Twenty-two

di Iurin e Ferao
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: La geniale idea ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Il recupero ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Per fortuna che c'è Bill! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Il rapitore Purosangue ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Percy e Piton si accorgono di qualcosa... ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Il salvataggio ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: L'uomo maturo ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Proposte ed interruzioni inopportune ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Il Vero Amore ***
Capitolo 10: *** Epilogo: E tutti vissero felici e... Uh, CARAMELLE! ***



Capitolo 1
*** Prologo: La geniale idea ***


Nota importante: dovete assolutamente leggere le note in fondo al capitolo! Mi raccomando!!






La dedica di questa fanfiction è divisa in sette parti:
a Elena,
a Charme,
alla vera moglie di George,
all’autrice dell’“Opinionismo”,
alla nemica giurata di angelinajohnson,
alla nostra recensitrice preferita
e a TE, che compi gli anni proprio oggi.
AUGURI!









Prologo:
La "geniale" idea di Albus Silente
(e forse di qualcun altro)





Da qualche parte che non è qui, in un mondo che non è il nostro ma gli assomiglia moltissimo, un anziano preside dalla barba candida e dall’aria sicura sedeva alla scrivania del suo ufficio, osservando di sottecchi i due uomini seduti di fronte a lui. Questi erano un professore della sua scuola e un ex-studente modello.
 
Ex-studente: Non sarebbe possibile usare una definizione meno riduttiva per me? Insomma, non sono solo un ex-studente modello!
Professore: Ne avrei molte altre, di definizioni possibili, ma credo che turberebbero la sensibilità di qualche astante…
 
Il preside appoggiò i gomiti sulla scrivania e congiunse le punte delle dita prima di iniziare a parlare.
 
Preside: Dunque, cari Severus e Percy, vi ho convocati qui per rendervi partecipi di una mia recente idea che – modestia a parte – mi sembra ottima.
Percy: Lo sarà senz’altro! Lei è il miglior preside che questa scuola abbia avuto da…
Piton: Weasley, lui lo sa. Non c’è bisogno che tu esprima la tua inutile opinione.
Silente: *ignorando i commenti* Come forse saprete, accanto al nostro universo ne esiste un altro identico ad eccezione di qualche particolare; ad esempio, lì la magia non esiste.
Percy&Piton: *trattengono il fiato*
Silente: Ora, alcune persone di questo universo sono a conoscenza del nostro, sebbene ne ignorino alcuni fatti e pensino che la nostra storia sia più sanguinaria di quello che è in realtà. Ad esempio, una Babbana di lì ha raccontato che io sono morto e che Piton mi ha ucciso…
Percy: *fissa Severus sbalordito* Lei?! Ma come ha osato!
Piton: *guarda male Percy* Oh, ci sono, in effetti, numerose… cose, che saprei fare. Vuoi provarne qualcuna?
Silente: … oppure pensano che qui a Hogwarts sia stata combattuta una battaglia in cui hanno perso la vita molti cari amici… Cose così, insomma. Ma il punto non è questo.
 
Silente si sistemò gli occhiali a mezzaluna e fece un profondo respiro.
 
Silente: L’idea che ho avuto è questa qui: si avvicina il 20 novembre, data del compleanno di una delle nostre più ferventi ammiratrici. Quello che desidero è portare nel nostro universo questa giovane e farle vivere l’esperienza che ha sempre sognato: passare un giorno intero nel mondo magico, conoscere i suoi beniamini e scoprire le meraviglie di Hogwarts.
Piton: Tutto ciò è molto interessante, Albus. ‘Interessante’ per te, certo, ma comunque… Ci stai raccontando tutto questo perché…? Presumo che tu non lo stia facendo per passare amabilmente in tempo, ma che ci sarà un motivo.
Silente: Ma è ovvio. Voi due *indica Piton e Percy* sarete le esperte guide di cui la giovane Babbana avrà bisogno per non smarrirsi nei dintorni. Ho predisposto una Passaporta in questo luogo *indica un punto su una mappa*, lì la andrete a prendere e poi l’accompagnerete qui da me, così potrò spiegarle tutto. Allora, che ne pensate?
 
Percy e Severus si scambiarono uno sguardo poco convinto.
 
Percy: Beh, ehm… indubitabilmente si tratta di una pensata… uhm… originale, con dei significativi risvolti culturali e… sociali che di certo arricchiranno il… ehm…
Piton: In poche parole è un’idea balorda. E poi non capisco perché tu debba rivolgerti a noi – me – per una cosa del genere che, senza dubbio, è persino meno stimolante di una lezione privata con Paciock.
Silente: Immaginavo che non avreste gradito, ma siete davvero le uniche persone a cui affiderei questo incarico: siete leali, discreti, e di certo vi prenderete cura della nostra ospite.
 
Percy e Piton sospirarono cupamente.
 
Silente: *batte le mani* Orbene! Recatevi subito nella foresta che vi ho indicato, presto la ragazza arriverà! Io devo tirare a lucido questo posto, non voglio che racconti in giro che siamo dei villici provinciali… *osserva un mucchio di cacche di fenice raggrumate sul pavimento*
 
Silenziosamente, Percy e Severus uscirono dall’ufficio e si allontanarono per i corridoi di Hogwarts, decisi a discutere in separata sede su ciò che veramente pensavano dell’idea di Silente.
 
Percy: *guarda Piton con aria preoccupata* Professore, sinceramente lei cosa ne pensa di questa... ehm... geniale pensata del preside?
Piton: *alza un sopracciglio* Osi definirla "geniale", Weasley? Forse non hai ben afferrato cosa il caro preside ci sta - mi sta - costringendo a fare.
Percy: Beh, onestamente non posso non definirmi vagamente preoccupato. Voglio dire, va bene che è Albus Silente, ma oserei affermare che l'ingresso di una persona non magica dall'altro mondo sia... ehm...
Piton: ... da qualificare come "assolutamente idiota"? Concordo. Secoli passati a stabilire leggi su leggi riguardanti il rapporto tra maghi e Babbani, le consecutive restrizioni, e poi? Il tutto per un... compleanno...
Percy: *annuisce prontamente* Infatti, proprio quel che pensavo io! Ma... secondo lei non potremmo, insomma... far finta di non aver capito, o di perderci nel bosco... insomma, evitare di prestarci a questa cosa? No, perché io avrei degli impegni di lavoro, e non è che l'idea di andarmene per boschi mi esalti molto...
Piton: Ah, tu? Weasley, io mi trovo tra orde di ragazzini dalla mattina alla sera; immagina la mia, di esaltazione, nel dover andare a recuperare, in un bosco, una qualsiasi decerebrata di un universo parallelo. Rendiamoci conto. Oh, ma se scopro che l'idea non è venuta a Silente ma a qualcun altro...
Percy: *deglutisce* E... ehm... ma a chi altri dovrebbe essere venuta, scusi? *risatina nervosa*
Piton: *alza un sopracciglio* Weasley... Non è che tu, per caso, sai qualcosa che io non so?
Percy: Io no! Assolutamente nulla! Perché dovrebbe pensare una cosa simile? Da cosa lo deduce? Chi è che ha fatto la spia? *suda freddo*
Piton: *si avvicina paurosamente* Weasley. Non sono un uomo dalla grande pazienza, e quella poca che ho si sta lentamente esaurendo. Ora. Chi avrebbe mai potuto essere così... co... Ah.
Percy: ... Ah?
Piton: Sì: ah. Ora dimmi... che cosa sta facendo, ultimamente, la tua cara amica dal nome che inizia per minuscola? Giusto a titolo informativo. *incrocia le braccia al petto*
Percy: *impallidisce* Qu-qu-quale amica? Io non ho amici! Con la minuscola, poi... chi vorrebbe avere un'amica del genere?! Non conosco nessuno così, io! *ormai prossimo all'isteria*
Piton: Basta, Weasley. Sono al limite. Ancora la difendi, quella? Dopo tutto questo tempo?
Percy: *tentando di sviare il discorso* ... scusi, ma questa non dovrebbe essere una sua battuta?
Piton: *gli punta il dito contro, ormai fuori di sé* Non importa! E poi io dico "Sempre", non lo sai? *faccia perplessa* Comunque... non ti conviene fare l'ingenuo, ché tanto lo so che la tua... amichetta è in... allegra compagnia, questa volta.
Percy: *in lacrime* Oh, va bene, lo confesso! E' tutta colpa di quell'intrigante della mia biografa! Io ho provato a dissuaderla, ma non c'è stato verso: tra lei e quell'altra ragazza si sono coalizzate! Tutto perché... perché... *singhiozza*
Piton: ... perché le loro vite sono così insulse che, non sapendo come passare il tempo, si divertono ad infierire su di noi. Lo so. *sospira* ... E comunque sii uomo, Weasley. Con queste scene chi mai saresti riuscito a dissuadere?
Percy: *trattiene i singhiozzi* M-mi scusi, ha-ha ragione... *si soffia il naso* Ma quella mi ha minacciato! Ha detto che se non l'avessi aiutata avrebbe scritto delle cose orribili sul mio conto. E non poso permettere che la mia reputazione venga rovinata così!
Piton: Oh, non credo che avresti rischiato molto: a quello ci hai già egregiamente pensato da solo. *ghigna*
Percy: *a bassa voce* Vorrei vedere cosa avrebbe fatto lei al posto mio, se quella che scrive su di lei l'avesse minacciata a quel modo...
Piton: *alza un sopracciglio, decidendo di sorvolare. Per il proprio bene, non per altro.* Comunque. Cosa proponi, allora, Weasley? Ci riusciamo ad arrivare a questo bosco o disertiamo, come da te brillantemente suggerito?
Percy: Uhm... potremmo provare a fuggire, in effetti... Ma considerato chi sono le autrici di questo folle piano, e considerato anche che si sono parate le spalle mettendo la loro idea in testa al più potente mago del nostro mondo... non so quanto ci convenga, a dirla tutta.
Piton: *sospira rumorosamente* Stranamente, non posso che essere d'accordo con te, questa volta. E poi... prima si comincia, prima quest'assurdità finisce.
 
I nostri eroi sospirarono ancora una volta, poi si fecero coraggio e, finalmente, si incamminarono mesti verso il patibolo.
… volevo dire, verso il punto del bosco indicato dalla mappa.
 









Note da leggere assolutamente:
Anzitutto salve, cari lettori ignari! Siete incappati in una storia che sostanzialmente non ha né capo né coda, o almeno non l'avrà per voi.
Questa fanfiction è VOLUTAMENTE demenziale e scritta in modo "strano"; lo sappiamo. Quello che voi non sapete è che è stata scritta solo ed esclusivamente per festeggiare la nostra adorata Charme, che compie gli anni proprio oggi e che, sostanzialmente, è l'unica obbligata a recensire questa storia ^^.
Se però anche voi volete scoprire cosa accadrà a questa fantomatica ragazza prescelta da Silente, non perdetevi il prossimo appuntamento, che sarà domani 21 novembre!
Saluti - anche da parte di Severus e Percy!

Iurin e ferao (con la minuscola)

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Il recupero ***


Capitolo 1:
Il recupero... Più o meno


Era una giornata soleggiata, fuori dalla finestra gli uccellini cinguettavano allegri, il venticello fresco sfiorava le chiome degli alberi in fiore e…
…Ma a qualcuno interessa?
No, quindi passiamo a ciò che in questa storia è nettamente più importante.
Seduta in camera sua, una ragazza era impegnata a… cucire. Appassionata e fantasiosa cosplayer, si stava dilettando nel progettare il costume di quello che sarebbe poi diventato, su di lei, uno dei personaggi della nota saga di Harry Potter.
Quale, vi chiederete voi? Beh, non è dato sapere.
Questa ragazza, infatti, era una vera HarryPotter-maniac: si reputava una Corvonero, e – giustamente – era fiera di poter immaginarsi in quella Casa. Oh, se solo il favoloso mondo di Hogwarts fosse esistito davvero, avrebbe reso orgoglioso di lei il professor Vitious, che, ovviamente, avrebbe ricoperto il ruolo di suo Capo Casa.
Ma comunque… La cara ragazza si chiamava Angelina. Nome noto, nella saga!
Angelina, come già detto, era impegnata a cucire, e sembrava un po’ una novella Bella Addormentata.
Non che avesse i capelli lunghi; non che avesse tre fate madrine; non che parlasse con gli animali (per fortuna), ma perché, ad un certo punto, la cara Angelina finì col… pungersi. No, non con un fuso, ma con un comune spillo.
Eh, ma quante ne volete!

