+++ Choose Dream or Reality? +++ di Shiida the BlackLightning (/viewuser.php?uid=33652)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo (parte prima) : Da Realtà a Sogno ***
Capitolo 2: *** Capitolo primo (parte seconda): Da sogno ad incubo ***
Capitolo 3: *** Capitolo primo (parte terza): da Incubo a Realtà ***
Capitolo 4: *** Capito secondo: Fallen Into a New Life ***
Capitolo 5: *** Capitolo terzo: Bugie ***
Capitolo 6: *** Capitolo quarto: Oracle Fate ***
Capitolo 7: *** Capitolo quinto: Nella tana del Lupo ***
Capitolo 8: *** Capitolo sesto: Il principe e lo straccione ***
Capitolo 9: *** Capitolo settimo: Romeo and Juliet ***
Capitolo 10: *** Capitolo ottavo: Time to be an exorcist ***
Capitolo 11: *** Capitolo nono: Teatrino infernale ***
Capitolo 12: *** Capitolo decimo: You Found Me ***
Capitolo 13: *** Capitolo undicesimo: I Need to Know ***
Capitolo 14: *** Capitolo dodicesimo: Profumo ***
Capitolo 15: *** Capitolo tredicesimo: Il motivo per cui sei qui ***
Capitolo 16: *** Capitolo quattordicesimo: O bianco o nero. ***
Capitolo 17: *** Capitolo quindicesmo: Close to You ***
Capitolo 18: *** Capitolo sedicesimo: Zombie! Zombie! Zombie! ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciassettesimo: Here I Am ***
Capitolo 20: *** Capitolo diciottesimo: Il Bisogno di Sapere ***
Capitolo 21: *** Capitolo diciannovesimo: Pettegolezzi Infondati ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventesimo: Forgive Me ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventunesimo: My Lover ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiduesimo: Parla la Strega ***
Capitolo 25: *** Capitolo ventitresimo: Trust Me ***
Capitolo 26: *** Capitolo ventiquattresimo: Conto alla Rovescia ***
Capitolo 27: *** Capitolo venticinquesimo: Choose Dream or Reality? ***
Capitolo 1 *** Capitolo primo (parte prima) : Da Realtà a Sogno ***
o
+++ Angolo
autrice +++
Eccoci
qui!!
Che dire,
niente, spero che darete una possibilità a questa storia perchè era un po' che
la tenevo a maturare nella testa e alla fine mi sono decisa a pubblicarla.
Spero di
riuscire a dare ai pensieri del personaggio di mia creazione( premettendo
assolutamente che non sono io: l'ho scritto in prima persona solo perchè mi
sarebbe tornato meglio per esprimere i pensieri) un tono che possa rispecchiare
i pensieri di chiunque.
... anzi a
dir la verità sto cercando di ispirarmi al " fan" in generale. ( cercando di
rimanere sul generico)
Se vi
intriga la storia lasciate un commentino o mettete la fic fra le
seguite/preferite!!!
Grazie
anche a chi deciderà semplicemente di leggerla!!!
Un bacio a
TUTTI!!
Capitolo primo (parte prima) : Da realtà a
sogno
" A volte
la realtà non è altro che la veglia prima che il sogno vero e proprio abbia
inizio... "
Sta per
piovere. L'aria si è caricata di troppa umidità in queste ultime ore. Mi infilo
il casco e salto sul motorino senza preoccuparmi di mettere al riparo il piccolo
libricino che ho ancora stretto in mano.
Il volume
colorato di D.gray-man viene appoggiato sul sellino e ricoperto dalle mie gambe
per tenerlo fermo quanto basta per arrivare a casa. Curvo leggermente sulla
destra per immettermi nella stradina secondaria che mi porterà dritta davanti
alla rotonda prima della mia destinazione. Una luce abbagliante mi costringe a
rallentare. Un uomo mi fa segno di accostare e per no so qualche motivo lo
ascolto. Tiene una torcia in mano e con l'altra adesso si aggiusta il cappello
malandato che gli ricopre una testa canuta.
Ora che lo
guardo meglio sembra proprio un barbone e inizio a pentirmi di essermi
fermata.
<< Ti
era caduto >> esclama con aria bonaria mostrandomi il volume del manga che
avevo sotto le gambe. Rimango stupita da quella scoperta dato che ero più che
convinta di averlo ancora con me.
Sorrido e lo
ringrazio.
<< E'
una buona storia? >> chiede cercando di continuare una conversazione che
non voglio davvero iniziare.
<< Si,
molto >> taglio corto impegnandomi a risultare più che
antipatica.
<< E ci
sono parecchi colpi di scena? >>
<< Più
o meno >>
L'uomo
sorride notando la mia fretta.
<<
Quando ero più giovane anche io leggevo belle storielle e fantasticavo su come
sarebbe stato farne parte, anche a te capita di sognare di vivere le storie,
diciamo da protagonista? >>
Ecco. Il
barbone svitato. Perfetto.
<< Ehm,
non proprio... mi piace leggere, tutto qui >>
<< Puoi
dirmelo, sono sicuro che qualche sogno ad occhi aperti ti capita!
>>
<< Si,
ok, qualche volta >>
Il barbone si
strofina il naso rosso con la mano della torcia e me la punta sugli occhi per un
istante. Il suo viso è cambiato, la sua espressione è più malevola, consapevole
di qualcosa che mi sfugge.
<< E ti
piacerebbe che quei tuoi sogni ad occhi aperti diventassero la realtà?
>>
Ok, il
barbone svitato si stava trasformando in pazzo psicotico e pervertito dato che
aveva appena appoggiato sulle mie cosce sia il manga che la sua mano sudicia.
Con un colpo allontanai il suo artiglio puzzolente e mi ripresi il
manga.
<< Si
certo, come no... ora scusami ma vado da maga magò che ho già preso appuntamento
con lei >>
Lui sorride
mentre io rimetto in moto e mi allontano.
Possibile che
gli psicopatici beccassero sempre me?
Non faccio in
tempo a finire questo pensiero che qualcosa mi afferra per la schiena e mi
trascina a terra facendomi cadere rovinosamente sull'asfalto. Urlo per il dolore
che mi procurano le bruciature da contatto che mi si spandono sulla pelle. Ho
gli occhi annebbiati ma riesco ad intravedere il motorino che si accascia a
terra producendo mille scintille rossastre.
<<
Avevi perso questo >> mormora una voce familiare lanciandomi sul viso il
manga che avevo fino a pochi secondi fa in mano.
Il barbone mi
si mette davanti puntandomi la sua torcia sugli occhi e ridacchiando
divertito.
<<
brutto stronzo >> sibilo mentre il dolore mi pervade ancora di più.
<< Che
linguaggio volgare per una signorina come te.. >>
<<
Fottiti >>
<< lo
faccio spesso sai? >> scherzò regalandomi tutto il suo cattivo gusto.
<< Ma non è il momento di parlare dei miei desideri adesso... piuttosto
sei pronta per iniziare il tuo ultimo sogno? >>
Sentii la
pelle bruciare, ma sta volta non erano le ustioni da asfalto a far si che la
temperatura del mio corpo aumentasse: era una luce bianca che mi costrinse a
chiudere gli occhi per non rimanerne accecata.
" ...I sogni sono desideri, ed i desideri se
ricercati con assiduità possono con un pizzico di fortuna diventare reali...
"
Mi svegliai
con il bisogno di urlare strozzato in gola. La testa mi girava da impazzire e
non riuscivo neanche più a ricordare quanto forte avessi sbattuto la faccia
sull'asfalto. La tempia e la guancia sinistra mi facevano male da impazzire:
sentivo la pelle, ancora bruciata dall'impatto con la strada, tirare e ardere.
Strizzai gli occhi non riuscendo a trattenere un mugolio sommesso di dolore.
Sfortunatamente mi dimenticai che cadendo dal motorino mi ero bruciata la carne
in diversi punti: soprattutto sul braccio sinistro. Quando la stoffa fresca del
lenzuolo mi sfiorò la pelle imprecai. Ritrassi di scatto il braccio e me lo
portai al petto soffrendo a denti stretti.
Tipico di mia
madre non toccare le bruciature fresche e lasciarle respirare tutta la notte
prima di fasciarle. Peccato che non ricordassi minimamente come avesse fatto a
convincermi a starmene buona ad aspettare di andare a letto. In effetti, non
ricordavo nemmeno come avevo fatto a tornare a casa. L'ultima cosa che ricordavo
era quel lampo di luce ed il risolino marcio di quello stronzo che mi aveva
tirato già dal motorino.
<< Ti
sei svegliata >>
Mi voltai
rasserenata aspettandomi di incontrare gli occhi mielati di mia madre ma quando
incrocia i tizzoni scuri della donna che mi aveva parlato quasi svenni. Era una
donna magra, particolarmente alta e con le dita lunghe e scheletriche. Eppure il
suo viso piacevolmente rotondo attenuava il fisico da morta di
fame.
<< Devi
aver battuto forte la testa >> spiegò lei sedendosi sul ciglio del letto
su cui ero sdraiata. << Fortuna che Robert ti ha trovata! Eri svenuta in
mezzo alla strada >>
Non riuscivo
a spiccicare parola, persino respirare mi costringeva ad uno sforzo
impressionante. Ero pietrificata, non riuscivo più a capire se quello che avevo
davanti era sogno o realtà.
La donna mi
si avvicinò porgendomi la mano ossuta. << Mi chiamo Madlene, e tu?
>>
Solo adesso
notai come i suoi modi fossero garbati, come se appartenesse ad un'altra epoca.
Il suo vestito lungo, da bravo angelo del focolare, aveva un che di già visto,
come in una foto di qualche pittore inglese del diciannovesimo secolo. Il viso a
tratti ancora puerile nascondeva la maturità di chi è dovuto crescere troppo in
fretta ed ha accettato di prendersi la responsabilità delle proprie
scelte.
<<
Clary >>
Non so perché
mentii; solo lo feci, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Sentivo
dentro di me una voce che mi continuava a ripetere che tutto quello che i miei
sensi stavano percependo era sbagliato, era solo uno scherzo del mio cervello;
come un sogno ad occhi aperti. Probabilmente volevo credere che quella voce
avesse ragione, che il bruciore delle mie ferite, che gli occhi scuri di quella
donna fossero solo frutto della mia immaginazione.
<< Come
ti senti Clary, meglio adesso? >>
Annuii
lentamente cercando di ricordare qualcosa, qualsiasi cosa che potesse spiegare
quella situazione. Qualcosa sbatté, una porta probabilmente, ed i miei occhi
saltarono dal viso di Madlene, alla porta della piccola stanzetta color ocra
dove mi trovavo fino al corridoio adiacente.
<< Oh,
Robert deve essere tornato! Vado subito a dirgli che ti sei svegliata! >>
squittì la donna dirigendosi verso il corridoio e chiudendosi alle spalle la
porta della camera. Riuscì solo a sentire una voce opaca pronunciare il nome di
Madlene prima che il mio cervello si scollegasse. Mi ero mossa di scatto
alzandomi in piedi per guardarmi intorno. Non conoscevo quella casa, non
conoscevo quella donna, non avevo la più pallida idea di quello che stesse
succedendo. Se era vero che mi avevano trovato sulla strada, svenuta, perché non
mi avevano portato all'ospedale? Perché non avevano chiamato mia madre? Il
telefono, il documento d'identità nella borsa potevano dar loro le informazioni
necessarie per identificarmi. In quel momento mi resi conto che non avevo più
addosso i miei vestiti. Indossavo una veste da notte bianca, come quelle che una
volta avevo visto a mia nonna. Cercai di calmarmi, forse Madlene solo non aveva
pensato ai documenti ed aveva aspettato che mi svegliassi per chiedermi come mi
chiamavo. Dovevo assolutamente chiamare casa. Mia madre doveva essere
preoccupatissima.
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Capitolo 2 *** Capitolo primo (parte seconda): Da sogno ad incubo ***
o
+++ Angolo autrice +++
Salve a tutti!!! ecco il
nuovo aggiornamento!! che dire ho deciso di anticipare la pubblicazione per
l'incoraggiamento a scrivere ( o commento) di __Evelyn__ !!
Grazie mille cara, spero che la storia ti piaccia!! ringrazio tantissimo
anche bleachnaruto
per aver aggiunto la fic fra le seguite come aveva già fatto
__Evelyn__ !!! Ringrazio anche tutti quelli che hanno letto la
storia e spero che lascierete un commentino perchè a me fanno davvero tanto
tanto tanto tanto tanto tanto ma tanto piacere!!!! ( quando ne vedo uno
salto dalla sedia!!! XD XD)
un salutone a tutti, ora
vi lascio alla lettura!! baci baci
Capitolo 1 (parte seconda): Da sogno
ad incubo
Aprii la
porta facendola scricchiolare dietro di me e decisi di scendere le scale a
chiocciola che portavano fino al piano terra della casa. Madlene stava parlando
con un giovane uomo con una divisa blu cobalto. Sembrava il costume di carnevale
di un'uniforme di polizia di quelle londinesi che si vedevano nei vecchi film in
bianco e nero. Il cappello tondo e la stellina dorata sopra. Se non fossi stata
così sconvolta dalla situazione probabilmente avrei anche fatto una battuta su
quell'abbigliamento. Ero un tipo spiritoso, anzi: sarcastico per la verità; ma
la mia testa, in quel frangente, non se la sentiva di produrre niente di
vagamente ironico.
<<
Clary, non dovresti alzarti dal letto >>
<< Sto
bene >> mormorai sentendomi la gola bruciare per lo sforzo di parlare.
Sentivo le
gambe molli, inizialmente pensavo che non sarei riuscita a fare un altro passo
ma mi sforzai con tutta me stessa per rimanere in piedi. Ero quasi nauseata, la
sensazione di precario equilibrio che mi accompagnava da quando mi ero
risvegliata mi stava infettando ogni singolo pensiero.
<< Vorrei chiamare a casa per avvertire la mia famiglia che sto
bene? Dove è la mia borsa? >>
Madlene la
guardò con aria interrogativa.
<< Non
avevi una borsa con te quando ti abbiamo trovato >> precisò Robert
guardandola con una strana scintilla di compassione nello
sguardo.
<<
Allora potete prestarmi il cellulare? >>
<<
Cosa? >>
<< Il
telefono, per chiamare casa >> ripetei sentendo che l'equilibrio veniva
meno di nuovo.
<< Alla
centrale abbiamo un telefono >> mi informò lui portandosi una mano sotto
il mento con aria riflessiva.
<< Non
avete un telefono in casa? >>
<< Beh,
no >>
Strano. Tutto
era sempre più strano. Sentivo la testa iniziare a girare vorticosamente al
senso di nausea si sostituì un forte mal di testa.
<<
Allora mi vesto e vado a casa, il centro è vicino da qui? Dove sono i miei
vestiti? >>
Madlene
trattenne un mormorio sommesso e Robert scosse la
testa.
<< Deve
aver battuto la testa parecchio forte >>
<< Non
ti ricordi nulla Clary? >>
Aggrottai la
fronte non capendo il perché di quelle espressioni dispiaciute. Ok, non ero in
forma ma ero comunque cosciente di quello che stava accadendo, ero
vigile.
<<
Ricordarmi cosa? Sono caduta con il motorino, forse mi hanno rubato la borsa,
tutto qui... no? >>
<< Sei
caduta da cosa? >> chiese sorpreso Robert.
Sorvoliamo
sul fatto che non avere ne un cellulare, ne un telefono rendeva la cosa
inquietante ma che non sapessero che cosa fosse un motorino era quasi ridicolo.
Mi sentivo quasi presa in giro dalle loro espressioni
caritatevoli.
<<
Dalla moto >> ripetei cercando scandire bene ogni lettera che componeva
quella parola. Madlene si portò una mano sulle labbra fine e screpolate prima di
avvicinarsi a me e stringermi le spalle con aria piena di
dolcezza.
<<
Dovresti tornare a letto, non sei nelle condizioni adatte per ragionare
>>
<<
Quali condizioni scusa? >> sbottai scostandomela malamente di
dosso.
<< Ti
abbiamo trovata per strada >> ripeté Robert con voce
tremante.
<<
Questo lo avete già detto >>
<< Eri
ferita e nuda... pensiamo che ti abbiano violentata... non è bene che una
ragazza esca di notte per Londra, il mondo sta andando a rotoli ultimamente
>>
Rimasi di
stucco.
Tutto il mio
mondo si fermò in quell'istante.
Violentata?
Londra?
Era così
ridicolo che non riuscii nemmeno a ridere.
Perché
continuavano con questa scenetta da quattro soldi?
Possibile
che..che..
<< No,
non ci credo >>
<< Che
cosa hai detto cara? >>
Madlene mi
rivolse un'occhiata titubante prima di lasciarmi lo spazio per
respirare.
<< E'
impossibile, è un'assurdità >> gridai prima di uscire correndo fuori dalla
casa.
Mi guardavo
intorno e volevo soltanto piangere perché correndo mi accorgevo che tutto quello
che avevo intorno era un incubo tremendamente reale.
Londra, non
ci ero mai stata.
Volevo
andarci una volta, magari dopo gli esami di stato, con qualche amico a fare le
solite bravate idioti.
Ma quella non
era la Londra che volevo vedere: quella era una città che non apparteneva al mio
mondo.
Le signore
distinte che camminavano lungo le vie abbassavano gli occhi indignate dal mio
abbigliamento inopportuno e si nascondevano dietro i loro ventagli ricamati.
Faceva freddo e mi sentivo congelare ma non riuscivo a fermarmi.
Come avrei
potuto riuscirci?
Volevo solo
urlare, volevo che tutto svanisse, volevo tante cose ma di certo non volevo
quello che avevo adesso.
Fortunatamente il solido muro di mattoni che mi sbarrò la strada mi diede
quei pochi secondi utili per calmarmi e riprendere il controllo del mio
corpo.
<<
Cazzo >>
Ed ora?
Cosa fare,
dove andare... a cosa credere?
<<
Signorina, cosa ci fai sola in un posto così? >>
Mi voltai di
scatto.
Due uomini
con dei ghigni malevoli stampati sulle labbra si stavano avvicinando
pericolosamente.
<< Non
dovresti andartene per Londra così conciata >> scherzò uno lisciandosi la
barba con una mano.
Prima che
potessi accorgermene avevo tentato di evitarli girando in un altro vicolo ma un
terzo malintenzionato mi afferrò per i capelli tirandomi a terra.
Gridai per il
dolore.
<< Come
sei carina signorina... perché non ci fai vedere cosa c'è sotto questa veste?
>> mormorò lisciandomi la pelle della coscia
destra.
<<
Fottiti >> urlai di rimando infilandogli due dita negli occhi.
Forse quei
sette anni di arti marziali avevano giovato in qualche modo alla mia prontezza
di riflessi e al sangue freddo. Eppure non riuscii ad evitare lo schiaffo
dell'altro uomo e la spinta del suo compare.
Ero di nuovo
a terra e questa volta sentivo che di non avere la forza necessaria per reagire.
Gridai aiuto
con tutta la voce che avevo in corpo mentre sentivo quegli stronzi alzarmi il
vestito e toccarmi con quello loro sudice mani. Poi d'un tratto si fermarono e
fra le lacrime intravidi una sagoma familiare.
<<
Robert >> mormorai in preda alla gioia.
<< Uno
sbirro eh? >> ridacchiò uno dei violentatori.
Ma Robert
aveva il viso assente come investito da un'aura di pura follia. Il suo corpo si
strappo sotto la crescente mostruosità che gli usciva dal petto. Un'enorme arma
di morte grigia si levò sotto l'ammasso informe di quella che era la sua pelle.
Sentì quei bastardi urlare mentre i proiettili di quel demone li colpivano e
polverizzavano i loro corpi.
Non riuscivo
a staccare gli occhi da quello che era diventato il peggiore dei miei incubi: un
akuma.
Non era
possibile.
Non era
vero.
Non riuscro
vigile.
Non sul
serio.
Non
esistevano, non erano reali, non potevano davvero essere che frutti dalla mia
immaginazione.
Ed anche nei
miei sogni, per mio capriccio e desiderio, non avevo di che temere dato che la
mia Innocence mi avrebbe protetto.
Ma in questo
incubo così realistico non ero altro che una stupida umana che era passata da un
tentato stupro ad una morte terribilmente veloce.
Sentii il
proiettile sfondarmi le costole e chiusi gli occhi nel tentativo di non
intensificare il dolore.
Morivo,
morivo senza sapere cosa mi stava succedendo. La lacrime ripresero a scendere
lungo le mia guance mi riempirono la bocca riarsa dal troppo gridare. In un
bagliore di luce svenni senza riuscire a cogliere perfettamente quale angelo
fosse arrivato troppo in ritardo per salvarmi. Sentì il gelo avvolgermi e mi
arresi all'inevitabile.
" ...I
sogni sono fatti per rimanere tali...
...Perché un sogno che diventa realtà può anche distruggerti "
|
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Capitolo 3 *** Capitolo primo (parte terza): da Incubo a Realtà ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Salve a tutti!!! Questa è l'ultima parte del primo capitolo, dal
prossimo la storia inizierà a prendere risvolti... decisivi XD
XD
Vorrei ringraziare tutti
quelli che stanno leggendo questa fic e soprattutto ringrazio __Evelyn__ per i suoi commenti, grazie ai
quali, beh, ho continuato a pubblicare la fic!! Grazie millle cara!!
Spero di ricevere altri
commenti che mi motivino a scrivere, basta anche un " continua" o un "mi
piace"
Lo so che sicuramente
molti non hanno tempo, io sono la prima che non lascia sempre un
commento!!
Grazie comunque di
continuare a leggere questa storia!!
un bacione a
tutti!!
Capitolo primo (parte terza) : da incubo a
realtà
" ...Si
dice che l'incubo, a volte,
possa
essere meglio della realtà stessa... "
All'inizio
c'era buio e silenzio: poi il silenzio venne sostituito dal mormorio vivace di
una discussione.
<< Non
credi che sarebbe meglio che l'infermiera tornasse a controllarla?
>>
<< No..
va bene così. Sono passate solo un paio di ore da quando è arrivata
>>
<< Ma
non sembra dare segni di ripresa >>
<< e ci
credo! E' stata colpita in pieno petto da un proiettile akuma
>>
<< Uhm
giusto... non trovi che sia strano? >>
<< Che
sia viva? >>
<< Si,
certo, anche quello....ma che non ci sia traccia di Innocence in lei
>>
<< Non
è stata ancora da Hebraska >>
<< Ma
il supervisore non ha trovato nulla >>
<< Il
supervisore secondo me non l'ha neanche guardata; era troppo occupato a frignare
perché sua sorella voleva di nuovo uscire >>
<<
Quindi dici che è una compatibile? Un'esorcista?
>>
<< Non
c'è altra spiegazione >>
<< Oh!
Guarda si sta svegliando, corri a chiamare l'infermiera! >> gridò quella
voce precipitandosi su di me. Sentivo il calore del suo respiro sulle mie guance
e per un secondo stentai a voler aprire gli occhi. Dischiusi le palpebre quanto
bastava per dar dimostrazione che effettivamente fossi cosciente e distinsi i
contorni sbiaditi di quello che era un ragazzo con addosso una camice da
scienziato.
<< Come
ti senti? >>
<<
Questa domanda inizio ad odiarla >> mormorai sentendomi piacevolmente
sarcastica.
Il giovane mi
rivolse un sorriso di approvazione e cercò di aiutarmi a mettermi a
sedere.
<<
Cazzo >>
<< Ti
ho fatto male? >> chiese preoccupato.
<< No,
è solo che mi fanno malissimo le costole >>
<< Oh,
certo! Hai preso proprio un brutto colpo >>
<<
Fortuna che non è stato abbastanza brutto da uccidermi
>>
Lo sentii
ridere per la mia battuta maledettamente poco divertente e mi costrinsi ad
aprire completamente gli occhi per vederlo completamente in viso.
Rimasi
paralizzata quando riconobbi gli occhiali spessi da bravo secchione ed i capelli
castani raccolti in due crocchie arruffate del giovane scienziato dal viso
bonario che già conoscevo.
<<
Johnny, spostati! E' arrivata l'infermiera >>
Non feci in
tempo nemmeno a raddrizzarmi per nascondere la mia espressione disorientata che
fra me e lo scienziato si frappose una donna anziana con un espressione
piuttosto crucciata.
<<
Riesci a respirare? >>
<< Mi
sembra ovvio che ci riesce >> borbottò lo scienziato che l'aveva appena
accompagnata fino al mio letto.
<<
Caposquadra, lei non ha proprio niente di meglio da fare? >> sbottò
l'infermiera rivolgendogli un'occhiataccia più che
espressiva.
<< Vado
a chiamare il supervisore allora.. >>
<<
Torniamo a noi >> tossì la donna poggiandomi una mano sulla forte. Sentii
la pelle ruvida ma stranamente delicata sulla testa e automaticamente mi
rasserenai.
Era
piacevole, aveva la mano fresca ed era davvero un po' che la mia mente agognava
un briciolo di refrigerio.
<< la
febbre è scesa >> affermò prima di voltarsi e raggiungere uno scaffale
stracolmo di medicinali.
<< Cosa
è successo? >> mormorai cercando di sembrare più normale
possibile.
Ma non era
così.
Sarebbe
arrivato il momento in cui non avrei più sopportato tutto questo e sarei
impazzita?
O forse ero
già pazza?
Non stavo ne
urlando ne cercando di strapparmi tutti i capelli però... forse era un buon
segno dopotutto.
<< Io
ne so quanto te credo: sei arrivata qui in spalla ad un esorcista con la febbre
alta ed un paio di costole rotte >>
Ecco cos'era
quella luce. Probabilmente l'attivazione di un Innocence. Era paradossalmente
bello, vedere come tutto quel mondo che avevo immaginato fosse simile al mio ma
allo stesso tempo terribilmente spaventoso che riuscissi a non svenire di nuovo
e accettare, almeno per ora, che quello fosse tutt'altro che un
incubo.
<<
Grazie >>
L'infermiera
mi rivolse un'occhiata gentile e fece segno al giovane di intrattenermi mentre
preparava le medicazioni.
<< Come
ti chiami? >>
<<
...Clary >>
<< Ti
ricordi qualcosa? >>
<<<
A parte il tentato stupro e l'attacco dell'akuma? No, nient'altro credo
>>
La donna
sorrise verso di noi e scosse la testa divertita dal mio senso
dell'umorismo.
<<
Scusa >>
<<
Figurati, è già tanto che sono qua...viva >>
In quel
momento focalizzai le pareti, il colore giallastro del corridoio e mi sembrò
come se fosse un posto che avevo visto così tante volte da poterlo chiamare
casa. Non avrei mai immaginato di vederlo da questa prospettiva però, non che mi
dispiacesse: ma una cosa era vederlo su carta, un'altra era respirarne gli odori
e assaporarne il calore.
<<
Vorrei sapere chi mi ha salvata, vorrei ringraziarlo
>>
Mi scappò
quasi un risolino divertito: probabilmente un milione di fan si sarebbero
strappate tutti i capelli per vivere una simile occasione. Non che fossi
dispiaciuta della situazione: ma non ero proprio contenta del contesto fisico in
cui mi ero dovuta trovare.
<< ora
stai ferma >> esclamò la donna prendendomi alla sprovvista. Infilò di
scatto l'appuntito ago di una siringa nel mio braccio e vi iniettò un liquido
trasparente. Il mio cervello ebbe uno sbalzo tremendo di connessioni: mi sentii
stranamente distante e tutto ciò che avevo intorno ricominciò a girare e a farsi
scuro.
<<
Dobbiamo sistemargli quelle costole >>
Di nuovo
incosciente? Beh, ormai era un cliché e mi ci stavo anche abituando tutto
sommato. Percepii le mani calde di Johnny sistemarsi sul mio addome per tenermi
ferma e poi venni di nuovo avvolta dall'oscurità. Magari, al mio prossimo
risveglio, mi sarei ritrovata a casa con una terribile emicrania e mia madre che
mi sgridava per l'ennesimo ritardo.
"
...Fuggire dalla realtà e come fuggire da ciò che ci
spaventa;
ma fuggire
da un sogno è come fuggire da se stessi...
"
|
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Capitolo 4 *** Capito secondo: Fallen Into a New Life ***
o
+++ Angolo Autrice
+++
Questo capitolo e mooooolto più lungo dei
precedenti, spero solo che non risulti pesante da seguire... Come già anticipato
ora si inizia ad entrare nella storia vera e propria!!
Voglio veramente ringraziare Lenhara per il suo commento!! L'ho
letteralmente amato!! Era il commento che avrei desiderato ricevere, hai colto
pienamente il mio intento stilistico ( compresa anche la lentezza dei primi tre
capitoli... -___-")
Ringrazio chi ha letto la fic e mi
fa tanto piacere che continuiate a seguirla!!
GRAZIE INFINITE!!!!!!!
Ora vi lascio alla storia... buona
lettura!!!
Capitolo secondo: Fallen Into a New
Life
Il lettino
dell'infermeria mi parve quasi più comodo di quanto mi era sembrato essere la
prima volta che avevo ripreso conoscenza. L'odore meno intenso delle bende
appena cambiate mi fece sospirare di sollievo. Il dolore al petto si era
attenuato e quello alle bruciature che avevo su quasi tutto il corpo andava man
mano sparendo.
Cercai con gli occhi
qualcosa al quale aggrapparmi per riuscire ad alzarmi ma non trovai nulla.
Fui piacevolmente
sorpresa quando con le mie sole forze, e senza eccessivo dolore, riuscii a
mettermi in piedi davanti alla brandina. La testa aveva smesso di girare ed il
mio equilibrio sembrava tornato quello di una volta.
Notai un vestito color
ocra appoggiato sul letto e pensai che lo avessero lascito li per me: per quando
mi fossi sentita meglio.
La stoffa era fresca e
profumata e ringraziai il cielo che fosse della mia taglia.
Mi avvicinai allo
specchio che c'era nell'anta dell'armadio in fondo alla stanza per vedere in che
condizioni ero. Non mi stupii della marcata bruciatura scura che mi segnava
tutta la guancia sinistra e parte del collo; piuttosto mi fecero sobbalzare i
lunghi capelli platinati che mi scendevano morbidi lungo le spalle. Non che non
mi piacessero, ma addormentarti con un caschetto nero e svegliarsi con una
cascata di biondo in testa non era normale. Persino i miei occhi scuri si erano
decolorati ed avevano assunto una tonalità simile all'oro.
Sembravo un angelo: con
quel vestito chiaro,quei lineamenti dolci e l'espressione da cagnolino
bastonato. Uno scherzo abbastanza divertente dato che il mio caratteraccio
avrebbe presto rivelato quale strega fosse nascosta da quelle sembianze da santa
vergine indifesa che avevo acquisito.
<< Ottimo, Barbie
sarebbe fiera di me >> scherzai rivolgendomi alla nuova me stessa riflessa
nello specchio.
<< Ti sei
svegliata >>
Mi voltai così
velocemente che per poco non caddi a terra; ma fortunatamente fui così
previdente da appoggiarmi all'anta dell'armadio prima che le mie gambe cedessero
sotto il peso del resto del corpo.
<< Ciao Johnny
>> mormorai felice di vedere una faccia amica.
Lo vidi arrossire per
il fatto che avevo già imparato il suo nome. Peccato che dopo tutti quei numeri
ed episodi di D.gray-man, fosse il minimo ricordarsi i nomi dei
personaggi.
<< Riesci a
camminare da sola? >>
<< Si, basta che
non mi allontano troppo da un appiglio solido >>
<< Vuoi una mano
per tornare a letto? >>
<< No, per
carità, preferirei fare due passi.. mi accompagni? >>
<< Non credo che
sia il caso, dovresti prima essere visitata dal supervisore, sarà qui a momenti
>>
<< allora
andiamogli incontro, ti va? >>
Johnny deglutì
nervosamente. Non che fossi particolarmente attraente in quel corpicino da
vergine degli angeli, ma evidentemente la mia spigliatezza accostata a quella
innocenza di facciata era un mix micidiale per il povero
scienziato.
<< O-ok
>>
Mi avvicinai a grandi
passi rischiando di inciampare un paio di volte prima di raggiungere le spalle
di Johnny. Feci passare il mio braccio sotto il suo e mi aggrappai a
quest'ultimo con la mano per sorreggermi eventualmente.
L'Ordine era come me lo
immaginavo: grandissimo e pieno di voci che facevo da perfetto sottofondo al
clima caldo e frizzante che si respirava. Superammo un paio di porte socchiuse
dove altre infermiere si prendevano cura di pazienti. Avrei dovuto farmi
accompagnare alla sezione scientifica prima o poi: morivo dalla curiosità di
vedere quali altre stramberie Komui ed il suo staff stavano
progettando.
<< Supervisore
>>
Mi voltai in direzione
di un gruppo di scienziati che ci stavano venendo incontro e riconobbi dei visi
familiari. Soprattutto fui contenta di vedere che ad accompagnarlo c'era
l'infermiera.
<< Johnny, ti
avevo detto che non dovevi farla alzare? >> lo sgridò la donna puntandogli
un dito inquisitore al petto.
<< E' colpa mia,
volevo fare due passi >> lo protessi cercando di non far infuriare
l'infermiera più del dovuto.
<< Suvvia
infermiera, la ragazza sta bene >> intervenne Komui con la sua tipica aria
giocosa ed infantile. << Clary giusto? >>
Annuii ripetutamente
felice che finalmente qualcuno non mi chiedeva come stavo ma passava a cose più
importanti.
<< Mi hanno
raccontato cosa ti è successo e che probabilmente sai già cosa è un akuma
>>
<< Ne avevo
sentito parlare >> rimasi sul vago per non creare
scompiglio.
Sarebbe stato terribile
se avessero saputo che probabilmente conoscevo fin troppo degli akuma, dei Noah
e di tutti loro.
<< Sai anche
qualcosa sugli esorcisti? >>
<< Che vestite di
nero e uccidete gli akuma? >>
<< Più o meno
>> acconsentì sorridendo.
Ok, la falsa ignorante
mi riusciva piuttosto bene e farla in barba a Komui non era stato così
difficile; ma le cose sarebbero diventate più complicate dopo. Il caposquadra
Reever si avvicinò al supervisore con aria mesta e gli sussurrò qualcosa in un
orecchio. Komui annuì e fece per seguirlo poi si rivolse verso di me incerto su
cosa fare.
<< Vieni
>>
Quando mi ritrovai
nella sala centrale, davanti a quello che era uno spettacolo agghiacciante
rimasi quasi paralizzata: c'erano centinaia di bare bianche e tanta gente che
piangeva su di esse.
Mi portai
istintivamente una mano alla bocca per non parlare.
Avevo già visto questa
scena: il funerale di Daisya Berry e con lui altri esorcisti e finder.
Era terrificante, su
carta non c'era tutta la tristezza, la disperazione che aleggiava in quella
sala.
Era freddo, tutto ciò
che riuscivo a percepire era gelo e dolore. Cercai di concentrarmi sul calore
che mi trasmetteva la pelle del braccio di Johnny; ma anche quella, nel giro di
un attimo, si congelò. Ero intrappolata in un ghiacciaio e non potevo che
esserne travolta.
Benché fossi
un'estranea in un mondo che fino a pochi giorni fa credevo fosse solo frutto del
un genio della fumettistica riuscivo a sentirmi stranamente partecipe di quella
sofferenza.
Era viva, era fin
troppo reale, era parte di me: come se fosse mia.
Io ero triste per loro,
per le loro perdite e non riuscivo a distaccarmi da tutto quel
dolore.
<< Combattiamo
akuma ma a volte non siamo forti abbastanza; è un lavoro duro questo >>
sussurrò togliendosi il cappello e raggiungendo i suoi
compagni.
<< Marie-san
>>
Un omone si girò verso
di noi con aria spenta e provata.
<< Clary, ti
presento l'esorcista che ti ha portato qui >> mi spiegò Johnny cercando di
distaccarmi da tutto quel clima di tristezza.
Era parecchio più
grosso di quello che credevo; ma la sua faccia bonaria e caritatevole attenuava
la sua stazza da gigante.
<< Grazie per
avermi salvata >> squittii porgendogli una mano in segno di
ringraziamento. Lui la strinse con dolcezza cercando di mascherare il dolore che
stava provando in quella situazione.
<< Non devi
ringraziare me, io ti ho solo portato sulle spalle... E' stato il mio compagno a
salvarti >> spiegò facendosi da parte e lasciando visibile il bel giovane
dai capelli scuri che si trovava appoggiato al muro.
<< Kanda..?
>>
Johnny mi rivolse
un'occhiata confusa che mi trapassò come un'ondata d'acqua
ghiacciata.
<< Vi conoscete?
>>
Cazzo.
Ovvio che lo conoscevo,
insomma, era Kanda!
Ma era anche ovvio che
lui non aveva la più pallida idea di chi fossi io se non una qualsiasi
disgraziata che aveva salvato da un akuma.
<< Ho sentito il
tuo nome... prima di perdere conoscenza... era l'ultima cosa che mi ricordavo
>>
Ok, questa balla era
passabile: nessuno poteva entrare nella mia testa e scoprire che in realtà io
conoscevo molto altro.
<< volevo
ringraziarti >>
Lo vidi sbuffare con la
sua solita aria altezzosa e voltare la testa dall'altro lato.
<< Non farci caso
>> mormorò Marie abbozzando un sorriso mielato.
<< E' fatto così
>>
Certo che era fatto
così, lo sapevo benissimo; ma mi sembrava comunque carino ringraziarlo. I suoi
lineamenti erano perfetti, duri ma impensabilmente delicati; persino i suoi
occhi di pece che brillavano come due tizzoni ardenti avevano un che di
affascinante: era molto più bello di come già era sulla carta. Se non fosse
stato per il fatto che già sapevo quanto odioso potesse essere, probabilmente mi
sarei sciolta ai suoi piedi.
<< Mi dispiace
per i vostri amici >> tossii cercando di non mettere troppo il dito nella
piaga, ma Marie fu realmente contento del mio cordoglio.
<< sei gentile
>>
<< voi lo siete
stati con me, cosa mi costa ricambiare? >>
Sentii Kanda
allontanarsi in un soffuso rantolo adirato.
<< Non è proprio
quello che si dice una persona amichevole eh? >> scherzai.
Johnny sorrise al mio
commento sperando che Kanda non lo vedesse.
<< Va saputo
prendere >> mormorò Marie.
<< ed io faccio
amicizia anche con i sassi, non credo che me la prenderò per così poco...
>>
<< Mi chiamo
Noise Marie >>
<< Clary >>
pigolai allungando la mano verso quella dell'esorcista.
Non che non mi
piacessero gli ospedali: tutt'altro, avevo intenzione di andarci a lavorare dopo
la scuola; ma non avrei mai creduto che sarei stata così tesa per una....
diciamo visita medica.
Sentii le prominenze
fluttuanti di Hebraska avvicinarsi con delicatezza alla mia pelle nuda segnata
dalle bruciature ancora calde. Notai che aveva veramente timore di farmi male,
lo percepii dai sui movimenti lenti, lievemente indecisi. Lasciai che prendesse
totalmente il controllo del mio corpo e che mi sollevasse fino al suo viso. Era
piacevole la sensazione di semi incorporeità che mi trasmettevano i suoi
tentacoli luminescenti; era come essere avvolta da fasci di luce neon.
Non era una luce
fresca, anzi, era quasi tiepida.
La vidi dischiudere le
labbra ed iniziare a calcolare il grado di compatibilità. Mi sentivo stranamente
rilassata fra le sue cure che non mi preoccupai nemmeno di scacciare quei
pensieri che mi tormentavano.
<< 77 % >>
sussurrò mentre scostava la sua fronte dalla mia.
Vidi Komui
piacevolmente sorpreso nel sentire che la mia compatibilità era così alta.
Quando posai finalmente i piedi a terra non riuscii ad evitare di dare
un'occhiata impaziente all'esorcista fluttuante.
<< Ovviamente la
tua Innocence è un tipo parassita >> sentenziò rivolgendosi verso il
supervisore. << altrimenti non sarebbe riuscita a sopravvivere a
quell'attacco >>
<< Sai dove è
situata la sua Innocence? >>
<< Nella sua
pelle >> sospirò << La sua pelle è pervasa dalla forza
dell'Innocence e la croce sulla sua schiena ne è la prova
>>
Istintivamente mi
portai una mano dietro il collo all'altezza delle scapole sfiorando una
cicatrice che non avevo mai sentito prima d'ora.
Possibile che non me ne
fossi resa conto prima?
Evidentemente avevo
avuto ben altre cose per la testa e avevo rimandato l'ispezione accurata del mio
nuovo corpo da barbie.
E così ero
un'esorcista.
Stentavo ancora a
farmene una ragione.
Era tutto così
paradossalmente assurdo che anche solo soffermarmi a rimuginare su tutto quello
che stava accadendo mi faceva girare la testa.
<< Grazie mille
Hebraska >>
Komui mi fece strada
verso la piattaforma mobile che ci avrebbe riportato ai piani superiori.
<< Clary >>
mi sentii chiamare mentre una luce mi carezzava il braccio. Voltandomi capii che
Hebraska aveva qualcos'altro da dire; ma nera terribilmente indecisa se parlare
o meno.
Che avesse scoperto il
mio segreto?
Se poteva entrare nella
mente degli altri?
Sudai freddo cercando
di contenere la mia crescente paura.
<< un bivio
>>
<< Cosa? >>
balbettai credendo di non aver sentito bene.
<< Ti ho visto
davanti a un bivio: un corridoio buio, l'aria carica di odore di bruciato. Ti ho
vista stringere qualcosa nella mano pregando di ricevere un segno, un miracolo
>>
Il supervisore osservò
perplesso sia la mia espressione sia Hebraska.
<< E' una
previsione? >>
<< Non lo so: non
ho ma visto una cosa del genere, era come un sogno ad occhi aperti, come se tu
mi avessi trasmesso questa sensazione >> rifletté alzandomi il mento con
una delle sue prominenze.
<< Posso solo
chiederti di fare la scelta giusta >>
Non riuscivo a parlare.
Mi sentivo come rapita dalla sua essenza lucente e volevo davvero capire di cosa
stesse parlando ma davvero non ci riuscivo.
<< Certo >>
balbettai sentendomi improvvisamente a disagio. Avvicinandomi al supervisore la
vide mantenere il suo sguardo su di me.
<< Non
preoccuparti >> cercò di tranquillizzarmi lui.
<< Non sono
preoccupata >>
O almeno in parte era
vero, ero abbastanza sicura che avrei saputo affrontare quell'ipotetica scelta,
sempre se si fosse davvero presentata. E poi l'idea di farmi vedere più che
sicura di me mi piaceva molto.
Johnny era sull'attenti
già ad aspettarmi al capolinea della piattaforma. Gli sorrisi di rimando capendo
che anche se era costretto a farmi da balia lo faceva con
piacere.
<< Portala pure
alla caffetteria, avrà fame >> mi congedò il supervisore tornando nel suo
ufficio.
Johnny era quasi più
euforico di me e probabilmente moriva dalla voglia di sapere qualcosa sulla mia
visita.
La caffetteria era
enorme.
C'era molta più gente
di quanta avrei mai potuto immaginare.
Certo, una pagina di un
manga non avrebbe mai potuto rendere giustizia a quel posto; ma non ci si era
neanche avvicinata!
Mi cadde subito lo
sguardo su Marie, non perché fosse davvero fuori taglia, ma perché se ne stava
in un tavolo quasi completamente vuoto.
Tutta colpa del
delizioso stronzo giapponese che si ostinava a seguire. Gli ero davvero
profondamente grata di avermi salvato il sedere; ma trovavo eccessivo tutto quel
fare l'appestato di turno ed evitare contatti umani.
Marie, ovviamente, mi
salutò con la mano invitandomi implicitamente a sedermi vicino a lui. Cercai di
non far cadere il vassoio con il mio pranzo e rifiutai l'invito con un cenno del
capo.
Non me la sentivo di
sostenere le occhiatacce malefiche di Kanda mentre mangiavo.
Seguii Johnny fino al
tavolo che aveva scelto.
Rischiai di far cadere
la pizza che mi ero fatta fare da Jerry a terra quando vidi chi era già seduto a
quel tavolo.
Le tre grazie, i tre
moschettieri, i tre porcellini.
Lavi, Allen e
Linalee.
|
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Capitolo 5 *** Capitolo terzo: Bugie ***
o
+++ Angolo Autrice +++
Rieccoci con un nuovo e interminabile capitolo di questa
storia. ( non riesco più a smettere di scrivere, mi vengono dei capitoli
lunghissimi, spero che non diventino troppo pesanti.. se così fosse fatemelo
sapere!! )
Partiamo allora con i ringraziamenti!! (sono molti questa
volta!!! XD XD)
Vorrei
ringraziare mohran
per aver messo la fiction fra le seguite e per il
bellissimo commento!! Sono lieta che ti piaccia il mio modo di scrivere, ma sono
ancora più felice che ti sia piaciuta la storia!! spero che questo capitolo
possa essere di tuo gradimento! XD
Ringrazio anche __Evelyn__ per il continuo e costante sostegno ( senza i tuoi commenti di
sicuro non avrei continuato a scrivere questa fic!!! Aspetto sempre di ricevere
un tuo commento!!! ) e grazie davvero per i complimenti!! Spero solo che le mie
solite conclusioni ti spingano a continuare e leggere ma a non soffrire troppo
di curiosità!! ;)
Un altro ringraziamento d'obbligo va a Lenhara ...che dire cara, spero davvero
che l'Innocence di Clary possa essere all'altezza delle tue aspettative e che le
nuove gaffe della protagonista ti facciano sorridere!! i tuoi commenti mi
mettono sempre la carica per dare il meglio di me, nella stesura della storia!!
:)
Nel prossimo capitolo allegherò un link per accedere ad un sito
dove potrete vedere gli schizzi che ho realizzato su questa fiction!!
Ringrazio ancora tutti quelli che leggono la
fiction e spero di ricevere altri commenti!!
Grazie a tutti, vi adoro!!!
ps: se volete che disegni qualche scena in particolare, fatemi
sapere!!
e adesso..............................BUONA LETTURA!!!
Capitolo terzo:
Bugie
" Costruisci.
Con dedita accuratezza costruisci
un castello di bugie.
Bugie che servono, tuo malgrado, a
nascondere ciò che ti sta divorando dall'interno ”
Merda.
Probabilmente
quel sostantivo poco raffinato lo avevo anche mimato con le
labbra.
La situazione
però, lo richiedeva.
Non ero ancora
pronta per un incontro di quella portata, mi avrebbero fatto un terzo grado su
tutta la mia vita e l'unica cosa che avrei potuto dire è che mi chiamavo Clary.
Parecchio
interessante direi...
Quella
dannatissima conversazione avrebbe segnato il mio curriculum di esorcista
provetta, il mio rapporto con i pezzi grossi del manga!
Peccato che nelle
condizioni psicologiche in cui mi trovavo avrei fatto un fiasco
totale.
<< Lei è
Clary, la nuova arrivata >>
Fanculo Johnny!
Ti sei appena
fottuto l'unica cosa che avrei potuto dire senza sembrare di primo impatto una
demente.
Fortunatamente
questa volta non mi ero dilettata nel fare lo spelling del mio commento poco
fiorito ma avevo comunque lasciato sfuggire qualcosa di molto simile ad un
ringhio. Mi sedetti concentrandomi solo sul
vassoio e quando fui più che certa che non potesse cadere dal tavolo alzai gli
occhi. Linalee, che si trovava al mio fianco
destro, mi diede la mano e si presentò con la solita grazia che la
contraddistingueva. I lunghi capelli scuri le fluttuarono intorno alle spalle ed
il suo sorriso quasi puerile mi mise stranamente a disagio.
Era incantevole, sembrava una bambola
di porcellana con la sua divisa scura e le gote di un piacevole color pesca. I
suoi lineamenti fiabeschi riuscirono persino ad oscurare il mio nuovo aspetto da
Barbie. Il rosso che se ne stava seduto di
fronte a me , semplicemente ondeggiò la mancina e
sorrise.
<< Io sono
Lavi >>
Era come se lo
conoscessi da sempre: riconobbi nella sua espressione giocosa un vero interesse
verso di me e non uno di quei finti sorrisi che aveva imparato a rifilare.
