What's wrong with us?

di Demsmuffin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo quattordici. ***
Capitolo 16: *** Capitolo quindici. ***
Capitolo 17: *** Capitolo sedici. ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciassette. ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciotto. ***
Capitolo 20: *** Capitolo diciannove. ***
Capitolo 21: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


What’s wrong with us?






Prologo.

 

Guidavo sempre più lento, con la speranza di non fare incidenti e di arrivare sano e salvo a destinazione. Non so se stessi per avere un attacco di panico o un infarto. Non si è mai pronti per fare quella domanda, mai. Nemmeno se sei ricco sfondato e le donne ti cercano solo per i soldi. Non si è mai sicuri perché non si sa mai cosa pensano le donne. Creature tanto affascinanti quanto misteriose, le donne. Sono di tutti i tipi, rosse, bionde, castane e ci sono anche quelle con i capelli blu o verdi, con le ciocche rosa o con i rasta, con le ciocche grigie, bianche, arancioni… insomma, ci fanno di tutto ai capelli. Sì, quest’ultima considerazione non aveva molto senso. Potete biasimarmi? Sì o no sono due parole che possono cambiare ogni cosa. E io avevo paura delle risposte, anche di quelle banali, era una fobia alquanto strana come quella di Liam per i cucchiai. Il suo era l’effetto della droga, probabilmente. Avevo paura di quella ragazza con i capelli rossi, gli occhi grandi color cioccolato e la pelle morbida come seta. Ariana aveva una bellissima pelle, nella scala delle pelli, intendo. La suoneria del cellulare mi fece balzare in aria. Accostai un attimo. La scritta “Louis” risaltava nello sfondo blu del mio telefono.
“Che vuoi?” Sbottai nervoso.
“Stavi pensando alle pelle di Ariana, eh?”
Scossi la testa, seccato. Come faceva Louis a sapere sempre quello che facevo, quando lo facevo e anche come lo facevo?
“Sì, va bene, ci stavo pensando.”
Sentii le risate di altri tre idioti. Niall, Liam e Zayn. Avrei riconosciuto le loro risate tra mille.
“Ancora non se arrivato a destinazione?” Intervenne Zayn, urlando.
Io scossi ancora la testa con fare teatrale, poi mi accorsi che loro erano dall’altro lato del telefono e non potevano vedermi, ovviamente.
“No” risposi sentendomi scemo “Non ancora, mi mancano tre metri.” Dall’altro capo del telefono sentii Niall farmi il verso.  “Ragazzi, sul serio, sono nervoso. Devo andare.” Continuai.
Louis mi salutò velocemente, mentre gli altri se la ridevano. Cercai di assumere un’aria meno imbronciata e preoccupata quando ripartii. Quando scesi dalla macchina, dopo due minuti, le mie gambe non riuscivano a reggermi. Avrebbe già dovuto essere qui, dov’era? Cominciai a cercarla con gli occhi. Il cellulare mi distrasse ancora.
“E’ arrivata?”
“No Louis. Avete chiamato trenta secondi fa, smettetela.”
Sentii il mio migliore amico sbuffare e poi sospirare nervosamente, come se ci fosse lui al mio posto.
“Scusa Harry è solo che sono nervoso.”
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa. Mentre aprivo la bocca per parlare, vidi la sua chioma scura venire verso di me sorridente.
“Louis, è arrivata.”
E senza dire altro chiusi la chiamata. Il mio cuore stava battendo forte come non mai. Calma Harry, calma. Presi un respiro profondo e subito dopo lei era attaccata alle mie labbra.
“Allora che devi dirmi?”
Andò subito al sodo, probabilmente perché sembravo un pezzo di legno. Lei cercò di prendere la mia mano, ma io la ritrassi.
“E’ sudata.. non ti conviene.”
In quel momento tutto stava girando.
“Ok, mi stai spaventando.”
Sbottò lei guardandomi le guancie, dovevo essere molto pallido. Ok, calma Harry, mi ripetei. Mi portai una mano sulla tasca, quando capii che c’era quello che mi serviva, annuii senza motivo. Dovevo farlo, era il momento giusto, era lei quella perfetta, era lei la persona che volevo accanto a me per il resto della mia vita.
“Devo dirti un cosa importante..” La guardai negli occhi castani e scorsi una leggera preoccupazione. Lei non parlò “Ecco..ci ho pensato molto. Ci ho pensato a lungo e prima di venire qui mi sono consultato con gli altri ragazzi e mi hanno convinto a farlo. Il punto è che io ti amo, Ariana e vorrei che..” mi inginocchiai davanti a lei prendendole la mano “..vorrei che mi sposassi.” Con la mano libera presi la scatola dalla tasca e l’aprii mostrandole il contenuto. Nel frattempo una piccola folla si era radunata attorno a noi. Alcune ragazze urlavano eccitate “Oh mio Dio quello è Harry Styles!” altre invece “Che cavolo di fortuna! Lui è Harry Styles!” invece alcuni maschi mi guardavano come se volessero uccidermi. Forse non era stata una buona idea portarla al parco nel centro di Londra. Tornai a concentrarmi su di lei, ignorando tutti gli altri. La vidi portarsi le mani alla bocca mentre fissava il gigantesco anello.
“Sì, cazzo. Sì, cazzo Harry, certo che ti sposo, cazzo.”
Meccanicamente, le misi l’anello di fidanzamento al dito e mi alzai per stringerla a me. La folla cominciò ad applaudirci. In quel momento la mia vita era perfetta. 




Note dell'autrice...
Buonasera EFP! Ecco a rompervi le palle con una mia nuova FF. Questa volta la non sarà troppo seria, piuttosto semplice anzi, ma vi assicuro che non vi anticipo nulla auahahahahah. Sono sadica sì. Spero solo che questa fan fiction vi piaccia perché come tutte le mie storie, ci tengo tantissimo :)
Recensite mi raccomando ùù
Sarah

 

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Capitolo 2
*** Capitolo uno ***


 Capitolo uno.

 



“Perché devi vestire le damigelle come dei confetti?”
“Non saranno confetti. Sono dei vestiti normalissimi e belli, soprattutto.”
“A me sembrano confetti, non vestiti.”
La mia testa andava da Ariana e Niall a secondo di chi parlava. Discutevano della stessa cosa da circa dieci minuti e a me stava venendo il mal di testa. Decisi che Niall aveva ragione. Nessuna persona sana di mente metterebbe quei vestiti orrendi a delle damigelle.
“Tesoro, voglio dirti una cosa, ma non arrabbiarti.” Azzardai, immergendo il cucchiaio nella nutella. “I vestiti fanno schifo.”
Meglio essere diretti e dire le cose in faccia, piuttosto che non esserlo. Assaggiai la nutella che avevo preso con il cucchiaio e ringraziai il cielo che in quel momento non ci fosse Liam. Se c’era lui, non potevo nemmeno pensare ai cucchiai.
“Non è vero!”
L’unico difetto di Ariana? Era permalosa. Forse anche troppo. E sia, se vuole vestire le damigelle da confetti che lo faccia, le damigelle tanto sono sue.
“Va bene, vestile come vuoi.”
Lei gonfiò le guancie e poi sospirò, sgonfiandole. Niall si avvicinò a me, prendendomi il cucchiaio dalle mani e mangiandosi la mia nutella.
“Niall!”
Urlai offeso. Lui mi uscì la lingua, uscendo soddisfatto. In quel momento mi chiesi come facesse a mangiare così tanto, era un pozzo senza fondo, e se non fosse per la palestra il suo peso sarebbe 200 kg.
“Non mettere troppo rosa nella sala del ricevimento, per favore.”
Sussurrai ad Ariana nell’orecchio.
“A me piace il rosa.”
“Sì, ma non al nostro matrimonio.”
 “Allora facciamola insieme, no?”
Scossi la testa, mentre Zayn e Liam esordirono nella stanza con un urlo così, a caso. Li indicai ad Ariana.
“Ti aiuteranno loro, io devo andare con Louis per il vestito.”
Lei aprì la bocca per protestare, ma prima che potesse dire una sola parola, io ero già fuori. Sarei intervenuto solo se la sala del ricevimento, invece che essere con dei colori tipo il marrone, sarebbe stata piena di rosa. Come la pubblicità per gli EMA di Selena Gomez.
“Pronto per lo smoking, Cullen?”
Mi girai nella direzione della voce. Detestavo quel soprannome che Louis mi aveva dato. E non era neanche sbronzo quando me lo aveva dato, era lucido. Forse questa era la cosa più preoccupante.
“Piantala Louis. Mi chiamo HARRY.”
Lui rise di gusto, trascinandomi fuori dalla nostra enorme, ma modesta casa. Non potei fare a meno di notare che la sua mano era calda. E io adoravo le mani calde.  Le sue mani calde. Le sue morbidi mani calde e… No, ok basta.
“Va bene, Edward. Ora sali in macchina che dobbiamo andare anche dal fotografo.”
Feci schioccare le labbra, scocciato. Dovevo essere stato pazzo per decidere di sposarmi, non avevo pensato ai miliardi di preparativi e impegni che c’erano da fare. Stupido me che avevo sottovalutato le cose.
“Il fotografo è una tappa necessaria?”
Accesi lo stereo della macchina, mentre Louis partiva. Volevo beccare una canzone dei… One Direction. Per dire un gruppo a caso.
“E’ necessario se non vuoi che la tua futura moglie ti uccida prima del matrimonio.”
Ci credete se vi dico che io mi sarei volentieri dato all’ozio finché tutto non fosse stato pronto?
“Ricordami perché ho deciso di sposarmi?”
Non fraintendetemi, non è che non volessi Ariana come moglie, tutt’altro, ma tutti i preparativi erano stancanti. Mi risucchiavano le energie come faceva Reneesme in Breaking Dawn a Bella Swan.
“Perché ami Ariana e vuoi stare con lei per il resto della tua vita.”
Lo disse in modo strano, molto strano. Normalmente, lui non parla, lui urla; normalmente lui dice ogni parola con un entusiasmo esagerato.
“E perché lo dici così?”
Feci aggrottando le sopracciglia. Lui aumentò il volume della radio, sentendo che stava partendo What Makes You Beautiful. Dopo, mi dimenticai di rifargli la domanda. A proposito, quella sì che è una canzone figa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Sembrerò un pinguino scappato dall’Antartide!”
Il commento più intelligente che potessi fare, quando mi guardai allo specchio con il vestito che avrei dovuto indossare al mio matrimonio.
“Tutti sembrano pinguini scappati dall’Antartide, il giorno del loro matrimonio, Cullen.”
Sbuffai rumorosamente. Alcuni uomini si girarono nella mia direzione, fulminandomi.
“Siamo in biblioteca e non lo so?”
Sussurrai a Louis, che si girò mostrandomi un altro vestito. Significava che dovevo cambiarmi di nuovo?
“No aspetta, devo provarmi anche questo?”
Purtroppo, Louis fece un cenno positivo. 
 “Forse con questo sembrerai meno pinguino.”
Di malavoglia, entrai dentro il camerino. Spogliandomi, feci attenzione a non sporcare neanche un po’ il vestito che per niente al mondo avrei messo. Se lo sporcavo, pagavo. Era la prima cosa che mi avevano detto quando ero entrato. Non facevano eccezione per Harry Styles?
Non riuscii a mettermi il vestito da solo, dovetti chiamare Louis.
“Sei menomato.” Rise di gusto lui quando mi vide impedito.
Avevo un aspetto piuttosto buffo, in effetti. Guancie arrossate per la fatica, le mani bordeaux a furia di tentare di stringere la fascia che andava attorno ai fianchi e gli occhi più seccati che avessi mai avuto. 
“Lascia, faccio io.”
Louis mi prese la fascia e cominciò a stringerla attorno ai miei fianchi. Notai quanto fosse carino, mentre tentava di aiutarmi, notai quanto fosse esperto nei movimenti e notai che i suoi occhi erano i più belli che avessi mai visto. Sì, Louis era carino, davvero carino. Non potei fare a meno di pensarlo.
“Grazie.” Mormorai quando lui finì di sistemarmi il vestito.
La fascia non stringeva poi così tanto. Era solamente un qualcosa per rendere il vestito meno pinguino.
“Se sei d’accordo io prenderei questo, stai veramente bene.”
Annuii convinto. Ariana sarebbe impazzita quando lo avrebbe visto al matrimonio. Al suo solito, lei si entusiasmava spesso per tutto. Louis arrossì leggermente, si morse il labbro inferiore, il perché non riuscii a comprenderlo, e poi distolse velocemente lo sguardo da me.
Usciti da lì, le mie guancie erano in fiamme per la fatica. Avevo dovuto ovviamente levare il vestito con un’attenzione quasi maniacale. Pensavo ‘non devo sporcarlo, non devo, non posso.’ mentre Louis se la rideva da fuori.
“Non ridere delle disgrazie altrui, Carota.” Ribattei mentre Louis entrava in macchina.
“Non sto ridendo per le tue disgrazie, Cullen, piuttosto sto ridendo perché sembri uno che è appena scappato da un manicomio.”
Mi guardai nello specchietto della macchina. Capelli arruffati, vestiti stropicciati a causa della poca delicatezza con cui li avevo buttati a terra, spogliandomi, e faccia rossastra.
“Dettagli.” Esclamai non curante.
“Grandioso, allora andiamo dal fotografo!” Urlò Louis.
Oh sì, veramente grandioso. 






Styles's Wife Corner

Dovevo aggiornare ieri, ma l'avevo dimenticato, però mentre parlavo con la Marie Julie che qui su EFP è __MariMalfoy me ne sono ricordata, e quindi eccomi qui ùù 
Mi è piaciuto parecchio scrivere questo capitolo e ringrazio le persone che già la stanno seguendo. 
Il mio ragionamento per il soprannome Cullen è stato più o meno questo: "Edward è il secondo nome di Harry, però se Louis lo chiama Edward non fa ridere." Perciò ho pensato ad Edward Cullen, e quindi ho scritto Cullen. 
No, non smetterò mai di farmi le canne :'D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, recensite, vi voglio in molte più di 6 stavolta :'D
Peace, Love and Larry Stylnson. 

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.

 


Louis.

 
Carote! Il fotografo aveva delle carote sul tavolo. Inutile provare a spiegarvi quanto fossi tentato di prenderne una e di mangiarla. Le carote mi attraevano più dei ragazzi, oh sì, potete anche scommetterci. Non sapevo il perché di quella strana fissazione, sapevo solo che quel vegetale arancione, mi faceva dare di matto.
“Louis, l’indirizzo, io l’ho scordato!”
Harry mi passò una mano davanti agli occhi, facendomi distrarre dai miei pensieri profondi e logici. La sua faccia era un misto tra ‘ho perso definitivamente Louis’ e tra ‘mi sento un cretino’. Il fotografo mi guardava incuriosito con una penna in mano e un foglio poggiato sul tavolo. Entrambi stavano aspettando miei segni di vita.
“Ah sì.. l’indirizzo..”
Non me lo ricordo io l’indirizzo. Cosa ne sapevo io dell’indirizzo! E’ Harry quello che deve sposarsi, miseriaccia. Misi una mano dentro la giacca, cercando il fogliettino con su scritto l’indirizzo. Feci un sorrisetto imbarazzato quando realizzai che lo avevo dimenticato a casa. Harry incrociò le braccia sul petto, guardandomi seccato.
“Non ce l’hai, vero?”
“Caspita Harry, sei tu quello che deve sposarsi, lo dovresti avere tu.”
Mi impuntai, fissando bene i piedi a terra. Il fotografo fece cadere la penna a terra, già esasperato. Sicuramente stava pensando che io e Harry eravamo appena usciti da un manicomio.
“Chiamo Ariana.” Soffiò Harry, uscendo fuori per chiamare.
“Chi è Ariana?” Mi chiese il fotografo, squadrandomi.
Non mi piaceva per niente quel tizio. Occhiali sul naso come Albus Silente di Harry Potter, barba folta nera, occhi neri che quando li guardavi tremavi per lo sconcerto e capelli grassi e unti. In più era altro un due metri, per questo stava sempre seduto. Almeno credo. Avevo paura a stare da solo con quell’essere. Eppure era il fotografo migliore di tutta l’Inghilterra.
“La sua futura moglie.” Borbottai non guardandolo.
Continuavo a fissare quelle carote sul tavolo. I miei occhi si illuminarono quando il fotografo ne prese una, e poi si spensero subito dopo quando lui non me la offrì, ma l’addentò. Insomma, che educazione era quella? Evitai di non prenderlo a pugni, poi Harry e Ariana si sarebbero arrabbiati perché gli avevo mandato a puttane il fotografo.
“Come, la futura moglie?”
E sì, la futura moglie, non era mica difficile da capire. Borbottai un ‘emh’ e lui addentò ancora una volta la carota, ma me lo faceva a posta, allora!
“Pensavo vi spostaste voi due.”
Sbarrai gli occhi. Oh, e come lo sapeva lui che a me piaceva Harry? Chi glielo aveva detto? Oddio, se lo sa lui allora lo saprà anche tutto il mondo, magari nessuno dice niente per rispetto, ma lo sanno. Oddio, sapevo che non potevo tenere a lungo questo segreto, tutti sanno che sono innamorato di Harry. Aiuto, ecco, ora sono rovinato.
“Lo vedo come lo guardi.. si capisce che non è un semplice amico per te.”
Il fotografo mi sorrise facendomi l’occhiolino, mentre io non riuscivo a rimanere lucido. Ok, calma Louis. Non pensare al fatto che tutti potrebbero accorgersene, stai calmo.
“Invece è solo un amico.” Dissi tentando di convincerlo che la sua idea fosse del tutto sbagliata.
“E poi…” continuò l’essere di due metri facendo finta di non avermi sentito “sareste così carini insieme! Ma Harry non ricambia, no, non penso. Mi spiace..”
Lui addentò ancora una volta la carota, mentre io cominciavo a desiderare una botola.
 
“Io non so di cosa lei stia parlando.” Sospirai profondamente. Volevo mettere fine a quella discussione, in quel momento. Premere “stop” insomma.
“Non mentire a te stesso, ragazzo. Poi un giorno la verità busserà per forza alla tua porta e tu sarei costretto ad accettarla.”
Chi era lui il grande puffo? O forse era il grande saggio quello che dava consigli incomprensibili a tutti, e io mi ero confuso con l’essere blu, nano, dal cappello rosso?
Io accettavo il fatto che lui non mi amasse, lo accettavo. Solo che non volevo pensarci e figuriamoci sentirmelo dire da un pazzo maniaco come quello.
 “Ok, basta.” Sbottai io ormai in preda ad un istinto omicida.  
“Non fare il permaloso, ragazzo, io sto solo dicendo quello che penso.”
“Senta, perché non si fa gli affaracci suoi?”
“Nervosetto?”
“Oh si stia zitto, una buona volta!”
Le mie guance erano in fiamme.
Notai Harry davanti la porta con il cellulare in mano e la bocca spalancata. Oh mio Dio, cosa aveva sentito? Il mio cuore aumentò notevolmente i battiti e mi immobilizzai. Poi Harry, dopo un’attesa interminabile di un minuto, scoppiò a ridere.
“Cosa c’è Louie, non ti vuole offrire le carote?”   
Tirai un sospiro di sollievo. Non aveva sentito, per fortuna mia. Si sarebbe rovinata ogni cosa. Il fotografo mi guardò beffardo. Se non fosse stato per il matrimonio, perché io nonostante tutto volevo che quello fosse il più bel giorno della vita di Harry, gli avrei volentieri dato un cazzotto.
“Esattamente!” Sbottai ironico. Fortuna che avevo studiato recitazione alle superiori.
Harry scoppiò in una risata liberatoria. Una di quelle cristalline, che ti lasciano con il fiato sospeso per la bellezza.
“Be, non può affatto vivere senza carote il mio amico.” Disse rivolgendosi al fotografo di cui non mi ricorderò mai il nome.
Già, il mio amico. Quelle parole pesavano come un macigno sul mio cuore. Era sempre meglio di niente, ero il suo migliore amico e questo mi faceva un piacere enorme, potevo stargli accanto quanto volevo senza paura di sembrare maniaco. Era questo il lato positivo.
“Allora.. prendi una carota. Bastava chiedere…” Il fotografo alzò le sopracciglia con fare malizioso e a me passò immediatamente la voglia di mangiarle.
“Non vorrei essere di disturbo” Quasi urlai. “Harry perché non gli dai l’indirizzo e ce ne andiamo?”
Harry mi guardò strano, e io feci finta di nulla. Posò un foglietto sul tavolo.
“Ho preferito scriverlo” E fece nuovamente uno di quei sorrisi che ti lasciano senza fiato.
Oh sì se Harry mi piaceva!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Louis, smettila, nessuno di noi ha detto una parola a nessuno!”
“Per chi ci ha preso, scusa?”
“Tu ti sei bevuto completamente il cervello! Accusarci di una cosa simile!”
Rispettivamente Liam, Zayn e Niall stavano dicendomi quelle cose, arrabbiati. E non avevano tutti i torti. Appena tornati a casa e quando Harry era sparito (uscito con Ariana per chissà dove) io avevo dato addosso ai ragazzi per l’episodio del fotografo. Avevo pensato che magari qualcuno di loro avesse rotto il patto e lo avesse detto a qualcuno e così tutto sarebbe andato davvero a puttane. E mi sbagliavo, me ne resi conto subito dopo che avevo accusato Niall di aver parlato. Era ovvio che nessuno di loro lo aveva fatto.
E se ve lo state chiedendo, sì, loro tre sapevano ogni cosa. Erano stati loro ad asciugare le mie lacrime quando Harry ci disse che si sarebbe sposato con Ariana. Non hanno battuto ciglio quando hanno capito il motivo delle mie lacrime, magari fossero tutti così.
“Scusate ragazzi, sono un’idiota.”
Le auto-offese funzionavano sempre quando bisognava scusarsi. Era un metodo che avevo imparato quando andavo alle superiori e mia madre si arrabbiava con me perché o incendiavo scuola, o perché riempivo lo studio del preside con delle carote, o facevo altre cavolate varie. E allora dicevo a mia madre di essere davvero stupido e lei si dimenticava tutto. Funzionava meglio di una magia.
Lo sguardo di Zayn si addolcì. Lui che si era arrabbiato più di tutti. Andava in bestia se qualcuno dubitava di lui, era una cosa comprensibile, in fondo.
“Sì, sei davvero un’idiota.” Commentò Niall.
Liam invece scrollò le spalle, sbuffando.
“Capisco che sei confuso, ma non puoi aver dubitato davvero di noi. Probabilmente il fotografo avrà notato quello che avevamo notato noi, ovvero che guardi Harry in maniera diversa, e te lo ha detto perché è un grande impiccione, tutto qui.”
La trasparenza e la schiettezza di Liam mi facevano quasi paura. Come faceva ad essere sempre così… intelligente? Era così banale da essere quasi geniale. Un po’ come alcuni filosofi.
“Già Liam, scusami.”
Lui mi fece un mezzo sorriso e poi mi diede un pugnetto affettuoso sul braccio, era il suo modo di dirmi che mi era accanto.
“Se posso… il fotografo è stato davvero maleducato! Insomma, non offrirti le carote!” Soffiò Niall. Morto di cibo com’era, era ovvio che lo trovasse un affronto.
Risi piano e poi mi sentii davvero, davvero strano. Una di quelle sensazioni che ti colpiscono così… puf. Troppo strana per descriverla, troppo improvvisa per capire come sia arrivata, troppo piena di sentimenti per sembrarti umana.
Capii solo che aveva a che fare con Harry. Quell’amore era il più strano che avessi provato. Non che fossi sorpreso dall’amare un ragazzo, mi era già successo in passato, è una consapevolezza che avevo sempre avuto dentro di me, ma ero sorpreso dal modo in cui era arrivato. Non me ne ero accorto, ecco. Una sera quando eravamo da soli lui mi aveva abbracciato, così senza motivo (lo faceva sempre) e io realizzai che avrei voluto baciarlo.
E così rischiai dicendolo a Liam. Avevo bisogno di dirlo a qualcuno. Lui all’inizio pensò fosse una delle mie solite battute, e si mise a ridere. Il momento imbarazzante fu quando mi guardò negli occhi e smise di ridere all’improvviso. Fece un “oh” e poi scrollò le spalle.
Mi sentii così fuori luogo, era la prima volta che lo dicevo a qualcuno, la prima volta che lo dicevo ad alta voce, la prima volta che ammettevo di essere gay. Ero sempre stato con delle ragazze fino ad allora, volevo reprimere questa cosa che avevo dentro più di ogni altra cosa, ma mi accorsi di essere stato stupido.
E mentre pensavo a queste cose, i ragazzi mi guardarono strano, notando quanto serio mi fossi fatto.
“Tutto a posto, Louie?” Mormorò Zayn quasi avesse paura di scuotermi.
Io scossi la testa, sincero. E ora? Tutta quella serietà e tutte quelle lacrime da parte mia, da dove arrivavano?
Voglio scherzare, ancora. Ho bisogno di qualcosa di divertente. Io non piango, io non sono serio. Io sono l’adorabile Louis che ama fare ridere tutti per il semplice fatto che odia vedere soffrire.
Niall si alzò con fare teatrale e tornò dopo due minuti con un paio di carote in mano. Appena lo vidi scoppiai a ridere di gusto.  
“Ecco, non c’è niente di meglio che mangiare per essere di nuovo felici.” Esordì lui con fare serio.
Liam e Zayn ci guardarono attoniti quando io e Niall cominciammo a strafogarci di carote. Ah, sì, proprio buone.
Sono migliori del cioccolato quando stai male. Alla faccia del fotografo e dei sentimenti. Io sto mangiando le carote. 




Styles's Wife Corner
Eccomiiiii! Vi ho fatto aspettare, lo so. Ma ho avuto la febbre, poi dovevo aggiornare anche l'altra Fan Fiction e inoltre questo capitolo mi convince ben poco. L'ho riletto e riscritto un pò di volte, ma nulla çwç
Non riesco mai ad essere soddisfatta di quello che scrivo, cavolo. Infastidisce la cosa dopo un po' D:
Comunque, quello che parla è Louis, come c'è scritto sopra.
Questo perché non penso sia una bella scelta fare raccontare ogni capitolo ad Harry, anche Louis è il protagonista e alternare i capitoli mi è sembrata la scelta migliore. (nel prossimo infatti parlerà Harry, poi Louis, poi di nuov Harry ecc..)
Ringrazio chi sta seguendo questa storia, siete davvero stupende.
Poi, che ne dite di passare da questa mia amica?  shesale è giovane, carina, simpatica e brava (?) 
Bene, detto questo.. Recensite (soprattutto chi ancora non lo ha fatto, PER FAVORE) e
Peace, love, 69 and Larry Stylnson *-*

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre.

 

 

Harry.

 
Se non ci fosse stato Niall a chiedermi se mettevo l’immagine di una torta negli inviti, ne io ne Ariana ci saremmo ricordati di farli. Quanto meno la sua ossessione per il cibo aveva i suoi vantaggi. 
“Allora, chi ci manca adesso?” Ariana guardò l’enorme pila di inviti che avevamo già fatto.
Non lo so chi mancava? Avevamo invitato già tutta la sua famiglia, e anche la mia. Compresi ovviamente i cugini, zii, nonni, bisnonni e trisnonni di milionesimo grado.
Tra l’altro io non conoscevo davvero tutti quei miei parenti, alcuni non li avevo nemmeno mai sentiti nominare, ma dovevo invitarli. Almeno loro si sarebbero potuti vantare di essere stati al mio matrimonio e di essere miei parenti. Sono un tipo parecchio altruista, io.
No, non è vero. Mi aveva obbligato mia madre a invitarli. “Quale occasione migliore del tuo matrimonio per vedere vecchi parenti?”
Se voleva vederli li poteva anche invitare a cena, no? Sbuffai al pensiero.
“Nessuno, credo.”
Entrambi guardammo dieci inviti che ci avanzavano. E cosa ne facevo adesso io di questi dieci inviti? Potevo chiamare mia madre e chiederle se avesse dimenticato qualche parente di ottomilessimo grado, per esempio. Oppure potevo invitare i gatti di zia Judith. Oppure, idea ancora migliore e molto più intelligente di quella dei gatti puzzolenti, potevo fare un concorso tra le fan e invitare quelle che avrebbero vinto.
Ma queste idee geniali da dove le buttavo fuori?
“E che ne facciamo adesso di questi inviti?”
Ariana si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Stava diventando isterica e acida, sperai che non continuasse così dopo il matrimonio.
“Ho un’idea, voglio invitare dieci fans!”
Quella sì che era l’idea più intelligente, meravigliosa, creativa e affettuosa del mondo.
Delle fans al mio matrimonio! Ah, già le vedevo sclerate in chiesa, mentre con i coltelli e con le pistole si avvicinavano ad Ariana per rubarle il posto.
Che amore!
“Vuoi invitare delle fans al nostro matrimonio?”
“Chi vuole invitare le fans al matrimonio?”      
Louis esordì con uno dei suoi sorrisi smaglianti. Il mio cuore per qualche strana ragione cominciò a battere come non mai. Vallo a capire. Come se il battito del cuore accelerato non bastasse, le mie guancie andarono a fuoco.
“Io!” Feci alzando la voce tentando di mascherare tutta quella improvvisa emozione.
Seriamente cuore, smettila di avere queste reazioni da teenager ogni volta che vedi Louis.
“E’ un’idea stupenda, Harry.”
Oh, gli piace la mia idea. A Louis piace la mia idea! Gli sorrisi grato. Lui aprì il frigo, uscendone un succo, fatto con delle carote, ovviamente.
Lui e la sua adorabile ossessione per le carote.
Insisti Styles? Sul serio, finiscila di fare la ragazzina.
“E come mai vuoi invitare le fans al matrimonio?”
Sapevo che Ariana avrebbe avuto da ridire, ne ero straconvinto.
“Perché ci avanzano dieci inviti e dato che non voglio buttarli nel cesso, voglio usarli per qualcosa che possa rendere felice altre persone.”
Non potei non notare il sorriso felice e orgoglioso di Louis, al suono di quelle parole.
“Bene, allora basta scegliere su cosa fare il concorso!”
Ariana sbuffò, scuotendo la testa.
“Io non voglio prenderne parte.” Si alzò dalla sedia, continuando a scuotere la testa.
Il matrimonio rende la ragazze così isteriche, irritabili e insopportabili? Speriamo che passi subito dopo, altrimenti.. mi vedevo già a portare Ariana in manicomio mentre i gatti di casa nostra miagolavano pregandomi di non mandarla via.
“Detestabile!” Sbuffò Louis.
Bevve un sorso di quello strano liquido arancione che aveva preso dal frigo e si sedette accanto a me. Prese un biglietto tra le sue mani e lo  guardò.
La torta era davvero stata un’idea di Niall. Precisamente era una torta al cioccolato, con scaglie di cioccolato, con decorazioni al cioccolato e con tanta glassa sopra, al cioccolato anche quella. Niall aveva voglia di cioccolato, in quel momento.
“Carino.” Annuì e posò il suo bicchiere ormai vuoto.
Sì, sei carino Tomlinson. Ma che dico carino, di più.
Scossi la testa.
No Harry, tu stai per sposarti con Ariana, davvero, smettila di fare così.
Non sopportavo questa vocina razionale nella mia testa, avrei voluto farla scomparire, ma più tentavo di farla scomparire, più lei ritornava.
Harold Edward Styles e Ariana Taylor Grande sposi il 27 Luglio 2011. C’era bisogno di mettere i nomi completi?” Sorrise, scuotendo la testa.
“Non lo so, ha insisto lei per metterli.”
Scrollai le spalle, continuando a fissare gli occhi di Louis. Al suo sguardo triste, mi venne in mente l’episodio del fotografo.
Se ve lo state chiedendo, sì, avevo sentito ogni cosa.
Io e Ariana avevamo realmente parlato per circa un minuto, ma quando feci per ritornare, avevo sentito il fotografo dire a Louis che io non ricambiavo. E quelle parole mi avevano bloccato fin quando avevo percepito che Louis stava crollando.
Io piacevo a Louis, quindi il mio migliore era gay. E io non me ne ero mai accorto.
O lui era troppo bravo a nascondersi, o io troppo cieco per vederlo.
No, non avrei detto nulla. Quei pensieri potevano rimbombarmi all’infinito, ma io non avrei fatto capire a Louis che sapevo, non volevo perderlo come amico. Trovavo il fatto che lui mi amasse una cosa adorabile, in realtà.
“Sono carini, fanno effetto.”
Louis chiuse l’invito e mi guardò.
“Perciò, come vuoi fare questo concorso?”
Già, come volevo fare il concorso? In realtà non lo sapevo proprio.
 “Non ne ho idea.”
Sospirai sforzandomi di pensare a qualcosa di carino per un concorso. Potevo fare vestire le mie fan da sposa, ma sarebbe stato ridicolo. Magari potevano scrivermi il discorso che avrei dovuto fare, ma anche quello non avrebbe potuto funzionare dato che non potevo fare dieci discorsi diversi. E anche farmi scrivere il mio discorso dalle fans sarebbe stato ridicolo. Oppure potevo farmi suggerire una luna di miele.
“Potrebbero farsi una foto da pazze sclerate, con un bouquet. I dieci bouquet più originali vinceranno.”
Louis si batté una mano sul petto e fece un sorriso disarmante.
Geniale. Lo trovavo genialmente geniale! Ammesso che genialmente geniale si potesse dire.
Non mi sarebbe mai venuta in mente un’idea del genere.
“E’ un idea fantastica Louie!”
Non si toglieva quel sorriso maledettamente fantastico dal suo viso. Non riusciva a toglierselo e io mi trovavo sempre più sorpreso a fissare quelle labbra sottili curve verso l’alto.
Ti stai innamorando, Styles? 
Zitta tu, vocina senza senso. Non sono innamorato. Che male c’è a pensare che il mio migliore amico avesse un bel sorriso?
E come lo spieghi il batticuore?
Merda, è vero. Il mio cuore aveva ancora il battito accelerato.
Merda, merda, merda.
Te lo avevo detto.
Stavo seriamente litigato con una vocina assurda? Scossi la testa, dandomi dell’idiota.
L’unica persona di cui ero davvero innamorato era Ariana.
Per questo la stavo sposando.
“Davvero? Mi è uscita senza pensare.” Guardò l’orologio subito dopo “Ora scusami, devo andare. Ho un appuntamento con Eleanor.” Mi fece l’occhiolino e poi sparì.
Cosa significava che aveva un appuntamento con Eleanor? Non era gay? Non era innamorato di me e soltanto di me? Sbuffai massaggiandomi le tempie.
Geloso?
Sì vocina. Sono geloso, felice adesso? 




