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di LUNATICGIRL82
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** you are my sweet violent urge!! ***
Capitolo 2: *** incontro in prigione ***
Capitolo 3: *** ricatto erotico ***
Capitolo 4: *** the secret should be out.. ***



Capitolo 1
*** you are my sweet violent urge!! ***


Dopo tutto quello che era successo, dopo tutto quello che avevo
 
vissuto, tornare a casa mia mi faceva uno strano effetto, rivivere quelle
 
emozioni, quelle paure, il terrore era ancora li, racchiuso tra quelle
 
mure....in realta' non aveva mai lasciato quel posto. Ma stavolta era
 
tutto diverso, io lo ero, la mia vita era stata stravolta da un uomo che
 
temevo, che mi aveva ferita, molestata, ma solo per paura di amare
 
ancora. Quest'uomo ora e' in prigione per me, perche ha preferito cosi,
 
prendersi delle colpe che non sono sue, pur di salvarmi. Ma non posso
 
rimanere qui a guardarmi intorno, anche se noto che tutto era come l
 
avevo lasciato, tutto era un gran casino, puo sembrare strano ma se
 
chiudo gli occhi posso sentire e vivere ancora il suo profumo, forse in
 
realta' non c'e', forse in realta' e'solo dentro di me, dentro le mie narici,
 
nella mia testa, nel mio cuore, respiro fino a toccare l anima, la deve
 
rimanere per non dimenticarlo. Non vedo Shannon da giorni ormai, si
 
stara chiedendo perche non sono ancora andato a trovarlo,  - amore
 
mio non pensare che ti stia abbandonando, perche non e' cosi, non
 
vedo l ora di rivederti e di poterti parlare, dobbiamo chiarire tante cose,
 
faro' di tutto per farti uscire da li!- Si, ero piu sicura che mai,
 
quell'esperienza mi aveva fortificata,rendendomi forte e decisa, niente
 
avrebbe potuto farmi cambiare idea. Lui mi stava dando il coraggio di
 
amare, il coraggio di vivere, il coraggio di sentire, il coraggio di vedere ,
 
il coraggio mi  dàva la forza, era tempo di agire. Dovevo solo rimettere
 
a posto un po quello che avevo lasciato in sospeso per qualche mese,
 
chi mi vedra' in giro mi chiedera' dove sono sparita,
 
perche avessi lasciato il lavoro senza dire niente. Non ho piu sentito gli
 
amici, quelli mi hanno lasciato tanti messaggi in segreteria, con calma
 
rispondero' a tutti. La sera si faceva sempre piu' vicina e scura, ormai era
 
autunno inoltrato, faceva buio presto, ma io amavo il buio, non lo
 
temevo.
Avevo appena finito di sistemare casa, cambiare le lenzuola del letto,
 
conservare le sue lettere anonime, in una scatola piccola  color rosa, che
 
tenevo chiusa nel cassetto. Mi sentivo un robot, facevo tante cose alle
 
volta, senza farci caso, avevo solo un pensiero in mente, Shannon, il
 
giorno dopo l avrei rivisto. Mi seggo sul divano che sta sotto la finestra
 
grande in cucina,  la luce dei lampioni entra dentro e illumina lo spazio
 
attorno a me, prendo il cellulare e mando un messaggio unico per tutti i
 
miei amici.."Ragazzi scusate se non mi sono fatta sentire per cosi tanto
 
tempo, ma ora sono tornata, quando ci vedremo vi spieghero'tutto per
 
bene, vi chiedo solo una cosa, non fatemi domande, ascoltate e basta..".
 
Invio il testo, incurante se si faranno sentire o no, decido di fare una
 
doccia per rilassarmi, accendo lo e ascolto un po di musica classica,
 
quella mi rilassa sempre. Mi asciugo e indosso il pigiama, il letto mi
 
aspetta. La notte trascorse tranquilla, finalmente le prime luci dell alba
 
avanzavano timide, le vedevo da dietro la finestra, mi ero alzata presto,
 
avevo davanti a me un lungo e importante giorno, dovevo essere
 
pronta a tutto, lo ero, lo sarebbe stato anche shannon?

