+++ Choose Dream or Reality? +++

di Shiida the BlackLightning
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo (parte prima) : Da Realtà a Sogno ***
Capitolo 2: *** Capitolo primo (parte seconda): Da sogno ad incubo ***
Capitolo 3: *** Capitolo primo (parte terza): da Incubo a Realtà ***
Capitolo 4: *** Capito secondo: Fallen Into a New Life ***
Capitolo 5: *** Capitolo terzo: Bugie ***
Capitolo 6: *** Capitolo quarto: Oracle Fate ***
Capitolo 7: *** Capitolo quinto: Nella tana del Lupo ***
Capitolo 8: *** Capitolo sesto: Il principe e lo straccione ***
Capitolo 9: *** Capitolo settimo: Romeo and Juliet ***
Capitolo 10: *** Capitolo ottavo: Time to be an exorcist ***
Capitolo 11: *** Capitolo nono: Teatrino infernale ***
Capitolo 12: *** Capitolo decimo: You Found Me ***
Capitolo 13: *** Capitolo undicesimo: I Need to Know ***
Capitolo 14: *** Capitolo dodicesimo: Profumo ***
Capitolo 15: *** Capitolo tredicesimo: Il motivo per cui sei qui ***
Capitolo 16: *** Capitolo quattordicesimo: O bianco o nero. ***
Capitolo 17: *** Capitolo quindicesmo: Close to You ***
Capitolo 18: *** Capitolo sedicesimo: Zombie! Zombie! Zombie! ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciassettesimo: Here I Am ***
Capitolo 20: *** Capitolo diciottesimo: Il Bisogno di Sapere ***
Capitolo 21: *** Capitolo diciannovesimo: Pettegolezzi Infondati ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventesimo: Forgive Me ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventunesimo: My Lover ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiduesimo: Parla la Strega ***
Capitolo 25: *** Capitolo ventitresimo: Trust Me ***
Capitolo 26: *** Capitolo ventiquattresimo: Conto alla Rovescia ***
Capitolo 27: *** Capitolo venticinquesimo: Choose Dream or Reality? ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo (parte prima) : Da Realtà a Sogno ***


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+++ Angolo autrice +++

Eccoci qui!!

Che dire, niente, spero che darete una possibilità a questa storia perchè era un po' che la tenevo a maturare nella testa e alla fine mi sono decisa a pubblicarla.

Spero di riuscire a dare ai pensieri del personaggio di mia creazione( premettendo assolutamente che non sono io: l'ho scritto in prima persona solo perchè mi sarebbe tornato meglio per esprimere i pensieri) un tono che possa rispecchiare i pensieri di chiunque.

... anzi a dir la verità sto cercando di ispirarmi al " fan" in generale. ( cercando di rimanere sul generico)

Se vi intriga la storia lasciate un commentino o mettete la fic fra le seguite/preferite!!!

Grazie anche a chi deciderà semplicemente di leggerla!!!

Un bacio a TUTTI!!

 

 

 

Capitolo primo (parte prima) : Da realtà a sogno




" A volte la realtà non è altro che la veglia prima che il sogno vero e proprio abbia inizio... "


Sta per piovere. L'aria si è caricata di troppa umidità in queste ultime ore. Mi infilo il casco e salto sul motorino senza preoccuparmi di mettere al riparo il piccolo libricino che ho ancora stretto in mano.

Il volume colorato di D.gray-man viene appoggiato sul sellino e ricoperto dalle mie gambe per tenerlo fermo quanto basta per arrivare a casa. Curvo leggermente sulla destra per immettermi nella stradina secondaria che mi porterà dritta davanti alla rotonda prima della mia destinazione. Una luce abbagliante mi costringe a rallentare. Un uomo mi fa segno di accostare e per no so qualche motivo lo ascolto. Tiene una torcia in mano e con l'altra adesso si aggiusta il cappello malandato che gli ricopre una testa canuta.

Ora che lo guardo meglio sembra proprio un barbone e inizio a pentirmi di essermi fermata.

<< Ti era caduto >> esclama con aria bonaria mostrandomi il volume del manga che avevo sotto le gambe. Rimango stupita da quella scoperta dato che ero più che convinta di averlo ancora con me.

Sorrido e lo ringrazio.

<< E' una buona storia? >> chiede cercando di continuare una conversazione che non voglio davvero iniziare.

<< Si, molto >> taglio corto impegnandomi a risultare più che antipatica.

<< E ci sono parecchi colpi di scena? >>

<< Più o meno >>

L'uomo sorride notando la mia fretta.

<< Quando ero più giovane anche io leggevo belle storielle e fantasticavo su come sarebbe stato farne parte, anche a te capita di sognare di vivere le storie, diciamo da protagonista? >>

Ecco. Il barbone svitato. Perfetto.

<< Ehm, non proprio... mi piace leggere, tutto qui >>

<< Puoi dirmelo, sono sicuro che qualche sogno ad occhi aperti ti capita! >>

<< Si, ok, qualche volta >>

Il barbone si strofina il naso rosso con la mano della torcia e me la punta sugli occhi per un istante. Il suo viso è cambiato, la sua espressione è più malevola, consapevole di qualcosa che mi sfugge.

<< E ti piacerebbe che quei tuoi sogni ad occhi aperti diventassero la realtà? >>

Ok, il barbone svitato si stava trasformando in pazzo psicotico e pervertito dato che aveva appena appoggiato sulle mie cosce sia il manga che la sua mano sudicia. Con un colpo allontanai il suo artiglio puzzolente e mi ripresi il manga.

<< Si certo, come no... ora scusami ma vado da maga magò che ho già preso appuntamento con lei >>

Lui sorride mentre io rimetto in moto e mi allontano.

Possibile che gli psicopatici beccassero sempre me?

Non faccio in tempo a finire questo pensiero che qualcosa mi afferra per la schiena e mi trascina a terra facendomi cadere rovinosamente sull'asfalto. Urlo per il dolore che mi procurano le bruciature da contatto che mi si spandono sulla pelle. Ho gli occhi annebbiati ma riesco ad intravedere il motorino che si accascia a terra producendo mille scintille rossastre.

<< Avevi perso questo >> mormora una voce familiare lanciandomi sul viso il manga che avevo fino a pochi secondi fa in mano.

Il barbone mi si mette davanti puntandomi la sua torcia sugli occhi e ridacchiando divertito.

<< brutto stronzo >> sibilo mentre il dolore mi pervade ancora di più.

<< Che linguaggio volgare per una signorina come te.. >>

<< Fottiti >>

<< lo faccio spesso sai? >> scherzò regalandomi tutto il suo cattivo gusto. << Ma non è il momento di parlare dei miei desideri adesso... piuttosto sei pronta per iniziare il tuo ultimo sogno? >>

Sentii la pelle bruciare, ma sta volta non erano le ustioni da asfalto a far si che la temperatura del mio corpo aumentasse: era una luce bianca che mi costrinse a chiudere gli occhi per non rimanerne accecata.


" ...I sogni sono desideri, ed i desideri se ricercati con assiduità possono con un pizzico di fortuna diventare reali... "





Mi svegliai con il bisogno di urlare strozzato in gola. La testa mi girava da impazzire e non riuscivo neanche più a ricordare quanto forte avessi sbattuto la faccia sull'asfalto. La tempia e la guancia sinistra mi facevano male da impazzire: sentivo la pelle, ancora bruciata dall'impatto con la strada, tirare e ardere. Strizzai gli occhi non riuscendo a trattenere un mugolio sommesso di dolore. Sfortunatamente mi dimenticai che cadendo dal motorino mi ero bruciata la carne in diversi punti: soprattutto sul braccio sinistro. Quando la stoffa fresca del lenzuolo mi sfiorò la pelle imprecai. Ritrassi di scatto il braccio e me lo portai al petto soffrendo a denti stretti.

Tipico di mia madre non toccare le bruciature fresche e lasciarle respirare tutta la notte prima di fasciarle. Peccato che non ricordassi minimamente come avesse fatto a convincermi a starmene buona ad aspettare di andare a letto. In effetti, non ricordavo nemmeno come avevo fatto a tornare a casa. L'ultima cosa che ricordavo era quel lampo di luce ed il risolino marcio di quello stronzo che mi aveva tirato già dal motorino.

<< Ti sei svegliata >>

Mi voltai rasserenata aspettandomi di incontrare gli occhi mielati di mia madre ma quando incrocia i tizzoni scuri della donna che mi aveva parlato quasi svenni. Era una donna magra, particolarmente alta e con le dita lunghe e scheletriche. Eppure il suo viso piacevolmente rotondo attenuava il fisico da morta di fame.

<< Devi aver battuto forte la testa >> spiegò lei sedendosi sul ciglio del letto su cui ero sdraiata. << Fortuna che Robert ti ha trovata! Eri svenuta in mezzo alla strada >>

Non riuscivo a spiccicare parola, persino respirare mi costringeva ad uno sforzo impressionante. Ero pietrificata, non riuscivo più a capire se quello che avevo davanti era sogno o realtà.

La donna mi si avvicinò porgendomi la mano ossuta. << Mi chiamo Madlene, e tu? >>

Solo adesso notai come i suoi modi fossero garbati, come se appartenesse ad un'altra epoca. Il suo vestito lungo, da bravo angelo del focolare, aveva un che di già visto, come in una foto di qualche pittore inglese del diciannovesimo secolo. Il viso a tratti ancora puerile nascondeva la maturità di chi è dovuto crescere troppo in fretta ed ha accettato di prendersi la responsabilità delle proprie scelte.

<< Clary >>

Non so perché mentii; solo lo feci, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Sentivo dentro di me una voce che mi continuava a ripetere che tutto quello che i miei sensi stavano percependo era sbagliato, era solo uno scherzo del mio cervello; come un sogno ad occhi aperti. Probabilmente volevo credere che quella voce avesse ragione, che il bruciore delle mie ferite, che gli occhi scuri di quella donna fossero solo frutto della mia immaginazione.

<< Come ti senti Clary, meglio adesso? >>

Annuii lentamente cercando di ricordare qualcosa, qualsiasi cosa che potesse spiegare quella situazione. Qualcosa sbatté, una porta probabilmente, ed i miei occhi saltarono dal viso di Madlene, alla porta della piccola stanzetta color ocra dove mi trovavo fino al corridoio adiacente.

<< Oh, Robert deve essere tornato! Vado subito a dirgli che ti sei svegliata! >> squittì la donna dirigendosi verso il corridoio e chiudendosi alle spalle la porta della camera. Riuscì solo a sentire una voce opaca pronunciare il nome di Madlene prima che il mio cervello si scollegasse. Mi ero mossa di scatto alzandomi in piedi per guardarmi intorno. Non conoscevo quella casa, non conoscevo quella donna, non avevo la più pallida idea di quello che stesse succedendo. Se era vero che mi avevano trovato sulla strada, svenuta, perché non mi avevano portato all'ospedale? Perché non avevano chiamato mia madre? Il telefono, il documento d'identità nella borsa potevano dar loro le informazioni necessarie per identificarmi. In quel momento mi resi conto che non avevo più addosso i miei vestiti. Indossavo una veste da notte bianca, come quelle che una volta avevo visto a mia nonna. Cercai di calmarmi, forse Madlene solo non aveva pensato ai documenti ed aveva aspettato che mi svegliassi per chiedermi come mi chiamavo. Dovevo assolutamente chiamare casa. Mia madre doveva essere preoccupatissima.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo primo (parte seconda): Da sogno ad incubo ***


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+++ Angolo autrice +++

Salve a tutti!!! ecco il nuovo aggiornamento!! che dire ho deciso di anticipare la pubblicazione per l'incoraggiamento a scrivere ( o commento) di __Evelyn__ !! Grazie mille cara, spero che la storia ti piaccia!! ringrazio tantissimo anche bleachnaruto per aver aggiunto la fic fra le seguite come aveva già fatto __Evelyn__ !!! Ringrazio anche tutti quelli che hanno letto la storia e spero che lascierete un commentino perchè a me fanno davvero tanto tanto tanto tanto tanto tanto ma tanto piacere!!!! ( quando ne vedo uno salto dalla sedia!!! XD XD)

un salutone a tutti, ora vi lascio alla lettura!! baci baci

 

 

 

 

Capitolo 1 (parte seconda): Da sogno ad incubo





Aprii la porta facendola scricchiolare dietro di me e decisi di scendere le scale a chiocciola che portavano fino al piano terra della casa. Madlene stava parlando con un giovane uomo con una divisa blu cobalto. Sembrava il costume di carnevale di un'uniforme di polizia di quelle londinesi che si vedevano nei vecchi film in bianco e nero. Il cappello tondo e la stellina dorata sopra. Se non fossi stata così sconvolta dalla situazione probabilmente avrei anche fatto una battuta su quell'abbigliamento. Ero un tipo spiritoso, anzi: sarcastico per la verità; ma la mia testa, in quel frangente, non se la sentiva di produrre niente di vagamente ironico.

<< Clary, non dovresti alzarti dal letto >>

<< Sto bene >> mormorai sentendomi la gola bruciare per lo sforzo di parlare.

Sentivo le gambe molli, inizialmente pensavo che non sarei riuscita a fare un altro passo ma mi sforzai con tutta me stessa per rimanere in piedi. Ero quasi nauseata, la sensazione di precario equilibrio che mi accompagnava da quando mi ero risvegliata mi stava infettando ogni singolo pensiero.

<< Vorrei chiamare a casa per avvertire la mia famiglia che sto bene? Dove è la mia borsa? >>

Madlene la guardò con aria interrogativa.

<< Non avevi una borsa con te quando ti abbiamo trovato >> precisò Robert guardandola con una strana scintilla di compassione nello sguardo.

<< Allora potete prestarmi il cellulare? >>

<< Cosa? >>

<< Il telefono, per chiamare casa >> ripetei sentendo che l'equilibrio veniva meno di nuovo.

<< Alla centrale abbiamo un telefono >> mi informò lui portandosi una mano sotto il mento con aria riflessiva.

<< Non avete un telefono in casa? >>

<< Beh, no >>

Strano. Tutto era sempre più strano. Sentivo la testa iniziare a girare vorticosamente al senso di nausea si sostituì un forte mal di testa.

<< Allora mi vesto e vado a casa, il centro è vicino da qui? Dove sono i miei vestiti? >>

Madlene trattenne un mormorio sommesso e Robert scosse la testa.

<< Deve aver battuto la testa parecchio forte >>

<< Non ti ricordi nulla Clary? >>

Aggrottai la fronte non capendo il perché di quelle espressioni dispiaciute. Ok, non ero in forma ma ero comunque cosciente di quello che stava accadendo, ero vigile.

<< Ricordarmi cosa? Sono caduta con il motorino, forse mi hanno rubato la borsa, tutto qui... no? >>

<< Sei caduta da cosa? >> chiese sorpreso Robert.

Sorvoliamo sul fatto che non avere ne un cellulare, ne un telefono rendeva la cosa inquietante ma che non sapessero che cosa fosse un motorino era quasi ridicolo. Mi sentivo quasi presa in giro dalle loro espressioni caritatevoli.

<< Dalla moto >> ripetei cercando scandire bene ogni lettera che componeva quella parola. Madlene si portò una mano sulle labbra fine e screpolate prima di avvicinarsi a me e stringermi le spalle con aria piena di dolcezza.

<< Dovresti tornare a letto, non sei nelle condizioni adatte per ragionare >>

<< Quali condizioni scusa? >> sbottai scostandomela malamente di dosso.

<< Ti abbiamo trovata per strada >> ripeté Robert con voce tremante.

<< Questo lo avete già detto >>

<< Eri ferita e nuda... pensiamo che ti abbiano violentata... non è bene che una ragazza esca di notte per Londra, il mondo sta andando a rotoli ultimamente >>

Rimasi di stucco.

Tutto il mio mondo si fermò in quell'istante.

Violentata?

Londra?

Era così ridicolo che non riuscii nemmeno a ridere.

Perché continuavano con questa scenetta da quattro soldi?

Possibile che..che..

<< No, non ci credo >>

<< Che cosa hai detto cara? >>

Madlene mi rivolse un'occhiata titubante prima di lasciarmi lo spazio per respirare.

<< E' impossibile, è un'assurdità >> gridai prima di uscire correndo fuori dalla casa.

Mi guardavo intorno e volevo soltanto piangere perché correndo mi accorgevo che tutto quello che avevo intorno era un incubo tremendamente reale.

Londra, non ci ero mai stata.

Volevo andarci una volta, magari dopo gli esami di stato, con qualche amico a fare le solite bravate idioti.

Ma quella non era la Londra che volevo vedere: quella era una città che non apparteneva al mio mondo.

Le signore distinte che camminavano lungo le vie abbassavano gli occhi indignate dal mio abbigliamento inopportuno e si nascondevano dietro i loro ventagli ricamati. Faceva freddo e mi sentivo congelare ma non riuscivo a fermarmi.

Come avrei potuto riuscirci?

Volevo solo urlare, volevo che tutto svanisse, volevo tante cose ma di certo non volevo quello che avevo adesso.

Fortunatamente il solido muro di mattoni che mi sbarrò la strada mi diede quei pochi secondi utili per calmarmi e riprendere il controllo del mio corpo.

<< Cazzo >>

Ed ora?

Cosa fare, dove andare... a cosa credere?

<< Signorina, cosa ci fai sola in un posto così? >>

Mi voltai di scatto.

Due uomini con dei ghigni malevoli stampati sulle labbra si stavano avvicinando pericolosamente.

<< Non dovresti andartene per Londra così conciata >> scherzò uno lisciandosi la barba con una mano.

Prima che potessi accorgermene avevo tentato di evitarli girando in un altro vicolo ma un terzo malintenzionato mi afferrò per i capelli tirandomi a terra.

Gridai per il dolore.

<< Come sei carina signorina... perché non ci fai vedere cosa c'è sotto questa veste? >> mormorò lisciandomi la pelle della coscia destra.

<< Fottiti >> urlai di rimando infilandogli due dita negli occhi.

Forse quei sette anni di arti marziali avevano giovato in qualche modo alla mia prontezza di riflessi e al sangue freddo. Eppure non riuscii ad evitare lo schiaffo dell'altro uomo e la spinta del suo compare.

Ero di nuovo a terra e questa volta sentivo che di non avere la forza necessaria per reagire.

Gridai aiuto con tutta la voce che avevo in corpo mentre sentivo quegli stronzi alzarmi il vestito e toccarmi con quello loro sudice mani. Poi d'un tratto si fermarono e fra le lacrime intravidi una sagoma familiare.

<< Robert >> mormorai in preda alla gioia.

<< Uno sbirro eh? >> ridacchiò uno dei violentatori.

Ma Robert aveva il viso assente come investito da un'aura di pura follia. Il suo corpo si strappo sotto la crescente mostruosità che gli usciva dal petto. Un'enorme arma di morte grigia si levò sotto l'ammasso informe di quella che era la sua pelle. Sentì quei bastardi urlare mentre i proiettili di quel demone li colpivano e polverizzavano i loro corpi.

Non riuscivo a staccare gli occhi da quello che era diventato il peggiore dei miei incubi: un akuma.

Non era possibile.

Non era vero.

Non riuscro vigile.

Non sul serio.

Non esistevano, non erano reali, non potevano davvero essere che frutti dalla mia immaginazione.

Ed anche nei miei sogni, per mio capriccio e desiderio, non avevo di che temere dato che la mia Innocence mi avrebbe protetto.

Ma in questo incubo così realistico non ero altro che una stupida umana che era passata da un tentato stupro ad una morte terribilmente veloce.

Sentii il proiettile sfondarmi le costole e chiusi gli occhi nel tentativo di non intensificare il dolore.

Morivo, morivo senza sapere cosa mi stava succedendo. La lacrime ripresero a scendere lungo le mia guance mi riempirono la bocca riarsa dal troppo gridare. In un bagliore di luce svenni senza riuscire a cogliere perfettamente quale angelo fosse arrivato troppo in ritardo per salvarmi. Sentì il gelo avvolgermi e mi arresi all'inevitabile.

 

" ...I sogni sono fatti per rimanere tali...

    ...Perché un sogno che diventa realtà può anche distruggerti "

     

     

     

     

     

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Capitolo 3
*** Capitolo primo (parte terza): da Incubo a Realtà ***


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+++ Angolo autrice +++

Salve a tutti!!! Questa è l'ultima parte del primo capitolo, dal prossimo la storia inizierà a prendere risvolti... decisivi XD XD                               

Vorrei ringraziare tutti quelli che stanno leggendo questa fic e soprattutto ringrazio __Evelyn__ per i suoi commenti, grazie ai quali, beh, ho continuato a pubblicare la fic!! Grazie millle cara!!

Spero di ricevere altri commenti che mi motivino a scrivere, basta anche un " continua" o un "mi piace"

Lo so che sicuramente molti non hanno tempo, io sono la prima che non lascia sempre un commento!!

Grazie comunque di continuare a leggere questa storia!!

un bacione a tutti!!

 

 

 

 

 

 

Capitolo primo (parte terza) : da incubo a realtà


 

 

" ...Si dice che l'incubo, a volte,

possa essere meglio della realtà stessa... "




 

All'inizio c'era buio e silenzio: poi il silenzio venne sostituito dal mormorio vivace di una discussione.

<< Non credi che sarebbe meglio che l'infermiera tornasse a controllarla? >>

<< No.. va bene così. Sono passate solo un paio di ore da quando è arrivata >>

<< Ma non sembra dare segni di ripresa >>

<< e ci credo! E' stata colpita in pieno petto da un proiettile akuma >>

<< Uhm giusto... non trovi che sia strano? >>

<< Che sia viva? >>

<< Si, certo, anche quello....ma che non ci sia traccia di Innocence in lei >>

<< Non è stata ancora da Hebraska >>

<< Ma il supervisore non ha trovato nulla >>

<< Il supervisore secondo me non l'ha neanche guardata; era troppo occupato a frignare perché sua sorella voleva di nuovo uscire >>

<< Quindi dici che è una compatibile? Un'esorcista? >>

<< Non c'è altra spiegazione >>

<< Oh! Guarda si sta svegliando, corri a chiamare l'infermiera! >> gridò quella voce precipitandosi su di me. Sentivo il calore del suo respiro sulle mie guance e per un secondo stentai a voler aprire gli occhi. Dischiusi le palpebre quanto bastava per dar dimostrazione che effettivamente fossi cosciente e distinsi i contorni sbiaditi di quello che era un ragazzo con addosso una camice da scienziato.

<< Come ti senti? >>

<< Questa domanda inizio ad odiarla >> mormorai sentendomi piacevolmente sarcastica.

Il giovane mi rivolse un sorriso di approvazione e cercò di aiutarmi a mettermi a sedere.

<< Cazzo >>

<< Ti ho fatto male? >> chiese preoccupato.

<< No, è solo che mi fanno malissimo le costole >>

<< Oh, certo! Hai preso proprio un brutto colpo >>

<< Fortuna che non è stato abbastanza brutto da uccidermi >>

Lo sentii ridere per la mia battuta maledettamente poco divertente e mi costrinsi ad aprire completamente gli occhi per vederlo completamente in viso.

Rimasi paralizzata quando riconobbi gli occhiali spessi da bravo secchione ed i capelli castani raccolti in due crocchie arruffate del giovane scienziato dal viso bonario che già conoscevo.

<< Johnny, spostati! E' arrivata l'infermiera >>

Non feci in tempo nemmeno a raddrizzarmi per nascondere la mia espressione disorientata che fra me e lo scienziato si frappose una donna anziana con un espressione piuttosto crucciata.

<< Riesci a respirare? >>

<< Mi sembra ovvio che ci riesce >> borbottò lo scienziato che l'aveva appena accompagnata fino al mio letto.

<< Caposquadra, lei non ha proprio niente di meglio da fare? >> sbottò l'infermiera rivolgendogli un'occhiataccia più che espressiva.

<< Vado a chiamare il supervisore allora.. >>

<< Torniamo a noi >> tossì la donna poggiandomi una mano sulla forte. Sentii la pelle ruvida ma stranamente delicata sulla testa e automaticamente mi rasserenai.

Era piacevole, aveva la mano fresca ed era davvero un po' che la mia mente agognava un briciolo di refrigerio.

<< la febbre è scesa >> affermò prima di voltarsi e raggiungere uno scaffale stracolmo di medicinali.

<< Cosa è successo? >> mormorai cercando di sembrare più normale possibile.

Ma non era così.

Sarebbe arrivato il momento in cui non avrei più sopportato tutto questo e sarei impazzita?

O forse ero già pazza?

Non stavo ne urlando ne cercando di strapparmi tutti i capelli però... forse era un buon segno dopotutto.

<< Io ne so quanto te credo: sei arrivata qui in spalla ad un esorcista con la febbre alta ed un paio di costole rotte >>

Ecco cos'era quella luce. Probabilmente l'attivazione di un Innocence. Era paradossalmente bello, vedere come tutto quel mondo che avevo immaginato fosse simile al mio ma allo stesso tempo terribilmente spaventoso che riuscissi a non svenire di nuovo e accettare, almeno per ora, che quello fosse tutt'altro che un incubo.

<< Grazie >>

L'infermiera mi rivolse un'occhiata gentile e fece segno al giovane di intrattenermi mentre preparava le medicazioni.

<< Come ti chiami? >>

<< ...Clary >>

<< Ti ricordi qualcosa? >>

<<< A parte il tentato stupro e l'attacco dell'akuma? No, nient'altro credo >>

La donna sorrise verso di noi e scosse la testa divertita dal mio senso dell'umorismo.

<< Scusa >>

<< Figurati, è già tanto che sono qua...viva >>

In quel momento focalizzai le pareti, il colore giallastro del corridoio e mi sembrò come se fosse un posto che avevo visto così tante volte da poterlo chiamare casa. Non avrei mai immaginato di vederlo da questa prospettiva però, non che mi dispiacesse: ma una cosa era vederlo su carta, un'altra era respirarne gli odori e assaporarne il calore.

<< Vorrei sapere chi mi ha salvata, vorrei ringraziarlo >>

Mi scappò quasi un risolino divertito: probabilmente un milione di fan si sarebbero strappate tutti i capelli per vivere una simile occasione. Non che fossi dispiaciuta della situazione: ma non ero proprio contenta del contesto fisico in cui mi ero dovuta trovare.

<< ora stai ferma >> esclamò la donna prendendomi alla sprovvista. Infilò di scatto l'appuntito ago di una siringa nel mio braccio e vi iniettò un liquido trasparente. Il mio cervello ebbe uno sbalzo tremendo di connessioni: mi sentii stranamente distante e tutto ciò che avevo intorno ricominciò a girare e a farsi scuro.

<< Dobbiamo sistemargli quelle costole >>

Di nuovo incosciente? Beh, ormai era un cliché e mi ci stavo anche abituando tutto sommato. Percepii le mani calde di Johnny sistemarsi sul mio addome per tenermi ferma e poi venni di nuovo avvolta dall'oscurità. Magari, al mio prossimo risveglio, mi sarei ritrovata a casa con una terribile emicrania e mia madre che mi sgridava per l'ennesimo ritardo.



" ...Fuggire dalla realtà e come fuggire da ciò che ci spaventa;

ma fuggire da un sogno è come fuggire da se stessi... "

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Capitolo 4
*** Capito secondo: Fallen Into a New Life ***


o

+++ Angolo Autrice +++

Questo capitolo e mooooolto più lungo dei precedenti, spero solo che non risulti pesante da seguire... Come già anticipato ora si inizia ad entrare nella storia vera e propria!!

Voglio veramente ringraziare Lenhara per il suo commento!! L'ho letteralmente amato!! Era il commento che avrei desiderato ricevere, hai colto pienamente il mio intento stilistico ( compresa anche la lentezza dei primi tre capitoli...  -___-")

Ringrazio chi ha letto la fic e mi fa tanto piacere che continuiate a seguirla!!

GRAZIE INFINITE!!!!!!!

Ora vi lascio alla storia... buona lettura!!!

 

 

 

 

 

 

Capitolo secondo: Fallen Into a New Life



Il lettino dell'infermeria mi parve quasi più comodo di quanto mi era sembrato essere la prima volta che avevo ripreso conoscenza. L'odore meno intenso delle bende appena cambiate mi fece sospirare di sollievo. Il dolore al petto si era attenuato e quello alle bruciature che avevo su quasi tutto il corpo andava man mano sparendo.

Cercai con gli occhi qualcosa al quale aggrapparmi per riuscire ad alzarmi ma non trovai nulla.

Fui piacevolmente sorpresa quando con le mie sole forze, e senza eccessivo dolore, riuscii a mettermi in piedi davanti alla brandina. La testa aveva smesso di girare ed il mio equilibrio sembrava tornato quello di una volta.

Notai un vestito color ocra appoggiato sul letto e pensai che lo avessero lascito li per me: per quando mi fossi sentita meglio.

La stoffa era fresca e profumata e ringraziai il cielo che fosse della mia taglia.

Mi avvicinai allo specchio che c'era nell'anta dell'armadio in fondo alla stanza per vedere in che condizioni ero. Non mi stupii della marcata bruciatura scura che mi segnava tutta la guancia sinistra e parte del collo; piuttosto mi fecero sobbalzare i lunghi capelli platinati che mi scendevano morbidi lungo le spalle. Non che non mi piacessero, ma addormentarti con un caschetto nero e svegliarsi con una cascata di biondo in testa non era normale. Persino i miei occhi scuri si erano decolorati ed avevano assunto una tonalità simile all'oro.

Sembravo un angelo: con quel vestito chiaro,quei lineamenti dolci e l'espressione da cagnolino bastonato. Uno scherzo abbastanza divertente dato che il mio caratteraccio avrebbe presto rivelato quale strega fosse nascosta da quelle sembianze da santa vergine indifesa che avevo acquisito.

<< Ottimo, Barbie sarebbe fiera di me >> scherzai rivolgendomi alla nuova me stessa riflessa nello specchio.

<< Ti sei svegliata >>

Mi voltai così velocemente che per poco non caddi a terra; ma fortunatamente fui così previdente da appoggiarmi all'anta dell'armadio prima che le mie gambe cedessero sotto il peso del resto del corpo.

<< Ciao Johnny >> mormorai felice di vedere una faccia amica.

Lo vidi arrossire per il fatto che avevo già imparato il suo nome. Peccato che dopo tutti quei numeri ed episodi di D.gray-man, fosse il minimo ricordarsi i nomi dei personaggi.

<< Riesci a camminare da sola? >>

<< Si, basta che non mi allontano troppo da un appiglio solido >>

<< Vuoi una mano per tornare a letto? >>

<< No, per carità, preferirei fare due passi.. mi accompagni? >>

<< Non credo che sia il caso, dovresti prima essere visitata dal supervisore, sarà qui a momenti >>

<< allora andiamogli incontro, ti va? >>

Johnny deglutì nervosamente. Non che fossi particolarmente attraente in quel corpicino da vergine degli angeli, ma evidentemente la mia spigliatezza accostata a quella innocenza di facciata era un mix micidiale per il povero scienziato.

<< O-ok >>

Mi avvicinai a grandi passi rischiando di inciampare un paio di volte prima di raggiungere le spalle di Johnny. Feci passare il mio braccio sotto il suo e mi aggrappai a quest'ultimo con la mano per sorreggermi eventualmente.

L'Ordine era come me lo immaginavo: grandissimo e pieno di voci che facevo da perfetto sottofondo al clima caldo e frizzante che si respirava. Superammo un paio di porte socchiuse dove altre infermiere si prendevano cura di pazienti. Avrei dovuto farmi accompagnare alla sezione scientifica prima o poi: morivo dalla curiosità di vedere quali altre stramberie Komui ed il suo staff stavano progettando.

<< Supervisore >>

Mi voltai in direzione di un gruppo di scienziati che ci stavano venendo incontro e riconobbi dei visi familiari. Soprattutto fui contenta di vedere che ad accompagnarlo c'era l'infermiera.

<< Johnny, ti avevo detto che non dovevi farla alzare? >> lo sgridò la donna puntandogli un dito inquisitore al petto.

<< E' colpa mia, volevo fare due passi >> lo protessi cercando di non far infuriare l'infermiera più del dovuto.

<< Suvvia infermiera, la ragazza sta bene >> intervenne Komui con la sua tipica aria giocosa ed infantile. << Clary giusto? >>

Annuii ripetutamente felice che finalmente qualcuno non mi chiedeva come stavo ma passava a cose più importanti.

<< Mi hanno raccontato cosa ti è successo e che probabilmente sai già cosa è un akuma >>

<< Ne avevo sentito parlare >> rimasi sul vago per non creare scompiglio.

Sarebbe stato terribile se avessero saputo che probabilmente conoscevo fin troppo degli akuma, dei Noah e di tutti loro.

<< Sai anche qualcosa sugli esorcisti? >>

<< Che vestite di nero e uccidete gli akuma? >>

<< Più o meno >> acconsentì sorridendo.

Ok, la falsa ignorante mi riusciva piuttosto bene e farla in barba a Komui non era stato così difficile; ma le cose sarebbero diventate più complicate dopo. Il caposquadra Reever si avvicinò al supervisore con aria mesta e gli sussurrò qualcosa in un orecchio. Komui annuì e fece per seguirlo poi si rivolse verso di me incerto su cosa fare.

<< Vieni >>

 

 

Quando mi ritrovai nella sala centrale, davanti a quello che era uno spettacolo agghiacciante rimasi quasi paralizzata: c'erano centinaia di bare bianche e tanta gente che piangeva su di esse.

Mi portai istintivamente una mano alla bocca per non parlare.

Avevo già visto questa scena: il funerale di Daisya Berry e con lui altri esorcisti e finder.

Era terrificante, su carta non c'era tutta la tristezza, la disperazione che aleggiava in quella sala.

Era freddo, tutto ciò che riuscivo a percepire era gelo e dolore. Cercai di concentrarmi sul calore che mi trasmetteva la pelle del braccio di Johnny; ma anche quella, nel giro di un attimo, si congelò. Ero intrappolata in un ghiacciaio e non potevo che esserne travolta.

Benché fossi un'estranea in un mondo che fino a pochi giorni fa credevo fosse solo frutto del un genio della fumettistica riuscivo a sentirmi stranamente partecipe di quella sofferenza.

Era viva, era fin troppo reale, era parte di me: come se fosse mia.

Io ero triste per loro, per le loro perdite e non riuscivo a distaccarmi da tutto quel dolore.

<< Combattiamo akuma ma a volte non siamo forti abbastanza; è un lavoro duro questo >> sussurrò togliendosi il cappello e raggiungendo i suoi compagni.

<< Marie-san >>

Un omone si girò verso di noi con aria spenta e provata.

<< Clary, ti presento l'esorcista che ti ha portato qui >> mi spiegò Johnny cercando di distaccarmi da tutto quel clima di tristezza.

Era parecchio più grosso di quello che credevo; ma la sua faccia bonaria e caritatevole attenuava la sua stazza da gigante.

<< Grazie per avermi salvata >> squittii porgendogli una mano in segno di ringraziamento. Lui la strinse con dolcezza cercando di mascherare il dolore che stava provando in quella situazione.

<< Non devi ringraziare me, io ti ho solo portato sulle spalle... E' stato il mio compagno a salvarti >> spiegò facendosi da parte e lasciando visibile il bel giovane dai capelli scuri che si trovava appoggiato al muro.

<< Kanda..? >>



 

 

Johnny mi rivolse un'occhiata confusa che mi trapassò come un'ondata d'acqua ghiacciata.

<< Vi conoscete? >>

Cazzo.

Ovvio che lo conoscevo, insomma, era Kanda!

Ma era anche ovvio che lui non aveva la più pallida idea di chi fossi io se non una qualsiasi disgraziata che aveva salvato da un akuma.

<< Ho sentito il tuo nome... prima di perdere conoscenza... era l'ultima cosa che mi ricordavo >>

Ok, questa balla era passabile: nessuno poteva entrare nella mia testa e scoprire che in realtà io conoscevo molto altro.

<< volevo ringraziarti >>

Lo vidi sbuffare con la sua solita aria altezzosa e voltare la testa dall'altro lato.

<< Non farci caso >> mormorò Marie abbozzando un sorriso mielato.

<< E' fatto così >>

Certo che era fatto così, lo sapevo benissimo; ma mi sembrava comunque carino ringraziarlo. I suoi lineamenti erano perfetti, duri ma impensabilmente delicati; persino i suoi occhi di pece che brillavano come due tizzoni ardenti avevano un che di affascinante: era molto più bello di come già era sulla carta. Se non fosse stato per il fatto che già sapevo quanto odioso potesse essere, probabilmente mi sarei sciolta ai suoi piedi.

<< Mi dispiace per i vostri amici >> tossii cercando di non mettere troppo il dito nella piaga, ma Marie fu realmente contento del mio cordoglio.

<< sei gentile >>

<< voi lo siete stati con me, cosa mi costa ricambiare? >>

Sentii Kanda allontanarsi in un soffuso rantolo adirato.

<< Non è proprio quello che si dice una persona amichevole eh? >> scherzai.

Johnny sorrise al mio commento sperando che Kanda non lo vedesse.

<< Va saputo prendere >> mormorò Marie.

<< ed io faccio amicizia anche con i sassi, non credo che me la prenderò per così poco... >>

<< Mi chiamo Noise Marie >>

<< Clary >> pigolai allungando la mano verso quella dell'esorcista.


 

 

Non che non mi piacessero gli ospedali: tutt'altro, avevo intenzione di andarci a lavorare dopo la scuola; ma non avrei mai creduto che sarei stata così tesa per una.... diciamo visita medica.

Sentii le prominenze fluttuanti di Hebraska avvicinarsi con delicatezza alla mia pelle nuda segnata dalle bruciature ancora calde. Notai che aveva veramente timore di farmi male, lo percepii dai sui movimenti lenti, lievemente indecisi. Lasciai che prendesse totalmente il controllo del mio corpo e che mi sollevasse fino al suo viso. Era piacevole la sensazione di semi incorporeità che mi trasmettevano i suoi tentacoli luminescenti; era come essere avvolta da fasci di luce neon.

Non era una luce fresca, anzi, era quasi tiepida.

La vidi dischiudere le labbra ed iniziare a calcolare il grado di compatibilità. Mi sentivo stranamente rilassata fra le sue cure che non mi preoccupai nemmeno di scacciare quei pensieri che mi tormentavano.

<< 77 % >> sussurrò mentre scostava la sua fronte dalla mia.

Vidi Komui piacevolmente sorpreso nel sentire che la mia compatibilità era così alta. Quando posai finalmente i piedi a terra non riuscii ad evitare di dare un'occhiata impaziente all'esorcista fluttuante.

<< Ovviamente la tua Innocence è un tipo parassita >> sentenziò rivolgendosi verso il supervisore. << altrimenti non sarebbe riuscita a sopravvivere a quell'attacco >>

<< Sai dove è situata la sua Innocence? >>

<< Nella sua pelle >> sospirò << La sua pelle è pervasa dalla forza dell'Innocence e la croce sulla sua schiena ne è la prova >>

Istintivamente mi portai una mano dietro il collo all'altezza delle scapole sfiorando una cicatrice che non avevo mai sentito prima d'ora.

Possibile che non me ne fossi resa conto prima?

Evidentemente avevo avuto ben altre cose per la testa e avevo rimandato l'ispezione accurata del mio nuovo corpo da barbie.

E così ero un'esorcista.

Stentavo ancora a farmene una ragione.

Era tutto così paradossalmente assurdo che anche solo soffermarmi a rimuginare su tutto quello che stava accadendo mi faceva girare la testa.

<< Grazie mille Hebraska >>

Komui mi fece strada verso la piattaforma mobile che ci avrebbe riportato ai piani superiori.

<< Clary >> mi sentii chiamare mentre una luce mi carezzava il braccio. Voltandomi capii che Hebraska aveva qualcos'altro da dire; ma nera terribilmente indecisa se parlare o meno.

Che avesse scoperto il mio segreto?

Se poteva entrare nella mente degli altri?

Sudai freddo cercando di contenere la mia crescente paura.

<< un bivio >>

<< Cosa? >> balbettai credendo di non aver sentito bene.

<< Ti ho visto davanti a un bivio: un corridoio buio, l'aria carica di odore di bruciato. Ti ho vista stringere qualcosa nella mano pregando di ricevere un segno, un miracolo >>

Il supervisore osservò perplesso sia la mia espressione sia Hebraska.

<< E' una previsione? >>

<< Non lo so: non ho ma visto una cosa del genere, era come un sogno ad occhi aperti, come se tu mi avessi trasmesso questa sensazione >> rifletté alzandomi il mento con una delle sue prominenze.

<< Posso solo chiederti di fare la scelta giusta >>

Non riuscivo a parlare. Mi sentivo come rapita dalla sua essenza lucente e volevo davvero capire di cosa stesse parlando ma davvero non ci riuscivo.

<< Certo >> balbettai sentendomi improvvisamente a disagio. Avvicinandomi al supervisore la vide mantenere il suo sguardo su di me.

<< Non preoccuparti >> cercò di tranquillizzarmi lui.

<< Non sono preoccupata >>

O almeno in parte era vero, ero abbastanza sicura che avrei saputo affrontare quell'ipotetica scelta, sempre se si fosse davvero presentata. E poi l'idea di farmi vedere più che sicura di me mi piaceva molto.

Johnny era sull'attenti già ad aspettarmi al capolinea della piattaforma. Gli sorrisi di rimando capendo che anche se era costretto a farmi da balia lo faceva con piacere.

<< Portala pure alla caffetteria, avrà fame >> mi congedò il supervisore tornando nel suo ufficio.

Johnny era quasi più euforico di me e probabilmente moriva dalla voglia di sapere qualcosa sulla mia visita.


 

 

La caffetteria era enorme.

C'era molta più gente di quanta avrei mai potuto immaginare.

Certo, una pagina di un manga non avrebbe mai potuto rendere giustizia a quel posto; ma non ci si era neanche avvicinata!

Mi cadde subito lo sguardo su Marie, non perché fosse davvero fuori taglia, ma perché se ne stava in un tavolo quasi completamente vuoto.

Tutta colpa del delizioso stronzo giapponese che si ostinava a seguire. Gli ero davvero profondamente grata di avermi salvato il sedere; ma trovavo eccessivo tutto quel fare l'appestato di turno ed evitare contatti umani.

Marie, ovviamente, mi salutò con la mano invitandomi implicitamente a sedermi vicino a lui. Cercai di non far cadere il vassoio con il mio pranzo e rifiutai l'invito con un cenno del capo.

Non me la sentivo di sostenere le occhiatacce malefiche di Kanda mentre mangiavo.

Seguii Johnny fino al tavolo che aveva scelto.

Rischiai di far cadere la pizza che mi ero fatta fare da Jerry a terra quando vidi chi era già seduto a quel tavolo.

Le tre grazie, i tre moschettieri, i tre porcellini.

Lavi, Allen e Linalee.

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Capitolo 5
*** Capitolo terzo: Bugie ***


o

+++ Angolo Autrice +++

Rieccoci con un nuovo e interminabile capitolo di questa storia. ( non riesco più a smettere di scrivere, mi vengono dei capitoli lunghissimi, spero che non diventino troppo pesanti.. se così fosse fatemelo sapere!! )

Partiamo allora con i ringraziamenti!! (sono molti questa volta!!! XD XD)

Vorrei ringraziare mohran per aver messo la fiction fra le seguite e per il bellissimo commento!! Sono lieta che ti piaccia il mio modo di scrivere, ma sono ancora più felice che ti sia piaciuta la storia!! spero che questo capitolo possa essere di tuo gradimento! XD

Ringrazio anche __Evelyn__  per il continuo e costante sostegno ( senza i tuoi commenti di sicuro non avrei continuato a scrivere questa fic!!! Aspetto sempre di ricevere un tuo commento!!! ) e grazie davvero per i complimenti!! Spero solo che le mie solite conclusioni ti spingano a continuare e leggere ma a non soffrire troppo di curiosità!! ;)

Un altro ringraziamento d'obbligo va a Lenhara ...che dire cara, spero davvero che l'Innocence di Clary possa essere all'altezza delle tue aspettative e che le nuove gaffe della protagonista ti facciano sorridere!! i tuoi commenti mi mettono sempre la carica per dare il meglio di me, nella stesura della storia!! :)

Nel prossimo capitolo allegherò un link per accedere ad un sito dove potrete vedere gli schizzi che ho realizzato su questa fiction!! Ringrazio ancora tutti quelli che leggono la fiction e spero di ricevere altri commenti!!

Grazie a tutti, vi adoro!!!

ps: se volete che disegni qualche scena in particolare, fatemi sapere!!

 

e adesso..............................BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

Capitolo terzo: Bugie


 

 

 

" Costruisci.

Con dedita accuratezza costruisci un castello di bugie.

Bugie che servono, tuo malgrado, a nascondere ciò che ti sta divorando dall'interno ”



Merda.

Probabilmente quel sostantivo poco raffinato lo avevo anche mimato con le labbra.

La situazione però, lo richiedeva.

Non ero ancora pronta per un incontro di quella portata, mi avrebbero fatto un terzo grado su tutta la mia vita e l'unica cosa che avrei potuto dire è che mi chiamavo Clary.

Parecchio interessante direi...

Quella dannatissima conversazione avrebbe segnato il mio curriculum di esorcista provetta, il mio rapporto con i pezzi grossi del manga!

Peccato che nelle condizioni psicologiche in cui mi trovavo avrei fatto un fiasco totale.

<< Lei è Clary, la nuova arrivata >>

Fanculo Johnny!

Ti sei appena fottuto l'unica cosa che avrei potuto dire senza sembrare di primo impatto una demente.

Fortunatamente questa volta non mi ero dilettata nel fare lo spelling del mio commento poco fiorito ma avevo comunque lasciato sfuggire qualcosa di molto simile ad un ringhio. Mi sedetti concentrandomi solo sul vassoio e quando fui più che certa che non potesse cadere dal tavolo alzai gli occhi. Linalee, che si trovava al mio fianco destro, mi diede la mano e si presentò con la solita grazia che la contraddistingueva. I lunghi capelli scuri le fluttuarono intorno alle spalle ed il suo sorriso quasi puerile mi mise stranamente a disagio. Era incantevole, sembrava una bambola di porcellana con la sua divisa scura e le gote di un piacevole color pesca. I suoi lineamenti fiabeschi riuscirono persino ad oscurare il mio nuovo aspetto da Barbie. Il rosso che se ne stava seduto di fronte a me , semplicemente ondeggiò la mancina e sorrise.

<< Io sono Lavi >>

Era come se lo conoscessi da sempre: riconobbi nella sua espressione giocosa un vero interesse verso di me e non uno di quei finti sorrisi che aveva imparato a rifilare.  Dopo tutto conoscevo Bookman Junior meglio dei suoi stessi amici. Il fatto che avessi spoilerato tutto il manga mi dava parecchio punteggio in quella situazione. Ero a conoscenza di cose che sarebbero successe e scottanti dettagli su quasi tutti quelli dell'Ordine.