Dopo tutto conoscevo Bookman Junior
meglio dei suoi stessi amici. Il fatto che avessi spoilerato tutto
il manga mi dava parecchio punteggio in quella situazione. Ero a conoscenza di
cose che sarebbero successe e scottanti dettagli su quasi tutti quelli
dell'Ordine.
<< Io mi
chiamo Allen, piacere di conoscerti Clary >>
Mi voltai
d'impulso verso il giovanissimo inglesino. Era davvero
impressionante come i capelli bianchi rendessero il suo viso, la sua pelle,
luminosa. Aveva un volto decisamente più angelico del mio; eppure manteneva i
tratti tipici del suo sesso. Con gli occhi
percorsi tutto il marchio rosso che gli segnava la parte sinistra del viso e non
potei che ammirarlo affascinata. Prima che si
accorgesse che lo stavo letteralmente fissando decisi di spostare il mio sguardo
su qualcos'altro. Le sue mani erano rivestite dalla morbida stoffa bianca dei
suoi guanti, le sue dita affusolate erano intrecciate sul tavolo proprio davanti
ad un cumulo spropositato di piatti sporchi.
Il ragazzo aveva
un buon appetito, lo sapevo.
<< Devi
sentirti un po' a disagio >> commentò Linalee notando i miei occhi
guizzare da una parte all'altra.
<< Non più
di tanto, devo solo...abituarmi >>
Peccato che
nessuno avesse la più pallida idea a cosa stavo tentando di
abituarmi.
Insomma erano
cartoni animati! Alla peggio, erano disegni molto
realistici quelli con cui stavo parlando...
Lavi sorrise e
cercò a suo modo di incoraggiarmi.
<< Sei
sopravvissuta alla visita di Komui, il peggio è passato!
>>
<< In
effetti non mi ha ancora visitato.. mi ha portato subito da Hebraska
>>
<< La sua
Innocence è di tipo parassita, come quella di Crowley-san e di Allen >>
spiegò Johnny lasciando che l'attenzione di tutti si concentrasse nuovamente su
di me.
Ok, il tipo
parassita era raro; ma non avevo un rubino piantato in fronte! Ed il fatto che
proprio loro mi fissassero come se fossi un evento straordinario aveva del
paradossale.
<< E
dove... >>
<< La mia
pelle >> intervenni bloccando la domanda di Linalee sul nascere. <<
Ma non so come funzioni >>
<< Dovresti
provare ad attivarla >> consigliò Lavi con aria
divertita.
<< Sono
d'accordo >>
Mi girai
istintivamente di 180 gradi incrociando lo sguardo limpido di Komui.
<< Che ne
dici di un esperimento? >>
Ero decisamente
fin troppo nervosa.
Non credevo di
soffrire di una simile ansia da prestazione, eppure vista la mia incapacità di
stare ferma avevo capito che ero tesissima. Quando il
supervisore aveva parlato di esperimento non mi sarei immaginata una cosa del
genere, o almeno avrei dovuto pensarci ma...
<< Tutto
ok? >>
Allen era stato
gentilissimo, come da programma. La sua educazione
anglosassone mi aveva permesso di non dare i numeri quando Komui ci aveva
proposto di sfidarci in combattimento. Non era un vero e
proprio incontro: era più una specie di prova, per vedere cosa sapevo fare.
<< Si
>> mentii rigirandomi di nuovo la collana d'acciaio che tenevo fra le
mani.
Era una specie di
tic ormai. Quando ero nervosa me la rigiravo
sempre fra le dita, come a voler scaricare lo stress. Non era da me
farmi prendere dal panico per una cosa del genere! Avevo fatto non
so quante gare di arti marziali e non me ne era mai fregato un tubo di quanto
poteva essere forte l'avversario. La vanità mi
aveva sempre aiutato in questo caso: mi sentivo più che competente e mi buttavo
a capofitto in quel genere di sfide. Mi stavo
comportando da ragazzina idiota e dovevo darci un
taglio.
Vidi il braccio
di Allen trasformarsi e capii che era arrivato il momento di iniziare.
Mi sentii talmente stupida quando
esclamai “ Innocence attivazione ” e non successe un bel niente.
<< Figura
di merda attivata >> borbottai fra me e me lasciando che una vampata di
rossore mi colorasse il viso.
La piccola folla
di curiosi che si era radunata intorno a noi, più per curiosità che per altro,
iniziò a fare ipotesi sulle mie dubbie qualità da esorcista.
Bene, la mia reputazione era andata a
farsi benedire. Ora non rimaneva che
sotterrarmi. Mi sistemai la collana dentro alla
maglia e d'un tratto sentii la pelle
irrigidirsi. Una macchia argentea si spanse a
macchia d'olio prima sul petto, poi percorse gli arti superiori e infine ricoprì
il mio corpo dai piedi fino al collo compreso. Era come se sotto il vestito
color panna che indossavo avessi una specie di tuta d'argento che mi proteggeva:
un'armatura. Mi guardai le mani incredula: del
fluido seppur resistente strato di metallo mi avvolgeva il corpo, ma non era
pesante, era leggero e lo sentivo mio come se fosse una doppia
pelle.
Sentii il
desiderio crescente di provare la mia nuova arma e mi avvicinai verso il mio
avversario. Anche Allen era rimasto sorpreso
dalla mia Innocence, ma la sua sorpresa non era neanche paragonabile a quella
che stavo provando io. Mi sentivo invincibile, come se si fosse riversata in me
tutta la forza dell'universo. Era dannatamente
eccitante quella sensazione di gelo che mi avvolgeva il corpo e per di più il
fatto che mi fossi momentaneamente estraniata da
tutte le preoccupazioni che mi opprimevano mi avevano resa più
leggera.
Corsi verso il
giovane esorcista che subito si mise in posizione
d'attacco. Con mia sorpresa riuscii a evitare il
primo colpo del mio avversario abbassandomi per tempo.
Il suo braccio
era enorme. Faceva davvero paura. Pensai che se per sbaglio avessi
preso in pieno un pugno del genere sarei di sicuro andata K.O.
Allen non mi faceva avvicinare: era
scontato che la mia Innocence mi permetteva solo un combattimento corpo a corpo;
e con il suo artiglio spropositato aveva il vantaggio di controllare le mie
offensive da una distanza di sicurezza. Allen si fermò
per un attimo mentre la sua arma cambiava
forma.
Era la mia occasione: di sicuro
avrebbe utilizzato quella specie di cannone ed io avrei potuto rischiare di
avvicinarmi.
Peccato solo che le miei ipotesi
erano sbagliate. La sua mano era diventata una specie
di spada luminosa.
Cazzo.
Quando frapposi
il mio avambraccio fra la mia testa e la sua spada tremai e pregai che
quell'armatura fosse abbastanza resistente. Fortunatamente la
mia mano era ancora attaccata al resto dell'arto e capii che la mia Innocence
non era poi così balorda come pensavo. Probabilmente mi
lascia sfuggire un sorriso quando notai la scintilla di sorpresa comparire nello
sguardo dell'inglesino. Ovviamente però l'esorcista, che
indubbiamente era più capace e esperto di me, riuscì con un'abile mossa a farmi
lo sgambetto e mettermi a terra.
Avevo già perso.
Ero una schiappa.
<< Sei
stata brava >> mormorò porgendo mi la mano per aiutarmi e rimettermi in
piedi. Rimasi in religioso silenzio dato che non ero proprio orgogliosa del mio
risultato.
Il pomeriggio era
stato tranquillo. Johnny mia aveva fatto i complimenti per ogni cosa che avevo
imparato durante la visita alla sezione scientifica e Marie, che ormai era
divento il mio tutor, mi aveva insegnato un paio di mosse e offensive davvero
fiche. La giornata era passata così velocemente ed era stata così ricca di
attività che avevo finito per dimenticare le mie preoccupazioni.
L'unica pecca era stata la visita di
Komui che mi aveva costretto a saltare la cena. “ Non si fanno
visite a stomaco pieno!!
”
Ripensai mentre uscivo
dall'infermeria massaggiandomi la schiena. Faceva un male
pazzesco quel trapano. Anche se avevo chiesto di essere
narcotizzata a dovere il Supervisore aveva solo acconsentito ad addormentarmi
durante l'operazione. Mi sentivo tutti i muscoli doloranti;
per non parlare del noiosissimo brontolio che faceva il mio
stomaco.
La cucina era
chiusa.
Io però, non
potevo davvero aspettare fino al giorno dopo per mettere qualcosa sotto i denti.
Notai una piccola apertura: Gerry
doveva aver chiuso male la finestrella in mezzo la muro dove di solito serviva i
pasti. Con la flessuosità di un maialino fin troppo ciccione cercai di infilarmi
nel pertugio. Battei la testa nello spigolo della
finestrella. Trattenni un'imprecazione e mi inclinai comunque verso la mia meta.
Ovviamente non solo rotolai a terra
ma sbattei nuovamente la testa su qualcosa di decisamente più duro di uno
spigolo di legno.
<< Ma porca
la miseria >> esclamai sentendomi i lacrimoni scivolare lungo gli angoli
degli occhi. << contro cosa cazzo ho sbattuto adesso?!?
>>
<< Contro
di me >>
Annaspai nella
penombra cercando con la mano qualcosa di simile ad un interruttore. Quando una
tenue luce finalmente illuminò la cucina mi ritrovai a terra con di fronte un
ragazzo che si massaggiava la nuca dolorante.
<< Ehm...
hai la testa dura però... >> borbottai sperando che non facesse troppo
caso a quella terminologia da scaricatore di porto che avevo appena
usato.
<< Anche tu
>>
Quello era
vero.
Avevo sbattuto non so quante volte la
testa su innumerevoli corpi contundenti e la cosa peggiore che mi era capitata
era una piccola ferita, da angolo di finestra per l'appunto, che mi era costata
un paio di punti quando avevo dieci anni.
<< Spuntino
notturno? >> chiese Allen porgendomi un tramezzino fin troppo
farcito.
Decisi di
sostituire il mio spontaneo “ cazzo si ” con un più
modesto.
<< Grazie
mille >>
Afferrai il
gustoso panino e lo azzannai senza fare complimenti.
<< Il
Supervisore mi ha fatto saltare la cena >>
Allen si voltò
indignato << Non ci credo >>
Mi resi conto che
per lui saltare un pasto doveva essere una specie di sacrilegio bello e buono.
Era divertentissima l'espressione scandalizzata che aveva dipinta sul viso.
Annuii in tutta risposta facendolo
rimanere ancora più sconcertato.
<< Meno
male che la finestra era aperta >>
<< Anche la
porta sul retro era aperta >> affermò l'esorcista indicando la porticina
scura che si trovava nell'angolo opposto della cucina.
Mi sentii una
demente. Solo in quell'istante notai la
fasciatura sul polso sinistro di Allen.
<< Ti sei
fatto male? >>
Il ragazzo non
capì subito a cosa mi riferivo: poi ebbe la giusta intuizione e si guardò la
mano.
<< Mi sono
fatto male quando abbiamo combattuto >> spiegò grattandosi la nuca con
l'altra mano. << La tua Innocence è davvero resistente
>>
Per un
millisecondo mi sentii veramente forte, poi, capii che in fin dei conti gli
avevo fatto male. E non era una cosa di cui vantarsi.
<< Mi
dispiace >>
<< Non ti
preoccupare, sto benissimo >> esclamò con la solita gentilezza che lo
caratterizzava. << solo che dovrò stare una paio di giorni con il polso a
riposo >>
Ricapitolando:
avevo fatto almeno tre figure di merda, non solo non avevo vinto la sfida ma
anche perdendo ero riuscita a far male alla sola persona che per ora, oltre a
Marie e Johnny, mi aveva rivolto più di due parole e... già, gli avevo appena
dato una testata!
<< Mi
dispiace anche per la testata >>
Allen ridacchiò
mentre un lievissimo tono di rosso gli dipinse le gote.
<< Tutto
ok... un altro panino? >> chiese notando che avevo già ingurgitato il
precedente.
Allen era davvero
un tipo affabile, il modo in cui parlava, in cui si muoveva era così
confidenziale che non potei far a meno di ricambiare la sua spontaneità.
Mi sedetti sul tavolo di mogano scuro
mentre lui era rimasto in piedi di fronte a me.
<< Ci vieni
spesso qui di notte? >>
<< Si.. ho
sempre un languorino a quest'ora >>
Ridacchiai
sapendo già quanto potesse essere ironico definire languorino quella fame
incontrollata che lo caratterizzava.
<< Ti piace
l'Ordine? >> mi chiese avvicinandosi un po'.
<< Mmm.. è
ok >>
Dire che era come
lo immaginavo era davvero compromettente, quindi decisi di calarmi nella parte
di novizia che mi s'addiceva.
<< Insomma,
non conosco quasi nessuno per ora... >>
<< ti
capisco >> mormorò mentre i suoi occhi si facevano più intensi
<< Non è
molto che sono qui anche io... so cosa provi >>
Invece no. Non
capiva, sfortunatamente però, io capivo lui. Sapevo cosa aveva passato,
conoscevo i suoi demoni: sapevo di Mana e non solo, sapevo cose che lui ancora
non conosceva. Mi sforzai comunque in un sorriso di
complicità.
<< Ci
faremo compagnia a vicenda >> azzardai sentendomi un po' troppo spinta nel
proporre certe cose. Eppure Allen fu davvero felice di sentirmelo dire tanto che
i suoi occhi si illuminarono di nuovo.
<< Certo
Clary, da oggi fai parte della famiglia >>
Sentii il
batticuore quando il ragazzo maledetto pronunciò quella
parola.
Famiglia.
Cosa ne sarebbe
stato della mia vera famiglia?
Mi parve di
morire quando pensavi al viso di mia madre: sconvolto, arreso all'idea che fossi
scomparsa.
Sarebbe morta. Ne
ero consapevole. Il trauma l'avrebbe uccisa.
Sua figlia, la
sua unica figlia, non sarebbe mai tornata. Sua figlia era
scomparsa senza lasciare traccia in un giorno di
pioggia.
<< Tutto
ok? >> chiese l'esorcista notando la mia espressione di
tristezza.
<< Io...
>>
<< Pensavi
alla tua famiglia? >>
Come aveva fatto
a capirlo?
I suoi occhi
chiari e trasparenti come cristalli erano riusciti a percepire i miei pensieri.
Lui sapeva cosa voleva dire perdere l'unica persona che ami. E in un certo senso
anche io temevo di ave perduto i miei cari per sempre.
<< Avrei
voluto solo dirle addio, a mia madre intendo >> mormorai sentendomi
improvvisamente la bambina insicura che ero un tempo.
Non ero mai stata
una piagnona, una che non può stare da sola: ma non ero neppure un'insensibile
che se ne fregava della sua
famiglia.
Loro erano la mia casa, il mio punto
di riferimento su cui avrei sempre potuto contare, o meglio, così
credevo.
Sentii gli occhi
di Allen soffermarsi su di me senza sapere bene cosa dire e tentennare su come
potermi in qualche modo
consolare.
In quell'istante la porta della
cucina si spalancò e lo spadaccino moro a cui dovevo la vita marciò deciso e
parecchio scocciato verso di noi.
<< Vieni
>> abbaiò afferrandomi per un polso e trascinandomi giù dal tavolo
rischiando di farmi scontrare nuovamente contro
l'inglese.
Vidi con la coda dell'occhio Allen
che borbottava qualcosa contro Kanda ma il giapponese fece semplicemente finta
di non sentirlo e gli sbatté la porta in faccia prima che potesse tentare di
sfiorarmi la mano libera.
<<
Lasciami, mi stai facendo male >> strillai sentendo la carne del polso
contorcersi sotto la stretta dell'esorcista. Kanda mi ignorò, era dannatamente
insopportabile ed il suo comportamento: ed io ero fin troppo suscettibile a
questo tipo di gesti.
<< Se non
mi lasci subito il braccio ti spacco quella faccia di merda che ti ritrovi
Kanda, non me ne frega una sega se mi hai salvato!
>>
Lo spadaccino si
girò di scatto, non tanto per il mio linguaggio scurrile quanto per un piccolo
dettaglio.
<< Chi sei
tu, come fai a sapere il mio nome? >>
<< Che
cazzo dici? Te l'ho già, detto, ho sentito Marie che ti chiamava prima di
svenire... >>
<< Menti
>> abbaiò fulminandomi con i suoi occhi di tenebra.
<< Quando ti ho trovata mezza
nuda in quel vicolo Marie non era con me: eravamo soli, tu ed io
>>
"
Crollano.
Come un castello di carte le tue
bugie.
Spinte per una semplice
distrazione e rivelano agli altri quanto di nascosto ci sia in te.
”
|
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Capitolo 6 *** Capitolo quarto: Oracle Fate ***
o
+++ Angolo Autrice +++
Rieccoci con il nostro consueto appuntamento del
martedì ( ormai avrete capito che aggiorno ogni suddetto giorno^^)
http://bluabsinthe.deviantart.com/#/d2qbpd9
Vi lascio subito il link per visualizzare il
disegno di Clary che ho realizzato!! Spero vi piaccia!! ( se ci cliccate sopra
si ingrandisce!!)
Come già anticipato nel precedente capitolo invito
voi adorate/i e quasi venerate/i lettrici/lettori a propormi dei soggetti per
nuovi disegni sulla fic!
Ora passiamo subito ai ringraziamenti!!!
mohran : noooo!! spero di non averti ucciso
troppo!! lo so che i miei finali sono sempre un po' bruschi... (un po' è un
eufemismo...-___-") Sono anche molto contenta che tu abbia notato lo sforzo di
mantenere il carattere dei personaggi intatto e di non sforare in qualcosa di
inappropriato!! Poi ho visto che ti piace Kanda e anche a me piace un sacco (
non tanto come carattere o personaggio; ma come aspetto: lo trovo esteticamente
affascinante, decisamente molto artistico! ) spero che questo capitolo possa
piacerti davvero!! E nel prossimo...beh, ci sarà un bel po' di... Kanda!! XD
XD
__Evelyn__ : Mia cara, posso darti del " mia
cara " vero? Spero che questo crogiolarsi nell'impazienza di cui hai fatto
parola sia stata abbastanza piacevole e che ti dia la carica giusta per divorare
questo nuovo capitolo. Clary ha fatto amicizia giusto. E si, le ho fatto fare un
po' l'impudente ma mi sembrava decisamente normale una reazione del genere da
una pesona che passa dal 21 secolo( dove insulti e modi di dire poco fiorti sono
sulla bocca di tutti) all'ottocento senza la possbilità di mettersi un'attimo a
riflettere e fare il punto della situazione ( io personalmente sono una persona
decisamente nervosa e avrei dato di matto!!) Con il nostro Allen però vedrai che
andrà un po' meglio anche se in mezzo ci si metterà........qualcun'altro. Ti
ringrazio davvero per il tuo appoggio morale ( attraverso i commenti ovvio) ne
sono letteralmente assuefatta!!
Lenhara : premettendo
che io trovo decisamente mooooolto difficile il nostro Kanda, vedrai come la
piccola Clary si impunterà nel cercare di instaurare un contatto ( stile
uomo-alieni) con il suddetto spadaccino. Su Lavi non anticipo nulla però!
:P Per l'Innocence se di nuovo riuscita a
cogliere il particolare nascosto che volevo sottolinerare. Cosa
significa quell'armatura? Protegge se stessa o può servire a proteggere gli
altri, e poi che vuol dire proteggere? ovviamente spiegherò tutto man mano
che andiamo avanti con la storia, non ti preoccupare mia cara!! Comunque ancora
complimenti per leggermi quasi nel pensiero!! XD XD Per quanto riguarda il
pairing con il tenero Allen ancora non ti posso dire nulla... non voglio
rovinare la suspance, perchè alla fine, voglio essere veramente sincera, non ho
ancora deciso come terminare la storia!! Grazie ancora per il commento e perchè
continui a seguire la storia!!!
questo è tutto gente!!! Un bacione dalla vostra
Shiida
BUONA LETTURA!!!!
Capitolo quarto: Oracle
Fate
Silenzio.
Ero pietrificata
dallo sguardo inquisitore di Kanda che mi terrorizzava e mi faceva sentire
piccola-piccola, alla stregua di un bambino che viene sgridato da un
estraneo.
La sua presa sul
mio polso ormai dolorante si fece sempre meno intensa finché la sua mano non si
staccò definitivamente dalla mia pelle arrossata.
<< Devo
averlo sentito dopo >>
<<
impossibile, eri svenuta >>
<< Io.. tu
che ne sai?! Non eri nella mia testa, io ti dico che l'ho sentito, come avrei
fatto a sapere il tuo nome sennò? >>
<< Ancora
non lo so >> borbottò spostando lo sguardo
altrove.
<< Si può
sapere perché ti scaldi tanto?! Ti ho fatto qualcosa di particolare o sei così
stronzo di natura? >>
Lo vidi
irrigidirsi e incassare con il suo muto incurvare le labbra verso il basso,
disdegnato dal mio rivolgermi a lui come se fossimo quasi
conoscenti.
<< Ho
l'impressione che tu nasconda qualcosa >>
<< Anche io
>> replicai di scatto pervasa da uno sconosciuto senso di ripulsione verso
lo spadaccino. Conoscevo il suo passato: passato che era sconosciuto agli altri
e che aveva segnato a fuoco il suo già pessimo carattere e la possibilità di
legarsi a qualcun'altro di nuovo.
<< Ti tengo
d'occhio >> borbottò lasciandomi in mezzo alla caffetteria senza
null'altro che una profonda confusione in testa.
Avrei voluto
replicare: scagliare un paio di insulti capaci di farlo rivoltare; ma mi
trattenni nel rischiare uno scontro a cui, forse, non avrei saputo tener testa
fino all'ultimo.
Non odiavo Kanda:
attualmente mi stava leggermente sulle palle, ma sapevo che non c'era niente in
lui che potesse renderlo ai mie occhi meritevole di
disprezzo.
Era decisamente
antipatico, eppure, sapendo da cosa derivava quel distacco che aveva creato fra
se e il resto del mondo non riuscivo ad arrabbiarmi con lui. Lo capivo, di certo
però non lo compativo.
Non avrebbe
dovuto rivolgersi a me in quel modo.
Andai
semplicemente a letto cercando di non far caso a quell'idiota che era veramente
riuscito a darmi sui nervi.
La mattina fu
interessante dato che Allen era rimasto all'Ordine per via del polso dolorante
mentre il resto della truppa era andata in missione.
I due giorni
successivi passarono così in fretta che avrei tanto voluto poter ritardare il
rientro del resto della troupe.
Eravamo amici
adesso, era davvero straordinario come Allen riuscisse a farmi sentire a mio
agio mentre parlavamo delle piccole cose, mentre ci esercitavamo a combattere,
mentre la sera prima di andare a dormire gli portavo qualche tramezzino in
camera e rimanevamo a chiacchierare per diverse ore. Mi sembrava che fossimo
sempre stati amici, come se in una vita passata fossimo stati legati. Trovavo
persino delizioso il modo in cui mi chiamava.
Kreri. Alla
giapponese insomma.
Era riuscito a
farmi sentire meglio: a farmi pensare che tutto quello che mi era successo non
fosse soltanto una maledizione.
Mi alzai di
buon'ora sperando di far in tempo salutarlo prima che partisse; ma quando
arrivai nell'ufficio di Komui Allen non c'era già più e al suo posto c'era un
irritato esorcista moro.
<< Clary,
vieni, stavo per farti venire a chiamare >>
<< Allen è
già... >>
<< No, non
è partito, non preoccuparti >>
Sorrisi provando
a svignarmela, ma sbattei contro il petto di Marie che era appena entrato nella
stanza.
<< tutto
bene Clary-chan? >>
Mi parve
tenerissimo quel suffisso accostato al mio nome e non potei far a meno di
annuire anche se mi ero quasi fracassata il setto
nasale.
<< Ora che
siamo tutti, potete prepararvi per partire >>
In quell'istante
sicuramente avevo assunto un'espressione che oscillava fra l'incredulo e lo
sconfortato.
<< Io?
>> balbettai insicura.
Komui mi rivolse
un ampio sorriso dei suoi e mi porse dei vestiti scuri poggiandomi una mano
sulla spalla.
<< Sei
pronta per la tua prima missione >>
Vidi Kanda
sbuffare ed uscire dalla stanza sbattendo la porta alle sue
spalle.
Marie si portò
una mano alla fronte dispiaciuto dal comportamento poco educato del
compagno.
<<
Marie-kun, raggiungi pure Kanda >> propose il Supervisore mentre mi
consegnava anche un mantello ed un ciondolo d'acciaio.
<< Visto
che la tua Innocence attivandosi prende la forma del materiali che tocchi, ho
pensato di farti un regalo: questa è una lega d'acciaio e carbonio. E' il
metallo più resistente che abbiamo mai realizzato.
>>
Osservai
affascinata la piccola croce, simbolo degli esorcisti e dell'Ordine Oscuro prima
di metterla in tasca.
<<
Sbrigati, non vorrai far tardi per salutare gli altri no?
>>
Non volevo
veramente lasciare quella camera, ancora spoglia, che mi avevano assegnato
quando era arrivata all'Ordine. Era diventata l'unico rifugio sicuro in cui
potevo scappare e sentirmi protetta.
Mi posizionai di
fronte allo specchio incastonato nell'anta dell'armadio posto in fondo alla
stanza.
La mia uniforme
era fantastica. Rispecchiava i tratti tipici delle altre 2° uniformi del manga
eppure come anche le altre aveva dei dettagli particolari. La giacca aderente
presentava delle aperture all'altezza delle spalle e lasciava la schiena quasi
del tutto scoperta. Anche i fianchi erano nudi dato che la giacca terminava in
modo strano come un mezzo esagono. La classica cintura bianca staccava il nero
della giacca dal medesimo colore degli shorts che indossavo. Mi avvicinai
ulteriormente per sistemarmi la collana di metallo che ondeggiava sul mio petto.
Ero pronta.
Quando scesi
nella sala centrale e incrociai finalmente lo sguardo con Allen mi sentii un po'
meno agitata.
<< Vai in
missione anche tu? >> domandò sorpreso cercando un finder alle mie
spalle.
<< Vado con
Marie.. e Kanda >>
Il ragazzo
maledetto notò il tono poco euforico della mia affermazione e non poté non
sorridere. Anche lui non sopportava lo spadaccino ma sapeva che andare in
missione con Kanda sarebbe stato decisamente più sicuro che andare con chiunque
altro.
<< Anche io
parto... Con Linalee, Lavi, Bookman e Krory; andiamo a cercare il mio Maestro
>>
Improvvisamente
mi rabbuiai. Mi voltai di scatto e corsi verso Marie strattonandolo con forza
per costringerlo a girarsi verso di me. L'esorcista mi guardò confuso e si
preoccupò che mi fosse successo qualcosa di terribile.
<< Dove
stiamo andando >>
<< In
missione >>
<< No
>> strillai agitata << Voglio sapere dove stiamo andando in missione
>>
<< A
recuperare il generale Tiedoll >> borbottò Kanda comparendo alle mie
spalle. Il moro si sorprese nel vedere l'ondata di paura che aveva travolto il
mio viso.
Non era
possibile. Non ora, non così presto.
<< Allen
>> mormorai facendomi spazio fra gli altri esorcisti che avevano occupato
la sala.
<< Allen!
>> quasi gridai intravedendo i ciuffi albini fra la folla. Il ragazzo mi
guardò anch'egli preoccupato sentendomi urlare il suo
nome.
Cosa avrei potuto
dirgli?
Se parti muori?
Non partire sento
che succederà qualcosa?
Mi sa che un Noah
cercherà di strapparti il cuore?
Oggi il tuo
oroscopo dice: una farfalla ti mangerà l'Innocence?
<< Clary?
>>
<< Stai
attento >> riuscii solo a borbottare.
Allen aggrottò le
sopracciglia ma poi, in un caldo sorriso mi strinse la spalle con aria
accondiscendente.
<< Ci
vediamo presto >>
Non capiva, non
poteva sapere ed io non avevo la forza per dirgli che conoscevo il suo futuro.
Il futuro di tutti quanti.
Sing a song for
me...
my dear Oracle of
Death.
Canta una canzone per me...
mio adorato oracolo di
morte.
Your ipnotic lullaby of
truth
make my mind fell less
lonely
La tua ipnotica ninna-nanna di
verità
fa sentire meno sola la mia
mente.
<< Qualcosa
non va >>
Mi rivolsi verso
Marie che mi si era messo di fianco e mi guardava con aria
languida.
<< No,
tutto ok >>
<< La mia
non era una domanda, so che c'è qualcosa che ti turba
>>
Cercai di
sembrare un po' meno preoccupata per le sorti di Allen e buttai li la solita
storia.
<< Ho una
brutta sensazione >>
Quanta gente si
salvava se ascoltava le brutte sensazioni degli amici: era una delle regole base
di un manga!
C'è sempre
qualcuno che ha brutte sensazioni; ma ovviamente nessuno lo
ascolta...
Era dannatamente
frustrante sapere tutto questo e non poter far niente per
impedirlo.
<< Sta
tranquilla >> mormorò l'imponente esorcista posandomi una carezza sulla
testa e scompigliandomi i capelli dorati.
<< Andrà
tutto... >> il gigante buono si interruppe portandosi l'altra mano alle
cuffie che indossava.
<< Kanda
>>
<< Lo so
>>
Non ebbi il tempo
di chiedere spiegazioni che all'orizzonte spuntarono delle sagome che riconobbi
subito: akuma.
C'erano diversi
primi livelli, ma soprattutto parecchi secondi.
Mi strinsi fra le
dita la collana fino a lasciarmi il segno nella carne.
<< Resta
qui >> gridò Marie raggiungendo lo spadaccino che era già partito
all'attacco.
Io non volevo
fare la solita ragazza da difendere, volevo sinceramente aiutarli e potevo
farlo. Ero decisa a non essere un peso ne per loro ne per
nessuno.
Schivai un paio
di proiettili e deviando un ultimo con la mano sferrai un calcio contro un primo
livello facendolo esplodere. Era strabiliante come il mio cuore riuscisse a
battere, velocissimo, senza uscirmi dal petto. Sentivo l'adrenalina a mille e la
voglia di farmi valere.
Mi colpirono alla
schiena, ma il colpo non fu nulla di più di una semplice pacca sulla spalla.
Vidi Marie lanciarmi un'occhiata d'intesa e non so come capii perfettamente cosa
voleva fare. Gli corsi incontro, posai un piede sulle sue mani congiunte e
lasciai che mi aiutasse a raggiungere in un balzo un akuma che stava cercando di
colpire Kanda. Mi aggrappai ad una delle sue sporgenze grigiastre e lo colpii
ripetutamente con dei pugni distruggendolo.
Stentavo a
credere che il mio corpo riuscisse a fare quel genere di azioni. Certo era
normalissimo vederle fare allo spadaccino che adesso roteava la sua arma sopra
la testa con destrezza invidiabile. Eppure vedere e sentire tutti i muscoli tesi
nello sforzo che il mio corpo imponeva a tutto il mio organismo era
strabiliante.
Mi sentivo
invincibile e forse per questo che non vidi arrivare il calcio del secondo
livello che mi mise a terra. Sentii perfettamente tutto il mio corpo
scricchiolare sotto la pressione della gamba di quel demone. Quando cercai di
rialzarmi vidi che Kanda e Marie erano troppo lontani ed impegnati con il resto
degli akuma per aiutarmi. Dovevo sbrigarmela da sola. La mano ossuta di quella
creatura si strinse intorno al mio collo con una rapidità disumana che nemmeno
me ne resi conto.
<<
e-s-o-r-c-i-s-t-a >> sillabò con voce meccanica.
Il suo corpo
ribolliva di una sostanza melmosa che cadendo a terra la corrodeva. Ceraci di
divincolarmi notando che quella stessa melma stava lentamente colando sulla mia
uniforme distruggendola. L'aria iniziava a mancare e sentivo le gambe come
addormentate. Lo colpii ripetutamente sul braccio teso che mi alzava verso
l'alto finché non glielo ruppi. L'osso trapassò la carne marcia del secondo
livello lasciando fuoriuscire il sangue scuro dalla ferita. Lo udii gridare per
il dolore, ma i miei sensi erano ancora tutti ovattati. Sentivo soltanto il
petto contrarsi nell'istintivo bisogno di respirare e tutto il collo bruciare.
Quella melma corrosiva aveva iniziato a penetrare l'armatura creando
piccolissime fessure. Fortunatamente la mia Innocence si era riformata
proteggendomi di nuovo.
Dovevo
allontanarmi, ero disorientata e confusa. In quelle condizioni non potevo di
certo riprendere a combattere.
<< Dove
credi di andare? >>
la voce melliflua
di quell'essere mi riempii la testa e quell'altro artiglio ancora funzionante
che aveva mi si conficcò nella gamba.
Scalciando
all'impazzata lo colpii abbastanza forte da fargli mollare la presa. Non
riuscivo a capire perché d'un tratto all'adrenalina si era sostituito un senso
incontrollato di paura.
Desideravo solo
scappare. Allontanarmi da quel mostro.
In quell'istante
capii. Non mi avrebbe mai lasciato fuggire finché sarebbe stato in grado di
lottare. Finché sarebbe stato vivo.
In uno scatto più
meccanico che volontario mi alzai e mi gettai sul suo corpo rivoltante. Vedevo i
suoi occhi iniettati di pura follia rispecchiarsi nei mie adesso vuoti.
<<
Aspetta... Ti prego, no! >> balbettò riconoscendo quell'apatia nel mio
sguardo.
Semplicemente lo
colpii.
Lo colpii ancora.
E ancora.
E di nuovo finché
le mie nocche non perforarono la sua corazza e finché non vennero a contatto con
la dura terra sotto di essa.
<< Basta..
>>
Mi voltai verso
quella voce che sembrava più un sussurro accennato che una vera e propria
espressione.
Marie mi sollevò
con delicatezza da quello che restava dell'akuma.
<< va tutto
bene, sei stata brava >>
Le gambe
cedettero in contemporanea con gli occhi. Sentii due lacrime solitarie sfuggirmi
dagli occhi e scivolare lungo le guance.
Io l'avevo
ucciso.
Era un essere
orribile.
Una macchina per
uccidere.
Ma parlava. Mi
aveva pregato di fermarmi.
Io ero
un'assassina al suo pari.
Mi sentivo
sporca, cercai di togliermi tutta quella melma scura dalle braccia agitandomi
come una pazza.
<< Portala
via >> ringhiò Kanda guardandomi con un certo
disprezzo.
Marie mi avvolse
nel suo mantello e mi trascinò lontano dal campo di
battaglia.
Ero una
debole.
Io che volevo
sempre dimostrare di essere forte, dura, una che ride in faccia al
pericolo.
Ero una debole
come tanti altri.
No. era pur
sempre una vita. Ed io l'avevo distrutta... e non riuscivo a convincermi che
avevo fatto la cosa giusta.
Close our dreaming eyes at
night
but at the first light you won't
find any life.
Chiudi i nostri sognanti occhi
quanto è sera
ma, alle prime luci, non troverai
più la vita.
Sing a song for
me...
my dear Oracle of
Death.
Canta una canzone per me...
mio adorato oracolo di
morte.
|
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Capitolo 7 *** Capitolo quinto: Nella tana del Lupo ***
o
+++ Angolo Autrice +++
Salve a tutti!!! con questo capitolo
( più breve dei precedenti ) si conclude una sezione della
storia... ma se ne apre un'altra!!!
Vorrei ringraziare tuuuuutti quelli che
leggono la fic, perchè in effetti sta avendo successo ( i numeri del contatore
sono buoni!!! XD XD )in particolare un ringraziamento va a
belialdie e a Ramona37 per aver aggiunto la fiction fra le seguite!!! grazie
mille!!! <3
ora passiamo alle tre donne che ormai venero e
amo!
mohran : tesoro, sono davvero entusiasta che ti sia piaciuto il mio
disegno!!! E si, il periodo della storia è terribile, fortuanatamente però
Clary, sapendo già cosa succede, e come si dovrebbe risolvere, è più tranquilla
degli altri... Anche io pensavo a chomesque mentre scrivevo, vedo che hai colto
a pieno a cosa volessi riferirmi con il suo stato d'animo inquieto!!! Grazie
mille per essere stata la PRima a recensiere, mi hai illuminato la
giornataaaaaa!!!! ah! ho intensione di aggiungere nuovi disegni il prossimo
martedì, uno che ritrae Kanda e Clary nella scena della "scoperta della
menzogna" (capitolo terzo) e probabilmente una che ritrae Clary nella sua
uniforme insieme a Linalee.
__Evelyn__ : Sono
perfettamente d'accordo con te, il primo incontro con un akuma è il più
difficile. E' stato parecchio difficile immaginarmi come avrebbe potuto
comportarsi Clary: anche se non è mai stata un esorcista lei comunque ha delle
conoscenze teoriche su come si fa e cosa si prova. Rispetto ad una normale
persona che diventa esorcista e si trova di fronte al suo primo avversario lei
aveva qualcosa in più ma aveva anche il peso della consapevolezza di quello che
avrebbe dovuto fare. Lei lo sapeva attraverso la conoscenza del manga/anime e da
cosa i personaggi dicono delle loro esperienze (soprattutto Allen) ma
effettivamente poteva solo immaginare cosa avrebbe fatto, in quella
situazione... Sono davvero, ma davvero, felice che tu pensi che sia risucita a
lasciare Kanda come è: credo sia la cosa più difficile da fare! E' proprio
difficile quel figliuolo... quando ho letto il tuo commento ho pensato " cazzo
si, forse ci sto riuscendo! " !! E non ti preoccupare non farà più male alla
piccola Clary.... o quasi. ;)
Lenhara
: Carissima, che dire... che ti piaccia
l'arma di Clary mi rende davvero fiera della mia creazione! Per quanto riguarda
le anime degli akuma, anche Clary sa che l'anima si salva... ma lo sa dalla
testimonianza di Allen,nessuno degli esorcisti sa se veramente arriva in
paradiso. Clary, viene poi dal nostro tempo dove il valore della religione,
secondo me, si è un po' perso per strada. Il dubbio la assale anche per questo,
perchè oramai, dopo quello che le è capitato, sta pian piano perdendo le sue
certezze su cosa è vero e cosa non lo è. Vedrai poi, come diventerà pressante,
il fatto che lei conosca già cosa accadrà, o cosa dovrebbe accadere... dato che
anche il solo fatto che lei sia entrata nella storia ha già cambiato il corso
degli eventi. Dovrà decidere se cercare di cambiare delle cose o no, e se
interverrà rischierà ndi non sapere cosa accadrà dopo.... in conclusione grazie
per il bellissimo/stimolante commento!! riflettero meglio su tutti i punti di
questa storia e... cercherò di rendere il nostro scorbutico Yu un po' meno
loquace! XD XD
e ora........BUONA LETTURA!!!
Capitolo quinto: Nella tana del
lupo
Pioveva.
L'umidità mi
perforava le ossa, mi sentivo vuota: persa nella consapevolezza di quel peccato
che non riuscivo, e forse, non volevo lasciarmi alle
spalle.
Marie si sporse
nella piccola tenda che avevano costruito per me, per mettermi a riparo dal
temporale. Teneva un piatto in mano, fumante, probabilmente mi rivolse un
sorriso; ma semplicemente lo evitai.
<< Dovresti
mangiare >>
“ Non ho fame ”
avrei voluto borbottare ma dalle mie labbra non uscì nemmeno un fil di voce. Le
dischiusi semplicemente e le riallacciai prima di accoccolarmi su me
stessa.
L'esorcista si
protese delicatamente verso di me e mi baciò la fronte. Era così terribilmente
premuroso che non riuscivo a togliermi dallo stomaco quel senso di oppressione
che mi colpiva vedendolo.
<< Sta
tranquilla, ora la sua anima sta bene >>
Cazzate. Tuonò la
mia mente.
Nessuno di loro
sapeva veramente cosa accadesse a quelle anime. Certo il santo Allen le vedeva
scomparire quasi sorridenti ma poi? Cosa ne era veramente di
loro?
Non lo sapevo, me
lo continuavo a chiedere ma non trovavo nessuna risposta
soddisfacente.
Esisteva il
paradiso?
Loro che erano
Apostoli di Dio, santi, non si erano mai posti questa domanda che mi faceva
scoppiare la testa?
Dio... perché a
me?
Perché tutto
questo, perché ora, perché io.
<< Clary
>>
Alzai il viso
quanto bastava per incrociare il viso di Marie contratto in un'espressione
caritatevole. Non volevo essere un peso per lui. Già aveva quello stronzo di
Kanda da sopportare.
Davvero, lo
adoravo per quello che stava facendo, ma... non poteva capire, nessuno capiva
cosa stessi passando.
<< Scusa
Marie... ho solo bisogno di chiarirmi le idee >>
pigolai.
Sul suo viso si
disegnò una sottospecie di mezzo sorriso accondiscendente e si ritirò
lasciandomi di nuovo a me stessa.
La tenda tremò di
scatto non vidi bene cosa mi afferrò; ma mi sentii trascinare fuori. Sotto la
pioggia battente.
Qualcuno mi
scosse con cruda violenza e mi costrinse a spalancare gli
occhi.
Era
Kanda.
Il giapponese mi
stringeva le spalle con le sue mani affusolate e mi costringeva a sostenere il
suo sguardo di tenebra.
<< Piantala
>>
<< Cosa?
>>
<< Ti ho
detto di piantarla >>
Probabilmente
balbettai qualcosa che non gli piacque molto dato che mi sputò addosso tutto il
veleno che aveva in corpo.
<< Smettila
di fare la vittima, mi fai vomitare >>
Lo spinsi via
disgustata da quella affermazione.
Non adesso, non
ora, non ci credevo che quello li adesso si metteva a farmi la predica... Nelle
mie fantasie da fan, stranamente, Kanda non sarebbe stato così stronzo, non con
me almeno... e invece, guarda caso, non mi stava risparmiando niente del suo
amabile modo di essere.
<< Sta
zitto >>
<< Sei solo
una ragazzina piagnucolona >>
<< Sta
zitto! >> urlai con tutta la rabbia che avevo in
corpo.
<< Tu credi
che sia tutto così facile, eh, Kanda? Non tutti possiamo vantare il tuo stesso
istinto omicida! Credi che sia una piagnucolona? Si, cazzo, piango per una vita
che è andata a farsi benedire. Non c'è più! >>
<< Quello
era un akuma, un mostro >>
Risi cogliendo
quanta ironia ci fosse nelle sue parole.
<< proprio
tu dici questo? Beh, certo, bisogna ucciderli perché è così che si deve fare, lo
facciamo per loro... lo hai davvero fatto per loro Kanda? L'hai fatto anche tu
per quella persona? >>
Lo spadaccino si
tirò indietro.
Era come se
avesse capito a cosa mi riferivo, a quella cosa che solo lui sapeva, quella
parte del suo passato che agli altri era ancora
nascosta.
Ma a me non
bastava, volevo fargli male. Lo volevo sul serio, volevo che si sentisse in
colpa come mi sentivo io.
<< e tu,
credi che i fantasmi che ti porti dietro ti rendano abbastanza grande da potermi
fare la predica... Sei pietoso, ti nascondi dietro a quell'arroganza che ti
sostiene sennò anche tu cadresti, oh, si... cadresti
>>
Mi ero voltata.
Senza rendermene
completamente conto mi ero voltata e mi ero messa a
correre.
Marie mi aveva
sfiorato un braccio cercando di trattenermi ma io, malamente, avevo gridato
contro di lui ed avevo continuato a correre.
La pioggia
cadeva.
Mi bagnava il
viso, gli occhi, la bocca.
Ed io correvo.
Sentivo i polmoni
bruciare, eppure non riuscivo a fermarmi. Volevo solo scappare, tornare a casa.
Volevo che tutto questo scomparisse, volevo dimenticare. Rivolevo la mia vita:
la mia famiglia, i miei amici, persino quella stupidissima scuola di cui mi
lamentavo sempre. Volevo che il mio problema più grande tornasse ad essere come
mascherare un 4 a mia madre, cosa mettermi per uscire con un ragazzo che trovavo
veramente figo, come far capire al computer che ero io che comandavo. Volevo
tornare ad immaginare quel mondo, e basta. Volevo che tutto questo tornasse ad
essere solo frutto della mia fantasia.
Quando mi fermai
mi accorsi che aveva smesso di piovere.
Avevo il fiatone
e i vestiti che Kanda mi aveva prestato impregnati di fango. Alzai la testa al
cielo.
Non volevo
piangere, non di nuovo. Avevo già pianto abbastanza.
Cazzo.
Ero davvero
diventata la solita ragazzina piagnona che odiavo vedere nei
manga?
Si, cazzo, e mi
facevo abbastanza schifo.
Potevo vedere le
tende scure, all'orizzonte, erano dei puntini
ondeggianti.
Ancora qualche
altro passo e le avrei perse.
Ma era quello che
volevo no?
Volevo scappare?
Dimenticare tutto?
Chiusi gli occhi,
inspirai.
Era quello che
volevo no?
Alzai il piede
destro, mossi lentamente la gamba pronta a fare il passo che mi avrebbe
allontanato abbastanza da farmi perdere.
E poi, aprii gli
occhi.
No. Non era
quello che volevo.
Non volevo
scappare. Volevo solo che le cose andassero come volevo io; ma la vita, lo
sapevo, non va mai come ti aspetti.
Credevo di essere
precipitata in un sogno, ma non era così: quella era una realtà, non era di
certo quella a cui ero abituata, ma era pur sempre
reale.
E nella realtà,
per ottenere quello che vuoi ti devi rimboccare le maniche. Ed io ero decisa a
farlo.
Senza guardarmi
più indietro.
Senza curarmi di
cosa sarebbe successo.
Se Dio mi aveva
scelta per questa prova, io ero pronta, adesso ero pronta per vivere anche
questa sfida.
Feci per spostare
il piede ancora sollevato in avanti quando la terra sotto l'altro piede cedette
e caddi. Rotolai giù da quello che doveva essere una rupe. Sentivo tutto il mio
corpo punto, colpito, trafitto da qualsiasi cosa con cui entrasse in
contatto.
E poi precipitai.
Caddi in acqua.
Sentivo il gelo
pungente avvolgermi e rendere insensibile il mio corpo, appannare i
sensi.
Cavolo. Proprio
ora che era un po' che non perdevo conoscenza sentivo tutto il mondo introno a
me farsi buio.
Ripresi
conoscenza percependo uno strano peso sullo stomaco.
Ora, non come una
bella indigestione da schifezze; ma qualcosa di simile. Eppure il malessere mi
sembrava stranamente figurato.
Aprii lentamente
gli occhi. Oltre a sentirmi stomacata feci una fatica tremenda ad abituarmi alla
luce intensa del sole. Di sicuro era già mattina, mattina inoltrata. Feci per
massaggiarmi lo stomaco ma al posto della mia pancia accarezzai qualcosa di
morbido... di peloso.
<< Cazzo!
>>
Scattai a sedere
facendo rotolare fino in fondo al lettino il bambinetto che avevo appoggiato
alla pancia fino a pochi attimi prima.
Ok, avevo solo
toccato un po' di capelli. E pensare che pensavo di aver sfiorato un orso, o una
bestia feroce.
Lo vidi
massaggiarsi la testa; ma gli rivolsi poca attenzione.
Mi trovavo in
un'infermeria arrangiata. Le pareti erano bianche, un po' malandate ed una
grossa finestra illuminava la stanza.
<<
Finalmente ti sei svegliata, sono almeno due giorni che dormi tesoro
>>
Una donna
abbastanza robusta entrò con aria soddisfatta dalla porta che si trovava alle
mie spalle. Era quasi mascolina, ora che la guadavo bene, il naso arrossato come
se fosse un'ubriacona. Le guance sporgenti e rosse, la bocca fine come uno stelo
d'erba, e un paio di occhi color nocciola molto dolci.
La donna si
spostò la treccia rossa da una spalla fino all'altra prima di piegarsi su di me
per controllarmi le pupille.
<< S-sto
bene grazie >> balbettai sentendomi punzecchiare dalle sue dita
paffute.
<< E' un
miracolo che tu stia bene! >> abbaiò portandosi entrambe le mani ai
fianchi in modo saccente.
