I Cinque Sensi

di LaMicheCoria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. [Olfatto] ***
Capitolo 2: *** 02. [Udito] ***
Capitolo 3: *** 03. [Tatto] ***
Capitolo 4: *** 04. [Gusto] ***
Capitolo 5: *** 05. [Vista] ***



Capitolo 1
*** 01. [Olfatto] ***


icso

Titolo: I Cinque Sensi
Autore:  Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Giallo

Genere: Slice of Life, Romantico, Commedia
Avvertimenti: Drabble, Flashfic, Missing Moments, Shonen-Ai, Raccolta
Personaggi: Arthur Kirkland/Inghilterra, Francis Bonnefoy/Francia

Pairing: FrUk
Capitoli: 1/5
Aggiornamento: Settimanale (Venerdì Pomeriggio / Sabato)
Trama: -Puzzi, France- sbottò Arthur, voltandosi su un fianco del letto e tenendosi il più lontano possibile dal parigino.
Francis ridacchiò, per nulla stupito dal comportamento del compagno, e lo prese per le spalle, costringendolo a girarsi. Gli indirizzò un ghigno divertito e lo strinse tra le braccia.
-Davvero, mon cher?- Francia gli fece posare la testa contro la spalla -E di cosa puzzerei, cortesemente?-

Dedica: a Silentsky
Note: Argh! Crisi, tremenda crisi scrittoria! Non va bene, ragazzi, non va affatto bene. Non ci piace questa cosa. Non posso bloccarmi, diamine, proprio oggi che è praticamente l’unico giorno in cui posso dedicarmi alla mia amata scrittura ç_ç  Tra l’altro sono indietrissimo nel recensire le vostre storie! Ma sono un essere inutile..
Allora l’idea mi è venuta mentre cercavo ispirazione per qualche storia e sono capitata sui Prompt della Big Damn. Visto che sono secoli che non scrivo più sui nostri amati Francia e Inghilterra, ho deciso di prendere i cinque Prompt dedicata ai cinque sensi e scrivere questa piccola Raccolta. Non voglio perdere la mano nello scrivere.
Spero di non provocare troppe carie.
L’immagine viene da questa pagina di Zerochan, poi modificata con Photoshop

I Cinque Sensi

-Puzzi, France- sbottò Arthur, voltandosi su un fianco del letto e tenendosi il più lontano possibile dal parigino.
Francis ridacchiò, per nulla stupito dal comportamento del compagno, e lo prese per le spalle, costringendolo a girarsi. Gli indirizzò un ghigno divertito e lo strinse tra le braccia.
-Davvero, mon cher?- Francia gli fece posare la testa contro la spalla -E di cosa puzzerei, cortesemente?-

Puzzi di quelle stupide rose che mi hai regalato a cena, dei petali che hai sparso lungo il corridoio fino alla camera, e poi sulle lenzuola. Puzzi di Moet Chandon, di acqua di colonia, di sudore. Puzzi di Parigi, di croissant e café au lait.
-Puzzi e basta- borbottò Inghilterra, divincolandosi dalle sue braccia e tirandosi le coperte fino al mento –Tu e le tue manie di trovare del diabetico romanticismo anche negli insulti..-

Non farti strane idee, France. Puzzi semplicemente di te.

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Capitolo 2
*** 02. [Udito] ***


udit

Capitolo: 2 di 5
Prompt: Udito

 

Alcune mattine capitava che fosse Arthur a svegliarsi per primo: si alzava lentamente, borbottando qualcosa circa il “braccio tentacolare” del francese che gli cingeva la vita, e poi scivolava via dalle lenzuola, ciabattando verso la cucina.
Cosa strana, quelle mattine non era l’odore di bruciato né l’allarme anti-incendio che faceva aprire gli occhi a Francis: così avvolto dalle coltri, con ancora l’odore aspro di whiskey e vino sulle labbra e sulla pelle, gli arrivava alle orecchie la voce un po’ impastata di sonno di Inghilterra.

Una bella voce, commentava sempre fra sé e sé il parigino, stiracchiandosi e ricalcando in silenzio la canzone dei Beatles che l’inglese stava cantando qualche stanza più avanti.
Quando poi Francia arrivava in cucina, molto spesso nudo o comunque molto svestito, e trovava Arthur intento a preparare gli ingredienti per la colazione, sapeva esattamente quando entrare in scena.
Perché Inghilterra si sarebbe sgozzato piuttosto che ammettere di portarsi ancora addosso gli strascichi di romanticherie della notte precedente. Per assolvere a questo arduo compito c’era Michelle.
E Francis aspettava con la spalla poggiata contro lo stipite e un sorriso sulle labbra, dondolando la testa ad occhi chiusi e seguendo attento la voce di Arthur

Michelle, ma belle, Francia si avvicinava, These are words that go together well, arrivava alle spalle di Inghilterra, My Michelle, e gli cingeva la vita, affondando il viso fra i suoi capelli.
Michelle, ma belle, mormorava allora, Sont des mots qui vont très bien ensemble, e l’abbraccio si faceva più forte, Très bien ensemble.
A quel punto Arthur ringhiava qualcosa che a chiunque sarebbe potuto sembrare una lunga, lunghissima lista di insulti e maledizioni.
Ma Francis aveva l’udito fino. Molto, molto fino.

