I Quattro Demoni del Cuore

di Mari Ace
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 Come poteva essere?! Un ragazzo, nel bel mezzo della lezione di chimica, gli era comparso di fronte.
Capelli rossi come il sangue, occhi verdeacqua, carnagione di un cadavere e vestito da maggiordomo. O stava sognando, e questo significava che si era addormentato nel bel mezzo di quello che doveva essere un lavoro di gruppo, o quel liquido verdognolo che fissava ormai da mezz’ora, non si sa come, era trapassato dal boccale e lo aveva infettato dandogli alla testa.
Nessuna delle due era plausibile ma, con tutta la razionalità che aveva in corpo, optò per la prima opzione facendo finta di niente.
Il rosso lo guardò con aria stranita.
-TU sei stranito?! TU?!- urlò ad un certo punto attirando l’attenzione di tutti i presenti, bidella compresa.
-Ryuuji, attento con quel liquido verde. Vero che è una relazione difficile quella che dobbiamo fare ma parlarci pure…-
Era arrivato alla conclusione che se gli altri gli stavano parlando non stava dormendo. No, di certo. Ed anche che le persone in quella stanza non vedevano quella specie di maggiordomo che, invece, lui vedeva benissimo.
-Ragazzi, penso di non sentirmi tanto bene…-
-Ce ne siamo accorti!- scoppiarono in una risata fragorosa a cui si unì, falsamente, anche lui. Uscì dall’aula sospirando e, recatosi in bagno, sbraitò contro lo specchio per poi accorgersi che, la fonte dei suoi dolori mentali, lo aveva seguito. Lì partì un urlò a sirena dei pompieri ben poco virile per il verde che poteva vantarsi di essere uno dei ragazzi più desiderati della scuola.
-TU! Dimmi chi sei, cosa vuoi, perché sei comparso proprio nell’ora di chimica e perché gli altri non ti vedono!- disse tutto d’un fiato. Aspettò pochi minuti e quello non rispondeva neanche ad una delle sue domande. –ILLUMINAMI!-
Il ragazzo aprì la bocca cercando di parlare ma la richiuse subito.
-Sei muto? Hai mal di gola? Hai perso la voce? Una vecchietta ti ha mozzato la lingua a colpi d’ombrello?-
Ridacchiò. –Parli sempre così veloce?-
–Grazie a Kami hai il dono della voce!- alzò le mani al cielo. -Ora parla, sputa il rospo.- continuò, a tratti spazientito.
-Io sono San, ma puoi chiamarmi Hiroto.- sorrise in un modo che Ryuuji trovò insopportabile in quel momento.
-Okay, bella storia, vai avanti- disse frettoloso.
-Sono uno dei demoni del tuo cuore- il pistacchietto si trattenne dal ridere.
-È una presa per il culo?- disse quasi sarcastico notando che quella sottospecie di Sebastian sorrideva ancora e non si muoveva di un millimetro.
-No! Gli altri non mi vedono perché io appartengo a te-
A quel punto non potè far a meno che guardarsi intorno. –Scusami, ma sai, è un po’ imbarazzante sentire questo genere di frase provenire da un ragazzo-
Hiroto sorrise di nuovo –Io non ho sesso- spiegò dolcemente, sembrava divertito.
-Ah ah.- era poco convinto ma lasciò perdere –Non hai risposto ad una domanda…. Cosa cazzo vuoi da me, sottospecie di gattino virgola dal pelo rosso?-
Ridacchiò. Di nuovo. Si stava innervosendo a vista d’occhio. –Beh… ho… fatto un leggero casino perché sono ancora inesperto nel campo delle emozioni umane. Così mi hanno mandato nel “mondo reale” per risolvere ciò che ho combinato.-
-Interessante, quindi? Cosa devi fare esattamente? Starmi dietro per sempre? No, perché con la faccia che ti ritrovi, non m’ispiri tanta fiducia.- squadrò, dalla sua altezza di due mele e poco più, quello che sembrava dovesse essere un ragazzo e fece schioccare la lingua contro il palato in segno di dissenso.
-Da qui ad un anno staremo insieme. Dovrò risolvere le cose in meno di dodici mesi o morirai.-
-Quindi dovrai starmi sempre appiccicato? Anche in bagno?-
-In bagno posso anche lasciarti un po’ di privacy, ma noi siamo dentro il tuo corpo, vediamo già tutto. Ed in più, anche se manovriamo le emozioni e le sensazioni dell’essere umano, noi non ne proviamo.-
-Mi hai più che rassicurato- sorrise ironico il verde.
-Ah, dimenticavo di dirti che non dobbiamo stare a più di 20 metri di distanza o le tue forze vitali diminuiranno fino a portarti ad un collasso celebrale- il tutto detto con un sorriso.
-Hai una tranquillità che si potrebbe tagliare con un grissino a mò di tonno Rio Mare- scherzò di nuovo Ryuuji uscendo dal bagno con le mani nelle tasche del camicie bianco.
Non sarebbe stato tranquillo. Per niente.
 
~~~~~~
 
 
AnColo dell’autriciA:
 
Ehilàààà :D
Dopo anni (??) ritorno con furore e con un’altra fic ° u ° Sì, lo so, devo aggiornare quelle che ho già iniziato.. Sì, lo so, è da mesi che non le aggiorno.. Sì, lo so, Edgar mi sta offrendo ancora il tè.. *si ferma* *si gira* *compaiono un tavolo, una sedia ed Edgar che beve il tè*
Edgar: Prima di bere Twinings hai solo creduto di bere del tè
Io bevo Lipton da una vita ° u ° W Liptoooon ° u ° *mang foglie*
Edgar: Ma non hai mai assaggiato Twinings *porg tazzina*
Finiscila o ti sfracello di mazzate ° u °
Edgar: Vuoi del tè?
*impugn Carolina la mannaia* ° u °
Edgar: ………….Vuoi del tè?
No, non lo voglio ° u °
Edgar: …………………………………….Vuoi del tè?
Sai dove te lo metto il tè? ° u °
Edgar: Ne ho una vaga idea *sgraffigna le buste di Twinings e se ne va*
Ecco, bravo ° u ° Bene, voi *indic lettori* recensite e ditemi se siete curiosi e se vi piace l’idea anche D: Aspetto recensioni, voi aspettate il 2013 per il prossimo capitolo ° u ° Non dipende da me, è la connessione che è instabile, porco pc ° u ° *abbracc peluche di Akio-nii-sama*

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


  Era lì, a casa sua, seduto sul letto fissando il rosso con uno sguardo di sfida.