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Capitolo 2
*** incontro in prigione ***


 Non so cosa dovro aspettarmi dall incontro con shannon, non so come reagiro’ quando lo vedro’, saro’ felice?triste?arrabbiata?L’unica cosa di cui posso essere certa e’che mi e’mancato e che non vedo l ora di vederlo.  Mi sbrigo il piu velocemente possibile,  l ansia mi sta uccidendo, il cuore continua a battere velocemente ormai da ore, sara’ normale? Prendo un paio di jeans e una magliettina aderente color  lilla dall armadio, stivali neri bassi e sono pronta, devo essere bella per lui, voglio che non si scordera’ di me nei giorni in cui rimarra’ chiuso la dentro, voglio che mi ricordi e che pensi a me. Passo un po di rimmel sulle ciglia, lucida labbra sulla bocca color rosa, e poi il suo profumo, o per meglio dire, il profumo che a lui piace tanto, ne spruzzo un po sui vestiti e dietro le orecchie, ora si sono pronta posso andare. Un ultimo sguardo allo specchio,  poi corro in salone a prendere un borsone con i vestiti puliti di shannon, penso a tutto quello di cui potrebbe avere bisogno e glie lo porto. Sono in macchina e non faccio altro che pensare a come reagira’ lui quando mi vedra’ davanti a se, spero che sara contento di vedermi, spero che non abbia dormito la  notte pensado a me,  spero che stia bene senza di me…Dopo circa venti minuti arrivo a destinazione, posteggio la macchina nello spazio riservato ai visitatori, raggiungo l entrata, spiego  a chi di dover  il motivo per cui io sia  li, purtroppo l orario delle vsite non era quello giusto, mancavano 30 minuti ancora, non avrei sopportato  di dover aspettare per molto tampo , ma dovevo, cosi mi seggo su un divanetto e compilo un foglio con i miei dati, nome, cognome, eta’, tipo di parentela con il detenuto e quanto altro. Fatto questo, mi alzo per ritornare indietro il modulo al poliziotto che notando il nome della persona per cui ero la, mi guarda e ride. Ricambio con uno sguardo fulmineo, “cosa ci trova di cosi divertente?”chiedo incuriosita ma infastidita. “shannon leto…quest uomo ha piu donne del miglior gigolo in circolazione..!”.  Cosa voleva insinuare?”in che senso mi scusi?ha ricevuto visite da altre donne?”, la risposta era prevedibile, speravo  solo che fossero imparentate con lui, forse erano le sue cugine, o amiche, o che so io, ma la cosa mi altero’ parecchio, “quando comincera’l orario di visite mi avverta perfavore!”, gli dissi allontanandomi. Non riuscivo a stare seduta e ferma cosi decisi di fare un giro negli spazi consentiti ai non “addetti ai lavori”, mi guardai un po intorno, gente che entrava  gente che usciva, delinquenti, ladri, prostitute, pazzi psicopatici, c’era di tutto. Quel posto era orribile, cupo, sporco, non osavo immaginare come dovevano sentirsi ed essere  i detenuti dietro le sbarre, a quel pensiero chiusi gli occhi e con la mano sul cuore speravo che shannon stesse bene. Mezz ora era passata, mi misi in fila insieme alle altre persone che era andate a trovare i loro cari, mi diedero un cartoncino plastificato che serviva da pass di riconoscimento, lo misi al collo, poi  venne il mio turno per entrare, il cuore lo sentivo in gola, le mani mi tremavano, per il nervosismo cominciai a moridicchiarmi il labbro inferiore. Entrai in una stanza buia, c’era una parete di plastica divisoria, delle sedie, le guardie giravano intorno per controllare che tutto fosse tranquillo,  avrei voluto tanto vederlo subito, shannon ancora non era seduto al suo posto, io si,  lo aspettavo con ansia, dopo cinque minuti, vidi aprire una porta,  era lui  vestito di arancione, indossava  una tuta con una cerniera  davanti, manette ai polsi e un occhio nero!Quando finalmente me lo ritrovai davanti, mi alzai in piedi di scatto, avrei voluto rompere quel maledetto vetro ed abbracciarlo,  ma mi limitai a mettere una mano sopra il vetro, sperando che anche shannon ricambiasse il gesto, e cosi fece, lentamente, sembrava un momento infinito, la mano gli tremava, mi sorrise, io cominciai a piangere, riuscivo a sentire cio che mi diceva..”no steph non piangere, ti prego..”, degluti e mi sedetti sempre tenendo lo sguardo sui suoi occhi che si incrociarono con i miei, ma i suoi riuscivano a brillare nonostante la situazione, i miei erano tristi e inconsolabili. Fu uno strazio per me vederlo in quelle condizioni..come stai shan?”, gli chiesi dolcemente per paura che gli altri potessero sentirci. Che domanda stupida pensai subito dopo, come poteva sentirsi la dentro?”potrebbe andare meglio steph, tu come stai?dimmi che e’ tutto ok, mi basta questo per essere tranquillo..”