Blu and Orange

di Hakkun91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Konoha, giovedì notte, zona est della città. Retro di un locale notturno.
Il vento infuria violento, freddo e denso in quei desolati parcheggi. Le molte auto e la mancanza di illuminazione decente rendono quel luogo una zona perfetta per le azioni malavitose della konoha giovanile. In un angolo molto distante due ragazzi sono stesi al suolo, la bava alla bocca, due lacci emostatici riversi al suolo e nelle mani ancora le siringhe non ancora svuotate del tutto di quel liquido tanto richiesto e desiderato. Vagando un po’ ci si può imbattere, dietro ad una grossa auto di colore nero, a due giovani intenti in un atto sessuale senza alcun pudore e sentimento. Solo una cosa carnale dettata dall’alto tasso alcolico presente nelle loro menti errate.
La notte è gelida la brina si propaga rapida sui vetri della auto creando finte zone appannate. I marciapiedi sono scivolosi e ghiacciati in più punti. La stabilita viene meno già normalmente, la cosa si aggrava quando i ragazzi continuano ad ingerire grandi dosi di alcol e droghe.
Rumori molesti e violenti scuotono quel silenzio pesante. Urla di dolore, soffocate e singhiozzanti percuotono l’aria. Il rumore serrato di colpi incessanti, ritmici quasi ricercati in quella macabra melodia percussiva. Dietro un angolo, vicino a due grandi cassonetti un gruppo di giovani ragazze stanno massacrando una loro coetanea.
-puttana!- è l’insulto che una ragazza urla accompagnandolo con un potente calcio alle costole della povera ragazza. Lei indifesa, preda di un famelico branco cade sotto i colpi, il sangue scorre copioso sul suo volto e sul corpo mezzo nudo, non per via del vestiario ma perche le violente giovani gli hanno ridotto a brandelli il vestito che prima bianco candido ora era macchiato da vermiglie macchie di sangue.
Lei non risponde, non ne ha le forze. Tenta di gattonare, trascinandosi in parte verso la zona luminosa. La sua è una vana speranza di essere vista e aiutata. Una delle giovani l’afferra violentemente per i suoi corti capelli rosa. Tira con violenza riportandola in quel buio luogo di tortura.
-che cazzo credi di fare? Tu oggi quei ci crepi puttanella.- ancora un violento calcio, questa volta il colpo è portato al volto. Un secco calcio la fa sbandare, quasi perde i sensi ma riesce a stare sveglia. Forse sarebbe meglio svenire pensa.
-h..hina-cha..n- biascica la poveretta. Il sangue sgorga copioso dalla bocca, macchiando di scarlatte tonalità il pavimento della strada e macchiando le azzurre scarpe della sua aguzzina.
Gli occhi della ragazza dai lunghi capelli azzurri si sbarrano increduli. Le sue nuove scarpe, le sue nuove preziose scarpe. Il suo volto si gira di scatto, prima destra e poi a sinistra. I suoi occhi si illuminano accessi di febbrile rabbia. Con passo veloce e nervoso si avvicina alla sua nuova conquista: una spranga di metallo, la parte bassa arrugginita e quella alta leggermente sporca.
-hinata…- la chiama la ragazza bionda che prima aveva sferrato il calcio al costato. –credo sia esagerato… basta che le diamo ancora qualche calcio. Lascia perdere è patetica.-  la giovane tenta di bloccarla con parole taglienti mirate a distruggere psicologicamente la rosa.
-staiii zitta hino!!!- le urla hinata. Si avvicina trascinando la sbarra che rilascia nel cielo un suono metallico, freddo e terribile nel suo intento. L’arma si alza, brilla sotto la fiocca luce di un lampione e poi si abbatte per tre volte sulla povera giovane. Il primo alla schiena, forte portato con rabbia e odio. Il secondo raggiunge il petto della ragazza facendola sbalzare a terra in un rantolo di dolore, quasi un bisbiglio di pietà. Mentre il terzo giunge meno forte al volto della povera finendo il lavoro. Lei ora giace al suolo, svenuta e in punto di arrendersi a quel caldo tepore che il suo sangue le dona in quella fredda notte.
-cazzo hinata. L’hai… l’hai uccisa?- chiede la bionda guardando prima lei e poi la rosa e infine rivolgendosi a la terza ragazza che era stata in disparte fissando la parte finale con crescente orrore. –ten ten… che facciamo?- chiede hinata sconvolta e incredula della sua reazione.
La ragazza dai capelli castani si volta verso le due. Un respiro lento per prendere aria e schiarirsi la mente.         –cazzo…- impreca avvicinandosi alla rosa e assicurandosi che sia ancora in vita. –bene è viva, per ora andiamocene e poi si vedrà. E porta quel cazzo di spranga con te psicopatica- disse rivolgendosi a hinata per poi correre via insieme alle due.
[…]
Ore.. giorni o minuti. La mente di sakura non riusciva a distinguerne il passare, ma solo sentiva il freddo gelido che cominciava a gelargli il sangue e corrodergli vene e ossa. Tentò di muovere le mani con nessun risultato, forse erano rotte. Respirava a fatica e perdeva ancora sangue. Oramai il gelido abbraccio della notte l’aveva cinta a se con ferrea stretta. Poi un calore esterno, sconosciuto in quella notte. Non il caldo che provocavano i violenti colpi delle tre. Un tepore gentile e dolce.
-merda sas’ke … guarda come è ridotta.- disse un giovane biondino piegato su sakura. Le teneva la mano, la stringeva dolcemente con gentilezza.
Il moro fissava la zona, la ragazza e tentava di analizzare la situazione. Pensare era il suo forte mentre per agire il biondino era più portato.
-respira a fatica, rantola e sembra incosciente.- constato il moro –dobbiamo portarla al più presto in ospedale.-
-si- furono le parole di risposta secche e decise del biondo.


