Wake up America.

di nialere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo. ***
Capitolo 2: *** 2. capitolo uno ***
Capitolo 3: *** 3. capitolo due. ***
Capitolo 4: *** 4. capitolo tre ***
Capitolo 5: *** 5. capitolo quattro ***



Capitolo 1
*** prologo. ***


Wake up america.
1. prologo.

Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Here, Here, Here
I wish you were here

-Avril Lavigne, I Wish you were here.
 
- Let me hear you say hey hey hey.
Alright, now let me hear you say hey hey ho.
I hate it when a guy doesn't get the door- canticchiava Jane mettendo le mani sul piano forte
- di nuovo in fissa per Avril?- le chiese il migliore amico abbracciandola
- dai lasciami andare- rise tra le braccia del ragazzo
- non ti lascio andare facilmente, e questo lo sai- rispose stringendola a se
- com'è tutto questo affetto? Che hai rotto? Lo sai che papà ti mena vero?- sorrise giocando con un suo riccio
- non ho fatto nulla tranquilla- rideva divertito per poi diventare improvvisamente serio
- non dirmi quello che sto pensando- cercò di essere seria - hai messo incinta la vicina?!- urlò Jane scoppiando a ridere
- no, Jey... Sai che siamo arrivati in finale di x-factor ma non abbiamo vinto giusto?- le chiese e lei annuisce reggendo il suo sguardo - ecco, domani devo partire. La casa discografica EMI ci ha ingaggiato e quindi... non potrò più stare qui.- sussurra stringendola al suo petto
- dimmi che scherzi- sussurrò la mora con un filo di voce
- sfortunatamente no...- continua lui baciandole dolcemente la fronte. Lei rimase zitta e così senza dire niente incominciò a respirare a pieni polmoni il suo profumo e pianse silenziosamente. Quel giorno assaporarono ogni attimo che passava.  

After 2 years...
- oggi hai il tavolo numero 6. Il nostro detto è...?-  domandò il direttore della ragazza, un uomo sui 50 anni, porgendole i menu
- Il cliente ha sempre ragione- sbuffò Jane sistemandosi la coda di cavallo
- ricordati anche che il nostro è...- non lo lascia finire che completò la frase
- è un ristorante di lusso, precisamente il The Cliff, il più famoso in tutto il Regno Unito- gli fa il verso sorridendo
- ringrazia dio che sono tuo padre, senno a quest'ora già ti avevo licenziata- borbottava il direttore, il padre
- si, si- risponse non curandosi di quello che ha detto.

Camminò tra i tavoli rivolgendo sorrisi ai clienti e poi arrivò al loro tavolo e guardò i cinque ragazzi e le due ragazze. Sorrise e mentre guardava le due ragazze incontrò lo sguardo di uno dei ragazzi. Aveva gli occhi verdi e i capelli ricci ma ribelli.
Cazzo. Non puteva essere lui.
Si bloccò fissando quel ragazzo.
Lui. Il ragazzo che tempo prima era il suo migliore amico era qui, davanti a lei, dopo anni di assenza.
- Benvenuti al The Cliff, che desiderate ordinare?- domandò prendendo in mano il block notes e abbassò immediatamente il viso cercando di non incontrare lo sguardo di Harry
- allora volevamo, 3 cape sante e 3 aragoste e poi del vino bianco. Il più buono che avete- rispose il ragazzo moro indirizzandole un sorriso a 369 denti
- bene. Grazie mille- sorrise la ragazza e prendendo i menu si girò per andarsene quando si sentì presa per un polso
Dio era sicura che fosse lui. Si era ricordato di lei, finalmente. Mi era mancato; ora si sarebbe girata e lo avrebbe abbracciato stringendolo forte al petto e lo avrebbe spupazzo.
Si girò e il suo sorriso stampato in volto si cancellò. Davanti a lei si trovo Kiara, la sua amica, aveva il viso pallido.
- che cazzo è successo?- chiese Jane quasi urlando mentre tutto il ristorante si girò per guardarle
- Jane io...- Kiara cercò di finire la frase ma il direttore/padre arrivò accanto alle due ragazze e prese Jane per un braccio trascinandola via dalla sala principale
- che cosa diavolo ti viene in mente. Spiegami!- urlò il padre incazzato nero.
- Pà non hai visto com'era pallida Kià eh?!- urlò la ragazza dimenandomi e cercò di svicolare dalla presa del padre
- torna a lavorare. Con lei ci parli a casa.- continuò strappandole l'ordinazione dalle mani
- si...- sussurrò e tornò in sala 
Sbuffò, alzò lo sguardo e si ritrovò Harry che sorride. Si avvicinò lentamente al suo viso regalandole il sorriso più bello che avesse mai visto e prese un profondo respiro. Sicuramente le avrebbe detto qualcosa d’importante.  