. Gli menti, non volevo ma dovevo, “mi manchi amore mio, ti trovero’ al piu presto possibile un avvocato te lo prometto.” Anche se non sapevo  dove prendere i soldi ma avrei trovato una soluzione, lo volevo  fuori di li, a casa con me. “come ti trattano qui dentro?non so cosa ti possa servire, ti ho portato dei vestiti puliti, dei libri se hai bisogno di altro dimmelo, domani torno e…“ “Stephanie, mi serve soltanto una cosa, la piu importante..”, “quale?”, gli chiesi curiosa, “voglio una tua foto, voglio un tuo maglioncino e voglio il tuo profumo!”, mi disse quasi con le lacrime agli occhi. “Tu sei l unico motivo per cui vado avanti,  spero che tutto finisca presto perche mi manchi, qui dentro non e’ proprio come essere in albergo..”, “chi ti ha fatto l occhio nero shan?”, chiesi fissandolo,volevo una risposta sincera. “non mentirmi, se ti toccano faccio il  casino qui dentro, glie la faccio pagare a tutti!”, risposi ad alta voce attirando l attenzione di una delle guardie, mi voltai e  la  guardai snobbandola, non mi faceva paura. “steph e’stato un incidente, un motivo banale, un fraintendimento, purtroppo il mio compagno di cella e’ alto due metri e ha il doppio dei miei muscoli…”, rispose abbassando lo sguardo, “non puoi chiedere di spostarti?tu sei uno tranquillo, sicuramente se ne accorgeranno e ti…”, non mi lascio’ tempo per finire la frase, “ho ucciso mio fratello, ti ho molestata. Ti ho rovinato la vita, non sono tanto tranquillo…”, “tu sei speciale shannon, solo che nessuno mai se ne e’accorto, va bene hai sbagliato, ma sono convinta che non saresti mai andato oltre con me, lo so, io sono stata sempre vicino a te non dimenticarlo..”. L espressione del suo volto stava cambiando..”qui dentro hai tutto il tempo per riflettere sulla tua vita, sui tuoi sbagli, su quello che hai fatto e su quello che vorresti fare una volta fuori, non ci sono scuse per i miei errori, se sono qui e’perche me lo merito, e mi vergogno come un ladro per averti trattata in quel modo, questo lo sai si?”, “si lo so, per questo di ho dato un'altra possibilita, non sei un santo, nessuno lo e’, tu ti sei pentito, ma non ti perdonero’ mai shannon solo per una cosa..”,  quell affermazione lo aveva stupito..”di cosa stai parlando?”, gli sorrisi piangendo, “dovevo esserci io al tuo posto!tu ti sei preso colpe che non meriti e se non troviamo un buon avvocato con le palle rischi di marcirci qui dentro, e se dovesse succedere io…”, presi un respiro profondo, “no, non dirlo neanche, ci sara’ una soluzione, steph tu sei intelligente, furba e sveglia ho fiducia in te!”, mi rassicuro’ shan, “pero’ci vorranno tanti soldi dove li trovo??dovro’vendermi la casa, la macchina..”, divenni triste a questo pensiero ma se mancavano quelli non avrei potuto pagare le parcelle del difensore, “c’e’ un mio amico che lavora alla Union Bank di LA, vai li, incontralo e  digli della situazione, portalo qui, venite insieme, lui sa come aiutarti, spieghero’tutto a lui, ok?la prossima volta, portalo con te!”, mi supplico’ mentre la guardia lo prese per il braccio facendolo allontanare. Il tempo era scaduto, era ora di andare, mi alzai ma rimasi a guardarlo mentre scompariva dietro la porta, mi mando un bacio da lontano e mi sorrise, il suo sorriso mi scaldo’il cuore e mi fece sentire piu tranquilla. Dovevo andare subito in quella banca e parlare con quell uomo, usci’ di fretta, quasi dimenticandomi di levare il cartellino che avevo al collo, entrai in macchina e senza perdere tempo mi insinuai tra il traffico della citta’, pregando che lui fosse dalla mia parte e che mi potesse consigliare sul da farsi..

