Un orfano speciale

di Bluesun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Adozioni e scomparse ***
Capitolo 2: *** Un nuovo compagno ***
Capitolo 3: *** Battibecchi e conoscienze poco piacevoli ***
Capitolo 4: *** Discorsi e Sorprese! ***
Capitolo 5: *** Pensieri... ***
Capitolo 6: *** Conoscenza e imbarazzo ***
Capitolo 7: *** Missione: S.O.S Vegeta ***
Capitolo 8: *** Fase uno iniziata: conoscenze più approfondite. ***
Capitolo 9: *** Un invito a pranzo ***
Capitolo 10: *** Scatenate l'inferno! ***
Capitolo 11: *** Un pomeriggio con Vegeta ***
Capitolo 12: *** Festa e... ***
Capitolo 13: *** ...tradimento! ***
Capitolo 14: *** La giustizia è sempre la prima a pagare ***
Capitolo 15: *** Punizione ***
Capitolo 16: *** Rimandati alle elementari ***
Capitolo 17: *** Sono un codardo e ne ripago le conseguenze ***
Capitolo 18: *** Terremoto anomalo ***
Capitolo 19: *** Il bello addormentato e scoperte sconvolgenti ***
Capitolo 20: *** Un Misterioso Essere ***
Capitolo 21: *** Sono un tipo pericoloso ***
Capitolo 22: *** Ricordo sbiadito ***
Capitolo 23: *** Tu sei... ***
Capitolo 24: *** Scomparve lasciando un figlio sbalordito dietro di lui ***



Capitolo 1
*** Adozioni e scomparse ***


“Ho paura....”
“Shhh.....chiudi quella bocca idiota!”
“Ci stiamo mettendo in grossi guai....Vegeta torniamo nelle nostre stanze...”
“Kakaroth  zitto! Abbiamo una missione.....missione cioccolata!”
“Ahhh, bona la cioccolata.....” sibilò il povero bambino con rivolo di bava alla bocca.
“Ma quanto sarai scemo.....” gli disse l’intraprendente compagno di avventure schioccandosi un bello schiaffo in faccia.
“Zitto, arriva qualcuno!”
“Nadia! Nadia! Hai visto Vegeta e Goku???”
“No, perché?”
“Non sono più nei loro lettini! Mi faranno diventare matta quei due!”
“Non ti preoccupare. Vedrai saranno in giro nell’istituto ad immaginarsi chissà cosa. Sono dei bambini giocherelloni e molto fantasiosi. Pensa che l’altra volta stavano facendo la lotta sui i loro letti dicendo  < Ti sconfiggerò e mi prenderò le tue sfere del drago per avere la vita eterna! Muahahaha! > < Maledetto principe dei miei stivali!>. Ahahahah,  che forza che sono! Soprattutto quella mente geniale del piccolo Vegeta! Guardalo, ha solo 5 anni e mezzo e già sa leggere scrivere e parlare perfettamente. Invece il piccolo Goku è così dolce, ha due occhini e un sorriso così sincero che quando lo vedi ti mette gioia!”
“Hai ragione, però...fra un po’ le loro vite si separeranno.”
“Sì, rende triste anche me.....fra un po’ si separeranno. Goku è stato adottato...Vegeta ancora no. Non capisco perché non lo vogliono, sì ha un problema che è stato riscontrato fin dalla nascita che può essere anche eliminato ma non vuol dire niente! Vegeta è un bambino d’oro! Solo perché ha una coda non può essere rifiutato! Se riuscissi a convincerlo di tagliarsela.....”
I bambini che fin ora erano restati nascosti, erano rimasti sconvolti soprattutto il giovane Vegeta. Goku lo guardava con un sguardo triste e preoccupato: non aveva mai visto il suo migliore amico in quello stato.
“Andiamocene.....”
“Ma la cioccolata?”
“.....”
 
Il giorno dopo...

“Allora auguri Goku! Spero che ti troverai bene nella tua nuova famiglia!”
“Grazie! Signora Nadia, Signorina Silvia... grazie di tutto!” esclamò Goku con un sorriso a 32 denti.
“ Grazie di tutto. Vieni Goku.”
“Aspetta Celip....mamma! Ehe ehe mi dovrò abituare” disse il piccolo mettendo la mano dietro la testa grattandola “ volevo salutare Vegeta. Dov’è?”
“Credo che sia su...è un po’ abbattuto dalla tua partenza.” Sibilò nell’orecchio del bambino Nadia.
Il piccolo salì le scale e andò verso o la sua ex stanza, quando l’aprì rimase di sasso da quello che vedeva: Vegeta stava piangendo.
“Vegeta...”
L’altro trasalì, sia alzò in piedi di scatto asciugandosi le lacrime si girò verso l’amico e ribattè:
“Che vuoi?! Vattene!”
 “Volevo salutarti e volevo dirti che ti verrò a trovare tutte le volte che vorrai.”
“Non mi importa! L’unica cosa che non sopporto è perché hanno adottato te e me no?! Perché! Cosa ho che non va? La coda? Solo perché ho una coda?!?! Bhè, se pensano che io me la tagli si sbagliano di grosso! Comunque non mi serve un bambino frignone e traditore come te! Quindi vattene!” e così lo buttò fuori sbattendogli la porta in faccia.
Goku tornò giù molto abbattuto, salutò tutti e se ne andò con la sua nuova famiglia.
Mentre la macchina si allontanava da quel posto che l’aveva cresciuto , il bimbo si girò dietro e lo vide per l’ultima volta mentre gelide e tristi lacrime gli solcarono le guance.

Dopo una settimana...

“LA LA LALALA LA LA LALAAAAA, i puffi fan così son alti su per....Interrompiamo il cartone con un’ultima notizia veramente importante: Un bambino dell’orfanotrofio di Satan city è scomparso, la polizia lo cerca da ben 3 giorni e le ricerche continuano. La direttrice dell’orfanotrofio  lancia un appello alla TV per il ritrovamento del bambino:
“ Vi prego, ritrovate il piccolo Vegeta, un bambino dai capelli neri e ribelli a punta che vanno verso l’alto, occhi neri , viso sempre un po’ accigliato e con una coda. Penserete che è uno scherzo, ma la coda ce l’ha davvero, è un problema che ha fin dalla nascita e che lui vuole che non si tagli. L’ultima volta che lo si è visto aveva dei pantaloni neri e un felpa blu e delle scarpe nere dai lacci blu. Vi prego, lo rivogliamo a casa!”
Per oggi è tutto riprenderanno i cartoni animati......giù due mele poco più....”
“VEGETA!”
“Oh , tesoro! Mi dispiace! Vieni dalla mamma..”
Goku scoppiò in lacrime abbracciato la mamma, in quel momento si chiese se era stata colpa sua a farlo scappare......
 
 
 
 
 

Salve a tutti! Questa è la mia prima in assoluto Fanfiction! Siate Clementi vi prego xD Visto che è la prima volta che scrivo vorrei sapere gli errori, che correggerò e soprattutto la coerenza verbale se va bene. Vi prego commentate se come inizio vi piace continuerò a scrivere. Sciaoooo a tutti e buona lettura ^^ 

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Capitolo 2
*** Un nuovo compagno ***


Era lì, piccolo, fragile e ingenuo. Era in mezza ha tutta quella gente menefreghista che non si sono preoccupate minimamente di quel bambino così piccolo dallo sguardo basso, ignara di quello che stava pensando. Nessuno si era fermato per chiedergli < che hai fatto? > < che ci fai qui da solo? > < ti sei  perso? > < dove sono i tuoi genitori? > . Niente, tutti lo avevano scansato, chi parlava con l’amico al cellulare, chi spingeva il passeggino, chi guardava le vetrine, chi parlava uno a fianco all’altro. Per l’appunto uno stava leggendo il giornale e batté contro di lui, facendolo cadere a terra. Invece di aiutarlo e dirgli < oh, scusa piccolo non ti ho visto >  si alzò, riprese il giornale e gli urlò dietro un bel < stai attento a dove vai moccioso! >. Vegeta era furioso con quella schifosa marmaglia di esseri inutili e fifoni. Sì,credeva che loro avessero paura di lui solo perché era diverso. Ne era convinto. Loro avevano paura di lui. Si rialzò e si rimise nella stessa posizione di prima, aspettava che qualcuno si accorgesse di lui. Qualcuno che non si fermava alle apparenze, qualcuno che lo avrebbe ascoltato e qualcuno che gli avrebbe donato affetto.
Era passato praticamente un giorno e lui era ancora lì ad aspettare. Aveva fame e sonno. Alzò lo sguardo e lo spostò in giro. Nessuno si era accorto di lui. Lacrime gli solcavano le suo rosee guance. Era invisibile per loro, come se non ci fosse. Gli occhi bagnati all’improvviso si fecero di fuoco e un rabbia gli mosse il suo fragile corpicino e la bocca sputò letteralmente delle parole che per un bambino di soli 5 anni erano parole tabu:  “Vi ammazzerò tutti schifosi terrestri!” poi il nero e svenne...
 
12 anni dopo....

“Corri Goku!!!! O faremo tardi a scuola!”
“Aspetta Bulma, non ho fatto neanche colazione!”
“Sempre a pensare al tuo stomaco, per una volta che non fai colazione mica muori!”
“Sì!!! Morirò!!! Voglio fare colazione, voglio fare colazione....”
“OK OK ma basta piagnucolare! La farai al bar davanti alla scuola, ma se si continua così non ci si arriva!”
“Dici sul serio? Allora che aspetti? Corri lumaca!!” e con questo Goku partì a corsa verso la scuola.
“Quando si parla di cibo Goku è il primo a correre! Ahahahah!”
Arrivati davanti alla scuola Goku si prese i suoi 10 coni e 3 tazze di cappuccino.  Dopo la “piccola” colazione andarono tutte e due davanti al cancello dell’Orange School e li incontrarono Chichi, una ragazza dai capelli neri raccolti in un chignon e con la divisa scolastica ben stirata.
“Ciao chichi!”
“Bulma, Goku vi siete dati ancora alle corse?”
“Sì, era tardissimo perché Goku non si svegliava, io e Celipa abbiamo provato in tutti i modi possibili  per tirarlo giù dal letto ma poi è arrivato Toma e ha urlato < Goku è pronta la colazione! > e lui è scattato in piedi! Ahahahahaha”
“Ahahahaha, sempre il solito!”
“Chichina non è colpa mia se ho così tanta fame”
“Ma lo so amore, sei fatto così.”
Goku e Chichi erano fidanzati da ben 2 anni e ancora lo erano, il loro legame era amore puro.
“Oh lo sapete che oggi arriva uno nuovo a scuola? Dicono che ha un problema ed è molto riservato. Sarà messo proprio nella nostra classe. Chissà che problema che ha...”
Drinnnnnnn! Dopo la campanella il trio si  diresse verso la loro classe e lì presero a parlare con i loro amici.
“Ciao Crilin! Allora come va amico?”
“Ehilà Goku! Oh,bene tu?”
“Bene bene, sentito? Oggi arriverà un nuovo ragazzo”
“Sì, ho sentito. Chissà che tipo è...”
“Amore, tu che sai tutto sai che problema ha?””
“No Yamcha, io manco sapevo che ci fosse uno nuovo.”
“Strano Bulma, sei sempre così pettegola.”
“Cosa hai detto?????”
“Niente niente!”
“Ahahahahah”tutti a quella scena si fecero una risata ma poi arrivò il professore che con una manata alla cattedra riportò il silenzio.
“Bene ragazzi, ognuno al proprio posto . Ci sarà un nuovo ragazzo che arriverà presto. Intanto cominciamo a fare l’appello. Briefs...”
In quel momento qualcuno bussò alla porta. Dopo “ l’avanti” del professore una donna dai capelli rossi raccolti in una coda di cavallo, con giacca e camicia e una gonna lunga nera apparve davanti al professore.
“Lei deve essere il professore Kaio, salve sono la tutrice dell’orfanotrofio di Satan city. Sono qui per Vegeta, lo faccio entrare?”
“Sì, fallo pure entrare”
“Vegeta entra.”
Una voce flebile ma sicura e strafottente si sentì dal dietro il muro:
“Ma anche no.”
“Scusatemi un momento.” Si apprestò a dire la donna con un sorriso poi  sparì dietro la porta e dopo si sentì una discussione veramente divertente per soprattutto le battute di risposta del misterioso ragazzo:
“Se non entri subito ti ci spedisco a calci.”
“ Ma non eri Hippy, guarda che loro odiano la violenza”
“Hippy a chi!?? Monello di un ragazzo! Ti riporto a casa e ti fo pulire l’orfanotrofio da capo a piedi se non entri subito!”
“Meglio di stare qui.”
“Entra subito o se no ti cambio i connotati!!!!”
“Che paura.”
Dalla voce del ragazzo sembrava che era calmo, ma poi un urlo acuto.
“Lasciami strega!”
Dalla porta si rivide rientrare la donna con in mano una lunga coda pelosa che aveva fine nel fondoschiena di un ragazzo.
“Te la tiro ancora più forte se non mi prometti che non cercherai di scappare e resterai a scuola”
“Brutta .......ahi ahi......ok te lo prometto! Ma lasciamela subito o te ne pentirai.”
La donna lascio quella cosa che si attorcigliò alla vita del ragazzo , il quale si ricompose e mettendosi nella posa a braccia incrociate guardava i suoi compagni  con un sguardo schifato e allo stesso tempo arrabbiato.
“Ecco, lui è Vegeta per cognome prenda Prince era nel biglietto insieme alla cesta il giorno in cui fu trovato davanti al portone. Io vado. A dopo e cerca di essere sociale! Mi raccomando non usare la coda!”
Dopo l’uscita della donna, calò il silenzio. Tutti lo guardavano stupito, ecco quale era il suo problema.
“Ehm Ehm, ok ragazzo vuoi presentarti alla classe?”
“No.” È bastato una sola risposta per far iniziare un brusio da parte della classe.
“Su su ragazzo non essere timido. Avanti.”
“Oh che palle. Mi chiamo Vegeta, sono un orfano, ho una coda, è il mio primo giorno di scuola in assoluto, ho sempre studiato a casa da me, odio la gente quindi statemi alla larga. Ho finito. Dove mi siedo?”
“...Bhe, ecco...dove vuoi.. dove ci sono posti liberi.”
Il ragazzo si guardò a torno si fermò su un banco che era in più in una fila e si avvicinò ad esso. Arrivato lì , prese la sedia con le mani e attorcigliò la coda al banco sollevandolo da terra con poca fatica  e andò in fondo ,  posizionò il banco e la sedia vicino alla finestra  e si mise a sedere. Tutti lo guardavano stupiti a bocca aperta, tranne uno: Goku. Era da anni che non lo vedeva ed era dalla sua scomparsa che non l’aveva più risentito ma non se lo era mai dimenticato. Voleva alzarsi e andare da lui ma poi decise che lo avrebbe fatto all’intervallo per non fare arrabbiare il prof.
“Bene, aprite il libro a pagina 70 e....”
Era troppo emozionato per seguire la lezione di italiano: finalmente aveva ritrovato il suo migliore amico ed era lì proprio dietro di lui.
 
 
 
 


Rieccomi con un altro capitolo. Ho visto che qualcun ha trovato interessante la storia quindi ho continuato anche se non sono un granché xD faccio tanti errori. Pazienza li correggerò. Al prossimo capitolo. Mi raccomando recensite ;) Pace & love!

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Capitolo 3
*** Battibecchi e conoscienze poco piacevoli ***


Drinnnnnnnnnnnn! Goku si destò dai suoi pensieri. Era il momento di riaffrontarlo, di riaffrontare il suo passato, di riaffrontare il suo ex migliore amico…
“Ehi, amico cos’hai?”
Goku non l’ascoltò neanche il povero Crilin , si alzò e si avvicinò a quello nuovo. Non era cambiato affatto: il solito monello, dall’aria strafottente e con il viso sempre imbronciato. Gli venne da sorridere, era come lo aveva lasciato.
“Vegeta… sei tu?”
Il ragazzo si girò , lo guardò e con calma, troppa calma gli rispose:
“… ci conosciamo?”
Gli cascò il mondo addosso. Lui non si ricordava chi era.
“ Ma-ma sono io… Goku! Tu da piccolo mi chiamavi Kakaroth!”
“Mmmm no, non mi ricordo di nessun Kakaroth. Mi spiace. Ora levati di torno.”
E con questo si alzò e con uno spintone lo fece cadere rovinosamente in terra, e se ne andò.
“Che tipo.” Disse Bulma con la sua posa fatidica a braccia sui fianchi.
“Qualcuno gli deve insegnare le buone maniere!” esclamò Chichi aiutando il suo fidanzato ad alzarsi.
Era strano. Non l’aveva mai visto così abbattuto.
“Amore che hai?”
“Niente”
Passarono 5 minuti tra risate e scherzetti, ma Goku era del tutto assente così Chichi e Bulma erano un po’ preoccupate per lui:
“Ma cosa ha?”
“Non lo so, da quando ha parlato con quel ragazzo si è del tutto spento”
“Chissà cosa si sono detti …”
In quel momento rientrò nella classe Vegeta e così un idea passò nella mente della ragazza dai capelli turchini < Ora gliene dico quattro. >
“Ehi tu!”
Il ragazzo non si girò neanche e continuò per la sua strada verso il banco.
“Capelli a fiamma dico a te! Mi vuoi calcolare!”
“No”
“Brutto scimmione impertinente!!!”
“Ha parlato miss principessa delle galline”
“Che cosa!?!?!?”
“Oh scusa. Non pensavo che fossi sorda”
Tutti si zittirono.Quando qualcuno faceva arrabbiare Bulma quel qualcuno non sopravviveva  per raccontarlo.
“TU!”
Vegeta si girò in qua e là poi si indicò:
“Io?”
“Sì, TU!”
Gli arrivò davanti. Erano faccia a faccia. Il respiro dell’uno si abbatteva sul viso dell’altra e viceversa.
“Come osi tappo!?”
“Tappo?!?”
“Sì, TAPPO! Non capisci? T-A-P-P-O-!”
Vegeta era rosso dalla rabbia e Goku l’aveva notato.
“Oltre ad avermi fatto arrabbiare hai scaraventato in terra il mio migliore amico e dovresti chiedergli scusa se non vuoi cinque dita perfette sulla tua schifosa e beota faccia!”
“Abbassa la cresta. Mica mi fai paura. Io non chiedo scusa a nessuno, tanto meno a un’oca starnazzante e un moscerino che cade a terra se lo tocchi a mala pena.”
< Questo è TROPPO! >
Bulma si preparò a tirare uno schiaffo ma la sua mano si fermò a 3 cm di distanza dalla faccia del nuovo arrivato.
“Ehi ehi! Se non vuoi che la mia coda ti spezzi il braccino ti consiglio di stammi alla larga ...”
E con questo la coda strinse di più il braccio della sua preda, avvicinando il viso di lei verso il viso del suo padrone:
“… mocciosa”
Che colpo basso. Avevano dato di mocciosa a Bulma Briefs. Questa gliel’avrebbe fatta pagare. Assottigliò i suoi occhi azzurrissimi e con una voce tagliente le rispose:
“Lasciami o te ne pentirai”
“Che paura. Ma visto che sono un gentlemen per modo di dire, ti lascio andare per questa volta.”
Ritirò la coda e si rigirò per ritornare al posto quando…
“AH! Presa!”
“Ahiaaaaaa! Lasciamela subito!”
“Non finché chiederai scusa a me e al mio amico.”
In quel momento Goku si ricordò una scena che gli fece veramente paura e urlò con tutte le sue forze:
“Lasciagli la coda!!!!!”

*********Flash Back********

“Te l’ho presa!”
“Ok, hai vinto ma ora lasciala!”
“Nnnno. Prima mi hai fatto male e ora te la fo pagare.”
E così gliel’ha tirò sempre più forte. Urli strazianti uscivano dalla bocca di Vegeta. Finché un urlo non provenne dalla bocca di Goku. Nadia e Silvia si precipitarono a vedere cosa stavano combinando. Entrarono e videro una scena orribile. Il povero Goku era sotto Vegeta in un lago di sangue e urlava e piangeva. Gli staccarono velocemente. E mentre Silvia guardava il morso che Goku aveva sul collo, Nadia era alle prese con il figlio del demonio. Vegeta aveva i canini all’infuori ed erano lunghissimi, gli occhi dal il loro colore nero profondo erano diventati rossi sangue ed era indomabile, non stava fermo era così agitato che gli dovettero dare del calmante.


******Fine Flash Back**********

Se lo ricordava ancora e molto bene. Si toccò il punto dove c’era il morso e una smorfia di dolore si delineò sul viso.
“Goku ma cosa hai?”
“Ho detto lasciagliela!”
La ragazza non l’aveva mai visto così preoccupato così gliel’ha lasciò. Si girò verso Vegeta e notò che aveva il fiatone. Gli aveva fatto male …
“ Scusa. Ti ho fatto tanto male?” allungò una mano per girarlo e guardarlo nel viso ma quando lo sfiorò:
“NON MI TOCCARE!!!”
Si mise le mani in faccia e corse via dalla classe sbattendo contro qualche banco e uscendo con una velocità incredibile ….
“Vegeta! Aspetta Vegeta!” Goku gli corse dietro …
“Ma cosa è successo, mi è sembrato strano. Vado a vedere!”
“Aspetta Bulma!” inutile, era già partita a corsa dietro quei due.
“ Per un attimo mi sembrava di aver visto a Vegeta dei canini lunghissimi. Boh, per me oltre ad avere un problema fisico lo ha anche mentale.” Disse Crilin rimettendosi poi a chiacchierare con i suoi compagni.”
 
 
 





Eccomi qua! Sono tornata con altro capitolo, scritto un po’ velocemente visto che ho anche da studiare. Ringrazio molto chi legge e chi recensisce. Accetto anche  consigli e le critiche. Spero di riuscire a mettere il prossimo capitolo molto presto. Grazie di tutto e peace & love ;)

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Capitolo 4
*** Discorsi e Sorprese! ***


“Vegeta.....vegeta sei qui?”
Goku aveva corso in lungo ed in largo, non lo trovava da nessuna parte. In quel momento si trovava nel bagno dei maschi. Si stava per arrendere quando un rumore di qualcosa che strisciava lo fece girare. Non c’era dubbio, era lo strisciare della sua coda.
“Vegeta rispondi so che sei qui.”
“La vuoi smettere di seccarmi e te ne vai!”
Il suo tono era freddo e distaccato e con una punta di affaticamento.
“Voglio solo darti una mano”
“Come sei palloso. Sei sempre stato un rompipalle e su questo non sei cambiato Kakaroth...”
“Allora tu ti ricordi di me!”
“...”
“Perché sei scappato?”
“Perché se no l’avrei probabilmente uccisa!”
“No no, non dico per quello di prima... quando mi adottarono una settimana dopo tu eri scomparso”
“...Tsk...”
“Almeno dimmi quando ti hanno ritrovato.”
“Circa una settimana dopo”
“Quindi sei restato tantissimo all’orfanotrofio e ... ci sei ancora”
“E chi lo vorrebbe mai un mostro come ...me...”
In quel momento Vegeta uscì dal bagno e Goku lo rivide dopo tanto tempo: occhi rosso sangue e denti lunghi 5 cm che sporgevano dalla bocca. Era incredibile sembrava un dio in cerca di sangue, con quell’aria altezzosa e fiera.
“Perché non te la sei tagliata?”
“Perché dovrei? Per la gente? Solo perché gli altri vedono un mostro chi è diverso? Che schifo di mondo...”
Si vedeva che era abbattuto, i suoi occhi erano spenti e persi nel vuoto.
“Ti capisco...”
“No. Tu non puoi capire”
“Ero orfano anch’ io. Mi sentivo abbandonato proprio come te.”
“Ma tu orai hai tutto. Genitori, casa, amici e rispetto. Io non ho niente”
Il silenzio calò nella stanza. Goku guardava in basso: sapeva che aveva ragione, lui aveva tutto e Vegeta niente. Lo vide avvicinarsi allo specchio, guardarsi e poi sciacquarsi il viso. Gli occhi rossi sparirono al contatto con l’acqua e i denti piano piano tornarono come prima.
“Goku!!! Vegeta!!”
“Ma questa è Bulma”
“Eccovi! Meno male. Ehm, tutto apposto Vegeta? Mi dispiace di averti fatto male...”
“Non lo rifare mai più!”
“...”
“E dai ragazzi! Basta litigare! Bulma non ti tirerà più la coda e tu non l’offendere più. Ok?
“Per me va bene” la risposta di Bulma si sentì ma quella di Vegeta...
“Vegeta? Vegeta aspetta!”
“Antipatico...” sbuffò Bulma seguendo a ruota i suoi strani compagni...
“Briefs! Son! Prince! Dove eravate?”
Goku e Vegeta non fiatavano, il primo guardava a terra e il secondo dritto negli occhi del professori lì davanti procurandogli un brivido di freddo. Ma appena Bulma chiuse la porta trovò una scusa buona per giustificarsi:
“Prof.ssa Baba ci scusi ma Vegeta non stava tanto bene quindi io e Goku l’abbiamo portato in infermeria visto che non sapeva dov’era.”
“Ah ok. Ora sta meglio Prince?”
“Sì”
“Bene allora sedetevi. Aprite il libro a pagina 96... “
E un’altra noiosa ora passò tra sbadigli e stiramenti.
“Bene, per domani l’altro  voglio una ricerca a gruppi che assegnerò io.... allora:
Primo gruppo: Tensing, Lunch, Crilin e C18
Secondo gruppo: C17, Junior, Marion e Pual
Terzo gruppo: Goku, Bulma, Chichi , Yamcha e Vegeta.

Bene, la voglio pronta per domani l’altro. Arrivederci!”
“Che bello amore! Siamo insieme!” esclamò felice Chichi andando ad abbracciare il Goku.
“Già! Che bello! E ci sono anche Vegeta e Bulma!”
“Hai visto more! Siamo nello stesso gruppo”
“Sì, ma purtroppo c’è anche quell’antipatico di Vegeta. Peccato.”
“Vegeta! Bulma! Yamcha! Venite qui!” urlò Goku sventolando una mano.
Tutti e tre si avvicinarono.
“Allora, che ne dite se si fa stasera la ricerca? Io domani ho lezione di arti marziali.”
“Ok, che ne dite a casa mia?” propose Bulma:
“Ok, allora stasera alle tre e mezzo a casa di Bulma. Tu Vegeta sai dove è la Capsule Corp.?”
“Sì”
“Allora lì.  A stasera!”
E così il gruppo tornò alle proprie dimore.



*****Casa Son*****
“Mamma! Mamma! Lo sai chi è arrivato in classe mia?
“Chi tesoro?”
“Vegeta!!!”
“Oh, che bello! Dobbiamo festeggiare! Che ne dici di lasagne?”
“Sìììììììììììì ^^”


*****Casa Briefs******
“Sono tornata!”
“Ciao tesoro, tutto apposto oggi a scuola?”
“No! Oggi è arrivato un nuovo compagno in classe ed è antipaticissimo! E soprattutto stasera l’avrò in casa visto che è nel mio stesso gruppo per una ricerca!”
“Oh che bello!!! Farò tanti pasticcini per gli invitati!”
“Mamma mi ascolti quando ti parlo!!”
“Certo tesoro! Hai veramente una bella maglina oggi ^^”
“Grrrrrr! Inutile parlare con te!”

