Azzurro, Verde, Marrone: I nostri occhi

di Daenerys_Snow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Noi Tre? Bhè... Siamo Una Cosa Sola... ***
Capitolo 2: *** Il Tempo Con Voi ***
Capitolo 3: *** Io E Nick ***
Capitolo 4: *** Joe E Me ***
Capitolo 5: *** "Mi Piaci!"... Detto E Fatto ***
Capitolo 6: *** Mi Voglio Fidare Di Te ***
Capitolo 7: *** Non Sei Il Mio Ragazzo ***
Capitolo 8: *** Mi Hai Stancata ***
Capitolo 9: *** Noi Non Stiamo Insieme ***
Capitolo 10: *** 4 Semplici Baci ***
Capitolo 11: *** Che Sta Succedendo? ***
Capitolo 12: *** Nella Mia Stanza ***
Capitolo 13: *** Scoperto! ***
Capitolo 14: *** Amici? ***
Capitolo 15: *** Sto Cambiando Io, Forse? ***



Capitolo 1
*** Noi Tre? Bhè... Siamo Una Cosa Sola... ***


Questa storia parla di tre ragazzi… tre ragazzi che si sono conosciuti al liceo. Sì, perché è da lì che ha inizio un nuova amicizia… una nuova vita… specialmente per uno dei tre…
 
Noi tre? Bhè… Siamo una cosa sola…
Ciao! Mi chiamo Rosalinda, ma per gli amici Rosy… Ho 14 anni e frequento il liceo classico…
Com’è il liceo classico? “Noioso”, qualcuno avrà pensato. Io posso dire ben poco, visto che solo da Settembre ho iniziato questa avventura, ma posso solo dirvi che a me piace studiare, o per meglio dire “sapere”, soprattutto la storia.  Comunque non mi sto pentendo della scelta che ho fatto: io mi trovo bene; certo: il latino e il greco richiedono molto impegno, ma come dico sempre “se lo hanno fatto gli altri, lo posso fare anch’io”… mi sbaglio, forse?
Ok! Ora basta parlare di scuola, perché sicuramente nessuno ne ha voglia…
Vorrei parlarvi di me, di Rosalinda De Nati,  una semplice ragazza che si sta trovando davanti ad una situazione piuttosto frequente per gli adolescenti, ma sapete: io mi sono sempre ripetuta che non bisogna farsi distrarre da certe sciocchezze, perché poi ci si trova male nella società del domani; ma non ho deciso io di trovarmi a decidere… scegliere tra i miei due migliori amici…
Il 12 Settembre è iniziata scuola… tre giorni prima è stato il mio compleanno.
Lo stesso giorno in cui la scuola è incominciata, ho conosciuto un ragazzo, di cui già sapevo molto, poiché veniva nella mia stessa scuola media… ci conoscevamo, ma se ci incontravamo non ci salutavamo… mi importava ben poco di quel biondino con gli occhi verdi/azzurri.
L’ho conosciuto durante l’estate del 2010, perché si è presentato davanti la mia casa in montagna con la mia ex migliore amica. Anche prima di quell’incontro, io lo conoscevo, ma di vista… facevamo il corso di musica insieme e di conseguenza anche i concerti nei diversi teatri della nostra zona. È vero: è sempre stato un bel ragazzo, ma non mi piaceva caratterialmente, anche se non so di preciso cosa non mi piacesse…
Il venerdì della prima settimana di scuola torniamo a casa insieme: stavamo in macchina insieme ad una nostra amica, nonché figlia della mia ex professoressa di musica. Abbiamo incominciato a litigare, ma per gioco e per cose stupide. Ci stavo prendendo confidenza, ma ben presto mi resi conto che non ci andavo poi così tanto d’accordo, forse perché non avevamo nessun argomento di cui parlare. Insomma: lo vedevo di mattina, ma nessuno dei due salutava l’altro…
Questo ragazzo si chiama Joseph, ma per gli amici Joe.
Poi un giorno, più precisamente il 3 Ottobre, conobbi un’ altra persona. Bhè, a dire la verità, lo conoscevo già dal primo giorno scuola, poiché stava in classe con me. Ma io non ci avevo fatto molto caso. Per me era uno sciocco ragazzino dai profondo occhi castani.
Perché “l’ho conosciuto” quasi dopo un mese di scuola? Bhè, quella mattina ero appena salita sul trenino con le mie amiche e con mia cugina, ma appena salii mi resi conto dello sguardo di qualcuno che conoscevo puntato su di me. Era lui, con i suoi occhi ipnotici, perfetti, nonostante non fossero azzurri, come a molte ragazze piacciono. Lo salutai istintivamente. Mi ero allontanato da lui, e stavo parlando con le mie compagne, ma una domanda mi tormentava da qualche giorno, ed era arrivata l’ora di rispondere.
Mi avvicinai a lui e lo chiamai. Gli feci questa domanda e lui mi rispose come se fossimo amici da una vita. A me non piaceva tutta questa confidenza, ma non mi sono fatta problemi a scendere insieme a lui dal trenino e camminare uno accanto all’altra, lasciando sole le mie amiche.
Dal giorno dopo, ci incominciammo ad incontrare sempre alla stazione. Gli telefonavo se non lo vedevo entro una certa ora, e lui faceva lo stesso con me. Si stava creando qualcosa tra noi… qualcosa che si sarebbe trasformato in qualcosa di grande, forse solo per me.
Mi resi conto che mi piaceva, ma facevo di tutto per non darlo a vedere, ma lui mi incominciò a fare domande, e dopo circa una settimana gli dissi che mi piaceva… così: come se nulla fosse…
Era sbagliato, tutto era enormemente sbagliato: perché glielo avevo detto?! Non lo so neanch’io… però mi fece felice una cosa che lui mi disse non appena gli comunicai quella stupidaggine… mi disse di baciarlo… una cosa da pazzi, lo so… ma a me è piaciuto…
Ci volevamo bene, nonostante lui sapesse cosa provavo per lui.
Il suo nome è Nicholas, ma per gli amici Nick.
 
My Space
Schifetto?? Sì lo so…  :P   spero che comunque arrivino molte recensioni, anche critiche costruttive… servono a migliorare sia a me che a voi…  ovviamente la storia non è finita qui, ma per stasera vi voglio lasciare così… (cattiva??)   alla prossima            -Karen.xD-

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Capitolo 2
*** Il Tempo Con Voi ***


Rieccomiii… Allora vi comincio a dire subito che se nessuno recensisce, io non continuo ne questa ne l’altra ff… se voi non recensite io non so se piacciono o no!!! So che in molte sono andate a leggere, ma solo una persona recensisce… così fate Karenita triste… :’(
 
Il Tempo Con Voi
Io e Nick andiamo in classe insieme, mentre Joe va in un’altra classe, anche perché lui non frequenta il liceo classico, ma il liceo linguistico presente nella nostra scuola.
Durante le lezioni non si può mandare avanti una vera e propria conversazione… è impossibile!! Ma io e Nick trascorriamo, nonostante questo, tempo insieme: sì, perché quando la prof d’italiano, latino e greco (nonché coordinatrice di classe) se ne va, noi ci mettiamo al banco insieme. Io vicino a lui non mi distraggo affatto. Ci sto bene. Troppo, per i miei gusti.
Poi, comunque,  andiamo a scuola insieme dalla stazione e torniamo insieme fino ad essa, e spesso anche fino alla fermata dove io scendo con il suo stesso autobus.  Insomma: trascorriamo svariato tempo insieme… ah, quasi dimenticavo! Siamo anche usciti insieme. Solo io e lui. Da soli. Ma, come mi aspettavo, non è successo proprio un bel niente.
Fosse per me, starei con lui sempre, ma non si può: abbiamo entrambi dei compiti (e non parlo solo di quelli di scuola), e perciò ci rimane poco tempo per “noi”.
Con Joe è tutto diverso: avete presente tutti quei momenti della giornata scolastica che non trascorro con Nick? Bhè… ci pensa Joseph a riempirli con i suoi abbracci, i suoi sorrisi e i suoi meravigliosi occhi.
Quasi sempre ci incontriamo alle 7.00 del mattino sull’autobus. Poi esso fa capolinea, e noi aspettiamo che riparte prima di scendere; quando arriva alla seguente fermata, scendiamo e ci facciamo un pezzetto a piedi. Fino alla stazione. È lì che c’è il “cambio”: da Joe passo a Nick.
Lo rivedo solamente dopo tre ore di lezione: la santa ricreazione è perfetta per stare insieme. Girovaghiamo senza una meta ben definita per tutta la scuola. Infiltrandoci anche in luoghi a noi proibiti. Ma che importa! Io sto con lui e so che non mi può accadere nulla.
La ricreazione però ha una fine. Ce ne torniamo in classe. Poi arriva la parte un po’ più complicata: lui esce 4 giorni su 6 con me, ma durante uno di questi riamane a scuola per frequentare il corso di teatro. Perciò sono rimasti solo 3 giorni, in cui mi aspetta fuori scuola e, insieme alle nostre restanti classi, ci dirigiamo verso la fermata del trenino. Ovviamente nella mia “restante classe” c’è anche Nick: bhè… la situazione si fa un po’ complicata a questo punto, ma non è ancora tempo di parlare di ciò; ora mi limito solo a darvi le basi, perché potreste non capire molto di quello che si è venuto a creare. Sicuramente vi starete chiedendo cosa cavolo sto dicendo!
Sicuramente avrete capito precedentemente che io e Joe ci parlavamo piuttosto poco, ma è bastata una mattinata insieme sull’autobus per far cambiare il nostro rapporto: mi sono subito confidata con lui per quanto riguardava la cotta per Nick e lui era lì ad ascoltarmi, nonostante non ci fosse mai stato un bellissimo rapporto tra di noi. È complicato… come del resto tutta la mia vita!
Però c’è un particolare che ancora non vi ho svelato: quando esco da scuola insieme a Joe, io sto con lui, solo con lui. Voglio dire che, nonostante ci sono gli altri, compreso Nick, io parlo con Joe, rido con Joe, sto con Joe. Non lo faccio per far ingelosire Nick o piuttosto per far vedere agli altri che parlo con un bel ragazzo, no! Io lo faccio perché con Joe ci sto poco tempo insieme, quindi sfrutto al massimo ogni minimo spazio di tempo. Almeno ci provo!
Vorrei anche descrivervi fisicamente e caratterialmente i miei due amici.
Con chi parto? Ok, ce l’ho!
Joe è un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri (riflessi verdi), e un magnifico sorriso. Io lo adoro quando mi sorride. Mi trasmette felicità. Come quando parla come se fosse una bambino o fa il finto offeso e “non mi vuole più parlare”… è adorabile in tutto ciò che fa. È alto, molto alto; mi supera di 20 centimetri belli e buoni! Ma dovete sapere che non è del mio stesso anno: ha fatto la primina e perciò ha 3 mesi e (circa) 26 giorni meno di me. Ha delle mani giganti. È il tipo che si veste sempre, e dico sempre, griffato; ma nel suo modo di vestire non c’è niente di “coatto”: veste sportivo ma non per questo fa il macho per quanto riguarda lo sport. No. Si è da poco messo l’apparecchio ai denti, ma gli dona lo stesso. Il suo sorriso rimane sempre molto radioso. Gli voglio bene. Perché riesce sempre a capirmi, ed anche se gli parlo spesso di Nick, lui mi ascolta… e gliene sono grata per questo…
Nick? Bhè… lui è moro e ha dei bellissimi occhi castani. A molte ragazze non piacciono, ma a me sì: sono quel castano chiaro che basta un minimo raggio di luce per accendere quel luccichio che hanno. È stupido quello che ho detto, ma è quello che dice la mia testa quando accade questo fenomeno. È alto più di me (sono una nana…), ma è comunque più basso di Joe. Come pochi potrebbero immaginare, anche lui è più piccolo di me, ma di soli 4 giorni. La sua caratteristica fondamentale? Le sua mani sono piccole: non minuscole ma le ha grandi quanto le mie, di conseguenza, per un ragazzo, sono troppo piccole. Anche lui si veste griffato, ma non è questo il motivo per cui mi piace: lui si veste casual, ma ha un difettuccio nel scegliere i pantaloni… lui non è proprio il tipo da jeans, perciò si mette dei semplici pantaloni… sinceramente a me non piacciono neanche un po’, perché gli donano di più i jeans… anche lui ha l’apparecchio.  Ma io non mi faccio problemi per questi particolari, come avrete ben visto!! Forse con lui parlo troppo di Joe, e spesso si infuria per questo, ma che ci posso fare se sono importanti allo stesso modo?
È questo il loro problema: non riescono a capire che sono entrambi fondamentali nella mia vita!
 
