seguente a scrivere gli inviti per la festa in onore di Ginny. La data era fissata. Avrebbe portato Ginny la sera del 19 di quello stesso mese a Grimmauld Place, aveva dato a Kreacher degli ordini precisi, e l'elfo aveva ubbidito dal momento stesso in cui Harry aveva finito di parlare. ' Kreacher tra tre sere daremo finalmente la festa. A te affido il compito di preparare il cibo e accogliere gli ospiti quando arriveranno ' l'elfo aveva preso nota degli ingredienti necessari e si era smaterializzato a Diagon Alley.

< Harry caro scendi sono arrivati i risulati degli esami! > la voce della signora Weasley arrivó fin sopra la sua stanza, Harry si affrettó a legare l'invito alla zampa di Edvige e si precipitò in cucina. Edvige era una candida civetta bianca, simile alla sua cara compagna d'infanzia e di prigonia durante l'estate, Ron e Hermione l'avevano comprata mentre erano in viaggio alla ricerca dei signori Granger. Una mattina Harry si svegliò ritrovandosi la bianca civetta sul davanzale la quale aveva un biglietto legato alla zampa.

Caro Harry,
Abbiamo rintracciato i miei genitori, adesso siamo con loro a casa. Speriamo di tornare presto, rassicura tutti e dai un bacio da parte nostra.
P.S.: Durante il viaggio ci siamo imbattuti in un negozio di animali magici, simile all'Emporio del Gufo, abbiamo trovato questa graziosa civetta e abbiamo pensato subito a Edvige. Il proprietario del negozio ci ha spiegato che civette simili a queste sono rare. Accetta questo dono Amico e Grazie di tutto!
Con affetto Ron e Hermione.


Harry arrivò in fretta in cucina, dove Ginny e la signora Weasley lo attendevano con ansia, fissando la busta quasi come per sfidarla. Harry aprì lentamente la busta, lesse il messaggio velocemente e un grande sorriso gli si disegnò sul viso. Poi passò la lettera alla ragazza, la quale si unì subito ai festeggiamenti e poco dopo vennero accompagnati dalla signora Weasley. < Harry complimenti! preparo subito una torta per festeggiare > poi si dileguò tra i fornelli. Harry riprese nuovamente la lettera tra le mani per rileggerla:

Caro Signor Potter,
Siamo lieti di comunicarle che i suoi esami per conferire i M.A.G.O sono stati superati, con giudizio Eccezionale.
Ministro della Magia.



Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11


Alla Tana girava da ormai un giorno una strana allegria. La signora Weasley si aggirava per casa canticchiando un motivetto delle 'Sorelle Stravagarie' e chiedeva spesso al signor Weasley notizie sulle sue scoperte negli oggetti Babbani. Quest'ultimo rispondeva con allegria e stupore, e felice del nuovo atteggiamento della moglie, passava piú tempo nel suo magazzino a escogitare nuovi trucchi di Magia sugli oggetti Babbani trovati durante le ore di lavoro. George quando si presentava a casa sfoggiava un piccolo sorriso e aveva negli occhi una luce nuova, simile a quella che Harry sapeva, aveva anche lui. Ginny invece, mostrava un allegria apparente. Quando si trovava in compagnia della famiglia sfoggiava il piú radioso dei sorrisi, mentre quando le capitava di stare sola si chiedeva il motivo di quella strana allegria e, non sapendo dare una motivazione si adeguava e basta. Ben presto però anche lei fu rapita da tutta quella felicitá che nel giro di poche ore non si chiedeva piú cosa avessero i suoi familiari.

Harry osservava compaciuto cosa era riuscito ad ottenere con le sue notti insonni passate con scopa e spiumaccino in mano, e confessando alla famiglia Weasley che la sera successiva avrebbe fatto a Ginny una bellissima sorpresa ... la cosa che però lui sapeva, e non avrebbe detto a nessuno fino alla festa, era che avrebbe chiesto la mano di Ginny di fronte la famiglia e gli amici piú stretti. In circostanze normali Harry sarebbe stato dispiaciuto per l'assenza dei suoi migliori amici, Ron e Hermione, ma anche quella era una sorpresa che Harry avrebbe svelato soltanto la sera dopo.