<< Se quei
buoni a nulla non fossero passati vicino al fiume per caso e non ti avessero
trovata, a quest'ora, saresti annegata >>
Salvata. Di
nuovo. Iniziavo a pensare che non ero stata un granché d'aiuto da quando ero
arrivata in questo posto.
<< Grazie
>>
La donna mi
lanciò un'occhiata un po' meno aspra e mi posò una mano sulla
fronte.
<< Anche la
febbre sembra scesa … Eas! Si può sapere cosa ci fai qui?! Ti avevo detto di
startene fuori da qui piccolo monello! >>
I miei occhi
guizzarono come attratti dal bambino che mi stava di fronte. Lo avevo già visto.
Il suo viso era tremendamente familiare e c'era qualcosa di spaventoso in quel
ricordo.
La porta della
stanza si aprì di nuovo. << Si può? >>
<< eccolo
>> sbottò la donna << ecco il tuo salvatore mia cara, che invece di
lavorare se ne sta sempre a fumare quelle disgustose sigarette da quattro soldi
>>
<< Come sei
gentile Margaret >>
<< Oh, lo
sarei brutto ladro se non mi dovessi così tanti soldi...
>>
<< Giuro su
tutto quello che vuoi che te li restituisco appena posso dolcezza
>>
<<
Risparmiati queste smancerie con le tue donne Tyki
>>
L'uomo si sporse
sul mio letto, spostando la cicca che teneva in bocca in un angolo, mi sorrise
maliziosamente.
<< Ben
svegliata principessa >>
|
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Capitolo 8 *** Capitolo sesto: Il principe e lo straccione ***
o
+++ Angolo Autrice +++
Eccomi tornata con il classico " long chapter " di
sempre!!
Sarò molto breve questa volta, dato che gli impegni
scolastici occupano quasi tutto il mio tempo libero: la maturità è alle porte è
la tesina non è ancora ultimata!!! Per questo motivo non sono riuscita a finire
i disegni che mi ero promessa di fare, vedrò di pubblicarli per il prossimo
martedì.... se posso.
Passiamo dunque ai ringraziamenti!!!
__Evelyn__
: Vedo con piacere che pensiamo la stessa cosa di
Tyki!! Che dire, lo considero il personaggio più affascinante del manga/anime!!
(anche se Allen rimane al primo posto incontrastato!) Sono anche felicissima che
ti piaccia come sto cercando di impostare i pensieri di Clary: non vorrei
diventare noiosa inserendoli anche fra i discorsi diretti ma non potevo
immaginare una cosa diversa. Partendo dal presupposto che Clary si è trovata da
un giorno all'altro a vivere in qualcosa che credeva fosse solo frutto della
fantasia; mi sembrava più che ovvio che avesse dei dubbi, dubbi che non si sono
chiariti e che continueranno a tormentarla. non potevo semplicemente farla
adattare alla nuova vita! Non sarebbe stato realistico!
Un'altra cosa che è
particolarmente realistica di Clary è la sfiga!! ahahahah Chi di noi non si
sente super fortunata come i soliti personaggi degli anime? Personalmente a me
non capita mai la classica fortuita occasione di essere salvata dal bel figo di
turno, di non borbottare cose senza senso di fronte ai ragazzi, di finire sempre
per terra inciampado su cose invisibili, ecc. Quindi ho voluto accentuare questo
aspetto della protagonista! XD XD
p.s. per quanto riguarda Daisya, beh, l'inizio
della fic, o meglio quando Clary arriva all'Ordine c'è proprio il suo
funerale... deve esserti sfuggito questo particolare!
mohran : Ma che magnifica
recensione!!! Cercherò di compensare con un ringraziamento adeguato
allora!!
che dire... ok, Clary odia Tyki. -___-" ma non sul
serio. O almeno solo all'inizio. Clary ha stretto amicizia con Allen, in effetti
è la prima persona a cui si è veramente legata e tiene a lui. Il nostro
fascinoso Tyki però, beh, lo vuole proprio far fuori! Mi sembra ovvio che Clary
non lo trovi particolarmente simpatico. Clary è dibattuta perchè è anche
spaventata: ha paura che il Noah, se cerca di contrastarlo, se la prenderà con
lei! Come vedrai in questo capitolo Clary sarà smossa da sentimenti e desideri
contrastanti e il nostro Tyki non semplificherà le cose... Poi c'è Eas, anche io
lo trovo adorabile, e trovo delizioso il fatto che come una piccola gazza ladra
sia attratto dalle cose luccicanti!! XD XD
Ho adorato il fatto che tu ti sia rivolta a Clary in
prima persona quindi avrai una risposta proprio da lei!
Cara Mohran, è difficile essere quella che sa tutto!
Avrei preferito di gran lunga finire in uno dei tanti manga che non ho mai
finito di leggere... anche se in effetti non ci sono personaggi fighi come in
questo.. ^///^
Lo so che devo essere sembrata tanto la classica
adolescente in crisi di fronte al mondo, quasi un po' emo per la verità, ma mi
era presa male... decisamente male. Cavolo, non mi soppostavo da
sola!!
Sincramente poi non volevo veramente far soffrire il
povero Kanda, lo so cosa ha passato... Solo che in quel momento, quella faccia
di culo era la cosa più odiosa che mi fosse mai capitata e non ho saputo
controllarmi!! Mi capisci no, a volte ha quel modo di comportarsi così... così
acido che quella spada mi verrebbe voglia di infilargliela...no, meglio di no...
spero che abbia ragione tu, che l'abbia fatto per me, per smuovermi un po'! Ed
ora, come se non bastasse, ci si mette anche questo bellimbusto di Tyki?? Alla
fine di questa storia avrò bisogno di uno psicologo.. di uno bravo però... per
ora mi basta sapere che continui a seguirmi e che credi in me!! cazzo, sembro
naruto così... -__-" grazie del commento!!!!
Ramona37 : Grazie grazie grazie
grazie grazie mille del commento!! spero che questo capitolo soddisfi la tua
curiosità... è che ne produca altra!!! XD XD un bacione
Lenhara : Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
ci sono riuscita!! Almeno in questo capitolo Kanda sembrava proprio lui no?
E' un successone credo, ed il fatto che tu
me lo abbia confermato mi fa sentire al settimo cielo!! L'idea di far combaciare
poi, la caduta fisica con la caduta delle certezze è stato un colpo di genio!
Sono quasi caduta dalla sadia!! AHAHAH
ed ora passiamo a Tyki: dato che la storia è
raccontata, sentita, solo dal punto di vista della nostra Clary sarà difficle
far emergere cosa provano veramente gli altri personaggi. Voi percepirete quello
che Clary vede o crede di vedere negli altri: il fatto che Clary, per esempio,
veda Kanda come un pezzo di concime che cerca di farla star male è solo il punto
di vista di Clary, in effetti vedrete che il povero Kanda non ha nulla contro di
lei e che... beh, quetsa è un'altra storia!! ^__-
Anche per Tyki vale la stessa cosa: in questi
prossimi capitoli Tyki risultera sempre più ambiguo, i suoi atteggiamenti, come
si rivolge a Clary, ecc. Ma voi vedrete solo quello che lei pensa di vedere...
spero di essere stata chiara!! Grazie ancora del commento!!
Grazie anche a tutti quelli che leggono la fiction!!!
ed ora.... BUONA LETTURA!!!
Capitolo sesto: Il principe e lo
straccione
Lo vidi
raddrizzarsi gli occhiali da vista spessi e i riccioli scuri cadergli sulla
fronte ondeggiando deliziosamente.
Era proprio lui.
Tyki Mikk.
Vederlo nella sua
forma “ bianca ” rese il colpo meno terribile; ma la paura non tardò ad
assalirmi.
Iniziavo a sudare
freddo: specchiandomi in quelle lenti che riflettevano soltanto il mio viso
scosso da un terrore impercettibile cercai lentamente di mettermi a
sedere.
Ero in trappola,
appena avesse visto i miei abiti mi avrebbe ucciso. Mi toccai il petto cercando
invano di occultare il simbolo che marchiava a fuoco la mia identità; eppure
sentii solo delle umide bende vecchie.
<< Dove...
i miei vestiti... dove sono? >>
Margaret mi
rivolse un'occhiata indifferente.
<< Qui
pochi stracci consumati che ti erano rimasti addosso? Li ho buttati
>>
Finalmente un po'
di fortuna.
Mi ero
dimenticata che quando ero caduta non indossavo l'uniforme da esorcista; ma dei
vestiti di Kanda. I muscoli del mio corpo si rilassarono e sprofondai di nuovo
sul cuscino.
<< Eri
mezza nuda in effetti >> precisò Tyki sedendosi sul bordo del letto con un
mezzo sorriso incollato sulle labbra.
Ma possibile che
fossi sempre svenuta e mezza nuda?
Era diventata
quasi una spiacevole abitudine quella...
Ed eccola di
nuovo. Quella sensazione di paura che mi avvolgeva.
Mi avrebbe
ucciso.
Ero nella tana
del lupo e presto o tardi avrebbe capito chi ero.
Anche volendo non
avrei potuto contrastarlo: neanche se fossi stata al top delle mie possibilità,
lui era ad un livello superiore.
Sarei morta ancor
prima di provare a lottare.
Non potevo
scappare a quel genere di predatore.
I suoi occhi
scuri scintillarono dietro gli occhiali, come se avessero colto quella vena di
agghiacciante riluttanza nei suoi confronti.
<< Tieni
questi dovrebbero starti >> disse porgendomi una maglia e un paio di
pantaloni.
Quando ebbi
finito di vestirmi, stando molto attenta a non sfiorarmi le mie nuove
ferite/contusioni che avevano sostituito le precedenti appena scomparse; uscii
dalla stanza. Era una bella giornata, faceva caldo, tirai su le maniche di
quella maglia scura fin troppo larga fino al gomito e la sbottonai un po'. I
pantaloni avevo dovuto legarli con una cintura, ma dato che per ora stavano al
loro posto non avevo di che lamentarmi.
<< Forse
sono un po' troppo grandi >>
Mi voltai
riconoscendo subito quella voce.
<< si
>>
Lo vidi
arricciare le labbra sorpreso nel vedere sul mio viso tutto tranne quel sorriso
che si aspettava di trovare. Dovevo cercare di sembrare normale, dovevo
semplicemente fare come Allen: mascherare dietro una faccia da poker tutto
quello che mi divorava l'anima.
<< Volevo
ringraziarti per avermi salvata >>
Tyki fece
spallucce.
<< E' stato
un caso, non volevo nemmeno passare da quella parte
>>
Il fumo speziato
della sua sigaretta mi sfiorò il naso costringendomi a spostare la testa da un
lato.
Non volevo
ringraziarlo sul serio, era pur sempre un assassino. Aveva già ucciso Daisya, il
generale, e chissà quanti altri. E poi, al solo pensiero che di li a poco
avrebbe cercato di eliminare Allen... non riuscivo nemmeno a pensaci, mi veniva
il voltastomaco.
<< E' stato
il destino >>
<< Cosa?
>> ripetei tornando a guardarlo dritto negli occhi.
Si era
avvicinato, nel suo viso fisicamente sporco e trasandato c'era però una strana
luce di purezza. Mi domandai se la sua parte bianca fosse capace di provare
qualcosa, delle emozioni vere o era solo una maschera ben
costruita.
<< Forse
dovevo semplicemente salvarti >>
<< Io credo
che il destino uno se lo costruisce da solo >> risposi decisa.
Salvarmi?
Era talmente
ironico: se avesse saputo chi ero, che ero un'esorcista si sarebbe sicuramente
rimangiato quelle parole.
Tyki si passò una
mano sotto il mento, grattandosi la barbetta ispida, e fece un paio di lunghi
tiri.
<< Sarebbe
bello >>
C'era
dell'amarezza nella sua voce; ma anche tanta, fin troppa, velata ironia. La
parte bianca e la nera riuscivano a coesistere senza scontrarsi e la cosa mi
preoccupava: se fosse successo qualcosa di grosso, in cui la volontà del
principe e dello straccione erano contrastanti, chi avrebbe
vinto?
<< Posso
invitarti a bere qualcosa? >>
L'idea di una
birra fresca che mi sfiorava le labbra mi fece
tentennare.
<< Io..
>>
<< Non ti
mangio mica sai >> scherzò con quel sorriso bonario da umano.
Probabilmente sorrisi a quell'affermazione.
Gli vidi tendere
una mano verso di me, un'offerta che forse avrei dovuto
rifiutare.
Due giorni
passarono in fretta.
Tyki e i suoi
amici lavoravano come aiuto operai in una sottospecie di fabbrica ferroviaria.
Costruivano parti di locomotive ed ogni tanto si mettevano ad aggiustare
binari.
Avevo pensato di
andarmene, così, semplicemente, almeno un paio di volte ma non avrei saputo dove
andare dato che non sapevo nemmeno dove mi trovavo. Non avrei nemmeno potuto
rivelare dove ero diretta per chiedere indicazioni senza suscitare un eventuale
sospetto. Aspettavo semplicemente che Kanda e Marie mi trovassero, sempre se mi
stavano cercando.
Margaret mi aveva
preso a lavorare alla sua bottega dato che Tyki e i suoi lavoravano tutto il
giorno, oltre che vendere frutta e verdura avevo finito per iniziare ad
occuparmi del piccolo Eas. Avevo scoperto quanto fosse legato a quel Noah e
quanto lo stimasse come persona. Era scontato che lo riconoscesse come una
specie di figura paterna e che quindi lo venerasse; a suo modo Tyki però, gli
voleva davvero bene. Era sempre premuroso e sottostava alle richieste di
attenzione del piccolo. Il portoghese si era creato una famiglia vera e propria.
Ed io, stavo iniziando a non avere più paura della sua natura malvagia.
Quella parte
bianca la nascondeva fin troppo bene.
Il locale era
affollato il fumo si addensava in un angolo della stanza dove un gruppo di
uomini giocava a carte.
<< Clary
>> mi solleticò la voce di Tyki prendendomi alla sorpresa. Stringeva una
birra fresca in mano e me la stava porgendo con fare scherzoso. Cercai di
afferrarla un paio di volte; ma lui se la nascose dietro la schiena. Per un
attimo mi sentii di nuovo a casa.
Mi sembrava di
essere tornata a quelle sere, con gli amici, dove si finisce sempre con il
combinare qualcosa di pazzesco. Potevo respirare quel clima giocoso che,
purtroppo, all'Ordine mi era mancato.
Gli solleticai
l'addome rischiando di farmi versare tutta la birra sulla
testa.
<< Tyki
>> lo chiamarono gli altri giocatori indicandogli una sedia vuota al
tavolo delle scommesse. Il moro con un mezzo sorriso sinceramente dispiaciuto
rifiutò rinfilandosi le carte da gioco nella tasca dei
pantaloni.
<< Devo
sbrigare un lavoretto che ho lasciato a metà >>
All'inizio non
capii subito a cosa si riferisse, e probabilmente non l'avrei mai capito se per
caso il barista non avesse fatto quella stupida
affermazione.
<< Un'altra
consegna segreta Tyki? >>
Tyki si tolse la
sigaretta dalle labbra e la spense nel bicchiere di whisky mezzo vuoto che c'era
sula bancone.
<< Fa che
qui cretini non si giochino tutta la busta paga prima che torni, ok? >>
scherzò infilandosi entrambe le mani in tasca.
Il barista gli
fece l'occhiolino.
<< resta
qui >>
Tyki si girò
sorpreso da quella che era stata più un'esclamazione perentoria che
un'affermazione. Lo vidi inclinare la testa verso destra e aggrottare le
sopracciglia non capendo dove volessi arrivare
veramente.
<< resta
qui? >> ripeté sfiorandosi il mento con una mano.
Annuì guardandolo
fisso negli occhi. Occhi scuri, occhi che riuscivo ad intravedere oltre le lenti
spesse ed appannate dei suoi occhiali.
<< Si, non
andare >>
<< Mi
pagano >> semplicemente constatò pronto per
andarsene.
<< Ti pago
se resti >>
Tyki rimase
sorpreso da quell'affermazione bizzarra.
<< Mi paghi
se resto? >>
<< Si,
Tyki, ti pago se resti, ma devi ripetere tutto quello che dico stasera?
>>
<< Si, se
dici cose senza senso >> borbottò accendendosi un'altra sigaretta.
Istintivamente gliela presi e la gettai nel bicchiere sul bancone. Dovevo
assolutamente convincerlo: per il bene di tutti, per il bene di
Allen.
<< va bene,
spiegami, dammi un motivo: un solo motivo valido per cui dovrei mandare a
puttane quel lavoro e restare >>
Ci
pensai.
Ci pensai sul
serio. Eppure non trovai nulla di veramente valido.
Ero nel panico:
probabilmente tutto dipendeva da quella risposta ed io non riuscivo a pensare a
niente di abbastanza intelligente da inventare.
Avevo la
possibilità di cambiare tutto: volevo salvare Allen.
<< per
favore, Tyki, resta.. >>
<< Ma non
mi hai dato un motiv- >>
<< Resta
con me >> lo interruppi non sapendo cosa dire. << resta qui con i
ragazzi sta sera, dai... >>
Ci rifletté, ci
pensò sul serio, lo vidi grattarsi la nuca sinceramente indeciso sul da farsi.
In quel momento abbassai la testa concedendomi una preghiera silenziosa; quando
rialzai gli occhi lui mi stava guardando: con quegli occhi pieni di tutto quello
che si teneva dentro, con un sorriso quasi divertito.
<< Ok
>>
Non potevo
crederci.
<< Vado a
mettermi una maglia pulita e torno subito, ok? >>
Involontariamente
risposi con un sorriso a trentadue denti.
<< Mi
aspetti qui? >> chiese carezzandomi una guancia.
<< Si,
sbrigati >>
<< Mi devi
una sigaretta però.. >>
<< Muoviti
tirchio >>
Ed eccolo che era
sparito oltre la porta. Le gambe mi cedettero appena in tempo riuscii però a
mettermi a sedere sullo sgabello che avevo accanto.
Ce l'avevo fatta.
Ero riuscita a cambiare il futuro.
Mi appoggiai un
secondo sul legno fresco del bancone e chiudendo gli occhi mi concesse un minuto
di sollievo.
Fu proprio la
voce di Tyki a svegliarmi.
<< Ti eri
appisolata Clary? >>
<< Cosa?!
Quando è successo? >>
Tyki sorrise
divertito dalla mia espressione assonnata e
disorientata.
<<
adesso... mezz'ora fa eri sveglia, mi pare >>
<<
Mezz'ora? >>
Il moro si
massaggiò una spalla.
<< Eas non
voleva proprio andare a letto; ad un certo punto ho anche pensato di stordirlo
>>
Mezz'ora. Era
passata mezz'ora.
<< Ehi,
Tyki, vieni a giocare? Hai le carte vero? >>
Il Noah mascherò
il suo sorriso perfido dietro alla mano; ma era troppo tardi perché non lo
notassi di sfuggita.
<< Devo
averle perse per strada >>
Sentii un nodo in
mezzo alla gola.
Era stato tutto
inutile.
Non avevo salvato
nessuno.
Il principe aveva
sconfitto lo straccione.
|
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Capitolo 9 *** Capitolo settimo: Romeo and Juliet ***
o
+++ Angolo autrice +++
Salve a tutti!!!
solo veramente molto impegnata in questo momento quindi passo subito ai
ringraziamenti!!
__Evelyn__ : Spero che questo capitolo ti possa
piacere!! Mi ci è voluto un sacco per scriverlo, l'ho cancellato e riscritto non
so quante volte!!! Ma come promesso ho aggiornato il più presto possibile!!! Ho
cercato di creare un Tyki bianco decisamente affascianate ma anche quanto meno "
buono e affidabile". Dato che si sa poco della sua parte bianca spero di
non essere andata troppo out of character!!!! Grazie del commento mia cara!!!
Come farei senza di te???
mohran : Hai perfettamente ragione Mohran!! In fondo
se Clary fosse riuscita a fermare Tyki che ne sarebbe stato del Crown Clown??
Spero che questo Tyki buono ti sia paiciuto come quello cattivo... anche se
quello cattivo a un che in più secondo me!!! ;) Credo che tu abbia intuito come
andrannoa finire le cose nei prossimi capitoli... ihihih... quindi ti lascio con
un quesito: Dato che il Conte controlla Tyki, come fara quando si troverà di
fronte a Calry come esorcista?? Saprà sopportare il peso della scelta che
prenderà oppure finirà per perdere se stesso e tutto ciò in cui crede? Spero di
averti incuriosito!!!! Ci vediamo il prossimo martedì tesoro!! aspetterò il tuo
commento con trepidazione!!! Grazie per tutto!!!
Grazie a tutti gli
altri che leggono la fiction spero che continuerete a seguire questa storia e
che, magari, possiate sostenermi con un commento!!! grazie ancora!!!!!!!
qui c'è il lnk per il nuovo disegno: The Doll....and the
Oracle http://bluabsinthe.deviantart.com/#/d2rvjia
BUONA
LETTURA!!!
Capitolo settimo: Romeo and
Juliet
<< Io trovo
che sia incantevole >> squittì la giovane donna mentre adulante mi aiutava
ad indossare quell'abito fin troppo costoso. Spostai lo sguardo su di lei:
stava, con aria sognante, allacciando i gancetti del corsetto color
carne.
<< Che
fortuna aver trovato un uomo così >>
<< Che
fortuna >> mi trovai a ripetere con un certo
disgusto.
Tyki mi aveva
portato a comprarmi un vestito; aveva detto per farsi perdonare. Pensava che me
la fossi presa perché aveva ritardato; neanche immaginava che il motivo per cui
avevo smesso di parlargli fosse ben diverso.
Adesso non
riuscivo più neanche a guardarlo in faccia. Come una stupida bambina mi ero
fatta ingannare dai suoi modi fin troppo educati e ammalianti. Ero caduta nella
trappola anche se sapevo che genere di predatore esperto
era.
Ero davvero
pessima.
La donna mi
spostò verso lo specchio e sospirando rimase in attesa che il portoghese
sbucasse da un angolo del camerino per vedermi.
<< Non
trovate che sia splendida con quest'abito? >>
Tyki si raddrizzò
gli occhiali fingendosi davvero sorpreso, come se mi avesse visto sotto una luce
diversa.
<< davvero
>> mormorò con il sorriso a fior di labbra.
Cercò una
risposta altrettanto entusiasta nei miei occhi ma anche quelli rifuggivano dalla
sua persona.
<< Potresti
andare a prendere quell'abito che avevamo visto prima? >> chiese con voce
languida a quella ragazza che subito ci lasciò soli per occuparsi della nuova
richiesta.
<< Non ti
piace? >>
<< Si, mi
piace molto >>
<< Che
pessima bugiarda che sei >> scherzò lisciandomi i veli della gonna sulle
gambe.
Mi venne
spontaneo staccarmi da quel contatto come si allontana una mano dal
fuoco.
<< Non sono
la sola >> sussurrai senza che lui mi sentisse. Eppure mi ritrovai
schiacciata contro il muro dalle sue mani.
Era veramente lui
adesso. Il vero Tyki, il Noah.
Oltre quegli
occhiali spessi che nascondevano il riflesso dorato dei suoi occhi da principe
oscuro, faceva capolino la sua parte nera.
Il suo respiro
era pesante e si infrangeva sulla mia pelle lasciata scoperta dal vestito di
seta chiara.
<<
All'inizio pensavo che fossi scossa per quello che ti era successo
>>
mormorò iniziando
a giocherellare con un ciuffo dei miei capelli.
<< Hai
iniziato ad allontanarmi come se fossi di fronte al peggiore degli assassini...
tutto ciò che facevo ti faceva sussultare di paura e tutto questo mi confondeva
e mi piaceva allo stesso tempo >>
<< Io non
avevo paura di te >> mentii sentendomi messa alle
strette.
<< Non di
me...? forse di qualcosa in me allora? >>
<< Io...
non lo so >>
<< Poi ti
ho vista abituarti, lentamente alla mia presenza... eri come una animale
impaurito che imparava per la prima volta a fidarsi di un umano!
>>
<< Mi stai
paragonando ad una bestia? >>
Tyki rise di
gusto senza smettere di tenermi le spalle bloccate contro il muro del
camerino.
<< No,
Clary... sto solo cercando di capire il mistero che sei diventata per me
>>
<< Io non
sono un mistero >>
<< Al
contrario >> mi interruppe togliendosi la sigaretta di bocca e gettandola
a terra.
<< Sin dal
primo momento in cui mi hai guardato ho capito che in te c'era qualcosa di più
di quello che mi mostravi... non si ha paura del proprio salvatore! Poi hai come
dimenticato chi fossi, ti sei lasciata andare... ed ora? Ora mi odi?
>>
<< Io non
ti odio >>
<< A me sembra
di si... i tuoi occhi sono carichi di qualcosa di così intenso che non riesco
neanche più a sorriderti senza aver paura di irritarti! >>
La sua voce
era veramente provata; come se tutto questo dilemma lo stesse logorando da
tempo.
<< Io...
>>
<< Cosa
vedi in me che ti spaventa e disgusta così tanto?
>>
Io so chi sei.
Avrei voluto semplicemente dirlo.
Semplicemente,
però, non potevo.
<< Mi
ricordi una persona... un personaggio di una favola che mia madre mi raccontava
da piccola >>
Il portoghese
storse il naso sorpreso da quell'assurda risposta.
<< Una di
quelle favole che si raccontano alle bambine per metterle in guardia dagli
uomini? >> domandò sorridendo.
<< Una
specie... >>
Le sue mani si
fecero meno pesanti sulle mie spalle finché non si spostarono del tutto e mi
lasciarono libera. Si sedette sullo sgabello davanti allo specchio in
attesa.
Evidentemente si
aspettava una spiegazione più dettagliata.
E brava me, mi
ero appena inventata una bugia così stupida che era finita per sembrare
credibile. Dovevo riflettere, cosa potevo dirgli per spiegargli il perché delle
mie paure?
<< C'era
una volta... un principe >>
<< Mmm, un
principe, mi vedi come un principe? >> scherzò accendendosi una nuova
sigaretta.
<< No, cioè
si..però era un principe strano, a lui piaceva travestirsi da semplice uomo ogni
tanto. >>
Tyki sorrise di
nuovo e mi invitò a continuare il racconto.
<<
Il principe conobbe una ragazza.. e si innamorarono l'uno dell'altra: ma anche
lei era una principessa ed apparteneva alla famiglia rivale del nostro
principe.. Quando lei scoprì chi lui fosse, non gli importò, era innamorata di lui,non di
quello che era.... e decise di incontrarlo una sera, in segreto, per proporgli di
fuggire insieme. >>
<< E
vissero felici e contenti? >> chiese con finta
sorpresa.
<< Non proprio... Il principe
andò all'incontro pronto a fuggire con lei; ma quando seppe chi era, che
apparteneva a quella famiglia, sua eterna rivale... la uccise
>>
Non so come
pensai a tutto questo: sembrava una versione fin troppo macabra della storia di
romeo e giulietta.
<< Avevi detto che
lui l'amava, no? >> chiese confuso.
<< Beh,
si... ma lei era la sua nemica, non sarebbe più riuscito ad amarla
>>
Tyki mi si
avvicinò di nuovo: lentamente, con lo sguardo basso,
concentrato.
<< credevi
che fossi un principe pronto a farti del male? >>
Azzardai un mezzo
sorriso dispiaciuto << un po' >>
La ragazza entrò
nel camerino preceduta dall'abitino scuro che portava. Rimase leggermente
imbarazzata credendo di aver interrotto un momento abbastanza intimo; riuscì
infatti solo a balbettare qualcosa per non restare ammutolita come un pesce
lesso.
<< Era
questo no? >>
Quella stessa sera Margaret decise
di parlarmi.
Mi aspettavo di tutto, tranne il discorsetto
sulle api e i fiori che mi fece. Credo che non mi fossi mai vergognata tanto in
vita mia: infatti rimasi zitta tutto il tempo finché la donna non si convinse di
avermi spiegato tutto, soffermandosi anche su certi dettagli che non voglio
ripetere, accuratamente.
<< Hai
capito? >>
<< Si,
purtroppo si... peccato che tu abbai frainteso tutto
>>
La donna scosse
la testa arrendevolmente.
<< Bambina,
io sono stata giovane prima di te... lo capisco quando un uomo ti fa la corte
>>
<< credo
proprio che tu sia arrugginita allora.. >>
<< Ti ha
comprato un vestito >>
<< perché
si doveva far perdonare!! >> sbottai sentendomi di nuovo in
imbarazzo.
<< certo,
l'unico uomo al mondo che non è mosso da doppi fini
>>
<<
Margaret, ti prego.. basta >>
<< Basta
cosa? >> biascicò Tyki con la sua solita aria
sorniona.
La donna sbuffò
seccata dalla sua presenza, radunò le sue cose ed usci dalla mia stanza
stizzita.
<< Ti tengo
d'occhio >> borbottò sbattendo la porta mentre
usciva.
Il portoghese
rimase quasi ferito da quella minaccia che non aveva capito mentre da parte mia
non riuscii a trattenere una risata.
<<
Cos'aveva la vecchia? >>
<< Niente,
e poi non chiamarla vecchia, peggioreresti tutto
>>
<< Tutto
cosa? >> chiese interessato.
<< Pensa
che tu mi stia facendo la corte >>
<< Mmm
>>
<< mmm
cosa? >>
<<
Interessante teoria >> scherzò pronto ad accendersi una nuova sigaretta
che prontamente afferrai e gettai nella spazzatura.
<< Non
dovevi andare ad un colloquio di lavoro? >> domandai ricordando che Eas mi
aveva spifferato quel segreto qualche ora prima. Tyki fece
spallucce.
<< Già
>>
<< E ci vai
in queste condizioni? >>
Il Noah si guardò
gli abiti non trovando niente di sbagliato in quello che
indossava.
<< Ok, sono
un po' sporchi >> acconsenti vedendo che lo stavo guardando
male.
<< Dovresti
almeno farti la barba e sistemarti i capelli se vuoi dare una buona
impressione...e una camicia con cravatta non ti ucciderebbe.. credo
>>
<< Torno
subito >>
Non passarono
nemmeno venti minuti che era di nuovo in camera mia.
Era quasi sul punto di gridare quando lo vidi.
Mi aveva ascoltato sul serio.
Lo straccione si era andato a mettere una camicia pulita, si era anche
pettinato alla meglio i riccioli scuri che ancora ondeggiavano ribelli sulla fronte
e si era perfino tagliato la barbetta ispida che lo faceva sembrare
tanto sciatto. Stringeva un cravatta scura in mano mentre con l'altra si era appena
tolto gli occhiali da vista.
Finalmente potevo vederlo: Tyki.
Era fin troppo affascinante. Bello, di una bellezza
particolare; non come Kanda, di un fascino semplicemente diverso. I capelli
scuri, che
sembravano così morbidi, il viso pulito che però nascondeva un'animo segnato
da chissà quali segreti. Quell'aria a tratti sorniona, a volte
tentatrice.
Quel suo travestimento forse serviva proprio a non farlo dare
nell'occhio. Insomma un giovane uomo di così bell'aspetto non passava
inosservato!
<< Grazie
>> mormorò porgendomi la cravatta e aspettandosi che la
legassi.
Ovviamente non
avevo la più pallida idea di come si facesse.
Gliela passai
oltre il colletto facendola scivolare di nuovo sul petto provai a legarla; ma il
nodo no scorreva come avrebbe dovuto. Tentai un nuovo approccio; ma
quell'attorcigliamento era quasi disastroso.
<< Sei
terribile come allaccia cravatte! >> sentenziò prendendomi le mani e
ponendo fine a quello strazio.
<<
peccato... vorrà dire che dovrò cercarmi un altro mestiere >> scherzai
rivolgendogli un mezzo sorriso. Lo sentii chinarsi su di me, come se volessi
toccarmi. E in effetti era quello che voleva. Si fermò di scatto, ad un soffio
dalle mie labbra.
Ero paralizzata.
Il suoi respiro mi scaldava la bocca in maniera così invitante e le sue mani fra
i miei capelli biondi giocherellavano dolcemente.
<< Clary
>>
<< Si?
>> riuscii a tossire.
<< Hai
ancora paura di me? >>
La verità mi
trapassò con la stessa forza con cui un fulmine può colpire un
albero.
No. Non c'era più
niente in lui che mi incutesse terrore.
Lentamente spostò
il viso lungo il mio collo fino a respirare sulla mia spalla destra; potevo
sentire le sue mani sfiorarmi la nuca indecise.
<< ecco >> sussurrò scostandosi abbastanza
dispiaciuto e porgendomi uno specchietto che aveva in tasca.
Ammirai rapita la pietra trasparente che pendeva dalla collana che avevo legata
al collo.
<<
Princesa >>
<< Come scusa? >> domandai incerta su quello che
avevo sentito.
<<
Significa principessa >>
In quel momento
capì che ogni cosa che avevo detto, fatto, tutto quello che era successo era
immensamente sbagliato.
<< Devo
andare >> borbottò infilandosi nuovamente gli occhiali e posandomi un
castissimo bacio sulla fronte.
Probabilmente
rimasi in quel modo per diversi minuti. Quando riuscii a trovare le forze per
uscire prima dalla stanza e poi dal negozio di Margaret; Tyki se ne era andato
da un pezzo.
Avevo fatto una
cazzata. Una bella grossa poi.
Tyki Mikk...
Cazzo, mi
ero messa a scherzare con il fuoco questa volta...
<< Trovata
>>
Mi voltai di
scatto verso il piccolo congegno volante che aveva fatto da trasmettitore di una
voce fin troppo attesa in quella lunga settimana.
Il piccolo golem
scuro sbatté le ali convulsamente prima che il suo proprietario sbucasse da un
angolo regalandomi come unico gesto di ben ritrovata un mezzo broncio
stizzito.
<<
Kanda...? >>
<< Sei
proprio una palla al piede >> tossì guardandomi dall'alto verso il basso.
Non riuscivo a crederci, era proprio lui. Era tornato a cercarmi anche dopo
tutte quelle cose orribili che gli avevo detto.
<< Mi
dispiace >> riuscii solo a balbettare. <>
Lui in tutta
risposta mi diede un pugnetto sulla testa.
<< Muoviti
>>
Ero felice che a suo modo, mi avesse
perdonato.
Feci per seguirlo quando mi balenò il pensiero di Margaret,
di Eas, di tutti i ragazzi del bar che stavo lasciando senza nemmeno
salutare.
Pensai anche a Tyki ma fu proprio in quel momento che capii che era
stata semplicemente una bella favola, era era tempo di tornare con la mia
famiglia.
La
princesa non avrebbe più incontrato lo straccione; mentre il Noah avrebbe
presto conosciuto l'esorcista.
|
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Capitolo 10 *** Capitolo ottavo: Time to be an exorcist ***
o
+++ Angolo autrice +++
Ragazzi scusate ma sono sotto esame e pensavo di
farcela a fare tutto ma invece pare proprio di no... questo capitolo
fortunatamente lo avevo già scritto però...
vi ringrazio immensamente per i commenti, mi danno
la carica giusta per continuare a scrive ma non posso ringraziarvi come vorrei
questa volta: vi prometto che mi farò perdonare!!!
Continuate a dirmi cosa ne pensate!!! vi
adoro!!!
BUONA LETTURA!!!
Capitolo ottavo: Time to be an
exorcist
Ero tornata a
fare l'esorcista.
Pensare che mi
faceva impressione dirlo, quindi mi limitavo a tenerlo per me. Mi ero persino
dimenticata come fosse sentire quella tuta aderente sulla pelle: certo l'avevo
portata per così poco, ma il fatto era che: per quanto poco femminili e sciatti
fossero i vestiti di Tyki, il loro calore un po' mi mancava. Mi schiaffeggiai la
fronte quando mi sorpresi a pensare una cosa simile.
I vestiti di
Tyki...?
Ero proprio
un'idiota.
Quello era un
pazzo assassino ed io rimpiangevo di non avere più addosso i suoi abiti da
criminale?
Ma certo, ero
impazzita evidentemente!
<< Sei
stanca Clary-chaaaan? >>
Mi voltai
sorridendo verso l'uomo baffuto che mi stava accanto.
Il generale
Tiedoll era una persona meravigliosa: un po' troppo appiccicoso per i miei
gusti, ma pur sempre favoloso. Appena Kanda mi aveva trovata mi aveva portato da
Marie, con lui però c'era qualcun'altro ad aspettarmi. Il generale mi era
letteralmente corso incontro per abbracciarmi. Non so bene cosa avesse
balbettato fra i lacrimoni: avevo solo intuito che era felice di sapere che
stavo bene.
<< No,
generale... tutto ok >>
L'uomo si asciugò
una lacrimuccia mentre metteva un leggero broncio, quasi
puerile.
<<
Clary-chan, chiamami maestro >>
<>
Gli occhi di
Tiedoll si illuminarono di felicità e fui di nuovo preda di uno dei suoi
abbracci micidiali.
<< La mia
bambina!! >>
Marie mi guardò
supplicare un aiuto e sorrise grattandosi la nuca.
<< per il
generale tutti i suoi allievi sono come figli >>
Già, me lo ero
dimenticato.
Era carinissimo
che il generale si preoccupasse così per i suoi pupilli; ma la verità era che
quando era troppo era troppo. Cercai di divincolarmi da quell'abbraccio; ma
nello sgusciare via dalle braccia di quell'uomo tanto affettuoso mi ritrovai a
pestare i piedi di un uomo non altrettanto cordiale.
Gli occhi scuri
di Kanda mi fulminarono facendomi quasi rabbrividire.
<< Yu-kun,
finalmente hai una sorellina, non sei contento? >> scherzò il generale
cercando di abbracciare anche Kanda che semplicemente si scansò rischiando di
far cadere il maestro a terra.
<< Tsk
affatto >>
Avrei veramente
voluto rispondergli. Davvero. Ma ero in debito con Kanda e me lo sarei ricordata
per un bel po'. Ingoiai un paio di insulti che mi erano saliti fino alla bocca e
mi schiarii la voce.
<< Scusa
>>
Il giapponese mi
guardò leggermente sorpreso dalla mia nuova gentilezza nei suoi confronti; poi
si rese conto che anche quello lo infastidiva e mi spinse via con una
mano.
<< Yu-kun,
non essere scortese >>
<< Non mi
chiami in quel modo >> abbaiò senza nemmeno voltarsi verso il suo
maestro.
Almeno gli dava
del lei. Era una cosa positiva che almeno con il generale non desse di matto se
veniva chiamato per nome. Mi chiesi se Kanda si sarebbe arrabbiato di più se
avessi iniziato a chiamarlo Yu o se avessi iniziato a chiamarlo semplicemente
stronzo. Quel pensiero deficiente mi abbandonò all'istante quando notai delle
sagome di case verso l'orizzonte.
<< E' un
villaggio? >>
<< Ci
fermeremo a riposare >>
La mia camera era
carina. Le tende color panna, una bella finestra che dava sulla strada ed un
letto a baldacchino messo proprio sotto di essa. Le coperte erano morbidissime e
profumavano di fiori, respirai affondo quell'odore assaporandone la dolcezza. La
maglia che il generale mi aveva prestato mi faceva praticamente da pigiama e
decisi che era proprio l'ora di mettersi comodi. Prima che iniziassi a
spogliarmi mi attirò una voce maschile fuori dalla porta e decisi di aspettare.
Non sentivo bene quello che dicevano, infatti erano sicuramente in due dato che
stavano bisticciando per qualcosa. Aprii lentamente la porta spinta da una certa
curiosità. I due ragazzi che litigavano si zittirono di colpo e mi fissarono
imbarazzati.
<<
cercavate qualcosa? >>
<< Qualcuno
in effetti >> mormorò timidamente il più baso dei
due.
Li guardai bene:
sembravano gemelli, entrambi molto carini, capelli castani raccolti in una coda
morbida e grandi occhi scuri.
<< Scusaci
se ti abbiamo svegliata >> aggiunse l'altro sorridendomi
maliziosamente.
<< no, ero
sveglia >>
<< Mio
fratello non conosce le buone maniere >> scherzò indicando il più piccolo
che subito arrossì e nascose il viso sotto i capelli.
<< Mi
chiedevo cosa ci fa una ragazza così carina da sola in camera... sai, in paese
c'è una festa >>
Eccolo. Questo lo
riconoscevo. Tipico commento da abbordaggio.
<< Magari
puoi venire con noi >> aggiunse il minore
timidamente.
Non ero il tipo
che esce con due fratelli, e anche se lo fossi stata di certo non l'avrei fatto
in una situazione come quella.
<< mi
dispiace ma... >>
<< Ti
riportiamo a casa prima dell'alba >> mormorò il maggiore avvicinandosi
pericolosamente allo stipite della porta.
<< Davvero
invitante, ma credo che rifiuterò >>
<< Sei
sicura? >> sussurrò mentre i suoi occhi indugiavano sul mio petto e poi
sulle gambe.
<< E'
sicura >> rispose Kanda apparendo dietro i ragazzi. Il giapponese non era
un armadio come Marie; eppure faceva quasi più paura. Gli occhi felini si
posarono minacciosi sui due ragazzi che decisero di tagliare la
corda.
<< Che
cavaliere... >> mi scappò di bocca mentre mentalmente mi resi conto che
stavo parlando con Kanda, non con una persona normale. Infatti come da copione
la mia battuta non venne presa come un complimento ma come una specie di noioso
insulto.
<< vuoi
entrare? >>
Kanda mi guardò
di sfuggita come se avessi appena detto qualcosa di
insulso.
<< Questo è
tuo >> borbottò porgendomi qualcosa di brillante.
Era la mia
collana da esorcista.
<< L'ho
trovata impigliata ad un ramo vicino al fiume dove
>>
<< Dove
sono quasi affogata? >> completai la frase sorridendo. Allungai la mano
verso quella di Kanda e presi il ciondolo.
<< Me la
metti? >>
Il giapponese mi
guardò stizzito.
<< Non sai
farlo da sola? >>
Sorrisi
forzatamente << Certo, ma se lo fai tu faccio meno fatica, no?
>>
Lo spadaccino
sbuffò un paio di volte prima di accettare la mia richiesta. Mi alzai i capelli
lasciando il collo scoperto. Kanda semplicemente legò la collana cercando di non
toccarmi con le mani e quando ebbe finito se ne andò senza nemmeno
salutare.
<< Buona
notte >> mi risposi da sola sperando che quello scorbutico sentisse quanta
ironia ero riuscita ad infilare in quelle due parole.
Mi venne
spontaneo infilami una mano in tasca prima di mettermi il pigiama. Avevo già
tolto la collana che Tyki mi aveva regalato. Avrei dovuto buttarla; ma una parte
di me ci teneva. Forse l'avrei tenuta per ora, forse un giorno mi sarebbe anche
servita, o forse mi piaceva sapere che c'era qualcuno che magari, in questo
momento, pensava a me.
<< E..... vaffanculo doccia! >>
Ok, l'albergo non
era un cinque stelle; ma pensavo che almeno la doccia non si sarebbe rivoltata
contro di me. Il bagno era in comune, come quelle sottospecie di edifici per i
bambini che vanno in campeggio. Avevo prontamente messo un asciugamano sulla
maniglia per indicare che era occupato dato che non avevo trovato nessuna chiave
per chiudere la porta. Comunque l'acqua aveva fatto i capricci per tutta la
durata della doccia: si era divertita ad alternare schizzi caldi a schizzi
gelidi. L'inizio fin troppo brutto di quella che si prospettava essere un
altrettanto brutta giornata.
Ma quando la
sfiga si accanisce ma dire gatto...
Riuscii a
malapena ad appiccicarmi l'asciugamano addosso mentre la porta di
apriva.
Kanda si
stropicciò i lunghi capelli scuri, adesso sciolti facendoli danzare lungo la sua
schiena perfetta. Io ero rimasta spiaccicata lungo una parete e per la furia di
scappare sbattendo contro il muro ero finita dietro la cesta degli asciugamani
diventando quasi invisibile. Kanda iniziò a spogliarsi e mi sentii il viso
andare in fiamme.
Avrei dovuto
alzarmi e dire qualcosa ma non riuscii a proferire parola. Ormai era anche
troppo tardi per farsi vedere: avrei di sicuro scatenato l'ira del
giapponese!
Cazzo. Cosa
potevo fare? Tapparmi gli occhi e aspettare che avesse finito? Si, quella
sarebbe stata la cosa migliore.
Però magari
un'occhiatina...
Kanda iniziò a
slacciarsi i pantaloni; ma poi, così, d'un tratto, decise che era meglio
prendere un accappatoio. Si voltò con sonnolenza e allungò la mano verso
l'appendi panni sopra la cesta dei panni sporchi.
I suoi occhi
notarono la mia figura ma il suo cervello non la percepì subito. Quando però la
cesta che mi nascondeva volò via fui certa che mi avesse
visto.
<<
Buongiorno >>
Lo spadaccino era
paonazzo e mi guardava con un misto d'ira e imbarazzo dall'alto verso il
basso.
“ sono morta-sono
morta-sono morta-sono morta ” pensavo pregando che non mi infilzasse
subito.
<< Che
facevi qui?! >>
<< La
doccia...? >> balbettai abbastanza imbarazzata.
<< Mentre
mi spogliavo?! >>
<< Prima..
cioè, l'ho fatta prima che entrassi ma poi ero nuda..e sono scivolata … e,
insomma è colpa tua! >>
<< Mia?! Io
non ti spiavo! >>
<< Io
nemmeno!! Non ci tengo a vederti nudo come un verme Kanda!
>>
<< Non
sembrava >>
<<
pervertito! >>
<< Io?!
>>
Cercai di alzarmi
cercando di tenere coperte le mie nudità ma evidentemente ero dannatamente
stabile anche in questo corpo da barbie. Ero appiccicata al giapponese: solo
quel pezzo di stoffa separava il mio corpo nudo dal
suo.
…
si, certo,
magari.
Questa sarebbe
stata la tipica scena da anime. La bella ragazza seminuda che rimane appiccicata
al solito bel figo che la sorregge per non farla
cadere.
Io invece caddi,
ma in ginocchio regalando una bellissima craniata alle parti intime del
giapponese che, piegandosi in avanti per il dolore finì per schiacciarmi verso
terra. Ovviamente per non essere travolta cercai, stupidamente aggrappandomi ai
suoi pantaloni, di spingermi via; ma finì ugualmente schiacciata da
Kanda.
A questo punto
non poteva non mancare il solito terzo incomodo che vedendoci avvinghiati come
procioni forviava tutta la situazione.
Certo, sarebbe
stato bello.. un silenzio molto imbarazzante invece fu l'unico incomodo in quel
bagno.
L'esorcista cercò
di alzarsi ma scivolò dato che cadendo avevo bagnato tutto il
pavimento.
<< Sei
tutta bagnata.. >>
Cazzo... lo
faceva apposta allora?
Se non fosse
stato per il contesto storico in cui ero piombata, un commento del genere, al
giorno d'oggi sarebbe stato abbastanza forviante. I capelli di Kanda mi
solleticarono il petto, ancora coperto per miracolo, facendomi il solletico. Da
brava demente mi mossi e lo feci cadere nuovamente sopra di me. Il suo petto,
finendo di colpo sopra il mio, mi mozzò il fiato.
<< quanto
pesi >> riuscì a tossire cercando di non guardarlo in viso per non
arrossire ancora di più.
<< Se
stessi ferma >>
<< Se
bussassi prima di entrare in bagno >> risposi a tono.
Kanda represse in
gola una specie di basso ringhio di frustrazione.
Ok, la situazione
era sconcertante ed entrambi eravamo abbastanza cresciuti da capire che un altro
contatto improvviso avrebbe complicato ulteriormente le
cose.
<< Non
muoverti >> ordinò veramente arrabbiato. Il moro fece forza sulle braccia
e si sollevò quanto bastava per poter cercare di mettersi in ginocchio. Sospirò
di sollievo sentendosi finalmente stabile sopra di me. Io intanto me ne stavo
con gli occhi sbarrati per non guardarlo troppo. Dovevo ammetterlo Kanda aveva
proprio un bel fisico e da brava ragazza che ero non volevo davvero finire per
fissarlo a bocca aperta. Quando riuscì finalmente a mettersi in piedi mi porse
una mano per aiutarmi ad alzarmi.
<< Se mi
fai cadere ti ammazzo >> mormorò in un tono non troppo
rassicurante.
<< Allora
mi alzo da sola >>
Pessima idea.
