Girl you are a star,shining like the sun

di applestark
(/viewuser.php?uid=144510)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** McFly ***
Capitolo 2: *** I should talk to her ***
Capitolo 3: *** E' Danny. Danny Jones ***
Capitolo 4: *** Tell her that I’m looking for her ***



Capitolo 1
*** McFly ***


Kate.


-Kate!- la porta del negozio si spalancò e intravidi Jade venirmi incontro sorridente.
-Buongiorno- dissi io con calma, in quell’ultimo periodo era tutto tremendamente piatto.
-Ho scoperto una cosa fantastica!- continuò Jade euforica.
La guardai con aria interrogativa.
Diede un’ occhiata intorno per controllare se c’era qualche cliente nella libreria, ma niente.
Si sedette accanto a me, dietro la cassa e mi mostrò un cd.
-Sono fantastici! McFly, mai sentiti?-
La guardai stranita e scossi la testa.
-No, sarà una delle band sconosciute che conosci solo tu, J- dissi per punzecchiarla.
-Sono conosciuti più di William e Kate,Kate- esclamò la mia amica ridendo per la ripetizione del nome Kate.
-Questa è la tua scoperta?-
Jade arricciò il naso. –Anche. La bella notizia è che nel fine settimana ci sarà un loro concerto qui vicino, e Noi andremo a vederli.- spiegò Jade soffermandosi sul Noi.
-Ma…non li conosco nemmeno-
-Li ascolterai, tieni- Jade mi porse il cd.
-E va bene…- dissi alla fine sbuffando e mettendo il cd nella mia borsa.
-Tesoro, non puoi ascoltare sempre Blink 182. Ti scoccerai prima o poi…-
Entrambe scoppiammo a ridere.
Adoravo il modo di fare di Jade, era fantastica, una vera e propria sorella per me.
E l’esperta di musica più valida che avessi mai conosciuto.
-Allora quando avrò tempo ascolterò questi McFly-
-E sabato andremo al concerto- esclamò Jade.
Annuii – come vuoi-
Sorrise e mi abbracciò forte –grazie K-
Rimasi per un po’ in silenzio e sciolsi l’abbraccio.
-Che succede?- domandò poggiando i gomiti sulle ginocchia
-Niente…è tutto così piatto- mi limitai a dire.
Il punto era che in quei giorni  cominciavo a sentirmi “fallita”.
Non avevo sogni, aspettative, un ragazzo.
Christopher mi aveva lasciata  l’estate prima ma la ferita era ancora aperta.
-Sicura?- disse dolcemente la mia migliore amica distogliendomi dai miei pensieri.
-Si è tutto ok-
-Mi fido- . Jade mi strizzò l’occhio e le risposi con un sorriso.
Quella ragazza sapeva essere così silenziosamente  attenta a capire come mi sentivo che quasi mi impressionava certe volte.
-Che ne  dici di chiudere qui?- chiese guardandosi intorno.
-Non saprei….sono le sette, sinceramente non credo che verranno altri clienti-
Guardai l’orologio. –Si chiudo!- esclamai dopo poco .
-Torniamo a casa, ordiniamo cinese e guardiamo Twilight? – propose  Jade.
La ascoltai mentre raccoglievo le mie cose e poi la guardai.
-Perché proprio Twilight?-
-Mi piace-
-E perché proprio cinese?-
-Mi piace anche quello-
Ci guardammo e scoppiammo a ridere all’unisono.
-Twilight ok, ma niente cibo asiatico…pizza!-
Jade sbuffò e poi alla fine mi sorrise.
-Va bene-.
Spensi le luci e indossai la giacca prima di uscire dalla libreria e chiuderla per bene.
Jade era andata  a prendere la macchina e io la stavo aspettando sul ciglio della strada quando notai un volantino proprio sotto i miei piedi.
“McFly in tour”.
Cavoli, Jade aveva proprio ragione, quei McFly erano famosissimi in Inghilterra.
-Su, sciagurata entra- esclamò Jade facendomi sobbalzare.
-Eccomi-
Entrai nell’auto e fui travolta da un tepore davvero piacevole.
L’inverno cominciava a farsi sentire…
-Andiamo a noleggiare il film?-
-Va bene. Jade posso…accendere lo stereo?-
-Certo- rispose .
Lo accesi e poco dopo Jade alzò il volume cominciando a canticchiare…
-Sei molto fortunata Kate-
-P-perché?-
-Perché questa è una delle prime canzoni dei McFly, la stanno dando alla radio. –
-Wow- dissi guardando fuori dal finestrino.
Una di quelle voci, mi sembrava familiare. Ma dove avevo potuto già sentirla?
Forse quei McFly erano davvero tanto famosi come diceva Jade.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I should talk to her ***


Danny.

