Amore in Codice 1 (REVISIONED!) - Un Sogno fuori contesto

di JackPortiero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** HINATA HYUGA ***
Capitolo 2: *** NARUTO UZUMAKI ***
Capitolo 3: *** THE DREAM of ''Hokage'' ***



Capitolo 1
*** HINATA HYUGA ***


HINATA HYUGA



La persona che ha avuto il coraggio di starmi vicino.

Tutti... persino il Terzo Hokage, dicevano ipocritamente che me la sarei cavata da solo, per liberarsi di un peso. E mi tenevano a distanza. Mi sentivo consumare per questo, dalla solitudine.


(.....)


Ma sono cresciuto, nonostante tutto, e ogni tanto vi sono sembrato un leone, vero? Che assurdità!
Io ho coraggio, certo, ma sul più bello, abbandonato a me stesso, non udendo alcuna voce e non scorgendo nessuno, potrei arrendermi e gettare le armi.
Divento un gattino impaurito, se quando sono davvero in pericolo nessuno mi fa capire che mi ama. Se nessuno mi indica la via, se ho alcun motivo di esistere ed essere forte.

Se lei non c'è, e non saprò mai cosa ero per lei... Se sto per morire nell'atroce dubbio che mi odi anche lei...

Io... ho tanto bisogno. Di una persona che mi stia sempre accanto, che amandomi sul serio mi ricordi che io sono davvero forte.
Io ho bisogno di te, nel momento del vero bisogno. Ogni volta che sto per morire...

ALLORA sopravvivrò una volta di più, e supererò qualsiasi ostacolo grazie a te, per realizzare il mio Sogno: amarti per sempre alla luce del giorno, non averti per poco nell'ombra.
Sarò forte per te, per proteggerti sempre. Per farti felice.

SARO' HOKAGE PER TE. Perché sei te che lo vuoi e mi ha dato questo Sogno, e perché voglio dire davanti a tutti che ti amo e che l'ho fatto per questo.

PER SPOSARTI.(*) - nota a piè pagina -

Per farci accettare da tutti. Per far accettare da tutti il nostro inaccettabile Sogno d'Amore.

TE LO PROMETTO. E se lo vorrai, insieme cambieremo queste stupide regole.


(.....)


Io però, devo fingere: io sarò Hokage per farmi accettare "da tutti". Da tutti certo. E per me solo. Solo per me.
Non si può sapere... una cosa del genere. Non ancora... non ancora... non ancora.....


(.....)


Il Kyuubi, e l'erede degli Hyuga: che mostruosità allora!! che assurdità anche adesso!! Cosa potrebbe mai nascere, da un'unione simile?!?

Non si può dire... una cosa del genere. Non ancora... non ancora... non ancora.....

E' il peggior pericolo che possiamo correre. IO, sono il tuo maggior pericolo. Io ti devo lasciare sola. Devo fingere con tutti, anche con te, persino con me stesso.

IO TI AMO.  Ma per ora ti devo dimenticare. Ti devo far dubitare di me e...


(.....)


Sakura è una ragazza che, non so perché, mi piace moltissimo. E' davvero carina. Ma è anche una strega, quella che mi tratta peggio di tutti...

Ma certo, ho capito!... non mi piace solamente, io la amo alla follia dato che... non mi ricambierà mai!



(.....)


Ti prego, Hinata, aspetta ancora un po'. Non smettere di amarmi. O io... potrei morire, per questo.

Ti scongiuro perdonami, per ogni giorno che ti ignoro, che ti mescolo e ti lascio sperduta in mezzo a quella folla. Fingendo di non vedere le tue sofferenze.

Ogni secondo... fingo di non amarti, e di amare un'altra. E ti ignoro, e ti tratto come loro. Come se tu non esistessi.

Tu sì, che avresti ragione a odiarmi, da quando ti ho lasciata. Ci eravamo fidanzati, il primo anno di Accademia?... Non lo ricordo più. Ma so... che ti ho lasciata di nuovo sola con le tue paure.

Io stesso, ormai ho paura. Vado avanti giorno dopo giorno nella mia assurda recita di amare Sakura e di voler diventare Hokage per essere accettato da tutti, nel dubbio che in fondo ora mi odi anche tu, e ormai non siamo più niente.


(.....)


E sul più bello è come al solito, nessuno mi aiuta mai. E' vero che dico spesso: non intromettetevi. Ma è una finzione. Io fingo sempre, di esser forte. Per essere accettato, per arrivare prima...

Ma quando sto per morire, solo come un cane, vorrei solo che qualcuno non mi dia retta e arrivasse a salvarmi. Io non sono né un mostro né un eroe, sono un essere umano...

  ... e ogni volta che il mio destino sembra ormai segnato, all'improvviso appari sempre tu, come per miracolo.