-Devo vestirmi, puoi almeno girarti?- chiese scocciato. In realtà più che una domanda sembrava gli stesse quasi imponendo la sua volontà.
-Ogni suo desiderio è un ordine- si girò con fare obbediente.
-Dì un po’, cos’è quella parlata tutt’a un tratto? Non metterti troppo nei panni di un vero maggiordomo perché non mi sento per niente a mio agio se mi parli come se io fossi un signorino figlio di papà che vuole essere imboccato- appena ebbe finito, lo fece girare e lo guardò negli occhi –Quindi parla normalmente. D’accordo?-
-Promesso- sorrise.
-Sorridi sempre? Non ti sto parlando in tono amichevole.-
-Lo so, ma, come ti ho già detto, non provo emozioni quindi, anche se mi tratti male, io non reagisco.-
Ryuuji rimase pensieroso, guardandolo. Comparve un sorrisetto non molto rassicurante sul suo volto.
-Quindi posso usarti come un sacco da box vocale?-
-Mmm… non è molto appagante insultare una persona se poi questa non reagisce e sorride sempre come se non fosse per nulla scalfita da ciò che gli dici. No?-
Sbuffò contrariato. In effetti, aveva ragione. Ogni volta che lo trattava male o usava quella sua solita ironia sottile, lui sorrideva. E questo lo mandava in bestia più di un calcio, a tradimento, sui gioielli di famiglia.
-Verrai con me a scuola, giusto?-
-Proprio così. Nessuno mi vedrà, quindi fai finta di nulla e non parlarmi per nessun motivo, non vorrei essere accusato di una depressione della tua popolarità, quando ti prenderanno ufficialmente per pazzo.- ridacchiò.
-Ma guarda un po’, fai anche le battute. Non eri tu quello senza emozioni, sentimenti, sensazioni e robe del genere?- prese il cappotto e se lo mise in fretta e furia. Si fermò di scattò squadrando Hiroto. –Non provi neanche freddo, caldo, quelle cose lì?-
-No. In compenso però provo piacere nei rapporti sessuali.-
-Non è una sensazione quella?- per un attimo pensò di averlo messo in difficoltà una buona volta ma notò che, come sempre, non si smuoveva. –E non hai sesso- gli fece il verso alzando le sopracciglia.
-Non ho sesso perché questo è il mio corpo da umano, è solo una specie di ologramma dei tuoi pensieri. Io, in realtà, sono solo aria. In base al proprio padrone si possono manifestare delle sensazioni più di altre. In questo caso, il mio padrone fa pensieri perversi e quindi ho sviluppato la capacità di eccitarmi ed eccitare nei rapporti sessuali.-
Risposta più che esaustiva.
-È sicuro che io faccia pensieri perversi, chi non ne fa?- sbraitò visibilmente imbarazzato –Vabbeh, Capitan Ovvio, andiamo.- continuò calmandosi e facendogli segno di seguirlo.
Appena varcò la soglia della scuola sbuffò. Sguardi di ragazze, sguardi di ragazzi… Era desiderato da entrambi i sessi.
Per fortuna, riuscì a farsi degli amici che non lo volevano fisicamente. Il suo gruppo era formato da tre ragazzi e due ragazze, compreso lui. Cominciò a pensare che d’allora in poi sarebbe stato difficile uscire, una serata, con loro senza sentirsi osservato. Alla fine avrebbe anche pensato che il gruppo ormai fosse formato da quattro maschi.
Avere un ragazzo, o quel che poteva essere, vestito da maggiordomo dietro le spalle, per di più che gli altri non vedono, non è tanto rassicurante e neanche tanto normale.
La sua parte razionale che si basava sulla scienza gli urlava dicendogli di svegliarsi da quel dannato incubo, mentre, la sua parte razionale che guardava in faccia alla realtà se ne stava buona buona appisolata sopra un’amaca, in un angolo del suo cervello. Poteva dire anche di sentirla ronfare.
Arrivò in classe con l’espressione più naturale che conoscesse.
-Ryuuji, come mai in ritardo?- chiese la sua compagna di banco, per di più, era una delle ragazze del gruppo.
-Sai come sono disordinato, ho fatto difficoltà a trovare l’armadio!- ridacchiò isterico. Ok, aveva detto una cazzata. Ma essere ironico era nel suo essere normale, quindi andava bene….. no?
Scoppiò a ridere. La sua amica stava ridendo. Bene, era andata.
Passò tutte le lezioni cercando di non pensare alla presenza del suo “amichetto”, cosa che gli riusciva male visto che si sentiva perennemente osservato.
Varcata la soglia di casa, si sentì finalmente libero… o quasi. Si voltò di scatto versò il suo “coinquilino” e lo fissò cercando di metterlo in soggezione. L’altro ridacchiò. Per l’ennesima volta.
-Che c’è?- gli chiese con un sorriso.
-Non sorridere. La vuoi smettere di essere tranquillo? Perché IO non lo sono per niente! Anzi, sono scocciato, spazientito e confuso. Molto, molto confuso. Non so quali casini hai combinato e adesso ho solo capito che è in gioco la mia vita.- si sedette e cominciò a parlare a vanvera –La mia vita è nelle sue mani… morirò. Morirò prima del tempo, lo so, ne ho la certezza.- diceva a sé stesso lamentandosi.
-Puoi stare più che tranquillo. Ho tutto sotto controllo-
-Non me la bevo, non io. Non provare a giocare con me perché potresti ritrovarti con la testa nel water. E il water è sporco. Tanto.- sbattè con forza la macchina del caffè che non ne voleva sapere di avviarsi.
-Così la rompi-
-Sono fortunato se non è GIÀ rotta.- tornò in camera a passi ampi e chiuse la porta a chiave lasciandolo fuori. Si girò e se lo ritrovò proprio davanti. Ryuuji non fece neanche il minimo sforzo per sembrare sorpreso. –Passi attraverso i muri?- chiese scocciato, ormai si aspettava di tutto.
-Rimango fuori solo se è di mia volontà. Se voglio entrare posso-
Il verde sbuffò lanciandosi a peso morto sul letto. –Ho deciso, non andrò all’università. Se è questa la vita con dei coinquilini, posso farne a meno.- si coprì con le coperte fin sopra la testa, senza curarsi di essere ancora vestito, e si addormentò sotto lo sguardo benevolo e quasi divertito di Hiroto.

