Kaichou!

di Minari OppaRi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incidente ***
Capitolo 2: *** Coma ***
Capitolo 3: *** Agonia e confusione ***
Capitolo 4: *** Risveglio ***



Capitolo 1
*** Incidente ***


Pioveva…..era tutto il giorno che il cielo era nuvoloso e grondava pioggia
“Uffa, questa pioggia mi deprime” bofonchiò Misaki, Usui si affacciò alla finestra sospirando, la ragazza l’osservò, non aveva ancora fatto niente di sconveniente né l’aveva ancora punzecchiata…una cosa davvero strana da parte sua
“Usui, ti senti bene?” gli chiese quasi preoccupata, il ragazzo la guardò annuendo…la campanella suonò e Usui prese la sua borsa
“Vado a casa. A domani Kaichou” il ragazzo uscì dall’aula lasciando da sola la presidentessa
“Ma che gli prende?” mormorò lei correndo dietro ad Usui;

Camminava sotto l’ombrello con calma guardandosi intorno, Misaki aveva perso di vista il biondo
“Uffa” sospirò lei rassegnata
“Che ci fai qui, Kaichou?” la ragazza sobbalzò
“U-Usui!” il ragazzo la squadrò sorridendogli:
“Mi hai spaventata, scemo!”
“Non era mia intenzione. Rispondi alla mia domanda però”
“N-Non sono affari tuoi”
Usui sospirò, Misaki era davvero una tipa difficile
“Ok. Se non vuoi dirmelo non importa” il ragazzo si girò ormai sul punto di tornare a casa….si fermò, qualcosa si era aggrappato all’orlo della sua camicia
“A-aspetta….” Mormorò a bassa voce lei stringendo di più la camicia del biondo:
“Kaichou…”
“Perché continui a chiamarmi cosi? Di solito non fai altro che stressarmi chiamandomi Misa-Chan. Che ti prende?”
“Non mi prende niente”
“A-allora che hai oggi? Non sembri tu”
Usui sorrise accarezzando la guancia della ragazza
“Sei preoccupata per me?”, Misaki arrossì abbassando lo sguardo
“E…..e se anche fosse?” il biondo rise
“Non riesci a stare un giorno senza il solito me….eh, Misa-Chan?”
“A-avevi progettato tutto?”
“Si”
la ragazza gli tirò uno schiaffo diventando rossa dalla rabbia
“Sei un idiota!”, Usui si massaggiò la guancia
“Maddai, non ho fatto niente di male”
“Si invece” Non è stato affatto divertente!”,
“Come sei permalosa” mormorò lui sospirando
“Non ti sopporto più Usui! T-ti odio!” urlò Misaki, scese il silenzio tra loro due…un silenzio inquietante e teso
“Ah” bofonchiò il ragazzo abbassando lo sguardo, la ragazza si girò iniziando a camminare sulla strada
“Kaichou!” gli urlò Usui
“Lasciami in pace!” urlò nuovamente lei fermandosi, il suono di un clacson distrasse Misaki dalla sua rabbia, un camion! Un camion stava andando dritto contro la ragazza
“Kaichou! Spostati!” gli urlò il ragazzo, Misaki rimase ferma, le gambe gli tremavano, la paura si fece largo in lei
“Kaichou! Kaichou!” continuò ad urlare il biondo correndo verso di lei, la ragazza chiuse gli occhi
“Ho paura! Ho paura! Usui, aiutami! Usui!” urlò lei nella sua mente,
“Misaki!”….

