Never forget

di Lady Hime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ryuugu Rena - Cicale ***
Capitolo 2: *** Sonozaki Shion - Sei minuti ***
Capitolo 3: *** Sonozaki Mion - Odio ***
Capitolo 4: *** Maebara Keiichi - Speranza ***
Capitolo 5: *** Hanyuu - Moneta ***
Capitolo 6: *** Furude Rika - Addio ***
Capitolo 7: *** Hojo Satoshi - Grida ***
Capitolo 8: *** Hojo Satoko - Lacrime ***
Capitolo 9: *** Takano Miyo - Dio ***



Capitolo 1
*** Ryuugu Rena - Cicale ***


Per non dimenticare
Ryuugu Rena
Cicale



Rena Ryuugu non aveva sempre vissuto ad Hinamizawa, lo sapevano tutti. Quello che molti ignoravano era che il suo nome non era sempre stato Rena.
Reina Ryuugu l'avevano battezzata i suoi genitori alla nascita.
Rena Ryuugu si era battezzata lei stessa quando era tornata ad Hinamizawa.
Era stato il punto d'inizio per cercare la felicità, lasciandosi alle spalle tutto ciò che era successo.
Sembrava esserci riuscita, ma poi era arrivata lei.
Ritsuko avrebbe contaminato la felicità che aveva duramente cercato di conquistare.
Con quelle mani sporche, con quel suo sorriso falso.
Per questo continuò a colpire, anche quando il corpo smise di reagire.
«Muori! Muori! Muori! Muori! Muori! Muori! Muori!».
Lo gridava come una forsennata, incitata dal canto delle cicale.
Fu allora che capì.
Le cicale non stavano piangendo.
Stavano ridendo.

(120 parole)


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Capitolo 2
*** Sonozaki Shion - Sei minuti ***


Per non dimenticare
Sonozaki Shion
Sei Minuti



Shion Sonozaki era nata sei minuti dopo sua sorella.
Soltano sei. Mion Sonozaki aveva visto la luce del sole esattamente 420 secondi prima, conquistando il ruolo di capofamiglia; lei invece, piangendo alle 12:06, si era addossata il ruolo di indesiderata.
Sua sorella era stata chiamata Mion; lei aveva avuto come iniziale di quello stesso nome la sesta lettera dopo la M: Shion.
Era stata rinchiusa in una scuola privata per garantire a Mion la successione; non aveva avuto particolare importanza il meglio per lei.
Mion cresceva vezzeggiata tra i membri della loro famiglia, lei viveva nascosta come una ladra in un istituto lontano.
Non provava però, rancore verso sua sorella: loro erano gemelle e come tali si volevano bene.
Erano identiche, stessi capelli lunghi e stessi occhi all'ingiù. Ciò che le separava era un destino, una lettera e soltano sei minuti.


(128 parole)

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Capitolo 3
*** Sonozaki Mion - Odio ***


Per non dimenticare
Sonozaki Mion
Odio



Mion sapeva di non essere la vera erede del casato Sonozaki da molto tempo.
Era consapevole che ci sarebbe dovuta essere lei al posto di sua sorella, in una scuola lontana da Hinamizawa.
Il destino però, aveva scelto lei per ricoprire la carica di capofamiglia, non sua sorella. Ne era profondamente orgogliosa; Shion probabilmente non ne sarebbe stata in grado, si sarebbe fatta prendere dalle emozioni.
«Io sono forte.E quando verrà il momento le permetterò di vivere quì con noi».
Si discolpava così, nelle notti buie, quando non riusciva a prendere sonno.
Non era stata colpa sua.
Allora perché, quando Shion le si era avventata al collo, non si era difesa? Allora perchè nemmeno in quel momento, rinchiusa nei sotterranei di casa Sonozaki, riusciva ad odiarla? Dov'era finito l'odio?
Probabilmente perso tra i sensi di colpa.

