Damned Kiss - I guerrieri dei sei mondi.

di Naydidisha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'amore fa male. ***
Capitolo 2: *** Non può essere. ***
Capitolo 3: *** Sorprese, sorprese, sorprese. ***
Capitolo 4: *** E' amore vero? ***
Capitolo 5: *** Chi sono io? ***
Capitolo 6: *** 6. Presentazioni. ***
Capitolo 7: *** 7. Grandi sorprese. ***
Capitolo 8: *** 8. E' ora di impegnarsi. ***
Capitolo 9: *** 9. Allenamento. ***



Capitolo 1
*** L'amore fa male. ***


Damned Kiss

 

Le labbra di Yoake si separarono lentamente da quelle di Aaron. Lui la guardò con il suo solito, bellissimo sorriso, pieno di dolcezza, fiducia, ma soprattutto amore.Ma poi il suo sorriso si spense: perché Yoake stava piangendo? Perché una piccola, lucida lacrima stava scivolando lenta sulla candida guancia della ragazza che lui amava?
Perché Yoake sapeva che quel bacio non sarebbe stato come se l'aspettava.
Sapeva che quel bacio non avrebbe dovuto darlo.
E sapeva anche che di li a poco, tutto, tutta la sua vita sarebbe stata distrutta l'ennesima volta.
Infatti, Aaron cominciò a sgranare sempre più gli occhi, in modo spaventoso, mentre pian piano il suo corpo si crepava, si scomponeva in tanti piccoli brandelli, che furono portati via dal quel dolce vento primaverile.

 

 

Il primo pensiero di Yoake quella mattina fu che doveva assolutamente svegliarsi se non voleva arrivare in ritardo il suo primo giorno di scuola.
La mattina procedette come al solito: la sveglia che suona, la colazione ancora mezzi addormentata, mangiando cereali e latte cercando di evitare gli schizzi di muesli che Lucas e Jason, i gemelli di 7 anni si stavano tirando, la dovuta preparazione e poi la fermata del bus.
Le metteva tristezza quella mattina di Settembre, quando l'estate sembrava ancora viva nell'aria, calda e afosa come una mattina d'Agosto.
L'autobus arrivò, pieno come sempre di ragazzi per niente svegli e volenterosi.
Era l'unica a prendere quell'autobus, non aveva nessuno con cui parlare, e non era il tipo di persona che attacca bottone con chiunque.
Arrivò a scuola appena in tempo per scambiare due chiacchiere con le sue amiche ed abbracciare forte Sophia, la sua migliore amica da sempre.
Erano sulle scale, quando un gomito le perforò lo stomaco, e la voce di Soph le disse: “Voltati!”.
Si voltò, e si abbandonò alla visione di Aaron, uno dei pochi ragazzi più amati della scuola.
Le piaceva fin dalla prima media, ed ora che era in seconda superiore le cose non erano cambiate.
Era la solita ragazza di quindici anni che si prende la cotta proprio per l'unica persona che non parlerà con lei in tutta una vita.
Entrò in classe galleggiando, persa nel pensiero di Aaron.
Il vecchio professore di Italiano non era ancora arrivato, quando una bidella entrò per annunciare l'arrivo di un nuovo professore, a causa di un infortunio del vecchio Sadson, l'insegnante di Italiano.
Entrò un uomo alto, ne troppo magro ne troppo grasso, capelli neri come la notte e occhi grigi, grigi e freddi come il ghiaccio. Era giovane, molto giovane, non più di vent'anni.
Ed era bello. Era molto, troppo, infinitamente e disastrosamente bello.

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Capitolo 2
*** Non può essere. ***


Eccoci ancora qui :D
Ho scritto il secondo capitolo e sono riuscita a postarlo ora ^-^
La storia si sviluppa!
Buona lettura!


Melody









 Le ragazze della classe erano già completamente perse.
Yoake invece era ancora immersa nel pensiero di Aaron, e quasi non si accorse che una nuova persona era entrata e che aveva già cominciato a parlare.
«Buongiorno ragazzi, mi chiamo Jake Habbet e per questo anno sarò il vostro professore di Italiano. Ora vi prego cortesemente di fare silenzio, e faremo una piccola presentazione, così vi conoscerò meglio. Chi se la sente di cominciare?».
Improvvisamente tutta la classe sembrò interessata chi al proprio zaino, chi al soffitto, che al pavimento. Il professore, con uno sguardo indecifrabile, squadrò la classe, soffermandosi su Yoake.
Il suo sguardo rimase fisso su di lei, sul suo viso pallido, sugli occhi neri e grandi, sui suoi capelli color rame.
E rimase lì anche troppo.
Yoake alzò lo sguardo, e vide quest'uomo incredibilmente bello fissarla.
«Tu» quasi sussurrò. «Tu, come ti chiami?».
«Mi chiamo Yoake Philber, signore.»
«Un nome interessante, Yoake. Vieni qui, alla lavagna, e presentati.»
Lei si alzò, chiedendosi perché in una classe di ben 26 ragazzi e ragazze proprio lei doveva cominciare.
«Mi chiamo Yoake Philber, vivo qui in Canada da circa tre anni.»
«Interessante, cara Yoake.» disse Habbet. «E, dimmi, da dove viene il tuo nome?».
«Ha origini giapponesi, significa alba.»
«Lo so, lo so...» sussurrò impercettibilmente Habbet.
«Come?» Yoake era perplessa.
«Niente, niente, non è importante. Bene, vai pure al posto. Vieni tu, adesso» disse il professore, indicando un ragazzo.
Appena arrivata al posto, Yoake venne assalita dagli sproloqui di Soph, un misto di “Oddio, ma hai visto com'è carino??”, “Quanti anni avrà?? Venticinque al massimo!”.
Yoake non sembrava così interessata.
«Ehi, che c'è? Non hai visto che professore abbiamo? Cento volte meglio del vecchio Sadson!»
«Mah, non mi sembra 'sta gran cosa. Aaron, invece...» disse Yoake, sorridendo in modo melenso.
«Mah, se ne sei convinta... Ma hai visto che ti ha fissato per dieci minuti prima? Cazzo, ho pensato “Oddio, il prof si è preso una cotta per Yo!”!».
«Ma smettila, scema.» rise, tirando una gomitata nello stomaco di Soph.

Al suono dell'ultima campanella, tutti si precipitarono fuori scuola, e Yoake si avvio a piedi verso casa.
Stava valutando se spendere o no qualche dollaro per una pizza quando sentì dei passi.
Si voltò, e vide Aaron camminare dietro di lei.
Veniva verso di lei.
E la chiamò.
Lei rimase paralizzata, chiedendosi perché stesse chiamando lei.
«Ciao, Yoake. Come stai?»
«B-bene..» rispose lei, incredula.
«Mi chiedevo se volevi prendere un caffè con me, adesso.»
«Ehm... Ok, va bene. Dove si va?» chiese Yoake, sconcertata: Aaron, Aaron Stones stava parlando proprio con lei! Aaron, il più bello della scuola,che lei sognava da anni! Non le sembrava vero.
«Mh, che ne dici di Jerry's?» propose lui, con un sorriso irresistibile. 