òwò che dire... ho pensato di rendere il mondo di naruto più reale, più simile alla gioventù che è il simbolo malato della nostra era. spero sia di vostro gusto.
ci saranno capitoli a rating rosso ò///ò caspio lol. commentate =D

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Non sapeva quanto tempo era passato. Sentiva che le sue ferite erano state medicate,pulite e fasciate. Si sentiva cullata da un comodo materasso e la testa poggiata su di un cuscino. Tutto questo andava in contrasto con un senso di rigidità che le cingeva tutta la zona toracica e il viso, come se qualcosa la bloccasse. Sakura aprii leggermente i suoi occhi verdi, la luce inondo le sue iridi abbagliandola. Da prima vide solo un intenso color bianco, poi con il passare dei secondi le ombre si fecero più nette, i colori ripresero ad apparire e iniziò a scorgere alcune figure stagliate in sua prossimità. Una era una donna, alta, con lunghi capelli biondi tenuti in una coda e con un corpo generosamente prosperoso.

-dove?- fece per dire sakura ma venne interrotta dalla bionda donna con un inequivocabile gesto.
-silenzio! Devi riposare sei in condizioni assurde. Non appena ti sarai ripresa mi parlerai di come ti sei ridotta cosi.- dette queste parole la donna usci dalla stanza senza lasciar il tempo alla rosa di rispondere.

Ma anche potendo non avrebbe saputo cosa dire, non ricordava… ma non il momento del pestaggio, proprio nulla. Un senso di angoscia assali la giovane ragazza. I suoi occhi schizzavano da una parte all’altra come se volessero scappare dalle loro orbite. Il respiro cominciò a farsi pesante, la testa cominciò a dolerle. Una macchina cominciò un forte squillo, acuto e perforante. Il corpo della giovane iniziò a dibattersi violentemente, percosso da scariche intense e dolorose. Gli occhi si ribaltarono divenendo bianchi.

