A tutto reality: Century di Hidden Writer (/viewuser.php?uid=146486)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1904, The scouts - part 1 ***
Capitolo 3: *** 1904, The scouts - part 2 ***
Capitolo 4: *** 1904, The scouts - part 3 ***
Capitolo 5: *** 1904, The scouts - part 4 ***
Capitolo 6: *** 1905, Einstein - part 1 ***
Capitolo 7: *** 1905, Einstein - part 2 ***
Capitolo 8: *** 1905, Einstein - part 3 ***
Capitolo 9: *** 1906, San Francisco - part 1 ***
Capitolo 10: *** 1906, San Francisco - part 2 ***
Capitolo 11: *** The first doposhow ***
Capitolo 12: *** 1910, Italy wins - part 1 ***
Capitolo 13: *** 1910, Italy wins - part 2 ***
Capitolo 14: *** Interlude 1^ ***
Capitolo 15: *** 1912, Bad Iceberg - part 1 ***
Capitolo 16: *** 1912, Bad Iceberg - part 2 ***
Capitolo 17: *** Interlude 2^ ***
Capitolo 18: *** 1914, The first world war - part 1 ***
Capitolo 19: *** 1914, The first world war - part 2 ***
Capitolo 20: *** 1916, New hour - part 1 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Il cellulare si aprì con uno scatto, la suoneria si bloccò improvvisamente e dei capelli corvini lunghi sfiorarono l'altoparlante posto in prossimità dell'orecchio.
«Senti, è tutta la settimana che cerco di chiamarti, voglio sapere se è possibile!»
Un misto di rumori venne generato dall'apparecchio, lui annuì convinto.
«No, no, voglio solo sapere se possiamo... sì, esatto... ma io li voglio di nuovo qui, tutti quanti. Dimmi che devo fare!»
Passò un breve periodo di tempo in cui il conduttore smise di ostentare una faccia adirata, poi sorrise debolmente e disse:
«Bene bene bene... quindi è possibile rintracciarli eh?»
Dal telefono uscì un suono stridulo, quasi deformato dal tono scocciato che l'altro conversante utilizzava, ma si intese chiaramente un “si”.
L'uomo chiuse il cellulare, davanti a lui stava in piedi un energumeno di circa due metri e dieci, scuro di pelle e decisamente scontroso. Poggiò il telefonino sul tavolo, si lasciò andare in un ghigno soddisfatto. Poi sussurrò:
«È fatta, Chef.»
Il cuoco lo guardò senza capire.
«Fatta cosa, Chris?»
Nella sua espressione lui aveva già risposto, infatti non aprì bocca, poi di colpo Chef si tolse il berretto da cuoco e disse con fare ammirato:
«Tanto di cappello, amico, hai veramente avuto un'idea geniale... e dimmi... non è che ci scappa un piccolo aumento per il cuoco che ti ha suggerito l'idea?»
«No.»
Lui alzò gli occhi al cielo e replicò:
«Ma andiamo... ricevi quintali di denaro fra budget delle trasmissioni e lauto stipendio... cosa ti costa! Solo un venti per cento, dai...»
Chris assottigliò lo sguardo e si rivolse al socio con fare abbastanza freddo.
«Cinque per cento.»
«Ah no, allora giochi sporco, diciotto per cento!»
«Dieci, Chef, dieci, non un centesimo di più.»
«Quindici, dai Chris, quindici!»
«Dieci.»
«Quattordici, se vuoi...»
«Dieci.»
«E dai... facciamo tredici?»
Seguì una lunga pausa, in cui tutti e due si scrutarono con attenzione.
«Dodici.»
Il cuoco abbassò la testa e porse la mano.
«Dodici.»
Chris la strinse con vigore e poi andò immediatamente a prendere il cordless, compose i vari numeri e parlò, dando ordini a destra e a manca.
L'omone si rivolse nuovamente al conduttore con fare sorpreso:
«Cavolo, Chris, ce la metti tutta, eh?»
Lui interruppe per un tempo brevissimo la conversazione e si rivolse al socio sfoderando uno dei suoi più affascinanti sorrisi.
«E questo è solo l'inizio, socio.»
Riprese in mano il telefono.
«Solo l'inizio...»
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Capitolo 2 *** 1904, The scouts - part 1 ***
A tutto reality: Century
Il pullman si fermò davanti ad una catapecchia sperduta in mezzo alla deserta campagna, probabilmente l'autista si era fermato lì per chiedere informazioni, probabilmente lì abitava un contadino e probabilmente avrebbero raggiunto in breve la civiltà.
Poi Chris McLane fece il suo ingresso nel pullman, e si scatenarono borbottii di disapprovazione a tutto spiano, visto che era evidente che lì si sarebbero stabiliti, o che per lo meno lì si sarebbe svolta la prima sfida. Il vociare aumentò sempre più di volume, ormai si stava sconfinando nel linguaggio osceno, il vangelo, per molti dei concorrenti era solo un ricordo, così il presentatore pensò bene di avvicinare il microfono alla cassa. Il fischio scatenò un urlo di dolore, seguito da un silenzio di tomba.
Un tizio munito di telecamera si posizionò davanti al viso dell'autore di quello scherzetto, poi alzò il pollice come per dare un segnale, una luce rossa si accese sull'apparecchio.
Il conduttore avvicinò la bocca al fitto reticolato metallico e premette l'interruttore.
«Benvenuti alla quarta stagione di A tutto reality, telespettatori, qui è il vostro adorato Chris McLane, il vostro meno adorato Chef Hatcet...»
L'autista si voltò e digrignò i denti in qualcosa di riconducibile forse ad un sorriso.
«...e i detestati venti concorrenti delle scorse stagioni!»
Dagli ultimi posti si levò una voce infantile, obiettando forse sul numero di ragazzi in quel pullman, ma non si sentì nulla e il presentatore zittì la ragazza con la mano ancor prima che finisse la frase.
«Silenzio, parlo io. Dicevamo... in questa stagione di A tutto reality le sfide si svolgeranno in giro per il mondo, e seguiranno un preciso tema, ovvero...»
Un apparecchio azionato da Chef simulò un rullo di tamburi.
«Il secolo passato! Il ventesimo secolo, ogni avvenimento, ogni fatto, ogni importante o meno evento accaduto in quest'epoca verrà trasformato in una sfida, l'idea è mia, ovviamente!»
Un sonoro grugnito si udì dalla cabina dell'autista, una protesta, forse, ma nessuno fece caso a ciò, perché ormai il conduttore aveva a se gli occhi di molti milioni di persone, e un po' meno milioni di schermi.
«Andiamo immediatamente a conoscere i concorrenti, qui abbiamo...»
Si addentrò nel corridoio centrale del veicolo e cominciò a guardare a destra.
«Duncan! Izzy! Justin! Bridgette, della quale si potrebbe anche vedere la faccia se non stesse limonando con... Geoff! Gwen! Heather! Cody! Eva!»
Si allontanò bruscamente dalla ragazza e schivò un destro che avrebbe steso un elefante.
«Courtney! Alejandro! Noah! Sierra! Tyler! Deejay! Linsday e... Owen! LeShawna! Trent! Harold! E a sorpresa... Blanely!»
Il ringhio di Heather si mescolò a quello di Courtney, solo che guardavano in direzioni diverse.
Una Mini accostò il pullman, tre ragazzi scesero da questa e si avviarono all'entrata. Chris riprese parola rivolgendosi ai ragazzi.
«Sapete, ormai vi conoscete troppo bene, credo che un po' di cambiamento gioverà molto... pertanto ho deciso di ingaggiare altri tre validissimi (o quasi) concorrenti, signori e signori... Greg, Melanie e Alex!»
Un ragazzo dai capelli corvini, piuttosto alto e sereno fece ingresso nel veicolo, seguito da una ragazza castana, con grandi occhi ambrati e un fisico decisamente invidiabile.
«Salve a tutti... io sono Melanie... sono... sono molto felice di stare qui... qui con voi... sì, insomma...»
Nascose quasi il volto nel maglione che portava, la sua timidezza era evidente quanto il suo fascino, ma la scena fu occupata poi dalla voce di un ragazzo.
«Io invece sono Gregory, Greg, per gli amici, e sono sicuro che qui saremo tutti amici, perché la rivalità dovrebbe andare avanti nei limiti, senza sconfinare nell'odio, visto e considerato che...»
Chris spostò la sua faccia dall'inquadratura e mormorò qualcosa riguardo alla scarsità di tempo, o cose del genere.
Poi un altro ragazzo fece ingresso nel pullman, lasciando a bocca aperta probabilmente tutte le persone di sesso femminile presenti. Dal fisico si sarebbe detto che era molto più che un'abitante delle palestre, aveva i capelli biondi e un metro e ottanta di muscoli, senza contare gli occhi azzurri e gli abiti all'ultima moda che teneva addosso. Le prime occhiate assassine nei suoi confronti arrivarono da Justin e Alejandro, che vedendosi un ragazzo quasi migliore di loro avevano veramente paura.
«Ciao ragazzi, io sono Alexander, sono nato in Irlanda e faccio canottaggio da ormai cinque anni... ci tengo a precisare che io qui sono pronto ad accogliere amicizie di ogni genere... ma anch'io voglio vincere. Perciò non aspettatevi da me favori e regali che possano compromettermi, e lo dico in tutta sincerità e gentilezza.»
Immediatamente LeShawna si alzò in piedi e disse con tono più che addolcito:
«Ma come parli bene, mai sentito discorso migliore, veramente, ed è bello che tu esprima così le tue...»
Si bloccò e sfiorò con lo sguardo il suo vicino, il quale aveva un'espressione piuttosto contrariata.
«Scusa Harold.»
Chris tossì rumorosamente per attirare di nuovo l'attenzione su di sé, poi riaprì il microfono.
«Molto bene, fine delle presentazioni. Stop, basta, chiuso. E... LeShawna... contieniti, per favore.»
L'interessata abbassò mestamente lo sguardo.
«A questo punto ritengo necessario dirvi le regole! Potremo spostarci in aereo, in battello e in mongolfiera, nonché in pullman, al termine di ogni sfida, in una delle quattro Sale dei Saluti, a seconda del veicolo in cui vi troverete, si svolgerà la cerimonia degli addii: ogni giocatore salvo dall'eliminazione avrà un oggetto in tema con la sfida appena compiuta.
Le sfide dureranno un tempo variabile dalle dodici ore ai sette giorni... e ricordate che potrebbe essercene qualcuna a ricompensa! Detto questo concludo informandovi che le squadre sono già state decise... e che saranno tre... ma bando alle ciance, seguitemi!»
Così i ventiquattro diciottenni scesero dal pullman a due piani e si avviarono verso quello che doveva essere probabilmente il luogo della prima sfida. Quella specie di gazebo mal ridotto non li avrebbe mai contenuti tutti, ma effettivamente entrò solo Chef.
Passarono interminabili minuti, qualcuno chiacchierava, qualcuno sonnecchiava, qualcun'altra guardava con occhi adoranti il nuovo e biondo concorrente, finché l'omone uscì. Con il ginocchio urtò una trave che si spezzò, il gazebo cadde sotto il suo stesso peso e sollevò una nuvola di polvere. Chef gettò a terra un sacco che teneva in spalla e da quello fuoriuscì un elmetto militare.
Un breve mormorio di incertezza percorse i ragazzi, poi Chris uscì dalle macerie lindo e pinto con un vestito più che ridicolo, e, zittite le risatine provenienti dal basso, cominciò ad illustrare la sfida:
«Anno 1904, Robert Balden Powell, da Londra, fonda un'ordine di militari esploratori, lo scoutismo! Questi eroi, gli scout appunto, non solo avevano il compito di andare in avascoperta, ma anche la grande responsabilità di percorrere decine, forse centinaia di chilometri per raggiungere altri accampamenti di guerrieri alleati. La vostra prima sfida consisterà nel fare esattamente come questi: studierete una tattica per derubare i nemici, manderete in perlustrazione dei concorrenti e troverete il modo di appropriarvi del tesoro di Londra, ovvero un diamante di inestimabile valore, senza farvi colpire dalle mitragliatrici a vernice poste sulla strada. Questa è la prima parte della sfida, e questo è il diamante.»
Tirò fuori dalla tasca un qualcosa di informe e trasparente, lo mise in un sacchetto e lo consegnò ad un operatore. Il cuoco vuotò il sacco, una montagna di vestiti, elmetti e pistole fuoriuscirono da esso, alla vista di queste ultime, Bridgette lanciò un grido.
«Come puoi imporci di usare armi? È contro i miei principi!»
«Calma, surfista, è tutta roba finta... o quasi. Basta ora, andate nelle tre postazioni per recuperare il preziosissimo...»
«Coccio di vetro?» Lo interruppe Noah.
Chris tossì rumorosamente e mostrò il suo disappunto con un occhiataccia verso il mingherlino concorrente. Poi prese ventiquattro walkie-talkie e li distribuì a tutti quanti.
«Questi vi saranno di grande aiuto. Bene, ora vi dirò le squadre e le postazioni.»
A otto di loro il cuore mancò un battito.
«La prima squadra è formata da... Duncan, Eva, Owen, Bridgette, Gwen, Geoff, Greg e... Courtney!»
E a due di quei otto mancò di molti altri battiti.
Gwen e Duncan si guardarono con fare molto preoccupato, visto che con Courtney in squadra non avrebbero certo avuto vita facile, ma tutto ciò era niente in confronto alla paura di un certo concorrente, il quale da ormai mezz'ora si nascondeva in posti più che ovvi, al solo scopo di sfuggire ad una certa stalker dalla parrucca viola.
«La seconda è formata da... Justin, Sierra, LeShawna, Heather, Alejandro, Alex, Blanely e... Cody!»
Al ragazzo dagli occhi cerulei cedettero le gambe, poi balzò in un attimo in piedi e si gettò ai piedi del conduttore, singhiozzando.
«Ti prego, toglila da qui! Ti scongiuro di farlo, usa i mezzi che ti pare, ma non mettermi in squadra con quella lì...hi...hi...hi!»
Lui lo allontanò con un calcio con fare altezzoso e poi tornò a sorridere.
«Mi spiace, amico, ma l'audience è audience, e ora levati dai piedi. La terza squadra è formata ovviamente da Trent, Izzy, Harold, Linsday, Noah, Melanie, Deejay e... Tyler! Loro raggiungeranno la postazione a est, la prima squadra raggiungerò quella a ovest. L'ultima postazione si trova a sud. Datevi da fare, ci sarà parecchio da camminare... e adesso... dovreste scegliere i nomi dei vostri “team”! E fate in fretta...»
Immediatamente si cominciò ad udire un brusio, mentre Chris rosicchiava un paio di tartine che stavano lì sul vassoio, poi Geoff levò il braccio in aria e gridò:
«Abbiamo deciso, noi saremo i...»
Chris lo zittì, poi ghignò.
«Ops, credo di aver avuto un lapsus, sarò io a decidere i nomi delle vostre squadre... Geoff? Che hai deciso?»
Il festaiolo abbassò lentamente il braccio, poi con aria leggermente scocciata disse:
«I Mitici...»
Chris parve soddisfatto.
«Bene, Alex, Deejay, ditemi i nomi delle vostre squadre.»
Il primo si fece avanti e con tono più che sicuro di sé affermò:
«Noi avevamo optato per "I Cavalli di Battaglia"... Sierra vorrebbe "Cody è super super fico", ma visto che Cody preferisce il nostro... vada per i Cavalli di Battaglia.»
LeShawna stava per aggiungere qualcosa, tuttavia non le uscì alcun suono dalla bocca, ed i suoi occhi puntati sulla faccia scocciata Harold erano la spiegazione più esauriente a quel comportamento.
Deejay avanzò con impaccio e imbarazzo.
«Ecco... noi avevamo... sì, avevamo pensato a...»
Si voltò per un attimo verso i suoi compagni e mormorò qualcosa riguardo alla vergogna, al nome della squadra e alle spezie della mamma.
«Abbiamo deciso di chiamarci con il nome di...»
Chris gli pizzicò le labbra fra pollice e indice, ponendo fine al suo discorso.
«Ho deciso i nomi delle squadre: Geoff, tu e gli altri sarete i "Fenomeni da Circo", Alex e compagnia saranno i "Ronzini da Tiro" e i restanti saranno i "Pensionati Senza Nome"... bene, raggiungete le postazioni. E occhio alle mine antiuomo.»
Le tre squadre cominciarono ad indossare gli abiti e a correre verso le basi militari, Tyler obiettò riguardo forse all'ultima frase detta dal conduttore, ma venne zittito da Noah, di cui probabilmente Tyler comprese solo le parole "Mortale", "Abitudine" e "Chris".
Angolo dell'autore
Non è il massimo, come primo capitolo, io spero che apprezziate.
Non discutete la scelta delle squadre... è tutto meravigliosamente calcolato (o quasi). ^.^
Come avete potuto leggere è comunque un qualcosa di introduttivo, nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa di più... A presto!
Enjoy it!
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Capitolo 3 *** 1904, The scouts - part 2 ***
1904 – The scouts
part 2
«Chef? Ho detto a quegli sciagurati dov'è il confessionale?»
Il cuoco scosse la testa con preoccupazione, poi Chris prese una radiolina collegata a tutti i walkie-talkie e si mise a strillare:
«Concorrenti, vi avviso solennemente che oggi il confessionale è nelle vostre tre basi. È la stanza a destra.»
Chef obiettò quest'ultima frase, ma il conduttore gli lanciò un ghigno. Una risata convulsa si impadronì dei due amici.
Ronzini da tiro
Alejandro stava in testa, continuando a ripetere che il suo senso dell'orientamento non avrebbe potuto sbagliare, ma non c'era traccia di alcuna postazione. Al nervosismo stava subentrando lo scoramento, e la determinazione stava piano piano svanendo, facevano quaranta gradi, forse trentanove all'ombra, ma non c'era un briciolo d'ombra e il caldo era più secco che mai. aggiungendo che non avevano neanche un confessionale dove sfogarsi, i concorrenti avevano il sangue alla testa.
«Forza ragazzi, sono certo che la base è dietro l'angolo»
Era ormai da più di mezz'ora che ripeteva le stesse parole, allora Alex sbottò:
«Basta! Vedi forse un angolo qui in giro? Dammi retta amico, qui è meglio se ci dividiamo, potremmo tenerci in contatto con i walkie-talkie. E ora muoviamoci. Justin, Sierra e Blainely andranno di là, Alejandro, Cody e LeShawna dall'altra parte e io e Heather andremo dritti. Non possiamo sbagliare.»
Heather mostrò il suo consenso con un "d'accordo" mezzo borbottato, mentre Alejandro squadrava il compagno di squadra con sguardo omicida.
Nessuno protestò, l'idea effettivamente era più che buona, senza contare che Alex riscuoteva successo già dal principio, perciò cominciarono ad avventurarsi nella prateria.
Cody si rivolse ad Alejandro ad appena dieci minuti dalla partenza.
«Sai amico, quel tipo è veramente un grande! È incredibile! Mi ha liberato da Sierra!»
Ormai la faccia dell'interpellato era contratta in un'espressione fra la scocciatura e la collera, che non controllava più così bene da un po'.
«Forse è perché non ho più i capelli lunghi...»
Borbottò poi. Non si intese quasi nulla, tanto che LeShawna gli chiese di ripetere, ma lui non le diede minimamente ascolto, neanche fosse arrabbiato con il mondo intero. E probabilmente non era arrabbiato con il mondo intero, ma con una sola persona...
«Forse perché lui ha i capelli biondi...»
Borbottò ancora.
Sierra era diventata indomabile. Justin riusciva a tenerla a bada solo con la forza, le aveva addirittura chiuso la bocca con un pezzo strappato della sua maglietta, il che lasciava intravedere una parte della maestosa tartaruga di addominali sul suo ventre. Per questo Blainely non riusciva a concentrarsi, e il poveretto doveva far tutto da solo.
«Blainely? Allora? Mi vuoi rispondere? Ti ho chiesto se questa ti sembra la nostra base militare! Non vedo nomi.»
La ragazza si riscosse leggermente e poi disse con aria spaesata:
«Non saprei... bisognerebbe vedere se sui pettorali ci sono delle scritte con il nome della nostra tartaruga, cioè i bicipiti da tiro... oppure entriamo e guardiamo se nell'ombelico c'è roba da mangiare, al limite faremo uno spuntino per recuperare le abbronzature, perché se ci fossero degli... occhi azzurri e dei... bonaccioni sexy... insomma...?»
Il palestrato si batté una mano sulla fronte, il che fu un gravissimo errore, perché Sierra su divincolò e gli morse la mano con vigore, costringendolo a lasciarla libera. Se qualcuno fosse venuto quattro secondi dopo l'unica prova che lì fosse passata la stalker sarebbe stata la cicatrice lasciata dai denti di essa sulla mano di Justin. In ventimila ettari di pianura millimetrica lei non si vedeva.
«Poco male, entriamo.»
Blainely annuì con convinzione e prese un walkie-talkie.
«Ragazzi...? Abbiamo trovato la bocca... cioè, la base militare. Raggiungeteci nella nostra direzione... e dite a Cody che si è liberato di Sierra.»
Poi la voce stridula della ragazza dai capelli viola uscì dall'apparecchio, lasciando di stucco i due compagni di squadra.
«Non credo proprio! Ho sviluppato un certo fiuto per ritrovare il mio Codichino!»
Venne interrotta da un grido disperato che chiedeva di tornare a casa, immaginate di chi.
Entrarono nella stamberga. L'arredamento era spartano mancavano un paio di cose e non c'era neanche un topo per rifocillarsi, ma Blainely volle subito vedere il confessionale.
Entrò nel corridoio, raggiunse la porta a destra ed abbassò la maniglia, senza risultati. Riprovò ancora, ed ancora, ed ancora, alla fine la porta cedette. La sfortunata concorrente si ritrovò immersa in una sostanza melmosa che puzzava di pece e kerosene.
«Chris! Brutta bestia! Questo dovrebbe essere il confessionale?»
Dal walkie-talkie fuoriuscì nuovamente una voce.
«Ah, no... era la porta a sinistra... quello è il serbatoio di nafta...»
«Ma... ma non potresti mettere un cartello?»
«Il cartello c'è. Sulla porta a sinistra c'è scritto “confessionale”, e se tu non avessi tanto insistito per aprire, anzi, per sfondare quest'entrata non saresti finita così. Tanti baci, ciao.»
Si udì un lieve click, dopodiché la conversazione fu chiusa definitivamente.
«Chris? Chris? Ma insomma...!»
FFFZZZ
Blainely era nera dalla testa ai piedi e sbraitava alla telecamera.
«Nafta? Nata!? A cosa diavolo gli serve la nafta?!»
Sbuffò, ancora livida in volto, non solo per la nafta.
«E in un serbatoio con la porta?»
FFFZZZ
FFFZZZ
Justin aveva l'aria piuttosto scocciata, ed era cosparso di un liquido nero.
«Chris? Questa me la paghi.»
Poi si portò una mano al mento, spalancò gli occhi e gridò verso la porta:
«Blainely?! Costa tanto avvertire?!»
FFFZZZ
Alex e Heather non avevano spiccicato parola fino a quando non gli era stato comunicato che avevano scoperto la postazione, allora avevano cominciato a chiacchierare.
«Allora... sai, io sono comunque un novellino in questa gara... pur avendo visto le scorse stagioni vorrei chiederti... ma tu sei sempre stata così crudele?»
Lei sobbalzò. Di certo non si aspettava una domanda simile, tanto più che si conoscevano da appena due ore. Tuttavia decise di rispondere meno scontrosamente del solito.
«Dipende a quale episodio della mia vita ti riferisci...»
Alex la scrutò, poi mormorò:
«La finale della scorsa stagione. Hai gettato giù da un vulcano un concorrente.»
La spiazzò. Ma non per l'episodio di cui voleva trattare, aveva definito Alejandro un “concorrente”, era il primo che non lo chiamava con nomi tipo “il tuo ragazzo” o “quello con cui hai limonato”... cose del genere. Per questo decise di rispondere ancora.
«No, in genere faccio di peggio...»
Il ragazzo accanto a lei rise, mostrando dei denti bianchissimi.
Mentre camminavano ad un certo punto lui esordì.
«Sai, fa un caldo bestiale... ti dispiace...?»
Si portò le mani alla base della maglietta, ma venne bloccato dall'occhiata di Heather, che lasciava intendere un chiarissimo “no”.
«Ehi, che avevi capito? Volevo togliermi la giacca...»
Aveva una maglietta aderente, che lasciava chiaramente intravedere un fisico asciutto e forte come quello di un atleta, la ragazza improvvisamente aveva gli occhi più aperti di prima. E la testa rivolta alla sua destra. Poi Alex le disse:
«Che... che c'è?»
Lei divenne rossa in volto e puntò un dito verso un punto indeterminato oltre il biondo compagno di squadra urlando:
«La base! Finalmente, la base!»
Lui si asciugò un rivolo di sudore sulla fronte e si voltò nella direzione indicatagli.
«Ah, wow, che vista acuta...!»
Ed effettivamente in quella direzione c'era una base militare, ma non proprio la loro...
Cody si era chiuso in una stanza vuota, non sapeva neanche a cosa servisse, l'importante era che la porta fosse in duro e resistente noce, per proteggerlo da Sierra, nel frattempo questi stava piano piano forando il legno con un cacciavite, per il momento senza successo.
FFFZZZ
Sierra aveva ancora quel cacciavite in mano, spuntato.
«Chris! Perché hai messo un solo cacciavite?! Ora il mio Codichino starà lontano da me! Chissà come mai è rimasto chiuso lì dentro...»
FFFZZZ
Mentre Alejandro stava seduto su uno spartano sgabello, il walkie-talkie trasmise una voce, anzi, due voci:
“«Allora... sai, io sono comunque un novellino in questa gara... pur avendo visto le scorse stagioni vorrei chiederti... ma tu sei sempre stata così crudele?»
«Dipende a quale episodio della mia vita ti riferisci...»
«La finale della scorsa stagione. Hai gettato giù da un vulcano un concorrente.»
«No, in genere faccio di peggio...»
Per un po' non si sentì più nulla
«Sai, fa un caldo bestiale... ti dispiace...?»
La comunicazione si interruppe, sotto gli occhi sbarrati dell'ispanico.
FFFZZZ
Alejandro si trovava in piedi e leggermente violaceo in volto.
«Perché Heather gli dà questa confidenza?»
Poi si trattenne dal dire qualcosa di troppo e mormorò:
«E forse si è addirittura tolto la maglietta!»
Subito dopo ringhiò leggermente e strinse i pugni.
FFFZZZ
LeShawna si avvicinò lentamente al latin-lover, un'espressione incerta fra la curiosità e la paura sul volto, visto l'atteggiamento del suo compagno di squadra.
<Senti... hai sentito niente? Mi è parso che da walkie-talkie uscisse...>
Lui si levò in piedi rovesciando la sedia e sbraitò:
<Sì, ho sentito benissimo! Anche troppo bene, forse!>
La ragazza si ritrasse su se stessa, come se qualcuno l'avesse appena minacciata con un'accetta, poi mormorò qualcosa a mezza voce e sparì nel corridoio.
Passarono i minuti, i loro compagni ancora non si vedevano, così Blainely propose di cominciare la ricerca anche senza di loro, d'altronde non era che un pretesto per fare un dispetto ad Heather, ma la sua richiesta venne appoggiata da Justin, Cody e Sierra, mentre LeShawna si guardò bene dall'accettare, non voleva far un torto al biondo, per motivi più che ovvi.
Nel frattempo una ben nota coppia di concorrenti, lui biondo e lei mora, si trovava di fronte alla porta di una capanna rialzata di qualche metro da terra, al suo interno gente molto poco ospitale nei loro confronti...
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Capitolo 4 *** 1904, The scouts - part 3 ***
1904 – The scouts
part 3
Pensionati Senza Nome
Deejay stava riposandosi su una sedia spartana lì fuori.
Era tutto tranquillo, ormai era questione di minuti, po sarebbe arrivato Tyler, di ritorno dalla sua battuta di caccia. Non aveva molta fiducia in quel ragazzo, per quanto fosse coraggioso e pieno di buoni propositi, visto e considerato che finiva sempre per farsi del male.
«Ehi, amico! Mi daresti una mano a portare dentro questa roba?»
Trent teneva in braccio uno scatolone dall'aria piuttosto pesante.
«Uh? Sì, sì, volentieri...»
FFFZZZ
Izzy era ricoperta di un liquido nero.
«Wow! Nafta!»
Guardò per un attimo la telecamera, poi si dondolò all'indietro.
«Yuhuuu!»
Cadde dalla sedia.
FFFZZZ
Nel frattempo di buono c'era che Linsday aveva riconosciuto Tyler, di questo non si poteva affatto lamentare, visto che nella stagione scorsa il poveretto aveva avuto problemi a carrettate.
«Insomma... ma tu perché hai deciso di partecipare al reality?»
Il chitarrista lo guardò stupito. Poi brontolò una frase incomprensibile e prese in mano un altro scatolone, leggermente più piccolo del primo. Deejay decise di soprassedere e proseguì.
«Beh... io ho accettato per... sì, insomma, per il premio. Nella lettera c'era scritto chiaro e tondo: “dieci milioni di dol...”»
«Non abbiamo scelto di partecipare, i contratti che abbiamo inizialmente firmato ci hanno messi con le spalle al muro!» Sbottò l'amico.
Passò un po' di tempo in cui regnò il solo rumore dei loro passi.
«Secondo me tu hai scelto di farlo...» Sussurrò il ragazzone.
«Va al diavolo!» Trent gettò a terra lo scatolone e uscì di nuovo, voleva prendere una boccata d'aria.
Attraversò il corridoio, poi si bloccò e indugiò sulla porta del confessionale. Passò qualche minuto nel silenzio più totale, poi sbuffò e riprese a camminare verso l'uscita.
Allora vide due figure avvicinarsi alla base e cercò invano di capire chi fossero, il sole alle loro spalle li oscurava completamente.
«Guarda guarda...» Disse lievemente il ragazzo, appena li ebbe riconosciuti.
FFFZZZ
Trent parlava alla telecamera come a se stesso.
«La responsabile della rottura di Gwen e me... si presenta indifesa, eh?»
Ghignò divertito e malvagio, poi il suo sorriso sparì e lui strabuzzò gli occhi.
«Che fine ha fatto il Trent di appena un mese fa?!»
Disse lievemente terrorizzato.
FFFZZZ
Heather e Alex erano legati a due sedie, uno schiena all'altra, Harold innanzi a loro.
Tyler era tornato proprio in quel momento, la squadra era al completo.
«Che ne facciamo, Harold?» Disse Noah.
«Io sono il tenente! Sono io che decido, qui dentro!» Sbraitò il nerd.
«Bene, tenente, che ne facciamo di questi due?» Ribadì Noah piuttosto scocciato.
«Per invasione nel territorio nemico è prevista la pena di morte!»
«Sei pazzo?!»
«Zitto! È una tecnica che ci hanno insegnato al campo estivo dei boy scout, se sembri cattivo farai paura al nemico, e il suo subconscio lo farà andare contro la sua volontà, e lui confesserà ogni segreto!» Sussurrò.
FFFZZZ
Noah sedeva piuttosto sconvolto sullo sgabello.
«Sì, è pazzo.»
FFFZZZ
«Io propongo di lasciarli qui, legati, s'intende. Permetti...?»
Noah avvicinò la mano al walkie-talkie che teneva in mano Alex, poi glie lo strappò di mano.
«Anguilla1? mi senti? Il biondino e la tua ragazza sono legati uno contro l'altra... e noi stiamo per andarcene via, per cominciare la ricerca... sai, ho paura che rimarranno soli...»
Dall'apparecchio uscì un ringhio soffocato, l'indiano estrasse le pile dal walkie-talkie e lo gettò via.
«Noah? Ma non sono legati uno schiena all'altra?» Obiettò Linsday.
«Non è il caso che l'anguilla lo sappia...» Poi rise e uscì insieme agli altri.
FFFZZZ
Trent guardava ancor più preoccupato la telecamera.
«E Noah? Che fine ha fatto il Noah buono e non crudele di...!?»
Si bloccò, po si guardò intorno con aria molto più che impaurita.
«Questo posto ci sta psicanalizzando!»
FFFZZZ
Nel frattempo, accanto alla spaventatissima Heather, vi era un Alex affatto intimorito, anzi...
Ghignava.
Passò una ventina di minuti, del coccio di vetro nessuna traccia, poi Tyler strillò:
«Ragazzi, guardate! Il diamante!»
A circa cinquecento metri da loro vi era una colonnina su cui era poggiato il fantomatico tesoro di Londra, o coccio di vetro, è indifferente.
Harold cominciò a correre, sempre più veloce, ormai aveva percorso la metà del tracciato, poi si gettò a terra, e schivò una pallina di vernice rossa che gli sfiorò la testa.
Passò un minuto in cui non si sentì nulla, poi Melanie disse:
«Miriamo alle mitragliette, Harold prenderà il gioiello.»
Tutti i rimanenti sette concorrenti estrassero le pistole, ma sei di questi non avevano alcun caricatore, e, ironia della sorte, gli unici due ad aver l'arma carica erano Deejay e Izzy.
Il primo non voleva sparare per paura di far male a qualcuno, l'altra stava già mordendo con vigore la canna d'acciaio.
Noah e Linsday la tennero ferma, mentre Deejay le sfilava il caricatore, allora Trent e Melanie cominciarono a sparare. I proiettili erano un incrocio fra frecce e raudi, perché una volta arrivati all'obiettivo scoppiavano.
La prima mitraglietta venne messa fuori uso dalla ragazza, la quale mirò alla base di questa, spezzandogli il sistema di rotazione, poi Trent riuscì a disarticolare la canna di un'altra mitragliatrice, e nel frattempo Harold avanzava. Avanzava sempre più velocemente, la sua corsa era ormai giunta al termine, mancavano si e no cinque metri all'arrivo, quattro, tre, due...