Angelina: Oh, ma porca miseria, porco Grodric, schifoso di un Potter che…

E quindi la finissima Angelina era finita col pungersi, ma non sapeva a cosa ciò l’avrebbe portata. Perché, infatti, non appena il dolore si affievolì, Angelina si sentì mancare, e non passò neanche mezzo minuto che si ritrovò a terra, sul pavimento della sua camera, svenuta.

***

Percy: Non dovremmo fare qualcosa per svegliarla, professore?
Piton: Se vuoi utilizzare il tuo tempo trasformandoti in una crocerossina, prego, ti lascio quest’onore.
Percy: Ma un uomo con una vasta conoscenza della magia come lei non avrà sicuramente problemi a risvegliare una comune ragazza Babbana! E data sempre la sua conoscenza, sarà un gioco da ragazzi…
Piton: Smettila, Weasley: se continui a fare il lecchino potresti inciampare nella tua stessa lingua.

Ma i due nuovi arrivati, che altri non erano se non Percy Weasley e Severus Piton, non si erano accorti che Angelina si era già svegliata da sola: era, infatti, bastato che lei udisse, anche solo di sfuggita, la parola ‘Weasley’, che si alzò in piedi come se avesse avuto delle molle sotto il sedere, ritrovandosi così in quello che era un piccolo bosco, a fronteggiare i due nuovi personaggi.

Angelina: Weasley?! Dove, quando, come, perchééééé??

E calò il silenzio.

Percy: Signorina, lei si trova qui in quanto è stata scelta come unica ed esclusiva visitatrice ‘esterna’ che questi posti abbiano mai visto. – Percy si sistemò gli occhiali di corno sul naso – Pertanto la preghiamo di non agitarsi e di mantenere un comportamento decoroso all’insegna del…
Angelina: Oh, mio Dio, ma tu sei Percy? Perce? Weatherby?? E tu sei Piton? Aaaaah!!
Piton (con un sopracciglio alzato): …Stavi dicendo, Weasley?
Percy: Ehm… ehm…
Angelina: Quindi mi trovo… dove, nel parco di Hogwarts? Sì? Oppure nel Foresta Proibita? Dove mi trovo, eh? Eh?
Percy: Signorina Angelina, la preghiamo di calmarsi, altrimenti renderà il tutto più…
Angelina (con gli occhi che le brillano): Ah, ma conoscete anche il mio nome! Stupendo! E quindi, quindi?

Ok, a questo punto la nostra eroina dal nome favoloso potrebbe risultare un po’… svampita. Ma – perché c’è un ‘ma’ – non giudicatela troppo male, povera stella. D’altronde, se capitasse a voi, di rendervi conto di essere appena stati trasportati nel mondo che più amate, che fareste? Non comincereste a saltellare sul posto, completamente euforici, senza neanche far caso che i soggetti che vi sono venuti a recuperare non sono affatto contenti? E non provereste, voi, in quel momento, persino un grande ed anomalo amore verso quei due poveri maghi che vi stanno introducendo ad una nuova prospettiva di vita, nonostante facciate anche fatica a sopportarli, i suddetti soggetti?

Piton: Signorina, la smetta immediatamente. Qui stiamo perdendo fin troppo tempo, e non mi pare il caso di continuare oltre con questa…
Angelina: Ma lo posso solo dire, che è una cosa stupenda?
Piton: Non mi interrompa!

E il silenzio calò all’improvviso (di nuovo).
Il vento smise di fischiare.
Una balla di fieno passò noncurante tra i nostri tre personaggi.

Piton (dopo essersi sistemato il mantello): Bene. Dunque… In questo preciso istante lei si trova, come noi pure – nostro (soprattutto mio) malgrado –, in un comune boschetto scozzese. Ora. Lei è stata trasportata qui tramite una Passaporta, abilmente camuffata da spillo, che ha adempiuto al suo compito non appena l’ha punta.
Angelina: Mmh, ingegnoso, ingegnoso davvero!
Percy: Sì, è stato il professor Silente ad aver avuto quest’idea. Anzi! Ha organizzato tutto, facendo attenzione ad ogni minimo dettaglio che…
Piton: Weasley, attenzione alla lingua…

Ma, a quel punto, cosa poterono fare, i tre, se non incamminarsi per uscire da quel bosco? E, infatti, così fecero.
Solo che… Beh… Severus Piton e Percy Weasley, che camminavano davanti ad Angelina, erano impegnati in una fitta conversazione in cui Piton non sapeva più quale appellativo rivolgere a Silente, ad Angelina, a Percy e all’escremento di cinghiale che aveva appena calpestato; mentre Percy, invece, cercava, allo stesso tempo, di farsi credere dispiaciuto per la scarpa di Piton, di lodare Silente ma di trovarsi comunque d’accordo con Piton, e di non inciampare nella propria lingua (ancora).
Per quanto riguardava Angelina, invece… Lei era completamente in estasi: ogni albero, ogni fiore, ogni foglia che vedeva faceva parte del magnifico mondo di Sfregiato & Company. E lei non vedeva l’ora di incontrarla, la Company! Quindi, sebbene si trovasse praticamente tra le pagine di quella che doveva soltanto essere una storia di fantasia, tutto ciò che vedeva attorno a sé, allo stesso tempo, era reale. E quindi non poteva davvero fare a meno di toccare tutto, come se ancora non ne fosse del tutto convinta: Angelina si ritrovò, così, a strappare fiori, a raccogliere foglie… Ma quando si ritrovò nell’atto di abbracciare un tronco d’albero, si accorse, improvvisamente, di non sentire più le voci di Percy e di Piton. Così si staccò dall’albero e si guardò intorno, scoprendo l’amara verità: con lei non c’era più nessuno! Probabilmente Percy e il professore erano stati troppo assorti nella loro conversazione da non accorgersi che Angelina stesse donando un po’ d’amore ad una comune pianta, e quindi l’avevano lasciata inconsapevolmente da sola, in balia di nessuno se non di se stessa.
E ora? Che sarebbe successo?
La nostra povera Angelina riuscirà a sopravvivere, a trovare il modo di uscire da quel bosco e di ritrovare le sue allegre guide, o verrà, per esempio, mangiata dal cinghiale che ha già fatto indirettamente da comparsa in questo capitolo?
Beh…
…Lo scopriremo solo vivendo!




Note:
E questo qui sopra è stato, dunque, il primo capitolo di questa delirante storia.
A domani, gente! E con il capitolo numero due!

Iurin e ferao (sempre con la minuscola)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Per fortuna che c'è Bill! ***


Capitolo 2:
Per fortuna che c’è Bill!
(Anche se...)




Rimasta sola nella foresta sconosciuta, Angelina decise che non era il caso di perdere la testa.
 
Angelina: Va bene, calma. Sono una Corvonero, quindi sono intelligente, quindi troverò una soluzione per uscire da questa situazione.
 
Felice di questa geniale idea, si sedette su un grosso tronco caduto, appoggiò la testa fra le mani e iniziò a pensare.
 
Quindici minuti dopo…
 
Angelina: (sgolandosi, quasi in lacrime) PEEEERCY! PROFESSOOOORE! DOVE SIEEEEEETE?!
 
Effettivamente, la nostra eroina iniziava a cedere alla paura.
 
Angelina: Sola e sperduta in un posto sconosciuto! Aiuuuutooo! Non c’è nessuno quiiii?
 
A questo punto, cari amici, la nostra interessante storia si interrompe brevemente per una rapida digressione sulla vita nei boschi del mondo magico.
Come ogni ambiente naturale che si rispetti, anche la foresta presenta una ricca flora ed una variegata fauna. Mammiferi, insetti ed uccelli vivono in pace e in libertà, quando nessuno interrompe il placido corso della loro esistenza.
Tuttavia, è possibile che qualche incauto umano – Babbano o mago – decida di sollazzarsi con strepiti e rumori di varia origine, causando non pochi disturbi alle pacifiche creature indigene del bosco.
Disturbi dinanzi ai quali le suddette creature diventano subito molto poco pacifiche.
 
Ma torniamo alla cara Angelina, la quale, priva di bacchetta e di poteri magici, versava in stato di profonda prostrazione per la perdita delle sue due guide.
 
Angelina: (piangente) Sniff… Sob… Nessuno mi troverà mai qui in mezzo! Bu-huuuuu!! BU-HUUUUU!!!
 
La povera donzella espresse tutta la sua disperazione con urla e gemiti sempre più forti, sempre più sconsolati… finché queste non arrivarono alle orecchie di una creatura che vagava pacificamente nel bosco.
Come già abbiamo detto, tutti gli animali sono calmi finché non si rompe loro le scatole; un buon modo per farlo è stordirli con grida e piagnistei.
Fu così che un tranquillo Troll di foresta che passeggiava felice poco lontano decise che quella fonte di fastidio andava stroncata.
 
 
Angelina continuò a piangere per un po’, sempre più sconsolata. Ad un tratto sentì degli strani rumori  attorno a sé: rami spezzati, foglie calpestate e versi di animali spaventati. Quando sentì un tronco cadere a pochi centimetri da lei, alzò lo sguardo e intercettò la fonte di tutto quel chiasso.
Il Troll era alto all’incirca tre metri, verde dalla testa ai piedi, e scrutava Angelina con due occhi neri e molto minacciosi. La ragazza lo osservò, gli occhioni azzurro-cangianti arrossati e pieni di lacrime e il viso deformato dalla disperazione che l’attanagliava.
- AAAAAARGH! - gridarono in coro Angelina e il Troll, terrorizzati.
Dopodiché la ragazza si lanciò in una folle corsa verso l’interno della foresta, inseguita dal Troll che – non avendo una grande intelligenza, poveretto – invece di fuggire da ciò che l’aveva tanto spaventato pensò bene di correre nella stessa direzione di Angelina.
 
Angelina: Povera me! Vuole mangiarmi! AIUTOOOO!
 
Corse a perdifiato, seguita a distanza sempre minore dal Troll. Ad un tratto una radice inopportuna la fece inciampare e Angelina rovinò a terra, ferendosi braccia e gambe su un cespuglio spinoso.
Cercò di tirarsi in piedi, ma non ce la fece: la radice le teneva il piede bloccato a terra.
Riuscì a voltare la testa, e vide il Troll dirigersi minaccioso verso di lei.
 
Angelina: È finita… morirò nel mondo magico senza averlo nemmeno esplorato! Che ingiustizia…
 
Mise le mani davanti agli occhi e si preparò a venir masticata, deglutita e digerita. Qualcosa – o meglio qualcuno – venne però in suo soccorso.
 
 
Angelina teneva gli occhi tappati con entrambe le mani, per cui non vide arrivare di corsa un giovane alto con i capelli fiammeggianti e la bacchetta stretta in pugno.
- Indietro! - gridò questi. A sentire quella voce Angelina aprì una fessura tra le dita e vide dei lampi di luce rossa colpire il Troll alla testa.
Rimase lì, paralizzata dal terrore, ad osservare lo scontro tra il ragazzo e il Troll; infine quest’ultimo fu costretto alla fuga e si allontanò, buttando a terra una mezza dozzina di tronchi d’albero.
 
Ragazzo sconosciuto: Stupido Troll… meno male che ero qui intorno a cercar funghi…
 
Il ragazzo ripose la bacchetta e guardò a terra: Angelina giaceva semisvenuta, ancora terrorizzata.
 
Ragazzo sconosciuto: Oh, poverina… Su, coraggio, è tutto finito adesso…
 
Si accovacciò a terra e toccò gentilmente una spalla della ragazza; questa si sentì subito più rilassata, a quel contatto, e riuscì ad aprire gli occhi e a guardare in viso il suo salvatore.
 