Salve a tutte :3
Questa è una nuova fanfiction (mi sento capitan ovvio LOL).
Spero che sia di vostro gradimento e anche se non lo è lasciate un piccolo commentino; Fatemi crescere l'autostima #SputtanamentoOn (?)
Accetto ogni tipo di critica. Visto che senno non postavo questa storia u.u
Ora vi lascio; Buona lettura (:
Kiss, Valerie  


 

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Capitolo 2
*** 2. capitolo uno ***


Wake up america.
2. the end.

And in the end
the love you take
is equal to the love you make
-The Beatles, The End


 
- scusa? Dov'è il bagno?- domandò il riccio sorridendo il ragazzo riccio
- oh, si... Lungo il corridoio la prima porta a destra.- risponde la ragazza rimanendo delusa dalla sua domanda.
Sicuramente Jane si aspettava un: " Dio Jane? Sei tu?! Mi sei mancata da morire." e cose del genere; invece Harry aveva fatto una stupida domanda che l'aveva spiazzata.
Sospirò e cercò di concentrarmi sul lavoro. Prese il vino dalla cantina, un vino di prima qualità, e lo portò a tavola versandolo nei bicchieri.
- scusa, ci siamo dimenticati di ordinare un insalata- esclamò un ragazzo biondo che la ipnotizzò con i suoi occhi color ghiaccio
- allora un'insalata semplice? Senza pollo o pesce di prima qualità?- domandò Jane guardando la ragazza mora con un sorriso tirato
- no. Grazie comunque.- sorrise cordialmente lei
- non si preoccupi. Grazie a lei.- sorrise e appena si girò smise di usare il suo sorriso tirato e portò l'ordinazione in cucina

