Percy Jackson ed i Dodici Titani.

di Rosario99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo semidio? ***
Capitolo 2: *** Annabeth miglior modella dell'anno. ***
Capitolo 3: *** Si parte in due? ***



Capitolo 1
*** Un nuovo semidio? ***


Capitolo 1- Un nuovo semidio?
 

Eccomi, qui, intento a fare quell’azione che mai avrei desiderato di fare; incendiare l’ennesima scuola da me frequentata.
Ma che posso farci? Sarà colpa dell’iperattività?
Sono capitato in una classe di.. Sì, dementi.
Le femmine sono le tipiche oche che si incontrano da tutte le parti, i maschi sono troppo patiti del calcio e poi non hanno neanche permesso di ambientarmi.
Appena la professoressa Fahlenbock annunciò che sarei stato un “nuovo compagno” e che dovevano farmi ambientare quello che ne uscì fu: il continuo sistemare del trucco delle mie “nuove” compagne e le risatine divertite dei ragazzi come per dire: “Jackson? Benvenuto all’inferno!” E credetemi so cosa è l’inferno.
Per fortuna, per fortuna per fortuna, c’è anche Annabeth; solo che ci hanno messo in due classi diverse ingiustamente.. E’ strano, perché lei è di San Francisco.. Mah, non so.. Finora non mi è interessato più di tanto.
Sono stato mandato fuori per l’ennesima volta dalla professoressa, ma questa volta non avevo fatto niente; giuro, davvero. Sarà stato un altro di quei divertentissimi scherzetti dei miei migliori amici. Passando per il corridoio vuoto, intravidi di striscio un accendino; sarei stato fuori tutta l’ora e poiché era appena suonata..
Non so che mi prese, ma presi l’accendino e mi accinsi ad accenderlo sulla pianta, ma fui fermato da qualcuno.
-Percy? Percy, che fai??- era Annabeth. Come al solito i suoi magnifici capelli biondi riposavano sul maglioncino grigio.
-Non lo vedi?
Annabeth fece una smorfia. –Non farlo, vuoi farti espellere??
-Effettivamente, questo è il mio intento..
-Te lo ridico, non farlo, non far dispiac…
Le parole di Annabeth furono interrotte da quelle di un mio compagno di classe. Oserei dire il più antipatico, Ryley Blake.. Una vera lagna! E’ il primo della classe, ma solo perché suo padre è il preside. E si diverte pure a fare il bulletto.
-Jackson, ti vuole la pro..- Ryley si bloccò. –Che fai?
-Niente, eccomi..- posai l’accendino in tasca.
-Stavi dando fuoco alla pianta, eh?
Cercai furtivamente Annabeth, ma poi mi resi conto che probabilmente stava indossando il berretto dell’invisibilità degli Yankees.
Mi raccontava sempre che si divertiva così a scuola.
-Oook, vuoi essere aiutato?- Ryley rise enigmatico.
-Eh? Basta dai torniamo in classe!
-Ehm, non mi va..
Detto questo fece una cosa che non mi sarei mai aspettato; tese le braccia verso la pianta e proprio dalle braccia fece uscire delle fiamme di fuoco, bruciando la pianta.
Annabeth si tolse il cappello e mi guardò in cerca di una risposta.
Non sapevo che dire era tutto così strano.
Insomma, un ragazzo, uno studente, fa uscire fuoco dalle sue mani.
Ma in quel momento, purtroppo, avevo altro a cui pensare.
-Percy Jackson! Subito in presidenza!- Il preside mi osservò per poi girare i tacchi vorticosamente verso la parte da cui era venuto. Era inutile provare a dire era stato il suo “amato” figliolo..
 