My.Space
Ok!!   Un po’ orribile, ma questa sera volevo descrivervi un po’ loro (in generale, senza entrare nei dettagli che vi darò in seguito)… spero tanto che vi piaccia : recensite!!  -Karen-

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Capitolo 3
*** Io E Nick ***


Ecco che è tornata Karenita!!!   Allora… non so bene se vi piacerà, perché ho paura che questa sera non abbia abbastanza ispirazione… vabbè: leggete e recensite!!
 
Io E Nick…
È passato del tempo, ormai, da quando è iniziata scuola… sì… ne è passato un bel po’… e di cose ne sono successe a bizzeffe.
Io e Nick, come ho già detto precedentemente, ci siamo conosciuti il 3 Ottobre; quindi, teoricamente, il 3 Novembre avremmo fatto un mese… di noi… della nostra amicizia.
Amicizia… è difficile pronunciare (o scrivere!) questa parola pensando a Nick…
Era partito tutto come uno scherzo, eppure il 1 Novembre, io e lui stavamo in giro per il centro commerciale. Già. Insieme. Da soli. Senza nessuno che ci rompesse dicendoci “Ma che carini!”, “Dovreste stare insieme!” o “Bacio!”. No.
Sinceramente io avevo quest’ idea in testa solo per avere la scusa di uscire con lui, ma in fondo, anche se non è scoppiata la scintilla tra di noi, mi è piaciuto stare in sua compagnia a girovagare giusto per dare uno sguardo ai nuovo arrivi invernali.
Inizialmente era partito un po’ male il nostro “appuntamento”: dovevamo incontrarci alla fermata dell’ autobus, poiché mia madre ci avrebbe poi accompagnati fino al centro commerciale. Bhè… io gliel’ho detto di scendere a quella fermata, ma lui si è sbagliato ed è sceso 5 fermate prima… lo so, lo so… è un encefalitico su certi aspetti!
Immaginatevi la scena: io e mia madre davanti furiose come non mai, perché non riuscivamo a trovarlo, e mio fratello che se la spassava dietro a noi. Ovviamente mia madre e mio fratello se ne sarebbero andati dopo averci accompagnati. Quando lo trovammo, salì in macchina, ma io non gli volli rivolgere la parola: avevamo perso ben 30 preziosi minuti solo per trovarlo, visto che non riusciva neanche a capire dove si trovasse.
È stupido o cosa? Non lo so, sinceramente.
Arrivati al centro commerciale, si è scusato immediatamente con me e in qualche modo riuscì a farsi perdonare… in fondo gli voglio bene… non posso non perdonarlo!
Passano le ora e lui fa spese, mentre io no. Perché?! Perché siamo troppo impegnati a cercare dei jeans… il suo motto è “Non si esce dal centro commerciale se prima non hai comprato almeno un paio di pantaloni”… che noia! Se ne è provati minimo 15 paia. Alla fine riuscì a raggiungere il suo obbiettivo.
Stanca morta? Giusto un po’. Divertita? Sì, abbastanza. Perché? Bhè… già il fatto di stare con lui è tanto: passarci un intero pomeriggio mi rende alquanto felice.
 
My space
È corto, ma non posso soffermarmi troppo sui particolari. Devo scappare via… recensite… -Karen-

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Capitolo 4
*** Joe E Me ***


Holaaa! È tornata la piccola ma grande Karenita. Ricapitolando: l’altra volta vi ho parlato di Nick, giusto? Ok… mi sembra ora anche giusto parlare di Joe… no?   ;-)
 
Joe E Me…
È passato del tempo, ormai, da quando è iniziata scuola… sì… ne è passato un bel po’… e di cose ne sono successe a bizzeffe.
Ho conosciuto Joe di persona, come vi ho già detto inizialmente, circa un anno fa. Era estate. Una splendida estate: dovevo passare un intero mese con la mia migliore amica. Insomma: cosa c’è di meglio?
Quel giorno doveva arrivare in montagna. Era mattina, e faceva piuttosto caldo… sarebbe stato bello andare a prendere il sole al lago poco distante. Già… io non immaginavo minimamente che lei sarebbe andata direttamente lì, senza di me.
Si era fatto mezzogiorno, e ancora non riuscivo a capire dove si trovava. La chiamava in continuazione, ma niente da fare: ce l’aveva spento! All’improvviso si sente una macchina. Difficilmente lì passano macchine, quindi istintivamente mi affacciai fuori dal portone e vidi la macchina dei genitori della mia amica. Felice? No: Di più. Era arrivata finalmente!
Corsi verso casa sua con la bicicletta… arrivata, suonai al citofono e mi rispose la nonna. Mi fece entrare. Aspettai per circa due minuti, fino a quando sentii una voca dirmi “Stiamo arrivando!!”. Ok. Perché ha detto “stiamo arrivando!”? Che ci fosse una sua amica o parente con lei?! Non ne avevo la minima idea…
La vidi scendere e l’abbracciai. Le chiesi allora con chi si trovava, ma non fece in tempo a rispondere che fummo interrotte. Era lui… quel biondo alto mi scrutava con i suoi occhi. Anch’io lo guardavo. Aspettate: perché lo guardavo? Bhò… non lo so… forse perché finalmente avevo l’opportunità di conoscerlo di persona… “Ehi, Rosy!!” fu quello che mi disse.
Non seppi rispondere. Non riuscivo proprio a parlare. La mia amica, accortasi della stramba situazione venutasi a creare, ci presentò, ma io le dissi che già sapevo chi era quel tizio che indossava una semplice t-shirt e dei bermuda.
Me ne andai dopo averli salutati. Li rincontrai nel pomeriggio per giocare un po’ a pallavolo, ma io sono una totale frana, quindi smettemmo dopo neanche 5 minuti. Volevano giocare a nascondino… ma io mi rifiutai: come fanno dei ragazzi di 13 anni a giocare a nascondino?
Loro si incavolarono con me e decisero di andarsene, convincendo anche mio fratello a seguirli. Mi ritrovai sola. In quell’immensa strada. In mezzo al nulla. Non potevo sopportare un minuto in più… stavo per andarmene, ma Joe e la mia amica sbucarono fuori dal nulla e in un modo o nell’altro riuscirono a convincermi a giocare a quello stupido gioco. Però ci divertimmo da matti. Sudati, tornammo a casa mia e incominciammo a giocare a Uno!.
Il tempo trascorse velocemente e ormai entrambi dovevano tornare a casa: sarebbero partiti dopo cena per ritornare in città. Mi avrebbero lasciata sola per un’altra settimana. Una noia terribile.
Mi divertii davvero molto quel giorno. È vero: ho giocato a nascondino, proprio come i bambini di 6 anni, ma ero con lui, ed anche se non lo volli ammettere, quel ragazzo mi stava cominciando a stare simpatico… forse per le sue battutine, o forse perché ti riempie di dispetti, o semplicemente perché sa capire una persona quando è triste e la riesce a tirare su di morale con i suoi sorrisi. I suoi magnifici sorrisi. Che molto spesso sono aiutati dai suoi occhi. I suoi magici occhi…
 
My Space
Sdolcinata nell’ultima parte, vero? Giusto un po’. Ma io vi ho raccontato solo quello che penso veramente. xD comunque vorrei chiedere a chi legge questo capitolo di recensire, perché mi sto cominciando ad annoiare a scrivere solo per 2/3 persone. Parola d’ordine: RECENSIONI!
Alla prossima   -Karenita-

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Capitolo 5
*** "Mi Piaci!"... Detto E Fatto ***