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Capitolo 3
*** ricatto erotico ***


 
 

Guidavo la macchina di shannon, la cherookee nera, mi aveva dato il permesso di prendere e usare quello che mi
 
serviva, mi aveva lasciato le chiavi di casa sua, ero libera di fare cio che volevo, si fidava di me. Dovevo andare in
 
banca a cercare il Sig. Smith, l amico di cui mi aveva parlato prima, solo che erano quasi le quattro, e le banche
 
stavano per chiudere, schiacciai l accelleratore sperando di arrivare in tempo, ma il traffico me lo impediva, cosi
 
decisi di prendere una scorciatoia. In quel momento non riuscivo a pensare a niente, tranne che al cognome di quel
 
tizio, lo ripetevo sempre dentro la mia testa per non dimenticarlo. Dopo dieci minuti vidi in lontanaza l insegna dell
 
banca, avvicinandomi trovai il parcheggio quasi subito fortunatamente proprio davanti l entrata. Posteggiai di fretta
 
e furia, usci dalla macchina, sbattendo forte lo sportello per il nervosismo, con il telecomando elettronico la chiusi
 
mentre mi allontanavo per entrare. La porta era aperta, ma alcuni dipendenti avevano gia lasciato le loro scrivanie,
 
mi guardai intorno, sperando di trovare qualcuno, e vidi un signore che stava parlando con una guardia. Corsi verso
 
di loro interrompendo la conversazione.."scusate, sto cercando il sig. smith!", chiesi col fiatone. I due mi guardavano
 
increduli, forse pensavano fossi una pazza uscita dal manicomio..si guardarono e si misero a ridere, "buongiorno
 
signorina....il signor smith ha finito il turno e sta andando via..", cio'significava che ancora era li, e che la fortuna
 
cominciava ad essere dalla mia parte. "E'una cosa importante, perfavore puo indicarmi dov'e' il suo ufficio?", chiesi
 
sistemandomi i capelli. "posso provarci ma l orario di lavoro e' gia passato non so se si rendera' disponibile..", mi
 
confesso' mentre lo seguivo lungo il corridoio elegante, che portava alla zona uffici della banca. L'uomo busso alla
 
porta, l'apri permettendomi di dare un occhiata dentro, e sulla poltrona c'era seduto il sig, smith intento a sistemare
 
dei fogli dentro una carpetta. "Mi scusi Sig Smith quesa donna chiede di poterla vedere per un motivo alquanto
 
importante...", Smith alzo la testa fermando il lavoro che stava svolgendo, mi guardo' dalla punta dei piedi fino alla
 
testa, alzo un sopracciglio, "grazie puo'lasciarci soli..", rispose positivamente per mia fortuna, ora potevo rilassarmi e
 
raccontare tutto. Mi fece accomodare su una sedia con le rotelle che era posta davanti la sua scrivania, "cossa posso
 
fare per lei?", Non gli diedi tempo di dire altro che cominciai a parlare, "sono un'amica di Shannon Leto..", momento
 
di pausa per capire se davvero lo conoscesse, "si..", rispose lui, "ecco, mi ha chiesto di venire qui e di parlare
 
direttamente con lei."L'uomo si alzo e si affaccio' alla finestra, guardava fuori, "per quale motivo le ha consigliato
 
cio?", mi chiese voltandosi verso di me ammiccandomi. Smith era un uomo sulla 40ina, sportivo, affascinante e
 
troppo convinto di se, "perche si e'messo in un guaio e deve essere aiutato!".
"Mh...si e'messo nei guai, che novita..E di che problema si tratterebbe Signorina?", notai che aveva lo sguardo sulla
 
