Rosso Notturno

di Yoney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pop. ♥ ***
Capitolo 2: *** Six. ♥ ***
Capitolo 3: *** Squish. ♥ ***



Capitolo 1
*** Pop. ♥ ***


ele No Sekai
Salve a tutti, ci si rivede! Come va?
Alcuni forse mi conoscono, altri no. Prima di questa ho scritto una fanfic Kazuhei chiamata "Finché non ti stancherai" ed ora sono tornata con tutt'altro genere. ^^ O, meglio, in realtà questa non è proprio una fanfic.. E' più una piccola serie di tre shot collegate e non tra loro che fungono da prologo alla fanfiction vera e propria che posterò in futuro in un altro post, devo ancora decidere bene il titolo..
Questa fanfic (queste shot) è molto diversa da tutte le altre che ho scritto, o, meglio, almeno ho tentato di renderla molto diversa, non so se ci sono riuscita, non credo.
Sapete, avrei voluto creare uno splatter vero e proprio, ma il mio stomaco delicato ed il mio terrore per il sangue me l'ha decisamente impedito. Ma aspetto comunque un vostro parere, eh, fatemi sapere l'impressione che vi ha fatto questa robaccia. ^^
Le frasi che userò all'inizio dei capitoli sono tratti dal musical
Chicago dalla canzone Tango del sole a scacchi, è una canzone che mi piace molto e le parti parlate sono bellissime.
Queste tre shot sono dedicate: La prima a Shinichi, la seconda ad Heiji e la terza a Kaito e nella prima ci sarà la frase di Liz, nella seconda di Annie e nella terza di June che hanno in comune i metodi di omicidio.
Per spiegarci, nella prima shot viene usata una pistola (Ed è con quella che Liz uccide il suo uomo) nella seconda Heiji viene messo fuori gioco dal sonnifero (e Annie uccide il compagno con l'arsenico) e nella terza inizialmente andava usato un ventaglio con delle lame (E June uccide il marito con un coltello), anche se alla fine viene usata una mazza..
Le frasi delle restanti assassine, Hunyak, Velma e Mona verranno usati nei capitoli che riprendono con precisione questo prologo nella fanfiction vera e propria.
Occhei, vi sto anticipando troppo, leggete e ditemi. *W*
Grazie a tutti per l'attenzione

ele

Sole Rosso


Lunar's POV
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo
Raiting: Giallo
Avvertimenti: What if??, Raccolta, tentativo di splatter decisamente mal riuscito.
Personaggi: Nuovo personaggio, Shinichi Kudo

Dedicato a te, dallo sguardo sempre così misterioso.


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"Un giorno sono tornata a casa ed ero molto nervosa
e cercavo un pò di comprensione!
E trovo li Bernie, sdraiato sul divano, che beveva birra e masticava
No, non masticava.. Faceva POP!
Così gli ho fatto, ho detto "fa un'altro POP con quella gomma e..."
E lui l'ha fatto.
Così, ho tirato giù la doppietta dalla parete e gli ho sparato
due colpi d'avvertimento dritto in mezzo agli occhi!"


Desiderio, non c'era cosa al momento che lei desiderasse di più.
Vedere quel caldo liquido rosso uscire della pelle dilaniata, era un qualcosa di terribilmente piacevole.
Era così piacevole premere il grilletto, era così piacevole rendere sue le vite degli uomini che feriva e che, successivamente, uccideva, era così piacevole far perdere la memoria ai pochissimi che sopravvivevano o ai testimoni.
Nessuno, in quella città, avrebbe dovuto conoscere il volto di Lunar.
Lei sorrise, leccandosi le labbra, di certo non avrebbe potuto scegliere giorno migliore:
La luna brillava nel cielo azzurro. Era presente sebbene fosse giorno, perfetto.
Lunar odiava amare di giorno, era più facile guardarla in viso e poi la luna era il suo simbolo.
Però in quella giornata la luna brillava comunque e quel ragazzo l'aveva colpita troppo per poterlo ignorare.
Era giovane, molto giovane, ed era bello. Inoltre aveva una ragazza del quale era innamorato e che lo ricambiava, il che era parecchio divertente. Lunar amava prendersi le cose degli altri.
E, cosa più importante, era un detective, un detective famoso. Poche volte la ragazza si era sentita così eccitata.
Quel ragazzo aveva uno sguardo davvero buono, sarebbe stato bellissimo ucciderlo.

