A dream come true.

di bbacktodecember
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un giorno come tanti. O forse no. ***
Capitolo 2: *** Una giornata come le altre. O almeno così sembra. ***
Capitolo 3: *** Il primo passo. ***
Capitolo 4: *** E' un sogno? ***
Capitolo 5: *** Los Angeles ***
Capitolo 6: *** Primo giorno sul set. ***
Capitolo 7: *** Primo giorno sul set (2°parte) ***
Capitolo 8: *** La partenza ***
Capitolo 9: *** Una brutta sorpresa ***
Capitolo 10: *** Il mio ragazzo ***
Capitolo 11: *** Il super appuntamento ***
Capitolo 12: *** Decisione difficile ***
Capitolo 13: *** E' tempo di abrutirsi. ***
Capitolo 14: *** La festa sulla spiaggia ***
Capitolo 15: *** Abbiamo un problema ***
Capitolo 16: *** Si torna ad LA! ***
Capitolo 17: *** Fans sul set ***
Capitolo 18: *** Si chiama GELOSIA. ***
Capitolo 19: *** Questa volta non sarà così ! ***
Capitolo 20: *** La festa in maschera . ***
Capitolo 21: *** Sicurezza ***
Capitolo 22: *** Serata tra amici ***
Capitolo 23: *** E ora? ***
Capitolo 24: *** Lo script rubato. ***
Capitolo 25: *** E’ proprio un cretino. ***
Capitolo 26: *** Dobbiamo fare qualcosa. ***
Capitolo 27: *** Rinchiusi nello studio ***
Capitolo 28: *** Caccia al tesoro ***
Capitolo 29: *** Arrivederci ***
Capitolo 30: *** La laurea ***



Capitolo 1
*** Un giorno come tanti. O forse no. ***


I'M BAAACK. Nuova storia, spero vi piaccia. E' tutta completamente inventata nessun fatto è vero. 
***

Era un giorno come tanti a Wilmington, North Carolina ma non per Amanda. Quel giorno sarebbe uscito un film al cinema che aspettava da tanto. Era tratto da una delle sue serie televisive preferite e non aspettavo altro da mesi. 
Ma non aveva idea che quel giorno la sua vita sarebbe cambiata del tutto.
Erano le 8:00, la sveglia suonò e Amanda si alzò subito, accese il computer mentre andava al bagno. Entrò su Twitter e scrisse che quel giorno era super contenta per l’uscita del film e che non vedeva l’ora di essere in quella sala buia del cinema per chiudersi nel suo piccolo mondo per un paio d’ore.
Amanda viveva in un piccolo appartamento, si era trasferita lì pochi mesi dopo il diploma, ma non si era allontanata molto dai suoi genitori che abitavano a pochi isolati da lei.
Si era trasferita con la sua amica Taylor, la sua migliore amica da una vita ormai.
Taylor era già in piedi da un pezzo quando Amanda si svegliò.
“Ciao coinquilina.” gli disse Tay sorridendo “Giorno.” Le rispose Amanda che era alla ricerca del caffè. Non iniziava la sua giornata senza caffeina nel suo organismo. Anche se quel giorno era già su di giri.
“Allora pronta per oggi?” “Siii. Ma sei sicura che non puoi venire?” “Si non posso. Devo vedermi con Chris. Dobbiamo chiarire alcune cose. E poi sai perfettamente che sarei venuta solo per non mandarti da sola.” Le disse mentre si stava mangiando una tazza di cereali con il latte.
“Lo so. Questo perché non capisci nulla.” e le fece una linguaccia mentre metteva sul fornello il caffè.
Taylor non aveva gli stessi gusti di Amanda e non capiva esattamente cosa ci trovasse l’amica in tutti quei telefilm ma non la giudicava per questo, dopotutto ognuno ha le sue passioni.
Quando Amanda finì il suo caffè andò subito a buttarsi sotto la doccia, doveva prendere il treno alle 11:00 per andare a Charlotte perché solo lì trasmettevano il film. Uscita dalla doccia si preparò senza pensare a quello che si doveva mettere. Non andava lì per cercare l’uomo della sua vita ma semplicemente per fare quello che amava o non le serviva vestirsi come se dovesse andare alla sfilata di Milano.
Finita di prepare la borsa, salutò Tay e uscì di casa. La stazione non era lontanissima da casa sua per fortuna. Si mise l’ipod e iniziò a camminare, presa dai suoi pensieri.
Arrivata davanti al cinema vide che c’erano un sacco di ragazze che facevano la fila ma lei conosceva la signora che stava alla biglietteria così superò tutte e andò nel box.
“Hey Anne.” “Amanda, tesoro. Sei arrivata. Come è andato il viaggio?” “Bene bene.” “E Tay?” “Non viene. Sono sola.” e le fece un gran sorriso per farle capire che andava tutto bene. Anne ricambiò il sorriso e stampò un biglietto poi lo diede ad Amanda. “Il film non inizia prima di un’ora, puoi andare ad aspettare lì.” Lei annuì e stava per andarsene quando Anne la richiamò “Non ti ho detto che ci sarà una sorpresa a fine show.” “Ok.” Le rispose Amanda confusa.
Raggiunse il retro del cinema e riaccese l’ipod. Non c’era nessuno così si mise seduta vicino ad una piccola fontana e prese il cellulare per vedere qualche aggiornamento su twitter delle sue star preferite. Si accorse che qualcuno era arrivato, alzò gli occhi per vedere chi fosse e si ritrovò Darren Criss, una delle star dello show lì. Amanda non sapeva esattamente come comportarsi, non voleva sembrare l’ennesima fan stupida così cercò di fare finta di niente. Ma era impossibile soprattutto perché arrivò anche Dianna Agron. Amanda iniziò a tremare e avrebbe voluto urlare.
Voleva dirlo a qualcuno ma non riusciva a scrivere niente o a pensare. “Fai un bel respiro Amanda” si disse a se stessa. Cercò di ricomporsi ma notò che Darren la stava guardando in un modo strano come se si aspettasse che da un momento all’altro iniziasse ad urlare ma lei gli sorrise semplicemente. Così lui disse qualcosa a Dianna e si avvicinarono a lei, Amanda si ricordò che aveva ancora le cuffiette così spense l’ipod mentre si ripeteva “DATTI UNA CALMATA AMANDA”
“Ciao” gli disse Darren con quel sorriso che ogni volta che lo vedeva la faceva morire “Sei qui per vedere il film?” “Si.” Riuscì a dire Amanda mentre spostò il suo sguardo su Dianna che dal vivo era ancora più perfetta. E lei quel giorno si era vestita come una stracciona ma non le importava. Darren e Dianna si misero seduti vicino a lei. “Voi come mai siete qui?” chiese Amanda, dopotutto Charlotte non era una città come New York. “E’ una sorpresa” e si ricordò di quello che Anne le aveva detto poco prima. “Scusate solo che non posso crederci. E non vorrei sembrare la solita fan idiota.” “No tranquilla.” Le disse Dianna. “Ci hanno detto di metterci qua perché era più sicuro” Darren “Come mai tu sei qui dietro?” “La signora che dà i biglietti è una cara amica di famiglia e mi ha detto di aspettare qui.” Fece una pausa “Ora capisco perché.” E sorrise mentre Darren e Dianna scoppiarono a ridere.
“Non ci hai detto come ti chiami” chiese Dianna continuando a sorridere. “Amanda. Amanda Davis.” “Piacere Amanda” gli disse Darren. “Da quanto segui Glee?” “L’ho iniziato per caso due anni fa. Ho recuperato tutte le puntate prima che mandassero in onda l’ultima della prima stagione e me ne sono innamorata” rispose Amanda sorridendo. “E qual è il tuo personaggio preferito?”chiese Dianna “Rachel Berry. Ma adoro un po’ tutti.” disse ridendo “E’ impossibile non adorarvi.” “Oh che dolce.”
Continuarono a parlare per una mezz’ora. E Amanda si chiedeva come delle star si potessero interessare a lei che doveva fare a lotta per mantenere la concentrazione sulla sua vita per più di 10 minuti.
Anche con Taylor succedeva ma era la sua migliore amica da sempre ed era l’unica che la conosceva davvero.
Stava per iniziare il film così Amanda si alzò e stava per salutarli quando “Hey amico dov’eri?” disse Darren “Sono stato bloccato da alcune fan.” Sembrava strano ma Amanda avrebbe riconosciuto quella voce fra mille perché lo adorava. E adorava la sua voce. Quando si girò lo vide era molto alto ma le foto non gli rendevano affatto giustizia, Cory era proprio un bel ragazzo.
Amanda non sapeva cosa fare, lo guardò e sorrise. Questa volta però le uscì tipo una smorfia mentre lui le sorrideva e la guardava confuso.
“Cory lei è Amanda. E’ una nostra fan.” Gli disse Dianna. “Ah, piacere Amanda.” E le porse la mano, lei allungò la sua e strinse quella di Cory. In quel momento voleva semplicemente svenire ma ricominciò a ripetersi “DATTI UNA CALMATA AMANDA”.
“Hai già visto il film?” chiese Cory. “No. Devo vederlo ora.” “strano sono riuscita a dire una frase intera” e rise.
Cory la guardò confuso “perché ridi?” “ah. No niente.” E gli sorrise. Poi si girò così che poteva vedere tutti e tre “Ma voi entrate o rimanete qua?” “Non so.” Disse Darren guardando Dianna che fece spallucce.
La porta del cinema si aprì e spuntò Anne che si avvicinò a loro. “Ragazzi siete qui. Avete conosciuto Amanda. Che brava ragazza.” Amanda alzò gli occhi al cielo e sorrise a quella signora che le aveva fatto praticamente da zia da quando era nata. “Allora il film inizia fra poco. Ora stanno per spengere le luci quindi voi entrate e vi mettete davanti in prima fila dove non c’è nessuno poi finito tutto lasceremo le luci spente e voi salite sul palco ok?”
I tre annuirono. “Tu stai con qualcuno?” chiese Cory improvvisamente ad Amanda “No sono venuta da sola. La mia amica aveva da fare.” “Bhè allora unisciti a noi.” disse Dianna. “No ragazzi non vorrei essere di troppo. Cioè voi siete le star del film e io..no dai vado a cercare il mio posto.” “Amanda guarda che ti ho messo vicino a loro” disse Anne sorridendo. “C-Cosa?” “E ora non puoi dire di no.” Si intromise Darren che poi la prese a braccetto e la portò in sala. Amanda non ci stava capendo più niente. Non capiva se stava sognando o se era vero. Di sicuro se era un sogno non voleva svegliarsi ma voleva vedere quello che sarebbe venuto dopo.
Il film iniziò. Amanda si mise gli occhialetti in 3D e guardò quel film/documentario. Non era potuta andare al concerto per via degli esami ma si era ripromessa che quell’anno non se lo sarebbe perso. Voleva piangere o commentare il film ma con le star vicino a lei non le sembrava il caso. Per fortuna si era messa vicino a Dianna perché ogni volta che appariva Cory non respirava per almeno 2 minuti.
Alla fine del film una lacrimuccia uscì e Dianna se ne accorse, le diede una botta con il gomito e le sorrise. Poi salirono sul palco. Appena la luce si accese tutte le fan iniziarono ad urlare ma nessuna si mosse visto che erano circondati da uomini abbastanza grossi.
Amanda si accorse solo dopo un po’ che Cory la stava fissando.

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Capitolo 2
*** Una giornata come le altre. O almeno così sembra. ***


SECONDO CAPITOLO. SPERO VI PIACCIA.
***

“Non ci posso credere che mi hai fatto questa imboscata” disse Amanda ad Anne che stava ridendo. Darren, Cory e Dianna erano stati fermati da alcune fan e Amanda era uscita dalla sala per andare ad urlare contro Anne. “Mi potevi avvertire, mi sarei vestita meglio.” “Sei bellissima.” “Ma tu sei di parte.” “Non lo penso solo io.” Disse Anne indicando la porta della sala dove si trovavano loro. “Si certo Anne. Ora Darren o Cory si è innamorato follemente di me.” Fece una pausa “Queste cose succedono solo nei film.” “Non per forza. Se vuoi una cosa vai e prendila.” “Si perché è sicuro che quella cosa  ti vuole” 
Vennero interrotte dalla suoneria del telefono di Amanda Don’t Stop Believin, era Tay “Pronto? Tay?” “Ehy sei uscita dal cinema?” “Si perché?” “Sono le 5 volevo sapere che fine aveva fatto la mia amica” “Eh. Poi ti spiego. Comunque torno più tardi, prima devo finire un discorso con Anne.” “Ok. Ma ti sento strana? Che c’è il film non ti è piaciuto?” “Nono non è quello. Dai poi ti spiego” e attaccò.
“La smetti di guardarmi così. Sono più grande portami rispetto.” Disse Anne cercando di essere seria “Chissà perché tiri fuori questa storia ogni volta che non sai cosa dire. Hai solo 37 anni e ti consideri una vecchia. A 50 che fai?” “Simpatica la ragazza.”
Amanda la guardò male, poi si girò perché aveva sentito un rumore infatti stavano uscendo tutte le ragazze dalla sala esibendo i loro autografi e lei si maledì per non averne chiesto uno. Ora non li avrebbe più rivisti o almeno non avrebbe più avuto quell’occasione. Così sbruffo e stava per salutare Anne quando uscirono dalla porta e si avvicinarono a lei. Ma perché? Si chiese ancora Amanda.
“Hey Amanda che fine hai fatto?” chiese Dianna sorridendole e ricordandole quanto si sentiva imperfetta. “ero venuta a dire una cosa ad Anne.” “E non ti abbiamo più visto.” “Perché vi interessa?” disse amanda di punto in bianco “Scusate per la franchezza ma..è strano” e fece spallucce. Dianna e Darren scoppiarono a ridere mentre Cory la guardava semplicemente e sorrideva. “In realtà non lo so ma ci piaci.” Disse Darren “Ah vabbè” rispose Amanda “Cioè..grazie!” E scoppiarono a ridere.
“Comunque io dovrei tornare a casa non abito in zona e devo prendere il treno.” “no dai. Vieni con noi.” le chiese Dianna supplicandola “andiamo a farci un giro per Charlotte. Noi abbiamo il volo domani mattina” Una serata con i tuoi idoli? Se non dici di si te ne pentirai a vita. Si disse Amanda. “Ok. Vada per un giro.”
Amanda prese il telefono e mandò un messaggio a Tay “Non torno a cena. Giuro che poi ti spiego. Un bacio Am.”
Poi lo mise in tasca e salutò Anne. Quando raggiunse gli altri Darren e Dianna stavano parlando di cosa mangiare e Amanda si ritrovò vicino a Cory senza sapere cosa dire. E con lui che non faceva altro che sorridere. Che si ride boh. “Allora qualche fan strana lì dentro?” chiese lei per non fare la figura della perfetta idiota vicino al ragazzo dei suoi sogni. “Non proprio. Ho ricevuto 3 proposte di matrimonio. E la maggior parte si è messa a piangere.” Amanda scoppiò a ridere. “Emm scusa ma cavolo me lo sono persa.” E scoppiarono a ridere insieme. “Bhè menomale che non ho reagito io così allora.” Lui la guardò confuso “Fidati ne sarei capace” gli disse Amanda. “Ah bene.” “Se andiamo a bere..io ti ho avvertito” e ricominciò a ridere. Poi accelerarono il passo e raggiunsero gli altri.
Passarono tutto il resto del pomeriggio a fare un giro per Charlotte. Naturalmente Amanda si fece tante foto con loro, anzi erano proprio loro a chiedergliele.
La sera finirono in un piccolo ristorantino e poi andarono in un pub in cui c’erano poche persone. E finirono con il raccontare aneddoti sul tour. E Amanda gli spiegò che non era potuta andarli a vedere.
Il telefono le squillò e prima di rispondere guardò l’ora ed era l’una passata “oh cavolo. Pronto? Tay?” “DOVE CAVOLO SEI?” le disse Tay urlando “Scusa scusa. Non ho visto l’ora e ora sono fregata non ci sono più treni.” “Dove sei? Con chi sei?” “Sono con Dianna Agron, Darren Criss e Cory Monteith.” Tay conosceva quei nomi perché Am ne parlava sempre “Si certo e io sono con la regina Elisabetta” “Non ti sto prendendo in giro. E’ una storia lunga ma posso dirti che Anne mi ha incastrato.” “Ok Anne che ti fa qualche scherzo non è la prima volta. Quindi sei davvero con loro?” “Si.” “ODDIO. E COME’ DARREN DAL VIVO?” Amanda scoppiò a ridere. “Bhè diciamo che è troppo.” Amanda notò che i tre la stavano fissando così non poteva dire molto all’amica “Vabbè ora trovo un modo per tornare a casa.” “Ma non tornare a casa rimani con loro.” E tay scoppiò a ridere “Ciao Tay.” E attaccò.
“Scusate era la mia migliore amica non ho notato l’ora. Mi tocca prendere un taxi fino a Wilmy.” Dianna la guardò “Tu non prendi un taxi a quest’ora resti a dormire in hotel con me.” “O con me?” disse un Darren un po’ ubriaco. “Si certo Darren Criss.” “Perché no Amanda Davis.” “Sei ubriaco forte.” E scoppiò a ridere.
Cory pagò il conto per tutti anche se Amanda aveva insistito più di una volta e lui fu costretto a sequestrarle il portafoglio. Poi andarono a piedi all’hotel che era a pochi isolati da lì. Mentre Dianna portava Darren in camera, Amanda e Cory erano fuori all’hotel. “Ora torno” le disse Dianna. “Certo le potresti dare una mano.” Disse Am a Cory “Potrei.” E la continuò a guardare.
“La smetti di fissarmi?” gli disse senza peli sulla lingua “Potrei” “Sai dire qualcosa oltre Potrei” e cercò di imitare la sua voce. “Comunque hai intenzione di ridarmi il portafoglio?” “Potrei”
Amanda gli diede un pugno sulla spalla “La smetti.” E scoppiò a ridere.
In quel momento sembrava che lo conoscesse da una vita e che passavano delle giornate così da sempre ma no. Il giorno dopo tutti e tre se ne sarebbero andati e lei sarebbe tornata alla sua solita vita.
“Bhè entriamo no?” disse con un tono abbastanza triste “Hey che ti prende? Fine a due secondi fa stavi sorridendo” chiese Cory. “No niente stupidi pensieri.” E gli sorrise. Dianna arrivò giusto in tempo. “Appena si è buttato sul letto si è addormentato” e rise “E quest’aria? Che succede?” Cory la guardo e alzò le mani. “Niente. Non è successo niente. Sono stanca.” Poi si girò “allora me lo ridai il portafoglio?” gli disse con la mano pronta per riprenderlo. E lui glielo porse. E mentre Dianna stava rientrando e Amanda la stava seguendo, Cory le prese la mano e la tirò a sé. “Ma che—“ Non successe niente. Si guardarono semplicemente, di certo lui era troppo alto, anche se lei era 1.70, quindi non erano proprio vicini con i visi ma la tensione si sentiva lo stesso. Poi Amanda si risvegliò da quel momento e si staccò e se ne andò da Dianna. Sapeva che si sarebbe maledetta per sempre per aver rinunciato a quel momento, ma il giorno dopo tutto sarebbe diventato più difficile di quanto già lo fosse.
“Oi stai bene?” chiese Dianna “Sisi scusa. Sono un po’ stordita da questa giornata. Ma in senso buono.” “Immagino. Ma sei una brava ragazza Amanda e con i piedi per terra.” “Non proprio ma grazie Dianna.” E le sorrise. Poi entrarono nella sua camera e Amanda si sistemò sul divano dopo varie discussioni con Dianna su chi si doveva prendere il letto.

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Capitolo 3
*** Il primo passo. ***


Amanda si svegliò con un forte maldischiena. Grande idea dormire sul divano! si disse mentre si metteva seduta e cercava di darsi una sistemata. La porta si aprì e una raggiante Dianna entrò e le porse un caffè “Buongiorno Amanda.” Ok allora non era un sogno “Giorno Dianna.” “Come hai dormito?” “Diciamo bene.” “Te l’avevo detto che potevi prendere il letto, io ormai sono abituata a dormire ovunque.” “Immagino” e le sorrise, poi iniziò a bere il suo caffè “Buono” ne bevve un altro sorso “Allora a che ora avete l’aereo?” “Alle 11:30” “Ah ok. E che ore sono ora?” chiese mentre cercava il telefono “Sono le 9:00” “E non dovete andare? Per il check in eccetera?” stava ancora cercando tra i cuscini del divano il cellulare e quando lo trovò vide che c’era due messaggi da parte di Tay. “No no. Il check in è alle 10 quindi siamo in tempo.” “Ok.” Rispose Am senza nemmeno ascoltarla stava leggendo i messaggi di Tay
“Ha chiamato tua madre voleva sapere perché ieri sera non ti aveva sentito. Mi sono inventata una balla”
“Stai ancora dormendo? Voglio sapere tutto quando torni!”
“Chi è il tuo ragazzo?” chiese Dianna curiosa “No no. Niente ragazzo. E’ la mia amica” “Come niente ragazzo? Sei tanto b-“ “Ti prego non lo dire” e scoppiò a ridere “sono stufa delle persone che mi dicono sei una bella ragazza” “Ok. Non te lo dico. Ma è vero.” “Bhè ma si sa. Gli uomini vogliono una sola cosa” quel discorso fu interrotto da qualcuno che bussava alla porta, Dianna si alzò e andò ad aprire.
Amanda vide che erano Darren e Cory e si ricordò che anche quello che era successo la sera prima non era stato un sogno “oh cavolo” pensò.
“Darren stai bene?” gli chiese Dianna cercando di non ridere. Era a pezzi. “Non fatemi bere mai più” “Dici sempre così.” Poi entrarono nella stanza e Darren si andò a mettere seduto vicino a Amanda. “Ieri sera ti ho fatto qualche proposta strana?” “In teoria si. Ma non fa niente” “Ok. Non ricordo nulla.” “Bene. Vuoi un po’ di caffè?” gli chiese “Oh si ne ho proprio bisogno.” E lei gli diede il suo.
Cory se ne stava da una parte e non parlava. Dianna si accorse della strana situazione ma non disse nulla. “Devo andare un attimo in bagno.” disse Amanda all’improvviso così si alzò e si andò a chiudere lì.
Aprì il rubinetto del lavandino e si lavò la faccia. Poi si fissò allo specchio “Stai tranquilla. Fai dei bei respiri. Fra un’ora se ne vanno e tutto sarà finito.” Cercò di sorridere ma non ci riuscì “Se è questo quello che vuoi davvero”
Intanto nella stanza Dianna diede un pugno a Cory “Ma che cavolo—“ le rispose lui “Che è successo?” “Cosa?” “Cory!” Darren si intromise “Già amico che è successo? Fino a due minuti fa eri tutto sorridente e ora sembra che ti è morto il gatto”. Lui non rispose e cercò di evitare lo sguardo degli amici e si fissò le scarpe. “Ieri sera quando vi ho lasciati soli sembrava tutto apposto. Che è successo Cory?” “Non lo so ok.” Sbottò lui. “Non lo so che è successo. Mi fa uno strano effetto.” “Ti piace.” Dianna non voleva di certo fare una domanda ma Cory rispose “Forse..credo di si” fece una pausa e tornò a riguardarsi le scarpe “E’ impossibile. La conosco da quanto? Due ore?” “Si chiama colpo di fulmine amico. Cerca su google” gli disse Darren per sdrammatizzare e ci riuscì perché Cory lo guardò male e poi scoppiò a ridere.
Amanda continuava a guardare quella ragazza bruna, occhi marroni e non capiva perché tutto doveva sempre essere così difficile per lei. Sentiva dei mormorii che provenivano dalla stanza ma l’unica cosa che riuscì a capire fu Cory che urlava chissà per quale motivo. Solo un’ora si ripetè.
Non si era mai trovata in una situazione del genere, togliendo il fatto che erano delle star di uno show molto famoso, alla fine erano dei ragazzi. E nessun ragazzo si era comportato con lei come aveva fatto Cory la sera prima. Anzi di solito era lei a fare il primo passo e come sempre se ne pentiva. Per questo, ad un certo punto della sua vita si era stancata di quella situazione e aveva cercato di auto-convincersi che prima o poi sarebbe arrivato il suo momento. Ma questo pensiero le poteva essere utile per qualche giorno o settimana ma a volte non le bastava. Mentre cercò di darsi una sistemata, visto che il segno del cuscino era ancora sul suo viso, si ricordò dell’ultima volta che aveva provato a fare il “primo passo”.
Era la metà semestre del suo ultimo anno. Amanda stava studiando nel parco della scuola sotto una grande quercia che lei adorava, lì c’era calma. Solo che ultimamente non sopportava più quel posto perché stando da sola, pensava troppo. E i suoi pensieri riguardavano solo lui: David.
David era il ragazzo più popolare della scuola e lei non aveva di certo la stessa fama. Amanda lo conosceva da sempre, David era il figlio della migliore amica di sua madre ed erano cresciuti insieme. Erano sempre stati buoni amici fino a quando alla scuola media avevano scelto diversi istituti e si erano divisi. Non si vedevano quasi più e ogni volta che la madre l’andava a trovare lui non c’era. Si era rivisti il primo giorno del liceo e non era più lo stesso. Era diventato molto più alto, i suoi capelli erano più chiari ed aveva un bel fisico. David l’aveva riconosciuta, quel primo giorno, e andando avanti avevano recuperato gli anni persi. Un giorno Amanda si accorse che quello non era più un semplice amico per lei. Questo complicò le cose anche perché non sapeva come comportarsi. 
Quel giorno Amanda era andata in quel parco con l’intenzione di studiare ma finì con il mandare un messaggio a David. “Hey dove sei?” “Al campo tu?” “Al parco. Mi raggiungi?” “Arrivo.” Solo Taylor sapeva che Amanda aveva una gran cotta per David. I suoi genitori non lo sapevano e nemmeno sua sorella maggiore. David arrivò con la borsa della palestra e con il suo solito sorriso fantastico si avvicinò ad Amanda e la salutò. “Ciao Amy” “Ciao Dave. Come sono andati gli allenamenti?” “Bene. Hai davanti il quaterback che porterà la squadra alla vittoria” “Il migliore di sempre, certo.” “Certo.” Disse lui e scoppiarono a ridere poi Amanda si avvicinò e lo baciò, così dal nulla. Lui si staccò subito. “Hey che—che fai?” “David mi piaci.” “No Amanda. Sei la mia migliore amica.” “O-ok. Scusa.” Lei stava per scoppiare a piangere e voleva solo scappare ma lui la teneva ferma. “Mi sto vedendo con una persona.” Fece una pausa perché si aspettava una qualche reazione, ma lei non si mosse “E’ Joey.” “La capo cheerleader? Che classico.” “Hey Amy, ti prego.” “Senti David.” Fece un bel respiro e lo guardò dritto negli occhi “Sto fingendo da troppo ormai. E non ce la faccio più. Tu non mi vuoi e io non riesco più a considerarti solamente un amico quindi..basta. E’ finita qua.” E corse più veloce che poteva. Si precipitò a casa di Taylor e restò dall’amica per due giorni.
I mesi successivi non furono facili per Amanda. Ogni volta che incontrava David lo ignorava. Si concentrò sullo studio così che uscì da quella scuola con una minima soddisfazione. Di David non ne aveva avuto più notizia e non lo cercava di certo.
Qualcuno bussò alla porta “Hey Amanda stai bene?” chiese Dianna. Lei si risvegliò dal suo flashback e andò ad aprire la porta “Si scusa. Stavo pensando..niente lascia perdere.” “Ok” rispose Dianna e la guardò confusa. “Dobbiamo andare.” “Ok vi accompagno se vi va..” “Certo Amy.” Rispose Darren contento mentre si avvicinava a lei “Posso chiamarti Amy?” “Preferisco Am.” “Oook Am” e gli sorrise.
Cory era già sul corridoio pronto a partire. Uscirono dalla stanza e chiamarono un taxi che li portò all’aeroporto. Mentre Dianna e Darren stavano andando dall’assistente, Cory rimase dietro con Amanda.
“Prima ti ho sentito urlare è successo qualcosa?” chiese Am “No niente.” “Ok.” Ci fu un silenzio imbarazzante. Poi arrivò Dianna che si rivolse a Cory “Ok ci fanno passare subito.” Poi guardò Amanda “Dammi il tuo telefono.” “Perché?” le chiese mentre lo cercava nella borsa “Ti scrivo il mio numero.” “Ah ok. Tieni.” “Dobbiamo sentirci.” “Ma-“ “Niente ma, e fra due settimane ti voglio a Los Angeles ok?” e le sorrise. “Ok.” Amanda l’abbracciò “Grazie Dianna.” Poi li raggiunse anche Darren. Amanda lo salutò. Alla fine abbracciò Cory. “Non starai piangendo Am?” gli disse Darren “Eh forse” E si asciugò una lacrima che stava per scendere. “Grazie.” riuscì a dire. Poi li risalutò e li guardò allontanarsi oltre la porta.
Solo Cory si girò un’ultima volta e la guardò, le sorrise. Lei ricambiò e poi li vide sparire.
 
