Finché non ti stancherai

di Yoney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capo e dipendente ♥ ***
Capitolo 2: *** Catena grigia del destino ♥ ***
Capitolo 3: *** Una volta e poi basta ♥ ***
Capitolo 4: *** Ciò che con gli occhi non si può vedere ♥ ***
Capitolo 5: *** E allora? Lo ammetti o no? ♥ ***
Capitolo 6: *** Vento di petali, l'amore è sempre lì ♥ ***



Capitolo 1
*** Capo e dipendente ♥ ***


ele's No Sekai.
Wo, wo wo! Prima volta nel fandom "Detective Conan"!
Chi avrebbe mai detto che avrei postato proprio qui? Tra l'altro con una storia decisamente
Kazuhei, cioè una coppia che, all'epoca di quando mi vedevo Dc giusto per fare qualcosa durante il pranzo, neanche conoscevo. Ora invece l'adoro! Questi due sono i miei personaggi preferiti.
Ovviamente dopo Kid-sama. *O*
Non so se scriverlo o no nella presentazione, ma visto che è una cosa di cui è meglio avvertire la scrivo qui, per ogni evenienza.
Allora, iniziamo a far sfollare qualcuno (ç_ç): Per prima cosa vi avviso che questa storia si baserà molto sul 7° film (
La mappa del mistero), quindi non so quanto certe cose si capiranno per chi non lo ha visto..
Ma cercherò di mettere più note possibili (quindi fate una capatina a fondo pagina ogni tanto), così da rendere possibile la lettura a tuttituttitutti.
In realtà non è proprio ambientato dopo quel film (non ha un momento preciso nella storia, è sicuramente in un futuro -speriamo non tanto- remoto., considerando quanto ci vorrà ancora per far concludere la storia ad Aoyama-sensei) ma alcune affermazioni o il fatto di associare Heiji al servitore della leggenda Benkei e Conan/Shinichi al samurai Yoshizune viene dal film.
Beh, per adesso non ho altro da dire, ci vediamo a fondo pagina!

 




I Capitolo
- Capo e dipendente -
Dovrei avere occhi solo per te?


Heiji's POV
Genere: Romantico, Commedia
A tratti introspettivo.
Raiting: Verde con qualche spruzzo di giallo/arancio
Avvertimenti: Incompiuta. Scherzo, nessuno!
Couple: HeijixKazuha, ovvio. u.ù

Dedicato al mio primo amore.

 




 

"Il primo grande amore di Benkei fu Hizune
ma sfortunatamente la ragazza dovette sposare
un altro uomo.
Quando Benkei lo scoprì come reagì?
1, si arrabbiò.
2, si rallegrò.
3, si mise a piangere."

Nessuna di queste tre risposte era, in realtà, giusta,
perché Benkei fece tutte e tre le cose.
Parecchie volte
.


 

-Cosa? Dovrei risolvere questo indovinello?-
-Certo! Allora, Heiji, riuscirai a risolverlo? Conan-kun è stato velocissimo!-
Heiji Hattori guardò stupito i tre ragazzini (la banda dei giovani detective) che gli dedicavano tre paia di occhi entusiasmatissimi.
Dopo aver visto quel documentario in Tv su Benkei e Yoshizune ai tre ragazzi era subito tornato inmente l'indovinello che il dottor Agasa aveva rifilato loro in occasione della gita a Kyoto(*) e, senza perdere tempo, erano corsi ingiro a chiedere a tutti se sapevano risolverlo.
Conan avrebbe dovuto essere l'ultima vittima, dopo aver risposto in 0,3 secondi, ma poi era arrivato Hattori e aveva risvegliato l'entusiasmo dei bambini.
-Allora, Heiji?-
Il detective di Osaka si mise le mani sui fianchi ed abbassò il volto guardare in faccia i giovani detective. -Certo che so risolverlo, per chi mi avete preso?-
In realtà il diciassettenne l'aveva già risolto a piangere ma, come dire, non gli andava proprio di stare appresso a dei ragazzini delle elementari.
Ma dato che ci aveva perso tempo anche Conan-kun..
Heiji si aprì una lattina di Coca-cola e la bevve tranquillamente, poi guardò con un sorriso i ragazzini che aspettavano, attenti.
-Tsk, ovviamente è la terza.- Annunciò, con tono di superiorità.
-E perché, scusa?-
Heiji si girò di scatto verso la porta, dove erano appena comparse Ran e Kazuha, che lo guardava scettica.
La ragazza fece qualche passo nella sua direzione, storcendo la bocca -Scusa, pensa alla bambina dei tuoi ricordi(*2), il tuo primo amore, se lei si sposasse non ti arrabbieresti?-
Cretina.
Heiji davvero non si spiegava come una ragazza come lei potesse essere tanto ingenua.
E lui così stupido.
C'erano volte, volte come quella, dove Heiji avrebbe davvero voluto prendere quella ragazza per le spalle e urlarle infaccia che era lei quella bambina.
Ma poi rinunciava sempre, infondo era stata una cosa successa da bambini, poco importante. Occhei, una volta da piccolo l'aveva trovata carina e l'aveva cercata per anni per poi scoprire che era stata da sempre proprio accanto a lui, ma questo non significava mica che era ancora innamorato di lei, no?
E il fatto che lei lo fosse di lui, beh, era completamente da escludere.

"Se la bambina dei tuoi ricordi si sposasse non ti arrabbieresti?"
Heiji guardò l'amica d'infanzia che era difronte a lui.
-Decisamente no, fidati.-
Kazuha spalancò gli occhi, realmente stupita -Cosa? Certo che sei strano, Heiji..-
Ecco che ricominciavano a bisticciare, possibile che non sapessero fare altro? Heiji scrutò irritato la ragazza, mani sui fianchi.
-Senti, qui quella strana sei tu! Semplicemente non me ne importerebbe un fico secco se lei si sposasse.-
Ecco, ovvio che non glie ne sarebbe importato niente. Infondo era di Kazuha che si parlava, poteva fare quello che voleva.
Ormai la guerra era aperta e inutili erano i tentativi di Ran e degli altri di tenerli lontani, ormai urlavano tanto da far traballare i mobili.
-Cosa? Strana io?! Sei tu il cretino che non glie ne frega niente se la ragazza di cui è innamorato si sposa!-
La reazione di Heiji fu decisamente inaspettata, per tutti.
Il giovane, infatti, diventò tutto rosso, ma parecchio, e indietreggiò vertiginosamente balbettando, cosa che fece scoppiare il bambino occhialuto in una serie di risatine incontrollabili.
-Guarda che ti sbagli di grosso, Kazuha! Io non sono affatto innamorato di lei!-
Ovvio che no, cosa si metteva a dire quella stupida?!
Erano amici da una vita, come poteva provare qualcosa di più che affetto?
Va bene che lei non sapeva di essere quella bambina, ma affermare convinta che lui l'amasse ancora..
-Beh, comunque!- Biascicò sudando Hattori-kun in direzione dei giovani detective, decisissimo a cambiare discorso -La risposta è la tre per il semplice motivo che è un gioco di parole. Infatti sposa in giapponese si dice muko, e l'unione di muko con Hizune (Il nome della ragazza) da la parola mukohizune, e cioè stinco. E, guarda caso, lo stinco era il punto debole di Benkei, cioè l'unico punto che, se colpito, lo faceva piangere.-
Era, in realtà, un indovinello semplice e stupido. Uno di quelli che inventava il professor Agasa quando non aveva niente da fare, giusto per mettere in difficoltà i bambini.
Ma a Heiji quell'indovinello avrebbe dato parecchio da pensare, soprattutto dopo quella serata.

-Cosa? Altri ospiti?-
Heiji non contenne lo stupore e la mamma di Heiji guardò imbarazzata Conan, Ran, Goro e gli altri, che quella sera erano stati invitati in casa Hattori per pregustare la famosa e deliziosa cucina della signora di casa.
-Già, vi chiedo davvero scusa, ragazzi, ma è stata una cosa improvvisa.. Non ho fatto intempo ad avvisare mio marito della vostra visita e lui, proprio oggi, si è portato a casa alcuni amici sui e di tuo padre, Kazuha, infatti c'è anche lui.-
Kazuha spalancò leggermente stupita gli occhi -Mio padre? Eppure non mi aveva detto niente..-
Ran si intromise e sorridendo rispose per tutti che non sarebbe stato un problema, anzi, che li ringraziava molto dell'invito e che sarebbero stati onorati di passare la serata con persone così importanti.
-Oh, cara, ma che dici- Le rispose sorridendo la signora Hattori -Siamo noi a dovervi ringraziare per prendervi sempre cura del mio Heiji, è un ragazzo così impulsivo e testardo!-
L'affermazione scatenò le risatine degli ospiti e l'imbarazzo del diciassettenne che lanciò occhiate leggermente arrabbiate alla madre che sorrise e li scortò in sala da pranzo, ignorandolo.
-Ragazzi, prego accomodatevi.-
La sala dove entrarono era ampia e spaziose, in perfetto stile giapponese, bellissima e degna della famiglia Hattori.
Al tavolino erano già sedute sei persone: Il signor Hattori, il signor Toyama, cioè il padre di Kazuha, una signora piuttosto anziana, due uomini ed un giovane di poco più di 20 anni.
-Oh, ecco finalmente i nostri ospiti da Tokyo!- Esclamò il signor Hattori non appena i ragazzi entrarono -Loro sono amici di Heiji e lui, lo conoscerete di certo, è il famoso detective Goro.-
Nella stanza si alzò un leggero coro di ammirazione che fece gongolare non poco Goro.
Il signor Toyama si schiarì la voce per attirare l'attenzione e sorrise.
-E' un piacere rivedervi, ragazzi! Lasciate che vi presenti i nostri amici..-
E indicò le persone che gli erano accanto -Questa è la signora Izumi, una mia vecchia conoscenza, loro invece sono due miei colleghi Tsurumi e Oba e lui invece è il giovane Yusaku Kurokawa, prossimo a entrare nella polizia con noi. E' venuto qualche volta a casa nostra quand'era piccolo, Kazuha, magari ti ricordi..-
Cos'era quello?
Una specie di fotomodello che giocava al poliziotto e a quanto riuscisse a far scintillare i denti, in quel suo sorriso da fottutissimo fotomodello che dedicò alla ragazza?!
Una specie di pompato versione biondo ed occhi azzurri, dalla pelle lattea, pronto a tirare fuori un mazzo di rose e un sorriso ammicante da un momento all'altro.
Heiji non sapeva se gli dava più fastidio il fatto che un tizio del genere sarebbe entrato nella polizia o se il tizio in questione aveva fatto accomodare accanto a lui la sua amica d'infanzia cominciando subito a chiacchierarci.
-Allora, Heiji..- Cercò di attaccare il signor Hattori imbarazzato, vedendo la nuvola nera alle spalle del ragazzo, l'aura assassina e gli sguardi glaciali e intimidatori che questo mandava, senza risultato, al giovane che spruzzava rose da ogni poro. -Hai per caso lavorato a qualche nuovo caso, ultimamente?-
Heiji si voltò digrignando i denti verso il padre che sorrise mentre, dal canto loro, tutti gli altri indietreggiavano spaventati, eccezzion fatta per Kazuha e Yusaku, talmente presi dalla loro conversazione affiatata da non accorgersi di nulla.
Heiji ghignò e rispose, a voce più alta del necessario.
-Effettivamente si..-
Conan scosse la testa, sconsolato, già sapeva dove voleva andare a parare e come, probabilmente, sarebbe andata a finire la cosa.
Tante urla, insulti, e forse qualche piatto tirato dalla furiosa Kazuha.
-Prima mi hanno fatto un indovinello parecchio semplice, ma Kazuha, convintissima delle sue idee, non faceva che affermare che la risposta era un'altra. Era parecchio ridicola.-
Cercando di ignorare le occhiate di futuro-omicidio che il signor Toyama gli inviava Heiji scoppiò in una fragorosa risata di scherno.
-Heiji sei un idiota!-
Ed ecco che iniziavano a volare piatti..
-Cosa? Come ti permetti, stupida?-
E, nonostante gli ospiti, nessuno riusciva, ovviamente, più a farli ragionare.
-Io stupida? Sei tu l'unico cretino che non si arrabbierebbe se la ragazza di cui è innamorato si sposasse! Io solo quello dicevo.-
Heiji ebbe la stessa identica reazione di prima, iniziò a boforchiare e a coprirsi di ridicolo e, in mezzo alle risate dei leggermente confusi altri, spiccarono i sorrisi leggermente stupiti dei genitori dei ragazzi.
Ma cos'era? Tutti contro di lui, adesso?!
-M-ma cosa dici, stupida? Ti ho già detto che non sono innamorato di lei!-
-Ma se tu..-
-Kazuha-chan..- Yusaku Kurokawa si intromise, timidamente, nella conversazione accanita dei due, prendendo la mano della ragazza.
Una fastidiosa e davvero pericolosissima vena iniziò a pulsare sulla fronte del detective di Osaka, che cercò nuovamente di intimorire il ventenne con lo sguardo, con scarsi risultati.
-Perdonami se mi intrometto, ma avevo assolutamente bisogno di dirti che sei davvero bellissima arrabbiata, ma che forse è meglio lasciar perdere il discorso, è chiaro che Hattori-san si sente a disagio, quindi..-
E Kazuha, che si era fermata a bellissima, arrossì. Per poi scoppiare in una risatina nervosa e imbarazatta, ringraziando e negando.
La sua Kazuha arrossì.
Quella che conosceva da una vita, con cui si era ammanettato giocando a guardie e ladri, con cui aveva fatto il bagno da piccolo, quella che si preoccupava sempre per lui, quella che si sarebbe tranquillamente buttata in un burrone pur di salvarlo(*3), quella che gli sorrideva sempre, che era sempre allegra, che gli diceva con noncuranza di volere un bambino(*4), che passava le giornate con lui, quella con cui, teneramente, litigava sempre.
Quella Kazuha era arrossita per un affermazione di un uomo.
Di un uomo che non era lui. Era davvero troppo.
Noncurandosi di tutte le persone che avevano intorno, velocemente e furioso afferrò il braccio della ragazza per trascinarla fuori dalla stanza, boforchiando un "Vieni un attimo con me!" poco cortese, che lasciò tutti spiazzati e in silenzio.
Conan sospirò di nuovo -Mamma mia, avrà anche un grande intuito, ma quando si tratta di sentimenti è davvero uno stupido..-
Tutti si girarono verso di lui e il bambino si tappò la bocca, se l'era proprio fatto scappare. Ran avvicinò il viso, curiosa. -Scusa, Conan, ma i sentimenti di cui parli sono quelli di Heiji?-
L'occhialuto arrossì per la vicinanza e, cercando di allontanarsi, balbettò: -Ehm, si.. Cioè no.. Cioè, volevo dire..-
-Che nonostante questi chiarissimi segni mio figlio insisterà a dire che non prova niente per Kazuha.- Terminò il capo della polizia Hattori, con un sorrisetto.
-E' davvero un idiota.-
Nel frattempo l'idiota in questione aveva trascinato Kazuha nella prima stanza abbastanza lontana da quelle orecchie impiccione e l'aveva sbattuta al muro.
-Kyah! Che cavolo combini, Heiji? Si può sapere che ti prende?-
Lui restò fermo un attimo a guardarla con odio, poi appoggiò una mano al muro e si avvicinò vertiginosamente al suo viso, facendola arrossire non poco, scrutandola male. -Senti, mia cara, tu proprio non mi ascolti, vero?-
La ragazza alzò le sopracciglia innocentemente, senza capire dove lui volesse andare a parare..
-Mi pare di averti già detto che non voglio che tu fai la smorfiosa con altri ragazzi..-
Dal tono si capiva che era davvero arrabbiato, Kazuha non sapeva se rallegrarsi o..
-Vuoi capire che sei una mia dipendente?! Te l'ho già detto quella volta con Hoshikawa(*5), che figura ci faccio io che sono il tuo capo?!-
Che stupida, eppure glie l'aveva detto molto chiaramente.
-Eh?- E perché adesso sembrava stupita? -Sarebbe questo il motivo?-
Stupita e.. Delusa? Ma no, impossibile!
Heiji si allontanò un poco e annuì, ovvio che era quello, ce ne potevano essere forse altri?
-Heiji sei davvero un cretino!- Lui alzò gli occhi, per fissare stupito la ragazza che stava stringendo i pungni, cercando di trattenere qualcosa che sembravano decisamente lacrime.
Era davvero arrabbiata, poche volte l'aveva vista così e mai per questioni così stupide.
Perché di una questione stupida si trattava, infondo era una cosa che le aveva anche già detto..
-Davvero, davvero un cretino!- Continuò lei sbraitando e afferrandolo per la maglietta -Cioè, vengo considerata una civetta perché ho riso un po' con una persona che non sei tu? Tu davvero non stavi scherzando, dovrei davvero avere occhi solo per te e parlare solo con te?- Ora le lacrime iniziavano a scendere davvero da quegli enormi occhioni verdi.
Heiji si sentì morire, morire davvero, perché piangeva?
L'idea di avere occhi solo per lui le dava così fastidio?
-Sai solo in che eventualità questo dovrebbe accadere, Heiji?- Continuò lei urlando tra le lacrime -..Questa predica tu potresti farmela solo se noi fossimo fidanzati, fidanzati! E noi non lo siamo, vero, Heiji?- Altre enormi lacrime scesero da volto di Kazuha che spinse via il ragazzo in stato di shock. -Già, non lo siamo proprio per niente..-
Ed Heiji, il giovane detective di Osaka dall'eccezzionale intuito, si accostò risentito e preoccupato all'amica, tendendo la mano e cercando di sorridere.
-Hei, Kazuha, aspetta, perché piangi? Dai, io scher..-
Il ceffone lo colpì in piena faccia. Così come lo colpirono le lacrime e le tracce di mascara della ragazza che lo guardò, arrabbiatissima.
-Non mi interessa, sei un idiota! Io sono davvero stufa di te! Heiji io.. Ti odio!-

Cosa stai dicendo?
Cosa stai dicendo, perché stai piangendo?
Sono stato forse io? Sono davvero così idiota?
Cos'è che non riesco a capire, cos'è che da sempre non riesco a esprimerti?
Per quanto abbia fatto male lo schiaffo non è paragonabile alla fitta al cuore che ho ricevuto vedendo queste lacrime, le tue salate e tristissime lacrime.
Perché ti stai allontanando da me? Perché stai correndo via?
Non voglio, non voglio assolutamente che tu ti allontani da me.
Non voglio che qualcuno ti porti via.