"He had it coming
He had it coming
He only had himself to blame.
If you'd have been there
If you'd have seen it
I betcha you would have done the same!"


Non devi aver paura di me. O forse si, forse ne avrebbe dovuta avere, infondo lei stava per ucciderlo.
Oh, gli uomini giapponesi, erano così deludenti!
Quel ragazzo le era parso così promettente, invece era stato solo che una delusione. Ferirlo era stato fin troppo facile.
Sebbene la prima pallottola lo avesse colpito solo al braccio i suoi sforzi di difendersi furono minimi e lei non ci mise niente a ferirlo ancora e ancora.
Un colpo alla gamba, un'altra alla pancia e lui era a terra, con ferite dalle quali usciva tanto, tantissimo sangue.
E il prossimo colpo andava alla testa, dritto in mezzo agli occhi.
Lunar ghignò, sinceramente contenta, come una bambina con il suo regalo, e passò con forza il palmo della mano sulla pancia del ragazzo, raccogliendo più snague che poteva.
Estasiata osservò il liquido rosso che gocciolava giù dalle sue dita. Era co caldo e piacevole..
Lunar leccò via il sangue dalle sue dita affusolate, deliziata. Quello era di certo il sapore che amava di più.
Continuando ad assaporarsi le dita puntò tranquilla e sdegnante la pistola verso la tempia del ragazzo, non lo degnò neanche di uno sguardo.
Di quelli come lui ne conosceva a centinaglia. Uomini che si credevano tanto bravi e intelligenti ma che si mostravano subito per quello che realmente erano non appena si trovavano un po' in pericolo. Uomini codardi, ipocriti, che in punto di morte sapevano rivolgerle solamente sguardi pietosi di supplica. Quegli uomini le davano il voltastomaco.
Lunar guardò turbata il ragazzo, poi ripose la pistola e scomparve, lanciandosi dalla finestra.
Rancore, disgusto, sfida.
Chissà, forse valeva la pena tenere in vita un ragazzo capace di rivolgerle uno sguardo colmo di questi sentimenti.
E tanto di lei non avrebbe ricordato niente.
Perché Lunar era così. Amava sparire dalla vita delle persone velocemente come ci entrava.


To be continued..


___________________________________
 




ele No Sekai - Again!
Ehii! Eccomi, che ve ne pare?
Se fa davvero così schifo ditemelo che chiudo con questo genere, eh! x'D
Bah, gli altri capitoli sono già pronti su carta, il tempo di riscriverli e li posto.
Ah, se per ora non avete capito molto della storia non preoccupatevi, è normale. A tempo debito verrà spiegato tutto. u.ù
Alla prossima col capitolo di Heiji,
Alba rossa
:3
Un bacio a tutti

ele!

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Capitolo 2
*** Six. ♥ ***


Alba Rossa

Lunar's POV
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo
Raiting: Giallo
Avvertimenti: What if??, Raccolta, tentativo di splatter decisamente mal riuscito.
Personaggi: Nuovo personaggio, Heiji Hattori.

Dedicato a te, che non molli mai.

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"E poi l'ho scoperto.
Scapolo aveva detto? Scapolo un cazzo!
Non solo era sposato, oh no..
Aveva sei mogli.
Era uno di quei mormoni, capito?
Così quella sera quand'è tornato da lavoro,
gli ho preparato l'aperitivo come al solito..
Sapete, certi uomini proprio non lo reggono l'arsenico!"