Mentre aspettava che i piatti uscissero dalla cucina la mora uscì a fumarsi una sigaretta; si poggio sul muro di mattoni freddo e chiuse gli occhi. Dopo un nanosecondo sentì una voce squillante farsi sem0pre più vicina. La ragazza aprì di scatto gli occhi e vide una chioma bionda spuntare fuori dal ristorante con un cellulare in mano.
- tranquillo amore, domani Harry mi porta a comprare una borsa di Louis Vuitton al centro - sta un secondo zitta e si guarda intorno- Si, si. Amo solo te, lui lo uso. Finche ne ho la possibilità. Ora vado; a dopo, ti amo- sussurrò la bionda sorridendo
Jane buttò la sigaretta a terra incazzata nera e rientrò nel locale. Dopo 10 minuti i piatti, finalmente, uscirono dalla cucina.
Appena arrivò davanti al tavolo la ragazza sorrise per un secondo beffarda e "casualmente" rovesciò l'aragosta addosso alla ragazza bionda tinta.
- scusi! Non lo volevo fare- la ragazza fece la finta preoccupata
- statti ferma! Questo vestito l'ho pagato più di quanto vali tu!- urlò l'oca giuliva facendo girare tutto il ristorante a guardarli
- ehi... Capisco tutto quello che ti pare ma, questo non lo devi dire.- le sorrideva strafottente
- e io te lo dico l'urida schiavetta- continuò lei alzandosi dal posto
- tieni al tuo bel nasino?- annuii guardando la cameriera - ecco, ti conviene stare zitta perché senno ti do un destro e te lo rompo- si mise a due centimetri da lei e la guardò
- lurida puttana...- sussurrò la bionda mentre abbassava il viso
- come?! Hai superato il limite- la camerirera alzò il braccio destro e chiuse la mano in un pugno. Aveva l'adrenalina che circolava nel corpo, le sue pupille si erano leggermente dilatate.
Vide che la cornacchia la guarda terrorizzata. La guardò e prese bene la mira. Le stava per scagliare un pugno in faccia ma la voce potente del padre, non che direttore del ristorante, la fermò.
- Jane che diavolo stai facendo? Lavoro sospeso per un mese... Fuori, ORA!- urlò l'uomo per poi scusarsi con tutti i clienti
Guardò la ragazza che era terrorizzata e buttò a terra il grembiule con disgusto. Subito dopo andò nello spogliatoio si cambiò e poi uscì fregandosene del ragazzo riccio che parlava con il padre
- Jay!- urlò Harry uscendo dal negozio.
Sorrise emozionata; erano da due fottuti anni che non sentiva quel nomignolo. Si girò e con gli occhi lucidi guardò quel fantastico ragazzo che ormai era a pochi metri da lei.
- Hazza, la tua bionda ti sta usando.- sussurrò guardandolo. Il sorriso del ragazzo scomparse lasciando spazio ad un espressione incredula. 



Eccomi con il primo e vero capitolo :3
 Ringrazio @Cami1D per aver lasciato anche una piccola recensione (:
Beh, spero che questo capitolo venga notato e beh... Lasciate un commentino, serve per sostenere il mio cervello (?)
Ora vi lascio leggere v.v
P.s. Scusate se il capitolo è corto ma in questi giorni la scuola mi sta succhiando tutte le idee e l'energia che ho. Scusatemi veramente.
PeaceandLove <3

 

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Capitolo 3
*** 3. capitolo due. ***


Wake up america.
3. same mistakes.

 
 
Wake up, we both need to wake up
Maybe if we face up to this
We can make it through this
Closer, maybe we’ll be closer
Stronger than we were before
It made this something more, yeah.

 
-One Direction, same mistakes.
 

- non è vero…- sussurrò il ragazzo riccio
- te lo giuro sul nostro legame, sulla mia vita. Su tutto quello che abbiamo passato- continuò la ragazza con gli occhi che le pizzicavano ai lati. Sapeva che il ragazzo non lo avrebbe mai accettato.
- non ci credo! Non voglio credere alle tue parole- continuava a urlare Harry mentre in lontananza si vedevano i suoi amici
- dio Hazza… IO TENGO A TE PIU' DELLA MIA STESSA VITA!- urlò la ragazza esausta
- NO. sei cambiata cazzo! Dio, vattene! Sei un egoista!- urlò Harry guardando la ragazza in lacrime
- c-cosa?! IO SONO CAMBIATA EH? E TU? TUTTO IL TUO “POTERE” NON MI RIDARA’ IL MIO HAZZA INDIETRO, NON MI DARA’ INDIETRO IL RAGAZZO DOLCE CON CUI HO FATTO L’AMORE- urlò la ragazza correndo in macchina con in sottofondo i suoi singhiozzi
- E IO RIVOGLIO QUELLA RAGAZZA DI CUI MI ERO INNAMORATO. FOTTUTAMENTE INNAMORATO!- urlò il moro guardandola negli occhi
Aveva sentito bene? Lui le aveva detto che si era innamorato di lei, della sua Jay? No, no, tutto quello che stava per accadere era tutto uno sbaglio
Rimase un'attimo ferma e poi lo guardo. La ragazza non sapeva che fare. Troppi flashback le tornavano alla mente. Il loro primo incontro, la loro prima litigata e tutte le altre cose che avevano fatto nell'arco di tutti quegli anni.
- JAN…- non volle sentire. Chiuse con violenza la portiera e con le lacrime agli occhi sfrecciò verso l’ospedale
Si, l’ospedale. Quando era in quello stato correva sempre in ospedale. Da quelli che lei definiva: “i suoi angeli protettori”, quei bambini la mettevano sempre di buon umore; con i loro sorrisi la sua giornata si colorava.
E finalmente la sua idea di passare una giornata con quei bambini si realizzò. Quel giorno avrebbero venduto biscotti per ricevere fondi.
 
