Just In Love With You

di DamselInDistress_92
(/viewuser.php?uid=110038)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1



Passeggiavo per le vie di New York, erano così affollate, con persone che pensavano ognuna ai propri problemi o magari pensavano a cose belle. Probabilmente avevano appena baciato il tipo o la tipa che desideravano così tanto, o semplicemente si erano sposati. Chi aveva ottenuto una promozione o chi aveva appena perso un parente caro. Chi aveva famiglia e chi era felicemente single.
Io cercavo di dimenticare una persona, non era il mio ex ragazzo, ma solo un ragazzo. Non c'eravamo mai baciati, non ci fu mai nulla al di fuori di una conversazione. Io provai mille volte a fare il primo passo ma lui era troppo chiuso e pauroso di aprirmi il suo cuore, così decisi di chiudere definitamente con lui, per sempre.
La mia mente purtroppo andava ancora a lui, quando mi scontrai con qualcuno a Times Square. Mi girai per chiedere scusa, quando rimasi a bocca aperta. Era il ragazzo più bello che avevo mai visto, e ancora meglio lo conoscevo anche. Era Joe Jonas, l'ex membro dei Jonas Brothers.
-Sc-scusa!
Dissi io impacciata.
-Tranquilla!
Mi sorrise. Stava per continuare per la sua strada quando notò che io continuavo a sorridere come un ebete.
-Tutto ok?
Mi chiese, probabilmente aveva ben capito che ero in quello stato solo perché avevo capito chi era.
-Sì grazie.
Imperterrita sorridevo, mi sentivo una vera idiota.
-Come ti chiami?
Mi chiese.
-A-Amy!
Balbettavo anche, mi stava prendendo sicuramente per una cretina.
-Io sono Joe!
Mi tese la mano e io gliela strinsi, guardandolo dritto nei suoi magnifici occhi castani.
Nevicava a New York, era dicembre. Faceva tanto freddo, così mi propose:
-Ti va una cioccolata calda? Fa tanto freddo, eh?
Pensai, non riuscivo a dire il mio nome figuriamoci stare seduta con lui per più di dieci minuti! Ma non potevo farmi scappare quell'occasione.
-Certo, grazie!
Accettai dopo un po' di esitazione.
Entrammo nel primo locale che trovammo camminando. Era molto accogliente. Era un bar con il parquet e le pareti rivestite di legno. Era molto affollato, data la quantità eccessiva di neve che cadeva giù in quel periodo a New York.
-Allora Amy cosa fai qui a New York?
Raccontare la mia vita ad uno sconosciuto? Non saprei; ma lui era Joe Jonas, non era un delinquente, non era un malavitoso. Potevo raccontare qualcosina della mia vita.
-Be' vivo qui dall'età di sette anni con mio padre e mia sorella. Prima abitavano a Montréal…
Rimasi vaga, non volevo dare molti indizi della mia vita ad un perfetto sconosciuto, anche se avrei tanto voluto parlando dello sconosciuto in questione.
-Ah..sei canadese?
Era abbastanza compiaciuto, e non ne capii il motivo.
-Sì…
Dopo circa qualche minuto di silenzio e dopo che entrambi bevemmo un sorso della cioccolata, io gli chiesi:
-E tu come mai qui? Come è andata la tua vita dopo il tuo album da solista?
-Allora avevo ben capito che tu mi avevi riconosciuto!
Adesso sì che era compiaciuto.
-Cosa vuoi dire?
Chiesi io fingendo di non capire, ma avevo capito dove voleva andare a parare.
-Prima…la tua emozione nel vedermi e riconoscermi!
Sbuffai e dissi:
-Io emozionata? Ma smettila!
-E allora cosa era quel tuo balbettare e quella luce negli occhi?
Oh mio Dio aveva notato che i miei occhi brillavano? E come la disse dolcemente quella frase con quella voce talmente sensuale. Ringraziai Dio per quel magnifico incontro.
-Ero semplicemente sorpresa nel vedere una superstar a Times Square!
-Certo perché superstar non se ne incontrano a Times Square! E comunque non sono più una superstar, ormai..
La sua voce si fece triste come il suo volto, e i suoi occhi si spostarono verso il pavimento.
-Cosa ti è successo?
Chiesi io debolmente, avendo paura della sua risposta, magari non ne voleva parlare con me.
-E' una lunga storia…
-Quindi questa è la tua risposta alla mia domanda di prima? Cioè come mai vivi qui?
-Sì..
Rispose senza troppo esitazione, era chiaro che non ne voleva parlare. Non erano fatti miei.
Dopo un po' suonò il suo cellulare, lo prese dal cappotto e ignorò la chiamata.
-Non rispondi perché non vuoi fare ingelosire la tua ragazza?
Gli chiesi ridendo.
-Non ho nessuna ragazza.
Rispose altezzosamente.
-Scusa, mi dispiace…non volevo…
Ero mortificata.
-No tranquilla! Non è colpa tua..
Dalla giornata più bella della mia vita era diventata la più brutta. Era palese che avesse dei problemi come li avevo io, eppure pensavo che le star non avessero problemi.
-Adesso devo andare Joe…mi ha fatto molto piacere incontrarti.
Dissi alzandomi.
-Anche a me…tanto…perché non mi dai il tuo cellulare così ti segno il mio numero?
-Sì certo…
Tirai dalla borsa il mio cellulare e glielo porsi. Dopo che segnò il numero lo rimisi in borsa.
-Aspetto che mi chiami tu, ok? Magari per una cena..io non ho impegni…
Annuii ed uscii via dal bar.
Ok, ero abbastanza pensierosa sulla misteriosità di Joe. Non pensavo fosse così strano e così misterioso. Sicuramente nascondeva qualcosa e sicuramente aveva molti problemi. Aveva ancora rapporti con i fratelli? Con i genitori? Cosa era successo alla sua vita dopo quell'album? Nessuno ne aveva più parlato e nessuno aveva intenzione di parlarne.





Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2


Mi svegliai tra le coperte calde del mio letto. Avevo voglia di fare colazione. Avete presente quando vi svegliate la mattina sapendo già di cosa avete voglia? Io quella mattina avevo voglia di una tazza di latte e caffè con i cereali. Mi alzai dal letto ancora intontita dal sonno e mi diressi verso la cucina. Il nostro appartamento non era grande, ma era abbastanza vivibile per la nostra famiglia.
In cucina c'era mia sorella che stava preparando la pasta. Rimasi attonita.
-Cucini la pasta a prima mattina?
Le chiesi.
-Vuoi scherzare, vero? Sono le due Amy!
-Oh cavoli! Ho dormito così profondamente da non accorgermi che ora si era fatta!
-Be' pazienza!
E continuò a condirsi la pasta che aveva preparato.
Ritornai con la mente ad una settimana prima. Ci pensavo ogni giorno al mio incontro con Joe Jonas, ai suoi segreti e alla sua misteriosità. Mia sorella aveva sedici anni, conosceva bene i Jonas Brothers e conosceva bene Joe; avrei potuto chiedere a lei che fine avevano fatto i tre fratelli.
-Alice, sai che fine hanno fatto i Jonas Brothers? Come mai sono spariti?
-Non sono spariti!
Rispose prontamente mia sorella.
-Quindi suonano ancora?
-Solo Nick suona…Kevin è felicemente sposato, mentre di Joe non si sa più nulla dopo quello che è successo..
-Successo cosa?
Eravamo al momento della verità.
-Be'…è stato con una ragazza e poi è finita male.
-In che senso?
-Si sono lasciati in malo modo..
-Che successe?
-Amy non lo so! Non sono la sorella o la nuova ragazza di Joe Jonas!
-Ok scusa…sai l'ho incontrato una settimana fa e abbiamo preso insieme una cioccolata calda!
-Con chi?
-Con Joe Jonas!
-Se matta!?!
Non capivo.
-Perché?
-Da quando è sparito non si sa più niente di lui! E se fosse in una setta? O se fosse a capo di una banda di di…
-Di vampiri? Smettila Alice! Non esiste! E' un bravo ragazzo, è solo che non capisco perché è strano..tutto qui…
-Vi vedrete ancora?
-Mi ha dato il suo numero, aspetta che io lo chiami!
-Bene, non farlo!
-Cosa? Sarei maleducata se non lo facessi!
-Tu sei completamente fuori di testa! Non puoi vedere Joe Jonas! Dopo tutto quello che abbiamo passato vuoi ancora guai?
-No Alice! Sei solo paranoica!
Rinunciai a fare colazione ed uscii di casa dopo essermi vestita. Chiamai Joe e gli dissi di volerlo incontrare a Central Park, dimenticando la cena.
-Ciao Amy! Ci hai messo tanto!
Appena arrivai lo vidi che già stava aspettando. Sorrisi e risposi:
-Ciao Joe! Scusa…sono un po' indaffarata con l'università.
-Ma tra poco è Natale! Non hai le vacanze?
-Sì ce l'ho ma…
Notò il mio distacco.
-Ti sono sembrato strano io, vero?
-No no..tu non sei strano…forse un pochino..ma va bene…io..
-No Amy…mi dispiace se sono stato scortese rispondendoti in quel modo la settimana scorsa, ma vedi, ci sono cose che è meglio che tu non le sappia.
Mi stava spaventando, lo ammetto.
-Che vuoi dire?
-Voglio dire che ho passato brutti momenti nella mia vita e tuttora li sto passando, quindi credo sia meglio che tu non sappia nulla.
-Anche io ho passato dei brutti momenti, se vuoi posso parlartene..magari ti aprirai con me anche tu…io so ascoltare e so mantenere i segreti.
Avevo capito che aveva qualcosa da nascondere, ma volevo davvero saperlo?
-E' meglio che tu non sia coinvolta Amy.
-In cosa?
Joe non rispose. Insistetti.
-In cosa Joe? In cosa sei coinvolto tu? I tuoi genitori? Dove vivi? E i tuoi fratelli li senti?
-No! Non sento più nessuno da allora.
Era di nuovo diventato scontroso e timoroso e triste per qualcosa. Ma per cosa?
-Joe ti prego raccontami tutto! Ne hai almeno amici con cui parlare?
-Credimi non sono proprio degli amici…
-Perché non vuoi aprirti con me?
-Perché non voglio coinvolgerti! Adesso devo andare!
La sua voce era davvero irritata e infastidita. Dopo aver dato uno sguardo in giro abbandonò la panchina su cui eravamo seduti. Non mi salutò neanche. Guardai intorno anche io, e notai alcuni uomini che mi fissavano. Mi alzai anche io e andai via.




Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3


Dovevo vederlo? Non vederlo più? Cosa dovevo fare? Fidarmi? Non fidarmi? La questione era che non riuscivo a pensare a Joe Jonas come un criminale. Per me rimaneva sempre il bravo ragazzo figlio di un pastore capace di non far male ad una mosca e con una buona educazione, in tutti i sensi. Invece la sua vita era cambiata dopo che lasciò i fratelli; non portava ormai più l'anello al dito segno della sua promessa di restare vergine fino al matrimonio. Quando uscì il suo album di debutto, e ancora prima, aveva intrapreso una strada che l'aveva portato sulla cattiva strada. Ragazze, alcol, e ancora ragazze. Non si fermava mai e dopo un periodo di eccessi si ritirò ma non si seppe più nulla.
Questo era quello che diceva internet. Ero stata una notte intera ad indagare sul passato di Joe tra mille caffè, il giorno dopo i miei occhi non riuscivano a rimanere aperti per più di tre secondi. Ma non dovevo andare a dormire. Chiamai Joe e gli comunicai che volevo rivederlo. Magari sarei andata io a casa sua, ma non volle, così lo feci venire a casa mia. Mio padre era al lavoro e mia sorella era a scuola. Momento perfetto per fargli sputare tutta la verità.
Quando si presentò lo feci accomodare sul divano e gli preparai, tanto per cambiare, un caffè. Appena mi vide esclamò sorpreso:
-Che diavolo hai fatto? Hai la faccia che fa paura!
-Oh ma grazie del complimento!
-Che ti è successo?
Era più curioso e invadente che preoccupato.
-Allergia!
-Ma non hai il naso rosso!
-E' più un'allergia che colpisce agli occhi la mia!
Taglia corto, non mi andava di dare spiegazioni inutili o dire "Niente, ho solo curiosato un po' su di te sul web".
-Allora di cosa volevi parlarmi?
Non si era tolto neanche il cappotto, evidentemente aveva fretta.
-Come stai? O come stanno i tizi che l'altro giorno ci spiavano?
Si irrigidì.
-Cosa? Quali tizi?
-Come quali tizi? Dai! Ti ho visto che hai fatto loro un cenno!
-Ti stai sbagliando Amy…adesso devo andare.
Posò il caffè sul tavolo e si alzò. Mi innervosii e decisi di affrontarlo.
-Senti Joe Jonas! Tu non puoi scappare ogni volta che le cose non ti piacciono! Cosa c'è? Cosa nascondi? A me puoi dirlo!
-Niente! Non sono affari tuoi!
-Prima dici che non vuoi che io venga coinvolta e adesso mi dici che non sono affari miei? Non capisco!
-Non voglio che ti accada niente!
-In cosa sei coinvolto Joe?
Joe non mi rispondeva, così mi avvicinai e gli dissi:
-Puoi fidarti di me, e io non ho paura…parla con me..dimmi tutto.
-Si può sapere perché te ne importa così tanto di me?
Perché mi piaci tanto. Esitai, poi risposi:
-Perché voglio aiutarti…
-Davvero? Allora non immischiarti!
Girò i tacchi e andò via sbattendo la porta.