****Orfanotrofio******
“Sono arrivato!”
“ Fuoco!!!!!!!!!!!”
Un bombardamento di palloncini d’acqua travolse il povero Vegeta e un mucchio di bambini lo sommersero:
“Ahhhhh, maledetti mocciosi!!!!! Ve la farò pagare!!!!!”
“Su bambini!!!! Vegeta è stanco ora non può e non vuole giocare. Andate a giocare da un'altra parte.”
“Noo, uffa.....”
“Allora? Come è andato il primo giorno di scuola nella tua nuova scuola?”
“No comment. Ah, Nadia stasera so a fare una ricerca da una compagna. Tornerò tardi.”
“Oh che bello! Hai già fatto amicizia! Allora festeggeremo con un bel piatto di lasagne!”
“.....odio le lasagne....”


 
Salve a tutti!!!! Scusate per il ritardo! Perdono,perdono,perdono!Ma avevo un sacco da studiare. Ecco il nuovo capitolo. Un po’, più lungo rispetto agli altri. Alla prossima  ;) 

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Capitolo 5
*** Pensieri... ***


 
“Le tre e venti... fra un po’ dovrebbero arrivare... uffa, proprio una ricerca di gruppo ci doveva fa fare quella strega e per lo più nel gruppo ci sta anche quel maledetto scimmione. Chissà cosa gli è successo oggi, non sembrava un tipo fragile, anzi sia di fisico che di carattere sembrava veramente forte. Allora perché quando gli ho tirato forte la coda è scappato... qui non mi convince qualcosa.”
Persa in questi pensieri Bulma non si accorse che intanto davanti alla sua casa camminava in su e in giù un ragazzo apparentemente molto agitato.
“Che palle! Proprio nel gruppo di quella viziata mi dovevano mettere?? E per lo più con quel damerino del suo fidanzato e quello svitato di Kakaroth, l’unica normale sembra la mora. Chissà come ha fatto Kakaroth ha conquistarla... Misteri della vita. Uffa, sono in anticipo di ben dieci minuti. Speriamo di finire presto così me ne vo all’orfanotrofio a fare i cazzi miei. Ma quanto ci mettono ad arrivare gli altri!”
L’orologio indicò che erano le tre e mezzo, quindi i suoi ospiti dovevano arrivare da un momento all’altro, così alzò lo sguardo verso la finestra e finalmente lo notò: seduto sul marciapiede con le cuffie alle orecchie  e la musica a tutto volume. Bulma si ritrovò a pensare che era maledettamente bello in quella posizione che sottolineava che era un ragazzo ribelle e pieno di vita, cosa che suoi occhi così profondi e tristi non dimostravano.
“Ma cosa vai a pensare Bulma Briefs!!!! Tu sei fidanzata di già, te ne sei forse dimenticata? E poi questa è solo attrazione fisica! Lo conosci a malapena da un giorno! Riprenditi!”
Si tirò un piccolo schiaffetto alla guancia e scosse il capo e quando ritornò a posare lo sguardo sul ragazzo si accorse che anche lui la fissava o meglio fissava la finestra della sua camera.  Si riprese e scese ad aprire la porta. Lo vide ancora lì, a fissare la finestra. Non si era accorto che lei intanto si stava avvicinando a lui.
“Ehm Ehm “ tossicchiò lei. Lui si girò di scattò e si alzò.
“Che guardavi?”
“Non sono affari che ti riguardano”
“Oh scusa! Volevo solo capire a cosa pensavi.”
Si guardarono in cagnesco per almeno un infinità di tempo finché una voce ben nota non buttò una secchiata d’acqua alla scossa elettrica che passava dagli occhi dell’una agli occhi dell’altro.
“Vegeta Bulma! Siamo arrivati, scusate per il ritardo ma ho avuto un contrattempo eh eh” disse Goku mettendosi nella sua solita posa infantile alias mano dietro la nuca.
“Ciao Goku! Ciao Chichi!” salutò calorosamente Bulma abbracciando la sua migliore amica, Vegeta si limitò a un lieve cenno del capo.
“Adesso manca solo Yamcha.”
“E’ sempre in ritardo...” disse rammaricata Bulma. Poi cominciarono a conversare mentre Vegeta restava in disparte.




Scusate capitolo un po’ cortino. Il prossimo sarà più lungo. Volevo riangraziare chi legge, chi recensisce, chi ha messo la storia nelle ricordate, chi nelle preferite e chi ha messo me come autore preferito. Grazie mille! Alla prossima!

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Capitolo 6
*** Conoscenza e imbarazzo ***


“Ahahahah che scemo! Sì ma poi poteva anche evitare ahahah! Ma che ore si sono fatte?”
Bulma controllò sul suo cellulare e dopo un occhiata tranquilla, il suo sguardo si posò sulla strada. Ancora niente.
“Basta! Sono stufa di aspettare! Entriamo cominciamo senza di lui!”
“Ok. Vieni amore!” urlò Chichi girandosi verso Goku e notò che esso stava osservando lo strano nuovo ragazzo. Forse lo conosceva già da più tempo?
I tre ragazzi seguirono la padrona di casa dentro l’edificio. Chiusa la porta Chichi e Goku entrarono nel salotto come se fosse una cosa che facevano tutti i giorni, mentre Vegeta osservava l’interno a bocca aperta. Se la sognava una casa così. Bulma se ne accorse e si avvicinò a lui e con una voce gentile gli chiese:
“Sorpreso?”
Vegeta si ricompose e tornò duro e impassibile come prima.
“No”
“Ok” aggiunse Bulma, sogghignando sotto i baffi, e andò a sedersi sul divano come prima di lei i suoi amici.
“Allora, ti vuoi decidere a venire qui con noi o vuoi stare lì come uno stoccafisso a guardare le scale e l’atrio? Forse ti interesserà di più il soggiorno”
Il ragazzo entrò nel soggiorno e restò in piedi a guardarsi intorno. Non era mai stato in una casa così grande e così lussuosa, questo lo metteva a disagio.
“Siediti. Mica ti vergogni?”
Si girò di scattò e gli tirò un’occhiataccia. Si mise a sedere in una poltrona lontana dagli altri tre. Si meravigliò di quanto era morbida e comoda, l’unica poltrona che c’era nell’orfanotrofio era scomodissima e con qualche molla rotta.
“Bhè, benvenuto a casa mia” gli disse Bulma con un sorriso sincero e gentile.
“Ohhhhhhhhh ma che bel ragazzo!”
Vegeta si girò verso quella strana donna dai capelli biondi a nuvola ma non fece in tempo a rispondergli che una mano gli si avvolse in torno al collo:
“E guarda che muscoli!!!! Mica sei il nuovo ragazzo di mia figlia? Guarda che poi divento gelosa!”
Il ragazzo sentendosi a disagio divenne viola e gli rispose :
“Si stacchi per favore...”
La donna obbedì e torno a cinguettare:
“Che ragazzo educato mi ha dato del lei! La volete una tazza di tè?? Tu la vuoi fustacchione?”
“Ma non era Goku il tuo preferito donna”
Dalla porta entrò un vecchietto basso e strano: dai capelli di un colore tra l’azzurro e il violetto e con i baffi dello stesso colore, con dei grandi occhiali, sigaretta e una gattino nero sulla spalla.
“Certo certo ma questo ragazzo ha un' aria così misteriosa! A proposito come ti chiami?”
“Mamma!!! Lascialo stare! Comunque si chiama Vegeta e non è il mio nuovo fidanzato! Io sono fidanzata con Yamcha! “
“Ohhhh, quindi lui è il fantomatico ragazzo nuovo! Quello che dici che  è antipaticissimo. Ma a me sembra un ragazzo così bello e ed educato mhmhmh (risatina).”
Bulma si paralizzò, possibile che sua madre non tenesse mai la bocca chiusa. Invece Vegeta se la rideva sotto i baffi.
“Mamma!!”
“Ah! Quasi mi dimenticavo, ha chiamato Yamcha ha detto che non può venire stasera, ha gli allenamenti di baseball.”
“Ah, ok. Ora mamma dobbiamo studiare lasciaci soli”
“Oh certo tesoro! Buon lavoro. Ah, Vegeta dopo mi potresti dire il tuo numero di cellulare, magari potremo andare a cena insieme e si può unire anche Goku!”
Vegeta si bloccò e cominciò a sudare freddo, era insopportabile quella donna.
“MAMMAAAA!”
“Vado vado”
Così la donna uscì accompagnata dallo strano vecchietto e i ragazzi si sistemarono sul grande tavolo che era nella stanza.
Si erano fatte le cinque e i ragazzi si staccarono dai i libri e finalmente poterono fare una pausa.
“Ahh, abbiamo finalmente finito!” urlò Goku tra uno sbadiglio e un altro.
“Già, non era facile questa ricerca. Certo che sei bravo Vegeta, hai studiato tutto da solo?”
“Mh”
“Volete fare merenda?”
“Sìììììììììììì! Bulma io voglio tre panini giganti alla nutella!”
“Tu Chichi?”
“Un panino normale basta”
“Idem. Tu Vegeta?”
“Come Goku...”
“Cosa????? Mangi come Goku?”
“Anche peggio! Però è più educato nel mangiare sembra un principe, però mangia tantissimo!”
“E tu che ne sai?”
“Bhè, io e Vegeta siamo orfani e siamo stati 4 anni nello stesso orfanotrofio. Ci conosciamo fin da piccoli. Però poi sono stato adottato e non ho più avuto sue notizie.”
“E’ per questo che oggi eri strano?”
“Sì. Poi lui all’inizio mi aveva detto che non mi conosceva e ci sono rimasto male però poi mi ha riconosciuto!”
“Ecco perché. Ok vo a dire alla mia mamma di fare i panini un secondo.”
Dopo 5 minuti Bulma tornò con un vassoio gigantesco pieno di panini alla nutella e si misero a fare merenda. Tra una chiacchierata e l’altra si fecero le sei e i genitori di Goku vennero a prenderlo ma si erano offrirono di riportare anche Chichi a casa.Dopo i saluti rimasero soli Vegeta e Bulma.
“A te quando ti vengono a prendere?”
Il ragazzo non rispose, finì di rifare la cartella e poi se la mise in spalla.
La ragazza lo osservava, era così strano e così misterioso e questo l’attraeva.
“Perché mi fissi?”
La ragazza scosse il capo e divenne rossa. Che imbarazzo, aveva fatto la figura della scema chissà cosa avesse pensato lui.
“Niente niente, ma rispondi alla mia domanda?”
“Non mi vengono a prendere. Vado da solo.”
“Ma è buio!”
“E allora? E’ bello il buio... è così silenzioso...”
Lo vide aprire la porta e sparire nel silenzio della notte. Non un saluto, solo il rumore dei suoi passi che si allontanavano...








Rieccomi!! Scusate il ritardo ma ho avuto poco tempo. Mi spiace di aver deluso chi si aspettava una litigata di Vegeta, ma mi è venuto così. Ma tranquilli, rimedierò ;)
Bhè, visto che l’ho scritto in fretta e furia ci sarà un cimitero di errori. Avvisatemi che correggo.
Baci Bluesun.
P.S. Ringrazio chi legge e chi recensisce e un grazie particolare a chi ha messo la storia tra le preferite.

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Capitolo 7
*** Missione: S.O.S Vegeta ***


“Bulma! Tesoro! Che bel ragazzo quello di oggi! Mi chiedo perché stai ancora con quello smidollato di Yamcha”
“Mamma!! Io amo Yamcha non Vegeta! E poi sarà anche molto bello ma non  è per niente il mio tipo!”
“Mah, se lo dici tu tesoro ... cambiando discorso, hai notato che Vegeta è veramente un tipo solitario? Mentre parlavate vi ho spiato un po’, mi sembrava così estraneo... è come se non gli interessava i vostri discorsi. E poi è andato via tutto solo, ma i suoi genitori non lo potevano venire a prendere?”
“Lui … lui non li ha i genitori. E’ orfano”
“OH! Povero ragazzo!”
Dopo quella scoperta,la famiglia finì di mangiare in assoluto silenzio. Alla fine del pasto Bulma si alzò e andò in camera sua, si sdraiò a pancia in su a guardare il soffitto avvolta nei suoi pensieri.
< Ha ragione mia madre. Mi è sembrato così... così...così solo. Sembra che lui ce l’abbia con il mondo perché è stato abbandonato da tutto e da tutti. Forse un po’ a ragione. Lui è diverso da noi, non perché ha la coda, ma perché sembra perso in un mondo tutto suo. Chiuso in una bolla. Isolato da tutto. Quanto vorrei scoppiare quella bolla, farlo uscire da lì.  Chissà quanto ha sofferto...ho deciso! Lo aiuterò ad andare avanti e non guardarsi il passato. Sì! E mi farò aiutare da Goku e Chichi!  Non può continuare così. Lo aiuterò. Vegeta tornerai a sorridere parola di Bulma Briefs! >
 
E con questi pensieri la nostra eroina si addormentò...
 

Il giorno dopo …

Bulma si svegliò pimpante e pronta per un nuovo giorno di scuola: da quel giorno sarebbe iniziata missione S.O.S Vegeta.
Uscì di casa prestissimo e corse fino a quella di Goku. Suonò il campanello e la venne ad aprire la madre di Goku:
“ Ciao Bulma! Oggi è successo un miracolo!”
“Ciao Celipa! Cosa è successo?”
“Goku si è alzato da se ed è già pronto arriva subito!”
“Wow! Domani nevica!”
“Ahahahahah”
“Bulma! Devo dirti una cosa! Ciao mamma a stasera!” e così il ragazzo prese sotto braccio la compagna e si avviò verso la scuola con passo veloce.
“Che vuoi dirmi?”
“Voglio aiutare Vegeta”
Bulma sgranò gli occhi: era quello che voleva dire lei a lui!
“Volevo dirti la stessa cosa!”
“Quindi sei della mia stessa idea! Meglio, Vegeta è una testa calda e per contrastare una testa calda serve un’altra testa calda. I conti tornano.”
“Testa calda a chi?!?”
“ Ecco Chichi! Chichina!!!”
“Ciao amore!”
“Ciao! Oggi parte una missione!”
“Quale missione?”
“S.O.S Vegeta!”
“Cheee???”
“Chichi, hai notato che Vegeta è sempre in disparte? Ieri mentre si parlava non è mai intervenuto,  mi fa un po’ pena. La gente l'ha sempre scansato perché lo vedeva diverso e lui si rinchiuso in se stesso, e ora di farlo aprire!” intervenne Bulma con un strana luce negli occhi.
“Hai ragione. Ok, aiutiamolo. Ma come?”
Silenzio. Partiti a razzo senza sapere cosa fare …
“Intanto facciamolo integrare nel nostro gruppo”
“Sì, hai ragione Bulma. Guardate eccolo lì!”
Le due ragazze si girarono verso la figura nera di un ragazzo. Teneva la testa bassa e le mani nelle tasche della felpa, aveva degli auricolari alle orecchie e camminava lentamente.
“Vegeta!!!!”
Alzò il capo, lentamente, e poi lo riabbassò ed entrò nel cancello della scuola.
“Antipatico!” urlò Bulma facendogli la linguaccia “Ora mi sente!”
I tre ragazzi seguirono il compagno fino ad un albero dove esso si appoggiò.
“Ti abbiamo salutato scimmione!”
Il ragazzo si tolse un auricolare e aprì un occhio:
“Devi urlare anche di mattina? Risparmiamelo”
“Almeno tu saluta!”
“Ciao, contenta? Ora levati di culo …”
Vegeta si fece largo tra i tre e se ne andò senza aggiungere un’altra parola.
“Non ce la faremo mai” aggiunse Chichi con aria disperata.
 
 
 
 
Salve gente! Scusate capitolo cortino, perdono ma devo studiare molto in questa settimana e non posso assicurarvi che metterò presto il prossimo capitolo. Mi spiace, ma continuate a seguirmi. Cercherò di metterlo quando ho un po’ di tempo libero.
Saluti da Bluesun!

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Capitolo 8
*** Fase uno iniziata: conoscenze più approfondite. ***


“ Sentite per prima cosa dobbiamo avvicinarlo ad uno di noi. Goku lo escludo visto che ce l’ha con lui e poi la prof non lo metterebbe accanto a lui neanche se la pagassimo oro. Io non ci tengo, poi non sono una ragazza così estroversa come voi... quindi Bulma vacci te.”
“Ok Chichi ma come?”
“Senti il mio piano....”

DRINNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!
Il suono della campanella era il suono che convocava tutti in classe ma per Goku, Chichi e Bulma era il suono che annunciava l’inizio del piano...
“Ti odio!!!!! Avevi detto che non mi avresti mai tradita e saresti rimasta la mia migliore amica per sempre fedele! Mi hai mentito!!!! PROF! Non voglio più stare accanto a questa  falsa!” urlò con tono furioso Bulma verso Chichi
“CONCORDO!!” ribatté Chichi
“Ragazze su calmatevi...” le due ragazze si guardavano con occhi di fuoco. Ma Chichi per poco si metteva a ridere: lei e Bulma litigare? Quando l’avevano mai fatto?
“Ok Briefs mettiti accanto a Prince così lo aiuterai a rimettersi in pari e tu e la signorina Del Toro sarete abbastanza  lontane da non guardarvi nemmeno.”
< Bingo! >
Detto questo il prof si mise a far l’appello e Bulma si spostò in fondo e si mise accanto a Vegeta.
Lo sentì sbuffare e per poco non gli saltava addosso: lei e Chichi avevano fatto un pandemonio per lui e si permetteva pure di sbuffare? Questa poi!
“Ciao, tutto apposto?”
Il ragazzo non la guardava neanche ma poi , sentendosi osservato dalla ragazza, rispose:
“ No”
“Perché? E’ successo qualcosa?”
“Sì. Mi è arrivata una petulante gallina accanto che non starà mai zitta. Mi chiedo cosa ho fatto di male per meritarmela.”  E con questo tornò a osservare il panorama fuori dalla finestra.
< Calma Bulma! Calma! E’solo un arrogante scimmione che non ha la più pallida idea di chi ha di fronte... >
“Scusa se volevo fare amicizia con sua maestà!”
Il ragazzo si girò lentamente e la puntò: era la prima ragazza in assoluto che non aveva mai mollato alle sue battute taglienti e questo lo affascinava molto.
“Scuse accettate”
< Arghhh! Questa è troppo!!! NO! Calmati va tutto bene, sorridi e comincia a far conoscenza >
“Allora? Vuoi parlare o vuoi rimanere lì come un depresso a guardare i tetti degli edifici fuori di qui? Parlami un po’ di te”
“Preferisco guardare i tetti...”
“Ok, comincio io. Mi chiamo Bulma Briefs ho 17 anni e sono nata il 25 dicembre alle 3:40”
“Avevo detto che volevo continuare a osservare i tetti...”
< E’ più difficile di quanto credessi... >
Momenti di silenzio, lui ancora girato verso la finestra e lei con il capo sulle braccia incrociate sopra il banco, si sentiva solo lo spiegare del prof come sottofondo.
“Vegeta Prince, 17 anni nato il 31 ottobre alle 23:58”
Bulma sgranò gli occhi. Aveva risposto! Lui aveva risposto!!
“Quindi sei nato la notte di Halloween. Wow, e di un pelo!”
“E tu la notte di Natale . Wow, che sfiga...” rispose facendogli il verso.
“Che strano. Siamo nati proprio nella festa opposta”
Il ragazzo si girò del tutto verso di lei, sembrava interessato.
“Che intendi dire?”
“Natale, una giornata piena di gioia e calore familiare. Halloween, una giornata paurosa e fredda come l’animo umano di un assassino...”
Quella ragazza qualche volta lo stupiva con questi discorsi soggettivi che alla fine non si sapeva dove andavano a parare.
E così passò la giornata, Bulma parlava Vegeta ascoltava o rispondeva con monosillabi. Infondo Bulma ce l’aveva fatta. Un po’ era riuscita ad avvicinarlo. Mentre tutta la classe si stava svuotando Goku e Chichi si avvicinarono a lei e come da copione fecero una scenetta per far fare pace a Bulma e Chichi.
“Ok, scusa. Comunque posso restare accanto a Vegeta? E’ un tipo tutto da scoprire, mi piace la sua compagnia...”
“Sì sì certo!”
Bene il gioco era fatto, ora non restava che passare alla seconda fase : farlo entrare nel gruppo. Difficile come cosa.
“...scusate....”
Bulma si sentì strattonare i pantaloni e abbassando lo sguardo si trovò una bambina tutta infagottata  nel suo cappottino un po’ usato e rotto che la guardava con due occhi nerissimi e intorno a lei un ‘altra decina di bambini nella stessa situazione: incappucciati con pure sciarpette e guantini.
Bulma si inginocchiò per arrivare alla sua altezza e con un sorriso materno  e una voce  dolce rispose:
“Ciao piccola. Hai bisogno di aiuto?”
“....shi....ceccavo Vegheta.....lo conoscete?”
“Sì, è quel ragazzo là in fondo aspetta te lo chiamo.”
Bulma rientrò nella classe e si avvicinò al ragazzo dai capelli a istrice che si stava mettendo il giubbotto.
“Vegeta, dei bambini piccoli ti cercano”
Il moro la guardò poi puntò lo sguardo su il mucchio di bambini affacciati alla porta, si mise la sciarpa e prese la cartella su una spalla poi si incamminò verso di loro. La bambina che prima strattonava i pantaloni di Bulma gli saltò al collo e dopo una strapazzata ai poveri capelli di Vegeta, venne rimessa  giù.
“Ok, andiamo mocciosi. In fila”
I bambini si misero in fila e insieme a Vegeta uscirono.
Goku , Chichi e Bulma lo guardarono con due occhi sgranati. Quelli dovevano essere i bambini dell’orfanotrofio.
Quando scesero giù per tornarsene ognuno a casa propria videro Vegeta che stava facendo montare tutti i bambini in un furgoncino mezzo scassato. Quella scena sottolineava la povertà di quei poveri bambini ma la felicità che trasmettevano  con i loro occhini la nascondeva. Vegeta chiuse le porte del furgoncino lasciò lo zaino nel sedile posteriore e se ne andò a piedi per la sua strada. Bulma lo raggiunse e gli staccò un auricolare dalle orecchie:
“E tu? Non vai a casa con il furgoncino?”
“Preferisco camminare, e poi tu di che ti impicci?”
“Ti posso accompagnare?”
“No”

Salve gente! Scusate il ritardo ma lo sapete. Tanto da studiare T____T. C'è stato un piccolo problema nell'altro capitolo. Non si vedevano i pensieri di Bulma mi fate il piacere di controllare che ora si vedono? Anche questo capitolo si devono vedere, Controllate.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e se ci sono errori avvisate!
Volevo ringraziare tanto chi legge e chi commenta, chi ha messo la storia tra le preferite e chi tra le seguite, ma soprattutto chi ha messo me tra i preferiti perché veramente mi sento onorata **
Baci Bluesun!

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Capitolo 9
*** Un invito a pranzo ***


Continuava a camminare con la musica alle orecchie e lo sguardo basso. Di tanto in tanto alzava il capo e puntava i suoi occhi color ebano sulla figura dietro di lui. Nel suo viso si leggeva chiaramente il fastidio per quella persona indesiderata...
< Perché mi segue! Non capisce il significato della parola “NO”. Giuro che se non se ne va la picchio... Calmati,  non si picchia una ragazza.... ma qui si può fare un’eccezione! No, niente eccezione, non si picchia e basta! > se lo ripeteva tante volte per auto-convincersi ma più si sentiva osservato più si arrabbiava.       
< Ma quanto ci vuole ancora? E’ da una mezzoretta che camminiamo!!! Ma lui è pazzo! E come se non bastasse mi ignora, forse è meglio così ma io non sopporto il silenzio. Di tanto in tanto gira a 180 gradi il capo ma poi ritorna a guardare davanti a se. Uffa, ma perché lo sto seguendo? Invece di starmene tranquilla a casetta mia sono voluta andare dietro a questo asociale e antipatico e monello e bellissimo e selvaggio....ragazzo. Aspetta! Bellissimo? Selvaggio? Bulma! Ma cosa pensi!! Smettila! >
Dopo 10 minuti, Vegeta, non ne poteva più e si girò totalmente adirato:
“La vuoi smettere di seguirmi!!! Ti ho detto che non puoi venire!”
La ragazza non rispose ma continuava a fissarlo negli occhi. Il ragazzo la osservò,, si accorse che era la prima persona che lo guardava senza paura ne imbarazzo. Dopo un po’ ci rinunciò e si rimise a camminare questa volta con passo svelto e a testa alta.
“Ma non siamo arrivati?”
La sua voce così flebile e angelica arrivò fino alle sue orecchie. Sapeva che prima o poi glielo avrebbe chiesto, perché anche lui se lo richiedeva spesso perché andava a piedi fino all’altra parte della città: “ Per stare solo...” la risposta a tutti i suoi problemi, invece era il punto principale dei suoi problemi.
“No” secco e deciso.
“Ma perché vuoi restare solo?”
SI fermò di scatto. Si girò verso di lei con fare lento. La guardò come se ai suoi occhi fosse una strega, gli aveva letto nel pensiero o semplicemente lo aveva intuito.
“Perché dici così?”
“Perché… sinceramente non lo so neanche io ma mi dai quest’idea”
Restarono interi minuti a guardarsi, a osservarsi, a scoprirsi, a leggersi poi Vegeta riprese il controllo e ritornò sui suoi passi.
Finalmente gli occhi di Bulma si illuminarono ma si rispesero subito, davanti a lei un edificio che cadeva letteralmente a pezzi.
“Siamo arrivati”
La voce di Vegeta era ferma e robotica, come se a vedere quell’edificio non gli dava nessuna sensazione.
“Tu vivi qui?”
“NOI viviamo qui” disse indicando con lo sguardo un furgoncino dietro di loro. Il furgoncino si spense e la  donna dai capelli arancioni che Bulma vide quella mattina in cui Vegeta si presentò, uscì fuori imprecando contro quell’aggeggio che ora mandava un fumo grigio.
“Su bambini uscite, il furgoncino si è rispento.”
Quando tutti i bambini uscirono corsero tutti contro Vegeta e una bambina gli saltò al collo.
“Guarda un attimo sti’ mocciosi” disse a Bulma scrollandosi di dosso la bambina e porgendola a lei, si incamminò poi verso il furgoncino e aiutò la donna a portarlo fino al parcheggio.
Dopo di ciò Vegeta entrò dentro l’edificio, invece la donna si avvicinò alla ragazza e con un sorriso dolce si presentò:
“Tu devi essere un’amica di Vegeta giusto? Io sono Silvia, la tutrice di Vegeta”
Bulma mise a terra la piccola e poi le porse la mano:
“Bulma! Bulma Briefs! Piacere di conoscerla”
“Il piacere è tutto mio, ma ora entriamo o prenderemo freddo. Su bambini dentro!”
Bulma seguì la donna dentro l’edificio. Un ammasso di giochi e bambole, usate e rotte, per terra impediva il passaggio. Bulma e Silvia cominciarono a saltare in punte di piedi quel campo minato e alla fine raggiunsero la cucina.
“Ti fermi a mangiare?”
“No, no. Più che altro volevo convincere Vegeta a venire… mi scusi, mi suona il cellulare. Pronto?”
“Tesoro! Dove sei?”
“Sono a casa di un mio amico”
“Ah ok. Volevo dirti che stiamo partendo per Londra che tuo padre ha una conferenza. Staremo lì una settima. La casa è tua ma non combinare casini! Voglio darti un consiglio: invita un po’ a casa tua Vegeta magari diventate amici! Hihihihih. Ciao tesoro!!”
“Mamma!!! Va bhè, ciao!”
Bulma rimise il cellulare in tasca e risollevando il capo si accorse che Silvia stava ridendo.
“Ha sentito tutto vero?”
“Mhmhh, sì!”
E così scoppiarono a ridere insieme.
“Senti resta a mangiare, magari lo convinci mentre mangia. Lui è un gran mangione e se gli impedisci di mangiare farà qualsiasi cosa!”
Bulma ci pensò su ma poi sorrise e disse: ”Accetto!”