- dai rospi, non perdete tempo e andiamo a suonare a tutte le case di questo isolato- sorrise Jane tenendo la piccola mano di Jake.
Era circondata da bambini, tutti bambini usciti dal Sant. Helena Hospital per un solo giorno. Erano fuori dal reparto pediatria, tutti questi piccoli bambini erano infetti da malattie diverse.  Ma tutti quei piccoli doni del cielo vanno avanti con un sorriso stampato su quelle dolci labbra.
Stiavano camminando lungo una grande strada, tutti che ridono, scherzano, che si abbracciano e che si scambiano piccoli e teneri baci sulle guance.
- signorina...- sussurra la voce flebile di Kendra, mi tira per il lambo dei jeans - senti... Domani andiamo da Justin vero?- continua con gli occhi che le brillano
- certo piccolina. Domani andremo da Justin e gli farete tutte le domande che volete!- risponde dolcemente la ragazza che si fermo davanti ad una villa.
Prende in braccio Michel e tra le risate degli altri bimbi suona il campanello.
Aspettarono qualche secondo e una donna sui 50 anni ci apre. Era una donna molto elegante, lo si vedeva dal suo portamento
- salve signora. Le volevamo vendere i nostri biscotti…- sussurra molto timidamente Jason nascondendosi tra le gambe della mora
- oh piccolo, come sei carino…- sorride la donna mettendosi in ginocchio per arrivare davanti al viso del bambino
- i soldi che lei donerà per questi biscotti sono tutto a scopo benefico, per trovare una cura contro il cancro- sorrise cordialmente alla signora che guardava i bambini con gli occhi lucidi
- certo che prendo i vostri biscotti. Tieni 30£- sorrise porgendole i soldi
- oddio grazie, sta facendo tanto per il nostro reparto. Farò il suo nome ai dottori- sorrise a 32 denti e fece ringraziare tutti i bambini.
- signora, i biscotti- urlò Louis correndo davanti la porta della casa, il bambino a cui Jane era veramente affezionata. No, non è il nostro Louis Tomlinson tranquille.
- oh grazie!- sorride la signora mora dando un bacino sulla piccola e paffuta guancia di Louis e prende i biscotti
- grazie ancora- sussurrò prendendo Louis e Michel per mano
- grazie a te per aiutare questi bambini- sussurrò la donna e si chiude la porta alla spalle
 
- guarda che bella casa! E guarda quante bambine che urlano- sorrise Jennifer emozionata
- piccoli, qui forse ci abitano dei signori famosi.- Jane guardò le ragazze che urlano come forsennate, le sembravano… Matte?
- che significa famosi- chiese un’altra bambina con una bandana in testa. Era calva, la chemio terapia le stava distruggendo ma lei continua a sorridere alla vita; sapendo quello che le stava accadendo
- quando una determina persona viene amata e ammirata da tante altre… Come Justin oppure come voi- sorrise la mora prendendola in braccio
- n-noi siamo famosi?!- tossisce Troy stringendosi nel piccolo cappottino
- certo che siete famosi!- sorrise ancora mettendola a terra. – dai citofona- sussurrò all’orecchio di Kendra
- ragazze; OH MIO DIO E’ APPENA USCITO ZAYN MALIK. E’ CON LA MACCHINA- tutte le ragazze si girano e mi guardano con gli occhi spalancati – VI GIURO!-
- dov’è andata?!- le domandarono tra le urla isteriche
- li.- indicò la strada davanti a se non sapendo dove portava
- grazie!- urlò una ragazza bionda correndo in quella direzione con tutta la sua banda alle spalle
 