La Pelle, quella calda, bianca e morbidissima pelle da accarezzare, da baciare.
I suoi capelli, quei mori capelli lisci quasi sempre legati in una coda. Non avrei mai pensato di provare tanto piacere nello scioglierla e vedere scendere quella cascata sulle sue spalle.
Gli occhi, i suoi verdi, enormi e bellissimi occhi, che mi guardano supplicanti, inebriati dal piacere.

-Heiji..-

La bocca, diamine la bocca, può essere una bocca così rossa, così dannatamente morbida?
Può ogni parte del suo corpo prendere tanto fuoco non appena le deposito un bacio, scendendo, scendendo sempre di più..
Accarezzandole il viso, la vita, le cosce.. Bacio il suo mento, il suo perfettissimo mento cavolo, il collo, con una mano slaccio il suo fastidiosissimo reggiseno e le lecco i capezzoli, sprigionando qualche gemito di piacere, poi scendo a baciarle quel bianco e piatto ventre.

-Heiji, ti prego..-
La zittisco infilandole la lingua quasi ingola, la voglio tutta, voglio ogni minima parte del suo corpo.
Lentamente la mia, perché cavolo se è mia, ragazza apre le cosce seguendo le mie mani e ricambia il bacio passionale, abbassandomi i pantaloni.
Mi sposto di nuovo a baciare il collo e, sorridendo nelle suo bianche e perfette clavicole, inizio ad entrare in lei.
Cavolo quanto mi fanno piacere i gemiti spezzati che emette, pregandomi di continuare.

-Heiji, io..
..Io ti odio!-


Heiji si svegliò in un bagno di sudore, urlando.
Cosa aveva fatto? Cosa diamine aveva appena sognato?
Cavolo se Kazuha aveva ragione, era un cretino, un enorme cretino.
Cercò di sollevarsi appoggiandosi ai gomiti e si prese la testa fra le mani, cercando di pensare.
Occhei, aveva appena sognato la sua migliore amica, la sua amica d'infanzia diamine, nuda sul suo letto, e aveva sognato di baciarla e di farci l'amore..
Non era poi un così grande guaio.
Ma che diceva? Era enorme!
Aveva sognato di fare l'amore con Kazuha, Kazuha!
Perché aveva sognato di andare a letto proprio con lei? Se doveva proprio fare questo genere di sogni poteva immaginarsi con qualche ragazza più carina, ce n'erano a centinaglia!

Ne sei proprio sicuro?
Si, cavolo, certo che ne era sicuro! Quella ragazza non aveva assolutamente niente di eccezzionale. Era carina, tutto qui..
Era molto carina. Era terribilmente bella, ed era adorabile, ed era matematicamente impossibile starle lontanto, ed era morbida..
Heiji scosse violentemente il capo arrossendo, doveva assolutamente togliersi quel sogno dalla testa, ecco.
Non era una cosa che sarebbe mai successa, né sarebbe mai dovuta succedere.
Insomma, lei era Kazuha! Non provavano assolutamente niente l'uno per l'altra, erano solo cari e vecchi amici.
Cioè, occhei, da piccolo era stato innamorato di lei ma adesso era tutta un'altra cosa.
L'unico e solo motivo per cui era stato geloso di Kurokawa (O di Hashikawa tempo prima) era perché era la sua dipendente, non ce n'erano altri.
Dovrei avrei occhi solo per te?

Perché Kazuha considerava ciò una cosa così inconcepibile? Infondo era così che funzionava, di solito, no?
Una dipendente non dovrebbe essere così civettuola con altri uomini in presenza del suo capo, fa parte del codice morale.

-..Questa predica tu potresti farmela solo se noi fossimo fidanzati, fidanzati!-

Heiji arrossì, ma cosa aveva detto, quella stupida?
La conosceva da una vita, ovvio che cercava di proteggerla da uomini disgustosi come quel Kurokawa.. Insomma, oltre che il suo dovere di capo lo era anche inquanto fratello maggiore.

A quasi fratello maggiore, non lo sei realmente, ricordi?
Diamine, perché quel giorno aveva tante voci in testa?
Certo, certo che sapeva di non essere davvero suo fratello, ma era come se lo fosse.
E inquanto fratello maggiore e capo non poteva permettersi di fare certi sogni giusto perché la sera prima avevano avuto una discussione un po' diversa e più accesa del solito.
E, dato che non poveva assolutamente rischiare di farne un altro simile, decise che il giorno dopo sarebbe andato di corsa da Kazuha per chiarire, e se necessario scusarsi, quell'assurda situazione.
Non poteva assolutamente permettere a quella stupida di invadere anche i suoi sogni.
Anche se, ammise Heiji con un leggero imbarazzo mentre si risistemava sotto le coperte, era stato un sogno niente male.


 

________________
 



Note esplicative!
*: Mi riferisco, ovviamente, alla gita a Kyoto che fanno nel 7° film. Conan andò con Ran, Goro e Sonoko, mentre i giovani detective per essere accompagnati dovettero rispondere a un indovinello di Agasa, quello che c'è all'inizio, per l'appunto.
**: Altra scena basata sul 7° film, Heiji infatti conosce il suo primo amore a Kyoto quando era piccolo, la ragazzina era una bambina in kimono che giocava a palla nel giardino del tempio e che cantava una strana canzoncina. Heiji la cercò per anni per poi scoprire con grande stupore che la bambina non era altri che Kazuha.
***: Qui invece Heiji si riferisce all'episodio L'isola delle sirene
. In questo episodio Heiji cade in un burrone ma Kazuha riesce a salvarlo con una presa molto alla matrix ma, purtroppo, cadendo lei stessa. Lui riesce ad afferrarla ma, stando per rompersi il legno a cui sono aggrappati Kazuha ferisce la mano di Heiji con cui la tiene per lasciarsi cadere e farlo salvare.
****: SPOILER(In quanto non ancora arrivato in Italia) Questo pensiero si riferisce a un episodio tratto dal IIII Magic File cioè, il magic file dedicato al XIV film. In questo episodio una mamma che deve andare in bagno affida a Kazuha il proprio figlio e lei si diverte tanto da esclamare, rivolta all'amico "Heiji, voglio un bambino!" con tanta nonchalance. Per tutta risposta lui arrossisce moltissimo e Conan intanto se la ride. <----
*Stima*
*****: Heiji con "Quella volta con Hoshikawa" si riferisce all'episodio L'illusionista
quando Kazuha afferma che il mago Hoshikawa non può essere l'assassino di una tizia perché lei gli era rimasta avvinghiata tutto il tempo, essendo soli (lei, lui e Ran) al buio ed avendo paura.
In quell'occasione Heiji si rende conto di provare fastidio quando Kazuha parla con altri uomini e pensa che questo succeda perché lui è il suo capo etc. etc..
Oh, lei in quel caso dice
"Quindi dovrei avere occhi solo per te?" e lui risponde "Certo che si!"
Occhei che non intende in quel senso, ma sono carinissimi comunque! *^*

ele's No Sekai - Again!
Eccomi tornata, minna!
Ohohoh, quanto adoro questa coppia, quanto l'adoro!
Publicity/avvertiment time: Per chi segue
My Fair Lady nel fundom di Kuro sappia che non ho alcuna intenzione di abbandonarla. Il capitolo è pronto da un pezzo, devo solo trovare la forza e la voglia di ricopiarlo sul piccì.
Mentre per chi segue
Molti delitti per nulla (nessuno, probabilmente. x'D), il mio nuovo giallo woo, beh, sappi che anche questa non la lascierò di certo, anzi! DC mi ha dato un sacco di ispirazione e la continuerò a breve.
Quindi? Cosa ne pensate di questa storiella?
Spero che questo primo capitolo non sia troppo lungo.. Purtroppo il mio nuovo coso per scrivere sul computer (-.-) non mi da le pagine quindi non so regolarmi.
Sapete, ieri sera mi è venuta inmente anche una fanfic che riguarda un po' tutti ma soprattutto riguarda
Kid-sama.. *____*
Che dite, la scrivo? E' un po' strana, c'è un nuovo personaggio, varie situazioni..
Bah, vediamo, se mi viene proprio l'ispirazione giusta la scrivo. ^^
Ora vi ringrazio molto per l'attenzione, spero di rivedervi nel prossimo capitolo.
Un bacio a tutti:

ele;

 

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Capitolo 2
*** Catena grigia del destino ♥ ***


ele No Sekai!
Yoyoyo! Salve a tutti! Me è tornata, visto? Non ve l'aspettavate, eh..
Eggià, in effetti è strano che io aggiorni qualcosa, di solito le mie fanfic cadono nel dimenticatoio.. ^^'
Bah, premetto che questo capitolo fa schifo, schifo sul serio.
Non so come mi sia venuto, e soprattutto come mi sia venuto così male, ma mi è preso di farlo dal più o meno punto di vista di Kazuha ed è stato il mio più grande errore.
Lei è incoerente e sembra una bambinetta, poi si riprende e sembra un'Emo.
Bah, davvero, potete anche prenderla ed accartocciarla nel cestino, non mi offendo.
Forse giusto un pochino, dai, ma ci passerò sopra. x'D
Un bacio, ci si vede a fondo pagina!


 


II Capitolo
- Catena grigia del destino -

Che so, mangiati il braccio, basta che ti stacchi!

Kazuha's POV
Genere: Romantico, Commedia
A tratti introspettivo.
Raiting: Sempre verde, tentativo di giallo malriuscito.
Avvertimenti: Spero di non andare troppo OOC,
Kazu-chan è difficile. >.<
Couple: HeijixKazuha, ovvio. u.ù

Dedicato a te, con cui adoro tanto litigare.


Kazuhei



"Le parole che usiamo per nascondere il nostro imbarazzo,
I momenti in cui ci fissavamo,
Il tempo che ho trascorso con te..
..Vorrei che fossero durati di più."

 

-Forza, Kazuha, ascoltami!-
-No e poi no, cretino! Dammi solo una ragione per farlo!-
Erano precisamente le 10 e 42 minuti del mattino ed Heiji e Kazuha erano già inpiedi e giravano e rigiravano (correndo, o, meglio, camminando molto velocemente) per casa Toyama come se nulla fosse, svegliando tutta la famiglia della ragazza, i due assonnati ospiti Ran e Conan ed i decisamente-poco-pazienti vicini.
Ma era tutta colpa di quello stupido!
Come gli era saltato in mente, mezz'ora prima, di andare lì e scusarsi?
Come gli era proprio saltato in mente di andare lì?!
Quello stupido detective abbronzato! Lo odiava, si, lo odiava con tutta se stessa.
Poteva una persona essere tanto cretina?!