A cambiarlo, quel destino. 
MI SEMBRA UN SOGNO..... Tu mi ami ancora! Mi ami veramente! Io... volevo solo qualcuno che riconoscesse il mio disperato bisogno di Amore.

E mi svegliasse da un Incubo d'Odio. Amandomi. Dandomi un Sogno...
DA REALIZZARE A TUTTI I COSTI.


 

              ***** Ti prego, aspetta ancora un po' la mia risposta sincera. Un altro poco soltanto. *****


***** Naruto... Aspetterò anche tutta la vita una tua risposta sincera. Ma ti prego dammela o... impazzirò. *****






Naruto-kun, perché mi hai lasciato quel giorno?(1) Perché mi hai detto che sono un intralcio al tuo sogno di essere Hokage? Perché non sei fuggito via con me?
Perché ci avrebbero preso, certo, ma... Hai protetto il tuo sogno, o hai protetto me? O... entrambi?

Naruto-kun, ogni volta che dici "sarò Hokage", mi stai promettendo che mi sposerai, o mi ricordi che per te non conto nulla?
Che sciocca, sono... perché mi devo illudere così?? dopo tutto questo tempo... E poi... è così ovvio che ti piace un'altra...

Non riesco più nemmeno a guardarti bene in faccia come una volta. Non posso. Altrimenti non ce la farei, ti chiederei se per te sono solo una sorella. Se eravamo fidanzati, e rispondesti che...
nemmeno ti ricordi. In qualunque caso, negheresti. Ed io... non posso più sentire ancora quelle parole. Non potrei sopportarlo. Ne aggiungeresti altre. Concluderesti che ora ami un'altra. In qualunque caso.

E mi si spezzerebbe il cuore. E forse anche a te. Non ho idea, di come ne uscirei, forse... impazzirei.

Ti prego, Naruto-kun... diventa Hokage al più presto, non morire. Io... devo sapere la verità. Se lo stai facendo per me... o solo per te stesso. Se ami Sakura, o sei un genio della finzione, un grande ninja.
Io non ce la faccio proprio, a confessarmi una seconda volta, ma voglio comunque sapere se sono io il tuo Sogno, o mi sono soltanto illusa, anche a costo di vivere un Incubo.


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Naruto, perché mi hai lasciato quel giorno?(2) Perché ci hanno ostacolato in ogni modo, crocifiggendo il nostro Legame? Perché... non ho potuto dirti quanto sei forte per me?

Il Quarto Hokage mi ha presa, e portata via... e tu, sei rimasto solo tra mille dubbi. Non è stato uno scontro leale, quello con Neji. Eri completamente solo. Se solo avessi potuto starti vicino, forse...

Hai perso subito, senza dignità. Hai fallito il tuo Nindo, hai fallito il tuo Sogno. Un intero stadio, ti ha disprezzato e ha riso di te come non mai. E' successo il finimondo.

Ed io, ora, non so nemmeno più qual era, il tuo sogno... Non so nemmeno cosa ho perso, quel giorno... Se un fratello, o il mio fidanzato.
Forse sono del tutto impazzita, a pensare che le cose sarebbero potute andare diversamente. Per pensare che mi ameresti una seconda volta, senza aver saputo se tu mi abbia amato la prima...

Con che coraggio, ti guarderò in faccia alla fine!?? Non posso. Io sono Tobi. La causa di tutti i tuoi mali. Odieresti tutto e tutti, anche "l'attuale me". Eppure dovrò farlo, perché mi troverai.

Spero solo che, togliendomi questa maschera(3), tu capisca al volo tutto. Ti scongiuro, non pensare che abbia architettato tutto ciò per costringerti ad amarmi!

Io stessa, non so come andrà a finire, è una scommessa anche per me. E non per me sola, ma per la Pace, per il bene di tutti.

Ti prego, controlla il chakra della Volpe al più presto, non fallire. Io devo sapere se da quel giorno, se tu avessi vinto contro Neji, sarebbe cambiato tutto. Sconfiggendo il Destino.

IO LO SO, CHE ERI DAVVERO FORTE. CHE AVRESTI POTUTO VINCERE. Come potrò spiegarti, che la tua sconfitta, la tua morte, tutto il nostro Dolore, è stato a causa del Quarto Hokage? Tuo padre?

Come potrò spiegarti, che la mia fronte spaziosa che volevi baciare, è stata marchiata per sempre con il Sigillo Crociato?

Io non ce la faccio più, a tenere questa maschera, voglio solo sapere se ti ho fatto vivere un incubo, anche a costo di svanire in un Sogno, come uno Zetsu a spirale, un'anonima e amorfa Spirale, incolore.