La prima volta che l’ho vista se ne stava in fila, stringendo tra le mani un libro sui segni compatibili.
Avrei dovuto parlare, avrei dovuto provarci…
Ma il suo sguardo mi aveva lasciato senza fiato.
Era decisamente la creatura più bella che avessi mai visto.
I capelli lunghi e chiari, che formavano leggere onde sulla sua schiena, lo sguardo perso e gli occhi verdi come malachite. Si guardava intorno come se stesse cercando qualcosa, qualcuno.
Ero rimato fermo, immobile ad osservarla, sembrava così lontana e intanto avrei voluto sfiorarla.
Sembrava la bambola più bella, dello scaffale più alto di un negozio di giocattoli.
Mossi qualche passo verso di lei, quasi involontariamente, la mente non aveva più importanza, contava il cuore, i sentimenti….e quelle cose la.
Si è presentata come Kate , e le ho risposto che era un piacere conoscerla.
Non riuscii a dirle altro, i miei occhi erano fissi su di lei, sui suoi movimenti, le sue labbra piene e quasi sempre aperte in un sorriso, le ciglia lunghe e imperlate di mascara.
Mi faceva sentire come non ero mai stato, anche solo guardandomi.
Avevo visto una dea, e Kate lo era nel vero senso della parola:
Bella e irraggiungibile.
Mi lasciò il suo numero, scritto su un bigliettino con inchiostro rosso.
Rosso come le sue labbra.
 
Più tardi, vidi l’amica che era con lei in fila quel giorno.
Non potetti fare a meno di dirle cosa avevo provato vedendo Kate.
Lei mi disse che dovevo togliermela dalla testa, perché faceva così con tutti, e mi sarei dovuto mettere in fila per averla…
L’aveva vista comportarsi in quel modo con migliaia di uomini.
Ma infondo, non mi dava fastidio. Se era quello il prezzo da pagare per aver perso la testa per Kate, allora l’avrei pagato.
Mi era rimasta in testa e non avevo per niente intenzione di lasciarmela scappare.
Tutti mi dicevano che era la stronza della scuola, la puttanella che tutte odiavano ma tutti volevano.
Ma  a me non interessava.
La volevo, la desideravo…
 e sarebbe stata mia…Costi quel che costi.
 
                                          
-Non è grandioso, siamo tornati a casa!- esclamò Tom entrando nella hole dell’albergo in cui avremmo alloggiato per un po’ di tempo.
Finalmente erano arrivate le date del tour in Inghilterra, casa nostra.
-Fantastico- dissi dando una leggera pacca sulla spalla del mio amico.
Subito dietro di noi arrivarono anche Harry e Dougie.
-Quest’hotel è bellissimo-  disse Harry.
-Anche le ragazze inglesi lo sono, cavoli quanto mi erano mancati i visi, e i culi, delle inglesine- disse Dougie e gli altri si voltarono a guardarlo straniti.
-Che cazzo…? Dio ragazzi, siete gay? –
-No ma certe affermazioni puoi risparmiartele- disse Tom.
Li guardai e scoppiai a ridere.
-Scommetto che Danny la pensa come me- disse prontamente Dougie guardandomi.
Gli feci un cenno con il capo.
-Lo dirò a Georgia- mi minacciò Harry sorridendo.
-Non ho detto niente!- esclamai sulla difensiva alzando le braccia in segno di resa.
-Sarà meglio che andiamo in camera- intervenne Tom .
Continuammo  a punzecchiarci fino a quando no arrivammo nella stanza.
Dougie aveva completamente ragioni…
Anche a me erano mancati i culi…ehm i visi, delle ragazze inglesi.
Ma ce n’era una che avevo voglia di rivedere.
In quei giorni non faceva che ronzarmi nella mente…e cantare quella canzone mi faceva più male di quanto immaginassi.
Non ne avevo parlato con nessuno però…
Mi avrebbero riso in faccia se avessi detto “ultimamente non faccio che pensare a…Kate.”
 