"Io sono il tuo capo, che figura ci faccio?"
Idiota, idiota, mille volte idiota!
-Dai, Kazuha, ti vuoi fermare?- Le urlò l'idiota cercando di raggiungerla nello stretto corridoio -Sono qui per scusarmi, anche se non capisco bene il motivo della tua..-
-E' per questo che sei un'idiota!- Gli urlò lei, inchiodando -Anzi no, sei un idiota al cubo, un fottutissimo idiota!-
L'idiota si bloccò, anche perché altrimenti le sarebbe finito addosso, con gli occhi sgranati, terribilmente stupiti ed ora anche vagamente infastiditi.
-Hei, ora non ti pare di esag..- Per tutta risposta scansò agilmente il pugno della ragazza, che lo scrutava, arrabbiatissima.
-Baka, baka, baka Heiji! Come ti permetti di presentarti qui?! Il mio schiaffo di ieri non è stato abbastanza chiaro? Nel caso non l'avessi capito era un invito gentile a non farti più vedere!-
Heiji sbuffò, nervoso -Chiamalo gentil.. Ok, ok, scusa! Dai Kazuha, fermati!-
La ragazza si era infatti voltata ed aveva ripreso a camminare, furiosa.
Idiota, si, quel ragazzo era un emerito idiota!
Per carità, geniale e tutto quando si parlava di casi d'omicidio, ma in quanto a ragazze o sentimenti puf.. C'aveva un buco nero nel cervello quello!
Ma proprio di un tizio del genere doveva andarsi a innamorare lei?
Cioè, insomma, di tanti e tanti uomini belli e gentili che c'erano al mondo, perché proprio a lei era toccato il cretino rompipalle con tanto romanticismo in testa quanto sale in una torta?
O in zucca, la metafora è la stessa..
-Tsk, dovresti imparare un po' da Kurokawa..-
Punto, frena, lingua sfuggita, stupidaggine sparata, bomba azionata.
Pronti ad esplodere tra meno 3, 2, 1..
-Scusa, cosa hai detto?-
Il ragazzo la afferrò velocemente per le spalle e la sbattè al muro, furioso e soffiò -Ripetilo..-
Ah, adesso era lui quello arrabbiato? Ma che cavolo!
Lei si liberò velocemente della sua presa e, anche se un tantino spiazzata e imbarazzata da quella reazione, gli urlò di rimando.
-Che dovresti imparare la gentilezza da Yusaku, lui si che sa come si trattano le ragazze!-
-Ah, adesso lo chiami anche per nome?- Urlò anche lui, paonazzo in volto.
-Certo, io chiamo per nome chi mi pare, deficiente! Vuoi capirlo che tu non sei il mio capo?!-
Continuarono ad urlarsi più o meno le stesse cose per tutta la giornata, era praticamente impossibile sopportarli.
A colazione si tirarono riso, sardine, qualche piatto e Kazuha cercò di schiacciare Heiji con una sedia. La signora Toyama, esasperata da quella situazione, non vide altra alternativa se non quella di cacciare di casa i due ragazzi con la scusa di far fare il giro turistico di Osaka a Ran e Conan.
Beh, quella geniale trovata di mamma Toyama salvò la casa e i due genitori, ma servì su un piatto d'argento la più brutta giornata che il bambino e la diciassettenne avrebbero potuto mai passare.
Infatti i due cretini, perché ormai abbiamo appurato che sono entrambi irrimediabilmente stupidi, non si rincorsero e presero a parolacce solo per la strada, ma anche in autobus, al ristorante, al cinema..
E inutile era cercare di dirgli che la gente li squadrava terribilmente male, continuavano imperterriti a discutere su un argomento finché uno dei due non trovava un'altro oggetto di lite.
E, soprattutto, guai a cercare di farli ragionare. In quel caso il proverbio "Tra moglie e marito non mettere dito" era decisamente azzeccatissimo, dato che se anche solo ci provavi te lo staccavano a morsi, il dito.
E così passò la giornata.
Nel pomeriggio i quattro ragazzi tornarono a casa nelle stesse identiche condizioni di quando erano usciti. Inutile dire che non appena misero piede dentro casa i coniughi Toyama annunciarono in tutta fretta di avere una misteriosa cena di lavoro e si dileguarono.
-..Perché possibile che tu la mattina non riesci mai ad alzarti puntuale? Mai! Non c'è stata una fottutissima volta in diciassette anni di vita che sei riuscito ad alzarti puntuale da solo!-
-Beh, cretina, nessuno ti ha mai chiesto di aspettarmi!-
-Nessuno mi ha mai chiesto di aspettarti? Ma sei stupido?! Sono per caso io quella che si infuria se una certa persona non è sotto casa tua ogni mattina alle 8?-
-Che cosa centra, quello..-
No, era davvero troppo. Stavano decisamente esagerando.
-Basta, basta, vi prego, basta!-
Tre volti sbalorditi si voltarono verso un'esasperatissima Ran dai capelli dritti.
-Non ce la faccio più con voi due!- Urlò sbattendo le mani sul davolo dove erano seduti quasi distruggendolo -Vi rendete conto che questa storia va avanti dalle 10 di questa mattina? Dalle 10! E sono.. Le cinque! Scusatevi entrambi e fatela finita!-
I due la guardarono, con gli occhi sgranati, poi si fissarono e ripresero ad urlare.
-Ma cosa, io? E' lei la cretina che non spiega niente!-
-Come ti permetti, stupido?! Sei solo tu il deficiente che non capisce mai nula!-
-Basta ho detto, per favore!- Ritentò Ran, poi, notando che non le prestavano ascolto, annunciò -Occhei, hei? Aspettatemi qui!- E si allontanò velocemente dalla stanza, nello stupore generale.
-Hei, e adesso che le è preso, Conan?-
Il ragazzino scosse la testa, proprio non ne aveva idea.
Diviso tra il desiderio di spaccare la faccia a tutti e due i ragazzi con una pallonata e quello di scappare via urlando il bambino tentò di allontanarsi, per non doverseli sorbire, ma tornò improvvisamente Ran, nascondendo qualcosa dietro la schiena.
-Hei, voi due, piantatela e ascoltatemi!-
Kazuha ed Heiji si voltarono all'unisono verso di lei, paonazzi in volto e con la gola secca per le urla.
-Ran-neechan, cosa nascondi lì dietro?- Chiese Conan curioso, scendendo dalla sedia per avvicinarsi alla ragazza e guardare. Non appena vide ciò che Ran teneva in mano spalancò gli occhi e la guardò tra lo stupore e lo spavento -A-aspetta, non farai sul serio?!-
Lei sorrise e si avvicinò lentamente a Kazuha ed Heiji che la guardavano decisamente confusi e un tantino spaventati.
Dovevano ammettere che quando Ran era arrabbiata era decisamente inquietante..
-Ahh, lì!-
Improvvisamente Ran indicò qualcosa sul soffitto, urlando e causando grida di stupore da parte dei due che guardarono spaventati in alto e non si accorsero che Ran si era fiondata velocemente verso di loro e con un gesto fluido aveva appeso qualcosa ai loro polsi.
-Eh?- Fecero i due ragazzi voltandosi verso di lei.
Balbettando come pesci spostarono lo sguardo da Ran che sorrideva, a Conan che sospirava, alle manette che avevano ai polsi, poi di nuovo a Ran e alle manette ed alla fine urlarono.
-Eeeeeeh?!-
Un momento, un momento, Ran stava scherzando, si?!
Non intendeva veramente tenerli lì legati, giusto? Stava sicuramente scherzando.
-Ehm, Ran..- balbettò Kazuha cercando di sorridere ma visibilmente preoccupata -Cosa stai facendo?-
La ragazza sghignazzò orgogliosa, mani sui fianchi.
-Prima all'entrata ho visto queste, probabilmente sono di tuo padre Kazuha, e dato che io e Conan non vi sopportiamo più ve ne resterete per un po' così appiccicati finchè non vi sarete calmati, ok?-
Ok? Okay proprio per niente! Diamine, cosa cavolo le era saltato in mente?!
Fu quello che le urlò quel cretino di Heiji, beccandosi in tutta risposta un'occhiata assassina da Conan.
Che carino, il mondo in cui proteggeva la sua sorellona era adorabile..
-No, a parte gli scherzi Ran, slegaci dav.. Aspetta! Dove diamine stai andando?-
Urlò Kazuha alzandosi di scatto dalla sedia e, di conseguenza, trascindandosi dietro Heiji che perse l'equilibrio e le cadde addosso. Una scena abbastanza comica, si.
-Levati subito, cretino!- Urlò Kazuha rossissima per la vicinanza del suo viso con quello di lui e della posa decisamente equivoca in cui erano capitati.
-Ci sto provando, stupida!- Soffiò lui imbarazzato perlomeno quanto lei e cercando di snodarsi da quel groviglio di corpi -Ma che ti credi ovvio che ci sto provan..-
-Ahi! Dove tocchi, maniaco! Vedi Ran, ti prego, liberaci!-
Intanto Ran e Conan erano sullo stipite della porta e ridevano vivacemente, gustandosi la scena. Poi la ragazza fece l'occhiolino al bambino e facendo finta di guardare l'orologio esclamò -Oddio com'è tardi! Papà, Sonoko e gli altri ci aspettano per passare insieme un po' di tempo ingiro per Osaka, noi dobbiamo proprio andare..-
E ripresero a ridere tra le urla di preghiera dei due adolscenti ancora a terra.
-Ah, e, ragazzi?- Riprese Ran mostrando con un ghigno una piccola chiavetta grigia -Misà che questa qui per un po' la terrò io, occhei? A stasera..-
E prendendo Conan in braccio si diresse con molta nonchalance verso l'ingresso.
-Hei, Ran, Ran ti prego aspetta! Non puoi lasciarci qui!-
Urlò Kazuha quasi in lacrime prendendo a pugni Heiji dal nervoso.
-Guarda che se n'è già andata, stupida- borbottò lui cercando di evitarli, ma da quella distanza era parecchio difficile.
Kazuha non riusciva a crederci.
Ran se n'era davvero andata, lasciando lì da soli lei ed Heiji, per di più incatenati l'uno all'altra!
In circostanze normali ne sarebbe stata anche contenta, in circostanze normali. In quel momento quell'idiota era l'ultima persona al mondo che voleva vedere.
E con cui, in assoluto, voleva essere incatenata con a malapena 10 centimetri di spazio libero tra di loro. In quel momento anche tre metri le sembravano troppi, figuriamoci 10 centimetri!
-Tu piuttosto pensa a staccarti, stupido!- Urlò lei cercando di spingerlo via ed ottenendo solo di farlo di nuovo cadere con lei sopra. Stupido, stupido Heiji, quella situazione era tutta colpa sua!
-E come dovrei riuscirci, scusa?- Sospirò lui esasperato. Cavoli quanto lo odiava quando usava quel tono saccente!
-
Che so, mangiati il braccio, basta che ti stacchi!- Urlò di nuovo lei, come una bambinetta viziata. Come una terribile bambinetta viziata..
E allora Ran che ruolo aveva avuto? Ran era forse stata la mamma? La mamma che mette in punizione i bambini quando si comportano male?
Forse era così, forse Heiji non era l'unico stupido e immaturo lì, anche lei si stava comportando male.
Doveva calmarsi.
Sospirò e lentamente si mise in ginocchio -Va bene- sussurrò a capo chino stupendo Heiji -Per prima cosa cerchiamo di alzarci.- Aggiunse sollevandosi sulle ginocchia e invitandolo con lo sguardo a fare lo stesso.
Si, aveva ragione Ran, avevano esagerato, aveva esagerato.
Heiji era un irrimediabile stupido e non si meritava un bel niente, ma infondo era sempre stato così, no? In diciassette anni l'aveva sempre sopportato ed accettato senza dire niente e non poteva adesso prendersi la libertà di arrabbiarsi senza dargli spiegazioni e pretendere che capisse così, all'improvviso.
Anche se lei aveva pienamente ragione, ecco.


 

"Terekakushi na serifu mo,
Mitsumeau shunkan mo,
Anata to iru jikan mo..
..Tarinai kedo."


 

-Hei Kazuha, mi spieghi perché è la quarta volta che rimetti questa canzone? Cioè, fai come vuoi, ma è triste..-
Perché almeno lei mi fa sentire qualcosa. Mi fa sentire che c'è, mi da un po' di calore.
Perché almeno lei mi dice ciò che voglio sentire e che da te non sentirò mai.

-Così..- Fu tutto ciò che riuscì a dire, con lo sguardo basso, come era rimasta sin da quando si erano alzati dal pavimento.
Sul divano a fare niente, con Kazuha che sfogliavana distrattamente un libro ed Heiji che leggeva un fumetto ed ogni tanto lanciava qualche occhiata preoccupata alla ragazza.
Era così che stavano, da più di due ore, in silenzio.
Erano incredibili, avevano passato più di sei ore a sbranarsi per stupidaggini ed ora che c'erano cose davvero importanti da dire se ne stavano zitti, senza sapere da dove o da chi cominciare.
Dal canto suo Kazuha, al contrario di Heiji, sapeva benissimo quel che avrebbe dovuto dirgli, solo che non le andava per niente giù. Insomma, non era per niente giusto che doveva essere lei a scusarsi, infondo era lui lo stupido che non aveva capito niente di ciò che lei provava!
Ma era anche vero che non gli si poteva affibbiare tutte le colpe solo perché era un tantino ottuso con tutto ciò che riguardava i sentimenti.
Alla fine toccherà a me per forza rompere il ghiaccio, sospirò.
-Ecco, hei, senti Kazuha..-
La ragazza si girò stupita verso Heiji, ritrovandoselo improvvisamente e vertiginosamente vicino.
Entrambi arrossirono e si allontanaro di scatto, imbarazzati. -Si, dimmi..-
Lui era lì, difronte a lei, imbarazzato e sforzandosi di trovare le parole per scusarsi, di nuovo, come un cagnolino bastonato.
E questa volta fu il turno di Kazuha di sentirsi morire davvero, guardandolo.
Come aveva fatto ad odiarlo per tutta la durata di quella giornata? Era impossibile, lui era adorabile e, a modo suo, così dolce..
Sentì gli occhi riempirsi di lacrime salatissime. No, non voleva proprio piangere, non lì davanti a lui, si sarebbre preoccupato e si sarebbe sentito in colpa.
Stupida canzone triste, stupido mondo.
Perché il computer non si rompeva mai quando serviva?
-No, aspetta Heiji, guarda che sono io a dover..-
Già, era lei, pensò cedendo alle lacrime che cominciarono a scendere incessabili.
Lui si considerava il suo fratellone, il suo capo, le voleva molto bene, ma che l'amasse era decisamente fuori discussione.
Che stupida che era stata, era ovvio che non capisse perché lei si fosse arrabbiata, infondo non aveva mai pensato a lei come ragazza in quel senso..
Non le avrebbe mai voluto bene come desiderava lei, come glie ne voleva lei.
-..Tu non hai fatto proprio niente..- Continuò singhiozzando, abbandonandosi nel tutto alle lacrime -Sono io che non riesco a dirti..-
Non riusciva a continuare, quel groppo in gola, quelle lacrime le impedivano di parlare.
-Kazuha, ti prego..- Lei alzò il volto per guardare il ragazzo a cui voleva tutto quel bene. Era lì, decisamente preoccupato e triste, non voleva che lei stesse male.
No, ti prego, non sentirti in colpa.. -Perdonami, io..-
Ti ho detto di non farlo. -Ti giuro che non volevo, se c'è qualcosa..-
Smettila, smettila. Si tappò le orecchie, scuotendo la testa, non voleva sentirlo.
-Kazuha, scus..-

Idiota, ti avevo detto di non farlo.
Ti avevo detto di non scusarti, di non guardarmi con quella faccia.
Ti avevo detto di non venirmi a cercare, di non farti più vedere.
Lo sapevo, non avrei più dovuto vederti.
Non avrei mai dovuto innamorarmi di te, non avrei mai dovuto conoscerti.
Perché sto facendo così? Forse perché tu continui a scusarti..
Perdonami, non so cosa mi sia preso.
Ti ho afferrato per la maglietta, con forza, forse troppa.
Non avrei dovuto, così come non avrei dovuto baciarti.
Lì c'eravamo solo noi. Te, io e le nostre bocche.


Ecco, le tue labbra.
In realtà io non desideravo altro.


 

__________________________

 

ele No Sekai- Again!
Yeye, niente note esplicative oggi! Mmh, strano.. Forse mi sono fatta sfuggire qualcosa, se lo notate segnalatemelo perfavore! ^^
Obbè, che ne dite di questo capitolo?
Strano strano e brutto brutto a mio parere.
Non so perché ma non mi piace per niente, tranne il finale. Il finale si, mi piaciucchia abbastanza.

Ecco, le tue labbra. In realtà io non desideravo altro.
Soprattutto questa frase. *^*
Inoltre amo moltissimo la canzone che ho messo, sia in italiano che in Giappo. Si chiama Jikan Yo Tamare di Azu feat Seamo ed è l'End dell'anime Itazura Na Kiss. E' una canzone molto bella, ascoltatela se vi va. ;) 
Olè, finalmente in questo capitolo Kazuha si muove!
Dopo una giornata di incazzatura si rende conto che per quanto Heiji sia tonno non se la può prendere con lui, perché un tonno resta un tonnò. è_è
E così decide di cambiare tattica e incupirsi (Ahah, sto sminuendo tutto ciò che ho scritto con tanto impegno in tre giorni) e quando lui si mette a scusarsi di nuovo le parte la brocca e lo bacia. O____O
Come reagirà Heiji?
Ahah, chi lo sa, chi lo sa, lo so solo iooo!
Non è vero, non lo so manco io che ancora non l'ho scritto il capitolo. Vedremo vedremo, grandi colpi di scena? Una bella scopata degna dei più zozzi film
hot? x'D
Tutto nella prossima puntata! U.U
Al prossimo capitolo mie cari!

Vostra
 

ele!
 

P.s. Bella bella l'immagine, eh?! *-*

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Capitolo 3
*** Una volta e poi basta ♥ ***


ele No Sekai!
Hei hei! Eccomi tornata dopo un bel po' di tempo, chiedo venia! ç-ç
Comunque, questo capitolo è venuto troppo corto per i miei gusti ma vabbè vabbè, in compenso amo l'immagine che ho messo e la canzone iniziale e centrale.
Si chiama
Silky Heart di Yui Horie. E' la seconda Opening dell'anime Toradora! se vi interessa.. Penso sia davvero azzeccatissima per questo capitolo, quindi, se vi va, ascoltatela mentre leggete, a me ha aiutato molto per entrare nel vivo della storia. ^^
Beh, ora vi lascio al capitolo, ci si vede a fondo pagina!
Un bacio

 

III Capitolo
- Una volta e poi basta -
Ma allora perché aveva quella voglia pazzesca di farlo di nuovo?


Kazuhei's POV
Genere: Romantico, Malinconico
A tratti introspettivo.
Raiting: Sempre verde.
Avvertimenti: Nessuno, ma spero di rispettare il genere malinconico
che mi sono ripromessa di far risaltare in questo capitolo.
Couple: HeijixKazuha, ovvio. u.ù

Dedicato a te, che non sarai mai mio.




 

"Sarebbe più semplice se ti dicessi che ti amo e basta,
Ma quando tu appari davanti a me
La mia personalità si risveglia ed interferisce."


 

Era un qualcosa di impossibile quello che stava accadendo.
Qualcosa di incredibilmente e dannatamente impossibile.
E di assurdo. Si, di decisamente assurdo.
Dopo tutte le di pippe mentali che Heiji si era fatto quella notte per cacciarsi dalla testa quella dannata immagine del corpo di Kazuha, nudo, sul suo letto che cosa andava a fare quella stupida?
Lo baciava. Cazzo.
Heiji Hattori, sdraiato sul suo letto e con le braccia dietro alla testa, guardò il soffitto cercando di riordinare le idee.
Kazuha lo aveva baciato. Lo aveva baciato, in lacrime.
Kazuha Toyama, la sua più cara amica, la persona che conosceva da sempre, quella che aveva giurato di proteggere ad ogni costo da tutto e da tutti(*), la bambina del suo primo amore l'aveva baciato.

La bambina di cui mi ero innamorato..
Non era possibile. Non era assolutamente possibile.
Che cosa significava quel gesto? Perché l'aveva fatto?
Che davvero Kazuha di lui fosse..
No e poi no, era una cosa del tutto impensabile!
Eppoi se fosse stato così per lui sarebbe stato solo un problema. Lei era praticamente sua sorella, sorella, e i fratelli non si innamorano delle proprie sorelline.

Ma allora perché aveva quella voglia pazzesca di farlo di nuovo?
Perché quelle labbra gli erano parse così buone, accoglienti e morbide, tanto da sentire di volere restare lì a baciarla per sempre?
Lui non avrebbe dovuto provare certe cose, no? E allora perché le aveva provate? E perché, poi, era scappato?


-Che cosa.. Cosa significa questo, Kazuha?-
Chiese Heiji esitante quando, dopo un lungo silenzio post evento interrotto solo dai piccoli singhiozzi di Kazuha, prese il coraggio per parlare.
-Tu.. Se volevi zittirmi c'erano mille altri modi. Potevi sceglierne uno di quelli! Insomma, questo.. Cioè, queste cose dovresti farle solo con le persone che ami davvero..-
E si era zittito, imbarazzato, non sapendo bene cosa dire, cosa fare..
Kazuha lo aveva baciato. Non ci credeva.
E quella stessa Kazuha se ne stava lì immobile, occhi sgranati, indecisa se mettersi a piangere o a urlare.
Alla fine aveva abbassato la testa e, con un sospiro, aveva sussurrato -Si, hai ragione..-
Erano rimasti in un silenzio tesissimo fino al ritorno di Conan e Ran, e quest'ultima, seppur parecchio confusa, li aveva liberati.
E così i due si erano allontanati, ad occhi chini e senza dire una parola.
Heiji era salito in camera sua e Kazuha era tornata a casa e tutti e due si erano buttati sul letto sfiniti, uno a pensare, l'altra a piangere.

"Tu..Se volevi zittirmi c'erano mille altri modi. Potevi sceglierne uno di quelli!"