<< Io mi chiamo Allen, piacere di conoscerti Clary >>

Mi voltai d'impulso verso il giovanissimo inglesino. Era davvero impressionante come i capelli bianchi rendessero il suo viso, la sua pelle, luminosa. Aveva un volto decisamente più angelico del mio; eppure manteneva i tratti tipici del suo sesso.  Con gli occhi percorsi tutto il marchio rosso che gli segnava la parte sinistra del viso e non potei che ammirarlo affascinata.  Prima che si accorgesse che lo stavo letteralmente fissando decisi di spostare il mio sguardo su qualcos'altro. Le sue mani erano rivestite dalla morbida stoffa bianca dei suoi guanti, le sue dita affusolate erano intrecciate sul tavolo proprio davanti ad un cumulo spropositato di piatti sporchi.

Il ragazzo aveva un buon appetito, lo sapevo.

<< Devi sentirti un po' a disagio >> commentò Linalee notando i miei occhi guizzare da una parte all'altra.

<< Non più di tanto, devo solo...abituarmi >>

Peccato che nessuno avesse la più pallida idea a cosa stavo tentando di abituarmi.

Insomma erano cartoni animati! Alla peggio, erano disegni molto realistici quelli con cui stavo parlando...

Lavi sorrise e cercò a suo modo di incoraggiarmi.

<< Sei sopravvissuta alla visita di Komui, il peggio è passato! >>

<< In effetti non mi ha ancora visitato.. mi ha portato subito da Hebraska >>

<< La sua Innocence è di tipo parassita, come quella di Crowley-san e di Allen >> spiegò Johnny lasciando che l'attenzione di tutti si concentrasse nuovamente su di me.

Ok, il tipo parassita era raro; ma non avevo un rubino piantato in fronte! Ed il fatto che proprio loro mi fissassero come se fossi un evento straordinario aveva del paradossale.

<< E dove... >>

<< La mia pelle >> intervenni bloccando la domanda di Linalee sul nascere. << Ma non so come funzioni >>

<< Dovresti provare ad attivarla >> consigliò Lavi con aria divertita.

<< Sono d'accordo >>

Mi girai istintivamente di 180 gradi incrociando lo sguardo limpido di Komui.

<< Che ne dici di un esperimento? >>


 

 

Ero decisamente fin troppo nervosa.

Non credevo di soffrire di una simile ansia da prestazione, eppure vista la mia incapacità di stare ferma avevo capito che ero tesissima. Quando il supervisore aveva parlato di esperimento non mi sarei immaginata una cosa del genere, o almeno avrei dovuto pensarci ma...

<< Tutto ok? >>

Allen era stato gentilissimo, come da programma.  La sua educazione anglosassone mi aveva permesso di non dare i numeri quando Komui ci aveva proposto di sfidarci in combattimento. Non era un vero e proprio incontro: era più una specie di prova, per vedere cosa sapevo fare.

<< Si >> mentii rigirandomi di nuovo la collana d'acciaio che tenevo fra le mani.

Era una specie di tic ormai. Quando ero nervosa me la rigiravo sempre fra le dita, come a voler scaricare lo stress. Non era da me farmi prendere dal panico per una cosa del genere! Avevo fatto non so quante gare di arti marziali e non me ne era mai fregato un tubo di quanto poteva essere forte l'avversario.  La vanità mi aveva sempre aiutato in questo caso: mi sentivo più che competente e mi buttavo a capofitto in quel genere di sfide. Mi stavo comportando da ragazzina idiota e dovevo darci un taglio.

Vidi il braccio di Allen trasformarsi e capii che era arrivato il momento di iniziare.  Mi sentii talmente stupida quando esclamai “ Innocence attivazione ” e non successe un bel niente.

<< Figura di merda attivata >> borbottai fra me e me lasciando che una vampata di rossore mi colorasse il viso.

La piccola folla di curiosi che si era radunata intorno a noi, più per curiosità che per altro, iniziò a fare ipotesi sulle mie dubbie qualità da esorcista. Bene, la mia reputazione era andata a farsi benedire. Ora non rimaneva che sotterrarmi. Mi sistemai la collana dentro alla maglia e d'un tratto sentii la pelle irrigidirsi. Una macchia argentea si spanse a macchia d'olio prima sul petto, poi percorse gli arti superiori e infine ricoprì il mio corpo dai piedi fino al collo compreso. Era come se sotto il vestito color panna che indossavo avessi una specie di tuta d'argento che mi proteggeva: un'armatura. Mi guardai le mani incredula: del fluido seppur resistente strato di metallo mi avvolgeva il corpo, ma non era pesante, era leggero e lo sentivo mio come se fosse una doppia pelle.

Sentii il desiderio crescente di provare la mia nuova arma e mi avvicinai verso il mio avversario. Anche Allen era rimasto sorpreso dalla mia Innocence, ma la sua sorpresa non era neanche paragonabile a quella che stavo provando io. Mi sentivo invincibile, come se si fosse riversata in me tutta la forza dell'universo. Era dannatamente eccitante quella sensazione di gelo che mi avvolgeva il corpo e per di più il fatto che mi fossi momentaneamente estraniata da tutte le preoccupazioni che mi opprimevano mi avevano resa più leggera.

Corsi verso il giovane esorcista che subito si mise in posizione d'attacco. Con mia sorpresa riuscii a evitare il primo colpo del mio avversario abbassandomi per tempo.

Il suo braccio era enorme. Faceva davvero paura. Pensai che se per sbaglio avessi preso in pieno un pugno del genere sarei di sicuro andata K.O. Allen non mi faceva avvicinare: era scontato che la mia Innocence mi permetteva solo un combattimento corpo a corpo; e con il suo artiglio spropositato aveva il vantaggio di controllare le mie offensive da una distanza di sicurezza. Allen si fermò per un attimo mentre la sua arma cambiava forma.                                                                                                                                                                                      Era la mia occasione: di sicuro avrebbe utilizzato quella specie di cannone ed io avrei potuto rischiare di avvicinarmi.                               Peccato solo che le miei ipotesi erano sbagliate. La sua mano era diventata una specie di spada luminosa.

Cazzo.

Quando frapposi il mio avambraccio fra la mia testa e la sua spada tremai e pregai che quell'armatura fosse abbastanza resistente. Fortunatamente la mia mano era ancora attaccata al resto dell'arto e capii che la mia Innocence non era poi così balorda come pensavo.  Probabilmente mi lascia sfuggire un sorriso quando notai la scintilla di sorpresa comparire nello sguardo dell'inglesino. Ovviamente però l'esorcista, che indubbiamente era più capace e esperto di me, riuscì con un'abile mossa a farmi lo sgambetto e mettermi a terra.

Avevo già perso. Ero una schiappa.

<< Sei stata brava >> mormorò porgendo mi la mano per aiutarmi e rimettermi in piedi. Rimasi in religioso silenzio dato che non ero proprio orgogliosa del mio risultato.


 


 

Il pomeriggio era stato tranquillo. Johnny mia aveva fatto i complimenti per ogni cosa che avevo imparato durante la visita alla sezione scientifica e Marie, che ormai era divento il mio tutor, mi aveva insegnato un paio di mosse e offensive davvero fiche. La giornata era passata così velocemente ed era stata così ricca di attività che avevo finito per dimenticare le mie preoccupazioni. L'unica pecca era stata la visita di Komui che mi aveva costretto a saltare la cena. “ Non si fanno visite a stomaco pieno!! ”                                                                          Ripensai mentre uscivo dall'infermeria massaggiandomi la schiena. Faceva un male pazzesco quel trapano. Anche se avevo chiesto di essere narcotizzata a dovere il Supervisore aveva solo acconsentito ad addormentarmi durante l'operazione. Mi sentivo tutti i muscoli doloranti; per non parlare del noiosissimo brontolio che faceva il mio stomaco.

La cucina era chiusa.

Io però, non potevo davvero aspettare fino al giorno dopo per mettere qualcosa sotto i denti. Notai una piccola apertura: Gerry doveva aver chiuso male la finestrella in mezzo la muro dove di solito serviva i pasti. Con la flessuosità di un maialino fin troppo ciccione cercai di infilarmi nel pertugio. Battei la testa nello spigolo della finestrella. Trattenni un'imprecazione e mi inclinai comunque verso la mia meta. Ovviamente non solo rotolai a terra ma sbattei nuovamente la testa su qualcosa di decisamente più duro di uno spigolo di legno.

<< Ma porca la miseria >> esclamai sentendomi i lacrimoni scivolare lungo gli angoli degli occhi. << contro cosa cazzo ho sbattuto adesso?!? >>

<< Contro di me >>

Annaspai nella penombra cercando con la mano qualcosa di simile ad un interruttore. Quando una tenue luce finalmente illuminò la cucina mi ritrovai a terra con di fronte un ragazzo che si massaggiava la nuca dolorante.

<< Ehm... hai la testa dura però... >> borbottai sperando che non facesse troppo caso a quella terminologia da scaricatore di porto che avevo appena usato.

<< Anche tu >>

Quello era vero.                                                                                                                                                                                   Avevo sbattuto non so quante volte la testa su innumerevoli corpi contundenti e la cosa peggiore che mi era capitata era una piccola ferita, da angolo di finestra per l'appunto, che mi era costata un paio di punti quando avevo dieci anni.

<< Spuntino notturno? >> chiese Allen porgendomi un tramezzino fin troppo farcito.

Decisi di sostituire il mio spontaneo “ cazzo si ” con un più modesto.

<< Grazie mille >>

Afferrai il gustoso panino e lo azzannai senza fare complimenti.

<< Il Supervisore mi ha fatto saltare la cena >>

Allen si voltò indignato << Non ci credo >>

Mi resi conto che per lui saltare un pasto doveva essere una specie di sacrilegio bello e buono. Era divertentissima l'espressione scandalizzata che aveva dipinta sul viso. Annuii in tutta risposta facendolo rimanere ancora più sconcertato.

<< Meno male che la finestra era aperta >>

<< Anche la porta sul retro era aperta >> affermò l'esorcista indicando la porticina scura che si trovava nell'angolo opposto della cucina.

Mi sentii una demente. Solo in quell'istante notai la fasciatura sul polso sinistro di Allen.

<< Ti sei fatto male? >>

Il ragazzo non capì subito a cosa mi riferivo: poi ebbe la giusta intuizione e si guardò la mano.

<< Mi sono fatto male quando abbiamo combattuto >> spiegò grattandosi la nuca con l'altra mano. << La tua Innocence è davvero resistente >>

Per un millisecondo mi sentii veramente forte, poi, capii che in fin dei conti gli avevo fatto male. E non era una cosa di cui vantarsi.

<< Mi dispiace >>

<< Non ti preoccupare, sto benissimo >> esclamò con la solita gentilezza che lo caratterizzava. << solo che dovrò stare una paio di giorni con il polso a riposo >>

Ricapitolando: avevo fatto almeno tre figure di merda, non solo non avevo vinto la sfida ma anche perdendo ero riuscita a far male alla sola persona che per ora, oltre a Marie e Johnny, mi aveva rivolto più di due parole e... già, gli avevo appena dato una testata!

<< Mi dispiace anche per la testata >>

Allen ridacchiò mentre un lievissimo tono di rosso gli dipinse le gote.

<< Tutto ok... un altro panino? >> chiese notando che avevo già ingurgitato il precedente.


Allen era davvero un tipo affabile, il modo in cui parlava, in cui si muoveva era così confidenziale che non potei far a meno di ricambiare la sua spontaneità. Mi sedetti sul tavolo di mogano scuro mentre lui era rimasto in piedi di fronte a me.

<< Ci vieni spesso qui di notte? >>

<< Si.. ho sempre un languorino a quest'ora >>

Ridacchiai sapendo già quanto potesse essere ironico definire languorino quella fame incontrollata che lo caratterizzava.

<< Ti piace l'Ordine? >> mi chiese avvicinandosi un po'.

<< Mmm.. è ok >>

Dire che era come lo immaginavo era davvero compromettente, quindi decisi di calarmi nella parte di novizia che mi s'addiceva.

<< Insomma, non conosco quasi nessuno per ora... >>

<< ti capisco >> mormorò mentre i suoi occhi si facevano più intensi

<< Non è molto che sono qui anche io... so cosa provi >>

Invece no. Non capiva, sfortunatamente però, io capivo lui. Sapevo cosa aveva passato, conoscevo i suoi demoni: sapevo di Mana e non solo, sapevo cose che lui ancora non conosceva. Mi sforzai comunque in un sorriso di complicità.

<< Ci faremo compagnia a vicenda >> azzardai sentendomi un po' troppo spinta nel proporre certe cose. Eppure Allen fu davvero felice di sentirmelo dire tanto che i suoi occhi si illuminarono di nuovo.

<< Certo Clary, da oggi fai parte della famiglia >>

Sentii il batticuore quando il ragazzo maledetto pronunciò quella parola.

Famiglia.

Cosa ne sarebbe stato della mia vera famiglia?

Mi parve di morire quando pensavi al viso di mia madre: sconvolto, arreso all'idea che fossi scomparsa.

Sarebbe morta. Ne ero consapevole.  Il trauma l'avrebbe uccisa.

Sua figlia, la sua unica figlia, non sarebbe mai tornata. Sua figlia era scomparsa senza lasciare traccia in un giorno di pioggia.

<< Tutto ok? >> chiese l'esorcista notando la mia espressione di tristezza.

<< Io... >>

<< Pensavi alla tua famiglia? >>

Come aveva fatto a capirlo?

I suoi occhi chiari e trasparenti come cristalli erano riusciti a percepire i miei pensieri. Lui sapeva cosa voleva dire perdere l'unica persona che ami. E in un certo senso anche io temevo di ave perduto i miei cari per sempre.

<< Avrei voluto solo dirle addio, a mia madre intendo >> mormorai sentendomi improvvisamente la bambina insicura che ero un tempo.

Non ero mai stata una piagnona, una che non può stare da sola: ma non ero neppure un'insensibile che se ne fregava della sua famiglia.            Loro erano la mia casa, il mio punto di riferimento su cui avrei sempre potuto contare, o meglio, così credevo.

Sentii gli occhi di Allen soffermarsi su di me senza sapere bene cosa dire e tentennare su come potermi in qualche modo consolare.                   In quell'istante la porta della cucina si spalancò e lo spadaccino moro a cui dovevo la vita marciò deciso e parecchio scocciato verso di noi.

<< Vieni >> abbaiò afferrandomi per un polso e trascinandomi giù dal tavolo rischiando di farmi scontrare nuovamente contro l'inglese.             Vidi con la coda dell'occhio Allen che borbottava qualcosa contro Kanda ma il giapponese fece semplicemente finta di non sentirlo e gli sbatté la porta in faccia prima che potesse tentare di sfiorarmi la mano libera.

<< Lasciami, mi stai facendo male >> strillai sentendo la carne del polso contorcersi sotto la stretta dell'esorcista. Kanda mi ignorò, era dannatamente insopportabile ed il suo comportamento: ed io ero fin troppo suscettibile a questo tipo di gesti.

<< Se non mi lasci subito il braccio ti spacco quella faccia di merda che ti ritrovi Kanda, non me ne frega una sega se mi hai salvato! >>

Lo spadaccino si girò di scatto, non tanto per il mio linguaggio scurrile quanto per un piccolo dettaglio.

<< Chi sei tu, come fai a sapere il mio nome? >>

<< Che cazzo dici? Te l'ho già, detto, ho sentito Marie che ti chiamava prima di svenire... >>

<< Menti >> abbaiò fulminandomi con i suoi occhi di tenebra.  << Quando ti ho trovata mezza nuda in quel vicolo Marie non era con me: eravamo soli, tu ed io >>




" Crollano.

Come un castello di carte le tue bugie.

Spinte per una semplice distrazione e rivelano agli altri quanto di nascosto ci sia in te. ”

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Capitolo 6
*** Capitolo quarto: Oracle Fate ***


o

+++ Angolo Autrice +++

Rieccoci con il nostro consueto appuntamento del martedì ( ormai avrete capito che aggiorno ogni suddetto giorno^^)

http://bluabsinthe.deviantart.com/#/d2qbpd9

Vi lascio subito il link per visualizzare il disegno di Clary che ho realizzato!! Spero vi piaccia!! ( se ci cliccate sopra si ingrandisce!!) 

Come già anticipato nel precedente capitolo invito voi adorate/i e quasi venerate/i lettrici/lettori a propormi dei soggetti per nuovi disegni  sulla fic!

Ora passiamo subito ai ringraziamenti!!!

mohran : noooo!! spero di non averti ucciso troppo!! lo so che i miei finali sono sempre un po' bruschi... (un po' è un eufemismo...-___-") Sono anche molto contenta che tu abbia notato lo sforzo di mantenere il carattere dei personaggi intatto e di non sforare in qualcosa di inappropriato!! Poi ho visto che ti piace Kanda e anche a me piace un sacco ( non tanto come carattere o personaggio; ma come aspetto: lo trovo esteticamente affascinante, decisamente molto artistico! ) spero che questo capitolo possa piacerti davvero!! E nel prossimo...beh, ci sarà un bel po' di... Kanda!! XD XD

__Evelyn__ : Mia cara, posso darti del " mia cara " vero?  Spero che questo crogiolarsi nell'impazienza di cui hai fatto parola sia stata abbastanza piacevole e che ti dia la carica giusta per divorare questo nuovo capitolo. Clary ha fatto amicizia giusto. E si, le ho fatto fare un po' l'impudente ma mi sembrava decisamente normale una reazione del genere da una pesona che passa dal 21 secolo( dove insulti e modi di dire poco fiorti sono sulla bocca di tutti) all'ottocento senza la possbilità di mettersi un'attimo a riflettere e fare il punto della situazione ( io personalmente sono una persona decisamente nervosa e avrei dato di matto!!) Con il nostro Allen però vedrai che andrà un po' meglio anche se in mezzo ci si metterà........qualcun'altro. Ti ringrazio davvero per il tuo appoggio morale ( attraverso i commenti ovvio) ne sono letteralmente assuefatta!!

Lenhara premettendo che io trovo decisamente mooooolto difficile il nostro Kanda, vedrai come la piccola Clary si impunterà nel cercare di instaurare un contatto ( stile uomo-alieni) con il suddetto spadaccino. Su Lavi non anticipo nulla però! :P      Per l'Innocence se di nuovo riuscita a cogliere il particolare nascosto che volevo sottolinerare. Cosa significa quell'armatura? Protegge se stessa o può servire a proteggere gli altri, e poi che vuol dire proteggere? ovviamente spiegherò tutto man mano che andiamo avanti con la storia, non ti preoccupare mia cara!! Comunque ancora complimenti per leggermi quasi nel pensiero!! XD XD Per quanto riguarda il pairing con il tenero Allen ancora non ti posso dire nulla... non voglio rovinare la suspance, perchè alla fine, voglio essere veramente sincera, non ho ancora deciso come terminare la storia!! Grazie ancora per il commento e perchè continui a seguire la storia!!!

questo è tutto gente!!! Un bacione dalla vostra Shiida

BUONA LETTURA!!!!

 

 

 

        

 

Capitolo quarto: Oracle Fate


 

 

Silenzio.

Ero pietrificata dallo sguardo inquisitore di Kanda che mi terrorizzava e mi faceva sentire piccola-piccola, alla stregua di un bambino che viene sgridato da un estraneo.

La sua presa sul mio polso ormai dolorante si fece sempre meno intensa finché la sua mano non si staccò definitivamente dalla mia pelle arrossata.

<< Devo averlo sentito dopo >>

<< impossibile, eri svenuta >>

<< Io.. tu che ne sai?! Non eri nella mia testa, io ti dico che l'ho sentito, come avrei fatto a sapere il tuo nome sennò? >>

<< Ancora non lo so >> borbottò spostando lo sguardo altrove.

<< Si può sapere perché ti scaldi tanto?! Ti ho fatto qualcosa di particolare o sei così stronzo di natura? >>

Lo vidi irrigidirsi e incassare con il suo muto incurvare le labbra verso il basso, disdegnato dal mio rivolgermi a lui come se fossimo quasi conoscenti.

<< Ho l'impressione che tu nasconda qualcosa >>

<< Anche io >> replicai di scatto pervasa da uno sconosciuto senso di ripulsione verso lo spadaccino. Conoscevo il suo passato: passato che era sconosciuto agli altri e che aveva segnato a fuoco il suo già pessimo carattere e la possibilità di legarsi a qualcun'altro di nuovo.

<< Ti tengo d'occhio >> borbottò lasciandomi in mezzo alla caffetteria senza null'altro che una profonda confusione in testa.

Avrei voluto replicare: scagliare un paio di insulti capaci di farlo rivoltare; ma mi trattenni nel rischiare uno scontro a cui, forse, non avrei saputo tener testa fino all'ultimo.

Non odiavo Kanda: attualmente mi stava leggermente sulle palle, ma sapevo che non c'era niente in lui che potesse renderlo ai mie occhi meritevole di disprezzo.

Era decisamente antipatico, eppure, sapendo da cosa derivava quel distacco che aveva creato fra se e il resto del mondo non riuscivo ad arrabbiarmi con lui. Lo capivo, di certo però non lo compativo.

Non avrebbe dovuto rivolgersi a me in quel modo.



Andai semplicemente a letto cercando di non far caso a quell'idiota che era veramente riuscito a darmi sui nervi.

La mattina fu interessante dato che Allen era rimasto all'Ordine per via del polso dolorante mentre il resto della truppa era andata in missione.

I due giorni successivi passarono così in fretta che avrei tanto voluto poter ritardare il rientro del resto della troupe.

Eravamo amici adesso, era davvero straordinario come Allen riuscisse a farmi sentire a mio agio mentre parlavamo delle piccole cose, mentre ci esercitavamo a combattere, mentre la sera prima di andare a dormire gli portavo qualche tramezzino in camera e rimanevamo a chiacchierare per diverse ore. Mi sembrava che fossimo sempre stati amici, come se in una vita passata fossimo stati legati. Trovavo persino delizioso il modo in cui mi chiamava.

Kreri. Alla giapponese insomma.

Era riuscito a farmi sentire meglio: a farmi pensare che tutto quello che mi era successo non fosse soltanto una maledizione.




Mi alzai di buon'ora sperando di far in tempo salutarlo prima che partisse; ma quando arrivai nell'ufficio di Komui Allen non c'era già più e al suo posto c'era un irritato esorcista moro.

<< Clary, vieni, stavo per farti venire a chiamare >>

<< Allen è già... >>

<< No, non è partito, non preoccuparti >>

Sorrisi provando a svignarmela, ma sbattei contro il petto di Marie che era appena entrato nella stanza.

<< tutto bene Clary-chan? >>

Mi parve tenerissimo quel suffisso accostato al mio nome e non potei far a meno di annuire anche se mi ero quasi fracassata il setto nasale.

<< Ora che siamo tutti, potete prepararvi per partire >>

In quell'istante sicuramente avevo assunto un'espressione che oscillava fra l'incredulo e lo sconfortato.

<< Io? >> balbettai insicura.

Komui mi rivolse un ampio sorriso dei suoi e mi porse dei vestiti scuri poggiandomi una mano sulla spalla.

<< Sei pronta per la tua prima missione >>

Vidi Kanda sbuffare ed uscire dalla stanza sbattendo la porta alle sue spalle.

Marie si portò una mano alla fronte dispiaciuto dal comportamento poco educato del compagno.

<< Marie-kun, raggiungi pure Kanda >> propose il Supervisore mentre mi consegnava anche un mantello ed un ciondolo d'acciaio.

<< Visto che la tua Innocence attivandosi prende la forma del materiali che tocchi, ho pensato di farti un regalo: questa è una lega d'acciaio e carbonio. E' il metallo più resistente che abbiamo mai realizzato. >>

Osservai affascinata la piccola croce, simbolo degli esorcisti e dell'Ordine Oscuro prima di metterla in tasca.

<< Sbrigati, non vorrai far tardi per salutare gli altri no? >>



Non volevo veramente lasciare quella camera, ancora spoglia, che mi avevano assegnato quando era arrivata all'Ordine. Era diventata l'unico rifugio sicuro in cui potevo scappare e sentirmi protetta.

Mi posizionai di fronte allo specchio incastonato nell'anta dell'armadio posto in fondo alla stanza.

La mia uniforme era fantastica. Rispecchiava i tratti tipici delle altre 2° uniformi del manga eppure come anche le altre aveva dei dettagli particolari. La giacca aderente presentava delle aperture all'altezza delle spalle e lasciava la schiena quasi del tutto scoperta. Anche i fianchi erano nudi dato che la giacca terminava in modo strano come un mezzo esagono. La classica cintura bianca staccava il nero della giacca dal medesimo colore degli shorts che indossavo. Mi avvicinai ulteriormente per sistemarmi la collana di metallo che ondeggiava sul mio petto. Ero pronta.

Quando scesi nella sala centrale e incrociai finalmente lo sguardo con Allen mi sentii un po' meno agitata.

<< Vai in missione anche tu? >> domandò sorpreso cercando un finder alle mie spalle.

<< Vado con Marie.. e Kanda >>

Il ragazzo maledetto notò il tono poco euforico della mia affermazione e non poté non sorridere. Anche lui non sopportava lo spadaccino ma sapeva che andare in missione con Kanda sarebbe stato decisamente più sicuro che andare con chiunque altro.

<< Anche io parto... Con Linalee, Lavi, Bookman e Krory; andiamo a cercare il mio Maestro >>

Improvvisamente mi rabbuiai. Mi voltai di scatto e corsi verso Marie strattonandolo con forza per costringerlo a girarsi verso di me. L'esorcista mi guardò confuso e si preoccupò che mi fosse successo qualcosa di terribile.

<< Dove stiamo andando >>

<< In missione >>

<< No >> strillai agitata << Voglio sapere dove stiamo andando in missione >>

<< A recuperare il generale Tiedoll >> borbottò Kanda comparendo alle mie spalle. Il moro si sorprese nel vedere l'ondata di paura che aveva travolto il mio viso.

Non era possibile. Non ora, non così presto.

<< Allen >> mormorai facendomi spazio fra gli altri esorcisti che avevano occupato la sala.

<< Allen! >> quasi gridai intravedendo i ciuffi albini fra la folla. Il ragazzo mi guardò anch'egli preoccupato sentendomi urlare il suo nome.

Cosa avrei potuto dirgli?

Se parti muori?

Non partire sento che succederà qualcosa?

Mi sa che un Noah cercherà di strapparti il cuore?

Oggi il tuo oroscopo dice: una farfalla ti mangerà l'Innocence?

<< Clary? >>

<< Stai attento >> riuscii solo a borbottare.

Allen aggrottò le sopracciglia ma poi, in un caldo sorriso mi strinse la spalle con aria accondiscendente.

<< Ci vediamo presto >>

Non capiva, non poteva sapere ed io non avevo la forza per dirgli che conoscevo il suo futuro. Il futuro di tutti quanti.




Sing a song for me...

my dear Oracle of Death.

Canta una canzone per me...

mio adorato oracolo di morte.

Your ipnotic lullaby of truth

make my mind fell less lonely


La tua ipnotica ninna-nanna di verità

fa sentire meno sola la mia mente.





<< Qualcosa non va >>

Mi rivolsi verso Marie che mi si era messo di fianco e mi guardava con aria languida.

<< No, tutto ok >>

<< La mia non era una domanda, so che c'è qualcosa che ti turba >>

Cercai di sembrare un po' meno preoccupata per le sorti di Allen e buttai li la solita storia.

<< Ho una brutta sensazione >>

Quanta gente si salvava se ascoltava le brutte sensazioni degli amici: era una delle regole base di un manga!

C'è sempre qualcuno che ha brutte sensazioni; ma ovviamente nessuno lo ascolta...

Era dannatamente frustrante sapere tutto questo e non poter far niente per impedirlo.

<< Sta tranquilla >> mormorò l'imponente esorcista posandomi una carezza sulla testa e scompigliandomi i capelli dorati.

<< Andrà tutto... >> il gigante buono si interruppe portandosi l'altra mano alle cuffie che indossava.

<< Kanda >>

<< Lo so >>

Non ebbi il tempo di chiedere spiegazioni che all'orizzonte spuntarono delle sagome che riconobbi subito: akuma.

C'erano diversi primi livelli, ma soprattutto parecchi secondi.

Mi strinsi fra le dita la collana fino a lasciarmi il segno nella carne.

<< Resta qui >> gridò Marie raggiungendo lo spadaccino che era già partito all'attacco.

Io non volevo fare la solita ragazza da difendere, volevo sinceramente aiutarli e potevo farlo. Ero decisa a non essere un peso ne per loro ne per nessuno.

Schivai un paio di proiettili e deviando un ultimo con la mano sferrai un calcio contro un primo livello facendolo esplodere. Era strabiliante come il mio cuore riuscisse a battere, velocissimo, senza uscirmi dal petto. Sentivo l'adrenalina a mille e la voglia di farmi valere.

Mi colpirono alla schiena, ma il colpo non fu nulla di più di una semplice pacca sulla spalla. Vidi Marie lanciarmi un'occhiata d'intesa e non so come capii perfettamente cosa voleva fare. Gli corsi incontro, posai un piede sulle sue mani congiunte e lasciai che mi aiutasse a raggiungere in un balzo un akuma che stava cercando di colpire Kanda. Mi aggrappai ad una delle sue sporgenze grigiastre e lo colpii ripetutamente con dei pugni distruggendolo.

Stentavo a credere che il mio corpo riuscisse a fare quel genere di azioni. Certo era normalissimo vederle fare allo spadaccino che adesso roteava la sua arma sopra la testa con destrezza invidiabile. Eppure vedere e sentire tutti i muscoli tesi nello sforzo che il mio corpo imponeva a tutto il mio organismo era strabiliante.

Mi sentivo invincibile e forse per questo che non vidi arrivare il calcio del secondo livello che mi mise a terra. Sentii perfettamente tutto il mio corpo scricchiolare sotto la pressione della gamba di quel demone. Quando cercai di rialzarmi vidi che Kanda e Marie erano troppo lontani ed impegnati con il resto degli akuma per aiutarmi. Dovevo sbrigarmela da sola. La mano ossuta di quella creatura si strinse intorno al mio collo con una rapidità disumana che nemmeno me ne resi conto.

<< e-s-o-r-c-i-s-t-a >> sillabò con voce meccanica.

Il suo corpo ribolliva di una sostanza melmosa che cadendo a terra la corrodeva. Ceraci di divincolarmi notando che quella stessa melma stava lentamente colando sulla mia uniforme distruggendola. L'aria iniziava a mancare e sentivo le gambe come addormentate. Lo colpii ripetutamente sul braccio teso che mi alzava verso l'alto finché non glielo ruppi. L'osso trapassò la carne marcia del secondo livello lasciando fuoriuscire il sangue scuro dalla ferita. Lo udii gridare per il dolore, ma i miei sensi erano ancora tutti ovattati. Sentivo soltanto il petto contrarsi nell'istintivo bisogno di respirare e tutto il collo bruciare. Quella melma corrosiva aveva iniziato a penetrare l'armatura creando piccolissime fessure. Fortunatamente la mia Innocence si era riformata proteggendomi di nuovo.

Dovevo allontanarmi, ero disorientata e confusa. In quelle condizioni non potevo di certo riprendere a combattere.

<< Dove credi di andare? >>

la voce melliflua di quell'essere mi riempii la testa e quell'altro artiglio ancora funzionante che aveva mi si conficcò nella gamba.

Scalciando all'impazzata lo colpii abbastanza forte da fargli mollare la presa. Non riuscivo a capire perché d'un tratto all'adrenalina si era sostituito un senso incontrollato di paura.

Desideravo solo scappare. Allontanarmi da quel mostro.

In quell'istante capii. Non mi avrebbe mai lasciato fuggire finché sarebbe stato in grado di lottare. Finché sarebbe stato vivo.

In uno scatto più meccanico che volontario mi alzai e mi gettai sul suo corpo rivoltante. Vedevo i suoi occhi iniettati di pura follia rispecchiarsi nei mie adesso vuoti.

<< Aspetta... Ti prego, no! >> balbettò riconoscendo quell'apatia nel mio sguardo.

Semplicemente lo colpii.

Lo colpii ancora. E ancora.

E di nuovo finché le mie nocche non perforarono la sua corazza e finché non vennero a contatto con la dura terra sotto di essa.

<< Basta.. >>

Mi voltai verso quella voce che sembrava più un sussurro accennato che una vera e propria espressione.

Marie mi sollevò con delicatezza da quello che restava dell'akuma.

<< va tutto bene, sei stata brava >>

Le gambe cedettero in contemporanea con gli occhi. Sentii due lacrime solitarie sfuggirmi dagli occhi e scivolare lungo le guance.

Io l'avevo ucciso.

Era un essere orribile.

Una macchina per uccidere.

Ma parlava. Mi aveva pregato di fermarmi.

Io ero un'assassina al suo pari.

Mi sentivo sporca, cercai di togliermi tutta quella melma scura dalle braccia agitandomi come una pazza.

<< Portala via >> ringhiò Kanda guardandomi con un certo disprezzo.

Marie mi avvolse nel suo mantello e mi trascinò lontano dal campo di battaglia.

Ero una debole.

Io che volevo sempre dimostrare di essere forte, dura, una che ride in faccia al pericolo.

Ero una debole come tanti altri.

No. era pur sempre una vita. Ed io l'avevo distrutta... e non riuscivo a convincermi che avevo fatto la cosa giusta.


Close our dreaming eyes at night

but at the first light you won't find any life.


Chiudi i nostri sognanti occhi quanto è sera

ma, alle prime luci, non troverai più la vita.


Sing a song for me...

my dear Oracle of Death.

Canta una canzone per me...

mio adorato oracolo di morte.

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Capitolo 7
*** Capitolo quinto: Nella tana del Lupo ***


o

 +++ Angolo Autrice +++

Salve a tutti!!! con questo capitolo ( più breve dei precedenti ) si conclude una sezione della storia... ma se ne apre un'altra!!!  

Vorrei ringraziare tuuuuutti quelli che leggono la fic, perchè in effetti sta avendo successo ( i numeri del contatore sono buoni!!! XD XD )in particolare un ringraziamento va a belialdie e a Ramona37  per aver aggiunto la fiction fra le seguite!!! grazie mille!!! <3

ora passiamo alle tre donne che ormai venero e amo!

mohran : tesoro, sono davvero entusiasta che ti sia piaciuto il mio disegno!!! E si, il periodo della storia è terribile, fortuanatamente però Clary, sapendo già cosa succede, e come si dovrebbe risolvere, è più tranquilla degli altri... Anche io pensavo a chomesque mentre scrivevo, vedo che hai colto a pieno a cosa volessi riferirmi con il suo stato d'animo inquieto!!! Grazie mille per essere stata la PRima a recensiere, mi hai illuminato la giornataaaaaa!!!! ah! ho intensione di aggiungere nuovi disegni il prossimo martedì, uno che ritrae Kanda e Clary nella scena della "scoperta della menzogna" (capitolo terzo) e probabilmente una che ritrae Clary nella sua uniforme insieme a Linalee.

__Evelyn__ : Sono perfettamente d'accordo con te, il primo incontro con un akuma è il più difficile. E' stato parecchio difficile immaginarmi come avrebbe potuto comportarsi Clary: anche se non è mai stata un esorcista lei comunque ha delle conoscenze teoriche su come si fa e cosa si prova. Rispetto ad una normale persona che diventa esorcista e si trova di fronte al suo primo avversario lei aveva qualcosa in più ma aveva anche il peso della consapevolezza di quello che avrebbe dovuto fare. Lei lo sapeva attraverso la conoscenza del manga/anime e da cosa i personaggi dicono delle loro esperienze (soprattutto Allen) ma effettivamente poteva solo immaginare cosa avrebbe fatto, in quella situazione... Sono davvero, ma davvero, felice che tu pensi che sia risucita a lasciare Kanda come è: credo sia la cosa più difficile da fare! E' proprio difficile quel figliuolo... quando ho letto il tuo commento ho pensato " cazzo si, forse ci sto riuscendo! " !! E non ti preoccupare non farà più male alla piccola Clary.... o quasi. ;)

Lenhara : Carissima, che dire... che ti piaccia l'arma di Clary mi rende davvero fiera della mia creazione! Per quanto riguarda le anime degli akuma, anche Clary sa che l'anima si salva... ma lo sa dalla testimonianza di Allen,nessuno degli esorcisti sa se veramente arriva in paradiso. Clary, viene poi dal nostro tempo dove il valore della religione, secondo me, si è un po' perso per strada. Il dubbio la assale anche per questo, perchè oramai, dopo quello che le è capitato, sta pian piano perdendo le sue certezze su cosa è vero e cosa non lo è. Vedrai poi, come diventerà pressante, il fatto che lei conosca già cosa accadrà, o cosa dovrebbe accadere... dato che anche il solo fatto che lei sia entrata nella storia ha già cambiato il corso degli eventi. Dovrà decidere se cercare di cambiare delle cose o no, e se interverrà rischierà ndi non sapere cosa accadrà dopo.... in conclusione grazie per il bellissimo/stimolante commento!! riflettero meglio su tutti i punti di questa storia e... cercherò di rendere il nostro scorbutico Yu un po' meno loquace! XD XD

 

e ora........BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

Capitolo quinto: Nella tana del lupo



 

 

 

Pioveva.

L'umidità mi perforava le ossa, mi sentivo vuota: persa nella consapevolezza di quel peccato che non riuscivo, e forse, non volevo lasciarmi alle spalle.

Marie si sporse nella piccola tenda che avevano costruito per me, per mettermi a riparo dal temporale. Teneva un piatto in mano, fumante, probabilmente mi rivolse un sorriso; ma semplicemente lo evitai.

<< Dovresti mangiare >>

Non ho fame ” avrei voluto borbottare ma dalle mie labbra non uscì nemmeno un fil di voce. Le dischiusi semplicemente e le riallacciai prima di accoccolarmi su me stessa.

L'esorcista si protese delicatamente verso di me e mi baciò la fronte. Era così terribilmente premuroso che non riuscivo a togliermi dallo stomaco quel senso di oppressione che mi colpiva vedendolo.

<< Sta tranquilla, ora la sua anima sta bene >>

Cazzate. Tuonò la mia mente.

Nessuno di loro sapeva veramente cosa accadesse a quelle anime. Certo il santo Allen le vedeva scomparire quasi sorridenti ma poi? Cosa ne era veramente di loro?

Non lo sapevo, me lo continuavo a chiedere ma non trovavo nessuna risposta soddisfacente.

Esisteva il paradiso?

Loro che erano Apostoli di Dio, santi, non si erano mai posti questa domanda che mi faceva scoppiare la testa?

Dio... perché a me?

Perché tutto questo, perché ora, perché io.

<< Clary >>

Alzai il viso quanto bastava per incrociare il viso di Marie contratto in un'espressione caritatevole. Non volevo essere un peso per lui. Già aveva quello stronzo di Kanda da sopportare.

Davvero, lo adoravo per quello che stava facendo, ma... non poteva capire, nessuno capiva cosa stessi passando.

<< Scusa Marie... ho solo bisogno di chiarirmi le idee >> pigolai.

Sul suo viso si disegnò una sottospecie di mezzo sorriso accondiscendente e si ritirò lasciandomi di nuovo a me stessa.

La tenda tremò di scatto non vidi bene cosa mi afferrò; ma mi sentii trascinare fuori. Sotto la pioggia battente.

Qualcuno mi scosse con cruda violenza e mi costrinse a spalancare gli occhi.

Era Kanda.

Il giapponese mi stringeva le spalle con le sue mani affusolate e mi costringeva a sostenere il suo sguardo di tenebra.

<< Piantala >>

<< Cosa? >>

<< Ti ho detto di piantarla >>

Probabilmente balbettai qualcosa che non gli piacque molto dato che mi sputò addosso tutto il veleno che aveva in corpo.

<< Smettila di fare la vittima, mi fai vomitare >>

Lo spinsi via disgustata da quella affermazione.

Non adesso, non ora, non ci credevo che quello li adesso si metteva a farmi la predica... Nelle mie fantasie da fan, stranamente, Kanda non sarebbe stato così stronzo, non con me almeno... e invece, guarda caso, non mi stava risparmiando niente del suo amabile modo di essere.

<< Sta zitto >>

<< Sei solo una ragazzina piagnucolona >>

<< Sta zitto! >> urlai con tutta la rabbia che avevo in corpo.

<< Tu credi che sia tutto così facile, eh, Kanda? Non tutti possiamo vantare il tuo stesso istinto omicida! Credi che sia una piagnucolona? Si, cazzo, piango per una vita che è andata a farsi benedire. Non c'è più! >>

<< Quello era un akuma, un mostro >>

Risi cogliendo quanta ironia ci fosse nelle sue parole.

<< proprio tu dici questo? Beh, certo, bisogna ucciderli perché è così che si deve fare, lo facciamo per loro... lo hai davvero fatto per loro Kanda? L'hai fatto anche tu per quella persona? >>

Lo spadaccino si tirò indietro.

Era come se avesse capito a cosa mi riferivo, a quella cosa che solo lui sapeva, quella parte del suo passato che agli altri era ancora nascosta.

Ma a me non bastava, volevo fargli male. Lo volevo sul serio, volevo che si sentisse in colpa come mi sentivo io.

<< e tu, credi che i fantasmi che ti porti dietro ti rendano abbastanza grande da potermi fare la predica... Sei pietoso, ti nascondi dietro a quell'arroganza che ti sostiene sennò anche tu cadresti, oh, si... cadresti >>

Mi ero voltata.

Senza rendermene completamente conto mi ero voltata e mi ero messa a correre.

Marie mi aveva sfiorato un braccio cercando di trattenermi ma io, malamente, avevo gridato contro di lui ed avevo continuato a correre.

La pioggia cadeva.

Mi bagnava il viso, gli occhi, la bocca.

Ed io correvo.

Sentivo i polmoni bruciare, eppure non riuscivo a fermarmi. Volevo solo scappare, tornare a casa. Volevo che tutto questo scomparisse, volevo dimenticare. Rivolevo la mia vita: la mia famiglia, i miei amici, persino quella stupidissima scuola di cui mi lamentavo sempre. Volevo che il mio problema più grande tornasse ad essere come mascherare un 4 a mia madre, cosa mettermi per uscire con un ragazzo che trovavo veramente figo, come far capire al computer che ero io che comandavo. Volevo tornare ad immaginare quel mondo, e basta. Volevo che tutto questo tornasse ad essere solo frutto della mia fantasia.

Quando mi fermai mi accorsi che aveva smesso di piovere.

Avevo il fiatone e i vestiti che Kanda mi aveva prestato impregnati di fango. Alzai la testa al cielo.

Non volevo piangere, non di nuovo. Avevo già pianto abbastanza.

Cazzo.

Ero davvero diventata la solita ragazzina piagnona che odiavo vedere nei manga?

Si, cazzo, e mi facevo abbastanza schifo.

Potevo vedere le tende scure, all'orizzonte, erano dei puntini ondeggianti.

Ancora qualche altro passo e le avrei perse.

Ma era quello che volevo no?

Volevo scappare? Dimenticare tutto?

Chiusi gli occhi, inspirai.

Era quello che volevo no?

Alzai il piede destro, mossi lentamente la gamba pronta a fare il passo che mi avrebbe allontanato abbastanza da farmi perdere.

E poi, aprii gli occhi.

No. Non era quello che volevo.

Non volevo scappare. Volevo solo che le cose andassero come volevo io; ma la vita, lo sapevo, non va mai come ti aspetti.

Credevo di essere precipitata in un sogno, ma non era così: quella era una realtà, non era di certo quella a cui ero abituata, ma era pur sempre reale.

E nella realtà, per ottenere quello che vuoi ti devi rimboccare le maniche. Ed io ero decisa a farlo.

Senza guardarmi più indietro.

Senza curarmi di cosa sarebbe successo.

Se Dio mi aveva scelta per questa prova, io ero pronta, adesso ero pronta per vivere anche questa sfida.

Feci per spostare il piede ancora sollevato in avanti quando la terra sotto l'altro piede cedette e caddi. Rotolai giù da quello che doveva essere una rupe. Sentivo tutto il mio corpo punto, colpito, trafitto da qualsiasi cosa con cui entrasse in contatto.

E poi precipitai. Caddi in acqua.

Sentivo il gelo pungente avvolgermi e rendere insensibile il mio corpo, appannare i sensi.

Cavolo. Proprio ora che era un po' che non perdevo conoscenza sentivo tutto il mondo introno a me farsi buio.





Ripresi conoscenza percependo uno strano peso sullo stomaco.

Ora, non come una bella indigestione da schifezze; ma qualcosa di simile. Eppure il malessere mi sembrava stranamente figurato.

Aprii lentamente gli occhi. Oltre a sentirmi stomacata feci una fatica tremenda ad abituarmi alla luce intensa del sole. Di sicuro era già mattina, mattina inoltrata. Feci per massaggiarmi lo stomaco ma al posto della mia pancia accarezzai qualcosa di morbido... di peloso.

<< Cazzo! >>

Scattai a sedere facendo rotolare fino in fondo al lettino il bambinetto che avevo appoggiato alla pancia fino a pochi attimi prima.

Ok, avevo solo toccato un po' di capelli. E pensare che pensavo di aver sfiorato un orso, o una bestia feroce.

Lo vidi massaggiarsi la testa; ma gli rivolsi poca attenzione.

Mi trovavo in un'infermeria arrangiata. Le pareti erano bianche, un po' malandate ed una grossa finestra illuminava la stanza.

<< Finalmente ti sei svegliata, sono almeno due giorni che dormi tesoro >>

Una donna abbastanza robusta entrò con aria soddisfatta dalla porta che si trovava alle mie spalle. Era quasi mascolina, ora che la guadavo bene, il naso arrossato come se fosse un'ubriacona. Le guance sporgenti e rosse, la bocca fine come uno stelo d'erba, e un paio di occhi color nocciola molto dolci.

La donna si spostò la treccia rossa da una spalla fino all'altra prima di piegarsi su di me per controllarmi le pupille.

<< S-sto bene grazie >> balbettai sentendomi punzecchiare dalle sue dita paffute.

<< E' un miracolo che tu stia bene! >> abbaiò portandosi entrambe le mani ai fianchi in modo saccente.

<< Se quei buoni a nulla non fossero passati vicino al fiume per caso e non ti avessero trovata, a quest'ora, saresti annegata >>

Salvata. Di nuovo. Iniziavo a pensare che non ero stata un granché d'aiuto da quando ero arrivata in questo posto.

<< Grazie >>

La donna mi lanciò un'occhiata un po' meno aspra e mi posò una mano sulla fronte.