 
~~~~~~
 
 
AnColo dell’AutriciA:
 
Massalveeee! :D
Eccomi qua ad aggiornare ° u ° Ho fatto presto, eh? ° u ° Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, ed anche le persone che hanno solo letto, il primo capitolo ^ u ^ Grazie Grazie ^ u ^
Someoka: Guarda che hai avuto solo una recensione ò.ò
Dettagli! Ù u Ù
In questi giorni, in realtà, sto scrivendo molto! :°D Pomeriggio, sera, pomeriggio, sera… e così via :°D Anche perché tra la scuola ed il lavoro le idee mi cadono una ad una dal banano (??) ° u ° Sì, ho un banano ° u ° E lavoro a 14 anni ° u ° Non è strano, tranquilli, lavoro nel negozio di famiglia ° u ° Per me la stranezza è normalità ° u °
Ah, il banano l’ho preso in eredità sposando Akio-nii-sama * u * *spara cuoricini con il bazooka che le ha dato in prestito Burn*
Fudou: Fu…
*muore*
Fudou: Di nuovo?
*resuscit*
Fudou: …
Amore ° u ° Sei così felice della mia resuscitazione (??) che non hai parole, vero? * u *
Fudou: No. Sono tutto fuor che felice di questo.
ç u ç Cattivo ç u ç Tu… tu… mi tradisci con Fuyuka ç u ç
Fudou: Io ti tradisco con tutte
°AAAAAAAA° Ripeti
Fudou: Ti tradisco con tutte
*AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA* MUORIIIIIIIIIIIIIIIIII!! ……. *ci ripensa* Anzi, no ç u ç Muoio io che faccio un favore a tutti ç u ç Akio-nii-sama non può morire ç u ç *s’impicca a casa della sorella (??)*
Fudou: Guarda te questa… tanto resusciti tra poco
*resuscit* Ah, vero = u = *si deprime* *angolino* *fa cerchi nel grano* *Voyager e Mistero le dedicano una puntata*
Al prossimo capitolo ç u ç *si appallottola depressa sotto le telecamere*

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


 Capitolo schifoso ç u ç *si deprime*
Buon supplizio ç u ç *si veste di nero* *si accorge di quello che ha detto* *corre a mangiare i supplì di Carlino*
 
 
 