Salve a tutti!! Scusate il ritardo ma ora vedrete che metterò un sacco di capitoli! Promesso ^_^''
Ringrazio di cuore chi mi segue e chi commenta. Spero che mi seguirete ugualmente anche se ho messo il capitolo dopo tanto tempo.
Domani, visto che sarà il mio compleanno, ne metterò due molto probabilmente. Bene ora vi saluto!
Baci Buesun!

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Capitolo 10
*** Scatenate l'inferno! ***


“Ma come fo a convincere Vegeta?”
“Allora per convincerlo a fare una cosa devi essere un bambino!”
“Cioè?”
“Vedrai!”
“Mi fai paura se dici così”
“Mhmhmhmhm, te fai quello che ti ho detto e vedrai chi avrà la meglio!”
Arrivò l’ora di pranzo, tutti bambini erano organizzati per fare confusione da quando Vegeta metteva piede in quella stanza. Quando sentirono scendere le scale… si scatenò l’inferno!
Vegeta vedendo quel casino, cibo in aria, bambini sporchi che correvano di qua e di là infilandosi sotto le gambe degli altri e urla strazianti, capì subito che dovevano convincerlo a far qualcosa, così stava per tornare indietro quando le porte si chiusero.
< Sono nella merda! >
“Vegeta! Scusa oggi i bambini sono “UN ‘PO” agitati”
< Cosa ha in mente? Qui gatta ci cova … >
“ Siediti davanti a Bulma” disse gentilmente Silvia mentre scansava una forchetta.
< Che centri lei? Sì, sicuramente. Cazzo, ora anche lei sa il mio punto debole… Vegeta non farti convincere >
Silvia si avvicinò all’orecchio di Bulma e gli sussurrò un “Tocca a te” e poi si ridiresse ai fornelli.
“Ciao Vegeta! Cero che questi bambini sono un po’ agitati”
“Mh”
“Tutti i giorni è così?”
“ Che hai in mente?”
“Niente, solo che tu venga alla festa di compleanno di Goku”
“Scordatelo”
Bulma fece un ghigno e guardò Silvia. Silvia annuì e portò il piatto di spaghetti di Vegeta davanti al suo viso e lo appoggiò sulla sua tovaglietta, poi fece un gesto a un bambino e questo bambino tirò un pommodoro  centrando in pieno viso Vegeta. Mentre Vegeta si puliva i bambini rubarono il suo piatto cominciano a correre e a passarselo come se fosse una palla. Quando Vegeta se ne accorse fece una faccia tra l’arrabbiato e il disperato:
“NOOOOO! Stupidi mocciosi! Ridatemelo subito!”
E cominciò a rincorrerli. I bambini vedendo vegeta avvicinarsi cominciarono a lanciare gli spaghetti urlando “Guerra di spaghetti!!”
Bulma e Silvia si stavano sganasciando in terra dalle risate! Alla fine gli spaghetti era tutti o addosso a Vegeta o in terra. Vegeta era rosso dalla rabbia e urlò in preda al furore:
“Streghe!”
Non fece in tempo a infamarle di nuovo che si beccò in faccia una briciolina. E poi il caos fu generato da quelle parole pronunciate dalla bocca di Bulma:
“Bambini, mano ai pomodori! Finché non ti decidi a venire non li farò smettere. Puntare … FUOCO!”
“Maledetta!” e fu così che venne sommerso da una miriade di pomodori.
Finirono i pomodori e cominciarono con il pane e alla fine l’acqua gelida…
“Ok! Basta!Vengo vengo!”
“Giuralo sulla tua testa, che cada all’istante!”
“Giuro!!!”
“STOOOOOOOOOOOP!”
I bambini si fermarono al suono di quell’esclamazione. Bulma con sorriso soddisfatto avanzò verso Vegeta e gli disse:
“Ci si vede dopo alle 4 e mezzo il tempo di farti una doccia. Così andiamo a prendergli il regalo!”
“Maledetta mocciosa!”
“Sì lo so. Grazie!”
Vegeta si alzò e corse in bagno. Bulma si girò con il pollice in su e tutti i bambini applaudirono.
“E ora per avermi aiutato ecco il vostro regalo”
Bulma tirò fuori delle capsule, la 5 la 7 e la 8. Aprì la 5 e ne usci un robot:
“Questo un robot che fa da mangiare”
Silvia la guardava con le lacrime agli occhi e dava l’impressione di volergli saltare addosso!
Aprì la capsula 7 e ne uscì un altro robot però più piccolo che appena uscì una luce luminosa sulla testa si attivò e il robot cominciò subito a pulire il tutto in grande velocità:
“Questo è un robot che pulisce come avete visto”
Tutti i bambini erano meravigliati e guardavano il robot con la bocchina a forma di o, poi Bulma andò fuori facendo il segno di seguirla. Aprì la capsula 8 e ne apparì un furgoncino nuovo.
“E qui è un nuovo furgoncino”
“Grazie Bulma ma non dovevi!!” Urlò Silvia correndole in contro e prendo le sue mani.
“Tranquilla! Mio padre le ha create e io ne ho quante ne voglio. Prendilo come uno scambio, mi hai aiutato e io ho aiutato te.”
“Ohh grazie! Sei un angelo!” E tutti, compresa Silvia andarono ad abbracciare Bulma.
“Allora torno alle 4 . Ciao”
E così Bulma prese un'altra capsula dove ci stava un motorino e se andò. Non si accorsero che uno, dalla finestra, li stava spiando.









Salve a tutti! Oggi è la vigilia non che il mio compleanno! Ringrazio tutti quelli che leggono, ringrazio molto di più chi commenta e ringrazio ancora di più chi ha messo la storia nei preferiti. Dedico questo capitolo a tutti quelli che mi seguono ma soprattutto lo dedico alla mia amica Bulmetta_97 e invito tutti a leggere la sua storia “Due fratelli non di sangue”. Grazie mille a tutti! E BUON NATALE!

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Capitolo 11
*** Un pomeriggio con Vegeta ***


Vegeta, ancora tutto bagnato, li guardava dalla finestra di camera sua. Stringeva i pugni e digrignava i denti.
< Quella stupida ragazzina! Come osa aver pietà di noi! Noi non abbiamo bisogno di nessuno, siamo indipendenti da voi, da voi ricchi, da voi normali. Però tutti l’abbracciano, che sia perché ne avevano bisogno? Vuol dire che noi oltre a essere sfortunati non sappiamo neanche tirarci su da soli? Perché…… perchè PERCHE’!>

 
*****Ore 16:15, orfanotrofio Satan City*****

“E meno male che dovevo essere pronto per almeno dieci alle quattro”
Vegeta stava aspettando Bulma da almeno un quarto d’ora, e ancora non era arrivata.
“io me ne ritorno dentro” stava per girare i tacchi quando una macchina nera si fermò davanti a lui.
il finestrino si abbassò e comparve la faccia di Bulma:
“Scusa per il ritardo, Edward era a fare una commissione ed è tornato 5 minuti fa. Allora vuoi salire? O vuoi andare a piedi?”
Vegeta la guardò, si sentiva sfidato. Alla fine aprì lo sportello ed salì in macchina.
“Alla città dell’Ovest”
“Sì signorina”
Sì signorina.... “
“Non sei divertente”
“Questo pagliaccio mi fa ridere”
Dopo questa frase calò il silenzio. Per tutto il viaggio Bulma osservava Vegeta e Vegeta osservava il paesaggio, non diceva niente anche se si sentiva osservato...
“Siamo arrivati signorina”
“Grazie”
Vegeta e Bulma scesero dall’auto che non appena fu richiuso lo sportello se ne andò.
Siamo arrivati signorina.... ma dove lo avete preso? Al circo??”
“Spiritoso. Vediamo un po’, cosa possiamo regalare a Goku?”
“ Una dieta?”
“Ahahaha, no dai sii serio”
“Ero serio! Hai visto come mangia quello???”
“Mangiare! Giusto lui è un mangione! Possiamo comprargli qualcosa da mangiare o qualcosa sul mangiare! Sei un genio!”
“... tu mi preoccupi”

*****Ore 17:30, Città dell’Ovest *****

“Dai! E’ carina!!”
“Mh”
“Gli piacerà! Ne sono sicura! Ora chiamo Edward e ci facciamo venire a prendere. Tu sei già pronto o devi tornare all’orfanotrofio a cambiarti?”
“E per cosa mi dovrei cambiare?”
“Ma per la festa scemo!”
“Stasera? “
“Sì”
“No sono apposto così”
“Ma più elegante no?”
Vegeta si guardò: Convers, jeans e felpa rossa. Che aveva di male?
“Senti e se ti compro qual cosina io? E te la do solo in prestito?”
“Non se ne parla. Tu credi che io , anzi NOI siamo poveri?”
“Di chi parli?”
“Di noi orfani. Ho visto che ci hai dato tutta quella roba solo per pietà! Bhè se credi che noi ne abbiamo bisogno ti sbagli!”
Bulma indietreggiò per un momento, aveva notato qualcosa di strano,  ma poi prese un profondo respiro e gli punto il cellulare sul petto:
“ERA UN REGALO IDIOTA! IO NON PROVO PENA PER VOI! PERCHE’ DOVREI??? IO GLI HO REGALATO QUELLE COSE PERCHE’ MI HANNO AIUTATO A CONVINCERTI! COSA CHE E’ MOLTO DIFFICILE!!  E COMUNQUE I VESTITI, Sì LI COMPRO IO MA TE LI PRESTO E BASTA!”
Vegeta ci rimase di sasso, guardandola come se fosse assatanata. Successivamente si ricompose, la guardò e cominciò a ridere.
“E ora perché ridi?”
Vegeta la ignorò e rise ancora più forte, poi la riguardò e annuì:
“Ok, me li presti. Cosa mi vuoi far mettere stilista”
Bulma sorrise:
 “Lascia fare a me”

*****Ore 18:45, Città dell’Ovest *****

“Soddisfatto sua maestà?”
“Mhh sì”
“Bene, ora chiamo Edward”
“Tuuuu.....tuuuuuu......pronto?”
“Edward vienimi a prendere dove mi hai lasciato prima”
“Arrivo signorina, mi dia 10 minuti”
“Grazie”
Ripose il cellulare nella borsetta e si girò verso il ragazzo. Non era più accanto a lei ma seduto comodamente su una panchina così si aggiunse a lui e stettero lì per diverso tempo. Bulma lo osservava in ogni minimo particolare, nei suoi lineamenti così rigidi e forti, nel suo petto che sembrava una roccia scolpita poi si soffermò sulla coda che ondeggiava tranquillamente nell’aria.
“La smetti?”
Bulma si riscosse sentendo quella voce, alzò il viso e lo vide guardarla. Istintivamente diventò rossa:
“Di fare che?”
“Di osservarmi”
“Ah scusa....”
Altro silenzio imbarazzante.
“Com’è avere una coda?”
“Come avere un altro braccio perché?”
“Bho, così. Tanto per parlare.”
“Com’è essere normali?”
Un attimo di silenzio. Come rispondergli? In fondo tutti tranne lui erano normali.
“Come te però senza un terzo braccio”
Un sorriso si delineò sul suo volto, Bulma non poté non pensare che Vegeta era veramente un bel ragazzo...
Una macchina nera parcheggiò davanti a loro poi un damerino vestito di tutto punto venne ad aprire lo sportello.
“Grazie Edward” disse Bulma salendo in macchina.
“Fatti una vita” disse Vegeta seguendo la ragazza.
“Dai! Poverino!”
“Ma guardalo!”
Bulma non potè fare a meno di ridere e così scoppio in una fragorosa risata.


*****Ore 19:10, Capsule Corporation *****

“Allora Vegeta, io mi cambio in camera mia tu vai in quella stanza là in fondo a destra. Ci si vede fra una mezzora e se hai fame chiedi a linda di farti preparare qualcosa ma non sporcarti!”
E così Bulma andò in camera sua.
Passò una mezzora abbondante, Vegeta era nel corridoio appoggiato a una parete ad aspettarla.
< Ma quanto ci mette??? E’ da anni che so ad aspettarla!>
Si riguardò più volte allo specchio.
< Certo che questi vestiti mi fanno sembrare più figo >
Non resisteva più a stare lì in piedi quindi entrò in salotto e si mise a sedere su una poltrona con una gamba sopra l’altra e il braccio sotto la testa. Aveva una camicia giallina sbottonata e tirata su fino alle maniche nel braccio sinistro un polsino nero. Pantaloni neri e scarpe eleganti nere. Era a dir poco bellissimo.
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“Arrivooooooooo”
< Finalmente ce l’ha fatta!!!>
“Scusami tanto ma non sapevo cosa mettermi!”
Vegeta si alzò ma si bloccò subito all’entrata della ragazza...era...era...
 
 
Salve a tutti!!!!!!!!!!! Capitolo un po’ più lunghino del solito ma pieno di dialoghi quindi. Poi un casino per l'immagine >< che non è mia e che ho trovato su internt ma era così adatta che non ho potuto fare a meno di metterla.
Ringrazio tutti in particolare ka93m per i suoi ottimi consigli, bulmetta_97 e eclipses98 perché mi sono sempre state vicino e ringrazio tutti quelli che leggono. Ringrazio tantissimo chi ha messo la storia fra i preferiti e chi ha messo me tra gli autori preferiti. Grazie a tutti e Buon Anno (anche se in anticipo) e Buon natale ( anche se è in ritardo xD).
Baci Bluesun!

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Capitolo 12
*** Festa e... ***


...era...era...
“Sexy”
A quelle parole, sussurrate ma capibili , dette in quel modo e da quelle labbra, Bulma arrossì violentemente. Vegeta la osservò:  Jeans neri aderenti che mostravano le sue perfette gambe, una maglietta blu scuro lunga aperta in cima a forma di v che mostravano le sue forme così rotonde, e sopra la maglia una giacchetta nera di pelle e per scarpe stivali neri alti con tacco 7. Da mozzare il fiato. Bulma guardava Vegeta con la testa bassa e si accorse che diventò rosso anche lui e così gli scappò una piccola risata.
“Che c’è da ridere?”  si scosse Vegeta facendo un passo indietro.
“Nulla nulla, Andiamo?”
Bulma chiamò Edward e insieme a Vegeta montò in macchina. Per tutto il viaggio si lanciavano sguardi come se fossero dei ladri per poi ripuntarli fuori dal finestrino.
< Ma quanto è bello! No, Bulma sei fidanzata! Non provarci nemmeno, tu ami Yamcha non Vegeta. Però devo ammettere che è veramente un bel ragazzo! >
< Cazzo, non pensavo che fosse così sexy. E io che ci so rimasto come un deficiente lì a guardarla … che figura di merda! Peccato che lei è fidanzata. Ma cosa stai dicendo Vegeta!!! Ricomponiti, tu non hai bisogno proprio di nessuno. Tu non ami nessuno odi tutto il mondo chiaro?!? Però devo ammettere che è veramente bella … >
Tra pensieri e osservazioni arrivarono fino al luogo della festa.
“Posso strappare i pantaloni?”
Bulma si girò verso di lui e notò che era rosso pomodoro. Le scappava da ridere ma si bloccò e annuì e dopo uno “Strap” dai pantaloni uscì fuori la sua lunga coda.
“Grazie..”
“Prego, ma andiamo ora”
Bussarono alla porta e ad aprire fu la mamma di Goku .
“Eccovi qua! Wow Bulma sei una favola come sempre chissà felice Yamcha mhmhmh, ohh e chi è questo bel ragazzo?”
“Ciao Celipa! Lui è Vegeta il nuovo ragazzo”
“Ahhhhh ma tu sei Vegeta! Il ragazzo di cui parla tanto il mio Goku! Wow sei veramente un bell’ometto mhmhmh”
< Questa è più pazza della mamma di Bulma … a questo punto meglio rimanere orfani. >
“Entrate la festa è in salotto”
Bulma, seguita da Vegeta, entrò nel salotto e salutò tutti. Abbracciò Chichi e baciò Yamcha e salutò il suo gruppetto. Poi si avvicinò a Goku e gli dette il regalo.
“Grazie Bulma!!”
“ E’ anche di Vegeta”
“Ma c’è anche lui?”
“Sì, è qui dietro a …. me . Ma dove’è?”
Goku e Bulma lo cercarono con lo sguardo finche non lo videro appoggiato a una parete nell’ombra.
“Aspetta qui” disse Bulma a Goku per poi avvicinarsi a Vegeta.
“Ehy, perché non vieni?”
“C’è troppa gente. Non mi piace essere osservato”
“Dai vieni” e così lo prese per mano.
“Lasciami mocciosa!” urlò ma senza risultato.
“Grazie Bulma! Grazie Vegeta!!! E’ bellissima! Ma noooo, anche i buoni pasto!! Mi viene da piangere!”
Goku teneva tra le mani una maglietta con sopra la sua faccia con il rivoletto di bava e sopra una scritta nera in grassetto con scritto “ I’m Hungry!” e in più 20 buoni pasto.
“Prego!”
E così Bulma andò da Yamcha e Goku da Chichi e lasciarono Vegeta lì in mezzo a quella folla. Si mise in un angolino finché non arrivò uno stormo di ragazze vicino a lui ad osservarlo.
Bisbigliavano e discutevano fra di loro, mentre Vegeta le osservava preoccupato.
Poi una ragazza dai capelli azzurri si avvicinò a lui e con una voce stridula urlò:
“CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOO! IO SONO MARION! E TU BEL FUSTO???”
Vegeta si tappò di scatto le orecchie:
“Non urlare stupida oca!”
“Mhmhmhmhm, come sei divertente!”
< Ma non ha capito che l’ho offesa? Che deficiente >
“Ti va di uscire con me?”
“No!”
“Perché no?”
“Perché no! Sparisci!”
“Che cattivone!!” e così se ne andò ma non fece in tempo a tirare un sospiro che una mandria di ragazze lo aggredirono facendogli la stessa domanda.
Dopo venti minuti Vegeta se ne andò di corsa. Bulma lo vide e fermò le moine del suo ragazzo e lo seguì.
“Vegeta Vegeta!!! Aspetta dove vai??”
“A casa!”
“Ma perché?”
“Perché non sopporto le feste!”
“Dai ti prego vieni!!! Se vieni ti regalo i vestiti”
“Non mi interessano te li puoi riprendere!”
“Ma ti prego….ahhhhhh”
Bulma inciampò per colpa dei tacchi alti ma fu ripresa ad un centimetro da terra da un braccio forte e sicuro. Alzò gli occhi e vide che Vegeta la stava tenendo.
< Che strano, era a circa 7 metri di distanza da me >
“Certo che sei proprio goffa”
“Goffa a chi!”
Sulle sue labbra si delineò un sorriso. Bulma lo osservò, dietro di lui c’era il riflesso della luna piena e per un momento aveva visto i suoi occhi color ebano accendersi di rosso.
Si rialzò aiutata da lui e prima che gli sfuggisse gli prese la mano e lo tirò dentro.
“Ma che fai! Lasciami! “
“No! Tu stai alla festa e niente discussioni!”
Quando entrarono si unirono al gruppetto, all’inizio tutti guardavano Vegeta con le braccia in crociate e il viso rivolto dall’altra parte ma poi si rimisero a ridere e scherzare. Ma Bulma si accorse che Yamcha guardava qualcosa in fondo alla stanza ma non se ne curò.
“Scusate vo in bagno” disse Yamcha.
Passò una buona mezzoretta e Bulma si accorse che Yamcha non era tornato.
“Scusate vo a vedere cosa sta facendo Yamcha, forse starà male.”
“Ok” risposero tutti.
Bulma andò verso il bagno bussò due volte ma nessuno rispondeva così aprì e …





Salve a tutti!!! Come va?? Ecco il capitolo come promesso Bulmetta_97 ^^
Continuo a ringraziare tutti e vi prego di commentare. Vi volevo riconsigliare la storia della mia amica Bulmetta_97 cioè “Due fratelli non di sangue”.  Grazie di tutto e … 
ALLA PROSSIMA PUNTATA!    
MI RACCOMANDO NON MANCATE! ^^

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Capitolo 13
*** ...tradimento! ***


e…:
“Ma dove si sarà cacciato?” disse Bulma con tono preoccupato chiudendo la porta del bagno. Intanto una risatina un po’ isterica acchiappò la sua attenzione. Proveniva dallo sgabuzzino, insieme ad altri suoni.
Non bussò nemmeno tanto aveva già intuito che stava succedendo.
“Ecco bene! E io che mi preoccupavo per te! Vedo che stai benissimo!”
“Bulma ti posso spiegar….SBAAAM! Ahio! Ahi!” non fece in tempo a finire la frase che la porta gli arrivò con una forza incredibile sulla faccia facendogli sanguinare il naso. Poi dei passi si allontanavano di corsa.
“Yamchino yamchuccio ti ha fatto male?? Che vipera! Dai continuiamo… aspetta dove vai?”
Yamcha si rizzò su, si rivestì e rincorse Bulma ma quando arrivò in salotto non vide più né lei né Vegeta, segno che se ne era andata.
“Accidenti!”

*****5 minuti prima *****

Rumori di passi pesanti si avvicinarono fino al salotto e da lì apparve Bulma con le mani in faccia, si fermò e si asciugò le lacrime, disse un debole “devo andare” e uscì fuori senza dire una parola.
Vegeta la guardò correre mentre gli altri cominciarono a bisbigliare e a farsi domande su cosa fosse successo, si alzò di scatto prese il suo giubbotto e il cappotto dimenticato dall’azzurrina e la rincorse fuori.
La trovò lì, fragile e indifesa sotto la luce di un lampione, tremava e borbottava da se:
“Che stupida, me lo sono fatto fregare da un ochetta, sono senza speranza. Io che lo amavo tanto…”
Un cappotto appoggiato sulle sue spalle la fece rabbrividire girò di scatto la testa per vederlo lì, dietro di lei con le braccia incrociate e la testa in su a osservare l’unica stella visibile da lì: la luna.
“Grazie” uscì debolmente dalle labbra della ragazza.
“Fa freddo qui, andiamo. Ti riaccompagno a casa”
Bulma annuì debolmente, si alzò e si mise il giubbotto. Poi si affiancò a Vegeta e cominciarono a tornare a casa.
Il tragitto dalla casa di Goku alla casa di Bulma fu breve e silenzioso, si sentiva solo i loro respiri e nient’altro.
“Grazie di avermi accompagnata. Aspetta ti chiamo Edward e ti fo portare a casa”
“No, torno da me. Buona notte”
Lo vide sparire nel buio,come la sera scorsa,come un ombra silenziosa.
“Che strano ragazzo”
E con questa frase entrò in casa. Fece le scale in punta di piedi e arrivata in camera si mise il pigiama ed entrò nel suo angolo di paradiso: il letto. Lì cominciò a pensare.
< E così Yamcha mi ha tradito. Me lo dovevo aspettare da lui, in fondo è due anni che ci sono fidanzata e non mi sono mai concessa. Sì, ne sono convinta, lui mi amava solo perché ero bella e sicuramente gliel’avrei data in un secondo momento, e intanto si faceva le altre. Mi fa schifo, anzi, mi fo schifo per essere stata con un verme in quel modo. >
SI rintanò ancora di più sotto le coperte, come per nascondersi da tutto e da tutti.
< Ma infondo ho pianto solo perché mi sentivo offesa non perché mi dispiaceva. Che non l’ho mai amato? Che era solo una cotta? Non lo so. Non so più niente da quando è entrato nella mia vita quel ragazzo. Che sia per colpa sua? Boh, so solo che da quando c’è la mia vita è cambiata radicalmente.>
Si ritirò su facendo sbucare gli occhi e il naso da sopra le coperte, così poté vedere la luna, così chiara e limpida, sorridergli.
< A proposito di Vegeta, oggi mi è sembrato strano. Ne sono certa, in quel momento i suoi occhi si sono tinti di rosso sangue! Che sia un vampiro? No, impossibile. Poi quando sono inciampata era a 7 metri di distanza! Impossibile! E’ tutto così strano, LUI è strano! Devo scoprire più cose su di lui. Domani ne parlerò a scuola con Goku e Chichi. Ora è meglio che mi metta a dormire.>
E così si addormentò…
 

***** Ore 01:25, Orfanotrofio di Satan City *****

Vegeta entrò silenziosamente, facendo più piano possibile. Si accorse che la TV in salotto era accesa così si recò nella stanza vedendo che Silvia era addormentata sul divano con sopra una coperta.
< Sicuramente mi ha aspettato>
Si avvicinò, spense la TV e si caricò in spalla la donna. La portò fino in camera sua e la mise a letto.
Dopo di che andò in camera sua e si mise sdraiato con le braccia incrociate sotto la testa e le gambe accavallate. Girò la testa e la vide lì, la sua amata luna.
< Oh luna, che devo fare? Da quando ho conosciuto quella ragazza, non so, o come l’impressione di non essere più me stesso. Devo avvicinarmi o la devo scansare? Non so, non so più niente.>
E così si addormentò …





Salve a tutti! Come è andato capodanno? Ecco il capitolo, finalmente Bulma si libera della piattola così ha più tempo per stare con Vegeta ^^. Sì, è cortino ma presto aggiornerò. Come sempre ringrazio chi legge e ancor più chi commenta.
Baci Bluesun!