<< Anche la febbre sembra scesa … Eas! Si può sapere cosa ci fai qui?! Ti avevo detto di startene fuori da qui piccolo monello! >>

I miei occhi guizzarono come attratti dal bambino che mi stava di fronte. Lo avevo già visto. Il suo viso era tremendamente familiare e c'era qualcosa di spaventoso in quel ricordo.

La porta della stanza si aprì di nuovo. << Si può? >>

<< eccolo >> sbottò la donna << ecco il tuo salvatore mia cara, che invece di lavorare se ne sta sempre a fumare quelle disgustose sigarette da quattro soldi >>

<< Come sei gentile Margaret >>

<< Oh, lo sarei brutto ladro se non mi dovessi così tanti soldi... >>

<< Giuro su tutto quello che vuoi che te li restituisco appena posso dolcezza >>

<< Risparmiati queste smancerie con le tue donne Tyki >>

L'uomo si sporse sul mio letto, spostando la cicca che teneva in bocca in un angolo, mi sorrise maliziosamente.

<< Ben svegliata principessa >>

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Capitolo 8
*** Capitolo sesto: Il principe e lo straccione ***


o

 +++ Angolo Autrice +++

 

Eccomi tornata con il classico " long chapter " di sempre!!

Sarò molto breve questa volta, dato che gli impegni scolastici occupano quasi tutto il mio tempo libero: la maturità è alle porte è la tesina non è ancora ultimata!!! Per questo motivo non sono riuscita a finire i disegni che mi ero promessa di fare, vedrò di pubblicarli per il prossimo martedì.... se posso.

Passiamo dunque ai ringraziamenti!!!

 __Evelyn__ : Vedo con piacere che pensiamo la stessa cosa di Tyki!! Che dire, lo considero il personaggio più affascinante del manga/anime!! (anche se Allen rimane al primo posto incontrastato!) Sono anche felicissima che ti piaccia come sto cercando di impostare i pensieri di Clary: non vorrei diventare noiosa inserendoli anche fra i discorsi diretti ma non potevo immaginare una cosa diversa. Partendo dal presupposto che Clary si è trovata da un giorno all'altro a vivere in qualcosa che credeva fosse solo frutto della fantasia; mi sembrava più che ovvio che avesse dei dubbi, dubbi che non si sono chiariti e che continueranno a tormentarla. non potevo semplicemente farla adattare alla nuova vita! Non sarebbe stato realistico! Un'altra cosa che è particolarmente realistica di Clary è la sfiga!! ahahahah Chi di noi non si sente super fortunata come i soliti personaggi degli anime? Personalmente a me non capita mai la classica fortuita occasione di essere salvata dal bel figo di turno, di non borbottare cose senza senso di fronte ai ragazzi, di finire sempre per terra inciampado su cose invisibili, ecc. Quindi ho voluto accentuare questo aspetto della protagonista! XD XD

 p.s. per quanto riguarda Daisya, beh, l'inizio della fic, o meglio quando Clary arriva all'Ordine c'è proprio il suo funerale... deve esserti sfuggito questo particolare!

 

mohran : Ma che magnifica recensione!!! Cercherò di compensare con un ringraziamento adeguato allora!!

che dire... ok, Clary odia Tyki. -___-" ma non sul serio. O almeno solo all'inizio. Clary ha stretto amicizia con Allen, in effetti è la prima persona a cui si è veramente legata e tiene a lui. Il nostro fascinoso Tyki però, beh, lo vuole proprio far fuori! Mi sembra ovvio che Clary non lo trovi particolarmente simpatico. Clary è dibattuta perchè è anche spaventata: ha paura che il Noah, se cerca di contrastarlo, se la prenderà con lei! Come vedrai in questo capitolo Clary sarà smossa da sentimenti e desideri contrastanti e il nostro Tyki non semplificherà le cose... Poi c'è Eas, anche io lo trovo adorabile, e trovo delizioso il fatto che come una piccola gazza ladra sia attratto dalle cose luccicanti!! XD XD

Ho adorato il fatto che tu ti sia rivolta a Clary in prima persona quindi avrai una risposta proprio da lei!

Cara Mohran, è difficile essere quella che sa tutto! Avrei preferito di gran lunga finire in uno dei tanti manga che non ho mai finito di leggere... anche se in effetti non ci sono personaggi fighi come in questo.. ^///^

Lo so che devo essere sembrata tanto la classica adolescente in crisi di fronte al mondo, quasi un po' emo per la verità, ma mi era presa male... decisamente male. Cavolo, non mi soppostavo da sola!!

Sincramente poi non volevo veramente far soffrire il povero Kanda, lo so cosa ha passato... Solo che in quel momento, quella faccia di culo era la cosa più odiosa che mi fosse mai capitata e non ho saputo controllarmi!! Mi capisci no, a volte ha quel modo di comportarsi così... così acido che quella spada mi verrebbe voglia di infilargliela...no, meglio di no... spero che abbia ragione tu, che l'abbia fatto per me, per smuovermi un po'! Ed ora, come se non bastasse, ci si mette anche questo bellimbusto di Tyki?? Alla fine di questa storia avrò bisogno di uno psicologo.. di uno bravo però... per ora mi basta sapere che continui a seguirmi e che credi in me!! cazzo, sembro naruto così... -__-" grazie del commento!!!!

 

Ramona37 : Grazie grazie grazie grazie grazie mille del commento!! spero che questo capitolo soddisfi la tua curiosità... è che ne produca altra!!! XD XD un bacione

 

Lenhara : Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ci sono riuscita!! Almeno in questo capitolo Kanda sembrava proprio lui no? E' un successone credo, ed il fatto che tu me lo abbia confermato mi fa sentire al settimo cielo!! L'idea di far combaciare poi, la caduta fisica con la caduta delle certezze è stato un colpo di genio! Sono quasi caduta dalla sadia!! AHAHAH

ed ora passiamo a Tyki: dato che la storia è raccontata, sentita, solo dal punto di vista della nostra Clary sarà difficle far emergere cosa provano veramente gli altri personaggi. Voi percepirete quello che Clary vede o crede di vedere negli altri: il fatto che Clary, per esempio, veda Kanda come un pezzo di concime che cerca di farla star male è solo il punto di vista di Clary, in effetti vedrete che il povero Kanda non ha nulla contro di lei e che... beh, quetsa è un'altra storia!! ^__-

Anche per Tyki vale la stessa cosa: in questi prossimi capitoli Tyki risultera sempre più ambiguo, i suoi atteggiamenti, come si rivolge a Clary, ecc. Ma voi vedrete solo quello che lei pensa di vedere... spero di essere stata chiara!! Grazie ancora del commento!!

 

Grazie anche a tutti quelli che leggono la fiction!!! ed ora.... BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo sesto: Il principe e lo straccione




 

 

Lo vidi raddrizzarsi gli occhiali da vista spessi e i riccioli scuri cadergli sulla fronte ondeggiando deliziosamente.

Era proprio lui. Tyki Mikk.

Vederlo nella sua forma “ bianca ” rese il colpo meno terribile; ma la paura non tardò ad assalirmi.

Iniziavo a sudare freddo: specchiandomi in quelle lenti che riflettevano soltanto il mio viso scosso da un terrore impercettibile cercai lentamente di mettermi a sedere.

Ero in trappola, appena avesse visto i miei abiti mi avrebbe ucciso. Mi toccai il petto cercando invano di occultare il simbolo che marchiava a fuoco la mia identità; eppure sentii solo delle umide bende vecchie.

<< Dove... i miei vestiti... dove sono? >>

Margaret mi rivolse un'occhiata indifferente.

<< Qui pochi stracci consumati che ti erano rimasti addosso? Li ho buttati >>

Finalmente un po' di fortuna.

Mi ero dimenticata che quando ero caduta non indossavo l'uniforme da esorcista; ma dei vestiti di Kanda. I muscoli del mio corpo si rilassarono e sprofondai di nuovo sul cuscino.

<< Eri mezza nuda in effetti >> precisò Tyki sedendosi sul bordo del letto con un mezzo sorriso incollato sulle labbra.

Ma possibile che fossi sempre svenuta e mezza nuda?

Era diventata quasi una spiacevole abitudine quella...

Ed eccola di nuovo. Quella sensazione di paura che mi avvolgeva.

Mi avrebbe ucciso.

Ero nella tana del lupo e presto o tardi avrebbe capito chi ero.

Anche volendo non avrei potuto contrastarlo: neanche se fossi stata al top delle mie possibilità, lui era ad un livello superiore.

Sarei morta ancor prima di provare a lottare.

Non potevo scappare a quel genere di predatore.

I suoi occhi scuri scintillarono dietro gli occhiali, come se avessero colto quella vena di agghiacciante riluttanza nei suoi confronti.

<< Tieni questi dovrebbero starti >> disse porgendomi una maglia e un paio di pantaloni.



Quando ebbi finito di vestirmi, stando molto attenta a non sfiorarmi le mie nuove ferite/contusioni che avevano sostituito le precedenti appena scomparse; uscii dalla stanza. Era una bella giornata, faceva caldo, tirai su le maniche di quella maglia scura fin troppo larga fino al gomito e la sbottonai un po'. I pantaloni avevo dovuto legarli con una cintura, ma dato che per ora stavano al loro posto non avevo di che lamentarmi.

<< Forse sono un po' troppo grandi >>

Mi voltai riconoscendo subito quella voce.

<< si >>

Lo vidi arricciare le labbra sorpreso nel vedere sul mio viso tutto tranne quel sorriso che si aspettava di trovare. Dovevo cercare di sembrare normale, dovevo semplicemente fare come Allen: mascherare dietro una faccia da poker tutto quello che mi divorava l'anima.

<< Volevo ringraziarti per avermi salvata >>

Tyki fece spallucce.

<< E' stato un caso, non volevo nemmeno passare da quella parte >>

Il fumo speziato della sua sigaretta mi sfiorò il naso costringendomi a spostare la testa da un lato.

Non volevo ringraziarlo sul serio, era pur sempre un assassino. Aveva già ucciso Daisya, il generale, e chissà quanti altri. E poi, al solo pensiero che di li a poco avrebbe cercato di eliminare Allen... non riuscivo nemmeno a pensaci, mi veniva il voltastomaco.

<< E' stato il destino >>

<< Cosa? >> ripetei tornando a guardarlo dritto negli occhi.

Si era avvicinato, nel suo viso fisicamente sporco e trasandato c'era però una strana luce di purezza. Mi domandai se la sua parte bianca fosse capace di provare qualcosa, delle emozioni vere o era solo una maschera ben costruita.

<< Forse dovevo semplicemente salvarti >>

<< Io credo che il destino uno se lo costruisce da solo >> risposi decisa.

Salvarmi?

Era talmente ironico: se avesse saputo chi ero, che ero un'esorcista si sarebbe sicuramente rimangiato quelle parole.

Tyki si passò una mano sotto il mento, grattandosi la barbetta ispida, e fece un paio di lunghi tiri.

<< Sarebbe bello >>

C'era dell'amarezza nella sua voce; ma anche tanta, fin troppa, velata ironia. La parte bianca e la nera riuscivano a coesistere senza scontrarsi e la cosa mi preoccupava: se fosse successo qualcosa di grosso, in cui la volontà del principe e dello straccione erano contrastanti, chi avrebbe vinto?

<< Posso invitarti a bere qualcosa? >>

L'idea di una birra fresca che mi sfiorava le labbra mi fece tentennare.

<< Io.. >>

<< Non ti mangio mica sai >> scherzò con quel sorriso bonario da umano. Probabilmente sorrisi a quell'affermazione.

Gli vidi tendere una mano verso di me, un'offerta che forse avrei dovuto rifiutare.



Due giorni passarono in fretta.

Tyki e i suoi amici lavoravano come aiuto operai in una sottospecie di fabbrica ferroviaria. Costruivano parti di locomotive ed ogni tanto si mettevano ad aggiustare binari.

Avevo pensato di andarmene, così, semplicemente, almeno un paio di volte ma non avrei saputo dove andare dato che non sapevo nemmeno dove mi trovavo. Non avrei nemmeno potuto rivelare dove ero diretta per chiedere indicazioni senza suscitare un eventuale sospetto. Aspettavo semplicemente che Kanda e Marie mi trovassero, sempre se mi stavano cercando.

Margaret mi aveva preso a lavorare alla sua bottega dato che Tyki e i suoi lavoravano tutto il giorno, oltre che vendere frutta e verdura avevo finito per iniziare ad occuparmi del piccolo Eas. Avevo scoperto quanto fosse legato a quel Noah e quanto lo stimasse come persona. Era scontato che lo riconoscesse come una specie di figura paterna e che quindi lo venerasse; a suo modo Tyki però, gli voleva davvero bene. Era sempre premuroso e sottostava alle richieste di attenzione del piccolo. Il portoghese si era creato una famiglia vera e propria. Ed io, stavo iniziando a non avere più paura della sua natura malvagia.

Quella parte bianca la nascondeva fin troppo bene.



Il locale era affollato il fumo si addensava in un angolo della stanza dove un gruppo di uomini giocava a carte.

<< Clary >> mi solleticò la voce di Tyki prendendomi alla sorpresa. Stringeva una birra fresca in mano e me la stava porgendo con fare scherzoso. Cercai di afferrarla un paio di volte; ma lui se la nascose dietro la schiena. Per un attimo mi sentii di nuovo a casa.

Mi sembrava di essere tornata a quelle sere, con gli amici, dove si finisce sempre con il combinare qualcosa di pazzesco. Potevo respirare quel clima giocoso che, purtroppo, all'Ordine mi era mancato.

Gli solleticai l'addome rischiando di farmi versare tutta la birra sulla testa.

<< Tyki >> lo chiamarono gli altri giocatori indicandogli una sedia vuota al tavolo delle scommesse. Il moro con un mezzo sorriso sinceramente dispiaciuto rifiutò rinfilandosi le carte da gioco nella tasca dei pantaloni.

<< Devo sbrigare un lavoretto che ho lasciato a metà >>

All'inizio non capii subito a cosa si riferisse, e probabilmente non l'avrei mai capito se per caso il barista non avesse fatto quella stupida affermazione.

<< Un'altra consegna segreta Tyki? >>

Tyki si tolse la sigaretta dalle labbra e la spense nel bicchiere di whisky mezzo vuoto che c'era sula bancone.

<< Fa che qui cretini non si giochino tutta la busta paga prima che torni, ok? >> scherzò infilandosi entrambe le mani in tasca.

Il barista gli fece l'occhiolino.

<< resta qui >>

Tyki si girò sorpreso da quella che era stata più un'esclamazione perentoria che un'affermazione. Lo vidi inclinare la testa verso destra e aggrottare le sopracciglia non capendo dove volessi arrivare veramente.

<< resta qui? >> ripeté sfiorandosi il mento con una mano.

Annuì guardandolo fisso negli occhi. Occhi scuri, occhi che riuscivo ad intravedere oltre le lenti spesse ed appannate dei suoi occhiali.

<< Si, non andare >>

<< Mi pagano >> semplicemente constatò pronto per andarsene.

<< Ti pago se resti >>

Tyki rimase sorpreso da quell'affermazione bizzarra.

<< Mi paghi se resto? >>

<< Si, Tyki, ti pago se resti, ma devi ripetere tutto quello che dico stasera? >>

<< Si, se dici cose senza senso >> borbottò accendendosi un'altra sigaretta. Istintivamente gliela presi e la gettai nel bicchiere sul bancone. Dovevo assolutamente convincerlo: per il bene di tutti, per il bene di Allen.

<< va bene, spiegami, dammi un motivo: un solo motivo valido per cui dovrei mandare a puttane quel lavoro e restare >>

Ci pensai.

Ci pensai sul serio. Eppure non trovai nulla di veramente valido.

Ero nel panico: probabilmente tutto dipendeva da quella risposta ed io non riuscivo a pensare a niente di abbastanza intelligente da inventare.

Avevo la possibilità di cambiare tutto: volevo salvare Allen.

<< per favore, Tyki, resta.. >>

<< Ma non mi hai dato un motiv- >>

<< Resta con me >> lo interruppi non sapendo cosa dire. << resta qui con i ragazzi sta sera, dai... >>

Ci rifletté, ci pensò sul serio, lo vidi grattarsi la nuca sinceramente indeciso sul da farsi. In quel momento abbassai la testa concedendomi una preghiera silenziosa; quando rialzai gli occhi lui mi stava guardando: con quegli occhi pieni di tutto quello che si teneva dentro, con un sorriso quasi divertito.

<< Ok >>

Non potevo crederci.

<< Vado a mettermi una maglia pulita e torno subito, ok? >>

Involontariamente risposi con un sorriso a trentadue denti.

<< Mi aspetti qui? >> chiese carezzandomi una guancia.

<< Si, sbrigati >>

<< Mi devi una sigaretta però.. >>

<< Muoviti tirchio >>

Ed eccolo che era sparito oltre la porta. Le gambe mi cedettero appena in tempo riuscii però a mettermi a sedere sullo sgabello che avevo accanto.

Ce l'avevo fatta. Ero riuscita a cambiare il futuro.

Mi appoggiai un secondo sul legno fresco del bancone e chiudendo gli occhi mi concesse un minuto di sollievo.



Fu proprio la voce di Tyki a svegliarmi.

<< Ti eri appisolata Clary? >>

<< Cosa?! Quando è successo? >>

Tyki sorrise divertito dalla mia espressione assonnata e disorientata.

<< adesso... mezz'ora fa eri sveglia, mi pare >>

<< Mezz'ora? >>

Il moro si massaggiò una spalla.

<< Eas non voleva proprio andare a letto; ad un certo punto ho anche pensato di stordirlo >>

Mezz'ora. Era passata mezz'ora.

<< Ehi, Tyki, vieni a giocare? Hai le carte vero? >>

Il Noah mascherò il suo sorriso perfido dietro alla mano; ma era troppo tardi perché non lo notassi di sfuggita.

<< Devo averle perse per strada >>

Sentii un nodo in mezzo alla gola.

Era stato tutto inutile.

Non avevo salvato nessuno.

Il principe aveva sconfitto lo straccione.

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Capitolo 9
*** Capitolo settimo: Romeo and Juliet ***


o

 

+++ Angolo autrice +++

 

Salve a tutti!!! solo veramente molto impegnata in questo momento quindi passo subito ai ringraziamenti!!

__Evelyn__ : Spero che questo capitolo ti possa piacere!! Mi ci è voluto un sacco per scriverlo, l'ho cancellato e riscritto non so quante volte!!! Ma come promesso ho aggiornato il più presto possibile!!! Ho cercato di creare un Tyki bianco decisamente affascianate ma anche quanto meno " buono e affidabile". Dato che si sa poco  della sua parte bianca spero di non essere andata troppo out of character!!!! Grazie del commento mia cara!!! Come farei senza di te???

 

mohran : Hai perfettamente ragione Mohran!! In fondo se Clary fosse riuscita a fermare Tyki che ne sarebbe stato del Crown Clown?? Spero che questo Tyki buono ti sia paiciuto come quello cattivo... anche se quello cattivo a un che in più secondo me!!! ;) Credo che tu abbia intuito come andrannoa finire le cose nei prossimi capitoli... ihihih... quindi ti lascio con un quesito: Dato che il Conte controlla Tyki, come fara quando si troverà di fronte a Calry come esorcista?? Saprà sopportare il peso della scelta che prenderà oppure finirà per perdere se stesso e tutto ciò in cui crede? Spero di averti incuriosito!!!! Ci vediamo il prossimo martedì tesoro!! aspetterò il tuo commento con trepidazione!!! Grazie per tutto!!!

 

Grazie a tutti gli altri che leggono la fiction spero che continuerete a seguire questa storia e che, magari, possiate sostenermi con un commento!!! grazie ancora!!!!!!!

qui c'è il lnk per il nuovo disegno: The Doll....and the Oracle   http://bluabsinthe.deviantart.com/#/d2rvjia

 

 

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

Capitolo settimo: Romeo and Juliet


 

 

 

<< Io trovo che sia incantevole >> squittì la giovane donna mentre adulante mi aiutava ad indossare quell'abito fin troppo costoso. Spostai lo sguardo su di lei: stava, con aria sognante, allacciando i gancetti del corsetto color carne.

<< Che fortuna aver trovato un uomo così >>

<< Che fortuna >> mi trovai a ripetere con un certo disgusto.

Tyki mi aveva portato a comprarmi un vestito; aveva detto per farsi perdonare. Pensava che me la fossi presa perché aveva ritardato; neanche immaginava che il motivo per cui avevo smesso di parlargli fosse ben diverso.

Adesso non riuscivo più neanche a guardarlo in faccia. Come una stupida bambina mi ero fatta ingannare dai suoi modi fin troppo educati e ammalianti. Ero caduta nella trappola anche se sapevo che genere di predatore esperto era.

Ero davvero pessima.

La donna mi spostò verso lo specchio e sospirando rimase in attesa che il portoghese sbucasse da un angolo del camerino per vedermi.

<< Non trovate che sia splendida con quest'abito? >>

Tyki si raddrizzò gli occhiali fingendosi davvero sorpreso, come se mi avesse visto sotto una luce diversa.

<< davvero >> mormorò con il sorriso a fior di labbra.

Cercò una risposta altrettanto entusiasta nei miei occhi ma anche quelli rifuggivano dalla sua persona.

<< Potresti andare a prendere quell'abito che avevamo visto prima? >> chiese con voce languida a quella ragazza che subito ci lasciò soli per occuparsi della nuova richiesta.

<< Non ti piace? >>

<< Si, mi piace molto >>

<< Che pessima bugiarda che sei >> scherzò lisciandomi i veli della gonna sulle gambe.

Mi venne spontaneo staccarmi da quel contatto come si allontana una mano dal fuoco.

<< Non sono la sola >> sussurrai senza che lui mi sentisse. Eppure mi ritrovai schiacciata contro il muro dalle sue mani.

Era veramente lui adesso. Il vero Tyki, il Noah.

Oltre quegli occhiali spessi che nascondevano il riflesso dorato dei suoi occhi da principe oscuro, faceva capolino la sua parte nera.

Il suo respiro era pesante e si infrangeva sulla mia pelle lasciata scoperta dal vestito di seta chiara.

<< All'inizio pensavo che fossi scossa per quello che ti era successo >>

mormorò iniziando a giocherellare con un ciuffo dei miei capelli.

<< Hai iniziato ad allontanarmi come se fossi di fronte al peggiore degli assassini... tutto ciò che facevo ti faceva sussultare di paura e tutto questo mi confondeva e mi piaceva allo stesso tempo >>

<< Io non avevo paura di te >> mentii sentendomi messa alle strette.

<< Non di me...? forse di qualcosa in me allora? >>

<< Io... non lo so >>

<< Poi ti ho vista abituarti, lentamente alla mia presenza... eri come una animale impaurito che imparava per la prima volta a fidarsi di un umano! >>

<< Mi stai paragonando ad una bestia? >>

Tyki rise di gusto senza smettere di tenermi le spalle bloccate contro il muro del camerino.

<< No, Clary... sto solo cercando di capire il mistero che sei diventata per me >>

<< Io non sono un mistero >>

<< Al contrario >> mi interruppe togliendosi la sigaretta di bocca e gettandola a terra.

<< Sin dal primo momento in cui mi hai guardato ho capito che in te c'era qualcosa di più di quello che mi mostravi... non si ha paura del proprio salvatore! Poi hai come dimenticato chi fossi, ti sei lasciata andare... ed ora? Ora mi odi? >>

<< Io non ti odio >>

<< A me sembra di si... i tuoi occhi sono carichi di qualcosa di così intenso che non riesco neanche più a sorriderti senza aver paura di irritarti! >>

La sua voce era veramente provata; come se tutto questo dilemma lo stesse logorando da tempo.

<< Io... >>

<< Cosa vedi in me che ti spaventa e disgusta così tanto? >>

Io so chi sei. Avrei voluto semplicemente dirlo.

Semplicemente, però, non potevo.

<< Mi ricordi una persona... un personaggio di una favola che mia madre mi raccontava da piccola >>

Il portoghese storse il naso sorpreso da quell'assurda risposta.

<< Una di quelle favole che si raccontano alle bambine per metterle in guardia dagli uomini? >> domandò sorridendo.

<< Una specie... >>

Le sue mani si fecero meno pesanti sulle mie spalle finché non si spostarono del tutto e mi lasciarono libera. Si sedette sullo sgabello davanti allo specchio in attesa.

Evidentemente si aspettava una spiegazione più dettagliata.

E brava me, mi ero appena inventata una bugia così stupida che era finita per sembrare credibile. Dovevo riflettere, cosa potevo dirgli per spiegargli il perché delle mie paure?

<< C'era una volta... un principe >>

<< Mmm, un principe, mi vedi come un principe? >> scherzò accendendosi una nuova sigaretta.

<< No, cioè si..però era un principe strano, a lui piaceva travestirsi da semplice uomo ogni tanto. >>

Tyki sorrise di nuovo e mi invitò a continuare il racconto.

<< Il principe conobbe una ragazza.. e si innamorarono l'uno dell'altra: ma anche lei era una principessa ed apparteneva alla famiglia rivale del nostro principe.. Quando lei scoprì chi lui fosse, non gli importò, era innamorata di lui,non di quello che era.... e decise di incontrarlo una sera, in segreto, per proporgli di fuggire insieme. >>

<< E vissero felici e contenti? >> chiese con finta sorpresa.

<< Non proprio... Il principe andò all'incontro pronto a fuggire con lei; ma quando seppe chi era, che apparteneva a quella famiglia, sua eterna rivale... la uccise >>

Non so come pensai a tutto questo: sembrava una versione fin troppo macabra della storia di romeo e giulietta.

<< Avevi detto che lui l'amava, no? >> chiese confuso.

<< Beh, si... ma lei era la sua nemica, non sarebbe più riuscito ad amarla >>

Tyki mi si avvicinò di nuovo: lentamente, con lo sguardo basso, concentrato.

<< credevi che fossi un principe pronto a farti del male? >>

Azzardai un mezzo sorriso dispiaciuto << un po' >>

La ragazza entrò nel camerino preceduta dall'abitino scuro che portava. Rimase leggermente imbarazzata credendo di aver interrotto un momento abbastanza intimo; riuscì infatti solo a balbettare qualcosa per non restare ammutolita come un pesce lesso.

<< Era questo no? >>



 

 

Quella stessa sera Margaret decise di parlarmi.

Mi aspettavo di tutto, tranne il discorsetto sulle api e i fiori che mi fece. Credo che non mi fossi mai vergognata tanto in vita mia: infatti rimasi zitta tutto il tempo finché la donna non si convinse di avermi spiegato tutto, soffermandosi anche su certi dettagli che non voglio ripetere, accuratamente.

<< Hai capito? >>

<< Si, purtroppo si... peccato che tu abbai frainteso tutto >>

La donna scosse la testa arrendevolmente.

<< Bambina, io sono stata giovane prima di te... lo capisco quando un uomo ti fa la corte >>

<< credo proprio che tu sia arrugginita allora.. >>

<< Ti ha comprato un vestito >>

<< perché si doveva far perdonare!! >> sbottai sentendomi di nuovo in imbarazzo.

<< certo, l'unico uomo al mondo che non è mosso da doppi fini >>

<< Margaret, ti prego.. basta >>

<< Basta cosa? >> biascicò Tyki con la sua solita aria sorniona.

La donna sbuffò seccata dalla sua presenza, radunò le sue cose ed usci dalla mia stanza stizzita.

<< Ti tengo d'occhio >> borbottò sbattendo la porta mentre usciva.

Il portoghese rimase quasi ferito da quella minaccia che non aveva capito mentre da parte mia non riuscii a trattenere una risata.

<< Cos'aveva la vecchia? >>

<< Niente, e poi non chiamarla vecchia, peggioreresti tutto >>

<< Tutto cosa? >> chiese interessato.

<< Pensa che tu mi stia facendo la corte >>

<< Mmm >>

<< mmm cosa? >>

<< Interessante teoria >> scherzò pronto ad accendersi una nuova sigaretta che prontamente afferrai e gettai nella spazzatura.

<< Non dovevi andare ad un colloquio di lavoro? >> domandai ricordando che Eas mi aveva spifferato quel segreto qualche ora prima. Tyki fece spallucce.

<< Già >>

<< E ci vai in queste condizioni? >>

Il Noah si guardò gli abiti non trovando niente di sbagliato in quello che indossava.

<< Ok, sono un po' sporchi >> acconsenti vedendo che lo stavo guardando male.

<< Dovresti almeno farti la barba e sistemarti i capelli se vuoi dare una buona impressione...e una camicia con cravatta non ti ucciderebbe.. credo >>

<< Torno subito >>

Non passarono nemmeno venti minuti che era di nuovo in camera mia.

Era quasi sul punto di gridare quando lo vidi. Mi aveva ascoltato sul serio.

Lo straccione si era andato a mettere una camicia pulita, si era anche pettinato alla meglio i riccioli scuri che ancora ondeggiavano ribelli sulla fronte e si era perfino tagliato la barbetta ispida che lo faceva sembrare tanto sciatto. Stringeva un cravatta scura in mano mentre con l'altra si era appena tolto gli occhiali da vista.

Finalmente potevo vederlo: Tyki.

Era fin troppo affascinante. Bello, di una bellezza particolare; non come Kanda, di un fascino semplicemente diverso. I capelli scuri, che sembravano così morbidi, il viso pulito che però nascondeva un'animo segnato da chissà quali segreti. Quell'aria a tratti sorniona, a volte tentatrice.

Quel suo travestimento forse serviva proprio a non farlo dare nell'occhio. Insomma un giovane uomo di così bell'aspetto non passava inosservato!

<< Grazie >> mormorò porgendomi la cravatta e aspettandosi che la legassi.

Ovviamente non avevo la più pallida idea di come si facesse.

Gliela passai oltre il colletto facendola scivolare di nuovo sul petto provai a legarla; ma il nodo no scorreva come avrebbe dovuto. Tentai un nuovo approccio; ma quell'attorcigliamento era quasi disastroso.

<< Sei terribile come allaccia cravatte! >> sentenziò prendendomi le mani e ponendo fine a quello strazio.

<< peccato... vorrà dire che dovrò cercarmi un altro mestiere >> scherzai rivolgendogli un mezzo sorriso. Lo sentii chinarsi su di me, come se volessi toccarmi. E in effetti era quello che voleva. Si fermò di scatto, ad un soffio dalle mie labbra.

Ero paralizzata.

Il suoi respiro mi scaldava la bocca in maniera così invitante e le sue mani fra i miei capelli biondi giocherellavano dolcemente.

<< Clary >>

<< Si? >> riuscii a tossire.

<< Hai ancora paura di me? >>

La verità mi trapassò con la stessa forza con cui un fulmine può colpire un albero.

No. Non c'era più niente in lui che mi incutesse terrore.

Lentamente spostò il viso lungo il mio collo fino a respirare sulla mia spalla destra; potevo sentire le sue mani sfiorarmi la nuca indecise.

<< ecco >> sussurrò scostandosi abbastanza dispiaciuto e porgendomi uno specchietto che aveva in tasca. Ammirai rapita la pietra trasparente che pendeva dalla collana che avevo legata al collo.

<< Princesa >>

<< Come scusa? >> domandai incerta su quello che avevo sentito.

<< Significa principessa >>

In quel momento capì che ogni cosa che avevo detto, fatto, tutto quello che era successo era immensamente sbagliato.

<< Devo andare >> borbottò infilandosi nuovamente gli occhiali e posandomi un castissimo bacio sulla fronte.

Probabilmente rimasi in quel modo per diversi minuti. Quando riuscii a trovare le forze per uscire prima dalla stanza e poi dal negozio di Margaret; Tyki se ne era andato da un pezzo.

Avevo fatto una cazzata. Una bella grossa poi.

Tyki Mikk...

Cazzo, mi ero messa a scherzare con il fuoco questa volta...

<< Trovata >>

Mi voltai di scatto verso il piccolo congegno volante che aveva fatto da trasmettitore di una voce fin troppo attesa in quella lunga settimana.

Il piccolo golem scuro sbatté le ali convulsamente prima che il suo proprietario sbucasse da un angolo regalandomi come unico gesto di ben ritrovata un mezzo broncio stizzito.

<< Kanda...? >>

<< Sei proprio una palla al piede >> tossì guardandomi dall'alto verso il basso. Non riuscivo a crederci, era proprio lui. Era tornato a cercarmi anche dopo tutte quelle cose orribili che gli avevo detto.

<< Mi dispiace >> riuscii solo a balbettare. <>

Lui in tutta risposta mi diede un pugnetto sulla testa.

<< Muoviti >>

Ero felice che a suo modo, mi avesse perdonato.

Feci per seguirlo quando mi balenò il pensiero di Margaret, di Eas, di tutti i ragazzi del bar che stavo lasciando senza nemmeno salutare.

Pensai anche a Tyki ma fu proprio in quel momento che capii che era stata semplicemente una bella favola, era era tempo di tornare con la mia famiglia.

La princesa non avrebbe più incontrato lo straccione; mentre il Noah avrebbe presto conosciuto l'esorcista.

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Capitolo 10
*** Capitolo ottavo: Time to be an exorcist ***


o

  +++ Angolo autrice +++

Ragazzi scusate ma sono sotto esame e pensavo di farcela a fare tutto ma invece pare proprio di no... questo capitolo fortunatamente lo avevo già scritto però...

vi ringrazio immensamente per i commenti, mi danno la carica giusta per continuare a scrive ma non posso ringraziarvi come vorrei questa volta: vi prometto che mi farò perdonare!!!

Continuate a dirmi cosa ne pensate!!! vi adoro!!!

 

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

Capitolo ottavo: Time to be an exorcist



 

 

Ero tornata a fare l'esorcista.

Pensare che mi faceva impressione dirlo, quindi mi limitavo a tenerlo per me. Mi ero persino dimenticata come fosse sentire quella tuta aderente sulla pelle: certo l'avevo portata per così poco, ma il fatto era che: per quanto poco femminili e sciatti fossero i vestiti di Tyki, il loro calore un po' mi mancava. Mi schiaffeggiai la fronte quando mi sorpresi a pensare una cosa simile.

I vestiti di Tyki...?

Ero proprio un'idiota.

Quello era un pazzo assassino ed io rimpiangevo di non avere più addosso i suoi abiti da criminale?

Ma certo, ero impazzita evidentemente!

<< Sei stanca Clary-chaaaan? >>

Mi voltai sorridendo verso l'uomo baffuto che mi stava accanto.

Il generale Tiedoll era una persona meravigliosa: un po' troppo appiccicoso per i miei gusti, ma pur sempre favoloso. Appena Kanda mi aveva trovata mi aveva portato da Marie, con lui però c'era qualcun'altro ad aspettarmi. Il generale mi era letteralmente corso incontro per abbracciarmi. Non so bene cosa avesse balbettato fra i lacrimoni: avevo solo intuito che era felice di sapere che stavo bene.

<< No, generale... tutto ok >>

L'uomo si asciugò una lacrimuccia mentre metteva un leggero broncio, quasi puerile.

<< Clary-chan, chiamami maestro >>

<>

Gli occhi di Tiedoll si illuminarono di felicità e fui di nuovo preda di uno dei suoi abbracci micidiali.

<< La mia bambina!! >>

Marie mi guardò supplicare un aiuto e sorrise grattandosi la nuca.

<< per il generale tutti i suoi allievi sono come figli >>

Già, me lo ero dimenticato.

Era carinissimo che il generale si preoccupasse così per i suoi pupilli; ma la verità era che quando era troppo era troppo. Cercai di divincolarmi da quell'abbraccio; ma nello sgusciare via dalle braccia di quell'uomo tanto affettuoso mi ritrovai a pestare i piedi di un uomo non altrettanto cordiale.

Gli occhi scuri di Kanda mi fulminarono facendomi quasi rabbrividire.

<< Yu-kun, finalmente hai una sorellina, non sei contento? >> scherzò il generale cercando di abbracciare anche Kanda che semplicemente si scansò rischiando di far cadere il maestro a terra.

<< Tsk affatto >>

Avrei veramente voluto rispondergli. Davvero. Ma ero in debito con Kanda e me lo sarei ricordata per un bel po'. Ingoiai un paio di insulti che mi erano saliti fino alla bocca e mi schiarii la voce.

<< Scusa >>

Il giapponese mi guardò leggermente sorpreso dalla mia nuova gentilezza nei suoi confronti; poi si rese conto che anche quello lo infastidiva e mi spinse via con una mano.

<< Yu-kun, non essere scortese >>

<< Non mi chiami in quel modo >> abbaiò senza nemmeno voltarsi verso il suo maestro.

Almeno gli dava del lei. Era una cosa positiva che almeno con il generale non desse di matto se veniva chiamato per nome. Mi chiesi se Kanda si sarebbe arrabbiato di più se avessi iniziato a chiamarlo Yu o se avessi iniziato a chiamarlo semplicemente stronzo. Quel pensiero deficiente mi abbandonò all'istante quando notai delle sagome di case verso l'orizzonte.

<< E' un villaggio? >>

<< Ci fermeremo a riposare >>


La mia camera era carina. Le tende color panna, una bella finestra che dava sulla strada ed un letto a baldacchino messo proprio sotto di essa. Le coperte erano morbidissime e profumavano di fiori, respirai affondo quell'odore assaporandone la dolcezza. La maglia che il generale mi aveva prestato mi faceva praticamente da pigiama e decisi che era proprio l'ora di mettersi comodi. Prima che iniziassi a spogliarmi mi attirò una voce maschile fuori dalla porta e decisi di aspettare. Non sentivo bene quello che dicevano, infatti erano sicuramente in due dato che stavano bisticciando per qualcosa. Aprii lentamente la porta spinta da una certa curiosità. I due ragazzi che litigavano si zittirono di colpo e mi fissarono imbarazzati.

<< cercavate qualcosa? >>

<< Qualcuno in effetti >> mormorò timidamente il più baso dei due.

Li guardai bene: sembravano gemelli, entrambi molto carini, capelli castani raccolti in una coda morbida e grandi occhi scuri.

<< Scusaci se ti abbiamo svegliata >> aggiunse l'altro sorridendomi maliziosamente.

<< no, ero sveglia >>

<< Mio fratello non conosce le buone maniere >> scherzò indicando il più piccolo che subito arrossì e nascose il viso sotto i capelli.

<< Mi chiedevo cosa ci fa una ragazza così carina da sola in camera... sai, in paese c'è una festa >>

Eccolo. Questo lo riconoscevo. Tipico commento da abbordaggio.

<< Magari puoi venire con noi >> aggiunse il minore timidamente.

Non ero il tipo che esce con due fratelli, e anche se lo fossi stata di certo non l'avrei fatto in una situazione come quella.

<< mi dispiace ma... >>

<< Ti riportiamo a casa prima dell'alba >> mormorò il maggiore avvicinandosi pericolosamente allo stipite della porta.

<< Davvero invitante, ma credo che rifiuterò >>

<< Sei sicura? >> sussurrò mentre i suoi occhi indugiavano sul mio petto e poi sulle gambe.

<< E' sicura >> rispose Kanda apparendo dietro i ragazzi. Il giapponese non era un armadio come Marie; eppure faceva quasi più paura. Gli occhi felini si posarono minacciosi sui due ragazzi che decisero di tagliare la corda.

<< Che cavaliere... >> mi scappò di bocca mentre mentalmente mi resi conto che stavo parlando con Kanda, non con una persona normale. Infatti come da copione la mia battuta non venne presa come un complimento ma come una specie di noioso insulto.

<< vuoi entrare? >>

Kanda mi guardò di sfuggita come se avessi appena detto qualcosa di insulso.

<< Questo è tuo >> borbottò porgendomi qualcosa di brillante.

Era la mia collana da esorcista.

<< L'ho trovata impigliata ad un ramo vicino al fiume dove >>

<< Dove sono quasi affogata? >> completai la frase sorridendo. Allungai la mano verso quella di Kanda e presi il ciondolo.

<< Me la metti? >>

Il giapponese mi guardò stizzito.

<< Non sai farlo da sola? >>

Sorrisi forzatamente << Certo, ma se lo fai tu faccio meno fatica, no? >>

Lo spadaccino sbuffò un paio di volte prima di accettare la mia richiesta. Mi alzai i capelli lasciando il collo scoperto. Kanda semplicemente legò la collana cercando di non toccarmi con le mani e quando ebbe finito se ne andò senza nemmeno salutare.

<< Buona notte >> mi risposi da sola sperando che quello scorbutico sentisse quanta ironia ero riuscita ad infilare in quelle due parole.

Mi venne spontaneo infilami una mano in tasca prima di mettermi il pigiama. Avevo già tolto la collana che Tyki mi aveva regalato. Avrei dovuto buttarla; ma una parte di me ci teneva. Forse l'avrei tenuta per ora, forse un giorno mi sarebbe anche servita, o forse mi piaceva sapere che c'era qualcuno che magari, in questo momento, pensava a me.


 

 

<< E..... vaffanculo doccia! >>

Ok, l'albergo non era un cinque stelle; ma pensavo che almeno la doccia non si sarebbe rivoltata contro di me. Il bagno era in comune, come quelle sottospecie di edifici per i bambini che vanno in campeggio. Avevo prontamente messo un asciugamano sulla maniglia per indicare che era occupato dato che non avevo trovato nessuna chiave per chiudere la porta. Comunque l'acqua aveva fatto i capricci per tutta la durata della doccia: si era divertita ad alternare schizzi caldi a schizzi gelidi. L'inizio fin troppo brutto di quella che si prospettava essere un altrettanto brutta giornata.

Ma quando la sfiga si accanisce ma dire gatto...

Riuscii a malapena ad appiccicarmi l'asciugamano addosso mentre la porta di apriva.

Kanda si stropicciò i lunghi capelli scuri, adesso sciolti facendoli danzare lungo la sua schiena perfetta. Io ero rimasta spiaccicata lungo una parete e per la furia di scappare sbattendo contro il muro ero finita dietro la cesta degli asciugamani diventando quasi invisibile. Kanda iniziò a spogliarsi e mi sentii il viso andare in fiamme.

Avrei dovuto alzarmi e dire qualcosa ma non riuscii a proferire parola. Ormai era anche troppo tardi per farsi vedere: avrei di sicuro scatenato l'ira del giapponese!

Cazzo. Cosa potevo fare? Tapparmi gli occhi e aspettare che avesse finito? Si, quella sarebbe stata la cosa migliore.

Però magari un'occhiatina...

Kanda iniziò a slacciarsi i pantaloni; ma poi, così, d'un tratto, decise che era meglio prendere un accappatoio. Si voltò con sonnolenza e allungò la mano verso l'appendi panni sopra la cesta dei panni sporchi.

I suoi occhi notarono la mia figura ma il suo cervello non la percepì subito. Quando però la cesta che mi nascondeva volò via fui certa che mi avesse visto.

<< Buongiorno >>

Lo spadaccino era paonazzo e mi guardava con un misto d'ira e imbarazzo dall'alto verso il basso.

sono morta-sono morta-sono morta-sono morta ” pensavo pregando che non mi infilzasse subito.

<< Che facevi qui?! >>

<< La doccia...? >> balbettai abbastanza imbarazzata.

<< Mentre mi spogliavo?! >>

<< Prima.. cioè, l'ho fatta prima che entrassi ma poi ero nuda..e sono scivolata … e, insomma è colpa tua! >>

<< Mia?! Io non ti spiavo! >>

<< Io nemmeno!! Non ci tengo a vederti nudo come un verme Kanda! >>

<< Non sembrava >>

<< pervertito! >>

<< Io?! >>

Cercai di alzarmi cercando di tenere coperte le mie nudità ma evidentemente ero dannatamente stabile anche in questo corpo da barbie. Ero appiccicata al giapponese: solo quel pezzo di stoffa separava il mio corpo nudo dal suo.

si, certo, magari.

Questa sarebbe stata la tipica scena da anime. La bella ragazza seminuda che rimane appiccicata al solito bel figo che la sorregge per non farla cadere.

Io invece caddi, ma in ginocchio regalando una bellissima craniata alle parti intime del giapponese che, piegandosi in avanti per il dolore finì per schiacciarmi verso terra. Ovviamente per non essere travolta cercai, stupidamente aggrappandomi ai suoi pantaloni, di spingermi via; ma finì ugualmente schiacciata da Kanda.

A questo punto non poteva non mancare il solito terzo incomodo che vedendoci avvinghiati come procioni forviava tutta la situazione.

Certo, sarebbe stato bello.. un silenzio molto imbarazzante invece fu l'unico incomodo in quel bagno.

L'esorcista cercò di alzarsi ma scivolò dato che cadendo avevo bagnato tutto il pavimento.

<< Sei tutta bagnata.. >>

Cazzo... lo faceva apposta allora?

Se non fosse stato per il contesto storico in cui ero piombata, un commento del genere, al giorno d'oggi sarebbe stato abbastanza forviante. I capelli di Kanda mi solleticarono il petto, ancora coperto per miracolo, facendomi il solletico. Da brava demente mi mossi e lo feci cadere nuovamente sopra di me. Il suo petto, finendo di colpo sopra il mio, mi mozzò il fiato.

<< quanto pesi >> riuscì a tossire cercando di non guardarlo in viso per non arrossire ancora di più.

<< Se stessi ferma >>

<< Se bussassi prima di entrare in bagno >> risposi a tono.

Kanda represse in gola una specie di basso ringhio di frustrazione.

Ok, la situazione era sconcertante ed entrambi eravamo abbastanza cresciuti da capire che un altro contatto improvviso avrebbe complicato ulteriormente le cose.

<< Non muoverti >> ordinò veramente arrabbiato. Il moro fece forza sulle braccia e si sollevò quanto bastava per poter cercare di mettersi in ginocchio. Sospirò di sollievo sentendosi finalmente stabile sopra di me. Io intanto me ne stavo con gli occhi sbarrati per non guardarlo troppo. Dovevo ammetterlo Kanda aveva proprio un bel fisico e da brava ragazza che ero non volevo davvero finire per fissarlo a bocca aperta. Quando riuscì finalmente a mettersi in piedi mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi.

<< Se mi fai cadere ti ammazzo >> mormorò in un tono non troppo rassicurante.

<< Allora mi alzo da sola >>

Pessima idea. Kanda mi afferrò la mano con riluttanza e mi tirò in piedi. Prima che potessi controbattere mi coprì la testa con un asciugamano.

<< muoviti, non voglio averti sulla coscienza se crepi di freddo >>

<< come sei premuroso >>

<< sei peggio del Moyashi >> sbottò colpendomi sulla testa << una palla al piede >>

Avevo fatto tombola.

Essere non solo paragonata ad Allen, ma anzi essere anche peggio per Kanda era una cosa che aveva dell'incredibile!

<< grazie >> sbuffai lanciandomi verso la porta.

Odioso. Era così odioso che una bella presa di culo ci sarebbe stata bene.

<< eh.. Kanda >>

Il giapponese mi lanciò un'occhiata irritata.

<< veramente poca roba la sotto... spero di non aver rotto quel poco che c'era... >> sibilai indicandogli il basso ventre.