Si certo, ahah, complimenti grande investigatore.
Kazuha cercò inutilmente di asciugarsi le lacrime che stavano macchiando il cuscino di mascara ormai da un po', ma più le asciugava più le sembrava che queste aumentassero così lasciò il cuscino al suo destino.
Si, Se volevi zittirmi, davvero complimenti Heiji, sei un grande attore.
Come se non se ne fosse accorta, lei, che lui stava fingendo.
Certo, in fatto di sentimenti lui era stupido come pochi, ma non così stupido, diamine.
L'aveva capito benissimo che lei l'aveva baciato perché lo voleva (più di ogni altra cosa al mondo, in effetti) e semplicemente aveva fatto ciò che Kazuha si aspettava facesse:
L'aveva respinta.
Ovvio, perché lei era la sua sorellina, lui le voleva bene, certo, ma non nel modo che chiedeva lei.
A Kazuha parve, per l'ennesima volta in quella serata, di morire, mentre le lacrime continuavano ad essere inarrestabili. L'aveva baciato, aveva baciato Heiji.
Era una cretina. Perché diamine l'aveva fatto? Il loro rapporto non sarebbe più stato lo stesso..
Era solo che in quel momento le era sembrato tutto così terribilmente confus, e lui non accennava a smettere di scusarsi.. E lei non resistesa più, non voleva più sentirlo parlare a vanvera, non voleva più nascondegli quello che provava, pensò che un bacio sarebbe stato il modo più veloce e indolore per farglielo capire.
Indolore, già, eppure aveva fatto male. Male da morire.
Ed anche per questo aveva una terribile voglia di rifarlo, sempre sempre.
Di averlo sempre lì, vicino a lei, sotto qualsiasi figura lui volesse assumere.
Ma non era giusto. Lui non doveva più far parte della sua vita.
Lei doveva andare avanti. E si addormentò con questo pensiero.
La mattina dopo la ragazza si svegliò sentendo le urla dei genitori.
-Ma ha solo 17 anni, non puoi neanche pensare ad una cosa del genere!-
Gridò la signora Toyama dalla cucina, probabilmente rivolta verso suo padre, così camminando piano per non farsi sentire uscì dalla sua stanza e si diresse verso il luogo in cui erano i suoi genitori, per ascoltare.
-Questo lo so, che ti credi, ma è l'unica soluzione! Comunque sia glie ne parlerò e le chiederò se è daccordo.-
-Parlarmi di che cosa?- Chiese Kazuha entrando nella stanza e guardando confusa i genitori.
Loro all'inizio non volevano parlare ed avrebbero voluto aspettare, ma alla fine le preghiere di Kazuha li convinsero e il signor Toyama raccontò tutto alla figlia che ascoltò, attenta, fino all'ultima parola.
Si, avrebbe dovuto dimenticarlo, ormai Heiji per lei non era niente d'importante e doveva assolutamente andare avanti.
Kazuha, dopo qualche minuto di riflessione a capo chino, annuì e guardò i genitori.
-Va bene- Disse sorridendo -Lo faccio.-
Entrambi i genitori restarono a bocca aperta leggermente preoccupati e cercarono, la signora Toyama, di dissuaderla e, il signor Toyama, di capire il perché di questa scelta.
Ma Kazuha continuava a sorridere per tranquillizzarli. Si, doveva andare avanti.
-Tranquilli, io credo che potrebbe aiutarmi.- Disse piano -Quindi va bene, dopodomani sposerò Yusaku Kurokawa.-

 

"Suki to ieba kantan nanoni,
Kimi ga mae ni kichauto..
Kyara ga sobie watashi no koto wo jamashiteru."

 

Heiji continuava a passeggiare senza una meta precisa per le stradine di Osaka.
Cercava di pensare, ci provava davvero, ma in quel momento la sua mente era completamente vuota.
L'unica cosa che riusciva a ricordare era il calore delle mani di Kazuha, sul suo petto, quando l'aveva afferrato per la maglia, e la morbidezza della sua bocca quando.. Beh, quando l'aveva baciato.
Heiji si sfiorò distrattamente le labbra, avevano ancora il sapore di Kazuha.
Arrossì, comunque non era una cosa importante, lei l'aveva fatto per tutt'altro motivo, quindi non aveva senso stare lì a farsi problemi.
Senza accorgersene era arrivato in un parco non molto lontano da casa sua, si ricordò che da bambini lui e Kazuha andavano spesso a giocare lì perché quando era primavera ed i ciliegi erano in fiore c'era sempre un'atmosfera bellissima.
A Kazuha quell'immagine dei petali di ciliegio che volteggiavano nell'aria piaceva moltissimo, ed anche a lui. Gli era sempre piaciuta.
Quel giorno che Heiji Hattori tornò lì, dopo anni, più grande e con molti più pensieri per la testa era primavera inoltrata e nell'aria c'era quella bella atmosfera romantica che tanto piaceva alla sua amica d'infanzia.
La sua..
-Heiji Hattori, che sorpresa!-
Heiji si girò di scatto e si ritrovò davanti lui, il pompato biondo di nome Kurokawa.
-Oh, beh, già..- Borbottò irritato, quel tipo non gli piaceva per niente.
Quello, in tutta risposta, sorrise -Ah, hai visto che bello questo posto? Mi piacciono moltissimo i ciliegi in fiore, creano un'atmosfera magica..-
Poi, sorridendo se possibile ancora di più, guardò il giovane detective di Osaka con uno sguardo strano. -Sai, una volta da piccolo sono venuto qui con Kazuha-chan, è stato bellissimo.-
Allora quello voleva proprio essere menato.
Heiji non seppe davvero cosa lo trattenne dal metter mano alla spada e decapitare lì sul posto il pompato, forse fu giusto un po' di sale in zucca, abbozzò e borbottò, con una vena che gli pulsava più che mai sulla fronte. Una vena parecchio pericolosa:
-Si, anche io, un sacco di volte.-
Tra i due calò un silenzio tesissimo, interrotto solo dai rumori di sottofondo del parco, così Heiji era pronto per salutare cortesemente e andarsene ma quello lo precedette.
-Beh, ti chiedo scusa, ora devo proprio andare. Comunque ci vedremo di certo dopodomani, no? Dato che sei tanto amico di Kazuha-chan..-
La vena di Heiji ricominciò a pulsare pericolosamente, Kazuha-chan di qua, Kazuha-chan di là.. Come si permetteva quell'idiota di chiamarla per nome?
Inoltre, che storia era quella? Perché mai avrebbe dovuto riincontrarlo così presto?
Notando la sua faccia confusa il ventenne sorrise. -Come, non te l'hanno detto?- Gli chiese -Sai, il signor Toyama mi ha chiamato giusto pochi minuti fa per confermarmelo, non sai come sono stato felice! So che è perfetta..-
Perfetta? Chi, cosa?
Se parlava di Kazuha no, per lui, perfetta non lo era per niente.
Ma comunque, perfetta per cosa?
-Quindi, dicevo, verrai al nostro matrimonio, si?-

Matrimonio..
-Che cosa hai detto?- sibilò Heiji afferrando il ragazzo per la maglietta. Fortunatamente (O sfortunatamente) non aveva una katana a portata di mano, altrimenti quel giovane futuro poliziotto avrebbe fatto davvero una brutta fine.
Yusaku se lo scrollò di dosso, aggrottando le ciglia. -Si, ma come, davvero Kazuha non te l'ha ancora detto?- Disse, abbozzando un sorrisetto di sfida -Spero non ti dispiaccia, io e lei ci sposeremo dopodomani.-
Yusaku ebbe appena il tempo di finire la frase che il giovane detective dell'ovest era sparito, letteralmente volatilizzato, lasciando alle sue spalle una nuvola di polvere.
-Cavoli- Borbottò sorridendo Yusaku -Che ragazzo impulsivo.-
Intanto Heiji correva per il parco, schivando piccioni, ragazzini che giocavano a palla e biciclette.
Stupida, Kazuha era una stupida. Cosa diamine era quella quella storia del matrimonio?
Quel tizio neanche lo conosceva, inoltre era ancora minorenne! E poi, come poteva anche solo passarle di mente di sposare così di punto in bianco un tizio del genere?
Che cosa cavolo era successo? Non poteva essere vero, Kazuha non si sarebbe sposata, era troppo assurdo.
Heiji attraversò velocemente il cancello di casa Toyama e si fiondò sulla porta, bussando incessantemente e rischiando di romperla.
-Kazuha, Kazuha ci sei, vero? Aprimi perfavore!-
Per un po' il ragazzo non ricevette risposta ma alla fine la porta si spalancò mostrando il volto della furiosa, e bellissima diamine, Kazuha.
-Che cosa vuoi, Heiji?- Sibilò. Ahi, era decisamente arrabbiata, brutto segno.
Lui la fissò, intensamente, aspettando di rivedere la sua Kazuha, quella che lo prendeva ingiro, con qui litigava per scherzo, che si imbarazzava e che lo faceva sempre ridere.
Aspettava e aspettava, ma in quello sguardo di ghiaccio Kazuha non c'era.
Quello sguardo non conteneva solo rabbia, c'era anche tanta stanchezza, delusione, tristezza e rassegnazione. C'erano tutti i brutti sentimenti che non avrebbe mai voluto che Kazuha provasse.
Quella volta lei li stava provando tutti insieme, e per colpa sua.
Heiji avrebbe voluto prendersi a pugni.
-Allora, Heiji?- Disse lei appoggiandosi allo stipite della porta -Sai, ho parecchio da fare..-
Kazuha, Kazuha, Kazuha, che cavolo di fine aveva fatto? Chi era quella lì davanti a lui?
Heiji abbassò la testa e strinse i pugni -E' vero?- Sussurrò stupendo un po' la giovane -Che cos'è questa storia, Kazuha? Dimmi che quel cretino mi ha preso ingiro.-
La ragazza lo guardava, con gli occhi leggermente sgranati, sembrava essere tornata.. Poi quell'espressione di sfida e sdegno che non apparteneva per niente alla sua amica ricomparve sul suo volto insieme a un tono sprezzante.
-Ahah, perché, te ne importa forse qualcosa?-
Che cosa stava dicendo, quella stupida? Che cosa stava facendo?
-Ovvio che si!- Sbraitò Heiji, stringedo i pugni fino a farsi male -Sei la mia più cara amica, non puoi sposare un uomo che non conosci per niente!-
-Lo conosco sin da bambina, in realtà.- Ribatté lei, alzando un sopracciglio.
-E allora?- Continuò ad urlare lui, alzando finalmente la testa e guardando Kazuha in faccia -Non lo vedi da secoli e sei ancora minorenne! Come può anche solo passarti di mente di sposarti con un tizio che neanche ti piace?-
Aspetta, lui però che cosa ne sapeva? Che neanche ti piace, e se invece non fosse stato così? Se a lei, in realtà, quel tipo piaceva molto? Se a quel tipo voleva più bene che a lui?
E se quel tipo era, effettivamente, per lei più importante di lui, Heiji, il suo semplice amico d'infanzia?
Heiji riabbassò la testa, senza sapere cosa dire, e Kazuha sorrise. Era uno di quei sorrisi che si fanno quando si sa di avere ragione, come quelli che sfoderava Heiji quando spiegava la dinamica del caso che aveva appena risolto. Solo che, a differenza di quello di Heiji, il sorriso di Kazuha aveva una risonante nota di malinconia.
-Esatto, Heiji, proprio così. Sai, Yusaku mi vuole bene ed ha bisogno di me.-

Ed io? Io che ho bisogno di te più di tutti?
-Inoltre è molto buono ed io sento che con lui potrei essere davvero felice.-

Che cosa dici? Che cosa cavolo dici? Non è lui che ti rende allegra ogni giorno, che ti fa ridere, che ha giurato di proteggerti, che ti starà sempre accanto. Quello sono io, non lo capisci? Io ti voglio molto più bene di lui.
-E' vero, sono minorenne e non lo conosco da molto, ma mi sembra già una vita. Una vita è tanto tempo, Heiji.- Kazuha sfoderò quel suo sorriso triste, quello che la faceva sembrare sull'orlo delle lacrime.

No, non è così. Conosci me da una vita, non lui. Lui lo conosci da qualche giorno, sono io quello che è sempre stato al tuo fianco, io!
-E tu mi farai da testimone, vero Heiji?-

Avrei dovuto urlarti di no. Avrei dovuto imprecare, prendere a pugni il muro e tuo padre che permetteva una cosa del genere.
Avrei dovuto, avrei voluto diamine, afferrarti per le spalle e risvegliarti da quel sogno, facendoti capire che non era giusto quello che stavi facendo.
Avrei dovuto ma non lo feci.
Perché infondo infondo non era affar mio, no?
Quello era il tuo passo importante, la tua decisione, e nessuno avrebbe dovuto decidere della tua vita a parte te stessa.

E se tu avevi deciso di trascorrerla senza di me andava bene.
Davvero. Io sarei di certo sopravvissuto.
In qualche modo.


 

_________________________________



Note esplicative:
*: Heiji si riferisce sempre all'episodio "L'isola della sirena". Dopo l'evento di cui vi ho parlato nel primo capitolo (Ricordate? Heiji cade da una rupa e Kazu lo salva con una mossa strafiga) lui dice di aver finalmente capito quanto le vuole bene e di voler proteggerla per sempre, o una cosa del genere..
Peccato che non ha ancora capito che il bene che le vuole lui è più forte di un semplice desiderio di proteggerla. :3


ele No Sekai! - Again!
Heilà, minna!
Come va, come state? Tutto bene?
Oggi è stata una giornata bellissima, finalmente sono andata al Romics! Non vedevo l'ora! *^*
Mi sono vestita da
Ciel versione donna e mi hanno fatto un sacco di foto, è stato bellissimo!
Ho comprato un sacco di roba! Un enorme pupazzo di Ciel, il suo anello, la colonna sonora di
Kingdom Hearts, il calendario di Kuroshitsuji, la collana giratempo, la borsa con su stampato un bellissimo e dolcissimo Elle, il portafoglio di Kid (**) e, soprattutto, udite udite.. I quattro numeri di Kaito Kid!
*_____*
Finalmente posso iniziare a scrivere la fanfic che volevo su Kid, ora sono ben informata. Eheh. U.U
Beh, tranquilli, non abbandonerò questa ff (Ci mancherebbe), comunque con questo terzo capitolo siamo arrivati a metà.
Eggià, mancano due o tre capitoli, dipende da quanto li farò lunghi..
Consiglio! Secondo voi sono meglio due capitoli lunghi lunghi o tre più o meno medi?
Si vedrà, si vedrà, intanto già so cosa mettere nel prossimo..
Eheh, questa volta io lo so cosa succederà. Ohohoh.
Bene, credo di aver esaurito gli argomenti, quindi vi lascio, sempre che ci sia ancora qualcuno.. C'è? C'è nessuno?
Obbè, io spero proprio di si, e spero anche moltissimo che il capitolo vi sia piaciuto nonostante sia stato,
diamine, me ne sono accorta praticamente solo ora
, parecchio noioso. ^^'
Scusate, eh, la prossima volta cercherò di essere più divertente. Promesso. u.ù
Come piccolo regalo per il ritardo.. Anticipazione scritta ora di sana pianta ma che di sicuro ci sarà nel prossimo cap:


Il bambino sospirò -Sai di essere un idiota, vero?-
La figura moribonda di Heiji nascosta sotto le coperte si girò per dargli le spalle e fissò il muro -Si, lo so.- Borbottò.
Nessuna incazzatura, nessun insulto, nessun "prenderlo per la collottola e scuoterlo peggio di un pupazzo". Assolutamente niente di niente.
Shinichi Kudo miniatura aggrottò le sopracciglia, quel ragazzo era davvero messo male.


Ohohoh, lascio tutto il resto in sospeso.. Tutto nella prossima puntata cari!
Au revoir minna! (Misto di lingue incomprensibile)
Vostra devotissima

ele!

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Capitolo 4
*** Ciò che con gli occhi non si può vedere ♥ ***


ele No Sekai!
Ehiii! Quanto tempo!
Sumimasen davvero, minna, non so proprio come ho fatto a metterci tanto!
Bahbah, ultimamente sto seriamente iniziando a pensare di voler dare fuoco alla scuola. U.U
C'è qualcosa che qui volevo scrivermi, ma non ricordo cosa, baaah.
Comunque per oggi niente canzone, una semplice frase.
Anche questa è presa da
Toradora!
(Si, sono fissata, scusate, eh. ^^'), ma è una semplice frase che dicono alla fine Ryuuji e Taiga. Io la trovo bellissima.
Eppoi è proprio azzeccata col titolo. <3
Ora vi lascio, spero che il capitolo vi piaccia!


 

IV Capitolo
- Ciò che con gli occhi non si può vedere -
"Quindi che ne diresti, Heiji, di smetterla ragionare per una volta a modo tuo e di
guardarti dentro?"


Conan/Heiji's POV
Genere: Romantico.
Raiting: Verde, poi giallo/arancio
Avvertimenti: OOC, si. I personaggi di questo cap
sono terribilmente OOC. T.T
Couple: HeijixKazuha, più qualche accenno Conan/ShinxRan

Dedicato a te, che riesci sempre a farmi ragionare.
 



 

"C’è qualcosa, in questo mondo, che nessuno ha visto prima d’ora..
..E' dolce e gentile.
Magari, se potesse esser visto, tutti lotterebbero per averlo.
Ecco perché nessuno l’ha mai visto.
Il mondo l’ha nascosto così bene, perché nessuno potesse trovarlo facilmente.
Tuttavia, un giorno, qualcuno lo troverà.
La persona che lo meriterà di più, sarà quella che lo troverà di sicuro."