mia scollatura, cosi cercai di tirarmi su la maglietta per coprirmi, poi gli risposi, "purtroppo e'finito in prigione, ma lui
 
e'innocente, vuole che domani lei venga con me perche le deve parlare..". Rise di gusto, come se stesse
 
fregandosene della situazione, "capisco..ma dammi pure del tu, mi chiamo John..", disse avvicinando la mano per
 
presentarsi, "monica..", risposi con un breve sorriso finto, quell uomo mi stava alterando il sistema nervoso. "Domani
 
a che ora?", "all una se e'possibile..". Controllo' la sua agenda e poi prima di darmi una conferma' ci penso'qualche
 
secondo. Io ero li seduta che aspettavo in ansia, "ma dimmi tu come fai a conoscerlo?non ti ho mai vista insieme a
 
lui, sei nuova?", aggrottai la fronte non capendo il motivo di quella domanda, "scusa ma questi non sono affari
 
tuoi..", mi alzai prendendo la borsa che avevo posato sulla scrivania, volevo andarmene, ma fui fermata dal
 
suobraccio, Smith si avvicino' lentamente, il suo sguardo perverso era di nuovo sul mio seno, "devo sapere visto
 
devo dare i miei soldi a quel bastardo per farlo uscire di li!", mi rispose a un palmo dal mio viso, inclinai la testa
 
infastidita, sarebbe stato un problema bello grosso la sua presenza in questa situazione. "Avremo modo di parlarne
 
un altra volta magari ora devo andare..", dissi sorridendo cercando di convincerlo. L uomo sospiro'convinto di essere
 
riuscito nell intento di sedurmi, ci stava provando, "magari stasera a cena cosa ne pensi monica?", adesso potevo
 
sentire il suo respiro sul mio viso, era disgustoso il modo in cui stava cercando di corrompermi.."mi dispiace ma ho
 
altri progetti per stasera..", lo guardai sicura che la sua prossima risposta sarebbe stata come una coltellata al cuore,
 
conoscendo il tipo di uomo, potevo gia prevedere, "allora domani all una penso proprio che saro' occupato con un
 
cliente..", mi disse da bravo bastardo uomo d affari qual era, toccandomi una ciocca di capelli e mettendola dietro l
 
orecchio. Degluti' nervosamente, gli avrei tirato un calcio sulle palle se solo non avessi avuto altro a cui pensare, ma
 
non volevo dargliela vinta, cosi presi tempo, "possiamo fare domani sera volendo, tanto non cambia molto..", mi
 
fulmino' con lo sguardo, pensava che fossi stupida, ma non lo ero, e lui lo sapeva, "qui decido io cosa fare, sai non
 
penso che il tuo uomo sia stato molto furbo a farti venire da me...", a cosa si stava riferendo?Lo guardavo
 
aspettando di saperne di piu, "sa che tipo di persona sono, sa che se aiuto qualcuno economicamente in questo
 
caso, voglio sempre qualcosa in cambio..". Il mio stomaco arrivo'in gola!Come poteva essere stato cosi ingenuo
 
shannon a non pensare a quello che mi avrebbe chiesto Smith?"allora  cosa serve la cena di domani sera s eil tuo
 
scopo e'solo quello di fare sesso con me?", domanda lecita e intelligente. "Gia, con una come te avrei pure potuto
 
evitare di spendere soldi per fare il galante, tu sei una che va presa e sbattuta al muro subito!", disse avvicinandosi
 
prendendomi per i capelli, "lasciami stare!", gridai, ma lui mi tappo' la bocca consigliandomi di non farlo piu,
 
"trovero' qualcun altro ad aiutarci!", gli risposi prendendo la borsa dalla scrivania intenta a lasciare quel posto subito,
 
ma le sue parole mi sconfortarono.."be'senza il mio aiuto ti converra' vendere la sua casa e tutto cio' che possiede,
 
altrimenti il tuo caro shannon si puo scordare la liberta per molti anni..", disse alitandomi in faccia. Mi voltai il viso
 
dall altra parte, mi faceva schifo quell essere, ma se volevo aiutare shan cos altro avrei potuto fare?Mi allontanai da
 
smith, per pensare due minuti, abbassai la testa e lo  sguardo rimase sul pavimento per qualche secondo, chiusi gli
 
occhi e presi la fatidica decisione. Lo guardai avvicinandomi alla scrivania per posare di nuovo la borsa,
 