La terra diventò letteralmente verticale, l'esplosione della mina aveva fatto partire Harold come spinto di una cannonata, e alla determinazione subentrò il terrore.
FFFZZZ
Melanie stava rannicchiata sullo sgabello, tremolante quanto terrorizzata, teneva le ginocchia al petto e la testa celata per metà dal collo alto del maglione.
«C- Chris? N-nel c-contratto n-non avevi p-p-parlato di...»
Rabbrividì e nascose totalmente il viso nella calda lana.
FFFZZZ
Circa un centinaio di metri più in là un secondo gruppo di concorrenti stava camminando nella stessa direzione...
Fenomeni da circo
Bridgette si teneva stretta a Geoff, il quale aveva tutte le ragioni di essere preoccupato. Eva guardava con particolare interesse, forse troppo, l'arma che teneva nella fondina alla cintola, di tanto in tanto lanciava occhiate assassine alla surfista. Non era l'unica a volere la morte di un compagno di squadra, difatti Courtney aveva in mano un ceppo di legno, che pian piano sgretolava sfregandoselo sulle esageratamente forti dita, e nel frattempo nella sua retina si rispecchiava l'immagine delle due mani intrecciate di Duncan e Gwen.
Un ringhio le scappò dalla bocca, allora Duncan lasciò la mano della gotica e le si avvicinò.
«Possiamo parlare?»
Lei interruppe per un attimo i suoi pensieri, e senza che se ne rendesse conto pronunciò un flebile “sì”.
Raggiunsero un capannone lì vicino, all'ombra. Il punk la bloccò poggiando le mani contro il muro.
«Mi spieghi che problemi hai?» Esordì lui.
«Che problemi ho? Mi hai umiliata in diretta TV, tradendomi con una sciaquetta...»
«Vacci piano...»
«Mi hai fatta sentire uno schifo! Ti basta?»
«Tu mi umiliavi, mi riempivi di regole su regole, ero il tuo schiavo, non il tuo fidanzato!»
«Ma ti amavo!»
«E allora potevi darlo a vedere! Con Gwen io mi sento più libero, posso respirare senza che lei mi dica che sto rubando la sua aria, posso comportarmi come voglio!»
«Fammi capire: tu hai sofferto in silenzio per tutta la seconda stagione e poi mi hai distrutto con una terapia d'urto?»
«Non ti riconosco più! Ti ricordi un paio d'anni fa? Dicevi che qualunque cosa fosse successa l'importante era che fossimo felici! Dimmi, fino ad ora, ti sono mai sembrato felice?»
Calò il silenzio.
Lei abbassò la testa, purtroppo questa battaglia l'aveva vinta lui.
«E ora, se vuoi scusarmi...»
Si allontanò e raggiunse nuovamente il gruppo. Una lenta lacrima scese lungo la guancia di Courtney. Non si mosse per diversi minuti, forse per ore.
E la cosa peggiore era che quel bastardo aveva ragione.
Aveva maledettamente ragione.
Ripensò a tutto il tempo in cui si era illusa, in cui era stata solo lei felice, gli venne in mente quindi una certa cosa che già era stata fatta da qualcun altro, e che probabilmente avrebbe dovuto fare da tempo. Allora si riscosse e camminò in direzione del pullman.
Non voleva restare in quel reality un minuto di più.
Nella folta vegetazione si intravedeva un blocco di cemento con un pezzo di vetro all'apice.
«Ecco il diamante, chi si offre?» Chiese Duncan indicando una buca dietro al tesoro da cui usciva ancora molto fumo. Il silenzio era totale, nessuno si faceva avanti.
«Domanda superflua...» Continuò con aria scocciata il punk e cominciò a camminare.
«Sparate a terra, magari colpite le mine prima dei miei preziosissimi piedi...» Ordinò.
Cominciarono perciò a udirsi degli spari, delle esplosioni e dei piedi che si scostavano all'ultimo per non essere colpiti dagli spari o dalle esplosioni, il piano funzionava.
Duncan avanzò ancora, poi arrestò di colpo la sua corsa, innanzi a lui una mina era appena esplosa.
«Idioti! Vi avevo detto di non sparare davanti a me!» Gridò.
Lanciò un'occhiata ai suoi compagni di squadra, notando con orrore che non c'era più la sua squadra, ma i Ronzini da Tiro.
E quattro canne d'acciaio erano puntate sulle gambe del punk.
1 = A tutto reality il Tour, Vedo Londra.
Angolo dell'autore
Chiedo scusa se non ho concluso la sfida, ma avendo utilizzato il secondo capitolo per una seconda introduzione dovrò scrivere la conclusione di questa sfida nel prossimo capitolo.
Scusate ancora.
Enjoy it!
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Capitolo 5 *** 1904, The scouts - part 4 ***
1904 – The scouts
part 4
Ronzini da Tiro
Heather e Alex stavano pian piano avvicinandosi alla cucina, lì avrebbero sicuramente trovato una lama ben affilata, ma la coordinazione lasciava a desiderare. I loro piedi non si muovevano per niente in sintonia, e alla fine la scarpa di lei spostò il polpaccio di lui. Alex cozzò di schiena sul legno, mentre Heather gli venne dietro, le corde erano assai robuste.
«Bella mossa!» Ruggì Heather.
«Scusa... proviamo a rotolare fino alla porta, poi c'inventeremo qualcosa...»
Lei non fece una piega, ma la visuale era stretta, la sedia troppo vicina, e i piedi fuori dalla visuale e troppo vicini alla sedia, così entrambi, per evitarla nella caduta, si divincolarono fino a schivarla.
«Per un pelo...» Esalò Heather.
Appena in tempo per accorgersi del viso di Alex paurosamente vicino al suo. Nella foga di sfuggire si era rivoltata. Gli occhi blu intenso del palestrato erano a dieci centimetri da quelli grigio piombo di lei, le loro bocche erano paurosamente vicine, ma Heather non faceva assolutamente niente per allontanarsi. Neppure per avvicinarsi, sia ben inteso.
Improvvisamente Alex liberò un braccio dalle corde, e, afferrato un tagliacarte lì vicino, recise i nodi che li costringevano in quell'abbraccio.
Entrambi in piedi, erano alla stessa identica distanza di prima, lei sorrideva.
«Ehi... siamo liberi... sai com'è, Heather... puoi anche staccarti da me...» La allontanò lentamente dal suo petto.
Lei arrossì di botto e corse fuori, dicendo:
«S...scusa...»
FFFZZZ
Alex era piuttosto compiaciuto, e guardava soddisfatto l'obiettivo.
«Prima cuoci a fuoco lento, e poi...»
FFFZZZ
FFFZZZ
Heather aveva ancora lo stesso colorito scarlatto sulle gote, ma era piuttosto aggressiva.
«Non ho una cotta per Alex, è solo strategia.»
Passarono un po' di secondi.
«È chiaro?»
Puntò rabbiosa un dito verso la telecamera
FFFZZZ
«Bene, ora dobbiamo solo trovare il tesoro.»
Disse Heather nella corsa.
«Bene, ma mi sembra alquanto difficile... aspetta, fermati!»
Bloccò la ragazza.
«Che c'è?!»
«Torniamo alla loro base, c'era una pistola, la mia...»
E, detto questo, trascinò Heather per il polso e corse in direzione della bettola.
A questo punto la situazione era scontata.
Duncan non avrebbe fatto un altro passo, Le dita di Alejandro, Justin, LeShawna e Cody avrebbero premuto il grilletto e altre quattro mine sarebbero esplose vicino al punk, bloccandolo definitivamente. Cody in realtà aveva già sprecato un colpo per spaventare Sierra, affatto impressionata da quel gesto.
D'un tratto Tyler tappò la bocca a Justin, mentre Deejay lo tirava indietro. Un gemito si sentì troppo forte.
I rimanenti tre concorrenti armati si girarono verso i due sfortunati.
«Bene bene bene... Pensateci voi, io penso a Duncan.»
LeShawna puntò la canna su Deejay, Cody verso Sierra. Alejandro prese lentamente la mira, mise anche l'altro indice sul grilletto, applicò una minima pressione...
Il walkie-talkie talkie trasmise un suono:
«Ehi... siamo liberi... sai com'è, Heather... puoi anche staccarti da me...»
«S...scusa...»
E l'ispanico vide rosso.
Pensionati Senza Nome
Trent aveva assistito alla scena, poi di colpo vide Alejandro lanciare il walkie-talkie a terra e pestarlo con vigore. Evidentemente non era più attento alla pistola che aveva lasciato cadere.
Ci mise un attimo a capire cosa fare.
Si lanciò in direzione dell'arma e la puntò contro il latin-lover, che, sentendosi l'acciaio sullo stinco, si immobilizzò.
Trent si alzò lentamente, poi girò la pistola e caricò il colpo. L'ispanico si accasciò a terra, il segno lasciato dal calcio dell'arma sulla testa.
Nel frattempo Duncan continuò ad andare avanti, poi, trovatosi ad un passo dal diamante, vi si gettò contro, abbracciandolo.
Corse a perdifiato verso la base, seguito a ruota da Trent. La corsa di questi era sempre più lenta, e nel frattempo Alex era sempre più vicino. In lontananza comparve il pullman, e allora entrambi accelerarono, la terra sotto i loro piedi scorreva sempre più rapidamente, Alex ormai li aveva raggiunti. Courtney nel frattempo era arrivata al pullman, stava per parlare a Chris. E questo distrasse Duncan, forse troppo.
Alex gli si parò dietro e gli fece lo sgambetto, mandandolo per terra, il gioiello cadde nelle mani del chitarrista, il biondo allungò di altri metri, spinse sempre più forte sulle gambe, ma ormai Trent era irrecuperabile.
Un Harold bruciacchiato e con gli occhiali anneriti dal fumo correva in direzione opposta, ansioso di raggiungere il veicolo. E purtroppo fu un grande errore.
Trent, distratto, andò a sbattere contro il compagno di squadra, e il vetro gli cadde di mano.
Inutile dire che Alex lo prese e tagliò il traguardo, seguito da Duncan, ripresosi dalla caduta.
E la sfida finì.
«Aspetta... cosa?»
«Hai sentito benissimo, Chris. Voglio abbandonare il reality.»
Il conduttore era basito, d'altronde non era da lei fare quella scelta.
«No, senti... no.»
L'espressione di Courtney virò dal triste al velenoso.
«Come sarebbe a dire, no?»
Chris sbuffò.
«Chef, leggi alla principessa sulla zucchina il regolamento.»
Il cuoco roteo gli occhi, poi cominciò a sfogliare uno dei contratti firmati dai concorrenti, anzi, da una concorrente in particolare. Scorse velocemente con il dito giù per un paragrafo.
«...è impossibile: mmh... sì,...sassinare,...ntrare nella cabina di Chris,...obba di Chef...nzi no, assassinare si può... mmh... ah, ecco! Nonché abbandonare il reality volontariamente.»
Chris si lasciò andare nel più tignoso e soddisfatto sguardo che gli riuscisse.
«Ah, bene, ma non finisce qui!»
Lei rientrò nel veicolo livida in volto.
Otto concorrenti erano seduti al piano di sopra nell'autobus a due piani, il bagno era il confessionale, in quel momento.
«Bene, ragazzi. Oggi uno di voi torna a casa.
Izzy, hai lasciato libero sfogo alla tua pazzia;
Deejay, l'esatto contrario di Izzy...
Noah, la tua crudeltà nascosta avrà stupito molto il pubblico, posso dire la stessa cosa di Trent;
Harold, forse correre senza poter vedere non è stata un ottima idea, visto che è costata la vittoria;
Linsday, Tyler... scarso impegno e...
Melanie... beh, un po' troppo fifona...
Che inizino le votazioni! Dovete semplicemente obliterare la foto del compagno che volete eliminare in un'apposita macchinetta.»
FFFZZZ
Trent infilava nell'obliteratrice con esitazione la foto di Harold.
«Mi dispiace per lui... ma avrei potuto vincere se non mi avesse intralciato.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Noah obliterava la foto di Deejay.
«È un peccato, ma se non fosse stato per lui e Izzy magari non avremmo perso... e uno dei due deve andare...»
FFFZZZ
(NdA: agli inizi non metterò tutti i confessionali per le votazioni, solo quelli dei più votati, mettendo il motivo, naturalmente)
Chris teneva in mano otto buste da lettera, cominciò con l'aprire la prima.
«In questa puntata distribuirò ai concorrenti salvi una bussola! Giocattolo...»
Harold abbassò lo sguardo, sospirando deluso.
«La prima bussola va a... Melanie!
Tyler!
Linsday!
Trent!
Noah!
Deejay!
E l'ultima bussola, a segnare il primo eliminato di A tutto reality: Century, va a...»
Izzy aveva sempre lo stesso sorriso beota sulla faccia, si vede che non si rendeva conto di ciò che stava accadendo, o che, almeno, non le importasse.
«Izzy! Harold, mi dispiace per te, ma devi sloggiare.»
Il nerd abbassò la testa, poi mormorò:
«Ma come farò a scendere da questo coso in corsa?»
«Così!»
Il conduttore lo spinse violentemente fuori dallo sportello aperto, sotto lo sguardo inorridito di Melanie e sotto quello abituato di altri sei concorrenti.
«Bene, ora non avremo più seccature... tornatevene ai posti, su, svelti!»
Dopo che la Sala dei Saluti fu sgombra, Chris puntò il viso sulla telecamera.
«Chi sarà il prossimo eliminato? Chi si tradirà ancora una volta? Ma soprattutto, chi non resisterà a un certo biondo abbronzato palestrato concorrente? Lo scoprirete qui, nella prossima puntata di...
A tutto
Reality
Century!
Angolo dell'autore
Finalmente è finita questa epopea sfida!
Spero che vi sia piaciuta, e scusate se forse questo capitolo non è fra i più lunghi...
Qui sotto (non so se si vedono) c'è il logo di ogni squadra.
Enjoy it!
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Capitolo 6 *** 1905, Einstein - part 1 ***
1905 – Einstein
part 1
Il traghetto filava lentamente sull'acqua, ventitré concorrenti fra cabine, ponte e bagno.
La squadra dei Pensionati Senza Nome non era affatto felice di aver perso, ma la squadra dei Ronzini da Tiro aveva molto di cui vantarsi, in quel momento.
Peccato però che Alejandro faceva di tutto per non incontrare Alex, a costo di non salutarlo neanche.
Nella stiva c'era la squadra perdente, quella dei Pensionati Senza Nome, appunto, mentre la squadra vincitrice stava sul ponte, a farsi servire dalle cameriere.
La squadra dei Fenomeni da Circo stava all'interno della nave, in una rete di cabine comunicanti. Courtney era rannicchiata su una poltroncina in un angolo, e probabilmente si capiva che disturbarla sarebbe equivalso a calarsi una mannaia sul collo.
Si fermarono in un punto ben preciso.
Un molo sgangherato con di fronte tre capannoni si stagliò di fronte al barcone, da dentro questi proveniva un odore più che sospetto. Chris fece scendere i ragazzi, si piazzò di fronte a loro ed a un'opportuna telecamera e si schiarì la voce.
«Ehm ehm... Dunque...
È il 1905...» Esordì, ma fu interrotto da Noah.
«E l'anno prossimo è il 2012... come vola il tempo... eh, Chris?» Disse sarcasticamente.
Il conduttore gli lanciò un'occhiata torva, poi riprese a parlare.
«In questo fruttuoso anno sono successe decine di cose degne di meritarsi una sfida, ma quella che ha attratto di più me e Chef è... Einstein!»
Un poster dell'appena nominato scienziato comparve dietro il cameraman, che si girò e inquadrò per bene la lingua di fuori di questi.
«Inquadrami, fetente! Ehm... Quest'anno Einstein, a soli ventisei anni, espone la teoria della relatività, e per questo in futuro vincerà il premio nobel.»
Linsday lo interruppe:
«Ci credo che ha vinto il premio nobel! Bello non è di sicuro!» Indicò la foto, abbastanza disgustata.
Courtney, ancora inviperita per il diverbio di due giorni prima, precisò in tono acido e saccente:
«Non ricevette il premio nobel per la teoria della relatività, ma per la legge dell'effetto fotoelettrico, esposta sempre nel 1905»
«Sì, sì, certo, è come dici tu. Comunque, abbiamo deciso di farvi cimentare nel mestiere...»
Gwen si chinò appena e disse con fare deluso:
«Dimmi che non l'ha detto davvero...»
«Pertanto, la prima sfida consiste nel ricreare, con gli strumenti che vi forniremo, la condizione dell'universo in quella teca di vetro, simulare un buco nero e dimostrare come la materia, la luce e il tempo devino di fronte ad una consistente attrazione gravitazionale.»
I ventitré concorrenti erano allibiti.
Questa era proprio una sfida impossibile, fra l'altro la teca di vetro era di appena un metro cubo.
«Stai scherzando, no, dico, stai scherzando?» Disse sbigottito Noah.
«Ti conviene dirmi da dove ti è uscita quest'idea, se non vuoi che ti riduca a brandelli!» Sbraitò Eva, ma immediatamente due body-guard, di Chris, si suppone, accerchiarono la maschiona costringendola a pacarsi.
«Su, fate in fretta. Vi aspetto qui fuori per illustrarvi la seconda sfida. Il vincitore avrà un grosso vantaggio, il perdente... un grosso svantaggio!»
Il silenzio era totale. Questa volta Chris aveva veramente esagerato. Nessuna prova era stata realmente impossibile, fino ad ora. Persino un salto dalla scogliera di trecento e passa metri sarebbe stata preferita a quella, tantopiù che non si sapeva neppure quali oggetti sarebbero stati utilizzati.
«Beh... potremmo almeno dare un'occhiata agli attrezzi...» Mormorò tentando di rompere il ghiaccio Geoff. Il resto della squadra cominciò a entrare nel primo capannone, mentre la squadra dei Ronzini da Tiro entrava nel secondo.
Alejandro guardava torvo il compagno di squadra, inutile precisare “biondo”. Alex era totalmente tranquillo, sereno e vicino a Heather, le cinse le spalle con un braccio.
L'ispanico scattò in avanti.
«Hey, ma che...» La sua gamba destra si incrociò a quella sinistra e lui cadde rovinosamente a terra, imbrattandosi la faccia di fango. Dietro di lui, l'autore dello sgambetto ridacchiava.
«Ops... scusa... Dovrei tenere gli occhi un po' più aperti, non trovi?» Un risolino troppo acuto gli sfuggì dalla bocca.
«Geoff...» Borbottò Alejandro. Prese il festaiolo per un braccio e lo portò pochi metri più in là.
«Geoff, sai, ti converrebbe obbedire ai miei ordini, se non vuoi che la tua surfista sia nuovamente vittima d un mio trucco...» Sibilò minaccioso.
«Anche no, amico. Anzi, non sono tuo amico. Ciao.» Rispose Geoff, per niente impressionato.
FFFZZZ
Geoff era tranquillo, ma non totalmente sorridente.
«Non ci proverà una seconda volta, lo so. E poi ho fatto una chiacchieratina con Alex... è in gamba, quel tipo. Ha strategie piuttosto interessanti...»
FFFZZZ
FFFZZZ
Alejandro guardava a occhi sbarrati l'obiettivo.
«Che significa “anche no”?! Ah, bene, gli renderò la vita impossibile.»
Da fuori giunse la flebile voce dell'irlandese.
«Sì, ne sono convinto anch'io... No, Al è l'ultimo dei miei problemi...»
L'ispanico ringhiò.
«L'ultimo dei suoi problemi?!? E mi ha anche chiamato Al!!»
Un tic all'occhio sinistro aumentò il suo nervosismo.
FFFZZZ
Nel capannone, Blainely guardava divertita il tic all'occhio del latin-lover.
«Ma bene, hai forse... qualcosa nell'occhio?»
Per tutta risposta lui ruggì una serie di parole incomprensibili.
Alex e Heather armeggiavano con dei flaconi, Inutilmente, a quanto pare.
«Che hai intenzione di fare, genio?» disse velenoso Alejandro.
Alex non si scompose.
Pensionati senza nome
I sette concorrenti stavano cercando di fare un modellino con la carta, il legno e il cartoncino.
«E queste piste in discesa mostreranno come la materia,» Deejay indicò un atomo costruito con il cartone, poi una torcia e un orologio.
«...la luce e il tempo vengano attratte dal buco nero.» Indicò poi un palloncino dipinto di nero che puzzava di nafta.
FFFZZZ
Noah era perplesso, e guardava calmo la telecamera.
«Sinceramente... chi vogliamo imbrogliare con quel coso?»
FFFZZZ
«Ehm... ragazzi, non credo sia una una buona idea, semplicemente degli oggetti rotoleranno lungo piste di legno e faranno sembrare tutto un'immensa cavolata.» Obiettò Trent.
«Sono d'accordo, è una schifezza, non credo che vinceremo.» Precisò Melanie. Tyler sembrava piuttosto tranquillo.
«Perché? Credi che qualcuno abbia fatto meglio di noi?»
Fenomeni da circo
Greg maneggiava con cura un tubo d'aria compressa e una boccetta piena di un liquido scuro.
«Che... che stai facendo?» Mormorò appena Owen.
«È una mistura di petrolio e nafta... e altre sostanze ricavate da... beh, è irrilevante, comunque.» Rispose. La teca era stata riempita d'acqua, mentre lui riempiva un palloncino con quel liquido nero.
«Se il palloncino scoppierà all'interno dell'acqua, una scarica elettrica a quel liquido lo attirerà al suo centro, attirando anche l'acqua all'esterno. Dopodiché basterà mettere un nastro per la materia. Per la luce non sarà un problema, le onde elettromagnetiche emesse dal mix incresperebbero l'acqua creando un effetto specchio... ma è il tempo che mi preoccupa...»
I restanti sette concorrenti erano a bocca aperta.
Quello era veramente un piano geniale.
«Amico, dove hai imparato questi trucchi?» Chiese entusiasta Geoff.
Lui abbassò la testa, ricordando delle centinaia di volte che, per fare questo tipo di esperimenti aveva provocato esplosioni, corrosioni e affini.
«Mah... giocherellare con i liquidi... è sempre stato il mio forte fin da bambino...»
«Questo ci è inaspettatamente utile. Puoi creare un campo elettromagnetico limitato a una certa distanza?» Domandò Gwen, improvvisamente interessata.
«Non è difficile, ma dovrei avere un po' di gomma arabica... albume d'uovo e cera d'api. Fanno una specie di barriera isolante.»
Il morale alto scomparve subito. Duncan disse scettico:
«Grande... e dove troviamo tutta questa roba?»
«Qualcuna di voi usa smalto?» Domandò allora con tono ovvio lui.
«Nello smalto ci sono tutte queste sostanze, e non è neanche difficile estrarle singolarmente.»
FFFZZZ
Owen guardava ammirevole la telecamera.
«Quello sì che ci sa fare!»
FFFZZZ
FFFZZZ
Gwen sorrideva.
«Sì, è un tipo a posto...»
Annusò lentamente l'aria, il suo sorriso scomparve, cominciò a tossire convulsamente.
«Owen! Aspetta che ti trovi e... Ah!»
FFFZZZ
Duncan ghignò.
«Bene... so dove trovarne.» E detto questo uscì dalla baracca.
«Eva, vieni, ho bisogno di braccia forti!» Gridò.
«Le tue non bastano, mozzarella?» Obiettò ringhiando.
«Vuoi venire o no?!» Si affacciò all'entrata.
La ragazza sbuffò e uscì.
FFFZZZ
Eva era piuttosto nervosa.
«Ok, ho accettato per il bene della squadra. Io non ho nulla da spartire con quei... deficienti!»
FFFZZZ
Duncan stava sul tetto del capannone, con il coltello stava pian piano aprendo un foro. Eva, in piedi, teneva una coda che terminava attorno ai fianchi del punk.
«Bene, calami giù molto lentamente, e poi ritirami su.» sussurrò.
«Chi sono io?! La tua serva?!» ruggì lei.
«E andiamo... non sarà neanche un così grande sforzo per te!»
Lei sbuffò per la seconda volta e obbedì.
La figura del punk, avvolta nell'ombra scendeva silenziosa vicino Linsday, anzi, dietro Linsday. Allungò piano una mano, sfiorò appena una borsetta a tracolla della bionda ed estrasse nuovamente il coltello. Diede una leggera botta a un oggetto su un mobile lì vicino, facendolo cadere. La ragazza si chinò in fretta e furia per raccoglierlo, tanto che non si accorse della tracolla tagliata improvvisamente da una lama.
I due tornarono al capannone, la borsetta in mano.
«Ecco qua! Ora tocca a te, amico.» Duncan la lanciò a Greg, che cominciò immediatamente a svuotarla.
FFFZZZ
Gwen era estasiata.
«Come poteva fallire Duncan? Ah, che ladro!»
FFFZZZ
Courtney era seduta in un angolo, non parlava.
Anche nella nave non aveva spiccicato parola, sembrava più avvilita che arrabbiata. E ne aveva tutte le ragioni, d'altronde.
Chris comparve sulla porta e la scosse, portandola fuori.
«Mi spiace cara, ma devi partecipare. Per forza.» Le disse.
«Perché? Questo non c'era nel contratto.» Ma era inutile obiettare.
«Lo decido io. Al lavoro!» E si allontanò. Lei si mise rassegnata le cuffiette nelle orecchie.
«Peggio di così non può andare...» Mormorò allora, una volta rimasta sola. Proprio in quel momento un tuono squarciò il cielo, e l'acqua cominciò a sgorgare dalle nuvole, infiltrandosi anche nei capannoni.
C'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo2, diceva la canzone sparata nei timpani dell'ispanica. Improvvisamente le gocce sul viso di Courtney non erano più soltanto fredde.
Lei era utile alla squadra quanto lo è un attaccapanni ad un coccodrillo.
Forse meno.
2 = Da “Il bombarolo”, di De André
Angolo dell'autore
Et-voilà... l'idea di Einstein non mi sembrava male, d'altronde io sono un grande estimatore di quel tipo...
Leggete e recensite, non so se qui sotto si vede il logo del mio reality... diciamo che non è il massimo come montaggio...
Detto questo,
Enjoy it!
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Capitolo 7 *** 1905, Einstein - part 2 ***
1905 – Einstein
part 2
Ronzini da Tiro
Cody si trovava dentro la teca, e con la scusa di essere vitale per l'esperimento, aveva la stalker ad almeno mezzo metro di distanza.
«Cody! Codichino! Vieni da me!»
«S-Sierra... non posso, l'esperimento sarebbe fallito senza di me...» Tremava come una foglia.
A quel punto Alex posò le provette, mormorò qualcosa nell'orecchio di Heather, a lei scappò un risolino.
Sotto lo sguardo inorridito di Alejandro.
FFFZZZ
Alejandro era rosso in volto, poi aprì di scatto la bocca e gli diede fiato, e che fiato...
«(Le parole del concorrente non sono riportate in questo confessionale, in quanto non abbiamo il sistema del “biiip” e il sito potrebbe farci causa per eccessiva volgarità, nonché blasfemia. Pertanto lascio a voi immaginare le frasi.)»
FFFZZZ
«Che stai facendo?» Sibilò.
«Ah, Alejandro... ecco... ho paura che perderemo la prima sfida.» Disse, chinando la testa.
«Mai! Coraggio, mettiamoci al lavoro, mi è venuta un idea che...»
La voce del conduttore risuonò nell'aria, amplificata da un megafono:
«Attenzione! Vi voglio tutti qui entro due minuti con le vostre creazioni.»
Gli otto concorrenti nel capannone ammutolirono.
Per novanta secondi, poi Blaineley osservò divertita Sierra che cercava di penetrare nel vetro per raggiungere il nerd.
«Beh... forse abbiamo ancora una possibilità...»
I ventitré concorrenti erano sistemati attorno alle tre teche di vetro, sulle quali era posato un drappo a coprire l'interno.
«Bene, sono ansioso di vedere il lavoro fatto dai Pensionati Senza Nome!» Disse Chris con un sorriso.
Deejay scoprì la sua teca e cominciò ad illustrarla, poi attaccò la corrente.
Le sagome di cartone si avvicinarono lentamente al palloncino.
«E questo dimostra la teoria della relatività di Einstein.» Concluse solennemente il ragazzone.
«Bene... è una schifezza, ma... bene.» Commentò il conduttore, poi indicò Alex. Il ragazzo sembrò intendere subito.
«Sì... bene, la nostra riproduzione... è meglio lasciarla illustrare a Blaineley, lei ne sa sicuramente più di me.» Annunciò. La bionda si avvicinò alla teca e la scoprì, mostrando all'interno un Cody ricoperto di nera nafta. Sierra, poco lontano, era bendata e aveva disegnato sulla maglietta un atomo, un orologio e il sole.
«Come potete vedere,» Espose Blaineley. «la materia, la luce ed il tempo non resistono ad avvicinare il buco nero.» E detto questo tolse la benda alla stalker.
Un urlo acuto squarciò il silenzio.
«Cody! Cody! Ti libero io!» E strillato questo si gettò sulla teca di vetro, picchiando con le mani e la testa.
Quando il vetro cominciò ad incrinarsi, e con esso il cranio di Sierra, Chris fece cenno di smettere.
«Sono impressionato... complimenti. Fenomeni da Circo... stupitemi!» Disse allora.
«È presto fatto, Chris.» Esclamò Greg. Tolse il drappo nero dalla terza teca e...
FFFZZZ
Owen si teneva la pancia e sembrava stesse lì lì per piangere.
«Mi dispiace! Ma quel colore la faceva sembrare un metro cubo di cola!»
Singhiozzò ancora, chinando la testa.
«Però almeno era buona!»
FFFZZZ
Sette ragazzi guardavano inorriditi la teca completamente vuota.
«Owen! Tu devi spiegarmi moltissime cose!»
Gridò Duncan, appoggiato da Gwen e Geoff.
«N...non ho fatto niente!» Borbottò ma l'evidente odore di nafta che emanavano le sue continue scorreggie tradirono il suo alibi.
«Ah, bene, eh? E io ho fatto da sguattera a questo criminale per nulla?!» Sbraitò Eva, in preda ad un attacco d'ira. Corse verso l'obeso, il busto chinato. La sua testa affondò nella massiccia pancia di Owen, stordendolo.
«E non credere che finisca qui, palla di lardo!» Ringhiò poi.
«Basta così, Eva. Mi sembra evidente che la prima sfida l'avete persa voi, e mi sembra altrettanto evidente che i vincitori sono i Ronzini da Tiro!»
La squadra esultò di buon grado, ansiosi di sapere la ricompensa.
«Bene, dovete sapere che la maggiore prova di questa teoria fu un eclissi anulare che lo scienziato ammirò, notando chiaramente l'eccessiva durata di questa. Pertanto capì che la luce aveva deviato per l'attrazione di un corpo celeste. Il vostro compito è dunque di creare un eclissi anulare.»
E I concorrenti sbottarono.
«Chris! Non siamo dei, siamo umani!» Si udì fra le urla confuse.
«Calma, calma... dovrete crearla con delle sagome di cartone... nulla di più.»
Tutti i ragazzi sospirarono di sollievo.
«Solo che le sagome utilizzabili devono essere sospese ad almeno ottanta metri di altezza, e dovranno essere montate per bene, mi raccomando.»
Ricominciarono a udirsi urla di indignazione, ma stavolta il conduttore fu sordo a quei lamenti.
«Buona fortuna, queste sono le sagome e quelle sono le gru.»
Una gru nuova fiammante, una sgangherata e un palo dell'elettricità senza più i fili con un gancio si stagliavano nel cielo. All'apice di queste vi era il nome della squadra.
«Beh, almeno Chris è stato di parola.» Osservò Justin notando il nome del suo team sulla gru nuova di zecca.
«Anche troppo...»
Fece eco Greg, inanzi a lui, il nome della sua squadra si leggeva benissimo sul palo dell'alta tensione sradicato con il gancio.
«Non mi fermerà una sfida, andiamo!» Ululò Geoff.
«Ehm... Geoff, credo che il tuo entusiasmo sia leggermente fuori luogo...» Mormorò allora Bridgette, in un misto fra delusione e imbarazzo.
«Ma possiamo sempre provare!» Suggerì Greg, strappando un sorriso al festaiolo.
E detto questo si avviarono verso le gru.
Pensionati Senza Nome
Noah si sentì improvvisamente afferrare per un braccio, tentò di chiamare aiuto, ma la sua bocca era chiusa dalla mano dell'ispanico.
Arrivarono nel folto degli alberi, nascosti.
«Noah, scusa per le poco dolci maniere, ma...» Incominciò Alejandro.
«Poco dolci? Già vedevo il mio nome sulla lapide!»
«Andiamo... senti, so che tu, nonostante tutto sei un concorrente forte e furbo.»
«Ma grazie, incredibile, le anguille fanno anche dei complimenti, adesso!» Disse con sarcasmo Noah.
«Piantala di scherzare. Ecco... voglio una mano per eliminare Alex. So che non hai cattivi rapporti con Cody, tu più di altri lo puoi convincere, e con lui anche Sierra.»
FFFZZZ
Noah fissava ad occhi sbarrati l'obiettivo.
«L'anguilla mi chiede aiuto?!»
Si concesse un fugace sorrisetto.
FFFZZZ
«Beh... io non faccio mai niente per niente... soprattutto con te e...» Esordì l'indiano.
«Se vinco, centomila dollari sono tuoi.» Sibilò allora Alejandro.
Noah ammutolì di botto.
Piano piano un sorriso si fece strada sul suo volto, un ghigno, più che altro.
«Ci sto.» Mormorò allora.
Alejandro annuì e sparì nella boscaglia, lasciando a Noah lo stordimento e l'allegrezza del momento.
Nel frattempo Trent camminava verso la cabina di guida, in procinto di manovrare il cerchio di cartone di fronte al sole. Una mano gli tappò la bocca e un altra lo trascinò via.