Un ultimo grido…poi il silenzio….passarono una quantità di secondi impossibili da definire….un rumore di sirene in lontananza….brusii di voci
“Dove sono?....Sono morta?” la testa le rimbombava, il braccio sinistro le faceva male
“C’è stato un incidente! Due persone sono rimaste ferite!” urlò un uomo
“Incidente? Ah già….un camion mi è venuto addosso. Due persone? Chi è l’altro ferito?” Misaki aprì lentamente e a fatica gli occhi, era viva, mosse il braccio destro finendo per toccare qualcosa sopra di lei, qualcosa di morbido ma freddo come gli ghiaccio, strizzò gli occhi iniziando a sfocare le immagini intorno a sé…..voleva alzarsi ma le era impossibile, la pioggia le bagnava il viso, spostò lo sguardo, dei capelli…biondi come l’oro sporcati da alcune macchie rosse….sangue?

“Chi c’è qui accanto?” fece uno sforzo e riuscì a sollevarsi un poco facendo scivolare la cosa che prima era sopra di lei, rabbrividì, era una persona! Ma non una persona qualunque! I bellissimi capelli biondi, la muscolatura che toglieva il fiato, il suo viso che lo faceva sembrare un angelo…..quello era Usui.

Misaki guardò il corpo del ragazzo sconvolta, gli toccò il viso, era freddo, pallido e del sangue scendeva dalla sua testa “Usui….” sussurrò lei, degli uomini arrivarono e sollevarono il corpo di Usui mettendolo su una barella
“Signorina, sta bene?” la ragazza non rispose, rimase a guardare mentre portavano via il ragazzo…in testa gli rimbombava il suo nome….
“Usui!”
Gli uomini fecero salire la barella sull’ambulanza
“Usui!”
 Le porte si chiusero
“Usui!”
L’ambulanza partì accendendo le sirene, le guance di Misaki furono rigate dalle lacrime
“Che….cos’è successo?” mormorò lei
“Stavi per essere investita ma quel ragazzo si è gettato e ti ha protetta” protetta….? Usui l’aveva protetta un'altra volta?
“Mi porti all’ospedale la prego”, l’uomo la fece salire in macchina e l’accompagnò, Misaki tremava, aveva paura! Nonostante gli avesse detto che l’odiava lui si era lo stesso gettato a salvarla, era stato investito in pieno solo perché lei non era riuscita a spostarsi
“Non morire idiota…..non morire” bofonchiò mordendosi il labbro;

I minuti che passava in quella macchina la stavano uccidendo, come stava Usui? Era vivo? Scosse la testa, non doveva pensare al peggio, Usui non poteva essere morto, era un ragazzo forte, ogni volta che si faceva male si riprendeva subito, già……si era sempre ripreso:
come quella volta che per riprendere la fotografia di lei vestita da maid con lui si era gettato dall’ultimo piano della scuola,
o come quella volta che per evitare che lei si facesse male cadendo dal palco della gara dei camerieri era saltato attutendole la caduta,
era sempre cosi….. il ragazzo la salvava sempre, la macchina accostò
“Signorina, siamo arrivati” Misaki scese dalla macchina ringraziando l’uomo e si mise a correre
“Usui! Sto arrivando!”. 

