Alyssa

di temishira88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 2: *** difesa contro le arti oscure ***
Capitolo 3: *** Time table ***
Capitolo 4: *** Vacanze di Natale ***
Capitolo 5: *** Diagon Alley ***
Capitolo 6: *** Godric's Hollow ***
Capitolo 7: *** Racconti ***
Capitolo 8: *** Capitolo8: vendette ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: complicazioni ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: lettere ***



Capitolo 1
*** Nuove conoscenze ***


Una ragazza dai capelli castani stava lavando i piatti in un piovoso pomeriggio autunnale. La giovane impiegò poco tempo a pulire le stoviglie poiché aveva preparato il pranzo soltanto per se: i suoi genitori, Sarah ed Alexander, erano ad una riunione di lavoro. La ragazza era rimasta un po’ perplessa quando suo padre glielo aveva detto, poiché era domenica e lei sapeva che gli uffici erano chiusi; tuttavia, Alexander le aveva spiegato che si trattava di una riunione straordinaria dato che, di lì a poco, sarebbe arrivato il Natale ed i grafici pubblicitari, come loro, dovevano essere informati di alcuni cambiamenti su dei nuovi giocattoli in vendita per quel periodo di festa.
Così la ventenne aveva preparato un pranzo poco semplice: arrosto di maiale con patate al forno e torta sacher, la sua preferita.
Quando ebbe finito di lavare i piatti e di riordinare la cucina, andò in sala e si accomodò nella grande poltrona vicino al camino acceso per leggere. Passarono così le ore, finché un timido raggio di sole non fece capolino ed andò a posarsi sulla pagina che stava leggendo, la ragazza alzò gli occhi dal libro e guardò l'orologio a pendola appeso sopra il camino: segnava le 17. “Detesto quando li chiamano così all'improvviso! Spero che riescano a tornare per andare a vedere l'opera, abbiamo prenotato i biglietti quattro mesi fa!” pensò, così prese il cellulare e compose il numero di sua mamma, dopo il primo squillo la voce che rispose non era quella di Sarah, bensì quella della segreteria telefonica. La ragazza pensò che i suoi genitori si trovassero in un punto dove gli apparecchi elettronici non funzionavano, infatti, suo papà le aveva detto che nei laboratori c’erano delle apparecchiature molto delicate e che quindi alcune aree erano schermate; così interruppe la voce della segreteria ed aspettò. Non appena sua mamma avrebbe acceso il cellulare, avrebbe visto che lei l’aveva chiamata e le avrebbe subito comunicato dove si trovavano dicendole di non preoccuparsi. O almeno così sperava.
Per distrarsi si rimise a leggere, ma dopo pochi minuti il rumore delle ruote di un’auto nel vialetto le fece alzare ed andare davanti alla finestra del salotto. La ragazza scostò le tende e vide una macchina nera piuttosto ammaccata. Non era quella dei suoi genitori. Un uomo alto circa un metro e ottanta scese dalla macchina guardandosi intorno con circospezione, chiuse la portiera della macchina senza fare alcun rumore e si diresse verso la cancellata di legno che circondava la casa davanti alla quale si era fermato. L’uomo, avvicinandosi allo steccato di legno, guardò a destra e, sulla cassetta della posta, lesse: “Split-Evans”.
Il cuore della ragazza aumentava velocità di secondo in secondo “Chi è quell’uomo? Cosa ci fa qui?” mentre si chiedeva queste cose osservava lo sconosciuto: indossava un completo grigio fumo di Londra molto rovinato, sotto la giacca portava una maglia con la scollatura tonda, anche questa non in ottime condizioni, tuttavia lo sguardo era vigile ed i suoi occhi azzurri, in qualche modo, la rassicuravano.
L’uomo fece qualche passo, aprì il cancello e proseguì sul vialetto di ciottoli fino alla porta principale. Prima di suonare il campanello guardò in alto per osservare la casa:
era di due piani, tutta in legno, al secondo piano un grazioso davanzale in legno abbellito da rose intarsiate, attirò la sua attenzione: “Quella dev’essere la sua camera” pensò e sorridendo suonò il campanello.
La ragazza sobbalzò, si chiese se fosse il caso di aprire, poi sentì che la segreteria telefonica si era attivata, il telefono era nuovo, quindi non poteva essere un guasto causato dall'usura... nel frattempo l'uomo continuava a suonare alla porta; la ragazza si spaventò e si diresse verso l'apparecchio per chiamare il pronto intervento. Non appena alzò la cornetta si rese conto che non c'era la linea, senza pensarci su prese il suo cellulare e compose il 999, ma anche il telefonino non prendeva. A quel punto la giovane, pur essendo spaventata, cercò di mantenere i nervi saldi: corse vero la porta per chiuderla dall’interno ma non ci riuscì, infatti, non appena fu davanti alla porta, questa si aprì cigolando senza che lei avesse fatto nulla.
L’uomo, che era davanti a lei, disse: “Per favore, non ti spaventare, sono venuto a prenderti da parte dei tuoi genitori”
“Non è vero! Io non ti ho mai visto! Cosa credi, che sia una bambina?!” gli rispose lei
“Lo so che non mi hai mai visto e non credo che tu sia una bambina piccola”disse pacatamente l’uomo
“Bene, allora?”
“Beh, se ti facessi vedere questa mi crederesti?” e così dicendo estrasse dalla tasca un foglio rigido di modeste dimensioni e glielo mostrò.
Era la foto dei suoi genitori con lei in braccio. Era stata scattata nel giardino di casa sua. “Ma questa sono io!” esclamò sorpresa la ragazza, “Come fai ad avere una foto dei miei genitori con me in braccio se io non ti conosco e soprattutto se questa fotografia è stata scattata qui?” gli chiese
“Beh, così” e pigiò il dito sull’immagine, improvvisamente accanto ai suoi genitori apparve un uomo con una camicia bianca, un paio di pantaloni beige e gli occhi azzurri...
“Ma come…Ma sei tu…Io non capisco...” disse perplessa la ragazza, l’uomo le sorrise, voltò la foto e la ragazza lesse:
“Ciao Aly,
Se stai vedendo questa foto vuol dire che io e tuo padre non siamo più in grado di proteggerti. L'uomo nella foto si chiama Remus Lupin, è un amico di famiglia che tu non l' hai mai conosciuto perché si sarebbe dovuto presentare a te solo in caso di bisogno. Noi ti affidiamo a lui.
Ti vogliamo bene
mamma e papà".
Remus le diede qualche minuto per riordinare le idee e poi le disse: “Allora Alyssa, adesso ti fidi?”
“S-si” rispose la ragazza ancora scossa
“Bene, adesso ascoltami: fai una valigia con dentro l’essenziale, portati qualcosa per il freddo e una mantella scura se la possiedi. Io ti aspetto qui. Hai un quarto d’ora”
“Così poco?”
“Non abbiamo molto tempo, le domande è meglio rimandarle a dopo; se senti qualcosa di sospetto chiamami”
“Va bene” disse Aly.
La ragazza voltò le spalle alla porta, oltrepassò la sala e salì due rampe di scale di legno, arrivata sul pianerottolo entrò nella stanza alla sua sinistra: il copriletto con le rose ed un grande armadio di legno chiaro ornato da fiori dipinti la accolsero; gli altri arredi che completavano la camera erano una scrivania, un comodino ed una seggiola, anche questi in legno ed ornati da fiori.
Aly girò la chiave nell’anta dell’armadio, prese una valigia rossa non molto grande, fece scorrere la cerniera e la mise sul letto. Pian piano aprì i cassetti e fece una cernita degli indumenti da portare via, senza dimenticare la mantella nera col cappuccio, usata negli inverni più freddi, e qualche maglione. Dal comodino prese la foto dei suoi genitori ed il ciondolo che le avevano regalato per il suo undicesimo compleanno. Chiuse la valigia, la prese, si diresse verso la porta della sua camera, sospirò e la chiuse dietro di se. Lentamente scese le scale cercando di memorizzare ogni parte di casa sua, avendo la sensazione che non vi sarebbe più ritornata.
Quando arrivò in sala, Remus, che la stava aspettando le disse: “Bene, è tutto pronto?”
“Si”
“Non ti preoccupare, vedrai che ci tornerai qui” le disse con fare rassicurante
“Lo spero”
“Tranquilla. Adesso dammi la valigia e stai dietro di me qualsiasi cosa accada; in caso di pericolo corri verso la macchina, entraci e resta lì”
“Va bene” rispose Alyssa un po’ spaventata.
Lupin aprì la porta con cautela, si guardò attorno con circospezione e si diresse il più velocemente possibile verso la macchina seguito a ruota da Aly. Tutto andò per il meglio. Quando furono in auto Lupin le disse: “Allacciati la cintura e non ti preoccupare”
“Ok” disse Alyssa, Remus accese l’autoradio e la ragazza si rilassò, dopodiché l’uomo mise in moto.
Percorsero il viale dove abitava Aly ed in pochi minuti si ritrovarono nel parco dove la ragazza era solita giocare quand’era piccola; Lupin si guardò intorno, premette un pulsante argentato sulla sua sinistra e l‘auto prese magicamente il volo.
“Ma cosa?!” esclamò Aly spaventata
“Non ti preoccupare, questa è una di quelle cosa che ti spiegherò più tardi. Per favore non fare altre domande e soprattutto non raccontare a nessuno quello che è successo oggi. D’accordo?”
“Più tardi quando?”
“Quando sarai al sicuro”.
***
 
Il viaggio durò molte ore, Alyssa si addormentò a metà del tragitto e quando si svegliò vide il Big Ben illuminato. Lupin spense il motore e disse con dolcezza: “Siamo arrivati. Adesso stai ferma” e così dicendo estrasse da una tasca interna della giacca un sottile bastone di legno lungo circa venti centimetri puntando un’estremità alla testa di Aly, la ragazza sentì un’ondata di freddo invaderle il corpo; poi tutto tornò come prima: “Cosa mi hai fatto?” chiese un po’ impaurita
“Ti ho disillusa, in pratica ti ho resa invisibile” le spiegò Remus
“Www!” Ma tu sai fare gli incantesimi! Sei un mago?” Aly non seppe dire come mai quell’idea così bizzarra le fosse venuta in mente proprio in quel momento, eppure più ci pensava, più le pareva essere l’unica soluzione plausibile.
“Beh, si.” ammise l’uomo “Questo è uno di quei segreti che devi mantenere, intesi?”
“Certo!” esclamò “Lo aggiungerò alla lista”. Aly riconobbe di essersi sbagliata: dopotutto quell’uomo le era simpatico.
“Ora ascoltami: esci dalla porta del guidatore così la gente non si insospettirà vedendo aprire la portiera di una macchina senza che ne esca nessuno, poi seguirmi, non appena aprirò la porta di casa, tu entra subito. E non fare domande finché non siamo entrati”
“Va bene, qual è la casa?
“Vedi quell’edificio di fronte a te?”
“Si”
“Ecco laggiù in fondo al viale, dopo l’ultimo lampione c’è la casa dove sarai ospite per un pò ”. Aly cercava di vedere la casa che le aveva indicato Remus, ma le era impossibile a causa del buio, la ragazza ritornò ad essere timorosa ma bastò un sguardo di Lupin per calmarla.
“Sei pronta?”
“Si” rispose risoluta
“Bene, allora andiamo” e così dicendo aprì la porta e scese dall’auto. Aly lo seguì e, finché i lampioni gettavano luce sulla strada tutto andò bene; ma quando uscirono dall’area illuminata dall’ultima fonte di luce, un’ondata di freddo li investì. Lupin si fermò un attimo guardandosi intorno, poi sentì un grido dietro di lui. La scena che Remus vide quando si voltò lo colse di sorpresa: un uomo tarchiato aveva stretto le sue mani alla gola di Alyssa che, anche se invisibile, tremava come una foglia.
“Greyback, avrei dovuto aspettarmelo” disse Remus con voce dura
“Lupin, che fai? Proteggi un’innocente bambina oppure hai bisogno di un figlia?” gli chiese l’uomo
“Non sono affari tuoi, lasciala stare!” disse Remus arrabbiato
“Beh, per tua sfortuna non posso; vedi al mio signore serve” rispose Greyback maligno
“Non ti permetterò di farlo, Greyback!”
“E cosa vorresti fare per impedirmelo? Vuoi combattere? È questo che vuoi?” Remus ci pensò su: “Forse non riuscirei mai a batterlo però se Aly avesse il tempo di scappare ed entrare in casa…”
“Beh, la nostra non sarebbe una lotta ad armi pari; se preferisci lasciarti sfuggire questa ragazzina….” e così dicendo Greyback estrasse dalla tasca dei pantaloni una sciarpa rossa “Sai cos’è questa?” disse indicando il pezzo di stoffa “È una passaporta; mi bastano tre secondi per mandarla dal mio padrone: Uno, due...”
“No!” gridò Remus
“Allora la ragazza t’interessa.” disse Greyback “E cosa credi di fare? Non hai speranze contro di me”
“Si dice che la fortuna sorrida agli audaci”
“Sei un pazzo. Ad ogni modo l’hai voluto tu”
Pietrificus Totalus!
“No!” esclamò Remus
“Non avrai mica pensato che la lasciassi scappare così, vero?” disse Greyback. Remus si sentì perduto, il suo piano era fallito. Non aveva pensato che lasciasse libera la ragazza, ma che magari l'avesse legata; invece le aveva lanciato l’incantesimo di pietrificazione e quindi, anche se era viva, non si poteva muovere. Nei dintorni non c’era nessun mago, altrimenti sarebbe già accorso in suo aiuto: “Cosa faccio?” si chiese, la risposta arrivò da Greyback: “Non ti resta che combattere”
“Già” disse amaramente Remus
“Bene, allora iniziamo” affermò Greyback e iniziò la trasformazione da uomo a lupo mannaro.
Dopo qualche minuto la metamorfosi era completata, Greyback era un lupo mannaro di grosse dimensioni, Remus avrebbe dovuto usare tutta la sua abilità di mago per batterlo oppure per riuscire a liberare Aly e coprirne la fuga fino a casa.
La lotta incominciò. Aly era spaventata, seguire il duello senza poter intervenire la metteva ancora di più in agitazione, poi proprio mentre Greyback stava per afferrare Remus, un raggio del pallido astro illuminò meglio la scena: Lupin era a terra, perdeva molto sangue ed era quasi privo sensi. Negli occhi di Greyback si vedeva la soddisfazione di una vendetta quasi compiuta; tuttavia, non appena il raggio di luna sfiorò la pelle di Lupin, questi cominciò a trasformarsi poiché anche lui era un lupo mannaro.
Alyssa era sempre più spaventata soprattutto perché incrociò lo sguardo di Remus: i suoi occhi, che di solito avevano il potere di calmarla, in quell’istante le fecero più paura che mai: da azzurri erano diventati neri come la pece e crudeli come non lo erano mai stati. La trasformazione diede la forza a Lupin di alzarsi in piedi e combattere contro Greyback. La lotta si fece agguerrita: Remus, nonostante le ferite, riusciva a tenere testa al suo nemico; Greyback d’altro canto non accennava a cedere. Il combattimento era senza esclusione di colpi: entrambi volevano vincere. Nonostante i loro differenti scopi, i due mezzi uomini combattevano con ferocia, ben sapendo che uno solo uno dei due sarebbe sopravvissuto.
Greyback sferrò un ultimo micidiale attacco e scagliò il suo avversario contro il muro. Remus sbatté la testa e non riprese i sensi. Greyback rise, una risata arida, si voltò verso Aly che era ancora pietrificata dicendole: “Bene ragazzina, adesso tu verrai con me”, il lupo mannaro si ritrasformò, le si avvicinò, sciolse l’incantesimo che teneva prigioniera Aly e le fece prendere in mano la sciarpa rossa. Dopo pochi secondi scomparvero.
 
***
 
Quando Aly aprì gli occhi si sentì spaesata, il luogo doveva essere abbastanza grande ma era buio per tre quarti, la parte restante era fiocamente illuminata da una fonte di luce appesa al soffitto; la ragazza era seduta ma sotto non vi era nulla e per quanto tentasse di muoversi, le mani e le gambe erano legati da funi invisibili. Una fredda brezza le scompigliò i capelli ed un uomo vestito di nero da capo a piedi le comparve davanti: “Bene, Alyssa, non credo che tu sappia chi sono, tuttavia io conosco te molto meglio di quanto tu creda”
“Chi sei tu?” chiese la ragazza intimorita
“Io sono Lord Voldemort”
Aly cercò di ricordare se avesse mai sentito quel nome: “Non ti conosco”
“Oh, questo lo so. È buffo sai, ti facevo più informata sul mondo della magia ma a quanto pare i tuoi genitori ti hanno tenuta all’oscuro di tutto”
“Tutto cosa?”
“Beh, tu sei una strega”
“Io sono cosa?!”
“Sei una strega, e non una qualsiasi, ma una Purosangue”
“E cosa sarebbe?”
“I tuoi genitori discendono da un’antica famiglia e si sono sposati sempre fra Purosangue, cioè fra membri di famiglie di soli maghi”
“Di soli maghi?”
“Si, nessun Babbano fa parte della tua famiglia”
“Bab-cosa?”
“Sono le persone che non hanno alcun potere magico, in pratica la maggior parte della gente” le spiegò Voldemort
“Ah, e quindi?”
“Per farla breve, ci sono due tipi di persone: quelle che sono degne di arrivare al potere e quelle che non lo sono. Tu puoi far parte del primo gruppo, se vuoi”
“Non mi è mai interessato il potere” gli rispose Aly
“Beh, si può sempre incominciare…” disse Voldemort con voce suadente
“Non m’interessa, grazie”
“Come fai a dirlo se non hai mai provato?”
“Il potere rovina gli uomini” sentenziò la ragazza pensando a com'era cambiato suo zio quando aveva vinto al casinò
“Sta a noi decidere come usarlo”
“Beh, non penso che tu lo useresti bene”
“E come fai a dirlo?”
“Non so che fine abbiano fatto i miei genitori, hai ucciso un mio amico e mi hai fatta rapire; direi che mi basta per giudicarti”
“Il fine giustifica i mezzi”
“Il fine non giustifica mai i mezzi”
“Insomma non vuoi proprio unirti a me?”
“No” disse la ragazza risoluta
“Beh, in questo caso resterai qui, non mi va proprio che tu ti allei con le persone sbagliate e un giorno doverti ritrovare sulla mai strada” e così dicendo scomparve.
Aly era arrabbiata e nel contempo fiera di se: era riuscita a non lasciarsi sopraffare nonostante tutto quello che le era accaduto. Si sentiva sola, così cercò di pensare a qualcosa per distrarsi: il giorno del suo undicesimo compleanno festeggiato in giardino con i suoi nonni e degli amici dei suoi genitori, la torta di panna (che aveva preparato con sua nonna), il viaggio dopo l’esame di terza media, i suoi genitori l’avevano portata a Vienna, lì aveva mangiato la torta sacher che da quel momento era diventata il suo dolce preferito.
La sua mente continuò a vagare arrivando fino al giorno in cui si era iscritta alla Edgar Allan Poe’s High School. Lì si era trovata molto bene, tuttavia, stando molto distante da Bath, città in cui si trovava la scuola, aveva pochi amici e più cresceva più gli amici diminuivano; alla fine di quell’ultimo anno scolastico Simon, il suo migliore amico, si era fidanzato con Kate e da quel momento Aly lo aveva perso di vista.
Quell’estate Alyssa l’aveva passata a studiare, in quanto da settembre fino ad estate inoltrata avrebbe avuto compiti in classe ed esami a non finire; successivamente ci sarebbe stata l’iscrizione all’università. Aly sulla scelta dell’ultima tappa dei suoi studi era ancora indecisa: leggere le piaceva molto e quindi aveva pensato di diventare correttrice di bozze, ma anche la sua passione per la cucina non era da sottovalutare. La rivelazione di Voldemort però l'aveva fatta pensare, dopotutto anche Lupin era un mago, quindi perché lei non poteva essere una strega? “Se fossi una strega, però potrei schioccare le dita ed uscire di qui” pensò “Perché non provare?” si disse, così schioccò le dita ma non accadde nulla “Bene Aly, cos'altro vuoti tentare? Ti metti a fare abracadabra e vedi se succede qualcosa?” . Dopo poco sentì gli occhi pesanti e si addormentò.
Al suo risveglio trovò davanti a se un piatto con pasticcio di carne, un bicchiere di succo di zucca, una fetta di torta sacher e le posate. La ragazza rimase sconcertata: “Chi mi ha portato da mangiare?!” pensò “Non certo quel Lord Voldemort, anche perché non sa che mi piace la sacher” Aly si guardò attorno, poi con cautela allungò la mano verso il pasticcio di carne e notò con sorpresa che non era più legata, ancora stupita si alzò e si sedette sul pavimento di pietra a mangiare.
All’inizio mangiò lentamente perché temeva che nel cibo ci potesse essere qualche veleno ma dopo i primi bocconi si rese conto che non c’era niente che non andasse in quelle pietanze.
Dopo che ebbe finito di mangiare cercò una via d’uscita nel raggio illuminato dalla candela appesa al soffitto ma non ne trovò; decise così di seguire il muro più vicino a lei, ma anche questa volta non ebbe successo, continuò appoggiando una mano sulla parete cercando di trovare una qualsiasi fessura o una piccola corrente d’aria. Aveva percorso circa metà della seconda parete quando inciampò in una pietra e cadde nel vuoto. Percorse alcuni metri nel buio e poi atterrò su delle foglie “Per fortuna sono atterrata sul morbido” pensò, si sedette sui talloni e si guardò intorno: era sempre tutto buio ma un forte odore di muffa impregnava l’aria: “Se c’è della muffa, dovrebbe esserci anche dell’acqua” si disse, fece per alzarsi ma il terreno sotto di lei cedette e questa volta cadde rovinosamente sulle pietre. Le ginocchia le facevano parecchio male dato che aveva appoggiato su di esse tutto il peso e si era anche sbucciata una mano. Si fece coraggio e cercò di alzarsi ma una fitta al ginocchio glielo impedì. Aly era sconsolata: “ Speriamo che non si siano andate fuori posto le rotule. Cavolo ma tutte a me oggi? Comunque qui non sembra che ci sia una via d’uscita” pensò“Forse se avessi aspettato, Voldemort si sarebbe stancato e mi avrebbe lasciata andare...o forse no, forse mi avrebbe uccisa senza pensarci su due volte… Ma non l’ha fatto. Perché?” si chiese.
All’improvviso una brezza fredda la fece tremare: “Ti avevo dato una possibilità” le disse una voce tagliente come il ghiaccio “e tu non l’hai accettata. È stato sciocco da parte tua, Alyssa” la ragazza aveva i brividi, stava perdendo molto sangue e la fitta al ginocchio non accennava a diminuire. “Posso darti un’altra possibilità, se vuoi” Aly, per la prima volta prese seriamente in considerazione l’idea di unirsi a Voldemort, il mago le lasciò del tempo per pensare. “Se fossi veramente una strega potrei usare i miei poteri in modo da contrastarlo... E poi voglio assolutamente trovare Greyback e fargliela pagare per quello che ha fatto a Remus!” Dopo qualche minuto le chiese: “Allora, hai deciso da che parte stare?”
“Se sono veramente una strega voglio imparare ad usare miei poteri, voglio vedere di cosa sono capace” a sentire questa frase Voldemort, per la prima volta in tutta la sua vita, sorrise; non era un sorriso maligno, bensì allegro. Per suggellare il patto Voldemort le tese la mano ed Aly l’afferrò.
***
 
Il mese di dicembre era appena cominciato, fuori nevicava ed una coltre bianca ricopriva tutto il parco del castello di Hogwarts; Harry, un ragazzo dai capelli corti castani un po’ ribelli, Ron, dai capelli rossi e Hermione, con i capelli castani ricci, stavano pranzando al tavolo del Grifondoro quando la porta della Sala Grande si aprì lentamente ed entrò una ragazza di circa vent'anni, alta, magra, con grandi occhi verdi ed i capelli castani, non molto lunghi. Indossava un paio di pantaloni neri, una maglia a maniche lunghe arancione con lo scollo a v ed una mantella tutta nera con il cappuccio ricoperta di neve.
Dopo essersi strofinata energicamente gli occhi un paio di volte esclamò: “Non ci posso credere, l’ ho trovato!”, si guardò attorno intimorita, tra i mormorii degli alunni, Albus Silente, un uomo abbastanza alto con lunghi capelli bianchi, si alzò dal tavolo degli insegnanti e si diresse verso la ragazza, mentre passava accanto al tavolo del Grifondoro disse sottovoce a Harry: “Potresti venire un attimo nel mio ufficio?”, più che una domanda era un’esortazione; poi rivolgendosi all’assemblea disse: “Continuate pure a mangiare”, si voltò verso Harry e la nuova ragazza e li osservò: il primo era un po’ sospettoso, mentre la seconda aveva le gote rosse per l’imbarazzo. Silente sorrise e, avvicinandosi alla ragazza disse: “Seguimi, per favore” e si diresse verso l’uscita della sala.
I tre percorsero lunghi corridoi e salirono molte rampe di scale, infine arrivarono davanti ad una statua di pietra che disse: “Parola d’ordine?”
Marmellata ai mirtilli” rispose Silente; Aly era stupita più che mai e quando entrarono in una stanza circolare la confusione divenne totale.
L’ufficio del preside era ancora come Harry lo ricordava: pieno zeppo di cianfrusaglie! Albus Silente si sedette sulla sua poltrona e, con un gesto, fece apparire due sedie davanti alla scrivania. I ragazzi si accomodarono e si scambiarono uno sguardo stupito, ma si voltarono immediatamente poiché i loro occhi, benché diversi nel colore, avevano un qualcosa di simile, e ciò li metteva a disagio.
“Bene, a quanto pare sei riuscita a trovare Hogwarts!” esordì Silente rivolgendosi alla ragazza, “Ciò mi fa presumere che tu non sia una Babbana…ed è per questo che ho convocato anche te, Harry. Avete già notato che vi somigliate, perciò adesso dovrò eseguire un incantesimo per verificare se le mie deduzioni sono esatte”.
Detto ciò si alzò, estrasse la bacchetta e la poggiò sulla fronte della ragazza: tutta la stanza s’inondò di una luce blu e sopra il capo della ragazza apparve una “A” maiuscola ed il ciondolo che la ragazza aveva al collo s’illuminò; al termine di quest’operazione il preside disse: “Bentornata nel tuo mondo, Alyssa Evans”. Harry guardò il preside sconcertato: “Evans? Ma vuol dire che siamo parenti?!?” il preside rimase un attimo in silenzio, poi disse: “Per il momento era meglio che nessuno lo sappia, ma voi due siete gemelli, non di sangue, certo, ma pur sempre gemelli. Le uniche persone che ne possono essere a conoscenza sono, ovviamente, il signor Weasley e la signorina Granger, per tutti gli altri, insegnanti compresi, tu sarai Alyssa Potter. Inoltre ho deciso di... “Ma perché non può mantenere il suo cognome? Se non vuole che nessuno sappia che siamo gemelli, il fatto di avere lo stesso cognome desta dei sospetti no?” disse Harry “Come cognome Potter è abbastanza diffuso tra i babbani americani per cui non dico che non desterà sospetti, ma se qualcuno te lo chiederà tu dirai che sei americana e che ti sei trasferita qui per il lavoro dei tuoi genitori” Alyssa annuì, Silente disse: “Bene, ora come stavo dicendo ho deciso di svolgere la Cerimonia dello Smistamento nel mio studio”, prese dal ripiano di uno scaffale, un vecchio cappello pieno di toppe e piuttosto malconcio: “Questo è il Cappello Parlante” aveva detto il preside posandolo sulla testa di Alyssa, il Cappello non aveva avuto dubbi: non appena sfiorò il capo della ragazza esclamò: “Grifondoro!”, Harry le aveva sorriso e le aveva detto: “Anch’io, Ron e Hermione apparteniamo a quella casa”.
Il preside aveva chiesto a Harry di recarsi nel suo dormitorio, quando il ragazzo uscì Silente disse ad Alyssa: “So la tua storia, e sappi che mi dispiace molto per quello che hai passato, ricordati che finché resterai qui sarai al sicuro, ti prego però di non uscire dalla scuola. Nella tua stanza sono stati portati alcuni abiti che spero ti piacciano”. Il preside aveva poi chiesto ad un ritratto alle sue spalle di accompagnare Aly fino alla Sala Grande.
 
***
 
“Come sarebbe a dire la tua gemella???” Hermione e Ron posero questa domanda all’unisono non appena Harry raccontò loro ciò che aveva detto Silente; “Beh, ecco…È complicato da spiegare ma…è così anche se non siamo gemelli di sangue…qualcuno deve aver fatto un incantesimo strano per il quale siamo gemelli…so che non vi è molto chiaro ma non lo è neppure per noi!” Detto ciò si allontanò e, ricordandosi che Alyssa lo stava aspettando nella Sala Grande già da un po’, affrettò il passo e la raggiunse.
“Alla buon’ora Harry, sono già venti minuti che ti aspetto!”, Alyssa si finse scocciata “Ma…io…” cominciò il fratello “E dai, scherzavo!” ribatté lei.
“Bene Aly,” esordì il ragazzo indicando i suoi amici, che nel frattempo gli erano corsi dietro, “questi sono Ronald Weasley e Hermione Granger, i miei migliori amici!”
“Piacere di conoscervi, io sono Alyssa!” disse lei stringendo cordialmente la mano ai due ragazzi “E noi” esordirono due baldi giovani dai capelli rosso fuoco, spuntando alle sue spalle, “siamo i fratelli di Ron: Fred e George… attenta a non confonderci, mi raccomando!”
“Ma voi non dovreste essere a Diagon Alley?” domandarono Harry e Ron stupiti “In effetti si…ma abbiamo pensato di venire a trovarvi” risposero in coro i gemelli Weasley strizzando l'occhio e facendo un cenno in direzione di Aly. Fred e George poi dissero che avrebbero fatto un giro per la scuola per parlare con i loro amici, mentre il quartetto si recò nella sala comune del Grifondoro.
Verso sera arrivò Edvige, la civetta di Harry, con un biglietto; Ron fece per prenderlo ma non appena la sua mano toccò la pergamena, venne scaraventato qualche metro più in là “Ehi ma che roba è questa?” disse Ron spaventato “Dev'essere magia nera” gli rispose impaurita Hermione, Edvige si diresse però verso Harry, il ragazzo prese il biglietto senza che succedesse nulla “Ma perché io sono stato scaraventato via?” chiese Ron indignato “Non c'è scritto il mittente” disse Harry, e con cautela lo aprì:
 
Scusate se qualcuno di voi si è fatto male per leggere il biglietto, ma per precauzione ho dovuto fare degli incantesimi.
Vi scrivo via gufo, perché non posso venire di persona dato che al momento sarebbe rischioso. So che vi state facendo molte domande, ma risponderò solo a quella che mi sembra più importante; sicuramente vi starete chiedendo come mai tra‘ l’amico di Hagrid’ e la vostra compagna c'è un certo legame: quando siete nati, un centauro ha detto alle vostre madri che voi sareste stati legati per sempre da un’antica magia invocata il giorno della vostra nascita. Adesso non posso dirvi altro. Mi farò risentire io, siate prudenti.
Lunastorta
 
P.S. Per la vostra nuova amica: stai tranquilla, sto bene
 
I ragazzi rimasero un po’ perplessi, Harry sapeva che i centauri studiavano il movimento degli astri ma aveva anche imparato che non erano molto inclini a condividere le loro conoscenze con gli umani…l’unico che l’aveva fatto era stato Fiorenzo, il centauro che due anni prima aveva insegnato Divinazione al posto della professoressa Cooman; tuttavia egli aveva pagato caro questo suo gesto, infatti, era stato bandito dal suo branco.
Con la mente ancora confusa, i ragazzi si recarono a cena e, dopo aver gustato i cibi preparati dagli elfi domestici, i terzetto presentò Aly a tutti gli altri Grifondoro senza però dire che era la sorella di Harry. Mentre si recavano in biblioteca, Harry, Ron e Hermione le spiegarono molte cose sul mondo magico e le raccontarono tutte le avventure che avevano vissuto. Alyssa rimase affascinata dalle loro imprese, tuttavia, quando Ron la invitò a raccontare la sua storia, sul volto di lei passò un’ombra di tristezza e le si velarono gli occhi; il ragazzo, vedendo il suo cambiamento, si affrettò a scusarsi assicurando che non era sua intenzione farla piangere e così dicendo si avvicinò a lei e l’abbracciò. Dopo alcuni attimi si staccò da lei, imbarazzato, Aly si asciugò le lacrime e disse: “Grazie Ron, ma non credo di essere ancora pronta per raccontare la mia storia”.
Ron diventò rosso e disse a bassa voce qualcosa del tipo: “Figurati”; si mise a sedere e guardò la faccia di Hermione, la quale non sembrava molto contenta di quello che era successo. Scese un silenzio imbarazzante, così Harry cercò di dire qualcosa, senza riuscirci; per fortuna i gemelli Weasley arrivarono giusto in tempo per salvare la situazione: si avvicinarono di soppiatto alle spalle di Alyssa, le coprirono gli occhi con una mano ciascuno, chiedendole poi di indovinare a chi appartenessero e Aly, con grande stupore di tutti, indovinò alla prima. Quando Fred e George le chiesero come aveva fatto, lei rispose con un sorrisetto e si andò a sedere vicino a due ragazzi che, al posto di studiare, stavano giocando ad un gioco simile agli scacchi, tuttavia, con grande meraviglia di Aly, i pezzi si muovevano da soli. La ragazza strillò quando un alfiere particolarmente violento colpì un pedone. I ragazzi risero ed i gemelli le spiegarono come funzionavano gli scacchi magici, mentre Aly ascoltava, notò degli scarafaggi che camminavano sul tavolo “ARGH!” urlò saltando letteralmente in braccio ai gemelli. Fred e George furono molto felici di ciò, anche se, a dire il vero, Fred diventò viola come il cardigan che portava la professoressa Cooman quella sera a cena.
Ron e Harry risero dicendole: “E meno male che ti piacevano…”
“Beh” rispose lei “certo che mia piacciono è solo che…volevo vedere se... se qualcuno di voi avrebbe avuto il coraggio di... di salvarmi… in caso di pericolo…”
“Si, si certo…” rispose George, spostandosi e lasciando che suo fratello la tenesse in braccio “Non è che per caso ti piace Aly?” disse rivolto al gemello; i due diventarono bordeaux e Fred mollò la presa facendola cadere rovinosamente al suolo: “Ma che dici George??? A-a me non piace nessuno, chiaro?”.
“Ehi, chi è quel biondo da paura?” esclamò Aly alzandosi in piedi e fissando un ragazzo che aveva appena varcato la soglia della sala di lettura “Malfoy…è un Serpeverde…” mormorò frustrato Fred
“Beh, cosa c’è, sei geloso?” chiese George a Fred, “Io, geloso di quel moccioso? Quello sporco Mangiamorte che…” Fred s’interruppe vedendo la faccia di Aly che sbiancava, “Cosa c’è?” le chiese “È un Mangiamorte? Ma avrà più o meno la mia età!! Quelli che c'erano al castello erano tutti molto più grandi! Magari sarà un novizio... beh vediamo di sfruttare la situazione in mio favore... ” pensò, io chiese “Io…ecco…lui è davvero un Mangiamorte?”
“Si, perché?” lo sguardo di lei si fece duro, poi abbassò gli occhi e una lacrima scese sul suo viso, Fred rivolse uno sguardo spaventato a George, che ricambiò con un’espressione altrettanto impaurita; la sorella di Harry continuava a piangere, così Fred fece l’unica cosa ragionevole: la abbracciò e la strinse a se. “Maschi” pensò Hermione “Grandi e grossi ma appena vedono una ragazza piangere vanno subito in panico” .
Aly si appoggiò a lui, in quel momento Draco Malfoy passò vicino a loro e disse: “Weasley come mai sei tornato? Non dovevi restare in quel buco di negozio, cercando di guadagnare qualcosa per aiutare quei pezzenti dei tuoi genitori?” Fred lasciò subito andare Aly, avanzò verso di lui, ma lei fu più veloce e diede un ceffone in piena faccia a Malfoy che rimase scioccato; subito Crabbe e Goyle, i due ''bodyguards'' di Draco, comparirono al suo fianco pronti ad attaccare. Fred nel frattempo si era messo davanti ad Aly con la bacchetta puntata verso Malfoy, il quale non voleva né perdere la faccia, né attaccare briga con Fred perché sapeva che anche il terzetto avrebbe preso le sue difese.
Per fortuna l’arrivo della professoressa McGrannit, la vicepreside, appianò ogni cosa: “Signor Malfoy, signor Weasley, mettete via quelle bacchette, non mi sembra il momento per una scena di virilità!”
Fred e Draco fecero come aveva detto loro e Malfoy, insieme a Crabbe e Goyle, si diresse verso l‘uscita della biblioteca borbottando.
Anche la professoressa McGrannit uscì dalla sala ed Alyssa posando una mano sulla spalla di Fred disse: “Mi dispiace che tu ti sia messo nei guai per colpa mia, scusa”
“Figurati, nessun problema” le disse diventando di un fucsia acceso, Aly lo guardò diventando rossa, poi lui, lentamente, le cinse i fianchi e la stinse a se; i loro nasi si sfiorarono, gli occhi di lei si riflettevano nei suoi…
Dopo quella che per entrambi era sembrata un’era, si sciolsero dall’abbraccio fra scoppi di applausi e pacche sulle spalle.
Hallie guardò fredda il fratello: “E tu cos’hai da ridere?”
“Niente è solo che…beh…mi ci devo abituare…”; Fred sussurrò qualcosa all’orecchio di Hallie e lei disse ridendo “A quanto pare abbiamo un debole per la famiglia Weasley” Harry arrossì violentemente pensando al giorno in cui si era fidanzato con Ginny, la sorella di Ron.
Quando fu ora di andare a dormire Fred e George tornarono a Diagon Alley, mentre il quartetto si diresse nelle proprie stanze.
 