-Fratello a cosa pensi?- la voce di Tom mi distolse dai pensieri, facendomi ritornare sulla terra.
-Niente-
Mi lanciò il cuscino in faccia e rise. –Non prendermi per il culo Jones, ti conosco…-
-Ha trovato un’altra ragazza- disse Dougie ridacchiando.
Stava giocando alla playstation con Harry, ma non si faceva mai i suoi fatti.
-Sta zitto…- mi limitai a rispondere.
Poi Tom mi guardò strizzando l’occhio. –Ti va se…usciamo a fare un giro?-
Rimasi in silenzio per un attimo. E poi annuii, stavo avendo l’occasione di parlare, sfogarmi finalmente…
Qualcuno doveva saperla quella stronzata…
La stronzata che “If you see Kate” non era solo una canzone…Io volevo davvero cercarla.
-Ci sto- risposi e mi alzai dal letto , prendendo il giubbotto e seguendo Tom fuori dalla stanza.
-A dopo…coglioni- dissi scherzoso ad Harry e Dougie
-a più tardi…stronzo- rispose Harry distogliendo un attimo lo sguardo dalla tv.
Io e Tom uscimmo dall’hotel e il mio amico mi guardò.
-C’è qualcosa che non va con Georgia?-
Cominciammo a camminare, avevo le mani in tasca e mi fissavo i piedi.
-Nah-
-E allora perché hai quella faccia da quando siamo tornati a Londra? Ti manca Geo?- chiese ancora accennando un sorriso.
-No. Non mi interessa Georgia- esclamai quasi stizzito.
-Oddio- Tom mi guardò sconvolto.
-Non prendermi per stupido però…-
-No. Spara-
-Bang – dissi ridendo.
Il mio amico scosse la testa. –Sei squallido Jones-
-Aspetta che ritorno serio Fletcher- .
Ci fu un attimo di silenzio.
-Da quando siamo tornati a Londra…-
Tom mi guardava serio, attento…quasi mi metteva ansia con la sua espressione .
-Io non faccio che pensare a…Kate- farfugliai.
- C-cosa?-
-Kate. Kate Smith , ricordi?-
-Si, me lo avrai raccontato migliaia di volte amico, ma…i tempi del liceo sono passati-
Le parole di Tom furono come un pugno dritto nello stomaco.
Aveva ragione…mi sentivo stupido…fallito.
-Lo so, ma…io vorrei cercarla-
-Credevo che fosse solo una canzone Danny-
-Anche io-  .
Guardai Tom sbuffare.
-E…Georgia?-
-Chissene fotte- dissi quasi gridando. Cominciava a farmi incazzare, anche il mio migliore amico…
-Calma Danny-
Mi passai una mano fra i capelli. –Come devo fare? Sto impazzendo Tom-
-Capisco….devi…devi dire la verità a Georgia-
-Ma lei non è a Londra adesso!-
-La chiami-
Spalancai gli occhi. –A telefono? È squallido…-
-Allora scordati Kate-
Scossi la testa. –La chiamerò-
Ci fermammo un attimo di camminare e mi accesi una sigaretta.
-Vuoi?- dissi porgendo il pacchetto a Tom che rifiutò.
Quasi lo invidiavo… lui e Giovanna sembravano indistruttibili nonostante tutto.
Mentre io…ero un donnaiolo del cazzo.
-E come vuoi fare a cercare questa Kate?-
Poggiai la sigaretta fra le labbra e inspirai profondamente per poi ricominciare a camminare.
-Elenco telefonico..-
-Bene- . Tom mi diede una scherzosa spinta.
-Complicato l’amore anche per un figo come te, eh Jones?-
-Direi- .
 
Quella notte non chiusi occhio, ero così eccitato all’idea di mettermi alla ricerca di Kate che quasi dimenticai che, il giorno dopo avremmo avuto un concerto.
Il primo concerto a Londra.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** E' Danny. Danny Jones ***


Kate.