Trascorsero 4 mesi, monotonamente. Le giornate erano basate su scuola-casa-studio, studio-casa-scuola.
Doveva ammettere che si stava abituando alla presenza di Hiroto. Cominciava anche a trattarlo da amico. Infondo, cosa doveva fare? Avrebbe convissuto con lui per un anno, tanto valeva farselo piacere.
L’unica cosa che lo mandava in tilt era che il rosso lo toccava, ogni giorno.
Gli toccò la spalla, come sempre e Ryuuji si scostò appena.
-La smetti di toccarmi?-
-Ti dà fastidio?-
-Sì. Molto.- mentì. In realtà, non sapeva neanche lui cosa provava in quei momenti.
La risatina di Hiroto era diventata quotidiana. Ormai non ci faceva più caso, a volte, invece, gli piaceva e lo rincuorava sentirla.
Girò il viso senza accorgersi che gli stava proprio accanto e gli sfiorò il naso con il suo senza volerlo. Arrossì lievemente. Quel ragazzo sapeva metterlo in soggezione anche con un solo sguardo.
Uscì di casa quasi correndo. Passeggiava a testa bassa per le strade, quando sentì una canzone risuonare in un negozio.
Every Time You Lie di Demi Lovato
Non aveva mai sopportato chi la cantava, ma, in quel preciso istante, la sua canzone lo rispecchiava perfettamente.
Entrò nel negozio facendo finta di vedere gli articoli, solo per sentire meglio la radio. Lo faceva sentire bene, anche se non ne capiva il perché; dopotutto non ci si doveva sentire meglio ascoltando canzoni che raccontano, in qualche modo, qualcosa che ci faceva stare quasi male.
Appena finì la canzone ebbe la tentazione di andarsene, ma vide un oggetto che lo interessava. Era una collanina di caucciù con un ciondolo in legno a forma di yin.
Non gli erano mai piaciuti quei tipi di cose riguardanti religioni antiche o che avevano una qualsiasi storia probabilmente inventata, con chissà quali poteri magici.
Ma, ormai, anche la sua parte razionale che si basava sulla scienza era andata a nanna, quindi la comprò solo per il piacere d’averla, quella cosa.
Uscì dal negozio e se la mise al collo. Era strana quella sensazione, dopo aver perso la collana che gli aveva regalato la madre prima di morire, non ne aveva più indossate altre.
Guardò attentamente la collana che portava.
-Quando ti ho comprato…?- non se lo ricordava. Era appena uscito dal negozio e la sua mente si riprese da quella specie di trance. Poi si accorse che stava parlando con una collana, in mezzo alla strada. –Hiroto, mi farai diventare scemo.- si girò sapendo di trovarlo proprio lì. E così fu.
Il ragazzo ridacchiò alla faccia paonazza e confusa del pistacchietto. –È stato divertente-
-Per te! Quanto ho speso?-
-1200 yen-
-COSA?!- avrebbe avuto voglia di strozzarlo.
-Ehi, calma, non urlare o ti porteranno in manicomio-
Si accorse solo dopo quella frase che tutti lo stavano guardando spaesati. –Fantastico…! Vuoi rovinarmi la poca reputazione che mi è rimasta?- cominciò a camminare tirando sopra la testa il cappuccio.
Fissava con lo sguardo perso i ciottoli del marciapiede e non si accorse di avere Hiroto davanti fino a quando non si “scontrò” contro il suo petto.
Il rosso rimase immobile e non si ritrasse, anzi, gli posò una mano sulla nuca coperta per far aderire di più la sua testa. Ci provò, ma non percepiva alcuna emozione, alcun sentimento. –Cos’hai?-
-Non sono affari tuoi, maggiordomo.-
-Ti manca…-
Ryuuji stette zitto. Capì che lui sapeva. Come sapeva tutto ciò che lo riguardava.
-Sì- sibilò con la voce rauca. Non voleva piangere. Non sul suo petto. Non per colpa sua, che glielo aveva fatto ricordare dopo tutti quegli anni in cui aveva cercato di dimenticare, cancellare, eliminare dal suo cervello ciò che lo rendeva triste.
-Don’t forget me.-
Spalancò gli occhi.
-È questo ciò che ha sempre ripetuto tua madre. La ricordi, vero? Quella canzone-
-Me la ricordo. Sì. La ricordo molto bene.- ormai aveva lasciato andare sul viso le prime lacrime. Ma non singhiozzava, i suoi lamenti li teneva dentro.
-Se vuoi piangere fallo. Non devi sentirti in colpa, perché quelle lacrime sono di dolore, è giusto eliminarle… Ryuuji-chan.-

 
~~~~~~
 
 
AnColo dell’AutriciA:
 
Cchifoooo ç u ç Ed è anche corto ç u ç Oggi sono depressa ç u ç
Fudou: Ma ti sembra da persona normale essere depressa perché non trovi immagini mie?
Sì çOç *appicca Kidou* Voglio immagini di te DA SOLO *AAA* *appicca gente a caso*
*arriva Burn che appicca lei* *si rotola nel fango per spegnere il fuoco*
Cattivo, Nagu-chan çAç