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Capitolo 2
*** difesa contro le arti oscure ***


Capitolo 2: Difesa Contro le Arti Oscure
 
Il mattino seguente, mentre Harry, Ron, Hermione ed Alyssa stavano facendo colazione, Silente si alzò chiedendo un attimo di silenzio: “Sono felice di comunicarvi che potrete finalmente seguire Difesa Contro le Arti Oscure; dato che sarete in ritardo sul programma, vi consiglio di fare del vostro meglio per essere preparati dati gli ultimi avvenimenti, vi ricordo però che a Hogwarts sarete sempre al sicuro” detto questo si sedette. Di lì a poco suonò la campanella e tutti gli studenti dell'ultimo anno di Grifondoro e Serpeverde si diressero verso l’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Aly chiese agli amici come mai non era stato possibile frequentare quella materia, Ron le disse che fin dall’inizio c’era stato qualche problema; infatti, Silente nel suo discorso d’inizio anno non aveva detto chi avrebbe insegnato questa materia e le ore di Difesa Contro le Arti Oscure erano libere perché il preside non era riuscito a trovare nessuno. Strada facendo, i ragazzi cercavano di indovinare chi sarebbe stato il nuovo insegnante.
Ron spiegò ad Alyssa che nessun insegnante era resistito più di un anno e Piton, il professore di Pozioni, che quattro anni prima aveva insegnato Difesa Contro le Arti Oscure, si era unito a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato
“Chi?”
“Voldemort” le disse Harry
“Non pronunciare quel nome!” disse Ron tremando
“Come mai nessun insegnante è rimasto per più di un anno?” chiese Aly senza badare al commento di Ron
“Da quando Silente ha rifiutato il posto a Voldemort, nessun insegnante è rimasto per più di un anno” le spiegò Harry
Aly deglutì nervosamente, i ragazzi arrivarono davanti alla classe, dove trovarono gli altri Grifondoro ed i Serpeverde; tutti si stavano ponendo la stessa domanda: “Chi sarebbe stato il nuovo prof?”.
Un uomo sui quarant'anni, alto, con i capelli lunghi neri e gli occhi scuri e profondi, si fece largo fra la folla; Harry, Ron e Hermione non riuscivano a credere a ciò che stavano vedendo “Ehi, vi svegliate voi tre? Che succede? Ron, Harry, Hermione?” disse Alyssa
“Eh? Cosa? È solo che…Sirius!” esclamarono i ragazzi, l’uomo chiamato Sirius si voltò e li scrutò, poi disse: “Mi dispiace, ragazzi, anche se gli assomiglio, non sono Sirius Black; mi chiamo Stubby Boardman”
“Oh, ” esclamarono Lavanda e Calì due ragazze del Grifondoro, “tu sei quello che canta negli Hobgoblin?!”
“Ehm si, sono io”
“Come può un cantante insegnare Difesa contro le Arti Oscure?”si chiese Ron, dalle facce degli studenti Stubby capì che forse doveva dare una spiegazione del suo arrivo,così disse; “ Prima di diventare il cantante degli Hobgoblin, mi ero appassionato allo studio di questa materia, per cui quando Silente mi ha chiamato, non ho potuto dire di no”.
L’espressione di Harry, Ron e Hermione era così allibita e così stordita che non riuscirono a fare nient’altro che sedersi in terza fila e prendere i loro libri, insieme ad Aly che non aveva capito come mai i suoi amici fossero rimasti così male per la risposta che l’uomo aveva dato loro, ma decise che l’avrebbe chiesto alla fine della lezione a Hermione, dato che lei sapeva sempre tutto.   
“Allora ragazzi, innanzi tutto, presentatevi, così incomincerò a conoscervi meglio”; ognuno disse qualcosa di se e quando arrivò il turno di Aly, la ragazza era molto imbarazzata: “Ehm..io mi chiamo Alyssa Potter, ma non sono parente di Harry!” aggiunse subito un po’ scocciata “Vengo da San Francisco, California”
“E come mai sei qui?”
“I miei genitori si sono trasferiti per lavoro”
Dopo di lei anche Harry, Ron e Hermione si presentarono non senza un certo imbarazzo; a loro seguirono tutti gli altri Grifondoro e poi fu il turno dei Serpeverde.
Quando tutti ebbro terminato Stubby disse: “Qual è la cosa che vi fa più paura al mondo?” chiese l’insegnante “Iniziamo con…Alyssa”
Aly rimase paralizzata, il fratello le diede una gomitata nelle costole: “Ehi, ti ha parlato! Rispondi!”
“I ricordi” mormorò la ragazza, massaggiandosi il fianco
“Come scusa? Non ho capito, potresti ripetere?” le chiese Stubby
“I ricordi, la cosa che mi fa più paura sono i ricordi!”
“Beh, senz'altro ognuno di noi ricorda qualcosa di spiacevole” disse l’uomo facendo diventare la ragazza rossa per l’imbarazzo.
Dal fondo della classe si alzò una voce leziosa: “Complimenti Potter, sei proprio simile a Harry... La degna erede dei tuoi stupidi genitori Mezzosangue…”, una candela accanto ad Aly si spense e si riaccese: “Tu non sai nulla dei miei genitori, maledetto Mangiamorte!” esplose Aly, “Come osi dire queste cose! Tu, tu…” in quel momento la boccetta d’inchiostro, che era sul banco di Malfoy, levitò fin davanti al volto di Draco e gli esplose in faccia. Tutta la classe scoppiò a ridere, il ragazzo diventò rosso, poi si alzò in piedi di scatto e puntò la bacchetta nella direzione della ragazza: “Visto che sei così informata, bamboccia, saprai che i Mangiamorte utilizzano le maledizioni senza perdono… CRUCIO!”.
Aly urlò, urlò, così forte che a Malfoy si rizzarono i capelli sulla testa, tuttavia un ghigno si formò sul suo viso, un ghigno che a Harry ricordò tanto quello di Voldemort quando, alcuni anni prima, aveva scagliato su di lui la stessa maledizione.
Il professore disarmò in fretta il ragazzo ed esclamò preoccupato: “Signor Potter e Signor Weasley portate la Signorina Potter in infermeria; Signorina Granger avverta la professoressa McGrannit. Signor Malfoy, lei venga con me dal preside”.
Harry pronunciò l’incantesimo di levitazione e, con Ron, la portarono da Madama Chips, l’infermiera. Stubby, invece, condusse Malfoy nell’ufficio di Silente; arrivato davanti al gargoyle che presidiava l'ufficio del preside disse: “Marmellata di mirtilli”, la statua si mosse e li fece entrare.
Silente era seduto alla sua scrivania e stava parlando con un ritratto: “Si, va bene Fortebraccio, vai pure”, il preside si girò verso i nuovi arrivati dicendo: “Cos’è successo?”
“Il signor Malfoy ha scagliato la maledizione Cruciatus sulla signorina Potter” disse iroso Stubby, Draco non ebbe il coraggio di guardare in faccia il preside. Seguì un attimo di silenzio. Quando Silente parlò nella sua voce non c’era nessuna nota di rabbia, ma dal tono si capiva la sua stizza: “Quello che hai fatto non ammette nessuna scusa. Hai usato una maledizione senza perdono, penso tu sappia che ciò è punito con la condanna a vita ad Azkaban”.
Draco, che aveva agito d’impulso, non aveva pensato alle conseguenze “Non posso finire ad Azkaban, quella è una prigione per maghi assassini, al Signore Oscuro non piacerà di certo; già m’immagino la sua reazione, la sua rabbia, la sua punizione; non posso, non devo finire ad Azkaban! Devo compiere la mia missione!”pensò il ragazzo spaventato
“Tuttavia, poiché conosco la tua storia e alla tua età si agisce spesso d’impulso, penso sia meglio che aiuti la signorina Potter a recuperare ciò che non ha appreso sul mondo della magia. Ogni sera dalle nove a mezzanotte. È la mia ultima parola”, e con questo li congedò.
Draco non credeva ancora di essersela cavata, non sarebbe andato ad Azkaban, il suo Signore non si sarebbe arrabbiato!
 
***
 
Harry?” mormorò Alyssa con gli occhi ancora chiusi. Fred si guardò intorno senza sapere cosa fare: “Aly, Harry non è qui, sei in infermeria” le disse sedendosi sul letto e cercando di mascherare la paura. Lei aprì gli occhi lentamente e sorrise: “Ciao…ma non dovresti essere in negozio?”
“C’è George ora, tu come stai, piuttosto?”
“Io… ecco… non so… Malfoy dov’è?”
“Non lo so” disse con voce dura “Spero proprio che Silente lo sbatta fuori!”.
In quel momento la porta sbatté forte e Fred si alzò di scatto in piedi, pronto con la bacchetta in mano, l’avrebbe fatta pagare a Malfoy…
“Harry!” disse Aly
“Harry?!” disse sbigottito Fred abbassando la bacchetta, Harry tremava di rabbia “Come… come… non... come può averti fatto questo!” disse rivolto a sua sorella; lei cercò di alzarsi ma Fred la trattenne, Harry le si avvicinò ed Aly gli passò delicatamente una mano sulla guancia: “Cosa fratellino?” Fred li guardò senza capire “Fratellino?!? Forse sarà ancora sotto shock” pensò, Harry arrossì: “Silente ha deciso che Malfoy resterà qua e ti darà ripetizioni tutte le sere dalle nove a mezzanotte!!!”
“No!” disse Fred, la sua espressione era irosa; Aly si spaventò, anche Harry non era da meno, infatti, disse: “Già! Di tutte le punizioni PROPRIO QUESTA DOVEVA TROVARE!!!  Ma a che gioco sta giocando? Malfoy le deve dare ripetizioni, gliele puoi dare anche tu, no?” disse rivolto a Fred “Quel piccolo, lurido, moccioso!!!” continuò Harry con rabbia.
“State parlando di me?” chiese Malfoy entrando nella stanza “Sono venuto a vedere come sta la mia allieva, il mio Signore se ne preoccupa molto” disse sarcastico. Harry e Fred gli sarebbero saltati addosso se Aly non avesse urlato: “No! Fred, Harry, non fatelo!” I due si guardarono con facce sconcertate: “Aly, ti rendi conto che questo piccolo, sudicio, lurido, sporco Mangiamorte…”
“Avada Kedavra!” disse Malfoy
“No!” gridò Aly, in quel momento fece capolino da una porta in fondo alla stanza Madama Chips che urlò: “No! Cosa… cosa… oh mio Dio… Albus… ”. Silente era sulla soglia dell’infermeria e guardava Draco con uno sguardo terribile. Aly si era coperta la testa con le lenzuola, pian piano si scoprì il volto, vide Fred steso a terra coperto da alcuni calcinacci, il suo campo visivo si fece tutto buio, si sentì svenire ma si fece forza, scese a fatica dal letto inginocchiandosi accanto a Fred, piangendo e con lei anche Harry, il ghigno che Malfoy aveva sul viso si era trasformato in un’espressione di preoccupazione “Com'è possibile? Non gliela volevo lanciare! Ero arrabbiato è vero, ma non sono così tanto stupido da ripetere lo stesso errore a distanza di così poco tempo! È come se non riuscissi a controllare le mie azioni! È possibile che l’Oscuro Signore controlli le mie azioni?i”pensò Draco spaventato.
All’improvviso si sentì un gemito e Fred aprì gli occhi. Aly, vedendolo sano e salvo, urlò di gioia e gli gettò le braccia al collo ridendo: “Ma allora sei vivo!”
“Direi di si!”
“Ma com’è possibile?” disse Harry
“Già, come hai fatto? Malfoy ti ha lanciato una maledizione senza perdono e sei caduto e… noi… ecco… pensavamo che tu fossi… morto… ” disse con una vocina sempre più sottile; lui sorrise semi-compiaciuto e la strinse a se dicendo: “Mi ha mancato e la maledizione è rimbalzata sul soffitto facendo cadere dei calcinacci” e così dicendo puntò la bacchetta verso Malfoy e lo trasfigurò in un rospo. “Perché lo hai fatto?” lo sgridò Aly, “Perché stava cercando di rifarmi l’Avada Kedavra” rispose Fred disgustato guardando il rospo, poi disse: “Accio rospo!” ed il Rospo-Malfoy arrivò sulla sua mano.
In quel momento si sentì un colpo di tosse ed i ragazzi si voltarono verso la porta, Silente li stava guardando con un’aria strana, poi disse: “Ragazzi, quello che è successo oggi non deve uscire da questa stanza, intesi?” i quattro annuirono “Per quanto concerne te, signor Malfoy, temo proprio che dovrò rimandarti a casa, almeno per questo trimestre” e così dicendo detrasfigurò Malfoy. L’espressione sul volto del ragazzo era di spavento e la sua pelle era ancora più bianca del solito.
“Non può andare a casa, Voldemort lo ucciderà se non porta a compimento la sua missione, qualunque essa sia, e comunque questa volta non l'ha fatto apposta, era come ipnotizzato...“Forse, signor Preside, ” disse Aly assumendo un'aria pietosa, “potremmo cercare di aiutarlo a… ehm… ristabilirsi… potrei provarci io… ci... ci aiuteremo a vicenda… ” Harry la guardò orripilato, Fred rimase paralizzato, Silente un po’ perplesso, poi disse: “Cosa ne pensi Draco?”; il ragazzo lo guardò, non sapeva cosa dire: “Se l’alternativa al mio rifiuto è il ritorno a casa, sono costretto ad accettare, tuttavia la prospettiva di essere aiutato da una sporca Mezzosangue… restava il fatto che lei e Harry sono gemelli… È l’unico modo per attuare il piano del mio Signore, anche se la prospettiva di stare in compagnia diquella Mezzosangue non è delle migliori, è l’unica soluzione... Va bene” disse Draco.
“Bene, allora è deciso. Se tuttavia dovesse succedere ancora una cosa del genere ad Alyssa o a qualcun altro, sarai espulso. Inoltre ti devo chiedere di non continuare a sottolineare che Alyssa e Harry hanno lo stesso cognome, ma piuttosto aiutala ad ambientarsi; forse non lo sai ma Potter è un cognome abbastanza utilizzato dai babbani. È chiaro” gli disse Silente “Va bene” rispose il ragazzo cercando di non trasmettere alcuna emozione.
“Ora ” disse il preside, “è meglio che voi riposiate. Alyssa resterai in qui in infermeria, mentre Draco e Harry andranno nei loro dormitori. Signor Weasley è meglio che lei torni al suo negozio”.
“Poppy” disse all’infermiera, che era rimasta muta per tutto il tempo, “fai in modo che Alyssa non abbia visite fino a domani mattina. Per quanto riguarda te” disse Silente rivolgendosi alla ragazza “domani, dopo colazione, la professoressa McGrannit ti darà i tuoi orari. Buonanotte” e detto questo fece uscire Fred, Harry e Draco richiudendo la porta alle spalle.
“Hai sentito il preside?” sbottò Madama Chips rivolta ad Alyssa dandole una camicia da notte; la ragazza, senza farselo dire due volte, si mise a letto. Tuttavia fino alle due non riuscì a dormire a causa di tutte le emozioni di quella giornata.
 
  

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Capitolo 3
*** Time table ***


Il mattino seguente, Madama Chips portò la colazione ad Alyssa (pudding, una tavoletta di cioccolata e succo di zucca) e le disse di vestirsi perché di lì a poco sarebbe arrivato Rufus Scrimgeour, il Ministro della Magia, per discutere con lei di alcune cose.

Aly era molto agitata perché non aveva mai incontrato il Ministro della Magia e sperava tanto che lui non le chiedesse di fare qualche incantesimo, "Per fortuna non ho ancora la bacchetta, così anche se sarò sotto pressione, non sarò tentata a fare qualche incantesimo. Devo recitare la parte di quella che non sa nessun incantesimo, io non so alcun incantesimo, io non so alcun incantesimo" si disse più volte per convincersi.

Quando Scrimgeour arrivò, non le fece nessuna domanda sulla magia, ma le chiese delle sue origini, lei non sapeva se fidarsi o no, perciò gli fornì la versione che le aveva dato il preside; tuttavia, proprio quando le domande si facevano più insistenti, arrivò Silente che pose fine all'interrogatorio. Il Ministro sembrava scocciato, tuttavia disse che non le sarebbe stato possibile recuperare tutti quegli anni di studio in uno solo, quindi le avrebbero fornito una lista degli argomenti principali di ogni materia per i quali avrebbe sostenuto gli esami a febbraio, aprile e giugno.

Detto questo il Ministro della Magia affermando che aveva molto da fare, gettò una manciata di polvere verde nel camino più vicino e sparì. "Alyssa vai pure nella Sala Grande, penso che i tuoi amici ti stiano aspettano" le disse il preside. La ragazza uscì dall’infermeria e trovò Hermione che l’attendeva, "Mi hanno detto che hanno visto Scrimgeour entrare in infermeria, cosa voleva?"

"Sapere le mie origini, sai per il fatto che io e Harry abbiamo lo stesso cognome e poi mi ha detto che dovrò affrontare tre sessione d'esame a febbraio, ad aprile ed a giugno".

Hermione l’aveva condotta nella Sala Grande ed aveva subito cominciato a snocciolare molti consigli sui metodi di studio; Alyssa era rimasta ad ascoltarla per un’ora buona, poi arrivarono Harry e Ron che tornavano dagli allenamenti di Quiddich e le posero la stessa domanda di Hermione. Quest’ultima, mentre facevano colazione, raccontò loro tutto e quando menzionò gli esami, Harry rivolse alla gemella uno sguardo afflitto e Ron la guardò con aria compassionevole, il ragazzo le disse che erano ingiusti a farle questo, in fondo non era colpa sua se non aveva potuto frequentare Hogwarts e di chiedere al preside se per lei non potevano fare un’eccezione: "Dopotutto tu sei la sorella gemella di Harry!" esclamò a voce un po’ troppo alta, tanto che alcuni ragazzi del primo anno, che si trovavano nelle vicinanze, cominciarono a guardare Alyssa e ad indicarla, Hermione cercò di mettere a posto le cose dicendo: "Ma, Ron, come fai a dire una cosa del genere?!? Aly e Harry sono completamente differenti! E poi Potter è un cognome molto comune! E per di più Aly ha anche l'accento americano!"

"Forse Weasley sta cercando di far colpo su una Potter" disse una ragazza alta e mora di Serpeverde che passava lì vicino. Harry ed Alyssa si misero subito a ridere cogliendo lo sguardo significativo di Hermione. Per fortuna anche i ragazzi lì attorno fecero altrettanto e Ron diventò di un rosso così scarlatto che al confronto, la sciarpa del Grifondoro che portava al collo, non era niente.

Il quartetto finì la colazione, uscì dalla Sala Grande ed andò a sedersi in riva al lago ghiacciato per parlare lontano da orecchie indiscrete; non appena si furono sistemati, Hermione accese un fuoco magico, lo mise in un barattolo che si era portata dietro e disse: "Ron, ma sei diventato matto?"

"Scusa, Hermione, io non l’ho fatto apposta!" disse Ron diventando di nuovo rosso "Non volevamo ridere per la battuta di quella Serpeverde ma se non l’avessimo fatto, avremmo dovuto dare delle spiegazioni che devono rimanere segrete! Insomma Silente fa di tutto per proteggerla e tu rischi di mandare tutto all'aria!! Devi stare attento quando parli! Sai che cosa potrebbe succedere se qualcuno lo venisse a sapere?" disse lei

"Si, " disse Ron "probabilmente Fred mi ucciderebbe" a queste parole Harry ed Alyssa scoppiarono a ridere e Hermione lo guardò con un’aria un po’ meno seria.

La campanella suonò ed i ragazzi ritornarono al castello, all’entrata la professoressa McGrannit diede ad Alyssa la lista di tutto ciò che le occorreva per fare le stregonerie, quella dei libri di testo da comprare e l’orario delle lezioni da seguire, le ricordò inoltre che ci sarebbero state tre sessioni per gli esami: la prima a febbraio con gli esami di Astronomia, Divinazione ed Erbologia; la seconda ad aprile con Cura delle Creature Magiche, Incantesimi e Difesa Contro le Arti Oscure; l’ultima sessione a giugno con Storia della Magia, Pozioni e Trasfigurazione. Aggiunse anche che Olivander, il costruttore di bacchette, sarebbe venuto il giorno seguente con un campionario di bacchette, in modo che lei potesse avere la sua. Aly annuì, un po’ riluttante quando vide l’orario delle lezioni:

 

 

 

 

"Cosa vogliono dire le lettere che seguono alcune materie?" chiese Aly

"Vuol dire che le lezioni si svolgeranno in compresenza con un’altra casa; la 'S' sta per Serpeverde, la 'T' per Tassorosso, la 'C' per Corvonero; ad esempio lunedì Erbologia la facciamo insieme a Serpeverde" le spiegò Hermione

"Non ti preoccupare Aly, ti aiuteremo noi" le disse Ron "e poi Hermione è la più brava del nostro anno, lei ha passato tutti gli esami con il massimo dei voti" così dicendo Ron si voltò verso Hermione guardandola con un’aria starna, lei diventò subito rossa. "Non penso che Alyssa" disse una voce alle loro spalle, sottolineando particolarmente l’ultima parola, "abbia bisogno di una sporca Mez…ehm…della Granger, dopotutto Silente ha affermato che sarò io ad aiutarla" disse Malfoy "Quindi" proseguì abbassando la voce "Alyssa Potter" questa volta pose l’accento sul cognome della ragazza, "dopo le lezioni ci vedremo davanti all’entrata della Sala Comune di Serpeverde…sempre che tu riesca a trovarla…" detto questo se ne andò. Ron disse: "Ops, mi ero scordato che quel moccioso ti dava ripetizioni"

"Beato te, io no" gli rispose Aly, afflitta

"Comunque se ti dovesse fare qualche maleficio, dillo a Silente o alla McGrannit" disse Hermione.

"In ogni caso se avessi bisogno d’aiuto per i compiti di Difesa contro le Arti Oscure e Divinazione puoi chiedere a Harry e a me; per tutte le altre c’è Hermione" le disse Ron "Hei! Perché io tutte quelle materie? Anche voi siete bravi, insomma avete passato gli esami!" disse Hermione "Si, è vero, però tu sei più brava di noi" ribatté Ron, Hermione stava per aggiungere qualcos’altro quando un gufo bruno con una busta attaccata alla zampa si posò sulla spalla di Ron; il ragazzo la prese e lesse:

 

Ronald Weasley

Casa del Grifondoro

Hogwarts

 

I ragazzi si guardarono con aria interrogativa, Ron decise di aprire la busta, ma Hermione lo fermò: "No, non qui, meglio in Sala Comune"; così il gruppetto seguì il consiglio di Hermione.

I ragazzi si sistemarono in un angolino anche se c’era poca gente perché erano quasi tutti a lezione tranne quelli del decimo anno che avevano le ore per libere per studiare. Ron, finalmente, aprì la busta:

 

"Caro Ron,

Spero che tu abbia avuto il buonsenso di aprire la busta lontano da occhi indiscreti, se così non fosse ti prego di farlo.

Vorrei incontrare te, Harry, Hermione e la vostra nuova amica dove vi vedevate con Tartufo, il primo fine settimana che sarete a Hogsmeade.

Aspetto la tua risposta,

 

Lunastorta"

 

Harry, Ron e Hermione si guardarono insospettiti, "Ma chi Tartufo?" chiese Alyssa "Era il…" Ron fece per continuare le frase ma non ci riuscì, lo sguardo di Harry era velato e Hermione aveva gli occhi rossi, "Scusate, io…" disse Aly

"No, non è niente" le disse Harry schiarendosi la voce, lui era…il mio padrino" appena ebbe finito do pronunciare questa frase si rese conto di quello che aveva detto, dopotutto Sirius poteva anche essere il padrino di Aly "O forse no…" pensò Harry, il fatto che non fossero gemelli di sangue non impediva a Sirius di essere stato anche il padrino di Aly.

"Ah, capisco…" disse lei

"Ma perché ci vuole vedere?" chiese Ron "Insomma non ci può parlare come faceva Siri…Ehm insomma attraverso il camino? Non può essere di nuovo controllato…insomma…ora che tutti sanno che Voi-Sapete-Chi è tornato…"

"È quello che mi stavo chiedendo anch’io," disse Harry "perché tutta questa segretezza?"

"Oh, ma proprio non ci arrivate eh?" disse spazientita Hermione, alzando un po' la voce. Aly aveva capito che le cose andavano per le lunghe così, mentre il terzetto discuteva, aveva preso un foglio di pergamena, una boccetta di inchiostro ed una piena che erano state abbandonate su un tavolo e si era messa a scrivere.

Harry e Ron risposero negativamente alla domanda di Hermione, allora lei gli disse: "Non vi ricordate quello che ci ha detto Lunastorta, la prima volta che ci siamo rivisiti l’anno scorso a Londra?" i ragazzi si guardarono in faccia e risposero di nuovo: "No!". Seguì un attimo di silenzio poi disse Ron: "Spiegacelo allora"

"La gente non è ancora riuscita ad accettare i semi-umani e quindi non è visto di buon occhio dalla maggioranza della comunità magica, perciò qualcuno potrebbe fare strane domande se vedesse chi è in realtà il mittente"

"Ma scusa lui è bravo, non è come Greyback… " disse Harry cercando di parlare piano "Già, Harry ha ragione" disse Ron "È inutile, non capirete mai " ribatté Hermione.

"Ehm... scusate come faccio a spedire questa lettera?" chiese Aly cercando di portare la discussione su un terreno meno pericoloso per non far litigare gli amici. La ragazza arrossì violentemente "Ehm…io stavo scrivendo a Fred…"

"Ah quindi vi vedete, eh? E quando?" chiese Ron, curioso. Aly si fissò la punta dei piedi "Vuole presentarmi a tua madre questo week-end…". I tre si scambiarono un’occhiata imbarazzata, dopodiché Ron le diede una pacca sulla spalla e le disse: "Benvenuta nella famiglia Weasley!".

 

***

 

Batterono le nove di sera; Aly, accompagnata da Ron, andò davanti alla porta della Sala Comune di Serpeverde. Al ragazzo quel posto fece venire in mentre quando, il secondo anno che frequentava Hogwarts, aveva preparato, insieme a Harry e Hermione, la pozione Polisucco per trasformarsi, soltanto per un’ora, in Tiger e Goyle, sperando di scoprire se Malfoy era l’erede di Salazar Serpeverde e se era stato lui ad aprire la camera dei segreti.

Draco era già lì che li attendeva, squadrò Aly con uno sguardo un pò malizioso; Ron se ne accorse e gli disse: "Ricordati, Malfoy, che le devi dare solo ripetizioni"

"Ron" disse Aly "calmati, guarda che so badare a me stessa!"

"Bene, andiamo allora" disse Draco "Serpeinsordia" disse rivolto al quadro; "Dunque, Potter…a quanto pare devo insegnarti qualcosa…che non sia Magia Nera" asserì entrando

"Perché tu sai anche la Magia Nera?" chiese lei

"Si, questo ti preoccupa" le chiese con un ghigno

"No, affatto" disse tranquillamente, forse un po’ troppo. Dopodiché lo lasciò avanzare per osservarlo: era abbastanza alto, con le spalle larghe, fasciate in un aderentissimo maglione nero a collo alto, aveva i capelli biondo platino e occhi di ghiaccio; inoltre, dovette ammettere Aly, aveva anche un eccellente fondoschiena. "Ma cosa pensi, Aly?" si disse arrossendo "A te piace Fred!".

Malfoy la fece sedere al tavolo e si dovette ricredere: nonostante tutto era carina; indossava un corpetto nero aderente, una gonna nera lunga fino ai piedi, decorata con delle rose rosse e le scarpe dello stesso colore. "Allora, penso che dovremmo incominciare con incantesimi…" disse Malfoy "Tu quali sai fare?"

"Beh, ecco, io…ehm…" disse Aly a disagio "Uff, ma per quanto ancora dovrà andare avanti questa storia!? È snervante non poter ammettere che so fare tutti gli incantesimi!" pensò

"Non sai nulla!" sbottò Malfoy "Non usare quel tono con me! Non è certo colpa mia!" esclamò lei sbattendo le mani sul tavolo e sporgendosi verso di lui, Draco ci rimase di stucco, non si aspettava una risposta di quel genere; di solito le persone lo rispettavano, soprattutto i Mezzosangue…

"Beh, allora dovrò insegnarti proprio tutto dall’abc… " disse Malfoy riprendendo il controllo

"Direi proprio di si" affermò lei decisa.

"Allora prendi la tua bacchetta che… " Draco s'interruppe vedendo l’espressione di Alyssa "Non mi dire che non hai neanche la bacchetta!!! "

"Ehm…no…mi ha detto la professoressa McGrannit che l'avrò domani; se iniziassimo dalla teoria?" domandò imbarazzata con occhioni da Bamby "Ok, ma cambiamo materia facciamo Storia della Magia".

Draco prese un libro dalla pila di quelli che erano sul tavolo e disse: "Cominciamo dalle guerre fra i troll" Aly gli rivolse uno sguardo interessato, Draco la guardò e disse: "Beh, dov’è il tuo libro?"

"Non ce l’ho… posso leggere con te?" Draco la guardò con aria sconcertata: "Io, Draco Malfoy, Purosangue, dovrei prestare a lei, una sporca Mezzosangue, nonché sorella di quel Potter, il mio libro?" pensò fra se, poi la guardò e disse: "Va bene, però cerca di comprarli al più presto"

"Grazie!" esclamò Aly sedendosi, forse anche troppo, vicino a lui. Draco la guardò e, per la prima volta, sentì qualcosa dentro di lui: lo stomaco gli faceva male e le mani gli diventarono appiccicaticce; ancora stranito da quella sensazione, diede un colpetto di tosse e disse: "Bene, allora… la Storia della Magia ha origini molto antiche… ". La lezione andò avanti fino a quando Aly non cominciò a sbadigliare sonoramente; "Yawn! Non ce la faccio più… Ho sonno… che ora è?" chiese guardando Draco un po’ sottecchi; il ragazzo si girò verso di lei per guardare il grande orologio a pendolo posto alle spalle della ragazza; i loro volti s’incontrarono, Draco diventò rosso, Aly lo guardò, lui disse: "Ehm… ecco… sono le… " si avvicinò così tanto a lei che poteva ammirare il colore dei suoi occhi, le gote di lei si infiammarono, lui si avvicinò ancora un poco, schiuse le labbra e… all’improvviso un dolore accecante al braccio sinistro lo fece allontanare da Aly.

"Ehi! Che succede? Cos’hai?" si preoccupò la ragazza vedendo che si teneva il braccio, si avvicinò a lui e passò una mano tra i capelli: erano zuppi. "Senti… forse è il caso di andare in infermeria… su, alzati, andiamo!"

"No, no, non è niente" disse lui stringendo i denti fra smorfie di dolore "Ma stai male! Stai sudando freddo, devi farti vedere da qualcuno! Non puoi restare qui…"

"Non è niente, mi sono fatto male giocando a Quiddich e non mi sono ancora rimesso". Alyssa capì che Draco le stava nascondendo qualcosa, ma gli disse: "Almeno vai a coricarti, ti accompagno"

"No, io accompagno te, non conosci la strada. Poi andrò a dormire" detto fatto Draco la scortò fino alla porta del Grifondoro, dove le diede la buonanotte e lei fece altrettanto.

Non appena Aly ebbe varcato la soglia del dormitorio e la porta si fu richiusa, Draco andò al terzo piano, entrò nella Stanza delle Necessità, aprì l’anta dell’Armadio Svanitore, vi entrò e si trovò da Magie Sinister. Il ragazzo aprì la porta dell’armadio, il negozio era deserto, respirò a fondo e si smaterializzò.

Si trovò nel salotto di casa Riddle, il fuoco era acceso e proiettava delle starne ombre tutt’intorno. "Draco" disse una fredda voce proveniente dalla poltrona di fronte al camino "Mio Signore" disse Malfoy andando davanti alla poltrona ed inchinandosi, "Draco, devo ricordarti qual è il tuo compito?"

"No, mio Signore"

"Allora vedi di non distrarti"

"Si, mio Signore, scusi"

"Se non sei sicuro di riuscirci, posso sempre affidare a qualcun altro questo compito…"

"No!" disse Malfoy con veemenza

"Bene, allora non distrarti ulteriormente! E ora vai!" disse Voldemort

"Si, mio Signore" così dicendo si smaterializzò e rifece il percorso inverso fino ad arrivare a Hogwarts.

Una volta rientrato nel suo dormitorio Draco si accorse di essere sudato e di tremare; ripensando però a tutto quello che era successo con Alyssa, riuscì ad addormentarsi un po’ meno preoccupato.

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Capitolo 4
*** Vacanze di Natale ***


Il mattino dopo a colazione Harry, Ron e Hermione chiesero notizie della sera precedente ad Aly e lei raccontò quello che era accaduto omettendo il mancato bacio. Ron rimase paralizzato: "Ti ha fatto male?"

