Nel covo delle serpi

di Brett
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Da queste parti fa sempre freddo ***
Capitolo 2: *** Un inizio alla Blaise ***
Capitolo 3: *** A lezione ***
Capitolo 4: *** Invece fu lui a parlare ***
Capitolo 5: *** Non è come sembra ***
Capitolo 6: *** Draco ***



Capitolo 1
*** Da queste parti fa sempre freddo ***


Ciao leggete e nelle recensioni fatemi sapere se vale la pena continuarla o meno!

L'orologio della torre segnò la mezzanotte.
Placidamente adagiato sul divano di velluto nero in sala comune ascoltavo il rumore della pioggia sui vetri. Le finestre bagnate risplendevano alla fievole luce delle candele. Tutto intorno era gelido, gelido il marmo, gelido il vetro, gelido anche quell'ultimo tizzone che nel camino si stava pian piano spegnendo. Da queste parti fa sempre freddo.
Il mantello mi copriva quasi del tutto e mi faceva sembrare un'enorme ombra in cui si distinguevano solo due occhi azzurri. Gelidi anch'essi.
- Che ci fai sveglio a quest'ora?
- Potrei farti la stessa domanda Malfoy
Draco si stava aggiustando il colletto della camicia. I suoi capelli erano arruffati e una ciocca dorata gli scendeva sulla fronte aggrontata. Era rosso in viso.
- Ti sei visto anche stasera con la piccola Weasley?
- Sì, qualcosa in contrario? Che c'è Zabini fai le veci di mia madre ora?
- No, anzi, Ginny Weasley è la ragazza più a posto che hai frequentato
- E' solo una mezzosangue, niente di serio, non voglio mica sposarla, non voglio mica che sia la madre dei miei figli
Scoppiai a ridere. A volte Draco faceva lo sbruffone solo perchè aveva una gran paura di essere giudicato. Mi faceva tenerezza da questo punto di vista.
- Allora parlami un pò di lei
- E' intelligente, maledettamente intelligente, la preferisco alle altre ragazze senza cervello che ci corrono dietro, con lei si può parlare, è in gamba - E come la metti con il fratello, Ron, scommetto che sarai diventato la sua barzelletta - Bada bene a come parli Zabini, nessuno sa di noi e sopratutto Ronald deve essere tenuto all'oscuro di tutto.
Un classico. Non che io Draco fossimo migliori amici sia chiaro ma ci confidavamo ogni segreto, l'uno c'era sempre per l'altro. Diciamo che ci spaventano i legami, Draco aveva sempre timore di quello che la gente potesse pensare.
Mi alzai in piedi e gli andai vicino. Lui mi mise un braccio intorno alle spalle.
- Se non avessi te Blaise!
- Gireresti ancora in compagnia di Tiger e Goyle
Ridemmo insieme e c'incamminammo verso la camera da letto. Forse è la stanza che preferisco. I letti sono a baldacchino e da una solide struttura in legno massiccio e ottone dipartono dei veli che arrivano fino al pavimento di pietra, ravvivato da grossi tappeti. Le coperte sono verdi con ricami d'oro. Dall'altro lato della stanza ci sono degli alti armadi di noce, sono tutti incisi e all'interno di ognuno di essi troneggia un'enorme specchio antico.
Il mio letto è accanto a quello di Draco così se la notte il sonno non ci viene subito facile possiamo parlare fin quando le palpebre non ci diventano pesanti e il nostro respiro calmo e regolare.
Dividiamo la stanza con altri due ragazzi con i quali, potrei metterci la mano sul fuoco, avrò parlato sì e no un paio di volte. I ragazzi di Serpeverde sono così strani a volte, hanno una spocchia incredibile e si credono chissà chi solo perchè sono dei purosangue. Anche io lo sono ma non mi comporto mica come se fossi nato daun uovo di basilisco. Draco forse sì ma lo fa solo perchè la pubblica opinione per lui è più importante di ogni altra cosa, è uno dei suoi più grandi difetti.
A volte penso al perchè sono finito qui da Serpeverde, in realtà sono convinto che tutti che sono nella mia stessa casa se lo siano chiesto. Le serpi sono considerate da tutti per stereotipi i cattivi della situazione quando secondo me sono solo pregiudizi.
Mi misi a letto e spensi la candela. L'oscurità mi avvolse come una coperta e io mi ci accoccolai dentro.
- Buona notte Draco
- 'Notte Zabini, a proposito quand'è che ti decidi a trovarti una ragazza?
- Lo sai che io sono circondato dalle ragazze
- Una ragazza fissa intendo
- La piccola Weasley mica ce l'ha un'amica, eh?