Mentre chiudevo la porta lo sentii ringhiare qualcosa ma ero troppo impegnata a ridere per la faccia sbigottita che gli avevo visto fare.

<< Mi mancavano un po' queste allusioni a sfondo sessuale... >> commentai ad alta voce.

Marie mi sorrise incrociandomi mentre tornavo nella mia camera tutta soddisfatta. Probabilmente Kanda non mi avrebbe mai più rivolto la parola, ma almeno sarebbe stato divertente vederlo dare di matto alla prossima occasione.

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Capitolo 11
*** Capitolo nono: Teatrino infernale ***


o

  

+++ Angolo Autrice +++

Ok, sono di nuovo in ritardo con l'appuntamento ma che ci volete fare??

questa volta però ho abbastanza tempo per dedicarmi a voi, mie care lettrici e miei cari lettori!!

Ho visto che il precedente capitolo è piaciuto e a fatto lievitare i commentatori!! Così però mi state invitando a far del male al povero Kanda!! Già sono sadica di mio, poi nel mettere in difficoltà quel ragazzo mi sembra quasi un invito a nozze!! prometto che ci saranno nuove scene piccanti ma ora si apre un nuovo scenario: lo scontro a Edo. per inuaguare questa nuova fase dell fiction ho, come promesso, dei contenuti extra da proporvi!!

 

http://bluabsinthe.deviantart.com/

Il primo pacchetto contiene ben 4 disegni che spero possiate guardare e commentare dato che mi sono impegnata tantissimo per realizzarli!! ( il tempo era poco quindi ho sfruttato goni minuto libero che avevo!! )

http://www.youtube.com/watch?v=4uHOp5zL4pQ

ed il secondo... udite udite contiene in anteprima la performance canora di Clary che potrete leggere fra poco nel capitolo!!! Ascoltatela e ditemi cosa ne pensate perchè avevo intensione di registrare le altre canzoni che Clary, all'interno della fiction, eseguirà!! ( ce ne saranno delle belle... ma non vi dico niente per ora!! )

Ora passiamo però alla cosa più importante!!! I RINGRAZIAMENTI!!!!

 

Red_Blood_Rose: Sono felicissima che tu abbia voluto farmi partecipe del tuo apprezzamento!! Il fatto che poi tu sia iscritta da poco ma che cmq tu segua la fiction dall'inizio mi fa ancora più piacere!! Mi sento quasi importante!!ahahahah si, poi sono d'accordo con te, Kanda ha un carattere terribile!! Grazie per il commento e spero che questo capitolo ti piaccia!!!

 

_Flowermoon_: Cara " silenziosa " lettrice..... io ti adoro!!!! non puoi capire come sia rimasta entusiasta del tuo primo e direi tanto atteso commento!! la ff delle ff dici?!? cavolo mi sento quasi intelligente allora!! No, guarda, l'edea mi è venuta per caso ma poi ho notato che veramente nessuno aveva mai scritto una cosa del genere su dgm!! Cavolo è uno degli anime/manga più belli che conosca, possibile che nessuno si sia fatto un filmone su quanto possa essere figo entrarne a far parte?!? Come da tuo suggerimento cercherò di lavora su Clary per non farle perdere la sua originalità!! ci tengo che risulti... unica nel suo genere!! Non proprio come Shreck però... ahahahah! Grazie ancora del commento cara!!!

 

Lenhara: L'amicizia pepata. ecco cosa sto puntando a creare!! Cogli sempre il punto della situazione non è vero? In effetti si l'ho notato anche io che le KandaxOC tendono a sfociare in una cosa del genere... ecco perchè da brava anticonformista mi limiterò a creare una specie di amicizia fra Clary e Kanda... in effetti mi suona anche strano pensare che Kanda possa avere degli amici seri come gli intendiamo noi... vedremo cosa riuscirà a fare Clary però!!Poi adesso c'è il fattore Tyki, vedrei che in fondo ci hai azzeccato anche qui... ma sta volta sperò che non riuscirai a prevedere come si risolverà la cosa... ihihihi continuare a sorprenderti sarà la mia missione!! ricordatelo!! ;)

 

mohran: capitoli più lunghi ( prendo appunti) aspettare fino a martedì= tortura... povera me dovrò mettermi sotto allora!!! Salve ancora cara!! i tuoi commenti mi mettono sempre su di giri!! diciamo che dire che sono arci-contenta del fatto che la storia di Clkary ti entusiasmi così è dire poco, anzi pochissimo!! e si, tranquillizzati mohran... Clary scherzava sulle.. dimensioni dei gioielli di Kanda... o forse no? muhahahahah povero Kanda già ha caratteristiche abbastanza femminili poi dire che non ha... attributi sarebbe cattivo!! al fatto della collana non ci avevo pensato, in effetti Clary deve aver avuto un bel coraggio o semplicemente le è venuto d'istinto solo dopo a calcolato che si trattava di Yu e non di una persona normale!!! XD XD XD

Nel prossimo capitolo, ti anticipo che si sarà Tyki... quindi ne vedrai delle belle!! Grazie per il commentoooooooo!!

 

 

 __Evelyn__: Ok, los os, vuoi uccidermi!! aggiorno sempre troppo tardi ma il fatto è...è...è... che ero al mare..

Non è una scusa ma non sapevo che dire!!! -__-"

Definire l'incontro Clary/Kanda  " Incontro Ravvicinato " mi a fatto pisciare addosso!! Ci sono quasi morta!! Mi sono immaginata Kanda stile ET e la povera Clary che si scansava inorridità! Ok, sorvoliamo su questo flashone privo di senso... Sono happy dato che anche questo capitolo ti è piaciuto!! e dato che aspetti di leggere il capitolo ti ringrazio ancora una volta per il commento e per il sostegno che mi dai recensendo!!! a presto!!!

 

Un bacio a tutti i lettori e BUONA LETTURA!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo nono: Teatrino infernale



 

 

Il generale ci aveva riferito come da copione la nostra nuova missione: andare a Edo per dare sostegno agli altri esorcisti.

Dire che questa situazione mi agitava era dire poco.

In fondo la mia carriera da esorcista quanto era durata?

Un incontro in cui avevo fatto una figura abbastanza meschina?

In effetti si. Passare da un livello due ad un tre se non ad un probabilissimo combattimento con un Noah equivaleva al suicidio.

Forse se mi fossi trovata di fronte a Tyki però...

però cosa?

Stavo pensando di nuovo a Mikk?

Scossi la testa ripetutamente cercando di schiarirmi le idee.

Lui era un Noah, un assassino. Era quel principe che uccideva la ragazza che amava perché sua nemica. Lui incarnava il male e se ne sarebbe fregato se avesse scoperto che quella ragazzina dagli atteggiamenti ambigui che aveva conosciuto fosse stata un'esorcista.

Però l'effetto sorpresa avrebbe potuto darmi il tempo di scappare...

certo, scappare: cos'altro potevo fare di fronte ad un Noah?

<< Clary-chaaan?? >>

Tiedoll mi arruffò tutti i capelli prima di porgermi uno dei suoi disegni.

<< e questo? >>

<< Ma sei tu Clary-chan!! >>

Arrossì leggermente riconoscendomi nei capelli biondi e negli occhi luminosi di quello che era il disegno di un angelo. Il ritratto era fin troppo caricato di qualità che non possedevo. Lineamenti perfetti, sguardo appena lascivo e un vestito che copriva il necessario.

<< G-grazie >>

Ecco. Appunto.

Nessuno mi considerava un'esorcista.

Invece che un'arma il mio caro generale mi vedeva come un angelo.

Era da ipocriti lamentarsi per questo, ma vista la situazione volevo a tutti i costi farmi valere.

<< Vorrei allenarmi >>

Tiedoll mi guardò confuso, probabilmente, si stava chiedendo come il suo amabile disegno avesse potuto portarmi a pensare a una cosa come il combattimento.

<< perché non chiedi a Yu-kun? >>

Eeeeh! Risposta sbagliata! Kanda avrebbe girato la testa di 180 gradi stile esorcista se anche solo mi fossi azzardata a fare una cosa del genere dopo quel bel commento che gli avevo regalato.

<< io pensavo che sarebbe stato meglio allenarmi con lei... maestro >>

Il generale fu veramente tentato a quell'ultima parola; sfortunatamente però si limitò ad abbracciarmi e a suggerirmi di chiedere a Kanda.


Camminammo per tutto il giorno finché i tre maschietti non mi videro ormai stremata e decisero di fermarsi ad una specie di taverna per pranzare.

Non ero una grande camminatrice in effetti. Preferivo passare il tempo davanti al computer o al limite in giro con le amiche: le nostre passeggiate però si riducevano a scarse orette.

Mi aspettavo di entrare in una stanza buia, come quelle dei pub eppure il locale era illuminato e si respirava un clima vivace sebbene fosse sotto terra.

Un bambino mi corse in contro nascondendosi dietro le mie gambe.

<< Un diavolo!! c'è un diavolo >>

Subito ebbi un sussulto pensando che in quella taverna ci fosse un akuma ma quando vidi il marmocchio indicare tremante lo spadaccino davanti a me riuscii a stento a trattenere un sorriso.

Kanda lo stava fulminando mentre con una mano lisciava pericolosamente la fodera di mugen.

<< Sta tranquillo, gli ho fatto un sortilegio e quindi deve ubbidire ai mie comandi! >>

Il bambino mi guardò ammaliato da questa rivelazione.

<< sei una strega? >>

<< Ti sembro forse una strega? >> chiesi con aria inviperita.

Il piccolo mi scrutò allungo ed ovviamente scosse la testa negativamente non trovando nel mio aspetto nessun valido elemento che mi riconducesse a qualcosa di streghesco.

<< allora sei un angelo! >>

Rieccoci. Proprio non davo l'idea di un'eroina?

<< Una specie >> scherzò Marie avendo involontariamente sentito la nostra conversazione.

<< Senti Clary, perché non dici al tuo diavoletto di mettersi a sedere in quel tavolo giù in fondo? >>

Sorrisi divertita da quel nuovo gioco a cui stavamo giocando.

Contro ogni aspettativa quando proposi a Kanda di sederci lui accettò senza sbuffare troppo.

Quando riuscimmo a farci portare qualcosa da mangiare il bambino era tornato con un gruppo di amichetti a cui, evidentemente, aveva raccontato la storia dell'angelo che comanda il diavolo.

<< fallo di nuovo >> esclamò il piccolo appoggiando il mento sul tavolino di legno a cui eravamo seduti.

<< come scusa? >>

<< Fai fare qualcosa a quello >> spiegò indicando ancora leggermente intimorito da Kanda.

<< Ora lo lascio mangiare sennò è stanco >>

<< Daiii >> chiesero in coro i bambini.

<< bene >>

certo, come no. Ora figuriamoci se Kanda mi faceva da spalla per una cavolata come questa?! Dovevo usare il cervello, tipo psicologia inversa... in fondo sarebbe dovuto essere un giochetto per me, facevo il magistrale no?

<< Ehy Kanda >>

Il moro nemmeno staccò gli occhi dalla sua soba quando lo chiamai.

Non potevo demordere, dovevo provarci ormai.

<< scommetto che io saprei usare mugen molto meglio di te... >>

Ok questa era una bella cazzata, evidentemente era abbastanza grossa perché lo spadaccino alzando dubbiosamente un sopracciglio mi rivolse la sua attenzione.

<< Impossibile >>

Io in tutta risposta allungai una mano verso di lui chiedendogli di porgermi la spada.

Tiedoll quasi non si strozzò con il panino ai sottaceti che stava mangiando e Marie rimase semplicemente shockato.

Pregai con tutta me stessa che l'ego del giapponese fosse abbastanza grande da permettere a questo teatrino di funzionare. Lo vidi seriamente combattuto sul da farsi.

<< vediamo >> acconsentì ancora titubante mettendomi fra le mani la katana.

La spada era leggera, bellissima. Un'arma di primissima fattura, una delizia per il tatto e per la vista.

Io non ero proprio a digiuno di questo genere di armi dato che facendo arti marziali avevo imparato a maneggiare un po' tutte le armi. Soprattutto la katana in effetti.

Ma ero sicura che i miei due giochetti non avrebbero di certo intimidito un esperto come Kanda!!!

Mi alzai lentamente sfoderai la spada e come sempre mi limitai a eseguire un esercizio da manuale. Afferrata distrattamente una mela da un tavolo vicino me la feci passare lungo il braccio poi dietro la schiena mentre con l'altra mano iniziavo a far roteare mugen. Dopo un paio di inversione lanciai la mela e la tagliai... nemmeno a metà per dirla tutta. Il numero era a mala pena riuscito ma ero comunque riuscita nel mio intento.

Kanda sorrise con fare spocchioso alzandosi e riprendendosi la spada.

<< Banale >>

<< sai fare di meglio? >> gli bisbiglia in un orecchio con voce melliflua.

Mi voltai verso i bambini che ancora mi stavano guardando.

<< Fai vedere a tutti cosa sai fare.... diavoletto >>

Fortunatamente quell'appellativo non lo disturbo abbastanza da farlo tornare a sedere dato che si apprestò a fare il suo numero.

Ero riuscita a far sembrare che l'angelo poteva davvero comandare il diavolo no?

Con un banale trucchetto d'astuzia ero riuscita a far sorridere dei bambini e la cosa mi aveva messo di buon umore.

Forse ero davvero un angelo.

Ovviamente il giapponese era riuscito a battermi di brutto me ero troppo entusiasta del mio stratagemma per sentirmi sconfitta.

Mi sentii strattonare l'uniforme dal bambino che voleva ringraziarmi per lo spettacolino fatto da mio subordinato infernale.

<< La mia mamma voleva sapere se potevi farle un favore >>

Cercai con lo sguardo il volto di una donna che stesse guardando verso di me ma stranamente notai che tutte le persona del locale si erano messe a fissarmi in simultanea.

<< Scusa tanto, non volevo disturbarti >> spiegò una donna avvicinandosi timidamente e abbracciando il figlio.

<< E' un periodo difficile qui, ci sono sempre nuove guerre ed era un po' che non vedevo mio figlio ridere di gusto >>

La malinconia che traspariva dalla sua voce era così agghiacciante che non riuscii a far a meno di cercare un sostegno morale negli occhi dello spadaccino dietro di me.

<< se non era troppo volevo chiederti se magari potevi cantare qualcosa per noi.. per rasserenarci >>

<< ehm.. io non saprei, io non so cantare >>

<< Ma sei un angelo, sai cantare di sicuro! >> mi spronò il bambino facendo ghignare Kanda dietro di me.

<< Clary-chaaan perché non ci fai sentire qualcosa? >>

<< Ma generale io, non mi sembra proprio il caso!! >>

Tiedoll si sistemò gli occhiali sul viso.

<< Se non per questa gente per chi allora? >>

Ne avevano davvero bisogno. Di un momento di svago.

Lo avevo capito anche da sola.

Ma perché io??

<< Su su Clary-chan >> mi spronò l'esorcista più esperto spingendomi in mezzo alla sala.

E ora?

Che cantare?

In italiano, in inglese?

In giapponese sapevo giusto qualche sigla di anime... ma cose così banali.. e poi non ero brava, avrei solo fatto una figuraccia!

Il fatto che tutti avessero gli occhi puntati su di me, in attesa, probabilmente mi convinse comunque a provare.

Non ero qui. Non ero nemmeno a casa mia.

Non so come mai mi venne quel pensiero ma mi immaginai nella bottega di Margaret, seduta sul bancone del negozio. Nessuno in giro perché faceva troppo caldo per uscire di casa. Un filo di vento passava dalla porta accostata e potevo sentire la voce di Tyki in lontananza.

Ero tranquilla. Ero felice.


<< Yura yura >>


<< Yura yura to yuganda sora e
Kimi no moto e tonde yuke

Zutto soba ni itta kara
Aita sukima ooki sugite
Namaiki na kimi no sunao na henji
Matte dare ga sabishii
Mirarenai machi de naiteru nara

Soba ni inakutemo egao wa todoketai

Yura yura to yunganda sora e
Kimi no moto e tonde yuke
Konna ni mo chikazu ni kanjiteru
Futatsu no omoi >>

Forse ero rimasta in silenzio per un paio di minuti dopo. In effetti non pensavo che sarei riuscita a ricordarla tutta.

Il generale scoppiò in un applauso sentito mentre il resto della sala rimase in religioso silenzio per altri due minuti. Quando però vidi quella donna commossa per quelle due parole messe in croce non riuscii a nascondere il mio imbarazzo.

Era stato bello.

Buttai un'ultima occhiata verso la taverna che ormai si confondeva con l'orizzonte prima di concentrarmi sul nuovo paesaggio.

Edo era alle porte.

Stranamente però sentivo di aver trovato dentro di me un motivo in più per cui lottare.

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Capitolo 12
*** Capitolo decimo: You Found Me ***


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   +++ Angolo autrice +++

Sono pronta alla fucilazione dato che ho saltato un martedì!! Ok, si certo, un po' è stata colpa dello studio ma poi, in effetti sono stata al mare... -__-"

Vi chiedo umilmente perdono e come segno di profondo senso di colpa per avervi lasciato una settimana in attesa ho deciso di pubblicare un MAXI capitolo!!!

Ora passo subito ai ringraziamenti!!

 

Ramona37: Grazie mille per il commentino!! ^___^ spero che questo capitolo ti piaccia!!!

mohran: Cara, i tuoi bellissimi commenti extra lunghi sono sempre fantastici!!! visto che volevi vedere che faccia avrebbe fatto Tyki... beh, questo capitolo ti accontenterà!! per quanto rigurda un possibile allenamento di Kanda con Clary... beh, magari in futuropotrebbe succedere qualcosa di... simile!!! ( non faccio spoiler ) ah! ho letto che adori il generale!! anche io!! credo che Tiedoll sia il maestro ideale!!! Poi finalmente con Clary ( che è una femmina) potrà sfogare i suoi istinti paterni!! per questo capitolo mi aspetto un altro super commento dei tuoi!!! grazie di tutto, un bacio!!

Red_Blood_Rose: Sono felice di annunciarti che la cara Clary continuerà a tormentare Kanda... sempre che lui non la affetta prima!! In effetti come dici tu, Clary aveva instaurato con Allen una bel rapporto di amicizia ma poi le loro strade si sono separate ma vedrai che presto accadrà qualcosa che smuoverà le acque!!! ( presto presto presto!!!) Poi mi ha davvero fatto piacere il fatto che tu stimi Clary. Guarda,non c'è meglio cosa da sentire per un'autrice!! ognuno, credo, spera che il suo OC risulti quanto meno simpatico e non odioso!! sono molto felice che tu abbia gradito gli extra e ne ho altri in programma!!! quindi aspetterò tuoi commenti!! ci conto!!! ;)

__Evelyn__: Come tu hai giustamente intuito Kanda si era accorto delle vere intenzioni di Clary ( Yu è uno scorbutico ma è parecchio intelligente!!) il fatto che sia rimasto al gioco va solo a svantaggio della nostra povera biondina dato che a breve il giapponese gliala fara scontare cara!!! in questo capitolo ti aspetta l'incontro tra Tyki e Clary e spere ti piaccia il modo in cui l'ho descritto!!! grazie del commento e scusa se ti ho fatto aspettare tanto per questo capitolo!!!

_Flowermoon_: Oh che bello!! Un'altra collega cantante provetta!! Cavolo magari potremmo fare anche un duetto!!! ^^ ( magaaaaaaaaaaaari!! ) Grazie mille per il commento!!! gentilissima, troppi complimenti davvero!! In effetti credo che mi piaccia prendere in giro il povero Kanda... e credo che continuerò a farlo! ahahah Spero che questo capitolo ti piaccia!! un kiss

Lenhara: mia diletta... mmm... che brutto termine arcaico!! Ma il solito mia cara mi era venuto annoia in effetti...

quindi, mia diletta, innanzi tutto grazie del commento!!! ho adorato la frase in fondo il male prende vie affascinanti per mostrarsi ed ammaliare no?

ahahahahahah troppo bella, sul serio, mi sono scompisciata quando l'ho letta!!! vedrai che la tua intuizione, come sempre, della salvatrice del distruttore del tempo si rivelerà ( aihme! ) giusta... più o meno!! Devo studiare nuovi modi per stupirti credo!! Mi devo super impegnare in effetti!!! per quanto riguarda il canto anche il mio insegnate mi sgrida sempre perchè respiro come " un pesce morente " dice lui... mi eserciterò dunque!! ci sentiamo al prossimo capitolo!!! grazie ancora!!!

 

E grazie a tutti quelli che leggono la fiction!!! vi adoro!!!

 

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

Capitolo decimo: You Found Me


 

 

 

C'era aria di tempesta nell'aria e non solo. La tensione si percepiva anche nei respiri apparentemente controllati degli esperti esorcisti con cui viaggiavo.

Eravamo arrivati.

Sapevo che gli altri stavano già combattendo e che noi, o meglio il caro vecchio Kanda con la sua entrata trionfale avrebbe messo in salvo Linalee e poi se la sarebbe vista con.... Tyki.

Eppure c'era un dubbio martellante che mi logorava la testa: e se il fatto che ci fossi io nella storia avesse cambiato gli eventi?

Cosa potevo fare io per sapere se tutto sarebbe filato liscio come previsto?

Io conoscevo la storia a memoria ma... e se qualcosa fosse cambiato come avrei reagito?

<< Concentrati >> abbaiò Kanda dandomi un colpo sulla testa con mugen.

Ormai lo faceva di continuo. Picchiarmi era diventato una specie di saluto. Non che mi facesse male, o meglio, non molto. Forse era il suo modo di dimostrarmi affetto magari... o magari era semplicemente la stupida reazione di quel balordo al mio atteggiamento.

Lo infastidiva parecchio evidentemente.

Come se i miei modi aperti e giocosi fossero peggio della criptonite per superman.

<< Stai dietro di me >> mi suggerì Marie con fare protettivo. Mi venne spontaneo abbracciarlo da dietro come si abbraccia un fratello.

<< Non importa, sono tranquilla >>

L'esorcista si voltò e mi carezzò il viso.

<< Infatti è per questo che mi preoccupo... non voglio che tu faccia sciocchezze >>

<< Dovresti farlo al tuo amico la questo discorso >> commentai notando che il giapponese aveva sentito tutto.

<< Lui ha la pellaccia dura >>

La battuta mi venne più spontanea che mai.

<< Anche io sai? >> ridacchiai mentre gli mostravo il braccio ricoperto dalla mia armatura di Innocence.

Cominciavo ad abituarmici a quel senso di freddo sulla pelle. All'inizio sembrava quasi pesante, ma poi, meno ci pensavo meglio era.

Mi dimenticavo quasi di averla addosso.

Marie si concesse un sorrisetto accondiscendente.

<< L'ho detto a te perché pensavo non fossi testarda come quel mio amico la... >>

<< Magari sono più intelligente... e carina no? >>

Mi piaceva il mondo con cui mi parlava. La voce di Marie mi dava un senso di dolcezza e di protezione a volte. Teneva a me, l'avevo capito ma il fatto che percepissi quanto veramente voleva farmi del bene mi faceva sentire speciale. Non che non volesse bene agli altri, anzi: ero convinta che da una parte tenesse molto di più a quell'asociale di Kanda che a me.

<< Marie >>

L'uomo volse il viso verso di me. Ero decisamente troppo bassa per lui ed ogni volta che parlavamo lo costringevo a chinare la testa.

<< Secondo te come sono? >>

<< Che vuol dire come sei? >>

<< Beh... dato che non ci vedi, volevo sapere come mi immaginavi >>

Marie sorrise.

<< Sei alta più o meno così >> disse toccandosi il petto all'altezza della mia testa << hai un fisico atletico >> continuò toccandomi una spalla e poi un fianco.

<< Sei bionda e hai degli occhi grandi e luminosi... e un bellissimo sorriso >>

Sorrisi deliziata da quell'ultimo complimento.

<< Te lo ha detto il generale vero? >>

<< No >> ridacchiò fra se e se.

<< e chi? Kanda?!? >>

<< Non te lo dico >>

La mano di Marie mi zittì prima che potessi insistere. Kanda era balzato fuori dal sentiero e si era lanciato su una casa. Ok, era pazzo. Ma perché giocare a fare spiderman?

Alzai lo sguardo e con orrore incrocia l'esercito di akuma che si stava unendo per diventare un grottesco gigante.

Tiedoll era già dietro a Kanda e Marie stava per saltare.

<< Non è necessario che vieni.. >>

<< No... devo >>

Ci vollero meno di due minuti per arrivare su campo di battaglia. Quando riconobbi distrattamente la figura di Lavi sentii dentro di me il desiderio in controllabile di gridare il suo nome.

Eppure quando riconobbi la figura scura che lo stava attaccando la voce mi morì in gola. Tyki aveva appena afferrato Linalee e nell'istante in cui Kanda aveva provato ad attaccarlo gliela aveva scagliata contro. Alzando il braccio caricò nella mano tease pronto a colpire il giapponese e la ragazza in pieno. Sapevo che non li avrebbe presi ma, mi frapposi comunque fra di loro. Kanda indietreggiò preoccupandosi di mettere al sicuro Linalee.

<< Un'altra esorcista... pare che l'Ordine oscuro sia pieno di belle ragazze >>

Quando i suoi occhi dorati si posarono sul mio viso il suo volto si rabbuiò come se avesse appena visto un fantasma. Per un istante, solo per un secondo forse lo vidi crollare. Vidi nei suoi occhi che tutto quello che avevamo vissuto in quella settimana stava crollando ed inesorabilmente bruciando.

Tease mi sfiorò la spalla ma la mia armatura era fortunatamente in grado di resistere a quel terribile potere. Almeno se il contatto durava per pochi istanti.

Riuscivo a mala pena a scorgergli il viso, potevo solo immaginare che una smorfia di rabbia e disgusto gli fosse apparsa sul volto.

Era velocissimo ed io, anche se una parte di me lo detestava, non volevo fargli del male.

<< Tu >>

Lo sentii ringhiare mentre mi afferrava per l'uniforme strappandola lungo un fianco.

<< ti sei divertita a giocare con me, esorcista? >>

Quelle parole mi colpirono affondo come una pugnalata al cuore.

<< non quanto te >>

Il portoghese ghignò fra se e se attirandomi verso di lui con innaturale lentezza.

<< Ti piacerebbe >>

Lo spinsi via. Ero disgustata da questo suo nuovo modo di fare. Questo era il Tyki nero.

Era malevolo, spietato, desideroso di uccidere e di giocare con le sue prede fino all'ultimo loro lamento.

Ed io non riuscivo, o forse non volevo, sfuggirgli.

<< Sei stata furba, sapevi chi ero e hai finto di essere una normale umana >>

<< La puzza di assassino si sentiva da lontano >>

Mi colpì all'addome bloccandomi il respiro e scagliandomi lontano: contro una parete.

<< Pensavo di essere il solo grande attore di questo gioco >> mormorò raccogliendomi da terra.

<< Felice di metterti in difficoltà >>

Il suo viso si rabbuiò di nuovo: i suoi occhi ambrati tornarono scuri e pieni di una profonda amarezza.

<< Pensavo che questo fosse vero >> disse sfiorando la pietra trasparente che mi pendeva dal collo.

<< anche io >> risposi. << ci siamo sbagliati >>

<< no... è come quella favola, tutto è chiaro >>

Tease svanì dai suoi palmi che si posarono sulle mie spalle.

Lost and insecure

you found me, you found me

lying on the floor

surrounded, surrounded


Uno di quegli akuma fin troppo cresciuti, colpito da un attacco di Kanda precipitò proprio verso di noi. Sentii la voce di Marie che chiamava il mio nome ma fui atterrata dal corpo di Tyki.

L'akuma cadde a terra, immobile. Il rumore e l'onda d'urto che provocò quel colpo non fu nulla in confronto alla successiva ondata provocata dall'attacco del Conte. Sentivo il petto caldo del Noah premere contro il mio, le sue mani tenermi abbassata la testa: mi stava proteggendo con il suo corpo. Ed io in balia di quel senso di distruzione che si respirava nell'aria non potei far a meno di aggrapparmi a lui per non esserne avvelenata.

Il portoghese fece capolino oltre le macerie ormai stabili emi aiutò ad alzarmi. Potevo davvero sentire il suo cuore battere forte quando mi concessi di carezzargli il viso in segno di ringraziamento.

Lui accettò il regalo rivolgendomi uno sguardo languido.


Why'd you have to wait?

Where were you? Where were you?

Just a little late

You found me, you found me...

<< adesso... vuoi uccidermi Tyki? Come fece il principe? >>

Si sporse indeciso verso il mio orecchio affondando un mano nei miei capelli biondi.

<< Chi ha detto che sia io il principe? >>

Con la coda dell'occhio vidi il Conte passarci di fianco e poggiare una mano sulla spalla di Tyki mentre raggiungeva il cristallo in cui era racchiusa Linalee. La luce dalla sua Innocence era troppo forte e mi costrinse a voltare nuovamente la testa; così lo vidi.

Allen era tornato. Allen ara vivo.

<< Allen >>

Volevo gridarlo. Volevo corrergli incontro e dargli una bella strapazzata. Volevo di nuovo sentirmi come quei due giorni: senza preoccupazioni, senza nessun peso addosso.

<< Clary >> la voce di Kanda mi costrinse a girarmi di scatto. Aveva appena visto che ero fra le grinfie di un Noah ed era scattato verso di noi per salvarmi.

<< no >> riuscii a balbettare vedendo che nella mano destra di Tyki compariva nuovamente quell'odiosa falena assassina.

Lui sorrise divertito dalla mia reazione e mi baciò la fronte.

<< Questa la prendo io >> esclamò rivolgendosi verso lo spadaccino prima di scomparire insieme agli altri Noah.


Sentivo il mondo roteare. Tutto vibrava, ogni cellula del mio corpo era scossa, spinta e riallacciata alla mano salda di Tyki che mi teneva a se.Quando lo spazio intorno a me tornò nitido e soprattutto fermo mi accorsi che non ero più accanto al portoghese, ma bensì ero appoggiata ad una poltrona rossa.Cercai di mettermi in piedi ma ovviamente finii solo per ricadere su quel pezzo di mobilia cremisi.

Fu in quel momento che notai il vestito che avevo addosso.

Un vestitino nero che lasciava le spalle e buona parte della schiena scoperte; terminando con due spacchi laterali all'altezza delle anche.Era il vestito che Tyki mi aveva comprato.

<< Ti sta bene >>

Il suono caldo della sua voce mi fece saltare sulla poltrona.

<< dove sono? >>

<< quanta impazienza principesa >>

Mi voltai nuovamente verso la parte anteriore della stanza cercando un'uscita. Le pareti bianche mi suggerirono che mi suggerirono che il luogo in cui ero stata portata era proprio l'Arca.

Se solo fossi riuscita a scappare avrei potuto raggiungere gli altri e magari riuscire a migliorare la loro situazione. Mi balenò subito l'immagine di Kanda, stremato dopo lo scontro con Skin Boric: avrei potuto trascinarlo via prima che l'uscita crollasse, avremmo potuto raggiungere Crowley, liberarlo e poi....

<< Pensi che ti lascerò scappare? >>

Mi volsi di scatto verso Tyki che mi si era accucciato davanti.

<< Perché hai detto quella cosa >>

Le sue sopracciglia si incurvarono leggermente.

<< Quale cosa? >> chiese confuso.

<< del principe... che volevi dire con quel “ forse non sono io il principe ”?? >>

Il Noah del piacere si concesse una breve risata.

<< Semplice, credo che il principe sia tu... Clary >>

<< IO?!? >>

<< “ Alla principessa non importava chi lui fosse, se appartenesse a quella famiglia sua rivale: lo amava. Così decise, in segreto, di dargli appuntamento per chiedergli di scappare con lei... ” l'hai detto tu non è vero? >>

<< S-si >> balbettai non capendo a cosa volesse arrivare.

<< Scappa con me... dammi la tua Innocence e rimane qui, con me >>

Non potevo crederci. Non l'aveva detto sul serio. Stava scherzando, stava solo giocando con me con tutto quel groviglio di sentimenti contrastanti che mi riempivano l'anima.

<< S-se anche volessi... io... io non potrei dartela >>

Tyki si lasciò sfuggire un ghigno malizioso mentre una mano mi sfiorava una coscia.

<< la mia Innocence!! darti la mia Innocence!!! >> sbottai diventando rossa come un peperone. << E' la mia pelle... per toglierla dovresti scuoiarmi credo! >>

Il portoghese rise nuovamente, di gusto.

<< potrei provare a lasciarlo fare a Tease >>

<< no, non ti darò la mia Innocence, se la vuoi dovrai uccidermi >>

La mano di Tyki scattò contro il mio collo iniziando a strangolarmi.

Si leccò le labbra improvvisamente colto da un raptus omicida.

<< Non sai quanto godrei nel vederti morire, qui, adesso... supplicandomi di lasciarti andare! Vedendo la luce dei tuoi occhi ambrati spegnersi lentamente... sentendo il calore che piano piano ti abbandona >>

Le sue dita si strinsero con più forza sul mio collo costringendomi a dimenarmi per riuscire a contrastarlo. Non respiravo, non riuscivo a pensare; potevo solo annaspare mentre delle lacrime iniziavano a rigarmi il viso.

Non l'avrei supplicato. Questo era certo.

Potevo solo morire.

Le sue labbra si accostarono alle mie regalandomi un bacio ed un soffio di aria fresca mentre la sua mano improvvisamente mi lasciava libera.

Continuò a baciarmi, scostandosi a tratti per respirare e soffiarmi nuovamente in bocca.

<< Non ci riesco lo sai? >> mormorò leccandomi una guancia. << Non riesco ad ucciderti.... curioso no? Anzi divertente direi >>

Avevo il cervello in pallone: mi sentivo in balia di quei brevi soffi d'aria che Tyki mi regalava. Avevo i polmoni ancora vuoti e non riuscivo a smettere di elemosinare ossigeno. Mi ritrovai ad afferrarlo e a issarlo verso di me. I suoi baci smisero presto si essere candidi soffi d'aria e si trasformarono in ardenti morsi.

Era lui che mi impediva di respirare adesso. Le sue mani si insinuavano bollenti lungo le mie gambe scoperte mentre i suoi occhi cercavano a tratti di vedere qualcosa.

Ma che stavo facendo? Avevo ceduto tutto per un po' d'aria? Per un fisico atletico e un bel viso? Mi stavo vendendo anima e corpo per così poco?

<< basta >> biascicai spingendolo via. << Ti odio >>

Ma la verità era che odiavo me stessa. Mi odiavo per aver scoperto quanto potevo essere frivola, superficiale. Una di quelle ragazzine ingenue che si facevano ammaliare da quei cacciatori esperti che finivano per rigirarsele per le mani come marionette. Ero diventata la marionetta di quel Piacere?

<< Ti odio >>

Mi odio.

<< Ti odio >>

MI ODIO.

<< TI ODIO! >> gridai stringendomi la testa tra le mani.

Tyki mi diede uno schiaffo. Poi di scatto si voltò mordendosi a sangue le labbra e chinando il capo come se fosse più confuso di me.

<< Imparerai a conviverci >> sibilò uscendo dalla stanza.

La porta scomparì subito dopo lasciandomi imprigionata fra quelle quattro mura bianche. Sola con i miei tormenti....



But in the end... everyone ends up alone
Losing her... the only one who's ever known
Who I am... who I'm not and who I wanna place
No way to know... how long she will be next to me


...Eppure, allo stesso tempo, uniti da quegli stessi odiati dubbi eravamo ancora insieme.

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Capitolo 13
*** Capitolo undicesimo: I Need to Know ***


o

   +++ Angolo autrice +++

Tornata dopo un periodo di vacanze e successiva pausa di riflessione.

Ok ragazzi, non sapevo più cosa scrivere! CIoè sapevo cosa volevo far accadere ma tutte le volte che provavo a scrivere non mia piaceva! Il cosiddetto blocco dello scrittore mi ha colpito!! Sorry ma mi farò perdonare...

Come vedete aggiorno, oggi, ma il prossimo capitolo arriverà martedì!!!

GRAZIE A TUTTI PER I COMMENTI, ERANO MERAVIGLIOSI!!!

BUONA LETTURA!!

 

 

Capitolo undicesimo: I Need to Know

 

 

 



<< Qualcuno mi sente?!? Hey!! sono qui >>

Continuai a sbattere i pugni lungo la parete; anche se erano rivestiti d'acciaio non riuscivo a scalfire quella specie di muro. Ero sicura che Tyki fosse scomparso proprio in quel punto.

<< sono qui... >> mormorai sentendomi sempre più stanca e abbattuta.

Scivolai lungo quella parete in un singhiozzo sommesso mi accoccolai sul pavimento cercando di rifugiarmi in pensieri più felici.

Dovevo salvarmi da sola questa volta. Nessuno poteva sapere dove mi trovavo.

Nessuno sarebbe venuto in mio soccorso.

Ne Marie.

Ne Kanda.

Ne Allen.

<< Allen >> mi ritrovai a sussurrare il suo nome.

<< Tu non dovresti essere qui >>

La voce serpentina eppure squillante di Road mi fece girare di scatto verso la mia destra. La più giovane della famiglia Noah era comparsa come per magia nella stanza. Ma ovviamente quello era il suo potere: creare varchi e mondi in cui giocare.

La ragazzina mi guardò sottecchi, con un mezzo broncio, come se fosse decisamente arrabbiata con me e allo stesso tempo invidiosa di qualcosa.

<< Io cosa? >>

<< Non dovresti stare qui!! Tu sei un'esorcista >>

<< perché allora non mi fai uscire?? Giuro che non mi faccio più vedere >>

Road ci pensò veramente su.

<< non posso >> borbottò annoiata << Tyki mi ha chiesto di tenerti qui... >>

Sbuffai di nuovo. Non potevo mettermi a combattere contro Road: mi avrebbe fatto fuori senza pensarci due volte.

<< Tu gli fai male >>

<< faccio male a... Tyki? >>

Road annuì sinceramente dispiaciuta accucciandosi davanti a me per guardarmi meglio negli occhi.

<< Lui è strano, sta male: lo vedo. E' colpa tua >>

<< Ma io non ho fatto niente!! >>

<< Bugiarda >> mi sgridò colpendomi sulla testa. Era un buffetto di rimprovero quello. Mi stupii che non mi avesse dato un pugno in faccia. Forse, dato che Tyki mi trattava con i guanti, anche lei, forse, si sentiva in dovere di trattarmi bene.

<< Pensavo che tu gli piacessi >> borbottò annoiata.

Non potei far a meno di arrossire. Anche se Road era una ragazzina capiva quello che succedeva.

<< Anche a me piace un esorcista, si chiama Allen >> squittì sorridendo d'un tratto.

<>

<< Lo so che lo conosci >> ripose stizzita << ho sentito che lo chiamavi prima >>

Ok. Road era gelosa. Forse era per quello che prima aveva quell'aria invidiosa dipinta in viso.

<< Ma tu non piaci a Tyki... lui vuole qualcosa di diverso da te, qualcosa di... più complicato credo >>

<< Lui non capisce... io non lo vedo in quel modo >>

<< certo che lo capisce! >> sbottò decisa << Per questo non capisco per continua a volerti tenere con se >>

Lei voleva così bene a Tyki e potevo solo immaginare come si sentisse divisa fra il desiderio di aiutarlo e di alleviarlo da quel peso che ero diventata per lui.

<< Tu vuoi che Tyki stia meglio? >>

La ragazzina annuì curiosa.

<< Se tu mi lasci andare vedrai che lui si dimenticherà di me: certo ci vorrà un po' di tempo ma... >>

<< No, lui soffrirà se te ne vai!! >>

<< Ma io sono un'esorcista! >>

<< … >>

<< se anche restassi non andrebbe mai bene... >>

<< ma se tu vuoi... >>

<< E' questo il problema!! Io non voglio, non voglio restare, non mi piace Tyki... io... non lo farò stare meglio >>

Road aveva lo bocca aperta, era pronta a replicare ma non lo fece. In effetti ero stata più che chiara.

Ma ero stata sincera?

Non volevo stare li. Era vero.

Non mi piaceva Tyki. Era falso. Tyki mi piaceva eccome: o almeno una parte di lui.

Ma di certo non lo avrei fatto stare meglio.

La giovane Noah mi indicò un punto nella parete opposta.

<< Il muro è meno solido... dovresti riuscire a spaccarlo >>

Mi stava aiutando? Road Camelot stava facendo del bene ad una perfetta sconosciuta?

<< Grazie >>

Lei mise il broncio e si girò dall'altro lato.



Ero fuori. Ero libera. O almeno avevo fatto un passo verso la vera e propria libertà. La città stava già crollando. Riuscii a trovare la porta della stanza di Skin Boric quasi per miracolo.

La desolazione del paesaggio mi metteva ancora di più in ansia. Il fatto che stessi correndo ormai da una ventina di minuti come una pazza aveva anche rallentato le mie capacità cerebrali.

Inciampai e caddi a terra maledicendo il sasso che mi aveva fatto rotolare. Quando mi girai per maledire quella roccia notai che era mugen.

Kanda era li, a fianco, ricoperto da polvere e sangue .

<< Kanda! >> gridai alzandolo da terra.

<< tu.. cosa.. cosa ci fai tu qui? >>

<< Sono venuta a restituirti il favore idiota >>

<< Baka >>

Risi di gusto sentendomi chiamare così.

La sua mano però si posò sulla mia spalla e mi spinse via con cattiveria.

<< vattene sta tornando >> tossì freddo.

In effetti mi ricordavo che quel Noah stava per fare la sua ultima carica ma avevo intensione di trascinare via quel citrullo prima che arrivasse.

<< dobbiamo andarcene >>

<< baka, tu ti devi togliere dai piedi >>

<< Non ti lascio qui a crepare >>

Kanda si voltò di scatto sfiorandomi il viso con mugen e trafiggendo Skin Boric che era comparso alle mie spalle.

Il corpo del Noah traballò e poi si dissolse.

Intanto la stanza intorno a noi stava già crollando e la porta dell'uscita era troppo lontana. Mi allungai verso lo spadaccino e cercai di proteggerlo coprendogli la testa in un abbraccio.

Adesso non ci restava che aspettare.

Allen con la sua melodia ci avrebbe salvato. Io sapevo che ce l'avrebbe fatta.




Potevo sentirla adesso. Il soffuso e delicato suono del pianoforte che riproduceva la canzone del musicista.

Quando riaprii gli occhi intorno a me nevicava ed il cielo stellato sopra di noi sembrava stabile e sicuro.

<< Mollami adesso >> tossì lo scorbutico giapponese.

Ovviamente con la garbata educazione che lo contraddistingueva Kanda mi strappo le mani dal suo collo e mi spinse via come se fosse ripugnato dal contatto fisico.

<< grazie >> borbottai rimpiangendo di averlo voluto proteggere.

<< dobbiamo andarcene di qui >>

Lo spadaccino mi lanciò un'occhiataccia ma si decise a seguire il mio suggerimento.

Percorremmo il lungo corridoio che portava alla stanza dove giaceva il corpo ancora inerme di Crowley. Kanda con facilità se lo issò sulle spalle e mi seguì lungo l'infinita scalinata che ci avrebbe condotto verso l'uscita.

Stranamente l'esorcista non fece domande su come ero arrivata da lui e sul perché fossi così calma. Sentii distintamente la voce di Lavi prendere in girò l'acconciatura di Kanda così lo feci uscire per primo.

Bookman Jr per poco non gli saltò addosso ma si rese conto che Yu non era così scosso da concedersi una simile manifestazione d'affetto.

<< Clary, ci sei anche tu >> esclamò Lavi venendo a controllare come stavo. Quando però notò il vestito succinto e strappato in qualche punto non poté non esclamare uno “ strike ” e protendersi verso di me con aria infatuata.

<< Clary >>

La voce sottile di Allen mi addolcì i pensieri. Prima che potessi rendermene conto lo avevo abbracciato.

<< sono stato attento >> mi sussurrò ridendo.

<< insomma >> commentai notando che era piuttosto mal concio.

Ovviamente il momento dei saluti durò molto poco dato che i i tre esorcisti si ricordarono di aver lasciato Marian Cross con Linalee.

Decisi che era meglio lasciarli andare.

Vidi Chaoji venirmi in contro per aiutarmi a sollevare Crowley.

<< piacere, io sono Clary >> mi presentai.

Il ragazzo mi sorrise e si presentò a sua volta.

<< come hai fatto a scappare da quel Noah? >> mi chiese mentre si issava il vampiro sulle spalle.

Mi bloccai in quello stesso istante.

<< …cosa? >>

<< Insomma quando ti ha rapita... come hai fatto a fuggire? >>

<< io... >>

Per fortuna quando girammo l'angolo mi trovai di fronte l'affascinante generale dai capelli rossi che interruppe quella scomoda conversazione. Cross mi esaminò attentamente sotto lo sguardo confuso degli altri esorcisti.

Poi di scatto mi prese una mano e si inginocchiò per baciarla.

<< Posso sapere qual'è il nome di questo angelo sceso dal cielo? >>

<< M-maestro >> balbettò Allen scandalizzato. Cercò poi di frapporsi fra noi ma venne brutalmente scansato via dal generale.

<< Clary >> risposi indietreggiando verso l'inglese.

Cross mi rivolse un sorriso compiaciuto mentre si alzava. Poi notò che mi ero aggrappata alla divisa di Allen intimorita.

<< Non devi aver paura, mi prenderò cura di te >> confermò avvicinandosi e prendendomi fra le braccia.


Il generale aveva continuato a parlare per tutto il tragitto che ci aveva condotto fino alle sue stanze. Dire che ero abbastanza allarmata da quello che avesse intenzione di fare era poco. Quando poi delicatamente mi fece sedere sul divanetto della sua camera e si chiuse la porta alle spalle allora li mi sentii raggelare.

<< Ti piace il vino Clary? >>

<< S-si >>

Cross sorrise deliziato, probabilmente dal mio rossore, e mi porse un bicchiere di vino rosso.

<< Quanti anni hai? >>

<< diciassette >>

L'esperto esorcista sorseggiò il suo vino sostituendo in un lampo al suo sorriso affabile un'espressione decisamente più seria.

<< e come hai fatto a scappare dalle grinfie di quel Tyki Mikk? >>

Il mio cuore perse un battito.

Ok, Marian Cross probabilmente sapeva tutto di tutti in questa storia ma come aveva fatto a sapere questo?!

<< Non prendermi in giro >> chiarì ancora prima che il mio cervello potesse elaborare una balla decente.

<< E' complicato >>

<< aiutami a capire allora >>

Come se fosse facile... Come se raccontargli che un Noah si era innamorato di me e mi aveva rapita fosse la cosa più naturale del mondo.

<< Mi aveva portata in una stanza... poi se ne è andato ed io ho sfondato una parete e sono scappata >>

Marian si accese una sigaretta. Quell'odore subito mi fece pensare a Tyki. Mi chiesi come stava, se magari quando Allen lo aveva colpito con il Crown Clown avesse pensato a me.