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Ma per i nostri sogni non lasceremo indietro nessuno bisognoso di aver salva l'anima. Men che meno nostro Fratello. Sasuke.

Per la presunta salvezza di un Villaggio, non chiedeteci di arrenderci al Destino, e sacrificare qualcosa che non abbiamo mai vissuto.

Un bacio mancato. Un Legame. Una risposta sincera.











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*. La mia FanFiction, Amore in Codice, si basa tutta su un PLOT TWIST.

Naruto... vuole assolutamente diventare Hokage per Hinata, per renderla orgogliosa e perché è sempre stato segretamente innamorato di lei, altrimenti non avrebbe mai il permesso di sposare... l'Erede del clan Hyuga!
Il superstizioso popolo, avrebbe una paura enorme, alla sola idea di cosa potrebbe nascere da un simile "incrocio"!... Il Demone Volpe, e una Hyuga, un possessore di una temuta abilità oculare.

Ma l'Uzumaki della mia Fic, non è uno stupido, è talmente furbo e determinato che FINGE fino all'estremo di voler diventare Hokage soltanto per se stesso, per essere riconosciuto da tutti, fingendo tra l'altro di amare un'altra ragazza, che persino lo disprezza. Perché se dichiarasse i suoi veri sentimenti per Hinata, o peggio se dovesse provare a interagire sentimentalmente con lei fino a progettare "una fuga d'amore", sarebbero entrambi SEVERAMENTE puniti. Questo, è tanto vero quanto più si va indietro col tempo, tanto più Naruto è piccolo, tanto più era visto come un mostro pericoloso, da tenere a distanza.

In alternativa, venendo Naruto un po' più accettato nel corso della storia, ma non ancora a sufficienza, la nostra kunoichi Hinata potrebbe riuscire a ribellarsi agli schemi e stare con lui (o almeno seguire le sue orme da lontano), ma pur sempre rinunciando a essere l'erede della casata principale, passando quel ruolo alla sorella (cosa che a mio avviso succede e ha fatto, DI SUA SPONTANEA VOLONTA', nel momento in cui decide di non rimanere un semplice genin, in virtù del suo status, ma partecipando all'esame di selezione dei chunin. Non il padre ma LEI, Hinata, sceglie di non essere l'erede degli Hyuga in tal modo, ribellandosi e iscrivendosi agli esami di selezione chunin).

Il punto, è questo: secondo voi, Naruto, che è sempre stato bullizzato come FALLITO da tutti, si fidanzerebbe mai con Hinata, esponendola al venire bullizzata e reputata una fallita a sua volta? Solo... perché sta con lui?

La mia Fic, parte dell'idea che l'UNICO MODO che Naruto ha per dichiarare i suoi veri sentimenti a Hinata, la condizione fondamentale e necessaria, è essere accettato da tutti diventando Hokage. Solo così, potrà finalmente dichiararsi.




1. Qui parla la giovane, "attuale" Hinata.

2. Qua parla... "l'altra Hinata". Hinata dal Futuro. Che altri non è che Tobi. Sì, avete capito bene. Io credo ancora che Tobi fosse una "pluralirità" di persone e di possibilità. Anche Hinata, non soltanto Obito. Il "perché mi hai lasciato", in questo caso si intende in senso fisico. Morto. Naruto è morto tragicamente davanti agli occhi di Hinata dal Futuro, nella realtà precedente.

3. Tobi dunque, nella mia Fic, è Hinata. Tobi/Hinata ripensa al giorno e alle cause che hanno portato alla morte Naruto, nella realtà precedente. SPOILER: Hinata non potè incoraggiare Naruto prima dello scontro con Neji, perché quel giorno è stata portata via dal Quarto Hokage Minato Namikaze, perché venisse marchiata col Sigillo Crociato. Un Naruto privo di incoraggiamente perde così l'incontro con Neji, e anche il controllo della Volpe dentro di sé, distruggendo senza volerlo il Villaggio, e finendo col venire catturato, punito, e ucciso pubblicamente.

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Capitolo 2
*** NARUTO UZUMAKI ***


NARUTO UZUMAKI




La sola cosa che io sapessi di me stesso, è che mi chiamavo Naruto Uzumaki. Nient'altro avevo. Né padre, né madre, né amici.

Non un legame, non un posto dove sentirmi a casa. Vantavo un'unica certezza, il mio nome, e ad esso ancoravo la mia esistenza. Ne era la prova. Eppure, nonostante non dessi fastidio a nessuno, tutti cercavano di togliermi anche quello, appellandomi nei modi più vari e spregevoli.

"Mostro", "Kyuubi" e "quella cosa", quando non potevo sentirli. "Idiota", "perdente" "moccioso" ad alta voce, senza ritegno. "Ehi Tu!", "lui", o "quello lì", era il meglio che potessi sperare.