"sbrighiamoci pero' non ho tempo da perdere..", sul viso dell uomo si stampo un sorriso malizio, e senza pensarci su
 
comincio' a slacciarsi i pantaloni, si sedette sulla poltrona, e mi guardo'"aspetto che tu faccia il resto", mi disse
 
leccandosi le labbra. Degluti, mi vergoganvo per quello che stavo per fare, ma non avevo altra scelta, speravo solo
 
che shan non ne sarebbe mai venuto a conoscenza..Feci  il giro della scrivania per raggiungerlo, lentamente mi
 
inginocchiai davanti a lui, le ginocchia mi facevano male al contatto con il parquette, non avevo il coraggio di
 
guardarlo, ma stavo perdendo tempo per i suoi gusti, cosi con le sue mani avvicino' il mio viso sul suo ventre
 
scoperto. Dopo qualche minuto tutto era finito, mi rialzai mettendo una mano sulla mia bocca, avevo un gran senso
 
di vomito per quell atto che avevo appena compiuto contro la mia volonta', provavo a nascondere il disagio
 
interiore e la rabbia che sentivo montare in me. Smith mi aveva offesa delusa e sconvolta da quella richiesta
 
"domani all una ci vediamo tesoro..", mi disse facendomi l occhiolino, lo guardai senza dire niente, usci' dalla stanza
 
camminando lentamente , come se tutto intorno a me  scorresse a rallentatore. Durante il tragitto in macchina per
 
arrivare a casa mia, pensavo e speravo che non mi avrebbe chiesto altre prestazioni del genere. La mia bocca aveva
 
un sapore che non avrei piu potuto sopportare, cercai la borsa accanto al sedile, forse avrei trovato un fazzoletto, ne
 
presi uno e ci sputai dentro, volevo liberarmi del sapore di quel bastardo! Questo era il suo gioco, e le regole le
 
dettava lui, ma mi sarei vendicata prima o poi!
 

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Capitolo 4
*** the secret should be out.. ***