Non volevo che soffrisse, non così... non per colpa mia... forse avrebbe dimenticato tutto ora che la sua parte bianca era stata distrutta. Ora che quella parte di lui di cui mi ero innamorata era scomparsa per sempre.

<< non ti ha ucciso >>

<< Non voleva farlo >> chiarii abbassando lo sguardo.

<< ti ama? >> domandò soffiandomi una nuvola di fumo in viso.

Ma un Noah può amare?

<< io non lo so >>

non lo sapevo? O meglio, non volevo saperlo?

<< Alti Noah sapevano che Mikk provava qualcosa per te? >>

<< Road... e credo lo sapesse anche il Conte >>

Cross rimase stupito da quell'ultima affermazione e mi prese le spalle per guardarmi meglio negli occhi.

<< perché lo credi? >>

<< Quando Tyki mi ha... diciamo rapita il Conte gli è passato accanto gli ha posato una mano sulla spalla e... >> mi soffermai a rievocare quel momento. Potevo sentire ancora il calore di Tyki, le sue mani strette intorno ai miei fianchi. Poi il viso crucciato del conte, le labbra che si muovevano.

<< credo gli abbia detto qualcosa... ma non riesco a ricordare cosa >>

<< mmm... credo che sia tutto allora >>

Però non potevo andarmene così, a mani vuote.

<< vorrei chiederle delle cose generale >>

Cross mi sorrise cordialmente.

<< chiedi pure Clary-chan >>

<< Vorrei sapere... tutto quello che può dirmi del musicista, del quattordicesimo >>

Marian rimase di stucco.

<< io so che sta dormendo nel corpo di Allen.. so che il quattordicesimo ha provato ad uccidere il Conte ma... >>

Il generale mi guardava stralunato come se di fronte avesse un fantasma. Certo, potevo solo immaginare come fosse sentire una perfetta sconosciuta sapere cose che per ora solo lui sapeva.

Mi ero anche resa conto che se volevo veramente aiutare l'Ordine allora dovevo avere a disposizione tutte le informazioni possibili.

<< Non riesco ancora a capire delle cose...delle persone... che ruolo ha avuto Mana in questa storia? Era il fratello del quattordicesimo e perché hanno tradito la loro famiglia? E poi perché lei sa tutte queste cose? >>

Cross sorrise.

<< Potrei farti la stessa domanda >>

<< io l'ho visto >> mormorai indecisa << ho avuto delle visioni... visioni del futuro >>

Ed eccola la bugia colossale. Complimenti, ero riuscita a fare tutto quello che una persona con un minimo di buon senso avrebbe evitato di fare.

Raccontare di Tyki a Cross.

Chiedergli spiegazione su cose che si presume nessuno doveva sapere.

E dulcis in fundo eccola là: Clary l'oracolo. Tombola!

Fortunatamente qualcuno bussò alla porta chiedendo al generale di seguirlo.

<< continueremo la nostra conversazione più tardi >> esclamò mentre usciva dalla stanza. << resta se vuoi... ma so che non lo farai >>

Cross aveva ragione. Non sarei rimasta.

C'era qualcosa che dovevo fare...

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Capitolo 14
*** Capitolo dodicesimo: Profumo ***


o

   +++ Angolo autrice +++

Come promesso sono tornata alla regolare pubblicazione!! peccato che sabato parta per le vacanze... quindi invecee di aggiornare martedì prossimo salterò una settimana! -___-

__Evelyn__Fortunatamente il tuo commento non manca mai!! ok merito una legnata per averti fatto aspettare così tanto!! però spero che questo capitolo possa emozionarti!! premetto solo che ci sarà una svolta importante!! Grazie di aver apprezzato la descrizione di Road e del suo atteggiamento ambiguo!! prometto che mi soffermerò di più sulle descrizioni da ora in poi!! grazie del sostegno!!

 

BUONA LETTURA!!

 

 

Capitolo dodicesimo: Profumo



 

Mi dispiaceva non fare tappa in infermeria per salutare gli altri ma sentivo dentro di me il desiderio impellente di vederlo. Vedere come stava: vedere se potevo alleviare in qualche modo il suo dolore ed i fantasmi che lo tormentavano ancora una volta.

Il corridoio che portava alla sezione scientifica era freddo e quella specie di maglione che avevo sgraffignato di soppiatto dalla stanza del generale non mi riscaldava a sufficienza. Come ricordavo l'arca era aperta e fortunatamente nessuno si era preso la briga di sorvegliarla. Tutti i pezzi grossi adesso se ne stavano a discutere su quanto potesse essere pericolosa la presenza di Allen all'Ordine oscuro.

Feci un passo verso le scale quando mi sentii chiamare per nome.

<< Ciao Johnny >> sorrisi dolcemente.

Lo scienziato mi rivolse un sorriso carico di profondo sollievo notando che stavo bene.

<< Dovresti essere in infermeria... con gli altri >>

<< Lo sai che non mi piace stare ferma >>

Johnny sorrise capendo a cosa mi riferivo.

<< La sai che non si può entrare qui? >>

<< Si, lo so >>

<< E allora? Cosa dovrei fare io? >>

Mi passai un dito davanti alle labbra e gli fece segno di fare silenzio.

<< ci vediamo a cena >>


Non mi ero resa conto quanto fosse bella la città dentro l'arca. Quelle case bianche, le mattonelle lisce delle strade, la malinconia che si respirava. Persino quel lento e soffuso canto nostalgico che proveniva dalla stanza del musicista era bellissimo.

La porta della camera scricchiolò quando la aprii.

Lui era li, raggomitolato sullo sgabello del piano con accanto un sacco pieno di cibo.

Tim svolazzò verso di me cercando di spingermi fuori ma ero troppo decisa per farmi scoraggiare da quel golem testardo.

<< ...Allen? >>

L'albino non mi rispose, seguitò a canticchiare quella melodia che lo stava divorando dall'interno.

<< credo che tu sia stanco di sentirlo... ma voglio essere ripetitiva con te oggi: come stai? >>

Il ragazzo sorrise lievemente intuendo il mio tentativo di tirargli su il morale.

<< bene credo >> rispose alzandosi finalmente in piedi e rivolgendomi il viso.

<< è già qualcosa no? >>

<< si... come stanno gli altri? >>

<< si riprenderanno se non fanno arrabbiare troppo Kanda >>

Lo vidi ridere forzatamente e capii che dovevo fare di meglio.

<< hai voglia di parlarne con me? >>

<< e di cosa? >>

<< Di quello >> mi sbilanciai indicando il pianoforte.

<< Si è già sparsa la voce eh? Sei venuta a chiedermi se sono sempre dalla vostra parte? >>

<< perché dici questo? >>

Allen si rabbuiò di colpo ed abbassò il viso perché non lo vedessi in quello stato di disperazione in cui stava cadendo. Gli sfiorai la mano in cui risedeva la sua Innocence.

Era calda.

Forse me l'aspettavo fredda in un certo senso, diversa. Eppure era normale, piacevole, morbida.

Incrociai le mie dita con le sue.

<< credo che sia normale sentirsi così a questo punto... senti che il tuo mondo sta andando in pezzi; tutto quello che credevi fosse certo, che mai sarebbe cambiato adesso è perduto. Ci si sente impauriti perché qualsiasi cosa fosse successa tu sapevi che potevi contare almeno su quello... ma ora... ora tutto fa più paura non è così Allen? >>

L'esorcista mi guardò con aria confusa cercando di capire se stessi parlando soltanto di lui.

In effetti parlavo anche di me. Non mi ero resa conto che in qualche modo potevo capire quello che sentiva.

<< non tornerà tutto come prima vero? >>

<< questo non lo so >>

<< Dovrei arrendermi al fatto che sono un mostro? >>

Lasciai la presa sulla sua mano e lo vidi allontanarsi di conseguenza.

<< tu non sei un mostro! >>

<< Io... non so più chi sono adesso >>

Era solo adesso. Intrappolato in quelle tenebre di paura, angoscia, dubbio. Lo stavo perdendo.

Poi di nuovo la luce, il calore lo avvolse. I suoi occhi si riempirono di una nuova fiducia. Mi guardò sorpreso quando lo attirai a me per abbracciarlo forte.

<< Anche la loro pelle è calda, è piacevole stargli accanto... fa sentire protetti... la tua pelle è come la loro, come quella dei Noah... come quella di Tyki >>

Allen chinò il viso sulla mia spalla nascondendosi nell'incavo del mio collo.

<< Quando mi ha afferrato... quando mi ha rapita... sentivo la stessa cosa che sento adesso, lo stesso calore; eppure c'è qualcosa in te che è diverso, che è speciale >>

Lo abbracciai più forte posando il naso sulla sua pelle chiara.

<< la tua pelle profuma >> ridacchiai dolcemente << certo, anche quella di Tyki sapeva di spezie... ma era perché fumava! La loro pelle non ha un odore proprio.. è come se non fosse veramente viva >>

Sentii Allen ridere piano.

<< La tua pelle sa di menta...ed io adoro la menta, non potrei sbagliarmi! Quella di Marie invece ricorda molto la cannella e invece Kanda... beh, anche lui ha un buon odore >>

<< E questo cosa dovrebbe farmi capire: che è un bene lavarsi? >>

Gli riservai un pugnetto nello stomaco per questo stupido commento inappropriato.

<< Il punto è che se anche, dentro di te, c'è qualcosa che ti rende simile ai Noah ci sono anche tante cose che ti rendono simile agli esorcisti; ma tutto questo non conta perché qualsiasi siano le cose che hai in comune con l'uno o con l'altro tu sei qualcosa di unico. Tu sei Allen Walker, ti piace strafogarti di cibo, stare con le persone a cui vuoi bene, essere stucchevolmente gentile con tutti... barare a carte anche... Ma è questo che sei, il resto non ha importanza >>

Mi allontanò quanto bastava per potermi vedere negli occhi, per capire se quello che gli avevo detto, probabilmente, lo pensavo sul serio.

E quando capì che ero stata sincera non riuscì a trattenere un sorrisnt>

<< Grazie Clary >>

<< Qualsiasi cosa accada >> gli promisi << io sono dalla tua parte >>

<< Ci conto >>

Era bello rivedere quella parte di lui. Era un dono credo, saper sorridere anche se tutto ti fa venir voglia di piangere.

Rendeva forte chiunque ti stava accanto.

Mi venne un'improvvisa voglia di stringerlo di nuovo. Gli sfiorai la guancia con la mano passandola poi dietro la nuca in modo da potermi avvicinare a lui.

Non mi resi conto subito di quello che avevo fatto.

Solo quando le mie labbra si staccarono dalle sue compresi che lo avevo baciato.

Mi ero semplicemente aggrappata ad Allen ed issandomi sulle punte dei piedi avevo congiunto le mie labbra con le sue. Per poco più di una manciata di secondi ero rimasta a bearmi di quel contatto e poi ero tornata a guardarlo dal basso verso l'alto.

Gli vidi disegnata in volto un'espressione disorientata ed arrossii di conseguenza.

<< Io... io credo che debba tornare in infermeria >> quasi gridai lanciandomi fuori dalla stanza con il cuore che batteva all'impazzata.

Ma cosa mi era preso?

Perché avevo baciato Allen?

Non aveva il minimo senso... era tutto così sbagliato.

Gli volevo bene, era l'unico con cui potessi essere completamente me stessa e non volevo che ci fosse niente di più, niente di diverso.

Avevo rovinato tutto...

Sbattei contro qualcuno e finalmente mi concessi di fermarmi e smettere di correre ad occhi chiusi.

Lavi mi guardava con aria incuriosita.

<< Yo, qualcosa non va Clary-chan? >>

Scossi la testa cercando di mascherare quel vistoso rossore che mi copriva le guance.

<< N-no.. niente >>

<< Guarda che a me lo puoi dire >> ridacchiò giocosamente. << se Yu ti maltratta gli facciamo un bello scherzetto >>

Risi di rimando. << No.. Kanda non c'entra >>

<< beh, allora perché non mi racconti, sono un bravo ascoltatore sai??? >>

Un oggetto contundente non identificato colpì a morte il giovane Bookman.

<< Ahiahi!! vecchio panda perché mi hai colpito?!? >>

Bookman lo colpì di nuovo questa volta più forte.

<< Non dovresti molestare questa ragazza stupido allievo!! >>

<< Ma-ma.. lui non mi stava molestando! >> chiarii prima che il vecchio panda colpisse nuovamente il povero malcapitato.

<< E' colpa mia... non guardavo dove stavo andando e... >>

<< Tu sei Clary non è vero? >> chiese il vecchio Bookman.

Era ovvio che uno come lui fosse interessato a me, al mio segreto ma non mi era nemmeno passato per la mente che potesse sapere qualcosa a riguardo.

<< Si, sono nuova diciamo >>

<< Ragazzo perché non ti fai accompagnare in biblioteca così le regali un buon libro per farti perdonare? >>

<< veramente vecchio, Clary ti ha appena detto che è stata lei... >>

Bookman lo colpì per l'ennesima volta.

<< OKOKOK vado subito! >> esclamò afferrandomi per un braccio e portandomi via.

<< che pazzo >> commentò massaggiandosi la nuca << poteva spaccarmi la testa così! >>

<< forse sa che hai la testa dura >>

Lavi mi sorrise apprezzando la battuta.

<< Allora... cosa è successo? >>

Mi convinsi che parlare con il giovane Bookman non mi avrebbe fatto male ora che avevo perduto l'unico amico con cui avrei voluto confessarmi.

<< ho fatto una cazz... uno sbaglio enorme >>

<< beh... hai fatto arrabbiare qualcuno? >>

<< Non esattamente: il fatto è che mi sono resa conto di aver rovinato l'unica cosa buona che avevo con una persona >>

<< e non puoi chiedere scusa per cominciare? >>

<< Non credo che le scuse servirebbero per una cosa simile >>

<< Non è che hai accoltellato Yu? >>

Risi di gusto questa volta.

<< Ti ho già detto che Kanda non c'entra... e poi perché dovrei avercela a male con lui? >>

<< perché ti maltratta? >>

<< Non così tanto >>

<< Sei proprio il mio tipo sai? >> squittì Lavi aprendomi la porta che conduceva alla biblioteca.

<< peccato che a un Bookman non serva un cuore, giusto? >>

Il rosso fu piacevolmente sorpreso che sapessi una cosa simile.

<< sei più interessante di quello che credevo >>

<< E questo è davvero un male suppongo >>

<< Forse si... forse solo più divertente! >>

Mi sedetti davanti ad un tavolo pieno di libri e fogli sparsi aspettando che Lavi facesse lo stesso; ma il giovane Bookman preferì sedersi direttamente sul tavolo.

<< Tornando al tuo problema... credi che quella persona la pensi come te? >>

<< In che senso? >>

<< Nel senso che magari per lui o lei tu non hai fatto qualcosa di così terribile >>

<< Ho solo ucciso la nostra amicizia... niente di terribile eh? >>

Lavi si grattò la testa confuso.

<< ucciso la vostra amicizia dici?? e come hai fatto?! Lo hai pugnalato mentre dormiva? Lo hai denudato pubblicamente? Gli hai soffiato il ragazzo? >>

<< L'ho baciato >>

Il ragazzo mi guardò esterrefatto.

<< Hai baciato Yuu?!? >>

<< Eeeeek?? No, ma che dici!? >> sbottai arrossendo di colpo << cosa c'entra sempre Kanda?! >>

La porta della biblioteca si aprì di nuovo e Johnny fece capolino.

<< Clary... il supervisore ha chiesto di te >>

<< Uhm... arrivo subito >>

Mi alzai e mi diressi verso lo scienziato.

<< ah, Clary! Dimenticavo... >> esclamò Lavi raggiungendomi in un balzo.

Mi porse un libricino dalla copertina rosata.

<< E' una bella storia... pessimo finale ma credo potrebbe piacerti >>

Lo aprii e quando lessi i l titolo non potei trattenere un sorriso sarcastico.

<< Romeo e Giulietta >>

<< Lo conosci? >>

<< ehm...si >>

<< Beh allora puoi sempre leggere di nuovo l'ultima pagina no? >> mormorò con tono ambiguo. Prima di scomparire tra gli scaffali della biblioteca.



Non riuscivo ancora a togliermi dalla testa l'immagine di Allen che mi guardava sconvolto dopo che lo avevo baciato. Forse era anche rimasto ripugnato da quel contatto; come faceva sempre Kanda. Ora ero a pochi passi dell'ufficio del supervisore e mi ritrovai a fogliare quel libro maledetto.

Sull'ultima pagina in effetti c'era annotato qualcosa.


 

Entrambi, perché pensavano di aver perso l'altro misero fine alla loro vita. Perché tu pensi di averlo perduto non significa che sia davvero così.

Pensaci su Clary-chan o magari chiediglielo.


P.s: Se ti va di baciare me la prossima volta, ti giuro che non me la prendo! <3


 

Sorrisi sotto i baffi felice di aver trovato un confidente.

<< Baka Usagi >>

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo tredicesimo: Il motivo per cui sei qui ***


o

+++ Angolo Autrice +++

Per cominciare voglio subito ringraziare le mie commentatrici!!

 mohran: Carissima!! I tuoi commenti mi tengo sempre impegnata per diversi minuti, minuti favolosi direi!! ( la verità è che leggo i commenti sempre due volte di seguito!) come hai intuito si scoprirà solo più avanti se Clary a mentito oppure no sui suoi sentimenti per Tyki... ma questa è un'altra storia!! spero di aver fatto un buon lavoro come dici te sia su Cross che su Road ( anche io la trovo fantastica!!)

_Flowermoon_: sei perdonata!! ok si, beh, io direi che Clary è più che confusa... e chi non lo sarebbe? vedrai che le cose si ingarbuglieranno ulteriormente!! mi sono divertita tanto a scrivere la scenetta in cui Lavi pensa sempre che Clary parli di Kanda... immagino che pensi che la nostra biondina abbia legato solo con lui in questi termini! Grazie ancora per il commento!!!

 

__Evelyn__: salve!! e dulcis in fundo arriva lo stupido coniglio!! ahahahah anche se in quel momento è rimasto piuttosto serio... più o meno! adesso ti lascio cuocere nella curiosità: quale sarà la prossima mossa di Clary? chiarirà con Allen o lo eviterà? aspetto con ansia il tuo prossimo commento!! ciaooo!

 

BUONA LETTURA A TUTTI!!!!

 

 

 

 

Capitolo tredicesimo: Il motivo per cui sei qui


 

 

 

 

Era impressionante come Komui, malgrado tutto, riuscisse sempre a mantenere un rigoroso controllo emotivo. Sua sorella aveva perso la sua Innocence, i grandi capi gli avevano intimato di prendere severi provvedimenti su Allen e il generale Cross era sotto stretto controllo.

<< Clary, sono felice che tu stia più che bene >>

<< Grazie supervisore >>

<< So che devi essere comunque stanca ma vorrei chiederti un altro favore... >>

<< certo >>

<< In effetti il generale Cross avrebbe bisogno di un supporto per una missione che ci aiuterebbe a decifrare i segreti dell'Uovo che abbiamo sottratto al Conte. Quindi pensavo che potresti accompagnarlo >>

<< No! >> gridai facendo saltare il povero Johnny che si era appena messo a sedere vicino a me.

<< Cioè, voglio dire... devo prima parlare con il generale >>

Ovviamente dovevo fargli presente che da un momento all'altro la cara Lulubell avrebbe fatto irruzione all'Ordine uccidendo mezza sezione scientifica e tantissimi finder. Quando pensai a tutto questo non riuscii a voltarmi verso Johnny dato che sapevo che avrebbe perso il suo migliore amico proprio in questa occasione.

O forse no?

Questa volta era diverso, sapevo come si sarebbero svolti i fatti. Forse ero qui proprio per cambiare le cose. Certo, però non potevo prendere e spifferare tutto come niente! Potevo solo dirlo al generale.

<< vorrei prima consultarmi con Cross, supervisore >>

<< E cosa dovrebbe dirgli di così segreto? >>

Non mi ero minimamente accorta che in quel momento aveva fatto il suo ingresso nello studio il peggiore dei miei problemi.

Malcolm C.Lvellie.

<< Clary... giusto? Ma preferirei sapere il tuo cognome, sai, per essere più formali >>

<< Clary va più che bene ispettore >> sibilai fissandolo decisa.

Lvellie si sedette nella poltrona accanto alla mia, assicurandosi prima che Johnny uscisse dalla stanza riprese con il suo interrogatorio.

<< Lei sa perché il generale Cross ha chiesto esplicitamente di lei per questa missione? >>

<< Forse perché sono discretamente bella e competente? >>

L'ispettore non rise alla mia battuta, anzi la trovò alquanto sgradevole.

<< Credo che rispetto a lei ci siano altri esorcisti con molta più esperienza... non è l'ultima arrivata all'Ordine miss Clary? >>

<< mmm.. beh, c'è Chaoji >>

<< Eppure il generale ha chiesto di lei anche se vi siete appena conosciuti... avete parlato di qualcosa in particolare quando vi ha potata nella sua camera? >>

<< di vino >>

<< Come? >>

<< Mi ha offerto del vino e si, ci siamo conosciuti soltanto da pochissimo ma credo potrebbe trattarsi di colpo di fulmine... ne ha sentito parlare ispettore? >>

Lvellie sembrò veramente indispettito sentendomi spiegare tutta questa storia con una stupida questione di attrazione fisica.

<< Bene miss Clary, allora credo possa andare da suo... partner >>

Mi alzai rivolgendo un sincero inchino verso Komui e voltando le spalle al supervisore.

<< ancora una cosa miss >> Lvellie mormorò distrattamente << quando tornerà vorrei che mi facesse rapporto su come si sono svolti i fatti all'interno dell'Arca e il suo incontro con il Noah Tyki Mikk >>

Strinsi saldamente il pugno sulla maniglia della porta per trattenermi dal tremare.

<< come desidera ispettore >>


Dovevo sbrigarmi. Quel mostro di Lvellie mi aveva trattenuto fin troppo con le sue insinuazione da serpente ed io dovevo avvertire Cross dell'imminente attacco.

<< Clary >>

<< Scusa Johnny ma ora proprio non posso >> lo liquidai senza nemmeno rivolgergli uno sguardo.

<< ma volevo presentarti una persona... >>

Mi voltai irrequieta incrociando lo sguardo con quello di un uomo piuttosto basso e con una scompigliata frangia bionda che gli copriva la fronte.

<< Lui è il supervisore Bak Chan della sede Asiatica; è lui che ha salvato Allen >>

<< Non sono stato proprio io in effetti... >> precisò Bak ricoprendosi di modestia.

Però io ero rimasta colpita non tanto da lui ma dal fatto che si trovasse oltre la linea di confine del reparto scientifico.

Era tardi.

Mi protesi cercando di oltrepassare anche io quella linea ma un muro mi divise da loro comparendo come per magia.

<< Nooo... merda!! >> riuscii a tossire prima di sbattere contro la solida parete.

<< Noo!! Non adesso, ho bisogno di più tempo! >>

Scorsi la figura di Allen avvicinarsi al muro accompagnato da l'ispettore Howard Link.

<< Allen! Dobbiamo usare l'Arca! L'ordine è stato attaccato dagli akuma, sono nella sezione scientifica ed hanno bloccato l'ingresso! >>

Prima che l'inglese potesse chiedere spiegazioni il suo occhio sinistro si attivò percependo la presenza degli akuma.

Link lo afferrò per la spalla intimandogli di stare fermo e in quello stesso istante mi resi conto che non avevamo tempo per la burocrazia. Lo colpii in pieno viso con un pugno d'acciaio mandandolo a terra privo di conoscenza.

<< Clary?!? Ma cosa hai fatto? >>

<< Non abbiamo tempo Allen!! >> sbottai mentre mi sentivo sempre più preoccupata. Lo trascinai verso la stanza dove c'erano ancora le nostre divise. Gli intimai di mettersi la sua mentre io cercavo la mia. Quando focalizzai che la mia non la vedevo da quando Tyki mi aveva rapito capii che dovevo escogitarmi qualcos'altro. Afferrai la giacca di Kanda e me la misi. Strappai il lungo mantello che arrivava fino ai piedi lungo i fianchi in modo da potermi muovere liberamente e raggiunsi Allen.

<< devi aprire l'arca.. ti prego >>

Allen mi guardò ancora confuso ma fece come gli avevo detto.


Quando la porta dell'Arca si riaprì dentro la sezione scientifica la mia Innocence mi aveva già ricoperto tutto il corpo. Letteralmente mi fiondai oltre la porta e mi gettai sullo Skull che stava chino sopra Tapp. Gli trapassai il petto con la mano bloccandolo prima che riuscisse a trasformare lo scienziato in uno di loro. Estrassi la mano più veloce che potevo strappandogli via tutti gli organi che sfioravo.

Mentre spostavo il corpo dietro di me percepii Allen passarmi accanto per iniziare a combattere con gli altri akuma. Sarebbe stato difficile tenere testa a tutti. Questa volta al posto dell'esperto Bookman c'ero solo io ad aiutarlo.

<< Johnny, caposquadra! Mettete tutti al sicuro >> gridai mentre mi fiondavo contro un altro Skull. Dovevo farli fuori tutti se volevo salvare gli altri scienziati. Quando però cercai di colpire il successivo venni scaraventata via da un terzo livello.

<< cosa credi di fare esorcista? >> gracchiò leccandomi il viso con la sua schifosa lingua blu.

<< farvi fuori. Tutti. Fino all'ultimo. >>

Sentii la punta delle dita farsi stranamente affilata: riuscii ad afferrargli la testa ed affondare le unghie nella sua carne. Gli girai la testa rompendogli l'osso del collo.

Ero comunque troppo lenta. Non ero abbastanza forte così. Uno scudo d'acciaio non era certo la migliore delle offensive.

<< Clary! Dietro di te >> urlò Allen con tutto il fiato che aveva in gola.

Un'enorme akuma mi sovrastava. Fortunatamente però venne trapassato dall'arma anti-akuma del generale Winters. Lo spaventoso essere si avvicinò leccandosi le labbra.

<< Mi è piaciuto come hai ammazzato quello >> mi lodò indicando il terzo livello.

Gli concessi un mezzo sorriso come segno di gratitudine prima di tornare a combattere.

Vedevo Allen intento ad uccidere gli akuma. Erano tanti. Troppi anche per lui. Ed io iniziavo ad essere stanca, sempre meno lucida.

Il calore pazzesco dell'arma anti-akuma del generale Winters catturò i miei sensi. Mi balenò in mente un idea, o meglio una pazzia.

La mia Innocence assumeva le caratteristiche del materiale che toccavo mentre la attivavo. E se mi fossi spinta a cercare qualcosa di diverso?

<< generale >> mormorai facendolo rivolgere di nuovo verso di me.

<< vorrei che lei mi colpisse con la sua arma >>

Sokaro mi lanciò un'occhiata quasi soddisfatta.

<< Cosa vuoi fare Clary? >> la voce spaventata di Johnny mi riempì la testa. Per un secondo pensai che fosse il mio buon senso a parlare ma quando vidi la faccia terrorizzata dello scienziato puntare verso di me capii che avevo già scelto cosa fare.

<< andrà tutto bene >> lo rassicurai disattivando la mia Innocence.

La gigantesca lama rotante di colpì mentre cercavo di rivolgergli quantomeno un finto sorriso.

Mi venne spontaneo chiudere gli occhi e pregare che tutto filasse liscio. Che la mia pazza idea di trasformare il mio scudo d'acciaio in uno scudo di fuoco funzionasse.

Quando riaprii gli occhi era tutto diverso.

Vedevo quello che mi stava intorno ma sentivo che non ero più completamente padrona del mio corpo ne di tutti i miei pensieri.

Il fuoco influenzava i miei pensieri e muoveva, come un esperto burattinaio, il mio corpo.

<< Carina >> sibilò il generale vedendomi lentamente divampare.

In effetti riuscivo perfettamente a rendermi conto di quello che succedeva ma mi sentivo diversa: come se ci fosse qualcos'altro oltre a me che prendeva le decisioni. Che sapeva dove colpire i nemici per eliminarli procurando loro più dolore possibile. Li vedevo bruciare quando li afferravo, quando trapassavo i loro corpi, e mi pare come se le fiamme ridessero per questo.

Ed eccolo, un altro Skull che mi capitava sotto mano. Lo mandai a terra accucciandomi sopra il suo addome come fa un animale selvaggio.

<< Crepa >> sibilò il fuoco prima di affondare i suoi artigli ardenti nel corpo del nemico.

Cercai di voltarmi per vedere come se la cavava Allen e se gli altri generali avevano già iniziato ad attaccare Lulubell. Il fuoco però decise che tutto questo non gli importava.

Un terzo livello mi colpì da dietro, lacerandomi un fianco. Dentro di me urlai, ma la mia Innocence non lasciò fuoriuscire neanche un mormorio sommesso. Semplicemente mi costrinse a voltarmi ed a digrignare i denti in una specie di sorriso malato.

La carne ancora fresca della ferita iniziò a bruciare sotto l'azione delle fiamme che mi avvolgevano. Lo colpii in pieno viso ripetutamente, finché della sua testa non rimase che una poltiglia informe. Il fuoco adesso rideva, era euforico.

Peccato che non riuscissi a controllarlo. La mia furbissima idea di lasciarmi possedere da un Innocence così instabile non si era rivelata così grandiosa come pensavo. Probabilmente oltre ad acquistare le caratteristiche fisiche dell'elemento ne assorbivo anche le caratteristiche.

La furia distruttiva del fuoco aveva completamente invaso i miei pensieri. Ma ora dovevo riprendere il controllo prima che fosse tardi.

Mi chinai a terra sbattendo i pugni sul pavimento mentre le fiamma iniziavano a spegnersi.

Quando la mia Innocence fu finalmente ritirata, mi crollò addosso tutto il dolore che il fuoco aveva mascherato. Il fianco squarciato e la ferita suturata dalle fiamme, la spalla destra slogata per aver colpito così brutalmente l'ultimo akuma. Per di più era come se la poca energia che mi era rimasta stesse lentamente evaporando via dal mio corpo ancora incandescente.

Riuscii a malapena a trascinarmi in un angolo per non essere travolta dall'onda d'urto che investì la sezione scientifica.

Il quarto livello doveva essere appena comparso.

Cercai di rimettermi in piedi ma finii solo per traballare e cadere in avanti. La vocetta infernale del quarto livello risuonò nella mia testa quando dolcemente planò di fianco a me.

<< tu sei un'esorcista? >>

Strinsi la collana d'acciaio nella mano fino a conficcarmi le punte nella carne.

L'akuma mi osservò affascinato quando la mia pelli si coprì di uno strato di acciaio chiaro.

Con malvagità mi schiacciò la spalla slogata facendomi urlare di dolore.

<< sei un'esorcista? >>

Il suo piede premette poi sulla ferita cicatrizzata dal fuoco riaprendola.

<< peccato che non potrò vederti mentre ti ammazzeranno >> ridacchiai cercando di restare vigile ancora per un poco.

Prima di perdere i sensi per la perdita di sangue gli vidi scomparire dalla faccia quel sorriso ebete che aveva stampato sulle labbra.

Alla fine non era andata così male come pensavo. Se ero morta li almeno sapevo finalmente il motivo per cui ero qui. Ero stata mandata a cambiare le cose. Tutto sarebbe stato diverso da ora in poi, il futuro era tutto da riscrivere.

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Capitolo 16
*** Capitolo quattordicesimo: O bianco o nero. ***


o

 

+++ Angolo Autrice +++

Come al solito mi sono fatta largamente aspettare!! Beh, che dire l'università è iniziata già da un bel po' ma dato che il corso di studio che ho scelto ( infermieristica) prevede una frequenza obbligatoria e l'orario va dalle 8 alle 6.30 non ho avuto il tempo materiale per dedicarmi alla fic. Finalmente sono riuscita a scrivere e mi sono avvantaggiata di un paio di capitoli... quindi la pubblicazione proseguirà lineare per questo mese, soltanto un cambio di programma: il giorno del postamento del capitolo cambia!!! si sposta alla domenica!!

Ora passiamo a cose più importanti: i rigraziamenti!

Prima di tutto voglio ringraziare tutti quelli che hanno messo la fic tra le seguite ossia sto parlando di:

1 - belialdie
2 -
bleachnaruto
3 -
Ciel88
4 -
EnMilly

5 -
Halley
6 -
Inuyasha_Fede
7 -
iriko97
8 -
Kgm92
9 -
mohran
10 -
Ramona37
11 -
rosi33
12 -
__Evelyn__

ma soprattutto un ringraziamento a chi l'ha messa fra lòe preferite!! cioè:

1 - belial_die
2 -
iriko97
3 -
Kgm92
4 -
leo miao
5 - Red_Blood_Rose

E ora passiamo a i valorosi commentatori!!! :) :)

_Flowermoon_: Ragazza io ti adoro!! Da come scrivi i commenti si vede che sei veramente presa dalla storia e per accontentarti ho deciso di movimentare il tutto!! Ok, però ti lascio un paio di capitolo più soft su cui ridacchiare, promesso!!! Grazie infinite per le tue parole di incoraggiamento a continuare a scrivere, mi danno la carica!!! :)

 

Red_Blood_Rose: Cara, anzi, carissima Red, grazie mille per il tuo quasi infinito commento!! ahahah davvero hai chiarito ogni passaggio che ti piace o meno della storia!! ebbene si, anche a me ha fatto uno strano effetto scrivere la scena del bacio e vedrai come la graziosa Lady Linalee la prenderà quando.... eheheh pensavi che ti dicessi qualcosa è? e invece no ma... aspettatene delle belle anche una vera e propria lite ;) cmq io adoro Link ed è stato un truma scrivere la parte del pugno!! T__T però ci stava proprio bene..... cmq spero che continuerai a seguire la fic e a commentare soprattutto!!! grazie ancora!!!! XD

Inuyasha_Fede: In effetti non sarebbe bello se Clary morisse adesso... ahahahah :) ma chissà se alla fine la nostra eroina sopravviverà.... ahahahahah adoro mettere la pulce nell'orecchio!!! grazie per il commentino!!! adorabile!! ;)

 

 __Evelyn__: il tuo desiderio sarà esaudito piccola cara!! ahahah premetto che mi sono stra divertita a scrivere la parte del virus!! quindi contiuna a seguire la fic e..... a lasciarmi questi bellissimi commenti!!!! :) :)

 

e adesso, dulcis in fundo.... BUONA LETTURA A TUTTI!!!

 

 

 

 

Capitolo tredicesimo: O bianco o nero.



 

 

 

Rivedere distintamente i contorni affilati del viso della capo infermiera mi mise di ottimo umore.

Tutto sommato non me l'ero cavata poi così male come pensavo.

<< Se fossi in te non mi muoverei tanto >> mi consigliò la voce severa di un ammaccato Lavi che sedeva di fianco al mio lettino.

<< senti chi parla >> lo canzonai notando che aveva un bel cerotto sulla guancia destra.

<< Intanto io ho ancora entrambe le spalle funzionanti >>

<< Spiritoso >>

<< E dovresti vedere in che condizioni ti sei ridotta il fianco >>

<< Grazie ma ora non ci tengo >> lo liquidai rivolgendogli un mezzo sorriso ironico. Lavi si stiracchiò sulla sedia rischiando di cadere all'indietro quando Kanda spalancò la porta dell'infermeria.

Lo spadaccino si era precipitato verso il mio lettino con aria preoccupata ma quando notò che stavo abbastanza bene si rivolse irritato verso il giovane Bookman.

<< Avevi detto che era in fin di vita >>

<0; Windows NT 6.0; Trident/4.0; GIN-BOTTOM: 0cm" align="left">Il rosso deglutì spaventato << Pensavo che per convincerti a venire a trovare Clary-chan dovessi rendere le sue condizioni un pochetto più gravi >>

<< Io.... Io ti sminuzzo stupido coniglio! >>

<< Aiutoooo! >> gridò Lavi nascondendosi dietro il mio lettino ed aggrappandosi alla mia mano.

<< Comunque grazie di esserti preoccupato Kanda >>

Il moro arrossi stizzito e mi puntò mugen alla gola.

<< Ero solo venuto a controllare che non crepassi prima di avermi restituito tutti i favori che mi devi, stupida >>

<< ah, ecco, ora tutto mi torna >> ridacchiai divertita dal suo comportamento. Kanda mi afferrò la mano libera e ci ripose la mia collana da esorcista.

<< vedi di smetterla di lasciarla in giro >> borbottò prima di darmi un affettuoso buffetto sulla fronte.

<< kawaii... come sei dolce Yuu >> squitti Lavi ammirando con occhi luccicanti il giapponese. Li vidi correre via in una specie di nuvola scura. Probabilmente se non fosse stato davvero preoccupato per me, Kanda non si sarebbe sbilanciato in una simile dimostrazione di affetto di fronte a quel buffone per di più.



Quando finalmente l'infermiera mi tolse i bendaggi rimasi alquanto schifata nel vedere come la pelle bruciata del mio fianco fosse ridotta. La povera donna ovviamente aveva fatto di tutto per rimediare al mio danno; ma ero sicura che una brutta cicatrice non me l'avrebbe tolta nessuno. Invidiai Kanda e la sua capacità di rigenerazione in quel momento.

Feci per andarmene ma sentii la voce di Allen provenire dal corridoio.

In una specie di riflesso condizionato sorrisi perché ero felice di sentire che stava bene ma subito dopo mi barricai nell'infermeria.

La povera donna mi guardò confusa quando notò che stavo cercando nella stanza un posto in cui nascondermi. Mi appiattii proprio dietro la porta quando il ragazzo maledetto la spalancò. Dalla mia posizione potevo solo vedergli la nuca bendata che si muoveva nel vano tentativo di scorgere la mia figura in uno dei lettini dell'infermeria.

Feci segno alla capo infermiera di far finta che non ci fossi e fortunatamente la donna si rivelò essere un'ottima complice in questa specie di fuga.

<< e' uscita pochi minuti fa >>

Allen probabilmente, come da suo solito, sorrise prima di chinarsi per ringraziare l'infermiera.



Ok, avevo rischiato la vita quando mi ero azzardata a chiedere alla capo infermiera il permesso di uscire per fare una passeggiata; ma appena mi ero ripresa ero comunque sgattaiolata fuori.

Mi ci voleva un po' di tranquillità, un momento solo per me.

Era così tanto che non avevo tempo per riassettare i miei pensieri: erano successe così tante cose, tutte insieme, e non avevo avuto l'occasione di comprendere tutto.

Avevo indossato il mio vestito color panna con l'accortezza di aggiungerci anche un cappotto bianco; e salita sul treno avevo raggiunto la prima destinazione della corsa. Dopo una mezz'oretta di camminata però, le mie gambe avevano deciso che era l'ora di fare una pausa.

Mi ero seduta tranquillamente su un'altalena e mi dondolavo ritmicamente tenendo gli occhi puntati nel vuoto.

Non riuscivo ancora a capire perché mi sentissi così strana, così appesantita da quanto era successo con Allen. Come se una parte di me, addirittura si rifiutasse di volerci quanto meno pensare. Volevo sistemare le cose, lo volevo sul serio. Eppure ero spaventata al solo pensiero di dovergli rivolgere la parola.

Mi rendevo perfettamente conto che era da stupidi sentirsi così, Allen era adulto, avrebbe capito. Bastava spiegargli che era stato un incidente, una specie di terribile malinteso.

Delle semplici scuse sarebbero bastate.

Certo, peccato che anche il pronunciare queste fantomatiche parole solo nella mia mente mi dava un certo senso di affanno.

Sentivo l'aria nei polmoni scarseggiare, e il cuore battere senza controllo. Mi terrorizzava il solo pensiero di dover di nuovo incontrare quegli occhi brillanti.

<< Ti sei persa tesoro? >>

Mi voltai leggermente imbarazzata verso la voce calda che mi aveva fatto quella semplice domanda. Eppure, quando incrociai la figura elegante di quell'uomo dai capelli scuri rimasi senza parole.

Il vestito curato, costoso, il bastone da passeggio da vero Lord, persino il cilindro fin troppo fantasioso facevano da raffinato contorno alla diabolica figura del moro.

<< capisci quello che dico? >> domandò di nuovo portandosi una mano al mento barbuto mentre un irriverente boccolo gli dondolava sulla fronte.

<< s-si >> riuscii solo a balbettare mentre ogni cellula del mio corpo tremava di fronte alla versione umana del Conte del Millennio.

<< Mooolto bene, allora, ti sei persa piccola? >> chiese mostrandomi un sorriso stucchevolmente cordiale.

Era una domanda così stupida in effetti. Lui sapeva benissimo chi ero, mi aveva vista, stretta fra le braccia di Tyki a Edo. Come poteva aver dimenticato che ero un'esorcista?

No, anche questa farsa doveva far parte del suo perverso gioco.

Ovviamente contava sul fatto che in questa forma, non avrei mai potuto riconoscerlo, quindi se si era mostrato in queste sembianze non era detto che volesse uccidermi.... o almeno non per ora.

<< No, sto bene... credo >>

Dovevo giocare bene tutte le mie carte: lui avrebbe cercato di estorcermi informazioni ed io potevo solo cercare di indirizzare il suo interrogatorio verso punti a cui potevo essere interessata.

<< oooh, piccola, qualche cattivone ti ha fatto piangere?? >> chiese accucciandosi di fronte a me e bloccando di colpo l'altalena.

Ok, il fatto che parlasse come un deficiente era abbastanza normale: ma che si rivolgesse a me come a una bambina era imbarazzante e si, dannatamente inquietante. Avevo diciassette anni non cinque!

<< uhm, no... un piccolo guaio con un amico >>

Il Conte tirò un sospiro di sollievo asciugandosi con la mano destra la fronte.

<< posso sapere come ti chiami bambina? >>

<< Clary.. e lei? >>

<< dammi pure del tu...e chiamami pure Zio, o ziuccio, come preferisci Clary-chan! >>

Ok, decisamente imbarazzante. Questo escludeva davvero il fatto che volesse farmi del male adesso.

<< lei, cioè... tu abiti in questa città? >>

Lui sorrise arrendevolmente.

<< no, abito in un posto lontano, con la mia famiglia... in una bella villa super costosa!! >>

Immaginavo che non mi avrebbe rivelato l'esatta posizione della sua casa ma mi serviva una conferma. Ed ora sapevo che anche se rispondeva in modo vago, diceva la verità.

<< e tu Clary-chan, vivi anche tu con la tua famiglia? >>

<< si >>

Il fatto che mi fossi riferita agli esorcisti come mia famiglia avrebbe di certo fatto capire al Conte come la pensavo.

<< e vuoi bene alla tua famiglia? >> mi chiese rivolgendomi un sorriso sghembo. Tentennai un istante non aspettandomi una simile domanda.

<< quasi sempre, a volte però mi fanno arrabbiare! >> scherzai.

L'uomo ridacchiò divertito prima di sedersi sull'altalena al mio fianco.

<< e... quel tuo amico, è lui che ti fa arrabbiare? >>

<< no, è... è mio fratello che mi fa saltare i nervi! Però gli voglio bene... >>

In effetti volevo molto bene a quel cretino di Kanda tanto che pensando a lui, mi era venuto subito da chiamarlo fratello.

<< il mio amico, beh, in effetti forse sono io che l'ho fatto arrabbiare questa volta >>

<< mmm >> il Conte si massaggiò il mento con aria dubbiosa.

<< come ci si può arrabbiare con te Clary-chan?? sei così carina!! >> sentenziò facendomi l'occhiolino.

Non potei far a meno di arrossire: esteriormente quell'uomo era davvero affascinate eppure al solo pensiero che dietro quel viso attraente si nascondeva il demonio non potevo non rabbrividire.

<< c'è l'hai il fidanzato Clary-chaaaaaaan? >>

>

Il Conte rise.

<< Lo so... >> borbottò deluso << però pensavo che mio nipote potesse andare a meraviglia >> concluse puntando il dito vero l'orizzonte.

Voltandomi non avrei immaginato di incontrare un ultima volta gli occhi magnetici di Tyki.

Il ragazzo era ben vestito, come un nobile, ed aveva i capelli lunghi, tenuti raccolti in una coda morbida.

<< Tyki.. >> sospirai pregando che il Conte non mi sentisse.

<< Tyki-pon ti presento Clary-chan, la mia nuova amica! >>

<< La prego Conte, odio essere chiamato in quel modo così infantile >>

La sua voce calda e suadente fece tremare i miei pensieri. Seguii i suoi occhi scuri mentre si posavano su di me, li vidi illuminarsi, incuriositi dal mio viso.

<< ci siamo già visti? >> domandò tentennando.

<< No >> riposi secca << Mi dispiace >>

Rimase ancora a guardarmi, a specchiarsi nei miei occhi per poi sorridermi elegantemente.

<< Piacere di conoscerti Clary-chan >>

Non si ricordava. Aveva dimenticato tutto, di me, di noi, di quello che era stato. Adesso era un'altra persona. Era solo il riflesso del Tyki che conoscevo io. Lo straccione era scomparso.

<< Non trovi che Clary-chan sia carinissima? >> squittì il Conte dondolandosi convulsamente sull'altalena.

Tyki sorrise affabilmente. Ancora non ero riuscita ad abituarmi al suo sguardo, quindi quando lo vidi rivolgersi verso di me arrossii.

<< Davvero graziosa.. peccato solo per quegli stracci che hai >>

Effettivamente il vestitino si era sporcato e pure la scelta del cappotto bianco non era stata molto intelligente.

<< Aaaaah! Sono sicuro che in abito da sera saresti splendida Clary-chan, una vera... principessa >>

Lo stomaco mi si contorse più volte a quella parola.

Il Conte sapeva come farmi sentire male anche fingendo di essere uno sconosciuto.

Lui sapeva. Adesso era palese. Ma che voleva da me allora?

<< Ecco! Tyki-pon perché non inviti Clary-chan alla festa? >>

Festa?!? quale festa?!? Non quella festa?!?

Tyki scosse la testa nascondendo un certo imbarazzo che fra l'altro trovai semplicemente delizioso.

<< E' maleducazione rivolgersi in questo modo ad una ragazza!! Conte, lei mi mette sempre in cattiva luce >>

Il moro si schiarì la voce prima di tornare a fissarmi con aria stranamente incuriosita.

<< Mi fareste l'onore di accettare l'invito alla mia festa Miss ? >>

<< Io.. io.. non pos-posso >> balbettai cercando di evitare il contatto diretto con i suoi occhi. << mi dispiace, davvero, non posso accettare il vostro invito >>

La luce di felicità che brillava negli occhi di Tyki si spense in quello stesso istante.

<< Sei sicura Clary-chan? >> domandò il Conte frapponendosi fra me e Tyki. I suoi occhi si schiarirono diventando color dell'oro.