Lottavo, solo contro il mondo, trincerandomi a tutti i costi dietro una finta estroversia, per non tramutarmi in un demone come loro temevano. Mi rifiutavo, di dargli infine ragione.
Ma iniziavo a dubitare. A chiedermi se persino Naruto Uzumaki, il mio nome, fosse una beffa, uno dei tanti nomignoli, e significasse a mia insaputa qualcosa di negativo, di orribile, o un'atroce presa in giro.

Li odiavo tutti all'inizio, indistintamente. Tranne l'Hokage, Iruka, e Teuchi, che rispettavo perché non mi hanno mai disprezzato per la mia solitudine. Mi dicevano... ragazzo. E gli sono grato, perché da loro appresi almeno come mi chiamavo e cosa significasse il mio nome. Dunque esistevo. I miei genitori erano morti, ma erano stati loro a stabilire come chiamarmi.

Loro, e nessun altro. Evidentemente, doveva piacergli il ramen. Forse è per questo che ne vado ghiotto, ho sempre sperato spuntassero fuori all'improvviso, come in un sogno, al chiosco Ichiraku...
Erano il Terzo e Teuchi, a sfamarmi. A distanza uno, di presenza l'altro, a loro spese. Gli dovevo la sopravvivenza, ne ero ben consapevole.
Però... non era mai sorto con loro un vero Legame, ma una unilaterale pietà. Non scorgevo per me il vero Rispetto e la Fiducia del cambiamento, ma il cordoglio per una sorte segnata.

Quella di un debole. Di un morto vivente. Perché pure per loro, fondamentalmente, ero un cane randagio destinato per sempre ai margini della strada, anche se apprezzavo il loro sforzo di non darlo a vedere.
Il mio inaccettabile destino infatti, l'avrei saputo poi, era quello di Jinchuuriki, uno strumento al servizio del Villaggio: da emarginare, monitorare, internare se necessario. Un'arma. Il Kyuubi. Il Demone Volpe.

UN CONTENITORE. Senza libertà, senza opinioni, senza sentimenti.
Concorde o meno a sacrificarmi, dovevo rimanere lì così, FERMO, controllato ogni giorno della mia vita, immobile e inerte. Servivo ben incatenato, isolato, e avevano pure la sfrontatezza di rinfacciarmelo.
Ma il Sacrificio è vero, se libero; altrimenti è mattanza, crudele Oppressione.
Sacrificio... deve essere un fuoco vivo che arde da dentro, non una fiamma malsana che ti consuma dall'esterno.


Io... ero il loro Sacrificio. Il loro capro espiatorio. Oggetto di riprensione per via del passato, e contenitore, strumento di pace per il futuro. Ma io... non volevo certo salvarli, non ancora... ma rifarmi piuttosto in qualche modo su di loro, per il modo in cui mi guardavano, e uccidevano ad ogni sguardo. Tranne lei...

Perché solo una persona, in tutto il Villaggio di Konoha, mi ha sempre guardato con occhi diversi: Hinata Hyuga. Io... lo sapevo. Per quello, forse, resistevo.


Ma un solo passo falso... e sarei crollato, privato per sempre del suo amore e della mia libertà. Per la tranquillità di un Villaggio, sarei stato ucciso o rinchiuso a vita in prigione, meditando vendetta come Sasuke.
E tu, Hinata, non ti saresti mai data pace... ne sono certo. Saresti uscita allo scoperto, e ti avrebbero giudicata, marchiata come una pazza, la più indegna Hyuga mai esistita. E io non li avrei mai perdonati, per averti maledetto, per aver sigillato per sempre i tuoi sogni, e averci separato senza rimedio.
Voi... perdonereste chi condanna ingiustamente tanto amore? Senza motivo, preventivamente, per imporre il suo distorto concetto di "pace", per ambizione o egoistica tranquillità?
 Forse solo un dio, ne è in grado...

Ma la cosa più triste, all'epoca, è che non avendo ancora il quadro completo, non riuscivo a darmi uno straccio di spiegazione. Arrancavo nella vita, nutrendomi a stento di me stesso e dei miei sforzi, inghiottendo al chiosco di ramen quella omonima rotellina di "naruto", la quale, proprio come me, nel bollente brodo, rimaneva a galla a stenti, mista a quelle gocce di sudore che, ogni tanto, ammorbavano la minestra.

Conoscevo ormai bene, il sapore così aspro e cattivo del mio sudore. Forse... era quello, il mio odore, che li allontanava tutti!? La qualità del mio sudore... era così sgradevole? Inaccettabile?
Faceva proprio scappare, mi sa... Il mio irrequieto impegno, era un possibile attentato alla loro vita. Ne avevano paura. Cosicché nessuno, badava a "quanto" in realtà ne versavo, di sudore, o al perché.