***
Venerdì il prossimo capitolo ;)

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Capitolo 4
*** E' un sogno? ***


Già 140 visite al primo capitolo. Aspetto qualche recensione ;)

***

 

Quando tornò finalmente a casa, Amanda non trovò nessuno. "Tay?" Andò in cucina e vide che c'era un biglietto attaccato al frigo. Sono uscita un attimo. Torno per pranzo. "Ok" prese una bottiglietta d'acqua e andò in camera. Buttò la borsa sul letto e accese il pc, nel frattempo andò al bagno e aprì l'acqua della vasca. Tornò in camera e aprì la sua pagina di Twitter non l'avevano cercata in molti. "Che giornata ieri. Se ve lo dico non ci crederete mai" Sorrise ripensandoci e poi andò al bagno e si rilasso mettendo un pò di musica. 
Chiuse gli occhi e dormì almeno per mezz'ora sentì la porta di casa aprirsi "Am? Sei a casa?" "Si sono in bagno. Dammi 10 minuti" le urlò. Uscì dalla vasca si asciugò, legò i capelli e si mise la tuta. Poi raggiunse Tay in cucina. "Hey." "Non rispondi nemmeno ai messaggi. Sai quanti infarti mi hai fatto prendere nell'ultimo giorno?" "Scusa. E' stato..assurdo." "Non puoi dirmi solo tre parole." "Ok ora ti racconto. Intanto prepariamo il pranzo" 
Amanda iniziò a raccontarle tutto quello che Anne aveva pianificato e tutto quello che era successo. E stranamente il discorso durò abbastanza. Poi Tay le raccontò della sua uscita con Chris. 
Chris era un ragazzo del college che Taylor aveva conosciuto l'estate, erano stati praticamente sempre insieme. E l'aveva anche aiutata con il trasloco nella casa nuova. Ma ultimamente Chris era distante e non facevano che litigare. 
"Quindi gli ho detto che sono stufa di questa storia e che volevo sapere cosa gli stava succedendo" "E?" "E niente. Si è arrabbiato e mi ha detto che non potevo capire. Lo conosco da 4 mesi e boh. Non so nemmeno se stiamo insieme" "Magari ha dei problemi personali che non vuole dirti per qualche stupida ragione. Prima o poi ti dirà che gli succede Tay." le disse per tranquillizzarla. Poi finì di prepare il pranzo e mangiarono sul divano davanti alla TV guardando qualche talk show. 
Amanda passò il pomeriggio sul letto a leggere un libro di Nicholas Sparks. Anche se finì per addormentarsi, quando si risvegliò la stanza era completamente buia. Fuori la finestra non vedeva nulla. Accese il telefono e vide che erano già le 8 passate, decise di mandare un messaggio a Dianna. Ciao Dianna, come va? Il viaggio è andato bene? un bacio Am. 
Poi si alzò ed andò in camera di Tay, lei stava al computer
 "Oi perchè non mi hai svegliato? Sono già le 8:15." "Stavi dormendo come un sasso. E so che mi avresti odiata se ti avessi svegliato." "Hai ragione." "Ha richiamato tua madre comunque." "Oh cavolo. Ora la chiamo." 
Prese il telefono e chiamò la madre che la tenne al telefono per mezz'ora. Anche se Am le rispondeva a monosillabi. Nel frattempo Dianna le aveva risposto Hey Am! Il viaggio è andato benissimo. Ci manchi tanto. E Lea non vede l'ora di conoscerti, si le ho parlato di te e di quanto adori Rachel Berry. Un bacio. Ci vediamo fra due settimane.
Quando lesse il messaggio Am voleva urlare. Finì la telefonata con la madre di fretta e andò in camera, tirò su lo schermo del pc e attaccò la macchinetta. Salvò tutte le foto in una cartella che rinominò Giornata da ricordare. Poi le iniziò a guardare, ce ne erano almeno 50. E nella metà delle foto Cory era sempre vicino a lei. 
Ce ne era una molto bella in cui c'erano tutti e quattro. La salvò sul cellullare e la mandò a Dianna Mi mancate anche voi.
I giorni passavano, Amanda preparò il viaggio di corsa. Dianna le aveva detto che poteva dormire da lei. Quando disse alla madre che sarebbe partita lei le chiese subito "E come la metti con il college? Cosa vuoi fare?" "Mamma." "No Amanda. Devi decidere cosa fare del tuo futuro." "Lo so. Ma non voglio andare al college. Preferisco fare qualche stage e sto aspettando le risposte." "Fai come vuoi" le rispose e le attaccò in faccia. Il sogno di Amanda era diventare regista. Lo voleva fin da piccola.
Ma come sempre aveva scelto la cosa più difficile da fare. Ma non si arrendeva così facilmente. Aveva fatto domande per vari stage e aspettava le risposte.
Amanda stava passando il tempo al pc quando le suonò il telefono, sullo schermo apparve il nome di Dianna "Hey Dianna." "Ciao Amanda. Come va?" "Bene bene. Che succede? Com'è mi chiami?" "Niente, siamo in pausa e stavo con Darren e abbiamo pensato di chiamarti" "Ah grazie. Allora come vanno le riprese?" "Bene. Pesante come sempre ma tutto bene." "Darren che dice? Ha fatto qualche proposta strana a qualcun'altra?" Dianna scoppiò a ridere "Non credo aspetta che te lo passo." "Aaaaaaaaaaam come stai?" "Ciao Darren. Bene bene. Tu? Ancora con l'intenzione di non bere?" "No ho già ceduto." "E hai fatto qualche proposta a qualcuna? Guarda che sono gelosa" Darren rise "No quelle sono riservate solo a te." "Grazie." "Dianna mi ha fatto vedere la foto. Bella. Porta le altre quando vieni qua." "Lo farò." "Ah c'è Cory. Aspetta te lo passo." "No guarda ho--" ma era troppo tardi "Amanda?" "Hey Cory. Come stai?" "Così. Un pò stanco." "Immagino." ci fu un momento di silenzio "Fra poco ci rivediamo." gli disse lei. "Già. già. Non vedo l'ora." "Anche io. Senti ora devo andare. Salutami gli altri. Ciao Cory" "Ciao Amanda." 
E attaccò. Si buttò sul letto e non riuscì a pensare nemmeno due secondi, a quella chiamata, perchè il telefono risuonò ma questa volta era la madre. "Ciao mamma" "Ciao Amy." "Ti ho detto mille volte che non mi devi chiamare così." "Scusa. Comunque venerdì vieni a cena qui? Puoi portare Taylor." "Ok. Ma sabato ho l'aereo presto quindi vorrei dormire un pò" "Come vuoi. L'importante è che vieni a cena." "Va bene. Ci sarò. Ciao mamma" 
Controvoglia Amanda si alzò e andò in camera di Tay "Hey venerdì mamma ci vuole a cena che fai vieni?" "Perchè no? Tanto non ho nulla da fare. Basta che non fai partire una qualche litigata." "Dipende da come si comporta lei." "Ok." "Stasera ti va la pizza? A me non va di cucinare" "Si. Ordina una margherita per me." "Ok." 
Amanda si andò a richiudere in camera e chiamò la pizzeria e ordinò due pizze. 
La serata andò bene, dopo la pizza di guardarono un film. Una semplice serata fra coinquiline. 
Il venerdì Amanda era super eccitata dal viaggio che correva da una parte all'altra della casa alla ricerca di cose che nemmeno le servivano. La sera andò alla cena dalla famiglia e dopo qualche domanda di troppo se ne andarono. 
La notte non riuscì a dormire molto pensava al viaggio. E al fatto che avrebbe incontrato Lea Michele che era il suo idolo. Era ancora convinta che tutto quanto fosse uno strano sogno, ma non voleva di certo svegliarsi.
 
***
a mercoledì. ;)

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Capitolo 5
*** Los Angeles ***


Il rumore di una voce meccanica la svegliò. Amanda aveva dormito per tutto il tempo del viaggio o quasi. Il volo per Los Angeles sta atterrando. Spero che il volo sia stato di vostro gradimento. Amanda prese le due parti della cintura e le unì, si preparò all'atterraggio. Dianna le aveva mandato un messaggio la mattina e le aveva detto che sarebbe andata a prenderla. A Los Angeles era sera o meglio era ora di cena e lei aveva una gran fame. 
Appena scese dall'aereo seguì la massa di gente che andava a prendere la propria valigia e come sempre la sua era l'ultima. La prese e superò la porta scorrevole e vide tanti mariti che salutavano le mogli. Persone che sembrava non si vedevano da tanto. E lei? Amanda non sapeva dove andare perchè Dianna non le aveva fatto sapere nulla sul dove si dovevano vedere. Era alla ricerca di vedere una massa di persone tutte nello stesso punto che magari avevano riconosciute Dianna. Ma era come cercare un ago in un pagliaio visto che si trovava in un aeroporto e almeno 3 voli erano appena atterrati. Poi si accorse di un piccolo cartello con scritto "Amanda Davis" la ragazza che lo teneva in alto aveva un cappello grande che le copriva il viso e degli occhiali. Aveva trovato Dianna. 
Dopo essere rimasta per almeno 5 minuti ferma rischiando di essere scambiata per una maniaca, Amanda raggiunse la sua amica. La poteva chiamare così? 
"E questo cartello?" "Sei una persona importante" "Si certo" e le sorrise. Poi Dianna si tolse gli occhiali e ricambiò il sorriso "Ciao Amanda" "Ciao Dianna" e l'abbracciò. "Sei venuta sola?" le chiese mentre si incamminavano verso l'uscita. "Si gli altri sono in un piccolo ristorante. Ci aspettano" Amanda si fermò in mezzo alla strada "Che vuol dire ci?" "Che vieni a cenare con noi." "No dai Dianna. Ma vedi come sto. Cioè.." e si indicò "..non posso incontrare Lea in queste condizioni." Dianna scoppiò a ridere "Sul serio? Vieni con me." e le mise un braccio intorno al collo e camminarono per un pò fino a raggiungere l'ultimo taxi libero. 
Appena salite, Dianna disse all'autista la via, intanto Amanda cercava di darsi una sistemata. Ma aveva due occhiaie viola che non erano bellissime, Dianna le prestò un correttore "tieni fa miracoli." e fu così. Poi lasciò perdere per il resto ma stava facendo tutto quello solo per Lea? 
Arrivati davanti al ristorante Amanda scese e prese la valigia mentre Dianna pagava il taxi. Entrarono dentro e subito notò l'atmosfera calda del ristorante. Era molto carino, i gestori erano due signori anziani che le proposero di posare la valigia nello sgabuzzino. Lei accettò dopo un'occhiata a Dianna che le sorrise. 
Amanda notò il tavolo gigante in un angolo del posto dove c'erano almeno 10 persone, appena Darren la vide le corse incontro e l'abbracciò. "Am, ciao. Come stai? Tutto bene? Il volo? Hai fame?" "Oi Darren calmo. Fammi respirare" e scoppiò a ridere. Poi si avvicinarono al tavolo e anche se aveva visto Lea, Naya e Chris e gli altri, il suo sguardo andò su Cory che le sorrise semplicemente. 
"Ragazzi lei è Amanda, la nostra fan normale." disse Dianna. E mentre tutti urlavano, Amanda si girò e guardò confusa Dianna per come l'aveva introdotta poi scoppiò a ridere. "Vieni mettiti qua." le disse Darren e si ritrovò tra Darren e..Cory. 
Imbarazzante! pensò tra sè e sè. Poi la signora le portò il menù e anche se in quel momento le se era chiuso lo stomaco dalle varie emozioni che stava provando decise di prendersi una bella bistecca. 
"Non ti preoccupi dei grassi?" le chiese Darren scherzando "No per niente." rispose Amanda facendo una faccia finta seria. E risero insieme. 
Anche se non si girava sapeva che Cory la stava guardando ma cercò di non farci caso. 
"Allora Amanda, dimmi un pò qualcosa di te?" le chiese Lea "Oddio. Non so. Chiedimi qualcosa e io ti risponderò. Forse." e le sorrise. "Dianna mi ha detto che vorresti diventare regista vero?" "Si quello è il mio sogno nel cassetto" "Bello. Basta crederci e devi essere te stessa sempre." "Lo so. Me lo ripeti ogni giorno." Lea la guardò storta "Scusa, ora sembro una stalker. Quando sono giù di morale e sento di non potercela fare, guardo una tua intervista in cui dici che essere se stessi è la miglior cosa da fare." e fece spallucce. Poi iniziò a mangiare. Continuarono a parlare del più e del meno e piano piano mentre le ore passavano, alcuni se ne andavano e salutavano Amanda e le chiedevano se il giorno sarebbe andata sul set. Erano rimasti in pochi al tavolo c'erano Dianna, Lea, Chris, Darren, Cory, Kevin, Amber e Amanda. 
Lea si era spostata vicino ad Amanda appena Darren si alzò per andare al bagno e la seguì Dianna. "Allora dimmi, sei fidanzata? Avrai un bel ragazzo che ti aspetta a casa." le chiese Lea "No non ce l'ho." rispose Amanda sicura sapendo che Cory stava ascoltando tutto. Non le aveva rivolto molto la parola durante la cena, sopratutto perchè gli altri le facevano domande a raffica sulla famiglia, gli amici, sulla sua vita. Le sembrava di essere sotto interrogatorio, ho ucciso forse qualcuno? pensò alla millesima domanda di Naya. 
Quando anche Amber e Kevin se ne andarono erano rimasti solo loro. Chris era adorabile e divertente, Amanda già lo adorava. 
Mentre stava parlando con Lea di animali, una cosa che avevano in comune sentì qualcuno che le prendeva la mano. Sapeva esattamente chi era e non si girò, anche perchè Cory stava parlando con Darren e Chris di un qualcosa che era successo sul set quel giorno. 
Rimasero così per tutta la durata della serata a chiaccherare come se si conoscessero da una vita. 
"Ok è ora di andare Amanda. Altrimenti domani sarà una giornataccia e poi sarai stanca." le disse Dianna. Amanda annuì semplicemente poi controvoglia tolse la mano da quella di Cory e si alzò per andare a recuperare la valigia e la giacca. Quando tornò erano tutti in piedi pronti per uscire. 
"Dai la prendo io" le disse Cory prendendole la valigia "Gr-grazie" rispose Am imbarazzata e uscirono tutti dal ristorante e si fermarono sul marciapiede per salutarsi. "Come tornate a casa?" chiese Lea a Dianna "Prendiamo un taxi." "No nessun taxi. Vi accompagno io sto con la macchina." rispose Cory subito. "Grazie Cory." le disse Amanda sorridendo "Di nulla." e lui ricambiò. Ma Darren si buttò addosso ad Amanda e l'abbracciò così che lo scambio di sguardi con Cory finì. "Domani vieni vero? Sul set?" "Penso di si Darren" le disse lei sorridendo "Ok. Devi." e le diede un bacio sulla guancia "Ma hai bevuto anche stasera?" "No. Non posso essere contento di vedere la mia fan normale" "Ah ok." e scoppiarono a ridere "Dormi bene." "Anche tu Darren." "Ciao ragazzi a domani." 
Rimasero ancora dieci minuti fuori dal ristorante poi Chris andò insieme a Lea via e Cory accompagnò le due a casa.

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Capitolo 6
*** Primo giorno sul set. ***


Quando scese dalla macchina Amanda non vedeva l'ora di stendersi sul letto, era stanchissima. Cory le prese la valigia e la portò davanti alla porta. "Grazie." "Notte frankenteen." gli disse Dianna e gli diede un bacio sulla guancia "Notte Lady Di." 
"Ti aspetto dentro." le disse ad Amanda. E lei le fece un cenno. 
"Sei stanca?" 
"Si tanto." 
"Allora è meglio se vai a riposarti." 
"Già. Ci vediamo domani?" 
"Lo spero." gli rispose Cory e le fece uno di quei sorrisi che Amanda aveva visto solo in foto. E le diede un bacio sulla guancia. Amanda ci mise un bel minuto per capire come doveva entrare in casa. Lo spero ripensò a quello che le aveva detto Cory. 
Dianna era già in pigiama quando Amanda entrò in casa e sembrava pronta a farsi una bella chiaccherata. "Dammi tempo di mettermi il pigiama" le disse capendo le sue intenzioni.
Si misero sul letto gigante di Dianna e le iniziò a fare domande su Cory. "Allora ti piace Cory?" 
"Scherzi?!" 
"No sono seria." 
"Lo conosco poco. Non lo so." 
"Ok ti piace" Amanda scoppiò a ridere e le diede una cuscinata "Ma che ne sai tuu" e Dianna scoppiò a ridere insieme a lei. 
"Senti sono davvero stanca Dianna. Ne parliamo domani ok?" 
"Va bene." Amanda si alzò e andò verso la camera in cui avrebbe dormito 
"Am." lei si girò 
"Sono sicura che lui prova qualcosa ma la pensa come te. Quindi perchè non vi conoscete?" Amanda le sorrise "Buonanotte Dianna." "Notte." e le spense la luce per poi andarsi a stendere nel letto. Mandò un messaggio a Taylor per farle capire che andava tutto bene e poi si addormentò. 
 
"Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaa" Amanda si svegliò di colpo e anche se vedeva ancora appannato riuscì a capire chi era la figura che vedeva in camera. 
"Darren voglio dormire ancora cinque minuti." gli disse e si nascose sotto il cuscino. 
"Sono stato incaricato per farti fare il giro del set." 
"Ok. fra cinque minuti andiamo." gli disse. 
"C'è pronto un buon caffè con la panna nell'altra stanza" Amanda si svegliò subito
"Caffè. Panna. Andiamo." e si alzò velocemente cosa che le provocò un giramento di testa. Andò nel soggiorno e vide che Lea e Cory erano là. Bene, miglior modo per far colpo su Cory. Presentarmi in un pigiama con gli orsacchiotti e i capelli arruffati pensò fra sè. 
"Buongiorno" disse assonnata. "Buongiorno Amanda." le disse una sorridente Lea 
"Tempo un caffè e sarò pimpante come te Lea." 
"Caffeinomane anche tu?" 
"Già. Non ti ho mai visto agli incontri però." disse scherzando, mentre prendeva un biscotto gigante con le gocce di cioccolato e il caffè. 
"mmm buono. Chi li ha portati?" 
"Cory." e Lea lo indicò "Ottima scelta. Mi piacciono da morire" 
Quando finì il caffè corse al bagno per cambiarsi, era felicissima di poter vedere come si lavora in un set e poi poteva vedere come lavoravano i suoi idoli. 
 
"Sai cantare?" le chiese Lea in macchina mentre andavano sul set. 
"Io? Se per cantare intendi urlare come una campana. Si so cantare" 
"Ma sei proprio sicura di essere così male?" 
"Fidati!" 
"Va bene. Ma prima o poi ti voglio sentire." 
"A tuo rischio e pericolo. Io ti ho avvertito" 
Arrivarono sul set e c'erano almeno una ventina di persone che correvo da una stanza all'altra. "Benvenuta sul set di Glee" le disse Darren. 
"Faremo i turni per stare con te e farti vedere un pò il set." Amanda annuì semplicemente perchè era concentrata su tutte quelle persone che facevano avanti e indietro. Non riusciva a spiegare perchè teneva tanto a quel sogno o perchè amava perdersi in mondi diversi fin da quando era piccola. 
"Hey stai sognando ad occhi aperti?" le chiese Lea risvegliandola da tutti quei pensieri 
"Eh?! scusa Lea ma è un sogno che si avvera. Amo quest'atmosfera" le sorrise "Allora qual è la mia prima tappa?" 
"Vieni con me e andiamo in studio di registrazione e poi ti presento a Ryan" "Ok. Andiamo" 
 
La mattinata proseguì bene, Lea la portò nello studio di Ryan e parlarono per un pò. Amanda gli fece un sacco di domande sull'essere un regista e lui rispose senza problemi. A pranzo andarono tutti a prendersi dei panini e mangiarono in un grande tavolo vicino alle roulotte/camerini. 
"Amanda c'è un problema" gli disse Darren "Cioè?" 
"Non posso accompagnarti a fare un giro perchè devo sbrigare delle cose quindi dovrai stare tutto il resto della giornata con Cory. E' lui l'unico disponibile" oh porca.. pensò Amanda. 
Cory era lì davanti a Darren e si strozzò con un pezzo di pane, non l'avevano avvertito. 
"Come scusa?" gli chiese Cory 
"Non ci sono problemi per te vero?" Amanda lo guardò aspettandosi una sua reazione 
"No nessun problema solo--cioè nessuno mi aveva avvertito. Ecco." 
"Ah davvero?" gli chiese Amanda che si girò e guardò male Darren. 
"Allora andiamo?" gli chiese Cory quando se ne erano andati quasi tutti. "Si andiamo" e gli sorrise. 
Dianna li guardò andarsene "Dai chi è stato?" Lea alzò la mano e Dianna alzò gli occhi al cielo "Daii non si tolgono gli occhi di dosso, Cory guarda Am quando è distratta e viceversa. Qualcuno doveva intrufolarsi" e scoppiarono tutti a ridere. "Sei un genio comunque." le disse Dianna. 

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Capitolo 7
*** Primo giorno sul set (2°parte) ***


Anche se un primo momento la situazione era imbarazzante poi dopo qualche battuta in più fra Cory e Amanda procedeva tutto alla grande. Lui le stava mostrando tutti i set e tutte le attrezzature.
"Ah questa è la famosa aula." disse Amanda mentre entrava sul set dell'aula del glee club.
"L'adoro." Poi si mise seduta nella sedia centrale davanti e Cory la seguì mettendosi vicino a lei
"Ti piace?"
"Da morire. Certo fa uno strano effetto essere qui, l'ho sempre vista in tv o dal pc. Quindi.." e si girò per guardarlo e si accorse che erano abbastanza vicini e per evitare un altro momento imbarazzante si alzò e fece una giravolta.
"Ok ora sembro un'idiota"
"Almeno tu la sai fare senza sembrare un tronco che si muove" Amanda scoppiò a ridere
"Fidati non mi hai visto ballare, tu sei Billy Elliot in confronto a me" Cory si alzò mentre stava ridendo.
"Dai balliamo" Amanda lo guardò confusa
"Come scusa?"
"Balliamo."
"Stai scherzando vero?"
"No per niente" e le sorrise. Quel sorriso che era indescrivibile.
"Tu sei matto. In più non c'è la musica"
"Per quello risolvo io." Prese il cellulare e mise su una canzone che, stranamente, Amanda non conosceva. Poi le prese le mani e iniziarono a muoversi o meglio sembrava due perfetti idioti.
"Ti prego Cory. Sono un pezzo di legno."  In quel momento si voleva andare a nascondere e scoppiare a piangere, odiava quando la forzavano a fare qualcosa con cui non si trovava a suo agio
"Non sei così male." le rispose lui "Ma tranquilla." si era accorto che si stava innervosendo "non c'è problema. Dai andiamo, ti faccio vedere la palestra."
Amanda lo guardò gli sorrise e poi uscirono dalla stanza per andare a vedere l'altra.
In ogni set rimaneva incantata. "Ma è una vera palestra."
"Cosa ti aspettavi? Tutti pannelli verdi." Prese una palla da basket e fece un tiro.
Poi si girò verso Cory "Vedi? Con questo sono a mio agio."
Lui sorrise poi la raggiunse e iniziarono a giocare.
"Ti sfido Monteith. Il primo che arriva a 15 vince."
"Cosa vince?"
"Non lo so, decidi tu."
"Ok." lui le sorrise "Se vinco io, usciamo insieme stasera." Amanda gli sorrise ma non gli rispose e iniziò a giocare senza avvertirlo "Così non vale" le urlò Cory.
Amanda fece i primi 5 punti senza problemi. Ma poi Cory li recuperò e superò subito. Dopo 15 minuti la partita finì. "Partita. Ho vinto." disse lui guardandola. "Stasera si esce." le disse.
E Amanda si girò e andò a sedersi sui spalti per riprendere fiato. "Stai bene?" gli chiese Cory mentre si metteva seduto "Si che sto bene." gli rispose Amanda. "Ok."
"E tu sicuro che non ti sei rotto qualche osso vecchio?" gli disse ridendo "Ti ho stracciato."
"Si ma io sono una ragazza. Come minimo dovevo partire con 10 punti di vantaggio."
Quando si ripresero finirono il giro del set. Poi andarono fuori a fare una passeggiata e continuarono a parlare di tutto. Era soprattutto Amanda che parlava e Cory l'ascoltava.
"..e quindi io e Taylor ci siamo trasferite in questo piccolo appartamento vicino ai miei così mia madre non avrebbe fatto storie."
"E siete solo voi due in casa?"
"Si."
"Feste tutte le sere?" chiese Cory ridendo
"No. Non sono nel mio genere, preferisco stare a casa e guardare un film"
"Anche io." si guardarono per un momento "Dai dimmi un pò di te." Cory le iniziò a parlare di quando si è trasferito a Los Angeles e che gli manca il Canada.
Passarono vicino alle roulotte "Sai ho sempre voluto vedere l'interno dei camerini."
"Dai vieni." gli disse Cory e la portò davanti ad uno di questi con scritto sopra alla porta Cory. Appena salì i scalini, con l'aiuto di Cory, Amanda entrò dentro il trailer seguita da lui.
"Allora che ne pensi?"
"Sono piccoli ma bastano per un pò di privacy." gli disse mentre guardava quello che la circondava. C'era un divano marrone grande alla sua destra, di fronte c'era una piccola porta sicuramente sarà l'armadio pensò, si spostò e vide che c'era anche un piccolo frigo e un tavolo. Cory stava fermo sulla porta e la guardava quando Amanda lo guardò si accorse che lui centrava perfettamente nella roulette. Si misero seduti sul divano e continuarono a parlare, l'atmosfera era molto da diversa da qualche giorno prima. Anche se Amanda non aveva smesso di pensare all'appuntamento.
"Ti sei mai innamorato?"
"Si mi è successo e a te?"
"In teoria si. Ma non è andata bene." Amanda guardò fuori dall'unica finestra che c'era in quella parte della roulotte. Non si permettava di pensare a David. Mai. E non voleva diventare triste in quel momento. Così mandò giù il magone e poggiò la testa sul suo braccio e spostò il suo sguardo su Cory che come sempre la stava guardando. Rimasero così senza dire niente per un pò, poi lui si avvicinò ma Amanda si allontanò "Sc-scusa" e uscì di corsa dalla roulotte lasciando Cory sempre più confuso.
Amanda correva più veloce che poteva anche se non sapeva dove andare. Si scontrò con Dianna e le chiese se la poteva accompagnare a casa. Lei acconsentì e andarono verso la macchina.

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Capitolo 8
*** La partenza ***


Le rimaneva un solo giorno e poi avrebbe preso il volo per il ritorno. Erano passati 3 giorni da quando era scappata, aveva ignorato Cory da quel giorno. E quando c'era lei, lui andava da qualche altra parte. Non lo biasimava. Si era comportata da schifo e ci era rimasta malissimo. Voleva parlare con lui, spiegargli quello che provava ma era fiato sprecato. Ormai doveva partire e chissà quando l'avrebbe rivisto. 
"Allora stasera andiamo a cena fuori e domani andiamo a fare shopping tutto il giorno" le disse Dianna mentre erano in macchina per andare sul set 
"Va bene. Basta che passo più tempo con voi." ci fu un momento di silenzio "Sai se.." 
"No non lo so Am. Mi dispiace." Quel giorno appena tornate a casa Amanda le aveva detto tutto a Dianna anche il motivo per cui se ne era andata. E voleva sapere se Cory quella sera si sarebbe presentato. 
Arrivarono sul set e Amanda andò a farsi un giro con Naya. Mentre Dianna doveva girare una scena con Cory. 
"Allora parti dopodomani." le disse Naya "Già." 
"Ci mancherà averti intorno." 
"Non iniziare a farmi a piangere da ora. Domani abbiamo tutto il tempo" e scoppiarono a ridere insieme. E poi andarono a mettersi sedute su una panchina, vennero raggiunte da Darren e Chris.
"Donna del momento" Chris l'aveva rinominata così da un paio di giorni "Dimmi Chris." 
"Non devi lasciare le cose così lo sai." 
"Che cose?" 
"Daii. Non sei stupida." Amanda lo fissò poi capì "Ah. Ne dobbiamo parlare per forza?" 
"No però io te l'ho detto. In più sono passato di là ed era tipo la 10 volta che giravano la stessa scena." 
"Ah. Non è un mio problema." 
"Dai Chris basta." gli disse Darren 
"Ok." poi se ne andò nella sua roulotte 
"Lascialo stare, è molto protettivo verso di noi." le disse Naya e lei annuì. 
 
"Stop!Stop!" urlò Ryan "Cory cosa ti prende?" 
"Scusa Ryan." gli rispose Cory. Dianna guardò l'uomo gigante che aveva vicino a lei e poi guardò Ryan 
"Ci dai due minuti?" Ryan alzò le mani e si andò a prendere un caffè. "Frankenteen." 
"Che vuoi Dianna?" gli rispose Cory e andò a mettersi seduto 
"Voglio andare a pranzo ecco cosa voglio." gli urlò poi si mise vicino a lui "Senti Cory lo so, sei ferito. E lo capisco. Ma anche lei lo è e resta qui ancora per un solo giorno. Quindi ti conviene chiarire la situazione. Stasera vieni a cena con gli altri. Ok?" Cory la guardò e non rispose, si alzò "Di a Ryan che non mi sento bene." e se ne andò. 
A pranzo si ritrovarono tutti davanti alla roulotte di Lea. Andarono a prendere qualcosa da mangiare. Cory non era lì con loro, ma Amanda lo capiva. Si odiava per quello che gli aveva fatto e non biasimava lui se la odiava. Cercò di rimanere concentrata su Darren che parlava ma nella sua mente si stava immaginando cosa sarebbe successo se avesse detto quello che provava a Cory. Ma era una sua fantasia, come sempre.
Qualche ora dopo andò con Darren e Dianna a casa a preparare le valigie. 
"Dai resta ancora qualche altro giorno" Darren la stava implorando. "Te l'ho già detto. Devo tornare a casa. Mi sono arrivate le risposte dagli stage e devo andare a controllare." 
"E non può controllarli la tua amica Maya." 
"Taylor. E comunque no. Devo farlo io." 
"Antipatica. Non voglio più essere amico tuo." Amanda rise mentre finiva di prepare l'ultima borsa. "Sto facendo le valigie ora così che domani stiamo tutto il giorno insieme. Non sei contento?" 
"No." rispose Darren facendo il finto offeso. E lei scoppiò a ridere "Grazie. Dai andiamo, gli altri ci aspettano." 
Dovevano andare tutti a cena insieme nello stesso ristorante in cui si erano incontrati la prima sera. Appena entrati Am salutò la proprietaria poi raggiunse il tavolo. E vide Cory, non se lo aspettava. Lui la guardò ma distolse subito lo sguardo, lei cercò di non farci caso ma era impossibile. Si mise seduta vicino a Darren e Lea. 
"Allora stasera brindiamo a Am che dopodomani parte." disse Lea "No non parte" si intromise Darren 
"Darren." gli disse Amanda poi guardò gli altri "Non lo ascoltate." 
E intanto mise una mano sulla spalla di Darren e poi ci poggiò la testa mentre guardava Lea che continuava a parlare "La nostra fan normale. Ci mancherai." 
"Ho già detto a Naya che domani avete tutto il tempo di farmi piangere." disse mentre si asciugò una lacrima. Vide che Dianna e Cory stavano parlando e poi lo vide che si alzò e uscì dalla porta. Dianna la guardò "Ti prego Am." lei annuì semplicemente ed uscì. Lo vide che aveva le mani fra i capelli. 
 
"Cory." lo chiamò semplicemente aspettando che lui si girasse ma rimase dov'era e stava per muoversi ma lei lo raggiunse gli prese il braccio 
"Cory, ti prego." aveva un groppo in gola, si sentiva malissimo. Lui si girò e la guardò 
"Che vuoi?" la sua reazione la freddò e fece un passo indietro. Cory la guardava ma era freddo e arrabbiato e Amanda non sapeva..no lo sapeva come poteva risolvere quella situazione. Al diavolo il fatto che doveva partire. 
"Mi dispiace ok?" disse quasi in lacrime "Mi dispiace di essermi allontanata di nuovo. Mi dispiace di essere così fredda. Mi dispiace di non riuscire ad avvicinarmi a te. Mi dispiace." e non si accorse subito che le lacrime le iniziavano a scendere e a rigarle il viso 
"Perchè mi dici questo?" le disse lui con un tono triste. 
"Perchè mi piaci Cory. Mi piaci. Ma ho paura ok? Paura di rimanerci male per l'ennesima volta. Paura di dover ritrovare le forze ancora per andare avanti. Paura del fatto che tu sei una star mondiale e io non sono nessuno. E perchè devi scegliere me?" gli disse in lacrime. Lui le si avvicinò e non le diede il tempo di allontanarsi, le prese il viso e la baciò. Amanda si mise in un punta di piedi e ricambiò il bacio. 
Quando si staccarono Cory le asciugò le lacrime. "Scelgo te perchè sei diversa. Sei Amanda Davis" 
"E tu sei Cory Monteith." Lui scosse la testa e poi l'abbracciò. Rimasero così per un pò, poi le prese la mano e rientrarono nel ristorante. 