Styles's Wife Corner

Eccomi qui, finalmente. Allora, non starò qui a dilungarmi troppo perché non ho assolutamente voglia di farlo. Vi chiedo solo enormemente scusa per non avere aggiornato ne questa ne l'altra fan fiction.
Questo capitolo fa letteralmente cagare e mi dispiace, ma dovevo postare. Mi sono imposta di scriverlo, perché mi sto obbligando a sorridere e a smettere di piangere in questo momento. Alcune di voi lo sanno già, ma lo dico per chi non lo sappia: i ragazzi fanno schifo.
Cercherò di aggiornare l'altra fan fiction il più presto possibile.
Detto questo, recensite anche se fa schifo, mi solleverebbe il morale qualche recensione in più. 
Vi voglio bene, davvero <3 
Sarah.

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro. ***


Capitolo quattro.

 

“Fammi capire, hai detto a Harry che adesso stai con Eleanor perché…?”
Liam aggrottò le sopracciglia. Niall era in ipnosi a guardare un pacco di patine lì vicino. Zayn seguì Liam aggrottando anche lui le sopracciglia.
“Perché io sto con Eleanor.”
Ma insomma, dove stava il problema? Dove stava scritto che un gay non poteva fidanzarsi con una ragazza?
Ragazza che per altro era anche la sua ex. Chi lo impediva?
“E perché stai con Eleanor?“
Zayn mi guardò più accigliato di Liam e ignorò Niall che gli indicò il pacchetto di patatine per farselo passare. Ero certa che Niall se ne stesse fregando altamente di quello che stavo dicendo. 
“Perché lei mi ama.”
Be, era la mia ex è vero, ma l’avevo lasciata io in fondo. Eleanor nonostante tutto mi amava ancora e ne ero certo. Mi dovrei sentire uno schifo, in realtà, ma le carote disegnate sul pacco di patatine che Niall stava fissando mi facevano sentire molto meglio.
Niall fece ancora segno a Zayn di passargli le patatine. Zayn lo ignorò ancora.
“Sì, ma ti stai dimenticando un dettaglio fondamentale, sei gay.”
Uffa, c’era bisogno di ricordarmi ogni trenta secondi che ero gay? Lo sapevo, non avevo bisogno di sentirlo ripetere. Sbuffai, scuotendo la testa.
“Be, forse potrei sbagliarmi su Harry.”
Okay, forse no. O forse sì. Ecco, forse avevo solo confuso un grande affetto per Harry per amore, ecco magari non lo amavo davvero.
Forse rimettendomi con Eleanor mi sarei accorto di amare ancora lei.
“Zayn, per favore, ho fame.” Si lamentò Niall. Zayn lo guardò senza dire una parola e facendo un sorrisetto sadico.
“Louis, tu sei innamorato di Harry!” Liam urlò facendomi sobbalzare e facendomi girare verso la porta socchiusa.
“Sei pazzo ad urlare così? Potrebbe sentirci!”
“Di certo non farà male a nessuno.”
“Ho fame, Zayn.” Disse Niall opportunamente.
“Be, non devi essere tu a deciderlo! Ci sono io in questa storia, Liam! Forse non sono innamorato di Harry, forse sono innamorato di Eleanor e sono solo confuso!”
“Che ti prende adesso, perché non lo vuoi accettare?”
Liam si alzò in piedi, portandomi ad imitarlo. Zayn ci guardava a bocca spalancata, Niall si scosse finalmente e si alzò a chiudere la porta. Zayn gli nascose le patatine.
“Liam, non è che non voglio accettarlo è che…”
“E’ che sei codardo ecco cosa! Se lo avessi davvero accettato a quest’ora glielo avresti detto!”
Calò un silenzio tombale, carico di tensione e confusione. Niall cercò con lo sguardo le sue patatine.
“Non sono codardo, sono solo… oh, porca carota, non lo so cosa sono, ok?” Sbottai io con le idee molto chiare.
Stavo iniziando a capire la vera verità o solo a negarla quando a tutti era evidente?
“Louis” fece Zayn finalmente parlando “io non posso essere dentro la tua testa, ma credo di capirne più di te. Si vede che sei innamorato perso di Harry.”
Porca carota, no, no si vede! Non doveva vedersi, davvero non poteva essere. Sbuffai in preda a uno stato confusionale.
“Zayn, so solo io quello che penso ok? E’ quello che penso è che non so cosa pensare.”
Aggrottai io stesso le sopracciglia, rendendomi conto che quello che avevo appena detto non aveva un minimo di senso neanche per Einstein.
Zayn e Liam inclinarono la testa di lato.
“So che me le hai nascoste tu Zayn.”
Era chiaro come l’aria che Niall continuava a fregarsene un’emerita carota di tutta la mia confusione mentale e del fatto che Harry avrebbe potuto aprire la porta da un momento all’altro accorgendosi di ogni cosa.
“Devo andare da Eleanor. Abbiamo un appuntamento.” Detto questo, cominciai ad uscire lasciando Liam e Zayn confusi più del sottoscritto.
“Cazzo, io ho fame!”
Ecco, l’urlo virile di Niall. Ridacchiai, ma poi mi accorsi che dei ricci capelli neri stavano cercando di non farsi vedere.
Porca carota. Era Harry.    
 
 
 
 
 
 
 
Forse ero davvero uno stronzo. Ma se farmi vedere mentre baciavo Eleanor poteva aiutarmi a non fare insospettire nessuno e a chiarirmi le idee, allora andava bene.
Ecco non stavo facendo niente di male.
“Tutto bene Louis?”
Si girò per guardarmi, mentre io pensavo esclusivamente che tutta quella situazione era un totale macello.
Ricapitolando: io stavo cominciando a dubitare del mio amore per il mio migliore amico, non gay, che stava per sposarsi con una figa assurda. Anche se rosicavo da morire e mangiavo carote per disperazione, ne dubitavo. Poi, Eleanor, la mia ex-ragazza che io avevo lasciato, era ancora innamorata di me e io avevo accettato di essere il suo ragazzo (di nuovo) per evitare che i media si insospettissero ancora di più dato che uno di quei giorni uno di loro mi aveva chiesto quanto soffrissi per il matrimonio di Harry. O e mi ero messo con lei per capire chi diamine amavo.
Oddio, che gran casino. Questo perché io sono un’idiota che vado a cercare amori impossibili e più grandi di me e anche persino di quattromiliardi di panda obesi.
“No Eleanor, ti ho detto di non farmi questa domanda, lo sai che non va tutto bene.”
Scusate tanto, ma non potevo riuscire a risponderle in maniera non acida. Dopo che chiedi a una persona di non farti una certa domanda perché priva di senso e quella persona te la fa non vai di matto?
No? Be, forse il matto ero solamente io.
“Scusami..” Lei abbassò lo sguardo e io mi sentii tremendamente in colpa.
Perché lei mi faceva sentire continuamente in torto? Sbuffai.
“No, scusami tu.”
Eleanor mi baciò, senza farsi troppi problemi. Io non mi opposi, se lo avessi fatto avrei mandato tutto quanto a puttane. Mi spinse indietro, facendomi cadere sul letto. Si mise sopra di me e io non potei fare a meno che desiderare Harry al suo posto. Mi sollevò la maglietta, senza crearsi nessun problema. Non potevo respingerla. Non sapevo neanche se volevo respingerla. 
Oddio, se desideravo Harry significava che lo amavo davvero?
“Elly..”
Elly? Elly?! Da dove caspita ti è uscito quello stupido nomignolo? No, davvero, sei fuori di testa Tommo.
“Sì?”
Scusa tanto ma sai sono gay?
Ti sto solamente illudendo, mi sono rimesso con te solo per non fare insospettire Harry, Ariana, i media e le fans?
Farei volentieri del sesso con te, ma sai, preferisco che tu abbia una carota al posto della patata?
Porca carota, quanto sei squallido Tomlinson. L’ultima faceva davvero pena.
“Ho dimenticato il preservativo.”
Me ne uscii fingendomi tranquillo. Lei mi guardò seccata, fingendo un sorriso. Esultai tra me e me, cercando tuttavia di assumere una faccia molto dispiaciuta.
“Fa niente, li ho io.”
Avrei dovuto immaginarlo. Eleanor Calder non incontra Louis Tomlinson senza preservativi, era ovvia la cosa. Ora si che ero davvero nella merda. Oppure potevo inventare un’altra scusa. Ok, pensa velocemente, Louis, forza spremi quei pochi neuroni che ancora ti rimangono.
Lei si alzò e si diresse verso la borsa, mentre io ero disperato.
Rifiutare Eleanor Calder, o comunque una ragazza che voglia fare del sano e buon sesso con te, significava essere proprio gay.
Peggio ancora desiderare uno specifico maschio al posto della ragazza. Grazie, Eleanor per avermi fatto capire che sono gay. Grazie per avermi chiarito le idee. Ora sparisci improvvisamente e fammi tornare a casa.
Lei si mise su di me e mise il preservativo accanto a noi, come per dirmi prima preliminari, te lo metto dopo.
Scese giù a baciarmi il collo, poi il petto, i capezzoli. Io nulla, fermo. Quei baci non riuscivano a darmi nessuna emozione, non riuscivo ad eccitarmi. Ok, pensa a Harr… no, non pensare ad Harry!
Scese ancora più giù, all’elastico dei pantaloni. Io continuavo a sentire niente, stavo immobile. Lei risalii, non si accorgeva che qualcosa non andava?
“Eleanor, no, ferma.” Feci quando lei mi tolse i pantaloni.
“Insomma, che c’è? Non vuoi farlo?”
Feci per aprire bocca, anche se non avevo idea di cosa le avrei detto, quando il telefono squillò.
GRAZIE DIO CAROTA, SAPEVO CHE ESISTEVI.
“Devo rispondere.” Me la tolsi da dosso, sentendomi un vero stronzo manipolatore e presi il telefono, ignorandomi.
“Louis?” Un Harry molto estasiato mi rispose urlando.
“Sì?” Gli occhi mi si illuminarono, mi aveva chiamato. Mi aveva pensato.
“Le fans stanno cominciando a mandare le foto per il concorso! Sei il primo a cui lo dico! Devi assolutamente vederle.. a proposito, dove sei?”
Il cuore cominciò a battermi. Lui aveva pensato a me, quando aveva visto le foto. Aveva pensato a me. Non a nessun altro, a me. Non potei fare a meno di emozionarmi un po’ troppo.
“Sto..” Sospirai “sto arrivando, dieci minuti.”
Mi girai verso Eleanor e notai che stava raccogliendo le mie cose, visibilmente scocciata.
“Fai presto Tommo. Ti voglio bene.” E riattaccò così.
Tommo. Ti voglio bene.
Sorrisi, ignorando Eleanor che mi gettò i vestiti addosso.
Non mi importava, davvero.
Amavo Harry e di come avessi potuto dubitarne rimaneva un mistero anche per me.
Oh, dovevo delle scuse a Liam e a Zayn. Chissà se Niall aveva mangiato le patatine.




Styles's Wife Corner

Scusate per questo schifo di capitolo *la prendono a sprangate sulle gengive* ma dovevo postare perché altrimenti passava troppo tempo e non mi andava. Comunques (?) Louis qui si fa le pippe mentali, ma poi arriva Eleanor e aggiusta tutto, yo. Almeno una cosa buona la fa quella ragazza, santa carota!
Ah, ringrazio tutte le persone per i complimenti, davvero. Vorrei rispondere alle recensioni, ma me ne dimentico çwç
Sappiate che vi voglio un bene della carota **
Recensite, e mangiate carote (poco fissata sono)
Love ya, Sarah ♥
P.s. buon anno anche se in ritardo D:

 

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque. ***


Capitolo cinque.


 
Harry.

 

“Hey Harry!”
Schiacciai la faccia sul cuscino, borbottando qualcosa di incomprensibile perfino a me stesso.

“Harry!”
Quella voce angelica continuava a torturarmi, quando io volevo solo dormire. Lenzuola calde, materasso comodo, cuscino comodo e tanto sonno. Era inutile, nessuno poteva staccarmi dal letto in quel momento se non… dell’acqua ghiacciata che simpaticamente Louis mi stava gettando addosso. Annaspai come se stessi per affogare, mi alzai di scatto, passandomi una mano sulla faccia e respirando profondamente.
“E’ un tentato omicidio questo, Tommo!” Urlai seccato.
Lui se ne stava lì, fiero con il suo recipiente d’acqua fredda ormai vuoto, che mi guardava con soddisfazione.
“Alleluia, ti sei svegliato.”
“Posso sapere per cosa diavolo mi hai svegliato a fare?”
Quel giorno non avevamo impegni con la band, ne, che io ricordassi, dovevamo andare da qualche parte per decidere qualcosa del matrimonio. Ieri sera mi ero addormentato beato pensando proprio che la mattina successiva avrei potuto dormire in santa pace. E invece Louis doveva distruggere il mio bel piano.
Ariana sarebbe andata a fare shopping con le amiche. Io ero libero.. in teoria.
“Dobbiamo parlare.” Se ne uscì lui.
Io sbuffai rumorosamente. Non solo avevo tutta la faccia bagnata, ma anche tutto il resto. Lo avrei ucciso quando avrei avuto il coraggio.
“E non potevi aspettare che io mi svegliassi con calma, eh?” Alzai un sopracciglio.
Insomma, un po’ di rispetto verso la mia pigrizia mattutina, caspita.
”No, è urgente.” Insistette. Io gli feci segno con una mano di parlare.
Louis guardò in basso, si guardò attorno come se avesse paura che qualcuno ci sentisse e poi si sedette accanto a me. Oddio, faceva paura vederlo così nervoso, non lo era mai. Cosa doveva dirmi?
Oddio, stava forse per dichiararsi?
Oddio, non ero pronto.
“Harry.. dobbiamo fare un discorso serio, lo so che può sembrare difficile da parte mia, ma.. devo farti questa domanda che mi ronza in testa da un bel po’..” Si fermò a guardarmi, le sopracciglia inarcate lo sguardo dubbioso.
Ora mi chiedeva se lo amavo. Non ero pronto ad una risposta, mio Dio, che dovevo fare? Cosa? Finsi di tentare di asciugarmi il viso con le mani, quando invece cercavo di calmarmi dall’ansia.
“Ecco, la domanda è…”  fece un respiro profondo “quando devo andavo a scegliere il mio di smoking?”
Oh fottitti Tommo! “Voglio dire, sarò il tuo testimone no? Mi serve un vestito adeguato.”
Sospirai evidentemente irritato. Lui scoppiò a ridere, consapevole di avermi fatto prendere un infarto temporaneo che poteva benissimo evitare. Stupidi scherzi.
Desideravi che ti dicesse che ti amasse, eh?
Dovevo andare da uno strizzacervelli, non era normale quella vocina.
“Ma fanculo, cioè mi hai svegliato e fatto prendere un quasi infarto per chiedermi quando dovevi andare a prendere il tuo vestito?”
Louis annuì, divertito più solito. Adorava farmi scherzi perché io li odiavo con tutto me stesso, quando ero io la vittima. Era… sadico. Adorabilmente sadico.
Bleah, Cullen, ho il diabete!
E tu stai zitta una buona volta.
“Scusami Cullen, mi sono svegliato piuttosto scherzoso stamattina.”
Scossi la testa, il mio sguardo incrociò i suoi occhi. Subito dopo eravamo vicinissimi. Io ero confuso, tutto d’un tratto. Perché ci stavamo sorridendo dolcemente e guardandoci negli occhi?
Perché vi amate, idiota! Come fai a non capirlo? Lo capirebbe anche un cieco-sordo-muto.
La migliore arma è ignorare. Ok, ignoriamo la vocina.
Ormai i nostri visi si separavano con un dito e io mi accorsi che non volevo affatto ritrarmi. E lo fece lui. Si buttò indietro tutto insieme e scoppiò a ridere nuovamente. Rimasi deluso da quell’atteggiamento.
“Ok Cullen, sistemati che io voglio il mio vestito.”
E se ne uscì continuando a ridere.
Dovevi baciarlo tu.  
 Hai ragione… no, tu non hai ragione, non hai mai ragione. Oh, vai a quel paese.
 
 
 
 
 
 
Ero leggermente in imbarazzo in quella situazione. Era come un flashback, se qualche giorno prima io avevo provato il mio vestito lì mentre Louis mi aiutava, adesso si ripeteva la stessa situazione, ma stavolta ad aiutarlo ero io. Non avevo idea del perché mi ero imbarazzato quando lui si era tolto la maglietta nel camerino per mettersi la camicia.
Perché ti piace Harold, ma come fai ad essere così ottuso?
Molla Ariana, molla Ariana, mollala!

Se non ti stai zitta vocina, ti ci faccio stare zitta io a furia di testate.
Non puoi, idiota. Poi ti fai male tu.
Porca carota, era vero. Come faceva una vocina ad avere sempre ragione su tutto?
Ah! Beccato, hai detto che ho sempre ragione, quindi tu ami Louis.
Tranne per quello, scema. Hai ragione su tutto tranne sul fatto che amo Louis. Capisci.. io amo Ariana nonché mia futura moglie e futura madre dei miei figli.
“Harry! Me li passi o no i pantaloni?”
Louis stava davanti a me, le guance gonfie, le braccia conserte, le sopracciglia aggrottate, gli occhi curiosi e… senza pantaloni.
Sentirmi provocato era normale, vero? Presi i pantaloni del vestito facendo finta di non sembrare uno che volesse saltargli addosso… anche se era così.
No, ma che sto dicendo, cavolo! Io amo Ariana.
Ancora con questa storia? Mettici una pietra sopra Harry. Game over, caput. Cestino, erase, delete. Capisci il concetto o devo registrarti un film?
Passai i pantaloni a Louis, cercando di ignorare il fastidio nel mio cervello e non potei fare a meno di guardalo. Rimasi incantato un paio di secondi a fissare le sue gambe robuste, ma non troppo.. perfette.
“Perché mi guardi così?” Fece lui sorridente mettendosi i pantaloni.
“Come ti guardo?” Distolsi lo sguardo da lui, dal suo corpo perfetto, dai suoi occhi, dalla sua perfezione e guardai il pavimento senza motivo.
Ma quando i miei occhi fissarono giù, sentii già una grande nostalgia di lui e così, che lo volessi o no, mi ero ritrovato a fissarlo ancora. Aprii un po’ la bocca, come sbalordito.
Non potevo sentirmi attratto da lui. No, no, no.
Styles, ammettilo.
Mai.
Perché Cullen?
Perché è anomala come cosa. Gli altri ragazzi sono gay, non Harry Styles.
Fa come ti pare.
Oh, sembri mia madre!
Tu ti sei visto? Stai qui a discutere mentalmente con te stesso! Chiamo il manicomio?
“Harry, devi dirmi qualcosa?” Louis mi distrasse dalla risposta che avevo pensato bene di dare a quella cosa insopportabile.
“No, no. Nulla Loui.”
Lui sorrise e poi sbuffò.
“Vanno stretti questi pantaloni, non credi? E poi non mi piace tanto questo vestito.”
Io annuii e sospirai. Non guardare lì sotto, non guardare, non farlo.
Guardalo.
Va bene, una sbirciatina. Erano davvero stretti quei pantaloni. Davvero, si notava ogni cosa. E per ogni cosa intendevo proprio ogni cosa. Louis alzò le sopracciglia notando che stavo lì a fissarlo invece di muovermi e io diventai dello stesso colore del peperoncino.
Era arrivato improvvisamente caldo o era una mia impressione?  
No, è che sei innamorato.. ora ti faccio un disegno.
Ok, meglio cambiare vestito. Respirai una volta uscito fuori dal camerino con Louis che mi aspettava dentro.
Sarei impazzito di lì a poco.
 
 
 
 
 
“Era una continua provocazione, ti dico! Forse la sentivo solamente io.”
Liam era fermo, con lo sguardo fisso su di me. Non avevo idea del perché avevo sentito il bisogno di confidarmi con Liam subito dopo tornato a casa, ma sentivo che se non avessi detto di quella situazione a qualcuno sarei impazzito.
“Non credo che Louis voleva provocarti, Harry.” Aggrottò le sopracciglia, mentre si copriva ancora di più con la coperta. C’era proprio freddo in quel momento. Io e Liam eravamo distesi sul divano, con due coperte pesanti di sopra, e Liam mi faceva da strizzacervelli. Forse mi serviva davvero.
Ovvio che ti serve, parli con te stesso.
Ecco appunto.
“Non sto dicendo che lo abbia fatto a posta, dico solo che era lì che si cambiava e io mi sono sentito in imbarazzo.. non riuscivo a smettere di fissarlo.”
Liam sorrise malizioso e poi ridendo si voltò verso di me.
“Da quando hai scoperto di essere gay?” Fece solenne.
Eh? Cosa? Gay? Io? Non ci bastava anche la mia coscienza e la vocina a ripetermelo ogni trenta secondi, ma adesso si ci metteva anche Liam?
Ero proprio messo bene. Forse lo ero davvero e forse avrei dovuto accettare questa mia condizione.
Forse avrei dovuto parlare con Ariana e dirle che non potevamo sposarci perché ero innamorato del mio migliore amico.
Che macello! Mi massaggiai le tempie mentre Liam smise di ridere improvvisamente.
“Harry, guarda che non c’è nulla di male. Io la trovo una cosa tenera.”
“Non sono gay, Liam.”
Quello scrollò le spalle e tornò a guardare fisso davanti a se. Quando lo faceva significava che stava pensando intensamente, dovevo solo aspettare che si svegliasse dalla trance.
Styles, ascolta me, molla Ariana. A me sta pure sulle palle!
Ma se tu nemmeno le hai le palle, genio! Sei solo una stupida vocina che vive nella mia testa, senza un corpo. Sei pura fantasia, anzi, forse è meglio definirti subconscio.
La vocina non rispose. Oddio, forse l’avevo offesa, o uccisa, o polverizzata. Non volevo farlo! Oddio, perdonami vocina.
“Sarà, ma io vi vedrei carini insieme.”
Liam si rannicchio su se stesso e mi fece segno di mettermi ancora più vicino a lui.
Forse aveva ragione, forse eravamo carini insieme.
Erano normali tutti quei forse?




Styles's Wife Corner

Pardon! Non posso dilungarmi troppo perché devo scappare a studiare che per domani ho troppi compiti e io non ho fatto ancora nulla çwç
Sappiate solo che mi dispiace di avervi fatto aspettare, ma sono in una situazione difficile sentimentalmente e scrivere mi riesce poco. Non perché non abbia ispirazione, ma perché sono talmente concentrata sul casino che sta succedendo che non riesco a scrivere decentamente. Perciò mi spiace per questo capitolo schifoso, mi farò perdonare, scusatemi çç
Ringrazio chiunque continua a leggere, siete stupende.
Saliamo più di 10 recensioni stavolta? :D
Peace, Love, 69 and Larry Stylnson ♥

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Capitolo 7
*** Capitolo sei. ***


Capitolo sei.

 

Louis.

 

Forse lo avevo davvero provocato, o forse no. O forse sì... comunque era andata, avevo notato benissimo il suo imbarazzo nel vedermi cambiare e insieme a quello avevo anche sperato che mi baciasse improvvisamente. Ci speravo da quando l’avevo conosciuto, in realtà, e avrei dovuto perdere le speranze. Ma no, non le perdevo, non perché la speranza sia l’ultima a morire, ma perché sono un idiota colossale che crede nel lieto fine e alle farfalle nello stomaco.
Louis non poteva semplicemente innamorarsi di Eleanor, no, per Louis era troppo semplice. Louis doveva innamorarsi del suo migliore amico non gay.
E non avevo idea del perché parlavo di me stesso in terza persona. Questa è pura follia, come Harry sono pronto per finire in manicomio.

Magari saremmo finiti nella stessa stanza di ricovero e lui in preda ad un’altra follia si sarebbe innamorato di me per sempre. E di conseguenza avremmo fatto sesso… del buono e sano sesso.
Sbuffai rimproverandomi di aver pensato ancora a lui. Dovevo smetterla oppure avrei finito con il auto-denunciarmi per indecenza.
Mi mangiucchiai un’unghia e cliccai sulla pagina di you tube del mio portatile. Digitai il titolo di un nostro video e ci cliccai su. Lo facevo ogni tanto, per guardare i suoi atteggiamenti nei miei confronti, per avere il batticuore.
 Il video partì, era il nostro ultimo video diary in cui Harry sembrava incantato anche fin troppo da me. Le fans erano impazzite e ipotizzavano un tradimento di Harry, per puro divertimento. Io ridevo a quell’atteggiamento sclerotico e fantasioso, ma in realtà non mi sarebbe affatto dispiaciuto.
Carote, mi servivano carote per non scoppiare in un pianto isterico. Chiusi il portatile, deciso a non guardare ancora Harry e scesi giù in cucina.
“Louie, hey ci sono ancora miliardi di foto delle nostre fans, stavo per chiamarti!”
Più tentavo di non pensare a lui, più me lo trovavo davanti. Era una cosa ironica, ma triste.
Oh Louis, se solo fossi sano di mente non ti saresti innamorato di lui, ma tu non sei sano di mente. Non lo sei mai stato.
“Davvero?” Finsi di nulla come al solito “voglio vederle!”
Harry fece un cenno positivo con la testa mentre io presi una carota, quando mi girai notai che lui stava ridendo.
Era.. bellissimo. Mi toglieva il fiato. La sua risata mi toglieva il fiato. Mi rendeva felice perché capivo che lui era felice e questo non poteva fare altro che rendermi euforico più del solito.
“Ma quando la smetterai con le carote, Louie? Devi disintossicarti, seriamente parlando.” Si morse leggermente il labbro inferiore. Io scrollai le spalle.
In effetti dovrei disintossicarmi, Harry, ma non dalle carote, ma da te.
Oh, quanto avrei voluto dirgli così! Ma non potevo, non potevo proprio.
Stupido me, stupidissimo me.
“E’ così fastidioso?” Chiesi invece.
Harry scosse la testa e si illuminò quando mi sedetti accanto a lui e presi una carota. O forse credetti che si illuminò, forse le sue reazioni erano frutto della mia mente e di ciò che volevo vedere.
O forse prendevo troppa droga e questo era l’effetto.
“No, io lo trovo adorabile.”
A quella frase rallentai a mangiare e lo guardai negli occhi. Lui ricambiò lo sguardo senza esitazione quella volta. Poi successe qualcosa di molto, molto strano. Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla punta delle labbra. Non proprio lì, ma molto, molto vicino.
E fu lì che mi sentii come se stessi per aver un infarto. Ok Louis, respira, respira, calmati Louis, calmati. Probabilmente lo hai solo immaginato. Calmati, impedisci alla tua testa di girare, al tuo cuore di fare il tamburo e al tuo cervello di rincretinirsi ancora. Calmati. Presi un respiro profondo mentre Harry aggrottò le sopracciglia e aprì di poco le labbra.
“Scusami, non… non dovevo.” Fece soltanto.
No Harry, invece dovevi, dovevi eccome. Hai anche aspettato fin troppo. Oh mio Dio.
Lo guardai senza emettere alcun suono normale. La mia gola fece uno strano verso di incredulità e Harry sorrise, probabilmente divertito da quel rumore.
O forse perché si sentiva un tale coglione. Posai la carota mezza mangiucchiata sul piatto di fronte a me e spostai la mia sedia accanto a Harry, più vicino.
Lui non si oppose, rimase in silenzio.
“Era un… una specie di bacio quello?”
Harry guardò da tutte le parti tranne che verso la mia.
“Harry, non… vergognarti ti prego.”
Porca carota, dichiarati! Dimmi almeno che ti piaccio, fallo. Per favore Harry. Rendimi felice per una volta, non ti chiedo altro. Non ti obbligo ad amarmi, ma vorrei almeno piacerti. Solo questo.
Queste cose dovevo dirgliele, non pensarle dio carota! Invece no, le pensavo perché ero un idiota.
Lo confermavo sempre di più.
“Non lo so che mi sta succedendo, ok? Mi sento solo… strano quando sto con te. Farfalle nello stomaco e poca aria. Normalmente direi di essere innamorato, ma…”
Oh Dio Carota, lo sta dicendo sul serio. Il mio migliore amico sta dicendo quello che ho sempre desiderato che dicesse in tre anni.
Ok, Louis, respira ancora. Calmati, respira, respira.
“Tu.. sei innamorato di me.” Non era una domanda la sua. Era un’affermazione. Come diamine faceva Harry a sapere che ero innamorato di lui, come?
“Chi te lo ha detto?” Chiunque fosse stato poteva cominciare a dire le sue ultime preghiere, oppure poteva prepararsi a un grande ringraziamento da parte mia. Dipende da come andava a finire la cosa.
“L’ho sentito. Dal fotografo precisamente, per la prima volta. E poi.. ne parlavi a Niall, Liam e Zayn. Non ho origliato, è stato un caso davvero… io.. scusa.”
Lui aveva sentito ogni cosa. Ogni frase detta dal fotografo matto e ogni frase detta a Liam, Zayn e Niall. Sapeva ogni cosa. Questo perché io non ero stato abbastanza prudente.
Ecco, sei il solito idiota.
“E comunque stai per sposarti Harry.” Feci io cercando di non entrare in panico.
Anche se già lo ero e non sapevo più cosa fare o dire. Che totale macello.
“Posso sempre annullare tutto, Louis.”
Oh santa carota, non dire così. Mi sta per venire un infarto. E’ un sogno vero? Bene, non svegliatemi, lasciatemi dormire in eterno, per favore.
“Non…” Non cosa Louis? Non farlo? Non annullare tutto? Tu non vuoi davvero che si sposi non dire cose non vere, potresti pentirtene “Non so che dire.” Feci alla fine.
Ecco, bravo Louis. Ogni tanto ragioni anche se sei nel panico.
“Nemmeno io.” Sospirò e si strofinò una mano sul viso, come faceva sempre quando era nel panico. Ero contento di sapere che non ero l’unico.
In quel momento baciarlo mi parve la cosa migliore. E lo feci. Gesto totalmente impulsivo e idiota, ma ne avevo bisogno. Le circostanze lo richiedevano.
E poi non si dice carpe diem?
Lui non si oppose, anzi, mi strinse la mano forte.
Che belle labbra. Che meraviglia. Avevo aspettato così tanto. Harry ricambiò il bacio, continuando a stringere sempre di più la mia mano. Non avevo mai baciato labbra più belle di quelle. Più calde, più sensuali, più perfette. Ci staccammo molto lentamente. I nostri respiri erano affannati.
“Questo era un bacio.” Disse accennando un sorriso. Mi accarezzò i capelli e poi si voltò verso il computer. Non commentò, ma si limitò a stringere la mia mano e ad accarezzarla, lentamente.
Mi fece vedere le foto che le fans stavano mandando a raffica. Era difficile sceglierne solo dieci, io le avrei invitate tutte quante, in realtà. Ogni foto aveva un qualcosa che la rendeva speciale, proprio come Harry.
“Louis…” Harry improvvisamente si bloccò girandosi a guardarmi. “Puoi parlarne con Niall, Zayn e Liam, ma per favore, non dire nulla ad Ariana.”
Ridussi gli occhi a due fessure. Eh no. Non ci stavo Styles, davvero non ci stavo.
“Devo fare finta di nulla, Harry?”
Dovevo guardarlo, scherzare con lui, parlargli senza pensare a quello che era successo dieci minuti fa e al fatto che mi stava tenendo la mano e non voleva lasciarmela andare?
Dovevo ignorare tutto questo?
“Louie…”
“No, ‘Louie’ niente, Harry!”
Gli lasciai la mano e lui alzò le sopracciglia come se fosse dispiaciuto. Cosa diamine stavo facendo? Mi stavo forse arrabbiando con lui? Ero pazzo completamente pazzo, sì. Non dovevo arrabbiarmi porca carota, non dovevo farlo.
“Non voglio fare finta di niente Harry. Ho aspettato tre anni per questo momento.”
Eppure sentivo inevitabile il bisogno di dirglielo. E questo perché ero sempre un’idiota di dimensioni colossali. Harry abbassò lo sguardo e cercò di nuovo la mia mano. Si girò verso di me e nell’istante preciso in cui mi guardò tutto il resto sparì. Come se non ci fosse nient’altro oltre me e lui.
Come siamo dolci oggi, Tomlinson.
“Non sono pronto Louis. Non riesco ad affrontare la situazione, perché nemmeno capisco tutto questo casino. Prima devo capire ogni cosa e per capire ho bisogno del tuo appoggio, perciò per favore, non ti chiedo di ignorare quello che è successo, ma Ariana non deve saperlo.”
Sospirai profondamente non riuscendo a sostenere il suo guardo. Okay Tomlinson, pensa. Pensa velocemente e in modo chiaro.
Hai appena avuto il tuo primo bacio con Harry. Bene, questo ti rende euforico e felice, ma lui ti sta chiedendo di dirlo solamente a Niall, Zayn e Liam perché erano al corrente del tuo segreto e di non dirlo a nessun altro.
Se non vuoi perderlo sul serio ti conviene fare così.
“Ok Harry. Non dirò nulla ad Ariana.”
Lui fece un sorriso felice e poggiò le sue labbra sulle mie per poi alzarsi subito e lasciarmi molto lentamente la mano.
“Devo andare a prepararmi.” Sussurrò lui chiudendo il suo portatile.
“Per dove?”
“Devo andare al cinema con Ariana… Scusami Louis.”
Non disse nient’altro e uscì da quella stanza. Se ero confuso? Sì. Se c’ero rimasto male? Sì. Se ero felice? Sì e no. Se speravo che lui restasse a casa dando buca ad Ariana per restare con me? Sì. Se mi sentivo un tale idiota e non smettevo di pensarlo? Ovviamente.
E non capivo perché quel groppo in gola e quel bisogno di sentire ancora una volta le labbra di Harry sulle mie. Non potevo resistere ancora di più. Mi alzai dalla sedia e uscii da quella casa. Sarei andato in giro a fare due passi. Magari avrei comprato anche una cosa senza senso per non dare l’impressione di uno che stava uscendo davvero fuori di testa.
Stupido Louis confuso.





Styles's Wife Corner

Ma buona sera carissimi! Ci ho messo poco stavolta a scrivere, avevo tutto pronto nella mia mente e non sono riuscita ad aspettare per scrivere il capitolo. Ho visto che ci sono sempre più persone che leggono questa Fan Fiction, perché i numeri delle preferite, delle seguite e delle ricordate stanno aumentando parecchio. E questo mi rende davvero felicissima, ma mi chiedo sempre perché ci siano sempre poche recensioni rispetto a quei numeri. Boh, vi prego recensite perché io amo questa fan fiction e gradirei davvero sapere cosa ne pensate. Non scrivetemi soltanto "bella continua"  però, ve lo dico con il cuore in mano che ci rimango male çwç
Eniweis (?) parlando del capitolo non ve lo aspettavate eh? Eh? Diciamo che solo adesso si entra nel vivo della storia, perché ci saranno sviluppi che non vi aspettate, fidatevi di me :3 Non vedo l'ora di sapere le vostre reazioni per questo capitolo *-----*
Aspettavate questo momento e lo aspettavo anche io, veramente uwu  
Vi amo tanto, grazie a chi recensisce sempre, siete stupende. Love ya, Sarah ♥

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Capitolo 8
*** Capitolo sette. ***


Capitolo sette.