Era così ovvio, che volessi essere accettato proprio per "la quantità" dei miei sforzi. Ininterrotta, inarrendevole. Non gli chiedevo sul serio, di eleggermi Hokage, ma che, almeno, apprezzassero i miei sforzi, la mia tenacia. La mia volontà di non arrendersi mai. E che ritenessero, la capacità di rialzarsi sempre, un punto di forza dignitoso, del quale andar fieri, e per il quale spronarmi e darmi una chance. Una possibilità. Anche minima.

Ma tutti... mi etichettavano come fallito a priori, e mi negavano una pacca sulla spalla. Anzi... non si azzardavano neppure a toccarmi con un dito. Li avrei appestati, per loro ero il Kyuubi.

Avrei voluto una persona, anche una sola, che mi chiamasse sempre e solo Naruto, Naruto-niichan o Naruto-kun, e mi guardasse fin da subito come qualcosa di forte e speciale, un qualcosa da toccare, stringere e tenersi ben stretto, e non come un mostro, una causa persa, o un essere irrimediabilmente sfortunato. Avrei voluto anche una sola persona, per la quale essere l'Esempio. Che non mi giudicasse, ma mi capisse, credendo in me.

La cercavo, ne avevo un disperato bisogno, ma pareva non esistere. Non poteva esistere. Cosa avevo da offrire, infatti? Da restituire? L'unica cosa che avevo da mostrare, era il mio nome e il fatto di non essermi mai arreso, forse per pura e semplice ostinazione, per frustrazione, anziché per vera capacità.
Ma questo mio inarrendevole rialzarsi e rimettersi in piedi era inutile, o almeno così mi sembrava, essendo stato stabilito da principio che avrei sempre sbagliato. Per loro, non potevo. Volevano il miracolo.

E così... ad ogni errore si ingigantiva il peso dei miei errori precedenti, di quei sassolini che mi scagliavano addosso. Sbagliavo ancor di più. Diventavano macigni. In un... circolo vizioso.
Ero, per definizione, per Destino, un FALLITO.
Un ragazzaccio rigettato dalla società il quale rischiava, un giorno, di meditare vendetta, per come era stato trattato.

Ma cercavo di resistere, al risentimento. Non volevo costringerli, ma convincerli, a rivolgersi a me col mio nome, a chiamarmi Naruto Uzumaki, imprimendo con merito il mio nome, nella memoria collettiva.
E conclusi infatti, in qualche modo* (* nel modo che verrà raccontanto nella Fic - ndr), di voler diventare Hokage, perché a quel punto nessuno avrebbe più potuto ignorarmi. Hokage come il terzo, per ripagare un giorno lui, Teuchi e... Hinata.

Ma quando proclamai cosa volevo diventare, invece di avere il giusto incoraggiamento per un così nobile scopo, fu anche peggio. Furono grasse e acide, le risate dei coetanei. Del tutto ostili, quelle degli adulti.
Era la goccia. Nessuno... ci contava, mi prendeva seriamente, o mi spronava anche solo a provarci. E non confidando nessuno in me, non avevo motivo di perseguire una simile impresa, al di fuori di me stesso.

Sentivo... la pesantezza insostenibile di dover riuscire in questa aspirazione per me solo, e l'ingiustizia di non poter condividere il mio sogno con nessuno. E poiché non riscuotevo alcun credito, finii con l'ideare stupidi scherzi, per ottenere un minimo di attenzione. Bravate alla luce del sole, per le quali sarei stato certamente punito, tutto al solo scopo di farmi notare, mostrando doti di genialità e sprezzo del pericolo.

Ma, invece di educarmi, o rincuorarmi, si limitavano a inveire su di me, come se la mia condotta fosse l'ovvia conseguenza dell'essere Kyuubi. E mi mettevano sbrigativi in castigo. Mi esiliavano sempre più.

Mi figuro, oggigiorno, come posto da sempre in un cocente deserto sterminato, con la speranza d'aver salva la vita tirando sempre dritto, per la propria strada. Ma se nessuno, in un deserto, ti ha mai insegnato a orientarti, se non hai una bussola, né una casa, una persona alla quale tornare... in quel Deserto, girerai per forza in tondo, bruciato infine dal sole, odiando tutto e tutti, e seppellito da una sottile sabbia senza nome, familiare, sabbia del deserto che con te ha da spartire il non esser stata mai conosciuta.* (* metafora su come Naruto, con le sue sofferenze di jinchuuriki, fosse talmente vicino a odiare ed essere come Gaara del deserto - nrd )

Sarebbe finita così, e in effetti... era vero: non ero in grado di diventare capo-villaggio. Perché io, non amavo affatto, gli abitanti di Konoha, anzi... ero a un passo dal volermi vendicare di tutti!
Eh no! Non aveva senso! Perché sapevo già bene, qual è il ruolo dell'Hokage: proteggere tutti come la propria famiglia.
Ma dover perseguire questa impresa solo per me stesso, per proteggere "una famiglia" che mi odiava, e della quale neanch'io mi fidavo, era una Contraddizione destinata al fallimento.