Kanda mi afferrò la mano con riluttanza e mi tirò in piedi. Prima che potessi
controbattere mi coprì la testa con un asciugamano.
<< muoviti,
non voglio averti sulla coscienza se crepi di freddo
>>
<< come sei
premuroso >>
<< sei
peggio del Moyashi >> sbottò colpendomi sulla testa << una palla al
piede >>
Avevo fatto
tombola.
Essere non solo
paragonata ad Allen, ma anzi essere anche peggio per Kanda era una cosa che
aveva dell'incredibile!
<< grazie
>> sbuffai lanciandomi verso la porta.
Odioso. Era così
odioso che una bella presa di culo ci sarebbe stata
bene.
<< eh..
Kanda >>
Il giapponese mi
lanciò un'occhiata irritata.
<<
veramente poca roba la sotto... spero di non aver rotto quel poco che c'era...
>> sibilai indicandogli il basso ventre.
Mentre chiudevo
la porta lo sentii ringhiare qualcosa ma ero troppo impegnata a ridere per la
faccia sbigottita che gli avevo visto fare.
<< Mi
mancavano un po' queste allusioni a sfondo sessuale... >> commentai ad
alta voce.
Marie mi sorrise
incrociandomi mentre tornavo nella mia camera tutta soddisfatta. Probabilmente
Kanda non mi avrebbe mai più rivolto la parola, ma almeno sarebbe stato
divertente vederlo dare di matto alla prossima
occasione.
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Capitolo 11 *** Capitolo nono: Teatrino infernale ***
o
+++ Angolo Autrice +++
Ok, sono di nuovo in ritardo con l'appuntamento ma che ci volete
fare??
questa volta però ho abbastanza tempo per dedicarmi a voi, mie care
lettrici e miei cari lettori!!
Ho visto che il precedente capitolo è piaciuto e a fatto lievitare
i commentatori!! Così però mi state invitando a far del male al povero Kanda!!
Già sono sadica di mio, poi nel mettere in difficoltà quel ragazzo mi sembra
quasi un invito a nozze!! prometto che ci saranno nuove scene piccanti ma ora si
apre un nuovo scenario: lo scontro a Edo. per inuaguare questa nuova fase dell
fiction ho, come promesso, dei contenuti extra da proporvi!!
http://bluabsinthe.deviantart.com/
Il primo pacchetto contiene ben 4 disegni che spero possiate
guardare e commentare dato che mi sono impegnata tantissimo per realizzarli!! (
il tempo era poco quindi ho sfruttato goni minuto libero che avevo!!
)
http://www.youtube.com/watch?v=4uHOp5zL4pQ
ed il secondo... udite udite contiene in anteprima la performance
canora di Clary che potrete leggere fra poco nel capitolo!!! Ascoltatela e
ditemi cosa ne pensate perchè avevo intensione di registrare le altre canzoni
che Clary, all'interno della fiction, eseguirà!! ( ce ne saranno delle belle...
ma non vi dico niente per ora!! )
Ora passiamo però alla cosa più importante!!! I
RINGRAZIAMENTI!!!!
Red_Blood_Rose: Sono felicissima che tu abbia
voluto farmi partecipe del tuo apprezzamento!! Il fatto che poi tu sia iscritta
da poco ma che cmq tu segua la fiction dall'inizio mi fa ancora più piacere!! Mi
sento quasi importante!!ahahahah si, poi sono d'accordo con te, Kanda ha un
carattere terribile!! Grazie per il commento e spero che questo capitolo ti
piaccia!!!
_Flowermoon_: Cara " silenziosa " lettrice..... io
ti adoro!!!! non puoi capire come sia rimasta entusiasta del tuo primo e direi
tanto atteso commento!! la ff delle ff dici?!? cavolo mi sento quasi
intelligente allora!! No, guarda, l'edea mi è venuta per caso ma poi ho notato
che veramente nessuno aveva mai scritto una cosa del genere su dgm!! Cavolo è
uno degli anime/manga più belli che conosca, possibile che nessuno si sia fatto
un filmone su quanto possa essere figo entrarne a far parte?!? Come da tuo
suggerimento cercherò di lavora su Clary per non farle perdere la sua
originalità!! ci tengo che risulti... unica nel suo genere!! Non proprio come
Shreck però... ahahahah! Grazie ancora del commento cara!!!
Lenhara: L'amicizia pepata. ecco cosa sto puntando
a creare!! Cogli sempre il punto della situazione non è vero? In effetti si l'ho
notato anche io che le KandaxOC tendono a sfociare in una cosa del genere...
ecco perchè da brava anticonformista mi limiterò a creare una specie di amicizia
fra Clary e Kanda... in effetti mi suona anche strano pensare che Kanda possa
avere degli amici seri come gli intendiamo noi... vedremo cosa riuscirà a fare
Clary però!!Poi adesso c'è il fattore Tyki, vedrei che in fondo ci hai azzeccato
anche qui... ma sta volta sperò che non riuscirai a prevedere come si risolverà
la cosa... ihihihi continuare a sorprenderti sarà la mia missione!!
ricordatelo!! ;)
mohran: capitoli più lunghi ( prendo appunti)
aspettare fino a martedì= tortura... povera me dovrò mettermi sotto allora!!!
Salve ancora cara!! i tuoi commenti mi mettono sempre su di giri!! diciamo che
dire che sono arci-contenta del fatto che la storia di Clkary ti entusiasmi così
è dire poco, anzi pochissimo!! e si, tranquillizzati mohran... Clary scherzava
sulle.. dimensioni dei gioielli di Kanda... o forse no? muhahahahah povero Kanda
già ha caratteristiche abbastanza femminili poi dire che non ha... attributi
sarebbe cattivo!! al fatto della collana non ci avevo pensato, in effetti Clary
deve aver avuto un bel coraggio o semplicemente le è venuto d'istinto solo dopo
a calcolato che si trattava di Yu e non di una persona normale!!! XD XD
XD
Nel
prossimo capitolo, ti anticipo che si sarà Tyki... quindi ne vedrai delle
belle!! Grazie per il commentoooooooo!!
__Evelyn__: Ok, los os, vuoi
uccidermi!! aggiorno sempre troppo tardi ma il fatto è...è...è... che ero al
mare..
Non è una scusa ma non sapevo che dire!!!
-__-"
Definire l'incontro Clary/Kanda " Incontro Ravvicinato "
mi a fatto pisciare addosso!! Ci sono quasi morta!! Mi sono immaginata Kanda
stile ET e la povera Clary che si scansava inorridità! Ok, sorvoliamo su questo
flashone privo di senso... Sono happy dato che anche questo capitolo ti è
piaciuto!! e dato che aspetti di leggere il capitolo ti ringrazio ancora una
volta per il commento e per il sostegno che mi dai recensendo!!! a
presto!!!
Un bacio a tutti i lettori e BUONA
LETTURA!!!!
Capitolo nono: Teatrino
infernale
Il generale ci
aveva riferito come da copione la nostra nuova missione: andare a Edo per dare
sostegno agli altri esorcisti.
Dire che questa
situazione mi agitava era dire poco.
In fondo la mia
carriera da esorcista quanto era durata?
Un incontro in
cui avevo fatto una figura abbastanza meschina?
In effetti si.
Passare da un livello due ad un tre se non ad un probabilissimo combattimento
con un Noah equivaleva al suicidio.
Forse se mi fossi
trovata di fronte a Tyki però...
però cosa?
Stavo pensando di
nuovo a Mikk?
Scossi la testa
ripetutamente cercando di schiarirmi le idee.
Lui era un Noah,
un assassino. Era quel principe che uccideva la ragazza che amava perché sua
nemica. Lui incarnava il male e se ne sarebbe fregato se avesse scoperto che
quella ragazzina dagli atteggiamenti ambigui che aveva conosciuto fosse stata
un'esorcista.
Però l'effetto
sorpresa avrebbe potuto darmi il tempo di scappare...
certo, scappare:
cos'altro potevo fare di fronte ad un Noah?
<<
Clary-chaaan?? >>
Tiedoll mi
arruffò tutti i capelli prima di porgermi uno dei suoi
disegni.
<< e
questo? >>
<< Ma sei
tu Clary-chan!! >>
Arrossì
leggermente riconoscendomi nei capelli biondi e negli occhi luminosi di quello
che era il disegno di un angelo. Il ritratto era fin troppo caricato di qualità
che non possedevo. Lineamenti perfetti, sguardo appena lascivo e un vestito che
copriva il necessario.
<< G-grazie
>>
Ecco. Appunto.
Nessuno mi
considerava un'esorcista.
Invece che
un'arma il mio caro generale mi vedeva come un angelo.
Era da ipocriti
lamentarsi per questo, ma vista la situazione volevo a tutti i costi farmi
valere.
<< Vorrei
allenarmi >>
Tiedoll mi guardò
confuso, probabilmente, si stava chiedendo come il suo amabile disegno avesse
potuto portarmi a pensare a una cosa come il
combattimento.
<< perché
non chiedi a Yu-kun? >>
Eeeeh! Risposta
sbagliata! Kanda avrebbe girato la testa di 180 gradi stile esorcista se anche
solo mi fossi azzardata a fare una cosa del genere dopo quel bel commento che
gli avevo regalato.
<< io
pensavo che sarebbe stato meglio allenarmi con lei... maestro
>>
Il generale fu
veramente tentato a quell'ultima parola; sfortunatamente però si limitò ad
abbracciarmi e a suggerirmi di chiedere a Kanda.
Camminammo per
tutto il giorno finché i tre maschietti non mi videro ormai stremata e decisero
di fermarsi ad una specie di taverna per pranzare.
Non ero una
grande camminatrice in effetti. Preferivo passare il tempo davanti al computer o
al limite in giro con le amiche: le nostre passeggiate però si riducevano a
scarse orette.
Mi aspettavo di
entrare in una stanza buia, come quelle dei pub eppure il locale era illuminato
e si respirava un clima vivace sebbene fosse sotto
terra.
Un bambino mi
corse in contro nascondendosi dietro le mie gambe.
<< Un
diavolo!! c'è un diavolo >>
Subito ebbi un
sussulto pensando che in quella taverna ci fosse un akuma ma quando vidi il
marmocchio indicare tremante lo spadaccino davanti a me riuscii a stento a
trattenere un sorriso.
Kanda lo stava
fulminando mentre con una mano lisciava pericolosamente la fodera di
mugen.
<< Sta
tranquillo, gli ho fatto un sortilegio e quindi deve ubbidire ai mie comandi!
>>
Il bambino mi
guardò ammaliato da questa rivelazione.
<< sei una
strega? >>
<< Ti
sembro forse una strega? >> chiesi con aria
inviperita.
Il piccolo mi
scrutò allungo ed ovviamente scosse la testa negativamente non trovando nel mio
aspetto nessun valido elemento che mi riconducesse a qualcosa di
streghesco.
<< allora
sei un angelo! >>
Rieccoci. Proprio
non davo l'idea di un'eroina?
<< Una
specie >> scherzò Marie avendo involontariamente sentito la nostra
conversazione.
<< Senti
Clary, perché non dici al tuo diavoletto di mettersi a sedere in quel tavolo giù
in fondo? >>
Sorrisi divertita
da quel nuovo gioco a cui stavamo giocando.
Contro ogni
aspettativa quando proposi a Kanda di sederci lui accettò senza sbuffare
troppo.
Quando riuscimmo
a farci portare qualcosa da mangiare il bambino era tornato con un gruppo di
amichetti a cui, evidentemente, aveva raccontato la storia dell'angelo che
comanda il diavolo.
<< fallo di
nuovo >> esclamò il piccolo appoggiando il mento sul tavolino di legno a
cui eravamo seduti.
<< come
scusa? >>
<< Fai fare
qualcosa a quello >> spiegò indicando ancora leggermente intimorito da
Kanda.
<< Ora lo
lascio mangiare sennò è stanco >>
<< Daiii
>> chiesero in coro i bambini.
<< bene
>>
certo, come no.
Ora figuriamoci se Kanda mi faceva da spalla per una cavolata come questa?!
Dovevo usare il cervello, tipo psicologia inversa... in fondo sarebbe dovuto
essere un giochetto per me, facevo il magistrale no?
<< Ehy
Kanda >>
Il moro nemmeno
staccò gli occhi dalla sua soba quando lo chiamai.
Non potevo
demordere, dovevo provarci ormai.
<<
scommetto che io saprei usare mugen molto meglio di te...
>>
Ok questa era una
bella cazzata, evidentemente era abbastanza grossa perché lo spadaccino alzando
dubbiosamente un sopracciglio mi rivolse la sua
attenzione.
<<
Impossibile >>
Io in tutta
risposta allungai una mano verso di lui chiedendogli di porgermi la
spada.
Tiedoll quasi non
si strozzò con il panino ai sottaceti che stava mangiando e Marie rimase
semplicemente shockato.
Pregai con tutta
me stessa che l'ego del giapponese fosse abbastanza grande da permettere a
questo teatrino di funzionare. Lo vidi seriamente combattuto sul da
farsi.
<< vediamo
>> acconsentì ancora titubante mettendomi fra le mani la katana.
La spada era
leggera, bellissima. Un'arma di primissima fattura, una delizia per il tatto e
per la vista.
Io non ero
proprio a digiuno di questo genere di armi dato che facendo arti marziali avevo
imparato a maneggiare un po' tutte le armi. Soprattutto la katana in
effetti.
Ma ero sicura che
i miei due giochetti non avrebbero di certo intimidito un esperto come
Kanda!!!
Mi alzai
lentamente sfoderai la spada e come sempre mi limitai a eseguire un esercizio da
manuale. Afferrata distrattamente una mela da un tavolo vicino me la feci
passare lungo il braccio poi dietro la schiena mentre con l'altra mano iniziavo
a far roteare mugen. Dopo un paio di inversione lanciai la mela e la tagliai...
nemmeno a metà per dirla tutta. Il numero era a mala pena riuscito ma ero
comunque riuscita nel mio intento.
Kanda sorrise con
fare spocchioso alzandosi e riprendendosi la spada.
<< Banale
>>
<< sai fare
di meglio? >> gli bisbiglia in un orecchio con voce
melliflua.
Mi voltai verso i
bambini che ancora mi stavano guardando.
<< Fai
vedere a tutti cosa sai fare.... diavoletto >>
Fortunatamente
quell'appellativo non lo disturbo abbastanza da farlo tornare a sedere dato che
si apprestò a fare il suo numero.
Ero riuscita a
far sembrare che l'angelo poteva davvero comandare il diavolo
no?
Con un banale
trucchetto d'astuzia ero riuscita a far sorridere dei bambini e la cosa mi aveva
messo di buon umore.
Forse ero davvero
un angelo.
Ovviamente il
giapponese era riuscito a battermi di brutto me ero troppo entusiasta del mio
stratagemma per sentirmi sconfitta.
Mi sentii
strattonare l'uniforme dal bambino che voleva ringraziarmi per lo spettacolino
fatto da mio subordinato infernale.
<< La mia
mamma voleva sapere se potevi farle un favore >>
Cercai con lo
sguardo il volto di una donna che stesse guardando verso di me ma stranamente
notai che tutte le persona del locale si erano messe a fissarmi in
simultanea.
<< Scusa
tanto, non volevo disturbarti >> spiegò una donna avvicinandosi
timidamente e abbracciando il figlio.
<< E' un
periodo difficile qui, ci sono sempre nuove guerre ed era un po' che non vedevo
mio figlio ridere di gusto >>
La malinconia che
traspariva dalla sua voce era così agghiacciante che non riuscii a far a meno di
cercare un sostegno morale negli occhi dello spadaccino dietro di
me.
<< se non
era troppo volevo chiederti se magari potevi cantare qualcosa per noi.. per
rasserenarci >>
<< ehm.. io
non saprei, io non so cantare >>
<< Ma sei
un angelo, sai cantare di sicuro! >> mi spronò il bambino facendo ghignare
Kanda dietro di me.
<<
Clary-chaaan perché non ci fai sentire qualcosa?
>>
<< Ma
generale io, non mi sembra proprio il caso!! >>
Tiedoll si
sistemò gli occhiali sul viso.
<< Se non
per questa gente per chi allora? >>
Ne avevano
davvero bisogno. Di un momento di svago.
Lo avevo capito
anche da sola.
Ma perché
io??
<< Su su
Clary-chan >> mi spronò l'esorcista più esperto spingendomi in mezzo alla
sala.
E
ora?
Che
cantare?
In italiano, in
inglese?
In giapponese
sapevo giusto qualche sigla di anime... ma cose così banali.. e poi non ero
brava, avrei solo fatto una figuraccia!
Il fatto che
tutti avessero gli occhi puntati su di me, in attesa, probabilmente mi convinse
comunque a provare.
Non ero qui. Non
ero nemmeno a casa mia.
Non so come mai
mi venne quel pensiero ma mi immaginai nella bottega di Margaret, seduta sul
bancone del negozio. Nessuno in giro perché faceva troppo caldo per uscire di
casa. Un filo di vento passava dalla porta accostata e potevo sentire la voce di
Tyki in lontananza.
Ero tranquilla.
Ero felice.
<< Yura yura
>>
<< Yura yura to yuganda sora
e Kimi no moto e tonde yuke
Zutto soba ni itta kara Aita
sukima ooki sugite Namaiki na kimi no sunao na henji Matte dare ga
sabishii Mirarenai machi de naiteru nara
Soba ni
inakutemo egao wa todoketai
Yura yura to yunganda sora e Kimi no moto
e tonde yuke Konna ni mo chikazu ni kanjiteru Futatsu no omoi
>>
Forse ero rimasta
in silenzio per un paio di minuti dopo. In effetti non pensavo che sarei
riuscita a ricordarla tutta.
Il generale
scoppiò in un applauso sentito mentre il resto della sala rimase in religioso
silenzio per altri due minuti. Quando però vidi quella donna commossa per quelle
due parole messe in croce non riuscii a nascondere il mio
imbarazzo.
Era stato
bello.
Buttai un'ultima
occhiata verso la taverna che ormai si confondeva con l'orizzonte prima di
concentrarmi sul nuovo paesaggio.
Edo era alle
porte.
Stranamente però
sentivo di aver trovato dentro di me un motivo in più per cui
lottare.
|
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Capitolo 12 *** Capitolo decimo: You Found Me ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Sono pronta alla fucilazione dato che ho saltato un
martedì!! Ok, si certo, un po' è stata colpa dello studio ma poi, in effetti
sono stata al mare... -__-"
Vi chiedo umilmente perdono e come segno di
profondo senso di colpa per avervi lasciato una settimana in attesa ho deciso di
pubblicare un MAXI capitolo!!!
Ora passo subito ai ringraziamenti!!
Ramona37: Grazie mille per il
commentino!! ^___^ spero che questo capitolo ti piaccia!!!
mohran: Cara, i tuoi bellissimi
commenti extra lunghi sono sempre fantastici!!! visto che volevi vedere che
faccia avrebbe fatto Tyki... beh, questo capitolo ti accontenterà!! per quanto
rigurda un possibile allenamento di Kanda con Clary... beh, magari in
futuropotrebbe succedere qualcosa di... simile!!! ( non faccio spoiler ) ah! ho
letto che adori il generale!! anche io!! credo che Tiedoll sia il maestro
ideale!!! Poi finalmente con Clary ( che è una femmina) potrà sfogare i suoi
istinti paterni!! per questo capitolo mi aspetto un altro super commento dei
tuoi!!! grazie di tutto, un bacio!!
Red_Blood_Rose: Sono felice di
annunciarti che la cara Clary continuerà a tormentare Kanda... sempre che lui
non la affetta prima!! In effetti come dici tu, Clary aveva instaurato con Allen
una bel rapporto di amicizia ma poi le loro strade si sono separate ma vedrai
che presto accadrà qualcosa che smuoverà le acque!!! ( presto presto presto!!!)
Poi mi ha davvero fatto piacere il fatto che tu stimi Clary. Guarda,non c'è
meglio cosa da sentire per un'autrice!! ognuno, credo, spera che il suo OC
risulti quanto meno simpatico e non odioso!! sono molto felice che tu abbia
gradito gli extra e ne ho altri in programma!!! quindi aspetterò tuoi commenti!!
ci conto!!! ;)
__Evelyn__: Come tu hai
giustamente intuito Kanda si era accorto delle vere intenzioni di Clary ( Yu è
uno scorbutico ma è parecchio intelligente!!) il fatto che sia rimasto al
gioco va solo a svantaggio della nostra povera biondina dato che a breve il
giapponese gliala fara scontare cara!!! in questo capitolo ti aspetta l'incontro
tra Tyki e Clary e spere ti piaccia il modo in cui l'ho descritto!!! grazie del
commento e scusa se ti ho fatto aspettare tanto per questo
capitolo!!!
_Flowermoon_: Oh che bello!!
Un'altra collega cantante provetta!! Cavolo magari potremmo fare anche un
duetto!!! ^^ ( magaaaaaaaaaaaari!! ) Grazie mille per il commento!!!
gentilissima, troppi complimenti davvero!! In effetti credo che mi piaccia
prendere in giro il povero Kanda... e credo che continuerò a farlo! ahahah Spero
che questo capitolo ti piaccia!! un kiss
Lenhara: mia diletta... mmm... che
brutto termine arcaico!! Ma il solito mia cara mi era venuto annoia in
effetti...
quindi, mia diletta, innanzi tutto grazie del
commento!!! ho adorato la frase in fondo il male prende vie affascinanti
per mostrarsi ed ammaliare no?
ahahahahahah troppo bella, sul serio, mi sono
scompisciata quando l'ho letta!!! vedrai che la tua intuizione, come sempre,
della salvatrice del distruttore del tempo si rivelerà ( aihme! ) giusta... più
o meno!! Devo studiare nuovi modi per stupirti credo!! Mi devo super impegnare
in effetti!!! per quanto riguarda il canto anche il mio insegnate mi sgrida
sempre perchè respiro come " un pesce morente " dice lui... mi eserciterò
dunque!! ci sentiamo al prossimo capitolo!!! grazie ancora!!!
E grazie a tutti quelli che leggono la fiction!!!
vi adoro!!!
BUONA LETTURA!!!
Capitolo decimo: You Found
Me
C'era aria di
tempesta nell'aria e non solo. La tensione si percepiva anche nei respiri
apparentemente controllati degli esperti esorcisti con cui
viaggiavo.
Eravamo
arrivati.
Sapevo che gli
altri stavano già combattendo e che noi, o meglio il caro vecchio Kanda con la
sua entrata trionfale avrebbe messo in salvo Linalee e poi se la sarebbe vista
con.... Tyki.
Eppure c'era un
dubbio martellante che mi logorava la testa: e se il fatto che ci fossi io nella
storia avesse cambiato gli eventi?
Cosa potevo fare
io per sapere se tutto sarebbe filato liscio come previsto?
Io conoscevo la
storia a memoria ma... e se qualcosa fosse cambiato come avrei
reagito?
<<
Concentrati >> abbaiò Kanda dandomi un colpo sulla testa con
mugen.
Ormai lo faceva
di continuo. Picchiarmi era diventato una specie di saluto. Non che mi facesse
male, o meglio, non molto. Forse era il suo modo di dimostrarmi affetto
magari... o magari era semplicemente la stupida reazione di quel balordo al mio
atteggiamento.
Lo infastidiva
parecchio evidentemente.
Come se i miei
modi aperti e giocosi fossero peggio della criptonite per
superman.
<< Stai
dietro di me >> mi suggerì Marie con fare protettivo. Mi venne spontaneo
abbracciarlo da dietro come si abbraccia un fratello.
<< Non
importa, sono tranquilla >>
L'esorcista si
voltò e mi carezzò il viso.
<< Infatti
è per questo che mi preoccupo... non voglio che tu faccia sciocchezze
>>
<< Dovresti
farlo al tuo amico la questo discorso >> commentai notando che il
giapponese aveva sentito tutto.
<< Lui ha
la pellaccia dura >>
La battuta mi
venne più spontanea che mai.
<< Anche io
sai? >> ridacchiai mentre gli mostravo il braccio ricoperto dalla mia
armatura di Innocence.
Cominciavo ad
abituarmici a quel senso di freddo sulla pelle. All'inizio sembrava quasi
pesante, ma poi, meno ci pensavo meglio era.
Mi dimenticavo
quasi di averla addosso.
Marie si concesse
un sorrisetto accondiscendente.
<< L'ho
detto a te perché pensavo non fossi testarda come quel mio amico la...
>>
<< Magari
sono più intelligente... e carina no? >>
Mi piaceva il
mondo con cui mi parlava. La voce di Marie mi dava un senso di dolcezza e di
protezione a volte. Teneva a me, l'avevo capito ma il fatto che percepissi
quanto veramente voleva farmi del bene mi faceva sentire speciale. Non che non
volesse bene agli altri, anzi: ero convinta che da una parte tenesse molto di
più a quell'asociale di Kanda che a me.
<< Marie
>>
L'uomo volse il
viso verso di me. Ero decisamente troppo bassa per lui ed ogni volta che
parlavamo lo costringevo a chinare la testa.
<< Secondo
te come sono? >>
<< Che vuol
dire come sei? >>
<< Beh...
dato che non ci vedi, volevo sapere come mi immaginavi
>>
Marie
sorrise.
<< Sei alta
più o meno così >> disse toccandosi il petto all'altezza della mia testa
<< hai un fisico atletico >> continuò toccandomi una spalla e poi un
fianco.
<< Sei
bionda e hai degli occhi grandi e luminosi... e un bellissimo sorriso
>>
Sorrisi deliziata
da quell'ultimo complimento.
<< Te lo ha
detto il generale vero? >>
<< No
>> ridacchiò fra se e se.
<< e chi?
Kanda?!? >>
<< Non te
lo dico >>
La mano di Marie
mi zittì prima che potessi insistere. Kanda era balzato fuori dal sentiero e si
era lanciato su una casa. Ok, era pazzo. Ma perché giocare a fare
spiderman?
Alzai lo sguardo
e con orrore incrocia l'esercito di akuma che si stava unendo per diventare un
grottesco gigante.
Tiedoll era già
dietro a Kanda e Marie stava per saltare.
<< Non è
necessario che vieni.. >>
<< No...
devo >>
Ci vollero meno
di due minuti per arrivare su campo di battaglia. Quando riconobbi
distrattamente la figura di Lavi sentii dentro di me il desiderio in
controllabile di gridare il suo nome.
Eppure quando
riconobbi la figura scura che lo stava attaccando la voce mi morì in gola. Tyki
aveva appena afferrato Linalee e nell'istante in cui Kanda aveva provato ad
attaccarlo gliela aveva scagliata contro. Alzando il braccio caricò nella mano
tease pronto a colpire il giapponese e la ragazza in pieno. Sapevo che non li
avrebbe presi ma, mi frapposi comunque fra di loro. Kanda indietreggiò
preoccupandosi di mettere al sicuro Linalee.
<< Un'altra
esorcista... pare che l'Ordine oscuro sia pieno di belle ragazze >>
Quando i suoi
occhi dorati si posarono sul mio viso il suo volto si rabbuiò come se avesse
appena visto un fantasma. Per un istante, solo per un secondo forse lo vidi
crollare. Vidi nei suoi occhi che tutto quello che avevamo vissuto in quella
settimana stava crollando ed inesorabilmente bruciando.
Tease mi sfiorò
la spalla ma la mia armatura era fortunatamente in grado di resistere a quel
terribile potere. Almeno se il contatto durava per pochi
istanti.
Riuscivo a mala
pena a scorgergli il viso, potevo solo immaginare che una smorfia di rabbia e
disgusto gli fosse apparsa sul volto.
Era velocissimo
ed io, anche se una parte di me lo detestava, non volevo fargli del
male.
<< Tu
>>
Lo sentii
ringhiare mentre mi afferrava per l'uniforme strappandola lungo un fianco.
<< ti sei
divertita a giocare con me, esorcista? >>
Quelle parole mi
colpirono affondo come una pugnalata al cuore.
<< non
quanto te >>
Il portoghese
ghignò fra se e se attirandomi verso di lui con innaturale
lentezza.
<< Ti
piacerebbe >>
Lo spinsi via.
Ero disgustata da questo suo nuovo modo di fare. Questo era il Tyki nero.
Era malevolo,
spietato, desideroso di uccidere e di giocare con le sue prede fino all'ultimo
loro lamento.
Ed io non
riuscivo, o forse non volevo, sfuggirgli.
<< Sei stata furba, sapevi chi ero e hai
finto di essere una normale umana >>
<< La puzza
di assassino si sentiva da lontano >>
Mi colpì
all'addome bloccandomi il respiro e scagliandomi lontano: contro una
parete.
<< Pensavo
di essere il solo grande attore di questo gioco >> mormorò raccogliendomi
da terra.
<< Felice
di metterti in difficoltà >>
Il suo viso si
rabbuiò di nuovo: i suoi occhi ambrati tornarono scuri e pieni di una profonda
amarezza.
<< Pensavo
che questo fosse vero >> disse sfiorando la pietra trasparente che mi
pendeva dal collo.
<< anche io
>> risposi. << ci siamo sbagliati >>
<< no... è
come quella favola, tutto è chiaro >>
Tease svanì dai
suoi palmi che si posarono sulle mie spalle.
Lost and insecure
you found me, you
found me
lying on the
floor
surrounded,
surrounded
Uno di quegli
akuma fin troppo cresciuti, colpito da un attacco di Kanda precipitò proprio
verso di noi. Sentii la voce di Marie che chiamava il mio nome ma fui atterrata
dal corpo di Tyki.
L'akuma cadde a
terra, immobile. Il rumore e l'onda d'urto che provocò quel colpo non fu nulla
in confronto alla successiva ondata provocata dall'attacco del Conte. Sentivo il
petto caldo del Noah premere contro il mio, le sue mani tenermi abbassata la
testa: mi stava proteggendo con il suo corpo. Ed io in balia di quel senso di
distruzione che si respirava nell'aria non potei far a meno di aggrapparmi a lui
per non esserne avvelenata.
Il portoghese
fece capolino oltre le macerie ormai stabili emi aiutò ad alzarmi. Potevo
davvero sentire il suo cuore battere forte quando mi concessi di carezzargli il
viso in segno di ringraziamento.
Lui accettò il
regalo rivolgendomi uno sguardo languido.
Why'd you have to
wait?
Where were you?
Where were you?
Just a little
late
You found me, you
found me...
<<
adesso... vuoi uccidermi Tyki? Come fece il principe?
>>
Si sporse
indeciso verso il mio orecchio affondando un mano nei miei capelli
biondi.
<< Chi ha
detto che sia io il principe? >>
Con la coda
dell'occhio vidi il Conte passarci di fianco e poggiare una mano sulla spalla di
Tyki mentre raggiungeva il cristallo in cui era racchiusa Linalee. La luce dalla
sua Innocence era troppo forte e mi costrinse a voltare nuovamente la testa;
così lo vidi.
Allen era
tornato. Allen ara vivo.
<< Allen
>>
Volevo gridarlo.
Volevo corrergli incontro e dargli una bella strapazzata. Volevo di nuovo
sentirmi come quei due giorni: senza preoccupazioni, senza nessun peso
addosso.
<< Clary
>> la voce di Kanda mi costrinse a girarmi di scatto. Aveva appena visto
che ero fra le grinfie di un Noah ed era scattato verso di noi per
salvarmi.
<< no
>> riuscii a balbettare vedendo che nella mano destra di Tyki compariva
nuovamente quell'odiosa falena assassina.
Lui sorrise
divertito dalla mia reazione e mi baciò la fronte.
<< Questa
la prendo io >> esclamò rivolgendosi verso lo spadaccino prima di
scomparire insieme agli altri Noah.
Sentivo il mondo
roteare. Tutto vibrava, ogni cellula del mio corpo era scossa, spinta e
riallacciata alla mano salda di Tyki che mi teneva a
se.Quando lo spazio
intorno a me tornò nitido e soprattutto fermo mi accorsi che non ero più accanto
al portoghese, ma bensì ero appoggiata ad una poltrona
rossa.Cercai di
mettermi in piedi ma ovviamente finii solo per ricadere su quel pezzo di mobilia
cremisi.
Fu in quel
momento che notai il vestito che avevo addosso.
Un vestitino nero
che lasciava le spalle e buona parte della schiena scoperte; terminando con due
spacchi laterali all'altezza delle anche.Era il vestito
che Tyki mi aveva comprato.
<< Ti sta
bene >>
Il suono caldo
della sua voce mi fece saltare sulla poltrona.
<< dove
sono? >>
<< quanta
impazienza principesa >>
Mi voltai
nuovamente verso la parte anteriore della stanza cercando un'uscita. Le pareti
bianche mi suggerirono che mi suggerirono che il luogo in cui ero stata portata
era proprio l'Arca.
Se solo fossi
riuscita a scappare avrei potuto raggiungere gli altri e magari riuscire a
migliorare la loro situazione. Mi balenò subito l'immagine di Kanda, stremato
dopo lo scontro con Skin Boric: avrei potuto trascinarlo via prima che l'uscita
crollasse, avremmo potuto raggiungere Crowley, liberarlo e
poi....
<< Pensi
che ti lascerò scappare? >>
Mi volsi di
scatto verso Tyki che mi si era accucciato davanti.
<< Perché
hai detto quella cosa >>
Le sue
sopracciglia si incurvarono leggermente.
<< Quale
cosa? >> chiese confuso.
<< del
principe... che volevi dire con quel “ forse non sono io il principe ”??
>>
Il Noah del
piacere si concesse una breve risata.
<<
Semplice, credo che il principe sia tu... Clary
>>
<< IO?!?
>>
<< “ Alla
principessa non importava chi lui fosse, se appartenesse a quella famiglia sua
rivale: lo amava. Così decise, in segreto, di dargli appuntamento per chiedergli
di scappare con lei... ” l'hai detto tu non è vero?
>>
<< S-si
>> balbettai non capendo a cosa volesse arrivare.
<< Scappa
con me... dammi la tua Innocence e rimane qui, con me
>>
Non potevo
crederci. Non l'aveva detto sul serio. Stava scherzando, stava solo giocando con
me con tutto quel groviglio di sentimenti contrastanti che mi riempivano
l'anima.
<< S-se anche volessi...
io... io non potrei dartela >>
Tyki si lasciò
sfuggire un ghigno malizioso mentre una mano mi sfiorava una
coscia.
<< la mia
Innocence!! darti la mia Innocence!!! >> sbottai diventando rossa come un
peperone. << E' la mia pelle... per toglierla dovresti scuoiarmi credo!
>>
Il portoghese
rise nuovamente, di gusto.
<< potrei
provare a lasciarlo fare a Tease >>
<< no, non
ti darò la mia Innocence, se la vuoi dovrai uccidermi
>>
La mano di Tyki
scattò contro il mio collo iniziando a strangolarmi.
Si leccò le
labbra improvvisamente colto da un raptus omicida.
<< Non sai
quanto godrei nel vederti morire, qui, adesso... supplicandomi di lasciarti
andare! Vedendo la luce dei tuoi occhi ambrati spegnersi lentamente... sentendo
il calore che piano piano ti abbandona >>
Le sue dita si
strinsero con più forza sul mio collo costringendomi a dimenarmi per riuscire a
contrastarlo. Non respiravo, non riuscivo a pensare; potevo solo annaspare
mentre delle lacrime iniziavano a rigarmi il viso.
Non l'avrei
supplicato. Questo era certo.
Potevo solo
morire.
Le sue labbra si
accostarono alle mie regalandomi un bacio ed un soffio di aria fresca mentre la
sua mano improvvisamente mi lasciava libera.
Continuò a
baciarmi, scostandosi a tratti per respirare e soffiarmi nuovamente in bocca.
<< Non ci
riesco lo sai? >> mormorò leccandomi una guancia. << Non riesco ad
ucciderti.... curioso no? Anzi divertente direi
>>
Avevo il cervello
in pallone: mi sentivo in balia di quei brevi soffi d'aria che Tyki mi regalava.
Avevo i polmoni ancora vuoti e non riuscivo a smettere di elemosinare ossigeno.
Mi ritrovai ad afferrarlo e a issarlo verso di me. I suoi baci smisero presto si
essere candidi soffi d'aria e si trasformarono in ardenti morsi.
Era lui che mi
impediva di respirare adesso. Le sue mani si insinuavano bollenti lungo le mie
gambe scoperte mentre i suoi occhi cercavano a tratti di vedere
qualcosa.
Ma che stavo
facendo? Avevo ceduto tutto per un po' d'aria? Per un fisico atletico e un bel
viso? Mi stavo vendendo anima e corpo per così poco?
<< basta
>> biascicai spingendolo via. << Ti odio
>>
Ma la verità era
che odiavo me stessa. Mi odiavo per aver scoperto quanto potevo essere frivola,
superficiale. Una di quelle ragazzine ingenue che si facevano ammaliare da quei
cacciatori esperti che finivano per rigirarsele per le mani come marionette. Ero
diventata la marionetta di quel Piacere?
<< Ti odio
>>
Mi
odio.
<< Ti odio
>>
MI
ODIO.
<< TI ODIO!
>> gridai stringendomi la testa tra le mani.
Tyki mi diede uno
schiaffo. Poi di scatto si voltò mordendosi a sangue le labbra e chinando il
capo come se fosse più confuso di me.
<<
Imparerai a conviverci >> sibilò uscendo dalla
stanza.
La porta scomparì
subito dopo lasciandomi imprigionata fra quelle quattro mura bianche. Sola con i
miei tormenti....
But in the end...
everyone ends up alone Losing her... the only one who's ever
known Who I am... who I'm not and who I wanna place No way to know...
how long she will be next to me
...Eppure, allo stesso tempo, uniti
da quegli stessi odiati dubbi eravamo ancora
insieme.
|
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Capitolo 13 *** Capitolo undicesimo: I Need to Know ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Tornata dopo un periodo di vacanze e successiva
pausa di riflessione.
Ok ragazzi, non sapevo più cosa scrivere! CIoè
sapevo cosa volevo far accadere ma tutte le volte che provavo a scrivere non mia
piaceva! Il cosiddetto blocco dello scrittore mi ha colpito!! Sorry ma mi farò
perdonare...
Come vedete aggiorno,
oggi, ma il prossimo capitolo arriverà martedì!!!
GRAZIE A TUTTI PER I COMMENTI, ERANO
MERAVIGLIOSI!!!
BUONA LETTURA!!
Capitolo undicesimo: I Need to
Know
<< Qualcuno mi sente?!? Hey!! sono qui
>>
Continuai a sbattere i pugni lungo la parete; anche se erano rivestiti
d'acciaio non riuscivo a scalfire quella specie di muro. Ero sicura che Tyki
fosse scomparso proprio in quel punto.
<< sono qui... >> mormorai sentendomi sempre più stanca e
abbattuta.
Scivolai lungo quella parete in un singhiozzo sommesso mi accoccolai sul
pavimento cercando di rifugiarmi in pensieri più
felici.
Dovevo salvarmi da sola questa volta. Nessuno poteva sapere dove mi
trovavo.
Nessuno sarebbe venuto in mio soccorso.
Ne Marie.
Ne Kanda.
Ne Allen.
<< Allen >> mi ritrovai a sussurrare il suo
nome.
<< Tu non dovresti essere qui >>
La voce serpentina eppure squillante di Road mi fece girare di scatto
verso la mia destra. La più giovane della famiglia Noah era comparsa come per
magia nella stanza. Ma ovviamente quello era il suo potere: creare varchi e
mondi in cui giocare.
La ragazzina mi guardò sottecchi, con un mezzo broncio, come se fosse
decisamente arrabbiata con me e allo stesso tempo invidiosa di
qualcosa.
<< Io cosa? >>
<< Non dovresti stare qui!! Tu sei un'esorcista
>>
<< perché allora non mi fai uscire?? Giuro che non mi faccio più
vedere >>
Road ci pensò veramente su.
<< non posso >> borbottò annoiata << Tyki mi ha chiesto
di tenerti qui... >>
Sbuffai di nuovo. Non potevo mettermi a combattere contro Road: mi
avrebbe fatto fuori senza pensarci due volte.
<< Tu gli fai male >>
<< faccio male a... Tyki? >>
Road annuì sinceramente dispiaciuta accucciandosi davanti a me per
guardarmi meglio negli occhi.
<< Lui è strano, sta male: lo vedo. E' colpa tua
>>
<< Ma io non ho fatto niente!! >>
<< Bugiarda >> mi sgridò colpendomi sulla testa. Era un
buffetto di rimprovero quello. Mi stupii che non mi avesse dato un pugno in
faccia. Forse, dato che Tyki mi trattava con i guanti, anche lei, forse, si
sentiva in dovere di trattarmi bene.
<< Pensavo che tu gli piacessi >> borbottò
annoiata.
Non potei far a meno di arrossire. Anche se Road era una ragazzina capiva
quello che succedeva.
<< Anche a me piace un esorcista, si chiama Allen >> squittì
sorridendo d'un tratto.
<>
<< Lo so che lo conosci >> ripose stizzita << ho
sentito che lo chiamavi prima >>
Ok. Road era gelosa. Forse era per quello che prima aveva quell'aria
invidiosa dipinta in viso.
<< Ma tu non piaci a Tyki... lui vuole qualcosa di diverso da te,
qualcosa di... più complicato credo >>
<< Lui non capisce... io non lo vedo in quel modo
>>
<< certo che lo capisce! >> sbottò decisa << Per questo
non capisco per continua a volerti tenere con se
>>
Lei voleva così bene a Tyki e potevo solo immaginare come si sentisse
divisa fra il desiderio di aiutarlo e di alleviarlo da quel peso che ero
diventata per lui.
<< Tu vuoi che Tyki stia meglio? >>
La ragazzina annuì curiosa.
<< Se tu mi lasci andare vedrai che lui si dimenticherà di me:
certo ci vorrà un po' di tempo ma... >>
<< No, lui soffrirà se te ne vai!!
>>
<< Ma io sono un'esorcista! >>
<< … >>
<< se anche restassi non andrebbe mai bene...
>>
<< ma se tu vuoi... >>
<< E' questo il problema!! Io non voglio, non voglio restare, non
mi piace Tyki... io... non lo farò stare meglio
>>
Road aveva lo bocca aperta, era pronta a replicare ma non lo fece. In
effetti ero stata più che chiara.
Ma ero stata sincera?
Non volevo stare li. Era vero.
Non mi piaceva Tyki. Era falso. Tyki mi piaceva eccome: o almeno una
parte di lui.
Ma di certo non lo avrei fatto stare meglio.
La giovane Noah mi indicò un punto nella parete
opposta.
<< Il muro è meno solido... dovresti riuscire a spaccarlo
>>
Mi stava aiutando? Road Camelot stava facendo del bene ad una perfetta
sconosciuta?
<< Grazie >>
Lei mise il broncio e si girò dall'altro lato.
Ero fuori. Ero libera. O almeno avevo fatto un passo verso la vera e
propria libertà. La città stava già crollando. Riuscii a trovare la porta della
stanza di Skin Boric quasi per miracolo.
La desolazione del paesaggio mi metteva ancora di più in ansia. Il fatto
che stessi correndo ormai da una ventina di minuti come una pazza aveva anche
rallentato le mie capacità cerebrali.
Inciampai e caddi a terra maledicendo il sasso che mi aveva fatto
rotolare. Quando mi girai per maledire quella roccia notai che era mugen.
Kanda era li, a fianco, ricoperto da polvere e sangue .
<< Kanda! >> gridai alzandolo da
terra.
<< tu.. cosa.. cosa ci fai tu qui?
>>
<< Sono venuta a restituirti il favore idiota
>>
<< Baka >>
Risi di gusto sentendomi chiamare così.
La sua mano però si posò sulla mia spalla e mi spinse via con
cattiveria.
<< vattene sta tornando >> tossì
freddo.
In effetti mi ricordavo che quel Noah stava per fare la sua ultima carica
ma avevo intensione di trascinare via quel citrullo prima che
arrivasse.
<< dobbiamo andarcene >>
<< baka, tu ti devi togliere dai piedi
>>
<< Non ti lascio qui a crepare >>
Kanda si voltò di scatto sfiorandomi il viso con mugen e trafiggendo Skin
Boric che era comparso alle mie spalle.
Il corpo del Noah traballò e poi si dissolse.
Intanto la stanza intorno a noi stava già crollando e la porta
dell'uscita era troppo lontana. Mi allungai verso lo spadaccino e cercai di
proteggerlo coprendogli la testa in un abbraccio.
Adesso non ci restava che aspettare.
Allen con la sua melodia ci avrebbe salvato. Io sapevo che ce l'avrebbe
fatta.
Potevo sentirla adesso. Il soffuso e delicato suono del pianoforte che
riproduceva la canzone del musicista.
Quando riaprii gli occhi intorno a me nevicava ed il cielo stellato sopra
di noi sembrava stabile e sicuro.
<< Mollami adesso >> tossì lo scorbutico
giapponese.
Ovviamente con la garbata educazione che lo contraddistingueva Kanda mi
strappo le mani dal suo collo e mi spinse via come se fosse ripugnato dal
contatto fisico.
<< grazie >> borbottai rimpiangendo di averlo voluto
proteggere.
<< dobbiamo andarcene di qui >>
Lo spadaccino mi lanciò un'occhiataccia ma si decise a seguire il mio
suggerimento.
Percorremmo il lungo corridoio che portava alla stanza dove giaceva il
corpo ancora inerme di Crowley. Kanda con facilità se lo issò sulle spalle e mi
seguì lungo l'infinita scalinata che ci avrebbe condotto verso
l'uscita.
Stranamente l'esorcista non fece domande su come ero arrivata da lui e
sul perché fossi così calma. Sentii distintamente la voce di Lavi prendere in
girò l'acconciatura di Kanda così lo feci uscire per primo.
Bookman Jr per poco non gli saltò addosso ma si rese conto che Yu non era
così scosso da concedersi una simile manifestazione
d'affetto.
<< Clary, ci sei anche tu >> esclamò Lavi venendo a
controllare come stavo. Quando però notò il vestito succinto e strappato in
qualche punto non poté non esclamare uno “ strike ” e protendersi verso di me
con aria infatuata.
<< Clary >>
La voce sottile di Allen mi addolcì i pensieri. Prima che potessi
rendermene conto lo avevo abbracciato.
<< sono stato attento >> mi sussurrò
ridendo.
<< insomma >> commentai notando che era piuttosto mal
concio.
Ovviamente il momento dei saluti durò molto poco dato che i i tre
esorcisti si ricordarono di aver lasciato Marian Cross con
Linalee.
Decisi che era meglio lasciarli andare.
Vidi Chaoji venirmi in contro per aiutarmi a sollevare
Crowley.
<< piacere, io sono Clary >> mi
presentai.
Il ragazzo mi sorrise e si presentò a sua volta.
<< come hai fatto a scappare da quel Noah? >> mi chiese
mentre si issava il vampiro sulle spalle.
Mi bloccai in quello stesso istante.
<< …cosa? >>
<< Insomma quando ti ha rapita... come hai fatto a fuggire?
>>
<< io... >>
Per fortuna quando girammo l'angolo mi trovai di fronte l'affascinante
generale dai capelli rossi che interruppe quella scomoda conversazione. Cross mi
esaminò attentamente sotto lo sguardo confuso degli altri
esorcisti.
Poi di scatto mi prese una mano e si inginocchiò per
baciarla.
<< Posso sapere qual'è il nome di questo angelo sceso dal cielo?
>>
<< M-maestro >> balbettò Allen scandalizzato. Cercò poi di
frapporsi fra noi ma venne brutalmente scansato via dal
generale.
<< Clary >> risposi indietreggiando verso
l'inglese.
Cross mi rivolse un sorriso compiaciuto mentre si alzava. Poi notò che mi
ero aggrappata alla divisa di Allen intimorita.
<< Non devi aver paura, mi prenderò cura di te >> confermò
avvicinandosi e prendendomi fra le braccia.
Il generale aveva continuato a parlare per tutto il tragitto che ci aveva
condotto fino alle sue stanze. Dire che ero abbastanza allarmata da quello che
avesse intenzione di fare era poco. Quando poi delicatamente mi fece sedere sul
divanetto della sua camera e si chiuse la porta alle spalle allora li mi sentii
raggelare.
<< Ti piace il vino Clary? >>
<< S-si >>
Cross sorrise deliziato, probabilmente dal mio rossore, e mi porse un
bicchiere di vino rosso.