-Tutto ciò è assurdo, vero Conan-kun?-
La vicinanza del volto di Ran fece imbarazzare molto il ragazzino che cercò di indietreggiare ma, essendo al limite del futon che condivideva con la ragazza, potè solo far finta di essere un normalissimo bambino delle elementari e non il diciassettenne dagli ormoni in subbuglio al quale partiva il cuore ogni qual volta che Ran lo sfiorava.
Già, condivideva, poiché una certa persona di nome Hattori aveva intelligentemente pensato di ospitarli a casa sua in quei giorni ("Perché spendere soldi per un hotel quando hai degli amici?") ed, ovviamente, aveva rifilato loro la stessa camera e lo stesso grande futon. Tanto Conan-kun era solo un bambino.
-Ehm, a cosa ti riferisci, Ran-neechan?- Balbettò Conan rossissimo, grazie al cielo era buio.
-Al matrimonio di Kazuha, ovvio.- Borbottò Ran pensierosa fissando il soffitto -Mi sembra tutto così strano! Insomma, lei che è così follemente innamorata di Heiji va a sposare così, all'improvviso, un tizio a caso?-
Già, ed ancora più strano era che Heiji lo permettesse.
Di solito iniziava ad imprecare quà e là se anche solo un ragazzo osava sfiorare la sua Kazuha, perché in un momento del genere non muoveva un dito?
-Senti, hei, Conan..- Sussurrò Ran voltandosi di nuovo verso di lui -Secondo te tra loro è successo qualcosa?-
La domanda sorprese leggermente il bambino. Si, era probabile che la sera prima qualcosa fosse accaduto, il loro comportamento era stato troppo strano, ma che cosa? Doveva essere qualcosa di importante, perché anche per tutta la durata di quel giorno i due non si erano voluti neanche incontrare e Ran e Conan erano stati costretti a starsene, imbarazzati e preoccupati, a casa di Heiji, il quale non aveva voluto neanche lontanamente toccare il discorso "Kazuha".
-Non saprei bene- Rispose alla fine Conan -Io credo che qualcosa sia successo ma, come hai visto, Heiji non accenna a volerne parlare, quindi..-
-Sono preoccupata, sai- Lo interruppe Ran sospirando -Non riesco ancora a crederci. A te va bene, Conan-kun, se rimandiamo un poco la partenza?-
Conan annuì. Comunque Ran aveva ragione.
Tutto ciò era assurdo e non capiva proprio. Come diamine poteva Kazuha sposarsi? E perché Heiji se ne stava con le mani in mano? Certo, che gli desse fastidio era ovvio, ma perché non cercava di dissuaderla?
-Hei, Conan-kun- Sussurrò all'improviso Ran avvicinandosi -..Posso?- E prima che lui potesse risponderle lei lo avvolse in un abbraccio carico di tristezza.
Shinichi arrossì leggermente. Ran..
Com'era piacevole il suo abbraccio, com'era caldo il suo corpo. Avrebbe voluto così tanto essere lui ad abbracciarla, essere lui ad avvolgerla, a proteggerla.
Invece no, non poteva fare niente, poteva solo starsene lì nel suo piccolo corpo, fermo, lasciandosi avvolgere dal calore di Ran.
-Se Shinichi fosse qui farebbe ragionare Heiji e tutto si risolverebbe.- Sussurrò la ragazza con la voce rotta e Conan sentì le sue lacrime, calde come quell'abbraccio, cadergli sulle spalle.

Ran, Ran, io sono qui. Ci sarò sempre.
Conan scostò un poco il viso e la guardò, sorridendo.
-Ran, stai tranquilla.- Le disse lui con un tono caldo e rassicurante. Somigliava così tanto a Shinichi! -Domani parlerò io con Heiji. Vedrai, andrà tutto bene.-
E ricambiò l'abbraccio.
In quel momento quello era tutto ciò che poteva fare per lei.

-Credo che tu mi debba delle spiegazioni.-
Erano le sette di sera e Conan era inpiedi, accigliato, difronte al letto di Heiji. E ad Heiji che se ne stava nascosto sotto le coperte e aveva l'aria di uno che c'era stato per tutta la giornata.
-Che vuoi, nanerottolo?- Sbuffò alla fine la figura nascosta là sotto.
-Capire cosa stai combinando, deficiente!- Sbottò Conan talmente forte da far girare il ragazzo, che lo guardò stupitissimo.
Si guardarono per un po', poi Heiji abbassò lo sguardo e mormorò: -A cosa ti riferisci?- Facendo arrabbiare, se possibile, ancora di più Conan.
-A Kazuha, ovvio! Ieri sera ho promesso a Ran che ti avrei convinto a fare qualcosa, ma dopo aver passato la giornata a comprare oggetti da sposa con quelle due e dopo aver sentito cosa è successo l'altroieri sera..- A quelle ultime parole Heiji arrossì e si nascose il volto con le coperte -..Voglio solamente prenderti a pugni.- Concluse Conan.
Passavano i minuti e Heiji non accennava a voler uscire dalla tana in cui si era infilato.
Se ne stava lì sotto, in silenzio, senza dare cenni di vita.
Alla fine Shinichi sospirò -Sai di essere un idiota, vero?-
La figura moribonda di Heiji nascosta sotto le coperte si girò per dargli le spalle e fissò il muro -Si, lo so.- Borbottò.
Nessuna incazzatura, nessun insulto, nessun "prenderlo per la collottola e scuoterlo peggio di un pupazzo". Assolutamente niente di niente.
Shinichi Kudo miniatura aggrottò le sopracciglia, quel ragazzo era davvero messo male.
-Heiji, mi spieghi cosa ti succede?- Sospirò nuovamente il bambino, cosa doveva fare con lui? -Kazuha ti ha baciato, diamine, e tu cosa hei fatto? Sei scapp..-
-Non è così!- Urlò un rossissimo Heiji tirandosi via le coperte di dosso. -Non è così..-
Lentamente appoggiò la schiena al muro e cinse le ginocchia con le braccia, nelle quali nascose il volto.
-Lei non voleva farlo, era semplicemente arrabbiata ed è stato per zittirmi. Lei è innamorata di quel Kurokawa. Infatti, nel caso non l'avessi notato, domani lo sposa, Shinichi!-
Cos'era quella profonda tristezza che sentiva nella sua voce?
-E poi..- Aggiunse il detective di Osaka parlando ancora più piano -E poi lei è la mia sorellina, la mia dipendente, la mia amica d'infanzia, nien'altro.-
Non ottenendo risposta per un po' Heiji sollevò il viso e si ritrovò difronte la faccia schifata e sconvolta di Conan.
-Hei, Kudo, cosa st..- Velocemente Conan saltò sul letto e, prima che Heiji potesse rendersene conto, il ragazzino gli aveva tirato un pugno abbastanza forte da sbatterlo al muro.
-Cazzo Heiji, ma che cosa stai dicendo?- Il diciassettenne lo fissò a bocca spalancata, massaggiandosi la mascella.
-L'ha fatto per zittirti? E' la tua sorellina, la tua dipendente? Ma vuoi prendermi ingiro, Heiji?! Vuoi prendermi ingiro?!-
Conan non era mai stato tanto identico a Shinichi come in quel momento.
Era arrabbiato, era terribilmente arrabbiato, perché il suo amico era un cretino, perché non faceva altro che farsi del male e farne alla persona che amava. Perché lui poteva..
Lui poteva.
Qualcosa iniziò a scendere dal volto di Shinichi senza che neanche se ne rendesse conto, qualcosa di caldo e salato.
-Come puoi essere così cieco, Heiji? Come puoi ancora dire che per lei non provi niente? Guardami Heiji!- Urlò, prendendolo per la collottola e costringendolo a guardarlo, sul viso di Shinichi c'erano due lacrime. -Non ti rendi conto di quanto sei fortunato? Non te ne rendi conto?! Tu puoi stare con lei restando te stesso, puoi dirle quello che vuoi, quello che senti! Eppure non fai niente..-
Si asciugò quelle uniche lacrime e ricominciò a strattonare il suo amico -Vuoi forse farmi credere che durante quel bacio non hai provato niente, che non lo rifaresti altre mille volte?! Tu non sei intrappolato nel corpo di un bambino, Heiji!- Sospirò -E i bambini non baciano gli adulti..-
Finalmente Conan lo lasciò andare ed abbassò la testa.

-
Quindi che ne diresti, Heiji, di smetterla di ragionare per una volta a modo tuo e di
guardarti dentro?-
Il tono di Shinichi era completamente cambiato. Ora era calmo e serio e sul suo volto si era arricciato un piccolo sorriso ed uno sguardo convinto ed incoraggiante.
-Scoprirai che i tuoi sentimenti non sono di certo un male.-

Non so quanto quel discorso quel giorno ti colpì, né so esattamente cosa ti fece rendere conto di ciò che sentivi.
Ricordo solo che dopo le mie parole ti precipitasti giù da letto e, dopo esserti vestito in tutta fretta, uscisti velocemente dalla stanza e da casa tua, con uno degli sguardi più seri che io ti abbia mai visto stampato in faccia.
Forse avevi capito ciò che provavi, ciò che non avevi visto solo tu.
O forse volevi semplicemente impedire alla ragazza che amavi di sposarsi.
Comunque quel leggero e riconoscente "Grazie, Shinichi" che balbettasti poco prima di uscire fu la cosa più rassicurante che sentii in quei giorni, ebbi la certezza che sarebbe andato tutto bene.
Ah, la seconda cosa più rassicurante, la prima fu ciò che Kazuha aveva detto a me e a Ran quel pomeriggio:

 

"Sai Ran, questo sarebbe meglio se non lo dicessi ad Heiji ma..
In realtà il vero motivo per cui mi sposo con Yusaku è un altro."

 

Heiji non aveva mai corso tanto in vita sua.
Aveva corso quando quel damerino biondo gli aveva detto che si sposava con Kazuha, aveva corso quando a Kyoto lei era stata rapita(*), aveva corso ogni volta che l'aveva sentita urlare, aveva corso ogni volta che era in ritardo, aveva corso per raggiungerla ogni volta che gli mancava il suo volto, quel volto che lo faceva sentire tanto bene.
Ma non aveva mai corso tanto, non aveva mai avuto una così devastante voglia di vederla.
Come cavolo aveva fatto a non accorgersene? Perché aveva avuto bisogno di Shinichi per rendersi conto di ciò che sentiva?
Ma forse non era così. Forse se n'era sempre reso conto ma non aveva mai voluto accettarlo, e si era sempre nascosto.
Ma non voleva più farlo, non voleva più nascondersi da lei. Voleva guardarla in faccia, dirle ciò che provava e stringerla a se.
Si, voleva stringerla a se e non lasciarla più andare. Non l'avrebbe data a nessuno.
Arrivato al cancello di casa Toyama quasi si scontrò con la madre di Kazuha, che stava uscendo per raggiungere il marito a cena.
Sorridendo sorniona raccomandò ad Heiji di fare compagnia a Kazuha e di non farla stare male e che lei e suo marito sarebbero tornati subito dopo la cena e la riunione di lavoro.
Forse la signora sapeva già tutto, anche ciò che aveva fatto accorrere Heiji lì.
Ma non disse niente, si limitò ad allontanarsi sorridento mentre Heiji si precipitava al piano superiore, alla stanza di Kazuha.
Lì non c'era, dove cavolo si era cacciata?
La casa non era così grande da perderci una ragazza ed Heiji sentì quasi subito la sua voce provenire da una stanza infondo al corridoio, insieme ad altri rumori.
Infatti, incorniciata dal suono sommesso della acqua scrosciante della doccia, si sentiva chiaramente la voce intonata di Kazuha, che cantava.
Heiji, non appena si rese conto di aver fatto irruzione nel momento sbagliato, arrossì violentemente.
Kazuha era sotto la doccia.

La sua pelle bagnata, la sua pancia, le sue braccia, le sue morbidissime guance.
Subito, però, il rossore lasciò il posto ad un enorme sorriso di tenerezza.
Heiji aveva riconosciuto la canzone.

 

-Maru, take, ebi, sumi, oshi, oike.
Yome, san, ron, kaku, nishi, ni..(**)
Ah, no, Heiji aveva detto che era "Ane"..
-


 

Nel sentirsi nominare Heiji allargò maggiormente il sorriso, felice.
Chissà perché cantava proprio quella canzone, quella sera. La sera prima del suo matrimonio.
Certo, in effetti per lei non significava proprio niente, ma per lui..
Per lui quella canzone era importantissima.

Era la canzone che lo aveva fatto innamorare di lei.
Heiji si accorse che la ragazza aveva smesso di cantare solo quando vide la porta del bagno aprirsi e la ragazza, coperta solo da un asciugamano -Troppo piccolo, diamine!-, uscire.
Si guardarono per un secondo, lui rossissimo, lei con la bocca spalancata.
-Aaaah, che cavolo ci fai qui?!-
Kazuha urlò e si infilò velocemente nel bagno. -Mi stavi spiando? Maniaco!-
Heiji si avvicinò velocemente al bagno e guardò accigliato la porta -Ma cosa dici, stupida? Ovvio che no!-
-Ah si? E allora perché stavi lì a fissare il bagno con quella faccia beata da vecchio pervertito?-
Heiji arrossì, un po' di rabbia, un po' perché era vero. -Baaka, non centra assolutamente niente! E poi non avevo nessuna faccia!-
Kazuha spalancò la porta e si mise ad urlargli in faccia, rossa quanto lui.
-Chi è che hai chiamato baka?-
Heiji sghignazzò, saccente. -C'è forse qualche altra stupida qui, oltre a te?-
-Cooosa?- Kazuha iniziò a sferrare pugni a destra e a manca cercando, senza risultati, di colpirlo -Non osare darmi della stupida, stupido!(***)-
Passò anche ai calci ed alle ginocchiate, ma niente, Heiji era sempre stato più veloce di lei.
E poi Kazuha non avrebbe mai voluto fargli davvero del male.
Alla fine si ritrovarono entrambi, esausti e col fiatone, appoggiati al muro del corridoio, a fissarsi.
Entrambi si erano dimenticati tutto. Tutto quello che era successo quei giorni, il fatto che erano arrabbiati, che Kazuha doveva sposarsi, che Heiji doveva parlare..
Si erano dimenticati tutto, lì c'erano solo loro due, a ridere divertiti.
Come avevano sempre fatto.
Ma non poteva durare, infatti non appena le risate finirono Kazuha si riprese, come ricordatasi di tutto, e, cercando di ricomporsi, entrò tranquillamente nella sua stanza.
-Cosa sei venuto a fare, Heiji?- gli sussurò, in tono quasi impercettibile, quando lui la seguì nella stanza.
Lui sospirò. Doveva dirglielo, era il momento.
Doveva dirle quello che sentiva, assolutamente. Ma allora perché non ci riusciva?
Kazuha..
-Cosa diavolo sei venuto a fare, Heiji?- Ripetè lei, alzando la voce.
Perché quel giorno gli urlavano tutti contro?
-Perché continui a venirmi a cercare? Perché non mi lasci in pace?-
Kazuha non lo guardava, era a testa china e si teneva le braccia.
Tremava.
A Heiji quella piccola e fragile ragazza non gli era mai sembrata così indifesa, così bisognosa di aiuto.
Vederla così lo faceva morire.
Cercò di avvicinarsi e tese una mano, ma Kazuha indietreggiò, quasi spaventata.
Non aveva mai avuto paura di lui.
-Perché devi farmi stare così male, Heiji?!- Continuò lei, ora urlando del tutto. La voce era rotta, le spalle si muovevano sommessamente a ritmo dei singhiozzi, le lacrime le bagnavano il volto. Heiji aveva così tanta voglia di abbracciarla!
-Non voglio più soffrire guardandoti! Non voglio più soffrire cercando di seppellire questi sentimenti che mi distruggono!-
Heiji aveva sicuramente capito male. Non poteva averlo detto.
Sentimenti..
Finalmente Kazuha alzò il volto e si avvicinò, il viso cosparso di lacrime, gli occhi verdi appannati e disperati, le labbra leggermente piegate in un sorriso tristissimo.
-Si, io ti amo, Heiji.-
Ti amo. Quelle parole, quelle due semplici parole, resero Heiji felice come non lo era mai stato.
E lo fecero piangere. Piangere come non aveva mai fatto.