Il chitarrista riconobbe l'elastico al polso dell'ispanico.
Anche lui venne trascinato in un posto nascosto e assicurato.
«Se riesci a convincere LeShawna e Justin ad eliminare l'irlandese, centomila dollari dei dieci milioni del montepremi vanno dalle mie alle tue tasche.»
Naturalmente il silenzio era calcolato. E anche il lento e ampio sorriso sul volto di Trent.
Lui era però sconvolto, dopotutto non si sarebbe certo aspettato una mossa del genere.
«Come posso convincere Justin? Non mi sembra di essere tanto amico di quel tipo...»
«Ti basterà adularlo per qualche minuto e sarà come argilla bagnata nelle tue mani, vedrai.» E detto questo corse verso la sua squadra, lasciandolo solo.
Purtroppo non era proprio solo. E non lo era stato neanche Noah.
Difatti nell'ombra si distinguevano dei riccioli corti e... biondi.
Dannatamente biondi.
Angolo dell'autore
Ok... scusate se magari questo capitolo è un po' più corto degli altri, vedrò di allungare i prossimi.
Intanto godetevi questo capitolo e rodetevi nell'aspettare la terza parte della puntata.
Recensite, mi raccomando, siete un po' troppo parsimoniosi di parole ultimamente, o sbaglio? ^.^
Enjoy it!
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Capitolo 8 *** 1905, Einstein - part 3 ***
1905 – Einstein
part 3
Pensionati Senza Nome
«Trent! Ma che fine avevi fatto?» Sbraitò da lontano Melanie.
«Scusa... avevo da fare...» Rispose insicuro. Non poteva certo raccontare del suo “incontro” agli altri.
«Beh, vedi di fare in fretta, fra neanche venti minuti il sole andrà nella giusta posizione, guida quella gru!» Gli indicò il mezzo. Lu, ancora stordito, barcollò fino ad arrivare alla cabina di guida, dopodiché la mise in moto.
Deejay si aggrappò al gancio, ci mise di fronte il disco nero e incominciò a salire.
«Addio, mondo crudele...» Mormorò mentre vedeva lentamente la terra allontanarsi dai suoi piedi.
Salì, salì e continuò a salire in continuazione, ormai le persone non erano che formiche, ed era appena a trenta metri d'altezza. La salita proseguiva, lui si teneva saldo alla corda, i piedi piantati sulla “luna” sotto di lui, e una paura animale. D'un tratto si mise a strillare.
«Aaagh! Fatemi scendere! Immediatamente! Trent! Fammi scendere, mammaaaa!»
Una rassicurante voce arrivò dal basso.
«Tranquillo, guarda in alto, ritrova la calma...» Gli gridò Linsday, invano. Il mammone, raggiunti ormai i cinquanta metri d'altitudine, non la smetteva di strillare.
«Ah, ci penso io ragazzi!» Annunciò Izzy, sotto gli sguardi più che preoccupati dei compagni di squadra.
Spiccò un salto e arrivò sopra la cabina di guida, cominciò a scalare la gigantesca torre, sempre più rapidamente, sino ad arrivare all'altezza del gancio. Fletté leggermente le gambe, distese le braccia lungo il corpo...
«Non lo farà davvero...» Mormorò Melanie, tenendo a due mani il collo alto del maglione, stropicciandolo di tanto in tanto.
«No... tranquilla,non lo farà.» La rassicurò Noah con un sorriso, sorriso che lasciò immediatamente il posto ad un'espressione inorridita, a due occhi sgranati, in cui si rifletteva la sagoma della rossa che balzava dal palo della gru e si aggrappava con le unghie alla base del cerchio nero di cartone, a più di sessanta metri d'altezza. Melanie lanciò un urlo acuto, le cedettero le gambe e cadde all'indietro. Due forti braccia la sostennero prima che toccasse terra.
«G-grazie Trent.» Disse con una flebile voce.
FFFZZZ
Melanie tremava come una foglia.
«D-dove s-sono ca-ca-capitata?»
Il suo respiro si fece più rapido.
FFFZZZ
Nel frattempo Izzy aveva raggiunto l'urlante Deejay. Gli si avvicinò cautamente e scattò, premendogli le mani sulle tempie e muovendo le dita avanti e indietro. Lo stridere delle corde vocali del ragazzone si interruppe, il suo sguardo terrorizzato si calmò improvvisamente e lui divenne il solito pezzo di pane.
«Che ne dite?» Strillò allora la rossa.
«Incredibile...» Mormorò Tyler, poi gridò in risposta:
«Izzy, questo me lo insegni!»
Per tutta risposta la ragazza chiamata in causa si gettò nel vuoto, ormai a ottanta metri d'altezza, in una caduta libera spaventosa, fra il terrore generale. Si aggrappò in volo ad un albero e arrestò la sua caduta di punto e di botto. Scese lentamente saltando di ramo in ramo.
FFFZZZ
Tyler guardava divertito la telecamera.
«Quella ragazza è... pazza!»
Rise.
FFFZZZ
Deejay legò saldamente il secondo cavo al palo dalla gru, rendendo l'enorme e scuro disco quasi immobile.
«Perfetto, Chris sarà contento!» Disse compiaciuto.
Fra nemmeno cinque minuti il sole sarebbe stato in posizione. Improvvisamente un pensiero molto preoccupante gli attraversò la mente.
«Ragazzi? E ora come faccio a scendere?!?» Strillò nuovamente terrorizzato.
Nessuno parlò. Qualunque cosa detta sarebbe stata fuori luogo.
«Scusate, ma perché Delroy sta lassù? Rischia di fare ombra, e poi non arriva più la luce!» Disse Linsday, rompendo quel silenzio.
«Ma certo!» Esclamò Noah.
«Izzy? Te la senti di fare un altro paio di balzi?» Chiese.
«Ci puoi scommettere, gamberetto!»
«Noah, Izzy, mi chiamo Noah!» Precisò lui scocciato.
«Come sei difficile...»
Fenomeni da Circo
«Non voglio perdere anche questa sfida, muovetevi!» Gridava a pieni polmoni Eva, già imbestialita.
Geoff stava agganciando il cerchio di cartone lì a terra, mentre Greg fissava le cime sul “timone” per spostare il palo. Owen gli si avvicinò lentamente e chiese:
«Stai facendo muovere la gru?»
«Sì, esattamente, anzi, perché tu e Courtney, che non state facendo niente, non mi date una mano?» Rispose il nuovo concorrente deciso.
«Ehm... è il caso? Courtney la vedo un po' giù...» Mormorò il grassone.
«Sarete di grande aiuto. Da solo non ce la faresti, devi mettere questi macigni come contrappesi su queste griglie... quando devi girare a destra, dà una botta alla griglia di sinistra, il legno cederà e il masso spingerà per ruotare l'articolazione. Queste sono le quattro direzioni. Se hai bisogno d'aiuto, chiama, io devo fare una cosetta.» E così lo liquidò.
FFFZZZ
Owen si toccava le punte delle dita con fare pensieroso.
«Ok, non che abbia paura di lei... è solo che è pericolosa, ecco...»
FFFZZZ
Owen si avvicinò lentamente alla ragazza sotto l'albero, poi gli chiese titubante:
«Courtney...? Mi verresti a dare una mano?» Incominciò a tremare, temendo per la reazione della bruna.
«Sì...» Disse lei con calma, generando un grosso sospiro di sollievo da parte del canadese.
Purtroppo però Greg non aveva fatto una proposta così vantaggiosa, in quanto Owen temporeggiava fantasticando sulle forme dei sassi, simili a formaggi, o roba simile, e Courtney continuava a non fare niente, rintanandosi nella sua depressione.
Nel frattempo Bridgette stava parlando animatamente con Geoff, con fare abbastanza intimorito quanto arrabbiato.
«Vorrei essere quasi io a farlo!» Gli sussurrò la surfista tenendo a bada l'ira.
«Nah... lo umilieremo come ha fatto lui con noi. Appena perderanno una sfida.» La rassicurò tignoso il biondo.
«Sei sicuro?» Domandò titubante lei.
«Ma certo, Alex gli farà avere un esaurimento nervoso di questo passo, quanto basta per eliminarlo.»
«Tu... tu non gli hai promesso ricompense, vero?» Bridgette era piuttosto timorosa.
«Beh... dovrò convincere alcuni della sua squadra ad eliminare Justin e Blaineley... m credo di farcela.» Rispose allora lui, preoccupato.
«Mancano sei minuti, poi il sole sarà in posizione. Muovetevi!» Annunciò Duncan.
Ronzini da Tiro
Erano ben due ore che l'ispanico non guardava più in cagnesco Alex, c'era veramente da preoccuparsi. L'irlandese era più che calmo, apparentemente ignaro del complotto a suo discapito.
«Ragazzi... slegate Sierra.» Ordinò Cody, gli occhi fissi su un bigliettino stropicciato.
«Sei pazzo? Quella ti seguirebbe ovunque!» Esclamò inorridita Blaineley.
«Ho... ehm... ho un piano per liberarmene.» Mentì il nerd, poi fece un cenno a LeShawna, che tirò con vigore la leva, facendo scendere il gancio. Appesa a quest'ultimo c'era la stalker, in un garbuglio di fili, che strillava in continuazione il nome di Cody e i rispettivi nomignoli e vezzeggiativi.
Justin si avvicinò tentennante, poi estrasse un coltellino e recise una delle corde. Immediatamente si lanciò il più lontano possibile, mentre Sierra balzava lontano, attorcigliando le corde e lanciando involontarie frustate nel raggio di cinque metri. Cody incominciò a correre a tutta velocità nel bosco, mentre lei lo seguiva a ruota. Si arrestò di botto, di fronte a lui, l'indiano.
«Fuori il rospo, che ha fatto Alex?» Domandò più serio che mai.
«Non so se dovrei dirtelo, ma diciamo che...» Si avvicinò all'orecchio del nerd e sussurrò:
«Vuole tenere te e Sierra fino alla finale a tre, gli servite come alleati e poi vi scaricherà. Questo implica che arriverete voi due, insieme, fino alla finale a tre!» Si allontanò dal viso del terrorizzato ragazzo, poi lasciò avvicinare Sierra e gli sussurrò:
«Alex si è alleato per eliminare Cody e farti arrivare sino in finale, spera in un tuo esaurimento nervoso per allontanamento forzato, così sarà semplicissimo eliminarti.» Sussurrò nuovamente, senza che Cody sentisse.
«Ma è ignobile!» Strillò Sierra, fuori di sé.
A Cody non parve vero: vedeva finalmente la ragazza volere un allontanamento da lui, era più che estasiato.
«Beh... potremmo eliminarlo, ma ci servono altri voti.» Propose quindi.
«Fate come credete, vi ho avvisato per il vostro bene. Arrivederci.» E detto questo sparì nel folto degli alberi, facendo di tutto per arrivare in posizione. Fu proprio mentre correva che incappò in una radura, e si ritrasse subito, nascondendosi.
«Allora, tutto chiaro?» Sussurrò il chitarrista.
«Sì, eppure... quel tipo sembrava abbastanza in gamba...» Mormorò LeShawna.
«A me non è mai piaciuto.» Troncò Justin.
«Basterà eliminarlo, tutto questo potrà finire.» Li rassicurò Trent.
«Dobbiamo convincere anche Cody e Sierra, non dovrebbe essere tanto difficile.» Propose la ragazzona.
«Io posso convincere Blaineley. Pende dalle mie labbra, ma non solo. Anche dai miei pettorali, addominali, dorsali, bicipiti, tricipiti, deltoidi, trapezi...» Incominciò ad elencare il belloccio con disinvoltura.
«Mi fido poco di quella, saremo in quattro, bastano ed avanzano.» Lo zittì LeShawna.
«Ok... fa come credi. Non credo sarà difficile, d'altronde sabotare le sfide per eliminarci non è stata una mossa saggia da parte sua.» Ripeté Trent.
«Si ritroverà nella sua Irlanda appena perderemo una sfida. Contaci.» Affermò deciso Justin, poi si allontanò verso la sua squadra, seguito dalla ragazzona.
Trent rimase solo, in mezzo a quella radura, a pensare se veramente potesse essere la cosa giusta.
«L'anguilla ha corrotto anche te?» Lo richiamò Noah, facendolo sobbalzare.
«Che...che intendi dire?» Gli rispose sbigottito il ragazzo dagli occhi di giada.
«Non fare lo gnorri, Alejandro mi aveva detto di convincere Cody e Sierra ad eliminare Alex, in cambio avrei avuto, in caso di sua vincita, centomila in biglietti fruscianti.» Spiegò divertito l'indiano.
«E tu?» Chiese con timore.
«Ho accettato. E a quanto pare anche te...» Continuò a sorridere con naturalezza.
«Sì... ma non credo che ci vorrà molto prima che il suo piano salti.» Disse mogio Trent.
«Beh, naturale. Non ho certo raccontato ai piccioncini la stessa cosa che tu hai raccontato agli squilibrati.» Affermò.
«No, decisamente.» Borbottò sorridendo il chitarrista.
FFFZZZ
Noah e Trent erano nel confessionale, parlavano alla telecamera.
«Non abbiamo nulla contro il latin-lover... faremo solo in modo...»
«Con maniere quasi lecite...»
«...che si scopra il suo complotto...»Finì Noah.
I due risero e si batterono il cinque.
FFFZZZ
Chris stava di fronte alla creazione dei Ronzini da Tiro.
«Bene... copre alla perfezione il sole, ma niente di speciale. Non avete immaginazione!» Criticò altezzoso il conduttore. Poi passò a quella dei Pensionati Senza Nome.
Attaccato leggermente sopra al filo, vi era Deejay, rannicchiato e dipinto di azzurro.
«Che... che cos'è quello?» Domandò schifato Chris.
«È il corpo celeste che attira a se la luce.» Spiegò Noah, abbastanza divertito.
Il conduttore sembrò deluso, stupito, più che altro, poi il suo volto si illuminò di un sorriso.
«Bene, vedo che avete usato la fantasia, complimenti!» Affermò, poi si piazzò inanzi alla “gru” dei Fenomeni da Circo.
«È ora, Owen!» Sussurrò Greg ansioso.
Purtroppo il grassone non aveva affatto preparato il meccanismo, Courtney ancora meno... Owen cercò immediatamente un modo per risolvere, e buttò un sasso a caso sulla griglia, il legno cedette.
«No, non quello!» Strillò Bridgette, corse il più lontano possibile, mentre il palo cadeva nella sua direzione. Lo evitò per un soffio. Non fece altrettanto il conduttore, che gridò di dolore per il piede schiacciato dal ferro.
«Ah! Voi! Nella sala dei saluti, e subito!» Strillò quindi!
«Medicatemi! Non c'è un infermeria?!» Gridò ancora.
Immediatamente due o tre addetti lo caricarono su una barella e lo portarono in ambulatorio, in tempo per lasciargli dire la squadra vincitrice.
I Pensionati Senza Nome.
«Sì! Abbiamo vinto!» Esultarono abbracciandosi i sette componenti di questa squadra.
Nel frattempo Greg guardava in cagnesco Owen e Courtney.
E non era il solo.
FFFZZZ
Owen era a dir poco disperato.
«Ok, avrei dovuto stare un po' più attento... ma che volete...
Avevo fame!» Giustificò.
«Non mi elimineranno certo per questo, no?» Fece una risatina isterica.
Si incupì.
FFFZZZ
FFFZZZ
Courtney era più vispa del solito.
«Finalmente... me ne torno a casa!»
Sorrise.
FFFZZZ
FFFZZZ
Melanie era piuttosto preoccupata.
«Sono preoccupata per Greg, noi due siamo amici d'infanzia, è stato un sogno che partecipasse allo stesso reality... ma se uscisse?»
Il suo sguardo si fece meno tranquillo.
FFFZZZ
Chris si trovava seduto su una poltroncina, la gamba ancora dolorante.
«Votate, e fate in fretta!» Strillò arrabbiato.
«Chris... un po' più di calma, i telespettatori non gradirebbero...» Lo avvisò Chef.
«Dì un po', da quando hai questo sesto senso?» Gli domandò interessato il conduttore, ritrovando il sorriso.
Il cuoco rise leggermente e diede una pacca sulla spalla all'amico.
FFFZZZ
Greg era furioso.
«Owen e Courtney. Peccato che non sia possibile obliterarli tutti e due.»
Disse anche cupo.
FFFZZZ
FFFZZZ
Eva era piuttosto calma.
«Courtney è inutile, ma Owen ci danneggia, e non avrebbe senso votare miss Ti Pugnalo Alle Spalle...»
Un attimo dopo ringhiò e infilò con forza la foto della surfista nell'obliteratrice.
FFFZZZ
FFFZZZ
Duncan aveva in mano le foto della perfettina e del grassone.
«Nel complesso Owen è stato decisamente peggio di Courtney, ma resta sempre un alleato facile da conquistare...»
Obliterò la foto della ragazza.
FFFZZZ
Chris faceva un sorriso brillante alla telecamera.
«Bene, oggi vi consegnerò una pergamena: una laurea in astrofisica Fac Simile.» Disse divertito Chris.
«La prima laurea va a...
Duncan!
Gwen!
Greg!
Geoff ed... Eva!
Bridgette!»
Courtney guardò con un debole sorriso l'ultima pergamena, d'altronde uscire era quello che avrebbe voluto.
«Ragazzi... il secondo eliminato di A tutto reality Century... è... Owen!» Gridò con entusiasmo.
Lanciò la pergamena ad una arrabbiata e sbigottita Courtney.
«Ma... ma... io non ho fatto niente! Sono stata del tutto inutile!» Strillò, non capendo.
«Vero, ma Owen ci ha intralciati.» Spiegò con calma Greg.
Owen si avvicinò al parapetto e prese un salvagente.
«Suppongo sia questo il metodo, vero?» Disse con il morale a terra.
«Hai quasi indovinato...» Rise Chris, e, strappatogli dalle mani il salvagente, lo gettò in acqua, ripartendo con la barca.
«Hey, ma io... ho paura di affogare!» Strillò da lontano Owen, in preda ad un attacco di panico.
«Sciocchezza, il grasso galleggia!» Gli rispose il conduttore con noncuranza.
«Un momento, dite a Izzy che...» Strillò, ma venne zittito dal cuoco, che gli tirò una scodella di sbobba in faccia.
Chris, rimasto solo, mandò via i concorrenti, si piazzò di fronte alla telecamera e si schiarì la voce.
«Allora, cari telespettatori...
Chi sarà il prossimo sfortunato? Owen sopravviverà in mezzo al mare? E soprattutto, riusciremo ad evitare quegli scogli?» Disse preoccupato indicando la prua che puntava verso rocce taglienti come lame.
«Scoprirete questo e altro nella prossima puntata di...
A tutto
Reality
Century!
Angolo dell'autore
Bene...
Allora, ci sarebbe dovuta essere anche una quarta parte, ma, viste le recensioni della scorsa puntata (puntata, non capitolo) ho stringato e raggruppato tutto in questo capitolo.
Recensite, mi raccomando, credo proprio che ne valga la pena...
Ok, fine della parte maliziosa/deficiente/enigmatica.
Enjoy it!
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Capitolo 9 *** 1906, San Francisco - part 1 ***
1906 – San Francisco
part 1
Erano sbarcati ad un porto che sembrava appartenere all'Inghilterra, dati gli usi, i costumi e la pronuncia delle poche anime che si trovavano lì, senza che lo sapessero le precedenti sfide si erano svolte in Germania. Anche se la prima sarebbe stato meglio svolgerla a Londra, fatto stava che lì tutto costava di più, perciò il conduttore era andato a risparmio.
Il gommone accostò al molo, già, gommone. Chef non era mai stato un buon marinaio, e a detta sua, gli scogli si spostavano troppo velocemente.
Un pullman li condusse ad un bellissimo aeroporto, ogni aereo sembrava nuovo di zecca.
«Wow... finalmente faremo un viaggio al sicuro...» Commentò felice Gwen, che per quanto dovesse stare in classe economica, non sarebbe stato certo come nella nave...
«Credo che tu sia in errore, Gwen...» Rispose malizioso Chris, poi indicò divertito un jet, nascosto dagli altri, fin troppo familiare.
«Vi ricorda niente?» Rise, quella risata irritante che voleva dire due cose: pericolo e audience.
«Non è possibile...» Fu il commento di alcuni, altri presero a strillare, altri ancora si dimenavano nella loro camicia di forza (Eva) e altri non riuscivano nemmeno a gridare.
«Pensionati Senza Nome... sapete dov'è la prima classe. Fenomeni da Circo, i topi vi attendono. I Ronzini da Tiro vengono con me.» Annunciò felice. Poi entrò nell'aereo, seguito da Chef e da ventidue ragazzi poco contenti.
FFFZZZ
Noah era abbattuto.
«All'inizio ho pensato: “no... non ci farà volare su una carretta simile”, e invece eccomi a parlare nell'angusto bagno di un carrello con due ali. Potrebbe andare peggio?»
FFFZZZ
Chris si piazzò di fronte a tutti, prima che venissero smistati negli ambienti e disse con energia:
«Bene, quale consacrazione di questo veicolo, compagno delle vostre peggiori avventure, dovrete... cantare una bella canzoncina, come ai vecchi tempi!» Sorrise.
FFFZZZ
Noah aveva una specie di tic all'occhio.
«Sì, potrebbe andare peggio.» Troncò.
FFFZZZ
Mormorii, gemiti e urla di totale disapprovazione riempirono la sala, e, prima che Chris potesse aggiungere qualcosa, tutti se ne andarono nelle sale, senza degnarlo di ascolto. Tutti tranne i Ronzini da Tiro.
«Ehm... ok, per questa volta siete salvi, solo perché... perché mi sento buono.» Affermò altezzoso il conduttore sotto gli sguardi scettici di ben otto concorrenti.
«Dunque, andrete comunque nella classe perdenti, non fatevi illusioni.» Chiarì subito.
«Ma nella sfida di oggi ogni squadra avrà un ruolo diverso, pertanto dovrei anticiparvi qualcosa sul vostro...» Si avvicinò ai ragazzi.
Ronzini da Tiro
Cody Era davanti al confessionale, solo.
All'interno poteva sentire la flebile voce di Alex e, per quanto non potesse fidarsi di lui, era la sua ultima spiaggia.
FFFZZZ
Alex sentì bussare, aprì la porta. Cody entrò a razzo e si richiuse la porta alle spalle.
«Amico... devi aiutarmi a liberarmi di Sierra» Disse convinto.
«Ehi... Cody...» L'irlandese prese tempo.
«Io... non ce a faccio più, mi lecca i piedi mentre dormo!» Strillò. Alex sembrò capire e ribatté fermamente:
«Non mi sembra di avere qualcosa da spartire con te...» Sibilò.
«Ma che ti ha preso? Andiamo... io cerco solo dei voti per...» Continuò il nerd.
«Eliminarmi? Non cedere che non ti abbia sentito...» Lo gelò.
Cody non rispose, abbassò la testa.
«È stato Alejandro a corrompere Noah, e non solo lui... Perché non ti confronti con Sierra, Justin... e magari anche LeShawna?» Suggerì tramante. Il suo piano stava per scattare.
«Dici... dici sul serio?» Domandò sbigottito in ragazzo.
«Assolutamente... vedrai tu stesso. E ora, se vuoi scusarmi un attimo...» Aprì la porta.
Cody uscì cauto controllando che non ci fosse nessuno, poi richiuse l'uscio.
Alex, rimasto solo, si passò una mano dietro la nuca.
«Sei morto, Burromuerto...»
FFFZZZ
Atterrarono senza troppi problemi in una città abbandonata, in lontananza si distingueva una metropoli.
«Chris? Chris, questo posto è deserto!» Contestò Noah, piuttosto deluso.
«Lasciami spiegare...» Lo zittì il conduttore, poi incominciò:
«San Francisco, alba del 18 Aprile 1906. Un terremoto impetuoso rade quasi al suolo la metropoli, seguito da un potente incendio, che ne incenerisce i resti.» Annunciò grave.
«Già, infatti questo posto sembra proprio distrutto da un terremoto...» Constatò Geoff.
«Sì... ma non è questa la metropoli, San Francisco è quella!» Indicò la metropoli in lontananza.
«Non dovremmo mica arrivarci a piedi!» Si spaventò Gwen, già stremata per la classe economica.
«No... la sfida si svolgerà qui. Credo che in qualche modo dobbiate riconoscere questo posto...» Ghignò. Quindici concorrenti sgranarono gli occhi.
«Chris...? Non ci avrai portati...» Incominciò titubante Bridgette.
«Sì. Questo è il campo da gioco della quarta stagione, stagione che, per motivi legali, non ha superato la seconda puntata!» Disse con eccessivo entusiasmo.
Molti ragazzi erano stupiti, ignari di ciò che era successo lì.
«Questa è l'arena di...
A tutto
reality
Your Slides!3»
FFFZZZ
Noah aveva gli occhi sgranati.
«Non. È. Possibile. Pensavo di essermi lasciato alle spalle quella faccenda!»
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Trent era mogio.
«Speravo di non rivedere più questo posto...»
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Courtney era furiosa.
«Questo è troppo! Altro che avvocato, un sicario, servirebbe!»
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Geoff non era poi così felice.
«Beh... non è stata una così bella pensata. No, decisamente.»
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Bridgette teneva a bada la rabbia.
«È stato... crudele!» Sbraitò.
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Linsday aveva il solito sguardo ebete.
«Qui ci sono già stata... chissà se c'è anche Tyler!»
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Beth era abbastanza incerta.
«Non mi era andata poi così male... era persino finita nel pullman con Linsday... ma non ho buoni ricordi di questo posto.»
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Alejandro era piuttosto calmo.
«Ora che ricordo, mi rode che in questo reality non c'è Katie... sarebbe stata una facilissima alleata.»
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Heather era inviperita.
«Quel... quel... mostro!»
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Blaineley sembrava scocciata.
«È un vero peccato che non sia andato avanti... avrei vinto di sicuro.»
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Sierra era abbastanza incavolata.
«Non. Ci. Stava. Il. Mio. Codichino. Non mi è mai piaciuto quel reality.»
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Gwen non era certo contenta.
«Chris...? Sei finito.»
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Izzy era più seria del solito.
«Era stato un inferno... e poi LeShawna e Trent erano così terribilmente seri... nel pullman mi ero annoiata a morte.»
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LeShawna guardava truce l'obiettivo, senza parlare.
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Chris McLane guardava estasiato la telecamera.
«Sono convinto che quest'idea sia piaciuta tantissimo ai concorrenti!»
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Il conduttore tornò dal confessionale e si piazzò di fronte ai ragazzi.
«Bene, oggi, ogni squadra dovrà fare un ruolo diverso. Pensionati Senza Nome, in qualità di vincitori sarete i piloti di elicotteri e veicoli di soccorso, dovrete costringere i cittadini a salvarsi con i vostri mezzi; i Fenomeni da Circo, quali perdenti, staranno in qualche abitazione sana, e dovranno fuggire dal terremoto senza l'aiuto dei soccorsi. I Ronzini da Tiro sono già in posizione, hanno il compito di generare il terremoto, e dovranno bloccarvi in città.
La prima squadra che raggiunge il suo scopo vince, Via!»
Una corda scese da un elicottero e portò via il conduttore, che ebbe appena il tempo di urlare:
«I Pensionati Senza Nome dovranno trovare da loro i veicoli, così come i Fenomeni da Circo dovranno trovare i ripari.»
Nessuno ci pensò due volte.
Trent incominciò a correre, seguito dalla sua squadra, verso il centro della città, mentre i Fenomeni da Circo si divisero in tre gruppi per trovare meglio un nascondiglio.
Ronzini da Tiro
«LeShawna? Puoi... venire un secondo?» Sussurrò Justin, piuttosto preoccupato.
La ragazzona si avvicinò al belloccio, evitando gli esplosivi e le trivelle. Emerse dal sotterraneo e raggiunse anche Cody e Sierra.
«Che... che c'è?» Chiese titubante.
«C'è che Trent ci ha raccontato una balla!» Sbraitò Justin.
«A noi ci ha pensato Noah... ci ha convinti ad eliminare il ricciolo...» Spiegò Sierra disgustata.
«Ma non credo che si fossero messi d'accordo. Justin mi ha confidato che vi è stato detto che Alex sabotava le sfide, ma a me è stato detto tutt'altra cosa.» Continuò Cody, ma venne interrotto da Justin.
«Sinceramente, credo che se avessero voluto fare una coalizione si sarebbero confrontati sui motivi... ecco perché sono convinto che siano entrambi falsi.» Troncò.
«Dobbiamo far parlare Trent e Noah... è l'unico modo per sapere chi c'è dietro.» Intuì LeShawna, ora più adirata che mai.
«A Trent ci penso io.» Aggiunse poi.
«Bene, Noah è mio.» Concordò Cody.
«Subito?» Chiese.
«Subito.» Confermò.
E si allontanarono.
FFFZZZ
LeShawna era piuttosto stupita.
«Questa non me l'aspettavo. No, proprio no.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Cody guardava stranito l'obiettivo.
«Io... non so se credere ad Alex... lui dice che è Alejandro... io... non lo so...»
Si mordicchiò il labbro inferiore.
FFFZZZ
Fenomeni da Circo
«No! Eva non viene con noi!» Protestò animatamente Geoff.
«Cerca di capire, amico... in fondo non è poi così pericolosa...» Lo rassicurò Duncan.
«Hai idea di quanto ci metta poco a strappare la camicia di forza?» Sbraitò.
«Uff... va bene. Verrà con noi.» Cedette Greg.
Così Geoff e Bridgette; Duncan e Gwen; Courtney, Greg ed Eva si avviarono verso tre direzioni differenti senza esitare.
Greg teneva per le spalle Eva, i nervi a fior di pelle, nel caso dovesse liberarsi. Passò un po' di tempo, poi si voltò verso Courtney.
«Courtney... non credo che allontanarsi da Eva sia saggio, lei l' dentro non ci passa, vai a vedere se per caso è stabile...» Propose, indicando uno stretto fra due assi.
La ragazza si addentrò senza indugio lì dentro, aggiunse lentamente una porta e si accorse quindi di essere sbucata in un ambiante piuttosto ampio. Incominciò a picchiettare le assi, vedendo se erano solide, e per sicurezza diede una spallata al muro. Nessun rumore.
Soddisfatta, tornò indietro, ma vide inanzi a lei Alex. Cadde all'indietro.
«Tu... tu che ci fai qui?» Gli si rivolse sprezzante.
«Potrei chiederti la stessa cosa...» Rispose con un sorriso.
Gli porse la mano e l'aiutò a rialzarsi.
«Grazie.» Disse altezzosa, ma venne bloccata da una sua domanda.
«Perché vuoi farti eliminare?»
Lei sobbalzò. Inizialmente provò l'impulso di fissarlo trucemente, ma comunque gli rispose.
«Non hai visto la scorsa stagione?» Disse amara.
«Sì... ma io... io fossi in te non mi arrenderei così facilmente...» Suggerì il biondo.
Courtney si fece tutto d'un tratto interessata.
«Ovvero?»
«Beh... sai, niente guarisce un cuore infranto più di una vendetta...» Sussurrò.
Lei si illuminò.
Ronzini da Tiro
Alex entrò nuovamente nel sotterraneo, Heather sorrise.
«Alex, dove eri finito? Ero in pensiero!» Disse divertita.
FFFZZZ
Alejandro aveva uno sguardo totalmente truce.
«Ero. In. Pensiero. Non va bene, Heather, non va bene!» Strillò.
«Meno male che starà dentro ancora per poco. Saboterò la prossima sfida, l'irlandese andrà a casa!»
Gridò in preda ad un attacco isterico.
FFFZZZ
«Tutto ok, ragazzi, via al terremoto.» Ordinò.
Blaineley premette alcuni interruttori, le trivelle entrarono in funzione.
«Terremoto avviato.» Confermò.
«Le bombe sono a posto?» Chiese.
«Bombe in posizione.» Rispose.
«Bene... prepariamoci a far saltare qualcuno.» Disse con un ghigno Justin.
Pensionati Senza Nome
I veicoli non erano altro che un elicottero e due jeep, di cui una senza uno pneumatico e con una gomma a terra.
«Chris ha esagerato.» Concordarono tutti.
Nel frattempo il chitarrista era andato a dare un occhiata ai vicoli, a detta sua.
«Mel...? vieni un attimo.» La chiamò Trent. Lei lo raggiunse dietro un palazzo.
«Il nostro compito è costringere i cittadini a scappare con i nostri mezzi, no?» Gli chiese.
«Sì. E allora?» Domandò incerta.
«E allora seguimi. Ho un piano.» E la prese per mano, portandola alla base di un palazzo che sembrava abbastanza intatto.
Arrivò sotto il portone, una ventina di assi malridotte reggevano quel che restava del tutto.
«Lega questa corda a tutte le assi.» Ordinò. Poi prese l'altra estremità della fune e la legò alla jeep.
«Questa è l'unica via d'uscita dalla città, e sta per essere bloccata.» Annunciò.
Sul volto di Melanie si formò un lento ghigno.
«Basterà tirare questa corda e bloccheremo definitivamente le uscite! Geniale!» Esclamò.
I due si abbracciarono calorosamente.
Si staccarono, i loro sguardi s'incontrarono d'improvviso. Si avvicinarono sempre più...
Improvvisamente un violento scossone li fece cadere entrambi, le tegole precipitavano giù dai tetti, i palazzi cedevano.
Si alzarono entrambi, lui prese per mano lei e incominciarono a correre a perdifiato verso la squadra.
Arrivarono alla jeep, in tempo per vedere Deejay, Noah e Izzy decollare con l'elicottero.
«Voi pensate a bloccarli, noi ci recheremo sul posto.» Gli gridò l'amico.
Trent si diresse verso il palazzo rimasto miracolosamente intatto, annunciando il piano.