<< Questo è un invito che non ti verrà proposto una seconda volta; sei sicura di non voler accettare l'invito di Tyki-pon? >>

Questo era il vero Conte del Millennio. Nascosto in quelle iridi giallastre si nascondeva il suo piano, le sue vere intenzioni.

Voleva sapere da che parte stavo. Mi stava concedendo la possibilità di scegliere.

I Noah o gli esorcisti.

<< Grazie >> mormorai rivolgendo un malinconico sorriso verso Tyki.

<< La mia famiglia mi sta aspettando, è meglio che torni a casa >>

L'uomo sorrise accondiscendente prima di salutarmi con un raffinato bacio sulla mano.

<< Che peccato, Clary-chan, uno splendido peccato >>

Il Conte si congedò anche con un inchino prima di portarsi via Tyki.

Avrei voluto parlargli ancora, sapere come stava. Ma ormai era tardi, avevo fatto la mia scelta. E questa volta non ci sarebbero stati compromessi.

O bianco o nero.

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Capitolo quindicesmo: Close to You ***


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   +++ Angolo autrice +++

Ciao ragazzi!!! Rieccomi con un nuovo capitolo di " Choose Dream or Reality? " !!! :)

Ho due annunci importanti da fare prima dei soliti ringraziamenti!!!

annuncio numero 1: Dal prossimo capitolo si riparte con la pubblicazione di disegni e varie quindi mi aspetto di ricevere un sacco dei vostri spelndidi commenti!!! e non mancheranno a seguire nuove registrazioni audio!! ( ho fatto tanta pratica!!! >__< )

annuncio numero 2: ok, non è un annucio ma lo metto comunque!! Il titolo di questo capitolo come vedrete è " close to you " una scelta decisamente studiata perchè in effetti a due interpretazioni!! Riuscite a capire quali sono??? la sfida è lanciata!!! ;)

 

Inuyasha_Fede: La sfiga è una delle caratteristiche principali di Clary, non scordarlo mai!!! ;) Comunque, chi non vorrebbe un delizioso rompipalle come fratello?? ahahahah grazie del commento!!!

__Evelyn__: Io presto sempre attenzione al titolo, lo studio apposta per lasciar intendere qualcosa: mi piace un sacco giocare sulle parole in questo senso!!! :) E mi piace anche un sacco far litigare Kanda e Lavi!! ahahah troppo forti che sono, e Yu preoccupato??? Forse un po' OC ma la povera Clary se lo meritava dopo averlo sopportato tutto questo tempo!!! ;) Grazie millissime dell'immancabile commento!! Spero questo capitolo ti piaccia!!!

Halley: Grazie, grazie, grazie, grazie davvero per il commentinooo!! sono felice che hai deciso di farmi sapere come la pensi e soprattutto che ti piace come scrivo!!! aaaaah per un'autrice non c'è cosa migliore da sentirsi dire, per non parlare del fatto che ti piace il mio personaggio ooc!!! *__* Ok, il rapporto fra Clary-Kanda quello mi piace un sacco anche a me, delle fiction che ho letto: la maggior parte che ha un nuovo personaggio ha una relazione amorosa con Kanda. Il fatto che io invece abbia deciso di sperimentare un'amicizia quasi fraterna da alla storia un tocco di particolarità, credo ( forse mi illudo di essere originale...ç__ç ) Grazie ancora per il commento: adesso però me ne aspetto tanti altri ok???

Red_Blood_Rose: Io adoro i commenti infiniti, quindi ti aspetta un infinito ringraziamento!!! ;)

cominciamo! Appurato che Kanda è sempre Kanda, non ho resistito a farlo essere quasi gentile con Clary, ma come hai notato mi sono ripresa subito!!! Mi piace alternare momenti intensi e momenti...beh, più leggeri e Lavi, con la sua personalità, mi danno una graaaaande mano!! :) Allen in questa fic è abbastanza conteso in effetti, peggio per lui in effetti: due donne gelose sono terribilmente difficili da gestire!! anche per uno gentile e cordiale come lui!Adorabile il fatto che hai definito il mio modo di scrivere lasciando sempre finire il capitolo sul più bello per stimolare la curiosità dei lettori con la frase : " somministrare con il cucchiaino " ahahahah fantastica!! :) vedo anche che ti poni un sacco di domante sul rapporto Allen-Clary e Clary-Kanda... vedrai che le cose si chiariranno presto!! e si confonderanno subito dopo!!! ahahahah un cucchiaino alla volta ti darò le risposte che cerchi!! Continua a seguire la fic e a recensire mi raccomando!!! grazie ancora del tuo sostegno!!

 

 

BUONA LETTURA!!! (e commentate in tantiiiiiiiii!! >__<)

 

 

 

 

 

 

Capitolo quindicesimo: Close to You


 

 

L'ordine era in subbuglio. Gente che correva con scatoloni in mano, gente che cercava di spostare macchinari fin troppo pesanti, gente che se ne fregava di tutto e si chiedeva il perché di tutto questo caos e gente che ancora preferiva starsene chiusa in infermeria pur di non lavorare.

<< Clary!! Ma dove eri finita?!? Qui sta succedendo il finimondo! >>

Ok, Johnny era un po' catastrofico ma in effetti questa volta aveva ragione.

<< L'ispettore vuole che sgomberiamo la sezione scientifica e che ci spostiamo da un'altra parte >>

<< Beh, in effetti dopo il combattimento con il quarto livello quella sala era ridotta un colabrodo... >>

<< Si, ma ha detto che abbiamo un ora per essere di nuovo operativi nella nuova sezione! Ci è anche stato proibito di rivolgerci a voi esorcisti, persino al supervisore Komui!! >>

Tipico di Lvellie. Voleva prendere il controllo dell'Ordine in modo da scoprire tutto quello che poteva.

<< Il generale Cross? >>

<< E' segregato nei suoi alloggi fino a nuovo ordine e... ma il problema è un altro... forse Allen sarà processato per tradimento >>

Cazzo. Mi ero completamente scordata quel piccolo dettaglio. Perfino quando avevo volontariamente atterrato Link con quel pugno non avevo pensato alle conseguenze di quell'azione.

<< Gli hanno messo alle costole quel biondino? >> chiesi facendo una faccia vagamente confusa.

<< Si, quello a cui... a cui hai fracassato il setto nasale: l'ispettore Howard Link >>

<< Merda... >> gracchiai dandomi uno schiaffo sulla fronte. Ebbene si, lo sapevano già tutti.

<< In effetti non è stato proprio carino da parte tua Clary-chan >>

<< A-a-allen >> balbettai vedendo il giovane albino avvicinarsi mogio mogio seguito dalla sua nuova babysitter.

<< Salve io sono... >>

<< Miss Clary, si lo so >> rispose scocciato Link portandosi istintivamente una mano sul naso ancora incerottato.

Bella prova Clary, sul serio. Una bella figura di merda tanto per cambiare.

<< Mi dispiace per il suo naso, supervisore, non so cosa diavolo mi sia preso! Eh eh eh >> la mia finta risata dispiaciuta non servì ad ammorbidire il rigido ispettore biondo.

<< Il fatto che tu volontariamente abbia deciso di colpirmi mette in evidenza una completa mancanza di rispetto verso l'autorità, un episodio di rabbia repressa... per non parlare della tua tendenza al suicidio manifestata durante lo scontro con gli akuma >>

<< Io non ho tendenze suicide!?! >> sbottai ferita da quelle sue supposizioni infondate. Cavolo, studiavo psicologia, sapevo quante cavolate dicevano i dottoroni del passato!

<< Credo che lei non si sia ancora resa conto di quanti danni ha riportato il suo corpo dopo lo scontro allora... >>

<< Certo che me ne rendo conto! Ho una schifosissima cicatrice che mi deturpa un fianco!?! ma se farsi in quattro per salvare delle persone significa suicidio allora sono davvero gravemente malata ispettore... >>

Link aggrottò la fronte riconoscendo evidentemente nelle mie parole gli stessi principi che professava il giovane Walker. Infatti si concesse di dare un'occhiata all'espressione dell'albino che, tanto per cambiare, mi sorrideva entusiasta.

<< Miss, le ricordo che deve ancora stendere il suo rapporto su quando è accaduto nell'Arca quando il Noah Tyki Mikk l'ha rapita.. >>

<< Cosa?! >> esclamarono Allen, Johnny e Lavi che era magicamente apparso portandosi dietro uno scocciato Kanda.

Lavi si materializzò in meno di un battito di ciglia dietro di me iniziando a tastarmi per vedere se ero tutta intera.

<< Ehm, Lavi tutto ok... puoi smettere di palparmi adesso >>

Il giovane Bookman sorrise divertito dopo che l'avevo colto in flagrante, ma si rabbuiò subito incrociando lo sguardo con un Kanda parecchio contrariato.

<< Ma stai...bene? >> chiese gentilmente Allen.

<< Si, certo, non vi dovete preoccupare >>

<< Beh, dato che quello ha cercato di farci fuori tutti è normale che ci preoccupiamo, insomma avrebbe avuto tutto il tempo per farti a pezzettini, occultare il cadavere, ecc.... insomma eri nella tana del lupo e non potevi di certo ne sfuggirgli ne sconfiggerlo >>

Un fremito di terrore mi pervase sentendo il ragionamento che stava facendo Lavi. Istintivamente gli afferrai un lembo della giacca strattonandolo forte per fargli capire che doveva starsene zitto.

<< Mi chiedo come fai a... >> si interruppe istintivamente vedendo che gli occhi mi si stavano riempiendo di lacrime.

<< ...a essere viva >> concluse l'ispettore Howard.

Era la fine, avrei dovuto dire la verità questa volta. Una bugia non avrebbe retto. Nemmeno una studiata bene...

<< Link, ora dovremmo andare no? >> l'intervento provvidenziale di Allen distolse momentaneamente l'ispettore dalla mia persona.

<< Decisamente si, è tardissimo, ma voi... >> intimò il biondino rivolgendosi a Lavi, Kanda e sfortunatamente anche a me.

<< Venite con noi >>



Entrati in biblioteca notammo subito che c'erano anche Linalee, Miranda e il vecchio Bookman ad aspettarci. Probabilmente anche a loro sarebbe toccato un minuzioso interrogatorio sulle le ultime 48 ore della loro vita.

Eppure c'era qualcosa di strano in quella situazione.

Come se fosse un deja-vu.

Allen che annoiatamente si accomodava alla scrivania stracolma colonne di libri traballanti. Che lentamente chiudeva gli occhi per la stanchezza. E persino le colorate boccette poste stupidamente in cima a quelle pile di libri.

Oh porca la miseriaaaaaa!!!!!! No...

Noooooooo! Gli zombie!! Cazzo no, non ero ancora mentalmente stabile per una cosa del genere.

Feci per scattare verso Allen ma era troppo tardi. La molla che avrebbe fatto partire tutta quella benedetta avventura era già scattata. In meno di una manciata di secondi il giovane esorcista maledetto si era ritrovato con una cascata di fluenti capelli bianchi, lo spadaccino e il Bookman jr con una decina di anni in meno, Bookman senior con orecchie da coniglio, e la povera Linalee a miagolare come un gattino.

Io ero ancora pietrificata all'idea dell'imminente attacco degli zombie. Inutile dire che odiavo i morti viventi. Erano la cosa che mi spaventava più di ogni altra: altro che vampiri, demoni, spettri e co...

Solo al pensiero di trovarmi di fronte a quelle sottospecie di cannibali immortali mi veniva da piangere!

Scoraggiata mi accoccolai, involontariamente, di fronte ad Allen. L'inglese intento a farsi fare una treccia da Miranda mi rivolse un sorriso dolce e si sporse leggermente verso ti me sfiorandomi una spalla, ovviamente inconsapevole del male che mi affliggeva.

<< Tranquilla >> pigolò stucchevolmente << tutto si sistema >>

Probabilmente arrossii così tanto che la mia faccia divenne un faro luminoso. Annuii nervosamente alzandomi di colpo e dirigendomi a testa bassa verso il miniKanda ancora intento a minacciare con la spada chiunque gli capitasse a tiro.

Lo sollevai di peso e me lo caricai su una spalla sparendo dietro il vecchio Bookman. Sapevo che avrebbe portato il suo allievo e il giapponese nella sua stanza per farli cambiare.

Io avevo solo bisogno di un pretesto per allontanarmi da Allen.

Quando Bookman, arrivato di fronte alla porta della sua camera, si voltò e vide che oltre ai due mini-esorcisti c'ero anche io, stranamente non se ne meravigliò.

Ok, era un ottimo osservatore, ma davvero aveva intuito che volevo allontanarmi da Allen?!?

Impossibile...

Miagolò qualcosa lanciandomi il mazzo di chiavi e sparendo lungo il corridoio.

Mi sedetti sul letto mentre Lavi frugava nel cassetto cercando qualcosa che gli andasse a genio. Porse a Yu un paio di vesti che il moro scartò subito, al terzo tentativo il giapponese gradì l'abbigliamento proposto e si ritirarono nel bagno per cambiarsi.

Era così tanto, che non stavo da sola, in silenzio senza pensare a niente in particolare che quasi mi meravigliai di quanto un mio minimo sussurro potesse risuonare.

Erano successe così tante cose che avevo dimenticato che tutto quello che adesso mi circondava, che poteva sembrare normale, non era altro che un mondo fantastico. Avevo scordato quale angoscia mi perseguitava quando per la prima volta mi ero risvegliata in questa specie di universo alternativo.

Mi ero abituata, no, non solo. Mi piaceva.

Cazzo si, iniziavo a non voler più tornare a casa. Anche se ultimamente me ne erano capitate di tutti i colori ero felice di essere qui.

Possibile che alla fine, dentro di me, non desiderassi altro che scappare dalla normalità della mia vita?

Dio... Non sapevo più cosa pensare...

<< Smettila di fare quella faccia >> sbottò Kanda entrando nella stanza e chiudendo Lavi nel bagno.

<< Q-quale faccia? >>

Il bambinetto moro si avvicinò scocciato.

<< Mi dai i nervi >> spiegò incrociando le braccia al petto.

Sorvolando sul fatto che era un amore con quel broncio su quel visino da angioletto che si ritrovava, eppure non potei non cogliere l'irritazione che traspariva da quelle parole.

<< Grazie, anche tu >>

<< Sei una povera stupida tu e il Moyashi... >> sbottò fulminandomi con gli occhi << ma ora che fai di tutto per evitarlo è anche peggio >>

<< Io non lo evito >> tentai di difendermi. Possibile che qui tutti sapessero cosa mi passava per la testa? Ero l'unica imbecille di turno?

<< Pensavo che vedervi fare gli amichetti del cuore fosse nauseante oltre ogni limite ma ora è anche peggio... Lui forse è anche più patetico, prova a evitarti ma non riesce a stare un minuto senza rivolgerti la parola >>

Kanda era proprio stronzo. Eppure anche il suo piccolo cuoricino bacato faceva di tutto per aiutarmi... forse.

Lo sollevai di peso e me lo posizionai sulle gambe stringendolo al petto.

Lo sentii bofonchiare una serie di insulti ma feci finta di niente. Sapevo che questa sarebbe stata l'unica occasione in cui avrei potuto abbracciarlo.

<< Grazie, di tutto... Kanda >>

Per un frangente di secondo smise di spintonarmi e di cercare di scappare da quell'abbraccio.

<< Yu >> tossì con aria riluttante << mi chiamo Yu >>

Per un secondo quasi non svenni. Anche se conoscevo il suo nome, non mi ero mai permessa di pronunciarlo perché sapevo quanto lo infastidiva essere chiamato Yu. Sapevo anche perché non voleva che nessuno lo chiamasse così dopo... dopo Alma. E ora, era come se volesse permettermi di farlo, di avvicinarmi a lui. Trattenni una lacrima di gioia perché in fondo, sapevo che c'era un bravo ragazzo sotto quella scorza di demonio che lo rivestiva.

<< Ti meriteresti proprio un bacetto Yu-chan >> squittii carezzandogli una guancia rosata.

<< Aspetta che torni normale e poi potrai baciare Mugen quando ti trapasserò la testa, stronzetta >>

<< Mmm non vedo l'ora tesoro >>

Un insistente bussare interruppe il nostro colloquio.

<< Ehy, adesso potrei uscire dal bagno?? >>

Yu sbuffò ma accontentò il piccolo Lavi.

Il bambinetto dai capelli rossi si avvicinò sorridendo.

<< ...posso averlo anche io un bacetto Clary-chan? >>

<< Brutto spione >> gracchiò Kanda puntandogli un minaccioso pugno verso il viso.

Risi di gusto. Mi stavo davvero avvicinando a tutti loro, nel bene e nel male. In fondo non sarebbe stato male restare con questa famiglia. ….....anche per sempre.

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo sedicesimo: Zombie! Zombie! Zombie! ***


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+++ Angolo Autrice +++

 

Rieccoci!!! E' passata una settimana ed è giunta l'ora della pubblicazione!! Sono spiacente ma non ci sono ne disegni ne file audio allegati a questo capitolo... ( forse in futuro ne realizzerò alcuni comici... ma ora nn ho veramente tempo materiale ç__ç ) cmq ci saranno nel prossimo perchè li ho già preparati!!! per non deludervi però, a fine capitolo, ho aggiunto un omake, una scenetta divertente estrapolata da un momento non definito della storia!!! ( ce ne saranno altri nel corso della storia!!! :P )

passando a cose più serie, vi annuncio il vincitore dell'indovinello dello scorso capitolo!!

( significati del titolo " Close to You " )

.... e il vicitore è....Sanji009!!! ( Yu e You si pronunciano allo stesso modo, quindi " vicino a voi " a tutti gli esorcisti, al loro mondo e " vicino a Yu " un passo incontro al nostro delizioso stronzetto giapponese! )

e ora i ringraziamenti!!! ( siete tantissimi!!! vi adorooooooooo!!! )

Halley: Mi hai fatto morire con quel " non ti libererai di me " ahahahah ci conto!!! Grazie grazie grazie per la magnifica recensione!! sul serio... grazie! Vedo che  sei interessata alla faccenda Kanda/Clary... ora che me lo hai detto, rileggendo la storia (ebbene si, rileggo tutto prima di ogni pubbblicazione), ci sono dei dettagli buttati in qua e la che forviano... solo alla fine si scoprirà la verità su questa faccenda!! Anche io adore le scene tristi, come quella dell'addio di Tyki, e vedrai che la nostra Clary avrà modo di rivedere, anche se per un'ultima volta lo straccione...( ok, questo non dovevo dirlo... >__< ) per quanto riguarda Lavi, il suo rapporto con Clary è volutamente distaccato per motivi che si scoprirannò in seguito!! sono sicura che dopo aver letto questa cosa andrai in paranoia!! ahahahah come mi diverto male.... Ok dopo questa divagazione non posso fa altro che invitarti a continuare a seguirmi!!! Un bacio grande!!

 Red_Blood_Rose: Carissima!!! Sono contenta che i miei mini-Kanda e mini-Lavi le siano piaciuti!!! ;) Cmq, siamo seri: Kanda è un pazzo con manie omicide come può non passare da momenti super teneri a insulti gratuiti e minacce di morte?!? Non sarebbe Kanda sennò... Clary è stata fortunata che le sue dimensioni non gli consentissero di ucciderla mentre lo ha abbracciato!!! XD Kanda si è rivelato anche un attento osservatore, è stronzo ma anche parecchio intelligente purtroppo... E forse i poveri Allen e Clary sono troppo sgamabili!! ;) La nostra Lady, come hai capito, trama... ma cosa trama? e quando ha intenzione di esplodere? Perchè in effetti la piccola cinese non è che ami proprio la biondissima Clary...( chissà come mai.... -___-" ) prendo nota del tuo desiderio di rifilare un cazzotto anche a Lvellie!!! Grazie infinite per la splendida recenzione e per il complimentone mai meritato come scrittrice!!! Kiss

Lenhara: Ben tornataaaaaa!! Mi sono mancati i tuoi commenti!!! Davvero!! Per quanto riguarda la maturità ti capisco, ci sono passata l'anno scorso... non è niente in confronto all'università... sono sempre più stanca...T__T Apparte questo, anche Clary sta maturando, è diventata più intraprendete, più sicura di se e più strafottente... Allen cmq non c'è, è mongolo come lei in questo ambito.... ma probabilmente super Clary nel prossimo capitolo si darà una mossa ;) Il fatto che Linalee non compaia è una cosa voluta per un motivo preciso: la storia è raccontata in prima persona da Clary, quindi i lettori sanno solo cosa pensa lei, solo cosa vede lei, cosa percepisce lei... mi spiego: se Clary vedendo Kanda imbronciato pensa che sia arrabbiato con lei, i lettori prendono per vero questo mentre magari Kanda sta pensado a quando Lavi una volta gli ha pestato un piede... Allo stesso modo Clary non si interessa a Linalee e quindi non nota gli atteggiamenti che lei ha e le cose che fa, perciò non compare nella narrazzione ( per ora) !!! Dopo questa attenta spiegazione ti ringrazio per il fantastico commento!!! Sperò che questo capitolo ti piaccia!!! Bacio

_Flowermoon_: Ma grazie!!! Sei stata tenerissima!! Io ringrazio nel particolare tutti i commentatori perchè ci tengo: se ognuno si degna di recensire in modo originale allora si merita un ringraziamento quantomeno personalizzato!! Ma puoi assultamente leggere tutti i ringraziamenti!!! ahahah Ti annuncio che anche io amo Link e quella scena l'ho scritta con sofferenza... poveraccio... pure un cazzottone d'acciaio s'è beccato!!! :( Sperò che l'omake extra ti piaccia e la prossima settimana arriva l'audio ( sono così nervosa.... devo ancora finire di montare qualche dettaglio.... ^__^" ) per il titolo... mi dispiace ma non sono così intelligente non avrei mai potuto dare quei bellissimi significati!! T__T però la cosa dell'angelo custode era bellissima!! *__* da lacrimoni!!! si accosta perfettamente a una frase che si trova in uno dei prossimi capitoli!!! Grazie ancora per il tuo commentino!! Baci8!!

Inuyasha_Fede: Grandi passi in effetti... ahahah anche io lo avrei torturato... forse Clary è troppo buona!! Grazie per la recensione!!! Continua a seguire la fic!!! Un kissoneeeeeee!!!

Sanji009: partendo dal fatto che non so se sei un ragazzo o una ragazza( fammi sapere!!)....Bravaaaaa/oooooo!!! hai indovinato il significato del titolo!!! Grandissimaaaaaa/ooooooo!! Ti giuro che questa fic la porto avanti, fino alla fine!!!! ;) arigatou for the comment!!

 __Evelyn__: Insomma ho visto che kandino ( bellissimo nomignolo!!!^^) lavi sono andati alla grande nel precedente capitolo!!! Troppo adorabili!!! *__* Ed ora arrivano gli zombie!! Sperò che il capitolo ti piaccia!! e mille grazie per il commento super cool!!! un giorno di questi ti disegno un Lavi super sexy, promesso!!! ;) Beso

 

BUONA LETTURA A TUTTI!!!!!!

 

 

 

 

Capitolo sedicesimo: Zombie! Zombie! Zombie!



 

 

 

Tornati nella biblioteca notammo che era deserta.

Panico!! Poteva anche partire una sigla stile Shining in quell'istante tanto ero nervosa!

Strattonai i due mini esorcisti fino alla sala dove la capo infermiera avrebbe dovuto azzannare Miranda e infatti trovammo la suddetta ragazza già zombizzata intenta a massaggiarsi la ferita.

<< Zombie...brrr >> borbottai rimanendo impietrita mentre Kanda e Lavi si precipitavano verso gli altri. Spostai gli occhi su Allen dato che anche lui era stato morso dall'infermiera. Fortunatamente sul braccio maledetto. Che razza di culo!!

Sapevo che stava bene ma mi avvicinai comunque.

<< M-mi ha morso, morso >> balbettava sconvolto tenendosi la mano stretta al petto.

<< Non è niente dai, fammi vedere >>

Il ragazzo maledetto mi porse tremando la mano. In effetti non era davvero niente, si vedevano appena i segni dei denti: fortuna che aveva la pellaccia dura!

Un urlo ci avvertì che Miranda aveva appena azzannato Marie che fra l'altro stava già tentando di zombizzare il povero indifeso miniKanda.

Istintivamente mi avvinghiai ad Allen anche prima che l'orda di scienziati zombie facesse il loro ingresso nella sala.

Lui mi abbracciò nell'istintivo desiderio di proteggermi mentre la sua Innocence si attivava per proteggere anche gli altri.

Superato il primo attacco di massa degli zombie ci demmo alla fuga, come da copione. Lo sgabuzzino nel sottoscale ci sembrò il nascondiglio perfetto! La piccola finestra impolverata dava sulla sala comune, e dato che eravamo praticamente sigillati in quattro metri per quattro potevamo controllare se il nemico si avvicinava!

Chiusa nello sgabuzzino con i pochi sopravvissuti al contagio mi scagliai contro il supervisore.

<< E' tutta colpa tua! >> gridai presa da un attacco di panico.

Seguita a ruota dagli altri mi ritrovai legata come un salame dal Komurin ex.

Mentre Kanda ricopriva di minacce il supervisore, Lavi piangeva, io almeno cercavo di slegarmi.

Mi bastò attivare la mai Innocence e spezzare le catene, ma fu in quel momento che ebbi l'intuizione del secolo.

<< così non mi possono trasformare! >> gridai attirando inconsapevolmente l'attenzione di tutti.

In quell'istante ringraziai il cielo per avermi donato una simile arma anti akuma!!

<< Come scusa? >> chiese Reever guardando a me come all'unica speranza di salvezza.

<< Ehm, volevo dire, la mia pelle è ricoperta d'acciaio.. se non possono arrivare alla carne non possono trasformarmi in uno zombie >>

Pessima idea. Davvero un'orrenda trovata far sapere a tutti di essere immune al contagio.

Ancora prima di accorgermene mi ritrovai fuori dallo sgabuzzino.

<< Brutti stronzi, fatemi entrare! >> mi misi ad urlare sbattendo con furia i pugni sulla porta.

<< Clary-chan, devi trovare la fonte del contagio >> chiarì Komui.

<< sei la nostra unica speranza >> ribadì Lavi.

<< No!! Fatemi entrare, o giuro che butto giù la porta!! >>

Fortunatamente per me, ma sfortunatamente per loro, i generali fecero il loro ingresso nello sgabuzzino mettendo fuori gioco il povero Link e Bookman. Inutile dire che gli altri zombie iniziarono ad entrare stile cascata umana; io cercavo di colpirli abbastanza forte da metterli K.O, ma era difficile.

Non tanto perché provassi anche ribrezzo nel toccarli, ma perché effettivamente erano resistenti!!

Quando poi, il geniale Komurin ex decise di sganciare tutto il suo arsenale di armi colpendo sia gli esorcisti che gli infetti, allora temei il peggio.

Quando mi ripresi Lavi e Kanda stavano cercando di trascinare via Allen.

<< Spostatevi ci penso io >> intervenni caricandomi alla meglio il ragazzo sulle spalle.



Ed eccoci di nuovo chiusi in uno sgabuzzino, ancora più piccolo fra l'altro.

<< Non dobbiamo farci prendere dal panico >> chiarii rivolgendomi ai due bambini e ad uno spaventatissimo Johnny. Quando mi voltai per adagiare Allen sul pavimento quei due teppisti già stavano macchinando un piano per buttarmi fuori anche da quella stanza.

<< Col cazzo!! >> sbottai aggrappandomi al corpo inerme dell'inglese.

<< dovrete trascinarmi fuori di peso questa volta! >>

Lavi provò comunque a tirarmi ma venne calciato lontano.

Sotto di me sentii il giovane esorcista mormorare qualcosa, mi avvicinai per sentire come stava: peccato che l'imbecille decise di urlare proprio in quell'istante. Ero ancora frastornata quando alla porta bussò qualcuno: e quel qualcuno era proprio la fonte del contagio, Crowley.

Come previsto intervenne il povero ex, che ovviamente avrebbero spinto ad aprire.

<< No, no... fate aprire a lei! >> gridò disperato indicandomi.

<< ma io sono una ragazza!!! Non si dovrebbero sacrificare le donne!! E poi chi lo sa se i denti aguzzi di quel vampiro possono infettarmi..!! >>

Fatto sta che Allen riuscì a convincerlo con il suo fascino, Komurin ex venne decapitato da Crowley, e in men che non si dica ci ritrovammo tutti a correre via, di nuovo.


Ora ci mancava solo di piombare nella stanza con Komui e il fantasma.

..Zack! ed ecco che il generale Sokaro colpendoci sfondava proprio quella benedetta parete.

Ero decisamente nei guai, la mia paura per gli zombie mi aveva resa inutile, e per di più adesso mi aveva immobilizzato. Spiaccicata contro il muro con le gambe rannicchiate contro il petto chiamavo aiuto piagnucolando. Lavi e Kanda erano appena andati, Allen era svenuto e presto Crowley sarebbe arrivato.

Oddio, sarei diventata uno zombie.

No, no,no dovevo darmela a gambe! Ma quelle stupide gambe che potevano salvarmi non si volevano muovere!!

L'ombra orrenda del vampiro mi sovrastò costringendomi ad urlare, e grazie al cielo a scappare.

<< Clary >>

<< Oh, Allen, meno male stai ben.. aaaaaargh! >>

La faccia sempre allegra e bonaria del ragazzo albino si era trasformata in una mostruosità indicibile. Allen mi saltò addosso provando ad affondare i denti nel mio collo ma finì solo per farsi male.

<< ah, Allen mi fai male >> mormorai mentre lui continuava imperterrito a mordermi, tenendomi schiacciata a terra con il peso del suo stesso corpo.

Era dannatamente imbarazzante il fatto che mi stesse sopra in quel modo e che non la smettesse schiacciarmi sul petto con una mano. Riuscii fortunatamente a calciarlo via, ma quando mi misi in piedi venni prontamente afferrata per una spalla dal mio peggior incubo.

Crowley, senza la minima grazia mi spostò la testa di lato e affondò i suoi denti nel mio collo.

Pregai con tutto il cuore che l'armatura d'acciaio reggesse, ma evidentemente i sui canini erano parecchio duri.




 

 

 

+++ Omake n° 1 : L'allenamento con Kanda +++



<< Sei in ritardo >>

<< iniziamo proprio bene >> mormorai portandomi arrendevolmente una mano sulla fronte. Lo scorbutico spadaccino si alzò dalla posizione di meditazione con aria distinta e abbastanza scocciata.

<< prendi la katana >>

<< ma non dovevamo allenarci? >>

<< prendi la katana >> ripeté irritato.

Pazienza Clary, conta fino a 10 sennò rischi di spaccargli la testa ancora prima che ti abbia insegnato qualcosa di vagamente utile.

Kanda era un tipo preciso, estremamente intelligente ma irrimediabilmente odioso.

<< si tiene con due mani, e non come se fosse una clava! >> spiegò aggiustandomi le mani sulla spada di legno che avevo afferrato.

Uno.

<< apri le gambe non sei un birillo! >> abbaiò colpendomi un ginocchio con un'altra katana di legno.

Due.

<< Tieni la testa alta, le spalle dritte! E piegati su quelle ginocchia... no, non così stupida vuoi cadere al primo attacco?!? >>

e Tre.

<< Lo vedi che non riesci nemmeno a muoverti, sei lenta >>

Quattro.

<< sei morta >> disse con aria indignata colpendomi ripetutamente con la sua arma sulla testa

Cinque.

<< ce la fai a colpirmi senza buttarti sulla mia spada? >>

Sei.

<< sei morta di nuovo >>

Sette.

<< le gambe, le gambe!! Muoviti dannazione! >> ruggì colpendomi di nuovo sul ginocchio.

Otto.

<< ma sei scema? Ti ho detto di non tenerla come se fosse una clava!! E' inutile sei un'incompetente >>

Nove.

<< morta, sei morta, ancora, ancora, di nuovo, presa, colpita, trapassata, ho perso il conto.. >> bofonchiò colpendomi ripetutamente in diversi punti.

<< Dieci!!! >> urlai all'improvviso facendo sobbalzare Kanda.

<< solo dieci volte? >>

<< No, dieci come dieci schiaffi che ti meriti, dieci colpi nel ginocchio e altri cento finché non te lo faccio cascare!! E se volessi tenere questo stupido bastone come una mazza?!? Dimmi che c'è di male se ti spacco la testa con una mano sola; ti sembra più artistico con due?!? >>

Kanda rimase in religioso silenzio per qualche secondo stupito da quello sfogo imprevisto.

<< Allora la vogliamo vedere di piantarla con questi colpi e di allenarci come persone civili? >>

Il moro aveva abbassato la testa ed aveva iniziato a tremare.

<< Kanda? >>

Mi avvicinai credendo di averlo in qualche modo ferito.

<< dai, scusa, sono un po' stanca, riprendiamo: basta che non mi colpisci più... >>

<< Kanda...? >>

<< Ti sto dando dieci secondi per scappare prima che ti affetti: preferisci che lo faccia con una mano solo o con entrambe? >>

Scappai per circa due ore dalla furia omicida dello spadaccino. In effetti non mi allenai con la katana come da programma: eppure sono sicura di aver imparato un paio di cose:

  • Contare fino a dieci prima di parlare non vale con Kanda, bisogna contare almeno fino a 100

  • se riesci a scappare da Kanda puoi benissimo evitare qualsiasi proiettile akuma

  • mai e poi mai, pensare di seminarlo in mezzo alla caffetteria... rischieresti di coinvolegere persone innocenti nella sua carneficina e di conseguenza trovarti una schiera di finder arrabbiati alle calcagna!!

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Capitolo 19
*** Capitolo diciassettesimo: Here I Am ***


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   +++ Angolo autrice +++

Salve a tutti!!!

Eccoci al nostro appuntamento settimanale!! ( sembra troppo bello che anche questa settimana pubblico senza ritardi!!! >___< )

Qui ci sono i due link: il primo è per un disegno, il secondo, come promesso, è un file audio!!! :)

http://bluabsinthe.deviantart.com/art/AllenxClary-186140247?q=sort%3Atime+gallery%3Abluabsinthe&qo=0

http://www.youtube.com/watch?v=Gvo6HZeWAD0

 

ed ora passiamo ai ringraziamenti!!! Mi dispiace un sacco ma sarò molto breve perchè sto scrivendo in incognita, i miei genitori pensano che stia già studiando quindi.... sono sempre sul chi va la!!!

Grazie mille a Lenhara, a Halley, a _Flowermoon_, a __Evelyn__ , a Inuyasha_Fede e a Red_Blood_Rose !!

Siete la mia ispirazione, la mia voglia di continuare a scrivere questa fiction, siete quel sorriso a 32 denti che mi si stampa sul viso quando leggo le vostre recenzioni, bellissime, preziose, uniche!! Vi adoro!!! Sul serio... grazie, grazie,grazie di dedicare un po' del vostro preziosissimo tempo per recensire!!!

Grazie anche a tutti gli altri che seguono la storia!!! Mille e mille baci e abbracci virtuali!!! :) :)

 

BUONA LETTURA!!!

 

 

 

 

 

 

Capitolo diciassettesimo: Here I am


 

 

 

Ricordavo solo che Crowley mi si era avventato contro. Evidentemente Bak Chan, anima pia, ci aveva salvati tutti dato che mi ero svegliata nel mio letto...

Istintivamente avevo deciso di mettermi una maglia a collo alto, vista la brutta esperienza passata. In effetti vestita così sembravo una piccola cosplay di Kanda visto che mi ero legata i capelli con una coda alta.

Ricordai di aver promesso al giapponese un bacio e mi diressi verso la sua stanza per scherzare un po'. Quando uscii dalla camera rimasi spiazzata. Quello non era l'Ordine Oscuro, o meglio non era quello vecchio. Buttai di nuovo lo sguardo nella stanza, in effetti la disposizione della mobilia era quasi uguale a quelle precedente, eppure si vedeva che la camera era diversa. Quanto cavolo ero stata incosciente? Che si fossero già tutti trasferiti?

Di colpo mi resi conto cosa stava succedendo.

Cross. Dovevo trovare il generale! Dovevo parlargli prima che..

I miei piedi si fermarono di scatto.

Allen era seduto a terra, con la schiena appoggiata al muro, gli occhi vuoti e rivolti verso il nulla.

Il mondo gli era di nuovo crollato addosso. Tutto quello che amava si era sbriciolato ed era volato via, come polvere nel vento.

Non gli restava niente, niente se non la verità.

Una verità così terribile, così ingiusta, che lo schiacciava a terra.

Mi trattenni dall'istinto di corrergli incontro e piangere per lui. Semplicemente scacciai le lacrime e lo raggiunsi a testa alta, come avrebbe fatto Kanda, con una faccia inespressiva.

<< Sto bene, sono solo stanco >> mi precedette prima di rivolgermi la sua faccia da poker di sempre.

Avrei voluto urlargli contro: dirgli che era un cretino, che era inutile che si tenesse tutto dentro con me, io lo sapevo, conoscevo tutto.

<< Vieni >> tossii porgendogli distrattamente la mano per aiutarlo ad alzarsi. << leviamoci di qua >>

Cross, poteva aspettare adesso.

Lo accompagnai in camera sua, lo aiutai a togliersi il resto dei sigilli che gli avevano impresso sul braccio in cui risedeva la sua Innocence.

Il suo maestro gli aveva appena sputato in faccia la verità sul quattordicesimo, o almeno una parte della storia che lo riguardava.

Di fronte a tutti quegli estranei, i corvi, di fronte ai suoi compagni, Lavi, aveva semplicemente raccontato il tutto come se fosse una favoletta per bambini. Ma quella non era una storiella, quella era la sua vita.

Era come una bambola adesso, si lasciva muovere da me come un manichino. I suoi occhi erano spenti, solo ricoperti da un velo di tristezza.

Era già tanto che non fosse impazzito per me.

Dopo che gli era appena stato detto che la persona che più amava al mondo aveva solo finto di volergli bene, era davvero già tanto che respirasse ancora così regolarmente.

<< Ho parlato con Lavi >> mentii continuando a liberargli il braccio << non voleva spifferare tutto, ma so essere abbastanza convincente se voglio >>

Allen rimase in religioso silenzio.

<< Io credo che ti amasse sul serio >>

Lo sentii allontanarsi da me e stringere i denti per non piangere.

<< Ti prego, ora non ce la faccio >>

<< Ma se fai così questa cosa ti ucciderà dentro Allen, non puoi sempre chiuderti così >>

<< Tu non puoi capire >> lo sentii replicare a denti stretti.

<< E' vero, ed è stupido cercare di convincerti del contrario però ti giuro che io penso veramente quello che sto per dirti >>

Presi un respiro profondo.

<< Io ho perso i miei genitori >> mormorai fissando il pavimento in cerca delle parole giuste << da quando sono qui, da quando mi avete portato all'ordine io li ho persi. Sono sempre stata bene con la mia famiglia, mi hanno voluto bene, all'inizio stavo male dato che sapevo di non poterli più rivedere >>

Mi passai distrattamente una mano fra i capelli.

<< Però so che avrei dovuto comunque lasciarli prima o poi, insomma, avrei dovuto iniziare a vivere da sola. Io so che mi hanno amato, e questo mi rende felice. Io credo che lo stesso valga per tuo padre, certo all'inizio lui non ti voleva bene, lui vedeva in te solo il riflesso di suo fratello, eppure vivendo con te lui ha iniziato ad amare anche Allen >>

Lo vidi tremare a quelle parole.

<< Ha scoperto che Allen non era completamente come il quattordicesimo, che Allen era diverso, anche il modo in cui sorrideva , in cui gli stringeva la mano. Alla fine, anche se non voleva Mana aveva iniziato a volerti bene, non l'aveva calcolato: l'amore è più forte di ogni cosa >>

<< Come puoi saperlo? Tu non conoscevi.. Mana >>

<< E' vero >> risposi sforzandomi di rimanere distaccata << però conosco l'amore, i miei genitori mi hanno insegnato qualcosa a riguardo. Ed io ho imparato qualcosa per conto mio. Io so che un genitore ama come nessun altro, che il figlio sia sangue del suo sangue o meno, che morirebbe per lui. Io so che a volte si amano persone che... che non penseresti mai di poter amare, semplicemente capita. >>

E questo era vero. Una parte di me aveva amato Tyki, avevo visto qualcosa in lui che nessuno aveva visto. E anche se non volevo avevo fatto di tutto per stargli accanto, per renderlo felice, per proteggerlo.

<< Capita senza che te ne accorga, e quando ti accorgi di volergli bene allora è tardi......Allen, lui ti ha voluto bene, nel bene o nel male lui ha fatto di tutto per renderti felice, ne sono sicura >>

<< Non lo so, non so più niente adesso >>

Non ci ero riuscita. Non ero riuscita a starmene al mio posto, a curare le ferite del suo cuore senza avvicinare il mio al suo.

<< So che adesso tornerai a sorridere come se niente fosse, perché tu ami la tua nuova famiglia... ma anche loro ti amano Allen, anche loro soffrono nel vederti così, anche se non lo dicono, lo vedono che stai crollando >>

Il ragazzo mi rivolse uno sguardo languido e sinceramente disperato.

<< Non so cosa fare Clary >>

<< Devi solo vivere, continuare a... camminare >> sussurrai rievocando le stesse parole con cui Mana lo aveva abbandonato.

Lo sentii lasciarsi andare, affondare il viso sulle mie gambe e piangere in silenzio.

<< E' tutto ok, solo per questa volta va bene? Lasciati andare >>

Le sue dita diafane si strinsero sulla stoffa dei miei pantaloni mentre la sua schiena tremava impercettibilmente.

Iniziai a carezzargli la testa dolcemente.

<< La mia mamma mi consolava sempre quando ero triste >> mi sfuggì mentre gli lisciavo i capelli bianchissimi.

Non volevo che gli accadesse niente, in cuor mio volevo solo che anche lui potesse finalmente essere felice, sentirsi amato come lo ero stata io.

Mi ritrovai a canticchiare a bassa voce mentre lo carezzavo amorevolmente.

 

<< This is a crazy world
These can be lonely times
It's hard to know who's on your side
Most of the time

Who can you really trust
Who do you really know
Is there anybody out there
Who can make you feel less alone
Sometimes you just can't make it on your own


If you have broken dreams
Just lay them all on me
I'll be the one who understands
So take my hand

If you reach emptyness
You know I'll do my best
To fill you up with all the love
That I can show someone
I promise you you'll never walk alone


Well if you need a place where you can run
If you need a shoulder to cry on
I'll always be your friend
When you need some shelter from the rain
When you need a healer for your pain
I will be there time and time again
When you need someone to love you
Here I am >>

 

Allen si tirò su con aria leggermente rincuorata.

Era così bello vederlo sorridere in quella maniera, leggermente, con gli occhi ancora lucidi. Quel sorriso, anche se piccolo, acerbo e ancora carico di tristezza era così bello perché era vero.

In quel momento capii.

Era di quello che avevo paura, di non rivedere più un sorriso vero sul suo viso. Era per quel motivo che cercavo di non stargli accanto. Avevo paura di non essere in grado di farlo sorridere così.

Di non saperlo rendere felice come meritava.

Una persona così, un angelo, uno vero però; meritava qualcosa di più, qualcosa di più di una semplice ragazzina bugiarda che si era presa una cotta per lui.

Avevo paura di... innamorarmi di Allen?

<< Stai bene Clary? >> mi chiese vedendo che involontariamente mi ero aggrappata alla manica della sua giacca.

Era così bello. Così perfetto, troppo perfetto per una come me. Io non avrei mai potuto meritare una cosa del genere.

Eppure per la prima volta in vita mia desideravo davvero avvicinarmi a qualcuno così tanto, con tutto il cuore, con tutta la mente.

Mi sporsi per baciarlo. Quando sfiorai le sue labbra fu come respirare per la prima volta. Lui rimase immobile, e questo mi fece male. Non potevo più tornare indietro adesso. Non saremmo mai potuti tornare amici come prima. Mi scostai dopo un attimo pronta a fuggire, di nuovo. Quando però la sua mano indugiò sulla mia e lo sentii chiaramente avvicinarsi di nuovo a me: tutto il resto scomparve.

Potevo sentire il suo cuore battere così forte, la sua mano diventare bollente mentre cercava di incastrarsi con la mia, le sue labbra morbide premere goffamente contro le mie.

Era un sogno. Non potevo credere di averlo, anche se per un istante, reso felice.

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Capitolo 20
*** Capitolo diciottesimo: Il Bisogno di Sapere ***


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Capitolo Diciottesimo: Il Bisogno di Sapere

 

 

+++ Angolo autrice +++

Ebbene si, sono tornata!!! dopo i secoli dei secoli rieccomi a postare i capitoli di questa fic... Ragazzi come è dura l'università!! con le vacanze estive sono andata avanti nello scrivere i capitoli e quindi ora posso permettermi di pubblicare fino in fondo questa storia! spero che l'attesa non vi abbia fatto perdere la voglia di recensiere ma soprattuto di leggere!!!! Mi scuso per l'attesa!! Da questo capitolo scriverò la data di pubblicazione di quello successivo: il prossimo uscirà il giorno 25!!

Vi lascio alla lettura!!! Baci baci

 

 

 

Gli massaggiai le spalle staccandomi malvolentieri da lui.

<< ora è meglio che vada >>

<< puoi restare qui se vuoi >>

che porcellino..... ”

Arrossii di botto a quella invitante proposta ma subito scacciai la fantasia di addormentarmi abbracciata all'inglesino dalla mia testa.

<< meglio di no >> risposi facendolo diventare rosso come un peperone.

<< non ci avevo pensato, sarebbe troppo sconveniente >>

Lo trovai adorabilmente delizioso, imbarazzato per la sua candida proposta di restare nella stessa camera soli.

Gli feci una carezza sulla testa prima di raggiungere la porta.

<< ci vediamo domani >>


Dovevo correre adesso. Avevo pochissimi minuti per raggiungere la camera del generale Cross prima che..

Bussai insistentemente alla porta rischiando di buttarla giù.

<< generale, sono io, sono Clary >> urlai.

Quando l'avvenente uomo dai capelli rossi mi aprii potei tirare un sospiro di sollievo.

<< Clary-chan, cosa ci fai qui, sei venuta per un altro bicchiere di vino? >>

<< ehm si, magari! Devo parlarle >>

L'esorcista soffio una nuvola di fumo acconsentendo alla mia richiesta.

<< Mi dica cosa posso fare >> esclamai di colpo << cosa devo fare per salvare Allen >>

<< ah, giusto... tu conosci il futuro, non dovresti già sapere la risposta quindi? >>

Ok, Cross era ufficialmente diventato più noioso di Kanda adesso.