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Capitolo 9
*** Una brutta sorpresa ***


"No Dianna sto semplicemente guardando un pò di tv." disse Amanda al telefono "Non mi andava di uscire."
"Ma è sabato perchè stai a casa? Tu che puoi esci."
"Sembra che stai in un campo di concentramento"
"Oggi abbiamo le prove delle coreografie e sono anche in ritardo." Amanda scoppiò a ridere "Che ti ridi?"
"Niente. Niente."
"In più dovrò passare tutta la giornata con Cory che non farà altro che dirmi quanto gli manchi e quanto sei bella e quanto sei carina e quanto..vorrei ammazzarlo" e scoppiò di nuovo a ridere
"Io non posso farci nulla."
"Si invece, lascialo. Ero più felice quando avevate discusso."
"Molto simpatica."
"Comunque sono contenta per voi."
"Grazie Di."
"E ci manchi. Quando torni?"
"Non lo so. Vieni tu questo weekend con Cory no?"
"Certo. Perchè amo stare insieme a voi che fate i piccioncini."
"Ma non è vero!"
"Ah no? Devo ricordarti l'altro giorno prima della tua partenza? Non vi staccavate nemmeno per andare al bagno" E Amanda iniziò a ridere a crepapelle.
"Smettila di ridere. E' vero. E comunque potresti tranquillamente venire qui visto che non ti hanno preso agli stage"
"No ma grazie di avermelo ricordato. Sono passati solo due giorni da quando ho aperto le famose lettere"
"Ma tu mi hai detto che Ryan ti ha proposto di fare uno stage qui perchè non vieni?"
"Perchè mi ha proposto di farle da assistente non di fare uno stage. E l'unica cosa che dovrei fare è portargli il caffè e così non imparo un bel niente."
"Come non detto. Allora hai scelto per il college?"
"Non lo so. Penso di si comunque. Non ho altre scelte"
"Ok. Aspetta che scendo dalla macchina."
Amanda rimase a pensare quei cinque minuti in cui Dianna scendeva dalla macchina. "Ok dicevamo?"
"Che sei in ritardo."
"No non lo sono. Vedo Lea e lei è sempre in anticipo."
"Salutamela."
"Leaa ti saluta Amanda."
"Dai attacco che devi andare."
"Si così tu chiami Cory." "Ehm..no." "Ritenta." disse con un tono giocoso
"Sei tu l'attrice non io"
"Un punto a te. E comunque c'è anche Cory."
"Dai passamelo" "Ciao Cory." disse Dianna. "Ciao Lady D. Chi è al telefono?"
"Mia madre" "Certo ora sono tua madre." le disse Amanda. "Tu hai sentito Amanda?"
"E' da un'ora che provo ma ha il telefono occupato"
"Davvero? Chissà perchè."
"Sto per attaccare Di. Te lo dico"
Lea guardava la scena e rideva. "Sei di buon umore Lea?" le chiese Cory "Come sempre." rispose lei sorridendo e guardò Dianna.
"Dianna mi passi Coryyy. Daiii" "Aspetta." disse Cory "E' Amanda al telefono vero?"
"Ma cosa dici? E' mia madre." "Certo." Dianna iniziò a correre e Cory la rincorreva. "Giuro sto per attaccare Dianna."
"Ok ok ho capito." Dianna si fermò e passò il telefono a Cory "Tieni." "Grazie"
"Pronto? Cory?" "Hey Am. E' da un'ora che provo a chiamarti."
"Lo so. Ho sentito. Scusa." "No tranquilla."
"E' colpa di Dianna." "Lo so. Mi vendicherò più tardi. Allora come stai oggi?"
"Bene bene. Tu?" "Bene. Ora meglio."
Quando aveva letto le risposte dagli stage Amanda chiamò subito Cory, non era molto sorpresa ma aveva bisogno di parlare con qualcuno e Taylor non era lì. Lui l'aveva ascoltata mentre faceva un monologo sul fatto che se lo aspettava e che ora doveva decidere cosa fare.
"Sei sempre troppo dolce con me."
"E tu sei sempre troppo dura con te stessa"
"Vero. Un punto a te." Cory iniziò a ridere "Un punto a me. Bene. Che vinco?"
"Non so ci penserò." "Te lo devo dire che mi manchi o già lo sai?"
"Lo so. Lo so. E io te lo devo ridire che mi manchi anche tu o già lo sai?" "Lo so. Lo so." e iniziarono a ridere tutte e due.
"Non vedo l'ora che arrivi venerdì." gli disse Amanda "anche io"
"Credo che ti toccherà organizzare un bel appuntamento. E' il primo lo sai vero?"
"Certo che lo so. Mi organizzerò anche se non conosco Wilmington."
"Ecco ora tocca organizzare a me" disse Am con un tono scocciato ma ridendo.
Continuarono a parlare per un pò poi Cory venne chiamato per le prove e attaccò. Amanda continuò la sua giornata pigra davanti alla televisione. Ignorando tutte le telefonate della madre o del padre. Ora doveva prendere una decisione importante e non voleva alcuna pressione.
I giorni passavano e Amanda correva per tutta la città e per tutta la casa per organizzarsi per l'arrivo di Cory.
Bussò in camera di Tay "Hey posso entrare?"
"Sisi certo." entrò e vide Tay che stava per terra con le gambe incrociate e con gli occhi chiusi "Ma cosa stai facendo?" chiese Amanda cercando di non ridere
"Meditavo."
"Da quando?"
"Piace a Chris. Io mi adeguo"
"E da quando Chris medita?"
"Non lo so. L'ha visto in TV"
"Ah ok."
"Che mi volevi chiedere?"
"Ah si. Ti da fastidio se faccio rimanere Cory qui invece che mandarlo nel motel?"
"No no fai pure. Non ho problemi."
"Sai se qualcuno lo venisse a sapere che è qui penso che ci sarebbero dei problemi"
"Hai ragione. Si per me non ci sono problemi. Sempre che non fate cose zozze e allora mi devi avvertire che me ne vado." Amanda prese il peluche ad orso che Tay teneva sul pc e glielo tirò addosso
"Non toccare Mr.Poppy"
"Mr. Poppy? Certo."
"Ma scusa dove lo fai dormire?" "In camera mia. Io dormo sul divano."
"Ah."
"Che c'è?"
"Il divano? Sicura? Fa freddo in quella stanza e poi il divano è scomodissimo. Dormi con lui no?" disse Tay maliziosamente
"Se continui così giuro che ti faccio dormire a te sul divano." e le fece una linguaccia per poi tornare in camera. Il giorno dopo Cory sarebbe arrivato a Charlotte così lei doveva prendere il treno per andare a prenderlo.
Quando la mattina suonò la sveglia Amanda era super elettrizzata infatti si alzò subito e andò a farsi una bella doccia per poi preparare un buon caffè. Nemmeno sentì Taylor che le dava il buongiorno era su di giri. Si cambiò almeno cinque volte e poi uscì di casa. Prese la strada per andare alla stazione e quando controllò l'ora iniziò a correre. Il treno era puntuale così riuscì ad arrivare in tempo. Quando entrò nell'aeroporto vide sul tabellone che l'aereo era atterato da cinque minuti, andò all'uscita e vide che alcuni passeggieri stavano già abbracciando i familiari e amici. Di sicuro l'avrebbe riconosciuto subito e sopratutto visto.
"Cerca qualcuno?" all'improvviso qualcuno alle sue spalle gli parlò, lei nemmeno si girò
"Si il mio..una persona"
"Ah sono scesi tutti credo, Amanda" Amanda? quando si girò lo vide lì. E gli saltò letteralmente addosso e lo baciò subito.
"Dovremo vederci più spesso." disse lui mentre lei gli stava ancora attaccata "Se reagisci così ogni volta, dobbiamo assolutamente vederci più spesso." Amanda gli diede un pugno "Simpatico il ragazzo."
"Lo so. Faccio parte di uno show comico dopotutto."
"Ahah sempre più simpatico." Poi uscirono dall'aeroporto e raggiunsero la stazione per prendere il treno
"Allora come è andato il viaggio? Qualcuno ti ha riconosciuto e dato fastidio?"
"Stranamente no. Ma due ragazze che erano davanti a me si sono girate un bel pò di volte. E credo che mi volessero chiedere il numero o qualcosa del genere"
"Ah bene."
"Naturalmente io gliel'avrei dato" disse lui ridendo, lei lo guardò "Ti sembra che sto ridendo?"
"Gelosa?"
"Ok siamo arrivati. Questo è il nostro treno."
"Chi tace acconsente" Lei si girò gli fece una linguaccia e salì sul treno. Si misero seduti in uno scompartimento per rimanere isolati ma naturalmente le persone entrarono quando il treno iniziò a riempirsi.
Stavano uno di fronte all'altro e incominciarono a parlare di cose che già si erano detti. Ad un certo punto il telefono di Amanda squillò e vide che era la madre e rifiutò la chiamata
"E' l'amante?" chiese Cory scherzando
"Si certo si chiama Mamma."
"Ancora non le hai parlato" Amanda gli fece cenno di no e poi iniziò a pensare perchè la madre continuava a chiamarla da giorni. Dopo cinque minuti le arrivò un messaggio E' urgente devo parlarti!!! Lei fece finta di niente e continuò a parlare con Cory.
Quando arrivarono a Wilmington, Amanda gli fece fare un piccolo giro prima di arrivare davanti il suo appartamento.
"Eccoci qui." disse mentre cercava le chiavi del portone dentro la borsa "Carino il palazzo." disse Cory mentre fissava l'edificio di fronte a lui.
"Vero? Mi piace tanto." e quando trovò finalmente le chiavi aprì ed entrarono.
"La tua amica è in casa?"
"Si penso di si. Sei nervoso?"
"E' la tua migliore amica. Tu che dici?"
"Sei adorabile."
"Grazie?" e scoppiarono a ridere mentre Amanda apriva la porta di casa, ma quella risata finì subito nel momento in cui vide chi c'era in casa. David.
"Ciao Amanda. E' passato tanto tempo." gli disse lui.

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Capitolo 10
*** Il mio ragazzo ***


Amanda era lì ferma. Cory non faceva altro che guardare lei e poi il ragazzo che aveva di fronte.
"Bhè non mi dici niente? Dopotutto ero il tuo migliore amico" disse David come per prenderla in giro.
"Cosa vuoi David? Che ci fai qui?" le chiese Amanda arrabbiata e il suo sguardo si posò su Taylor che le disse piano "Mi dispiace"
"Volevo rivedere la mia migliore amica. E' un crimine?" "Si se la tua migliore amica ti ha detto che non vuole più vederti." "Su ora per una stupida cotta rovini la nostra amicizia per sempre?" "Certo ora è colpa mia." e scoppiò a ridere non potendo credere a quello che lui le aveva appena detto
"Come sta Joey?" le chiese lei sorridendo "Nah. L'ho mollata, era diventata una noia." "Ah strano per essere una cheerleader"
Cory ancora non capiva la situazione e non sapeva che fare, ma si sentiva uno stupido lì immobile. Amanda si girò e lo guardò per fargli capire che le dispiaceva, lui ricambiò lo sguardo e le sorrise.
"Lui chi è comunque?" chiese David guardando il tipo dietro ad Amanda "Lui è.." "E' il tuo ragazzo?" chiese David interrompendo Amanda, Cory in quel momento si avvicinò a David gli porse la mano
"Piacere sono Cory e si sono il ragazzo di Amanda. Tu chi saresti?" "Sono David. Il ragazzo che lei ama." Cory si girò e guardò Amanda che le fece cenno di no poi tornò a David "Ne sei proprio sicuro? Perchè a me sembra che non ti vuole vedere." "Secondo me invece è contenta di vedermi." "Dovresti farti controllare la vista amico." "E tu dovresti sapere un pò la storia della tua ragazza." Amanda si mise in mezzo fra i due "Cosa vuoi David?" "Voglio essere di nuovo il tuo migliore amico. Ecco cosa voglio." "Bhè è troppo tardi per quello. Quindi perchè non te ne vai?" gli disse indicando la porta. David la superò "Non è finita qua Amy" poi uscì da quell'appartamento sbattendo la porta. Amanda fece un bel respiro e guardò Tay. "Scusa Am, mi dispiace. Mi ha praticamente costretto a farlo entrare e volevo avvertirti ma con lui era difficile. Tua madre non ha provato a chiamarti?" "Perchè?" "Perchè è passato prima da lei." Poi Taylor si alzò e si avvicinò a Cory "Avrei voluto conoscerti in un momento migliore. Comunque piacere io sono Taylor" "Cory." "Lo so." e gli sorrise.
La giornata proseguì a casa, Amanda non aveva voglia di uscire e rimase con Cory sul divano a guardare un film. Lui non le chiese niente, voleva che lei decidesse il momento, ma aveva una voglia matta di farle un sacco di domande.
Amanda invece, anche se stava guardando la TV, aveva la testa da tutta un'altra parte. Voleva sapere perchè David era tornato. Che cosa era successo? E ora Cory come avrebbe reagito?
Era un'ora che guardava quello schermo senza seguire i dialoghi o le immagini così si girò verso Cory, doveva dare una spiegazione almeno a lui. Cory la guardò e le sorrise.
"Ok ora ti racconto quello che è successo." Amanda prese un bel respiro e iniziò a raccontargli tutto quello che era accaduto nell'ultimo anno, di come David l'aveva fatta sentire e di come aveva reagito a quella situazione. Lui rimase zitto per tutto il tempo, voleva farla sfogare e non le fece nessuna domanda perchè in qualche modo lei era riuscita a rispondere a tutte quelle che aveva in mente. "..e non l'avevo mai più rivisto, ne sentito fino ad oggi." "E come ti senti?" "Confusa? Gli avevo fatto capire che non volevo più avere a che fare con lui. Quindi non so perchè è tornato." "Ok." "Ok? Non sei arrabbiato o imbarazzato?" "Assolutamente no. Perchè dovrei esserlo? Hai un passato non è una cosa di cui meravigliarsi." "Quindi sei tranquillo?" "Si se tu lo sei." "Ok allora anche io sono tranquilla" gli sorrise e lo baciò. "Prendiamo una pizza per cena? Ti va?" Avevo solo bisogno di sfogarmi come sempre pensò tra sè e sè mentre si alzava per andare a prendere il telefono.
Cenarono tutti e tre insieme, tra risate e storie imbarazzanti su Amanda che Taylor si stava divertendo a raccontare a Cory. "Taylor la smetti." le disse ridendo. "Ok la smetto. Ma ce ne è un'ultima e riguarda anche te Cory." "Oddio ti prego no." e si portò le mani al viso "Dai racconta." disse lui divertito dalla situazione "Praticamente eravamo appena tornate da una festa e lei aveva bevuto proprio tanto. Prima di andare in camera mia sono andata a vedere se stava bene e l'ho trovata al computer che guardava una tua intervista e ti parlava." "oddio smettila." "..e diceva Ma quanto sei bello. Tu mi ami io lo so. Sposami Cory. E quando io le ho chiesto cosa stesse facendo, lei mi ha risposto che non dovevo interromperla perchè stava parlando con te." "Ok sono ufficialmente imbarazzata. Posso dire che ero DAVVERO ubriaca." Lui la guardò semplicemente mentre rideva.
La serata proseguì normalmente, Taylor uscì con Chris mentre loro due rimasero a casa a parlare. "Ok si è fatto tardi. Domani abbiamo una giornata piena." disse Amanda e lo accompagnò in stanza "Dai posso dormire sul divano." le disse Cory. "No sei l'ospite e dormi sul letto. Non fare storie." "Va bene."
Amanda prese alcune cose in camera e poi diede la buonanotte a Cory. Andò in bagno e si mise il pigiama mentre ripensava alla giornata intensa che aveva avuto e a tutto quello che era successo in sole 24 ore. Una cosa le rimase impressa, Cory aveva detto a David che era il suo ragazzo. Ma dopotutto si conoscevano da poco e si frequentavano da pochi giorni. Davvero si riteneva già il suo ragazzo? Si sdraiò sul divano con questo pensiero nella testa.  "Si sono il ragazzo di Amanda" Le sue parole erano fisse nella sua mente. Si rigirò mille volte in quel divano fino a cadere. "ahia" si toccò la schiena poi guardò l'orologio che appariva sul lettore dvd e notò che era passata solo un'ora. Non aveva sentito Taylor tornare e stava morendo di freddo in quella stanza. Sarà sveglio? pensò Amanda e si alzò ed andò verso la sua camera. La porta era semi-aperta, le diede una piccola spinta e vide che la lampada vicino al letto era rimasta accesa e che Cory centrava preciso nel suo letto e dormiva beato. Perchè non gli ho fatto quella domanda prima? si chiese. Stava per tornare in camera ma lui la chiamò "Hey. Non volevo svegliarti, torna a dormire" "No tranquilla. Il fuso orario sai." "Già." "E tu? Non riesci a dormire?" "No. Fa freddo e il divano è scomodo." Cory si alzò e si mise seduto sul letto "Dai vado io" lei si avvicinò e si mise seduta vicino a lui "Ti ho detto di no. Posso passarla una notte lì." "Va bene." "E comunque non è solo il divano.." "Cioè?" "Troppi pensieri.." disse sbruffando. "Del tipo?" "Ok te lo chiedo. Non pensi che stiamo correndo?" "In che senso?" chiese Cory "Hai detto..Oggi con David, tu gli hai detto che sei il mio ragazzo." "Perchè non lo sono?" "Si..cioè..stiamo insieme da pochissimo." lei guardò dall'altra parte della stanza "Amanda. Di cosa hai paura?" "Non lo so. Stiamo correndo troppo." "Hey, non è che domani ti chiedo di sposarmi. Anche perchè tu me l'hai già chiesto no?" Amanda scoppiò a ridere e lui la seguì "Molto divertente." "Hey io ti voglio bene e ci tengo a te. E ora come ora tu sei l'unica ragazza che voglio quindi si puoi considerarmi il tuo ragazzo." Amanda lo guardò lo prese e lo baciò, i baci iniziarono a farsi più intensi e finirono con il sdraiarsi sul letto e continuarono a baciarsi, Cory mise le sue mani dietro la schiena di lei, mentre Am gli teneva il viso. Si staccarono per riprendere fiato "Ok questo è andare veloce." disse Amanda ridendo, si guardarono per un momento poi lei si alzò dal letto e si girò per guardarlo "Buonanotte." lui la guardò che usciva dalla stanza ma arrivata alla porta Amanda si girò "Non è che -- Posso rimanere a dormire qui - con..te?" Lui non le rispose ma le fece spazio nel letto. Amanda si accovacciò tra le braccia di Cory e si sentì protetta per una volta nella sua vita. Cory le iniziò a toccare i capelli e dopo un pò si addormentarono entrambi.
Quando Taylor tornò a casa cercò di fare piano non voleva svegliare Amanda. Quando andò in camera da pranzo per vedere se stava dormendo, vide il divano vuoto. Andò a controllare nella camera di Am, che aveva lasciato la porta aperta, e li vide lì abbracciati che dormivano, sorrise e gli chiuse la porta.

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Capitolo 11
*** Il super appuntamento ***


La mattina seguente Amanda venne svegliata dal suo telefono
"Pronto?" rispose assonata e a bassa voce non voleva svegliare Cory.
"Amanda sono giorni che ti chiamo"
"Buongiorno anche a te mamma!"
"Fai poco la spiritosa. Perchè non mi hai mai risposto?"
"Perchè avevo da fare."
"Si certo. Anche se non vivi più qui non vuol dire che non devi portarmi rispetto." Amanda alzò gli occhi al cielo "Cosa vuoi mamma?"
"David è in città."
"E mi hai cercato solo per questo?"
"No. E' tornato in città perchè il nonno non si sente bene e vorrei che.."
"Mamma non mi chiedere nulla. Non posso."
"Un giorno mi spiegherai come mai non siete più amici. E io che speravo tanto che un giorno vi sareste sposati"
"Mamma."
"Scusa scusa."
"Comunque ieri è venuto qui a casa ma non mi ha detto del nonno. Che gli è successo?"
"Ha avuto un infarto e David si è preso una pausa dal college per stargli vicino."
"Ok." forse è ancora il ragazzo che conoscevo. pensò Amanda.
"Senti mamma ora devo andare. Ci vediamo al più presto, ciao." e attaccò prima che lei potesse chiederle altro. Posò il telefono sul comodino e si girò verso Cory, quando dormiva sembrava un bimbo.
"Non dirmi che mi stai fissando mentre dormo come se fossimo in una stupida commedia romantica." disse Cory ancora con gli occhi chiusi
"Emm forse." rispose Amanda ridendo. Lui si girò e aprì gli occhi "Buongiorno."
"Buongiorno. Da quanto sei sveglio?"
"Da quando ti è suonato il telefono"
"Scusa." gli diede un bacio veloce "Allora oggi che vuoi fare?"
"Non dovevo organizzarti il super appuntamento?"
"Hai ragione. Mettiti all'opera, io vado a vedere se c'è Taylor e preparo la colazione." disse Amanda velocemente e gli diede un bacio veloce poi si alzò e uscì dalla camera. Vide che l'amica era in cucina "Giorno Tay"
"Giorno Am." Taylor controllò che non ci fosse Cory dietro di lei e tornò a guardare l'amica che intanto si stava mangiando un biscotto "Che c'è?"
"Allora ieri sera?" disse con un tono malizioso. Amanda le diede un pugno
"Idiota. Non è successo niente."
"Sisi quello io non lo chiamo niente." Amanda la ignorò e finì di preparare il caffè.
"Dai mi dici che è successo?" le chiese Tay impaziente "Niente. Abbiamo dormito"
"Davvero? Lui non ha fatto niente?"
"No. Niente di niente."
"Buongiorno" disse Cory. "Di che parlavate?"
"Nulla" disse Amanda sorridendo "Il caffè è quasi pronto." e si avvicinò per abbracciarlo
"Allora che hai in mente di fare?"
"Te lo dico dopo."
"Noo dimmelo ora." Cory rise "No ora aspetti." E le diede un bacio sul naso, intanto il caffè era uscito così Taylor preparò le tazzine e i biscotti, poi mangiarono tutti insieme.
Mentre Taylor si faceva la doccia, Cory e Amanda erano sul divano a parlare. "Ok ora tu prendi questi" le diede dei soldi "e vai a comprarti un bel vestito e delle scarpe. Perchè stasera devi farti bella per il tuo ragazzo?"
"Davvero? Arriva il mio ragazzo?" gli disse per scherzare "Molto divertente."
"Non li posso accettare, Cory."
"E invece lo farai senza tante storie perchè voglio farti un regalo."
"E vai a comprarmi un cd no?"
"No." Amanda continuava a guardare quei pezzi di carta verdi nella mano di Cory "Fallo per me." gli chiese lui, così decise di prenderli.
"Grazie." gli disse e lo baciò. "E mentre tu fai compere io vado in giro per la città."
"Come non mi accompagni?"
"No, non sono bravo con i vestiti e lo shopping. Vai con Taylor. Io voglio guardare un pò la città."
"Ok. Ma ti accompagno dai."
"Hey. Niente storie."

Cory uscì prima di Amanda ed andò a cercare un posto per la serata. Wilmington non era una grande città ma di sicuro avrebbe trovato qualche posticino carino. Intanto Amanda e Taylor andarono alla ricerca del vestito e le scarpe perfette. Ma con i gusti di Amanda era difficile trovarli subito.
Stavano passeggiando con un frappuccino in mano quando Amanda vide in una vetrina il vestito perfetto. Era nero, a fascia, non tanto lungo ma nemmeno tanto corto, morbido. Per Amanda era perfetto. Entrò e chiese subito alla commessa la sua taglia per provarlo, mentre Taylor guardava le scarpe e le trovò un decolleté nero, non troppo alto. Appena si provò tutto uscì dal camerino e tutte le iniziarono a fare i complimenti che Amanda continuava ad odiare. Rientrò subito e si ricambiò. L'ansia per l'appuntamento iniziava ad aumentare e Cory non si era fatto sentire per tutto il giorno.  "Hey dove sei?" gli mandò un messaggio mentre la commessa metteva tutto in busta, Amanda tirò fuori il portafoglio dalla sua borsa e pagò il vestito e le scarpe poi ringraziò la ragazza e uscì dal negozio seguita da Taylor.

Andarono dirette a casa e Cory non aveva risposto al messaggio. "Am stai tranquilla. Ti starà organizzando qualcosa no?"
"Ok ma può anche rispondere ai messaggi." Perchè non rispondi? gli mandò un altro messaggio. Entrò in casa e andò diretta in camera per posare tutto. Il suo telefono squillò e senza nemmeno vedere chi fosse rispose
"Cory?"
"Amanda? Sono.."
"Ah sei tu David. Che c'è?"
"Volevo parlarti e scusarmi per ieri. Sono stato impulsivo e non è da me. Sto passando un periodaccio e avevo bisogno di parlare con l'unica persona che conosce il vero me." Amanda ascoltò tutto quello che David le stava dicendo.
"Lo so. Mia madre mi ha detto di tuo nonno."
"Già. Sembra che stia meglio ma sono preoccupato."
"Lo immagino." fece una pausa e prese un bel respiro "Non capisco però perchè ti sei comportato in quel modo ieri? Così arrogante."
"Mi sono ingelosito. Taylor mi aveva detto che eri andata a prendere il tuo ragazzo all'aeroporto e non ci ho visto più."
"David non dovevi dire quelle cose davanti a Cory. Io non ti amo più lo capisci?"
"Secondo me non è così. Ma vorrei almeno tornare ad esserti amico."
"Non lo so David. Ci devo pensare."
"Va bene. Ciao Amy!"
Amanda attaccò il telefono. Amy solo lui l'aveva chiamata così ed è per questo che odiava sentire quel soprannome.
Entrò Taylor in camera con un biglietto e un mazzo di rose rosse. "Questo è per te!" le disse e le diede il biglietto "I’ve heard it said that people come into our lives for a reason - Cory" (Ho sentito dire che le persone entrano nella tua vita per un motivo)
Amanda amava quella canzone girò il biglietto e vide un indirizzo, conosceva quel ristorante. Ci era andata un paio di volte, era il suo preferito. In qualche modo, anche non conoscendola bene, Cory aveva organizzato tutto perfettamente.
Iniziò a prepararsi e incominciò con una bella doccia calda per schiarirsi le idee e calmarsi. Poi andò in camera e si vestì, Taylor la aiutò con i capelli e il trucco.

Prima di uscire si guardò allo specchio e stranamente era contenta del risultato. Uscì e trovò una macchina nera con un signore davanti casa. "Lei è la signorina Davis?"
"Si perchè?" chiese lei impaurita
"La devo accompagnare al ristorante" Cory è matto pensò subito. Entrò nella macchina e anche se il viaggio fu breve a lei sembrò durare delle ore. Appena la macchina si fermò, il cuore le iniziò a battere fortissimo, teneva fra le mani il bigliettino che Cory le aveva lasciato e lo girava in continuazione dall'ansia. Stava per aprire la portiera quando qualcuno gliel'aprì da fuori e l'aiuto a scendere.
Amanda rimase senza fiato guardando Cory in quel vestito. Era fantastico.
"Sei bellissima" gli disse lui con il suo solito magnifico sorriso.
"Grazie. Anche tu non sei niente male." le rispose e sorrise. Poi entrarono nel ristorante e il cameriere li portò al tavolo. La serata era iniziata bene.

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Capitolo 12
*** Decisione difficile ***



"Tu sei matto"
Amanda non faceva altro che dirlo a Cory e lui la guardava e rideva
"Perchè dovrei essere matto?"
"Tutto questo" indicò la piccola sala che Cory aveva riservato per loro "E poi l'autista? Potevo venire a piedi sai."
"Con i tacchi? A piedi?" disse lui ridendo
"Dettagli. In qualche modo ci sarei arrivata." Per un attimo Cory la guardò semplicemente senza dire niente mentre lei leggeva il menù del ristorante, quando alzò il viso da quel pezzo di carta, notò che lui la stava guardando
"Che c'è?" lui sorrise "Te l'ho già detto che sei bellissima"
"Aaah non ricominciare" e si nascose dietro il menù per non fargli notare che stava diventando tutta rossa.
"Ci eri già stata qui?" chiese Cory dopo che il cameriere se ne era andato
"Si un paio di volte. Giusto per qualche festa. Mi piace molto."
"Si è carino come locale." Il cameriere arrivò subito con le portate, Amanda aveva scelto la pasta con le vongole mentre Cory una semplice bistecca. Mentre mangiavano in silenzio Am si ricordò dell'ultima volta che era stata lì in quel ristorante.

..tanti auguri a teeee!! tutti quanti avevano iniziato a cantare mentre lei se ne stava seduta in silenzio.
"Tanti auguri Dave." disse Lily la madre di Amanda. Lei non voleva stare lì, non voleva festeggiare il compleanno del suo ex migliore amico sopratutto dopo quello che era successo mesi prima. Joey era lì attaccata a David e Amanda era vicino a Taylor che l'aveva confortata per tutta la cena.
Cercò di scacciare quel ricordo dalla mente ora era lì con Cory, ma era difficile non ripensarci.
Lei era uscita prima, era scappata quella sera. La madre l'aveva costretta ad avvicinarsi a David e farsi una foto con lui ma lei non ce l'aveva fatta, così uscì dal locale. David la rincorse:
"Amy." lei non rispose "Non sopporto più questa situazione. Ti prego, torna ad essere mia amica." quando si girò a guardarlo era in lacrime
"Come faccio? Non posso. E' impossibile."
"Mi manchi."
"Anche tu Dave. Ma io ti amo lo capisci? Tu non provi questo per me quindi non posso continuare a starti vicino senza morire ogni volta." ormai era in lacrime.
"Hey Amanda? Ci sei?" Cory la svegliò da quel ricordo. "Eh? Scusa mi sono distratta!"
"Perchè piangi?" Non si era accorta che delle lacrime le rigavano il viso.
"Non me ne ero accorta." Amanda lo guardò per un attimo e gli sorrise, lei voleva bene a Cory e tanto ma riuscirai mai a dimenticarti di David? si chiese fra sè e sè.
"Tutto bene? Ho fatto qualcosa?"
"No..tu non hai fatto nulla. Sei perfetto."
"Allora che c'è?" Amanda sentì il magone che le stava salendo "Scus-scusami Cory." si alzò e uscì dal ristorante correndo. Lasciandolo lì.
Quando uscì dal ristorante, rischiò di prendersi una storta per via di quei tacchi così se li tolse e iniziò a camminare scalza.
"Amanda!" Cory la chiamò, l'aveva seguita. "Mi spieghi cosa ti è preso?"
"Niente. Scusa Cory ma non ce la faccio."
"Non ce la fai a fare cosa?" Amanda si girò e lo guardò dritto negli occhi "Non ce la faccio a continuare ok?" Cory rimase scioccato dalla sua risposta
"Ho fatto qualcosa di male?"
"No. Il problema è che non posso continuare qualcosa con te se prima non sistemo me stessa."
"Si tratta di David vero?" Amanda lo guardò e scoppiò a piangere.
"Mi dispiace ok? Non dovevo iniziare un qualcosa con te se prima non fossi stata sicura di aver dimenticato David. Ma rivederlo e averlo risentito.."
"Che vuol dire risentito?" Lui non sapeva della chiamata di qualche ora prima "Mi ha chiamato. Io ho risposto pensando che fossi tu invece era lui e.."
"E cosa?"
"E' ancora il ragazzo che conoscevo. I- io credo di amarlo ancora."
Cory fu colpito in pieno da quella frase. Amanda lo guardava e non sapeva più che dire o fare, non voleva ferirlo ancora di più, ma stava aspettando una sua reazione.
"Tu mi sei corsa dietro." le urlò Cory
"Io quella sera volevo andarmene, volevo chiudere tutto prima che..Lo capisci che io ci tengo a te? E ora tu mi hai ferito e io non so se voglio ancora avere a che fare con te."
"Cory.."
"No Amanda, hai preso la tua decisione. Ma io non starò seduto ad aspettarti. Me ne vado, domani mattina parto con il primo volo e non vorrò più sentirti o vederti." Amanda rimase lì ferma mentre ascoltava ogni parola e lo guardò andarsene. Poi distrutta, si mise seduta per terra e con le mani sul viso iniziò a piangere. Il cameriere uscì e si avvicinò a lei per chiedere se stava bene, lei rispose gentilmente e poi si alzò e iniziò a camminare per tornare a casa.

