When you least expect it

di _Alice e Erika_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 01 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo:

When you least expect it ~ Quando meno te lo aspetti

 

In Virginia esiste una piccola cittadina, chiamata Mystic Falls.
È isolata, fuori mano e tranquilla.
Ma ogni tanto la gente muore misteriosamente.
Si dice che siano attacchi di animali,
ma i corpi vengono dissanguati completamente.

Solo una ristretta cerchia di persone, discendente dagli antichi fondatori della città, conosce la verità.
E la verità è che a Mystic Falls vivono i vampiri.
Due fratelli, eternamente giovani, eternamente assetati di sangue.
Entrambi nascondono da sempre la loro identità ai mortali, ma c'è anche chi, come Elena, ragazza apparentemente estroversa e disinvolta, che conosce il loro segreto...

Anche se lei non è l'unica ad essere riuscita a far breccia nel cuore dei due vampiri...
Katherine, sua antenata e gemella, fu infatti la prima a innamorarsi dei ragazzi e a donare loro l'immortalità.
Dapprima in lotta, ora le due convivono pacificamente, protette e amate dai fratelli Salvatore.
Ma i non-morti non sono gli unici esseri paranormali in circolazione...
Perchè una persona molto vicina a Elena e meno che mai insospettabile si aggira nell'ombra, trascinando con sè un velo di morte e terrore...

Angolo autrici:

Ciao a tutte! Innanzitutto spero che questo piccolo assaggio
sia stato di vostro gradimento e che vi abbia incuriosito.
Come già avrete potuto leggere nell'introduzione, questa FF è scritta
a quattro mani. Io e Erika abbiamo finalmente deciso di buttarci in questo esperimento, che per ora procede bene, sia per quanto riguarda l'ispirazione, sia per la stesuradei capitoli. Premettiamo fin da subito che gli aggiornamenti non saranno semprepubblicati a velocità record, anche perchè entrambe stiamo affrontando la dura realtàdi un liceo Classico, che non ci lascia molto tempo per gli svaghi.
Cercheremo comunque di fare il possibile per accontentarvi.
Un abbraccio,
Alice.


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 01 ***


Capitolo 01:

When you least expect it ~ Quando meno te lo aspetti


Quella mattina Elena Gilbert si svegliò presto e senza la minima voglia di alzarsi dal letto. Si rigirò lentamente, sbattendo gli occhi insonnoliti e abbracciando il cuscino. Continuò a sonnecchiare per un po’, finché non cominciò a suonare il telefono fisso al piano di sotto.
“Jeremy, rispondi!” urlò, dopo l’ennesimo squillo a vuoto.
Nessuna risposta, solo qualche borbottio e basta.
Elena sbuffò sonoramente, scansò bruscamente il piumone e scese le scale a passo di marcia. Afferrò il telefono e disse stancamente “Pronto?”
“Sveglia, dormigliona! Sono già le 7 del mattino!” disse una voce al telefono.
“... con chi parlo?” chiese, dopo un po’. Quella voce le suonava familiare, ma non riusciva a collegarla ad un volto.
“Ah, quindi non riconosci neanche la voce del tuo migliore amico? Devo essere stato rimpiazzato e anche da molto tempo, direi”.
“ … Ma che …?” cominciò, poi il volto di una persona le balzò in mente e strillò “Ryan?!?!”
“Quindi ricordi ancora il mio nome? Dovrei esserne preoccupato o rincuorato?” rispose il ragazzo, sempre più ironico.
“Oh mio Dio, Ryan! Scusami, è che … non me l’aspettavo! Io .. non ho scuse e … aspetta un attimo, ti sembra questa l’ora per telefonare?” balbettò Elena, improvvisamente sveglia.
Ryan, dall’altro capo del telefono, scoppiò a ridere.
“Hai ragione, voi Gilbert cominciate a carburare solo dopo le dieci” la schernì “Ti sento seccata, ho interrotto qualcosa? Eri forse in dolce compagnia?”
Elena arrossì di botto e balbettò imbarazzata “Ma che … no! Santo Cielo, mi sono appena lasciata!”
“Perché eri fidanzata? Elena Gilbert, tu devi raccontarmi un sacco di cose!” l’interruppe Ryan, con il tono di scherzoso rimprovero.
“Ti racconterò tutto, ma in un orario decente!” stabilì lei, stando al gioco.
“Oh, ci sarà abbastanza tempo per chiacchierare quando saremo per strada tra l’aeroporto e casa tua” buttò lì il ragazzo.
“Sì, certo … aspetta, come hai detto? Aeroporto?”
“Non te l’ho detto? Io e Vanessa veniamo a trovarti a Mystic Falls! A breve dovrei salire sull’aereo” esclamò lui.
“Cosa …? E quando me l’avresti detto!?!? Una volta atterrato?!” s’infuriò Elena, che si stava già rimboccando le maniche per dare una sistemata alla casa.
Silenzio dall’altro capo del telefono.
“… ehm … adesso?” chiese lui, incerto.
“RYAN!” urlò Elena, poi scoppiò a ridere. Erano anni che non gli urlava dietro!
“Ok, per le otto dovrei essere all’aeroporto, ci vediamo!” disse lui e riagganciò senza neanche salutare.
Tipico di Ryan, odiava i saluti e il motivo lo sapeva solo lui.
Elena si ritrovò a sorridere, poi si rimboccò le maniche e andò a svegliare Rick e Jeremy.