 

*****ATTENZIONE: il seguente paragrafo contiene alte dosi di cliché, fangherlismo e buoni sentimenti.
Siete pregate di indossare gli occhiali protettivi. Grazie *****

 
Gli occhi di lei, arrossati e grandi come due tramonti, si immersero in quelli di lui, del colore e della profondità dell’oceano. I due sguardi rimasero incatenati a lungo, persi l’uno nell’altro, come se non desiderassero altro che fondersi per sempre.
 
Troll di prima: *vomita arcobaleni*
Ragazzo sconosciuto: Bella fanciulla, non ti ho mai vista da queste parti! Chi sei? Da dove vieni? Voglio scoprire ogni cosa di te!
Angelina: Io mi chiamo Angelina, e vengo da Firenze…
Ragazzo Sconosciuto: Firenze? Non è da queste parti, se non sbaglio…
Angelina: Infatti, credo sia piuttosto lontano da qui. Ero in compagnia di Piton e Weatherby quando…
Ragazzo Sconosciuto: Di chi?
Angelina: Di Piton, il professore di Pozioni!
Ragazzo Sconosciuto: No, intendevo… chi è Weatherby?
Angelina: Oh, uno sfigatello con gli occhiali, di sicuro un bonazzo come te non lo conosce… Il suo vero nome è Percy, ahah, non trovi che sia…
Ragazzo Sconosciuto: Intendi forse dire mio fratello Percy? Percy Weasley?
Angelina:
Ragazzo Sconosciuto:
Troll: *seguita a vomitare*
Angelina: Tu… tu sei…
Ragazzo Sconosciuto: Sì.
Angelina:Charlie?!
Ragazzo Sconosciuto: Proprio cos-eh?!
Angelina: *si alza in piedi e inizia a saltellare* Oh, Charlie! Sei tu! Wiiiiii! Non posso crederci, ti ho incontrato davvero! Mi dispiace di non averti riconosciuto ma sono ancora un po’ sconvolta, e poi pensavo che fosse Bill ad avere gli occhi così azzurri!
Ragazzo Sconosciuto: Io veramente…
Angelina: Quando racconterò a Fera che ti ho incontrato creperà d’invidia! AH! *fruga nelle tasche* NO, porco Merlino, ho perso il cellulare! Non posso fotografarti, maremma maiala!
Ragazzo Sconosciuto: Ehm… Angelina…
Angelina: Mannaggia a Potter!
Ragazzo Sconosciuto: … io veramente sono Bill. Bill Weasley.
Angelina: Porca pu… Cosa?!
Bill: Già! Sono io! *epic pose*
Angelina: Ma… ma tu… ma non hai le cicatrici! Sei…
Bill: Cicatrici? Quali? Quelle da varicella? Beh, sono in un punto che non posso mostrare sempre e a tutti…
Angelina: Ma come… cosa…
 
Angelina si grattò il capo. Dunque aveva incontrato Bill, il più affascinante dei fratelli Weasley; perché allora non aveva le cicatrici riportate dopo l’attacco di Greyback? Perché il suo viso era così dannatamente perfetto?
 
Il perché lo sapete già, lettori: il mondo parallelo al nostro in cui vivono i protagonisti di questa saga è leggermente diverso da come lo conosciamo noi (che abbiamo dovuto subire descrizioni di morti dolorose, inutili e oltretutto completamente FALSE); un qualunque visitatore del nostro universo resterebbe sconcertato dalla quantità di dettagli che diamo per scontati e che invece sono delle menzogne – come, ad esempio, il fatto che il bel volto di Bill sia stato deturpato da cicatrici inguaribili.
(Se ve lo state chiedendo: sì, la nascita dell’esecrabile Potter è vera, purtroppo; ma vabbè, non si può sempre avere tutto dalla vita.)
 
Ad ogni modo, la nostra Angelina si limitò ad alzare le spalle e a dirsi:
Angelina: Bah, chi se ne frega. Sei splendido in ogni caso.
Bill: *arrossisce* Oh, beh… grazie. Anche tu hai uno charme non indifferente…
 
Tornarono a guardarsi negli occhi, tacendo. Il viso di lei era emozionato e ancora arrossato dalla lunga e faticosa corsa, e Bill pensò di non aver mai visto una ragazza così affascinante in tutta la sua vita.
Si avvicinarono, sempre di più, sempre di più…
 
… finché qualcuno non diede una sonora botta in testa a Bill.






ZAN ZAN!!! Cosa accadrà dopo questo clamoroso colpo di scena?!
Scopritelo nell'appassionante episodio di domani!
Iurin e ferao (che considera le maiuscole troppo MAINSTREAM).

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Il rapitore Purosangue ***


Note introduttive:
Ah! Pensavate che oggi non si aggiornasse, eh?
Tut-tut.
Comunque! Ecco il terzo capitolo... Ma prima, soltando un consiglio: chi non conoscesse 'Snakey', vada a vedersi queste fan art.
- http://i284.photobucket.com/albums/ll6/Iurin_Sparrow/fanart100__triangle_by_makani.jpg

- http://i284.photobucket.com/albums/ll6/Iurin_Sparrow/New_snakey__Makani_by_Wixi.jpg
E' tutto!
Buona lettura! ^^


 


Capitolo 3:
Il rapitore Purosangue


Bill si accasciò a terra come fosse uno straccio. Anzi, no: si accasciò elegantemente a terra come fosse un prezioso tendaggio di fina seta. Meglio. Comunque… Bill era svenuto, e Angelina, istintivamente, si portò le mani davanti al viso, spalancando la bocca per lo sconcerto. E poi Bill, cadendo a terra, aveva rivelato, dietro di sé, la presenza di un altro uomo, ovvero il responsabile dello svenimento inappropriato del ragazzo: era un uomo con dei lunghi capelli biondi, simili a quelli del roscio, non fosse stato proprio per il colore, e in più il nuovo arrivato aveva dei magnetici occhi grigi, freddi, che però, non appena videro Angelina, si illuminarono. Manco fosse un frigorifero.

Angelina: L-Lucius Malfoy…?

Già, il nuovo arrivato era niente popo di meno che Lucius Malfoy, il quale, nel frattempo, stava lucidando, con un lembo del proprio mantello, la testa di serpente del proprio bastone da passeggio (Snakey!!!).

Lucius: Proprio io. Deduco allora che, se lei mi conosce, non sarà una stupida ed insignificante Babbana, dico bene?
Angelina: Chi, io? …Ovvio! Io sono una Purosangue di primo livello, signor Malfoy! Certo, certo!!

Era più che evidente che Angelina stesse spudoratamente mentendo. Ma sapete… Non ci teneva a fare la fine di Bill Weasley. A proposito, certo che ai giorni d’oggi i boschi sono piuttosto frequentati, eh?
Ma, a ri-proposito…

Angelina: …Bill! Che ha fatto a Bill?! Povero, povero, mi aveva appena salvata!

E i loro sguardi si erano incatenati!

Lucius: Mi staresti parlando di questo coso per terra? Un Weasley?! La feccia dell’umanità, i traditori del sangue magico, l’abominio della società?? – E Lucius iniziò a rivolgersi alla testa di serpente del proprio bastone – Vero, Snakey? Noi siamo molto meglio di lui, dico bene?

Durante questo simpatico (e leggermente inquietante) siparietto, Angelina aveva assistito inerme alla scena, che era molto disgustANTE, e la sua faccia era molto simile a --> D:

E a quel punto, allora, Lucius si ricompose con un elegante movimento del capo che fece fare swisshh ai suoi capelli (perché lui valeva).

Lucius: Dicevamo? Ah, sì… Ora tu, mia cara, verrai con me!! Di male in peggio!
Angelina: Cosa? No!!
Lucius: Oh, sì, invece!

Subito, allora, immagini orrende e raffiguranti le perversioni più spaventose, passarono nella mente di Angelina come tanti flash, e allora l’espressione della ragazza divenne molto più simile a --> DDDDD:
Eppure, nonostante il terrore più completo, Angelina non fece neanche in tempo a fare un passo indietro o a girarsi o a inciampare nel corpo quasi-dimenticato di Bill, che Lucius le saltò addosso.
No, menti perverse, non la baciò, ne fece chissà che cosa. Semplicemente la afferrò per un braccio, e prima che lei potesse anche solo pensare di esclamare ‘oh, mannaggia!’, si smaterializzarono entrambi, insieme (ovviamente), fuori da quel boschetto, per poi ricomparire di fronte ad una casa a dir poco enorme. Un castello proprio. Ta-daan: Malfoy Manor!
Chissà quanto ci metteva Dobby a pulirla tutta… Ma vabbè.
Lucius prese a trascinare Angelina, sempre più spaventata e sconvolta, verso il portone d’ingresso dell’abitazione, e dopo che lei fu quasi inciampata in un pavone di passaggio – la nuova idea di ‘animale domestico’ –, entrarono finalmente nell’edificio. E ovviamente Lucius non perse altro tempo!
…No, non la baciò.
Lucius Malfoy è un uomo sposato. E anche fedele. Ok, il suo nome potrebbe anche essere ricollegato alla parola ‘lussuria’, ma non c’entra nulla. Lasciatelo in pace, poverino.
Comunque, Lucius non perse altro tempo, perché, infatti, chiamò a gran voce il suo unico figlio: Draco Malfoy.
Qualche minuto e il ragazzo si presentò prontamente a chi l’aveva appena ‘convocato’, e quando fece la sua comparsa… Angelina si attaccò, praticamente, al braccio di Lucius. Davanti a lei, infatti, c’era un ragazzo biondiccio, magro, mingherlino, smunto, pallido, con anche un cenno di occhiaie.
Insomma…

Draco: Eccomi, padre!
Lucius: Draco, ti voglio presentare… Oh. – Lucius si rivolse ad Angelina – Ma tu non mi hai ancora detto il tuo nome.
Angelina: A-Angelina.
Lucius: Oh, bene! Draco, ti presento Angelina, la tua futura moglie!!
Angelina: …Che cosa?!

Angelina non aveva praticamente più espressioni per mostrare il proprio sconvolgimento. Futura moglie di Draco Malfoy?! Ma stavamo scherzando?! Non aveva neanche il corpo scolpito che ovviamente si sviluppava con gli allenamenti di Quidditch!
Angelina finì, allora, per attaccarsi ancora di più al braccio di Lucius.

Angelina: No! Per favore, non voglio sposarlo! È solo un ragazzino mingherlino!
Draco: Ehi, per favore! Non sai che chi disprezza compra? Finirai per amarmi, te l’assicuro, così come io già sento io, di stare incominciando ad amarti!

Da qualche parte un Troll vomitò.

Angelina (che ormai aveva preso a strattonare il braccio di Lucius): Per favore! Mi faccia questo piacere! Piuttosto… Piuttosto divento la sua amante, signor Malfoy! Lei è molto meglio, lei è così elegante, così maschio!

Ebbene, ecco a cosa si arriva mentendo sulle proprie origini per non rischiare di venir colpiti da una testa a forma di serpente.

Snakey!!

Lucius: Angelina, sono lusingato, ma io sono sposato! E non vado in giro facendo il marpione. Perciò… No; e staccati, devo andare a corrompere qualcuno al Ministero, sono già in ritardo!
Angelina: No, per favore, potrà farmi tutto quello che vorrà!
Lucius: Ho detto di no!
Draco: Angelina, ascolta mio padre! Convoleremo a nozze e avremo una bellissima discendenza Purosangue! E ci ameremo alla follia, te lo prometto!

Inutile dire che Angelina era più che disperata, depressa, terrorizzata. Aveva incontrato i due Malfoy, quelli veri, ma le cose non stavano affatto andando nel modo giusto.
Come avrebbe potuto fare, per cavarsela? Avrebbe dovuto sposare Draco contro la propria volontà? Oppure sarebbe riuscita ad uscirne?
D’altronde, e forse Angelina se ne stava persino dimenticando, qualcuno sarebbe potuto giungere in suo soccorso! Doveva solo resistere un altro po’, giusto?
…Più o meno.




