Can we forget ?

di sandsunset
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One. ***
Capitolo 2: *** Two. ***
Capitolo 3: *** Three. ***
Capitolo 4: *** Four. ***
Capitolo 5: *** Five. ***
Capitolo 6: *** Six. ***
Capitolo 7: *** Seven. ***
Capitolo 8: *** Eight. ***
Capitolo 9: *** Nine. ***
Capitolo 10: *** Decimo Capitolo. ***
Capitolo 11: *** Eleven. ***
Capitolo 12: *** Twelve. ***
Capitolo 13: *** Thirteen. ***
Capitolo 14: *** Fourteen. ***
Capitolo 15: *** Fifteen. ***
Capitolo 16: *** Sixteen. ***
Capitolo 17: *** Seventeen. ***
Capitolo 18: *** Eighteen. ***
Capitolo 19: *** Nineteen. ***
Capitolo 20: *** Twenty. ***
Capitolo 21: *** Twentyone. ***
Capitolo 22: *** Twenty-Two. ***
Capitolo 23: *** Twenty-Three. ***
Capitolo 24: *** Twenty-Four. ***
Capitolo 25: *** Twenty Five. ***
Capitolo 26: *** Twenty Six. ***
Capitolo 27: *** Twenty Seven. ***
Capitolo 28: *** Twenty Eight. ***
Capitolo 29: *** Twenty Nine. ***
Capitolo 30: *** Thirty // Thirty One ***
Capitolo 31: *** Thirty Two // Three. ***
Capitolo 32: *** Thirty Four // Five. ***
Capitolo 33: *** Thirty Six // Seven ***
Capitolo 34: *** Thirty Eight // Nine ***
Capitolo 35: *** Fourty // Fourty One. ***
Capitolo 36: *** Fourty Two. ***
Capitolo 37: *** Fourty Three. ***
Capitolo 38: *** Fourty Four. ***
Capitolo 39: *** Fourty Five // The end. ***



Capitolo 1
*** One. ***


Image and video hosting by TinyPic 24 Giugno 2009
"Cazzo!Sei stato uno stronzo!Non dovevi lasciarmi lì,da sola!"
"Capiscimi,non volevo rovinare tutto!"
"Oh,e perché?Così non lo hai fatto!"

 10 Giugno 2011
Se vi aspettate di leggere la solita storia d'amore perfetta vi sbagliate,non è affatto così.
Piacere,sono Samantha Clover,ho dei folti capelli castani e leggermente mossi e degli occhi verde smeraldo.Sono abbastanza 
magra e di altezza media.
Non sono la tipica 'Brava Ragazza' della porta accanto,diciamo che sono...semplicemente me.Mi raccomando,non pensate 
sia una Punk o chissà che,sono una ragazza simpatica ed intelligente,così dicono,almeno.
Sono cocciuta,molto,se mi metto in testa una cosa,nessuno mi convince al contrario.
Fumo?A volte.
Bevo?Solo alle feste.
Vedete?Non sono così tremenda,ho solo voglia di libertà,di esprimermi,di essere me stessa,completamente me stessa.
Sono sempre stata un maschiaccio,ora ho 17 anni,sono cambiata,più o meno.
Non credo più nel principe azzurro o nelle favole,da quando i miei si sono separati.Meglio così.Litigi su litigi,a tutte le ore,tutti i giorni.
La mia famiglia va a puttane,mia madre è sempre a lavoro,mio padre è chissà dove in giro per il mondo,mia sorella ha 19 anni,è strana.
Vivo a Stratford,sì,dove vive Bieber,ma avevo imparato a mie spese che in JB,dietro quell'aria da fighetto seducente,c'era ben poco,
almeno per me.
Eravamo stati migliori amici,per ben 7 anni,dalla quarta elementare al primo anno di liceo,poi tutto cambiò,radicalmente.
Non solo perchè se ne andò venendo qui di rado,è tutt'un'altra cosa.
Curiose?Leggete.
Ero al parco con Caitlin,Ryan,Chaz,Chriss e Justin,seduti su un cumulo di foglie a decidere cosa fare,il primo giorno di vacanze estive.
-Partitina a basket?-Chiede beffardo Bieber.
-No,non mi va.-Rispondo io.
-Oh,cosa c'è?Sam ha paura?-Ride compiaciuto.
-Paura di che?Di un finocchio come te?-Ribatto soddisfatta.
-Hei,lo sai benissimo che non sono finocchio.-Si fa avanti,spavaldo,lo fulmino con lo sguardo.
-Ragazzi,cazzo,finitela.Tutti i giorni così.Ormai sono 3 anni!-Ci interrompe Ryan,ha ragione,da parte nostra non manca mai una discussione.
Cosa mi ha fatto?Leggendo ci arriveremo...
Mi alzo in piedi,abbiamo formato le squadre.
Justin,Ryan,Chriss contro Me,Caitlin e Chaz.
Che vincano i migliori.
Ci mettiamo in posizione,sono davanti a Bieber,con le labbra scandisce bene 8 lettere.
P E R D E N T E.
Non ci vedo più,inizia la partita,Justin parte spedito con la palla verso il nostro canestro,lo blocco,mi guarda,sfidandomi.
Corro velocemente,scatto a destra e a sinistra,palleggio,supero Ryan e...Canestro!
-Cazzo!-Urla Bieber rassegnato.
-Qualcuno ha perso...-Dico cantilenando le parole.
-Hei Sam,hai vinto la battaglia,non la guerra,arriviamo a 3 canestri.
-E stanne pur certo,tu non ne farai neppure uno,Biberon.-Sussurro.
-Ne sei sicura Sammy?-Battaglia di nomi,io non sopportavo 'Sammy' e lui 
'Biberon'.
Caitlin ha la palla,ma Ryan gliela ruba ferocemente,corre verso il canestro,arrivo io,la rubo a mia volta,
lancio la palla,sta per andare nel canestro,qualche centimetro...Ecco un braccio,il braccio di Justin che la prende e fa lui canestro.
Ecco,ultimo round,la vittoria o la morte.
Beh,ecco,si,la prendiamo un pò troppo sul personale...ma non può vincere lui,non può!
Dopo poco,l'ultimo canestro lo fa Chaz,vinciamo noi.
Stremati ci buttiamo sul prato verde.
-Questa volta avete vinto,ma è l'ultima volta!-Dice Ryan,incazzato.
-Avevi detto questo circa 1O volte fa...-Ribatte Caitlin,ridendo.
-Beh,i perdenti pagano una pizza!-Urla Chaz.
-Giusto.Dai ragazzi,questa sera offro io,visto che sono tornato.Ci vediamo alle 9 in pizzeria,quella dietro l'angolo.-Dice Justin.
-Bene,allora meglio che torniamo a casa a farci una doccia.
Ci alziamo in piedi per tornare a casa,in modo da sistemarci.
Mi incammino,anche se abito poco distante.
-Che fai?Mi segui?-Mi dice Justin,che è affianco a me.
-Sai com'è...abiti affianco casa mia.-Ribatto sarcastica.
-Purtroppo...-Abbassa la testa.
-Già,tutte le sfighe a me!
Siamo arrivati,accelero il passo e sbatto forte la porta.
-Vuoi che si scardini il soffitto!?-Urla mia sorella,passandomi davanti.
-Questa sera non sono a cena.-Thea mi guarda.
-Bene,stasera a casa c'è il mio ragazzo,cerca di tornare più tardi che puoi.
-Che ora?
-Non so,alle 3 va bene?-Chiede.
-Come vuoi,aspetterò fuori casa.-Dico rassegnata.
-Bene,poi se torni prima,non ti lamentare dei rumori che non ti fanno dormire,io ti avevo avvisata.
-Dai,che schifo Thea!Non potete stare a casa sua!
-Ti ho già spiegato che ci sono i suoi in casa.-Si passa il rossetto rosso sulle labbra.
Vado di sopra per prepararmi.
Dopo un pò scendo,Thea è sul divano con il suo ragazzo.
Accenno un 'Ciao' ed esco,di corsa vado alla pizzeria.
Sono già tutti al tavolo,li vedo dal vetro... 


Hei Baby,I'm Here.
Ciaoooo :3
Nuova FF,in contemporanea continuerò Anche l'altra ù.ù 
Spero vi piaccia,modestamente a me non dispiace :D

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Capitolo 2
*** Two. ***


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 Justin.
Sto per addentare un patatina,impregnata nel Ketchup,gnam.
Mi giro verso sinistra,dal vetro scorgo una ragazza,diamine,non può essere...
-Sam!-Urla Caitlin facendole posto accanto a sè.
E'...è cambiata molto.
Oggi non me ne ero accorto,insomma,aveva la sua tuta,le ginocchia sporche di terra e...Wow.Sam,sei veramente 
cambiata.La guardo sbalordito.
Lei se ne accorge,alza gli occhi al cielo,le faccio una linguaccia e tutto ritorna come prima.
-Volete ordinare?-Chiede il cameriere,annuisco.
3 margherite,1 salsiccia e peperoni e 2 salame piccante.
Non è cambiata affatto di gusti,però.
Mi ricordo le serate in cui lei veniva a casa mia o io a casa sua,ed ordinavamo sempre la pizza al salame piccante,
poi facevamo a gara a chi resisteva di più senza bere acqua.Puntualmente alla terza fetta entrambi ci fiondavamo sul bicchiere,ridendo.
Al pensiero sorrido anche io,Chaz mi guarda stranamente,pensa sia partito.
-Mangia che si raffredda.-Dice Ryan,addentando un grosso spicchio di pizza.
-Si.-Stacco un grosso morso.
-Va meglio con Sam?-Chiede Chaz.
-Va di merda,come al solito.-Sorridiamo entrambi.
-Un giorno mi spiegherai che cazzo è successo?
-Forse un giorno...
-Insomma,è da 3 anni che...
-Si,Chaz,lo so.-Rispondo freddo,lui sta zitto.
-Ma...perchè non cercate di chiarire?
-A me va bene così,non ho bisogno di lei.
-Se lo dici tu...
La serata passa molto in fretta,Tutti se ne vanno verso casa.
Tranne Sam,non va verso casa,anzi,va dall'altra parte.
Senza farmi vedere inizio a seguirla,lentamente.
Ogni tanto si gira,io mi nascondo...non nota nulla.
Noto che da un vicoletto provengono urla e imprecazioni...Poi vedo delle ombre che si avvicinano.
Cazzo!Cazzo!
Qualcuno mi tira in giù,per il braccio...
Poi mi tappa la bocca,è Sam.
-Che cazzo fai!?-Dico sotto voce.
-Che cazzo fai tu!La smetti di pedinarmi?
-Ma chi se ne frega di te,mica ti pedinavo.-Dico,indignato.
Alza gli occhi al cielo,poi schiocca le labbra.
Sto per alzarmi ma lei mi ritira verso il basso.
-Dove pensi di andare?Quelli ti fanno fuori!-Sussurra.
-Pf,certo.
Ad un certo punto vola una bottiglia di birra,si infrange in mille pezzi davanti a noi,nascosti dietro un bidone.
-E' tutta colpa tua!-Le dico.
-Mia!?E per cosa?Perchè mi seguivi?Adesso smettila di comportarti da femminuccia!-Ribatte incazzata.
Due ragazzi fanno a botte,uno cade stremato,poi si intromette un altro.
-Merda!-Urla.
-Li conosci?-Chiedo.
-Sono amici del mio ragazzo.
-Allora li conosci,qual è il problema?
-Il problema è che non sai che tipi sono...
-Immagino.-Riesco a strapparle un sorriso.
-Al mio 3,alzati e corri.-Dice.
-Bene.
-1...2...3!Presto!
Ci alziamo ed iniziamo a correre verso l'altra uscita del vicolo,loro si accorgono di noi,iniziano a seguirci.
-Merda!Proprio tu dovevi esserci!?-Mi urla,correndo velocissimo.
-E' quello che mi chiedo anche io!-Rispondo.
Dopo 5 minuti ci fermiamo,li abbiamo seminati.
Sam si piega sulle ginocchia,ha il fiatone.
-Credo...-Annaspo-Credo che sia ora di tornare a casa.
-Non posso,c'è Thea,con il suo ragazzo.
-Wow,e pensi di stare in giro fino a domani mattina.
-Sì,bel programma vero?
Sorrido,lei fa lo stesso.
-Ascoltami Sam,questo mi sembra il momento adatto per parlare.-Dico.
-Ah si?Stremati,in un vicolo lugubre,di notte,con dei pazzi alle calcagna?
Rido abbassando lo sguardo.
-Sì,ora.Siamo soli...-Mi avvicino lentamente a lei... 

Anticipazione.

-Basta Justin...-Dissi.
Mise le mani sotto la mia maglietta e cercò di sfilarmela,
la tolse.Continuò a baciarmi,mi stese sul letto...



Read Moi;
Spero di arrivare a 3 recensioni,altrimenti non so se continuo ;)
Ci tengo a questa FF,voglio sia...diversa.
Benni.

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Capitolo 3
*** Three. ***


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 Sam.
-Sì,siamo soli.-Alzai le spalle,intimidita.Lui si avvicinava sempre più,sempre di più,fino ad attaccare il mio seno al suo petto.
-Sam...so di averti delusa,eravamo migliori amici e...
-So cosa è successo.-Lo interruppi,seria,glaciale.
-Ho fatto ciò che credevo il meglio.
-Oh si,ne sei sicuro?Era il meglio?
-Beh,in quel momento credevo di si.
-Cazzo,Justin,non hai intenzione di chiedere scusa,vero?
-Non devo scusarmi.
-Invece dovresti!-Mi staccai bruscamente da lui,spingendomi all'indietro.
-Porca troia,Sam!Sei impossibile!
-Beh,sono fatta così!
-Già,sei sempre stata cocciuta,più di me.
-Che cazzo vuoi ora?Tornatene dalle tue troiette.
-Sam!Che c'entra?
-Senti Justin,non ho tempo da perdere con te.
-Ho cercato di essere gentile,ma sei insopportabile!
-Oh,la cosa è reciproca,solo che a me non interessa essere gentile con te.
-Bene,continueremo come abbiamo fatto fin ora,litigando.
-Come vuoi Bieber,ci si vede.
Continuai a camminare al buio,senza una meta precisa,avevo lo sguardo perso nel vuoto.
Calciai una lattina di coca abbandonata per terra,lei saltò ricadendo a terra con un tonfo sordo,che riempì il vuoto di quel momento.
Bieber,Bieber,ormai è tardi per chiarire le cose,non trovi?
Potevi pensarci prima,potevi chiedere scusa,invece no.L'orgoglio è troppo,e la tua testolina dura non ti consente di cambiare idea.
"Cause Baby U're a fiiireee work..."
Merda,il cellulare.Lo presi dalla tasca velocemente,poi risposi.
-Pronto?-Dissi incerta.
-Piccola,hai da fare ora?-Perfetto,era Josh,il mio ragazzo.
-No,non sto facendo nulla.
-Benissimo,ti va di venire?Oggi non siamo mai stati insieme.
-Dammi dieci minuti ed arrivo,ciao.
Chiusi la chiamata sfiorando delicatamente lo schermo touch.
Josh era il mio ragazzo da circa un anno,più o meno,era bello,alto,biondo e occhi verdi.Aveva diciannove anni,due più di me.
Un tipo di poche parole,simpatico,siamo simili,non è un perfettino,odio i ragazzi perfetti.
Dopo poco mi ritrovai davanti al suo appartamento,viveva da solo dall'anno scorso,i suoi non avevano problemi 
economici e nemmeno lui,solo non seguiva la corrente,non andava all'università come sua sorella ma è un tipo libero.
Suonai al citofono,salii di sopra e chiusi la porta alle mie spalle.
-Ciao piccola.-Sussurrò al mio orecchio,abbracciandomi.Mi piaceva Josh,stavo bene con lui.
-Hei-Dissi ricambiando l'abbraccio.
-Che hai fatto oggi?-Chiese curioso.
-Nulla di interessante,basket con i miei amici.
-Oh,è tornato quel finocchio di Bieber?
-Si...è tornato.
-Se ti fa arrabbiare dimmelo,se la dovrà vedere con me.-Sorrisi.
-Non ci parlo spesso.
-Meglio.
Mi buttai sul letto,a gambe incrociate,accesi la TV su Mtv,per vedere qualcosa.
-Che ti succede Sam?Sei giù?-Si notava così molto?
-No,sto benissimo,sono solo stanca.
Sorrise,poi si avvicinò lentamente a me,baciandomi il collo,il tocco delle sue labbra sulla pelle mi provocava piccoli brividi.
Mi girai verso di lui e cominciai a baciarlo con la lingua,dolcemente,lui intensificò il bacio.Mise le mani sotto la mia maglietta e 
cercò di sfilarmela,la tolse.Continuò a baciarmi,mi stese sul letto...
-Basta Justin...-Dissi.
-Justin!?-Smise immediatamente di baciarmi e mi guardò sbalordito.
-J..Justin?Chi ha detto Justin?-Borbottai,che cazzo avevo detto!?Perchè Justin?Perchè ora?Perchè in questa circostanza!?
-Tu lo hai detto...-Rettificò Josh.
-...Su Mtv,c'era Next to you,non hai sentito?Allora ho detto basta...
-Ah si,capisco,non preoccuparti...Dove eravamo rimasti?
-Scusa Josh...ma devo andare a casa ora,è tardi.
-Sei appena arrivata...non vuoi farmi le coccole?
-Si,mi dispiace...ma sai com'è fatta Thea,vuole sia a casa presto.
-Thea?Non ti ha mai detto quando rientrare!
-Oggi si...non so perchè...-Mi rivestii poi diedi un bacio a stampo a Josh-Scusami,ti prometto che domani mi farò perdonare!
-Va bene,piccola.-Disse baciandomi la guancia.-Domani alle dieci al ritrovo.
-Perfetto,ciao!
Corsi di sotto e mi incamminai verso casa...Il ritrovo era dove si trovavano gran parte dei ragazzi di Stratford,si poteva giocare 
a Basket,andare in skate,fare graffiti...ballare...insomma ci si divertiva.
Dopo una ventina di minuti arrivai a casa,aprii la porta e la richiusi lentamente,salii le scale e notai dei vestiti sparpagliati fuori 
dalla porta di mia sorella,fico.
Arrivai in camera,tolsi i vestiti e misi una canottiera ed un paio di slip,stavo per chiudere la finestra,quando mi accorsi di un ombra 
alla finestra della casa affianco.
Justin era seduto sul letto,piegando qualche vestito,era in boxer.Ad un certo punto fece un grande sospiro e si alzò facendo per 
chiudere la finestra della sua camera,io immediatamente scappai a letto.

La ragazza si nascose sotto le coperte,mentre il 
biondino si alzò dal letto per raggiungere la finestra,
ma non per chiuderla,ma per ammirare 
la fanciulla mentre dormiva,a sua insaputa,com'era 
sua abitudine,d'altronde,
quando si fermava a Stratford.


Anticipazione :
-Bieberon,i cazzi tuoi mai?-Chiede provocandomi.
-Raramente,sai com'è...visto che i fatti miei li sa tutto il mondo,devo sapere anche io quelli degli altri.
-Ti odio.-Dice sbuffando.
-Ti odio.-Ribatto secco,poi se ne va. 
MACCIAO.
Scusate se ho aggiornato ora,mi avrete maledetto anche inturco per avervi lasciate così é.è
Mi farò perdonare,promesso.
Ps. 3 recensioni ? :3
Benni.

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Capitolo 4
*** Four. ***


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 Justin.
-E' pronta la colazione!-Mi urla la nonna dal piano di sotto,apro lentamente gli occhi e sbadiglio stiracchiandomi.
Mi alzo dal letto e vado in bagno per fare una doccia.L'acqua sembra lavare via anche i pensieri,mi metto a canticchiare qualcosa...
-Tonight!Give me everything tonight...-Ne-Yo ft.Pittbull,Give me everything,mi mette la carica.
Esco dalla doccia e mi ammiro allo specchio.
-Cazzo Bieber,ti scoperei se potessi,sei proprio figo.
La faccia ? C'è e non è niente male.
Muscoli ? Ci sto lavorando...
Drew ? C'è,C'è...
Bene,mi asciugo e metto una maglietta bianca con il colletto a V e dei jeans che mi arrivano al ginocchio,come scarpe delle Converse rosse.
Un'ultima sistemata e scendo di sotto,nonna Diane è seduta sul divano mentre ascolta la radio.
-Nonna,vado,mi aspettano.-Dico dandole un bacio sulla guancia,lei mi sorride.
-Va bene,ma mangia qualcosa.-Ricambio il sorriso e prendo un pancake dal piatto,poi esco mordicchiandolo.
Dopo un pò arrivo al Ritrovo,vedo Ryan e Caitlin che parlano seduti sul muretto,mentre Chriss e Chaz cercano di rimorchiare un gruppo di ragazze.
Sospiro e li raggiungo.
-Salve.-Dico finendo di ingoiare la colazione.Le due mi guadano sbigottite,eh sì,Bieber colpisce ancora.
-C...ciao.-Accenna una,facendosi coraggio.
-Vi dispiace se vi porto via Chriss?Faccio subito.-Aggiungo,loro annuiscono.
Camminiamo un pò più in là,percorrendo il perimetro del piazzale,guardando un gruppo di ballerini di Hip-Hop.
-Bieber,spara.-Mi dice.
-Stasera cinema?
-Mh,dopo chiediamo agli altri.
Mi guardo in torno,oggi ho visto tutti tranne Sam,è appoggiata ad un muretto pieno di graffiti,un ragazzo le sta addosso,baciandola e palpandola.
-Chi...chi è quello?-Dico indicando il tipo con Sam.
-E' Josh,il più figo dell'ultimo anno...nonchè ragazzo di Samantha.
-Oh...e da quando stanno insieme?-Continuo a guardarli.
-Più o meno da un annetto.-Fa il vago.
-Non dovrebbe stare con quelli più grandi.
-E perché?
-Beh...ha diciannove anni,lei diciassette.
-Su Bieber,poi a te che importa?
-Niente...era così,per fare conversazione.
Sorride e mi da una pacca sulla spalla,da amico.
-Sarà...-Sospira.-Ma per me,tra te e lei...
-Non provare a dirlo Chriss,è insopportabile,tra noi non c'è nulla.Capito?
-Ricevuto.-Dice annuendo.
-Bene...-Intanto continuo a guardare quei due.
Josh è appoggiato al muro,Sam sta appoggiata a lui e il tipo le palpa il sedere,poi accende una sigaretta.La passa a Sam.
-Fuma?-Chiedo a Chriss,di nuovo.
-A volte,quando fuma Josh fa qualche tiro.E tu?
-Non fumo quasi mai,altrimenti mi sgamano giornalisti e quant'altro.Anzi,Chriss,è un miracolo che non siano qui,ora.
Sorride.
-Sai JB,mi sei mancato.
-Aww Chriss,anche tu.
Ci abbracciamo per un nanosecondo.
-Ok,Questo non è mai accaduto.-Dico.
-Mai.-Accetta lui,ridiamo insieme.
Vado da Chaz.
-Bro,che facciamo sta sera?-Chiedo.
-Discoteca?
-Mh,si,ci sto,avverti tu gli altri?
-Si,ci penso io.
Josh se ne va e lascia lì Sam.
Mi avvicino a lei.
-No,no,no Sammy,non si sta con quelli più grandi.-Accenno mettendomi gli occhiali da sole.
-Bieberon,i cazzi tuoi mai?-Chiede provocandomi.
-Raramente,sai com'è...visto che i fatti miei li sa tutto il mondo,devo sapere anche io quelli degli altri.
-Ti odio.-Dice sbuffando.
-Ti odio.-Ribatto secco,poi se ne va.
Wow,bel culetto però...sorrido al pensiero.
Ah aspetta,la discoteca!
-Sam!Sam!Aspetta un secondo!-Urlo.
Non si gira,la rincorro e le piombo di fianco.
-Questa sera disco.-Accenno.
-Che ora?-Chiede prestandomi attenzione.
-Vi passo a prendere tutti alle 9.
-Io vengo a piedi allora.
-Come ti pare Sammy,ciao-Sbuffai andandomene. 
Read Me.
Ciaoooo,
Aggiorno presto perchè mi avete dato 5 recensioni *--*
Anche per questo ne vorrei tante...
E ricordate il prossimo capitolo sarà inaspettato ù.ù ♥

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Capitolo 5
*** Five. ***


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Sam.
Arrivata a casa mi feci una bella doccia,poi iniziai a pensare a cosa avrei messo la sera,optai per un look semplice.
Dopodiché uscii di casa,come immaginavo...Davanti casa di Justin era parcheggiata una Range Rover nera,lui era appoggiato 
allo sportello,con il suo solito look da frocetto montato,mah.
Piuttosto che stare in macchina con Bieber avrei camminato per mille ore.Cominciai a camminare per raggiungere la discoteca 
in anticipo,dove sarebbe stato Josh.
-Uh,pare che la signorina Clover abbia deciso di accettare un passaggio in auto.-Disse lui,beffardo.
-Uh,pare che il signorino Bieber voglia essere pestato.-Dissi ironica.
-Sei sempre la solita...-Sorrise.
Lo ignorai e continuai il mio percorso,arrivai dopo una decina di minuti alla discoteca,Bieber,Caitlin,Chriss,Ry e Chaz 
erano già arrivati,seduti su un divano blu a scherzare.
Mi avvicinai a loro lentamente,poi mi sedetti accanto a Ryan,constatando attentamente la stanza per scorgere Josh,
lui ancora non c'era.
-Mi piace il tuo look.-Mi disse Caitlin,le sorrisi.
-Prendiamo da bere?-Aggiunse Chaz.
Annuimmo tutti,lui si alzò e si diresse al bar per ordinare qualche alcolico.Li portò al tavolo.
-Ecco a voi.-Prese della Vodka,ce ne passò un bicchiere ciascuno.
Mandai giù tutto d'un fiato,poi riguardai la stanza per controllare di Josh.
Era in un angoletto con qualche suo amico,mi alzai e feci per andare da lui.
-Josh!-Urlai.
-Ciao Piccola.-Mi abbracciò posando le mani sul mio sedere.
-Meno male che sei arrivato.
-Sono venuto a prenderti,ti va di andare a casa mia,soli soletti?
-No...mi va di stare qui,balliamo?-Cercai di cambiare discorso.
-Eddai,ho voglia di fare sesso.-Sorrise compiaciuto,strinse la presa su di me.
-No fare lo stronzo Josh,non ora.
-Cazzo Sam,proprio ora dovevi fare la verginella?-Mi abbassò una spalla della manica.
-Porca troia!Siamo in pubblico.-Cercai di dimenarmi,inutile.
-Che c'è di male?-Aveva alzato il gomito,puzzava di alchool e fumo,mischiato al suo profumo dava un odore nauseabondo.
-Lasciami.-Alzai la voce,ma la musica era troppo alta,mi sentiva malapena lui.
-Sei solo una troietta,quando però urlavi di piacere ti piacevo,eh?
-Sei un imbecille!Lasciami o mi metto ad urlare.
Rise,poi mi baciò con rabbia,con violenza,la sua lingua irruppe nella mia bocca,non aveva intenzione di mollarmi,mi faceva male.
Riuscii a dargli un calcio nella gamba,cercai di scappare ma mi afferrò il polso e mi riportò alla posizione di prima.
-Ora vieni a casa mia e mi fai divertire,capito?-Mi strattonò verso l'uscita,non era la prima volta che si comportava così,
ma oggi aveva esagerato.
-Lasciala bastardo.-Mi girai di scatto per vedere da chi proveniva la voce,era...Justin,era lui.P-Perché si era intromesso?
Josh lo avrebbe picchiato a sangue.
-Ahah meglio che te ne vai,ragazzino.-Lo spinse all'indietro.
-Lasciala,ho detto,le donne non si trattano così.-Mi lanciò un'occhiata piena di risentimento.
-E tu che cazzo ne sai,moccioso.Ora lasciaci in pace,andiamo a divertirci.
-Merda Josh!Lasciami,mi fai male!-Urlai.
La situazione era critica.
Justin si avvicinò velocemente a Josh,gli diede un pugno dritto sul naso,facendolo traballare all'indietro.
Poi afferrò la mia mano e con un gesto fluido mi accompagnò dietro di lui.
-Ahah Che cazzo stai cercando di fare Bieber?
Il mio ragazzo sferrò un destro a Justin facendolo cadere all'indietro,fortunatamente lo sorressi.
Si rialzò in un batter d'occhio,asciugandosi con la mano il naso,sporco di sangue.
-Li conosco i tipi come te...-Aggiunse Justin.-Sono solo dei palloni gonfiati,alcolizzati e balordi.
Detto questo sganciò un sinistro in pieno volto ,Josh cadde a terra,privo di sensi.
Justin si girò verso di me,mi sorrise leggermente,il suo volto era livido,sanguinante.Da un momento all'altro sarebbe svenuto anche lui .

Read Me,
Vorrei tanto 5 recensioni *w*
Spero che il capitolo vi piaccia :3

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Capitolo 6
*** Six. ***


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 Grazie per le 4 recensioni *w*
Me ne date 5 per questo é.è ♥



Sam.
-Che aspetti?Scappa!-Mi urla Justin.
-Cretino!Hai idea di ciò che succederà tra poco?-Dico.
-Si,ma posso immaginare anche cosa sarebbe accaduto se io non fossi intervenuto.-
Mi guarda dritto negli occhi,ha una smorfia di dolore in viso.
-Se vado via,tu vieni con me.-Grido serrando i pugni,non posso permettere che a Justin succeda tutto questo a causa mia,per quanto stronzo sia,mi ha pur sempre aiutata.
-Devo finire qui.-Sorride sghembo,beffardo,sicuro di sé,poi fa l'occhiolino.
Nel frattempo guardo di sfuggita Josh,lentamente sta aprendo gli occhi,si mette una mano sulla testa,Justin lo guarda preoccupato.
-Presto!Scappa scema!-Justin mi incita ad andarmene,ok,sto per fare una cosa di cui mi pentirò amaramente.
-Justin...vieni con me,ti scongiuro.-Faccio scendere una finta lacrima dagli occhi,con voce tremolante.
Lui mi guarda combattuto sulla scelta,alla fine si avvicina velocemente e con un gesto pulito afferra la mia mano,
con forza,poi si mette a correre,usciamo dal locale,mi fa salire in auto.
-Perfetto,ora penseranno tutti che sono un vigliacco.-Da un pugno al volante,poi mette in moto.
-Sei stato un idiota!Chi ti ha detto di intrometterti!-Urlo.-Porca puttana,non ci lascerà più in pace,me la sarei cavata da sola!
-Cazzo Sam,ti costa molto ammettere che ti sono stato d'aiuto.
-E a te costa tanto dire 'scusa' per due anni fa?-Ribatto,arrabbiata.
-La prossima volta ci penso due volte prima di aiutarti.-Dice altrettanto adirato.
-Bene!-Do un calcio al sedile davanti.
-Benissimo!-Ribatte lui premendo più forte sull'acceleratore.
Passano una decina di minuti di silenzio,poi ci fermiamo davanti casa mia,accosta bruscamente.
Scendo senza dire una parola,sbatto forte lo sportello,faccio qualche passo...ecco,mi pentirò anche di questo.
Torno indietro,riapro lo sportello e guardo Justin.
-Entra,hai bisogno di una pulita e qualcosa da mangiare.-Dico.
-Casa mia è un metro più in là,ce la faccio.-E' incazzato,guarda davanti a sé e parla a denti stretti.
Scende comunque,chiude la macchina alle sue spalle,poi entra in casa.
-Siediti pure.-Cerco di essere il più gentile possibile,pur avendo la persona più insopportabile del mondo in casa.
-Gr...azie.-Anche lui cerca di non fare lo stronzo,si sta impegnando.
Prendo un catone di succo all'arancia dal frigorifero,lo verso in due bicchieri di vetro azzurro,poi gliene porgo uno,lentamente.
E' seduto sul ripiano di cottura,le gambe dondolano leggermente.
-Aspetta qui,prendo la cassetta del pronto soccorso.
Corro in bagno e prendo una scatoletta blu con una croce rossa sopra,ritorno in cucina e la appoggio sul tavolo 
aprendola.
Ci sono cerotti,garze,disinfettanti e bende.
Impregno un fazzoletto nell'alchool,poi mi avvicino a lui,lo guardo per qualche secondo osservando bene le ferite 
ed i lividi,lui guarda dalla parte opposta continuando a bere il succo.
Inizio a tamponare sul naso e sotto le labbra,per pulire dal sangue e disinfettare qualche taglietto.
Siamo entrambi imbarazzati,nessuno dei due dice nulla.
Mi avvicino di nuovo al frigo e prendo un blocco di ghiaccio,lo poso sul suo zigomo destro dove ha un brutto livido.
-Ai!E' freddo!-Si lamenta ritirando il viso spostandosi all'indietro.
-Non fare il bambino!Dammi un minuto.-Sbuffa e si rimette composto.
Ricomincio a tamponare il livido,lui stringe i denti e sta immobile.
La situazione non mi piace,siamo troppo vicini,da soli,sento solo il suo respiro affannato.
-Hei Bieberon...-Mi guarda male.-...Grazie.
Butto fuori quella parola tutto s'un fiato,in modo da liberarmene.
Lui sorride compiaciuto.
-Prego,Sammy.
Sorridiamo all'unisono,lui inizia a parlare per rompere il silenzio.
-Non è cambiata per niente...la tua casa.-Sospira.-E' proprio come me la ricordavo.
-Si...Mia madre non ha mai tempo,ma vorrebbe rinnovarla un pò.
-Dov'è ora tua madre,la signora Clover?-Chiede curioso.
-Sai,le cose cambiano,Justin.Da quando mio padre se ne è andato...lei non c'è mai in casa.Lavora.
-Mi dispiace...-Mi prende una mano e l'accarezza,guardandomi egli occhi.
-Ci ho fatto l'abitudine,vivo praticamente da sola,Thea è sempre dal suo ragazzo,quindi mi arrangio.
-Quando hai bisogno...casa mia è sempre aperta,i miei nonni sarebbero felici di rivederti.-Sorride.
-Lo apprezzo.
-Figurati,siamo pur sempre amici,o per lo meno vicini di casa.
-Giusto,vicini di casa.-Ridiamo.
Bussano alla porta con insistenza.
-Vado ad aprire-dico.-Thea avrà scordato le chiavi. 