Appena entrò, vide la valigia pronta sul corridoio e Cory uscì dalla camera con una borsa. "Dove vai?"
"In un hotel."
"Ti prego Cory resta qui per stanotte." Amanda lo guardò implorandolo "Non me la sento."
"Cory, ti prego. Non dai nessun fastidio. Resta qui stanotte." Cory non la riusciva a guardare, andò diretto in sala da pranzo e si buttò sul divano.
Amanda andò diretta in camera, non controllò se Taylor era in casa. Si buttò sul letto e fissò il soffitto ripensando alla giornata, aveva fatto un casino. Ma Cory non avrebbe avuto problemi a dimenticarla. Lei doveva assolutamente chiarire la situazione con David e con se stessa. E capire cosa voleva davvero? Si addormentò con questo pensiero.
La mattina seguente quando si svegliò era stanca, aveva dormito male. Si alzò e andò diretta in camera da pranzo per vedere se Cory era ancora lì ma trovò una stanza vuota. Sentì dei rumori in cucina e corse lì per vedere se lui c'era ancora ma vide Taylor. "Mi spieghi cosa cacchio è successo?" chiese Tay all'amica
"Perchè? Hai visto Cory?"
"Si. Mi ha detto di dirti che ci teneva davvero tanto a te e che gli dispiace per averti urlato contro ieri sera. Capisce che sei confusa e che ti aspetterà ma non per sempre." Amanda scoppiò in lacrime e abbracciò l'amica. 

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Capitolo 13
*** E' tempo di abrutirsi. ***


La giornata Amanda la passò chiusa in camera a guardare il cellulare, aspettando una chiamata o un messaggio da Cory. Per sapere se almeno era arrivato vivo a casa ma non arrivò nulla. La sera non mangiò molto, stava male e non aveva voglia di fare nulla. Era tutto il giorno che piangeva. Andò a dormire ripensando alle parole che Taylor le aveva riferito,"ti aspetterà ma non per sempre"

La mattina seguente venne svegliata dal suono della sveglia accompagnato da quello della sua suoneria, Am prese il telefono e vide che era Dianna, rispose subito
"Pronto Di?"
"Hey. Come stai?"
"Così. Hai saputo?"
"Si. Che è successo?"
"Vuoi sapere la verità? Non lo so nemmeno io. Sono così confusa."
"bhè non per darti la botta finale ma ho visto Cory e dire che sta a pezzi è poco."
"Lo so. Lo immagino."
"Lui non mi ha detto molto. Anzi quasi niente. Mi ha semplicemente detto che vi siete lasciati e poi si è andato a chiudere nella roulotte"
Amanda per poco riniziava a piangere così salutò Dianna e si alzò e andò a prendersi un barattolo di gelato al cioccolato. Tay la guardò senza dirle niente
"Voglio abrutirmi ok?"
"Ok. Vuoi che ti faccio compagnia?"
"No tranquilla. Mi guardo qualche film strappalacrime."
"Si ma prima o poi dovrai combattere questa cosa."
"Lo farò. Ma non oggi."

Amanda passò così la settimana, a guardare la tv e a mangiare più schifezze possibili. David non l'aveva cercata. Cory stava sempre peggio o almeno così Dianna le diceva quando lei glielo chiedeva. Taylor non le diceva nulla. Lei stava perennemente in pigiama, anche quando Taylor aveva invitato Chris a cena lei era rimasta con il muso lungo, i capelli che erano un casino e.. in pigiama. Il fatto era che dopo un paio di giorni non piangeva più, ma si sentiva vuota e la notte dormiva malissimo, così ogni giorno era sempre più stanca.
Amanda era sul divano con Taylor a vedere un pò di TV e girando i canali capitò su una vecchia puntata di Glee. Amanda rimase non cambiò subito canale.
"Amanda non puoi farti così male però."
"Lo so. E dopotutto l'ho voluto io no?"
"Ma perchè? Mi chiedo io"
"Perchè penso di amare ancora David."
"Ne sei sicura? Io c'ero quando stavi male per lui. Ti ho visto. Sei sicura che lui sia la scelta giusta per te?"
"Penso di si. Dopotutto ho sempre creduto Cory irraggiungibile."
"Ma da te si è fatto raggiungere. Era lì, c'era per te."
"Vuoi farmi sentire peggio o meglio?"
"Voglio solo farti capire"
"Lo so. E ti ringrazio per questo. Ma credo che devo affrontare me stessa per capirlo. E non sono pronta."
"Lo sai che io sono qui per qualsiasi cosa."
"Lo so." Tay le prese il telecomando dalle mani e cambiò canale. Anche se a volte sembrava egoista, lei c'era sempre e Am era grata di questo. Tornarono a guardare la TV.

Il giorno seguente fu costretta ad andare dai genitori e lì incontrò anche i genitori di David. E anche se non c'era Tay, Anne era lì per lei. Non la vedeva dal giorno del cinema. Da dove tutto era iniziato.
"Hey Anne."
"Am, come stai?"
"Sono stata meglio." Erano sul portico sedute sul dondolo. "Che è successo?"
Amanda la informò di tutto quello che era successo nell'ultimo mese, le raccontò ogni minimo dettaglio.
"Am, mi dispiace"
"Lo so. Anche a me"
"Però tu hai bisogno di trovare un ragazzo che ti ami per quello che sei e che non ti ferisca mai."
"Credo di averlo già trovato. Ma è una star mondiale."
"Ancora con questa storia? Am ti credi che se lui si considerava davvero così veniva a parlare con te?"
"Hai ragione anche tu. Ma la nostra relazione, se così la posso definire, si stava facendo troppo importante. E poi è arrivato Dave di nuovo..e lo sai cosa ho provato per lui. Non sono sentimenti che scompaiono facilmente."
"Lo so. Ma secondo me, ti piace più l'idea che ti sei fatta di David." Poi Anne si alzò e lasciò Amanda sola a riflettere, ma quella frase ti piace più l'idea che ti sei fatta di David la riportò in uno stato super depressivo, così tornò a casa.
"Già di ritorno?" le disse Tay ad Amanda quando la vide entrare in casa
"Si, non sto bene." Andò in cucina, prese l'ultima scatola di gelato che era rimasta e andò in camera sua.

"Lo so Darren. Anche tu mi manchi." Era venerdì, Darren l'aveva chiamata tutti i giorni per sapere come stava e così aveva fatto Dianna.
"Quando mi vieni a trovare?"
"Non posso venire ad LA ora. Lo sai. Ma quando vuoi io sono qui"
"Ok allora verrò al più presto."
"Come procedono le cose sul set?"
"Bene bene. Si lavora tanto come sempre."
"Bravi."
"E tu deciso cosa fare con il college?"
"In realtà avevo scelto ma ora non lo so."
Amanda si ricordò della settima prima quando era andata alla ricerca di un college che accettava ancora iscrizioni per il primo semestre, a Los Angeles. Ne aveva trovata una ed aveva il corso che le interessava. Era super contenta di averne trovata una vicino a Cory.
"Ne avevo trovata una ma ora non mi sembra il caso. E' ad LA"
"Ah. Ok."
"Eh già."
"Ora devo andare, dobbiamo riprendere le prove."
"Ok. Salutami tutti."
"Lo farò di sicuro."
"Ciao Darren."
"Ciao Am." e attaccò.

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Capitolo 14
*** La festa sulla spiaggia ***


Qualche recensione non fa male. Grazie.
***

"Ora basta" Era sabato e Amanda era davanti alla TV, Taylor entrò in camera e le urlò contro
"Mi sono stufata. Tu ora esci da questa camera e ti vai a fare una doccia. Hai capito?"
"Non mi va."
"E invece ti va. Al costo di prenderti in braccio e di farti io la doccia. E stasera c'è una festa sulla spiaggia e tu mi accompagni." Amanda la guardò e sapeva che quando Tay si metteva in testa una cosa era difficile contraddirla, così si alzò ed andò a farsi una doccia.

La sera Chris le andò a prendere e le portò in spiaggia, era lontana da casa loro. Amanda rimase triste per quasi tutto il tempo del viaggio, anche se Chris e Tay le provavano tutte per farla ridere.
"Hanno detto che è tipo la festa di quelli che si sono diplomati quest'anno" disse Chris a Taylor. Am guardò l'amica
"Quindi c'è anche David?" le chiese
"Non lo so, probabile."
Arrivate alla spiaggia, Chris parcheggiò e poi le due ragazze scesero insieme a lui mentre osservavano il grande falò e tutta la gente che c'era lì. Taylor e Amanda riconobbero alcune delle ragazze della loro classe.
"Oddio rivedere tutti, che ansia." disse Amanda
"Credo non sia stata una buona idea"
"Lo penso anche io. Torniamo a casa? Però prima fermiamoci a comprare del gelato." chiese Amanda sperando in una risposta positiva da parte dell'amica
"No. Le affronteremo insieme, come abbiamo sempre fatto." e le prese la mano. Chris seguì le ragazze che iniziavano a raggiungere gli altri.

"Eh guardate chi c'è Amanda Davis." Eric il suo compagno di laboratorio l'accolse subito a braccia aperte
"Ciao Eric. Come stai?"
"Bene bene. Sono entrato alla NYU"
"Bravissimo. Sono contenta per te." Mentre Amanda parlava con Eric, Taylor e Chris si avvicinarono al buffet. "Tu invece che fai?"
"Per ora nulla. Devo ancora decidere."
"Sei sempre la solita maniaca dei telefilm?"
"Sempre e per sempre" e scoppiarono tutti e due a ridere
"Vuoi qualcosa da bere?" chiese Eric
"Si grazie." Si avvicinarono entrambi al tavolo dove c'erano le bibite. E Amanda prese una birra, Taylor si avvicinò a lei subito e le diede una piccola gomitata.
"Che c'è?" quando si girò vide che Joey era di fronte a lei
"Amanda Davis vero? Tu eri quella innamorata del mio ragazzo."
"E tu sei Joey Clarke vero? La troia che la dava a tutti." disse Taylor in difesa dell'amica. Tutte le persone intorno iniziarono a ridere e Joey iniziò a correre via. Amanda guardò l'amica e le sorrise, quando si girò vide David con un paio di ragazzi della squadra che ridevano per la scena. Am sorrise a David che la stava guardando poi si girò e andò a sedersi insieme a Taylor e Chris su uno dei tronchi vicino al falò.

Alcuni ragazzi stavano ballando sul bagnasciuga, altri si stavano facendo il bagno anche se faceva freddo. Chris e Taylor erano abbracciati e Amanda si sentiva fuori luogo. Si alzò e andò a prendersi altra birra.
"Vuoi ubriacarti stasera? Sappiamo tutti e due che non reggi bene l'alcol" David era davanti a lei.
"Ciao Dave."
"Amy."
"Ti diverti?"
"Si mi è piaciuto aver rivisto tutti gli altri della squadra."
"Già."
"Prima ho visto lo scontro con Joey. Stai bene?"
"Sisi. Nessun problema."
"Lasciala perdere. E' solo gelosa perchè sa che tu sei l'unica che mi conosce."
"Sarà così." Poi Amanda prese un'altra birra
"Hey stai bene? Vuoi parlare?"
"Bhè non posso parlare del mio problema con..il problema" disse indicandolo
"Che è successo?"
"Sarai contento di sapere che io e Cory ci siamo lasciati" David quasi sorrise e questo fece innervosire Amanda che andò a sedersi sul bagnasciuga, lontana da quelli che ballavano. David la seguì subito e si mise seduto vicino a lei.
"E' stata colpa mia?"
"Si."
"Perchè?"
"Non so se posso dirtelo."
"Perchè no? Una volta mi dicevi tutto."
"Si ma questo argomento è delicato." Amanda guardava dritto verso il mare e sentiva lo sguardo di Dave su di lei
"Sei ancora innamorata di me." disse David. Lei aspettò un pò, poi si girò e lo guardò
"Non ne sono sicura."

Taylor guardava Dave e Amanda e non riusciva a vederli insieme.
"Hey amore che guardi?" gli chiese Chris mentre l'abbracciava
"Niente. Guardo la mia migliore amica che commette un altro errore"
"A volte bisogna commettere tanti errori per capire quali sono le cose giuste" Tay sorrise e si alzò per guardarlo
"Che uomo saggio." e lo baciò poi sorrise
"Già sono proprio saggio."
"Sai tu mi ricordi Amanda" Chris la guardò confuso
"Intendo..che anche tu all'inizio avevi problemi a farmi entrare. Perchè avevi paura e da quando ci sei riuscito tutto va alla grande. Se solo lei avesse fatto la stessa cosa con Cory ora sarebbe felice quasi quanto me." Chris le prese il viso e le diede un bacio dolce, Tay lo strinse più a sè.
"Sei fantastica" gli disse lui. Poi Taylor continuò a guardare la sua amica.
"Se solo lo capisse.."

"Che vuol dire non ne sei sicura?" chiese David
"Non lo so. Non so se voglio ancora te o se voglio Cory."
"Amanda io devo dirti una cosa." Lei lo guardò
"Dimmi."
"Ti ho detto che ho lasciato Joey perchè era noiosa. Invece è stata lei a lasciarmi."
"Perchè?" chiese Amanda confusa
"Perchè non facevo altro che parlare della mia migliore amica e di quanto lei mi mancasse" Lei gli sorrise
"Grazie." gli disse e poi si alzò e raggiunse Taylor e Chris. Lasciando David senza una vera risposta.

"Di che cosa parlavate?" disse Tay con un tono severo.
"Non iniziare Tay. Andiamo a casa, voglio dormire."
"Va bene. Ma prima o poi me lo dirai"
"Forse"
Quando arrivarono a casa, Chris entrò con loro. Amanda li lasciò soli e andò a chiudersi in camera. Si mise un pò al pc ed entrò su twitter era da un pò che non lo faceva. Vide che Lea, Dianna e Darren le avevano scritto che gli mancava. Andò sul profilo di Cory, inconsciamente e vide che non scriveva tweet da settimane. Chiuse il pc e si buttò al letto. Prima di addormentarsi le arrivò un messaggio "Vediamoci domani al parco. Nel nostro vecchio posto. David" Amanda sorrise, poi chiuse il cellulare e si addormentò

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Capitolo 15
*** Abbiamo un problema ***


Amanda stava entrando nel grande parco quando si ricordò del weekend in cui Cory era andato a trovarla. Prima di arrivare a casa avevano fatto un giro e quando erano passati là davanti lui le aveva preso la mano e l'aveva trascinata dentro.

Amanda vide David e si avvicinò.
"Hey Amy." disse David, mentre si avvicinò e l'abbracciò "Sei venuta."
"Già." rispose mentre lo abbracciava. Ma era innervosita da quella situazione e non sapeva perchè.
"Allora?" chiese Amanda.
"Voglio chiarire delle cose."
"Quali cose?" chiese lei mentre si metteva seduta sulla panchina e lì ritrovò le iniziali che una volta con David avevano inciso. C'era scritto "A + D bestfriends forever", sorrise nervosamente e tornò a guardare David
"Ieri sera? Le cose che mi hai detto"
"Che sono ancora innamorata di te  e che non ne sono sicura?"
"Esattamente." disse lui mentre si metteva seduto vicino a lei.
"Non so che dirti Dave. Io non so che cosa voglio o chi voglio." o forse ho paura di rimanere ferita ancora continuò nella sua mente. "E comunque perchè dovrebbe interessarti?"
"Perchè credo di tenere davvero tanto a te Amy."
"Lo so come amica." disse lei abbassando lo sguardo
"No, non più." Il tono di voce di David fu deciso. Come se fosse sicuro di quello che aveva detto al 100%. Amanda alzò lo sguardo e lo guardò dritto negli occhi, era lui quello che voleva davvero? Era per lui che aveva rovinato un rapporto importante. Quindi doveva essere per forza lui.
"Perchè me lo dici solo adesso?" gli chiese
"Non lo so. Te l'ho detto, vederti con quel tizio, Cory, mi ha fatto saltare qualcosa." Amanda riabbassò lo sguardo e vide uno scarabocchio sulla panchina. E sapeva esattamente cos'era.

"Cory Monteith è stato qui" disse lui mentre provava a scriverlo su quella panchina.
"Benissimo, Wilmington farà a meno di una panchina da oggi in poi."
"Perchè?" la guardò lui confuso
"Perchè una fan impazzita potrebbe staccare questa panchina e portarsela a casa"
"Tu saresti quella fan?"
"Potrei." disse lei sorridendo
"Potrei? Mi ricorda qualcosa."
"Ah si?" disse Amanda sorridendo al ricordo della loro prima sera insieme. Cory ricambiò il sorriso poi le prese il viso e posò le sue labbra su quelle della ragazza di fronte a lui. La baciò dolcemente
"Sai potrei abituarmi a questo" le disse lui
"Dovresti" gli rispose lei mettendo le sue braccia intorno al collo di Cory.

Amanda sorrise. "Perchè sorridi?" chiese David
"Eh?!" l'aveva appena riportata al presente.
"Amanda devi farmi capire se ho la possibilità di stare con te o no."
"Non lo so David. Non lo so."
"Lo so io come fartelo capire" disse David deciso e le prese il viso per baciarla ma Amanda scoppiò a ridere. David si allontanò e la guardò male.
"S-scusa" lei non smetteva di ridere
"Cosa c'è di così tanto divertente?" chiese lui arrabbiato
"Scusa David. Ma, cavolo, ti ho proprio dimenticato. Sono semplicemente un'idiota"  Amanda si alzò "Sai che ti dico, forse possiamo provare ad essere amici di nuovo. Ma non ti assicuro niente." si avvicinò gli diede un bacio sulla guancia ed uscì da quel parco come aveva fatto qualche settimana prima.

Intanto a Los Angeles Dianna e Cory stavano girando una scena.
"Ok stop. Siete stati bravissimi ragazzi. Per oggi abbiamo finito" disse Ryan. Cory e Dianna si andarono a mettere seduti sulle sedie dell'aula.
"Stai andando bene nelle ultime settimane." gli disse Di
"Si sono molto concentrato" rispose Cory con un tono triste
"Hai deciso di concentrarti sul lavoro e nient'altro?"
"Dianna! Sono passate due settimane e non si è fatta sentire. Non posso aspettare per sempre."
"Lo so. Lo so." e Dianna iniziò a guardare gli assistenti che spostavano tutte le attrezzature "Tu l'hai sentita?"
"Praticamente tutti i giorni nelle ultime settimane e anche Darren."
"Sai.."
"No non so niente altrimenti te lo avrei detto."
"Ok. Ora vado a riposarmi un pò." disse Cory e si alzò e lasciò Dianna lì sola.
"Okay."

Amanda prese il telefono e decise di scrivere un messaggio a Cory. Arrivò a casa e ancora non aveva deciso cosa scrivergli, appena aprì l'appartamento Taylor le andò incontro
"Allora come è andata?"
"E' andata bene." disse Amanda lasciando l'amica in sospeso
"Ah state insieme quindi." disse Tay cercando di sorridere, Amanda iniziò a ridere
"Ci sei cascata. E' andata bene nel senso che ho capito. Voglio Cory ma non so se è troppo tardi." Taylor le diede una spinta
"Idiota. Mi hai fatto prendere un colpo. E comunque non lo saprai finchè non proverai."
"Hai ragione. Volevo mandargli un messaggio ma non so cosa scrivergli per fargli capire che ho capito e che mi manca." Tay le sorrise
"Sai a volte alle persone piace sentirsi dire che senti la loro mancanza."
"Quindi gli mando solo un mi manchi?"
"Perchè no?" Amanda annuì e poi andò diretta in camera. Si buttò sul letto e scrisse il messaggio ma soltanto dopo averlo fissato per almeno cinque minuti riuscì a mandarlo. Posò il telefono sul comodino e chiuse gli occhi sperando in una risposta.
Erano ormai passati due giorni e Amanda era ritornata a mangiare gelato e guardare film tristi. Taylor non sapeva che fare e aveva capito che Cory non le aveva risposto a quel messaggio.

Era mezzanotte passata e Amanda stava dormendo da un pò, Tay entrò in camera e le prese il telefono cercando di non svegliarla. Poi tornò nella sua stanza e aprì la rubrica alla ricerca di un numero in particolare. Il telefono iniziò a squillare.
"Pronto Am?"
"Dianna? Sono Taylor l'amica di Amanda"
"Ah ciao Taylor. E' successo qualcosa ad Am?"
"Non proprio. Ma abbiamo un problema."

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Capitolo 16
*** Si torna ad LA! ***


C'è qualcuno che sta seguendo questa FF? Altrimenti la cancello! :)
***



"Svegliaaaaa" Amanda aprì gli occhi e vide una ragazza bionda con i capelli corti che la guardava con un sorriso a 32 denti. "Dianna cosa ci fai qui?" chiese con un tono triste e assonato. "Ho ricevuto un SOS e sono venuta il prima possibile." "Che cosa?" "Hai fatto preoccupare la tua migliore amica e ora che ti vedo mi preoccupo anche io. Quindi ho delle buone notizie ma prima devi andare assolutamente a farti una doccia perchè puzzi." "Grazie molto gentile." "Non mi sono fatta un volo di 5 ore per essere gentile." Dianna si alzò e le tirò le coperte "Nooo lasciami stare." disse Amanda mettendosi il cuscino sopra la faccia. Dianna andò verso la finestra e aprì le tende, poi andò verso la porta ed accese la luce. "Svegliaaa. Se non ti alzi giuro che ti prendo di peso e ti faccio io la doccia. E non sto scherzando" Amanda si tolse il cuscino dalla faccia e guardò l'amica "Ok ho capito." si alzò "Contenta?" "Non ancora" e le indicò il bagno. "Sto andando..sto andando." e si trascinò a forza dentro la doccia.
Quando andò in cucina, Taylor e Dianna stavano ridendo e parlando chissà di cosa. "Ce l'hai fatta." disse Dianna sorridendole "Ora vai a sederti che parliamo un pò. Intanto ti porto un pò di caffè" "Non lo voglio." Taylor si girò e la guardò "Come scusa? Tu Amanda Davis non vuoi del buon caffè?" "No non mi va." "Così mi fai preoccupare ancora di più" "Mi succede anche altri giorni di non prenderlo." "Si ma è perchè vai di fretta e non hai tempo di prepararlo. Lo dici sempre che tu sei fatta di caffè." "Vabbè fate come volete. Io mi vado a sedere."
Amanda andò in camera da pranzo e si mise sul divano con la solita aria depressiva che era tornata da due giorni, da quando Cory non le aveva risposto al messaggio. Ma poteva biasimarlo? Lei non si era comportata bene con lui. Dianna arrivò con una tazza fumante di caffè mentre Tay le salutò e uscì da casa. "Dove va?" chiese Am a Di "Esce con Chris. Allora Am che è successo?" "Niente." "Amanda lo sai che puoi parlare con me." "Lo so Di. Lo so." "E allora dimmi. Perchè stai così? Che cosa ti è successo?" Amanda fece un bel respiro e iniziò a raccontare a Dianna tutto quanto, da quando Cory se ne era andato fino al messaggio. Dianna l'ascoltava e cercava di darle conforto in qualche modo. "C'è una cosa che non capisco." "Cosa?" chiese Amanda "Cory mi ha fatto capire quel giorno che ti stava ancora aspettando. Non so perchè non ti ha risposto." "Non lo so nemmeno io." disse Amanda mentre abbassava lo sguardo. Dianna non riusciva a vederla così e le ritornò in mente la grande notizia. "Dovevo darti una notizia bella no?" "Già qual'è?" "Bhè. Ho parlato con Ryan e mi ha detto di chiederti se vuoi fare uno stage con lui. E si scusa per la cavolata che ti aveva offerto l'ultima volta. Ha detto che ha letto alcune cose che gli hai mandato" spiegò Dianna un pò confusa "Si gli ho mandato delle sceneggiature ma non credevo che le leggesse." "bhè lo ha fatto e gli sono piaciute quindi ti vuole come aiuto. Infatti è più un lavoro che uno stage." "Sul serio?" disse Amanda sorridendo "Non mi stai prendendo in giro vero?" "No. E' tutto vero." Amanda urlò e abbracciò Dianna "Oddio che bello non vedo l'ora. E quanto dura? Quando inizio?" "Eh. Dura due mesi e domani dobbiamo stare tutte e due lì." "Domani? E come faccio? Non ho il biglietto, devo fare la valigia, dirlo a Tay e ai miei." "Calmati. Fai un bel respiro e per la valigia ci penso io. Il biglietto l'ho già fatto, tu devi solo fare qualche chiamata." "Ok. Grazie Di." e l'abbracciò di nuovo. Poi andarono tutte e due in camera e Am aprì l'armadio dove prese la valigia. "Ecco. Mettici dentro quello che vuoi tu. Io vado a chiamare i miei." "Agli ordini capitano." disse Dianna ridendo.
Amanda andò sul piccolo terrazzo che avevano e chiamò i suoi. "Pronto, casa Davis." "Ciao papà. Sono io." "Ciao Amanda come stai?" "Bene. Tu?" "Tutto bene, grazie. Allora che succede?" "Volevo darvi una buona e una brutta notizia." "Dimmi." "Ho trovato uno stage. Anche se è più un lavoro." "Davvero? Sono così contento per te." "Grazie." "E la brutta notizia qual è?" "Devo partire stanotte." "Ah. Vabbè non ci sono problemi per me e tua madre. Ci mancherai." "Giuro che il primo weekend disponibile vengo a trovarvi." "Per quanto stai via?" "Due mesi circa." "Buon per te. Sono davvero orgoglioso di te, Amanda." "Grazie papà. Grazie davvero. Mamma è lì?" "Si, aspetta metto il vivavoce." Amanda sentì un bip leggero "Ciao Amanda." "Ciao mamma. Hai sentito?" "Si ho sentito. Sono felice per te. Credo che sia quello che ti serve ora." "Si lo credo anche io. Grazie di tutto." "Dovere." risposero entrambi. "Vi voglio bene." "Anche noi tesoro." le rispose la madre, poi attaccò. Sentì una porta aprirsi e la risata di Taylor, così si avvicinò e le andò incontro, Chris era con lei. "Amica ti sei ripresa?" le chiese Tay mentre posava le chiavi sul tavolo. "Diciamo di si." "Perchè diciamo?" "Devo darti una notizia." "Ti sei messa con David?" Amanda la guardò male "Sul serio?" "Che ne so, sei imprevedibile." le sorrise "Vero. Ma il punto è un altro." "Cioè?" "Bhè Dianna mi ha detto che Ryan ha deciso di darmi un lavoro o stage o quello che è." Taylor si avvicinò e l'abbracciò "ma è una notizia fantastica. Perchè ti preoccupavi a dirmela?" "Bhè. Devo partire stanotte e starò via due mesi se non di più." "Ah." Amanda guardò Chris "E' una buona occasione Amanda." gli disse lui "Lo so. Ma.." "Hey nessun ma." le disse Tay "Te lo meriti. E io sono orgogliosa di te. Quindi vai." "Sei sicura?" "Si tranquilla. Ad una condizione." "Quale?" "Devi regalarci due biglietti per venire a trovarti." Amanda rise e abbracciò l'amica e Chris. "Certo. Prima classe." "Come minimo." E scoppiarono tutti e tre a ridere, Dianna uscì dalla camera quando sentì tutte quelle risate "Che dici me la dai una mano con la valigia?" disse scherzando "Credo proprio di si."
La sera mangiarono tutti quanti una pizza insieme. Taylor organizzò una piccola festa in onore dell'amica e del suo nuovo lavoro, c'erano solo loro quattro ma andava bene così. Amanda cercò di non pensare al fatto che il giorno dopo avrebbe visto Cory ma era impossibile.
Intanto a Los Angeles Lea era insieme agli altri sul set ed avevano appena finito di girare delle scene. Cory stava uscendo quando Lea lo bloccò "Hey frankenteen." "Ah Lea ciao." "Saluti così la tua migliore amica?" "Scusa avevo la testa altrove." "Te l'hanno detto?" "Cosa?" "Domani arriva Amanda lo sai vero?" "Ora si. Che vuol dire arriva Amanda?" "Ryan le ha dato un lavoro. Gli è piaciuta una sceneggiatura che ha scritto." "Ah." "Hey perchè ora che viene qua non fate pace?" "Certo è così facile. E poi mi odierà ed è giusto che sia così. E' più facile." "Che intendi?" "Bhè diciamo che qualche giorno fa mi è arrivato un messaggio a cui non ho risposto." Lea gli tirò un pugno "Ma sei idiota o cosa?" "Hey ti ricordo che è stata lei a mollarmi!" "Bhè tutti commettono degli errori. Tu non sei Mister Perfezione" "Lo so. Ma non è facile rimettersi in gioco con la stessa persona che ti ha fatto sentire uno schifo. Sopratutto se stai ancora uno schifo." "Cory non è facile. Ma una possibilità prima o poi dovrai dargliela." "Prima o poi. Ora non sono pronto." "Fai come vuoi. Ma la vedrai molto spesso per almeno due mesi. Quindi non sprecare tutti i giorni ok?" "Ok. Grazie ms Lea Michele" "Di nulla Frankenteen." e gli sorrise. Poi Cory andò verso la macchina e Lea raggiunse gli altri.
 
"Pronto?" rispose Amanda al telefono "AAAAAAAAAMM" "Darren ciaoo. Contento di vedermi domani?" "L'ho saputo ora. Non vedo l'ora, dobbiamo assolutamente passare una giornata insieme." Amanda rise "Ok. Ci sto." "Ma cos'è questa musica? Stai dando una festa senza di me?" "E' Taylor che si è messa a cantare con il gioco per la wii di glee." "Adoro la tua amica. Cosa sta cantando?" "Somebody to love. Ma credo che fra poco i vicini verranno a lamentarsi." "O ad unirsi alla festa?" "Probabile." "Ci vediamo domani allora. Ti ho chiamato perchè volevo prenotarti." Amanda rise di nuovo seguita da Darren "Sembro una prostituta così. Comunque a domani Darren." "A domani." quando attaccò si unì a Taylor e finirono di cantare la canzone. Dianna e Chris iniziarono ad applaudire e loro fecero un inchino.
La mattina Taylor si alzò presto e le accompagnò all'aeroporto. "Promettimi che mi chiamerai almeno una volta a settimana." "Lo prometto." le disse Amanda e l'abbracciò "mi mancherai Tay." "Anche tu Am." Dianna salutò Tay poi prese sottobraccio Amanda e andarono dirette verso l'hostess.
"Ho un malditesta fortissimo e anche tanto sonno." disse Amanda mentre lei e Dianna cercavano i loro posti sull'aereo. "Hai cinque ore per dormire. E per il malditesta dovrei avere un'aspirina. Quindi risolto tutto." "Ok. Ecco dobbiamo stare qui. Io mi metto vicino al finestrino" disse Amanda "Come vuoi."
Il viaggio fu più breve del previsto e Amanda venne svegliata da una delle hostess che le ricordava di rimettersi la cintura di sicurezza per l'atterraggio. "Ho dormito per tutto il tempo?" "Tutto quanto." "Potevi svegliarmi." disse mentre cercava di sistemarsi i capelli e la maglietta. Quando scesero dall'aereo andarono dirette a prendere le valigie e Amanda sapeva che mancavano poche ore e avrebbe visto Cory.