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Capitolo 14
*** La giustizia è sempre la prima a pagare ***


*****Ore 07:25, Capsule Corpoation*****

“Toc toc! Su tesoro è l’ora d’alzarsi!”
Bulma aprì gli occhi, dal dolce risveglio intuì  che quel giorno sarebbe stato molto più bello della giornata precedente. Si alzò e si stiracchiò.
< Pff, ho sprecato lacrime per un babbeo. Che non ricapiti. Ricordati che tu sei Bulma Briefs! >
Si lavò e si vestì, con ancora queste parole segnate nella mente, precise e chiare.
Fece colazione e prima di uscire urlò a sua madre:
“Mamma vado a scuola. A proposito , mi sono lasciata con Yamcha!”
Bunny aprì i suoi piccoli occhi, era raro vederli, ,ma non fece in tempo a dire niente che la figlia era già scomparsa.
“E cara la mia Bulma, finalmente ti sei decisa a fare un pensierino su quel bel fusto? Mhmhmhm.Sarò la suocera con il nuoro più affascinante di tutta Satan City!!!! ”

*****Ore 07:40, Casa Son*****
“Pasticcinoooo! E’ pronta la colazione!!!!”
Goku si tirò su di scatto dal letto, si stiracchiò, si lavò , si vestì e corse giù a far colazione, tutto questo nel giro di 3 minuti.
“Gioooooorno!”
“Buon giorno tesoro!”
“Buon giorno figliolo”
La famiglia era riunita, tutti a far colazione. La madre con la sua fetta biscottata con la marmellata di albicocche, il padre con il suo caffè e i suoi pavesini e il figlio con latte e cereali, succo d’arancia, 5 pastine del mulino, 6 pacchetti di pavesini, 4 fette biscottate con la marmellata, 6 fette di pane e nutella e  una fetta di torta al cioccolato.
Finita la “misera” colazione Goku uscì per andare a scuola.
< Sento che oggi  sarà una bellissima giornata! >

*****Ore 07:00, Orfanotrofio di Satan City*****

“Shhhh, venite. Fate piano…”
Cinque bambini si stavano avvicinando a un letto, molto silenziosamente  con in mano dei cuscini. Si misero tutti in torno al malcapitato, pronti all’azione.
“Bene, ragazzi al mio tre. 1…..2…..3…..CUSCINATE!!!!”
“ZzZz…..arghhh!! Ahhhhhhh”
Tutti e 5 cominciarono a tirare delle forti cuscinate al ragazzo che svegliato dal quel trambusto cadde rovinosamente dal letto.
“Ahhhhhh, maledetti mocciosi!!!”
“Bambini!!!”
“RITIRATAAAAAA!!”
“Io li trucidoooo! Li scuoio e ci faccio il sugo!”
“Vegeta calmati! Vuoi fare colazione?”
“NO!”
“Su Vegeta, la mattina devi mangiare!”
Niente da fare il ragazzo si era già vestito e levato, e con lo zaino su una spalla se ne stava andando.
“Vegeta! Vegeta fai l’educato e non rispondere male ai professori!”
“Tsk”
< Sento che sarà una pessima giornata...si vede già dal risveglio >

*****Ore 08:00, Orange School*****
“Ehy ciao!” urlò Bulma a Goku e Chichi.
“Ciao Bulma!”
“Ciaooo!”
“Ragazzi , volevo discutere su una cosa…”
“ Se è per Yamcha, hai ragione è uno stronzo!”
“No, ero sprecata per uno come lui. Volevo parlarvi di Vegeta. Ma non ora. Stasera, ok?”
“OK, a proposito dove è?”
“Non so. Ah, eccolo!”
Bulma gli corse incontro , fermandosi davanti a lui con un sorriso a trentadue denti:
“Buon Giorno Veggy!”
Il ragazzo fece uno scatto , all’indietro, all’improvviso, diventando rosso e allo stesso tempo imbarazzato:
“Ehy! Come mi hai chiamato?!?”
“Veggy! ”
Il ragazzo essendo molto sconvolto non riuscì ad emettere un suono. Nessuno lo aveva mai chiamato così., o meglio, nessuno lo aveva mai chiamato. Bulma notò di averlo scombussolato, si notava e parecchio: guance rosse fuoco, sopracciglia per la prima volta distese, gli occhi persi nel vuoto e la coda stava ferma in una posizione a S.  Un sorrisetto divertito si delineò sulla faccia della ragazza turchina.
“Mhmhmhm, e dai! Scherzavo!! “ con quelle parole vegeta si ricompose e sussurrò debolmente un “Stupida mocciosa...”  mentre la sorpassava.
“Ehy! Dove vai?” urlò Bulma girandosi verso il ragazzo che senza darsi il dispiacere di guardarla continuava a camminare verso l’entrata.
“In classe”
“Che tipo” sbottò la ragazza, incrociando le braccia per poi seguirlo. Poi il suono della campanella che avvisava l’inizio di un nuovo giorno di scuola.
Due ore noiose passarono come tartarughe, e ora mancava veramente poco per la fine della terza e l’inizio dei 15 minuti di intervallo. Bulma osservava la penna davanti a suoi occhi, e qualche volta lanciava sguardi al ragazzo affianco. Ora la penna, ora il ragazzo, ora la penna, ora il ragazzo, un passaggio continuo di soggetti da osservare. La penna, lunga e appuntita, un oggetto molto interessante. Il ragazzo, strano e silenzioso, un soggetto noioso. Questi erano i pensieri strampalati che elaborava la mente geniale della turchina, seduta al’ultimo banco della classe in fondo verso il corridoio. Compagna di banco di quel ragazzo dai capelli a istrice e la coda, da quel ragazzo fuori dal comune, da quel ragazzo estremamente noioso, da quel ragazzo maledettamente bello...
< Bulma Bulma Bulma! La vuoi smettere di  fare la cretina pure mentre pensi? Lo sappiamo tutte e due  che non è la penna a essere veramente una cosa paranormale ma quel ragazzo! Io sono la tua coscienza ed esigo rispetto! Mi stai mettendo in subbuglio tutta la mente!! Ahhhhhh, ho bisogno di parlare! Così diventerò scema! >
Il suono della campanella la fece destare da tutti i suoi strani pensieri e come un cane che ha appena sentito il fischio del padrone e così corse subito verso Chichi e Goku.
“Ahhhhhh! Diventerò una schizofrenica depressa se continuo a restare accanto a lui!”
I due non si trattenerono e scoppiarono in una fragorosa risata.
“Perché scusa?”
“Perché è dannatamente zitto!”
“Ahahahah”
Alla fine scoppiarono tutte e tre a ridere. Uscirono fuori dalla classe e cominciarono a parlare con gli amici, scherzare e ridere. Poi all’improvviso tutta le gente si era riunita in un punto, da dove provenivano urla e  accidenti.
“Ma cosa sta succedendo?” chiese Chichi cercando di sporgersi per riuscire a vedere.
“Su! Andiamo a vedere!” ribatté Bulma prendendo per un braccio l’amica e per la maglietta Goku.
Si avvicinarono alla gente e  grazie a spintoni e richieste di passaggio riuscirono a vedere.
Un bambino di età intorno ai 10 anni era in terra, con una mano si reggeva l’occhio destro  e con l’altra cercava di coprirsi dal fantomatico aggressore.
L’aggressore in questione era Ice, Freezer Ice, figlio di un aristocratico in città, il padre possedeva una grande azienda di case e mobili, erano molto ricchi ma non più dei Briefs e da sempre c’era tipo una guerra a chi era più ricco anche se i Briefs ne volevano fare a meno. Magro, abbastanza bassino, dalla pelle chiarissima quasi bianca, da una freddezza indiscutibile e da un carattere molto violento.
Bulma ,vedendo la scena, si precipitò subito verso il ragazzino:
“Tutto bene piccolo? Fa vedere...ahhh, che brutto occhio, vieni ti porto subito in infermeria.”
“Ehy Briefs! Sempre a fare la crocerossina vero?? Levati dai piedi! Quel marmocchio mi ha chiamato stupido babbeo e non ho ancora finito con lui”
“Freezer sta fermo! E’ solo un bambino! E gli hai gonfiato un occhio che ora sembra più un pallone da basket!!”
“Non me ne frega una beata minchia, ora levati o picchio anche te!”
“No! Io porto questo bambino in infermeria!” e così Bulma prese il bambino fra le braccia e si rizzò su, in tempo per sentire le parole sussurrate dal ragazzo di fronte:
“Peggio per te...” ma non fece in tempo a tirare il cazzotto che il braccio gli si fermò a mezz’aria, bloccato da una coda.
”Lascialo stare stronzo!”
“E tu chi cazzo sei? Spiderman? Che utilizza la sua coda finta per salvare la sua puttanella?” disse ghignando Freezer.
“Primo la coda non è finta, Secondo Spiderman non ha la coda ignorante, Terzo bada a come parli, Quarto non si tocca i bambini codardo!”
E con questo con un cazzotto dritto in faccia lo stese.
“Quinto, io mi chiamo Vegeta”
Tutti applaudirono e fischiavano all’eroe di turno fino quando i bidelli, richiamati dalla confusione, dettero l’allarme che fece arrivare una montagna di professori.
“Che succede qui? O Santo cielo!! Portate il ragazzo in infermeria...”
“Prof. Qui c’è anche un bambino”
“Presto portateli in infermeria,  Rossana ( la bidella) porta il bimbo nell’infermeria giù alle elementari. In quanto a te, in presidenza!!! E voi tutti in classe!!! Veloci!!!”
La folla sparì e lì restarono solo Bulma e Vegeta e la professoressa che fin ora aveva amministrato tutto.
“Prof. Lui non centra niente! Posso confermare!” disse Bulma con aria innocente.
“Allora accompagnalo dal preside e piegateli la situazione. Intanto vo a vedere i ragazzi in infermeria.”
La donna si allontanò dai ragazzi lasciandoli soli. Bulma voltò la testa verso Vegeta, tirò un sospiro e alla fine gli disse:
“La giustizia è sempre la prima a pagare. Dai forza seguimi.”










 

Salve genteee!! Oggi capitolo lungo, ma avevo ispirazione. Scusate per i termini volgari ma era per sottolineare la bastardità del personaggio che sicuramente non si addice molto a Freezer . Lo so, ho aggiornato molto tardi, ma ero persa in vecchie FanFiction bellissime di scrittrici veramente bravissime, e mi sono depressa perché non scrivono più  sul sito da ben uno o due anni, eppure erano così brave... pazienza, spero che tornino un giorno. Come si dice: la speranza è l’ultima a morire :D
Spero che il capitolo sia piaciuto. Un bacio Bluesun :D
CAPITOLO CORRETTO GRAZIE ALLE SEGNALAZIONI DELLA MIA AMICA KA93 CHE RINGRAZIO MOLTOSSIMO ^^

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Capitolo 15
*** Punizione ***


Percorrevano in silenzio il corridoi, un accanto all’altra. Si sentivano solo i loro passi pesanti e lenti. Bulma guardava dritta davanti a se con aria preoccupata. Sapeva benissimo come era la preside, e come minimo avrebbe sospeso Vegeta. Doveva riuscire ad impedirlo.
< Devo essere convincente! Devo fargli vedere che sta incolpando la persona sbagliata! >
Vegeta , invece,  camminava a testa bassa come sempre, ma con altri pensieri per la testa:
< Quel ragazzo. L’avevo già visto da qualche parte, ma non ricordo dove. Poco importa, sicuramente sarò espulso e finalmente potrò cominciare a lavorare così potrò aiutare con i fondi per l’orfanotrofio invece di stare a perdere tempo in una stanza circondato da babbei che non vogliono studiare. Mi chiedo perché la turchina mi segue da per tutto ... per che tutta questa premura verso i miei confronti... >
“Vegeta siamo arrivati”
La sua voce lo ridestò dai suoi pensieri. Bulma era agitatissima lui invece molto tranquillo, strano dovrebbe essere il contrario. La mano delicata della ragazza si posò cautamente alla maniglia della porta per poi bussare con l’altra e all’ “Avanti” della preside la spinse in giù lentamente.
“Buon Giorno. Sedetevi.”
Bulma non se lo fece ripetere due volte mentre Vegeta all’inizio esitò.
“Allora tu sei il ragazzo che ha rotto il naso al signorino ... Freezer Ice, giusto?”
“Sì” rispose con calma vegeta mentre Bulma se ne stava da parte, sarebbe intervenuta solo in caso di necessità.
“Sei nuovo. Bene, quindi non mi conosci. Mi presento, sono la preside Baba Witch. Tu?”
“Vegeta Prince”
Baba sbarrò gli occhi, per poi puntarli sulla sedia su cui era seduto il ragazzo.
“Sei il ragazzo deforme?”
Vegeta si alzò in piedi di scatto sbattendo le mani sulla scrivania della signora:
“IO NON SONO DEFORME!!!! NON HO NIENTE DI FUORI POSTO! HO SOLO UNA SEMPLICISSIMA E BANALE CODA!!!”
La preside fece un balzò all’indietro, per poi tornare in avanti con sguardo deciso:
“Non permetterti di parlare così con me ragazzino! O ti sospendo!!”
< Brutta megera! Ma io la uccido!! >
“Lo scusi!  Ma è un po’ permaloso... “ lo fermò appena in tempo Bulma.
“Vedo. Allora, la professoressa Jennifer mi ha raccontato la rissa successa oggi nell’intervallo.
Voglio sapere il motivo della rissa.”
“Questo lo chieda a  quel deficiente di Freezer...”
“Vegeta voleva dire che il motivo non lo sappiamo noi siamo intervenuti dopo”
“In che senso?”
“Freezer stava picchiando un bambino di 10 anni. Io sono intervenuta per fermarlo , ma lui stava per picchiare anche me e così è intervenuto anche lui in tempo.”
La preside ci pensò su. Poi riposizionò lo sguardo sulla ragazza:
“Ho capito. Ma quello che ha fatto Prince non è molto giusto. Non lo sospendo ma dovrà avere una punizione.  Dovrete farmi un piacere. Oggi  farete da maestri ai bambini delle elementari. Nel pomeriggio visto che i maestri hanno una riunione. Fra 5 minuti verrò a prendervi per farvi vedere cosa fate. Ok? Bene, potete andare.  ”
Vegeta si alzò e se ne andò senza salutare,invece, Bulma la salutò da persona educata poi seguì il compagno.
“Il ragazzo è molto tosto, non c’è che dire.”  Parlò tra se e se la donna ormai rimasta sola nel suo ufficio.
“Vegeta! Vegeta aspettami!!”
Vegeta non l’ascoltò nemmeno, era troppo preso a mandare accidenti alla preside.
< Maledetta megera, gli venisse un cancro al cervello! Accidenti a lei! Ma guarda cosa mi tocca fare! Strega! Domani notte gli vo a casa sua e gli do fuoco al gatto!! >
Bulma lo vedeva camminare deciso,  a braccia conserte e sguardo arrabbiato, si vedeva che le parole della preside lo avevano abbastanza infuriato.
< però stare un pomeriggio insieme a lui non mi dispiace... mhmhmhm sarà divertente vederlo indaffarato a spiegare la matematica ahahaha >
“Vegeta!!!”
“Che vuoi!”
“Io spiego Italiano” e dopo averlo detto gli fece la linguaccia e lo superò andando in classe.
Vegeta la guardava sorpreso poi si ricordò che anche lei  doveva venire con lui ha spiegare alle pesti.
< Eh già, c’è anche lei sta sera. Meglio così, mi fermerà se perderò la pazienza. >
Entrarono in classe e tutti gli fecero l’applauso. Vegeta odiava stare al centro dell’attenzione quindi non li degnò della sua attenzione e prese posto in fondo. Bulma invece spiegò alla classe la loro punizione e alla fine ripeté la frase che pochi minuti fa disse a vegeta:
“La giustizia è sempre la prima a pagare” poi prese posto anche lei.
Dopo un ‘ora la preside li fece chiamare. I ragazzi la seguirono fino alle elementari.
“Bene ragazzi sta sera vi occuperete della 3 A .Entrate.”
I due entrarono trovandosi di fronte a un caos totale. Aeroplanini di carta volavano di qua e di là,  bambini che correvano e che si acchiappavano , bambini che mostravano ragni alle bambine e i maestri che leggevano il giornale.
“Oh, bambini! Fermatevi che volevo presentarvi i maestri che oggi pomeriggio vi assistono. Scusate erano a fare un piccolo intervello.”
Bulma rispose con sorriso mentre Vegeta lo guardava con la sua espressione imbronciata.
“Allora oggi io e la mia collega non potremo far lezione. Comunque oggi avevano Musica, matematica ed italiano. Siete in grado di andare avanti col programma?”
“Ma certo” “Ma anche no” risposero i ragazzi.
“Vedo che siete di due opinioni diverse”
“Stia tranquillo fa sempre così!” disse Bulma dando una gomitata al ragazzo accanto.
 “Bene. Allora grazie!”
Bulma gli sorrise e lo salutò educatamente, Vegeta era già sparito.
Tornarono in classe e così passò la giornata.
< Sarà una giornata divertente! >
< Sara una giornata di merda! >

 
Salve! Capitolo corto! Lo so ma visto che lunedì si torna a scola o da ripassare molto! ><
Comunque grazie a tutti! Ieri mi sono sentita realizzata da quante persone hanno commentato e veramente ringrazio tantissimo! Grazi mille! Al prossimo capitolo!

P.S: Andate a dare un occhiatina alla storia scritta sia da me sia da Bulmetta_97  “ I gemelli reali”
grazie a chi darà un ‘occhiata.
Baci Bluesun!

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Capitolo 16
*** Rimandati alle elementari ***


NOTA: in questo capitolo citerò una canzone di Neffa “ Cambierà” e canzoni che alle elementari mi insegnavano =) ( che purtroppo ricordo molto bene xD) 


Finita l’ultima ora, Goku e Chichi si avvicinarono a Bulma e Vegeta:
“Allora? Che è successo?” chiese Chichi allarmata.
“Niente di particolare. Ma dobbiamo fargli un piacere.”
“Che tipo di piacere?”
“Fare da maestri alla 3 A delle elementari” rispose Bulma sorridendo.
“Ora scusate, devo andare a mensa. Vegeta vieni?” esclamò Bulma girandosi verso il punto dove prima c’era il compagno.
“Muoviti!” urlò il ragazzo alla compagna appoggiato allo stipite della porta. Bulma imbronciò lo sguardo prese la cartella e si avviò verso il moro passando accanto ai due amici e sussurrando un “Antipatico” i due fecero una risatina per poi augurargli un “In bocca al lupo!”.
Camminavano uno accanto all’altra , lui con le mani in tasca e la tracolla di fianco e lei con le braccia unite  forma di V e lo zaino sulle spalle. Un po’ si vergognava e aveva un tantino paura di insegnare ai bambini, chi sa come l’avrebbero presa. L’unica cosa che la rassicurava era che Vegeta era con lei... o forse era quella che la turbava? Molto probabilmente doveva stare più attenta a Vegeta che alla mandria di bambini che sarebbe stata in pericolo dopo che essi avrebbero attraversato quella porta. Trovarono la mensa e prima di aprire la porta Vegeta incrociò le dita con una mano e faceva le corna con quell’altra. Questo scaturì una piccola risata a Bulma. Aprì piano la porta e magicamente..... era tutto calmo: bambini che mangiavano e chiacchieravano tranquillamente, educatamente e neanche tanto ad alta voce. Al contrario dell’ultima volta era mooolto più tranquillo.
“E’ andata bene. Vero?” chiese la ragazza girandosi verso il ragazzo il quale era diventato rosso e aveva delle piccole goccie di sudore. La ragazza seguì il suo sguardo e notò che tutti i bambini lo guardavano a bocca aperta.
“Un...un uomo con la coda!” sussurrò un bambino. Poi una deliziosa bambina dal grembiulino rosa a quadretti si avvicinò ai ragazzi con un ditino in bocca:
“Sei un alieno?”
“N-no” rispose Vegeta molto imbarazzato.
“Pelchè hai la coda?” si avvicinò un altro bambino e così via finchè un mare di bambini non si formò intorno a Vegeta.
< Accidenti! La dovevo nascondere. E adesso come faccio? >

“Bambini! Lasciate stare i due ragazzi! Non fate i maleducati e fateli mangiare!”
“Uffa....” tutti i piccoli tornarono al proprio posto per ricominciare a mangiare.
“Scusateli, ma li capisco. Sei un tipo curioso, mica tutti i giorni si vedono gli uomini con la coda” disse la donna che si occupava di pulire la mensa.
“Grazie mille per l’aiuto! Ora questo zuccone la nasconderà” rispose Bulma con un sorriso. Vegeta che prima guardava in terra sobbalzò: nasconderla voleva dire....tenerla nei pantaloni!
< No! Nei pantaloni no! Fa un male cane! > ma diversamente a cosa pensava annuì alla proposta di Bulma mettendo la coda nei pantaloni. Poi andarono al self service, si riempirono il piatto, soprattutto Vegeta, e si misera a un tavolo in disparte a parlare.
“Se non ricordo male dobbiamo fare Musica, Matematica ed Italiano.”
“Mh”
“Non so proprio cosa fargli fare a Musica.....”
“Allora facciamo un patto: io penso a Musica e tu pensi a Italiano e Matematica. OK?”
“No, facciamo che io insegno Matematica , tu Musica e Italiano lo insegniamo insieme?”
“A fare fatto”
Dopo il suono della campanella i due ragazzi si alzarono e richiamarono l’attenzione dei bambini battendo le mani:
“Allora piccoli, in fila a due a due che si va in classe così lì ci presentiamo.”
I bambini obbedirono. Bulma davanti che portava la fila in classe e vegeta di dietro che li seguiva. Bulma entrò in una stanza, indicatole dalle maestre, insieme a tutti bambini dietro incluso Vegeta: una stanza colorata con il muro celeste con qualche decorazione tipo farfalline e fiorellini, tanti cartelloni disegnati probabilmente dai bambini e cartelloni educativi. I bimbi si sistemarono tutti ai propri posti invece Bulma si sistemò alla cattedra e Vegeta accanto a lei.
“Ok bambini, per dei impegni le vostre maestre non ci sono ma siamo venuti noi a sostituirle. Prima di cominciare che ne dite di presentarci? Cominciamo da te” disse Bulma puntando un dito su un bambino.
“Silvia”
“Simone”
“Diletta”
“Matteo”
“Ester”
“Alessandro”
“Flora”
“Christian”
“Cosimo”
“Giulia”
< Meno male che sono solo dieci. Sai che problema se erano tanti! >
“Bene, io mi chiamo Bulma e lui.... Vegeta” e così puntò un dito verso il ragazzo ma si accorse che puntava a vuoto, Vegeta era sparito nel nulla.
“Ora non c’è ma fra un po’ torna. Allora con cosa volete cominciare?”
“Musicaa! Musica! Musica!” tutti i bambini cominciarono  a discutere.
“Ok ok buoni. Si parte da Musica...”
“Oggi canteremo” in quel momento tornò Vegeta con una chitarra in mano. Tutti i bambini cominciarono ad osservarlo. Un bambino alzò la mano e Bulma gli dette il segno per parlare.
“Che cosa è quel coso?”
Vegeta non lo guardò troppo impegnato ad accordare la chitarra quindi rispose Bulma:
“E’ una chitarra”
“Ohhhh” stupore generale.
< Ohh, piccolini! Sono così dolci! Poverini non sapevano cosa era una chitarra > pensò Bulma mentre osservava Vegeta strimpellare.
“ Che cosa vi piacerebbe sentire?” disse Vegeta rivolto ai bambini.
Tutti i piccoli ci pensarono ma non sapevano rispondere e tutti alzavano le spalle.
Vegeta rassegnato si girò verso di Bulma e lei capì che doveva sceglierla lei la canzone.
“Non saprei...” anche lei era indecisa, quindi Vegeta alzò le spalle e si mise a suonare.

 

Un'altra notte finisce 
e un giorno nuovo sarà 
Anna non essere triste 
presto il sole sorgerà 
di questi tempi si vende 
qualsiasi cosa anche la verità 
ma non sarà così sempre perché tutto cambierà
 ..cambierà”


Una voce molto intonata accompagnata da un sottofondo allegro si sparse per la stanza. Bulma era totalmente ipnotizzata dalla voce del ragazzo che in quel momento non era cupa e sensuale come era solitamente ma era armoniosa e in fondo in fondo  anche un po’ speranzosa, come se lui era convinto che un giorno le sue parole si sarebbero avverate.

“Per ogni vita che nasce....cambierà
per ogni albero che fiorirà......cambierà
per ogni cosa del mondo.....cambierà
finché il mondo girerà...cambierà"


Le sue dita scorrevano veloci, producevano un suono armonioso che insieme alla sua voce davano più senso alla canzone. Sì, se lo sentivi cantare ne eri sicuro anche tu: tutto sarebbe cambiato. 
 

“Già si vedono
lampi all’orizzonte però
nei tuoi occhi io mi salverò
Già si sentono tuoni aprire il cielo però
Grida forte e sai che correrò...mhmhm”


Vegeta, con uno scatto involontario alle parole  alla terza frase si girò verso Bulma osservandola per vari minuti per poi riabbassare lo sguardo sulla chitarra continuando a cantare.
< Vorrei tanto che corresse per me > si ritrovò a pensare la turchina osservando il moro senza accorgersi che la stava osservando.

“Ora mi senti e ti sento 
siamo una sola anima 
e celebriamo il momento 
e il tempo che verrà...
Se chi decide ha deciso 
che ora la guerra è la necessità 
io stringo i pugni e mi dico 
che tutto cambierà....cambierà”


Bulma si accorse che i bambini erano tutti presi dalla canzone tanto che  cantavano anche loro, con la loro innocenza, quell’ultimo “cambierà”.  Inoltre tre o quattro bambini dondolavano la testa a suon di musica a sinistra e a destra. Le venne da sorridere.
“Su bambini insieme! Cambierà!”

“Per ogni vita che nasce....cambierà
per ogni albero che fiorirà....cambierà 
per ogni cosa del mondo....cambierà
 finché il mondo girerà....cambierà 
Già si vedono 
lampi all'orizzonte però 
nei tuoi occhi io mi salverò 
Già si sentono 
tuoni aprire il cielo però 
grida forte e sai che correrò!
Tutto cambierà....cambierà 
sai che cambierà....cambierà
tutto cambierà....cambierà
vedrai che cambierà....cambierà
Wouh wooo!
Tutto cambierà!
Cambierà....”


L’ultimo suono di chitarra e Vegeta fu travolto da un grande applauso. Rimase spiazzato ma poi accennò un sorriso e fece un cenno del capo che assomigliava a un piccolo inchino.
“Ancora! Ancora! Ancora!”
 I bambini esultavano e applaudivano entusiasti fino a quando la campanella non indicò che era finita l’ora quindi Musica era finita e adesso c’era matematica o Italiano.
“Nooooo”
“Adesso che materia volete fare?”
“Musica!” urlarono tutti “ vogliamo di nuovo cantare!”
“Eh no piccoli! A noi ci hanno dato dei compiti e questi erano tre materie. Vi siete divertiti? Ci divertiremo ancora non è detto che tutte le materie sono noiose”
Tutti si zittirono e visto che non davano segni alla fine Bulma optò per la matematica.
“Dove siete arrivati a matematica?”
“Alla tabellina del 6” rispose una bambina.
“Allora chi mi vuole ripetere la tabellina del due?”
Nessuno si offrì, restarono tutti a guardarla senza battere ciglio.
“Ok...chiamo io.  Cosimo”
Il bambino si alzò in piedi e cominciò:
“ Uno per due fa due, due per due fa....” e si mise a contare le mani “ due...”
“No, fa quattro. Avete tutti difficoltà a ricordarvele?”
Tutti i bambini annuirono. Bulma capì che loro erano molto piccoli  e avevano difficoltà a imparare le cose a memoria. Ci pensò su poi le venne in mente una metodo che la sua maestra di matematica usava con lei: le filastrocche. Però gli mancava il CD e il libro dove c’erano cantate le famose musiche delle tabelline. Si rimise a pensare più approfonditamente poi la lampadina del suo cervello si accese.
“Aspettatemi qui bambini”
Bulma uscì dalla classe e corse su all’ultimo piano dove era situata la biblioteca. Andò verso lo scaffale educativo e lo trovò lì: il suo vecchio libro delle tabelline. Sul piccolo fascicolo erano scritti in caratteri cubitali le parole “ La Musimatica Delle Tabelline”. Lo aprì e sorrise, si c’era a anche il CD.
“Sono a cavallo”
Tornò giù con libro e un lettore di cd. Inserì il cd e una musica accompagnò queste parole:
“ Caro bambino quante volte ti hanno detto di ripetere le tabelline per impararle? Tante? E tu come la pensi? Che sono noiose? E le filastrocche e le canzoni ti piacciono? Sì? E allora canta insieme a noi!”