Perché per loro, ero solo concime, una Foglia marcia a terra, da calpestare. Destinata al Fuoco. Alla Vendetta. O alla resa, al nascondersi negli angoli più bui e miserabili di Konoha.

Ma io, non volevo questo. Vendicarmi, nascondermi, mentire odiosamente a me stesso?? NO!! Io volevo essere una viva Foglia su un albero, baciata dal Sole. Da qualcuno. Ed infatti, avrei deciso da me il mio Albero, il mio obiettivo e il mio Sole, la persona a cui dedicare i miei sogni. Se il sole, la Volontà del Fuoco di Konoha, era ciò che mi bruciava, allora io avrei cercato un'altra Volontà, un altro Sole, e l'avrei trovato.

Perché io... sapevo bene, che non ce l'avrei mai fatta da solo. Come anche sapevo che sarei riuscito, se solo avessi avuto un Sole, un posto soleggiato, l'appoggio e la fiducia incondizionata di qualcuno.

Ma nessuno... riconosceva i miei sforzi, l'impegno, la mia fiducia incrollabile, che però, prima o poi, si sarebbe oscurata. Il mio istinto, non avrebbe mai ceduto, ma la mia anima, prima o poi sì.
Erano loro... a condurmi verso l'Oscurità, il vero Odio, e una sconfitta di nome Vendetta. Se volevano dimenticarsi di me, l'avrei forse tentato nel più definitivo dei modi. Uccidendoli tutti.

Ma non volevo, arrivare a questo. Non l'ho mai voluto. Per non dargliela vinta a quel modo, certo. E perché, tra loro, una persona, una bambina che mi guardava con occhi diversi, c'era.





Poi... all'improvviso... dopo LEI che non aveva bisogno di cambiare idea, ci fu il maestro Iruka. La PRIMA persona, il primo adulto che ha cambiato idea di su me. Finalmente, qualcosa, sembrava cambiare.





Volevo solo questo... un po' di rispetto sincero, essere sinceramente rispettato.
 Sarebbe dovuto essere automatico, per un adulto, rispettarmi in quanto bambino, ma non lo era.

Quanto all'essere Hokage.....

.....in verità, io desideravo solo una persona che mi facesse mirare in alto, che avesse fatto anche solo finta di crederci, al mio diventare Hokage, sarebbe stato già qualcosa.
Ma soprattutto... una persona che non ridesse o mi ridicolizzasse mai, nemmeno una volta, neanche
 per scherzo, ogni volta che dicevo: "Sarò Hokage". Ma che mi guardasse entusiasta... sempre; per l'aver puntato seriamente così in alto, partendo da tanto in basso, dal nulla.
Una persona che capisse bene, questo mio forte desiderio di essere riconosciuto. E fosse orgogliosa di me, per il traguardo che mi ero prefissato, e per il fatto che ci avrei sempre provato, sputando l'anima, ogni giorno, non importa cosa, quali sforzi, quali avversità, fino alla fine.

E che facesse, infine, anche affidamento, su quel Sogno. Che non solo ci credesse, ma lo sperasse. Per me. E che lo volesse. Per lei. Che fosse.... PER ENTRAMBI.

Ma mi sembrava... un'utopia. Altro che Hokage. Una persona del genere mi... VUOLE BENE. E' una persona fuori contesto, fuori dal mondo, strana, un po' pazza, che per stare al mio fianco si espone avventatamente a un pericolo enorme. Che per riconoscermi di fronte a tutti, rischia di essere maledetta, rinnegata per sempre.

LEI, è la famiglia che non ho avuto e che giunge a salvarmi dall'Odio, curando le ferite del
 mio cuore. Qualcosa da proteggere, di cui tacere assolutamente l'esistenza, e alla quella impedire il prendere le mie difese, il venire giudicata, mal vista, rifiutata dal Villaggio a causa mia, perché non serve, che si macchi di una tale onta per il sottoscritto, mi basta sapere l'avrebbe fatto...