(133 parole)

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Capitolo 4
*** Maebara Keiichi - Speranza ***


Per non dimenticare
Maebara Keiichi
Speranza




Keiichi, da quando era giunto ad Hinamizawa, si era sentito osservato.
La prima volta, durante la visita della casa nuova con i suoi genitori, non ci aveva dato troppo peso; aveva attribuito quella sensazione di disagio a suo padre, capace di metterlo in soggezione con la sola presenza.
Nel momento in cui aveva iniziato a frequentare la scuola però, quell'impressione non l'aveva abbandonato; avvertiva uno sguardo pungente su di se, continuamente.
Perfino mentre uccideva Rena e Mion lo percepiva: due occhi lo fissavano, lo studiavano, senza tregua.
Corse, nel tentativo di sfuggire, a chiunque appartenessero, invano, con un senso esasperante di paura per ciò che aveva appena fatto.
Maebara Keiichi non avrebbe mai immaginato di essere speranza, per quegli occhi stanchi, di essere l'unica preziosa illusione per Furude Rika.
«E' lui Hanyuu, sarà lui che ci salverà ».



(120 parole)



L'ho finita, l'ho finita!
*lacrimuccia*
Grazie a tutti coloro che hanno recensito\seguito\letto. ^^
Alla prossima
 

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Capitolo 5
*** Hanyuu - Moneta ***


Per non dimenticare
Hanyuu
Moneta


Hanyuu era al fianco di Rika da molto tempo, com'era giusto che fosse.
Furude Rika era la sua reincarnazione, intrappolata in un futuro macchiato di sangue.
Lottava per raggiungere il 1° luglio, per superare il Watanagashi, con tutte le sue forze.
E lei non faceva altro che accompagnarla alla morte.
«Inutile, così inutile».
Osservava ogni arco immobile, senza poter fare nulla, e quando il tutto spietato terminava, adempiva al suo compito di Monaco.
Pagava con le sue energie la creazione di una nuova Hinamizawa.
Pagava con la sua magia la rinascita di Rika.
Pagava con le sue lacrime la propria incapacità a credere.
Ed ogni notte, osservava le pedine di quel futuro in bilico, chiedendo scusa.
«Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace»
Con che moneta si compra, il perdono?

(118 parole)


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Capitolo 6
*** Furude Rika - Addio ***


Per non dimenticare
Furude Rika
Addio



La danza che Rika offriva per il Watanagashi era un addio.
Un saluto alle giornate serene che le erano state permesse;
un saluto alla tregua che presagiva la tragedia;
un saluto alla cicale che iniziavano a piangere;
un saluto all'innocenza che avrebbe perso a breve*.
Ogni volta che indossava la Hakama, Rika diceva addio, ma era un Sayonara ripetuto così tante volte che ormai aveva preso lo stesso gusto stantio.
«Questa volta ce la faremo Rika?»
«E' un tono rassegnato quello che sento, Hanyuu?».  
Un Sayonara che sapeva di rassegnazione, quella che marciva dentro di lei mentre i tamburi celebravano il suo ingresso alla gente ignara di Hinamizawa.

(105 parole)









*"
un saluto all'innocenza che avrebbe perso a breve", si intende il suo sventramento ed il trattamendo che nella serie le riservano, che come commentano nello stesso Higurashi "E' un trattamento irrispettoso, come se fosse una prostituta".

Alla prossima \o
Ormai mancano Satoko e Keiichi!
Hime

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Capitolo 7
*** Hojo Satoshi - Grida ***


Per non dimenticare
Hojo Satoshi
Grida





Quando Satoshi entrava in casa, le urla gli trapanavano il cervello.