- JANE, JANE! LUI E’… E’ LOUIS TOMLINSON!- urlò Louis ammirandolo
- e lui è HARRY STYLES!- urlò Jennifer abbracciando istintivamente la gamba di Harry
- oh…- tutto quello che le uscì dalla bocca in quel momento era questo. Un semplice rumorino.  Abbassò lo sguardo e prendo in braccio Michel sorrise
- signori, possiamo vendervi i nostri biscotti?!- urlò Jason lievemente eccitato
- JANE LUI E’ L’ORSACCHIOTTO NIALL HORAN- urlò subito dopo Kendra saltando in braccio a Niall
- ehm, salve, noi siamo… Ehm…- sussurrò Michel cercando di dire una frase di senso compiuto. Ma arrossendo si nascose nell’incavo della ragazza
- loro sono i bambini del reparto pediatria del St. Helena Hospital, stanno vendendo i loro biscotti per aiutare l’ospedale con le ricerche- continuò la ragazza accarezzando la testolina del bambino
- oh… Certo che vi aiutiamo!- urlò Niall facendo saltare la piccola tra le sue braccia
Harry guardava la mora davanti a lui, era possibile che avesse detto tutte quelle brutte cose? Forse era stato tutto un brutto sogno. Come si poteva dire che quella era una ragazza  egoista? Si pentì di tutto quello che aveva detto.
Così dopo aver pensato e guardato negli occhi scuri della ragazza prese una decisione, quella sera avrebbero passato una serata soli. Come ai vecchi tempi.

Hi guys! <3
Eccomi qui!
SCUSATE PER IL MEGA-RITARDO çwç
Ma le ultime due settimane di scuola non sono stressanti. NOOOOOOO, di più infatti AHAHAHAHHA
Che pensate di questa idea? Volevo dedicare un pensiero a quei piccoli bambini che soffrono di malattie. Pensare che dei bambini vivono la propria vita tra ospedale/casa o casa/ospedale mi fa stare male.
Ora vi lascio che domani ho scuola DD:
P.s. questo colore non vi ricorda una carota? Ogni collegamento è puramente casuale (??) AHAHHAH 
Kiss baby **

Valeriee.

 

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Capitolo 4
*** 4. capitolo tre ***


Salve gente!
Vi prego leggete questa... non so come chiamarlo.  Vabbè, questo è un'avvertimento.
Se non commentate i prossimi due capitoli cancello la FF, io ci tengo molto ma se nessuno se la fila tanto vale cancellarla. Quindi vi prego lasciate una piccola recensione anche:" Ciao, fa letteralmente schifo questa ff. Ma vai a fare qualcosa di utile." Lo accetto, anzi mi aiuterebbe a scrivere meglio.
QUINDI VI PREGO IN GINOCCHIO, LASCIATE UNA RECENSIONE.

Grazie per aver letto.
Valeriee




Wake up america.
4. someone like you.

Don't forget me, I beg,
I remember you said,
Sometimes it lasts in love,
But sometimes it hurts instead
-Adele, someone like you
 