Fui sospeso.
Ma in quel momento avevo altre cose più importanti a cui pensare.
Mi riunì con Annabeth, e per far questo mi servì l’aiuto di BlackJack, il mio pegaso personale che mi aiutava sempre con i viaggi lunghi.
Le persone ci guardavano piuttosto, no piuttosto, totalmente sbalordite; c’erano addirittura genitori che coprivano gli occhi ai propri figli.
Annabeth era sola, cosa che mi fece riflettere un po’. Però mi disse che suo padre era fuori per lavoro..
-Allora?- mi disse torva Annabeth. –Come ce lo spieghiamo questo?
-Ehm, non so, forse dovremmo parlarne con Chirone..- risposi.
-Sì, ok. Però dovremmo portarlo con noi!
-Non ci penso neanche.
-Percy è importante! Potrebbe essere un semidio!!
Ci pensai su. Per farlo venire con noi serviva un piano. Ed io ce l’avevo.




Probabilmente è corto, ma è come se fosse una sorta di prologo.
Lasciate una recensione!
Ho in mente una grande storia, spero la seguiate! :D

Saro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Annabeth miglior modella dell'anno. ***


Capitolo 2- Annabeth migliore modella dell’anno.

 
-Allora?- Annabeth continuava a fissarmi.
-Ho un piano.
Annabeth mi fece un applauso sarcastico.
-..Quale è?
-Sei pronta?
-Sono nata pronta.. Forza Percy!
-Conoscendolo appena ti vedrà prenderai il suo cuore.. –e continuai a dire altre cose sdolcinate.
Mi beccai uno o due schiaffi, ma ne valse la pena.
 