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Capitolo 3
*** Sorprese, sorprese, sorprese. ***


Ed eccoci arrivati al terzo capitolo :)
Un sogno che si avvera e un nuovo mistero si presenta!
Come finirà la storia tra Aaron e Yoake?
Buona lettura!


Arrivarono da Jerry's in pochi minuti, camminando, durante i quali Yoake non poté fare a meno di continuare a pensare com'era possibile: perché lei? Perché non un'altra qualunque ragazza della scuola?
E poi, stava accadendo davvero? Non ne era così sicura.
Ordinarono, e durante l'attesa rimasero in silenzio.
Fu Aaron a rompere il ghiaccio.
-Fa ancora caldo, nonostante sia Settembre, ver0?-.
-S-Sì, davvero!- Rispose Yoake, mentre le sue guance si imporporavano.
Arrivarono i loro caffè, e bevendoli parlarono del più e del meno.
La campanella appesa sopra alla porta del negozio tintinnò allegramente, ed entrò il prof. Habbet.
Yoake lo guardò e si pietrificò, nascondendosi: non le piaceva incontrare i suoi professori al di fuori della scuola, la innervosiva e non sapeva mai cosa dire.
Ma, sfortunatamente, lui la vide, le venne incontro e la salutò.
-Oh, b-buongiorno, prof. Habbet..! Ehi, Aaron, sono stanca, che ne dici se andiamo?- poi gli afferrò una manica e lo trascinò letteralmente fuori
dal piccolo caffè.

Habbet li guardò filare via stranito. Un sorriso poco rassicurante, quasi diabolico, si dipinse sul suo volto.
-Ma che ti prende??- chiese Aaron, quando si furono allontanati dal locale, innervosito da quel suo comportamento.
-Non mi piace parlare coi professori al di fuori della scuola, mi innervosisce! Volevo andare via.-
-Ehm, ok, ma bastava me lo dicessi...-. Disse Aaron, imbarazzato e stranito dalla reazione fredda di Yoake.
Ripresero a camminare, e lei gli chiese di accompagnarla a casa, e lui acconsentì.
Mentre camminavano, lentamente, fianco a fianco, lui la prese a braccetto e iniziò a parlarle.
-Ma allora quel professore sostituisce il vecchio Sadson?- chiese Aaron, incuriosito.
-Sì.. è giovane.- rispose Yoake, sorpresa dal gesto di Aaron, mentre l'immagine del nuovo professore le galleggiava in testa.
-Molto! Avrà ventitré anni al massimo.. Giovane per fare il professore... Strano.-
-Sì...- ora che ci pensava, era vero. Era molto giovane, anche troppo per fare il professore.
Arrivarono a casa di Yoake, e si salutarono con un abbraccio. Yoake entrò quasi volando, persa nell'immagine di loro che si abbracciavano, ripetuta mille e mille volte nella sua mente, come un film: il suo film preferito.
La prima cosa che fece fu chiamare Soph, per informarla: lei era eccitata quanto lei!
Poi aprì a casella e-mail per informare le altre sue amiche, e vide una mail in arrivo da un destinatario sconosciuto.
La ignorò, buttandola nel cestino.
Stava per scrivere quando vide un'altra mail, uguale a quella di prima.
Dopo almeno dieci volte che ne cestinava una e ne arrivava un'altra, si decise a leggerla.

Ciao, Yoake.

Volevo sapere se ti andava di trovarci al parco in Coll Street, domani, alle cinque in punto.

Voglio parlare con te, conoscerti.

Aspetto una tua risposta entro breve.

Ciao.

 

J.”

Era perplessa. Chi era J.? Aaron no di sicuro, la sua mail l'aveva... Altri ragazza con iniziale J
ne conosceva, ma non benissimo...
Era curiosa.
Doveva sapere.
Doveva conoscerlo.

Accettò.


Ed eccoci alla fine del terzo capitolo :)
Chi sarà il misterioso J.? Dai, non è così difficile u.u
Se volete, recensite :D

Melody

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Capitolo 4
*** E' amore vero? ***


Ed eccomi di nuovo qui, finalmente! Sono riuscita a scrivere e postare solo ora :(

Quindi, ecco un nuovo capitolo :)

Il rapporto tra Yoake e Aaron si svilupperà?

E chi è il misterioso uomo della mail?

Buona lettura!

 

Melody :)

 

 

E' amore vero?

 

 

Yoake stava per andare nel giardino interno della scuola per a ricreazione quando una mano la blocco prendendola per la spalla.
Si voltò, e quasi cadde a terra vedendo Aaron che le sorrideva e che le diceva qualcosa.
Cominciò a trascinarla dentro scuola: non le importava come e dove stesse andando, le importava il fatto che il ragazzo che amava era lì con lei.
Arrivarono in una parte della scuola che Yoake non aveva mai visitato, e Aaron aprì una porta per portarla su una grande terrazza.
Yoake non si rese subito conto che era il tetto della scuola.
«Ti senti bene?» chiese lui, notando solo in quel momento che Yoake era completamente persa, e
notarlo non gli dispiacque.

«S-sì, certo!» rispose lei.
«Ti piace qui?»
«Sì, è molto bello... Ma è il tetto della scuola?!» Yoake era terrorizzata.
«Sì... è l'unico posto dove non viene mai nessuno.. mi piace trascorrere tempo qui, quando mi è possibile. Mi aiuta a.. riordinare le idee.» Aaron era quasi imbarazzato.
«Oh... Ma perché siamo qui or-»
La frase di Yoake fu interrotta dal bacio di Aaron.
Dolce, intenso, irreale, pieno di passione. Di amore vero.
Un bacio che sapeva di momenti mai accaduti, di sogni infranti.
Che aveva un sapore dolce, piacevole. Uno di quei baci che se finiscono ti lasciano un vuoto dentro.
«Ti amo, principessa.».
Non poteva essere vero, non poteva.
Non poteva esserlo, non poteva il ragazzo più bello della scuola che non l'ha mai degnata d'uno
sguardo, tutt'un tratto notarla e baciarla.

Eppure era così.
E a lei non spiaceva affatto.

.

Yoake si catapultò in classe rossa e in ritardo.
Appena si sedette scusandosi con la professoressa di fisica, Soph la assalì con un miliardo di
domande: «Madoveseistatadov'eraAaroneracontedov'eravatedimmitutto!»

«Dopo, dopo!» Yoake voleva tenerla sulle spine, per una volta...
Le due ore di fisica passarono lentamente tra occhiate di sfuggita di Soph che urlavano “dimmi
tutto!!”, spiegazioni inutili della prof e la scena del bacio che si ripeteva mille e mille volte nella sua
mente.

Uscirono, e immediatamente Soph si fece raccontare tutto.
«Beh, stavo andando in ricreazione, quando Aaron mi prende e mi porta sul tetto (sìì, su tetto!)
della scuola, e quando sto per chiedergli cosa facevamo lì..»