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Capitolo 17
*** Fans sul set ***


"Sono tre giorni che sto qua ma ancora non sono riuscita a disfare la valigia. Ti sembra logico? E nemmeno oggi posso. Non faccio altro che scrivere, giudicare e imparare come si tiene una macchina da ripresa. E' stressante ma lo adoro."
Amanda stava  facendo un monologo, era sveglia da un'ora e aveva già bevuto due caffè.
"Sai dov'è la mia maglia blu? L'avevo tirata fuori l'altro giorno per fartela vedere. Dianna mi stai ascoltando?"
Dianna era ancora nel mondo dei sogni e non riusciva a stare dietro al monologo dell'amica.
"Ok trovata. Ma oggi vengono quelle fan che hanno vinto il concorso vero? Staranno sicuramente attaccate a Cory come delle sanguisughe. E lui starà al gioco perchè sa che mi farà ingelosire. Mi ignora da quando sono arrivata, l'unica cosa che mi ha detto è stata Amanda. Amanda cosa? In più non lo biasimo. Ha tutte le ragioni del mondo ma che gli costa perdonarmi? E ora devo subire quelle due civette che gli sbaveranno addosso perchè è Finn Hudson. Ma vi faccio vedere io Finn Hudson."
Dianna la guardò confusa
"Lo sai che non ha senso quello che hai detto vero?"
"Lo so. Ho bisogno di un caffè."
"No basta caffè. Sbrigati a vestirti e andiamo."
Quando arrivarono sul set Amanda andò diretta da Ryan mentre Dianna andò nel camerino per preparsi per le riprese.
"Giorno Ryan."
"Giorno Amanda. Allora oggi dovrai far vedere il set alle fan." Amanda fece un bel respiro
"Ok capo. Quando arrivano?"
"Sono già arrivate." Ryan gli indicò due ragazze che stavano parlando tra di loro. "Sono loro."
"Okay vado."
Mentre si stava avvicinando alle due, arrivò Cory che le salutò e si fece una foto con loro. Amanda continuò ad avvicinarsi e ignorò Cory, dopotutto lui faceva la stessa cosa con lei. Quando era a due passi da loro le odiava già. Non facevano altro che parlare come galline strozzate, si stampò un sorriso in faccia e si presentò.
"Ciao ragazze, io sono Amanda e oggi vi farò vedere il set. E assisteremo a qualche scena." le ragazze non se la filarono molto, perchè appena finì di parlare si rigirarono e continuarono a parlare con Cory. Lui la guardò per pochi secondi poi salutò le ragazze e raggiunse gli altri. Ma si continua ad ignorarmi si disse Amanda. "Scusa ma sai avere Finn Hudson vicino a me è un sogno" le disse una delle due, lei sorrise semplicemente. "Come vi chiamate?"
"Io sono Tash e lei è Susan" disse l'altra.
"Ok Tash e Susan seguitemi." Le ragazze erano super contente e la seguirono per tutto il tempo.
"Finalmente si mangia" disse Darren mentre si metteva seduto al tavolo davanti alla sua roulotte insieme ad Amanda e Lea. 
"Finalmente mi sono liberata di quelle due."
"Amanda" disse Lea
"Scusa. Lo so che voi amate i vostri fan e ne sono la prova." disse ridendo "Ma non facevano altro che farmi domande su Cory. Volevo morire"
E diede un morso al panino mentre Darren e Lea ridevano
"Ma che cosa vi ridete?"
"Io lo chiamo destino" disse Lea tra una risata e l'altra.
"Oppure che Finn è più amato di Rachel." disse Amanda e ricevette un'occhiataccia da Lea. "Domani almeno non stanno con me. Ryan mi ha detto che passeranno una giornata con uno di voi. E chissà perchè già so chi è." e diede un altro morso al panino
"Pensa che tu sarai più fortunata." disse Darren e Amanda lo guardò aspettando che continuasse il discorso "Passerai una giornata con Darren Criss. Io mi sentirei fortunato"
"Scemo." disse ridendo.
"Amanda." Tash la chiamò e lei si girò sorridendole
"Dimmi Tash."
"Hai finito di mangiare? Perchè ha detto Ryan che possiamo assistere alla scena che Finn e Rachel devono girare." Amanda guardò Lea e poi riguardò Tash "Si lo so che Rachel è qui ma Finn è già sul set e noi non sappiamo qual è"
Amanda mandò giù l'ultimo pezzo del panino e fece un bel respiro, poi si alzò.
"Vi ci porto subito. Lea vieni con noi?"
"Si certo. Darren ci vediamo dopo" lui si stava trattenendo dalle risate. Amanda lo guardò male e poi portò Tash e Susan sul set. Appena arrivarono corsero incontro a Cory che, gentile com'era, gli sorrise. Lea toccò il braccio di Am per farle forza poi tutte e due si avvicinarono a Ryan.
"Allora come va il tour?"
"Bene" disse lei cercando di nascondere il fatto che lo odiava "Perfetto. Domani Cory passerà la giornata con loro."
Am e Lea si guardarono, poi Ryan si alzò e iniziò a dire a tutti dove si dovevano mettere. Amanda chiamò le due ragazze e le fece mettere sedute dietro tutti i produttori.
"Ora fate silenzio perchè stanno per girare" gli disse.
Cory e Lea si avvicinarono e iniziarono a recitare le loro parti, perfettamente. Quando finirono le due ragazze iniziarono ad applaudire e tutti scoppiarono a ridere mentre Am cercava di nascondersi. La scena da girare terminò dopo un paio di ciak e lei portò Tash e Susan a fare un giro nei vari set.
"Ma tu da quanto lavori qua?" le chiese Susan
"Io da pochi giorni."
"E come hai fatto ad ottenere un lavoro qui? Devi essere davvero brava." Amanda rise
"In realtà non lo sono. Diciamo che qualche mese fa sono stata molto fortunata e ho conosciuto Darren, Dianna e Cory e da fan numero uno sono diventata la loro mascotte e ora ho un lavoro qua."
"Che fortunata." disse Susan
"Ma Cory non ti ha parlato oggi." si intromise Tash "Scusa, ma sono una persona che cattura i minimi dettagli."
"Si non mi ha parlato. Ma non vi dirò il perchè."
"Aspetta" disse Tash "Ma tu sei la famosa Amanda. Quando Darren e Dianna hanno scritto su twitter, aspetta-- avevano scritto oggi abbiamo incontrato la nostra fan #1 e ti avevano menzionato."
"Si sono io." Susan l'abbracciò e poi prese il telefono
"Posso twittarlo ora? Mi segui su twitter. Daii" Amanda sorrise e annuì e poi continuarono il giro turistico.
"Sono sfinita. Oggi quelle due mi hanno distrutto e in più Cory mi continua ad ignorare." Am era al telefono con Tay
"Amanda ma tu gli hai detto quello che provi o stai aspettando che lui dal nulla ti perdoni?"
"Non è facile Tay. Sopratutto se non so se lui mi vuole ancora o no."
"Smettila di essere così razionale e agisci per una volta nella tua vita." le disse Tay
"Lo so dovrei. Ma appena mi trovo davanti alla situazione divento tutta un'altra persona."
"Ti conosco. So come sei fatta ma devi farlo se vuoi essere davvero felice."
"Tu lo sei?"
"Io? Si, grazie a Chris. Mi ha cambiato totalmente la vita quando ha deciso di aprirsi con me. Aveva paura di rimanere ferito. Non ti ricorda qualcuno?" Amanda rise
"Sei molto simpatica."
"Grazie."
"Comunque ora vado a dormire che domani mi aspetta un'altra giornata piena."
"Ok. Ma chiamami nei prossimi giorni."
"Va bene. Lo farò. Ti voglio bene."
"Anche io." E attaccarono entrambe.
Dianna entrò in camera "Aspetta ora glielo chiedo" era al telefono
"Cosa mi devi chiedere? Chi è al telefono?"
"E' Lea. Vogliamo organizzare una festa di beneficienza per PETA, ti va di aiutarci?"
"Certo." disse Amanda
"Ok ci sta." disse Dianna al telefono
"Che ne pensi di una festa in maschera?" chiese Am a Dianna che riferì a Lea.
"Sarebbe un'idea fantastica. Mi vesto da dinosauro." Amanda rise
"No intendo che ognuno dovrà indossare una maschera così nessuno saprà riconoscere l'altro." Si sentì Lea che diceva Quella ragazza è un genio
 
"Grazie Lea."
"Ci organizziamo domani ok?" disse Dianna ad entrambe mentre usciva dalla stanza.
"Buonanotte Am."
"Notte Di." Amanda spense la lampada sul suo comodino e si mise a dormire.

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Capitolo 18
*** Si chiama GELOSIA. ***


Scusate ma i prossimi due capitoli saranno corti. Il ventesimo è il più importante quindi STAY TUNED! :P
***



"Darren ti vuoi sbrigaree" disse Amanda fuori dalla roulotte
"Arrivo" le urlò lui da dentro. Appena uscì le sorrise
 "Quel sorrisetto non ti porterà da nessuna parte con me. Ho fame. Andiamo a fare colazione."
"Andiamo Am-ica" e iniziò a ridere da solo
"Ti sei svegliato bene vedo."
"Già. Passo un po’ di tempo con la mia amica." e l'abbracciò mentre lei alzava gli occhi al cielo.
"mmm quante cose buone." disse Amanda mentre controllava ogni piatto che c'era alla mensa "Che prendiamo?" chiese a Darren
"Prendiamo tutto." Amanda rise.
"Certo certo. Iniziamo da.."
"..un buon caffè?" disse Lea che era appena arrivata
"Buongiorno caffeinomane" le disse Amanda sorridendo
"Buongiorno a te caffeinomane" rispose Lea.
Quando arrivarono a metà di quel tavolo Amanda venne chiamata, quando alzò il viso vide le due ragazze "Buongiorno, Tash. Susan. Come va?"
"Bene. Non vediamo l'ora di passare del tempo con Finn."
 "Cory." disse Amanda correggendo Susan.
 "Si Cory. Tu che fai oggi?"
"Passo un pò di tempo con Blaine." disse cercando di imitarle e Darren iniziò a ridere.
"Hey non c'è bisogno di prenderci in giro." le rispose Tash guardandola male
"Si certo." e Amanda continuò a guardare quello che c'era sul tavolo ma dopo pochi secondi rialzò lo sguardo perchè sentì la voce di Cory.
"Buongiorno ragazze. Pronte per una giornata con me?"
"Si non vediamo l'ora, Cory." e Tash guardò Amanda che le fece una smorfia
"Bene. Le mie fan numero uno." Amanda rise nervosamente e lo guardò
"Qualche problema Amanda?" le disse Cory
"Ommiodio Cory mi sta parlando" diede una finta gomitata a Darren "Guarda mi sta rivolgendo la parola." Cory rimase lì zitto e la guardò male poi se ne stava per andare ma Amanda lo bloccò
"Strano che dici a loro che sono le tue fan numero 1 quando fino ad un mese fa lo dicevi a me non credi? Che fai? Ora ti innamori di una di loro due e poi non le rivolgi più la parola?"
"Amanda.." le disse Lea cercando di farla calmare.
Cory si avvicinò al tavolo "Che c'è ora sei gelosa? Sei tu che hai voluto questa situazione Amanda. Ti vorrei ricordare. Non io. TU. Quindi ora sono libero di fare quello che voglio e tu non fai più parte della mia vita hai capito?" Amanda guardò Tash che stava tirando fuori il telefono
"Giuro che se riprendi una parte di questa conversazione quel telefono farà una brutta fine hai capito Tash?" poi tornò a Cory
"Hai ragione Cory. Vai con loro e fai come vuoi. Tanto ho capito che non c'è più niente per me qui." poi posò il vassoio sul tavolo facendo cadere tutto e corse via da quella mensa.
Ma cosa cavolo mi è preso? si chiedeva Amanda mentre era seduta su una panchina con la testa fra le mani, qualcuno si mise seduto vicino a lei e le mise una mano sulla spalla. Lei sapeva che era Darren, quel giorno non l'avrebbe abbandonata.
"Cosa cavolo ho fatto?" disse ad alta voce
"Si chiama gelosia. E' molto comune ed è curabile." disse Darren cercando di farla ridere e ci riuscì.
"Che scemo che sei" gli disse mentre poggiava la sua testa sulla sua spalla
"Mi odia."
"Non ti odia. Cory non riesce ad odiare nessuno. E' ferito e tanto. Ma sai che questa situazione si può risolvere con due semplici paroline."
"Cosa? Gli dovrei dire che lo amo? Ma non so nemmeno se.."
"C'eri anche tu nella mensa mentre facevi quella scenata?" Amanda rise ancora. Rimase ancora abbracciata al suo amico, poi si alzarono e andarono a lavorare o almeno Darren girava alcune scene con Chris e lei stava seduta a pensare.
"Hey piccola assistente"
"Ciao Chris."
"Mi hanno detto che c'è stata una scenata in mensa. Che succede?"
"Ora ti interessa? Fino ad un mese fa mi odiavi.”
"Non ti odiavo. Ero protettivo verso la mia famiglia ma ho visto come hai reso felice Cory.." Amanda gli sorrise mentre Darren si avvicinava "..e quindi io e Darren abbiamo pensato ad un nome, visto che ognuno di noi ne ha uno. Sei pronta? Amory. Ti piace?" Amanda scoppiò a ridere e non riusciva a fermarsi
"Amory? Non posso crederci." e continuò a ridere.
Si ritrovarono tutti quanti a pranzo o meglio tutti tranne Cory.
"Ragazzi davvero non voglio rovinare la vostra famiglia felice, vado a mangiare da qualche altra parte." disse Amanda
"No Am. Non farti questi problemi" le disse Naya. Amanda le sorrise e poi guardò Darren davanti a lei e notò che dietro di lui poteva vedere Cory con Tash e Susan che ridevano.
"Guardalo. Lo fa apposta perchè sa che questa cosa mi sta distruggendo, vuole farmi sentire nello stesso modo. E ora dovrei continuare a biasimarlo?" quasi urlò, infatti tutti si girarono a guardarla. Cory spostò lo sguardo su quel tavolo e quando vide Amanda sorrise e poi tornò a ridere con le due ragazze.
"Lo vedi.." disse a Darren questa volta a bassa voce
"Am io ti ho detto che devi fare."
"Si ma come faccio? Lui non vuole avere niente a che fare con me. Lo hai sentito anche tu."
"E tu ci credi?" le disse Lea che era seduta vicino a lei "Am sono la sua migliore amica, lo conosco benissimo. Cory è ferito ma questo non vuol dire che non può darti un'altra possibilità." Amanda annuì semplicemente e finì il suo pranzo.
La sera quando tornò a casa con Dianna era molto silenziosa. "Sei arrivata da quattro giorni e ancora non siamo riuscite a passare una giornata insieme. Sul set ho sempre da fare e anche tu."
"Lo so."
 "Mi hanno detto della scenata. Prima a pranzo hai urlato quelle cose."
 "Non volevo urlare ma.."
 "..sei gelosa."
"Si lo sono. Perchè non riesco ad aggiustare le cose. Perchè mi aspetto che lui mi perdoni."
"Lo farà solo se tu gli dirai quello che vuole sentire e quindi quello che provi."
"Lo so. Grazie Di. E lo sai che domani stiamo tutto il giorno insieme, dobbiamo organizzare la festa."
 "E' vero, domani dovrò sopportarti tutto il giorno."
"Già che rottura." e le due iniziarono a ridere.

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Capitolo 19
*** Questa volta non sarà così ! ***


Questo è davvero cooorto !! Ma ne vale la pena per il prossimo (almeno spero !) 
Continuate con le recensioni che mi fanno contenta haha :P
***



"Eccole sono tutte qui dentro" disse Amanda mentre posava un grosso scatolone sul tavolo.
"Cosa sono?" chiese Dianna mentre guardava un foglio con una lista di cose da fare
"Sono le maschere per gli ospiti." le rispose Am come se fosse una cosa ovvia.
"Ah si. Mettile qui." le disse mentre controllava ancora la lista. Amanda le mise una mano sopra quel foglio "Hey Di ciao. Sono qui sai?" lei la guardò e le sorrise "Scusa ma sono agitata e Lea mi fa diventare matta. Guardala."
Amanda guardò nella direzione che Di le stava indicando e c'era Lea che correva da una parte all'altra. Amanda si avvicinò "Lea dammi qualche cosa da fare prima che ti viene un esaurimento nervoso."
"Voglio che tutto sia perfetto" disse Lea. "Lo so, tranquilla."
La giornata volò tra scatoloni, decorazioni e inviti, quando le ragazze tornarono a casa erano sfinite ma Darren e Naya le andarono a prendere e le portarono in un pub. Lì si ritrovarono con tutti gli altri. Amanda li salutò tutti e vide che c'erano anche Tash e Susan che la salutarono abbracciandola. Quando Amanda si mise seduta fu circondata subito da Lea e Darren, non capiva la situazione ma era troppo stanca per capire cosa i due stavano tramando.
"Buonasera ragazzi come state?" un ragazzo salì sul palco e solo in quel momento Amanda notò che c'era una band sul palco. E conosceva bene il ragazzo che stava alla batteria. "Ah io non ci resto qua." disse mentre cercava di alzarsi ma Darren e Lea la trattennero. Cory sorrideva mentre il suo amico e voce del gruppo presentava la canzone che stavano per suonare. Non riusciva a vedere il pubblico perchè aveva la luce che gli entrava negli occhi ma sapeva che i suoi amici erano lì per lui. Anche se lei pensò che lui la stesse guardando.
Amanda si alzò e andò fuori, fu seguita da Darren che cercò di confortarla. "Perchè mi avete fatto questa imboscata?" chiese all'amico che era vicino a lei e che poi l'accompagnò a casa.
Finito il concerto Cory andò verso i ragazzi "hey siete tutti qua. Grazie." Poi guardò i due posti vuoti vicino a Lea "C'era qualcun altro?" chiese Cory
"Si Darren e Amanda. Ma se ne sono andati." rispose Lea. "Ah" disse semplicemente Cory che poi si mise seduto vicino a lei. Passavano le ore tra una risata e l'altra e i ragazzi se ne stavano andando, rimanevano solo Cory, Dianna e Lea.
"Ok ora che ne sono andati tutti possiamo parlare senza tanti problemi" disse Dianna "Parlare di cosa?" chiese Cory
"Lo sai Cory." gli disse Lea. "Credo che sia ora di andare a dormire"
"Cory mi spieghi una cosa?" gli chiese Dianna e lui la guardò senza rispondere aspettando che lei continuasse "Tu mi hai detto che l'avresti aspettata. Ora lei è qui e so che ti ha mandato un messaggio qualche settimana fa. Vorrei sapere perchè ti stai comportando così?" "Non lo so nemmeno io. Ma non sono sicuro che lei voglia davvero stare con me e che al primo ostacolo mi lasci subito."
"Fidati di me." gli disse Lea "Questa volta non sarà così."

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Capitolo 20
*** La festa in maschera . ***


Nuovo capitolo! Il mio preferito credo. :) E' molto importante quindi mi aspetto un bel pò di commenti. :)
***



"Prova. Uno..due..tre. Prova. Prova" Lea e Dianna erano sul palco, la festa era appena iniziata e l'atmosfera era bellissima. Il posto era all'aperto, avevano il mare sullo sfondo e c'erano tante luci che circondavano la pista davanti al palco dove si poteva ballare e intorno c'erano tanti tavoli dove la gente era seduta e parlava o mangiava.
"Buonasera a tutti. Grazie per essere qui." disse Lea cercando di catturare l'attenzione di tutti gli invitati "Volevo ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato a creare tutto questo. Sopratutto la nostra amica Amanda. Io e Dianna siamo molto preoccupate per tutti gli animali che vengono maltrattati e sappiamo che PETA ha bisogno di più soldi possibili per cercare di aiutare la maggior parte di loro. Quindi bevete, mangiate, ballate e fate tante offerte." disse Lea alzando il bicchiere che aveva in mano. Dianna prese il microfono "Per rendere questa serata speciale abbiamo organizzato una piccola sorpresa. Vedete la band qui dietro, suonerà tutto quello che volete. Fate una richiesta e verrà esaudita. E buona serata. E ricordate di non togliervi le maschere che vi abbiamo dato all'ingresso."
Tutti iniziarono ad applaudire mentre le ragazze si aiutavano a vicenda per scendere dal palco, Amanda le raggiunse. "Siete state fantastiche. E non dovete ringraziarmi lo sapete." gli disse sorridendo ad entrambe.
"Sei fantastica anche tu. E quel vestito sta meglio a te che a me." disse Dianna guardando il vestito che le aveva prestato.
"Si certo." le rispose lei mentre si spostavano dal palco, la band stava iniziando a suonare qualcosa. "Lea sei nervosa?" chiese Amanda
"Si vede? Voglio che tutto sia perfetto. Deve esserlo."
"E lo sarà. Già lo è." le disse Amanda per confortarla.
"Andiamo a bere qualcosa." Tutte e tre iniziarono ad incamminarsi verso il bar. Amanda vide un ragazzo alto dall'altra parte della pista che rideva insieme ad altre due ragazze, sapeva che era lui anche se aveva quella maschera. Poi si girò di nuovo verso il bar. "Una vodka lemon." disse al barista che gliela preaparò subito.
"Vuoi ubriacarti?" chiese Lea
"Si prospetta una serata molto lunga. Ho bisogno di forze." disse lei sorridendo.
Le tre si misero sedute ad un tavolo e guardavano tutte le persone che ballavano e che si divertivano. La band aveva già ricevuto un paio di richieste e questo rendeva felice Lea. In più il primo barattolo in cui andavano gli assegni era già per metà pieno.
"Vedi che sta andando tutto bene." disse Dianna a Lea. Amanda guardava ancora Cory che stava parlando con quelle due ragazze e lei sapeva esattamente chi erano quelle due. Perchè erano lì?
"Ma avete invitato anche Tash e Susan?" chiese Amanda non togliendo lo sguardo da Cory
"Io no." disse Dianna "Nemmeno io, credo sia stato Cory."
"Ah bene." Amanda prese il bicchiere e bevve tutto insieme.
"Hey Amanda te l'ho detto. Devi solo trovare il coraggio di farti avanti e dirgli quello che provi." le disse Lea.
"Tre ragazze con dei vestiti fantastici, insieme. Lea, Dianna e Amanda?" disse un ragazzo che si era appena avvicinato.
"Ciao Chris." disse Dianna. "Ti stai divertendo?" e tutte e tre le ragazze risero.
"Tanto. Questa festa è fantastica, avete visto Amber?" chiese mentre si sedeva insieme a loro
"No non l'abbiamo vista." rispose Lea. Amanda intanto si alzò e andò di nuovo verso il bar e chiese al barista di farle un altro drink. Un altro ragazzo si avvicinò vicino a lei e chiese due drink poi si girò e la guardò. Lei cercò di ignorarlo ma lui continuava a fissarlo.
"Perchè mi stai fissando?" disse senza nemmeno guardarlo. Lui prese i due drink e andò al tavolo di Lea e Dianna. oddio era lui pensò tra sè e sè.
"Allora frankenteen perchè non ci dici cosa ti passava per la testa quando hai invitato quelle due al party?" chiese Lea guardandolo male.
"Non le ho invitate io. Le ha invitate Ryan, non le sopporto più. Sono delle sanguisughe." Darren che era al tavolo con loro iniziò a ridere
"Perchè ridi?" chiese Cory "Niente è che hai detto la stessa cosa che ha detto-- un'altra persona."
Cory si girò e tornò a guardare la ragazza del bar e lui sapeva che era Amanda. Lei stava finendo il secondo drink. Poi andò diretta verso il buffet.
"Cory smettila di guardare Amanda." gli disse Dianna
"Come--" "Quello è il mio vestito lo riconosco anche in mezzo a tutte queste maschere."
"Ah." disse Cory Quella è la mia ragazza e la riconosco anche io in mezzo a tutte queste maschere pensò.
La serata continuò bene, Amanda stava provando un discorso da fare a Cory ma non riusciva a capire il momento adatto in cui dirglielo. Lo vide in piedi che parlava con una ragazza, si avvicinò al palco e parlò con la ragazza che gestiva le richieste per la band.
"Grazie per tutte le richieste. Ci stiamo divertendo molto, la prossima è anonima per Cory Monteith. Cory se sei qui in sala, ascoltala bene." Amanda guardò la ragazza e poi vide lui che si girava da una parte all'altra come se la stesse cercando.
Cory guardò Lea che alzò le braccia e gli disse che non sapeva nulla. La band iniziò a suonare le prime note di "For good", lui si ricordò di quando stava cercando la frase giusta per quel biglietto. Per quel giorno.
Amanda si stava avvicinando a Cory voleva chiedergli di ballare ma fu preceduta da Tash che prese Cory e lo portò in pista. Am si avvicinò al bar e chiese un altro drink ma prima di poterlo bere Darren glielo tolse dalle mani "Direi basta no?" Amanda lo guardò male "Questa serata fa schifo. Voglio bere. Dammi quel bicchiere."
Darren lo prese e lo passò ad un ragazzo che passava e poi guardò Amanda. "Ti odio."
"Anche io ti voglio bene Am." e gli sorrise, poi guardò Cory che ballava con Tash.
"Secondo me? E' carino il gesto che hai fatto ma devi parlargli."
"E come faccio? Quelle due lo seguono ovunque. E a lui piace." "Lui lo odia Amanda." disse Darren
"Come lo sai?" gli chiese lei.
"Perchè ha detto che sono delle sanguisughe. Chi me lo aveva già detto?" Amanda sorrise e lo guardò, poi andarono tutti e due al tavolo dove erano Lea e Dianna.
"Abbiamo bisogno di un piano per far allontanare quelle due da Cory." disse Darren poi guardò Lea "Tu sei il genio. Vai." Dianna e Lea scoppiarono a ridere. Poi guardarono Amanda che stava giocando con un pezzo della tovaglia. Lea le toccò la mano "Tesoro mio queste tovaglie sono molto care, ti prego non rovinarle." Amanda la guardò male.
"Ok fate pensare il genio." disse Lea mentre guardava Am e poi Cory e poi di nuovo Am. "HO TROVATO!" urlò, ma per fortuna la musica era abbastanza alta. Poi si avvicinò a loro e iniziò a dirgli quello che dovevano fare.
Intanto Cory continuava a ballare con Tash e lei non smetteva di parlare. "..sai che adoro tanto Finn e Rachel? Certo anche con Quinn erano una bella coppia ma non so erano finti.." lei non stava zitta un attimo e Cory non ce la faceva più. Ma era troppo buono. Finalmente la canzone finì e Cory scappò subito e andò al bar. Lea si avvicinò a lui.
"Allora come va?" gli chiese
"Lea! Sto -- sto bene, credo. Sai dov'è--"
"Dov'è Amanda?" e gli sorrise  "Qui in giro. Cosa pensi del gesto che ha fatto?"
"Non lo so. Non so che pensare Lea." Cory guardava dritto davanti a lui. Lea gli toccò il braccio.
"Ok puoi farcela." Amanda se lo stava ripetendo da un bel pò. Guardò Lea al bar con Cory, tutto era secondo i piani. Salì quei scalini appena la musica finì, andò al centro del palco e si avvicinò al microfono. Tossì e le persone che stavano davanti al palco si girarono.
"Salve. Come va?--" non tutti la stavano ascoltando e sapeva che Lea, Darren e Dianna la stavano guardando. E sapeva che Lea avrebbe detto a Cory di guardare la ragazza sul palco.
"Ok-- Vorrei dire alcune cose. Fino a qualche mese fa ero la tipica ragazza sfigata che non aveva nessuno su cui contare nella sua vita, poi un giorno, come per miracolo, delle persone sono entrate a far parte della mia vita. E non mi sarei mai aspettata che queste persone sarebbero state quelle a cui mi sono aggrappata di più negli ultimi anni, anche se loro non lo sapevano."
Aveva catturato l'attenzione del pubblico, c'era silenzio e tutti la guardavano.
"Quanti di voi hanno fatto degli errori nella loro vita? Tanti errori." Alcune persone alzarono le mani.
"E quanti di voi hanno capito quanto era importante una persona solo quando l'hanno persa?" Quasi tutti quelli in pista alzarono la mano.
"Beh a me è successo tutto nell'ultimo mese. Ho commesso tanti errori, sia per paura che per stupidità e ho perso una persona a cui tenevo molto. E che teneva a me. Ora questa persona è qui in questa sala."
Lea guardò Cory che fissava la ragazza sul palco e sorrise.
"E purtroppo negli ultimi giorni le cose si sono peggiorate e odio questa situazione. Volevo dirgli che mi dispiace. Mi dispiace per aver avuto paura. Mi dispiace di averlo ferito. Mi dispiace che ora lui non riesce a perdonarmi. Ma spero che un giorno lo farà. Scusate il disturbo e continuate a divertirvi."
Amanda si asciugò quella lacrima che le aveva rigato il viso e scese da quel palco. Lea guardò Cory che continuava a fissare il palco. "Cory." disse semplicemente lei.
"Non--non ce la faccio." disse lui e se ne andò. Lea rimase così ferma e non sapeva che fare o cosa dire ad Amanda che intanto si stava avvicinando.
"Quindi?" chiese lei
 "Non lo so Am, se ne è andato."
"Perchè? Ti ha detto qualcosa?"
"No non ha detto niente." disse Lea con tono triste.
Amanda stava per arrendersi, lui non la voleva più. Ma aveva bisogno di una spiegazione. Così si avvicinò al tavolo dove Dianna e Darren stavano commentando il fatto che Cory se ne era andato.
"Mi dai le chiavi della tua macchina." disse a Darren che la guardò confuso, poi mise la mano nella tasca interna della giacca e gliele diede. "Grazie Dar. Te la riporto dopo o domani." e poi corse via
"E io come torno a casa?" gli urlò lui ma ormai era già uscita. Andò diretta verso il parcheggio e salì sulla macchina. Lasciò gli altri senza una spiegazione ma Lea sapeva dove lei stava andando.
Amanda era su quella macchina sicura della sua scelta, sicura di volere una spiegazione. Ma prima voleva riprovarci. Voleva dirgli quello che non poteva dirgli davanti ad un centinaio di persone. Quando arrivò davanti a quella porta, parcheggiò. Era stata a casa di Cory solo una volta il giorno dopo che si erano messi insieme, l'ultimo ad LA. Prima di scendere dalla macchina si tolse quelle scarpe che la stavano distruggendo, erano alte e lei non era abituata a portare i tacchi.
Fece un bel respiro e bussò. Sperava che lui fosse già a casa, vide dalla finestra che era accesa la TV quindi lui c'era. Iniziò a suonare il campanello e a bussare "Cory lo so che ci sei. Apri."
Dopo pochi secondi Cory aprì la porta.
"Quanto ci metti ad aprire una porta?" gli disse con un tono severo e Cory la guardò male, stava per richiudergli la porta in faccia ma Amanda la bloccò. "Ok scusa. Posso entrare?" Cory rimase zitto e la fece entrare.
"Grazie." disse lei mentre entrava. Quando si girò verso di lui vide che era lontano da lei.
"Era noiosa la festa è?" ma che ca.. si disse fra sè e sè
"Cosa vuoi Amanda?" gli chiese Cory senza guardarla.
"Ok- niente giri di parole. Perchè te ne sei andato?" gli chiese lei aspettando che lui la guardasse
"Perchè non volevo stare lì."
"Ma hai sentito il mio discorso no?" gli chiese lei anche se già conosceva la risposta "Dimmi perchè non riesci a perdonarmi Cory. Perchè? Ci sto male. E le ho provate tutte ma..non so più che dirti per farti capire quanto ci sto male. Quanto ci sono stata male."
Cory la guardò "Sono solo parole al vento. Tu puoi dirmi tutto questo ma appena io farò una cosa carina per te tu avrai paura e scapperai di nuovo. In più fra due mesi te ne vai quindi le tue paranoie torneranno di nuovo. Magari la prossima volta mi dirai che sei innamorata di Darren."
Amanda rise e lui la guardò male "Non dirmi che sei geloso di Darren? Perchè è solo un amico. Niente di più."
"Era un esempio Amanda." disse alzando gli occhi al cielo.
"Questa volta non me ne vado Cory. Resto." gli disse lei decisa.
"E comunque ripeto sono parole al vento e-- non voglio stare male di nuovo." Cory abbassò lo sguardo "Ora ti prego vai." disse mentre stava entrando in soggiorno e dava le spalle ad Amanda.
"Cory lo vuoi capire che mi sono innamorata di te?" disse lei con le lacrime agli occhi. Tremava tutta dall'emozione, il cuore batteva forte e il respiro era affannoso. Cory appena sentì quelle parole si girò e la guardò. Si avvicinò e la baciò, non l'aveva mai baciata in quel modo. Lui la voleva ma non solo fisicamente. Lui voleva stare con lei. Amanda si aggrappò alle sue spalle e ricambiò il bacio. Voleva fargli capire che questa volta sarebbe rimasta, questa volta non avrebbe sprecato nemmeno un minuto con lui. E anche se non l'aveva detto sapeva che lui l'amava, lo aveva sempre saputo.
Quando le loro labbra si allontanarono entrambi sorrisero ma nessuno disse niente. Amanda poi prese per mano Cory e lo portò nella camera da letto, si mise seduta sul bordo del letto e lo guardò. Fece un bel respiro e si morse il labbro.
"Sei sicura?" gli chiese lui sapendo che quella sarebbe stata la sua prima volta. "Sono sicura di te." gli disse lei per poi portarlo a sè.
Amanda sapeva che nessuno avrebbe mai tenuto a lei quanto Cory in quel momento, in quel preciso istante. Sapeva che lui era quello che voleva.