E il terzo capitolo è andato!!
Ci vediamo domani con il quarto! :)

Iurin e ferao (perchè le minuscole conquisteranno il mondo)

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Percy e Piton si accorgono di qualcosa... ***


Capitolo 4:
Percy e Piton si accorgono di qualcosa...
(ed era anche ora, eh!)




Nel frattempo, da qualche parte nel bosco…
 
Percy: … indi per cui non riesco a capire come si possa non provare interesse per un argomento come…
Piton: Sanguisughe.
Percy: … prego?
Piton: Non trovi, Weasley, che le sanguisughe siano degli animali straordinari? Tutto ciò che fanno è aspettare che arrivi la preda giusta, attaccarsi ad essa e suggerne la linfa vitale fino a sentirsi sazie. Per il tempo restante, non danno fastidio a nessuno.
Percy:
Piton:
Percy: … sta forse dicendo che io l’infastidisco?
Piton: La tua arguzia mi colpisce. Peccato che tu non ne abbia fatto uso durante i tuoi anni di scuola, avresti forse – forse – impedito a te stesso tante magre figure.
 
Percy sospirò. Camminavano da un quarto d’ora ormai, e iniziava ad annoiarsi; gli sarebbe piaciuto chiacchierare col suo vecchio professore, ma sembrava che Piton non avesse intenzione di scambiare due parole con lui.
Che diamine, nemmeno stessi parlando davverodi argomenti noiosi! Cosa c’è che non va nel discorrere sul nuovo sistema fognario di Diagon Alley?!
Nonostante la reticenza di Piton, Percy aveva comunque tentato degli approcci, che però venivano inevitabilmente stroncati da battute più o meno taglienti. Pochi minuti prima era bastato un “Weatherby” sussurrato a mezza voce per scoraggiare il volenteroso Percy.
Mi si insulta ancora, dopo tutti questi anni! Che roba!
Da parte sua, il professore era estremamente nauseato da quell’ingrato incarico che Silente gli aveva assegnato. Non bastava dover accettare una decisione idiota come quella di catapultare una comune Babbana nel loro mondo per festeggiare il suo compleanno, NO! Doveva anche farle da guida. E non doveva farlo da solo, NO! Doveva anche tollerare la presenza nefasta del più odioso tra gli odiosi Weasley.
Più odiosi lui c’erano solo i due gemelli, ma loro lo erano in un modo diverso. Quelli erano odiosi per il loro umorismo inopportuno, questo è odioso E BASTA.
Non si poteva dire che Piton non fosse un uomo dal forte stomaco e dalla comprovata resistenza; tuttavia, quella semplice passeggiata nel bosco con Weatherby lo stava mettendo a dura prova. Non faceva altro che parlare, parlare, parlare. E di cosa, poi?
Di inutilità.
Se sopravvivrò a questa giornata, toglierò cento punti a Grifondoro. Oh, sì. Con viva e vibrante soddisfazione.
 
Presi com’erano dalle rispettive preoccupazioni, i nostri amici non si erano affatto accorti dell’assenza della povera Angelina. Per quel che ne sapevano la ragazza poteva essere stata catturata, arrostita, mangiata e anche digerita dal Troll di cui sopra: non se ne sarebbero accorti per niente.
Percy: Insomma, professore, non trova che…
Piton: Pensi di avere dei figli, prima o poi?
Percy: Non so, forse. Perché?
Piton: Hanno appena vinto una serie illimitata di punizioni dal primo al settimo anno di scuola. Ti consiglio di addestrarli sin da bambini a ripulire calderoni senza magia, potrebbe tornare loro utile.
Percy: … Ma…
Piton: E ti consiglio anche di cercarti una donna; ho davvero bisogno che qualcuno pulisca i miei calderoni.
Percy: … Però…
Piton: Sempre che tu sappia com’è fatta, una donna.
Percy:
Piton: Magari la qui presente signorina potrebbe…
Il professore si voltò, e quando vide che alle sue spalle non c’era nessuno tacque. Guardò meglio dietro di sé, a destra e a sinistra. Per buona misura, guardò pure davanti.
Inutile.
Percy: Qualche problema, professore?
Piton: Qualche problema? Dico, ma sei almeno consapevole della tua stupidità? La ragazza è scomparsa!
Percy: Quale ragazza?
Piton:
Percy: … oh, sì, quella ragazza!
Piton sospirò, rassegnato. - Dannazione, deve essersi persa qui in giro.
Sfoderò la bacchetta. - Muoviti, Weasley, andiamo a cercarla. Io vado di là, tu di qua.
Anche Percy estrasse la bacchetta e seguì la direzione indicatagli dal professore. Controllarono tra i fitti cespugli, sugli alberi, sotto i sassi, tornarono indietro più e più volte, provarono anche ad Appellare Angelina (con sdegno di Piton, che fu costretto a ricordare a Percy che le persone non si possono Appellare), ma niente. Fu tutto inutile.
 
Piton: Per Salazar, che guaio! Silente ti ucciderà!
Percy: … perché dovrebbe uccidere solo me?! Anche lei l’ha persa di vista!
Piton: Ti avevo dato l’incarico di controllarla, ma tu non hai ascoltato, troppo preso dalla tua smania di far prendere aria alla lingua! E adesso?
Percy: Dobbiamo cercarla ancora! Da soli non possiamo pattugliare l’intero bosco, ci serve una mano! Almeno una decina di persone…
Piton: Ah sì? Secondo te, dove troviamo una decina di persone abbastanza affidabili da potergli rivelare una missione segreta – affidataci da Silente in persona – senza che ci deridano per il modo in cui l’abbiamo fatta fallire?
 
Era un bel grattacapo. Smisero di parlarne e continuarono a camminare, stavolta affiancati, finché non inciamparono in qualcosa.
 
Percy: *parolaccia*
Piton: Venti punti in meno a Grifondoro.
Percy: Ma…!
Piton: Mai farsi sfuggire un’occasione.
 
La “cosa” in cui erano inciampati altro non era che il povero Bill. Mentre Percy si prodigava per far rinvenire il fratello, Piton pattugliò i dintorni, ma l’unica cosa che trovò fu una pozza di una strana sostanza melmosa color arcobaleno due cespugli più in là.
 
Percy: Bill! Billy! Rispondimi!
Bill: *rinviene, con aria truce* Non. Chiamarmi. Billy. Mai. Più. Dannato. Quattrocchi.
Percy: *soffocato dalle mani di Bill* S-c-u-s-aaaa…
Piton: Non c’è nulla qui intorno. Weasley…
Percy&Bill: Sì?
Piton: Il Weasley meno inutile.
Percy: Oh… okay…
Piton: Dicevo, hai per caso visto una ragazza…
Il professore descrisse Angelina, e Bill spiegò di averla salvata da un Troll e poi di essere svenuto.
 
Bill: Dovevate vederla! I suoi occhi! Il suo sorriso! I nostri sguardi che si incatenavano! I…
Piton: Abbiamo capito.
Percy: E non sai chi ti abbia dato quella botta in testa?
 
Bill scosse tristemente il capo. - No, non ne ho idea… Ma dobbiamo ritrovare El… ehm… Angelina al più presto! Assolutamente!
 
Percy: Abbiamo bisogno di aiuto; chiediamo a mamma, papà e gli altri!
Bill: Ottima idea! Setacceremo il mondo magico!
Piton: Oh, non credo che ce ne sarà bisogno…
 
Guardò i due rossi con sorriso trionfante: tra le sue mani c’era un lungo capello biondo e ben lavato.






Ed eccoci qui!
Finalmente qualcuno accorre in aiuto di El... ehm... Angelina! Ma basteranno Percy, Piton, Bill e i loro rinforzi a salvarla?
... lo scoprirete domani!

ferao e Iurin (con la maiuscola)

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Il salvataggio ***


Capitolo 5:
Il salvataggio
*musica in crescendo in sottofondo*




Percy Weasley si precipitò alla Tana, seguito da un Piton che si massaggiava, esaurito, l’attaccatura del lungo naso, e da Bill. E quindi Percy spalancò la porta della casa più figa del mondo.
 
Percy: Famiglia!!
 
Tante teste si voltarono verso di lui. Due gemelli, poi, si guardarono tra loro.
 
Fred: Hanno aperto le gabbie?
Percy: C’è poco da fare gli spiritosi, è successa una cosa sconvolgente! Un disastro! Una Tragedia!!
Bill: Ehi, ehi, calma, Perce, possiamo risolverla.
George: Se stai parlando della sua noiosaggine, non credo.
Piton: Possiamo procedere? Ne ho già abbastanza.
Molly: Oh, ma c’è anche il professor Piton!
Tutti i ragazzi in casa: *depressione mode: on*
Piton: A quanto pare…
Molly: Vuole una tazza di tè? Di caffè?
Piton: No, grazie…
Molly: O una fetta di torta, magari? O un po’ di tacchino?
 
Piton guardò la signora Weasley molto male…
 
Percy: Mamma! Non è questo il momento! Una ragazza è stata rapita!
Fred: Una ragazza?
George: Come, dove, quando?
Bill: Da quanto ho capito è un’ospite del mondo magico, e Percy e il professore dovevano fare da guide.
Piton: E per colpa di Weasley, però, e delle sue chiacchiere, l’abbiamo persa di vista, ed è stata rapita.
 
Percy guardò il professore a bocca aperta, e quest’ultimo ghignò.
 
Charlie: Ma come possiamo fare per aiutarla?
Piton: Conosciamo il rapitore, ovviamente.
George: E cioè?
Bill: Lucius Malfoy.
 
Tutti trattennero il fiato.
 
Percy: Abbiamo infatti trovato un suo inconfondibile capello nel luogo del misfatto!
Molly: Come potete dire che quel capello è del signor Malfoy?
Bill: E’ lavato con Pantene!
Tutti: Aaaaah!
Arthur: Beh, direi che allora dobbiamo andare, no? Non possiamo abbandonarla!
Piton: Se lo dite voi…
 
Ma nessuno badò alle parole del professore, anzi, cominciarono tutti, finalmente, a prepararsi.
Nel frattempo, da tutt’altra parte…
Lucius Malfoy aveva già mandato un gufo ad un prete per dirgli di andare a casa sua a celebrare il matrimonio tra suo figlio e la nostra Angelina, mentre l’elfo domestico di turno era intento a costruire una qualche sorta di gazebo bianco in giardino… per poi venir quasi bastonato dal padrone di casa, e quindi dovette cambiare gazebo e metterne uno verde e argento.
 
Angelina: Ma che razza di colori sono, per un matrimonio? …E comunque io non mi sposo!!
 
Ma a quanto pareva Angelina, nonostante fosse la sposa, e quindi tutta l’attenzione dovesse – in teoria – essere concentrata su di lei, nessuno pareva far caso alla sua presenza, se non quando, dopo chissà quanto tempo che le sue lamentele venivano ignorate, da un’ala di quella casa, e, più precisamente scendendo da una grande scalinata, sbucò fuori la moglie di Lucius, Narcissa.
Angelina pensò subito che magari lei fosse, in quella gabbia di matti, l’unica che non sembrasse leggermente drogata, quindi, non appena la vide, vi si precipitò.
 
Angelina: Lei è Narcissa, dico bene?
Narcissa: Sì, sono io, mentre tu sei…?
Angelina: Mi chiamo Angelina, signora Malfoy, ma…
Narcissa: Oh, tu sei la futura sposa di mio figlio! Vieni con me, presto!
 