<< Quanti anni hai? >>
<< diciassette >>
L'esperto esorcista sorseggiò il suo vino sostituendo in un lampo al suo
sorriso affabile un'espressione decisamente più seria.
<< e come hai fatto a scappare dalle grinfie di quel Tyki Mikk?
>>
Il mio cuore perse un battito.
Ok, Marian Cross probabilmente sapeva tutto di tutti in questa storia ma
come aveva fatto a sapere questo?!
<< Non prendermi in giro >> chiarì ancora prima che il mio
cervello potesse elaborare una balla decente.
<< E' complicato >>
<< aiutami a capire allora >>
Come se fosse facile... Come se raccontargli che un Noah si era
innamorato di me e mi aveva rapita fosse la cosa più naturale del
mondo.
<< Mi aveva portata in una stanza... poi se ne è andato ed io ho
sfondato una parete e sono scappata >>
Marian si accese una sigaretta. Quell'odore subito mi fece pensare a
Tyki. Mi chiesi come stava, se magari quando Allen lo aveva colpito con il Crown
Clown avesse pensato a me.
Non volevo che soffrisse, non così... non per colpa mia... forse avrebbe
dimenticato tutto ora che la sua parte bianca era stata distrutta. Ora che
quella parte di lui di cui mi ero innamorata era scomparsa per
sempre.
<< non ti ha ucciso >>
<< Non voleva farlo >> chiarii abbassando lo
sguardo.
<< ti ama? >> domandò soffiandomi una nuvola di fumo in
viso.
Ma un Noah può amare?
<< io non lo so >>
non lo sapevo? O meglio, non volevo saperlo?
<< Alti Noah sapevano che Mikk provava qualcosa per te?
>>
<< Road... e credo lo sapesse anche il Conte
>>
Cross rimase stupito da quell'ultima affermazione e mi prese le spalle
per guardarmi meglio negli occhi.
<< perché lo credi? >>
<< Quando Tyki mi ha... diciamo rapita il Conte gli è passato
accanto gli ha posato una mano sulla spalla e... >> mi soffermai a
rievocare quel momento. Potevo sentire ancora il calore di Tyki, le sue mani
strette intorno ai miei fianchi. Poi il viso crucciato del conte, le labbra che
si muovevano.
<< credo gli abbia detto qualcosa... ma non riesco a ricordare cosa
>>
<< mmm... credo che sia tutto allora
>>
Però non potevo andarmene così, a mani vuote.
<< vorrei chiederle delle cose generale
>>
Cross mi sorrise cordialmente.
<< chiedi pure Clary-chan >>
<< Vorrei sapere... tutto quello che può dirmi del musicista, del
quattordicesimo >>
Marian rimase di stucco.
<< io so che sta dormendo nel corpo di Allen.. so che il
quattordicesimo ha provato ad uccidere il Conte ma...
>>
Il generale mi guardava stralunato come se di fronte avesse un fantasma.
Certo, potevo solo immaginare come fosse sentire una perfetta sconosciuta sapere
cose che per ora solo lui sapeva.
Mi ero anche resa conto che se volevo veramente aiutare l'Ordine allora
dovevo avere a disposizione tutte le informazioni
possibili.
<< Non riesco ancora a capire delle cose...delle persone... che
ruolo ha avuto Mana in questa storia? Era il fratello del quattordicesimo e
perché hanno tradito la loro famiglia? E poi perché lei sa tutte queste cose?
>>
Cross sorrise.
<< Potrei farti la stessa domanda >>
<< io l'ho visto >> mormorai indecisa << ho avuto delle
visioni... visioni del futuro >>
Ed eccola la bugia colossale. Complimenti, ero riuscita a fare tutto
quello che una persona con un minimo di buon senso avrebbe evitato di
fare.
Raccontare di Tyki a Cross.
Chiedergli spiegazione su cose che si presume nessuno doveva
sapere.
E dulcis in fundo eccola là: Clary l'oracolo.
Tombola!
Fortunatamente qualcuno bussò alla porta chiedendo al generale di
seguirlo.
<< continueremo la nostra conversazione più tardi >> esclamò
mentre usciva dalla stanza. << resta se vuoi... ma so che non lo farai
>>
Cross aveva ragione. Non sarei rimasta.
C'era qualcosa che dovevo
fare...
|
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Capitolo 14 *** Capitolo dodicesimo: Profumo ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Come promesso sono tornata alla regolare
pubblicazione!! peccato che sabato parta per le vacanze... quindi invecee di
aggiornare martedì prossimo salterò una settimana! -___-
__Evelyn__: Fortunatamente il tuo commento non manca mai!! ok merito una
legnata per averti fatto aspettare così tanto!! però spero che questo capitolo
possa emozionarti!! premetto solo che ci sarà una svolta importante!! Grazie di
aver apprezzato la descrizione di Road e del suo atteggiamento ambiguo!!
prometto che mi soffermerò di più sulle descrizioni da ora in poi!! grazie del
sostegno!!
BUONA LETTURA!!
Capitolo dodicesimo:
Profumo
Mi dispiaceva non fare tappa in infermeria per salutare gli altri ma
sentivo dentro di me il desiderio impellente di vederlo.
Vedere come
stava: vedere se potevo alleviare in qualche modo il suo dolore ed i fantasmi
che lo tormentavano ancora una volta.
Il corridoio che portava alla sezione scientifica era freddo e quella
specie di maglione che avevo sgraffignato di soppiatto dalla stanza del generale
non mi riscaldava a sufficienza. Come ricordavo l'arca era aperta e
fortunatamente nessuno si era preso la briga di sorvegliarla. Tutti i pezzi
grossi adesso se ne stavano a discutere su quanto potesse essere pericolosa la
presenza di Allen all'Ordine oscuro.
Feci un passo verso le scale quando mi sentii chiamare per
nome.
<< Ciao Johnny >> sorrisi
dolcemente.
Lo scienziato mi rivolse un sorriso carico di profondo sollievo notando
che stavo bene.
<< Dovresti essere in infermeria... con gli altri
>>
<< Lo sai che non mi piace stare ferma
>>
Johnny sorrise capendo a cosa mi riferivo.
<< La sai che non si può entrare qui?
>>
<< Si, lo so >>
<< E allora? Cosa dovrei fare io? >>
Mi passai un dito davanti alle labbra e gli fece segno di fare
silenzio.
<< ci vediamo a cena >>
Non mi ero resa conto quanto fosse bella la città dentro l'arca. Quelle
case bianche, le mattonelle lisce delle strade, la malinconia che si respirava.
Persino quel lento e soffuso canto nostalgico che proveniva dalla stanza del
musicista era bellissimo.
La porta della camera scricchiolò quando la aprii.
Lui era li, raggomitolato sullo sgabello del piano con accanto un sacco
pieno di cibo.
Tim svolazzò verso di me cercando di spingermi fuori ma ero troppo decisa
per farmi scoraggiare da quel golem testardo.
<< ...Allen? >>
L'albino non mi rispose, seguitò a canticchiare quella melodia che lo
stava divorando dall'interno.
<< credo che tu sia stanco di sentirlo... ma voglio essere
ripetitiva con te oggi: come stai? >>
Il ragazzo sorrise lievemente intuendo il mio tentativo di tirargli su il
morale.
<< bene credo >> rispose alzandosi finalmente in piedi e
rivolgendomi il viso.
<< è già qualcosa no? >>
<< si... come stanno gli altri? >>
<< si riprenderanno se non fanno arrabbiare troppo Kanda
>>
Lo vidi ridere forzatamente e capii che dovevo fare di
meglio.
<< hai voglia di parlarne con me? >>
<< e di cosa? >>
<< Di quello >> mi sbilanciai indicando il
pianoforte.
<< Si è già sparsa la voce eh? Sei venuta a chiedermi se sono
sempre dalla vostra parte? >>
<< perché dici questo? >>
Allen si rabbuiò di colpo ed abbassò il viso perché non lo vedessi in
quello stato di disperazione in cui stava cadendo. Gli sfiorai la mano in cui
risedeva la sua Innocence.
Era calda.
Forse me l'aspettavo fredda in un certo senso, diversa. Eppure era
normale, piacevole, morbida.
Incrociai le mie dita con le sue.
<< credo che sia normale sentirsi così a questo punto... senti che
il tuo mondo sta andando in pezzi; tutto quello che credevi fosse certo, che mai
sarebbe cambiato adesso è perduto. Ci si sente impauriti perché qualsiasi cosa
fosse successa tu sapevi che potevi contare almeno su quello... ma ora... ora
tutto fa più paura non è così Allen? >>
L'esorcista mi guardò con aria confusa cercando di capire se stessi
parlando soltanto di lui.
In effetti parlavo anche di me. Non mi ero resa conto che in qualche modo
potevo capire quello che sentiva.
<< non tornerà tutto come prima vero?
>>
<< questo non lo so >>
<< Dovrei arrendermi al fatto che sono un mostro?
>>
Lasciai la presa sulla sua mano e lo vidi allontanarsi di conseguenza.
<< tu non sei un mostro! >>
<< Io... non so più chi sono adesso
>>
Era solo adesso. Intrappolato in quelle tenebre di paura, angoscia,
dubbio. Lo stavo perdendo.
Poi di nuovo la luce, il calore lo avvolse. I suoi occhi si riempirono di
una nuova fiducia. Mi guardò sorpreso quando lo attirai a me per abbracciarlo
forte.
<< Anche la loro pelle è calda, è piacevole stargli accanto... fa
sentire protetti... la tua pelle è come la loro, come quella dei Noah... come
quella di Tyki >>
Allen chinò il viso sulla mia spalla nascondendosi nell'incavo del mio
collo.
<< Quando mi ha afferrato... quando mi ha rapita... sentivo la
stessa cosa che sento adesso, lo stesso calore; eppure c'è qualcosa in te che è
diverso, che è speciale >>
Lo abbracciai più forte posando il naso sulla sua pelle
chiara.
<< la tua pelle profuma >> ridacchiai dolcemente <<
certo, anche quella di Tyki sapeva di spezie... ma era perché fumava! La loro
pelle non ha un odore proprio.. è come se non fosse veramente viva
>>
Sentii Allen ridere piano.
<< La tua pelle sa di menta...ed io adoro la menta, non potrei
sbagliarmi! Quella di Marie invece ricorda molto la cannella e invece Kanda...
beh, anche lui ha un buon odore >>
<< E questo cosa dovrebbe farmi capire: che è un bene lavarsi?
>>
Gli riservai un pugnetto nello stomaco per questo stupido commento
inappropriato.
<< Il punto è che se anche, dentro di te, c'è qualcosa che ti rende
simile ai Noah ci sono anche tante cose che ti rendono simile agli esorcisti; ma
tutto questo non conta perché qualsiasi siano le cose che hai in comune con
l'uno o con l'altro tu sei qualcosa di unico. Tu sei Allen Walker, ti piace
strafogarti di cibo, stare con le persone a cui vuoi bene, essere
stucchevolmente gentile con tutti... barare a carte anche... Ma è questo che
sei, il resto non ha importanza >>
Mi allontanò quanto bastava per potermi vedere negli occhi, per capire se
quello che gli avevo detto, probabilmente, lo pensavo sul serio.
E quando capì che ero stata sincera non riuscì a trattenere un sorrisnt>
<< Grazie Clary >>
<< Qualsiasi cosa accada >> gli promisi << io sono
dalla tua parte >>
<< Ci conto >>
Era bello rivedere quella parte di lui. Era un dono credo, saper
sorridere anche se tutto ti fa venir voglia di piangere.
Rendeva forte chiunque ti stava accanto.
Mi venne un'improvvisa voglia di stringerlo di nuovo. Gli sfiorai la
guancia con la mano passandola poi dietro la nuca in modo da potermi avvicinare
a lui.
Non mi resi conto subito di quello che avevo fatto.
Solo quando le mie labbra si staccarono dalle sue compresi che lo avevo
baciato.
Mi ero semplicemente aggrappata ad Allen ed issandomi sulle punte dei
piedi avevo congiunto le mie labbra con le sue. Per poco più di una manciata di
secondi ero rimasta a bearmi di quel contatto e poi ero tornata a guardarlo dal
basso verso l'alto.
Gli vidi disegnata in volto un'espressione disorientata ed arrossii di
conseguenza.
<< Io... io credo che debba tornare in infermeria >> quasi
gridai lanciandomi fuori dalla stanza con il cuore che batteva
all'impazzata.
Ma cosa mi era preso?
Perché avevo baciato Allen?
Non aveva il minimo senso... era tutto così sbagliato.
Gli volevo bene, era l'unico con cui potessi essere completamente me
stessa e non volevo che ci fosse niente di più, niente di
diverso.
Avevo rovinato tutto...
Sbattei contro qualcuno e finalmente mi concessi di fermarmi e smettere
di correre ad occhi chiusi.
Lavi mi guardava con aria incuriosita.
<< Yo, qualcosa non va Clary-chan?
>>
Scossi la testa cercando di mascherare quel vistoso rossore che mi
copriva le guance.
<< N-no.. niente >>
<< Guarda che a me lo puoi dire >> ridacchiò giocosamente.
<< se Yu ti maltratta gli facciamo un bello scherzetto
>>
Risi di rimando. << No.. Kanda non c'entra
>>
<< beh, allora perché non mi racconti, sono un bravo ascoltatore
sai??? >>
Un oggetto contundente non identificato colpì a morte il giovane Bookman.
<< Ahiahi!! vecchio panda perché mi hai colpito?!?
>>
Bookman lo colpì di nuovo questa volta più
forte.
<< Non dovresti molestare questa ragazza stupido allievo!!
>>
<< Ma-ma.. lui non mi stava molestando! >> chiarii prima che
il vecchio panda colpisse nuovamente il povero
malcapitato.
<< E' colpa mia... non guardavo dove stavo andando e...
>>
<< Tu sei Clary non è vero? >> chiese il vecchio
Bookman.
Era ovvio che uno come lui fosse interessato a me, al mio segreto ma non
mi era nemmeno passato per la mente che potesse sapere qualcosa a
riguardo.
<< Si, sono nuova diciamo >>
<< Ragazzo perché non ti fai accompagnare in biblioteca così le
regali un buon libro per farti perdonare? >>
<< veramente vecchio, Clary ti ha appena detto che è stata lei...
>>
Bookman lo colpì per l'ennesima volta.
<< OKOKOK vado subito! >> esclamò afferrandomi per un braccio
e portandomi via.
<< che pazzo >> commentò massaggiandosi la nuca <<
poteva spaccarmi la testa così! >>
<< forse sa che hai la testa dura >>
Lavi mi sorrise apprezzando la battuta.
<< Allora... cosa è successo? >>
Mi convinsi che parlare con il giovane Bookman non mi avrebbe fatto male
ora che avevo perduto l'unico amico con cui avrei voluto
confessarmi.
<< ho fatto una cazz... uno sbaglio enorme
>>
<< beh... hai fatto arrabbiare qualcuno?
>>
<< Non esattamente: il fatto è che mi sono resa conto di aver
rovinato l'unica cosa buona che avevo con una persona
>>
<< e non puoi chiedere scusa per cominciare?
>>
<< Non credo che le scuse servirebbero per una cosa simile
>>
<< Non è che hai accoltellato Yu? >>
Risi di gusto questa volta.
<< Ti ho già detto che Kanda non c'entra... e poi perché dovrei
avercela a male con lui? >>
<< perché ti maltratta? >>
<< Non così tanto >>
<< Sei proprio il mio tipo sai? >> squittì Lavi aprendomi la
porta che conduceva alla biblioteca.
<< peccato che a un Bookman non serva un cuore, giusto?
>>
Il rosso fu piacevolmente sorpreso che sapessi una cosa
simile.
<< sei più interessante di quello che credevo
>>
<< E questo è davvero un male suppongo
>>
<< Forse si... forse solo più divertente!
>>
Mi sedetti davanti ad un tavolo pieno di libri e fogli sparsi aspettando
che Lavi facesse lo stesso; ma il giovane Bookman preferì sedersi direttamente
sul tavolo.
<< Tornando al tuo problema... credi che quella persona la pensi
come te? >>
<< In che senso? >>
<< Nel senso che magari per lui o lei tu non hai fatto qualcosa di
così terribile >>
<< Ho solo ucciso la nostra amicizia... niente di terribile eh?
>>
Lavi si grattò la testa confuso.
<< ucciso la vostra amicizia dici?? e come hai fatto?! Lo hai
pugnalato mentre dormiva? Lo hai denudato pubblicamente? Gli hai soffiato il
ragazzo? >>
<< L'ho baciato >>
Il ragazzo mi guardò esterrefatto.
<< Hai baciato Yuu?!? >>
<< Eeeeek?? No, ma che dici!? >> sbottai arrossendo di colpo
<< cosa c'entra sempre Kanda?! >>
La porta della biblioteca si aprì di nuovo e Johnny fece
capolino.
<< Clary... il supervisore ha chiesto di te
>>
<< Uhm... arrivo subito >>
Mi alzai e mi diressi verso lo scienziato.
<< ah, Clary! Dimenticavo... >> esclamò Lavi raggiungendomi
in un balzo.
Mi porse un libricino dalla copertina rosata.
<< E' una bella storia... pessimo finale ma credo potrebbe piacerti
>>
Lo aprii e quando lessi i l titolo non potei trattenere un sorriso
sarcastico.
<< Romeo e Giulietta >>
<< Lo conosci? >>
<< ehm...si >>
<< Beh allora puoi sempre leggere di nuovo l'ultima pagina no?
>> mormorò con tono ambiguo. Prima di scomparire tra gli scaffali della
biblioteca.
Non riuscivo ancora a togliermi dalla testa l'immagine di Allen che mi
guardava sconvolto dopo che lo avevo baciato. Forse era anche rimasto ripugnato
da quel contatto; come faceva sempre Kanda. Ora ero a pochi passi dell'ufficio
del supervisore e mi ritrovai a fogliare quel libro
maledetto.
Sull'ultima pagina in effetti c'era annotato
qualcosa.
Entrambi, perché pensavano di aver perso l'altro misero fine alla loro
vita. Perché tu pensi di averlo perduto non significa che sia davvero così.
Pensaci su Clary-chan o magari chiediglielo.
P.s: Se ti va di baciare me la prossima volta, ti giuro che non me la
prendo! <3
Sorrisi sotto i baffi felice di aver trovato un
confidente.
<< Baka Usagi >>
|
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Capitolo 15 *** Capitolo tredicesimo: Il motivo per cui sei qui ***
o
+++ Angolo Autrice
+++
Per cominciare voglio subito
ringraziare le mie commentatrici!!
mohran: Carissima!! I
tuoi commenti mi tengo sempre impegnata per diversi minuti, minuti favolosi
direi!! ( la verità è che leggo i commenti sempre due volte di seguito!) come
hai intuito si scoprirà solo più avanti se Clary a mentito oppure no sui suoi
sentimenti per Tyki... ma questa è un'altra storia!! spero di aver fatto un buon
lavoro come dici te sia su Cross che su Road ( anche io la trovo fantastica!!)
_Flowermoon_: sei perdonata!! ok
si, beh, io direi che Clary è più che confusa... e chi non lo sarebbe? vedrai
che le cose si ingarbuglieranno ulteriormente!! mi sono divertita tanto a
scrivere la scenetta in cui Lavi pensa sempre che Clary parli di Kanda...
immagino che pensi che la nostra biondina abbia legato solo con lui in questi
termini! Grazie ancora per il commento!!!
__Evelyn__: salve!! e dulcis in
fundo arriva lo stupido coniglio!! ahahahah anche se in quel momento è rimasto
piuttosto serio... più o meno! adesso ti lascio cuocere nella curiosità: quale
sarà la prossima mossa di Clary? chiarirà con Allen o lo eviterà? aspetto con
ansia il tuo prossimo commento!! ciaooo!
BUONA LETTURA A
TUTTI!!!!
Capitolo tredicesimo: Il
motivo per cui sei qui
Era impressionante come Komui, malgrado tutto, riuscisse sempre a
mantenere un rigoroso controllo emotivo. Sua sorella aveva perso la sua
Innocence, i grandi capi gli avevano intimato di prendere severi provvedimenti
su Allen e il generale Cross era sotto stretto controllo.
<< Clary, sono felice che tu stia più che bene
>>
<< Grazie supervisore >>
<< So che devi essere comunque stanca ma vorrei chiederti un altro
favore... >>
<< certo >>
<< In effetti il generale Cross avrebbe bisogno di un supporto per
una missione che ci aiuterebbe a decifrare i segreti dell'Uovo che abbiamo
sottratto al Conte. Quindi pensavo che potresti accompagnarlo
>>
<< No! >> gridai facendo saltare il povero Johnny che si era
appena messo a sedere vicino a me.
<< Cioè, voglio dire... devo prima parlare con il generale
>>
Ovviamente dovevo fargli presente che da un momento all'altro la cara
Lulubell avrebbe fatto irruzione all'Ordine uccidendo mezza sezione scientifica
e tantissimi finder. Quando pensai a tutto questo non riuscii a voltarmi verso
Johnny dato che sapevo che avrebbe perso il suo migliore amico proprio in questa
occasione.
O forse no?
Questa volta era diverso, sapevo come si sarebbero svolti i fatti. Forse
ero qui proprio per cambiare le cose. Certo, però non potevo prendere e
spifferare tutto come niente! Potevo solo dirlo al
generale.
<< vorrei prima consultarmi con Cross, supervisore
>>
<< E cosa dovrebbe dirgli di così segreto?
>>
Non mi ero minimamente accorta che in quel momento aveva fatto il suo
ingresso nello studio il peggiore dei miei problemi.
Malcolm C.Lvellie.
<< Clary... giusto? Ma preferirei sapere il tuo cognome, sai, per
essere più formali >>
<< Clary va più che bene ispettore >> sibilai fissandolo
decisa.
Lvellie si sedette nella poltrona accanto alla mia, assicurandosi prima
che Johnny uscisse dalla stanza riprese con il suo
interrogatorio.
<< Lei sa perché il generale Cross ha chiesto esplicitamente di lei
per questa missione? >>
<< Forse perché sono discretamente bella e competente?
>>
L'ispettore non rise alla mia battuta, anzi la trovò alquanto
sgradevole.
<< Credo che rispetto a lei ci siano altri esorcisti con molta più
esperienza... non è l'ultima arrivata all'Ordine miss Clary?
>>
<< mmm.. beh, c'è Chaoji >>
<< Eppure il generale ha chiesto di lei anche se vi siete appena
conosciuti... avete parlato di qualcosa in particolare quando vi ha potata nella
sua camera? >>
<< di vino >>
<< Come? >>
<< Mi ha offerto del vino e si, ci siamo conosciuti soltanto da
pochissimo ma credo potrebbe trattarsi di colpo di fulmine... ne ha sentito
parlare ispettore? >>
Lvellie sembrò veramente indispettito sentendomi spiegare tutta questa
storia con una stupida questione di attrazione fisica.
<< Bene miss Clary, allora credo possa andare da suo... partner
>>
Mi alzai rivolgendo un sincero inchino verso Komui e voltando le spalle
al supervisore.
<< ancora una cosa miss >> Lvellie mormorò distrattamente
<< quando tornerà vorrei che mi facesse rapporto su come si sono svolti i
fatti all'interno dell'Arca e il suo incontro con il Noah Tyki Mikk
>>
Strinsi saldamente il pugno sulla maniglia della porta per trattenermi
dal tremare.
<< come desidera ispettore >>
Dovevo sbrigarmi. Quel mostro di Lvellie mi aveva trattenuto fin troppo
con le sue insinuazione da serpente ed io dovevo avvertire Cross dell'imminente
attacco.
<< Clary >>
<< Scusa Johnny ma ora proprio non posso >> lo liquidai senza
nemmeno rivolgergli uno sguardo.
<< ma volevo presentarti una persona...
>>
Mi voltai irrequieta incrociando lo sguardo con quello di un uomo
piuttosto basso e con una scompigliata frangia bionda che gli copriva la
fronte.
<< Lui è il supervisore Bak Chan della sede Asiatica; è lui che ha
salvato Allen >>
<< Non sono stato proprio io in effetti... >> precisò Bak
ricoprendosi di modestia.
Però io ero rimasta colpita non tanto da lui ma dal fatto che si trovasse
oltre la linea di confine del reparto scientifico.
Era tardi.
Mi protesi cercando di oltrepassare anche io quella linea ma un muro mi
divise da loro comparendo come per magia.
<< Nooo... merda!! >> riuscii a tossire prima di sbattere
contro la solida parete.
<< Noo!! Non adesso, ho bisogno di più tempo!
>>
Scorsi la figura di Allen avvicinarsi al muro accompagnato da l'ispettore
Howard Link.
<< Allen! Dobbiamo usare l'Arca! L'ordine è stato attaccato dagli
akuma, sono nella sezione scientifica ed hanno bloccato l'ingresso!
>>
Prima che l'inglese potesse chiedere spiegazioni il suo occhio sinistro
si attivò percependo la presenza degli akuma.
Link lo afferrò per la spalla intimandogli di stare fermo e in quello
stesso istante mi resi conto che non avevamo tempo per la burocrazia. Lo colpii
in pieno viso con un pugno d'acciaio mandandolo a terra privo di
conoscenza.
<< Clary?!? Ma cosa hai fatto? >>
<< Non abbiamo tempo Allen!! >> sbottai mentre mi sentivo
sempre più preoccupata. Lo trascinai verso la stanza dove c'erano ancora le
nostre divise. Gli intimai di mettersi la sua mentre io cercavo la mia. Quando
focalizzai che la mia non la vedevo da quando Tyki mi aveva rapito capii che
dovevo escogitarmi qualcos'altro. Afferrai la giacca di Kanda e me la misi.
Strappai il lungo mantello che arrivava fino ai piedi lungo i fianchi in modo da
potermi muovere liberamente e raggiunsi Allen.
<< devi aprire l'arca.. ti prego >>
Allen mi guardò ancora confuso ma fece come gli avevo
detto.
Quando la porta dell'Arca si riaprì dentro la sezione scientifica la mia
Innocence mi aveva già ricoperto tutto il corpo. Letteralmente mi fiondai oltre
la porta e mi gettai sullo Skull che stava chino sopra Tapp. Gli trapassai il
petto con la mano bloccandolo prima che riuscisse a trasformare lo scienziato in
uno di loro. Estrassi la mano più veloce che potevo strappandogli via tutti gli
organi che sfioravo.
Mentre spostavo il corpo dietro di me percepii Allen passarmi accanto per
iniziare a combattere con gli altri akuma. Sarebbe stato difficile tenere testa
a tutti. Questa volta al posto dell'esperto Bookman c'ero solo io ad aiutarlo.
<< Johnny, caposquadra! Mettete tutti al sicuro >> gridai
mentre mi fiondavo contro un altro Skull. Dovevo farli fuori tutti se volevo
salvare gli altri scienziati. Quando però cercai di colpire il successivo venni
scaraventata via da un terzo livello.
<< cosa credi di fare esorcista? >> gracchiò leccandomi il
viso con la sua schifosa lingua blu.
<< farvi fuori. Tutti. Fino all'ultimo.
>>
Sentii la punta delle dita farsi stranamente affilata: riuscii ad
afferrargli la testa ed affondare le unghie nella sua carne. Gli girai la testa
rompendogli l'osso del collo.
Ero comunque troppo lenta. Non ero abbastanza forte così. Uno scudo
d'acciaio non era certo la migliore delle offensive.
<< Clary! Dietro di te >> urlò Allen con tutto il fiato che
aveva in gola.
Un'enorme akuma mi sovrastava. Fortunatamente però venne trapassato
dall'arma anti-akuma del generale Winters. Lo spaventoso essere si avvicinò
leccandosi le labbra.
<< Mi è piaciuto come hai ammazzato quello >> mi lodò
indicando il terzo livello.
Gli concessi un mezzo sorriso come segno di gratitudine prima di tornare
a combattere.
Vedevo Allen intento ad uccidere gli akuma. Erano tanti. Troppi anche per
lui. Ed io iniziavo ad essere stanca, sempre meno
lucida.
Il calore pazzesco dell'arma anti-akuma del generale Winters catturò i
miei sensi. Mi balenò in mente un idea, o meglio una
pazzia.
La mia Innocence assumeva le caratteristiche del materiale che toccavo
mentre la attivavo. E se mi fossi spinta a cercare qualcosa di diverso?
<< generale >> mormorai facendolo rivolgere di nuovo verso di
me.
<< vorrei che lei mi colpisse con la sua arma
>>
Sokaro mi lanciò un'occhiata quasi soddisfatta.
<< Cosa vuoi fare Clary? >> la voce spaventata di Johnny mi
riempì la testa. Per un secondo pensai che fosse il mio buon senso a parlare ma
quando vidi la faccia terrorizzata dello scienziato puntare verso di me capii
che avevo già scelto cosa fare.
<< andrà tutto bene >> lo rassicurai disattivando la mia
Innocence.
La gigantesca lama rotante di colpì mentre cercavo di rivolgergli
quantomeno un finto sorriso.
Mi venne spontaneo chiudere gli occhi e pregare che tutto filasse liscio.
Che la mia pazza idea di trasformare il mio scudo d'acciaio in uno scudo di
fuoco funzionasse.
Quando riaprii gli occhi era tutto diverso.
Vedevo quello che mi stava intorno ma sentivo che non ero più
completamente padrona del mio corpo ne di tutti i miei
pensieri.
Il fuoco influenzava i miei pensieri e muoveva, come un esperto
burattinaio, il mio corpo.
<< Carina >> sibilò il generale vedendomi lentamente
divampare.
In effetti riuscivo perfettamente a rendermi conto di quello che
succedeva ma mi sentivo diversa: come se ci fosse qualcos'altro oltre a me che
prendeva le decisioni. Che sapeva dove colpire i nemici per eliminarli
procurando loro più dolore possibile. Li vedevo bruciare quando li afferravo,
quando trapassavo i loro corpi, e mi pare come se le fiamme ridessero per
questo.
Ed eccolo, un altro Skull che mi capitava sotto mano. Lo mandai a terra
accucciandomi sopra il suo addome come fa un animale
selvaggio.
<< Crepa >> sibilò il fuoco prima di affondare i suoi
artigli ardenti nel corpo del nemico.
Cercai di voltarmi per vedere come se la cavava Allen e se gli altri
generali avevano già iniziato ad attaccare Lulubell. Il fuoco però decise che
tutto questo non gli importava.
Un terzo livello mi colpì da dietro, lacerandomi un fianco. Dentro di me
urlai, ma la mia Innocence non lasciò fuoriuscire neanche un mormorio sommesso.
Semplicemente mi costrinse a voltarmi ed a digrignare i denti in una specie di
sorriso malato.
La carne ancora fresca della ferita iniziò a bruciare sotto l'azione
delle fiamme che mi avvolgevano. Lo colpii in pieno viso ripetutamente, finché
della sua testa non rimase che una poltiglia informe. Il fuoco adesso rideva,
era euforico.
Peccato che non riuscissi a controllarlo. La mia furbissima idea di
lasciarmi possedere da un Innocence così instabile non si era rivelata così
grandiosa come pensavo. Probabilmente oltre ad acquistare le caratteristiche
fisiche dell'elemento ne assorbivo anche le
caratteristiche.
La furia distruttiva del fuoco aveva completamente invaso i miei
pensieri. Ma ora dovevo riprendere il controllo prima che fosse tardi.
Mi chinai a terra sbattendo i pugni sul pavimento mentre le fiamma
iniziavano a spegnersi.
Quando la mia Innocence fu finalmente ritirata, mi crollò addosso tutto
il dolore che il fuoco aveva mascherato. Il fianco squarciato e la ferita
suturata dalle fiamme, la spalla destra slogata per aver colpito così
brutalmente l'ultimo akuma. Per di più era come se la poca energia che mi era
rimasta stesse lentamente evaporando via dal mio corpo ancora
incandescente.
Riuscii a malapena a trascinarmi in un angolo per non essere travolta
dall'onda d'urto che investì la sezione scientifica.
Il quarto livello doveva essere appena comparso.
Cercai di rimettermi in piedi ma finii solo per traballare e cadere in
avanti. La vocetta infernale del quarto livello risuonò nella mia testa quando
dolcemente planò di fianco a me.
<< tu sei un'esorcista? >>
Strinsi la collana d'acciaio nella mano fino a conficcarmi le punte nella
carne.
L'akuma mi osservò affascinato quando la mia pelli si coprì di uno strato
di acciaio chiaro.
Con malvagità mi schiacciò la spalla slogata facendomi urlare di
dolore.
<< sei un'esorcista? >>
Il suo piede premette poi sulla ferita cicatrizzata dal fuoco
riaprendola.
<< peccato che non potrò vederti mentre ti ammazzeranno >>
ridacchiai cercando di restare vigile ancora per un
poco.
Prima di perdere i sensi per la perdita di sangue gli vidi scomparire
dalla faccia quel sorriso ebete che aveva stampato sulle
labbra.
Alla fine non era andata così male come pensavo. Se ero morta li almeno
sapevo finalmente il motivo per cui ero qui. Ero stata mandata a cambiare le
cose. Tutto sarebbe stato diverso da ora in poi, il futuro era tutto da
riscrivere.
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Capitolo 16 *** Capitolo quattordicesimo: O bianco o nero. ***
o
+++ Angolo Autrice +++
Come al
solito mi sono fatta largamente aspettare!! Beh, che dire l'università è
iniziata già da un bel po' ma dato che il corso di studio che ho scelto (
infermieristica) prevede una frequenza obbligatoria e l'orario va dalle 8 alle
6.30 non ho avuto il tempo materiale per dedicarmi alla fic. Finalmente sono
riuscita a scrivere e mi sono avvantaggiata di un paio di capitoli... quindi la
pubblicazione proseguirà lineare per questo mese, soltanto un cambio di
programma: il giorno del postamento del capitolo cambia!!! si sposta alla
domenica!!
Ora passiamo a cose più importanti: i
rigraziamenti!
Prima di tutto voglio ringraziare tutti quelli che
hanno messo la fic tra le seguite ossia sto parlando di:
1 - belialdie 2 - bleachnaruto 3 - Ciel88 4 - EnMilly 5 - Halley 6 - Inuyasha_Fede 7 - iriko97 8 - Kgm92 9 - mohran 10 - Ramona37 11 - rosi33 12 - __Evelyn__
ma soprattutto un ringraziamento a chi l'ha messa fra lòe
preferite!! cioè:
1 - belial_die 2 - iriko97 3 - Kgm92 4 - leo miao 5 - Red_Blood_Rose
E ora passiamo a i valorosi commentatori!!! :) :)
_Flowermoon_: Ragazza io ti adoro!! Da come
scrivi i commenti si vede che sei veramente presa dalla storia e per
accontentarti ho deciso di movimentare il tutto!! Ok, però ti lascio un paio di
capitolo più soft su cui ridacchiare, promesso!!! Grazie infinite per le tue
parole di incoraggiamento a continuare a scrivere, mi danno la carica!!!
:)
Red_Blood_Rose: Cara, anzi, carissima Red,
grazie mille per il tuo quasi infinito commento!! ahahah davvero hai chiarito
ogni passaggio che ti piace o meno della storia!! ebbene si, anche a me ha fatto
uno strano effetto scrivere la scena del bacio e vedrai come la graziosa Lady
Linalee la prenderà quando.... eheheh pensavi che ti dicessi qualcosa è? e
invece no ma... aspettatene delle belle anche una vera e propria lite ;) cmq io
adoro Link ed è stato un truma scrivere la parte del pugno!! T__T però ci stava
proprio bene..... cmq spero che continuerai a seguire la fic e a commentare
soprattutto!!! grazie ancora!!!! XD
Inuyasha_Fede: In effetti non sarebbe bello se
Clary morisse adesso... ahahahah :) ma chissà se alla fine la nostra eroina
sopravviverà.... ahahahahah adoro mettere la pulce nell'orecchio!!! grazie per
il commentino!!! adorabile!! ;)
__Evelyn__: il tuo desiderio sarà esaudito piccola
cara!! ahahah premetto che mi sono stra divertita a scrivere la parte del
virus!! quindi contiuna a seguire la fic e..... a lasciarmi questi bellissimi
commenti!!!! :) :)
e adesso, dulcis in fundo.... BUONA LETTURA A
TUTTI!!!
Capitolo tredicesimo: O bianco o
nero.
Rivedere distintamente i contorni
affilati del viso della capo infermiera mi mise di ottimo
umore.
Tutto sommato non me l'ero cavata poi
così male come pensavo.
<< Se fossi in te non mi muoverei
tanto >> mi consigliò la voce severa di un ammaccato Lavi che sedeva di
fianco al mio lettino.
<< senti chi parla >> lo
canzonai notando che aveva un bel cerotto sulla guancia
destra.
<< Intanto io ho ancora entrambe
le spalle funzionanti >>
<< Spiritoso
>>
<< E dovresti vedere in che
condizioni ti sei ridotta il fianco >>
<< Grazie ma ora non ci tengo
>> lo liquidai rivolgendogli un mezzo sorriso ironico. Lavi si stiracchiò
sulla sedia rischiando di cadere all'indietro quando Kanda spalancò la porta
dell'infermeria.
Lo spadaccino si era precipitato verso
il mio lettino con aria preoccupata ma quando notò che stavo abbastanza bene si
rivolse irritato verso il giovane Bookman.
<< Avevi detto che era in fin di
vita >>
<0; Windows NT 6.0; Trident/4.0; GIN-BOTTOM: 0cm" align="left">Il rosso deglutì spaventato <<
Pensavo che per convincerti a venire a trovare Clary-chan dovessi rendere le sue
condizioni un pochetto più gravi >>
<< Io.... Io ti sminuzzo stupido
coniglio! >>
<< Aiutoooo! >> gridò Lavi
nascondendosi dietro il mio lettino ed aggrappandosi alla mia
mano.
<< Comunque grazie di esserti
preoccupato Kanda >>
Il moro arrossi stizzito e mi puntò
mugen alla gola.
<< Ero solo venuto a controllare
che non crepassi prima di avermi restituito tutti i favori che mi devi, stupida
>>
<< ah, ecco, ora tutto mi torna
>> ridacchiai divertita dal suo comportamento. Kanda mi afferrò la mano
libera e ci ripose la mia collana da esorcista.
<< vedi di smetterla di lasciarla
in giro >> borbottò prima di darmi un affettuoso buffetto sulla
fronte.
<< kawaii... come sei dolce Yuu
>> squitti Lavi ammirando con occhi luccicanti il giapponese. Li vidi
correre via in una specie di nuvola scura. Probabilmente se non fosse stato
davvero preoccupato per me, Kanda non si sarebbe sbilanciato in una simile
dimostrazione di affetto di fronte a quel buffone per di più.
Quando finalmente l'infermiera mi tolse
i bendaggi rimasi alquanto schifata nel vedere come la pelle bruciata del mio
fianco fosse ridotta. La povera donna ovviamente aveva fatto di tutto per
rimediare al mio danno; ma ero sicura che una brutta cicatrice non me l'avrebbe
tolta nessuno. Invidiai Kanda e la sua capacità di rigenerazione in quel
momento.
Feci per andarmene ma sentii la voce di
Allen provenire dal corridoio.
In una specie di riflesso condizionato
sorrisi perché ero felice di sentire che stava bene ma subito dopo mi barricai
nell'infermeria.
La povera donna mi guardò confusa quando
notò che stavo cercando nella stanza un posto in cui nascondermi. Mi appiattii
proprio dietro la porta quando il ragazzo maledetto la spalancò. Dalla mia
posizione potevo solo vedergli la nuca bendata che si muoveva nel vano tentativo
di scorgere la mia figura in uno dei lettini dell'infermeria.
Feci segno alla capo infermiera di far
finta che non ci fossi e fortunatamente la donna si rivelò essere un'ottima
complice in questa specie di fuga.
<< e' uscita pochi minuti fa
>>
Allen probabilmente, come da suo solito,
sorrise prima di chinarsi per ringraziare l'infermiera.
Ok, avevo rischiato la vita quando mi
ero azzardata a chiedere alla capo infermiera il permesso di uscire per fare una
passeggiata; ma appena mi ero ripresa ero comunque sgattaiolata
fuori.
Mi ci voleva un po' di tranquillità, un
momento solo per me.
Era così tanto che non avevo tempo per
riassettare i miei pensieri: erano successe così tante cose, tutte insieme, e
non avevo avuto l'occasione di comprendere tutto.
Avevo indossato il mio vestito color
panna con l'accortezza di aggiungerci anche un cappotto bianco; e salita sul
treno avevo raggiunto la prima destinazione della corsa. Dopo una mezz'oretta di
camminata però, le mie gambe avevano deciso che era l'ora di fare una
pausa.
Mi ero seduta tranquillamente su
un'altalena e mi dondolavo ritmicamente tenendo gli occhi puntati nel
vuoto.
Non riuscivo ancora a capire perché mi
sentissi così strana, così appesantita da quanto era successo con Allen. Come se
una parte di me, addirittura si rifiutasse di volerci quanto meno pensare.
Volevo sistemare le cose, lo volevo sul serio. Eppure ero spaventata al solo
pensiero di dovergli rivolgere la parola.
Mi rendevo perfettamente conto che era
da stupidi sentirsi così, Allen era adulto, avrebbe capito. Bastava spiegargli
che era stato un incidente, una specie di terribile malinteso.
Delle semplici scuse sarebbero
bastate.
Certo, peccato che anche il pronunciare
queste fantomatiche parole solo nella mia mente mi dava un certo senso di
affanno.
Sentivo l'aria nei polmoni scarseggiare,
e il cuore battere senza controllo. Mi terrorizzava il solo pensiero di dover di
nuovo incontrare quegli occhi brillanti.
<< Ti sei persa tesoro?
>>
Mi voltai leggermente imbarazzata verso
la voce calda che mi aveva fatto quella semplice domanda. Eppure, quando
incrociai la figura elegante di quell'uomo dai capelli scuri rimasi senza
parole.
Il vestito curato, costoso, il bastone
da passeggio da vero Lord, persino il cilindro fin troppo fantasioso facevano da
raffinato contorno alla diabolica figura del moro.
<< capisci quello che dico?
>> domandò di nuovo portandosi una mano al mento barbuto mentre un
irriverente boccolo gli dondolava sulla fronte.
<< s-si >> riuscii solo a
balbettare mentre ogni cellula del mio corpo tremava di fronte alla versione
umana del Conte del Millennio.
<< Mooolto bene, allora, ti sei
persa piccola? >> chiese mostrandomi un sorriso stucchevolmente
cordiale.
Era una domanda così stupida in effetti.
Lui sapeva benissimo chi ero, mi aveva vista, stretta fra le braccia di Tyki a
Edo. Come poteva aver dimenticato che ero un'esorcista?
No, anche questa farsa doveva far parte
del suo perverso gioco.
Ovviamente contava sul fatto che in
questa forma, non avrei mai potuto riconoscerlo, quindi se si era mostrato in
queste sembianze non era detto che volesse uccidermi.... o almeno non per
ora.
<< No, sto bene... credo
>>
Dovevo giocare bene tutte le mie carte:
lui avrebbe cercato di estorcermi informazioni ed io potevo solo cercare di
indirizzare il suo interrogatorio verso punti a cui potevo essere
interessata.
<< oooh, piccola, qualche
cattivone ti ha fatto piangere?? >> chiese accucciandosi di fronte a me e
bloccando di colpo l'altalena.
Ok, il fatto che parlasse come un
deficiente era abbastanza normale: ma che si rivolgesse a me come a una bambina
era imbarazzante e si, dannatamente inquietante. Avevo diciassette anni non
cinque!
<< uhm, no... un piccolo guaio con
un amico >>
Il Conte tirò un sospiro di sollievo
asciugandosi con la mano destra la fronte.
<< posso sapere come ti chiami
bambina? >>
<< Clary.. e lei?
>>
<< dammi pure del tu...e chiamami
pure Zio, o ziuccio, come preferisci Clary-chan! >>
Ok, decisamente imbarazzante. Questo
escludeva davvero il fatto che volesse farmi del male adesso.
<< lei, cioè... tu abiti in questa
città? >>
Lui sorrise
arrendevolmente.
<< no, abito in un posto lontano,
con la mia famiglia... in una bella villa super costosa!!
>>
Immaginavo che non mi avrebbe rivelato
l'esatta posizione della sua casa ma mi serviva una conferma. Ed ora sapevo che
anche se rispondeva in modo vago, diceva la verità.
<< e tu Clary-chan, vivi anche tu
con la tua famiglia? >>
<< si >>
Il fatto che mi fossi riferita agli
esorcisti come mia famiglia avrebbe di certo fatto capire al Conte come la
pensavo.
<< e vuoi bene alla tua famiglia?
>> mi chiese rivolgendomi un sorriso sghembo. Tentennai un istante non
aspettandomi una simile domanda.
<< quasi sempre, a volte però mi
fanno arrabbiare! >> scherzai.
L'uomo ridacchiò divertito prima di
sedersi sull'altalena al mio fianco.
<< e... quel tuo amico, è lui che
ti fa arrabbiare? >>
<< no, è... è mio fratello che mi
fa saltare i nervi! Però gli voglio bene... >>
In effetti volevo molto bene a quel
cretino di Kanda tanto che pensando a lui, mi era venuto subito da chiamarlo
fratello.
<< il mio amico, beh, in effetti
forse sono io che l'ho fatto arrabbiare questa volta >>
<< mmm >> il Conte si
massaggiò il mento con aria dubbiosa.
<< come ci si può arrabbiare con
te Clary-chan?? sei così carina!! >> sentenziò facendomi l'occhiolino.
Non potei far a meno di arrossire:
esteriormente quell'uomo era davvero affascinate eppure al solo pensiero che
dietro quel viso attraente si nascondeva il demonio non potevo non
rabbrividire.
<< c'è l'hai il fidanzato
Clary-chaaaaaaan? >>
>
Il Conte rise.
<< Lo so... >> borbottò
deluso << però pensavo che mio nipote potesse andare a meraviglia >>
concluse puntando il dito vero l'orizzonte.
Voltandomi non avrei immaginato di
incontrare un ultima volta gli occhi magnetici di Tyki.
Il ragazzo era ben vestito, come un
nobile, ed aveva i capelli lunghi, tenuti raccolti in una coda
morbida.
<< Tyki.. >> sospirai
pregando che il Conte non mi sentisse.
<< Tyki-pon ti presento
Clary-chan, la mia nuova amica! >>
<< La prego Conte, odio essere
chiamato in quel modo così infantile >>
La sua voce calda e suadente fece
tremare i miei pensieri. Seguii i suoi occhi scuri mentre si posavano su di me,
li vidi illuminarsi, incuriositi dal mio viso.
<< ci siamo già visti? >>
domandò tentennando.
<< No >> riposi secca
<< Mi dispiace >>
Rimase ancora a guardarmi, a specchiarsi
nei miei occhi per poi sorridermi elegantemente.
<< Piacere di conoscerti
Clary-chan >>
Non si ricordava. Aveva dimenticato
tutto, di me, di noi, di quello che era stato. Adesso era un'altra persona. Era
solo il riflesso del Tyki che conoscevo io. Lo straccione era
scomparso.
<< Non trovi che Clary-chan sia
carinissima? >> squittì il Conte dondolandosi convulsamente
sull'altalena.
Tyki sorrise affabilmente. Ancora non
ero riuscita ad abituarmi al suo sguardo, quindi quando lo vidi rivolgersi verso
di me arrossii.
<< Davvero graziosa.. peccato solo
per quegli stracci che hai >>
Effettivamente il vestitino si era
sporcato e pure la scelta del cappotto bianco non era stata molto
intelligente.
<< Aaaaah! Sono sicuro che in
abito da sera saresti splendida Clary-chan, una vera... principessa
>>
Lo stomaco mi si contorse più volte a
quella parola.
Il Conte sapeva come farmi sentire male
anche fingendo di essere uno sconosciuto.
Lui sapeva. Adesso era palese. Ma che
voleva da me allora?
<< Ecco! Tyki-pon perché non
inviti Clary-chan alla festa? >>
Festa?!? quale festa?!? Non quella
festa?!?
Tyki scosse la testa nascondendo un
certo imbarazzo che fra l'altro trovai semplicemente
delizioso.