"Ma no, te l’ho detto, mi ha accompagnato nel dormitorio e poi è andato a dormire…"

"Magari no" disse Ron, pensieroso "magari si è smaterializzato e…"

"Ron, quante volte te l’ho detto? Non ci si può smaterializzare dentro Hogwarts!!!" disse Hermione scocciata "Ah, si è vero, però magari… dato che lui è un Mangiamorte può lo stesso…" ribatté lui

"No Ron, neanche Silente si può smaterializzare dentro Hogwarts; per farlo deve andare a Hogsmeade…" disse Harry

"Hog… cosa?" disse Hallie

"È il villaggio magico più vicino a Hogwarts" le spiegò Hermione

"Ah… ed è lontano?" chiese Aly

"No, mezz’ora a piedi…" le rispose Hermione

"Quindi Malfoy avrebbe potuto…" cominciò Ron

"No, era troppo debole" ribatté Aly, anche se doveva ammettere che forse il ragazzo non aveva tutti i torti, forse Draco era andato veramente da Voldemort, perché il braccio che gli faceva male era proprio quello dove doveva essere il marchio... Ma perché Voldemort l'aveva chiamato? Che fosse stata una coincidenza?

Ron stava per aggiungere qualcosa, ma l’arrivo di un gufo fulvo, che si posò sulla spalla di Alyssa, terminò la discussione. Aly prese la lettera e lesse a mezza voce:

 

"Cara Aly,

Sono riuscito a riunire tutta la mia famiglia per potertela presentare. Dato che domani incominciano le vacanze di Natale, la mamma ti ha invitato alla Tana (ovviamente anche Harry e Hermione saranno nostri ospiti)

 

Ti voglio bene,

tuo Fred"

 

"Oddio! Ron, Harry, Hermione, aiuto! Cosa mi metto? Devo portare dei dolci? Un regalo?"

Ron rimase a bocca aperta senza riuscire a dire nulla, Harry rise, ma Hermione le disse: "Non ti preoccupare, ti aiuterò io".

"Mi sa che sto giocando col fuoco" pensò "ma d'altronde devo giocare bene la mia parte, e poi non credo che Draco andrà a dire a qualcuno che ha provato a baciarmi, per cui per ora sono al sicuro"

 

***

 

Il giorno dopo Ron, Harry, Hermione e Ginny si incontrarono nella Sala Grande con tutti i loro bauli, ad attenderli c’era il signor Weasley; Aly arrivò in ritardo perché si era addormentata. "Che cos’è quella?" le chiese Ron indicando la valigia di Aly

"È una valigia" disse la ragazza

"Ma come fa a starci dentro tutta la roba di scuola?"

"Ron, insomma!!" lo rimproverò Hermione "Stai tranquilla Aly quando andremo a Diagon Alley potrai comprarti tutto il necessario per la scuola

"Ma io non ho soldi" replicò lei

"Neanch’io pensavo di averne ma i miei mi hanno lasciato qualcosina da parte" disse Harry cercando di non diventare rosso (il fatto di avere molti più soldi degli altri lo faceva sentiva a disagio). Il signor Weasley, per toglierli dall’imbarazzo, disse: "Bene, se siamo tutti pronti, possiamo andare".

Tutti insieme si recarono dietro alla casa di Hagrid, il guardiacaccia e videro la Ford Anglia del signor Weasley parcheggiata lì. Hagrid era lì che li attendeva: "Ginny, Harry, Ron, Hermione! Come state?"

"Bene" risposero i ragazzi in coro "E tu?"

"Benone… chi è la vostra nuova amica?" chiese il mezzo-gigante indicando Aly

"Lei è Alyssa, Alyssa questo è Hagrid" disse Ron, presentando la ragazza "Piacere" disse Aly, per nulla intimorita dalle fattezze di Hagrid. Il mezzo-gigante la guardò intensamente, poi… "È da tanto tempo che non ci vediamo, l’ultima che ti ho vista eri una cosina piccola come la mia mano" e così dicendo allargò la manona verso di lei, Alyssa gli sorrise in imbarazzo. "Ma Hagrid tu come fai a conoscerla?" chiese Ron "Ehm… io... beh.. è l’ora che voi andiate, la mamma di Ron bi starà spettando" disse il guardiano vedendo l'occhiataccia del Signor Weasley. "Venite ragazzi, andiamo!" disse il papà di Ron; caricarono tutti i bagagli e partirono alla volta della Tana.

Quando arrivarono a destinazione Aly rimase estasiata: "Wow! Non sono mai stata in una casa così grande! La mia ha solo due piani e il giardino è molto più piccolo ma è circondato da uno steccato formato da rose di tutti i colori. Anche la mia camera ha molti oggetti che raffigurano rose, sai è il mio fiore preferito" disse la ragazza rivolta a Hermione, la quale sorrise.

La signora Weasley apparve sulla porta ed andò loro incontro, cercò di abbracciare Ron, che si spostò appena in tempo, cosa che non riuscì a Harry; Hermione salutò la signora Weasley ed alla fine Alyssa salutò educatamente la mamma di Ron.

Molly rimase un attimo interdetta e poi disse: "Tu… sei…" non riuscì a finire la frase che Fred, appena smaterializzatosi, prese in braccio Aly e la portò in casa.

"Ehm…" disse il signor Weasley "penso che sarebbe meglio entrare in casa", i ragazzi non se lo fecero dire due volte, dato che non avevano ancora fatto colazione e sapevano che la Signora Weasley era un’ottima cuoca. Appena varcarono la soglia si bloccarono. "Perché vi siete fermati?" chiese Hermione, che li aveva raggiunti insieme a Ginny "Ehm… ecco…" disse Ron spostandosi per lasciare la visuale a Ginny e Hermione. Fred ed Aly erano stretti in un abbraccio mozzafiato, "Ragazzi!" disse la signora Weasley arrivando: "Se volete mangiare mi dovete dare una mano" guardando con aria severa Fred, il ragazzo cercò di redimersi agli occhi della madre stregando un vassoio di fette tostate e tre caraffe di succo di zucca, che arrivarono sani e salvi a destinazione.

Quando tutti furono seduti a tavola, Fred disse: "Mamma, papà, vorrei presentarvi Alyssa Potter, una mia… amica", l’espressione della signora Weasley, all’udire il cognome di Alyssa, si raddolcì immediatamente "Benvenuta" disse la mamma di Ron

"Grazie, signora Weasley…" disse la ragazza

"Chiamami pure Molly, cara! Mangia pure tutto quello che vuoi, intanto vado a prendere ancora qualcosa da mangiare" e così dicendo si diresse verso la cucina.

Si sentì uno schiocco e George apparve in sala: "Giusto in tempo per la colazione" disse il ragazzo accomodandosi a tavola e servendosi di pudding. Poco dopo una voce acuta, proveniente dalla porta d’ingresso, disse: "Tresooro, siamo arrivati! Spèro que ta maman amerà il mio foie gras!" Ginny, che era andata in camera sua a sistemare i bagagli, scese la scala urlando: "Noo!!" e corse in cucina: "MAMMA! HAI INVITATO ANCHE PHLEGME!"

"Beh, si cara, è giusto che conosca passi un po’ di tempo anche con noi" disse con una voce un po’ forzata; "Chi è Phlegme?" chiese Hallie a bassa voce a Ron che le rispose: "In realtà si chiama Fleur, è la moglie di Bill "

"Bill?"

"È uno dei miei fratelli, lavora in Egitto per la Gringott, la banca dei maghi" le spiegò Ron. Fleur corse incontro alla signora Weasley: "Bonjour maman!" esclamò abbracciandola "Oh! Qui est questà ragazzà qui?" domandò accorgendosi di Alyssa, che Ginny stava trascinando il più velocemente possibile verso la cucina "Questa è Alyssa, un’amica di Fred! Alyssa, lei è Fleur la…moglie di Bill!" disse la signora Weasley

"Très bien!" esclamò Fleur

"Mamma!" esclamò Ginny "Aly ed io potremmo fare colazione in camera mia… è più tranquillo…" Aly, infatti, non aveva mangiato nulla per l’emozione.

Sedute sul letto di Ginny le due ragazze mangiavano pudding e bevevano succo di zucca; "Allora" cominciò Ginny "come va fra te e Fred?"

"Bene…" disse Aly sorridendo

"Non pensi che sia successo tutto un po’ troppo in fretta?"

"Beh…è stato amore a prima vista"

"Ma allora perché ti ha presentata come amica?"

"Beh, penso che sarebbe stato uno shock troppo grande per i tuoi genitori sapere che tra me e Fred c'è qualcosa, ci conosciamo da pochissimo"

"Sai anche i miei si sono messi insieme quando Voldemort era al potere e mia mamma dice che era così anche a quei tempi fughe d’amore da tutte le parti…ma naturalmente io e tuo padre eravamo fatti l’uno per l’altra" disse Ginny imitando perfettamente la voce della Signora Weasley.

"Tu… ecco… non hai mai pensato al matrimonio?" le chiese Ginny

"Beh, a dire il vero si" le rispose Hallie

"E come vorresti il vestito?"

"Bianco, con lo strascico ed un corpino aderente con tante rose ricamate, e tu?"

"Io vorrei una cosa semplice… vorrei che Harry…" qualcuno bussò alla porta e Ginny disse: "Avanti" Harry entrò e disse: "Ehm… Hallie, Fred ti stava cercando. Se hai finito la colazione…"

"Si, si, stavo facendo due chiacchiere con Ginny, qual è camera sua?"

"La seconda porta a sinistra"

"Grazie" e così dicendo uscì lasciando soli Harry e Ginny. I due si guardarono in silenzio, poi Harry non ce la fece più, si sedette sul letto, prese la mano di Ginny e la accarezzò, lei sorrise e lo baciò.

"Ginny…" Ron aveva aperto la porta senza bussare ed aveva visto la scena "Ehm… scusate… io…" disse Ron diventando paonazzo "La prossima volta cedi di bussare!!!" gli urlò Ginny "Scusate!" disse Ron ancora più rosso "Ron!" lo chiamò Hermione dalla cucina "Arrivo!" disse il ragazzo diventando fucsia, precipitandosi giù per le scale così in fretta che per poco non inciampò rischiando di farsi del male.

 

***

 

Fred era in piedi in camera sua e guardava il gemello con aria afflitta. "Non abbiamo altra scelta… anche a me dispiace Fred… ma se non lo facciamo rischieranno tutti la vita: mamma, papà, Ron, Ginny… anche, e soprattutto, lei e Harry…".

In qual preciso istante la porta si spalancò ed Alyssa entrò raggiante: "Ciao Freddie! Ciao George! Come va?" esclamò gettando le braccia al collo di Fred. "Ciao Aly" dissero in coro con aria triste "Cosa è successo?" Perché avete quelle facce?"

"Beh… ecco…" cominciò George "Io e Fred dobbiamo arruolarci per combattere i Mangiamorte e…"

"Cosa? Ma perché?" chiese Aly preoccupata "Combattere? Di già? È vero che Voldemort mi aveva parlato di una guerra, ma pensavo che si trattasse di una cosa piuttosto remota..."

"Perché è l’unico modo per sconfiggere Voldemort!" affermò Fred

"Voglio venire anch’io!!" disse subito Aly

"No!" disse Fred "Aly tu non vieni, non voglio che tu muoia"

"Ma perché secondo te io me ne sto qui mentre tu rischi la vita??" urlò lei "Io vengo, punto e basta!" disse Aly risoluta.

George sorrise e, rivolgendosi a Fred, disse: "Chi si assomiglia…" il gemello sorrise anche se sul suo viso restava un velo di preoccupazione, Aly si avvicinò a lui e lo baciò; George diventò rossissimo e disse: "Beh, non fare pure caso a me, io andrò in cucina a finire la colazione" e così dicendo uscì.

"Sei sicuro che io non possa venire?" disse poi Hallie a Fred

"Si, potrebbero prenderti di mira solo per il cognome che porti"

"Però tu promettimi di fare attenzione"

"Va bene" rispose il ragazzo.

Qualcuno bussò alla porta della camera di Ginny, Harry e la ragazza si staccarono da un bacio appassionato, la sorella di Ron disse: "Avanti" Aly entrò dicendo: "Ehm… scusate non vorrei disturbare"

"No, no, figurati" disse Ginny, Harry diventò tutto rosso, poi disse: "Cosa c’è?"

"Devo parlarti" disse rivolta al ragazzo "Però a quattrocchi, dove possiamo andare?" chiese la ragazza imbarazzata

" State pure qui io vado da Ron, devo fargli un discorsetto!" disse Ginny

"Ma no, è camera tua e…"

"Non preoccuparti" disse sorridendole la ragazza ed uscì chiedendo la porta.

"Io vorrei andare a combattere contro i Mangiamorte" disse Aly tutto d’un fiato

"Tu cosa?!" disse il fratello

"Io vado a combattere contro i Mangiamorte" ripeté la ragazza con più risolutezza

"No, Aly, io non voglio che ti accada nulla di male" affermò Harry

"Ma io ci voglio andare, voglio essere al fianco di Fred e George!"

"No, vedi tu non puoi perché Fred e George sono stati arruolati nell’esercito del Ministro della Magia, funziona un po’ come il servizio militare"

"E cosa c’è di diverso?" Harry sospirò e disse: "In pratica quando hai finito la scuola, ti devi obbligatoriamente arruolare nell’esercito e se c’è una guerra devi combattere"

"Ma Fred e George non hanno completato gli studi!" protestò Aly

"Scusa non mi sono spiegato bene e che di solito tutti gli arruolati hanno concluso la suola; per poterti arruolare devi aver passato i GUFO (Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari) le tradusse e l'esame di materializzazione"

Il ragazzo guardò la sorella andare verso la finestra e fissare con sguardo vacuo un punto imprecisato oltre il giardino, le posò una mano sulla spalla dicendole: "Andrà tutto bene, vedrai… non gli succederà nulla!" Aly si voltò verso Harry, lo guardò negli occhi e lo abbracciò lentamente dicendo: "Speriamo…".

"Almeno tu non ci vai" disse Aly cominciando a capire quanto si fosse affezionata a lui ed a tutti i suoi amici.

"Voglio riuscire ad arrivare almeno a alla retroguardia, d’altronde è colpa di Voldemort se i miei genitori e Sirius sono…" non riuscì a finire la frase, si avvicinò alla finestra dando le spalle alla sorella, una lacrima scivolò sulla sua guancia.

"Ma cos’è successo a... Sirius?" domandò Alyssa a disagio

"Beh… ecco… lui è morto, ucciso dai Mangiamorte quando l’E.S. è andato al Ministero della Magia"

"Chi l’ha ucciso?"

"Ballatrix Lestrange" disse Harry

"Ma non è la sorella di Narcissa Malfoy?" chiese Aly

"Si, come fai a saperlo?"

"Quindi Draco è veramente un Mangiamorte?"

"Si, ma…"

"È buffo…" rifletté la ragazza

"Buffo? Cosa c’è di tanto buffo ad essere un Mangiamorte?" le chiese arrabbiato Harry

"Beh, che lui aiuti me, che sono tua sorella, e lui mi dovrebbe odiare, ma non è così" disse Hallie quasi scusandosi

"Come sarebbe a dire che non è così? Vorresti dire che MALFOY PROVA QUALCOSA PER TE?" disse Harry urlando.

Fred si materializzò in camera di Ginny: "Aly è vero quello che ha detto Harry?"

"Ma, no è solo che mi sembra strano che un Mangiamorte come Malfoy si interessi a me…Devo proprio stare attenta a quello che dico, non pensavo che fosse così complicato fare il doppio gioco"

"Quindi è vero che tu piaci a Malfoy!" ribatté Fred

"No…"

"Come no! Hai detto che lui si INTERESSA a te, vuol dire che prova qualcosa per te e che…"

"No! Non hai capito. Quando dico che lui si interessa a me, intendo dire che mi da ripetizioni eccetera"

"Lo spero per lui" disse duro Fred "Perché non penso che quando la guerra sarà finita lui sarà ancora vivo!".

Quest’ultima affermazione spiazzò Aly che gli disse: "Fred io non voglio che ti accada qualcosa di male solo per colpa di Malfoy"

"No, stai tranquilla non mi accadrà nulla di male, ti devo ricordare che ho avuto un buon maestro…" disse, facendo un cenno con la testa in direzione di Harry

"In che senso?" chiese Aly

"Beh, alcuni anni fa Caramell, l’ex Ministro della Magia, ha provato ad impicciarsi negli affari di Hogwarts assegnandoci un professore di Difesa Contro le Arti Oscure che si rifiutava categoricamente di farci fare lezioni pratiche; così è stato fondato l’E.S. (Esercitazioni Segrete trasformato poi in Esercito di Silente) poiché questo era ciò che temeva Caramell. Una sera a settimana ci riunivamo nella Stanza delle Necessità e Harry ci dava lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure" continuò Fred.

"Che cos’è la Stanza delle Necessità?"

"È un luogo che compare solo se ti serve veramente ciò che stai cercando, la prima volta che l’abbiamo usata George ed io era un semplice sgabuzzino per le scope…"

"Wow! Che forte! Quindi potrebbe anche essere usata come casa?". La risposta fu interrotta da qualcuno che bussò alla porta "Avanti" disse Harry, entrarono Hermione e Ron che disse: "Fred la mamma ti vuole un attimo in cucina" il ragazzo lasciò gli amici e si recò al piano di sotto.

"Se qualcuno avesse bisogno di una casa potrebbe utilizzare la Stanza delle Necessità" chiese Aly riprendendo l'argomento

"Non credo che funzioni così, è solo una cosa temporanea" disse Harry

"Non è detto" disse Ron "Malfoy la usava spessissimo e…"

"Ma non ci stava sempre" gli ricordò Harry

"Ah, già…" disse Ron

"Perché Malfoy utilizzava quella stanza?" chiese Aly

"Perché aveva scoperto che l’Armadio Svanitore, situato da Magie Sinister, era la copia esatta di uno che si trova a Hogwarts e l’ha usato per far arrivare i Mangiamorte al castello" le spiegò Hermione

"Magie Sinister? E che posto è?". Di nuovo bussarono alla porta, questa volta era Ginny che diceva a Ron di scendere, il ragazzo sospirò e lasciò il terzetto a parlare scendendo le scale insieme a sua sorella.

"È un negozio che si trova a Nockturn Alley" le disse Harry riprendendo l’argomento

"A Nockturn…che?"

"Nockturn Alley è un posto vicino a Diagon Alley e tutti e due si trovano a Londra. Il primo non è un posto molto raccomandabile, mentre nel secondo si possono acquistare tutte le cose magiche per la scuola " le disse Hermione

"Ah…e cos’è successo quando sono arrivati i Mangiamorte?" chiese Aly

"Hanno cercato di uccidere Silente, ma Fanny l’ha salvato…" le rispose suo fratello "E Piton si è unito ai Mangiamorte portando Malfoy con lui" completò Ron

"Ma quindi è stato appurato che Malfoy è un Mangiamorte ed è ancora a scuola?!" esclamò Aly "Si" disse Harry "Ma perché?" ribatté Hallie

"Non lo so, penso che Silente abbia capito che lui non era veramente intenzionato ad essere un Mangiamorte e quindi l'ha incoraggiato a tornare a scuola, ma per fortuna Piton se n’è andato" disse Hermione "Anche se non riesco ancora a capire come Silente abbia fatto a non morire sul serio"

"Boh, questo è un mistero, ho provato a chiederglielo ad inizio anno, ama non mi ha voluto dire niente" le rispose il ragazzo. I tre amici rimasero un po’ in silenzio a pensare al preside, poi Alyssa disse: "La maledizione che Malfoy ha lanciato a Fred non basterebbe ad uccidere Voldemort?"

"Purtroppo no, Silente mi ha detto che Voldemort ha praticato una magia grazie alla quale ha diviso il suo corpo in sette parti ed ognuna di esse l’ha nascosta in un oggetto. Io, Ron ed Hermione li avevamo già distrutti e Voldemort era anche già morto! Ma quest’anno è ritornato! Eppure secondo Silente distruggendo tutti gli Horcrux lui sarebbe morto…" disse Harry

"Ma come si fa a dividere l’anima in sette parti?". Hermione e Harry rimasero un attimo in silenzio lanciandosi occhiate sospettose. "Come mai Alyssa era così interessata Non dovuto sapere nulla ed invece sembrava troppo informata per essere una mezza babbana! Era giusto dirle ciò che sapevano? Ma dopotutto era la gemella di Harry, se Voldemort era resuscitato di nuovo, lei era in pericolo quanto suo fratello!" pensò Hermione

"Si tratta di una magia molto avanzata, magia nera. Silente pensava che ad ogni oggetto sia collegato un omicidio importante" disse la ragazza a voce alta

"Come quello dei tuoi genitori? Che oggetto è collegato al loro omicidio Harry? " chiese Alyssa "Speriamo che abbocchi" pensò Aly speranzosa

"Non lo so… A lui piacciono i trofei… "disse Harry ricordandosi ciò che il preside gli aveva detto

"I trofei? Ma in casa tua ci sono dei trofei!" disse Aly

"E tu come lo sai?"

"Ricordo di aver origliato una conversazione tra i miei genitori quand’ero piccola… Mi è venuto in mente solo adesso…" inventò la ragazza sul momento, sperando di non essersi tradita

"Parlavano dell’omicidio dei miei genitori? Quando? Cosa dicevano? Devo saperlo Hallie!" disse Harry, il cui cervello stava cominciando a lavorare febbrilmente, "Parlavano della casa di Godric’s Hollow…" disse la ragazza cauta

"Pensavo di andarci… giusto per vedere com’era…" azzardò Harry

"Potremmo andarci con la Povere Volante!"

"E tu come sai dove si trova Godric’s Hollow? E come mai conosci la Polvere Volante?" le chiese Hermione insospettita

"Beh, le lezioni con Draco serviranno ben a qualcosa, no?" inventò a tutta velocità

"Non pensavo che ti avesse parlato della Polvere Volante… Allora quando ci andiamo?" disse Harry sovrappensiero

"Beh, dato che le vacanze di Natale sono appena cominciate, possiamo andarci quando vogliamo…" rispose Aly entusiasta. Hermione espresse il suo disappunto, e si arrabbiò così tanto che i due promisero che non ci sarebbero andati.

 

***

 

I giorni che precedettero quello di Natale furono fervidi di preparativi, tutti sentivano lo spirito natalizio, tutti tranne Harry. Aly aveva notato che il fratello non era di buon umore, così lo prese da parte e gli chiese cosa avesse; il ragazzo capì che anche Aly aveva il diritto di sapere tutta la storia e gliela raccontò:

Il Natale gli ricordava il periodo di festa che aveva trascorso con Sirius, quando il Signor Weasley, lavorando per l’Ordine della Fenice (la società segreta fondata da Silente per combattere e destabilizzare Voldemort), era stato attaccato da un enorme serpente. Fred, George, Ron, Ginny, Harry e Hermione erano stati trasferiti al numero 12 di Grimmauld Place, Londra. Qui si trovava la casa di Sirius, molto più vicina all’ospedale San Mungo per ferite e malattie magiche, rispetto a quella di Ron.

Harry aveva sognato ciò che era accaduto al padre di Ron, e, dato che il sogno sembrava reale aveva avvertito il preside.

Il sogno si era rivelato vero ed il ragazzo aveva pensato di essere stato lui a mordere il Signor Weasley dato che aveva visto tutto con gli occhi del serpente. Per fortuna non era così, infatti, Silente aveva spiegato a Harry che quando Voldemort aveva cercato di ucciderlo, sua mamma si era frapposta fra il mago ed il ragazzo, il suo sacrificio aveva risparmiato la vita a Harry ed aveva fatto si che Voldemort trasferisse inconsciamente alcuni dei suoi poteri sul ragazzo, come era stato predetto da una profezia fatta poco tempo prima l’assassinio dei genitori di Harry. Era a causa di questi poteri che il ragazzo aveva visto l’aggressione al Signor Weasley.

Fortunatamente Arthur, il papà di Ron, si era salvato e Harry, Hermione ed i figli dei Signori Weasley erano tornati a Hogwarts. Il fratello di Aly però, aveva incominciato ad avere degli incubi, sognava che Voldemort ed i suoi seguaci stavano cercando di rubare a tutti costi qualcosa che si trovava al Ministero della Magia. Ben presto si accorse, però che i suoi non erano solo sogni, ma quello che vedeva accadeva realmente.

Una notte Harry sognò che Sirius era stato catturato e che se il ragazzo non fosse andato a salvarlo, il suo padrino sarebbe stato ucciso; così il ragazzo, insieme a Ron, Hermione, Neville (un loro compagno di classe piuttosto imbranato ma dotato di buona volontà), Ginny e Luna (una ragazza al quanto stramba della stessa età di Ginny) si recarono, usando i Trestral, dei cavalli volanti, al Ministero della Magia.

Una volta arrivati a destinazione, però, i ragazzi si accorsero che la visione che aveva avuto Harry era falsa, infatti, Voldemort si era reso conto che Harry riusciva a vedere nei suoi pensieri ed aveva saputo da Narcissa Malfoy, la madre di Draco, che la persona alla quale Harry teneva di più era Sirius. Così Voldemort aveva utilizzato questa informazione per usare Harry, infatti, ciò che i suoi seguaci stavano cercando di rubare era una profezia che recitava:

 

"Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore…nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato all’estinguersi del settimo mese…l’Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...e l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perché nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive…".

 

Tuttavia la profezia fatta dalla professoressa Cooman, l’insegnante di Divinazione, era stata ascoltata, oltre che da Silente, anche da un intruso: Piton, il quale era stato scoperto ad origliare prima che la profezia fosse terminata, quindi le informazioni che Voldemort aveva in possesso erano incomplete e questo significava che se egli avesse voluto ascoltare l’intera profezia, avrebbe dovuto recarsi di persona al Ministero, oppure Harry avrebbe potuto farlo al suo posto, infatti, la profezia poteva essere presa in mano solo dai diretti interessati ed era per questo che Voldemort aveva attirato Harry al Ministero.

Il ragazzo era riuscito ad avvisare i membri dell’Ordine della Fenice ed essi si erano subito recati al Ministero per aiutarlo ma, non appena erano arrivati, avevano incontrato i Mangiamorte. Avevano incominciato a duellare e nella mischia Sirius era stato ucciso da Ballatrix Lestrange.

Harry si era sentito molto in colpa perché se non si fosse fidato di quelle visioni, Sirius sarebbe stato ancora vivo.

Aly si commosse e cominciò a pensare che forse si era schierata dal lato sbagliato.

 

***

 

Il giorno di Natale arrivò Charlie, il fratello di Ron che studiava e allevava i draghi in Romania e, con grande meraviglia di tutti, anche Percy, il terzo figlio dei Signori Weasley.

Percy lavorava al Ministero, ma quando Caramell si era messo contro Silente, il ragazzo si era schierato con l’ex -Ministro della Magia, mentre tutto il resto della sua famiglia era dalla parte del preside; il ragazzo, dopo un’aspra lite con i genitori aveva fatto le valigie e si era trasferito a Londra. Solo durante l’attacco dei Mangiamorte al castello di Hogwarts, Percy era tornato per unirsi alla sua famiglia ed all’Ordine della Fenice. Purtroppo a causa del lavoro non vedeva spesso la sua famiglia, a causa dell’ultimo incarico, infatti, era stato via sei mesi.

L’arrivo di Percy aveva fatto piangere la Signora Weasley: "Percy! Oh, mi sei mancato tanto!" disse Molly abbracciando fra le lacrime il figlio "Mamma, stai tranquilla, sto bene. Ti ho portato un regalo" e così dicendo Percy porse alla madre un pacchetto, Molly, che aveva appena smesso di piangere, subito ricominciò: "Ma Percy, non dovevi…"

"Aprilo, mamma!" disse Ron, curioso. Molly cominciò a togliere la carta dal pacchetto, quando ebbe scartato il regalo, vide una scatola nera con una scritta argentata che recitava: "Luce di strega", la signora Weasley aprì la confezione: una collana con un cappello da strega in diamante per ciondolo.

Tutti rimasero stupefatti "Ma Percy non dovevi…" disse di nuovo la mamma di Ron prima di scoppiare a piangere, "Ho un regalo anche per te, papà" disse il ragazzo sfilando la bacchetta da sotto la veste ed agitandola, all’improvviso si sentì un rumore, come il rombo del motore di una macchina, le finestre della cucina furono illuminate a giorno, Arthur Weasley uscì dalla stanza, andò in giardino e vide una macchina nera, grande e spaziosa parcheggiata a pochi metri dalla porta d’ingresso.

Il signor Weasley non riusciva a credere ai suoi occhi: "Percy, è bellissima! Sembra una delle macchine del Ministero" disse tutto emozionato, "Beh, dato che la vecchia Ford Anglia non funziona più molto bene, ho pensato che questa poteva essere utile…" disse il ragazzo abbassando la voce per non farsi sentire dalla madre che non apprezzava gli stumenti babbani modificati dalla bacchetta del marito.

"Direi proprio di si…" disse Arthur senza riuscire a staccare gli occhi dalla macchina "Aprila pure" lo esortò Percy, il papà di Ron si avvicinò alla portiera, l’aprì, si sedette al posto di giuda e rimase estasiato: il quadrante era illuminato da una luce bianca, il pulsante per rendere invisibile l’automobile era in pelle come i sedili; vicino al cambio c’erano la tv e la radio, davanti al sedile del passeggero c’era un capiente porta oggetti; la parte posteriore era suddivisa in due parti: la prima aveva tre posti, mentre la seconda ne aveva quattro.

Arthur uscì dalla macchina ed aprì il bagagliaio: era grande come tutta la macchina!! Nel frattempo anche tutti gli altri membri della famiglia, compresi Hermione, Harry ed Aly, erano usciti in giardino. Ron aveva esclamato: "Wow! Papà con questa possiamo andare dovunque, adesso Malfoy scoppierà d’invidia appena vedrà che vai al lavoro con questa macchina!!"

"Bisogna provarla, potremmo andare a fare un giro al villaggio!" propose George, "Oppure fare un bel viaggio?" aggiunse Fred "A proposito di viaggi, dimenticavo di darvi una lettera da parte di Madame Maxime" disse Percy porgendo ai gemelli una busta; i ragazzi la aprirono, seguì un momento di silenzio e poi…

"Wow! George!!"

"Ma è fantastico Fred! Sai cosa significa?"

"Si, galeoni a palate!!"

"E vai!!"

"Ma di cosa state parlando?" chiese Ron

"Madame Maxime ha detto che vorrebbe una succursale dei Tiri Vispi Weasley a Belfort, un villaggio magico vicino a Beauxbatons" rispose entusiasta Fred

"Wow! Quindi vi servirà qualcuno che vi aiuti…" disse Ron

"No, penso che ce la caveremo da soli, Ron"

"Ma io vorrei venire in Francia con voi! Potrei diventare il vostro aiutante!" ribatté Ron

"Ah, certo per fare l’aiutante! Non per guardare le ragazze!" ridacchiò George

"Ma certo che no!" ribatté Ron con veemenza, guardando nella direzione di Hermione

"Adesso basta! Ron, tu resterai qui perché devi terminare la scuola!" disse Molly

" Ma neanche durante le vacanze?" suggerì il ragazzo

"Arthur, dammi una mano.." disse la signora Weasley, il padre di Ron non rispose subito, stava ancora ammirando la macchina nuova, poi disse: "Vedremo Ron, vedremo…"

"Se volessimo tornare in casa, ho ancora dei regali per Ginny, Ron, Hermione, e naturalmente anche per te, Harry" disse Percy.

I ragazzi si meravigliarono molto, tuttavia rientrarono in casa; quando Percy era arrivato alla Tana, aveva con se un grande sacchetto rosso, fu proprio da quello che estrasse un pacchetto avvolto in una carta blu e lo porse a Ginny; la ragazza lo aprì e scoprì che conteneva una mantella nera nuova: "Grazie Percy! È veramente bellissima!"

"Spero che ti veda bene! E ora Ron, questo è per te" disse il ragazzo tendendo al fratello un pacchetto rosso; Ron scartò il regalo e vide che racchiudeva una divisa da Quiddich nuova "Wow! Percy! Così non dovrò più andare in giro con quella vecchia robaccia!!" esclamò Ron

"Hermione, questo è per te" disse Percy dandole un pacchetto fasciato con la carta rosa, la ragazza lo aprì e vide che era un cofanetto per i trucchi, Hermione diventò rossa e disse: "Grazie Percy"

"Figurati, figurati…e adesso il regalo per Harry" disse il terzo figlio dei signori Weasley estraendo l’ultimo pacchetto dal sacchetto; il regalo era confezionato con una carta verde scura ed era poco più grande di un fazzoletto, quando Harry scartò il dono, vide che si trattava ci una foto dei suoi genitori abbracciati, sullo sfondo si vedeva una casa di legno a due piani…

"Basta un semplice incantesimo per farla diventare un innocuo foglio di carta" disse Percy orgoglioso "Oh, grazie mille Percy!!" disse Harry riconoscente.

"Beh, capisco che sia un momento fantastico, avere di nuovo fra noi il nostro amato fratello rompiscatole, però io avrei un po’ fame…" disse George ridendo

"Hai ragione George...quand’è che si mangia?" disse Fred

"Direi che se volete mangiare entro un ora decente, dovrete darmi una mano…in cucina non ci stiamo tutti…" disse la signora Weasley, con un po’ di rammarico.

"Beh, si potrebbe stendere un telo che vada dalla porta di casa fino a metà giardino, in modo da essere protetti dalla neve, poi si potrebbe accendere un bel fuoco sia per far sciogliere la neve, sia per riscaldarci" propose Aly, che per tutto il tempo era rimasta in un angolo.

"Ma tu…" disse Percy rivolgendosi alla ragazza

"Piacere, io sono Alyssa"

"Io, mi chiamo Percy; non ti ho mai vista a Hogwarts…quanti anni hai?"

"18" rispose la ragazza

"Ah, quindi hai l’età di Harry…E in quale casa ti ha inserito il Cappello Parlante?"

"Grifondoro"

"Ma io non mi ricordo di te…"

"Beh, è entrata soltanto quest’anno" spiegò Hermione, venendo in aiuto all’amica

"Ma…" disse Percy

"Non potremmo mangiare? Io ho fame, e poi sta diventando buio…" proruppe Fred.

"Allora io incomincio ad accendere il fuoco…dove sono la legna ed i fiammiferi?" chiese Aly, Fred scoppiò a ridere: "I fiammiferi!!! Ma non vorrai mica accendere il fuoco come fanno i Babbani?!".

Un silenzio scese sulla casa, poi "Beh la bacchetta non ce l’ho, quindi…e poi non è così difficile come sembra!" ribatté Aly

"Scusa, non ti volevo offendere" disse Fred, mortificato

"Non ti preoccupare…anch’io devo ancora abituarmi al fatto che sono una strega" rispose Aly per nulla offesa da ciò che il ragazzo le aveva involontariamente detto

"Però è tardi, forse facciamo prima con la magia..." suggerì Fred

"Va bene" concordò Aly

"Incendio" disse Fred puntando la bacchetta verso il centro del giardino e, magicamente, un fuoco abbastanza grande illuminò lo spazio verde, sempre con l’aiuto della magia, i gemelli Weasley crearono un gazebo fatto con dei teloni trovati in soffitta e, mentre Charlie e Bill, apparecchiavano i due tavoli. Le ragazze preparavano la cena con Molly, mentre Arthur, Percy e Harry parlavano dell’arruolamento deciso dal Ministro della Magia.

"Percy lavori molto vicino al nuovo Ministro della Magia, vero?"

"Si, ma sto pensando di tornare al vecchio lavoro.. relazioni sul fondo dei calderoni e cose del genere..."

