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di JustBelieve
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** For the first time. ***
Capitolo 2: *** As long as you're here. ***
Capitolo 3: *** For the rest of our lives. ***



Capitolo 1
*** For the first time. ***


Darren Criss era seduto sulla scalinata del set del liceo McKinley, aspettando che Ryan Murphy lo chiamasse per la scena che avrebbe dovuto girare con Chris di lì a poco.
Era fermo su quelle scale da almeno mezz'ora, preoccupato per l'imminente scena da girare poichè non era affatto "semplice".

- "Che ci fai qui? Ti ho cercato dapperutto, chiedendomi addirittura se fossi morto o svenuto da qualche parte!"- disse sghignazzando Chris Colfer, interrompendo i pensieri del collega.

- "Stavo riflettendo riguardo ad alcune cose",- rispose il ragazzo, distrattamente.

Chris si meravigliò alquanto di quella risposta; da quando in qua "Darren - sono un hobbit-saltello allegramente tutto il giorno", era tanto preoccupato per qualecosa? Qualcosa sicuramente non andava, "non è da lui" pensò tra se e se.

- "Cosa ti preoccupa esattamente, DC? Si tratta forse dello show, c'entra la nostra scena nel copione?"- chiese lievemente imbarazzato ed incuriosito.

Il ragazzo riccioluto ci mise un attimo a dargli una riposta, guardandosi attorno e cercando allo stesso tempo di evitare lo sguardo inquisitore dell'amico.
Avrebbe dovuto dirglielo? E se poi invece avesse fatto una brutta figura? Insomma, Chris era perfetto! Lui non si faceva certi problemi, lui non aveva paura di sbagliare!
Darren invece era terrorizzato all'idea di ciò che di lì a poco avrebbe dovuto fare.
Infine decise di dirglielo, con la umile speranza di non essere poi giudicato.

- "S-si, Chris... sono abbastanza preoccupato riguardo a quella scena. Insomma, non si tratta più solo di un...bacio, ecco! Io non so se riuscirò a soddisfare le aspettative di Ryan, dei fans...E' tutto così complicato per me!" - disse tutto d'un fiato, non lasciando al collega neanche il tempo di reagire a queste sue inutili paure.

Fu allora che Chris capì che doveva assolutamente trovare una soluzione a quella strana situazione; Darren agitato non portava a niente di buono, tantomeno a meno di un'ora dal grande "evento".
In fondo si trattava di una semplice scena, di un copione da imparare! Ci sarebbero stati Ryan, i loro amici e qualcosa tipo una ventina di telecamere! Di cosa c'era da aver paura, quindi?
Chris sapeva bene che il passo che Kurt e Blaine stavano per fare era molto importante, ma continuava a non capire tutta quest'ansia da parte dell'altro.
Ua cosa era certa: Darren aveva bisogno di essere rassicurato e tranquillizzato.
E Chris sapeva cosa fare.

- "Aspettami qui, torno subito!"-disse infine all'amico, incamminandosi verso la sua roulotte.




                         ***



Alcuni minuti dopo, Chris stava rovistando fra le sue cose alla ricerca di qualcosa che potesse risollevare il morare del suo amico; conosceva i gusti di Darren a memoria perciò ci mise poco a trovare ciò che ormai stava cercando da una ventina di minuti.
"Eccolo. Questo lo farà sicuramente stare meglio!"- pensò.
Prese tutto l'occorrente e si avviò a passi veloci fuori, alquanto soddisfatto.

Raggiunse il collega in men che non si dica e gli si fermò davanti, mostrando un sorriso a trentadue denti.
Il ragazzo riccioluto lo guardò stupito, senza riuscire veramente a capire il senso di quella strana scena a cui stava assistendo.
Abbozzò un mezzo sorriso, per poi ricadere nel suo profondo stato di epatia iniziale.

- "Ti ho portato una cosa. Ti farà sentire meglio, vedrai!"- disse Chris con un tono di soddisfazione al di sopra del normale.

- "Di che parli? Io non sto male!"- brofonchiò l'altro emettendo un lungo sospiro.

- "Dai, non essere così pessimista! In fondo si tratta solamente di recitare. Siamo attori e questa non sarà ne la prima ne l'ultima scena imbarazzante che ci ritroveremo a girare durante la nostra carriera!- disse, serio, il ragazzo dai lineamenti angelici. -"E piantala di frignare, ti ho portato un regalo!.-

Darren dapprima si guardò attorno, come in cerca di qualcosa, per poi soffermarsi sullo sguardo dell'amico.
Erano tanti pensieri che gli balenavano in testa in quel momento; in particolar modo si chiedeva come facesse Chris ad essere sempre così ottimista e spensierato, come mai non si facesse tanti problemi al contrario di lui, la cui autostima non superava la suola delle sue scarpe.
Non aveva mai paura di sbagliare? Non temeva i giudizi altrui?
Avrebbe voluto essere altrettanto coraggioso Darren, invece eccolo lì, fermo su degli scalini da ormai un paio d'ore. Ore che aveva passato ad autocommiserarsi e a decidere che no, non ce l'avrebbe fatta, incapace di uscire da quell'assurda situazione e quell'ansia che lo stava divorando.