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Capitolo 21
*** Sicurezza ***


Sapeva che da un momento all’altro si sarebbe svegliata e non voleva. Perché non voleva aprire gli occhi e vedere che tutto quello che era successo era solo un sogno. Un bellissimo sogno. Sentì qualcuno muoversi nel letto e in quel momento lei aprì gli occhi si girò e lo vide lì. Cory la stava guardando e sorrideva.
“Buongiorno” gli disse lei. “Buongiorno”
Amanda si avvicinò e poggiò la sua testa sul petto di Cory. Lui l’abbracciò e poi le diede un bacio sulla testa. “Dormito bene?” gli chiese “Benissimo e tu?” “Molto bene.”
Amanda alzò la testa per guardarlo negli occhi. “Allora..” disse lei “Cosa?” e rise
“Niente.” “Cosa?” “Niente. Stupide cose da ragazzina.”
“Non sei un ragazzina. Dimmi.”
“E’..cioè..andata bene.” Cory iniziò a ridere fragorosamente e la strinse di più. “Che ti ridi.” E gli diede un finto pugno sul braccio.
“Sei adorabile.” E ricominciò a ridere. “Sono così divertente?” chiese lei
“Si sei buffa.”
“Non quanto te” rispose Amanda e gli fece una linguaccia. Poi il suo cellulare squillò così si allungò verso il comodino e lo prese, vide il numero sul display e rispose “Buongiorno capo.”
“Dove diavolo sei Amanda?” Ryan era abbastanza arrabbiato
“Perché che ore sono?” chiese mentre allontanava il telefono per guardare l’orario. Erano le 10 e lei doveva stare a lavoro da un'ora “Oddio Ryan scusami. Arrivo subito.” Disse e chiuse la telefonata.
Poi cercò di alzarsi dal letto ma Cory la bloccò. “Dove vai?” “A lavoro. E’ tardi. E anche tu dovresti essere lì.”
La lasciò andare “Grazie.” gli sorrise ma prima di alzarsi si ricordò di una cosa e si bloccò. “Che c’è?” chiese lui mentre si stava alzando. “Non posso andare a lavoro con il vestito di ieri sera. Come faccio?” e lo guardò. Cory si avvicinò all’armadio e prese una maglia e dei jeans e glieli tirò. “mm credo che mi stanno grandi.” “mettiti questi e poi quando arriviamo sul set prendi qualcos’altro.” Gli spiegò lui.
“Genio.”
Amanda iniziò a vestirsi, la maglia grigia a maniche corte le arrivava sopra le ginocchia e doveva tenersi i jeans perché le cadevano. “Sono ridicola.” Disse.
Cory la guardò e si avvicinò “No non lo sei. E’ una cosa temporanea. Andiamo o faremo più tardi” Amanda annuì e poi gli diede un bacio dolce “Così facciamo più tardi.” disse lei ridendo.
Quando prese il telefono vide un messaggio Amanda dove sei? Riportami la macchina.-Darren
“Ah è vero.” Disse ad alta voce. “Cosa?”
“Sono venuta con la macchina di Darren ieri sera. Devo riportargliela.” Disse mentre guardava ancora il messaggio.
“Ok. Andiamo ma guido io.”
Quando arrivarono sul set Amanda andò subito a bussare al camerino di Lea che le prestò un paio di pantaloni. “Mi dici che è successo ieri sera? Questa maglietta è di Cory vero? Oddio. Non mi dire che—AAA” Lea urlò e l’abbracciò mentre Amanda stava ancora cercando di mettersi i pantaloni “Aspettaaa”
“Dai racconta.” “Ora non posso Ryan mi uccide.” “Non puoi lasciarmi così” le disse lei mentre Am stava uscendo.
Cory era fuori che l’aspettava.
“Ti sei tenuta la mia maglietta?!” le prese la mano mentre si avvicinavano sul set in cui dovevano andare “Già. Non mi sta male dopotutto.”
Quando arrivarono davanti alla porta si abbracciarono “Pranziamo insieme?” chiese Cory
“Certo, Monteith.” E gli sorrise. Poi si baciarono. “Sai” disse Cory “Ieri sera mi sono dimenticato di dirti una cosa.” Amanda lo guardò confusa “Cosa?” “Ti amo anche io.”
Lei sorrise e poi lo baciò di nuovo. “Dov’è la mia macchina?” chiese Darren interrompendoli “Buongiorno anche a te Dar.” Gli disse Am poi gli porse le chiavi. “Grazie. Continuate pure.” Cory e Amanda risero poi si salutarono e lei andò con Darren da Ryan.
“Devi dirmi qualcosa?" chiese Darren mentre si mettevano seduti ai loro posti "No niente. La tua macchina sta bene." "Certo, certo." e Darren rise. "AMANDA DAVIS" Dianna entrò nella stanza urlando e indicandola
"Che c'è? Cosa è successo?" chiese Am preoccupata.
"Non sei tornata a casa stanotte." disse Dianna
"Quindi?" "Tu e Cory state insieme vero? Quella è la sua maglietta. E non sei venuta a dirmelo?"
"Girano veloci le notizie qua." disse Amanda a Darren ignorando Dianna.
"Ora mi racconti che è successo." disse Dianna e si mise seduta vicino a lei. Amanda guardò Darren e poi Dianna era circondata. "Cosa volete sapere?" "Tutto." dissero entrambi. Amanda gli raccontò in generale quello che gli aveva detto e quello che era successo. Poi vennero interrotti da Ryan che chiese ad Amanda di andare a prendere delle cartelle che aveva lasciato nel suo studio. Quando tornò erano tutti lì, stavano girando una scena nell'aula. Lei si mise al suo posto e seguì tutto quello che facevano.
"Ciao Cory." era ora di pranzo e Cory era davanti alla sua roulotte che aspettava Amanda ma venne assalito da Tash. "Ciao." disse senza nemmeno guardarla cosa a cui Tash non fece caso. "Grazie per il ballo di ieri sera. Mi sono divertita molto." Lui non l'ascoltava poi vide Amanda che si avvicinava e sorrise.
"Eh scusa?" chiese a Tash che continuava a parlare "Dicevo che mi dispiace che oggi sia l'ultimo giorno qui." "Ah già. Bhè divertiti."
Appena lo raggiunse Amanda lo abbracciò "Scusa il ritardo ma Ryan mi ha fatto lavorare il doppio." si guardarono ed esclusero Tash.
"Ah Amanda ciao." disse lei cercando di catturare l'attenzione dei due. "Ah Tash non ti avevo visto. Ciao. Come stai?"
"Bene. Stavo dicendo a Cory che oggi è l'ultimo giorno." In quel momento Susan la raggiunse "Ciao ragazzi."
"Ciao Susan." la salutò Amanda. "Oggi che cosa fate?"
"Dobbiamo stare con Ian e Brian." disse Susan
"Ok." e gli sorrise ma notò che Tash fissava la sua maglietta. Amanda guardò Cory e sorrisero entrambi. "Ora vi lasciamo. Pausa pranzo e poi devo tornare a lavoro quindi. E' stato bello conoscervi ragazze." disse Amanda, poi prese per mano Cory e raggiunsero gli altri per il pranzo.

Lea la stava fissando da almeno dieci minuti mentre mangiava. "Lo sai che odio chi mi fissa mentre mangio?" disse Am guardandola, lei si avvicinò
"Devi raccontarmi" Amanda alzò gli occhi al cielo e rise.
"Perchè ridi?" chiese Cory
"Lea è una curiosona" Lui guardò la sua migliore amica che sbruffò.
"Dai andiamo a farci una passeggiata, ho ancora qualche minuto" Am lo chiese a Lea visto che Cory stava già ritornando sul set.
Mentre camminavano Amanda le raccontò tutto. Poi si misero sedute su una delle tante panchine che c'erano su quel set
"Sei sicura questa volta?" chiese Lea
"Sicurissima. Non mi sto sbagliando. Non ho paura." rispose lei decisa e sorridendo.
"Allora sono davvero contenta per voi due. Vi meritate a vicenda." disse Lea abbracciando l'amica.
"Grazie Lea." 

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Capitolo 22
*** Serata tra amici ***


"Pronto Tay?" Amanda prese il telefono e rispose "Ciao Am. Come va?" "Ma lo sai che ore sono qui?"
"No non lo so."
"Sono le 6 Taylor. Io voglio dormire."
"Chi dorme non piglia pesci." Amanda sbruffò e si mise seduta sul letto.
"Come stai?" "Bene bene. Tu?"
"Io fino a cinque minuti fa stavo bene ora non lo so." disse fingendo di essere seria ma poi scoppiò a ridere. E sentì anche la risata di Tay.
"Stavo pensando visto che fra due settimane è Natale quando veniamo io e Chris a LA?"
"Ci stavo pensando anche io ieri. E che ne dici se venite questa settimana? E poi torniamo insieme."
Taylor urlò e Amanda allontanò il telefono dall'orecchio. "Sisi. Ci siamo. Veniamo. Che bello non vedo l'ora."
"Ok. Allora aggiudicato per lunedì."
"Ora aggiornami su quello che ti è successo nelle ultime 24 ore"
Amanda si alzò mentre parlava con Taylor e iniziò a prepararsi per andare a lavoro. Quel giorno doveva stare con Ryan tutto il tempo. Quando attaccò il telefono andò a vedere se Dianna era sveglia e poi insieme andarono a lavoro.
Anche se era dicembre, a Los Angeles l'aria non era fredda. Ma non faceva nemmeno tanto caldo. Tranne quel giorno. Amanda indossava dei pantalocini e una maglietta a maniche corte bianca. Non era professionale ma aveva davvero caldo.
Arrivate sul set le ragazze andarono entrambe nella roulotte di Dianna, Amanda doveva ancora aspettare un'ora prima di iniziare, così fece compagnia all'amica mentre un team di truccatori e parrucchieri la iniziavano a preparare per girare le scene.
Amanda si mise seduta davanti all'amica.
"E quindi la prossima settimana vengono Tay e Chris. Ci sono problemi per te?" chiese lei mentre il parrucchiere sistemava i capelli a Dianna.
"No per me non ci sono problemi. Abbiamo una stanza in più e possono rimanere da noi."
"Sul serio? Grazie Di."
Dopo un pò qualcuno bussò alla roulotte e Am andò ad aprire. E sorrise subito
"Buongiorno Signor Monteith." "Buongiorno Signorina Davis."
Amanda si buttò tra le sue braccia e gli diede un bacio dolce.
"Guarda un pò cosa ho qua." disse Cory mostrandogli uno dei bicchieri giganti di Starbucks.
"Frappuccino?" Cory annuì "Vuoi essere il mio ragazzo?" disse Amanda scherzando mentre beveva un sorso di quel frappuccino.
Poi guardò l'ora e vide che era ora di andare sul set e salutò Dianna. Poi chiese a Cory se gli andava di accompagnarla.

Stavano camminando per entrare negli studi "Oggi sto tutto il giorno con Ryan, non so se ho tempo per la pausa pranzo." disse lei "Quando ho finito però vengo alla roulotte. Mi aspetti?"
"Certo." disse Cory poi, visto che erano arrivati, gli diede un bacio e la salutò.
Le ore passarono e Amanda pranzò con Darren visto che era rimasto solo lui. Gli altri avevano ripreso a lavorare.
"Come vanno le cose con Cory?" chiese lui "Per ora va tutto bene."
"Perchè per ora?" chiese lui preoccupato
"No non ho intenzione di lasciarlo, tranquillo. Però mi aspetto che da un momento all'altro arrivi qualcosa."
"Am non ci pensare. Magari questa volta va tutto bene no?"
Amanda diede un morso al panino "Già."
"Stasera facciamo qualcosa?"
"Non lo so. Che hai in mente?"
"Ci penso su e ti faccio sapere più tardi. Ora vado altrimenti faccio tardi."
"Ok ciao."
Darren le diede un bacio sulla guancia e corse via.
Amanda era sul set con Ryan, lui le stava spiegando come aiutare l'attore ad entrare nel suo personaggio. "E se sei fortunata, a volte non hai bisogno di fare niente. Come Lea, ho creato Rachel per lei. E non ha bisogno di una mano per fare una determinata scena perchè ci riesce." Am stava scrivendo su un quaderno delle note di quello che Ryan le stava dicendo. E annuiva a tutto quello che lui le diceva.

Erano le sette di sera e lei aveva appena finito di lavorare. Andò verso il camerino di Cory,  bussò e sentì lui che da dentro le diceva di aspettare. Amanda iniziò a battere il piede mentre canticchiava Pretending. Quando aprì la porta lui le sorrise e lei entrò
"sono stanchi--" Cory avvicinò le sue labbra a quelle di lei.
"Mi sei mancato anche tu." lei rise poi lo portò di nuovo a sè e continuarono a baciarsi.
"Hai mai testato quel divano?" le chiese Amanda maliziosamente. Cory rise.
"Mi stai facendo una proposta?" rispose mentre la teneva stressa a sè
"Probabile." disse lei
Cory la prese in braccio e Amanda scoppiò a ridere poi caddero entrambi su quel piccolo divano. E ripresero a baciarsi.
"Questo divano è decisamente scomodo" disse Amanda mentre Cory l'abbracciava. Erano distesi su quel divano ma lui si stava appoggiando al tavolino vicino.
"Secondo me uno dei due cadrà prima o poi." E iniziò a ridere.
Dopo pochi secondi qualcuno iniziò a bussare alla porta della roulotte.
"Coryyy!! Amanda è lì con te."
Amanda disse a Cory di stare zitto, sperando che Dianna se ne andasse.
"Vi ho sentito ridere, non fate finta che non ci siete. Giuro che apro la porta e non mi interessa come vi trovo."
Amanda alzò gli occhi al cielo e stava per alzarsi ma Cory la prese e la fece cadere da quel divano e si ritrovarono tutti e due per terra. Lei iniziò a ridere "Sei un'idiota."
"Sto per entrare" urlò Dianna da fuori ma Amanda si alzò e si rimise i pantaloncini e la maglietta a maniche corte e uscì dalla roulotte.

"Che c'è?" chiese Amanda sorridendo mentre si legava i capelli. "Stiamo andando al karaoke. Vieni?"
"Cosa? Kara-che?" e iniziò a scuotere la testa.
"Daii ci divertiamo." le chiese Dianna implorandola. Intanto Cory uscì dalla roulotte e guardò le due ragazze "Che succede?"
"Stiamo andando al karaoke." disse Dianna. Cory guardò Amanda che sbruffò "Ok andiamo." e puntò il dito verso Dianna "Ma io non canto." poi rientrò e andò a prendere la sua borsa.
Quando arrivarono al pub non c'era molta gente, il locale era piccolo. C'era un bancone alla destra con quattro sgabelli, dall'altra parte c'era un piccolo palco con uno schermo dietro e un televisore davanti che serviva per i testi delle canzoni.
Il gruppo si mise su dei divanetti. Il proprietario del locale salì sul palco e prese il microfono "La serata karaoke è incominciata quindi fatevi coraggio, venite qui e cantate." Dianna prese Chris e andarono a segnare i loro nomi.
Intanto arrivò il cameriere e ognuno ordinò un cocktail. Dianna e Chris cantarono "I love rock n roll" la versione di Britney Spears.
E tutti iniziarono ad applaudire e urlare "Bis".
"Dai scegliamo una canzone" Lea prese il libro delle canzoni disponibili e iniziò a sfogliarlo mentre cercava di convincere Amanda.
"No Lea dai."
"Si invece." Amanda sbruffò e capì che non aveva scelta.
"Che ne dici di un musical?" le chiese Lea mentre con il dito scorreva le canzoni.
"Che musical?"
"Grease?"
"Oh adoro Grease." disse amanda sorridendo "Ma non so cantare" e la guardò male.
"Nemmeno io so cantare" le disse Lea.
Amanda scoppiò a ridere e capì che davvero non aveva speranza di riuscire ad evitare di cantare. Scelsero "You are the one that I want" e salirono sul palco.
Quando la musica partì Am guardò Lea che iniziò a ballare e lei scoppiò a ridere e poi l'assecondò. I ragazzi iniziarono ad applaudire, Amanda faceva la parte di John Travolta e Lea di Olivia Newton John.
Amanda cercava più di parlare che di cantare anche perchè in qualsiasi caso avrebbe stonato e in più le veniva sempre da ridere.
Quando tornarono al tavolo Amanda si rimise seduta vicino a Cory.
"Lo capirei se ora non mi volessi più vedere." disse scherzando
"Non sei andata male." disse lui ridendo.
"Ah ti sei concentrato solo sulla voce di Lea. Ho capito."
Cory rise poi l'abbracciò.
"Non iniziate voi due" si intromise Chris dall'altra parte del tavolo. "Eh lasciali in pace" gli disse Naya. E tutti iniziarono a ridere.
 
"Credo di aver bevuto un pò troppo" disse Amanda mentre cercava di capire cosa aveva intorno. Cory la teneva ferma. "Dove siamo?"
"Siamo davanti casa di Dianna."
"Oooook" disse Amanda
"Cory mi aiuta a portarla su?" gli chiese Dianna.
"Hey ce la faccio da sola." disse Amanda arrabbiata e cercò di fare un passo ma stava per cadere
"Devo dire che però quei due drink erano forti. Io reggo l'alcol." disse mentre guardava Cory e Dianna che ridevano.
"Si Am. Si." gli disse lui mentre si riavvicinava a lei, la prese in braccio "Mettimi giù."
"Facciamo prima così."
"No mettimi giù."
Cory non le diede retta e la portò fino in camera.
"Grazie." le disse lei mentre già stava per addormentarsi. "Di nulla." rispose lui e le diede un bacio sulla fronte.
"Buonanotte amore." gli disse Amanda. "Amore? Sei ubriaca." disse lui ridendo.
Lei si risvegliò "Perchè? Non posso chiamarti amore." Cory iniziò a ridere "Non ridere. Basta mi stai antipatico."
"Okay" rispose Cory "Buonanotte amore" ed uscì dalla camera appena vide che Amanda stava dormendo profondamente.

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Capitolo 23
*** E ora? ***


Il lunedì era arrivato e Tay e Chris erano già in volo, Amanda si svegliò in quella camera gigante che Dianna le aveva offerto quando lei aveva accettato il lavoro con Ryan.
Si alzò e andò ad aprire le finestre, era una bella giornata ad LA "Sicuramente non avranno problemi con il volo" pensò poi si legò i suoi lunghi capelli scuri e andò diretta verso il soggiorno.
Dianna era già sveglia e stava sul divano con una tazza fumante di caffè.
"Buongiorno" le disse Amanda "Ce n'è un pò per me?" chiese indicando la tazza
"Si sta in cucina" le rispose Di sorridendo.
Amanda versò il caffè nella sua tazza preferita che aveva comprato da Starbucks e raggiunse l'amica sul divano.
"Cosa guardi?" "Non c'è niente di interessante." Poi Di prese il telecomando e spense il televisore.
"Allora a che ora arrivano?" "Per le 12." "Vai a prenderli da sola?" chiese Di.
"Ti pensi che Cory mi lascia andare sola?" e Dianna rise.
"Sono due giorni che mi dice che mi vuole accompagnare perchè ha paura che mi perdo per l'aeroporto" Dianna iniziò a ridere a crepapelle.
"Smettila di ridere, sono seria, stiamo insieme solo da un mese e sembra che siamo sposati da cinque anni."
"Glielo hai detto?" chiese Dianna seriamente
"Certo. Così crede che lo voglio lasciare..di nuovo." rispose e finì il suo caffè.
"Hai ragione." Amanda alzò le spalle, la conversazione venne interrotta da il suono del campanello.
Am si alzò e andò ad aprire la porta e si ritrovò una Lea sorridente, come sempre.
"Ancora in pigiama? Sveglia ragazze"
"Buongiorno Lea." disse Am mentre le faceva cenno di entrare. Dianna e Amanda andarono a prepararsi e poi tutte e tre salirono in macchina di Lea, dirette verso gli studi.
Lea parcheggiò al solito posto e per tutto il tragitto aveva ripetuto un centinaio di volte che era contenta di incontrare la migliore amica di Amanda.
Quando scesero dalla macchina vennero raggiunte da Darren, Chord e Mark.
"Buongiorno ragazzi" disse Dianna
"Buongiorno. Ma voi state sempre insieme?" chiese Chord.
"Sei geloso Chordie?" chiese Di mentre Lea e Am ridevano.
"No ma se fate cose zozze vorrei venire a vedere..o farne parte"
"Anche io voglio assistere" disse Mark
"SALLING" urlò Dianna e fu seguita da Lea. "OVERSTREET" urlò fingendo di rimproverarlo "Non siamo di domino pubblico" aggiunse. Le ragazze si guardarono e scoppiarono a ridere.
Poi si avviarono tutti verso il set, Darren si avvicinò ad Amanda.
"Quindi oggi conosco Maya."
"TAYLOR. E non chiamarla Maya." disse ridendo.
Una delle stagiste raggiunse Amanda "Ryan ti cerca"
"Ookay" rispose Am poi salutò gli altrì e seguì la ragazza bionda.
"Ha detto cosa voleva?"
"No mi ha solo chiesto di cercarti." le rispose lei.

Quando arrivarono all'ufficio di Ryan lui le chiese di sedersi.
"Mi devo preoccupare?" chiese Amanda con tono nervoso
"No, no. Volevo solo ricordarti che finirai questo lavoro le prime settimane di gennaio."
"Si lo so." rispose lei confusa da quel colloquio.
"Volevo chiederti se hai deciso cosa fare dopo."
"In realtà no, sto aspettando delle risposte."
"Ah ok. Se ti serve una qualsiasi lettera di referenze puoi contare su di me."
"G-grazie Ryan. Davvero." gli rispose emozionata.

Quando uscì dall'ufficio andrò diretta verso il set dell'aula. Nel corridoio incontrò Matthew
"Amanda! Come va?"
"Bene. Tu?"
"Tutto ok." disse sorridendo "Dai andiamo altrimenti facciamo tardi."
Appena entrò in quella stanza Cory le andò subito incontro.
"Buongiorno. Ti aspettavo in roulotte." gli disse.
"Ryan mi ha chiamato. Mi voleva parlare." e gli diede un bacio veloce.
"Cosa voleva Ryan?"
"Niente doveva ricordarmi alcune cose." fece una pausa ripenso a quella conversazione "cosa voglio fare ora?" pensò
"Comunque non puoi accompagnarmi all'aeroporto, hai le prove e non puoi saltarle."
"Ma-" "Niente ma. Vai alle prove e ci vediamo stasera a casa di Dianna."
Cory sbruffò poi iniziarono a girare qualche scena. Quando si fecero le undici e mezza Amanda corse via. Prese un taxi e andò diretta all'aeroporto.
"Il volo 36574 partito da Charlotte è appena atterrato. Gate 5"
Appena entrò nell'aeroporto la voce metallica informò Amanda che il volo della sua migliore amica era appena atterrato. Così raggiunse il Gate 5 e l'aspettò lì.
Iniziarono ad uscire le prime persone ma lei sapeva che Taylor sarebbe stata una delle ultime. E infatti dopo 10 minuti uscì e appena li vide abbandonò la valigia e andò ad abbracciarla.
"Ah mi sei mancata amica." "Anche tu." Dietro di lei c'era Chris con tutte e due le valigie. "Ciao Amanda." gli disse e l'abbracciò. "Come va?"
"Bene. Voi fatto buon viaggio."
"Io si. Lei no." disse Chris ridendo.
"Perchè?" chiese Am mentre iniziarono ad avviarsi verso l'uscita
"Perchè avevo due bambini davanti a me che non facevano che muoversi e giocare e un signore dietro che russava." Amanda rise
"Dai ti riposi più tardi."
"Non ora?" chiese Tay
"Sei a Los Angeles e vuoi dormire? Fai come vuoi, io e Chris andiamo in giro. Vero Chris?"
"Certo." disse lui ridendo.
Amanda si avvicinò ad un taxi e chiede all'autista se era libero. Caricarono le valigie e salirono.
"Allora dov'è Cory?" chiese Tay
"A lavoro. Sono tutti lì."
"E che facciamo noi?" chiese Chris super elettrizzato.
"Pensavo di fare un giro per hollywood. E poi torniamo a casa."
Taylor guardava fuori dal finestrino e ammirava la città poi si girò a guardare l'amica
"Ah comunque devo parlarti di una cosa più tardi."
Amanda la guardò confusa e non rispose perchè la sua amica era troppo presa dalla città.
Il pomeriggio lo passarono da perfetti turisti, compresa Amanda. Dopotutto aveva girato poco per la città. L'unico quartiere che conosceva benissimo era Hollywood.
Chris guardò ogni stella sul Walk of Fame mentre Taylor era più interessata ai negozi.
Quando tornarono a casa, Dianna ancora non era tornata. Chris andò a chiamare i suoi e Taylor e Amanda si misero sul letto a parlare.
"Quindi cosa mi dovevi dire?" chiese Am curiosa
"Bhè" disse Tay mentre tirò fuori due buste dalla borsa "Sono arrivate queste a casa qualche giorno fa e te le ho portate."
Amanda fissò le due buste, su una c'era scritto UCLA cioè l'università che si trovava lì a Los Angeles e sull'altra c'era scritto Wilmington.
"Quando avevi fatto domanda per queste università?" chiese Taylor curiosa mentre Amanda continuava a fissare le due buste.
"Per Wilmington è un corso di cinematografia a cui avevo fatto domanda quest'estate. Mentre per LA ho mandato la domanda prima di venire qui." disse continuando a fissare il suo futuro in due buste piccole.
"Bhè che aspetti? Aprile."
Am guardò l'amica poi prese un bel respiro ed aprì quella con su scritto Wilmington, lesse tutto il foglio senza dire niente a Taylor.
"Allora? Non farmi rimanere in attesa."
"Mi hanno presa." disse con la voce tremante.
"Ma è fantastico." Taylor era più contenta di lei "No?" Amanda alzò lo sguardo da quel foglio e guardo l'amica e le fece un sorriso forzato.
"Già."
Poi prese l'altra busta e aprì anche quella e come fece con l'altra lesse tutto e poi scoppiò a ridere. Era una risata nervosa.
"Perchè ridi? Che c'è? non ti hanno presa?"
"No" fece una pausa e rilesse tutto "Mi-mi hanno presa"
E ora? pensò Amanda. Rimase su quel letto ferma a fissare quei due fogli senza dire nulla. I suoi pensieri vennero interrotti da Dianna che stava entrando in casa.
"Amanda?" urlò Di e riprese a parlare con qualcuno vicino a lei.
Am sapeva benissimo chi fosse, si alzò insieme a Taylor e andò verso l'ingresso. Cory e Dianna stavano ridendo. Arrivò anche Chris che aveva appena finito di parlare con i suoi.
"Siete arrivati." disse Dianna e salutò Taylor e Chris.
Cory fece lo stesso poi tutti si misero seduti nel soggiorno e Dianna iniziò a parlare con Taylor.
Amanda cercava di fingere di non avere un altro problema da risolvere ma non era facile. Sopratutto con Cory che non faceva altro che guardarla.

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Capitolo 24
*** Lo script rubato. ***


Un segnale di vita? C'è nessuno? 
***

Amanda era appena uscita dall'ufficio di Ryan con una faccia confusa, Cory, Taylor e Chris erano fuori ad aspettarla, lei li guardò e sorrise.
"Che cosa è successo?" chiese Cory ma prima che lei potesse rispondere Tay iniziò a palare "Oddio ti ha licenziata? Ma non hai ancora finito. Ti licenzia sotto natale? Che bastardo. Ci vado a parlare io." Taylor stava per muoversi ma Amanda la bloccò e Chris stava ridendo per la reazione della sua ragazza.
"Non mi ha licenziata ha detto.." fece una pausa "ha detto che mi vuole dare un posto fisso almeno fino a quando non inizierò il college."
"Davvero?" le disse Tay e visto che stava vicino a lei l'abbracciò e subito dopo venne abbracciata da Chris. Poi quando i suoi due amici si allontanarono, lei si avvicinò a Cory
"Credo che tu dovrai sopportare la mia faccia per un bel pò.." le disse lei sorridendogli.
Cory l'abbracciò "Farò questo sforzo enorme" e rise.