«Io, andrò sul posto, Tyler più avanti e Mel ancora più in là! Se passano di qua sfrutteremo un passaparola, Linsday, accendi il motore. Quando Mel ti dirà di partire, premi forte il pedale a destra. Ricorda, quello a destra!» E urlato questo incominciò a correre, seguito da Tyler.
Si posizionò sul luogo previsto e aspettò.
Solo che non dovette aspettare molto...
3 = A tutto reality You Slides era una specie di concorso che io, stupidamente, avevo pubblicato come storia invece che come contest...
In pratica era una gara di scrittura mascherata come un reality, che si svolgeva in una città abbandonata devastata da un sisma. L'amministrazione, per il motivo sopra citato, mi ha cancellato in automatico la storia, pertanto il concorso non è potuto andare avanti.
Angolo dell'autore
Occhei... non picchiatemi se ho inserito una certa scena, o' voi fan della TXG...
Spero che l'idea di TDYS vi sia piaciuta, io l'ho trovata divertente!
Recensite, per favore!
Anzi no, recensite e basta, oppure... oppure...
Oppure chiamo mio cuggino!
Ne approfitto per fare un saluto a tutti gli ex concorrenti di TDYS!
Minox, ora meglio conosciuto come Il Chitarrista, nelle vesti di Alejandro!
Annamaria20, nei panni di Blaineley!
AnnieJ nel ruolo di Gwen!
Clover per la mitica... Izzy!
Teskio Punk per... Duncan!
Skie_Sierra_Grazy in veste di Katie!
Kuroneko Asagiri come... Heather!
Eastre nel ruolo di Noah!
Princess Kimko in veste di Beth!
Semplicemente_me all'interpretazione di Courtney!
KiA99_LiZzY15 per la surfista Bridgette!
Sailor Marty TD fan nelle abbondanti vesti di LeShawna!
Saro, anzi, ora Keep_Calm_and_Saro nei panni di Trent!
I_Love_Total_Drama_And_Anime_ A recitare il festaiolo... Geoff!
AkakuroHybird come Linsday!
Un saluto a tutti, siete stati grandi!
Enjoy it!
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Capitolo 10 *** 1906, San Francisco - part 2 ***
1906 – San Francisco
part 2
Fenomeni da Circo
Geoff e Bridgette ormai non si rendevano più neanche conto di ciò che gli stava succedendo attorno, le loro bocche erano incollate, i loro occhi chiusi. Dannatamente chiusi, perché se non lo fossero stati avrebbero potuto vedere con chiarezza in quale palazzo stavano entrando.
Ognuna delle assi che lo sostenevano aveva un lazo legato attorno.
Continuarono a camminare alla cieca fino a che non raggiunsero l'uscita posteriore. Sbucarono esattamente davanti al chitarrista, che, vedendoseli davanti mise le mani attorno alla bocca a mo' di amplificatore.
Geoff, nel frattempo aveva aperto gli occhi, e aveva intuito alla perfezione ciò che stava per succedere. Saltò addosso all'amico e gli tappò la bocca con una mano, mentre con l'altra gli teneva bloccato un braccio.
«Scusa amico...» Incominciò affatto divertito. «Ma non vorrei essere vittima di qualche scherzetto..» Sussurrò.
Atterrò Trent e guardò avanti. Troppo tardi, Tyler aveva visto tutto e aveva fatto scattare il passaparola.
«Presto, corri!» Gridò Geoff alla surfista, lasciò andare il chitarrista e corse dietro di lei. In poco tempo uscirono dalla città, in tempo per vedere il palazzo crollare alle loro spalle e ostruire le uscite.
«E ora che facciamo?» Chiese intimorita lei. Lui la guardò per qualche secondo preoccupato. Un attimo dopo i due erano avvinghiati l'uno all'altra e si baciavano con trasporto.
FFFZZZ
Trent non era affatto tranquillo.
«Sinceramente... non mi aspettavo quella mossa da Geoff. Tutto pensavo meno che fosse violento, d'altronde stava limonando con Bridgette... insomma, non pensavo che potesse andare così.»
FFFZZZ
Duncan picchiettava deciso su un muro, l'orecchio appoggiato ad esso. Il terreno ballava, ormai il terremoto era in pieno svolgimento, ciò gli impediva di ascoltare ben i rumori.
«Ti ci vuole tanto?» Gridò preoccupata Gwen, cercando di sovrastare i rumori delle trivelle.
«Ancora poco...» Mormorò lui, sapendo che non sarebbe stato sentito.
Scorré il dito sui mattoni, poi diede un forte pugno al muro. Quello fece un rumore sordo, come di una clava che colpisce una roccia.
«È sicuro.» Disse fiero. I due si abbracciarono felici e si accucciarono pazienti sotto quel muro.
Ad un certo punto il terremoto cessò di botto.
«Beh?» Duncan interruppe quel silenzio.
Non esitarono ad alzarsi e cominciare a correre verso l'uscita. Sbucarono nella periferia, cominciarono a percorrere il perimetro, sino a trovare l'uscita dalla città. Scalarono con facilità l'ostruzione e raggiunsero Geoff e Bridgette, ancora intenti a darsi da fare.
Mancavano tre giocatori all'appello.
Pensionati Senza Nome
Deejay stava sorvolando la città, A malapena riusciva a tenere l'elicottero, e Izzy non era certo d'aiuto.
«Deejay, tu continua, io scendo a cercare gli altri, se sono nascosti in un palazzo. Ti farò un cenno.» Urlò Noah.
Si calò con la corda sino a terra e incominciò a correre. Corse sempre più rapidamente, poi scorse un movimento in un palazzo. Si avvicinò cauto, si nascose dietro una colonna e poi uscì allo scoperto, saltando addosso al malcapitato.
«C..Cody?» Disse schifato, e si ritrasse subito.
«Ciao Noah.» Rispose imbarazzato.
Si alzò da terra e guardò imbarazzato l'amico.
«Ehm... è stato Alejandro, vero?» Esordì il nerd.
Noah, perfettamente cosciente che prima o poi sarebbe successo, sorrise e annuì convinto. Cody abbassò lo sguardo, poi lo rialzò.
«Parliamo della stessa cosa, vero?» Chiese.
«Sì, il fatto che mi ha... corrotto per raccontarti balle.» Rispose divertito, poi si allontanò.
«Se vuoi scusarmi...» Incominciò a correre in direzione opposta.
Lasciò Cody in un misto fra sorpresa e scocciatura. Anche divertimento, però, insomma, il concorrente più forte del reality che elemosina voti per eliminare un rivale. E magari dovrebbe anche essere sicuro di perdere la prossima sfida.
Questo pensiero lo colpì come una randellata in testa. Forse Alejandro voleva sabotare la sfida, magari manomettendo i meccanismi del terremoto. In quel momento la terra, sotto i suoi piedi, smise di tremare. I suoi occhi si spalancarono, e lui corse a razzo verso il nascondiglio sotterraneo.
FFFZZZ
Cody era più serio che mai.
«Bene, dunque potrebbe aver sabotato la sfida. Si sta cacciando in un mare di guai.»
FFFZZZ
Trent era appena tornato alla jeep, Tyler e Linsday erano andati, a detta loro, in avascoperta, a detta di Melanie, a limonare. La terra aveva da poco smesso di tremare, lasciandoli in un misto d'incertezza e sorpresa.
Fuori faceva un freddo cane, il chitarrista entrò nella jeep. Passò qualche minuto in totale silenzio, ognuno dei due teneva lo sguardo basso.
Poi il chitarrista esordì.
«Beh... fa freddo, eh?»
FFFZZZ
Trent aveva gli occhi a palla.
«Beh fa freddo?!»
Si batté una mano sulla fronte.
FFFZZZ
Lei annuì leggermente.
Poi nessuno parlò per altri minuti, tutto ciò stava diventando imbarazzante.
Trent a questo punto si girò verso di lei.
«Senti... mi dispiace per ciò che stava per succedere prima...» Mormorò.
Lei avvicinò il suo volto a lui, sempre più rapidamente.
«Ti dispiace?» Esalò lei.
Le loro bocche s'incontrarono lentamente, lui le prese la testa fra le mani.
Il bacio si interruppe di botto, entrambi si staccarono, rossi in volto.
«Scusa...» Dissero insieme.
Peccato che qualcuno non potesse sentire.
FFFZZZ
Melanie ere piuttosto determinata.
«Non fraintendetemi, mi piace, Trent. Ma ci conosciamo da poco più di una settimana... E poi, sinceramente non mi sento così pronta.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Trent era molto deciso.
«Sì, insomma, Melanie mi piace, ma non abbastanza da rimpiazzare... cioè... non abbastanza... e basta.»
FFFZZZ
Il silenzio calò di nuovo, meno imbarazzante di prima ma pur sempre indeciso.
«E adesso?» Chiese Trent.
«Adesso si esce dalla città, il sole è calato, la sfida è finita.» Troncò.
Entrambi scesero, si tenevano ad un metro di distanza per l'imbarazzo, raggiunsero l'uscita della città e la oltrepassarono senza problemi. Sbucarono quindi in un piazzale, in cui c'erano i Ronzini da Tiro, Linsday, Tyler, Geoff, Bridgette, Duncan e Gwen, nonché Chris. Si sentiva il rombo di un elicottero, all'interno vi erano Deejay, Noah, Izzy, Courtney, Greg ed Eva. Con un po' di fatica e fortuna il veicolo atterrò, sballottando i passeggeri.
«Bene, cinque componenti dei Fenomeni da Circo hanno completato la sfida, ma i Pensionati Senza Nome hanno fatto centro solo con i restanti tre di quella squadra. Sono deluso...
Non posso che alimentare il mio disappunto per i Ronzini da Tiro, che non sono riusciti né a mandare avanti il terremoto, né a far esplodere le bombe. Pertanto, i vincitori sono i Fenomeni da Circo, e la sala dei saluti ospiterà i Ronzini da Tiro.» Annunciò Divertito Chris.
Gwen stava raggiungendo la prima classe, si sentì afferrare da una presa abbastanza forte e trascinare dietro ad una specie di totem che si trovava nella sala dei saluti.
«LeShawna?» Domandò sbigottita. «Ma che...?»
Lei gli tappò la bocca con un dito.
«Ehi, Gwenny cara, ho il piacere di annunciarti che puoi smetterla di sentirti in colpa...» Disse con un sorriso.
«Non ti capisco...» Mormorò incerta la dark.
«Trent t si è finalmente tolta dalla testa!» Annunciò entusiasta.
La ragazza sembrò abbastanza scossa, poi sorrise forzatamente e annuì.
«Bene... senti, mi aspettano in prima classe... per caso, come lo sai?» Disse cercando di non sembrare interessata. La ragazzona sospirò.
«È una lunga storia... sappi soltanto che l'ho beccato in una delle jeep a limonare...» Gli fece l'occhiolino.
«Puoi dormire sogni tranquilli!» La salutò, lasciandola in un misto di confusione e curiosità.
FFFZZZ
Gwen non era molto decisa.
«Non potevo certo mettermi a chiedere con chi l'aveva visto... sarebbe sembrato chissà cosa...»
Sbarrò gli occhi.
«Non che mi interessi, eh?» Chiarì subito, seppur poco credibile.
FFFZZZ
Cody, Justin e Sierra, accucciati in un nascondiglio appena fuori della sala dei saluti, la chiamarono, lei si avvicinò.
«È stato Alejandro.» Disse subito il nerd, sotto lo sguardo stupito della ragazzona.
«Mi sono facilmente accorto, nel momento in cui il terremoto è cessato di botto, che è stato lui a staccare la corrente e a disinnescare le bombe, l'ho visto con questi occhi, è testimone anche Sierra.» Affermò Justin, la stalker annuì grave.
«Voleva sabotare la sfida per eliminare Alex, logico. Noi tre votiamo per lui, sei con noi?» Aggiunse.
LeShawna assunse un'espressione determinata e annuì.
L'aereo decollò nuovamente, ventidue concorrenti a bordo.
«Bene, oggi vi consegnerò, quale simbolo della permanenza per minimo altri tre giorni, un mattone appartenente a quei palazzi. Che inizino le votazioni!» Chris era molto contento.
FFFZZZ
Alejandro era al settimo cielo.
«Sì, finalmente quella fastidiosa zecca bionda se ne torna a casa!»
Inserì la foto dell'irlandese nell'obliteratrice.
FFFZZZ
FFFZZZ
Cody obliterava con un ghigno la foto dell'ispanico.
«Te lo saresti mai aspettato, Al?»
FFFZZZ
FFFZZZ
Alex prese in mano la foto di Alejandro e la infilò nella macchinetta.
«Fuori uno.»
FFFZZZ
Chris allora prese i sette mattoni.
«Il primo mattone va a...
LeShawna!
Heather!
Sierra!
Cody!
Justin!
Blaineley!»
A quel punto Alex, più rilassato che mai si preparò a ricevere il mattone.
«Ragazzi, l'ultimo mattone della serata va a... Alejandro!» Annunciò il conduttore, sotto lo sguardo inorridito dell'irlandese e il ghigno soddisfatto dell'ispanico.
«Cosa? Non puoi eliminare Alex, come avete potuto?» Sbraitò Heather, rivolgendosi alla sua squadra.
«Tranquilla Heather, era solo uno scherzo.» La interruppe Chris.
«In realtà è Alejandro ad essere stato eliminato, con sei voti!» Annunciò sorridente il conduttore.
A quel punto Alejandro divenne livido in volto, e, tentando di reprimere la rabbia, strappò di mano il paracadute al cuoco.
«Sentirete ancora parlare di me, statene certi!» Strillò.
«Sì... come no...» Mormorò Cody.
«Ciao ciao...» Sussurrò tignoso Alex.
Chef spinse l'ispanico al di fuori del portellone.
FFFZZZ
Heather aveva il volto scarlatto.
«La mia precedente protesta è stata... calcolatissima, è soltanto strategia.»
Fece una lunga pausa.
«È chiaro?» Sbraitò, in preda al nervosismo.
FFFZZZ
Chris liquidò i concorrenti e svuotò la sala dei saluti.
«Eh-ehm... Dunque...
La cerimonia di oggi è stata veramente emozionante, che ascolti...
Direi che Alejandro si è proprio cacciato nei pasticci, come criticarlo, sarà stato stremato dallo scorso reality... Ora che non c'è più... Alex avrà campo libero?
Lo scoprirete qui, su
A tutto
reality
Century!
Angolo dell'autore
Bene... spero che i fan della TXG si calmino... *Schiva forcone* e che i fan della AXH non mi uccidano *Cerca di parlare ma schiva appena una freccia infuocata*...
State tranquilli, è tutto ok... credo.
Ho dovuto costruire questa trama... non giudicate. u.u
Spero comunque che apprezzerete il fatto che ho accorciato e accorpato tutto in due sole parti, ad ogni modo.
Un saluto a Oscura_and_Guetta, che mi ha recensito tutti i capitoli, dal primo all'ultimo, non solo di questa storia, fra l'altro!
Alla prossima puntata, lettori!
Enjoy it!
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Capitolo 11 *** The first doposhow ***
The first doposhow
Josh4 era sulla comoda poltrona del conduttore, gli spalti ai lati ospitavano quattro ragazzi. Il cameraman si piazzò al punto giusto e premette il tasto rosso.
«Buonasera, pubblico di A tutto reality, siamo qui per il primo doposhow! Visto e considerato che Blaineley è stata selezionata per lo show, io condurrò questo programma.» Annunciò entusiasta.
«Qui, in questo studio, commenteremo i fatti accaduti, intervisteremo gli eliminati e il tutto con la partecipazione del pubblico parlante, per ora formato da Beth, Ezekiel, Katie e Sadie!» Indicò i quattro ex concorrenti delle scorse stagioni.
«Ezekiel, dopo aver subito un intervento d'urgenza e una terapia psicologica, sembra aver riacquistato proprietà umane, sempre che ne abbia mai possedute...» Ridacchiò.
«Bene, da oggi, nel doposhow, ci sarà una nuova rubrica, ovvero...»
Lo schermo calò e comparvero le gigantesche facce dei quattro componenti del pubblico parlante.
«..."L'occhio dei grandi fratelli"! Chiunque faccia parte del pubblico parlante esprimerà la sua opinione riguardo a dei particolari non notati durante il programma, a ciò che più ne ha colpito i componenti.» Ammiccò ai quattro ragazzi, e subito Katie e Sadie padroneggiarono la scena.
Si piazzarono di fronte allo schermo, su cui apparve la foto di Courtney.
«Noi abbiamo notato l'espressione di Courtney quando ha incontrato Alex, quando è stata ripresa da Chris e quando lo stesso Alex le ha dato quel consiglio...» Esordì Katie.
Sullo schermo comparve la sua faccia triste, con l'accenno di un ghigno, la sua faccia spaventata, con l'accenno di un ghigno e un ghigno sulla sua faccia.
«Secondo noi Courtney non aspettava altro che quel suggerimento da un altro concorrente, cosicché ogni sua colpa delle azioni sarebbe ricaduta su di lui!» Concluse orgogliosa Sadie.
«È anche vero che però Alex potrebbe aver dato quel consiglio apposta per metterla contro i compagni di squadra, essendo sicuro che l'avrebbe accettato. È scaltro, quel ragazzo.» Intervenne decisa Beth.
«Ed è anche super sexy e incredibilmente gnocco...» Esalarono in coro adoranti le amiche.
Passò un lungo periodo di silenzio, in cui lo sguardo sognante delle due e i loro continui sospiri riempirono la scena, poi Josh interruppe questo clima.
«Bene, si conclude così la nostra rubrica, passiamo a qualcosa di ben più interessante...» Era piuttosto deluso.
«Intervisteremo gli eliminati delle precedenti tre puntate!» Si concesse una piccola pausa, in cui si sistemò il papillon al collo e si strofinò la giacca.
«Il primo è un ragazzo sfigato, secchione, nerd e antipatico, nel blog di A tutto reality ha soltanto cinque fan: sua madre, diciotto commenti positivi, sua cugina, sei commenti positivi, sua nonna, quindici commenti positivi, sua zia, dieci commenti positivi e uno negativo, e...» Esaminò meglio lo schermo, padroneggiava un quinto fan, niente foto del profilo e milleduecentotto commenti positivi.
«Roldah? E chi è questo Roldah?» Fece un attimo di pausa.
«Harold.» Concluse deluso.
«Vieni avanti, sfigato!» Gli gridò senza esitare.
Da dietro le quinte comparve il nerd, abbastanza incavolato. Si sedette altezzoso sul divanetto e Josh immediatamente esordì.
«Bene Harold, ho notato che i tuoi fan scarseggiano...»
«Hai notato male, c'è un certo Roldah che mi ha lasciato una serie di commenti positivi.» Ribatté.
«Credi che non mi sia accorto che quel Roldah sei... tu?» Lo rimbeccò il conduttore.
Harold abbassò lo sguardo, deluso.
«Allora, non sei mai riuscito ad arrivare in una finale a tre, tantomeno a quattro, e in quest'edizione hai commesso un errore che ti è costato la vittoria... sei stato il primo eliminato di A tutto reality Century... insomma, come ci si sente ad essere stati così umiliati?» Domandò a questo punto con enfasi.
«Beh... la mia squadra non ha capito affatto il valore del mio posto qui, ma se ne accorgeranno, come è successo nella scorsa edizione.» Affermò deciso.
«Spiegati meglio...» Indagò.
«La mia squadra, dopo la mia eliminazione, finì con lo sparire del tutto. Hanno pagato il prezzo per avermi votato.» Confermò.
«Ti ricordo che avrebbero eliminato Deejay, ma tu ti sei auto eliminato...» Lo punzecchiò Josh.
«Non sei certo tu la persona in grado di esprimere questo tipo di giudizi. Io almeno ho talento, sono un beatboxer pazzesco!» Si entusiasmò.
«Come no... i fratelli reality si sono sciolti, tu hai fatto un cd da solo e ne hai venduto una sola copia perché serviva ad una casalinga per appenderlo al balcone e spaventare i piccioni.» Continuò annoiato.
«Ma ho anche scritto la mia autobiografia, ed è stata venduta!» Ribatté orgoglioso di sé.
«Sei copie, di cui quattro sono finite nel falò di un piccolo paese alla sagra della salsiccia... per cuocere le salsicce.» Lo aggiornò.
«Ma la quinta e la sesta copia...» Provò a dire il nerd.
«L'hai comprata tu, e la sesta te l'hanno tirata in piena faccia sul tappeto rosso di Igenia Worlds5...» Lo interruppe Josh.
Harold assunse un'espressione affranta.
«Vatti a sedere sugli spalti del pubblico parlante, è il momento di un nuovo eliminato!» Lo mandò via.
«Il peso massimo di A tutto reality, il beniamino del pubblico per eccellenza, ha vinto la prima edizione, ladies and gentilmen... Owen!»
Il grassone fece il suo ingresso con entusiasmo, prendendosi tutti gli applausi (registrati e non) che si meritava. Si accomodò sul divanetto dei perdenti, abbastanza entusiasta del calore con cui veniva accolto.
«Bene Owen... visto che sei venuto qui, vogliamo comunicarti che non pochi concorrenti ti hanno definito un alleato facile da conquistare... che ne pensi, in proposito?» Domandò.
«Beh... diciamo che... insomma, mi sono lasciato abbindolare molto facilmente la scorsa stagione... è normale che la pensino così...» Si toccava le punte delle dita.
«Sì, scusa un attimo, Owen, ma ti è arrivato un tweet da I_Love_Total_Drama, una domanda.» Lo interruppe e armeggiò con il computer.
«Fai pure, sono pronto a rispondere.» Sorrise.
«Ok, allora: “Owen, perché credi che qualcuno abbia preferito eliminarti al posto di Courtney?”» Lesse attentamente.
«Diciamo che... hanno pensato che lei potesse risultare più utile, più forte e più... carina. E mi riferisco a Duncan.» Ridacchiò.
«Sì, ok, ora è il turno del terzo eliminato. Vai pure a sederti, amico. Il tempo stringe...» Owen si sedette accanto a Beth.
«Il concorrente più forte della storia di A tutto reality, forse dopo Heather, eliminato brutalmente alla terza puntata, signore e signori... Alejandro!» Presentò il concorrente, che si accomodò sul divanetto.
«Bene Al...ejandro, tutti sappiamo che mai come questa volta qualcuno ti ha veramente fatto rodere il fegato...» Esordì.
«Non mi va di parlarne.» Troncò l'ispanico.
«Va bene... allora taci e guarda qui!» Lo schermo scese, iniziò un contdown.
FFFZZZ
Cody obliterava con un ghigno la foto dell'ispanico.
«Te lo saresti mai aspettato, Al?»
FFFZZZ
FFFZZZ
LeShawna riprese in mano la foto di Alejandro, ormai obliterata.
«Non mi sento affatto in colpa, lui ha sabotato la sfida e ha patteggiato con l'altra squadra!»
FFFZZZ
FFFZZZ
Justin infilava nella macchinetta soddisfatto la foto di Alejandro.
«Uomo in meno...»
FFFZZZ
FFFZZZ
Sierra obliterava indignata la foto dell'ispanico.
«Traditore!»
FFFZZZ
FFFZZZ
Alex prese in mano la foto di Alejandro e la infilò nella macchinetta.
«Fuori uno.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Blaineley obliterava la foto di Heather.
«Ha fin troppo esagerato con questa storia!»
FFFZZZ
FFFZZZ
Heather alzava prima la foto di Blaineley, poi quella di LeShawna.
«Devo a lei il mio dente d'oro, ma lui...»
Infilò la foto del latin-lover nell'obliteratrice.
FFFZZZ
Alejandro era allibito.
«Heather ha votato per me?» Domandò sotto un treno.
«Spiacente, amico, ma questa è la vita.» A quel punto Owen e Harold raggiunsero un palchetto alla loro sinistra.
«Ora passiamo ad un gioco... simile a verità o martello/incudine/elettrificazione... si chiama: Verità o... percorso!» Owen osservò una porta, l'insegna diceva: “Percorso”.
«Sono sicuro che qualcosa mi sfugge...» Disse perplesso.
«Oh, tranquillo, iniziamo... adesso!
La prima domanda ci arriva da Facebook, un messaggio di GXB_4_EvEr... è per te, Owen!»
Aprì la casella del computer e lesse ad alta voce.
«Owen, che volevi dire a Izzy, quando ti hanno eliminato?»
Il ragazzone rimase interdetto, poi ammise:
«Volevo chiedergli se mi riservava un panini con la pancetta... Chef fa la pancetta buonissima!» Abbassò lo sguardo, Josh si coprì gli occhi e le orecchie, pronto a sentire il colpo, ma il colpo non si sentì. Owen non mentiva.
«Wow... bene, sono abbastanza deluso... c'è un tweet per Alejandro da Sypni_The_Best: Alejandro, perché il fatto che Alex stesse lì lì per conquistare Heather ti faceva così tanto innervosire?» Guardò di sottecchi l'ispanico, che ostentò sicurezza.
«Sapevo che mi avrebbero fatto questa domanda. Bene, posso affermare che avevo paura che Alex potesse, una volta eliminata Heather con il suo stratagemma, essere un pericoloso avversario per la fin...» Non riuscì a finire, un pugno di gomma a molla lo colpì in pieno petto, lanciandolo addosso a quella porta, la quale si aprì e si richiuse alle sue spalle. Una barra di ferro calò quindi dal soffitto ed atterrò su due gancetti, bloccando definitivamente l'uscio.
Una telecamera riprendeva dall'interno.
«Dove sono capitato?» Sbraitò Alejandro.
Un altoparlante trasmise la voce di Josh.
«Hai mentito, pertanto l'unico modo di uscire è completare il percorso.»
L'ispanico si acquattò ed incominciò ad avanzare, nel buio più completo, poi trovò una candela e continuò. A parte il fango non era poi così male, ma poi sentì uno strano sibilo, si guardò intorno. Istintivamente capì e si gettò a terra, avendo appena il tempo di schivare una lama che lo avrebbe certamente sezionato in due.
Rabbrividì e continuò, strisciando a terra, si ritrovò di fronte ad una statua di un leone eretto su due zampe. Cautamente mosse un passo, un altro e inciampò in avanti, cadendo su una mattonella che si abbassò a mo' di pulsante.
Dalla bocca del leone uscì una fiammata che lo sfiorò, lui strisciò in fretta e furia fino alla fine del corridoio.
Immediatamente si coprì gli occhi, accecati dalla luce del giorno. Pieno di sollievo, attraversò l'uscio e si sentì mancare la terra sotto i piedi, cadendo da circa dieci metri in una piscina piena di...
«Nafta?!» Strillò. Si ritrasse subito ed uscì dalla piscina. Si trovava sul lato destro dello studio, fece il suo mogio ingresso da dietro le quinte.
«Bene, Alejandro ha avuto la sua punizione per aver mentito, ora c'è una videochat per Owen!»
Sullo schermo comparve un ragazzino con i capelli corti e ricci, castani chiari, due occhiali sul naso e un acne che avrebbe fatto invidia ad un vulcano.
«Ciao Owen, io sono Rodny, dall'Ontario. Senti...ma come fai a mollare certe scorreggie tanto potenti da rompere una coltre di ghiaccio? Io al massimo riesco a fracassare i vetri delle finestre...»
Il video terminò, sotto lo sguardo imbarazzato di Josh e quello divertito di Owen.
«Oh, ma è semplice, basta avere uno stomaco capiente, e saper dosare il peto... per il resto è tutto naturale.» Disse tranquillo, il pugno non partì.
Josh era disgustato.
«Ok... facciamo che per oggi il doposhow è finito, con centootto commenti per Owen, cinquecentosedici per Alejandro e uno per Harold... da Roldah. Patetico.» Commentò.
Harold abbassò di nuovo lo sguardo.
«A proposito, ci è stato permesso da Chris di commentare di tanto in tanto le puntate... pertanto, alla fine di ogni capitolo, ci sarà un piccolo spazio dedicato alle opinioni del pubblico parlante.»
Un applauso partì, mentre Katie e Sadie squittivano dalla gioia.
«Bene, credo proprio che ne varrà la pena... scopritelo nella prossima puntata di...
A tutto
reality
Century!
4 = Il conduttore, insieme a Blaineley, di Caccia alle Celebrità.
5 = A tutto reality: Azione, puntata 27, speciale.
Angolo dell'autore
Beh... dunque, innanzitutto ci tengo a dire che in questo doposhow, prima o poi, ci sarà il gioco "Seconda occasione”, per cui, non rinfacciatemi nulla riguardo a ciò, per favore...
Un enorme saluto a tutti i lettori che seguono questo reality!
Super_j
Il Saggio Trent
Lightdragon91 e
Lively
E poi coloro che non solo seguono, ma anche recensiscono:
Clover _ Armstrong
NewNeji
Oscura_And_Guetta
Piccola_Saki e...
SailorKilari
Non è fantastico? Sono nove! Nove!
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Capitolo 12 *** 1910, Italy wins - part 1 ***
1910 – Italy wins
part 1
Ronzini da Tiro
Alex stava sbracato sulla comoda poltrona della prima classe, mentre Justin e Blaineley si dedicavano ai trattamenti di bellezza. Già, perché Chris aveva avuto la pessima idea di invertire i posti, nonostante la sfida fosse stata vinta da altri.
Cody era chiuso nel confessionale, da un po', ormai.
FFFZZZ
Cody dormiva sdraiato sul ripiano reggente il gabinetto, parlando nel sonno.
«No... Sierra, ferma! No... non... farlo... Aaagh!» Strillò.
Aprì di colpo gli occhi, si guardò intorno spaurito.
«Ah... era solo un incubo... non so perché non mi sia venuto in mente prima: dormire nel confessionale! La porta è a prova di Sierra!» Annunciò sereno, e si rimise a dormire.
FFFZZZ
LeShawna camminava per la prima classe, poi ne uscì per raggiungere il confessionale. Camminando lentamente ed a sguardo alto incespicò improvvisamente in qualcosa all'altezza della sua tibia.
Inorridì. Due gambe spuntavano da un buco nel pavimento.
«Chi...chi è?» Urlò, e si ritrasse immediatamente. La voce di Sierra non la tranquillizzò affatto.
«Sto cercando di entrare nel confessionale... Cody deve aver avuto un incidente... non esce di lì da ieri sera!» Spiegò con semplicità.
La ragazzona si allontanò cauta e spaventata, dirigendosi verso la prima classe. In quel momento si sentì chiamare. Si voltò in più direzioni, senza vedere nessuno. Camminò incerta per alcuni metri, poi si bloccò. Improvvisamente Izzy si calò dal soffitto, atterrando sulle sue spalle e passò uno straccio bagnato sul volto della ragazzona. Lei perse i sensi.
A quel punto sbucarono Deejay e Tyler, che la presero e la trascinarono in una stanza buia.
Dopo una ventina di minuti si riprese, mentre Noah le tastava il polso.
«Non cedo che abbiamo avuto una così ottima idea...» Mormorava.
«Ragazzi... ragazzi?!» Urlò immediatamente LeShawna, alzandosi in piedi e ricadendo subito sulle ginocchia, priva di forze.
«È tutto ok, in poco tempo ti ritroverai a posto...» La rassicurò Melanie.
Lei scattò, reggendosi ad una specie di scaffale sospeso.
«Ma che vi è saltato in mente?» Disse debolmente.
«Dobbiamo parlare.» Le disse deciso Trent.
«Da te non potevo che aspettarmelo, dopo ciò che hai fatto nella seconda stagione...» L'attaccò velenoso Tyler.
«Sai, Harold, prima della cerimonia dei saluti, ci ha detto che tu l'avevi lasciato...» Parlò allora Deejay, sforzandosi di sembrare cattivo, senza successo.
«Ecco... non credo che fosse un gesto istintivo... non potresti averlo fatto per indebolirlo?» La punzecchiò Noah.
Lei rimase allibita.
«Io n-non farei m-m-mai una cosa simile!» Si difese lei, balbettando.
«Come no... come hai visto siamo perfettamente in grado di convincere la tua squadra ad eliminare chiunque... sappiamo su cosa far leva, quali tasti toccare...» Sibilò ancora Noah.
«E possiamo ucciderti!» L'aggredì Izzy, ma venne messa a bada dal Giamaicano, che la resse bloccandole il braccio dietro la schiena.
«Tu non vuoi tornare a casa, vero?» Le domandò Melanie, guardandola di sottecchi.
«N...no...» Sussurrò spaurita lei.
«Bene, sai, a noi piacerebbe molto stare in prima classe... tutte le settimane...» Lasciò intendere.
«N-non potete chiedermi questo!» Lei sbarrò gli occhi.
«Oh... sì che possiamo... ci penserai tu a sabotare le sfide, no? Bene, siamo d'accordo.» Le diede un'amichevole pacca sulla schiena.
«Buon lavoro!» La salutarono e se ne andarono.
Lei rimase nella penombra, spaurita e confusa. Uscì e tornò in prima classe.
FFFZZZ
Cody dormiva alla grande, appoggiato sul lavandino. La tavoletta del water si alzò e ne uscì Sierra, puzzolente e gioiosa.
«Cody!» Gridò, saltandogli al collo.
«No... Sierra... Sierra! Aaagh!»
FFFZZZ
«Che hai, LeShawna? Sembra che tu abbia visto un fantasma...» La canzonò Blaineley.
«Ho visto Sierra.» Troncò, per giustificarsi.
«Ah.» Fu l'unico commento della bionda, che ammutoliva e con sguardo preoccupato si alzava dal sedile.
Uscì dalla prima classe per raggiungere anche lei il confessionale, notò il buco nel pavimento. Immediatamente si scansò, impaurita, poi ne vide uscire una mano. Lanciò un urlo d'orrore, ma prima di scappare vide il volto di Cody. Il ragazzo cercava di uscire, ma la stalker era più forte.
«Aiutami!» La implorò Cody, sudato e terrorizzato.
«Uhm... potrei...» Lei prese tempo.
«Ti scongiuro!» Ribadì il nerd, ormai quasi inghiottito dal buco.
«Però avrei bisogno di una nuova alleanza... sai...» Accennò.