La giornata passó rapidamente e ben presto si ritrovarono a cena, lí Harry trovò con sua gran sorpresa Andromeda con il piccolo Teddy sulle gambe. Il bambino era diventato piú grande e piú cicciottello rispetto a quando l'avevo visto un mese prima e Harry notó con piacere che il bambino aveva ereditato il naso da suo padre e gli occhi, oltre i capelli che cambiavano continuamente colore, dalla madre. < Harry, Andromeda è ritornata dal viaggio e allora ho pensato bene di invitarla. > Harry salutó con cordialitá la donna e poi prese tra le braccia il piccolo Teddy, quello lo guardó con occhi vispi e gli si colorarono i capelli di viola. < Gli piaci! > esclamó la donna.

Harry passó la serata con il buffo bambino tra le braccia, si ostinó a cambiare il pannolino, e scoprí con piacere che non era difficile come pensava. Poi imboccó la pappa e lo mise a nanna e quando la serata stava per finire Harry trovó l'occasione per invitare Andromeda e il bambino alla festa della sera successiva.

< Aspetti l'aiuto a sparecchiare > Harry aiutó la signora Weasley a mettere in ordine e poi si uní agli altri nel salone, dove erano intenti ad ascoltare Percy descrivere con uno sguardo perso nel vuoto e un sorriso stupido descrivere una donna che aveva conosciuto qualche settimana prima al Ministero. < Qualche giorno dopo Audrey mi chiese di uscire ... > qui un fischio di George lo fece arrossire < Perchè tu non avevi il coraggio vero Percy Percino?! >.

Harry pensó divertito che la serata si prospettava divertente.