"Come mai?" chiese Ron

"Non lo so, ma secondo me non tutti sono dell’opinione che io debba sapere molto riguardo a questa guerra e, ovviamente non c’ è neanche da chiedersi il perché"

"Non vorrai mica dire che è per colpa mia, vero?!?" esclamò stupefatto Harry, Percy non rispose "Ma perché?" chiese arrabbiato Harry, "Beh, penso che qualcuno degli antichi sostenitori di Caramell si riuscito ad entrare nelle grazie del Ministro della Magia ed a fargli capire che se perdiamo te durante un combattimento potrebbe essere la fine per il mondo della Magia...."

"Non vorrai mica dire che quella vecchia megera è ancora al Ministero della magia?!?"

"Si, purtroppo la Umbridge è ancora in circolazione..."

"Dopo tutto quello che ha combinato?!?"

"Già...mi dispiace che tu non possa combattere..."

"Beh, magari puoi avere un ruolo non in prima linea" suggerì il Signor Weasley

"Non credo che me lo accorderebbero, se c’è di mezzo la Umbridge..." disse Harry a malincuore ricordando amaramente quando Caramell aveva assegnato una nuova insegnate di Difesa Contro le Arti Oscure che si rifiutava categoricamente di far utilizzare la magia agli alunni, sostenendo che se avessero studiato a fondo non ci sarebbero stati problemi per l’ esame.

"La cena è pronta!" annunciò la Signora Weasley che seguita da Hermione, Ginny, Aly e Fleur facevano levitare le pietanze che avevano preparato; Harry, Percy ed il Signor Weasley le seguirono e si andarono a sedere in giardino.

Quando ebbero finito di mangiare la Signora Weasley mandò tutti a dormire, dicendo che avevano avuto una lunga giornata. Le ragazze seguirono in camera Hermione, mentre Ron, Harry ed i gemelli andarono a dormire in soffitta Charlie, Bill e Percy e dormirono in camera di quest’ultimo.

L’indomani mattina il tavolo della cucina era ricoperto di regali, tutti furono allegri quel giorno e, sia Aly sia Harry si sentirono a casa loro; i ragazzi trascorsero la giornata passò mangiando i dolci preparati dalla mamma di Ron e dalle caramelle portate dai gemelli Weasley; prima di andare a letto la Signora Weasley disse: "Domani andiamo a Diagon Alley, quindi bisogna alzarsi presto", a questa notizia tutti furono molto contenti. Salendo le scale Ron spiegò ad Alyssa tutto quello che si poteva trovare nel negozio di scherzi dei gemelli Weasley, ma proprio mentre stavano parlando un gufo grigio entrò dalla finestra aperta che dava sulle scale, l’animale teneva legata alla zampa una lettera indirizzata ad Alyssa, la ragazza stupita l’aprì:

 

"Gentilissima Alyssa Evans,

La informiamo che Lei è venuta in possesso di una somma di denaro depositata presso la Banca Gringott, Via Nicolas Flamel, 15 Diagon Alley, la chiave le sarà consegnata a vista, il numero della sua camera blindata è 121.

Con l’occasione Le auguro un buon Natale

 

Distinti saluti

 

Il responsabile della Distribuzione Camere Blindate

 

Welky Ower"

 

 

"Wow! Aly! Ma com’è possibile?" chiese Ron

"Non lo so" disse Alyssa

"Mi sa che ci ha pensato Silente" disse saggiamente Harry

"Beh, si" concordarono gli altri

"Perfetto, così domani potrei fare i tuoi primi acquisti nel mondo della magia!" disse Hermione, Aly, ancora incredula per ciò che le era accaduto, andò a dormire ancora più felice di come si era svegliata.

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Capitolo 5
*** Diagon Alley ***


Il giorno dopo, nonostante la frizzate aria mattutina, erano tutti piuttosto addormentati, tuttavia, l’umore migliorò notevolmente quando arrivarono a Diagon Alley con la macchina che Percy aveva regalato a suo padre per Natale. Fred e George andarono al negozio di scherzi dato che sotto le feste c’era sempre molta richiesta, Ron, Ginny ed i Signori Weasley si fermarono al Paiolo Magico, il locale che collegava Londra con il mondo della magia.

Alyssa, insieme ad Hermione e Harry fu accompagnata subito alla Gringott per prelevare i soldi. Hermione le spiegò che le monete dei maghi erano diverse da quelle Babbane: "Non ti preoccupare imparerai presto" la rassicurò la ragazza vedendo il suo sguardo preoccupato. Finalmente arrivarono davanti alla banca dei maghi: "Mi ricorda un sacco la banca del film Mary Poppins: un grande edificio pieno di persone silenziose ed austere" disse la ragazza rivolta ai due amici vedendo la Gringott

"Mary Poppins? Ma che cos’è?" chiese Harry

"È un film abbastanza famoso, strano che tu non lo conosca" disse Aly

"Il rapporto con i miei zii era veramente pessimo e non mi hanno mai permesso di vedere alcun film" disse Harry

Aly raccontò a Harry il film ed il ragazzo ne fu molto sorpreso quando Aly disse che i giocattoli nella camera dei bambini erano messi a posto schioccando le dita, "Ma allora lei è una strega!" esclamò il ragazzo

"Beh, in un certo senso si" disse Hermione

"Anche tu hai visto quel film?" chiesero in coro Aly e Harry

"Certo! È il mio film preferito!"

Felice per quella scoperta Aly, insieme a Hermione e Harry entrò nel grande edificio. All’entrata, un folletto indicò loro dove fosse l’ufficio di distribuzione delle camere blindate: "Sempre dritto, poi a sinistra, imboccate il corridoio alla vostra destra, l’ultima porta sulla sinistra"

"Grazie" disse il terzetto e grazie all’ottima memoria di Alyssa e di Hermione, i tre riuscirono a trovare l’ufficio che stavano cercando, davanti alla porta c’era un altro folletto che chiese loro: "Come mai siete qui?"

"Mi chiamo Alyssa Evans e devo ritirare la chiave della mia camera blindata" rispose un pò timorosa la ragazza

"Prego, entri pure" disse il folletto facendo cenno alla ragazza, Harry e Hermione stavano per seguirla ma il folletto li fermò: "Voi non potete entrare, dovete aspettare qui"

"Va bene" risposero i ragazzi, Aly aprì la porta e si trovò davanti ad un’altissima scrivania alla sommità della quale c’era un folletto: "Chi sei tu?" chiese l’esserino

"Mi chiamo Alyssa Evans e sono venuta per ritirare la chiave della mia camera blindata" disse la ragazza

"Bene, qual è il numero della camera?"

"121"

"E la parola d’ordine?"

Aly rimase spiazzata, nella lettera non c’era scritta nessuna parola d’ordine...poi le venne in mente che se era stato Silente ad occuparsi di farle arrivare quella lettera, probabilmente era una parola che dovevano sapere entrambi…Ma quale? Aly ripensò a quello che le aveva detto il preside quando l’aveva accolta a Hogwarts; l’unica parola su cui si era soffermato era gemelli..Possibile che fosse quella la parola d’ordine? Ci pensò un pò su e poi disse: "La parola d’ordine è gemelli"

"Esatto!" mentre il folletto diceva così una piccola chiave d’oro lanò nel suo palmo. "Questa è la chiave della camera blindata 121, mi raccomando non perderla perché non te ne sarà fornita un’altra copia"

"Va bene, grazie"

"Grazie a te, esci dalla porta per cui sei entrata, lì di diranno dove andare"

"Ok" disse la ragazza dirigendosi verso la porta, l' aprì e sorrise vedendo i suoi amici che la aspettavano con ansia.

"Adesso rifate il percorso che avete fatto per arrivare qui e quando sarete nel salone centrale, chiedete la mio collega che ha la scrivania alla vostra destra" disse il folletto fuori dalla porta, i ragazzi ringraziarono e seguirono le indicazioni. Il folletto nella sala principale li indirizzò da un altro folletto che finalmente li portò nelle gallerie dove si trovavano tutte le camere blindate, quando arrivarono davanti alla 121, Aly usò per la prima volta la sua chiave; era emozionata e si sorprese ancora di più quando vide tutto l’oro racchiuso nella stanza, Hermione le diede una borsa che si era portata apposta per prelevare i soldi di Aly e le due ragazze, aiutate da Harry fecero un breve conto di quanto sarebbe servito alla ragazza. Dopo aver raccolto la cifra necessaria, chiusero la camera e rifecero il percorso in superficie, Aly era felice perché per la prima volta aveva dei soldi suoi; anche se non riusciva a capire come mai Silente si fosse interessato a lei soprattutto se era stato veramente il preside a fornirle quel denaro.

Quando i ragazzi uscirono, Aly prese la lista con scritto quello che le occorreva datale dalla Professoressa McGrannit e, raggiunta da Ron, andò a comprare tutto quello che le occorreva per la scuola; "Beh, adesso ti mancano soltanto un animale e una bacchetta" disse Ron leggendo il foglio che teneva in mano Hermione "Quale animale?"

"Beh, un gufo è molto comodo, ti può recapitare la posta e può compiere viaggi molto lunghi" le disse Harry

"Allora prenderò un gufo" disse la ragazza entrando nel negozio di animali. Dopo una lunga indecisione Aly decise di comprare in gufo marrone "E come lo chiamerai?" le chiese curiosità Ron "Anemos" rispose sicura la ragazza

"Anemos?!" dissero in coro Harry ed il suo migliore amico

"È greco, significa vento" rispose fiera la ragazza

"È un bellissimo nome!" concordò Hermione

"Bene, adesso manca soltanto la bacchetta!" disse Ron

"Dove la posso trovare?"

"Laggiù" disse Hermione, Alyssa e gli altri seguirono la ragazza attraverso la folla; Arrivarono davanti ad un negozio dall’insegna sbiadita con scritto: ‘Olivander, il miglior costruttore di bacchette dal 436 A.D.’

I ragazzi entrarono e Harry si ricordò la prima volta quando, a undici anni, era entrato in quel negozio e aveva scoperto che la sua bacchetta conteneva la piuma della fenice che risiedeva anche in quella di Voldemort, il mago oscuro più potente di tutti i tempi che l’aveva fatto rimanere orfano e aveva cercato di ucciderlo. Tuttavia, non solo non c’era riuscito ma era quasi morto; purtroppo come Harry aveva imparato al primo anno a Hogwarts, Voldemort non era morto ma non possedeva più un corpo, così aveva cercato di rubare la Pietra Filosofale per bere l’elisir di lungavita e diventare immortale, Harry era riuscitop a batterlo e da quel momento ogni anno passato a Hogwarts, il ragazzo, insieme a Ron e Hermione, aveva dovuto combattere contro il potente mago.

"Buongiorno" disse un uomo con i capelli bianchi e gli occhi azzurri "Buongiorno" disse Aly un po’ in soggezione

"Immagino che tu voglia una bacchetta" disse l’uomo rivolto alla giovane "Si" rispose Aly, l’uomo cercò fra gli scaffali e diede alla ragazza una bacchetta, lei guardò i suoi amici chiedendo spiegazioni "La devi agitare" le spiegò Hermione a mezza voce, Aly agitò la bacchetta mandando in frantumi una statua di vetro alta circa trenta centimetri, guardò spaventata l’uomo che le disse: "No, a quanto pare questa non è la bacchetta che fa per lei, provi questa" la ragazza prese la bacchetta e l’agitò: sentì un’energia dentro di lei. L’uomo le sorrise dicendo: "Rosa, trentacinque centimetri e capello di fata. Una scelta alquanto singolare"; Alyssa sorrise tenendo in mano la sua bacchetta, finalmente avrebbe potuto fare gli incantesimi di cui le aveva parlato Hermione.

Il quartetto uscì dal negozio ed andò da ‘I Tiri Vispi Weasley’ il negozio di scherzi di Fred e George dove lì attendevano i Signori Weasley, tuttavia non si trattennero molto poiché quando entrarono Aly vide Fred che stava baciando una ragazza bionda a pochi passi dell’entrata del negozio; senza dire una parola ne uscì immediatamente piangendo, la Signora Weasley, che aveva visto la scena disse: "Arthur, andiamo a casa"

"Si, cara" disse l’uomo visibilmente scioccato

"Non ti preoccupare cara, non appena vedo Fred lo strozzo con le mie mani!" affermò decisa Molly abbracciando Alyssa e conducendola verso la macchina parcheggiata poco distante.

 

***

 

La ragazza si chiuse in camera con Hermione e pianse per tutto il resto della giornata senza che nessuno riuscisse a consolarla, Molly andò a chiamarla per cena, ma lei disse che non aveva fame, "Hermione tu vieni?" la ragazza guardò l’amica che le disse: "Vai non ti preoccupare"

"Va bene, se hai bisogno di qualsiasi cosa, chiamami"

"Certo".

La signora Weasley ed Hermione uscirono dalla stanza e la mamma di Ron disse: "Ragazzi, è pronta la cena!"; quella sera mangiarono in sala poiché tutti gli altri fratelli di Ron, Fleur compresa, erano andati via il mattino stesso. Quando ebbero terminati il pasto, Harry salì in camera di Alyssa per parlarle, quando lei lo vide gli disse: "Cosa ne pensi di andare domani a Godric’s Hollow?", il ragazzo rimase un po’ spiazzato perché pensava che la sorella non avesse molta voglia di parlare ma poi considerò che forse era meglio non toccare un argomento così delicato e conversare d’altro.

"Per me va bene, spero solo che la mamma di Ron ci lasci andare"

"Forse è meglio che le parli io, cosa ne pensi?"

"Si"

"Bene, me la puoi andare a chiamare?"

"Certo" disse il ragazzo uscendo dalla stanza e scendendo le scale arrivò in sala, lì trovò Molly che con la bacchetta sparecchiava la tavola: " Ehm, Signora Weasley"

"Chiamami Molly, Harry caro"

"Aly le vorrebbe parlare"

"Certo!" disse la donna dando un colpo secco con la bacchetta alle stoviglie che si riversarono in una bacinella con dell’acqua calda posta in cucina; fatto ciò Molly si recò da Alyssa. Bussò e quando sentì la voce della ragazza che la invitava ad entrare aprì la porta: "Mi volevi parlare, cara?"

"Si, le volevo chiedere una cosa"

"Certo, dimmi pure!"

"Harry ed io avevamo intenzione di andare a Godric’s Hollow per…" la ragazza non riuscì a finire la frase perché la Signora Weasley disse: "Assolutamente no!"

"Ma perché?" chiese Harry che nel frattempo era entrato nella stanza

"Beh, innanzi tutto Alyssa non è ancora maggiorenne e anche se tu lo sei non vi posso lasciare andare da soli a Godric’s Hollow"

"Ma..."

"No, mi dispiace Harry caro, ma non posso"

"Va bene" disse il ragazzo rassegnato; "Ed ora andate tutti a letto!" disse la Signora Weasley

I ragazzi, un po’ controvoglia fecero come Molly aveva detto loro; Harry scese le scale, ed incontrò Ron: "Ha detto tua mamma che bisogna andare a dormire" disse con aria eloquente il ragazzo.

Non appena Harry e Ron entrarono nella camera di quest’ultimo il ragazzo chiese all’amico quand’è che lui e sua sorella avevano deciso di andare a Godric’s Hollow "Quando abbiamo parlato della notte in cui Ballatrix Lestrange ha ucciso Sirius, Aly mi ha chiesto se l’Avada Kedavra non potesse uccidere Voldemort e…"

"Non-pronunciare-quel-nome!" gli disse Ron

"Quand’è che lo dirai anche tu?" disse scocciato Harry, il ragazzo non rispose

"e così le ho parlato degli Horcrux..."

"Ma Harry non so se sia prudente..." gli disse Ron

"Beh comunque mi ha chiesto quale trofeo è associato alla morte dei miei genitori e poi mi ha detto che a Godric’s Hollow ci potrebbe essere un trofeo e ha suggerito che ci potremmo andare con la Polvere Volante"

"E come fa a sapere che cos’è la Polvere Volante?"

"È quello che le ha chiesto Hermione ma lei mi ha detto che gliel’ ha detto Malfoy a ripetizioni"

"Ma Harry non credo che Draco si metta a parlare di Polvere Volante…e se non gliel’ ha detto lui… vorrebbe dire che lei sapeva qualcosa del mondo della magia ancora prima di ricevere la lettera di Silente!"

"Lo so! Ma non riesco a capire come sia possibile!", ci fu un momento di silenzio e si sentirono dei passi per la scala "Mamma" sussurrò Ron "È meglio se dormiamo, se ci scopre svegli…"

"Hai ragione, buonanotte"

"Buonanotte".

I passi si fermarono davanti alla camera di Ron e poi proseguirono.


 

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Capitolo 6
*** Godric's Hollow ***


Il giorno successivo tutto proseguì senza alcun problema, verso sera Alyssa parlò di nuovo a Harry: "Dobbiamo andare a Godric’s Hollow! Vuoi sconfiggere Voldemort si o no?!"

"Certo che lo voglio sconfiggere! Hai sentito cosa ha detto la mamma di Ron ieri sera!"

"Si che ho sentito! Dico solo che non possiamo aspettare! Se lo facessimo sta notte?

"E come?"

"Con la Polvere Volante è ovvio!"

"Ma non so se questo camino sia collegato con Godric’s Hollow…"

"Beh, se non funziona torniamo alla Tana"

"Va bene, però dobbiamo aspettare che tutti, soprattutto la Signora Weasley, siano andati a dormire"

"Certo! Ci vediamo all’una davanti al camino, io ti aspetterò per cinque minuti, se tu non sarai in sala, io tornerò dormire"

"D’accordo, a sta notte".

La cena durò molto di più del previsto anche perché la torta di melassa della Signora Weasley era così buona che tutti presero il bis; quando Harry guardò l’orologio erano le undici, guardò Aly e le indicò il quadrante, Aly annuì, apprensiva, la signora Weasley, che lì osservava già da un po’ disse: "Harry caro è tutto a posto?"

"Si, sono un po’ stanco" rispose il ragazzo sbadigliando

"Beh, in questo caso è meglio che andiate a dormire, fra pochi giorni dovrete tornare a scuola" i ragazzi si alzarono da tavola e si diressero nelle loro camere; Harry in pochi attimi si mise il pigiama e fece finta di dormire in modo da non dover rispondere alle eventuali domande di Ron, quando fu sicuro che il ragazzo fosse addormentato, preparò sotto il suo letto il mantello dell’invisibilità, un paio di pantaloni, una maglietta, una felpa e la bacchetta, sperando in cuor suo che andasse tutto bene: non se lo sarebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa a sua sorella soprattutto perché lei era sotto la responsabilità dei Signori Weasley.

Quando mancavano due minuti all’una, il ragazzo scese lentamente le scale prendendo con sé il mantello dell’invisibilità e mettendosi la bacchetta in tasca; arrivò in sala dove trovò la sorella "Andiamo" disse Aly "Tieni, questa è Polvere Volante" e gli versò in mano della sabbia verde che aveva preso da un vaso posato sul camino "Vado avanti io" le disse il fratello

"D’accordo" rispose la ragazza facendogli spazio, Harry respirò lentamente, poi entrò nel camino e, scandendo bene le parole, disse: "Godric’s Hollow!"; dopo alcuni istanti anche Alyssa entrò nel camino e, con la polvere in mano, disse: "Godric’s Hollow!".

La ragazza e scomparve lasciando la sala nell’oscurità e nel silenzio.

Aly uscì dal camino pieno di polvere tossendo "Aly, tutto a posto?" le chiese preoccupato il ragazzo "Si, stai tranquillo"

"Brr, che freddo!" disse Harry

"Già, hai ragione, troviamo la casa dei tuoi genitori"

"Ve bene", fratello e sorella uscirono dalla casa silenziosa "Non ti sembra tutto un po’ irreale?" chiese sussurrando Alyssa

"È vero"

"C’è un sacco di polvere su questi mobili" osservò

"Magari è una casa disabitata" suggerì Harry

"Può darsi" mentre parlavano uscirono dalla stanza e, aprendo la porta di casa, un’aria fredda li investì "Che freddo!" esclamò il ragazzo

"Beh, sono i primi giorni di gennaio, è ovvio che faccia freddo!"

"Non pensavo che facesse così freddo, io ho solo una felpa!"

"Se vuoi posso darti il mio maglione!"

"No, no tranquilla"

"Va bene, ma se dovessi avere molto freddo dimmelo"

"D’accordo".

I due ragazzi s’incamminarono nella fredda notte, costeggiarono alcune case finché Aly disse: "Ma qui non c’è nessuno!"

"In che senso non c’è nessuno? È notte, è ovvio che non ci sia nessuno per la strada!"

"Intendo dire che non c’è nessuno nelle casa, Harry questo è un paese fantasma!" esclamò la ragazza rabbrividendo, Harry guardò intorno ed osservò le case vicino a lui: un sottile strato di nebbia ricopriva ogni cosa. "Forse hai ragione, però io vorrei cercare…"

"Non ti preoccupare, la mia era soltanto una constatazione, troveremo di sicuro la casa dei tuoi genitori! "

"Bene, sbrighiamoci" e così dicendo prese una strada sulla sinistra, la percorsero, fino a trovare una statua. Harry si fermò: "Ma, non è possibile!"

"Chi sono?" il ragazzo non rispose ma, con le lacrime agli occhi sorrise: "Questi sono i miei genitori"

"Quindi questa è la loro casa!" disse Aly avvicinandosi all’edificio "O meglio, ciò che ne rimane" a queste parole, il ragazzo si avvicinò ad Aly, la superò per avvicinarsi ai resti dell’edificio. Avanzò di qualche passo e cercò di immaginare come avrebbe dovuto essere quella casa; un velo di tristezza gli fece ricordare quante volte aveva desiderato poter conoscere i suoi genitori o aver avuto da loro un consiglio o essere consolato nei momenti di difficoltà; l’unica persona che era stata in grado di aiutarlo era Sirius. "È tutta colpa di Voldemort" pensò e spinto da quel pensiero entrò in quella che era stata casa sua soltanto per un anno di vita.

"Harry c’è qualcosa qui!" esclamò Alyssa, il ragazzo le si avvicinò e raccolse quello che la sorella teneva in mano "Ho visto qualcosa che luccicava e mi sono avvicinata" disse Aly

"È un ciondolo" disse sorpreso Harry

"Ma…non è possibile!"

"Cosa c’è?"

"Beh è fatto come il mio!"

"Non sapevo che tu avessi un ciondolo!"

"Beh, me l’ hanno regalato i miei genitori!" disse la ragazza sempre più sorpresa, da sotto il maglione estrasse un ciondolo blu con una "A" argentata e lo confrontarono con quello trovato. Il carattere della scrittura era lo stesso, l’unica differenza era che quello trovato da Aly aveva una "H". Il richiamo della civetta li spaventò e li distolse dai loro pensieri "È tardi! Dobbiamo andare!" disse Harry guardando l’orologio "Che ore sono?"

"Le due e mezza"

"Torniamo alla Tana prima che qualcuno noti la nostra assenza"

"Si, certo" disse Harry, i due ragazzi percorsero la strada che avevano fatto all’andata fino alla casa da cui erano arrivati ed entrarono.

"Questa volta vai prima tu, adesso sappiamo che il passaggio è sicuro" disse Harry alla sorella

"Va bene, ti aspetto in sala", Aly entrò nel camino e disse: "La Tana!", un secondo dopo era nel salotto dei Signori Weasley. Passarono pochi attimi ed arrivò anche Harry, "Tutto a posto" le chiese il ragazzo sussurrando "Si, grazie, ora è meglio se andiamo a dormire, è tardi"

"Si, hai ragione, sono le tre del mattino". I due ragazzi salirono le scale e si diressero ognuno nelle rispettive stanze "Buonanotte Harry"

"Buonanotte Aly, e grazie per avermi accompagnato"

"Figurati, è stato un piacere" disse la sorella entrando in camera. Harry chiuse la porta della stanza di Ron, si svestì, si mise il pigiama, ripose il mantello nel baule, appoggiò la bacchetta sul comodino e si mise a letto addormentandosi istantaneamente.

 

***

 

"Harry, Harry svegliati!" gli disse Hermione, "Cosa c’è? Ma che ore sono?" disse il ragazzo fra uno sbadiglio e l’altro "Sono le 8, la signora Weasley ha detto che la colazione è pronta"

"Va bene" disse il ragazzo sempre sbadigliando ed aprendo gli occhi, ancora addormentato scese le scale ed andò in cucina, si sedette al tavolo, vicino ad Aly; anche la sorella aveva piuttosto sonno. Harry incrociò il sospettoso sguardo di Hermione, anche se la ragazza non disse nulla. Non appena ebbero finito di fare colazione, Molly disse: " Andate a preparare le vostre cose, domani mattina dovete tornare a scuola". I ragazzi, andarono nelle loro stanze di malavoglia, nessuno aveva voglia di tornare a scuola, mentre preparavano i bagagli, Hermione incrociò Harry: "Come mai tu ed Aly siete così stanchi?"

"Ho dormito male..." rispose sbadigliando il ragazzo

" E casualmente anche tua sorella ha dormito male..."

" Beh e allora?! Non può essere possibile?"

" Harry, ne hai combinata una delle tue!"

"Hermione, per favore, non potrebbe essere soltanto un caso?"

"Cosa è successo?" si intromise Ron

"Niente" disse Hermione, un po' scocciata

"Senti, Harry è mio amico, quindi se c´é qualche problema vorrei esserne informato!" disse Ron

"Harry ha delle occhiaie spaventose e guarda a caso anche Aly non ha dormito molto stanotte…"

"Ah, beh, magari hanno dormito male..." Ron si fermò a metà frase meditabondo, poi disse: "Perché non me l'hai detto? Avrei voluto venire anch'io!"

"Lo so ma avevamo bisogno di capire..."

"E se vi fosse successo qualcosa?"

"Lo so, mi dispiace, avrei dovuto dirvelo"

"Dire cosa? Ron di cosa state parlando?" chiese Hermione irritata, Ron guardò Harry e disse: "Harry e Aly sono andati a Godric's Hollow per cercare gli Horcruxes"

"Cosa?! Harry ma sei impazzito? E se vi fosse successo qualcosa? E se i Mangiamorte ti avessero attaccato? Alyssa non è in grado di evocare un semplice incantesimo, figurati difendersi da dei Dissennatori o peggio ancora dei Mangiamorte, hai idea del rischio che avete corso?!"

"Lo so e ho capito di avere fatto una cavolata"

"Avete scoperto qualcosa, almeno?" disse Ron prima che Hermione ricominciasse con la romanzina

"Beh, si" e raccontò agli amici quello che era successo la sera precedente.

Lo stupore degli amici si dipinse sui loro volti quando Harry nominò il ciondolo, tuttavia non poterono continuare la conversazione perché la Signora Weasley entrò in camera di Ron per portar loro la roba stirata; i ragazzi si recarono di nuovo nelle loro camere per finire di sistemare le loro cose.

Ginny, Aly, Ron, Harry e Hermione trascorsero tutta la giornata a raccogliere la loro roba ed a sistemarla nei bauli; la sera la Signora Weasley superò se stessa nella preparazione della cena: arrosto con patate, torta di melassa, il tutto annaffiato con dell'ottimo succo di zucca.

Il mattino seguente tutti erano in agitazione: la Signora Weasley faceva le raccomandazioni a Ron per i successivi mesi di scuola, il ragazzo continuava ad annuire e ad alzare gli occhi al cielo.

Finalmente tutti salirono nella nuova macchina del Signor Weasley ed in pochi minuti si recarono alla stazione di King's Cross, parcheggiarono l'automobile ed andarono sul binario 9 e 3/4, dove fumava l'Espresso per Hogwarts.

Il viaggio durò tutto il giorno, quando arrivarono, un manto bianco li accolse, i ragazzi scesero dal treno e si recarono al castello; all'entrata li attendeva Draco Malfoy: "Passate bene le vacanze?" chiese il ragazzo ad Alyssa " Si, grazie, e tu?"

"Anch'io bene, con i miei genitori sono andato a trovare mia nonna al Maniero dei Malfoy a Bath" disse vantandosi il ragazzo "A Bath?!" esclamò Aly "Si, cosa c'è di tanto strano?"

"Niente, è solo che.." la ragazza non sapeva come reagire, erano molti anni che andava a scuola a Bath e non aveva mai sentito parlare del Maniero dei Malfoy, ma capendo dagli sguardi degli amici che quella conversazione non doveva andare oltre disse: "Non sapevo che tua nonna avesse un maniero a Bath"

"Beh, quando sei è di famiglia nobile non abiti in dei cottages..." disse il ragazzo guardando Ron con disprezzo.

"A me non dispiacerebbe vivere in un cottage, i Manieri sono troppo grandi e lugubri per i miei gusti" asserì Alyssa "Dalla grandezza della casa si capisce l'importanza della famiglia" disse Draco in modo pomposo "Beh, si possono avere molti soldi ma l'essenziale è avere qualcosa nel cuore" affermò Aly. Quest'ultima frase aveva colpito Draco, che non sapeva cosa rispondere, passarono alcuni attimi poi: "Beh, forse hai ragione" disse molto lentamente Draco, Ron, Harry ed Hermione non credevano alle loro orecchie: Draco aveva dato ragione a qualcuno. "Ehm, allora ci vediamo sta sera?" chiese Alyssa cambiando discorso "Sta sera? Ah, si le ripetizioni! Va bene, sta sera alle nove, anche perché fra un mese avrai gli esami", e così dicendo lasciò il terzetto per unirsi a Tiger e Goyle che passavano in quel momento.

"Mi ero scordato che tu hai tre sessioni" disse Ron "Quali materie hai?" chiese Harry

"Erbologia, Astronomia e Divinazione" disse la ragazza, "L'esame più difficile dei tre è sicuramente Erbologia, continuo a fare confusione con i nomi delle piante" disse preoccupata la ragazza "Stai tranquilla, per Divinazione ti possiamo aiutare Harry ed io"

"Già, useremo il vecchio metodo" disse Harry sorridendo

"Se per ‘vecchio metodo’ intendete inventare, ve lo proibisco! Non vi permetterò di farlo! Non si tratta dei soliti esami! Magari a lei Divinazione potrebbe interessare!" disse Hermione non troppo convinta di quest’ultima affermazione

"Ma dai Hermione lo sanno tutti che la Cooman non sa prevedere neanche che tempo farà domani! E poi l'hai detto anche tu che non la sopporti e che è un'impostora!"

"Lo so, ma lei deve sostenere degli esami! Non può inventare tutto di sana pianta!"

"E allora cosa dovrebbe fare?"

"Beh, dovrebbe studiare..."

"Ma Hermione?!"

"Non vi preoccupate di Divinazione, mi dareste qualche consiglio di Erbologia?"

"Hermione è la più brava, quindi è meglio se chiedi a lei" disse Ron sorridendo

"Beh, prima di tutto devi studiare il programma un po' alla volta e non ridurti all'ultimo, poi..."

"Ehm, non potremmo prima andare nella Sala Comune?" propose Harry

"Si, Harry ha ragione, qui fuori si muore dal freddo" disse Ron

"Va bene" convennero le ragazze e si diressero verso il dormitorio del Grifondoro.

Non appena ebbero finito mettere a posto le loro cose, i ragazzi si ritrovarono nella Sala Comune per aiutare Alyssa con le materie che doveva preparare. Verso le sette scesero per la cena, ma Aly non mangiò molto perché era preoccupata per gli esami, Ron provò ad incoraggiarla senza successo. Quando ebbero finito di cenare, i ragazzi tornarono in Sala Comune per terminare i compiti, poiché né Harry né Ron non li avevano finiti, Hermione aiutò Aly a ricordare tutte le formule di Erbologia che aveva studiato fino a quel momento e, quando furono le nove, la ragazza si recò davanti all’entrata della Sala Comune di Serpeverde, Draco la aspettava, sussurrò la parola chiave ed entrarono.

Il camino riscaldava l’ambiente, la pallida luce della luna rischiarava la fredda nottata, "Siediti" disse Draco facendo accomodare la ragazza "Grazie" disse lei sedendosi, Draco fece il giro del tavolo e si andò a sedere di fronte a lei: "Bene, poiché fra un mese hai la prima sessione degli esami stasera ripassiamo tutto ciò che abbiamo fatto fin ora delle materie sulle quali sarai esaminata" e così dicendo aprì il libro di Erbologia e cominciò ad interrogarla. Scoprire di ricordarsi tutte le formule ed i nomi delle piante che aveva studiato con Hermione, la fece sentire più sicura di se, quando ebbero finito Erbologia, passarono ad Astronomia "Purtroppo la non è la serata ideale per vedere le stelle perché la luna è nell’ultima fase, fra qualche giorno scomparirà del tutto, quindi ti farò solo alcune domande di teoria; e cominciò a farle una fila di domande che sembrava non avere fine, verso le undici terminarono anche Astronomia; "Prima di passare a Divinazione è meglio se ci esercitiamo con gli incantesimi per vedere se ti ricordi quelli fondamentali, sei d’accordo"

"Si" rispose Aly alzandosi e dirigendosi verso il centro della stanza con la bacchetta in mano, Draco si posizionò ad alcuni metri di distanza. "Quando sei pronta cominciamo" disse Draco "Sono pronta" disse Aly concentrandosi il più possibile e cercando di ricordare tutti gli incantesimi che aveva imparato "Expelliamus" disse Aly ricordandosi che la prima regola era cercare di disarmare l’avversario, Draco parò bene l’attacco, i due ragazzi continuarono a combattere per un po’, la fatica cominciava a farsi sentire così Draco le lanciò l'incantesimo ''Gambemolli'' in modo da farla cadere ma Aly lo parò lanciandogli un incantesimo di disarmo così ben piazzato che Draco cedé all’indietro. Alyssa si precipitò vicino al ragazzo: "Draco! Scusa, non volevo!" il ragazzo aprì gli occhi, si sollevò sui gomiti e la guardò per un lungo istante, Aly sorrise: "Tutto bene?"

"Si, grazie, anche se potrei stare meglio…" e così dicendo si avvicinò al suo volto, le guance di lei si tinsero di rosso, Draco si avvicinò ancora di più, Aly non si mosse, come paralizzata dalla magia dell’evento. A quel bacio ne seguirono altri.

Il lento rintocco delle campane di mezzanotte li riportò alla realtà, così, a malincuore s’incamminarono verso l’entrata del dormitorio del Grifondoro; i ragazzi impiegarono più tempo possibile per percorrere la strada che li separava. Quando arrivarono davanti alla porta del dormitorio, Aly disse: "Devo andare, è già tardi, e se Gazza ci scopre non sarà molto indulgente"

"Si, hai ragione" disse il ragazzo a malincuore, Alyssa sorrise, Draco strinse le mani di lei nelle sue: "Sono fredde"

"Si, non è che qui faccia molto caldo"

"Ti regalerò un maglione" le disse il ragazzo avvicinandosi a lei per baciarla; era a pochissimi millimetri dalle labbra della ragazza quando una folata d’aria fredda li investì "C’è qualcuno fuori dai dormitori!" disse sghignazzando una voce. I due ragazzi si guardarono intorno "Pix!" disse arrabbiato Draco, Aly aggrottò le sopraciglia "È il poltergeist, un fantasma che si diverte a fare scherzi", spiegò ad Aly "È meglio che tu vada nel dormitorio, se ci becca sono guai"

"Va bene, buonanotte" disse Alyssa dando un bacio veloce al ragazzo, che ricambiò. Non appena, Aly varcò la soglia del dormitorio, Draco corse verso quello di Serpeverde sperando in cuor suo che Pix non avesse visto ciò che era successo e che non raccontasse tutto a Gazza.

 

 

Allora cosa ne pensate per ora di questa  storia? vi piace? ci sono consigli o critiche che mi vorreste dare?  Non esitate a recensire! 