Ero in bagno alle prese con il trucco. Cercavo di mettere la matita, mentre Jade se ne stava sull’uscio della porta a muovere freneticamente il piede.
-Vorrei arrivare in orario al concerto Kate-
Sbuffai. –Non darmi fretta ti prego-
-Stai da un ora in bagno, sei lentissima…-
-Shh- le feci cenno di stare zitta e passai al mascara, poi mi pettinai i lunghi capelli, ora più scuri, non biondi come al liceo.
Li avevo tinti per chiudere con quel periodo di merda, in cui potevo permettermi i migliori ragazzi di Bolton.
Ero la stronza della scuola, una mezza troietta che se la spassava con tutti senza pensarci due volte a ferire le persone…
-Hai ascoltato il cd?- chiese Jade guardandosi le lunghe unghie laccate di viola.
-Sinceramente? No- risposi ridacchiando e mettendo un leggero strato di rossetto sulle labbra.
-Me lo aspettavo…l’importante è che mi accompagni, e ti muovi-
-Ci sono-
Spensi le luci del bagno e misi qualche spruzzo del mio profumo preferito.
-Andiamo?- Jade aprì la porta di casa facendomi cenno di uscire.
-Go!- esclamai seguendola.
 
Ad essere stronzi c’è sempre un prezzo. Non è vero che i cattivi vengono ricordati, alla fine sono sempre i buoni ad avere la meglio; e io questo lo avevo capito troppo tardi.
Dopo che mi ero lasciata scappare troppe persone, troppe opportunità…
Ero stata innamorata, anche se nessuno mi avrebbe mai creduto. Al liceo, anche io avevo perso la testa per un ragazzo, ma me l’ero lasciato scappare, e avevo passato anni a cercare inutilmente di rintracciarlo.
Si trattava di Danny Jones.
Non avevo mai dimenticato i suoi occhi…mi capitava ancora di guardare il cielo limpido delle mattine di primavera e pensare a lui, all’elettricità che mi provocava averlo accanto, il sapore delle sue labbra, il calore dei suoi abbracci…
 
-Ti muovi?!?- urlò Jade. –In questi giorni sembra che dormi!-
-Scusa- farfugliai passandole i biglietti che mostrò alla security.
-Stanno cominciando!-
-Wow, stai calma Jade- ridacchiai a vederla così eccitata.
-Non posso stare calma! Ti rendi conto che vedrò Tom-Danny-Harry-Dougie!
Annuii. –Non voglio che ti viene un infarto quindi respira-
-Ci provo a stare calma…-
Riflettei un attimo sui nomi di quei quattro ragazzi.
-Danny?-  dissi quasi a me stessa.
-Si Danny J…- Jade non riuscì a finire la frase che i McFly salirono sul palco e cominciò ad urlare come una sclerata. Rimanendomi con la curiosità di conoscere il cognome del tizio…Danny J qualcosa.
Improvvisamente tutto intorno a noi si alzarono delle urla incredibili di ragazzine, e non solo, che acclamavano quei quattro.
Dovevo riconoscere che erano davvero bravi, e che la voce di uno dei cantanti mi era familiare.
-Ti rendi conto?- continuava a ripetermi Jade strattonandomi. –Ma sono fantastici! Li adoro-
Ebbi davvero paura che le potesse venire qualcosa al cuore tanto che era emozionata.
Dopo le prime due canzoni cominciai a gasarmi anche io, era da un po’ che non ascoltavo qualcosa di talmente bello e coinvolgente.
-Jade avevi dannatamente ragione- urlai all’orecchio della mia amica che strizzò l’occhio continuando a cantare a squarciagola.
Alla terza canzone però mi venne un colpo.
Ebbi come un…flash.     Qualcosa.
La voce familiare…
Tutto cominciava ad apparirmi più nitido, più vicino.
 
First time I saw her she was standing in line
Holding a book about compatible signs
I should have talked to her
I should have tried
But I was breathless by the look in her eye
She introduced herself as Kate and I replied
"It's nice to meet you" it was love at first sight
I got excited, I lost my mind
I lost the number that read "Let's have a good time" 
 
La voce che stavo ascoltando e, il ragazzo che I miei occhi stavano vedendo…
Si trattava di Danny Jones.
Ne ebbi la certezza ascoltando quelle parole.
Ripensai a quando ci eravamo conosciuti.
I tempi in cui ero stronza, e avevo le file di ragazzi dietro di me…
Ma poi era arrivato lui…
 
If you see Kate
Tell her that I'm looking for her
Cause she's so fine
That girls been on my mind, ooh
 
Non potevo crederci, sentii gli occhi punzecchiarmi, volevo piangere.
Correre a casa  e piangere…
Quello ero davvero Danny…
E se stavo sentendo bene non mi aveva dimenticata.
Anche lui…non si era scordato di me, di noi…e mi stava cercando.
 