- "Insomma, vuoi vederlo o no?"- sbottò Chris interrompendo i suoi pensieri, alquanto infastidito e deluso dalla non-reazione del collega.

Senza aspettare una risposta dall'altro, raccolse da terra la sua ventiquattore ed iniziò a frugarci dentro, tirandone infine fuori un tenerissimo peluches di Chewbacca ad altezza naturale e sfoggiando il suo sorriso migliore lo mostrò all'amico.
Darren inizialmente non se ne rese conto, ma ci vollero pochi secondi prima che realizzasse ciò che stava accadendo. Alla vista del suo "idolo" di sempre, al ragazzo dagli occhi verdi prese quasi un colpo.
Si alzò di scatto e corse incontrò a Chris per poi abbracciarlo tanto forte che l'altro quasi faticava a respirare.
Passarono diversi istanti prima che i due si accorgessero di essere l'uno fra le braccia dell'altro e soprattutto si accorsero che nessuno dei due avrebbe più voluto staccarsi dall'altro.
Fu Darren a ritrarsi per primo, imbarazzato quanto il collega di fronte a quella situazione tanto strana quanto "nuova".

- "G-grazie, Chris! -disse sfoggiando un meraviglioso sorriso, ancora violaceo in volto. - "Mi sento meglio".

- "Lo sapevo! Sapevo che saresti tornato ad essere il solito "tu" e che avresti smesso di fare il panda apatico per il resto della giornata!- rispose Chris trionfante e soddisfatto di essere riuscito in quella sua missione.

Non tutto era stato sistemato ancora, bisognava "risolvere" il problemino di quei pochi istanti prima, in cui stretti l'uno nell'altro, non erano riusiti ad allontanarsi.
Calò un grande silenzio sopra di loro, quando, finalmente, Darren si decise a parlare.

- "Chris, sono pazzo di te". - dichiarò tutto d'un fiato. - "Questo è il motivo per cui sono stato tanto in ansia per "quella scena"-.

L'amico lo guardò esterrefatto. Non riusciva a credere alle sue orecchie. Stava veramente succedendo oppure era svenuto e se lo stava immaginando? Darren si stava sul serio dichiarando?

Erano mesi che si era reso conto di essere innamorato del collega, ma mai e poi mai avrebbe pensato di essere ricambiato, un giorno.
Passavano tanto tempo insieme, era vero, ma Darren di era più volte dichiarato etero ed in pià aveva anche una ragazza!
Com'era possibile, quindi, tutto ciò?

- "Ti prego, dì qualcosa! Qualunque cosa, ma parlami!"- lo implorò il ragazzo riccioluto.

- " Darren, io...Non so cosa dirti, davvero. Ma non eri etero, tu?- lo punzecchiò Chris, poichè era l'unica cosa che era riuscito a dire in quell'istante.

- " Cosa importa se sono etero o meno? Non ne ho mai avuto la completa certezza di ciò che sono, fino a quando non ho conosciuto te.
Tu hai cambiato la mia vita, me l'hai sconvolta rendendola migliore, rendendomi speciale. Non ero nessuno prima di incontrarti. Adesso ho tutto; Adesso ho te.Io ti amo, Chris. Dal primo istante che ti ho visto. Non so se tu provi lo stesso sentimento nei miei confronti, ma se così fosse, non lasciarmi andare via da te". -concluse Darren con le lacrime agli occhi. -"Se poi non t'imp-

Non fece in tempo a finire la frase che le labbra dell'altro furono già sulle sue. Piacevolmente sorpreso, ricambiò quel bacio che da tempo ormai attendeva, e tutto attorno a lorò svanì. Rimaserò solo due labbra intente a cercarsi e consumarsi a vicenda mentre le mani erano intrecciate l'una in quelle dell'altro, decise a non staccarsi mai più.
Per la prima volta erano Darren e Chris.
Per la prima volta tutto ciò non era dovuto a Kurt & Blaine.
Per la prima volta, era reale.
E si amavano.

- "Ti amo anche io.- sussurrò Chris al ragazzo dagli occhi verdi, mentre le loro labbra giocavano a rincorrersi tra di loro.

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Capitolo 2
*** As long as you're here. ***


Erano passate tre settimane dall'ultima volta che Chris aveva visto Darren, prima che quest'ultimo partisse per New York, dove avrebbe debuttato a Broadway.