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Capitolo 2
*** Coma ***


Misaki entrò nell’ospedale guardandosi intorno, dov’era Usui? Corse verso il punto informazioni
“Mi scusi, sto cercando un ragazzo biondo, è stato appena investito da un camion” chiese lei agitata
“E’ arrivato circa cinque minuti fa. Ora è in sala operatoria” rispose l’infermiera, la ragazza osservò la prima sala operatoria che vide davanti a sé, in lei la paura cresceva sempre di più, quanto era grave?
Come stava? La luce rossa della sala continuava a restare accesa…..Misaki non riusciva a non preoccuparsi per Usui, tralasciando il fatto che fosse ferito a causa sua, doveva ammettere che si era affezionata al ragazzo
“Perché tu mi piaci, Ayuzawa”
le tornò in mente la dichiarazione che gli aveva fatto tempo prima
“Non era serio” bofonchiò stringendo i pugni
“Senti, non ho problemi a farmi odiare dagli altri ma se sei tu ad odiarmi non credo che lo sopporterei”
non era serio…Usui si divertiva solo a prenderla in giro…
“Amore. Quello che provi per me non è odio ma bensì amore”
no, lei non era innamorata di uno stupido come lui….un ragazzo superficiale che non si sforza mai in quello che fa
“Anche se mi odierai io verrò sempre a salvarti e ti farò innamorare di me tutte le volte che sarà necessario”
Scosse la testa, tutto quello che stava pensando era solo una stupidaggine, il ragazzo l’aveva aiutata fin troppo e non aveva mai chiesto niente in cambio, si mise una mano sul cuore….non capiva bene quello che provava, odiava gli uomini….li aveva sempre odiati
“Non voglio…..” la luce si spense, un medico uscì dalla sala
“Come sta Usui?” gli chiese Misaki
“Il ragazzo biondo che è stato investito?” lei annui
“E’ la sua fidanzata?” la ragazza arrossì scuotendo la testa
“Sono una sua compagna di scuola” il medico sospirò
“Il ragazzo era in pessime condizioni, qualche osso rotto e un trauma cranico” Misaki lo guardò con il cuore in gola
“E ora…come sta?” il medico gli poggiò una mano sulla spalla
“Mi dispiace…..è in coma”
coma….?
Usui era…in coma?
“M-ma si sveglierà presto, vero?” chiese lei trattenendo le lacrime
“Non lo sappiamo. Il suo risveglio dipende anche da lui. Il soggetto in coma deve volersi svegliare, non bastano le cure mediche” spiegò lui, la ragazza sentì il mondo cadergli addosso
“P-posso andare da lui?” chiese guardando a terra, il medio annuì e l’accompagnò verso la camera di Usui.

La camera in cui era Usui era grande ma singola….e lui…steso sotto le lenzuola bianche riposava tranquillo, Misaki prese una sedia e si sedette accanto al letto…la testa del ragazzo era fasciata, la sua bocca coperta dalla maschera respiratoria, le braccia collegate alle flebo…era orribile vederlo in quello stato, la ragazza gli prese la mano stringendogliela
“Sei un idiota….” Mormorò con voce rotta
“Giuro che ti starò accanto fino a quando non ti sarai svegliato….ti ricambierò tutti i favori che mi hai fatto” fece un leggero sorriso…leggero ma falso, si morse il labbro per non far scendere le lacrime…non doveva piangere di nuovo, diede uno sguardo all’orologio: era in ritardo per il lavoro!
“Usui ora devo andare…verrò domani, te lo prometto” guardò la sua mano…non voleva lasciare la mano di Usui ma con una stretta al cuore dovette lasciargliela, corse velocemente fuori dall’ospedale ignorando la pioggia scrosciante
Freddo!
Non freddo esteriore ma al cuore
Paura!
Non ce la faceva a stare lontano da lui
Timore!
E se non si fosse svegliato?
E se il coma fosse peggiorato? No no no! Non l’avrebbe mai accettato!
Arrivò davanti al Maid latte, avrebbe avuto la forza di lavorare?
Entrò nel locale con lentezza
“Misa-Chan benarrivata.  E’ strano che tu arrivi tardi” la salutò Erika, Misaki non rispose…il suo pensiero era fisso su Usui
“Misa-Chan? Tutto bene?” gli chiese Satsuki notando lo sguardo sconvolto della ragazza
“Ma guardati…sei fradicia” Aoi gli prese dei vestiti asciutti
“Va a cambiarti dopo ci dirai cos’è successo” Misaki annuì e andò a cambiarsi.