Io... la desideravo con tutta l'anima, una figura simile. Che condividesse il mio... anzi no... il nostro sogno. Fino quasi a sacrificarsi, fermata prontamente da me.
L'ho pensata, l'ho cercata questa persona, alla fine è arrivata. E' sempre esistita. Era Hinata Hyuga, che il giorno del mio incontro col Destino, mi ha detto: "Tu sei davvero forte. Tu puoi vincere."
E allora... SONO CAMBIATO, perché in quel preciso momento ho capito di essere stato riconosciuto e amato da qualcuno. Fin dall'inizio. Questo mi ha dato LA FORZA di vincere contro Neji, ne sono certo.

Perché io... ero solo un frustrato. Non ero, davvero forte. Ma lo sono diventato il giorno in cui tu l'hai detto, convincendomi che lo fossi. Tu, Hinata, hai riempito il mio vuoto di jinchuuriki. Sei diventata LA MIA FORZA.


Tu... unica che ho fatto soffrire e avrebbe avuto ragione a odiarmi, sei rimasta comunque con me, ci sempre stata nel momento del vero bisogno, non ha mai smesso di amarmi.
In confronto a te
... tutto il resto è sbiadito, incolore, un contorno ininfluente da prendere per i fondelli, allo stesso modo di come non contavo nulla ed ero preso per il culo io.

Per questo, nessuno ha mai avuto il diritto di conoscere il mio vero Sogno. La mia vera Volontà.

La volontà di diventare a tutti i costi Hokage, non per ambizione, o soltanto per essere riconosciuto, ma per rendere orgogliosa e proteggere, la persona che mi ha salvato la vita. E realizzare ogni suo sogno.

Io, e te. Insieme. Quando ci sposeremo. Perché il mio vero Sogno... è diventare Hokage PER POTERTI SPOSARE.
Perché tu, sei l'Erede del clan Hyuga. E io, un reietto. L'unico modo per poter chiedere la tua mano, l'unico modo per cui tu non verrai giudicata per aver sposato il Kyuubi, è diventare HOKAGE.


HOKAGE... essere riconosciuto da tutti per poter chiederti di sposarmi, è IL MIO SOGNO.


Ah... se solo potessimo sposarci, un giorno. Una casa, dei bambini rumorosi, un gran casino. Quotidianità. Figli. Contrattempi.
Chissà... una volta felicemente sposati, il giorno della mia elezione ad Hokage, la celebrazione, potrei anche saltarla per il troppo trambusto!
In caso, passo. Manderò un clone. Un sostituto. La mia piccola vendetta verso tutti coloro che mi hanno odiato: un falso, un sostituto. Non il me originale, a casa con la sua famiglia. Il suo vero Sogno.

Perché una vita con te, con i nostri figli, è il mio vero Sogno. Hokage... il mezzo per realizzarlo. Il nostro amore, stare con TE, farti falice, è ciò che più desidero. Una famiglia serena con TE, è il mio Sogno.

Non... un titolo. Una celebrazione. Gli applausi ipocriti, di chi non si ricorda più di avermi odiato a morte. Di avermi quasi ucciso l'anima.

Perché io so, che solo tu, mi hai sempre amato. E anch'io... Ma ho dovuto accantonarlo, nasconderlo, per non rischiare di convolgerti. Non volevo che fossi odiata o derisa al Villaggio, a causa mia.

Per questo, per me... "diventerò Hokage a tutti i costi"... è sempre stata una dichiarazione d'Amore per te, solo per te, il mio modo di parlarti in Codice.

E dirti: "Io diventerò così forte da poterti sposare". "Io diventerò Hokage, e ti sposerò... A qualunque costo."








*****










Un giorno, Hinata, tu sarai il 9° HOKAGE del Villaggio della Foglia. Perché sei tu, che avevi il Sogno di Hokage per davvero, e hai reso possibile tutto questo.

Hinata... tu potevi. TU PUOI. Bastava dirtelo. L'ho sempre visto, nei tuoi occhi. Era tutto lì. I tuoi occhi di luna celavano uno sconfinato ventaglio di possibilità, un'infinità di mondi.

Di sogni. Bastava che tu ne volessi e ne scegliessi uno, e senza dubbio il tuo sogno si sarebbe realizzato.

E quel Sogno, sono stato io. Naruto Uzumaki. Hai deciso di sognare me, di credere in me.



Ma tu... sei tu, che l'hai reso possibile! Sei tu, la più forte. Tu... sei l'Hokage nell'ombra che superando il suo Dolore, ha protetto tutti. Questo nostro Sogno... "E' tutto nei tuoi occhi."

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Capitolo 3
*** THE DREAM of ''Hokage'' ***


THE DREAM of "Hokage"



I tuoi occhi non mi hanno mai odiato. La tua voce non mi ha mai deriso. Mi hai salvato dall'Odio... Io voglio stare con te, con la mia Salvatrice, senza che nessuno abbia da ridere, né da ridire...