- grazie mille- sussurrò la ragazza prendendo i soldi che le tendeva Louis
- grazie a te, grazie di esistere- rispose subito Harry non rendendosi conto di quello che gli era appena uscito dalla bocca
- prego?- domandò la ragazza alzando il sopracciglio
Che stava succedendo a quel ragazzo? Perché era lunatico nei suoi confronti? La mora continuava a farsi delle domande. Stava torturando i suoi neuroni. Gli ultimi sani che le rimanevano.
- grazie di, ehm, esserci- svicolò il ragazzo cercando di avere un tono deciso. Ma le sue guance avevano un colore sul rosso opaco erano bordeaux.
- ora… Forse è meglio che andiamo.- guardò i bambini e sorrise dolcemente.
Quel sorriso fece perdere la testa ad Harry. Quella ragazza era perfetta, in ogni modo il suo orgoglio gli impediva di fare il primo passo.
- Lou, dai sono le 7 di sera. Mamma ti sta aspettando- sussurrò Jane
- ma mia mamma sta a casa sua.- rispose Louis Tomlinson alzando le sopracciglia
- non tu Louis, lui- rise appena chinandosi verso il bambino
- ti chiami Louis?- domandò Louis chinandosi accanto alla ragazza
-s… si!- rispose il bambino coprendosi il viso con le manine
- allora Louis, ora di a tutti i tuoi amichetti di aspettare qui noi vi daremo dei regali.- rispose Niall posando a terra Kendra e prendendo per le braccia gli altri due ragazzi corse in salotto.
La ragazza si guardava intorno, come se fosse spaesata. Poi improvvisamente un flashback le riempì la mente.

3 years ago
Entrarono in casa e buttarono tutto a terra. Le giacche, le borse e tutte le cose che gli ingombravano.
Si stavano baciando con foga, si tenevano stretti. Così stretti che attraverso i vestiti si potevano sentire i loro cuori che battevano come tamburi.
Senza staccare le labbra da quelle della ragazza camminarono verso la stanza. Ormai erano entrati nella stanza e Jane butto il ragazzo sul letto e si mise a cavalcioni su di lui. Sorrideva maliziosa, era pronta. Voleva che la sua volta fosse con lui e non con uno sconosciuto, non con il primo che capitava ma lo voleva fare con Harold Edward Styles.
Si scambiavano baci un po’ su tutto il corpo finche gli indumenti incominciarono ad essere ingombranti. Così si spogliarono. Non erano imbarazzati, tutti e due si sentivano a loro agio e sorridevano. Si amavano e erano sicuri che il loro amore non sarebbe mai finito.
- Harry! F-forse non è la cosa giusta- sussurrava Jane tendo le mani nei ricci ribelli del ragazzo
- Jay, tranquilla. Se ti faccio male me lo dici mh?- sorrise il riccio dandole un dolce bacio sulle labbra
E così dopo svariati momenti di dolcezza i loro corpi diventarono uno solo.
Fine flashback

- Jane?- domandò ripetutamente Liam passando la mano davanti gli occhi della ragazza
- eh? Oh si scusatemi- rispose lei in un sussurro
- mamma mi aspetta dai Jane- urlò Kendra triandola per una gamba
- ora andiamo. Forza pronti a tornare dalle mamme?- urlò lei sorridendo
- SIIII!- risposero tutti i bambini in coro
- grazie mille ragazzi. Ci sentiamo- così prese Jason per mano e si avviò lungo il vialetto.
Harry la guardava, non sapeva che fare; andare o no? Questo era il problema.
- vai Harry…- gli sussurrò Louis capendo quello che voleva fare
Prese un respiro profondo e poi corse vero la ragazza
- Jay! Jay… senti… che ne dice se usciamo questa sera? Come ai vecchi tempi- domandò con il fiatone
- mmmmh… se papà non scoccia perché no?- Jane prese una pausa e lo guardò – alle 20 sotto casa mia- e così se ne andò lasciando un sorriso da ebete stampato sulle labbra di Harry