Ammetto che non conclusi nulla per l'ennesima volta. Joe non aveva intenzione di parlare, così cercai qualcun altro. Aprii il mio computer e trovai quello che stavo cercando. Annotai l'indirizzo, presi la macchina e mi diressi verso il luogo predestinato.
Era un locale al centro di New York, un pub, dove suonavano dal vivo. Erano le cinque di pomeriggio ed era abbastanza affollato, soprattutto perché la maggior parte delle persone sapeva chi avrebbe suonato oltre a dei talentuosi ragazzi sconosciuti.
Quando salì sul palco il mio volto si illuminò. Nick Jonas aveva la stessa età mia, ventidue anni. Non lo vedevo da un sacco di tempo in tv o su internet. Non era cambiato molto, era solo più cresciuto, più uomo.
Dopo che finì la sua esibizione, andai nel backstage per potergli parlare. Non fu difficile andarci, dato che ormai anche Nick Jonas aveva perso la sua popolarità, la sua fama da cantante.
Appena lo vidi cercai di avvicinarmi intrepida. Lui mi guardò, notando la mia presenza, e mi sorrise.
-Ciao.
E io risposi gentilmente al suo saluto.
-Ciao Nick…Non mi conosci, io sono Amy Johnson e conosco tuo fratello Joe.
Il volto sorridente e solare di Nick divenne triste e cupo e anche preoccupato. Sembrava come se avessi detto qualcosa di impronunziabile.
-Joe?
-Sì Joe.
-Strano…
-Perché?
-Non vedo Joe da due anni ormai…dopo che…
-Dopo che?
-Mi dispiace non posso parlane.
-Ti prego dimmi cosa è successo a Joe! Non vuole parlare! E io voglio aiutarlo! Credo sia qualcosa di grosso.
-Io non posso dirti nulla Amy…la faccenda è delicata e così peggiorerei le cose a Joe e credimi, diventerà un male anche per te!
Ero proprio stufa, possibile che nessuno voleva dirmi il grande segreto di Joe?
-Mi tocca andare dal terzo fratello Nick? A me non importa il fatto che possa mettermi nei guai! Ne ho passate tante!
-Allora non rovinare la tua vita! La tua libertà!
Libertà? Cosa intendeva con libertà? Forse Joe era stato in prigione? E io sarei potuta finire in prigione? Che discorsi! Volevo sapere, volevo sapere a tutti i costi.
-Grazie Nick..sei stato davvero di grande aiuto!
Ero sarcastica ovviamente. Stavo andando via quando Nick mi si avvicinò e mi disse sottovoce:
-Promettimi una cosa…stai alla larga da Joe..mi sembri una brava ragazza…fallo adesso che puoi.
-Non lo farò finché non mi dirai come stanno le cose…scusa..
Andai via senza battere ciglio.



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4


Non voleva aiutarmi? Va bene, avrei fatto tutto da sola. Avevo già deciso, dovevo solo appostarmi davanti casa di Joe e aspettare che uscisse in modo da poterlo seguire. Una volta per tutte avrei scoperto cosa nascondeva, cosa lo turbava, cosa aveva fatto o cosa faceva di così brutto da non poterlo dire a nessuno.
Scesi le scale del mio palazzo e mi diressi verso la mia auto. Avevo detto a mio padre che uscivo con degli amici, mia sorella era già uscita con il suo fidanzato di turno quindi non avevo avuto modo di dirle cosa stavo per fare.
Una volta scesa, percorsi il marciapiede fino ad arrivare alla macchina. Mentre stavo per aprire la portiera, mi sentii afferrare un braccio. Mi voltai spaventata e riconobbi Nick.
-Cosa ci fai tu qui?
-Ti evito grossi guai!
Sbuffai scocciata.
-Giuro che tu e tuo fratello con i vostri segreti mi avete stancata! Si può sapere cosa nascondete?
-Dove stavi andando?
-Non ti riguarda!
-Vuoi spiare Joe, vero?
-C'è la probabilità.
-Dai vengo con te! Ti spiegherò tutto se proprio ci tieni così tanto!

Una volta giunti a destinazione, parcheggiai e aspettammo che Joe prendesse la macchina per pedinarlo.
-Allora mi spieghi oppure no?
Intanto si vedeva Joe attraverso le finestre che telefonava qualcuno.
-Ok…Joe nascondeva qualcuno, non qualcosa.
-Che vuoi dire?
-Ha un figlio…
-Cosa?
Ero davvero sorpresa.
-Questa cosa non la sa nessuno al di fuori della nostra famiglia, e dico davvero, solo la nostra famiglia ne è al corrente!…Joe ebbe questo bambino da una ragazza che conobbe un'estate….
-Quanti anni aveva?
-Aveva diciassette anni, ne stava per compiere diciotto…
-E come andò poi tra di loro? Quindi Joe ora uscirà per andare a trovare suo figlio?
-Sì..la loro fu solo una storia estiva..non si amavano….
-E la questione della castità? Era solo una scusa?
-Brava…solo per pubblicità era stata montata la storia degli anelli e della loro funzione.
-L'avevo sempre creduto!
Sorrisi compiaciuta. Nel frattempo uscì Joe da casa con un fare abbastanza furtivo.
-Perchè si comporta così?
Chiesi io.
-Perchè non vuole che nessuno lo sappia, è chiaro.
Appena Joe partì, misi in moto.
-Lo seguiamo lo stesso?
Chiese Nick incerto.
-Certo.. e sai perché? Perché io sono una donna e so quando c'è qualcosa che non va…intuisco sempre tutto!
-Davvero? be' buon per te! Ma fidati…Joe sta andando solo da Ben..
-E' così che si chiama?
-Sì..
-Carino!

La strada si faceva sempre più buia e non eravamo neanche più in città ormai.
-Nick sei sicuro che abita qui la ragazza della madre del figlio di Joe?
-No…affatto
-Vedi! E' coinvolto in qualcosa più grande di un bambino!
-Oh mio Dio Amy…
Arrivammo ad un grande edificio abbandonato. Joe lasciò la macchina e salì in questo edificio.
-E ora?
Chiesi.
-Non lo so..ma non mi piace affatto…credo che domani gli parlerò…
-No..non domani! Adesso lo telefono!
-Ma che fai?No! Sei pazza!
Mentre Nick urlava io presi il cellulare e composi il numero di Joe.
<< Pronto? >>
<< Joe! Ciao! Che fai? Ti va di vederci tra mezzora? >>
<< Ehm..Amy…va bene come vuoi!..Dove ci vediamo? >>
<< Che ne dici se ci vediamo da te? >>
<< Da me? Sì va bene! >>
<< Perfetto! A dopo! >>
Nick mi guardava preoccupato.
-Mi spieghi cosa otterrai adesso?
-La verità Nick!
-Gli dirai che l'hai seguito?
-No! Ma lo sedurrò!
-Cosa?
-Proprio così! Dopo mille baci e dopo una bellissima bottiglia di champagne Joe sputerà fuori tutta la verità!
-Oh! Ma tu sei malefica!
-Grazie Nick! Lo accetto come un complimento!




Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5


Pronta all'azione. Mi presentai a casa di Joe con un vestitino nero, i capelli mossi lasciati scendere sulla schiena. Un rossetto rosso che mi evidenziava le labbra e un trucco non molto marcato, abbastanza sobrio.
Joe rimase attonito nel vedermi conciata in quel modo.
-Ehi..ma?
-Cosa? Non mi vuoi far entrare?
Mi teneva sull'uscio della porta, perché non realizzava ancora il modo in cui mi ero vestita, dato che le altre volte che mi aveva vista indossavo dei semplici jeans con t-shirt e scarpe da ginnastica.
-Sì certo..
Dopo essere entrata mi accomodai sul divano. Lui si sedette accanto a me con fare molto imbarazzato.
-Ti chiederai perché sono qui adesso..
Joe annuì.
-Sai, non sono stata sincera con te…non ti ho raccontato tutto su di me..
-Be' dimmi tutto allora.
Lo so, fui davvero poco delicata, ma dovetti usare la storia di mia madre, che era in ogni caso vera, in modo da poter bere e farlo bere per non pensarci.
-Ti ho già detto che all'età di sette anni mi sono trasferita qui…ma non ti ho detto il motivo…quando avevo sei anni mia madre andò via di casa dopo aver tradito mio padre, ma solo dopo che lui lo scoprì…resistemmo lì solo un altro anno, poi mio padre perse il lavoro perché non riusciva a gestire me e mia sorella di solo un anno…quindi venimmo qui perché c'erano alcuni amici di mio padre che ci dettero una mano ad ambientarci…
-Tua madre ha abbondato te e tua sorella di un anno? Come ha potuto?
-Sai me lo chiedo anche io ogni giorno…
Una lacrime mi scese, e Joe si avvicinò asciugandomela.
-Hai qualcosa da bere? Di forte intendo?
Gli chiesi.
-Sì…aspetta.

Dopo un'ora Joe era abbastanza ubriaco da potergli fare uscire tutto ciò che nascondeva. Io era brilla ma ancora ero lucida.
-Joe? Posso chiederti una cosa?
Dopo esserci spostati su un altro discorso meno serio e più divertente, Joe aveva iniziato a ridere e bere e bere. Sicuramente non ero disposta ancora a spingermi oltre, e se l'avessi fatto, la prima volta con Joe sarebbe dovuta essere diversa. Avrei accettato qualche bacio, ma non ce ne fu la possibilità, dato che lui non ci provò e io neanche. Non ne avevo il coraggio. -Sì…dimmi
-In che giro sei coinvolto?
Joe continuava a ridere e mi rispose:
-Non devi entrarci…
-Forse sì…o forse no…se mi dici cos'è allora poi deciderò!
Si fece serio per un attimo, ebbi paura che stava fingendo di essere ubriaco, ma poi scoppiò di nuovo a ridere.
-Voglio dormire! Portami al letto!
Forse la mia idea non era stata proprio delle migliori.
-Ok Joe, appoggiati a me.
Si alzò e mise un braccio sulla mia spalla. Lo accompagnai nella sua stanza e si gettò sul letto. Stavo per allontanarmi quando mi tenne con forza il braccio dicendomi:
-Stai con me..
Arrossii improvvisamente. Sapevo che non se ne sarebbe accorto, o ricordato.
-Certo..va bene..però prima devo fare una telefonata.
Uscii dalla stanza e chiamai prima mia sorella per dirle che restavo da Joe ma avrebbe dovuto dire a nostro padre che restavo da un'amica. Poi chiamai Nick per comunicargli che il piano era saltato, o meglio non era riuscito.
<< Come?? Io in fondo lo sapevo che non avresti ottenuto nulla! >>
<< Non è vero Nick…sai che avrei potuto riuscirci! Ma purtroppo niente! Non ho voluto neanche forzare la cosa, non so come avrebbe reagito! >>
<< Ok Amy…ripenseremo meglio a qualcos'altro! >>

Chiusi la telefonata con Nick ed entrai nella stanza di Joe, sdraiandomi sul letto accanto a lui. Appena mi sentii, si avvicinò e mi abbracciò, tenendomi stretta. -Mi piaci Amy…resta qui per sempre…
Disse a bassa voce con gli occhi chiusi. Era troppo ubriaco, pensai. Magari lo pensava veramente ma credo che in così poco tempo non avrebbe potuto prendere una decisone così ardua e avventata.




Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6


Cercavo disperatamente una tazza dove poter versarci del latte. Ma non riuscivo a trovarla, evidentemente la mia cara sorellina non aveva acceso la lavastoviglie e tutto stava lì dentro chissà da quanto. La aprii e infatti era tutto chiuso dentro e anche da un bel po'. Ero così stata indaffarata con la questione di Joe che non mi ero più interessata alla casa e a chi viveva in essa. Non vedevo mio padre da diversi giorni. Lui usciva, io entravo, lui entrava, io uscivo. Solo mia sorella avevo visto di rado ma non avevamo avuto una gran conversazione. Lei era impegnata con le sue cotte adolescenziali, preoccupandosi solo se aveva la gonna giusta o se non aveva esagerato con il trucco.
Misi in moto la lavastoviglie ed aspettai. Nel frattempo suonarono alla porta, la casa era deserta, così andai ad aprire.
-Che sorpresa!
Era Nick.
-Buongiorno! Sono passato a portarti la colazione!
-Grazie Nick sei un tesoro!
Gli diedi un bacio sulla guancia e lo feci entrare.
-Sei arrivato giusto in tempo! Stavo aspettando che lavastoviglie finisse!
-Non hai più tazze?
-No!
Sorrisi in modo disperato.
-Sei stata così impegnata da non accorgertene!
-Infatti!