 

La mano di Louis stringeva per l’ennesima volta la mia. Io e i miei migliori amici eravamo tutti buttati sul divano, come sempre, e avevamo un enorme coperta che copriva ogni centimetro dei nostri corpi.
Liam era intento a leggere la timeline di twitter con Zayn, Niall era ipnotizzato da uno strano snack al cioccolato che prima Liam aveva buttato lì a caso e io ero ipnotizzato dagli occhi di Louis.

Dov’era Ariana?
“Devo fare un video con il gruppo, meglio se prendi impegni per oggi pomeriggio.” Era stata perfetta come scusa. Peccato che in programma non c’era nessun video e adesso eravamo tutti lì a fare tutto tranne che parlare davanti ad una telecamera.
Cosa si fa per stare con Louis, eh?
Vocina! Mi sei mancata, sai? Non ti fai sentire da tre giorni. Lo so che ti ho offeso tanto dicendoti che sei
stupida, non lo penso seriamente. Scusa, scusa, scusa.
Oddio, mi sto crucciando per una vocina. Okay, meglio non dirlo in giro.
Anche tu mi sei mancato, Styles. E’ solo che volevo farti capire che senza di me sei perso. E quindi sono stata zitta per tre giorni.
Okay, sei stata cattiva.. Non potevi dirmelo e basta?
“Pianeta terra chiama Styles.” Louis mi stava passando una mano davanti gli occhi, quella con cui non era impegnato a stringere la mia.
“Eh?” Feci io cercando di riscuotermi dai miei pensieri insensati.
Gli altri guardarono le mani mie e di Louis intrecciate. Oh, ecco cosa stavamo facendo tutti lì insieme.
Voglio assistere! Non vedo l’ora di sapere cosa dicono.
Sì, okay, ma io sono nervoso. Io e Louis ci scambiammo uno sguardo per sapere chi dei due dovesse cominciare il discorso. Sapevamo che la reazione sarebbe stata positiva, ma non si sa mai, no?
Aiuto, tremo.
“Dobbiamo dirvi una cosa.”
Fai il capitan ovvio Harry?
Eddai, non essere antipatica.
Sono antipatica quanto voglio. Sono dentro la tua testa, non puoi mandarmi via, ah!
Scommettiamo? Styles! Smettila di litigare con te stesso, basta!
“Cosa dovete dirci?” Liam si allungò un po’ verso di noi. Lui aveva capito ogni cosa, lo sapevo da come ci guardava. Intenerito, felice per noi, sicuro di sapere.
“Io ed Harry.. ecco, diciamo che ci siamo messi insieme.” Io guardai Louis annuendo.
No, il batticuore non era passato per niente, anzi era sempre presente, no, le farfalle non erano sparite e sì, io ero innamorato del mio migliore amico.
Nella stanza calò un silenzio misto a stupore e incredulità. Nessuno dei tre accennava a muoversi e Louis mi guardò preoccupato. Io strinsi ancora di più le dita attorno la sua mano, come per tranquillizzarlo in silenzio. Forse gli serviva un po’ per metabolizzare la cosa.
“Porco cucchiaio.” Urlò Liam dopo un minuto di silenzio. Niall ridacchiò e poi Zayn si buttò addosso a noi.
Ahia, che male! Louis per sbaglio mi aveva dato una gomitata sulla pancia, poi ne avremmo discusso.
Sì, magari lui poi inizia a farti un massaggino e cosa tira cosa…
Pervertita! Anche se non mi dispiaceva… No, Styles concentrati sul fatto che i tuoi tre migliori amici ti stanno soffocando.
Che male, che male! Perché stavano dimostrando la loro contentezza strapazzandoci di pugni involontari?
“Ragazzi, ci state uccidendo, basta vi prego!” Urlò Louis ridendo.
I miei ormoni impazzivano ogni volta che lo sentivo ridere. Era meglio di qualunque altra risata. Era una boccata d’aria, era la felicità massima, era…
Ho la carie, Styles!
Tu nemmeno li hai i denti, sta zitta. Mi stava uscendo bene quella frase.
Bene? Ma dove?
“Aspettate..” Liam si bloccò con il braccio a mezza aria e si tirò su. Gli altri lo seguirono a ruota. Io e Louis facemmo un sospiro di sollievo. Sì, a parte la reazione assurda era andata bene. “E Ariana?” Continuò Liam guardandomi.
Ariana, Ariana, Ariana. L’avrei volentieri polverizzata se non fosse stato per il fatto che ero affezionato a lei in una maniera quasi maniacale. Era.. la mia migliore amica. Avevo dovuto fare un enorme errore, che adesso non sapevo come risolvere, per accorgermene.
“Ecco.. non abbiamo discusso della cosa..” Louis si mise una mano dietro la nuca, imbarazzato.
Sapevo che non riusciva a sopportare il matrimonio e che più che essere arrabbiato era a disagio, e io non avevo idea di come fare per farlo stare tranquillo.
“Be, è ovvio che non ti sposi, Harry.” Zayn alzò le sopracciglia girandosi in modo buffo verso Niall che sorrideva come se avesse davanti tutto il cibo del mondo.
“Be, non voglio sposarmi.. è solo che non so come dirglielo! E’ una cosa delicata, ragazzi.”  Louis mi cinse i fianchi con un braccio mentre il mio cuore cominciò a martellare forte. Era come la prima volta che mi ero accorto che mi piaceva, la stessa identica sensazione era lì, non andava via. E io amavo emozionarmi per lui.
Forse non crederai al tuo cervello, ma mi hai intenerito questa volta. Se potessi farei la testimone alle vostre nozze.
Sei la benvenuta, solo che ecco.. non puoi uscire da lì.
“Sarà pure delicata, ma trova il modo di dirglielo. Stranamente ha ragione Zayn.” Fece Niall, stavolta non indugiando oltre e prendendo quella strana cosa sul tavolo.
Levò la carta e chiudendo gli occhi gli diede un morso.
“Niall, quella era la mia merenda.” Fece Liam incrociando le braccia al petto e incenerendolo con lo sguardo.
“Così impari a lasciare cibo incustodito in presenza di Niall” commentò il mio stupendo, divertente Louis.
Bambini, erano proprio dei bambini che litigavano per le caramelle. 
“E’ buono.” Farfugliò Niall intento a dare un altro boccone.
“Mi devi una merenda, Niall. Sappilo.”
Louis avvicinò il suo viso al mio e mi stampò un bacio sulla guancia. Tutti si girarono verso di noi.
“Ecco, così possiamo riprendere il discorso.” Fece Louis mentre io diventavo rosso pomodoro.
Mio Dio Styles. Era un bacio sulla guancia, non ti ha mica stuprato davanti a tutti.
Permetti che mi sono emozionato lo stesso? Boh. Adesso non posso neanche più arrossire?
Mi girai verso Louis e feci un sorrisetto imbarazzato mentre gli altri tre discutevano al nostro posto per una soluzione. Parlammo di quell’argomento per mezz’ora, senza trovare via d’uscita.
Due ore dopo non l’avevamo ancora trovata. Forse perché alla fine avevamo fatto tutto tranne che parlarne seriamente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Aprii la porta della camera di Louis piano. Come ogni sera, andavo da lui per dargli la buonanotte, quando Ariana si era ormai addormentata. La cosa tenera era che Louis mi aspettava sveglio anche fino alle tre di notte. Amavo quel ragazzo.
“Si è addormentata?” Sussurrò Louis vedendomi. Io mi limitai ad annuire e lo osservai tramite la fievole luce della luna. Il suo viso era preoccupato, non sembrava sereno e le sue mani erano intrecciate l’una con l’altra e se le stava torturando. La coperta lo copriva a metà e mi chiesi se non ti sentisse freddo, visto che io ero vestito pesante e tremavo. Era quasi l’una di notte, fuori pioveva e io e Louis dovevamo ancora darci la buonanotte. Quanto avrei voluto dormire insieme a lui, baciarlo, e sognare tra le sue braccia. Sospirai malinconico.
MOLLA ARIANA!
Ehi, non urlare, sono stanco. Un po’ di tatto, diamine.
Louis si mise seduto, diede un’occhiata furtiva alla porta e vedendola chiusa si avvicinò alle mie labbra. Fu un bacio veloce, ma carico di tensione.
“Loui, che c’è che non va?” Gli chiesi quando lo sentii tremare dopo il bacio.
“Nulla, amore, è solo che io.. vorrei a volte che Ariana non ci fosse.”
Sapessi quanto io.
Per questo devi lasciarla.
Non so come dirglielo!
Ma sei rincretinito? Se potessi uscirei da qui e glielo direi io.
Ci vuole il momento giusto, non posso dirglielo da un secondo all’altro.
“Mi hai chiamato amore?” Chiesi a Louis dopo averci pensato per un attimo.
E se lui era imbarazzato prima, in quel momento lo era ancora di più.
“No, è che .. scusa, non volevo.” Scoppiai a ridere fin troppo rumorosamente e mi tappai la bocca con la mano.
Sì Cullen, fatti scoprire dalla tua non futura moglie!
Crudele, zitta.
“Ma scusa di cosa? E’ tenero. Chiamami pure così… amore.”
Lui sorrise felice e poi posai il mio viso sulla sua guancia, ispirando il suo profumo.
“Louis, andrà tutto bene, avrò il coraggio di lasciarla.”
“Non lo so Harry.. Non lo so se lo farai.”
Rimasi bloccato mentre lui si morse il labbro inferiore probabilmente pentito di quello che aveva detto.
Io sono con Louis, non so se lo farai.
“Louis, io sono innamorato di te, okay?” Dissi ignorando la vocina che era convinta che io ne non fossi capace.
“Sei sicuro Harry? Perché a questo punto, io qualche domanda me la faccio.”
No, no, Louis. Non pensarle queste cose. Mannaggia a me e al mio essere talmente stupido da accorgermi delle cose solo troppo tardi.
“Sono sicuro Louis. Tu mi piaci tanto, davvero. Per favore credimi.”
“Non lo so Harry..”
Lo baciai improvvisamente, odiavo il fatto che avesse dei dubbi su di me. Lo detestavo. Un bacio poteva risolvere la cosa, no?
“Questo mi convince un po’ di più…” Sussurrò quando ci staccammo. Più passavano i minuti, le ore e i giorni più mi accorgevo che era Louis quello che stavo cercando.
Quando ero con lui, capivo finalmente cosa intendevano le persone quando parlavano di amore.
Non voglio controbattere, no. E’ una cosa troppo dolce per commentarla in modo scherzoso.
Almeno questa!
Io e Louis ci guardammo negli occhi per una frazione di secondo, prima di sentire un rumore in corridoio. Ci staccammo l’uno dall’altro e proprio in quell’istante la porta si aprì.
“Harry? Che fai qui?”
Ariana. Oh mannaggia a te e al tuo sonno leggero.  Ridacchiai per la situazione piuttosto equivoca e guardai Louis incapace di improvvisare una scusa.
Avanti, diglielo!
E’ notte fonda! Non è un bel momento per farlo. Aiutami a trovare una scusa che regge, vocina!
“Si era dimenticato la maglietta che usa per dormire qui, è solo venuta a riprenderla.”
Ho già detto che lo trovavo a dir poco geniale? Non avrei mai saputo dire una scusa migliore.
“Infatti, quindi adesso che finalmente l’ho messa posso tornare a dormire.” Mi alzai dal letto di Louis sentendomi uno schifoso bugiardo e cinsi un fianco ad Ariana. Lei guardò insospettita prima me, poi Louis e uscì trascinandomi con la mano. Non ebbi neanche il tempo di girarmi per guardare Louis senza che lei mi scoprisse.
Harry, Harry, Harry, perché devi sempre combinare casini?
Credimi, mi faccio la stessa domanda da venti stupidissimi anni. 






Styles's Wife Corner

Ma puonsalve genteeeeeeeee :3
Allors, volevo postare prima, ma sono rimasta delusa dalle poche recensioni dells corso capitolo. ogni volta che penso che ci siano più recensioni ce ne sono sempre di meno, boh. Rimango male çwç
Comunque ho postato perchè ci sono le brave personcine che insistevano ahahahahahah 
In questo capitolo si vede com'è la relazione tra Louis ed Harry e si cerca una soluzione per tutto il resto. La soluzione l'avrete nel prossimo capitolo grazie ai ragionamenti contorti di Tommo ahahahahahah 
Sì, Ariana sta sulle palle anche a me. Quanto trovate adorabile la gif di sopra? Io anche fin troppo. Li amo quei due, devono fare coming out altrimenti mi arrabbio, sì uwu Bene, detto questo.. recensite, peace, love 69 and Larry Stylinson
 ♥

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Capitolo 9
*** Capitolo otto. ***


 

Capitolo otto.

 

Louis.


Chi me lo ha fatto fare di innamorarmi di lui? Chi? Forse era meglio se mi stavo buono e calmo. Quanto meno avrei evitato un po’ di rogne.
La cosa che meno tolleravo erano i baci appassionati di Ariana a Harry. E lui non poteva mica tirarsi indietro.. troppo sospetto, ovviamente. Davanti a me, poi! Certo, non potevo incolpare Ariana che non aveva idea del fatto che io ed Harry stavamo insieme, ma ero.. arrabbiato. Sì davvero tanto arrabbiato con il mio ragazzo.
Il mio ragazzo. Mi faceva uno strano effetto a pensarlo, figuriamoci poi a dirlo. Per quanto fossi felicissimo che lui lo fosse, ancora non riuscivo a crederci. Troppo assurdo per essere vero.
Comunque, io e gli altri avevamo parlato a lungo di quello che era meglio fare e senza dubbio tutti ci trovavamo d’accordo sul fatto che Harry dovesse lasciare Ariana prima che la cosa andasse avanti.
Ma lui invece non lo faceva. I giorni passavano e Harry non trovava il coraggio di mollarla. Era passata una lunga settimana, tra baci nascosti, tra carezze e scherzi senza che Ariana ci vedesse. Ed io ero stanco di fingere di non amarlo quando c’era lei.
Diventava fastidioso quando lei cominciava a infilargli la lingua in bocca, fino alla gola, davanti a tutti ed Harry era costretto a tenerla stretta. Oppure quando si sentiva durante la notte il loro letto che faceva rumore e i gemiti da parte soprattutto di lei. Anche se erano molto discreti, si capiva lo stesso quando lo facevano.
E se lo state pensando.. sì, ero.. geloso. Principalmente non volevo dividere la mazza di Hazza, con lei.
La mazza di Hazza.
Questa frase era un tutto un programma. Ma da dove diamine mi è uscita? Certo Tomlinson, se tu continui a guardarti foto sconce di Styles su We Heart It è normale che ti escano frasi come questa.
Ad ogni modo, io non avevo capito come Harry si fosse innamorato di me da un momento all’altro. Due settimane fa avrei giurato che fosse etero. Forse era solamente molto confuso e in realtà io non gli piacevo. O forse sì.
Boh, vai ad entrare nella sua testa. Stava di fatto che io quella situazione la capivo sempre meno.
Mi mangiucchiai un’unghia quando vidi una gif di ieri sera. Io e lui sul palco, che ci abbracciavamo facendo finta di essere migliori amici.
Nessuno sapeva che stavamo insieme tranne io, lui (capitan ovvio) Zayn, Liam e Niall. Nemmeno le nostre famiglie.
Secondo Harry per ora era meglio così, finché non avesse lasciato Ariana, quanto meno. Io pensavo che lui non avesse il coraggio di fare coming out.
Oh fanculo a Styles e alla sua paura.
“Amore, hey.. che guardi?”
Pensi al diavolo.. Harry entrò dalla porta della mia stanza, per poi richiuderla e precipitarsi su di me. Mi stampò un bacio sulla guancia e mi cinse il petto con le sue braccia. Non avevo la più pallida idea del perché il mio cuore avesse cominciato a battere in quel modo.
 “Nulla.. stupide foto.” Feci girandomi.
Era bello, era proprio, proprio bello. I capelli, gli occhi, le labbra, il suo corpo. Era perfetto. Non avevo mai visto ragazzo più bello di lui, nemmeno uno che gli somigliasse, in realtà.. era unico, era speciale. Ed era.. mio.
“Quella era una gif di ieri sera?” Mi chiese sorridendo felice.
Io annuii mentre lui riapriva la finestra che io avevo chiuso per l’imbarazzo. Il suo sorriso si allargò ancora di più e gli occhi gli brillarono. Ero felice del fatto che lui fosse così contento.
“E’ tenera, vero?” Gli chiesi accarezzandogli una guancia. Avrei giurato che i suoi occhi si inumidirono.
“Sì, è tenera.” Sussurrò.
“L’hai lasciata, Harry?” Gli chiesi non riuscendo a trattenermi.
Dimmi di sì santa carota, dimmi che l’hai lasciata e che possiamo vivere in pace. Dimmelo Harry, ti prego.
“Louis, io..” Iniziò senza sapere come continuare.
“Ho capito.. quando hai intenzione di farlo? Vi dovreste sposare tra due mesi.”
Harry abbassò lo sguardo, stavolta davvero con le lacrime agli occhi. Ero stato crudele? No che non lo ero stato. O forse sì? Oh porca carota, non lo sapevo.
Ora lui mi odiava e stava per piangere per la mia stupida insistenza, non potevo starmi zitto e basta?
“Capisco che è difficile per te sopportare i nostri baci e tutto il resto, ma mi serve del tempo per realizzare.”
La sua voce suonava rotta e forse non sicura e decisa come avrebbe voluto.
“Okay.” Feci soltanto. Lo sentii respirare profondamente. “Scusami, è solo che..” fui bloccato da una fastidiosissima voce.
“Harry! Andiamo, dobbiamo andare a vedere la sala per il ricevimento!”
Che odio, che odio, che odio.
“Ne parliamo quando torno, promesso.”
Harry mi guardò in viso, tutto tranne che negli occhi e dandomi un bacio sulla fronte e poi uno veloce sulle labbra uscì da lì.
Detestavo Ariana. Era una cosa brutta da dire, ma la detestavo. E detestavo anche l’insicurezza di Harry. Forse era meglio quando lui non era innamorato di me.
Ma che dico? No, meglio adesso. Almeno posso baciarlo. Anche se non sempre, ma me lo facevo bastare.
Perché mi devo accontentare? Perché?
Dovevo trovare il modo di far conoscere ad Ariana la verità. Dovevo farglielo capire.
Qualcosa dovevo inventarmi.





I suoi occhi mi scrutarono come mai prima avevano fatto. I capelli corvini erano raccolti in una coda disordinata, il naso piccolo e perfetto arricciato, le labbra rosee increspate, gli occhi chiari piuttosto stanchi.
“Dici davvero?” Fece passandosi una mano sul viso. “Sei gay?”
Io annuii facendo un mesto sorriso. La sua reazione fu rimanere immobile per un intero minuto. Talmente ferma che ebbi paura che fosse morta in quel momento d’infarto, per la notizia che non si aspettava.
Porca carota ho ucciso la mia ex. Forse dovevo starmi zitto.
“Harry Edward Styles.” Ah no, era viva. Pronunciò quel nome con un sorrisetto complice. “Avrei dovuto capirlo” Si sbloccò da quella posizione assicurandomi che fosse viva.
Eleanor Calder era ancora la ragazza che trovavo più bella dell’intero mondo. E di certo non potevo negare che fosse davvero deliziosa, quasi più delle carote. Per questo mi ero messo con lei, perché ero convinto potesse farmi dimenticare Harry.
Quanto stupido ero stato. 
“Els, ascolta, non devi dirlo a nessuno, lui vuole mantenere ogni cosa segreta per il momento e...”
“Non mi hai mai amato, vero Louis?”
Oh merda. Era una domanda retorica, vero? Dovevo rispondere? Cosa dovevo dire? Mi devo salvare, mi devo salvare. “Pensavo di sì.. io non mi ero reso conto di amarlo quando stavo con te. Ero convinto di essere innamorato di te.”
“Ma non lo eri.”
Guardai in basso. Volete sapere perché mi ero precipitato da Eleanor? Be uno perché sono un’idiota e questo penso che nessuno lo neghi; due perché sentivo il bisogno di farglielo sapere, mi fidavo di lei, arrabbiata o no non l’avrebbe detto a nessuno, sa mantenere un segreto; tre mi sembrava giusto che sapesse perché l’avevo rifiutata.
Quattro.. no, non c’era un quarto motivo.
“Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me.. e non sono arrabbiata sono solo.. sorpresa, anzi, sconvolta, o forse tutte e due.. non lo so, sono tante cose Louis, ma non arrabbiata. I sentimenti sono complicati, fraintenderli capita a tutti.”
Se non fossi gay, lei sarebbe la donna della mia vita. Senza dubbio. Forse questo avrebbe dovuto rincuorarla?
“Posso confidarti un segreto io, adesso? Ovviamente rimane tra di noi. Proprio come il tuo.”
Io feci un cenno positivo con la testa, sorridendo felice per il fatto che non avesse tirato fuori un pugnale e non me lo avesse piantato dritto al cuore.
Da quando ero così macabro e violento?
“Certo, io tengo il tuo e tu il mio.”
Eleanor prese un respiro profondo, guardò la finestra, guardò me, poi sorrise in modo fin troppo triste. 
E poi pronunciò delle parole che non mi sarei mai aspettato da Eleanor Calder.
La guardai negli occhi, cercando di capire se fosse sincera e… sì, lo era.
Ecco perché non era arrabbiata con me.
Oh santissima carota, non potevo credere a quello che lei stessa aveva detto.
 
 
 
 
 
 
“Zayn, tieni quel dannato cucchiaio fuori dalla mia vista se vuoi continuare a vivere.”
Ecco a voi un raro momento di Liam Payne arrabbiato. I cucchiai erano l’unico motivo per cui andava di matto. Molto normale il ragazzo sì. Zayn scoppiò a ridere incurante del fatto che Liam stesse morendo di paura. Indicò quel cucchiaio come se fosse un oggetto del male fabbricato da Satana in persona e ripeté di toglierlo da lì.
“Oh andiamo, Liam. E’ solo un cucchiaio non ti uccide mica.”
Oh tu chiudi il becco Ariana. Non dovevi andare a cena con delle amiche? Perché sei qui ad abbracciare il ragazzo che io dovrei abbracciare?
“Tu non capisci Ariana. Quei cosi sono spaventosi. Io ho paura, toglietelo dalla tavola o non mi siedo.”
Niall scosse la testa, sbuffando. Prese il cucchiaio e lo posò al suo posto, con le proteste di Zayn e la felicità massima di Liam.
I miei migliori amici erano i più assurdi del mondo. I più assurdi e i più divertenti. Io ed Harry ci scambiammo un’occhiata, mentre Ariana si era alzata per rispondere ad una chiamata.
I ragazzi sorrisero. Loro si accorgevano sempre di tutto, perfino quando a volte eravamo noi stessi a non accorgerci di qualcosa.
“Se solo poteste vedervi. Siete la tenerezza fatta persona voi due.” Sussurrò Niall tenendo d’occhio la porta.  Harry gli sorrise senza parlare io farfugliai un grazie. La porta si spalancò e quei capelli castani tornarono a sedersi accanto ad Harry.
“Avevano sbagliato numero.. allora, si mangia?”
Louis, non stai facendo quello che ti eri promesso di fare, fa qualcosa, falle capire qualcosa. Muovi le meningi!
“Hey Liam! Perché non facciamo scambio di posto? Non vedo bene la finestra da qui.”
Liam aggrottò le sopracciglia. Era seduto accanto ad Harry, a sinistra. A destra vi era la futura non moglie.
“E perché dovresti vedere la..? Oh! Certo. Louis.”
Con i suoi tempi, ma Liam arrivava a cogliere certe cose. Niall e Zayn ridacchiarono mentre io e Liam scambiavamo il posto. Casualmente, ironizzo casualmente, avevo portato tutto tranne il mio piatto con le carote. Harry si girò verso di me, scuotendo impercettibilmente la testa, ma sorridendo a trentadue denti.
Le sue reazioni felici erano troppo belle ai miei occhi. Ero felice se lui stava bene per me.
“Ho dimenticato il mio piatto, Harry me lo passi per favore?”
Lui fece un segno a Liam che lo porse ad Ariana,  che non aveva capito ancora nulla, ed Harry me lo passò. Ovviamente, lo avevo fatto per toccare la sua mano.
“Grazie.” Dissi.
Ariana si girò verso di me, squadrandomi. Che aveva da guardare? Guardati tu, brutta stronza. Non hai idea di cosa stai impedendo! Stai impedendo ad un amore di sbocciare, stai impedendo a due persone innamorate di poter manifestare il loro amore non segretamente! Brutta stronza.
Louis, controlla la rabbia.
Harry mi accarezzò una gamba da sotto il tavolo, probabilmente aveva capito che volevo mandare segnali. Non lo facevo per cattiveria, avevo solo trovato giusto il fatto di farle capire un po’ di cose, così quando Harry la lascerà, perché lo farà, la pillola sarà meno dolorosa da ingoiare. Lo facevo per altruismo. No? No, okay, era essere sadici quello. Lo ammettevo.
Ricambiai il gesto ad Harry che per tutta risposta si affogò con l’acqua che stava bevendo. Okay.. ero andato troppo in su.
Mano curiosa, non spingerti fin lì, diamine!
“Louis?” Sussurrò Harry in tono di rimprovero. Si girò verso di me e io tolsi la mano dalla sua gamba.
“Scusa, non volevo.”
In tutto questo Ariana guardava i Griffin in tv. Mentre gli altri ridevano rumorosamente.
Mi chiesi come diavolo ancora lei non fosse saltata in aria e avesse urlato
“Ma voi siete fidanzati!”
Era proprio da scemi non capirlo!
“Oh, tesoro, devo dirti una cosa!” Sbraitò l’ochetta che non si accorgeva di nulla.
Harry la guardò, non parlando. Era impegnato ad accarezzare la mia mano sul tavolo. Visto che lei era assorta nei suoi pensieri e non si accorgeva di nulla, potevamo anche fare sesso lì senza che lei se ne accorgesse.
“Domani Eleanor mi ha invitato a dormire a casa sua, sai.. serata tra donne. Torno verso il pomeriggio.”
Quasi mi strozzai con la carota che stavo mangiando.
Questo significava che io e lui potevamo dormire insieme senza che lei ci scoprisse o non rompesse le cosiddette! Ma significava anche un’altra cosa.. no, a quello non volevo pensarci.
“Tutto bene, amore?” Harry mi diede una pacca sulla spalla, per farmi riprendere. Mi aveva chiamato amore davanti ad Ariana? Ora sì che lei poteva sospettare davvero.
“Sì, tesoro, mi è semplicemente andata di traverso la carota.” Tutti guardammo Ariana curiosi.. ma lei, era tornata di nuovo a quei stupidi Griffin. Battei leggermente le mani sul tavolo, mandando indietro la testa, mentre Harry sbuffava.
Nulla, nulla. Non potevamo fare nulla per farglielo capire. Diamine. 







Styles's Wife Corner

Puon sapato pomericcio! (?) Sono bloccata a casa (non a causa della neve purtroppo) ma perché mio padre è arrabbiatissimo con me e sono in punizione .-. Per fortuna non mi ha tolto il pc *-*
Eniweis (?) in questo capitolo c'è qualcosa che non svelerò tanto presto (il segreto di Eleanor) e sinceramente non era neanche in programma, mi è uscito così mentre scrivevo :') 
Qui non sopporto Ariana, amo Louis e adoro Harry, mi fanno morire dal ridere. E gli altri.. be gli altri sono gli altri ahahahahahah Scusate per la parte depressa all'inizio, ma io ero depressa in quel momento.. non sono giustificata lo so *va nell'angolo a piangere*
Comunqueeeeeeeeeeeeeeeees adesso vado a mangiare delle patatine, o forse dei muffin alle carote che mia madre mi ha generosamente comprato *____* perché ho voglia di mangiare. Il che è diverso dall'avere fame. Sto parlando a vanvera e sto dicendo cose senza senso, non ve ne frega nulla, ma okay. 
Se volete passare in questa mia shot ne sarei fellice (è una Larry, stranamente) I'm a koala, today. 
Recensite, siete bellissime, peace, love and Larry Stylnson. ♥

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Capitolo 10
*** Capitolo nove. ***


 Capitolo nove.

 

Harry.
 
 

“Non capisco Harry, perché deve venire anche Louis?”
Mantieni la calma Harry, mantieni la calma. Ignora il fatto che avete fatto questo discorso miliardi di volte e che a lei roda il fatto che ti scarrozzi dietro Louis.
Fanculo non mantenere un bel niente e picchiala!
No, devo rimanere calmo. Non provocare, te!
“Te l’ho già detto, mi fido del suo parere.. voglio sapere se a lui la sala piace.”
E sì, era una bugia. Volevo passare del tempo con lui e non con Ariana. In realtà, lei non era così antipatica come poteva sembrare, semplicemente si stava accorgendo che qualcosa non andava e stava diventando sempre più acida. Forse avrei dovuto dire tutto e basta.
E che aspetti?
Coraggio. Ma non ne ho, se qualcuno me lo regalasse..
“E va bene, ma questa è l’ultima volta che te lo porti dietro.”
“E perché mai? E’ il mio migliore amico.”
Il mio migliore amico. Ma che carota stavo dicendo? Louis non era il mio migliore amico.
Sputa il rospo, diamine!
“Hai vinto, portatelo dietro quanto vuoi. Che aspetti ad andarlo a chiamare?”
Ariana si voltò verso di me scuotendo la testa. Io sorrisi e senza farmelo ripetere due volte andai a chiamare Louis. Ariana era stata gentile, alla fine.
Arrivato alla porta della sua camera mi bloccai un attimo sentendo la sua pulita risata. E poi anche quella di Zayn.
“Hai mangiato quattro muffin al cioccolato dieci minuti fa, come diamine fai ad avere fame?”
Era Liam quello? Stavano scherzando senza di me? Aggrottai di poco le sopracciglia ed entrai dalla porta. Un cuscino mi colpì in pieno viso. Tutti gli altri scoppiarono a ridere tranne Niall che venne incontro a me.
“Harry! Non volevo, era diretto a Liam, scusami!”
“Hai una mira di merda Niall, io sono dall’altra parte della stanza!”
Liam era seduto sulla scrivania di Louis che faceva non capivo cosa al computer. Zayn era disteso sul letto di Louis e Louis era seduto accanto a Zayn.
Louis mi rivolse un leggero sorriso, guardandomi distrattamente.
“Vi divertite senza di me?” Feci senza pensarci troppo. A quel punto, Louis smise di guardarmi e gli altri invece guardarono solo me.
“Be, tu eri intento a baciarti con Ariana.” Perché Louis era acido nei miei confronti?
Hai visto? Cullen stai mandando a puttane ogni cosa. Lasciala e basta, che diamine.
“Be, non è colpa mia se..”
“Se cosa, Harry? Non è colpa tua se ancora non l’hai lasciata? E se non è tua la colpa, allora di chi è? Sono stanco di aspettare.”
Tutti guardarono tutto tranne me e Louis, che era scoppiato davvero. Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Lo sapevo. Ma non pensavo così presto. Fanculo a me, davvero, fanculo a me.
Lasciala subito. Ora, scendi e lasciala.
“Louis, lascia perdere.” Fece Zayn dandogli una pacca sulla spalla.
“Mi spiace, okay? E’ che non ci riesco te l’ho detto che mi serve tempo e..”
“Ieri sera mi avevi detto che oggi lo avresti fatto!”
Sospirai profondamente. Tutti gli altri rimasero in silenzio, io guardai Louis senza sapere cosa dire. Era arrabbiato e aveva ragione, era deluso e faceva bene ad esserlo, era triste e odiavo che lo fosse a causa mia.
“Mi dispiace.” Feci e chiusi la porta senza aggiungere nient’altro.
Harry, sei una testa di carota, fattelo dire. Guarda che hai combinato!
Puoi stare zitta? Devo sentire cosa dicono.
Appoggiai l’orecchio alla porta mentre Liam stava parlando.
“Louis, sembrava davvero dispiaciuto.. prova a capirlo.”
“Capirlo? Io per lui ho lasciato Eleanor! Tutti quanti sapete quanto ci tenevo e lui non ha il coraggio di lasciare Ariana? Mi chiedo se davvero è innamorato di me o se stia solamente giocando.”
Faresti meglio ad andartene. Smettila di ascoltare, dammi retta almeno qui!
Sospirai ancora, mentre la testa cominciava a girare. Oh fanculo ancora a me per il mio mancato coraggio. Scesi giù da Ariana che, vedendomi senza Louis, piegò la testa verso destra con fare interrogativo.
“Dov’è Louis?”
“Sta poco bene, non può venire.” Mi limitai a dire io.
Mollala!
Sbuffai mentalmente e mi misi il cappotto cercando di ignorare qualunque pensiero che fosse diretto ad Ariana e a Louis, ma era impossibile trovarne qualcuno che non fosse diretto a loro. C’era un tempo più che schifoso e avevo la sensazione che mi stesse salendo la febbre. Evviva, ora si ci metteva anche quello.
Bella merda, vero Styles?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quanto odio verso l’inverno. Il freddo, la pioggia, il vento ghiacciato proprio non riuscivo a sopportarli. Come avevo sospettato avevo la febbre. Appena tornato dalla conferma della sala per il matrimonio, e dopo aver accompagnato Ariana da Eleanor, mi ero accorto di avere trentotto di febbre. E in quel momento ero agonizzante e quasi in coma sul mio letto e tutto quello che sapevo era che la mia vocina non faceva altro che dirmi di lasciare Ariana e in più a dirmelo si ci metteva anche la mia coscienza. E anche Liam, Niall e Zayn. Sì erano tutti quanti coalizzati contro di me. Eppure io non riuscivo a farlo. Ogni volta che aprivo la bocca per dirglielo c’era qualcosa che mi impediva di andare avanti e mi sentivo sempre un’idiota schifoso. Soprattutto perché Louis era fin troppo arrabbiato con me, e non potevo biasimarlo.
Ma tu sei un’idiota schifoso! Cosa ci vuole a mollarla? Ami Louis no? Fregatene, Cullen. Le tue pippe mentali mi irritano.
Sbuffai per la vocina che in quelle ore era diventata sempre meno sopportabile e mi rigirai nel letto coprendomi anche il viso. Io quella sera avrei dovuto fare l’amore con Louis. Lo avevamo pianificato visto che Ariana sarebbe andata da Eleanor. E invece mi era venuta la febbre e lui era pure arrabbiato! Chiamala sfiga.
Mi mancavano i suoi abbracci. Volevo Louis accanto a me in quel momento. Non era nemmeno dentro casa era uscito a comprare non avevo capito bene cosa. E guarda caso aveva deciso di farlo quando io ero rientrato in casa.
Secondo me ti sta comprando un regalo. Magari una carota gigante o un so cosa.
Non deliravo solo io, ma anche la mia vocina. Era la febbre che mi faceva andare fuori di testa, sicuro.
Cominciai a tossire pesantemente. Lo tosse mi bloccò il respiro per un attimo e io aggrottai le sopracciglia, dolorante.
Oh, stupidissima febbre. Non poteva aspettare per venire se proprio doveva?
Che sfigato!
Sfigato io? Ma tu ti sei vista? Sei in trappola. Io almeno posso muovermi e ho una vita sociale. Non passo il mio tempo a torturare i pensieri di Harold Edward Styles.
Avevo proprio perso il lume della ragione, cercare di offendere ancora la mia vocina. Che disperazione.
Rimango della mia idea, sei sfigato!
La tosse mi colpì di nuovo ed ebbi difficoltà a respirare. Alzai di poco la coperta, lasciandomi il viso libero. La porta si aprì e poi si richiuse velocemente e qualcuno si infilò nelle coperte accanto a me.
Finalmente era lì. Quasi non credevo che lui mi stesse abbracciando in quel momento. Mi fece appoggiare la mia testa sul suo petto. Potevo sentire il suo cuore battere, chiusi gli occhi lasciandomi trasportare da quel tum-tum regolare e speciale. Lui mi accarezzò i capelli e mi diede un bacio sulla fronte.
“Respira, amore, tranquillo, sono qui.”
Amore, mi aveva chiamato amore. Allora non era più arrabbiato? O forse lo era ma stava chiudendo un occhio per la mia febbre?
Continuò ad accarezzarmi i capelli mentre la mia tosse diminuiva sempre di più.
Ma quanto siete carini? Dovreste vedervi. Sembrate tipo Niall con il cibo. Due anime che si completano.
E poi pensavo di essere io fuori di testa.
Be in realtà lo sei, perché io sono collegata ai tuoi pensieri quindi non posso che fare pensieri insensati e sconnessi.
Mi sono perso a “sei”. Non voglio seguirti, silenzio, devo concertarmi su Louis.
“Va meglio, amore mio?” Quanto lo amavo quando mi chiamava in quel modo?
“Sì, grazie.”
Lo sentii fare un respiro profondo. La sua mano scorreva per la mia schiena e continuava ad accarezzarmi come se potesse farmi stare meglio in quel modo e in un certo senso lo faceva.
“Scusami per oggi, Harry. Non so cosa mi sia preso è solo che..” Si bloccò senza sapere come continuare. Io appoggiai la testa sul cuscino, sciogliendomi da quella stretta e lui mi guardò seriamente dispiaciuto.
“Non scusarti, Louis. Hai tutte le ragioni di questo mondo.” Feci io lentamente. Mi sentivo un malato terminale che poteva morire da un momento all’altro. La mia voce era bassa, e se la alzavo anche di poco partiva la tosse. Dannata febbre. “Però non devi dubitare che io sia innamorato di te, perché faresti un grosso errore.”
Gli sorrisi debolmente. Lui si mise su un fianco, come ero messo io e mi guardò negli occhi.
“Allora dimmi due cose. Uno, come ti sei innamorato di me in una settimana, Harry? Prima che chiedessi ad Ariana di sposarti non hai mai mostrato grande interesse per me. Due, perché non l’hai ancora lasciata?”
Tenero, ha solo bisogno di spiegazioni! Andiamo, come puoi non dargliele?
Sospirai ancora. Aprii la bocca senza sapere bene da dove cominciare.
“Io non mi sono innamorato di te improvvisamente, ho avuto bisogno di molto tempo per accorgermene, e ho anche dovuto fare un errore enorme, per il quale adesso il mio cervello sta partendo per la tangenziale, ma Louis, tu mi piacevi già da prima. Solo che non ho mai voluto ammetterlo e mi dispiace per questo.”
Per una volta non stai mandando ogni cosa a puttane! Vai così, Cullen!
Davvero? Vado bene? No perché, se rovino tutto adesso io.. io.. giuro che faccio il giro del mondo nudo finché Louis non mi perdona.
Almeno aspetta che ti passi la febbre.
No, anche se rischio un infarto.. giuro che mi metto a correre nudo.
Sì, forse è la febbre che ti fa delirare.
“Sul serio, Harry? Insomma.. ti piacevo da prima?”
Le sue guancie arrossirono enormemente e io non potei fare altro che provare una sensazione di enorme tenerezza verso quel ragazzo. Adorabile, Louis era adorabile.
“Sul serio. Oh.. e per Ariana, a me dispiace, amore, ma.. due settimane. Aspetta ancora due settimane.”
Come puoi chiedergli di aspettare ancora? Ecco, ora puoi cominciare a spogliarti e a correre.
Ecco, la vocina ha ragione stavolta. Hai mandato tutto a quel paese. Con quale coraggio gli hai chiesto di aspettare? Con quale coraggio? Sei una testa di carota, Styles. Una testa di carota!
Louis mi cinse i fianchi con un braccio e poi annuì, stranamente.
“Va bene, aspetterò.. ma dopo queste due settimane..” Si avvicinò ancora a me, mentre sentivo la tosse che saliva di nuovo “Non farmelo dire.” Concluse lui con un sospiro.
Posso sposarmi Louis?
No, taci, è solamente mio. Louis Tomlinson appartiene a me. Dovevo farmi venire quel coraggio. Dovevo lasciare Ariana, dovevo avere Louis per me, senza nessun’altro attorno.
Lui si avvicinò alle mie labbra, fregandosene della febbre o meno. Quella sera non avremmo fatto l’amore, ma quanto meno, avrei dormito abbracciato a lui. Ed era meglio di quello che mi aspettavo.. Non poteva semplicemente restare lì e non andarsene mai più?