Quell'ultimo giorno sul set, si salutarono come avevano sempre fatto: un dvd a casa di Chris, con tanto di pop-corn e Diet Coke, che in quella casa non mancava mai.

Passarono un intero pomeriggio insieme a ridere e scherzare, ripetendo per filo e per segno ogni singola battuta di quel film che entrambi amavano.

Era come se in quelle ore trascorse insieme il mondo intorno a loro fosse svanito e il tempo si fosse fermato.
A nessuno dei due importava quanto ancora rimanesse loro per stare insieme, tutto ciò che contava era che in quel momento, in quel preciso istante, loro erano insieme.

Da un po' di tempo a questa parte, di ore da trascorrere l'uno con l'altro ne avevano poche poichè il mese di pausa si era concluso e dovevano riprendere a girare i nuovi episodi.

Quando, finalmente, arrivò il momento del saluto definitivo, tutto ciò che Chris riuscì a dire all'amico fu un semplice 'ciao', accompagnato da un sorriso triste e malinconico sul suo volto.
Darren, d'altro canto, non era un tipo di poche parole e prima che Chris potesse aggiungere altro, gli gettò le braccia al collo, quasi stritolandolo.

- "Ahia!"- brofonchiò il soprano, profondamente sorpreso da quel gesto inaspettato. -"Va a finire che perdi l'aereo! Corri!" - disse senza aggiungere altro.

Il ragazzo riccioluto non se lo fece ripetere due volte e dandogli un ultimo abbraccio, si avviò verso la sua auto.

I giorni seguenti alla partenza dell'amico, si rivelarono per Chris un vero e proprio incubo: era divenuto tutto d'un tratto irascibile e nevrotico, senza un motivo apparente.

Sul set la situazione non era certo migliore: non riusciva a concentrarsi sul copione, sbagliando spesso le battute e dimenticandosi le parole delle canzoni.

Giorno dopo giorno la situazione non faceva altro che peggiorare ed il soprano non riusciva a fare altro se non maledire se stesso e Darren per quel spiacevole momentaccio che stava attraversando.

'E' solo un amico' si disse, quasi cercando di autoconvincersene.
'Devo smetterla, non posso rovinare tutto con le mie paranoie da ragazzino in balia di una stupida cotta'.

Eh già, Chris Colfer si era preso una 'leggera' sbandata per quel pazzoide del suo amico e collega, Darren Criss.

Per quanto ci provasse, non riusciva a togliersi dalla mente quegli occhi verdi e quei ricci che tanto desiderava toccare, accarezzare.

Tutto era cominciato alcuni mesi prima, quando Ryan Murphy aveva deciso che Kurt e Blaine dovessero finalmente mettersi insieme.

Quel bacio, fu quel maledetto bacio a farlo innamorare di lui.

Successe tutto in un attimo, senza preavviso.
Mentre Blaine era impegnato nel baciare Kurt, Chris si rese conto che ciò che provava per il ragazzo riccioluto era ben diverso da una semplice amicizia.

Avrebbe venduto l'anima pur di poterlo baciare di nuovo, di sentire le sue labbra posarsi dolcemente sulle sue, tanto da arrivare al punto di chiedere a Ryan di aggiungere altri 'kliss' negli episodi successivi, pentendosene poi amaramente poiché quest'ultimo cominciò a sospettare ciò che ormai era evidente persino al resto del cast.

L'avevano capito tutti, tranne, ovviamente, il diretto interessato.
Neanche le varie occhiatine e battutine di Mark erano servite: Darren sembrava non accorgersene affatto.

Le cose erano due: o era scemo, oppure era posseduto da qualche scimmia demoniaca che gli impediva di ragionare.

D'altra parte, il soprano era quasi sollevato dall'ingenuità del suo collega, perché mai e poi mai avrebbe voluto rovinare quella bellissima amicizia che li legava da tempo.

Decise di approfittare di quelle settimane di assenza del collega per toglierselo definitivamente dalla testa e si promise che, quando egli sarebbe tornato, niente tra di loro sarebbe cambiato e lo avrebbe amato, come si ama un amico.

Sapeva che non sarebbe stato facile, ma ci avrebbe provato.

Una voce familiare lo fece ritornare alla realtà, distogliendolo dai suoi pensieri.

-" Si può sapere che ti succede? Sono giorni che sei distratto, distante. Qualcosa non va?" - chiese Lea all'amico, visibilmente preoccupata.

Chris le lanciò un'occhiata scocciata e nel contempo malinconica;

-" Si tratta di Darren, vero? Ti manca..." -disse dolcemente, posandogli una mano sulla guancia.

A quella domanda, il ragazzo arrossì leggermente; sapeva che Lea avrebbe capito, non le sfuggiva mai niente, soprattutto quando si trattava di lui.