Differente.
Ecco cosa amava Lunar, sentirsi completamente diversa da tutti.
Sentire che lei era l'unica, la più importante, quella che tutti guardavano, temevano ed ammiravano.
Aveva visto quel ragazzo in un ristorante di Okonomiyaki , che scherzava e litigava con la ragazza che aveva accanto.
Era lui, il suo souvenir di Osaka, la sua pelle scura completamente diversa da quella lattea di Lunar avrebbe creato l'armonia perfetta. Yin e Yang, la filosofia zen l'aveva sempre affascinata.
Il suo piccolo premio, il premio per essersene stata buona per un'intera settimana, il premio per aver lasciato in vita il ragazzo che tanto gli assomigliava.
Perché quel ragazzo di Osaka le ricordava molto quello che, tempo prima, aveva ferito a Tokyo, quello dallo sguardo tanto deciso. Inoltre erano entrambi detective abbastanza famosi, magari si conoscevano anche..
Ma non erano del tutto uguali. Il detective di Osaka non aveva quella stessa purezza nello sguardo, ma aveva una eccitante nota di arroganza e di sicurezza che rendeva Lunar ancora più impaziente di possederlo.
E, poiché erano ad Osaka e non uccideva da tanto, Lunar decise di andarlo a trovare alle prime luci dell'alba, spettatori il sole e la luna, la luce e il giorno, a metà.
L'armonia sarebbe stata perfetta, come quella delle loro pelli.

"He had it coming
He had it coming
He only had himself to blame.
If you'd have been there
If you'd have seen it
I betcha you would have done the same!"


 

    Lunar accarezzò con delicatezza il viso del diciassettenne, steso a terra e senza forze, ed assaporò lentamente il sangue che colava dalle labbra del ragazzo.
Quanto le era mancato quel sapore così intenso! E quel giorno sembrava amche più buono del solito.
Sarà stato il piacere nel vederlo lì inerme o forse la leggera, leggera, difficoltà nel ferirlo..
Il ragazzo era un esperto di kendo, questo Lunar non lo sapeva, e, doveva ammetterlo, sapeva difendersi parecchio bene.
Ma anche lei con la spada se la cavava bene e, sebbene lui fosse riuscito persino a sfiorarle la guancia con la katana, lo aveva disarmato e ferito gravemente.
E dopo aver vomitato sangue lui era svenuto, che peccato.
Lunar accarezzò eccitata il corpo perfetto del ragazzo. Era davvero bello, si, un vero peccato chefosse svenuto, le sarebbe così piaciuto giocarci un'altro po'..
Ma, infondo, il ragazzo era persino riuscito a sfiorarla. Nessuno c'era mai riuscito quindi lo si poteva anche premiare, no?
E poi voleva assolutamente rivederlo e scontrarcisi quando fosse stato lucido.
Che stupido, se non avesse preso quel sonnifero prima di andare a dormire, contro di lei sarebbe stato più forte e, chissà, magari con quel colpo non l'avrebbe solo sfiorata.
Era stato quel farmaco a batterlo davvero, non lei.
Lunar sorrise sulle labbra del ragazzo, prendendo fino all'ultima goccia di sangue che le sporcavano, e gli accarezzò i capelli.
Ci riincontreremo, detective.
Si alzò e trotterellò fino alla finestra dalla quale, sorridendo verso il ragazzo, si lasciò cadere, sparendo nel buio della città.
Il suo souvenir di Osaka.
Lunar era convinta di aver fatto bene a lasciarlo in vita, un giorno l'avrebbe di certo rivisto.
    

 

To be continued..
 



ele No Sekai!
Salve a tutti, eccomi tornata con il secondo capitoloo!
Non so cosa dire, quindi sarò breve..
Grazie grazie a tutti voi che avete commentato o che avete anche solo letto questa fic.
Che ve ne pare del capitolo Heiji? Spero davvero sia stato di vostro gradimento..
Ho deciso di far si che Heiji fosse sotto l'effetto del sonnifero per il motivo che ho detto la volta prima: Vorrei che Lunar uccidesse come fanno le assassine di Chicago delle frasi che metto all'inizio. Infatti Annie uccide il marito con l'arsenico e Lunar ammette che è alla fin fine è stato il sonnifero (Non è arsenico, ma è sempre un farmaco, no? ^^') a rendere Heiji più vulnerabile e quindi a metterlo fuori gioco.
Nella prossima volta Lunar vorrà uccidere Kid con una lama come nella frase della terza assassina ma poi presa dalla rabbia cambia idea e usa..
Chissà! Lol
Allora alla prossima, con l'ultimo capitolo, quello di Kaito e con l'inizio della fic vera e propria! *W*
Un bacio a tutti
ele