 

Styles's Wife Corner
Sera! Dovevo postare ieri in realtà, ma i compiti me lo hanno impedito.. che tristezza -.-" Comunque sia, questo capitolo è partito davvero triste, ma diciamo che ssentivo il bisogno di dare spiegazione su alcuni atteggiamenti di Harry e spero di averlo fatto bene. Davvero, è il capitolo preferito di mia moglire (scherzosamente parlando ovviamente) e quindi boh, amatelo anche solo per questo. Io qui li trovo tenerissimi entrambi *______________*
Ora vado, che altrimenti mio padre mi stacca la testa.. Peace, Love, 69 and Larry Stylnson uwu

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Capitolo 11
*** Capitolo dieci. ***


Capitolo dieci.

 
Louis.

 
 
Gli occhi color ghiaccio di Eleanor fissavano i miei che erano incantati dai suoi. Per qualche strana ragione mi ricordavano quelli di Harry, sarà per il fatto che entrambi sono chiari, o per il fatto che entrambi sembrano dirti non puoi resistermi.
Els sorseggiò il suo milk shake, pensierosa, mentre si sentiva qualche scatto di macchina fotografica dei paparazzi. Ma non avevano proprio nulla da fare se non seguirmi ventisei ore su ventiquattro?
“Be, non è antipatica, Louie, posso capire che fa così. E’ solo innamorata di Harry!” La sua voce esprimeva un po’ di malinconia. Scosse la testa e io cominciai a mangiare il mio gelato.
“Okay, posso capire che sia innamorata e quello che vuoi, ma è scema. Io chiamo Harry amore mio davanti a lei e Ariana continua a non sospettare nulla!” Sbuffai seccato dal fatto che Eleanor continuava a difenderla.
“Forse pensa che state scherzando.. In fondo non sarebbe la prima volta.” Sorseggiò ancora il suo milk shake, chiudendo gli occhi,
“Perché continui a difenderla Els? Capisco che ti sei innamorata di lei, ma…”
Lei sbarrò gli occhi e si soffocò con la sua bevanda. Si guardò attorno allarmata e poi mi diede un pugno sul braccio.
Ops, forse avevo alzato troppo la voce. Povera Eleanor, ancora non aveva il coraggio di dirlo a nessuno. La potevo capire in fondo. Io avevo cominciato ad accettarlo solamente quando avevo incontrato Harry. E dire che lo sapevo fin da quando ero piccolo.
“Non lo so, vuoi un megafono così puoi urlare al mondo che sono..” Si bloccò a metà frase.
Solamente Dio sapeva quanto mi odiavo in quel momento. O forse nemmeno Dio. Mi odiavo per averla fatta sentire in quel modo.
Tu dovresti essere lì per farla sentire meglio, non per farla sentire una merda. Porca carota Tomlinson quanto sei idiota.
“Dillo, Els.”
Sei proprio scemo allora, non inferire. Non mettere il dito nella piaga. Sta zitto e basta.
“No, Louis, davvero. Non dirò mai che sono lesbica.”
Io aggrottai le sopracciglia, non prima di aver mangiato ancora un altro po’ del mio delizioso gelato. Ecco, lo hai fatto. Sei riuscito a farglielo dire. E ora?
Certo che la cosa è piuttosto strana. Lei lesbica, tu gay ed eravate convinti di amarvi sul serio. Due anni per capire che io e lei eravamo solo migliori amici e nulla di più. Quando ci pensavo non sapevo se ridere o piangere.
“L’ho appena detto, vero?” Fece lei scoppiando a ridere.
“Tranquilla, non ti ha sentito nessuno.” Le sorrisi guardandomi attorno per sicurezza.
Potevo iniziare a pensare che Els potesse fare diventare lesbica Ariana, così il suo cuore non si sarebbe spezzato più di tanto ed Harry si sentisse meno in colpa.
A proposito, dovevo tornare a casa a vedere come stava. Quella stupida febbre me lo stava sciupando.
“Mh, Louie, che dici se stasera invito Ariana da me così hai Harry tutto per te anche stanotte?”
Detti l’ultimo morso al gelato e i miei occhi si alzarono a guardarla. Avete presente quel sorriso da ebeti che ti spunta quando capisci che potrai stare con la persona che ami senza che nessuno ti rompa per un po’?
Ecco in quel momento il mio viso era ricoperto da quel sorriso. Avrei pagato tutte le carote e le maglie a righe del mondo per trascorrere un altro po’ di tempo con lui.
“Per me puoi rapirla e stuprarla, non è affar mio, basta che me la togli dai piedi, Els.”
Scoppiammo a ridere tutti e due insieme, per poi scambiarci un abbraccio degno di Horan.
Se fossi stato etero.. e se lo fosse stata anche lei, giuro che me la sarei sposata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Fa schifo, fa davvero, davvero schifo.” Sbottai io per l’ennesima volta.
Amavo Harry, ma quando si imputava nel dire che Scary Movie era uno dei film migliori di sempre avrei voluto strangolarlo. Insomma, come si può dire una cosa del genere di un film assolutamente demenziale?
“Non fa schifo, Loui! E’ bellissimo, a me fa ridere.” Incrociò le braccia al petto e io alzai un sopracciglio.  
“Fa ridere, di quanto è idiota! Ho sempre pensato che tu avessi qualche problema di igiene mentale e adesso, ne ho la conferma.”
Harry sbuffò e tirò ancora di più verso di se la coperta. Eravamo nella sua stanza, lui aveva ancora la febbre dopo cinque giorni. Ci mancava poco che impazzivo, tra la sua febbre, Eleanor, Ariana e il fatto che mi sembrava che il mio amore per Harry stesse aumentando sempre di più, invece di fermarsi. Non che mi dispiacesse.. ma avevo paura ad amarlo così tanto. Non fa male amare così, a lungo andare?
“Ah, grazie tante. Anche io ti considero una persona intelligente, sai?”
Mi avvicinai a lui, mentre stava ridendo e lo baciai delicatamente. Me ne fregavo se dopo la febbre veniva anche a me. Dovevo baciarlo, porca carota. Come facevo senza le sue labbra carnose sulle mie? Non potevo praticamente sopravvivere.
Sdolcinato Tomlinson, sdolcinato! Meno male che Harry non legge nel pensiero.
“Non staccarti.” Sussurrò lui quando feci per allontanarmi.
Santissima carota, tu non puoi, Styles, dirmi così perché io muoio. Lo sai. Il film lo aveva praticamente mandato a farsi fottere. Adesso stava baciando me e solo me. Un bacio lungo.. uno di quelli che vorresti non finisse mai talmente è bello.
Mi mise una mano sotto il mento, sollevandolo appena. Io gli strinsi la mano, mentre la porta si apriva. Per fortuna, Ariana aveva accettato l’invito di Eleanor.
“Piccioncini! Scusate il disturbo.. ma non è che avete visto il mio specchio?”
Harry chinò la testa a destra, mentre io sospirai. E poi mi lamentavo dei problemi cerebrali del mio ragazzo.
“No Zayn, non abbiamo visto il tuo specchio.” Feci solenne io.
Zayn sbuffò ed entrò tranquillo nella stanza, come se gli avessimo dato il permesso.
“Posso controllare se è qui da qualche parte? Non lo trovo più. Pensavo di averlo messo sul mio letto, ma non c’è. Che incubo, è peggio di..” Si fermò un attimo a metà stanza e ci guardò alzando le sopracciglia “è peggio che vedervi separati! Fottuto specchio, vieni da papà!”
Harry scoppiò a ridere e io lo seguii. Harry poteva anche essere un idiota a pensare che Scary Movie fosse il film più bello del secolo, ma quanto meno non andava di matto quando non trovava lo specchio. Zayn aprì l’armadio di Harry e cominciò a guardarci dentro. Più che guardarci.. cominciò ad esaminarne ogni centimetro. Praticamente gli si buttò dentro continuando a chiamare lo specchio.
“Zayn, se hai finito di guardare tra le mie cose, perché non controlli nella tua tasca?” A stento trattenni una risata quando Harry indicò i suoi pantaloni. Lui si girò verso di noi, imbarazzato e tirò fuori dai suoi jeans lo specchio.
Confermo a me stesso che con Harry mi era finita bene!
“Oh, grazie Harry.” Lui sorrise e chiuse l’armadio. Si guardò per due interi minuti a quel fottutissimo specchio e poi lo abbassò. “Scusate il disturbo, continuate pure a fare quello che stavate facendo. Oh.. c’è Liam che dorme di la, non fate troppo rumore che se lo svegliate diventa isterico.”
Dopo averci fatto l’occhiolino uscì com’era entrato e io ed Harry ci guardammo ridendo. Magari potessi fare davvero l’amore con lui. Magari.
“Posso dirti una cosa, amore mio?” Fece lui stringendosi nella coperta e a me. Lo sguardo gli cadde di nuovo nella televisione e ci rimase, fisso. Se evitava il mio sguardo era qualcosa di importante. Ma perché doveva farmi venire infarti continuamente? Porca carota, porca carota!
Mi limitai a stringergli di più la mano, come risposta positiva. Lui sospirò profondamente, tossì piano e la bocca gli si dischiuse a metà. Tranquillo, Tomlinson, tranquillo. Probabilmente ti chiederà una stupidaggine e sta facendo la scena perché è sadico.
“Quando lascerò Ariana..” iniziò sempre guardando la televisione “..oltre che a fare del sano e buon sesso, e a dichiarare al mondo intero che ci amiamo..” ridacchiò seguito da me “..ti andrebbe se.. insomma, pensavo che magari sarebbe bello essere una famiglia in tutti i sensi..e..” Diamine Styles vai al sodo, non ce la faccio più! “ecco.. vorresti avere un figlio.. con me?”
Vi prego, vi prego, vi prego. Rimandate indietro il tempo e fatemi risentire le ultime parole.
Mi ha davvero chiesto di avere un figlio?
Harry mi ha davvero chiesto di avere un figlio con lui.
Io avrò un figlio con Harry. Non prendetemi a pizzicotti, non voglio svegliarmi.
Porca carota avrò un figlio con Harry!
La mia bocca si aprì a metà, mentre lui si girò a scrutare la mia faccia. Sorrise, probabilmente avevo l’espressione più ridicola del mondo.
“Ti prego, dì qualcosa.”
Okay, mi riprendo e parlo. Riprenditi Tomlinson, riprenditi prima che lui ci ripensi!
“Porca carota, me lo hai davvero chiesto?”
Rise ancora, scuotendo la testa. Che diamine di risponda sarebbe quella, Tomlinson?
“No, ti ho preso per il culo! Certo che te l’ho chiesto, idiota.”
Alzò la voce fin troppo, tanto che cominciò a tossire. Alzai gli occhi al cielo e lo strinsi forte a me, accarezzandogli i capelli. Per qualche strano motivo, ogni volta che lo abbracciavo e gli accarezzavo una qualunque parte del corpo, lui si calmava. Cos’era una legge chimica, fisica, matematica?
“Sì, idiota. Voglio avere un figlio con te.”
Continuai a stringerlo forte. Il suo corpo aderiva perfettamente al mio. Questa era una delle cose che più adoravo. Era come se fossimo stati fatti della stessa materia. Avete presente la scemenza delle anime gemelle? Ecco, in quei momenti pensavo che non fossero proprio scemenze.
“Bene perché.. sarei morto di dolore se la tua risposta non fosse stata questa.”
Potrei morire di tenerezza, in questo istante.
Non svegliatemi!




Styles's Wife Corner
Scusate il ritardo çwç dovevo aggiornare giorni fa, ma sono stata male e quindi non sono riuscita ne a scrivere ne tantomeno a postare il capitolo. Oggi mi sento un po' meglio e finalmente mi trovo a postare *----* 
Anche se il capitolo non è il massimo, sappiate che l'ho scritto mentre non sto ancora molto bene, ma ci ho messo tutto quello che potevo çwç
L'ultima parte ho sempre sognato di scriverla e sono felice di averla finalmente buttata giù perché mi frullava in testa da un po'.. e la prima parte, be lo so che la stavate aspettando tutti. Spero di non avervi deluso çwç 
Ho cambiato anche la mia presentazione su EFP, se vi va di leggerla e di dirmi anche che ne pensate ne sarei felice uwu
Faccio un po' di pubblicità oggi :3

Uan Dairescion  e Killer  le amo entrambe perché nella prima ci sono le mie migliori amiche (e anche io) come protagoniste nella seconda.. be,dove si trova un'altra storia sui one direction con gli omicidi? **
Ricordate, vi amo sempre  Peace, Love, 69 and Larry Stylnson, Sarah ♥

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Capitolo 12
*** Capitolo undici. ***


Capitolo undici.

 

Harry.
 
Lo so che non dovrei. Lo so che è tardi per avere dei dubbi, ma io intanto li ho. Mi stanno torturando l’anima, che devo fare? Ignorarli, reprimerli, ascoltarli? Perché quando mi faccio domande esistenziali la mia vocina sparisce?
Sbuffai fortemente e mi rigirai nel letto. Ariana dormiva tranquilla. Guardandola ritrovavo tutto ciò che mi aveva fatto innamorare di lei. Le sue labbra avevano un sorriso appena accennato, il suo naso si arricciava ogni due minuti, e i suoi capelli erano perfettamente lisci anche se dormiva. Stava immobile, non si muoveva di un solo centimetro. Solamente la sua pancia faceva su e giù, regolare. Non potevo farle questo. Non potevo lasciarla. 
Sì, ma perché lasciare Louis? La mia scelta ferirà per forza una persona. 
Avevo solamente una settimana per decidere chi lasciare. Una settimana. Perché avevo tutti questi dubbi? Di solito sai se ami o no una persona.
Nel tuo cervello no. Perché tu sei talmente idiota da non capire che ami Luigi.
Luigi? Scusa, perché lo hai detto all’italiana? 
Perché Luigi fa figo, okay? Ora smettila di tormentarti e lasciala.
Mi passai una mano sul viso e mi alzai, cercando di non svegliarla. Okay Harry Edward Styles, rilassati e pensa profondamente ai pro e i contro della tua scelta.
Presi due fogli, come fanno gli sfigati nei film, e scrissi in un foglio “Louis”, nell’altro “Ariana”, poi in entrambi i fogli, scrissi “pro” da una parte e “contro” dall’altra.
Dovevo essere proprio disperato e idiota per fare una cosa del genere.
No, sei solo ritardato.
Non sono ritardato, piantala di dirmelo perché altrimenti ti seppellisco viva nel giardino di casa mia e ti lascio marcire.
Forse la dovevo smettere di essere così macabro. 
Scriviamo i pro di Louis, che forse è meglio. 
Impugnai la penna come se fosse un’arma letale che poteva uccidermi se avessi scritto la cosa sbagliata e iniziai a scrivere:
Pro:
Divertente. 
Migliore amico.
Mi ama. 
E’ sempre al mio fianco anche se sono completamente deficiente.
Sensibile.
 
Contro:
Ariana soffrirà come non mai.
 
Posai la penna dopo due minuti passati a pensare. Niente, a quanto pare altri contro di Louis non esistevano. A trovare i pro ci avevo messo si e no trenta secondi e ne avrei scritti ancora, solo che la mia stupidità mi aveva portato a strappare un foglio più minuscolo di una formica.
La cosa schifosa era che quel solo contro, superava tutti i pro, porca carota acerba.
Okay Styles, calmati. Passa ad Ariana.
Presi un respiro fin troppo profondo e mi misi davanti il foglio di Ariana.
 
Pro:
Mi ama anche lei. 
Migliore amica.
Sensibile.
Spiritosa.
 
Contro:
Louis potrebbe tentare il suicidio. 
Isterica. 
Troppo ansiosa. 
A volte antipatica.
 
Mandai la testa indietro e mi girai verso Ariana. Dormiva ignara dei miei stupidi e complessati pensieri. Guardai quei fogli spaventato. La scelta era più difficile di quanto pensassi.
Vocina, diamine, aiutami!
E’ una cosa che devi fare da solo Harry. Però se proprio dire la mia… MOLLA ARIANA. Io adoro Louis, davvero. Sono la tua coscienza lo sai no? Se la tua coscienza ti dice che ami Louis, tu ami Louis. 
Non sei d’aiuto vocina. Così mi fai sentire il colpa e basta. 
“Harry?” La voce di Ariana mi fece sobbalzare. Mi girai verso il letto e trovai lei seduta che mi guardava confusa con gli occhi arrossati. “Cosa stai facendo? Perché non sei a letto?”
 Dovevo aggiungere anche “impicciona” nella lista dei contro di Ariana. Le sorrisi fingendomi non irritato.
“Nulla amore.” Mi alzai dalla sedia nascondendo in un cassetto i fogli. Ovviamente, li avevo sotterrati con mille agende e agendine presenti. 
Mi sdraiai accanto a lei e lei sorrise avvicinando le labbra alle mie. Niente, non sentivo niente. Al contrario di quando baciavo Louis.
“Harry?” Borbottò lei tra un bacio e un altro.
“Sì?” Mi staccai dalle sue labbra le accarezzai i capelli. Somigliavano fin troppo a quelli di Louis. Erano fini, ma tanti, erano morbidi e ti istigavano a continuare ad accarezzarli finché non sentivi le dita bruciare.
“Dobbiamo cominciare a pensare a dove abitare dopo il matrimonio, no? Pensavo ad una casa grande, tipo come questa. Ovviamente con molte camere da letto, per i bambini, sai.. e poi voglio una cucina enorme, così posso farti quei muffin che ti piacciono tanto e..”
Ariana continuava a parlare e a parlare di un giardino, una piscina e tante altre cose che io non avrei preteso. Io mi sforzavo di seguirla e quando nella mia mente tutti i suoi dettagli finalmente formarono un’unica gigantesca e bellissima casa, tutto quello che pensai fu che non volevo starci con lei, ma non riuscivo a immaginarmi neanche Louis lì dentro. Era proprio vuoto. 
Harry, continui così da settimane. Basta, mi stai stancando. Ti avverto, ho un pugnale in tasca.
“Amore, mi stai ascoltando?”
Mi girai verso di lei, forzando un sorriso. 
“Certo che ti sto ascoltando. Ma ne possiamo parlare domani? Sono stanco, è tardi..” Le diedi un bacio sulle labbra per non farla controbattere e poi chiusi gli occhi, stringendole la mano. 
Volevo solamente dormire e lasciarmi ogni cosa alle spalle. Perché i sentimenti devono essere così complicati?
 
 
 
 
 
 
I suoi occhi chiari esprimevano una gioia che non vedevo da tempo. Era come se ridessero. Brillavano, mi facevano rimanere senza parole. Diamine, Louis mi uccideva dentro, lentamente, non c’era nulla da fare. 
“Ci credi, Harry?” Lui si girò verso di me e io mi accorsi di aver perso il filo del discorso.
“Certo che ci credo.” Buttai lì senza sapere cosa dire. 
E dissi la cosa sbagliata perché lui scosse la testa e il suo sguardo si infastidì, proprio quando si rendeva conto che non veniva ascoltato.
“Non mi stavi sentendo! Ti ho detto che Eleanor è lesbica!” 
Rimasi con la bocca mezza aperta per la sorpresa e Louis scoppiò a ridere. 
Eleanor era cosa? Oddio, vocina ci credi?
Eleanor è lesbica. Ah! Sapevo che c’era qualcosa che nascondeva quella ragazza l’ho sempre saputo.
Wow, tra te e Louis gay e ora Eleanor lesbica credo che mi verrà un infarto. 
Sempre molto felice tu, eh?
“Non dirlo a nessuno, tesoro, se sa che lo sai come minimo mi tortura per ore.” Rise di nuovo, delicatamente. 
“Ma quando te l’avrebbe detto?” Sbottai io.
“Due giorni fa. Meglio così, nemmeno lei mi ha mai veramente amato anche se era convinta di sì. Mi sento la coscienza a posto.” 
Si avvicinò alle mie labbra e mi diede un bacio delicato per poi distendersi ancora sul divano. Le mani incrociate dietro la testa, il corpo dritto e la gambe accavallate. Era bello sì, era proprio bello. 
Un dubbio mi colpì quasi immediatamente e non potei fare a meno che sentirmi parecchio stupido, ma era un dubbio, dovevo chiederglielo.
Che dubbio, Edward?
Sei dentro la mia testa, no? Cavolo leggimi il pensiero come fai sempre! 
Mi secca.
Allora sei proprio bacata. 
Grazie!
Prego.
Feci un sorriso tra me e me. Ormai litigare con me stesso era diventata una cosa quotidiana, forse ero pazzo, ma chi se ne fregava. D’altronde i migliori erano tutti pazzi. Guardate Einstein, con quella faccia non si può certo definire non pazzo eppure era un genio. 
“Louis?” Sussurrai. Tanto lui era abituato a sentire le mie pippe mentali.  
“Mh?” Borbottò chiudendo gli occhi.
“Non è che Ariana è lesbica? Voglio dire, perché va così tanto spesso da Eleanor? E’ come io che sto sempre con te?” 
Louis aprì piano gli occhi. Era un dubbio dovuto, no? La sua bocca si dischiuse leggermente, si bloccò probabilmente non sapendo cosa rispondere. 
“Io so che ad Eleanor piace Ariana, ma non so se Ariana è lesbica, ma ti posso dire che non hanno mai fatto nulla. Parola di Eleanor.” 
Non era arrabbiato, per fortuna.
Per quale diamine di motivo dovrebbe essere arrabbiato? E dimmi Harry, che caspita di dubbio è? Mi lasci senza parole.
Ognuno ha i suoi dubbi io ho questi, ora taci che Louis mi sta guardando in un modo a cui non posso resistere.
Bleah!
“Non hai più la febbre?” Louis con il suo sorriso sono-figo-e-lo-so mi aveva incantato per l’ennesima volta. Rimasi totalmente inerme, come un bambino davanti ad un giocattolo o come un gatto davanti ad un gomitolo di lana.
Certo che i tuoi paragoni mi illuminano.
Era per rendere il concetto. 
Be, non lo hai reso.
Io mi sono capito.
Io non ho capito una mazza.
Fatti tuoi. Io ho capito cosa volevo dire e sono soddisfatto così, ora zitta e fammi guardare le labbra di Louis. 
Bacialo invece di fissarlo. 
“Harry?” Louis mi stava guardando con la testa inclinata a sinistra. 
“No, sono guarito. Emh.. Loui?” 
Louis continuava a guardarmi come se fossi ritardato. 
“Che?” Prima che potesse muoversi ancora mi avvicinai alle sue labbra. Tutta quella voglia improvvisa non so da dove mi venne, volevo semplicemente baciarlo e basta. 
Lui per tutta risposta mi cinse i fianchi con le braccia. Un bacio tira l’altro e mi venne spontaneo distendermi su di lui. Non volevo staccarmi, non volevo farlo. Quel profumo che mi infondeva le narici e io che ero felice di sentirlo come se non avessi mai odorato altro in vita mia; il sapore delle sue labbra fresche, ma nello stesso tempo calde, che per nulla al mondo avrei scambiato con qualche altro sapore; non volevo smettere di sentire le sue mani che dolci mi accarezzavano i capelli, le guancie, il petto, le gambe. Non volevo smettere di stare con Louis. 
“Amore..” fece lui indicando le sue mani sulla mia maglietta. Aspetta, stavamo per.. emh.. scoparci a vicenda?
SI CHIAMA FARE L’AMORE.  
Io lo chiamo scoparci a vicenda.
Bah, non hai senso Styles. 
Aggrottai le sopracciglia. Non ero pronto. Non ero pronto. Potevo baciarlo, toccarlo, volevo farlo, ma non riuscivo a farci l’amore. Me ne accorgevo in quel momento. Qualcosa mi bloccava. Non riuscivo a fargli un segno positivo. 
“Scusami.. non…” Mi alzai sospirando profondamente.
Che ti è preso? Stavate per scoparvi a vicenda!
Non lo so che mi è preso. Non riesco ad andare avanti. 
Non ebbi il coraggio di guardarlo. Louis si mise accanto a me capendo poco e niente. 
“Pensavo che volessi..” Io mi girai ancora di più dall’altra parte “Scusa se ho frainteso, Harry.” 
“Sono stato io che te l’ho lasciato fraintendere. Ero convinto di poterlo fare..” Lui si alzò senza nemmeno farmi finire “Louis! Scusami ti prego non andare.” 
Lui scosse la testa, si girò verso di me e notai che i suoi occhi erano più lucidi che mai. 
“Se non riesci nemmeno a capire te stesso, mi spieghi come pretendi di capire chi ami? Tu non lascerai Ariana questa settimana, perché non sai come farlo, hai paura e io non lo sopporto più. Ho bisogno di qualcuno che sa di amarmi. Io so di amarti, ma tu? Chiarisci i tuoi sentimenti e poi potrai venire da me, ma fino ad allora..” 
Sbarrai gli occhi. Non potevo credere a quello che aveva appena detto, non volevo crederci.
“Mi stai lasciando?” La mia voce era quasi un sussurro. 
“Come se fossimo mai stati veramente insieme!” Urlò Louis senza preoccuparsi di altro. “Questo me lo chiami stare insieme, Harry? Il doverci nascondere, il dover fare allusioni davanti ad Ariana, l’aspettare che tu ti decida, stare sempre in ansia che qualcuno che non deve sapere apra la porta quando noi due ci abbracciamo. Harry me lo chiami stare insieme?” 
Louis mi aveva urlato ogni parola contro. Ogni singola sillaba l’aveva scandita come se la sua intenzione fosse quella di farmi entrare ogni parola dentro la pelle, e forse voleva farlo. Non aveva torto, affatto. 
Vidi dalla porta la testa di Liam affacciarsi, con un’espressione confusa. 
Louis si girò verso di lui e uscì dalla stanza, lasciandomi incapace di pensare qualcosa di logico o capace di parlare. 



 
Styles's Wife Corner
 
SCUSATEMI DAVVERO. Mi sento in colpa, parecchio, per non aver aggiornato più. Ma voi dovete capire che ho subito un po' di mancanza di ispirazione, poi non sono stata bene fisicamente (e non è che ora stia una meraviglia) poi un ragazzo mi ha mandato in pippa (?) il cervello, non trovavo tempo e altre cose che solo le mie migliori amiche sanno.
Mi avete chiesto su twitter davvero in tantissime di aggiornare e io ho fatto più veloce possibile. Ieri sera mi sentivo ispirata e non ho perso occasione di scrivere e infatti questo capitolo è fresco fresco *-* 
Lo so che mi odiate per avervi fatto aspettare tanto e probabilmente adesso mi odiate ancora di più, ma le storie d'amore non sono mai lisce come l'olio (faccio paragoni alla carota come Styles) e per quanto triste possa essere che io abbia fatto separare Harry e Louis mi sembra comunque la scelta giusta, perché un po' di pepe non guasta mai e fidatevi, la vera storia comincia ora :'D
Perciò non odiatemi, anche se avete ragione. Io vi amo tutte quante çwç
Leggete e recensite perché sì. 
Oh, l'altra fan fiction (il mio migliore amico è Harry Styles che avete chiesto anche in molte) l'aggiorno probabilmente o domani o dopodomani. Vi ringrazio per non avermi dimenticata. Vi sto annoiando perciò ora me ne vado.
Peace, Love, 69 and Larry Stylinson ♥

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Capitolo 13
*** Capitolo dodici. ***


Capitolo dodici.

 
Louis.
 