Convinsi Annabeth a prestarmi il suo berretto degli Yankees e insieme ci avviammo verso casa di Ryley.
-Devo proprio?- mi chiese turba Annabeth.
-L’hai detto! “Potrebbe essere un mezzosangue!”- le rinfacciai.
-Alcune volte dovrei stare in silenzio..
Detto questo suonò il campanello.
Avevo preso l’indirizzo dal registro di classe e fui certo che era giusto quando in un muro della scuola c’era scritto: “Driftoon Street 21 Bruciare!”.
La casa era molto lussuosa, era una casa singola. Dietro sbucava un grande giardino, ma essendo dal lato opposto non vedevamo molto.
Sentimmo dei passi venire verso di noi, poi la porta si aprì e vidi la faccia di Ryley:
-Salve bambola!
-Non chiamar… Ehm, ciao, mi chiamo Annabeth.. Posso star qui con te? Il mio ragazzo, Jackson, mi ha lasciata..- Era perfetta come attrice.
-Sì, lo so, Jackson è proprio un idiota. Prego, entra!
Riuscii ad entrare prima che chiudesse la porta.
-Come hai detto che ti chiami, bambola?
Gli avrei tirato uno schiaffo per quel “bambola”, ma Annabeth non si scompose.
-Mi chiamo Annabeth. Tu?
-Ryley!
-I tuoi dove sono?
-Mia madre è fuori con delle amiche…
-Tuo padre?
Ryley sembrava non volerne parlare, ma le figlie di Atena sono molto determinate.
-Di mio padre non ne so niente..
Annabeth fece per ribattere, ma Ryley la fermò;
-Perché non..
Il ragazzo si avvicinò ad Annabeth, posandole una mano sulla gamba destra. Fece per avvicinarsi a baciarla, ma fu fermato.
Sì, stava esagerando. E non avevamo bisogno di tutto quello. Mi avvicinai e gli tirai un pugno.
-Ma sei pazzo?- mi disse giustamente Annabeth.
-No.
-Forza, portiamolo da Chirone.. Scatta la fase 2 del piano!
Prendemmo un taxi, e in poco tempo arrivammo lungo la Collina Mezzosangue. Ryley sembrava ancora svenuto, ma non era morto. Purtroppo.
Salimmo molto velocemente per la Collina, ed in men che non si dica eravamo dentro il Campo Mezzosangue.
Tutto era apparentemente uguale a prima; niente di diverso.
Salutammo Chirone e gli raccontammo tutto.
-Allora, svegliatelo!
Non ce ne fu bisogno.
Ryley aprì gli occhi piano piano e subito gli indicai Chirone.
-Che vedi??
-Calmati, è scosso!- mi disse ferma Annabeth.
Non la ascoltai minimamente e ripetei:- Che vedi?
-Jackson..?! Aaaah!- Ryley si diede un pizzicotto. –Non siamo ad Halloween! Perché questo c’ha le zampe da cavallo???
Io, Annabeth e Chirone calammo in una situazione piuttosto imbarazzante.
Era un semidio. Era figlio di Efesto.
-Allora?
Non fu semplice raccontargli la storia, ma alla fine sembrò crederci. Chirone parlava molto velocemente, come se dopo dovesse fare una cosa molto importante.
-Vai nella tua casa, incomincia ad ambientarti!- lo invitò Chirone allegramente.
Appena Ryley, piuttosto scosso, si allontanò, Chirone cambiò subito tono.
-Devo dirvi una cosa importante.
-Eh..
-Andiamo in Sala Grande.
Ci avviammo e durante il tragitto Chirone fu molto, troppo silenzioso. Anche Annabeth era silenziosa, e non seppi cosa fare.
Entrati, ci accomodammo e Chirone iniziò subito a parlare.
-Vedete, quello che sto per dirvi è molto importante, Anzi, già Annabeth credo l’abbia intuito. Crono si è risvegliato.
Prima notizia pessima.
-Ed anche i suoi undici fratelli e sorelle.
Seconda notizia pessima.
-Inoltre.. Beh, Annabeth..- Chirone parve imbarazzato.
-Sì, è giusto che sappia.
-I Dodici Titani hanno…- Chirone si fermò di colpo.
-Ammazzato, sì. Hanno ammazzato mio padre. –Annabeth sembrava piuttosto serena.
-Mi dispiace, ma.. Perché?
-Vendetta.
-Fortunatamente c’è un metodo per farlo ritornare in vita. I Titani hanno ognuno con sé dei tasselli di un puzzle, presi dal Tartaro, che una volta uniti formano automaticamente la persona che si desidera resuscitare.
-Wow…
-Quindi, abbiamodi aprire una missione; sarà affidata ad Annabeth.- Chirone mi annunciò che non avrei mai saputo il risultato del compito di matematica.
-Oh, grazie mille!
-Ora, vai a parlare con..
-Ehi! - Ryley piombò dentro velocemente.
-Tutto apposto? – Chirone nascose subito la sua espressione preoccupata per lasciar spazio ad un largo sorriso.
-E’ forte qui! Mi diverto un sacco! I miei compagni sono tutti molto simpatici!
Ci guardammo; per quanto ne sapessi, era la prima volta che un semidio non avesse problemi ad “accettarsi”.
Ryley ci guardò.
-Jackson? E tu dovresti essere Annabeth..
-Io sono figlio di Poseidone. –gli dissi tranquillamente.
-Ed io di Atena. –concluse subito Annabeth.
-Adesso dobbiamo andare! Abbiamo una missione, noi. – Sottolineai quel “noi”.
-Eh? Missione? Missione? Fico, voglio venire anch’io!
Annabeth (e Chirone) mi guardarono infuriati.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Si parte in due? ***


Capitolo 3- Si parte in due?

 
-Vedi è ancora troppo presto per te.. Sei qui da mezz’ora!- Si giustificò Chirone.
-Ma io voglio venirci lo stesso! E non me lo impedirete!- Ryley incominciò a strillare come un neonato per poi uscire dalla stanza.
Fu seguito da Chirone.
-Grazie! Adesso convincilo tu che non può venire! L’hai fatto tu il guaio e tu lo sistemi.- Annabeth mi parlò sarcastica, per poi uscire anche lei.
Perfetto, dovevo convincere un deficiente ad essere intelligente.. Cosa c’è di più semplice?
 