- 20.30 Piccadilly Circus
Jane riuscì a convincere il padre e così erano giunti a Piccadilly Circus, il posto che amava.
Stavano parlando di quello che gli era capitato in quegli anni in cui non si erano visti. Poi, la pioggia incominciò a cadere a terra e più passavano i minuti e più le gocce d’acqua diventavano grandi.
Correvano sotto la pioggia. Ormai erano bagnati fradici, lei rideva a crepa pelle lui invece ascoltava la ristata della ragazza.
Era melodiosa, assomigliava al canto degli usignoli in primavera.
- vieni qui!- gli urlò la ragazza mettendosi al centro della strada
- sei matta?!- urlò lui allarmato
- ehy, guarda che con tutta quest’acqua di macchine non ci sono. E poi questa strada è solo per i pedoni- rise lei girando in tondo.
Si stava divertendo. Jane aveva sempre amato la pioggia, si divertiva a saltare nelle pozzanghere o a bagnarsi tutta. E lui si divertiva a guardarla sorridere e giocare, da quando erano piccoli lui aveva capito che quella ragazza doveva far parte della sua vita; gli aveva rubato il cuore dalla prima volta che si erano incontrati.
Continuavano a guardarsi a vicenda, lei era spensierata, non pensava a quello che poteva accadere tra di loro.
Invece lui stava aspettando il momento giusto per darle un bacio, ma non un bacio insignificante, senza sentimenti; no. Lui le voleva dare IL bacio.
Quel bacio che si scambiavano quando erano due fidanzati. Jane lo iniziò a guardare. Forse i sentimenti di un tempo non erano cambiati, o forse si. Era in confusione. La sua testa e i suoi pensieri erano confusi.
- Jay…- sussurrò Harry sulle sue labbra
- H-Hazza- disse lei con un filo di voce.
Si guardarono a fondo negli occhi per ritrovare i bambini che erano un tempo, per ritrovare tutti i veri sentimenti che c’erano tra loro. Lei abbassò istintivamente il viso nascondendo le guance rosse, era in imbarazzo; I loro visi erano troppo vicini. Erano pericolosamente vicini.
La pioggia batteva forte e loro erano lì. In mezzo ad una strada deserta. Cose da pazzi.
Lui le alzò delicatamente il viso con due dita e la fissò dritto negli occhi e poi spostò gli occhi sulle sue labbra rosee.
Le loro labbra si incomiciavano a sfiorare, Harry chiuse gli occhi e Jane prese un profondo respiro e si tirò indietro, era a corto di fiato. Si lo amava più della sua stessa vita, ma dopo quello che le aveva detto aveva molto paura di quello che potesse accadere tra loro.
Perché lo aveva fatto? Continuava a chiedersi il ragazzo guardandola negli occhi.

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Capitolo 5
*** 5. capitolo quattro ***


Salve gente!
Dopo mesi e mesi sono tornata. Domani ho l'esame, quindi vi prego chi vuole può uccidermi (?)
okey no. lol 
Ci ho messo l'anima in questo capitolo, l'estate mi viene voglia di scrivere. Che cosa strana lol
No vabbè ora vi lascio leggere.
GRAZIE A TUTTI. SIA PER CHI LEGGE, METTE TRA LE SEGUITE E ANCHE PER CHI RECENSISCE.
PERO' VI PREGO SEMPRE IN GINOCCHIO, LASCIATE UNA RECENSIONE, ANCHE PICCOLA. 




Take me by the hand
take me somewhere new
I dont know who you are

Wake up america.
5. I'm with you.

 
       
- s... scusa.- sussurrò il riccio abbassando il viso
- ...- Jane prese un profondo respiro e guardò il cielo - scusami tu.- sussurrò a sua volta.
Le novole erano nere, il solo non riusciva a far risplendre tutta la bellezza dei sui raggi.
Le starde erano deserte. E sicuramente tra poche ore si sarebbe scatenato un bel temporale.
- senti... che ne dici di andare... mh... ehm...- Harry si grattò la testa alzando appena lo sguardo - a casa mia. Sempre se non ci sono problemi.- sorrise facendo un passo verso di lei
- penso che.. non ci sia nessun problema. Chiamo a casa...- Jane tirò fuori il cellulare dalla borsa e si allontanò di qualche passo per poter parlare con il padre
Harry invece tirò fuori il cellulare e chiamo Louis, il suo migliore amico.
- pronto Lou?- domandò Harry giocando con un sassolino sul asfalto
- Harry? Che succede?- domandò il ragazzo dall'altra parte del telefono
- ho provato a baciare Jane ma si è spostata. Ora che faccio? L'ho invitata a dormire a casa mia. Ma non ci voglio combinare nulla. Ci voglio solo chiarire visto che domani partiamo per l'America- disse tutto d'un fiato
- ti sei risposto da solo. Ci devi chiarire. Ora vado Hazza. Qualsiasi altro problema chiamami okey?- sussurrò Louis
- okey. Grazie BooBear.- sorrise Harry mettendo giù
Vide Jade correre verso di lui e sorridendo la guardò negli occhi
- allora puoi?- sorrise mordendosi il labbro
- certo. Papà si fida di te- sorrise alzando il viso verso il cielo.
 