«Cosa? Non fermarti sul più bello, ti prego...!»
«Mi ha baciata!»
Ci mancava poco che Soph cascasse a terra.
«Oddio! Tu e Aaron, il più bello della scuola, vi siete baciati! Non ci credo!»
«Lo so, lo so! Anch'io non riesco a crederci... comincio a pensare che sia stato tutto un sogno..
uno stupido sogno.»

«Ma a quanto pare il tuo stupido sogno ti ha invitato al parco oggi pomeriggio!»
Yoake vide la sua migliore amica tenere in mano il SUO cellulare, e leggeva i messaggi.
«Dammelo, scema! Non sono cose che ti riguardano, e se avessi un briciolo di pazienza ti avrei
avvertito..!»

«Va bene, va bene, calmati.» le disse Soph fingendosi offesa.
«Oddio.. oggi ho anche un altro appuntamento!»
«Mh? Un altro appuntamento?»
«Sì.. mi è arrivata una mail misteriosa, oggi alle 5 devo essere allo stesso parco per incontrare
uno...»

«Sei certa che sia sicuro?»
«No, ma sono curiosa. E poi, che potrà mai succedere?»

..

Alle 3 Yoake era già al parco, che camminava mano nella mano con Aaron.
«Senti Yoake, io ti ho invitato qui perché innanzitutto volevo vederti assolutamente... mi sei
mancata.» sorrise e la baciò. Yoake era raggiante, e si sentiva scottare nonostante il freddo
pungente.

«E poi, beh, volevo chiederti.. insomma.. se per caso ti andava di.. stare insieme a me, capisci?»
La risposta di Yoake fu un altro bacio.
«Ti basta come risposta, questo?» gli disse, sorridendo languida.
«Sì» Aaron era molto felice.
«Che ore sono! Un quarto alle cinque! E pensare che è da un ora e mezza che camminiamo! Devo
assolutamente andare, ma tanto ci vediamo domani, eh? Ti amo.»

«Anch'io. Dai, vai, non voglio farti tardare.»
Aaron se ne andò, voltandosi ogni cinque secondi per sorriderle e mandarle baci, salutandola con
la mano.

Yoake era a dir poco emozionata e felice: non riusciva a smettere di sorridere.
Andò saltellando vicino alla fontana, il punto da dove si vedeva tutto il parco, e aspettò. Il parco
era deserto e un po' buio. Metteva soggezione.

Guardò l'orologio: segnava le cinque in punto, e una mano le picchiettò sulla spalla.
Sobbalzò e si voltò, e vide un uomo incappucciato, di cui intravide solo il diabolico sorriso.
«Ciao Yoake. Vedo che sei venuta all'incontro, sono molto contento. Voglio conoscerti meglio, sei
una ragazza bella e interessante.»

L'uomo era alto e slanciato, snello ma non troppo, e indossava un giaccone pesante, pantaloni
neri di un completo e nike consumate.

Aveva una voce profonda e ammaliante, limpida, ma non rassicurante.
Il suo sorriso inquietante non pareva avesse voglia di sparire da quel viso misterioso.
«Molto piacere... vedo che sai già il mio nome.. eppure non mi sembra di conoscerti, e nemmeno
la tua voce mi dice niente... Vorrei sapere chi sei!»

L'uomo rimase immobile, col sorriso che si allargò sul suo viso fino a diventare enorme, bianco e
spaventoso.

Alzò entrambe le mani, se le portò alla testa e con un gesto secco si tolse il cappuccio per rivelare il
suo viso.

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Capitolo 5
*** Chi sono io? ***


Ed eccoci al quinto capitolo ^^
Finalmente viene svelata 'identità dell'uomo incappucciato!
Che fine farà Yoake?
Chi è Yoake?
 

Buona lettura :)

 

Melody

 

 

 

.Chi sono io?

 