<< E' maleducazione rivolgersi in
questo modo ad una ragazza!! Conte, lei mi mette sempre in cattiva luce
>>
Il moro si schiarì la voce prima di
tornare a fissarmi con aria stranamente incuriosita.
<< Mi fareste l'onore di accettare
l'invito alla mia festa Miss ? >>
<< Io.. io.. non pos-posso
>> balbettai cercando di evitare il contatto diretto con i suoi occhi.
<< mi dispiace, davvero, non posso accettare il vostro invito
>>
La luce di felicità che brillava negli
occhi di Tyki si spense in quello stesso istante.
<< Sei sicura Clary-chan? >>
domandò il Conte frapponendosi fra me e Tyki. I suoi occhi si schiarirono
diventando color dell'oro.
<< Questo è un invito che non ti
verrà proposto una seconda volta; sei sicura di non voler accettare l'invito di
Tyki-pon? >>
Questo era il vero Conte del Millennio.
Nascosto in quelle iridi giallastre si nascondeva il suo piano, le sue vere
intenzioni.
Voleva sapere da che parte stavo. Mi
stava concedendo la possibilità di scegliere.
I Noah o gli
esorcisti.
<< Grazie >> mormorai
rivolgendo un malinconico sorriso verso Tyki.
<< La mia famiglia mi sta
aspettando, è meglio che torni a casa >>
L'uomo sorrise accondiscendente prima di
salutarmi con un raffinato bacio sulla mano.
<< Che peccato, Clary-chan, uno
splendido peccato >>
Il Conte si congedò anche con un inchino
prima di portarsi via Tyki.
Avrei voluto parlargli ancora, sapere
come stava. Ma ormai era tardi, avevo fatto la mia scelta. E questa volta non ci
sarebbero stati compromessi.
O bianco o nero.
|
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Capitolo 17 *** Capitolo quindicesmo: Close to You ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Ciao ragazzi!!! Rieccomi con un nuovo capitolo di "
Choose Dream or Reality? " !!! :)
Ho due annunci importanti da fare prima dei soliti
ringraziamenti!!!
annuncio numero 1: Dal prossimo capitolo si riparte
con la pubblicazione di disegni e varie quindi mi aspetto di ricevere un sacco
dei vostri spelndidi commenti!!! e non mancheranno a seguire nuove registrazioni
audio!! ( ho fatto tanta pratica!!! >__< )
annuncio numero 2: ok, non è un annucio ma lo metto
comunque!! Il titolo di questo capitolo come vedrete è " close to you " una
scelta decisamente studiata perchè in effetti a due interpretazioni!! Riuscite a
capire quali sono??? la sfida è lanciata!!! ;)
Inuyasha_Fede: La sfiga è una
delle caratteristiche principali di Clary, non scordarlo mai!!!
;) Comunque, chi non vorrebbe un delizioso
rompipalle come fratello?? ahahahah grazie del commento!!!
__Evelyn__: Io presto sempre
attenzione al titolo, lo studio apposta per lasciar intendere qualcosa: mi piace
un sacco giocare sulle parole in questo senso!!! :) E mi piace anche un sacco
far litigare Kanda e Lavi!! ahahah troppo forti che sono, e Yu preoccupato???
Forse un po' OC ma la povera Clary se lo meritava dopo averlo sopportato tutto
questo tempo!!! ;) Grazie millissime dell'immancabile commento!! Spero questo
capitolo ti piaccia!!!
Halley: Grazie, grazie, grazie,
grazie davvero per il commentinooo!! sono felice che hai deciso di farmi sapere
come la pensi e soprattutto che ti piace come scrivo!!! aaaaah per un'autrice
non c'è cosa migliore da sentirsi dire, per non parlare del fatto che ti piace
il mio personaggio ooc!!! *__* Ok, il rapporto fra Clary-Kanda quello mi piace
un sacco anche a me, delle fiction che ho letto: la maggior parte che ha un
nuovo personaggio ha una relazione amorosa con Kanda. Il fatto che io invece
abbia deciso di sperimentare un'amicizia quasi fraterna da alla storia un tocco
di particolarità, credo ( forse mi illudo di essere originale...ç__ç ) Grazie
ancora per il commento: adesso però me ne aspetto tanti altri ok???
Red_Blood_Rose: Io adoro i
commenti infiniti, quindi ti aspetta un infinito ringraziamento!!! ;)
cominciamo! Appurato che Kanda è sempre Kanda, non
ho resistito a farlo essere quasi gentile con Clary, ma come hai notato mi sono
ripresa subito!!! Mi piace alternare momenti intensi e momenti...beh, più
leggeri e Lavi, con la sua personalità, mi danno una graaaaande mano!! :) Allen
in questa fic è abbastanza conteso in effetti, peggio per lui in effetti: due
donne gelose sono terribilmente difficili da gestire!! anche per uno gentile e
cordiale come lui!Adorabile il fatto che hai
definito il mio modo di scrivere lasciando sempre finire il capitolo sul più
bello per stimolare la curiosità dei lettori con la frase : " somministrare con
il cucchiaino " ahahahah fantastica!! :) vedo anche che ti poni un sacco di
domante sul rapporto Allen-Clary e Clary-Kanda... vedrai che le cose si
chiariranno presto!! e si confonderanno subito dopo!!! ahahahah un cucchiaino
alla volta ti darò le risposte che cerchi!! Continua a seguire la fic e a
recensire mi raccomando!!! grazie ancora del tuo sostegno!!
BUONA LETTURA!!! (e commentate in tantiiiiiiiii!!
>__<)
Capitolo
quindicesimo: Close to You
L'ordine era in
subbuglio. Gente che correva con scatoloni in mano, gente che cercava di
spostare macchinari fin troppo pesanti, gente che se ne fregava di tutto e si
chiedeva il perché di tutto questo caos e gente che ancora preferiva starsene
chiusa in infermeria pur di non lavorare.
<< Clary!!
Ma dove eri finita?!? Qui sta succedendo il finimondo!
>>
Ok, Johnny era un
po' catastrofico ma in effetti questa volta aveva
ragione.
<<
L'ispettore vuole che sgomberiamo la sezione scientifica e che ci spostiamo da
un'altra parte >>
<< Beh, in
effetti dopo il combattimento con il quarto livello quella sala era ridotta un
colabrodo... >>
<< Si, ma
ha detto che abbiamo un ora per essere di nuovo operativi nella nuova sezione!
Ci è anche stato proibito di rivolgerci a voi esorcisti, persino al supervisore
Komui!! >>
Tipico di
Lvellie. Voleva prendere il controllo dell'Ordine in modo da scoprire tutto
quello che poteva.
<< Il
generale Cross? >>
<< E'
segregato nei suoi alloggi fino a nuovo ordine e... ma il problema è un altro...
forse Allen sarà processato per tradimento >>
Cazzo. Mi ero
completamente scordata quel piccolo dettaglio. Perfino quando avevo
volontariamente atterrato Link con quel pugno non avevo pensato alle conseguenze
di quell'azione.
<< Gli
hanno messo alle costole quel biondino? >> chiesi facendo una faccia
vagamente confusa.
<< Si,
quello a cui... a cui hai fracassato il setto nasale: l'ispettore Howard Link
>>
<< Merda...
>> gracchiai dandomi uno schiaffo sulla fronte. Ebbene si, lo sapevano già
tutti.
<< In
effetti non è stato proprio carino da parte tua Clary-chan
>>
<<
A-a-allen >> balbettai vedendo il giovane albino avvicinarsi mogio mogio
seguito dalla sua nuova babysitter.
<< Salve io
sono... >>
<< Miss
Clary, si lo so >> rispose scocciato Link portandosi istintivamente una
mano sul naso ancora incerottato.
Bella prova
Clary, sul serio. Una bella figura di merda tanto per
cambiare.
<< Mi
dispiace per il suo naso, supervisore, non so cosa diavolo mi sia preso! Eh eh
eh >> la mia finta risata dispiaciuta non servì ad ammorbidire il rigido
ispettore biondo.
<< Il fatto
che tu volontariamente abbia deciso di colpirmi mette in evidenza una completa
mancanza di rispetto verso l'autorità, un episodio di rabbia repressa... per non
parlare della tua tendenza al suicidio manifestata durante lo scontro con gli
akuma >>
<< Io non
ho tendenze suicide!?! >> sbottai ferita da quelle sue supposizioni
infondate. Cavolo, studiavo psicologia, sapevo quante cavolate dicevano i
dottoroni del passato!
<< Credo
che lei non si sia ancora resa conto di quanti danni ha riportato il suo corpo
dopo lo scontro allora... >>
<< Certo
che me ne rendo conto! Ho una schifosissima cicatrice che mi deturpa un
fianco!?! ma se farsi in quattro per salvare delle persone significa suicidio
allora sono davvero gravemente malata ispettore...
>>
Link aggrottò la
fronte riconoscendo evidentemente nelle mie parole gli stessi principi che
professava il giovane Walker. Infatti si concesse di dare un'occhiata
all'espressione dell'albino che, tanto per cambiare, mi sorrideva
entusiasta.
<< Miss, le
ricordo che deve ancora stendere il suo rapporto su quando è accaduto nell'Arca
quando il Noah Tyki Mikk l'ha rapita.. >>
<< Cosa?!
>> esclamarono Allen, Johnny e Lavi che era magicamente apparso portandosi
dietro uno scocciato Kanda.
Lavi si
materializzò in meno di un battito di ciglia dietro di me iniziando a tastarmi
per vedere se ero tutta intera.
<< Ehm,
Lavi tutto ok... puoi smettere di palparmi adesso
>>
Il giovane
Bookman sorrise divertito dopo che l'avevo colto in flagrante, ma si rabbuiò
subito incrociando lo sguardo con un Kanda parecchio
contrariato.
<< Ma
stai...bene? >> chiese gentilmente Allen.
<< Si,
certo, non vi dovete preoccupare >>
<< Beh,
dato che quello ha cercato di farci fuori tutti è normale che ci preoccupiamo,
insomma avrebbe avuto tutto il tempo per farti a pezzettini, occultare il
cadavere, ecc.... insomma eri nella tana del lupo e non potevi di certo ne
sfuggirgli ne sconfiggerlo >>
Un fremito di
terrore mi pervase sentendo il ragionamento che stava facendo Lavi.
Istintivamente gli afferrai un lembo della giacca strattonandolo forte per
fargli capire che doveva starsene zitto.
<< Mi
chiedo come fai a... >> si interruppe istintivamente vedendo che gli occhi
mi si stavano riempiendo di lacrime.
<< ...a essere viva >> concluse l'ispettore
Howard.
Era la fine,
avrei dovuto dire la verità questa volta. Una bugia non avrebbe retto. Nemmeno
una studiata bene...
<< Link,
ora dovremmo andare no? >> l'intervento provvidenziale di Allen distolse
momentaneamente l'ispettore dalla mia persona.
<<
Decisamente si, è tardissimo, ma voi... >> intimò il biondino rivolgendosi
a Lavi, Kanda e sfortunatamente anche a me.
<< Venite
con noi >>
Entrati in
biblioteca notammo subito che c'erano anche Linalee, Miranda e il vecchio
Bookman ad aspettarci. Probabilmente anche a loro sarebbe toccato un minuzioso
interrogatorio sulle le ultime 48 ore della loro vita.
Eppure c'era
qualcosa di strano in quella situazione.
Come se fosse un
deja-vu.
Allen che
annoiatamente si accomodava alla scrivania stracolma colonne di libri
traballanti. Che lentamente chiudeva gli occhi per la stanchezza. E persino le
colorate boccette poste stupidamente in cima a quelle pile di
libri.
Oh porca la
miseriaaaaaa!!!!!! No...
Noooooooo! Gli
zombie!! Cazzo no, non ero ancora mentalmente stabile per una cosa del
genere.
Feci per scattare
verso Allen ma era troppo tardi. La molla che avrebbe fatto partire tutta quella
benedetta avventura era già scattata. In meno di una manciata di secondi il
giovane esorcista maledetto si era ritrovato con una cascata di fluenti capelli
bianchi, lo spadaccino e il Bookman jr con una decina di anni in meno, Bookman
senior con orecchie da coniglio, e la povera Linalee a miagolare come un
gattino.
Io ero ancora
pietrificata all'idea dell'imminente attacco degli zombie. Inutile dire che
odiavo i morti viventi. Erano la cosa che mi spaventava più di ogni altra: altro
che vampiri, demoni, spettri e co...
Solo al pensiero
di trovarmi di fronte a quelle sottospecie di cannibali immortali mi veniva da
piangere!
Scoraggiata mi
accoccolai, involontariamente, di fronte ad Allen. L'inglese intento a farsi
fare una treccia da Miranda mi rivolse un sorriso dolce e si sporse leggermente
verso ti me sfiorandomi una spalla, ovviamente inconsapevole del male che mi
affliggeva.
<<
Tranquilla >> pigolò stucchevolmente << tutto si sistema
>>
Probabilmente
arrossii così tanto che la mia faccia divenne un faro luminoso. Annuii
nervosamente alzandomi di colpo e dirigendomi a testa bassa verso il miniKanda
ancora intento a minacciare con la spada chiunque gli capitasse a
tiro.
Lo sollevai di
peso e me lo caricai su una spalla sparendo dietro il vecchio Bookman. Sapevo
che avrebbe portato il suo allievo e il giapponese nella sua stanza per farli
cambiare.
Io avevo solo
bisogno di un pretesto per allontanarmi da Allen.
Quando Bookman,
arrivato di fronte alla porta della sua camera, si voltò e vide che oltre ai due
mini-esorcisti c'ero anche io, stranamente non se ne meravigliò.
Ok, era un ottimo
osservatore, ma davvero aveva intuito che volevo allontanarmi da
Allen?!?
Impossibile...
Miagolò qualcosa
lanciandomi il mazzo di chiavi e sparendo lungo il
corridoio.
Mi sedetti sul
letto mentre Lavi frugava nel cassetto cercando qualcosa che gli andasse a
genio. Porse a Yu un paio di vesti che il moro scartò subito, al terzo tentativo
il giapponese gradì l'abbigliamento proposto e si ritirarono nel bagno per
cambiarsi.
Era così tanto,
che non stavo da sola, in silenzio senza pensare a niente in particolare che
quasi mi meravigliai di quanto un mio minimo sussurro potesse risuonare.
Erano successe
così tante cose che avevo dimenticato che tutto quello che adesso mi circondava,
che poteva sembrare normale, non era altro che un mondo fantastico. Avevo
scordato quale angoscia mi perseguitava quando per la prima volta mi ero
risvegliata in questa specie di universo alternativo.
Mi ero abituata,
no, non solo. Mi piaceva.
Cazzo si,
iniziavo a non voler più tornare a casa. Anche se ultimamente me ne erano
capitate di tutti i colori ero felice di essere qui.
Possibile che
alla fine, dentro di me, non desiderassi altro che scappare dalla normalità
della mia vita?
Dio... Non sapevo
più cosa pensare...
<< Smettila
di fare quella faccia >> sbottò Kanda entrando nella stanza e chiudendo
Lavi nel bagno.
<< Q-quale
faccia? >>
Il bambinetto
moro si avvicinò scocciato.
<< Mi dai i
nervi >> spiegò incrociando le braccia al petto.
Sorvolando sul
fatto che era un amore con quel broncio su quel visino da angioletto che si
ritrovava, eppure non potei non cogliere l'irritazione che traspariva da quelle
parole.
<< Grazie,
anche tu >>
<< Sei una
povera stupida tu e il Moyashi... >> sbottò fulminandomi con gli occhi
<< ma ora che fai di tutto per evitarlo è anche peggio
>>
<< Io non
lo evito >> tentai di difendermi. Possibile che qui tutti sapessero cosa
mi passava per la testa? Ero l'unica imbecille di
turno?
<< Pensavo
che vedervi fare gli amichetti del cuore fosse nauseante oltre ogni limite ma
ora è anche peggio... Lui forse è anche più patetico, prova a evitarti ma non
riesce a stare un minuto senza rivolgerti la parola
>>
Kanda era proprio
stronzo. Eppure anche il suo piccolo cuoricino bacato faceva di tutto per
aiutarmi... forse.
Lo sollevai di
peso e me lo posizionai sulle gambe stringendolo al
petto.
Lo sentii
bofonchiare una serie di insulti ma feci finta di niente. Sapevo che questa
sarebbe stata l'unica occasione in cui avrei potuto abbracciarlo.
<< Grazie,
di tutto... Kanda >>
Per un frangente
di secondo smise di spintonarmi e di cercare di scappare da
quell'abbraccio.
<< Yu
>> tossì con aria riluttante << mi chiamo Yu
>>
Per un secondo
quasi non svenni. Anche se conoscevo il suo nome, non mi ero mai permessa di
pronunciarlo perché sapevo quanto lo infastidiva essere chiamato Yu. Sapevo
anche perché non voleva che nessuno lo chiamasse così dopo... dopo Alma. E ora,
era come se volesse permettermi di farlo, di avvicinarmi a lui. Trattenni una
lacrima di gioia perché in fondo, sapevo che c'era un bravo ragazzo sotto quella
scorza di demonio che lo rivestiva.
<< Ti
meriteresti proprio un bacetto Yu-chan >> squittii carezzandogli una
guancia rosata.
<< Aspetta
che torni normale e poi potrai baciare Mugen quando ti trapasserò la testa,
stronzetta >>
<< Mmm non
vedo l'ora tesoro >>
Un insistente
bussare interruppe il nostro colloquio.
<< Ehy,
adesso potrei uscire dal bagno?? >>
Yu sbuffò ma
accontentò il piccolo Lavi.
Il bambinetto dai
capelli rossi si avvicinò sorridendo.
<< ...posso
averlo anche io un bacetto Clary-chan? >>
<< Brutto
spione >> gracchiò Kanda puntandogli un minaccioso pugno verso il
viso.
Risi di gusto. Mi
stavo davvero avvicinando a tutti loro, nel bene e nel male. In fondo non
sarebbe stato male restare con questa famiglia. ….....anche per
sempre.
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Capitolo 18 *** Capitolo sedicesimo: Zombie! Zombie! Zombie! ***
o
+++ Angolo Autrice +++
Rieccoci!!! E'
passata una settimana ed è giunta l'ora della pubblicazione!! Sono spiacente ma
non ci sono ne disegni ne file audio allegati a questo capitolo... ( forse in
futuro ne realizzerò alcuni comici... ma ora nn ho veramente tempo materiale
ç__ç ) cmq ci saranno nel prossimo perchè li ho già preparati!!! per non
deludervi però, a fine capitolo, ho aggiunto un omake, una scenetta divertente
estrapolata da un momento non definito della storia!!! ( ce ne saranno altri nel
corso della storia!!! :P )
passando a cose più
serie, vi annuncio il vincitore dell'indovinello dello scorso capitolo!!
( significati del
titolo " Close to You " )
.... e il vicitore
è....Sanji009!!! ( Yu e You si pronunciano allo stesso modo,
quindi " vicino a voi " a tutti gli esorcisti, al loro mondo e " vicino a Yu "
un passo incontro al nostro delizioso stronzetto giapponese! )
e ora i
ringraziamenti!!! ( siete tantissimi!!! vi adorooooooooo!!! )
Halley:
Mi hai fatto morire con quel " non ti libererai di me " ahahahah ci
conto!!! Grazie grazie grazie per la magnifica recensione!! sul serio... grazie!
Vedo che sei interessata alla faccenda Kanda/Clary... ora che me lo hai
detto, rileggendo la storia (ebbene si, rileggo tutto prima di ogni
pubbblicazione), ci sono dei dettagli buttati in qua e la che forviano... solo
alla fine si scoprirà la verità su questa faccenda!! Anche io adore le scene
tristi, come quella dell'addio di Tyki, e vedrai che la nostra Clary avrà modo
di rivedere, anche se per un'ultima volta lo straccione...( ok, questo non
dovevo dirlo... >__< ) per quanto riguarda Lavi, il suo rapporto con Clary
è volutamente distaccato per motivi che si scoprirannò in seguito!! sono sicura
che dopo aver letto questa cosa andrai in paranoia!! ahahahah come mi diverto
male.... Ok dopo questa divagazione non posso fa altro che invitarti a
continuare a seguirmi!!! Un bacio grande!!
Red_Blood_Rose: Carissima!!! Sono contenta che i miei
mini-Kanda e mini-Lavi le siano piaciuti!!! ;) Cmq, siamo seri: Kanda è un pazzo con manie omicide come può non passare
da momenti super teneri a insulti gratuiti e minacce di morte?!? Non sarebbe
Kanda sennò... Clary è stata fortunata che le sue dimensioni non gli
consentissero di ucciderla mentre lo ha abbracciato!!! XD Kanda si è rivelato
anche un attento osservatore, è stronzo ma anche parecchio intelligente
purtroppo... E forse i poveri Allen e Clary sono troppo sgamabili!! ;) La nostra
Lady, come hai capito, trama... ma cosa trama? e quando ha intenzione di
esplodere? Perchè in effetti la piccola cinese non è che ami proprio la
biondissima Clary...( chissà come mai.... -___-" ) prendo nota del tuo
desiderio di rifilare un cazzotto anche a Lvellie!!! Grazie infinite per la
splendida recenzione e per il complimentone mai meritato come scrittrice!!!
Kiss
Lenhara: Ben tornataaaaaa!! Mi sono mancati i tuoi
commenti!!! Davvero!! Per quanto riguarda la maturità ti capisco, ci sono
passata l'anno scorso... non è niente in confronto all'università... sono sempre
più stanca...T__T Apparte questo, anche Clary sta maturando, è diventata più
intraprendete, più sicura di se e più strafottente... Allen cmq non c'è, è
mongolo come lei in questo ambito.... ma probabilmente super Clary nel prossimo
capitolo si darà una mossa ;) Il fatto che Linalee non compaia è una cosa voluta
per un motivo preciso: la storia è raccontata in prima persona da Clary, quindi
i lettori sanno solo cosa pensa lei, solo cosa vede lei, cosa percepisce lei...
mi spiego: se Clary vedendo Kanda imbronciato pensa che sia arrabbiato con lei,
i lettori prendono per vero questo mentre magari Kanda sta pensado a quando Lavi
una volta gli ha pestato un piede... Allo stesso modo Clary non si interessa a
Linalee e quindi non nota gli atteggiamenti che lei ha e le cose che fa, perciò
non compare nella narrazzione ( per ora) !!! Dopo questa attenta spiegazione ti
ringrazio per il fantastico commento!!! Sperò che questo capitolo ti piaccia!!!
Bacio
_Flowermoon_: Ma grazie!!! Sei stata tenerissima!! Io
ringrazio nel particolare tutti i commentatori perchè ci tengo: se ognuno si
degna di recensire in modo originale allora si merita un ringraziamento
quantomeno personalizzato!! Ma puoi assultamente leggere tutti i
ringraziamenti!!! ahahah Ti annuncio che anche io amo Link e quella scena l'ho
scritta con sofferenza... poveraccio... pure un cazzottone d'acciaio s'è
beccato!!! :( Sperò che l'omake extra ti piaccia e la prossima settimana arriva
l'audio ( sono così nervosa.... devo ancora finire di montare qualche
dettaglio.... ^__^" ) per il titolo... mi dispiace ma non sono così
intelligente non avrei mai potuto dare quei bellissimi significati!! T__T però
la cosa dell'angelo custode era bellissima!! *__* da lacrimoni!!! si accosta
perfettamente a una frase che si trova in uno dei prossimi capitoli!!! Grazie
ancora per il tuo commentino!! Baci8!!
Inuyasha_Fede: Grandi passi in effetti... ahahah anche
io lo avrei torturato... forse Clary è troppo buona!! Grazie per la
recensione!!! Continua a seguire la fic!!! Un kissoneeeeeee!!!
Sanji009: partendo dal fatto che non so se sei un
ragazzo o una ragazza( fammi sapere!!)....Bravaaaaa/oooooo!!! hai indovinato il
significato del titolo!!! Grandissimaaaaaa/ooooooo!! Ti giuro che questa fic la
porto avanti, fino alla fine!!!! ;) arigatou for the comment!!
__Evelyn__: Insomma ho
visto che kandino ( bellissimo nomignolo!!!^^) lavi sono andati alla grande nel
precedente capitolo!!! Troppo adorabili!!! *__* Ed ora arrivano gli zombie!!
Sperò che il capitolo ti piaccia!! e mille grazie per il commento super cool!!!
un giorno di questi ti disegno un Lavi super sexy, promesso!!! ;)
Beso
BUONA LETTURA A TUTTI!!!!!!
Capitolo sedicesimo: Zombie! Zombie!
Zombie!
Tornati nella
biblioteca notammo che era deserta.
Panico!! Poteva
anche partire una sigla stile Shining in quell'istante tanto ero
nervosa!
Strattonai i due
mini esorcisti fino alla sala dove la capo infermiera avrebbe dovuto azzannare
Miranda e infatti trovammo la suddetta ragazza già zombizzata intenta a
massaggiarsi la ferita.
<<
Zombie...brrr >> borbottai rimanendo impietrita mentre Kanda e Lavi si
precipitavano verso gli altri. Spostai gli occhi su Allen dato che anche lui era
stato morso dall'infermiera. Fortunatamente sul braccio maledetto. Che razza di
culo!!
Sapevo che stava
bene ma mi avvicinai comunque.
<< M-mi ha
morso, morso >> balbettava sconvolto tenendosi la mano stretta al
petto.
<< Non è
niente dai, fammi vedere >>
Il ragazzo
maledetto mi porse tremando la mano. In effetti non era davvero niente, si
vedevano appena i segni dei denti: fortuna che aveva la pellaccia
dura!
Un urlo ci
avvertì che Miranda aveva appena azzannato Marie che fra l'altro stava già
tentando di zombizzare il povero indifeso miniKanda.
Istintivamente mi
avvinghiai ad Allen anche prima che l'orda di scienziati zombie facesse il loro
ingresso nella sala.
Lui mi abbracciò
nell'istintivo desiderio di proteggermi mentre la sua Innocence si attivava per
proteggere anche gli altri.
Superato il primo
attacco di massa degli zombie ci demmo alla fuga, come da copione. Lo sgabuzzino
nel sottoscale ci sembrò il nascondiglio perfetto! La piccola finestra
impolverata dava sulla sala comune, e dato che eravamo praticamente sigillati in
quattro metri per quattro potevamo controllare se il nemico si
avvicinava!
Chiusa nello
sgabuzzino con i pochi sopravvissuti al contagio mi scagliai contro il
supervisore.
<< E' tutta
colpa tua! >> gridai presa da un attacco di
panico.
Seguita a ruota
dagli altri mi ritrovai legata come un salame dal Komurin
ex.
Mentre Kanda
ricopriva di minacce il supervisore, Lavi piangeva, io almeno cercavo di
slegarmi.
Mi bastò attivare
la mai Innocence e spezzare le catene, ma fu in quel momento che ebbi
l'intuizione del secolo.
<< così non
mi possono trasformare! >> gridai attirando inconsapevolmente l'attenzione
di tutti.
In quell'istante
ringraziai il cielo per avermi donato una simile arma anti akuma!!
<< Come
scusa? >> chiese Reever guardando a me come all'unica speranza di
salvezza.
<< Ehm,
volevo dire, la mia pelle è ricoperta d'acciaio.. se non possono arrivare alla
carne non possono trasformarmi in uno zombie >>
Pessima idea.
Davvero un'orrenda trovata far sapere a tutti di essere immune al contagio.
Ancora prima di
accorgermene mi ritrovai fuori dallo sgabuzzino.
<< Brutti
stronzi, fatemi entrare! >> mi misi ad urlare sbattendo con furia i pugni
sulla porta.
<<
Clary-chan, devi trovare la fonte del contagio >> chiarì
Komui.
<< sei la
nostra unica speranza >> ribadì Lavi.
<< No!!
Fatemi entrare, o giuro che butto giù la porta!!
>>
Fortunatamente
per me, ma sfortunatamente per loro, i generali fecero il loro ingresso nello
sgabuzzino mettendo fuori gioco il povero Link e Bookman. Inutile dire che gli
altri zombie iniziarono ad entrare stile cascata umana; io cercavo di colpirli
abbastanza forte da metterli K.O, ma era difficile.
Non tanto perché
provassi anche ribrezzo nel toccarli, ma perché effettivamente erano
resistenti!!
Quando poi, il
geniale Komurin ex decise di sganciare tutto il suo arsenale di armi colpendo
sia gli esorcisti che gli infetti, allora temei il peggio.
Quando mi ripresi
Lavi e Kanda stavano cercando di trascinare via Allen.
<<
Spostatevi ci penso io >> intervenni caricandomi alla meglio il ragazzo
sulle spalle.
Ed eccoci di
nuovo chiusi in uno sgabuzzino, ancora più piccolo fra
l'altro.
<< Non
dobbiamo farci prendere dal panico >> chiarii rivolgendomi ai due bambini
e ad uno spaventatissimo Johnny. Quando mi voltai per adagiare Allen sul
pavimento quei due teppisti già stavano macchinando un piano per buttarmi fuori
anche da quella stanza.
<< Col
cazzo!! >> sbottai aggrappandomi al corpo inerme
dell'inglese.
<< dovrete
trascinarmi fuori di peso questa volta! >>
Lavi provò
comunque a tirarmi ma venne calciato lontano.
Sotto di me
sentii il giovane esorcista mormorare qualcosa, mi avvicinai per sentire come
stava: peccato che l'imbecille decise di urlare proprio in quell'istante. Ero
ancora frastornata quando alla porta bussò qualcuno: e quel qualcuno era proprio
la fonte del contagio, Crowley.
Come previsto
intervenne il povero ex, che ovviamente avrebbero spinto ad
aprire.
<< No,
no... fate aprire a lei! >> gridò disperato
indicandomi.
<< ma io
sono una ragazza!!! Non si dovrebbero sacrificare le donne!! E poi chi lo sa se
i denti aguzzi di quel vampiro possono infettarmi..!!
>>
Fatto sta che
Allen riuscì a convincerlo con il suo fascino, Komurin ex venne decapitato da
Crowley, e in men che non si dica ci ritrovammo tutti a correre via, di
nuovo.
Ora ci mancava
solo di piombare nella stanza con Komui e il fantasma.
…..Zack! ed ecco
che il generale Sokaro colpendoci sfondava proprio quella benedetta
parete.
Ero decisamente
nei guai, la mia paura per gli zombie mi aveva resa inutile, e per di più adesso
mi aveva immobilizzato. Spiaccicata contro il muro con le gambe rannicchiate
contro il petto chiamavo aiuto piagnucolando. Lavi e Kanda erano appena andati,
Allen era svenuto e presto Crowley sarebbe arrivato.
Oddio, sarei
diventata uno zombie.
No, no,no dovevo
darmela a gambe! Ma quelle stupide gambe che potevano salvarmi non si volevano
muovere!!
L'ombra orrenda
del vampiro mi sovrastò costringendomi ad urlare, e grazie al cielo a scappare.
<< Clary
>>
<< Oh,
Allen, meno male stai ben.. aaaaaargh! >>
La faccia sempre
allegra e bonaria del ragazzo albino si era trasformata in una mostruosità
indicibile. Allen mi saltò addosso provando ad affondare i denti nel mio collo
ma finì solo per farsi male.
<< ah,
Allen mi fai male >> mormorai mentre lui continuava imperterrito a
mordermi, tenendomi schiacciata a terra con il peso del suo stesso
corpo.
Era dannatamente
imbarazzante il fatto che mi stesse sopra in quel modo e che non la smettesse
schiacciarmi sul petto con una mano. Riuscii fortunatamente a calciarlo via, ma
quando mi misi in piedi venni prontamente afferrata per una spalla dal mio
peggior incubo.
Crowley, senza la
minima grazia mi spostò la testa di lato e affondò i suoi denti nel mio
collo.
Pregai con tutto
il cuore che l'armatura d'acciaio reggesse, ma evidentemente i sui canini erano
parecchio duri.
+++ Omake n° 1 : L'allenamento con Kanda +++
<< Sei in
ritardo >>
<< iniziamo
proprio bene >> mormorai portandomi arrendevolmente una mano sulla fronte.
Lo scorbutico spadaccino si alzò dalla posizione di meditazione con aria
distinta e abbastanza scocciata.
<< prendi
la katana >>
<< ma non
dovevamo allenarci? >>
<< prendi
la katana >> ripeté irritato.
Pazienza Clary,
conta fino a 10 sennò rischi di spaccargli la testa ancora prima che ti abbia
insegnato qualcosa di vagamente utile.
Kanda era un tipo
preciso, estremamente intelligente ma irrimediabilmente
odioso.
<< si tiene
con due mani, e non come se fosse una clava! >> spiegò aggiustandomi le
mani sulla spada di legno che avevo afferrato.
Uno.
<< apri le
gambe non sei un birillo! >> abbaiò colpendomi un ginocchio con un'altra
katana di legno.
Due.
<< Tieni la
testa alta, le spalle dritte! E piegati su quelle ginocchia... no, non così
stupida vuoi cadere al primo attacco?!? >>
e
Tre.
<< Lo vedi
che non riesci nemmeno a muoverti, sei lenta >>
Quattro.
<< sei
morta >> disse con aria indignata colpendomi ripetutamente con la sua arma
sulla testa
Cinque.
<< ce la
fai a colpirmi senza buttarti sulla mia spada? >>
Sei.
<< sei
morta di nuovo >>
Sette.
<< le
gambe, le gambe!! Muoviti dannazione! >> ruggì colpendomi di nuovo sul
ginocchio.
Otto.
<< ma sei
scema? Ti ho detto di non tenerla come se fosse una clava!! E' inutile sei
un'incompetente >>
Nove.
<< morta,
sei morta, ancora, ancora, di nuovo, presa, colpita, trapassata, ho perso il
conto.. >> bofonchiò colpendomi ripetutamente in diversi
punti.
<< Dieci!!!
>> urlai all'improvviso facendo sobbalzare Kanda.
<< solo
dieci volte? >>
<< No,
dieci come dieci schiaffi che ti meriti, dieci colpi nel ginocchio e altri cento
finché non te lo faccio cascare!! E se volessi tenere questo stupido bastone
come una mazza?!? Dimmi che c'è di male se ti spacco la testa con una mano sola;
ti sembra più artistico con due?!? >>
Kanda rimase in
religioso silenzio per qualche secondo stupito da quello sfogo
imprevisto.
<< Allora
la vogliamo vedere di piantarla con questi colpi e di allenarci come persone
civili? >>
Il moro aveva
abbassato la testa ed aveva iniziato a tremare.
<< Kanda?
>>
Mi avvicinai
credendo di averlo in qualche modo ferito.
<< dai,
scusa, sono un po' stanca, riprendiamo: basta che non mi colpisci più...
>>
<<
Kanda...? >>
<< Ti sto
dando dieci secondi per scappare prima che ti affetti: preferisci che lo faccia
con una mano solo o con entrambe? >>
Scappai per circa
due ore dalla furia omicida dello spadaccino. In effetti non mi allenai con la
katana come da programma: eppure sono sicura di aver imparato un paio di
cose:
-
Contare fino a
dieci prima di parlare non vale con Kanda, bisogna contare almeno fino a
100
-
se riesci a
scappare da Kanda puoi benissimo evitare qualsiasi proiettile
akuma
-
mai e poi mai,
pensare di seminarlo in mezzo alla caffetteria... rischieresti di coinvolegere
persone innocenti nella sua carneficina e di conseguenza trovarti una schiera
di finder arrabbiati alle
calcagna!!
|
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Capitolo 19 *** Capitolo diciassettesimo: Here I Am ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Salve a tutti!!!
Eccoci al nostro appuntamento settimanale!! (
sembra troppo bello che anche questa settimana pubblico senza ritardi!!!
>___< )
Qui ci sono i due link: il primo è per un disegno,
il secondo, come promesso, è un file audio!!! :)
http://bluabsinthe.deviantart.com/art/AllenxClary-186140247?q=sort%3Atime+gallery%3Abluabsinthe&qo=0
http://www.youtube.com/watch?v=Gvo6HZeWAD0
ed ora passiamo ai ringraziamenti!!! Mi dispiace un sacco ma sarò
molto breve perchè sto scrivendo in incognita, i miei genitori pensano che stia
già studiando quindi.... sono sempre sul chi va la!!!
Grazie mille a Lenhara, a Halley, a _Flowermoon_, a __Evelyn__ , a Inuyasha_Fede e a Red_Blood_Rose !!
Siete la mia
ispirazione, la mia voglia di continuare a scrivere questa fiction, siete quel
sorriso a 32 denti che mi si stampa sul viso quando leggo le vostre recenzioni,
bellissime, preziose, uniche!! Vi adoro!!! Sul serio... grazie, grazie,grazie di
dedicare un po' del vostro preziosissimo tempo per recensire!!!
Grazie anche a
tutti gli altri che seguono la storia!!! Mille e mille baci e abbracci
virtuali!!! :) :)
BUONA
LETTURA!!!
Capitolo diciassettesimo: Here I
am
Ricordavo solo
che Crowley mi si era avventato contro. Evidentemente Bak Chan, anima pia, ci
aveva salvati tutti dato che mi ero svegliata nel mio
letto...
Istintivamente
avevo deciso di mettermi una maglia a collo alto, vista la brutta esperienza
passata. In effetti vestita così sembravo una piccola cosplay di Kanda visto che
mi ero legata i capelli con una coda alta.
Ricordai di aver
promesso al giapponese un bacio e mi diressi verso la sua stanza per scherzare
un po'. Quando uscii dalla camera rimasi spiazzata. Quello non era l'Ordine
Oscuro, o meglio non era quello vecchio. Buttai di nuovo lo sguardo nella
stanza, in effetti la disposizione della mobilia era quasi uguale a quelle
precedente, eppure si vedeva che la camera era diversa. Quanto cavolo ero stata
incosciente? Che si fossero già tutti trasferiti?
Di colpo mi resi
conto cosa stava succedendo.
Cross. Dovevo
trovare il generale! Dovevo parlargli prima che..
I miei piedi si
fermarono di scatto.
Allen era seduto
a terra, con la schiena appoggiata al muro, gli occhi vuoti e rivolti verso il
nulla.
Il mondo gli era
di nuovo crollato addosso. Tutto quello che amava si era sbriciolato ed era
volato via, come polvere nel vento.
Non gli restava
niente, niente se non la verità.
Una verità così
terribile, così ingiusta, che lo schiacciava a terra.
Mi trattenni
dall'istinto di corrergli incontro e piangere per lui. Semplicemente scacciai le
lacrime e lo raggiunsi a testa alta, come avrebbe fatto Kanda, con una faccia
inespressiva.
<< Sto
bene, sono solo stanco >> mi precedette prima di rivolgermi la sua faccia
da poker di sempre.
Avrei voluto
urlargli contro: dirgli che era un cretino, che era inutile che si tenesse tutto
dentro con me, io lo sapevo, conoscevo tutto.
<< Vieni
>> tossii porgendogli distrattamente la mano per aiutarlo ad alzarsi.
<< leviamoci di qua >>
Cross, poteva
aspettare adesso.
Lo accompagnai in
camera sua, lo aiutai a togliersi il resto dei sigilli che gli avevano impresso
sul braccio in cui risedeva la sua Innocence.
Il suo maestro
gli aveva appena sputato in faccia la verità sul quattordicesimo, o almeno una
parte della storia che lo riguardava.
Di fronte a tutti
quegli estranei, i corvi, di fronte ai suoi compagni, Lavi, aveva semplicemente
raccontato il tutto come se fosse una favoletta per bambini. Ma quella non era
una storiella, quella era la sua vita.
Era come una
bambola adesso, si lasciva muovere da me come un manichino. I suoi occhi erano
spenti, solo ricoperti da un velo di tristezza.
Era già tanto che
non fosse impazzito per me.
Dopo che gli era
appena stato detto che la persona che più amava al mondo aveva solo finto di
volergli bene, era davvero già tanto che respirasse ancora così
regolarmente.
<< Ho
parlato con Lavi >> mentii continuando a liberargli il braccio <<
non voleva spifferare tutto, ma so essere abbastanza convincente se voglio
>>
Allen rimase in
religioso silenzio.
<< Io credo
che ti amasse sul serio >>
Lo sentii
allontanarsi da me e stringere i denti per non
piangere.
<< Ti
prego, ora non ce la faccio >>
<< Ma se
fai così questa cosa ti ucciderà dentro Allen, non puoi sempre chiuderti così
>>
<< Tu non
puoi capire >> lo sentii replicare a denti
stretti.
<< E' vero,
ed è stupido cercare di convincerti del contrario però ti giuro che io penso
veramente quello che sto per dirti >>
Presi un respiro
profondo.
<< Io ho
perso i miei genitori >> mormorai fissando il pavimento in cerca delle
parole giuste << da quando sono qui, da quando mi avete portato all'ordine
io li ho persi. Sono sempre stata bene con la mia famiglia, mi hanno voluto
bene, all'inizio stavo male dato che sapevo di non poterli più rivedere >>
Mi passai
distrattamente una mano fra i capelli.
<< Però so
che avrei dovuto comunque lasciarli prima o poi, insomma, avrei dovuto iniziare
a vivere da sola. Io so che mi hanno amato, e questo mi rende felice. Io credo
che lo stesso valga per tuo padre, certo all'inizio lui non ti voleva bene, lui
vedeva in te solo il riflesso di suo fratello, eppure vivendo con te lui ha
iniziato ad amare anche Allen >>
Lo vidi tremare a
quelle parole.
<< Ha
scoperto che Allen non era completamente come il quattordicesimo, che Allen era
diverso, anche il modo in cui sorrideva , in cui gli stringeva la mano. Alla
fine, anche se non voleva Mana aveva iniziato a volerti bene, non l'aveva
calcolato: l'amore è più forte di ogni cosa >>
<< Come
puoi saperlo? Tu non conoscevi.. Mana >>
<< E' vero
>> risposi sforzandomi di rimanere distaccata << però conosco
l'amore, i miei genitori mi hanno insegnato qualcosa a riguardo. Ed io ho
imparato qualcosa per conto mio. Io so che un genitore ama come nessun altro,
che il figlio sia sangue del suo sangue o meno, che morirebbe per lui. Io so che
a volte si amano persone che... che non penseresti mai di poter amare,
semplicemente capita. >>
E questo era
vero. Una parte di me aveva amato
Tyki, avevo visto qualcosa in lui che nessuno aveva visto. E anche se non volevo
avevo fatto di tutto per stargli accanto, per renderlo felice, per
proteggerlo.
<< Capita
senza che te ne accorga, e quando ti accorgi di volergli bene allora è
tardi......Allen, lui ti ha voluto bene, nel bene o nel male lui ha fatto di
tutto per renderti felice, ne sono sicura >>
<< Non lo
so, non so più niente adesso >>
Non ci ero
riuscita. Non ero riuscita a starmene al mio posto, a curare le ferite del suo
cuore senza avvicinare il mio al suo.
<< So che
adesso tornerai a sorridere come se niente fosse, perché tu ami la tua nuova
famiglia... ma anche loro ti amano Allen, anche loro soffrono nel vederti così,
anche se non lo dicono, lo vedono che stai crollando
>>
Il ragazzo mi
rivolse uno sguardo languido e sinceramente disperato.
<< Non so
cosa fare Clary >>
<< Devi
solo vivere, continuare a... camminare >> sussurrai rievocando le stesse
parole con cui Mana lo aveva abbandonato.
Lo sentii
lasciarsi andare, affondare il viso sulle mie gambe e piangere in
silenzio.
<< E' tutto
ok, solo per questa volta va bene? Lasciati andare
>>
Le sue dita
diafane si strinsero sulla stoffa dei miei pantaloni mentre la sua schiena
tremava impercettibilmente.
Iniziai a
carezzargli la testa dolcemente.
<< La mia
mamma mi consolava sempre quando ero triste >> mi sfuggì mentre gli
lisciavo i capelli bianchissimi.
Non volevo che
gli accadesse niente, in cuor mio volevo solo che anche lui potesse finalmente
essere felice, sentirsi amato come lo ero stata io.
Mi ritrovai a
canticchiare a bassa voce mentre lo carezzavo
amorevolmente.
<< This is a crazy world
These can be lonely times It's hard to know who's on your side Most
of the time
Who can you really trust Who do you really know Is
there anybody out there Who can make you feel less alone Sometimes you
just can't make it on your own
If you have broken dreams Just lay them all on me I'll be the
one who understands So take my hand
If you reach emptyness You
know I'll do my best To fill you up with all the love That I can show
someone I promise you you'll never walk alone
Well if you need a place where you can run If you need a shoulder
to cry on I'll always be your friend When you need some shelter from the
rain When you need a healer for your pain I will be there time and time
again When you need someone to love you Here I am
>>
Allen si tirò su con aria leggermente
rincuorata.
Era così bello vederlo sorridere in
quella maniera, leggermente, con gli occhi ancora lucidi. Quel sorriso, anche se
piccolo, acerbo e ancora carico di tristezza era così bello perché era
vero.
In quel momento capii.
Era di quello che avevo paura, di non
rivedere più un sorriso vero sul suo viso. Era per quel motivo che cercavo di
non stargli accanto. Avevo paura di non essere in grado di farlo sorridere così.
Di non saperlo rendere felice come
meritava.
Una persona così, un angelo, uno vero
però; meritava qualcosa di più, qualcosa di più di una semplice ragazzina
bugiarda che si era presa una cotta per lui.
Avevo paura di... innamorarmi di
Allen?
<< Stai bene Clary? >> mi
chiese vedendo che involontariamente mi ero aggrappata alla manica della sua
giacca.
Era così bello. Così perfetto, troppo
perfetto per una come me. Io non avrei mai potuto meritare una cosa del
genere.
Eppure per la prima volta in vita mia
desideravo davvero avvicinarmi a qualcuno così tanto, con tutto il cuore, con
tutta la mente.
Mi sporsi per baciarlo. Quando
sfiorai le sue labbra fu come respirare per la prima volta. Lui rimase immobile,
e questo mi fece male. Non potevo più tornare indietro adesso. Non saremmo mai
potuti tornare amici come prima. Mi scostai dopo un attimo pronta a fuggire, di
nuovo. Quando però la sua mano indugiò sulla mia e lo sentii chiaramente
avvicinarsi di nuovo a me: tutto il resto scomparve.
Potevo sentire il suo cuore battere
così forte, la sua mano diventare bollente mentre cercava di incastrarsi con la
mia, le sue labbra morbide premere goffamente contro le
mie.
Era un sogno. Non potevo credere di
averlo, anche se per un istante, reso
felice.
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Capitolo 20 *** Capitolo diciottesimo: Il Bisogno di Sapere ***
o
Capitolo
Diciottesimo: Il Bisogno di Sapere
+++ Angolo autrice
+++
Ebbene si, sono tornata!!! dopo i secoli dei secoli rieccomi a postare i
capitoli di questa fic... Ragazzi come è dura l'università!! con le vacanze
estive sono andata avanti nello scrivere i capitoli e quindi ora posso
permettermi di pubblicare fino in fondo questa storia! spero che l'attesa non vi
abbia fatto perdere la voglia di recensiere ma soprattuto di leggere!!!! Mi
scuso per l'attesa!! Da questo capitolo scriverò la data di pubblicazione di
quello successivo: il prossimo uscirà il giorno 25!!
Vi lascio alla lettura!!! Baci baci
Gli massaggiai le spalle staccandomi
malvolentieri da lui.
<< ora
è meglio che vada >>
<< puoi
restare qui se vuoi >>
“
che
porcellino..... ”
Arrossii di
botto a quella invitante proposta ma subito scacciai la fantasia di
addormentarmi abbracciata all'inglesino dalla mia
testa.
<<
meglio di no >> risposi facendolo diventare rosso come un
peperone.
<< non
ci avevo pensato, sarebbe troppo sconveniente >>
Lo trovai
adorabilmente delizioso, imbarazzato per la sua candida proposta di restare
nella stessa camera soli.
Gli feci una
carezza sulla testa prima di raggiungere la porta.
<< ci
vediamo domani >>
Dovevo
correre adesso. Avevo pochissimi minuti per raggiungere la camera del generale
Cross prima che..
Bussai
insistentemente alla porta rischiando di buttarla giù.
<<
generale, sono io, sono Clary >> urlai.
Quando
l'avvenente uomo dai capelli rossi mi aprii potei tirare un sospiro di
sollievo.
<<
Clary-chan, cosa ci fai qui, sei venuta per un altro bicchiere di vino?