 

 

{ I love you, I love you, I love you.
That's all I want to say.
Until I find a way
I will say the only words I know that 
you'll understand
}

 

 

 

 

 

 

***

Ringrazio:
-Chaska, Lampadina
e Rota per le Recensioni
-Jaqueline e Pupa2009 per aver messo la storia tra le preferite
-Dark Amy, Hiromi_chan, LoLe, Lollyware99, Mareike Tiaycia e PureMorning per aver messo la storia tra le Seguite.

Cioè, io vi amo. Io vi amo tutte alla follia *W*
Io..Sono commossa. Davvero.

 

L’immagine viene da QUI

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Capitolo 3
*** 03. [Tatto] ***


ta

Capitolo: 3 di 5
Prompt: Tatto
Ringraziamenti: Cioè, posso amarvi? Amarvi fino all’inverosimile, fino a scoppiare in lacrime per la gioia e la felicità che mi avete dato? Io, davvero, non so, non so come ringraziarvi. Mi avete fatto commuovere. Grazie.
-MerokoIRONIC_, Cosmopolita, YuukiOnna, PureMorning, Chaska e Rota per aver recensito.

-Cosmopolita, GinkoKite, Jaqueline, jiinx e Pupa 2009 per aver messo la storia tra le preferite.
-Dark Amy, hiromi_chan, jiinx, Julia_Urahara (Conga Productions? *W*), LoLe, Lollyware99, Mareike Tiacya, namida1982, PureMorning, seia e Tifawow per aver messo la storia tra le seguite.
Io vi amo. Vi amo tutti.
Ah. Ho scritto questo capitolo con questa canzone di sottofondo.  L'immagine viene da QUI.
I riferimenti storici sono alla battaglia di Trafalgar, Rogo di Giovanna d’Arco, Capitolazione di Parigi e conseguente instaurazione del Regime di Vichy. Gli altri fanno riferimento ai grandi pittori, scrittori e chimici francesi. 

 

 

A vederla, la gente sarebbe indotta a pensare che la pelle di Francis sia di quanto più liscio e levigato abbia creato Madre Natura e, a dire il vero, anche Arthur ha avuto quell’impressione la prima volta che l’ha visto.
Immersi nel buio della camera, ora Inghilterra osserva la schiena di Francia o, almeno, ne immagina la linea gentile delle spalle che si incunea nelle lenzuola, il braccio mollemente poggiato contro il fianco e una ciocca di capelli biondi lasciata cadere con indolenza alla base del collo. E’ in grado di disegnare il corpo dell’altro con poche pennellate di pensiero, eppure sente, sa, che l’immagine che gli scivola nella mente è solamente un'illusione, qualcosa di creato a priori, senza un riscontro reale.
Così, ad occhi chiusi, sfiora a punta di dita la spalla nuda di Francis, ne percorre lentamente il profilo, soffermandosi su ogni segno che i secoli hanno lasciato impietosi su di lui: sotto i polpastrelli si disegnano i contorni frastagliati di qualche cicatrice, questa ferita gliela inflissi a Trafalgar, quando lo colpii e cadde dalla paratia, poi scende, a contare una vertebra per ogni respiro, una bruciatura per ogni fiato, questo, sì, questo è il segno del fuoco di Rouen, e risale, sfiorandogli il fianco in una carezza appena accennata, avvertendo i brividi pieghettarne la pelle, increspandola come i pigmenti di colore e inchiostro che Arthur indovina sulle dita flessuose, piagate dalla spada e dallo stilo, costellate di puntolini scarlatti di spine di rosa, ammorbidite da olio e impasti, là, dove prima erano secche per agenti chimici ed esperimenti di laboratorio.
Inghilterra solleva appena la mano a coppa, lasciando che si colmi del torace di Francia, del suo respiro profondo, scivola appena sotto l’ascella e risale sulle scapole, scosta una ciocca di capelli e percorre leggero la clavicola e la piega del collo, eccoli, eccoli i segni di una catena, piaghe umide di acque termali.
Sta per alzare la mano e tornare a dormire, disgustato da quella romanticheria, quando, ecco! Le dita sfiorano e delineano i segni di un piccolo morso, un contorno di labbra, il fantasma di un bacio.
Come ustionato, Arthur ritira la mano e non si accorge che nel frattempo Francis, svegliato da quelle carezze così amorevoli e languide, si è voltato. Se ne avvede solo quando sente le dita del parigino stringere la mano colpevole nella sua, accompagnarla fino al viso e posarla sulla guancia.
Dove rimane, senza che Francia lasci la presa o Inghilterra cerchi di fuggire, fino al mattino.