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Capitolo 7
*** Racconti ***


Il giorno seguente era prevista la gita a Hogsmeade, vi si potevano recare i ragazzi maggiorenni e quelli che avevano il permesso firmato dai genitori o dai loro tutori: "Menomale che siamo maggiorenni, " aveva detto Ron a Harry, "ti ricordi quante storie hanno fatto perché tuo zio non ti aveva firmato il permesso?"

"Si, ma per fortuna Fred e George mi hanno dato una mano" disse Harry all’amico strizzandogli l’occhio

"In che modo ti hanno aiutato?" chiese Aly

"Mi hanno dato la Mappa del Malandrino, una cartina di Hogwarts e dei suoi dintorni, con segnati tutti i passaggi segreti per arrivare a Hogsmeade e potevi vedere dove si trovavano le persone nel momento in cui tu guardavi la mappa" disse Harry

"A proposito dei miei fratelli," disse Ron "cosa è successo fra te e Fred?" non siamo neanche entrati nel negozio che tu sei uscita…"

"Ron! Insomma!" lo rimproverò Hermione "Non penso che Aly ne voglia parlare! Vero?" disse rivolgendosi all’amica "Non sto più con Fred. Quando sono entrata nel negozio stava baciando un’altra ragazza" disse la ragazza tutto d’un fiato

"Fred?! Ma sei sicura che non fosse George?" esclamò Ron

"No. Sono sicura"

"Mi dispiace veramente tanto, sembrava che andasse tutto bene.."

"A volte le cose non sono quelle che sembrano" disse saggiamente Aly

"Cerca di non pensarci, Hogsmeade ti piacerà moltissimo, vedrai!" disse Harry

"In effetti, sono molto curiosa, quali sono i negozi migliori?" chiese agli amici

"Zonko e Mielandia" risposero in coro i ragazzi

"Zonko è un negozio di scherzi fornitissimo ed a Mielandia puoi trovare tutti i tipi di dolci che desideri!" disse Ron

"Wow, fantastico!"

"Già e poi dobbiamo vedere anche Lunastorta" gli ricordò Hermione

"È vero, me l’ero dimenticato!" disse Harry

"Aly!" disse una voce dietro di loro, la ragazza si voltò: "Draco!" esclamò, il giovane li raggiunse passando un braccio intorno alla vita di Alyssa; gli amici rimasero un po’ sconcertati, la ragazza non diede spiegazioni, ma sorrise felice "Ehm, ci vediamo dai Tre Manici di Scopa, alle quattro" disse Hermione facendo un cenno significativo a Harry e Ron.

Aly, guidata da Draco, entrò in tutti in negozi del villaggio magico, compresi Zonko, dove però non si trattennero a lungo, e Mielandia; qui Draco comprò ad Aly un pacco di caramelle magiche di tutti i tipi.

La ragazza sorrise contenta e lo ringraziò con un bacio, Draco la baciò felice e la condusse verso un piccolo negozio poco affollato: "Wollace’s, indumenti per tutte le occasioni" recitava la targa affissa in bella vista. In vetrina erano esposti kilt in fondo verde scuro, blu e rosso; uno dei manichini, vestito da scozzese suonava la cornamusa "Wow! Ma suona veramente!" esclamò Aly

"Si, ti va di entrare?"

"Certo!".

La coppia entrò nel negozio dov’era acceso un camino "Buon pomeriggio, in cosa posso esservi utile?" disse un uomo abbastanza alzo, dai capelli castani piuttosto spettinati e dagli occhi verdi "Buon pomeriggio, vorrei vedere un maglione per lei" disse Draco indicando Aly

"Ma Draco, non ti preoccupare!"

"Figurati, nessun disturbo" le rispose il ragazzo dandole un bacio sulla guancia

"Che colore lo preferisci? Della tua misura puoi scegliere fra verde, rosso e blu"

"Blu!"

"Tieni, provalo pure" disse l’uomo porgendole un maglione di lana blu scuro traforato

"Grazie! Mi puoi tenere la borsa?" disse Aly a Draco porgendogli una sacca di velluto blu

"Certo!" rispose il ragazzo prendendole la borsa ed aiutandola ad indossare il maglione, "Come mi sta?"

"Sei bellissima!" disse Draco dandole un tenero bacio

"Se voi puoi vederti allo specchio" le disse l’uomo indicando un’anta di legno alle loro spalle su cui era montato uno specchio piuttosto rudimentale ma molto grande, Alyssa vi si avvicinò e costatò che il maglione le stava molto bene

"È molto bello, e mi sta anche bene, ma ..."
"Niente ma, lo prendiamo, quanto costa?"

"15 Falci"

"Ecco a lei" disse Draco porgendo il denaro all’uomo "Grazie e arrivederci"

"Grazie ed arrivederci a voi"

"Grazie Draco!" disse Aly dandogli un bacio mentre uscivano dal negozio

"Prego" disse sorridendo il ragazzo porgendole la borsa.

"Sono quasi le quattro, è meglio se raggiungiamo gli altri" disse il ragazzo

"Si, hai ragione, dove si trovano i Tre Manici di Scopa? "

"Dobbiamo tornare indietro"

"Vuoi una caramella?" chiese la ragazza a Draco estraendo dalla borsa il sacchetto di dolci

"Si, grazie. Buona!"

"A che gusto è ?"

"Arancia!", un attimo dopo Aly scoppiò a ridere: del vapore arancione usciva dalle orecchie di Draco, il quale a sua volta, scoppiò a ridere. La coppia percorse tutta la strada da Wollace’s fino al pub i Tre Manici di Scopa mangiando caramelle e divertendosi a vedere quale effetto avevano su di loro.

 

***

 

Alle quattro in punto erano davanti al pub; entrarono e si sedettero ad un tavolo libero. Poco dopo arrivarono anche Ron, Harry ed Hermione; i ragazzi ordinarono cinque cioccolate calde, anche se Ron avrebbe voluto prendere un Whisky incendiario, ma Hermione lo guardò così tanto male che il ragazzo decise di ordinare una cioccolata calda per non sentire la sua amica brontolare.

Poco dopo, Madama Rosmerta portò le bevande, il gruppetto e chiacchierò di ciò che avevano fatto durante le vacanze di Natale e consumò la bevanda calda. Draco era molto curioso di sapere quello che aveva fatto Alyssa, la ragazza raccontò di come aveva trascorso le vacanze e quando menzionò la famiglia Weasley, Draco, per la prima volta, non fece nessuna faccia schifata e nessun commento sarcastico a proposito della famiglia di Ron, il che dette molto da pensare a Harry e all’amico, sui loro volti, infatti, si dipinsero delle espressioni di dubbio. Aly aveva appena finito il suo racconto, quando entrarono nel locale Tiger e Goyle seguiti da Lucius Malfoy, il padre di Draco, il ragazzo impallidì: "Ehm, c’è mio padre….è meglio che vada…ci vediamo al castello e così dicendo avvicinò il dito alle sue labbra, vi posò un bacio e appoggiò il duo dito sulla guancia di Aly, la ragazza gli sorrise e gli disse: "Va bene, a stasera". Draco si alzò frettolosamente dal tavolo cercando di non farsi vedere da suo padre e mischiandosi alla folla presente nel locale, si diresse verso Lucius.

"Come mai non ha insultato la mia famiglia?" chiese Ron "Non che la cosa mi dispiaccia, ma di solito non perde occasione per sottolineare che ‘la sua è una famiglia è una delle più antiche Purosangue’ " disse Ron imitando la voce leziosa di Draco

"Beh, perché se solo osasse farlo, prima gli darei un ceffone da lasciarli il segno, e subito dopo lo pianterei senza pensarci un attimo di più" rispose Alyssa

"Non gli conviene insultare la famiglia di Ron" disse Harry

"Non penso che lo faccia per una questione di convenienza, ma perché penso che tenga ad Aly e se lui insultasse qualcuno a lei caro, la ferirebbe" disse Hermione "Comunque, siccome Draco se n’è andato, noi abbiamo appuntamento con Lunastorta fa dieci minuti" aggiunse la ragazza "È vero, dobbiamo andare o arriveremo tardi" disse Harry facendo un cenno a Madama Rosmerta, la donna si avvicinò dicendo: "Sbaglio o quello era il giovane Malfoy?"

"Già" disse Aly cercando di celare l’imbarazzo

"Quanto le dobbiamo?" chiese Hermione per evitare che altre domande dessero modo alla proprietaria del pub di spettegolare ulteriormente

"Sono tre Falci testa. E come mai era seduto al vostro tavolo? Non ricordo che voi siate in buoni rapporti"

"Ecco qui quindici Falci" disse Hermione raccogliendo le monete che le avevano dato i suoi amici ed alzandosi disse: "Grazie mille e arrivederci Madama Rosmerta", gli altri salutarono e seguirono Hermione a fatica fra le persone che affollavano il locale.

 

***

 

"Grazie Hermione" disse Alyssa "Non sapevo cosa risponderle" aggiunse la ragazza quando furono usciti dai Tre Manici di Scopa "Non ti devi preoccupare, l’importante è essere gentili e cambiare argomento in modo cortese" le consigliò l’amica

"Va bene, seguirò il tuo suggerimento"

"Dove siete andati?" chiese Ron, curioso

"Ron! Ma insomma! Non essere scortese!"

"Ma era solo una domanda!" protestò il ragazzo

"Hermione, non ti preoccupare. Siamo andati da Mielandia e da Zonko"

"Hai visto quanti dolci ci sono? Avete preso qualcosa?"

"Si, Draco mi ha comprato un sacchetto di caramelle, ne volete?" disse estraendo dalla borsa un involucro bianco di carta ed offrendo i dolci agli amici

"No, grazie" disse Hermione, "Harry?" chiese la ragazza porgendo il pacchetto al fratello: "No, grazie, conosco troppo bene le caramelle magiche" disse sorridendo "Io invece sfiderò la sorte" disse Ron prendendo una caramella, prima di assaggiarla, la osservò sospettoso, poi si fece coraggio e la mise in bocca me se ne pentì immediatamente: "Mh, fa veramente schifo!" disse facendo delle smorfie terribili, Hermione scoppiò a ridere: "A che gusto è?"

"Peperoncino piccante e aglio" disse il ragazzo con le lacrime agli occhi

"Scusa, non lo sapevo"

"È normale, le caramelle magiche sono di tantissimi tipi!"

"Si, hai ragione, Hermione, ma a questo gusto non le avevo mai trovate" disse Ron "Non è che avreste un po’ d’acqua, ho la lingua in fiamme"

"Si, tieni" disse Alyssa prendendo una bottiglietta d’acqua dalla sua borsetta

"Grazie mille" disse Ron bevendo quasi tutta l’acqua

"Figurati"

"Mi hai salvato! Non mi sentivo più la lingua" disse ridandole la bottiglia, la ragazza sorrise.

"Adesso dobbiamo salire" disse Hermione, "Ma dove siamo?" chiese Aly

"Siamo al limitare di Hogsmeade, alla fine della salita c’è una grotta; lì è dove ci sta aspettando Lunastorta"

"È molto lontano?"

"No, ma è nascosto piuttosto bene".

Dopo alcuni minuti raggiunsero la cima della collina e, seduto davanti all’entrata di una cavità, videro un uomo coperto da un mantello nero e con un berretto di lana ornato da un pompon verde; i ragazzi fecero qualche passo verso di lui, ma l’uomo rimase dove si trovava. Aly rimase paralizzata dalla paura. "E se fosse Voldemort?"si chiese, poi all’improvviso l’uomo sollevò la testa ed un paio di occhi azzurri incrociano lo sguardo della ragazza "Remus!" esclamò contenta Aly "Sh! Potresti farlo scoprire!" disse Hermione

"Venite dentro" disse l’uomo, le due ragazze fecero qualche passo verso l’entrata della grotta

"Aspettate! Come facciamo ad essere sicuri che sia veramente lui?" disse Ron

"È vero, hai ragione Ron. Dacci una prova che sei veramente tu" disse Harry

"Vi ricordate bene gli insegnamenti, allora!" disse l’uomo

"Ma sono sicura che sia lui!" disse Aly guardandolo negli occhi

"con la magia puoi cambiare il tuo aspetto ed assomigliare a chi vuoi! Potrebbe essere un Mangiamorte!" le disse Hermione tenendo la bachetta puntata verso l’uomo

"Per sapere se è vermante lui bisogna chiedergli qualcosa che solo il vero Lupin può sapere!" disse Ron

"Con quale oggetto mi ha potata via Greyback?" chiese Aly al mago

"Una sciarpa rossa"

"È lui" disse certa Aly

"Non mi fido, se conosce Greyback potrebbe essere davvero un Mangiamorte travestito" disse Ron ancora incerto "E poi come fa Alyssa a conoscere Greyback? Possibile che qualcuno di noi gliel’abbia spiegato? E cosa vuol dire che l’ha portata via? Questa storia non mi quadra proprio" pensò il ragazzo

"No, Ron, lui mi voleva salvare da Greyback!" insisté Aly

"Harry, Hermione, voi cosa ne pensate? Ci possiamo fidare?" chiese Ron

"Fatemi un’altra domanda" propose l’uomo

"Che cosa mi ha dato quando sono stato male sul treno per Hogwarts, l’anno in cui i Dissennatori sono saliti a bordo?" chiese il fratello di Aly

"Della cioccolata di Mielandia, la stessa che mangio io quando mi devo rimettere in forze"

"È lui" affermò sicuro Harry

"Venite dentro, qui fuori sta cominciando a fare freddo" i ragazzi lo seguirono, non appena tutti furono entrati, Lupin prese la bacchetta da sotto il mantello e lanciò un incantesimo verso un grosso masso che ostruì quasi interamente l’uscita "Così staremo un po’ più al caldo" disse l’uomo.

Hermione puntò la bacchetta verso il centro della grotta ed accese un fuoco che emanava luci blu e verdi, "Allora, cosa è successo quando Greyback ha usato la passaporta?" chiese Remus ad Hallie quando i ragazzi si furono accomodati "Sono arrivata in un posto buoi e lì c’era un mago, Lord Voldemort, che…"

"Non pronunciare quel nome!" disse Ron rabbrividendo

"Vai pure avanti" disse Lupin interessato

"Mi ha trattato abbastanza bene, mi ha portato da mangiare e poi, dopo circa un mese mi ha lasciata andare. Quando mi sono trovata all’esterno ho capito come mai le stanze fossero tanto grandi: ero in un maniero piuttosto antico circondato da una foresta. Non sapevo dove andare perché Voldemort non mi aveva dato alcuna indicazione, per fortuna trovai un sentiero e decisi di seguirlo, sperando che mi portasse da qualche parte. All’improvviso, da dietro una curva, venne verso di me una figura incappucciata, all’inizio mi sono spaventata, poi la figura ha abbassato il cappuccio…"

"Com’era fatto?" chiese Lupin

"Era un uomo piuttosto basso con dei piccoli occhi stretti" Aly fece una pausa. "Non sarà mica…" azzardò Ron

"Anche a me sembra lui, ma non saprei..." disse Hermione

"Lui chi?"

"Codaliscia, meglio noto come Peter Minus" le spiegò Ron

"Non l’ho mai sentito nominare…Comunque è stato lui ad indicarmi la strada per Hogwarts…"

"Cosa?! Stia scherzando?" disse Harry

"Ma cosa ti ha detto? Gli hai detto qualcosa di particolare su di te?" disse Hermione preoccupata

"Ma no, perché?"

"Minus non fa mai qualcosa se non ne ha un tornaconto!" affermò Ron

"Ma sei sicuro che stiamo parlando della stessa persona?"

"Hai mica fatto caso se gli mancava un dito?" chiese Harry, Aly ci pensò su, poi dissero: "Si, quando mi ha indicato la via da seguire, ho notato che gli mancava un dito"

"È lui, non c’è dubbio" disse Lupin, "Ma perché lo avrebbe fatto?"

"Forse perché voleva che Aly trovasse Hogwarts" disse Ron

"Si, ma perché?" chiese Hermione

"No lo so, ma dobbiamo stare molto attenti" disse Harry

"Soprattutto ad Alyssa" disse Lupin "Mi raccomando non fate cose avventate, se avete bisogno io ci sono"

"Si, ma non possiamo venire qui sempre" disse Hermione

"Infatti, è per questo che ho una cosa da dare a Harry" disse solennemente Lupin

"Che cos’è?" chiese il ragazzo

"È una cosa che ti prego di usare e, credimi, non te l’avrei mai data perché so quanto ti costa usarla, ma è l’unico modo per tenersi in contatto senza essere scoperti" così dicendo Lupin estraè dalla tasca del mantello un piccolo oggetto avvolto in un pezzo di lana grezza e lo porse a Harry, il ragazzo prese l’involucro e lo aprì. Una lastra di vetro gli restituì uno sguardo triste. "Ne ho parlato a lungo con Silente, e nessuno, neanche Codaliscia, è a conoscenza di questo specchio" disse Lupin "So quanti ricordi affiorino quando vedi quell’oggetto; se preferisci lo può tenere Aly; lei non ha tristi ricordi da associarvi" continuò l’uomo

"Si, forse è meglio che lo tenga lei, anche perché è lei quella più in pericolo" affermò Harry

"Che cosa devo tenere?" chiese Aly

"Questo" disse Harry porgendole lo specchio

"Va bene, ma perché?"

"Vedi, questo specchio me l’ha dato Sirius, in modo che potessimo comunicare senza essere scoperti, ma io, per paura che lui tornasse e che i Dissennatori lo arrestassero condannandolo a morte certa, non l’ho mai usato. Solo quando se n’è andato per sempre mi sono reso contro che se l’avessi utilizzato, lui non sarebbe morto. Questo specchio permette alle persone che lo possiedono di comunicare senza rischiare di essere intercettati dal ministero o da qualsiasi altra persona che s’intenda di magia. Nel caso in cui tu abbia bisogno di aiuto, prendi lo specchio e pronuncia il nome della persona che ne possiede l’altra metà" le spiegò Harry

"E io ti risponderò immediatamente" disse Lupin

"Mi dispiace tanto per Sirius, Harry. Non ti preoccupare, terrò io lo specchio" disse Aly.

"Bene, adesso che abbiamo risolto questa questione, raccontatemi come avete passato i primi mesi di scuola" disse Lupin

"Beh, come tu ben sai questo è il nostro ultimo anno e, personalmente, sono molto spaventata per il ' M.A.G.O.' perché da esso dipenderà il mio futuro e…"

" ‘M.A.G.O.’ ?" chiese Aly

"È un esame che dai alla fine dei sette anni, i giudizi che ricevi sono il tuo passaporta per il mondo del lavoro; quindi è molto importante! Come il 'G.U.F.O.' del resto. Il 'G.U.F.O.' è l’esame che dai al quarto anno, se hai la maggioranza delle sufficienze puoi accedere agli ultimi tre anni di studio e scegliere quali materie preferisci studiare" le spiegò Hermione

"Siete molto sotto pressione, e tu Aly?" chiese Lupin

"Io ho tre sessioni d’esame, una a febbraio, l’altra ad aprile e l’ultima a giugno"

"E come procedono le lezioni?"

"Bene" disse la ragazza arrossendo

"Ma come fai ha studiare il programma di sei anni in uno solo?"

"Ho un programma speciale, al mattino seguo le lezioni con Harry, Ron e Hermione e alla sera ho ripetizioni" spiegò la ragazza

"E chi ti fa ripetizioni?"

"Draco!" esclamò la ragazza, le gote infiammate, gli occhi bassi e un sorriso sulle labbra

"Malfoy?" chiese Lupin timoroso

"Si!"

"Ma…non è possibile!" si stupì Lupin

"È stato Silente a deciderlo, dopo che Draco ha cercati di scagliarmi una maledizione senza perdono" disse Aly

"Cosa ha fatto?!"

"Si, ma tutti possono sbagliare…" disse Aly prendendo le difese di Draco

"Ma ha cercato di ucciderti! Non lo dovresti difendere!"

"Beh, lui…mi piace" disse Aly arrossendo ma sostenendo lo sguardo di Lupin

"Ma Aly…" disse Harry

"Lo so che ti senti responsabile per me, ma credimi, preferisco stare con Draco piuttosto che con Fred! Draco almeno sa prendersi le sue responsabilità!" affermò con veemenza Aly

"Io…rispetto le tue idee però stai attenta però perchè il padre di Draco è un Mangiamorte, uno dei più fedeli, e Draco…È già stato un Mangiamorte in passato e potrebbe agire su ordine di Voi Sapete Chi" disse Lupin

"Senti, oggi eravamo ai Tre Manici di Scopa, e lui era al tavolo con noi, poi è entrato suo padre e lui l’ha raggiunto facendo in modo di farsi vedere in nostra compagnia"

"È molto strano questo suo comportamento" disse Lupin

"Magari è cambiato sul serio. Nessuno si sarebbe mai aspettato il comportamento di mio fratello, quindi magari Aly ha fatto innamorare sul serio Draco ed è…cambiato sul serio" disse Ron non troppo sicuro

"Ma è cambiato veramente così tanto da quando mi ha conosciuta?" chiese Aly

"Si, non ti ricordi quando ti ha vista per la prima volta nella Sala Grande?" disse Harry

"È vero. Adesso che ci penso avete ragione. Potrebbe essere come dice Ron, magari è cambiato veramente"

"Potrebbe essere, a volte per amore si cambia" disse Hermione.

Trascorsero alcuni minuti di silenzio, poi Aly chiese a Lupin: "E tu come hai fatto a salvarti?"

"Ma voi come fate a conoscervi?" chiese Ron curioso, Aly prese la parola e raccontò agli amici come Remus e lei si erano incontrati; "E tu ed i genitori di Aly come vi siete conosciuti?" domandò il rosso

"Tramite l’Ordine della Fenice naturalmente, anche loro ne facevano parte"

"Quindi i nostri genitori si conoscono sicuramente…" disse Harry che moriva dalla voglia di saperne di più da quando Silente gli aveva detto che lui ed Aly erano gemelli"

"Si, si sono conosciuti qualche anno prima che voi due nasceste…"

"Ma perché non ci siamo mai visti?" continuò Harry

"Per prudenza: se si fosse scoperto che tu ed Aly siete cugini stareste stati tutti in pericolo"

"Cugini?!?" esclamarono i ragazzi all’unisono

"Si, tua mamma, Harry, e tuo papà, Aly, sono fratelli"

Ma allora perché non mi hanno potuto adottare quando i miei genitori sono morti?" chiese Harry

"Perché se Voldemort avesse saputo che c’era qualche grado di parentela vi avrebbe ucciso all’istante; ecco perché Aly non sapeva di essere una strega".

Trascorsero alcuni minuti di silenzio poi Lupin disse: "Non c’è bisogno che vi dica di non dire a nessuno queste cose e quando dico nessuno intendo nessuno, tanto meno a Draco" affermò l’uomo guardando Alyssa

"Ma io…"

"Ti prego Aly, so che per te è un enorme sacrificio, perché ti sembra di tradirlo ma è per la tua incolumità e anche per quella di Harry"

"Va bene" disse la ragazza sospirando e pensando ai mille segreti che doveva mantenere, "Cosa ti è successo quando io e Greyback abbiamo usato la passaporta?" chiese Aly

"Quando Greyback mi ha colpito, ho perso i sensi e sono rimasto steso lì per alcuni minuti, quando ho riaperto gli occhi vicino a me c’era Silente, mi ha dato una pozione particolare che mi ha subito rimesso in forze e mi ha detto di cercarti prima che Greyback ti portasse da Voldemort; sono andato in tutti i posti in cuoi si poteva nascondere Voldemort: casa Riddle, dai Malfoy e da Piton, ma non ti ho trovata. Silente ha incominciato a temere il peggio, soprattutto perché, trattandosi di Voldemort, tutti noi pensavamo che ti tenesse in ostaggio per ottenere qualcosa, ma non si è fatto vivo. Quando ormai non sapevamo più dove cercare, hai varcato le porte di Hogwarts; non appena sei uscita dal suo ufficio, Silente è venuto a Grimmauld Place, per comunicare la notizia del tuo arrivo. Non puoi immaginare quanto mi sentissi sollevato nel sentire che eri tutta intera!" esclamò Lupin

"Mi dispiace di averti fatto preoccupare inutilmente" disse la ragazza

"Non ti preoccupare, adesso è tutto a posto" disse Lupin rassicurandola "Ora è meglio che andiate, mi raccomando non combinate guai e se dovesse succedere qualcosa comunicatelo a Silente o a me"

"D’accordo" disposero in coro i ragazzi

"Vi accompagno fino alla strada" e così dicendo estraè la bacchetta e spostò il masso che ostruiva l’uscita e spense il fuoco magico.

Fuori, soffici fiocchi di neve scendevano lentamente, i ragazzi s’incamminarono verso il villaggio seguiti da Lupin. Arrivati al limitare di Hogsmeade, l’uomo fece le sue ultime raccomandazioni e con uno schiocco di dita, scomparve.

Il quartetto raggiunse tutti gli altri studenti davanti ai Tre Manici di Scopa e dopo alcuni minuti ripartirono tutti alla volta di Hogwarts.

 

***

 

"Quali materie abbiamo questa mattina?" chiese Ron il giorno seguente servendosi di biscotti al burro con pezzetti di cioccolato "Al mattino due ore di Erbologia con Serpeverde, e Pozioni con Tassorosso, dopo pranzo Difesa Contro le Arti Oscure e Incantesimi" disse Aly consultando l’orario

"Pozioni" disse sbuffando Ron "Non sopporto la Professoressa Wilkinson! Certo è sempre meglio di Piton, però almeno lui non ti faceva ripetere a memoria tutto quello che diceva"

"Ogni insegnante ha il suo metodo" disse Hermione

"Si, ma lei ce l’ha con me! Tutte le volte: ‘Weasley mi puoi ripetere quello che ho detto?’ " disse il ragazzo imitando la voce stridula della professoressa "Beh, così almeno stai attento" ribatté la ragazza

"A te non chiede nulla solo perché tu sei la più bell…ehm brava" disse Ron diventando rosso. Il provvidenziale suono della campanella interruppe la discussione ed i ragazzi s’incamminarono verso il parco alla serra numero quattro.

Il parco di Hogwarts era completamente ricoperto da una coltre bianca, Aly stava chiacchierando con Hermione di ciò che voleva fare una volta terminato Hogwarts, quando una ragazza dai capelli neri e gli occhi verdi si avvicinò a loro e disse ad alta voce: "Alyssa cosa ci fai qui a chiacchierare con una sporca Mezzosangue quando potresti startene abbracciata a Malfoy?"

"Weasper! Come ti permetti di insultarla!" disse una voce tagliente dietro la ragazza, questa di voltò: Draco Malfoy, fremente di rabbia e con la bacchetta alzata la guardava. "Draco, ci penso io" disse Aly temendo che la situazione potesse prendere una brutta piega

"Innanzi tutto non ti riguarda di chi sono amica e se insulti ancora Hermione, te la faccio pagare molto cara!" affermò Alyssa risoluta guardando la ragazza con fare minaccioso; nel frattempo una piccola folla di studenti si era riunita intorno a loro: "Ma quella non è Evans, l'amica di Potter" mormorò qualcuno "Si, hai ragione, non sapevo che stesse con Malfoy" sussurrò qualcun altro "Beh, da quando in qua dovete essere informati di tutto quello che accade?" disse Draco con voce dura, nessuno rispose, Aly si guardò intorno e vide solo volti spaventati o dubbiosi "Non voglio che mi rispettino solo perché hanno paura" pensò fra se la ragazza "Sentite, non sono affari vostri, per cui lasciatoci in pace, per favore" disse Aly, la situazione si fece un pò meno tesa e molti dei ragazzi che si erano fermati ripresero la strada verso la serra numero quattro.

La professoressa Sprite, una donna abbastanza alta e piuttosto robusta, li stava aspettando sull’entrata della serra: "Entrate e non chiudete la porta. Quest’oggi studieremo il giglio", Aly guardò Hermione dicendole: "Non sapevo che si studiassero piante babbane"

"La Signorina Evans ha ragione, infatti, la pianta che studieremo oggi proviene dal mondo babbano, tuttavia questo tipo particolare di giglio ha il potere di resistere al gelo, è per questo che vi ho chiesto di non chiudere la porta. Adesso prendiamo questo giglio e lo portiamo fuori" disse la Professoressa prendendo dal centro del tavolo un bellissimo giglio rosa e uscì dalla serra, la classe la seguì infreddolita; "Ora lo togliamo dal vaso, ma dobbiamo fare molta attenzione perché questo fiore è molto delicato quindi dovremo far svanire il vaso e successivamente fare un buco nella neve e mettervi la pianta, ricoprire e…" dopo qualche secondo la neve coprì tutto il fiore congelandolo e lasciando la superficie lucida, come se fosse sotto vetro. Un raggio di sole illuminò la pianta facendo brillare il fiore di una luce rosa mai vista prima. Tutti rimasero entusiasti: "Non sapevo che con la magia si potessero fare cose così belle! Pensavo che la maggioranza delle magie fosse stata creata solo per essere utilizzate per risolvere i problemi" disse Aly

"Beh, i maghi sono persone come le altre, anche loro provano sentimenti" disse la Professoressa Sprite

"Scusi, non la volevo offendere" disse Hallie

"Non ti preoccupare, non mi sono offesa; qui imparate a fare magie ed a difendervi, e quindi pensate che i maghi abbiano creato formule solo per quello, invece è giusto che voi sappiate che, ispirati dai sentimenti, hanno creato delle formule e delle piante fatte apposta per gli innamorati, e questa è una di quelle". Gli studenti rimasero a guardare il bellissimo giglio, ancore per qualche minuto, finché la Professoressa disse: "Bene, adesso possiamo rientrare" i ragazzi fecero come aveva detto loro. La mattinata proseguì normalmente, anche se Aly aveva cominciato a notare tutte le chiacchiere che cominciavano a girare su lei e Draco; ciò la infastidiva parecchio, tuttavia cercava di fare finta di niente, anche se, con l’avvicinarsi dell’ora di cena, i pettegolezzi aumentarono a dismisura: una ragazzina del primo anno dai capelli biondo cenere era arrivata a dirle: "Non ci sono molte famiglie Purosangue in giro, e gli Evans non sono fra quelli, io starei attenta se fossi in te. Malfoy odia tutti quelli che non sono come lui", Aly era rimasta un po’ scioccata, non si aspettava che una ragazza che non conosceva la giudicasse; "Non ti angosciare" le disse Hermione "lasciali stare, non ti preoccupare di quello di possono dire, non lasciare che possano rovinare il tuo rapporto con Draco"

"Non è così semplice come sembra, le gente ti giudica senza conoscerti" disse Aly arrabbiata "Dai adesso cerca di non pensarci, " le disse Ron che per un po’ aveva lasciato parlare le ragazze da sole capendo che erano di quei momenti in cui i ragazzi non devono intervenire ma poi la voglia di consigliare l’aveva sopraffatto.

"Dov’è Harry?" chiese Aly dandosi a sedere al tavolo del Grifondoro "Era in camera che si stava cambiando, non è semplice giocare a Quiddich con la neve" disse Ron

"Che cos’è il Quiddich?" chiese Aly ricordandosi che Ron, per Natale, aveva ricevuto una nuova divisa "È il gioco più popolare nel mondo magico, che funzione un po’ come il calcio babbano" le spiegò Hermione "Ci sono due squadre composte da sette giocatori ciascuna che devono segnare in tre anelli difesi da un portiere, ogni goal vale dieci punti e naturalmente la partita si gioca sui manici di scopa!" esclamò Ron

"Ma le squadre sono miste?" chiese Aly

"Certo!"

"Allora ci potrei giocare anch’io!"

"Si, però la squadra è già al completo…" disse Ron dispiaciuto

"Ah, va beh, se aveste bisogno di una riserva, io sono disponibile" disse Aly

"Dillo a Harry, magari lui riesce ad inserirti" propose il ragazzo

"Dirmi cosa?" disse il cugino di Alyssa arrivando al tavolo e sedendosi fra le due ragazze, di fronte a Ron

"Io vorrei giocare a Quiddich, ma Ron mi ha detto che la squadra è al completo, quindi volevo propormi come riserva"

"Ma non saprei, per una ragazza non è che sia lo sport ideale.."

"Non mi pare che tu abbia avuto nulla da obbiettare, quando sono entrata a far parte della squadra" disse Ginny che era seduta a poca distanza da Ron "Si, beh, eravamo messi male, con questo non voglio dire non giochi bene, " disse in tono di scusa vedendo l’espressione irosa che si stava formando sul volto della sua ragazza "Però Aly ha già mole cosa da fare, deve seguire due programmi scolastici e far poco avrà la prima sessione d’esame…Il Quiddich è uno sport impegnativo, ci sono gli allenamenti e lo stress da sopportare è molto alto" continuò il ragazzo

"Beh, falla almeno provare, venendo dal mondo babbano non penso che ci abbia mai giocato, magari non le piace" propose Ron

"O magari le piace ed è anche brava" disse Ginny seccata

"Va bene, domani all’allenamento la farò provare" disse Harry servendosi di un generoso pezzo di tacchino

"Grazie, non volevo creare tanto scompiglio"

"Non ti preoccupare, è giusto che tu provi, abbiamo bisogno di forze nuove, anche perché potresti essere la nuova battitore, al posto di Meredith, che ultimamente non è assolutamente in forma"

"Battitore?" disse Aly

"Il battitore è quello che deve difendere i giocatori della sua squadra dai bolidi; i bolidi sono due palle che distraggono i giocatori di entrambe le squadre, non hanno una direzione precisa, quindi se un bolide si dirige su un tuo compagno di squadra tu lo devi intercettare prima che colpisca il giocatore e lanciarlo con un’apposita mazza sui giocatori avversari" le spiegò Ginny

"Beh, in fondo gli sport troppo femminili non mi sono mai piaciuti" disse Aly

"Va bene, domani avrai la tua occasione, ma non sarò clemente solo perché sei mia amica" disse Harry assaggiando una torta al cioccolato decorata con panna "Ce la metterò tutta. Ora devo andare da Draco, per le ripetizioni" disse Aly alzandosi da tavola.

***

 

Batteremo le nove ed Aly si trovava davanti all’entrata del dormitorio di Serpeverde, la ragazza era agitata perché voleva chiarire quello che era successo quel pomeriggio, la frase che la ragazza dai capelli biondo cenere le aveva detto, l’aveva molto colpita. Mentre stava pensando a tutte queste cose, la porta del dormitorio si aprì e Draco apparve sulla soglia: "Ciao, ti devo parlare" disse Aly tutto d’un fiato "Va bene, entra" disse il ragazzo un po’ preoccupato. La coppia si sedette al tavolo davanti al caminetto: "Tu cosa ne pensi della suddivisione delle famiglie dei maghi?" chiese Aly lentamente guardando il biondo negli occhi "Non esiste nessuna divisione, non esistono famiglie di maghi migliori di altre" affermò Draco

"Quindi non t’interessa se io non sono una Purosangue" disse Aly

"No, non scelgo le persone in base alla loro ‘famiglia d’appartenenza’ come le chiama mio padre" disse Draco

"Famiglia d’appartenenza?"

"Si, secondo lui le uniche famiglie i cui membri dovrebbero essere considerati maghi a tutti gli effetti, sono i cosiddetti Purosangue, cioè quelle composte da soli maghi; le altre due categorie sono formate da Mezzosangue (coloro i quali hanno un genitore mago e l’altro babbano) e figli di babbani. Io sono totalmente contrario a questa suddivisione, ma mio padre non è assolutamente d’accordo, ovviamente io non posso dirgli che non la penso come lui perché mi radierebbe dalla famiglia e non avrei nessun posto dove andare; così ho deciso di tenere duro almeno finché non mi posso mantenere da solo e quando avrò una sicurezza economica gli dirò come la penso e me ne andrò di casa" concluse Draco fiero del suo discorso

"È una scelta molto coraggiosa! Ma se tuo padre lo venisse a scoprire prima che tu abbia una sicurezza economica?"