Senza ulteriori esitazioni, Chris si gettò nelle braccia dell'amica, tenendola stretta a sé mentre lacrime silenziose cominciarono a scendergli sul volto.

- "Guardami! - disse staccandosi lentamente dall'abbraccio, -"Guarda come mi sono ridotto, e per un collega per di più! Non volevo, io...Non credevo che sarebbe successo! Invece guardami adesso, sono qui a piagnucolare come un bambini perché lui non c'è!" -concluse ormai consumato dalle sue stesse lacrime.

Lea prese il volto dell'amico fra le mani e guardandolo dolcemente, disse :

-" Non c'è nulla di sbagliato in questo, tesoro. E' umano, fa parte della nostra natura, innamorarsi, intendo. Avete trascorso l'ultimo anno insieme e non mi riferisco solo alle ore trascorse sul set! Inoltre Darren è un ragazzo splendido, è impossibile non innamorarsene!" - disse sorridendo.

- "Magnifico, sì. Ed è anche etero". - aggiunse il soprano, seccato.

- "Insomma, sii serio! Hai almeno provato a parlargli?"

- " Che? Stai scherzando, vero?" -la interruppe lui. - "Farei la figura dell'imbecille. No, non potrei mai rovinare tutto a causa di un'infatuazione che mi son preso".

- "Provare non costa niente, Chris! E riguardo al fatto che sia etero, io non ne sarei tanto sicura se fossi in te!" - concluse facendogli un occhiolino, incamminandosi verso la caffetteria del set del liceo McKinley.

- "Cosa? Che stai dicendo? Lea..!" - chiese il soprano senza però ricevere alcuna risposta.

Finite le riprese, il soprano tornò a casa e sfinito com'era dopo un'intera giornata di lavoro, si afflosciò sul divano, addormentandosi pochi istanti dopo.

Il mattino seguente Chris si svegliò con un gran mal di testa, colpa di tutta la caffeina ingerita il giorno precedente; si avviò in cucina intento a prepararsi la sua abituale dose mattutina di caffè, quando, improvvisamente, si sentì afferrare per i fianchi...


Ma che diavolo..?!


- " TAA DAAAAAAAN! SORPRESAAAAA!"- urlò Darren a tutta voce.
- " Ma che sei scemo? Mi hai quasi fatto morire di paura! Aspetta...Come sei entrato? Quando sei tornato? Perch- "
- "Stai calmo, Chriiiis! Pensavo che ti avrebbe fatto piacere vedermi! Sono tornato stanotte! " - rispose l'altro sfoggiando un bel sorriso a trentadue denti.

- " Certo che mi fa piacere, ma non credevo che tu mi piombassi in casa così, senza un avviso..." - ribatté il soprano ancora agitato.

- " Beh, volevo vederti! Che c'è di strano? Per quanto riguarda l'esserti piombato in casa, io beh... Mi sei mancato, sai?" - disse il ragazzo riccioluto con tono disinvolto.

- "Oh...Davvero? Aspetta, sei serio oppure questa è una delle tue giornate 'particolari' ? - chiese Chris con fare sarcastico all'amico.

-  "Ma certo che lo sono, sciocco! Piuttosto, com'è che non sei mai venuto a vedermi a Broadway? Mi avrebbe fatto piacere..."

- "Credimi, io e gli altri ci abbiamo provato, ma non c'è stato modo di smuovere Ryan! Abbiamo girato tre episodi in due giorni e mezzo! Roba da pazzi... Comunque ho sbirciato un po' su internet e ho potuto vedere che tutto è andato bene e che sei stato bravo! Beh, complimenti! Siamo tutti fieri di te" - disse per poi correggersi pochi istanti dopo - "Volevo dire, sono tutti fieri di te, ecco".

- "Chris, non è necessario che tu cambi le parole. E dai, ammettilo che sei orgoglioso anche tu! " - disse l'altro sfoggiando i suoi occhioni alla 'Gatto con gli stivali'.

- "Ehm, sì. Lo sono. Hai finito, adesso?"- brofonchiò l'altro cercando di non guardarlo negli occhi.

- " A dire il vero no, non ho finito. Ho bisogno di parlarti, Chris". - il tono del ragazzo divenne improvvisamente serio. - "E ho bisogno che tu mi ascolti".

- " Vai avanti, non ti interromperò". - rispose il soprano alquanto sorpreso da quel cambio totale di espressione nel volto dell'altro.


