Brittany si guarda intorno nella folla, in cerca dell'unico volto che vorrebbe vedere in quella massa di gente.
Individua la massa di capelli neri, gli occhi e la pelle scura della sua Santana. La raggiunge spingendo le persone che si trovano tra loro.
“San!” la chiama. Lei si volta, era da tutta la sera che la stava cercando. “B! Che fine avevi fatto? Ti sei persa l'inizio della festa.”
“Ora sono qui.” Sorride.
“Finalmente.” Santana le cinge la vita con le braccia, felice di averla ritrovata.

Santana si rotola nel grande letto dalle lenzuola bianche, con la testa che gira. “Che diamine è successo? Dove-- dove sono?” La sua mano incontra una massa di capelli ed un flashback le passa davanti agli occhi.
La sera prima. Brittany. Alcool. Sesso.
La testa le gira sempre di più, ma decide di aprire gli occhi. Dopo qualche secondo di abbagliamento un volto le si dipinge davanti, Britt sta dormendo pacifica e bellissima, vicino a lei. San le mette una ciocca di capelli biondi dietro all'orecchio e le dà un bacio sulla fronte.
“Mh... Che ore sono? Voglio il mio gatto.” Britt mugugna nel sonno post-sbornia.
Santana ride, silenziosamente -ogni suono è come uno sparo- e la bacia di nuovo.

L'ennesima canzone smielata al Glee.
L'ennesima granita in faccia dai deficienti della squadra di football.
L'ennesimo colpo basso di Sue.
Perché lo facciamo? Eravamo celebrità. Eravamo cheerleaders! Io, Brittany e Quinn. Eravamo fa-vo-lo-se. Ed ora... siamo nulla. Meno di nulla. Siamo del Glee.
Brittany è felice, però. Le piace stare qui, con.. loro. E dove sta lei, sto io.
L'altro giorno un coglione l'ha insultata. Lei ha pianto. È proprio una bimba, ma è la mia bimba. Quel tipo parlerà come una ragazza per qualche tempo, perché NESSUNO deve osare far piangere la mia Britt. E che gli serva da lezione. La prossima volta non sarò così gentile.

“Brittany, ti amo. Ed ho davvero bisogno che tu mi dica la stessa cosa.”
“Santana... io...” abbassò lo sguardo, e Santana capì che non c'era speranza. Sentì le lacrime riempirle gli occhi.
“C.. Capisco...”
“No. No, non credo...” Britt rialzò lo sguardo e fissò i suoi occhi in quelli di Santana, così scuri e belli. Le si avvicinò velocemente, riempendo lo spazio tra loro, e la baciò, cogliendola di sorpresa.
“Santana, ti amo anch'io.” Disse infine, in un soffio, allontanando appena la testa.

Un altro duetto, Santana e Brittany. Tutti le guardano interessati, sono decisamente brave a cantare, e si muovono veramente bene!
“Guarda Brittany, è impressionante.” Puck tira una gomitata ad Artie. Lui non sembra troppo entusiasta, dopotutto quella era la sua ragazza. Era.
Britt e Santana si muovono a ritmo ed è uno spettacolo, sembrano una cosa sola. Le loro labbra si uniscono, e sono una cosa sola.

Era sempre la solita solfa con i ragazzi, tutti uguali, così... monotoni. Insomma, con un ragazzo alla fine è solo sesso. Con Finn... con Bocca di Trota... sì, solo sesso. Era diventato quasi fastidioso. Vogliamo parlare di Puck? No me gusta.
Ma lei... No, con lei è diverso. È la prima volta che provo qualcosa di intenso per qualcuno, ed è fantastico, e lei è mia. Nessuno deve toccarla, nessuno deve osare ferirla, nessuno. Perché lei è mia. Mi sono innamorata. Incredibile, io, Santana Lopez, la stronza della scuola, innamorata. Brittany è così diversa da me, è dolce, innocente, è una bimba cresciuta. Con lei non è solo sesso, con lei è di più, con lei è diverso, con lei è bellissimo.
So che anche lei mi ama. All'inizio lei non voleva ferire Artie, ma mi ama. Lei mi ama come io amo lei, lo so. E lei lo sa. Per lei sarei pronta ad ignorare le voci alle mie spalle. Per lei sarei pronta. Per lei.

Mi piacciono i bacetti caldi da ragazze. Credo di essere stata solo con dei ragazzi fino ad ora, oltre a Santana. Ma perché le ragazze sono così simili se poi non devono stare insieme? Insomma, io e Santana siamo semplicemente perfette assieme, no? Ma lei ha paura di questo sentimento. Ha detto di amarmi. Se non fosse stato per Artie giuro che sarei stata con lei, lo giuro, davvero, ma Artie era come un cagnolino che non va abbandonato.
Ma la mia prima volta è stata con San, e questo non posso certo dimenticarlo. Non posso. La amo.

“Con i ragazzi ho chiuso. Sono degli idioti!” la ragazza sbraitò, andando avanti e indietro per la stanza.
“Perché? Cos'è successo S?” distesa sul letto, se ne stava tranquilla ad accarezzare il gatto, guardando la sua amica crucciarsi.
“Perché sono stufa. È finita, basta. D'ora in poi mi dedico alle ragazze.” Si fermò di colpo e lanciò uno sguardo malizioso verso la bionda sdraiata sul letto.
“San... cosa..?” Il gatto scappò, appena in tempo, prima che la mora si buttasse sul letto.
“Britt, taci.” Le rotolò addosso e prese a baciarla.

Santana sarebbe pronta a tutto per difendermi.
Ieri si è beccata una pallonata per me.
Lunedì ha picchiato un ragazzo perché lui mi aveva fatto piangere.
È così da sempre, per quanto io ricordi. È così dolce, anche se non sembra. Tutti la considerano una stronza, solo perché è onesta, non lo trovo giusto. Perché io non la difendo? Perché non ne sono capace? Non ci riesco? Ma lei difende sempre me. Non è giusto. Anch'io voglio aiutarla come lei aiuta me. Voglio poterle promettere una difesa, oltre che una spalla su cui piangere. Perché anche lei piange, ma solo con me, di rado piange in pubblico, lei vuole sembrare forte.
Lo voglio anch'io. Sarò forte per te. Non mi lascerò prendere in giro. Ti proteggerò anch'io.

“Era da tanto che non facevamo una vacanza al mare.”
“Già, quanto è passato? Due anni?”
Britt annuì. Era stata una giornata così bella, avevano giocato a pallone, avevano fatto il bagno, ed ora erano sedute vicino al fuoco, una accanto all'altra. Santana aveva la testa appoggiata alla spalla di Brittany, e lei le cingeva le spalle con un braccio. Si erano divertite così tanto.
San alzò lo sguardo ed incontrò quello di Brittany. Sorrisero e si baciarono.
“Dovremo rifarlo.”
“Assolutamente.”