Era un uomo alto, sulla cinquantina, dai capelli brizzolati lunghi alle spalle. Nonostante fosse un po' avanti cogli anni, sembrava più giovane di quanto fosse.
I suoi lineamenti erano morbidi, ma severi; era un uomo che di sicuro non amava essere contraddetto. Yoake era sicura di non averlo mai e poi mai visto in tutti i suoi quindici anni di vita, anche se, doveva ammetterlo, qualcosa di familiare l'aveva. E non sapeva spiegarsi perché.
Il sorriso era ormai scomparso dal viso dell'uomo.
«Buonasera, Yoake. Mi chiamo Lyn. Per adesso non è importante sapere chi sono e perché sono qui. L'importante ora è che tu venga con me.». Il suo tono era calmo e posato, con una leggera vena di durezza.
«Non credo proprio sia una buona idea seguirla, perché sa, io non la conosco per niente e seguire persone che non conosco per me è sinonimo di pericolo, quindi penso che me andrò a casa.» Yoake era terrorizzata, ma non lo diede a vedere e mentre parlava rimase immobile, fissando l'uomo negli occhi, per non fargli capire che aveva timore di lui.
«Sei una ragazza davvero intelligente, sai, Yoake. Lo so che stai facendo finta di non aver timore.
E' un buon segno, sì. Sei proprio tu, Yoake. Non sei per niente cambiata!» ora un sorriso leggermente ironico apparve sul suo volto, ma non completamente ironico. In quel sorriso era racchiuso affetto, un affetto molto, molto grande per quella ragazza di quindici anni.
«Certo che io sono io! E mi piacerebbe molto sapere perché dice che non sono per niente cambiata, però vorrei andare davvero: lei non mi sembra una buona persona, e mi piacerebbe vivere ancora qualche anno. Quindi per favore, si allontani. Voglio andare.»
Yoake non sapeva più che fare. Un uomo che lei non aveva mai visto in vita sua che sembrava leggerle nel pensiero a inquietava,e tanto. Voleva solo andarsene via, a casa.
«Oh, andiamo...» le afferrò di colpo un braccio e Yoake venne subito presa da un senso di vuoto, come se stesse cadendo giù, nel vuoto.
Chiuse gli occhi, pregando che fosse solo uno stupido sogno.
Cercò di guardarsi intorno, ma quello che vide fu solo un vortice colorato.
Il senso di vertigine e nausea la assalì immediatamente, facendola quasi svenire, e l'ansia si impossesso di lei.
Poi, dopo un attimo, sentì la terra sotto i piedi.
Aprì gli occhi, e si ritrovò in piedi su un pavimento di marmo color crema, in un gigantesco salone.
Un imponente lampadario dominava la scena: era indubbiamente d'oro, e almeno un centinaio di candele color cielo lo ornavano, in attesa di essere accese per illuminare quell'immensa stanza.
Le pareti erano anch'esse azzurro intenso.
Due grandi finestre occupavano due intere pareti. Davano su un bellissimo giardino in stile giapponese, pieno di fiori colorati.
Niente porte. Niente entrate. Escludendo le finestre, sigillate, senza nessuna apertura.
«Benvenuta a villa Hadeline, Yoake. Vedo che hai sopportato bene il tempo di teletrasporto. Ti servirà in futuro, quando riuscirai a controllarlo. Seguimi, ti faccio vedere la tua camera!» Lyn era estremamente tranquillo a suo agio, a differenza di Yoake che era ancora terrorizzata.
«Dove siamo? E chi è lei? Sono confusa. Sarò lontana miglia da casa mia, dai miei amici, dalla mia famiglia, dalla mia vita. Non capisco. Dev'essere per forza un sogno, frutto della mia immaginazione, perché non è possibile che io sia qui.» Non sapeva cosa fare. Era triste, impaurita, stanca, confusa, tutte emozioni che non avrebbero portato a niente di buono.
Stava quasi impazzendo, voleva solo andarsene.
«Ti prometto che quando ti sarai sistemata per bene e cambiata tutto ti sarà chiarito. Ora, seguimi, che prima iniziamo meglio è.»
Tanto come poteva andare peggio? Yoake decise di seguirlo.
«Sì. Vengo. Ma solo una domanda.. non vedo l'ombra di una porta.»
«Oh, ma noi non abbiamo bisogno di porte per spostarci.Pensa a me. Intensamente. E poi chiudi gli occhi e fai scattare questa.»
Le diede in mano una piccola bussola d'oro, si sentì un sonoro “click!”, Lyn si ripiegò su se stesso e sparì.
Ora Yoake era ancora più confusa di prima.
Un vecchio pazzo che la lascia sola in una stanza vuota che lei non aveva mai visto con in mano una bussola. Fantastico.
Guardò meglio la bussola. Era solo una bussola d'oro con un coperchio che se schiacciavi un tastino, scattava e rivelava il quadrante blu della bussola.
La richiuse, ed ammirò il coperchio decorato con una rosa incisa nell'oro.
Ma non poteva essere, non poteva. Era solo una bussola, una comunissima bussola!
Fece come Lyn le aveva chiesto, perché ormai quel che non aveva senso sembrava averne.
Penso con tutte le sue forze a Lyn, chiuse gli occhi e premette il tasto che fece scattare il coperchio della bussola.
Non sentì nessun cambiamento.
Aprì gli occhi, per ritrovarsi sempre nello stesso punto dov'era prima. In piedi in mezzo al salone.
La delusione l'assalì, anche se non capiva perché: in fondo, non poteva davvero pensare che avrebbe funzionato, giusto?
«Devi impegnarti davvero, con il voluto interesse, se vuoi teletrasportarti.»
Una voce provenne dal fondo della sala.
Yoake si voltò, e vide un ragazzo sui sedici o diciassette anni, alto.
Aveva i capelli talmente biondi che sembravano trasparenti, ed era vestito con una specie di tunica verde scuro con decori rosso acceso, pantaloni in tinta con la tunica e una specie di mocassini.
La sua voce era calda, profonda e quasi sensuale.
E il ragazzo in se non era da meno.
Si avvicinò a lei, le tese la mano e si presentò:
«Buongiorno, Yoake. Mi chiamo Hi. Sei appena arrivata, è? Ma non preoccuparti, non sei l'ultima! Mancano ancora Nichibotsu e Yoru.. Speriamo arrivino presto, dobbiamo cominciare le lezioni!»
Si vede che Yoake aveva una faccia molto strana, perché Hi la guardava incuriosito.
«Ci sei? Oh, adesso capisco! Tu non sei stata istruita come noi. Dai, ti insegno come teletrasportartii da Lyn, anche se in teoria non dovrei proprio..! E' una delle molte prove che dovrai superare, ma un aiutino non guasta, no? Dai, concentrati. Lo devi volere davvero.»
Yoake si riprese, nonostante fosse ancora confusa, e riprovò. Lo voleva davvero? Si rispose di sì.
Riprovò. Neanche quella volta sentì niente. Riaprì gli occhi ed era sempre in quel maledettissimo salone!
«So che ce la puoi fare, Yoake. Non saresti qui. Riprova.» Hi la incoraggiò.
Riprovò.
Chiuse gli occhi.
Pensò intensamente a Lyn, talmente tanto che riaperti gli occhi era lì di fianco a lei.
«Ce l'ho fatta!» Yoake era felicissima, era riuscita con le sue -quasi- sole forze a teletrasportarsi.
Ma Lyn sembrava tutt'altro che felice.
«Stanno arrivando.» era pensieroso.
«Chi sta arrivando?»
«I guerrieri di cenere.»

 

 

 

Siamo giunti alla fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto e recensite per dirmi cosa ne pensate, se volete ^^
A presto!

 

P.s: Ho cambiato il nome della storia aggiungendo “-I guerrieri dei sei mondi” perché mi è venuta un'ispirazione improvvisa :)

Speriamo sia stata buona!

Ancora ciao :D

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Capitolo 6
*** 6. Presentazioni. ***


Rieccomi, finalmente! Scusate l'assenza, la luunga assenza, ma una malattia mi ha bloccato per un po' :( Ma ecco un nuovo capitolo! (con una scrittura diversa ^-^)
Nuove rivelazioni e conoscenze per Yoake!
Buona lettura!
 

Nay :3

 

 

6- Presentazioni.

 

 