Era guerra, ogni giorno. Satoko la combatteva, cercando il suo appoggio.
Non poteva far altro che asciugarle le lacrime, abbracciarla e confortarla, ma non era abbastanza.
Lo sguardo di sua sorella perse il luccichio tipicamente puerile, scavando due occhiaie profonde sul viso scarno.
Il sorriso sparì sostituito dai lividi, la felicità venne inghiottita dalle grida.
La pace non arrivava; gli avevano raccontato, i suoi genitori, che non giunge da sola, va conquistata.
Fu per quello che prese una decisione. Per salvarla, soltanto ciò.
Attese che sua zia arrivasse nel luogo designato, per colpirla con violenza una, dieci, cento volte.
Poi tutto rimase immobile, ma le urla continuarono a ronzargli nella testa, sorde, spietate, continue.
Satoshi imparò la lezione.
Una volta scomparso, il silenzio non torna più.

(127 parole)

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Capitolo 8
*** Hojo Satoko - Lacrime ***


Per non dimenticare
Hojo Satoko
Lacrime



Satoko piangeva spesso, un tempo.
Se all’inizio era stato un modo piuttosto comune di sfogarsi, era diventato lentamente un’arma per ottenere quel che desiderava, con una eccezionale facilità. I suoi genitori, troppo stanchi e impegnati a far finta che lei non esistesse, erano dei soggetti ideali per una tattica così semplice.
Aveva pianto per ottenere l’ultima fetta di torta, per non andare al pranzo con gli zii, per restare a guardare la tv fino a tardi.
Satoko, da grande esperta di trappole, organizzava le cose a puntino, per creare le situazioni adatte alla sua tecnica perfetta.
Non ricordava esattamente quando, ma le lacrime, ad un tratto, erano diventate spontanee; forse per abitudine, forse per la disarmante realizzazione di come bastassero due gocce salate a farla diventare un elemento fastidioso, da tornar presto ad ignorare al modico prezzo di un “Sì”.
Soltanto a Satoshi importava di asciugargliele, quelle lacrime, sempre; ma poi, anche le sue mani calde sugli occhi lucidi erano scomparse.
Satoko aveva pianto, gridato, vomitato, ma Satoshi non l'aveva raggiunta.
Non versò più una lacrima. Attendeva quelle di gioia, che sarebbero tornate con Satoshi, un giorno.

(180 parole)

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Capitolo 9
*** Takano Miyo - Dio ***


Per non dimenticare
Takano Miyo
Dio


Quella notte, Tanashi Miyoko pensò di morire; non importava quanto stesse correndo, non c'era alcuna via d'uscita.
Sembrava un eterno labirinto, dove qualcuno si era divertita ad abbandonarla, con un branco di lupi famelici ad inseguirla.
Quei passi, sempre più vicini, sempre più spaventosi, parevano raggiungerla, ma non distingueva più se era il suo udito o una sconfinata paura a suggerirglielo.
Quando si accasciò a terra, fu certa che c'era soltanto la pioggia ad accompagnarla, che c’era soltanto Dio a godersi il suo patetico spettacolo. 
Provò un odio inaudito verso quel cielo piangente. 
«Se non puoi darmi la felicità che mi spetta, uccidimi. Uccidimi con quel fulmine, stupido Dio! Miyoko Tanashi è proprio qui!».
Durò soltanto un attimo; la luce accecante del fulmine la stordì, rivide nei suoi stessi occhi la vita che stava vivendo.
Lo realizzò soltanto allora, mentre la pioggia lentamente diminuiva ed il temporale andava calmandosi.
Non c'era nessun Dio ad ascoltarla.


(149 parole)






*trollface* Non ve lo aspettavate, dite la verità. In effetti, nemmeno io :°D Ci ho pensato ieri sera, e visto che per Keiichi sono ancora in alto mare *COFF* ho pensato che fosse un'ottimo modo (?) per farvi aspettare la conclusione.

Io adoro Takano; nella ff ho usato il suo nome "da piccola" perché in fondo qui non era ancora la Takano Miyo che conosciamo.
Bhe, che dire, alla prossima xD Giuro che prima o poi avrò l'ispirazione anche per quel pirla di Keiichi!

Hime

(Grazie per le recensioni, mi fanno felicissima ç_ç)

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