- "Queste tre settimane a New York sono state fondamentali per me, sia per crescita personale che per riflettere su alcune cose che da tempo porto dentro di me. Ero felice perché per la prima volta non ero più solo "il ragazzo di AVMP" o "quello di Glee", le persone si complimentavano con me, poi sono arrivate tutte quelle critiche positive...Insomma, mi è piombato tutto addosso. E' stato fantastico poter condividere quelle emozioni con i miei genitori, con i miei amici, ma dentro di me sentivo che mi mancava qualcosa. Qualcuno. E quel 'qualcuno' eri tu. Sei tu".

A queste parole il soprano quasi non si soffocò con la sua stessa saliva; che stava succedendo? Perché Darren, il suo migliore amico, gli stava confidando quelle cose?
Nonostante l'evidente ansia ed agitazione, non osò interromperlo.
Voleva capire dove l'altro volesse arrivare.


Perché non poteva essere ciò che lui aveva sempre sperato, no.

"Insomma.."- continuò il ragazzo dagli occhi verdi - "Quello che sto cercando di dirti è che...Beh, Chris. Mi sei mancato da morire. Tutti quei giorni passati senza di te. Mi sono sentito imprigionato nella mia stessa gabbia d'oro. Non sai quanto avrei voluto condividere tutto ciò con te, quanto avrei voluto poterti abbracciare a fine spettacolo, renderti fiero di me".

- "Non capisco, dove vuoi arrivare? Cioè, le tue sono parole bellissime, ma perchè adesso? Perchè io?" - chiese intimorito.

Chris non poteva crederci, non voleva crederci.
Com'era possibile che tutto ciò stesse accadendo?

Si tirò un pizzicotto per verificare se stesse sognando o meno.

Fu in quel momento che i loro sguardi s'incrociarono: avevano entrambi gli occhi lucidi e paure, speranze racchiuse in sé.

In quel rassicurante silenzio si dissero tutto ciò che mai erano riusciti a dirsi prima.

Non c'era bisogno di parole, ne di gesti.

Tutto in quel momento divenne limpido, cristallino.

I loro cuori battevano all'impazzata, quasi volessero uscire dal petto.


Finché, improvvisamente, il ragazzo riccioluto si avvicinò al soprano, poggiando la propria fronte sulla sua.

Le loro labbra erano vicine, dannatamente vicine.
Potevano sentire l'uno il respiro dell'altro sul collo.

E finalmente successe: le loro labbra s'incontrarono, intrecciandosi tra di loro, consumandosi.

Il mondo intero in quell'istante svanì, come se non fosse mai esistito.

Tutto adesso aveva un senso. Loro avevano un senso.

- " Ti amo, Chris" - sussurrò dolcemente Darren - "Ti amo da sempre".

- " Non potevi dirmi niente di più bello. Ti amo anche io".

La giornata continuò, tra baci e morbide carezze, parole sussurrate all'orecchio e confessioni che fino a quel momento entrambi si erano proibiti.






 *Angolo dell'autrice:

Questa inizialmente doveva essere una OS, vale a dire corta e invece mi son ritrovata a scrivere 20 pagine di quaderno e doverla quindi, infine, accorciare.

Mia o non Mia, sono una CrissColfer convita io, quindi se non vi piace ciò che scrivo potete benissimo evitare di leggere (:

Detto questo, ringrazio in anticipo tutti coloro che dedicheranno un po' del loro tempo a questa mia 'piccola creautura', spero vi piaccia, ci ho messo l'anima nel farla.

Grazie anche a chi deciderà di recensire, sappiate che le critiche son ben accette, è importante per me avere un parere 'esterno'.

Alla prossima!

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Capitolo 3
*** For the rest of our lives. ***


  
                                                 For the rest of our lives.
 