La luce calda del sole filtrò attraverso le pesanti tende scarlatte che ornavano le grandi finestre della camera da letto di Yoake.
Qualcuno bussò.
'Buon pomeriggio, Yoake!'
Le tende vennero aperte bruscamente e Yoake venne invasa dalla luce.
Non riusciva ad aprire gli occhi, e perciò non riusciva neanche a vedere la persona entrata nella sua stanza.
'Ti aspettiamo giù tra mezzora nella sala dell'addestramento. Ti lascio una foto, così la potrai visualizzare per teletrasportarti, e la tua divisa di addestramento. Non preoccuparti della taglia, è fatta su misura per te. A tra poco, e mi raccomando, puntuale! Lyn sa essere molto pignolo a volte, purtroppo!'. La voce era femminile e allegra.
'Mmmh' mugolò Yoake, assonnata.
'Benissimo! Ciao!'. La porta si richiuse, e Yoake si alzò di malavoglia, ma curiosa di iniziare l'addestramento e scoprire finalmente tutte le cose che non sapeva, che a quanto pare sembravano essere molte.
Cercò l'uniforme e la trovò nell'armadio.
Era indescrivibile. Era dei colori dell'alba, tutti molto chiari ma infinitamente intensi: una sfumatura che andava da un indaco denso fino a un bellissimo arancione, che si fondeva verso la fine con una specie di terra di Siena, tendente al rosso.
Da togliere il fiato.
Il completo era composto da tre parti: una maglia molto elegante ma allo stesso tempo funzionale, con attaccati dei pantaloni piuttosto attillati. Era tutto di una stoffa morbidissima al tatto, ma che dava l'aria di essere più resistente del diamante, per quanto una stoffa e un diamante si possano paragonare.
V'era poi una stupenda armatura nuova di zecca, di metallo color arancione molto chiaro, piena di ghirigori
scolpiti direttamente nell'armatura, che ricordavano un'alba sul mare.
In più c'erano varie protezioni per gambe e braccia, più degli stivali del colore dell'arancione sfumato in terra di Siena, con un tacco a spillo decisamente altissimo, e non capiva come avrebbe fatto a combattere.
Indossò tutto e si ammirò allo specchio: non era lei, non poteva.
Allo specchio non c'era la solita Yoake, la ragazza imbranata con i capelli che le andavano da tutte le parti meno che da quella giusta.
Allo specchio c'era una Yoake diversa, una Yoake forte, autoritaria, guerriera. Si sentiva forte, potente, sicura di se. Erano sensazione che non aveva mai provato prima, e un po' la sconquassarono. Era una nuova lei, e ora faceva fatica ad accettarlo.
Legò i lunghi capelli color rame in una lunga coda molto alta, per dargli un aspetto quanto meno decente.
Una riga di matita marrone sugli occhi ed era pronta a teletrasportarsi.
Prese la foto e cercò di fissare nella mente la stanza, poi chiuse gli occhi e provò.
Non sentì niente, ma un secondo dopo sentì una voce.
'Benissimo, puntuali tutti!' Era Lyn.
Aprì gli occhi.
Si trovava in una stanza veramente grande, con le pareti imbottite color crema e un parquet scuro. Un lampadario di cristallo regnava sulla stanza, e sul soffitto un meraviglioso dipinto raffigurante il giorno con un sole splendente, la notte con la luna chiara e il tramonto e l'alba.
Non era sola nella stanza. C'era Lyn, e altre sei persone con lei, ed erano disposti in fila uno a fianco dell'altro. Si sistemò alla fine della fila e Lyn parlò.
'Ora che siamo tutti qui, non perdiamo tempo. A turno vi chiamerò e vi presenterete, per farvi conoscere a Yoake e Tsuki, che sono nuove qui. Cominciamo subito con te, Nichibotsu . Vieni pure.'
Un ragazzo alto si fece avanti e si sistemò vicino a Lyn.
'Buon pomeriggio a tutti! Mi chiamo Nichibotsu, il mio nome significa tramonto. Sono nato nell'era del terrore, purtroppo, e sono quindi addestrato alla guerra fin da piccolo, e so quindi distinguere il bene dal male in modo molto 'preciso', mettiamola così. Scoprire gli impostori è il mio forte. Ovviamente le mie forze sono potenti al tramonto, ma anche durante le altre fasi del giorno e della notte sono efficaci.'.
Era un ragazzo sui diciassette anni, veramente bello e atletico. La sua pelle era scura, ma non da persona africana o simili. I capelli era corti e scompigliati a regola d'arte, castano scuro e lucidi, ma non unti. I suoi occhi erano azzurri e la sua bocca piegata in un sorriso piuttosto amichevole. Indossava un completo molto simile a quello di Yoake, ma i colori erano più scuri ed erano quelli del tramonto. Sulla sua armatura era scolpito un tramonto sull'oceano. Portava degli stivali, privi ovviamente di tacco.
'Bene Nichibotsu, grazie. Yoru, prego.'.
Una ragazza lasciò la fila.
'Ciao! Il mio nome è Yoru, significa notte. Sono nata nell'era della prosperità, ma sono stata comunque addestrata al combattimento, visto il mio destino di guerriera. So orientarmi in modo impeccabile con l'aiuto delle stelle.'
Era una ragazza di circa sedici anni, anche lei alta e indiscutibilmente meravigliosa. I capelli biondo platino le incorniciavano il viso e si intonavano in modo perfetto ai suoi profondi occhi blu. Alle radici, i capelli erano blu notte. La pelle era chiara e candida.
L'armatura era blu scuro tempestata di pietre minuscole rappresentanti le stelle.
Sull'armatura era scolpita una notte stellata con un'evidente stella polare in alto a sinistra.
'Grazie anche a te Yoru. E' il tuo turno, Hi.'
Il ragazzo che l'aveva aiutata a teletrasportarsi si fece avanti.
'Ciao, mi chiamo Hi, cioè giorno. Sono nato nell'era della prosperità. So parlare agli animali e di conseguenza capirli.'
I capelli biondi gli incorniciavano il viso, ben pettinati. La sua tunica era verde con ghirigori gialli, e sulla sua armatura erano scolpiti molti animali, tra cui un orso, un cervo e un ermellino, o stesso ermellino che ora gli stava sulla spalla destra. Era bello, bianco con una fiamma rosso fuoco sulla testa e sulla schiena, e anche le zampe erano rosse.
'Lui è Kiu. Sa prlare e capire la lingua umana.' disse, indicando l'ermellino con lo sguardo.
''Giorno.' disse l'ermellino con una pronuncia impeccabile, quasi fosse umano davvero.
Non aveva una voce da cartone animato, ma al contrario una voce da ragazzo, per niente ridicola.
'Grazie Hi. Ora, Taiyo, prego, è il tuo turno.'
Un ragazzo identico a Hi uscì dalla fila.
'Sono Taiyo. Il mio nome significa sole, e sono il fratello gemello di Hi. Posso usare il calore a mio piacimento,
lanciando raggi di luce bollenti.'

Era in tutto e per tutto uguale a Hi, tranne che per i capelli molto lunghi e biondissimi, il completo giallo e arancione e l'armatura con un grosso sole scolpito su di essa.
'Grazie anche a te, Taiyo. Ora, Tsuki, Yoake, venite. Voi vi presenterete per ciò che sapete di voi e io vi informerò su i poteri e tutte le informazioni di cui avete bisogno per affrontare l'allenamento.'
Ci facemmo avanti un po' incerte io ed una ragazza che era la gemella di Yoru, tranne per la radice dei capelli che era viola, come gli occhi.
'Tsuki.'
'C-ciao a tutti, sono Tsuki. Sono la sorella gemella di Yoru. So che significa luna, ma nient'altro..'
'Non c'è problema, sei qui apposta. Yoake.'
'Buon pomeriggio, sono Yoake, e significa alba, e so solo che mi posso teletrasportare, ma nient'altro.' Era contenta di avercela fatta, davvero contenta.
'Bene. Ora, i breve, dovete sapere che siete munite di poteri particolari dalla vostra nascita e che essi si manifestano in periodi differenti, chi alla nascita, chi no. I vostri nomi significano varie cose, ovvero luna, notte, giorno, sole, alba e tramonto. Sono chiamati mondi. Questo vi lega a poteri e potenza particolari. Il vostro nome corrisponde alla parte del giorno in cui siete al massimo della vostra potenza. Sarà solo in quel periodo del giorno che vi allenerete. Per voi è ancora presto, vi chiamerò quando ci sarà bisogno e vi spiegherò in dettaglio i vostri poteri e come utilizzarli, chiaro?
Quindi oggi inizia ufficialmente l'allenamento.
Hi e Taiyo, tocca a voi.
Gli altri possono ritirarsi nelle proprie camere o nella sala comune, qui di fianco (questa volta si può usare quella porta) fino a nuovo ordine. A dopo, ragazzi!'.