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Capitolo 3
*** Squish. ♥ ***


Non c'è niente di più brutto che dover riscrivere tutto il capitolo che tu ti sei impegnata a curare per tutto il pomeriggio per un banale errore di distrazione.
Stupida, stupida Elle! E pensare che vorresti andare a dormire. ç_ç

Sole Rosso

Lunar's POV
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo
Raiting: Giallo
Avvertimenti: What if??, Raccolta, tentativo di splatter decisamente mal riuscito.
Personaggi: Nuovo personaggio, Kaito Kid/Kaito Kuroba.

Dedicato a te ed alla prima volta che ci siamo incontrati.


21ew4ly

"Me ne stavo in piedi in cucina, a tagliare il pollo per cena
E mi facevo gli affari miei.
Mio marito Wilbourne entra come una furia, pazzo di gelosia
"Ti sei ripassata il lattaio!" dice
Era impazzito.
E continuava ad urlare "Ti sei ripassata il lattaio"
E poi si è tuffato sul mio coltello
Si è tuffato sul mio coltello ben dieci volte."


Un colpo, un altro, un altro, un altro..
Lunar non riusciva a fermarsi.
Era sempre stato l'amore per il sangue a guidarla per uccidere ma questa volta era diverso, questa volta provava rabbia, profonda rabbia.
E voleva solo cancellare quel sorriso provocante dalla faccia del ragazzo una volta per tutte.
Non poteva sopportare che qualcuno le parlasse, le sorridesse, in quel modo. Non poteva accettare il fatto che esistesse qualcuno in grado di stupirla, qualcuno con la capacità di far saltare un battito al suo cuore, al cuore che credeva di non avere.
L'aveva chiamata "Signorina" e "Bella".
Nessuno l'aveva mai fatto, nessuno le aveva mai neanche rivolto la parola in quel modo, neanche l'altro ragazzo di Tokyo o quello di Osaka.
Nessuno le aveva mai sorriso in quel modo.
Perché l'aveva fatto? Lei stava per ucciderlo.
Lunar non li avrebbe mai capiti, gli esseri umani, erano così.. Imprevedibili.
Quel sorriso. QUel sorriso l'aveva fatta impazzire, impazzire davvero, ed esplodere.
Aveva gettato a terra il ventaglio fatto di lame affilate con il quale voleva ucciderlo, velocemente aveva afferrato la mazza da baseball appesa al muro della stanza del ragazzo e, furiosa, aveva cominciato a colpire l'aria, cercando di ferirlo e, ovviamente, di ucciderlo.
Dilaniandogli la pelle, spaccandogli le ossa, facendo uscire dal suo corpo una quantità così grande di sangue da rendere, in seguito, impossibile la pulizia completa del pavimento.
Avrebbe voluto renderlo in uno stato tale che, una volta finito, di lui non restasse niente di ricomponibile.
Avrebbe davvero voluto, ma sin da subito aveva capito che non ce l'avrebbe fatta. Aveva capito che lui era diverso. L'aveva capito nel momento in cui l'aveva visto comparire lì, sulla finestra, avvolto da un lung mantello bianco.
Inizialmente il fatto che l'allegro e divertente ragazzino fosse, in realtà, il misterioso ladro gentiluomo l'aveva eccitata parecchio, ora voleva solo scappare. Ucciderlo per dimenticare che qualcuno aveva distrutto il suo muro.
Così continuava a colpirlo, colpirlo, colpirlo, ma era più forte di quanto si aspettasse (O forse era lei ad essere diventata estremamente debole in quel momento?), infatti non era neanche svenuto. Ma soffriva, lo vedeva che soffriva.
Perché, allora, non provava piacere?
Perché non provava soddisfazione?
Non riusciva a capire più niente, quel ragazzo aveva fatto crollare ogni sua certezza, l'aveva distrutta, annientata.
Era andata da lui per ucciderlo ma era stata lei a morire di dolore, di confusione.
Quel ragazzo così pericoloso per la mente di Lunar si voltò lentamente e per quanto lo permettesse la spalla rotta (E il braccio, la gamba, qualche costola? Cos'altro gli aveva fatto?) e la guardò, nuovamente.
Nuovamente la mente di Lunar venne distrutta.
-Così ti si sporcheranno tutti i vestiti, Hime(*)-
Un colpo, un altro, un altro ancora. Il cuore di Lunar stava cadendo a pezzi.
Calde lacrime di sangue le cadevano dal viso.
Dov'era il piacere? Dov'era la profonda soddisfazione che provava, di solito, in quei momenti?
Non c'era. Perché diamine non c'era?!
Lunar si chinò e baciò quel ragazzo dai vestiti bianchi come la luna, unica spettatrice silenziosa di quelle scene.
Non c'era passione nel suo gesto, solo profonda disperazione e ricerca del piacere, del piacere datole sempre dal sangue di cui quel ragazzo aveva la bocca piena.
Quel piacere non arrivò mai.
Il sangue di quel ragazzo non le dava gioia, non le dava soddisfazione. Ma le sue labbra, così come il suo cuore stranamente impazzito, erano in fiamme.
Velocemente l'assassina si staccò, la paura si era per la prima volta impossessata di lei e questo non le piaceva, la confondeva.
Aveva sbagliato ad andare lì quella sera, aveva sbagliato ad incontrarlo, non avrebbe mai dovuto avvicinarsi a lui.
Quella sera non ci sarebbe mai dovuta essere stata.
Lunar rimase qualche secondo a fissare il ragazzo steso a terra che la guardava stremato, dolorante e confuso.
Si, quella sera non c'era mai stata e di lei, il ragazzo che tanto l'aveva sconvolta, nona avrebbe ricordato niente.
A questo pensava Lunar mentre spariva dalla vita di lui, senza accorgersi che nella sua memoria, anche se in parte cancellata dall'assassina, erano rimaste impresse due immagini: Una lunga chioma nera come la pece mossa dal vento e un paio di enormi occhi da gatta color lapislazzulo.