Mi asciugai ancora gli occhi umidi e anche quando sentii che qualcuno apriva la porta e si sedeva sul mio letto non mi mossi di un solo centimetro. Non mi importava più nulla di nessuno ormai. La mia vita senza Harry era finita. 
Era strano che da un lato volevo tornare indietro nel tempo e cambiare la mia sfuriata, ma dall’altro non essermene pentito? Boh, ero un controsenso. 
“Louis, siamo tutti preoccupati.” La voce di Zayn mi arrivò confusa all’orecchio. Non volevo sentirlo, non volevo sentire nulla. Trascinai la coperta ancora più in alto in modo che il mio viso fosse totalmente coperto. Sentii Zayn sospirare. “Non sappiamo neanche cosa sia successo. Harry non ne parla e Ariana non ne ha capito nulla per fortuna, perché stranamente Harry riesce a recitare bene con lei, ma..” 
Alla seconda volta che Zayn disse “Harry” io cominciai di nuovo a piangere. Faceva male. Anche solo il suo nome faceva male. Io volevo stare con lui, ma non potevo. Eravamo passati ad una fase in cui andava tutto benissimo in una fase in cui tutto andava di schifo e non sapevo nemmeno io come poteva essere successo.
La coperta si alzò improvvisamente, lasciandomi scoperto. Guardai Zayn con gli occhi umidi e vidi che stava in piedi, con le braccia conserte e un’espressione infastidita. 
“Adesso basta, piagnucolare, Tomlinson.” 
Prima che me ne accorgersi ero tra le sue braccia, mi aveva alzato di peso e mi stava portando non so dove. 
“Porca carota, che diamine stai facendo Malik?” Urlai infastidito.
“Ti rinfresco le idee, idiota.” Zayn mi guardò distrattamente e aprì una porta, facendomi quasi cadere.
Quel ragazzo andava chiuso in manicomio. Mi fece sbattere la mano sul muro e non mi chiese nemmeno scusa. Non aveva intenzione di mettermi giù. 
Mi guardai attorno… eravamo in bagno. Perché Zayn mi aveva trascinato in bagno? Stavo per dire qualcosa quando un’ondata di acqua mi colpì facendomi rimanere immobile. L’acqua ghiacciata mi entrò in bocca, impedendomi di respirare. Poi si infilò nei vestiti, facendomi gelare ancora di più. Sentii i polmoni chiudersi e anche se per trenta secondi, mi spaventai.  
“Dico, ma sei impazzito? Stavo per soffocare!” Feci respirando a fatica.
Lui scrollò le spalle, come se non gli importasse. I suoi occhi erano quasi soddisfatti. In manicomio, quel ragazzo era da manicomio. 
“L’ho detto, dovevo rinfrescarti le idee.“ Scoppiò a ridere notando la mia espressione da completo idiota. Chiusi l’acqua e respirai seccato. 
“E poi facevi puzza.” Continuò e nuovamente scoppiò a ridere. 
“Che diamine è successo?” Niall entrò in bagno con pezzo di cioccolato in mano, masticando. 
“Zayn ha pensato che dovessi rinfrescarmi le idee!” Mi lamentai io cercando di uscire dalla doccia e sperando nel supporto di Niall. Ma lui diede un altro morso al cioccolato e scoppiò a ridere insieme a Zayn. 
“Be, facevi puzza, Tommo.” 
Bel supporto, Niall. Gran bel supporto.  
Non avevo voglia di scherzare, ma non lo capivano? Senza dire nulla, uscii dal bagno e mentre camminavo per la mia stanza le risate di Zayn e Niall finirono di colpo. 
Mi tolsi i vestiti bagnati, e mi misi quelli asciutti, senza preoccuparmi di asciugarmi il resto. Mi infilai di nuovo sotto le coperte.
Che mi era successo? Louis Tomlinson non reagisce così alle cose. Louis Tomlinson scherza se i suoi amici lo infilano sotto l’acqua ghiacciata. Louis Tomlinson dice grazie a queste scemenze fatte con buone intenzioni. 
Louis Tomlinson non si arrabbia. 
Respirai profondamente e schiacciai il viso sul cuscino. Porca carota ero depresso. Stavo cadendo in depressione. 
Forse era la volta buona che uscivo pazzo. Forse non era Zayn il ragazzo da manicomio, forse ero io.
Sentii un peso sul mio letto e il respiro di Zayn. Era ancora lì. Nonostante lo avessi trattato con i piedi lui era ancora lì.
“Louie..” Alzò la coperta dal mio viso e si fece spazio accanto a me. Mi cinse il fianco con il braccio, abbracciandomi. Io gli davo le spalle, non avevo il coraggio di guardare nessuno. 
“Sono stato io, Zayn. L’ho lasciato io perché lui non sa nemmeno cosa vuole e non voglio stare con una persona così.. lo odio.” Mi diede un bacio sul collo e mi strinse ancora. “Lo odio e lo amo. Dici che è possibile?” Mi sentivo un pazzo schizzo-frenico. Nemmeno avevo voglia di fare  battute sulla mia demenza.
“Sì che è possibile, quando ami una persona non puoi fare a meno che odiarla allo stesso tempo. Sembra assurdo, ma è così. E’ normale succede anche a me.” Capii che fece un sorriso e io mi sentii in colpa. Ero così preso da Harry che avevo smesso di chiedere ai ragazzi come stavano. Non sapevo come andava tra Liam e Danielle, come andava a Niall o a Zayn. 
“Con chi?” Sussurrai appena. 
“Si chiama Samantha. E’ dell’Irlanda, ma ha la mia stessa religione. E’ bellissima e.. credo di essermi innamorato per la prima volta.” 
Mi girai lentamente verso di lui e gli vidi gli occhi che brillavano. Non l’avevo mai visto così felice. Sembrava innamorato.. doveva essere una novità per lui. 
“Louis, ascoltami.” Fece lui cogliendomi alla sprovvista. Mi guardò negli occhi e io sorrisi di rimando, lentamente, perché anche sorridere faceva male. “Harry ti ama. Ne sono convinto. Io lo so, Liam lo sa, Niall lo sa, tu lo sai e sono sicuro che anche Ariana lo sa, ma fa finta di non vedere. L’unico che non lo sa è Harry e tu gli devi dare tempo, ancora di più di quello che gli hai dato. Hai fatto bene a lasciarlo, ma non abbatterti così. Saresti solo scemo.”
Già, lo sapevano tutti tranne Harry. Tutti tranne il ragazzo che avrebbe dovuto saperlo. 
“Hai ragione.” Sospirai facendo un sorriso stavolta sincero. 
“Ora mi prometti di alzare il culo da questo letto e di scendere giù a guardare Skins con me? C’è il finale della serie e inizia tra cinque minuti. Se me ne fai perdere solo un minuto..” Scoppiai a ridere e seguii Zayn fuori dalla mia stanza, mentre lui continuava a farfugliare su Skins e sul fatto che se rischiavo la mia vita se non mi muovevo. 
“Se non fossi già innamorato di Harry mi innamorerei di te, Zayn.” Dissi mentre lui scosse la testa.
“Ti rendi conto di quello che hai appena detto?”
“Penso di no.” Feci io superandolo nelle scale. Sentii la sua risata echeggiare per tutta la casa mentre entrai nel salotto. Mi buttai sul divano e accesi la televisione.
“E’ iniziato?” Fece Zayn seguendomi. 
“Cosa è iniziato?” Non sentivo la sua voce da quattro lunghissimi giorni. Mi ero rinchiuso nella mia stanza e basta. Non credevo che il mio cuore potesse accelerare così tanto. Non credevo che la mia testa avesse memorizzato perfettamente la sua voce continuamente seccata. Non credevo che potessi sentire le mie guancie bruciare in questo modo. Avevo dimenticato cosa si provava a stare vicino ad Harry. 
“Skins.” Fece Zayn leggermente preoccupato per la mia reazione. 
“Oh..” Harry si accorse della mia presenza e rimase immobile a guardarmi. Gli occhi erano leggermente spalancati, il suo viso era bianco, più del solito. Non ce la feci a guardarlo ancora di più, levai gli occhi dal suo corpo e li piantai sulla televisione. 
“Louis! Ti è passata la febbre?” Ariana piombò nella stanza mentre il riassunto delle puntate precedenti di Skins cominciava. 
La febbre? Così era quello che i ragazzi le avevano detto? 
“Sì, sto bene.” Risposi senza troppo entusiasmo. 
“Usciamo, Ariana, ok? Prendi la borsa.” Quello di Harry era più un ordine che altro. Ariana mi guardò quasi dispiaciuta, e senza battere ciglio, prese la borsa e Harry la trascinò fuori casa senza calcolare niente a nessuno. 
“Tutto bene?” Zayn si girò verso di me. Non volevo deluderlo, non volevo piangere ancora nonostante sentissi le lacrime che spingevano per scendere.
“Certo.” 
Zayn mi circondò le spalle con il braccio, capendo dalla mia voce sfortunatamente strozzata che non andava tutto bene. 
Avrei visto il finale della serie con l’unico ragazzo della band che seguiva quel telefilm oltre a me e fanculo a me se pensavo ad Harry. 
 
 
 
 
 
 
 
Quando vidi la massa enorme dei capelli di Danielle le mie labbra fecero un sorriso spontaneo. Da tempo non vedevo quei capelli che amavo torturare. Mi ricordavano quelli di Harry. Erano morbidi, ricci e non ti stancavano mai e poi… No, Tomlinson smettila. Non devi pensare a lui stanotte. Devi divertiti e basta. 
“Louis!” Liam venne incontro a me con un gran sorriso e mi strinse in un abbraccio. I flash cominciarono già ad arrivare. Non ci lasciavano soli nemmeno per dieci secondi.
Non importava, doveva essere una serata tranquilla in compagnia di Liam, Danielle, Zayn, Niall, Eleanor e Samantha che ancora non conoscevo. Niente Harry, i ragazzi me lo avevano promesso. 
La cosa più importante per quella sera era, oltre a distarmi, cercare qualche figa per Niall. Lo aveva chiesto lui, d’altronde. 
“Come stai?” Liam mi fece un sorriso raggiante e io lo seguii dentro il locale cominciando a fare le mie battutine stupide. 
Dovevo farlo, altrimenti mi sarei ritrovato tutti addosso con la speranza di farmi ridere. 
Una volta dentro, vidi Zayn che teneva la mano ad una ragazza bionda. Erano di spalle, per fortuna, e quindi non potevano vedere la mia faccia da completo ebete.
“E’ Samantha.” Fece Danielle indicandomeli. “E’ simpaticissima e credo che a Zayn piaccia da morire. Non l’ho mai visto così preso.” Il sorriso dolce della ragazza di Liam mi fece ricordare Harry. Non sapevo perché, ma quella sera, Danielle mi ricordava Harry. 
No, porca carota, Louis. No. Non devi pensare ad Harry. 
“Vieni, te la presento!” Lei mi prese per il polso delicatamente, come faceva lui. Perché devi essere così Danielle? Perché? Non ebbi il coraggio nemmeno di sciogliere la presa.
“Hey Louis! Sei arrivato.”  Zayn mi abbracciò come poco prima aveva fatto Liam.
“Sì! Eccomi.. Tu devi essere Samantha.” Rivolsi uno dei sorrisi più sinceri che potessi fare a quella ragazza molto, molto carina. Lei annuii e mi porse la mano, che io ricambiai senza pensare tropo. Non ebbi nemmeno il tempo di sciogliere la presa che mi sentii trascinare via da una testa bionda.. irlandese.   Una bionda testa irlandese, Niall. Perché Niall mi stava trascinando in bagno? Oddio, che volesse stuprarmi?
“Louis.” Il suo tono grave mi fece preoccupare tanto che sospirai affannosamente. “Lo so che ti avevamo detto che lui non ci sarebbe stato, ma.. ecco… Io e Liam lo abbiamo appena visto.. Giuro che non lo sapevamo.” 
Rimasi bloccato. Ovviamente non c’era bisogno che chiedessi di chi parlava. Harry era lì. E c’erano due ipotesi: o Niall era un ottimo attore e in realtà sapevano tutti benissimo che lui doveva venire, oppure non lo sapevano davvero e Harry aveva fatto tutti quanti fessi, come suo solito. 
Porca carota, quel ragazzo mi farà impazzire. Porca carota ora fingo di essere pazzo e mi vado a richiudere in un manicomio così passerò il resto della mia vita a non dovermi preoccupare di essere pazzo perché sono già pazzo.. Non ha senso, questo discorso non ha senso. 
“Louis?” Niall mi diede uno spintone leggero e io lo guardai torvo. 
“Ora cosa pretendi che faccia Niall? Me ne vado a c...” 
Feci per andarmene, ma Niall mi prese per il braccio.
“No. Tu resti qui, dobbiamo fare insospettire i fotografi?” Mi girai verso di lui e il suo sguardo si intenerì di colpo “E poi ho adocchiato una mora tanto carina, ho bisogno di te.” 
Porca carota, come si fa a dire di no a Niall quando mette modalità dolcezza? Sorrisi inevitabilmente e annuii. 
“Okay, rimango, ma solo per te. E devi aiutarmi a evitarlo.” 
“Solo se tu mi dici qualche battuta per fare ridere la mora.” 
Scoppiammo entrambi a ridere. Okay Harry, fammi vedere quanto sei bravo ad ignorarmi.
 
 
 
 
 
 
Avevo visto tante cose strane in vita mia, ma Harry Styles ubriaco fradicio no. Non dico ubriaco e basta.. proprio ubriaco, ubriaco. Urlava da mezz’ora parole incomprensibili, ridendo, mentre Ariana lo guardava sbigottita e gli altri cercavano di calmarlo. Su twitter erano già tutti impazziti. Molti avevano ingrossato la storia dicendo che Harry era in ospedale per overdose. Ma dico io, certe notizie da dove se le escono? Comunque.. porca carota Harry mi stava fissando.
Vidi Niall che sorrise tristemente alla mora, che avevo imparato si chiamava Rebecca, Becky per gli amici. 
“Louis!” Alzai lo sguardo verso l’alto. Harry stava di fronte a me, rideva. Tutti rimasero immobili, senza sapere che diamine stava facendo. “Non ne frega un cazzo se sei incazzato con me, okay? Io ho bisogno di sapere che tu mi ami.” 
Rimasi con il fiato sospeso, gli occhi sbarrati, persino i paparazzi smisero di scattare. Non un borbottio, non un respiro, non un movimento anche leggero da parte di nessuno. 
“Sei ubriaco, Harry. E’ meglio che andiamo..” Azzardai.
“No! Non voglio andare a casa ho bisogno di sentirmi dire da te che mi ami..” 
barcollò verso di me e cadde in avanti. Lo presi subito e la sua testa finì sulla mia spalla. 
“Ha bevuto troppo evidentemente.” Commentò perspicace Ariana, facendo una finta risata.
“Ti porto a casa..” Azzardai di nuovo, ma nemmeno il tempo di finire la frase che le sue labbra erano incollate alle mie. 
Se ero bloccato prima, figuriamoci adesso. Alcuni sussultarono, colti alla sprovvista. Liam, Zayn e Niall sbarrarono gli occhi, ma non sorpresi, quanto preoccupati. Ariana urlò piano. 
“Harry..” Tentai di levarmelo di dosso. “Harry..” Non volevo baciarlo così. Non volevo che tutti lo sapessero in questo modo. Non volevo. Non volevo. “Harry sei ubriaco!” Urlai senza più trattenermi. 
Silenzio, ancora silenzio. Lui scoppiò a ridere e mi guardò. 
“Io..” Mi puntò il dito contro. “Sarò pure ubriaco, ma ti amo. Ti prego non arrabbiarti con me..”
“Basta così!” Tutti si girarono verso Ariana che con le guancie rosse aveva guardato ogni cosa. “Andiamo a casa.” 
Harry continuò a ridere, si girò verso di lei e la baciò.. come se non fosse successo nulla un attimo prima. Ariana non azzardò ad alzare gli occhi verso qualcuno, lo prese per il polso e lo trascinò fuori, scioccata come ogni persona lì dentro. 
Non sapevo che fare. La mia testa prese a pulsare, non sentii più il respiro regolare, il sangue nelle mie vene stava ribollendo. Cominciai a vedere sfocato. Sentii delle voci confuse attorno a me. Forse era Liam che mi chiedeva cosa avevo. E poi Zayn che chiamava il mio nome e Niall che diceva qualcosa a proposito di un’ambulanza e non capii più niente. Mi sentii cadere e chiusi gli occhi. 

 


Styles's Wife Corner
 
Taddà! No, non è un miraggio, non è un sogno, ho davvero postato così presto. 
E l'ho fatto perché questo benedetto capitolo mi frulla in mente da quando ho scritto il prologo, non vedevo l'ora di farvelo leggere e quindi, spero con tutto il cuore che non siate rimaste deluse da come si è sviluppata la storia.
Vi avevo detto che il bello iniziava ora e scommetto che vi aspettavate ogni cosa tranne questo *si sente fiera di se stessa* 
A parte tutto, 33 preferiti, 9 ricordate, 70 seguite. 105 recensioni in totale e 28 persone che mi tengono tra gli autori preferiti???
OKAY, LET ME DIE.
Io vi amo, lo so che ve lo dico sempre, ma porca carota vi fare amare çwç
Oh, dovete leggere questa storia Now you're just somebody that I used to know perché sì, merita tantissimo secondo me. Mi è piaciuta parecchio, quindi leggete çwç
Poi, una mia amica oggi mi ha detto una cosa che mi ha fatto rimanere tipo "WTF?" ma poi riflettendoci.. Vi piacerebbe una storia d'amore tra Zayn Malik e Joe Jonas? E se sì, preferite che scriva una one shot o una fan fiction? *la mandano a cagare* 
Un'ultima cosa e poi vi lascio in pace (giuro) Scusatemi tantissimo se non rispondo alle recensioni. Mi sento in colpa non facendolo, ma non ho tempo çç
Detto questo, mi sono innamorata Elyar Fox è un figo, canta da Dio e no, Justin Bieber non mi piace, ma questa cover è dvhjivneivaenv *---* #informazionediservizio. 
(non avevo detto l'ultima cosa?)
*si sente scema* 
*rillegge quello che ha scritto*
*spera che qualcuno la caghi nonostante le cavolate che continua a scrivere*
*si strafoga nella nutella aspettando le recensioni* 
Peace, love and larry Styilnson ♥

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Capitolo 14
*** Capitolo tredici. ***


Capitolo tredici.
 
Harry.
 
 
Presi la forchetta che stava accanto al piatto e non esitai ad assaggiare l’ennesima torta. Ariana accanto a me ne stava guardando una con quindici strati. Dire che voleva fare le cose in grande era dire poco. Non appena ebbi mangiato quel piccolo pezzo di torta lei si girò verso di me, sorridente come sempre. 
“Amore, ne hai assaggiate come minimo cento, non pensi sia meglio decidere?” 
Se ve lo state chiedendo, sì, io e lei stavamo ancora organizzando il nostro matrimonio. 
Fattelo dire, sei idiota.
Ormai la mia vocina diceva solo quello. Fin da quando le mie labbra si posarono su quelle di Louis, idiota era tutto quello che sentivo. 
Per una volta non gli davo torto. Ero un’idiota. Non passava un secondo senza che non pensassi a Louis in ospedale. La cosa triste era che ricordavo ogni cosa. Ricordavo di come mi ero ubriacato indecentemente, di come mi ero dichiarato a Louis davanti a tutti e di come lo avevo baciato, di come avevo poi baciato anche Ariana e di come lei mi aveva portato via e poi mi aveva detto che ero solo ubriaco e mi perdonava. Ricordavo di come Zayn mi aveva chiamato per dirmi che avevo fatto collassare Louis.  E mi sentivo in colpa, idiota e ridicolo. 
“Per me va bene quella che preferisci.” Sorrisi anche io di rimando, sforzandomi. 
Non sapevo affatto come comportarmi. Tutto quello che riuscivo a fare era fingere che andava tutto bene, perché se non lo avessi fatto, probabilmente ogni cosa sarebbe andata a quel paese. La band, la mia fama, il mio amore per Louis. Sapevo chi amavo, lo avevo capito, ma non avevo la forza di fare nulla. 
Ero gay. Non c’erano dubbi. Mi serviva ubriacarmi per esserne certo. Quanto sei idiota Styles.
Io te lo dicevo ogni giorno! Sei nato menomato, Cullen.
Cullen. Cullen. Louis mi chiama così. Diamine, non pensarci. Anzi, non pensare e basta. Se pensi peggiori tutto. 
“Pianeta terra chiama Harry.” Ariana mi stava sventolando una mano davanti gli occhi. Mi girai verso di lei e la vidi divertita “Oh, sei tornato.” 
Finsi una risata e annuii. Lei indicò la torta che stava guardando poco prima. Quella enorme, con due pupazzi di sopra, con quindici strati, e con tanta, tanta panna. 
“Ne volevo prendere quattro. Devi tenere conto che gli invitati sono un casino.” 
Solamente quattro? Mi è finita bene, pensavo di peggio. 
“Ne prendiamo quante ne vuoi.” Feci il mio sorriso migliore e lei si illuminò. Si avvicinò a me e mi diede un lungo, lunghissimo bacio prima di chiamare il pasticciere. 
Niente non sentii niente. Louis, dove sei?
 
 
 
 
 
 
 
 
Sentii la porta di casa che si apriva e trattenni il fiato. Ariana era uscita perché si era dimenticata di dire al pasticciere che voleva che i pupazzi sulle torte avessero le nostre sembianze e così era tornata subito indietro, lasciandomi per fortuna solo a casa. E io speravo non fosse già tornata.
Speriamo che non sia Ariana, speriamo che non sia Ariana, speriamo che non sia Ariana. 
“Harry? Sei qui?” Oh, grazie al cielo, era solo Liam. Tirai un sospiro di sollievo. 
“In salotto!” Urlai senza preoccuparmi di mettermi in una posizione più decente. 
Era solo Liam, perché mettermi seduto quando potevo continuare a stare disteso sul divano comodo che mi ricordava Louis?
Non appena Liam entrò, sorrisi sentendomi già meglio. Mi bastava un amico, ed ero abbastanza felice che lui ci fosse. 
“Non scomodarti eh?” Fece lui ridendo.
“Come sta?” Forse avrei dovuto aspettare un po’ prima di chiederglielo, ma non ci riuscivo. 
“Sta bene.. E’ sconvolto, ma per fortuna non ha niente. Ti ho portato gli esami del sangue.. pensavo li volessi vedere.. è sano come un pesce.” 
Liam mi porse un foglio bianco con delle piccole scritte nere. Il nome di Louis si trovava in alto, a centro pagina. Le guardai senza capirci molto. Le scritture dei medici e il loro linguaggio mi era incomprensibile. Se Liam diceva che era sano, io gli credevo sulla parola.
Sospirai sollevato ancora più di prima.
“Non volevo farlo stare così..” Cominciai.
“Non farlo, Harry.” Liam si sedette accanto a me. Il suo era un tono di rimprovero che non riuscivo a capire.
“Fare cosa? Non sto facendo nulla..”
Io volevo semplicemente parlare con Liam, non essere rimproverato da lui. Bastavano già i sensi di colpa e tutto il resto a farmi sentire una merda. 
“Ecco.. smettila di fare questo! Smettila di dire “non lo so” “non volevo” “non ho fatto niente” “non l’ho fatto a posta” prenditi le tue responsabilità e basta.”
Non potevo credere che Liam mi stesse dicendo quelle cose. 
Ha ragione, Styles. Ha ragione. Smettila di dire che non è colpa tua.  
“Come se fosse facile.” Oddio, non dovevo dirlo. Dovevo solo pensarlo per la mia vocina.
Liam si girò di scatto verso di me. Ecco, non dovevo proprio dirlo.
“Lo è Harry! Sei tu che rendi tutto più complicato di com’è realmente! Perché semplicemente non usi le palle, invece che per altro, per risolvere i problemi?”
Perdonami Liam, ma non so davvero cosa diamine fare.
“Perché non ho idea di come si faccia Liam!” Sbottai “Credi che non ci abbia provato a far funzionare tutto? Non hai idea di quanto io stia male per la mia demenza, ma non posso farci niente.. perché..”
“Lo stai facendo di nuovo!” 
Rimasi con la bocca semi-aperta. Aveva ragione. Aveva più che ragione. Lo avevo fatto di nuovo. Avevo detto di nuovo che non potevo fare nulla, quando invece potevo. Dovevo solo prendere in mano la mia vita e smettere di lasciarmi trasportare da Ariana. 
“Scusami.” Feci io sospirando. 
Le guancie di Liam che erano diventate rosse dalla rabbia, si schiarirono un po’ e scosse la testa. 
“Non devi scusarti con me, ma con Louis. Torna stasera, se non risolvi le cose adesso.. non so se ne avrai ancora la possibilità.” 
Mi diede una pacca sulla spalla e io sorrisi felice di avere un appoggio. Stasera avrei risolto il casino. Ero sicuro al cento per cento di quello che stavo per fare. Tutto quello che mi serviva erano delle carote. 
Così parla il mio Harry! 
Devi essere fiera di me. 
Ancora non hai fatto nulla, non allargarti. Aspetto stasera prima di bilanciarmi.
Sorrisi tra me e me mentre dalla porta entrava Ariana felice, e Liam la fulminò con lo sguardo, perché aveva risolto il problema dei pupazzi. 
Non potevo farle questo, ma dovevo. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Con l’aiuto di Niall, avevo fatto un meraviglioso mazzo di carote. Sul serio, era po’ ridicola come idea, ma ero convinto che a Louis non dispiaceva. Le avevamo legate con un filo verde sottile, si vedeva appena e tra le carote avevamo messo un biglietto scritto da me.
 
Scusami per essere stato così idiota. Ti amo, e questa volta farò di tutto per dimostrarlo.
Harry.
 
Niall era letteralmente impazzito per questo bigliettino e se era impazzito lui, non immaginavo Louis. Ero così felice all’idea di andare da lui con questo “regalo”. 
“Vai Harry! Impazzirà di sicuro.” Niall mi rivolse uno dei suoi sorrisi più sinceri e mi abbracciò velocemente. 
Presi le carote e stampandomi un sorriso in faccia mi diressi verso la camera di Louis, dove lui stava riposando tranquillamente. 
Mi sentivo come un’adolescente che andava al suo primo appuntamento, spaventata, ma felice e innamorata. 
Peccato che non ho i pon-pon altrimenti a quest’ora starei a fare acrobazie e dire “Datemi una H, datemi una A, datemi una R, datemi un’altra R, datemi una Y. Forza H-A-R-R-Y.”
Spiritosa, veramente. Migliori ogni giorno sempre di più. 
Appena salito al primo piano, notai che la porta della camera di Louis era aperta. E lo sentii quasi urlare. 
“Non hai il diritto di venire qua e farmi questi discorsi, Ariana!” Sentendo quelle parole, ogni centimetro del mio corpo di bloccò. Ero immobile, nel bel mezzo del corridoio, con le carote. Che diamine stava succedendo?
Capii che Ariana disse qualcosa, ma era appena un sussurro e non riuscii a sentire nulla. Piano e con molta fatica, mi misi davanti la porta, cercando di non respirare rumorosamente. 
“Oh, non metto in dubbio che tu lo ami, ma tu non puoi venire qui dopo quello che è successo e chiedergli anche di fare finta di niente e..” Louis sembrava seriamente incazzato. Incazzato nero, però. Mi avvicinai ancora di più alla porta.
“Louis! Per l’amor del cielo, io non gliel’ho chiesto. Gli ho detto solamente che lo ha fatto perché era ubriaco e che non doveva preoccuparsi. Sono venuta qui per dirti di non illuderti. Lo so che lo ami da quando lo hai visto! Il fatto che io non abbia detto nulla fin’ora, non significa che non abbia capito. Ho fatto finta di nulla, ho chiuso un occhio, ma dopo l’altra sera, non posso più ignorare quello che tu provi per lui.”
Lei sapeva. Ariana si era accorta di tutto e non aveva detto nulla. 
Non potevo crederci. Non poteva essere successo davvero. Non poteva essere così brava a fingere di non sapere. 
“Chi te lo ha detto che io lo amo, Ariana?” Quelle parole furono una pugnalata al cuore. Le mie braccia scesero lungo i fianchi, le mani strinsero forte le carote, i miei occhi cominciarono a pungere. “Non ho intenzione di intralciare il vostro matrimonio. Sposatelo, fate tanti figli, fate quello che volete. A me non interessa più di Harry.” 
Non potevo più sopportare quelle parole. Mi sentivo così stupido. 
Come avevo potuto solamente pensare che lui mi amasse ancora? Dopo tutto quello che gli avevo fatto passare, dopo tutte le volte che lo avevo fatto piangere, era normale che mi odiasse. 
“Sarà meglio Louis, perché io non ho intenzione di dividerlo con nessuno. Lo amo, e questo e tutto.” Sentii che si stava alzando da dove era seduta e io mi infilai nella prima stanza che trovai per non essere visto. Non appena i passi di Ariana scomparirono, mi guardai attorno. 
Zayn era seduto sul letto, il portatile sulle gambe, le sopracciglia aggrottate e lo sguardo fisso su di me. 
“Harry? Harry? Vas happenin’?” Guardò le carote che tenevo in mano e poi la mai faccia. Dovevo averlo fatto preoccupare molto perché lui si precipitò su di me, inclinando la testa.
“Non mi ama più.” Feci io sussurrando. Zayn spalancò di poco gli occhi e poi senza dire nient’altro mi strinse a sé. Un abbraccio caldo, non c’erano bisogno di altre parole. Mi fece posare quelle ridicole carote e io iniziai a parlare, senza che me lo avesse chiesto. 
Parlai svuotandomi di ogni cosa che avevo sentito, di ogni cosa che provavo. Di quanto mi sentissi stupido. E poi mi addormentai vicino a Zayn che non aveva fatto altro che ascoltare ogni singola parola uscita dalla mia bocca. 




 
Styles's Wife Corner
 
Tutto quello che posso dire è che io sto tipo piangendo per quello che ho scritto. Non pensate che fare questi capitoli per me sia facile, perché non lo è çwç 
Larry è la coppia che shippo di più dopo Jemi e non sopporto l'idea di scrivere queste cose, ma devo, altrimenti la storia diventa prevedibile, noiosa e non riesco proprio a scrivere le storie così D:

Questi ultimi due capitoli sono stati peggio di un parto (?) emotivamente, credetemi. 
Comunque sia.. Spero che vi piaccia questo capitolo, spero che non vi aspettavate il discorso tra Ariana e Louis :D
Ho cercato di inserire sia Niall, Liam che Zayn perché non voglio trascurarli.
Ho dato un mini ruolo di consulente (?) a tutti quanti, perciò spero che voi siate contente uwu 
Speravo in più recensioni per lo scorso capitolo, ma vabbè, me ne farò una ragione, perché quelle che ho avuto, sono state meravigliose.
MI avete detto in molti che non vi piacciono le Larry perché fanno tutte schifo (lol) e che questa è l'unica che state leggendo, mi avete detto che vi piace come scrivo e vi piacciono le mie storie e a me basta questo. 
Come se non bastasse: 40 persone che tengono questa Fan Fiction tra i preferiti, 11 tra le ricordate, 80 tra le seguite. ho in tutto 110 recensioni e poi.. 
30 persone che mi tengono tra gli autori preferiti! *balla la conga* 
Non so come dirvi grazie, seriamente!
Dopo questa Larry (che ho deciso avrà 20 capitoli più l'Epilogo) pensavo di pubblicare una Ziam, che sto già cominciando a scrivere, con la trama che devo ancora definire nei particolari, ma penso (spero) che vi piacerà. Però ancora non è ufficiale (?) :D
Non ce la faccio a non scrivere bromance, perdonatemi ahahahahahahahah
Okay, mi eclisso, aspetto le recensioni!
Vi amo tutte, Sarah ♥ 
P.S. La gif di sopra volevo postarla da tempo perché l'adoro, non c'entra molto con il capitolo, ma non sapevo quando metterla :3

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Capitolo 15
*** Capitolo quattordici. ***


Capitolo quattordici.



Louis.
 