Non so cosa mi sia preso, tutto ciò che faccio, tutto ciò che ti sussurro..
Sono tutti riflessi dettati dall'istinto.
Forse non dovevi dirmi quelle parole, non dovevi dirmele se volevi che mi allontanassi.
Come hai potuto pensare che io me ne andassi, lasciandoti lì in lacrime, dopo quello che mi avevi appena detto?
Prima di rendermene conto il tuo asciugamano è a terra, ai piedi del tuo letto, ed io sono sopra di te, in quel vortice di coperte.
Tu mi fissi stupita, ancora in lacrime.
Non capisci, davvero non capisci?
Le mie lacrime cadono sul tuo viso, sul tuo collo.
Il tuo corpo, la perfezione del tuo corpo, non avrei mai pensato di provare tanto piacere nell'ammirarlo.
In realtà si, l'ho pensato, solo che non l'ho mai ammesso.
Ti asciugo le lacrime con una mano, accarezzandoti.
Sei sempre stata così pallida? La mia pelle ha sempre fatto così tanto contrasto con la tua? La differenza è incredibile, ma anche così tanto piacevole!
Tu mi guardi, ancora stupita, ma ora i tuoi occhi hanno qualcosa di diverso. Aspettano, mi supplicano.
Non ho mai saputo resisterti, lo sai.
Questa volta non fa eccezione e, sorridendo tra le lacrime di entrambi, ti bacio.
Ed è tutto come mi aspettavo, bellissimo.
Le tue labbra sono così calde, così salate, così dolci..
Sollevi le braccia e mi avvolgi. Mi accarezzi i capelli, il collo, la schiena.
I tuoi tocchi sonò così forti ed allo stesso tempo così dolci e delicati.
Intanto anche io ti accarezzo, le coscie, il ventre.
E' tutto come nel mio sogno, solo miliardi di volte più bello.
A malincuore allontano le mie labbra e la mia lingua dalla tua, ma scendo per baciarti, per esplorarti tutta.
Come cavolo fai ad essere così bella, me lo spieghi?
Come fai ad avere un corpo così perfetto, così caldo?
In pochi minuti anche i miei vestiti sono a terra, come tutti i principi, le preoccupazioni ed i pensieri razionali che, di solito ci assillano.
Non siamo più Heiji e Kazuha, non siamo più noi.
L'irrazionalità, i sentimenti, gli istinti che per diciassette anni abbiamo tenuto nascosti, abbiamo soffocato, stanno tutti uscendo in superficie, stanno prendendo il sopravvento.
Non avrei mai pensato che tu potessi sfiorarmi con tanta dolcezza, potessi farmi sentire così, sempre più, desideroso di te. Dei tuoi baci, del tuo calore.
E non avrei mai pensato di poter dire così tante cose dolci, così tante frasi melense che, in una situazione normale, non mi sognerei mai di dire.
Ma tu sei la mia droga, se mi fai questa faccia non puoi pretendere che io non scolleghi il cervello e faccia parlare gli istinti.
Però la cosa più importante, ciò che vorrei dirti maggiormente, non la dico.
Non riesco ancora a dirti cosa provo, eppure tu l'ha fatto così facilmente.
Ma subito il pensiero cade a terra come tutto il resto.
Il tuo calore, il tuo corpo, i tuoi occhi, i tuoi capelli ancora leggermente umidi nel quale adoro passare le mani, queste cose sono le uniche che mi importano ora.
Non c'è altro che io possa desiderare.
Tu sei qui, difronte a me, e mi sorridi.
Tutti quei brutti sentimenti che avevi negli occhi sono spariti.
Sei finalmente tornata. La mia Kazuha.


 

La mattina dopo, svegliandomi, ti vidi dormire serenamente accanto a me,
tra le mie braccia.. Solo in quel momento capii finalmente
e con tutto me stesso ciò che realmente provavo per te.
Ma dunque perché non riuscii a dirtelo nemmeno allora?



 

_______________________________



 

Note esplicative:
*: Mi riferisco, ovviamente, al VII film. Kazuha viene rapita dal cattivone di turno e, dato che Heiji è in ospedale, va Shinichi a salvarla. Ma poi Heiji li raggiunge e li salva, dato che erano nei casini.
La scena di Heiji che corre per raggiungerli non si vede, ma io sono sicura che ci sia stata. Anche perché se se la fosse presa comoda penso sarebbe finita un tantino male per i due.. ^^'
**: Anche questo è un riferimento al VII film. Infatti quando Heiji vide per la prima volta il suo primo amore (Kazuha, appunto, anche se lui non lo sapeva), la bambina stava giocando a palla e canticchiava quella canzone.
Che poi, in realtà, è una filastrocca per ricordarsi i nomi delle strade di Kyoto. -.-
***: Ahah, questo, invece, è un'altro riferimento all'episodio
L'illusionista, infatti in quell'episodio il nostro gruppo è a casa del mago Hojo Hoshikawa, dove avviene un delitto. Così, arrivando Megure e trovandoli lì chiede (Giustamente, l'avrei fatto anche io.) "Ma com'è che voi vi ritrovate sempre sul luogo del delitto?" Ed Heiji risponde (Più o meno, non mi va di andarmi a rivedere l'episodio :3), "Una casualità, mi ha trascinato qui una ragazzina che voleva vedere lo spettacolo di un mago. Una ragazzina stupida, con un mago stupido, in uno spettacolo ancora più stupido.." e Kazuha si arrabbia e fa "Smettila di darmi della stupida, stupido!" Sinceramente io l'ho trovata una scena decisamente esilarante. ^^


ele No Sekai- Again!
Essendo le undici di sera, avendo sonno, fame, e volendo postare il prima possibile, non mi dilungo in spiegazioni o chiacchiere o altro.
Approfitto di quest'angolo per ringraziare tutti tutti quelli che hanno commentato. Grazie davvero, non sapete quanta gioia ho provato e quanto voi mi abbiate spronato a continuare.
Bando alle ciance, che ve ne pare del capitolo?
Sinceramente? A me non piace molto.
Cioè, le scene si, mi piacciono, ma i personaggi fanno decisamente schifo.
Tanto per cominciare Heiji e Kazuha non farebbero mai sesso (Purtroppo, sarà già tantissimo se li vedremo scambiarsi mezzo bacetto. ç-ç), quindi già qui andiamo OOC.
Poi Heiji che piange, baaah.
Occhei che è una scena abbastanza triste e che quindi ci sta pure, ma Heiji è troppo figo per piangere e non ce lo vedo proprio.
Oh, ho amato Shin con il suo super pugno raddrizza stupidi, ma anche questo è stato assurdo.
In conclusione, chiedo scusa per tutto l'OOC che sono riuscita a mettere in questo cap, non mi odiate. T.T
Questo è il terzultimo capitolo, manca il cap finale e lo special post-finale alias vero e proprio finale conclusivo.
Spero vivamente di non metterci tanto come con questo. ^^'
Ah, l'altra volta mi sono dimenticata di dirlo, al Romics ho comprato una cosa bellissima! Un Love Art book di Conan! *W*
Love perché è un art book creato appositamente per ragazze, infatti si parla quasi unicamente delle coppie.
Immagino, perché il giapponese proprio non lo capisco (Ehi, non è che c'è qualcuno che me lo tradurrebbe? *^*). Però le immagini sono bellissime, quindi va bene!
Ohoh, chi è che si è fatto un'idea di ciò che ha detto Kazuha a Ran e Conan? Cioè, secondo voi qual'è il vero motivo per cui Kazuha si vuole sposare Kuro-kun?
Scrivetemelo please, che sono curiosa!
Un bacio e grazie mille per l'attenzione!
Vostra ele!

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Capitolo 5
*** E allora? Lo ammetti o no? ♥ ***


ele No Sekai!
Ed eccomi qui, dopo esattamente una settimana! :3
Sapete mi sto un'attimo stupendo di me stessa, sono contenta di essere riuscita a portare a termine questa fanfic, non mi è mai capitato.
Oddio no, in realtà ne ho finita anche un'altra, ma ha un finale talmente terribile che dovrò di certo scrivere un seguito. -.-
Occhei occhei, non preoccupatevi, la fanfic non è propri finita (Nuooo NdVoi x'D). Ci sarà una sottospecie di epilogo la prossima volta, giusto per lasciare qualcosina di dolce in bocca.
Odio quelle storie che finisco (Tipo Love Berrish, che amo ma.. Baaah!) con i tizi che si mettono tutti insieme e stanno felici e contenti solo nell'ultimo capitolo.
E che cavolo! E me li fai almeno vedere insieme! Uff..
Ah, la canzone di oggi si chiama
Oshichau Zo di Ayaruka ed è la Opening dell'anime Omamori Himari!
Io amo moltissimo sia l'anime che la canzone, quindi sentitela, se vi va. *W*
Occhei ora basta, ho anche parlato troppo.
Ci si vede a fondo paginaaa :3




V Capitolo
- E allora? Lo ammetti o no? -
"Insomma, sto aspettando. Non ho mica tutta la giornata!"

Heiji/Ran's POV
Genere: Romantico.
Raiting: Giallo, Verde
Avvertimenti: Mmm, nessuno. Credo..
Couple: HeijixKazuha *W*

Dedicato a te, che mi vuoi bene
anche se combino sempre una marea di cazzate
.



a31jyu



"Mi spiace aver mentito, non arrabbiarti, Ok?
Comportati come sempre.
Mostrami che tipo figo sei! Solo..
Facciamo crescere il nostro amore assieme!
La verità è che tu mi piaci..
Ti ho sempre amato."


La sua pelle, la sua caldissima pelle.
Cavolo, perché ha una pelle così morbida e così calda?
Così non potrò trattenermi a lungo, così rischio di possederla prima di quanto vorrei.
Odio fare le cose di fretta, l'ho sempre odiato.
Amo assaporare ogni piccolo momento di piacere, e vedere, secondo dopo secondo, il volto adorante e desideroso di continuare di Kazuha è un gran momento.
Continuo a depositarle piccoli baci carichi di adorazione sulla sua liscia e calda pelle, voglio trasmetterle tutto quello che sento, tutto ciò che provo. Voglio che sappia che ogni singola parte del mio corpo e del mio spirito è sua e lo sarà sempre.
Cavoli, ma sentitemi, a dire certe cose quando fino a poche ore fa neanche sapevo di amarla.
Mpf, si, ovvio che lo sapevo. Semplicemente non l'ammettevo.
Ma tanto il fatto di non poter vivere senza di lei, perché è così, non lo ammetterò mai comunque.
-Hei..- Eh no, non devi parlare, mi manderesti in tilt il cervello e non resisterei più.
Ti tappo la bocca. In un modo bellissimo, devo dire.
Già, cavolo che modo stupendo di farti stare zitta!
Quante volte avrò sognato di farlo, inconsciamente? Cento? Mille?
Adesso posso e potrò in futuro e potrò per sempre.
E' una fortuna che tu sia una così gran chiacchierona, altrimenti non ci sarebbero occasioni per infilarti la lingua in bocca.
Continuo ad accarezzarla, delineando con la lingua umida il contorno delle sue labbra, la mia mano scende, giù, sempre più giù..
-Heiji!- Esclama lei, con la voce supplicante, desiderando sempre di più.
Sei una bella egoista, eh, piccola? Ma te l'ho già detto, per me è letteralmente impossibile resisterti e la tua voce mi fa uscire di testa.
Delicatamente le apro le cosce e la vedo arrossire, sussurando qualche "no" che, però, non è mai pronunciato per fermarmi.
Sei così carina imbarazzata!
Fai tanto la bambina ma ora sembri quasi più desiderosa di me, anche se non credo che questo sia possibile.
Sollevo un attimo il viso e la ammiro, sei davvero buffa, lo sai?
Ha i capelli tutti spettinati, il volto sudato e le guance rosse. Mi fissa, gli occhi leggermente socchiusi, sorridendo, per chiedermi cosa mi abbia fermato.
Niente, assolutamente niente potrebbe fermarmi ora.
Ecco, forse solo il tuo volto, che è in assoluto la cosa più bella che ci sia.
Le accarezzo leggermente una guancia e lei chiude del tutto gli occhi, appoggiandosi alla mia mano, godendo a quel contatto.
Io ritorno a ripararmi nel incavo tra la sua clavicola e il suo collo, baciandolo, e finalmente comincio ad entrare in lei.
Il vero piacere, ecco cos'è questo.
Sentire che finalmente sei solo ed unicamente mia, sentire le tue unghie sulla schiena, le tue urla di dolore e contemporaneamente d'immenso piacere.
Vederti lì, distesa sul letto, a sorridere unicamente per me.


-..Heiji? Ehi, Heiji?-
Heiji si riprese improvvisamente dal mare di ricordi in cui era caduto.
La sera prima.. Di certo non l'avrebbe mai dimenticata.
Il detective di Osaka abbassò il volto a guardare il giovane (all'apparenza) bambino.
-Si, dimmi Kudo.- Sospirò stancamente, ma quello ancora non si era scocciato di fargli la predica?
-Cosa sta succedendo?-
Heiji lo guardò, stupito. Nello sguardo di Shinichi non c'era rabbia. Solo molta preoccupazione -Ieri sera, quando ti ho visto correre in quel modo da Kazuha ero convinto che tutto si sarebbe risolto. Ma ora..-
Fece un cenno a ciò che li circondava.
Un grande giardino pieno di fiori e festoni bianchi, davanti a loro c'erano un numero di sedie di vimini, mentre accanto avevano due colonne ricoperte di gigli dove nel mezzo faceva la sua figura un altare riccamente adornato.
Heiji, in smoking, guardava triste tutto quello, sarebbe stato meglio restare alle sue fantasie.
-Cos'è successo, Heiji?- Insistette Conan tirandolo per una manica -Perché Kazuha si sposa? Ieri non le hai parlato?-
No, in effetti non le aveva detto niente di particolare importanza, ma aveva fatto molto di più. L'aveva amata come non aveva mai fatto, l'aveva posseduta, aveva creduto, solo per un attimo, solo per un breve istante, che lei fosse finalmente ed unicamente sua.
Ci aveva creduto davvero, lei gli aveva urlato in lacrime di amarlo.
Già, gli aveva urlato di amare lui, Heiji Hattori. Solo ed unicamente lui.
Però lei quel giorno si sposava comunque.
Doveva, per il bene di Yusaku, non poteva deluderlo.
Heiji Hattori strinse i pugni ed abbassò la testa.
Heiji Hattori doveva far finta di niente, infondo non era nulla di così drammatico, sarebbe di certo sopravvissuto, in qualche modo.
Ma Heiji Hattori aveva davvero, e per la prima volta, il cuore a pezzi.

-Buongiorno, piccola, dormito bene?-
La mia Kazuha dischiude leggermente gli occhi, come un pulcino appena nato.
E' così carina con i capelli spettinati e quella leggera traccia di bavetta. Ovviamente non lo ammetterò mai. -Ma guardati, sembri una ragazzina!- Ridacchio prendendola ingiro.
Lei non capisce bene, è ancora assonnata, fa solo una smorfia.
Poi, rendendosi finalmente conto che siamo abbracciati e nudi nel suo letto, arrossisce e si nasconde nel mio petto.
Si, lo ammetto, non aspettavo altro. E inizio a baciarle la nuca, i capelli, la fronte..
-Ehm, buongiorno anche a te, Heiji.-
Solleva gli occhi e, anche se ancora parecchio rossa, mi sorride.
Cavolo, troppo carina, vuoi forse farmi prendere un colpo?! Con tutti quelli che ha ricevuto il mio cuore tra ieri ed oggi non so quanto a lungo potrò resistere..
Restiamo abbracciati per parecchio a chiacchierare. Poi, quando alza il viso per rispondere con una linguaccia alla frecciatina-presa ingiro che le ho mandato finalmente, finalmente cavolo, la bacio.
Ed è tutto come ieri sera. Le sue labbra sono sempre così calde e morbide.
Quando ci separiamo la abbraccio e la stringo a me più forte che posso.
-Non ti lascerò più andare.- Sussurro, gettando alle ortiche tutti i miei propositi di non cedere mai alle romanticherie.
Lei ridacchia, arrossendo -Non sai quanto lo vorrei- Bisbiglia -Ma tra un po' sarai costretto, tra quattro ore dovrò sposarmi.-
"Tra quattro ore dovrò sposarmi."
Mi irrigidisco e stringo i pugni.
Non la guardo nemmeno. Sento solo che tutta la rabbia che ho covato in quei giorni nei confronti di quel bastardo sta per uscire.
-Hai ancora intenzione di sposarti?-
Lei abbassa la testa, mortificata -Perdonami, è che Yusaku..-
Mi alzo, senza neanche parlare. Mi alzo, scendo dal letto ed inizio a vestirmi.
Stupida Kazuha. Lo dovevo immaginare che non sarei mai stato niente di particolare per lei.
-Heiji!- Urla con le lacrime agli occhi. Stupida, sono io che dovrei piangere.
-Heiji, aspetta, ti supplico..- sussurra allungando una mano per afferrarmi la maglietta e comprendosi con un lenzuolo con l'altra.
Io la scanso delicatamente e mi avvio verso la porta. No, non voglio più ascoltarla. Sono davvero uno stupido, stupido come amico, stupido come detective, stupido come uomo.
-Heiji io ti amo!- Urla, scoppiando del tutto a piangere.
Mi blocco, per la seconda volta a quella frase, e mi volto a guardarla.
Piange, stringendo quel lenzuolo sul quale abbiamo fatto l'amore ieri sera.
-Io ti amo..- Sussurra -Ma Yusaku ha bisogno di me..-
Sbatto un pugno al muro, facendomi parecchio male, ma sinceramente me ne frega poco. Bastardo. Voglio ammazzarlo, quello che me la sta portando via.
Sbatto anche l'altro pugno. Bastardo, fottutissimo bastardo.
-Heiji! Heiji ti prego..- La sua voce è rotta, se mi voltassi sono sicuro che vedrei quelle esili spalle che la sera prima avevo baciato così tante volte sussultare per i singhiozzi.
-Heiji guardami, parlami per favore! Che cosa provi, Heiji? Io te l'ho detto, io ti am..-
Sbatto un'ultima volta un pugno al muro ed abbasso la testa, stringendo i denti.
Non ce la faccio a guardarla, non voglio farlo. Starei solo peggio.
-Ci si vede all'altare, Kazuha, sono ancora il tuo testimone.-
E, velocemente, esco dalla stanza.