Chiacchierammo e facemmo colazione, poi un'altra visita inaspettata si presentò alla mia porta. Joe.
-Che ci fai qui?
-Posso entrare? Ti devo parlare!
Sembrava tra l'eccitato e il preoccupato.
-Be' dimmi tutto qui! Dentro c'è un po' di confusione e non vorrei farti spaventare!
Cercai di recitare perfettamente.
-Perché non vuoi farmi entrare?
Joe si insospettì e inarcò le sopracciglia.
-Te l'ho appena spiegato!
-Sei con qualcuno, vero?
-Cosa? E con chi dovrei essere?
-Dai fammi entrare.
Improvvisamente si sentì un rumore.
-Ecco lo sapevo!
Esclamò Joe, spingendomi ed entrando. Io non potei fermarlo, così trovò il suo fratellino seduto comodamente sul mio divano.
-Nick! Ma cosa diavolo ci fai tu qui? Come fai a conoscere Amy?
Joe era davvero rimasto sbalordito per quello che aveva visto, cioè suo fratello in casa mia.
-Ehm in realtà…
Nick non trovava alcuna spiegazione valida.
-Tu stai con lei! Vero? Nick l'ho vista prima io!
-Joe ma che dici? Come fai a saperlo?
-Sì ne sono sicuro!
-Basta!
Urlai io. Poi mi avvicinai a Joe e gli parlai con il cuore in mano.
-Siamo preoccupati per te, sappiamo che nascondi qualcosa e non sarebbe meglio per te se la condividessi con noi?
-Adesso fai comunella con mio fratello? Io, io…lascia perdere..
Joe si avviò verso la porta ma Nick lo bloccò.
-Ti prego Joe! Siamo tutti preoccupati per te. Non chiami mamma da un secolo. E Frankie sente tanto la tua mancanza.
Joe ritornò nella stanza e si sedette sul divano.
-Volete davvero saperlo?
Ci chiese.
-Sì Joe.
Stavamo entrambi di fronte a lui in piedi.
-Ok…allora…ricordi l'ultima ragazza che ho avuto Nick? Grace? Be' tutti sanno che ci siamo mollati ma non sanno il vero motivo…quando stavo con lei, iniziai a provare qualsiasi cosa, dalle droghe leggere a quelle pesanti. All'inizio mi divertivo e lo facevo di nascosto, poi Grace se ne accorse e mi lasciò, ma le feci promettere che non l'avrebbe mai detto a nessuno. Così io continuai, ma poi volevo smettere perché non mi andava più…ma gli spacciatori mi minacciarono se non li pagavo…così li pago e basta da allora, senza che mi vendano niente.
Davvero una storia orrenda, e come potevamo aiutarlo ora? Qualcosa dovevamo fare.
-Hai provato ad andare dalla polizia?
-No Amy! Non funziona così! Dovrò pagarli per sempre.
-Ma che dici Joe? Chiediamo aiuto a papà e mamma.
-Ecco perché non volevo dire niente a nessuno! Non puoi Nick! Non devono assolutamente sapere niente del mio passato! Non voglio.
-Ma sanno che non sei..
-Che non sono come te e Kevin? Che io non sono un bravo ragazzo? Cosa Nick?
-Scusa Joe non intendevo questo.
Io stavo pensando a quello che si poteva fare e mi ero allontanata dai due fratelli, sedendomi su una sedia dall'altro lato della stanza.
-Amy..mi dispiace che tu abbia dovuto sentire la mia storia, non è affatto bella e non so se tu ora vorrai rivedermi…
Mi alzai e lo abbracciai. Sentivo che aveva bisogno di me.
-Sono qui per te io, e credo non sia stata una coincidenza che io e te ci siamo incontrati quel giorno..
Sorrisi e sicuramente se non ci fosse stato suo fratello a guardarci, mi avrebbe baciata.
-Adesso io devo scappare, ma presto ci sentiremo…
Nick salutò entrambi e se ne andò.
-Joe affronteremo insieme questa situazione, perché devi essere libero, devi poter vivere la tua vita…
Mi sorrise e annuì.




MY SPACE
Ringrazio tuttiiiiiiii!!!! Davvero!!!!!
Ringrazio chi recensisce e ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti e tra le seguite!!
Spero vi piaccia fino alla fine!! Continuate a recensire! Baciiii :-*
P.S Più recensite e più sono felice! =) xD




Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7


Mio padre era stato sempre presente nella mia vita, parlavo di tutto con lui, di ogni problema importante ed insignificante. Lui mi capiva, appoggiava ogni mia scelta, ogni mia decisione. Mi dava ottimi consigli e non lo deludevo mai. Ero la figlia perfetta, o forse il mio papà era perfetto. Mi lasciava fare tutto quello che volevo perché si fidava ciecamente di me, sapeva che non avrei mai fatto nulla che lo avrebbe deluso o che avrebbe fatto perdergli la fiducia che riponeva in me. Nonostante il lavoro che gli rubava tante ore del giorno, lui la sera trovava sempre tempo da dedicarmi. Vedevamo un film o semplicemente ce ne stavamo sul divano a chiacchierare.
Il mio dilemma era se raccontargli tutto, così mi avrebbe dato un consiglio. Ma io sapevo già quale era il suo consiglio, anche se sapevo che non sarebbe suonato come consiglio, ma come ordine. Mi avrebbe obbligata a stare lontano da Joe e non immischiarmi in faccende che non mi riguardavano, in faccende pericolose.
Ma decisi di parlargliene, le cose si sarebbero messe sicuramente in modo da dover rivelare tutta la verità.
Stavo per andare da mio padre, lo raggiunsi, aprii bocca ma lui mi bloccò dicendomi:
-Amy c'è un ragazzo che ti aspetta in camera tua! Sembra sconvolto…Va tutto bene? Non devi dirmi nulla?
Sbarrai gli occhi. Joe o Nick?
-No papà! E' tutto ok!
Corsi nella stanza per scoprire chi fosse questo ragazzo. Era naturalmente Joe.
-Che succede?
Chiesi. Era davvero sconvolto. Se ne stava seduto sul mio letto con le mani nella giacca e lo sguardo perso nel vuoto.
-Joe? Va tutto bene?
Mi avvicinai a lui. Aveva le lacrime agli occhi. Mi sedetti accanto e lo abbracciai più forte che potei.
-Non ci sono riuscito.
Mi disse tra le lacrime, aveva iniziato a piangere.
-Cosa hai fatto?
Gli chiesi mentre gli accarezzavo la schiena quando ancora eravamo abbracciati.
-Ho detto che non volevo più pagarli ma si sono arrabbiati e mi hanno minacciato.
-Come?
Ci staccammo. Mi guardò negli occhi.
-Hanno detto che se smetto di pagarli ti faranno del male.
-A me?
-Sì Amy…oddio come sono arrabbiato! Ti avevo detto di non immischiarti!
Joe si alzò dal letto e iniziò a fare avanti ed indietro per la stanza, mentre io rimasi seduta sul letto sconvolta.
-Devo dirlo a mio padre.
-Cosa? No Amy! E' peggio! Devi fuggire via di qui! E' l'unico modo!
-No non posso! Cosa racconterò a mio padre?
-Digli che devi fare uno stage in un'altra città!
-E da chi vado?
-Non hai amici fuori città?
Ci pensai un attimo.
-Sì…c'è un ragazzo che conosco, è un amico di mio padre…
-Un ragazzo amico di tuo padre?
-Suo padre è un amico di mio padre precisamente…lui vive ad Atlanta.
-Con chi vive?
-Vive da solo!
-Ma a tuo padre non dovrai dirlo!
-E tu cosa farai intanto?
-Quello che ho sempre fatto!
-Ma..ma…perché vogliono fare del male a me?
-Perché pensano che stiamo insieme.
-Come mai?
Joe mi si avvicinò.
-Dai Amy non chiederlo…so che mi hai sentito..so quello che ho detto quando ero ubriaco…me lo ricordo stranamente…
Arrossii.
-Be'…l'ho dimenticato, tranquillo!
-Non voglio che lo dimentichi…mi dispiace avertelo detto in quello stato..
Mi accarezzò il viso dolcemente. Io chiusi gli occhi, poi si avvicinò per baciarmi ma io mi scansai.
-Perchè Amy?
-Mi dispiace! Non può funzionare!
-Perché no?
-Perchè adesso sono costretta a fuggire, tu starai qui e non voglio vivere una storia a distanza!
-Quindi tu provi lo stesso per me?
Evitai il suo sguardo e non risposi.
-Adesso devi andare…mio padre si insospettirà altrimenti.
-Scusami…fai una cosa Amy, rimani qui, fatti uccidere..a me non importa!
Joe andò via sbattendo la porta.