 
Erano ormai passati cinque anni dalla fine di 'Glee' e ben dieci dal giorno in cui Darren e Chris si erano messi insieme.
Niente in tutti quegli anni era mai riuscito a dividerli, nonostante avessero incontrato molti ostacoli sul loro cammino, tra fans scatenati e ristrettezze dovute ai contratti di entrambi, che impedivano loro di rivelare la relazione fino a che questi non fossero scaduti.
Avevano passato anni a nascondersi da giornalisti, fans un po' troppo curiosi e persino dai loro amici del cast, vedendosi di nascosto dopo il lavoro e dandosi un bacio di sfuggita nei camerini o in macchina prima di entrare a lavoro.
Nonostante le difficoltà incontrate, i due non si erano mai arresi, neanche la volta in cui la madre di Darren, che aveva capito tutto e non era affatto d'accordo sulla loro storia, tentò di metter 'zizzania' fra i due dicendo a Chris di aver 'casualmente' visto suo figlio 'in teneri atteggiamenti con una ragazza'.
Il soprano, rimasto stupito, non era stato in grado di contraddirla e non appena il suo ragazzo tornò a casa, gli chiese spiegazioni.
Come da previsione, Darren realizzò che era stata tutta una messinscena poichè sua madre ancora non era riuscita ad accettare la sua omosessualità, uno dei motivi per cui se ne andò di casa non appena ne fu in grado.
A questo pensava il soprano la mattina del loro decimo anno di fidanzamento, mentre preparava la colazione per colui che considerava essere il suo 'miracolo personale', che all'età di 35 anni ancora non era in grado neanche di cucinarsi un uovo.
Ripensò a quanto fosse stato fortunato ad aver incontrato un ragazzo tanto splendido quanto intelligente, che sapeva farlo star bene ,riusciva a strappargli un sorriso anche nei momenti peggiori e mai l'aveva lasciato da solo; Darren c'era sempre per lui, anche quando si trattava di cose superficiali.
Conosceva le sue paure più di chiunque altro, forse anche più di quanto il soprano stesso ne fosse a conoscenza.
In quegli anni di convivenza lo aveva aiutato a superarne molte, dimostrandogli che nessuna esse sarebbe mai riuscita a prendere il sopravvento su di lui e che qualsiasi cosa fosse successa, non l'avrebbe dovuta affrontare da solo, perchè lui ci sarebbe sempre stato, in qualsiasi momento, a qualsiasi ora e dovunque si trovasse.
"Io ti troverò sempre" gli aveva sussurrato dolcemente nell'orecchio la volta in cui, preso dallo sconforto per la perdita di un caro amico, il soprano si era 'nascosto' nella casetta al mare che avevano comprato qualche anno prima.
Quando, quel giorno, il ragazzo dagli occhi verdi era tornato a casa e non l'aveva trovato come al solito sdraiato sul divano a sfogliare i suoi giornali di moda, o a preparare bozzetti per un nuovo libro e gli ci vollero pochi secondi per realizzare cosa potesse essere accaduto e dove potesse essere andato.
Nessuno dei due avrebbe mai più scordato quella giornata al mare, trascorsa a far l'amore ed infine addormentarsi sulla spiaggia, l'uno abbracciato all'altro.
Non avrebbero scordato neanche il risveglio di qualche ora dopo, cotti a puntino e rossi come peperoni.
Tanti erano i momenti vissuti insieme e le esperienze condivise in quegli anni, ed altrettanto grande era l'amore che li univa ancora adesso.
"E' giunto il momento". - decise Chris fra sé e sé - "E quale giorno migliore se non quello del nostro anniversario?".
Non appena la colazione fu pronta, il soprano prese un vassoio, vi poggiò sopra la una tazza di caffellatte e un piattino colmo di biscotti al cioccolato, -i preferiti del suo ragazzo- e si avviò in camera da letto.
 
- "Buongiorno, dormiglione!" - esclamò sorridendo, in una mano il vassoio e nell'altra un tulipano, colto poco prima nel loro piccolo ma modesto giardino.
 
Appoggiò la colazione sul comodino e si chinò sul ragazzo riccioluto, dandogli un bacio sulle labbra che l'altro ricambio con gioia, accompagnandolo con un 'buongiorno' quasi sussurrato.
Il soprano sapeva perfettamente ciò che doveva fare ma era anche cosciente del fatto che prima di tutto, avrebbe dovuto spedire il suo ragazzo fuori di casa con qualche scusa.
Approfittò di quel momento in cui l'altro era ancora mezzo addormentato per chiamare i suoi amici, che sarebbero sicuramente riusciti a tenerlo fuori di casa fino all'ora di cena.
Si accordò con Joey e in men che non si dica, Darren era bell'e che vestito e profumato, pronto ad uscire poichè quando si trattava di rivedere i suoi amici, ne era sempre felice.
 
- "A stasera, amore!" - disse dandogli un bacio rapido, ma pieno di quell'amore e calore che solo lui sapeva dargli.
 
Non appena sentì chiudersi il portone di casa, Chris si lanciò nei preparativi; tutto doveva essere perfetto, e lo sarebbe stato.
Darren era l'uomo che voleva al suo fianco per il resto della vita, l'unico che avrebbe mai amato.
 
 
                                  ***
 
- "Allora, Dare! E' il vostro anniversario oggi, o sbaglio?" - chiese Joey con tono curioso all'amico.
 
- " Sì, dieci anni oggi! Tanto tempo, eh?" - rispose l'altro, sorridendo.
 
- " Accidenti! A quando "il grande passo?" - chiese l'amico, ammiccando.
 
- "Ora non esageriamo! E' ovvio che voglio passare il resto della mia vita con lui, ma prima voglio che sia pronto perchè è una grande decisione e va presa insieme" - replicò Darren, facendosi non pochi filmini mentali nel frattempo, immaginandoseli nel grande giorno.
 