"Credi che non ci abbia mai pensato? Tutte le volte devo fingere, è un legimens molto abile"

"Un?"

"Legimens, è colui che sa leggere nel pensiero" le spiegò Draco

"E come fai sfuggirgli?

"Con l’occlumanzia, l’arte di chiudere la mente"

"Dev’essere molto stressante"

"Si" disse il ragazzo sospirando.

Passarono alcuni minuti di silenzio poi Draco disse: "Ti devi preparare per gli esami, Erbologia e Astronomia vanno bene, ma Divinazione…beh, sei un vero disastro" la ragazza s’intristì "Ma io ce la metto tutta, solo che non vedo l’utilità di imparare a scoprire il futuro nelle foglie di tè, anche perché non si avverano mia le mie previsioni" disse Aly

"Lo so, neanche le mie si sono mai avverate; ma tu questo non lo devi dire all’esaminatrice. Se necessario inventa"

"Cosa?!"

"Beh, sempre meglio che fare scena muta" disse Draco

"Si, forse hai ragione"

"Facciamo un ultimo ripasso di Astronomia, poi andiamo a dormire, anche perché io domani ho allenamento di Quiddich"

"Anch’io!" esclamò la ragazza

"Ma…"

"Ho chiesto a Harry se mi fa provare, così, giusto per curiosità" disse Aly con sguardo innocente, Draco le sorrise: "Spero di non dovermi mai confrontarmi con te"

"Perché sai che perderesti" gli disse Aly con tono beffardo

"Ne sei così sicura?"

"Certo!" gli rispose la ragazza sorridendo

"Dai ripassiamo Astronomia" disse Draco abbozzando un sorriso

"Va bene".

Dopo circa due ore i ragazzi avevano ripassato la maggior parte del programma di Astronomia, Aly se l’era cavata abbastanza bene, ma la stanchezza cominciava a farsi sentire, così Draco le propose di terminare prima dell'orario prestabilito; Aly accettò e si alzò dal tavolo sbadigliando: "Yawn, continuiamo domani, sono decisamente stanca" e così dicendo sia avvicinò a Draco dandogli un bacio, il ragazzo ricambiò e le disse: "Sai pensavo a quello che potrebbe dire mio padre se ci vedesse ora"

"Beh, secondo me sarebbe geloso" disse Aly sorridendo

"Si, tu sei mille volte più bella e più gentile di mia mamma" disse Draco

"Ma Draco, è tua mamma! Non è colpa sua se è così!"

"Certo che è colpa sua, e non fa niente per cambiare. Ma a me non importa" dichiarò il ragazzo, Aly sorrise, si alzò, si diresse vero la porta, l’aprì e scomparì nella notte.

Draco, seduto su una sedia, contemplava il fuoco che scoppiettava di fronte a lui, quando un dolore al braccio lo distrasse, il ragazzo tirò su la manica del maglione e vide un serpente che usciva dalla bocca di un teschio nero: il simbolo di Voldemort, e dei Mangiamorte, luccicava sul suo pallido braccio. Il ragazzo, per la prima volta in tutta la sua vita, ebbe paura di avere un colloquio con il Signore Oscuro, sapeva, infatti, che egli era il legimens più potente al mondo, forse solo Silente era in grado di superarlo: "E se scoprisse i miei veri sentimenti?" si chiese Draco "Se non andassi si insospettirebbe, e mentire diventerebbe ancora più difficile. L’unica soluzione è recarmi da lui e far buon viso a cattivo gioco", il ragazzo fece un lungo respiro, si alzò, si diresse verso la porta, la aprì e corse il più velocemente possibile al terzo piano, passò tre volte davanti al corridoio dicendo fra se e se: "Mi serve l’Armadio Svanitore", la terza volta il mobile comparve davanti a lui, Draco aprì l’anta e vi entrò; dopo qualche secondo la riaprì: un’atmosfera polverosa a tetra lo accolse, si trovava da Magie Sinister, il negozio di oggetti magici pericolosi; il ragazzo uscì dall’armadio, fece un altro lungo respiro e si smaterializzò. "Benvenuto Draco" sussurrò una fredda voce a qualche metro da lui "A cosa devo questa visita?" chiese Draco cercando di non far tremare la voce

"Volevo sapere coma sta andando il tuo compito al castello" disse Voldemort

"Bene" disse Draco cercando di mantenere un tono neutrale

"La sorella di Potter sta apprendendo le arti magiche?"

"Si, Alyssa è una ragazza molto sveglia" non appena ebbe frinito di pronunciare quella frase, si rese conto di aver commesso un errore: non avrebbe dovuto chiamarla per nome. Voldemort, sorrise fra se e chiese: "E cosa dice di aver te come maestro?"

"Non si lamenta"

"E nessuno si è ancora reso conto che non può essere la sorella di Potter?"

"Beh, nessuno sa che lei è la sorella di Potter" disse Draco, non capendo fin dove volesse arrivare il suo maestro

"Come nessuno lo sa! Non pensavo che Silente sarebbe stato così stupido da lasciare la verità sotto gli occhi di tutti"

"E quale sarebbe la verità?" chiese Draco

"Alyssa non è la sorella di Potter, perché è una Purosangue" disse Voldemort fiero

"Ma no n è possibile!" affermò Draco con veemenza

"E perché non sarebbe possibile?" chiese Voldemort

"Perché…lei mi ha detto che non è una Purosangue" disse Draco abbassando, lo sguardo

"Cosa?!" disse Voldemort alzando la voce "Come sarebbe a dire che non è una Purosangue! Lo è eccome! A meno che…" passarono alcuni minuti, Voldemort fissava il fuoco come se stesse cercando qualcosa nel suo passato. Pensò al giorno in cui aveva deciso di dichiarare i suoi sentimenti a Sarah Split; era una giornata d’agosto, Sarah aveva circa 25 anni e stava passeggiando lungo il lago magico Lilium, quanto specchio d’acqua era stato cerato dai maghi per far trascorrere le vacanze stive ai bambini di maghi che non avevano la possibilità, durante le vacanze estive, di lasciare i bambini sotto gli 11 anni a casa. Sarah faceva l’animatrice, quella era l’ultima sera di lavoro, in quanto il giorno dopo tutti i ragazzi che avevano compiuto 11 anni sarebbero andati a Hogwarts, mentre gli altri, troppo piccoli per accedere alla scuola di magia e stregoneria, sarebbero tornati a casa; la ragazza si era fermata all’ombra di una quercia, in quel momento Voldemort si era avvicinato dicendole: "Ciao Sarah, è stata una giornata pesante oggi?"

"Tom, mi hai spaventato, non ti avevo sentito arrivare; si, oggi è stata una giornata piuttosto pesante, ma per fortuna era l’ultima, domani è il 1° settembre. Sono anni che non ti vedo, cosa hai fatto in tutto questo tempo?"

"Ho vagato cercando di dare un senso alla mia vita, senza trovarlo; alla fine ho capito che non dovevo andare lontano per trovarlo, perché l’ho sempre avuto sotto gli occhi…" e così dicendo la guardò con uno sguardo pieno di speranza "Tom… io?"

"Si, tu Sarah"

"Mi dispiace veramente tanto ma io sono fidanzata"

"Cosa?!? Non è possibile!"

"Mi dispiace, io e Alexander stiamo insieme da due anni ormai…"

"Dammi una possibilità"

"No, Tom"

"Perché?"

"I sentimenti che provavo per te ai tempi di Hogwarts sono cambiati"

"Non per me"

"Tom, per favore, lasciami stare, abbiamo troppi anni di differenza"

"Hai detto che mi avresti aspettato quando sono partito! Qualsiasi cosa accada! Te lo ricordi! Hai detto che non t’importava di quello che gli altri avevano detto, che tu mi amavi così com’ero! E io mi sono fidato! Io sono tornato per stare con te! E tu ti sei fidanzata con un altro!"

"Ma Tom, sono passati otto anni! Pensavo che mi avessi dimenticata!"

"Io non ti ho dimenticata! Come avrei potuto, dopo tutto quello che ho passato per te! O forse l’hai dimenticato? L’estate del tuo ultimo anno a Hogwarts l’ho passata a farmi fare il terzo grado dai tuoi genitori su che tipo di persone frequentassi, sul mio passato e sul perché avessi scelto te! Come se dovessi essere una vittima sacrificale!"

"Tom, non dire così, loro lo facevano per il mio bene"

"Sai benissimo che non è così! A loro interessavano solo i soldi!"

"Volevano solo che potessimo avere una vita dignitosa!"

"No! Volevano che non prosciugassi il loro patrimonio, visto che io non avevo molto da offrirti dato che sono orfano!"

"Tom…" la ragazza si mise a piangere "tu non sai quanto ho dovuto combattere quando te ne sei andato, ogni giorno mi tormentavano sul perché te ne fossi andato e sul fatto che mi avevi lascito per non tornare mai più. Ho passato degli anni orribili, finché due anni fa non ho incontrato Alexander"

"Immagino che lui sia ricco" affermò sarcastico Voldemort

"Questo non c’entra!" disse Sarah "Tu non ti sei fatto sentire per sei anni! Cosa avrei dovuto pensare?"

"Nei posti in cui sono andato non avevo a disposizione penna e calamaio per scrivere lettere! Cosa credi che il mio sia stato un viaggio di piacere?!?"

"Dimmi allora cosa hai fatto!"

"Ho viaggiato per diventare una persona migliore, forse così i tuoi mi avrebbero accettato" disse Voldemort amaramente

"Ma perché? Tu non dovevi mica sposare loro!"

"Lo so, ma non potevo sopportare le smorfie di tua mamma quando mi guardava e come invece lodava tua cugina Lily e il suo fidanzato James! James, così perfetto, James che aveva amici rispettabili, amici purosangue come Sirius Black!" disse Voldemort

"Tu non dovevi cambiare per loro, alla fine ti avrebbero accettato!"

"Non penso"

"Mi dispiace Tom"

"Dispiace anche a me, vorrei poter tornare indietro nel tempo"

"Quel che è stato è stato. Ora devo andare" e così dicendo Sarah, s’incamminò verso il cancello del parco "Aspetta Sarah" la giovane si fermò, Voldemort la raggiunse, devo chiederti solo una cosa: "Perché hai accettato che ti facessi la corte non ostante fossi di trentaquattro anni più vecchio di te?"

"Perché tutti i ragazzi della mie età erano stupidi, pensavano solo al Quiddich e non potevi parlare d’altro; con te invece parlavo di qualsiasi cosa"

"Sarah, verresti da me sta sera? In ricordo dei vecchi tempi, così ti racconto casa ho fatto in tutti questi otto anni e tu mi parli di te"

"Non saprei Tom…"

"Ho un appartamentino a Londra vicino ai giardini di Kensinton, se cambi idea Queensgate 15, con la Polvere Volente arriverai in un attimo" e così dicendo si smaterializzò. Voldemort ripensò a quella sera, a quando nel camino di casa sua si era materializzata Sarahh, per la prima volta in tutta la sua vita era stato felice. "Sarahh, alla fine sei venuta" aveva esclamato

"Si, sai che adoro i giardini di Kensinton"

"Lo so è da quando hai letto Peter Pan che li volevi vedere"

"Te lo ricordi ancora!"

"Certo che me lo ricordo, anche ai bambini che tieni al Lilium racconti quella favola"

"Ma Tom che fai mi spii?!"

"Non ti ho spiata! Ti osservavo!" disse Voldemort sulla difensiva

" Sei sempre il solito" disse la giovane sorridendo

"Accomodati" le disse il mago facendole togliere la giacca e indicandole il divano di fronte al camino

"Grazie"

"Allora raccontami cosa hai fatto durante tutti questi anni" le disse Voldemort

"Beh, all’inizio è stata molto dura…" mentre le giovane parlava Voldemort dalla sala faceva degli incantesimi per preparare la cena, dopo circa un’ora che Sarahh parlava il mago le disse: "La cena è pronta, ti dispiace continuare il tuo racconto a tavola?"

"Va bene" e così dicendo si alzò e seguì Voldemort nella sala da pranzo.

"Cos’hai preparato di buono?"

"Antipasto sformatini al salmone, di primo pasta pomodori, mozzarella e basilico, una ricetta italiana che ho imparato durante i miei viaggi, di secondo arrosto di maiale e mele, il tuo preferito, e di dolce torta con i frutti di bosco e gelato, quella che mangiavi da piccola" disse Voldemort orgoglioso

"Oh, Tom, non dovevi!"

"Figurati, per te questo e altro".

L’uomo servì la giovane pregandola di continuare il suo racconto, Sarahh riprese la storia e la terminò con l’arrivo del dolce. "Tom, ma è bellissima! Non sapevo che sapessi cucinare così bene! Gli italiani cucinano molto bene e io sono un ottimo allievo" disse l’uomo sorridendole e porgendole una fetta di torta; "È veramente deliziosa! Complimenti!"

"Grazie, brindiamo?" disse Voldemort riempiendole il bicchiere di un vino bianco leggermente frizzante

"A cosa brindiamo?" chiese il mago

"Ai tempi passati" disse Sarahh, guardandolo intensamente negli occhi

"Ai tempi passati" disse Voldemort ricambiando lo sguardo con un barlume di speranza. Quando ebbero finito di cenare, il mago, con un colpo di bacchetta accese il giradischi e una musica da ballo invase la stanza, Voldemort si alzò da tavole, si diresse verso Sarahh le prese per mano dicendole: "Mi concedi questo ballo?" la giovane sorrise e si alzò; i due volteggiarono finché Voldemort le chiese: "Sarahh, ma i tuoi sentimenti sono cambiati per me?"

"Tom…io…non so cosa dire…sono fidanzata"

"I fidanzamenti si possono sciogliere"

"Tom…"

"I tuoi sentimenti sono cambiati nei miei confronti?"

Sarahh ci pensò, le venne in mente quando Voldemort era venuto nel cuore della notte nel suo dormitorio per essere il primo a farle gli auguri di compleanno il giorno del suo diciassettesimo compleanno e la passeggiata al chiaro di luna terminata in riva la lago dove lei gli aveva detto: "Qualsiasi cosa accada staremo sempre insieme, vero?"

"Certo, qualsiasi cosa accada" .

"No, non sono cambiati." disse Sarahh "Però sono fidanzata"

"A questo si può porre rimedio" e così dicendo la baciò.

Lo scoppio di un pezzo di legno nel camino lo fece ritornare alla realtà: "Ma io pensavo di essere suo padre, Sarahh deve avermi ingannata, in modo che io la lasciassi tornare a casa incolume!!" disse Voldemort arrabbiato "Draco, torna al castello e tieniti pronto. Fra due giorni avrò la mia vendetta e tu Sarahi al mio fianco, capiranno che non ci si può prendere gioco di Lord Voldemort!"

"Si, Signore" e così dicendo il ragazzo si smaterializzò. Cinque minuti dopo era nel dormitorio di Serpeverde, felice che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato non avesse scoperto i suoi veri sentimenti, d’altra parte però continuava a chiedersi cosa volesse dire Voldemort quando aveva affermato di essere stato ingannato. Troppo stanco per riuscire pensare a tutte quelle cose, e ricordandosi che il giorno seguente avrebbe avuto allenamento di Quiddich, decise di andare a dormire.

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Capitolo 8
*** Capitolo8: vendette ***


Il giorno successivo, Ron le chiese come fossero andate le ripetizioni “Bene, ho ripassato quasi tutta Astronomia, ma ho sempre più paura, mancano esattamente quindici giorni alla prima sessione”
“Beh magari Hermione ti può aiutare”
“Certo” disse la ragazza “Aly, dimmi come si è formato l’universo”
“Il nostro universo si è formato…”
“Hermione, non adesso! Deve ancora fare colazione!” la rimproverò Ron
“No Ron, va bene, poi non ho molto tempo; devo giocare a Quiddich!” disse la ragazza
“Allora l’universo si è formato…” mentre Aly ripeteva a Hermione ciò che aveva ripassato la sera precedente, Ron faceva colazione con dei muffins al cioccolato; poco minuti arrivò Harry: “Allora oggi a che ora sono previsti gli allenamenti?” chiese Ron all’amico
“Alle sei”
“Bene, ehm…ti sei ricordato di dire alla squadra che ci sarà anche Aly?”
“Si, alcuni dicono che faccio dei favoritismi…perché è nuova…”
“Beh dovrebbero essere contenti che arrivano nuove forze dato che stiamo perdendo il torneo…” disse Ron
“Si, anche secondo me” disse l’amico.
La campanella suonò ed i ragazzi si recarono nel parco perché avevano Cura delle Creature Magiche con i Serpeverde, Aly continuò a ripetere Astronomia per tutto il percorso mentre Ron e Harry parlarono delle tattiche avrebbero applicato alla partita prevista per quel fine settimana: Grifondoro contro Serpeverde.
“Spero che abbiate passato bene le vostre vacanze di Natale” disse Hagrid, il guardiacaccia di Hogwarts “Bene, adesso seguitemi che andiamo nella Foresta Proibita”, sentendo quella frase Harry, Ron e Hermione si guardarono un po’ spaventati, sapevano che le ''gite'' di Hagrid nella foresta avevano sempre un risvolto negativo: il loro primo anno erano andati nella foresta proibita per castigo (erano usciti di notte) ed avevano dovuto inoltrarsi nella selva per cercare un unicorno ferito, Harry aveva incontrato per la seconda volta Voldemort (la prima volta l’aveva visto la sera dell’omicidio dei suoi genitori, sedici anni prima) ma era stato salvato da Fiorenzo, un centauro amico di Hagrid, che si trovava nelle vicinanze, il secondo anno aveva dovuto andare nella foresta proibita sotto consiglio di Hagrid in quanto quell’anno era stata riaperta la Camera dei Segreti: cinquant’anni prima la camera era stata aperta da Voldemort il quale aveva deciso di eliminare tutti i maghi non Purosangue presenti nella scuola, per far ciò aveva portato nella stanza un basilisco (un serpente velenoso in grado di uccidere anche solo con uno sguardo), una ragazza era morta e la scuola era destinata a chiudere. Hagrid era stato accusato dell’omicidio della ragazza ed era stato espulso.
Harry e Ron andando nella foresta avevano incontrato Aragog, un ragno gigante che era stato custodito da Hagrid in una dispensa del castello, il ragno aveva loro raccontato che non era stato lui ad uccidere quella ragazza. Harry ed il suo migliore amico avevano successivamente scoperto che era stato l’allora giovane Voldemort a creare quella camera, ad inserirvi il basilisco e a far incolpare Hagrid, a quei tempi studente al castello, dell’omicidio della ragazza ed era stato sempre Voldemort, utilizzando il suo diario di adolescente, a far riaprire la camera per epurare la scuola da tutti i non Purosangue, per fortuna Harry, grazie all’aiuto dei suoi amici, era riuscito a distruggere il diario e a porre fine a quella vicenda.
Ripensando a tutte queste cose Harry si ricordò la profezia che aveva fatto al professoressa Cooman su di lui e pensò che fosse molto stano che dall’inizio dell’anno scolastico Voldemort non avesse ancora fatto parlare di se e chiese a Ron cosa ne pensasse: “Non ha ancora fatto parlare di se?!? E il rapimento di Aly ti sembra poco!” esclamò l’amico “Intendevo dire che non ha ancora messo in atto alcun piano per riprendersela”
“Ma è lui che l’ha lasciata andare via” ribatté Ron
“Si, ma l’incontro con Minus mi insospettisce…Magari Voldemort l’ha…”
“Non pronunciare quel nome” disse Ron rabbrividendo
“Quand’ è che ti deciderai a pronunciarlo anche tu?” disse Harry, l’amico non rispose e Harry continuò “ Lui ha liberato Aly e le ha fatto dare indicazioni da Minus in modo che lei trovasse la strada per Hogwarts”
“E come avrebbe fatto?”
“Non saprei…”
“Magari Minus le ha dato delle indicazioni dicendole che ad un certo punto avrebbe trovato un oggetto piuttosto comune e che se lei l’avesse preso sarebbe stata al sicuro”
“Una passaporta?”
“Si, in fondo è così che Greyback l’ha portata da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato” disse Ron
“Forse hai ragione…Anche se non capisco come mai Aly non ci ha raccontato nei dettagli come mai Voldemort…” Ron stava per dire qualcosa ma Harry sbuffò e continuò il suo discorso “…l’ha liberata e come ha fatto ad arrivare fino qui”
“Beh forse era più impaziente di sapere cosa era successo a Rem…”
“Ron!” disse Harry in tono eloquente
“Ah, si scusa, voleva sapere cosa era successo a Lunastorta”
“Probabile”
“Pensa cosa succederebbe se il padre di Malfoy venisse a sapere che il suo caro figlio esce con una Mezzosangue” disse Ron vedendo che Draco si trovava a parecchi metri da lui
“Penso che lo ucciderebbe” disse serio Harry
“Cosa?!? Ma è suo figlio!”
“Si ma è come se avesse tradito la sua famiglia” disse Harry
“Io non capisco come possa essere possibile che uno come Malfoy si possa essere innamorato di Aly, ” disse Ron “non dico che sia brutta, anzi, tutto il contrario, ma va contro le sue idee…”
“Come ha detto Aly, a volte per amore si può cambiare…”.
“Bene ragazzi” disse il guardiacaccia fermandosi in una radura “oggi studieremo i Mandrillisi”
“Cosa sono?” chiese Alyssa all’amica “Sono delle specie di lucertole nane, non dovrebbero essere troppo pericolose”
“Esatto Hermione, dieci punti per Grifondoro” disse Hagrid “I Mandrillisi sono delle lucertole nane di colore arancione, è molto facile trovarle dato che la foresta è innevata; mettetevi a coppie, prendete questi contenitori e metteteci i Mandrillisi”. I ragazzi si divisero e presero i contenitori che Hagrid porgeva loro, Ron si staccò da Harry e si avvicinò a Hermione, Aly, che aveva capito i sentimenti del ragazzo verso l’amica, li lasciò soli e raggiunse Harry. “Allora in cosa consisterà l’allenamento di oggi pomeriggio?” chiese Alyssa mentre si dirigeva con cugino nella foresta “Beh, prima farai qualche giro sulla scopa per vedere come te la cavi, poi ti eserciterai con la pluffa, i bolidi ed in fine con il boccino”
“E se sbaglio qualcosa?” chiese Aly un po’ intimorita
“Non ti preoccupare la prima volta sulla scopa sulla scopa è sempre difficile” le disse Harry
“Com’è stata la prima volta che sei salito su una scopa” chiese Aly
“Il mio primo anno, la mia prima lezione di volo, eravamo in compresenza coni Serpeverde e Draco…lui…ehm…” il ragazzo era imbarazzato perché il passato di Draco era tutt’altro che immacolato
“Vai a vanti, so benissimo che non mai stato un santo” disse Aly
“Lui ha nascosto la ricordella di Neville sulla torre di Astronomia e…”
“Cos’è una ricordella?”
“È una pallina grande come un mandarancio e se diventa rossa significa che ti sei dimenticato qualcosa. Neville non si ricorda mai le cose così sua nonna gli aveva spedito una ricordella per fargli ricordare cosa aveva dimenticato, senza successo, per Neville la memoria è sempre stato un problema...insomma Draco ha nascosto la ricordella sulla torre di Astronomia e io sono salito sulla scopa e l’ho recuperata, quando sono sceso a terra la professoressa McGrannit, che aveva visto tutta la scena, mi ha detto di seguirla. In quel momento ho pensato che mi stessero per rimandare a casa”
“Ma la professoressa che teneva le lezioni di volo non ha detto niente?”
“Era andata ad accompagnare Neville in infermeria, perché senza volerlo si era dato una spinta troppo forte, si era alzato di parecchi metri da terra senza che la professoressa Boom avesse avuto il tempo di lanciare l’incantesimo per farlo tornare a terra; la sua corsa si era fermata quando era andato a sbattere contro una guglia ed era scivolato cadendo a terra, per fortuna si era solo rotto un braccio e Madama Boom l’aveva accompagnato in infermeria e ci aveva ordinato di non salire sulla scopa, Malfoy ha trovato la ricordella di Neville e…beh il resto della storia lo sai” concluse Harry
“Draco è veramente cambiato un sacco da quando mi ha conosciuta” disse Aly
“Si, nessuno si aspettava questo cambiamento” le disse Harry sorridendole, la ragazza sospirò e guardò in direzione di Draco, il ragazzo era più triste del solito, Aly se ne chiese il motivo, forse perché si vociferava che anche suo padre sarebbe avuto ad assistere alla partita. Mentre stava pensando a ciò, la campanella segnò la fine della lezione, i ragazzi restituirono i contenitori pieni di Mandrilli a Hagrid e tornarono alla volta del castello per seguire le lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure.
Aly si sedette con i suoi amici in una delle file di banchi nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure, poco dopo arrivò il professor Boardman: “Buongiorno ragazzi, oggi parleremo di draghi” a queste parole tutta la classe si fece improvvisamente attenta, “I draghi sono creature magiche molto potenti e molto velenose…” la lezione proseguì senza alcuna interruzione, tutti gli studenti amavano molto quell’argomento, memori del Torneo Tre Maghi avvenuto qualche anno prima.
“Cos’è il Torneo Tre Maghi?” chiese Aly al termine della lezione a Hermione
“È una competizione fra maghi istituita circa un secolo fa. Alcuni anni fa hanno partecipato due delegazioni straniere, Beauxbatons e Drumstang, portando alcuni dei loro studenti per farli gareggiare; erano stati selezionati Fleur Delacour, l’attuale moglie di Bill e Viktor Krum”
“Il giocatore bulgaro di Quiddich” disse Harry
“Che Hermione ha conosciuto particolarmente bene” disse Ron amareggiato, Hermione aveva fatto finta di non sentire e proseguì il discorso “gli altri partecipanti erano Cedric Diggory, di Tassorosso, e Harry”
“Ma il torneo non si chiama tre maghi e perché voi eravate quattro?” disse Aly
 “Infatti io non avrei dovuto essere ammesso perché avevo meno di diciassette anni, ma per qualche stano motivo ero stato selezionato senza che io mi fosse presentato come partecipante. Così Harry raccontò di come successivamente si era scoperto che in realtà il professore di Difesa Contro le Arti Oscure era un Mangiamorte e stava agendo per conto di Voldemort. Nell’ultima prova, un labirinto con molte prove da superare, lui e Cedric erano riusciti ad arrivare in fondo ma quando avevano toccato la coppa del torneo, questa li aveva trasportati in un cimitero. Lì c’erano Voldemort e Codaliscia, un suo servo; il temibile mago aveva deciso di tornare in vita riacquistando il suo corpo. Per far ciò aveva bisogno del sangue di Harry, così Codaliscia, l’ha tagliato facendogli uscire del sangue, poi aveva ucciso Cedric. Era seguito un duello tra Voldemort ed Harry, il ragazzo era riuscito ad uscirne vivo per un soffio. “L’unica cosa che sono riuscito a fare è stato portare indietro il corpo di Cedric” concluse Harry.
“Codaliscia è quello che mi ha aiutato ad arrivare a Hogwarts!” esclamò la ragazza “Ma allora era d’accordo con Voldemort!” disse sorpresa Aly
“Forse si…” disse Ron
“L’unico che lo potrebbe sapere è Piton” disse Harry
“Bisognerebbe chiedere a Draco” disse Ron.
“Perché?” chiese Aly
“Beh, Piton è un Mangiamorte e anche il padre di Draco lo è; magari Draco riesce a scoprire qualcosa…”
“Cioè dovrebbe casualmente chiedere a suo padre se per caso lui sa quale fosse la missione di Codaliscia?! Ma Ron!” disse Hermione
“Ok, hai ragione forse non è una buona idea solo che continuo a non capire…” disse il ragazzo
“Posso provare a chiedere a Draco se lui sa qualcosa” disse Aly
“Va bene, ma non c’è nessuna fretta, tu hai degli esami da sostenere è meglio non mettere troppa carne al fuoco” disse Hermione.
Alyssa guardò nella direzione di Draco pensando a tutti i bei momenti passati insieme, tuttavia il ragazzo aveva altri pensieri per la testa in quel momento: doveva assolutamente avvisare Aly, non aveva nessuna intenzione di perderla a causa di Voldemort! Si sarebbe battuto per lei fino alla fine.
 
***
 
La giornata trascorse senza alcun intoppo, tuttavia quando Aly si recò da Draco per le ripetizioni trovò il ragazzo molto teso “Draco cos’hai?” gli chise
“Devi promettermi una cosa: nel caso ci fosse la notizia di un attacco da parte dell’Oscuro Signore, tu scappa e vai nella tua casa babbana”
“Un attacco? E secondo te io me ne vado via così?! No, resto e combatto! Anche Fred aveva provato a convincermi a non combattere, non ho nessuna intenzione di stare a vedere la battaglia senza partecipare!”
“Combattere? Per cosa?”
“Contro i Mangiamor…ehm..” mentre disse questa frase si rese contro che, dopotutto, anche Draco era un Mangiamorte
“Non ti preoccupare, prima o poi doveva accadere; l’unica cosa che mi importa è la tua incolumità, se dovesse esserci un attacco tu torna nella tua casa babbana”
“Ma come faccio?”
“Con la Polvere Volante, i camini della scuola sono sicuramente collegati”
“Non ci avevo pensato”
“È normale non è neanche un anno che sai di essere una strega…Piuttosto sai come si fa ad utilizzare la Polvere Volante?”
“Certo, non sono mica nata ieri!”
“Ma chi te l’ha insegnato?”
“Beh…Hermione naturalmente, lei sa sempre tutto” disse la ragazza, sperando di non doversi pentire di quella bugia
“Ok, allora me lo prometti?”
“No, Draco, non posso”
“Aly, per favore…non voglio perderti”
“Non ho intenzione di restare a guardare, se bisognerà combattere, combatterò” disse Aly irremovibile, Draco sospirò: “Almeno non stare in prima linea, per favore, i primi attacchi saranno violentissimi”
“Quindi è sicuro che ci sarà l’attacco?”
“Si”
“Coma fai a…”
“Non posso dirtelo”      
“Quindi sei ancora in contatto con gli altri Mangiamorte?”
“Si, perché?”
“Conosci un certo Peter Minus?”
“Minus? Come fai a conoscerlo?”
“È importante?”
“Si, è un Mangiamorte”
“Cosa?! Ma non è possibile! È stato così gentile con me!”
“Quando l’hai visto?” Aly rimase un attimo in silenzio, erano mesi che doveva raccontare a qualcuno ciò che era successo il giorno in cui aveva stretto il patto con Voldemort, aveva finto abbastanza, ma era giusto nasconderlo a Draco, dopo tutto quello che lui aveva rischiato e rischiava per lei? Ma se lo avesse messo in mezzo cosa sarebbe successo? Voldemort si sarebbe vendicato, questo era sicuro e lei non voleva che l’ira dell’Oscuro Signore cadesse sulla persona a cui lei voleva più bene. Ma come fare? Cosa rispondere a Draco? Proprio in quel momento delle urla echeggiarono nel castello “È già cominciata! Aly, ti prego!”
“No, resto!”
“Andiamo nella Sala Grande” e così dicendo la prese per mano.
Quando arrivarono nella Sala Grande la maggioranza dei ragazzi era spaventata, Al centro della sala c’erano i Mangiamorte e tutta la parte di destra era occupata dai Dissennatori; Silente e l’Ordine si schierarono davanti ai Mangiamorte, cercando di tenerli a bada, i professori combattono contro i Dissennatori, mentre Hagrid fece uscire tutti i ragazzi dal castello con delle passaporte rimandandoli alla stazione di King’s Cross, sul binario 9 e ¾ da dove parte tutti gli anni l’espresso per Hogwarts. Ovviamente nessuno dell’E.S. aveva intenzione di andarsene e, nonostante le insistenze di Hagrid, i ragazzi si dirigono a combattere alcuni i Mangiamorte e altri i Dissennatori.   
Pochi attimi dopo che tutti gli studenti ebbero lasciato il castello, altri maghi e streghe dell’Ordine si divisero per cercare di respingere l’esercito di Voldemort. Aly combatte al fianco di Hermione, la ragazza, fra un incantesimo e l’altro cerca di vedere dove si trovi Draco, ma non riesce a scorgerlo.
Mentre la battaglia imperversa e fiotti di luce rossa e verde viaggiano da una parte all’altra della sala, un boato assordante rimbombò per tutta la sala: il portone del castello esplode in mille frammenti, Hermione pronunciò un incantesimo scudo per proteggere se stessa, Aly e tutti quelli vicino a lei; le schegge vendono respinte da una bolla di energia violetta. Hallie la ringraziò cercando di capire cosa fosse successo: dopo che il polverone si fu abbassato i Mangiamorte stavano per riprendere i combattimenti, quando una voce sovrastò paralizzò l’intero campo di battaglia: “Fermi!”
Voldemort in persona avanzò fra i combattenti, attraversando tutta la sala. Harry, con la bacchetta alzata si dirige verso di lui e, dopo un attimo di esitazione, tutto l’E.S. lo segue.
Il mago con un incantesimo li pietrifica, solo Neville, Ron, Hermione, Harry e Aly riescono a schivare l’incantesimo.
I ragazzi impegnano una lotta serrata contro il mago, coprendosi a vicenda. Tutti lanciano fatture differenti contemporaneamente cercando di spingere il mago verso un angolo della stanza, tuttavia, uno Schiantesimo espelle Neville dal gruppo facendolo volare a parecchi metri dagli amici. I ragazzi si strinsero formando un quadrato, Voldemort non accennava a fermarsi e lanciò un incantesimo pietrificante verso Hermione, ma Ron si lanciò tra l’incantesimo e la ragazza finendo vicino a Neville. Hermione è sconvolta ma non si ferma perché non vuole sprecare il gesto fatto da Ron; tuttavia poco dopo un altro incantesimo la colpisce facendola finire a una decina di metri dai compagni. Restano solo Harry ed Aly. Voldemort lancia la maggioranza dei sortilegi su Harry, ma il ragazzo, aiutato dalla cugina, li para. “Speravo di non dover mai prendere questa decisione”pensò Voldemort fra se continuando a lanciare incantesimi “O la uccido o la prendo con me; forse però non sarò io a decidere”e terminando questo pensiero incominciò a lanciare incantesimi potenti su Harry, il quale, se non fosse stato per Aly che li parava per lui, non sarebbe sopravvissuto.
“Avrei dovuto capire che alla fine ti saresti schierata dalla parte sbagliata, ma se ti ricordi quella notte, quando ti ho dato la possibilità di scegliere ti ho detto che non ti avrei piu voluto incontrare sulla mia strada!” le disse Voldemort
“Quella notte non avevo scelta, questa volta ce l’ho!” rispose Hallie col cuore che le batteva all’impazzata
Voldemort lanciò un incantesimo di pietrificazione su Harry e una maledizione su Alyssa mancandola di parecchi metri, in quel momento si rese conto che non sarebbe mai stato capace di colpire sua figlia. Decise di abbandonare il campo dissolvendosi in una nube di denso fumo grigio. Non appena Voldemort se ne fu andato anche i Dissennatori ed i Mangiamorte svanirono nel nulla.
“Complimenti ragazzi, sono fiero di voi” disse il preside rivolto ai ragazzi che nel frattempo erano stati sciolti dagli incantesimi: Hermione e Ron erano abbracciati, il ragazzo passare le mani far i capelli di Hermione continuando a sussurrarle dolci parole; Aly e dissolse l’inantesimo su Harry ed insieme si diressero verso Neville per verificare il suo stato di salute.
“Per questa notte restate qui, ma domani tornate alle vostre case” disse il preside, Aly, che in quel momento era soprappensiero, non aveva ascoltato l’ultima parte della frase perché troppo presa dalle parole che le aveva Voldemort, chiese: “Ma poi dove andremo?”
“Non ti preoccupare Aly, a questo penseremo domani; ora dormite, ne avete bisogno” e così dicendo fece apparire dei caldi sacchi a pelo e dei materassi per gli studenti “Buonanotte ragazzi. Direi che le discussioni le possiamo andare a fare nel mio studio” disse rivolgendosi ai professori rimasti ed ai membri dell’Ordine della Fenice.
 