“Tabellina dello zero:
0x0?
Zero, zero zero zero!
0x1?
Zero, zero zero zero za!
0x2?
Zero, trallallero trallallero!
0x3?
Zero, trallallero tralllallà! ....”



I bambini erano talmente divertiti dalla strana lezione che alla fine dell’ora non volevano smettere di “cantare” le tabelline. Bulma era soddisfatta della sua trovata geniale ma ora non sapeva proprio come fare con italiano. Notò che Vegeta era totalmente perso a guardare il paesaggio fuori. Si avvicinò a lui e lo scosse:
“Vegeta! Ti ricordo il nostro patto! Aiutami a fargli fare qualcosa per Italiano!”
Il ragazzo si girò lentamente verso la ragazza, poi posò il suo sguardo sui bambini totalmente divertiti a ripetere quelle strane musichette:
“6x1 Sei! Sono solo fatti miei! 6x2 Dodici! Siete tutti antipatici! Ahahahah”
“Storia a tante mani”
Bulma lo osservò perplessa:
“Che roba sarebbe?”
“All’orfanotrofio lo fanno per gioco ma è abbastanza istruttivo.Serve per imparare a parlare e dialogare, spesso anche a ridere visto le enormi coglionerie che dicono i bambini. Uno comincia la storia poi dopo passa un altro che deve continuare la storia e così via fino all’ultimo.”
“Che idea geniale!!!!!!”
Bulma raggiunse la cattedra e sbatté forte una mano su di essa per catturare l’attenzione dei cuccioli:
“Allora, adesso per italiano faremo un gioco chiamato “ Storia a tante mani”. Adesso ve lo spiego ma prima mettete da parte i banchi e portate le vostre sedie a cerchio.”
Tutti annuirono e in fracasso infernale spostarono i banchi.
Bulma portò la sua sedia nel cerchio e si sedette, poi cominciò a spiegare:
“Allora il gioco consiste nel costruire una storia tutti insieme. Esempio, io comincio poi mi fermo e un altro continua la mia stessa storia come vuole lui. Capito? “
Tutti annuirono.
“Chi vuole cominciare?”
Silenzio.
“Ho capito comincio io poi Silvia,Simone, Alessandro, Diletta e così via. Allora:
C’era una volta, tanto tempo ,fa una principessa rinchiusa da una strega cattiva in un castello magico.”
La principessa si chiamava Bulma e aveva gli occhi e i capelli color cielo. La ragazza sognava che un giorno il suo principe azzurro sarebbe venuto a salvarla e così tutti i giorni  lo stava ad aspettare davanti alla finestra della sua stanza.
Bulma arrossì violentemente alle parole ma non poté fare a meno di sorridere alla bambina.
...mhhh. Lontano dal castello magico un principe stava andando a galoppo sul suo bianco destriero. Era a caccia però seguendo la sua preda si accorse che si era perso nel bosco. Dopo molto ricerche vide una la luce e seguendola si ritrovò davanti al castello.
Il principe vide la bella ragazza pettinarsi i suoi lunghi capelli azzurri alla finestra e non poté fare a meno di osservarla. Ai suoi occhi era magnifica.
Si avvicinò fin sotto la finestra e la chiamò:
- Come ti chiami principessa?-
-Il mio nome è Bulma il suo mio coraggioso principe?-
-Il mio è......come lo chiamo?
” chiese la piccola.
– Il mio nome è Vegeta! E sono il principe dei Marzianesi! Io sono un alieno venuto da marte!-
Una risata generata dalle parole del ragazzino misero Vegeta in imbarazzo: lui un alieno? Ma quando mai!
“Ehy! Io non sono un alieno!” urlò Vegeta visibilmente offeso.
“Comunque piccolo si dice dei Marziani non dei Marzianesi ahahahahah”
Il ragazzino quando smise di ridere continuò:
-Mi trasferirò su Marte se tutti gli alieni sono belli come te!-
-Modestamente! – rispose il principe sorridendogli e abbagliandola con il suo luccicante sorriso alieno....Ahi!

Ora continuo io se no alla fine la rovini!!" disse una bambina tirando un piccolo pugnetto al bamnino accanto a lei.
"Ok ok, antipatica..."
"Allora:
-Vieni con me mia bella principessa!-
-Vorrei ma sono prigioniera di una maledetta strega-
-Non temere mia principessa! Ti salverò io!-
-Che la fortuna sia con te!-
E così il principe sfoderò la spada e scese da cavallo ed andò al grande ingresso ed entrò

Affrontò fantasmi, zombi, vampiri e orchi ma finalmente poi arrivò dalla strega.
-Non prenderai la principessa!-
-Invece la salverò!-
E così la strega lanciò un attacco al principe Vegeta

Il principe fu sbalzato all’indietro battendo la testa al muro. In quel momento la principessa Bulma entrò e vedendo il suo amore steso a terra corse ad abbracciarlo
– Ti prego mio principe non mi lasciare- e così lo baciò. Una strana luce avvolse il principe e lo fece sollevare in aria.
Poi aprì gli occhi, guardò la strega e con un urlò disumano diventò biondo! Poi allungando un braccio con la mano rivolta verso la strega urlò:
- Big Bang Attack!-

Un lampo travolse la strega e una luce i ragazzi. Si risvegliarono tutt’e due abbracciati su un prato. La ragazza dai suoi profondi occhi color mare si immerse nei profondi occhi neri del ragazzo e dopo una bacio lento il ragazzo le chiese la sua mano...”
Silenzio, tutti aspettavano che l’ultimo nel gruppetto parlasse ma non si era ancora deciso a farlo.
“Vegeta ti muovi!” gridò Bulma verso il ragazzo che guardava fuori dalla finestra.
Si sposarono e vissero felici e contenti andando a vivere su Marte.” disse seccato Vegeta sempre osservando il paesaggio dalla finestra.
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata. Poi la campanella e tutti i bambini gridarono:
“Nooooo”
“Ma come? Vorrete restare ancora a scuola?” disse Bulma ridendo.
“Tornerete?” chiese un bambino.
“Forse. Ma ora su tutti a casa” rispose Bulma spingendo il bambino ad andare.
Erano le cinque del pomeriggio e finalmente tutti i bambini erano andati a casa, i due ragazzi si incamminarono.
“Vuoi venire stasera a mangiare da me?” chiese Bulma con gentilezza.
Vegeta ci pensò un momento ma...

  

 ********************

“.....Vegeta ho sentito che venerdì ci sarà la luna piena quindi sai cosa devi fare. Alle sette a casa....”
“Ok Silvia...”

 

**********************  


“No. Sta sera non posso “  e così Vegeta si incamminò con passo svelto verso l’orfanotrofio invece Bulma prese la strada opposta...

*****Capsule Corporetion , Ore 17:30 *****
“Sono tornata!!”
“Amore ma che è successo? Come mai ti hanno portato in presidenza? E come è andata con i bambini delle elementari?”
“E tu come lo sai?”
“Mi hanno chiamato oggi”
“Ah. Comunque tutta colpa di Ice”
“Ancora quel ragazzo? Certo che è veramente un monello!”
“Già”
“Che ha combinato sta volta?”
“Ha picchiato un bambino di dieci anni”
“Ohhh che disgraziato!”
“Comunque coi bambini è andata bene! Mi so divertita e anche loro! E ho scoperto che vegeta canta benissimo e suona la chitarra”
“Ohhh che ragazzo affascinante! Mhmhmhmhm”
“Mamma!”
Bulma cenò poi andò in camera sua e accese il computer e aprì Skipe. C’erano sia Goku che Chichi in chat e infatti neanche il tempo di entrare era stata sommersa dalle domande.

Poi una videochiamata a tre si aprì e le facce di Chichi e Goku apparvero sullo schermo:
“Ciao!”
“Allora come è andata?” chiese Chichi tutta curiosa.
“Benissimo! Mi sono divertita tanto e anche i bambini!”
“E Vegeta? Dì un po’, ha fatto strage?” chiese Goku con ironia.
“No no. Anzi sorprendentemente  mi ha aiutato tantissimo! Sapete che è bravissimo a suonare la chitarra e soprattutto è fortissimo a cantare?”
“E non è tutto! Da piccolo era una forza nel combattere e penso proprio anche ora” rispose Goku.
“Comunque di che ci volevi parlare oggi?” domandò Chichi alla turchina.
“Oh già! Sentite, vi sembrerà strano ma Vegeta non mi sembra una persona del tutto normale ecco. L’altra sera, al tuo compleanno Goku, ho notato una cosa veramente strana. Eravamo fuori e io lo stavo inseguendo ma poi sono inciampata e lui mi ha ripresa ma lo strano era che lui era più di 5 metri lontano da me! Poi ho sollevato il mio sguardo su di lui e per un momento ho visto i suoi occhi tingersi di un rosso acceso e i suoi canini farsi più lunghi!”
“Cosa?” chiese Chichi . Le due ragazze cominciarono a parlare a raffica non accorgendosi del mutismo dell’amico. Goku stava in camera sua con uno sguardo perso verso la finestra. La luna piena.
“..ku..GOKU!”
Il ragazzo si scosse poi guardò sullo schermo le due ragazze:
“Emh scusate stavo pensando”
“Ne sai qualcosa vero? Dai spara!”
“Non ricordo molto bene ma a Vegeta succedeva spesso...”
“Cosa?”
“Di....di impazzire. Mi ricordo se noi gli tiravamo troppo la coda gli si allungavano i canini e i suoi occhi si coloravano del colore del sangue e veniva preso da un raptus dove distruggeva tutto e mordeva chiunque gli capitasse a tiro. E impazziva a vedere la luna piena. Penso che il problema sia la sua coda....ma non ne sono sicuro”
Le due ragazze lo ascoltarono in silenzio.
“O santo cielo...” sussurrò Chichi.
“Dobbiamo scoprire di più!” disse Bulma stringendo un pugno, poi girò il capo e vide che era molto tardi.
“Va bhè a domani! Buonanotte!”
“Notte!”
“Sogni d’oro!”
Chiuse la chat e si andò a mettere il pigiama. Poi dopo essersi immersa tra le calde coperte e si addormentò con il capo girato verso la finestra dove i raggi della luna piena le illuminavano il viso.


 

Salve a tutti! Oddio lo so tremendamente in ritardo! Ma è ricominciata la scuola! Accidenti. Comunque ecco il capitolo. Sì è cretino ma non sapevo cosa scrivere per la giornata coi bambini ^^’’ Perdonatemi. Comunque riingrazio tutti di cuore. Al prossimo capitolo ;)
A proposito, andate a leggere la FF “I Gemelli Reali” di me e Bulmetta_97 sotto il nome di VegetaIsTheBest. Grazie a tutti quelli che ci daranno un occhiata.

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Capitolo 17
*** Sono un codardo e ne ripago le conseguenze ***


Il ragazzo con le braccia le cingeva fianchi e le sue braccia, invece, circondavano  il suo collo. I loro visi erano vicinissimi, si sfioravano. Poi il magico momento arrivò e le sue labbra catturarono quelle della ragazza.  Si assaporavano lentamente, molto lentamente. Ma alla fine la ragazza non ebbe più fiato  e si staccò per poi posare delicatamente il capo sul petto muscoloso del ragazzo:
<< Ti amo Bulma...>> sussurrò il ragazzo all’orecchio della turchina.
Lo guardò intensamente poi gli dette un dolce ma breve bacio e rispose :
<< Anch’io.....Vegeta >>


**************************************************
Si tirò su di scatto. Era sudata fradicia e respirava affannosamente.
< Sono totalmente rincitrullita! Ma cosa mi sogno la notte!!! Oddio! >
Si distese nel letto guardando il soffitto. Adesso si era calmata ma ancora quel sogno le tornava in mente.
< Oddio, devo essere impazzita. Ma sembrava così reale...> si girò su un fianco dalla parte della finestra e si accorse che c’era la luna piena.

“ E impazziva a vedere la luna piena..."

Le parole di Goku le rimbombavano nella testa.
< La luna piena...>
Una lampadina le si accese nella testa,si tirò su di scatto scostandosi le coperte di dosso  e correndo fuori in terrazza.
< Ecco perché  è stato tutto il giorno ad osservare il paesaggio. Ecco perché ha rifiutato il mio invito a cena ed è corso via. Ecco perché era visibilmente preoccupato! Si spiegano molte cose...tranne una. Cosa gli succede se la vede? >  osservava la luna come se fosse l’unica che le poteva rispondere.
< Ma chi sei? ... o cosa sei? > si chiese Bulma staccando le sue esili mani dalla ringhiera e tornando al caldo nelle sue coperte. E la notte passò ma non le domande di Bulma alla luna piena.


“DRIIIIIIIIIIN!!!!!! E’ mattina è mattina è mattina! Scuola scuola scuola scuola!”
< Maledetto papà! Ma una sveglia un po’ più normale no! >
Cercò di spegnerla ma evidentemente era disposta di una telecamera infatti quando la mano di Bulma si posò sul tasto ‘spegni’ ,la sveglia cominciò ad urlare ancora di più un:
“ALZATI PIGRONA! Alzati alzati alzati alzati alzati alzati!”
“OK OK OK MI ALZOO!!!!!!!!!!!!!” Bulma si alzò di scatto presa dal nervosismo e così la sveglia si calmò e si spense dopo un “ Buona giornata”.
“PAPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA’!”
Dopo pochi minuti la vispa madre fece il suo ingresso con aria tranquilla e serena:
“Tesoro che hai da urlare?”
“DI’ A PAPA’ DI NON INVENTARE MAI PIU’ COSE DEL GENERE O A SCUOLA CI MANDO LUI A CALCI NEL C...”
“Che vuoi per colazione pasticcino?”
“MAMMA!!! Perché non mi ascolti mai!”
“Ma io ti ascolto, hai ragione pienamente”
“Ma davvero? E su cosa sentiamo?” rispose Bulma mettendosi le mani sui fianchi e sfidando con lo sguardo sua madre.
“ Che la tua camicia da notte è splendida ihihihihi. Su adesso a fare colazione!”
“MAMMA!”  sbraitò contro la madre che ormai era già sparita.
< Non mi ascolta mai! E’ inutile! > si disse Bulma prima di infilare nel bagno come una furia.


*****Ore 07:00, Orfanotrofio di Satan City*****

“Possiamo andale a svegliale Vegeta?”
“No piccoli. Oggi ci vado io”
“Uffa....”
Silvia si incamminò su per le scale per poi soffermarsi alla stanza del ragazzo. Allungò la mano un po’ titubante verso la maniglia e poi l’aprì. Entrò richiudendosi la porta dietro di se e un buio totale la investì. Ormai sapeva a memoria dove stava il letto del ragazzo perché era da  17 anni che andava in quella stanza che non era mai stata cambiata, a svegliare lo stesso ragazzo quindi si avviò verso il letto anche senza vedere dove stava andando.
“Vegeta...su è l’ora di andare a scuola” disse la donna scuotendolo.
Sentì muoversi le coperte e le paure scomparvero in due minuti, così andò all’interruttore  e accese la luce.
“Allora tutto ok?” disse Silvia girandosi verso il letto e avvicinandosi a esso.
“mmm” mugolò la figura rannicchiata sotto le coperte.
“ Forza dormiglione! Alzati!” urlò Silvia con un enorme sorriso stampato sul viso cominciando a prendere dei vestiti sulla sedia della scrivania.
“Oggi mettiti qualcos’altro che questa e questi li metto a lavare”
“mgogodgnwr”  borbottò il ragazzo. Silvia cominciò a ridere per poi rispondergli:
“Che cosa hai da mugugnare adesso?”
“Ho sonno!!!! Quella maledetta luna non mi ha fatto dormire un minuto!”
“Su vegeta ormai ne sei abituato”
Vegeta non rispose si alzò dal letto e si avviò verso il bagno. Quando poi sentì Silvia uscire tornò in camera sua e si vestì.
< Stupida donna! Ha ancora paura! > ma mentre pensava questo gli sfuggì involontariamente un ghigno malefico.



*****Ore 08:00, Orange School*****

Ormai come ogni giorno il gruppetto si radunava davanti all’ingresso e come ogni giorno Goku era in ritardo.
“Scusate ma mia madre si era dimenticata di farmi le frittelle e quindi me le ha fatte in ritardo” rispose un Goku dalla faccia a ebete che si grattava la testa. Intanto da dietro di lui Vegeta camminava a testa bassa con il cappuccio della felpa che gli copriva la testa e le cuffie alle orecchie. Si fermò davanti a loro e li salutò con un cenno del capo.
“Ciao Vegeta!” risposero Bulma e Goku insieme, Chichi si limitò a sventolare la mano.
Entrarono tutti insieme in classe e come ogni mattina i professori erano in ritardo e quindi si misero a chiacchierare con Crilin e il suo gruppo. Parlarono del più del meno, tutti tranne uno.
Bulma si accorse dello strano comportamento di Vegeta. Sì, praticamente lui non parlava mai ma quel giorno era molto più strano. Non solo se ne stava zitto ma guardava il vuoto da più di dieci minuti.
< La luna..> quella parola rimbombava nella testa della ragazza. Che fosse a causa della luna?
“Tutto apposto Veggy?” disse avvicinandosi a lui che era di spalle.
“Fatti gli affari tuoi e non chiamarmi con quel nomignolo insopportabile!”
< Ma per cosa mi preoccupo! Sta benissimo! Si vede subito! > pensò Bulma arrabbiandosi non poco.
“Oh scusa scimmione volevo solo interessarmi a te”
Il ragazzo sbuffò e si girò verso la ragazza e fissò i suoi occhi color tenebra in quelli color oceano della ragazza facendola arrossire vistosamente.

<< Ti amo.....Vegeta >>

Quelle parole le tornarono in mente e , se era possibile, diventò ancora più rossa.
“Perché mi guardi?” chiese con un filo di voce.
“Guardo il mare”
La ragazza sobbalzò per le parole del ragazzo. Nessuno glielo aveva mai detto. E mentre i suo neuroni ballavano dentro la sua testa il ragazzo dagli occhi di tenebra si girò di scatto verso la porta.
“TU!!”
Il ragazzo si avvicinò minacciosamente a Vegeta, il quale si alzò in piedi e spostò Bulma dietro di se.
“TU! SPORCO DEFORME! TU IERI MI HAI FATTO MOLTO MALE! E PER QUESTO NE PAGHERAI LE CONSEGUENZE!!!!”
“Nervi di prima mattina?” rispose calmo il ragazzo sfidandolo con lo sguardo e con un ghigno stampato in faccia.
“Fai il simpaticone??? Bene, c’è un mio amico che vuole raccontarti una barzelletta…” e così Freezer  tirò un pugno a Vegeta il quale lo scansò con estrema facilità.
“Non l’ho capita”
“Prendi in giro???? Ma io ti ammazzo”
Cominciò a tirare un sacco di pugni, che venivano scansati da Vegeta con tranquillità e facilità, poi un pugno più forte venne puntato allo stomaco ma a pochi centimetri di distanza dal corpo si fermò, o meglio, una cosa pelosa ma molto resistente lo fermò.
“Non ti conviene, o ti rivomito la colazione addosso”
“Arghhhhhh” con uno strattone si liberò dalla coda e prese Vegeta per il colletto, il quale, però, non oppose resistenza.
“Io ti fo a pezzi, deforme. Sai, nessuno si mette mai contro gli Ice. E chi ci ha provato adesso o all’altro mondo o all’ospedale, quindi tieniti pronto che la tua fine è vicina” lo lasciò buttandolo su un banco con molta forza poi gli sputò vicino e rivolgendosi alla turchina urlò:
“Tieniti pronta anche te, mocciosa!”
“Ahhh ora te la rifai anche con le ragazze? Accidenti, sei veramente un vigliacco. Bambini, ragazze poi? Mi fai schifo”
Un cazzotto. Uno solo. Troppo forte. Troppo veloce. Troppo per farlo scaraventare addosso a dei banchi e farlo cadere a terra battendo la testa.
“Ahahahahah pidocchio! Non sei riuscito a bloccarlo questo è? Ahahahah” tre risate malefiche risuonavano nel silenzio della classe.
“Non vale! Era di spalle!” urlò Goku mostrando un pugno a Freezer che ancora rideva girato verso i suoi compagni.
“Vegeta!”
Bulma si avvicinò al ragazzo che ancora era in terra, gli alzò la testa ma si accorse che il pavimento era spaccato come se una roccia gigantesca e molto pesante si fosse schiantata in quel punto. Strabuzzò gli occhi e si guardò le mani. Niente. Niente sangue niente di niente eppure quella spaccatura era stata causata dalla sua testa.
“Ahia” il ragazzo aprì gli occhi portandosi una mano sulla testa e rizzandosi su con il busto si massaggiò la parte dolorante.
“V-Vegeta??!? Tutto ok?”
“Sì….ma questa me la paga” indurì lo sguardo e con uno scatto felino si portò davanti al ragazzo che prima lo aveva colpito alle spalle e lo prese per la camicia
 “Ahaha….oh? ti sei rialzato? Hai la testa dura nanetto! Ahahahah…ehy…ehy ma che fai? Mettimi giù! Aiuto!! Mettimi subito giù!!”
Vegeta lo sollevò portandolo molto in alto. Poi un’idea, si girò in qua e là studiando la stanza. Sorrise e si avvicinò alla lavagna.



“Scusate ragazzi ma mi ero scordata il regi…..ahhhhhhhhhhhhhhh!!!!” la professoressa entrò in classe ma non fece in tempo a mettersi a sedere che fu sconvolta dalla scena che le si mostrò davanti agli occhi.
“Ice! M-ma cosa???”
Le mutande del ragazzo erano state attaccate a un gancio della lavagna, e lui piangeva come un disperato e come se non bastasse, sulla lavagna, accanto a lui, c’erano scritte queste parole:

< Sono un codardo e ne ripago le conseguenze >

Davanti a quella scomoda ma divertente situazione, tutti in classe ridevano come dei matti.
Mentre la prof e un bidello aiutavano il ragazzo a scendere, Bulma, Goku, Chichi, Crilin e Vegeta cercarono di coprire più che potevano la crepa con banchi, sedie, zaini e giubbotti. Praticamente usarono Freezer come diversivo per coprire quel macello. Il piano riuscì alla perfezione.
Dopo che Ice fu accompagnato dal preside la prof si girò più arrabbiata che mai verso la classe che ancora rideva. Una botta sulla cattedra e cadde il silenzio.
“Ora voglio sapere chi è stato”
Niente. Tutto taceva. Il silenzio assoluto regnava nella stanza. Nulla si muoveva a parte un innocua mosca e la coda del ragazzo in fondo all’angolo.
“Ok, se il colpevole non esce fuori metto rapporto di classe”
Vegeta si stava per alzare ma uno lo anticipò:
“E’ stato Vegeta!” urlò Yamcha puntando il dito contro il ragazzo.
“Ah sì? Prince! Venga subito qui!”
Il ragazzo si alzò in piedi e con passo deciso e calmo si portò davanti alla professoressa.
“E’ vero quello che dice il tuo compagno?”
“Sì”
“Perché l’hai fatto?”
“Per difesa personale”
“E cosa ti ha fatto lui sentiamo?”
“…..”
“Lo sapevo, dicono tutti così poi non sono mai le vittime. Vai a posto ti metto 2 con una nota sul registro”
“PROF! Venga a vedere!” urlò Goku alzandosi in piedi.
“Son cosa succede?”
Il ragazzo dai capelli a palma cominciò a spostare i banchi e gli zaini mostrando davanti al muro la famosa crepa.
“Oddio! Cosa è successo?” urlò terrorizzata  correndo verso il punto.
“Ice prima ha scaraventato Prince buttandolo a terra e questa né la prova vivente”
“Prince vieni qui”
Il ragazzo silenziosamente si avvicinò alla donna che lo girò tirandogli su i capelli vedendo, naturalmente, un bozzolo che un po’ sanguinava.
“Prince vai in infermeria. Tranquillo non ti metto due. Lo metto a Ice se mai. Ora vado dal preside, chiamo un bidello e se fate confusione vi fo fare il compito. Su vieni.”
E così la preside scomparve attraversando la porta con davanti Vegeta che prima di seguirla lanciò un sorriso verso Goku come per dirgli grazie e uno sguardo agghiacciante verso Yamcha.