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Capitolo 2
*** Un inizio alla Blaise ***


Draco aprì le pesanti tende di velluto lasciando trasparire dalla finestra la luce lattea dell'alba.
- Svegliati Zabini
Mi girai dall'altro lato del letto e mi coprii la testa con il cuscino. Il momento peggiore della giornata era proprio il risveglio, era tragico abbandonare il tepore del proprio letto, la morbidezza delle coperte e dei guanciali.
- Alzati dal letto Blaise!
E salì in piedi sul mio letto buttando a terra il lenzuolo e cercando di farmi cadere dal letto prendendomi per il polsi. Mi lasciai andare a lui che non aspettandosi questa reazione così improvvisa scivolò portandosi di sotto anche me.
- Buon giorno Draco
Adoravo che Draco mi svegliasse, se fosse stato per me avrei continuato a dormire uscendo dalla camera da letto solo per mangiare.
- Andiamo a colazione, già abbiamo fatto tardi, va a finire che non incontro la Weasley
- Sarebbe un vero peccato
Dissi con fare ironico. Draco prese la mia divisa e me la buttò addosso.
- Ti voglio pronto tra tre secondi
- Mi sembra un pò impossibile che possa farcela se continui a guardarmi, lo sai che mi vergogno
Adoravo prendere in giro Draco, era il mio passatempo preferito.
Scendemmo a colazione come al solito in ritardo. Il mio amico cercava tra le file dei Grifondoro una piccola testa rossa che spiccava tra le altre. Non la vedeva e quando succedeva così, la giornata era rovinata fino a sera. Mi sarei dovuto sorbire Draco e le sue domande "Ma perchè non è scesa? Non l'avrà mica fatto per evitarmi?". Per la mia pace interiore speravo anch'io che Ginny si facesse vedere. E finalmente eccola là, seduta all'ultimo tavolo. Stava mangiando e contemporaneamente leggendo un libro.
- Che cosa faccio?
- Che cosa vuoi fare scusa? Vai da lei?
- E il mio orgoglio? Andare io da una Grifondoro sei pazzo?
Sospirai profondamente. A volte si comportava proprio come un bambino.
- Ginny Weasley
La ragazza alzò la testa dal libro e mi vide, mi salutò, poi vide Draco e si alzò e venne verso di noi.
- Buon giorno anche a te cucciolo di drago
Draco arrossì ma non si sottrasse al bacio di lei. Avrei dovuto fare il consulente matrimoniale, sono davvero un genio a risolvere i problemi di coppia. Il guaio è quando si tratta di me, sono un totale fallimento.
- Ah volevo dirti una cosa Blaise
Ginny mi si avvicinò, non potei fare a meno di notare la lunghezza, anzi cortezza, della sua gonna e la sua generosa scollatura. Distolsi per un momento lo sguardo e poi la guardai negli occhi
- Dimmi tutto rossa
- Ci sarebbe una mia compagna che vorrebbe conoscerti
- Chi sarebbe?
- Non la conosci, si chiama Ruby, è in classe con me - E' assolutamente d'accordo
Solo perchè è il mio migliore amico crede di sapere cosa sia meglio per me.
- Ed è carina?
- Molto, dai facciamo appuntamento noi quattro stanotte alle dieci davanti al dormitorio di Grifondoro - Non mancheremo
Ginny corse via con un sorriso sulle labbra. Quella ragazza era leggera dentro, possedeva un dono di rendere tutto più bello.
- Da quando in qua sai cos'è meglio per me?
Da un punto di vista sentimentale la mia vista non procedeva per il meglio. Avevo una cotta soppressa per Ginny e un rapporto di amore e odio con Draco. Non avevo una ragazza con cui stare per più di due notti consecutive e inoltre avevo ricevuto provocazioni varie anche da ragazzi di Corvonero. La mia sessualità era un pò incerta. Per il resto potevo definirmi un senza famiglia e senza casa. L'unica persona su cui potevo contare e sapevo non mi avrebbe mai abbandonato era me stesso. Triste da pensare eppure è la pure e semplice verità.
Dopo colazione io e Draco con i libri sottobraccio ci dirigemmo a lezione. Incontrammo per i corridoi Pansy, se c'è qualcosa peggio dei ragazzi di Serpeverde, beh allora sono le ragazze. Mi diede una pacca sul culo e con un sorriso malizioso ci precedette in classe.
- Io le ragazze non le capisco proprio
- E' per questo allora che ti piacciono i maschi, vero Zabini?
Tiger e Goyle quando volevano sapevano essere di una delizia quasi smielata e zuccherosa, da fare venire il diabete.