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8


Joe era bravo a parlare, davvero molto. Avrei dovuto abbandonare la mia vita, abbandonare la mia famiglia per sfuggire ai suoi spacciatori o qualunque cosa erano diventati adesso. Ma avevo avuto un'altra idea, e questa idea era davvero drastica, forse avrebbe infastidito Joe ma non mi interessava.
Le uniche persone ora con cui dovevo parlare erano proprio i suoi genitori, Denis e Paul. Non li avevo mai visti dal vivo, sempre sui giornali, in tv o sui siti di gossip. Credo fossero delle brave persone, avevano ben allevato e cresciuto i proprio figli, ad eccezione di Joe, ma Joe è semplicemente Joe.
Forza e coraggio andai ad incontrarli. Appena mi videro si fecero mille domande in testa, poi mi fecero entrare, dopo aver cercato di convincerli per mezz'ora che non ero un terrorista, un ladro o qualsiasi altra persona.
-Vorrei parlarvi di vostro figlio.
Ecco apparire delle facce sconvolte.
-Sei la sua nuova ragazza?
Chiese mamma Denise.
-Oh no, no! Sono solo una sua amica…
-Sei incinta?
Papà Paul.
-No non riguarda me quello di cui vi voglio parlare o almeno in parte!…Allora Joe è..
All'improvviso comparve Kevin, il primogenito.
-Ciao Amy! Sei Amy, vero?
Kevin mi venne incontro abbracciandomi felicissimo. Ma che diavolo stava succedendo?
-Sì sono io…
-Tesoro, Amy ci stava raccontando qualcosa riguardo Joe..
Denise disse rivolta al figlio.
-Sì lo so, posso anche dirvelo io!
Cosa?!?!?!?
-Joe è partito! E' andato in California a trovare un suo vecchio amico…
-Sei venuta qui per dirci questo?
Mi chiese Paul.
Kevin mi fissava.
-Sì scusate…mi dispiace.

Dopo qualche istante Kevin mi accompagnò fuori.
-Mi spieghi cos'è questa storia? Io non ti conosco neanche!
-Scusami Amy…ma ho dovuto! Non puoi presentarti così di punto in bianco e spiattellare tutto su mio fratello!
-Ma tu sapevi tutto? Non sapeva niente neanche Nick prima che lo seguissimo insieme.
-L'ho saputo dopo che Nick l'ha saputo…
-E come facevi a sapere che io venivo qui?
-Infatti non lo sapevo..ma sapevo quello che stavi per dire, così ti ho fermata.
Aveva senso.
-Joe si arrabbierebbe molto se lo venisse a sapere, lo sai? Joe tiene molto a te…e non vorrebbe mai che tu gli facessi una cosa del genere.
-Io l'ho fatto per proteggere lui..io non voglio partire, non penso che a me facciano del male…
-Possono Amy! In qualche modo dobbiamo fare per togliere Joe dai guai!
-Ma non conoscete qualche avvocato, qualcuno, capace di aiutarlo?
-Sì…infatti adesso che Joe si è deciso a parlarne, farò qualche telefonata..ma acqua in bocca con i miei!
-Ok ok…
Dopo una pausa lo salutai:
-Adesso vado Kevin…grazie e ancora scusa..
-Figurati! Ciao Amy..
-Senti per favore non dire niente a Joe, ok?
-Certo, stai tranquilla.
Mi voltai e raggiunsi il cancello, poi Kevin mi chiamò e mi disse:
-Amy, sei davvero una brava ragazza…sei giusta per mio fratello.
Sorrisi e scomparvi dietro l'angolo.



Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9


Fui svegliata all'improvviso da Kevin, il quale mi disse che aveva contattato alcune persone che potevano occuparsi della questione di Joe, c'era purtroppo solo da aspettare.
Diciamo che ero più sollevata, e sarei andata a trovare Joe quella mattina.
Mi vestii, feci colazione e corsi verso la casa di Joe. Non lo telefonai, volevo fargli una sorpresa. Immaginavo la scena : Joe mi apriva la porta, io gli saltavo addosso, ci abbracciavamo, gioivamo per qualche minuto e poi magari ci saremmo dati anche un bel bacio. Speravo davvero andasse così.
Giunta davanti la sua porta, mi aggiustai i capelli, diedi un'occhiata ai denti sullo specchietto che portavo sempre dietro nella borsa. Suonai al campanello e sfoggiai un sorriso a trentadue denti.
Joe mi aprì, non indossava nessuna maglietta e portava un paio di pantaloncini neri; aveva un'aria tanto sorpresa, quasi come se non mi aspettasse e come se non mi volesse lì.
-Amy! Ciao, che ci fai qui?
-Hai saputo la bella notizia?
Urlai dalla gioia, ma Joe non accennò neanche ad un sorriso.
-Sì..
Apparve sul suo volto un finto sorriso che spense il mio.
-Che succede Joe?
-Be'..vedi, adesso non è proprio il momento di festeggiare Amy…
-C'è qualcuno in casa?
Entrai dentro scansandolo. Andai dritta nella sua camera dove c'era una ragazza con i capelli biondi in biancheria intima, magra come un bastoncino.
-Senti..mi..mi dispiace.
Mi venne incontro Joe con aria dispiaciuta.
-No! Non mi devi nessuna giustificazione o scusa! Questa è la tua vita! Io non sono nessuno per te! Anzi, quanto mi dispiace averti conosciuto quel giorno.
Uscii sbattendo la porta. Adesso Joe Jonas aveva chiuso definitivamente con me.