Arrivò Natale e anche se la temperatura a Los Angeles era sempre la stessa, a Wilmington faceva freddo. Amanda passò le vacanze con la famiglia e il capodanno con Lea, Dianna, Darren, Cory a New York. Quando le vacanze finirono, tornarono tutti a lavoro.  Aveva deciso di iniziare il college a Settembre, lì a Los Angeles, Ryan e gli altri produttori ne erano felici, perché stava facendo un buon lavoro.
Le settimane passavano e si trasformarono in mesi. Cory e Amanda stavano insieme da 4 mesi ormai e le cose andavano bene. A lavoro, Ryan le aveva affidato una stagista, Maria. Amanda non doveva fare molto, Maria doveva osservarla mentre lavorava. Qualcuno doveva pure sostituirla quando avrebbe incominciato il college.
Darren era con Amanda, stavano facendo colazione in un bar vicino agli studios.
“Allora quest’estate vieni in tour con noi?” chiese Darren mentre stava mangiando un biscotto gigante con gocce di cioccolato.
“Penso di si. Non so se Taylor aveva in programma qualche viaggio.” Gli rispose e bevve un sorso del suo cappuccino.
“Fai venire anche lei no?”
“La chiamerò.” Poi guardò l’orario e si accorse che erano in ritardo. “Dai sbrigati dobbiamo andare via, subito!”
Amanda prese la borsa, la giacca e uscì con Darren dal bar. Quando arrivo sul set notò che non c’era nessuno.
“Hey ma dove sono tutti quanti?” chiese all’amico che rispose alzando le spalle. Girarono vari set e quando arrivarono a quello dell’aula canto videro che tutti erano lì: Ryan, Brian, Ian e tutto il cast. Tranne Dianna che si era presa un giorno per fare visita ai genitori. Ma c’era anche Mary.
Avevano tutti espressioni nel volto diverse. C’era chi era preoccupato, chi nervoso, chi deluso. Cory invece nemmeno la guardava, stava guardando per terra. Perché?
“Cosa succede?” chiese Amanda. Mentre Darren andò a mettersi seduto vicino a Lea.
I tre produttori la guardarono, poi Ryan si fece avanti  “Dobbiamo parlare Amanda.”
Amanda guardò di nuovo Cory e poi si avvicinò a Ryan.
“Che succede Ryan? Mi sto preoccupando” disse impaurita. Non capiva cosa stava succedendo. Guardò Darren che cercava di capirci qualcosa come lei.
“Mettiti seduta qui” gli disse Ryan e gli indicò uno sgabello. “Ieri sei stata tutto il giorno sul set?” gli chiese improvvisamente Brian.
“Si. La mattina sono stata con Dianna e Lea in sala trucco e dopo pranzo sono rimasta nell’ufficio a rivedere vecchie puntate perché non avevate bisogno di me. Cos—che succede? Non capisco.”
“Sono spariti degli script delle ultime puntate, era l’unica copia stampata.” Disse Ian diretto.
Amanda si guardò intorno e non ci mise molto a capire la situazione ora che sapeva il fatto. Si alzò lentamente dalla sedia e continuò a fissare ogni singola persona.
“ E voi pensate che sia stata io? Ma- come potete pensare una cosa del genere?” chiese lei.
“Amanda sei l’unica che ha le chiavi del nostro ufficio. Sei l’unica--”
“L’unica che potrebbe aver rubato quei script? Script che so che sono importanti!!” Amanda iniziò ad alzare la voce e a tremare. Cercò lo sguardo di Cory ma lui continuava a non guardarla e a fissare il pavimento.
Gli occhi le iniziarono a diventare lucidi e indietreggiò. Voleva scappare.
“Amanda noi non possiamo pensare ad altri se non te. E magari è per qualche strano motivo però potevi parlarne con me e non fare una cosa del genere.” Continuò Ryan.
“Controllate il mio ufficio.” Disse improvvisamente Amanda. “Controllatelo.”
Ryan, Brian e Ian uscirono e andarono nell’ufficio. Darren si alzò e si avvicinò ad Amanda “io so che non sei stata tu.” E l’abbracciò.
Quando i tre tornarono, Brian aveva dei fogli in mano.
“Non ci posso credere.” Disse lei ridendo per il nervoso, Darren le rimase vicino. “nessuno ha le chiavi dei miei cassetti. Ness--” Amanda si fermò a metà frase e si girò verso la ragazza bionda, minuta che stava seduta in un angolo. “Tu.” Disse avvicinandosi. “Sei stata tu vero Mary? La nuova ragazza. Ti dava fastidio che ti chiamavano così. Che non ti consideravano come una di loro vero Mary?” era arrivata davanti alla ragazza.
“Ti prego Amanda non vorrai dare la colpa a lei ora.” Disse Chris.
“Non ti ci mettere anche tu Chris. E’ stata lei. Incolpiamo Amanda così non la considereranno più e così Cory la lascerà. Vero Mary?”
La ragazza stava lì zitta, impaurita. O almeno così sembrava. Quando Amanda nominò Cory si girò a guardarlo e per un attimo i loro sguardi si erano incrociati. Cory la stava guardando come non l’aveva mai guardata. O meglio, solo una volta l’aveva guardato così ed era quando c’era stato il problema ‘David’.
Quando lui si era sentito ferito. Ma come poteva credere che era stata lei a fare una cosa del genere a loro? Loro che erano la sua famiglia.
“non pensavo fossi così furba Mary. Mi hai quasi fregata. Ma brava. Un applauso a Mary.” Amanda batté le mani.
“Amanda smettila.” disse Naya.
“Sapete che vi dico, pensate quello che volete, tanto tutte le prove sono contro di me.” Prese fiato “Anche se io non centro nulla.” Disse con un groppo in gola. Doveva andare via, si sentiva umiliata. E si sentiva tradita dalla sua famiglia, da..Cory.
Si avvicinò a Ryan “Mi licenzio.” Disse e diede le spalle a tutti. Uscì da quell’aula, sentì qualcuno che la stava seguendo, sperava che fosse lui, che lei si era semplicemente immaginata tutto. Ma non fu così.
“Amanda.” La chiamò Darren, lei si girò e lo guardò con le lacrime che le rigavano il volto. “Darren scusa voglio stare sola.”
E andò via arrabbiata, delusa. Prese un taxi che la portò a casa. Doveva, voleva stare da sola. 

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Capitolo 25
*** E’ proprio un cretino. ***


Amanda era furiosa, tornò a casa e scaraventò la borsa sul letto, prese il telefono e lo spense. Non poteva pensare che Cory non avesse preso le sue difese. Tutti la pensavano colpevole. Ma lei non aveva fatto nulla, qualcuno l’aveva incastrata e lei sapeva chi era. Maria. Lei la odiava perché stava con Cory e perché Lea era sua amica. E lei era semplicemente “quella nuova”.
Ma aveva architettato tutto alla perfezione.
Amanda si buttò sul letto e chiuse gli occhi. In mente gli ritornò lo sguardo di Cory. Lui l’aveva guardata come se non la conoscesse. Come se fosse deluso. Era rimasto lì fermo e non aveva fatto niente.
L’avevano umiliata. Aveva capito che nessuno di loro la conosceva veramente.
Sentì una porta chiudersi, Dianna era tornata a casa. Amanda non si alzò e non aprì gli occhi, sapeva che la sua coinquilina sarebbe andata a chiederle spiegazioni. Sentì qualcuno sedersi sul letto.
“Stai dormendo?” le chiese Di gentilmente.
Amanda aprì gli occhi e si mise seduta con le gambe incrociate appoggiando la schiena al muro vicino al letto.
“Cosa cavolo è successo? Lea mi ha mandato un messaggio. Ti hanno licenziato? Sei stata tu a rubare quelle sceneggiature?” chiese Dianna guardandola. Amanda cercò di mandare giù il groppo in gola che le se stava formando di nuovo.
“Secondo te?”
“No. Secondo me non sei stata tu. Ti conosco, non avresti mai fatto una cosa del genere. E Lea la pensa come me.”
“Allora perché non ha preso le mie difese lì?” chiese Am arrabbiata
“Non lo so. Non c’ero. Mi ha detto che dopo viene, che vuole parlarti. E vuole scusarsi.” Le rispose Di, poi si avvicinò e si mise vicino a lei. Le mise una mano sul ginocchio per darle conforto, sapeva che stava per scoppiare.
“Non ha preso le mie difese Di. E’ stato lì fermo e zitto. Perché? Pensa che davvero vi farei una cosa del genere? Siete diventati la mia famiglia perché dovrei tradirvi? Lui..non ha preso le mie difese.” Amanda iniziò a piangere e poggiò la sua testa sulla spalla dell’amica. Dianna era lì ferma, voleva farla sfogare.
“E’ proprio un cretino” disse Dianna dopo un paio di minuti. “Lo voglio prendere a pugni.” E fece finta di dare un pugno, Am rise, alzò la testa e si asciugò gli occhi.
“Grazie Di. Davvero.” Gli disse sorridendole
“Di cosa? Avrei voluto essere lì per prendere le tue difese e far capire a tutti chi sei.”
Amanda abbracciò l’amica. Poi decise di andarsi a fare una doccia per cercare di togliersi di dosso quella mattinata ma quando uscì tutto quanto le tornò di nuovo in mente.
Sentì che Dianna stava parlando con qualcuno, si asciugò i capelli, si mise la tuta e andò verso il soggiorno. Lì vide Di e una ragazza mora di spalle che appena la sentì si girò.
“Am, mi dispiace davvero tanto.” Gli disse Lea e si alzò per abbracciarla. “Va bene Lea.” Disse lei con un tono apatico.
“No non va bene. Avrei dovuto reagire o almeno starti vicino come Darren. E invece ero così sconvolta dalla cosa che sono rimasta ferma. In più mi aspettavo che qualcun altro reagisse.” Amanda sapeva a chi si riferiva Lea. Poi ritornarono sul divano e le due amiche cercarono di far dimenticare ad Am quella mattinata.
“Vi posso chiedere un favore?” disse lei all’improvviso
“Certo.” Rispode Di
“Cosa?” chiese Lea
“Dovete cercare di far confessare Mary. E’ stata lei ne sono sicura.”
“Quindi dovrò provare ad essere un detective?” chiese Lea sorridendo
Amanda rise.
“Dovrei avere il vestito giusto per quello.” Disse Dianna
E iniziarono a ridere tutte e tre e per un secondo, un solo secondo, Amanda si dimenticò di quello che era successo ma tutta la rabbia e la delusione tornò quando riaccese il telefono e vide che c’erano solo due chiamate di Darren e nient’altro.
Andò a dormire sperando di dimenticare quel giorno.
Passò una settimana e Cory non si fece sentire, Amanda non lo cercò. Per una volta lei non aveva fatto nulla e lui si stava comportando da perfetto idiota.
Quando la situazione venne chiarita e Maria disse che era stata lei a prendere gli script, Am fu riammessa a lavoro e anche se non aveva voglia di tornare lì, provò a dare una seconda occasione a tutti, o quasi.
“Non parliamo da due settimane. E io non ho intenzione di fare il primo passo e lui si sente troppo in colpa quindi per me possiamo rimanere così a vita.” Spiegò Am a Lea.
“Ma--” “NO! Niente ma poteva chiedermi scusa subito come hai fatto tu. Ma no. Doveva essere sicuro che non fossi stata io” e addentò nervosamente un pezzo della pizza. “Fine del discorso.”
“Va bene.” Disse Lea. “Ora ti posso lasciare da sola?”
“Si tranquilla. Vai, io ti raggiungo fra poco. Finisco di mangiare” le rispose Am.
“Okay allora a dopo.” Lea le sorrise e si alzò.
Amanda tirò fuori le cuffiette dalla borsa e le attaccò al cellullare, selezionò una canzone a caso e continuò a pranzare. In quel momento qualcuno si avvicinò a lei, quando alzò lo sguardo vide che era Cory.
Lui le sorrise, come se non fosse successo nulla. “E’ libero?” gli chiese e indicò il posto davanti a lei.
“Si.” Gli rispose Amanda e ci mise pochi secondi a raccogliere le sue cose per poi alzarsi. Alzò il volume della musica per non sentire se lui la stava chiamando e continuò a camminare fino al camerino di Lea.
Cory rimase lì seduto a fissare il suo pranzo, gli era passato l’appetito così buttò tutto e andò diretto verso il set.
 

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Capitolo 26
*** Dobbiamo fare qualcosa. ***


OGGI DUE CAPITOLI PERCHE' SONO CORTI. A DOMANI CON UN ALTRO CAPITOLO.
LA FINE DELLA FF SI AVVICINA. 
***


“Sei un’idiota ecco cosa sei.” Dianna stava urlando contro Cory da almeno mezz’ora.
“Grazie Di. Sei sempre molto gentile.” Lei le tirò subito un pugno. “AHIA”
“Per quale ragione al mondo non ti sei alzato e hai detto NON E’ STATA AMANDA spiegamelo. Soprattutto perché il giorno prima stava con te. Dimmelo perché davvero non riesco a capire.”
“Ero--” “Ero sotto shock non vale!” Cory abbassò lo sguardo, Dianna non aveva tutti i torti, si era comportato da codardo. E sapeva nel profondo che non poteva essere stata la sua Amanda. Ma ora gli sembrava troppo tardi per essere perdonato. Ogni volta che Cory entrava in una stanza, lei spariva. Aveva sempre una scusa pronta e sembravano sempre vere.
“Okay. Lo so. Ho fatto un macello, non so perché mi sono comportato così. Ma è successo. Ho commesso un errore. Anche lei ne ha commessi--”
“No Cory. Ora state insieme da parecchi mesi, dovresti fidarti di lei.”
“Me lo farai finire un discorso prima o poi?” gli rispose lui sorridendo. “Comunque lo so. Ma non capisco nemmeno io perché mi sono comportato così. E’ come se in quella stanza, in quel momento ci fosse stata un’altra persona. Non ero io.” Fece una pausa e si appoggiò al muretto dietro di lui. “Vorrei tanto che mi perdonasse.”
Dianna si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla “Troveremo il modo.”
Amanda era a pranzo con Lea, Naya, Chris e Jenna. Vennero raggiunti da Dianna poco dopo che si mise vicino ad Am.
“Stamattina sei uscita presto” gli disse Am a Di.
“Si avevo da fare.” Le rispose lei mentre beveva un sorso d’acqua.
“Hai una relazione segreta?” Am le chiese giocando.
“Si con Ryan Gosling.” Rispose Di stando al gioco.
“Davvero? Me lo presenti?” chiese Chris. E tutte iniziarono a ridere ma quel momento felice terminò con l’arrivo di Cory. “Posso unirmi a voi?” chiese lui guardando Am
“Certo Cory.” Rispose Dianna sorridendo.
Amanda provò ad alzarsi ma Di la trattenne “Tu-resti-qui” le disse a bassa voce con tono minaccioso. Am la guardò male e continuò a fissare il suo vassoio.
Ci fu un silenzio imbarazzante al tavolo, mentre tutti guardavano Cory o Amanda, lui guardava solo lei.
“Imbarazzante” disse Chris e tutti, tranne Cory e Am, scoppiarono a ridere. Jenna sussurrò qualcosa a Dianna e lei annuì.
“Chris dovevo dirti quella cosa.” Disse Jenna all’improvviso, lui la guardò confuso
“Cosa?” chiese
“QUELLA cosa, Chris” e con lo sguardo cercò di fargli capire che volevano lasciare soli Cory e Am.
“AAAh quella cosa.” Disse lui cercando di non ridere e se ne andò con Jenna.
“Naya ma non dobbiamo andare in palestra ora?” le disse Lea
“Si è vero. Inizia la lezione.” Rispose subito Naya e anche loro se ne andarono. Rimasero solo Dianna, Cory e Amanda.
Cory era seduto davanti a Dianna e lei vicino ad Am che intanto provava ad andarsene.
“Credo che sia arrivato il momento per voi due di parlare.” Disse Di e si alzò poi si avvicinò ad Am “non provare ad andartene capito?”
“Ti odio” le rispose lei.
“Mi ringrazierai.” E le sorrise
Cory provò a rompere il ghiaccio “Ciao sono tornato. Quello dell’altro giorno era il mio gemello cattivo.”
Amanda cercò di non ridere e lo guardò male “Sul serio?”
“Amanda..”
“Questo è quello che mi vieni a dire dopo settimane.”
“Hai ragione. Ma—dimmi cosa vuoi sentirti dire?”
“Nulla Cory. Non voglio sentire nulla.”
Amanda si alzò e se ne andò, lasciandolo di nuovo così. Dianna, Lea e Naya che non se ne erano andate, avevano assistito alla scena, nascoste tra le grandi roulotte.
“Dobbiamo fare qualcosa.” Disse Lea e le altre due annuirono.
Il giorno dopo Amanda venne svegliata dal messaggio di Lea
“Ti aspetto nel tuo ufficio. Baci Lea.” Si alzò controvoglia, come ogni mattina. Era difficile abbandonare quel letto comodo, andò diretta verso il bagno e iniziò a prepararsi.
Quando arrivò sul set andò diretta verso il suo ufficio, credeva che ad aspettarla ci fosse Lea invece trovò Cory seduto sulla sua sedia. In quell’istante sentì la porta dietro di lei chiudersi a chiave, si girò e provò ad aprirla senza risultato. Presa dal panico si avvicinò all’altra.
“Ci ho già provato io. L’hanno chiusa prima.”
Amanda sbruffò e capì che c’era solo un modo per uscire da quella situazione: risolverla.

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Capitolo 27
*** Rinchiusi nello studio ***


Era passata un’ora da quando erano chiusi lì e Amanda era stata zitta per tutto il tempo, anche se Cory aveva provato a parlare con lei.
Amanda era in piedi, appoggiata al muro vicino alla porta aspettando che qualcuno aprisse prima o poi.
Cory era rimasto seduto tutto il tempo mentre scarabocchiava qualcosa su un foglio, Amanda si era accorta che ogni tanto lui la guardava.
Quando si girò per l’ennesima volta per guardarla, Amanda si girò e lo guardò. Cory rise.
“Ora cosa c’è di così divertente?”
“Nulla.” Rispose lui continuando a ridere.
Amanda lo guardò male senza dire niente, Cory si alzò e si avvicinò a lei. Erano a pochi centimetri di distanza. Amanda cercò di guardare da un’altra parte perché in quel momento gli avrebbe perdonato tutto.  Perché doveva fargli quell’effetto?
“Perché non mi riesci a guardare?” disse lui ridendo “Lo so io. Perché in realtà non sei così tanto arrabbiata.” E la guardò, lei si girò e lo spinse via e andò a mettersi seduta.
Cory si girò e andò a mettersi vicino a lei seduto sulla scrivania.
“Ho capito. Non mi vuoi parlare. Ma non vuoi sapere cosa è successo davvero?”
“Se voglio sapere la verità? Vediamo. Tu che dici?” disse Amanda sarcastica.
“Okay ti dico esattamente cosa è successo. Ma tu non devi parlare, devi farmi raccontare tutto. Okay?”
“Va bene.” Disse Amanda.
“Allora, Ryan mi aveva chiamato presto quella mattina, voleva parlarmi prima di tutti. Ci siamo visti nel suo ufficio e mi ha detto cosa era successo. Quando gli ho chiesto perché mi aveva chiamato, lui mi ha detto che la colpevole eri tu. Così mi sono arrabbiato, gli ho urlato contro, gli ho detto che non aveva nessun diritto di incolpare te. Tu che eri stata sempre perfetta come assistente.
Anche lui mi aveva urlato contro e mi aveva detto che io non ero obiettivo, perché stiamo insieme e perché ti amo.” Cory fece una pausa e la guardò dolcemente, Amanda sorrise timidamente e aspettò che lui continuasse.
“Comunque quando sono arrivato sul set, Ryan aveva appena detto a tutti quello che era successo, poi era entrata Mary e io sapevo che era stata lei. Ma ero ancora scioccato perché Ryan, Ian e Brad pensavano che tu fossi la colpevole. Mi sono messo seduto vicino a Lea e lei continuava a chiedermi se gli credevo, ma era scontato che non gli credevo, ero davvero troppo sconvolto per rispondere anche a lei. Poi, sei entrata tu con Darren e sapevo che stavi cercando me e non so cosa mi è preso, avrei voluto alzarmi e dare un pugno a tutti e tre. Ma sapevo che avrei peggiorato le cose, e l’unica cosa che riuscivo a fare era fissare le mie scarpe da perfetto codardo, quando mi ero deciso a venire ad aiutarti sapevo che era troppo tardi.”
“Perché non ti sei fatto sentire per tutto il giorno?”
“Perché sapevo che tu eri delusa dal mio comportamento. E anche io lo ero di me stesso. Così il giorno dopo quando sono arrivato sul set sono andato direttamente da Mary e l’ho minacciata o qualcosa del genere.” Cory rise. “Le ho detto che sapevo che era stata lei e che aveva commesso l’errore più grande della sua vita.”
Amanda lo guardò confuso “Ha tradito la tua fiducia. Le ho detto che tu sei una di quelle persone che anche se non lo dai a vedere, ti affezioni alle persone e ti fidi di loro subito. Così lei sentendosi in colpa è andata da Ryan e ha ammesso tutto.”
“Ma Lea e Dianna non mi hanno detto niente di tutto questo. In più quando mi hai guardato quel giorno sembravi deluso, mi aveva guardato così solo quel weekend a Wilmington, quando ti avevo detto che credevo di amare David.”
“Volevo dirlo a te, non volevo che lo venissi a sapere da qualcun altro. E hai ragione.” Disse Cory, poi si mise in ginocchio e le prese le mani “Quello sguardo non era rivolto a te. Non so cosa mi sia preso ma non ho mai pensato, nemmeno per un secondo che tu fossi la colpevole.” Amanda lo guardò senza dire nulla.
“Senti, lo capisco se non riesci a perdonarmi ma, non pensi che ne abbiamo passate abbastanza? O forse per farmi perdonare devo organizzare un ballo in maschera e farti un discorso davanti a tutti?”
Amanda rise e gli diede un pugno.
“Non prendermi in giro. Stavo malissimo in quel periodo.” Disse lei ricordando quella sera.
“Lo so. Anche io. E non pensi che sia ora di essere felici?”
Si guardarono per un secondo poi Am lo abbracciò.
“Ti credo.” Gli sussurrò. Cory le prese il viso e la baciò dolcemente.
“Come pensi che usciremo da qui?” chiese lei ridendo.
“Perché vuoi uscire?” disse lui guardandola.
“Cory Allan Monteith!” rispose Amanda ridendo.
Dopo qualche minuto la porta si aprì e Lea chiese ai due di provarle che tutto era risolto.
“Non ti dobbiamo provare proprio niente.” Disse Amanda mentre cercava di uscire da quella stanza. Iniziava ad odiare il suo ufficio.
“Se non vedo non credo.” Ribattè Lea.
Amanda prese Cory e lo baciò poi guardò Lea “Contenta?” le chiese ridendo mentre Cory l’abbracciava da dietro.
“Si contenta di vedere che avete risolto. Ora uscite prima che Ryan ci licenzia tutti.” Disse Lea sorridendo
“Ora è colpa nostra se ci avete chiuso qua dentro” rispose Amanda mentre usciva mano nella mano con Cory da quell’ufficio.

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Capitolo 28
*** Caccia al tesoro ***


Martina ha richiesto un altro capitolo quindi..hah eccolo !
***

 


“Dai Cory, fammi vedere” disse Amanda
Appena entrata in casa di Cory, lui le coprì gli occhi. Mancava una settimana alla partenza di Am per Wilmington e di lui per il tour di Glee, quindi passavano ogni giorno insieme.
“Ancora due secondi.” Rispose lui.
Cory le fece fare due passi, con una mano le copriva gli occhi e con l’altra le cingeva i fianchi.
Quando finalmente gli tolse la mano davanti gli occhi Amanda potè notare quello che lui le aveva preparato.
Sul balcone c’era un tavolo apparecchiato con due candele piccole al centro e i piatti uno di fronte all’altro, Amanda rimase sbalordita.
“Per essere uno che non ha mai fatto una cosa romantica, sei bravo.” Gli disse lei guardandolo, erano ancora uno accanto all’altra.
“Grazie.” Rispose lui e l’accompagnò fuori.
Amanda, sotto ordine di Cory, si era vestita elegante. Lui era in smoking, anche se non si era messo la cravatta e aveva la camicia un po’ sbottonata. Lei si era fatta prestare un paio di scarpe con il tacco da Dianna e il vestito l’aveva comprato una settima prima ad una svendita, era blu con le bretelline e aveva una fascia sotto il seno, celeste, i capelli li aveva lasciati sciolti e si era passata un trucco leggero.
Cory si era trasferito da poco in quella casa, voleva un po’ di privacy, prima viveva con tre ragazzi e tutto andava bene ma da quando stava con Amanda, raramente potevano stare a casa da lui, da soli.
“Quando mi dirai il motivo di questa serata?” chiese lei dopo aver finito il primo piatto.
“Ci deve essere per forza un motivo?” rispose lui, sfoderando il suo sorriso migliore.
“Si. Perché di solito queste – queste cose” disse indicando tutto quello che aveva di fronte “accadono solo agli anniversari. E non credo che oggi sia il nostro” continuò.
Cory rise, prese i piatti e andò in cucina per portare il secondo. Intanto Amanda sbruffò.
La cena proseguì bene, tra lei che cercava di capire cosa ci fosse sotto e lui che rideva perché gli piaceva vederla così curiosa.
Quando la cena finì, Amanda si sentiva piena, aveva mangiato tutto, non voleva che Cory si offendesse, dopotutto aveva cucinato per lei.
Rientrarono dentro perché l’aria iniziava a rinfrescarsi, Cory propose un film ed entrambi andarono verso il soggiorno.
La stanza era arredata benissimo, era la preferita di Amanda perché c’era una grande libreria che occupava tutta la parete e su ogni scaffale c’erano DVD, CD, vinili di tutti i cantanti possibili. La maggior parte lei non li conosceva. Dall’altra parte della stanza c’era un televisore al plasma, attaccato al muro, e il divano nero davanti.
“Scegli tu stasera” gli disse Cory, Am si avvicinò alla libreria e iniziò a leggere tutti i titoli. La metà dei film erano di guerra o di fantascienza. Amanda prese “Jurassic Park” era da un po’ che non lo vedeva e non aveva molta voglia di seguire un film, voleva scoprire cosa aveva in mente.
Quando mostrò il dvd a Cory, lui le fece cenno di no e si avvicinò a lei.
“Che ne dici di Brothers?” chiese Cory
“Va bene.” Rispose subito Amanda, aveva già visto anche quel film almeno quattro volte.
Cory infilò il dvd nel lettore e si mise vicino ad Amanda sul divano.
“E’ inutile che stai zitta e non dici niente, non c’è niente sotto a tutto questo.” Disse Cory ridendo, Am si tolse i tacchi e si mise sulle ginocchia.
“Dai dammi un indizio.” Supplicò.
“Sta iniziando il film” disse lui cercando di trattenere un’altra risata.
Amanda sbruffò e si rimise seduta, guardò lo schermo e per un po’ seguì il film. Natalie Portman era una delle sue attrici preferite, si perse nel suo mondo e iniziò a fantasticare, si chiese se magari un giorno avrebbe avuto l’onore di lavorare con lei. Ma ritornò nella realtà quando Cory allungò un braccio e la portò vicino al suo petto.
Amanda si rialzò subito e lo guardò male, stava cercando di fare l’offesa. Cory non smetteva di ridere, era divertito dalla situazione e questo non migliorava le cose con Amanda.
Lei prese la custodia del DVD e cercò di distrarsi leggendo la trama, quali contenuti speciali c’erano nel dvd, poi la girò e fissò la foto. Sentiva lo sguardo di Cory su di lei, aveva smesso di ridere ma lei sapeva che stava sorridendo. Quando aprì la custodia le cadde un foglio addosso, in un primo momento pensò che fosse qualcosa inerente al DVD ma notò che era un cartoncino bianco e che c’era qualcosa scritto sopra.
“I’ve heard it said that people come into our lives for a reason”
Amanda tremava, conosceva quella frase e si ricordava perfettamente quando Cory l’aveva usata, continua a fissare quel cartoncino e non notò che intanto lui aveva messo pausa al film e che la stava guardando.
Non riusciva a capire cosa doveva fare, cosa significava, poi le venne in mente che lui le aveva preso la borsa appena era entrata.
Si alzò dal divano e andò dritta verso l’ingresso dove c’era la sua borsa, quando la trovò prese il portafoglio e cercò il foglietto che si portava dietro dal giorno in cui Cory gliel’aveva dato. Quando cercò nella taschina interna doveva l’aveva messo notò che ce ne era un altro.
“i'm standing there on the balcony in summer air”
Conosceva anche quella canzone, era una delle sue preferite, ma ancora non capiva cosa significava tutto quello, guardò Cory che l’aveva seguita e lui le sorrise.
“Che significa?” chiese lei confusa ed emozionata.
“Leggi la frase e cerca di capire” disse lui con tono calmo ma Amanda sapeva che era emozionato, anche se non capiva perché.
Tornò a fissare il cartoncino “su una balconata, c’è aria d’estate..” pensò mentre leggeva, capì dove doveva andare, Cory la seguiva.
Sapeva che il momento si stava avvicinando e doveva essere pronto.
Quando entrambi arrivarono sul balcone, Amanda si fermò e cercò di avere una visuale di tutto lo spazio che aveva di fronte cosicché se ci fosse stato un altro bigliettino lo avrebbe visto. Ma capì che non ce n’erano più quando Cory l’abbracciò. Poggiò la sua testa sul suo petto,  lui avvicinò le sue labbra alla sua guancia.
“Mi spieghi?” chiese lei
Cory prese un bel respiro e si mise di fronte a lei, le sorrise e mise la mano dentro la giacca tirò fuori un altro biglietto e lo porse ad Amanda.
“If you are not here I’m paralyzed”
Quando lesse la frase Amanda sorrise, era vero, nei pochi momenti in cui non era stata con Cory si era sentita persa, come se una parte di lei non ci fosse.
Dopo la situazione “David” non si era mai concessa il lusso di essere dipendente da qualcun altro, perché sapeva che chiunque l’avrebbe ferita. Ma con Cory non era successo, anche se avevano avuto i loro drammi, non aveva mai perso la speranza, perché si sentiva che lui era quello giusto. Non credeva in quelle cose, le aveva viste solo in qualche film romantico con la musica di sottofondo e un tramonto romantico, ma con lui era diverso.
E non sapeva perché ma se lo sentiva.
“Non ti chiederò di sposarmi tranquilla.” Disse lui tirando fuori dalla giacca una scatolina.
Amanda spostò lo sguardò da quel fogliettino e lo guardò confusa, Cory le accarezzò una guancia.
“Ti amo. Sappiamo entrambi che i prossimi quattro anni non saranno facili.” Iniziò a dire lui, Am lo guardava, attenta a tutto quello che diceva. Ci aveva pensato nelle ultime settimane al loro futuro, quattro anni sono tanti.
“Questo non vuol dire che non ci vedremo o sentiremo, ma non sarà più come ora. Quindi ti voglio chiedere una cosa prima che partiamo entrambi.”
“Si, dimmi.” Disse lei emozionata.
“Vuoi venire a vivere con me?”gli chiese lui e aprì la scatolina blu. All’intorno c’era una chiave argentata.
“Co—cio—Ma abbiamo solo questa settimana?” chiese lei confusa
“E perché non viverla al massimo?” rispose Cory.
Amanda alzò lo sguardò e lo guardò, sembrava spaventato dalla sua reazione. Perché lei stava reagendo così? Era troppo razionale come sempre?
Aveva paura di cosa? Di quello che provava in quel momento per lui o di quello che poteva succedere fra quattro anni?
“Anche se tutto sarò finito fra quattro anni, avrai il ricordo di questa settimana per tutta la tua vita”le disse una vocina nella sua testa.
Lo guardò e gli fece cenno di si, era presa dall’emozione.
“Si.?” Chiese lui emozionato e notò le lacrime sul suo viso
“Si, va bene.” Continuò Am e abbracciò Cory. Poi le prese il viso e posò le labbra su quelle di Am.
Per ora avevano quella settimana e per loro era tutto.
La mattina seguente Amanda andò diretta verso casa di Dianna per prendere le sue cose, si mise seduta sul letto mentre metteva le ultime cose dentro la borsa.
Si alzò e andò verso la finestra, aprì le tende e guardò fuori dalla sua stanza. Era una bella giornata, il sole era alto e le persone erano già per strada. Si girò e guardò la stanza, dopotutto quella poteva essere l’ultima volta che la vedeva. Le valigie era già pronte in un angolo, spostò lo sguardo su ogni cosa, il letto gigante, il comodino con il suo cellulare, l’armadio bianco, la piccola porta che conduceva al bagno. Era tutto lì ed era casa. Aveva vissuto lì per quasi un anno.
I suoi pensieri vennero interrotti dalla suoneria del cellullare, lo prese e vide la foto della sua migliore amica sullo schermo.
“Ciao Tay.” Rispose sorridendo mentre si rimetteva seduta sul letto.
“Ciao Am. Come va?” le chiese l’amica
“Bene. La prossima settimana torno. Sei contenta?”
“Non vedo l’ora. Ho organizzato ogni giorno, ogni singolo momento.”disse Tay super felice.
“C’è in programma di respirare ogni tanto?” chiese Am ridendo.
“Si forse.” Rispose scherzando. “Allora novità?” continuò Tay
Amanda le iniziò a raccontare tutto quello che era successo la sera prima.
 