 Perche avevo una strana sensazione dentro di me che qualcosa sarebbe andato storto e che quel Smith ci avrebbe messo i bastoni tra le ruote? Non facevo altro che pensare a quello che era successo il giorno prima, a quello che mi aveva “costretta” a fare per avere il suo aiuto, ma un pensiero mi tormentava?Avrei dovuto riferire la verita’ a Shannon?Tenerglielo nascosto ci avrebbe aiutati a non avere altri problemi oppure forse avrei dovuto rivolgermi a qualcun altro?Forse tutto poteva essere deciso dopo l incontro tra i due.
Eccomi arrivare come sempre in anticipo all appuntamento, erano l una meno dieci, Smith ’ a momenti mi avrebbe raggiunta , parcheggio la macchina qualche metro piu distante la rispetto l entrata del carcere, ma meglio cosi’, mi servira’ tempo per pensare. Arrivata dentro, chiedo alla guardia di poter vedere Shannon il prima possibile, voglio  restare per qualche minuto sola con lui, ma l agente mi fa sapere che qualcuno e’ gia in sua compagnia, sul mio volto compare un espressione di sorpresa e di curiosita’, chi sara’ mai la persona misteriosa che sta insieme nella stessa stanza con il mio uomo? Il poliziotto mi accompagna attraverso un corridoio lungo e scuro, vedo gente che corre a destra e a sinistra..
“ma sempre cosi?”, chiedo guardandomi intorno stringendo a me la borsa. La guardia si volta sorridendo leggermente e mi risponde..
“sempre quando ci sono gli incontri con gli avvocati!”.
Annuisco e rimango in silenzio fin quando arriviamo davanti la porta della stanza in cui shannon mi stava aspettando. “Prego puo entrare..”, mi dice la guardia, io ringrazio abbassando lo sguardo, cammino e lo rialzo  ansiosa di incontrare gli occhi di shan, ma qualcosa anzi per meglio dire qualcuno mi fa cambiare l espressione di contentezza del mio viso. Smith era gia la!
“Ciao Monica!”, mi dice Shan alzandosi e venendomi incontro per abbracciarmi. Ma purtroppo il mio abbraccio non era stato cosi caloroso come doveva  essere e lui se ne era accorto. Rimanendo stretti ancora l uno con l altra mi chiede “tutto ok?”, deglutendo pesantemente e chiudendo gli occhi gli rispondo a bassa voce, “cosa ci fa lui qui?”, Shan si allontana leggermente per guardarmi in viso, accorgendosi che qualcosa in me non andava..
“Buongiorno Monica finalmente e’ arrivata anche lei,..”, mi dice Smith avvicinandosi porgendomi la sua mano  per salutarmi. Rimango seria e lo guardo con occhi pieni di rabbia, non solo per quello che era successo, ma anche perche aveva rovinato un momento importante per me e shan, rivederci e abbracciarci dopo tanto tempo, il suo contatto mi era mancato e avrei voluto essere sola con lui per un po. “Salve..”, rispondo senza guardarlo in faccia con aria infastidita alzando un sopracciglio, Shan  tenendomi  ancora per mano mi fa avvicinare alla sua sedia,  accanto ce n era un altra libera, mi fa accomodare, e continua a non lasciarmi la mano, io la stringo forte e lo guardo sorridendo, per poi tornare seria quando Smith decide di sedersi di fronte a noi.
Shan respira profondamente, sapeva che la verita’ doveva essere detta, ma lui voleva proteggermi, si sarebbe  inventato qualsiasi cosa pur di farmi stare fuori, ma Smith oltre ad essere un consulente di banca era pure un avvocato, e doveva sapere come erano andate realmente le cose.
L’avvocato, se cosi puo essere definito, posa le braccia sul tavolo e unendo le mani comincia a parlare..
“allora, cosa abbiamo qua…mmh interessante..si, ok…”, Shan lo guarda ansioso in attesa che dica qualcosa, “c’e’poco da dire amico mio,  qui tutto  e’abbastanza chiaro, hai commesso un omicidio o almeno cosi sembra, come pensi di uscirne?”, chiede serio.  Lo guardo stringendo gli occhi riducendoli a due fessurine, che cavolo di domanda e’?
“scusi ma questo dovrebbe dircelo lei, e’ o non e’il nostro avvocato?”, rispondo con convinzione.
“E’tutto vero quello che leggo?oppure ci saranno sorprese o dichiarazioni future che devo sapere?”, quello era il momento giusto per sputare fuori la verita’, guardo shan con aria preoccupata, il mio sguardo era chiaro, volevo dirlo,  lui spalanca gli occhi, mi fissa, mi stringe la mano,  e muove la testa per farmi capire di no, che dovevo stare zitta e lasciare parlare lui.
“Smith, che possibilita’ci sono per me di uscire da qui se mi dichiaro colpevole di reato?”, la sua prima e’ una risata, “ nessuna mio caro, ci sara’ la sentenza, poi il processo e poi ti condanneranno all ergastolo hai ammazzato tuo fratello!”. Il suo cuore comincia a battere forte, tremano le sue mani sotto il mio tocco, mi giro per guardarlo, lui fa lo stesso, cazzo no!Non deve essere lui a pagarne le conseguenze, no!
Non posso rimanere in silenzio, i sensi di colpa dentro di me cominciano a farsi sentire, sto per esplodere, devo dire qualcosa! Mi alzo di scatto in piedi rimanendo ferma.