Rieccomi! Sì, non dite niente. Lo so. Sono in ritardo! Ma questa volta nn c'era solo la scuola in mezzo ma anche un blocco di idee.
Non so se mi sono spiegata ma in poche parole: Non sapevo cosa scrivere. Ma ieri mi è venuto il colpo di genio xD
Ed eccomi qua. Ora aggiornerò, se la scuola me lo permette, un po' più spesso ;) O almeno ci provo :D
Ringrazio chi mi segue ma soprattutto ringrazio chi ricensisce.
Un grazie particolare a Bulmetta_97 amica e compagna nonchè socia  :)
Ah! Andate a vedere la storia "I gemelli Reali" che ho scritto o e Bulmetta_97 
Il link è questo --------> 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=916303
Bhè, un saluto e un caloroso abbraccio!
Bluesun ;)

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Capitolo 18
*** Terremoto anomalo ***


Bussò alla porta e dopo un “Prego” la professoressa la spalancò ed entrò nell’infermeria con il ragazzo dietro di lei.
“Buon giorno. Sono qui per vedere Ice e per lasciare Prince, ha battuto la testa molto forte, tanto forte da lasciarci una crepa sul muro, controllate se ha provocato qualcosa”
“Sì, Ice è di là e tu siediti qui davanti a me” disse gentilmente la donna dai capelli biondi platino e gli occhiali tondi che pareva essere un infermiera a tutti gli effetti. Vegeta si accomodò e si guardò attorno. Non ci era mai entrato in infermeria, e solo ora notava che la scuola era molto attrezzata in quel punto.
“Bene vediamo….mhhh, è un bozzolo piuttosto grande e si sta gonfiando….” L’infermiera inserì le sue mani nei capelli del ragazzo cominciando a tastare il punto gonfio.
“Senti male?”
“No”
“Strano…ma è un buon segno…almeno credo” continuò ancora per un po’ poi si staccò e scrisse su un foglio delle osservazioni.
“Bene, ora farai tutto quello che dico ok?”
Il ragazzo annuì , anche se con poca voglia, e cominciò a fare tutto quello che le diceva la dottoressa.
“Apri la bocca e fai AH”
“AHHHHHHHHHHH”
“Ok, alza il ginocchio sinistro e toccalo con la mano destra…….benissimo…toccati la spalla destra con la mano sinistra….”
< Ma cosa siamo a fare ginnastica?? >
“Ok, non presenti alcun problema, la botta non ti ha causato niente né trauma né rottura, niente sintomi tipo vomito. Niente ed è una cosa molto…interessante, da quanto mi ha raccontato la tua professoressa come minimo rischiavi un ematoma! Ora alzati in piedi che ti controllo la……ahhhhhhh!!!! Aiuto!! Ahhhh….” La dottoressa alla vista di quella lunga cosa pelosa scappò urlando fuori dall’infermeria.
Vegeta la guardò perplesso mentre usciva urlando, quella donna era totalmente pazza.
< E ora? Che faccio? >
“Vegeta?? Che è successo??” urlò la professoressa entrando all’improvviso
“Niente…quella povera pazza ha visto la coda, comunque non ho niente”
“Meno male. Dai vieni, ti porto in presidenza. Freezer! Vieni!”
Dalla porta accanto, un Freezer incavolato nero si avvicinò minacciosamente a Vegeta, il quale se ne stava calmo a braccia conserte dietro la donna.
“Freezer! Vedi di non cominciare a disturbare Vegeta, ne hai combinata una grossa questa volta!” minacciò la professoressa rivolta al ragazzo. Esso annuì e dopo che la professoressa si girò la seguì accanto a Vegeta:
“Maledetto. Me la pagherai” disse a denti stretti.
“Tsk, mi sfidi?” rispose a tono il ragazzo
“Se la metti così. Ti posso stendere in un colpo solo”
“Dopo vedremo”
“Smettetela voi due! Siamo arrivati” urlò la prof zittendoli all’istante. Entrarono e viddero l’infermiera che poco prima visitava Vegeta urlare contro il preside che la guardava con aria scioccata.
“Mi creda! C’è un alieno nella scuola!!!”
“Ma cosa sta dicendo?”
“E’ un alieno!!! Mi creda!!! Ha dei capelli nerissimi all’in su e ha una cosa lunga e pelosa  attaccata al fondoschiena!!! Aiutooo!” rispose urlando la dottoressa che ora era mezza distesa sulla cattedra agganciata saldamente alla camicia del preside che la guardava con gli occhi fuori dalle orbite.
“Mi lasci! Signorina Sandra mi lasci subito! La prego si calmi!”
Continuarono per circa cinque minuti senza notare le tre nuove figure nella stanza, finché il tossicchiare della professoressa non li fece girare tutti e due. La donna si staccò dal preside risistemandosi il camice, poi si girò con un largo sorriso verso la donna e i due ragazzi:
“Scusate stavo discutendo con il preside riguardo……L’ALIENO!!!!!!!!!!!!!” urlò con tutta la voce che aveva prima di nascondersi dietro il preside. Esso la guardò stupito poi girò lo sguardo sul presunto alieno riconoscendo l’orfano  dalla lunga coda.
“Stia tranquilla, è solo Vegeta. E’ l’orfano di cui le ho parlato all’inizio dell’anno”
La donna si rialzò e guardò prima il ragazzo, poi l’uomo fece avvicinare la professoressa e cominciarono a parlare della situazione.
“Ahahah, spaventi pure le signore SGORBIO”
Vegeta, che era appoggiato alla parete con le braccia incrociate, guardò in basso digrignando i denti. Quanto odiava le persone che si fermano all’apparenza, e quella donna rientrava in quella categoria.
“Sta zitto”
“Brucia questa eh? Deforme torna nel tuo buco” sussurrò Ice avvicinandosi  all’orecchio di Vegeta il quale stava per alzare le mani.
“Zitto lucertola!”
“Ohh, il deforme si è incavolato? Torna da dove sei venuto……M-O-S-T-R-O” rispose Freezer scandendo bene l’ultima parola.
“ZITTOOOOOOOOOOOO!!!!” a quel punto vegeta non ci vide più dalla rabbia e una luce abbagliante lo circondò.


*******************************
“Bulma mi passi……..oddio cosa succede?”
“IL TERREMOTO!!!!”
Scosse fortissime fecero tremare la scuola, i ragazzi spaventati si buttarono sotto i banchi urlando. I vetri si ruppero, qualcuno fu ferito dalle schegge.
“Aiutoooooo”

************************
Ma non solo la scuola tremò, ma tutta la città e in quel momento una donna capì la causa di quelle scosse.
“ Sono troppo anomali queste scosse…..oh no!”
Prese il furgoncino e non curandosi delle strade bloccate e dei semafori corse più che poté arrivando davanti alla scuola.

******************
“Ma cosa succede??” urlò la professoressa che intanto si reggeva a una mensola.
“Non lo so, m sembra che sia Vegeta la causa” rispose il preside che si reggeva alla poltrona.
“CALMATE L’ALIENOOOOOOOOOOOOOOOOO” urlò la dottoressa che era nascosta sotto la cattedra.
“Mamma!!! Ho paura!!!” urlò piangendo Freezer che stava disteso a terra in una pozzanghera provocata da lui ( Capito cos’è il liquido? XD : Bluesun)
In quel momento la porta si spalancò di colpo e una donna apparve. Anch’essa non riusciva a stare in piedi ma con forza di volontà arrivò fino al punto luminoso e tirò fuori una siringa e poi.... buio…..


*************************************************
“BIP……BIP……BIP…..”
“Veg……eta…..Vegeta….Vegeta”
“D….do….dove sono?”
“All’ospedale”
“Sono morto?”
“Vuoi morire?”
“Sarebbe meglio….”
“Non dire cavolate, ora è tutto finito tranquillo”
“Che è successo?”
“Un attacco….niente di che”
“Feriti?”
“Tre, in tutta la scuola. Niente di grave”
“Sopprimetemi. Fareste un affare”
“Zitto! E non dirlo neanche per scherzo! Tanto la causa non sei tu ma Ice, ripagherà lui le conseguenze. Infondo lo avevi avvertito e poi i professori dovrebbero stare più attenti, gli avevamo detti che eri una testa calda nel vero senso della parola. Ahahaha”
Il ragazzo le regalò un sorriso prima di chiudere gli occhi ed abbandonarsi a Morfeo.




Salve a tutti! Un capitolo corto ma è solo un capitolo che annuncia un altro capitolo un po' più interessante ;)
Non dico altro U_U
Ringrazio chi mi segue e ripeto, fino alla noia, andate a dare un occhiata ai "Gemelli Reali" di VegetaIsTheBest che sarei io e una mia amica ( è una storia a quattro mani cioè scritta da due persone) cioè Bulmetta_97
Al prossimo capitolo! Baci!

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Capitolo 19
*** Il bello addormentato e scoperte sconvolgenti ***


“Toc toc”
La signora dai capelli rossi, a quel suonò, si svegliò all’improvviso. Per un momento era confusa ma girandosi vide il suo bambino, il ragazzo che aveva accudito fin dalla culla, sdraiato nel letto dell’ospedale e si ricordò tutto.
“Signorina Silvia, siamo Bulma e Chichi e i bambini, possiamo entrare?”
“Oh, sì. Certo!” la donna si alzò e andò ad aprire la porta.
Due sorridenti Bulma e Chichi apparvero e per la mano avevano due bambini piccoli, il resto della combriccola era silenziosa e in fila dietro di loro.
“Amori! Venite” esclamò la donna prendendo in braccio una bambina che le alzava le braccine. Tutti si sistemarono intorno al letto, poggiando dei fiori appena colti sulle coperte.
“Vegeta ne sarebbe felice” disse la donna sorridendo maternamente ai bambini che a vista sembravano molto tristi e avviliti.
“Non si è ancora svegliato?” chiese la ragazza dai capelli turchini.
“No, ancora no… ma devi pensare che gli successe un’altra volta quando era piccolo, stette in coma per 4 mesi”
“Ma cosa ha causato questa specie di coma?”
“Non lo so, ma sono sempre più sicura che è quella coda il problema principale” rispose Silvia mordendosi un unghia. Un silenzio di tomba scese nella stanza e lo ruppe il gorgoglio di una pancia. Un bambino piccolo e paffutello si avvicinò a Chichi e le tirò i pantaloni facendola voltare su di lui.
“Chichi, io ho fame”
“Oh, tranquillo ora si va a fare colazione. Silvia ti unisci a noi? Infondo è da ieri sera che sei qui”
“Sì, ma non posso lasciarlo solo”
“Non si preoccupi ci sto io. Tenete, oggi pago io la colazione” disse Bulma porgendo dei soldi a Chichi. Un boato di urli di felicità travolse la calma che si era venuta a formare facendo sobbalzare la povera Silvia:
“Shhhh, ok ok! Eheh, dai venite. In fila e uscite in silenzio. Grazie Bulma, non so che farei senza di voi ragazze”
Le ragazze le sorrisero dolcemente e poi tutti tranne Bulma si diressero verso il Bar. La calma, dopo che uscirono tutti, riprese il sopravvento. Bulma si avvicinò al letto e si mise a sedere su una sedia vicino ad esso.
“Allora come va?”
Niente, solo la macchina che faceva quel fastidiosissimo Bip continuo le rispose.
“Ok… è da una settimana che non vedo i tuoi occhi, spero che non ti sia dimenticato come si fa ad aprirli”
< …anche perché erano così belli>
Ancora niente. Ma Bulma non si abbatté e continuò a parlare per oltre una mezzoretta.
“… è stato divertentissimo, peccato che non c’eri. Uffa, siamo tutti preoccupati per te. Ma perché non ti risvegli. Ho tante domande da farti. Tipo perché non ti vuoi tagliare la coda, cosa ti succede se vedi la luna piena, perché ti piace stare da solo, perché ti vengono gli occhi rossi qualche volta? Ti prego svegliati. Lo sai..... ti conosco da poco, eppure...... mi manchi.”
Si era appoggiata con il mento vicino a lui e gli sussurrava nelle orecchie queste cose.
< E’ così bello anche mentre dorme…>
Si avvicinò ancora di più e ora era ad un palmo dalla sua faccia. Le brillarono gli occhi, era bellissimo. Non sapeva cosa le stava succedendo ma una strana sensazione le invase il corpo e l’anima e la spinse a fare un gesto che non si sarebbe mai sognata di fare: gli stampò un piccolo ma caloroso bacio sulle sue labbra così leggero che non se ne sarebbe mai accorto. Un piccolo lamento la fece destare dal suo stato di trance e si alzò di scatto vedendo che la macchina cominciò a velocizzare il Bip. La guardò intensamente poi si girò verso il ragazzo e lì li rivide: i suoi occhi color della pece la stavano osservando. Mancò di un battito e rimase lì ferma come un idiota mentre i suoi occhi la osservavano intensamente, era come se scottassero a contatto con la pelle perché Bulma divenne rossa fuoco.
“Ciao”
L’aveva appena….salutata.
“Ve-vegeta?”
“No, cappuccetto rosso”
“Vegetaaaa!” la ragazza gli saltò al collo facendolo arrossire per l’imbarazzo mentre fiumi di lacrime gli bagnavano il collo.
“Ero preoccupata tantissimo! Pensavo che non ti saresti più svegliato!” urlò ancora la ragazza stringendo ancora di più il collo di lui.
“Sciocchezze, sono un osso duro” rispose serio e tagliente Vegeta facendola ridere. In quel momento entrò Silvia che davanti alla scena cominciò a piangere.
“Oddio Vegeta!! Ti sei svegliato! Chichi ti dispiacerebbe chiamare il dottore?”
“Vado subito”
Mentre la mora si allontanò, tutti i bambini  compresi Silvia si avvicinarono al letto di Vegeta. Bulma si staccò e si rimise a sedere vicino a lui.
“Vegeta!! Sei un dolmiglione! Sai che fa male dolmile tloppo?” disse una bambina da sotto il letto che purtroppo era troppo piccola per salirci ma a questo rimediò una lunga coda che le avvolse i fianchi e la portò sulle gambe del ragazzo.
“Dici? Io mi sento proprio bene” rispose sorridendo alla bambina che per tutta risposta lo abbracciò.
Arrivò il dottore che fece uscire tutti e fece delle analisi. Tutti aspettarono in sala d’attesa poi furono raggiunti da un infermiera.
“Scusi lei è la madre del ragazzo Vegeta Prince?”
“No, io sono la tutrice”
“Sa dirmi dove posso trovare i genitori? Devono firmare dei moduli”
“Non li trova. E’ orfano”
“Oddio, mi scusi non volevo …”
“Non si preoccupi, comunque firmo io”
“Allora firmi qui, qui e qui. Da dopo domani lo ripuò portare a casa. E ora il dottore vorebbe parlare solo con lei”
“Subito. Bulma, Chichi mi potete guardare i bambini?”
“Certo”
La donna si allontanò seguendo l’infermiera.
“Avete sentito? Vegeta torna a casa dopo domani!” disse Chichi rivolta ai bambini che dopo aver sentito quelle parole cominciarono a saltare e a gioire mettendo allegria a tutta le gente lì intorno.

 
*******************************
“Signora, ho scoperto una cosa un po’…anomala ecco”
“In che senso dottore?”
“Ho trovato nel sangue di Vegeta, delle cellule non umane”
Il silenzio cadde nella stanza. Silvia rimase paralizzata dalle parole del dottore, così tanto che per poco sveniva.
“Ma ne è sicuro?”
“Sì, faremo altre analisi ma fra un mese me lo deve riportare in ospedale per essere più sicuri. Lo tenga fuori dai casini mi raccomando. Ma stia tranquilla penso che non le darà problemi. Però vorrei il suo permesso su una cosa….”
“Mi dica”
“…vorrei una firma di acconsenso per far intervenire l’FBI e le SDRSM*”
“SDRSM?”
“Studi di ricerca scientifica mondiale”
“Oddio….”
“E’ per il bene del ragazzo e anche di noi”
“Vegeta non ha mai fatto male a nessuno! Non siamo in pericolo! Senta io per adesso non firmo, prima vorrei parlare con i rappresentanti sia dell’FBI e di questa…SDRSM”
“Va bene, arrivederci”
“Arrivederci”
La donna uscì sconvolta: ora cosa avrebbe detto ai bambini e alle ragazze?
< Mica posso dirgli: tesori, Vegeta è un extra-terrestre e interverranno le forze dell’ordine! Cosa faccio….>

**************************
I bambini stavano giocando a "tempo" ( il giochino che si fa noi quando un si ha niente da fare xD:Bluesun) insieme a le due ragazze fino a quando videro arrivare mogia mogia Silvia verso di loro.
“Qualcosa non va silvia?”
“Eh? No niente ehehe tranquilli. Vegeta torna a casa”
“EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH” un boato di risate e di “ip ip Urrà!” risuonò per tutto l’ospedale.
“Chiamiamo subito Goku! Gli si da la bella notizia!” disse Chichi tirando fuori il cellulare e chiamando il suo fidanzato. Dopo vari squilli finalmente rispose:
“Pronto?”
“Finalmente Vegeta torna a casa!!!!!”  urlarono in coro Chichi e Bulma al telefono.
“Davvero???” chiese Goku
“Sì!”
“Evviva!!!!”
Il giorno passò così, tutti a gioire per il ritorno del ragazzo.

********************
Arrivò la sera e un telefono squillò.
“Aspettate un attimo bambini! Vado a rispondere”
Silvia corse verso il telefono e alzò la cornetta:
“Orfanotrofio Satan City, chi parla?”
“Supremo Namecciano agente dell’FBI  e Dottor Gero scienziato dell’SDRSM, stiamo parlando con la signorina Silvia tutrice di Vegeta Prince?”
“…sì”
“Domani la vorremmo vedere da sola alle 16:00 in punto in sala d’attesa all’ospedale. Non manchi! Tuuuu Tuuuuu Tuuuuu”
< Oddio, speriamo in bene>
“Chi ela?”
“Nessuno tesoro vieni torniamo a mangiare”

**********************
Bulma distesa sul letto, come sempre, guardava la luna manifestarsi in tutta la sua bellezza nel cielo stellato. I suoi occhi brillavano come le stelle accanto alla luna a sol pensiero di quello che era successo oggi. Le sue labbra erano calde e dolci, aveva tanta voglia di riassaggiarle…
< Caspita! Mi sa di essermi innamorata di lui >

 

* SDRSM l'ho inventata io penso proprio che non esista xD

Rieccomi qua! Con un nuovo capitolo e una nuova svolta! Era da un po' che ve lo chiedevate "ma quando si innamorano?" ecco, vi ho accontentati. Almeno lo spero :D
Grazie per tutti quelli che mi seguono e mlle grazie a chi recensisce. Scusate se ci so degli errori ma devo correre!
Baci! 
Bluesun

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Capitolo 20
*** Un Misterioso Essere ***



Camminavano tranquille per le strade di Satan City, dirette verso la casetta in cima alla collina. Ormai era diventata una cosa quotidiana da dopo il giorno dell’incidente del loro amico e loro, volendo dare una mano, si recavano lì ogni giorno dopo scuola. I loro capelli, sempre perfetti e ordinati, volteggiavano insieme al vento e alle loro parole.
“Sì, e quindi mi ha dato nove”
“Sei la solita secchiona ahahah”
“Non è vero”
“E invece sì. Comunque volevo chiederti una cosa Chichi” disse l’azzurra abbassando la testa coprendo i suoi occhi color del cielo con i capelli del medesimo colore.
“Dimmi” rispose l’altra guardandola curiosa.
“Tu come hai fatto a capire che ti eri innamorata di Goku?”
La ragazza si arrestò di colpo, non se l’aspettava una domanda del genere. Spostò il suo sguardo dall’amica al marciapiede e arrossendo rispose:
“Bhè, grazie a particolari avvisi…”
“Del tipo?” chiese curiosa Bulma alzando lo sguardo sull’amica e mostrandole le sue guance imporporate.
“Ehehe, perché queste domande?” rise Chichi ricominciando a camminare a fianco all’amica.
“Per curiosità”
“Certo, ehehe”
“Vuoi rispondere sì o no?”
“Ok,  non ti scaldare. Allora vediamo… tipo…ah! All’inizio quando lo vedevo non mi faceva né caldo né freddo, lo trattavo come un normale amico. Poi pian piano lo avevo sempre in testa, che sia un difetto o sia un pregio, avevo sempre qualcosa di lui per la testa”
“Ah”
“Avevo la voglia irrefrenabile di conoscerlo, di avvicinarmi a lui sempre di più. Insomma cose strane, ma tutte mi hanno portato ad una conclusione: mi ero innamorata”
“Allora….penso di essermi innamorata. E questa volta è quella vera”
“E sentiamo, chi è il fortunato?” chiese Chichi all’amica avvicinandosi di più verso di lei per sentire bene il nome dell’anonimo ragazzo che l’aveva rapita.
“…Vegeta…”
Un sussurro, ma lo sentì bene. Si bloccò di colpo, suscitando l’imbarazzo della turchina che aveva una voglia matta di urlare e di piangere, sapeva bene che a Chichi, Vegeta non piaceva per niente e era sicura che in quel momento, sarebbe scoppiata in una paternale su come fosse strano e pericoloso quel ragazzo ma sapeva bene che anche se Chichi l’avrebbe sgridata, lei non sarebbe riuscita mai a levarselo dalla testa.
“Lo avevo capito” rispose Chichi sorridendole. Bulma tirò su di scatto la testa, guardandola tra il sorpreso e imbarazzato.
“Cosa?”
“Lo avevo capito, mhmhmh. Oh guarda! C’è Eleonora che ci aspetta sulle scale!” esclamò Chichi correndo verso la dolce bambina che alla vista delle due ragazze si alzò e sorrise.
“Chici! Bluma!” urlò la piccola buttandosi tra le braccia della mora.
“Ciao tesoro!” rispose essa prendendola in braccio e stringendola a se.
Bulma le raggiunse poco dopo e vedendo la scena sorrise.
“Venite, Silvia vuole palale con voi!”
La piccola prese per mano le due ragazze e le trascinò dentro portandole in cucina dove una Silvia molto in ansia lavava i piatti.
“Sono allivate!”
“Oh! Chichi, Bulma! Grazie al cielo siete venute! Cosa farei senza di voi? Non state lì impalate mettetevi a sedere”
La donna si asciugò le mani ad un cencio e poco dopo prese due sedie per farci sedere le ragazze, prese una sedia anche per lei con tutta l’intenzione di parlarci ma poi si rese conto della piccola.
“Eleonora, scusa ma vorrei parlare in privato con Bulma e Chichi. Te le rubo due minuti poi te le ridò ok?”
“Me le lidai velo?”
“Certo” rispose la donna accarezzandole i capelli trascinandola fuori. Dopo essersi accertata che non ci fosse più nessuno nella stanza a parte lei e le due ragazze si sedette davanti a loro con aria preoccupata.
“E’ successo qualcosa?”
“Sì, con voi voglio essere onesta”
“Dai, dicci tutto”
“Sentite, oggi mi dovete tenere i bambini perché devo andare all’ospedale a parlare con…con delle persone”
“Che genere di persone?” chiese Chichi con tono preoccupato.
“Una è dell’FBI e un’altra è della SDRSM”
Il silenzio cadde nella stanza, si sentivano solo le risate dei bambini della stanza accanto.
“Cosa?” ruppe il silenzio la ragazza dai capelli turchini “Perché?”
“Per Vegeta. Ieri il dottore mi ha parlato e mi ha avvertito di un’anomalia nelle cellule di Vegeta. Loro pensano che non sia umano e vogliono fare intervenire l’FBI e la SDRSM cioè ‘Studi di ricerca scientifica mondiale’. Io prima di firmare volevo sapere di più e oggi mi hanno concesso un appuntamento. Stasera alle 16 e io ci andrò, per questo ho bisogno di voi…” rispose la donna mettendosi a piangere. Le lacrime le uscivano involontariamente, e pur provando a fermarle, non riusciva a fare a meno di piangere. Chichi e Bulma si precipitarono verso la donna e la tranquillizzarono.
“Sta tranquilla, andrà tutto bene” disse Chichi tenendola per la spalla
“Noi ci siamo! E ci saremo!” esclamò Bulma con un sorriso incoraggiante che fece smettere subito di piangere la donna.
“Siete delle ragazze d’oro. Ma che ore sono?”
“Le tre”
“E’ tardi. Vado a vestirmi, però prima finisco di lavare”
“NO,ci pensiamo noi! Vai pure!”
“Grazie mille Chichi” rispose la donna correndo su per le scale. Il silenzio cadde di nuovo nella stanza, anche se non l’avevano dato a vedere, erano molto preoccupate.
“Vai dai piccoli, io finisco qui” disse Chichi tirandosi su le maniche e cominciando a lavare
“Sì” rispose Bulma andando nell’altra stanza dove vide tutti i bambini felici a guardare la vecchia e piccola tv. Li osservò ancora per un po’, immaginandosi ,per un momento, Goku e Vegeta da piccoli a gambe incrociate davanti a quella scatola. Al solo pensiero rise. Riprendendosi vide i piccoli che ora erano girati verso di lei con sguardi curiosi, sospirò e poi esclamò:
“Chi è che vuole giocare a bandierina?”
“io io io io io io” urlarono i bambini con gioia tirando su le manine.

********Ore 16:00, Ospedale si Satan City********

“Buongiorno signora, ha bisogno di una mano?” chiese gentilmente la segretaria dietro il balcone.
“Sì, sono la tutrice di Vegeta Prince” rispose la donna.
“Solita visita?”
“No, sono qui perché mi avevano dato un appuntamento”
“Subito, sento il dottore intanto si sieda”
“Grazie” rispose la donna avvicinandosi alle poltrone della sala e mettendosi a sedere. I suoi occhi preoccupati giravano per tutta la stanza, alla ricerca di un segno di vita di quei due individui misteriosi. Il suo dito, torturato dai denti, non riusciva a farla calmare e la sua testa peggiorava solo le cose.
< Oddio, perché succedono tutte a me. Che vorranno questi da il mio bambino…sì, il mio bambino anche se non è proprio mio, però l’ho cresciuto praticamente io! E quindi sono orgogliosa di dire mio figlio. Quanto era dolce quando lo trovai, e dire che stavo raccogliendo delle bacche nel boschetto sopra l’orfanotrofio, bacche per dar sapore allo stufato di Nadia. Le stavo raccogliendo quando sentì un rumore, mi girai di scatto e lo trovai lì, in un cesto di vimini. Mi guardai attorno e vidi una figura correre in mezzo agli alberi e dei pianti affievolirsi sempre di più. Mi avvicinai alla creatura e notai un biglietto che mi diceva di curarmi del piccolo Vegeta Jr perchè “Lei” non poteva farlo. Chissà chi era. Secondo Nadia era un’altra povera e giovane ragazza che vedendo un figlio deformato l’ha abbandonato ma secondo me no. Non avrebbe pianto… sì, i pianti erano suoi ne ero sicura. Era così carino. Mi ero avvicinata e BAM aveva aperto i suoi grandi occhi neri, quel musino corrucciato era delizioso. Non si era spaventato, mi guardava e basta, quando avvicinai la mano per accarezzarlo tirò fuori la sua codina e ma la fermò davanti al suo volto. Poi si fece accarezzare e fece le fusa. Era bellissimo. E ora è praticamente un uomo, e se non fosse per il particolare della coda avrebbe tutte le donne ai suoi piedi >
E mentre la donna vagava con la mente nei ricordi, due uomini si avvicinarono alla segretaria.
“Salve siamo gli agenti di prima. Qual è la donna?”
“Quella dai capelli rossi”
“Grazie”
Le due figure si avvicinarono alla donna che ancora era immersa nei suoi pensieri.
< Spero che vada bene tutto. Non voglio perderlo…>
“La signorina Silvia?”
La donna alzò di scatto il capo e vedendo i due uomini incappucciati capì subito chi erano.
“Sì, sono io”
“Venga con noi”
I due uomini la accompagnarono fino a un ufficio. La fecero accomodare su una comoda poltrona e chiusero tutte le tende.
“Piacere, Supremo Namecciano. Per lei supremo. Agente dell’FBI, livello 9” disse il primo levandosi il cappuccio e porgendole la mano. Era un uomo abbastanza giovane, forse sui 45 anni da una carnagione verdognola, occhi neri e calvo. Era in uno smoking, classici vestiti d’agente.
“Silvia…”
“Io invece sono il Dottor Gelo, mi chiami Gelo” rispose l’altro eseguendo le azioni del compagno. Quest’ultimo invece pareva molto vecchio, tipo sui 70 anni. Capelli lungi e grigi, occhi azzurri e rughe su tutto il viso. Indossava un camice bianco proprio come uno scienziato.
“Silvia…”
“Bene e ora che abbiamo finito le presentazioni le vorremmo parlare del ragazzo” disse Supremo accomodandosi dietro la scrivania davanti a Silvia. Lo scienziato dopo avergli mostrato un sorriso tornò subito serio e si accomodò vicino al collega.
“Signora, abbiamo analizzato il sangue del giovane e abbiamo trovato un’anomalia. Sembra l’incrocio tra un alieno e un umano. Abbiamo analizzato con degli strumenti poco adeguati alla situazione e per questo l’abbiamo chiamata. Vorremo una firma per fare degli sperimenti” disse Gelo incrociando gli occhi della donna.
“MAI! MIO FIGLIO NON E’ UNA CAVIA!” urlò con tutta la rabbi che aveva in corpo la donna.
“Si calmi. Ha frainteso le parole del mio collega. Voleva dire delle analisi più approfondite” rispose con calma Supremo.
“E per cosa? Quando avete analizzando il suo sangue, cosa fare?”
“Dipende, intanto per dare la conferma di un sangue non umano. Poi…vorremo farci degli sperimenti, per vedere se le nostre medicine potrebbero fargli del male”
“Non mi convincete. No. Non firmo. Grazie arrivederci!” rispose Silvia, alzandosi dalla poltrona ma fu subito fermata da Supremo.
“Aspetti! E va bene, lo confronteremo con un altro sangue. Un altro sangue anomalo”
“Ma cosa dici! Sta zitto! E’ una questione top secret!” inveì Gelo tappandogli la bocca.
“Cosa?” chiese Silvia girandosi curiosa “E chi sarebbe questa persona dal sangue anomalo”
“Non la chiami persona. Ancora è un essere indefinito. Lo abbiamo trovato in mezzo al bosco in una navicella aliena. Era in una specie di capsula e ci sta tutt’ora. Non si è ancora svegliato. Ora non posso dirle più niente. La prego firmi”
Silvia ci pensò un attimo, la questione era diventata strana. Chi era questo essere? E cosa era successo? Anche se non sapeva niente, aveva l’impressione che questo essere era collegato in qualche modo con Vegeta.
“Un ultima cosa…cosa fareste a mio figlio se costatate che c’è un legame tra l’essere e lui?”
“Faremo degli esperimenti, per vedere se sono pericolosi. Ma soprattuto cercheremo di aprire la capsula dove è rinchiuso l’essere”
“Ma, allora come avete fatto a prendergli un campione del suo sangue?”
“Era da per tutto in quella stanza. Sembra essere stato attaccato da qualcosa.”
“Dove ha detto che era questa navicella?”
“Nel bosco sopra una casa sopra la collina”
< L’orfanotrofio! Quindi, lo stesso bosco…dove ho trovato Vegeta!>
“Signorina, ne sa qualcosa?”
“No. Non mi viene nulla in mente. Ok, firmerò”
“Ha fatto la scelta giusta. Firmi qui, qui e qui” disse Gelo mettendole sotto il naso dei fogli. La donna li prese e li cominciò a leggere ma fu fermata da Gelo:
“Praticamente è il riassunto di quello che le abbiamo detto. Si fidi”
La donna si fidò e firmò.
“Grazie ancora e arrivederci”
“Aspetti, voglio una condizione” esclamò Silvia con la determinazione negli occhi.
“Dica”
“Voglio che l’FBI e l’SDRSM non metta piede nel mio orfanotrofio. E voglio che Vegeta lo sappia ok? E fate scegliere a lui se vuole sottomettersi a degli esami, la mia firma non è valida se lui non è d’accordo anche perché io non sono sua madre. D’accordo?”
“Come desidera” rispose Supremo
“Arrivederci”
La donna si avviò alla porta e se ne andò tra mille pensieri ignara della piccola spia sotto la maglia.