Erano passati due lunghissimi giorni da quando ero tornato in ospedale e non avevo ancora avuto il coraggio di aprire il mio portatile per leggere cosa le fans pensavano di me, di Harry, del bacio. Non volevo leggere come gli haters si erano scatenati su di noi. Non volevo davvero affrontare tutta quella situazione. Avevo evitato ogni contatto possibile con Harry. Forse se lo avessi evitato lo avrei dimenticato. 
Ci speravo, speravo di dimenticarlo. Lui deve sposarsi e vivere la sua vita felice con Ariana, senza che uno stupido ragazzo innamorato rovini ogni cosa.
Ma comunque Ariana mi aveva deluso. Non l’avevo mai sopportata, ma l’altra sera aveva sfiorato il limite della sopportazione.
Come poteva dirmi che sapeva tutto, quando non aveva fatto altro che ignorare ogni segnale che le avevamo mandato?
Con quale coraggio era venuta da me chiedendomi di smettere di amare Harry? Non potevo mica abbassare un interruttore.
Non esiste un interruttore per queste cose. Magari esistesse, così il mondo sarebbe meno complicato.
Non puoi amare quella persona? Pazienza, spegni l’interruttore e smetti di amarla. 
Puoi amarla? Bene, allora alza l’interruttore e amala per sempre.
Invece no, dobbiamo complicarci la vita.
Perché non esiste un interruttore? Perché? Dovrebbero metterlo. Appena nasci, subito. Tipo una specie di cip.
A parte questo (lasciando stare le mie idiozie) ho dovuto fare finta di non amarlo. Ho dovuto mentirle per non causare altri problemi. Quella bugia era stata difficile da dire, più di qualunque altra mai detta.
Sbuffai tra me e me. Perché devo fossilizzarmi su Harry? Sono Louis Tomlinson, anche i ragazzi farebbero di tutto per stare con me. Ne sono certo. 
E se non fosse così? E se nessun ragazzo volesse stare con me? Se mi disprezzano tutti perché sono solo un’idiota che non sa fare altro che dire “carote” dove capita?
No, andiamo, non farti queste paranoie. Sei figo, sai cantare, sei una persona di fama mondiale. Tutti vogliono stare con te. E’ ovvio.
Perché l’autoconvincimento non funzionava? Funziona sempre di solito. 
Sbuffando ancora, mi alzai dal letto e attraversando la mia stanza mi infilai in bagno. Mi impalai davanti lo specchio e sorrisi a me stesso.
L’aspetto non era certo dei migliori. I miei occhi non lasciavano trapelare nessun tipo di gioia, le occhiaie ormai avevano deciso di costruirsi una casa, le mie labbra si stavano screpolando e la mia carnagione era bianca come.. la mozzarella. 
Sembravo uno zombie con la voglia di uccidere. 
Non la smetterò mai con questi paragoni assurdi, eh?
“Io sono figo e tutti vogliono stare con me.” Il petto fuori, schiena dritta, viso tristemente convinto e un sorriso che per quanto era falso mi faceva male alle guancie. 
Okay, funzionerà, devo solo ripeterlo ancora. 
“Io sono figo e tutti vogliono stare con me.” 
Già va meglio. Insomma, chi rifiuterebbe un’idiota che sta parlando al suo riflesso?
“Io sono figo e tutti vogliono stare con me.”
Con quelle occhiaie sotto gli occhi, poi.
Ripetilo ancora Tommo, fin quando non ne sarai convinto. Ci riuscirai.
Presi un respiro profondo e per cinque volte di seguito, senza darmi nemmeno il tempo di pensare, ripetei quella stupidissima frase. 
“Louis? Ti senti bene?” 
Liam si avvicinò a me con una faccia preoccupata. Come biasimarlo. Ero messo che parlavo da solo allo specchio. 
“Sto benissimo.” Mi girai verso di lui mantenendo il mio sorriso falso. 
Le labbra mi stavano andando a fuoco e sentivo tirare le guancie, come se fossero di gomma. Tutto il mio viso faceva male per lo sforzo. Non era neanche un sorriso così esagerato, era modesto. Solo che fingere un piccolo sorriso a volte fa più male di quanto possiamo pensare. 
Santissima carota quanto ero diventato filosofico. Non va bene Louis, riprenditi. 
“Certo e io sono una donna.” Liam schioccò le labbra con fare ironico e non potei fare a meno che ridacchiare. 
“Non mi ricordavo che fossi così simpatico.” Rilassai i muscoli del viso, per quanto riuscivo, mentre lui mi trascinava fuori dal bagno. Mi spinse sul letto e pensai volesse violentarmi, ma scacciai subito il pensiero, ovviamente Liam era l’ultima persona di questo mondo che poteva definirsi gay. 
Perché penso a chi può essere gay e chi no? Sto diventando paranoico. 
Mi sa che l’idea del manicomio la prendo in considerazione. Devo appuntarla da qualche parte, assolutamente. 
“L’autoconvincimento non funziona se non si ci crede sul serio, idiota.” Mi puntò un dito sul viso, con fare quasi minaccioso. Sorrisi tra me e me. Se stava tentando di spaventarmi, be, mi dispiaceva deluderlo, ma non ci stava riuscendo. “E poi perché ti fai questi complessi da quattordicenne?” 
“Perché ho bisogno di qualcuno che voglia stare con me. Qualcuno che sappia cosa vuole dalla vita.” Esordii seccato. 
Era così difficile da immaginare?
“E il dare tempo ad Harry?” Liam aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia al petto. “Capirà e..”
“Liam, no.” Lo interruppi “Sono mesi che non fate altro che dire che capirà, si chiarirà e demenze varie. Se mi amasse davvero, tutto questo casino non sarebbe successo. Basta sperare.” 
Era così difficile dirlo. Era così difficile accettarlo. Lui non mi amava sul serio. Era così ovvio da capire. 
Quando ami una persona lo sai e basta. Lo capisci subito. Magari all’inizio non riesci a fartene una ragione, ma lo sai. Lui invece aveva avuto un mese di tempo e mi aveva lasciato. In realtà lo avevo lasciato io, però lo avevo messo di fronte ad una scelta e lui aveva preferito quell’idiota di Ariana a me. 
Perciò.. Harry Styles non mi amava. E non mi amerà mai. 
“Oh, ma andiamo! Harry è semplicemente spaventato di essere gay e non ci arriva nemmeno lui!” 
Scossi la testa. Non era vero. Non era spaventato. Non poteva essere. O mi amava o non mi amava. 
“E poi fregatene! Se non ti ama okay, passa avanti. Fregatene di quello che gli altri dicono. Stai bene con te stesso, ti accetti e fanculo al mondo.” 
E poi ero io quello filosofico. 
Payne il filosofo. Come suona bene.
Mi faceva un baffo quel ragazzo. 
Ha ragione però. Io mi accetto. Sto bene con la mia mente bacata che elabora solo pensieri idioti. Mi sento bene così e non vorrei essere qualcun altro. Quindi fanculo al mondo. 
“Hai ragione Liam. Me ne devo fregare.” Gli sorrisi e stavolta non sentii la mia faccia di gomma. Era libera di sorridere. Felice di potersi aprire. 
Potevo pensarci prima a parlare con Liam, no? 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dormivo tranquillo. Ero rilassato. Dopo il discorsetto di Liam ero motivato a sorridere e a fregarmene di tutti. Perciò stavo finalmente dormendo bene. Ma mi ero svegliato per una frazione di secondo e percepii un peso sul mio letto e un respiro che mi fecero spaventare. Non era mio il respiro, ne ero certo. Lo sentivo esterno al mio corpo e.. sulla mia spalla. Chi diamine era?
Mi girai lentamente per non svegliare chiunque dormisse accanto a me. Magari era un maniaco. O forse semplicemente qualcuno con cui mi ero addormentato. Però non ricordavo di essermi addormentato con qualcuno. Ne’ di essermi ubriacato e di aver fatto sesso. Anche perché ero rimasto a casa. 
Non appena notai una massa riccia i miei occhi si spalancarono. Guardai quella sagoma per intero. Cosa diamine ci faceva Harry nel mio letto? 
Oh porca carota, non avevamo bevuto vero? 
Cerca di ricordare, Louis. No, non hai bevuto. Harry non c’era nemmeno a cena! Mi stava evitando come io evitavo lui. Era fuori con Ariana. Quindi era impossibile che io e lui avevamo.. Ma poi era tornato. 
Sì, lo avevo sentito tornare. Ma no, non è possibile. 
Sospirai e lo scossi delicatamente. Non volevo davvero fargli prendere un colpo. E non volevo che se ne andasse. Ero così felice quando lui era.. No. Non ero felice. Devo dimenticarlo. 
Su Louis, sveglialo. 
Lo scossi leggermente più forte.
Così non si sveglia mica! Gli sembrerà una ninna nanna. 
Sbuffai. E lo chiamai, piano. Non volevo svegliare i ragazzi che dormivano nelle altre stanze con i miei urli. 
Lui si mosse impercettibilmente e borbottò qualcosa come “Non voglio andare da zia Rose, mamma.” E poi tornò a respirare tranquillo. 
Zia Rose? Chi diavolo era zia Rose? Okay, Harry mi doveva una spiegazione. Ora avevo un buon motivo per svegliarlo. 
“Harry!” Lo scossi stavolta con molta più forza e lui balzò in aria, facendomi ridere. 
Girò la testa da una parte all’altra e giuro di aver visto il rossore sulle sue guancie. 
“Potevi svegliarmi più delicatamente.” Continuò a borbottare. 
“Chi è zia Rose?” Gli chiesi come se fosse veramente quello il motivo per cui lo avevo svegliato.
“Eh?” Lui si stropicciò gli occhi e passò una mano sui suoi capelli, per sistemarli, come faceva sempre quando era stato svegliato male. 
“Hai detto “non voglio andare da zia Rose, mamma” quando stavo cercando di svegliarti.”
“Oh, zia Rose è un’egoista sorella di mia madre che mi pizzicava le guancie e non faceva altro che dirmi che sono bello. La detestavo.. la detesto ancora.” 
Ridacchiai. Mi immaginai Harry che si lamentava con sua madre perché le sue guancie gli davano fastidio a causa di questa zia Rose. Un Harry piccolo.. un cucciolo indifeso. Un piccolo cucciolo Harry indifeso. Un Harry tenero.. No basta, porca carota. Basta. 
Lui mi guardò senza dire niente. Fissò il letto e sorrise tristemente. 
“Harry non abbiamo fatto.. quello, vero?” 
Porca carota, Louis, trattieniti! Dovevi per forza dirlo? Per forza? Diamine. Potevi aspettare almeno dieci minuti prima di fare emergere le tue insicurezze. Dannato te.
“Se con ‘quello’ intendi ‘sesso’ no, Louis.”
Non potei fare a meno che tirare un sospiro di sollievo. Non perché non volessi fare sesso con Harry, ma perché avrei mandato tutto a quel paese, di nuovo. Non potevamo fare quei passi avanti adesso. Adesso che avevo deciso di passare oltre anche se per me era come staccare un pezzo della mia anima. 
“Oh, bene.” 
Bene? Bene? Louis, no. Anzi sì.. geniale. Mostrati freddo, distaccato. Così vedi la sua reazione. 
Incazzati Harry, incazzati. 
“Bene?” Fece Harry fulminandomi con lo sguardo.
“Che pretendi Harry?” Sbottai io parecchio offeso. 
Non doveva incazzarsi. Sebbene volessi che lui mi prendesse a pugni perché ero sollevato, la parte razionale di me (quella più piccola) diceva che era sbagliato. Mi aveva lasciato, adesso non doveva stupirsi.
“Non pretendo niente, è solo che pensavo che volessi farlo e..”
“E quindi ti sei intrufolato nel mio letto per mandarmi in confusione ancora una volta?” 
Vai così Louis, colpisci. Spietato, deve capire quanto stai soffrendo così forse metterà in ordine quella sua testa vuota. 
Non si deve permettere di farti complessare ancora, non deve. 
“No, io.. Ho solo fatto un brutto sogno e volevo stare tranquillo.” 
Ero arrabbiato sì, ma non potevo non sciogliermi davanti al suo sguardo improvvisamente sincero e triste. Non potevo non sciogliermi davanti a quella sua voce quasi delusa. Non potevo non sciogliermi davanti a quella frase. 
Sta solo facendo così perché vuole confonderti Louis. Non ti ama, non lasciarti intenerire.
“Sì, certo come no.” Il mio tono era duro, aspro. 
Stava solo cercando di mandare a quel paese ogni cosa. Ogni mia certezza. Lo aveva sempre fatto e continuerà a farlo. Sì, era così.
“Non mi credi.” Era rassegnazione quella che sentivo nella sua voce? “Tanto per quel che vale.” Sospirò e spostò la coperta, scoprendosi. 
Non potei fare a meno che guardare il suo corpo. Mi tentava. Voleva che io cedessi, ecco perché aveva spostato la coperta. 
Il suo corpo era perfetto. Non c’era una minima sbavatura nelle sue curve, non una minima imperfezione. A partire dai capelli, fino alle dita dei piedi. Era perfetto. E più lo guardavo più volevo averlo, ma più lui mi tentava più io lo respingevo, per rabbia. I miei occhi si spostarono sul suo bacino. Ero tentato, ma non dovevo. Lui se ne accorse, ma non si mosse.
“C-cosa vuoi dire?” La mia voce stava tremando per l’eccitazione.
E’ solo il suo corpo Louis, non sta facendo niente.
Sì però è.. nudo. Porca carota quanto è bello. 
“Niente, Louis. Ti lascio dormire in pace. Buona notte.” 
Piegò gli angoli della bocca in un piccolo sorriso e poi si chinò per darmi un bacio leggero, sulla fronte. Per qualche motivo le nostre labbra si sfiorarono, ma entrambi ci allontanammo subito. 
Lo seguii con lo sguardo mentre usciva. 
Ero più in confusione di prima. Perché ogni volta che tento di dimenticarlo succede sempre qualcosa che me lo fa ricordare ancora di più?  



 
Styles's Wife Corner
 
Tadààà! *si atteggia a grande maga* 
Questo capitolo mi strapiace. Ci ho messo giorni e giorni per scriverlo.
Volevo che vi lasciasse a bocca aperta e sono contenta se mi dite che ci sono riuscita. Ci metto il cuore in questa Fan Fiction. 
Non che nelle altre non lo abbia messo, ma questa per qualche motivo la scrivo con più sentimento. 
Sono contenta di tutti i commenti positivi che ricevo, signifca tantissimo per me. *prende un fazzoletto e si asciuga le lacrime commossa*
Eniweis, volevo farvi vedere una cosa: questa sono io. Esattamente. Ho i capelli più fighi del mondo perché sono metà blu.
Un'informazione generale, io detesto il mio aspetto, ma volevo farvi vedere i miei capelli. Perciò gradirei commenti anche sui miei capelli, visto che ho deciso di sputtanarmi ahahahahahah
Qualcuno di voi mi ha chiesto una Ziam e fidatevi, sta arrivando. Dopo che finisce questa Larry la metto. E' molto figa. 
E' geniale e ovviamente è tutto top secret perché so che potrei trovare (stranamente) qualche storia (Ziam o no) simile alla mia.
Siccome nessuno legge nel pensiero (almeno credo) per ora dovrete aspettare uwu
Sì, oggi sono fissata con le parentesti (maddai?)
Ora smetto di rompervi, recensite e goodbye!

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Capitolo 16
*** Capitolo quindici. ***


Capitolo quindici.

 
Harry.
 
I nostri respiri sembravano tutt’uno. Io lo guardavo e sorridevo. Libero di amarlo, finalmente. Era lì, potevo stringerlo.
Eravamo soli. Il cielo fuori si faceva sempre più buio e pioveva, ma noi eravamo sotto le coperte. Non ci importava di quanto inquietante sembrasse quella notte.
Mi accarezzò i capelli e mi accorsi di quanto mi era mancato quel gesto.
“Dovresti lavarli. Sono sporchi.” Rise delicatamente e io scossi la testa, fingendomi offeso. 
“Quanto meno io non puzzo come puzzi tu.” Ribattei io.
“E’ questo che pensi di me?” Fece lui togliendo la mano. Improvvisamente la sua faccia si fece seria. “Va bene.” Si mise seduto e prima che me ne accorgessi lui era in piedi accanto al mio letto. 
Non doveva andare via. Doveva restare qui con me, lo volevo, lo desideravo. Si girò a guardarmi con un sorrisetto felice sul suo volto. Stava scherzando, era ovvio. 
Lo presi per il polso e lui cadde sopra di me. Ridendo cominciò a baciarmi. 
“Ti amo lo stesso anche se puzzi.” Continuai io. 
“E io ti amo lo stesso anche se hai i capelli sporchi.” Le sue labbra mi erano mancate. 
Ci baciammo ancora e ancora. Quasi non volessimo finire più. Si mise accanto a me, come prima. Disteso su un fianco a guardarmi. 
Louis si avvicinò dolcemente al mio corpo. Combaciava perfettamente con il mio. In quella stretta, io riuscivo a stare bene. Mi sentivo sicuro come non mai. Poi le sue labbra, il suo profumo. Mi avvolsero in una specie di magia. Qualcosa che provavo solo quando ero con lui. 
Le sue mani accarezzavano la mia schiena e io toccavo le sue guancie, mentre continuavamo a baciarci. Ansiosi di altro. 
La sua mano scese giù, sul sedere. Io non la ritrassi. Mi piaceva come mi toccava. Sospirai già eccitato. Gli strinsi i fianchi, avvicinandolo a me ancora di più. Poi la sua mano si spostò davanti. Mi accarezzò il petto, prima in alto, poi scese lentamente. Scese sempre più giù fino ad arrivare dove io volevo che arrivasse. Fece per muovere la mano, ma io sentii solo dolore alla guancia. 
“Muoviti, è tardi!”
La voce stridula di Ariana mi fece aprire gli occhi. Tornai alla realtà immediatamente. 
Era solo un sogno. Un sogno che era finito sul più bello. Non c’era Louis accanto a me. C’erano solo il vuoto e le lenzuola disfatte. Ariana era in piedi. Già lavata, vestita, truccata, bellissima certo. Ma non era quello che volevo. 
Se solo avessi avuto il coraggio di dirlo. Questo coraggio dovevo trovarlo, non potevo sposare una persona che non volevo. 
Mannaggia, non potevo accorgermene prima di fare il più grosso sbaglio di tutta la mia vita? 
Il che è parecchio dire visto che sbaglio quotidianamente. 
Lei sbuffò mentre io mi stropicciavo gli occhi. Non potevo credere di aver sognato una cosa del genere. Sono una specie di maniaco. 
Maniaco sì, ma in questo caso sei solo innamorato.
Perché non l’affronti tu tutto questo? Ti impossessi del mio corpo, lasci Ariana e convinci Louis che si può fidare. 
Non puoi scappare dai tuoi problemi. Esci quelle palle e combatti!
Ma non siamo mica in guerra.
In senso figurato, idiota.
Giusto. Era normale che fosse in senso figurato. Stavo diventando sempre più scemo. Pazienza. 
“Allora, ti alzi o no? Faremo davvero tardi.” 
Non ne avevo voglia. Non volevo alzarmi per allenarmi con il ballo del matrimonio. Ariana aveva deciso di andare in un posto comandato da una di quelle ragazze montate e rifatte che a me facevano piuttosto schifo.  
Però dovevo. Louis non mi amava più. Lo avevo sentito che lo diceva ad Ariana. Lo avevo capito quando l’altra sera mi sono spaventato per uno stupido sogno in cui un’onda gigante mi soffocava e ho avuto il bisogno di correre da Louis. 
Che poi nessun’onda arriverà mai a travolgere tutta Londra. Manco fossimo a Tokyo. 
Certo che i miei sogni ormai avevano perso un senso logico.
Non hanno mai avuto senso logico. 
“Mi sto alzando.” Blaterai io, svogliato. 
“Bé, cerca di muoverti che non voglio fare figure di merda.”
Cosa diamine stavo pensando quando avevo deciso di sposarla?
 
Un’ora e mezza dopo stavo ascoltando e guardando una donna ben impostata, che sfoggiava una scollatura esagerata e che non faceva altro che ripetere i numeri “1,2,3” con un ritmo continuo e snervante. 
Capelli lungi e biondi, occhi chiari e seno rifatto.. non solo quello. Era proprio tutto quello che mi ero immaginato.
Ariana sembrava divertirsi. Mi trascinava per quella pista da ballo sballottandomi manco fossi una bambola di pezza e dandomi ordini di postura tutto il tempo. Schiena dritta, petto in fuori, muscoli rigidi, ma viso rilassato e contento. Inoltre, non faceva altro che ripetermi i passi. Inutilmente cercava di farmeli memorizzare.
“Sposta il piede destro lateralmente; sposta di poco, quasi impercettibilmente, il sinistro verso il piede destro, strusciandolo. Ora, riunisci il sinistro al piede destro. Ora di nuovo, ma con il piede sinistro.” 
Ariana mi stava dicendo quelle frasi talmente tante volte che non mi sorpresi che le sapesse a memoria. Io in qualche modo sbagliavo sempre. Non capivo in che direzione dovevo andare o che piede usare e quando. Era troppo per me. Non sopportavo più di stare dritto, con una mano sul suo fianco e l’altra appoggiata sulla sua spalla. Non potevo più girare ancora, ancora e ancora. Se avessi mangiato avrei vomitato ogni cosa. Come facevano i ballerini a fare quello per tutta la vita? Io ballavo da venti minuti e già non ce la facevo più. 
“Dieci minuti di pausa. Bravi, tutti.” Dominique, da quanto avevo capito era il nome dell’insegnante, batté due volte le mani e sorrise a tutti quanti con un’aria allegria e pacifica. 
Mi resi conto di non essere il solo uomo infilato lì a causa di una donna. Erano tutte delle coppie. Capii che era un qualcosa di preparatorio ai matrimoni.
Ti sei messo a fare Capitan ovvio, adesso?
“Allora, quando si apriranno le danze voglio fare questo valzer.” Dichiarò Ariana senza darmi la possibilità di negare. 
“Ma non ti verrà male con il vestito da sposa?” Cercai di trovare una via di fuga. Qualcosa che mi avrebbe impedito di rendermi ridicolo a tutto il mondo doveva pur esserci. 
“Ma se ho scelto il valzer perché è semplice! Così posso ballare senza problemi.”  Ariana, dal canto suo, era tutt’altro che afflitta. Felice di ballare uno stupidissimo e per niente facile valzer. 
“Non possiamo fare qualcos’altro.. che so, un twist?” Azzardai. 
Il twist? Ma certo che sei intelligente, cioè, vuoi proprio farti uccidere?
Mi sa che la vocina aveva ragione, perché Ariana stava prendendo il telefono dalla sua borsa, quando diventò rigida tutto d’un tratto e mi guardò torva. 
“Un twist? Dove credi che saremo in una festicciola qualunque? Su, Harold, piantala.” Prima che potessi aprire bocca, lei continuò “E poi cos’è che non va nel valzer? E’ un ballo così raffinato!” 
Ma io dico, ma sinceramente, perché le avevo chiesto se voleva diventare mia moglie? Dovevo avere proprio le fette di prosciutto davanti agli occhi. Perché mi sembrava così dolce e simpatica? 
“Stavo scherzando, tesoro, ovvio che voglio fare il valzer!” Esclamai fingendo una risata e sforzandomi di farla uscire credibile. Quasi come a volerle fare credere che era stata lei a non capire la mia nobile ironia.
Lei ci cascò, o fece finta di cascarci (ormai non sapevo più se lei si accorgeva davvero o no delle cose) e scoppiò in una sonora risata.
“Vado a scambiare due parole con Dominique.” Sempre sorridente, Ariana si avviò verso la donna che in quel momento era intenta a contemplarsi allo specchio. 
Risero e scherzarono per più di dieci minuti e io mi chiesi di cosa c’era tanto divertente nel telefono di Ariana. Lo guardavano da mezz’ora e sbraitavano. La pausa dei dieci minuti era abbondantemente passata e io mi ero buttato morente su una panchina lì vicino, sperando che un Louis Tomlinson vestito da pinguino mi portasse via da lì. Ma ovviamente per Louis Tomlinson non ero più niente. Ero l’ultima persona che voleva vedere. E come biasimarlo, d’altronde. 
Dovevo sopportare il matrimonio e basta. Ce l’avrei fatta. Per una vita intera forse no, ma per un periodo di tempo forse sì. 
Se tu avessi lasciato Ariana fin da subito, tutto questo non sarebbe successo. 
Oh certo, sei saggia tu! Sbuffai e una donna accanto a me mi guardò malissimo. 
Che avevo fatto adesso?
“Scusa..” Una testa con i capelli ricci stranamente familiare inciampò nei miei piedi. Quando la ragazza si girò non potevo quasi crederci. “Harry?” 
Danielle? Danielle. Cosa diamine ci faceva lì Danielle? Tradisce Liam e sta per sposarsi con un altro più ricco di lui?
Non essere stupido, Danielle è una ballerina. Non ha motivo di stare li a prendere lezioni di ballo. 
“Danielle! Cosa ci fai qui?” Feci visibilmente stupito. 
Lei mi sorrise, al solito suo, dolce e gentile. Non capivo come faceva quella ragazza ad essere sempre così carina. Beato Liam, diamine. 
“Do lezioni, cosa pensi che sia venuta a fare?” Soffocò una risata e io mi chiesi ancora una volta perché ero così stupido. 
Come avrebbe mai potuto Danielle tradire Liam? Non stava né in cielo né in terra una cosa del genere. Era ovvio che era lì per insegnare. 
Te lo avevo detto, ma sei un pollo e non mi ascolti mai.
“Già..” Le sorrisi di rimando. Era la mia unica ancora di salvezza in quel covo di matti.
“Ariana ti ha trascinato qui con la forza, immagino.” Vedendo che non avevo idea di cosa dire, Danielle iniziò a parlare. E per qualche motivo, sapevo già dove stava andando a parare. 
Ariana, matrimonio e di conseguenza Louis. 
Era ovvio che Danielle sapesse ogni cosa. Liam mi aveva detto di non averlo detto a nessuno, ma lui a Danielle dice pure quando va in bagno.  E no, non scherzo. 
Non che la cosa mi dava fastidio, anzi, ero contento che lei lo sapesse. Per qualche strano motivo.
“Purtroppo.. non vorrei essere qui.” Sussurrai sinceramente. Era vero, avrei preferito fare qualunque altra cosa, anche gli Hunger Games, piuttosto che trovarmi lì. 
Non essere sempre così estremo nei tuoi esempi.
“Certo che no.” Nella voce di Danielle non c’era compassione, c’era comprensione. Lei sapeva, ne ero certo. Si guardò attorno quasi furtiva e fece un passo verso di me. “Aspetto il giorno in cui vi lascerete con ansia.” La sua voce era così debole che per sentirla dovetti attaccare l’orecchio alle sue labbra. “Non so se lo sai, ma io sono team Larry.” Entrambi ci separammo e lei mi fece l’occhiolino. 
Non avevo idea di cosa fare. Non sapevo cosa dirle. Avevo la certezza che lei sapesse, ma non credevo che ci appoggiasse. 
“Grazie, ma tanto lui non ricambia e..” Iniziai io. 
“Oh, tutte cavolate. Provaci Harry, potrebbe sorprenderti, dico davvero.” Per quanto strano potesse sembrare, la sua voce era sempre un fievole suono. Come facesse, non ne avevo idea. La mia voce sarebbe già impazzita. 
“Riprendiamo?” L’urlo di Dominique ci fece scuotere entrambi. Lei continuò a sorridere. 
“In bocca al lupo per tutto. E sai cosa intendo.” Detto questo, Danielle attraverso la sala e si infilò nella porta accanto, dove intravidi dei bambini che la stavano aspettando.
Provarci. Dovevo provarci. Sì, dovevo proprio. 
Cosa avevo da perdere? La reputazione ormai era già andata e con i ragazzi non avevo più segreti. E se Ariana mi avrebbe lasciato, amen.
“Harry, muoviti, sono già tutti ai loro posti!” Ariana urlò e tutti si girarono verso di me ridendo. 
Bene. Ce la potevo fare. Quanto ancora avrei dovuto sopportare?
Forse troppo, sarebbe durato troppo a lungo. Titubante, avanzai verso Ariana. Lei mi costrinse ad assumere le posizioni rigide e insopportabili di prima, mentre la musica partiva. 
Se ne esco vivo giuro che bacio Louis prendendolo alla sprovvista. 






Styles's Wife Corner

Eccomi qui! Dai su, non vi ho fatto aspettare tanto stavolta.
Sarà perché ogni capitolo che scrivo mi porta a scriverne un altro il più presto possibile, sarà perché quando vi faccio aspettare a lungo mi sento in colpa.
In ogni caso Here I am :'D 
Mi sono divertita da morire a scrivere di Harry che soffre durante la "lezione" di ballo, sarò sadica, ma ammetto che ridevo. In realtà non avevo idea di come si ballasse il valzer, cioé lo sapevo a grandissime linee, in questo google è stato d'aiuto.
Google veramente mi è sempre d'aiuto. 
Danielle.. Cosa dire di Danielle dai riccioli d'oro? (Non proprio oro, veramente D:) La amo. Sia in questa FF sia nella realtà. Boh, sta troppo bene con Liam e non so se le piacciono le bromance, ma nella mia Fan Fiction tutto è lecito ahahahahahahahah
Eh, vogliamo parlare del sogno di Harry? Se devo essere proprio sincera e se devo sputtanarmi ancora di più, il sogno di Harry è il mio. Già, ho preso spunto dalla mia esperienza personale e.. giuro che il sogno si è fermato dove si è fermato quello di Harry, non giudicatemi *si nasconde dietro un sasso*
Tanto lo so che voi sognate di peggio, pft. Sogni in cui magari ci sono tutti i One DIrection alla volta e voi siete in un letto e.. 
Bene, detto questo, vi comunico che oggi ho incontrato la mia migliore amica dopo due lunghissimi anni di attesa. Siamo state insieme solo un'ora, ma è stata la più bella della mia vita. (comesonodolce) #sochenonvenefregauncazzo
Grazie per i complimenti per la foto che ho messo nello scorso capitolo. Vi amo.
Grazie per le magnifiche recensioni. Vi amo.
Grazie a tutti quelli che mi hanno messo tra gli autori preferiti e\o il resto. Vi amo.
Grazie per tutte le menzioni che mi arrivano su twitter in cui mi dite "quando aggiorni?" Vi amo.
Vi sto rompendo con questo romanzo ahahahahah
Recensite e grazie perché cagate questa cagata di FF.
Vi amo, vi amo, vi amo, vi amo, vi amo, vi amo, vi amo, vi amo.
Oh, se volete date un'occhiata alla mia presentazione di EFP, l'ho cambiata *w*
Peace, love and Larry Stylinson. ♥
P.s. Vi ho già detto che vi amo? :'D

 

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Capitolo 17
*** Capitolo sedici. ***


Capitolo sedici.

 
Louis.
 
 
“Perché devo venire a sapere le cose a puntate Louis? Dimmele e basta.” Una Eleanor infastidita stava di fronte a me, con il broncio e le braccia conserte. 
“Ti voglio bene, lo sai Els?” Feci io cercando di farmi perdonare.
“Non ti basterà così poco.”
Scoppiammo entrambi a ridere. Le avevo detto ogni cosa. Di come Harry si era intrufolato nel mio letto. Le avevo detto di come avevo mentito ad Ariana e di come mi sentissi male in quel momento.
“Secondo me aveva bisogno di te. Sia che lo ha fatto a posta sia di no.” Eleanor assunse una faccia estremamente convincente, che mi convinsi quasi anch’io. 
“Andiamo.. Harry non ha bisogno di me.”
“Oh, sono tutte cavolate. Harry senza di te è come un bambino senza il latte.. come una ballerina senza il ballo, come con una cantante senza la musica, come il sole senza il cielo, come la notte senza le stelle, come..”
“Okay, Els, ho afferrato.”
Risi di gusto. Ogni volta che voleva farmi capire qualcosa, cominciava a fare paragoni assurdi e parecchio stupidi finché io non la fermavo, esasperato. 
“L’ultimo era bello.” Sbuffò lei. Io, mosso probabilmente da pietà, le feci segno di dirlo. “Come tu senza di lui.” 
Pietrificato da quello che la mia migliore amica aveva appena detto, abbassai lo sguardo. Mi aveva intimidito, mi aveva sorpreso. 
Forse perché mi resi conto che aveva fin troppo ragione. Chi ero io senza Harry in fondo? Mi sentivo completo solo quando ero con lui, altrimenti mi sentivo una nullità, un fallimento.  
“Credo che sia solo spaventato a morte perché questo tipo d’amore fa questo effetto. Guarda me.” Continuò cercando di farsi capire “Ci ho messi degli anni per capirmi, accettarmi e dirmi tutto. E poi mi sono confidata a te, ma nonostante questo, non sono riuscita neanche a dirlo ai miei genitori e figuriamoci al mondo intero.” Sospirò dispiaciuta. “Non condannarlo perché ha paura.” 
Eleanor aveva ragione, ancora una volta. Non dovevo condannare Harry. Però era facile parlare per lei. Lei lo capiva meglio di me. Lei sa cosa significa non accettarsi perché si è gay. Lei lo ha provato sulla sua pelle e lo sta provando ancora. Io non ho mai avuto problemi a farlo. L’ho capito e ho pensato che andava bene lo stesso. Non sono un gay dichiarato, ma solamente perché nel frattempo tutta la fama ha preso il sopravvento. Ma mi accetto, per me va bene così. 
Per Eleanor e per Harry invece è un problema. Perché era l’ultima cosa che si aspettavano da loro stessi. E io non riesco a capire come non possano accettarsi e allora mi arrabbio. Però non dovrei. 
“Cosa faccio, Els? Non riesco a fidarmi di lui. Non so nemmeno se lui mi ama nonostante tutti continuate a dirmi di sì.” 
Eleanor alzò piano la testa, roteò gli occhi e poi li piantò sui miei, tanto da intimidirmi. 
“Devi fidarti di lui. Ti ama e non perché me lo stia inventando, ma lo so.. per certo.” Sembrava così sicura di quello che diceva, che non avevo idea di come lo sapesse. 
“Come fai ad esserne certa?” Chiesi io, sbigottito. 
Lei sospirò profondamente e scosse la testa.
“Non spetta a me dirtelo, Louis. Non avrei dovuto neanche dirti quello che ti ho detto.” Els accennò un sorriso pentito. 
Forse era meglio finirla lì. Lo sapeva e basta. Non volevo obbligarla a fare qualcosa che non voleva. Morivo di curiosità, volevo capire la sua certezza, ma non avevo mai messo premura ad Eleanor e non avrei cominciato in quel momento. 
“Allora non mi interessa come lo sai.” Sorrisi alla sua espressione sorpresa “Quando vuoi dirmelo, sempre se potrai, io sarò sempre qui.” 
Eleanor sorrise più felice di prima e io rimasi sempre contento di essere la ragione di quel sorriso. Sebbene solo da migliore amico. Era una delle persone più importanti della mia vita, senza la quale a quest’ora sarei impazzito.  “Ora tocca a te parlare.” Feci vedendo che lei non aggiungeva altro. 
Avevo detto già fin troppe cose e mi sentivo in colpa, visto che era stata lei a chiamarmi perché doveva raccontarmi qualcosa. 
“Ho conosciuto una ragazza, si chiama Elena.” I suoi occhi si illuminarono, insieme ai miei. 
Era ora che incontrasse qualcuno. 
“Ha gli occhi dello stesso colore dell’ambra, i capelli biondi con riflessi rossi.. non è nemmeno tinta! E il fisico, Louis dovresti vedere il suo fisico! Mi fa impazzire.”  Cominciò ad alzare il tono della voce, entusiasta. 
La capivo, eccome la capivo. Anch’io parlavo così di Harry.. prima che succedessero tutte queste cose. 
“Voglio sapere tutto.” Sinceramente curioso, volevo che continuasse. L’idea di una ragazza dagli occhi ambrati mi piaceva, amavo gli occhi chiari.
“Tutto cosa?” Cominciò a torturarsi le mani e le sue guancie divennero rosse. 
“Sei innamorata!” Urlai un po’ troppo forte io, tanto che scattai in piedi. 
Insomma, le avevo fatto una semplice domanda. Se non fosse innamorata non sarebbe così nervosa. 
Rise delicatamente, scuotendo la testa in senso di finta delusione.
“Datti un contegno, Tommo, su!” Adesso, erano le mie guancie ad essere rosse dall’imbarazzo. 
“Scusami.” Mi sedetti e ringraziai che in casa sua non ci fosse nessuno. 
“Non so nemmeno se è gay.” Sussurrò quando la guardai. Aggrottai le sopracciglia, con fare confuso. 
“Dove l’hai conosciuta, Els?” 
Lei distolse lo sguardo dal tavolo, non guardò me, ma fissò dritto davanti a se. Fisso il muro color salmone della sua cucina. 
Da una pentola cominciò ad uscire dell’acqua ed entrambi ci girammo, ricordandoci che in realtà stavamo cucinando. 
Eleanor si precipitò a salvare la pasta. Sicuramente aveva ringraziato il cielo per essersi salvata dalla mia domanda. Ma io non avevo intenzione di lasciar perdere. Va bene che quando non mi vuole dire le cose non me le dice, ma basta insisterci un po’. E io ero davvero curioso di questa Elena. 
“Els, dove l’hai conosciuta?” Ripetei mentre lei, con le guancie in fiamme, tornò a sedersi di fronte a me. 
Borbottò qualcosa di incomprensibile e io le chiesi di ripetere. Fece la stessa cosa per altre due volte. Fin quando io non mi sdraiai totalmente comodo sulla sedia, le braccia conserte e visibilmente scocciato. 
“Internet.” Soffiò lei. “Lei è convinta di essere una mia amica.. ma l’altra sera siamo andate in discoteca e io l’ho riaccompagnata a casa, ma lei era ubriaca fradicia e ci siamo baciate, ma Louis.. era ubriaca, probabilmente mi ha scambiato per chiunque. Ieri l’ho sentita e nemmeno si ricordava.”
La sua espressione triste, mi ricordò quella che faceva Harry quando gli facevo un torto. Era proprio la stessa. Sopracciglia incurvate verso il basso, la bocca che faceva una piccola smorfia, gli occhi che d’un tratto si facevano tristi e il naso arricciato. Tutto quello che Eleanor faceva, lo faceva anche Harry. 
Come potevo dimenticarlo se tutto mi ricordava lui?
Okay Louis, lascia stare. E’ di Eleanor che stiamo parlando.
“Se ti ha baciato vuole dire che lo voleva fare, ubriaca o no.” Decretai io fingendomi un gran saggio in amore. 
In realtà non ne capivo nulla, ma improvvisarmi grande esperto mi veniva facile. Recitare per fortuna mi riusciva bene.
“Se lo dici per Elena, significa che anche per Harry è così.” Spense il fuoco alla pasta e mi fece l’occhiolino. 
No, non era così. Harry era semplicemente ubriaco, non sapeva come era ridotto. Ubriaco perso, fradicio. Non voleva baciarmi. A baciarmi era stata la sua parte di se che ancora è legata a me, ma come amico. Ne ero certo.
“No.. E’ una cosa diversa.” Soffiai. 
“Invece è la stessa identica cosa. Questo discorso se vale per lei, vale per lui.” 
Cominciò a mettere la pasta nei piatti e il mio stomaco alla vista del cibo brontolò. Manco fossi Niall, avevo voglia di mangiarmi anche la pentola. 
E alla vista di quella pasta, o forse non era stata la pasta a farmelo capire, realizzai per la miliardesima volta che Eleanor aveva ragione. Quella ragazza aveva sempre ragione.
“Harry mi ama.” Dissi io ad alta voce. 
Eleanor sorrise compiaciuta.
“Complimenti ci hai messo tra anni per capirlo.” 
 