E detto questo la prese per mano e la trascinò in una stanza non molto lontana.
Come non detto.
Angelina voleva mettersi a piangere. Difatti venne praticamente costretta da Narcissa a provare un abito da sposa, e, decretato dalla signora Malfoy che quell’abito sembrava ‘essere stato cucito proprio per lei’, venne catapultata fuori, in giardino.
Con sommo orrore della ragazza era già stato preparato tutto per il matrimonio. Era persino arrivato il prete!!
E quindi Angelina fece l’unica cosa ragionevole che avrebbe potuto (e dovuto) fare già da almeno un paio d’ore: fuggire. Poi però pensò che, braccata com’era, una ragazza vestita da sposa che scappava lungo il viale della villa non sarebbe passata propriamente… inosservata. Allora avrebbe potuto scavalcare una siepe, un cancello, un qualcosa, ma lei non era affatto un’abile scalatrice, quindi bocciò anche quest’idea; al massimo avrebbe potuto provare a superare la siepe buttandosi giù da una finestra, ma in tal caso si sarebbe probabilmente sfracellata al suolo, perciò… no.
E quindi? A quanto pareva allora non poteva proprio fuggire da lì!
Che le rimaneva da fare? Una cosa sola: nascondersi.
E così, in un momento in cui – stranamente – non se la stava filando nessuno, Angelina sgattaiolò via da lì, cercando di stare il più lontano possibile da quel prete che l’avrebbe sposata con Draco Malfoy!
Panico. Panico. Panico.
Cercando di non dare nell’occhio con quell’ingombrante abito bianco che si ritrovava addosso, cercò rifugio dappertutto: dietro un albero, dietro un pavone… Ma nessun posto la convinceva veramente! Per un momento pensò di buttarsi in una buca vicino alla quale aveva visto aggirarsi un coniglio bianco col panciotto, ma poi scartò anche quest’idea.
Il tempo stringeva; presto si sarebbero accorti della sua sparizione, e Angelina non voleva neanche pensare a cosa le sarebbe successo se l’avessero trovata.
E alla fine, non sapendo più che fare, si nascose dietro la prima cosa che trovò, in extremis: un cespuglio.
Doveva solo rimanere lì fino a quando… Ma fino a quando cosa?! I Malfoy, appena si fossero accorti della sua sparizione, avrebbero cominciato a cercarla, coinvolgendo magari tutti gli invitati, il prete, lo… brrrrr… sposo. Alla fine l’avrebbero trovata e costretta a sposarsi.
 
Angelina: Tu prova a dire a quelli là dove sono, e ti tiro il collo.
 
Sì, lo stress era evidente, e anche tanto, dato che stava portando Angelina a parlare con un pavone di passaggio.
Ma comunque… Secondo voi le cose rimasero così? Ovvero: Angelina riuscì a passare inosservata e i Malfoy la lasciarono perdere, dopo essersi accorti della sua sparizione, come se niente fosse?
Ovviamente no.
E così, infatti, andò a finire che molto presto Angelina venne trovata e recuperata. Complice magari lo strascico lungo tre metri, chissà.
 
Draco: Mia adorata, avremo tutto il tempo, durante la nostra lunga vita insieme, per scherzare, anche con un gioco come nascondino!
 
Se Angelina non fosse stata la finissima ragazza che era, avrebbe ucciso il biondo.
Più il tempo passava, allora, più avanzava la disperazione, e Angelina non sapeva più che fare. Il matrimonio stava persino per cominciare!
Non c’era più speranza.
Avrebbe dovuto vivere in un’immensa villa, con un marito che la adorava, servita e riverita da mattina a sera, con una montagna di soldi…
Uhm… Ma a pensarci bene…
No! Angelina non era quel tipo di ragazza! Lei cercava il vero amore!
E quindi… Il matrimonio stava inesorabilmente per cominciare, con o senza il suo consenso. Doveva proprio iniziare a dirigersi, sempre praticamente minacciata da Lucius, verso l’altare, quando si sentirono tanti ‘crack’.
Crack, crack, crack, crack, crack, crack…
Angelina si voltò verso la fonte di quel rumore. Quello era chiaramente il suono di tante materializzazioni!! Oh, che fosse…
E poi, quando vide tante teste rosse, la ragazza iniziò a sorridere felice: allora una speranza c’era!
Subito riconobbe il caro Bill, che si diresse immediatamente verso di lei.
 
Lucius: Ehi, che sta succedendo?! Qui c’è un matrimonio in corso!
 
Bill guardò Angelina molto perplesso, anzi, era quasi terrorizzato.
 
Bill: Ti stavi sposando?!

Strano che nessuno l’avesse notato, dato il vestito bianco.
 
Angelina: No, Bill, non è come sembra! Stavo per essere costretta!!
 
E così una delle tante teste rosse ripose a Lucius.
 
Testa rossa: Vorrai dire un rapimento, Malfoy! Spregevole Serpe!
Piton: Adesso basta; vogliamo andare, di grazia?
Lucius: Anche tu sei coinvolto! Tu quoque Severe, amice mi!
 
Piton alzò gli occhi al cielo, ma poi si rivolse ad Angelina.
 
Piton: Poi parleremo della tua condotta sconsiderata; non pensare di passarla liscia. Sei quasi irritante quanto Weasley!
 
Percy sbucò all’improvviso, preoccupato.
 
Percy: Quale Weasley?
Piton: Qualsiasi!
 
E, prima che magari a qualche Malfoy venisse la bislacca idea di – magari, eh – fare qualche incantesimo, i nuovi arrivati si smaterializzarono via, e Angelina con loro.
 
Draco:
Nooooooo!! Char… Cioè… Angelinaaaaaaaaaaaaa!!!





Eccoci quindi con il quinto capitolo! :D
Angelina è stata salvata, e ora riuscità a coronare il suo sogno d'amore? XD
L'appuntamento è a domani! :D

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: L'uomo maturo ***


Capitolo 6:
L’uomo maturo
col fascino dell’uomo maturo

 

 
 
Le urla disperate di Draco non vennero ascoltate da Angelina, che si lasciò condurre lontano da quel covo di folli senza nemmeno un rimpianto.
 
Angelina: E ti credo! Volevano farmi sposare, mannaggia Potter! Cosa credevano, che fossi una di quelle ragazze che la dà v- ehm, volevo dire, che SI dà via tanto facilmente?!
 
Poiché la fanciulla aveva provato solo una volta l’esperienza della Smaterializzazione e non aveva fatto in tempo ad abituarvisi, fu per lei abbastanza traumatico viaggiare a velocità supersonica verso il cortile della Tana.
 
Molecole di Angelina: AAAAARRRRGGGHHH!!!!
 
In qualche modo, però, Angelina giunse sana e salva nei pressi di casa Weasley. La prima cosa che realizzò fu di essere sorretta da due braccia forti e rassicuranti.
 
Angelina: *pensa tra sé* Oh cielo, questo è  Bill! Sicuramente è lui! Adesso aprirò gli occhi e i nostri sguardi si incateneranno fondendosi in un tutt’uno!

Angelina spalancò gli occhi, e trattenne un grido di sorpresa: davanti a lei non c’era il giovane e splendido viso di Bill, ma quello di suo padre, Arthur.
 
Arthur: Oh, meno male, temevo fosse svenuta! Si sente bene, signorina?
 
Angelina cercò di rispondere, ma qualcosa la bloccò. Improvvisamente sentì il cuore accelerare i battiti e arrossì: osservò bene il viso di Arthur Weasley, e avvenne qualcosa.
È quasi superfluo sottolineare che Arthur era evidentemente più anziano dei suoi splendidi figli, eppure…
Eppure, guardandolo, Angelina fece esperienza di una cosa che spesso e volentieri viene considerata una semplice leggenda metropolitana: il fascino dell’uomo maturo.
Arthur Weasley in gioventù era stato un bell’uomo, e quando incontrò Angelina aveva passato i cinquant’anni; tuttavia, pur se stempiato, trascurato e pieno di rughe accanto agli occhi e sulla fronte, emanava un tale charme che non si poteva rimanere indifferenti, a patto di essere buoni osservatori.
Angelina era una buona osservatrice.
 
Arthur: … Signorina, tutto bene?
Angelina: … ashgdfgfhshawwafff    *w*
Arthur: Poverina, dev’essere l’effetto della Smaterializzazione… Ehi, Bill, dammi una mano a portarla dentro!
 
Fecero entrare Angelina e la fecero accomodare nella prima sedia disponibile. Subito Molly si affaccendò per preparare qualcosa che la rinfrancasse, Bill iniziò a ronzarle attorno felicissimo di aver ritrovato la sua bella (se vi chiedete che fine ha fatto Fleur… avrete la risposta più tardi!) e Arthur si mise a confabulare in un angolo con Percy e Piton.
 
Arthur: Chi è questa ragazza? Ha l’aria parecchio sbattuta…
Percy: È una Babbana proveniente dall’Altro Mondo; Silente l’ha scelta per…
Piton: … usarla per punirci di qualcosa che abbiamo fatto, è evidente.
Percy: In verità il preside…
Piton: … ha pensato bene di farci sprecare tempo prendendo questa tizia, catapultandola nel nostro mondo e costringendoci a guidarla ovunque volesse andare.
Arthur: Ma… dite sul serio? Una Babbana vera?  In questa casa?! AAAHH! *prende macchina fotografica e pergamena* PRESTO! Devo farmi dire tuttotuttosubito di qualsiasicosariguardiilmondobabbano!
Piton: *a Percy* … ma è normale?
Percy: *sospirando* Purtroppo sì…
Piton: Improvvisamente non sei più il Weasley meno sopportabile…
 
 
Nel frattempo, Bill si stava occupando della sua adorata Angelina.
 
Bill: Tesoro, dolcezza, amore della mia vita! Stai bene? Sei ancora sconvolta, vero? Quei gaglioffi volevano costringerti a fare delle cose orribili… Per fortuna che siamo intervenuti noi, o meglio, io! *epic pose*
Angelina: *fissa Arthur e sbava in silenzio*
Bill: Oh, ma sai che sei semplicemente stupenda con questo abito? Sarebbe meraviglioso se, insomma… se volessi indossarlo per qualcun altro…
Angelina: *si volta e fissa Bill senza vederlo* … Eh? Cosdìc?
Bill: … scusa, non ho capito…
Angelina: *riprendendosi* Cosa dici?
Bill: Dicevo che sarebbe meraviglioso se tu indossassi questo vestito per un’altra occasione… ad esempio per un matrimonio con un Weasley…
Angelina: Perché, tua madre e tuo padre hanno divorziato?!
 
Bill non capì il senso di quelle parole, per cui insistette.
 
Bill: Vedi, da quando nella foresta i nostri sguardi si sono incatenati, ho capito che tu sola puoi essere la donna della mia vita! Per questo ho mollato Fleur, ho dato le dimissioni dal mio ruolo di Spezzaincantesimi , ho tolto l’orecchino a zanna e mi sono tagliato i capelli! *mostra la corta zazzera*
Angelina: *trattiene un urlo di orrore alla vista dei capelli corti di Bill*
Bill: E sai perché ho fatto tutto questo? Perché desidero essere l’uomo perfetto per te!  Tu sei così carina e a modo, e non volevo che pensassi di me che sono un rozzo zotico… Adesso invece sono un comune impiegato del Ministero e posso darti la vita dignitosa che meriti! Allora, vuoi sposarmi?
Angelina:
Bill:
Angelina: *schiaffeggia Bill*
Bill: AHIA!
Angelina: Come osi?! Vorresti dirmi che hai rinunciato a metà della tua figaggine perché pensavi che io non la meritassi? E perché hai mollato Fleur?! FLEUR! Eravate uno dei miei pairing preferiti! E che significa che non sei più uno Spezzaincantesimi? Vuoi forse diventare la copia di Weatherby?
Percy: Mi hai chiamato?
Angelina: NO! *rivolta di nuovo a Bill* Senti, lo so che i nostri sguardi si sono incatenati e blablabla, ma ora non posso sposarti. Credo di aver trovato il vero amore *o*
Bill: … con la A maiuscola o minuscola?
Angelina: Con la minuscola.
Bill: Oh, allora non è molto importante…
Angelina: Sì che lo è, è scritto in corsivo!
Bill: Ah… beh, allora non posso farci nulla…
 
Deluso e scornato, Bill andò a farsi un giro nel giardino della Tana, ammazzando qualche povero gnomo e pensando ad un modo per farsi ricrescere i capelli alla svelta. Angelina, invece, rimase sulla sedia ad osservare Arthur che parlava con Piton e Percy.
 