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Capitolo 7
*** Seven. ***


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 Sam.
Posai il ghiaccio sul ripiano della cucina ed andai ad aprire,come mio solito,invece di chiedere 'Chi è?' girai la maniglia.
-Dov'è lui?-Merda.Josh irruppe dentro,più incazzato che mai
-Lui chi?-Dissi cercando di fare la finta tonta,non avrebbe mai funzionato.
Immediatamente mi venne spontaneo guardare verso la cucina,Bieber non era più seduto dov'era prima,si era nascosto in tempo.Fiuh.
-Sam,non fare la tonta,non ti riesce bene.-Disse Josh facendo un sorriso sghembo.
-Ma...io non lo so dov'è Justin...-Deglutii paurosamente-se ne è andato.
-E' solo un frocetto,e come se non bastasse è anche fifone.-Rise di gusto-Femminuccia.
Indietreggiavo mano a mano che lui avanzava,non volevo che succedesse come prima,volevo proteggere 
Justin.Qualunque cosa Josh avesse fatto Justin avrebbe dovuto rimanere lì dov'era,non doveva intervenire,per nessun motivo.
-Quanto a te...Sam...-Mi afferrò per i fianchi,avvicinandomi fulmineamente a lui.-Spero prima scherzassi.
-S-si,scusa,non so proprio cosa mi fosse preso-Cercai di nascondere il timore,ma ero veramente impaurita.
Con Josh non riuscivo a farmi valere,aveva sempre la meglio.Nonostante tutto,mi piaceva,ci stavo bene.
-Bene.-Fece l'occhiolino,mentre camminava lentamente per la stanza.Dopo poco si riavvicinò a me,determinato.
Mi prese con forza il viso tra le mani,poi cominciò a baciarmi con forza,quasi rabbia.
Le cose andarono un pò oltre,mi fece stendere sul divano e levò la maglietta che indossavo.
Mi slacciò i pantaloni,baciandomi lentamente la pancia,poco dopo si fermò di scatto.
-Scusa bimba,devo sistemare alcune cose ora,ci vediamo domani.
Mi baciò per salutarmi,questa volta un bacio più dolce.
-Ah-Aggiunse mentre usciva-Se rivedi quel moccioso,digli che quando vuole,possiamo finire ciò che abbiamo 
inziato.-Pronunciò le ultime parole con ira e rabbia,poi sbattè la porta e sparì nel buio.
Rimasi qualche secondo seduta sul divano,a pensare.
-Cazzo.-Disse Bieber uscendo da dietro il tavolo della cucina.-Era ora,sono allergico alla polvere.
E' stato bello vedere le vostre effusioni,non vi sbrigavate.-Starnutì vivacemente,mi alzai per prendere un bicchiere d'acqua e lui si piazzò davanti a me.
-Beh?-Domandai?
-Beh...sono un ragazzo,sei in reggiseno ed hai i pantaloncini mezzi slacciati.-Sorrise leggermente.-tutto normale.
-Pf, bene.-Sorrisi allo stesso modo anche io.
Misi le mani sulla testa,feci un gemito,per sfogarmi.
-Hei,hei...va tutto bene?-Si avvicinò lentamente,poi mi accarezzò il braccio.
-Si,va bene,scusa.-Dissi.
-Scusa per cosa?Non ti preoccupare,sono stato io che volevo aiutarti.
-Grazie Justin,davvero,grazie.
Sorrise.
-Però ...dovresti stargli lontana.-Il suo volto si rabbuiò.
-No,lui mi piace.
-Cazzo Sam,lui ti usa,ne approfitta di te.Solo per divertirsi.
-Chi te lo ha detto?Tu non lo conosci!
-Beh si vede!E' pericoloso...ti farà del male.
-Dai tanti consigli,ma non pensi mai ai cazzi tuoi.
-Merda,ma ti rendi conto di ciò che è successo questa sera?-Mi alzò il mento e mi guardò dritto negli occhi,con il suo sguardo glaciale.
-Si...ma chi sei tu per dire come si tratta una ragazza?-Urlai.
-Sicuramente io ti tratterei meglio di come ti usa lui,si diverte poi ti molla!
-E non è ciò che hai fatto tu!?-Il mio tono di voce era veramente alto,tra un pò avrei pianto,
mi liberai di tutto ciò che avevo dentro,finalmente,dopo due anni,dissi le cose come stavano.
-Era la mia prima volta!Non avevamo usato nemmeno precauzioni,eravamo ubriachi!-Disse,con una smorfia di dolore in viso.
-Si...ma...Cazzo!Mi sono ritrovata mezza nuda,da sola!Non sapevo con chi ero stata,cosa avevo fatto,non sapevo nulla!
-Si ma...mettiti nei miei panni!Eravamo migliori amici cazzo!Dovevo venire da te e dirti 'abbiamo fatto sesso,quindi ora cosa siamo?'
-Ti odio!Mi hai rovinato la vita!Justin Drew Bieber sei uno stronzo!
-Sam,basta.-Cominciai a piangere.-Sam...Sam hei,basta,ti prego!
-Basta un cazzo!E l'ho saputo solo origliando te e Chriss.Mi fai schifo!
-Cazzo basta!Sul serio,finiscila!Ora non importava,tiri sempre fuori questo discorso!
-Josh si diverte con me,può essere vero,ma almeno lui ha il coraggio di farsi vivo.
-Non volevo rovinare la nostra amicizia,poi avevo paura,non avevamo usato precauzioni e ...
-Avevi paura fossi rimasta incinta vero?E lì che cazzo avresti fatto,sentiamo?Saresti emigrato in Cina!?
-Scusa.
-E' tardi.
La prima volta che rivedetti Justin al suo ritorno dal Tour, mi sentii nuda,coma quella volta,vulnerabile,insicura.
Mi cinse i fianchi,con presa sicura,poi posò le mani sul mio sedere.Fece un ghigno compiaciuto.
-Lasciami cretino.
Mi lasciò immediatamente andare,piangevo più di prima.
-Beh,io me ne vado.Non ho più nulla da fare qui.
Non mi voltai a vederlo che se ne andava.
-Non mi hai mai detto nulla,su come sono andate le cose,tu eri meno ubriaco.
-Vuoi sapere qualche dettaglio?
-Si!Cazzo,è un mio diritto.
-Per esser stata la tua prima volta,sei stata brava mi hai fatto raggiungere l'orgasmo.Ecco un dettaglio.-Sorrise e se ne andò.
Cazzo!Si divertiva a farmi sentire vulnerabile.
La stronza Sam era diventata un docile agnellino,mentre quel dolcissimo Justin la serpe più velenosa.
Era diventato più stronzo di prima.Impossibile , ma vero.
Urlai e salii di sopra,posandomi sul letto,mi addormentai dopo poco.
 
Scusate se aggiorno tardi,ma ho da mandare aventi altre due storie ♥
Vi ringrazio immensamente per le recensioni e scusate anche se non rispondo,a volte. :3

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Capitolo 8
*** Eight. ***


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 Justin.
Mi sveglio.Sono nel mio letto,quello che è successo ieri sera mi sembra solo un sogno,un brutto sogno,un ricordo 
sfuocato di chissà quale giorno della mia vita.Invece è successo veramente,ho parlato con lei.Mi ha detto tutto ciò che prova,ciò 
che ha provato,ciò che sente,
ciò che non dimenticherà mai.
Come può un giorno cambiare tutto?Come può un solo fatto cancellare tutti i ricordi di una persona?
Come può rovinare una vita?Insomma,un giorno è troppo,troppo poco,per sconvolgere tutto.
Merda!Così non va,non va proprio.
Dico che mi va bene così,che non ho bisogno di lei.Dico che non ho bisogno della sua fottuta voce,
il suo fottuto sorriso,il suo fottuto essere lei.Invece sì,ne ho bisogno,ne necessito.
Dio,quanto vorrei,anche solo per un attimo,solo per un nanosecondo avvolgerla tra le braccia,le sue mani tra i miei capelli,le sue labbra 
sulle mie,un vero bacio.Ma certo,il bacio che non abbiamo mai avuto.Ecco cosa vorrei.
Vorrei darle il mio primo vero bacio,vorrei cancellare tutti i nostri ricordi passati con quel bacio.Iniziare una nuova vita,ricominciare da zero.
-Perchè!?-Urlo scaraventando il cuscino contro l'armadio dove è appeso un mio poster.-Mi fai schifo,ti odio Justin Bieber!
Quando ci potevo stare insieme ho rovinato tutto,ora,invece,anche se volessi,ci sono le fans,ci sono i gossip,i paparazzi,
Scooter,c'è tutto questo.
E non ci sarebbe stato niente di male se non ci fossero state persone pronte a rinfacciarmelo, neanche fosse una colpa. ‘
Quella è una qualunque!Tu sei Bieber.'
Mi alzai finalmente,dopo aver riflettuto abbastanza.Mi vestii e di corsa andai al ritrovo.
Se c'era una cosa in cui io e Sam eravamo bravi era non far trapelare nulla di ciò che non volevamo.Se nessuno dei due avesse 
detto nulla,oggi,tutto darebbe andato per il verso giusto.Credo.
Eccoli,erano tutti seduti sul solito muretto.Stessa storia.
Mi avvicinai a loro.
-Hei ragazzi.-Tutti alzarono gli occhi verso di me,mi salutarono.Tutti tranne Sam.
-Come al solito di buon ora,Bieber.-Mi sfottè Chaz.-Che cazzo hai fatto ieri sera,poi?
Il mio sguardo si incrociò con quello di Sam,spalancò gli occhi,io sorrisi,per rassicurarla.
-Niente,sono andato a casa a giocare a PES.
-Ma bravo.-Rise Chriss.
-Già...visto che la serata di ieri è finita abbastanza male,che facciamo questa sera per rimediare?-Chiesi curioso.
-Io non posso,sono fuori con Josh.-Rispose Sam.
-Patetico.-Tossii.
-Bieber,non sono cazzi tuoi.-Urlò lei.
-E cosa vuole fare questa sera?-Sorrisi,lei mi guardò con sguardo omicida.
-Quello che faccio non ti riguarda.
-Vaaa bene.
-I ragazzi erano tutti impegnati,sarei stato ad annoiarmi tutta la serata,perfetto.

Sam.
Ed eccomi,attraversavo il vialetto che portava all'appartamento di Josh,torturandomi le unghie dall'agitazione.
La porta era aperta,senza indugi salii di sopra,anche la porta d'ingresso era socchiusa.
Lentamente misi piede nella stanza.
Merda.
Risatine e gemiti provenivano dalla camera da letto.
Perfetto,mi tradiva anche.
Mi feci coraggio ed andai alla porta della camera.
-Ma bene.-Dissi sconcertata.
Da sotto le coperte uscì Josh,coprendosi con un lenzuolo.
Rimasi immobile sull'uscio.
-S...Sammy,sei in anticipo.-Disse.PATETICO,aveva ragione Justin.
-Oh scusa se volevo andare a casa del mio ragazzo dieci minuti prima.
Si grattò la testa con un dito.Non sapeva cosa dire.
-Se non l'hai capito,tra noi è finita.
-Avanti Sam...scusa!
-Josh,fai schifo.Ho detto tutto.
-Ah,sei una ragazzina Sam,una stupida santarellina.
-Come vuoi,ci si vede bastardo.Oh,la tua ragazza dovrebbe sapere che ti imbottisci il
 pacco,sai com'è,poi potrebbe rimanere delusa.
Mi guardò con sguardo incazzato nero.
Poi,senza indugi presi e me ne andai,non piangevo,non me ne fregava proprio nulla.
Si,santarellina,solo perchè non facevo sesso con lui quando voleva.PATETICO,Davvero.
Lanciai un veloce sguardo alla mia casa, proprio accanto alla sua. Tutte le luci erano spente.
Ritornai a guardare la casa di Bieber, ed uno strano pensiero mi venne in mente.
Magari...Forse...Magari sarei potuta passare da lui, giusto per infastidirlo.Infondo lui mi rompeva sempre.
Corsi verso la porta,non facendo rumore,poi suonai il campanello.
Nessuno.
Suonai un'altra volta,sempre nessuno.
Una terza.
Stavo per andarmene quando aprì la porta una biondina in intimo.
WOW.
Mi guardò con gli occhietti azzurri poi aggiunse
'Justin,c'è una delle tue solite fan rompiscatole.'
Si,allora,Primo non sono sua fan e secondo non sono rompiscatole.
Lui si affrettò a venire alla porta con solo i jeans addosso.
Oh merda.
Avevo interrotto...cioè loro lo stavano...e io...
Guardai prima la ragazza poi Justin,in cerca di una scusa plausibile.
-H...hei Sam...-Disse lui,imbarazzato.
PENSA.PENSA.PENSA.
-Io ho sbagliato casa.Ciao.
Mi girai di scatto e camminando velocemente me ne tornai a casa.
Mi buttai sul letto.
Ripensavo alla scena.
Due figure di merda in 3O minuti,hai battuto un record,Samantha. 
Grazie,Grazie,Grazie,Grazie per le recensioni *w*

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Capitolo 9
*** Nine. ***


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 Sam.
Mi sveglio,passo davanti alla camera di Thea,è sola,ed è anche tornata,cazzo erano due giorni che era fuori.
Mentre cammino verso la cucina ripenso a ieri.
Tutto troppo strano,insomma,prima lascio Josh,poi vado da Bieber e lo interrompo.Non ne combino mai una giusta,merda.
Prendo una ciotola di cereali con il latte.Mi siedo sullo sgabello del ripiano cottura ed inizio a mangiare lentamente.
*Dlin Dlon*
Bene,anche il campanello,non si può avere un attimo di pace.
Svogliatamente mi avvicino alla porta,mezza addormentata ed apro,incurante di domandare 'Chi è?'.
Ed eccolo lì,più perfetto che mai,con i suoi vestiti perfetti e il suo viso perfetto Bieber.
Davanti casa mia.
Io sono in pigiama.
Pigiama con le nuvolette.
Spettinata.
Con i cereali in bocca.
Struccata.
Sorride innocentemente,ha una mano dietro la testa,io spalanco gli occhi per qualche secondo.
Non so che fare,lascio aperta la porta ,presto,ho venti secondi per rendermi decente.
Corro di sopra,levo il pigiama,prendo una maglietta e un paio di jeans cercando di 
infilarli in una botta sola.Sciolgo i capelli e mi precipito di sotto,correndo per le scale.
Arrivo davanti alla porta con il fiatone...Justin mi guarda stranito,inarca le sopracciglia,
è ancora dove l'ho lasciato.
-Hei.-Dico appoggiandomi allo stipite della porta.
-Ciao.-Dice sorridendo fantasticamente.
-Che vuoi?
-Volevo vederti.-Chiede sorridendo,al contrario io sono seria.
-Io no,Ciao.-Chiudo ma lui mette il piede tra lo stipite e la porta bloccandomi.
-Non ho problemi a romperti un piede,sai?- Ribatto fredda,glaciale.
Sento che ride,apro la porta per farlo andare via,una volta per tutte.
-Ce la fai a dirmi per cosa sei venuto?-Dico guardandomi le unghie e picchiettando con il piede su e giù.
-Scusa...-Butta fuori d'un fiato.
-...Per?
-Ieri sera,Melanie...-Si interrompe,ah si,si riferisce alla biondina.
-Oh Melanie?Simpatica.Comunque non devi chiedere scusa,io 
ero venuta solo perchè...avevi detto che eri solo tutta la serata,quindi...
-Oh.-Si gratta la testa con un dito.-Comunque non stavamo facendo niente.-Si giustifica.
-A me sembrava proprio un qualcosa.
-Un qualcosa che non era niente.
-Che era qualcosa.-Continuo io.
-Bene,allora ci si vede.-Accenna lui.
-Già...ci si vede.
-...Si,magari al ritrovo.
-Ovvio...-Imbarazzo alle stelle.
Chiudo la porta,poi rimango immobile a fissare il legno scuro per una trentina di secondi.
*Dlin Dlon*
Apro meccanicamente la porta,Justin è sempre lì,immobile,come l'ho lasciato prima.
Mi guarda dritto negli occhi,entrambi sottraiamo subito lo sguardo.
-Si...io ora vado da Chaz e Ryan,vieni?
-Uhm,si,andiamo.
Sorride.
-Bene...
-Si...
Prendo le chiavi e richiudo la porta alle spalle,Justin mi circonda con un braccio,
mi ritraggo subito e lo fulmino con lo sguardo,lui sorride di gusto.
-Ho la peste?-Chiede.
-Quasi.-Ribatto sorridendo,lo fa anche lui,il suo sorriso mi mette di buon umore.
-Ma...come mai ieri sera sei tornata così presto?Non dovevi andare da John.-E' curioso.
-Ma io ci sono andata.-Rettifico dando un colpo di tosse.
-Oh...-Disse.
-Oh...-Gli faccio eco io,lui mi guarda comprensivo,poi mi stringe a sè mettendo 
un braccio sulla mia spalla,proprio come prima,questa volta non mi ritraggo.
Ci sediamo su una panchina,al ritrovo,vediamo in lontananza i ragazzi.
-Di solito che fai per mandare via la tristezza?-Chiedo.
-Beh,Tweetto qualcosa e vedo tutte le risposte delle mie Beliebers,mi rallegrano 
sempre,vuoi provare?-Mi guarda sorridente.
-Cioè?-Chiedo io divertita.
-Sta a vedere...-Alza l'indice come per dire ' un secondo '
scrive:
'Hei una mia amica si sente male,facciamole sentire l'amore delle Beliebers.'
-Ecco,ed aspetta cinque secondi...-Ricarica la pagina e vedo già un sacco di commenti,rido.
-Caspita,hai come milioni di stalker virtuali.
Ride.
-No,le mie fans sono fantastiche,mi aiutano,sempre.Non so come farei senza di loro.
-Hei,Bieber,Grazie.
-Prego,Sam.
-Oggi sei quasi simpatico.
-Beh,io sono sempre simpatico,e sono anche sempre bellissimo.
Gli do una pacca sulla spalla.
-Sei libera stasera?-Chiede mettendo una mano sulla mia coscia.
-Che hai in mente?-Chiedo intrecciando delicatamente la mia mano con la sua.
-Lo prendo per un sì.-Mi fa l'occhiolino.
Sorride.
Ok,Bieber,forse sei figo. 

 Grazie per le recensioni e mi dispiace per il malinteso con TooLateForU,spero tu mi creda ;)
Vi voglio bene ragazze :)  

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Capitolo 10
*** Decimo Capitolo. ***


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 -Se non sono indiscreto...-Deglutì a fatica.-Si insomma...perchè vi siete lasciati?Hai ripensato a ciò che ti ho detto?
-No,solo che si faceva un'altra.
-Cazzo Sam,mi dispiace...
-A me no.Mi ha solo facilitato le cose.
-Beh,in un certo senso si.
-Non ti offendere,ma voi ragazzi pensate con il cazzo.-Sorrise mostrando la schiera di denti perfettamente 
bianchi e perfettamente perfetti.
-Che ne dici di venire da me alle 21?Non so,ci vediamo un film...-Disse Justin,ridendo e scompigliandosi 
i capelli.Lasciò la frase in sospeso.
-Accetto solo perché non ho nulla di meglio da fare.-Accennò un sorriso,poi scosse lentamente 
il capo a destra e a sinistra,con una mano sulla fronte.
-Sam,Sam...Mi stupisce sempre vedere che sei rimasta uguale a quando ti ho conosciuto.-
Disse sorridendo.-Solo più carina.-Fece l'occhiolino.
-Se lo dici tu.-Risposi imbarazzata,guardai la mia mano nella sua.
Le sue dita così lunghe,affusolate e morbide al tatto si intrecciano alle mie...e...
Aspetta.
Perché ci stiamo tenendo per mano!?
La tolsi immediatamente,anche lui la ritrasse,feci un sorriso forzato per smorzare l'attenzione.
-Piccioncini...disturbiamo?-Arrivò Chaz,con tutti i ragazzi.
Justin arrossì di colpo,abbassò la testa e borbottò qualcosa di incomprensibile.
-Allora,che facciamo oggi?-Chiese Caitlin masticando una gomma e facendo delle bolle.
-Serata film?-Propose,sorridendo.
Di un pò Bieber,cos'hai sempre da ridere,non ti capisco.
-Perfetto.-Acconsentirono tutti,compresa me.
Caitlin mi prese per mano e mi trascinò via con lei ridendo.
Quando arrivammo abbastanza lontano da tutti gli altri,cominciò a parlare.
-Ho visto bene?-Chiese meravigliata.
-Dipende da cosa hai visto.-Alzai le spalle,vaga.
-Tu e Justin,seduti su una panchina,senza uccidervi a vicenda.-Annuii sorridente.-Ecco cosa ho visto.
-Solo perchè non ti trovavo.-Mentii arrossendo leggermente ma lei rise.
-Sai che non m'inganni,sono la tua migliore amica.-Fece l'occhiolino e mi guarda dritto negli occhi.
-Ok,non cercavo di ucciderlo,perchè ieri ho mollato Josh...-Deglutii aspettando che Caitlin dicesse qualcosa.
-E...-Mi incitò a continuare.
-E Justin mi ha fatto ridere,anche se ero triste.Quindi mi sembrava troppo da stronzi,anche per me,essere scortese.
-Oh,capisco.-Si avvicinò al mi orecchio.-Ma per me ti piace,e anche molto.
-Che?No,no,no.Non mi piace proprio per niente quel coglione strafatto.
-Sam!E' da quando eravate migliori amici che ti piace.-Continuò lei.
-Non è vero.Magari prima,forse,mi piaceva,ma chi si ricorda.Poi l'ho conosciuto meglio.
E dietro quegli occhi color nocciola non c'è proprio un cazzo.
-Oh allora non vorrai farmi credere che ti piaceva quel drogato di Josh.-Sbuffò Caitlin con aria saccente.
-Josh era...carino.-Tentai io.
-Ecco,solo carino,niente di più...non lo amavi.
-No...non lo amavo,non ho mai amato nessuno,ancora.
-Quasi nessuno-Sorrise lei alludendo a Justin.
Sbuffai e me ne tornai alla panchina dove eravamo prima,Justin stava parlando 
con una ragazza,molto carina,se devo dirla tutta.Era mora,con un fisico perfetto e dei magnifici occhi verdi.
Appena mi vide me la presentò.
-Eccoti Sam,lei è Alice.(Alis)
-Piacere.-Bofonchiai dandole la mano,lei mi abbracciò.
-Sam!Quanto tempo!-Come quanto tempo?-Oh dai!Non ti ricordi di me?Andavamo alle elementari insieme.
Ah già ora ricordo,una certa Alice cicciottella e bruttina.Wow,è cambiata parecchio.
-Wow Alice!Sei...Cambiata!-Diedi voce ai miei pensieri,lei sorrise dolcemente.
-Già...-Continuò a sorridere,con quel suo sorriso perfetto e splendente.
Justin intanto,come gli altri ragazzi,se la spogliava con gli occhi.
Feci un finto colpo di tosse per evitare che cominciasse a colargli anche la bava,loro 
sembrarono riprendersi.Guardai Justin scuotendo la testa,lui mi sorrise poi continuò a godersi il panorama.
-Oh,questa sera ci sarò anche io con voi se non vi dispiace.-Continuò lei sorridente e carina come sempre.
-Fantastico!-Biascicai io,a denti stretti.
Alice era una ragazza veramente simpatica,carina,intelligente,gentile,perfetta.
E allora perchè improvvisamente la odiavo tanto? 

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Capitolo 11
*** Eleven. ***


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 Chiudo la porta ed esco.
L'aria,nonostante la bella stagione,è leggermente pungente,mi copro con un maglioncino color porpora 
che mi tiene al caldo nel breve tragitto da casa mia a quella di Justin.
La porta è socchiusa,entro senza indugi,come ai vecchi tempi,richiudendola alle mie spalle.
Il salotto è preparato per la serata.
Il grande divano bianco al centro della stanza è stato rifornito di vari cuscini e plaid,davanti,sul tavolino
di vetro ci sono tre ciotole di pop-corn,una busta di patatine e varie bibite,mentre sul mobile affianco
alla TV sono in bella vista vari DVD in prospetto per la serata.
Con naturalezza mi siedo sul divano ed appoggio i piedi sul tavolino vetrato,poi lentamente tolgo il
maglione,rimanendo con una t-shirt grigia.
Vedo Justin scendere le scale pensieroso,si guarda i piedi,mentre si pettina i capelli con
le dita,è a petto nudo,ha una maglietta in mano,però.
Si accorge di me e sobbalza,poi si siede sul divano,facendomi compagnia.
-Chi ti ha detto di entrare?-Borbotta sulla difensiva,continuando a pettinarsi i capelli.
-La porta era aperta,genio.-Dico sbuffando.Quasi mi sono pentita di essere venuta qui,beh,non avevo
scelta,qui o a casa da sola a guardare i programmi in prima serata.
Scorgo un sorriso,poi appoggia anche lui i piedi sul tavolo,sospirando sfinito.
-I tuoi nonni?-Chiedo guardandomi intorno.
-Serata Bingo,è il giorno più emozionante della settimana.-Ride poi fa il suo hair flip,sprigionando un profumo di pulito,di fresco.
-Hai rimesso gli orecchini!-Dico rassegnata.
-Si...mi piacciono.-Continua lui alzando le spalle.
-Ci avevo messo due anni buoni per convincerti a toglierli!
Lui ride fragorosamente.
-Ti da ancora fastidio?-Chiedo.
-Cosa?-Domanda sorpreso.
-Che te li tocchino.-Rido.
-Oh si,se ci tieni alle mani,non toccarmi mai gli orecchini.-Asserisce divertito.
-Ed ancora non ti sei fatto i muscoli.-Sbuffo.
-Non è vero!Guarda qua che addominali!-Urla indicando il suo ventre.Mi avvicino per toccargli lo stomaco,al tocco delle mie dita rabbrividisce.
-Ne hai ancora di strada da fare.-Continuo ridendo.
-Stronza!-Lui ride di gusto.
In quel momento suona il campanello.
-Vado io.-Diciamo all'unisono,lui mi guarda negli occhi,poi si alza ed apre la porta,entrano Caitlin,Chaz,Ryan,Chriss e...Alice.
Ha una canottiera bianca che mostra molto più del dovuto e degli shortz di jeans anch'essi molto generosi.
Justin si avvicina a lei per abbracciarla,poi si mordicchia il labbro inferiore,conosco quel segno.
Dopo qualche minuto di sistemazioni varie siamo tutti seduti sull'enorme e morbido divano bianco a guardare
'The Ring'.Bene,non ho una grande passione per i Film Horror,ma spesso sono interessanti.
Io sono seduta sul bracciolo,affianco a Justin accoccolato ad Alice,Caitlin Chriss e Chaz sono tutti appiccicati
morenti dal terrore,mentre Ryan è l'unico veramente interessato al film,non si perde una scena.
Proprio questo posto dovevo scegliermi?
Alice fa finta di avere paura,a Justin piace,ne approfitta per darle qualche bacetto e con la scusa di abbracciarla,
anche qualche palpata...
Solita mess'in scena da Horror Movie.
Verso metà film vado in bagno,stordita dal film e dalle smancerie super caramellose dei due accanto a me.
Rimango qualche minuto lì fuori dalla porta del bagno,a godermi l'unico posto in cui posso stare sola.
Due mani afferrano i miei fianchi,sicure,poi mi trascinano all'indietro,non faccio in tempo ad urlare che una mano copre anche la bocca.
Oh.Santo.Cielo.
Finisco in una stanza trascinata dalla 'misteriosa' persona o fantasma.
Poi la porta si chiude dietro di me.
E' tutto completamente buio.Buio pesto.
Rimango immobile,il mio cuore sta per abbandonarmi,seguito a ruota dalle gambe tremolanti.
Sento due labbra posarsi sul mio collo.
Ansimano leggere,la lingua inizia a tracciare piccolissimi cerchi su e giù facendomi rabbrividire improvvisamente.
Non brividi di paura,ma leggeri.
Ora mi chiedo perchè non mi sottraggo?Perchè non tiro un urlo,spaventata?Perchè non tiro un pugno?
Perchè me ne sto qui,a farmi fare tutto ciò,impotente?
Semplice.
Perchè ho capito che è Lui.
Le labbra continuano a salire,a tracciare piccoli baci su per la mascella,deglutisco.
Arrivano all'angolo della bocca,ma poi si ritraggono,come se essa fosse un tesoro proibito.
-Justin.-Ansimo,con la voce velata dal piacere.
-Shhh.-Emette un sibilo con la bocca,poi continua.
Mette le mani sotto la mia maglietta,sollevandola fino a sopra i fianchi,la punta fredda del suo naso
percorre il mio collo.Mentre la sua mano la mia schiena.
-Justin,basta.
-Dillo ancora,mi hai chiamato per nome.-Sussurra.
-Justin.-Faccio quello che mi dice,come un automa.
-Ancora.
-Andiamo,basta.
-Mi piace sentire il mio nome pronunciato da te,suona fottutamente sexy.
-Justin.
-Svegliati.
-Come?
-Sam,Shawty,sveglia.
Apro gli occhi lentamente,più assonnata di prima.
-Di un pò,mi hai sognato?-Chiede Bieber malizioso.
-Manco morta inquino i miei sogni con te.-Mi guardo lentamente intorno.-Dov'è?
-Dov'è chi?-Chiede incuriosito,socchiudendo gli occhi.
-Alice.-Rispondo convinta.
-Chi?-Chiede ancora più stranito,mi ha preso per psicopatica.
-Quella con cui ti stavi baciando poco fa...
-E'?
-Quella...oh niente,sarò stanca.
-Oh si,direi.-Mi circonda la spalla con un braccio,io sono appoggiata a lui,
mentre il film sta per finire.
Alice era un sogno?
Sul serio?
Mah,non sto bene.
Bieber mi accarezza il braccio con le sue lunghe dita affusolate,mi provoca brividi pazzeschi.

LOL Praticamente è successo tutto ma senza Alice x'D
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Capitolo 12
*** Twelve. ***


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 -Smettila.-Dissi sperando comunque che lui continuasse a sfiorare la mia pelle.
-Tu non vuoi che io smetta.-Continuò il biondo,confermando le mie aspettative.Mi aveva sempre letto nel pensiero.
-Se te l'ho chiesto...-Ribattei scorbutica,ma d'altro canto era l'unica difesa che avevo con lui.
La verità era che l'avevo perdonato fin da subito,fin da quel 24 Giugno.
Beh,certo,perdono.
Ma non dimentico caro Justin.
-Il film è finito.-Sbadigliò Chaz alzandosi dal divano e spegnendo la Tv.
-Mi piacerebbe invitarvi a dormire,ma i miei nonni torneranno tra poco.-Biascicò Bieber sistemando un pò il divano.
-Perché non andiamo da Sam?-Si illuminò Caitlin,tutti contavano su di me,non potevo dire di no.
-Si,andiamo da me.-Sorrisi.
In pochi minuti eravamo tutti in camera mia ad ascoltare la musica.
Chaz e Chriss stavano sul piccolo divano che avevo accanto alla finestra,Justin ed io stesi sul letto,al contrario e supini.
Caitlin e Ryan invece erano seduti sul tappeto.Avremo dormito un pò scomodi visto il limitato spazio,ma meglio di niente.
-Che facciamo?-Chiese Chaz stiracchiandosi.
-Siamo abbastanza per fare un orgia.-Chriss iniziò a ridere di gusto,trascinando tutti.
-E se...dormissimo?-Aggiunsi io,d'altro canto era quello per cui eravamo venuti qui.
-Buona idea.-Sbadiglio Ryan spegnendo la luce.-Buonanotte.
Tutti rispondemmo con un 'anche a te'.
Dopo dieci minuti sentivo solo respiri beati di persone nel mondo dei sogni.
In particolare il respiro di Justin risuonava limpido tra tutti,con un ritmo regolare e ben distinto.Il 
diaframma saliva e scendeva,ipnotico.
Mi avvicinai al suo corpo,nel letto con me,immobile,senza maglietta.
Chiusi piano gli occhi,stavo per addormentarmi.
Improvvisamente sentii un peso aderire deciso al mio corpo,i nostri sguardi si incrociarono.
-Credevo dormissi.-Dissi con un leggero sorriso sul viso.
-Desolè,le delusioni della vita.-Sussurrò al mio orecchio,percepii il tocco delle sue labbra umide e calde 
sulla pelle.Un brivido mi percosse la schiena ed un leggero gemito soffocato mi uscì tra i denti.
Sorrise compiaciuto,poi scosse leggermente la testa.
Si mosse in modo da far finire me sopra di lui,mi teneva bloccati i polsi.
-Non sei un pò cresciuto per questi giochetti,Justin?-Chiesi cercando di mantenere un pò di lucidità mentale 
vista la sua vicinanza.
-Non necessariamente,Sam.-Mi sussurrò all'orecchio, accarezzandomi la guancia con le labbra asciutte e 
morbide, respirando appena appena contro la mia pelle.
-Tu sarai di nuovo mia,semplice.Parola di Bieber.-Continuò lui.
-Non mi ingannerai mai più,parola mia.-Ribattei io,decisa.
-Sai ,vero,che se continuiamo di questo passo,vincerò in appena dieci minuti?-Fece un sorriso sghembo 
ed un' ondata di desiderio,di lui,mi percosse la schiena,da cima a fondo.
Il suo respiro era vicinissimo, la sua bocca schiusa, le sue dita,leggere,sulle mie guance.
Mancava poco,a rivivere con un solo gesto,il sapore di tutto ciò che accadde anni fa.
E così fu.
Le labbra di Justin si posano sulle mie,fameliche.
Da subito un bacio passionale,con tanto di lingua,con tanto di emozioni,di ricordi.
Mi lascio cullare da lui.
-Alla fine sei così fragile,Sam.Così docile.
-Oh,ti farò pentire di averlo detto.
-E' una gara?
-Si,ti avverto,ce la metterò tutta per starti al passo.
Lui sorrise malizioso,mi prese per mano e mi trascinò in salotto.
-Ora siamo soli,fammi vedere di cosa sei capace,bella.
Lo misi a sedere sul divano ed inginocchiandomi sopra di lui iniziai a baciargli piano la mascella,dolcemente.
Lui sbadigliò,sorridendo,come per provocarmi.
Scesi piano sul suo ventre,tracciandone la lunghezza con un dito.
Iniziai a giocare con l'elastico dei boxer,tirandolo e lasciandolo subito dopo.
Lui sorrise.
-Ora è il mio turno,guarda e impara.
Mi posizionò in ginocchio sopra di lui,sollevò la mia maglietta lasciandomi in reggiseno e jeans.
Iniziò,con la punta del naso,a percorrere il mio collo,arrivando all'orecchio,su e giù.Produssi un respiro 
smorzato,accompagnato da un brivido,dovuto,non solo,al freddo.
Afferrò i miei fianchi,poi mi baciò,le nostre lingue giocavano al di fuori delle labbra.
Stava vincendo,ma non glielo avrei permesso. 