 
 
 
 
 
 
Quella stessa notte mi trovai da solo sul divano. Gli altri erano tutti andati a letto, stanchi morti. Io sbuffai tra me e me. Il problema era sempre lo stesso, Harry. Da quando ero tornato non riuscivo a guardarlo senza pensare alle parole di Eleanor. Alla verità di quelle parole, più che altro.
Io lo amavo. 
Potevo provare a reprimere questo sentimento. Potevo provarci per giorni, mesi, anni, per tutta la vita, ma non ci sarei riuscito. Perché io lo amavo. E non che me ne rendessi conto solo in quel momento, ma capivo quanto fosse importante. Era qualcosa che mi sarei portato per sempre, soffrendo forse, ma per sempre. 
Mi sentivo attratto da lui come se io fossi una calamita e lui un materiale ferromagnetico.
La porta si aprì e come si dice.. Pensi al diavolo e spuntano i ricci. 
O forse non era proprio così. 
 “Louis? Che ci fai sveglio? Sono le quattro del mattino.” Alzai le sopracciglia, sorpreso.
“Potrei farti la stessa domanda, sai?” Feci senza cercare di fargli notare che in quel momento ero entrato in enorme confusione. Sarebbe stato sempre così?
Lui abbassò lo sguardo, non disse nulla e si sedette vicino a me. 
“Non riuscivo a dormire.” Fece sussurrando. 
Quel ragazzo era la tenerezza fatta persona. Come si poteva essere così? Si girò verso di me facendomi un sorriso che però non trasmetteva nessuna felicità. 
“Neanche io.” Sussurrai a mia volta. 
Tutto quello che successe dopo fu talmente veloce, che non ebbi il tempo di capirlo. Lui si avvicinò a me e sfiorò le sue labbra con le mie. 
“Sai perché?” Continuò lui. Io scossi la testa. Fremevo per averne ancora. “Avevo promesso a me stesso una cosa e non posso non farla.” 
Poi sentii le sue labbra. E il mio cuore perse un battito.
Avrei dovuto respingerlo, ma mi sembrava così sincero. E poi non volevo. 
Feci tutto il contrario che respingerlo. Mentre lui mi baciava io lo attirai a me, prendendolo per i fianchi. 
Le nostre lingue rimasero dov’erano. Forse perché quel bacio voleva essere più sincero e romantico che altro. 
Quanto mi mancava. Ogni volta che stavo giorni senza baciarlo mi sembrava un’eternità. 
Perché mi attrae così? Stavo sognando di nuovo? 
Respirando a fatica, ci staccammo di mezzo centimetro. 
Mi diedi un pizzicotto sulla mano e lui prese a ridere. 
“Non stai sognando, scemo.” Lo guardai negli occhi. 
Non potevo credere a quanta sincerità c’era nel suo guardo. Non potevo perché mi sembrava così irreale, troppo bello per essere vero. Non riuscivo a credere a quello che era successo.
Sorrise ancora. Mi amava? Mi amava o no? 
“Harry..” Deglutii. “Non mi fido.” 
Lui aggrottò le sopracciglia. 
“Cosa? Louis hai sentito quanto sono stato sincero, lo so che lo hai sentito.” La sua voce tremava. 
Nonostante tutto avevo paura di fidarmi. Mi aveva ferito più e più volte. Non potevo lasciarmi andare. Avevo resistito così tanto. 
“E chi me lo dice che tu non stia fingendo?” Urlai quasi. 
“Io! Louis guardami. Guardami negli occhi e dimmi che non sono sincero.” Io distolsi direttamente lo sguardo da lui. Non potevo guardarlo. Sarei crollato. “Louis..” Non sapevo come aveva il viso. Se rosso, se pallido, se pieno di lacrime oppure no. Non volevo guardarlo e non l’avrei fatto. 
“Torno a dormire.” Feci io, alzandomi. 
“Aspetta, Louis ti prego.” Continuò così fin quando io non indugiai sulla porta. Non potevo cedere, non dovevo farlo. Le sue provocazioni non potevano farmi crollare. 
Un groppo in gola mi impedì di dirgli qualunque cosa. 
Mentre uscivo, ero consapevole che quello forse sarebbe stato un addio. 




 
Styles's Wife Corner
 
Eccomi qui :3
Vi dico subito di perdonarmi eventuali errori, ma non ho riletto. Mi faceva fatica D:
Ho aspettato un po' prima di aggiornare perché questo capitolo è stato un vero e proprio parto. Ho riscritto la seconda parte ben cinque volte e cinque volte l'ho cancellata perché non mi piaceva.
Alla fine, ho deciso di lasciare questa che è quella che mi ha convinto di più. 
Ringrazio tutte quelle che recensiscono. D'ora in poi credo d poter aggiornare più spesso perché la scuola ormai è tipo finita *-*
Comunqueeeeeeeeeeeeeeeeeee non disperate per la fine di merda çwç Anche se stavo tipo piangendo con Louis.
Bah, vado ho ospiti su skype ahahahahah!
Peace, love and 69 ♥

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Capitolo 18
*** Capitolo diciassette. ***


Capitolo diciassette.


Harry.
 

Dopo quello che era successo due settimane fa, il bacio che avevo dato a Louis e che lui mi aveva respinto, ero talmente distrutto che avevo detto ad Ariana di fare tutto quello che voleva con il matrimonio. Non ero neanche più andato a lezioni di valzer.
Tanto non ci sarebbe stato nessun matrimonio.
Io volevo solo Louis. Non mi fregava di nulla.
E ormai ero deciso a farglielo capire. E qual’era il modo migliore se non quello di lasciare Ariana? Non mi sarei abbattuto, non avrei pianto e non sarei andato in una specie di coma perché lui non si fidava.
Avrei reagito. Quello che dovevo fare era litigare furiosamente con Ariana, farla incavolare in modo che finalmente scoppiasse e poi lasciarla.
Era crudele, ma avevo smesso di fidarmi di lei. Dopo che sapevo che lei sapeva, la sopportavo sempre meno.
Odiavo le persone che mi mentivano. E odiavo di più le persone che mentivano su cose importanti. E quella cosa era importante.
Io stavo con Louis e lei aveva fatto finta di non accorgersene.
Ma perché mai l’avrebbe fatto?
Sospirai guardando un bambino felice che si divertiva mentre veniva trascinato dall’altalena.
Le risate spensierate dei bambini mi avevano sempre tranquillizzato.
Sapevo cosa fare, ma prima, dovevo chiedere un consiglio all’unica persona che, oltre Louis e i ragazzi, mi era sempre stata accanto. Mia madre.
Già avevo rotto abbastanza le scatole agli altri con le mie paranoie, e di certo non potevo chiedere a Louis cosa dovevo fare perché come minimo avrei cessato di vivere.
Proprio mentre pensavo a come avrei potuto iniziare il discorso e dirle che ero quasi sicuro di essere gay, vidi la chioma scura di mia madre avvicinarsi a me.
“Tesoro!” Nel momento stesso in cui mi alzai per abbracciarla, sentii già le macchine fotografiche dei paparazzi.
“Ciao mamma!” Ero davvero, davvero felice di rivederla. Mi sentivo in colpa per averla trascurata così, mi era sempre stata accanto e io avevo smesso di dirle anche cosa mangiavo.
Ma lei non sembrava ferita, più che altro curiosa di sapere cosa ci fosse nella mia testa. E quello non lo sapevo nemmeno io. Facevo fatica a capirmi.
Chiunque fa fatica a capirti.
Eccola lì, la mia coscienza con la risposta sempre pronta.
“Allora, ti sei deciso finalmente a dirmi cosa succede?” Mia madre mi sorrise, lanciandomi uno sguardo radioso come lei sapeva fare.
“Non credo sia prudente parlare qui.” Feci io, guardandomi attorno.
In realtà avevo deciso di prendere un po’ d’aria e di guardare qualcuno felice, per una volta. Ma non potevo mica dire tutto quello che dovevo dirle lì. Chiunque avrebbe sentito e non ci voleva proprio.
Mia madre annuii. Ero sicuro che fosse d’accordo.
“Andiamo a casa?” Mi accarezzò i capelli e io feci di sì, contento di riavere ancora quell’affetto.
Ero stato talmente stupido a non averle detto nulla. Se lo avessi fatto molto probabilmente non sarei in questa situazione adesso.
Ma forse le cose dovevano andare così.
Un’ora dopo stavo sorseggiando del tè a casa mia, sul divano più comodo del mondo, accanto all’unica donna di cui seriamente mi importava.
“Allora, mamma..” Le parole mi uscivano con fatica. Il respirò mi mancò per un attimo. Però dovevo farcela. Tutto sarebbe andato meglio dopo aver svuotato il sacco.
“Harry..” Lei abbassò di poco lo sguardo, per poi tornare a guardare me. “Qualunque cosa tu mi voglia dire,  non preoccuparti, l’ultima cosa che farò è giudicarti. Lo sai che non l’ho mai fatto e non vedo perché debba iniziare adesso.”
Molto meglio. Mia madre sapeva come rassicurarmi.
Dovevo iniziare quindi. Dovevo dirle tutto.
Sarà facile. Inizia dal tuo primo bacio con Louis. E per primo non intendo quello di quest’anno.
Giusto. Perché lei non sapeva, come nessun’altro, del mio primissimo bacio con Louis.
Presi un respiro profondo. Le idee erano già abbastanza chiare sugli avvenimenti, non c’era bisogno che li riordinassi ancora.
Così cominciai a parlare e non la finii più. Parlai di come Louis, le prime notti che eravamo ad x-factor, aveva preso l’abitudine di venire da me perché aveva gli incubi, le parlai di come ci eravamo baciati, di come io poi avevo incontrato Ariana, di come lui si era messo con Eleanor. Le dissi tutto quello che era successo in questi due mesi con Louis, del fatto che sebbene fossi totalmente ubriaco, quando lo baciai davanti a tutti era perché volevo farlo. Perché ne sentivo la necessità. Le dissi dell’ultimatum di Louis e di come io ero stato così idiota da non saper decidere.
Le dissi che in quel momento sapevo però cosa fare, ma avevo bisogno del suo aiuto perché mi sembrava di cadere a pezzi.
Quando finii il mio lunghissimo racconto, presi fiato che in quel momento avevo assurdamente trattenuto.
Mia madre girò il cucchiaino nel suo tè, seguendo il cerchio perfetto della tazza come faceva sempre quando pensava.
“Mi stai dicendo che hai capito adesso di essere gay?”
Mi girai di scatto verso mia madre. Le labbra sorridenti, lo sguardo divertito. Come diamine faceva ad essersene accorta?
“Lo sapevi?” Le chiesi sbarrando gli occhi, abbastanza perplesso.
A quanto pare, l’unico che fin’ora non lo sapeva eri tu, Edward. 
Mi sentii improvvisamente idiota. Io pensavo che lei non lo sapesse. Credevo che mi avrebbe detto una di quelle scemenze tipo “sei ancora giovane, è ovvio che tu sia sessualmente confuso.” Invece mi stava dicendo che lo sapeva.
“Me ne sono accorta quando a sei anni ti sei messo il mio reggiseno sopra la maglietta.” Soffiò lei come se fosse una cosa ovvia.
Era vero. C’è pure una foto che lo testimonia.
“Ma..” Attaccai io. Lei alzò la mano, delicatamente per zittirmi.
“Hai parlato fin troppo. Ora, posso dire quello che penso?” Mi disse.
Era quello che volevo. Volevo che lei mi parlasse sinceramente, come aveva sempre fatto. Tanto i pensieri cattivi usciti dalla sua bocca erano complimenti. Sapeva dirti le cose più spregevoli con un tale tatto che tu non riuscivi nemmeno ad arrabbiarti.
Ecco perché non avevo paura dei suoi giudizi.
“Secondo me, e secondo chiunque abbia guardato almeno una volta tu e Louis nella stessa stanza, tu lo ami, ma qualcosa, forse la paura di essere l’opposto di tutto quello che tu hai sempre pensato di essere, ti blocca tanto da non riuscire a capirlo. Almeno fino adesso. Il tuo matrimonio l’ho sempre visto come una fuga da Louis, inconsapevole certo, ma pur sempre una fuga. Non te l’ho detto perché sapevo che ci saresti arrivato da solo. Perdonarmi per averti lasciato sbagliare, ma non avresti capito, se te ne avessi parlato.”
Aggrottai le sopracciglia, pensando alle sue parole.
Una fuga da Louis? Intende una fuga dal suo amore? Sì, ma come se ero convinto di non amarlo?
“Lo so a che stai pensando.” Sospirò “Come potevo fuggire da Louis se non sapevo nemmeno di amarlo?” Seriamente mamma, smettila di leggermi nel pensiero. “Esiste una cosa chiamata coscienza. Per caso senti una vocina nella tua testa, a volte? Ecco, secondo me quella parte lo sapeva, e tu non l’hai ascoltata. E quindi hai chiesto ad Ariana di sposarti. Perciò..” Diede un sorso al tè, mentre il mio cervello dava un senso ai suoi pensieri “Lasciala. Vai da Louis e digli che lo ami. Se non ti crede, ripetiglielo fin quando non sarà costretto a cedere.”
Amavo mia madre. Probabilmente avrei insistito lo stesso, ma con lei che me lo consigliava era tutta un’altra cosa.
Avevo capito tutto quello che mi aveva detto. E aveva ragione. Amavo Louis. E dovevo reagire perché non potevo più essere tutto pensieri e niente fatti. Avevo capito di amarlo? Bene, allora perché stavo ancora con Ariana? Anzi, cosa ci facevo ancora lì?
Il mio viso si illuminò e mia madre, capendo di essermi stata utile, mi diede un bacio sulla fronte.
“Devo andare.” Dissi io, alzandomi.
“Lo so.” Mia madre ridacchiò e mi sembrò seriamente felice. “Fammi sapere. Chiamami stasera.. per favore.”
Quel per favore mi fece venire voglia di abbracciarla, e così feci. Abbracciai mia madre, mentre il mio cuore stava battendo all’impazzata per la sfuriata che stavo per avere con Ariana.
Ma non mi importava. Avrei combattuto fino all’ultimo per avere Louis, e stavolta dicevo sul serio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tre ore dopo, il mio cuore rischiava ancora di uscire fuori dal petto, le mie idee erano ancora chiare, il panico non si faceva vedere, ma ero ancora arrabbiato con me stesso per essermi permesso di ridurmi così.
Quando sentii la porta principale aprirsi, non ci fu bisogno di chiedermi chi fosse, lo sapevo già. Ariana era tornata dallo shopping. Era quello il momento giusto. A casa non c’era nessuno. Eravamo solo io e lei. Avevamo tutto il tempo per parlare.
Mentre sentivo lei che si avvicinava sempre di più in cucina, non era l’ansia a salire, ma la rabbia.
Presi un respiro e velocemente ripercossi il discorso che mia madre mi aveva fatto.
Mi rassicurai subito. Mia madre sapeva il fatto suo. Mi aveva dato le certezze di cui avevo bisogno, senza che io gliene avessi parlato. Insomma, le ho detto cosa era successo, non cosa avevo intenzione di fare.
Ma lei aveva rispecchiato a pieno le mie intenzioni.
Pensai al primo bacio con Louis. Pensai a quanti altri ne avrei potuti avere dopo essermi finalmente deciso.
E se proprio devo essere malizioso come mio solito.. Avrò da Louis anche altro e non mi dispiaceva affatto.
La porta si aprì e io non riuscii a trattenermi.
Ora o mai più Harry.
“Dobbiamo parlare.” Ariana sospirò  e si sedette accanto a me.
Puoi farcela. Sei tutti noi!  
“Non possiamo togliere il valzer.” Dichiarò lei.
Ma chi se ne frega del valzer? Diglielo che non te ne frega!
“Ariana..” Provai a dire.
“Mi dispiace, Harry. Però è necessario ci tengo a farlo e poi..”
O è proprio stupida come penso che sia, oppure fa ancora finta di non capire e questo mi darebbe ancora più fastidio?
“Ariana..” Cercai di interromperla ancora, concordando con la mia vocina.
“I balli dobbiamo aprirli noi..” Continuava a parlare. Perché non mi faceva finire e basta?
A un certo punto i ragazzi entrarono, urlando cose senza senso e spalancando la porta principale. Ma non avrebbero dovuto essere a casa tra almeno due ore? Nell’altra stanza i ragazzi scoppiarono a ridere. Avevo sentito un botto, probabilmente qualcuno era caduto.
“Che idioti.” Ariana si alzò. Come si permetteva ad offenderli? Feci di nuovo per parlare, ma lei sbarrò la porta della cucina.
I miei migliori amici erano lì, sganasciati a terra dalle risate, tutti tranne Niall che era disteso inerme e terra a pancia sotto.
Come diamine aveva fatto? Ridacchiai anche io. Avrei pagato tutto l’oro del mondo per assistere alla scena.
“Potete piantarla di fare i bambini per una volta?” E no, non doveva permettersi di rivolgersi così a loro. Non ce la feci più e finalmente esplosi.
Gli sguardi increduli dei miei amici furono la goccia che fece traboccare la mia pazienza.
“Ma insomma!” Urlai facendo girare tutti nella mia direzione. “Sto cercando di parlarti e tu non solo non mi fai finire, ma pure ti rivolgi così ai miei amici?”  
Louis, Liam, Zayn e un Niall disteso a terra mi guardarono con gli occhi sbarrati. Cominciai a respirare faticosamente per la rabbia che saliva ancora di più.
“Harry, calmati..”
Oh zitta diamine.
Louis mi guardò incuriosito. Lessi nel suo sguardo che stava sperando in quel momento.
“No che non mi calmo!” Sbuffai e poi alzai ancora la voce. “Ariana, sto cercando di dirti una cosa, non puoi ignorarmi!”
Ero sicuro che le mie guancie fossero tutte rosse.
Bravo Harry, bravo!
Lei senza guardare nessun altro, mi trascinò di nuovo dentro la cucina e chiuse la porta a chiave.
“Non ci sarà nessun matrimonio.” Feci io, cercando di riprendere fiato e di contenermi. Non dovevo perdere la pazienza in quel modo. Louis odiava quando lo facevo.
“Spero che tu stia scherzando.” Fece lei, piantandosi i piedi a terra, quasi non volesse cadere.
“No, sono serio.” Non mi sarei tirato indietro perché i suoi occhi si fecero leggermente lucidi.
“Non te lo permetterò. Non permetterò che tu mandi tutto all’aria adesso che..” Si bloccò a metà frase, guardandomi dritto in faccia.
“Cosa, Ariana?” Dissi io ricambiando l’occhiataccia.
“Cosa dirò io adesso a tutti gli invitati? Dovevamo sposarci tra una settimana!” Sospirò lei.
“E’ solo questo il problema? E’ il tuo fottutissimo orgoglio?” Non potevo credere a quanto quella ragazza fosse cambiata in così poco tempo. Era sempre stata orgogliosa, ma non così. Questo era esagerato.
“No.. Harry, non puoi. Il matrimonio si farà, noi due ci sposeremo, staremo in una bella casa e saremo..”
“Proprio non ci arrivi?” La interruppi “Non voglio sposarti e scusa la cattiveria, ma amo un’altra persona!” Sputai io troppo infastidito per essere dolce.
“Chi è?” Con sorpresa lei accennò persino un sorriso.
“Lo sai meglio di me chi è.”
E sapevo che sapeva. Gli aveva pure detto che doveva rinunciare a me e cavolate varie.
Io nel frattempo ho fatto dei popcorn. Aspettavo questa scena da tempo.
Sorrisi mentalmente per la mia stupida vocina.
“Louis.” Dichiarò lei con amarezza.
“Mi dispiace.” Azzardai, ma lei scosse rapida la testa.
Sì, di anche “non è colpa tua, ma è colpa mia” “mi dispiace di averti illusa, ma sono un idiota.” “Non hai sbagliato sono io che ho fatto degli errori” e cavolate varie, così la finiamo al più presto e io potrò vedere Louis e te felici. MUOVITI.
“Mi hai rovinato la vita. Spero che tu sia felice.”Senza dire altro, girò la chiave alla porta. Nel momento stesso in cui l’aprì, trovai i ragazzi appiccicati alla porta, che ovviamente stavano tentando di restare in piedi. Avevano sentito ogni cosa, ne ero certo.
Ariana uscì da lì, sotto lo sguardo degli altri.
Non mi importava delle sue parole. Mi dispiaceva che stesse male, ma non potevo farci nulla. Dovevo fare l’egoista per una volta e mi stava riuscendo piuttosto bene.
Io guardai Louis, che fissava il pavimento. Le guancie rosse, le mani unite. Imbarazzo e nervosismo. Amavo quando era in quella posizione.
“Louis?” Tentai. Lui alzò lo sguardo verso di me, ma non disse nulla. Le sue labbra erano leggermente incurvate in alto, gli occhi lucidi. “Ti fidi di me, adesso?” Gli chiesi.
Non potevo sopportare ancora che lui non si fidasse. Io avevo lasciato Ariana, doveva per forza.
Però scosse la testa. Pianissimo, ma la scosse.
“Io ti amo, lo sai, e non riesco a credere che tu abbia appena lasciato Ariana, ma.. ti chiedo un ultimo sforzo. Una settimana di tempo, per me.”
”Ti do anche anni di tempo, se questo significa che poi starai con me.” Commentai un po’ dolciastro io.
Lui sorrise, stavolta era un sorriso più ampio. Ci spostammo tutti sul divano.
Niall, Zayn e Liam presero a ronzarmi attorno, chiedendomi chi mi avesse fatto il lavaggio del cervello e come avesse fatto. Louis era accanto a me. Io gli avevo dato la mano, lui non si era tirato indietro.
Aveva aggiunto che voleva essere davvero sicuro di potersi fidare di me e io gli avevo risposto che in quella settimana tutto quello che avrei fatto era fargli capire che lo amavo veramente.
Lo avrei fatto senza dubbio.
Mi importava di stare solo con Louis in quel momento.





Styles's Wife Corner

*si sentono i cori dell'alleluia* 
*cominciano ad apparire i giochi d'artificio* 
*applausi e cori da stadio per Harry Styles*


DA QUANTO ASPETTAVATE QUESTO MOMENTO? *---*

Devo dire che mi sono commossa e alla fine mentre rileggevo stavo pure per piangere.. Cioè, quell'allocco di Styles si è finalmente deciso. 
Ma ho bisogno di chiarire una cosa.. Tutte le azioni che fanno i miei protagonisti, non le decido io, sono loro che fanno tutto, io mi limito a riportare quello che vogliono fare. Sono indipendenti. Ecco, quindi non incolpate me u_u 

ENIWEIS Quando ho visto la gif che ho postato sopra non ho più smesso di ridere e sto ridendo ancora adesso come un'idiota quindi l'ho messa.. Ditemi se non è fantastica (purtroppo non vera)
Ho bisogno di chiarire un'altra cosa.. In questo capitolo si parla di un bacio tra Harry e Louis precedente a tutto questo e sì, voi non lo sapevate, ma io sì (gne gne) e saprete la descrizione particolare di quel momento nel prossimo capitolo tramite Louis.
In realtà il capitolo successivo è già pronto e l'ho pure finito prima di aver iniziato questo.. Non chiedetemi perchè °-°
So già che leggerò commenti sprezzanti di odio verso Ariana e di amore verso la fantastica mamma di Styles, quindi non vedo l'ora di leggere le vostre belle recensoni *--*

Ditemi se non siete fieri di Styles!
Grazie a tutti per le recensioni e tutto anvibvnihbvibv
VI AMO. 

PEACE LOVE ADN LARRY STYLNSON
Sarah ♥

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Capitolo 19
*** Capitolo diciotto. ***


Capitolo diciotto.


 Louis.

 
Quella notte non riuscivo a dormire. Mi giravo e rigiravo nel letto nella speranza che il sonno prendesse il sopravvento delle mie pippe mentali.
Harry, Harry, Harry e ancora Harry.
Non c’era altro se non lui nella mia testa e odiavo questa cosa. L’odiavo perché Harry non avrebbe dovuto mandarmi così in confusione, invece lo faceva. Sospirai profondamente e provai a dormire.
Chiusi gli occhi, ma vidi il suo viso sorridente invece del nero. Era nella mia mente, non si staccava più. Allora aprii di nuovo gli occhi e schiacciai la faccia sul cuscino.
“Diamine.” Sussurrai.
Non volevo passare una notte in bianco. Non volevo. Io volevo dormire. Ma nonostante la stanchezza, nonostante sentissi tutti i muscoli che mi facevano male, nonostante le lacrime che premevano per uscire e il groppo in gola, non mi addormentavo.
Ed era una delle cose che più odiavo al mondo. Voler dormire e non riuscirci.
Sentii la porta che si apriva e rimasi pietrificato. Porca carota, chi era? Staccai la faccia dal cuscino, accesi velocemente la luce del mio comodino e presi una ciabatta che stava ai piedi del letto come arma.
Strinsi gli occhi per la luce improvvisa e quando i miei occhi si abituarono vidi Harry confuso e sorpreso stare impalato al centro della stanza.
Che diamine ci faceva lì?
Sentendomi stupido per aver pensato ad un assassino o qualcosa del genere, abbassai il braccio e tirai la ciabatta lontano da me.
“Mi spiace averti spaventato.” Fece lui.
Oh no, non preoccuparti, mi è solo quasi venuto un infarto.
“Tranquillo, non hai colpa.” Non hai colpa? NON HAI COLPA? Che diamine dici, Louis?
Harry sospirò sollevato e io guardai in basso.
Capii subito cosa era venuto a fare. Aveva avuto un altro incubo. Non volevo che rimanesse spaventato per un brutto sogno. Non l’avrei mai permesso perché lui non l’aveva permesso a me.
Un ricordo mi riaffiorò alla memoria, ma lo scacciai subito.
Alzai la coperta che mi avvolgeva e mi avvicinai al muro, per fargli segnale che poteva venire accanto a me.
I suoi occhi si illuminarono e non mi pentii di avergli fatto spazio, perché vederlo felice era la migliore cosa che potessi vedere.
E dopo quello che stava facendo e che aveva fatto, se lo meritava.
“Grazie Louis.” Disse goffamente quando si sedette e quando io lo coprii. C’era freddo quella notte. Persino lui che dormiva completamente senza vestiti aveva addosso una felpa e un paio di vecchi pantaloni grigi.
“Dopo tutte le volte che lo hai fatto tu.” Sussurrai. Volevo che lui ricordasse ogni cosa. Volevo vedere se ricordava.
Aggrottò le sopracciglia, poi si girò verso di me guardandomi.
“Non pensavo te lo ricordassi.” Visibilmente sorpreso, Harry mi sorrise.
“Scherzi? Come posso dimenticarlo?”
Inutilmente, impedii alla mia mente di ricordare ogni particolare.
Faceva male sapere che prima mi fidavo di lui e che in quel momento, nonostante tutto, non riuscivo a fidarmi.
 
 
 
 
 
 
Quando io ed Harry cominciammo a diventare amici, all’inizio di x-factor, io avevo preso l’abitudine di intrufolarmi nel letto di Harry dopo un incubo. Non sapevo perché, ma ne facevo uno ricorrente. Mi svegliavo ansimante e tremante. Avevo bisogno di dormire, ma non ci riuscivo. Così aprivo la porta della mia piccola stanza e uscivo fuori. La prima porta che vidi fu quella di Liam. Poi quella di Niall e infine quella di Zayn. Non volevo entrare in nessuna delle tre. Volevo il conforto del ragazzo che già mi lasciava senza fiato. E così, preso anche dalle lacrime, aprii a mala pena la porta e furtivo mi infilai dentro. Sapevo che nessuno ci stava guardando, la notte x-factor spegneva le telecamere. Lui dormiva tranquillo, un leggero sorriso era stampato sul suo viso fresco e quasi angelico. Mi chiesi cosa stesse sognando. Sollevai di poco la coperta con cui si era avvolto. C’era abbastanza spazio per me e mi distesi senza svegliarlo. Non volevo farlo, volevo solo stare con qualcuno. Gli accarezzai i capelli. Ricci com’erano, mi diedero il conforto che speravo. Mi piaceva di già. Non lo amavo, ma ne andavo matto.
“L-Louis?” Lui aveva aperto gli occhi e mi guardava senza capire.
Io tolsi la mano dai suoi capelli, non sapendo cosa fare. “Ti stavo sognando.” Fece lui senza che io me lo aspettassi.
Mi stava sognando. Per quanto innocuo e stupido poteva sembrare, io ero il ragazzo più felice del mondo. Mi stava sognando. Non lo avrei mai immaginato. Quindi quel sorriso era dovuto a me.
“Davvero?” La mia voce era bassa, tremante.
Ero nel periodo in cui non ero abituato ad averlo così vicino e quando succedeva, il mio corpo andava fuori di testa.
“Sì. Stavi cantando e io ti ascoltavo.. Non mi ricordo la canzone però.” Sorrise e mi strinse per un fianco, avvicinandomi a sé. Poi, forse collegando tutto, aggrottò le sopracciglia. “Cosa succede?”
Io sospirai profondamente. Mi mancava l’aria, il cuore mi stava per uscire dal petto, la mia mente era tutto tranne che lucida. In quel preciso istante, mi resi davvero conto che mi stavo innamorando di lui.
“Ho fatto un brutto sogno.” Gli dissi sinceramente.
“Cosa hai sognato?” Lui mi accarezzò una guancia.
Ci conoscevamo da poco, ma già abbastanza bene da permetterci questo. E io ero felice che lui lo facesse.
“Non mi ricordo.” Dissi una bugia, ma lui non se ne accorse.
Avevo sognato un’onda gigantesca che investiva tutta Londra, compreso me.. e Harry. Io non potevo sopportarlo, non potevo perderlo.
Mi sembrava troppo stupido dirlo. Mi sembrava fuori luogo dirgli che non volevo che andasse via.
“Non importa.” Lui ridacchiò e si passò una mano sulla faccia. Avevo già imparato che quando lo faceva, significava che aveva sonno. “Rimani qui, Louis?” Mi chiese sbattendo le palpebre due volte. 
“Sì, certo. Dormi, Harry. Tranquillo.” Lui mi strinse ancora di più e io impazzii davvero. Prima però, andò lui fuori di testa perché non si rimise a dormire.
Ci baciammo. Lentamente. Molto lentamente. Titubanti. Avevo paura che mi respingesse da un momento all’altro e potevo percepire questa paura anche da parte sua. Era quasi palpabile.
Ma nessuno respinse l’altro. Fu un bacio semplice. Non toccammo oltre che i fianchi, le nostre lingue non si incrociarono nemmeno. Però era un bacio.
“Va meglio?” Chiese lui quando si staccò piano.
Io, incapace di dire qualunque altra parola, annuii.
Se prima tremavo, ora ero tutto un fremito. Mille emozioni si susseguirono sul mio corpo, lui le aveva sentite e capite. Lo vedevo dalla sua espressione.
Dopo quasi venti minuti passati a calmarmi, con lui che rideva perché avevo avuto “una reazione esagerata” ci addormentammo entrambi.
Da allora, ogni volta che io avevo un incubo, sapevo che potevo rifugiarmi da Harry. Quando uscivo dalla mia stanza non guardavo più le altre tre porte, ma andavo dritto verso la sua. Per lui non era un problema. Si svegliava, si lasciava accarezzare i capelli fin quando io non mi tranquillizzavo e poi ci addormentavamo. Inutile dire che quello era solo stato il primo di una serie di numerosi baci, anche più profondi. Ma mai, mai, eravamo andati oltre.
Però a un certo punto nessuno dei due sopportò più questa specie di relazione e io smisi di andare da lui. Io mi trovai Eleanor e lui si trovò Ariana. Non ne parlammo più. Dopo anni lui pensò che si era trattato solo di un fraintendimento. E io gli dissi la stessa cosa per non complicare nulla. E così diventai il suo migliore amico.. e basta.


 
 
 
“Ho fatto l’incubo più stupido del mondo.” Rise piano, quasi non lo sentii. Probabilmente non voleva fare nessun tipo di rumore.
Mi trovai attratto improvvisamente dalle sue labbra e mi avvicinai a quelle. Lui sembrò non accorgersene.
“Ti va di raccontarmelo?” Cercai di essere comprensivo.
“No.. Mi vergogno.” Diventò rosso come era solito quando era in forte imbarazzo e io sorrisi.
Stavo cadendo ancora una volta davanti ai suoi atteggiamenti. Non riuscivo a fare altrimenti. Non riuscivo ad oppormi.
“Okay, non importa.”
Perché eravamo così vicini? No Louis, non cedere. Non baciarlo.
Io mi allontanai con non so quale forza di volontà. Volevo le sue labbra calde, le desideravo. Perché dovevo spostarmi? Perché? Volevo davvero lasciarmi andare.
“Non allontanarmi.” Sussurrò.
Quando lo sentii pronunciare quelle parole, quasi non riuscii a crederci e quando mi girai, fu lui a baciarmi. Non mi sarei spostato. Da quando in qua era lui quello coraggioso e io quello che non aveva il coraggio nemmeno di respirare?
Sentii quasi subito qualcosa bagnare le mie labbra. Erano.. lacrime? Mi staccai curioso e notai le sue guancie bagnate.
Si asciugò in fretta, sperando forse che non me ne fossi accorto. Ma io le avevo viste. Come avrei potuto non vederle?
Harry stava piangendo. Stava piangendo e non capivo perché.
“Cosa ti è preso?” Lui non rispose. Rimase in silenzio a fissare il nulla. “Hey..” Il mio tono si addolcì improvvisamente. Non dovevo vederlo in quel modo. Dovevo assolutamente fare qualcosa.
Lo avrei fatto sorridere ancora. Dovevo.
“Non so..” Singhiozzò. “Non so cosa fare perché sembra che qualunque cosa faccia per te non sia mai abbastanza e..” Non riuscì a continuare, fu interrotto da un altro singhiozzo.
Non pensai nemmeno per un attimo che potesse fingere per farmi cedere. Non lo pensavo perché sapevo che Harry non sapeva recitare. Se faceva qualcosa, era spontanea. Lui non sa piangere a comando. Ci ha provato una volta, ma continuava a ridere perché non aveva idea di come fare. Un totale fallimento. E poi non avrebbe motivo. E poi se mentisse le sue mani sarebbero umide, invece erano asciutte. Gliele presi. Sì, erano asciutte.
“Mi spiace.” Attaccai io. “Non volevo farti sentire così. Credimi se ti dico che tutto quello che hai fatto oggi io l’ho apprezzato. Credimi se ti dico che temo che qualcuno mi dia un pizzicotto svegliandomi oppure che so.. temo che possa spuntare una telecamera dicendomi che sono su Punk’D o qualcosa del genere.”
Lui accennò una risata. Ecco, ci ero riuscito. Ero riuscito a farlo ridere.
Ora la mia vita era davvero completa. Okay.. no.
“Ti amo Louis. Lo sai.. vero?” Quando stavo per dire un’altra battuta, lui mi lasciò con la bocca mezza aperta, come se fossi ritardato.
Mi guardò fisso negli occhi. Voleva che io ne fossi certo. Che avesse davvero capito? Che mi stesse dicendo davvero di amarmi?
Come facevo ad esserne sicuro? Sospirai, senza rispondere.
“Voglio fare una cosa adesso.” Disse lui. Non mi sembrava offeso o altro dalla mia mancata risposta. Credo se lo aspettasse.
“Cosa?” Risposi accennando un mezzo sorriso.
Harry si avvicinò ancora a me. Prese a baciarmi, stavolta con molta più passione di prima.  Le sue mani si poggiarono sui miei fianchi e mi avvicinò a sé. Presi a respirare già eccitato tra un bacio e l’altro.
Mi alzò di poco la maglietta. Che volesse..?
“Se dopo questo..” Sospirò vicinissimo alle mie labbra “Non credi ancora che ti amo.. Dovrei inventarmi qualcos’altro e..”
Gli strinsi i fianchi, come lui aveva fatto prima con me.
“Baciami e basta.” No, non avrebbe dovuto inventarsi nient’altro.
Quello che stavamo per fare andava bene.
Lo feci distendere sul letto e quasi subito entrambi eravamo completamente nudi. Solo la leggera luce della notte illuminava i nostri corpi scossi da fremiti di piacere. Ci muovevamo come se fossimo un corpo solo. I nostri movimenti erano decisi e per una volta nessuno dei due era titubante.
Eravamo una cosa sola. E avevo aspettato questo momento per anni. Andava più che bene.