>>
<< ehm
si, magari! Devo parlarle >>
L'esorcista
soffio una nuvola di fumo acconsentendo alla mia
richiesta.
<< Mi
dica cosa posso fare >> esclamai di colpo << cosa devo fare per
salvare Allen >>
<< ah,
giusto... tu conosci il futuro, non dovresti già sapere la risposta quindi?
>>
Ok, Cross era
ufficialmente diventato più noioso di Kanda adesso.
<< Io
non vedo tutto, vedo certe cose, delle immagini ecco! e da quelle immagini
traggo le mie conclusioni... Io so che Allen è la reincarnazione del
quattordicesimo, che il suo obbiettivo è uccidere il Conte, io ho visto che
presto inizierà a manifestarsi e io voglio sapere cosa devo fare perché Allen
non scompaia quando sarà la fine di tutto, quando si troveranno faccia a faccia
il Conte e il quattordicesimo >>
<<
perché pensi che io sappia una cosa del genere?
>>
<< Che
ne so! ma lei sembra sapere un sacco di cose, cose che altri ignorano e sembra
anche volere molto bene ad Allen >>
Cross mi
guardò capendo finalmente cosa volevo da lui.
<< Le
sto solo chiedendo se sa come posso salvarlo...
>>
<< ah,
che discepolo fortunato... una così bella ragazza che si preoccupa per lui non è
una cosa facile da trovare >>
Divagare.
Marian Cross lo stai facendo giusto!
<< io,
i-io... Generale!?! se lei sa come posso fare io...
>>
L'uomo mi
abbraccio delicatamente.
<< Mi
dispiace Clary-chan, se lo sapessi di certo non avrei lasciato che ti
sacrificassi >>
Mi strinsi
contro il suo petto stringendo le dita nella stoffa dei suoi vestiti. Erano
soffici e profumavano d'oriente.
Trattenni un
sospirò d'amarezza.
<< E'
tutto così sbagliato, così ingiusto... perché anche lui non può essere felice?
>>
<< Chi
ti dice che non lo sia? Quello stupido ha una casa, degli amici che gli vogliono
bene, un motivo per cui combattere; perché non dovrebbe essere felice?
>>
<< Lui
potrebbe morire >>
<<
Potrebbe morire anche soffocato da uno stramaledettissimo panino se è per
questo! Nessuno sa cosa ci aspetta domani, anche se tu riesci a vedere qualcosa
del futuro, come dici, non puoi vivere con la paura di quello che accadrà, non
sarebbe vivere >>
<< Lo
so, ma vorrei fare di più >>
Io sono qui
proprio per questo no?
<<
Quell'incompetente ha già quello che gli serve per essere felice, guardati bene
Clary, sei davvero fuori dalla sua portata eppure ora sei qui a preoccuparti per
lui >>
Risi
sentendomi adulare in quel modo. Ok, adesso quel suo divagare non mi dispiaceva
poi così tanto... i complimenti sono sempre apprezzati
no?
<< mi
raccomando, non viziarlo troppo però >> disse spingendomi via dalla sua
stanza.
<<
Generale aspetti, devo dirle una cosa importante, per favore
>>
Improvvisamente mi sentii stanca, sentivo le forze abbandonarmi.
Merda...
ancora?!?! Erano più le volte che ero svenuta che
cosciente!!
Una mano mi
sostenne e mi fece distendere a terra.
Eppure lui...
sapeva che c'era qualcuno che lo aspettava?
Non aveva
importanza adesso: perchè io ero pronta ad occuparmi del suo discepolo d'ora in
avanti.
<<
Addio >>
Sperai
sinceramente che questa volta, al mio risveglio avrei potuto sentire la
melodiosa voce di Allen che mi chiamava, invece della solita acida e prepotente
voce della capo infermiera.
Mi ero
sbagliata. Su entrambi i fronti in effetti.
Rimasi con
gli occhi chiusi e mi concentrai sul vocio confuso che proveniva dalla stanza
accanto.
<<
Ragazzo ti avevo detto di stare con gli occhi aperti o sbaglio?
>>
Il tono di
voce di Bookman era abbastanza serio. Eppure Lavi rispose con il suo solito fare
scherzoso.
<<
eddai vecchio non è successo niente >>
Mi aspettai
di sentire il rumore di un qualcosa che cozzava sulla testa dell'esorcista dai
capelli rossi, ma contro ogni aspettativa il vecchio panda non colpì il suo
allievo.
<< non
ancora... >>
<< Cosa
ti aspettavi? Che Clary-chan ci dicesse qualcosa? Che sbucasse in mezzo alla
riunione dei supervisori per farsi esplodere ed ucciderci tutti?!?
>>
<< Te
l'ho detto, c'è qualcosa che non va in quella ragazza, i suoi occhi dicono una
cosa e la sua bocca invece ne dice un'altra >>
<< Ti
preoccupi troppo vecchio >>
<< c'è
un motivo per cui mi preoccupo così, stupido ragazzo, quella donna nasconde
qualcosa di... grosso; non riesco nemmeno a capire se stia davvero dalla parte
degli esorcisti.... >>
<< Te
l'ho già detto, ci penso io a lei, fidati >>
<< Non
mi sembra che te ne sia occupato troppo fino ad ora Lavi! Ieri sera ha parlato
con Cross prima che venisse assassinato e noi non sapevamo niente, è stata
rapita da quel Noah ed è tornata senza nemmeno un graffio... questa non è
fortuna e nemmeno una coincidenza!! >>
Lavi
semplicemente non replicò.
Mi morsi il
labbro con forza rimpiangendo di non essere stata più cauta nelle mie azioni.
Bookman era davvero un grosso problema adesso: forse il fatto che ora sapessi
cosa pensava di me avrebbe giocato, in un certo senso, a mio favore, eppure non
riuscivo a scrollarmi di dosso l'orribile sensazione che si stesse avvicinando
alla verità. Il fatto che Lavi stesse già indagando su di me mi rattristò
comunque, ma in effetti avrei dovuto aspettarmelo. Un Bookman è questo che fa,
cerca di capire come stanno le cose per far quadrare la realtà. Un Bookman non
mette prima l'amicizia del dovere.
<< Non
mi piace questa storia Lavi anche il supervisore non ha voluto opporsi alla
decisione dell'ispettore Lvellie di indagare sulla faccenda
>>
<< non
essere così drammatico, credo ci si possa fidare di Clary
>>
<< Tu
non ti devi fidare ragazzo, devi solo cercare la verità! Ha un Bookman non serve
un cuore >>
<<
eheheh, certo lo so, è solo che è un peccato: sembra davvero una ragazza così
carina >>
<<
Stupido allievo torna al tuo lavoro prima che mi arrabbi
>>
<< Agli
ordini!! >>
Quando Lavi
tornò nell'infermeria e mi vide seduta sulla brandina con lo sguardo vigile
puntato verso la sua figura il suo sorriso traballò per un
istante.
<<
Buongiorno Clary-chan! >>
<< Ciao
Lavi >> sospirai arrendevolmente.
<< Come
ti senti? >>
<< bene
grazie >>
<< Ti
ricordi niente di ieri sera? >>
<<
Intendi se mi ricordo chi mi ha stordito quando uscivo dalla camera del generale
Cross o di cosa abbiamo parlato io e lui prima che lo ammazzassero? Perché credo
che ti darei la medesima risposta in tutti e due i casi
>>
<< Lo
sai che non si spiano le conversazioni altrui? >>
<< Beh,
non si dovrebbe nemmeno parlar male degli amici alle loro spalle
>>
Lavi sorrise
amaramente. << Sono contento che tu mi ritenga tuo amico Clary-chan
>>
<< non
stavo parlando solo di me >>
Il ragazzo
rimase colpito da quell'affermazione.
<< non
credere che non sappia che dubiti anche di Allen
>>
La mia accusa
lo colpì duramente eppure dal suo viso non trasparì nemmeno un segno di
rimorso.
<< io
sono un Bookman >>
<< Ed
io sono un'esorcista, non ti serve sapere altro di me
>>
La sua risata
forzata mi mise stranamente a disagio.
<<
Un'ottima esorcista Clary-chan! Ma non così brava da sfuggire a uno come Tyki
Mikk >>
<<
Allora è questo che vuoi sapere?! Dimmi Lavi-chan, non ci dormi la notte?
>> domandai mascherando la mia rabbia con il
sarcasmo.
<< Sono
un mistero che ti tiene sveglio? Oppure lo fai solo perché il vecchio pensa che
dietro di me si nasconda un demonio al pari del Conte?
>>
<< Ti
stai sbagliando Clary >> osservò sedendosi sul letto accanto a me <<
non mi piace fare queste cose >>
<<
allora non chiedere >>
<< cosa
hai di così importante da nascondere? >>
<< Ti
giuro che se non fosse così importante non lo terrei nascosto
>>
Il ragazzo
chinò il capo arrendendosi all'inevitabile realtà dei fatti. Mi carezzò un
braccio scivolando fino alla mano.
<<
Lvellie non sarà così gentile >>
<<
Nemmeno io lo sarò con lui, stai tranquillo >>
Lavi rise
delicatamente stringendomi la mano nella sua rivolgendomi uno sguardo
adorante.
<< Hai
persino fatto colpo su Yu-chan... chi sei tu in realtà?
>>
<< Solo
Clary >>
Omake n° 2: Un tè con
Miranda-san
Miranda mi
piaceva. Sul serio in effetti. Era una bella ragazza nel complesso, gentile,
affabile, deliziosamente disponibile alla chiacchiera ed un ottima preparatrice
di tè caldo.
Peccato solo
le persone irrimediabilmente insicure su tutto come lei mi dessero i
nervi....
<< Non
è possibile... di nuovo? >>
La giovane
donna annuì disperatamente nascondendosi il viso fra le
mani.
<< cosa
hai detto questa volta? >>
<<
N-non mi ricordo... credo, si credo una cosa, ma non sono proprio sicura.... una
cosa come “ se tu mi vedessi non diresti mai la stessa cosa ”
>>
Mi sfuggì un
mugolio sommesso di disapprovazione.
<< E
lui cosa ti aveva detto... per curiosità >>
<< Che
una bella ragazza come me dovrebbe essere più sicura di se
>>
<<
Bella figura Miranda-san... davvero, questa volta è stata da guinness
>>
Affondai
innervosita tutto il viso nel fumo del tè caldo che avevo in mano. Se ci pensavo
potevo vedere la scena. Il tenero, dolce Marie che per fare un complimento alla
tenera e dolce Miranda finiva per essere punto nella suo piccolo difetto di
cecità.
Insomma: una
bella figura di merda!!
Da una parte
questa cosa mi rasserenava: non ero la sola imbecille che finiva sempre per
dire/fare cose imbarazzanti. Dall'altra però stavo male per Miranda! Inutile
dire che era palese che la ragazza nutrisse un certo interesse per il gigante
buono; e che fra l'altro, lui stesso evidentemente ricambiasse la
cosa...
Ora il fatto
era che lui era troppo un galantuomo e non si sarebbe mai permesso di farle una
corte spietata e lei timida e insicura come era avrebbe rovinato anche il suo
minimo tentativo!!
Qui c'era
bisogno del provvidenziale intervento di super-Clary cupido dei
poveri!!
<<
Potresti proporgli di uscire... >>
Miranda sputò
tutto il tè che aveva in bocca verso di me.
Ora, non ho
la più pallida idea di come ho fatto, ma sono riuscita ad evitare perfettamente
lo schizzo bollente come se fossi a Matrix.
<< Vuoi
uccidermi Miranda-san?!? >>
<<
S-scu-scusa ma... non, no riuscirei mai a fare una cosa del genere, insomma...
guardami, non sono bella e sono sempre così sbadata!!
>>
Un alone di
tristezza le cadde sulla testa.
<<
Miranda-chan posso dirti una cosa? >>
<<
Certo >>
<< sei
una gnocca!! se non la pianti di dire che non sei bella giuro che ti tiro un
pugno... e sai che lo faccio >>
Ok,
probabilmente non aveva capito cosa voleva dire gnocca... ma ero perfettamente
sicura che aveva capito il senso sommario della frase.
<< Dici
sul serio?? >>
<<
Certo che dico sul serio... guarda se potessi ti stuprerei all'istante... se
fossi un uomo si intende! >>
La povera
Miranda divenne color pomodoro in meno di due secondi.
Nessuno di
loro in effetti sarebbe rimasto impassibile a un linguaggio così colorito, per
di più lei in questo senso, come credo il piccolo Allen, avrebbero trovato un
commento del genere troppo... spinto...
Alla fine non
so se Miranda abbia mai invitato Marie ad uscire; però sono quasi certa di
averla intravista specchiarsi di nascosto guardandosi per la prima volta con
occhi soddisfatti. Come in effetti s'addiceva che una strafiga come lei si
ammirasse!!
|
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Capitolo 21 *** Capitolo diciannovesimo: Pettegolezzi Infondati ***
o
+++ Angolo Autrice
+++
Eccomi, come promesso ho aggiornato nella data
prefissata!! ( oddio, si ce l'ho fatta!!) e vi informo che ho finito di scrivere
la fiction, quindi non ci saranno più ritardi di pubblicazione salvo
imprevisti!!!
Inizio subito lasciando un link di un nuovo
disegno! mi aspetto dei commenti eh! XD
http://bluabsinthe.deviantart.com/#/d4a067j
Ora passiamo ai ringraziamenti!
Kumiko_Walker : Ciao! sono
dispiaciuta di averti fatto vagare per così tanto... ma vedrò di rimediare!!!
Grazie per la recenzione innanzi tutto e sono felice che tu abbia voluto
continuare a seguire la storia malgrado questo tempo infinito d'attesa!! per
quanto riguarda l'andamento della fic che posso dirti... credo che presto
picchierai Lvellie dato come si comporterà... ma non voglio raccontarti niente,
solo prepara i calci!! invece, parlando del caro Wisely, come hai capito, la
mente di Clary non è protetta... e quindi... come fara a sfuggire ai suoi
poteri?? chi lo sa... insomma: io lo so!! ahahahahah grazie ancora per il
supporto! a prestissimoooooooooooo
cupcake_chan : oh grazie al cielo la
coppia AllenClary è supportata! Quando ho iniziato a scrivere la fiction avevo
molta paura che non sarebbe piaciuta... infatti io stessa sapevo che era un
azzardo iniziare un parring per poi sostituirlo a metà fiction... ( premetto che
a me piacciono tutte e due le coppie ) però giustamente fra i due non poteva
funzionare... sarebbe stato troppo un casino! Ho divagato... ah! per quanto
rigurada una MirandaMarie.... eheheheh.... segreto! Sappi che ti invidio
profondamente per le tre settimane a Londra, ma ti auguro anche di divertirti un
sacco!! e sono sicura che troverai mooooolti capitoli da leggere!! grazie per il
commento!! baci
Halley : Oh mio Dio!! hai messo una
recenzione lunghissima!!! ahahahah ti amo! Mi scuso per l'attesa ma ora sono
tornata in carreggiata!! Era ovvio, che Allen non facesse niente del genere, ma
che lasciasse andare Clary... è troppo un ragazzo per benino... ahahahah e poi
sono troppo felice che rileggi le parti della fiction che riguardano Tyki ( sono
commossa perchè è una cosa che faccio pure io!! questa storia l'ho letta e
riletta da capo almeno 100 volte ) Presto Clary si troverà faccia a faccia con
il suo incubo.. nonono, non Kanda! Lvellie! E' scontanto che ci sarà un
interrogatorio... ma non faccio spolier!! una cosa però te la posso dire: a
Kanda non piace Clary, non in quel senso insomma! Ma questo capitolo ti chiarirà
le idee! e grazie, grazie, grazie infinite per le bellissime parole su Clary,
davvero, mi hai fatto commuovere.... E' una soddisfazione per chi scrive sapere
che il suo oc è apprezzato! davvero... t'abbraccerei!! Mi aspetto un altro
commento chilometrico!! a prestoooooo!!
Il prossimo capitolo uscira domenica
prossima, il 2 ottobre!! e ora... Buona lettura!!!
Capitolo diciannovesimo: Pettegolezzi
infondati
Il piano era perfetto.
Tutto, anche i minimi dettagli, persino i
rischi di errore erano stati calcolati. Quando Allen, la sua nuova inseparabile
metà l'ispettore Link, Kanda e Miranda fossero tornati dalla missione avrei
dovuto imbucarmi nella loro prossima impresa al posto di Marie-kun per
proteggere il suddetto albino da un catastrofico evento: la prima apparizione
del Quattordicesimo.
Da quanto ero stata previdente avevo anche
ipotizzato che Komui-san mi avrebbe mandato in missione nel frattempo. Peccato
che invece del mio quasi certo accoppiamento con Lavi venni spedita con la
tenera Linalee e con l'inquietante Crowley a fare la solita verifica di
ritrovamento di un frammento di Innocence.
Fino a quel momento non mi ero mai accorta
come la delicata Lady avesse sviluppato nei miei confronti una sorta di
distanza.
Il fatto era che aveva percepito che
l'amicizia fra me e Allen aveva subito un cambiamento negli ultimi giorni.
Probabilmente dato che anche lei provava qualcosa di forte per il ragazzo
maledetto era stata dapprima gelosa della nostra amicizia; poi aveva notato che
avevo legato con Kanda e si era calmata. Possibile che in effetti tutti
pensavano che io e quello stronzo giapponese avessimo una specie di
flirt?!?
Comunque adesso la situazione era diventata
critica.
Il suo atteggiamento cortese ma
inevitabilmente distaccato non faceva altro che aumentare il senso di colpa che
mi stava lentamente soffocando dall'interno. Mi sentivo una stronza, peggio di
Kanda in effetti, perché a sua insaputa stessi flirtando con l'amore della sua
vita e perché alla fin fine il ragazzo sembrava ricambiare.
Insomma, morale della favola, non solo gli
avevo prima rubato l'amichetto del cuore, poi illudendola di stare con Yu,
l'avevo pugnalata alle spalle sbaciucchiandomi Allen.
Una vera e propria... ehm....
amica.
Almeno, grazie al cielo, c'era Crowley a
spezzare il clima di tensione che si era creato in quel viaggio!!
<< Insomma quanto manca?
>>
<< Pochi minuti >> mi informò
il Finder dagli sfavillanti capelli argentei che ci stava accompagnando.
<< bene >> borbottai mentre mi
intrattenevo giocherellando con le dita.
Calma e sangue freddo. Linalee non sta
cercando di uccidermi... eheheh almeno per ora.
Stavo forse sudando freddo? Decisamente
si!
Ma se sapesse... se sapesse
che...
<< Clary >>
La voce chiara della cinese mi fece
sobbalzare dallo spavento.
<< D-dimmi Lina-chan
>>
<< ti senti bene? >>
<< sisisisisisi una favola
>>
<< ma... sei bianca quasi quanto
Krory-san... >>
Istintivamente mi voltai verso il vampiro
che fece la medesima cosa.
<< ma che dici! >> ridacchiai
muovendo all'impazzata le manine.
<< arrivati >> sentenziò il
Finder guadagnandosi così il mio incondizionato amore.
" grazie al cielo... "
Ci volle davvero poco per arrivare sul
punto in cui avremmo dovuto trovare il fantomatico frammento di Innocence che
come ogni 2 volte su 3 non c'era!!!
Possibile che un cristiano doveva fare i
kilometri per ritrovarsi in culo al mondo, circondato dagli akuma e per di più
senza un fottutissimo pezzo di Innocence da portarsi a casa?!?
Ebbene si...
Schivai l'ennesimo colpo dell'ennesimo
secondo livello prima di distruggerlo con una ginocchiata in pieno
viso.
Linalee se la stava vedendo con due terzo
livello contemporaneamente. Dopo il quarto adesso gli altri erano quasi patetici
da eliminare...
Crowley non era da meno dava battaglia ai
terzi con una foga disumana. Io con la mia armatura d'acciaio non potevo
permettermi di affrontare quegli avversari tanto facilmente... e al solo
pensiero di farmi di nuovo possedere dalle fiamme mi veniva la tremarella. Fatto
sta che avevo iniziato ad allenarmi in segreto con il solito vecchio
sss-impatico giapponese che in tutta risposta mi aveva gentilmente consigliato "
se non vuoi farti ammazzare evita di darti fuoco prima che finisca di allenarti
come si deve! "
Fregandomene altamente avevo comunque
deciso di portarti dietro un accendino che avevo sottratto a Reever-san in caso
di bisogno naturalmente...
<< Clary-san! >>
<< Lo so! >> risposi
indispettita allontanandomi leggermente dal campo di battaglia mentre il vampiro
scaraventava a terra l'ennesimo terzo prima di affondare le sue zanne nel collo
del nemico. Un brivido di terrore mi percorse tutta la schiena vedendo quella
scena... pensare che una volta ero stata pure io sotto quei denti
aguzzi!!!
Erano rimasti solo un paio di terzi ed io,
dopo tutto, ero stanca di essere una palla al piede. Misi mano all'accendino
pronta ad evocare la mia Innocence quando la prode esorcista dagli occhi color
ametista li distrusse sotto i miei occhi.
E che cazzo! Non posso essere così
deboluccia!!
<< tutto apposto Clary-chan? >>
chiese lei posando finalmente i piedi a terra.
<< si certo >> borbottai
invidiosa dei suoi nuovi poteri. " io intanto mi pomicio Allen... " mi ritrovai
a replicare nella mia testa.
Che brutta persona ero... eppure mi era
uscito così spontaneo!
Il viaggio di ritorno all'ordine fu
peggiore dell'andata dato che quella merda di Crowley si era subito addormentato
sul treno. Il tenero Finder aveva tradito il mio amore andandosene in giro per
la locomotiva e lasciandomi sola con il mio incubo!
<< Clary, ultimamente sei un po'
strana... >>
<< Io strana? Sono sempre stata così
strana no? >>
Negare! Negare! Negare! Negare fino alla
morte!!
<< dicevo strana in un senso buono!
Sei sempre sulle nuvole.. >>
<< a si? Ahahahah non me ne ero
accorta! >>
<< non è che ti sto dando fastidio
Clary-chan? E' che volevo solo fare un po' di chiacchiere fra ragazze.. sai è
tanto che non lo faccio >>
<< Ma figurati, anche a me piace
spettegolare! >>
Sugli altri e non su di me!!!
La mora rise divertita portandosi una mano
sulle labbra.
<< per caso sei innamorata
Clary-chan...? >>
<< COOOOSA?! >> sbottai
rischiando di cadere dal sedile e di far rotolare la mia valigia sopra il
vampiro che se la dormiva in santa pace.
Linalee scattò sul posto spaventata dalla
mia reazione esagerata.
<< era... era per dire! Pensavo
fo-fossi un po' sulle nuvole per quello >>
<< aaaa.... no..... figurati
>>
<< ma se non vuoi dirmelo ti
capisco... >>
<< no! Cioè si, cioè te lo direi se
ci fosse qualcosa, m-ma dato che non c'è assolutamente niente..
>>
<< ma... >> mormorò sospettosa
lei. << pensavo che... >>
<< che...?!? >>
<< pensavo che tu...
>>
<< Io..?!?!?!? >>
<< si tu... e... >>
<< E?!?!?!?!? >>
<< Tu e Kanda... >>
Oh Cristo! Quella deficiente mi aveva
appena fatto perdere dieci anni di vita con quel giochino del tira e
molla!
<< No.. Io e Kanda siamo buoni
amici.. beh, buoni... oddio... in effetti non saprei nemmeno se definirci amici
dato che ogni occasione è buona per colpirmi con Mugen.... >>
La ragazza sorrise << siete così
carini assieme...e poi con te lui è sempre così attento e premuroso
>>
<< Kanda premuroso? Oddio no, non
parliamo della stessa persona! >>
<< ma si... e poi ho sentito il
generale Tiedoll.. >>
<< che... che ha detto quel
pagliaccio? >>
<< Ha detto che siete così affettuosi
fra di voi e che.... fate il bagno insieme... >>
<< A-a-a-affettuosi?!? Cosa cazzo
facciamo insieme?!?! >>
Ok.
Questo era troppo.
Davvero, davvero troppo.
<< Io non ho mai, e ripeto mai, fatto
il bagno con nessuno tanto meno con Yu >> spiegai cercando di essere
trasparente << anche solo affermare che uno come lui possa essere
affettuo-affettu... affettuoso con qualcuno è come bestemmiare! Non metto in
dubbio che forse... e dico forse con me si concede un minimo di educazione in
più rispetto agli altri ma è tutto qui! Niente bagni nudi assieme... niente
coccole segrete, niente tresca amorosa inventata da chissà quale demente!
>>
Linalee scoppiò in una risata fragorosa che
sveglio persino il povero Crowley.
<< Sei troppo divertente Clary!
>>
<< cosa mi sono perso? >>
domando il vampiro ansioso di farsi una risata.
<< niente niente... >> tossì
lei prendendolo per un braccio e portandolo fuori dal nostro vagone
privato.
<< tranquilla Clary-chan... il tuo
segreto è al sicuro con me >> esclamò facendomi l'occhiolino prima di
andarsene.
<< ma cosa hai capito?!?!?!?
>>
La porta si chiuse dietro di lei prima che
potesse sentirmi.
Non volevo che pensasse certe cose così
stupide e false su di me! Eppure da una parte era meglio che pensasse questo
invece che fosse distrutta dalla verità... verità che tutto sommato potevo
cercare di occultare ancora un po' visto che non avevo intensione di provare a
fare qualcosa di serio con Allen prima di aver risolto questa faccenda della
comparsa del quattordicesimo... In fondo che ci voleva a fingere di stare con
Kanda dato che tutti già lo davano per scontato?!?
Omake numero
3: Usagi... pervertito?
Il fatto che Lavi andasse dietro ad ogni
ragazza che gli passasse a tiro era ormai una norma. E anche il fatto che
generalmente preferiva le bionde, beh anche quello era risaputo. Ma che fosse un
mancato stupratore era una novità!!
<< Lavi vuoi piantarla? >>
borbottai scrollandomelo di dosso per l'ennesima volta.
<< volevo vedere cosa stavi leggendo!
<3 >>
Ok. Non ero mai stata un grandissima
lettrice.
Peccato che quella fosse l'unica fonte di
svago che avessi dato che non c'era ne tv ne facebook in quel mondo!
La biblioteca era anche un posto dove
rilassarsi dato che in giro per l'Ordine c'era sempre qualcosa da fare, o
semplicemente c'era sempre un casino del diavolo!
In biblioteca invece si stava bene, c'era
un bel silenzio, delle belle poltrone rosse e soffici in cui stravaccarsi e la
compagnia... beh... di solito non c'era qualcuno che cercava di palparti ogni
tre per due.
<< Ma Bookman? Oggi non lo vedo..
>>
<< E' in città deve fare delle cose
come abakgtfbaiìcino... >>
<< Eeeee'?!? >>
<< la verità è che non lo ascoltavo e
quindi non mi ricordo! Eheheh >>
<< eheheheh >> ma anche NO!
Con quel vecchio in giro non si sarebbe mai
permesso di buttarmisi addosso in quel modo!
<< a proposito Clary-chan hai letto
il libro che ti ho regalato? >>
<< si certo... >>
<< e...? >>
<< Bella storia... pessimo finale:
come hai detto te >>
<< e l'ultima pagina?
>>
<< la terrò in considerazione
>>
<< mmm >>
Che voleva dire qual mugugnare
sospetto??
<< e per quanto riguarda me?
>>
<< te? Cosa vuoi? >>
Lavi mi si inginocchiò fra le gambe
guardandomi con gli occhi da cucciolo.
<< voglio solo un bacetto!
>>
Gli spaccai un bel libro polveroso sul
cranio in tutta risposta.
<< ma anche no >>
Lui rise non accusando per nulla il
colpo.
<< un bacetto piccino fra amici
>>
<< Lavi?!? >> tossii arrossendo
<< vuoi un bacio sulla guancia vero? >>
<< No macché >>
La situazione stava diventando quasi
morbosa.
<< Io non li bacio in bocca i miei
amici... di solito >>
<< vuoi dire che non mi trovi per
niente carino?? >>
<< LAVI?!?!?!? >>
Ok. Era l'ora di scappare. Il bel rosso era
a circa dieci centimetri dal mio viso intento a far qualsivoglia porcata ed io
mi ero tutta imbambolata a pensare in quale modo sgattaiolargli tra le gambe
senza toccare punti tabù.
<< sono sicuro che ci divertiamo
>> sussurrò passandomi una mano fra i capelli.
<< molestatore! >> mi ritrovai
a urlare prima di colpirlo con un calcio d'acciaio nell'intimo. Scappai nel
tempo record di due secondi lasciando l'agonizzante pervertito nella
biblioteca.
<< V-vecchio?!? era davvero
necessario tutto questo?!?! >>
Bookman comparì da dietro una pila di libri
ammuffiti scuotendo la testa negativamente.
<< dovevamo provare ogni strategia
per sottrarle delle informazioni preziose >>
<< direi che la seduzione... è
fallita >> gracchiò stringendosi il cavallo dei pantaloni fra le
mani.
<< direi di si... >> acconsentì
Bookman vedendo in che stato era ridotto il suo allievo. << ma....
>>
Lavi lo guardò interrogativo.
<< ma... se provassi a chiedere a Yu
Kanda di sedurla? >>
Il fatto che Bookman comandasse il suo
giovane allievo come una marionetta era ormai una norma. E anche il fatto che
generalmente faceva di tutto per avere le informazioni che voleva era risaputo.
Ma che anche lui credesse a questa storia della tresca con Kanda era da
pazzi!!
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Capitolo 22 *** Capitolo ventesimo: Forgive Me ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Ecco il nuovo capitolo!!! Voglio avvertirvi che non
manca molto alla fine.... quindi sono già in crisi!! Cosa farò dopo?? ahahahah
mmm ancora ho tempo per decidere!! Ma bando alle ciancie: passiamo ai
ringraziamenti!
Kumiko_Walker: grazie, grazie,
grazissime per la recenzione!!! e grazie a Tyki che deve sempre mettere bocca in
tutto!! ahahahah spero questo capitolo possa piacerti!!! ( e sta volta Tyki non
disturbare la povera Kumuko oook? Tyki se ne va in un angolino a fare cerchietti
in terra)
Inuyasha_Fede : Sinceramente avevo pensato di
aver esagerato con l'Omake... ma dato che sembra esserti piaciuto sono
contenta!!! speriamo che il prossimo non ti deluda!!!
Halley : ahahaah quella frase mi è venuta
troppo spontanea! dovevo metterla anche se mi sembra un po' crudele... Ma la
verità è che Clary non è perfetta, tanto meno i suoi pensieri... insomma, chi di
noi non è mai stato un po' stronzo? Sorvolando sull'idea di fingere di stare con
Kanda che fa ridere i polli ( è impossibile riuscirci...) sono veramente onorata
che ti piaccia il mio disegno, davvero!! grazie con il cuore ( Ah! il terzo
vestito è sia quello disegnato da Tiedoll che uno che si vedrà più avanti....
ihihihih) Concludo anche io con una sigla GDBC ( grazie del bellissimo
commento)
BUONA
LETTURA!!
Capitolo ventesimo: Forgive
Me
Come già detto era tutto già stato studiato nei minimi dettagli, il mio piano
perfetto si intende!
Era stato fin troppo facile convincere Marie a prendere quel tè stracolmo di
purganti e persino il sospettosissimo Bookman non aveva messo bocca sulla sua
improvvisa impossibilità di andare in missione.
Giustamente mi ero offerta per sostituirlo dato che fare coppia con il
giapponese per me era la norma.
Komui aveva tirato un sospiro di sollievo preoccupato già di dover mandare la
sua adorata sorellina al posto del gigante buono.
Era tutto decisamente prevedibile.
Persino la contrarietà dell'ispettore Link che però si era visto obbligato a
lasciarmi persino sedere di fianco a lui nel tragitto.
Da brava ragazza saggia avevo anche deciso di tenermi in disparte durante il
fantomatico incontro con il ladro G.
Non volevo rischiare di essere posseduta da quel teppistello di Timothy
Hears!
Il bambino pestifero venne catturato, o meglio, Allen comandato da Timothy
venne legato come un salame e il tenero Kanda lo minaccio di infilzare il suo
vero corpo inerme se non si fosse arreso!
Tutto perfetto insomma!
Me ne stavo tutta sorridente fuori dal salottino in cui si erano riuniti a
parlottare Kanda e Allen con l'ispettore Galmar mentre il piccolo compatibile
era stato buttato fuori insieme alla sottoscritta.
<< Non ci provare nemmeno >> ordinai conoscendo le intenzioni
maliziose del teppistello. << io non mi faccio ne palpare ne possedere...
il mio corpo è un tempio >>
Timothy mi guardò scoppiando in una risata nervosa.
<< come sei furba nee-san >>
<< eheheh... e io sarei quella furba... >>
Allen fece capolino dalla porta controllando che il moccioso non mi avesse
già molestato. Si scusò con Kanda prima di uscire dalla stanza e afferrarmi per
una mano. Link sbucò dalla medesima porta ma l'inglese gli fece segno di non
seguirlo in quel frangente.
<< giuro che non mi allontano troppo mamma >> scherzò facendomi
sorridere.
La villa di Galmar era davvero enorme. E di sale,salotti e solottini ce
n'erano a bizzeffe!
<< allora? >> domandai facendo la finta tonta << ci
portiamo il piccolo molestatore a casa? >>
<< credo di si >> rise lui incrociando le dita con le mie.
Era bello passeggiare così, mano nella mano. Era... normale. Cosa che non mi
capitava da un po' in effetti! Le battaglie, vivere con degli esorcisti, dei
cartoni animati frall'altro... quella era diventata la normalità!
Allen era così impacciato. Non riusciva nemmeno a guardarmi senza arrossire e
la sua mano aveva già iniziato a sudare.
In quel momento avrei tanto voluto dargli un bel bacio ma non volevo forzare
la mano. Insomma Allen... Allen....
Allen aveva appena sedici anni mentre io... beh... praticamente diciotto?
Okok don't panic!
Clary aveva la sua stessa età, insomma quel corpo era da sedicenne ma la mia
testa... i miei pensieri... oh Cristo santo ero una pedofila?
<< Clary stai bene? >>
L'ingelsino si era subito preoccupato vedendomi sbiancare e iniziare a
borbottare cose incomprensibili.
<< S-si bene >> bofonchiai lasciando la presa sulla sua mano.
<< fa un po' caldo no? >>
Allen annuì leggermente deluso che avessi interrotto quel contatto.
Ecco. Era così carino con quell'espressione imbarazzata di prima e io l'avevo
fatta scomparire.
Mi sporsi verso di lui per dargli un tenero bacio sulla guancia che lo fece
di nuovo gioire.
<< Walker >> la voce perentoria della su baby-sitter lo richiamò
all'ordine in un istante << miss Clary, vogliamo andare? >>
Odio. Odio incondizionato verso l'ispettore Howard. Cattivo Link! Cattivo!
Dopo la sua interruzione, come da programma, ci dirigemmo verso
l'orfanotrofio di Timothy dove mi aspettava la parte difficile del piano.
L'incontro con il quarto livello e con... il quattordicesimo.
Ma se tutto fosse andato come doveva il tenero Noah avrebbe aspettato ancora
un po' prima di vedere il viso della tenera Clary!
Si, dovevo assolutamente mettercela tutta. Strinsi l'accendino fra le dita
cercando di far in modo che Kanda non lo notasse.
L'edificio sembrava deserto e fortunatamente mi ricordavo bene da dove
sarebbero comparsi gli akuma. Schivai così in anticipo il colpo da darmi il
tempo di ricoprire d'acciaio tutto il mio corpo.
Il quarto si scagliò contro Kanda senza preavviso mentre io facevo fuori un
paio di secondi livelli... al resto avrebbe pensato il caro Timothy e il vecchio
Link.
Con la mano libera spostai Allen dal campo di battaglia.
<< Lascia fare a noi >> gli intimai lasciandolo di stucco.
Si va in scena. La fiamma mi avvolse dapprima la mano in cui stringevo
l'accendino poi in un soffio tutta la mia pelle era fatta di fuoco.
<< Kanda! >> gridai facendogli segno di spostarsi. Io e il
giapponese eravamo in sintonia perfetta, dopo tutto era il frutto degli
allenamenti! Colpii il mostro in pieno stomaco con un ginocchio facendolo
incurvare in avanti prima di schiacciarlo a terra con una gomitata dietro al
collo.
L'effetto a sorpresa aveva funzionato alla perfezione! Mentre Allen provava
per l'ennesima volta ad aprire l'Arca senza successo io e lo spadaccino ci
scambiavamo in sequenze di attacco da orgasmo.
Il quarto mi scagliò lontano parando il diretto che gli avevo lanciato dando
però la schiena al moro che lo colpì con un fendente in pieno. Il tempo di
rialzarmi che Kanda mi faceva segno di avanzare: gli scivolai di fianco parando
un onda di energia dell'akuma prima che lui girasse su se stesso e lo colpisse
di nuovo.
Eppure qualcosa non quadrava...dove erano i Terzi?!?
A quel punto avrebbero già dovuto fare irruzione nella stanza da un bel pezzo
e invece...
Fu quel pensiero a distrarmi e farmi perdere il controllo sulle fiamme.
Un vampata mi avvolse costringendomi a piegarmi su me stessa.
Ero al limite... ancora non riuscivo a tenere quella forma per più di una
decina di minuti...
<< merda... ancora qualche minuto >> ringhiai cercando di
rimanere lucida.
Allen si era già buttato davanti a me per proteggermi. Un paio di affondi e
di scambi con il giapponese ed ecco che l'akuma si scagliò contro di lui
costringendolo ad infilzarsi con la sua stessa spada per colpire il nemico.
Non ci ero riuscita... ok, avevo impedito a quel demone di tagliere le dita a
Marie ma.... il quattordicesimo si era svegliato!
Fu tutto così maledettamente veloce Kanda che finiva l'akuma con la sua
Mugen, i Terzi esorcisti che sfondavano la porta e salvavano Link e Timothy. Mi
ritrovai carponi a terra, mentre il mio corpo fumava, a guardare inerme quella
scena.
<< perdonami Allen... >>
|
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Capitolo 23 *** Capitolo ventunesimo: My Lover ***
o
+++ Angolo autrice
+++
scusate l'attesa ma ho avuto dei problemi
tempistici causa lezioni universitarie ma soprattutto il fatto che sta gente
metta appelli a random dell'ultimo minuto... ma evitiamo di parlare che tanto è
inutile!
Bene voglio ringraziare tutti i lettori che seguono
la mia fiction in particolare la tenera Kumiko_Walker che con
la sua recensione mi ha sollevato tantissimo il morale. Grazie a te e anche a
Tyki si intende! Anche Lenhara voglio ringraziare per il suo
commento! grazie davvero ragazze non sapete che piacere faccia leggere quello
che scrivete soprattutto quando si passano dei momenti no! spero che
continuerete a supportarmi! Un bacione
Buona lettura!
Capitolo ventunesimo: My
Lover
Potevo sentire il ripetitivo bussare di Linalee e
dell'ispettore Howard rimbombare nella stanza. Era quasi fastidioso ma c'era
qualcosa di più interessante che attirava i miei sensi...
Il quattordicesimo.
Sapevo che avrei dovuto agire in fretta. Ormai
molti, non solo Bookman, avevano dei sospetti su di me. In primis Link e non
meno importante Komui.
Persino il bonario supervisore non si fidava più
completamente di me.
Mi rimanevo solo pochi fidati amici su cui
contare.
Con una scusa banale diedi il cambio alla cinese
che faceva la veglia ad Allen ancora svenuto, giusto il tempo di andare e
mettere qualcosa sotto i denti. Mi chiusi a chiave nella stanza dell'inglese
prima di sedermi sul suo letto e aspettare.
Gli carezzavo dolcemente la testa quando il
quattordicesimo si svegliò. Mi afferrò senza complimenti per la gola
schiacciandomi sul materasso.
<< A-allen... >> ansimai cercando di
arpionare con le unghie le su mani strette sul mio collo.
<< Non può sentirti adesso >> la voce
bassa e modulata del Noah mi fece rabbrividire. Era come sentir parlare
Tyki...
<< nnh >>
Gli spinsi due dita lungo la ferita che gli
squarciava il petto facendogli così allentare la presa tanto quanto bastava per
parlare.
<< Neah.. >>
Il quattordicesimo si fermò di scatto spostando le
sue mani dal collo al materasso proprio sopra le mie spalle. Il suo attimo di
stupore mi diede il tempo di riprendere aria. Lo vidi ridere divertito e
leccarsi le labbra.
<< che sorpresa deliziosa
>>
<< Tu vuoi uccidere il Conte vero? >>
chiesi arrivando subito al dunque.
<< diciamo di si >>
<< io posso aiutarti >>
<< e chi ti dice che ho bisogno del tuo
aiuto? >>
<< L'ultima volta, da solo, non ce l'hai
fatta... o sbaglio? >>
Ero pronta a tutto questa volta. E mi ero spinta
troppo in la per rimediare. Avevo infranto ogni legge giocando così
sconsideratamente con quello che sapevo... avrei potuto distruggere il loro
mondo ma dovevo rischiare se volevo salvare Allen.
Il pianista mi scostò un ciuffo biondo di capelli
dalla fronte prima di carezzarmi il viso.
<< cosa in cambio? >>
<< voglio lui >> sibilai toccandogli
delicatamente l'occhio sinistro dove solitamente risedeva il marchio maledetto
dell'inglese.
Il Noah rise di nuovo.
<< io non vado lo stesso bene...? >>
chiese sensualmente leccandomi il lobo di un orecchio. Trattenni a stento un
gemito ma mi costrinsi ad allontanarlo da me.
<< no >>
<< chi mi dice che posso fidarmi di te?
>>
<< finché abiterai in questo corpo >>
spiegai toccando il petto di Allen << sappi che vorrò aiutarti
>>
<< E chi ti dice che voglio andarmene?
>>
<< E' questo il patto >> sibilai
<< prenditi il Conte, prenditi il suo di corpo... te l'ho detto, l'unica
cosa che voglio è Allen... è l'unica cosa che conta >>
Il quattordicesimo sorrise in segno di
vittoria.
<< come ti chiami my lover?
>>
<< Clary >>
<< posso chiamarti my lover
Clary-chan? >>
<< abbiamo un accordo? >>
Neah mi passò le dita sulle labbra prima di
portarsele alla bocca e leccarle per catturare il mio sapore.
<< si... >> bisbigliò chiudendo le
palpebre. Quando quelle si riaprirono c'erano gli occhi cerulei di Allen a
fissarmi.
<< Clary..? ma che... >>
<< Sssh >> gli feci segno di non fare
inutili domande e lo catturai in un bacio a fior di labbra << va tutto
bene >>
Allen arrossì a quella frase ma si chinò di nuovo
per baciarmi dolcemente. Lo sentivo tremare impercettibilmente nello sforzo di
non gravare con il peso del suo corpo sul mio. In tutta risposta gli appoggiai i
palmi sulle spalle per far aderire meglio io suo petto al mio. Volevo bearmi di
quel contatto finché potevo, finché avevo la possibilità di stargli
accanto.
La porta venne sfondata da Link che fu subito
seguito da Linalee e Lavi che si era aggiunto all'allegra comitiva di sciupa
feste.
Non ricordo chi per primo disse qualcosa; solo so
per certo che la cinese aveva le lacrime agli occhi quando uscì dalla
stanza.
<< Walker >> lo sgridò Link mentre
Lavi correva incontro a Linalee che se ne era andata via sconvolta.
<< Link io... mi dispiace >> si scusò
lui alzandosi imbarazzato da sopra il mio corpo.
<< Non ce l'ho con te... Walker fatti un
giro, devo parlare con miss Clary >>
<< Ma cosa stai dicendo..?
>>
<< Su Allen... vai mangiare qualcosa
>> gli proposi mentre i miei occhi si rabbuiavano.
<< no io non ti lascio qui a-
>>
<< Vai >> gli intimai questa volta. Il
ragazzo maledetto si mise la camicia in silenzio e mi baciò la fronte prima di
andarsene e lasciarci soli.
<< allora ispettore... vuole torturarmi per
caso? >>
<< non vorrei che ce ne fosse il bisogno
>>
<< addirittura >> feci dell'ironia
lasciandomi pervadere dall'irritazione.
<< cosa è successo in questa stanza?
>>
<< non le sembra evidente?
>>
<< vi ho sentito parlare >>
<< sperò non si sia scandalizzato troppo per
i nostri discorsi poco pudici >>
<< smettila >> mi ordinò
stizzito.
<< mi ha chiesto lei di parlare no?
>>
<< se non inizia a dire la verità miss Clary
l'Ordine sarà costretto a rinchiuderla come spia dei Noah >>
<< rinchiudermi perché amoreggio con un
esorcista? L'amore è peccato ispettore Howard? >>
<< perché cospira con il quattordicesimo!
>> ringhiò spazientito.
Risi vedendo quanto poco era bastato per mandarlo
fuori di se.
<< ah >> squittii << allora è di
questo che sono accusata...>>
<< di cospirazione? si... soprattutto di
quello >> fece una pausa per ricomporsi << soprattutto con il Noah
Mikk >>
<< sempre quella storia di Tyki... >>
scossi la testa esasperata << vuole sapere perché sono ancora viva? Allora
ecco la verità: ho avuto una storiella con Mikk e, dato che lui era talmente
invaghito di me, quando mi ha portato sull'arca ha provato a divertirsi un poco
e poi mi ha lasciata libera >>
Il biondino fece una faccia disgustata dal tono di
voce con cui avevo spiegato tutta quella faccenda.
<< mi vergogno di ciò... ma è successo...
errare umano est.. no? La mia vita sentimentale deve essere messa in
mostra perché tutto l'Ordine possa sparlare di me? >>
Ero stanca. Stanca sul serio. Stanca di come i
grandi capi dell'Ordine agissero... trattando gli esorcisti come armi nel
migliore dei casi, come merda o potenziali minacce nel resto dei
casi.
<< vorrei che ripetesse queste cose di
fronte al consiglio >>
<< sono nei guai ispettore? >>
Risi.
Da preziosa alleata ero diventata il fior fior di
spia del Conte.
Avrei potuto esserlo se avessi voluto: Link non lo
sapeva... ma io avevo scelto lui, gli esorcisti, avevo scelto proprio lo stesso
Ordine Oscuro che adesso voleva inquisirmi al pari di una strega in combutta con
il demonio!
<< se non parli Clary... >> mormorò
tristemente << sarai condannata a morte >>
Un'assordante cozzare di piatti e posate attirò la
nostra attenzione: Allen ci guardava con occhi colmi di lacrime mentre quello
che aveva in mano era appena scivolato sul pavimento.
<< cosa sta succedendo...? >>
singhiozzò avendo evidentemente sentito la nostra conversazione. L'inizio della
fine, ecco a cosa ero arrivata. Mi alzai in silenzio, testa bassa. Passando di
fianco al giovane esorcista senza considerarlo minimamente.
<< andiamo ispettore >>
Omake numero 4: Allenamento con Kanda 2, la
vendetta!
Ok, ero decisamente masochista.
Allenarsi con Kanda non solo metteva alla prova il
mio corpo ma soprattutto la mia sanità mentale!!
<< lo vedi? >> abbaiò raccattandomi
per la millesima volta da un cumulo di macerie ardenti. << se smetti di
concentrarti anche solo per un attimo sul combattimento perdi il controllo sul
fuoco >>
<< h-ho capito.. >> tossii mentre
cercavo di riprendere fiato << ma guarda che non è cosi facile
>>
Lui scosse la testa arrendevolmente <<
perché il tuo livello di concentrazione è più basso di quello di un invertebrato
>>
Oddio... in effetti... non ero proprio il mago
della concentrazione ma paragonarmi ad una sogliola non era proprio
carino!
<< e cosa ci posso fare? >>
<< cambiare cervello o continuare a provare
>>
<< scelgo la prima >>
Kanda non si concesse nemmeno un sorriso alla mia
più che simpatica risposta: semplicemente mi trascinò di peso sul campo di
battaglia.
<< riproviamo >>
Kanda si era arreso. Mi aveva lanciato Mugen
bofonchiando qualcosa sul non farla cadere e si era diretto verso gli spogliatoi
della sala d'allenamento. Gli risposi con un insulto mentale facendo finta di
infierire sulla katana per farlo indispettire e tornare indietro.