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Capitolo 29
*** Arrivederci ***


Manca solo un capitolo. Non so se domani riesco a postarlo ma farò il possibile. 
Almeno per questi ultimi due chiedo qualche recensione. Grazie. :)
Enjoy!
***



L’estate era arrivata, a Los Angeles la temperatura si stava alzando sempre di più. In città c’era un via vai di persone alla ricerca di un posto più fresco in cui passare la giornata, quasi tutti sceglievano il mare ma altri si rinchiudevano nei centri commerciali.
Amanda e tutto il cast avevano deciso quel giorno di andare al mare, le riprese erano finite ed era il loro ultimo giorno a LA. Il giorno seguente iniziava il tour per il cast e lei, invece, tornava a casa. Voleva passare un po’ di tempo con la famiglia prima di iniziare il college.
Amanda si svegliò e posò una mano vicino a lei aspettandosi Cory, ma toccò il cuscino, lui non era a letto. Si strofinò gli occhi e alzò la testa, pensando di vederlo in stanza ma non c’era.
Qualcuno suonò ripetutamente alla porta, Amanda si alzò e andò ad aprire, capì che lui non era in casa.
“Buongiorno” dissero Lea e Darren insieme sorridendo. Cory che era dietro di loro alzò gli occhi al cielo sorridendo, ormai era abituato alla loro euforia ma ogni volta sembrava una cosa nuova.
“Dov’eri?” chiese Am al ragazzo, ignorando gli amici che ormai erano entrati in casa.
“Ero andato a prendere la colazione ed ho incontrato loro.” Disse mostrando una busta e un caffè. “Gli altri sono quasi arrivati” continuò mentre Amanda prese la busta e si andò a mettere seduta sul divano, poi prese il croissant e gli diede un morso.
“Pronta per il mare?” le chiese Darren
“Certo. Non vedo l’ora di passare una giornata con i ragazzi.” Disse Amanda
“Solo con i ragazzi?” gli chiese Cory fingendosi offeso.
Amanda lo guardò e sorrise. Lei voleva togliersi dalla testa il fatto che il giorno dopo si sarebbero trovati in differenti paesi e la loro storia come sarebbe finita? Ripensò ancora.
“Allora vi andate a mettere il costume? E’ ora di andare in spiaggia. E gli altri ci aspettano qua sotto!” disse Darren, interrompendo i pensieri di Am.
“Vado vado.” Disse Am e si diresse verso il bagno mentre Cory andava in camera.
Arrivati in spiaggia cercarono un posto poco affollato ma era complicato, soprattutto perché era domenica e c’erano molte famiglie che avevano portato al mare i figli per passare un po’ di tempo con loro, nell’unico giorno libero che avevano.
Camminando per un paio di metri trovare un posto perfetto, anche se c’erano una cinquantina di persone circa, decisero di fermarsi lì.
Il mare era poco mosso e c’era un po’ di vento che rendeva il sole sopportabile.
Dianna si avvicinò ad Amanda che intanto stava lottando con la piccola borsa che si era portata, in cui aveva messo l’asciugamano, le varie creme, la spazzola, il portafoglio.
“Meglio di Mary Poppins” aveva pensato la sera prima quando aveva finito di incastrare tutto per bene.
Di certo ora il problema stava nel tirare fuori l’asciugamano senza tirare fuori le altre cose.
“Am, guarda là” Amanda alzò lo sguardo e Dianna le indicò una parte della spiaggia dove c’era un campo di pallavolo che stranamente era disponibile.
“Maschi contro femmine ti va?” le chiese lei entusiasta
“Ma siamo sette contro sei.” Rispose Am. “Come facciamo?”
“Chris non gioca e Amber nemmeno. Vogliono prendere il sole.” Disse Dianna guardando i due amici che già si erano posizionati a pancia in su.
“Ma i maschi sono sempre in svantaggio.” Disse Am puntualizzando.
“Non fa nienteee. Dai giochi si o no?” chiese Di
“Certo che gioco.” Rispose Am felice, tirò fuori l’asciugamano e si alzò.
“Li stracciamo.” Disse a Di e batté il cinque.
“Vedremo” disse Mark che era dietro di loro ed aveva preso la palla.

Arrivati sul campo da beach volley, formarono le squadre, i ragazzi avevano la palla perché erano in cinque.
“Chi perde offre la cena.” Disse Naya.
“Ci sto.” Rispose Chord.
La partita iniziò, le ragazze erano alla battuta e Dianna aveva deciso di far iniziare Amanda.
Erano passati molti anni da quando aveva giocato seriamente una partita di pallavolo, aveva dovuto lasciare per vari problemi e quello è sempre stato il suo più gran rimpianto.
Cercò di ricordarsi le cose basilari mentre guardava nell’altra parte del campo i ragazzi, c’era uno spazio tra Mark e Chord decise di provare a mandare la palla lì.
La lanciò in aria e schiacciò, Mark riuscì a prenderla e dopo tre passaggi Chord schiacciò su Lea che riuscì a ricevere. Continuarono così per mezz’ora, i ragazzi erano in vantaggio 12 – 9, avevano deciso di arrivare a 15.
Dopo un’ora e mezza, le ragazze avevano vinto per tre set a zero.
“Vi abbiamo distrutti.” Urlavano Dianna e Lea che furono subito inseguite da Chord e Mark.
E tutti gli altri li guardavano ridendo mentre si rincorrevano, Naya, Heather e Amanda erano da una parte del campo a parlare.
“Allora, vieni al concerto a New York?” chiese Naya mentre abbracciava Am.
“Non me lo perdo quest’anno per niente al mondo. Vengo anche con la febbre a 40.” Rispose convinta, le altre risero.
“Perché ridete?” chiese Dianna con il fiatone.
“Niente.” Rispose Heather.
Le ragazze continuarono a parlare mentre Amanda era presa di nuovo dai suoi pensieri, in più si sentiva osservata e notò che i ragazzi erano tutti raggruppati e che guardavano le ragazze e ridevano.
“Secondo me hanno in mente qualcosa” pensò Am ad alta voce.
“Chi?” chiese Lea e lei gli indicò i ragazzi, tutte le ragazze si girarono e in quel momento i ragazzi si avvicinarono.
“Che dite ce lo facciamo un bagno?” chiese Kevin e guardò gli altri.
“Perché no? Voi ragazze?” chiese Chord guardandole.
“Io starei attento!” disse Chris e in quel momento i ragazzi presero, sulle spalle, ognuno una ragazza e le portarono dritte in acqua.
“Mettimi giùù Bee.” urlò Naya a Kevin.
Mentre, Chris e Amber, camminavano naturalmente e raggiunsero gli altri in acqua.
Amanda non si ribellò nemmeno a Cory, come faceva? Era il doppio di lei o quasi.
“Contento?” gli chiese dopo che riuscì dall’acqua
“Si abbastanza.” Rispose lui con una faccia soddisfatta.
Amanda iniziò a schizzare l’acqua contro di lui.
“Mi stai sfidando?” gli chiese lui scherzando
“Forse.” Rispose lei e iniziò a nuotare il più velocemente possibile.
“Eh no Monteith.” Gli disse Naya “Sei troppo grosso, non vale.”
Amanda si riparò dietro a Naya e fece una linguaccia a Cory.
“Attento che ti dà tutto il Lima Heights di Santana.” Disse Am e iniziò a ridere, seguita dai due.
La giornata proseguì così, tra una risata e l’altra. Mentre i maschi giocavano a pallone sulla riva, le ragazze erano tutte insieme a parlare, con Chris naturalmente.
Quando il sole se ne andò, raccolsero tutti le proprie cose e si avviarono verso le macchine diretti al ristorante.
Erano passati mesi ma ogni volta che Amanda entrava in quel piccolo e accogliente locale si ricordava della prima volta in cui era arrivata lì. Si sentiva in imbarazzo perché ancora non conosceva quei ragazzi che ormai erano diventati la sua seconda famiglia. Sorrise al pensiero di come si era sentita quella prima sera e di come Cory l’aveva fatta sentire.
Seguì gli altri e si andarono a mettere seduti al solito tavolo, i due signori si avvicinarono sorridenti e presero subito le ordinazioni.
Dianna iniziò a fare le sue solite domande tipo “il momento più imbarazzante” o “quello più divertente”, e uscirono fuori gli aneddoti più esilaranti.
La serata passò così tra una risata e un’altra, quando però arrivò il momento di andare via, un po’ di maliconia si diffuse in ognuno.
“Domani vengo all’aeroporto con voi.” Stava spiegando Am a Darren che le aveva messo un braccio sulle spalle.
“Lo so. Ma tutta l’estate senza vederci. Come farò?” chiese lui
“Noi stai andando in guerra Dar, vai in tour e tornerai e mi verrai a trovare al college” rispose Am mentre uscivano dal locale.
“Contaci!” disse lui deciso e l’abbracciò.

Rimasero tutti fuori ancora per un’ora circa, poi si salutarono e si diedero appuntamento per il giorno seguente all’aeroporto. Cory e Amanda si diressero verso la macchina, mano per mano.
“Allora, hai passato una bella giornata?” gli chiese lui sorridendo.
“Si, perfetta. Ne avevo bisogno.” Rispose Amanda stringendogli la mano con tutte e due le sue, e poggiò la sua testa al braccio di Cory. “Tu? Sei stato bene?” chiese lei.
“Si, benissimo.” Disse guardandola “Ma la giornata non è ancora finita” continuò.
“Oh, ti stai proponendo signor Monteith” disse lei guardandolo e ridendo.
“Non in quel senso.” Disse lui e sorrise “Sei la solita.”
Amanda gli fece una linguaccia ed entrò in macchina.
***
Erano tutti all’aeroporto, Ryan aveva preso un aereo privato solo per loro per quell’estate.
Cory teneva stretta la mano di Am, non avevano detto niente fin da quando erano entrati in macchina. Non volevano dirsi addio, perchè non è facile dire addio ad una persona che ti ha cambiato totalmente la vita, in meglio.
La sera prima Amanda si era ripromessa di non essere triste, di non piangere ma come poteva non farlo? Il loro futuro era buio, lei non sapeva cosa aspettarsi.
L’hostess che si occupava del cast, li portò vicino all’entrata del loro aereo, passarono per un tunnel bianco in cui tutte le voci riecheggiavano.
Arrivati davanti a quella porta bianca, tutti iniziarono a salutare Am, mentre Cory si fece da parte. Voleva salutarla per ultimo, voleva avere un paio di minuti da solo con lei.
“Non iniziare a farmi piangere” disse Am a Dianna che si stava facendo spazio tra Darren e Lea.
“Voglio che mi prometti, ci prometti, una cosa” disse Di guardando anche i due amici vicino a lei, Amanda annuì “Vai lì fuori e diventa quello che vuoi diventare. Noi crediamo in te e tu devi credere in te stessa, sei capace di fare qualsiasi cosa e non avere mai paura di sbagliare, di commettere degli errori perché è da quelli che impari di più.”
“Voglio sapere tutto quello che ti succede, voglio sapere ogni minimo dettaglio.” Continuò Darren “Devi sapere che ci sarò sempre per te. Sei la mia migliore amica e l’unica che capisce la mia pazzia!”
“Non è vero, anche noi capiamo la tua pazzia! Semplicemente non la alimentiamo.” Si intromise Lea e tutti e tre iniziarono a ridere.
“Sei una parte importante della nostra famiglia.” Le disse semplicemente Lea.
Amanda guardò i tre amici e cercò di trattenere le lacrime ma non era facile “Dai abbraccio di gruppo prima che scoppio a piangere!” Dianna, Darren e Lea risero e l’abbracciarono, poi sparirono come gli altri dietro quella porta bianca.
Am li salutò e fece un bel respiro, sapeva che lui era lì, dietro di lei ad aspettare il suo turno che da una parte, sperava non arrivasse mai.
Cory si avvicinò e si mise di fronte a lei e le sorrise mentre le prendeva entrambe le mani. Rimasero in silenzio per un po’.
“Ho la sensazione che qualsiasi cosa dirò sembrerà un addio. Ma io non ti sto dicendo addio.” Disse all’improvviso Cory, interrompendo quel silenzio che stava distruggendo Amanda.
“Ci vediamo a New York e appena tornerò dal tour, verrò a trovarti al college no?” chiese lui preoccupato dal silenzio di Am che annuì.
“Ti prego, dimmi qualcosa.” La implorò, lei rise nervosamente.
“Come dice la canzone? Ho sentito dire che le persone entrano nella tua vita per un motivo, bhè, qualunque sia il nostro motivo, ne sono contenta.” Disse sorridendo mentre cercava di mandare già il groppo in gola che le si era formato per l’emozione “Non ti sto dicendo addio e chissà se mai riuscirò a farlo, sicuramente non sarà facile. Ma quando la vita è facile? Ci saranno sempre prove che ci faranno credere che è arrivata la fine, ma se non ci fosse il dolore non ci sarebbe nemmeno la felicità.” Amanda rise “Quindi, quello che voglio dire è che anche se sarà difficile, io ci sarò sempre.”
“Ce la faremo!” gli disse Cory e l’abbracciò, la strinse forte a sé. Amanda poggiò la testa sul suo petto e sentiva il battito del cuore che accellerava sempre più, sapeva che fra pochi minuti l’hostess li avrebbe interrotti.
Amanda alzò la testa per guardarlo, lui ricambiò lo sguardo e avvicinò le labbra alle sue.
Lei le mise le mani dietro la testa cercando di tenerlo il più possibile vicino a lei, Cory le mise una mano sulla guancia e l’avvicinò di più a sé.
Qualcuno tossì e li interuppe, entrambi guardarono verso la porta e c’era l’hostess mora che indossava un tailleur nero con un foulard blu al collo.
“Scusate ma il comandante ha detto che bisogna partire fra cinque minuti.” Disse imbarazzata e dispiaciuta per averli interrotti.
“Grazie” rispose Cory gentilmente e tornò a guardare Amanda che stava cercando di sorridere.
“Ti chiamo appena atterro a Las Vegas.” Gli disse lui per poi baciarla di nuovo, dolcemente.
Poi la salutò e Amanda lo vide sparire dietro quella porta bianca, lei rimase a fissarla per un paio di minuti fino a quando un’assistente la chiamò e la riportò in aeroporto.
Cory si mise seduto vicino al finestrino e guardò fuori, nella sua testa gli rimbombava il discorso di Amanda e in quel momento lui tornò alla realtà pensando che non sarebbe stato facile come pensava.

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Capitolo 30
*** La laurea ***


ULTIMO CAPITOLO ! GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO QUESTA FF. :)) SPERO VI PIACCIA. 
***

 

Stephenie Meyer ha scritto: “Il tempo passa. Anche quando sembra impossibile. Anche quando il rintocco di ogni secondo fa male come il sangue che pulsa nelle ferite. Passa in maniera disuguale, tra strani scarti e bonacce prolungate, ma passa.
Amanda era in quella piccola camera che il college le aveva dato quattro anni prima e guardava quella scritta che era attaccata nell’anta del suo armadio, pensando a come il tempo fosse passato velocemente, anche se in alcuni momenti le era difficile passare anche qualche ora.
Si girò e fissò le valigie blu, posizionate vicino al letto, e si ricordò esattamente l’ultima volta che aveva visto quello scenario, era un altro giorno in cui la sua vita stava per cambiare completamente.
Ma, quel giorno, non pensava di certo che le cose sarebbero finite in quel modo e che altri fatti sarebbero accaduti.
I suoi ricordi vennero interrotti da un bussare insistente alla porta, Am si guardò un’ultima volta allo specchio e si sistemò la toga nera che il college aveva dato a tutti i suoi studenti e si spostò i lunghi capelli scuri sulle spalle.
Quando aprì la porta, pensò che fosse la sua compagna di stanza Erin, invece si ritrocò lei, la sua migliore amica, Taylor. Un sorriso le comparve sul volto, Amanda l’abbracciò subito.
“Fai piano” le disse Tay mentre ricambiava l’abbraccio e si allontanò sorridendole e si toccò la sua pancia che iniziava a farsi vedere.
“Scusa, mammina.” Le disse Am sorridendo e la fece entrare in stanza. “Sei sola?” le chiese
“No, Chris si è già messo seduto con i tuoi genitori.”
“Sono già tutti qui?” chiese Am mentre l’ansia iniziava a farsi sentire.
“E non solo..” disse Tay lasciandola in sospeso
“Cioè?” chiese curiosa
“Vedrai.” rispose la migliore amica sorridendo.
“Come sta Chris? O meglio.. come sta tuo marito?” chiese lei, Tay rise.
Chris e Taylor si erano sposati un anno prima, lui le aveva fatto la proposta nello stesso posto in cui si erano conosciuti e lei aveva accettato senza pensarci due volte.
“Sta bene. E’ felice ed è fantastico, mi sopporta con tutte le strane voglie che questo bimbo richiede” disse toccandosi la pancia, un movimento che stava diventando naturale.
“Tu invece come stai?”continuò preoccupata per l’amica.
Amanda non voleva pensare a lui o meglio non se lo permetteva, e non avrebbe incominciato oggi.
“Io sto bene” disse fingendo un sorriso.
“Sul serio? Sono ormai, undici mesi vero?” chiese Tay mentre contava mentalmente quanto fosse passato, Am le rispose con un cenno, cercando di trattenere le lacrime anche se si era comprata il trucco waterproof per quella giornata.
“Che bastardo!! Lo vorrei uccidere.” Disse Tay arrabbiata.
“Non – non voglio pensarci oggi” disse con voce strozzata.
“Hai ragione, scusa! Sai i miei ormoni..”
“Tay non sono i tuoi ormoni, sei sempre stata così!” disse Am e scoppiarono a ridere.
“Vero!”
Tay si girò e vide le valigie. “Allora pronta per l’Europa?”
“Non vedo l’ora di vedere la Tour Effeil, il Big Ben, il Colosseo.” Disse Am sorridendo e immaginando di essere già lì, in quei posti.
“Ti farà bene. E poi hai sempre voluto visitare il mondo!”
La loro conversazione venne interrotta da un Erin super euforica che entrò in stanza e gli disse che dovevano andare. Am prese il tocco e se lo mise, poi tutte e tre si avviarono fuori dal campus.
Il preside aveva organizzato tutto alla perfezione, la cerimonia si sarebbe svolta sul grande giardino che il campus aveva.
Dei girasoli erano stati posizionati sul palco dove venivano dati quei pezzi di carta in cui c’era scritto “hey sei laureato”.
Amanda e erin presero posto davanti, insieme agli altri compagni di corso, tutti i familiari chiamavo per nome i propri figli o nipoti, Am si girò e vide i suoi genitori sbucare dietro un’altra coppia che la salutavano sorridendo e lei ricambiò.
I professori e tutte le persone importanti salirono sul palco e presero posto nelle sedie che erano state portate ore prima.
Amanda iniziò a giocare nervosamente con un angolo della toga mentre il preside si avvicinò al piccolo piedistallo che si trovava al centro del palco, battè la mano sul microfono per capire se fosse acceso.
“Buongiorno studenti e genitori, siamo qui oggi per celebrare un evento importante per i nostri ragazzi, ma senza fare discorsi importanti sulla vita, passiamo direttamente alla cerimonia”
Tutti quanti scoppiarono a ridere, il preside Smith aveva sempre avuto quell’atteggiamento nei quattro anni che Amanda aveva passato lì.
Una delle segretarie prese la pila di diplomi e si mise vicino al sign. Smith che iniziò a leggere i nomi che erano scritti un grande foglio.
“Amanda Davis”
Quando arrivò il suo momento Amanda si avvicinò a quei scalini e per un secondo si fermò e pensò a lui.
“Cory” pensò
Non pronunciava il suo nome da un po’, da quando avevano smesso di sentirsi.
Tutto era cominciato l’ultima volta che Cory andò a trovarla al college, undici mesi prima. Lui le aveva detto che doveva partire per girare un film in Europa per un paio di mesi e poi sarebbe tornato in Canada per stare un po’ con la sua famiglia che non vedeva da qualche mese.
E anche se lui le aveva promesso che si sarebbero sentiti, non andò così.
All’inizio Am pensò che il fuso orario non aiutava ma fu quando Lea le disse che si erano sentiti che capì che era finita. Lui era andato avanti con la sua vita senza di lei.
Amanda salì sul palco mentre si ripeteva tra sé ‘non cadere’. Quando si avvicinò al preside gli strinse la mano, lo ringraziò mentre la segretaria le porse il suo diploma, poi la superò e si avvicinò alle scalette per scendere e fu in quel momento che li vide, erano tutti lì per lei, non c’era solo la sua famiglia ma anche loro erano lì e non parlava con alcuni da anni. C’era una fila solo per lei, non solo era venuti i suoi genitori, Chris e Taylor ma anche sua sorella Sarah e poi c’erano loro: Dianna, Lea, Darren, Chris, Naya, Heather, Amber, Kevin, Mark e Chord.
Erano tutti lì, o quasi tutti. Lui non c’era ma questo non la meravigliò. Am li guardò e gli sorrise mentre loro si alzarono e iniziarono a fischiare e urlare.
Lei scese dal palco e non notò che dietro, nascosto, qualcun altro stava ridendo.
“Congratulazioni laureandi del 2016” disse il preside e i neo-laureandi iniziarono a ridere ed urlare, si alzarono e tutti i tocchi vennero lanciati in aria.
Amanda abbracciò Erin e le sorrise e prima di andare ognuna con la propria famiglia si promisero di rimanere in contatto.
“Oh Amanda, siamo così fieri di te” disse la mamma mentre si asciugava le lacrime.
“Mamma ti prego, non piangere!” le disse lei ridendo insieme al padre.
“Ora non smetterà più” disse lui.
Tay si avvicinò con Chris curiosi dalle risate “Lily perché piangi?” chiese Tay
“Si è commossa.” Le spiegò Am.
“Siete delle adulte ora. Tu stai per avere un bambino e lei si è appena laureata. Mi ricordo quando giocavate con le barbie in cameretta di Am.”
“Sul serio mamma?” Un’altra voce si aggiunse, Sarah la sorella di Am si avvicinò e abbracciò la sorella facendole le congratulazioni.
“Sarah, che ci fai qui? Ti pensavo a New York City, a lavoro.”
“E perdermi la laurea di mia sorella? Per niente al mondo. E poi sapevo che mamma non sarebbe stata di supporto.”
Tutti risero insieme poi decisero di vedersi direttamente al ristorante mentre Am salutava l’altra sua famiglia.
“Non ci posso credere che siete qua!!” gli disse mentre si avvicinò a loro, cercando di trattenere le lacrime. Darren fu il primo ad abbracciarla e l’ultimo fu Kevin.
“Non me lo sarei perso per niente al mondo” disse il suo migliore amico.
“Nemmeno noi” disse Chord e gli sorrise.
Amanda stava per scoppiare a piangere non si era mai sentita così bene ed accettata come quando era con loro.
“Dovete raccontarmi tutto quello che vi è successo e non intendo i film o i vari show che avete fatto ma anche la vostra vita amorosa.” disse ridendo. “Che mi dite di Ryan? Come sta?”
“Bene” rispose Naya “Sta lavorando ad un nuovo film.”
“Oh, bello.” Fece una pausa e li guardò di nuovo “Non ci credo che siete tutti qui.”
“Quasi tutti” disse Chris e ricevette una gomitata da Amber, Am cercò di non farci caso.
“Tu che ci racconti?” continuò Chris.
“Domani parto per l’Europa, passerò i prossimi mesi lì” rispose sorridendo.
“Posso vernire anche io?” una voce arrivò da dietro di lei e anche se l’aveva già riconosciuta, ebbe la conferma dalle facce sconvolte di alcune delle persone davanti a lei e capì che anche lui era lì. Notò che solo Dianna sorrideva.
Am si girò e lo vide, Cory era là, con il suo solito stupendo sorriso ed era vestito in giacca e cravatta, era stupendo come sempre.
“Hey!” le disse lui sorridendo “Congratulazioni!”
Hey? Ti presenti dal nulla, dopo quasi un anno di silenzio e mi dici solo Hey?” Amanda si trattené dal prenderlo a schiaffi.
“Noi ti aspettiamo al ristorante” disse Lea, ma Am non ci fece caso.
“Amanda” disse Cory e provò ad avvicinarsi.
“Non toccarmi!” gli urlò lei e fece un passo indietro. “Sei sparito senza  un motivo, mi hai lasciato sotto un treno. Sono stata male e sai cosa? Se ti fossi presentato uno o due mesi dopo, forse, e dico forse, ti avrei perdonato, ma ora è troppo tardi!”
“Non è tardi.” Disse Cory convinto e con tono serio “Potrei dirti mille motivi del perché mi sono comportato in quel modo ma so che nessuno sarà mai valido, quindi..” fece una pausa poi continuò “dammi un’altra possibilità, ti amo ancora Am.”
“Non so se ce la faccio Cory. Ne abbiamo passate troppe non ho più le forze di stare male per te.” Passò le sue mani fra i capelli e alzò lo sguardo al cielo.
“Dimmi che non mi ami più” le disse lui sorridendole.
Amanda lo guardò, rise nervosamente e spostò lo sguardo fissando le sedie che erano vuote da un po’.
“Vedi, non riesci nemmeno a guardarmi perché sai che mi ami ancora.” Continuò lui dolcemente.
“Cory ti prego..” disse lei guardandolo mentre lui si avvicinava ma lei fece cenno di no con la testa e andò a sedersi.
“L’amore non risolve tutto.” Disse lei mentre poggiava la schiena alla sedia.
Lui si avvicinò e si mise seduto vicino a lei e le prese le mani.
“Ma l’amore non è sempre facile” Cory la guardò dritta negli occhi. “Amanda io so che ti amo e che non ho smesso di farlo. E so che è lo stesso per te.”
“Non ti arrendi è..” disse lei ridendo mentre si asciugava le lacrime.
“No, non con te.”
Poi improvvisamente Cory si mise in ginocchio di fronte a lei e mise una mando dentro la giacca, tirò fuori una scatolina nera di velluto.
“Non è niente di speciale, ma è una promessa. Voglio stare con te e lo so che sono stato un perfetto idiota..” disse ridendo e riuscì a far sorridere anche lei
“Amanda Davis, vuoi sposarmi?”
Cory tremava dall’emozione e dall’attesa della risposta, Amanda lo guardò e per un momento si ricordò di tutto quello che avevano passato, la loro storia.
La prima volta che si erano incontrati quando Anne l’aveva mandata dietro il cinema, dopotutto era grazie a lei se li aveva conosciuti. Quando lui le aveva preso il portafoglio e continuava a risponderle ‘Potrei’ a qualsiasi cosa lei chiedeva. Poi, c’era stato lo stupido problema “David” e si era davvero odiato per quello.
Tash e Susan, le due fan pazze, non le aveva mai sopportate e poi c’era stato uno dei momenti più importanti, il discorso che gli aveva fatto alla festa in maschera, ancora si chiedeva dove avesse preso il coraggio per salire su quel palco o la forza per andare da lui e dirgli che lo amava.
E ancora un altro problema con lo script rubato e lì aveva davvero avuto paura di averlo perso, ma quando non si era più fatto sentire senza un motivo, quello l’aveva distrutto più di tutto, lei non capiva, lì aveva deciso di fare un biglietto per l’Europa e sarebbe partita a qualunque costo.
Guardò l’anello era semplice, niente di eccessivo e lui sapeva che era quello che voleva. Amanda fece un respiro e richiuse la scatolina, notò subito che lui ci rimase male.
“Non ti sto dicendo di no.” Disse lei “Cory, io ti amo e tu lo sai. Per quanto provi a dire a me stessa che non ho bisogno di te, torno sempre indietro.” Gli sorrise e posò una mano sulla sua guancia, Cory chiuse gli occhi.
“Domani parto per l’Europa, ho bisogno di pensarci.” Gli disse con tono dolce.
“Vengo con te.” Rispose subito lui, quasi pregandola.
“Cory..” gli disse semplicemente lei.
Rimasero così, l’uno di fronte l’altra per un po’ poi Amanda si alzò e lo invitò a pranzo con gli altri.
 
Arrivati da Cecconi’s , un ristorante italiano molto carino, il cameriere li portò nella sala dove c’erano già gli altri seduti, intorno ad un grande tavolo rotondo. Cory si mise seduto vicino Lea e Chord, Am prese Dianna da parte e le parlò.
“Cosa è successo?” chiese Lea a Cory ma lui le fece capire che non aveva voglia di parlarne.
“Lo hai invitato tu vero?” chiese Am a Di
“Si. Mi ha chiamato e mi ha chiesto quando era il giorno della tua laurea e io gliel’ho detto.” Rispose lei senza esitazione.
“Potevi dirmelo.”disse rimproverandola.
“Mi ha chiesto di non farlo.” Rispose di nuovo, alzando le spalle.
Amanda ritornò al tavolo e prese l’unico posto libro vicino a Tay e sua sorella.
“Stai bene?” le chiese Tay ad Am
“Non lo so.” Rispose e lo guardò.
Era davvero quello che voleva? Partire per l’Europa senza di lui e rischiare di perderlo per sempre, questa volta?
Amanda sapeva che quella decisione poteva prenderla solo lei, non Dianna o Taylor o Lea. Solo lei!
Lo guardò di nuovo, stava ridendo con Lea per qualcosa che Chord aveva detto; Am decise di alzarsi e andò verso la madre.
“Mamma, ti posso parlare?” le chiese a bassa voce.
Lily preoccupata di alzò ed entrambe uscirono dalla sala.
“Che succede tesoro?” chiese preoccupata.
Am le raccontò quello che era successo o almeno le parti importanti e le chiese cosa poteva fare.
“Amanda, non devi per forza scegliere tra i tuo sogni o l’amore. Puoi fare entrambi, soprattutto se, come è capitato a te, trovi una persona che ti seguirebbe in capo al mondo.” Le disse Lily dolcemente.
“Appunto, proprio per questo, non mi sembra giusto. Non voglio che lui rinunci alla sua carriera per me o viceversa.”
“E non farà. Entrambi potete seguire i vostri sogni senza rinunciarci, e stare comunque insieme.” continuò Lily  “Lo so che vuoi stare con lui più di qualsiasi altra cosa, quindi ora che è qui e ti ha chiesto di sposarti perché te lo vuoi far scappare? La vita è troppo corta!”
Lily le sorrise e tornò al tavolo lasciando la figlia a riflettere.
 
Al tavolo tutti iniziarono ad urlare “Discorso! Discorso!” Am sbuffò, rise e si alzò.
“Mi conoscete e sapete che non sono brava con le parole. Avevo anche scritto un discorso per oggi, però me lo sono perso.” Tutti risero “Quindi improvviserò.”
Am rimase in silenzio e li guardò tutti, uno per uno, erano lì per lei; in quel giorno in cui la vita poteva finalmente e totalmente avere un senso completo, loro erano lì.
“Siete tutti qui per me e questo significa più di qualsiasi cosa materiale io possa ricevere. Vi voglio bene e il vostro supporto in questi anni è stato importantissimo.” Am fece una pausa.
“C’è una canzone che il mio migliore amico” e indicò Darren “ha cantato, qualche anno fa, in Glee e dice la vita è troppo breve per avere preoccupazioni. Voi mi conoscete e sapere che la metà del tempo lo passo a razionalizzare ogni minimo evento della mia vita e tendo più a pensare alle parti negative che a quelle positive, e giuro che sto cercando di cambiare questo aspetto. Ma questa è una cosa che ho capito oggi, cioè che la vita è troppo breve e passa velocemente. Mi sembra ieri che sono entrata per la prima volta nella mia stanza al college e invece ora eccomi qui..” fece una pausa e guardò Cory che la stava osservando attentamente.
“Oggi mi sono laureata e pensavo di aver chiuso un’importante capitolo della mia vita, invece credo che uno più importante stia per iniziare.”
Amanda capì in quell’instante cosa doveva fare.
“Domani parto per l’Europa, poi non so cosa mi riserverà il futuro ma di una cosa sono certa.” Cercò di trattenere le lacrime dell’emozione “Non sarò sola.” E in quel momento lo guardò dritto nei suoi occhi marroni e gli fece cenno di si.
“Si non lo sarò.” Continuò “Si.” E si asciugò quelle lacrime che non era riuscita a trattenere.
In quel momento entrambi si erano dimenticati di avere più di dieci persone intorno a loro, Cory si alzò e andò diretto da lei e la baciò, davanti a tutti, non gli importava di nulla se non di loro due.
“Quindi.. mi vuoi sposare?” gli sussurrò lui.
“Potrei..” rispose Am ridendo. Cory rise con lei poi prese l’anello e glielo mise.
Tutti iniziarono ad urlare e ad applaudire, Cory e Amanda risero e si abbracciarono, lei si sentì protetta in quelle braccia forti.
In quel momento Amanda capi di aver fatto la scelta giusta e che quello era il suo sogno che si era avverato.
(A dream come true)

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