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Capitolo 3
*** A lezione ***


Lezione.
Sinonimo di riposino di metà mattina. Sopratutto se le materie in questione sono Incantesimi o Storia della Magia. Non c'è niente di peggio che una lezione per rovinarti una giornata.
Dopo questa breve parentesi che credi illustri in modo illuminante il grande amore che proviamo noi studenti, o almeno io e Draco, per l'istituzione scolastica.
Quella mattina ci accingevamo a seguire un corso avanzato di trasfigurazione, materia in cui dire che sono carente è il più grande degli elogi. La Mc Granitt non mi permette nemmeno di pogiare la testa sul banco, con lei devi essere perennemente all'erta, devi accertarti in continuazione che non ti tenga d'occhio per poi sceglierti come esempio per mostrare alla classe quant'è semplice trasmutare un topo in una tazza per il caffè.
Il mio banco è sempre quello più vicino alla porta così appena suona la campanella sono sempre il primo a catapultarmi via. Piccoli trucchi del mestiere che s'imparano con l'abitudine.
Tornando a noi.
La professoressa stava cercando di farci capire il metodo migliore di trasformare una piuma in un cucchiaino da tè. Cosa utilissima d'altronde. Mentre agitavo la bacchetta pronunciando la formula quasi come uno scongiuro mi arrivò sul banco un pezzetto di pergamena piegato in quattro. Lo fissavo quasi come se così si potesse aprire da solo. Draco lo vide e se ne impadronì. Senza che la Mc Granitt se ne accorgesse cercai di strapparglielo di mano ma con scarsi risultati. Mi ritrovai in mano solo un angolino con su scritto "...laise Zabin...".
- Malfoy molla qua
- Solo dopo averlo letto
- Almeno dimmi di chi è
- Non lo dice ma dalla pessima grafia e dalla quantità sconcertante degli errori grammaticali direi che te lo manda Pansy Parkinson
Non potei trattenere uno sbuffo che tra l'altro fece volare via la mia piuma che cadde a terra, per chinarmi e prenderla pestai il piede a Millicent che era seduta davanti a me, la quale fece un urlo acutissimo, un suono che sembrava molto uno squittio di topo. Morale della favola la Mc Granitt mi rimproverò anche quel giorno, come d'altronde il giorno prima, anzi era da molti giorni che non perdeva occasione di mettermi in ridicolo. Almeno non vide il messaggio. Come me fra l'altro.
Suonò la campanella e io e Draco corremmo via dalla classe più veloce che potemmo.
- Allora me lo fai leggere?
- Dai ti faccio un riassunto, vuole vederti per lasciare in sospeso il "discorso" di stamattina
- Ma quale discorso?
- Forse quello in cui elogiava in maniera molto eloquente le doti del tuo fondoschiena semplicemente tastandolo con la mano
- Io non ne ho la ben che minima intenzione e poi stasera abbiamo l'appuntamento con Ginny e la sua amica, mica te lo sei dimenticato?
- E come farei a dimenticarla?

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Capitolo 4
*** Invece fu lui a parlare ***