 

Eccoci alla fine di questo Lungo (la cosa stupisce pure me! °-°) capitolo.
Spero sia stato di vostro gradimento e, come sempre, una recensione fa sempre piacere ^-^

A presto!

 

Nay :3

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Capitolo 7
*** 7. Grandi sorprese. ***


7. Grandi sorprese.

 

Yoake si sentiva sola anche in una stanza piena di gente.
A quanto pare qualcuno notò quanto era a disagio, perché Yoru si avvicino a lei e le parlò:
Ehi, va tutto bene?”
Sì.. no. Cioè, più o meno... è che mi sento un po' disagio, qui. Non conosco nessuno, e a far amicizia non sono brava.” le rispose Yoake, un po' imbarazzata.
Beh, se hai bisogno d'aiuto, io sono qui, ok? Davvero, mi sembri una ragazza molto simpatica” le disse Yoru sorridendo radiosa.
Grazie! Anche tu mi sembri veramente simpatica.” Yoake ricambiò il sorriso.
Grazie a te; senti, visto che alla notte a all'alba manca ancora un po', che ne dici se ci facciamo un giro qui dentro? Io questa casa la conosco bene, ci ho vissuto per un bel po'... ma questa è un'altra storia, e non voglio annoiarti col raccontartela... Allora, ti va? Mi sa che saremo solo noi due: vedo che Tsuki sia particolarmente attratta da mister Tramonto!”
Yoru sembrava davvero simpatica, una ragazza affidabile e divertente, e non vide perché non accettare l'invito.

 

๑۩۞۩๑

 

Stavano camminando in un grande corridoio dalle pareti di marmo, e i pavimenti ricoperti di mattonelle color panna. Le pareti erano ricoperte di bellissimi quadri dalle tinte vivaci, raffiguranti per lo più guerrieri. Erano tutti muniti di targa.
Sono tutti combattenti importanti, quelli raffigurati nei quadri. O meglio, lo erano... hanno tutti dato la vita per la propria patria. Ora sono solo polvere di stelle, letteralmente. È ciò che diventiamo noi, i guerrieri dei sei mondi, quando passiamo a miglior vita. Ma meglio non parlare di questo ora, no? In fondo abbiamo ancor parecchi migliaia d'anni da vivere...”
Cosa intendi con parecchie migliaia d'anni?” Yoake era sconvolta. “Vuoi dire che siamo destinati a vivere quasi per sempre, vedendo svanire, anno per anno, la nostra famiglia, le nostre amicizie, il nostro amore? Che saremo destinati a vivere.. nella completa solitudine! Passando da persona a persona.. io sono convinta che nella vita si ama una sola volta.”
Diciamo che più o meno è come hai detto tu. Ma non tutto: solo chi amiamo davvero, che sia amore per un genitore, un amico, o un ragazzo o una ragazza, sopravviverà insieme a noi, ci seguirà per tutta la nostra eternità, finché non decideremo di diventare polvere di stelle e tramandare i nostri poteri a qualcun altro. A quel punto, chi ti ama può decidere se seguirti o no.” ora Yoru aveva perso quella luce negli occhi che aveva prima, quando camminavano parlando del più e del meno, allegramente, spensieratamente.
Oh. Beh, in fondo, non penso sia poi così terribile come credevo... pensavo che sarei rimasta sola.”
Ma non saresti rimasta sola! Noi guerrieri ci sosteniamo l'un l'altro, e io ti avrei sostenuta di sicuro, Yoake. Mi piaci, sei simpatica e divertente! Non ho mai avuto un'amica del genere.”
Ora Yoake non sapeva che dire. E le ritornò in mente Soph. Dov'era ora? Cosa stava facendo? Chissà se stava pensando a dov'era finita quella ragazza che sosteneva di essere sua amica... accidenti! Non aveva avuto il tempo di avvertire nessuno! Come avrebbe fatto?
Grazie Yoru, anche per me è lo stesso, sono contenta di avere un'amica che mi sostiene! Ma ora sono assalita dal panico: i miei genitori, i miei amici, staranno pensando dove accidenti sono finita!”
Non è cosa di cui preoccuparsi. Qui siamo in un'altra dimensione, il tempo scorre più velocemente. Qui un anno corrisponde a circa due minuti nella tua dimensione: un discreto vantaggio, direi! Non si accorgeranno di nulla, non c'è bisogno di preoccuparsi.”
Ora Yoake era decisamente sollevata.
Continuarono a camminare chiacchierando. Arrivarono poi davanti ad un dipinto meraviglioso, raffigurante una bellissima donna. Aveva un completo da battaglia simile al suo, ma con colori più intensi. Aveva i capelli rossi, quasi arancioni, occhi castano scuro e un'espressione rabbiosa, sicura di sé. Era semplicemente eccezionale.
Chi è lei?”
È Eien No Sukui, la regina suprema. Ha dato la vita per il popolo quando, durante l'era del terrore, la crudeltà dei guerrieri di cenere prese il sopravvento sulla prosperità del popolo Meikaku Na. Il mio popolo. Mi è rimasta solo mia sorella. Le voglio un mondo di bene.”
Si interruppe un attimo. Sembrava triste, e Yoake si sentiva quasi in colpa per averle fatto evocare quei brutti ricordi. Ma poco dopo Yoru riprese a parlare.
Meikaku Na significa serenità, mentre Eien No Sukui salvezza eterna. Ella ebbe tre figli: due femmine ed un maschio. Una delle femmine e il maschio morirono poco dopo la nascita. Rimase solo la sua ultima figlia. Si dedicò a lei per quanto poté, ma poi fu costretta a mandarla nella dimensione degli umani, la tua. Poi lei morì in battaglia, e la sua unica figlia venne adottata.”
Per l'ennesima volta, Yoake era confusa. Esclusa la regina, l'altra dimensione e i guerrieri, questa storia era praticamente identica a quella di Soph. Sophia Campell, una ragazza, figlia unica perché i suoi due fratelli maggiori erano scomparsi in giovane età, adottata perché la madre naturale era morta in un tragico incidente mentre era di ritorno da un viaggio di lavoro. Per questo fu adottata da una famiglia canadese quando aveva circa dieci anni, in tempo per iniziare la scuola e conoscere Yoake.
E come si chiama la sua ultima figlia?” voleva sviare i suoi sospetti, perché non era possibile.
Si chiama Hikari, luce. Ora ha quindici anni umani, che se non sbaglio è la tua età, no?”
Sì, è la mia età! Ma ha mantenuto il suo vero nome quando è stata trasportata nella mia dimensione?”
No, certo che no! L'ha cambiato in Sophia Campell. Più comune rispetto ad un nome giapponese, eh?” rise.
Ma Yoake era quasi svenuta a sentire quello che Yoru le aveva appena detto.
E-esiste un ritratto di Hikari?”
Certo, è qui, di fianco a quello della madre; guarda.”
Si spostarono di poco più di due metri, ed ora davanti a Yoake v'era il dipinto di una ragazza stupenda, onde biondo miele e occhi verde smeraldo.
In tutto e per tutto uguale a Soph.