Styles's Wife Corner

*si scioglie sia per il caldo che per il capitolo*
#Facosìcaldo che mi butterei in piscina per poi andarmene solo quando ritorna a fare freddo.
Okay io.. io.. io.. I-io in realtà sono morta e chi vi sta scrivendo è il mio fantasma. 

Questo capitolo è troppo mieloso, lo so... Però ne avevo bisogno. Dopo tutto quello che hanno passato poveretti çç
Ditemi, non è stupendo quella specie di flashback? Non chiedetemi perché mi faccio tutti questi film mentali, non ne ho idea.

Comunquess, sono lieta di annunciarvi che sono tra gli autori preferiti di 36 persone e che questa Fan Fiction ha 157 recensioni, 55 preferite, 14 ricordate e 103 seguite.
IO VI AMO E BASTA.
Non so come ringraziarvi perché questa FF non sarebbe mai arrivata così lontano senza di voi e mi piange il cuore a dirvi che ormai è praticamente finita. Ci sarà il prossimo capitolo e poi il prologo a meno che non mi venga un'isparazione all'ultimo momento che me la faccia allungare, me ne dubito çç


MA NON TEMETE! PERCHE' HO TANTE ALTRE FAN FICTION DA PROPORVI *disperati si danno fuoco*

Ci sarà una FF dedicate alle quattro ragazze che sono diventate ormai la mia vita, ci sarà anche una Ziam e ho finalmente continuato l'altra FF che avevo lasciato in asso *w*
Inoltre, faccio pubblicità occulta alla Fan Fiction di mia moglie che è molto acbaihbcsdbhv (non mica perché ci sono anch'io, pft)

Love ia version operversion that ionly for lucky people


Detto questo, mi ecclisso, quindi smetto di scrivere e aspetto le vostre recensioni.
Peace, love, 69 and Larry Stylnson, Sarah ♥ 

 

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Capitolo 20
*** Capitolo diciannove. ***


Capitolo diciannove.


Harry.

 
Sorrisi alla figura che dormiva accanto a me. Gli occhi chiusi, il volto rilassato e le labbra distese in un sorriso. Come non lo vedevo da tempo. Come mi mancava vederlo. Gli accarezzai lentamente i capelli, per non svegliarlo. Ero così felice di poterlo fare. Ero felice di non dover correre all’alba in un altro letto per non destare sospetti. Non c’era più bisogno che lo facessi. Mi girai verso l’orologio. Le nove e mezza. Dovevo chiamare mia madre. Non l’avevo più fatto. Ero stato troppo sopraffatto da mille emozioni per poter anche solo calcolare il mio telefono. Cercai di alzarmi senza fare troppo rumore e, una volta in piedi, mi accorsi che Louis era praticamente nudo. E se fosse entrato qualcuno e lo avesse visto? Non potevo mica permetterlo. Era una violazione della privacy. Presi la coperta che giaceva ai piedi del letto e lo coprii in modo che di scoperto avesse solo la faccia.
Soddisfatto, presi il mio cellulare, mi misi un paio di boxer e uscii fuori dalla camera.
A quest’ora dormivano tutti e per non svegliare nessuno mi distesi sul divano di sotto, al solito. Mentre il telefono squillava, ripensai alla meraviglia che dormiva nel mio letto.
Questi giorni erano stati i più belli della mia vita. Ariana se ne era definitivamente andata, era tornata a casa di sua madre e l’unica cosa fastidiosa di quella settimana era che lei aveva lasciato a me il compito di disdire ogni cosa. Per non “fare soffrire ancora il suo orgoglio ferito” Parole sue. Stupida lei.
Meno male che non appena stavo per uscire fuori di testa, Louis mi aveva stretto la mano.
Com’era bella la vita.
“Harry? Ma che fai, mi chiami e poi non rispondi?” La squillante voce di mia madre mi fece saltare in aria.
“Oh, scusa mamma.” Borbottai goffamente al telefono.  Dovevo essermi perso in pensieri inutili.
“Devi scusarti per non aver chiamato.” Sbottò lei evidentemente arrabbiata.
“Mi sento già abbastanza in colpa, non rinfacciarmelo ” Come ero idiota.
“Ma devi sentirti in colpa.” Potevo percepire il sorriso sadico di mia madre mentre si divertiva a farmi venire i complessi. “Allora..” Continuò ”Ho letto su internet che tu Ariana vi siete lasciati. Non si parla d’altro.” Una risatina compiaciuta mi arrivò all’orecchio e io scossi la testa. Una madre normale si sarebbe messa a piangere, si sarebbe strappata i capelli e avrebbe fatto di tutto per fare sposare suo figlio.. ma si sa,  mia madre non era normale. Nessuno nella mia famiglia lo era.
Specialmente tu, Edward.
 “Già, è di questo che volevo parlarti.” Cercai di iniziare io. 
“Posso farti una domanda prima?” Sorrisi. Non sarei riuscito a dirle le cose a modo mio, di questo passo.
“Tutto quello che vuoi.” Cercai di acconsentire.
“Dimmi, ci avete già dato dentro?” Aprii la bocca sorpreso, e poi diventai rosso come i pantaloni di Louis.
Ma lo metti sempre in mezzo?
E’ lui che mi invade i pensieri, non posso farci nulla.
“Mamma!” Sbottai. Ero imbarazzato.. forse fin troppo. Di solito ne parlavo con naturalezza, ma con lui era diverso.
Lei scoppiò a ridere. E nella mia mente già potevo vederla, mentre si portava i capelli dietro l’orecchio sinistro.
“Scusa, dovevo chiedertelo.”
Hai una madre piuttosto curiosa, Harold.
Oh, sta zitta. Sbuffai tra me e me.
“Cosa avete intenzione di fare adesso?” Improvvisamente si fece seria. E sapevo che quella domanda si riferiva a quando io e Louis avevamo intenzione di dichiararci al mondo intero.
E questo mi faceva enormemente paura. Sospirai.
“Louis vuole dirlo stasera. Abbiamo un concerto.. In realtà l’inizio del tour.” Cominciai a torturarmi le dita con una sola mano. Io non ero tanto pronto, veramente. Però lui insisteva così tanto.
“Tu non ne sei convinto, vero?” Sospirò lei.
“No.” Soffiai.
“E tu gliel’hai detto?”
“No.” Soffiai una seconda volta.
“E come pretendi che lui lo sappia?”
Perché mia madre doveva avere sempre ragione?  Dovevo essere totalmente sincero con Louis, erano questi i patti tra noi due.
“E’ che lui sembra così contento di farlo, non voglio deprimerlo con i miei complessi di inferiorità mentale.” Non era una giustificazione la mia, era la verità. Era il motivo per cui non gli avevo detto che non ero d’accordo.
“Vedrai che capirà.” Volevo abbracciarla in questo momento. Sorrisi ancora poco convinto e chiusi la chiamata prima che mi fossi sbattuto la testa al muro manco fosse un uovo.
Senza fare rumore, ritornai nella mia stanza. Lo trovai come lo avevo lasciato. Il suo respiro era ancora regolare, la coperta era come l’avevo sistemata io e il suo viso aveva la stessa espressione rilassata che amavo.
Mi sedetti restando a guardarlo. Lui si mosse leggermente e poi i suoi occhi fecero per aprirsi. Dannazione, lo avevo svegliato.
“Hey..” Borbottò lui sorridendo. “Sei mattiniero?” Si girò a pancia in su, guardandomi. Era il momento giusto per parlare.
“Ho solo chiamato mia madre.” Mi distesi accanto a lui. Louis allargò un braccio e io mi lasciai circondare. La sua pelle fresca era quello di cui avrei avuto sempre bisogno. “Louis.. devo parlarti.”
“Harry, mi sono appena svegliato.” Sbuffò.
Sì, ma Louis, sei riesco a parlarti meglio quando sei appena sveglio. Abbassai lo sguardo, deluso. Non avrei trovato il coraggio di dirglielo dopo, dovevo farlo in quel momento.
“Okay, parliamo.” Acconsentì lui, vedendomi. Si girò verso di me. I nostri visi erano vicinissimi, potevo sentire il suo respiro con il mio. Sorrisi soddisfatto.
“Non sono pronto per stasera.” Dissi in un sussurro. Avevo paura che si arrabbiasse e non volevo.
“Perché me lo dici adesso?” Tolse il braccio attorno a me e io trattenni il fiato. No cavolo, non fare così. Si girò su un lato, le sopracciglia aggrottate.
“Perché me ne sono accorto adesso.. Non posso farlo.” Cercai di essere il più chiaro possibile, ma non sapevo usare bene le parole. Non sapevo come spiegarmi. Diamine.
“Mi stai dicendo che hai dei ripensamenti? Perché se è così..” Lui fece per alzarsi, ma io lo bloccai per il braccio.
Come poteva anche solo pensare che io avessi dei ripensamenti? A quel punto della nostra storia? Dopo che ci eravamo spinti così oltre, dopo che gli avevo dato tutto me stesso?
“No! Niente ripensamenti Louis. E’ solo che ho..”
Cosa ho? Ansia? Sconforto? Tristezza? Ecco, non sono bravo con le parole. Devo trovare qualcosa in fretta.
“Paura.” Fece un respiro profondo, mentre io pensavo che era proprio quello che sentivo. Paura.
“Sì.” Dissi in maniera quasi impercettibile.
Lui si rimise come era messo prima. Il braccio tornò a circondarmi e mi sentii molto più tranquillo. I suoi occhi erano comprensivi, lui lo era sempre stato.
“Tu hai sempre paura, Harry. “ Sospirò. Le sue parole erano vere. Avevo sempre paura. “Ti chiedo così tanto? Pensavo che fosse una buona idea.” Mi accarezzò i capelli. Io gli sorrisi.
Era come se lo guardassi per la prima volta. Ogni volta che lo guardavo, mi innamoravo di nuovo.
Ho il diabete!
“Non fraintendermi.. Voglio dire a tutti che ti amo, ma.. se poi tutti ci voltano le spalle? Tipo.. le fans?” Non potevo non mostrargli la mia insicurezza, mi sarei spacciato per un altro.
“Harry, non mi importa. Avrò te e mi basterà.” Mi sfiorò le labbra un dito e io ebbi la forza di resistere ancora.
“Ma io..” Dissi debolmente.
“Voglio che tu sappia una cosa.” Mi interruppe senza preoccuparsi di farmi finire la frase.
“Cosa?”
“Qualunque cosa succeda stasera, e sottolineo qualunque, io sarò al tuo fianco. Se hai paura, prendi la mia mano, io sarò con te. Ogni volta che vuoi.”
Ci scambiammo un’occhiata. Io avevo amato quelle parole. La sua mano era vicina alla mia. Intrecciai le nostre dita e quando le nostre mani furono perfettamente unite, non ebbi più paura di nulla.
Era la cosa giusta da fare. Lo amavo, dovevano saperlo tutti.
 
 
 
 
 
 
 
 
Louis aveva scelto di risparmiare l’annuncio per il gran finale. Proprio prima di cantare l’ultima canzone.
Per tutto il concerto, i ragazzi erano stati felici, curiosi e tutti e quattro non vedevano l’ora di arrivare alla fine. Per sapere cosa fosse successo. Nessuno aveva paura, nemmeno io in realtà. Ero solamente terrorizzato.
Finsi un sorriso. Avevamo finito la penultima canzone. Un divano ci aspettava al centro del palco. Con il fiato sospeso, mi girai verso Louis. Stava ridendo con una fan in una delle prime file. La guardai e capii il perché. Teneva in mano un cartellone con scritto “Io credo nella Larry Styilnson.” Risi insieme a Louis e agli altri. Qualcuno sarebbe stato molto felice tra un momento all’altro.
Io e Louis al centro, gli altri ragazzi accanto. Ci eravamo finalmente seduti. Prima Niall, poi Zayn e infine Liam avevano detto quanto fossero felici di trovarsi lì. 
Il mio cuore però batteva troppo forte. Louis accanto a me sembrava sicuro, rilassato.
“Qualunque cosa succeda stasera, e sottolineo qualunque, io sarò al tuo fianco. Se hai paura, prendi la mia mano, io sarò con te. Ogni volta che vuoi.” Ricordi? Lo ha detto lui. Prendi la sua mano!
Sì, dovevo prendere la sua mano. Lo guardai e lui si girò verso di me mentre Liam finiva il suo discorso. Louis si avvicinò al mio orecchio, fece attenzione a tenere microfoni fuori portata.
“Tutto bene?” Mi chiese. Io scossi la testa.
La mia mano cercò la sua e lui me la strinse, proprio mentre Liam aveva finito. Louis mi guardò interrogativo, mi stava chiedendo se volevo davvero farlo. Ma era troppo tardi per tirarsi indietro. E io presi il microfono, mezzo tremante. Le fans erano in delirio. Non erano stupide, avevano notato che io e Louis ci stavamo tenendo per mano. Gli occhi di tutti erano puntanti su di noi.
“Grazie a tutti quelli che sono venuti qui stasera.” Urla ancora più forti. Louis mi sorrise ancora, spronandomi ad andare avanti. “Io e Louis vorremmo fare un annuncio, prima di un’ultima canzone.” Le fans smisero improvvisamente di urlare, stavano con il fiato sospeso. Sapevo che nel momento stesso in cui avrei finito di pronunciare il mio discorso, sarei finito su you tube e tutti i social network sarebbero impazziti, ma dovevo farlo. “Come tutti sapete.. Dovevo sposarmi, la settimana scorsa.” Amavo tirarla per le lunghe. Gli occhi di tutte le fans erano ansiosi, non si percepivano nemmeno i respiri, se non quello mio. Persino i ragazzi, mi guardavano ansiosi. “Ma mi sono reso conto che avrei fatto il più grosso sbaglio della mia vita. E non perché il matrimonio condanna o altre scemenze.. perché Ariana non era la persona giusta.” Louis si leccò il labbro inferiore, lo stesso sorriso compiaciuto che avevo io, lo aveva anche lui. Respirai a fondo. Eccoci, era quello il momento. Restai ancora un attimo in ascolto. Sì, era tutto perfetto. Louis rafforzò la stretta, aveva capito che lo stavo per dire. “Sono gay e amo Louis.” Feci infine.
Al contrario di quanto mi aspettavo, nessuno cominciò a fischiare, nessuno cominciò a lanciarmi occhiate di disprezzo, nessuno iniziò a lanciare pomodori, ma tutti i volti erano illuminati. Adesso tutti guardavano Louis. Prese anche lui il microfono.
“Sono gay anch’io. E amo Harry.” Con un cenno della testa, indicò me.
E adesso sì che si era scatenato il delirio. Le fans presero ad urlare ancora di più. Alcune ragazze, compresa quella della prima fila con il cartellone, si mise a piangere.  Niall, Zayn e Liam sorridevano quasi commossi.
Non mi aspettavo questa reazione positiva, davvero, non credevo di essere così accettato. Ma in fondo. La Larry Stylinson era già approvata da miliardi di fans.. di cosa avevo paura? Era stato come togliersi un macigno dal petto. Stavo bene.
“Vuoi provocarle ancora?” Di nuovo Louis tornò a sussurrarmi nell’orecchio. Io lo guardai, non capivo cosa volesse fare.  Ma poi mi baciò. E se prima c’era il delirio, adesso c’era davvero il putiferio. Mille scatti di macchine fotografiche, ancora più telecamere di prima, ma non mi importava. Presi i fianchi di Louis e lo avvicinai a me. Fu un bacio nonostante tutto breve, ma tutti impazzirono. Era il primo che vedevano. Non l’ultimo, ma il primo.
Ci girammo verso le fans e alzandoci in piedi, come se ci fossimo messi d’accordo, ci abbracciammo mentre iniziavano le note della nostra ultima canzone.
E per tutta la perfomance, io e Louis continuavamo a guardarci.
Sono fiera di te, Edward.
Anche io sono fiero di me stesso.
Louis mi arrivò dietro mentre stavo cantando da solo. Mi abbracciò e io non riuscii più a emettere più alcun suono. Abbassai il microfono ridendo e lasciando la canzone in asso. Tutti quanti stavano guardando noi e urlavano i nostri nomi.
Era molto più di quello che mi aspettavo. Era perfetto.






Styles's Wife Corner


SONO IN LACRIME.
Ci ho messo così tanto tempo a scrivere perché ogni volta che le mie dita digitavano una parola, il mio cuore perdeva un battito.
Non esagero. Mi sono affezionata troppo a questa storia e adesso.. Mio Dio è l'ultimo capitolo! E non ci sarei mai arrivata senza di voi. 
Non sarei ma arrivata a scrivere tutti questi capitoli. Non credevo di avere così tanto supporto e così tanto persone che aspettano i miei aggiornamenti.. ma.. salviamo qualunque altra dolcezza per il prologo, perché c'è ancora quello, per consolarci. 
E non ho idea di come farò a scriverlo, ma va bene. CI riuscirò prima o poi. 
Avevo pensato comunque di scrivere dei Missing Moments sulla Fan Fiction, perché odio separarmene e me ne sono venuti in mente un paio carini. E voi sareste d'accordo? Ditemi di sì D:
Boh, non so che dirvi. Recensite e.. sì, ciao. Vi amo e boh.. mi sento tanto Harry Styles che borbotta.
Peace, love, 69 and Larry Stylnson, Sarah ♥ 

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Capitolo 21
*** Epilogo. ***


Epilogo.



Louis.

 
Sentii un braccio che circondava il mio bacino, delicatamente. Aprii piano gli occhi e quella che vidi fu la persona più bella del mondo.
“Stavi per addormentarti?” Mi sussurrò Harry avvicinandosi ancora un po’. Io annuii lentamente, accennando un sorriso.
“Scusa, non volevo disturbarti. Sarai stanco.” Adesso eravamo incollati e io, come sempre, ero senza fiato. Le sue labbra si posarono sulla mia guancia lasciandomi uno dei baci più caldi che potesse darmi. Mi sorrise e poggiò la testa sul cuscino.
Ma nonostante io fossi davvero esausto, volevo Harry. Volevo ancora le sue labbra.
“Stavo pensando..” Feci prendendogli la mano che ancora avvolgeva il mio bacino. “Che ultimamente ti trascuro un po’”
Quel sorriso malizioso non era fatto di proposito, non lo volevo.. Mi era uscito e basta. E lui fece lo stesso. Mi sorrise maliziosamente e prima potessi accorgermene era sopra di me.
Non c’erano vestiti da togliere.. Dormivamo senza.
“Amore..” Si fermò un attimo. Il viso un po’ lontano dal mio, troppo per i miei gusti. “Sicuro che te la senti?”
“Sono stanco, non invalido.” Sbuffai io. Ridendo avvolse i nostri corpi con la coperta. Scese giù, negli addominali. Un bacio e sempre più giù. Già stavo pregustando il momento. Quando stava per cominciare a muoversi, un rumore alla porta ci fece fermare. Stavano bussando.
“Papà?” Una vocina sottile e io sobbalzai. Harry sollevò la coperta e io mi alzai di fretta seguito da lui.
“Un attimo tesoro!” Dissi alla porta chiusa. Harry mi passò una tuta tirandomela praticamente in faccia e io lo guardai torvo.
“Non l’ho fatto a posta.” Scoppiò a ridere mentre finiva di mettersi una vecchia maglietta consumata.
Io scossi la testa e mi vestii più velocemente possibile.
“Papà ho paura.” Continuò la vocina. Harry si precipitò alla porta, e nel frattempo inciampò pure (non so come) e la spalancò.
Emma. La bambina più bella del mondo. Sarà perché aveva gli occhi dello stesso colore e della stessa forma di Harry, sarà perché anche le labbra erano le stesse oppure sarà per il carattere, invece simile al mio, a renderla stupenda. O forse era semplicemente perché era figlia mia e di Harry.
Sì, nostra figlia. Harry all’inizio non era d’accordo. Pensava che molti avrebbero avuto da ridire, che ci saremmo ritrovati con gli haters sotto casa che ci incitavano a morire o qualcosa del genere. E stranamente me lo aveva detto subito, non aveva aspettavo l’ultimo secondo. Gli era servito del tempo per imparare a dire quello che pensava, ma ce l’aveva fatta. Forse era merito mio che lo avevo spronato sempre a farlo.
Comunque, alla fine lo avevo convinto. Avevo dovuto parlare con sua madre, avevo dovuto scrivere su twitter che forse avremmo avuto un bambino e avevo dovuto fargli leggere il supporto delle fans e lui aveva accettato. Solo così aveva deciso di cercare una donna che potesse dare alla luce il nostro primo figlio, Nate. E, addirittura, mi aveva chiesto dopo due anni di farlo un’altra volta. E così avevo chiamato la madre di Nate e le avevo chiesto ancora di farlo. E lei aveva detto di sì quando avevo accettato di pagarla il doppio. Io non avrei voluto dargli tutti quei soldi, ma Harry ci teneva così tanto. In ogni caso, da questo secondo parto era nata Emma. Praticamente l’opposto di Nate, che era simile fisicamente a me e caratterialmente tutto Harry. Aveva otto anni e detestava mettere i vestiti.
“Cosa succede tesoro?” Harry le accarezzò i capelli ricci e la prese in braccio, portandola dentro la stanza.
“C’è un mostro sotto il mio letto e Mr. Malik è sparito.” Emma singhiozzò. Si asciugò il naso con la lunga manica del pigiama rosa mentre gli occhi le si inumidivano.
Questa era sicuramente opera di Nate. Amava spaventare sua sorella e io e Harry potevamo dirgli tutto quello che volevamo, potevamo rimproverarlo, ma nessuno lo aveva convinto a smetterla.
“Non voglio che mangi Nate.” Singhiozzò ancora lei guardandomi. “Ho sentito un rumore. Ho detto al mostro di andarsene, ma è rimasto lì. E poi ha preso Mr. Malik. L’ho visto mentre scappava.” Emma si nascose la faccia nel collo di Harry, che mi stava guardando con le sopracciglia aggrottate. “Rivoglio il peluche dello zio, papà.” Lo zio era Zayn. Nate ed Emma chiamavano così i ragazzi.
E il peluche che aveva “perso” era un orsacchiotto che le aveva regalato Zayn. Senza un motivo preciso. Lui sosteneva che ogni bambina dovesse avere un orsetto di peluche. E con la sua poca modestia e fantasia lo aveva presentato ad Emma come Mr. Malik. E in effetti gli somigliava. Il colore degli occhi era quello, persino l’espressione compiaciuta era uguale. Zayn lo aveva anche vestito come lui. Mancavano solo il ciuffo e i tatuaggi.  Ma Emma non aveva fatto caso alla banalità del nome o al fatto che Zayn fosse completamente fumato, aveva amato fin da subito quel peluche che a me sinceramente sembrava strabico.
Io ed Harry ci scambiammo un’occhiata quasi divertita.
“Va tutto bene piccola, ora andiamo a cercare Mr. Malik.” Io mi avvicinai a loro mentre Harry cercava di consolarla.
“E diciamo anche al mostro di non disturbarti più, va bene?” Feci accarezzandole la schiena dato che il volto era coperto dalla spalla di Harry.
Lei annuii impercettibilmente.
“Ma posso dormire con voi stanotte?” Chiese alzando la testa.
Era ormai chiaro che io e Harry non avremmo fatto sesso quella notte. Mi mancava terribilmente, non lo facevamo da troppo tempo. Gli impegni con la band ci distruggevano e soprattutto oggi, che avevamo dovuto sopportare cinque interviste una dietro l’altra.
Ma come si poteva dire no ad Emma?
“Certo piccola, adesso andiamo a cercare Mr. Malik, però.” Lei mi guardò non convinta.
“Ma papi, c’è il mostro la fuori. Ci mangerà.” Si girò verso la porta ancora aperta da cui si vedeva solo buio. Quella era l’ultima volta che Nate faceva spaventare così Emma. Mi avrebbe sentito, poi.
“Ci siamo noi, veniamo con te, vedrai che non ci mangia.” Le sussurrò Harry. Lei guardò ancora una volta me. L’idea non le piaceva. Voleva restare qui.
“Accendiamo la luce, dai.” Mi diressi verso il corridoio e accesi la luce, aspettandomi di trovare Nate che scappava, ma non c’era nessuno. Harry venne verso di me, con Emma che si era aggrappata sempre di più al suo collo. Una volta accanto a me, Emma si guardò attorno e indicò la porta di Nate.
“E se il mostro lo ha preso? Se ha davvero mangiato Nate?” Nei suoi occhi si poteva leggere il terrore puro. Io e Harry ci guardammo, consapevoli che Nate stavolta aveva proprio esagerato. L’unica cosa che non doveva fare era prendere Mr. Malik e lo aveva fatto.
Sotto lo sguardo terrorizzato di Emma, aprimmo la porta. Ma Nate non c’era. Non era a letto a dormire e le coperte erano disfatte.
“Lo ha mangiato!” Urlò la piccola nascondendosi ancora una volta sulla spalla di Harry.
“Ora lo troviamo, Ems.” Cercai di consolarla uscendo.
Dove poteva essersi andato a cacciare? In effetti la sua stanza era troppo banale come nascondiglio. Guardammo sotto il letto di Emma, ma non c’era. Guardammo in cucina, in salotto, nella terrazza, ma di Nate nemmeno l’ombra.
“La soffitta.” Esclamò Harry cercando di mettermi una mano sulla spalla.  Era un po’ più impedito del solito con Emma che non voleva scendere dalle sue braccia.
 Feci un cenno positivo e una volta sopra, notammo la luce accesa. Emma strinse il braccio ad Harry.
“Non voglio salire!” Bisbigliò Emma.
“Vado io.” Le sorrisi. Quando stavo per salire le scale mi sentii prendere dalla manica della maglietta.
“Papi, sta attento.” Sussurrò ancora lei. Harry sorrise e la guardò divertito. Non c’era pericolo, era solo Nate. Ma lei non lo sapeva.
Le feci un cenno affermativo e continuai a salire. Una volta in soffitta, trovai solo la polvere. E gli scatoloni che io ed Harry non ci decidevamo a togliere di mezzo perché ci faceva fatica.
“Nate?” Chiesi alla polvere. Silenzio. Mi stavo scocciando. Erano le due di notte. Avrei voluto dormire. O fare sesso con Harry. Più la seconda. “Nate, andiamo. E’ tardi.”
Ancora silenzio. Avanzai verso lo scatolone più grosso dove secondo me si era nascosto. Ma una volta dietro non trovai nulla.
“Dai Nate! Lo so che ti nascondi qui.” Insistetti.
“Sei arrabbiato perché ho fatto spaventare Emma, vero?” Una vocina fin troppo sicura di se mi giunse all’orecchio. Ma non riuscii a capire da dove venisse.
“Sì.” Risposi sinceramente. “Sono parecchio arrabbiato. Lo sai che tua sorella si spaventa facilmente.”
Nate sbuffò.
“Io stavo solo scherzando. Non è colpa mia se è una fifona.” Mi concentrai sul suono della voce. Era a destra. Con un sorrisetto compiaciuto, andai verso quella direzione.
“Nate, non parlare così di Emma.” Gli dissi cercando di fare il meno rumore con i miei passi.
“Ma è vero!” Ribatté lui. Cocciuto. Ecco cos’era. Un bambino cocciuto che mi ricordava troppo Harry.
Mi trovai di fronte a numerosi scatoloni uno sopra all’altro. Nate era sicuramente lì, perché la voce la sentivo troppo vicina.
Girai l’angolo della pila di scatole e lo trovai appoggiato al muro, che stringeva Mr. Malik tra le braccia. Alzò la testa verso di me, lo sguardo che diceva che non aveva paura di una ramanzina.  Non poteva somigliare a me, invece che ad Harry?
“Ho detto di non parlare così di tua sorella. Ma mi ascolti quando parlo?” Mi sedetti accanto a lui, che era intento a sostenere il mio sguardo.
“Io volevo solo divertirmi. E’ lei che non capisce i miei scherzi.” Continuò sicuro.
“Nate, ha solo sei anni. Cosa ti aspetti?” Gli feci un segno facendogli capire che doveva darmi il peluche.
Lui per la prima volta abbassò lo sguardo e, sconfitto, mi diede Mr. Malik.
“Io a sei anni guardavo un film horror e la notte dormivo benissimo.” Scossi la testa. Era proprio figlio di Harry. Poi scoppiai a ridere e lui mi guardò come se fossi pazzo. Si alzò e incrociò le braccia al petto.
“Dovresti sgridarmi, non ridere! Ma mi piace di più così.” Accennò anche lui una risata e io mi alzai in piedi ridandogli il peluche.
“Vai da tua sorella e chiedile scusa.” Lui esitò nei suoi passi, guardandomi. “Muoviti!” Feci io non potendo non fare un sorriso. Lui si mise a correre e io lo seguii. Sceso di sotto, trovai Emma giù dalle braccia di Harry e Nate che le ridava il peluche. Andai accanto ad Harry, mentre Nate si scusava. Il mio braccio abbracciò il fianco di Harry. Lui si girò verso di me e mi diede un piccolo bacio.
“Sei un padre stupendo, lo sai?” Mi disse.
“Tu lo sei di più.” Dissi a mia volta ricambiando il bacio.
Emma e Nate presero a correre per la casa, ridendo. Certo che alle due di notte questo chiasso non era normale. Dopo mezz’ora passata a convincerli ad andare a letto, con Emma che adesso voleva dormire con Nate e non più con noi, io e Harry finalmente ci trovammo a letto.
“Non offenderti, sono esausto.” Borbottò lui con la faccia dispiaciuta.
“Risparmia la fatica per domani, allora.” Presi a baciarlo, senza fare altro, mentre lui tentava di non ridere perché sosteneva che le mie mani sulla schiena gli facessero il solletico.
La mia vita era pressoché perfetta. Il ragazzo che avevo sempre amato e che avevo tanto combattuto era al mio fianco, avevo due figli meravigliosi di cui, nonostante tutto, non avrei mai cambiato nulla. La mia famiglia era sempre stata con me e così anche le fans. Ero una star di fama mondiale insieme ai miei migliori amici. E gli haters potevano pure parlare, non avrebbero buttato giù nessuno dei due.
Come se non bastasse sia Zayn che Niall che Liam erano felicemente sposati. Essì, tutti e tre. Liam con Danielle, ma era ovvio, Niall aveva avuto un periodo di crisi con quella Becky, per poi superarlo e sposarsi con lei dopo due anni. Zayn invece aveva rotto con quella Samantha, ed era un peccato perché io l’adoravo. Ma aveva trovato Charlotte.. si erano sposati dopo tre anni di fidanzamento. E, la cosa più bella, Eleanor conviveva con quella che ormai era diventata la sua migliore amica e ragazza, Jamie. E di Ariana non avevamo più notizie, ma non ci dispiaceva. 

Cosa potevo chiedere di più? 





Styles's Wife Corner

UCCIDETEMI, ORA. 
Uno perché sono in ritardo, due perché questo epilogo fa schifo, tre perché.. perché non c'è due senza tre. 
Volevo farvi sapere che quei due polli hanno avuto due figli. E volevo presentarveli (?) Sono quei due pucciosissimi bambini che sembrano davvero i figli di Harry e Louis AHAHAHAHAHAHAHAHAH 
Non sono bellissimi? *^*
Ho messo un lieto fine per tutti quanti, tranne che per Ariana che lascio a voi la libera fantasia di immaginarvi che fine abbia fatto.
Secondo la mia fantasia lei è rimasta zitella finendo pazza e sola con i gatti stile gattara dei simpson. 
Bene, adesso penso che sia arrivata l'ora dei ringraziamenti... 
Grazie a tutti voi che hanno seguito questo sclero, grazie a tutti quelli che mi hanno messo tra gli autori preferiti, a tutti quelli che hanno recensito anche solo una volta, a tutti quelli che mi chiedevano costantemente su twitter quando avrei aggiornato, grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia tra le seguite, ricordate o preferite. 
Grazie, perché senza di voi non avrei mai postato il prologo. 
SONO STATA ABBASTANZA SENTIMENTALE? BENE. Adesso vado a piangere in un angolino. 
L'unica nostra consolazione saranno i Missing Moments, che non pubblicherò come aggiornamenti alla storia, ma come shot, vi avviso :) 
Siccome tutti sapete che non mi so stare ferma con le storie neanche un attimo, vi avviso che sto pubblicando una Ziam, di cui per adesso c'è solo il prologo perché volevo prima finire con questa. Non ha nienta a che fare con questa Larry, comunque :)
Se vi va di passare e magari recensire, ve ne sarei eternamente grata u_u



VI AMO TANTISSIMO.
PEACE LOVE 69 AND LARRY STYILNSON, SARAH. ♥


 

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