Era chiaro che Joe non sapeva tenere la bocca chiusa. Per tutto il giorno ricevetti telefonate da Nick, da Kevin e da Joe ovviamente. Ma io avevo chiuso con la famiglia Jonas.
Ero chiusa nella mia stanza a mangiare schifezze varie, il cosiddetto cibo spazzatura. Mio padre bussò alla porta per domandarmi cosa c'era che non andava.
-Niente papà…è tutto ok!
-Di solito mangi tutta questa roba quando sei arrabbiata. C'entra un ragazzo?
Era seduto accanto a me sul letto.
-Forse..ma presto me ne dimenticherò. Stai tranquillo!
-E' quel ragazzo dell'altro giorno? Mi sembra un bravo ragazzo.
-Sì è lui…e invece non lo è!
-State insieme?
-No! Per carità!
-E allora perché stai così male se non ti piace?
-E' complicato, credo!
-Senti tesoro, tutto ciò che ti preoccupa e che ti fa stare male si sistemerà, ne sono sicuro! Sei una ragazza forte, brava e non desidererei altra figlia all'infuori di te!
-Grazie papà! Il merito è tuo! Mi hai saputo crescere!
Lo abbraccia forte.
-Adesso perché non lo chiami? O almeno richiami chi ti sta chiamando per tutto il giorno! Non è bello far stare così in ansia le persone!
-Ok papi!
Risi, lo salutai ed eseguii il suo ordine.
<< Amy! Santo cielo perché non hai risposto? Ok sì lo so il perché, però a me potevi rispondere! >>
<< Scusa Nick, lo so…ma ero arrabbiata! >>
<< Lo capisco perfettamente! >>
<< Ma in realtà non dovrei essere arrabbiata, non stiamo neanche insieme >>
<< Lo so, ma tu ami Joe, non è vero? >>
<< Sì, lo amo…e mi dà fastidio il fatto che mi abbia detto tutto quelle parole, cioè che vuole stare con me per tutta la vita…e poi continua ad andare a letto con altre ragazze?? >>
<< Credo lo dovresti dire a lui questo >>
<< Non ce la faccio >>
<< Sì che ce la fai! Sei forte Amy…non sei partita, nonostante sapessi che ti sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa! Ce la farai! Ne sono sicuro! >>
<< Grazie Nick..davvero…sei un amico… >>
<< Figurati…e tu sei un'amica per me >>
<< Senti, anche Kevin mi ha chiamato, adesso devo richiamare anche lui >>
<< Tranquilla è qui con me, riferirò tutto, cioè che stai bene e che parlerai con Joe >>
<< Grazie tesoro..ci sentiamo..notte >>
Adesso dovevo solo andare da Joe.



MY SPACE
Scusate davvero l'enorme ritardo, ma purtroppo sto avendo problemi con la connessione! >.<
Spero di riuscire a postare l'altro capitolo domani!
Ultimo capitolo nessuna recensione!=( Delusa, delusa!
Spero che a questo capitolo qualcuno recensisce! =)
Ultima cosa: avete comprato l'album di Joe??? Io sì, oggi! ^^
Al prossimo capitolo!! Baciii :***




Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10


Non lo richiamai, mi presentai davanti la sua porta di nuovo, e di nuovo speravo di non rivivere la stessa situazione, ma le possibilità erano una su un milione.
Sicura di me, e sicura di quello che avrei detto suonai al campanello. Joe aprì e appena mi vide iniziò a dire mille cose senza senso. -Io..ti chiamavo, cioè, forse scusa se sono stato insistente! ma dovevo, era mio obbligo chiamarti, forse non tutte quelle volte, ma poi non sembrava che non mi dispiacesse e quindi ho chiamato e chiamato e tu.
-Basta! Joe! Sei ridicolo.
Risi divertita, e Joe si rilassò. Era davvero teso.
-Allora, sono venuta qui per dirti che magari ho reagito in maniera eccessiva e che non dovevo dirti quelle cose, sono state davvero cattive. Non è vero che rimpiango il giorno in cui ci siamo conosciuti, anzi è stato un onore incontrarti. - feci una pausa, adesso arrivava la parte più critica - E infine io, io….
Oddio, perché non ci riuscivo? Non sembrava così difficile dirlo nella mia testa.
-Cosa?
-Io..io…voglio uscire con te!
Ma come mi era uscita?
-Ok, va bene..ma sembra che tu stavi per dire qualcos'altro, qualcosa di più impegnativo.
-No no era questo…
-Ok, me lo dirai più tardi allora!
Mi sorrise e uscimmo.

Cenammo ad un ristorante meraviglioso, poi passeggiamo a Central Park. Ci fermammo su un ponte di legno che sovrastava un lago.
-Sei pronta per dirmi quello che dovevi dirmi?
Perfetto, non si era dimenticato.
-Joe, vedi…non è facile per me…forse perché non l'ho mai detto a nessuno prima d'ora, per questo mi risulta difficile.
-Se lo senti davvero non è difficile Amy, posso iniziare io se vuoi, ti va?
Mi accarezzò e annuii.
-Amy Bennet io sono profondamente deluso e dispiaciuto per quello che ho fatto ieri sera…e devi sapere perché l'ho fatto…l'ho fatto perché da tanto non ho nella mia vita una ragazza, e mi manca…ma adesso sono sicuro di averla trovata…quella ragazza sei tu e io… io ti amo….mi sono innamorato di te..e se tu me lo permetti vorrei passare il resto della mia vita con te.
Mi ero completamente sciolta! Potevo mai desiderare un ragazzo più perfetto di Joe? No! Perché lui era la perfezione, ma pensando proprio a questa cosa, mi venne in mente che Joe aveva un figlio. Sarebbe stato un problema sicuramente.
-Joe…io non posso…
-Perché?
-Perchè hai un figlio! Come possiamo vivere una vita normale?
-Ma io lo vado a trovare una volta al mese soltanto! Non è un problema! Non sono divorziato! E' solo un bambino.
-Solo un bambino? No, sono stata una sciocca e venire qui, ad uscire con te stasera. Purtroppo non sei un ragazzo libero, io non posso incasinarmi la vita.
-Dai Amy, in qualche modo faremo, ti prego!
-Quando trovi una soluzione chiamami, anche se so che non la troverai mai, perché non c'è una soluzione!
Scappai via in lacrime. Perché doveva andarmi tutto storto?