“Come sarebbe a dire che non puoi venire?” chiese Damon, non appena Elena aprì la porta di casa Gilbert.
“Che ho da fare. Devo andare all’aeroporto” rispose lei “A proposito, buonasera anche a te”
Damon la fissò a lungo, senza muovere un passo da dove si trovava.
“Che vuol dire che devi andare all’aeroporto?” chiese, lentamente.
“Che due miei amici verranno qui a Mystic Falls. Tutto qui” spiegò, alzando le spalle e facendosi da parte per lasciarlo entrare.
“Ma … è una settimana che rompi le scatole con questa cena!” esclamò, dopo un po’.
“Verranno anche Vanessa e Ryan, contento?” disse Elena, alzando gli occhi al cielo.
La settimana prima lei e Caroline avevano deciso di organizzare una cena a casa Salvatore per stare un po’ tutti insieme e all’ultimo Elena aveva disdetto tutto.
“Chi sono?” domandò lui, cominciando a farsi curioso.
“Ryan è il mio migliore amico e Vanessa la sua ragazza, se non sbaglio” rispose, pazientemente.
“Se non sbagli?” ripeté Damon, con tono piatto.
“Be’, quando mi aveva parlato di Vanessa era stato circa sei mesi fa e conoscendolo avevo dedotto che Vanessa avesse cambiato almeno una decina di nomi” spiegò, alzando le spalle.
“Un play boy, dunque?” chiese Damon, malizioso.
“Una sottospecie” rispose lei, poi, dirigendosi in cucina, disse “Perché sei qui?”
Damon, seguendola, rispose “Controllavo la situazione”.
Entrati in cucina lui si sedette su uno sgabello, quasi fosse stata casa sua, e disse “Ehilà Rick”.
Alaric fece finta di non averlo neanche visto.
“Non mi perdonerai mai, vero?” continuò il vampiro, senza neanche ottenere risposta. Sospirò. “Se non sei tu a tenermi il broncio, Elena, allora è Rick”
“Finiscila, Damon” disse entrambi, all’unisono.
Damon alzò le mani in segno di resa.
“Comunque” disse Elena, cercando di cambiare argomento “Non so quanto resterà qui e siate gentili”
“Dove abita, scusa?” chiese Alaric, alzando lo sguardo dalle carote che stava affettando.
“Come ogni volta che viene a trovarci, resterà qui a casa quanto vuole. Non ci sono problemi” rispose Elena, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Ma questo qui non ce l’ha una casa?” sbottò Damon, stizzito. Quel tizio non aveva neanche messo piede a Mystic Falls e già Damon non poteva vederlo; gli avrebbe causato fastidio, ne era sicuro, anche perché era il miglior amico di Elena e avrebbe dovuto odiarlo a priori.
“Potrei anche ingraziarmelo. Se m’ingrazio lui sarebbe come farlo con Elena … interessante …” pensò mentre l’ennesimo piano << conquista Elena >> cominciava a formarsi nella sua testa.
“Sì, ma non è in buoni rapporti con gli zii. Non mi causeranno alcun problema, non è mica la prima volta che vengono. Ryan è di casa” stava dicendo Elena, ma ormai Damon non l’ascoltava più.
“Ti rendi conto, vero, che non ti sta ascoltando?” intervenne Rick.
“Sì, me ne sono accorta. Ma a lui che interessa? Non andrà di certo a dormire a casa sua! Piuttosto, devo andare a vestirmi!” disse velocemente Elena e un attimo dopo era già sparita per le scale di casa.
“Casa mia …” pensò Damon e di una cosa era certo: Ryan era pericoloso, aveva troppo potere su Elena. A dimostrazione di ciò, Elena si stava agitando come una ragazzina al primo appuntamento.
“Ryan qua, Ryan di là ...” urlava per le scale. In pochi minuti Damon non ne poté più e sbuffò.
“Pensa che fa così da stamattina” disse Jeremy, entrando nella cucina.
“Credo che taglierò la corda” disse Damon.
“Oh no, devi salvare Elena da se stessa” disse Jeremy “Tu sei un vampiro, io sono umano. Tu puoi vincere contro Elena, io no”
“Non credo” s’intromise Alaric “Basta solo che Elena gli faccia gli occhi dolci e Damon subito cade ai suoi piedi. Credo che quello che abbia più probabilità di sopravvivere alla Furia si proprio tu, Jeremy”
“Ehm, pronto? Io sono ancora qui!” disse Elena, scendendo le scale.
Scoppiarono tutti a ridere, poi Elena, fingendosi offesa, afferrò le chiavi della macchina e uscì di casa tramite la porta sul retro.
In quel preciso istante, il telefono di Damon squillò. Era Caroline.
“Sì?” chiese.
“Vuoi lasciarmi chiusa fuori casa tua? Vieni ad aprirmi!” urlò Caroline, dal telefono.
“Uff. Arrivo, arrivo!”