 

 

Ed eccoci alla fine di un nuovo capitolo :)
Le sorprese non sono mancate ^-^
Spero vi sia piaciuto, e come al solito le recensioni sono gradite, e mi serviranno anche per migliorare :D
Posterò presto il capitolo 8!

Un abbraccio,
Nay :3

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Capitolo 8
*** 8. E' ora di impegnarsi. ***


 

Rieccomi con un nuovo capitolo! Buona lettura ^w^



8. E' ora di impegnarsi.

Che shock.
Yoake non riusciva a credere ai suoi occhi.
Come aveva potuto farle questo? Come aveva potuto mentirle per tutto questo tempo?
Perché non gliel'aveva detto?
Yoake capiva benissimo che se, in effetti, anche se Soph gliel'avesse detto... lei non ci avrebbe creduto. L'avrebbe
presa sul ridere. “Oddio, Soph! Ma che storie ti vai a inventare! Va bene avere tanta fantasia... ma così esageri!”.

Ma avrebbe comunque preferito che gliel'avesse detto. L'avrebbe comunque scoperto.
E poi, pensandoci bene... Soph non conosceva i guerrieri dei sei mondi? Se li conoscesse, saprebbe anche che
Yoake è una di loro!

Sperava veramente che ci fosse un motivo valido per tenere nascosto il suo grande segreto.
I suoi pensieri vennero interrotti da un rumore. Sembravano... zampe. Zampe che facevano * Tunf tunf * sulle
mattonelle chiare del pavimento. Qualunque cosa fosse, viaggiava ad una discreta velocità. Tutte e due si
voltarono in direzione dei passi, e si videro arrivare incontro un batuffolo bianco e rosso: Kiu!

Cosa ci faceva lì? Possibile che avesse abbandonato Hi?
Finalmente! Ma dove eravate finite? Ho girato mezzo palazzo (e, come tu sai, Yoru, non è poco...) Lyn ti sta
cercando, Yoru! Sei in ritardo. E Taiyo mi ha raccomandato di portarti questa: Kiu si voltò e si alzò sulle zampe
posteriori, mostrando uno zainetto verde che portava sulle... spalle.

Yoru, aprilo e prendi la busta blu e arancio.”
La ragazza frugò nello zainetto e ne tirò fuori una busta rettangolare dai colori magnifici, dipinta a mano,
raffigurante un sole che brillava nella notte. Gli occhi di Yoru si illuminarono di gioia guardando la lettera. La infilò
nella cintura e corse via, urlando: “Scusami Yoake, ma sono davvero davvero in ritardo! Mi farò perdonare!”. Poi
sparì dietro alla curva che faceva il corridoio.

Yoake rimase sola con Kiu.
Ah... Devo recapitare qualcosa anche a te.”
Questa volta fu Kiu a sfilarsi lo zaino e aprirlo per poi tirarne fuori una busta rosa e verde, molto chiara e delicata.
Vi era disegnata una grande rosa rosa. Una piccola scritta in basso a destra, scritta con inchiostro rosa, citava:
A Yoake.”, scritta con una calligrafia molto bella ed elegante.
Questa volta furono gli occhi di Yoake ad illuminarsi.
Chi la mandava?
Aaron?
No... doveva essere qualcuno del palazzo. Ma chi?

 

๑۩۞۩๑



Mancava ancora un po' all'alba, e Yoake decise di chiudersi in camera per leggere la lettera.
Aprì la piccola finestra che aveva appena sopra la testata del letto, ornata da due tendine leggere, panna, che
presero a svolazzare a causa della brezza notturna che invase la stanza, rendendola fresca.

Era una stanza di medie dimensioni, con pochi mobili ma molto elaborati.
Un armadio intagliato, un letto matrimoniale, una toeletta con grandi specchi e una grande tappeto soffice. Le pareti erano bordeaux.
Si stese sul tappeto, tra un mucchio di cuscini, e aprì il sigillo rosa che chiudeva la busta.
Ne tirò fuori un foglio di pergamena scritto a mano, con la stessa calligrafia presente sulla busta.
Insieme alla pergamena scivolarono fuori un altro foglio ed una rosa.

Cara Yoake,

Sarebbe un vero piacere se accettassi il mio invito a partecipare al ballo in maschera che si terrà domani sera.
Avrò un giglio bianco con striature gialle appuntato alla mia giacca, e così mi riconoscerai.
Tu dovrai mettere la rosa tra i capelli, e sarà grazie ad essa che io riconoscerò te.
Ti prego di consegnare una busta contenente la risposta a Kiu, entrò il primo pomeriggio.

Vi saluto con la speranza che voi accetterete.”

Non era firmata.
L'altro foglio era una specie di brochure.
 

Gran ballo autunnale”

era il titolo.
Poi, sotto:

Il gran ballo si terrà il primo giorno d'autunno.

Si prega di venire in maschera, o l'accesso non sarà consentito!

Si terrà nella sala da ballo di villa Hadeline, al tramonto.”

 

Yoake prese la rosa e la odorò estasiata. Prese carta e pennino e si mise a scrivere.

 

๑۩۞۩๑

 

Ormai la notte era terminata, e Yoake si era già teletrasportata nella sala comune, vuota.
La porta si aprì e ne entrò Kiu.
Hai qualcosa da darmi? Ormai mi usano come fattorino...”
Non volermene, ma ti dovrei consegnare questa busta... anche se non so a chi è indirizzata, in realtà..”
Lascia stare, so io come fare” le disse l'ermellino, facendole l'occhiolino.
Se ne andò, e poco dopo entrò Lyn.
Bene, vedo che sei già pronta. Seguimi: inizia l'allenamento!”.
 

 

Bene :D Rieccoci di nuovo, dopo taaaaaaaanto tempo çwç
Lo so, me ne rendo conto D:
Ma non sono mai riuscita a trovare un momento per scrivere T-T
ma ora, eccomi! :D Spero il capitolo vi sia piaciuto ^w^
 

A presto!

Nay :3

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Capitolo 9
*** 9. Allenamento. ***


E rieccoci di nuovo, dopo poco, stavolta ^3^
Buona letturaaa ^wwww^


9.Allenamento.
 

Lyn e Yoake uscirono all'esterno della villa, e si diressero verso un'altra villa, molto più piccola di villa Hadeline. Yoake si chiese se gli allenamenti si sarebbero svolti lì, ma non le sembrava che Lyn avesse accennato ad un posto isolato dalla villa... le sembrava di aver capito che la sala per gli allenamenti era all'interno di villa Hadeline. Ma decise di aspettare, e seguì Lyn verso quella piccola villa.
Giunti davanti ad una porticina di legno, dipinta di verde, sulla quale era raffigurato uno stupendo cavallo marrone, a Yoake venne un dubbio.
Una scuderia...?
Erano davanti all'ingresso di una scuderia?
Lyn aprì la porta, e si trovarono davvero dentro ad una scuderia! Era grande, col pavimento di legno, ricoperto di
paglia. Sei bellissimi cavalli erano nei loro box, piuttosto grandi, il cui ingresso era un cancellino di legno, che
cambiava colore a seconda, Yoake penso, del proprietario.