*******
“Hai sentito Chichi?”
“Sì… quindi Silvia ha firmato”
“Già. Ha detto una casetta sopra la collina gusto? E sopra di essa un bosco giusto?”
“Sì”
“Sono sicura che la casetta sia l’orfanatrofio. Guarda!” Bulma si avvicinò alla finestra e indicò un punto. Chichi segui la direzione del dito e si stupì di vedere il bosco di cui parlava l’agente.
“Hai ragione!”
“Voglio andare fino in fondo. Domani andrò a vedere la famosa navicella aliena!”
“Cosa??”
“Sì! Voglio vederci chiaro!”
“Allora vengo anch’io e forse è meglio portarci dietro Goku”
“Allora è deciso! Ora quando torna Silvia le togliamo subito la cimice e dopo torniamo a casa e avvertiamo Goku ok?”
“Ok…ma secondo me abbiamo fatto male a spiarla”
“Oh, smettila. Sei sempre la solita santerellina ahahaha”
“Non è vero!”
“Invece sì! Dai andiamo a vedere cosa fanno i bambini Silvia tornerà da un momento all’altro”
“Ok”

********Ore 18:30, Orfanotrofio di Satan City********
“Sono tornata!”
“Silviaaaaa!” tutti i bambini vedendo la donna che era appena tornata andarono ad abbracciarla.
“Ciao piccoli. Avete fatto i bravi?”
“Shì!”
“Sono stati bravi ragazze?” chiese Silvia con un sorriso rivolto alle due giovani.
“Degli angioletti” rispose Chichi mentre Bulma andava dietro la donna per attuare il suo piano.
“Oh hai della polvere qui! Aspetta te la levo” e con mossa fulminea Bulma tirò via la cimice da dietro il colletto della camicia.
“Grazie Bulma”
“Ora dobbiamo andare, i nostri genitori saranno preoccupati”
“Certo! Grazie ancora ragazze! Buona notte!”
“Buona notte!”
Le due ragazze uscirono e si avviarono verso casa.
“Presa!”
“Bulma…”
“E domani avvertiremo anche Goku. Ok?”
“Non mi piace questa situazione” mugolò la ragazza.
“Smettila di lamentarti! E corri! O perderemo il pullman!” urlò la turchina cominciando a correre.
“Che? Aspettami! Bulma non correre!!” urlò la ragazza rincorrendo l’amica giù per la collina in una corsa pazza.


Salve! Ora cercherò di aggiornare ogni domenica. O almeno ci provo xD Comunque finalmento sono riuscita a sbloccarmi e in questo capitolo ho finalmente esposto la difficoltà che avevo: l'apparizione del misterioso essere. xD
Chi sarà? Sorpresa!
Lo scoprirete leggendo i prossimi capitoli. 
Ringrazio come sempre chi legge e recensisce.
Ah! Volevo ringraziare in particolar modo VegetaBulma4e perchè mi ha fatto vedere un'immagine bellissima e adatta alla mia FanFiction che probabilemnte metterò nei prossimi capitoli. Grazie!
Ciaoooo a tutti!

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Capitolo 21
*** Sono un tipo pericoloso ***


“…l’hai convinta?”
“Sì”
“Bene, molto bene”
“Quindi adesso dobbiamo chiedere al ragazzo dove si trova la chiave per aprire la capsula?”
“Non sono sicuro che lui lo sappia, è stato preso dall’orfanotrofio quando era in fasce”
“Se è così…sarà solo la nostra cavia” le due figure, al suono dell’ultima parola, cominciarono a ridere e le due risate malefiche echeggiarono per tutta la stanza rimbalzando sulle pareti e producendo un eco angosciante.

***************************
“Ahhh! Che bella mattina!” disse stiracchiandosi una Bulma serena e sorridente. Si alzò e si avvicinò alla finestra aprendola.
“Buongiorno mondooooooooooooo!” urlò felice ma la sua felicità arrivò alle stelle quando quella voce arrivò alle sue orecchie.
“Ma sei pazza? Che hai da urlare di prima mattina?”
“Vegeta!!! Ma che ci fai tu qui?”
“Mi ha detto Kakaroth di venire da te per farmi dare i compiti, lui arriva dopo”
“Kakaroth? Ah! Goku! Aspetta ti faccio salire” la turchina, dopo essersi infilata una felpa scese le scale a tutta velocità e andò ad aprire la porta. Il ragazzo era lì ad aspettarla e senza contenere l’euforia, gli saltò addosso:
“Ohhh Vegeta! Ero così preoccupata!”
“MA CHE FAI?!? SEI IMPAZZITA O COSA? LASCIAMI!” urlò il ragazzo ormai rosso come un pomodoro.
“Scusa tanto sua maestà volevo solo riabbracciarla dopo tanto tempo!”
“Nessuno ti ha detto di farlo!”
“Antipatico! Dai entra”
Il ragazzo, dopo aver risposto con uno sbuffo, entrò e senza neanche dire “A” l’arzilla e impicciona Bunny Briefs gli era già addosso:
“Oh Vegeta! Tesoro, è tornato il fusto! Ma come siamo eleganti! Stai andando a un appuntamento con mia figlia? Immaginavo che avrebbe avuto un ragazzo bello come te! La vuoi una tazza di tèèèèè?”
Vegeta, molto imbarazzato, fece una smorfia di disgusto: da quanto era dolce e zuccherosa quella donna gli faceva venire le carie.
“No grazie, ma ora mi lasci in pace” rispose il più “gentilmente” possibile.
Intanto che Bulma salì per vestirsi Vegeta si accomodò in salotto spiato dalla vispa Bunny che non perdeva l’occasione per fargli una foto ogni tanto mentre Vegeta cambiava posizione: in poche parole Vegeta era il modello e la madre della turchina la perversa fotografa.
“Prontaaaaaaaa! Vieni ti do i compiti” urlò Bulma dalle scale richiamando all’attenzione il ragazzo che la seguì su nella sua stanza. Dopo una lunga e attenta perlustrazione, della stanza Vegeta prese i compiti sotto lo sguardo attento e innamorato della turchina.
“Perché mi guardi così?”
“Chi?! Io? Non ti sto guardando”
“Se lo dici tu”

Vegeta sposò gli occhi dal diario alla ragazza, come se le avesse letto nel pensiero e dopo qualche minuto passato a guardarsi negli occhi il moro sussurrò:
“Perché lo hai fatto?”
“Cosa?” chiese Bulma sorpresa
“L’altra volta, in ospedale. Eri tu ne sono sicuro”
“I-io non ho f-fatto nulla” rispose Bulma balbettando. Vegeta la guardò e si avvicinò al suo viso.
Ora le sue bocche erano a pochi centimetri di distanza.
“Invece no, eri tu” sussurrò Vegeta guardandole le labbra.
Il cuore di Bulma stava battendo all’impazzata come una mitragliatrice, il viso le bruciava e sentiva caldo, gli occhi brillavano e il respiro si era fatto irregolare.
“Io…io..” cercò di parlare ma uscì solo qualche mugolio
“Ti consiglio di non farlo mai più”
“Cosa?” la frase appena uscita dalla bocca del moro fu come un freccia indirizzata al cuore
“Io ti consiglio di starmi lontana”
“Perché?”
Si avvicinò ancora di più tanto da sfiorarle le labbra con le sue e con tono suadente e caldo rispose:
“Sono molto pericoloso”
Bulma non resistette e rispose:
“Non mi importa, sono pronta ai rischi” e dopo un momento di esitazione lo baciò ma questa volta fu diverso. IL bacio era molto più passionale e molto più profondo, forse perché questa volta il bacio fu corrisposto. Le loro lingue si unirono intrecciandosi più e più volte, giocavano a un gioco tutto nuovo per loro. I loro respiri si unirono in un unico. Le braccia della ragazza si strinsero al collo del ragazzo mentre esso si divertiva con un suo seno. Si sentivano bene tutte e due ma all’improvviso Vegeta ebbe uno sbalzo e di scatto si allontanò dalla ragazza cadendo all’indietro sulla sedia. Bulma rimase allibita con il respiro irregolare e con il suo sapore sulle labbra:
“V-vegeta? Tutto apposto?”
Il ragazzo, ancora di steso a terra a pancia in su, respirava irregolarmente e strizzava gli occhi per chissà quale motivo.
“Scusa, non dovevo baciarti” sussurrò imbarazzata Bulma inginocchiandosi accanto a lui
“Stammi lontana, è meglio” rispose Vegeta tirandosi su con il busto e mettendosi le mani tra i capelli.
“Non posso, perché io…” esitò ma si riprese subito “perché io ti amo”
Lo aveva detto, finalmente si era liberata di quella sensazione di pesantezza. Il silenzio cadde nella stanza. Il ragazzo tirò su piano piano la testa e le chiese:
“Davvero?”
“Sì”
“Allora mi dispiace dirtelo ma…ti sei innamorata di un mostro” rispose Vegeta guardandola negli occhi con i suoi occhi rosso sangue. Bulma rimase sorpresa ma poi addolcì lo sguardo e gli rispose:
“Non mi importa, lo sapevo”
Vegeta, pietrificato dalle parole della ragazza, non si era accorto della figura sulla porta la quale parlò e lo fece sobbalzare:
“Ho interrotto qualcosa?”
i due giovani si rizzarono in piedi e sistemandosi trovarono mille scuse in 5 secondi:
“Nonienteparlavamoeravamosedutiperterracosì” parole tutte di seguito tanto da non capire nulla.
“Vegeta” la voce di Goku sovrastò la confusione che i due avevano incominciato zittendoli all’istante “Che ha fatto a gli occhi. Ma aspetta…non ci posso credere”
“Ecco io….Goku io…”
“Lenti colorate!!!! Che figheeeee!”
Bulma e Vegeta si guardarono e dopo un momento di sbalordimento incominciarono a ridere.
La scemenza di Goku non aveva limite.
Si avviarono verso la scuola e quando poi Chichi li raggiunse, con un sguardo d’intesa, Bulma e la mora attuarono il loro piano:
“Goku, Vegeta volevamo parlarvi di una cosa”
I due si girarono verso la ragazza e annuendo la invitarono a continuare.
“Vegeta, ormai noi tutti sappiamo di te e dei tuoi “Problemi” e abbiamo scoperto delle cose interessanti e soprattutto cose che tu hai il diritto di sapere”
Vegeta li guardò tutti e tre sorpreso e anche un po’ spaventato.
“Sapete dei miei problemi?”
“Sì” “Sì” “Sì e vogliamo aiutarti. Intanto ascolta quello che abbiamo da dirti”
Bulma raccontò tutto a Vegeta, il quale ascoltò il tutto con aria indifferente ma sapevano bene che era molto agitato, raccontò della SDRSM e dell’FBI, di Silvia e dell’essere misterioso e di tutto quello successo in quei giorni.
“Voglio vederci chiaro, hanno detto che non sono riusciti ad aprire la capsula vero? Dobbiamo andare a vedere questa specie d navicella che probabilmente centra con me” annunciò Vegeta facendo brillare gli occhi di Bulma che emozionata urlò:
“OGGI FACCIAMO FORCA!!! Sapevo che Vegeta sarebbe stato curioso di questa situazione e mi sono portata tutto il necessario quindi… al bosco sopra l’orfanotrofio!”
Tutti la guardarono sorpresi mentre correva verso la fermata dell’autobus.
“Accidenti” riuscì solo a dire Goku
“Cosa? Io forca? MAI!” urlò Chichi ma venne poi convinta da Goku e Bulma. E così si diressero verso il boschetto sopra l’orfanotrofio.
“BoscoNero?” si chiese Bulma notando il cartello che indicava l’entrata del bosco
“Allegria…” sussurrò con tono ironico Goku
“Io non vengo” si disse Chichi
“Entriamo”
Tutti si girarono verso Vegeta notando gli occhi che luccicavano, era evidente che provava una forte emozione ed era curioso di sapere. Quegli occhi così pieni di emozioni tanto da non capirli fino infondo rifornirono di coraggio e volontà i compagni e tutti insieme entrarono nel fatidico BoscoNero alla ricerca di qualche indizio su le origini di Vegeta.





Salveeeeeeee! Capitolo corto e terribilmente in ritardo, lo so ma ho veramente da fare con la scuola e ho diciamo un vuoto con le idee ma ora sono tornata e la prossima volta ne vedrete si tutti colori :D
Saluto tutti e ringrazio chi legge e recensisce .
Baci Bluesun!

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Capitolo 22
*** Ricordo sbiadito ***


 
Era da quasi due ore che i quattro ragazzi camminavano in quel bosco. Era un luogo tetro e sinistro tanto da far raggelare il sangue. Chichi ad ogni rumore che il vento produceva muovendo le foglie si girava come un ladro in mezzo alla folla, aveva paura. Come tutti del resto. Goku cercava di rassicurarla ma non faceva in tempo che un topo sfuggiva dal cespuglio o un volatile scappava dal suo albero facendola gridare come un’assatanata:
“Voglio tornare a casa!!!”
“Su Chichina non è niente!”
E questo si ripeteva tutte le volte per un minimo rumore. Bulma, all’apparenza tranquilla, si mordeva il labbro in un gesto nervoso. Aveva paura anche lei ma dovevano trovare quella maledetta navicella o qualsiasi altra cosa che avrebbe aiutato Vegeta a ricordarsi qualcosa del suo passato. Invece Vegeta era calmo e camminava con le mani in tasca saltando rami e lanciando sassi con il piede.
“Ragazzi, io ho fame!!” gridò Goku
Tutti si girarono verso di lui e annuirono:
“Sì, forse è meglio fermarci qui, anch’io sono stanca” affermò Bulma sedendosi su un sasso.
Tutti seguirono il suo esempio e , tirando fuori dallo zaino la merenda, si misero a mangiare.
“Ma Bulma, dove è di preciso questo posto? E’ da due ore che stiamo cercando!!!” disse il povero Goku mentre si ingozzava con i suoi tre sandwich.
“Non ne ho idea, i due che hanno parlato con Silvia hanno solo detto che c’è qualcosa nel bosco sopra l’orfanotrofio. Quindi non lo so” rispose Bulma con aria pensierosa
Il silenzio cadde tra i presenti, si sentivano solo i grilli che li circondavano e gli uccellini che svolgevano la loro routine matuttina.
“Vado a dare un’occhiata in giro. Aspettatemi qui.” Disse ad un tratto Vegeta alzandosi per poi dirigersi nel bosco.
Passarono circa dieci minuti e ancora non si vedeva tornare e a quel punto Bulma si preoccupò.
“Vado a vedere dove si è cacciato. Ci si ritrova qui” disse alzandosi e prendendo il suo zaino.
“Ok, stai attenta”
E dopo aver annuito ai due, l’azzurra scomparve tra gli alberi.
< Brrr, questo posto è così macabro da far raggelare le ossa.Chissà dove è finito Vegeta> camminava già da un bel quarto d’ora e ancora il ragazzo non si era visto ma all’improvviso vide una figura tra gli alberi. Armandosi di tanto coraggio decise di andare a vedere chi era e con circospezione si avvicinò notando , infine, che era proprio il ragazzo dei suoi pensieri.
“Vegeta! Mi hai fatto preoccupare! Ma dove eri finito?”
Il ragazzo non rispose continuando a guardare in basso in un punto preciso dove i raggi del sole filtravano.
“Ehi? Ci sei???”
Era troppo concentrato a guardare quel punto per ascoltarla. Ma perché guardava quel punto?
“Ohhhh” continuava Bulma per poi andarlo a toccare ma prima che le sue sottili dita lo sfiorassero il ragazzo si decise a rispondere:
“Questo posto a qualcosa di famigliare. Mi ricorda qualcosa.."

…Era notte e mi svegliai per un incubo. Come mio solito scesi giù per prendere un bicchiere d’acqua e arrivato in cucina vidi la luce accesa…


“… sì, me lo ricordo…” sussurrò Vegeta stringendo gli occhi per focalizzare quel ricordo nitido nella sua testa.

… Silvia stava ciacciando con il computer mentre la signora Nadia la guardava:
“Trovato niente?”
“Niente, quella donna è completamente scomparsa. Mi chiedo il perché. Perché ci lascia un bambino così piccolo con una coda per giunta e poi scompare così”
“Aveva paura di far da madre o non si sentiva pronta o proprio perché ha la coda”
“No, Nadia prima di appoggiarlo nel cestino e di darmelo lo ha abbracciato e a sussurrato parole…tipo mi dispiace piccolo o non posso fare altrimenti. Lo vedevo dagli occhi che c’era qualcosa dietro.”
“Povero piccolo…”
“Già…”
Ero sconvolto, avevo capito che loro stavano cercando un modo di sbarazzarsi di me…
Salì in camera mia e mi vestì: felpa, pantaloncini corti e scarpe da ginnastica e me ne uscì cautamente.

“Non sapevo dove andare…”
Curiosando in giro vidi una figura nascosta dietro i cespugli davanti all’entrata del Bosconero. Decisi d avvicinami ma la spaventai e si mise a correre. La inseguì fin dentro il bosco ma alla fine mi persi.


“Mi ritrovai qui. Solo. Ma non avevo paura perché sentivo che qualcuno mi proteggeva…forse quella figura che scappava da me. Mi ricordo che girai la testa e guardai verso il basso…”

Lì vidi la mia ombra ed essendo piccolo mi chiesi il perché di quel fenomeno se il sole non c’era. Mi girai verso la grande fonte di luce che proiettava la mia ombra sul suolo e lì la vidi per la prima volta…
“La luna…” sussurrai
Per precisione era la luna piena…


“Fu un attimo ma sentì un sussurro e un fruscio fra le foglie poi…cominciò con un colpo secco, come una scintilla che mi passava dagli occhi…”

Il mio cuore cominciò a rimbombare nel petto. Prima forte e lentamente, poi sempre più forte e veloce e alla fine da farmi tremare. Sentivo scoppiarmi il petto, sentivo un dolore allucinante. A mala pena riuscivo a respirare regolarmente. Lo sforzo era così enorme che mi ero immobilizzato, non riuscivo a muovermi. Da quanto i battiti erano potenti si sentiva chiaramente un:
“Badum…Badum….Badum..Badum..Badum.Badum Badum Badum”  Caddi a terra a sedere mentre ancora la mia coda si muoveva spasmodicamente.
Piangevo, volevo tornare a casa…
Poi il dolore sparì e dentro di me salì l’adrenalina…


“Avevo voglia di distruggere….e massacrare” sussurrò stringendo i pugni e serrando la mascella.
Bulma lo osservò per tutto il tempo in silenzio ma a quel punto non resistette per chiedergli:
“M-massacrare?”
“Insomma UCCIDERE! Avevo voglia di rompere tutto!”
“E poi?”
“…e poi niente….non mi ricordo. So solo che mi ero trasformato in qualche cosa…sicuramente non una forma umana”   
E alla fine silenzio. I due non si parlavano e nè si guardavano. Restavano immobili in mezzo al bosco.
“Solo una cosa mi ricordo…mi svegliai qui, nudo e tra resti di alberi sradicati e qualche goccia di sangue a terra. Poi Silvia mi riportò all'orfanotrofio...” Finì vegeta girandosi verso Bulma la quale lo guardò e avvicinandosi piano lo abbracciò.
“Non mi interessa se stai pensando quello”
“Ti dovrebbe interessare”
“Il cuore non vuole rispondere al cervello”
“…Testarda”
“Zuccone”
Restarono così, stretti l’uno all’altro mentre il vento faceva volare i loro capelli.
“Ehi voi! Volete restare abbracciati l’uno all’altra per sempre…o volete venire a vedere cosa abbiamo trovato io e Chichi?”
La voce di Goku li fece staccare di colpo e guardandolo annuirono imbarazzati e lo seguirono.
"Ma non avevamo detto di ritrovrci là ai sassi?" chiese Bulma seguendo Goku.
"Sì, ma io e Chichi ci siamo preoccupati e vi abbiamo cercati.Abbiamo trovato una cosa grandiosa! Dai seguitemi!"
Alla fine si ritrovarono tutti e quattro davanti a un enorme pozzo.
“Wow! Che scoperta grandiosa! Ma….ma è un pozzo!” urlò ironico Vegeta alzando gli occhi al cielo e sbuffando sonoramente. Bulma all’inizio rise ma poi vide una scala portare fino in fondo.
“Ehi e quella?”
Vegeta si avvicinò ad essa e dopo averla esaminata, senza dire niente, scese. Tutti gli altri lo seguirono.
“Quanto è buio…” sussurrò terrorizzata la povera Chichi.
“Tranquilla ci sono io” rispose Goku.
Dopo molti scalini finalmente riuscirono ad arrivare fino in fondo.
“Arh, non si vede nulla!” esclamò Bulma ma all’improvviso una piccola luce li destò. Vegeta aveva in mano un accendino e subito dopo diede fuoco a un mazzo di rami secchi.
“E quello?”
“Fumare fa passare lo stress”
Tutti rimasero basiti dalla risposta del moro, il quale se ne sbatté e cominciò a percorrere la galleria seguito successivamente dal resto del gruppo. Arrivarono fino a una porta di metallo che, purtroppo, era chiusa a chiave.
“Ecco, fine avventura. Torniamo a casa” sentenziò Chichi facendo retromarcia ma fu fermata dall’azzurra con un:
“Ci penso io!”
Si tirò su le maniche e osservando una piccola centrale di comando posta acanto alla porta cominciò a pigiare tasti a caso con un’eventuale logica chiamata: a caso.
“Accesso permesso” una voce metallica risuonò nella galleria e poi la porta si aprì.
“Ta da! Che genio?” urlò Bulma compiacendosi.
“Certo certo” rispose ironico vegeta che poi si addentrò nella stanza appena aperta.





Salveeee! Capitolo un po' cortino ma era solo per preparare al prossimo. Ho preso spunto dall'immagine qui sotto che ho trovato girando per internet. Complimenti a chi l'ha fatta! (Non sono io XD)
Ringrazio chi segue e chi legge e vi invito a leggere i GEMELLI REALI scritto sia da me che da Bulmetta_97 :D
Buon Domenica!
Baci!