***
 
“ALYSSA POTTER È LA FIGLIA SEGRETA DI VOLDMORT”
“VOLDEMORT HA UNA FIGLIA”
“POTTER, LEGAME INDISSOLUBILE”
 
Questi erano i titoli scritti sulla Gazzetta del Profeta, il giornale della comunità magica, il mattino seguente.
Gli amici si stavano interrogando su ciò che avevano letto “Ma sarà vero?” chiese Neville
“Non credo, l’articolo è firmato da Rita Skeeter. Lei non racconta mai la verità” decretò Ron
“Anche se devi ammettere che ha descritto tutto in modo molto realistico” disse Hermione
“Già, com’ è possibile?” disse Neville
“Si è trasformata” disse Hermione
“Hai ragione, dev’essere andata così, dopotutto è ancora una giornalista” affermò Harry
“Ma nessuno l’ha vista?” continuò Ron
“C’era molta gente l’altra sera e con gli incantesimi che volavano da una parte all’altra della stanza le sarà stato facile passare inosservata” disse Hermione
“Ehm…qualcuno mi può spiegare in cosa si è trasformata Rita?”
“In uno scarabeo” disse Hermione
“Cosa?!”
“Si, è un Animagus” disse Ron
“Ma come fate a saperlo?” Hermione raccontò all’amico di come, il quanto anno, avessero scoperto a loro spese, che Rita era un Animagus, un mago che si poteva trasformare in un animale, ma che non registrata al Ministero della Magia.
“Eppure è strano ciò che ha detto Voldemort ad Aly” disse Hermione.
Neville lasciò il gruppetto per riferire dell’accaduto ai suoi compagni. Ron riprese a parlare:“Si, anch’io ci stavo pensando…anche perché questo vorrebbe dire che lui e Aly si sono conosciuti molto meglio di quanto lei ci abbia detto, soprattutto perché Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato ed Aly hanno fatto un patto”.
“Adesso che mi ci fai pensare Aly ha detto di aver incontrato Codaliscia quando è uscita dal castello dove la teneva Voldemort e quello non poteva certo essere un caso e poi c’è il fatto della Polvere Volante..non credo che Draco l’abbia mai menzionata a ripetizioni…” disse Harry riflettendo
“E se il castello dove Aly è rimasta per un mese fosse il maniero dei Malfoy?” disse Ron
“Il maniero dei Malfoy?” chiese Harry
“Quello che ha Bath!” rispose Ron guardando gli amici “È vero! Ora che mi ci fai pensare Aly sembrava preoccupata quando Draco ha menzionato il maniero” disse Hermione
“E poi sarebbe realistico, lei è rimasta nel castello, e quando è uscita, Codaliscia non le ha indicato la via per Hogwarts” disse Harry.
Mentre parlavano Aly li raggiunse “Buongiorno, siete già svegli?” disse la ragazza
“Si, vuoi dei biscotti?” le chiese Hermione indicandole un vassoio appoggiato sul tavolo intorno al quale era seduto il terzetto “Si, grazie” disse la ragazza servendosi e sedendosi accanto a Harry
“Noto con piacere che siete tutti svegli” disse Silente entrando in quel momento “ora dovete tornare alle vostre case, Signor Paciok” disse il preside rivolto a Neville, “ecco la sua passaporta, sua nonna la sta aspettando” Silente diede una vecchia calza al ragazzo ed in attimo Neville scomparve, Ron, tu andrai a Grimmauld Place, la tua famiglia ti attende lì, Signorina Granger questa è per lei” disse a Hermione porgendole un’ampolla di vetro “Harry tu puoi scegliere se andare con Ron poiché Grimmauld Place è tua o tornare dai tuoi zii”
“Vado con Ron”
“Bene” disse l’uomo dandogli un pastello blu
“Io dove vado?” chiese Aly, vedendo che tutti i suoi amici se n’erano andati “Se possibile vorrei tornare a casa”
“Mi spiace ma temo che ciò non possa accadere, per ora, è meglio se raggiungi i tuoi amici a Londra; immagino che tu sappia come funziona una passaporta”
“Si”
“Bene, allora ecco, prendi questo” disse Silente dandole un pezzo di stoffa giallo. Dopo pochi attimi anche Aly sparì.
“Piton” disse il preside guardando verso una porta laterale
“Eccomi” disse l’uomo
“Per favore, ho bisogno che tu scopra cosa intendesse dire Voldemort quando ha detto che aveva fatto un patto con Alyssa; non vorrei mai che i miei timori si rivelassero giusti”
“E quali sarebbero?”
“Penso che Rita abbia ragione, forse Alyssa è veramente la figlia di Voldemort. E ora vai per favore”
“Certo” rispose l’uomo e uscì dalla stanza lasciando il preside ai suoi pensieri.


eccomi sono tronata daopo un bel pò! allora adesso siamo proprio agli sgoccioli!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: complicazioni ***


Un lieve rumore proveniente dal camino fece voltare Remus, Aly apparve fra le braci del camino “Ciao Lupin” disse la ragazza
“Ciao Aly, sono contento di sapere che stai bene; sei arrivata giusto in tempo per l’inizio della riunione”
“Riunione?” disse la ragazza accomodandosi su una delle sedie vuote intorno al tavolo
“Adesso fai parte dell’Ordine!” esclamò Ron seduto a poca distanza da lei
“L’Ordine?!?”
“L’Ordine della Fenice!” le disse Harry che si era accomodato vicino a Moody
“Questo è l’Ordine?” chiese la ragazza
“Veramente è solo una parte” disse Bill, uno dei fratelli di Ron, “gli altri dovrebbero arrivare fra poco”
“Da chi è composto?”
“Tutta la famiglia Weasley, esclusa Ginny perché è troppo piccola, Remus, Moody, un Auror, la professoressa McGrannit e Tonks, un’altra Auror, ma più giovane rispetto a Moody”
“Che cos’è un Auror?” chiese la ragazza curiosa
“È un cacciatore di maghi oscuri” rispose asciutto il mago chiamato Moody; Aly lo osservò intimorita: aveva il volto pieno di cicatrici, gli mancava una parte del naso e al posto di uno dei due occhi, ne aveva uno blu elettrico che ruotava in continuazione.
Pochi attimi dopo apparvero la professoressa McGrannit, una giovane strega dai capelli viola, i Signori Weasley seguiti da Percy, George e, con il malcontento di Aly, anche Fred.
“Così tu sei Alyssa!” esclamò la strega dai capelli colorati
“Si” rispose la ragazza
“Piacere di conoscerti, io sono Tonks”
“Il piacere è tutto mio” rispose la ragazza.
“Bene, ora che ci siamo tutti possiamo cominciare” disse Remus; uno schiocco fece sobbalzare tutti i presenti. Silente apparve sulla soglia della sala: “Avete già cominciato?”
“No, stavamo per iniziare ora”
“Bene” e così dicendo fece apparire una sedia dal nulla e prese posto vicino al Signor Weasley
“Dobbiamo riorganizzarci perché anche se Voldemort è scomparso, non significa che non decida di ritornare” disse Silente
“Va bene, ma come facciamo?” disse Ron
“Innanzi tutto è bene mantenere dei contatti anche all’esterno, i membri dell’E.S. ma anche quelli più grandi; Arthur?” disse il preside rivolgendosi al padre di Ron
“Certo, recupererò i vecchi contatti”
“Noi posiamo metterci in contatto con Neville, Luna e Hermione, naturalmente” disse Ron
“Si, anche se preferirei che la signorina Granger non fosse troppo coinvolta”
“E perché mai? Ha il diritto di sapere cosa stiamo cercando, soprattutto perché anche lei fa parte dell’Ordine e non è qui, anche se non capisco come mai”
“La signorina Granger ha dei genitori babbani e come tali i Mangiamorte potrebbero prendersela proprio con lei, è meglio che non si esponga”
“È meglio che non si esponga?!? Ma è senza protezione e s venisse attaccata non ce la farebbe da sola!” esclamò Ron
“Ti assicuro Ron che è protetta”
“Come lo era Harry quando l’hanno attaccato i Dissennatori?” disse ironicamente Ron
“Ron! Ti proibisco di parlare in questo modo!” disse Molly
“Anche Harry avrebbe dovuto essere protetto e guarda cosa gli è successo! Per fortuna i Dissennatori erano solo due ed è riuscito a cavarsela, ma se fossero stati di più?”
“Ron ti ripeto che…” mentre il preside stava parlando una lontra apparve e descrisse ampi giri intorno al tavolo dicendo: “I Mangiamorte hanno attaccato casa mia, aiutatemi!”
“Hermione!” esclamò Ron “Meno male che era al sicuro” e così dicendo si smaterializzò; dopo pochi attimi anche Harry, Fred e George si smaterializzarono.
 
***
 
Quando i ragazzi ed il preside arrivarono davanti ad una villetta azzurro pastello, circondata da un giardino, i segni di lotta magica erano evidenti: molte delle piante erano bruciate, la porta era stata fatta saltare letteralmente in aria.
I ragazzi s’incamminarono cauti verso l’interno della casa, all’improvviso tutto diventò freddo: “Dissennatore!” disse Ron quasi senza respiro
“Expecto patromun!” la voce di Hermione, molto flebile arrivò alle loro orecchie
“Hermione!” esclamò Ron precipitandosi all’interno della villetta.
La ragazza aveva la bacchetta puntata verso un Dissennatore, ma nonostante cercasse di evocare l’incantesimo, era troppo debole e la creatura stava avendo la meglio su di lei; Ron s’intromise fra Hermione ed il Dissennatore lanciando l’incanto Patronus per batterlo. Il primo tentativo fallì, per fortuna gli amici gli diedero man forte riuscendo a sconfiggere la creatura.
“Io l’avevo detto a Silente che dovevi venire a Londra!” disse Ron ansimando per lo sforzo
“Ron, grazie per avermi salvata” disse guardandolo con occhi profondi
“Figurati, dopotutto questa è solo la seconda volta” disse il ragazzo imbarazzato
“E quand' è stata la prima volta?” chiese Fred, Hermione gli raccontò di quando, al primo anno, aveva affrontato un troll di montagna e Rom l’aveva salvata da morte certa.
“Ehm, veramente molto romantico, ma ora dovremmo tornare a Grimmauld Place” e così dicendo George prese della polvere che aveva in un sacchetto di stoffa e la distribuì ai ragazzi; il gemello di Fred si diresse verso il camino, che era rimasto miracolosamente intatto, e disse: “Grimmauld Place, 12 Londra” e scomparve. Poco dopo tutti gli altri lo seguirono, riapparendo nella casa che era stata di Sirius e che ora apparteneva a Harry.
“Non sareste dovuti andare!” li sgridò Silente quando tutti furono riapparsi nella sala londinese
“Hermione era in pericolo!” sbottò Ron
“Potevate rimanere uccisi!” disse la Signora Weasley
“Ma sei tu che hai detto che bisogna difendere le persone a cui vuoi bene!” ribatté il ragazzo, Hermione diventò rossa e Molly rimase in silenzio perché non sapeva come rispondere, dopotutto anche lei avrebbe fatto la stesa cosa.
“Hai ragione Ron, però dovete stare attenti” disse Silente
“Dove sono i miei genitori?” chiese la ragazza al preside
“Sono la sicuro, ma è meglio che ti non li raggiunga, perché è meglio non riunire tutti gli obiettivi sensibili in un unico punto, così nel caso in cui i Mangiamorte o i Dissennatori vi cercassero avranno un bel daffare” le rispose l’uomo
“Ora, se Molly e Ginny vorranno dilettarci con le loro pietanze, noi discuteremo alcune cose” continuò Silente rivolto alla madre di Ron
“Certo, Ginny vieni in cucina”
“No, voglio seguire anch’io!”
“No, non sei ancora maggiorenne e non hai terminato gli studi!” disse la Signora Weasley con un tono che non ammetteva repliche, la ragazza protestò, ma la madre la prese per un braccio e la portò di peso in cucina.
“Bene, adesso dobbiamo preparare un pino per contrattaccare Voldemort, nel caso in cui decida di combattere ancora” disse il preside “Remus tu che notizie hai?”
“L’attacco al castello è stato programmato con poco preavviso, nessun lupo mannaro è stato coinvolto, neanche Greyback; tuttavia i due gruppi erano ben coordinati, anche se Voldemort non sembrava averne il controllo, o meglio, non sembrava che avesse autorizzato l’attacco” concluse Lupin
“Fra l’altro nessuno del Ministero si è fatto avanti, nonostante ci siano già molti arruolati” disse Fred guardando Aly sottecchi
“Sicuramente i Mangiamorte avranno i loro uomini all’interno del governo” disse Silente “Propongo che tutti tranne Harry e me continuino ad ingrossare le file per un possibile esercito contro Voldemort nello stesso modo in cui abbiamo fatto gli altri anni, Remus lascio a te il compito di spiegare; Harry, veni un attimo con me?”
“Si” disse il ragazzo un po’ preoccupato chiedendosi come mai non potesse far parte dell’esercito che combatteva Voldemort. Il preside ed il giovane uscirono dalla stanza chiudendo la porta “Ascoltami Harry, so che vorresti andare a combattere Voldemort, ma è meglio se continui la tua ricerca con gli Horcrux. Questa volta dobbiamo distruggere gli originali!” il ragazzo annuì pensando a quando sulla Gazzetta del Profeta era apparso un articolo che affermava la ricomparsa di Voldemort. Subito l’Ordine si era messo in contatto con lui ed i suoi amici per cercare di capire come potesse essere accaduto. Silente, poco dopo la sua misteriosa ricomparsa, aveva indetto una riunione straordinaria per spiegare la missione che aveva affidato a Harry ed ai suoi amici sull’esistenza degli Horcrux. In quell’occasione aveva affermato che l’unica spiegazione plausibile per il ritorno di Voldemortera era che il mago avesse creato delle copie praticamente perfette dei suoi frammenti d’anima in modo da essere ancora più protetto nel caso in cui qualcuno avesse scoperto il suo segreto. Per cui la nuova e più importante missione era cercare di scoprire dove realmente fossero gli Horcrux originali.
“E se dovesse succedermi qualcosa?” chiese Harry all’improvviso spaventato dal dover abbandonare i suoi amici, Ginny e sua cugina
“Non ti preoccupare, ci sarò io con te” a questa frase il ragazzo si sentì un po’ più sollevato “Con Silente al mio fianco nessuno oserà attaccare”pensò “Va bene” disse
“Allora è deciso, è meglio se prepari la tua roba, entro qualche giorno ce ne andremo”
“Dove?”
“Te lo dirò più tardi; ora torniamo di là ed aiutiamo gli altri ad organizzare un piano per attirare Voldemort ed i suoi seguaci” e così dicendo aprì la porta della sala e gli fece cenno di entrare, il ragazzo ubbidì e si sedette al suo posto.
I ragazzi continuarono ad organizzare il piano per configgere Voldemort; tuttavia, anche se Ginny non potè seguire le riunioni, fu aggiornata da Ron. Dopo circa tre settimane di questa vita, i ragazzi stavano cominciando a perdere l’entusiasmo poichè avevano rivisto e imparando il piano fino alla noia; Hermione girava per la casa continuando a ripeterselo per paura di dimenticarlo ed invitava Ron a fare lo stesso, l’amico provò a studiarlo con lei un paio di volte, ma la ragazza era troppo agitata per cui continuava a prendere il foglio dove aveva scritto gli ultimi ragguagli per vedere se li ricordava correttamente. Dopo mezz’ora Ron la lasciò al suo ripasso perché non riusciva a sopportarla quand’era troppo agitata.
La sera prima dell’attacco erano tutti riuniti in sala, Molly aveva preso da parte Silente per parlargli: “Silente cosa ne pensi se mandassi Ginny da zia Muriel? Non possiamo certo lasciarla qui ad aspettare e sinceramente preferirei che fosse il più lontano possibile da Londra quando avverrà lo scontro perché se qualcosa dovesse andare storto…beh è qui il primo posto dove verrebbero a cercare”
 “Non ci penso neanche!” disse Ginny che aveva sentito la proposta della madre
“Ma Ginny sei ancora troppo piccola per combattere!”
“Per essere una strega e non combattere tanto vale essere una babbana!”
“Ma Ginny cosa dici! Io non voglio che ti accada nulla di male!”
“Lasciami andare! Ho fatto parte dell’E.S., ho combattuto Tu-Sai-Chi insieme agli altri, perché non dovrei combattere adesso?”
“Non voglio che ti succeda nulla di cui tu possa pentirti!” disse la Signora Weasley guardando il preside
“Molly, tua figlia ha ragione, ha già combattuto contro Voldemort e non puoi certo pensare che se stia buona senza fare nulla, forse è meglio farla entrare a far parte dell’Ordine” disse il preside. La mamma di Ron rimase confusa, pensava che il preside fosse contrario ad aggiungere Ginny all’Ordine; tuttavia non poté fare altro che accettare la decisione di Silente. “Signorina Granger, spieghi il piano alla signorina Weasley” continuò Silente “Certo” disse la ragazza che, insieme a tutti gli altri era accorsa quando avevano sentito madre e figlia litigare, “Allora il piano è questo” disse la ragazza portando l’amica in sala seguita da tutti gli altri “Abbiamo fatto in modo che ci sia una fuga di notizie sul fatto che si stia formando un numeroso esercito di maghi per sfidare Voldemort e che si riunirà dove c’è stata l’ultima Coppa del mondo di Quiddich”
“E dov’è questo posto?” chiese Aly
“Si trova in un luogo invisibile ai babbani, in modo che non sia coinvolto nessuno al di fuori del mondo magico, ci sono già state troppe vittime troppe vittime babbane quando Voldemort ed i suoi seguaci hanno colpito”
“Ma saremo davvero così tanti oppure è solo una montatura?” chiese Ginny
“Si, sarà formato da tutto l’Ordine, una buona parte dell’E.S. e da tutti i maghi che siamo riusciti ad avvisare; una volta che saremo tutti radunati, cercheremo di battere Voldemort, perché se riusciamo ad eliminare il capo, tutti gli altri saranno disorientati” spiegò Hermione
“Ok, ci dividiamo in gruppi per combattere?”
“No, è meglio se restiamo uniti, noi dobbiamo tenere a bada i Mangiamorte mentre l’Ordine si occuperà dei Dissennatori”
“Perfetto, ho dei conti da regolare con alcuni Mangiamorte dopo il nostro ultimo incontro” disse risoluta
“Bene, allora preparati che fra pochi minuti partiamo” disse Harry
“D’accordo” disse la ragazza dirigendosi in camera sua per portare con lei tutto il necessario per la battaglia”.
Dopo circa dieci minuti, la Signora Weasley chiamò a raccolta tutti partecipanti allo scontro: “Silente vorrebbe dirvi alcune cose”. Così scesero tuui quanti e guardarono il preside che disse loro:
“Questa battaglia sarà molto violenta perché, non appena Voldemort si accorgerà che ci sarete anche voi ragazzi, i Mangiamorte vi attaccheranno, quindi state molto attenti e soprattutto evitate di mettere a repentaglio la vostra vita e quella degli altri per saldare conti personali. Ora andiamo e buona fortuna” e così dicendo si smaterializzò. Poco dopo tutti gli altri usarono la magia per spostarsi da Londra al luogo dell’incontro.
 
***
 
La radura era fredda e buia, una densa nebbia avvolgeva tutto l’ambiente, neanche la pallida luna riusciva a rischiarare gli animi degli impavidi maghi giunti fin laggiù per combattere Voldemort ed i suoi seguaci.
“Ci siamo tutti?” chiese Silente con voce autoritaria “Si, Silente” rispose una voce vicino al preside appartenente ad un mago abbastanza alto, dalla nera chioma fluente con un timbro piuttosto basso “Bene, grazie Rhymer”
“Prego”
“Allora, tutti siete a conoscenza del piano, quindi disponetevi come previsto e aspettate il segnale”.
Tutti si divisero in gruppi, ciascuno con il proprio compito ed aspettarono. Dopo circa venti minuti d’attesa l’aria si fece ancora più fredda, una patina ghiacciata si sparse per tutto il pianoro arrivando fino agli alberi che lo circondavano. “Dissennatori” sussurrò Harry agli amici indicando la patina ghiacciata che si andava formando tutt’intorno “Ecco, ora arrivano anche i Mangiamorte” disse Ron additando le figure incappucciate che si stavano avvicinando sempre di più ai margini della radura, “Prepariamoci” disse Hermione, il gruppetto estraè le bacchette e si concentrò sull’obiettivo.
I Dopo Dissennatori e Mangiamorte, arrivarono delle creature enormi, molto simili a dinosauri con grandi ali, sul dorso e sotto la pancia erano protetti da una spessa armatura che sembrava essere appartenuta al Medioevo. I ragazzi si spaventarono perché non si aspettavano quelle creature, tuttavia, Lupin che era andato da loro per vedere se fossero pronti, li aveva rassicurati dicendo loro che non avevano nulla da temere, in quanto delle creature se ne sarebbero occupati i maghi arruolati di recente.
Quando i rispettivi avversari si furono sistemati sul campo di battaglia, i Dissennatori diedero inizio all’attacco.
I ragazzi si disposero a cerchio in modo da proteggersi meglio, Aly all’inizio era spaventata perché il combattimento al buio era molto più impressionate rispetto ad uno scontro alla luce del giorno; i fiotti di luce magica volavano da una parte all’altra della radura, mentre la ragazza combatteva si rese conto che Voldemort non partecipava allo scontro, anzi si teneva in disparte. Lei si stava chiedendo il perché dato che la sua entrata in combattimento avrebbe sicuramente fatto la differenza o comunque avrebbe reso lo scontro più difficile. Sembrava che anche Ron lo avesse pensato, infatti, chiese agli amici cercando di farsi sentire al di sopra il frastuono della battaglia: “Come mai Voi-Sapete-Chi non partecipa? Non che la cosa mi dispiaccia, ovviamente, ma mi sembra piuttosto insolito”
“Anch’io me lo stavo chiedendo” disse Aly.
Proprio in quel momento, dalla bacchetta di Voldemort esplose una luce azzurro-elettrico che si avvolse Aly senza che la ragazza avesse modo di reagire, la bolla magica che le si era formata attorno la trasportò, facendole attraversare il campo di battaglia incolume, vicino a Voldemort. Il mago guardò la ragazza intensamente, poi le disse: “Non combattere più, usa la magia solo per aiutare le persone e vivi una vita il più serena possibile”
“Finché ci sarai tu io continuerò a combattere, perché con te non ci sarà mai una vita serena” disse risoluta la ragazza
“E se io non ci fossi più?”
“Non sarebbe da te smettere di combattere, e poi ci sarà sempre qualcuno da combattere”, proprio mentre Aly finì la frase Silente lanciò un incantesimo così potente da spezzare la bolla dentro la quale si trovava ancora la ragazza un secondo dopo un fiotto di luce verde colpì Alyssa. Tutti si fermarono, ben coscienti di cosa fosse appena accaduto: qualcuno aveva lanciato la maledizione senza perdono su Voldemort mancandolo di un soffio. Harry, Ron e Hermione, vedendo Aly a terra corsero verso di lei.
La scena che si presentò loro li lasciò sconcertati: Voldemort sta accarezzando la testa di Alyssa.
“Non la toccare!” esclamò con rabbia Harry puntando la bacchetta verso il mago
“Cosa avete fatto!” disse Voldemort tristemente sibilando con ferocia a bassa voce “Chi ha lanciato l’incantesimo?” chiese Voldemort più adirato che mai, Greyback si fece avanti: “Io mio Signore” rispose fieramente, Voldemort levò la bacchetta verso il mezzolupo colpendolo con un fascio di luce verde. Greyback cadde a terra, morto.
Il trio si guardò in faccia, tutti avevano in testa la stessa domanda: “Perché il mago non aveva colpito Harry, dato che questa era la sua ossessione da vent’anni?”
“Non avrete mai questa risposta” disse Voldemort sottovoce ai ragazzi guardandoli in faccia, poi prese Hallie fra le braccia e si smaterializzò.
Il tempo nella radura sembrava essersi fermato, lo schieramento di Voldemort non sapeva cosa fare, così Silente si diresse verso Lucius Malfoy e disse: “Forse sarebbe maglio fare una tregua” il Mangiamorte guardò verso i suoi compagni cercando di capire cosa pensassero, tutti erano disorientati, era successo tutto troppo in fretta. L’uomo disse al mago: “E sia, facciamo una tregua, ma non finisce qui” e si smaterializzò portando con se tutto l’esercito. “Bene, ora ascoltatemi tutti; l’Ordine della Fenice si rechi a Londra, in quanto agli altri…Rymer cosa proponi?”
“Dovremmo recarci la Ministero per discutere con Caramell dell’accaduto; anche se sono le tre del mattino”
“Si, va bene”.
 
***
 
L’Ordine al completo, seduto intorno al tavolo della sala di casa Black, stava discutendo sul perché Voldemort avesse portato via Alyssa e soprattutto come mai Silente non avesse fatto nulla per impedirlo. Harry guardò Lupin in cerca di spiegazioni, l’uomo guardò Molly ma lei gli fece cenno di no con la testa; i ragazzi incominciarono ad insistere perché volevano sapere cosa fosse accaduto alla loro amica “A meno che Silente non abbia fatto un accordo con Voldemort!” disse Ron sfacciatamente
“Ron! Come osi dire una cosa di questo genere?!?” lo sgridò sua madre
“Hai detto il suo nome!” esclamò felice Harry “Era ora che lo facessi, sono anni che te lo dico!”
“Meglio tardi che mai” disse Ron
“Allora ci dite cosa è successo ad Alyssa se Silente non c’entra nulla?” chiese Ginny, in quel momento un patronus a forma di fenice volteggiò nella stanza e disse: “Diglielo Remus, è ora che sappiano la verità!”. L’uccello svanì, Lupin fece un respiro profondo poi incominciò: “Quando Aly nacque, Voldemort si presentò a casa di Sarah e Alexander per vedere sua figlia, tuttavia…”
“Cosa?” esclamarono all’unisono i ragazzi
“Aspettate non ho finito…tuttavia, quando Sarah gli disse cha la bambina non era sua, Voldemort s’infuriò, aveva già levato il braccio per scagliare una maledizione senza perdono su Alexander, quando Aly si mise a piangere. Voldemort si è fermato, le si è avvicinato, l’ha accarezzata sulla testa e se n’è andato lasciando tuuti incolumi e stupiti. Il pomeriggio seguente la famiglia di Aly si è trasferita da Los Angeles ad un paesino vicino a Bath. Lì Alyssa è cresciuta e per vent’anni non ha mai saputo nulla.
Quando i suoi genitori sono venuti a conoscenza che Voldemort stava tornando di nuovo al potere hanno deciso di non dirle assolutamente nulla sul mondo della magia in modo che lei non venisse mai a sapere di Voldemort. Tuttavia a ottobre sono strati rapiti da due Mangiamorte e portati in un luogo sconosciuto, così Silente mi ha contattato e, beh, il resto della storia lo conoscete”.
“E adesso? Coma farò?” disse Fred che non aveva detto nulla fino a quel momento e che, facendo anche lui parte dell’Ordine, aveva preso parte alla battaglia “Come farai a fare cosa?” gli chiese Ron
“Aly…lei..mi manca”
“Ah, ora ti manca?!? Ma sei veramente un ipocrita! Non avresti dovuto baciare quella ragazza al negozio!”
“Ero geloso di Draco!”
“E per questo hai perso Aly” gli disse suo fratello, solo in quel momento Fred si rese conto di quanto fossero veritiere quelle parole e sospirando si mise le mani fra i capelli e pianse.
“Comunque non sappiamo da dove cominciare per trovare Aly” disse Harry
“Quindi per te non è morta” disse Ginny
“No” rispose risoluto il ragazzo, nel frattempo la Signora Weasley si alzò dicendo: “Mentre voi discutete andrò a preparare qualcosa da mangiare, dopotutto anche se sono le tre e mezza del mattino, penso che la battaglia vi abbia messo fame” e si diresse in cucina. Pochi istanti Silente fece il suo ingresso a Grimmauld Place, l’atmosfera cambiò radicalmente, tutti volevano saprei le ultime novità e soprattutto avere notizie di Alyssa. “È il caso che vi aggiorni sugli ultimi avvenimenti al Ministero; innanzitutto c’è un nuovo Ministro della magia: Oswald Wilson, egli sta formando il nuovo governo che speriamo abbia imparato gli errori del precedente”
“Di Alyssa si sa qualcosa?” chiese Fred con gli occhi rossi dal pianto
“Probabilmente Voldemort l’ha portata in un luogo a noi sconosciuto” dispose il preside
“Perché l’ha portata via?” chiese Ron; un attimo di silenzio trascorse prima che Silente rispondesse alla domanda, l’uomo si sedette, sospirò e disse: “Perché Alyssa è  davvero la figlia di Voldemort” tutti rimasero scioccati, non potevano credere a quelle parole “Eppure è così, Sarah me lo confidò poco prima di essere rapita, lei ai tempi di Hogwarts era innamorata di Voldemort, ma avevano trentaquattro anni di differenza, troppi per i genitori di lei, i quali non approvavano anche perché Voldemort non era ricco, così l’allora giovane Tom era andato via per otto anni per cambiare  per farsi accettare dai genitori di Sarah.
Il 31 luglio di venticinque anni fa Tom Riddle ritornò e si presentò a Sarah, nonostante l’amore che i due ancora provavano l’uno per l’altra, la ragazza, dopo due anni dalla partenza di Tom, si era fidanzata con Alexander, ex compagno di scuola. Tom la invita a cena, in ricordo dei vecchi tempi; il mattino dopo Sarah torna a casa confusa e, dopo un mese si accorge di essere incinta, decide di non dire nulla ad Alexander essendo lei stessa in dubbio sulla paternità, e di sposarlo. Dopo undici mesi nasce Alyssa, Voldemort si presenta in casa Split e…”
“Il resto gliel'ho già raccontato io” disse Lupin
“Bene, ora sapete tutta la storia, che ovviante dovete tenere per voi” disse Silente, i ragazzi annuirono ancora increduli per ciò che il preside aveva raccontato loro.
In quel momento arrivò Molly con la colazione, della quale tutti i presenti si servirono, mangiandola in silenzio.
Dopo alcuni minuti Hermione chiese: “Ma quindi Aly è veramente la figlia di Voldemort?”
“Ma Aly è la cugina di Harry?” chiese Ron
“Si, perché Lily, Sarah e Petunia sono sorelle, ma dato che Sarah e Alexander sono due maghi, Alyssa avrebbe dovuto mostrare i segni della magia fin da piccola, tuttavia ciò non è accaduto, infatti, noi all’inizio pensavamo che fosse una Maganò”. Tutti volevano saperene di più ma Silente disse:
“Ora è meglio se andate a dormire, è stata una giornata molto pesante” i ragazzi fecero come aveva detto loro anche se continuarono a parlare quasi fino all’alba.
 
***
 
“FORMATO IL NUOVO GOVERNO, PRIMI PROCESSI AI MANGIAMORTE. DRACO MALFOY ARRESTATO”
 
Questo era il titolo di prima pagina della Gazzetta del Profeta, non appena i ragazzi lo videro chiesero spiegazioni a Lupin “Sembra che ci sarà un processo, se leggete l’articolo capirete meglio”, Hermione prese il giornale e lesse:
 
“Il nuovo governo creato da Oswald Wilson, ha deciso di mettere in pratica le misure anti-Mangiamorte: subito dopo la cattura i Mangiamorte subiranno un processo; il primo a subire questa sorte sarà il giovane Draco Malfoy. Il processo è previsto per oggi alle ore 15 nella Sala delle Udienze al Ministero, Wilson ha fatto sapere che - Qualsiasi testimone per l’accusa o per la difesa sarà ben accetto - non ci resta che vedere come finirà questa storia e soprattutto quali saranno i testimoni”
 
“Cosa avete intenzione di fare?” chiese Lupin
“Sicuramente presenziare, per quanto riguarda testimoniare…non saprei…è anche vero che, da quando stava con Aly era cambiato veramente tanto, è una decisione difficile da prendere”
“Ci puoi pensare fino all’ultimo” le disse Lupin
“Lo farò” disse la ragazza e salì in camera sua. “È il caso che vi prepariate se volete assistere al processo, ci sarà un sacco di gente, è meglio che siate pronti fra trenta rimuti, così saremo lì un’ora prima del processo e se Hermione vorrà testimoniare potrà mettersi d’accordo con l’avvocato di Draco” disse la madre di Ron.
Mezz’ora più tardi tutti gli occupanti della casa erano vestiti e pronti per partire alla volta del Ministero; quando arrivarono davanti alla Sala delle Udienze c’era già parecchia gente assiepata all’entrata; l’aula, ideata come un anfiteatro greco, in modo che tutti gli spettatori potessero assistere al processo, era molto spaziosa e a occhio e croce Ron valutò che potesse contenere circa trecento persone. L’Ordine si sedette su delle panche di legno in terza fila, a circa sei metri da loro era posizionata una piccola panca anch’essa in legno scuro con davanti un tavolino, esattamente dalla parte opposta della sala ce n’era un’altra identica: una per l’accusa e l’altra per la difesa.
In fondo alla sala, sopraelevate rispetto alle panche, c’erano delle imponenti scrivanie e dietro ognuna una sedia riccamente intagliata; esattamente a metà della fila si trovava una poltrona che sembrava uno scanno reale talmente era impreziosita di ori e di intarsi “Lì siederà il Ministro”pensò Ron. Al centro della sala vi era poi una rozza sedia dalla quale pendevano pesanti catene aperte: lì si sarebbe seduto Draco.
In poco tempo la sala si riempì così tanto che molte persone dovettero rimanere fuori, i giornalisti protestavano perché volevano entrare, ma il Ministro era stato ferreo: “Nessun giornalista poteva assistere al processo, in questo modo nessuno avrebbe potuto disturbare il corso del processo con fotografie o domande”; Ron cercò Hermione per chiederle cosa avesse intenzione di fare ma non la trovò, poco dopo Lupin prese posto vicino a lui: “Hermione?” chiese il ragazzo “Ha deciso di testimoniare e, dato che non può essere influenzata da quello che verrà detto in aula aspetterà il suo turno in una stanza qui vicino”, il ragazzo annuì pensieroso.
Trascorsero alcuni minuti durante i quali Harry e Ron si guardarono ben consci di quello che sarebbe potuto accadere, tutt’e due erano nervosi, la sparizione di Alyssa non aveva certo diminuito la tensione e adesso il processo faceva accrescere il nervosismo rischiando di spezzare l’equilibrio precario all’interno dell’Ordine.  
Il brusio dell’aula cessò non appena la giuria, composta da dieci membri, entrò da una porta laterale alla sinistra dei ragazzi. Il Ministro dichiarò aperta la seduta, “Guardia fai entrare l’imputato Draco Lucius Malfoy”, da una porta laterale il ragazzo fece il suo ingresso scortato da due guardie armate di bacchetta che lo fecero sedere sulla sedia la centro della sala; non appena Draco si fu seduto, le catene che pendevano ai lati inerte, presero vita e si chiusero intorno ai polsi ed alle caviglie dell’imputato. 
“La parola all’accusa” disse il Ministro, l’avvocato, vestito con una toga rossa seduto alla scrivania che si trovava alla destra di Ron, si alzò in piedi: “L’imputato è accusato di:
 
-         Essere un Mangiamorte al servizio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato
-         Aver scagliato due volte la maledizione Avada Kedavra, prima sul signor Fred Weasley e poi sulla signorina Alyssa Evans
-         Aver avuto rapporti diretti con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato
.
Per tutti questi reati l’accusa chiede la morte dell’imputato”.
 