Arthur: Strabiliante! Incredibile!
Percy: Papà… mi stai mettendo in imbarazzo…
Piton: E dire che dovrebbe essere il contrario, Weatherby.
Arthur: Severus, pensi che si spaventerebbe se la fotografassi? Ai Babbani non dà fastidio, vero?
Piton: *con un principio di mal di testa*  Non più che sentire la tua voce, credo…
 
Tutto giulivo, Arthur si avvicinò finalmente ad Angelina, che se ne accorse e sbiancò.
 
Angelina: *tra sé* Oh cielo, eccolo! Per Rowena, sono sicuramente combinata malissimo… Come farò a conquistarlo?!
Arthur: Allora, signorina… Oh, scusi, non so nemmeno come si chiama…
Angelina: *cinguettando* Puoi chiamarmi come vuoi, caro…
Arthur: *imbarazzato* Ah, beh… immagino sia un nome Babbano. Dunque, signorina Comevuoi, deve sapere che io sono un grande appassionato della vostra cultura e…
Angelina: Ma io so tutto di te! Anche se ci sono un paio di cosette che approfondirei volentieri…
Arthur: *confuso* … insomma, sono un appassionato di Babbanologia, e vorrei saperne di più sul suo mondo! Come vivete? Quali sono le vostre tradizioni? È vero che i vostri cavalli ingrassano mangiando gli occhi dei padroni e che i vostri vicini hanno l’erba più verde?
Angelina: … cosa?
Arthur: Oh, e poi dovrà spiegarmi esattamente come diamine fanno i vostri aerei a volare! Sbattono le ali? C’è dentro un drago nascosto? E in questo caso non è pericoloso per i passeggeri?
 
Angelina deglutì. Che illusa che era stata! Arthur non sarebbe mai stato suo: si interessava a lei solo perché amava il mondo Babbano…
 
Arthur: Allora, signorina Comevuoi, potrebbe rispondermi?
Angelina: Io… io… BU-HUUUU!!! Non sei il mio Vero Amore! Sei solo un uomo maturo col fascino dell’uomo maturo, ma non potrai mai essere mio! BWAAAAAAHH!

E per sottolineare maggiormente la sua tragedia, Angelina fuggì al piano superiore della Tana.
 
Arthur: … immagino che non saprò mai come fanno gli aerei a star su…
Piton: *avvicinandosi* Si vive anche senza. Credo.
 
 
 
Angelina piangeva disperatamente e non si accorse di dove stava andando; salì le scale, attraversò un corridoio ed entrò nella prima stanza che trovò aperta.
Chiuse la porta, vi si appoggiò, sospirò forte, aprì gli occhi e…
 
 
Angelina: … TU?!






SUSPENSE! Cosa accadrà? Chi ha visto Angelina nella stanza? Forse - brrr! - Ginny che si depila le ascelle? Charlie che fa le flessioni? (Sè, magari...)
Scopritelo insieme a noi domani!!
Iurin e Ferao.
(...trovate l'errore nella riga precedente!
)

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Proposte ed interruzioni inopportune ***


Capitolo 7:
Proposte ed interruzioni inopportune
(le proposte o le interruzioni?)

 
Dato che Angelina si era catapultata nella prima stanza che aveva trovato durante la sua fuga, quando era scappata dal suo sogno d’amore infranto, non si era accorta di essere finita proprio in una delle innumerevoli camere da letto della Tana. E, dato che era una camera da letto, fu pressoché ovvio che trovò qualcuno spaparanzato da qualche parte. E infatti Angelina fu giustamente sconvolta nel notare chi si era ritrovata davanti. Il ragazzo – quello spaparanzato che stava facendo uscire gli occhi dalle orbite ad Angelina – ovviamente, si alzò subito in piedi.
 
Ragazzo: Tu sei la famosa Angelina, dunque! Non abbiamo ancora avuto modo di presentarci! *il ragazzo fece un sorriso smagliante* Io sono…
Angelina: Io lo so chi sei tu!! Tu sei… Aaah! Tu sei… George!
 
Il ragazzo, stranamente, guardò per un momento Angelina, senza dir nulla; sembrava, a guardarlo, quasi che tutte le sue rotelline (quelle nel suo cervello) stessero girando freneticamente.
 
Angelina: Aaaawww, tu non puoi capire quanto sono felice di incontrarti! Finalmente! Io saprò rendere giustizia a te, e a te soltanto! Non sarai più ‘il gemello di Fred’!
George: …Eh? Oh beh! Anch’io sono felice di conoscerti, allora, Angelina! Perché io – uhm – sì! Sì, sì! Sono George!
 
E poi fece un immenso sorriso, forse un po’ incerto, ma Angelina non ci stava neanche facendo caso, dato che, più che altro, era presa, fervente euforia, a notare in visibilio che…
 
Angelina: …Hai persino tutte e due le orecchie!! Wiiiii!
 
La ragazza aveva praticamente gli occhi a cuoricino, ma, di rimando, George la stava guardando molto perplesso.
 
George: Le orecchie? Certo che ho tutte e due le orecchie! Come… Cosa…
Angelina: Beh, io ero rimasta che Piton te ne aveva staccato uno, dato che ha una pessima et orribile mira, ma…
George: Piton ha staccato un orecchio a Geor… Cioè, a me?!?

E stavolta fu Angelina ad assumere uno sguardo perplesso, solo che poi, come era successo per Bill e le sue cicatrici-che-però-non-c’erano-più… fece spallucce e tornò in adorazione.
 
Angelina: Oh, non importa, George. Hai tutte e due le orecchie, ed è questo che consta! *di nuovo le vennero gli occhi a cuoricino (era leggermente inquietante, in realtà)* Non devi nemmeno provare a fare nessun trapianto di Orecchie Oblunghe! Aaaawww!
 
Insomma, Angelina si stava lentamente sbrodolando, ma, prima che si liquefacesse in una massa informe sul pavimento, successe qualcosa di veramente insolito. Avvadde infatti che George e Angelina… incatenarono i loro sguardi.
Sì, sì, era già successo con Bill. Ora però c’era qualcos’altro: anche se stavano in silenzio, a guardarsi negli occhi blu come il mare mosso all’inizio di Luglio, l’atmosfera non era tesa, o pesante. Era un’antica e potente magia, quella; era come se le loro anime entrassero in contatto, e unendosi danzassero il ballo della complicità, dell’attrazione fatale.
 
Voce di sottofondo: …AsAnTe SaNa CoCcO e BaNaNa…
George: Oh, Angelina, non puoi capire cosa mi stia succedendo in questo momento! Senti, c’è anche il nostro mostro, in soffitta, che canta, come fosse un segno del destino!
Angelina: In realtà questa voce che sento fa piuttosto paura, ma… No, io posso capire benissimo quello che provi, perché… Perché lo sento anch’io! Non percepisci quest’aria che c’è?
George: Oddio, ti giuro, cara Angelina, che non sono stato io!
 
Angelina rise squillante.
 
Angelina: Oh, no, dolce George, non preoccuparti per quello! Io mi riferivo a questa sensazione! È come se ci conoscessimo da sempre, come se…
George: …Come se fossimo fatti l’uno per l’altra?
 
Gli occhi di Angelina brillarono come il cielo stellato.
 
Angelina: Sì, è proprio questo!
George: Angelina, luce dei miei occhi, io credo… di essermi innamorato! E di te!

Angelina trattenne il fiato.
E nel frattempo, mentre parlavano, i nostri ragazzi non si erano quasi neanche accorti di essersi fatti sempre più vicini; si tenevano le mani, ormai, e quasi le punte dei loro nasi stavano per sfiorarsi. Solo che, proprio in quell’istante, la porta della stanza si aprì di botto, sorprendendo entrambi, così tanto da farli sobbalzare.
 
Ragazzo che interrompe la scena: Ehi fratello! Ma… oh. E voi due che state facendo?
 
George però non rispose, ma scatto in avanti, e buttò fuori dalla camera quello che non era altri che il proprio fratello gemello (!), e poi si appoggiò contro il legno con le spalle.
 
Angelina: …Chi era? Mi sembrava… Mi sembrava Fred! Ma sono riuscita a vederlo solo di sfuggita!
 
George aveva una faccia strana.
 
George: Sì, era… Fred. Ma ci ha interrotti, ecco perché l’ho buttato fuori! Dove… Dove eravamo rimasti, tesoro?
 
Angelina arrossì, a quelle parole, e cercando di rimanere calma si allungò in avanti, con le labbra protese verso il suo George. Quest’ultimo, però, chissà se volutamente o meno, non si avvicinò per niente ad Angelina, che, in pratica, rimase in quella posizione poco probabile.
Ma lei non ebbe neanche il tempo di imbarazzarsi per la posa appena assunta perché, sempre nell’atmosfera più sdolcinata possibile, George fece un gesto che lei mai si sarebbe aspettata: prese fiato… si mise in ginocchio di fronte a lei, eeeee…






E quindi? Angelina riuscirà a coronare finalmente il suo sogno d'amore?
Lo scopriremo domani!!!
IuRiN e FeRaO (la maiuscola è capitata u.u)

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Il Vero Amore ***


Attenzione! Ricordiamo a tutti che la storia è stupidamente demenziale ed è stata scritta proprio con lo scopo di risultare stupida e demenziale. Ci riserviamo il diritto di infilarci dentro qualsiasi scemenza possibile, comprese faccine, dialoghi tra gli asterischi e amenità simili.
Questo capitolo, poi, è esageratamente stupido, quindi... niente, volevamo solo avvertirvi.





Capitolo 8:
Il Vero Amore
(... più qualcuno che non vuol farsi i fatti suoi)




- … Etciù! - fece Percy al piano terra della Tana.
Piton: Ti prego, cerca dei modi un po’ più raffinati per attentare alla mia salute.
Percy: Scusi, professore… Devi essermi buscato qualcosa in quel maledetto boschetto. Non avrebbe una pozione per il raffreddore?
Piton: Oh, come no! Ho un sacco di medicine, proprio in questa tasca… assieme ai veleni.
Percy: Ehm… non importa, grazie lo stesso.
Arthur: Oh, andiamo, Perce! Non si rifiuta una gentilezza da parte di Severus! Prendi la medicina, dai, sennò chi la sente tua madre…
Piton:  Oh, sì, Weasley, prendi la medicina… *ghigna*
Percy:
 
 
 
 
Ma… cos’è ‘sta scena inutile? Dove sono Angelina e George? Maledizione, si è accesa la telecamera al piano terra! Perché nessuno sistema quei cavi schifosi?! Ci stiamo perdendo la parte più importante del capitolo! Dannazione, volete sistemare quel catorcio di telecamera e rimandarci la scena di prima?!
 
 
 
 
 
 
… Rieccoci qui, cari lettori! Siamo nella stanza dei gemelli, e sta accadendo qualcosa di topico!
 
Molly: Topi? In casa mia?! *brandisce ramazza*
 
… scusate, la regia ha di nuovo sbagliato ad attaccare il cavo della telecamera -.-
 
 
 
 
 
 
Dicevamo, rieccoci nella stanza dei gemelli: sul consunto tappeto che ricopre le assi rialzabili che nascondo l’ultimo esperimento di Fred e George, il suddetto George se ne sta inginocchiato davanti ad un’Angelina più emozionata che mai.
Insomma, mettetevi nei panni di costei: ha ricevuto una proposta di matrimonio dai Malfoy, una da Bill e sta per riceverne una terza dal suo Vero Amore… In effetti, è strano che non sia già svenuta!
 