Elena si guardò intorno, in cerca di quel visto tanto familiare che non vedeva da anni. C’erano un sacco di persone e la folla era pressante, il chiacchiericcio insopportabile e l’aria irrespirabile. Elena voleva già essere a casa, ma doveva trovare Ryan.
“Mi scusi signorina, sta forse cercando qualcuno?” le chiese una voce alla sue spalle che la fece trasalire.
Si girò ed esibì un sorriso grandissimo.
“Ryan!” abbracciò l’amico che non vedeva da tanto, che la sollevò in aria e le fece fare un giro, ignorando la calca.
“Ciao, Elena!” la salutò una ragazza a pochi passi da Ryan.
Sulle prime Elena non la riconobbe, poi capì che quella ragazza doveva essere Vanessa.
“Tu devi essere Vanessa, giusto?” chiese Elena, porgendole la mano.
“Indovinato. Wow, sei proprio come Ryan ti aveva descritta, parla spesso di te!” esclamò la ragazza “Sono sicura che diventeremo grandi amiche!”
Il sorriso di Elena s’incrinò un tantino perché quella frase era già l’inizio della fine di una possibile amicizia, portava davvero sfortuna.
Vanessa sembrava il classico tipo di ragazza sempre sorridente e con una parola gentile per tutti, con i denti bianchissimi e il rossetto sempre perfetto. Aveva i capelli corti, castani e lucidi – che usasse la lacca? – gli occhi simili ai suoi e dai suoi vestiti si capiva che fosse una donna d’ufficio, elegante e professionale. Tutto sembrava perfetto di lei a prima vista, irradiava positività e allegria. “Scommetto una mano che al liceo era il presidente del consiglio studentesco e forse è stata anche reginetta del ballo” pensò Elena.
Spostò lo sguardo su Ryan e notò che i suoi capelli, solitamente castani e perfetti, erano …tremendamente lunghi.
“Ti sei fatto crescere i capelli?” sbottò, scandalizzata.
“Speravo riuscissi a convincerlo di tagliarseli, sono disperata” disse Vanessa, con aria affranta e allo stesso tempo divertita.
Elena lo studiò da cima a fondo, dalla camicia rosso scuro ai jeans neri che urlavano “Armani” da ogni parte.
“Sei cambiato … ma anche quei capelli dovranno farlo” decretò, cercando di non fissargli i capelli. In effetti era cambiato davvero, non era più il ragazzaccio con la canotta bianca e la giacca di pelle nera.
“Infatti è proprio per questo che ho preso appuntamento tra cinque minuti dal parrucchiere di Mystic Falls” intervenne Vanessa.
“C-come hai fatto?! Non hai mai messo piede a Mystic Falls in vita tua!” sbottò Ryan.
“Ho i miei contatti” rispose lei, poi disse “Allora, vogliamo restare qui tutta la sera o …??”
“Oh sì, abbiamo una cena!” disse Elena, battendo le mani e sorridendo ad entrambi.