 

Entrarono in casa ormai zuppi. 
Il temporale stava scatenando davvero tanto caos in città. Ma ormai i due ragazzi erano in casa al caldo. E la cosa non gli interessava molto.
- Anne?- domandò Jane poggiando la borsa a terra
- qui non c'è nessuno. Ci abito con Louis ma ora lui sta da El e quindi siamo... Soli- concluse il ragazzo passandosi una mano sul viso
Le goccie d'acqua cadevano a terra. Stavano grondando ma rimanevano fermi. Erano persi negli occhi dell'altro.
Troppo tempo senza vedersi. Troppe parole non dette. Troppe lacrime sprecate. E questo era il momento giusto per riavvicinarsi e per sentire di nuovo quelle farfalle allo stomaco quando le loro labbra si univano
- sono zuppa... non è che mi potresti prestare una tua maglietta?- domandò la ragazza mordendosi il labbro
- certo. Vieni con me- il riccio sorrise e prese per mano la ragazza
Salirono velocemente le scale e aprirono la porta di Harry. 
La stanza era ben arredata. Muri color bianco panna, tende con le sfumature del blu, letto al centro della stanza e mobili color mogano. Una stanza semplice.
Apri un cassetto e tirò fuori una maglia bianca a maniche corte.
- grazie. Il bagno?- domandò ancora una volta Jane
- puoi usare questo in camera. Io intanto mi sistemo qui.- sorrise il ricco prendendo tutto il necessario per cambiarsi
Jane corse nel bagno e si tolese tutti i vestiti. Prese in mano la maglietta e ne respirò a fondo il profumo.
Quanto le era mancato quel profumo anzi meglio chiamarlo il SUO profumo.
Si fece una coda alta. Si infilo la maglia e uscì dalla stanza. 
Vide Harry a petto nudo. E non seppe resistere. Si avvicino a lui e gli accarezzò la tartaruga e poi fece un passo all'indietro.
- scusa... non so cosa mi è preso.- sussurrò la ragazza abbassando il viso
- non ti preoccupare. Anzi...- ride Harry sedendosi poi sul suo letto
 


- e quindi ho pianto per te per ben 4 mesi.- sorrise la ragazza guardando il riccio negli occhi
- io... Scusa..- sussurrò il ragazzo sentendosi in colpa
- ma ora sei qui.. so che nulla potrà tornare come prima. ma sei qui- sorrise Jane accarezzando il viso del riccio
- amo quando fai così, amo te- sorrise il riccio avvicinandosi a Jane
- io... io... io amo te- sorrise anche Jane stringendosi a lui 
- Ti ho sempre amata Jay.- sussurrò Harry sul suo viso
Jane lo guardò e non seppe resistere. Troppo tempo lontani. Si mise a cavalcioni su di lui e lo guardò bene negli occhi, quegli occhi verdi che la fecero impazzire da quando era una ragazzina.
- Jay…- sussurrò Harry prendendole il viso tre le mani
- H-Hazza- disse lei con un filo di voce.
Si guardarono a fondo negli occhi per ritrovare i bambini che erano un tempo, per ritrovare tutti i veri sentimenti che c’erano tra loro. 
I loro visi erano troppo vicini. Erano pericolosamente vicini ma non le importava. Quella sera voleva correre il rischio con lui
       .


 

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