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Capitolo 23
*** Tu sei... ***


La stanza era più buia del corridoio appena attraversato tanto che non vedevano niente apparte il buio assoluto. Vegeta mosse in qua e là la torcia ma niente, vedeva solo i suoi piedi. Cominciò a camminare seguito a ruota dagli altri quando vide altri rami secchi.
“Raccoglieteli e fate dei mazzetti così avete una torcia anche voi”
Gli altri annuirono e dopo accesero i rami secchi facendone quattro torce. Si divisero e si addentrarono nella stanza. Girarono ma non videro granché a parte delle piccole luci che si accendevano alternamente come se fossero dei tasti di un computer inoltre erano accompagnati da dei “bip” ma non riuscirono a capire niente perché era troppo tenebroso.
“E’ troppo buio! Mannaggia!” imprecò Goku appoggiandosi ad una parete e subito dopo senti uno strano rumore tipo un “Clik!” e poi un altro molto più forte che sembrava un’ aspirapolvere e subito dopo le luce si accesero a scala fino ad illuminare tutta la stanza.
“A…Accidenti!” gridò sorpresa Bulma restando a bocca aperta.
Era tutto metallizzato e super tecnologico. A destra si innalzava un gigantesco pannello di comando pieno di tasti e davanti ad esso due comode poltrone con tanto di ragnatele.
“Ma….questa è una navicella!” urlò eccitata Bulma correndo subito al pannello ma fu interrotta da un urlo che proveniva da una terrorizzata Chichi. Si voltarono tutti e la videro su un tavolo, completamente d’acciaio, a imprecare contro un branco di ratti. Goku corse subito con la torcia in mano a spaventare i ratti ma fu aggredito.
“Ahhh, accidenti! Aiuto!” urlò cercando di liberarsi da essi ma niente erano in troppi. Ormai gli avevano morsicato tutti i vestiti ma quando arrivarono a mordere la carne ma un attacco di luce li fece spaventare e scapparono.
“Urcaaaaaa!” sospirò Goku per poi girarsi verso gli altri e lì notò la mano di Vegeta la quale era nera come se si fosse bruciato.
“Vegeta che hai fatto alla mano?” chiese innocentemente Goku. Vegeta preso alla sprovvista si guardò la mano e con aria tranquilla rispose:
“Mi sarò sporcato con qualcosa…che schifo di posto è pieno di topi ragnatele foglie…sembra una casa di 70 anni fa altro che navicella!”
“In effetti non ha tutti i torti: ci sono ragnatele da per tutto, topi e insetti gironzolano di qua e di là,  un metro di polvere su tutti i mobili e una grossa capsula che sembrava contenere un uomo in fondo a sinistra abbandonata da tutto e da tutti…” rispose Goku grattandosi la testa. Tutti si fermarono alle ultime parole e girarono velocemente la testa sulla grande capsula di cui Goku parlava e constatarono le sue parole: c’era qualcuno lì dentro. Si avvicinarono cautamente fino ad arrivare davanti ad essa. Non si poteva vedere granché per la troppa polvere ma riuscirono a notare una mano agguantata sicuramente appartenente ad un uomo.
“Dobbiamo aiutarlo! Muoviamoci! Cercate un panno per spolverare lo schermo e portatemi degli attrezzi! Non c’è tempo da perdere!” urlò Bulma soffiando sui tasti della strana macchina che imprigionava la persona al suo interno. Goku e Chichi cominciarono a cercare ciò che la ragazza gli aveva chiesto mentre Vegeta osservava una sedia sulla quale sedeva una donna…o meglio lo scheletro di una donna. Chichi portò il panno a Bulma che spolverò il vetro della capsula ma quando finì non ebbe più parole per definire che cosa aveva trovato…:
“Vegeta….Vegeta forse siamo sulla pista giusta…abbiamo trovato un buon indizio”
Il ragazzo alzò la testa e dopo aver osservato per l’ultima volta lo scheletro della donna si avvicinò alla capsula e rimase sorpreso: un uomo tale e quale a lui dormiva in un liquido bluastro ed era collegato a dei fili appiccicati sulla pelle e respirava grazie ad un tubo che mandava aria.
“Tiriamolo fuori” rispose serio ma nessuno aveva notato la telecamera sopra di loro…

**********
“Non ce la faranno mai a tirarlo fuori…non ci siamo riusciti noi!” sentenziò la figura di destra
“Io non ne sarei sicuro….ho già visto quella ragazzina e ho capito chi è: è la figlia di Briefs e se ha aperto la porta centrale sicuramente saprà trovare un modo per aprire quella capsula”
“Mha…stiamo a vedere”
“Comunque, hai notato la reazione di quel ragazzo?”
“Che reazione?”
“Aveva negli occhi un certo luccichio…come di eccitazione e curiosità e poi hai visto? Ha mentito anche ai suoi amici”
“Sul raggio?”
“Esatto, ha detto che si era sporcato ma invece è stato lui ha salvare il suo amico producendo dal nulla un raggio”
“Questa scoperta ci farà guadagnare un sacco!”
“Diventeremo ricchi!!!”
“Ma prima di gioire vediamo se aprono quella maledetta cosa!”
“Già, su ragazzina mettiti di impegno!”

**********
“Ahhh, non ci capisco nulla!” gridò ormai arresa la turchina che ormai si sentì inutle e si mise a piangere. Era da tre ore che cercava di aprire quella cosa ma non ci riuscì.
“Ma che lingua è???? Accidenti!!” imprecò Vegeta che l’aveva aiutata ma anche lui non riuscì ad aprirla. Chichi andò dall’amica e aiutandola a tirarsi su la rassicurò invece Goku si avvicinò a Vegeta ma nel tragitto inciampò su un topo e finì di faccia sulla tastiera la quale si accese e una voce metallica parlò:
“Procedura di apertura vetro iniziata”
Tutti si allontanarono dalla capsula e osservarono eccitati il liquido scendere e lo sportello aprirsi. Bulma intanto si asciugò le lacrime e sorrise a Goku:
“Goku ce l’hai fatta!!! Grande!”
Goku di risposta si grattò la testa imbarazzato e dopo osservò Vegeta che restava, anche lui visibilmente impaziente, in attesa. Intanto l’uomo cominciò a dare i suoi primi segni di vita muovendo lievemente le dita di una mano poi aprì gli occhi. Osservò la stanza riabituando gli occhi alla luce poi si levò la maschera dell’ossigeno e piano piano si alzò. Scese dalla macchina e si osservò intorno e solo dopo notò i quattro ragazzi.
Loro lo guardavano sorpresi: capelli castani scuri a punta che si estendevano verso l’alto, occhi del medesimo colore che parevano dei pozzi senza fondo e una barba folta non troppo lunga. Identico in tutto e per tutto a Vegeta con la differenza della barba. Addosso portava una strana tuta nera aderente e una strana copertura al busto con delle buffe ali sulle spalle. Portava un cerchio d’oro al braccio destro e una collana con un ciondolo in argento puro con incastonata una pietra violetta luminosa e liscia. Portava alle mani dei bianchi guanti e ai piedi stivaletti del medesimo colore, il tutto sembrava dello stesso materiale. Ma la cosa che rese più sorpresi i ragazzi fu la lunga coda che si intravedeva da dietro la schiena. L’uomo all’inizio li guardò in silenzio poi parlò:
“Chi siete?”
Sembrava tranquillo, per niente pericoloso ma non lo conoscevano abbastanza per dare strane ipotesi quindi Bulma rispose per non farlo arrabbiare:
“io sono Bulma, lei è Chichi, lui Goku e lui è Vegeta”
All’ultimo nome l’uomo si sorprese e guardò il ragazzo: capelli in su neri, occhi uguali, forza combattiva molto alta e una coda.
“Non c’è dubbio…è lui” pensò
“E tu? Chi sei? Che facevi lì dentro?” chiese scocciato Vegeta sentendosi nervoso a causa dello sguardo osservatore del suo sosia.
“Non sono obbligato a risponderti” rispose di rimando l’uomo ma poi vide lo sguardo del ragazzo ,prima tranquillo successivamente arrabbiato, farsi truce e decise di rispondere:
“Mi chiamo Vegeta Senior, sono il re dei Saiyan. Ero lì dentro per riprendermi da una battaglia ma nessuno mi ha più liberato. Ma ditemi, che ci fate voi qui? Perché mi avete aperto? E dove sta Hanasia?”
I ragazzi rimasero di stucco tanto da non parlare ma ruppe il silenzio la voce del compagno:
“Stiamo cercando indizi sul mio passato poi ti abbiamo visto e abbiamo deciso di aprirti, in quanto a questa Hanasia…forse e quella lì” disse Vegeta puntando lo scheletro di prima. L’uomo si girò verso lo scheletro e ci andò vicino. Rimase ad osservarlo per diversi minuti mentre una lacrima gli scendeva dalle guance:
“Han….Hanasia…” sussurrò dolcemente “Ti avevo detto di andartene….accidenti a te! Cocciuta!” continuò stringendo i pugni poi ritornò calmo e notò un foglio arrotolato nelle ossa delle mani che prima erano le dolci e delicate dita della donna. Lo prese e lo lesse subito dopo lo accartocciò  lo butto in terra.
“Bene, ora che sono fuori vado a prendere una boccata d’aria” rispose con aria affranta l’uomo per poi uscire sotto lo sguardo dei giovani. Dopo ce fu uscito Bulma prese il foglio appena letto dall’adulto e lo lesse ad alta voce:



Caro Vegeta,
Amore mio, se stai leggendo la lettera vuol dire che non ce l’ho fatta e il mio cuore ha smesso di battere. Adesso sei libero di andare se vuoi, non sei più obbligato a stare per me ormai io non ci sono più. La mia malattia mi ha trascinata via ma sono morta felice sapendo di aver dato alla luce la mia gioia e il nostro amore. L’ho portato da una donna, l’ho lasciato a lei. Sicuramente sarà più madre di me. Ho deciso di morire e l’ultima cosa che miei occhi vedranno saranno te e non un stupida e triste bianca stanza d’ospedale. Ti amo e ti amerò per sempre anche nella morte. Ma prima di finire questa lettera voglio chiederti un favore: quando uscirai dalla vasca vai a prendere tuo figlio e portalo con te.
Lui non mi conoscerà mai ma voglio che conosca te. Quando è nato ho subito detto che lui sarà il grande super Sayan che libererà dalle grinfie di quel Mardok il tuo popolo. Ti prego, anche se è un meticcio o uno sporco mezzo sangue come lo chiami tu, trattalo come tuo figlio e ricordati sempre di me. Gli voglio bene e voglio che sia il più forte dell’universo. Voglio che sia bello e regale e voglio che sia un grande Re! Proprio come suo padre. Ma tu non restare solo. Anche se sono morta non vuol dire che sia l’unica donna che ti ama, sei bello e ne troverai un’altra. Non fermarti solo su di me. Voglio che tu viva felice e non da solo e questo lo dico perché ti amo. Addio, mio re.

La tua Hanasia.

 

Quando Bulma finì di leggere guardarono Vegeta e Chichi sussurrò:
“Quindi quello scheletro è tua madre…”
Ma non finì la frase che la voce di Bulma la sovrastò:
“E lui è tuo padre…”






Avete il diritto di uccidermi a suon di accidenti T___T
Ma si può mettere un capitolo dopo un mese? Sì! Se non hai ispirazione e se vai allo scientifico xD
Visto? Mistero svelato! Ma ancora ce nè di sorprese :D
Ringrazio di cuore chi continua a seguire questa storia e grazie a chi commenterà! 
Un grazie particolare alla mia socia (Bulmetta_97)
E un bacione a tutti!
Ciaooooo

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Capitolo 24
*** Scomparve lasciando un figlio sbalordito dietro di lui ***


Il silenzio cadde nella stanza. Tutti gli sguardi erano puntanti sul ragazzo che prima era coraggioso e temerario adesso pareva confuso e disorientato. Continuava a osservare la terra sotto i suoi piedi senza proferire parola mentre gli altri cercavano di capire cosa gli passasse per la testa, ma senza successo. Bulma vedendolo timoroso e preoccupata anche lei per il compagno interruppe quella grande tortura che aveva causato la lettera appena letta:
“Cosa pensi di fare adesso?”
Gli sguardi di Goku e Chichi all’inizio si erano puntati addosso all’azzurra e successivamente sul moro, il quale non si mosse neppure di un millimetro. Passarono altri attimi interminabili di silenzio assoluto, una tortura immaginabile per i tre ragazzi che volevano sapere e comprendere le reazioni del compagno. Alla fine il moro si decise a rispondere catturando completamente l’attenzione degli altri tre:
“Che dovrei fare ora? Cercherò di scoprire più cose su di lui, e scoprirò da che pianeta viene e chi era mia madre. Ho ancora troppi dubbi sulle mie origini e ora finalmente ho l’opportunità di affogarli nella verità. Per prima cosa ci parlerò poi vedremo….”
Goku e Chichi gli regalarono un sorriso, quel ragazzo anche nei momenti più difficili riusciva a uscirne con le più logiche e sensate pensate. Invece Bulma rimase titubante anche se la risposta di Vegeta non era una cattiva idea.
“Ok, ti aiuteremo anche noi. Vogliamo sapere di più su questa faccenda” disse Goku sorridendo all’amico il quale rispose con un cenno del capo e un mezzo sorriso.
“Io non ho capito una cosa…..come mai pensi che Vegeta Senior, cioè tuo padre  sia per forza un alieno?” chiese confusa la povera Chichi.
“Ci sono vari elementi che lo confermano: il primo è “…Adesso sei libero di andare…” e successivamente “…vai a prendere tuo figlio e portalo con te…” sembra che mia madre spinga mio padre a tornare a casa ma sicuramente starà alludendo a una casa troppo lontana e qui sorge dei dubbi, la seconda è la parola “Sayan”. Mia madre ha scritto che in me ha visto subito “ Il Super Sayan che libererà dalle grinfie di Mardok il tuo popolo”. Sayan sicuramente non ha niente a che fare con i terrestri o qualsiasi forma vivente umana. La terza è che mi ha chiamato “meticcio” e “sporco mezzo sangue”, quindi centra qualcosa con due razze completamente diverse. E per ultima cosa non dimenticate che siamo in una navicella o così sembra.”  Disse Vegeta con aria seria stupendo i presenti.
“Wow, sei una persona molto acuta e di nobile ingegno”
Tutti si girarono e si trovarono davanti l’uomo di prima, Vegeta Senior , o meglio, il padre di Vegeta.. Teneva sulla spalla destra due cinghiali sanguinanti e sotto il braccio sinistro un cespuglio di ramoscelli secchi.
“Venite con me” disse risoluto ai ragazzi e successivamente uscì seguito dal gruppo. Uscirono dall’astronave e si postarono lì vicino intorno a dei tronchi dove i ragazzi si sedettero. Vegeta Senior buttò a terra i cinghiali e con i cespugli ci fece un fuoco accendendolo con un lampo uscitogli dalla mano.
“WOW! Ma come fa?” gridò eccitato Goku con i lucciconi agli occhi
“Un semplice e banale Ki-Blast” rispose alzando le spalle l’uomo, che intanto si preparava la sua cena.
“Allora?” chiese Vegeta facendo intendere al padre quello che voleva sapere
“Allora adesso ti racconto. Come ho già detto prima, mi chiamo Vegeta Senior il Re dei Sayan. Devi sapere che i Sayan sono una razza aliena del pianeta Vegeta-sei chiamato così dal mio antenato Vegeta Vargas I il quale sconfisse gli tsufuro, un popolo di gente avida e menefreghista. Infondo noi siamo un tantino peggio ma abbiamo uno spiccato senso della famiglia e della protezione verso i compagni d’avventure. Siamo un popolo guerriero che uccide per espandersi, in poche parole non siamo dei santi. Però negli ultimi anni mio padre li ha cambiati parecchio, adesso combattiamo in aiuto degli altri popoli acquistando sempre più fama ma a causa di essa siamo stati presi di mira da Mardok, Re del popolo del freddo. E’ un essere spietato che vuole solo distruzione. Lui vuole annientarci completamente perché teme che tra noi nasca il leggendario Super Sayan! Colui che nasce ogni mille anni e che sia in grado di sconfiggere chiunque! Purtroppo non siamo abbastanza forti per sconfiggerlo….Accidenti!” urlò in preda ad un attacco d’ira, tirando un pugno nel terreno. Piano piano si ricalmò e continuò il suo racconto:
“Una mattina stavo partendo in missione per ritrovare una nostra squadra scomparsa nel nulla… atterrai sul pianeta in cui quella squadra era stata inviata ma lì trovai solo un deserto ad aspettarmi…scoprì troppo tardi che mi avevano teso una trappola. Combattei più che potei ma non ce la feci e per sbarazzarmi di me mi spedirono su questo pianeta e qui ne sono rimasto senza carburante. Ho cercato inutilmente di rintracciare mio padre o i miei compagni, ma niente, qui non prende campo”
“Quindi tu provieni da un altro pianeta come avevo supposto vero?” chiese Vegeta al padre che intanto stava mangiando la sua cena a grandi morsi che pareva un lupo a digiuno da secoli.
“Esatto…il pianeta Vegeta-sei...” rispose il padre senza distogliere l’attenzione da quello che stava facendo.
“Vai avanti” continuò Vegeta ancora curioso
“Qui incontrai tua madre. Devi sapere che lei era una cantante e mi diceva che qui trovava l’ispirazione per le suo canzoni. Sinceramente non sapevo cosa erano le canzoni né che cosa era una cantante ma mi piacque, devo dire la verità. Mi ricordo come ci incontrammo…:




“Vorreii illuminarti l’animaaa! Nel bluu, dei giorni tuoi più fragiliiii io ci sarò!”
Mi girava la testa. Per un momento pensavo di essere arrivato all’inferno ma quella voce melodiosa mi stava facendo cambiare idea… mi alzai dolorante tenendomi la testa e barcollando riuscì a uscire dalla navicella. Barcollai fino a un fiume lì vicino per lavarmi la ferita che aveva sulla nuca e che sanguinava terribilmente. Probabilmente durante il viaggio sbattei la testa. Poi la sentii smettere e un aura debole si avvicinò a me e poi la vidi in tutto il suo splendore.
I capelli corvino le cadevano lunghi fino a metà schiena, erano un po’ mossi ma leggermente proprio da dare l’effetto d una persona libera. I suoi stupendi occhi erano azzurri…azzurri come il cielo e mi guardavano preoccupati e materni. Le sue mani avevano un tocco così delicato e impercettibile e le sue braccia erano calde e magiche perché riuscivano a farti sentire caldo anche te. Era perfetta anche in forme. Quel giorno indossava una maglietta nera dai bordi in oro  senza spalline e che faceva intravedere bene i seni rotondi e perfetti della donna. Le spalle erano coperte dal freddo da una giacchetta bianca aperta lunga fino alla vita e indossava dei jeans neri attillati e degli stivali che arrivavano fin sopra al ginocchio.  Ma la cosa più straordinaria era la sua voce e il suo carattere così tenace e indomabile. Mi prese fra le braccia e mi diceva:
“Signore…Signore….Sta bene? Chiamo un’ambulanza?”
Poi il silenzio assoluto…Il giorno dopo mi risvegliai in una stanza completamente bianca attaccato a mille fili elettrici attaccati a loro volta da dei macchinari strani e di tecnologia arretrata.
“Dove mi trovo?” chiesi confuso tirandomi su con il busto staccando i fili delle macchine.
“Ovvio, in un ospedale! Eri ridotto maluccio”
Era lei. Mi si avvicinò e mi porse una mano:
“Piacere Hanasia!”
Io restai a guardarle la mano…nel mio pianeta si usava la coda e non sapevo cosa fare per salutarla quindi risposi con una banale e semplice:
“Tsk”
“Ma come siamo gentili e educati! Abbassa la cresta moretto, IO ti ho salvato la vita” mi disse lei indicandosi con la mano il petto e facendo un espressione altezzosa
“Nessuno ti ha chiesto di farlo” le risposi calmo io mentre la guardavo
“Il tuo sangue mi diceva altro. Non ha importanza. La prossima volta ti lascerò lì a soffrire come un cane” rispose lei con un sorrisino stampato in volto
“Che cosa è un cane?” chiesi io con aria interrogativa
“Sì! La testa l’hai sbattuta forte vedo. Ma di MOLTO FORTE” mi rispose lei per poi scoppiare a ridere “Comunque, moretto, posso sapere gentilmente il suo nome? O devo chiamare l’anagrafe per farmelo svelare?”
“Il mio nome è Vegeta Senior III, principe dei Sayan” risposi
“Ok, chiamo un dottore per farti rimettere le rotelle a posto” rispose lei con aria divertita. Capì subito che lei non aveva minimamente idea di chi ero. Forse non eravamo così famosi nella galassia del Nord.
“Perché ridi?” chiesi spazientendomi
“I Sayan! Pff….altre boiate inventate? No sai, se hai finito ti invito pure a cena” disse lei sorridendo mentre mi guardava levarmi quei dannati fili di dosso.
“Tu ci credi negli alieni?” le chiesi io alzandomi dal letto e avvicinandomi a lei
“E’ una domanda insolita ma….sì credo di sì. Perché?” mi rispose pensandoci un po’ su
Io mi avvicinai a lei e le sussurrai sensualmente in un orecchio:
“Perché i Sayan…..sono degli alieni”
Rimase di stucco quasi da non accorgersi che mi stavo spogliando per poi mettermi la mia tuta.
“Ehy!!! Ma che fai! Sei impazzito!!! Sono una donna! Non hai un minimo di pudore!”
Non l’ascoltai e continuai a vestirmi mentre lei restava girata con le mani sugli occhi
“Ma sentila! IO il bellissimo e l’affascinante Vegeta che non ho pudore! Sentiti fortunata, donna!” risposi io tirandomi su i pantaloni della tuta
“Donna a chi??? Sei proprio rozzo! Ma che cosa…….hai dietro il sedere!!!?!?”
“La coda, donna” risposi tranquillo io
“Allora non scherzavi…sei veramente un…un alieno!” disse lei restando immobile a fissarmi.
“Paura?” chiesi con un ghigno stampato sul volto
“Figurati! Anzi mi eccita stare davanti ad una creatura non umana!” disse lei con degli strani lucciconi agli occhi. Rimasi in silenzio, troppo sorpreso dalla sua reazione.
“Che fai? Non accetti l’invito a cena?” mi chiese lei prendendomi per mano
“Perché tu non hai paura di me…..ma ce l’ho io di te?” chiesi io ironicamente
“Benvenuto nel mio mondo! Sayan!” mi rispose lei trascinandomi fuori
“Ehi! Ma dove andiamo?” chiesi io preoccupato
“TAXIIIIIIIIIIIII! Ma come dove? Ma naturalmente a comprarti dei vestiti e poi ti farò vedere il posto e ti farò vedere dove alloggerai!” disse lei eccitata
“….sei proprio strana donna” risposi io
“Grazie! E’ tanto bella la follia! Ti fa vivere al meglio la vita”


 
 
 
“Da lì passammo molto tempo insieme. Era molto simile a me di carattere e mi ci trovai bene. Infondo mi aiutava sempre e mi faceva capire un sacco di cose buffe: tipo come la gente si diverte, lo sapete che la Play Station è divertentissima? Io ci giocavo sempre con lei nel tempo libero. Grazie a lei mi sento nuovo, forse un po’ troppo umanizzato però mi sento libero. Una sera mi spiegò uno strano discorso sull’amore e si dichiarò apertamente che lei provava quella strana sensazione per me. Io non lo sapevo cosa provavo di preciso ma sapevo che aveva una forte attrazione su di me. Alla fine ti concepimmo in una notte di luna crescente e da lì promisi di restare insieme a lei finché non l’avessi convinta a lasciare il pianeta e di partire con me nella volta dello spazio per il mio regno. Poi seppi della sua malattia al cuore e sapevo che con la tua nascita sicuramente lei non ce l’avrebbe fatta ma non mi importava, sarei rimasto con lei finché non avesse esalato l’ultimo suo respiro. Ma questo non avvenne…uno scagnozzo di Mardok scoprì che io ero ancora vivo e mi bloccò in una vasca di rianimazione che si poteva aprire solo da fuori e finché non fosse stata aperta io avrei dormito in eterno…non ti vidi nascere e non vidi lei morire…” finì il racconto e la cena nello stesso momento. Tutti erano tristi e rabbuiati per il racconto così triste e toccante tanto che Chichi necessitava di fazzoletti.
“Quindi ricapitolando, tu sei mio padre, io sono un mezzo alieno e mi madre è morto per una malattia al cuore?” disse Vegeta guardandolo spengere il fuoco.
“Sì, il succo è quello” rispose il padre mentre si alzava e si stiracchiava. Restarono in silenzio, troppo toccati dal racconto quando vennero risvegliati dall’uomo.
“Si è fatto tardi. Tornatevene a casa” disse brusco l’uomo scendendo nella navicella.
“Aspetta! Tu non vieni con noi? Ti posso dare una stanza della capsule Corporation!” urlò Bulma seguendolo.
“Non mi interessa. Tornate domani e ora sparite” ordinò l’uomo bloccando le porte dall’interno
“Ma noi! Uffa, che testa calda!” piagnucolò Bulma mettendo un broncio
“In effetti ha ragione Bulma, sono già le 7 i nostri si preoccuperanno” disse Chichi saggiamente.
“Va bhè, torneremo domani dopo scuola. Forza torniamo a casa” rispose l’azzurra per poi tornare nei loro passi per ritornarsene a casa. Per la strada parlavano del più e del meno molto interessati dalla storia dell’uomo e curiosi di ogni cosa ma non si erano accorti che Vegeta era stranamente taciturno al riguardo.
“Ehi Vegeta, che hai?” chiese preoccupato Goku
“Niente lasciate perdere. Io sono arrivato. A domani a scuola” disse il moro svoltando a destra per andare all’orfanotrofio
“A domani!!!” urlarono gli altri per poi prendere il pullman per il ritorno a casa. Intanto Vegeta aveva suonato il campanello e ad aprire la porta ci fu un’ alquanta arrabbiata Silvia.
“Signorino! Dove sei stato? Mi hanno detto che oggi hai marinato la scuola!”
“In giro…” rispose lui svogliatamente per poi entrare lentamente in casa
Silvia si accorse che era turbato e molto strano e subito riaddolcì l’espressione:
“Che hai tesoro?” chiese dolcemente a Vegeta il quale si fermò in mezzo al corridoio.
“Niente sono solo….stanco” e con queste parole andò in camera sua sotto lo sguardo preoccupato di Silvia.
Passò la sera, anche a cena Vegeta fu silenzioso ma questa era una cosa normale, invece quello che preoccupava di più Silvia è che non toccò cibo.
“Tesoro, non hai fame?”
Vegeta alzò lo sguardo e guardò Silvia:
“No, non ho fame” rispose con un sguardo perso nel vuoto ma riacquistò colore quando vide una figura particolare fuori dalla finestra.
“Ora vado in camera mia. Buona Notte a tutti!” disse alzandosi velocemente e correndo in camera sua.
“Ma cosa avrà mai il mio Vegeta” pensò Silvia guardandolo preoccupata.
Arrivato in camera chiuse a chiave la porta e si avvicinò alla finestra e l’aprì e sporse un po’ cercandolo con lo sguardo:
“Quindi vivi qui”
Si girò di scatto verso la figura trovandolo disteso in aria con le braccia incrociate dietro la schiena accanto alla finestra .
“Stai….fluttuando” disse sbalordito il ragazzo
“No, sto volando. Tu non lo sai fare?” chiese il padre cambiando posizione mettendosi in piedi a braccia conserte davanti a lui. Vegeta scosse la testa e si spostò per farlo entrare.
“Te lo insegnerò” disse il padre guardandolo negli occhi per poi mettersi a osservare il posto. Il ragazzo lo guardava silenzioso mentre ciacciava in giro per la stanza: apriva cassetti e li richiudeva, apriva armadi e li richiudeva, guardava sopra gli scaffali e sotto il materasso del letto. Poi con rigoroso silenzio si ripulì le mani battendole insieme e si rimise davanti a Vegeta.
“Bene, un appartamento piccolo per due ci basta. Non hai tanta roba” disse poi sorridendo.
Vegeta lo guardò spiazzato. La bocca gli arrivava a terra dalla sorpresa e gli occhi erano grandi come due palle da bowling.
“Co-cosa?” chiese balbettando
“Come cosa? Io sono tuo padre e ho il diritto di riavere mio figlio! Adesso che sono libero finalmente posso farlo. Ti insegnerò un sacco di cose vedrai” disse facendogli l’occhiolino per poi riuscire dalla finestra. Ma prima di volar vi aggiunse:
“Domani ti voglio pronto. Ti vengo a prendere d pomeriggio. Nel frattempo mi faccio tutti i documenti e le carte per venirti a prendere. Tua madre me lo insegnò molto tempo fa. Dormi bene figlio mio, ci si vede domani” e poi scomparve lasciando una scia di luce e un figlio alquanto sbalordito dietro lui.





Saaaaaaalveeee!
Vedete? Ho aggiornato presto :D
L'ispirazione è tornata! Am questo capitolo vi deve bastare almeno fino a domenica prossima D:
Devo Studiare! Ormai siamo alla fine, ce la devo fare ><
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi ho dato l'idea della madre di Vegeta , ma ci saranno anche altri pezzi futuri su di lei :D
Ora devo scappare!
Baci!!!

Saluti speciali alla mia socia :D

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