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Capitolo 13
*** Thirteen. ***


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 Decidi,Sam.
O continui,e saprai come andrà a finire.
Oppure ti fermi,ti rivesti e te ne torni a dormire.
-Mi sei mancata molto,Sammy.-Sussurrò Justin,guardandomi negli occhi.
-Mi sei mancato anche tu,Bieber.-Sorrisi.-Sai,è strano vederti in TV,quando 
mi ricordo dei pomeriggi che passavamo rinchiusi nel tuo garage.
Tu suonavi la batteria ed io ti ascoltavo e applaudivo alla fine.
O quando suonavi davanti all'Avon Theatre,ed io aspettavo in macchina con tuo nonno,lì davanti.
-Già,incredibile come sia cambiato tutto,vero?Ora non suono più nel mio garage,
ma davanti a migliaia di persone,o al Madison Square.
Sorrise,stavolta con gli occhi persi nel vuoto,a ricordare il passato.
-Le beliebers ti amano perchè,in un certo senso sei come loro...normale.
Riprese a baciarmi,con cautela,come se rischiasse di rompermi,come se tenesse in mano una pietra preziosa,ed io non lo ero di certo.
I baci proseguivano e mano a mano erano sempre più passionali.
Un brivido mi percosse la schiena,da cima a fondo,lui se ne accorse,perchè sorrise compiaciuto.
Ad un certo punto udimmo un rumore provenire dalla porta,poi un altro.
Smisi immediatamente di baciarlo e mi alzai per andare a controllare,lui continuava a baciarmi,insistente,sul collo.
-Justin,fermo,la porta.-Dissi io,cercando di di capire chi era.
-La porta cosa?-Continuò a baciarmi il collo,appoggiando il suo mento sull'incavo della mia spalla.
Ed ecco un altro rumore,più forte,poi un imprecazione,ed ancora il ticchettio 
metallico di qualcosa,magari un piede di porco,magari qualcuno che voleva entrare 
in casa,un'ondata di terrore mi percosse da cima a fondo.
-Merda,la porta!-Questa volta aveva sentito anche Justin il rumore,così si stacco da
 me e corse in cucina,tornò in salotto con una padella.
-Oh si,con quella ti difenderai senza dubbio.-Incrociai le braccia e lo guardai rassegnata.
-Sai,non giro armato,Sam.-Protestò lui facendomi il verso.
-Veramente?Non hai una pistola nei jeans,o qualcosa di simile?-Continuai ironica.Sorrise compiaciuto.
-Oh,ce l'ho una pistola nei jeans,la vuoi vedere?
Mi ci volle qualche secondo per capire,ma poi ci arrivai.
Tipico di Justin,detto il 'Mago dei doppi sensi'. 
Era comunque tremendamente sexy.
Si avvicinava furtivo alla porta,con cautela,facendo un'espressione allarmata ma buffa.
Dalla finestra accidentalmente vidi Thea,stava trafficando con le chiavi cercando di trovare quella giusta per aprire.
Ma certo!Thea!
Finalmente trovò quella giusta,mi tornò in mente che Justin era davanti alla porta con una padella in mano,pronto a colpire.
In un millesimo di secondo corsi fino a lui.
-Justin no!-Urlai prima di fiondarmi addosso a Bieber.
Cademmo entrambi per terra,accanto all'uscio.
Lui mi guardò disorientato ma in quel momento entrò Thea.
Chiuse la porta e ci guardò con un'espressione a metà tra il disgusto e il divertito.
-Potevate usare almeno la camera.-Disse scuotendo la testa,divertita.
Io e Justin ci guardammo,lui rideva malizioso,io lo scansai e mi alzai,guardando arrabbiata mia sorella.
-Thea!Ci hai fatto prendere uno spavento!Scema!
Lei rise ed andò in camera sua.
-Dove eravamo rimasti?-Chiese Justin cingendomi i fianchi e girandomi verso di lui.
-Da nessuna parte,va a dormire.
Salii le scale velocemente per tornare in camera dagli altri,lui sbuffò sorridendo.
-Quando ti arrabbi i miei ormoni impazziscono.
Continuò lui,mordendosi le labbra e seguendomi per tornare in stanza.
Finalmente mi stesi sul letto e chiusi gli occhi.
Avevo sbagliato?
Potevo di nuovo fidarmi?
Sapevo solo una cosa,lo odiavo molto meno di prima. 

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Capitolo 14
*** Fourteen. ***


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 Justin.
La mattina dopo mi svegliai con un sorriso complice sul viso.
I raggi di sole entravano dalle alte finestre,inondando le assi di legno della stanza,e granelli di 
polvere danzavano frenetici nella luce.
Mi ci volle un secondo per realizzare che la serata appena trascorsa era stata una delle più fant
astiche della mia vita da diciassettenne.
Guardandomi intorno osservai i miei amici dormire beati,il loro stomaco si alzava e si abbassava 
regolarmente,sorrisi anche nel vedere Ryan accoccolato su Chriss,avrei fatto volentieri una foto per 
poi pubblicarla su Twitter,ma avevo fretta di vedere Sam.
Da di sotto proveniva un odore di Caffè bollente,appena fatto,chiusi gli occhi e lasciai che il 
profumo inebriasse le mie narici.
Finalmente scesi le scale di corsa.
Lei era girata verso il fornello,stava preparando dei pancakes a giudicare dall'odore.
Le cinsi i fianchi e la girai verso di me,per poi schioccarle un bacetto sulle labbra.Diventò rossa 
come le fragole che erano nella ciotola blu di fianco a lei.
-Che cazzo fai?-Si rigirò per continuare a cucinare,io sorrisi.
-In realtà non lo so.-Continuai mangiando una fragola,appoggiandomi al ripiano dove lei cucinava.
-Allora non baciarmi.-Disse tirando fuori le frittelle dalla padella per poi adagiarle su un piatto.
-Scusa,mi andava.-Alzai le spalle divertito,lei scosse il capo in segno di rassegnazione,prendendo 
lo zucchero a velo per guarnire la bella pietanza.
-Ah,non raccontare a nessuno di ieri sera.-Scandì benissimo la parola "nessuno",sciacquandosi le 
mani infarinate nel rubinetto.
-Io ci voglio il cacao,sulle mie.-Brontolai,lei sbuffò e prese il piccolo contenitore con i buchi per far 
scendere il cioccolato in polvere.-Comunque farò ciò che dici ad un patto...-Dissi.
-Ti ascolto.-Ribatté scuotendo la boccetta sui pancakes.
-Mi accompagni al party di "Vanity Fair",domani.-Sospirai tranquillo,sorseggiando una tazzina di caffè.
Ad un certo punto notai che aveva fatto cadere una quantità industriale di cacao sul dolce,addirittura 
strabordava dal piatto e non si scorgevano nemmeno più le frittelle.
-Che?!-Questa volta,finalmente,abbandonò ciò che stava facendo e si girò verso di me,con un'
espressione scioccata in viso.-Non so se l'hai capito...ma io e "Vanity Fair" non andiamo molto d'accordo!.-
Disse accennando al suo abbigliamento casual,Jeans e maglietta.
Si passò una mano tra i capelli biondo cenere,quasi ramati alla luce.
-Il vestito lo andiamo a comprare oggi,ovviamente lo pago io...-Ancora non l'avevo convinta,era cocciuta,come me d'altro canto.
-Poi sarà un'avventura,conoscerai tanti personaggi famosi...-Lasciai la frase in sospeso per vedere la sua reazione,
lei annuì pensierosa,ce l'avevo quasi fatta,mancava tanto così.
-Continua,Bieber.-Disse scansando un pò di polvere di cacao dai poveri pancakes.
-Ad esempio...Miley,Taylor,Demi...poi che dire...-Ci pensai su,poi mi ricordai che amava la saga di Twilight.-
Robert,Kristen,Ashley,Taylor Lautner...
-Frena!-Mi interruppe eccitata.-Quel Robert?Pattinson?
-Proprio lui.-Ammisi soddisfatto,l'avevo convinta,era fatta.
Il suo viso si rabbuiò di nuovo,facendosi pensieroso.
-Ma perchè non vai da solo?-Chiese scettica.
-Beh,perchè...è un party per co-coo...-Mi guardò stordita.
-Per?
-Per coppie.-Buttai fuori mettendomi una mano dietro la testa,come facevo quando ero nervoso o imbarazzato.
-Coppie!?-Urlò.
-Si...andarci da solo sarebbe da sfigati,dai...uno sexy come me che va da solo?Non si può sentire!-Affermai deciso.
-Ma noi non siamo per niente una "coppia"...Anzi! 
-Lo so,lo so...tu mi odi,litighiamo sempre,non ci sopportiamo...ma mi faresti un favore?Ti prego!
-Considerato che è per una giusta causa...-Disse lasciando la frase in sospeso.-Non dirai a nessuno di ieri e tutto tornerà come prima,giusto?
-Giusto.-Dissi sorridendo.
-Ci sto.Ma se diranno che siamo fidanzati dovrai smentire pubblicamente!
-Non ti preoccupare,fidati di me.
Allungai la mano,lei la strinse per consolidare il patto.
-Ma io non so come bisogna comportarsi in situazioni del genere!Cosa bisogna dire o fare?-Era così 
carina quando era preoccupata.
-Tu stammi vicino,parlerò io.Non succederà nulla.Ah,stai lontana da Selena.-Ammiccai,lei annuì.
-Perchè?Sembra simpatica...A proposito perché non vai con lei?-Chiese come avendo trovato un'idea grandiosa.
-Tanto vale chiederlo ad una serpe.-Feci l'occhiolino,lei corrugò la fronte,ma non fece domande.
-Dopo colazione andiamo a ritirare i vestiti.-La informai.
-Li avevi già ordinati!?-Domandò stupita.
-Sì,porti una 42,vero?
Mi guardò rassegnata,poi servì in tavola la colazione,nel frattempo i ragazzi stavano scendendo le scale.
Bravo Bieber,piano riuscito. 

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Capitolo 15
*** Fifteen. ***


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 Sam.
"Buongiorno" sbadigliò ancora mezzo addormentato Chaz,stropicciandosi gli occhi.
Gli altri lo seguirono a ruota e si sedettero sul tavolo insieme a noi.
"Vi siete svegliati di buon ora." Borbottò Caitlin,imburrando una fetta biscottata 
perfettamente dorata.
"Già." Annuii io,addentando un pancake preparato prima,Justin fece lo stesso.Chriss e Ryan presero 
latte e biscotti mentre Chaz una mela.
"Chaz,da quando colazione salutista?"Scherzò Caitlin,punzecchiandolo.
"Da quando i pancakes sono affogati dentro il cacao." Sorrise,mordendo il frutto.
Io guardai Justin con aria di rimprovero ma lui non se ne accorse,visto che stava parlando di Hockey con Chriss.
"Che facciamo questa mattina?"Chiese Ryan,inzuppando un biscotto che cadde nel latte.
"Io e Sam dobbiamo andare a fare compere per il party di questa sera."Esordì Justin,precedendomi.
"Come stasera!?Avevi detto domani!"Urlai arrabbiata,lui sorrise di gusto,poi facendo l'hayrflip,rispose.
"Desolè,mi ero sbagliato,amore"Pronunciò l'ultima parola con tono placido,provocandomi.
"Dovrei sapere altro su questo...Party?"Indugiai sulla parola 'Party' per non aggiungervi davanti un imprecazione.
"Solo due,ma sono solo dettagli."Deglutì il caffè,poi continuò."Dobbiamo vestirci coordinati e ci dobbiamochiamareamore." 
L'ultima frase la disse tutta d'un fiato,non scandendo le parole una ad una.Non capii.
"Ripeti scandendo le parole?" Gli parlai lentamente,come si parla ad un ritardato.Non che lui non lo fosse.
"Dobbiamochiamarciamore"Stessa identica cosa.Allora è proprio scemo.
"Sto per tirarti una mela."Sbottai prendendola dalle mani di Chaz,lui protestò con un "Hey,è mia!",
Gli altri ridevano già da un pò.
"Okay,Okay...Ci-dobbiamo-chiamare-amore."Stavo per mandare all'aria tutto,rinunciando a quel fottutissimo 
party,poteva dire a tutti ciò che voleva,ero già stufa.
"...Oh,e così gli altri non penseranno di certo che stiamo insieme,infondo le persone che si odiano 
si chiamano 'amore,tesoro,cucciolo' ed altre smancerie vomitevoli."Gesticolai ridando la mela al povero Chaz,che scosse il capo,divertito.
"Uff Samantha Clover,sei insopportabile."Urlò incrociando le braccia al petto,sbuffando animatamente."
Comincio a pensare che forse era meglio chiedere a Selena!"Continuò in tono accusatorio.
"Bene!"Sbottai alzandomi e dirigendomi verso le scale.
"Bene!"Ribatté lui,urlando un pò più forte per farsi sentire da me,che ero quasi in camera.
Dovevo sempre avere l'ultima parola,era un mio difetto.
Tornai in cima alla rampa e con tutta la voce che avevo gridai "Benissimo!Non potevo chiedere di meglio!Perfetto!" 
Ora,non ricordo precisamente come avevo fatto,o meglio come AVEVA fatto,ma ero dentro ad un negozio 
di vestiti da sera,con Justin.
Il commesso,un damerino di mezza età,ci accolse calorosamente con un "Salve signor e signorina Bieber" 
Bene,Signorina Bieber,io,certo.Nemmeno tra un triliardo di anni.
"Buongiorno"Asserì Justin,formale.
"Come posso aiutarvi?" Domandò il commesso,molto gentilmente,una gentilezza che dava sui nervi.
"Noi...dovremmo ritirare un'ordinazione."Continuò Justin,sorridendo.
L'uomo ci fece cenno di seguirlo e ci portò in un'altra stanza piena di fronzoli,ghirigori e divanetti antichi rosa chiaro.
"Accomodatevi,torno subito."Ci assicurò lui,noi ci sedemmo sulle poltroncine.
Due poltrone diverse,separate,lontane,ci tengo a precisare.
Dopo tre minuti e trentotto secondi precisi,tornò da noi con una scatola nera.
La posò sul tavolino davanti a noi e ne tirò fuori due abiti elegantissimi,un gilet nero accompagnato 
da una camicia bianca,dei pantaloni aderenti neri,e supra nere per Justin.
Poi tirò fuori un vestito lunghissimo color perla,limpido,per me.
"Perfetto" Disse Justin contento.
Lo guadai come se avesse appena ucciso una persona.
"Perfetto?!Io no lo metterò mai!"Affermai convinta,il vestito non mi piaceva proprio.Era troppo...troppo...troppo.Era troppo per me.
L'uomo si schiarì la voce,preoccupato.
"Samantha,non fare la difficile,metterai questo."Disse Justin,tra i denti,cercando di stare calmo.
"No,il vestito lo scelgo io.Questo non mi piace."Sbuffai.
"Sembri una bambina viziata Sam!"Bieber girò il viso dalla parte opposta alla mia,poi sospirò pesantemente.
"C'è...C'è qualcosa che non va?"Intervenne il commesso,placido."Se c'è qualche divergenza dite pure,non preoccupatevi."
Justin stava per rassicurarlo,per dire che era tutto perfetto,ma io intervenni prima di lui.
"Avrebbe altri capi da mostrarmi?"Chiesi formalmente,mi sentivo come una star.
"Certamente,ha un'idea?"Domandò cordialmente il damerino cinquantenne.
"Dev'essere...Corto"
"Lungo"
Io e Justin parlammo all'unisono,ma le nostre opinioni erano diverse,ovvio.
L'uomo era agitato,non sapeva a chi ascoltare.
"E...il colore?Chiaro o scuro?"Chiese sperando rispondessimo allo stesso modo.
"Chiaro"Disse Justin,contemporaneamente a me che dissi il contrario.
"Scuro" 
"Ci scusa un attimo?"Chiese Justin all'uomo,lui annuì e si spostò più in là,fingendo di sistemare i vestiti appesi.
"Se non decidiamo andrai nuda!"Ridacchiò Justin,probabilmente fantasticando su ciò che aveva appena detto.
"Il mio vestito deve essere corto e scuro."
"Lungo e chiaro!"Alzò la voce,lo fulminai con lo sguardo.
"Senti...facciamo una cosa,ti verrò in contro.Chiaro.Ma dev'essere corto,fino alle ginocchia minimo.Altrimenti inciamperò davanti a tutta HollyWood con un vestito lungo con lo strascico."
"Ci sto." Fece per stringermi la mano,come a consolidare il patto,ma io mi alzai ed andai dal commesso,per comunicargli la mia decisione.
Lui sembrò molto contento nel vedere che eravamo giunti ad un accordo,così ci mostrò un abitino argento,corto appena più in su delle ginocchia,senza spalline.
Devo ammetterlo,era veramente strepitoso.
Justin ancora un pò titubante tirò fuori la carta di credito e pagò.
Poi tornammo a casa per le 15.OO.
Avevo precisamente tre ore per rendermi una star di Hollywood.
Devo aggiungere che l'impresa sarebbe stata pari all'Arca di Noè?
Solo un miracolo mi avrebbe aiutata,e,forse,quel miracolo si chiamava Caitlin Beadles. 

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Capitolo 16
*** Sixteen. ***


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 Indossai velocemente il vestito per il party (http://i43.tinypic.com/ir421g.pngil 2 )e le scarpe abbinate e mi precipitai in bicicletta a casa di Caitlin.
Visto che Thea 'La sorella perfetta' aveva preso la macchina,mi toccò la bici,e,visto che non avevo il cestino,dovetti indossare tutto.
Sbuffando montai sul sellino cercando di badare al vestito,nessuna scucitura,nessuna macchia,doveva restare impeccabile.
Per strada i passanti mi guardavano come se fossi uscita da chissà quale film fantasy.Inoltre dei ragazzi,emisero fischi 
di apprezzamento,quando passai davanti al bar in piazza.
Caitlin abitava in centro,ci volevano venti minuti buoni in macchina,quindi in bici...una trentina.
Finalmente arrivai davanti casa Beadles,accasciai la bici sull'erba del giardino e suonai il campanello.
Mi aprì Chriss.
Restò paralizzato,quasi mi vedesse per la prima volta,si mordicchiò il labbro inferiore,proprio come faceva Justin.
"Wow...tempo che lei abbia sbagliato casa."Ammiccò poi mi fece entrare,avevo il fiatone ed ansimando riuscii solo a dire un "Caitlin" soffocato dai colpi di tosse.
Chriss mi accompagnò nella camera di Caitlin,lei era lì,a leggere un libro.
Appena mi vide cercò di capire,ma non le venne in mente nessuna spiegazione plausibile,così accigliò le sopracciglia rivelando 
un'espressione del tipo 'Cosa cazzo ti sei fumata.'
"Abbiamo due ore..."Dissi riprendendo ancora fiato."Hai due ore per aiutarmi ad essere presentabile per un party di Hollywood 
dove probabilmente ci saranno telecamere,paparazzi e fans,e star...".
Stavo divagando,ero in iperventilazione,così Caitlin mi fece un favore interrompendomi bruscamente.
"Per prima cosa,fatti una doccia,sei sconvolta."Disse indicando con un cenno del capo il bagno.
Annuii e corsi nella cabina doccia.
Dopo una decina di minuti uscii come rinata,avevo riacquistato del tutto le energie.
Asciugai velocemente i capelli,che Caitlin avvolse accuratamente in uno chignon,lasciando qualche ciocca arricciata ricadere sul davanti.
I Capelli erano fatti,ora mancavano...il trucco,gli accessori e una buona dose di Sexaggine che io non avevo.
"Sam,sono le 17.3O,abbiamo mezz'ora."Urlò lei facendosi aria con le mani,spostandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.
Quasi io non sobbalzai cadendo dalla sedia.
Passammo al trucco,la mano di Caitlin tremava,per cui mi mise 
l'eye-line argento glitterato a mò di onda.
"Cait,calma,mi stai truccando come uno spaventa passeri!"Dissi io con pacatezza.
Lei annuì e finì di truccarmi.
Mascara nero,phard rosa e lip-gloss trasparente.
Dovevo ammetterlo,ero uno schianto.
"Oh merda!Sono le 17 e 45!Dove ti passa a prendere Justin?" Cazzo,Justin!Mi ero completamente scordata di 
quello scemo.Anzi,di quello scemo del mio 'Fidanzato temporaneo'.
All'improvviso suonò il campanello,Chriss avvisò che era Justin.
Ringraziai Caitlin con un abbraccio e salii in macchina.
"Come hai fatto a sapere che ero qui?"Chiesi meravigliata del tanto buon senso di Justin.
"Chiamalo sesto senso."Ammiccò facendo l'occhiolino.
Eravamo a bordo di una fantastica Limousine nera,da perderci la testa.
Se solo in questo momento non l'avessi già persa dall'agitazione!
"Ripassiamo il programma,tesoro"Asserì Justin,ridacchiando.
"Ti devo chiamare con nomignoli dolci,a volte ti devo tenere la mano e..." Lui mi interruppe agitato.
"Dovrai anche baciarmi,se necessario."Continuò grattandosi la nuca con un dito,poi sbuffò.
"Cosa non hai compreso della frase:Ci sono altri dettagli che dovresti dirmi?"Dissi cercando di stare calma.
"Appunto,dettagli,sono solo dettagli."Gesticolò lui,mi dava sui nervi quando faceva così."Cambiando discorso,tra due ore saremo ad Atlanta,è lì la festa."
Lo guardai scettica,con aria interrogativa.
"Cosa ti aspettavi?Che lo facessero a casa mia?"Rispose sarcasticamente,scuotendo il capo e cogliendo la curiosità nel mio sguardo.
"No di certo.Che hai intenzione di fare due ore qui in macchina?"Domandai curiosa.
"Io ascolto la musica,tu fa quello che vuoi." Borbottò sciogliendo i nodi che si erano formati nelle cuffiette del suo i-Phone.
"Io cercherò di sopportarti,credimi,questo mi terrà occupata."Con aria di rassegnazione,entrambi,contemporaneamente 
ci girammo verso il finestrino,adagiando la testa appoggiata al vetro.
"Ah,comunque..."Continuò,senza girarsi,rimanendo a fissare le macchine che sfrecciavano in autostrada.
"Sei uno schianto,quel vestito ti mette in risalto i punti giusti." Emettei un gemito di disappunto ed immaginai le labbra di Justin curvate in un sorriso sghembo.
Le due ore passarono quasi velocemente,senza contare che Justin cantava a squarciagola qualsiasi canzone che capitava,non che la sua voce fosse fastidiosa.
Appena scendemmo Una ventina di TV reporters o fotografi ci attendeva all'ingresso,dopo un lungo tappeto rosso fuoco.
"Justin qui!Qui!"Urlavano i paparazzi. "No,guarda qui!" Ribattevano gli intervistatori.
Inutile dire che mi sentivo un pesce fuor d'acqua,volevo sparire,ORA!
Non avevo pensato a tutto questo prima di accettare?
Justin mi teneva stretta la mano,ogni tanto dava un piccolo strattone per farmi sorridere o togliere l'espressione terrorizzata dal viso.
"Aspetta un attimo" Sussurrò velocemente al mio orecchio,lasciò la mia mano.
Mi sentii persa,sola,senza forza.Lui era andato verso delle recinzioni per firmare autografi e fare foto con le Beliebers,erano così felici.
i fotografi continuavano a scattarmi fotografie,i flash mi avevano quasi accecato,ma sorridevo.
Dopo qualche minuto Bieber tornò da me,strinse nuovamente la mia mano e ci dirigemmo all'entrata del locale.
Era una sala da cocktail molto lussuosa,in fondo si trovava un giardino abbastanza grande,con poltrone e divani viola scuro,di velluto.
Affianco si ergeva un tavolo con degli stuzzichini e dei drink.
"Tutto bene?"Mi chiese Justin,tranquillo,tra un saluto e l'altro.
"Non mi sento le gambe,secondo te?"Risposi io.
"Lo prendo per un sì." Asserì lui,sorridendomi.
"Oh,ma guarda chi si vede!" Una voce femminile dietro di noi,Justin si mise una mano sul viso. 

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Capitolo 17
*** Seventeen. ***


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 Justin si mise una mano sul viso,l'altra strinse la 
presa sulla mia,ci girammo all'unisono.
Selena era davanti a noi,stava benissimo,era così bella,
un vestito rosso,con trucco e smalto coordinati.Lei era all'altezza di Justin,non io.
"Selena,quanto tempo."Disse lui restando serio,non capivo 
cosa stava succedendo,ma questa situazione non mi piaceva.
L'aria era impregnata di tensione,quasi si poteva tastarla.
"Già,due settimane."Mentre lei pronunciava la frase mi squadrava 
da capo a piedi,corrugando la fronte con aria superiore.
"Piacere Selena,mi chiamo Sam" Tesi la mano in segno di cortesia,ma 
lei non sembrava muoversi di un millimetro,la guardava annoiata.
"Sam?E' un nome da maschio." Continuò facendo una smorfia divertita.
"Veramente è il diminutivo di..." Stavo per precisare,ma lei mi interruppe schiva.
"Non ti ho chiesto la storia della tua vita."Asserì annoiata,alzando gli occhi al 
cielo e sbuffando quasi.
"Dovresti sceglierti meglio le ragazze da portare a questo tipo di eventi."
Disse lei avvicinandosi maliziosa a Justin."Lei ha la grazia di un pinguino."Rise,ma 
Justin restò serio,guardandola negli occhi.
In effetti le scarpe avevano un tacco alto,ed erano un pò scomode,non ci stavo 
bene come con le mie Converse,di certo.
"Selena,smettila."Un'altra voce femminile provenne da dietro di noi,si sentiva un 
rumore di tacchi sul pavimento,poi si fermo proprio di fianco a me.
"Tanto Justin non te lo da."Rise,era Miley,Miley Cyrus ed il suo modo di fare mi aveva 
già colpita,era schietta e decisa.
Avvolta in un tubino Beige,che faceva risaltare la sua carnagione dorata d'estate.
Mi fece l'occhiolino,sfuggente,poi tornò a guardare Selena.
"Oh ti sbagli."Ribatté lei,schioccando un'occhiata complice a Justin,che se ne stava zitto.
Poi si dileguò,facendosi un varco tra me e Justin,che ci tenevamo per mano.
Bieber scosse la testa divertito.
"Non cambierà,mai." Continuò rassegnato,ridacchiando tra sé e sé.Miley lo imitò.Okay,non 
stavo capendo nulla.
Una cosa era certa : Selena non era affatto come me l'aspettavo.
"Oh,comunque piacere,sono Miley" Disse abbracciandomi amichevolmente,fui molto sollevata 
da quel gesto affettuoso,un'ondata di sollievo mi percosse la schiena.
"I-io sono Samantha,Sam." Risposi sciogliendo l'abbraccio.Miley Cyrus era qui di fianco a me.
La mitica Miley.
"Ed io sono Justin,ed ho molta sete." Ci interruppe lui,sorridendo.
Ci facemmo strada fino al tavolo dei drink,ne presi uno rosa,fruttato,al gusto di albicocca.
Più mi guardavo intorno più vedevo gente come Katy Perry,Bruno Mars,la mia amata Demi Lovato...
Insomma,persone che ammiravo davvero tanto.
"Ti ho mentito." Mi sussurrò Justin all'orecchio,lo guardai stranita."Non c'è Robert Pattinson." Fece 
l'occhiolino,io sorrisi,abbassando lo sguardo.
"Siamo molto onorati di avervi qui,al party di Vanity Fair" Una signora Bionda,sulla cinquantina,
parlava su una piattaforma in fondo al giardino.
Probabilmente era la redattrice della rivista.
"Come ogni anno diamo questa festa per avere un modo piacevole di parlare,tutti insieme,lontano dai paparazzi,dico bene?"
Suscitò qualche cenno di consenso nei presenti.Sorrise senza mostrare nessuna ruga,il viso era iniettato di Botox.
"Beh ecco,questo è tutto,volevo solo ringraziarvi per essere venuti."Tutti applaudimmo,poi lei si affrettò ad aggiungere 
"Qualcuno ha piacere di aggiungere qualcosa?"Chiese cordialmente,chinando il microfono verso di noi.
Selena si affrettò ad avvicinarsi al palco,posò ciò che stava bevendo sopra un tavolino e prese il microfono.
"Salve,volevo solo dire che anche io mi trovo molto bene con tutti voi,mi sento onorata ad essere stata invitata."
Fece un sorriso smagliante."Ci conosciamo tutti e quindi...Oh,aspettate,quest'anno abbiamo Justin con la sua fidanzata!" 
Guardò nella nostra direzione,un'occhiata di sfida comparve per un secondo sul suo volto.
"Justin...Avanti,non ce la presenti?" Selena lo guardò beffarda,io strinsi i denti sorridendo.Tutti si erano girati a guardarci.
"Ehm..."Disse Justin guardandomi titubante,io non ricambiai lo sguardo,guardavo le mie scarpe.
"Certo."Aggiunse dirigendosi verso verso la piattaforma,mi strinse la mano e mi trascinò con lui.
Quando salimmo sul piccolo palco gli occhi di tutti erano puntati su di noi.
"Hei,ringrazio anche io di essere qui,oggi."Cominciò lui,prendendo tempo."Voi tutti sapete la mia storia,ed 
è molto importante per me fare parte di questo mondo..."Deglutì rumorosamente,poi si girò a guardarmi,sorrise 
molto dolcemente.
"Fortunatamente ho una ragazza che capisce i miei impegni e li rispetta.Si chiama Samantha."Allungò un braccio 
e me lo mise attorno alle spalle,un calore improvviso mi avvolse.
"Ma che carini." Sibilò Selena."Vogliamo il Bacio!" Chiese poi,iniziando a battere le mani ad intervalli,sollecitando 
gli altri a fare come lei.
Justin la guardò socchiudendo gli occhi,era arrabbiato ed allo stesso tempo imbarazzato.
Poi sorrise ed in un millisecondo tirandomi per il polso,mi fece finire a pochi centimetri da lui.Si avvicinò alle mie 
labbra molto lentamente,ma quando arrivò proprio a mezzo centimetro.indugiò,aspettando che gli dessi il consenso,annuii. 

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Capitolo 18
*** Eighteen. ***


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 Le sue labbra si posarono sulle mie con desiderio,
con emozione,quasi fosse un vero bacio e non uno finto,per dimostrare che eravamo una "coppia".
Ah,la sua bocca,era morbida come il burro,deliziosa ed allo stesso 
tempo sexy e passionale,liscia come la rosa e decisa.
La sua lingua si insinuò nella mia,di bocca,ma che bisogno c'era?
Bastava un bacetto,un insignificante bacetto a stampo.
Ah già,lui vuole sempre strafare.
Ci staccammo sopo una decina di secondi,tutti ci guardavano con facce languide,mentre Selena,Arrrgh.
Ci guardava in cagnesco,quasi volesse scaraventarsi addosso a noi e separarci con la forza,si 
limitò a stringere i denti e a fare lunghi respiri,per imporsi di stare calma,ma che voleva?
Forse c'era qualcosa che io non sapevo dietro lei e Justin,qualcosa di arretrato,oppure 
qualcosa ancora in corso,magari una relazione.
Appena scendemmo dal palco,guardando il mio riflesso in uno specchio attaccato al 
muro,mi accorsi che ero rossa come un pomodoro.
Lui mi strinse a sé,protettivo.
"Visto,non è stato male." Mi schioccò un'occhiata maliziosa,io scossi il capo rassegnata.
"Erano i patti,niente di più." Aggiunsi io con aria schiva,sedendomi su un morbidissimo 
divano,lui si mette affianco a me.
"Per me l'hai fatto volentieri." Lo fulminai con lo sguardo,quasi sparando fulmini con gli 
occhi,alzò le mani in segno di resa."..Ma..ma è solo un'opinione.".Sorrisi.
"Non è ora di andare?"Chiesi,erano le dieci e saremmo arrivati a casa dopo due-tre ore.
"Si,saluto qualcuno e ce ne andiamo." Si dileguò e tornò dopo qualche minuto,pronto a partire.
Ci dirigemmo verso l'uscita,abbracciai di nuovo Miley e salimmo in macchina.
Justin accese di nuovo l'i-pod ed io guardai fuori dal finestrino.
L'autista dopo una decina di minuti si fermò davanti ad un hotel,aprì la portiera della macchina e ci invitò a scendere.
"Che significa?"Chiedemmo all'autista,in contemporanea.
Capii che nemmeno Justin sapeva nulla,sperai che l'uomo si fosse sbagliato,sperai che fosse solo finita la benzina,invece no.
"Scooter mi ha detto che dovevo portarvi qui." Alzò le spalle e risalì in macchina,mettendo in moto.
Io e Justin rimanemmo per un secondo frastornati,davanti all'albergo,a bocca aperta.
Io e lui avremo dovuto dormire lì?Insieme?Da soli?No,questo mai.
"Forza principessa,ti aspetti arrivi una carrozza?Entriamo,inizia a fare fresco." Scrollò le 
spalle poi si diresse verso la porta dell'hotel,lo seguii senza dire nulla ancora stranita.
"Buonasera." Un ragazzo sui vent'anni ci accolse alla reception,poi ci consegnò delle chiavi.
"Questa è la sua camera signor Bieber,il conto è già stato saldato."Continuò lui,Justin salutò 
e salimmo di sopra.
Con mia grande sorpresa vidi solamente un letto.
Un grande letto matrimoniale,il che significava dormire insieme.Merda.
"Destra o Sinistra?" Chiese,indicando il letto,ma che gentile,mi chiedeva pure la parte 
dove preferivo.
"Sinistra." Risposi,anche se per me era indifferente.
"Bene...Sopra o sotto?" Lo guardai rassegnata,lui rise.
"Dai scherzo." Esordì ridendo ancora,poi si tolse la camicia e la scaraventò sul letto.
La guardai con aria di dissenso.
"Metti a posto!" Esclamai indicando la camicia. "Visto che siamo qui insieme devi essere ordinato!" Continuai.
"Va bene..." Sbuffò riprendendola e piegandola meccanicamente,per poi posarla su una sedia.
"Meglio." Gli feci l'occhiolino,lui sorrise.
Improvvisamente vide il frigo bar,lo aprì con un movimento fluido e ne estrasse una bottiglia di Champagne.
"Dobbiamo festeggiare!" Disse festivo.
"Primo perchè oggi siamo stati una bellissima coppia." Mi guardò e fece una piccola linguaccia,
intanto stava svitando il tappo evitando di farlo partire.
"Secondo perchè non sei inciampata o cose simili."Questa volta scoppiò in una fragorosa risata.
"E terzo...perchè mi va di bere qualcosa."
Finalmente aprì la bottiglia e lentamente versò il liquido in due bicchieri di vetro.
"A noi due." Sussurrò ridacchiando. 
"La coppia del momento" Ribattei sarcastica.
Cin-Cin! 