<< Io non vedo tutto, vedo certe cose, delle immagini ecco! e da quelle immagini traggo le mie conclusioni... Io so che Allen è la reincarnazione del quattordicesimo, che il suo obbiettivo è uccidere il Conte, io ho visto che presto inizierà a manifestarsi e io voglio sapere cosa devo fare perché Allen non scompaia quando sarà la fine di tutto, quando si troveranno faccia a faccia il Conte e il quattordicesimo >>

<< perché pensi che io sappia una cosa del genere? >>

<< Che ne so! ma lei sembra sapere un sacco di cose, cose che altri ignorano e sembra anche volere molto bene ad Allen >>

Cross mi guardò capendo finalmente cosa volevo da lui.

<< Le sto solo chiedendo se sa come posso salvarlo... >>

<< ah, che discepolo fortunato... una così bella ragazza che si preoccupa per lui non è una cosa facile da trovare >>

Divagare. Marian Cross lo stai facendo giusto!

<< io, i-io... Generale!?! se lei sa come posso fare io... >>

L'uomo mi abbraccio delicatamente.

<< Mi dispiace Clary-chan, se lo sapessi di certo non avrei lasciato che ti sacrificassi >>

Mi strinsi contro il suo petto stringendo le dita nella stoffa dei suoi vestiti. Erano soffici e profumavano d'oriente.

Trattenni un sospirò d'amarezza.

<< E' tutto così sbagliato, così ingiusto... perché anche lui non può essere felice? >>

<< Chi ti dice che non lo sia? Quello stupido ha una casa, degli amici che gli vogliono bene, un motivo per cui combattere; perché non dovrebbe essere felice? >>

<< Lui potrebbe morire >>

<< Potrebbe morire anche soffocato da uno stramaledettissimo panino se è per questo! Nessuno sa cosa ci aspetta domani, anche se tu riesci a vedere qualcosa del futuro, come dici, non puoi vivere con la paura di quello che accadrà, non sarebbe vivere >>

<< Lo so, ma vorrei fare di più >>

Io sono qui proprio per questo no?

<< Quell'incompetente ha già quello che gli serve per essere felice, guardati bene Clary, sei davvero fuori dalla sua portata eppure ora sei qui a preoccuparti per lui >>

Risi sentendomi adulare in quel modo. Ok, adesso quel suo divagare non mi dispiaceva poi così tanto... i complimenti sono sempre apprezzati no?

<< mi raccomando, non viziarlo troppo però >> disse spingendomi via dalla sua stanza.

<< Generale aspetti, devo dirle una cosa importante, per favore >>

Improvvisamente mi sentii stanca, sentivo le forze abbandonarmi.

Merda... ancora?!?! Erano più le volte che ero svenuta che cosciente!!

Una mano mi sostenne e mi fece distendere a terra.

Eppure lui... sapeva che c'era qualcuno che lo aspettava?

Non aveva importanza adesso: perchè io ero pronta ad occuparmi del suo discepolo d'ora in avanti.

<< Addio >>



 

 

 

Sperai sinceramente che questa volta, al mio risveglio avrei potuto sentire la melodiosa voce di Allen che mi chiamava, invece della solita acida e prepotente voce della capo infermiera.

Mi ero sbagliata. Su entrambi i fronti in effetti.

Rimasi con gli occhi chiusi e mi concentrai sul vocio confuso che proveniva dalla stanza accanto.

<< Ragazzo ti avevo detto di stare con gli occhi aperti o sbaglio? >>

Il tono di voce di Bookman era abbastanza serio. Eppure Lavi rispose con il suo solito fare scherzoso.

<< eddai vecchio non è successo niente >>

Mi aspettai di sentire il rumore di un qualcosa che cozzava sulla testa dell'esorcista dai capelli rossi, ma contro ogni aspettativa il vecchio panda non colpì il suo allievo.

<< non ancora... >>

<< Cosa ti aspettavi? Che Clary-chan ci dicesse qualcosa? Che sbucasse in mezzo alla riunione dei supervisori per farsi esplodere ed ucciderci tutti?!? >>

<< Te l'ho detto, c'è qualcosa che non va in quella ragazza, i suoi occhi dicono una cosa e la sua bocca invece ne dice un'altra >>

<< Ti preoccupi troppo vecchio >>

<< c'è un motivo per cui mi preoccupo così, stupido ragazzo, quella donna nasconde qualcosa di... grosso; non riesco nemmeno a capire se stia davvero dalla parte degli esorcisti.... >>

<< Te l'ho già detto, ci penso io a lei, fidati >>

<< Non mi sembra che te ne sia occupato troppo fino ad ora Lavi! Ieri sera ha parlato con Cross prima che venisse assassinato e noi non sapevamo niente, è stata rapita da quel Noah ed è tornata senza nemmeno un graffio... questa non è fortuna e nemmeno una coincidenza!! >>

Lavi semplicemente non replicò.

Mi morsi il labbro con forza rimpiangendo di non essere stata più cauta nelle mie azioni. Bookman era davvero un grosso problema adesso: forse il fatto che ora sapessi cosa pensava di me avrebbe giocato, in un certo senso, a mio favore, eppure non riuscivo a scrollarmi di dosso l'orribile sensazione che si stesse avvicinando alla verità. Il fatto che Lavi stesse già indagando su di me mi rattristò comunque, ma in effetti avrei dovuto aspettarmelo. Un Bookman è questo che fa, cerca di capire come stanno le cose per far quadrare la realtà. Un Bookman non mette prima l'amicizia del dovere.

<< Non mi piace questa storia Lavi anche il supervisore non ha voluto opporsi alla decisione dell'ispettore Lvellie di indagare sulla faccenda >>

<< non essere così drammatico, credo ci si possa fidare di Clary >>

<< Tu non ti devi fidare ragazzo, devi solo cercare la verità! Ha un Bookman non serve un cuore >>

<< eheheh, certo lo so, è solo che è un peccato: sembra davvero una ragazza così carina >>

<< Stupido allievo torna al tuo lavoro prima che mi arrabbi >>

<< Agli ordini!! >>

 

 

Quando Lavi tornò nell'infermeria e mi vide seduta sulla brandina con lo sguardo vigile puntato verso la sua figura il suo sorriso traballò per un istante.

<< Buongiorno Clary-chan! >>

<< Ciao Lavi >> sospirai arrendevolmente.

<< Come ti senti? >>

<< bene grazie >>

<< Ti ricordi niente di ieri sera? >>

<< Intendi se mi ricordo chi mi ha stordito quando uscivo dalla camera del generale Cross o di cosa abbiamo parlato io e lui prima che lo ammazzassero? Perché credo che ti darei la medesima risposta in tutti e due i casi >>

<< Lo sai che non si spiano le conversazioni altrui? >>

<< Beh, non si dovrebbe nemmeno parlar male degli amici alle loro spalle >>

Lavi sorrise amaramente. << Sono contento che tu mi ritenga tuo amico Clary-chan >>

<< non stavo parlando solo di me >>

Il ragazzo rimase colpito da quell'affermazione.

<< non credere che non sappia che dubiti anche di Allen >>

La mia accusa lo colpì duramente eppure dal suo viso non trasparì nemmeno un segno di rimorso.

<< io sono un Bookman >>

<< Ed io sono un'esorcista, non ti serve sapere altro di me >>

La sua risata forzata mi mise stranamente a disagio.

<< Un'ottima esorcista Clary-chan! Ma non così brava da sfuggire a uno come Tyki Mikk >>

<< Allora è questo che vuoi sapere?! Dimmi Lavi-chan, non ci dormi la notte? >> domandai mascherando la mia rabbia con il sarcasmo.

<< Sono un mistero che ti tiene sveglio? Oppure lo fai solo perché il vecchio pensa che dietro di me si nasconda un demonio al pari del Conte? >>

<< Ti stai sbagliando Clary >> osservò sedendosi sul letto accanto a me << non mi piace fare queste cose >>

<< allora non chiedere >>

<< cosa hai di così importante da nascondere? >>

<< Ti giuro che se non fosse così importante non lo terrei nascosto >>

Il ragazzo chinò il capo arrendendosi all'inevitabile realtà dei fatti. Mi carezzò un braccio scivolando fino alla mano.

<< Lvellie non sarà così gentile >>

<< Nemmeno io lo sarò con lui, stai tranquillo >>

Lavi rise delicatamente stringendomi la mano nella sua rivolgendomi uno sguardo adorante.

<< Hai persino fatto colpo su Yu-chan... chi sei tu in realtà? >>

<< Solo Clary >>





 

 

 

Omake n° 2: Un tè con Miranda-san


 

Miranda mi piaceva. Sul serio in effetti. Era una bella ragazza nel complesso, gentile, affabile, deliziosamente disponibile alla chiacchiera ed un ottima preparatrice di tè caldo.

Peccato solo le persone irrimediabilmente insicure su tutto come lei mi dessero i nervi....

<< Non è possibile... di nuovo? >>

La giovane donna annuì disperatamente nascondendosi il viso fra le mani.

<< cosa hai detto questa volta? >>

<< N-non mi ricordo... credo, si credo una cosa, ma non sono proprio sicura.... una cosa come “ se tu mi vedessi non diresti mai la stessa cosa ” >>

Mi sfuggì un mugolio sommesso di disapprovazione.

<< E lui cosa ti aveva detto... per curiosità >>

<< Che una bella ragazza come me dovrebbe essere più sicura di se >>

<< Bella figura Miranda-san... davvero, questa volta è stata da guinness >>

Affondai innervosita tutto il viso nel fumo del tè caldo che avevo in mano. Se ci pensavo potevo vedere la scena. Il tenero, dolce Marie che per fare un complimento alla tenera e dolce Miranda finiva per essere punto nella suo piccolo difetto di cecità.

Insomma: una bella figura di merda!!

Da una parte questa cosa mi rasserenava: non ero la sola imbecille che finiva sempre per dire/fare cose imbarazzanti. Dall'altra però stavo male per Miranda! Inutile dire che era palese che la ragazza nutrisse un certo interesse per il gigante buono; e che fra l'altro, lui stesso evidentemente ricambiasse la cosa...

Ora il fatto era che lui era troppo un galantuomo e non si sarebbe mai permesso di farle una corte spietata e lei timida e insicura come era avrebbe rovinato anche il suo minimo tentativo!!

Qui c'era bisogno del provvidenziale intervento di super-Clary cupido dei poveri!!

<< Potresti proporgli di uscire... >>

Miranda sputò tutto il tè che aveva in bocca verso di me.

Ora, non ho la più pallida idea di come ho fatto, ma sono riuscita ad evitare perfettamente lo schizzo bollente come se fossi a Matrix.

<< Vuoi uccidermi Miranda-san?!? >>

<< S-scu-scusa ma... non, no riuscirei mai a fare una cosa del genere, insomma... guardami, non sono bella e sono sempre così sbadata!! >>

Un alone di tristezza le cadde sulla testa.

<< Miranda-chan posso dirti una cosa? >>

<< Certo >>

<< sei una gnocca!! se non la pianti di dire che non sei bella giuro che ti tiro un pugno... e sai che lo faccio >>

Ok, probabilmente non aveva capito cosa voleva dire gnocca... ma ero perfettamente sicura che aveva capito il senso sommario della frase.

<< Dici sul serio?? >>

<< Certo che dico sul serio... guarda se potessi ti stuprerei all'istante... se fossi un uomo si intende! >>

La povera Miranda divenne color pomodoro in meno di due secondi.

Nessuno di loro in effetti sarebbe rimasto impassibile a un linguaggio così colorito, per di più lei in questo senso, come credo il piccolo Allen, avrebbero trovato un commento del genere troppo... spinto...

Alla fine non so se Miranda abbia mai invitato Marie ad uscire; però sono quasi certa di averla intravista specchiarsi di nascosto guardandosi per la prima volta con occhi soddisfatti. Come in effetti s'addiceva che una strafiga come lei si ammirasse!!


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Capitolo 21
*** Capitolo diciannovesimo: Pettegolezzi Infondati ***


o

  

 

+++ Angolo Autrice +++

Eccomi, come promesso ho aggiornato nella data prefissata!! ( oddio, si ce l'ho fatta!!) e vi informo che ho finito di scrivere la fiction, quindi non ci saranno più ritardi di pubblicazione salvo imprevisti!!!

Inizio subito lasciando un link di un nuovo disegno! mi aspetto dei commenti eh! XD

http://bluabsinthe.deviantart.com/#/d4a067j

 

Ora passiamo ai ringraziamenti!

Kumiko_Walker : Ciao! sono dispiaciuta di averti fatto vagare per così tanto... ma vedrò di rimediare!!! Grazie per la recenzione innanzi tutto e sono felice che tu abbia voluto continuare a seguire la storia malgrado questo tempo infinito d'attesa!! per quanto riguarda l'andamento della fic che posso dirti... credo che presto picchierai Lvellie dato come si comporterà... ma non voglio raccontarti niente, solo prepara i calci!! invece, parlando del caro Wisely, come hai capito, la mente di Clary non è protetta... e quindi... come fara a sfuggire ai suoi poteri?? chi lo sa... insomma: io lo so!! ahahahahah grazie ancora per il supporto! a prestissimoooooooooooo

cupcake_chan : oh grazie al cielo la coppia AllenClary è supportata! Quando ho iniziato a scrivere la fiction avevo molta paura che non sarebbe piaciuta... infatti io stessa sapevo che era un azzardo iniziare un parring per poi sostituirlo a metà fiction... ( premetto che a me piacciono tutte e due le coppie ) però giustamente fra i due non poteva funzionare... sarebbe stato troppo un casino! Ho divagato... ah! per quanto rigurada una MirandaMarie.... eheheheh.... segreto! Sappi che ti invidio profondamente per le tre settimane a Londra, ma ti auguro anche di divertirti un sacco!! e sono sicura che troverai mooooolti capitoli da leggere!! grazie per il commento!! baci

Halley : Oh mio Dio!! hai messo una recenzione lunghissima!!! ahahahah ti amo! Mi scuso per l'attesa ma ora sono tornata in carreggiata!! Era ovvio, che Allen non facesse niente del genere, ma che lasciasse andare Clary... è troppo un ragazzo per benino... ahahahah e poi sono troppo felice che rileggi le parti della fiction che riguardano Tyki ( sono commossa perchè è una cosa che faccio pure io!! questa storia l'ho letta e riletta da capo almeno 100 volte ) Presto Clary si troverà faccia a faccia con il suo incubo.. nonono, non Kanda! Lvellie! E' scontanto che ci sarà un interrogatorio... ma non faccio spolier!! una cosa però te la posso dire: a Kanda non piace Clary, non in quel senso insomma! Ma questo capitolo ti chiarirà le idee! e grazie, grazie, grazie infinite per le bellissime parole su Clary, davvero, mi hai fatto commuovere.... E' una soddisfazione per chi scrive sapere che il suo oc è apprezzato! davvero... t'abbraccerei!! Mi aspetto un altro commento chilometrico!! a prestoooooo!!

 

Il prossimo capitolo uscira domenica prossima, il 2 ottobre!! e ora... Buona lettura!!!

 

 

 

Capitolo diciannovesimo: Pettegolezzi infondati

 

 

Il piano era perfetto.

Tutto, anche i minimi dettagli, persino i rischi di errore erano stati calcolati. Quando Allen, la sua nuova inseparabile metà l'ispettore Link, Kanda e Miranda fossero tornati dalla missione avrei dovuto imbucarmi nella loro prossima impresa al posto di Marie-kun per proteggere il suddetto albino da un catastrofico evento: la prima apparizione del Quattordicesimo.

Da quanto ero stata previdente avevo anche ipotizzato che Komui-san mi avrebbe mandato in missione nel frattempo. Peccato che invece del mio quasi certo accoppiamento con Lavi venni spedita con la tenera Linalee e con l'inquietante Crowley a fare la solita verifica di ritrovamento di un frammento di Innocence.

Fino a quel momento non mi ero mai accorta come la delicata Lady avesse sviluppato nei miei confronti una sorta di distanza.

Il fatto era che aveva percepito che l'amicizia fra me e Allen aveva subito un cambiamento negli ultimi giorni. Probabilmente dato che anche lei provava qualcosa di forte per il ragazzo maledetto era stata dapprima gelosa della nostra amicizia; poi aveva notato che avevo legato con Kanda e si era calmata. Possibile che in effetti tutti pensavano che io e quello stronzo giapponese avessimo una specie di flirt?!?

Comunque adesso la situazione era diventata critica.

Il suo atteggiamento cortese ma inevitabilmente distaccato non faceva altro che aumentare il senso di colpa che mi stava lentamente soffocando dall'interno. Mi sentivo una stronza, peggio di Kanda in effetti, perché a sua insaputa stessi flirtando con l'amore della sua vita e perché alla fin fine il ragazzo sembrava ricambiare.

Insomma, morale della favola, non solo gli avevo prima rubato l'amichetto del cuore, poi illudendola di stare con Yu, l'avevo pugnalata alle spalle sbaciucchiandomi Allen.

Una vera e propria... ehm.... amica.

Almeno, grazie al cielo, c'era Crowley a spezzare il clima di tensione che si era creato in quel viaggio!!

<< Insomma quanto manca? >>

<< Pochi minuti >> mi informò il Finder dagli sfavillanti capelli argentei che ci stava accompagnando.

<< bene >> borbottai mentre mi intrattenevo giocherellando con le dita.

Calma e sangue freddo. Linalee non sta cercando di uccidermi... eheheh almeno per ora.

Stavo forse sudando freddo? Decisamente si!

Ma se sapesse... se sapesse che...

<< Clary >>

La voce chiara della cinese mi fece sobbalzare dallo spavento.

<< D-dimmi Lina-chan >>

<< ti senti bene? >>

<< sisisisisisi una favola >>

<< ma... sei bianca quasi quanto Krory-san... >>

Istintivamente mi voltai verso il vampiro che fece la medesima cosa.

<< ma che dici! >> ridacchiai muovendo all'impazzata le manine.

<< arrivati >> sentenziò il Finder guadagnandosi così il mio incondizionato amore.

" grazie al cielo... "

 

 

Ci volle davvero poco per arrivare sul punto in cui avremmo dovuto trovare il fantomatico frammento di Innocence che come ogni 2 volte su 3 non c'era!!!

Possibile che un cristiano doveva fare i kilometri per ritrovarsi in culo al mondo, circondato dagli akuma e per di più senza un fottutissimo pezzo di Innocence da portarsi a casa?!?

Ebbene si...

Schivai l'ennesimo colpo dell'ennesimo secondo livello prima di distruggerlo con una ginocchiata in pieno viso.

Linalee se la stava vedendo con due terzo livello contemporaneamente. Dopo il quarto adesso gli altri erano quasi patetici da eliminare...

Crowley non era da meno dava battaglia ai terzi con una foga disumana. Io con la mia armatura d'acciaio non potevo permettermi di affrontare quegli avversari tanto facilmente... e al solo pensiero di farmi di nuovo possedere dalle fiamme mi veniva la tremarella. Fatto sta che avevo iniziato ad allenarmi in segreto con il solito vecchio sss-impatico giapponese che in tutta risposta mi aveva gentilmente consigliato " se non vuoi farti ammazzare evita di darti fuoco prima che finisca di allenarti come si deve! "

Fregandomene altamente avevo comunque deciso di portarti dietro un accendino che avevo sottratto a Reever-san in caso di bisogno naturalmente...

<< Clary-san! >>

<< Lo so! >> risposi indispettita allontanandomi leggermente dal campo di battaglia mentre il vampiro scaraventava a terra l'ennesimo terzo prima di affondare le sue zanne nel collo del nemico. Un brivido di terrore mi percorse tutta la schiena vedendo quella scena... pensare che una volta ero stata pure io sotto quei denti aguzzi!!!

Erano rimasti solo un paio di terzi ed io, dopo tutto, ero stanca di essere una palla al piede. Misi mano all'accendino pronta ad evocare la mia Innocence quando la prode esorcista dagli occhi color ametista li distrusse sotto i miei occhi.

E che cazzo! Non posso essere così deboluccia!!

<< tutto apposto Clary-chan? >> chiese lei posando finalmente i piedi a terra.

<< si certo >> borbottai invidiosa dei suoi nuovi poteri. " io intanto mi pomicio Allen... " mi ritrovai a replicare nella mia testa.

Che brutta persona ero... eppure mi era uscito così spontaneo!

 

 

Il viaggio di ritorno all'ordine fu peggiore dell'andata dato che quella merda di Crowley si era subito addormentato sul treno. Il tenero Finder aveva tradito il mio amore andandosene in giro per la locomotiva e lasciandomi sola con il mio incubo!

<< Clary, ultimamente sei un po' strana... >>

<< Io strana? Sono sempre stata così strana no? >>

Negare! Negare! Negare! Negare fino alla morte!!

<< dicevo strana in un senso buono! Sei sempre sulle nuvole.. >>

<< a si? Ahahahah non me ne ero accorta! >>

<< non è che ti sto dando fastidio Clary-chan? E' che volevo solo fare un po' di chiacchiere fra ragazze.. sai è tanto che non lo faccio >>

<< Ma figurati, anche a me piace spettegolare! >>

Sugli altri e non su di me!!!

La mora rise divertita portandosi una mano sulle labbra.

<< per caso sei innamorata Clary-chan...? >>

<< COOOOSA?! >> sbottai rischiando di cadere dal sedile e di far rotolare la mia valigia sopra il vampiro che se la dormiva in santa pace.

Linalee scattò sul posto spaventata dalla mia reazione esagerata.

<< era... era per dire! Pensavo fo-fossi un po' sulle nuvole per quello >>

<< aaaa.... no..... figurati >>

<< ma se non vuoi dirmelo ti capisco... >>

<< no! Cioè si, cioè te lo direi se ci fosse qualcosa, m-ma dato che non c'è assolutamente niente.. >>

<< ma... >> mormorò sospettosa lei. << pensavo che... >>

<< che...?!? >>

<< pensavo che tu... >>

<< Io..?!?!?!? >>

<< si tu... e... >>

<< E?!?!?!?!? >>

<< Tu e Kanda... >>

Oh Cristo! Quella deficiente mi aveva appena fatto perdere dieci anni di vita con quel giochino del tira e molla!

<< No.. Io e Kanda siamo buoni amici.. beh, buoni... oddio... in effetti non saprei nemmeno se definirci amici dato che ogni occasione è buona per colpirmi con Mugen.... >>

La ragazza sorrise << siete così carini assieme...e poi con te lui è sempre così attento e premuroso >>

<< Kanda premuroso? Oddio no, non parliamo della stessa persona! >>

<< ma si... e poi ho sentito il generale Tiedoll.. >>

<< che... che ha detto quel pagliaccio? >>

<< Ha detto che siete così affettuosi fra di voi e che.... fate il bagno insieme... >>

<< A-a-a-affettuosi?!? Cosa cazzo facciamo insieme?!?! >>

Ok.

Questo era troppo.

Davvero, davvero troppo.

<< Io non ho mai, e ripeto mai, fatto il bagno con nessuno tanto meno con Yu >> spiegai cercando di essere trasparente << anche solo affermare che uno come lui possa essere affettuo-affettu... affettuoso con qualcuno è come bestemmiare! Non metto in dubbio che forse... e dico forse con me si concede un minimo di educazione in più rispetto agli altri ma è tutto qui! Niente bagni nudi assieme... niente coccole segrete, niente tresca amorosa inventata da chissà quale demente! >>

Linalee scoppiò in una risata fragorosa che sveglio persino il povero Crowley.

<< Sei troppo divertente Clary! >>

<< cosa mi sono perso? >> domando il vampiro ansioso di farsi una risata.

<< niente niente... >> tossì lei prendendolo per un braccio e portandolo fuori dal nostro vagone privato.

<< tranquilla Clary-chan... il tuo segreto è al sicuro con me >> esclamò facendomi l'occhiolino prima di andarsene.

<< ma cosa hai capito?!?!?!? >>

La porta si chiuse dietro di lei prima che potesse sentirmi.

Non volevo che pensasse certe cose così stupide e false su di me! Eppure da una parte era meglio che pensasse questo invece che fosse distrutta dalla verità... verità che tutto sommato potevo cercare di occultare ancora un po' visto che non avevo intensione di provare a fare qualcosa di serio con Allen prima di aver risolto questa faccenda della comparsa del quattordicesimo... In fondo che ci voleva a fingere di stare con Kanda dato che tutti già lo davano per scontato?!?

Omake numero 3: Usagi... pervertito?

Il fatto che Lavi andasse dietro ad ogni ragazza che gli passasse a tiro era ormai una norma. E anche il fatto che generalmente preferiva le bionde, beh anche quello era risaputo. Ma che fosse un mancato stupratore era una novità!!

<< Lavi vuoi piantarla? >> borbottai scrollandomelo di dosso per l'ennesima volta.

<< volevo vedere cosa stavi leggendo! <3 >>

Ok. Non ero mai stata un grandissima lettrice.

Peccato che quella fosse l'unica fonte di svago che avessi dato che non c'era ne tv ne facebook in quel mondo!

La biblioteca era anche un posto dove rilassarsi dato che in giro per l'Ordine c'era sempre qualcosa da fare, o semplicemente c'era sempre un casino del diavolo!

In biblioteca invece si stava bene, c'era un bel silenzio, delle belle poltrone rosse e soffici in cui stravaccarsi e la compagnia... beh... di solito non c'era qualcuno che cercava di palparti ogni tre per due.

<< Ma Bookman? Oggi non lo vedo.. >>

<< E' in città deve fare delle cose come abakgtfbaiìcino... >>

<< Eeeee'?!? >>

<< la verità è che non lo ascoltavo e quindi non mi ricordo! Eheheh >>

<< eheheheh >> ma anche NO!

Con quel vecchio in giro non si sarebbe mai permesso di buttarmisi addosso in quel modo!

<< a proposito Clary-chan hai letto il libro che ti ho regalato? >>

<< si certo... >>

<< e...? >>

<< Bella storia... pessimo finale: come hai detto te >>

<< e l'ultima pagina? >>

<< la terrò in considerazione >>

<< mmm >>

Che voleva dire qual mugugnare sospetto??

<< e per quanto riguarda me? >>

<< te? Cosa vuoi? >>

Lavi mi si inginocchiò fra le gambe guardandomi con gli occhi da cucciolo.

<< voglio solo un bacetto! >>

Gli spaccai un bel libro polveroso sul cranio in tutta risposta.

<< ma anche no >>

Lui rise non accusando per nulla il colpo.

<< un bacetto piccino fra amici >>

<< Lavi?!? >> tossii arrossendo << vuoi un bacio sulla guancia vero? >>

<< No macché >>

La situazione stava diventando quasi morbosa.

<< Io non li bacio in bocca i miei amici... di solito >>

<< vuoi dire che non mi trovi per niente carino?? >>

<< LAVI?!?!?!? >>

Ok. Era l'ora di scappare. Il bel rosso era a circa dieci centimetri dal mio viso intento a far qualsivoglia porcata ed io mi ero tutta imbambolata a pensare in quale modo sgattaiolargli tra le gambe senza toccare punti tabù.

<< sono sicuro che ci divertiamo >> sussurrò passandomi una mano fra i capelli.

<< molestatore! >> mi ritrovai a urlare prima di colpirlo con un calcio d'acciaio nell'intimo. Scappai nel tempo record di due secondi lasciando l'agonizzante pervertito nella biblioteca.

<< V-vecchio?!? era davvero necessario tutto questo?!?! >>

Bookman comparì da dietro una pila di libri ammuffiti scuotendo la testa negativamente.

<< dovevamo provare ogni strategia per sottrarle delle informazioni preziose >>

<< direi che la seduzione... è fallita >> gracchiò stringendosi il cavallo dei pantaloni fra le mani.

<< direi di si... >> acconsentì Bookman vedendo in che stato era ridotto il suo allievo. << ma.... >>

Lavi lo guardò interrogativo.

<< ma... se provassi a chiedere a Yu Kanda di sedurla? >>

Il fatto che Bookman comandasse il suo giovane allievo come una marionetta era ormai una norma. E anche il fatto che generalmente faceva di tutto per avere le informazioni che voleva era risaputo. Ma che anche lui credesse a questa storia della tresca con Kanda era da pazzi!!

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Capitolo 22
*** Capitolo ventesimo: Forgive Me ***


o

   +++ Angolo autrice +++

Ecco il nuovo capitolo!!! Voglio avvertirvi che non manca molto alla fine.... quindi sono già in crisi!! Cosa farò dopo?? ahahahah mmm ancora ho tempo per decidere!! Ma bando alle ciancie: passiamo ai ringraziamenti!

 Kumiko_Walker:  grazie, grazie, grazissime per la recenzione!!! e grazie a Tyki che deve sempre mettere bocca in tutto!! ahahahah spero questo capitolo possa piacerti!!! ( e sta volta Tyki non disturbare la povera Kumuko oook? Tyki se ne va in un angolino a fare cerchietti in terra)

Inuyasha_Fede : Sinceramente avevo pensato di aver esagerato con l'Omake... ma dato che sembra esserti piaciuto sono contenta!!! speriamo che il prossimo non ti deluda!!!

Halley :  ahahaah quella frase mi è venuta troppo spontanea! dovevo metterla anche se mi sembra un po' crudele... Ma la verità è che Clary non è perfetta, tanto meno i suoi pensieri... insomma, chi di noi non è mai stato un po' stronzo? Sorvolando sull'idea di fingere di stare con Kanda che fa ridere i polli ( è impossibile riuscirci...) sono veramente onorata che ti piaccia il mio disegno, davvero!! grazie con il cuore ( Ah! il terzo vestito è sia quello disegnato da Tiedoll che uno che si vedrà più avanti.... ihihihih) Concludo anche io con una sigla GDBC ( grazie del bellissimo commento)

 

 BUONA LETTURA!!

 

 

 

Capitolo ventesimo: Forgive Me

 

 

 

Come già detto era tutto già stato studiato nei minimi dettagli, il mio piano perfetto si intende!

Era stato fin troppo facile convincere Marie a prendere quel tè stracolmo di purganti e persino il sospettosissimo Bookman non aveva messo bocca sulla sua improvvisa impossibilità di andare in missione.

Giustamente mi ero offerta per sostituirlo dato che fare coppia con il giapponese per me era la norma.

Komui aveva tirato un sospiro di sollievo preoccupato già di dover mandare la sua adorata sorellina al posto del gigante buono.

Era tutto decisamente prevedibile.

Persino la contrarietà dell'ispettore Link che però si era visto obbligato a lasciarmi persino sedere di fianco a lui nel tragitto.

Da brava ragazza saggia avevo anche deciso di tenermi in disparte durante il fantomatico incontro con il ladro G.

Non volevo rischiare di essere posseduta da quel teppistello di Timothy Hears!

Il bambino pestifero venne catturato, o meglio, Allen comandato da Timothy venne legato come un salame e il tenero Kanda lo minaccio di infilzare il suo vero corpo inerme se non si fosse arreso!

Tutto perfetto insomma!

Me ne stavo tutta sorridente fuori dal salottino in cui si erano riuniti a parlottare Kanda e Allen con l'ispettore Galmar mentre il piccolo compatibile era stato buttato fuori insieme alla sottoscritta.

<< Non ci provare nemmeno >> ordinai conoscendo le intenzioni maliziose del teppistello. << io non mi faccio ne palpare ne possedere... il mio corpo è un tempio >>

Timothy mi guardò scoppiando in una risata nervosa.

<< come sei furba nee-san >>

<< eheheh... e io sarei quella furba... >>

Allen fece capolino dalla porta controllando che il moccioso non mi avesse già molestato. Si scusò con Kanda prima di uscire dalla stanza e afferrarmi per una mano. Link sbucò dalla medesima porta ma l'inglese gli fece segno di non seguirlo in quel frangente.

<< giuro che non mi allontano troppo mamma >> scherzò facendomi sorridere.

La villa di Galmar era davvero enorme. E di sale,salotti e solottini ce n'erano a bizzeffe!

<< allora? >> domandai facendo la finta tonta << ci portiamo il piccolo molestatore a casa? >>

<< credo di si >> rise lui incrociando le dita con le mie.

Era bello passeggiare così, mano nella mano. Era... normale. Cosa che non mi capitava da un po' in effetti! Le battaglie, vivere con degli esorcisti, dei cartoni animati frall'altro... quella era diventata la normalità!

Allen era così impacciato. Non riusciva nemmeno a guardarmi senza arrossire e la sua mano aveva già iniziato a sudare.

In quel momento avrei tanto voluto dargli un bel bacio ma non volevo forzare la mano. Insomma Allen... Allen....

Allen aveva appena sedici anni mentre io... beh... praticamente diciotto?

Okok don't panic!

Clary aveva la sua stessa età, insomma quel corpo era da sedicenne ma la mia testa... i miei pensieri... oh Cristo santo ero una pedofila?

<< Clary stai bene? >>

L'ingelsino si era subito preoccupato vedendomi sbiancare e iniziare a borbottare cose incomprensibili.

<< S-si bene >> bofonchiai lasciando la presa sulla sua mano. << fa un po' caldo no? >>

Allen annuì leggermente deluso che avessi interrotto quel contatto.

Ecco. Era così carino con quell'espressione imbarazzata di prima e io l'avevo fatta scomparire.

Mi sporsi verso di lui per dargli un tenero bacio sulla guancia che lo fece di nuovo gioire.

<< Walker >> la voce perentoria della su baby-sitter lo richiamò all'ordine in un istante << miss Clary, vogliamo andare? >>

 

Odio. Odio incondizionato verso l'ispettore Howard. Cattivo Link! Cattivo!

Dopo la sua interruzione, come da programma, ci dirigemmo verso l'orfanotrofio di Timothy dove mi aspettava la parte difficile del piano. L'incontro con il quarto livello e con... il quattordicesimo.

Ma se tutto fosse andato come doveva il tenero Noah avrebbe aspettato ancora un po' prima di vedere il viso della tenera Clary!

Si, dovevo assolutamente mettercela tutta. Strinsi l'accendino fra le dita cercando di far in modo che Kanda non lo notasse.

L'edificio sembrava deserto e fortunatamente mi ricordavo bene da dove sarebbero comparsi gli akuma. Schivai così in anticipo il colpo da darmi il tempo di ricoprire d'acciaio tutto il mio corpo.

Il quarto si scagliò contro Kanda senza preavviso mentre io facevo fuori un paio di secondi livelli... al resto avrebbe pensato il caro Timothy e il vecchio Link.

Con la mano libera spostai Allen dal campo di battaglia.

<< Lascia fare a noi >> gli intimai lasciandolo di stucco.

Si va in scena. La fiamma mi avvolse dapprima la mano in cui stringevo l'accendino poi in un soffio tutta la mia pelle era fatta di fuoco.

<< Kanda! >> gridai facendogli segno di spostarsi. Io e il giapponese eravamo in sintonia perfetta, dopo tutto era il frutto degli allenamenti! Colpii il mostro in pieno stomaco con un ginocchio facendolo incurvare in avanti prima di schiacciarlo a terra con una gomitata dietro al collo.

L'effetto a sorpresa aveva funzionato alla perfezione! Mentre Allen provava per l'ennesima volta ad aprire l'Arca senza successo io e lo spadaccino ci scambiavamo in sequenze di attacco da orgasmo.

Il quarto mi scagliò lontano parando il diretto che gli avevo lanciato dando però la schiena al moro che lo colpì con un fendente in pieno. Il tempo di rialzarmi che Kanda mi faceva segno di avanzare: gli scivolai di fianco parando un onda di energia dell'akuma prima che lui girasse su se stesso e lo colpisse di nuovo.

Eppure qualcosa non quadrava...dove erano i Terzi?!?

A quel punto avrebbero già dovuto fare irruzione nella stanza da un bel pezzo e invece...

Fu quel pensiero a distrarmi e farmi perdere il controllo sulle fiamme.

Un vampata mi avvolse costringendomi a piegarmi su me stessa.

Ero al limite... ancora non riuscivo a tenere quella forma per più di una decina di minuti...

<< merda... ancora qualche minuto >> ringhiai cercando di rimanere lucida.

Allen si era già buttato davanti a me per proteggermi. Un paio di affondi e di scambi con il giapponese ed ecco che l'akuma si scagliò contro di lui costringendolo ad infilzarsi con la sua stessa spada per colpire il nemico.

Non ci ero riuscita... ok, avevo impedito a quel demone di tagliere le dita a Marie ma.... il quattordicesimo si era svegliato!

Fu tutto così maledettamente veloce Kanda che finiva l'akuma con la sua Mugen, i Terzi esorcisti che sfondavano la porta e salvavano Link e Timothy. Mi ritrovai carponi a terra, mentre il mio corpo fumava, a guardare inerme quella scena.

<< perdonami Allen... >>

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Capitolo 23
*** Capitolo ventunesimo: My Lover ***


o

   +++ Angolo autrice +++

scusate l'attesa ma ho avuto dei problemi tempistici causa lezioni universitarie ma soprattutto il fatto che sta gente metta appelli a random dell'ultimo minuto... ma evitiamo di parlare che tanto è inutile!

Bene voglio ringraziare tutti i lettori che seguono la mia fiction in particolare la tenera Kumiko_Walker che con la sua recensione mi ha sollevato tantissimo il morale. Grazie a te e anche a Tyki si intende! Anche Lenhara voglio ringraziare per il suo commento! grazie davvero ragazze non sapete che piacere faccia leggere quello che scrivete soprattutto quando si passano dei momenti no! spero che continuerete a supportarmi! Un bacione

 

Buona lettura!

 

 

 

 

Capitolo ventunesimo: My Lover

 

 

 

Potevo sentire il ripetitivo bussare di Linalee e dell'ispettore Howard rimbombare nella stanza. Era quasi fastidioso ma c'era qualcosa di più interessante che attirava i miei sensi...

Il quattordicesimo.

Sapevo che avrei dovuto agire in fretta. Ormai molti, non solo Bookman, avevano dei sospetti su di me. In primis Link e non meno importante Komui.

Persino il bonario supervisore non si fidava più completamente di me.

Mi rimanevo solo pochi fidati amici su cui contare.

Con una scusa banale diedi il cambio alla cinese che faceva la veglia ad Allen ancora svenuto, giusto il tempo di andare e mettere qualcosa sotto i denti. Mi chiusi a chiave nella stanza dell'inglese prima di sedermi sul suo letto e aspettare.

Gli carezzavo dolcemente la testa quando il quattordicesimo si svegliò. Mi afferrò senza complimenti per la gola schiacciandomi sul materasso.

<< A-allen... >> ansimai cercando di arpionare con le unghie le su mani strette sul mio collo.

<< Non può sentirti adesso >> la voce bassa e modulata del Noah mi fece rabbrividire. Era come sentir parlare Tyki...

<< nnh >>

Gli spinsi due dita lungo la ferita che gli squarciava il petto facendogli così allentare la presa tanto quanto bastava per parlare.

<< Neah.. >>

Il quattordicesimo si fermò di scatto spostando le sue mani dal collo al materasso proprio sopra le mie spalle. Il suo attimo di stupore mi diede il tempo di riprendere aria. Lo vidi ridere divertito e leccarsi le labbra.

<< che sorpresa deliziosa >>

<< Tu vuoi uccidere il Conte vero? >> chiesi arrivando subito al dunque.

<< diciamo di si >>

<< io posso aiutarti >>

<< e chi ti dice che ho bisogno del tuo aiuto? >>

<< L'ultima volta, da solo, non ce l'hai fatta... o sbaglio? >>

Ero pronta a tutto questa volta. E mi ero spinta troppo in la per rimediare. Avevo infranto ogni legge giocando così sconsideratamente con quello che sapevo... avrei potuto distruggere il loro mondo ma dovevo rischiare se volevo salvare Allen.

Il pianista mi scostò un ciuffo biondo di capelli dalla fronte prima di carezzarmi il viso.

<< cosa in cambio? >>

<< voglio lui >> sibilai toccandogli delicatamente l'occhio sinistro dove solitamente risedeva il marchio maledetto dell'inglese.

Il Noah rise di nuovo.

<< io non vado lo stesso bene...? >> chiese sensualmente leccandomi il lobo di un orecchio. Trattenni a stento un gemito ma mi costrinsi ad allontanarlo da me.

<< no >>

<< chi mi dice che posso fidarmi di te? >>

<< finché abiterai in questo corpo >> spiegai toccando il petto di Allen << sappi che vorrò aiutarti >>

<< E chi ti dice che voglio andarmene? >>

<< E' questo il patto >> sibilai << prenditi il Conte, prenditi il suo di corpo... te l'ho detto, l'unica cosa che voglio è Allen... è l'unica cosa che conta >>

Il quattordicesimo sorrise in segno di vittoria.

<< come ti chiami my lover? >>

<< Clary >>

<< posso chiamarti my lover Clary-chan? >>

<< abbiamo un accordo? >>

Neah mi passò le dita sulle labbra prima di portarsele alla bocca e leccarle per catturare il mio sapore.

<< si... >> bisbigliò chiudendo le palpebre. Quando quelle si riaprirono c'erano gli occhi cerulei di Allen a fissarmi.

<< Clary..? ma che... >>

<< Sssh >> gli feci segno di non fare inutili domande e lo catturai in un bacio a fior di labbra << va tutto bene >>

Allen arrossì a quella frase ma si chinò di nuovo per baciarmi dolcemente. Lo sentivo tremare impercettibilmente nello sforzo di non gravare con il peso del suo corpo sul mio. In tutta risposta gli appoggiai i palmi sulle spalle per far aderire meglio io suo petto al mio. Volevo bearmi di quel contatto finché potevo, finché avevo la possibilità di stargli accanto.

La porta venne sfondata da Link che fu subito seguito da Linalee e Lavi che si era aggiunto all'allegra comitiva di sciupa feste.

Non ricordo chi per primo disse qualcosa; solo so per certo che la cinese aveva le lacrime agli occhi quando uscì dalla stanza.

<< Walker >> lo sgridò Link mentre Lavi correva incontro a Linalee che se ne era andata via sconvolta.

<< Link io... mi dispiace >> si scusò lui alzandosi imbarazzato da sopra il mio corpo.

<< Non ce l'ho con te... Walker fatti un giro, devo parlare con miss Clary >>

<< Ma cosa stai dicendo..? >>

<< Su Allen... vai mangiare qualcosa >> gli proposi mentre i miei occhi si rabbuiavano.

<< no io non ti lascio qui a- >>

<< Vai >> gli intimai questa volta. Il ragazzo maledetto si mise la camicia in silenzio e mi baciò la fronte prima di andarsene e lasciarci soli.

<< allora ispettore... vuole torturarmi per caso? >>

<< non vorrei che ce ne fosse il bisogno >>

<< addirittura >> feci dell'ironia lasciandomi pervadere dall'irritazione.

<< cosa è successo in questa stanza? >>

<< non le sembra evidente? >>

<< vi ho sentito parlare >>

<< sperò non si sia scandalizzato troppo per i nostri discorsi poco pudici >>

<< smettila >> mi ordinò stizzito.

<< mi ha chiesto lei di parlare no? >>

<< se non inizia a dire la verità miss Clary l'Ordine sarà costretto a rinchiuderla come spia dei Noah >>

<< rinchiudermi perché amoreggio con un esorcista? L'amore è peccato ispettore Howard? >>

<< perché cospira con il quattordicesimo! >> ringhiò spazientito.

Risi vedendo quanto poco era bastato per mandarlo fuori di se.

<< ah >> squittii << allora è di questo che sono accusata...>>

<< di cospirazione? si... soprattutto di quello >> fece una pausa per ricomporsi << soprattutto con il Noah Mikk >>

<< sempre quella storia di Tyki... >> scossi la testa esasperata << vuole sapere perché sono ancora viva? Allora ecco la verità: ho avuto una storiella con Mikk e, dato che lui era talmente invaghito di me, quando mi ha portato sull'arca ha provato a divertirsi un poco e poi mi ha lasciata libera >>

Il biondino fece una faccia disgustata dal tono di voce con cui avevo spiegato tutta quella faccenda.

<< mi vergogno di ciò... ma è successo... errare umano est.. no? La mia vita sentimentale deve essere messa in mostra perché tutto l'Ordine possa sparlare di me? >>

Ero stanca. Stanca sul serio. Stanca di come i grandi capi dell'Ordine agissero... trattando gli esorcisti come armi nel migliore dei casi, come merda o potenziali minacce nel resto dei casi.

<< vorrei che ripetesse queste cose di fronte al consiglio >>

<< sono nei guai ispettore? >>

Risi.

Da preziosa alleata ero diventata il fior fior di spia del Conte.

Avrei potuto esserlo se avessi voluto: Link non lo sapeva... ma io avevo scelto lui, gli esorcisti, avevo scelto proprio lo stesso Ordine Oscuro che adesso voleva inquisirmi al pari di una strega in combutta con il demonio!

<< se non parli Clary... >> mormorò tristemente << sarai condannata a morte >>

Un'assordante cozzare di piatti e posate attirò la nostra attenzione: Allen ci guardava con occhi colmi di lacrime mentre quello che aveva in mano era appena scivolato sul pavimento.

<< cosa sta succedendo...? >> singhiozzò avendo evidentemente sentito la nostra conversazione. L'inizio della fine, ecco a cosa ero arrivata. Mi alzai in silenzio, testa bassa. Passando di fianco al giovane esorcista senza considerarlo minimamente.

<< andiamo ispettore >>

 

 

 

Omake numero 4: Allenamento con Kanda 2, la vendetta!

Ok, ero decisamente masochista.

Allenarsi con Kanda non solo metteva alla prova il mio corpo ma soprattutto la mia sanità mentale!!

<< lo vedi? >> abbaiò raccattandomi per la millesima volta da un cumulo di macerie ardenti. << se smetti di concentrarti anche solo per un attimo sul combattimento perdi il controllo sul fuoco >>

<< h-ho capito.. >> tossii mentre cercavo di riprendere fiato << ma guarda che non è cosi facile >>

Lui scosse la testa arrendevolmente << perché il tuo livello di concentrazione è più basso di quello di un invertebrato >>

Oddio... in effetti... non ero proprio il mago della concentrazione ma paragonarmi ad una sogliola non era proprio carino!

<< e cosa ci posso fare? >>

<< cambiare cervello o continuare a provare >>

<< scelgo la prima >>

Kanda non si concesse nemmeno un sorriso alla mia più che simpatica risposta: semplicemente mi trascinò di peso sul campo di battaglia.

<< riproviamo >>

Kanda si era arreso. Mi aveva lanciato Mugen bofonchiando qualcosa sul non farla cadere e si era diretto verso gli spogliatoi della sala d'allenamento. Gli risposi con un insulto mentale facendo finta di infierire sulla katana per farlo indispettire e tornare indietro.

Eppure era tanto migliorata! Adesso riuscivo persino a controllare le fiamme per dieci minuti interi di scontro più che serio!!

Che capra! Faceva tanto il professorino lui, chissà quanti cazzo di anni erano che si allenava!! Non erano nemmeno sei mesi per me!!

Dovevo fargliela pagare... in un modo o nell'altro!

Mi si dipinse sul volto un sorrisetto poco rassicurante.