Lo cercai in vari posti, dai vari campi di allenamento fino alla sua casa, ma alla fine lo trovai in tutt’altro posto; era al centro del campo, lì, solo, pensieroso.
-Ehi Ryley..!- Stentai un sorriso.
-Jackson! Pronti per partire?
-Vedi Ryley, io penso proprio che tu debba rimanere qui al campo. Sei qui solo da mezz’ora e pretendi di partire per una missione?? Quest’anno è il quarto anno che sono al Campo.
-Quando l’hai avuta la prima missione?
-..Beh, il primo anno.. Perché?- Dissi stupidamente.
-Hai visto? E’ il primo anno che sono qua anch’io.. E poi non vorresti mica che.. – prese delle foto dalla tasca. – Tutti vedessero queste foto?!!?- Mi disse infine con fare semplice.
Le foto, quattro per la precisione, ritraevano me durante la doccia, l’andata in bagno e altre cose che non sto dirvi fatte a scuola.
-Ok.. – mi rassegnai. –Ma ad una condizione, anzi a due!
-Tutto quello che vuoi!
-Uno, BRUCIA quelle foto! Lo puoi fare ora stesso!
-Lo farò una volta partiti.- Mi disse fermamente.
-Uhm.. Secondo.. D’ora in poi devi allenarti giorno e notte, molto duramente e col massimo impegno! Siamo chiari?
-Cristallino! Andiamo ad allenarci?
-Eh? Ok..
Mi sentivo strano. Era come se Ryley, pur essendo grande quanto me, fosse diventato una persona da proteggere.
L’avremmo portato con noi alla nostra missione, sotto la mia responsabilità; in più dovevo poi giustificarmi con Annabeth quando l’avremmo trovato “causalmente” con noi.
Ryley decise di allenarsi da solo, quindi me ne tornai in casetta e preparai lo zaino: ci misi dentro una torcia, delle barrette, lattine di Diet Coke, l’orologio che si trasformava in scudo regalatomi da mio fratello Tyson ed altre cavolate varie.
Il giorno seguente, allenai molto duramente Ryley; seppur non fosse molto bravo, era abbastanza discreto per essere il primo giorno. In quanto figlio di Efesto, sputava fiammelle di fuoco da tutte le parti del corpo; uno spettacolo raccapricciante.
Io mi allenai un po’ nella scherma, la cosa che mi veniva meglio. Annabeth aveva passato la giornata sola, a studiare qualsivoglia strategia.
Saremmo stati solo io, Annabeth e Ryley, cosa che mi dispiaceva perché non avrei visto né Grover, né Tyson per quella missione importante. Inoltre non sapevo che fine avesse fatto Nico.
Dopo aver cenato insieme agli altri ragazzi del campo, (dove ci volle un po’ per far capire a Ryley che doveva necessariamente stare seduto coi suoi compagni) me ne andai veloce a dormire. Annabeth rimase lì, al contrario mio, a parlar con Chirone.
Mi addormentai in un sonno profondo per la prima volta la notte prima d’una missione.
Annabeth teneva particolarmente a quella missione!
 
Mi svegliai, erano le sei, mi stropicciai gli occhi e mi alzai.
Subito dopo vestitomi, uscì dalla mia cara casa che non avrei visto per molto tempo per andare a quella di Efesto.
Ero quasi lì quando qualcuno mi fece uno scherzo di brutto gusto:
-Buuh!- Era Ryley.
-Ma sei scemo?
-No, ma tu sì. Cosa facciamo per oggi?
-Sssssh!- lo zittii subito. –Vatti a preparare..
Ryley uscì uno zaino abbastanza pieno: -Già fatto!
-Ook… Esci dal campo e mettiti dietro un albero. Quando ci vedrai passare, farai finta d spaventarci! Ovviamente Annabeth non deve sapere nulla. Intesi?
-Sì.
-Vai!
-Ok.
E mi allontanai verso la casa di Atena.
Stavo davvero morendo di sonno, ma l’avevamo organizzata a quest’ora per non farci sentire dagli altri.
Poi vidi Annabeth; i lunghi capelli biondi erano avvolti in una coda, un berretto grigio a completare il tutto.
-Pronto?!- mi disse allegramente.
-Pronto! Da chi si parte…?
Annabeth prese un libretto dalla tasca, poi mi disse: -Questa notte ho localizzato i vari Titani, dobbiamo solo spostarci..
-Chi è il più vicino?
-Ceo, Titano dell’intelligenza.
E partimmo.
 
 
 
 
 
 
 
 

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