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Capitolo 19
*** Nineteen. ***


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 "Te ne verso ancora?" Chiese educatamente,facendo un cenno alla bottiglia sulla scrivania,considerando che era già il secondo bicchiere pieno che bevevamo,risposi no,con una risatina isterica a metà tra la coscienza e la sbronza.
Lui sorrise e rimise la bottiglia,piena solo per metà nel frigo bar.
"Okay,ora vado in bagno." Dissi dirigendomi verso la porta,lui 
annuì mentre si stava levando i pantaloni,fortuna che ero già entrata.
Lavai i denti,sciolsi i capelli e cercai di struccarmi con un pò di 
carta igienica,poi mi guardai allo specchio stranita: avevo i capelli 
arruffati di lacca e neanche una spazzola per sistemarlo. Inoltre, quel 
che avanzava del mio trucco pomeridiano, si era sciolto,a causa del mio maldestro 
tentativo di pulirlo, in un alone nero intorno agli occhi particolarmente inquietante.
In altre parole, ero un disastro.
Rassegnata, voltai le spalle alla mia immagine riflessa e mi spogliai dei miei abiti, 
abbandonandoli sulle fredde mattonelle azzurre del bagno.
Quando realizzai di non trovarmi a casa mia e di non avere nulla da mettere per la notte,
sbuffai ed attorcigliandomi in un asciugamano bianco appeso alla doccia,uscii dal bagno,in cerca 
di non so cosa.
"Che succede?" Domandò Justin,in boxer,steso sul letto intento a guardare un programma sportivo alla TV.
Appena mi vide aveva uno sguardo evidentemente stralunato. Se ne stava lì, impalato, ad 
osservarmi quasi a bocca spalancata.
"Non ho nulla da mettermi per dormire." Sbuffai rassegnata.Lui si alzò dal letto e si avvicinò 
alla poltrona dove aveva riposto i suoi vestiti,mi passò la camicia di lino,bianca,che si era tolto da poco.
"Meglio di niente." Disse passandomela indifferente.
"Oh grazie.Ma tu non dormirai in boxer...Vero?" Justin tornò al suo posto di prima,poi annuì in tono di sfida.
Suppongo che avrei dovuto accettarlo,non avrebbe cambiato idea tanto facilmente,anche perchè lui 
dormiva sempre in boxer,lo vedevo sempre dalla finestra spalancata della sua camera.
Tornai in bagno ed infilai la sua camicia.
Mi stava un pò larga,non seguiva le mie curve,ma ricadeva morta fino a poco sotto le cosce.
Pendeva infatti su di un lato, lasciando scoperta la spalla destra e la scollatura mostrava un pò del mio 
seno,così allacciai fino all'ultimo bottone.
Poi mi feci coraggio ed uscii.
Dovevo di certo avere un aspetto tremendo,ma per dormire andava più che bene.
Appena uscii Justin distolse gli occhi dallo schermo e mi guardò più sbalordito di prima.
Suppongo che una ragazza vestita malapena,davanti ad un ragazzo adolescente,facesse un certo effetto agli ormoni.
Senza badare alle sue occhiate maliziose mi stesi affianco a lui girata di spalle.
"Wow..." Accennò lui,ad un certo punto.
"Wow cosa?" Domandai invece io,curiosa.
"Wow tu...sei sexy,sei in letto con me,siamo soli...WOW questo." Ammise sorridendo spavaldo,io mi 
raddrizzai a sedere,appoggiandomi alla spalliera di ferro del letto,cercando di godermi la partita di 
Hockey che stava guardando Bieber,ma non mi attirava minimamente.
"Mi fai uno strano effetto,Sam." Deglutì rumorosamente. 
"A volte sei nella mia lista nera." Cominciò,sorridendo schiettamente.
"Altre invece...boh,non so.Ma sento qualcosa,uno strano formicolio al cuore,una specie di solletico brioso." 
Esordì,alla fine.
"Beh,anche io ti odio a volte." Esclamai ridacchiando,lui con me.
"Ma altre sei...carino."Conclusi,riflettendo sulle parole da usare.
"Carino dici,eh?" Alzò le sopracciglia,avvicinandosi a me.
"Si,carino." Assecondai i suoi movimenti,accorciando sempre più la distanza tra di noi.
Pochi centimetri preservavano un bacio.
Quando lui si avvicinò definitivamente e chiuse gli occhi,io mi cacciai sotto le coperte e ridacchiai un "Buonanotte".
Scosse la testa,rassegnato.
Ogni tanto scherzare è lecito Bieber,sopratutto se abbiamo ancora una "Vendetta" in sospeso. 

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Capitolo 20
*** Twenty. ***


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 La mattina mi svegliai di buon umore,il telegiornale del mattino irrompeva nelle mie orecchie,
quello scemo di Justin si dev'essere addormentato con la TV accesa ieri 
sera,sembrava così preso dal suo Hockey.
Cercai di alzarmi per rivestirmi,ma qualcosa,o meglio,qualcuno me lo impediva.
Justin era steso con la faccia sul mio stomaco,i piedi gli uscivano fuori dal letto ed era 
steso in orizzontale.
Era sempre stato così,fin da quando era piccolo,di notte,si muoveva e calciava via le lenzuola,
ricordo di quando dormii a casa sua,sempre con Caitlin,Ryan e Chaz.
Respirava regolarmente,era rilassante ascoltare il suono dei suoi sospiri,come ascoltare il fruscio del vento.
Lo scansai leggermente e corsi in bagno,indossai nuovamente il vestito del party,visto c
he nessuno mi aveva avvisato di questa permanenza ad Atlanta.
Sciacquai velocemente il viso,con acqua fredda,mi diede una bella svegliata,poi lavai i denti e tornai in camera.
Justin era in piedi,si stava rimettendo i vestiti,jeans e camicia,poi si allacciò le scarpe.
Rimasi a "Spiarlo" dal bagno,con la porta socchiusa,quando ebbe finito uscii.
Mi sorrise rassicurante poi fece cenno di uscire.
"Dormito bene?" Domandò circondandomi le spalle con un braccio,mentre entravamo in 
ascensore,non mi ritrassi,stavo cercando di essere più tollerante verso di lui,ci stavo provando,ma non sempre ci riuscivo.
"Mh,considerato che mi hai tirato calci per tutta la notte e questa mattina eri steso sopra di me...direi di si." 
Dissi sarcastica,lui sorrise imbarazzato.
"M-mi dispiace,non so perchè lo faccio,ma è da quando sono piccolo." Si scusò con una mano dietro la testa.
"No problem,tanto non dovremo più dormire insieme." Continuai,lui scosse il capo.
"Non è detto." Mi fece l'occhiolino,poi l'ascensore si aprì e dovemmo uscire.
"Oggi hai l'autista o guidi tu?" Chiesi camminando verso l'uscita.
"Nessuno dei due,andremo in treno fino alla stazione di Stratford,lì c'è parcheggiata 
la mia Range Rover,con quella arriveremo fino a casa." Annunciò sbadigliando,ci dirigemmo 
fino alla stazione,poco distante dall'Hotel,poi entrammo nel treno.
Avevamo una cabina separata,tutta per noi.
"Allora...Ti sei divertita ieri?" Chiese riferendosi alla festa di Vanity Fair.
"Oh si,soprattutto mi piace Selena." Risposi sarcastica,guardando fuori dal finestrino.
Lui fece uno di quei sorrisi sghembi che mi facevano impazzire,detto tra noi.
"Già...Lei è ...bizzarra." Esclamò ridacchiando,tenendosi la testa tra le mani.
"Bizzarra?Solo?Diciamo più che è la ragazza più strana che abbia mai visto." 
Iniziai a ridere anche io,l'aria era impregnata delle nostre risate.
"Dai,non offender..." Non riuscì a finire la frase e scoppiò in un'altra fragorosa risata.
Da quando gli stavo vicino,la sua risata gironzolava per la mia testa come 
il ritornello di una canzone,la sua parte più bella.
Ma in Justin non era così : Le risate erano solo una parte del suo fascino.
"Oltre a lei?Ti è rimasto impresso qualcos'altro?" Riuscì a dire,una volta calmatosi.
"Mh si,la redattrice piena di Botox e le sue enormi labbra e Miley." Risposi ridacchiando.
"Miley eh?" Chiese curioso.
"Si,sembra simpaticissima,è l'unica che mi ha rivolto la parola." Constatai guardando 
attentamente fuori dal finestrino.
C'era un cartello.
'Toronto 3O Km.'
In un'oretta saremmo arrivati.
"Già,Miles è fantastica,è una mia cara amica." Disse picchiettando con le dita sulla sua gamba destra.
Osservavo quel movimento fluido come incantata.
"Sarebbe bello conoscerla meglio." Pensai ad alta voce,lui mi sorrise.
"Quando vuoi...organizziamo qualcosa." Continuò facendomi l'occhiolino.
Dopo circa u'oretta finimmo il viaggio e come aveva detto Bieber ci ritrovammo alla stazione di 
Stratford.
Il suo SUV era parcheggiato proprio davanti all'uscita,era nero e lucido,lavato da poco.
"Uh,Ryan ha fatto un bel lavoro." Esclamò sfiorando con la mano il cofano bollente dell'auto.
"Hai dato da pulire la tua Range a Ryan?" Domandai stupita.
"Ha chiesto se gliela prestavo per uscire con una ragazza,gliel'ho data,a patto che l'andasse a 
lavare,visto che io non ho mai tempo." Sorrise.
"Tu?Non hai mai tempo? Ma non fai nulla dalla mattina alla sera!" Ridacchiai entrando sul sedile destro,davanti.
"Come Come? Ho sentito bene?" Fece il finto offeso,poi sbattè la portiera.
"Io sono un uomo impegnatissimo!" Poi ridendo,premette sull'acceleratore e mise in moto.
Accese la radio,la canzone 'Give me Everything' di Ne-Yo e Pittbull riempì l'atmosfera ed iniziammo a 
canticchiarla muovendoci a tempo.
"E' vero che sei stato fidanzato con Selena?" Chiesi di punto in bianco,ero sopraffatta dal nervosismo,lui mi 
lanciò un'occhiata maliziosa.
"Perchè ti interessa?Sei forse gelosa?" Si passò la lingua sul labbro inferiore,sorridendo compiaciuto.
Si faceva sempre strane idee,ma questa volta ero davvero gelosa,nel mio subconscio.
"N-no...che ti salta in mente?E' solo una domanda,l'America è un paese libero e quindi il diritto di parol..."
 Mi interruppe ridacchiando.
"Si,per un mesetto,circa." Fece l'hair-flip,poi distogliendo lo sguardo dalla guida,
mi schioccò un'altra occhiata maliziosa.
"Sei gelosa,continui a mordicchiarti le labbra." 
Constatò osservandole quasi ipnotizzato.
"Non è vero!" Gridai cercando di nascondere i sintomi del nervosismo.
"E' vero!" Ribattè lui,fiero e convinto di aver ragione.
"Non è vero!!" Sbuffai stringendo i pugni.
"Vero!" Ridacchiò
"Non è vero!!" Urlai.
"Invece è Vero!" Gridò lui.
"Non è v...FRENA!" Esclamai a squarciagola.
"Merda!" Urlò lui cercando di sterzare.
Troppo tardi,l'auto tamponò un altra macchina.
Vidi tutto nero.
 



5-4-3-2-1-Read me...Read meee ♥
Sciauuu bellezze.
Innanzitutto mi scuso per aver postato molto in ritardo,ma 
dopo le feste,tutto tornerà come prima :33
Poi volevo scusarmi per il fatto che non scrivo spesso uno spazio autrice,
visto che quando posto sono sempre di fretta >.<
Però approfitto di questo momento per dirvi che sono orgogliosa di voi,
amo le vostre recensioni e mi fanno sempre sorridere,
Vi amo,siete fantastiche.

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Capitolo 21
*** Twentyone. ***


 Aprii gli occhi con fatica,quasi non rispondessero ai miei comandi,
quasi non ubbidissero al mio cervello.
Sentivo dolore in ogni parte del corpo,ma soprattutto alla caviglia,
anzi,non la sentivo,non riuscivo a muoverla.
Sembrava che ogni parte di me non fosse più in mio potere.
La gola era arsa e secca,non riuscivo a mandare giù nemmeno la 
saliva,provai a schiarirmi la voce,ma non ne avevo la forza.
Provavo a capacitarmi di ciò che fosse accaduto,ma i miei ricordi si interrompevano 
a me e Justin che entravamo in un treno.
Quando riuscii finalmente ad aprire gli occhi e vedere un pò meno sfuocato un'ondata 
di terrore mi percosse la schiena.
C'era solo un bagliore di luci bianchissime ed un rumore lieve ad intermittenze.
E-Ero M-m-morta?
No,No,No,non è possibile,la mia vita non poteva essere finita così,troppo breve.
"Sono in paradiso!?" Esclamai trovando improvvisamente la forza per mettermi a 
sedere,di scatto.Sentii qualcosa che mi tirava al braccio,non ci feci caso.
"No,sei all'ospedale." Una voce,famigliare tra l'altro,mi rispose,come se fosse ovvio,
con tono rassegnato ed annoiato.
Mi voltai di scatto ed ecco Bieber seduto sul lettino affianco al mio.
Sollevò un secondo gli occhi dal libro che stava leggendo.
Aveva un'aria stanca ed addormentata.
In quel momento mi tornò in mente tutto,il treno,la macchina,la discussione e Justin 
che andava addosso ad un altra macchina.
"Tu...!" Dissi tra i denti,serrando i pugni,anche se non ne avevo forza.
"TU!!!" Ribattei questa volta gridando più forte e puntando il dito contro di lui.
"E' per colpa tua che siamo qui!Scemo!" Presi tra le mani la prima cosa che mi capitò 
a tiro,in questo caso un pacchetto di fazzoletti e gliela scaraventai addosso.
Lui si coprì con il libro che stava leggendo,come uno scudo.
Gli lanciai anche una sciarpa che trovai sulla sedia accanto alla mia barella. 
Lui si coprì sempre con il libro.
"Sam..." Disse cercando di schivare il colpo. " Calma Sam!" Urlò.
"Non è stata colpa mia! Ma tua e della tua gelosia!" Borbottò riprendendo a leggere.
"Non è vero!" Sbuffai incrociando le braccia.
"E' vero!" Ribattè lui,convinto.
"Non è vero!" Continuai,dovevo avere l'ultima parola,ne valeva del mio orgoglio!
"Vero invece!" Proseguì,mi stava facendo saltare i nervi,non è colpa mia,Bieber,se non sai guidare!
"Scemo chi dice cosa!" Gridai facendogli la linguaccia.
"Cosa!?" Domandò lui,con la faccia pensierosa.
"Scemo." Conclusi ridacchiando,lui ringhiò rassegnato.
"Sam non è il momento di scherzare,siamo in ospedale,e dovremo rimanere per altri 
due giorni." Sbuffò preoccupato.
"Desolè,ma non sono io che guido come un facocero ubriaco,ti ricordo." Continuai con 
aria superiore,sistemando il cuscino dietro la mia schiena.
"Si,ma lo sanno tutti che non si deve parlare all'autista." Proseguì appoggiando il libro sul comodino.
"Tutto bene?" Un'infermiera sui 2O anni,con un corpo molto prosperoso e capelli neri e 
mossi,raccolti in una coda entrò nella nostra stanza,con un block-notice ed una penna in mano.
Justin si sistemò i capelli,mise le mani dietro la schiena e mise su,come una maschera,
quel suo sorrisetto malizioso.
"Ora molto meglio." Constatò passandosi la lingua sulle labbra,lei sorrise e si avvicinò a me.
"E tu?Ciò che ti è successo è lievemente più grave di come sta Justin,quindi uscirai un giorno dopo." 
Disse tranquillamente.
Sul viso di Justin comparve un' espressione preoccupata e incredula.
"Più grave!?" Esclamò guardando l'infermiera.
"Beh,nulla di pericoloso,ha solo una caviglia fratturata ed una piccola commozione celebrale." 
Rispose lei,come se nulla fosse.
Commozione celebrale? Che diavolo è ? Oddio, si guarisce ?
Lei sembrò leggere nei miei pensieri.
"Tranquilla,La commozione cerebrale è il più lieve dei danni possibili che fanno seguito a un 
trauma di tipo cranio-encefalico. Si manifesta immediatamente dopo il momento del trauma e 
comporta solo una perdita della conoscenza di breve durata. Lo stato di incoscienza 
non si prolunga mai oltre un'ora e in questo periodo si può rilevare una diminuzione 
dei riflessi e un rallentamento del polso.Insomma è tutto a posto ora,ma per sicurezza 
starai qui tre giorni." Mi fece l'occhiolino poi scrisse qualcosa sul suo blocco.
Non avevo capito una parola di ciò che aveva spiegato,ma se aveva detto che andava tutto bene,mi fidavo.
se ne andò lasciando soli me e Justin.
"Mi dispiace Sam...Non voglio che ti capiti nulla...Se ti fosse successo qualcosa io..." 
Disse lasciando la frase in sospeso,serrando i pugni.
"Shh,tranquillo,hai sentito l'infermiera?Non è successo nulla." 
Cercai di arrivare alla sua mano,allungai il braccio più che potevo,
nonostante la flebo attaccata alle vene.
Lui fece lo stesso.
Le nostre mani si stringevano,come se l'una avesse bisogno dell'altra,
come se in quel momento l'unica cosa che importava fossimo IO e LUI.
"Broo! Sam! Ragazzi che combinate?!" Ryan entrò velocemente nella stanza,
si sedette nella sedia affianco al mio lettino.
Noi ritirammo immediatamente le mani,come se fosse un gesto proibito,
un gesto che nessuno avrebbe dovuto vedere.
 

Yo Bro,Wazzup?
No,ok :33
Volevo solo dire che sono stata brava ed ho aggiornato presto questa 
volta :D
Aggiorno quando trovo 5 o 6 recensioni 
Aur Reavoir.

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Capitolo 22
*** Twenty-Two. ***


 Justin sembrò sollevato di vedere Ryan,il suo caro amico.
Poco dopo arrivarono anche Chaz,Chriss e Caitlin.
Dissero a Justin che c'erano molti Tweet sull'incidente e sul party,lui prese il 
Pc che gli avevano portato i ragazzi e scrisse qualche messaggio per rassicurare le Beliebers.
"Sam!Appena ho saputo che eri in ospedale,mi sono preoccupata così tanto!" 
Caitlin si sedette affianco a me,stritolandomi in un affettuoso abbraccio.
"Oh Cait,mi dispiace." Le sorrisi rassicurante,poi aggiunsi "Se solo Justin sapesse guidare." 
Esclamai a voce alta,lui sbuffò e scosse il capo,sorrisi alla scena.
Caitlin scoppiò in una fragorosa risata che trascinò anche me,mi sentivo meglio rispetto a questo pomeriggio.
"Ti ho portato qualche vestito per quando uscirai,sono passata a casa tua.
Ah,Thea passerà domani mattina,le dispiace." Mi informò lei,poi si alzò avvicinandosi alla porta.
"Ora devo andare,sono le 8,è ora di cena." Sorrise gentilmente,Caitlin era sempre molto altruista 
e disponibile,la migliore amica che si possa desiderare.
"Grazie mille,Cait.A presto!" Dissi mandandole un bacio,lei ricambiò ed insieme ai ragazzi uscirono.
Ormai fuori c'era il tramonto.
La finestra aperta lasciava entrare una leggera brezza estiva,che solleticava la pelle scoperta 
dal lenzuolo e faceva dondolare le tendine.
I deboli raggi arancioni illuminavano la stanza,così spoglia e bianca,senza decori.
L'infermiera aveva tolto le Flebo a tutti e due,tra poco sarebbe arrivata la cena.
Sorrisi e mi girai verso Justin.
Era uno spettacolo da vedere.
I raggi del sole lo baciavano,imprimendo le loro ombre colorate sul suo viso impegnato 
a leggere qualcosa al Pc.
"Guarda,qui dicono che siamo la 'Coppia Perfetta'." Esclamò ridacchiando e girando il 
Computer per mostrarmi la foto di noi due alla festa.
C'erano varie fotografie,alcune con Miley,altre in cui ci tenevamo per mano e le fatidiche foto del bacio.
"Oh,fantastico." Sorrisi sistemandomi nel letto e rigirando il cuscino.
"Potrebbe essere vero." Mi fece l'occhiolino,poi quel suo sorriso sghembo 
che amavo tanto,io scossi il capo,rassegnata.
"Permesso." L'infermiera di oggi pomeriggio entrò con un carrello su cui posati vi erano due vassoi.
Ce ne porse uno a testa,poi si dileguò.
"Scotta!" Urlai mettendo in bocca un cucchiaio di brodo di pollo.Poi iniziai a 
sventolare le mani davanti alla lingua,per raffreddarla.
"Già...Roba che scotta." Annuì lui,a bocca aperta,osservando attentamente il 
sedere dell'infermiera,che si stava allontanando.
Sbuffai soffiando sulla minestra per raffreddarla,quanto era odioso quando 
faceva così.
"Dai scherzavo." Ridacchiò mordicchiando una mela,saltando il primo e il secondo. 
"Io ho solo una ragazza per la testa." Si soffermò per un secondo 
interminabile a fissarmi negli occhi,serio.
"Oh,povera sfortunata." Affermai mangiando ancora un pò di quel 
brodino insipido e dal colore strano.
"Fossi in te non la insulterei" Sghignazzò scuotendo il capo e 
continuando a navigare per il web.
Trovai il mio cellulare sul comodino,con lo schermo scheggiato,
ma pur sempre funzionante.
"Cazzo no!" Bofonchiai attaccando il cavo delle cuffiette nella presa.
Justin si girò a guardarmi,spostò il suo sguardo sul cellulare che tenevo in mano.
"Non preoccuparti,appena usciremo di qui te lo ricomprerò io." 
Annunciò fiero.
"No grazie,me lo compro da sola." Sbuffai ascoltando 
Just The Way You Are di Bruno Mars.
"Era un LG...vorrà dire che ti comprerò un i-Phone,prendilo come una scusa." 
Fece l'occhiolino,sicuro di sè.
Annuii,d'altro canto un i-Phone,mi avrebbe fatto comodo.
In poco tempo si fecero le 21.OO,l'infermiera ci pregò di spegnere la luce.
Qui si andava a dormire più presto che in un convento,Mah,non vedevo 
l'ora di uscire da qui e da questa convivenza forzata con Bieber.
Provai ad addormentarmi inutilmente,alle dieci e mezza ancora non 
avevo chiuso occhio,in compenso battevo i denti dal freddo,la finestra 
era ancora aperta e non era per niente caldo fuori,nonostante la bella stagione.
"Sam,perchè batti i denti?" Sussurrò Justin,dandomi le spalle,steso.
"S-Secondo T-t-te?P-perchè ho fre-e-eddo." Balbettai rannicchiandomi 
ancora di più sotto le leggerissime lenzuola di lino.
"Ma siamo in pieno Giugno!" Continuò ridacchiando."Devo chiudere la finestra?" 
Domandò,sempre girato.
"N-No!Mi piace vedere le s-stelle." Questa notte il cielo era stranamente più 
stellato delle altre notti,avevo visto passare anche qualche stella cadente,ed 
avevo espresso sempre lo stesso desiderio.
"Certo che sei strana...Vabbé Dai,ci penso io." Sussurrò,non capii subito cosa 
voleva fare,ma sentii dei passi sul pavimento,poi vidi Justin avvicinarsi al mio lettino.
Mi fece segno di fargli posto,andai più a destra.
Eravamo vicinissimi,sentivo il suo respiro,vedevo i suoi occhi.
"Meglio?" Chiese beffardo,alzando lievemente un sopracciglio
"N-No." Mentii,in realtà era già più caldo.Sotto le lenzuola mi afferrò una mano e la intrecciò con la sua.
"Dovresti spogliarti per sentire ancora più calore,lo sanno tutti." Disse con onniscenza.
"Quindi,sentiamo,dovrei spogliarmi?" Domandai ironica.
"Beh,non sarebbe una cattiva idea."Bofonchiò con voce sensuale.
"Che cretino." Borbottai io,cercando di lasciargli la mano.
"Solitamente mi offenderei...ma visto che sei tu a dirmelo..."Sorrise.
"Non ha senso." Mi limitai a dire.
"Beh,le cose più belle del mondo non hanno un senso...come l'Amore."
Ridacchiò guardandomi.
"Perchè proprio ora ti metti a vaneggiare?Non sei sonnambulo per caso?" 
Chiesi preoccupata,lui rise.
"Oh,diamine,volevo aspettare una volta usciti da qui,per dirtelo,ma non ce la faccio più."
Esclamò.
Le sue labbra premettero sulle mie,forti ma allo stesso tempo morbide e leggere.
Un sorriso spuntò sulla sua bocca,lo percepii al tatto.
Ed ecco ora le nostra lingue intrecciarsi fameliche,l'una voleva l'altra,era semplice.
"No...Io non posso." Sussurrai staccandomi,passandomi poi la lingua sulle labbra,
per sentire il suo sapore e tenerlo dentro di me.
"Come sei tenera,da arrabbiata,ti amo!" Sussurrò lui,cercando nuovamente le mie 
labbra e impiantandosi sopra di me.
Al diavolo tutto.
Io lo volevo.
Fanculo il rancore.
Fanculo gli altri.
Fanculo il Mondo.
Fanculo la mia coscienza.
Io volevo Justin,lo volevo Mio. 

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Capitolo 23
*** Twenty-Three. ***


 Continuammo a baciarci,con la luce argentea della luna a riflettere 
sui suoi lineamenti perfetti,sulle gote,rendendole luminose e perfette.
Justin si staccò ed allontanò leggermente il viso da me,sorrise osservandomi.
"Ma guarda un pò,sembra che a Samantha piaccia Justin." 
Constatò,stampandomi,poi,un altro bacio all'angolo della bocca.
"Si,sembra proprio così." Ridacchiai accarezzandogli i capelli e spostandoglieli dal viso.
"Senti..." Cominciò,imbarazzato. 
"So che questo non è un posto tanto romantico e che tu mi odi ma..." 
Rise pronunciando l'ultima frase.
"Vuoi stare con me?" Sussurrò tutto d'un fiato,chiudendo gli occhi,come 
aspettandosi una risposta negativa.
Ed ecco,il desiderio che avevo espresso alle stelle cadenti,è stato esaudito.
Era ancora lì,ad occhi chiusi,che si aspettava una risposta.
"Si." Gli sussurrai all'orecchio prima di baciarlo passionalmente,lui sembrò quasi sorpreso.
"Appena usciremo di qui...ti prometto che faremo tutto ciò che ci eravamo ripromessi di fare insieme." 
Esordì contento.
Io invece lo guardai stranita,con aria interrogativa,non sapevo cosa voleva dire.
"E cosa?" Dissi ridendo,osservandolo negli occhi profondi,color nocciola che con la 
luce bianca della Luna sembravano d'oro colato.
"Guarda qui." Si alzò dal lettino e prese il suo portafogli.Ora ero ancora più stranita.
Tornò a sedersi accanto a me,con in mano un foglietto bianco tutto spiegazzato, lo aprì sghignazzando di gusto.
Era un elenco di frasi scritto con scrittura da bambino,un pò traballante ed incerta.Me lo porse.

" 1) Andare in Europa,Parigi,Barcellona,Londra...
2) Volare con il deltaplano.
3) Cantare insieme.
4) Dormire in spiaggia.
5) Comprare una porche rossa.
6) Trovare l'anima gemella. 
Justin e Sammy "

Oh,era la nostra lista delle cose da fare insieme,l'avevamo scritta quando avevamo 10 anni,tempo fa.
"Allora?Ci stai?" Chiese sorridendo dolcemente.
"Ovvio che ci sto...da cosa iniziamo?" Sorrisi dandogli un bacetto sulla guancia,lui 
socchiuse gli occhi,con aria pensierosa.
"Possiamo comprare la Porche rossa e...andare in Europa con quella." Sobbalzò 
come avesse appena avuto un colpo di genio.
"Certo,3 giorni di guida?" Scossi il capo,lui schioccò le labbra.
"Sai,non sono mai stato bravo in geografia." Confessò imbarazzato.
"Ma dai?Davvero?" Esordii con finto stupore,lui fece il finto offeso.
"Avevo fatto male i calcoli,non si può sbagliare?" Teneva il broncio e le braccia incrociate.
"Mi scusi,non la prenderò mai più in giro,vostro onore." Dissi a mia discolpa,lui sorrise 
e mi diede un altro piccolo bacio sul collo.
"Per questa volta,la perdono." Concluse infine,rimettendosi sopra di me e riprendendo a baciarmi con passione.
"Ora dormiamo,sarà meglio." Dissi,lui sembrò deluso,ma se ne tornò al suo posto.
La mattina seguente mi svegliai con il sorriso sulle labbra,i raggi di sole irrompevano 
frenetici nella stanza,la brezza mattutina era lievemente frizzante.
"Bonjour Madame." Sussurrò Justin,seduto affianco a me,già vestito come per uscire.
"Buongiorno...ma perché sei vestito?" Lo guardai stupita,lui sorrise.
"Semplice,usciamo oggi,tutti e due." Sorrise allegramente,stampandomi un bacio 
sulla fronte e scostandomi i capelli che mi ricadevano sul viso.
"Ah!Ma è fantastico!" Dissi emozionata,lui continuava a fissarmi,con sguardo provocante.
"Appena usciamo voglio riempirti di baci." Sussurrò con la voce più profonda e sexy 
che potesse fare,mi sciolsi come un gelato al sole.
"Allora mi vesto subito." Scherzai alzandomi lentamente.
Avevo le gambe stanche ed intorpidite,ero stata quasi due giorni sempre su una barella.
Appena scesi dal lettino traballai finendo addosso a Justin,che mi prese per i polsi,aiutandomi a tornare dritta.
Sorrise dolcemente,poi senza lasciare la presa mi fece fare una giravolta su me stessa.
"Sei bellissima." Constatò ammirandomi,con uno sguardo piuttosto stralunato.
"Mi prendi in giro?Sono con un orrendo camice bianco,tutta spettinata,con due occhiaie pazzesche.
Se per te questo è essere 'Bellissima'..." Risposi lasciando la frase in sospeso.
"Non capisci?Tu sei sempre bellissima per me." Aggiunse prendendomi il viso tra le 
mani e schioccandomi un bacio sulle labbra.
"Ora mi vado a vestire." Dissi prima di staccarmi da lui,con molta fatica.
Entrai in bagno ed indossai un paio di vestiti che mi aveva portato Caitlin nel borsone.
( http://www.polyvore.com/vintage/set?id=40103512&.locale=it )
Quando uscii Justin era ancora seduto sulla sedia,a picchiettare con le dita sulle sue gambe.
Mi prese per mano ed uscimmo nel parcheggio.
Ad aspettarci c'era una bellissima Porche rossa fiammante,lucidissima e senza tettuccio.
"Wow!" Esclamai correndo ad ammirarla.Sfiorai il cofano liscio e pulito,Justin sorrise.
"Visto che la mia Range è messa parecchio male dopo l'incidente...un pretesto per comprare la Porche era questo." 
Sorrise aprendomi la portiera da vero gentiluomo,lui invece saltò dentro scavalcando lo sportello.
"Tra due ore partiamo per Londra.Prepara giusto qualche vestito,gli altri li compreremo lì."
Annunciò baciandomi il collo e mettendo in moto.
"Perfetto,ho l'impressione che ci divertiremo." Asserii convinta,sorridendo al vento che mi scompigliava i capelli.
"In vacanza lo faremo tutte le sere,promesso?" 
Domandò lui serio,io scoppiai in una sonora risata.
"Bieber,sei un porco!" Ridacchiai ad alta voce.
"Pervertito mi piace di più." Esordì cingendomi con un braccio le spalle,mentre guidavamo verso casa. 

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Capitolo 24
*** Twenty-Four. ***


Scendemmo dall'aereo bianco,eravamo all'aereo porto di Londra,ed erano le due di notte.
Tra coccole e baci,io e Justin,ci eravamo anche riposati nella comodità della prima classe.
Ad attenderci c'era un taxi che aveva chiamato Justin,ci portò direttamente all'Hotel cinque 
stelle in Piccadilly,strada principale di Londra,dove avevamo prenotato dieci ore fa.
La suite era lussuosa ed elegante,con un letto matrimoniale bianco ed un divano beige.
La televisione al Plasma era appesa al muro proprio davanti al letto ed una 
scrivania di legno chiaro era alla nostra destra.
Il bagno era piastrellato in verde acqua,con una vasca piuttosto grande.
"Eccoci qui." Sussurrò Justin,buttandosi sfinito sul letto a pancia all'aria,
" Vado un secondo al bagno." Aggiunse poi,alzandosi.
Intanto io posai la valigia nera sulla poltrona accanto alla scrivania,
ne estrassi un piccolo Beauty Case ed aspettai che uscisse Justin.
Dopo qualche minuto tornò in camera,aveva i capelli ancora pettinati 
all'insù,con il gel,poi era solo in Jeans,era tremendamente Sexy.
Sorrise ammiccante e si stese sul letto,accendendo la TV.
Lo guardai stranita prima di barricarmi in bagno.
Cercai di togliermi un pò di trucco e di darmi una rinfrescata,
quando stetti per posare il Beauty sullo sgabello notai una 
busta nera con una scritta dorata ed in rilievo,ne usciva un nastro 
bianco che pendeva da un lato,lo guardai con aria interrogativa prima di 
afferrarlo e tirarlo fuori con delicatezza,ne uscì un abitino bianco molto provocante.
( http://i43.tinypic.com/24295sj.jpg )
Ecco,me lo sentivo che Justin avrebbe fatto qualcosa di simile,
d'altro canto non avrebbe lasciato trascorrere la prima notte da fidanzati senza fare nulla.
Lo indossai e mi stava abbastanza bene,era troppo...troppo,per i miei gusti ma 
dopo quello che aveva fatto per me mi sentivo in dovere di recargli un pò di piacere,o per 
lo meno,ricambiare,in un certo senso.
Prima di uscire fissai la mia immagine allo specchio.
"Non.Essere.Codarda." Mi dissi,facendo lunghi respiri per tranquillizzarmi.
E non ci voleva un genio per capire che quel vestitino me lo 
aveva regalato per una ragione ben precisa,non certo per passare una 
serata a parlare davanti alla Tv.
Mi sentivo pronta? Insomma,si,lo avevo già fatto con lui,ma nessuno 
dei due si ricordava molto,eravamo giovani ed inesperti,quindi era piuttosto 
strano trovarsi di nuovo in questa situazione.
Dopo aver chiuso gli occhi ed aver fatto un ultimo grande respiro,aprii la 
porta e tornai in camera.
Era tutto buio,c'era solo la luce fioca ed arancione di una lampada da 
comodino,Justin se ne stava steso sul letto,ad aspettarmi.
Appena uscii mi guardò evidentemente stralunato,come avesse visto 
la cosa più bella del mondo,ed io non lo ero affatto.
Mi fece arrossire ancora di più,nonostante il mio colorito già paonazzo 
e le mie guance bollenti.
"Sei una meraviglia." Disse rimanendo impalato. "Sai,sto iniziando a fare pensieri su di te..."
Continuò a sorridere.
"Belli o brutti?" Domandai imbarazzata.
"Hot,più che altro."Rispose lui,malizioso.
"Del tipo?" Mi avvicinai a lui,salendo sul letto cercando di essere il più sensuale possibile.
"Oh,non farmeli dire,ti prego" Sorrise lui,stampandomi un lungo bacio.
"Sei un diciassettenne in preda agli ormoni,Bieber." Ridacchiai 
mettendomi in ginocchio sopra di lui,mordicchiandomi le labbra.
"E' colpa tua,sei uno schianto." Continuò cercando di baciarmi,
gli posai un dito sulle labbra,per farlo allontanare.
"Facciamo una scommessa." Sussurrai al suo orecchio. "Dovrai stare cinque minuti senza baciarmi e sfiorarmi." 
Conclusi,aveva un espressione sbigottita.
"Oh mi vuoi far morire,Sam!" Esclamò cercando una seconda volta di baciarmi,lo respinsi una seconda volta.
"Proviamo,avanti." Ribattei io,lui annuì agitato.
Mi muovevo in modo sexy,sopra di lui,che doveva starsene impassibile,serrò i pugni per non muoverli.
Gli baciai i pettorali,lentamente,adoravo i suoi piccoli muscoletti.
Emise un leggero gemito,soffocato.Io risi.
"Ora puoi."Sussurrai io,evitando di fargli venire una crisi isterica.
"Non me lo faccio ripetere due volte." Sorrise allegro.
Posò le mani sul mio fondoschiena,baciandomi con passione alternando anche piccoli bacetti sul collo.
Io mi abbandonai a lui,completamente.
Mi tornarono in mente dei flash back,di quella famosa serata.