 

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Capitolo 4
*** 04. [Gusto] ***


G

Capitolo: 4 di 5
Prompt: Gusto
Ringraziamenti: *w* *W* Io vi adoro. Lo so, l’ho già detto e ri-detto, ma voglio ripetermi: viadoroviadoroviadoroviadoroviadoroviadoroviadoro!!
-Chaska, Cosmopolita, merokoIRONIC, Prof, Julia_Urahara (*W*) e hanta97 per le recensioni!

-Carol_97, Cosmopolita, GinkoKite, Jaqueline, jiinx e Pupa2009 per aver messo la storia tra le preferite!
-Hanta97 per aver messo la storia tra le ricordate!
-Dark Amy, Endimione, hiromi_chan, Hi_No_Koshka, jiinx, Julia_Urahara, LoLe, Lollyware99, Mareike Tiaycia, namida1982, PureMorning, seia e Tifawow per aver messo  la storia tra le seguite!
Io vi amo alla follia!

L'immagine viene da QUI

La luce fumosa del locale non contribuì a migliorare l’impressione di Francis: i tavolini incastrati sotto i piccoli lampadari traballanti, gli inserti verdi macchiati di polvere e Dio solo sapeva cosa, i beccucci della birra a spina che gocciolavano ancora..Come aveva fatto Inghilterra a convincerlo ad andare lì, invece che in un bistrot?
Ma soprattutto..perchè lo aveva portato lì? Quella era una vera e propria bettola, mon Dieu!
Francia si scostò appena dal bancone, lanciando due o tre sguardi se non terrorizzati, quanto meno angosciati, ai tizi nerboruti che sedevano attorno a loro; gli occhi si fissarono sulle dita grassocce, sui boccali di birra opachi e i bicchierini di rhum, sulle labbra livide, sulla cenere che sfrigolava sulle barbe incolte, fino alle bocche storte in una risata ululante e ai denti sgrossati, lucidi di saliva e schiuma. Rabbrividì e si sentì male nel vedere come Inghilterra, invece, si trovasse completamente a suo agio in quell’ambiente rozzo e caliginoso.
-Ehi, non stare lì impalato!- berciò Arthur, afferrandolo per il gomito e trascinandolo a sedere.
Francis si lasciò condurre senza proteste, troppo occupato a riprendersi dallo shock per dare importanza al nervosismo di Inghilterra; scivolò sulla seggiola imbottita, facendosi piccolo piccolo nell’angusto spazietto tra la sua camicia di seta e la polvere del tavolino.
Sentì un’oscura presenza sopra di lui: sollevò piano la testa, ritrovandosi faccia a faccia col al padrone del pub, un omaccione tutto baffi, dal viso rosso e il naso storto.
-Che vi porto?- latrò, attorcigliandosi le mani nel grembiule sporco d’unto.

Mon Dieu, rivoglio il mio bistrot, dov’è il mio bistrot? Francia si impose di non guardare il segno lasciato dal fondo dei bicchieri sul legno del tavolo, I camerieri in livrea, con la schiena dritta e il naso all’insù, col menù in una mano e il secchiello dello champagne nell’altra! Ah, Mon Dieu..
-Whiskey per due- ordinò Arthur e bastò quello perché il parigino si riprendesse dalla depressione e balzasse quasi in piedi, inorridito.
-Mais non!- esclamò, fissando l’altro scandalizzato –Io quella roba non la bevo!- e prima che Inghilterra potesse fermarlo –o ucciderlo-, si rivolse direttamente all’omaccione rubicondo, dimentico di trovarsi in territorio nemico –Per me dello Château Pètrus, buon uomo-
Se prima il locale era pieno delle ciance degli avventori, in quell’istante vi fu solo silenzio: Francis poteva sentire gli sguardi omicidi degli inglesi cercare di trapassargli la nuca, ma decise di non badarvi. Per la sua salute mentale era meglio così.
-A..Are you mad?!- boccheggiò Arthur, sgranando gli occhi –Tu non puoi…! L-L’altra sera aveva detto che il whiskey ti piaceva!-
Francia lo fissò per alcuni istanti, poi scosse la testa, divertito.
-Che c’è?!- ringhiò Inghilterra –Che c’è?!-
-Ma, mon Arthùr!- rise Francis, gettando indietro il capo  -L’altra sera mi è piaciuto solo perché l’ho assaporato sulle tue labbra!-