«Quello che vuoi, ma presto!» Strillò alla fine.
Lei afferrò il braccio del concorrente e con uno strattone lo tirò fuori, senza Sierra. Subito dopo prese un mezzobusto di Chris e con esso chiuse definitivamente il foro.
«Libero.» Annunciò rivolgendosi al compagno.
«Per poco, andiamo.» La ammonì Cody, dopodiché si avviò in tutta fretta verso la classe economica.
«Dove vai?» Le chiese Blaineley.
«Non mi troverà, dove penso io!» E corse.
FFFZZZ
Sierra ringhiava e lanciava urli rabbiosi, cercando di sfondare la porta.
«Aaagh! Blaineley è una donna morta!» Diceva fra un grugnito e l'altro.
FFFZZZ
Chris li aveva radunati tutti in uno stadio.
«Bene concorrenti, dovete sapere che nel 1910 la Nazionale di calcio italiana ha vinto la sua prima partita contro la Francia, precisamente vinse sei a due.
Come gli intenditori avranno capito, l'Italia giocò in casa, ed infatti è qui che ci troviamo: nello stadio di San Siro, alla nebbiosa città di Milano!» Annunciò soddisfatto.
«Ehm... Chris?» Lo richiamò Chef.
«Dimmi, Chef.» Gli si rivolse con un sorriso.
«Dovevamo proprio atterrare nello stadio? Come faremo a rimuovere l'aereo?» Domandò preoccupato.
«Al tempo, caro mio, al tempo...
Bene, dicevo, la sfida di oggi sarà molto faticosa e famosa. Dovrete giocare a calcetto in un campo da calcio, e visto che siete tre squadre, farete un torneo in cui il vincitore resta in campo. Ah, visto che non era molto interessante, abbiamo deciso di prolungare il tempo di gioco, da novanta minuti a sei ore.»
I concorrenti inorridirono.
«Per questo il torneo si prolungherà anche di notte, dovete fare un totale di tre partite. Il nostro giudice di gara sarà Chef, i guardalinee ce li ha prestati Milano. Bene, iniziamo fra mezz'ora, fatevi trovare qui.» E si voltò di spalle, per poi andarsene.
A questo punto Geoff chiamò a raccolta la sua squadra.
«Ragazzi, io ho fatto calcio per sei anni, mi chiamavano Fuoriclasse,... credo di potervi essere utile!» Enfatizzò.
I suoi compagni, per niente titubanti, accettarono di buon grado e lo seguirono in una metà campo.
Nel frattempo i Ronzini da Tiro andavano in un'altra sezione e i Pensionati Senza Nome prendevano il centrocampo.
Geoff dirigeva gli allenamenti, facendo fare scatti e salti ai sudatissimi compagni di squadra.
«Forza, sì, così, cattivi, andiamo, metteteci un po' di gambe!» Urlò sprezzante.
Ad un tratto Geoff prese un pallone e lo calciò con tutte le sue forze in direzione di Eva, che lo bloccò senza problemi e lo rispedì al mittente alla stessa velocità, ma solo con il braccio.
«Fantastico, abbiamo il nostro portiere! Complimenti Eva!» Si congratulò, poi notò che i restanti cinque ragazzi erano fermi.
«Vi ho forse detto di fermarvi? Correte!» Li rimproverò.
Nel frattempo Izzy sbraitava ordini a destra e a manca facendo fare esercizi inumani ai componenti della sua squadra.
«Saltate, arrampicate, gettate! Avanti, la traversa non è poi così alta, vai Trent!» Urlò.
Trent saltò e si issò su di essa, perdendo l'equilibrio. Deejay lo seguì, riuscendoci senza problemi.
«Wow! Bella forza nelle braccia... portiere!» Si congratulò la rossa.
Cody, Blaineley, Heather e LeShawna stavano chini sulla riga del fallo laterale. Alex si mise le mani a coppa attorno alla bocca.
«Pronti? Via!» Strillò.
Immediatamente Blaineley scattò, portandosi subito in testa, seguita da Heather. LeShawna era forte, ma il suo peso le impediva le alte velocità.
«Bene ragazzi, bello scatto. Blaineley, mi congratulo, abbiamo il centravanti! Mi congratulo anche con LeShawna, che con la sua forza bruta (in senso buono, tranquilla) sarebbe perfetta come difensore. Heather... vedo che ti coordini bene, mezzala destra. Quanto a me, che sono mancino... mezzala sinistra.» Annunciò.
In quel momento Cody raggiunse il traguardo.
«Anf...ehi, un momento... e io?» Esalò.
«Tu hai fatto cinquanta metri in quaranta secondi. Gli altri l'anno fatti in venti secondi. Chi vince?» Lasciò intendere eloquentemente.
FFFZZZ
Sierra era furiosa.
«Se Blaineley non fosse esistita, Cody sarebbe rientrato nei primi tre e sarebbe finito in squadra. Blaineley deve tornare a casa!»
Stropicciò un foglietto di carta e se lo mise in bocca, per poi sputarlo con rabbia.
FFFZZZ
«Bene, quindi abbiamo Sierra in porta, LeShawna in difesa, io ed Heather a centrocampo e Blaineley come punta. Cominciamo a passarci la palla.» Ordinò incoraggiante.
Poche decine di metri più in la anche le altre squadra avevano fatto la formazione. Geoff e Duncan punte centrali, a centrocampo Greg , in difesa Bridgette ed in porta la letale Eva.
Nell'altra squadra Izzy era punta centrale, Trent e Melanie erano i centrocampisti, in difesa Tyler copriva la fascia e Deejay oscurava la porta.
Chris entrò in campo, mentre tutti si passavano la palla.
«Bene, vedo che avete fatto un buon lavoro... allora, Chef, tira la monetina.» Ordinò.
Il cuoco tirò in aria un dado a sei facce.
«Allora... i primi a giocare saranno... i Pensionati Senza nome!» Annunciò.
Il cuoco ripeté il rituale.
«E gareggeranno contro... i Fenomeni da Circo!»
FFFZZZ
Heather si osservava le unghie a braccio teso.
«Ma guarda un po'... persino in un sorteggio siamo i più sfortunati...»
FFFZZZ
I giocatori erano schierati, si scrutavano con fare bellicoso, la verdeggiante tera pulsava sotto i loro scarpini. Chef si portò il piccolo oggetto metallico alle labbra, immise aria in esso.
Un fischio risuonò nel campo.
Angolo dell'autore
Allora... mi scuso con quelli a cui il calcio non piace, ma a me piace, questo è il mio reality e decido io. ù.ù
Mi scuso anche per la brevità di questo capitolo, perdonatemi.
Spero apprezzerete il dialogo multicolore, e spero apprezziate che i rispettivi colori hanno una certa attinenza con un'altra mia fanfiction... e chi vuole intendere, intenda.
Mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento, a te la linea, Josh!
Enjoy it!
FFFZZZ
Grazie, Fede. Allora... abbiamo qui Katie e Sadie squittenti, Beth, Harold ed Ezekiel inespressivi e Alejandro con uno stranissimo tic all'occhio sinistro...
Heather ed Alex? A centrocampo?
Andiamo, Alejandro... lo dici come se il centrocampo fosse la freccia di Cupido...
Freccia... Cupido... roba da mangiare, per caso?
No, Cupido è un dio greco, rappresenta l'amore, si dice che chi venisse colpito dalla sua freccia s'innamorasse di chiunque! Io so tutto in materia, terrò una conferenza su questo ed i fossili quaternari il quindici gennaio al teatro che ho affittato, se qualcuno vuole acquistare gli ultimi biglietti... su avanti, gli ultimi biglietti! Gli ultimi ventimila biglietti...
Ventimila? Che teatro hai affittato, Harold?
Ha solamente cinquecento posti, ma grazie ad un prestito che ho preso in banca li moltiplicherò per quaranta. I lavori sono già iniziati. Ho calcolato tutto, Ezekiel!
Come farai a ripagare tanti soldi?
Ottocentomila dollari, speravo di farcela vincendo il milione, ma posso benissimo guadagnare il doppio con il ricavo della vendita di questi biglietti, Owen!
Ragazzi... dovremmo parlare dello show...
Sì... esatto... Harold? Ci presti la freccia di Cupido per Trent?
Un momento, Sadie, ma sbaglio o Trent ha limonato con Melanie?
Sì, è vero Katie, ma poi ha detto che qualcun'altra gli piace di più!
Passa un lungo silenzio, loro cambiano lentamente espressione.
Sono io!
No, io!
Si azzuffano.
Basta, basta così! Abbiamo pochi minuti, vedete di sbrigarvi!
Non so... che dire... sembra che loro non se la cavino male senza di me...
Alex ha le ore contate!
Calmati Alejandro, non siamo qui per sentirti ripetere sempre la stessa cosa.
Credo invece che non le abbia per niente contate, si fa voler bene da tutti. Specialmente da Heather, in fondo hai usato anche tu questo trucco, nella scorsa edizione...
Alejandro si lancia contro Harold ringhiando a denti scoperti, riesco a fermargli il busto in tempo, aiutato da Owen.
Devi calmarti. Il calcio nei gioielli dalla tua ragazza ti ha dato alla testa? Sei stato eliminato perché avevi patteggiato con l'altra squadra per gelosia. Ti sembra furbo?
Tu non parlare, animale!
Mi avevi sguinzagliato contro Heather, abbandonandomi ai miei istinti primordiali, potevi essere più crudele e più ingegnoso? Ora hai disinnescato le mine e hai staccato la corrente sotto gli occhi dei tuoi compagni, senza contare che non ha preso precauzioni per l'alleanza, potevi essere più...
Stupido?
Esatto.
Un rivolo di saliva esce dalla bocca dell'ispanico, mentre i suoi occhi si socchiudono.
Sentite, qui abbiamo finito il tempo, avevamo solo cinque minuti. Mi dispiace, ma sono costretto a chiudere.
No, aspetta, questo è un messaggio per la mia mamma, mamma, se mi stai guardando in TV sappi che ti voglio bene, salutami nonn...
FFFZZZ |
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Capitolo 13 *** 1910, Italy wins - part 2 ***
1910
– Italy wins
part
2
Pensionati
Senza Nome VS Fenomeni da Circo
Geoff
teneva il piede a pochi centimetri dal pallone, Duncan stava al
limite del cerchio. Passò qualche secondo, poi il festaiolo lo
colpì con l'interno, mandandolo ai piedi del compagno di
squadra. Izzy si lanciò nella sua direzione, il punk non
riusciva a dribblarla, neanche a tenere bene la palla, la passò
dietro.
Greg
velò, lasciandola a Bridgette e scattando sulla fascia, mentre
la surfista chiudeva il triangolo. Lui ricevette la palla, condusse
fino al limite dell'area e la passò a destra. Duncan la
controllò, fintò il tiro e la spedì dietro di
tacco, mentre Geoff accorciava le distanze fra lui e la porta. Prese
la palla ed avanzò, dribblando Tyler, che inciampò sui
suoi stessi piedi, Trent e Melanie erano solo un ricordo, ormai
c'erano solo lui e Deejay. Inquadrò l'incrocio dei pali, si
spostò impercettibilmente sulla sinistra e colpì la
palla di esterno, spedendola sul fondo della rete nonostante il tuffo
del portiere.
La
squadra esultò, si rimise subito in posizione. Noah, dagli
spalti, lasciò cadere a terra il libro che leggeva.
FFFZZZ
Noah
aveva gli occhi sbarrati.
«Ma...
è uno scherzo? Di cognome fanno Maradona?»
FFFZZZ
FFFZZZ
LeShawna
era abbattuta.
«Mi
consola a malapena il fatto che per sabotare le sfide non dovrò
impegnarmi molto, d'altronde i Fenomeni da Circo sembrano dei
fuoriclasse!»
FFFZZZ
FFFZZZ
Alex
era pensieroso.
«Credo
che vincere risulti essere più difficile del previsto,
possiamo sperare giusto di arrivare secondi...»
FFFZZZ
FFFZZZ
Heather
guardava convinta l'obiettivo.
«Per
questo non ho assunto il comando della squadra, in questa gara
perderemo di sicuro.»
FFFZZZ
«I
miei complimenti, dopo soli trenta secondi avete già segnato,
ma vi consiglio di giocare piano... avete ancora
ventunmilacinquecentosettanta secondi da giocare...» Gridò
Chris.
La
patita ricominciò, la palla era presente nove volte su dieci
nella metà campo dei Pensionati Senza Nome, e quando entrava
nell'altra ci rimaneva massimo otto secondi.
Ci
furono alti e bassi, ma le ore passavano, e in tutto questo loro non
diminuivano mai il ritmo. Calarono le prime luci della sera, la
partita andava avanti da cinque ore e cinquanta, ormai, e la loro
corsa era diventata uno strisciare a terra. Il tabellone segnava
ventiquattro pari.
«Non...
non possiamo andare avanti così...» Biascicò
Geoff, cercando di tenersi sulle braccia.
«Sono...
sono d'accordo...» Esalò il punk.
«Izzy
è instancabile! Da quando abbiamo cominciato a rallentare lei
non fa che segnare...» Accusò Greg, anche lui a
terra.
«Ed
anche Eva è sfinita...» Mormorò Duncan.
Improvvisamente
s'illuminò, e con molta fatica si rialzò in piedi,
puntando verso la surfista.
«Non
pensarci neanche!» Gli strillò il festaiolo, allo
stremo delle forze.
Geoff
aveva capito qual'era il suo piano, e non gli piaceva affatto,
d'altronde non era un'iniziativa così nobile. Il punk la
sollevò da terra e la condusse sino alla porta avversaria, poi
richiamò 'attenzione di Eva.
«Hey!
La surfista qui dice che sei una mozzarella! Che non sei capace di
calciare un pallone!» Urlò.
Improvvisamente
la pelle della ragazza divenne livida, e con un ghigno rubò la
palla ad Izzy, portandola sino a centrocampo. Caricò il tiro,
portò avanti la gamba sinistra e indietro la destra, la molla
scattò.
Il
pallone partì alla velocità di un'auto della formula
uno in linea retta, Duncan scostò lui e Bridgette.
Heather
aveva assistito alla scena.
FFFZZZ
Heather
si limava le unghie.
«Ho
due modi per vincere: giocare meglio delle altre squadre oppure
sabotarle. Secondo voi quale scelgo?»
Si
concesse un ghigno.
FFFZZZ
Lei
raccolse un sasso da terra e lo scagliò con tutte le sue forze
sulla traiettoria della palla, sfiorandola appena. Questa deviò,
centrando il sette formato dalla traversa e dal palo.
«Non...
è... possibile!» Strillò Duncan.
Bridgette,
improvvisamente rinvenuta, incominciò a correre il più
lontano possibile, inseguita da Eva, mentre Geoff teneva per il collo
Duncan.
«Ma
bravo... bella idea! Se le succede qualcosa ti strozzo con le mie
mani!» Sussurrò minaccioso.
Izzy
s'impossessò del pallone, vani i tentativi di Greg di
fermarla, la palla si stampò sul fondo della rete.
FFFZZZ
Heather
sembrava piuttosto soddisfatta.
«Zac!
E i Fenomeni da Circo sono fuori!»
FFFZZZ
Vinsero
i Pensionati Senza Nome, grazie soprattutto ad Izzy.
Eva
non era più in porta, poiché legata alla panchina, e
Gwen non se la cavava affatto bene fra i pali, senza contare che
l'odio di Geoff verso Duncan era piuttosto rilevante. La partita dopo
la vinsero i Ronzini da Tiro, per cui i risultati erano questi.
Pensionati
Senza Nome: Tre punti
Ronzini
da Tiro: Tre punti
Fenomeni
da Circo: Zero punti
Terza
partita, pareggio, dieci minuti alla fine.
La
precedente partita aveva stremato i giocatori, e per questo i
Fenomeni da Circo erano riusciti a segnare qualche punto.
Alex
ricevette la palla, scattò sulla fascia e la passò a
Blaineley, la quale si portò avanti. Gwen era pronta a parare.
"Niente
guarisce un cuore infranto più di una vendetta..."
Quelle
parole rimbombavano nella testa di Courtney da molto, ormai. La
bionda s'avvicinò alla porta, tirò, la gotica corse
verso la palla. Una biglia partì dalla mano di Courtney, andò
sotto il piede di Gwen, che scivolò miseramente. Il goal ci
fu, e la partita fu persa.
FFFZZZ
LeShawna
era preoccupatissima.
«Ok,
mi sembrava scontato che avremmo perso, così mi sono
rilassata... forse un po' troppo...»
FFFZZZ
«I
miei complimenti ai Ronzini da Tiro, che con sei punti vincono la
sfida, ed altri complimenti ai Pensionati, che non si piazzano
ultimi. Nella sala dei saluti invece verrà una squadra a cui
non faccio i complimenti.»
Disse calmo Chris, sorseggiando un cocktail di frutta e liquore.
FFFZZZ
Alex
non sembrava molto convinto.
«Dunque...
Courtney ha sabotato Gwen, poco ma sicuro, ma chi ha sabotato Eva?
Insomma, io ho tenuto d'occhio Courtney, non è stata lei, non
era nemmeno attenta, eppure il pallone ha cambiato rotta.
Considerando che sulla ghiaia stavamo solo io, Cody e...»
Si
fermò di colpo, spalancando gli occhi.
«...Heather.»
FFFZZZ
I
Fenomeni da Circo erano seduti sui sedili del pullman, e conoscendo
il metodo di espulsione eliminato avevano tutti una gran paura.
«Oggi
vi consegnerò, quale simbolo di permanenza, un piccolo pallone
da calcio.»
Annunciò il conduttore.
FFFZZZ
Geoff
obliterò la foto del punk.
«Bridgette
ha corso per otto chilometri senza sosta ed è in pericolo di
vita costante solo per colpa sua!»
FFFZZZ
FFFZZZ
Bridgette
alzò la foto di Eva, poi quella di Duncan, indecisa.
FFFZZZ
FFFZZZ
Greg
indugiò sulle foto di Gwen e di Eva.
«Avremmo
potuto pareggiare se non fosse stato per la sua... scivolata, ma Eva
non è stata da meno... il tutto comunque va attribuito a
Duncan...»
Guardò
anche la foto del punk, in preda all'incertezza.
FFFZZZ
FFFZZZ
Courtney
sprizzava gioia da tutti i pori, mentre teneva in mano la foto della
gotica.
«A
casa, Gwen! Non ci credo, ho aspettato questo momento per metà
della scorsa stagione e adesso si presenta su un piatto d'argento!»
FFFZZZ
FFFZZZ
Duncan
obliterò la foto di Eva.
«Spero
che Geoff non ce l'abbia con me...»
FFFZZZ
FFFZZZ
Gwen
obliterava la foto di Courtney.
«Se
avessi capito subito ciò che faceva magari avrei avuto il
tempo di dirlo agli altri... rischio addirittura di tornare a casa!»
Il
suo volto si fece impaurito, oltre che frustrato.
FFFZZZ
FFFZZZ
Eva
mordeva la foto di Bridgette con vigore, Chris spuntò dalla
porta.
«Devi
obliterarla, non addentarla.»
Precisò.
Lei
emise un ringhio ed infilò la foto della surfista nella
macchinetta.
FFFZZZ
Chris
prese in mano i palloni.
«Geoff,
quale uomo partita, non ha ricevuto nessun voto contrario, così
come Greg. Eccovi i palloni. Un solo voto contrario invece per
Bridgette e per Courtney!»
Consegnò loro il pallone ed indugiò sugli ultimi due,
mentre Eva guardava in cagnesco la surfista.
«Dunque...
i candidati all'eliminazione sono tre.
Gwen,
la tua scivolata in partita ha compromesso il risultato;
Duncan,
non proprio un'ottima mossa quella di metterti contro Geoff...
Eva...
ti conosciamo.»
Duncan
e Gwen cambiarono immediatamente espressione, si tennero tremolanti
le mani, mentre Eva ostentava sicurezza.
Geoff
guardava con un malcelato ghigno Duncan, imitato da Courtney in
direzione di Gwen, Bridgette era abbracciata a Geoff, sperando con
tutte le sue forze che i palloni andassero a due precise persone.
«Ed
il quarto concorrente eliminato di A tutto reality Century è...»
Angolo
dell'autore
Odiatemi
pure, ne avete tutto il diritto.
La
suspance non è il mio forte, a quanto pare...
Voglio
che non diate per scontato che elimini i personaggi secondari, ve ne
siete accorti la scorsa puntata.
Recensite,
per favore, non ho avuto molti commenti agli scorsi capitoli, e non
credo che la storia andrà avanti se non aumenteranno i
numeri... u.u
La
cosa mi avvilisce.
A
te la linea, Josh!
Enjoy
it!
FFFZZZ
Grazie.
Allora... sarò io, ma Alejandro non è un po'
arrabbiato, oggi?
Geoff
uomo partita? Quel tamarro con il cappello da cow-boy?
Non
parlarne così, è un tipo forte!
Sì,
come no, ed io sono Biancaneve.
Beh...
ti mancano giusto i sette nani...
Perché
continuate a prendermi in giro? Guardate che la mia conferenza ha
riscosso un sacco di successo, ci sono venute cinque persone!
Su
ventimila posti è un affarone...
Scommetto
che erano tua madre, tua zia, tua nonna, tua cugina e un tipo a cui
hai detto che avresti dato il cinquanta per cento dei guadagni.
Harold
abbassa mesto la testa.
Ragazzi,
oggi abbiamo meno tempo del solito, per cui sbrigatevi a dire quello
che dovete dire.
Josh?
Sì,
Beth?
Nella
prossima puntata potrà starci il mio Brady?
S...sssì...
se ci tieni... ma dovresti parlare dello show...
Beth
fa una faccia ebete ed allucinata allo stesso tempo.
Oh...
ma andiamo... cosa vuoi che ci sia da dire?
Owen...
rimangono venti secondi, ragazzi... dite qualcosa...
Passa
un po' di tempo.
Aspetta,
io vorrei dire...
FFFZZZ
|
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Capitolo 14 *** Interlude 1^ ***
Interlude
1^
Fenomeni
da Circo
Chris
teneva in mano i due palloni, inanzi a lui due giocatori tremavano ed
una guardava truce gli altri.
Ormai
era scesa nuovamente la notte, e la luce era piuttosto scarsa.
«Ed
il quarto concorrente eliminato di A tutto reality Century è...
Duncan!» Lanciò
i palloni ad Eva e Gwen, quest'ultima mancò la presa.
«Ma...
ma sei matto? Siete matti?»
Si voltò inorridita verso la sua squadra. Il punk la raggiunse
e la baciò.
«Non
fa niente, Gwen. Qualcuno doveva uscire.»
Si rassegnò.
La
ragazza lo abbracciò, guardando di traverso il ghigno di
Geoff.
«Solo...
potresti perlomeno frenare?»
Interrogò agitato il conduttore, che con un ghigno rispose.
«No,
assolutamente. Ma non aprirò neanche la porta.»
Intimò.
«Vuoi
forse gettarmi dal finestrino?»
Si spaventò.
«Non
voglio gettarti affatto...»
Lo rassicurò, pur non sembrando per nulla tranquillizzante.
Il
punk perse per un attimo la concentrazione, mentre si massaggiava la
testa, interrogativo.
«Hai
ricevuto tre voti contrari, ma sono i tre che non ti hanno votato che
decideranno la tua sorte. Ovvero Gwen, Courtney ed Eva, in una sfida
molto particolare.»
Uscì dalla sala dei saluti con fare misterioso. I concorrenti
lo seguirono incuriositi.
Dieci
minuti dopo si trovavano in uno spiazzo, il pullman stava a una
decina di metri da loro, padroneggiava su di esso un tabellone.
«La
sfida consiste in una sfida fisica ed intellettuale: a turno
risponderete ad una domanda, se la risposta sarà giusta
guadagnerete tanti punti quanti ne vale la domanda, se sarà
sbagliata perderete quei punti. Se guadagnerete i punti, potrete
raddoppiarli con la prova fisica, ma se sbagliate la prova fisica vi
verranno tolti i punti della prima domanda. Se scendete sotto zero
siete fuori dalla sfida. Se vincerà Gwen, Duncan andrà
alla squadra dei Pensionati Senza Nome, se vincerà Eva, Duncan
andrà alla squadra dei Ronzini da Tiro, e se vincerà
Courtney... Duncan verrà eliminato! E per finire, chi vincerà
avrà una ricompensa.»
Annunciò, poi continuò.
«E
visto che Eva non è abbastanza motivata... se vincerà,
inoltre, sarà sguinzagliata contro Bridgette.»
E qui sul volto di Eva comparve un ghigno folle.
FFFZZZ
Gwen
era abbastanza fiduciosa.
«Ho
la forza di volontà adatta, anche Eva, Duncan non verrà
eliminato.»
Affermò.
FFFZZZ
FFFZZZ
Courtney
stava compilando una lista.
«Posso
vincere. Ho compilato una lista per scoraggiare la gotica, Eva si
lascerà prendere dall'ira e sbaglierà.»
Posò il notes sul tavolino.
«Duncan
è fuori.»
Sbraitò ed uscì, dimenticando la lista.
FFFZZZ
FFFZZZ
La
gotica leggeva interessata la lista.
«Uno:
incutere timore per le sfide fisiche.
Due:
farle notare la sua scarsa personalità.
Tre:
diminuirne la motivazione.
Quattro:
rispondere da saccente per dare l'impressione di essere molto più
preparata di lei...»
Gwen
s'incupì.
FFFZZZ
«Bene,
la prima domanda è da un punto.
Courtney:
prima puntata di A tutto reality: L'isola, i primi tre ad arrivare
sono...?» Il
contdown di dieci secondi partì, dopo cinque secondi la
perfettina rispose.
«In
ordine: Beth, Deejay e...»
Assunse un'espressione schifata. «...Gwen.»
Un
trillo risuonò.
«Risposta
esatta. Courtney, vuoi raddoppiare il punto?»
Chiese.
«Assolutamente
no.» Troncò.
«Sei...
sei sicura?» Il
conduttore cercava di estirparle un sì, ma lei fu
irremovibile.
«Bene...
allora, un punto per Courtney. Gwen, tocca a te.
I
seguenti tre ad arrivare sull'isola furono...?»
Gwen
ci pensò un po', poi affermò:
«In
ordine: Geoff, Linsday e...»
Si disgustò. «...Heather.»
Il
solito trillo.
«Corretto.
Vuoi incrementare?»
Lei
valutò i pro ed i contro in un attimo.
«Sì.»
Disse decisa.
«Ottimo,
seguimi pure.»
Disse Chris con un sorrisetto malizioso.
«Benone...
allora, dovrai semplicemente fare un salto con l'asta.»
Spiegò.
Gwen
osservò l'impalcatura e l'asta, sembrava tutto regolare, così
chiese:
«Dov'è
la fregatura?»
Dal
suolo, precisamente sulla traiettoria immaginaria di un salto,
scaturì un getto di vapore ad altissima pressione.
«Geyser.
Dovevo immaginarmelo.»
Ammise delusa.
Il
livello del salto era circa di cinque metri, e l'asta ne misurava
quattro. La gotica corse, piantò la sbarra a terra e si tirò
su. Non bastò, perché il terreno sotto di lei sputò
fumo, e l'asta, invece di portarla avanti, la fece ricadere
all'indietro, e lei finì rovinosamente a terra.
«Che
peccato... sfortunatamente devo toglierti il punto.»
Ricondusse Gwen, abbattuta, dalle altre.
FFFZZZ
Gwen
era molto preoccupata.
«Parliamoci
chiaro... Courtney motivata è molto
più forte di me motivata... credo che perderò.»
Si
lasciò andare sulla sedia.
FFFZZZ
«Eva,
tocca a te.
L'ultima
ad arrivare a Wawanakwa chi è stata?»
Lei
rimase immobile, e ad un secondo dalla fine si affrettò a
rispondere.
«Izzy!»
«Sì,
vuoi incrementare il punto, provando a superare il salto con l'asta?»
Chiese interessato.
«No.»
Disse.
Tutti
la guardarono allibiti.
«Eva...
sei... sei sicura?»
Il conduttore tremò leggermente.
«Devo
forse ripeterlo?»
Intimò. Lanciò un rapido sorrisetto a Courtney.
FFFZZZ
Gwen
si mordeva le unghie.
«Ok,
è palese anche questa sottospecie di alleanza che miss
perfettina ha fatto con Eva... ed è anche prevedibile. Era al
punto sei della lista.»
FFFZZZ
«Domanda
da due punti.
Gwen:
qual'era la peggiore paura di Heather?»
Gwen
non ci pensò nemmeno un secondo.
«I
lottatori di Sumo. E come scordarselo?»
Ronzini
da Tiro
Heather
dormiva tranquilla sul sedile, aprì per un attimo gli occhi.
Alla
sua destra, sinistra, di fronte, alto e basso vi erano fotografie e
statuette di uomini grassi, muscolosi ed in mutande.
L'asiatica
lanciò un urlo strozzato ed incominciò a correre avanti
e indietro per il pullman.
Fenomeni
da Circo
FFFZZZ
Per
una volta Gwen era compiaciuta.
«Mi
sono costate parecchio quelle statuette, non ho completamente la
coscienza a posto, certo, forse sono diventata un po' crudele e forse
qualcuno mi odierà...»
Fece
una pausa.
«Ma
ne è valsa la pena, sì, certamente!»
FFFZZZ
«Brava!
Vuoi incrementare?»
«No,
grazie.» Rispose
decisa.
«Ok...
passiamo alla domanda seguente...»
La
sfida andò avanti sino a notte inoltrata, con domande da
quattro, otto, sedici e trentadue punti. Eva e Courtney erano in
netto vantaggio su Gwen, precisamente erano sessantuno Eva e
sessantatré Courtney, mentre Gwen era a quarantasette.
«Ultima
domanda, per Gwen, vale sessantaquattro punti, e considerando che
Courtney l'ha appena sbagliata, puoi evitare che Duncan venga
eliminato.
Attenzione:
A tutto reality: L'isola, puntata di caccia al tesoro... dimmi dove
trovavano la chiave i restati dieci campeggiatori.»
Gwen
incominciò subito a rispondere.
«Owen
al collo di un orso, Heather nella cella frigorifera di Chef, Duncan
in un cerchio di fuoco, Geoff nella fossa biologica, ehm... poi...
sì. Io in una tana di puzzole, Linsday in un nido di vespe,
Izzy al centro d'un serpente, LeShawna su una passerella su dei
coccodrilli... Bridgette... Bridgette la doveva recuperare... da...»
«Tempo
scaduto!» La
interruppe Chris.
«Vai
sotto zero, sei fuori, Gwen.»
La spinse via.
«No!»
Gridò, prima di essere condotta fuori dal campo da Chef.
FFFZZZ
Gwen
guardava serena la telecamera.
«Non...
non potevo veramente immaginare che sarebbe successo quello che è
successo...»
FFFZZZ
«Bene
Eva, ora non devi fare altro che sbagliare, così io vincerò.»
Lei
la guardò tentennante.
«Cos'è?
D'un tratto ti sei pentita? Guarda che potrai vendicarti su Bridgette
anche se perdi, ricordi il nostro accordo?»
L'aggredì.
«Sì...
lo ricordo.»
Rispose sommessa.
«Allora,
Eva, quanti marshmallow sei riuscita a mangiare alla festa di fine
reality di A tutto reality: L'isola? Quanti ne hanno mangiati Izzy ed
Owen?»
La
ragazza esitò.
«Lo
ricordo...» Ripeté.
«Io
ne ho mangiati trentasette, Izzy novantasei e Owen ha perso il conto
a cento.»
Il
trillo.
«Corretto!
Non ti chiedo
d'incrementare, poiché mi sembra di capire che hai comunque
vinto, brava!»
Courtney
inorridì.
«Cosa
hai fatto?!?»
Sbraitò in preda ad un attacco d'ira.
«Spiacente
Courtney, hai perso.»
Affermò malizioso Chris.
«Io...
non... posso... PERDEREEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!»
Qualche
scoiattolo si tappò le orecchie, qualche castoro voltò
la testa e qualche gabbiano s'alzò in volo. Ma era troppo
tardi.
FFFZZZ
Courtney
era furibonda
«Eva
non resterà un secondo di più in questo reality!»
L'occhio
le cadde su un notes.
«Toh,
la mia lista.»
FFFZZZ
Duncan
aveva preso la sua roba e l'aveva portata in prima classe, in tempo
per salutare Gwen e scusarsi ancora con Geoff e Bridgette.
FFFZZZ
Duncan
era piuttosto tranquillo.
«Dovevo
farmi perdonare dai piccioncini, prima o poi Chris fonderà le
squadre, e non è il caso di farmi nemici...»
FFFZZZ
«Come
certo rammenterete, ho parlato di una ricompensa... e la ricompensa
di Eva è una mazza da baseball.»
Le consegnò l'arma.
Inanzi
a lei Bridgette era legata, mentre Geoff era tenuto fermo da Chef.
Eva si avvicinò alla surfista e la guardò da vicino,
poi le sussurrò qualcosa d'impercettibile.
«Ho
finito, Chris.»
Annunciò.
«Come?
Ma che diamine fai? Avresti dovuto fare una carneficina!»
Lui era molto deluso.
«Slegala.
Prima che cambi idea.»
Intimò.
«Appunto,
cambia idea!» Provò
a suggerire il conduttore.
«Lasciala
andare.» E se ne
andò.
Chris
rimase solo in un attimo, con solo il cameraman a fargli compagnia.
«Beh...
potevo certamente sperare di meglio... gli ascolti saranno calati a
picco... non so se mi riprenderò...
Ma
condurrò ancora...
A
tutto
reality
Century!
Cinque
minuti dopo Bridgette, ancora tremante, era abbracciata a Geoff.
«Io
credo di stare sognando...»
Esalò Geoff, sorridente.
«E
l'ho pure vista sorridere...»
Proseguì. La surfista era ammutolita.