Il cancelletto non era l'unica entrata. Alla parte opposta del piccolo cancello, v'era un grande portone, che a
quanto pare serviva a uscire direttamente a cavallo sui grandi campi a perdita d'occhio che circondavano la
gigantesca villa.

Il box col cancelletto arancione era vuoto.
Yoake, come avrai potuto capire, ci troviamo nelle scuderie di villa Hadeline; qui alloggiano i cavalli che
appartengono ai guerrieri dei sei mondi e al loro istruttore, me.”

Quindi... vuol dire che anche io possiedo un cavallo?” Yoake era eccitata all'idea di possederne uno. Quando era
piccola, andava spesso al maneggio dei suoi nonni materni. C'erano dei cavalli molto belli là, e lei si divertiva un
mondo a cavalcarli. Il pensiero di tornare a cavalcare le piacque immensamente.

Certo! Li stallieri (vedi quella porta là in fondo? Lì ci sono i loro appartamenti, te li farò conoscere) li fanno uscire
a turno per un po', per lasciarli correre. Il tuo è fuori. Avanti, va a vederlo.”

Yoake entro nel box del suo cavallo e aprì il portone. Uscita sul prato, si guardò intorno. Non riuscì a vedere nulla, ma poi vide un maestoso cavallo bianco, con le punte della criniera e della coda... arancioni! Era grande, ed era stupendo. Il cavallo trottò verso di lei e rallentò, piazzandosi proprio di fronte a Yoake. Provò ad accarezzarlo sul muso. Lui si avvicinò a lei, come se la conoscesse da sempre, e si lasciò accarezzare. Nonostante il pelo corto, era morbidissimo. Anche la criniera era setosa e impalpabile.
Ti piace? Ancora non ha nome. Dovresti darglielo tu.”
Yoake ci pensò. Che nome poteva avere un cavallo così bello? Doveva trovare un nome che ne fosse degno.
Orenji*”
Bene, è deciso! Gli scudieri ti diranno tutto ciò che serve per prendersi cura di lui. Poi tu li istrurai sulle sue abitudini, quando lo conoscerai meglio: cosa preferisce come cibo, quanto gli piace correre... Vieni, te li presento. Uscite!”
Dal portone del box di Orenji uscirono due ragazzini. Erano alti, ed erano identici. Capelli biondi sopra le spalle, camicia con le maniche a sbuffo, gilè blu, e pantaloni da fantino grigi, con stivali blu.
Uno di loro indossava un casco da fantino che gli stava un po' largo. Avranno avuto si e no 13 anni. Anche meno**. Insieme a loro c'era un grosso Sanbernardo.
"Buongiorno signorina! Ci chiamiamo” “Goro” disse uno “e Hachiro!” disse l'altro, quello col casco da fantino. “E lui è Ichiro-chan!” dissero in coro indicando il Sanbernardo.
Piacere! Io mi chiamo Yoake. Cosa avete da dirmi su Orenji?” disse Yoake sorridendo.Beh, innanzitutto bisogna lavarlo come minimo ogni due giorni e comunque dopo ogni cavalcata. Non sopporta per niente lo sporco! E spazzolalo SEMPRE!”
Ma come facevano a parlare in coro?!
...Grazie!” disse Yoake. Erano piuttosto inquietanti.
Che ne dici di cavalcare un po'? Ma non ora, non abbiamo molto tempo... Potrai cavalcare più tardi. Ora dobbiamo allenarci. Prendi la mia mano.”
Yoake la prese e Lyn si teletrasportò nella sala degli allenamenti.
Era grande e luminosa, col pavimento di parquet, e le pareti imbottite.
Per il resto, la stanza era spoglia, a parte qualche manichino qua è là.
Bene, è ora che ti illustri velocemente i tuoi poteri, poi potremo iniziare. Tu, Yoake, hai il potere di comandare  i quattro elementi. Kūki -aria-, kasai -fuoco-, tochi -terra- e mizu -acqua- sono ai tuoi ordini. Per evocarli dovrai solo dire il loro nomi, e poi ordinare loro cosa fare, solo pensandolo. Iniziamo. Abbatti quel manichino.
Yoake si concentrò.
TOCHI!”
Pensò alla terra, ad una pianta dal fusto robusto e flessibile che avvolgesse il manichino e lo bloccasse. Dopo pochi istanti il pavimento tremò, e delle lunghe canne, di quelle che si trovano vicino ai laghetti, sradicarono le tavole di parquet e avvolsero il manichino.
Lyn la guardava impressionato.
Benissimo! E così in fretta... bene, ora passiamo ad una prova più difficile.”
Yoake lo guardò aspettando spiegazioni, che però non arrivarono.
Sentì dei... passi. Si voltò e vide che un manichino armato di spada si stava dirigendo verso di lei!
Svelta pensò al fuoco.
KASAI!”
Dalle sue mani scaturirono delle fiamme, che lei subito indirizzò verso il manichino, che prese fuoco e cominciò a bruciare.
Si susseguirono altre prove sempre più difficili, fino a che l'alba non finì.
Per oggi abbiamo finito. Sei stata molto brava.” disse Lyn, mentre con le mani faceva strani movimenti nell'aria, asciugando l'acqua e ricostruendo il parquet.
Puoi cavalcare se vuoi! Buona giornata.”
Yoake salutò e si teletrasportò.
Arrivata in camera sua, frugò nell'armadio, e trovò un completo da fantino: camicia bianca, pantaloni color ocra, stivali neri e un casco. Poi si teletrasportò di nuovo.
Apparve esattamente al centro della scuderia, e si avvicinò ad Orenji.
Entrò nel box, lo accarezzò e lo spazzolò, poi prese una coperta azzurra dal muro e la sella bianca, e la issò su Orenji. Poi prese le redini. Per iniziare, preferiva cavalcarlo con la sella. Poi, presa confidenza, avrebbe cavalcato senza.
Si issò sul cavallo, dopo aver aperto il portone, e partì subito al galoppo, verso gli immensi campi verdi.

 


Eccoci giunti alla fine del 9 capitolo! Spero vi sia piaciuto ^-^ direi che è quello che mi sono più divertita a scrivere :3

Recensite, se volete ^w^

A presto!

 

Nay :3

 

*Significa arancione! Volevo mettere 'Maestoso' ma visto che il cavallo e maschio e la traduzione sembrava un nome femminile, ho evitato ^-^ Ma direi che Orenji è appropriato :D

 

**Come lui, per intenderci!

http://www.studioghibliessential.it/immagini-filmghibli/castelloerrantehowl56.jpg

Così faccio anche pubblicità al Castello errante di Howl e-e

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