Dopo il taglio di capelli di Ryan, che sembrava una persona nuova, si avviarono verso casa Salvatore.
“Mi sento un marine” disse, passandosi una mano sui capelli a spazzola.
“Invece così ti risaltano gli occhi” replicò Vanessa, senza staccare gli occhi dal paesaggio esterno “Dove stiamo andando?”
“A casa di alcuni .. ehm … amici, i Salvatore. Io e Caroline, una nostra amica, abbiamo organizzato una cenetta intima” spiegò Elena, selezionando accuratamente le parole.
“Oh, andiamo da Zach Salvatore?” chiese Ryan, perplesso.
“Ehm … Zach è morto molto tempo fa” rispose Elena “Conosco i suoi … ehm … nipoti, Damon e Stefan. Ma Stefan è fuori città”
“Oh, interessante, non ne avevo mai sentito parlare. Da dove sbucano fuori questi nipoti? Vogliosi di eredità? Eppure Zach non era vecchio, anzi. Insomma, un motivo dev’esserci. Perché è morto?” ragionò Ryan, cominciando con uno dei suoi soliti ragionamenti contorti e, sfortunatamente per Elena, quasi sempre perfettamente azzeccati.
“Casa Salvatore è enorme, davvero” divagò Elena, cercando di cambiare discorso.
“Oh, lo so bene. Ci sono stato a mio tempo; sai, portavo il giornale a Zach, gli tagliavo l’erba o altre cose simili. Se non sbaglio hanno più di sei camere da letto, beati loro. Quando gli tagliavo l’erba credevo che quel giardino non finisse mai” commentò Ryan, con la mente persa in chissà quali pensieri “E comunque non mi hai ancora detto nulla su come è morto Zach”
Elena sospirò. Se Ryan voleva una cosa, l’avrebbe ottenuta.
“Un animale, si dice. Ci sono stati diversi attacchi” rispose Elena, parcheggiando sul vialetto d’accesso di casa Salvatore.
“In queste sperdute cittadelle di montagna c’è sempre bisogno di un po’ di azione” commentò, dopo un po’.
Sta sospettando qualcosa, pensò Elena, come al solito non si ferma alle apparenze, ne vorrà sapere di più.
Entrano nell’enorme ingresso che dava al salone ed Elena li condusse nella sala da pranzo, dove si sarebbe tenuta la cena.
“Allora non ti eri messa in tiro per il mio arrivo” disse Ryan, più a se stesso che a lei.
“Non sei così importante, sai?” lo schernì Vanessa.
Quella sera, infatti, Elena indossava un bel vestito bianco con un paio di sandali neri.
“Ragazzi, ho una sorpresa per voi!” disse Elena, richiamando l’attenzione di tutti.
Caroline e Tyler si voltarono e corsero incontro a Ryan, Tyler esultando e Caroline strillando di eccitazione.
L’unica che rimase seduta al suo posto fu Bonnie che lo guardò male e si rivolse a Elena “Perché l’hai portato? Insomma, lui è … è Ryan! Perché?! Lo sai come la penso!”
“Io so che non lo vuoi vedere perché sei solo in imbarazzo, ma ormai Ryan è andato avanti e si è fatto anche una ragazza”
“Una delle tante” sibilò la strega.
“Non eri triste per Jeremy?” chiese Elena, cercando di distrarla.
“Oh, abbiamo ospiti in più!” esclamò Damon, entrando in sala ed Elena gli scoccò un’occhiata da “non fare niente che possa rovinare la serata o ti uccido”.
“Tu sei il nipote di Zach … Stefan, giusto?” chiese Ryan, porgendo la mano al vampiro.
Il sorriso di Damon, già un po’ falso di suo, s’incrinò pericolosamente.
“Meglio ancora, sono Damon. Il fratello maggiore” replicò, con il tono forzatamente cortese.
Elena sapeva per certo che Damon non aveva ancora digerito il fatto che suo fratello lo avesse tradito uccidendo Mikael e impendendogli di impalare Klaus, così iniziò a sentire puzza di guai e decise di intervenire.
“Perché non cominciamo a mangiare?” propose “Sono già le otto!”
Caroline aveva sequestrato Vanessa, Tyler non staccava gli occhi da Ryan e Bonnie cercava di odiare Ryan e nello stesso momento di ignorare Jeremy, che cercava disperatamente di parlarle. Rimasero Damon, Elena e Alaric alla fine della lunga tavolata, privi di qualsiasi tipo di argomenti da proporre per iniziare una conversazione decente.
“Allora, Rick … hai corretto le verifiche di storia?” buttò lì Elena, non che le interessasse molto, ma non sopportava più quel silenzio.
“Ehm sì, la tua perlomeno. E … hai preso una B-” rispose Rick.
“Una B-??!!!” sbottò Elena “Ma che razza di voto è?”
“Una B-. C’erano delle imperfezioni, specie quando hai cominciato a parlarmi della guerra di secessione americana, possibile che quelle date non ti entrino proprio in testa? Te le avrò spiegate quattro volte!” replicò Rick, fingendosi esasperato.
“La nostra Elena non va bene in storia? Ti do ripetizioni!” si offrì Damon, con un ghigno malizioso “Sai, mi sono sempre piaciute le ripetizioni: lo studio costante, i libri sparsi ovunque e quando fai le ore piccole … insomma, è un buon modo per conoscersi e stare insieme” detto questo ammiccò in direzione di Elena.