Misaki uscì dallo spogliatoio sedendosi silenziosamente ad un tavolo
“Allora? Che è successo? Hai litigato con il biondino?” chiese Aoi impaziente, Ayuzawa scoppiò a piangere…non riusciva più a trattenere le lacrime
“M-Misa-Chan che hai?” Erika cercò di asciugare le lacrime
“U-Usui è in coma a causa mia!” singhiozzò la ragazza
“I-in coma? Ma che è successo?” Misaki iniziò a spiegare quello che è successo con voce rotta creando davvero un atmosfera triste
“Povera Misa-Chan, non puoi lavorare in queste condizioni” le ragazze la strinsero in un abbraccio confortante
“M-ma non posso non lavorare” mormorò lei
“Ascolta un po’! Nelle condizioni in cui sei ci saresti solo d’impiccio! Fila a casa e riprenditi” la sgridò Aoi, Ayuzawa sospirò rassegnata e uscì ringraziando le sue compagnie;

l vento soffiava con forza e la pioggia non intendeva smettere di scendere, Misaki ormai tornata a casa si era chiusa in camera sua, si mordicchiava il labbro impaziente…come poteva restarsene in casa mentre Usui era da solo all’ospedale?
“Misaki? E’ pronto da mangiare” la chiamò sua madre
“Scusa mamma ma non ho fame” non ce la faceva proprio a mangiare, senso di colpa? Oppure solo preoccupazione perché Usui era importante?
....Importante?
Ma che stava dicendo? Scosse la testa e si mise sotto le coperte, la sveglia segnava le 20.30…era abbastanza presto ma quella giornata l’aveva distrutta, c’impiegò solo pochi secondi per addormentarsi.
Il suo sonno però non fu affatto rilassante, sognava….

-Usui era davanti a lei serio e impassibile
“Usui! Allora stai bene” sorrise la ragazza correndogli incontro, correva sempre più veloce ma non riusciva mai a raggiungerlo “Addio, Ayuzawa” il ragazzo si girò
“Usui! Aspetta! Non dirmi addio!” urlò lei con le lacrime agli occhi….Usui si dissolse davanti ai suoi occhi come se fosse cenere-

“Usui!”
Misaki si svegliò sudata e affannata
“Era…un incubo” mormorò strofinandosi gli occhi, erano le 21.30….era riuscita a dormire solo un ora, si alzò andando verso il bagno per rinfrescarsi la faccia…quell’incubo non l’aiutava per niente a rilassarsi anzi la preoccupava ancora di più
“Basta….non devo pensarci….andrò tutto bene” non ce la faceva a dormire e neanche a mangiare, quello non era semplice senso di colpa….era qualcosa di più! Ritornò nella sua camera e dal cassetto prese una fotografia, la foto che ritraeva la loro giornata al mare…Usui che la teneva mentre stava per cadere…quella serata in cui si stavano per baciare e furono interrotti dai fuochi d’artificio, gli venne da sorridere…almeno quei ricordi riuscivano a rilassarla
“Riesci a rendermi davvero strana, Usui” si mise a cercare altre foto, ricordava di averne una del ragazzo da qualche parte…la trovò e la guardò attentamente….Usui era davvero bello, l’unico che anche in una foto riusciva a farle battere il cuore, si rimise a letto stringendo la foto a sé
“Buonanotte, Usui” sorrise sentendosi un po’ più rassicurata e dopo qualche altro secondo si addormentò. 

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Capitolo 3
*** Agonia e confusione ***