Heilà… Come va?? Je très bien, merci… alors… i must continue the ff…
“Mi Piaci!”… Detto E Fatto
Giuro che voglio bene a entrambi, allo stesso modo, ma c’è qualcosa che li differisce…
Ve l’ho detto di aver svelato a Nick che mi piace? Bhè, sì… l’ho fatto, e forse è stato uno degli errori più grandi della mia vita… forse…
Era il 10 Ottobre. Ormai lo conoscevo da una settimana, ma già sapevo che non era solo un semplice amico per me… insomma: fin da subito si è instaurato un bel rapporto tra di noi. Era lunedì. Giorno in cui facciamo educazione fisica, che io semplicemente odio, non solo perché si suda, ma anche perché bisogna mettersi la tuta. Con questo non voglio dire che odio i miei adorati Frankie Garage; anzi: io li amo, ma ogni volta che li metto, mi ricordano di quella maledetta materia.
Comunque quella giornata era piuttosto soleggiata. Troppo per essere quasi metà Ottobre. Da giorni Nick voleva sapere a chi piaceva in classe, ma io, con diverse scuse, ho sempre rimandato, perché non volevo commettere lo stesso errore che feci in prima media. No.
Eravamo usciti da scuola, e stavamo sul trenino. Io, Nick e due nostri amici, ma questi ultimi si tenevano alla larga da noi… io e lui stavamo sulla porta uno di fronte all’altro, ma lui, a differenza di me, non si reggeva a nulla… e faceva male…
È bastata una frenata per farlo cadere su di me. Corpo su corpo, viso su viso… occhi negli occhi. I suoi perfetti occhi castani, quel castano… non lo so neanch’io, ma so che sono speciali, almeno per me. Ci guardavamo. I nostri sguardi non volevano cedere all’altro.
Sentivo il suo respiro sulle mie labbra. Cercai di abbassare lo sguardo, ma sentivo il suo puntato su di me, alla ricerca dei miei occhi. Dei miei occhi verdi smeraldo. Faceva di tutto pur di farmi alzare lo sguardo su di lui, ma io non potevo mostrarmi così fragile.
 Ci separammo lentamente. Ormai eravamo entrambi tornati alle nostre posizioni iniziali, ma in qualche modo, trovava sempre la scusa per avvicinarsi, per accarezzarmi le guance, per chiedermi cosa avevo. Sì… ero triste, ma non perché ero con lui, anzi, ma perché non reggevo più a tenergli nascosti i miei sentimenti. Era incredibilmente difficile.
Scendemmo dal trenino e ci dirigemmo verso l’uscita della stazione. Ma mi prese e mi portò vicino a lui, e mi richiese a chi piaceva. Ogni mio tentativo di fuga era invano.
Il giorno prima ci incontrammo al centro commerciale. E da lì mi venne l’idea. Gli risposi “A chi hai incontrato ieri al centro commerciale”. Mi voltai e iniziai a camminare verso la fermata dell’autobus, ma lui mi chiamò “Me lo dici senza neanche darmi un bacio?!”. Dolore. Immenso dolore.
Perché me lo aveva chiesto? Per farmi del male? Per ricordarmi che a lui non piaccio? Non ne ho la più pallida idea.
Continuavo a camminare a testa bassa. Sentivo gli occhi pizzicare. Alzai leggermente lo sguardo davanti a me. Lui era dietro, fortunatamente. Vidi qualcuno, però. Era una mia amica e compagna di classe che mi prese per un braccio e mi disse di andare a prendere l’altro autobus, visto che era arrivato. Questo voleva dire girarsi e tornare indietro. Ma io ce l’avrei fatta? In quel momento volevo morire. Lo giuro.
Mi girai. Fui costretta. E lo ritrovai di fronte a me. Questo significava che mentre camminavo dalla parte opposta, lui mi aveva seguito. Era lì. Proprio faccia a faccia con me.
Paura? Terrore? Panico? Tutte amozioni che sicuramente ho provato in quell’istante.
Ma, fortunatamente, la mia amica non si fece intimorire e mi scosse trascinandomi verso la fermata. Ci stavamo allontanando da lui.
Almeno salutami!” fu quello che disse. Mi stavo per voltare, ma non feci in tempo, che due braccia mi avvolsero le spalle e mi strinsero contro il suo corpo. Un abbraccio? Non saprei definirlo…
Gli scoccai un bacio sulla guancia destra. Un bacio. Un insignificante bacio… per lui.
Mi allontanai ancora con la mano intrecciata a quella della mia amica. Andammo a prendere l’autobus. Era finita. Finalmente.
 
Karen’s Space
Corto… lo so lo so… ma mi sto davvero impegnando. Come al solito ringrazio chi mi segue, e perciò chiedo ancora di recensire. Vi voglio solo anticipare che il prossimo capitolo, come avrete ben immaginato, parlerà di Joe. Ok… un bacio e norme a tutte… .Karenita.
 

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Capitolo 6
*** Mi Voglio Fidare Di Te ***


Hey you, hey you… cantavo una canzone dei Jonas Brothers… scusatemi, ma quei ragazzi mi danno ispirazione, e non a caso ho dato ai miei protagonisti maschili il nome di Joe e Nick. Ok ok! Torniamo alla realtà: ora bisogna parlare di Joe… di un nostro momento particolare…
Mi Voglio Fidare Di Te
 Giuro che voglio bene a entrambi, allo stesso modo, ma c’è qualcosa che li differisce…
Joe è un bel ragazzo, lo ammetto sì. Ma sinceramente non posso dire che mi piace. Non ci riesco. Insomma: se una persona qualunque mi chiede se mi piace Nick, io istintivamente rispondo di sì, nonostante cerchi di trattenermi; ma se mi chiede se mi piace Joe io dico di no. Perché? Facilissimo.
Lui è il mio miglior amico. È strano dirlo, lo so. Nessuno crede nell’amicizia tra ragazza e ragazzo. E il perché ce lo immaginiamo tutti quanti, vero?! Sì, giusto: per quel motivo. Io non credo a questa cosa.
Ognuno ha le sue opinioni, e questo mi sembra più che giusto: la nostra è una repubblica democratica, dove chiunque davanti alla legge può esprimere la sua. Mi sbaglio?
Ok. Insomma, come dicevo prima, lui è il mio migliore amico. Perché c’è sempre. Per me. La mattina alle 7.00, a ricreazione, quando invece potrebbe passarla con i suoi amici, all’uscita fuori scuola… lui c’è. Inizialmente pensavo fosse tutta una presa in giro, perché già mi è capitato di credere che una persona mi fosse amica quando invece era solo per prendermi per i fondelli. Non voglio ricascarci. Non voglio che gli altri pensino che io sia una stupida. No.
Però, poi mi sono resa conto che un fondo di verità ci deve essere: mi sembra strano che una persona che ti sta prendendo in giro ti abbraccia anche davanti agli altri, ti manda baci, ti disegna cuori, ti scrive “ti voglio bene” sulla mano, ti fa mettere su di essa, ti prende per mano e ti riaccompagna in classe quando finisce la ricreazione… mi sembra troppo strano!
Proprio come oggi: eravamo alla fermata dell’autobus insieme da soli. Parlavamo, però c’era qualcos’altro che attirava la mia attenzione oltre le sue parole: la sua mano intrecciata alla mia… la sua mano che accarezzava la mia… la sua mano che mi stringeva a sé… è troppo poco per definirlo il mio migliore amico, ma so che, forse, un po’ conto per lui…
Ah! Poi c’è da aggiungere un’altra cosa: eravamo saliti su quell’autobus, e dopo due fermate sono saliti anche 3 nostri amici. Io non posso più parlare con lui: mi vergogno a parlare con lui davanti a quei nostri amici, così rimaniamo in silenzio, solo noi due. Gli altri parlano. Urlano. Noi no. Passa il tempo e anche le fermate, e ormai lui doveva scendere insieme ad una nostra amica. Stava per perdere la fermata, perché si è reso conto troppo tardi di dover scendere. Così, in fretta e furia, si alza e non salutava  nessuno, a differenza dell’altra.
Però il mio sguardo si è incrociato al suo, o per meglio dire, si è incatenato. Sì, perché non appena ho rialzato lo sguardo, lui è di fronte a me seduta. Mi guarda e mi sorride mandandomi un bacio. E io gli ho risposto con un semplice “Ciao!”, ma a quanto pare non si è accontentato. Si abbassa fino a trovarci con le facce uno i fronte all’altra. Mi guarda con i suoi occhi. Quegli occhi che io stessa ritengo perfetti. Quei magnifici occhi… A differenza di Nick, non ho provato paura o timore quando ci ritrovammo così, perché sapevo benissimo che lui è mio amico, il mio amico… il mio migliore amico!
Mi dà un bacio sulla guancia. Perfetto, come solo lui li sa dare. Scende velocemente. Arriva davanti al mio finestrino e mi fa un cenno… un semplice cuore… solo a me… ed era solo per me…
 
Karenita’s Space                 
Alor on danse… stavo ascoltando la musica, come al solito… ehm… allora che ve ne pare?? Lo so che sono troppo sdolcinata, ma vi giuro che quello che scrivo è identico a ciò che provo… uguale… perciò vorrei dedicare questo capitolo al mio migliore amico, Leonardo… ti voglio bene… davvero!! Comunque è dedicato anche a tutte voi che leggete questo mio capitolo… recensioni… baci xD    -Karenita-

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Capitolo 7
*** Non Sei Il Mio Ragazzo ***