Era l'ora della vendetta per Clary-chan!

 

Quando Kanda uscì dalla doccia non avrebbe mai pensato di non trovare il candido asciugamano, che si ricordava bene di aver lasciato, appeso al gancio sulla porta del bagno.

Diede una rapida sbirciata nello spogliatoio dalla porta che aveva appena socchiuso.

Non c'era nessuno.

Chi diavolo gli aveva fatto quello scherzo idiota?

Sicuramente era stato Lavi: aveva visto quella frignona di Clary lamentarsi perché lui l'aveva lasciata da sola e aveva deciso di vendicarla a suo modo.

<< Baka usagi >> borbottò decidendo di uscire dal bagno senza curarsi di nascondere le sue nudità.

Lo scherzo però, come ben presto si rese conto il giapponese, non era finito. Come per magia i suoi vestiti puliti erano scomparsi e al loro posto era stato lasciato un soffice e delicato vestitino color panna che lo spadaccino riconobbe subito.

<< CLAAAAAAAAAAAAAAAARY!!!! >>

 

 

L'urlo furioso risuonò nella caffetteria facendo traballare persino tutti i cocci della cucina.

<< oh mio Dio, Clary! Kanda-kun deve essere furioso! >> la voce di Jerry mi fece cominciare a ridacchiare ad alta voce. Mi spostai la coda alta oltre una spalla per esibire il mio nuovo look. Quando nella caffetteria tutto l'Ordine mi aveva visto sfilare con addosso i vestiti del giapponese quasi non avevano avuto un collasso pensando a chissà quali oscenità mi avevano portato ad aver avuto accesso a simili indumenti. Peccato che le loro facce avevano subito un ulteriore sgomento quando avevo spiegato la ragione del mio tentare di fare la cosplay di Kanda.

<< Clary-chan >> mormorò il cuoco mentre ancora sghignazzavo soddisfatta. << corri >>

Quando avevo ideato tutto lo scherzo non avevo preso nemmeno in considerazione che un Kanda, vestito solamente con un femminilissimo, cortissimo e aderentissimo vestito chiaro, avrebbe deciso di fare il suo ingresso nella caffetteria solo per vendicarsi. Era inconcepibile!

<< oh merda... >>

Clary = 0

Kanda = 2+ ( …perché anche con quel vestitino era comunque più che spaventoso!! )

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Capitolo 24
*** Capitolo ventiduesimo: Parla la Strega ***


o

   +++ Angolo autrice +++

Avvertenze!! questo capitolo è più lungo degli altri ma anche il più drammatico!

Ringrazio le magnifiche tre che hanno recensito con tanto entusiasmo Lenhara, Inuyasha_Fede e Kumiko_Walker !! grazie ragazze!! spero questo capitolo vi piaccia e non vi demoralizzi troppo!!

 

Buona letturaaaaaa!!! =)

 

 

 

 

 

Capitolo ventiduesimo: Parla la Strega

 

 

 

Mi avevano chiuso in una stanza buia per diverse ore. Avevo persino distintamente sentito la voce di Allen da dietro la spessa porta di ferro della mia prigione.

Aveva urlato parecchio.

Ad un certo punto qualcuno aveva anche colpito la porta così forte che pensavo l'avrebbe sfondata. Ero spaventata perché in quel momento non mi sentivo al sicuro nemmeno fra gli esorcisti...

Piansi.

Poco, in effetti, eppure non riuscii a non crollare in una mezza crisi di panico.

Quando la porta si aprì c'era l'ispettore Howard ad attendermi.

<< vieni Clary >> mormorò tendendomi una mano con un aria così caritatevole che quasi non lo riconobbi. Sapevo che era buono, molto buono in fin dei conti. Solo che con me era sempre stato tutto impettito e rigido che l'avevo dimenticato.

<< grazie Link >>

Mi venne così spontaneo sorridergli di rimando che mi sorpresi nel vederlo tremare a quella dimostrazione d'affetto. Si trattenne dal dire qualcosa, aprì la bocca e la richiuse senza fare un fiato.

La mia cella era buia e l'Ordine era così illuminato persino di sera. Mi ci vollero diversi minuti per abituarmi e quando finalmente ci riuscii ero di nuovo in una stanza ancora più illuminata.

C'era una sedia di legno con dei dispositivi di contenimento e di fronte un numero di sedie comode.

Che fossero riservate alla giuria che mi avrebbe condannato a morte come eretica quando avrei cercato di spiegare che venivo da un altro mondo dove loro erano in realtà solo dei cartoni animati?

Link mi fece sedere e mi incatenò facendo attenzione a non farmi male.

<< bene bene >>

La voce velenosa di Lvellie mi fece sussultare sul posto.

<< Miss Clary, era un po' che attendevo questo momento >>

<< immagino la sua.... eccitazione >> sottolineai ironicamente << nel vedermi così remissiva al suo volere >>

L'uomo rise divertito dalla mia instancabile voglia di metterlo a disagio con i miei volgarismi.

<< sarai sempre così ironica quando verrai giudicata? >>

<< spero proprio di no, sarebbe terrificante vedermi sghignazzare mentre vado al patibolo >>

<< non temere mia cara... non sarai la sola >> sibilò mettendosi finalmente davanti a me così che potessi guardarlo negli occhi.

<< ci sarà il tuo ragazzo a farti compagnia all'inferno >>

Un cupo ringhiare mi vibrò nella gola.

Figlio di puttana. Avrei voluto urlarglielo mentre gli sputavo in faccia ma mi trattenni dal peggiorare la mia situazione.

Come avevo previsto Malcolm Lvellie sarebbe stato il mio inquisitore mentre gli altri membri scelti dell'Ordine sarebbero stati la giuria.

Quando incrociai lo sguardo basso di Lavi che si immobilizzò dietro la sedia che era stata riservata al vecchio Bookman provai un senso di sollievo. Era bello vedere una faccia amica. Gli sorrisi ma lui non riuscì a fare lo stesso.

Bookman. Kumui lee. I tre generali. Bak Chan.

Erano stati convocati per il processo.

Il compito di elencare brevemente la cronologia del mio operato all'interno dell'Ordine come esorcista fu affidato all'ispettore Howard.

 

L'arrivo all'ordine dopo il salvataggio da un akuma per conto dell'esorcista Kanda Yu.

L'assegnazione alla squadra di recupero del Generale Tiedoll.

La settimana in cui mi ero allontanata dalla squadra dopo un litigio fra compagni di missione.

Il ritrovamento da parte degli esorcisti della suddetta squadra in una cittadina lungo la costa ovest del Giappone.

Il rapimento ad opera del Noah Tyki Mikk durante lo scontro ad Edo.

L'attacco da parte del Noah Lulubell e l'intervento immediato mio e di Allen.

La giornata in cui mi ero assentata senza permesso dall'Ordine.

Le varie conversazioni private con il generale Marian Cross e l'esorcista Allen Walker.

E l'ultima missione di recupero del compatibile Timothy Hears.

 

Mi soffermai a pensare a tutti questi momenti. Ero stati dei giorni bellissimi malgrado tutto, mi sentivo così felice di aver potuto vivere simili avventure.

<< Da dove iniziare? >> cominciò il mio inquisitore rivolgendosi sia a me che alla giuria.

<< L'ispettore Howard ha riportato agli atti che lei stessa, stamattina, ha affermato che durante il rapimento... se così si può chiamare... ad opera del Noah Mikk non le è stato fatto del male, non è vero? >>

<< è vero >>

<< sa dirmi il motivo per cui un Noah non avrebbe attaccato un'esorcista? >>

<< perché non voleva farmi del male... >>

<< e perché, lei, non poteva essere torturata o uccisa come tutti gli altri >>

<< perché Tyki... era innamorato di me >>

Lvellie sorrise << facendo finta che un Noah possa essere in grado di amare, anche se è praticamente eresia, perché doveva essere invaghito di lei? La conosceva? >>

<< si >>

<< E quando vi siete conosciuti? >>

<< Dopo che sono stata assegnata alla missione di recupero del generale Tiedoll, durante il tragitto mi sono allontanata dal resto della squadra, sono caduta e svenuta.. quando mi sono svegliata ero nella casa di Tyki. Lui vive due vite, una da Noah e una da uomo e per un settimana ho vissuto con la parte umana di Tyki dato che se mi fossi presentata come esorcista di certo mi avrebbe ucciso >>

<< E perché si era allontanata dal gruppo di ricerca? >>

<< perché ero arrabbiata >>

<< e perché era arrabbiata? >>

<< avevo litigato con Kanda e volevo starmene un po' da sola >>

<< e guarda caso, sviene e incappa proprio in Tyki Mikk... che coincidenza.. >>

<< esatto >>

Lvellie appoggiò entrambe le mani sulle mie legate alla sedia.

<< io credo che lei fosse furiosa con l'esorcista Kanda Yu e perciò si sia rivolta al suo amico Noah per vendicarsi contro l'Ordine >>

<< ma è una follia, io non conoscevo Tyki! E poi non farei mai del male a Kanda e a tutti voi! >> gridai cercando di incrociare lo sguardo con i giurati.

<< Lo sa che Mikk ha ucciso molti esorcisti fra cui il compagno di squadra di Kanda Yu e Noise Marie: Daisya Berry? >>

<< e con questo? >>

<< una bella vendetta non trova miss Clary? >>

<< ma Daisya è morto prima che io arrivassi all'Ordine, io non conoscevo ne Tyki ne Kanda come avrei potuto vendicarmi di una cosa accaduta settimane dopo! >>

L'uomo scosse la testa negativamente.

<< ora le spiego come credo siano andate le cose: lei era una servitrice dei Noah che è stata mandata all'Ordine come spia, ha raccolto informazioni per distruggere gli esorcisti e sta preparando un attacco dall'interno >>

<< ridicolo >>

<< trova Miss Clary? >>

<< Io sono un'esorcista! Komui-san, glielo dica, io ho l'Innocence! >>

<< anche Walker ha l'Innocence eppure sappiamo tutti cosa si nasconde dentro di lui... >> precisò Lvellie prima il supervisore potesse dire qualcosa.

<< sei un bastardo! Lascia stare Allen o ti giuro che ti ammazzo!! >>

<< Lvellie >> lo chiamò con voce cupa il generale Tiedoll << la prego di smetterla >>

Un lacrima silenziosa mi rigò il viso nel vedere che anche il mio generale si era commosso di fronte a quella brutale accusa.

<< Clary ha sempre combattuto contro gli akuma mentre era in viaggio con me, ha stretto un forte legame con Marie e persino con Yu.. >> spiegò << io non credo sia una spia del nemico io mi fido ciecamente di lei... le affiderei la mia vita >>

<< mi dispiace generale ma sfortunatamente lei è stato influenzato dall'accusata e quindi il suo parere non è attendibile, è stato convocato solo per educazione >>

Tiedoll cercò di ribattere ma il pianto gli soffocò in gola le parole.

<< E' vero che in molte di queste situazioni riportare da lei ispettore il comportamento dell'esorcista Clary risulta ambiguo ma ci terrei a sottolineare che la qui presente ha salvato sia me, sia buona parte della sezione scientifica durante l'attacco di Lulubel >> affermò Bak alzandosi dalla sedia. << non l'avevo ancora ringraziata come si deve miss >> mormorò facendomi un inchino.

<< giustappunto >> sorrise il mio inquisitore << l'ispettore Link ha riferito che, prima che lei lo colpisse in quella circostanza, ha affermato che sapeva che dentro la sezione scientifica c'erano degli akuma... ma come faceva a saperlo? Ancora non erano scattati gli allarmi, nessuno, se non lei, si era accorto dell'attacco >>

Deglutii rumorosamente.

<< come faceva a sapere cosa stava accadendo se non per il semplice fatto, che come spia dei Noah sapeva già le loro mosse? >>

<< io... lo sapevo è vero, ma non sono una spia, lo giuro! >>

<< secondo me tutto il teatrino della salvatrice le è servito per allontanare i sospetti... ma visto che siamo su questo argomento immagino che sapesse anche del cosiddetto "omicidio del generale Cross " >>

<< si... ho provato ad avvertirlo ma lui non ha voluto ascoltare... >>

<< e poi ha cercato di attentare nuovamente all'Ordine mettendo a rischio la vita del qui presente ispettore Link mentre complottava con il Quattordicesimo >>

<< io non complotto con nessuno! Siete voi che vedete fantasmi dove non ci sono! >>

<< Clary >> la voce di Komui interruppe quello strazio. Sentivo le lacrime scendere senza ritegno e non riuscivo a smettere di tremare su quella sedia. << spiegaci ti prego, dicci da dove vieni e come mai sapevi quello che i Noah volevano fare >>

<< Io... io non posso >> singhiozzai << non posso... mi dispiace >>

<< Clary! >> gridò Lavi prima che Bookman riuscisse a tappargli la bocca. << di loro tutto quello che vogliono o morirai!! >>

<< Io... non mi credereste, nemmeno Cross mi ha creduto >>

<< creduto a cosa miss Clary? >> domandò Lvellie incuriosito.

<< i-io... io vedo il futuro... alcune cose, io... sapevo quelle cose perché le avevo viste >>

<< strega >> sibilò l'inquisitore << il demonio prevede il futuro e non gli uomini >>

Piansi più forte ma non riuscivo a fare altro.

<< se prevedi il futuro dimmi, quando troveremo il prossimo compatibile? >>

<< non lo so >>

<< quando e se entreremo in possesso del Cuore? >>

<< non lo so >>

<< quando uno qualsiasi dei presenti morirà per mano dei Noah? >>

<< non lo so! >>

<< il futuro che dici di vedere è molto confuso miss Clary sembra che tu non sappia nemmeno quello che dici >>

<< io... >>

<< tu cosa? >>

<< Io ho mentito >> bisbigliai arrendevolmente << io non ho mai visto il futuro >>

Lvellie sorrise compiaciuto.

<< io conoscevo tutte quelle cose perché vengo da un altro mondo: un mondo dove voi non esistete, siete solo dei disegni su libri per ragazzi >>

<< vuoi prenderci per stupidi? >>

<< ve lo giuro... nel mio mondo la vostra storia è solo questo, una storiella inventata per ragazzi.. è per questo che conosco solo le cose che ho già letto! Io non so come finisce la storia! Ho cercato di aiutare come potevo... io... Io ho salvato Tapp! Nel libro muore perché Allen non arriva in tempo, ma io ho rimediato! Marie! Marie nella missione di recupero di Timothy perde le dita della mano destra ma io ho rimediato! Io posso aiutarvi... io voglio aiutarvi >>

<< questa donna è pazza... quello che dice è folle >>

<< Lvellie! >> urlai straziata dalla disperazione << spero che qualcuno venga a reclamare la tua testa presto, e che tu rimpianga di avermi accusata ingiustamente >>

L'uomo tremò prima di colpirmi con uno schiaffo sul viso.

<< sporca traditrice >> abbaiò riluttante << portatela via >>

Due dei Terzi esorcisti incappucciati mi sollevarono dalla sedia cercando di trascinarmi via.

<< aspettate! Io posso provarlo! Io posso provarvi che conosco delle cose che solo voi sapete... vi prego! >>

In quell'istante non riuscivo a pensare a niente di giusto da dire, il mio cervello era vuoto.

Era la fine.

Persino Lavi mi guardava con occhi languidi e rammaricati.

Lavi!

<< Lavi >> gridai attirando la sua attenzione.

<< Deak! Ti prego Deak, ascoltami! Io sono innoc- >>

Qualcosa mi colpì alla testa e la mia vista si annebbiò. Tutti i miei sensi si spensero in un fioco lamento.

Era per davvero la fine.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Capitolo ventitresimo: Trust Me ***


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Capitolo ventitreesimo: Trust me

 

 

 

 

Sta volta non ero svenuta, grazie al cielo; ma la botta mi aveva reso stranamente docile. Mi avevano portato di nuovo nella mia cella. Mi ci erano voluti un paio di minuti per metabolizzare il dolore e le vertigini che il colpo alla testa mi aveva provocato.

Lavi, come speravo, venne presto a farmi visita.

Era un po' che lo guardavo senza fiatare. Anche lui se ne stava in silenzio a guardarmi dall'alto dato che non avevo ancora trovato la forza di alzarmi da terra.

<< c'è una persona che vorrebbe entrare >>

Il rosso lasciò che la porta si socchiudesse così che il ragazzo maledetto strisciasse all'interno della stanza.

<< Allen! >> pigolai contenta di vedere che stava bene.

Lui però aveva gli occhi rossi, colmi di tristezza, e per di più era come se si tenesse a distanza da me sia fisicamente che mentalmente.

<< grazie al cielo stai bene >> mormorai cercando di mettermi in piedi.

<< perché >> lo sentii bisbigliare. << perché ci hai mentito? >>

Mi ritrovai improvvisamente un nodo alla gola che mi bloccò non solo le parole ma anche il respiro.

<< io... avevo paura che non mi avreste creduto e mi avreste condannato a morte credendomi una strega... come adesso >>

Allen strinse i denti e si allontanò dalla porta per rivolgermi finalmente uno sguardo ferito.

<< perché hai mentito a me..? >>

<< Allen io... mi dispiace >>

<< Hai detto che ti fidavi di me... che non ti importava chi fossi! Che io ero solo Allen, niente di più... hai giurato che saresti sempre stata dalla mia parte >>

<< e lo sono! >>

<< solo parole... >> pianse << come Mana... >>

<< ti prego non dire così.. Ho sbagliato è vero ma io ti voglio davvero bene Allen! Io volevo solo aiutare >>

<< tu mi hai usato... io mi sono fidato di te... io mi sono.. mi sono... >> la mano maledetta del ragazzo si strinse sulla stoffa proprio in corrispondenza del suo cuore. Non riusciva nemmeno più a dire cosa provava.

<< è meglio che esca >> tossì Lavi sentendosi di troppo.

<< no >> lo interruppe l'inglese << io ho finito >>

<< Allen..? >> singhiozzai sentendomi per la prima volta pugnalata dal suo tono di voce gentile.

<< vado a cercare di convincere Komui a farla recludere nella zona asiatica per poi farla fuggire >>

<< Allen ti prego, lasciami spiegare! >>

<< sai... >> mormorò pulendosi una lacrima dal viso << la cosa buffa è che ti credo: ho sempre saputo che in te c'era qualcosa di speciale >>

Bookman junior cercò di fermarlo ma il più giovane lo scansò come fosse feccia ed uscì furente.

<< mi dispiace da morire >> riuscii solo a balbettare mentre mi lasciavo andare in un pianto silenzioso.

Ero distrutta. Il mio cuore lo era. Solo la mente imponeva al mio corpo di continuare a reagire.

<< Deak >> chiamai con voce apatica << mi credi adesso? >>

<< si >>

<< Bene >> mormorai << allora posso ancora fare qualcosa di buono prima di morire >>

<< come posso aiutarti >>

<< fammi parlare con Kanda >>

<< ma... >>

<< devo parlare con lui... da sola >>

Il rosso storse il naso ma annuì.

Uscì silenziosamente e in meno di un paio di minuti al suo posto entrò il bel giapponese con un espressione decisamente preoccupata disegnata sul viso. Non mi diede nemmeno il tempo di parlare che mi era addosso che mi tastava la testa per vedere la ferita che avevo.

<< quei bastardi... giurò che questa volta non la passeranno liscia >>

Approfittai di quella vicinanza per aggrapparmi alle sue spalle e abbracciarlo forte. Avevo bisogno di sentire qualcuno vicino in quel momento e alla fine, solo quello stronzo di Kanda mi era rimasto amico...

<< va tutto bene >> biascicò impacciato battendomi la mano sulla schiena.

<< Yu... la tua mano! >> esclamai sfiorando l'evidente livido scuro che gli ricopriva il dorso della mano sinistra.

<< sei stato tu a colpire la porta? Con la mano?!? >>

<< Mugen è sprecata per certe cose >>

Sorrisi.

<< devi aiutarmi >>

<< non devi preoccuparti, ti faremo scappare questa notte >>

<< no >>

Il giapponese mi guardo torvo.

<< voglio che tu mi ascolti adesso: sta per succedere qualcosa di brutto. Stanotte il Conte attaccherà l'Ordine con tutta la sua famiglia. Voi sarete in missione e nessuno sarà qui alla Home per proteggere gli altri. >> feci una pausa per cercare le migliori parole con cui proseguire. << un Noah verrà a prenderti per portarti all'Ordine perché.... nascosto qua dentro c'è il corpo del Secondo esorcista Alma Karma >>

Kanda sussultò sul posto.

<< Il Conte userà i tuoi ricordi per riportarlo in vita dato che confinato in una specie di coma... nello scontro tu ferirai Allen quasi a morte e... ucciderai Alma, questa volta per sempre >>

<< come... come fai a sapere tutte queste cose? Davvero vieni da un altro mondo? >>

Annuii seria.

<< Il problema è che durante questo scontro la memoria del Quattordicesimo che è nascosta dentro Allen si risveglierà... e quando la battaglia sarà finita Allen sarà condannato imprigionato come me e qualcuno cercherà di ucciderlo costringendolo a scappare. Link cercando di salvarlo verrà ucciso e Allen sarà ritenuto colpevole dell'omicidio, per cui sarà dichiarato nemico dell'Ordine Oscuro... Lavi e Bookman verranno rapiti dai Noah e torturati e non so altro... Ma noi possiamo far si che tutto questo non accada mai! Devi avvertire Komui, digli tutto questo, e se non vuole ascoltarti scappa! Scappa lontano, non ti fermare, senza di te Alma non può essere risvegliato! Andrò io a distruggere il suo corpo.. mi farò aiutare da Marie! >>

Kanda mia abbracciò forte. Era la prima volta che mi dimostrava affetto in un modo così eclatante.

<< loro vogliono ucciderti e tu... tu cerchi ancora di salvarli? >>

Mi strinsi con prepotenza alla sua uniforme cercando di appropriarmi del suo calore.

<< io voglio salvare tutti voi >> spiegai << siete tutto quello che mi rimane adesso >>

<< sei una stupida >>

<< tu molto di più >>

<< Buonasera Yu Kanda >>

La voce gracchiante di Wisely rimbombò nella stanza. Spinsi lo spadaccino a terra scagliandomi verso il Noah che però mi afferrò per un polso.

<< Tu non mi interessi >> sibilò scagliandomi contro la parete opposta.

Prima che potessi rialzarmi Wisely si era caricato Kanda sulle spalle ed era uscito dalla porta guardandomi con un sorrisetto compiaciuto mentre mi chiudeva a chiave dentro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Omake numero 5: Spuntino di mezzanotte con Allen

 

 

Allen, come ben sapevo purtroppo, era un ragazzo troppo educato. Ma anche la sua benedetta educazione anglosassone se ne andava a puttane se si parlava di cibo!

<< Porca vacca Allen!! >>

Il ragazzo alzò gli occhi chiari dal pezzetto di tramezzino che tenevo con due dita.

Il ragazzo educato diventava una specie di famelica bestia in presenza di qualsivoglia alimento a portata di... morso!

<< mi hai quasi staccato un dito!! >> brontolai lanciandogli fra le fauci l'ultimo residuo di panino e portandomi istintivamente la mano al petto.

L'inglesino si curò di spazzolarsi un altro tramezzino prima di scusarsi.

<< mio Dio... è il decimo che ti fai fuori... >> sospirai appoggiandomi al tavolo della cucina di Jerry. << ma hai mangiato a cena? >>

L'esorcista maledetto bofonchiò qualcosa di molto simile ad un " si, ma ho ancora tanta fame "

Oh beh... meno male che il santo Jerry gli permetteva queste scappatelle in cucina di notte!

Peccato che decidendo di accompagnarlo non avevo pensato di dovermi difendere da un morto di fame pronto a staccarmi un dito perché era nella traiettoria del suo spuntino.... se così si può chiamare quella montagna di roba che si stava ingurgitando!

Non mi ero nemmeno azzardata di chiedergli un morso dato che avevo paura di rischiare la vita! Però vederlo ruminare senza sosta mi aveva messo stranamente appetito.

Mentre la bestiolina spazzolava la sua pappa io mi ero appiccicata ad una scodella piena di quella che sembrava panna montata.

<< speriamo che Jerry non mi uccida.. >> borbottai prima di profanare quella squisitezza.

<< che mangi? >>

Lo sguardo languido di Allen mi ricordò molto quello di un cane mentre si avvicinava per elemosinare del cibo.

<< mangia i tuoi panini >> lo sgridai.

<< ma sono finiti >>

Eeeek? Trenta panini in meno di cinque minuti?

<< che cos'è? >>

<< E' panna montata ed è mia >>

Vedendo persino un rivolo di bava scivolargli dalla bocca non resistetti alla tentazione di affondare un dito nella scodella e di porgerglielo arrossendo.

<< non staccarlo dalla mano.... ti prego >>

Il ragazzo maledetto arrossì tanto quanto me capendo cosa avrebbe dovuto fare per avere un po' di quella deliziosa sostanza nel suo pancino. Si avvicinò, troppo, dato che solo la scodella divideva i nostri stomaci. Si accostò delicatamente il mio dito alle labbra e lo ripulì dalla panna con gentilezza.

<< ancora >> chiese rosso in viso.

Gli porsi un cucchiaino facendolo sorridere di conseguenza.

<< non mi fido ancora >> spiegai allontanando il dito dalla sua bocca.

Era rimasta pochissima panna ed avevo amorevolmente deciso di lasciargliela quando Allen, nel pieno delle sue facoltà mentali, decise di concedermi l'ultimo cucchiaio.

Lo guardai più che sorpresa.

<< davvero? >>

<< sbrigati prima che ci ripensi >> borbottò allungandomi il suo cucchiaio tremando ad occhi chiusi. In fondo quella bestiolina affamata era sempre gentile. Mi ci volle un sacco di abilità per agguantare quel cucchiaio dato che involontariamente la sua mano aveva iniziato a ritrarsi.

La sua gola era troppo forte!

<< ahahah.. Clary, sei tutta sporca! >> ridacchiò notando che un goccio di panna mi si era spalmata sul naso e sotto l'occhio destro.

<< è colpa tua che sei demente e non riesci a tener ferma la mano! >>

<< vieni >> bisbigliò pulendomi il naso con un dito e portandoselo alla bocca. Arrossii quando si sbilanciò nel baciarmi l'occhio per ripulire pure quello dalla panna.

<< credo di averne un po' anche q-qui >> balbettai indicandomi le labbra.

<< aah... >> sospirò lui imbarazzatissimo. Mi afferrò le spalle stringendo forte gli occhi prima di baciarmi impacciatamene. Gli intrecciai le braccia dietro il collo per avvicinarmi e approfondire il contatto che rimase comunque semplice e casto.

Mugugnai scontenta quando il ragazzo si staccò per guardarmi di nuovo negli occhi.

<< Clary...? >>

<< mmm? >>

<< mi faresti un altro panino?? >>

Sbuffai annoiata.

Sempre la solita educata vorace bestiolina.

 

 

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Capitolo 26
*** Capitolo ventiquattresimo: Conto alla Rovescia ***


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   +++ Angolo autrice +++

Salve a tutti bella gente!! beh, è triste da annunciare ma.... questo è il penultimo capitolo!! già, domenica prossima posterò l'ultimo capitolo che segnerà la fine di " Choose Dream or Reality? "

Ancora non ci credo nemmeno io che siamo al termine ma è così! Ma ora passiamo ai ringraziamenti:

DarkAngel_oF_DarkNess, Kumiko_Walker, Inuyasha_Fede, Lenhara e cupcake_chan

Grazie davvero per gli splendidi commenti che avete lasciato!! sono veramente onorata di averli ricevuti e soprattutto che abbiate seguito la storia fino a qui!! grazie mille di tutto!!

Grazie anche hai lettori che non hanno mai commentato ma che hanno ugualmente letto la fic, e grazie a chi a messo la storia fra le preferite o le seguite!!

 

e adesso.... BUONA LETTURA!!

 

 

 

 

 

Capitolo ventiquattresimo: Conto alla rovescia

 

 

Mi misi ad urlare. Urlavo e battevo i pugni sulla porta più forte che potevo. Le mani mi tremarono per lo sforzo. Avevo ricoperto il mio corpo con uno strato di metallo preso dalla porta della mia prigione ma era inutile cercare di sfondare quella cosa con un'altra cosa fatta dello stesso identico materiale. Addosso non avevo più ne l'accendino ne la mia collana da esorcista... non avevo niente da usare per sfondare quella porta.

E se...?

Aprii convulsamente la maglia della mia divisa e tastai il reggiseno incontrando una sporgenza rotonda. Afferrai la brillante pietra trasparente che avevo nascosto li in mezzo e pregai il cielo che si trattasse di un diamante grezzo.

<< grazie Tyki >> esclami mentalmente mentre con un calcio finivo di sfondare la porta della stanza.

Ero ancora in tempo per salvare almeno Allen.

Kanda avrebbe combattuto contro Alma ma io avrei fatto di tutto per evitare che Neah si svegliasse.

Corsi verso il laboratorio della sezione scientifica senza perdere ulteriore tempo. Lo scontro era giù iniziato. I Terzi esorcisti si erano trasformati in akuma e combattevano contro Allen e gli altri.

L'inglese era stato ferito ad una gamba e Fou stava intrattenendo Tyki al suo posto.

Dovevo assolutamente raggiungerlo e portarlo via!

<< Allen!! >> gridai correndogli incontro.

Una mano mi afferrò per il collo bloccandomi all'istante.

<< mi dispiace Clary-chan... ma sei diventata un problema troppo fastidioso >>

Le parole che il Conte mi sussurrò in un orecchio precedettero di qualche secondo il dolore lancinante che mi squarciò il petto. Abbassai tremando gli occhi incontrando l'ombrello parlante che mi aveva appena trapassato il corpo da parte a parte.

Sanguinavo.

Tanto. Troppo per restare in piedi sulle mie gambe.

Il Conte estrasse la sua arma e si allontanò mentre vedevo la faccia di Allen incresparsi in un urlo di rabbia.

Era pungente. L'odore del mio sangue.

Pungente come l'odore di menta della pelle di Allen.

Mi sarebbe mancato davvero... avrei voluto abbracciarlo ancora una volta prima della fine...

 

 

<< E' l'ora di svegliarsi bambolina!

Il divertimento è finito... >>

 

 

<< Correte! Dottore! Infermiera! Qualcuno! >>

Cos'era quel gridare fastidioso? C'erano gli ospedali persino in paradiso?

<< Lisa, tesoro, andrà tutto bene, c'è la mamma con te! >>

<< Mamma..? >>

Riconobbi i capelli mossi di mia madre ondeggiare sopra di me.

<< come sei dimagrita >> riuscii solo a constatare.

Lei rise fra le lacrime.

<< mi hai fatto passare l'appetito piccola peste >>

Un dottore si affrettò nel visitarmi e nel controllare i riflessi del mio corpo.

<< è un miracolo >> continuava a ripetere l'infermiera bionda senza osare avvicinarsi a me.

Erano passate un paio di ore da quando avevo rivisto mia madre dopo tutto quel tempo.

Adesso potevo scorgere la sua sagoma dalla finestra della mia stanza. Probabilmente stava parlando con un altro dottore.

<< sei mesi... >> mormorai rivolgendo la testa verso il ragazzo seduto sul mio letto.

<< sono stata... in coma per sei mesi..? >>

Mio cugino annuì carezzandomi una mano.

No.

Non era possibile.

Non potevo aver sognato.

Non era concepibile, non tutti quegli odori. Non tutte quelle parole, quelle singole e banali risate. Non potevo essermi immaginata tutto.

<< dicevano che non ti saresti mai svegliata perché il tuo corpo era qui ma la tua mente non rispondeva più agli stimoli >>

Io... io... avevo creato, o meglio, il mio cervello si era rinchiuso in un mondo fittizio solo perché ero in coma?

<< non ti sei mai mossa >> piagnucolò << nemmeno quando ti chiamavamo e poi oggi.. >>

<< Roby... >>

<< guarda te se mi devi far piangere come una ragazzina >>

<< mi dispiace >>

<< Zia ha detto che quel motorino del cazzo te lo brucia >>

Risi.

Me lo ricordavo il mio motorino.

Mi ricordavo persino di quel tizio che mi aveva quasi ammazzato.

<< puoi uscire ragazzo? Dovrei visitare Lisa >>

Roberto mi carezzò di nuovo la mano prima di uscire.

<< allora bambolina... ti sei divertita? >>

Socchiusi gli occhi riconoscendo la fisionomia di quell'uomo.

<< tu sei... il barbone stupratore!! >>

<< non si urla in ospedale >> gridò quello di rimando correndo a tapparmi la bocca.

<< stupr... prator... mmf >>

<< stai buonina >>

Lo spinsi via con un calcio.

<< brutto bastardo cosa diavolo mi hai fatto?!? >>

<< io ho solo esaudito il tuo desiderio! >>

<< desiderio un corno! >> sbottai rivolgendogli maleducatamente il dito medio << io non ti ho chiesto niente! >>

<< Okok... hai ragione ma, alla fine ti sei divertita no? >>

<< tu brutto st........ Divertita?? Sono stata quasi stuprata, infilzata, colpita io ogni parte del corpo, bruciata, schiaffeggiata, ho rischiato di affogare, sono stata strangolata diverse volte, insultata... ti sembra una cosa divertente?! Senza dimenticare che sono stata brutalmente ammazzata da un ombrello parlante!! >>

L'uomo si grattò la nuca ridacchiando nervosamente.

<< non si offrono rimborsi mi dispiace >>

<< eh no bello, ora tu mi rimandi indietro! >>

<< c-come scusa? Hai detto che ti hanno torturato e ora vuoi che io ti rispedisca in quell'inferno? >>

<< si >>

Il dottore rise di gusto.

<< sei masochista bambolina? >> chiese retoricamente parlando << mi dispiace... il gioco è finito, questa volta non si può far nulla per farti tornare indietro al tuo sogno >>

<< e invece tu puoi, forza muoviti >>

<< ma sei impazzita?!? sei quasi morta! Se non ti avessi riportato indietro ci avresti lasciato la pelle! Se non hai un corpo in cui tornare non posso rispedirti in quel mondo! Rimarresti intrappolata in un limbo >>

<< il corpo c'è ancora, posso fermare l'emorragia per il tempo necessario di agire... devo assolutamente finire quello che ho iniziato!! >>

<< se anche tu ci riuscissi dovrei poi riportarti qui prima che tu muoia dissanguata, e non voglio rischiare perché tu vuoi fare l'eroina >>

<< ti supplico... >> mormorai guardandolo con gli occhi carichi di speranza.

Il vecchio barbone magico scosse la testa un paio di volte. Incrociò le braccia al petto e poi si grattò la barba ispida.

<< perché mi lascio sempre infinocchiare dalle ragazzine? >>

Sorrisi di gioia.

<< ti d'ho dieci minuti >>

<< voglio un ora >>

<< cosa?!?! mezz'ora al massimo! >>

<< ok >>

<< Guarda che non ti concedo un minuto di più quindi vedi di fare tutto quello che devi fare perché poi te ne torni a casa signorina >>

<< grazie >>

Chiusi gli occhi . Potevo sentire la soffice stoffa del lenzuolo sparire lentamente, il camicie farsi pesante, tutte le ossa formicolare e uno strano calore annebbiarmi i sensi.

Quando cercai di riaprire gli occhi c'era qualcosa a coprirli. Respirai a pieni polmoni incontrando il dolce profumo delle rose. Mi scostai i delicati boccioli dalle palpebre cercando di mettermi a sedere su quello che sembrava un letto di morte.

Il mio corpo! La ferita.. era... scomparsa??

<< Clary..? >>

Il viso luminoso di Tyki mi si parò davanti e capii che era stato lui a fare tutto quello.

Mi si inginocchiò davanti lisciandomi la stoffa bianca del vestito angelico che probabilmente mi aveva fatto indossare pensandomi morta.

<< allora... ti ricordi di me? >>

<< come ci si può dimenticare di te princesa >>

Arrossii iniziando a carezzargli i lunghi capelli scuri. Era così bello vederlo per un'ultima volta, vedere quella parte di lui di cui mi ero innamorata.

<< ti avrei trattata bene... come una regina.. avrei continuato a prendermi cura di te >>

<< grazie >>

<< ma tu sei tornata.. solo per lo shounen vero? E' per lui che hai lasciato il paradiso? >>

Le sue iridi ambrate erano piene di invidia eppure brillavano di gioia allo stesso tempo.

<< si.. ma non posso restare per molto >>

Tyki sorrise << è una bella consolazione sapere che nemmeno lui ti potrà avere >>

<< ho bisogno del tuo aiuto >>

Le labbra del Noah si incresparono in un ghigno riluttante. Strinse i pugni cercando di controllare la rabbia che lo stava invadendo dal profondo dell'anima.

<< dopo tutto... vuoi che io continui ad esaudire ogni tuo capriccio? >>

<< ti prego... consideralo un regalo d'addio >>

Il moro si morse a sangue la bocca.

<< perché non riesco a dirti di no..? >> ammise portandosi entrambe le mani alla testa << ma voglio anch'io un regalo >>

<< cosa? >>

Tyki mi cinse i fianchi sporgendosi per baciarmi. Il suoi baci erano così bollenti, così invitanti che mi lasciai cullare.

<< giurami che sarò l'ultimo a sfiorarti così... non lasciare anche a quel marmocchio il privilegio di baciarti prima di tornare in paradiso intesi? >>

Ero rimasta ancora imbambolata dal bacio e quindi riuscii solo ad annuire nervosamente.

 

20 minuti

 

 

 

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Capitolo 27
*** Capitolo venticinquesimo: Choose Dream or Reality? ***


o

   +++ Angolo autrice +++

eccoci qua... è si, mi sono divertita troppo a scrivere questa fiction e sono davvero felice che mi abbiate seguito fino a qui. voglio dirvi grazie, grazie con il cuore!

Grazie a chi a commentato, grazie infinite per le splendide recensioni che non riuscirò mai a dimenticare.

Grazie a chi a letto la storia e l'ha riletta perchè non riusciva a smettere di farlo.

Grazie a chi l'ha messa fra le preferite o  le seguite.

Grazie a chi aspettava il giorno della pubblicazione di un nuovo capitolo e si arrabbiava anche quando non rispettavo i tempi stabiliti.

Grazie per i sorrisi che le vostre parole di incoraggiamento mi hanno regalato.

E' stata un'esperienza bellissima!!

Vorrei chiedervi di consigliare la fiction per le storie scelte se vi è piaciuta, ne sarei molto onorata!!

e ora prima che mi commuova sulla tastiera del pc vi lascio alla lettura!!!

 

A PRESTO!!!

 

 

 

 

 

 

Capitolo venticinquesimo: Choose Dream or Reality?

 

 

 

Il corridoio che portava al laboratorio era buio. Erano innaturali le tenebre che lo avvolgevano dato che alla fine del suo percorso avrei dovuto trovare la luce del sole. Lo scontro con Alma Karma aveva raso al suolo la zona circoscritta. Avevo il fiato corto. Mi rimaneva sempre meno tempo. L'aria aveva iniziato a surriscaldarsi, c'era puzza di fumo. Pensavo che qualche macchinario fosse andato a fuoco ma mi accorsi ben presto che ero io quella che bruciava.

<< non ancora >> supplicai la mia Innocence spegnendo le fiamme che mi avvolgevano gli arti. Quella breve luce mi fece intravedere qualcosa a terra. Qualcosa che mi affrettai a raccogliere.

Un pezzo di vetro. In quel momento mi vidi riflessa.

Ero davvero folle.

Perché ero tornata indietro?

Non ero riuscita a fare nulla per cambiare le cose alla fine...

E' vero, magari avevo salvato un paio di vite, ma Allen....

Come avrei fatto a riuscirci questa volta?

Era impossibile.... era... era quello il mio desiderio alla fine?

Strinsi i denti e corsi verso la luce.

<< Kanda!! >> urlai a squarcia gola facendo improvvisamente fermare lo spadaccino. Anche il ragazzo albino si fermò di scatto. Lo avvolsi in un abbraccio facendo in modo che il giapponese non lo trafiggesse con la sua arma. Alma invece cercò di approfittare di quella situazione caricando un onda verso di noi ma poi mi vide. Vide il mio viso contratto in un'espressione commossa e non riuscì a colpirmi mentre ero stretta al ragazzo maledetto.

<< grazie >> mormorai costringendolo a voltarsi perché Yu non lo vedesse piangere.

<< Allen... apri l'arca, il posto della tua prima missione con Kanda andrà benissimo >>

Lui mi strinse forte per un secondo, beandosi del mio calore, prima di agire.

<< Clary.. lui.. spostati >> tremò il giapponese vedendomi raggiungere Alma.

Abbracciai anche lui, carezzandogli la testa e lasciandolo per un attimo sconcertato.

<< va tutto bene... puoi dirglielo, lui ti ha aspettato per così tanto tempo... credi non ti amerebbe lo stesso? >>

L'akuma singhiozzò affondando le dita affusolate nelle mie spalle.

<< io sono...sono un mostro >>

Mi voltai verso Allen che si era fermato ad ascoltare.

Sorrisi, arrossendo di conseguenza.

<< Non importa cosa sei, cosa c'è dentro di te... l'amore non vede altro che il cuore >>

La mano di Kanda mi spostò e si avvicinò al viso di Alma prima che la porta dell'Arca li circondasse.

<< grazie Allen Walker >> sussurrò spingendomi verso di lui.

<< tienitela stretta stavolta >>

Mentre Lvellie ancora sbraitava verso Allen, il Conte si era precipitato verso di noi.

<< tu non eri... morta? >>

<< lo ero >> spiegai << ma io non posso morire Conte... perché neanche tu puoi distruggere il Cuore... >>

<< Clary ma che...? >>

Spinsi Allen dietro di me facendogli un occhiolino mentre mi avvicinavo a quel demonio.

Il Conte mi guardò torvo ma era insospettito dato che fece segno a Wisely di avvicinarsi.

<< vediamo >>

Il Noah fece per allungare la sua mano sulla mia fronte quando la mia pelle istantaneamente prese fuoco. Dovevo giocarmi il tutto per tutto e solo il fuoco mi avrebbe dato la forza necessaria.

Mi abbandonai completamente ripetendomi, dentro di me, solo una cosa: " salva Allen ".

Ero veloce adesso, abbastanza da schivare il palmo di Wisely e da balzare come una bestia feroce sul petto del Conte facendolo rovinosamente cadere a terra. Gli piantai il pezzo di vetro a pochi millimetri ad un occhio e ringhiai.

<< Vattene, porta i Terzi con te! Se risvegli Neah lui ti ammazza e io giuro su Dio che lo aiuto! >>

<< Kawaiiii!! >> pigolò invaghito del mio istinto omicida.

Ghignai affondandogli le unghie infuocate nel pancione.

<< Ti farò a pezzi se ti azzardi a toccarlo... >>

Wisely mi scaraventò via dal padrone e lo aiutò a rialzarsi.

<< Tornerò! <3 >> minacciò quello sparendo.

 

 

 

Cinque minuti

 

 

 

Non potevo crederci... era... andato via?

C-ce l'avevo... fatta?

<< Yeeeeaaaaah!! >> esclamai buttandomi fra le braccia dell'inglese che cadde a terra stanco morto.

Quando incrociai le iridi del ragazzo subito mi ritrassi ricordando che era arrabbiato marcio con me.. anzi, probabilmente mi odiava.

<< scusa >> tossii scusandomi per quell'esuberanza.

Allen mi colpì con una testata facendomi vedere le stelle.

<< Baka >> brontolò.

Mi massaggiai dolorante la fronte.

<< grazie a Dio... stai bene >> piagnucolò poi aggrappandosi al mio vestito ormai non più candido e piangendoci sopra.

<< mi dispiace per come ti ho trattata... mi dispiace per quello che ho detto... mi dispiace Clary >>

Non riuscivo a trattenere le lacrime mentre gli lisciavo i capelli.

<< a me dispiace di non averti detto tutto subito, sono stata proprio cretina >>

Allen mi guardò con occhi lucidi eppure rasserenati.

Gli baciai la fronte respirando a pieno l'odore di menta che emanava. Non volevo dimenticarlo.

<< ora devo andare >>

Le sue mani si fecero salde sulle mie.

<< cosa vuol dire? >>

<< Questo corpo sta morendo Allen... Tyki l'ha curato è vero ma sento le forze abbandonarmi... devo tornare nel mio mondo >>

<< No! >> gridò disperato << troveremo un modo, la sezione scientifica è piena di geni! Aspetta, ti prego! Io troverò un modo >>

 

 

 

Due minuti

 

 

 

<< Mi mancherete da morire >> sorrisi fra le lacrime.

<< non puoi lasciarmi... non ora... io ti >>

<< ssssh >> lo fermai tappandogli la bocca con la punta delle dita.

<< ti passerà... >> gli spiegai << la prima cotta è la più dura a morire, ma ti accorgerai che ci sono persone che meritano molto di più il tuo affetto... >>

Allen scansò arrabbiato la mano che gli impediva di replicare.

<< che vuoi dire, che ti sei già dimenticata di me? >>

Gli cinsi il viso fra le mani.

<< io non mi scorderò mai di te, lo prometto >> piansi costringendomi a fare ciò che dovevo << ma questo non è un arrivederci purtroppo >>

 

Cinque

 

Mi alzai aiutandolo a mettersi in piedi di fronte a me.

 

Quattro

 

Gli spostai un ciuffo ribelle di capelli bianchi via dagli occhi per specchiarmici un ultima volta.

 

Tre

 

Sorrisi perché volevo che quello fosse l'ultimo ricordo che gli sarebbe rimasto di me.

 

Due

 

<< fai il bravo my lover >>

 

Uno

 

<< addio >>

 

 

 

 

 

Epilogo:

 

 

Respirai a pieni polmoni l'aria fresca del mattino. Mi tolsi il casco e lo appoggiai un attimo sulla sella del motorino ancora rigato.

C'era un odore di menta nell'aria. Improvvisamente il cuore mi si strinse in una morsa. Inconsciamente mi portai una mano all'altezza del cuore e strinsi la soffice stoffa del maglione con forza.

Chissà come stavano?

Chissà se alla fine non si era trattato solo di un sogno dato che al mio risveglio in ospedale il dottore-barbone-maniaco-magico si era come volatilizzato.

Sorrisi infilando una mano nella tasca dei pantaloni.

No... Non era stato un sogno, io avevo vissuto per sei mesi con delle persone e non con dei cartoni animati frutto della mia fantasia.

Io avevo vissuto... si, avventure, angoscia, gioia e forse perfino amore...

Il mio cuore sapeva che tutto quello era stato reale. Avevo scelto che fosse reale e non un sogno.

L'avevo scelto io.

Aprii il pugno e rivolsi il contenuto della mano verso il cielo.

Una pietra trasparente e una croce, simbolo degli esorcisti, brillavano sotto la luce del sole mattutino.

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