Joey a quella risposta, sorrise. Era felice per il suo migliore amico, si meritava tutta la felicità possibile.
Era stato proprio lui, anni prima, a fargli notare il suo evidente interesse per quel ragazzo dai profondi occhi azzurri e l'aveva convinto a fare il primo passo.
Sin dal primo momento, lo Starkid sapeva che quei due erano fatti l'uno per l'altro, ed ebbe ragione.
Adesso che le cose tra loro stavano per 'cambiare' di nuovo, Joey non poteva altro che essere fiero del suo amico e contento per la sua grande fortuna, del tutto meritata.
 
- "Succederà, credimi! Quando entrambi sarete pronti lo capirete ed allora il tutto verrà da sé".
 
   
                             ***
 
 
Durante quel pomeriggio, il soprano era riuscito a finire quasi tutti i preparativi: la tavola era già apparecchiata a dovere, la cena era quasi del tutto pronta e il dolce che aveva preparato ore prima era in fase di cottura, splendido come l'aveva immaginato. "Speriamo che sia anche buono!" -pensò tra sé e sé, soddisfatto dei risultati ottenuti.
Finiti i preparativi, mancava ancora una cosa, la più importante: l'anello.
L'aveva ordinato da Tiffany un mese prima, approfittando di un giorno in cui il suo ragazzo era a fare un concerto fuori città. Aveva scelto un bellissimo solitario con un piccolo diamante su di esso.
Si vestì in fretta ed uscì di casa quasi di corsa, poiché mancavano soltanto un paio d'ore prima che Darren rincasasse e rovinargli la sopresa a cui tanto aveva lavorato, era l'ultima cosa che avrebbe voluto.
Parcheggiò la macchina il più vicino possibile al negozio e vi entrò con un sorriso sulle labbra, non solo perchè era il suo negozio preferito, ma per la grande emozione per ciò che avrebbe fatto di lì a poco.
Una volta preso l'anello, uscì dal negozio e tornò verso soddisfatto verso l'auto, sapeva che al suo ragazzo quel dono sarebbe piaicuto.
All'interno aveva fatto incidere le loro iniziali e la data in cui si erano messi insieme, in questo modo l'avrebbero sempre tenuto con sé per ricordare che il loro amore era la miglior cosa che potesse capitargli e che qualunque cosa fosse accaduta, non sarebbero stati mai soli.
Non mancavano, però, ne l'ansia né la paura di un rifiuto; Chris sapeva che Darren lo amava con tutto se stesso, ma cosa sarebbe successo se non fosse ancora pronto per una decisione così importante?
Il soprano sapeva che comunque sarebbero andate le cose, le loro vite sarebbero in qualche modo cambiate, e sapeva anche che se l'altro gli avesse risposto negativamente, il suo cuore sarebbe andato il mille piccoli pezzi che non sarebbe più riuscito a rimettere insieme.
Tutto ciò di cui era consapevole era che qualsiasi fosse stata la sua risposta, avrebbe continuato ad amarlo per il resto della sua vita, perchè nessuno era, ne sarebbe mai stato come quel meraviglioso ragazzo dagli occhi verdi, con cui stava ormai da una 'vita'.
 
 
                                   ***
 
Quella sera, Darren tornò a casa per tempo e come era solito fare, diede un lungo ed affettuoso bacio al suo ragazzo, come di chi non vede il proprio innamorato per anni e lo incontra per caso in un bel giorno d'estate, con la gioia nel cuore.
 
- "Com'è andata la giornata, tesoro?" - chiese il soprano con un sorriso sul volto.
 
- "Io e Joey ci siamo divertiti molto, ed abbiamo anche parlato un po'. - rispose l'altro.
 
- "Ah, sì? E di cosa?" - chiese, con disinvoltura.
 
- "Di noi, del lavoro. Cose in generale, insomma".
 
Non poteva dirgli la verità, non sapeva se Chris ancora fosse pronto a parlarne, preferì, perciò, chiudere il discorso lì, prima che cominciasse a divenire pesante.
 
"Ci siamo quasi" - pensò il soprano - "E' arrivato il momento giusto".
Mai era stato tanto sicuro di voler qualcosa nella sua vita come in quel preciso istante, con l'altro che lo guardava incuriosito, tentando di capire cosa stesse accandendo.
Aveva il solito, splendido sorriso stampato sul volto, quello di cui si era innamorato, quello di un cucciolo con un enorme bisogno di amore ed affetto: era impossibile non innamorarsene.
Quando, finalmente, il ragazzo riccioluto entrò in cucina, lo scenario che gli si presentò davanti era - come in seguito lo definì lui- "il paradiso".
La tavola era apparecchiata divinamente: sopra vi erano bicchieri di cristallo, piatti di porcellana e persino forchette d'argento. Tutt'intorno vi erano tante piccole candele profumate, di un rosso intenso che sarebbe rimasto impresso nella mente dei due innamorati per lungo tempo.
C'erano, poi, vasi pieni di fiori che coloravano la stanza rendendola un "posto magico".
 