George: Angelina, io non credevo che avrei mai trovato una come te… e invece sei proprio qui, nella mia camera da letto! Pensavo che avrei continuato a sognarti invano per tutta la vita…
Angelina: *tra sé* Oh, ma quanto è caro! E poetico! E romantico! Santo cielo, egli vale mille volte più di Bill, Arthur e i Malfoy messi assieme! *w*
George: … perché insomma, una come te non la si incontra spesso, e... beh, direi che se sono stato così fortunato a trovarti, forse dovrei fare in modo di non perderti mai più…
Angelina: *sempre tra sé* Oh, sta per chiedermelo! Lo sento! Lo so!
George: …quindi, mia adorata… probabilmente ti sembrerò affrettato, insistente, precipitoso, ma…
Angelina: SÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌ LO VOGLIOOOOOOO!!!!1!11!!1!unoundicicentoundici!!!
George: … scusa?
Angelina: Ohhhh! Questo è il mio compleanno più bello! WIIII! Sposerò George! Lo sposerò IO! SÌÌÌÌÌÌÌÌ!  *a George* Sapevo che tu sei il mio Vero Amore, l’ho sempre saputo! E ora ti ho trovato! E non ci lasceremo mai piùùù! *saltella*
George: ... spos-ah, ma certo! Sposarci! Ovvio che volevo proporti di sposarmi! *tra sé* Dannazione, devo trovarmi un’altra cavia per sperimentare quella nuova gabbia senza serratura…
Angelina: Oh, George, è meraviglioso! Ma ci sono così tante cose da preparare, da organizzare! A meno che… non facciamo una fuga d’ammore! Oh, è una splendida, splendida idea!
George: Ma… no, dai, io non potrei mai sposarmi senza la mia famiglia accanto! Sarebbe ingiusto nei loro confronti; voglio dire, sono il loro figlio preferito…
Angelina: Giusto, giusto… Oh, ma quanto sei caro!
 
I nostri piccioncini rimasero a tubare ancora per qualche minuto, mentre in soffitta il Ghoul vomitava arcobaleni per qualche inspiegabile ragione.
Nel frattempo, il gemello che era stato scacciato brutalmente dalla propria camera – e che per esclusione supponiamo essere Fred – era sceso al piano terra.
 
Fred: Ehilà, brava gente!
Piton: Oh, santo Basilisco… Ci mancava solo lui…
Arthur: Ehi, figliolo! Hai per caso visto la Babbana? È scappata via senza rispondere alle mie domande; ho pensato che avesse solo bisogno del bagno, ma è via da parecchi minuti e, beh, lo sai che le nostre tubature non sono il massimo dell’efficienza per le necessità di una certa portata…
Fred: *ci pensa su* Uhm… intendi dire quella tizia col vestito da sposa che si trova in camera mia e sta concupendo mio fratello? No, non l’ho vista.
Percy: *mettendo il viso tra le mani* Oh, ecco! Ci mancava solo che mi imparentassi con quella Babbana…
Piton: Vorrei dire che mi dispiace, ma… non ci riesco. Mi limiterò a sogghignare tutto soddisfatto. *sogghigna*
Arthur: Non capisco… se la Babbana è in bagno, perché sta concupendo tuo fratello?
Fred: Forse perché non si è portata dietro un libro da leggere?
Piton: Weasley, la qualità delle tue battute è decisamente calata, lo sai?
Molly: *entrando dalla cucina* Eccomi! Chi vuole del pasticcio di rognone?
 
Attratti dall’irresistibile afror-ehm, aroma del pasticcio di rognone di Molly, tutti i Weasley scattarono a sedere attorno al tavolo da pranzo; persino Bill dimenticò i suoi guai e balzò nel salotto da una finestra, subito seguito da Charlie e dal suo drago da compagnia, Pallino.
Gli unici a non sedersi furono il professor Piton e Percy.
Piton: Tu non mangi, Weasley?
Percy: Ho qualche problema con il rognone…
Piton: Sicuro che non sia lui ad avere problemi con te?
Percy: *confuso* No… sono io che ho dei problemi. Sa, quando avevo otto anni Fred mi fece cadere la forchetta, e mentre ero piegato per raccoglierla George prese il mio piatto di rognone e me l'infilò nei pantaloni… *rabbrividisce*
Piton: … siete… disgustosi.
 
Molly si affaccendò attorno al tavolo, riempiendo i piatti di tutti.
Molly:Ecco a te, Bill… Arthur… Charlie… QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON PORTARE IL DRAGO A TAVOLA?! Percy come al solito non mangia… Severus, vuoi qualcosa?
Piton: Morire. Ora.
Molly: *ignorandolo e rivolgendosi a Fred* Bene, manchi solo tu e… Dov’è tuo fratello?
Arthur: Oh, lo so io! È in bagno con la Babbana che ci sta otturando i tubi di scarico!
 
A sentir quello, Molly fece un gran sobbalzo e rovesciò parte del rognone in terra, per la somma felicità del drago Pallino.
Molly: C-come, scusa?
Bill: *cupo* Ah, bene. Ha già trovato con chi rimpiazzarmi. Alla faccia degli sguardi incatenati. *guarda Pallino, che ha la bocca piena di rognone* Non fidarti mai di una donna che fa fondere il suo sguardo col tuo, non è vero amore.
Pallino: Grunf! [Tradotto nel linguaggio umano: “Tranquillo amico, di solito sono io che faccio fondere le donne!”]
Molly: *a Fred* Ma è vero?! Quella tizia sta… sta…
Fred: *facendo spallucce* È possibile; magari dopo essersi divertiti in camera mia sono andati anche in bagno, chi può dirlo…
 
 
Ma i parenti non ebbero modo di fare altre congetture, perché in quel momento Angelina e George scesero baldanzosi dal piano di sopra.
Angelina: Cari Weasley… Oh, scusa, vuoi dirglielo tu?
George: No, tesoro, fai pure!
Angelina: Oh, va bene. Dicevo: cari Weasley, professor Piton e… drago?
Charlie: Puoi chiamarlo Pallino!
Pallino: Snort! [Trad.: “Toh, si parlava proprio di umane da fondere!”]
Angelina: … vabbè. Insomma, cari tutti, è con grande gioia che io e il qui presente George abbiamo deciso di…
Fred: Scusa, il qui presente chi?
 
Angelina voltò di scatto la testa verso l’autore dell’interruzione.
Angelina: Oh! Sei tu! E sei davvero vivo!!! Awwww, posso dire di avervi conosciuti davvero tutti, è bellissimo! Beh, lo so che per te sarà difficile lasciar andare tuo fratello, ma vedrai, sarai lo zio preferito dei nostri bambini, anzi, magari uno lo chiameremo come te! Non sei felice? Un piccolo Fred Weasley Junior!
Fred: *confuso, a George* Fred, ma che diavolo sta dicendo questa Babbana? Ed è vero che ha rotto le tubature del bagno?
 
 
Queste frasi lasciarono Angelina nello sgomento e nella confusione. Perché Fred chiamava George “Fred”? Perché al suo fianco George aveva iniziato a sghignazzare? Perché Pallino la guardava come se non desiderasse altro che arrostirla? Perché quel rognone puzzava in modo così osceno?
 
Potremmo farvi attendere un altro capitolo per le risposte, cari lettori…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
… ma non lo faremo.
 
Angelina: Cosa? Che significa? George, perché Fred ti chiama “Fred”?
 
George cercò di tornare serio. - Non lo so, dev’essersi confuso… Sai, noi spesso ci confondiamo, non è vero, Fred?
Il gemello strabuzzò gli occhi. - Fred, piantala, ho capito che vuoi fare il trucchetto dello scambio di nomi, ma…
- Scambio di nomi? Scambio di nomi?! - urlò Angelina esasperata. - Ma che diamine sta succedendo?
 
Piton: Già, Weasley, tu ci stai capendo qualcosa?
Percy: Non che mi interessi…
Piton: Per una volta concordo con te.
George: *rivolto a Fred* Avanti, fratello, non potevi proprio reggermi il gioco per altri due secondi? Stavo per ammogliarmi, cavolo!
Fred: Ma come, ammogliarti? Così, senza dirmi niente?
Molly: Ammogliarsi? Chi è che si ammoglia? Perché sono sempre l’ultima a sapere le cose? Nessuno mi rispetta qui dentro, ecco la verità!
Arthur: Se c’è un matrimonio, suppongo che dovrò sbrigarmi a riparare le tubature del bagno… altrimenti andrà a finire come al matrimonio di Bill…
George (che in realtà sarebbe Fred): Ovvio che te l’avrei detto! Ma la situazione era troppo bella: sai, questa Babbana pensava che io fossi te!
Molly: Io qui sono solo la serva di tutti, vero? Quella che stira, cucina, lava…
Fred (che sarebbe George): Pensava che tu fossi me? Quindi voleva sposare me?!
Arthur: *rivolto a Piton* Sai, c’era quel cugino francese di Fleur che… beh, io gli avevo detto di stare attento con i fagioli, ma lui proprio non voleva darmi retta, e così…
Piton: *NON celando il disgusto* Ma non mi dire…
Fred (quello che si è finto George fin adesso): Sì, penso che volesse sposare te. Non è figo? Vuole sposarti e nemmeno ti riconosce!
George (quello che pensavamo fosse Fred): Vorrei arrabbiarmi con te… ma non ci riesco. Dammi il cinque, fratello! Hai fregato la Babbana!
Molly: … rammenda, pulisce, toglie caccole dai nasi…
Angelina: ADESSO BASTA!
 
Il grido di Angelina sovrastò le mille discussioni sorte tra i Weasley. Per qualche secondo tutti guardarono la ragazza in perfetto silenzio (tranne Pallino che masticava rumorosamente il rognone di Charlie).
Angelina li fissò senza vederli, poi si voltò verso la porta e corse via, diretta in giardino.
 
 
 
È facile adesso indovinare i pensieri di questa dolce fanciulla: stava vivendo la giornata che aveva sempre sognato… e adesso, per colpa dei gemelli, era rovinata.
Santa Rowena… come aveva fatto a scambiare Fred per George? Tutto ciò era talmente umiliante da essere a stento concepibile! Che vergogna…
E la cosa peggiore è aver pensato che Fred fosse il mio Vero Amore… che stupida! È ovvio che non era davvero innamorato di me, voleva solo prendermi in giro! E George… di sicuro non vorrà nemmeno vedermi…
 
- Posso?
L’improvvisa voce alle sue spalle la fece sobbalzare. Si voltò, e vide avanzare uno dei gemelli.
 
Angelina: Dipende. Se sei Fred è meglio se stai alla larga da me.
Uno dei gemelli: Nah, per fortuna non lo sono. Certo, c’è una vaga rassomiglianza, ma lascia che ti dica una cosa: Fred è decisamente più grasso di me.
 
George attese che la ragazza rispondesse, o che almeno facesse un sorriso, ma niente. Doveva essere davvero giù di morale. E lui odiava le persone giù di morale.
 
George: Comunque… come ti chiami?
Angelina: *sospirando* Io… Angelina.
George: Piacere. Piton e Perce mi hanno raccontato di come sei arrivata qui eccetera… beh, cavolo, hai fatto un bel viaggio.
Angelina: Già.
George: Già.
 
Di nuovo silenzio. Uno gnomo saltellò lì vicino e fu abbrustolito da una fiammata di Pallino.
 
George: Senti, non prendertela per Fred. Sai com’è fatto, no?
Angelina: *con i lacrimoni agli occhi* L-lui mi ha… mi ha fatto credere di essere te, e… e io…
 
George tacque, pensando. Ad un certo punto gli tornò in mente qualcosa che Fred aveva blaterato poco prima.
George: *avvicinandosi ad Angelina* Senti… sai niente su una roba chiamata Vero Amore?
 
Angelina si volse a guardarlo, e per la prima volta i loro sguardi si incontrarono. E sì, di nuovo ci fu tutta la storia degli occhi incatenati e degli sguardi fusi (che vi risparmio per non far vomitare il povero Pallino…), ma stavolta fu diverso: perché quello che Angelina aveva sempre creduto era reale. George era il suo Vero Amore, lo era davvero!
 
Fu un vero e proprio Colpo Di Fulmine, con tanto di suono di campane – ma questo lo si potrebbe imputare al fatto che, secondo il fuso orario di Ottery St Catchpole era ormai mezzogiorno; George (quello vero, finalmente!!) ed Angelina rimasero a guardarsi, guardarsi e guardarsi, come se non volessero smettere mai.
 