«Scusa...
posso sapere che ti ha sussurrato poco fa?»
Chiese titubante.
«Bridgette,
che ti ha detto?»
Insistette.
Lei
si voltò, aveva ripreso i colori, aveva sul volto una specie
di sorriso.
«Ha
detto... “Siamo tutti della stessa razza”.»
Angolo
dell'autore
Allora...
immagino che leggendo le prime righe mi abbiate odiato, leggendo più
avanti mi abbiate odiato e terminando mi abbiate creduto pazzo...
Ah...
io come “razza” intendo umana, non neri e bianchi,
gialli e rossi, orientali ed occidentali, nordici e meridionali...
Posso
affermare che inizialmente volevo far uscire Eva, ma poi ho pensato:
ma no, dai, falli soffrire ancora un po'...
Piuttosto...
che ne direste di recensire? Nove persone seguono la storia e non ho
neanche quattro recensioni a capitolo...
Non
so se sia un castigo karmico per avervi fatto stare con il fiato in
gola...
So
che però non andrò avanti finché non
recensirete...
Oggi
mi piace finire le frasi con i puntini...
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto...
A
te la linea, Josh...
Enjoy
it...
FFFZZZ
Ma
questo è fissato con i puntini!
Duncan
è abbastanza strano... io me la sarei presa con i miei
compagni di squadra per avermi votato...
Non
ci contare, è furbo, di certo lo ha fatto per pararsi il
fondoschiena.
Harold
entra nell'aula, guardando tutti con insistenza, insieme ad Ezekiel.
Ehi...
pst...
Alejandro
ed Owen guardano interrogativi Ezekiel.
Ditegli
qualcosa...
Come,
scusa?
Ditegli
qualcosa...
P...perché?
Si
sta facendo crescere i baffi...
Passa
qualche secondo di silenzio, poi tutti scoppiano in una grassa risata
insieme allo stesso Zeke.
Cielo!
Ah... ahahah... i b... baffi?
No,
davvero.... ma come ti viene in ment...ehehe
Ok,
un po' d'ordine. Le vostre considerazioni.
Già
fatto, ihihih... i baffi...
Così
poco?
Sì,
ma dico, l'hai visto? I b... baffi ahahah!!!
Beh...
Katie, Sadie...? avete qualcosa da dire?
Oh,
guarda Sadie, c'è Justin!
Ragazze...
quello è il busto di Aristofane...
Guarda
Katie! Lì c'è Justin!
N...nnno...
è solo una sedia...
Sadie,
guarda! Justin!
Neanche...
è solo un barattolo di maionese...
Justin!
Katie! Quello è Justin!
È
il ramo secco di un albero. Piantatela.
Sadie!
Guarda là!
Oh,
wow! Guarda un po'...
Quello
non è Justin, è un tubetto di smalto da unghie!
Mi
guardano stranite.
E
allora? Chi ha parlato di Justin?
Certo
che dev'essere malato per vederlo dappertutto...
Allontaniamoci,
potrebbe essere contagioso.
Allora...
forse non è proprio il momento... ma abbiamo poco tempo, e
preferisco sprecarlo piuttosto che far parlare Harold...
Vorrei
permettermi di dissentire.
Ma
non puoi permettertelo... regia?
Ed
invece protesto, io devo assolutamente dire...
FFFZZZ
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Capitolo 15 *** 1912, Bad Iceberg - part 1 ***
1912
– Bad iceberg
part
1
Ronzini
da Tiro
Duncan
fece il suo ingresso in prima classe, notando con dispiacere la
presenza di un nerd, di una maniaca, di un assetato di gloria, di
un... anzi due subdoli manipolatori e di una specie di cinghiale con
il mascara, senza contare la donnicciola famosa...
Alex
si mostrò subito piuttosto amichevole con lui, sembrava un
tipo più che a posto.
«LeShawna...?
Verresti un attimo a darmi una mano?» La voce di Deejay
arrivò da fuori, a chiamare la ragazzona, che per ragioni più
che ovvie non voleva uscire.
«P...perché?»
Chiese intimorita.
«Perché
potrei affaticarmi troppo...» Intimò allora, dando
un chiaro segno. Lei uscì a testa bassa.
Immediatamente
Blaineley scattò e prese da parte Cody.
«Vai
a spiare LeShawna. Non m'ispira per niente fiducia.»
Ordinò.
«Ma...
è pericoloso...» Provò a dissuaderla.
«Vai,
lurido verme.» Lo insultò lei.
«Non
dimenticare che Sierra potrebbe venire a sapere di quello che hai
fatto...» Aggiunse sussurrando.
Il
poveretto fu costretto ad andare, d'altronde la sua alleanza non
lasciava scelta.
Qualcuno
aveva ascoltato la conversazione, quel qualcuno aveva i capelli
viola, quel qualcuno sbavava di rabbia.
FFFZZZ
Sierra
era furiosa.
«Blaineley
è morta!»
Fece
una pausa in cui si calmò.
«Devo
farla eliminare, ma non sono esperta di alleanze e trappole, l'unica
sarebbe chiedere ad un esperto... e non sapete quanto mi disgusti
chiedere una mano ad Heather.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Cody
era mogio.
«Allora,
quattro giorni fa ho preso per sbaglio un calzino di Sierra, e
Blaineley mi ci ricatta continuamente, minacciando di dirlo alla
stessa Sierra. Se lo venisse a sapere penserebbe che l'ho preso per
un senso di adorazione... non voglio pensarci!»
FFFZZZ
LeShawna
sembrava piuttosto impaurita, poi sbatté contro il petto del
ragazzone.
«Deejay?
Oh, no! Sentite, mi dispiace per... quello... che... è...
successo... Ma perché siete soltanto in tre?» Indicò
lui, Izzy e Noah.
«Proprio
di questo volevamo parlarti... a noi non piace affatto il piano che
Trent e Melanie vogliono attuare su di te, pur sapendo che non hai
colpa, perciò abbiamo deciso di sabotare la tua squadra per
conto nostro, vedremo di fare in modo che tu non venga eliminata, ma
tu sarai fuori da ogni sospetto.» Si affrettò a
chiarire l'indiano.
«Trent
è irriconoscibile, pensavo fosse leggermente più...
buono.» Sussurrò Deejay.
«E
Melanie... secondo me quella ragazza ha qualcosa da nascondere...
sempre così timida, potrebbe avere una bomba nascosta nel
pancreas!» Intimò la rossa, molto agitata e con un
ghigno folle in viso.
«Izzy,
vieni via.» Noah la condusse verso la classe economica,
sventolando verso il ragazzone una fialetta di liquido rosso. Sparì
nel buio.
«E
quello cos'è?» Chiese LeShawna.
«Sonnifero,
in caso di emergenza.» Spiegò rassegnato.
«Senti...
non sono mai stata così felice, vi ringrazio!»
Sorrise, sollevata.
«Credo
di dover andare, non vorrei che qualcuno sospettasse...»
Aggiunse.
«Vai,
vai, sei al sicuro.» La tranquillizzò.
Chris
era su un piedistallo, vestito da ammiraglio e con una bussola in
mano.
«Buongiorno,
carne fresca, avete dormito bene?» Esordì, alludendo
a Duncan, Gwen, Courtney ed Eva, la quale, se non fosse immobilizzata
da una camicia di forza, avrebbe ridotto il conduttore in hamburger.
«Non
m'importa, dunque... la sfida di oggi si svolge nel 1912... chi
indovina di che avvenimento si tratta?» Alluse al suo
abito.
«Vorrei
che tu fossi stato dentro quella nave, il giorno in cui colpì
l'iceberg...» Sbuffò Noah.
«Noah
ha indovinato, si tratta dell'inabissamento del celeberrimo Titanic!»
Si congratulò Chris.
«Quella
fatidica notte si depositò sul fondo marino il più
grande relitto della storia, e la sfida di oggi vi dividerà in
tre ruoli:
Ronzini
da Tiro, quali vincitori della scorsa sfida voi avrete il ruolo dei
soccorsi.
Pensionati
Senza nome, voi farete i passeggeri della nave ed uno di voi farà
il timoniere.
Fenomeni
da Circo, quali perdenti, farete...»
Courtney
doveva aver intuito, perché cambiò totalmente
espressione.
«Non...
non vorrai...» Balbettò.
«L'iceberg.»
Concluse Chris, abbacchiando i sei componenti della squadra.
FFFZZZ
Geoff
era abbattuto.
«Speriamo
di non dover essere ibernato, o roba simile...»
FFFZZZ
FFFZZZ
Eva
era totalmente inespressiva.
«No
comment.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Duncan
rideva di gusto.
«Sinceramente...
mi dispiace per Gwen, ma sono stato fortunato a passare ai Ronzini da
Tiro, sì sono stato molto fortunato!»
FFFZZZ
Alex
fece un rapido segno a Geoff, che, scollatosi dalla bocca di
Bridgette, lo seguì fino al confessionale nel pullman.
FFFZZZ Geoff
entrò, seguito dal biondo.
«Allora
amico... spero che tu non abbia dimenticato il nostro accordo...»
Esordì.
«Justin
e Blainely. Non ho dimenticato nulla.» Rispose.
«Bene,
cambio di programma, devi eliminare Duncan, ma dovrai farlo entro tre
puntate. Arrangiati per come fare.» Troncò, gelando
l'interlocutore.
Ci
fu un lungo scambio di sguardi fra l'irlandese ed il texano. Dopo
qualche secondo quest'ultimo prese parola.
«Altrimenti?»
Chiese con un fil di voce.
Alex
lo guardò truce per un tempo che sembrò interminabile,
allora rispose:
«Tu
o Bridgette, scegli.» Troncò.
Geoff
abbassò la testa ed in preda allo sconforto mormorò il
nome del punk. L'irlandese, soddisfatto, uscì dal
confessionale.
«È
vero, non è giusto, ma che scelta avevo?»
Si
accasciò sulla sedia.
FFFZZZ
Heather
aveva il volto ricoperto di chiari segni di sonno arretrato, ma
riusciva comunque a guardare in cagnesco Gwen, essendo convinta che
fosse lei la responsabile dello scherzetto di quella notte.
«Seguitemi,
questa sfida sarà piuttosto breve.» Annunciò
il conduttore.
I
ventuno concorrenti raggiunsero Chris sino ad un'enorme piscina, di
circa una decina di ettari, la quale esibiva al centro un battello
lungo circa cinquanta metri ed alto trenta. A sinistra vi erano
quattro motoscafi.
«I
Ronzini da Tiro raggiungano i motoscafi, il lago artificiale simulerà
lo spostamento della nave e la lieve tempesta, i Pensionati Senza
Nome entrino nell'imbarcazione, decidete il timoniere. I Fenomeni da
Circo avranno spiegato il loro ruolo fra non molto, perciò, mi
seguano.» Si allontanò.
«Ma
che dovremmo fare?» La voce di Noah si levò dal
gruppo.
«Oh...
lo scoprirete...» Intimò divertito il conduttore,
entrando in una stanza.
Blaineley
sembrò ricordarsi improvvisamente di qualcosa e prese da parte
Cody.
«Allora...
hai visto niente di... sospetto?» Chiese.
«Niente,
probabilmente è andata nel confessionale...» Evase
lui, inespertamente.
«Niente?
No, niente non va bene. LeShawna andrà pedinata sino a che non
scoprirai cos'è questo niente.»
Lo sgridò. Se ne andò altezzosa.
FFFZZZ
Il
nerd era distrutto.
«Non
posso fare lo sguattero di Blaineley, devo convincere la mia squadra
ad eliminare Sierra, così Blaineley non avrà più
minacce contro di me, ma dovrei chiedere consiglio a qualcuno per la
strategia...»
Fece
una pausa, in cui sospirò.
«Heather.»
FFFZZZ
Chris,
rimasto solo con la squadra dei Fenomeni da Circo, iniziò a
spiegare.
«Dunque,
è molto semplice, dovete far spuntare dal fondale vari
ostacoli, quali scogli, secche, maree o mostri marini. Loro dovranno
evitarli, ma quando sarete sicuri di averli bloccati, fate emergere
l'iceberg con questo pulsante rosso.» Dopodiché
illustrò i comandi della macchina e se ne andò,
lasciando i concorrenti soli con i loro dubbi.
Ma
anche con le loro certezze.
«Che
la sfida cominci!» Annunciò il conduttore da un
microfono.
Alex
illustrava il piano alla sua squadra con convinzione, un paio di
giocatori mancavano all'appello, ma lui non sembrò farci
troppo caso, d'altronde non era di questo di cui doveva preoccuparsi,
adesso.
«Allora,
la nostra vittoria è condizionata dagli ostacoli che i
Fenomeni da Circo utilizzeranno, ma dobbiamo evitare questi stessi
quando entriamo in acqua. Per cui Duncan e LeShawna andranno in acqua
per primi e disorienteranno la squadra avversaria, noialtri entreremo
in scena dopo. Chiaro?» Ripassò velocemente,
ricevendo consensi da tutti.
«Ah,
ed inoltre, Heather dovrà...» Si bloccò.
«Heather?»
La chiamò, non vedendola da nessuna parte.
FFFZZZ
Sierra
parlava animatamente con l'asiatica.
«So
che anche tu hai interesse ad eliminare Blaineley... e vorrei che tu
sapessi che anch'io lo voglio.» Chiarì subito.
«Ma
ho bisogno di minimo quattro voti, ora che siamo di nuovo in otto!»
Continuò.
«Lascia
fare a me, ti libererai di lei in un baleno. È ovvio che in
cambio esigo qualcosa di speciale...» Si guardò
avida le unghie delle mani.
Sierra
s'incupì. Cercò di dire qualcosa, ma dalla bocca non le
uscì alcun suono.
«Precisamente,
che ti ha convinto a volerla eliminare?» Indagò
Heather prima di porre le sue condizioni.
«Oh...
mi... mi ha rubato il mio Codichino...» Mormorò
abbacchiata.
«Bene,
quindi è evidente che Cody non voterà per lei, né
lei stessa. Duncan non accetterebbe un'alleanza così, è
furbo, vorrebbe indagare e scoprirebbe che può indebolirti.
Restano LeShawna ed Alex.» Spiegò.
«Posso
convincerli tutti e due.» Affermò quindi, decisa.
«Certo,
soprattutto Alex...» Punzecchiò la stalker, notando
con piacere del lieve rossore sulle gote della compagna di squadra.
«Non
sei nella condizione di tirarmi frecciatine, Sierra!»
L'ammonì.
«Comunque,
in cambio di un servigio così grande mi accontento
dell'immunità per altre tre puntate in caso di perdita.»
Affermò.
Sierra
spalancò gli occhi, scoraggiata.
«Come...
come dovrei fare?» Domandò allo stremo.
«Arrangiati.
La quarta volta che non sarò eliminata andrà a casa
Blaineley. Stanne certa.» Ed uscì dal confessionale
prima di ascoltare qualunque protesta.
Sierra
temporeggiò, ricordandosi poi improvvisamente della sfida ed
uscendo in tutta fretta.
FFFZZZ
Deejay
tirò fuori dalla valigia di Izzy una grande balestra con un
arpione, inorridendo.
«Non...
non sperare che usi questa cosa...» Mormorò a Noah.
«È
per LeShawna.» Cercò di persuaderlo l'indiano.
«Pazienza,
non potremmo trovare un altro modo?» Lasciò perdere.
«Deejay.»
Lo ammonì.
La
rossa spiccò improvvisamente un balzo e strappò l'arma
dalle mani del ragazzone, mirò e centrò lo scafo della
prima imbarcazione. Caricò e squarciò gli altri due. I
Ronzini da Tiro avrebbero dovuto vincere a nuoto.
Deejay
era scandalizzato da ciò che aveva visto, perché nel
tirare l'ultima freccia Izzy aveva inchiodato un innocente gabbiano
che volava basso.
«Trent
e Melanie saranno i primi ad andarsene.» Mormorò, in
preda allo sconforto.
«Certo
amico, certo.» Noah lo tranquillizzò dandogli una
pacca sulla spalla.
Izzy
aveva l'aria altezzosa ed offesa.
«Ah,
già... Sei stata bravissima, incredibile, non è da
tutti avere una mira così, Izzy.» Si congratulò
controvoglia l'indiano.
«Ed
ora chiedi scusa a Deejay, per favore.» Diventò più
severo, e la ragazza obbedì, ancora con quel divertito sorriso
in volto.
«Scusa
se ho colpito un gabbiano, secondo me era passato con il rosso, ma
comunque l'ho ammazzato, per cui la colpa è mia. Scusa.»
Rise e balzò in tutte le direzioni.
Noah
sospirò.
«Che
ci vuoi fare... è così, alla fine non è così
fastidiosa...» Si allontanò, ma s'irrigidì
quando sentì una voce venire dalla cabina di pilotaggio.
«Emergenza!
Siamo attaccati, ripeto, siamo attaccati!»
Angolo
dell'autore
Tunque...
L'idea
del Titanic è partita dalla sfida, non dal fatto, avevo in
quest'idea d un po'.
Capitolo
di coalizioni, a quanto pare, eh?
Ho
saputo che nel toccare la tastiera non viene né il tetano, né
il colera, né la lebbra e né l'artrosi... che ne dite
di lasciare una piccola recensione?
Spero
che il capitolo sia stato di vostro gradimento, e spero che me lo
farete sapere con una recensioniuccinina!
A
te la linea, Josh...
Enjoy
it!
FFFZZZ
Non
potresti trovare un modo più originale di passarmi la linea?
Perché?
Non mi sembra così terribile!
Forse...
comunque, vorrei proprio sapere da voi come reagirà Heather...
Alejandro
s'irrigidisce
...a
questa doppia alleanza. Chi vuole parlare per primo?
Cri.
Cri. Cri.
Bene...
facciamo... Beth. Beth? Mi senti, Beth?
Zitto!
Oh...
siamo nervosetti, eh?
Brady
non è venuto!
Pazienza,
era ora che ricevessi una buca.
Bah,
ma che m'importa! Morto un papa...
Guarda
ammiccante uno schifato Harold.
...se
ne fa un altro...
Ezekiel
gira la testa di lato e rigetta su Alejandro, imitato dallo stesso
ispanico in direzione di katie e Sadie e da Harold in mia direzione.
Harold!
Scusa...
non controllo molto bene lo stomaco...
Se
non mi fossi scansato a quest'ora sarei cosparso di roba verde!
Sento
un ringhio, dietro di me un assistente è imbrattato della
medesima roba verde.
Dicevamo,
a vostro parere come reagirà la nostra asiatica?
Sicuramente
questa sua cattiveria la farà eliminare.
Ci
speri, eh?
Zitto,
palla di lardo!
Heather
è... pericolosa... non mi piacerebbe che venisse qui...
Oh,
Sadie, hai visto che hanno detto?
Cosa?
I
primi ad essere eliminati saranno Trent e Melanie!
Questo
vuol dire che...
...che
presto Trent sarà qui!
Iiiiiiiiiiihhhhh!
E
non avete pensato a Melanie?
Certo
che ci abbiamo pensato...
Le
due ragazze hanno un ghigno in volto e tengono qualcosa dietro la
schiena, s'intravedono chiaramente due randelli.
A
proposito... voglio informarvi che nel prossimo doposhow ci sarà
un gioco alquanto speciale, in cui parteciperanno tutti i componenti
del pubblico parlante. Questo gioco si chiama...
I
volti dei ragazzi cambiano.
Seconda
e terza chance!
Seconda
e terza? Che... che vuol dire?
Ogni
cosa a suo tempo... ed il tempo è scaduto.
Aspetta,
esigo di parlare!
D'accordo,
parla.
Qualche
secondo di silenzio.
D...davvero?
Sì,
amico, prima che finisca il tempo.
Wow...
incredibile, pensavo che non mi avresti più fatto parl...
FFFZZZ
|
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Capitolo 16 *** 1912, Bad Iceberg - part 2 ***
1912
– Bad iceberg
part
2
Ronzini
da Tiro
Alex
era inorridito.
I
tre motoscafi si erano appena riempiti d'acqua, in pratica erano
inutilizzabili.
FFFZZZ
Alex
si teneva la testa.
«Ormai
qualcuno un po' più sveglio potrebbe aver notato la mia
strategia non sempre corretta, non posso permettermi cerimonie di
eliminazione senza la sicurezza che non esca io...»
Sospirò
pensieroso.
«Non
ho altra scelta, dovrò giocare contro la mia stessa squadra
per eliminare gli “un po' più svegli”. Il primo ad
andarsene sarà Duncan, è troppo perspicace per i miei
gusti, seguito immediatamente da Heather.»
FFFZZZ
«Che
disastro!» Urlò LeShawna, di fronte a quello
spettacolo.
«Dovremmo
cercare altri motoscafi, ma non c'è tempo, hanno già
cominciato ad attaccare la nave, a breve spunterà
l'iceberg...» Annuì grave Alex. S'illuminò
d'improvviso.
«LeShawna,
Justin, Blaineley, Duncan, ci posizioneremo noi cinque a stella per
cercare altre imbarcazioni. Cody e Sierra rimarranno qui,
a sorvegliare l'attrezzatura.» Ordinò, e partì.
«No!
Cioè, volevo dire, Cody verrà con me. Vero, Cody?»
Blaineley prese minacciosa per il braccio il nerd.
«E
Io devo assolutamente andare con Heather.»
Aggiunse furiosa Sierra.
«Va
bene, io rimarrò qui, andate, svelti!» Cedette
subito per mancanza di tempo, dopodiché osservò i sette
compagni di squadra disperdersi.
E
si sciolse in un ghigno.
Pensionati
Senza Nome
«Emergenza!
Siamo attaccati, ripeto, siamo attaccati!» Gridò a
pieni polmoni Trent.
Dall'interno
dell'acqua uscivano tentacoli potentissimi, che dondolavano la nave
al limite del ribaltamento.
Spuntarono
numerosissimi scogli, mentre Tyler non riusciva più a tenere
il timone. Ad un certo punto uno scoglio lo costrinse a virare, ed
inanzi a lui si parò il bianco più totale. Bianco
luminoso, freddo, bagnato.
Ghiaccio.
Izzy
prese la balestra e sparò all'enorme iceberg, senza alcun
successo, Deejay la implorava di abbassare l'arma. Noah e Linsday
tentavano disperatamente di fermare la nave, ma le ancore non
scendevano.
FFFZZZ
Noah
guardava perplesso l'obiettivo.
«Allorché
mi sono chiesto: perché evitare l'iceberg quando è lui
stesso ad evitarci?»
FFFZZZ
L'indiano
corse a perdifiato sino al timone e scostò Trent, mentre
Melanie lo guardava stranito.
«Dai
qua!» Prese il timone e lo raddrizzò, puntando
contro l'iceberg.
«Izzy!
Vieni qui!» La rossa comparve in un attimo sulla soglia.
«Sgancia
il timone!» Ordinò, e lei obbedì.
FFFZZZ
Noah
era sorridente.
«Puoi
ordinarle qualsiasi cosa, non gli verrà mai il dubbio se è
razionale o no.»
FFFZZZ
A
quel punto diede fuoco alla miccia, e la dinamite esplose, smontando
tutto il meccanismo. Trent, rinvenuto, inorridì.
«Che
hai fatto?!» Strillò, e si passò le mani fra
i capelli, disperato.
«Rilassati,
quell'iceberg ci seguirà ovunque grazie ad un sensore nel
timone, questo coso qui.» Alzò un dispositivo poco
più grande di un pugno.
«Se
provo ad ingannarlo l'iceberg...» Esordì.
«Virerà.
Geniale.» Completò il chitarrista.
Allora
l'indiano incominciò a toccare in vari punti il dispositivo,
senza successo.
Ronzini
da Tiro
Alex
aveva preparato ogni ostacolo alla perfezione, come ultima cosa
posizionò un ceppo al centro di un immaginario percorso.
FFFZZZ
Alex
era soddisfatto.
«Ho
fatto in modo che quando Cody torni debba fare un determinato
percorso apparentemente casuale, che termina da dove arriverà
Justin, l'unico che avrà trovato il motoscafo.
Sì,
sapevo dove trovare un quarto motoscafo... e visto che è
troppo tardi per essere sicuro di salvarmi a questa sfida e che la
perderemo di sicuro... beh, l'unico punto debole sfruttabile in meno
di un minuto... sarà colui che tornerà a casa!»
FFFZZZ
Sierra
camminava tranquilla accanto all'asiatica.
«Allora?»
Domandò a bruciapelo.
«Allora
cosa?» Ribatté altezzosa.
«Ti
sei messa d'accordo per eliminare Blaineley?» Incalzò.
«Sierra...
si vede che non sei pratica di coalizioni, vanno strette all'ultimo
momento, così non puoi far sospettare di te.» Spiegò
tignosa.
«Ah...
ok.» Incassò frustrata la stalker.
FFFZZZ
«In
fondo cos'ho da perdere? Nulla. Anzi, ho da guadagnarci! »
Affermò
Heather, un attimo prima che Cody irrompesse nel confessionale.
«Hey,
non ti hanno insegnato a bussare?» Lo rimproverò
schifata.
«Devo
liberarmi di Sierra.» Spiegò in tutta fretta il
nerd.
Heather
si sciolse in un ghigno.
«E
perché lo chiedi a me?» Tirò la corda.
«Perché
sei esperta di alleanze...» Esordì, ma si bloccò.
«Bene,
ho capito, ma io non faccio niente per niente.» Lo
interruppe.
Cody
abbassò gli occhi cerulei e chiese a mezza voce un “cosa
vuoi?” Heather finse di pensarci su, poi rispose.
«Tre
voti contro Duncan per la seconda cerimonia di eliminazione che
avremo. Oltre al mio.» Ordinò, facendo impallidire
il nerd, che annuì ed uscì lentamente.
Rimasta
sola, Heather si accasciò sulla sedia.
«Eh...
sono due passi avanti a tutti, sono troppo furba.»
FFFZZZ
LeShawna
e Justin tornarono, il belloccio alla guida di un motoscafo,
costeggiando la banchina. Heather spuntò da oltre una roccia,
e Cody all'esatto ingresso del percorso. Sierra, alla vista del suo
principe, partì a razzo per abbracciarlo, ed il piano scattò.
Il nerd s'infilò nel motoscafo, e Sierra lo seguì,
sfondandone la parete pur di entrare. Il quarto motoscafo era a
mollo.
FFFZZZ
Alex
parlava soddisfatto.
«E
so anche delle alleanze di Heather, ho spiato il confessionale. Il
suo piano è demolito.»
FFFZZZ
Pensionati
Senza Nome
Ormai
l'iceberg era vicinissimo, Noah premette un ultimo punto. L'enorme
pezzo di ghiaccio si spostò rapidamente in direzione opposta,
ma nessuno fece in tempo ad esultare, perché strusciarono su
quest'ultimo, squarciando la fiancata. Immediatamente la nave
s'inclinò pericolosamente, l'acqua entrava, entrava a rotta di
collo. Con un ultimo movimento la nave si adagiò sul fondo,
obliqua6.
I ragazzi erano salvi, ma l'imbarcazione no, per niente.
«Bravo,
Noah, ottima idea! Idiota!» Lo rimproverò Melanie,
molto risentita.
«Guarda
che era davvero un'ottima idea, è solo che era difficile!»
Provò a giustificarlo Izzy, ma la ragazza non cambiò
affatto espressione.
«Che
ti dicevo, gamberetto? Quella lì ha una bomba nascosta nel
pancreas!» Gridò allora la rossa, andando a
picchiettare sulla testa dell'indiano.
«Lascia
perdere... è il suo modo per dire che non si fida di te.»
Giustificò, ma subito dopo si tappò la bocca, notando
gli occhi spalancati della ragazza.
FFFZZZ
Noah
aveva le mani in volto.
«È
una delle tre cose che non avrei assolutamente dovuto dire. Proprio
per niente.»
Si
grattò la testa.
«Ora
andrà a finire in due modi. Il primo: Izzy verrà
eliminata da una coalizione formata da Melanie e chissà chi
altro, ed il secondo... dovrò convincere qualcuno a liberarmi
di Melanie.»
Scosse
la testa, abbattuto.
FFFZZZ
«Un
vero peccato... a quanto pare i vincitori sono i Fenomeni da
Circo...» Commentò acido e soddisfatto Chris.
«Ed
a quanto pare non hanno certo perso i Pensionati Senza Nome, dato che
i Ronzini da Tiro non sono neanche partiti dalla banchina...»
Terminò, avviandosi nella sala dei saluti.
Chef
si avvicinò ai Ronzini da Tiro e li spinse verso un
dirigibile.
«Viaggeremo
su questo, la sala dei saluti è a destra. Andate!»
Ordinò quindi.
Per
la seconda volta i Ronzini da Tiro erano schierati davanti a Chris,
aspettando l'ordine di andare a votare, ma accanto a loro c'erano
altri tredici concorrenti, non certo lì per essere eliminati..
«Dunque,
prima che votiate vorrei dirvi un'importante cosa, ho chiamato anche
le altre squadre per informarvi che in qualunque luogo si svolgeranno
le prossime sfide, potrete cercare -e chissà, trovare- una
perfetta riproduzione della mia testa intagliata nel legno, con tanto
di perfetta fossetta sul mento. Avrà nella parte sottostante
un marchio per autenticarla.» Spiegò.
«E
che dovremmo farci con quel pezzo di legno?» Lo interruppe
Duncan.
«Quel
pezzo di legno vi garantirà l'immunità
totale in una cerimonia di eliminazione a vostro piacere, ma sappiate
che non è semplice usarla... ora vi spiego: se non riceverete
l'oggetto che contrassegna la vostra permanenza nello show e avrete
trovato la mia testa potrete invocare la vostra immunità, ma
per renderla attiva dovrete superare una piccola prova in tema con
l'odierna sfida. Ma ora basta così, liberate la sala dei
saluti, tutti. Tutti tranne otto giocatori.» Cacciò
le altre squadre ed incominciarono le votazioni.
FFFZZZ
Cody
obliterò, come al solito, la fotografia di Sierra.
«Forse
oggi potrebbe funzionare!»
FFFZZZ
FFFZZZ
LeShawna
teneva in mano la foto della stalker.
«Quella
ragazza è pazza, è ora che cambi aria.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Heather
era furibonda.
«Ora
tutti voteranno Sierra, e perciò addio giorni di immunità
e Duncan fuori. Sierra meriterebbe davvero di essere votata, ma non
posso, in fondo se c'è una speranza non posso gettarla al
vento.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Justin
obliterava la foto di Cody con fare pensieroso.
«In
fondo è lui che si è rintanato nel motoscafo.»
FFFZZZ
Chris
aveva in mano sette piccole navi giocattolo.
«Bene,
Alex, così come Heather, LeShawna e Duncan, non hanno ricevuto
alcun voto contrario.» Consegnò loro i Titanic
giocattolo.
«Ragazzi,
uno di voi quattro tornerà a casa, ma non sarà né
Justin, né Blaineley!» Lanciò i Titanic.
Immediatamente
Sierra scattò in piedi.
«No!
Aspetta, voglio essere eliminata!» Strillò, sotto lo
sguardo scioccato di tutti, poi si accucciò davanti a Cody.
«Verremo
comunque separati, perciò voglio che sia tu a vincere per
tutti e due!» Si strinse a lui, mentre il nerd era
imbarazzato e schifato, ma tutto sommato felice.
«Bene,
Sierra vuole lasciare volontariamente il reality, perciò,
visto che gli avvocati di Courtney hanno minacciato di farci causa se
non permettiamo ciò prima che la stessa Courtney decidesse di
rimanere in gioco, il paracadute è tuo.» Le consegnò
lo zainetto, lei pianse lacrime a fiotti, mentre Chef la spingeva giù
dall'aereo.
Chris
guardò maliziosamente i sette concorrenti.
«Ma
c'è un piccolo colpo di scena: poiché sarebbe stata
comunque Sierra a tornare a casa, con quattro voti contrari,
l'eliminazione non vale, perciò un altro di voi dovrà
essere eliminato.» Annunciò fiero il conduttore.
«Vuoi
farci votare di nuovo?» Chiese interessata Heather.
«No,
ormai il tempo della puntata è scaduto, ma nella prossima
puntata avverrà una sfida ad eliminazione diretta solo
per la vostra squadra, per cui sicuramente uno di voi tornerà
a casa.» Disse entusiasta.
«Ed
ora credo che vi convenga sedervi, fate entrare le altre squadre.»
Ordinò, e tredici concorrenti insonnoliti entrarono.
«Volevo
solo aggiungere una cosa al discorso di prima. Ci sarà,
inoltre, in ogni campo da gioco di ogni sfida, la testa di Chef
intagliata nel legno, autenticata dallo stesso marchio. Grazie a
quella, superando una prova, avrete un potere molto speciale...»
Gli sfuggì un risolino.
«Che
genere di potere?» Domandò Courtney, fin troppo
curiosa.
«Potrete
usarla durante il vostro voto. L'obliteratrice, come forse avrete
notato, ha un piccolo slot al centro. Mettendo al suo interno -e
richiudendo, mi raccomando- la testa di Chef più
la foto di uno dei concorrenti da eliminare, potrete avere il potere
assoluto sull'eliminazione, e di conseguenza il concorrente la cui
foto sarà stata rinchiusa lì dentro prenderà un
biglietto di sola andata per la via di casa, essendo eliminato.
Questo è quanto.» Annunciò, sotto lo sguardo
stupito di tutti e quello entusiasta di Courtney.
FFFZZZ
Courtney
osservava la telecamera.
«Bene,
ora non devo fare altro che trovare quella testa. Devo
trovare quella testa! Anzi, prima o poi Chris fonderà le
squadre, avrò insieme anche Eva e Duncan, per cui mi conviene
accumularne tre.»
FFFZZZ
Chris
svuotò la sala dei saluti e si piazzò di fronte
all'obiettivo.
«La
mia testa e la testa di Chef grandi quanto un pugno semineranno
zizzania fra i concorrenti?
Lo
scoprirete qui, su
A
tutto
reality
Century!