C'era una cosa che Lunar amava dell'uccidere, che amava quanto il sangue, ed era togliere la memoria alle persone che lasciava in vita.
Perché lei si limitava a stendere un velo per appannare i ricordi relativi a quella scena, in modo che loro avrebbero ricordato solo le cose che lei decideva. E Lunar lasciava sempre loro tutto, tranne ciò che la riguardava.
infatti quegli uomini si sarebbero sempre ricordati del dolore provato quella notte, della disperazione, della paura. Ma non avrebbero ricordato assolutamente niente dell'assassina, di quella ragazza dagli occhi di un profondo turchese.
Questa misteriosa assassina della quale i testimoni ed i sopravvissuti non ricordavano né il volto né la voce fu soprannominata dalla polizia Luna Rossa.
Due famosi detective liceali le diedero la caccia senza sosta, anche se separatamente, ma nessuno dei due la trovò mai.
Ci riuscì un terzo liceale, figlio di un famoso prestigiatore, ma ormai era troppo tardi.
Da quel curioso sguardo color lapislazzulo non si sarebbe mai più sottratto.

The end.




(*): Hime in giapponese significa "Principessa".

ele No Sekai!
Chiedo scusa, per il ritardo e perché non mi dilungherò in chiacchiere.
Avevo scritto un bellissimo disgorso ma dato che sono stupida per sbaglio ho riaggiornato la pagina. ç_ç
Inoltre sono le due e mezza di notte, è davvero tardi.
Cosa dire? Abbiamo finito con le nostre one-shot, ma in compenso è cominciata la mia bella(eeh) fic su Kid, chissà se vi piacerà, chissà.
Speriamo. *W*
Si chiama Da quegli occhi color lapislazzulo.
Lo so, è lungo e privo di originalità il titolo, ma che ne dite?
E la raccolta, vi è piaciuta??
Spero vivamente di si.
Grazie di cuore a tutti, per essere arrivati fino a qui.
un bacio

ele

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