Hola!! Ho bisogno di scrivere… di sfogarmi… quindi… cominciamo subito!!
Non sei il mio ragazzo
Credo di avervi parlato, e assillato, anche troppo con questi due ragazzi, che poi, magari, per voi non ha nemmeno significato scrivere di loro, ma io lo faccio per comunicare a qualcuno, che non sia il mio diario personale, ciò che mia accade… ciò che sento e provo quando sono con loro.
Ok. Voi adesso penserete che io, Rosy, sia proprio fortunata ad avere due persone così fantastiche accanto a me, ma se scrivo qui non è solo per parlarvi di loro e farvi invidiare il fatto che io abbia due amici così. No, affatto. Io lo faccio anche per descrivervi ciò che provo quando, a causa loro, sto male… e adesso vi farò vedere…
Vedete, il fatto è che tra Joe e Nick diciamo che non scorre buon sangue. Non voglio dire che si picchiano o si prendono a parolacce, anzi… già per questo mi ritengo estremamente fortunata. Ma comunque non vanno poi così d’accordo. Forse l’unico problema è Nick…
In quel periodo, lui già sapeva cosa provavo per lui, e come se fosse un semplice amico, gli incominciai ad accennare di Joe, ma non perché mi piacesse ma perché gli volevo far capire che, anche se tra noi due non ci sarebbe mai stato nulla, un giorno potevamo avere lo stesso rapporto che io avevo con l’altro. Tutto qui. Ma lui non capì. No. Lui era convinto che io glene parlassi per farlo ingelosire o perché a me piaceva anche lui. Ma io so bene che non è così.
Ho provato anche a farglielo capire, ma non c’è nulla da fare. Anche ora non ne vuole sapere di Joe. All’inizio era tutto in gioco, il mio gioco che riuscivo a gestire tranquillamente: per me era bello e piacevole vedere Nick “geloso”, ma mi resi conto più tardi che mi stavo sbagliando. La sua non è gelosia… è ossessione, secondo mia madre.
A me sembra esagerata la definizione da lei data, ma io mi fido di lei, e cerco di seguire, in qualche modo i suoi consigli. Perché lei ha più esperienza di me su certe cose. Comunque rimane il fatto che la cosa non migliora, anzi, peggiora di giorno in giorno: ormai con Nick non si può parlare… è incredibilmente fastidioso quando si comporta così.
Volete un esempio? Uno stupido esempio sta per esservi servito. Eravamo scesi dal trenino e io come al solito ero in sua compagnia. C’era l’autobus in fermata e stava facendo capolinea. Decidemmo di prenderlo. Avevamo appena attraversato verso la fermata. Pochi secondi prima lui mi disse che c’era Joe in stazione, ma io non gli volli credere: faceva di tutto pur di tirar fuori quel discorso e litigare. Ormai eravamo quasi arrivati alla fermata, ma mi sentii due mani sulle spalle: era proprio Joe. Mi salutò velocemente. Perché si era reso conto che ero in compagnia dell’altro. Lo fece solo perché sapeva perfettamente che a me piaceva. Corse fino all’autobus e salì. Anche noi lo facemmo e ci mettemmo in piedi vicini alle porte, visto che dopo 3 fermate io sarei dovuta scendere, e anche Joe. Già anche lui…
Nick mi domandò a che fermata sarei dovuta scendere e io gli risposi dopo 3, insieme a Joe. Lo so: ho commesso un errore dicendogli questo minuscolo particolare. Ma io non lo feci apposta, tant’è vero che neanche ci ripensai dopo. Mi resi però conto di una cosa: lui era lì, accanto a noi, ma di spalle. Anche Nick se ne rese conto, e lì iniziò la catastrofe.
E quindi ora tu dovresti scendere con questo?”. No. Non si doveva permettere di chiamarlo così. Lui non ne aveva il diritto. Chi era per dire ciò? Nessuno. L’unica cosa che però riuscii a fare era annuire. Non riuscivo a parlare e a dirgli nulla. Avevo paura che lui mi rispondesse male e che si sarebbe infuriato anche con Joe. Non potevo permettere che litigassero davanti a tutti per una sciocchezza. Me.
Non finì qui. Incominciò a dire cose insensate del tipo “Mi immagino cosa farete soli soletti in fermata!!” o piuttosto “Sicuramente accadrà qualcosa tra te e questo coso!”. Lo diceva con un pizzico di gelosia, si vedeva. Ma comunque non si doveva permettere di parlare di lui in questo modo… chi era? Il mio ragazzo, forse? No. E in quel momento mi ritenni anche fortunata di non esserlo. Ovviamente, Joe sentì tutto: dopotutto era lì, di spalle, ma c’era.
Ero arrivata alla fermata, e dovevo scendere. Tecnicamente lo dovevo salutare con il nostro solito bacio, ma non lo feci. Non dopo tutto questo. Scesi velocemente seguita da Joe. Gli passò davanti, senza dirgli nulla che si riferiva a ciò che era successo poco prima. Lo salutò semplicemente. Se fossi stata in lui, neanche l’avrei fatto. Dopotutto aveva parlato male di lui.
Eravamo in fermata, e poco prima che ripartisse l’autobus dal quale eravamo scesi insieme a Joe, Nick mi guardò con occhi pieni di rabbia. Perché? Forse perché non lo avevo salutato, ma in fondo se lo meritava, giusto? O forse perché gli dava fastidio vedermi con lui? Non ebbi mai il coraggio di chiederglielo.
L’autobus ripartì e io ero lì sola con lui. Mi guardò intensamente negli occhi. Si rese conto immediatamente che c’era qualcosa che non andava “Cos’hai?”. Dolce, incredibilmente tenero, nonostante avesse sentito Nick parlare in quel modo di lui. “Lo sai benissimo: lo hai sentito anche tu… mi dispiace…”… mi mise un braccio attorno alla spalla. In quel momento gli sarei voluta saltare addosso. Era troppo dolce con me quel ragazzo. “Lo so, l’ho sentito, ma ho fatto finta di nulla: non voglio che poi accada qualcosa di brutto”. Continuava ad essere gentile, nonostante tutto. Ripeto ancora una volta che è perfettamente perfetto per me. Ma come amico, perché c’è se ho bisogno di conforto, o più semplicemente di coccole… gli voglio un mondo di bene… gli fui immensamente grata per ciò che disse e per ciò che non fece.
Ritornammo a casa. Gli mandai un messaggio “Grazie per oggi… ti vedrò domani?”. Rispose immediatamente “Certo… comunque non mi devi ringraziare per oggi o chiedermi scusa come prima in fermata… ti voglio bene… a domani”. Semplicemente perfetto.
 
Karenita’s Space
Sicuramente le fan del team Nick, ora mi odieranno, ma le cosa sono andate così… io non ci posso fare proprio nulla… non odiatemi!!   Voglio più recensioni… se no che scrivo a fare!! Vorrei sapere nelle recensioni in quale team siete: Joe o Nick? Insomma: sta diventando un po’ come Twilight… vorrei saperlo, perché ciò che direte mi condiziona molto su ciò che scrivo perché magari se so che a molte persone sta più simpatico uno dei due, io cerco di non scrivere tanto male di costui. Io vorrei scrivere solo ciò che penso, ma ho paura che qualcuna di voi mi abbandoni, visto che scrivo un po’ male di uno dei due… mi capite?? Spero proprio di sì… recensioniii   baci   -Karen-

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Capitolo 8
*** Mi Hai Stancata ***


Oiiii!!!!!!!   Ragazze vi do una splendida notizia: Joe e Nick hanno letto la ff, e gli è anche piaciuta xD !!   contente? Dovreste esserlo visto che vi ringraziano per le numerose e splendide recensioni… leggete!!
 
Mi Hai Stancata
La vita va avanti… come la scuola, dopotutto. Che noia: compiti su compiti… latino, greco, tema d’italiano, scienze, matematica… uffa!! E pensare che mi hanno come preso per le selezione delle Olimpiadi di matematica… no. Mi sono rotta. È difficile tenere sotto controllo tutto.
Il mio rapporto con Nick e Joe va avanti. Come la mia vita. Ma a volte ci sono degli ostacoli da superare anche con gli amici, quegli amici che ritieni perfetti. Ripeto che è tutto complicato nella mia vita. Insomma: perché ti dovresti arrabbiare se sto con il mio migliore amico? A te che cambia?! Tanto quando stiamo con gli altri neanche mi consideri. Mi sto sbagliando, Nick?
No che non mi sto sbagliando. E lui lo sa anche bene. È solo che è troppo orgoglioso per ammettere che forse un po’ tiene a me. O forse perché ce l’ha a morte con Joe, ma non ci sarebbe motivo. Io mi infurio per queste cose, e lo sai perfettamente. Così un giorno mi sono stufata di sentir parlare male del mio Joe.
Stavamo sul trenino. Più precisamente al centro, dove si “balla”. Io non sapevo che dietro a me c’era il mio migliore amico. Nick incominciò a parlarne male, ma sapeva che Joe c’era. Ma non mi disse nulla. Così iniziai a dirgli “E ammettilo che Joe ti sta antipatico!! Anzi: che ti sta proprio sul cavolo!” lo dicevo con tono arrabbiato. Molto arrabbiato. E lui cercava di zittirmi, finché non mi fece girare e mi fece rendere conto che ce l’avevo dietro. Insomma: io ho fatto una figuraccia, giusto? Bhè… secondo Nick no: la figuraccia l’avrebbe fatta lui, e non gli do tutti i torti. Mi dispiace, lo giuro, ma poteva farmelo capire prima che c’era anche Joe. No?
Così Nick si incavolò con me, non rivolgendomi la parola per non so quanto tempo. Però poi mi ha perdonata. Ovviamente dopo avergli detto che mi dispiaceva per ben 37 volte. Le ho contate. Lo so: è da sciocchi, ma per me è importante ricordare tutto di lui. Comunque Joe venne a conoscenza di queste cose: non le sentì del tutto, ma capì il senso…
La mia vita ormai gira attorno a loro due… come faccio ad andare avanti?? Non lo so… so solo che se qualcosa cambiasse, tutto sarebbe profondamente diverso… forse su certi aspetti in meglio… su certi… in peggio…
Ma non mi piace comunque il fatto che quei due bisticcino attraverso “me”. Una volta sono stata accontentata. È successo poco tempo fa. Siamo usciti da scuola, e come al solito io ero con Nick. Prendemmo il trenino e arrivammo in stazione. Nick decise di prendere un autobus, ma a me non andava e decisi di attraversare. Mi resi conto successivamente che davanti a me c’era Joe.
Ci salutammo e rimasi lì con lui. Il tempo passò. E l’autobus non si faceva vedere. Ma dalla parte opposta, stava per passare uno; così io e Joe corremmo a prenderlo. Si era fermato perché c’era capolinea. Perciò camminammo. In fermata c’era Nick, che non volle salire sull’autobus. Gli passammo davanti e lui disse “Brava, è!”. Non ci feci molto caso. Arrivati davanti alle porte, chiesi a Joe di non salire, visto che l’autobus era pieno. Acconsentì. Qualcuno poco distante disse “Vogliamo fare questa rissa, sì o no?”. Rissa. Era ancora convinto di poter picchiare Joe. Ma dove va? È uno gnome in confronto al mio migliore amico. Io e l’altro ci mettemmo a ridere. Ci allontanammo dall’autobus e quando gli ripassai davanti, lui continuò “Guarda che io non sono geloso!”. Joe lo sentì. “Cosa vuoi?” chiese quello accanto me. “Non parlavo con te”. Traditore. È vero che parlava a me, ma in fondo era per entrambi quella frase. “Ce l’ho con Rosy”. Con me, è? Ok… l’ha volito lui. “Nick! Non rompere il cavolo… sta zitto!!”. Sbagliai, perché si infuriò ancora di più… ma le parole mi uscirono così, da sole… e secondo alcuni, non avevo tutti i torti…
 
Karenita’s Space
Com’è??? Recensioniiii!!!    