Hinata, il mio sogno non è essere riconosciuto da tutti. Il mio Sogno... è che NOI siamo riconosciuti. Che il nostro Legame venga accettato da tutti.
Perché non siamo due falliti che piangendosi addosso provano a fuggire con codardia dal mondo. Noi siamo Forza e Volontà a cui bastava trovarsi per cambiarlo, il mondo.




(.....)



Ma io, per quel mondo, non abbandonerò mai chi non mi ha mai oltraggiato, ma che mi ha capito, riconosciuto, e ha sempre creduto in me. Chi mi ha amato, dandomi una ragione di vita.
Non farò mai morire senza una risposta, nel dubbio e tra le lacrime, chi MI HA SALVATO LA VITA. Che sia piuttosto la fine, di quel mondo.

HINATA, IO TI SONO FEDELE. Te vieni prima di tutto il resto. In nome tuo posso mantenere qualsiasi promessa. Per i tuoi Sogni posso sciogliere qualsiasi promessa fatta in precedenza.

Perché io non servo, come uno strumento privo di identità, il mio paese. Io sono un ninja "a modo mio", sono un samurai che si finge ninja.
E, come samurai, servo chi ho scelto come mio Signore, e poi il mio paese. In silenzio, senza proferirlo a nessuno, perché nessuno può approvare una simile scelta.
Perché nessuno... può accettare un simile Amore. Tra me, il Demone Volpe, e l'Erede del clan Hyuga.

Ma un vero ninja agisce nell'ombra, e lo nasconde, il vero obiettivo della missione. Non si deve proprio sapere, che io la amo e metto davanti LEI prima di tutto il resto.

Guai, a dirlo! Tenterebbero in tutti i modi di allontanarmi da te. Per questo, lo nasconderò, lo dimenticherò, ma non metterò mai da parte il nostro Legame.

E quando ne avrò la forza, lo griderò al mondo intero: IO VOGLIO STARE CON TE. Ma non voglio scappare, per stare con te. Non mi arrenderò mai. Sarò un ninja a modo mio.



(.....)



Perché il mio Sogno è stare con te senza oscurarti, nè crocifiggerti. Hokage non è lo scopo; Hokage è il mezzo indispensabile.

Quanto al mio desiderio di essere riconosciuto da tutti... è vero, genuino, sincero. Ma la mia Speranza, in realtà è un'altra: che tu venga riconosciuta come meritevole, degna del tuo clan.

Perchè non si tratta di un tatuaggio destinato dalla nascita, stavolta. Per amarmi e credendo in me, tu stai rischiando il disonore. L'onta, l'incubo peggiore. Stai rischiando... IL SIGILLO CROCIATO perché ami il Kyuubi.  Ed io...


IO NON TI ESPORRO' MAI, ALLA MIA STESSA INFAMIA DI REIETTO!! Non permetterò mai che tu venga marchiata. Che i tuoi sogni vengano sigillati.


Non esisterà nessun Hokage di nome Naruto Uzumaki, se tu non sarai lì con me quel giorno, o se sarai lì con me, ma segnata per sempre dalla vergogna.

Essere Hokage e tornare finalmente da te, sono una cosa sola. Essere il capoclan degli Hyuga e scegliere liberamente chi sposare, sono una cosa sola.
Non posso assolutamente morire. Tu, non puoi assolutamente morire. Non prima di quel giorno, il giorno in cui finalmente potrò baciare senza paura... la tua fronte spaziosa.

E quel giorno, il giorno che sarò Hokage, se mi ami e mi avrai perdonato, tu e solo tu sarai al mio fianco, perché sarai tu la mia sposa, non un'altra.




*****







Naruto-kun, il mio sogno è semplice. Il mio sogno è tenerti per mano, sposarti, se tu lo vuoi. Aiutarti comunque, se non lo vuoi. E' questo il mio Sogno.

Naruto-kun, qual è il tuo Sogno? E' forse lo stesso? Cosa significa per te, essere Hokage?... Io sto ancora aspettando una risposta sincera e... quel bacio mancato.






























          Naruto Uzumaki, sei nato nel posto sbagliato. Tu non sei un ninja. Tu devi fingere, di essere un ninja. Ma sei un vero guerriero, a modo tuo.
          Perché sei un vero samurai che ha scelto liberamente il suo Signore, fin dall'inizio, e che lo servirà in silenzio fino alla morte.


          E' QUESTO IL TUO NINDO.


          Hinata Hyuga, non farai mai morire l'anima del tuo guerriero. Lo salverai. Non lo abbandonerai solo nell'Odio. Né lo costringerai ad amarti.
          Perché anche tu hai lo stesso Nindo, e perché il tuo prode samurai è anche il tuo Signore, e tu sei a voce alta il suo unico samurai.

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