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Capitolo 5
*** 05. [Vista] ***


v

Capitolo: 5 di 5
Prompt: Vista
L’immagine viene da QUI

 

 

Ricamare era il passatempo preferito di Inghilterra.
Dar fastidio ad Inghilterra mentre ricamava era il passatempo preferito di Francia: attendeva che Arthur si sistemasse sulla poltrona, e poi gli si sedeva davanti, i gomiti sulle ginocchia e il viso posato sui pugni.
E rimaneva lì. E lo fissava. E ogni tanto si lasciava sfuggire qualche commento sommesso.
-Mon Dieu- sospirava, senza distogliere lo sguardo dal volto dell’inglese –Parola mia, non ho mai visto nulla di simile in tutta la mia lunga vita-
Sulle prime Inghilterra faceva finta di non sentire, ancora troppo rilassato dal tea appena bevuto per dar peso ai mormorii poco gentili di Francis circa le sue sopracciglia. Ma poi i suoi nervi cominciavano a tendersi in modo direttamente proporzionale ai singulti stupiti del parigino.
-Incroyable! Non credevo che al mondo potessero esistere certe meraviglie..!-
Arthur serrava la mascella, concentrandosi sull’ago da far passare nella tela da ricamo: il pensare ad ogni punto come a una stilettata nell’occhio di Francia era d’aiuto.
-Chenille, fidati di me, sono qualcosa di veramente indescrivibile-
Ma Inghilterra poteva resistere agli sproloqui di Francis solo fino ad un certo punto: la sua soglia di sopportazione era già al minimo sindacale per carattere, se c’era anche Francia di mezzo e a venir prese di mira erano le sue sopracciglia, allora ogni aplomb poteva benissimo essere gettato alle ortiche.
-Mais non, mais non- il parigino sventolava graziosamente la mano, scuotendo la testa con  un gesto teatrale -Cose simili non sono umane-
A quel punto Arthur scattava in piedi, lanciava il lavoro di ricamo contro Francia –ringhiando qualcosa di vagamente traducibile come “YoubloodygitvattenesubitodaquestacasaogiurosullaReginachetiinfiloilmoschettonel..”- e se andava dal soggiorno a grandi falcate, facendo tremare le fondamenta a causa del disappunto e della rabbia che metteva in ogni passo.
Francis invece rimaneva quieto al suo posto, ridacchiando e facendo spallucce.
In fondo, sarebbe stato un cliché imperdonabile anche per lui ammettere che si stava riferendo non alle sopracciglia di Arthur, ma ai suoi occhi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti
Mon Dieu
! Non ci credo! Ecco, ieri finisco la Raccolta RusAme e oggi la FrUk. Sto minando da sola alle mie facoltà mentali. Mi voglio davvero male per mettere la parola fine a due progetti di seguito, davvero.
Ecco, oh. Ma io non mi commuovo, nossignori. Non mi commuovo, anche se vi adoro dal primo all’ultimo, se vi amo alla follia perchè ci siete stati, mi avete seguito passo passo in queste cinque settimane, perché non ve ne siete andati (spero) schifati da quello che era del romanticume sparpagliato ignominiosamente su i lidi esperini di EFP, perché mi avete rivolto delle parole bellissime, perché vi voglio un bene dell’anima e anche questa Raccolta non sarebbe giunta al suo termine senza di voi.
Io non mi commuovo affatto scoppio direttamente a piangere Ehm.

Grazie a Julia_Urahara (*W*), Cosmopolita, Rota, Dark Amy, RuKia e Reilin per aver recensito l’ultimo capitolo.
Grazie a Carol_97, Cosmopolita, GinkoKite, Jaqueline, jiinx, Pupa2009 e Reilin per aver inserito la storia tra le preferite.
Grazie a hanta97 per aver messo la storia tra le Ricordate.
Grazie a Dark Amy, Endimione, hiromi_chan, Hi_no_koshka, jiinx, Julia Urahara, LoLe, Lollyware99, Mareike Tiaycia, Namida 1982, PureMorning, Reilin, Seia e Tifawow per aver messo la storia tra le seguite.
Grazie a chaska, Lampadina, Rota, MerokoIRONIC__, Cosmpolita, YuukiOnna, PureMorning, Cosmopolita, Prof, Julia_Urahara, Hanta97, DarkAmy, Rukia, Reilin, Carol_97, GinkoKite, Jaqueline, Pupa2009, Endimione, hiromi_chan, Hi_no_koshka e jiinx per aver fatto sì che questa Fan Fiction abbia preso vita.
Grazie a tutti voi. Senza di voi, nessuna parola sarebbe stata scritta. Grazie davvero.

 

 

 

 

 

Fin

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