'Lui era sopra di me,mi baciava con dolcezza,
io mi lasciavo cullare da lui,lentamente 
posò le sue mani sulla bretella del mio reggiseno.'

Non ci volle molto per realizzare che stavamo per farlo,stavamo per fare sesso,una seconda volta. 

Read me Read me Read me Read me

Alor mi sento di dover precisare una cosa,in primis.
Se questo capitolo vi è sembrato TROPPO HOT,non leggete il prossimo :'D
AHAHAH Ok,così sembro una maniaca pervertita.
Dai,vabbhè,non vi voglio spaventare,non è nulla di traumatizzante,scherzavo :33
Detto questo,ci osno rimasta male , ho avuto solo 4 recensioni D:
Mi volete abbandonare,me lo sento :'(
Fatevi perdonare con queso

Peace&Swag

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Capitolo 25
*** Twenty Five. ***


 Justin.
Era sopra di me,io non riuscivo a trattenermi,era più forte della mia ragione,
continuavo a baciarla con sempre più passione,grinta,desiderio,a lei 
sembrava piacere,dopo tutto sono Justin Bieber,ci so fare.
Scese con la punta del dito,facendomi solletico,fino ai bottoni dei miei Blu Jeans.
Me li slacciò velocemente,io le slacciai il reggiseno ed in pochi secondi ci trovammo entrambi in intimo.
Continuò a baciarmi,le tolsi gli slip,lei fece lo stesso con i miei Boxer,ora eravamo 
nudi,e non c'era nessuna barriera a separarci,niente di niente,io e lei,senza maschere,noi stessi.
Ci coprimmo con le coperte,io sopra di lei,stavolta.
I suoi occhi trapelavano dolcezza,insicurezza e innocenza.
Nonostante fosse la cosa più sexy del mondo,e questo pensiero,lei nuda sotto di 
me,l'avevo fatto troppe volte da quando avevo quindici anni a questa parte.
"Sono pronta." Ammise dolcemente.Le sorrisi anche io,poi entrai in lei.
Le sue unghie graffiavano la mia pelle,ma non sentivo alcun male,percepivo solo il 
piacere assoluto,solo una sensazione di completezza.
Con movimenti ritmici,quasi come una danza,eravamo uniti,ed in un susseguirsi di 
gemiti ci scambiavamo occhiate fugaci.
Le mani sapevano come muoversi,conoscevano il suo corpo alla Perfezione,ogni 
dettaglio,ogni piccola curva sinuosa.
"Jus...tin." sussurrò lei ansimando delicatamente contro il mio petto.
Era come la prima volta,ed io sì,ero stato uno stronzo,perchè non ero così ubriaco 
infondo,ero quasi perfettamente sobrio,e ho fatto quel che ho fatto,non assumendomi 
nemmeno le mie responsabilità,per giunta.
Lei era lì,non poteva fare nulla,io invece potevo fermarmi,ma no,ho fatto lo stronzo.
Ora mi stava baciando con passione,con desiderio,le sue labbra erano calde e rosee.
"Sam." Sussurrai cercando di attirare la sua attenzione solo per un attimo,dovevo dirglielo.
Lei continuò imperterrita a baciarmi,questa volta dovevo dar retta al mio cervello,non al mio cazzo.
"Sam,fermati un secondo,è importante." Questa volta la presi per un 
polso,lei mi guardò quasi preoccupata,fermandosi.
"C-Che c'è?Ho fatto qualcosa di sbagliato?" Chiese rossa in volto,per paura di aver commesso qualche 'errore'.
In quel momento mi sentivo un verme.Lei mi chiedeva se aveva fatto qualcosa di sbagliato,LEI.
Invece ero io quello che si era comportato da stronzo,da bastardo.
In poche parole una Testa di cazzo,con tanto di T maiuscola.
"No,anzi..." Sorrisi alla sua insicurezza,lei si tranquillizzò.
"Devo dirti una cosa,se voglio stare con te,devi saperlo." Deglutii rumorosamente,lei tornò agitata come prima.
"Dimmi pure." Mi rassicurò,accarezzandomi il viso con un tocco gelato,nonostante la situazione.
"Ti ho mentito." Buttai fuori,lei spalancò leggermente la bocca,incredula.
"Su...su che cosa?" Sorrise poi,cercando di calmare me,che tremavo.
"Io non ero ubriaco,quella sera."Annunciai con una smorfia di disgusto nei miei confronti.
Lei si alzò immediatamente dal letto,si mise in piedi alla mia destra,era 
nuda,ma il buio della stanza l'avvolgeva.
"Tu...tu non eri ubriaco!?" Esclamò con un tono carico di disappunto,carico di amarezza.
"Si,perdonami,non so cosa mi sia preso,non so nulla.Eravamo finiti in 
camera,tu mi hai baciato,ed io ero innamorato di te.Non so come successe..."
Mi giustificai,non riuscendoci.Quello che avevo fatto era imperdonabile.
"Io..." Emise un gemito stridulo di rabbia,poi provò a parlare.
"Io non ci posso credere!Justin Bieber sei una persona orrenda!Ti rendi conto!?Mi fai Schifo!" 
Strillò camminando avanti e indietro per la stanza.Io mi rizzai a sedere.
"Lo so,e mi dispiace..." Non sapevo cosa dire,qualunque cosa avessi detto non sarebbe stata 
una buona giustificazione.
Mi alzai e andai di fronte a lei,le presi il viso tra le mani,tremava.Con il pollice le accarezzai 
la guancia e mi accorsi che era bagnata.
Sam piangeva,per colpa mia.
Un'altra volta.
"Sei come tutti gli altri,Justin." Gridò,fregandosene se qualcuno nella stanza affianco l'avrebbe potuta sentire.
"Sei identico a Josh,pensi solo al sesso." Ringhiò spingendomi lontano da lei.
"Ed io...Io pensavo fossi diverso.Povera stupida!" Singhiozzò rimanendo immobile.
"Ti prego,perdonami." Piangevo anche io,l'avevo ferita.
"Mi hai detto troppe volte questa frase,io l'ho sempre fatto,ma ora basta!" La sua voce 
era distrutta dai singhiozzi,una marea di lacrime le rigavano il viso.
Vederla così,fragile e indifesa mi mandava in bestia,avrei spaccato volentieri la faccia a chi 
l'avrebbe fatta stare così male,peccato che quello stronzo ero io.
"Voglio tornare a casa.Ora!" Sussurrò al mio orecchio,con la voce carica di rabbia.
"Non andartene." Le dissi piangendo silenziosamente.
"Dammi una buona ragione per non partire." Disse girata di spalle,con le braccia conserte.
"Una buona ragione?" Ribattei,deciso.
"Si.Una buona ragione per perdonarti." Continuò lei.
"Ti amo." 
TROLLOLLOL
Ahahahah sono l'unica imbecille che posta due capitoli in un giorno :'D
Ma è che avevo voglia LOOOL
Ps. Questa volta voglio 6 recensioni,davvero ù.ù

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Capitolo 26
*** Twenty Six. ***


 Vi consiglio di leggere ascoltando Questa :3
Si addice un sacco.
http://www.youtube.com/watch?v=MTvgnYGu9bg


Justin.

"Ti amo."Sussurrai guardando a terra,non avevo il coraggio 

di guardarla negli occhi,dopo ciò che le avevo fatto,soprattutto ora che lo sapeva.

Nessun rumore,nemmeno un respiro,si udiva solo il lontano 

rumore di una televisione in qualche stanza accanto.

Eravamo soli,avvolti nel buio più totale,in un limbo che avremo 

superato solo quando lei mi avrebbe rivolto la parola,anche per 

dirmi che non mi avrebbe mai più parlato.

Bisogna tornare indietro, all'inizio, per capire. Bisogna ripercorrere 

a ritroso i propri passi per comprenderli, per comprendersi.

È necessario guardarsi alle spalle e rivedere i propri errori.

È necessario guardarsi alle spalle e rivedere due quindicenni innamorati,

alle prese con l'amore.

L'odio si può trasformare in amore? Certo.

Io e Sam ne eravamo la prova vivente.

Quanto tempo era passato?

Cento anni?Dieci?Qualche ora?Qualche minuto?O qualche secondo?

Non lo sapevo,ma mi mancava il suo respiro.

In un istante mi ritrovai steso sul letto,le lenzuola calde ed
 
accoglienti,una leggera pressione sopra di me,era lei.

Sam era stesa sul mio corpo,con la punta delle dita le accarezzai la 

schiena che si inarcò al mio tocco.

Cominciò a baciarmi con passione,le sue mani erano gelide,sul mio 

viso,io le cingevo i fianchi ed eravamo lì,un'altra volta,nella stessa serata,

nel giro di mezz'ora.

Successe,come prima,però con più passione,più amore,questa volta 

potei lasciarmi andare completamente al suo amore,questa volta non avevo
 
segreti,ero un libro aperto,senza preoccupazioni.

Non potei fare a meno di assaporare ogni piccola parte di lei.

Le stampai piccoli baci sul collo, poi scesi alla spalla, al seno e fino all'ombelico.

Non era la prima volta che facevo l'amore,ovviamente,ma con lei era speciale,

forse perché era proprio lei ad essere fantastica.

Eravamo come due ballerini,che devono muoversi all'unisono,facendo i medesimi
 
passi,i medesimi movimenti,per sprigionare uno spettacolo unico.

"Ci sai fare." Sussurrò Sam,ridacchiando e mordicchiandomi il lobo dell'orecchio destro,

io le tracciai un piccolo cerchio sul collo,con la lingua
.
"Ovvio,per chi mi prendi?" Ansimai contro la sua spalla,lei emise un piccolo gemito,prima di baciarmi.

Finii io,sopra di lei,rotolando sul letto.

"Comunque sto vincendo io,sei già stanco." Sorrise stampandomi tanti piccoli bacetti 
a stampo,ridacchiai.

"Io?Stanco?Vedremo,dovrai implorarmi di smettere." Continuai con aria saccente,era 

così strano parlare del più e del meno,in un contesto simile.

In quel momento,bastò un attimo,ed era impossibile continuare,il piacere si era impadronito di entrambi.

Quello andava e veniva.

Stremati ci sdraiammo sul letto,uno affianco all'altra,poi sorridemmo complici.

"Io..." Cercai di parlare,prendendo fiato. "Io penso sia finita alla pari." Sussurrai chiudendo gli occhi.

"Che dici?Sai benissimo che ho vinto io!" Sussurrò indignata,passandosi la lingua sulle
 
labbra secche ed arse.

Con uno slancio del torace mi impiantai sopra di lei,le sorrisi malizioso,uno di quei sorrisi 

sghembi che amava tanto.

"Allora,madame,mi dia la rivincita." Sussurrai ad un millimetro dalla sua bocca,che si curvò
 
in un sorriso,mostrando i denti bianchi come perle.

"Sarebbe tutto inutile,Bieber.Le tue prestazioni sono limitate." Rise mentre 

io sfioravo il suo collo con la punta del naso,gelida.

"Oh,vedremo domani." Ribattei con voce profonda,roca e sensuale.

"Sempre se riusciremo ad alzarci dal letto...Domani." Rideva a crepapelle,

il suo torace si muoveva ritmicamente alle risa.

Mi unii a lei,e dopo tutto,una serata che sembrava concludersi male,non era andata affatto così.

"Justin." Si fece seria,all'improvviso,bloccandosi.

"Dimmi,principessa."Le accarezzai il viso con il dorso della mano,stando sempre su di lei.

"Mi ami veramente?" Domandò,impacciata,tenendomi la mano.

"Più di qualunque altra cosa al mondo,per sempre." Bisbigliai al suo 

orecchio,mordendolo,poi,leggermente.

"Perché me lo chiedi?" Chiesi poi,improvvisamente agitato.

"Perché ti amo anch'io,come non ho mai amato nessun'altro,Justin." 

Esordì con voce tremolante.

"Posso affidarti il mio cuore?" Replicò,poi,più sicura.

"Solo se tu custodirai il mio,piccola." Mi baciò con estrema dolcezza,io feci lo stesso.

La coprii con il lenzuolo candido,bianco,lei si addormentò contro il 

mio petto,respirando sinuosamente,sulla mia pelle.

Rimasi lì,immobile,con le braccia dietro la testa a fissare il muro bianco davanti a me.

E mi addormentai,solo dopo averle stampato un bacio 

sulla fronte,scostandole i capelli che le coprivano il viso. 

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Capitolo 27
*** Twenty Seven. ***


 Sam.
Mi svegliai con l'odore di caffè che mi inebriava le narici,ma c'era dell'altro,Caffè e profumo?

Il suo profumo.

Un'altra prova che tutto ciò era accaduto davvero,lui era qui con me.

Aprii leggermente gli occhi,un pò frastornata,poi,ricordando
 
la notte appena trascorsa sorrisi leggermente,sospirando.

"Buongiorno,Amore." Sussurrò Justin,buttandosi sul letto,accanto a me,facendomi sobbalzare.

Mi baciò sulla guancia,ridacchiando.

"Buongiorno." Biascicai sbadigliando e stiracchiandomi.

Ero decisamente indolenzita,per buoni motivi,ma ero stanchissima.

Per sbaglio con un movimento del braccio colpii Justin in testa.

"Ahi!Mi vuoi fare fuori?"Bofonchiò spostandosi leggermente verso 

destra,poco più lontano da me,risi.
"Come potrei?Ti amo." Gli presi il viso tra le mani,con un slancio 

del torace riuscii ad arrivare sopra di lui.Era avvolto da un accappatoio bianco,

di spugna,morbidissimo,segnale che aveva appena fatto una doccia.

A quel punto realizzai che ero ancora nuda,dalla sera precedente,

ma non me ne importava più di tanto,che senso avrebbe vergognarsi?

"Ti va di fare colazione?"Domandò Justin,sottraendosi da me 

e prendendo il vassoio imbandito.

"Abbiamo ospiti?"Chiesi ironica,spostandomi i capelli dal viso.

"Ospiti?No,perché?"Ribatté stranito,inarcando le sopracciglia,non aveva colto il mio sottile umorismo.

"Chi se la mangia tutta questa roba?" Ridacchiai prendendo un cornetto.

Ne spezzai un pò,e imboccai Justin.

"Pensavo avessi fame,non abbiamo cenato,ieri." Disse facendo spallucce ed ingoiando il boccone.

Sorrisi e sorseggiai un pò di caffè,proprio come lui.

"Che facciamo questa mattina?"Domandò mordicchiando una ciambella.

"Una passeggiata per il centro di Londra?Che ne dici?"Risposi io,entrando in bagno.

Mi sciacquai bene il viso,pettinai perfettamente i capelli ed indossando 

dell'intimo ritornai in stanza,più presentabile.

"Stavi bene anche prima." Ammiccò cingendomi per i fianchi.

Aveva dei Blu Jeans un pò sbiaditi abbinati ad una T-Shirt nera e delle Nike nere.

"Grazie,ma per uscire mi devo rendere più presentabile." Lo baciai dolcemente,poi mi vestii.

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"Allora,qual è il programma?" Domandai affondando le dita nei suoi capelli biondi.

"Partiamo alle cinque,arriveremo dopo un'ora,circa." 

Rispose baciandomi il collo,rabbrividii e lui sorrise.

Preparammo le valigie,poi uscimmo dall'hotel.

Visitammo un pò il centro di Londra,poi arrivammo al London Eye,la ruota panoramica.

"Saliamo?" Chiesi emozionata,lui si mordicchiò il labbro.

"Dobbiamo proprio?" Biascicò guardando verso il basso,io sorrisi dolcemente.

"Oh,avanti,fifone!" Lo colpii leggermente sulla spalla,mi baciò sulla guancia,ridacchiando.

"Mi potrebbe venire un attacco di claustrofobia,la cabina è piccolissima e..." Sussurrò agitato.

"Alt.La cabina è enorme e trasparente,non succederà nulla." Ammiccai,Justin sbuffò rassegnato e salì con me
.
Fortunatamente eravamo solo noi due dentro.

Dall'alto vedevamo gran parte di Londra,era fantastica,le persone erano così piccole viste da lassù.

"Non respiro." Bofonchiò Justin,afferrandomi la mano.

Iniziai ad agitarmi anche io,insomma,dovevo ascoltarlo,lui non se la sentiva e io l'ho costretto.

Gli feci aria con la mano,inutilmente.

"Bieber!Non fare scherzi,come stai!?" Esclamai preoccupata,mettendomi una mano sul viso.

"Avvicinati." Sussurrò con voce fievole,feci come aveva detto.

A quel punto sorrise afferrandomi il fondoschiena,attirandomi a sè,per 

poi schioccarmi un sonoro bacio sulle labbra,con tanto di lingua.

Mi staccai dandogli un buffetto sul petto.

"Justin Drew Bieber!" Esclamai indignata,guardandolo minacciosa negli occhi.

"Sei un cretino!Mi hai fatto spaventare!" Gridai girandomi di spalle ed incrociando le braccia.

Sentii la sua risatina sexy,poi mi cinse i fianchi,avvicinandomi al suo petto.Io ero ancora girata.

"Dai,scusami...Sei arrabbiata?" Chiese serio,posando il collo nell'incavo della mia spalla.

"Si." Risposi io,ridacchiando.

Mi girai immediatamente e lo baciai dolcemente,lui mi prese in braccio,facendomi volteggiare.

Il resto della giornata fu molto divertente,finalmente arrivammo a 

Parigi,dove ci aspettava un hotel lussuoso come il primo.

"Cambiati." Sussurrò Justin,una volta arrivati in camera.

"Devo vestirmi elegante?"Domandai.

"No,ma ti porto in un posto fantastico."
 

It's me :D

Ok,so che questo capitolo è orrendo e con esso ho rovinato

la storia AHAHAH,mi odierete ;'D

Comunque 6 recensioni,lo stesso ù.ù
 
PS. IL prossimo sarà più Fico LOL

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Capitolo 28
*** Twenty Eight. ***


 Feci come mi disse Justin,mi vestii con il mio solito Look,mezzo maschiaccio.

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Ma aveva detto che non dovevo vestirmi elegante,giusto?

Scesi di sotto,lui mi aspettava nella Hall con un sorriso che arrivava da 


un'orecchio all'altro,insomma,tra un pò gli si sarebbe bloccata la mascella.

"Sei bellissima." Sussurrò alzandosi dalla poltroncina su cui stava,baciandomi la mano da vero Gentleman.

Tenendoci per mano uscimmo dall'Hotel e prendemmo un taxi che fermò 

davanti ad uno strano appartamento nel centro di Parigi.

"Dove siamo?" Domandai guardandomi intorno mentre la porta si chiudeva cigolando dietro di noi.

"Questa era la casa della nonna di Scoot,mi ci ha portato una volta." 

Sorrise salendo le scale."Vedrai di sopra,è veramente uno spettacolo."

Annuii poco convinta,seguendolo di sopra.

Caspita,queste scale non finivano più,seriamente,erano tipo tre ore che continuavamo a salire,imperterriti.

Si,okay,forse tre ore no,ma c'eravamo vicini.

Come se non bastasse quell'iperattivo di Justin correva velocissimo,senza stancarsi.

"Justin rallenta!Mi verrà un infarto""Dissi con il fiatone,appoggiandomi alla ringhiera.

"Andiamo!Sei gia stanca?" Si sporse dalla ringhiera della rampa più in alto per guardarmi.

"No scherzi?Corriamo da cinque minuti senza sosta!"Io ripresi a camminare lentamente,trascinandomi,più che altro.

"Sei molto allenata!"Esclamò divertito iniziando a correre più forte.Non lo vedevo più,era salito troppo in alto.

Ad illuminare il pianerottolo c'era solo la luce fievole del tramonto che irrompeva dalle minuscole finestrine impolverate.

Guardai giù sporgendomi dalla ringhiera,sbuffando.

L'ingresso era molto in fondo,questo appartamento era davvero alto.

Arrivata in cima trovai una porta in legno scuro,scolorito.

Era socchiusa,intravedevo solamente il buio profondo,nessuna luce,niente di niente.

"J-Justin..." Ansimai aprendo lentamente la porta,spaventata.

Davanti a me c'era il nulla,solo nero.

Una sensazione di gelo mi percosse da cima a fondo,improvvisamente mi sentivo sola,senza nessuno,senza di lui.

Vagai con lo sguardo per il corridoio,intravidi una luce fievole,traballante,probabilmente una candela.

Mi avvicinai al lieve bagliore e con mia sorpresa non era l'unico.

Al contrario una decina di piccole luci formavano un percorso,in lontananza,


continuai ad andare avanti con in mano la prima che avevo trovato.

Non riuscivo a pensare a niente...era tutto così strano,così improvviso,


insomma non mi era mai capitato nulla di simile,ma con Justin tutto è possibile,perchè lui è speciale.

Continuai a camminare,a tentoni,traballando e finalmente giunsi alla fine,trovando una porta.

Bene,non mi rimaneva altro che aprirla,forza Sam.

Posai le mani insicura sulla manopola dell'uscio,spingendo all'avanti.

E...Fantastico,altre scale.Se Justin voleva portarmi a fare jogging poteva dirlo 


subito,avrei messo delle scarpe più comode,e,magari,avrei anche rifiutato.

Su ogni scalino erano posate due candele ai lati,non mi rimaneva altra scelta che seguirle.

Alla fine trovai un'ennesima porta,l'aprii spazientita.

"Se trovo altre scale giuro che lo ammaz..." Mi bloccai vedendo la scena davanti a me.

C'era una terrazza illuminata dalla luce del tramonto,si vedeva tutta Parigi,in particolare la 


Tour Eiffel spuntava maestosa da tutti gli altri palazzi.

Inoltre c'era un tavolo con una tovaglia bianca,sopra solo due piatti 


ed una rosa rossa,i cui petali erano sparsi per il tavolo.

Sentii due mani sopra i miei occhi,che mi coprivano la visuale.

"Buon mesiversario." Sussurrò sensuale al mio orecchio,sottraendo le mani.

"Ma non stiamo insieme da un mese,Justin." Ribattei poco convinta,mi stava 


già tradendo ed aveva sbagliato ragazza,ecco.

"Volevo solo trovare un pretesto..."Ridacchiò massaggiandosi i capelli."Allora,Ti piace?" 

Sorrise poi staccando una sedia dal tavolo e facendomi cenno di sedermi.

Annuii accomodandomi,lui spinse in avanti la sedia,avvicinandomi al tavolo,

poi il suo viso si contrasse in una smorfia perplessa.

"Merda." Blaterò camminando avanti e indietro reggendosi la testa fra le mani.

"Oh cazzo,sono un cretino." Esclamò poi fermandosi di botto e girandosi verso di me.

Sorrise facendo spallucce,poi alzò le mani in segno di resa.

"Mi...mi sono dimenticato la cena." Disse poi d'un fiato,sedendosi davanti 

a me,scoppiai in una fragorosa risata,posando la testa sul tavolo.

"Oh dai,non fa affatto ridere,ora staremo senza mangiare." Sussurrò poi,

quasi dispiaciuto,io mi alzai e gli presi la mano per trascinarlo verso l'inferriata che circondava la terrazza.

Appoggiò i gomiti sulla balconata,osservando il panorama.

Io lo abbracciai da dietro.

"Bastiamo noi due." Esordii massaggiandogli la schiena,dolcemente.

Lui si girò di scatto con lo sguardo malizioso.

"Pensi a ciò che penso io?" Sussurrò provocante.

"Si...cioè,a cosa stai pensando?" Sorrisi.

Lui non rispose,premette solo le sue labbra sulle mie.

Ok,ora sapevo a cosa stava pensando. 

Tadaaaa.
Spero vi piaccia questo capitolo :33
Raggiungete le 7 recensioni stavolta? *--*

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Capitolo 29
*** Twenty Nine. ***


 Mi teneva il viso tra le mani,stampandomi piccoli baci a stampo sulle labbra.

Le sue erano morbide come il burro,una fantastica bocca a cuoricino che potevo 

baciare solamente io,senza chiedergli il permesso,perché sapevo che era mio.

Le sue mani si insinuarono sotto la mia maglietta,provando a toglierla velocemente,lo bloccai.

"Justin!" Esclamai guardandolo negli occhi,lui inarcò le sopracciglia,come a 

chiedermi spiegazioni."Siamo su una terrazza,ci possono vedere." Affermai poi,convinta,entrando in casa.

"Ma siamo in alto,non ci vede nessuno." Lo sentii gridare da di fuori,sorrisi.

L'appartamento era molto antico,la maggior parte dei mobili e dei 

soprammobili erano impolveratissimi,una vecchia TV era posta al centro 

della stanza e pareva essere l'unica cosa di questo secolo,proprio davanti invece 

c'era un divano in pelle bordeaux.

Scacciai un pò via gli acari grigi di polvere prima di buttarmici a peso morto.

In un millesimo di secondo Justin era già sopra di me che continuava a baciarmi intensamente.

"Ora siamo dentro?No?" Sorrise furbo,lo assecondai continuando a baciarlo con passione.

Con un movimento fluido riuscì a togliermi la maglietta,facendola scivolare sul pavimento gelato.

"Sei bellissima Samantha Clover." Ansimò contro il mio collo,tracciando un piccolo cerchio con la lingua,sorrisi.

"No,tu sei bellissimo Justin." Sussurrai io invece al suo orecchio,sollevandogli la T-shirt e sfilandogliela velocemente.

In un attimo ci ritrovammo in intimo,le nostre lingue si cercavano,

si intrecciavano all'interno delle nostre bocche,si rincorrevano l'una alla ricerca dell'altra.

Era strano tutto questo,era successo e basta.

Era inevitabile che tra me e Justin scoppiasse l'amore,prima o poi.

Era impossibile non innamorarsi di un biondino dagli occhi da cerbiatto 

e il viso vispo,da folletto,era veramente impossibile.

"Tutto bene?" Domandò lui,cogliendo,probabilmente,la mia espressione assorta.Sorrisi
.
"Benissimo." Affermai giocherellando con l'elastico dei suoi Boxer grigi,lo 

tiravo e poi lo rilasciavo,facendolo sbattere sulla sua pelle,producendo un rumore simile ad uno schiocco.

Justin ridacchiò facendo l'hairflip e slacciandomi il reggiseno.

Eravamo completamente al buio,il giorno era terminato ed ora la notte si faceva strada,maestosa.

Miliardi di stelle irrompevano nel cielo ed una brezza frizzante entrava 

nella stanza,grazie alla porta della terrazza aperta.

Ormai eravamo senza vestiti.

Justin posò una mano sulla mia schiena,che fu percossa 

da un brivido di piacere.Si leccò le labbra,compiaciuto.

Io ero sopra di lui,i nostri corpi si unirono accompagnati da piccoli 

bacetti sulle labbra e sulla guancia con le labbra asciutte e morbide, sorrisi 

ansimando appena appena contro la sua pelle liscia, bianca, da mordere.

"Rilassati." Mi sussurrò sensualmente prima di entrare in me.

Strinse le mie natiche,poi la sua bocca si posò sulla mia spalla,

strusciandosi contro la pelle e provocandomi brividi pazzeschi.

Tutto questo era così perfetto,con Justin.

Il calore ci avvolse,il piacere si impadronì di noi ed in poco tempo fummo costretti a fermarci,sorridendo complici.

"Sam..." Sbadigliò Justin,leggermente ansimando.

"S-si?" Risposi io,facendo un lungo respiro.

"Io ti soddisfo?" Sparò poi d'un tratto,mettendosi le mani dietro la nuca ed aspettando una risposta.

"Come fidanzato?" Chiesi invece io,per ricevere una conferma.

"Sai benissimo cosa intendevo." Iniziò a giocherellare con una ciocca dei
 
miei capelli,avvolgendosela intorno al dito.

"Che domande sono?" Ridacchiai divertita al suo orecchio.

"Beh,siamo in tema." Continuò sarcastico.

"Devo proprio rispondere?" Asserii infine,seria.

"Se faccio schifo dimmelo." Sbuffò poi,imbarazzato.

"Vai benissimo." Risi dandogli un buffetto sulla spalla.

"Per noi maschietti è importante." Fece una strana voce,provocante ed avvolgente.

"Ed io?Come sono?" Imitai la sua stessa intonazione.

"Sei grandiosa Sam,io ne ho di esperienza e posso dire che..." 

Appena si rese conto della sua affermazione sorrise.

"Uh e così hai tante esperienze,Bieber?" Dissi seria,incrociando le braccia al petto.

"Uhm,cioè si ma...no,così così.Insomma Sam cosa vuoi che ti dica,questa non è 

di certo la mia prima volta." Borbottò poi,imbarazzato,facendo spallucce.

"E sentiamo,tra le molte esperienze rientra forse Selena sonomissmondo Gomez?" 

Continuai ancora più seria.

"E' così importante?Perchè dobbiamo parlare di lei,in questo momento?"

Sbuffò portandosi una mano davanti al viso e stropicciandosi gli occhi.

"Rispondimi e basta." Protestai contorcendo il viso in una smorfia.

"Si,lo abbiamo fatto.Contenta ora?" Esordì poi,gesticolando animatamente.

"Ecco,lo sapevo che tra te e lei c'è stato qualcosa.Perchè non me lo hai detto?!"
 
Bofonchiai delusa,la fiducia in un rapporto è la prima cosa da rispettare.

"Non pensavo fosse importante dirti con chi ho o non ho scopato,Samantha!

Io non ti ho fatto la ramanzina con quel bastardo di Josh." Urlò girandosi dalla parte opposta alla mia.

"Infatti non ne avresti avuto bisogno." Sussurrai io,abbassando lo sguardo.

"Che intendi dire?" Si rigirò di nuovo dalla mia parte,attento.

"Che io...tu sei l'unico,Justin." Esclamai sottolineando bene la parola 'unico.'.Lui strabuzzò gli occhi,sorpreso.

"Ma dai,non ci credo." Rise poi.

"Bene!Allora forse non sono all'altezza di un esperto come te,Bieber." 

Urlai alzandomi e andando a sedermi su un'altra poltrona,lontano da lui.

"Che cazzata!" Bofonchiò mettendosi supino.

"Buonanotte!" Gridai stringendomi nelle spalle,sulla poltrona di stoffa,fredda.

Ci furono cinque minuti di silenzio interminabili,nessuno diceva nulla.

Poteva un rapporto finire per una stronzata simile!?

"Sam." Sussurrò lui,ad un certo punto.

"Si?" Risposi speranzosa.

"Non mi dispiace per niente che tu sia stata solo mia,

trovo che sia una cosa molto dolce,Sweety." A quel punto mi alzai per tornare 

da lui,accoccolandomi nel suo abbraccio caldo.

"Ti amo.E credo che tu valga per mille." 

Gli sussurrai dolcemente,lui mi baciò la fronte,poi ci addormentammo. 

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Capitolo 30
*** Thirty // Thirty One ***


Ciao Belle *w*
Volevo solo avvisarvi che da oggi,
posterò due capitoli insieme,altrimenti verrebbe una cosa
troppo lunga
;D 

Justin.

La mattina mi svegliai con un sorriso enorme,ero letteralmente di buon

umore e sentivo che,per una volta in vita mia,tutto,proprio tutto,andava

secondo i miei piani,tutto era perfetto.Insomma,avevo una fidanzata super sexy,

milioni di fans,ero abbastanza ricco e niente poteva andare storto,non ora.


Un gemito smorzato provenne dall'altra stanza,saltai in piedi e,coprendomi con un plaid,corsi a vedere.

Mi piazzai davanti alla porta,socchiusa,e dal piccolo spazio scorsi Sam,piegata sul water.

Improvvisamente sentii un groppo in gola,cominciai a tremare leggermente e mi precipitai dentro,ad aiutarla.

"Sam!" Esclamai chinandomi accanto a lei."Che ti succede?" Le spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Vattene,non c'è niente,va tutto bene." Sussurrò con poca voce,piegandosi

nuovamente per rimettere.Le sorressi la fronte.


"Andiamo da un dottore." Dichiarai poi,deciso,alzandomi e dirigendomi verso la porta.

"No!Non c'è bisogno,davvero." Tossì afferrandomi il polso per impedire di muovermi.

La guardai non sapendo cosa fare.

Dovevo ascoltare lei oppure farla visitare da un medico?

Lo so,lo so,spesso sono troppo apprensivo,ma che ci posso fare?

Mi preoccupo solo per lei,infondo sono il suo ragazzo,ed è normale.


"Okay." Asserii con una strana espressione in viso.

Sam si chinò un'ennesima volta ed emise un lamento strozzato,strinsi i pugni.

Che cazzo era successo ora?Nemmeno fosse colpa della cena,

cretino come sono me l'ero pure dimenticata...


"Hai fame?" Chiesi preoccupato,cercando di aiutarla.

Mi guardò scettica,come se avessi detto la peggior cazzata dell'universo.

"Ma sei scemo o cosa?" Rettificò alzando un po' il tono di voce.

Feci spallucce,alzando le braccia in segno di resa.

"Scusa,scusa..." Sussurrai aiutandola ad alzarsi,insieme tornammo in salotto.