“Piantala Damon, il mio prof di storia vive a casa mia e credo di poter sfruttare i suoi vantaggi” lo interruppe subito Elena, arrossendo.
“Ma pensi sempre a quello Elena? Io parlavo di studiare!” la schernì Damon, scoppiando a ridere “Ma, certo, se proprio insisti …”
“Finiscila, Damon” sbottarono Rick ed Elena.
“Ma vi mettete d’accordo prima oppure …” cominciò Damon, stanco di essere ripreso.
“Che succede lì?” chiese Ryan, dall’altra parte del tavolo.
“Niente, non preoccuparti” disse Elena.
“Va bene” lasciò correre Ryan, poi il silenzio calò in sala.
“Allora, ehm, Ryan …” cominciò Damon, rompendo il silenzio “Dove alloggerai?”
Elena sentì un campanello d’allarme suonare nella sua testa, perché lei sapeva che Damon sapeva dove Ryan avrebbe alloggiato.
“Io? Be’, come ogni anno sarò ospite a casa di Elena, se non ci sono problemi. Vanessa starà con me, ovvio” rispose Ryan, sorridendogli.
“A casa Gilbert? Che io sappia oltre la camera di Elena, Jeremy e Rick c’è solo una stanza per gli ospiti, tu e Vanessa non starete un po’ stretti?” continuò Damon, come se l’idea gli fosse venuta sul momento.
“La … camera di Rick?” chiese Ryan
“Sì, dopo la morte di Jenna mi sono trasferito a casa di Elena per gestire la situazione” rispose Alaric, un po’ imbarazzato.
“Aspetta, parliamo di Jenna Sommers?” chiese Ryan, sgranando gli occhi.
“Sì … è morta mesi fa” rispose Rick, finendo il suo bicchiere di vino tutto d’un sorso “Stavamo insieme”
“Oh, mi dispiace!” intervenne Vanessa, ma Rick la fermò con un gesto della mano.
Ryan non disse niente per un po’, poi a voce bassa disse “Devi raccontarmi un sacco di cose, Elena”
Elena distolse lo sguardo e Damon continuò “Oh, sono davvero imbarazzato, credevo lo sapessi! Comunque, dicevo, casa Gilbert è davvero molto affollata ultimamente”
“E da chi, sentiamo? Da te, forse?” chiese Ryan, che cominciava ad innervosirsi.
“Intendevo dire” sibilò Damon “Che i Gilbert stanno passando davvero un brutto periodo, quindi potreste trovare alloggio in qualche altro posto, come ad esempio … qui?” si aprì in un super sorriso.
Ryan si rilassò visibilmente e ricambiò il sorriso “Se volevi offrici ospitalità bastava dirlo! Comunque, temo di dover rifiutare. Mi troverò bene da Elena, stanno passando un brutto periodo ed essendo il suo migliore amico devo starle accanto. Spero non ti dispiaccia”
“Oh, figurati!” disse Damon, nascondendo la stizza “Gli amici di Elena sono anche amici miei”
“Idem per me” aggiunse Ryan.
Il silenzio calò di nuovo e per un bel po’ si sentirono solo il rumore dei piatti o delle posate che tintinnavano. La situazione cominciò a diventare imbarazzante, tutti cominciarono a sentirsi a disagio, la cosa si prolungò a lungo ed Elena si rese conto di una cosa: non avrebbe mai dovuto organizzare quella cena. Quel silenzio rese tutti più consapevoli che il loro gruppo si trovava in una situazione disastrosa: Stefan non c’era, Jenna era morta, Matt non voleva avere niente a che fare con loro, Tyler continuava ad essere asservito da Klaus, Bonnie non ne voleva sapere di parlare con Jeremy e non tollerava Ryan nella maniera più assoluta, Alaric era ancora in depressione per Jenna e sia Damon che Elena pensavano ancora a come salvare Stefan e il loro rapporto non era stato ancora ben definito. Tutti pensavano la stessa cosa, ma nessuno parlava.
Caroline sospirò, sperando che la sua festa dei 18 anni non sarebbe stata altrettanto tragica, anche se mancavano ancora due mesi.
Elena vide Damon irrigidirsi e alzare gli occhi al cielo, proprio mentre il rumore di un paio di tacchi risuonò lungo i corridoi si casa Salvatore.
“Ehm - ehm” fece Rebekah, entrando in sala “Non credevo ci fosse una riunione dei superstiti”
“Non ti avevo cacciata?” chiese Damon “Forse dovrei riprendere il pugnale”
“Damon!” lo riprese Elena.
“Lascia stare” disse Rebekah “Oh, abbiamo ospiti, chi sono? Klaus non ne sarà contento”
“Come fai a stare dalla sua parte dopo tutto ciò che ha fatto?” se ne uscì Caroline
“È una questione di scelte ” intervenne Tyler.
“Sta zitto” fece Alaric.
“Klaus è mio fratello, che mi piaccia o meno. È tutto ciò che mi resta ed è grazie a lui che sono ancora viva e non con un pugnale nella schiena” rispose Rebekah, puntando lo sguardo su Elena.
“Ad ogni modo, speravo di poter cenare con voi” continuò, sorridendo.
“Va’ via” fece Damon “Ah, Bonnie, sbaglio o c’era un incantesimo per ritirare l’invito ad entrare?”
“Ma che sta succedendo?” intervenne Vanessa, confusa.
“Infatti, è quello che vorrei sapere anch’io” commentò Ryan.
“Vi spiegherò tutto più tardi” disse Elena, alzandosi in piedi “Ora andiamo via, la cena è finita”