-E te ne sei andato così?- Sussurrò Conan, stupito.
-Non potevo fare niente.-
Heiji abbassò il viso a guardare l'amico e gli dedicò un sorriso carico di tristezza.
Shinichi non glie l'aveva mai visto fare prima.
Heiji si, l'aveva visto nascere sul volto della ragazza a cui voleva bene, ed era nato a causa sua. Quindi ora si meritava di stare male, se lo meritava perché era uno stupido.
-Vedi Shinichi, ormai è finita, ho perso io. E' lui che preferisce, lo preferisce molto più che a me.-
-No! Non è così!- Urlò Conan, afferrandolo pe le maniche e scuotendolo. -Tu non capisci, Heiji, lei ti vuole bene davvero! Te l'ha anche detto..-
Heiji ridacchiò amaramente e cercò di liberarsi della stretta del bambino -Dai smettila, Kudo, tanto ormai non mi interessa più. Si, è stata una bella serata, ma tanto è di Kazuha che si parla, non ha impor..-
Le parole gli morirono ingola mentre cercava di trattenere tutta la rabbia che gli esplodeva nel petto.
Che cosa volevano tutti?
Cosa sperava di ottenere Conan con quella predica? Non era da lui che dipendeva!
E Kazuha? Lei cosa voleva dire con quel "Ti amo"? Ok, lo amava, e quindi? Aveva detto che si sposava comunque. Se anche lui le avesse detto qualcosa non sarebbe comunque cambiato niente, si sarebbe sposata lo stesso.
Di certo era così.
Aveva fatto bene a non dirle che l'amava, almeno non era stato rifiutato.
Almeno gli restava il ricordo di quella notte, di quell'unica notte, perché non ce ne sarebbero di certo state altre.
Kazuha ormai stava per essere legata ad un'altro e lui non poteva fare niente.
-Heiji ascoltami.- Insistette Shinichi continuando a scuoterlo -Cazzo ascoltami, Heiji!- Urlò costringendolo a voltarsi -Ecco, ho promesso a Kazuha di non dirtelo, ma il vero motivo per cui si è sposata..-
-Signori, per favore, prendete posto, stiamo cominciando!-
Mentre Conan veniva trascinato via velocemente da Ran Heiji si chiese cosa il bambino alias ragazzo alias suo migliore amico stesse per dire.
Ma infondo non gli interessava più di tanto.
Kazuha si sposava, il perché non gli interessava. Anche perché era ovvio, no? Una persona non la sposi se non le vuoi bene, molto bene.
Kazuha si sposava, e basta.
Si sposava con quel tizio vestito in bianco che ora se ne stava lì, davanti all'altare, tutto fiero.
Si sposava con quel biondo futuro poliziotto alias fotomodello.
Si sposava con qualcuno che non era lui.
Ma, cavolo, quanto avrebbe voluto esserlo.
Si sposava, quella ragazza bellissima che stava raggiungendo l'altare a passi lenti e controllati, seguendo la musica. Quella ragazza fasciata in un lungo abito bianco che le lasciava le spalle troppo scoperte per non far venire ad Heiji pensieri decisamente poco casti, con i capelli resi boccolosi legati in un'acconciatura elegante rendendola più grande, con gli occhi verdi luminosi e felici.
Luminosi e felici, Heiji si senti come se tutti i pugni che quella mattina aveva tirato al muro gli fossero ritornati contro, dritti in pancia e mille volte più forti.
Quella ragazza, quella bellissima, testardissima, adorabile, infantile ragazza con cui aveva fatto l'amore la sera prima si sposava.
Quella ragazza, la ragazza che amava, si sposava.
Quindi perché non glie l'hai detto, Heiji?
Non le aveva detto cosa?
Perché non le hai detto che la ami?
Non era importante. Non glie l'aveva detto e basta, anche perché se l'avesse fatto non sarebbe cambiato niente.
Non dire stupidaggini, e poi non puoi saperlo.
Si invece, certo che lo sapeva. A Kazuha non importava se lui la amasse o no.
Quanto cavolo sei stupido. Kazuha ti ha detto che ti ama, che ama te! E ieri sera ha anche fatto l'amore con te. Occhei, ti ha detto anche che si sposa ma Conan ti ha detto che c'è un motivo, che ne sai tu qual'è? Credi che Kazuha ti avrebbe mai urlato, in lacrime, di amarti se non era vero? Se amava di più un'altro?
"Io non.".
No, non l'avrebbe mai fatto! Perché lei è Kazuha, la conosci da una vita! E adesso te ne stai qui, come un'idiota, a vedere come quel pompato sta dicendo si e te la sta portando via!
"No, io non.."
Si, è così Heiji! E sai perché non sei riuscito a dirle che la ami, Heiji? Sai perché te ne stai qui fermo, senza avere la forza di muoverti un dito?
E' perché hai paura, paura di amarla davvero e di rischiare di perderla, hai paura di metterla in pericolo con il tuo stupido lavoro, hai paura di vederle fare di nuovo quella faccia triste e di sapere che è colpa tua.
Hai paura, sei un terribile vigliacco Heiji. Hai paura..
Per non puoi fare proprio a meno di amarla, e, che tu lo accetti o no, è così.
"Quindi che ne diresti, Heiji, di smetterla ragionare per una volta a modo tuo e di
guardarti dentro?"

Heiji Hattori odiava quelle vocine che ultimamente avevano invaso la sua testa, ma doveva ammettere che avevano ragione.
Lui amava Kazuha. La amava in un modo devastante e quasi indecente, la amava da sempre.
La ragazza lo guardò. -Si, lo voglio.-
Heiji sollevò di scatto la testa, ed incrociò lo sguardo della ragazza che aveva appena pronunciato quelle parole, mentre lo guardava con la coda degli occhi, senza farsi notare.
Kazuha. Aveva di nuovo quelli sguardo triste, gli stava di nuovo pregando, voleva essere aiutata.
-Bene, allora vi dichiaro..-
-Che diavolo stai combinando, Hattori?-

Nel giardino della cerimonia era calato il silenzio.
Quell'affermazione aveva sconvolto tutti gli invitati, i quali visi andavano stupidi da Heiji a Kurokawa, da Kurokawa ad Heiji.
Il giovane futuro poliziotto se ne stava lì, in piedi, con le mani sui fianchi e con il volto accigliato a guardare il testimone che ci stava davvero capendo pochissimo -Allora, Hattori, che cavolo stai combinando?- ripetè Kurokawa.
Quell'affermazione fece riprendere Kazuha, che gli si avvicinò, stupita. -Yusaku, cosa stai..- Ma questo la zittì delicatamente con un cenno, continuando a fissare Heiji.
-Davvero permetterai che io te la porti via?-
Scese di nuovo il silenzio, tutti guardavano stupiti lo sposo che.. Stava incoraggiando il testimone ad interrompere il matrimonio? Cioè, non che quello non fosse grandioso, però.. Ran si chinò verso Conan che guardava la scena ad occhi spalancati.
-Ehi, Conan-kun, così non manderà a monte tutto?- Gli bisbigliò.
Il ragazzino sorrise, ma non rispose.
Intanto Heiji aveva chinato la testa, senza dire niente. Stupido detective, certe volte quello lì si comportava peggio di Shinichi!
-Oh, andiamo!- Kurokawa afferrò Kazuha per un braccio e la spinse leggermente verso Heiji, sbuffando -Sappiamo tutti benissimo che voi due siete perdutamente innamorati l'uno dell'altra, quindi perché te ne stai qui con le mani in mano?-
Oh, Ran, stava iniziando ad adorare letteralmente quel ragazzo!
-Yusaku!- Esclamò Kazuha confusa -Insomma smettila, io..-
-Davvero- Continuò Kurokawa ignorandola -Se tieni così poco a lei dalla a me! Senza però, magari, portartela a letto la sera prima del nostro matrimonio.-
Tra gli invitati si sollevò un boato di stupore, tra chi si arrabbiava (Tipo papà Toyama che giurò di uccidere Heiji non appena tutto quello fosse finito) e chi ridacchiava anche se parecchio imbarazzato (come Conan).
Ran invece non sapeva bene cosa dire, era contenta ma anche parecchio rossa, soprattutto guardando la faccia imbarazzatissima dei suoi due amici.
Amici che stavano comicamente cercando di negare, con scarsissimi risultati, in realtà.
Tra gli invitati che spettegolavano tra di loro, padri che inveivano, lo sposo che se la rideva ed Heiji e Kazuha che cercavano di negare, imbarazzati, quello che era appena stato detto, il matrimonio stava decisamente prendendo una brutta piega.
Ran non riusciva proprio a capire come si fosse arrivati a quel punto, ma l'unica cosa che le interessava era la felicità dei suoi amici.
Le dispiaceva per Kurokawa, ma doveva assolutamente fare qualcosa.
-Cavolo, volete smetterla tutti?!- Urlò non appena si ritrovò difronte all'altare.
Ran.. sospirò Conan tra il divertito e lo sconsolato.
Intanto tutti gli invitati si erano zittiti ed ora la stavano guardando, stupiti.
-Vi rendete conto come siamo finiti?! Tu!- Ed indicò Heiji -Sei solo che un vigliacco! Si può sapere perché non sei ancora intervenuto?! E tu..- E si voltò a guardare Kazuha -Non capisco cosa tu stia facendo ancora qui! Perché non smetti di pensare agli altri e pensi un poco a te stessa?!-
Heiji abbassò la testa, senza trovare niente da ridirle. Infondo aveva ragione.
Kazuha invece sorrise, per ringraziarmi, e, dato che tanto ormai il matrimonio era rovinato si avvicinò a quello che doveva essere il suo futuro marito.
-Yusaku, perdonami..- Mormorò inchinandosi -Non posso proprio farlo.-
Si levò un'altro coro di stupore, mentre Heiji sollevò la testa, stupito.
Kurokawa le sorrise e le accarezzò con affetto la testa -Stupidina, non scusarti, avresti dovuto dirmelo fin da subito. E il motivo è?-
Lei arrossì un poco ma si voltò a guardare il detective dell'ovest, che la guardava, immobile e sorpreso -E' perché io amo Heiji.-
Ran sorrise, guardando la sua cara amica. Era così bella e coraggiosa in quel momento, avrebbe voluto esserlo anche lei con Shinichi..
-Non ti preoccupare.- Kurokawa le sorrise, poi si allontanò un poco e si rivolse agli invitati, inchinandosi.
-Chiedo scusa a tutti voi per avervi fatti scomodare oggi, davvero. Sapete, questo matrimonio è tutta una farsa. Come avete visto la persona che Kazuha Toyama ama non sono io e, di certo non lo sono mai stato. E, per quanto mi riguarda, prima di chiederle di sposarla le avrei di certo chiesto almeno di uscire, se non mi avesse terrorizzato l'idea di essere affettato da un giovane detective nonché campione di kendo..- Ques'ultima affermazione provocò qualche risatina tra i sorpresi invitati e fece avvampare Heiji -In realtà io, pur avendo entrambi i genitori giapponesi sono nato e cresciuto in Irlanda, perciò non ho mai avuto la cittadinanza giapponese. Quando, pochissimo tempo fa, ci siamo trasferiti di nuovo qui, grazie ai contatti di mio padre (ed al mio talento), sono riuscito ad ottenere la proposta per un posto nella polizia molto buono, ma avrei dovuto accettare entro un certo periodo, altrimenti sarebbe stato consegnato ad un altro..
Purtroppo non avendo la cittadinanza (e quindi non potendo accettare il posto) e sapendo che ci avrebbero impiegato molto tempo a darmela, decisi di ricorrere al metodo più veloce: Sposare una giapponese. Scelsi, appunto, un'amica di famiglia che, diceva, non avere problemi poiché voleva assolutamente aiutarmi, sapendo quanto tenevo a quel lavoro.-
Yusaku Kurokawa sorrise ai suoi invitati, che lo guardavano tutti stupiti e con le bocche spalancate -Ma ormai non importa.-
Il ragazzo si voltò divertito in direzione di Heiji -Beh, amico, adesso tu dovrest..-
Si bloccò, sorpreso, notando che sia lui che Kazuha erano spariti, letteralmente volatilizzati.
Ran ridacchiò e, insieme alle signore Toyama e Hattori che già programmavano un nuovo matrimonio, iniziò a mettere a posto.

"Uso, gomen, okoranaide ne,
Itsu datte ki ni natteru yo.
Kakkoii toko misete choudai..
sore dake de isshou ai shiteagechau!
Honto wa suki da yo
Zutto mae kara daisuki yo!"


-Heiji, Cavolo, mi fai male!- Protestò Kazuha cercando di divincolarsi -Cos'è, ultimamente, questa fissa di trascinarmi via?-
Heiji si fermò, la prese per le spalle e la sbattè al muro del retro della casa, dove, fortunatamente, non c'era nessuno.
Kazuha, stupita, non fece in tempo a dire niente che si ritrovò il viso di Heiji vicino, sempre più vicino, finché non la baciò.
Anche se all'inizio era sorpresa la ragazza ricambiò il suo bacio con altrettanta passione e impazienza. Aveva atteso anche lei quel momento?
Lui l'aveva desiderata per tutta la giornata, dal momento che l'aveva lasciata lì sul letto, e vederla in quegli abiti di certo non lo aiutava.
Heiji si allontanò un poco dalla sua bocca e iniziò a depositare baci adoranti sul suo mento. Poi iniziò a scendere, le baciò il collo, la spalla, il braccio, le dita..
Con decisione e delicatezza le sfilò con i denti l'anello che quel tizio era riuscito a infilarle dall'anulare sinistro e lo sputò a terra. Poi le depositò un bacio nel palmo della mano e sollevò il viso per guardarla, serissimo.
-E' vero quello che dice Kurokawa?-
Kazuha, ancora un po' frastornata, annuì.
-Perché non me l'hai detto?- Sussurrò baciandole i capelli. Sciolti le stavano d'incanto.
Lei arrossì parecchio e si allontanò un poco -Prometti di non arrabbiarti?-
Lui annuì, sorpreso, perché si sarebbe dovuto arrabbiare?
-Volevo farti ingelosire..- Sussurrò lei rossissima, abbassando la testa.
Heiji invece sgranò gli occhi, sorpresissimo. -Cosa?-
Lei arrossì ancora ma non si ripetè. -Kazuha, davvero volevi farmi ingelosire?- chiese lui -Perché?-
Lei avvampò, se possibile, ancora di più. -Non lo so..- Sussurrò -E' che, con tutto quello che era successo.. Cioè, sapevo che non provavi niente per me ma speravo..-
-Tu pensavi che non provavo niente per te?-
Occhei, quello si che era assurdo.
-Kazuha, come cavolo hai fatto a pensare che non provavo niente per te?- Esclamò -E'.. Assurdo!-
Era davvero assurdo. Insomma, era così evidente che lui la..
Kazuha sorrise e sollevò il viso per guardarlo -E cosa provi?-
Ahh ecco, era proprio una ragazzina manipolatrice.
Ma lui non avrebbe dicerto ceduto, oh no.
Vuoi forse ricominciare da capo? Forza, muoviti!
Heiji arrossì parecchio e distolse lo sguardo -Ecco, io ti..-
Lei sorrise e sporse il viso, aspettando -Tu mi?-
-Io ti amo..- Sussurrò Heiji talmente piano che non si sentì nemmeno lui.
-Cosa?-
Il ragazzò cominciò a torcersi le mani ed a sudare freddo, quella ragazza lo voleva proprio uccidere. -Io ti amo..- Borbottò ancora, leggermente più forte.
Kazuha sorrise e avvicinò ancora il volto, tendendo l'orecchio -Heiji, non riesco proprio a sentirti.-
Cosa impossibile, considerando che in quel giardino non volava una mosca. Che intenzioni aveva, quella odiosa ragazzina? Voleva farlo morire di vergogna?
-Insomma, Heiji, sto aspettando.- Ridacchiò lei -Non ho mica tutta la giornata!-
Heiji, stufo, alzò di scatto la testa e sbattè la ragazza, per la seconda volta, al muro.
-Al diavolo! Io ti amo, Kazuha!- Esclamò, rossissimo in viso e con un lampo di pazzia negli occhi che fece scoppiare a ridere Kazuha.
Vuoi per la comicità che c'era nell'espressione di Heiji, vuoi per l'emozione di aver sentito, finalmente, quelle tanto agognate parole.
-P-Perché ridi?- Balbettò lui avvampando.
-Perché sei davvero divertente, Hattori-kun- disse lei continuando a ridacchiare -Ma, beh, diciamo che ti amo anche per questo.- aggiunse poi, con una nota di rossore sulle guance e accarezzandogli il volto.
Il ragazzo avvampò e la avvolse con le braccia, per nascondersi nuovamente nei suoi capelli. -Ma..- Aggiunse piano lei, Heiji sentì il sorriso della sua ragazza arricciarsi vicino al suo orecchio -..Puoi ridirlo? Me lo ripeterai quando sarò triste? Quando sarò arrabbiata? Quando ne avrò disperatamente bisogno?-
Heiji deglutì, la ragazza che amava era una vipera. Ma non l'adorava anche per questo?
Finalmente Heiji si allontanò dal rifugio, profumato, in qui si era infilato e le sorrise.
-Certo, Kazuha, te lo ripeterò finché non ti stancherai.-
Dopodiché la baciò e, tenendola stretta a se, capì che non avrebbe mai più dovuto aver paura di niente.
La ragazza che amava non si sposava, non sarebbe andata da nessuna parte, sarebbe stata sempre con lui.