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Capitolo 9
*** Noi Non Stiamo Insieme ***


Com’è??? Recensioniiii!!!   
Ciao, bella gente!! Eccomi di nuovo a rompervi, ma che ci posso fare se l’ispirazione arriva sempre al momento sbagliato? Sappiate che a me è venuta quando stavo alla fermata dell’autobus con il mio migliore amico Leo… leggete e recensite!!   <3
 
Noi Non Stiamo Insieme
Ok. Io, da quando ho incominciato a scrivere questa raccolta, sono rimasta sempre del mio parere. Quale? Bhè… la mia vita fa schifo… ma secondo alcuni no. Perché? Perché io ho due amici fantastici. Ma vi giuro che non è sempre così semplice… anzi… è fin troppo complicato…
Ve l’ho già detto che io adoro Joe. E lo sa perfettamente anche lui. Però è difficile. È difficile far capire agli altri che tra noi non c’è proprio un bel niente. C’è solo amicizia. Un’amicizia nata da poco… ma che durerà per sempre… almeno spero! Però c’è certa gente che non lo vuole proprio capire… e a me non piace tutto questo. No, affatto. Io odio quando gli altri pensano che l’amicizia tra ragazzo e ragazza non esista o che non possa andare avanti. Come ieri…
Ormai Joe ed io stiamo sempre insieme a scuola, nonostante il fatto che andiamo in classi diverse… ci incontriamo sull’autobus prestissimo, e arriviamo alla stazione dove prendiamo il trenino insieme; il quale ci porta a scuola. Nel piazzale della scuola stiamo insieme. Mi accompagna fino alle scale del primo piano, visto che lui sta al piano terra ed io al primo piano, e mi saluta con il nostro abituale bacio. Ricreazione? Ovviamente con lui. Esco da scuola e torno a casa con lui… insomma: la mia vita è piuttosto autonoma, ultimamente. Ma a me piace così com’è… ok… torniamo al discorso iniziale.
Stavamo davanti scuola, e tutti quanti lo ammiravano poiché si era tagliato i capelli. Suonata la campanella, ci incamminiamo verso l’entrata. Lui stava mangiando un cornetto. Quindi una mano reggeva il cibo, ma l’altra era libera, finché la mia non vi si intrecciò… ok… lo so: è da piccioncini questo comportamento ma per me non lo deve per forza significare… così camminavamo, ma io mi sentivo osservata, troppo… stacco la mia mano dalla sua… mi guarda un secondo per poi far tornare lo sguardo al suo adorato cornetto. Ad un certo punto, una ragazza, credo della sua classe, gli chiese: “Ehi, Joe! Cos’hai nella mano?”. Lui si girò :”Il cornetto!!”. È adorabile quando risponde con la bocca piena. Ma il punto era che quella ragazza non intendeva il cornetto… “ma cosa hai capito! Io intendevo nell’altra!!”. Imbarazzo? No. Rabbia. Quella che ti assale e se non stai attenta ti fa fare cose che tu non vorresti fare.
Io incominciai a camminare velocemente. Non volevo vedere la faccia di Joe, sicuramente imbarazzata. Era tutta colpa mia e della mia “affettuosità” che si crea troppo presto verso una persona. Mi lego troppo velocemente alle persone. È un bel difetto, lo so…
Gli avevo fatto fare una figuraccia… non potete capire quanto mi dispiaceva… non sapevo che fare… solo una cosa lì per lì mi venne in mente… andarmene con la coda tra le gambe…
So solo che Joe la guardò, ma non so con che faccia o se le disse anche qualche cosa. So solo che non le tirò uno schiaffo, cosa che io avrei fatto volentieri. Si riavvicinò a me e gli chiesi: “Cosa voleva?”… lui non rispose immediatamente “Voleva sapere se stavamo insieme…”. Il suo viso era arrossato. L’avevo messo in imbarazzo… ma che razza di migliore amica sono?
A volte penso che lui mi odi sia per questo che per tutte le altre volte che qualcuno ci ha chiesto se stavamo insieme… ho paura di espandermi troppo su questo argomento, perché ho l’ansia che lui poi decida di non volermi più vedere… sì… anch’io ogni tanto provo preoccupazione o timore… anche la determinata Rosy…
Anche quando siamo andati a trovare i professori della scuola media è successo. Qualcuno ha insinuato che io e lui stessimo insieme. Ma non è così. Appena siamo arrivati, la nostra professoressa di francese ci ha detto “Lo sapevo io…”. Parole insignificanti per voi, vero? No. Perché lei ha sempre creduto che io e lui dovevamo stare insieme. Sempre. O quando siamo entrati e lui ha salutato la sua professoressa di matematica. “E’ la tua ragazza, vero?”… anche lei… io non sapevo aprire bocca, e lui subito incominciava a dare spiegazioni, ma nessuno ci ha creduti. Perché? Facile… nessuno crede nell’amicizia come io e lui… almeno non quanto noi due… io gli voglio bene, sì. Ma è diverso dal bene che voglio a Nick, perché se io voglio abbracciarlo, lo faccio senza pensarci due volte; con Nicholas è diverso perché ho paura da abbracciarlo o ad avvicinarmi visto che mi piace… è tutto completamente perfetto e sbagliato, allo stesso tempo…
È difficile da capire per chi non ha mia avuto questi problemi. C’è il lato positivo, ma come sempre, c’è anche quello negativo. Il primo è che puoi “giocare” con la gelosia, la rabbia e l’affetto; il secondo è che, se la cosa diventa troppo “spinta” come nel mio caso, il gioco comincia a sfuggirti di mano e comincia a fare schifo… perché da un momento all’altro ti potresti ritrovare senza due cari amici… forse i migliori in assoluto…
 
Karenita’s Space <3
Com’è?? Ovviamente è dedicato al mio migliore amico ed anche a Simo… vi voglio bene ragazzi!! Recensioni…!!

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Capitolo 10
*** 4 Semplici Baci ***


Ma ciaooo!!  Allora oggi è una giornata fantastica, quindi: su con la vita!!!
4 Semplici Baci
Com’è stato il vostro primo bacio, ragazze? Bhè… il mio è stato in prima media e sinceramente non mi è piaciuto molto, anzi: io odio quello stupido gesto che feci per non essere squalificata nel gioco della bottiglia…
In ogni caso, non è stato come tutti descrivono il primo bacio: è stato orribile, se è per questo, non ricordo neanche a chi l’ho dato… ero una ragazzina allora… non sapevo che un gesto del genere se fatto col cuore significava qualcosa…
Stamattina è stata speciale… dovevo entrare a scuola alle 10.05. A dire la verità, tutta la scuola. Così, io e Joe abbiamo deciso di vederci alle 8.00 per andare a comprarci i regali di Natale, nonostante manchi un mesetto… io adoro questa festività… ma adoro in particolare fare i regali: mi piace scegliere e pensare cosa potrebbe piacere ad una persona a me cara, immaginare la sua reazione nell’aprire quel pacchetto che avrei impacchettato con le mie stesse mani… e ricevere quel sorriso dalla persona in questione che vale a dire “Grazie”.
Entrammo in questo negozio e scelsi prima di tutto il regalo per Nick… ma sapevo che era troppo poco per lui, così ho già deciso cosa prendergli in più… poi scelsi il regalo che mi avrebbe fatto Joe, e lui fece lo stesso successivamente. Dopo di che, uscimmo e andammo in fermata. Dopo un lungo viaggio, arrivammo a scuola e facemmo colazione nel bar lì vicino. Finito di magiare, uscimmo e ci mettemmo sul marciapiede a chiacchierare e a fare foto alla gente che passava. Poi però lui mi disse “Devi parlare con Nick”. No. Questo se lo doveva togliere dalla testa. Gli chiesi il motivo e lui mi disse che dovevamo chiarirci, ma a me prese il panico; peggio fu quando mi resi conto che lui stava arrivando. Joe, così, mi scaraventò verso di lui, andandosene da me e lasciandomi sola. Mi avvicinai al raduno della mia classe e iniziai a parlare con le mie amiche. Dopo poco, però, una mia compagna di classe chiamò Nick, il quale si girò e mi chiese immediatamente “Hai baciato Joe?”. Perché questa domanda sciocca? Gli risposi con un secco no, e inizia però a balbettare: dovevamo chiarirci su certe cose, ma lui non mi ascoltò, così il mio tentativo fu invano…
Entrammo in classe, ma dopo 40 minuti ci fu la prova d’evacuazione… scesi le scale assieme alla mia classe affiancata da un mio amico. Arrivati giù davanti alla scuola, iniziammo a parlare. All’improvviso, una mia compagna di classe mi chiese una cosa e io mi avvicinai; solo dopo mi accorsi che c’era anche Nick. Le risposi e immediatamente un’altra mia amica mi abbracciò. Si staccò dopo qualche minuto, e mi si avvicinò Nick. “Ora mi tradisci anche con quest’altro?”. Si riferiva al mio compagno di classe, con il quale mi ero fatta tutto il tragitto per la simulazione. “No… io non tradisco le persone”… mi si avvicinò al volto pericolosamente. Mi scansai. Perché? Perché sapevo che per lui era tutto un gioco. Ma poi si riavvicinò mettendomi le mani sui fianchi. Io ero tranquilla. Mi fidavo, sì. Ma non appena mi sussurrò qualcosa nell’orecchio, un fremito che mi percorse la schiena mi fece allontanare da lui. Che comportamento stupido, vero? Eppure quando lui si avvicinò per l’ennesima volta, io non mi scostai… no. E le nostre distanze così vennero annullate. Annullate in un bacio. Semplice, leggero, veloce… non so se qualcuno ci ha visti, visto che tenevo gli occhi chiusi, ma so che quel momento è stato magico…
Ci staccammo. Non riuscivo a guardarlo in faccia per qualche minuto, finché non ritornammo in classe. Dopo un po’, durante l’interrogazione di storia di due nostri compagni, lui mi chiamò “Avevo l’apparecchio… non è stato bellissimo!”. Per me era perfetto. Non ci feci tanto caso. 5 minuti dopo suonò la campanella che indicava l’inizio della ricreazione. Scappai fuori dalla classe e corsi da Joe. Lo aspettai fuori dalla porta, quando uscì gli raccontai tutto per filo e per segno. Lui fu orgoglioso di me… ma comunque mi consigliò di non lasciare le cose così: mi riaccompagnò al mio piano e scappò via non appena vide Nick avvicinarsi… rimasi di nuovo da sola… io non riuscivo ad avvicinarmi a Nick. Non ce la facevo proprio… finita la ricreazione, si riprese la lezione con matematica. Noia? No… di più…
Durante l’ultima ora di lezione, Nick mi chiama “Stiamo insieme?”. Che domanda… “No…”. Rosalinda De Nati ma sei scema o cosa? Potevi tranquillamente rispondergli di sì, e invece ora ti ritrovi al punto di partenza… sbagliai, lo so… ma avevo il timore che rispondendogli di sì, lui mi avrebbe detto di non essere d’accordo e così io ci avrei fatto una brutta figura.
Il tempo corse velocemente e l’ora di uscire era arrivata. Scappai alla portone della scuola per poi incontrare Joe, che subito mi chiese dettagli, ma io già glieli avevo dati tutti…
Arrivati alla fermata del trenino, mi resi conto che dopo pochissimi secondi sarebbe arrivato Nick. Panico. Joe scappò. Come al suo solito. E io rimasi sola. Come al solito. Arrivò Nick… mi guardò ma in quel preciso istante arrivò anche il trenino. I nostri amici camminarono più avanti, mentre noi rimanemmo dietro. “Non mi baci più?”. Magari fosse così semplice…
Questo lo dici tu…”. Ci avvicinammo. Tanto. Troppo, tant’è che ci unimmo in un altro bacio. Come prima: leggero, semplice, velocissimo… come quando se lo danno i bambini di 6 anni…
Mi girai velocemente e corsi a prendere il trenino. Lui, però, non salì. Mi resi conto che comunque Joe aveva preso il mio stesso trenino, e così mi avvicinai a lui e gli dissi dell’ultimo fatto accaduto. Ne rimase sbalordito e continuò a congratularsi con me…
Scendemmo in stazione e andammo alla fermata dell’autobus. Dopo pochissimo, si vede davanti la stazione Nick. Terrore. Joe? Se ne andò… anzi, scappò alla fermata successiva… ma sempre sola mi deve lasciare?! Anche se in parte credo di aver capito il motivo per cui lo fa: sa benissimo che se c’è lui, Nick non mi guarda neanche.
Si avvicinò il moro. Mi guardò a lungo, lo so. Ma io non riuscivo a guardarlo. Non resistetti e dopo pochi secondi lo guardai negli occhi… in quei occhi maledettamente perfetti… mi sorrise.
Ci riavvicinammo… di nuovo: stava riaccadendo di nuovo!! Ma stava forse diventando un vizio?! Ci baciammo, e sinceramente credo che qualche nostro amico ci abbia visti: insomma, eravamo lì in mezzo a loro, non su un altro pianeta!! Ci staccammo… come sempre, facemmo finta di nulla… me ne dovevo andare: l’auto non passava e io non potevo far tardi per colpa di uno stupido autobus… così decisi di camminare fino alla fermata seguente. Lui mi guarda dicendomi “Non mi saluti?”. Stavolta aspettai che gli altri si allontanassero. Lo baciai. Sì… stavolta ero io a comandare il gioco. Chiusi gli occhi e socchiusi la bocca lasciando che la mia lingua entrasse nella sua bocca, ma non ci riuscì: arrivò fino ad un certo punto… aveva la bocca chiusa… uffa, però!!! Ci staccammo… “Scusa, non ero pronto… me lo devi dire prima… sono timido su certe cose…”, non gli risposi e mi girai…
 