Elena, Ryan, Vanessa, Alaric e Jeremy entrarono in casa Gilbert e portarono dentro i bagagli dei nuovi arrivati.
Alaric notò che il ragazzo aveva molta dimestichezza con la casa, si aggirava per i corridoi come fosse la propria e sembrava conoscere ogni angolo e ogni cassetto di tutte le stanze.
“Questo è l’unico posto che non cambia mai” commentò il ragazzo.
“Hai una casa bellissima, Elena” si complimentò Vanessa, che seguiva Ryan ovunque andasse, seppur a disagio nel camminare così in casa altrui.
“Oh, grazie Vanessa” disse Elena “Comunque … venite, vi mostro la stanza”
Rick sorrise vedendo Elena e Ryan che sghignazzavano tra loro, in mezzo ad una Vanessa alquanto perplessa e imbarazzata. Aveva capito subito che tutta quella scenetta della “padrona di casa che mostra la stanza agli ospiti” era tutta una farsa per Vanessa, perché si vedeva lontano un miglio che Ryan era uno di casa e conosceva la casa meglio della stessa Elena.
“Che hai da ridere, Rick?” chiese Jeremy, affiancandolo.
“Io? Niente, niente”
Quando Vanessa andò a dormire ed Elena uscì dal bagno, Ryan entrò nella camera della ragazza e disse “Sono successe tante cose qui a Mystic Falls mentre ero a Londra … non mentirmi e raccontami tutto ciò che sai. Incantesimi? Pugnali? Credo di essermi perso qualche puntata”

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Eccoci qua con il primo capitolo!!!! Spero vi piaccia, davvero!

Grazie per aver recensito a:

Hugghina (Grazie, cara!!!)

Baci ♥
Erika e Alice

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