Heiji Hattori non si era mai sentito tanto felice.



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ele No Sekai- Again!
Salve a tuttiiii!
Ahah, non so cosa dire, non lo so proprio proprio.
Vi è piaciuto il capitolo?
Il Pov Ran fa decisamente, decisamente, schifo. Ma per il resto direi che non è proprio malaccio..
Ah, state tranquilli, non è finita. Ci sarà un'altro capitolo, ci sarà. U.U
Non so di cosa tratterà, ma ci sarà.
Allora, per quanto riguarda il pezzo in cui Heiji dice "Te lo ripeterò finché non ti stancherai" oltre ad essere un riferimento al titolo è anche un chiaro riferimento all'episodio
Prigionieri in soffitta (O qualcosa del genere) nel quale lui dice questa stessa identica frase.
Pensavo anche di fargli dire qualcosa tipo "Ti ricordi, te l'avevo detto quella volta.." Ma questo significherebbe che lui all'epoca già sapeva di amarla ed, in teoria, non è così, no?
Occhei, beh, non so proprio bene che dire..
Scusatemi proprio ma mi sto vedendo un bel film su che parla di Facebook e non voglio assolutamente perdermelo, quindi posto vi lascio.
Spero davvero il capitolo vi sia piaciuto :3
Ah, ringrazio davvero tanto tanto tanto tanto tanto tutte le persone che hanno commentato, non sapete quanto riuscite ad incoraggiarmi! *-*
Chiedo scusa a chi non ho risposto ma ultimamente ho davvero pochissimo tempo, è un miracolo che oggi io sia riuscita a postare..
Scusate per come parlo (Cioè da schifo) ma ho la febbre e sono mezza rincoglionita.
Beh, un bacio ragazzi, grazie ancora di tutto!
Vostra
ele

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Capitolo 6
*** Vento di petali, l'amore è sempre lì ♥ ***


Non so come dirlo.. Grazie.
Grazie grazie davvero a tutti quelli che ci sono sempre stati, capitolo dopo capitolo, grazie.
Grazie a tutti tutti tutti!
A voi che avete commentato, a voi che avete messo questa storia tra le preferite, tra le seguite, ricordate..
E grazie, grazie davvero a te. A te che stai leggendo, che tu abbia mai commentato o meno, grazie solo per essere arrivato/a fino a qui.
Grazie davvero.

Con questo capitolo abbiamo (finalmente?) finito.
Spero davvero di non deludervi, alla fine.. Questo capitolo è parecchio OOC, insensato, inutile, sdolcinato..
Chissà se vi piacerà.. Io posto e aspetto.
E, intanto, vi saluto per l'ultima volta, miei cari amici, la storia termina qui ma, presto spero, ne inizierà un'altra intitolata "Bianco di luna, turchese di lapislazzulo" o qualcosa del genere che comunque ha a che fare con la parola lapislazzulo ed è una fanfic su Kid.
Non sarà molto Kazuhei, ma tornerò a scrivere di certo su questa coppia, prima oppoi, perché la amo davvero.
E quindi, miei cari, vi saluto..
"Presto, sotto la luce morbida della luna, ci rivedremo nuovamente."
Grazie ancora a tutti, vostra per sempre:

ele!



Capitolo Special
- Vento di petali, l'amore è sempre lì. -
"Ehi, Ehi diceva! Non aveva fatto sapere sue notizie per due mesi
E come se ne usciva ora? Con un
Ehi."


Kazuha's POV
Genere: Romantico.
Raiting: Giallo
Avvertimenti: Direi.. What if??
Perché alla fine crea un finale inventato da me possibile
ma che Aoyama-sama ancora non ha inserito..
Couple: HeijixKazuha *W*

Dedicato a te, all'amore della mia vita.
Prima o poi ti incontrerò di certo.



r73deh


"Nell'appannata profondità dei miei occhi
E' delineata la tua figura.
Anche nelle notti fredde e burrascose
Ti cercherò incessantemente.
Oh venti che sorvolate gli oceani, ditemi..
Che le nostre preghiere attraverseranno l'eternità."

 

Occhei, lo ammetto, la mia pazienza è sempre stata parecchio limitata.
Non sopporto aspettare, soprattutto aspettare senza fare niente, mi fa sentire impotente.
E, soprattutto, non posso di certo aspettare per due mesi senza fare niente. Sono fatta così, che volete farci?
E' per questo che, all'epoca, lo odiai. Lo odiai davvero tanto.
Perché non solo mi aveva lasciata lì, da sola. Ma non mi aveva più neanche fatto sapere niente, quindi non potevo neanche raggiungerlo, non sapevo se stava bene, quando sarebbe tornato, se.. Se era ancora vivo.
Ma non volevo neanche pensare ad un'eventualità diversa. Lui era vivo, doveva per forza esserlo. Se fossi venuta a conoscenza del contrario sarei stata anche capace di ucciderlo, nuovamente.
Non so descrivere come mi sentii in quei giorni, per me era tutta una forzatura. Alzarmi, mangiare, andare a scuola..
Per me era impossibile continuare a vivere la mia vita normale mentre lui rischiava la sua. Perché lo sapevo che la rischiava, se nel suo lavoro non ci fosse stata la clausola "rischiare la vita" di certo fare il detective non lo avrebbe appassionato allo stesso modo.
"E' lavoro, devo andare ad aiutare Shinichi a Tokyo. Quindi, ti prego, aspettami finché non tornerò."
Così aveva detto, prima di baciarmi per l'ultima volta e sparire.
E, quel bacio, era stato il più bello e triste che mi aveva dato in assoluto.
Aveva paura. Lo sapevo, lo sentivo. Ormai posso vantarmi di conoscerlo parecchio bene.
Con me si era sforzato di essere allegro, tranquillo, per non farmi angosciare, ma la verità è che era terribilmente preoccupato.
Come dargli torto? Quello era di sicuro il caso più pericoloso sul quale avesse mai indagato. Ed io non avevo più intenzione di stare lì ad aspettarlo.
Di andare a scuola e guardare il suo banco vuoto, di percorrere quella strada senza di lui, di andare a trovare i signori Hattori e guardare quella grande casa dove lui non c'era.
Di osservare, in lacrime, la sua stanza.
Quella stanza profumata, quel letto dalle lenzuola bianche sul quale abbiamo fatto l'amore tante volte quando i suoi non c'erano.
Non ce la facevo più, così sono partita.
Sono andata a stare un po' dai miei parenti a Kyoto ed ho aspettato, lì, in quella città dall'atmosfera così dolce e romantica., nel bel mezzo di una bellissima primavera.
In un giorno di festa ero lì, al tempio San(*), a giocare a palla come quando ero bambina. La zia mi aveva prestato un bellissimo yukata e mi aveva fatto preparare per bene, poi mi aveva spedito alla festa.
Ma lì alla festa c'erano tante, troppe persone. E l'unico che mi interessava non c'era.
Mi divertivo molto lì al tempio, mi tornavano in mente parecchi ricordi ed era tutto come quando ero bambina. Il tempio, la palla, la canzoncina che ancora conosco per imparare le strade di Kyoto e quella bella atmosfera con i fiori di ciliegio profumati trasportati dal vento. Si, era tutto uguale a quando ero bambina. Solo che, quand'ero piccola, Heiji non era lì ad osservarmi (O almeno così pensavo all'epoca), mentre in quel giorno di primavera dei miei diciassette anni Heiji arrivò, silenziono e sorridente, alle mie spalle.
E mi sussurrò un piccolo e caloroso "Ehi" pieno d'affetto.

"Urunda hitomi no oku ni,
kawaranu kimi no sugata.
Kogoeru arashi no yoru mo,
mada minu kimi e tsudzuku.
Oshiete umi wataru kaze
inori wa toki wo koeru."

 

-Ehi, piccola, sono tornato.-
Rimasi ferma ad osservarlo per parecchi minuti.
Avevo sognato di rivederlo così tante volte che quando lo ebbi, finalmente, davanti a me non riuscii a crederci.
Era lì, con qualche benda in più, ma era lì.
-Sai, i tuoi mi hanno detto che eri venuta a trovare i parenti a Kyoto e loro mi hanno detto che, probabilmente, eri qui. Quindi..-
Continuava a sorridermi, impassibile, come se non ci vedessimo da un paio di giorni.
Così mi girai e mi allontanai, anch'io impassibile e senza dire una parola, quel ragazzo mi dava i nervi.
-Ehi, Kazuha, aspett..- Sbuffai, bloccandomi e rimanendo di spalle.
Ehi, di nuovo quell'Ehi!
Non aveva fatto sapere sue notizie per due mesi e passa e qual'era la prima cosa che mi diceva? Ehi. Non so davvero cosa mi trattenne dal prenderlo a calci.
-Beh, non mi aspettavo di certo che mi saltassi al collo in lacrime, ma di certo la tua reazione non è normale.- Ridacchiò lui, posandomi una mano su una spalla.
Cosa ti ridi, stupido?! Lo scostai bruscamente e distolsi lo sguardo.
Cacchio, cacchio, cacchio. No, non doveva assolutamente guardarmi.
-Kazuha..?-
Cavolo, sono sempre stata una piagnona, lo so. Ma in quel momento potevo di certo trattenermi, dovevo trattenermi, cavolo!
Ed ecco un'altro mio difetto, la totale mancanza di forza di volontà.
Infatti non passarono neanche tre secondi che le lacrime cominciarono a scendere, imperterrite, sul mio volto. -..Ti odio.- Sussurrai.
-Ti odio, ti odio, ti odio!- Urlai dandogli colpetti sul petto. Avevo perso anche la forza, oltre che il controllo? -Ti odio, ti odio..-
Quanto sei falsa, Kazuha. Come se potessi davvero odiarlo.
Sollevai il viso per guardare Heiji che mi fissava, incredulo ed attonito.
-Ti odio, Heiji Hattori, ti odio moltissimo! Ma..-
Non feci in tempo a dire niente perché tutto, lacrime comprese, si bloccò non appena sentii la sua bocca sfiorare improvvisamente la mia.
Quanto tempo era che non lo toccavo? Quanto tempo era che non lo baciavo?
Quanto tempo era che attendevo quel momento? Erano passati solo due mesi ma a me sembrava un'eternità..
Il suo tocco era diverso da come mi ricordavo, le sue labbra erano bramose, la sua lingua era impaziente. Aveva avuto tanta, tantissima, paura di non rivedermi.
Heiji attraverso le nostre bocche mi trasmettè tutto quello che aveva provato e, anche se io all'inizio cercai di fare resistenza, non c'era niente al mondo che io desiderassi con maggiore intensità.
Mi cinse la vita con le braccia, mi sollevò leggermente, mi strinse a se con foga.
Era impaziente, desideroso come non lo era mai stato, probabilmente mi avrebbe fatto sua li se non ci fossimo trovati in un luogo pubblico e se io non mi fossi staccata.
-Dove sei stato?- Lo fissai, serissima, non volevo bugie o giri di parole.
-Lo sai, dovevo assolutamente catturare i membri di quell'organizzazione.-
Già, l'organizzazione degli uomini in nero. Non mi aveva detto molto di loro, solo che erano molto pericolosi e che centravano con il problema di Shinichi.
-E..?-
Heiji mi sorrise -Ovviamente è andato tutto bene, piccola, che ti credi? Shinichi è finalmente tornato normale e adesso si sta finalmente godendo le braccia della sua Ran.-
Eccolo, quel sorriso. Quel sorriso era la cosa che mi era più mancata di Heiji. Più del sesso, più delle sue labbra, più delle sue carezze.. Il suo sorriso.
Il sorriso che ha quando risolve un caso e vince.
Il sorriso che mi ha fatto innamorare di lui.
Ghignai -Sbruffone.-
Gli vidi un lampo di irritazione negli occhi ma che subito scaccio via. Perché? Non gli andava di litigare? Eppure quella era stata un'altra delle cose che mi era mancata di più..
Soprattutto perché litigare comprendeva fare pace dopo e noi avevamo uno splendido modo di fare pace.
-Stupida..- Mi sussurrò accarezzandomi il viso e scostandomi una ciocca di capelli dalla fronte.
Fu il mio turno di non offendermi, come potevo? Come diamine potevo offendermi se mi insultava con un tono così dannatamente dolce?
-Idiota, mi hai fatta preoccupare.- Sussurrai di rimando e con gli occhi lucidi -Perché non mi hai portata con te?-
-Era troppo pericoloso.-
Sbuffai, alzando un sopracciglio -Eddai, sai benissimo che so cavarmela senza problemi. Quindi non prendermi ingiro, avresti dov..-
-No!- Lui scosse la testa deciso, decisissimo, forse non l'avevo mai visto così deciso -Tu non capisci. Saresti stata in pericolo ed io.. Io non posso, non sopporto, saperti in pericolo, mi fa troppo male.-
A lui faceva male sapermi in pericolo? Ed io? Io però ero stata l'unica a soffrire, a struggermi sapendolo nei guai.
-Saperti in pericolo è più straziante che averti lontana, anche se ammetto che se la giocano parecchio.-
Arrossii. Occhei, chi era quello? Siamo sicuri che fosse davvero Heiji? Non aveva mai detto cose così carine e, di certo, non mi sarei mai sognata di sentirgliele dire.
Ma forse quell'esperienza aveva cambiato moltissimo entrambi. Io ero diventata più forte e più sicura e lui era sicuramente diventato più dolce.
Forse non ero stata l'unica a soffrire di solitudine. Forse gli ero mancata davvero.
Forse, forse, forse.. Pensavo troppo.
Ma tanto il mio cervello si scollegò definitivamente non appena Heiji riprese il bacio da dove l'avevo interrotto e mi trascinò all'interno del tempio, in una sala che diceva essere il suo nascondiglio.
-Ah, ecco, Heiji.. Quello non c'è bisogno che lo metti..- Sussurrai leggermente imbarazzata accennando al preservativo che stava per aprire.
Lui mi guardò, sorpreso e senza capire, così accennai al mio ventre e sorrisi, anche se imbarazzata.
-Ehm, avrei voluto aspettare a dirtelo, ma.. Non ti sembro ingrassata?-
Ci volle parecchio per far riprendere Heiji che, per poco, non era svenuto (E dire che faceva tanto il duro, tsk.), per convincerlo che non stavo scherzando e che, si, ero sicurissima di essere incinta.
-Ma..Ma è mio?- Occhei, quel ragazzo si era appena meritato il titolo di idiota per eccellenza. Nessuno ne aveva mai vinti così tanti di seguito.
-Deficiente! Con quanti uomini credi che io sia stata?-
Era talmente sconvolto che non si accorse nemmeno dell'insulto.
-Ma.. C-Come cavolo è successo?- Uomini.
Davvero, non ci credo, nessuno può fare domande così idiote!
-Heiji!- Esclamai esasperata -Prima che tu partissi facevamo sesso praticamente ogni sera, secondo te come è successo?-
Vederlo disperarsi con le mani tra i capelli fu davvero bellissimo, quelle sue espressioni buffe mi erano davvero mancate.
Fu bellissimo, si, ma non come lo fu vederlo abbracciare la mia pancia, felice come un bambino che scarta il suo regalo e con la stessa identica emozione.
-Ah, tra l'altro, Kazuha, visto che siamo in tema "bambini"..- Disse Heiji sorridendo leggermente imbarazzato mentre attraversavamo il giardino del tempio per tornare a casa, mano nella mano -Te lo ricordi questo tempio?-
Io gli sorrisi, ridacchiando -Certo, ci venivo sempre a giocare da bambina quando venivo a trovare i miei parenti.- Piuttosto, lui come lo conosceva?
Heiji scosse la testa e sorrise, osservando l'albero di ciliegio che ci stavamo lasciando alle spalle -Sai, qui ho incontrato il mio primo amore.-
Ahi, ahi ahi ahi. Questo non lo sapevo, e non lo volevo nemmeno sapere, sinceramente.
Eppoi che centrava con me? Voleva forse farmi ingelosire?
Mi fermai e guardai Heiji, corrucciata e con le braccia incrociate.
-Sai una cosa? A differenza di quello che dissi un po' di tempo fa, non voglio proprio sapere chi è.-
E, con mia enorme sorpresa, Heiji scoppiò a ridere. Una risata di gusto, una risata che non sentivo da tanto tempo.
-Tranquilla- Sussurrò ancora con il sorriso stampato sulle labbra -Lei è..-
Stupido stupido, non lo voglio sapere!
Al mio tentativo di coprirmi le orecchie mi fermò, mi prese una mano e baciò il palmo, come aveva fatto il giorno del matrimonio, il giorno in cui aveva detto di amarmi.
-Lei è qui, al mio fianco. E lo sarà sempre.-
Ridacchiò un poco alla mia faccia rossa. Rossa di imbarazzo e di enorme sorpresa.
Quella bambina ero io. Lui da piccolo si era innamorato di me.. Ed io non lo sapevo!
Si, Heiji Hattori mi faceva (e mi farà sempre) davvero impazzire.

 

Ma, in teoria, lo amo anche per questo, no? ♥
 

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