Karenita’s Space
Com’è????   Recensioniiiii!!!   Stasera avevo troppa ispirazione, forse perché sono cose vere… successe alla sottoscritta… vabbè… recensioniiiiiii   baci, karen

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Capitolo 11
*** Che Sta Succedendo? ***


Eccomi… allora mi scuso per il terribile ritardo, ma in questi giorni ho avuto da fare… bhè… a dire la verità ho pensato… sì… ed anche molto…
Che Sta Succedendo?
È passata precisamente una settimana e tre giorni dal nostro primo bacio… e vi voglio ricordare che ce ne sono stati altri 11… ma nessuno conta i baci che dà… quindi… che li conto a fare??
Ok… gli ultimi 4 baci sono avvenuti lunedì scorso… una settimana fa… è sì: è passata già una settimana da quando ci siamo dati quell’ultimo maledetto bacio sul 106… un bacio… vero… ma che secondo lui, non è venuto bene… ok, ok… quante di voi stanno ridendo in questo momento?!
Lo so che può sembrare una cosa stupida ciò che ho detto, ma vi giuro che è la pura verità…
Il tempo è passato da quando ho scritto queste prime frasi… adesso è giovedì 8 dicembre.
Ci baciavamo, ma ora non più…
Ci parlavamo, ma ora non più…
Mi amava, ma ora non più…
Ne sono certa dell’ultima frase che ho scritto, ma bisogna sempre sperare, no?
Se io lo amo? Può darsi, ma sicuramente non avremo mai più lo stesso rapporto che avevamo prima… no… mai più…
Mi sta facendo soffrire tutt’ora, ma non per questo me ne rimango sola soletta in casa, senza uscire con i miei amici…: io ho una vita. E non avrà mai fine a causa di qualcuno che non sa apprezzarmi per quella che sono.
Secondo molti, dovrei parlargli e dovremmo chiarirci su tutto, ma sappiamo tutti benissimo che non è così semplice se ti devi avvicinare ad una persona che potrebbe sbranarti in un secondo.
Gli volevo bene… sì… lo giuro…
Non mi ha voluto parlare per tanto… per un’intera settimana.
Secondo voi com’è stare senza una delle persone a cui tieni di più, sapendo però che costui ti guarda, ti osserva, ti giudica in ogni momento visto che state nella stessa classe? Volete saperlo? Continuate a leggere…
Una settimana senza parole… una settimana senza abbracci… una settimana senza baci…
Tanto… e io ho sofferto, io sono stata male… io, Rosalinda De Nati, non piango mai, ma ci sono stati momenti in cui sentivo gli occhi pizzicare, in cui sentivo di dovermi sfogare e liberarmi di quelle lacrime che volevano uscire dai miei occhi verdi a tutti i costi. Io volevo sfogarmi con qualcuno, e l’ho fatto con Joe. Il mio migliore amico… quello che c’è sempre per me e per i miei “problemi mentali”… quello che non mi abbandona mai… quello su cui io posso contare sempre…
L’ho fatto anche con la mia compagna di banco alla quale sono molto grata. Ma lo faccio anche con voi, qui su EFP…
Mi lancia sguardi minacciosi, carichi di odio e di rabbia, sentimenti che o sempre sperato di non incontrare nel nostro rapporto, ma purtroppo è accaduto r io non so come fare a cambiare dei sentimenti così forti.
“Ti posso parlare?”, gli ho chiesto io in classe. Ma lui non mi ha risposto. Mi ha semplicemente guardata e poi ha girato gli occhi dalla parte opposta. Io sono stata male. Ho aperto la bocca per dirgli qualcosa, ma l’ho richiusa e ho abbassato lo sguardo, girandomi per andarmene.
“Dobbiamo parlare!”, parole sue, dell’altro giorno. Io ho accettato ben volentieri.
“Dimmi il perché sei gelosa.”. Cosa?! Io gelosa?! Ma quand’è successo?! Da quando non mi ha più voluto parlare, non l’ho neanche più guardato mentre abbracciava qualcun’altra. “Io non lo sono…”. Gli ho risposto io decisa.
E lui mi ha detto per l’ennesima volta che dovevo abbassare la voce.
“Se io ti parlo ora è perché tengo a te…”, l’ha detto. L’aveva finalmente ammesso, nonostante il fatto che pochi minuti prima mi aveva detto “No… non ti voglio più bene!!”. Mi hanno fatto male quelle parole. “Vuoi che torniamo ad essere amici? Perfetto: ci vediamo, CIAO!!”, e sono corsa al piano di sotto alla ricerca di Joseph, ma non c’era. Mi sono accasciata davanti alla porta dello spogliatoio femminile vicino alla palestra. Ho pianto per non più di 5 minuti. Minuti interminabili. Mi sono però rialzato e sono corsa al piano superiore per distrarmi, ma non appena sono salita l’ho rivisto parlare con qualcuno. Dolore. Gli sono passata accanto e me sono andata il più lontano possibile da lui. Non vedevo l’ora che la lezioni rincominciasse.
Successivamente ho saputo di certe cose che ha scritto su fb, e così, appena rientrata in classe, l’ho preso per la maglia e gli ho chiesto il motivo per cui ha scritto certe stupidaggini. Non mi ha risposto. Ci siamo allontanati.
Karenita’s Space
Buongiorno bella gente… lo so lo so… capitolo malinconico, e come avrete ben capito, è preso dalla mia ultima One-shot, un po’ più introspettiva; quindi vi consiglio di leggerla per capire meglio… grazie mille per aver letto… recensioni…   grazie!!!   Baci, Karen 

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Capitolo 12
*** Nella Mia Stanza ***


Ciaooo!!! Sempre la rompiscatole! Questo capitolo non è come gli altri… sappiate che sto per scrivere una song fic ma non su una di quelle canzoni famosissime, ma su dei pezzi presi da you tube… buona lettura… <3

Nella Mia Stanza

A volte mi trovo sul mio letto nella mia adorata stanza ad ascoltare la musica, a chattare con i miei amici, a scrivere storie e… a pensare…
Sì. A pensare a quanto sono stupida… certo che una quattordicenne che si ritiene stupida non è una cosa di tutti i giorni, vero? Lo so… ma io sono diversa… non in modo superiore, anzi.
No, io sono diversa perché sono… bhò… non so bene come spiegarvi questo concetto; ma il punto è che io non mi sento normale rispetto alle mie coetanee… è bizzarra come cosa.
Loro parlano dei primi baci dati all’età di 12 anni; mentre io l’ho dato a 4 anni.
Parlano del ragazzo che gli piace che sicuramente è il figo della scuola; mentre a me piace uno che nessuno si fila.
Parlano della loro migliore amica; io… bhè… non ho una migliore amica: ho il mio Joe.
Parlano delle ripetute insufficienze che prendono in qualsiasi materia; mentre io non ne prendo quasi mai, anzi…
Parlano di quanto sia odiosa la matematica; a me non piace ma è la materia in cui vado meglio.
Parlano di smalti e unghie; anch’io ma non sono fissata e ne parlo ogni 2 secondi.
Parlano di quanto sia bono Justin Bieber; bhè… a me non piace neanche un po’…
Parlano delle loro uscite col tipo che gli piace come se fosse una cosa clamorosa; io non faccio grandi scene per farmi invidiare dagli altri…
Insomma: io mi sento stranamente diversa. Bhò…
Sono particolari normalissimi secondo voi, e avete ragione; ma io a volte mi sento come un pesce fuor d’acqua e mi chiedo: “Ma perché sono così?! Cos’ho fatto di male? Non vorrei mai essere nata…”. Sì. Lo penso frequentemente.
Sono cose forti, ma è la realtà… nessuno può vivere troppo a lungo nei sogni e nelle favole.
Lo so che vi aspettavate che scrivessi di Joe o di Nick, ma per una volta vi voglio parlare di me, di ciò che provo e sento quando sono solo, a casa mia, nella mia tana. Voglio farvi capire che anch’io ho dei momentacci. Sì…
Una cosa stranissima? Il fatto che quando ascolto una canzone che mi piace particolarmente, mi immagino me e i miei amici su un palco a cantarla , anche se sappiamo tutti perfettamente che io sono una campana. Eh già… sono una stupida.
Immaginare di cantare davanti alla scuola intera o davanti a quella persona a cui vuoi fargliela pagare per dimostrargli che voi valete, che voi siete migliori di chiunque altro. Scommetto che a nessuna di voi capita una cosa del genere… mi sento strana e stupida.
Immaginare che, dopo aver cantato, qualcuno applaudisca, che qualcuno vi venga ad abbracciare per farvi i complimenti. O semplicemente a ringraziare per nulla.
O immaginare che cantate una canzone particolare che dedicate ad una persona speciale… alla persona che si ama, o che semplicemente a cui si vuole bene. O magari cantare assieme ad essa, e finire con un forte applauso da parte del mio pubblico. Sì: il mio pubblico, ed è solo mio, perché me lo sono creato con la mia mente, che per i miei gusto fantastica troppo.
Bhè… oltre a fantasticare con la fantasia, la musica mi dà moltissima ispirazione per le mie fanfiction, anche se alla fine non riesco mai ad esprimere ciò che voglio trasmettervi perché cambio discorso, senza volerlo.
Ciò che ho scritto è stupido, proprio come me… ma se Joe e Nick leggessero questo capitolo, si spiegherebbero molti miei comportamenti. Ne sono certa. Sì…
Capirebbero perché mi faccio tanti “problemi mentali”: capirebbero che anch’io, anche se mi dimostro sempre forte, decisa e cattiva, ho paura, che mi sono ridotta a fantasticare su delle semplicissime canzoni scritte dai cantanti più famosi del mondo. Mi prenderebbero per scema, anzi: per stupida!!
 