Misaki si alzò abbastanza presto, era riuscita a dormire senza avere altri incubi e questa la soddisfava… si vestì velocemente e corse a fare colazione, la fame gli era tornata e si sentiva anche più tranquilla
“Buongiorno a tutti” salutò allegramente afferrando un toast
“Buongiorno Misaki” lei prese la sua borsa e corse verso scuola canticchiando
“Che bella giornata” disse guardando il cielo che non lasciava tracce della pioggia del giorno precedente;
Appena arrivò a scuola si mise subito al lavoro, essere la presidentessa del consiglio studentesco comportava tante responsabilità ma lei non si preoccupava…..
seduta alla sua scrivania Misaki riordinava tutte le sue scartoffie, la porta si aprì
“Kaichou” la ragazza sentì il cuore venirle in gola, che fosse lui?
“Us-” si azzittì, non era lui
“Ah….Yukimura sei tu” sospirò
“Kaichou, è vero che Usui è finito in coma?” chiese Yukimura parecchio agitato, lei annuì….
accidenti, era riuscita a non preoccuparsi per tutta la mattinata e ora era tutto rovinato
“Ma com’è successo?” Misaki sospirò “
E’….stato investito” si alzò di scatto prendendo la sua borsa
“Ora devo andare. Ci vediamo domani!” corse fuori mordendosi il labbro, doveva stare con lui…doveva stargli vicino!
“Usui….arrivo”.
Misaki entrò nella stanza affannata e si sedette immediatamente accanto ad Usui, non sembrava cambiato niente dal giorno precedente….il ragazzo era ancora immobile rinchiuso nel suo sonno
“Non hai proprio voglia di svegliarti, eh?” mormorò con un debole sorriso, gli accarezzò la guancia soffermandosi a fissare le labbra del biondo, cosi belle e cosi invitanti
“Usui…” appoggiò la fronte alla sua restando a pochi centimetri dalla bocca coperta dalla maschera di Usui.
Un desiderio la pervas.
Il desiderio di baciarlo, di far sue quelle labbra….scosse la testa arrossendo…stava iniziando a delirare!
“Stupido extraterrestre pervertito” borbottò lei allontanandosi dal ragazzo…era molto strana, che si stesse ammalando?
Si mise una mano sulla fronte, era molto calda…ecco spiegato il suo strano comportamento! Sospirò, restare in quella stanza in silenzio e da sola con Usui la agitava…si spostò i capelli mentre continuava ad osservare il biondo, certo era monotono continuare a guardarlo mentre dormiva ma non poteva fare altro
“Usui….è strano vederti cosi calmo” ridacchiò sistemandogli le coperte
“Sai….per colpa tua non riesco più a lavorare in modo decente” gli diede un leggero e fugace bacio sulla fronte
“Ti prometto che torno ancora…e ti voglio trovare sveglio, chiaro?” imbarazzata corse fuori dall’ospedale, se fosse rimasta qualche secondo di più, non saprebbe che avrebbe potuto fare…vedere Usui cosi inerme, cosi indifeso gli stava facendo sentire una corrodente sensazione allo stomaco….avrebbe voluto togliergli la maschera respiratoria e prendere possesso di quelle labbra….ma che accidenti stava pensando?
Stava pensando come una maniaca!
“Al diavolo questa sensazione! Io in quella stanza ci devo stare”.

Misaki passeggiava nel viale vicino all’ospedale.
Cosa posso fare?
La ragazza continuava a tormentarsi, si sentiva in colpa per quello che era successo a causa sua ma non riusciva a restare da sola con il ragazzo.
Si mise una mano tra i capelli sospirando.
Perché le faceva male il cuore a vederlo in quello stato?
Perché si sentiva cosi male ogni volta che lo doveva lasciare?
Quanti giorni avrebbe dovuto aspettare per vedere di nuovo il suo sorriso?
Una lacrima gli rigò la guancia
“Ho paura”
Si morse le labbra correndo di nuovo nella camera di Usui
“Non ti abbandono!” si sedette accanto a lui sorridendo e gli prese la mano stringendola con forza. 