MY SPACE
Ciao!! Come promesso, ho aggiornato presto!!
Purtroppo questo capitolo è un po' cortino e mi dispiace!
Alla prossima!! ^^




Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11


Questa volta nessuna chiamata, ma direttamente alla mia porta di casa. Mi pesava tantissimo andare ad aprire, ma dovetti.
-Ci sei riuscita Amy! Sono qui fuori da più di mezz'ora!
-Cosa vuoi Nick? Non puoi presentarti qui o chiamarmi ogni volta che io e tuo fratello litighiamo!
-Questa volta credo che tu abbia sbagliato!
-Io? Non penso proprio.
-Suo figlio non è mai stato un impedimento per nessuna ragazza finora, perché dovrebbe essere con te adesso?
-La verità è che ho paura.
-Di cosa?
-Di tutto questo. Non è bello l'amore, Nick.
-Sì che lo è invece.
Mise le sue mani sulle mie spalle.
-Credimi Amy, l'amore è la cosa più bella al mondo. Tu l'hai trovato e non puoi voltargli le spalle. Devi farti coraggio, lasciarti andare ed amarlo liberamente.
-Non credo sia facile, e non credo che possa funzionare tra me e Joe.
-Lui ti ama, tu lo ami, dove sta il problema?
-Non ho mai provato prima questo sentimento, tutte queste emozioni forti che provo con Joe, io non riesco a controllarle…e sono belle ma anche..non lo so Nick..tutto questo mi confonde.
-Sei innamorata Amy…è meraviglioso…devi lasciarti andare…parla con Joe, discutete di questo..della tua paura…del fatto che lo ami così tanto.
-Non gli ho ancora detto che lo amo…
-E perché?
-Non ce l'ho fatta.
-Ce la puoi fare! Fidati!
-Devo pensarci.
-Ok, pensaci…ma non metterci troppo…la vita è così breve.
Nick mi salutò e andò via.

Dopo circa una settimana di sana riflessione, mi ero decisa. Perché gettare tutto questo? Perché? Desideravo qualcuno da amare, l'avevo finalmente trovato, non volevo rinunciarci. Non volevo rinunciare a lui. Volevo stare con lui. Questo dovevo fare.
Uscii di casa, presi il cellulare e chiamai Joe.
-Amy! Per fortuna che hai chiamato! Ti stavo per chiamare io, devo dirti una cosa importante!
-Anche io! Fa parlare me però!
-No no, devo dirti davvero una cosa importante.
-Joe, io.io ti amo.
Dopo quella frase, il mio cellulare fu scaraventato a terra. Io ero tenuta da due uomini, non riuscii neanche a vederli in faccia. Mi tenevano strettissima e mi trascinarono in un furgone nero. Una volta salita dentro, mi tapparono la bocca con una fascia e mi legarono piedi e mani con una fune. Mi avevano presa.




Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12


-Cosa volete da me???
Urlavo e urlavo ma non c'era verso che capissero quello che dicevo, la mia bocca era tappata e non usciva neanche una parola ben scandita dalla mia bocca.
-Stai calma tesoro. Presto arriveremo a casa.
Disse uno degli uomini. Aveva sulla quarantina, capelli neri e voce roca, forse dal troppo fumo.
Io continuavo ad urlare e a scuotermi per liberarmi delle funi.
-Falla stare zitta, mi sta dando fastidio adesso!
Disse quello che stava al volante. Erano in tutto tre.

Finalmente arrivammo in qualsiasi posto dovevano portarmi. Era una vecchia casa di legno. Non c'era nessuno, era disabitata. Chissà dove mi trovavo. Chissà se qualcuno mi avrebbe mai trovata. Volevo tornare a casa, solo questo. Non desideravo altro.
Una volta dentro, mi legarono ad una sedia e uno di loro disse:
-Sai perché ti trovi qui suppongo.
Mi tolse la fascia.
-Cosa volete da me?
-Vogliamo che il tuo ragazzo ci paghi ancora, altrimenti può dire addio al tuo bel faccino.
-Puoi scordartelo!
-Lo vedremo! Adesso perché non ci parli e gli dici dove sei?
Mi passò un telefono e appena sentii la voce di Joe, urlai.
-Joe! Joe! Aiuto! Mi hanno rapita!
-Ehi calma! Non gridare!
Disse l'uomo.
-Dove sei?
Urlò Joe dall'altro lato del telefono.
-Non lo so! Vieni ti prego!
L'uomo si mise il telefono all'orecchio e disse a Joe che lo aspettava in quel posto e doveva portare centomila dollari.

Dopo un'ora sentii una macchina. Pregai che fosse lui.
Entrò Joe con una valigetta. L'uomo disse di posarla a terra e di andare via, io sarei uscita dopo aver controllato se il denaro era davvero lì dentro. Joe ubbidì.
Quando l'uomo stava per aprire la valigetta, saltarono da ogni lato della casa poliziotti che entrano dentro ed arrestarono tutti e tre gli uomini. Poi Joe corse verso di me, mi liberò dalle funi. Gli saltai addosso e lo baciai intensamente. Quanto avevo desiderato quel bacio. Quanto avevo desiderato Joe.
-Ti amo anche io Amy.
Mi disse. Sorrisi e poi aggiunse:
-Ti prego puoi ridirmelo anche tu ora?
Senza esitare, risposi:
-Ti amo Joe Jonas!
Joe mi guardò storto.
-Ok! Joseph Adam Jonas!
-Voglio sentire il mio nome completo nelle occasioni speciali!
Scoppiammo a ridere.
-Tu sei tutto strano!




Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13


-Io davvero non capisco come sia possibile che quei brutti ceffi mi abbiano rapita se Kevin mi aveva detto che era tutto apposto dato che aveva parlato con delle persone che potevano occuparsene!
Eravamo nel giardino di casa di Joe, io, Joe, Nick, Kevin e sua moglie.
-Amy, Joe stava per dirti che non era andato tutto bene quando ti hanno rapita!
Rispose Kevin.
-Ah ecco!
Esclamai io, lanciando un'occhiata a Joe e stampandogli un bacio dopo sulle labbra.
-L'importante è che tutto sia andato bene! Tutto è stato risolto!
Affermò deciso Nick.
-Adesso cosa avrete intenzione di fare?
Ci chiese Kevin.
-Io credo che faremo un bel viaggetto in California e anche a Las Vegas.
Rispose Joe.
-Non vorrete mica sposarvi?
Chiese Nick preoccupato.
-Oh no! Assolutamente! Siamo troppo giovani ancora!
Risposi io.
-Bene! Vi divertirete di sicuro!
Disse Kevin sorridente.
-Adesso ho il mio Joe! Cosa potrebbe andare storto? Certo i problemi ci saranno ma li risolveremo insieme! E niente più bugie! Vero?
-Certo amore mio!
Altro bacio meno casto, così Nick urlò:
-Dai ragazzi basta adesso! Andate dentro se volete fare altro!
Tutti scoppiamo a ridere.
-Nick è ora che ti trovi una ragazza!
Esclamò Joe.
-Simpatico! Davvero molto!




Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=826736