6
= Costa Concordia... Schettino
che è casualmente
caduto in una scialuppa con le valige e l'amante...
vi dice niente? ;^)
Angolo
dell'autore
Allora,
premesso che il 'felice' per definire Cody può essere
interpretato in due modi:
Per
i fan della Coderra: Cody era felice perché Per la prima volta
Sierra aveva dimostrato di volergli veramente bene, non di essere
solo una pazza ossessionata.
Per
il resto del mondo: Cody si era finalmente liberato di Sierra e si
era salvato dall'eliminazione, non poteva sperare meglio.
Spero
che apprezziate l'idea originale della testa di Chef e l'idea molto
meno originale della testa di Chris...
Recensite!
u.u
A
te la linea, Josh!
Enjoy
it!
FFFZZZ
E
ridagli! Qualcosa di più creativo no?
A
quanto pare Heather ha visto la sua alleanza smontarsi, eh?
Non
dirmelo, l'avevo detto che prima o poi si sarebbe fatta eliminare.
Ma
ancora non è successo...
Quando
troveranno la testa di Chef succederà.
Scusa...
ma se la trovasse lei?
Vedrai
che prima o poi verrà eliminata.
Mi
sembra sempre più che ci speri, sai?
Io
non ci spero, è che sarebbe una bella vendetta!
Sì,
come no...
Chi
disprezza compra...
Non
attaccarti ai proverbi, lurido...
Vacci
piano, Al...
Evito
una sedia che mi sfiora l'orecchio.
...ejandro,
questo non è un ring di wrestling...
E
né un'osteria, visto il linguaggio.
Josh,
voglio parlare!
No,
qualcuno lo interrompa, prego.
Un'assistente
lo lega e lo imbavaglia.
Quando
ci sarà il prossimo doposhow?
Credo
che verso la decima puntata lo faremo, ma forse anche prima!
Sai,
conosco qualcuno che avrebbe molto da dire...
Allude
ad Harold, che si divincola.
A
proposito, voglio informarvi che d'ora in avanti avremo un nuovo
opinionista... signori e signore...
Lightning!
FFFZZZ
|
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Capitolo 17 *** Interlude 2^ ***
Capitolo
gentilmente offerto dal contest “[A
Tutto Reality/Total Drama] Wrong Mail Contest
“, indetto da me sul forum di EFP, al quale vi consiglio
caldamente di iscrivervi
;•)
Interlude
2^
Ronzini
da Tiro
Sette
concorrenti sedevano su sette sedie inanzi al conduttore, alle sue
spalle vi era un immenso palazzo. Sarà stato alto quindici
piani, e molto largo, per giunta.
«La
sfida ad eliminazione diretta sarà molto semplice: entrerete
in quel palazzo, dovrete ottenere il lasciapassare B65. È una
semplice formalità amministrativa7.
Chi lo ottiene e me lo riporta è salvo, automaticamente vi
comunicherò che il lasciapassare è stato trovato, e
dovrete ottenerne un altro che vi dirò. L'ultimo, ovvero colui
che non avrà trovato alcun lasciapassare, tornerà a
casa per direttissima.» Annunciò Chris.
Heather
alzò la mano ed aprì la bocca, ma prima che potesse
parlare il conduttore l'anticipò.
«No,
in questa sfida non è possibile trovare la testa di chef,
tantomeno la mia. Buona fortuna.» Disse.
I
concorrenti si precipitarono all'interno del palazzo, si fecero largo
a spinte, ed alla fine entrarono tutti quanti.
FFFZZZ
Heather
era furiosa.
«Come
se non bastasse già la pesantezza della sfida, non posso
neanche sperare in un'immunità gratuita.»
FFFZZZ
Alex
andò subito dall'usciere.
«'Giorno,
cerco di ottenere il lasciapassare B65... dove potrei averlo?»
Chiese educatamente.
«Come?
Ma quel lasciapassare non c'è nei registri...» Il
vecchio prese una cartella e scorse.
«No,
non c'è, deve aver fatto un errore, giovanotto.»
Confermò.
«Mi
creda, sono sicuro che ci sia. Controlli meglio.»
Insistette l'irlandese.
«Se
vuole controllo, ma come le dicevo non esiste!» Controllò
nuovamente.
Alex
lo scrutò deluso.
«Perché
tiene in mano una lastra ai polmoni?» Chiese pungente.
L'usciere
si rese subito conto del suo sbaglio ed afferrò i veri
registri.
«Ah,
sì... dunque... Sì, può ottenerlo allo sportello
otto.» Suggerì.
«Ottimo,
dove si trova questo sportello?» Domandò pacato.
«Non
saprei... dovrebbe consultare la mappa...» Si grattò
nervosamente il mento.
«E
dov'è la mappa?» Alex incominciava veramente ad
innervosirsi.
«Nel
corridoio di ogni piano, in fondo a destra.» Indicò
un corridoio a sinistra.
«Quella
è la sinistra.» Lo corresse.
«Va
bé, è uguale. Vada pure.» Lo mandò
via.
«Molte
grazie.» Si allontanò, scoprendo che nel corridoio
non vi era alcuna mappa.
Tornò
dall'usciere.
«Scusi,
credo che lei sia in errore, non c'è nessuna mappa...»
Era molto innervosito.
«Ah,
già, è all'ottavo piano...» Disse
sovrappensiero il vecchio.
Alex
si fiondò sulle scale, notando la scritta “guasto”
sull'ascensore, senza neanche salutare. Primo piano, secondo, terzo,
quarto, quinto, sesto e settimo. La stanchezza era tanta, ma dopo
altri venti scalini raggiunse il corridoio dell'ottavo piano. Della
mappa non c'era l'ombra. Furioso tornò giù correndo, in
nemmeno un minuto era nuovamente al pian terreno, si diresse
sull'usciere.
«Mi
ha detto che la mappa è all'ottavo piano, ma non c'è!»
Lo aggredì.
«Se
mi avesse lasciato finire avrebbe capito che non parlavo della mappa,
ma dello sportello.» Giustificò.
Alex
ingoiò una serie d'insulti e risalì, le gambe erano
pesanti, i gradini sembravano sempre più alti. Arrivò
in una decina di minuti e cercò lo sportello otto, aprì
tutte le porte, cercò tutte le stanze, ma lo sportello otto
non c'era. Scese furibondo avrebbe volentieri preso a pugni l'usciere
sino a fargli saltare i pochi denti che aveva in bocca.
«All'ottavo
piano non c'è lo sportello otto!» Strillò.
«Io
dicevo lo sportello cinque, lì potrà di certo avere la
mappa!» Lo riprese.
Alex
corse su per le scale lanciando colorite imprecazioni con parole
simili a “sportello”, “mappa” ed “usciere”.
Arrivato nuovamente all'ottavo piano cercò lo sportello
cinque, trovandolo, fortunatamente, in poco tempo. Si accorse con
immensa frustrazione che era chiuso, padroneggiava un cartello che
recitava “pausa caffè”, così chiese allo
sportello tredici, quello accanto.
«Scusi,
potrei sapere dov'è lo sportello otto?» Era
veramente esasperato.
«Perché,
che le serve?» Chiese l'impiegata.
«Il
lasciapassare B65.» Rispose picchiettando sul tavolo.
«Ha
il formulario A49?» Lo interrogò.
«Il...
no...» Lui era abbastanza imbarazzato.
«È
necessario per poter ottenere i moduli F102 e N78.» Spiegò.
«E
a che mi servono quei moduli?» Disse in modo incalzante.
«Compilandoli
può ricevere la circolare H19.» Illustrò
allora.
«E
con quella che...?» Mormorò.
«Con
quella circolare potrà venire a conoscenza di come compilare
il modulo M206.» Era frustrante.
«E
che dovrei farci con tutta quella roba?» Domandò
allora.
«Se
lo consegna compilato allo sportello ventidue potrà ottenere
l'autorizzazione K60, con cui riceverà il lasciapassare B65.»
Alex si era annotato tutto su un taccuino.
«Grazie,
arrivederci... un momento.» S'interruppe.
«Potrei
avere una mappa?» Chiese.
«Certamente,
la può trovare allo sportello uno, al piano terra.»
Rispose gentilmente.
«Arrivederla.»
E scese in tutta fretta.
Arrivato
al pian terreno vide l'ascensore aprirsi.
«Ma
non era guasto?» Domandò irritato all'uomo che vi
usciva.
«No...
quel cartello sarà stato lì per errore...»
Rispose calmo.
L'irlandese
corse sino allo sportello uno.
«Buongiorno,
potrei aver una mappa dell'edificio?» Domandò.
«Sì,
eccola.» L'impiegata glie la porse.
«Grazie.»
Alex fece per andarsene, ma venne fermato.
«Fanno
due dollari e cinquanta.» Porse la mano.
«Non...
non ho spicci... ho solo dieci dollari sani.» Disse
imbarazzato.
«Mi
spiace signore, non ho il resto.» Rispose la donna.
«Lo
consideri una mancia, arrivederci.» Se ne andò.
Arrivò
dall'usciere, di nuovo.
«Scusi,
dove posso trovare il formulario A49?» Domandò.
«Dunque...
mi faccia controllare... sì, allo sportello cinquantaquattro.»
Rispose prontamente.
«Grazie.»
Si allontanò e consultò la mappa, constatando che
questo sportello si trovava al sedicesimo piano. Corse verso
l'ascensore e premette il tasto “16”. Cominciò a
salire , mancavano otto piani, poi la luce si spense, e l'ascensore
si bloccò.
«Merda!»
Gridò, riempiendo la porta di pugni.
I
suoi compagni non se la cavavano certo meglio, visto che l'usciere
dava indicazioni diverse ad ognuno di loro.
Passò
un'ora, poi due, tre, alla quarta degli altoparlanti emetterono un
suono:
«Attenzione,
il lasciapassare B65 è stato ottenuto da Duncan, che con
minacce di morte ha costretto gli impiegati a dargli tutto ciò
che voleva. Ora dovrete ottenere la circolare H19, ripeto, la
circolare H19.»
Alex,
che si era liberato dall'ascensore ed aveva continuato il suo giro,
si rese conto di averla appena ottenuta. Immediatamente corse al
pianterreno, spinse la porta ed uscì, porgendo il foglio a
Chris.
«Wow,
che rapidità... complimenti.» Si congratulò.
Prese
un microfono ed annunciò:
«Colpo
di scena, Alex ha trovato la circolare, ora dovrete portarmi il
modulo V780. Compilato.» Posò il microfono.
Qualche
minuto dopo Justin uscì in mutande e con il modulo.
«Justin,
amico, che ti è successo?» Domandò
preoccupato Alex.
«Regalavo
il mio vestiario alle mie fans per ottenere le scartoffie. Dopo che
mi sono infine levato la maglietta una è svenuta, e ho
rovistato nei cassetti, trovando il modulo. Poi l'ho compilato.
Tieni.» Porse il modulo a Chris, che annunciò la
cosa.
Le
ore passavano, alla fine LeShawna uscì dalla casa con il
fiatone, il foglio in mano.
«Bravissima,
anche tu sei salva.» Chris le strinse la mano.
«Mai
più, era meglio gettarsi da una scogliera!» Commentò
lei.
Ormai
era scesa la notte, ma dopo altre ore Cody uscì, recando in
mano l'autorizzazione F804. Chris prese il microfono.
«Attenzione,
siete rimaste in due. Heather e Blaineley. Dovrete ottenere il modulo
N78, ripeto, modulo N78.» Ripose il microfono, nel
frattempo Alex si accorse di tenere in mano quel modulo.
«Chris,
non lo troveranno mai.» Glie lo fece vedere.
Il
conduttore abbassò lo sguardo, a quel punto si sedette a terra
a pensare.
«È
un guaio, non posso cambiarlo. Perciò... la sfida è
pari.» Annunciò a loro ed al microfono, provocando
lo stupore generale.
«Che
le giocatrici escano dalla casa, la sfida è finita in parità.»
Disse al microfono.
Poco
dopo Heather e Blaineley erano sedute su due sedie, sopra di loro vi
erano due taniche d'acqua.
«Bene,
le candidate all'eliminazione siete voi due. La sfida consiste in una
serie di torture a cui dovrete sottoporvi, se non accetterete o
griderete “mi arrendo” prima della fine, verrà giù
un litro d'acqua. La tanica contiene cinque litri, se si svuota siete
fuori. A proposito... le torture verranno decise con una slot
machine, ed ogni tanto potrebbe uscirvi questo!» Abbassò
la leva e le tre tessere raffiguravano un getto d'acqua.
«In
questo caso vi verrà tolto dalla tanica un litro d'acqua. Via
alla sfida!»
FFFZZZ
Blaineley
guadava truce l'obiettivo.
«Inizialmente
mi sono spaventata, ho pensato che ci avrebbe eliminate entrambe, poi
ho visto la sfida, ed ho pensato che sarebbe stato meglio»
FFFZZZ
FFFZZZ
Heather
si osservava le unghie con fare narcisista.
«Blaineley
non ha alcuna possibilità.»
FFFZZZ
Blaineley
si avvicinò e tirò la leva, uscirono tre tessere su cui
era raffigurato un pennello.
«Blaineley
ha scelto la tortura della vernice, durata: venti secondi.»
Affermò Chris.
Lei
sembrò contenta.
«Ah,
beh, pensavo peggio. Oltretutto i tatuaggi vanno di moda.»
Disse serena.
«Temo
che tu abbia equivocato... Chef?» Osservò il
conduttore.
Il
cuoco afferrò Blaineley per la vita ed incominciò ad
intingerla con forza in diverse tinozze piene di tempere, acrilici e
smalti. Passati i venti secondi lasciò andare per terra la
bionda. Lei aveva il fiatone, i piedi rossi, il corpo un po' marrone,
giallo, un po' blu, arancione, la sua faccia era azzurrina ed i suoi
capelli verde prato.
«Ma
è uno scherzo?!» Si rialzò, notando le risate
sommesse di Heather.
FFFZZZ
Blaineley
era ancora colorata.
«Era
meglio tornare a casa!»
FFFZZZ
Heather
si avvicinò e tirò la leva, vedendo tre tessere con
raffigurata una salsiccia.
«Che...
che cos'è?» Chiese schifata.
«Tortura
della carne trita, durata: un minuto. Chef?» Spiegò
il conduttore.
Chef
prese Heather e la condusse in una cabina di vetro, poi attaccò
sopra il soffitto di essa un tubo. Tirò una leva,
immediatamente da sopra incominciò ad uscire carne trita, in
pochi secondi la sostanza le arrivava già alle ginocchia. Lei
trattenne a stento il vomito, e dopo sessanta secondi la cabina era
piena di cane trita cruda. A quel punto Chef la tirò
fuori e la rivestì con budella di balena, lei era diventata
una salsiccia. Si sentì un rumore strano dall'interno, simile
ad un urlo interrotto da getti d'acqua, e la carne si colorò
leggermente di verde militare.
Una
volta che l'asiatica era stata rilavata, Blaineley girò
nuovamente la slot, vedendo con chiarezza tre tessere con una spirale
che finiva con un telefono per la doccia.
«Tortura
del... ciò che fai, avrai, durata: cinque minuti.»
Disse Chris, il cuoco condusse Blaineley nella stessa cabina di
prima, ma aveva una griglia sotto, ed il tubo finiva sopra di lei.
«Grazie
a questo...» Mostrò un dispositivo.
«...sentirai
odori rivoltanti, e se vomiterai il tuo stesso vomito ti ricadrà
in testa.» Spiegò.
Blaineley
inorridì, mentre il tempo partiva. I secondi passavano
decisamente molto lentamente, e l'odore di acido gastrico, di muffa e
di cioccolata[paragone
necessario]
appena fatta le faceva rivoltare lo stomaco. Si tenne per quattro
minuti, poi, sentendo che stava per vomitare, gridò:
«Mi
arrendo!» E venne subito tirata fuori dalla cabina.
Un
litro d'acqua venne giù dalla sua tanica, con grande piacere
di Heather.
Passarono
le ore, la sfida andava avanti, alla fine Heather aveva due litri e
Blaineley uno solo.
FFFZZZ
Blaineley
era abbattuta.
«Non
posso sopportare che quella smorfiosa vinca su di me, io sono
migliore di lei!»
FFFZZZ
Heather
si avvicinò alla slot e premette la leva, notando con orrore
che le tre tessere raffiguravano uno schizzo d'acqua. La sua tanica
buttò giù un altro litro.
«Heather,
sei alla pari con Blaineley, per cui ho in mente una cosa: la
prossima tortura la farete insieme. Chi si arrenderà per prima
tornerà a casa.» Spiegò, e tirò lui
stesso la leva.
Uscirono
tre tessere su cui era disegnato Justin.
«Tortura
dei modelli! Durata: illimitata.
Dovrete
guardare una serie di modelli in bermuda e non dovrete dare segni di
gradimento per il loro fisico. Via!»
Partì
il sottofondo musicale, decisamente appropriato, ovvero Moove like
Jagger8
Il
primo modello era molto muscoloso ed alto, ma loro non si scomposero.
Passò il secondo, il terzo, il quarto ed il quinto, e tutte e
due erano rimaste totalmente serie. A quel punto entrò in
scena lo stesso Justin. Si tolse la maglietta e si mise in posa. Una
goccia di sudore gli scivolò lungo la guancia e si posò
sui pettorali, evaporando istantaneamente.
Blaineley
svenne con un sospiro, e l'ultimo litro d'acqua venne giù.
«Sì!
Sì! Sì! Sì! SIIIIII!» Esultò
Heather con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
«E
Blaineley viene eliminata!» Annunciò allora Chris,
mentre degli assistenti davano leggeri schiaffi a Blaineley,
facendola rinvenire.
La
bionda, avvilita ed infuriata allo stesso tempo, si avviò
verso un calesse che recitava la scritta eliminati.
«Va
al diavolo, Heather! La pagherai cara, carissima!» Gridò
minacciosamente mentre il cavallo trascinava il carretto.
FFFZZZ
Heather
era al settimo cielo.
«L'avevo
detto. Blaineley non ha nessuna possibilità.»
Rise
malvagiamente.
FFFZZZ
Chris
si piazzò di fronte al cameraman.
«Allora,
questa volta niente cerimonia di eliminazione, a quanto pare. Ma è
stato comunque emozionante, no? E lo sarà ancora? Scopritelo
qui, su
A
tutto
reality
Century!
7
= Ispirato da Asterix e le dodici
fatiche... stima per chiunque abbia visto quel film!
8
= Canzone dei Maroon 5 che vi consiglio di sentire.
Angolo
dell'autore
Ed
eccomi qui, un nuovo capitolo!
Allora...
che ne dite? Vi è piaciuto il secondo intermezzo?
Mi
scuso per la parolaccia, la storia è a rating verde, ma voi
cosa avreste detto in quella situazione? ;^)
Fatemelo
sapere con una recensione, magari. n.n
A
te la linea, Josh!
Enjoy
it!
FFFZZZ
Ho
trovato! Dammi la linea con un “bella chicco”!
Tamarro.
Concordo.
In
pieno.
Oh,
andiamo, un po' di vita!
Senza
pancake non c'è vita, ed i pancake sono finiti.
Possibile
che il tuo umore sia attaccato a dei pancake?
Perché,
che c'è di male?
Già,
per qualche tempo quella di Harold è stata attaccata ad una
lumaca...
Era
uguale a LeShawna!
Zitto,
scemo.
Hey,
ragazzi, nessuno si fila Lightning?
E
questo?
È
il nuovo opinionista.
Lightning
è il migliore, il più bravo in tutto.
Che
cos'è quella roba che hai in mano?
Un
vaso da notte?
Proteine,
Lightning non può stare senza proteine!
Ma
perché questo tizio parla di sé in terza persona?
Non
lo so, ma alla fine è divertente...
Divertente
sarà tua sorella!
Lightning
non ha sorelle.
Tanto
piacere, io sono Harold.
Lightning
non conosce sfigati!
Harold
abbassa la testa.
Toh,
è l'ora delle proteine!
Lightning
apre il vaso e prende cucchiaiate e cucchiaiate di quella pappa
bianca.
Ma
che schifo!
Ma
chi hai fatto venire qui? Un pervertito?
Un
pervertito? Datelo a Lightning, lui lo sistemerà!
Ma
tu la conosci la parola “io”? O solo “lui” e
“Lightning”?
Basta
così, ragazzi. Il tempo sta scadendo.
Ma
io non ho ancora...
FFFZZZ
|
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Capitolo 18 *** 1914, The first world war - part 1 ***
1914 – The first world war
part 1
Ronzini da Tiro
Heather dormiva beatamente, sdraiata sulle panche, Alex, LeShawna e Justin erano seduti a testa bassa in un sonno silenzioso, Duncan, era appoggiato per terra, tutti dormivano calmi.
Chef entrò, montando silenziosamente la batteria. Prese un piccolo metronomo e lo sistemò a terra. Cinque, sei, sette e otto! Un assordante assolo del medesimo strumento svegliò bruscamente i concorrenti di classe economica.
«Attenzione, sfigati, raggiungete immediatamente Chris nel piazzale qui sotto!» Gridò, sentendo qualche bestemmia a mezza voce di qualcuno degli appena svegliati.
Chris distribuì ai diciannove concorrenti rimasti in gioco delle armi ad aria compressa, sotto lo sguardo inorridito di Bridgette.
«1914, prima guerra mondiale, l'evento più importante -dopo la mia nascita- della storia!
Il quest'anno scoppiò la prima guerra mondiale, e quello che dovrete fare sarà simile alla prima sfida. Avrete tre basi distanti un chilometro l'una dall'altra, al centro di queste basi vi è un Chris d'oro, uno colorato di giallo, uno di rosso ed uno di blu. Sono i colori delle tre squadre. Quando vi verrà rubata la statuetta siete fuori, vince chi per primo mi porta una statuetta avversaria. Raggiungete le postazioni.» Spiegò.
<Non per contraddirti, ma questa sfida cosa c'entra con la prima guerra mondiale?> Obiettò Courtney.
<È una guerra, e questo dovrebbe bastarvi. Andate!> Li liquidò il conduttore. Mandò i concorrenti verso le basi, fornendo le indicazioni per raggiungerle.
FFFZZZ
Heather era tranquilla.
«Mi basterà trovare la testa di Chef e Duncan andrà a casa. È un concorrente forte, e soprattutto è pericoloso.»
FFFZZZ
Fenomeni da Circo
Geoff e Bridgette camminavano imbarazzati a pochi metri da Eva, la quale non sembrava affatto a disagio. L'unico che non sapeva dell'accaduto era Greg, che si chiedeva in continuazione perché quello scambio di sguardi fra gli altri cinque componenti della squadra.
«Ragazzi... ma che è successo? Perché guardate tutti con ammirazione Eva? Tranne Courtney?» Si intromise.
«È una storia lunga.» Giustificò Gwen, distrattamente.
Dopo qualche minuto che tiravano dritto scorsero una casupola fra il fogliame. Era recintata da una palizzata rozza, non che l'edificio vero e proprio fosse meglio: sembrava lì sul punto di polverizzarsi, era una specie di cubo di legno con una porta ed una finestra.
«È la nostra.» Disse Geoff, ed entusiasta entrò dentro, vedendo che era un monolocale con al centro un piedistallo sopra il quale vi era la statuetta rossa.
«Bene, io e Bridgette staremo a guardia del perimetro, Gwen e Greg andranno in avascoperta, quanto ad Eva e Courtney, rimarranno qui a sorvegliare la statuetta. Courtney?»
La castana stava mirando accuratamente sulla schiena di Gwen.
«Courtney!» La richiamò il texano ed abbassò l'arma dell'ispanica, colpendo il terreno.
«Le soft air fanno molto male, ed i proiettili ci servono come l'ossigeno!» La rimproverò quindi.
«Ehm... sì, ma voglio andare io in avascoperta!» Disse decisa Courtney.
«Va bene, con Gwen?» Si rese immediatamente conto di ciò che aveva detto.
«Con Greg starai benissimo, andate.» E i due ragazzi si allontanarono.
FFFZZZ
Courtney era estasiata.
«Benissimo, ora non mi resta che trovare la testa di Chef!»
FFFZZZ
Geoff e Bridgette uscirono e si divisero, andando in direzioni opposte.
«Mi mancherai, piccola!» Esalò lui.
«Anche tu, patatino!» Disse lei.
«Ciccipicci!» Lui la avvicinò.
«Non dovete mica dirvi addio per sempre!» Gridò da dentro Gwen, già molto irritata.
«Già... Gwen ha ragione, tesoruccio!» Le disse mogia lei.
«Allora addio.» Sospirò lui.
«Addio.» Rispose lei.
«Bridgette...»
«Geffry...»
«Andate, pelandroni!» La voce di Eva li richiamò.
I due si divisero a malincuore ed andarono in direzioni opposte.
«Senti... perché non ci dividiamo?» Suggerì Courtney
«No, in due staremo meglio.» Rispose Greg
Passò altro tempo, altro interminabile tempo.
«Ma avremo visuale più estesa.» Disse lei.
«Scordatelo.» Negò.
«Ma perché?» Domandò l'ispanica.
«Perché se trovi la testa di Chef Gwen tornerà a casa, e non è proprio il caso.» Spiegò semplicemente.
FFFZZZ
Courtney era esasperata.
«Come cavolo ha fatto ad indovinare il mio piano?!»
FFFZZZ
«Credi che non mi sia accorto che hai sabotato Gwen nella sfida del calcio?» La rimproverò.
«Cosa...? E perché non mi hai votato?» Domandò incredula.
«Ho fatto di peggio.» Alzò le spalle.
«Hai votato Duncan. Dovrebbe essere peggio di votarmi?» Gli rinfacciò.
«Oh, sì. Riflettici.» E la zittì.
Passò qualche tempo, poi si ritrovarono davanti alla base della squadra dei Pensionati Senza Nome. Lui si premette un dito sulle labbra, a mo' di avvertimento e si acquattò sotto la palizzata.
«Qui non ci vedranno, dobbiamo solo aspettare che rimangano in pochi.» Sussurrò Greg, ed armò il fucile. Courtney fece lo stesso.
Pensionati Senza Nome
Noah e Trent erano stati mandati in avascoperta, mentre Melanie ed Izzy erano a guardia della statuetta. Tyler e Linsday limonavano e Deejay controllava il perimetro.
«Allora... quando Noah ha detto che non ti fidi di me... scherzava?» Esordì Melanie.
«Non lo so, non si sa quando scherza e quando no...» Disse lei divertita.
«Ma tu ti fidi di me?» Incalzò la ragazza.
«Ovvio che no! Non posso fidarmi di una che insulta Gamberetto!» Rispose con semplicità.
«Gamberetto?» Domandò lei.
«Sì, Noah.» Spiegò.
«Ah. Solo per questo non ti fidi di me?» Chiese ancora.
«No, anche perché quella cosa che hai fatto con LeShawna non piace né a me, né a Noah e né a Deejay. Infatti vogliamo eliminarti! Secondo noi sei cattiva!» Scoppiò a ridere e si mise in verticale, ramazzando involontariamente il pavimento con i suoi stessi capelli.
«Cattiva...» Mormorò Melanie.
FFFZZZ
Melanie era piuttosto determinata.
«Bomba nel pancreas, eh? Te lo faccio vedere io, Izzy!»
Fece una breve pausa.
«Se non elimino uno di loro tre tornerò io stessa a casa, ed Izzy è la più credibile.»
FFFZZZ
«Io dovrei allontanami un attimo...» Disse, ed uscì dalla casupola a raggiungere Tyler e Linsday.
Richiamò la loro attenzione con un paio di schicchere.
«Hey, ragazzi, dovete allearvi con me per eliminare Izzy. Vuole portare la squadra alla sconfitta!» Suggerì ai piccioncini.
«Io non saprei...» Esitò Linsday.
«Ti ha rubato lo smalto.» Disse Melanie distrattamente.
Ci fu qualche secondo di silenzio
«NOOOOOOOOOO!!!» Strillò allora la bionda, facendosi consolare dal fidanzato.
Ottenuto il loro consenso si allontanò e cercò Trent. Camminò per molto ma molto tempo, poi lo trovò insieme a Noah.
«Amico, io vado un secondo di là, ti raggiungo subito... ho paura di aver perso il caricatore.» Disse l'indiano, e se ne andò.
A quel punto Melanie raggiunse Trent e con poche fulminee parole sussurrate all'orecchio gli fece cambiare totalmente espressione.
«Davvero ha fatto tutto questo?» Sussurrò il chitarrista incredulo.
«Sì, sei con noi?» Andò al sodo.
Trent annuì senza pensarci due volte.
FFFZZZ
Melanie stava in piedi.
«Ho Trent, Linsday e Tyler. Izzy è fuori!»
FFFZZZ
Heather e Alex stavano appostati dietro ad un albero, sentivano dei passi. Lui aveva imbracciata la mitragliatrice e lei il fucile.
«Pronta?» Domandò lui.
«Pronta.» Confermò.
«Ora!» Entrambi uscirono fuori e spararono, trovandosi davanti uno spaventatissimo Noah, che correva in tutte le direzioni. Raggiunse il folto della foresta e si fece largo tra il fogliame, non sentiva più i proiettili sfiorarlo, così rallentò. Sentì i passi di corsa e riaccelerò sino ad arrivare ad una specie di tana per scoiattoli fra le radici. Vi si nascose immediatamente dentro, sperando con tutte le sue forze che non lo scoprissero.
Fenomeni da Circo
Melanie ed Izzy erano a guardia della statuetta, sedute contro il piedistallo, l'arma in mano.
«Credi che passerà qualcuno, Izzy?» Domandò annoiata Melanie.
Non ricevette risposta.
«Izzy?» Si girò, notando disperatamente che la rossa era sparita.
«Izzy, ma che fai? Dove cavolo ti sei andata a cacciare, stupida...» Non finì la frase, Greg l'afferrò da dietro coprendole la bocca. La trascinò fuori dalla finestra.
«Ciao Mel.» Disse lieto, lei si divincolò, ma senza successo, notando Izzy svenuta e con un bernoccolo in testa.
«Court, prendi la statuetta.» Ordinò, e la castana entrò nella base.
Passarono i secondi, i minuti, Greg incominciava a preoccuparsi seriamente. Allora si avvicinò alla casupola, guardò nella finestra, e quello che vide fu terribile. Mollò la presa su Melanie, che scattò e gli puntò l'arma alla testa, vedendo la sua espressione imbambolata a guardare dentro. Si voltò per guardare anche lei, e si concesse un piccolo ghigno.
Courtney teneva in mano un piccolo oggetto intagliato nel legno: la testa di Chef.
FFFZZZ
Greg era più che arrabbiato.
«Ora Courtney farà di tutto per perdere la prossima sfida, e se non ci riuscirà anche quella dopo, e quella dopo ancora.»
Si accasciò sulla sedia.
«Devo rubargli quella testa.»
FFFZZZ
Un colpo sfiorò il piede di Melanie, che si chinò dal dolore, lasciando cadere l'arma.
«Corri!» Ordinò Geoff, l'arma puntata sulla ragazza.
«Grazie, Geoff.» Greg prese la mano di Courtney e la trascinò fuori, sino ad un cespuglio.
«Ok, abbiamo la statuetta.» Informò Greg, notando che Courtney era a dir poco al settimo cielo, non certo per la statuetta.
FFFZZZ
Courtney diede un bacio sulla guancia della testa di Chef.
«Sì! Con questa Gwen è spacciata!»
FFFZZZ
Incominciarono a correre per arrivare alla base, facendosi largo nella foresta, ma era piuttosto difficile, vista la folta vegetazione. D'un tratto sentirono uno sparo. Si voltarono di scatto, notando che dietro di loro c'erano Alex ed Heather, le armi imbracciate.
Pensionati Senza Nome
Noah non riusciva più a tirarsi su, era rimasto incastrato nella tana. Si aggrappò alle radici, avanzando piano piano, ma non ne usciva. Si accorse poi di un ceppo a cui avrebbe potuto appoggiarsi per risalire facilmente. Puntò la mano e si spinse, uscendo finalmente da quella trappola. Sentì un forte dolore al palmo, ed esaminandolo si accorse che era pieno di schegge di legno.
«Ma che...?» Mormorò, notando che ogni parte di quell'albero aveva la corteccia.
Infilò cauto il braccio nella voragine e sentì quel ceppo. Sembrò impossibile, ma distinse chiaramente al tatto un naso, un sorriso ed una fossetta sul mento.
La tirò pian piano fuori, convincendosi sempre più che si trattasse di quello. La portò allo scoperto, e quasi svenne per lo stupore. Riuscì solo a mormorare con un sorriso:
«Sì...!»
Angolo dell'autore
Prima guerra mondiale, la sto studiando adesso... v.v
Immagino che voi sappiate che la prima guerra mondiale sia scoppiata nel 1915, ma invece è scoppiata nel 1914, l'Italia è entrata nella medesima nel 1915.
Come potete vedere in questa sfida entrambe le teste sono state trovate... eh?
Non sarà sempre così, ovviamente, avevo quest'idea e volevo sfruttarla.
Se vi è sembrata troppo simile alla prima sfida ho un alibi: per una determinata scena che avverrà in seguito avevo bisogno di questo sceario.
Naturalmente non seguirò il consiglio di Josh.
Spero che vi sia piaciuto e che me lo facciate sapere!
A te la linea, Josh!
Enjoy it!
FFFZZZ
Ma “bella chicco” non era male...
Hai visto, Katie? Ora Izzy sarà eliminata!
Oh, cielo, mi dispiace, lei è molto simpatica!
E poi è grazie a lei se nella prima stagione siamo state in squadra insieme!
Sì, è una brava persona!
Credi che potremmo pagare qualcuno per far eliminare Justin e Trent?
Sì, certamente, così staranno qui con noi!
Ma queste qui hanno un cervello grande come una nocciolina?
Già, quindi più grande del tuo, certamente.
Sei talmente simpatico che ti vomiterei addosso.