Karen’s Space
Okkkeiii… come capitolo fa piuttosto schifo, visto che non parla quasi per niente dei nostri protagonisti maschili… scusatemi… e anche voi, Leo e Simo… ora mi odierete, ma avevo bisogno di dire a qualcuno cosa succede quando chiudo gli occhi per un istante… però il lato positivo è che vi voglio bene!! E ovviamente anche a chi mi segue… questo capitolo lo dedico alla mia amica Karen… sì: il mio nickname è preso dal suo nome… che tecnicamente sarebbe Maria Rosalita Karenita… :D mi farebbero piacere recensioni… grazie di tutto… Karenita xD

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Capitolo 13
*** Scoperto! ***


:D sono tornata

Scoperto!

Ah, la vita!! A volte sembra che ti porti alle cosa più belle del mondo, ma a volte ti fa male… eh già…
“Allora chi ti piace?”. Questa domanda glie l’ho fatta circa una decina di volte, ma Joe non mi ha mai voluto rispondere…
“Non puoi uscirtene con queste domande!”. Quanto lo odio quando fa così…
“Dai, dimmelo!”. Non ce la facevo più: ieri mattina lo volevo sapere a tutti i costi in quel momento, prima di entrare a scuola.
“Ecco… mi piace una…”. Che soddisfazione: finalmente l’aveva ammesso.
“E chi è?”. Io sono stata una stupida a credere che lui mi avrebbe risposto, ma ho voluto tentare comunque. Ovviamente lui non mi ha risposto, e così ho passato le tre ore di latino, greco e italiano a chiedermi chi potesse essere questa benedetta ragazza che aveva rubrato il cuore del mio migliore amico.
Tre ora lunghissime e, ovviamente, noiosissime.
Suona la campanella: ricreazione! Ma per i primi dieci minuti sono stata a cercarlo, quindi gran parte dell’unica parte della giornata scolastica “decente” se n’è andata.
“Ma dov’eri?”, gli ho chiesto non appena l’ho incontrato per le scale.
“Ad accompagnare Stefy da Daniel”. Da due giorni cercava di farli mettere insieme.
“Ok”
“A me non va, però, di dirti chi mi piace!”. Uffa!!
“Dai, dimmelo, ti prego!”. Ovviamente lui non mi ha risposto.
“Allora non ti fidi di me…” ho detto io sconsolata. Mi faceva male sapere che il mio migliore amico non si fidasse di me.
“In effetti…”. Lo odio.
All’improvviso è arrivato Gabriel. “Tu sai chi piace a Joe?”. Gli ho chiesto io.
Il mio migliore amico, però, mi ha tappato la bocca, in modo che Gabriel non sentisse, e quindi siamo rimasti da soli. La campanella dopo pochi secondi è suonata e lui mi prende per le spalle e mi bacia sulle guance senza aspettare che io rispondessi al suo saluto. E mi ha detto di tornarmene in classe. Io ci sono rimasta male, perché di solito mi riaccompagna lui.
Un ‘ora passa e io dovevo uscire. Quando sono uscita, ho visto di fronte a me tre ragazze della classe di Joe. Mi sono avvicinata.
“Ma voi non dovevate uscire alle 13.05?”, ho chiesto io confusa.
“sì, ma la professoressa di tedesco manca, quindi siamo usciti prima. Ma Joe non ti ha detto nulla?”, mi ha chiesto una delle tre.
“No…” ho risposto io delusa “Ma dov’è ora?”
“Sta camminando verso la fermata del trenino con Giuly…”. Beccato.
“Con Giuly? Con quella Giuly, è?” ho chiesto io soddisfatta.
“Sì… e sappi che in classe stanno cominciando a parlarsi ancora di più!”.
Me ne sono andata e ho incominciato ad accelerare il passo per raggiungerlo. Era lì, davanti a me, vicino a quella.
Rabbia, delusione, odio… tutto insieme!!
Perché non mi aveva detto che usciva con me? Perché comunque non mi aveva aspettata?
Ad un certo punto, Giuly doveva girare a destra mentre noi a sinistra. Io mi misi sul marciapiede ad aspettarlo che si girasse. Quando si è girato, l’unica cosa che è riuscito a dire è stata “Oh, ciao Rosy!”. A volte lo vorrei strozzare.
Dopo varie discussioni, gli ho detto “Allora stavi con Giuly, è… complimenti: buona scelta!”.
Rosso? No: è diventato color peperone. E ha cominciato subito a negare… ma io non ci casco!
Tutto il pomeriggio sono stata a tormentarlo, ma più che altro volevo vedere se me lo riusciva a dire. Ma niente. Quando gliela nomino, diventa rosso e gli si allarga un sorrisino in faccia. Lo conosco troppo bene, e ormai è prevedibile, troppo…
Anche stamattina ho provato a farmi dire qualcosa, ma niente…
Una mia amica mi ha detto “Se non ti risponde, significa che gli piaci tu, perché se lui non ti dice nulla, cioè non ti dà né conferma né nega, non vuole dirti che gli piaci, ma ti vuole far creder che ti piace un’altra così ti ingelosisci…”… no. Io a lui non piaccio, e a me non piace. È il mio migliore amico: è impossibile che ci si innamori di una persona che considera come l’amico del cuore.
E poi sarebbe tutto troppo strano. E io non ci credo… Joe mi direbbe la verità…
Lo so… lui non mi sa mentire, quindi gli piace Giuly. E io non ci posso fare nulla. Anche se mi fa male pensare che lui se ne possa andare da me per quella, che magari lo fa soffrire come ha già fatto con altri… io non voglio che il mio migliore amico soffra…
Alcuni pensano “Se non ti dice nulla, significa che per lui tu non sei niente!”.
Ed ormai la mia testa si è fissata con quella frase…
MySpace
Ehi!!   Allora: voglio sapere che ne pensate di questa situazione… chi ha ragione? Io o gli altri, o avete un’altra idea? Vorrei tanto saperlo nelle recensioni… comunque allo scorso capitolo ho raggiunto 5 recensioni… riusciamo ad arrivare a 6??? Speriamo bene… baci, Karen

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Capitolo 14
*** Amici? ***


È arrivato ormai il Natale e, come tutti già sappiamo, in questo periodo siamo tutti più buoni… no?? Secondo me sì… perché?? Leggete!!

Amici?

Ok. Da quant’è che non parlo più di Nick? Tanto tempo, vero? Forse da 2/3 capitoli, andando su per giù… allora cominciamo a raccontare qualcosa di lui.
Vi ricordate quando vi ho detto che io e lui non ci parlavamo? Perfetto. Bhè… le cose sono cambiate. Eh già.
Io e lui ci parliamo. Ma non avremo mai più lo stesso rapporto che avevamo una volta. No. Mai più. Perché ci siamo resi conto entrambi che è meglio essere amici, che stare in tresca, se così vogliamo definire il nostro vecchio rapporto.
Quindi, come due bravi amici, ci vogliamo bene. Sì… almeno credo: io gliene voglio, ma lui? Bhò… e chi lo sa… non avrò mai il coraggio di chiederglielo. Perché ho paura che lui mi risponda male… sì… è questa la mia fobia:  ho il terrore che lui, per qualche sconosciuto motivo, mi risponda male e non mi voglia più essere amico. Ma non posso dirglielo: mi prenderebbe in giro.
Volete sapere come siamo tornati a parlarci? Ok…
Una mattina, sul trenino, ero con una mia amica  e stavamo parlando. Il trenino era ancora fermo in stazione. Poi qualcosa, o qualcuno, si avvicinò al mio viso. E chi poteva essere se non Nick?! Mi parlava come se nulla fosse, finché non ci mettemmo a bisticciare per qualcosa di enormemente stupido, per poi rifinire a quel discorso. Ma sinceramente non finimmo per menarci… giusto qualche parolaccia di troppo.
Poi in classe ricominciammo a parlare così, come se non fosse mai successo niente. Ma una mattina mi ero rotta, così gli chiesi perché ce l’aveva inizialmente con me; lui mi rispose perché ero troppo poco dolce nel parlare nel fare le cose. Io poco dolce?! Io, Rosalinda De Nati?!
In effetti, ora che ci penso, non ha tutti i torti: anche Joe dice che sono un maschiaccio in piena regola. Perché? Semplice: rispondo molto spesso male, parlo di calcio, adoro il blu e odio il rosa, mi compro le scarpe da maschio (almeno secondo lui), sono volgare, egoista, cattiva, violenta… e stronza… e qui gli do pienamente ragione.
Ma perfino “maschiaccio”? Cavolo… io per maschiaccio intendo quel tipo di ragazza che si veste quasi esclusivamente con la tuta, parlo esclusivamente con i ragazzi di calcio, non si mette mai i tacchi, non si trucca, non si preoccupa di ciò che pensa di lei il ragazzo che le piace, gioca a calcio senza preoccuparsi di sporcarsi di terra e fango… insomma: già la mia idea di maschiaccio mi sembra più… ehm… equilibrata, no?
Ok. Il punto è che io e Nick ci parliamo. Non è meraviglioso? Già…
Parliamo di scuola, dei nostri amici, dei regali di Natale, di Joe (a volte, è) e di tante altre cose senza litigare o dire parolacce… è magnifico… certo: mi manca il vecchio Nick e la vecchia Rosy sempre agguerriti che però si volevano un gran bene, ma sempre meglio di niente, no?
Insomma: mi mancano i suoi abbracci, le sue battute stupide, le sue frasi dolci, i suoi baci, ma… non fa niente, cioè… è perfetto ora…
Amici, e niente di più!!
Poi ho notato che quando qualcuno mi parla della ragazza di cui è cotto, a me non dà fastidio, e quindi… lo sapete cosa significa?? Sì!!!! Non mi piace più… e più precisamente dal 10 Dicembre.
Certo: ora Nick è cotto di una che non sono io… Joe è cotto di una che non sono io…
Ma cavolo: ed io? Mi hanno già dimenticata? Non voglio che uno dei due mi fili, ma che si ricordassero che anch’io esisto e che sono loro amica, o mi sto sbagliando? Ormai esistono solo quelle due splendide ragazze… e della povera Rosy se ne sono dimenticati completamente!
Ma più che altro è che mi darebbe ancora più fastidio se uno dei due si fidanza: lì sarebbe la fine… finirò nel dimenticatoio… non usciremo più insieme… non leggeranno le mie ff… non ci scriveremo più sms… non mi abbracceranno più… e non parleremo più, ne sono sicura…
Che fine farò io? Neanche a dire che mi piace qualcuno: se fossi innamorata, avevo qualche possibilità di fidanzarmi prima di loro… e così gli farei vedere che, anche se sono fidanzata, riuscirei a gestire il tempo tra ragazzo e amici… cavolo: rimarrò sola soletta, senza i miei due amici… uffa… ma quando piacerò a qualcuno anch’io?