Burn: FIREEEEEEEEEEEE *_______________* *se ne va appiccandosi da solo*
Al prossimo capitolo ç u ç *si appallottola in un angolo mentre cala il sipario ma s’inceppa*
Fudou: Sono circondato da pazzi sclerotici
Endou: MINNA!! SAKKA YAROUZE!
Tutti: Non ne abbiamo voglia = u =
Endou: *si appallottola accanto a lei*
Onii-chaaan çAç Consolami çAç *stuprincest*
Fudou: Ti sei consolata da sola. Vabbeh và, meglio se lo chiudo io sto sipario, qui ci sono minorenni… compresi tutti noi. *chiude a mano il sipario*

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


 Altro stupido capitolo = u = Perdono = u = *si arrampica sul banano*
 
 
Aveva pianto tutta la notte, nel suo letto. Era strano, non ricordava più neanche come si piangesse e che sapore avessero le lacrime.
Appena vide le luci dell’alba filtrare dalle tende blu della finestra e posarsi sui suoi occhi stanchi e brucianti, si alzò, anche se a fatica. Si diresse in bagno e notò i suoi occhi gonfi e rossi.
-Oggi… non vado a scuola. Non morirò per un giorno d’assenza.- sussurrò a sé stesso tirando su con il naso e aprendo il rubinetto dell’acqua fredda.
Si rinfrescò il viso e si guardò un’ultima volta allo specchio. Quei 4 mesi, per quanto monotoni fossero di fondo, in realtà, gli avevano cambiato la vita. Lui stesso era cambiato.
Era più dolce e più sensibile di prima.
-A cosa pensi?- il rosso era appoggiato allo stipite della porta del bagno e lo osservava con quelle pozze verdacqua.
-A quanto mi sono rovinato tenendoti appresso.- rispose scontroso. Voleva essere scontroso. Detestava quel cambiamento, così radicale, del suo carattere.
-Bel pensiero! Cosa vuoi per colazione?-
-Niente. Assolutamente niente.- ritornò a passi lenti in camera e si buttò sul letto, stanco.
-Coraggio, non vorrai mica digiunare!- sorrise rassicurante e sparì nella cucina. Ryuuji lo seguì, anche se di controvoglia, come un cagnolino obbediente. Si sedette con un tonfo sulla prima sedia che gli capitò a tiro e poggiò i gomiti sopra al tavolo reggendosi la testa con la mani.
Hiroto si voltò con in mano un piatto di fumanti takoyaki.
-Sono a forma di pesce?- chiese il ragazzo con la coda osservandoli affamato.
-Sì, so che sono i tuoi…- non fece in tempo a finire, che l’altro continuò per lui.
-…preferiti!- gli rubò il piatto dalle mani –Quindi sono tutti miei- iniziò ad abbuffarsi. Era da tanto che non ne mangiava uno. Il negozio che li faceva ed in cui andava sempre, chiuse. Non ne aveva più mangiati altri perché quelli li considerava unici, il loro sapore era difficile da descrivere. Si stupì di quanto ci somigliassero quelli fatti dal suo, ormai, amico; anzi, sembravano proprio gli stessi, non poteva confondersi, non proprio lui che ne andava pazzo e rimaneva anche fino all’orario di chiusura per mangiarne fino a saziarsi del tutto!
-Hai fame, a dispetto di quanto hai detto prima- disse l’albino con il sorriso, come sempre, sulle labbra.
-Ho fame se c’è qualcosa di buono da mangiare- con la bocca ancora piena del precedente boccone, ne addentò un altro emettendo versi di approvazione.
-Si vede!- si sedette accanto a lui osservandolo.
Quando se ne accorse, il pistacchietto, arrossì violentemente. Non gli era mai accaduto d’imbarazzarsi per un semplice sguardo, proprio lui che di sguardi ne riceveva a bizzeffe.
Mangiò tutto con foga e tornò in camera, cercando un riparo da quello psicopatico di cui non sapeva ancora le reali intenzioni.
-P-p-perché cavolo mi hai seguito?! Voglio stare da solo!- gli urlò contro quando lo ebbe davanti.
L’altro, in risposta, alzò le mani.
-E stammi lontano il più possibile! Non approfittarti di me e del fatto di quelle cose sessuali, brutto pervertito!- continuò indicandolo, con la faccia paonazza. Per la prima volta vide sul volto del rosso un’espressione diversa, sorpresa.
Probabilmente era sconcertato da ciò che gli aveva detto. Dopotutto lo aveva solo guardato, come facevano in molti, non c’era nessuna intenzione di fondo.
-Ok- rispose assecondandolo ed avendo ancora quell’espressione in viso. Uscì dalla stanza però rimase sulla porta d’ingresso, per evitare di superare i 20 metri massimi di distanza. Incrociò le mani al petto e chiuse gli occhi cercando di pensare. Non aveva ancora trovato il modo di risolvere le cose che aveva incasinato, infondo, era stato lui stesso a fare tutto quel macello e adesso doveva pagarne le conseguenze.