“no Monica!”, si alza anche shan, ci guardiamo, i nostri sguardi parlano da soli, “shannon ti prego non posso..”, mi interrompe, “stai zitta per favore!”, urla lui. Comincio piangere, lacrime poco innocenti, la mia colpevolezza aveva toccato anche loro, inesorabili mi bagnano il viso triste e rassegnato.
“Cosa succede qua? Cosa mi nascondete?”, si alza in piedi anche Smith, deve aver capito che uno dei due aveva qualcos altro da dire.
“per favore puoi lasciarci soli?devo parlare con monica..”, chiede shan a Smith nervosamente allontanandosi da me.
“sono il tuo avvocato sai che devo essere a conoscenza di tutto non puoi nascondermi niente, vuoi per caso che la interroghi da sola in un'altra stanza?”.
“Shannon prima o poi scopriranno  tutto, conviene parlare ora,” dico guardandolo, sperando che possa capire il mio stato emotivo.
Si piomba su di me come un proiettile e mi afferra per il polso,  mi parla a due centimetri dal  viso, “dobbiamo pensarci bene prima, capire quello che possiamo o che non possiamo dire..”, perche si ostina a non capire?
“sono tua complice shan!vuoi capirlo?c’ero pure io quella notte, l ho colpito io Jared, gli esperti faranno le loro ricerche e saremo fottuti comunque!”, sentenzio con voce piu dura e convinta digrignando i denti.
“monica credimi che e’meglio cosi, se finisci in galera pure tu chi ci aiutera’?”, mi dice accarezzandomi la guancia.  Ha ragione, tutto era cosi difficile da gestire, dovevo pensare a qualcosa.
“va bene shan, per ora non parlo, ma sai che non voglio che tu ti prenda tutte le colpe quindi se la situazione dovesse peggiorare..”, mi zittisce con un bacio, davanti a Smith, incredulo, senza dire niente mi prende il viso tra le mani e io sento il paradiso entrare dentro di me.
“Che bella scena, cosi romantica…Starei a guardarvi per ore se solo non avessi altro da fare.”, interrompe quel momento magico smith, sarcastico e arrogante come sempre.
“possiamo arrivare al dunque della situazione shan?”, gli chiede allungando il braccio  facendogli segno con la mano di sedersi.
“certo..”, risponde lui sedendosi e cercandomi con lo sguardo.
“perfetto!allora, ci sara’ un processo, fino ad allora tu sarai innocente, quindi l unica cosa da fare e’sperare che gli investigatori trovino meno indizi e prove possibili contro di te..”,
“cosa succedera’ poi, se dovessero trovare le prove schiaccianti che possono accusarlo di omicidio?”, chiedo con voce spezzata.
“dovro’ essere il piu convincente possibile durante il processo, il giudice deve credere alle mie parole, devo persuadere la giuria, se siamo fortunati posso farti uscire per incapacita di intendere e di volere, altrimenti se ti dichiarano colpevole non avrai piu bisogno di un avvocato..”, shan lo guarda sconvolto..
“sarai fottuto amico!”, risposa secca da parte di smith.
Chiudo gli occhi, porto una mano al petto, so che non lo rivedro piu. Esco di corsa dalla stanza sbattendomi alle spalle la porta.
“monica!”, mi grida shannon dietro per farmi tornare.
“posso capire quanto sia difficile per te tutto questo amico mio, ma hai fatto una grande cazzata, hai ucciso tuo fratello, il sangue del tuo sangue, come hai potuto?”.
Cosa ne sa lui di quello che era successo realmente?Sarebbe stato davvero sconcertante raccontare la storia fin dall inizio e nessuno gli avrebbe creduto.
Gli si avvicina con un sorriso malizioso, “forse questo particolare ti salvera’ il culo!devi avere qualche rotella fuori posto amico.!”
Cosi dicendo Smith raccoglie i fogli sparsi sul tavolo e li ripone dentro la sua valigetta, la chiude e se ne va, lasciando shan piu confuso di quanto no lo era prima.
Sono seduta sulla panchina del  marciapiede di fronte l entrata del carcere, fisso un punto qualunque davanti a me, non penso, non sento niente, sono come in stand by, aspetto che qualcuno mi dica quello che devo fare, perche onestamente non so piu come  andare avanti. Smith mi raggiunge e si siede vicino a me.
“so che c’e’ qualcosa che non mi avete detto, sono un avvocato ho molta esperienza in fatto di processi, condanne, sai quanti assassini ho fatto uscire?Pero lascia che ti dica una cosa, quello li non e’normale, e tu non dovresti prenderlo cosi a cuore..”.
Devo dimenticarlo e rassegnarmi? L’unica cosa che voglio e’che sia trattato bene la dentro.
“fa in modo che sia rispettato e che lo trattino con dignita per favore, almeno questo mi aiutera’ a dormire meglio”.
Mi alzo e lentamente raggiungo la mia macchina, mi ero illusa che potesse essere piu facile fare uscire shannon da li,  ma cosa potevo saperne?Solo Smith poteva aiutarci, solo lui era dalla nostra parte, avrei dovuto cominciare a fidarmi di lui?

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