Per tutta la platea si sparse un brontolio “Silenzio!” disse Wilson “Avvocato Hellman può interrogare l’imputato” l’avvocato era poco più alto di Harry, i capelli neri erano corti e la sua voce ferma e tagliente.
“Signor Draco Lucius Malfoy cos’ha da dire a sua discolpa?”, Draco era più pallido del solito, deglutì due o tre volte prima di riuscire a parlare: “È vero per un certo periodo sono stato un Mangiamorte, ma non lo facevo volentieri, mio padre Lucius, dopo il fiasco della missione al Ministero qualche anno fa, ha perso la sua reputazione alla faccia di Voldemort e così, l’Oscuro Signore, per vendicarsi ha scelto me” il ragazzo si fermò e trasse un sospiro. “Quando Alyssa arrivò a Hogwarts, Voldemort mi disse di tenerla d’occhio, il problema che non fossi ben visto dagli amici della ragazza complicava notevolmente le cose, per cui, un giorno la provocai, lei si arrabbiò, io cercai di mantenere il controllo ma non ci riuscii e scagliai una maledizione senza perdono su di lei. In quel momento capii che avevo commesso un errore imperdonabile, se l’avessi uccisa Voldemort non me l’avrebbe mai perdonato; per fortuna l’avevo mancata. Il professor Stubby Boardman mi disarmò e mi portò dal preside, nel frattempo disse a Harry Potter di trasportare Alyssa in infermeria. Silente capì che avevo agito spinto dalla rabbia e mi disse quindi che avrei dovuto dare ripetizioni ad Alyssa tutte le sere dalle 21 alle 24 per aiutarla”. Il ragazzo fece un’altra pausa e poi riprese: “Mi recai in infermeria per vedere come stava la ragazza, lì vi trovai Harry Potter e Fred Weasley, ancora una volta, per colpa mia scoppiò una lite alla quale reagii con una maledizione, e ancora una volta ebbi fortuna, l’agitazione mi aveva fatto mancare il bersaglio pur essendo a pochi metri di distanza, colpii il soffitto. Entrò Silente, questa volta pensai che mi avrebbe veramente espulso, ma così non fu; Alyssa chiese che mi venisse data un’altra possibilità e il preside accettò”. 
“Signori” disse l’avvocato “avete sentito con le vostre orecchie che l’imputato ha ammesso di essere un Mangiamorte e di aver praticato per ben due volte la maledizione senza perdono, il vostro verdetto dovrebbe essere di colpevolezza altrimenti…”
“Obiezione Signor Ministro! L’avvocato influenza troppo la giuria!” affermò il difensore, un uomo di mezz’età con i capelli già bianchi ma con la voce squillante “Accolta, ” disse Wilson “avvocato si attenga ai fatti, il verdetto lo emetterà la giuria”
“Non ho latro da aggiungere” dichiarò Hellman sedendosi
“La parola alla difesa” affermò Wilson, l’avvocato si alzò e disse: “Signor Malfoy, lei ha affermato di essere diventato un Mangiamorte perché suo padre Lucius aveva fallito la missione al Ministero e, per vendetta, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, ha affidato a lei una missione, giusto?”
“Si” disse Draco
“E se fosse rifiutato?”, il ragazzo impallidì ma disse con voce ferma: “Avrebbe ucciso mio padre, che, per quanto io possa disprezzare, resta sempre mio padre; non avrei potuto permetterlo, la mamma diceva che se fossi riuscito a compiere la mia missione, Voldemort sarebbe stato più clemente con mio padre”
“È per questo che lei è diventato un Mangiamorte?”
“Si”
“Ho concluso”
“La parola all’accusa” disse il Ministro
“Signor Malfoy, lei non è mai stato in buoni rapporti con il signor Potter, giusto?”
“Si, ma…”
“E Alyssa era amica del signor Potter, quindi colpire lei significava indirettamente colpire il signor Potter, ecco perché lei le ha lanciato la maledizione! Non è così?”
“No!” esclamò Draco “È vero non sono mai stato in buoni rapporti con Harry, ma d’altronde è da quando sono nato che sento parlar male di lui e della sua famiglia, ed è normale che ci sia stato dell’attrito, ma non avrei mai colpito qualcun altro per fare del male a lui. Non sono un codardo, se avessi voluto prendermela seriamente con Harry l’avrei fatto”. Hellman si sedette e Weston, l’avvocato difensore, si alzò.
“Signor Ministro e Signori della giuria, vorremmo chiamare come testimone la signorina Hermione Granger”
“Fate entrare la testimone” disse Wilson, Hermione entrò nel silenzio più totale, molti si sarebbero aspettati di vederla testimoniare per l’accusa e infatti Hellman aveva provato a convincerla ma Hermione era stata irremovibile e l’avvocato aveva dovuto arrendersi.
“Cosa ne pensa lei del Signor Malfoy?” chiese l’avvocato dopo che Draco era stato fatto levitare accanto al suo avvocato e che un’altra sedia, priva di catene, era comparsa al posto di quella di Draco; “Beh, non nego che all’inizio ci siano stati degli attriti fra di noi, ma nell’ultimo periodo Draco aveva subito un cambiamento sbalorditivo”
“Cosa intende per cambiamento?”
“Harry e Draco non si sopportavano ma…”
“Quando dice Harry intende Il signor Harry James Potter?” le chiese l’avvocato
“Si, posso continuare?”
“Certo, era solo per specificare, Prosegua pure Signorina Granger”
“Allora.. Harry e Draco non si sopportavano ma da quando Draco dava ripetizioni ad Alyssa, lui era diventato più gentile, tanto che un giorno siamo andati tutti e cinque ai Manici di Scopa a bere delle burrobirre, tuttavia, non appena Draco intravide suo padre entrare nel locale, dovette, per ovvie motivazioni, andarsene”
“E quali sarebbero queste ‘ovvie motivazioni ’? ” chiese Hellman
“Se il signor Malfoy avesse visto suo figlio in compagnia di persone che detestava, avrebbe potuto insospettirsi e chiedere a Draco delle spiegazioni”.
“Insospettirsi? E perché? Dopotutto poteva far parte del piano dell’imputato sedurre la giovane Evans e poi consegnarla a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato”
“Questo non è vero, Draco non avrebbe mai fatto una cosa del genere!” protestò Hermione con veemenza
“È un Mangiamorte, l’ha ammesso lui stesso, e poi fa parte del suo lavoro ingannare le persone” ribatté l’avvocato
“Obiezione! Il mio assistito non ha mai affermato di voler ingannare le persone!”
“Accolta”
“Ma Signor Ministro, da quando in qua i Mangiamorte sono onesti? Non ci possiamo fidare della impressioni di una ragazzina per condannare o meno un Mangiamorte, chi ci dice che non sia sotto l’effetto di qualche pozione?”. Un mormorio d’assenso percorse la sala “Avvocato forse lei non sa che tutti i testimoni sono sottoposti a rigidi controlli da parte di una squadra di Auror specializzati?” disse Weston
“Basta! Signori vi prego di riprendere i vostri posti” disse Wilson guardando i due avvocati che si erano pericolosamente avvicinati, i due uomini di legge ripresero i loro posti.
“Avvocato Weston può continuare l’interrogatorio”
“Ho concluso, Signor Ministro”
“Bene, signorina Granger può andare”, Hermione si alzò e rientrò nella sala d’aspetto.
“La parola all’accusa”
“L’accusa chiama come testimone la signorina Chang”, Harry e Ron si guardarono inorriditi, sapevano che Cho ce l’aveva con Draco da quando i Mangiamorte avevano ucciso Cedric alcuni anni fa, ma non pensavano che avrebbe mai testimoniato contro Draco. Cho entrò e si sedette al posto di Hermione: “Signorina Chang ci parli dell’imputato”
“I Mangiamorte hanno ucciso Cedric, il mo ragazzo tre anni fa, essi non sono mai stati puniti; Malfoy ha cercato di uccidere Fred e Alyssa, due miei amici, non voglio che anche questa volta il colpevole rimanga impunito”
“Obiezione, la testimone accusa il signor Malfoy solo perché un Mangiamorte, ciò non implica che sia coinvolto nell’uccisione del suo ragazzo”
“Signorina Chang ci sono delle altre motivazioni che la spingono a testimoniare per l’accusa?” chiese il Ministro
“Si, lui ha cercato di combattere in tutti i modi l’E.S.?”
“Ci può spiegare di cosa si tratta?” disse il Ministro
“Esercito di Silente”
“Alla giuria è stato fornito un dossier dettagliato sulla questione” affermò il Ministro
“Non ho altro da aggiungere” disse Cho
“Se avete presentato tutti i testimoni la giuria si ritira per il verdetto finale”, Wilson aspettò qualche secondo poi continuò: “Bene, allora la corte si ritira per deliberare”, fece uscire la ragazza e Draco, poi si alzò seguito dalla giuria e uscì dalla porta laterale da dove aveva fatto ingresso insieme alla giuria.
Il pubblico cominciò a discutere sulla colpevolezza e sull’innocenza di Draco, Lupin si alzò e Ginny gli chiese: “Dove vai?”
“A prendere Hermione”
“Vengo con te” affermò la sorella di Ron, Lupin fece un cenno affermativo e si diresse verso l’uscita dell’aula; “Non ho voglia di stare qui seduto, cosa ne dite se andiamo a sgranchirci le gambe?” disse Harry
“Va bene, dopotutto siamo rimasti seduti qui per più di due ore” asserì Ron, i due ragazzi si alzarono seguiti dai gemelli Weasley; una volta fuori, si riunirono in luogo lontano da occhi indiscreti: “Sapete non pensavo che mi sarebbe dispiaciuto vedere Malfoy incatenato” cominciò George
“Già, anche a me; però sembra veramente triste; Malfoy intendo” disse Ron
“Hai ragione, secondo voi lo condannano?” disse Fred
“Non saprei, la pena di morte mi sembra esagerata, in fondo Draco non ha ucciso nessuno” rispose Ron
“Anche perché se uccidono i Mangiamorte cosa faranno a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato?” disse George
“Tanto non lo prenderanno mai!” disse Fred “E sinceramente la cosa non mi dispiace” continuò a bassa voce
“Fred! Ma cosa dici?!?” dissero Harry e Ron in coro
“Fred ha ragione” ribadì il gemello, i due amici si guardarono sbigottiti: “Ma cosa state dicendo?” chiese Ron
“Se dovessero trovare Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, poi dovrebbe spigare molte cose anche su…su Aly…” disse Fred
“Ha ragione, e allora verrebbero fuori molte cose; bisognerebbe interrogare l’Ordine, e questo credo che non faccia piacere a nessuno” continuò George
“Beh, sotto questo punto di vista avete ragione, se dovessero trovare Voldemort avrebbe da spigare come mai ha rapito Aly e allora si che ne nascerebbe un polverone; anche perché, detto fra noi, non credo che abbia nessuna intenzione di consegnarla” disse Harry
“Beh, se omettesse il fatto che è sua figlia…” cominciò Ron
“E tu credi che potrebbe ommettere un fatto del genere dopo aver bevuto il Veritaserum ?” disse Hermione che era arrivata proprio in quel momento
“E come fanno ad obbligarlo?” chiese Ron
“Quando sei sotto il controllo degli Auror non è che tu abbia molte scelte” precisò la ragazza rabbrividendo
“Un momento, vorresti dire che ti hanno obbligato a bere…” disse Ron
“Si, per essere sicuri che tu dica la verità” i ragazzi rimasero un attimo in silenzio
“Concordo con Fred e George, spero proprio che non lo trovino” disse Harry
“Si, direi che è la miglior soluzione” affermò Ron.
“Secondo voi cosa faranno a Malfoy?”disse Ginny che fino a quel momento era rimasta zitta
“Non lo possono condannare a morte! Insomma è contro tutti i principi morali!” affermò Ron
“Beh, nel mondo babbano la pena di morte esiste” disse Harry
“Cosa?!?” dissero all’unisono i fratelli Weasley
“Si, è vero” confermò Hermione “La Cina ce l’ha, così come molti altri paesi asiatici e dell’Europa orientale, senza dimenticare i civilissimi Stati Uniti” continuò la ragazza
“Anche loro? Ma come, le prime colonie derivano dall’Inghilterra!” disse Ginny che nell’ultimo anno scolastico si era interessata alla storia babbana
“Soprattutto loro!” sottolineò Hermione
“Non lo sapevo” disse Ginny scioccata
“Torniamo alla sentenza” disse Fred “Allora cosa pensate che gli faranno?”
“Secondo me lo metteranno in prigione per tutta la vita” disse Ron serio “Almeno non muore”
“Ad Azkaban tutta la vita?!  Preferirei morire!” disse George
“Forse è quello a cui mirano” disse Fred
“Povero Draco, mi fa proprio pena” disse Hermione
“Perché hai testimoniato?” le chiese Ron
“Perché tutti devono avere una seconda opportunità” disse semplicemente la ragazza. Il gruppo rimase in silenzio per parecchio tempo; arrivò Lupin ad informarli che l’udienza stava per riprendere, i ragazzi seguirono il mago e ripresero i loro posti.  
Il Ministro della Magia si alzò in piedi e disse: “Dopo attente riflessioni, la giuria dichiara l’imputato, per le seguenti colpe: essere un Mangiamorte al servizio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, colpevole; aver scagliato due volte la maledizione Avada Kedavra, prima sul signor Fred Weasley e poi sulla signorina Alyssa Evans, colpevole; aver avuto rapporti diretti con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, colpevole; per tanto la condanna è la pena capitale che verrà eseguita…”
“NO!” disse entrando di corsa una ragazza di media statura avvolta in un mantello nero e dal viso coperto dal cappuccio “Non potete ucciderlo! Non ne avete il diritto!”
“Chi sei tu per parlare in questo modo davanti alla giuria?” disse Hellman spezzante
“La sua ragazza, Alyssa Evans” disse la giovane togliendosi il cappuccio
“Aly?!” esclamarono sorpresi Harry, Ron, Hermione e tutto l’Ordine, Alyssa si voltò verso i suoi amici e sorrise “Insomma signorina Evans ha qualche testimonianza per la difesa tale da far cadere tutte le accuse?” chiese il Ministro
“Si”
“Bene, in questo caso sospendiamo il giudizio e ascoltiamo la testimone” affermò Wilson, subito un brusio si levò dalla folla e il Ministro fui costretto a richiamare all’ordine il pubblico più volte per ottenere il silenzio; “Signorina Evans, prenda posto al banco dei testimoni” le disse Wilson, la ragazza fece come le era stato detto e cominciò: “Draco mi ha molto aiutata nell’ultimo periodo, anche se per lui la situazione diventava sempre più difficile, Voldemort gli aveva dato il compito di pedinarmi e, non appena gli fosse stato possibile avrebbe dovuto portarmi da lui, ma non era così facile, Silente mi controllava ovviamente, soprattutto dopo il nostro scontro a Difesa Contro le Arti Oscure”
“Ci racconti l’episodio” disse l’avvocato Hellman
“Il Professor Boardman mi aveva chiesto quale fosse la cosa che mi faceva più paura e io avevo risposto ‘i ricordi’, Draco aveva trovato la cosa piuttosto stupida e mi aveva insultata, io avevo risposto accusandolo di essere un Mangiamorte e lui mi ha scagliato la maledizione”
“Ciò prova che l’imputato è veramente un Mangiamorte” disse Hellman trionfante
“Fino a quel periodo è vero, tuttavia, qualche giorno dopo gli chiesi cosa ne pensasse della ‘teorica suddivisione delle famiglie magiche’ perché molti mi avevano messo in testa il fatto che fosse un Mangiamorte, ma avevo deciso di non fidarmi delle voci che circolavano, ma volevo assicurarmene personalmente”
“E il Signor Malfoy cosa le rispose?” chiese Weston, la ragazza chiuse gli occhi e rievocò l’episodio:
“Non esiste nessuna divisione, non esistono famiglie di maghi migliori di altre”
“Quindi non t’interessa se io non sono una Purosangue” disse Aly
“No, non scelgo le persone in base alla loro ‘famiglia d’appartenenza’ come le chiama mio padre” disse Draco
“Famiglia d’appartenenza?”
“Si, secondo lui le uniche famiglie i cui membri dovrebbero essere considerati maghi a tutti gli effetti, sono i cosiddetti Purosangue, cioè quelle composte da soli maghi; le altre due categorie sono formate da Mezzosangue (coloro i quali hanno un genitore mago e l’altro babbano) e figli di babbani. Io sono totalmente contrario a questa suddivisione, ma mio padre non è assolutamente d’accordo, ovviamente io non posso dirgli che non la penso come lui perché mi radierebbe dalla famiglia e non avrei nessun posto dove andare; così ho deciso di tenere duro almeno finché non mi posso mantenere da solo e quando avrò una sicurezza economica gli dirò come la penso e me ne andrò di casa” concluse Draco fiero del suo discorso
“È una scelta molto coraggiosa! Ma se tuo padre lo venisse a scoprire prima che tu abbia una sicurezza economica?”
“Credi che non ci abbia mai pensato? Tutte le volte devo fingere, è un legimens molto abile”
“Un?”
“Legimens, è colui che sa leggere nel pensiero” le spiegò Draco
“E come fai sfuggirgli?
“Con l’occlumanzia, l’arte di chiudere la mente”
“Dev’essere molto stressante”
“Si”.
Aly riaprì gli occhi e disse: “Ecco perché non lo potete incolpare”
“Alla luce delle nuove rivelazioni, la giuria si ritira di nuovo” affermò il Ministro.
Non appena Wilson e la giuria se ne furono andati tutti incominciarono a parlare delle nuove rivelazioni, Aly si stava dirigendo verso Draco ma una delle guardie la fermò: “Non si può parlare con l’imputato fino alla fine del processo” la ragazza sospirò, Draco venne accompagnato fuori dall’aula dalle guardie e messo in una sala insonorizzata. 
Aly allora uscì a passo sostenuto senza guardare in faccia nessuno e si diresse verso l’ascensore, per essere lontano da occhi indiscreti, tuttavia, all’ultimo cambiò idea e svoltò a destra entrando nel bagno destinato alle signore: “Da qui potrò ascoltare l’udienza, anche se le porte saranno chiuse, la voce del Ministro arriverà fin qui; non ce la faccio proprio ad andarmene senza sapere il verdetto” pensò la ragazza. Ad un certo punto sentì dei passi nel corridoio: “Chi potrà mai essere?” si chiese, poi s ricordò che la giuria non era presente in aula e che il pubblico era libero di circolare nelle zone delimitate ed i servizi igienici facevano parte di quest’area; così aprì una delle otto porte dove si trovavano le toilettes, entrò e la chiuse con il catenaccio in modo che da fuori risultasse occupato.
Il rumore dei passi aumentò fino a fermarsi a pochi metri dalla porta dov’era nascosta Alyssa: “Non pensavo che Aly riuscisse ad arrivare fin qui senza che le accadesse nulla” disse Hermione a Ginny che l’aveva seguita nel bagno delle donne “Beh, neanche io, soprattutto perché non credo che Voldemort la lasci girovagare senz’alcuna preoccupazione, non dopo tutto il tempo che ha impiegato per riaverla e per non farsi arrestare”
“Si, hai ragione, però vorrei proprio sapere cosa ne pensa Aly di tutta questa storia, insomma come si deve sentire una che ha pensato per tutti questi anni di essere figlia di un normale babbano e si ritrova a scoprire che non solo lei è una strega ma che per di più suo padre è un mago oscuro che ha cercato di uccidere suo cugino per ben sette anni di seguito?”
“Probabilmente neanche lei ha una risposta per tutte queste domande” disse Aly aprendo la porta e uscendo allo scoperto “Aly…noi…non sapevamo che fossi lì” disse Hermione “Scusa, non volevamo offenderti, stavamo solo cercando di capire”
“Dopotutto per noi Voldemort è stato il peggior nemico fino a qualche tempo fa” disse Ginny cercando di giustificarsi
“Questo lo so, Tom mi ha spiegato tutto”
“Tom?!?” dissero le due ragazze
“Tom Orvoloson Riddle, più conosciuto come Voldemort”
“Ah, scusaci” disse Hermione
“Tranquille, è difficile anch’io mi devo abituare. Allora cosa volevate chiedermi?”
“Ecco noi volevamo sapere come hai fatto a sopravvivere all’Avada Kedavra” disse Ginny
“Beh, è la stessa domanda che ho fatto a Tom; mi ha detto che evidentemente il legame di sangue che c’è tra me e lui, funziona esattamente come quello tra Harry e sua madre; solo che quello di Harry decade il 31 luglio di quest’anno, giorno in cui diventerà maggiorenne per la legge magica, mentre il mio continuerà ad esistere fino a quando lui sarà vivo”. Alcuni istanti di silenzio trascorsero dalla risposta della ragazza e la domanda successiva; “Ma non ti vedremo più?” chiese Hermione, triste di dover perdere un’amica con la quale aveva legato molto in poco tempo “Sicuramente un giorno mi rivedrete, ma non ora; è troppo presto, devo recuperare un pò del tempo che ho perso con Tom e poi la comunità magica non mi accetterebbe; Voldemort ha fatto molto male a maghi e babbani perché possa fare ammenda ed essergli permesso di girare liberamente per Diagon Alley”
“Hai ragione, però ricordati che alla Tana sarai sempre la benvenuta” disse Ginny “E che se avessi bisogna d’aiuto potrai sempre contare su di me” completò Hermione
“Grazie” disse Aly abbracciando le amiche, “Ora è meglio che rientrate in aula, stanno per pronunciare il giudizio”
“Tu non vieni?” chiese la sorella di Ron
“No, tutti i motivi che vi ho spigato prima sono sufficientemente validi per non presenziare in aula; starò qui ad ascoltare. Un’altra cosa, nessuno tranne Harry e Ron deve sapere che mi avete incontrata, neanche Draco; so che vorrebbe vedermi ma per ora non è possibile”
“Va bene, a presto” dissero le due ragazze dirigendosi verso l’uscita del bagno.
Alyssa le vide uscire e dovette trattenersi parecchio per non seguirle ed entrare nell’aula con loro, aveva tanta voglia di vedere ancora una volta Draco, di parlargli e di spiegargli tutto quello che lei aveva passato; andare via così, senza una spiegazione, le sembrava di tradirlo, ma non aveva scelta, doveva andarsene. Sospirò profondamente e ritornò alla sua postazione per ascoltare il verdetto.
Ginevra ed Hermione rientrarono insieme a molti maghi e streghe e presero posto in terza fila, vicino ai loro amici; poco dopo fecero il loro ingresso in aula la giuria, il Ministro della Magia, i due avvocati e Draco, accompagnato dalle guardie; quando tutti presero posto, Oswald Wilson si alzò in piedi e lesse: “La giuria, dopo aver ascoltato tutte le testimonianze, dichiara l’imputato colpevole per essere un Mangiamorte al servizio di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, aver scagliato due volte la maledizione Avada Kedavra, prima sul signor Fred Weasley e poi sulla signorina Alyssa Evans, aver avuto rapporti diretti con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato; per tanto la condanna è stata commutata, dopo aver ascoltato la deposizione della signorina Alyssa Evans, da pena capitale a carcere per una durata di setteanno. La corte si aggiorna” e così dicendo si diresse, seguito dalla giuria, verso la posta dalla quale entrato.
“Non morirà!!!! Evviva!!!” esultò Aly dentro di sé “Certo, sette anni di carceresono  lunghi. Ora è meglio che vada” e, schioccando le dita, si smaterializzò.
Draco si alzò e andò a congratularsi con il suo avvocato, dopodiché si diresse verso la terza fila alla sua destra, dove si trovavano Harry, Ron e tutti i suoi amici: “Ciao Draco!” disse il fratello di Ginny “Ciao, grazie per essere venuti. Hermione, volevo ringraziar ti per aver testimoniato”
“Tutti devono avere una seconda possibilità” disse la ragazza con semplicità, “Volevo ringraziare Aly prima che mi portino ad Azkaban” disse il ragazzo vedendo le guardie che si dirigevano verso di lui per condurlo alla prigione dei maghi, Hermione lanciò un’occhiata significativa a Ginny, “Non sappiamo dove sia, non è venuta con noi” disse Hermione “Cosa vuol dire che non è venuta con voi?” chiese Draco
“Draco Lucius Malfoy, è pregato di seguirci” disse con voce roca una delle due guardie, che nel frattempo erano arrivate per prelevarlo; il ragazzo le guardò, sospirò e disse: “Vengo”, la guardia che non aveva ancora parlato gli mise le manette e Draco venne condotto via.
Gli amici si guardarono per qualche minuto imbarazzati, poi Lupin disse loro: “È meglio se torniamo a casa” e si diresse verso l’uscita della sala.
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: lettere ***


Eccoci qui questo è l'ultimo cap! fatemi sapere cosa ne pensate!

 

Siamo a luglio. Una anno è trascorso dalla sentenza del processo contro Draco ed il ragazzo, dopo alcune udienze è riuscito ad uscire dal carcere dopo solo un anno ed ha terminato gli studi grazie all’aiuto di Silente. Il soggiorno di del figlio di Lucius, sebbene lungo, non è stato poi così tanto terribile e mostruoso dato che Azkaban, non era più guardata a vista dai Dissennatori, ma da Auror specializzati, il che aveva favorito un clima migliore rispetto a quello dove morte e terrore erano all’ordine del giorno.

“E adesso cosa farai?” gli chiese Harry, che insieme a Ron e Hermione, era andato a prendere Draco il giorno della sua uscita di prigione, “Andrò a Bath, da mia nonna, non ho intenzione di tornare a casa e comunque, dopo quello che ho detto al processo, non credo che mio padre mi voglia più vedere; ma questo non mi interessa. Aly dov’è?”

I ragazzi si guardarono senza sapere cosa rispondere, Draco dopotutto non sapeva nulla di ciò che era accaduto la sera in cui avevano dato battaglia a Voldemort ed ai suoi seguaci,; così decisero di raccontarglielo, quando però arrivarono al dialogo fra Alyssa e Voldemort, nessuno dei tre sapeva come continuare. Finalmente Hermione prese coraggio e raccontò l’accaduto, Draco sbiancò e si dovette sedere su una panchina lì vicino, la ragazza raccontò il più velocemente possibile ciò che avevano appreso sul legame tra il mago e la fidanzata di Draco, evitando di riferire il dialogo avuto con Aly nei bagni del Ministero il giorno dell’udienza.

Quando Draco seppe che Voldemort era il padre di Aly rimase scioccato e per molto tempo calò il silenzio fra i quattro amici.

“Questo proprio non me l’aspettavo” disse il ragazzo

“Neanche noi non sospettavamo nulla” disse Ron

“Adesso è meglio che vada, ho bisogno di tempo per riflettere” disse Draco

“Si, ti capiamo” disse Harry

“Fatti sentire, noi saremo alla Tana per tutta l’estate” disse Hermione

“Va bene, arrivederci” e così dicendo schioccò le dita e si smaterializzò; “Beh, direi che possiamo andare anche noi” disse Ron 

“Si, sono d’accordo” disse Harry; il terzetto schioccò le dita ed i ragazzi si smaterializzarono.

 

***

 

“Sono arrivato, nonna!” disse Draco entrando nel grande maniero posseduto da sua nonna Elizabeth

“Bene, mi sono fatta dare da tua madre i tuoi vestiti e te li ho fatti portare nella tua camera da Archie”

“Grazie nonna, ma non dovevi disturbarti”

“Figurarti, sei il mio unico nipote, ho il diritto di coccolarti un po’ ” rispose la donna, Draco sorrise e si recò in mansarda, dove c’era camera sua; entrò nella stanza ed aprì la finestra facendo entrare l’aria nella stanza disabitata da più di un anno; si sedette sul letto ed incominciò a disfare le valigie, in uno degli unici quaderni di scuola che aveva tenuto trovò una foto che aveva fatto ad Aly di nascosto a dicembre dell’anno precedente, quando le aveva comprato un maglione di lana blu perché lei aveva sempre freddo; la tristezza lo assalì: “Quando l’avrebbe rivista? Cosa avrebbe detto? Sarebbe stata disposta ad essere ancora la sua ragazza? Draco sperava di si, ma aveva paura  che Aly fosse troppo cambiata per poterlo accettare e soprattutto c’era anche Voldemort, come l’avrebbe presa lui? L’avrebbe accettato?”. Mentre pensava tutte queste cose un gufo fulvo entrò in camera sua e gli si posò davanti porgendogli la zampa alla quale aveva legato un foglio di pergamena, il ragazzo lo slegò e l’animale volò via.

Draco spiegò il foglio e quando riconobbe la scrittura di Aly sorrise felice: “Ora mi spiegherà tutto e mi chiederà quando ci potremmo vedere” pensò, poi cominciò a leggere:

 

“Ciao Draco,

Io sto bene, spero anche tu; ho buttato via un sacco di fogli prima di riuscire a scrivere quest’ultima versione, alla fine ho capito che i giri di parole non servono, anche perché possono essere frenatesi; quindi ho deciso di essere molto diretta e spero che capirai le mie motivazioni.

Mi dispiace ma non ci potremmo più vedere perché non potrò fare ritorno al mondo magico, spero che tu possa trovare un’altra ragazza con la quale tu possa essere felice. Ho voluto dirtelo via lettera perché non posso rischiare di entrare di nuovo nel mondo magico, non dopo che ho scoperto di chi sono veramente figlia. Immagino che ormai tutto il mondo magico sappia la verità e non credo di essere la benvenuta.

 

Draco ricordava perfettamente quando la Gazzetta del Profeta, il giornale dei maghi, aveva scritto del legame di parentela fra Aly e Voldemort, ma lui aveva pensato che non potesse essere vero; dopo un attimo di riflessione però ricordò il dialogo che aveva avuto con Voldemort la sera in cui aveva aiutato Aly a ripassare in vista dell’esame di Erbologia e poi aveva avuto un colloquio con Voldemort durante il quale il mago aveva affermato che la ragazza non poteva essere la sorella di Harry “Ecco perché non è una Purosangue! Perché neanche Voldemort lo è!” esclamò Draco capendo cosa avesse voluto dire Voldemort quella sera. Rimase ancora un attimo perplesso e poi riprese a leggere:  

 

“Ho deciso di trascorrere il mio tempo con Tom (Voldemort, era il suo nome da mago oscuro ma ora ha deciso di essere una persona migliore) per cercare di recuperare il tempo che ho perduto.

Mi dispiace veramente, ma ti prego di capirmi.

 

            Tua Aly”

 

Draco era distrutto, dopo che molte lacrime furono cadute sul suo viso, decise di recarsi dall’univa persona di cui di fidava per chiedere spiegazioni: Silente.

 

***

 

“Buongiorno preside” disse Draco entrando nello studio del vecchio mago “Ti aspettavo Draco, cosa mi vuoi chiedere?”

“Mi parli di Hallie”

“Accomodati” gli disse Silente, il ragazzo si sedette ed il preside cominciò: “Alyssa ha imparato tutta la magia da Voldemort, credo che si conoscessero già prima del suo arrivo a Hogwarts. Da quello che sono riuscito a capire lei ha imparato ad essere un’eccellente strega per potersi vendicare di Voldemort; tuttavia, lui le deve aver spiegato molte cose non solo sualla magia, ma anche su se stesso. Deve averle detto dei sentimenti provati per Sarah, sua madre, e della tristezza quando aveva capito che nopn avrebbe potuto più sposarla. Fu allora che decise di cedere al suo lato malvagio e di trasformarsi in Voldemort. Perseguitò la famiglia di Harry per vendicarsi di quello che Sarah gli aveva fatto; infatti, lei, Lily e Petunia sono sorelle. Quando Harry sopravvisse lui perse i suoi poteri”.

“Ma quando c’è stata l’ultima battaglia ad Hogwarts, quando Voldemort voleva che Harry si consegnasse…e poi lui l’ha battuto…ecco io pensavo che l’Oscuro Signore fosse morto” disse prudente Draco

“Tutti lo pensavano, quando la professoressa McGrannit ha fatto levitare il corpo di Voldemort per spostarlo, affermò che una specie di vapore uscì dal suo corpo. Penso che quello fosse l’ultimo vero Horcrux, quello che si è stabilito nel ciondolo che Alyssa ha sempre portato al collo”

“Nel ciondolo di Hallie?”

“Ma allora quando i suoi genitori gliel’hanno regalato…” Draco lasciò la frase sospesa non sapendo neanche lui dove lo portasse quel ragionamento “Penso che Voldemort abbia pensato di premunirsi da tutti gli inconvenienti creando l’ottavo Horcrux a mia insaputa. Per parecchio tempo ho pensato che avesse creato delle copie degli Horcrux originali e invece Voldemort si è servito di una persona insospettabile”.

“Ma lei non sapeva che Alyssa e Harry fossero parenti?”

“Non lo sapevo fino a qualche tempo fa, Voldemort si è concentrato su Harry ed Alyssa è finita, per così dire, nel dimenticatoio. Nessuno sospettava che il pdre della ragazza non fosse Alexander ma Tom”.

Draco rimase pensieroso e poi Silente disse: “Comunque ora lei l’ha riconosciuto come padre, non verrebbe accettata se ritornasse nella comunità magica”

“Ma io l’accetterei lo stesso!!!” esclamò Draco, Silente rimase in silenzio poi disse “Lo so, ma non puoi obbligarla”.

 Draco si alzò e, senza salutare tornò al maniero. Quando entrò in camera sua, prese un foglio di pergamena, una boccetta d’inchiosrto ed una penna ed incominciò a scrivere:

 

“Cara Aly,

ho deciso di scriverti poiché questo è l’unico modo che ho di cominicare con te. Non potrò mai trovare un’altra ragazza, perché sei tu quella che più mi completa, non m’interessa se tu sei figlia di Voldemort, non devo mica fidanzarmi con lui! Io voglio soo stare con te! Ti pregi ripensaci!

Mi manchi tanto. Io ti aspetterò.

 

Tuo Draco”

 

Appena ebbe finito al lettera, prese un pezzo di spago e la legò, poi si diresse verso la gabbia di Glaicier, il suo gufo grigio, e gliela legò alla zampa dicendogli: “Consegnala ad Aly, ti prego”.

 

Ora non gli rimaneva che aspettare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

 

Volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno spinto a scrivere, in primo luogo mia madre, che mi ha trasmesso la passione per la lettura e per la scrittura;

Rosanna- Anna Rosa Galdi- che ha avuto la pazienza di leggere tutte le versioni della storia che le go inviato;

Valentina Olivieri, con la quale ho scritto la prima parte di questo romanzo, ma che ha anche dato il titolo al romanzo e quindi alla protagonista;

Nick, che mi ha dato preziosi consigli per migliorare la mia scrittura, e tutte le persone che hanno fatto e che fanno parte della mia vita alle quali mi sono, volontariamente o meno, ispirata; spero che non vi dispiaccia.

 

         Martina    

 

-Combattete per i vostri sogni perché essi non restino solo un’immagine sfuocata in un universo lontano, ma diventino parte della vostra vita-

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