Autrice ~ Saphira96

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12


Il grande giorno era arrivato. Harry si era svegliato molto presto e aveva preparato la colazione a Ginny, poi con fare furtivo era entrato nella sua stanza lasciandola sul suo comodino. Sembrava strano per Harry ricoprire di attenzioni qualcuno, ma si sentiva felice come non mai. Prima di uscire Harry estrasse la bacchetta e con un colpo fecee apparire un manichino Babbano, proprio di fronte l'armadio di Ginny, lì attaccò un biglietto - scritto quella mattina stessa - esso recitava 'se il vestito vuoi avere ancora pazienza devi avere. Molto presto scoprirai che meraviglia indossare dovrai'. Harry uscì di gran fretta dalla stanza, con il timore che Ginny si sarebbe svegliata da un momento all'altro e si recò in cucina a parlare con la signora Weasley, alla quale affidò un altro biglietto che recitava 'ancora molto devi aspettare per scoprire dove puoi trovare il vestito che tanto si è fatto desiderare' Harry chiese alla signora Weasley di consegnarlo dopo pranzo, e raccomandò a quella di riferire a Ginny che era a sbrigare una cosa importante e di non aver detto quando sarebbe tornato. Poi si smaterializzò a Grimmauld Place dove ad attenderlo c'erano i suoi due migliori amici: Ron e Hermione. Il ragazzo aveva spiegato qualche giorno prima in una lettera agli amici la sorpresa che aveva prerato per Ginny, e quelli gli risposero entusiasti annunciando che ci sarebbero stati e fu anche in quella lettera che Hermione suggerì all'amico la caccia al vestito. Harry li abbracciò e quelli iniziarono sibito a complimenarsi con lui dell'ottimo lavoro che aveva fatto trasformando lla casa, e poi si dedocarono a raccontargli la lorl ricerca nei minimi dettagli, e fu solo allora che i signori Granger fecero irruzio nel salone. Essi coversavano allegramente con Kreacher, ma quello non rispondeva anzi, rispondeva ma insultandoli. I Granger erano tali e quali a come li ricordava Harry, e fu felice di sapere che il padre di Hermione era orgoglioso della scelta della figlia riguardo Ron.
Come organizzato Harry e gli altri rimasero a pranzare nella vecchia casa dei Black e nel pomeriggio prese il gufo simile aa Edvige, che era stato regalato giorni prima prima dai suoi amici, e gli legò alla zampetta un altro piccolo foglietto di pergamena. a suggerrirgli la frase era stata Hermione 'hai avuto pazienza e questo va premiato, se vai nel giardino trovi quello che stavi cercando'. In realtà il vestito non si trovava nel giradino, ma lì stava Luna che faceva anche parte della sorpresa. Sarebbe stata Luna a recitare poi le parole che le aveva scritto Harry nella lettera in cui le spiegava tutto 'il vestito è Babbano e in un luogo strano potrai trovare il tuo regalo'. il luogo strano doveva essere collegato a Babbano: il magazzino del signor Weasley. Ed era proprio lì che Harry aveva messo il bellissimo vestito che aveva deciso di comprare all'ultimo momento.
Harry e gli altri si congedarono nelle ststenze del piano di sopra e lì Harry si cambiò, dopo circa un ora iniziarono ad arrivare gli invitati. Neville che si eraa presentato con Hanna, giustificandola come amica. Poi Dean, Seamus, Dennis, Andromeda e Teddy. Tutte le persone a lui care, a cui Harry voleva far passare una serata lontana dai ricordi. Per ultimi arrivarono i membri della famiglia Weasley che abbraciarono con gioia Ron e Hermione.
< Harry, Ginny è divertita dal gioco che le hai organizzato e adora il vestito. Ma dice che ha capito della festa e ... > Luna era appena apparsa e senza salutare aveva iniziato con il suo discorso, Harry si sentì all'improvviso stupido. Doveva immaginarlo che lei in realtà era quella che aveva sofferto di più e che non si sentiva di festeggiare. Ad un tratto si estraniò dalla stanza e si immaginò Ginny con il suo bel vestito in lacrime.
< Harry mi hai sentita? > chiese Luna con la sua solita aria sognante.
< No cosa ... >
< Se vuoi trovarmi tra le stelle dovrai cercarmi! > ripetè Luna.
Harry si diede dello stupido per la seconda volta, e divertito dalla situazione si voltò verso Hermione in cerca di una spiegazione. E quella gli rivolse un sorriso drigendo lo sguardo alla finestra. In effetti era vero, lì fuori si trovavano lo stelle ma non riusciva ancora a collegare. Quando Percy si fece avanti reggendo un vecchio manico di scopa tra le mani alla cui estremità era legato un nastro rosso.
< Adesso che ci penso Ginny mi ha chiesto di darti questo > disse fingendo di non sapere nulla. Adesso era tutto chiaro, Harry afferrò il manico di scopa ci salì in sella e con un gesto di bacchetta aprì la finestra, tutti gli invitati si affrettarono a raggiungere la finestra per guardare. Ginny era lì, bella come non mai nel suo vestito verde. Era un vestito semplice, e Harry avvicinandosi a lei si disse che qualsiasi cosa avesse indossato le stava benissimo.
< Allora è piaciuti il giochetto Potter?! > chiese ridendo Ginny.
< A te Weasley?! > chiese Harry senza rispondere.
< Vedo che la lontananza da Ron ti ha fatto bene! > disse lei senza rispondere come lui avea fatto.
< Siamo spiritose oggi! > ribattè Harry continuando a formare dei cerchi perfetti nel cielo. Ginny rise e gli andò incontro lui fece lo stesso e si fermarono uno di fronte all'altra.
< Grazie! > disse Ginny continuando a sorridere.
< Adesso mi aspetto il ringraziamento >
< E cosa vorresti? > chiese divertita.
< Continua a sorridere > disse Harry.
< Finchè tu sei al mio fianco >
< Sempre > disse Harry guardandola dritta negli occhi.
Harry si disse che quello era il momento giusto e prese la custodia con l'anello < questa è la mia promessa > disse porgendolo a Ginny.
La sua espressione si fece radiosa, allungò il bracciò e lo prese aprendolo. Iniziò a piangefe senza smettere di sorridere, Harry le prese la mano e le infilò l'anello < Ti Amo > sussurrò. Poi insieme con un tacito accordo andarono verso casa, dove gli invitati li guardavano sereni e la signora Weasley invece piangeva poggiandosi al signor Weasley. I due fidanzati entrarono nella stanza e si abbracciarono. Dopo furono assaliti dai loro amici e parenti.
Per la prima volta dopo tempo erano tutti felici. Harry stesso si sentiva felice come non lo era mai stato, un nuovo grande futuro si prospettava davanti a tutti loro .... davanti a lui.

THE END


Angolo Saphira96 ~ Finalmente dopo tanto tempo ho aggiornato con l'ultimo capitolo. Grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti, le seguite e le ricordate, chi ha recensito e chi ha solamente letto. Alla prossima...magari sulla Nuova Generazione!

Autrice ~ Saphira96

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