"Dovremmo tornare in hotel,Justin." Disse rannicchiandosi nell'angolo del divano.

"Mh." Bofonchiai avvicinandomi a lei,cercando di baciarla.

Mi allontanò alzandosi e corse velocemente in bagno,di nuovo.

"Merda." Esclamai dando un pugno al muro.Tutto perfetto,eh?Come non detto.

La seguii lentamente appoggiandomi allo stipite della porta del bagno,a braccia incrociate.

"Basta,si torna a casa." Annunciai tornando nell'altra stanza per vestirmi.

"Che cosa?" Tentò di urlare,ma non ci riuscì e tornò nuovamente a rimettere.

La aspettai seduto a braccia conserte,con in mano i suoi vestiti.

Aveva i capelli scompigliati sulla fronte,due occhiaie violacee e piuttosto

inquietanti senza contare la carnagione quasi verdastra.Ok,ma non glielo avrei mai detto.


"Vestiti,si va a prendere l'aereo."Le lanciai i vestiti che prese al volo.

Dopo un'ora e mezza,finito di prendere le nostre cose rimaste all'hotel,

andammo in aeroporto,pronti all'imbarco.


Dopo una decina di ore,invece,arrivammo a Stratford,immediatamente ci dirigemmo a casa mia.

"Ti senti meglio?" Ormai era mezza giornata che Sam non si lamentava,quindi

doveva essere stata solo una cosa passeggera.


"Si,credo." Bofonchiò accomodandosi sul letto.

"Vado a casa,scusa Justin.E' meglio,non ti voglio attaccare nulla."

Disse alzandosi dal letto.


"Niente storie,tu rimani qui questa notte." Le comunicai chiudendo

la porta a chiave,per non farla uscire.


Sbuffò lasciandosi cadere sul letto,sfinita.

"D'accordo,ma se poi ho l'influenza e te l'attacco non lamentarti."

Ridacchiai e corsi ad abbracciarla.


Le stampai un bacio sulle labbra,fregandomene di prendere qualche malanno,chi se ne frega.

Lei rispose al bacio,con passione,togliendomi la maglia.

"Mi dispiace Juss,non volevo rovinare tutta la vacanza,dovevamo ancora salire sulla Tour Eiffel."

Enunciò dispiaciuta,abbassando lo sguardo.


"Hei,Shawty,non è successo nulla,abbiamo una vita intera per tornare a Parigi."

La baciai dolcemente,carezzandole il viso con una mano,e sfilandole la maglietta.


Continuammo a baciarci per un altro po',con passione,con amore.

Sam.
Justin era stato così carino con me,a non arrabbiarsi nemmeno un po'.

Che scema che sono,mi sarò presa una stupidissima influenza,Merda!


Posò una mano sul mio sedere,continuando a baciarmi.

Dalla tasca,velocemente tirò fuori un piccolo pacchetto di plastica,un preservativo.

STOP.

Un preservativo.

L'aveva messo in Europa...

VERO?




*      *       *




 Erano passati cinque giorni da quando io e Justin 

eravamo tornati dall'Europa.

Ed ora ero in bagno,avevo appena finito di fare il test.

Guardai il test,mi preparai psicologicamente,ma sono sicurissima che 

sarà Negativo,in fondo è Caitlin che mi ha costretto a farlo,io mi sentivo bene.

Continuavo a ripeterle che era qualcosa che avevo mangiato,ma no,lei non mi da ascolto.

Era tutto a posto,mancava solo una cosa.

Guardare il risultato.

Feci un lungo respiro,aprii gli occhi e guardai quel dannato test di 

gravidanza,quel cosino che avevo tra le mani.

"Ti sbrighi!?" Urlò Caitlin fuori dalla porta del bagno,aspettava anche lei di sapere il risultato.

Un risultato che avrebbe potuto cambiarmi la vita.

Mi cadde dalle mani,iniziai a tremare leggermente.

POSITIVO.

Scritto con quella scrittura meccanica,quella digitale,fredda.

All'improvviso sentii una piccola fitta alla pancia,mi sollevai la maglietta fino a 

sotto il seno,poi mi girai di profilo e posai il mio sguardo sullo specchio.

Dentro di me c'era una vita,dentro di me c'era il futuro,la speranza,la famiglia.

Ma non avrei detto niente a Justin,piuttosto avrei detto di essermi fatta uno sconosciuto.

Ma Justin no.

Non ora,non adesso,non era possibile,non volevo rovinare la sua carriera.

"Allora?" Mi ricordai per l'ennesima volta di Caitlin,fuori ad aspettarmi.

Uscii con un'espressione neutrale,senza vita,senza morte.IL NULLA.

Lei,da buona amica,senza dire nulla,mi abbracciò,forte.

E fu lì,che capii la situazione,io ero incinta.

Iniziai a piangere,le lacrime scendevano,mi rigavano le guance e 

bagnavano la maglia di Cait,che non diceva nulla.

"E' lui il padre,vero?"Chiese,sussurrando.

Io annuii impercettibilmente,allora lei mi strinse ancora più forte.

"Io ci sono,sappi che puoi sempre contare su di me,Sam." Mi accarezzava la 

schiena,cercando inutilmente di farmi smettere di piangere.

"Grazie ma...domani me ne andrò." Dissi singhiozzando,i sussulti del pianto mi facevano tremare.

"Oh no,tesoro,dove andrai?" Chiese premurosa.

"Lontano da qui,lontano da Lui.Cercherò mio padre e comincerò una nuova vita,da sola."
 
Piangevo ancora più forte,Caitlin si era commossa.

"Vuoi tenere il bambino?" Domandò,tirando sù con il naso.

"Ovvio,per ciò che abbiamo fatto noi,non deve pagare una vita innocente." 

Sorrisi accarezzandomi la pancia,poi improvvisamente,il mio pianto divenne di gioia,

di felicità.Dentro di me,avevo una piccola vita.

"Glielo devi dire Sam,deve saperlo!" Suggerì lei,agitata.

"No,io non lo dirò,e tu farai lo stesso,vero?!" La guardai minacciosa,

non doveva dire nulla a nessuno.In poco tempo tutti si sarebbero dimenticati di Samantha Clover.

"Ma..." La interruppi subito. "Niente ma Caitlin,tu non ne farai parola con nessuno,intesi?" 

Scandii la parola Nessuno,lei annuì,combattuta.

"Lo crescerò da sola,gli o le darò l'amore di cui ha bisogno,saremo noi,e basta." 

Dissi asciugandomi alcune lacrime con il dorso della mano.Avevo tutta la matita ed il mascara sbaffati.

"Ci sono un sacco di ragazze che sono incinte a diciassette anni...Non preoccuparti!" 

Sorrise rassicurante,ma non servì a nulla.

"Si,ma il loro figlio non è di Justin Bieber,Caitlin!Chi sono io per rovinargli così la carriera!?" 

Ed ecco che le lacrime ricominciarono a scendere.

"Allora...puoi sempre abortire." Disse senza pensarci.

"No! Non farei mai una cosa simile!E' una vita!" Urlai e meccanicamente 

posai le mani sulla pancia,come a voler proteggere il bambino.

"Scusa,scusa...è vero." Sussurrò lei dispiaciuta.

"Oh scusami tu,ho appena scoperto di essere incinta e...non so cosa fare!Non lo so!La verità è
 
che non ho i soldi per mantenere entrambi.

C'è un'unica soluzione.Domani sera prenderò un aereo per Seattle ed andrò da mio padre." 

Annunciai combattuta.

"T-Tuo padre?!" Strabuzzò gli occhi. "Non lo senti da...da quando i tuoi si sono separati 

Sam!Non lo senti da cinque anni!" Cercò di farmi notare.

"S-si...ma non posso andare da mamma,sai benissimo come la pensa lei,è 

rimasta incinta a diciannove anni,di Thea,e ha detto che una gravidanza da giovani è 

pericolosa,inoltre lavora ancora agli scavi."

Già,mia madre è un'archeologa,cerca fossili,famiglia strana eh?

Mio padre invece è un impresario,a Seattle.

"Sam,dillo a Justin,è l'unica soluzione." Annuii,ma non sapevo quando 


gliel'avrei detto,nè come,nè SE LO AVREI DETTO.

Uscii dalla camera di Caitlin e scesi di sotto,cercando di asciugarmi le ultime tracce del pianto.

Decisi di andare verso casa di Justin,lentamente,preparandomi il discorso da fare.

Mi fermai davanti alla sua porta,un lungo respiro e...

Dlin Dlon.

Perfetto,mancavano cinque secondi,e gli avrei rovinato la vita con qualunque decisione.

A-"Justin,sono incinta."

B-"Justin,partirò per Seattle,addio."

Ora dovevo solo capire qual era la migliore. 

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Capitolo 31
*** Thirty Two // Three. ***


 Continuai a fissare le mie scarpe,nell'attesa che Justin venisse ad aprire,ormai era passato un minuto.

Me stavo per tornare a casa quando un rumore di passi si avvicinava sempre più,fino a che 

il suono della sua voce coprì tutto il resto.
Aprì la porta,poi se ne tornò dentro,schivo,senza nemmeno salutarmi,parlando al telefono.

Io mi accomodai sul divano in soggiorno,aspettando Justin,che camminava avanti e indietro 

per la cucina,parlando animatamente al cellulare.

"Fanculo." Lo sentii gridare appena chiuso il cellulare.Lo sbatté sul tavolo poi lentamente tornò in salotto 

e si sedette sulla poltrona davanti a me.

"Allora?" Sbottò appoggiando i piedi sul tavolino di vetro davanti a sè,lo guardai cercando di trovare le parole,

non potevo certo buttarglielo lì,così,senza aggiungere nulla.

"Io..." Cercai di prendere tempo,guardandomi intorno.

Oh cielo,chi me l'ha fatto fare di venire qui,Chi?Oh si,il mio buonsenso che una volta tanto si fa sentire.

Mi guardava quasi scocciato picchiettando le dita sulla sua gamba.

Okay,riproviamo.

"Volevo dirti che..." Sei diventato papà,congratulazioni,evviva,evviva.

Forza Sam,inventati qualcosa e tornatene a casa,non fare una delle tue solite figure pietose.

"Senti Samantha,io ho da fare,lavoro!Sono stato fuori tutta la notte e non ho dormito!"

Urlò lanciando un cuscino a terra e dando un pugno al divano.

"Se devi dirmi qualcosa,dilla,per favore." Poi fece un grosso respiro,guardandomi.

Giusto,ma che cosa ero venuta a fare io qui?

Ora non me lo ricordavo,soprattutto perché quello che era davanti a me non era Justin.

"Si." Feci un lungo respiro. "Io sono...in..." Farfugliai cercando di non avere una crisi di nervi.

"Cazzo Sam!" Gridò alzandosi. "Io,Io,Io!Non ci sei solo tu!C’è qualcosa a cui pensi che non riguardi te stessa?" 

Sbraitò poi.

"Mi stai dando dell'egoista?" Balbettai sull'orlo delle lacrime.

"Forse!Voglio solo dire che non puoi capire cosa significhi lavorare diciotto ore 

consecutive,concerti,sala registrazione,scuola ed eventi fino alle cinque del mattino!Non puoi capire!" 

Mise le mani tra i capelli.

"Qui qualcuno è un pò isterico." Farfugliai buttandola sull'ironico,mi guardò malissimo,scuotendo il capo.

"Non capirai mai com'è stressante." Urlò di rimando.

"Oh mi scusi tanto Mr Popstar se non posso capire come sia difficile 

viaggiare in prima classe,rispondere a qualche domanda in qualche intervista 

ed alloggiare in alberghi a cinque stelle...oh,e scusi anche se non posso capire 

quanto sia stressante andare a qualche festa,piena di gente famosa."

Mi fermai un secondo per riprendere fiato. "Poi dev'essere orrendo essere conosciuti 

in tutto il mondo ed essere strapagato solo per indossare un certo tipo di scarpe o di vestiti,

che vita tremenda,povero il mio Justin!" Strillai alzandomi in piedi,lui fece lo stesso.

"Ed ecco perché non dovrei uscire con persone fuori dal mondo dello spettacolo." Bofonchiò avvicinandosi a me.

Oh,certo,ora essere 'normali' è da sfigati.

"Quanto ci metterai,una volta che me ne sarò andata,ad andare fino 

alla camera ed addormentarti!Mi sembra che tu stia esagerando." Dissi normalmente.

No,ok,sul serio.Perchè ero qui?

Forse per farmi sbattere in faccia che ero una sfigata,egoista e scema?

"Non è questo il punto!" Gridò afferrandomi le spalle.

"Qual è il punto?Dimmelo!Perchè io ,veramente, non ci arrivo!" Alzai la voce,scocciata.

"Il punto è che se non capisci le mie esigenze,il mio mondo,non potremo mai stare insieme!" 

Mi scosse leggermente,prendendomi per le spalle.

Meccanicamente posai le mie mani sulla pancia,allontanandomi velocemente da lui.

Qualcosa dentro di me si era mosso.

Justin si accorse che era successo qualcosa,si bloccò e velocemente indietreggiò.

La sua espressione si ammorbidì,come se fosse appena uscito da una sorta di trans.

"Forse...forse è meglio che io me ne vada." Sussurrai prendendo la borsa che avevo posato sul divano.

"Forse è meglio." Bofonchiò lui massaggiandosi i capelli e tremolando.

Ci scambiammo un'occhiata piena di risentimento,poi uscii sbattendo la porta.

Ed eccole,le lacrime che avevo trattenuto fino ad ora,eccole uscire imperterrite.

Era finita?

Per una sciocchezza simile era terminata?

Forse era un segno...

Il destino voleva che non dicessi a Justin del bambino.

Infondo io non posso capire il suo mondo,è troppo diverso.


*                   *                       *


Justin.
Che cazzo mi è preso?Perché l'ho trattata così!?Infondo lei 

non ha colpa del fatto che in questo momento il lavoro mi stia sfinendo,lei è 

l'unico motivo per cui la sera me ne torno a casa,con il sorriso sulle labbra.

Interviste,studios,scuola,eventi,manifestazioni,concerti!Non ce la faccio più,

ero venuto a Stratford per una vacanza ma a quanto pare non ha funzionato.

Poi è stato stranissimo quando ho posato le mani sulle spalle di Sam,ho sentito come 

una scossa,una strana sensazione,come se...

Oh ma che mi viene in mente!

Devo averle messo davvero paura,mi faccio schifo da solo,merda!

"Coglione,che si dice?" Ridacchiò Ryan,entrando con Chaz in salotto.

"Come siete entrati?" Bofonchiai buttandomi a peso morto sul divano.

"Oh amico!" Iniziò Chaz,sedendosi accanto a me."Sono circa undici anni che io e Ry 

usiamo la porta sul retro,imbecille." Risero scambiandosi un cinque.

"Già,la porta sul retro." Feci un enorme respiro mettendomi una mano dietro la nuca,poi scossi il capo.

"Amico,che succede?" Improvvisamente Ryan si fece serio e diede 

un buffetto sulla spalla di Chaz,che ancora rideva,si zittì.

"Abbiamo rotto." Annunciai mordicchiandomi il labbro per evitare di piangere.

"Perchè!?" Domandò Chaz preoccupato.

"Perchè sono uno stronzo." Alzai la voce,stringendo i pugni,un 

respiro smorzato mi uscì soffocato tra i denti.

"Senti Bro,sono disposto a giurare che tornerà tutto a posto,vi amate." 

Sospirò Ryan dandomi una pacca sulla spalla,da vero amico,Chaz annuì.

"Sempre che non abbia cambiato idea,l'ho trattata malissimo." Annunciai sottovoce,sull'orlo delle lacrime.

"Mi manca." Sussurrai poi,lasciandomi sfuggire una lacrima che percorse i lineamenti del mio viso,lasciandone una scia.

"Senti,tu adesso esci con noi e ti rilassi,Okay?" Improvvisò Chaz,cercando le parole adatte.

"No,voglio stare da solo,scusate." Borbottai salendo le scale e rintanandomi in camera 

mia,chiudendo la porta a chiave.

Dopo una decina di minuti di puro silenzio sentii un rumore di passi fuori dalla stanza.

"Justin,smettila di piangerti addosso!Sei un uomo." Gridò Ryan,con finto vigore e adrenalina,io sbuffai 

un 'Lasciatemi in pace.' Il mio piano era starmene in camera a non far nulla o magari,a torturarmi con mille paranoie.

"Bieber!" Aggiunse Chaz dando un colpo alla porta e facendomi sobbalzare.

"Se non vuoi andare avanti a seghe per tutta la vita,alzati e vai da Sam!"Sentii Ryan ridacchiare,

io non potei fare a meno di sorridere silenziosamente.

"Non mi faccio le seghe,quello sei tu." Ridacchiai aprendo la porta ed abbracciandoli entrambi.

Ryan Butler e Chaz Somers.

Gli amici più matti,impulsivi,scemi,odiosi e mitici del mondo,i miei due migliori amici,per tutta la vita.


Sam.
Ero rintanata in camera mia con la porta chiusa a chiave,vestita con il 

mio pigiama a nuvolette e la vestaglia rossa,le ciabatte a forma di tigrotto e 

con la scorta di quintali di gelato al cioccolato,che tra l'altro non mi piace,ma era l'unico disponibile.

"Idiota!" Farfugliai,riferito a Bieber, ad alta voce,con la bocca piena di gelato. 

" Odiosa Popstar che non sei altro!"
 
Aggiunsi poi,ingoiando.

"Samantha Abbey Clover!Per l'amor di Dio,esci di lì!" Urlò mia sorella Thea,fuori dalla porta.

Uh,già,piccolo problema,Thea non sapeva nulla del bambino,bene.

Le aprii lentamente la porta alzandomi di malavoglia dal letto,passando davanti allo specchio.

I miei capelli erano più o meno alla Goku,ok,forse un pò meno,ma era per rendere l'idea.

Il naso arrossato per il pianto e due occhiaie molto antiestetiche,già,antiestetiche.

"Thea." Borbottai tornando a letto.

Lei mi raggiunse sedendosi accanto a me,tra quell'ammasso di coperte.

"Mi dici cosa succede?Non ce la faccio a vederti così,sei la mia sorellina." 

Sorrise dolcemente,cosa che faceva di rado.Io ricambiai.

I suoi grandi occhi azzurri,come i miei,mi fissavano in cerca di risposte esaurienti,feci un lungo sospiro.

"Promettimi che se ti dico una cosa,non la riferirai a nessuno." Dissi guardandola seria.

"Dimmi." Annunciò neutra.

"Prima promettimelo!" Ribattei io,decisa.

"Promesso." Esclamò mettendosi la mano sul cuore ed alzando l'altra,con gli occhi al cielo.

"Stai per diventare zia." Dissi tutto d'un fiato,facendo un piccolo sorriso d'incoraggiamento.

"Yeee." La incoraggiai io,sotto voce.

"Sei in-incinta?" Mi guardò di scatto la pancia,io annuii timidamente.

"S-si." Sussurrai poi.

"Che è il padre!?"Domandò ad alta voce,sorridendo.

"Lo Spirito Santo...Secondo te chi è?!" Risposi divertita.

"Justin!?" Esclamò incredula,abbracciandomi d'un tratto.

"Già.Ora vado in cucina a prepararmi un caffè." Sorrisi scendendo le scale.

Una volta in cucina iniziai a prepararmi una tazza di caffè fumante.

*Driiin*

Mi alzai scocciata per andare ad aprire la porta.

Cosa che non avrei dovuto fare,perché davanti a me c'era Mr Popolarità detto anche Justin Drew Bieber.

"Ciao." Sorrise timidamente,facendo spallucce.

Lo guardai rassegnata.

Se il tuo nome fa rima con Justin Bieber,sei proprio un cretino.
 


Hei,Hei,Hei.

Allora,ho iniziato una nuova storia,ovviamente continuerò pure questa ^^
Poi boh,se vi va leggetela AHAHAH
Vi voglio bene 

@xPeaceBiebs on Twitter

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Capitolo 32
*** Thirty Four // Five. ***


 Guardai alle sue spalle,fingendo di non vederlo,poi con aria superiore gli chiusi la porta in faccia.

Ben ti sta antipatico di un Bieber,impari a fare ciò che ti pare.

Tornai lentamente a sedermi in cucina ed iniziai a sorseggiare il mio caffè,che ormai,si era raffreddato.

Mi girai per prendere dello zucchero,ma quando tornai alla posizione di prima,mi trovai 

Justin a circa mezzo centimetro dalle mia labbra,sorrideva beffardo.

"La porta in faccia non è stata abbastanza chiara?" Sbottai alzandomi 

in piedi e cominciando a spingerlo verso la porta.

Porta...Come cazzo era entrato?

"Come cazzo sei entrato?" Domandai dando voce ai miei pensieri.

Lui sorrise,poi sfuggì alla mia presa,riuscendo ad abbracciarmi da dietro,posando le mani sulla mia pancia.

Oh merda,questa situazione iniziava a mettermi ansia.

Spero solo che il bambino non si muova o...

Come non detto.

Ti prego fa che Justin non se ne sia accorto,ti prego,fa che ci passi sopra,ti prego,ti prego.

"Che...!?" Esclamò con tono interrogativo,ritraendosi velocemente dall'abbraccio.

"Che cosa?" Risposi sulla difensiva,cercando di fare la finta tonta.

"Si è mosso." Continuò quasi balbettando,a metà tra lo spaventato e il sorpreso.

"Chi?" Ribattei io adottando la stessa identica tecnica di prima.

"Io...tu..." Gesticolava disperatamente,cercando di farsi capire,sorrisi.

"Forse hai ragione tu,lavori troppo." Dissi andandomi a sedere sul divano,

lasciando alle mie spalle un Bieber stranito.

"Si,forse..." Chinò il capo,scuotendolo lentamente,poi si posò una mano sul viso,

sussurrandosi qualcosa di incomprensibile.

"Però sono venuto per uno scopo ben preciso." Disse sedendosi accanto a me.

"Okay." Ribattei senza guardarlo negli occhi.

"Scusa." Continuò sollevando il mio viso per il mento e fissando il suo sguardo nel mio.

Perché mi aveva chiesto scusa?Perché ha reso tutto più difficile?

Questa sera me ne sarei andata,silenziosamente e non l'avrei più rivisto.

Ed ora era qui,a guardarmi con quegli occhi da cucciolo,con la sua espressione da 

"Ti prego,perdonami." a cui non avevo mai saputo resistere,perfino quando avevamo undici anni.

"No." Pronunciai quella sillaba,glaciale,con un tono che non ammetteva repliche.

 "Tu hai il tuo mondo,sei stato molto chiaro." Aggiunsi fissando i suoi occhi,con strafottenza.

"E' stato un brutto momento!Ti prego perdonami!Ti prego!" Implorò mettendosi in ginocchio 

davanti a me e prendendomi la mano.

"Sei sordo?" Ti prego Justin,vai via,ti prego,non continuare a chiedermi scusa,non farlo.

Ero stata crudele,non avevo mai trattato qualcuno così.

"Sam ti prego.Io ti amo!" Sussurrò con una lacrima che gli rigava la guancia.

Mi morsi il labbro per evitare di piangere,poi lo guardai severa.

"Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami e che non mi hai mai amato,fallo." Tornò a sedersi di fianco a me,

i suoi occhi perforavano i miei.

"Io non ti amo e..."Presi fiato "Non ti ho mai amato." Dissi poi,guardando un punto in mezzo alla sua fronte.

Un trucco che mi aveva insegnato Thea per non guardare le persone negli occhi,ma per farlo sembrare tale.

"Sam,non sei convinta e guardami negli occhi." Accennò un leggero sorriso che lasciò subito posto ad una smorfia di dolore.

"IO NON TI AMO E NON TI HO MAI AMATO JUSTIN!E ORA VATTENE!" Urlai guardandolo veramente negli occhi.

"Va bene." Alzò le mani in segno di resa. "Sai Sam,non pensavo potessi fare una cosa simile,davvero." 

Si alzò dal divano e si incamminò verso la porta.

"Credevo fossi diversa,ma sei stata brava a fingere sai?Persino più brava di me,che ho fatto anche un film." 

Iniziò ad applaudire,facendomi l'occhiolino.

"Brava davvero!Congratulazioni,ti meriti un Grammy." Continuò inchiodandomi con un'espressione di piano risentimento.

Io me ne stetti zitta,non avevo nè il coraggio,nè la forza di parlare.

MA se tu,Justin,sapessi perchè sto facendo tutto questo...

Fidati,mi ringrazierai un giorno.

"Oh,e sì,sei riuscita a spezzarmi il cuore." Gli uscì una lacrima.

"Dopo Selena e Jasmine,pensavo che nessuno mi avrebbe mai più ingannato!

Sai quanto mi ci è voluto per fidarmi Sam!?Lo sai!?" Alzò il tono di voce,piangendo.

"Ero riuscito ad amare veramente,con te!Forse dovrei fidanzami con una Belieber,

alla fine le uniche a non deludermi sono loro."

Detto questo se ne andò,sbattendo la porta e lasciandomi lì,da sola,a piangere,finalmente.

"Ti amo." Sussurrai con la voce rotta dai singhiozzi."E ti ho sempre amato,Justin."



Contemporaneamente,il ragazzo,tornò a casa,e con la voce 

ed il cuore distrutti,sussurrò un 'Ti amo',riferito alla sua Sam.

Perchè lui,infondo,sapeva che stava succedendo qualcosa e 

sapeva,che lei lo amava e non l'avrebbe mai deluso.
 








*                   *                         *

 Justin era la cosa più bella che mi fosse mai capitata,in tutta la mia vita.

In un'altra vita,vorrei poterlo amare senza problemi,senza complicazioni,

ma non ci sarà una seconda occasione,mai.

Io ho avuto la prima e l'ho sprecata,l'ho mandata a puttane,ormai.

"Sicura che te ne vuoi andare a Seattle?Questa sera?" Caitlin tentava da ormai un'ora di 

convincermi a restare senza risultati,però.

"Sicura,partirò per Seattle,stasera." Risposi neutra,senza alzare lo sguardo dalla valigia che stavo riempendo con i vestiti da portarmi via.
"Fallo per me,rimani." Continuò disperatamente,passandomi una felpa.

"Mi mancherai." Dissi solamente,abbracciandola fortissimo,lei iniziò a piangere e strinse la presa.

"Tu di più!" Esclamò tra i singhiozzi.

"Cait." Sussurrai. "Cait,mi stai soffocando." 

Lei ridacchiò,asciugandosi gli occhi con il palmo della mano.

"Senti." Iniziai io asciugandole qualche altra lacrima appena sotto i limpidi occhi azzurri. 

"Ti prometto che ti verrò a trovare spessissimo." Dissi cercando di rassicurarla,inutilmente.

"Promesso?" Domandò lei,tirando sù con il naso.

"Promesso." Annuii io,dandole un ultimo lungo abbraccio.

"L'aereo parte tra tre ore." Constatò osservando l'orologio con aria malinconica,

segnava le dieci di sera,precise.

"A presto." Le dissi staccandomi dall'abbraccio stritolante,lei sorrise e se ne andò,scendendo le scale.

La parte più dura dopo l'aver lasciato Bieber era stato mentire a Caitlin,

perché non sarei tornata a Stratford,prima di qualche anno.

Quando il bambino sarebbe cresciuto abbastanza sarei potuta 

tornare e raccontare di averlo avuto con uno di Seattle,anche se non 

so per quanto avrebbe retto la bugia,visto che per una ragione matematica,

rivelando la data di nascita del piccolo,le cose sarebbero venute a galla.

Finii di raccogliere le ultime cose,come i-Pod,cellulare,un libro ed il mio Apple Mac.

Diedi una definitiva occhiata alla finestra di Bieber,era buio,non vedevo dentro.

"Addio." Sussurrai mandando un bacio nell'aria.Per te rischierei tutto Justin,sei un 

ragazzo speciale,non dimenticarlo mai.E vedrai,prima o poi,troverai la ragazza giusta,che 

capirà il tuo mondo,che ti supporti sempre e comunque,che ti darà un figlio,magari,un figlio 

che vorrai anche tu.E vedrai che sarete felici per sempre ed io,io...diventerò un ricordo sfuocato nell'aria,per te.

Scesi le scale con le due valigie trolley ed il beauty case nelle mani,non dovevo fare sforzi,ma era inevitabile.

Uscii di casa,alzai il cappuccio della felpa blu a causa del vento pungente 

che scompigliava i miei capelli,liberi nell'aria,fluenti.

Iniziai a camminare,verso la stazione dei taxi,poco distante.

La casa di Justin era dal lato opposto,non mi dovevo girare,dovevo essere forte,non girarti Sam.

Il cervello mi diceva di no,ma il cuore non ne voleva 

sapere e così mi ritrovai a lanciare un'ultima occhiata alla casa di Bieber,il mio ragazzo preferito.

Una lacrima percorse il viso,velocemente,lasciando una scia bollente sulla mia pelle,quasi bruciava.

Sotto il portico,sulla sedia a dondolo di vimini,c'era un'ombra,qualcuno seduto ad osservare la Luna.

Justin si girò dalla mia parte,la strada era deserta,buia,solo i due lampioni di ferro illuminavano la via.

Il suo viso avvolto da una smorfia di dolore,il mio distrutto dalle lacrime,il suo sguardo 

fissato nel mio,pungente,unico,un fuoco d'artificio nella notte.

"Scusa." Mimai con le labbra,mentre un'ennesima lacrima sgattaiolava 

dai miei occhi.Di scatto mi girai e continuai lentamente la mia strada,il mio destino 

mi attendeva.La mia nuova vita aspettava solo me.

Incredibile come la mia vita sia così cambiata in un solo mese.

Eh si,ero incinta da un mese,ma lo sapevo solo da una settimana.

Continuai imperterrita,senza girarmi a rivedere,per l'ultima volta,quel dolce viso,

quelle labbra a cuoricino,carnose,quegli occhi da cerbiatto,color caramello,quel 

viso da folletto,con gli zigomi all'insù,quel ciuffo,che gli ricadeva appena sopra gli occhi,

quel ragazzo,così speciale,così unico.

All'improvviso sentii una leggera pressione sulla spalla,ed in 

un istante mi trovavo a mezzo centimetro dalla sua bocca,schiusa appena,e sempre più vicina.

"Dove vai?" Sussurrò,fissandomi le labbra,come io fissavo le sue.

"Lontano da te." Ansimai contro la sua pelle,profumata e morbida.

"Perché?" Rispose avvicinandosi fino a sfiorare la mia bocca,facendole solletico.

"Per il tuo bene." Continuai,dolorosamente.

"Come può essere il mio bene?" Gridò alzando le mani al cielo. 

"Io ti amo Sam!Perdere la donna che amo sarebbe il mio bene!?Non credo." 

Sussurrò infine,accarezzandomi il viso.

"Fidati di me,Justin." Dissi sottovoce,piangendo silenziosamente.

"Giuro che cambierò!Diventerò come tu mi vuoi,sono disposto a tutto per te!" 

Asserì avvicinandosi nuovamente alle mie labbra.

"Ora è diverso." Sussurrai senza staccarmi da lui.

"No,non è diverso,siamo noi due,come sempre,solo noi due." Insistette.

"Noi tre." 


IT'S MY SPACE.

Beh,che dire,spero vi sia piaciuto...
Comq al solito vorrei 6 (Anche più andrebbero bene ^^ ) Recensioni ♥
Vedremo come la prenderà Justin ;)

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Capitolo 33
*** Thirty Six // Seven ***


 "Noi tre?Stai cercando di dirmi che..." 

Lasciò la frase in sospeso,guardando prima il mio ventre,poi il mio viso.

Mi raggelò, rivolgendomi uno sguardo improvvisamente intenso. Inequivocabilmente innamorato.

Uno sguardo che non sapeva mentire.

Si inginocchiò davanti a me,posò una mano sulla mia pancia e sorrise.

Un sorriso che non avevo mai visto,sul suo viso.

Aveva tutto dentro,felicità,amore,stupore,desiderio e luce.

Una volta alzato mi sollevò facendomi volteggiare prima di posarmi nuovamente a terra.

Ci scambiammo un tenero bacio,finalmente.

Quanto mi erano mancate quelle labbra?Quanto?E come avrei fatto a rinunciare ad esse per sempre?

Il destino ci voleva uniti,ne ero sicura,com'ero sicura del fatto che non mi avrebbe mai deluso.

Prese le mie valigie e mi accompagnò a casa,salendo fino alla camera,dove le mise a posto.

"Da quanto tempo è che sei incinta?" Domandò sedendosi timidamente sul letto,con aria interrogativa

"Circa un mese." Risposi guardando a terra,non avevo il coraggio per guardarlo negli occhi,non ancora.

"Quando sei venuta a casa mia era per dirmi questo?" Un'altra domanda.

"Si." Risposi fredda,sedendomi accanto a lui,che mi prese una mano.

"Sono uno stupido!" Sussurrò baciandomi,subito dopo.

Sorrisi al contatto con le sue labbra,soffici e briose,passionali e dolci.

Il bacio divenne immediatamente pieno di passione,con la lingua.

Justin infilò una mano sotto la mia maglietta,provocandomi qualche brivido di emozione.

La punta del suo naso sfiorò il mio,era fredda e liscia.

In pochi minuti mi ritrovai senza maglia e mi sorprese il fatto di averla sfilata anche a lui,senza accorgermene.

Fece per slacciarsi i pantaloni,ma lo bloccai,prendendo la sua mano.

"No,Justin,meglio di no." Asserii convinta,staccandomi lentamente dalle sue labbra,

che,imperterrite,continuavano a cercare le mie,nonostante ciò che avevo detto.

"Justin!Smettila." Sussurrai posando un dito sulla sua bocca e sorridendogli dolcemente.

"Perchè?" Domandò con gli occhi dolci,da cerbiatto.

"Ho paura sia pericoloso,per lui." Mi accarezzai la pancia,lui sbuffò.

"Farò pianissimo." Disse stampandomi un leggero bacio a stampo.

"No." Ridacchiai girandomi dalla parte opposta,così lui si ritrovò a baciare il mio collo.

"Solo i preliminari?" Rise anche lui,sfiorandomi il fondoschiena.

"Che?No!" Esclamai soffocandogli il viso in un cuscino,lo sentii ridere ancora di più.

"Vorresti dirmi che..." Aggiunse poi,dispiaciuto.

"Esatto,per otto mesi niente sesso.Punto." Incrociai le braccia,decisa.

"Uno di questi giorni faremo una visita medica e chiederò al dottore." Affermò altrettanto deciso,ridacchiando.

"Bisogna essere in due per fare l'amore,Bieber." Lo punzecchiai,lui rise.

"Questo è vero." Constatò baciandomi con passione.

All'improvviso si fece serio e mi prese la mano destra,accarezzandola.