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Capitolo 4
*** Risveglio ***


Misaki andò ogni giorno a trovare il ragazzo.
Gli raccontava sempre tutto quello che succedeva: a scuola, al lavoro e anche a casa. Lui era sempre steso addormentato, non era né migliorato né peggiorato.
“Misaki-Chan” Sakura piombò nella camera con il solito viso sorridente
“Ciao Sakura” la salutò la ragazza
“Come stai Usui-Kun?” chiese lei guardando il ragazzo, Misaki sospirò
“Non da segno di volersi svegliare” Sakura abbracciò la ragazza
“Vedrai che si sveglierà presto” le due sorrisero. Si misero a parlare insieme per qualche ora
“Misaki-Chan sei davvero affezionata ad Usui-Kun, non è vero?” Misaki arrossì agitando le braccia
“N-no. Non sono affezionata a lui” Sakura si mise a ridere fissandola in modo dolce
“E’ difficile crederti, sai? Secondo me sei proprio innamorata di lui” Ayuzawa diventando completamente rossa fissò Usui
“N-non penso proprio”, “Pensaci bene, Misaki-Chan” Sakura uscì dalla porta sorridendo.
Misaki si mise a pensare.
Era innamorata?
No, non poteva essere cosi. Odiava il genere maschile. Dal primo all’ultimo ragazzo.
Ma se Usui fosse diverso?
No no! Era come tutti gli altri! Uno stupido….
“Devo smetterla di negare a me stessa” sospirò mettendosi una mano trai capelli.
Lei non sapeva cos’era l’amore.
Nessuno era ancora riuscito ad insegnarglielo.

“Secondo te è amore?” chiese rivolta al ragazzo. Lei sorrise, se fosse stato sveglio gli avrebbe sicuramente detto di si.
“Sai….domani sarà passata esattamente una settimana da quando sei entrato in coma” la ragazza esitò qualche secondo ma poi continuò
“Mi hanno detto che…dopo due settimane il coma può diventare permanente….Non potresti più svegliarti…” iniziò a singhiozzare stringendo i pugni
“Non so se sia vero o no però...Sarebbe troppo triste non poterti più parlare…non poter più vedere il tuo sorriso” lo fissò avvicinandosi alla porta
“Scusami…torno domani” corse fuori andando verso casa.

Per quanto potesse dire che lo odiava non poteva non essere angosciata!
Per quanto fosse coraggiosa non poteva non avere paura!

Misaki si chiuse in camera sospirando.
Dove accidenti era finita la Misaki energica di sempre?
E perché ora c’era sempre una Misaki depressa e angosciata?
La forza dell’amore?
“No no” bofonchiò arrossendo
“Non sono innamorata”
Appoggiò la testa sul cuscino sospirando ancora
“Che devo fare?”
“Misaki” la ragazza si girò vedendo sua madre
“Stai bene? Sei strana in questi giorni” Misaki si mise seduta
“Si si è tutto ok” la madre sorrise
“Ehm….mamma? Cosa si prova quando si è innamorati?” chiese la ragazza un po’ imbarazzata.
Sua madre si sedette accanto a lei
“Beh…ci sono dei comportamenti per capire se si è innamorati” Misaki prese un foglio pronta per annotare tutto:
“Numero uno: Se pensi a lui ti si stringe il cuore”
-Beh…solo qualche volta-
“Numero due: Quando lui è felice ti senti felice anche tu”
-Questa per me è una cosa naturale-
“Numero tre: A volte se lui ti sorride ti vengono le lacrime agli occhi”
-E’ successo solo una volta!-
“Numero quattro: Senti la sua voce anche in mezzo a una folla”
-Per questa non ho una motivazione. Mi succede senza motivo-
“Numero cinque: Lo ammiri per tante cose”
-E come si fa a non ammirarlo? E’ bravo in tutto-
“Numero sei: Vuoi essergli d’aiuto”
-E’ una cosa che farebbe chiunque-
“E per ultimo, il comportamento numero sette: Arrossisci ogni volta che lo vedi o che pensi a lui”
-Questo non….oh cavolo! E’ vero!-
“Mamma…vuoi dire che se io ho tutti questi comportamenti allora sono…i-innamorata?” la ragazza facendo quella domanda diventò completamente rossa.
“Si” si limitò a rispondere la madre prima di uscire dalla stanza.
Misaki iniziò ad agitarsi “N-non posso essere innamorata! N-non di Usui!”
Iniziò a darsi dei pugni in testa. Per lei sembrava impossibile!
“Calma…calma”. Devo calmarmi e riflettere” sospirò iniziando a pensarci.
Cosa provava davvero per il ragazzo?
Era davvero amore?
Doveva ammettere che Usui era bellissimo e poi era sempre disponibile con lei. Desiderava le sue labbra più di qualsiasi cosa al mondo.
Si…..era innamorata di lui.
“Saperlo ora però…non mi è molto d’aiuto” chiuse gli occhi sospirando per poi addormentarsi.