Serata a dir poco disastrosa. Non voglio nemmeno dire nei dettagli cosa sia succeesso, sappiate solo che è stato un fiasco. Draco e Ginny si sono subito eclissati lasciando me e qualla amica di Ginny, di cui addirittura non ricordo neanche il nome da soli. Lei non faceva altro che fare la carina con me, dirmi quanto era bello, intelligente e cose così. Non ho mai avuto un buon rapporto con le ragazze, anzi a volte ne ho quasi paura. Morale della favola mentre lei si aspettava fuoco e fiamme io sono rimasto freddo come un pezzo di ghiaccio e nemmeno quando lei mi ha sussurrato che aveva la camera libera ho avuto una qualche reazione. Una vera catastrofe. Draco è talmente arrabbiato con me che non mi ha più rivolto la parola. Dal canto mio penso che non sia ancora venuto il mio momento.
Avrei mai trovato una ragazza? Con questa domanda che i ha tormentato perennemente ho passato tutta la settimana senza parlare con Draco, studiando e dovendomi sorbire le batture e le risatine delle piccole Grifondoro. La gente parla in questa scuola.
Il silenzio mi aiuta a pensare, a riflettere, a fare ordine nei miei pensieri, ad osservare quello che mi circonda.
Meglio per me che il mio migliore amico mi evitava, avrei passato più tempo con me stesso.
Infatti quella mattina eravamo proprio io e la mia colazione seduti in un angolo isolato al tavolo dei serpeverde. Scrivevo qualche appunto sul libro di pozioni e ogni tanto lanciavo un'occhiata furtiva all'intera sala. Il mio sguarda vagava e andava alla deriva. Per caso si posò su di un ragazzo. Era seduto al mio stesso tavolo solo un pò più avanti. Non l'avevo mai notato e a dire il vero aveva proprio l'aspetto di chi voleva passare inosservato.
Si accorse che lo stavo fissando e ricambiò l'occhiata. I nostri sguardi se ne stettero così, sospesi in aria.
Ero quasi ipnotizzato. Mi venne subito in mente la frase pronunciata da Tiger e Goyle qualche tempo prima. Mi piacevano sul serio i ragazzi? Non credevo di avere certe inclinazioni ma allo stesso tempo non potevo negare di provare una forte attrazione per quel ragazzo dai capelli biondi.
Mi alzai e mi avvicinai a lui. Appena capì le mie intenzioni raccattò la sua roba e scappò via. Si confuse tra la folla, divenne uno dei tanti. I suoi occhi si mischiavano ad altri.
Non riuscii a pensare ad altro per tutto il giorno. Draco si sedette accanto a me durante tutte le lezioni, sapevo che era un modo per riagganciare i rapporti ma per me capire l'identità di quel ragazzo era più importante.
Sapevo che l'avrei dovuto dire a Draco prima o poi ma non sapevo come l'avrebbe presa. Lui era un tradizionalista, amava le cose semre uguali, le abitudini, i soliti amici. Per questo non aveva il coraggio di mandarmi al diavolo.
Dopo aver fatto i compiti insieme in biblioteca ce ne andammo in sala comune.
Ora Draco aveva ricominciato a parlarmi come se niente fosse. Mi stava tormentando sull'importanza di saperci fare con le ragazze. Io annuivo solo per farlo contento ma la mia mente era altrove. Poi come un raggio di sole che spunta primo squarciando le nubi dopo una giornata di pioggia eccolo là. Lo vidi passare, fu solo un secondo ma balzai in piedi e iniziai a correre.
Lo raggiunsi.
Il ragazzo sobbalzò quandi mi vide. Aveva caratteri delicati, oserei dire femminei, occhi che sembravano dipinti e capelli sottili. Arrossì.
Non sapevo cosa dirgli, ero andato lì in tutta fretta senza però sapere cosa fare.
Invece fu lui a parlare.
- Non mi sembra il luogo adatto, stasera, qui, ti spiegherò tutto
Sospirai.
Draco venne dietro di me.
- Ora si che mi devi delle spiegazioni

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Capitolo 5
*** Non è come sembra ***


Ero eccitato da tutto quel mistero, quelle poche parole dette di fretta. Tutto era talmente strano, nuovo per lui.
Draco aveva accettato qualche parola di spiegazione anche se non era convinto che gli dicessi la verità. E aveva ragione a crederlo.
Quella sera mi misi la camicia più bella che avevo, mi pettinai i capelli e scesi in sala comune piuttosto presto. Mi portai un libro e mi sedetti sul divano. Sentivo il velluto avvolgermi in un caldo abbraccio, e io mi lasciavo andare impotente di resistere a tante carezze. Mi sembrava tutto assurdo.
- Ciao
Mi voltai, era lui.
Non ebbi nemmeno il tempo di dire una parola che mi baciò con passione sulle labbra. Mi sentivo spaesato, sapevo di fare la cosa sbagliata ma non riuscivo ad appormi.
Aderì completamente al mio corpo e dolcemente cademmo sul divano. Lui era sopra di me. La paura, l'eccitazione, la frenesia, tutto si accavallava freneticamente in me. Gli posai una mano sul petto.
- Ma tu...sei una ragazza
Lei si alzò di scatto e mi guardò con occhi di fuoco.
- Perchè che cosa credevi? Solo perchè ho i capelli corti, oh Blaise sei uno stupido
Sbuffò e uscì dalla stanza in fretta e furia. Io rimasi steso sul divano a guardare il soffitto. Il vento mi gelò le ossa, ma credo fosse solo la mia immaginazione.
- Zabini tutto solo?
Senza alzare lo sguardo riconobbi la voce di Draco. Aveva un tono freddo, quasi deluso. Si sedette accanto a me. Le guancie erano scavate, gli occhi ancora più azzurri.
- Cos'hai?
- Vuoi la verità?
- Certo Draco dimmi
- Mi ha stupito che ti sei appartato con quello
- Guarda Draco che...
- Fammi finire è difficile per me. Credevo che se mai avessi cambiato gusti, ti sarei piaciuto io. Sono geloso Blaise
- Oh Draco ma tu non capisci...
- Sei tu a non capire stupido
Si avvicinò ancora di più a me. Sentivo il suo respiro, il suo profumo. Avevo colpito Draco, l'avevo ferito, non me lo sarei mai perdonato. Non sapevo cosa dirgli, cosa fare. Alla fine mi colse un impulso irrefrenabile e baciai Draco.
Forse l'aver scambiato quella ragazza per un uomo era un modo di accettare che potessere piacermi gli uomini, non lo so. Ma a me non piace Draco, insomma, sono confuso. Certo con la Grifondoro è andata male, con la ragazza di Serpeverde è andata male. Ma con Draco? Siamo qui a baciarci come due amanti furtivi aiutati dalle ombre e dalla notte. Dovevo mettere ordine nel mio cuore e nella mia testa.
Draco mi fece alzare dal divano e mi portò in camera. Ci stendemmo sul letto, insieme.
Ci svegliammo la mattina dopo mano nella mano.
Ma che cosa avevo combinato?