"Perché te ne volevi andare?" Domandò triste.

"Non volevo crearti problemi,con la carriera,le tue fans." Abbassai lo sguardo prima di riprendere a parlare. 

"Poi avevo paura che tu non mi volessi più." Lasciò la mia mano e posò la sua sul mio viso.

"Ti amo più di prima ora,Sam,non posso credere che tu abbia pensato una cosa simile." 

Mi stampò un lieve bacio. "Come devo farti capire che io ti amerò per sempre?" Ed ecco un altro bacio.

"Anche io ti amerò per sempre,Justin." Sorrisi leggermente. "Ma sul serio,pensaci,come farai con le Beliebers?".

Prese dalle tasche dei jeans il suo cellulare,si collegò a twitter e scrisse:

 'Ho appena ricevuto una bellissima notizia,diventerò papà.'

"Sul serio?Solo questo?" Chiesi incredula,osservando lo schermo che si riempiva di tweet,non tutti belli.

"Che altro devo dire?Sai che sono molto diretto,io." Già,diretto,lo baciai sulle labbra,lui tracciò il contorno delle mie con la lingua.

"Justin..." Continuai ancora perplessa.

"Dimmi." Mi guardò dolcemente,cercando di tranquillizzarmi.

"Ho paura." Una lacrima mi rigò il volto,veloce.

"Non devi Sam,non c'è alcun motivo." Mi baciò a stampo,delicatamente.

Mi accoccolai tra le sue braccia,prima di vederlo dormire,con il sorriso sulle labbra.

"Grazie."Sussurrai nel vento,poi mi addormentai anche io.
 


 

*                          *                            *





Justin.

Mi svegliai,sbadigliando,poi tastando le lenzuola fresche,

sul letto,mi accorsi di essere solo,Sam non era più qui.

Piombai giù dal letto,mi sistemai i capelli e,nonostante fossi a torso nudo,solamente con i Jeans,scesi le scale,in cerca di Samantha.

In compenso ebbi subito una risposta.

L'odore di caffè e pancakes avvolgeva tutta 

la casa come un velo invisibile,socchiusi gli occhi per assaporare il momento di assoluta tranquillità,

di assoluta perfezione.

Quando entrai in cucina trovai Sam intenta ad apparecchiare il tavolo,molto accuratamente.

"Buongiorno dolcezza." Sussurrai avvolgendola in un abbraccio,da dietro.

La sentii ridere,con la sua risata limpida e cristallina,una musica.

"Buongiorno Bieber." Disse girandosi e stampandomi un bacio sul naso.

"Sai,ora sono il padre di tuo figlio,dovresti smetterla di chiamarmi per cognome

mi sembra di tornare a scuola,Bieber di quà,Bieber di là." Ridacchiai,lei fece lo stesso,tornando a svolgere le mansioni domestiche.

"Ma Bieber in senso affettuoso,il mio Bieber." Sorrisi prima di avvicinarmi a lei per aiutarla.

"Non dovresti affaticarti." Affermai deciso,togliendole un piatto dalla mano e mettendolo a posto io.

"Preparare la colazione non è così difficile." Mi fece l'occhiolino,sedendosi al tavolo ed iniziando a mangiucchiare 

qualcosa,feci lo stesso.

"Sai..." Iniziai mangiando un toast con la marmellata. "Stavo pensando che dopo potremmo andare
 
all'ospedale,per fare una visita." Cercai di convincerla,leccandomi le dita,dove c'era della marmellata.

Non le dissi che avevo già prenotato una visita per le dieci,all'ospedale di St. Jude,proprio dove nacqui io.

"Ma non c'è bisogno,sto benissimo!" Esclamò innervosendosi un tantino.

Le sorrisi amorevolmente,per rassicurarla del fatto che sarebbe andato tutto benissimo,

per farle capire che non c'era nessun motivo per essere agitati.

"Lo so che stai benissimo,è solo per saperne di più,tutto qui." Risposi fluido,cercando di ammonirla.

"Va bene,prenderemo un appuntamento e tra qualche settimana andremo in ospedale." 

Sorrise,sorseggiando il suo caffè bollente.

"Ehm,veramente è alle dieci,preparati,manca mezz'ora." Sorrisi facendo spallucce,Sam aveva 

sempre avuto un caratterino tutto pepe,non si faceva comandare da nessuno e tante volte,per lei,

consigliare era proprio sinonimo di comandare,testarda è dire poco,e lei lo sapeva.

"Cosa?Non mi hai detto nulla!" Tossì agitandosi e strozzandosi,quasi,con il caffè.

"No,ma pensavo sarebbe andato bene..." Risposi titubante,picchiettando con il piede sotto il tavolo.

"Ho da fare a quell'ora." Sbottò alzandosi,io feci lo stesso.

"Ormai abbiamo l'appuntamento e non ho alcuna intenzione di disdirlo."
 
Le sollevai il viso con un dito,guardandola negli occhi,secco,glaciale.

Li chiuse per un secondo poi annuì e si andò a vestire.

Nell'attesa presi una T-shirt azzurra e sbiadita,sul divano,poi indossai 

delle Supra grigio chiaro ed entrai in macchina.

Sam mi raggiunse dopo qualche minuto,era sorridente ed indossava una canottiera nera,

abbastanza aderente,dove si riusciva a scorgere un accenno del pancione
.
Visto che era sempre stata abbastanza magra,si può dire che la pancia era ancora piatta,

se qualcuno l'avesse vista,senza sapere della sua gravidanza,non se ne sarebbe accorto minimamente.

Mi affrettai ad uscire nuovamente dalla macchina per aprirle la portiera,lei entrò rivolgendomi un sorriso mozzafiato.

"Non era necessario." Sospirò allacciandosi la cintura di sicurezza,io feci lo stesso.

"Un grazie è sufficiente." Ridacchiai,lei mi imitò.

Per tutto il tragitto continuò a fissarmi,finalmente mi girai e le sorrisi.

"Che c'è?" Bofonchiai stranito,accennando un sorrisino divertito.

"Stavo pensando a come sarà nostro figlio,per me assomiglierà tutto a te." 

Sorrise fantasticamente,accarezzando la sua pancia.

"Per me,invece,sarà una bellissima bambina,con gli occhi verde smeraldo,come i tuoi." 

Fantasticai,parcheggiando la macchina davanti all'ospedale,lei scese prima che le potessi aprire la portiera.

Le presi la mano,ed insieme entrammo,accomodandoci nella sala d'attesa.

"Tra cinque minuti toccherà a noi." Biascicò Sam,mangiucchiandosi le unghie freneticamente.

Le presi la mano,spostandogliela da davanti alla bocca,sorrise nervosamente.

"Andrà tutto bene." Scandii benissimo ogni singola parola,le sospirò.

Il dottore uscì dal suo ambulatorio con una cartellina in mano,dove stava scrivendo qualcosa,poi si guardò intorno.

"Bieber." Esclamò guardando verso di noi,io sorrisi poi mi alzai per stringergli la mano.

"Dottor Bexlaham,che piacere rivederla." Esclamai entrando nell'ambulatorio,seguito da Sam.

"Accomodati." Sussurrò a Sam,indicando il lettino,lei annuì e si stese.

Il dottore uscì per andare a prendere ciò che gli serviva.

"Lo conosci?" Mi chiese Samantha,sorridendo.

"E' lui che mi ha fatto nascere." Ridacchiai,lei fece lo stesso.

"Quindi se esisti lo dobbiamo in parte anche a lui." Continuò,io annuii.

"Eccomi,ho preso il gel per l'ecografia." Mormorò il dottore,avvicinandosi a Sam.

Io le tenevo stretta la mano,seduto affianco a lei.

Mi tremavano le gambe dall'emozione,insomma,io stavo per diventare 

padre,e sembravo rendermene conto solo ora,sinceramente.

L'uomo spalmò il gel sul ventre ancora piatto di Sam,lei rabbrividì leggermente.

Mi iniziarono a tremare anche le braccia e di conseguenza le mani,invece lei se ne 

stava lì,così tranquilla,proprio il contrario di un'ora fa.

"Stai bene?" Mi domandò stringendomi la mano ancora più forte.Io annuii poco convinto.

Sù Bieber,fai l'uomo!

Con quello strano affare per le ecografie passò lentamente sopra il suo ventre,poi sorrise.

"Eccolo lì." Disse il dottore,indicando un piccolo punto nello schermo.

"Certo,ancora è molto piccolo,è solo a un mese." Continuò.

"Ma già al secondo mese,potrete vedere meglio.Ora vi lascio un attimo soli." Sorrise,prima di uscire dalla stanza.

Notai delle piccole lacrime sotto gli occhi di Sam,si era commossa.

Con l'indice gliele asciugai,stampandole un bacio sulla guancia.

"Quello..." Iniziò con la voce tremolante. "E' nostro figlio."

"Sì Sammy,è nostro figlio."La baciai lentamente,in quel momento entrò nuovamente il dottore,ci staccammo imbarazzati.

Con un tovagliolino le asciugò tutto il gel,poi ci invitò a sederci alla sua scrivania.

"Avete qualche domanda?" Chiese rassicurante.

"A che mese potremo sapere se è maschio o femmina?" Rispose Sam,impaziente.

"Al quarto mese,quinto probabilmente." Sorrise.

"Tu Justin?" Asserì poi l'uomo,squadrandomi.

Okay,ero pronto per la mia grande domanda.

"Si ehm..." Iniziai prendendo tempo,osservandomi intorno.

"Durante la gravidanza si può...fare..." Gesticolai cercando di farmi capire meglio,ma non ci riuscii.

Sam,affianco a me,si coprì il viso con la mano,quasi ridacchiando.

"Oh,se si posso avere rapporti intimi?" Finì il dottore.

"Si!Esatto!" Mi illuminai,era riuscito a dirlo meglio di me.

"Si,si può,ma con cautela." Ci fece l'occhiolino.

Al di là del momento super imbarazzante ci salutammo ed io e Sammy tornammo a casa.

"Hai sentito?" Le sussurrai all'orecchio,una volta in macchina.

"Si,ho sentito,Romeo." Ridacchiò dandomi un bacetto. "Certo che sei romantico tu,eh!?"

"Ora non avrai scuse,Giulietta."





Cioè,non posso fare a meno di dire che siete FANTASTICHE !

NEllo scorso capitolo abbiamo raggiunto le...1O recensioni!

CIOE' DIECI! *----*

Vi Amo 


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Capitolo 34
*** Thirty Eight // Nine ***


 Justin.
"Jey,allora?Cosa ci devi dire?" Chiese Ryan,buttandosi a peso morto sul mio letto,

seguito da Chaz,che si lanciò sopra di lui ridacchiando.

"Fanculo Chaz!" Gridò Ry,dando un pugno sulla spalla all'altro,che mugugnò un 'Ahia' abbastanza convincente.

"Bro,sei un pappamolle!" Ribatté lui,scherzosamente,dandogli una pacca.

Io me ne stavo seduto in un angolino a guardarli,divertito e a chiedermi se una volta 

diventato padre avrei ancora potuto passare del tempo con loro,a ridere e scherzare,a parlare di ragaz...

Si,okay,forse questo no,però giocare all'X-Box,alla Wii,a Basket.

"Stronzo!" Sentii esclamare da Chaz,evidentemente perchè Ry gli aveva dato un bel calcio nelle palle,risi anche io.

"Ragazzi,basta,vi devo parlare." Ridacchiai cercando di fermare la loro 'rissa',nessuno mi ascoltò.

"Dai,ascoltatemi un secondo."Continuai,finalmente si girarono,intenti ad ascoltare ciò che avevo da dire.

"Da dove incomincio?" Dissi nervosamente,con un sorrisetto in volto.

"Da dove vuoi,basta che inizi." Scherzò Chaz,sorridendo rassicurante.

"E'... difficile da spiegare." In realtà non lo era proprio,la parte difficile era solo scegliere come dirlo,ovviamente.

"Diventerà padre." Rise Ryan,dando una pacca a Chaz,che lo seguì a ruota,ridacchiando come un matto.

"E' così." Abbassai lo sguardo imbarazzato aspettando il verdetto dei due.

Si bloccarono immediatamente,a bocca spalancata,con la mascella che toccava quasi terra,erano increduli.

"Chi è la ragazza!?" Esclamò Ryan fissandomi scrupolosamente.

"E' tua madre,Ry." Disse ironico Chaz,dando uno scapellotto sulla nuca all'amico,ridacchiai.

"Fanculo Chaz!" Rise ricambiando la botta. "Solo non credevo potesse essere Sammy,tutto qui." 


Alzò le spalle,un pò contraddetto.

"Da quanto è incinta?" Domandò Chaz,serio.

"Un mese,circa." Risposi indifferente,facendo spallucce.

Loro si guardarono sbalorditi,poi all'unisono si girarono verso di me.

"E ... sentiamo ... " Iniziò Ryan,gesticolando. "Quando avresti avuto intenzione di dircelo?" Disse.

"Ragazzi,lo so da due giorni." Feci l'occhiolino,loro sorrisero.
"E ... sentiamo,Jus." Ridacchiò Chaz,con aria furba,ed il suo sorriso sghembo. 

"Quando e dove lo avete concepito?" Finì,sorridente.

Scossi il capo,un leggero sorriso d'imbarazzo comparve sul mio viso,di solito succedeva 

quando non riuscivo a trattenere una risata,oppure quando stavo per dire qualcosa di tremendamente imbarazzante.

"Beh,in Europa,Parigi." Lasciai scappare il sorriso che stavo trattenendo in un ghigno compiaciuto a trentadue denti.

Loro si guardarono come prima,questa volta divertiti,ma sapevo che volevano 

sapere di più,erano sempre stati invadenti,ma in senso buono.

"I dettagli?" Sussurrò Ryan,alzando un sopracciglio.

Rimasi per un attimo a fissarlo cercando di capire se scherzasse,ma era serio,ed una cosa era certa : 

Fino a che non avrei raccontato nessuno si sarebbe mosso dalla stanza,me compreso.

"Beh,non c'è così tanto da dire..." Okay,nessuno ci credeva a giudicare dalle loro facce.Mi conoscevano fin troppo bene.

"Eravamo in hotel,le avevo comprato un completino fantastico e..." Venni interrotto da Chaz. 

"Un completino fantastico che alla fine non servì molto." Ridemmo tutti insieme.

" ... Poi ... si,beh,insomma avete capito..." Lasciai la frase in sospeso,capisco che Ry e 


Chaz non siano così perspicaci,ma dovrebbero arrivarci.

"Passionale?" Si intromise Ryan,che se ne era stato zitto e buono fino ad ora.

Annuii continuando a parlare,raccontando tutto fino alla parte in cui le avevo rivelato di quella sera,alla festa.

"Bro,sei uno stronzo,come hai potuto farle questo?" Intervenne Butsy,quasi sconcertato.

"Non lo so." Misi le mani tra i capelli,ripensando a quella sera.

Era stata bellissima,inutile dirlo,la sera migliore della mia vita,la sera perfetta,

romantica e passionale,senza contare quello splendore di Sam.

"Beh,lo capisco,con quello splendore di ragazza!" Chaz diede voce ai miei pensieri,


io gli lanciai un cuscino in peno viso,lui soffocò una risata.

"Chi sarebbe 'lo splendore di ragazza'?" Dall'altra stanza ci raggiunse Sam,

si sedette accanto a me.Feci l'occhiolino ad entrambi.

"Parlavamo della ragazza di Chaz." Dissi la prima cosa che mi venne in mente,non volevo far capire a Sam di cosa stavamo parlando.

"Oh,congratulazioni Chazzi,finalmente hai trovato qualcuno!" Ridacchiò stringendosi a me.

"Congratulazioni a te!" Intervenne Ryan,riferendosi alla gravidanza,lei sorrise.

"Allora avete saputo?Grazie Ry." Rispose,io le diedi un bacio sulla guancia.

"Già,speriamo non assomigli a Justin." Aggiunse Chaz.Sam e Ry iniziarono a ridere,io feci il finto offeso.

"Ragazzi,siete cattivi!" Ridacchiai.

"Già,ora i cattivi se ne vanno.Ciao!" Ryan si alzò seguito da Chaz,se ne andarono lasciando me e Sam soli.

"Ti va una pizza,stasera?" Le chiesi circondandola con il braccio,lei annuì.

"Margherita?" Domandò.

"Margherita!" Annuii prendendo il telefono per chiamare la pizzeria.
 



*                      *                             *





Two months later...



 Sam.

Avevamo appena finito la visita con il dottore,tra un mese avrei 

scoperto il sesso del bambino,ero così elettrizzata!

"Hai visto?Procede tutto benissimo!" Esultò Justin abbracciandomi delicatamente e stampandomi 

un leggerissimo bacio sulla guancia.

Da un pò di tempo a questa parte era attentissimo a fare tutto con cautela,quasi 

potesse rompermi solo con una carezza.Gli avevo più volte ripetuto che tutto questo 

riguardo non era necessario,lui annuiva,ci provava,ma dopo
 
circa mezz'ora tornava tutto come prima,esattamente come prima.

'No,non ti alzare,ci penso io.','Rilassati,cucino io oggi.' Oppure 'No,non toccare quel cuscino,potrebbe essere pericoloso!' 

Esatto,di li a poco avrei sentito realmente questa frase pronunciata da lui.

Mi aprì la portiera della macchina,facendomi salire,poi entrò anche lui.

Ogni tre settimane Justin mi accompagnava all'ospedale,per vedere se tutto procedeva bene,

gli avevo detto che bastava anche una volta al mese,ma lui non ne voleva assolutamente sapere,era diventato...

leggermente iperprotettivo,anche più di Caitlin,difficile a dirsi,ma vero.

Gli unici a trattarmi normalmente erano Thea,Ryan,Chaz e Chriss,niente privilegi,erano loro stessi,come sempre.

"Ti va se questa sera cucino io?" Propose festivo e sorridente.

Ma che novità.Sul serio.Ormai cucinava lui quasi sempre,oppure eravamo a pranzare da

 Diane e Bruce,che erano sempre disponibilissimi per me e Justin,ci aiutavano spesso.

"Come vuoi." Bofonchiai poggiando la testa al finestrino freddo e opaco,appannato leggermente.

Ormai erano i primi di Ottobre e l'aria cominciava a farsi abbastanza fresca ed umida,iniziavano le prime piogge.

Come avrei fatto con la scuola? Beh,era l'ultimo anno,dovevo impegnarmi,ma Justin,ovviamente,

diceva che era meglio stare a casa e riprendere dopo gli studi.
 
"Sai..." Aveva detto. "La stampa,i paparazzi,le domande degli studenti,sarà meglio stare a casa." Ed io avevo accettato.

Con la coda dell'occhio notai che mi guardava perplesso,probabilmente aveva capito che 

c'era qualcosa che non andava,aspettavo solamente che me lo chiedesse per dirgli una volta per tutte ciò che provavo.

Una volta che fummo davanti casa aprii da sola la portiera e con una spinta scesi,rifiutando la sua mano,che cercava di aiutarmi.

Scosse il capo e sbuffò,entrando in casa,seguendomi.

Avevamo comprato una villetta poco lontano dalle case dove vivevamo prima,diciamo poco 

lontano tipo...davanti.Il signorino aveva insistito per rimanere vicino ai suoi nonni e a Thea,nonchè a Cait e gli altri.

Il grande salotto luminoso,in parquet di legno chiaro si celava appena dopo l'ingresso,

poi,più a destra,c'era la cucina,abbastanza grande,con gli sgabelli e la penisola in mezzo.

Mi avvicinai al frigorifero per prendere un succo di frutta all'albicocca,poi mi sedetti su uno degli sgabelli in legno.

"Si può sapere che hai?" Borbottò Justin,sedendosi davanti a me e guardandomi negli occhi,io gli alzai al cielo,facendoli roteare.

"Mi sono stufata del fatto che mi tratti come una paralitica." Esclamai. 

"Notizia bomba Justin,io ho le gambe e le braccia,posso muovermi,posso cucinare e posso anche pulire!"
 
Dissi prendendo fiato,lui mi guardò con una faccia da cane bastonato,oddio,forse ero stata troppo dura.

"Io cerco solo di rendermi utile,Sam." Aprì le braccia gesticolando nervosamente.
 
"Questa non è una situazione facile per due diciassettenni!Insomma,tre mesi fa eravamo
 
senza pensieri,sempre a sbaciucchiarci e a fare tutte le cose che fanno i ragazzi della nostra età,ora invece...è diverso."

 Il suo tono di voce andava in calante,così finì la frase con un lieve sussurro,poi si 

prese la testa tra le mani,massaggiandosela,lo guardai teneramente.

"Scusa,è colpa mia,sono cocciuta e mi sento così inutile!" 

Sussurrai anche io,prendendogli una mano costringendolo ad alzare il viso,sorrisi,lui ricambiò contento.

"Ti amo Sam,come amo lui." Disse avvicinandosi a me e baciandomi passionalmente sulle labbra.

Un bacio passionale,finalmente.

Sorrisi al contatto con le sue labbra,lui fece lo stesso,poi mi prese in braccio,tenendomi per le natiche.

Mi posò a sedere sul lavandino della cucina,poi si staccò un secondo per sorridermi.

"Ora si ragiona." Sussurrò al mio orecchio,provocandomi dei brividi di piacere.Iniziò a baciarmi sul 

collo,poi sulla spalla,lasciata scoperta dalla canottiera.Io gli baciai le labbra,ed eravamo uniti,solo noi due,questa volta solo noi due,come prima.


"No,sul serio." Disse staccandosi con la faccia preoccupata. "Chi cucina?"Poi scoppiò a ridere,io con lui.

"Scemo!" Risi stampandogli un altro bacio.

"Cuciniamo insieme?"Proposi poi,scendendo dal lavabo,lui annuì felice.

Prendemmo gli ingredienti adatti per cucinare gli spaghetti.

"Prendi il pomodoro." Gli dissi,lui stava dietro di me,cingendomi i fianchi,sensualmente.

"Va bene." Li prese dal frigo,poi me li passò velocemente,li tagliai e li posai sulla pasta,nel piatto.

Ci sedemmo per gustare la cena,era una cosa semplice,ma era più buona del solito,forse perché l'avevamo cucinata insieme,sorrisi.

"Che vuoi fare questa sera?" Domandò sedendosi accanto a me sul divano bianco,in pelle.

"Stiamo insieme,ci guardiamo un film..." Sussurrai tracciando con un dito il contorno del suo collo perfetto.

"Benissimo!" Esclamò dandomi un bacio,poi accese la TV.

"Mi dispiace se a volte sono troppo apprensivo." Disse poi.

"E' che non mi sembra ancora vero che tra poco formeremo una famiglia,noi tre." 

Accarezzò il pancione,che ormai,si vedeva abbastanza bene se mettevo una normale maglietta,non troppo larga.

"Sarai un papà perfetto." Dissi al suo orecchio.Lui sorrise.

"E tu sarai la mammina più bella del mondo." Mi stampò un lungo bacio,poi iniziammo a vedere il film.




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Capitolo 35
*** Fourty // Fourty One. ***


 "Bellissimo film,davvero." Sbadigliai spegnendo la televisione,Justin mi sorrise,

seduto sul divano,poi si stiracchiò,essendo un pò intorpidito.

"Mh?" Biascicò mezzo addormentato,sbadigliando ad occhi chiusi.

"Lascia stare." Sghignazzai io,sedendomi nuovamente accanto a lui,

che aveva dormito per tutto il tempo accoccolato a me.

"Ah si,bel film,bello." Sembrò risvegliarsi,sorrise e mi baciò,avvolgendomi le spalle con il braccio sinistro.

"Che ore sono?" Domandò,io controllai l'orologio sul mio polso.

"L'una,circa." Dissi baciandolo sulla guancia.

Le sue guance erano le più baciabili del mondo,morbide come il burro,

lisce come i petali di una rosa e bianche come il latte.

"Voglio mangiarti di baci." Sussurrò mordendomi una guancia,io sorrisi.

"Sono buona?" Domandai ironicamente,annuì,dandomi un bacio dove prima mi aveva morso,rise limpidamente.

"Tantissimo,sei dolce..." Cantilenò "...Piccante." 

Okay,sapevo dove voleva andare a parare,mi limitai a baciarlo a stampo.

Justin prolungò il bacio,introducendo la lingua nella mia bocca,cercava la mia,

freneticamente,una volta trovata,sorrise teneramente,continuando.

Infilai le mani nei suoi capelli morbidi e biondi,sollevandogli quel ciuffo 

disordinato che gli ricadeva appena sopra gli occhi,poi mi misi in ginocchio sopra di lui,

massaggiandogli il petto,su e giù,si tolse la felpa e riprese a baciarmi con più passione,

l'aria odorava di brividi,di fremiti,di amore incondizionato,perché quando lo guardavo negli 

occhi,vedevo che mi amava,ancora non riuscivo a capire come fosse possibile.Un ragazzo come 

lui si merita il meglio,e,secondo lui,il suo meglio ero io.

"Ahi!" Esclamai portando immediatamente le mani sul mio ventre,il bambino aveva scalciato,

forte,per giunta,mi bloccai e scesi da sopra di lui,mettendomi comodamente sul divano.

Justin mi guardò preoccupato,non sapendo cosa fare si limitò a starmi vicino.

"Stai bene,amore?" Domandò posandomi una mano sulla spalla ed osservandomi attentamente. 

Una volta tranquillizzata feci lunghi respiri e lo rassicurai che andava tutto benissimo.

"Sul serio,è stato solo un piccolo calcio,va tutto bene." Asserii baciandolo,lui si mise in 

ginocchio davanti a me e posò un mano sulla mia pancia,carezzandola dolcemente.

"Ciao." Sussurrò a lui. "Papà è qui,e ti ama tanto." Continuò stampando un bacio al ventre.

Il bambino si mosse leggermente,Justin alzò il viso e mi sorrise,guardandomi negli occhi.

"E non vede l'ora di vederti,di tenerti con lui,di cullarti dolcemente." 

Bisbigliò poi,sedendosi nuovamente accanto a me.

"Gli piace la tua voce." Constatai sorridendogli,lui fece spallucce.

"Sarà un Bieberboy,me lo sento." Risi con lui,poi tornammo seri.

"Hai pensato a cosa farai?Con la tua carriera?" Chiesi guardandolo.

"Sì,certo,continuerò a fare musica,Album,CD,Tour." 

L'ultima parola la pronunciò pianissimo,come se non volesse farmela sentire.

"Justin,non ti preoccupare,puoi continuare a fare ciò che hai fatto fino ad ora,tranquillo." 

Lo baciai a stampo,lui annuì,soddisfatto.

"Grazie Piccola." Sussurrò dandomi un bacio sulla fronte,sentii la punta fredda e liscia del suo naso,ebbi un brivido.

"Anche io mi troverò un lavoro." Annunciai beffarda,soddisfatta.

"Ah si?" Domandò stupito,io annuii.

"Certo,potrei fare..." Lui mi interruppe.

"...la mamma.Lavoro già io,non c'è bisogno che tu ti metta a cercare qualcosa da fare." Mi abbracciò.

"Non voglio dipendere da te,mi sento un peso!" Esclamai.
 


"Un peso?Sammy,ora siamo una famiglia,ricordatelo." Disse serio.

"Io...vorrei parlarti di una cosa." Disse,con tono leggermente preoccupato.

Il mio cuore cominciò a battere più forte,incominciai ad agitarmi,non sapevo 

bene perché,ma immaginai fosse una cosa brutta.

"Si?" Annuii lentamente,cercando di farlo parlare,sbuffò.

"Domani mattina,arriveranno." Sibilò agitato,io non capii.

"C-chi,scusa?" Mi aveva letteralmente spiazzato,non ci stavo capendo nulla,

aspettavo solo la sua spiegazione silenziosamente.

"Tuo padre e tua madre,Sam." Mi prese le mani e le strinse.

"Guardami." Continuò fissandomi negli occhi,per aiutare a calmarmi.

"Che cosa?Chi li ha chiamati?Perché!?" Cercai di fargli mollare la presa,ma lui non cedette,abbassai lo sguardo.

"Guardami." Ripeté con un lieve sussurro,cercando il mio sguardo coperto 

dai capelli,che mi ricadevano sopra gli occhi,appena abbassavo la testa,me li spostò.

"Li ho chiamati io." Asserì convinto,deciso,quasi soddisfatto.

"Ma perché?Stava andando tutto così...bene!" Urlai lasciandogli le mani.

Il rapporto con i miei genitori si era interrotto da un pò di tempo a questa parte.

Mio padre,Phillip,se ne era andato quando ero piccola,aveva divorziato da mia madre.

Ora lavorava a Seattle,era un uomo d'affari e da quel poco che ne sapevo si era anche risposato.

Mia madre,Sophie,era un archeologa,strano lavoro,anche lei era strana.

Avevamo lo stesso carattere,cocciuto ed imprevedibile,uno spirito libero,che non 

si era lasciato domare da nessuno,nemmeno da mio padre ed ecco il motivo del divorzio,

ed ecco perché cercavo di non commettere lo stesso errore,con Justin.

"Sono i tuoi genitori!Devono sapere che stanno diventando nonni!" Gridò arrabbiato. 

"Verranno anche i miei,sempre domani mattina." Finì.

"E' completamente diverso!Pattie e Jeremy lo sanno!I miei no!Non sanno più nulla 

di me,non sanno se ho un fidanzato,non sanno quanti anni ho,non sanno nemmeno 

se sto bene o no!Justin non gliene importa nulla di me!" 

Mi accorsi di aver iniziato a singhiozzare rumorosamente,le lacrime cadevano 

sulle mani di Justin,che tenevano le mie.Le portò alle labbra e le baciò.

"Sono sicurissimo che ti amano,e che non vedono l'ora di vederti." Sussurrò.

"E scusami se a volte sono impulsivo,o troppo protettivo,o non sono un buon fidanzato.

Provo sempre ad essere perfetto,per te,credimi,cerco con tutte le forze di essere il tuo 

principe azzurro,il tuo meglio,a volte non mi sento neppure alla tua altezza,o adatto a te.

Penso sempre che prima o poi,a causa del mio lavoro,ti farò soffrire e tu mi lascerai." 

Aveva lo sguardo più tenero che avessi mai visto nei suoi occhi.Lui provava a essere perfetto?

Lui non credeva di essere alla mia altezza?Lui ha paura che lo lascerò?

 E' già perfetto com'è,è il ragazzo migliore che potessi desiderare.Io lo amo,lo amerò per sempre e mai lo lascerò.

"Sei il mio principe Justin,sei fantastico così come sei." Lo baciai lentamente,lui ricambiò.

Ed ora eravamo come prima,solo noi due,solo i nostri baci e nulla più.






*                                 *                                         *


 
"Sam,se non ti calmi rischierai di morire per un attacco d'ansia." 

Sussurrò Justin,tenendomi forte la mano,io rispondevo stringendogliela talmente forte che sembrava le nocche volessero bucare la pelle.

Inoltre avevo assunto un colorito biancastro accompagnato da due accentuate occhiaie viola per non aver dormito tutta la notte.

E tutto questo perché? Perché tra esattamente cinque minuti,tempo di scendere dall'aereo ed entrare in aeroporto,ed avrei visto i miei genitori.


Mio padre e mia madre,che non vedevo rispettivamente da due e un anno. Ci eravamo sentiti per telefono,una o due volte,al mese.

"Io vado." Dissi cercando di scappare,ma la sua stretta mi impediva di muovermi,così mugugnai tornando a posto,abbassai lo sguardo atterrita.

"Dove?" Sorrise soddisfatto,abbracciandomi da dietro e dondolando a destra e a sinistra,non lo 

voleva dare a vedere,ma si capiva benissimo che era agitato tanto quanto me,se non di più.

"Eccoli!" Esclamai,andandomi a rifugiare dietro di lui,ridacchiò.

"Ci hanno visti,vieni qui." Rise prendendomi nuovamente per mano,io cercai di opporre resistenza,senza buoni risultati.

Mi sistemai accanto a lui,con lo rivolto ai miei piedi,ero troppo agitata.

"Sam!" Urlò mia madre,venendomi velocemente in contro,mi abbracciò calorosamente,

per un attimo sorrisi e sembrai rilassarmi,dopo tutto erano i miei genitori.

"Vieni qui,tesoro." Sussurrò mio padre,avvolgendomi,anche lui,in un abbraccio.

"Ciao,mi sei mancato." Bisbigliai al suo orecchio,lui sorrise timidamente,mia madre invece 

stava scattando qualche foto,il lupo perde il pelo,ma non il vizio,evidentemente.Mania delle foto,l'aveva sempre avuta.

"Allora tesoro?Che cosa ci racconti?Come stai?" Sorrise mia madre,facendomi il terzo grado,due minuti dopo esserci incontrate.

"Beh,lui è Justin." Sussurrai rivolgendo il mio sguardo a lui e prendendogli la mano,mi sorrise rassicurante.

"Justin?!" Esclamò mia madre,squadrandolo attentamente,sbalordita.

"Come sei cambiato!Come sta Pattie?" Disse abbracciandolo,lui ricambiò.

"Beh,sono cresciuto." Ridacchiò. "Mamma sta bene,grazie." Asserì.

"Salutamela!" Rise mamma. "Allora?Andiamo a casa?" La assecondammo aiutandoli con i bagagli.

Durante il tragitto in macchina ci fu un silenzio più che imbarazzante,nessuno diceva nulla e Justin 

aveva ripetuto circa otto volte che il tempo era bello,oggi,e ciascuna volta papà diceva che aveva visto il 

meteo e che domani sarebbe piovuto,purtroppo.

Se c'era una cosa che dovevo dire era questa. Justin,nei viaggi,non era affatto di compagnia

era come avere un blocco di pietra affianco.

Finalmente arrivammo a casa,i miei posarono le valigie nella casa dove abitava Thea da sola,ora. 

Mia madre usava la mia camera e mio padre,quella matrimoniale. Ora lui aveva un'altra donna,Sophia.Contento lui,contenta anch'io.

"Quando glielo diciamo?" Sussurrai a Justin,mentre aspettavamo che i miei venissero a vedere la nostra nuova casa.

"Non lo so,magari appena arrivano..." Propose,gesticolando.

"Prima dobbiamo...entrare nel discorso,sai cosa intendo." Lui mi guardò scettico,iniziai a spiegare. 

"Non puoi sparare subito un 'sono incinta' oppure 'sto con Justin'..." Finii.

"Che stai con me lo avranno già capito,sai,abitiamo insieme." Precisò,guardandomi come se fossi ritardata.

Questa volta,ma solo questa,aveva ragione.

"Sei sveglio Bieber." Ridacchiai dandogli un bacio sulla punta del naso.

"Sono bello ed intelligente,dove lo ritrovi uno come me?" Si pavoneggiò iniziando a baciarmi passionalmente,

mordicchiandomi leggermente il labbro inferiore,risi,quando suonò il campanello.