-maledizione!- fu l’imprecazione della donna bionda che con uno scatto si portò vicino alla ragazza. Con mani forti e precise immobilizzò la giovane.
-una dose di calmanti e una fiala di medicinale anti convulsioni.- ordinò alla sua aiutante che con mano esperta cominciò a sedare via vena la giovane sakura. Con il passare dei secondi, che interminabili scandivano i violenti movimenti del corpo della giovane, il corpo cominciò a rilassarsi e abbandonarsi al farmaco.
-sakura…- fù il commento della donna, preoccupata.
[…]

Nel frattempo nella sala d’attesa del grande ospedale di konoha…
-sas’ke pensi che la tipa si salverà?- chiese preoccupato il biondo mentre senza fermarsi continuava a camminare in cerchio e a giudicare da come era fissato dal moro la cosa dava fastidio a quest’ultimo.
-naruto… se non la smetti e ti fermi non sarà l’unica a stare male.- rispose secco sasuke fulminandolo con uno sguardo infastidito da tanto movimento.
-uff sei insopportabile…- fece per rispondere ma venne anticipato dallo sguardo del moro che silenziosamente gli indicava di voltarsi. Qualcuno si avvicinava a lenti passi.
-naruto, sasuke, seguitemi.- era la giovane e bella donna che prima stava nella stanza di sakura. Il viso era molto affaticato e segnato come da una notte in bianco, cosa che i due sapevano la donna aveva passato.
Percorsero un lungo corridoio bianco, ornato da quadri di discutibile gusto artistico. Probabilmente comprati in qualche market a buon prezzo. Il corridoio era vuoto, seppur costeggiato da piccole panchine di legno poste li per le famiglie dei pazienti.
Arrivarono in un grande ufficio che si affacciava sulla città.
-ragazzi… sapete chi è la ragazza?- la prima domanda uscì dalla bocca della donna. Il tono lasciava intendere la risposta negativa.
-tzunade-sama… no. non sappiamo chi sia.- rispose sasuke per poi venir interrotto dal biondo –l’abbiamo trovata in quelle condizioni dietro la discoteca nella zona est.- spiegò il giovane mentre il suo sguardo incrociava quello della donna che al solo sentire la location in cui avevano trovato la ragazza si accese di ira.

-che diavolo ci facevate li?- chiese sbattendo il pugno con potenza sulla scrivania di mogano nero che la teneva a distanza dai due.
I due tentarono di aprire bocca ma vennero all’stante fulminati dallo sguardo animalesco della donna.
-vi stavate divertendo invece di riposare? O forse non sapevate che oggi avreste avuto una missione?! Siete degli idoti!!- commentò sempre più furente.
I due però anche di fronte a tanta rabbia non abbassarono lo sguardo, non cedettero neanche di un passo e non tremarono, anche sapendo chi avevano davanti.
-è vero tsunade-sama. Ma se non avremmo disertato questa regola… la ragazza probabilmente sarebbe morta- cercò di ammansirla il moro con una scusa che con molta probabilità lei aveva già pensato.

-si si!- naruto diede ragione a sasuke muovendo freneticamente il capo su e giù
-ed è questo il motivo per cui non vi ho ancora spaccato le ossa!- la risposta di tzunade questa volta fece indietreggiare i due.
-ma ne parleremo più in la. Ora vi spiego- disse calmandosi la bionda. –per prima cosa come vi stavo dicendo oggi avreste avuto un importante missione. Che è stata annullata.- i due stavano per chiedere spiegazioni ma lei li ammutolì con un rapido gesto della mano. –dicevo… è stata annullata perche… la ragazza che avete salvato sarebbe stata vostra compagna di team. Lei è sakura haruno, ninja medico.- i due rimasero interdetti da quel informazione, anche se sasuke rimase più serio nel esprimere il suo ‘’shock’’. Mentre invece il biondino come sua abitudine ruppe i timpani dei due con un sonoro e urlato ‘’COSAAA???!!’’


Ringrazio Fxt sasukina90 Per aver messo la FF tra le seguite =)/// ok devo dire che questo capitolo mi è uscito abbastanza male D: uff comunque prendetelo come un capitolo di transizione ;)

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