- "Che sta succedendo, amore? " - domandò perplesso ed estasiato allo stesso tempo - "Cosa dobbiamo festeggiare?".
 
- "Ti spiegherò tutto dopo, tranquillo. Ora mangiamo, che altrimenti si fredda tutto! - rispose il soprano, sorridendogli.
 
Darren acconsentì, anche se controvoglia, poichè avrebbe voluto saperne di più.
Per cena, Chris aveva preparato un buonissimo pollo arrosto con un contorno di patate al forno, che l'altro non tardò a finire, goloso com'era.
Erano entrambi tesi, parlarono poco se non del cibo che stavano mangiando ed il massimo d'interazione furono qualche sorriso e qualche sguardo che si erano scambiati di tanto in tanto, tra un pasto e l'altro.
Arrivati al momento del dolce, la situazione si era fatta quasi pesante e Chris decise che era ora di svelare tutto al suo ragazzo, prima che si strozzasse con qualche pezzo di pane.
Tolse la torta, che aveva preparato con tanto amore, dal forno e la portò in tavola: era bellissima!
Ciò che il ragazzo riccioluto aveva maggiormente apprezzato fu la scritta su di essa: " Dieci anni di me e te. Di noi. Ti amo".
Una volta finito il dolce, che si rivelò buono come da previsto, il soprano chiese al suo ragazzo, con una scusa, di andare in camera loro a prendergli una tachipirina, perchè, a suo dire, aveva mal di testa.
Non appena il ragazzo ebbe varcato la soglia della loro stanza, rimase a bocca aperta, con gli occhi spalancati: era tappezzata di foto di loro due sin dal primo momento in cui si erano conosciuti: dagli inizi di 'Glee' a quelle private, non ne mancava neanche una!
Sul letto vi era poggiato uno splendido mazzo di rose rosse, con tanto di petali ovunque. Era uno spettacolo meraviglioso, a cui il ragazzo non potè altro che rimanere senza parole ed ossrrvarlo meravigliato.
Fu solamente quando alzò gli occhi sull'unica parete apparentemente vuota che cominciò a realizzare; sopra vi era una scritta enorme: "Darren Everett Criss, mi vuoi sposare?" .
Di fronte a tale splendore, il ragazzo scoppiò in un pianto di gioia misto a incredulità.
Chris, nel frattempo, era appoggiato alla porta, dietro di lui. Aveva le mani poggiate dietro la schiena e lo guardava commosso e soddisfatto di essere riuscito nel suo intento iniziale.
 
- " Allora, mi sposerai? "- chiese all'altro, fingendo disinvoltura poichè adesso stava piangendo anche lui.
 
Darren a quelle parole si girò istantaneamente, ancora sbalordito e frastornato da ciò che stava accadendo.
Guardò il suo ragazzo dritto negli occhi, corse verso di lui e l'abbracciò forte, baciandolo dappertutto.
 
- "Si!SI!SI! LO VOGLIO!".
 
In quel momento, il soprano tirò fuori dalla tasca della camicia una scatolina verde acqua, che l'altro non tardò a riconoscere.
 
- "Per tutta la vita?".
 
- "Per tutta la vita".
 
 
Quel momento era talmente perfetto che mai e poi mai avrebbe voluto che svanisse; lo avrebbe ricordato per anni ed anni, lo avrebbe raccontato a figli e nipoti.
 
Quello, fu il giorno più bello della vita di entrambi.
 
Fu l'incoronazione del loro sogno d'amore.
 



*Angolo dell’autrice.

Dopo quasi un mese, sono finalmente riuscita ad aggiornare questa raccolta, a cui tengo particolarmente e spero davvero tanto che vi sia piaciuta!
Chiedo scusa per la lentezza degli aggiornamenti ma sono presissima dagli studi poiché quest’anno ho l’esame di maturità da affrontare (povera me) e ho veramente pochissimo tempo libero.
Sappiate comunque, che anche se non aggiorno spesso, continuerò  a postare queste brevi storie riguardanti questi splendidi ragazzi.
Detto questo, vi ringrazio di aver letto e spero abbiate apprezzato! Non sono bravissima, ma ci provo (:
Grazie a tutte quelle 18 (OH GOD, ancora non ci credo!) persone che hanno messo la storia nelle SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE, siete stupendi!
Grazie mille per le altrettante recensioni, siete gentilissimi e mi fate commuovere ogni volta!
E’ importante per me avere dei pareri esterni, perciò non esistate a farmi sapere che ne pensate, aspetto il vostro parere, come sempre!

Un bacio e alla prossima!

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