 
Spazio Autrice xD
Da quant’è che non aggiornavo? Pensate che me l’ha ricordato Nick… xD eh già… se non ci fosse lui a ricordarmi che devo scrivere per le mie fans… come farei?! Bhò… e chi lo sa!! Alla prossima… -Karen- p.s. se leggete, vi prego anche di recensire giusto per sapere cosa ne pensate… xD
 

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Capitolo 15
*** Sto Cambiando Io, Forse? ***


Sto cambiando io, forse?

Eccomi di nuovo a scrivere qui. L’ultima vi ho raccontato del fatto che ho fatto pace con Nick e del fatto che sia lui che Joe si sono “innamorati follemente” di due ragazze che non conosco; bhè, a dire la verità una sì, ma poco.
Mentre dell’altra non so nulla… io non so nemmeno se esiste… ok, ok: sono esagerata…
Mi sento strana, non depressa, ma come… bhò, non lo so nemmeno io.
Il punto è che sto riflettendo molto su tutto quanto: su di me, sulla mia vita, sui miei amici, sulla scuola, su ciò che ho scritto fin ora…
Io trovo tutto quanto al quanto strano, bizzarro…       
E mi sento una stupida. Sì, perché non mi rendo mai conto di una cosa: io ho un bel difetto e si tratta del fatto che mi affeziono troppo (velocemente) alle persone… comincio a volergli bene dopo neanche un’ora. E perciò mi reputo una scema.
Sì, perché solitamente per costruire un rapporto ci vogliono giorni, mesi… a volte anche anni, ma in tutto questo tempo ne faccio tante di quelle cose che… pff… me ne frego.
Però rimane un problema perché, mentre io comincio ad affezionarmi seriamente a questa persona, l’altra non mi considera come la considero io. E questo non va bene. Io sono più che convinta che per Joe io non rappresento la migliore amica… lo so che dico una cosa insensata dietro l’altra, ma ho mille dubbi, mille pensieri e ipotesi per la testa che credo di non sapere più bene se ciò che ho intorno sia vero…
Parliamo un po’ di tutte le mie preoccupazioni? Ok.
La scuola. Sì, ormai anche quella è un problema. Forse (ripeto) esagero, ma ciò che scrive è ciò che penso, quindi in pratica mi sto confessando.
La scuola è un’ansia perché mi sono solo ora resa conto di quanto sia dura andare avanti in questo maledetto liceo classico: greco, latino, epica, grammatica… pensate che sto cominciando ad amare la matematica e scienze, che sono materie che odio!
I voti non sono male, lo so, ma a volte, mentre faccio i compiti a casa, mi dico fra me e me “Ma io sono portata per quest’indirizzo? O ho sbagliato tutto e questa è una gran perdita di tempo?”. Non mi pento di quello che ho scelto ma è che non mi sento sempre a mio agio: spesso capita che gli altri sanno qualcosa che io non so, poiché non l’ho fatto alle scuole medie, come ad esempio epica. Io non l’ho mai fatta, e perciò mi trovo indietro rispetto agli altri. Mi sento un pesce fuor d’acqua, lo giuro.
Nella mia classe c’è quella bravissima in matematica, quello bravo in pallavolo, quello che corre di più, quella che è un genio in inglese, quella che è bravissima a scrivere, quello bravo nelle ricerche… e io? Io cosa so fare? Sì, un po’ tutto, ma non è la stessa cosa. Il punto è che io non ho un talento “innato” per qualcosa, anzi: io ho una mente più che altro razionale, visto che riesco ad “adeguarmi” più o meno a tutto. Ma non sono il “Genio in…”, capite?
Ok, ok: la scuola non è l’unico problema. Un altro è il fatto che io non riesco più ad ascoltare Nick: non ci posso fare nulla, ma mi dà un fastidio terribile quando apre bocca. Mi dà sui nervi! E so che ciò che ho scritto gli potrebbe fare male, ma io la verità gliela voglio dire: io non riesco più a considerarlo un amico. Per me ora è un normale compagno di classe, di quelli che non si fila nessuno. Semplice. Lo so che sono cattivissima, ma non riesco a dire altro. Sicuramente mi odierà ma non riesco a tenermi tutto dentro; solo un’altra persona sa di tutto questo mio “problema”, e si tratta di Destiny.
Lei è la mia compagna di banco, nonché mia seconda migliore amica. Io e lei trascorriamo le ore di latino e greco a scherzare come matte. Le voglio molto bene, sì. Le ho detto che non sopporto più Nicholas e lei mi ha chiesto il motivo. E io che le ho risposto? Ho farfugliato delle parole, ma non sono nemmeno io riuscita a capire ciò che ho detto, sinceramente. E mi ha guardato con una faccia come per dire “Questa sta male”.
E poi ultimamente lei e Nick si sono avvicinati moltissimo: solo perché lei vuole estorcere informazioni sul ragazzo che le piace da questo. È un genio quella ragazza, ma comunque non mi piace il fatto che lei trascorra più tempo con lui che con me: non mi sento presa in considerazione. Mi sento esclusa dal mondo, ecco. Mi sento fuori da tutto e da tutti.
Mi sento una stupida perché ho scelto una scuola tanto complicata, perché disprezzo i miei vecchi amici, perché temo che un giorno Destiny mi dica “Preferisco lui a te”, perché sto perdendo il mio migliore amico. Sì.
Credo che Joe si voglia allontanare da me. Credo che mi odi, forse perché gli ripeto sempre che gli piace quell’ochetta della sua classe. Forse perché ha capito che io… che io a volte l’ho sfruttato dicendogli “Sei tu il mio migliore amico”, quando invece gli ho mentito. All’inizio per me lui non contava, poi da quando ho scritto il primo capitolo di questa fanfiction ho capito che era importante. Che era lui il mio migliore amico. Che era lui l’unica ragione per cui alzarmi alle 6:00 di mattina per andare a scuola.
Lo vedo distante, freddo… come se non mi volesse più parlare. Come se io gli sono servita per due mesi e che ora devo essere gettata via, perché non servo, perché sono inutile. No?
Comincio a parlare ma lui non mi ascolta: è assente. Gli dico di prendere l’autobus con me e lui ne prende un altro, gli dico di aspettarmi fuori scuola e lui se ne va con quella civetta. Io esisto ancora o magari sono invisibile agli occhi degli altri? No perché io non so più che pensare sinceramente. Gli mando un sms e lui non risponde, gli dico di uscire e lui si inventa scuse banali per non acconsentire. Secondo lui io sono depressa (e non gli do tutti i torti), cattiva, violenta, volgare e… stupida. Sì, per me lui mi considera così: crede che non parlandomi più o non rispondendomi più agli sms io me ne vada così come se nulla fosse.
Oggi all’uscita è successa una cosa strana: sono scesa per le scale e mi sono accorta che lui era dietro di me; sono uscita dal portone e mi sono messa a vedere se mi avrebbe vista oppure no, e solo allora ho visto con chi stava: con un uccello definito civetta, ma anche oca va bene. Scende gli ultimi scalini e si avvicina a me andandosene via. Mi avrebbe lasciata lì se io non avessi tossito volontariamente per attirare la sua attenzione. Ma pensa che io sia scema, forse? Pensa che io non me ne accorga che lui mi stia “lasciando” perché ha paura di essere visto con me da qualcuno che poi l’andrebbe a dire a quest’oca che gli piace tanto? Che poi questa è pure fidanzata quindi lui non avrebbe chance. Lui non è all’altezza di una del genere: è una di quei tipi che si copre totalmente di fondotinta di 3 tonalità più scure della sua (labbra comprese), quel tipo che si mette i tacchi a spillo così come se niente fosse, quel tipo che se gli passi davanti ti guarda dall’alto in basso, quel tipo che pubblica su facebook foto alquanto “spinte”, il tipo che si passa tutta la scuola. Una… (ora non posso scrivere le parolacce).
 O no? O forse sono io che faccio la “cattiva”, è? No perché se mi sbaglio vi prego di scrivermelo perché io non so più che pensare: sono io quella troppo “perfetta” o è lei che è troppo “bella” (così definita da Joe)?
Io no so più che pensare… io non so più se gli amici cono importanti… io non so più di chi mi posso fidare… io non so più se posso andare avanti così.
 

NOTE
Novità: non aggiornerò più la fic. Per me può essere conclusa qui.
La concludo in questo modo perché ormai ha raggiunto 15 capitoli, e a me sembrano pure toppi.
Ma forse per dare effetto alla storia, tutto qui.
Vorrei tanto sapere come la pensate di tutto questa casino, perché ho bisogno di risposte… e di recensioni xD
Ok. Spero tanto che vi sia piaciuta questa fanfiction e spero che vi abbia fatto capire quant’è incasinata la mia vita.
Un desiderio? Che Joe tornasse con me. E non con la Civetta.
Tanti ma tanti bacioni,
B_E_K

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