Eppure era tanto migliorata! Adesso riuscivo
persino a controllare le fiamme per dieci minuti interi di scontro più che
serio!!
Che capra! Faceva tanto il professorino lui,
chissà quanti cazzo di anni erano che si allenava!! Non erano nemmeno sei mesi
per me!!
Dovevo fargliela pagare... in un modo o
nell'altro!
Mi si dipinse sul volto un sorrisetto poco
rassicurante.
Era l'ora della vendetta per
Clary-chan!
Quando Kanda uscì dalla doccia non avrebbe mai
pensato di non trovare il candido asciugamano, che si ricordava bene di aver
lasciato, appeso al gancio sulla porta del bagno.
Diede una rapida sbirciata nello spogliatoio dalla
porta che aveva appena socchiuso.
Non c'era nessuno.
Chi diavolo gli aveva fatto quello scherzo idiota?
Sicuramente era stato Lavi: aveva visto quella
frignona di Clary lamentarsi perché lui l'aveva lasciata da sola e aveva deciso
di vendicarla a suo modo.
<< Baka usagi >> borbottò decidendo di
uscire dal bagno senza curarsi di nascondere le sue nudità.
Lo scherzo però, come ben presto si rese conto il
giapponese, non era finito. Come per magia i suoi vestiti puliti erano scomparsi
e al loro posto era stato lasciato un soffice e delicato vestitino color panna
che lo spadaccino riconobbe subito.
<< CLAAAAAAAAAAAAAAAARY!!!!
>>
L'urlo furioso risuonò nella caffetteria facendo
traballare persino tutti i cocci della cucina.
<< oh mio Dio, Clary! Kanda-kun deve essere
furioso! >> la voce di Jerry mi fece cominciare a ridacchiare ad alta
voce. Mi spostai la coda alta oltre una spalla per esibire il mio nuovo look.
Quando nella caffetteria tutto l'Ordine mi aveva visto sfilare con addosso i
vestiti del giapponese quasi non avevano avuto un collasso pensando a chissà
quali oscenità mi avevano portato ad aver avuto accesso a simili indumenti.
Peccato che le loro facce avevano subito un ulteriore sgomento quando avevo
spiegato la ragione del mio tentare di fare la cosplay di Kanda.
<< Clary-chan >> mormorò il cuoco
mentre ancora sghignazzavo soddisfatta. << corri >>
Quando avevo ideato tutto lo scherzo non avevo
preso nemmeno in considerazione che un Kanda, vestito solamente con un
femminilissimo, cortissimo e aderentissimo vestito chiaro, avrebbe deciso di
fare il suo ingresso nella caffetteria solo per vendicarsi. Era inconcepibile!
<< oh merda... >>
Clary = 0
Kanda = 2+ ( …perché anche con quel vestitino era
comunque più che spaventoso!! )
|
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Capitolo 24 *** Capitolo ventiduesimo: Parla la Strega ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Avvertenze!! questo capitolo è più lungo degli
altri ma anche il più drammatico!
Ringrazio le magnifiche tre che hanno recensito con
tanto entusiasmo Lenhara,
Inuyasha_Fede e Kumiko_Walker !!
grazie ragazze!! spero questo capitolo vi piaccia e non vi demoralizzi
troppo!!
Buona letturaaaaaa!!! =)
Capitolo ventiduesimo:
Parla la Strega
Mi avevano chiuso in una stanza buia per diverse
ore. Avevo persino distintamente sentito la voce di Allen da dietro la spessa
porta di ferro della mia prigione.
Aveva urlato parecchio.
Ad un certo punto qualcuno aveva anche colpito la
porta così forte che pensavo l'avrebbe sfondata. Ero spaventata perché in quel
momento non mi sentivo al sicuro nemmeno fra gli esorcisti...
Piansi.
Poco, in effetti, eppure non riuscii a non
crollare in una mezza crisi di panico.
Quando la porta si aprì c'era l'ispettore Howard
ad attendermi.
<< vieni Clary >> mormorò tendendomi
una mano con un aria così caritatevole che quasi non lo riconobbi. Sapevo che
era buono, molto buono in fin dei conti. Solo che con me era sempre stato tutto
impettito e rigido che l'avevo dimenticato.
<< grazie Link >>
Mi venne così spontaneo sorridergli di rimando che
mi sorpresi nel vederlo tremare a quella dimostrazione d'affetto. Si trattenne
dal dire qualcosa, aprì la bocca e la richiuse senza fare un fiato.
La mia cella era buia e l'Ordine era così
illuminato persino di sera. Mi ci vollero diversi minuti per abituarmi e quando
finalmente ci riuscii ero di nuovo in una stanza ancora più illuminata.
C'era una sedia di legno con dei dispositivi di
contenimento e di fronte un numero di sedie comode.
Che fossero riservate alla giuria che mi avrebbe
condannato a morte come eretica quando avrei cercato di spiegare che venivo da
un altro mondo dove loro erano in realtà solo dei cartoni animati?
Link mi fece sedere e mi incatenò facendo
attenzione a non farmi male.
<< bene bene >>
La voce velenosa di Lvellie mi fece sussultare sul
posto.
<< Miss Clary, era un po' che attendevo
questo momento >>
<< immagino la sua.... eccitazione >>
sottolineai ironicamente << nel vedermi così remissiva al suo volere
>>
L'uomo rise divertito dalla mia instancabile
voglia di metterlo a disagio con i miei volgarismi.
<< sarai sempre così ironica quando verrai
giudicata? >>
<< spero proprio di no, sarebbe terrificante
vedermi sghignazzare mentre vado al patibolo >>
<< non temere mia cara... non sarai la sola
>> sibilò mettendosi finalmente davanti a me così che potessi guardarlo
negli occhi.
<< ci sarà il tuo ragazzo a farti compagnia
all'inferno >>
Un cupo ringhiare mi vibrò nella gola.
Figlio di puttana. Avrei voluto urlarglielo mentre
gli sputavo in faccia ma mi trattenni dal peggiorare la mia
situazione.
Come avevo previsto Malcolm Lvellie sarebbe stato
il mio inquisitore mentre gli altri membri scelti dell'Ordine sarebbero stati la
giuria.
Quando incrociai lo sguardo basso di Lavi che si
immobilizzò dietro la sedia che era stata riservata al vecchio Bookman provai un
senso di sollievo. Era bello vedere una faccia amica. Gli sorrisi ma lui non
riuscì a fare lo stesso.
Bookman. Kumui lee. I tre generali. Bak Chan.
Erano stati convocati per il processo.
Il compito di elencare brevemente la cronologia
del mio operato all'interno dell'Ordine come esorcista fu affidato all'ispettore
Howard.
L'arrivo all'ordine dopo il
salvataggio da un akuma per conto dell'esorcista Kanda Yu.
L'assegnazione alla squadra di
recupero del Generale Tiedoll.
La settimana in cui mi ero allontanata
dalla squadra dopo un litigio fra compagni di missione.
Il ritrovamento da parte degli
esorcisti della suddetta squadra in una cittadina lungo la costa ovest del
Giappone.
Il rapimento ad opera del Noah Tyki
Mikk durante lo scontro ad Edo.
L'attacco da parte del Noah Lulubell e
l'intervento immediato mio e di Allen.
La giornata in cui mi ero assentata
senza permesso dall'Ordine.
Le varie conversazioni private con il
generale Marian Cross e l'esorcista Allen Walker.
E l'ultima missione di recupero del
compatibile Timothy Hears.
Mi soffermai a pensare a tutti questi momenti. Ero
stati dei giorni bellissimi malgrado tutto, mi sentivo così felice di aver
potuto vivere simili avventure.
<< Da dove iniziare? >> cominciò il
mio inquisitore rivolgendosi sia a me che alla giuria.
<< L'ispettore Howard ha riportato agli atti
che lei stessa, stamattina, ha affermato che durante il rapimento... se così si
può chiamare... ad opera del Noah Mikk non le è stato fatto del male, non è
vero? >>
<< è vero >>
<< sa dirmi il motivo per cui un Noah non
avrebbe attaccato un'esorcista? >>
<< perché non voleva farmi del male...
>>
<< e perché, lei, non poteva essere
torturata o uccisa come tutti gli altri >>
<< perché Tyki... era innamorato di me
>>
Lvellie sorrise << facendo finta che un Noah
possa essere in grado di amare, anche se è praticamente eresia, perché doveva
essere invaghito di lei? La conosceva? >>
<< si >>
<< E quando vi siete conosciuti?
>>
<< Dopo che sono stata assegnata alla
missione di recupero del generale Tiedoll, durante il tragitto mi sono
allontanata dal resto della squadra, sono caduta e svenuta.. quando mi sono
svegliata ero nella casa di Tyki. Lui vive due vite, una da Noah e una da uomo e
per un settimana ho vissuto con la parte umana di Tyki dato che se mi fossi
presentata come esorcista di certo mi avrebbe ucciso >>
<< E perché si era allontanata dal gruppo di
ricerca? >>
<< perché ero arrabbiata >>
<< e perché era arrabbiata?
>>
<< avevo litigato con Kanda e volevo
starmene un po' da sola >>
<< e guarda caso, sviene e incappa proprio
in Tyki Mikk... che coincidenza.. >>
<< esatto >>
Lvellie appoggiò entrambe le mani sulle mie legate
alla sedia.
<< io credo che lei fosse furiosa con
l'esorcista Kanda Yu e perciò si sia rivolta al suo amico Noah per vendicarsi
contro l'Ordine >>
<< ma è una follia, io non conoscevo Tyki! E
poi non farei mai del male a Kanda e a tutti voi! >> gridai cercando di
incrociare lo sguardo con i giurati.
<< Lo sa che Mikk ha ucciso molti esorcisti
fra cui il compagno di squadra di Kanda Yu e Noise Marie: Daisya Berry?
>>
<< e con questo? >>
<< una bella vendetta non trova miss Clary?
>>
<< ma Daisya è morto prima che io arrivassi
all'Ordine, io non conoscevo ne Tyki ne Kanda come avrei potuto vendicarmi di
una cosa accaduta settimane dopo! >>
L'uomo scosse la testa negativamente.
<< ora le spiego come credo siano andate le
cose: lei era una servitrice dei Noah che è stata mandata all'Ordine come spia,
ha raccolto informazioni per distruggere gli esorcisti e sta preparando un
attacco dall'interno >>
<< ridicolo >>
<< trova Miss Clary? >>
<< Io sono un'esorcista! Komui-san, glielo
dica, io ho l'Innocence! >>
<< anche Walker ha l'Innocence eppure
sappiamo tutti cosa si nasconde dentro di lui... >> precisò Lvellie prima
il supervisore potesse dire qualcosa.
<< sei un bastardo! Lascia stare Allen o ti
giuro che ti ammazzo!! >>
<< Lvellie >> lo chiamò con voce cupa
il generale Tiedoll << la prego di smetterla >>
Un lacrima silenziosa mi rigò il viso nel vedere
che anche il mio generale si era commosso di fronte a quella brutale
accusa.
<< Clary ha sempre combattuto contro gli
akuma mentre era in viaggio con me, ha stretto un forte legame con Marie e
persino con Yu.. >> spiegò << io non credo sia una spia del nemico
io mi fido ciecamente di lei... le affiderei la mia vita >>
<< mi dispiace generale ma sfortunatamente
lei è stato influenzato dall'accusata e quindi il suo parere non è attendibile,
è stato convocato solo per educazione >>
Tiedoll cercò di ribattere ma il pianto gli
soffocò in gola le parole.
<< E' vero che in molte di queste situazioni
riportare da lei ispettore il comportamento dell'esorcista Clary risulta ambiguo
ma ci terrei a sottolineare che la qui presente ha salvato sia me, sia buona
parte della sezione scientifica durante l'attacco di Lulubel >> affermò
Bak alzandosi dalla sedia. << non l'avevo ancora ringraziata come si deve
miss >> mormorò facendomi un inchino.
<< giustappunto >> sorrise il mio
inquisitore << l'ispettore Link ha riferito che, prima che lei lo colpisse
in quella circostanza, ha affermato che sapeva che dentro la sezione scientifica
c'erano degli akuma... ma come faceva a saperlo? Ancora non erano scattati gli
allarmi, nessuno, se non lei, si era accorto dell'attacco >>
Deglutii rumorosamente.
<< come faceva a sapere cosa stava accadendo
se non per il semplice fatto, che come spia dei Noah sapeva già le loro mosse?
>>
<< io... lo sapevo è vero, ma non sono una
spia, lo giuro! >>
<< secondo me tutto il teatrino della
salvatrice le è servito per allontanare i sospetti... ma visto che siamo su
questo argomento immagino che sapesse anche del cosiddetto "omicidio del
generale Cross " >>
<< si... ho provato ad avvertirlo ma lui non
ha voluto ascoltare... >>
<< e poi ha cercato di attentare nuovamente
all'Ordine mettendo a rischio la vita del qui presente ispettore Link mentre
complottava con il Quattordicesimo >>
<< io non complotto con nessuno! Siete voi
che vedete fantasmi dove non ci sono! >>
<< Clary >> la voce di Komui
interruppe quello strazio. Sentivo le lacrime scendere senza ritegno e non
riuscivo a smettere di tremare su quella sedia. << spiegaci ti prego,
dicci da dove vieni e come mai sapevi quello che i Noah volevano fare
>>
<< Io... io non posso >> singhiozzai
<< non posso... mi dispiace >>
<< Clary! >> gridò Lavi prima che
Bookman riuscisse a tappargli la bocca. << di loro tutto quello che
vogliono o morirai!! >>
<< Io... non mi credereste, nemmeno Cross mi
ha creduto >>
<< creduto a cosa miss Clary? >>
domandò Lvellie incuriosito.
<< i-io... io vedo il futuro... alcune cose,
io... sapevo quelle cose perché le avevo viste >>
<< strega >> sibilò l'inquisitore
<< il demonio prevede il futuro e non gli uomini >>
Piansi più forte ma non riuscivo a fare
altro.
<< se prevedi il futuro dimmi, quando
troveremo il prossimo compatibile? >>
<< non lo so >>
<< quando e se entreremo in possesso del
Cuore? >>
<< non lo so >>
<< quando uno qualsiasi dei presenti morirà
per mano dei Noah? >>
<< non lo so! >>
<< il futuro che dici di vedere è molto
confuso miss Clary sembra che tu non sappia nemmeno quello che dici
>>
<< io... >>
<< tu cosa? >>
<< Io ho mentito >> bisbigliai
arrendevolmente << io non ho mai visto il futuro >>
Lvellie sorrise compiaciuto.
<< io conoscevo tutte quelle cose perché
vengo da un altro mondo: un mondo dove voi non esistete, siete solo dei disegni
su libri per ragazzi >>
<< vuoi prenderci per stupidi?
>>
<< ve lo giuro... nel mio mondo la vostra
storia è solo questo, una storiella inventata per ragazzi.. è per questo che
conosco solo le cose che ho già letto! Io non so come finisce la storia! Ho
cercato di aiutare come potevo... io... Io ho salvato Tapp! Nel libro muore
perché Allen non arriva in tempo, ma io ho rimediato! Marie! Marie nella
missione di recupero di Timothy perde le dita della mano destra ma io ho
rimediato! Io posso aiutarvi... io voglio aiutarvi >>
<< questa donna è pazza... quello che dice è
folle >>
<< Lvellie! >> urlai straziata dalla
disperazione << spero che qualcuno venga a reclamare la tua testa presto,
e che tu rimpianga di avermi accusata ingiustamente >>
L'uomo tremò prima di colpirmi con uno schiaffo
sul viso.
<< sporca traditrice >> abbaiò
riluttante << portatela via >>
Due dei Terzi esorcisti incappucciati mi
sollevarono dalla sedia cercando di trascinarmi via.
<< aspettate! Io posso provarlo! Io posso
provarvi che conosco delle cose che solo voi sapete... vi prego!
>>
In quell'istante non riuscivo a pensare a niente
di giusto da dire, il mio cervello era vuoto.
Era la fine.
Persino Lavi mi guardava con occhi languidi e
rammaricati.
Lavi!
<< Lavi >> gridai attirando la sua
attenzione.
<< Deak! Ti prego Deak, ascoltami! Io sono
innoc- >>
Qualcosa mi colpì alla testa e la mia vista si
annebbiò. Tutti i miei sensi si spensero in un fioco lamento.
Era per davvero la fine.
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Capitolo 25 *** Capitolo ventitresimo: Trust Me ***
o
Capitolo ventitreesimo: Trust
me
Sta volta non ero svenuta, grazie al cielo; ma la botta mi aveva
reso stranamente docile. Mi avevano portato di nuovo nella mia cella. Mi ci
erano voluti un paio di minuti per metabolizzare il dolore e le vertigini che il
colpo alla testa mi aveva provocato.
Lavi, come speravo, venne presto a farmi visita.
Era un po' che lo guardavo senza fiatare. Anche lui se ne stava
in silenzio a guardarmi dall'alto dato che non avevo ancora trovato la forza di
alzarmi da terra.
<< c'è una persona che vorrebbe entrare
>>
Il rosso lasciò che la porta si socchiudesse così che il ragazzo
maledetto strisciasse all'interno della stanza.
<< Allen! >> pigolai contenta di vedere che stava
bene.
Lui però aveva gli occhi rossi, colmi di tristezza, e per di più
era come se si tenesse a distanza da me sia fisicamente che
mentalmente.
<< grazie al cielo stai bene >> mormorai cercando di
mettermi in piedi.
<< perché >> lo sentii bisbigliare. << perché
ci hai mentito? >>
Mi ritrovai improvvisamente un nodo alla gola che mi bloccò non
solo le parole ma anche il respiro.
<< io... avevo paura che non mi avreste creduto e mi
avreste condannato a morte credendomi una strega... come adesso
>>
Allen strinse i denti e si allontanò dalla porta per rivolgermi
finalmente uno sguardo ferito.
<< perché hai mentito a me..? >>
<< Allen io... mi dispiace >>
<< Hai detto che ti fidavi di me... che non ti importava
chi fossi! Che io ero solo Allen, niente di più... hai giurato che saresti
sempre stata dalla mia parte >>
<< e lo sono! >>
<< solo parole... >> pianse << come Mana...
>>
<< ti prego non dire così.. Ho sbagliato è vero ma io ti
voglio davvero bene Allen! Io volevo solo aiutare >>
<< tu mi hai usato... io mi sono fidato di te... io mi
sono.. mi sono... >> la mano maledetta del ragazzo si strinse sulla stoffa
proprio in corrispondenza del suo cuore. Non riusciva nemmeno più a dire cosa
provava.
<< è meglio che esca >> tossì Lavi sentendosi di
troppo.
<< no >> lo interruppe l'inglese << io ho
finito >>
<< Allen..? >> singhiozzai sentendomi per la prima
volta pugnalata dal suo tono di voce gentile.
<< vado a cercare di convincere Komui a farla recludere
nella zona asiatica per poi farla fuggire >>
<< Allen ti prego, lasciami spiegare! >>
<< sai... >> mormorò pulendosi una lacrima dal viso
<< la cosa buffa è che ti credo: ho sempre saputo che in te c'era qualcosa
di speciale >>
Bookman junior cercò di fermarlo ma il più giovane lo scansò
come fosse feccia ed uscì furente.
<< mi dispiace da morire >> riuscii solo a
balbettare mentre mi lasciavo andare in un pianto silenzioso.
Ero distrutta. Il mio cuore lo era. Solo la mente imponeva al
mio corpo di continuare a reagire.
<< Deak >> chiamai con voce apatica << mi
credi adesso? >>
<< si >>
<< Bene >> mormorai << allora posso ancora
fare qualcosa di buono prima di morire >>
<< come posso aiutarti >>
<< fammi parlare con Kanda >>
<< ma... >>
<< devo parlare con lui... da sola >>
Il rosso storse il naso ma annuì.
Uscì silenziosamente e in meno di un paio di minuti al suo posto
entrò il bel giapponese con un espressione decisamente preoccupata disegnata sul
viso. Non mi diede nemmeno il tempo di parlare che mi era addosso che mi tastava
la testa per vedere la ferita che avevo.
<< quei bastardi... giurò che questa volta non la
passeranno liscia >>
Approfittai di quella vicinanza per aggrapparmi alle sue spalle
e abbracciarlo forte. Avevo bisogno di sentire qualcuno vicino in quel momento e
alla fine, solo quello stronzo di Kanda mi era rimasto amico...
<< va tutto bene >> biascicò impacciato battendomi
la mano sulla schiena.
<< Yu... la tua mano! >> esclamai sfiorando
l'evidente livido scuro che gli ricopriva il dorso della mano
sinistra.
<< sei stato tu a colpire la porta? Con la mano?!?
>>
<< Mugen è sprecata per certe cose >>
Sorrisi.
<< devi aiutarmi >>
<< non devi preoccuparti, ti faremo scappare questa notte
>>
<< no >>
Il giapponese mi guardo torvo.
<< voglio che tu mi ascolti adesso: sta per succedere
qualcosa di brutto. Stanotte il Conte attaccherà l'Ordine con tutta la sua
famiglia. Voi sarete in missione e nessuno sarà qui alla Home per proteggere gli
altri. >> feci una pausa per cercare le migliori parole con cui
proseguire. << un Noah verrà a prenderti per portarti all'Ordine
perché.... nascosto qua dentro c'è il corpo del Secondo esorcista Alma Karma
>>
Kanda sussultò sul posto.
<< Il Conte userà i tuoi ricordi per riportarlo in vita
dato che confinato in una specie di coma... nello scontro tu ferirai Allen quasi
a morte e... ucciderai Alma, questa volta per sempre >>
<< come... come fai a sapere tutte queste cose? Davvero
vieni da un altro mondo? >>
Annuii seria.
<< Il problema è che durante questo scontro la memoria del
Quattordicesimo che è nascosta dentro Allen si risveglierà... e quando la
battaglia sarà finita Allen sarà condannato imprigionato come me e qualcuno
cercherà di ucciderlo costringendolo a scappare. Link cercando di salvarlo verrà
ucciso e Allen sarà ritenuto colpevole dell'omicidio, per cui sarà dichiarato
nemico dell'Ordine Oscuro... Lavi e Bookman verranno rapiti dai Noah e torturati
e non so altro... Ma noi possiamo far si che tutto questo non accada mai! Devi
avvertire Komui, digli tutto questo, e se non vuole ascoltarti scappa! Scappa
lontano, non ti fermare, senza di te Alma non può essere risvegliato! Andrò io a
distruggere il suo corpo.. mi farò aiutare da Marie! >>
Kanda mia abbracciò forte. Era la prima volta che mi dimostrava
affetto in un modo così eclatante.
<< loro vogliono ucciderti e tu... tu cerchi ancora di
salvarli? >>
Mi strinsi con prepotenza alla sua uniforme cercando di
appropriarmi del suo calore.
<< io voglio salvare tutti voi >> spiegai <<
siete tutto quello che mi rimane adesso >>
<< sei una stupida >>
<< tu molto di più >>
<< Buonasera Yu Kanda >>
La voce gracchiante di Wisely rimbombò nella stanza. Spinsi lo
spadaccino a terra scagliandomi verso il Noah che però mi afferrò per un polso.
<< Tu non mi interessi >> sibilò scagliandomi contro
la parete opposta.
Prima che potessi rialzarmi Wisely si era caricato Kanda sulle
spalle ed era uscito dalla porta guardandomi con un sorrisetto compiaciuto
mentre mi chiudeva a chiave dentro.
Omake numero 5: Spuntino di mezzanotte con
Allen
Allen, come ben sapevo purtroppo, era un ragazzo troppo educato.
Ma anche la sua benedetta educazione anglosassone se ne andava a puttane se si
parlava di cibo!
<< Porca vacca Allen!! >>
Il ragazzo alzò gli occhi chiari dal pezzetto di tramezzino che
tenevo con due dita.
Il ragazzo educato diventava una specie di famelica bestia in
presenza di qualsivoglia alimento a portata di... morso!
<< mi hai quasi staccato un dito!! >> brontolai
lanciandogli fra le fauci l'ultimo residuo di panino e portandomi istintivamente
la mano al petto.
L'inglesino si curò di spazzolarsi un altro tramezzino prima di
scusarsi.
<< mio Dio... è il decimo che ti fai fuori... >>
sospirai appoggiandomi al tavolo della cucina di Jerry. << ma hai mangiato
a cena? >>
L'esorcista maledetto bofonchiò qualcosa di molto simile ad un "
si, ma ho ancora tanta fame "
Oh beh... meno male che il santo Jerry gli permetteva queste
scappatelle in cucina di notte!
Peccato che decidendo di accompagnarlo non avevo pensato di
dovermi difendere da un morto di fame pronto a staccarmi un dito perché era
nella traiettoria del suo spuntino.... se così si può chiamare quella montagna
di roba che si stava ingurgitando!
Non mi ero nemmeno azzardata di chiedergli un morso dato che
avevo paura di rischiare la vita! Però vederlo ruminare senza sosta mi aveva
messo stranamente appetito.
Mentre la bestiolina spazzolava la sua pappa io mi ero
appiccicata ad una scodella piena di quella che sembrava panna montata.
<< speriamo che Jerry non mi uccida.. >> borbottai
prima di profanare quella squisitezza.
<< che mangi? >>
Lo sguardo languido di Allen mi ricordò molto quello di un cane
mentre si avvicinava per elemosinare del cibo.
<< mangia i tuoi panini >> lo sgridai.
<< ma sono finiti >>
Eeeek? Trenta panini in meno di cinque minuti?
<< che cos'è? >>
<< E' panna montata ed è mia >>
Vedendo persino un rivolo di bava scivolargli dalla bocca non
resistetti alla tentazione di affondare un dito nella scodella e di porgerglielo
arrossendo.
<< non staccarlo dalla mano.... ti prego
>>
Il ragazzo maledetto arrossì tanto quanto me capendo cosa
avrebbe dovuto fare per avere un po' di quella deliziosa sostanza nel suo
pancino. Si avvicinò, troppo, dato che solo la scodella divideva i nostri
stomaci. Si accostò delicatamente il mio dito alle labbra e lo ripulì dalla
panna con gentilezza.
<< ancora >> chiese rosso in viso.
Gli porsi un cucchiaino facendolo sorridere di
conseguenza.
<< non mi fido ancora >> spiegai allontanando il
dito dalla sua bocca.
Era rimasta pochissima panna ed avevo amorevolmente deciso di
lasciargliela quando Allen, nel pieno delle sue facoltà mentali, decise di
concedermi l'ultimo cucchiaio.
Lo guardai più che sorpresa.
<< davvero? >>
<< sbrigati prima che ci ripensi >> borbottò
allungandomi il suo cucchiaio tremando ad occhi chiusi. In fondo quella
bestiolina affamata era sempre gentile. Mi ci volle un sacco di abilità per
agguantare quel cucchiaio dato che involontariamente la sua mano aveva iniziato
a ritrarsi.
La sua gola era troppo forte!
<< ahahah.. Clary, sei tutta sporca! >> ridacchiò
notando che un goccio di panna mi si era spalmata sul naso e sotto l'occhio
destro.
<< è colpa tua che sei demente e non riesci a tener ferma
la mano! >>
<< vieni >> bisbigliò pulendomi il naso con un dito
e portandoselo alla bocca. Arrossii quando si sbilanciò nel baciarmi l'occhio
per ripulire pure quello dalla panna.
<< credo di averne un po' anche q-qui >> balbettai
indicandomi le labbra.
<< aah... >> sospirò lui imbarazzatissimo. Mi
afferrò le spalle stringendo forte gli occhi prima di baciarmi impacciatamene.
Gli intrecciai le braccia dietro il collo per avvicinarmi e approfondire il
contatto che rimase comunque semplice e casto.
Mugugnai scontenta quando il ragazzo si staccò per guardarmi di
nuovo negli occhi.
<< Clary...? >>
<< mmm? >>
<< mi faresti un altro panino?? >>
Sbuffai annoiata.
Sempre la solita educata vorace bestiolina.
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Capitolo 26 *** Capitolo ventiquattresimo: Conto alla Rovescia ***
o
+++ Angolo autrice
+++
Salve a tutti bella gente!! beh, è triste da
annunciare ma.... questo è il penultimo capitolo!! già, domenica prossima
posterò l'ultimo capitolo che segnerà la fine di " Choose Dream or Reality?
"
Ancora non ci credo nemmeno io che siamo al termine
ma è così! Ma ora passiamo ai ringraziamenti:
DarkAngel_oF_DarkNess,
Kumiko_Walker, Inuyasha_Fede,
Lenhara e cupcake_chan
Grazie davvero per gli splendidi commenti che avete
lasciato!! sono veramente onorata di averli ricevuti e soprattutto che abbiate
seguito la storia fino a qui!! grazie mille di tutto!!
Grazie anche hai lettori che non hanno mai
commentato ma che hanno ugualmente letto la fic, e grazie a chi a messo la
storia fra le preferite o le seguite!!
e adesso.... BUONA LETTURA!!
Capitolo ventiquattresimo:
Conto alla rovescia
Mi misi ad urlare. Urlavo e battevo i
pugni sulla porta più forte che potevo. Le mani mi tremarono per lo sforzo.
Avevo ricoperto il mio corpo con uno strato di metallo preso dalla porta della
mia prigione ma era inutile cercare di sfondare quella cosa con un'altra cosa
fatta dello stesso identico materiale. Addosso non avevo più ne l'accendino ne
la mia collana da esorcista... non avevo niente da usare per sfondare quella
porta.
E se...?
Aprii convulsamente la maglia della
mia divisa e tastai il reggiseno incontrando una sporgenza rotonda. Afferrai la
brillante pietra trasparente che avevo nascosto li in mezzo e pregai il cielo
che si trattasse di un diamante grezzo.
<< grazie Tyki >> esclami
mentalmente mentre con un calcio finivo di sfondare la porta della
stanza.
Ero ancora in tempo per salvare
almeno Allen.
Kanda avrebbe combattuto contro Alma
ma io avrei fatto di tutto per evitare che Neah si svegliasse.
Corsi verso il laboratorio della
sezione scientifica senza perdere ulteriore tempo. Lo scontro era giù iniziato.
I Terzi esorcisti si erano trasformati in akuma e combattevano contro Allen e
gli altri.
L'inglese era stato ferito ad una
gamba e Fou stava intrattenendo Tyki al suo posto.
Dovevo assolutamente raggiungerlo e
portarlo via!
<< Allen!! >> gridai
correndogli incontro.
Una mano mi afferrò per il collo
bloccandomi all'istante.
<< mi dispiace Clary-chan... ma
sei diventata un problema troppo fastidioso >>
Le parole che il Conte mi sussurrò in
un orecchio precedettero di qualche secondo il dolore lancinante che mi squarciò
il petto. Abbassai tremando gli occhi incontrando l'ombrello parlante che mi
aveva appena trapassato il corpo da parte a parte.
Sanguinavo.
Tanto. Troppo per restare in piedi
sulle mie gambe.
Il Conte estrasse la sua arma e si
allontanò mentre vedevo la faccia di Allen incresparsi in un urlo di
rabbia.
Era pungente. L'odore del mio
sangue.
Pungente come l'odore di menta della
pelle di Allen.
Mi sarebbe mancato davvero... avrei
voluto abbracciarlo ancora una volta prima della fine...
<< E' l'ora di
svegliarsi bambolina!
Il divertimento è
finito... >>
<< Correte! Dottore! Infermiera! Qualcuno!
>>
Cos'era quel gridare fastidioso?
C'erano gli ospedali persino in paradiso?
<< Lisa, tesoro, andrà tutto
bene, c'è la mamma con te! >>
<< Mamma..? >>
Riconobbi i capelli mossi di mia
madre ondeggiare sopra di me.
<< come sei dimagrita >>
riuscii solo a constatare.
Lei rise fra le lacrime.
<< mi hai fatto passare
l'appetito piccola peste >>
Un dottore si affrettò nel visitarmi
e nel controllare i riflessi del mio corpo.
<< è un miracolo >>
continuava a ripetere l'infermiera bionda senza osare avvicinarsi a
me.
Erano passate un paio di ore da
quando avevo rivisto mia madre dopo tutto quel tempo.
Adesso potevo scorgere la sua sagoma
dalla finestra della mia stanza. Probabilmente stava parlando con un altro
dottore.
<< sei mesi... >>
mormorai rivolgendo la testa verso il ragazzo seduto sul mio letto.
<< sono stata... in coma per
sei mesi..? >>
Mio cugino annuì carezzandomi una
mano.
No.
Non era possibile.
Non potevo aver sognato.
Non era concepibile, non tutti quegli
odori. Non tutte quelle parole, quelle singole e banali risate. Non potevo
essermi immaginata tutto.
<< dicevano che non ti saresti
mai svegliata perché il tuo corpo era qui ma la tua mente non rispondeva più
agli stimoli >>
Io... io... avevo creato, o meglio,
il mio cervello si era rinchiuso in un mondo fittizio solo perché ero in coma?
<< non ti sei mai mossa
>> piagnucolò << nemmeno quando ti chiamavamo e poi oggi..
>>
<< Roby... >>
<< guarda te se mi devi far
piangere come una ragazzina >>
<< mi dispiace
>>
<< Zia ha detto che quel
motorino del cazzo te lo brucia >>
Risi.
Me lo ricordavo il mio motorino.
Mi ricordavo persino di quel tizio
che mi aveva quasi ammazzato.
<< puoi uscire ragazzo? Dovrei
visitare Lisa >>
Roberto mi carezzò di nuovo la mano
prima di uscire.
<< allora bambolina... ti sei
divertita? >>
Socchiusi gli occhi riconoscendo la
fisionomia di quell'uomo.
<< tu sei... il barbone
stupratore!! >>
<< non si urla in ospedale
>> gridò quello di rimando correndo a tapparmi la bocca.
<< stupr... prator... mmf
>>
<< stai buonina
>>
Lo spinsi via con un
calcio.
<< brutto bastardo cosa diavolo
mi hai fatto?!? >>
<< io ho solo esaudito il tuo
desiderio! >>
<< desiderio un corno! >>
sbottai rivolgendogli maleducatamente il dito medio << io non ti ho
chiesto niente! >>
<< Okok... hai ragione ma, alla
fine ti sei divertita no? >>
<< tu brutto st........
Divertita?? Sono stata quasi stuprata, infilzata, colpita io ogni parte del
corpo, bruciata, schiaffeggiata, ho rischiato di affogare, sono stata
strangolata diverse volte, insultata... ti sembra una cosa divertente?! Senza
dimenticare che sono stata brutalmente ammazzata da un ombrello parlante!!
>>
L'uomo si grattò la nuca ridacchiando
nervosamente.
<< non si offrono rimborsi mi
dispiace >>
<< eh no bello, ora tu mi
rimandi indietro! >>
<< c-come scusa? Hai detto che
ti hanno torturato e ora vuoi che io ti rispedisca in quell'inferno?
>>
<< si >>
Il dottore rise di gusto.
<< sei masochista bambolina?
>> chiese retoricamente parlando << mi dispiace... il gioco è
finito, questa volta non si può far nulla per farti tornare indietro al tuo
sogno >>
<< e invece tu puoi, forza
muoviti >>
<< ma sei impazzita?!? sei
quasi morta! Se non ti avessi riportato indietro ci avresti lasciato la pelle!
Se non hai un corpo in cui tornare non posso rispedirti in quel mondo!
Rimarresti intrappolata in un limbo >>
<< il corpo c'è ancora, posso
fermare l'emorragia per il tempo necessario di agire... devo assolutamente
finire quello che ho iniziato!! >>
<< se anche tu ci riuscissi
dovrei poi riportarti qui prima che tu muoia dissanguata, e non voglio rischiare
perché tu vuoi fare l'eroina >>
<< ti supplico... >>
mormorai guardandolo con gli occhi carichi di speranza.
Il vecchio barbone magico scosse la
testa un paio di volte. Incrociò le braccia al petto e poi si grattò la barba
ispida.
<< perché mi lascio sempre
infinocchiare dalle ragazzine? >>
Sorrisi di gioia.
<< ti d'ho dieci minuti
>>
<< voglio un ora
>>
<< cosa?!?! mezz'ora al
massimo! >>
<< ok >>
<< Guarda che non ti concedo un
minuto di più quindi vedi di fare tutto quello che devi fare perché poi te ne
torni a casa signorina >>
<< grazie >>
Chiusi gli occhi . Potevo sentire la
soffice stoffa del lenzuolo sparire lentamente, il camicie farsi pesante, tutte
le ossa formicolare e uno strano calore annebbiarmi i sensi.
Quando cercai di riaprire gli occhi
c'era qualcosa a coprirli. Respirai a pieni polmoni incontrando il dolce profumo
delle rose. Mi scostai i delicati boccioli dalle palpebre cercando di mettermi a
sedere su quello che sembrava un letto di morte.
Il mio corpo! La ferita.. era...
scomparsa??
<< Clary..? >>
Il viso luminoso di Tyki mi si parò
davanti e capii che era stato lui a fare tutto quello.
Mi si inginocchiò davanti lisciandomi
la stoffa bianca del vestito angelico che probabilmente mi aveva fatto indossare
pensandomi morta.
<< allora... ti ricordi di me?
>>
<< come ci si può dimenticare
di te princesa >>
Arrossii iniziando a carezzargli i
lunghi capelli scuri. Era così bello vederlo per un'ultima volta, vedere quella
parte di lui di cui mi ero innamorata.
<< ti avrei trattata bene...
come una regina.. avrei continuato a prendermi cura di te >>
<< grazie >>
<< ma tu sei tornata.. solo per
lo shounen vero? E' per lui che hai lasciato il paradiso? >>
Le sue iridi ambrate erano piene di
invidia eppure brillavano di gioia allo stesso tempo.
<< si.. ma non posso restare
per molto >>
Tyki sorrise << è una bella
consolazione sapere che nemmeno lui ti potrà avere >>
<< ho bisogno del tuo aiuto
>>
Le labbra del Noah si incresparono in
un ghigno riluttante. Strinse i pugni cercando di controllare la rabbia che lo
stava invadendo dal profondo dell'anima.
<< dopo tutto... vuoi che io
continui ad esaudire ogni tuo capriccio? >>
<< ti prego... consideralo un
regalo d'addio >>
Il moro si morse a sangue la
bocca.
<< perché non riesco a dirti di
no..? >> ammise portandosi entrambe le mani alla testa << ma voglio
anch'io un regalo >>
<< cosa? >>
Tyki mi cinse i fianchi sporgendosi
per baciarmi. Il suoi baci erano così bollenti, così invitanti che mi lasciai
cullare.
<< giurami che sarò l'ultimo a
sfiorarti così... non lasciare anche a quel marmocchio il privilegio di baciarti
prima di tornare in paradiso intesi? >>
Ero rimasta ancora imbambolata dal
bacio e quindi riuscii solo ad annuire nervosamente.
20 minuti
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Capitolo 27 *** Capitolo venticinquesimo: Choose Dream or Reality? ***
o
+++ Angolo autrice
+++
eccoci qua... è si, mi sono divertita troppo a
scrivere questa fiction e sono davvero felice che mi abbiate seguito fino a qui.
voglio dirvi grazie, grazie con il cuore!
Grazie a chi a commentato, grazie infinite per le
splendide recensioni che non riuscirò mai a dimenticare.
Grazie a chi a letto la storia e l'ha riletta
perchè non riusciva a smettere di farlo.
Grazie a chi l'ha messa fra le preferite o le
seguite.
Grazie a chi aspettava il giorno della
pubblicazione di un nuovo capitolo e si arrabbiava anche quando non rispettavo i
tempi stabiliti.
Grazie per i sorrisi che le vostre parole di
incoraggiamento mi hanno regalato.
E' stata un'esperienza bellissima!!
Vorrei chiedervi di consigliare la fiction per le
storie scelte se vi è piaciuta, ne sarei molto onorata!!
e ora prima che mi commuova sulla tastiera del pc
vi lascio alla lettura!!!
A PRESTO!!!
Capitolo venticinquesimo: Choose Dream
or Reality?
Il corridoio che portava al laboratorio era buio.
Erano innaturali le tenebre che lo avvolgevano dato che alla fine del suo
percorso avrei dovuto trovare la luce del sole. Lo scontro con Alma Karma aveva
raso al suolo la zona circoscritta. Avevo il fiato corto. Mi rimaneva sempre
meno tempo. L'aria aveva iniziato a surriscaldarsi, c'era puzza di fumo. Pensavo
che qualche macchinario fosse andato a fuoco ma mi accorsi ben presto che ero io
quella che bruciava.
<< non ancora >> supplicai la mia
Innocence spegnendo le fiamme che mi avvolgevano gli arti. Quella breve luce mi
fece intravedere qualcosa a terra. Qualcosa che mi affrettai a raccogliere.
Un pezzo di vetro. In quel momento mi vidi
riflessa.
Ero davvero folle.
Perché ero tornata indietro?
Non ero riuscita a fare nulla per cambiare le cose
alla fine...
E' vero, magari avevo salvato un paio di vite, ma
Allen....
Come avrei fatto a riuscirci questa
volta?
Era impossibile.... era... era quello il mio
desiderio alla fine?
Strinsi i denti e corsi verso la luce.
<< Kanda!! >> urlai a squarcia gola
facendo improvvisamente fermare lo spadaccino. Anche il ragazzo albino si fermò
di scatto. Lo avvolsi in un abbraccio facendo in modo che il giapponese non lo
trafiggesse con la sua arma. Alma invece cercò di approfittare di quella
situazione caricando un onda verso di noi ma poi mi vide. Vide il mio viso
contratto in un'espressione commossa e non riuscì a colpirmi mentre ero stretta
al ragazzo maledetto.
<< grazie >> mormorai costringendolo a
voltarsi perché Yu non lo vedesse piangere.
<< Allen... apri l'arca, il posto della tua
prima missione con Kanda andrà benissimo >>
Lui mi strinse forte per un secondo, beandosi del
mio calore, prima di agire.
<< Clary.. lui.. spostati >> tremò il
giapponese vedendomi raggiungere Alma.
Abbracciai anche lui, carezzandogli la testa e
lasciandolo per un attimo sconcertato.
<< va tutto bene... puoi dirglielo, lui ti
ha aspettato per così tanto tempo... credi non ti amerebbe lo stesso?
>>
L'akuma singhiozzò affondando le dita affusolate
nelle mie spalle.
<< io sono...sono un mostro
>>
Mi voltai verso Allen che si era fermato ad
ascoltare.
Sorrisi, arrossendo di conseguenza.
<< Non importa cosa sei, cosa c'è dentro di
te... l'amore non vede altro che il cuore >>
La mano di Kanda mi spostò e si avvicinò al viso
di Alma prima che la porta dell'Arca li circondasse.
<< grazie Allen Walker >> sussurrò
spingendomi verso di lui.
<< tienitela stretta stavolta
>>
Mentre Lvellie ancora sbraitava verso Allen, il
Conte si era precipitato verso di noi.
<< tu non eri... morta? >>
<< lo ero >> spiegai << ma io
non posso morire Conte... perché neanche tu puoi distruggere il Cuore...
>>
<< Clary ma che...? >>
Spinsi Allen dietro di me facendogli un occhiolino
mentre mi avvicinavo a quel demonio.
Il Conte mi guardò torvo ma era insospettito dato
che fece segno a Wisely di avvicinarsi.
<< vediamo >>
Il Noah fece per allungare la sua mano sulla mia
fronte quando la mia pelle istantaneamente prese fuoco. Dovevo giocarmi il tutto
per tutto e solo il fuoco mi avrebbe dato la forza necessaria.
Mi abbandonai completamente ripetendomi,
dentro di me, solo una cosa: " salva Allen ".
Ero veloce adesso, abbastanza da schivare il palmo
di Wisely e da balzare come una bestia feroce sul petto del Conte facendolo
rovinosamente cadere a terra. Gli piantai il pezzo di vetro a pochi millimetri
ad un occhio e ringhiai.
<< Vattene, porta i Terzi con te! Se
risvegli Neah lui ti ammazza e io giuro su Dio che lo aiuto! >>
<< Kawaiiii!! >> pigolò invaghito del
mio istinto omicida.
Ghignai affondandogli le unghie infuocate nel
pancione.
<< Ti farò a pezzi se ti azzardi a
toccarlo... >>
Wisely mi scaraventò via dal padrone e lo aiutò a
rialzarsi.
<< Tornerò! <3 >> minacciò quello
sparendo.
Cinque minuti
Non potevo crederci... era... andato
via?
C-ce l'avevo... fatta?
<< Yeeeeaaaaah!! >> esclamai
buttandomi fra le braccia dell'inglese che cadde a terra stanco
morto.
Quando incrociai le iridi del ragazzo subito mi
ritrassi ricordando che era arrabbiato marcio con me.. anzi, probabilmente mi
odiava.
<< scusa >> tossii scusandomi per
quell'esuberanza.
Allen mi colpì con una testata facendomi vedere le
stelle.
<< Baka >> brontolò.
Mi massaggiai dolorante la fronte.
<< grazie a Dio... stai bene >>
piagnucolò poi aggrappandosi al mio vestito ormai non più candido e piangendoci
sopra.
<< mi dispiace per come ti ho trattata... mi
dispiace per quello che ho detto... mi dispiace Clary >>
Non riuscivo a trattenere le lacrime mentre gli
lisciavo i capelli.
<< a me dispiace di non averti detto tutto
subito, sono stata proprio cretina >>
Allen mi guardò con occhi lucidi eppure
rasserenati.
Gli baciai la fronte respirando a pieno l'odore di
menta che emanava. Non volevo dimenticarlo.
<< ora devo andare >>
Le sue mani si fecero salde sulle mie.
<< cosa vuol dire? >>
<< Questo corpo sta morendo Allen... Tyki
l'ha curato è vero ma sento le forze abbandonarmi... devo tornare nel mio mondo
>>
<< No! >> gridò disperato <<
troveremo un modo, la sezione scientifica è piena di geni! Aspetta, ti prego! Io
troverò un modo >>
Due
minuti
<< Mi mancherete da morire >> sorrisi fra le
lacrime.
<< non puoi lasciarmi... non ora... io ti
>>
<< ssssh >> lo fermai tappandogli la
bocca con la punta delle dita.
<< ti passerà... >> gli spiegai
<< la prima cotta è la più dura a morire, ma ti accorgerai che ci sono
persone che meritano molto di più il tuo affetto... >>
Allen scansò arrabbiato la mano che gli impediva
di replicare.
<< che vuoi dire, che ti sei già dimenticata
di me? >>
Gli cinsi il viso fra le mani.
<< io non mi scorderò mai di te, lo prometto
>> piansi costringendomi a fare ciò che dovevo << ma questo non è un
arrivederci purtroppo >>
Cinque
Mi alzai aiutandolo a mettersi in piedi di fronte
a me.
Quattro
Gli spostai un ciuffo ribelle di capelli bianchi
via dagli occhi per specchiarmici un ultima volta.
Tre
Sorrisi perché volevo che quello fosse l'ultimo
ricordo che gli sarebbe rimasto di me.
Due
<< fai il bravo my lover >>
Uno
<< addio >>
Epilogo:
Respirai a pieni polmoni l'aria fresca del
mattino. Mi tolsi il casco e lo appoggiai un attimo sulla sella del motorino
ancora rigato.
C'era un odore di menta nell'aria. Improvvisamente
il cuore mi si strinse in una morsa. Inconsciamente mi portai una mano
all'altezza del cuore e strinsi la soffice stoffa del maglione con
forza.
Chissà come stavano?
Chissà se alla fine non si era trattato solo di un
sogno dato che al mio risveglio in ospedale il dottore-barbone-maniaco-magico si
era come volatilizzato.
Sorrisi infilando una mano nella tasca dei
pantaloni.
No... Non era stato un sogno, io avevo vissuto per
sei mesi con delle persone e non con dei cartoni animati frutto della mia
fantasia.
Io avevo vissuto... si, avventure, angoscia, gioia
e forse perfino amore...
Il mio cuore sapeva che tutto quello era stato
reale. Avevo scelto che fosse reale e non un sogno.
L'avevo scelto io.
Aprii il pugno e rivolsi il contenuto della mano
verso il cielo.
Una pietra trasparente e una croce, simbolo degli
esorcisti, brillavano sotto la luce del sole
mattutino.
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