La mattina dopo Misaki si alzò presto nonostante fosse domenica.
Voleva correre da Usui. Aveva una leggera speranza che si fosse svegliato.
Si mise a correre sorridendo,  da quando si era accorta di quello che provava per il ragazzo gli sembrava tutto più facile.
Entrò nella stanza dell’ospedale ma il suo sorriso non durò molto, il biondo era ancora addormentato
“Non sei ancora sveglio…” sospirò sedendosi sul letto.
Perché non si era ancora svegliato?
Perché continuava a restare in coma?
Che forse non volesse più vederla?

Beh…in effetti poteva avere degli ottimi motivi
-Ti odio!-
Erano quelle le ultime parole che con rabbia gli aveva detto prima dell’incidente.
Era sicura che quelle parole avessero davvero ferito il ragazzo.
“Usui….” Singhiozzò accarezzandogli i capelli
“Quanto vorrei che ti svegliassi proprio ora”
Le lacrime gli rigarono il viso.
“Usui io non ti odio! T-ti ho detto quelle cose solo perché ero maledettamente arrabbiata con te” la ragazza esitò per qualche secondo ma poi riprese a parlare
“Io ti ho…quasi sempre ammirato. Eri sempre cosi gentile e cosi disponibile con me. Certo….a volte facevi lo stupido e mi facevi arrabbiare ma…dopotutto agivi sempre per il mio bene” lei arrossì furiosamente togliendo la mascherina dalla bocca di Usui e si avvicinò lentamente al suo viso “Usui…io…io sono innamorata di te!”.
Velocemente le labbra di Misaki s’impossessarono di quelle del biondo. Gli piacevano le labbra del ragazzo, avevano lo stesso sapore che avevano al loro primo bacio.
Qualcosa si appoggiò con delicatezza sulla guancia della ragazza.
Lei aprì gli occhi.
La mano di Usui!
Si era mosso! Lentamente il biondo aprì gli occhi staccandosi dal bacio
“Buongiorno mia principessa”.
Usui sorrise guardando negli occhi la ragazza.
Misaki lo guardò lasciando che le lacrime cadessero
“Usui….” Sussurrò prima di saltargli al collo
“Usui! D-da quanto sei sveglio?” chiese stringendolo forte.
Il ragazzo le accarezzò la schiena dandogli un piccolo bacio sulla guancia
“Da abbastanza tempo per essere riuscito a sentire quello che dicevi” la ragazza sorrise diventando però sempre più rossa in viso
“Quindi sai che…s-sono innamorata di te?”.
“L’ho sempre saputo” Usui le diede un altro bacio sorridendo
Misaki ridacchiò dandogli un colpetto sul petto
“Scemo”.


 
“Cosa? Vuoi già farti dimettere?” borbottò la ragazza fissando con uno sguardo severo il ragazzo
“Penso che tu sappia che io in ospedale mi annoio” disse lui secco e deciso.
Misaki sospirò
“Che testone che sei”.
Usui gli prese la mano stringendogliela forte
“Ma è anche per questo che sei innamorata di me, no?” ridacchiò mentre uscivano dall’ospedale
“Già…è anche per questo” i due si sorrisero guardandosi.
“Ti amo Usui”
“Ti amo anche io Misaki”
Iniziarono a correre insieme tenendosi per mano
“Siamo innamorati!” 

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