 
~~~~~~
 
 
AnColo dell’AutriciA:
 
È corto anche questo D: Ma GIURO che non l’ho fatto apposta ç u ç E non mi mancavano neanche le idee, solo che mia sorella mi chiamava e l’ho stoppato così D: Prometto che il prossimo sarà più lungo D:
Spero, comunque, che vi piaccia lo stesso ° u ° Ci sono già accenni amorosi Ù u Ù *guarda con una faccia da pervertita Hiroto e Ryuuji*
Ryuuji: Smettila di guardarci così -/////-
Voi e la GazelxBurn siete le uniche coppie yaoi su cui scrivo e che mi piacciono veramente a parte la GouenGaze che definisco het ° u ° Lasciami volare con la fantasia Ù u Ù
Hiroto: Non ha tutti i torti ^^
Ryuuji: E tu smettila di sorridere! Scommetto che sorrideresti anche se ti torturano!
Hiroto: I sorrisi rendono più colorata e felice la vita ^^
Giusto, Maestro! ° u ° Non come te che hai sempre il musone ° u °
Ryuuji: Grazie per la lezione di vita = u = *se ne va in camera sua*
Hiroto: Aspettami, Ryu-chaaan ^^ C’è la troupe dei “Tudors” che voglio riprenderci mentre zzozzoniamooo ^^ *si chiude in camera con lui e si sentono urla e strepiti*
Esagerati ° u ° *si chiude il sipario ma come al solito s’inceppa*
Non potete chiuderlo con una corda, come ai vecchi tempi? ° u ° *la chiude lei anche se con un po’ di fatica*

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