"Entrate pure." Dissi aprendo la porta,erano mia madre e mio padre,ovviamente.

Dopo avergli fatto vedere accuratamente ogni particolare della casa,compreso il cesso,per perdere tempo,

ci sedemmo tutti attorno al tavolo della cucina.

"Volete del Thè?" Domandai,loro annuirono,poi iniziarono a parlare con Justin.

Misi a bollire l'acqua calda,poi accesi il gas,intanto mi soffermai su ciò che dicevano Justin e i miei.

"Allora,state insieme..." Iniziò mio padre,Justin annuì,felice.

"Sono il ragazzo più fortunato del mondo,Sam è semplicemente fantastica."

 Mi voltai indietro un secondo per guardarlo,lui faceva lo stesso,ci scambiammo uno sguardo d'intesa.

"Ora avete diciassette anni,suppongo che facciate tutte le cose che fanno i ragazzi della vostra età,sebbene

 Justin sia famoso,vero?" Merda,fa che non vada a parare proprio lì.

"S-si,la mia carriera non ci da limitazioni,siamo liberi di comportarci normalmente." Rispose Justin,sorridendo e facendo l'Hayrflip.

"Fantastico." Sussurrò mia madre.

"Credo che vi abbiamo parlato anche dei rapporti intimi,e delle precauzioni." 

Justin diventò paonazzo in volto,si tirò su le maniche per il caldo che sentiva,io li raggiunsi,versando il Thè nelle tazze.

"Si." Si limitò a dire Bieber,aspettava dessi io la grande notizia,predi coraggio.

"Mamma,papà." Iniziai sedendomi. "Proprio di questo vi volevo parlare." Presi fiato.

"Io..." Loro mi interruppero.

"Tu sei incinta." Rise mia madre,io la guardai stupita.

"Come fate a saperlo?" Mi voltai automaticamente verso Justin,li fece spallucce,non c'entrava nulla.

"Non viviamo fuori dal mondo,i giornali parlano,twitter anche." Mio padre fece l'occhiolino. Li guardammo sbalorditi.

"Quanto aspettavate a dircelo?" Sorrise mia madre,abbracciandomi.

"Oh,così è stato più facile!" Esclamò Justin,ridemmo.

"Come volete chiamarlo?" Esordì papà.

"Beh,sapremo il sesso tra un mese..." Rettificai.

"Si,lo sappiamo,ma non avete una minima idea,sul nome?" Sorrisero.

Io e Justin ci fissammo per un secondo interminabile.

MERDA,davvero non avevamo ancora parlato del nome?

Sul serio?

Justin si schiarì la voce.

"Se è maschio...Derek." Più che un'affermazione sembrava una domanda,io lo guardai con una smorfia.

"Si...e se è femmina...Summer" Finii io,lui mi guardò con lo stesso sguardo che gli avevo rivolto io prima.

"Mh,belli,complimenti." Disse mio padre,io sorrisi soddisfatta.

Dopo un pò di chiacchiere se ne tornarono a casa,io e Justin ci sedemmo sul divano.

"Derek?Davvero?" Esclamai indignata.

"Summer?" Ribattè lui.

Ridemmo entrambi all'unisono.

"Se è maschio...che ne dici di Jeremy?Come tuo padre." Proposi,lui annuì.

"E se è femmina Sophie,come tua madre." Mi baciò soddisfatto,io ricambiai.

"Ora però vai a dormire,ti sei stancata abbastanza oggi." Sussurrò piano al mio orecchio,annuii.

"Tu non vieni?" Chiesi speranzosa.

"Ti raggiungo più tardi,voglio finire di scrivere questa canzone." Indicò un foglio stropicciato e pieno di cancellature,poi sorrise.

"Perfetto amore,a dopo." Lo baciai teneramente sulla guancia e me ne andai in camera.



Justin.
Sam andò in camera,io restai qualche minuto in silenzio,seduto sul divano,con le mani tra i capelli.

In questi giorni aveva già avuto troppe nuove notizie da assimilare,non volevo dargliene un'altra.

Purtroppo sapevo già da qualche settimana che tra tre mesi sarei dovuto partire,per un tour di tre settimane,in America meridionale.

Come avrebbe fatto Sam senza di me?

Piuttosto,io,come avrei resistito senza di lei? 

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Capitolo 36
*** Fourty Two. ***


 Three months later...
January




Justin.
"Allora?Ti sbrighi ad uscire?" Gridò Scooter bussando incessantemente alla 

porta del camerino,dove mi stavo preparando per l'intervista.

Ero da Ellen,per parlare della mia carriera,del mio album,Under The Mistletoe e,ovviamente,del tour in Argentina,di tre settimane.

E si,non avevo detto niente a Sam,non sapeva nulla delle date,nessuno lo sapeva a parte,me,Scoot e la mia Crew.

"Justin,seriamente,sono già andati in onda!" Gridò poi,incitandomi ad uscire,sbuffai e mi scaraventai fuori.

Dietro le quinte osservavo Ellen presentare,il pubblico mi aspettava e c'erano alcune Beliebers con coloratissimi cartelloni,per me.

"Ed ora,la teen star,Justin Bieber!" Annunciò.

Un applauso immenso,accompagnato da urla e fischi,scaturì dal pubblico,sorrisi soddisfatto e 

corsi davanti alle telecamere,abbracciando El,che mi sorrise,poi mi invitò a sedermi sulla poltroncina rossa davanti alla sua.

"Bentornato Justin!E' bello averti qui." Disse,io ridacchiai.

"Per me è sempre un piacere,ormai ti voglio bene." Asserii,il pubblico rise con Ellen,che mi ringraziò.

"Anche io te ne voglio." Rispose,gesticolando.

"Di cosa vuoi parlarci?" Domandò,incitandomi a dire qualcosa.

"Non lo so,fammi qualche domanda." Sghignazzò,poi iniziò a parlare.

"Allora,come sta Samantha,la tua ragazza?" Chiese,io annuii prima di rispondere.

 "Beh,sta benissimo,ci amiamo." Sussurrai,arrossendo.

Il pubblico applaudì,facendo un unico 'Aw',io sorrisi.

"Oh,che cosa dolce." Iniziò. "Come procede la gravidanza,invece?".

"Bene,bene,ormai il bambino ha sei mesi,è un maschietto." Annunciai fiero.

 "Se tutto va bene,dovrebbe nascere l'1 Marzo." Sorrisi.

"Proprio come te!Che bello." Disse lei,annuii.

"Già,sono molto emozionato." Risi. "Come ben sapete ho ricevuto parecchie critiche,

perché sono giovane,ho solo diciassette anni,anche se tra poco diventerò maggiorenne.

Non è una cosa facile avere una famiglia ed io spero di dare a mio figlio tutto ciò che hanno dato a me."

Il pubblico mi applaudì felice,ero molto contento.

"Capisco che siamo giovani,ma queste sono cose che possono capitare,a tutti i ragazzi." 

Finii,serio. Ellen annuì,come per darmi il consenso.

"Ti capisco,tu sei un bravissimo ragazzo,so che darai tutto a tuo figlio." Disse,io la ascoltai attento.

"La situazione come sta andando?Le tue fans,gli haters...racconta." Mi incitò a parlare,così feci.

"Beh,all'inizio è stata dura,gli haters lo usavano come un pretesto per odiarmi,come se fosse 

un pretesto per odiare qualcuno,diventare padre." Mi scurii in viso,poi ripresi. 

"Non tutte le beliebers l'hanno presa bene,ho perso circa più di centomila followers su twitter,

ma sono grato a coloro che sono rimaste,le amo,amo davvero tanto le mie fans.

Non sarei di certo qui senza il loro sostegno,non lo dimentico mai." Finii.

Il pubblicò urlo di gioia,io feci il cuore,unendo le mani.

Quello era il nostro saluto,mio e delle beliebers.

"Cambiando discorso,è vero che farai un tour in Argentina?Tre settimane?" Le beliebers iniziarono ad emozionarsi,io sorrisi.

"Si,è vero!E sinceramente non vedo l'ora!" Esclamai eccitato.

"Samantha come l'ha presa?" Tasto dolente,il punto è che...

"Lei,ecco,non lo sa." Sussurrai imbarazzato,abbassando lo sguardo e mettendo una mano dietro la nuca.

"Sorpresa amore!" Gridai poi,facendo spallucce e sorridendo.

Il pubblicò ed Ellen scoppiarono in una fragorosa risata.

Che cazzo mi avrebbe fatto Sam,ora?


Sam.
SORPRESA AMORE?DAVVERO JUSTIN?SORPRESA AMORE?!

No,spiegami,ti rincoglionisci ogni giorno di più ragazzo!

Ero furiosa!

Non tanto per il tour,ma per il fatto che non me l'aveva affatto detto!

"Sam,un rapporto sano ed equilibrato non deve avere bugie." Aveva detto,ed io gli avevo creduto,ma che dolce!

Aspettai un'oretta,finalmente sentii la Range Rover parcheggiare davanti casa,strofinando le ruote sulla ghiaia bianca del giardino.

Lui uscì lentamente,ed altrettanto lentamente entrò in casa,si sedette sul divano.

"Avanti,dillo." Disse rassegnato.

"Che cosa?" Chiesi stupita.

"Che sono un irresponsabile,cretino,egoista...non so,dillo e basta." Sbuffò.

"Dico solamente che dovevi parlarmene!Io come farò senza di te,Justin!"

Indicai la mia pancia,che stava crescendo tantissimo.

"Ricordi?" Domandai sarcastica. "Mi chiamo Samantha,sono la tua ragazza,ho diciassette anni e...

oh,aspetta,sono al sesto mese di gravidanza!" Sbraitai infine.

"Vedrai che non te ne accorgerai nemmeno,sono solo tre settimane." 

Ridacchiò cercando di buttarla sul ridere,sfortunatamente per lui,non funzionò.

Iniziai a fare respiri profondi,poi chiusi gli occhi per qualche istante.

"Ascolta,non ti voglio allarmare,ma è possibile che,lui,nasca all'ottavo mese." Dissi neutra.

Il medico,questa mattina,i aveva detto,dopo la visita,che c'era questa possibilità,visto che Jeremy,era abbastanza formato,già.

Justin spalancò la bocca,incredulo.

"Come?Quindi questo sarebbe il p-penultimo...m-m-mese?" Sussurrò.

Io annuii,Justin si mise le mani tra i capelli.

"Che succede?" Chiesi.

"Non sono pronto." Mi bloccai.Come non era pronto?

"Che significa?" Sussurrai.

"Significa che non me la sento!" Tremava leggermente,io posai una mano sulla sua spalla.

"Sei pronto,non vedevi l'ora.Siamo pronti,Justin." Lo rassicurai,lui annuì.

"Ho paura." Disse.

La stessa frase che avevo pronunciato io,la volta in cui gli dissi che ero incinta.

E lui mi rispose...

"Non devi Justin,non c'è alcun motivo." Annunciai,lui mi baciò a stampo.
 

CIEEEEEEEU ^^

Allora,ho postato solo un capitolo,da ora farò così,perchè...

Mi costa dirlo,ma mancano QUATTRO,dico QUATTRO capitoli alla fine...

E ci saranno TANTI COLPI DI SCENA
 
BANG!

Grazie a tutte per le recensioni,vi amo 

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Capitolo 37
*** Fourty Three. ***


 Le urla delle Beliebers,gli applausi,i flash delle macchine fotografiche,

Chaz e Ryan sotto il palco,ad ascoltarmi e supportarmi.

"Buonanotte e grazie a tutti!Vi amo!" 

Gridai,sollevando altre grida dalla platea,mi battei un pugno sul petto 

ed allontanai la mano facendo il segno 'peace',con le dita,poi correndo tornai nel backstage.

"Sei stato grande Jey!" Scott venne ad abbracciarmi,come Alfredo,Ry,Carin,mia madre e gli altri.

Dovevo ammetterlo : mi era mancato tremendamente tutto ciò,mi era mancato come respirare,come fare ciò che amavo di più.

Avevo l'adrenalina e la gioia che mi attraversavano tutto il corpo,dalla testa ai piedi,era veramente...SWAG tutto ciò,fantastico.

"Oddio,Justin Bieber!Io ti amo!" Chaz corse verso di me,dall'altra stanza,con una parrucca addosso,Ryan anche.

Scoppiai a ridere,loro non riuscivano a smettere,erano stesi sul pavimento.

"Siete due cretini!" Mi buttai addosso ai due,che continuarono a sghignazzare come due pazzi. 

Qualche minuto dopo,quando ci fummo ricomposti,mi cambiai ed indossai un paio di jeans,una maglietta nera e delle supra rosse.

"Andiamo a festeggiare la prima settimana di tour?" Propose Ry,io annuii,perché no?

Era già passata un'intera settimana dall'inizio delle date,con Sam mi sentivo in 

ogni momento libero che avevo,stava bene,la gravidanza procedeva bene,poi le avevo lasciato 

Caitlin,dormiva a casa nostra per il tour,così Samantha non si sarebbe sentita sola,Cait praticamente 

è come una radio sempre accesa,non smette mai di parlare.

"Ragazzi,questa sera ci si diverte,capito?" Disse Chaz,io lo guardai male,lui sembrò non capire.

"Ci sbronzeremo e rimorchieremo ragazze!" Gridò Ryan,emozionato.

"Ecco,magari tu Jey,solo la prima." Scherzò Chaz,dandomi una pacca sulla spalla,sorrisi alla sua schiettezza.

Prendemmo la mia Range e ci dirigemmo in un locale a 

Buenos Aires,a quanto pareva era il più cool della città,un posto adatto a noi,insomma.

"Tre Vodka alla pesca." Chiese Ry al barista,lui annuì,prese la bottiglia e versò il liquido nei tre bicchieri,poi ce li porse.

"Offro io!" Esultai dando una banconota al tale,lui mi diede il resto.

"A Jey ed il suo magnifico tour!" Esclamarono loro due,alzando i bicchieri,lo alzai anche io,poi gridai di gioia.

Un'ora dopo Chaz era strafatto,Ryan era crollato su un divano,ed io me ne stavo seduto su uno 

sgabello sorseggiando una coca,non mi volevo ridurre uno straccio,domani mattina avrei avuto il 

Sound Check e l'ultima volta che mi ero ubriacato,la sera prima di un soundcheck,me ne andavo in 

giro per il palco con il segway,blaterando cose senza senso,sembrando un insano mentale.Inoltre ero in pigiama.

Insomma,era stata una brutta esperienza,da non rifare.

"Un altro." Chiesi al barista,lui mi sorrise e mi porse un'altro bicchiere,Chaz barcollava vicino a me,ridendo come uno scemo.

Ridacchiai lanciando un'occhiata fugace all'orologio che avevo al polso.

le 2,erano le due,ed io dovevo tornare all'hotel.

"Ragazzi,si va." Gridai,Ryan dormiva ancora e Chaz parlava con una ragazza,sputtanandosi da solo.

Lo presi per un braccio,poi svegliai Ry e li portai immediatamente fuori.

"Chi sei?" Mi chiese Ryan,ancora assonnato e fatto.

"Tuo padre,Ryan." Risposi imitando il tono di voce di suo padre,lui rise.

"Sto uno schifo,domani non vado a scuola." Borbottò,non sapeva nemmeno dove eravamo.

E Chaz,alla mia sinistra...

ALT. Dov'era Chaz?Non c'era più affianco a me,un secondo fa era lì,oh merda,no,Chaz no! Non potevo perdere Chaz a Buenos Aires!

Insomma,uno era ubriaco e due...era Chaz!Non sarebbe riuscito a trovare l'hotel nemmeno tra dodici anni.

Mi girai,in ansia,ed eccolo. Era qualche metro dietro di noi,stava vomitando.

"Eww." Bofonchiai sospirando,poi mi avvicinai nuovamente a lui.

"Chaz come stai?" Domandai,lui rispose con un rantolo.

"Suppongo bene." Dissi sarcastico,poi lui si rialzò.

Nuova regola da tenere a mente,non uscire mai più con Chaz,in una città che non sia Stratford.

Tornammo in albergo dopo una trentina di minuti,in macchina era stato un delirio,Ryan che cantava 

'Baby',Chaz che mi diceva di fermarmi ogni cinque minuti per vomitare ed io...beh,non ero più emotivamente 

stabile,ero diventato un tantino psicopatico.

Appena entrammo nella stanza,Ry cadde a terra,io risi,poi accesi la luce.

C'era Scooter steso sul mio letto,che ci faceva nella mia stanza?

"Scott,hei,Scott,svegliati." Borbottai scuotendolo un pò,lui mugugnò qualcosa poi si svegliò.

"Jey,eccoti,finalmente!" Esclamò. Ti prego no,la ramanzina no.

"Non dirmi che ti sei ubriacato,sappiamo tutti come va a finire al soundcheck." Rise,io con lui.

"Tranquillo,io sono Okay,ma loro no." I miei amici si erano fiondati in bagno,probabilmente a vomitare o a farsi una doccia.

"Perché sei qui?" Aggiunsi poi,lui abbassò lo sguardo,nulla di buono.

"Ascolta,man,tu sei forte,giusto?" Disse posando una mano sulla mia spalla.

"Fortissimo." Asserii convinto,aspettando il suo verdetto.

"Sam è in ospedale,è scivolata dalle scale,si è rotta un polso." 

Sussurrò pianissimo,io impallidii immediatamente,poi di scatto,mi alzai.

"Come!?" Gridai con tono interrogativo.

Lui chiuse le palpebre per qualche secondo.

"Prendo il primo volo per Toronto!" Feci per uscire dalla porta,ma lui mi bloccò,con una forte stretta.

"Tu non vai da nessuna parte,Okay?" Lo guardai sbigottito.Non poteva impedirmi di vedere la mia ragazza! 

"Domani non hai il concerto,ma lunedì si!Non faresti in tempo!" Urlò,tentai di liberarmi della sua morsa.

"Cazzo Scott!La mia fidanzata è in ospedale!Cosa ci faccio ancora qui!?" Ringhiai,lui abbassò nuovamente lo sguardo.

"C'è dell'altro?" Chiesi,neutro,serio.

"No,nient'altro,figurati!" Finse un leggero sorriso.

Lo sapevo,mentiva. 


 Hi Shawty 
Mi sono sbagliata,non mancavano QUATTRO capitoli alla fine ieri,ne mancavano TRE
Di conseguenza ora ne mancano DUE alla FINE
Solo due ^^" Ahah mi sono sbagliata,ma dai,non lo trovate divertente?
No?No.
Okay,so che ora magari siete incazzatissime con me ma...

KEEP CALM.

Sto scrivendo un'altra storia,
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=934521&i=1 
Sempre su Justin,spero vi piaccia 
INOLTRE,sto scrivendo una storia completamente inventata da me
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=867091&i=1
Il protagonista si chiama Justin (Fantasia,portami via) ma non è una Fan Fiction ;)
Peace,ora vado,recensiteee

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Capitolo 38
*** Fourty Four. ***


Avevo preso il primo volo per Toronto,nonostante Scooter mi avesse detto di non andare,

avevo aspettato una ventina di minuti,si era addormentato e allora non potevo farmi scappare l'occasione.


Ero uno zombie,le occhiaie dominavano il viso,bianco e stanco.

Soundcheck alle sette del mattino,prove della Crew alle undici,pranzo verso le tre,

basket con Ryan,alle sette di sera riscaldamento
 con Mama Jan e

alle otto il concerto,poi la discoteca ed ora eccomi qui.

Non avevo avuto un cazzo di momento libero,devo sempre accontentare tutti,

devo seguire le regole,ma il fatto è che ho solo diciassette anni,

a volte non riesco,non ce la faccio,mi riduco distrutto.

"E' il comandante che vi parla,stiamo atterrando." Una voce meccanica mi entrò nei timpani,

qualche minuto dopo stavo correndo fuori dall'aeroporto in cerca di un taxi

disposto a portarmi a Stratford,in meno di quattro ore. Ormai erano le nove del mattino,

porca miseria! A quest'ora avrei dovuto essere al Soundcheck per provare il concerto di domani,merda!

Presi un taxi,dopo due ore di viaggio il mio telefonò squillò.

Ti prego,tutti ma non...

"Hey Scott,come va?" Scooter,chi vuoi che sia?

"Jey,non fare cazzate,torna qui,ORA!"

Strillò tanto che dovetti allontanare il cellulare dall'orecchio per non rimanerci sordo.

"Ehm,io vorrei,ma sono a Stratford."

In quel momento davanti a me,c'era il cartello che informava che eravamo arrivati.

"Come cazzo fai ad essere già lì?!" Gridò,io sorrisi.

"Beh,sono partito alle quattro con l'aereo,alle

sei sono atterrato ed ora che sono le nove,Ta daaa!Sono qui!
" Sentii sbuffare dall'altro capo.

"Entro le tre di domani pomeriggio devi essere qui,intesi?"

Aveva una voce alquanto minacciosa,se non avrei risposto sì,mi avrebbe ucciso.

"Shhh,Kzzz,Io,Axxx." Ero patetico,lo sapevo,fingere che il telefono non funzionasse era sempre stata una delle mie specialità.

"Justin?Pronto?Justin!" Scott urlava,io intanto ridevo sotto i baffi.

"Non,bip-bip,fun,shhh,zion
a." Tasto rosso,chiudi conversazione,Bieber sei un mito.

Scusa Scooter,ma la mia ragazza sta male.

La macchina si fermò proprio davanti all'ospedale,come avevo chiesto,pagai ed uscii di corsa,non vedevo l'ora di baciarla.

"Mi scusi,dov'è Samantha Clover?" Domandai ad un infermiera,lei mi sorrise,poi prese una cartellina.

"Secondo piano,corridoio B,stanza numero sedici." Annuii a mò di grazie e corsi sù per le scale,

davanti alla porta c'era un medico con gli occhiali,ah,era proprio il dottore dove

Sam faceva i controlli per la gravidanza,mi fermai a parlare con lui.

"Buongiorno!" Gli tesi la mano,lui la strinse,sorridendo.

"Ciao Justin,Sam è qui,sta riposando,il suo corpo ora sta attraversando un momento difficile..."

Sussurrò controllando una scheda,io annuii.

Oh,andiamo,la faceva più grave di ciò che era,un polso rotto,non un infarto!

Tra due mesi,massimo,sarà tutto perfetto,la nostra famiglia.

"Mi perdoni,ma...quanto ci vorrà per la frattura?" Chiesi,lui si sistemò gli occhiali,poi rispose.

"Due,tre mesi massimo,ha già il gesso,non sente più dolore." Sorrise.

"Perché ha detto che sta attraversando un momento critico,allora?"

Qui,qualcosa,non quadrava,me lo sentivo,giuro.

"Beh,ovviamente quando si perde un bambino è difficile..." Stop.

Come? "No,no,no,avrà sbagliato paziente,ci dev'essere stato un errore,mi scusi..."

Ridacchiai nervosamente,passandomi le mani nei capelli ogni secondo,scompigliandomeli tutti.

"Nessun errore,Samantha ha perso il piccolo." Ribatté,glaciale.

Io...non era vero,ti prego,Dio,fa che sia uno scherzo,non poteva essere!

Cazzo! Non poteva aver perso Jeremy! L'aveva portato in grembo ben sette mesi! Merda! Non tutte a me,ti prego! Non tutte a noi!

Sam non se lo merita! Io non me lo merito...io stavo per diventare padre,io VOLEVO diventare padre,cazzo!

"Come? Non avete potuto fare nulla?!" Gridai,il dottore cercò di calmarmi.

"Purtroppo c'è stato impossibile,mi spiace,ora devo andare,si controlli." Mi disse,annuii.

Il corridoio ora era deserto,nessun rumore,nessuno.

"Perché?!" Diedi un pugno al muro,poi un altro ed un altro ancora,fino ad accasciarmi sul pavimento,scivolando per il muro.

Racchiusi la testa fra le mani,stetti così per un bel pò,credo,sapevo solo che era l'una,mi decisi ad entrare da Sam.

Era girata dalla parte opposta alla porta,fissava la finestra,le nuvole ed il cielo grigio,sorrisi leggermente,

uno di quei sorrisi falsi da 'va tutto bene' mentre stai morendo,dentro.

Tre-due-uno,fingi di essere felice,Justin,fallo per lei.

"Shawty!" Esclamai sedendomi accanto al suo lettino,non si girò.

"Sammy,amore,come stai?" Come stai? Justin,come stai?! Sul serio?! Pessima domanda,cretino!

Lei si voltò a guardarmi,mi sorrise teneramente,non sapeva nulla,Fiuh.

"Hei,suppongo bene,sono viva." Soffiò mimando un accenno di risata,ma le risa non le uscivano dalla bocca,no.

"Sono venuto a trovarti,prima del concerto di domani..." Sussurrai.

"Giusto Justin!Che ci fai qui!Torna in Argentina!" Si preoccupò.

"Solo se dopo esci con me,ci prendiamo un gelato,quello al pistacchio,

che ti piace tanto!Sono così contento di essere qui con te!
" Mi chinai sulle sue labbra,per stamparle un bacio.

Non erano come al solito,erano più aride,screpolate,fredde.

"So già tutto.Non devi fingere." Biascicò poi,lasciando che una lacrima le percorresse il viso. La abbracciai forte.

"Non preoccuparti,andrà tutto bene Sam,Everything is going to be alright." Sorrise lievemente.

"Sei il mio angelo." Mi sussurrò,prima di baciarmi.

Qualche ora dopo tornammo a casa con un taxi,il silenzio era stato atroce,

nessuno dei due parlava ed ogni minuto di silenzio equivaleva ad una pugnalata.

Avevo paura che Sam mi avrebbe lasciato,non sapevo perché.

"Faccio una doccia!" Urlò dal bagno,io me ne stavo in camera,a guardare un pò di TV.

Qualche minuto dopo uscì dal bagno,con solo un asciugamano addosso,la osservai.

La pancia andava piano piano tornando come prima,le sue curve erano rimaste perfette,ma lei era dimagrita.

Il viso,le braccia,le gambe. Si vedeva,aveva sofferto.

Ero stato uno stupido! Non avrei dovuto lasciarla sola per il tour,è stata tutta colpa mia.

"Hei,non essere triste." Mi sussurrò all'orecchio,stendendosi accanto a me,le sorrisi di rimando.

"Mi dispiace,ora avremo un angelo lassù,a proteggerci." Dissi.

Samantha si mise sopra di me,poi mi baciò,con una tale passione che non sentivo da molti mesi,ormai.

Mi ero scordato di quanto Sam baciasse divinamente,la lingua,le labbra,era tutto perfetto.

Istintivamente posai le mani sui suoi fianchi,fino a scendere al fondoschiena,poi alle cosce,le provocai dei brividi.

I suoi capelli bagnati gocciolavano sul mio petto,freddi.

"Ti amo." Biascicò tra un bacio e l'altro.

Okay,od ora o mai più.

"Questa giornata non rientra di certo tra le mie prime tre,ma sono contento di starti vicino,ora."

Dissi,guardandola negli occhi,sorrise.

"Ah,hai pure una Top-Three?" Scherzò,io sorrisi.

"Sì,la terza giornata è quando abbiamo fatto l'amore,a Londra." Chiusi gli occhi,ricordando.

"
La seconda,quando mi hai detto ti amo,per la prima volta." Aggiunsi.

"E la prima,è quando ho chiesto alla mia ragazza di sposarmi.

Mi guardò confusa,poi gli si illuminarono gli occhi.

Avrei voluto farlo dopo il tour,ma al diavolo,io l'amavo.

Aprii il cassetto del comodino,in fondo afferrai una scatolina blu,di velluto.

Sam era ancora in asciugamano,sopra di me.

La aprii e gliela porsi.

"Vuoi sposarmi,Samantha Clover,mio amore?"






Hoibò!
Ciao ragazze

Sì,purtroppo Jeremy non ce l'ha fatta :(
Ma Every Thing Is Going To Be Alright,No?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto (Nonostante la lugubre notizia)
Recensite  :33
QUESTO E' IL PENULTIMO CAPITOLO.


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Capitolo 39
*** Fourty Five // The end. ***


Three Years later...

"Justin,è il tuo momento,corri!" Urlò Scooter,incitandomi ad andarmene dagli Studios,

come sottofondo c'erano le urla di Ryan,Alfredo,Carin,Kenny e tutti gli altri,arrossii.


"Io non ce la faccio!" Esclamai girando intorno alla stanza,come uno psicopatico,

mi tenevo le mani sulle guance che erano diventate bollenti.

"Comportati da ventenne,tra poco compierai ventun anni!" Strillò Carin.

Che poi vent'anni erano pochi,insomma,non me la sentivo,ma ormai dovevo accettare le mie responsabilità.

"Bieber,alza il culo e vai! Sei un uomo?" Ryan come al solito,schietto,mi spinse verso la porta strillando come un ossesso.

"Va bene!" Ridacchiai rassegnato.

Ci mettemmo tutti in cerchio,poi unimmo le mani al centro,uno,due,tre.

"Justin!" Gridammo tutti in coro,mi decisi ad uscire,era ora.

Corsi verso la porta.

"Justin,quello è il bagno." Sussurrò Kenny con una mano sul viso,gli altri ridevano,sospirai.

"Giusto." Bofonchiai stranito,loro continuarono a ridere.

A passo svelto mi precipitai verso l'altro uscio,deciso.

"Quello è il guardaroba." Scooter rassegnato

mi diede una pacca sulla spalla,io stavo per mettermi a piangere.

Carin aprì la porta giusta,annuii a mò di ringraziamento e partii sicuro di me,questa volta.

Presi la Range Rover e con tutta fretta mi diressi all'ospedale,più velocemente che potevo,il cuore batteva a mille.

Le macchine con i loro clackson mi ammonivano vista la velocità,ma a me non importava nulla,solo di lei,Samantha.

Parcheggiai davanti all'ospedale e corsi dentro.

"Samantha Clover?" Domandai emozionato,lei sorrise e mi indicò il corridoio a destra.

"Seconda stanza." Sussurrò poi,la ringraziai e mi precipitai dentro.

Lei era lì,stesa sulla barella,la dottoressa al suo fianco.

"Sam,respira,va tutto benissimo."

Le dissi,lei sorrise,poi contorse il vio in una smorfia facendo respiri profondi e lenti.

Allora...allora stava davvero per nascere mia figlia? Sul serio,era arrivato il momento,oddio.

Dopo che Sam perse Jeremy avevamo riflettuto molto sulla possibilità di un altro figlio,

era stato difficile,non ce la sentivamo,ma poi è andato tutto bene ed in viaggio di nozze,beh,successe quel che successe.

Ormai eravamo sposati da circa due anni e mezzo,ed era stato tutto perfetto,ci amavamo,ne ero sempre più sicuro.

Le beliebers,beh,l'avevano presa...bene,tutto sommato.

"E' ora." Disse l'infermiera,io spalancai gli occhi.

"Perfetto,fai lunghi respiri,cara." Ordinò la dottoressa,riferendosi a Samantha,io stavo per svenire.

"Buona fortuna amore,ti amo,ora esc..." Sussurrai,ma l'infermiera mi bloccò,fatemi uscire vi prego!

"E' il padre,non vuole stare qui?" Chiese.

Già Justin,codardo,non vuoi stare qui? E' tua moglie.

"Non lo s..." Lei mi interruppe nuovamente.

"E' un'esperienza unica,dovrebbe rimanere." Consigliò.

Qualche minuto dopo mi ritrovai seduto accanto a Sam,le tenevo stretta la mano,

mentre lei,si,insomma,cercava di far nascere Sophie,nostra figlia.

Spesso cercavo di non guardare,mi limitavo a fare da spalla.

"E' nata." Esclamò la dottoressa,poco dopo.

Mi sentii mancare,era nata ... nostra figlia? Era qui?

La guardai tra le braccia dell'infermiera che l'avvolgeva in un asciugamano azzurro,poi guardai Sam.

Singhiozzava silenziosamente,stremata,o
sservando Sophie.

Le accarezzai la fronte sudata con la mano,spostandole i capelli dagli occhi,lei sorrise.

"E' bellissima." Sussurrò,io annuii.

"Ha i tuoi occhi,Sam." Dissi,lei pianse ancora di più.

"E'..." Bofonchiò,io ridacchiai.

"Si,Sammy,è nostra figlia." Esultai,lei mi guardò,le schioccai un bacio sulla guancia.

L'infermiera porse Sophie a Sam,era la cosa più dolce del mondo vederle insieme,vederle vicine,le due donne che amavo di più.

"Vuoi tenerla?" Mi chiese tremolante,rimasi stupito.

La presi tra le mie braccia senza dire nulla,poi la cullai teneramente.

La piccola aveva gli occhi socchiusi,piangeva.

Dopo poco la dottoressa la prese e la portò con sè,nell'incubatrice.

"Siamo ufficialmente genitori,Tesoro." Dissi a Sam,lei aveva gli occhi chiusi,evidentemente stava dormendo.



Three Months Later...

Me ne stavo davanti alla TV,seduto sul divano,con Sophie

tra le mie gambe,ridacchiava battendo le manine,sorrisi.

Sam era accanto a noi,che ci scattava qualche foto con il cellulare,risi.

"Smettila!" Le dissi,lei rise ancora di più,mostrando i denti perfetti.

"Ma siete bellissimi! Siete uguali,inoltre!" Sulla testolina della piccola erano spuntati i

primi capelli,morbidi e biondi come il grano,uguali ai miei,gli occhi erano color nocciola,

ma con il taglio di quelli di Sam,il nasino a patatina e la boccuccia a cuore,mi assomigliava davvero tanto.

"Chi l'avrebbe mai detto,Justin Bieber padre!" Ridacchiò.

"Perché? Che ho che non va?" Mi finsi indignato,lei mi squadrò.

"Eri l'ultima persona che mi immaginavo padre,insomma,eri uno scemo!"

Io risi,Sophie faceva qualche piccolo versetto. Le accarezzai la nuca.

"Beh,questo scemo ti ama tanto,Sam." Scherzai,lei si morse il labbro.

"Anche io ti amo,Jey." Poi le diedi un lungo bacio.

Every thing is going to be alright,e così fu.


The End.


OMB.
Oh mio Dio,non ci posso credere che questa storia sia finita,

mi ci ero affezzionata pure io,come voi ç___ç
Beh,mi farebbe piacere se nelle recensioni scriveste ciò che avete provato
durante questi mesi,durante questa storia.
Vi amo ragazze,Grazie di tutto.


 
I will be the reason of your smile ≈ 

Sto scrivendo un'altra Fan Fic su Justin,spero vi piaccia come questa :33

    Next to the Darkness.

Poi sto anche scrivendo una storia a parte,non su Justin (Anche se il protagonista si chiama come lui,LOOOL)

Ps. VI AMO TANTO TANTO TANTO


@xPeaceBiebs on Twitter

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