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Capitolo 6
*** Draco ***


Mi svegliai al fianco di Draco. Lui ancora dormiva. Mi presi la testa tra le mani, non riuscivo a ricordare niente di ieri, troppi pensieri si accavallavano in me. Draco se ne stava tranquillo con gli occhi chiusi, sembrava davvero un angelo. Gli accarezzai la fronte con la mano e lo svegliai. Non disse nulla, i suoi occhi azzurri si aprirono sul mondo e senza muoversi scrutò la stanza.
- Nessuno ci ha visto non preoccuparti
Sospirò e mi strinse la mano. Volevo dirgli qualcosa ma ero estremamente confuso. Non mi piaceva Draco ma quando lui si era fatto avanti non avevo avuto il coraggio di respingerlo, chi l'avrebbe fatto d'altronde? Ma lui stava con Ginny quindi o io o lei eravamo stati ingannati. E Ginny? Cosa provava realmente per Draco. La testa cominciava a girarmi.
Chiusi gli occhi.
Un bacio mi chiuse la bocca. Draco se ne stava in ginocchio davanti a me. Di giorno potevo osservarlo molto meglio, era davvero bello. Ma che stavo dicendo?
Mi alzai di scatto e uscii dalla stanza. Volevo soltanto dimenticare tutto.
Cercai con lo sguardo la ragazza di ieri ma appena mi vide si sedette lontano da me. Perfetto. Ginny mi venne incontro, era radiosa come sempre.
- E il mio Draco?
Il suo Draco, come facevo a dirle che ora era anche il mio Draco? Mi vennero in mente tante belle parole ma che mi morirono sulle labbra e mi limitai a scuotere la testa.
- Eccomi tesoro
Draco spuntò alla mie spalle facendomi un sorriso d'intesa e baciando Ginny sulle labbra. Provai un grosso senso di gelosia. Mangiai in fretta perchè volevo andarmene da qualche parte, da solo a chiaririmi le idee.
Uscii in giardino, anche se avevo lezione non avevo la benchè minima intenzione di chiudermi in un'aula durante una così bella giornata di sole. Camminai tra i flutti di studenti che s'attardavano ad entrare a scuola. Passai per il campo da Quiddich, e poi proseguii là dove nessun altro osava addentrarsi. Vidi un albero che sembrava adatto al mio scopo e mi ci arrampicai sopra. Mi misi a cavalcioni su di un ramo e da lì potevo vedere tutto quello che succedeva nei paraggi.
Ogni volta che cercavo di pensare ad altro mi venivano sempre in mente Draco e Ginny. Staccai un ramo dell'albero e lo scagliai giù con quanta forza avevo in corpo. - Attento
- Scusami, non volevo colpirti
Scesi dall'albero.
La ragazza con cui stavo parlando era Ginny.
- E tu che ci fai qui?
- Niente lezione e tu? - Pensavo Mi diede un bacio. Io la scostai con forza. - Che ti prende Blaise? Lo so che ti piaccio quindi non essere riluttante
- Draco
Avrei voluto farle un discorso sulla fedeltà e sull'onesta ma dalla mia bocca uscì solo una parola, quasi come un grido d'aiuto.
- Mi ha tradito, me l'ha detto oggi a colazione, è innamorato di un'altra e ha anche dormito con lei stanotte
Ero davvero senza parola, non avevo più forza dentro di me, di oppormi, di farmi problemi, di pensare. Basta.
Lei continuò a baciarmi, mi spinse contro l'albero e ce ne stettimo lì insieme.
Il mio cervello ormai non mandava al corpo nessun tipo di impulso, era completamente vuoto, eccetto per una parola.
Draco.

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