Non dire così...
Yo, ma è uno sporco traditore, se lo meriterebbe!
Già, ma è incredibilmente sexy...
Beth, capisco che tu sia a caccia di partner, ma sei cozza, non ti vuole nessuno!
Cozze?Lightning non può mangiare le cozze! Hanno troppo fosforo, e a Lightning non serve il fosforo!
Le cozze non hanno fosforo!
Ma non hanno proteine!
Va bene, ma che c'entra con il fosforo?
Basta così, devo informarvi che dal prossimo angolo doposhow avremo altri te nuovi opinionisti.
Spero che siano meglio di questo qui...
Senz'altro!
Cosa? Lightning è sempre il migliore!
Comunque i loro nomi sono Scott, Mike e... B!
Shafico!
Ma B io lo conosco... mi ricordo di lui, eravamo insieme al corso per dimagrire...
Ah, bene, ci serve solo un nuovo barile di lardo...
Anch'io ti vomiterei addosso.
Basta così, ragazzi.
Comunque B non parla mai! È muto!
Fantastico, anche muto...
Katie...? ma non trovi che Lightning sia molto muscoloso?
Già... come Justin!
Ed allora perché non ci piace come Justin?
Lightning è il migliore, assume proteine, shabam!
Ah, ecco perché...
Bene, il tempo è scaduto, anche stavolta. Alla prossima.
Harold apre la bocca e prende fiato.
FFFZZZ
|
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Capitolo 19 *** 1914, The first world war - part 2 ***
Mi
scuso per il clamoroso ritardo, ho avuto alcune priorità su
tutto questo, prima fra tutte, il contest.
Non
sperate in altri aggiornamenti in futuro, vi chiedo di compatirmi,
poiché il dodici cominciano gli scritti, il diciotto ho le
Invalsi e dal diciannove al ventotto sono reperibile per l'orale.
Dopo
quest'ultima data tonerò attivo, e ben volentieri, ma se nel
frattempo avrò un ritaglio di tempo per aggiornare qualcosa
sarà solo un'eccezione, comunemente detta 'culo'.
Gradisco
recensioni, non siate avari di parole, abbattete la vostra avidità
di tempo.
Buona
lettura.
1914
– The first world war
part
2
Fenomeni
da Circo
«Fermi
dove siete.» Ordinò Alex puntando l'arma al petto
del festaiolo.
«Posate
quella statuetta.» Gridò Heather.
Courtney
strappò la statuetta di mano a Greg e la lanciò loro.
«Ok,
ora andiamocene!» Disse spensierata l'ispanica.
Incominciò
a trotterellare in direzione opposta mentre Alex ed Heather si
allontanavano. Greg e Geoff caricarono il fucile e la mitragliatrice
e spararono nella loro direzione.
«Ma
che ti è saltato in mente?» Urlò Geoff
all'ispanica, subito dopo corse verso i due nemici, seguito da Greg.
«Vedi,
il fatto è che Courtney ha trovato la testa di Chef, e allora
vuole usarla per eliminare Gwen, ma deve perdere la sfida. Niente di
più facile che andrà lei stessa a consegnare la nostra
statuetta a Chris.» Spiegò Greg quando Courtney
ormai non poteva più sentirli.
«Ma
allora ci conviene bloccare lei, meglio arrivare secondi che ultimi!»
Suggerì Geoff, facendo inchiodare l'amico.
«Torniamo
indietro, presto!» Lo trascinò in senso opposto, le
armi ancora in mano.
Arrivarono
nello spiazzo di prima, ma era troppo tardi.
Courtney
era sparita.
«Che...
perché vuoi la statuetta?» Domandò stranita
Gwen.
«Mi
serve per la squadra.» Giustificò l'ispanica,
avvicinando la mano all'oggetto.
«Tu
non la tocchi!» Eva gli bloccò il polso sul
piedistallo, facendola urlare di dolore.
«Calma,
Eva, facciamoci spiegare perché la vuole, no?» Greg
era sulla porta, dietro di lui Geoff.
La
ragazza mollò la presa, continuando a guardare truce Courtney.
Lei arrossì leggermente, incominciò a sudare e
allontanò il colletto della maglietta dal collo.
«Dunque...
sì... mi serve... per...» Balbettò indecisa.
«...Sabotare
la squadra?» Suggerì Bridgette, spuntata da dietro.
«Io
non farei mai una cosa simile... ora che ci penso la statuetta non mi
serve...» Si mise sulla difensiva, per poi uscire dalla
casupola in tutta fretta.
FFFZZZ
Courtney
era abbastanza irritata.
«Devo
aspettare di poter sabotare la sfida in un momento più calmo.»
Scrisse
qualcosa su un taccuino.
«Greg
è fin troppo perspicacie, dovrò eliminare anche lui...
ma si fa voler bene, per cui credo che dovrò ricorrere ad
un'altra testa di Chef.»
FFFZZZ
Appena
Courtney se ne fu andata Greg prese da parte tutti gli altri
componenti della squadra.
«Ragazzi...
Courtney ha trovato la testa di Chef.» Esordì,
notando il probabile collasso della gotica.
«Nelle
prossime sfida farà di tutto per perdere. E noi non potremo
eliminarla. Mai.» Constatò grave.
«Ma
possiamo cercare di sostituire la sua testa di Chef con un falso!»
Suggerì Bridgette.
«E
qui volevo arrivare, avrò bisogno dell'aiuto di tutti voi.»
Ribatté Greg.
«Oppure...»
Mormorò Geoff.
«Oppure?»
lo incalzarono gli altri.
«Oppure
si potrebbe trovare la testa di Chris, darla a Gwen, votare tutti per
Courtney e il gioco è fatto.» Osservò il
festaiolo.
«Idea
geniale, ma ci serve la testa di Chris!» Lo rimproverò
Eva.
«Giusto...»
Mormorò Geoff, passandosi una mano dietro la nuca.
«Bene...
chi incomincia ad intagliare il legno?» Domandò
quindi Greg, un ceppo in mano.
«Non
saprei...mi viene solo in mente che i Ronzini da Tiro avranno
lasciato la base per portare la statuetta a Chris...» Disse
Bridgette con un sorrisetto, guardandosi attentamente le unghie della
mano, a lasciare intendere una certa cosa.
Ci
volle qualche secondo prima che tutti capissero, poi urlarono in
coro:
«Ma
certo!»
Uscirono
in tutta fretta e disordinatamente dalla baracca e corsero a
perdifiato in una determinata direzione.
Ronzini
da Tiro
«Avete
rubato la statuetta? Grandi!» Si congratulò Cody.
«Già...
di solito il ladro sono io...» Mormorò Duncan
sorridendo.
«Prima
classe, stiamo arrivando!» Esultò LeShawna.
Uscirono
tutti e sei dalla casetta e si avviarono verso il punto di partenza,
chiedendo dettagli dell'impresa ad Alex ed Heather. Arrivarono alla
base, pronti a ricevere l'immunità, quale squadra vincitrice,
ma con orrore videro che i Fenomeni da Circo, sudati e con il
fiatone, aventi in mano la loro statuetta e la statuetta dei Ronzini
da tiro.
«E
i vincitori sono i... Fenomeni da Circo!» Si congratulò
Chris, tutti i concorrenti presenti, meno uno.
«Cosa?!?»
Gridò Heather, in preda all'ira.
Ringhiò
pericolosamente e saltò addosso a Chris, ma venne fermata in
tempo da Chef.
«Rilassati,
non sei arrivata ultima, hai comunque la statuetta dei Pensionati
Senza Nome... per cui sono loro la squadra ultima!»
Annunciò il conduttore.
«Aspetto
i Pensionati Senza Nome nella sala dei saluti...» Si
allontanò con fare misterioso.
«Noah?
Dov'è Noah?» Izzy si guardò intorno,
vedendolo arrivare in lontananza.
«Eccomi...»
Mormorò, arrivando leggermente ammaccato.
«L'hai
trovato il caricatore, Noah?» Domandò acido il
chitarrista.
L'indiano
lasciò intendere la risposta con uno sguardo e si unì
al gruppo, si avvicinò ad Izzy e Deejay.
«Ragazzi,
d'accordo?» Sussurrò.
I
due annuirono, accennando con lo sguardo a Melanie.
«Bene.»
«Allora,
presto in questa squadra rimarrete in sei, e per essere certi di non
essere voi l'eliminato, riceverete una pistola... ad acqua!»
Annunciò Chris.
Stavano
in un battello, meno lussuoso del precedente ma più veloce.
«Che
inizino le votazioni!» Ordinò quindi.
FFFZZZ
Noah
obliterava senza esitazione la foto di Melanie.
«E
il prossimo è Trent.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Deejay
aveva in mano la foto di Melanie.
«Povero...
povero gabbiano...»
Singhiozzò.
FFFZZZ
FFFZZZ
Melanie
mostrava alla telecamera la foto di Izzy.
«O
lei, o me.»
FFFZZZ
FFFZZZ
Trent
obliterò la foto di Izzy.
«La
facevo meno... crudele. Ma aver sabotato le sfide per cercare di
eliminare me è ignobile!»
FFFZZZ
FFFZZZ
Tyler
mostrò la foto di Izzy.
«L'avrei
votata comunque... è piuttosto pericolosa per la squadra.»
Infilandola
nell'obliteratrice si prese anche il dito, ed urlò di dolore.
FFFZZZ
FFFZZZ
Linsday
teneva in mano la foto della rossa e di Melanie.
«Chi...
chi era che mi aveva rubato lo smalto?»
FFFZZZ
Chris
prese i giocattoli.
«Allora,
questa sfida è stata penosa per voi, avete perso miseramente,
per questo uno di voi merita di tornare a casa, ma non sarà né
Trent, né Deejay!» Lanciò le pistole.
«Si
salvano anche... Noah e... Tyler! Linsday!» Consegnò
loro gli oggetti.
«Rimane
una sola pistola, ma di fronte a me ci sono Melanie ed Izzy. Una di
loro tornerà a casa. L'ultima pistola la dedico a...»
Passò un tempo che parve interminabile.
Chris
guardava le due ragazze, una nervosa e l'altra spensierata.
«Melanie!»
Porse a lei il giocattolo.
Izzy
cambiò immediatamente espressione, stupita ed offesa.
«Cosa?
Ma...» Noah si alzò di scatto.
«È
così, Noah, è fuori.» Chris sembrava
annoiato.
«No!»
Strillò.
«E
chi saresti tu per dirlo?» Intervenne Melanie, un ghigno in
volto.
«Non
io, ma lei. Non potete eliminarla, perché ha l'immunità.
Ho appena deciso di cederle questa!»
L'indiano tirò fuori dalla tasca la testa di Chris, fra lo
stupore generale.
«Caricatore,
eh?» Lo rimproverò il chitarrista.
Le
lanciò l'amuleto, lei lo prese al volo con un sorriso.
«Frena,
prima deve superare la prova...» Lo calmò il
conduttore, e dal retro si alzò uno schermo.
«Izzy
dovrà centrare in meno di venti secondi almeno venti dei
trenta nemici -quelli con il cappello azzurro- che le si pareranno
davanti.» Le consegnò una pistola elettrica.
Lei
si mise in posizione, più seria che mai.
«È
pane per i tuoi denti, rossa...» Borbottò fra i
denti Noah.
«Via!»
Urlò Chris, e la rossa si scatenò.
Qualunque
nemico comparisse veniva centrato tempestivamente, i punti andavano
velocissimi, Melanie sbiancava sempre più e Noah riprendeva
lentamente i colori. I venti secondi furono i più lunghi della
vita di tre ragazzi.
«Stop!
Vediamo a quanto ammontano i punti...» Il conduttore fermò
Izzy e toccò lo schermo sulla casella.
Il
contatore avanzava. Uno, due, tre, quattro, cinque...
Si
fermò di colpo.
«Ventiquattro!
Brava, Izzy, sei salva!» Chris si congratulò con la
rossa, la quale andò a sedersi sulle panche.
«Melanie,
hai ricevuto tre voti contrari, sei la più votata subito dopo
Izzy, ma Izzy è salva...» Esordì il
conduttore.
«Piantala,
Chris, risparmiami la ramanzina. Volevo solo dire un paio di cose...
La
prima: Noah, Deejay e Izzy stanno sabotando la squadra, aiutando
LeShawna!» Melanie strappò il salvagente di mano al
conduttore.
«Non
è andata esattamente così... solo che non ci piace il
piano di Melanie e quindi sabotiamo i Ronzini da Tiro per dare
l'impressione che l'abbia fatto lei!» La corresse Deejay.
«La
seconda: Trent, ti conviene sperare di non perdere più o di
trovare la testa di Chris, perché il prossimo eliminato sarai
tu!» Finì con lo strillare la ragazza.
I
tre alleati guardarono con un sottile ghigno il chitarrista,
piuttosto in soggezione.
«E
la terza: Se e quando ci sarà una seconda stagione voi tre
sarete i primi a tornare a casa!» Terminò velenosa,
dopodiché si gettò in mare, nuotando lentamente.
«Come
no...» Mormorò Deejay.
«Bye
bye!» Noah sventolò impercettibilmente la mano.
Chris
fece uscire tutti, si schiarì la voce.
«Uno
in meno, ne restano solo diciotto. Ma solo uno accederà ai
dieci milioni in biglietti fruscianti! Volete sapere chi sarà?
Dovrete aspettare come minimo altre venti puntate, ma nel frattempo
godetevi la prossima di...
A
tutto
reality
Century!
Angolo
dell'autore
Allora...
Sorpresi?
Io di più.
Progettavo
di far utilizzare la testa allo stesso Noah, ma poi è venuto
fuori questo.
Non
fate finta di non aver capito dove voglio arrivare, a partire da
questa scena... ;^)
Melanie
vi stava simpatica? Peccato.
Tanto
decido io! BD
Mi
scuso per la scarsa lunghezza di questo capitolo e spero che
recensirete, ringrazio comunque i recensori degli scorsi capitoli!
Mi
dispiaccio del fatto che le recensioni degli scorsi capitoli siano
andate via via diminuendo, e chiedo un po' di tempo dei lettori da
perdere (o magari utilizzare?) sulla tastiera.
A
te la linea, Josh!
Enjoy
it!
FFFZZZ
Che
ne dici di... Facci Sognare, Josh?
Patetico.
Oltretutto
menzognero, visto che sei uno sporco tamarro, e il massimo che puoi
farci fare è dormire...
A
proposito... ma Sierra, Blaineley e Melanie quando arriveranno?
Nel
prossimo doposhow saranno introdotte e poi potranno stare qui ad
opinare quanto vorranno.
È
vero... Melanie verrà qui!
Sadie
si allontana.
Che...
perché se ne è andata?
Deve
prendere i randelli.
Randelli?!
Ho...
ho detto r... randelli? Nnnno... non ho d...detto affatto randelli..
io... volevo dire... cestelli! Cestelli pieni di caramelle da
sgranocchiare!
Sadie
fa ritorno con due clave.
Eccoli,
Katie!
Katie
si batte una mano in fronte e scuote amaramente la testa.
Wow,
clave! Picchiate pure Lightning! Non si fa male!
Ma
questo che ha bevuto?
Proteine,
Scott! Io bevo proteine!
Non
vorrei sbagliarmi... ma le proteine non si bevono...
Ma
si mangiano, Mike!
Prima
hai detto bevono...
Ma
ho detto proteine!
E
che c'entra con...
Lightning...
Chi
chiama Lightning?
Io...
sei libero stasera?
Beth
ammicca.
Date
una clava a Lightning! Lightning deve sopprimere una persona!
B
scuote la testa.
Ah,
sarebbe lui la palla di lardo?
B
estrae dalla giacca un rozzo lanciagranate costruito con un bidone,
terriccio, cera, un estintore, una molletta e segatura. Lo arma.
Ehi...
calma... non c'è ragione di fare sciocchezze.
Basta,
ora parlo senza autorizzazione. Non mi serve l'autorizzazione di Josh
per parlare, io posso dire quello che mi pare e piace! E voglio
dire...
FFFZZZ
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Capitolo 20 *** 1916, New hour - part 1 ***
1916
– New hour
part
1
Pensionati
Senza Nome.
Trent
era sdraiato sulla panca della classe economica del dirigibile,
poiché avevano viaggiato ancora lì.
Si
guardava circospetto intorno, lo sguardo sottile di tre ragazzi della
sua squadra lo intimoriva a tal punto da non farlo riposare. Nel
frattempo gli altri due non erano certo un buon appoggio, in quanto
limonavano ad occhi chiusi.
Lui
si staccò un attimo da lei.
Una
voce scaturì dai megafoni.
«Attenzione,
mozzarelle, prendetevi un paracadute e gettatevi, oggi non si
atterra!» Era chef.
«Paracadute?
Non ci sono paracaduti!» Strillò Trent.
«Allora
gettatevi senza! E svelti!» Ribadì
il cuoco.
Ci
fu qualche secondo di silenzio, poi Noah lo interruppe.
«Vita,
perché mi odi così tanto9?!»
Mormorò.
«Tranquillo,
gamberetto, ti devo un favore, no? Vieni!» Izzy lo tirò
a sé ed estrasse dalla sua valigia un lenzuolo.
«Reggiti!»
Gli porse un lembo di questo e si gettò fuori dal portellone,
trascinandolo giù.
Il
poveretto strillava come un vitello, poi smise, scoprendo di colpo
che galleggiavano nell'aria.
«Divertente,
eh? L'ho imparato quando ero con gli scouts!» Spiegò
la rossa ridendo.
«Eri
una scout?» Domandò lui.
«Ero
con gli scouts, infiltrata professionista,
rubavo le merende a tutti!» Fece una pausa, vedendo che
l'indiano la guardava deluso.
«Era
divertentissimo!» Rise follemente, passò un po' di
tempo.
Noah
sgranò gli occhi verso il basso.
«Izzy?»
Balbettò.
«Sì?»
«A
te puzza proprio tanto la vita, vero?» Ormai la sua voce
era un grido.
«Come?»
Domandò la rossa.
«Gira
questo coso!» Strillò a pieni polmoni, mentre la
guglia di un palazzo si avvicinava sempre più.
Lei
sembrò divertita, poi all'ultimo storse le gambe, virando
bruscamente.
«Ma
sei impazzita?!» La rimproverò, mentre la terra si
avvicinava.
«Occhio!»
Lo allarmò.
La
rossa posò delicatamente i piedi, correndo per assecondare la
spinta del parapendio, mentre l'indiano non era stato alquanto
rapido, e strusciava sul terreno con tutto il corpo. Si fermarono
dopo circa un minuto. Inanzi a loro c'erano tutti i concorrenti. Lui
sputò una boccata di terra.
«Come...
come siete arrivati qui?!» Era sbigottito.
«I
paracaduti erano sotto le panche.» Spiegò calmo il
chitarrista, mentre Izzy osservava lo sguardo in cagnesco del
compagno di squadra.
FFFZZZ
Noah
era seduto a terra.
«Non
so come gli sia venuta l'idea di usare quel sistema... ma sono
abbastanza colpito.»
Abbozzò
un sorriso, probabilmente forzato.
FFFZZZ
«1916,
entra in vigore, per la prima volta, l'ora legale!»
Annunciò fiero il presentatore.
«E
che c'entra il palazzo?» Domandò Linsday.
«Il
palazzo è il luogo in cui passerete la notte insonne più
lunga della vostra vita!» Si lasciò andare in un
sorriso.
Gwen
impallidì, per quanto fosse già lattea.
«Vuoi
riproporre la Maratonotte? Di nuovo?!» Quasi strillò,
ma venne immediatamente rassicurata.
«No,
ma è simile. Questa sfida durerà sette precisi giorni!
Il massimo della durata di qualunque sfida. Dovrete vivere in quel
palazzo, ma rispetterete precisi orari:
Ore
otto: sveglia;
Ore
otto e mezza: colazione;
Ore
dieci e mezza: pulizie della stanza;
Ore
tredici: pranzo;
Ore
tredici ed un minuto: silenzio tombale;
Ore
quattordici: fine silenzio tombale;
Ore
venti: cena;
Ore
ventuno e mezza: piccola sfida;
Ore
ventitré: nanna.
Ma
attenzione: ogni giorno, dalla notte vi verrà tolta un'ora e
mezza di sonno, quindi alla fine della sfida passerete l'ultima notte
insonne.»
A
quest'ultima precisazione i concorrenti sgranarono gli occhi,
atterriti.
«Che
cos'è il silenzio tombale?»
Domandò Greg, abbastanza interessato.
«Ognuno
di voi avrà un microfono con sé, microfono che misurerà
i decibel della vostra voce.» Ne tirò fuori uno e lo
mostrò.
Era
un cerchio con una circonferenza graduata regolata da una lancetta.
Era suddivisa in tre colori: verde, molto ristretto, giallo, occupava
più metà cerchio, e rosso, un settore ampio neanche
dieci gradi.
«Durante
la giornata potrete parlare liberamente, ma durante il silenzio
tombale la lancetta non potrà superare l'area verde. Se
entrerà nell'area gialla la vostra squadra perderà a
prescindere dalla sfida, ma non vi sarà detto subito, e se
entrerà nell'area rossa sarete eliminati per direttissima,
nulla potranno le teste di Chris e di Chef. Ah, dimenticavo... se vi
disfarete del microfono sarete eliminati dal reality.»
Spiegò pazientemente.
«E
la piccola sfida?» Chiese Noah.
«In
quella sfida parteciperanno solo i concorrenti che hanno meglio
pulito la stanza, e il vincitore di quella piccola prova avrà
in privato un indizio per trovare la testa dell'immunità o del
potere eliminatorio. Entrate.» Aprì loro le porte
della reggia.
«Naturalmente
non potremmo uscire da qui, vero?» La domanda retorica di
Duncan giunse al conduttore, che con un sorriso si complimentò
con il punk per la sua perspicacia.
«Come
da programma.» Commentò.
«Un
momento... Chris, ma come si farà a vincere?» Chiese
innocentemente Cody.
«È
molto semplice: l'ultimo giorno dovrete compiere l'ultima piccola
sfida, ma a questa parteciperanno dei volontari, ognuno di una
squadra. Quest'ultima sfida deciderà la squadra vincitrice.»
Spiegò.
«E
allora la settimana a sgobbare e a non dormire a che serve?»
Ribatté il nerd.
«A
stancarvi per bene.» Il conduttore rise di gusto.
«Ah,
aspettate, dobbiamo sorteggiare i compagni di stanza!» Li
richiamò mentre entravano.
«Cosa?!»
Diciotto voci si levarono incredule.
«Già.
Chef?» Il cuoco si presentò con una cesta di
palline.
«Allora,
incomincerò io a pescare il primo nome» Frugò
nella cesta con emozione e tirò fuori una biglia.
«Deejay,
vieni a prendere il tuo compagno o la tua compagna di stanza.»
Il ragazzone si avvicinò lentamente, infilò la mano fra
le sfere e pescò quella più in fondo.
«Bridgette.»
Lesse.
«Vedi
di tenere le mani a posto!» Strillò Geoff al
ragazzone, minacciosamente.
Deejay
scoppiò a ridere, costatando però che il texano era
serio, maledettamente serio.
«Bene,
il prossimo che verrà a prendere la biglia è... Ty...
che c'è scritto?» Lesse attentamente.
«Mi
chiamo Tyler, è chiaro? TYLER!» Sbraitò lui,
memore delle provanti esperienze di dimenticanza di Linsday.
«Calma...
Tyler...» Scandì Chris, mostrandosi quasi offeso.
«Starai
in stanza con... Greg!» Lesse quindi.
«Poi...
Noah starà in stanza con Alex, Eva con Courtney e Geoff con...
Duncan.» Pescava velocemente le palline di vetro.
«LeShawna
starà con... Justin. Linsday con Izzy e Gwen con...»
Continuò, lasciando tutti in suspance.
Il
nerd guardava ammiccante Gwen. La gotica era finita: comunque sarebbe
andata sarebbe stata da schifo, tesa o terribilmente imbarazzata.
«Trent!»
E Duncan vide rosso.
«Quindi
Heather e Cody condivideranno la stessa stanza.» Finì
Chris, chiudendoli dentro, una volta consegnate loro le chiavi.
Tutti
percorsero i corridoi, tranne alcuni che si attardarono fuori a
parlare. Trent stava per avvicinarsi alla gotica, di spalle, ma una
forte presa all'altezza del colletto lo intercettò,
trascinandolo sino a farlo cozzare con il solido muro del castello.
Il volto del punk copriva minaccioso la sua visuale.
«Se
tu la sfiori anche solo con il pensiero, ti cavo gli occhi e me li
bevo in un cocktail!» Gli sussurrò all'orecchio.
Lui
si divincolò.
«Rilassati,
non siamo che compagni di stanza, e le stanze hanno anche due bagni.»
Tentò di rassicuralo.
Lui
non cambiò affatto espressione, ma lo lasciò andare,
puntandosi due dita nelle pupille e indicando poi quelle del
chitarrista.
«Ti
tengo d'occhio, Elvis.» Si allontanò.
FFFZZZ
Trent
era perplesso.
«Ammetto
che non mi sarebbe affatto dispiaciuto sfiorare Gwen,
anche con qualcosa di più di un pensiero... ma non l'avrei
fatto comunque, in rispetto suo e di Duncan.»
Sospirò.
«Credo.»
Sgranò
improvvisamente gli occhi.
«Questa
la tagliate, vero?»
FFFZZZ
La
notte trascorse veloce, e subito dopo questa un gallo squarciò
le orecchie ai ragazzi. Un gallo di nome Chef.
«Sono
le otto, sveglia, pelandroni, sveglia!»
La
colazione era come sempre uno schifo, d'altronde il cibo era sempre
stato lo stesso. Geoff era assai poco tranquillo, pensava
continuamente al suo accordo con un certo e biondo irlandese.
FFFZZZ
Geoff
aveva gli occhi socchiusi e l'espressione abbattuta.
«Non
meriterebbe di tornare a casa, in fondo il suo non era un cattivo
piano... ma Alex non mi lascia scelta, perciò...»
Si
bloccò.
FFFZZZ
«Questa
sfida è meno difficile del solito, non credi?»
Commentò Duncan, rivolto ad Alex.
«Non
posso darti torto...» Lui bevve un bicchiere di succo,
scoprendo tristemente che non si trattava di succo. Sputò il
tutto a terra, disgustato.
«Ma
questa roba è rivoltante!» Esclamò.
Una
lama gli sfiorò la guancia, graffiandola appena, e il coltello
si piantò nel muro. I concorrenti ammutolirono.
«È...
è ottima, Chef. Complimenti...» L'irlandese sudava
freddo, mentre il cuoco rideva crudelmente.
«Bel
colpo!»10
Aggiunse Duncan, guardato in cagnesco dal compagno.
«Ah,
ma per favore, siete ridicoli. Non dovreste sottovalutare Chris, lo
sapete meglio di me.» Vaneggiò Heather.
«Ora
di pausa! Svago, chi dorme è eliminato!» Chef aveva
la sensibilità di un secondino, in quanto prese a spinte i
concorrenti pur di svuotare la mensa.
Heather
cercava costantemente la statuetta dell'immunità, rovesciava
tutti i mobili, veniva naturalmente imitata da Gwen, che aveva però
scopo di legittima difesa. Nel frattempo Greg rimaneva in stanza ad
intagliare nel legno la testa di Chef, cercando di farla il più
possibile simile all'originale.
Arrivò
l'ora delle pulizie di stanza.
Geoff
e Duncan
Geoff
si mise subito al lavoro, notando la risatina di scherno di Duncan.
«Lascia
perdere, amico, non ne vedo la necessità.» Lo
informò.
«Non
sono d'accordo, ottenere l'immunità o il potere eliminatorio è
un gran vantaggio!» Ribatté.
«Sì,
ma si da il caso che non c'è bisogno di rendere
la stanza ordinata e pulita.» Spiegò con semplicità.
Il
texano lo guardò interrogativo.
«È
necessario però che lo sembri.»
Terminò.
E
Geoff s'illuminò.
Entrambi
incominciarono a nascondere ogni oggetto fuori posto, a spolverare ed
ammucchiare la sugna sotto il tappeto. Ci misero meno di dieci
minuti, solo che al punk era rimasta in mano una lampada da tavolo.
«Grande...
e questa?» Commentò.
Il
biondo aprì la finestra.
«A
te l'onore, Duncan.» Ordinò, e con un ululato di
divertimento il punk la scagliò con tutte le sue forze fuori.
Ma
la finestra dava nel cortile del castello, non all'esterno di esso.
Heather
e Cody
Cody
era sbracato sulla sedia, mentre Heather rifaceva la sua parte
di letto, la sua parte di stanza e il suo bagno.
«Dovresti
lavorare anche tu.» Lo ammonì lei.
«E
perché? Non ho paura di essere eliminato, e Chris non ci
controlla di certo!» Rispose calmo.
«Oh,
sì, invece, questo è un reality show, genio.»
Ribatté lei.
«Ci
concederà almeno un po' d'intimità, no?»
Parlò saccentemente.
Chris
osservava il monitor numero otto.
«Eh
eh eh... Nah, gli ascolti calerebbero!» Ridacchiò.
«Fidati,
ci controlla, e non sarà felice di vederti inoperante.»
Ribadì Heather.
«Mi
fai ridere!» La sfotté lui.
In
quel preciso istante il cadavere di una lampada da tavolo sfondò
la loro finestra e atterrò accanto al povero Cody, che balzò
in aria come un gatto spaventato e corse a nasconderti sotto il
letto.
FFFZZZ
Heather
era piuttosto divertita.
«Allorché
mi sono chiesta: perché non sfruttare la situazione?»
FFFZZZ
«Vedi?
Ti conviene lavorare se non vuoi che lui sfoderi l'artiglieria
pesante!» Lei era tranquillissima, mentre lui tremava come
una foglia.
Si
alzò in fretta e furia e lavorò doverosamente,
sistemando le lenzuola.
L'ora
di silenzio totale che seguì il pranzo non fu affatto
difficile, ma la cena fu alquanto sorprendente.
«Chef?
Dov'è... dove sta questa cavolo di cena?» Eva batté
il pugno sul tavolo.
«Questa
è la piccola sfida, anticipata. Dovete preparare una cena
impeccabile che io assaggerò.»
Spiegò divertito il cuoco, ma non tutti ne erano proprio
entusiasti.
«I
partecipanti sono: Heather e Cody, Eva e Courtney e Geoff e Duncan!»
I due amici si batterono il cinque.
«Voglio
un antipasto da Eva, un primo piatto da Geoff, un secondo da
Courtney, un contorno da Heather, un piatto di frutta da Cody e un
dolce da Duncan. Entro un'ora.»
Si
dileguò, ma le dispense contenevano quantità ridotte
di cibo di varietà ridotte per il ridotto budget
che veniva sperperato per il ridotto alloggio di Chris.
«Cominciamo
bene...» Sussurrò tra sé e sé
Courtney.
9
= A tutto reality: il Tour, Vedo Londra.
10
= A tutto reality: L'isola, puntata 1
Angolo
dell'autore
Dunque...
Fra
non molto ci sarà il secondo doposhow, lo dico per la felicità
di chi rivuole Alejandro dei concorrenti eliminati
in gioco, perché, come avrete visto nel Doposhow's Corner di
qualche puntata fa, ci sarà un gioco chiamato Seconda e Terza
chance.
Vi
spiegherò tutto a tempo debito.
Un'ultima
informazione... questa puntata potrebbe arrivare a durare più
di quattro capitoli, io cercherò di sintetizzare, ma essendo
la durata della sfida molto ma molto lunga, non aspettatevi che
finisca entro il terzo capitolo. u.u
Recensite!
A
te la linea, Josh!
Enjoy
it!
FFFZZZ
Andiamo...
non era male il Facci sognare Josh...
Ripeto,
patetico.
Josh?
Quando arriva Melanie?
Sfortunatamente
per voi so perché la reclamate tanto, e vi assicuro che farò
in modo di farvi sparire quei randelli.
E
di tenerle lontane da lei, visto che arriverebbero a picchiarla a
mani nude.
Ottimo
consiglio, Scott. Non sei così scemo.
Hey,
tu, mi apri la porta?
Ma
non puoi farlo da sola?
Mi
rovino l'abbronzatura, genio.
Sì,
e magari anche la manicure...
Già,
infatti io faccio tutto con le pinzette, mi ci scaccolo anche, vuoi
vedere?
Ann
Maria, ragazzi, una nuova opinionista!
Però...
non sei male, piccola...
Ann
Maria si ritrae.
Che
schifo!
Si
sente una voce da fuori la porta.
Fuori
gli attributi, soldato! Sfonda quella porta!
Ma...
non basterebbe bussare?
Sfondala!
Sissignora!
La
porta va in frantumi.
Brick
e Jo, signori! Due indispensabili elementi per il pubblico parlante!
Un
ragazzino nero, basso e occhialuto si rivolge a Scott.
Hey...
ti riconosco! Tu eri quello che mi appendeva per le mutande
all'attaccapanni, alle medie!
Cameron,
anche lui qui per restare!
Oh,
cavolo... sì, sono io, e allora?
Allora
potrei arrabbiarmi sul serio!
Strilla.
Dopodiché si tappa la bocca e riassume quella vocetta ridicola
e poco virile.
Se...
sempre se ne hai voglia...
Ciao,
io sono Harold!
Ah,
sì, quello con cui mi hanno detto di non parlare mai e di far
tacere in caso di logorrea?
Harold
abbassa mogio il capo.
Beh,
che dire, io vi saluto!
Giù,
soldato, flessioni!
Quante?
Indeterminate!
Finché non mi andrà più di vedertele fare!
Ma...
ma...
Falle!
Sissignora!
Brick
si sdraia a pancia sotto e incomincia a fare i piegamenti.
Uno,
due, tre, quattro... più veloce, soldato!
Sissignora...
anf!
Così,
bravo! Ventiquattro, cinque, sei, sette otto, nove, trenta, più
veloce!
FFFZZZ
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