Angelina: George…
George: Elena…
Angelina: ... scusa?
George:  Ehm... perdonami, errore del suggeritore.
Angelina: Oh, George… Tu mi…
George: Io ti…
 
 
Dietro di loro, non visti, erano apparsi tutti i Weasley più Piton e Pallino.
 
Molly: Ohhh… Il mio bambino è diventato grande…
Arthur: *bagnato fradicio* Vorrei sapere chi ha detto che le tubature erano otturate, maledizione! Ho fatto un lavoro a buffo!
Piton: *a parte, rivolto a Percy* Mi sfugge qualcosa…
Percy: Cosa, professore?
Piton: In tutto ciò… noi non avremmo dovuto portarla a Hogwarts da Silente?
Voce fuori campo: In effetti, Severus, mi chiedevo quand’è che te ne saresti ricordato.
 
Piton e Percy sobbalzarono, e si voltarono prontamente: alle loro spalle era apparso Silente in una tenuta piuttosto eccentrica.
Piton: *alzando un sopracciglio* … che diavolo ci fa vestito con un costume da coniglio?!
Silente: Pensavo che alla giovane Babbana avrebbe fatto piacere vedere qualcuno vestito secondo la sua cultura!
Piton: *non dice nulla, si limita a scuotere il capo e borbottare maledizioni*
Silente: *grattandosi un’orecchia da coniglio* Allora, che è successo? Perché non siete riusciti a tornare a Hogwarts?
 
Percy raccontò brevemente la sequela di avventure che avevano vissuto, interrotto a volte dalle battute caustiche di Piton. Alla fine del racconto, Silente annuì.
 
Silente: Ottimo, ottimo! Direi che abbiamo fatto passare proprio un bel compleanno alla signorina Angelina, non trovate?
Piton: *esasperato* Oh, SICURO! Che BEL compleanno, quello in cui si rischia di venire mangiati da un Troll, sposarsi con Draco, distruggere le tubature della Tana, suicidarsi per uno scherzo dei gemelli ed essere carbonizzati da un drago! Cielo, Silente, non hai un minimo di buonsenso?!
Silente: *non lo ascolta, impegnato com’è a cercare di saltellare come un coniglio*
Piton: … dovevo fare il giocatore di Gobbiglie come diceva mamma, altro che il professore…
Percy: Quindi, Preside, cosa vuole che facciamo adesso?
Silente: Bene, penso che la nostra ospite abbia già visto il meglio del nostro mondo…
Piton: Se si gira e la vede vedrà anche il peggio.
Silente: … quindi ritengo che la sua visita possa concludersi qui. Cosa ne pensate?
 
Percy e Piton si guardarono, poco convinti.
 
Piton: In realtà… Non saprei. Non ha ancora visto Hogwarts, né Diagon Alley…
Percy: … né Hogsmeade, né il Ministero…
Silente: Avete ragione. Beh, l’ho affidata alle vostre cure, quindi potete condurla dove volete e farle visitare ciò che volete.
 
Percy e Piton si guardarono di nuovo; forse fu perché, alla fin fine, durante tutte le traversie affrontate insieme si era creato tra loro una specie di legame, ma entrambi ebbero la stessa visione:
se avessero portato ancora Angelina in giro per il mondo magico, chissà cos’altro avrebbe combinato… si sarebbero trovati ad affrontare cose peggiori delle cacche di cinghiale, dei pavoni di Villa Malfoy e delle tubature rotte.
 
Percy: No.
Piton: Lei ha sempre ragione, preside. Va riportata a casa.
Percy: Assolutamente.
Piton: Ha bisogno di riposo…
Percy: … e di passare il resto del suo compleanno coi suoi cari.
Silente: Siete sicuri? Perché potreste sempre…
Percy&Piton: *disperati* SICURI! SICURI! SICURIIII! ç___ç
Silente: Oh, beh… d’accordo. Volete salutarla?
Piton: NO.
Percy: Non credo sia il caso. Vorremmo… ehm… evitare di rendere la sua partenza più straziante.
Silente: Capisco… Beh, e ritorno a casa sia!
 
 
Ignara di tutto, Angelina si trovava ormai tra le braccia di George (quello vero!), attendendo solo di ricevere finalmente il Vero Bacio del Vero Amore.
Era così bello quel momento, così felice… sembrava un sogno, ma non lo era!
I visi dei due ragazzi si avvicinarono, sempre di più…
 

*****OCCHIALI PROTETTIVI, ORA! E METTETE IN SALVO I BAMBINI!*****

 
Le labbra si toccarono, si incollarono, era impossibile capire dove iniziasse l’una e finisse l’altro. Fu un bacio vero, sincero, un bacio del Vero Amore. In quel momento gli unicorno volarono, i Troll e i Ghoul vomitarono arcobaleni, la campana di Ottery suonò di nuovo – era avanti di dieci minuti, Favolosi Fuochi d’Artificio Freddi del Dottor Filibuster furono sparati in aria da Fred e ingoiati prontamente da Pallino… fu il trionfo della gioia, della magia, dell’ammore…
 
 
 
 
 
 
… e dopo un secondo tutto era finito.
 










Ta-dahhhh! Le avventure di Angelina non sono ancora concluse: seguiteci ancora domani per scoprire l'epilogo di questa appassionante storia!
iurin e Ferao

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Capitolo 10
*** Epilogo: E tutti vissero felici e... Uh, CARAMELLE! ***


Epilogo:
E tutti vissero felici e…
… Uh, CARAMELLE! *w*

 
 
Angelina si ritrovò improvvisamente seduta per terra, sul tappeto in camera sua, con lo sguardo stralunato.
Che era successo?
Si guardò intorno, confusa. No… Non poteva essere tornata nel mondo reale! No! Stava per sposarsi con George, Santa Polenta! Non era giusto!
Doveva tornare indietro, prima che… Argh! Prima che magari sbucasse fuori l’altra Angelina! angelinajohnson, per la precisione! Non poteva permetterlo!
Così la nostra Angelina si mise subito in piedi, ed andò alla sua scrivania, sulla quale, ancora, giaceva tutto l’occorrente per il cucito. Cercò tra le stoffe, e alla fine trovò lo spillo che tempo prima aveva svolto il compito di Passaporta.
Lo prese in mano, sperando con tutto il suo cuoricino che la riportasse di nuovo indietro, ma nulla accadde. E così, leggermente presa nel panico, la ragazza fece un bel respiro, chiuse gli occhi, e… si punse un dito.

Angelina: Aaaaagjdhgkh!!

Il dolore era lancinante, ma se le fosse servito per tornare tra le braccia del suo George, l’avrebbe sopportato volentieri.
Eppure, nonostante i buoni propositi, non accadde un benemerito… nulla.
E lo sconforto iniziò a farsi sentire prepotentemente.

Angelina: Oh, no, com’è possibile?! Non è giusto! Buahahah! Il mio sogno d’Amore non è destino che si realizzi, allora! Buahahah! Oh, mondo crudele!!

Gli occhi di Angelina si riempirono di calde lacrime, e a quel unto stava proprio per scoppiare a piangere, quando la porta della sua camera si aprì.
Per un momento immagino che fosse il suo George, ma dovette subito cambiare idea.

Mamma di Angelina: Tesoro! Cos’è stato quel tonfo?
Angelina: Eh?

Ma come, era sparita da casa per tutto il giorno, in pratica, e sua madre non si era accorta di niente?

Angelina: Ma… Ma adesso mi parli di qualche tonfo?!
Mamma di Angelina: Beh, l’ho sentito solo adesso! Sei entrata in camera tua solo un quarto d’ora fa!
Angelina: …Eh?
Mamma di Angelina: Sicura di stare bene?

Ma quindi… Il tempo praticamente non era passato per niente?! Ma… Ma come era possibile?!
Oh beh… D’altronde ei era stata nel Mondo Magico, mica pizza e fichi! Di sicuro Silente aveva fatto in modo che nel suo, di mondo, nessuno si preoccupasse per lei. Ma a proposito… Silente lei non l’aveva manco visto! Che disdetta… E il suo George? Oh, il suo Vero Amore!! Che tristezza…

Mamma di Angelina: Beh, vuoi fare una pausa, Angy? Di là ho le caramelle, ne vuoi un po’?

Dopo un momento di silenzio…

Angelina: …caramelle!! *w*

E così la ragazza si tirò su in piedi e seguì la madre, pronta per uno spuntino coi fiocchi.
In quanto a George…
Angelina non poteva fare altro se non rassegnarsi… La Passaporta non funzionava più, e lei non aveva altri mezzi per poter viaggiare in un’altra dimensione. Doveva prenderla con filosofia, e piano piano ci sarebbe anche riuscita, sì! Ne era convinta!
D’altronde anche George sicuramente stava male come lei, in quel momento… E anche se non avrebbero potuto vedersi più, era sicura che anche lui, come lei, non avrebbe mai dimenticato il loro intenso momento di Amore!
 
 
 



 
Da qualche parte che non è qui, in un mondo che non è il nostro ma gli assomiglia moltissimo, due giovani dai capelli rossi sedevano sulla soglia della loro casa.
 
Fred: Ehi, fratello… Se avessi saputo che la Babbana era il tuo Vero Amore e che sarebbe sparita così presto, te l’avrei lasciata spupazzare fin da subito.
George: Nah, non ci pensare. Come scherzo non era male. Pensa se l’avessi portata all’altare e AL MOMENTO del matrimonio le avessi rivelato che non eri me ma te!
Fred: Il mio intento in effetti era quello. Sarebbe stato…
Fred&George: … fighissimo!
Fred: Nessun rancore, quindi?
 
George ci pensò su. Sentiva di aver condiviso qualcosa di fondamentale, con Angelina. Quell’istante in cui si erano guardati, amati e baciati era e sarebbe sempre stato il momento più importante della sua vita.
Però… valeva davvero la pena essere arrabbiato con suo fratello per quello?
 
George: No, nessun rancore. Però…
Fred: Cosa?
George: Sta di fatto che adesso sono di nuovo maledettamente single, per Godric!
Fred: Oh, beh, che ci vuoi fare. Senti, stasera esco con Katie, vuoi venire anche tu? Credo ci siano anche Oliver, Alicia Spinnet e Angelina Johnson…
 
George ebbe un sussulto; guardò il fratello con occhi sgranati, ed ebbe un’illuminazione.
 
George: Io… sì, credo che verrò volentieri con te, Katie e Angelina…
 
Ridendo, i due ragazzi rientrarono alla Tana, con l’intento di ripulire una chiazza di vomito color arcobaleno prodotta dal Ghoul in soffitta.
 
 
 
 
Piton: È in assoluto il peggior finale che si poteva ideare.
Percy: Ha dannatamente ragione! Insomma, finisce così?!
Voce fuori campo: Certo.
Percy: Ma… ma NO! Volete davvero deludere tutte le persone che ci hanno seguito finora?
Piton: Soprattutto, pensavate di concludere la storia senza parlare ancora di noi? Dopo tutto quello che abbiamo fatto?
Voce fuori campo: Silenzio. CHI è che decide qui? Voi due?
Percy&Piton: *sospirando* No.
Voce fuori campo: E allora CHI?
Piton&Percy: *rassegnati* Voi due, Supreme Signore.
Voce fuori campo: Molto bene. E se  noi diciamo che questa è la fine, voi che fate?
Percy&Piton: Sigh… Accettiamo senza discutere.
Voce fuori campo: Bravi i nostri ragazzi! Adesso alzate bene quel cartello con la scritta “FINE”, così possono vederlo tutti!
Piton&Percy: Va bene… Sigh.
 

 
 
 
 
 

FINE!























Ed eccoci, finalmente, al tanto sospirato epilogo!
Siamo felici e sorprese del successo che ha avuto questa storia (che ha avuto 4 preferitori, 1 ricordatore e 16 seguitori!), anche e soprattutto perché non pensavamo che sarebbe potuta piacere a qualcuno che non fosse Charme. Grazie!
Ribadiamo i nostri auguroni alla suddetta Charme (*w*) e i nostri ringraziamenti a tutti voi che avete letto e commentato!

Grazie mille a tutti,
Iurin e ferao

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