I saw her friend that was in line that day
And had to tell her how I felt about Kate
She said "could've read your mind or stand in line,
I've seen her do this to men a thousand times"
She had a rep for spreadin all her love around
And everywhere she went Kate drew a crowd
"Don't bother me, that's what I said
Cause I can't seem to get that girl out of my head"
 
Non riuscii ad ascoltare altro che mi voltai e sparii tra la folla lasciando Jade lì da sola.
La confusione cominciò a prendere il sopravvento.
Dei flash del passato iniziarono ad apparirmi davanti agli occhi e la voglia di rivedere Danny si faceva sempre più forte.
Corsi in macchina e scoppiai in lacrime appoggiando la testa al volante.
Non sapevo se piangevo per disperazione, oppure quella era gioia.
O forse erano i sensi di colpa…


Sette anni prima.
 
Fu la notte più bella della mia vita.
Era successo tante volte, ma con Danny fu tutto diverso.
Avevo capito quanto lo amavo, e forse proprio perché lo amavo troppo, decisi che dovevo lasciarlo.
Lo osservai, dormiva beato come un bambino piccolo…
I capelli ondulati e illuminati dal leggero raggio di sole che usciva dalla finestra semi chiusa della sua camera.
Gli sfiorai piano il braccio con la punta delle dita e fortunatamente non si svegliò…
sarebbe stato tutto troppo difficile se avesse aperto gli occhi.

Mi alzai dal letto e cominciai a rivestirmi mentre qualche lacrima mi bagnava il viso.
Non volevo lasciarlo così, da solo…
Ma avevo deciso di voler chiudere col passato  e trasferirmi negli Stati Uniti per ricominciare tutto da capo.
Gli lasciai un ultimo bacio sulla fronte e poi uscii da quella camera,
e anche dalla sua vita.
 
Negli anni avevo sempre avuto il rimorso di averlo lasciato lì, e la paura che potesse odiarmi mi aveva sempre accompagnata.
Ma il fatto che mi avesse scritto una canzone, se era davvero per me, mi faceva sentire terribilmente stronza.
Mi asciugai velocemente le lacrime e intravidi Jade correre verso la macchina con l’espressione più preoccupata del mondo.
-Dove cazzo sei andata?- mi gridò contro.
Scesi dalla macchina e la guardai dispiaciuta.
-Scusami è che…-
-Scusami un corno! Mi sono rotta dei tuoi comportamenti  Kate. Sai che ti dico? Che me ne torno con la metro a casa-
disse arrabbiata senza lasciarmi nemmeno il tempo di replicare.
Corse subito via.
-Ti prego Jad…-
E lei già era andata via.
“Complimenti Kate” dissi tra me e me.
Poi mi appoggiai contro la macchina e sbuffai incrociando le braccia.
Due in una sola sera.
Perfetto.
Dei passi attirarono la mia attenzione e alzai il volto per guardare di chi si trattava.
Un ragazzo biondino che mi guardava preoccupato.
-E’…successo qualcosa?-
Scossi la testa. –Tranquillo…è tutto ok-
-Sicura? Eri…al concerto?- chiese con un sorriso sulle labbra.
Annuii.
-Sono Tom…Fletcher, il cantante dei McFly- disse fingendosi modesto.
Lo guardai accennando un sorriso. –Ciao Tom, piacere sono Kate- gli porsi la mano e lui la strinse
guardandomi inarcando un sopracciglio.
-Kate..?-
Lo guardai stranita.
-Il tuo cognome, qual è?-
-Smith- risposi. –Perché?-
Vidi il suo volto illuminarsi tutto d’un tratto.
-Ti è piaciuto il concerto?-
-Moltissimo, i miei complimenti siete grandi!- dissi entusiasta.
Lui annuì soddisfatto.
-Posso…farti una domanda?-
-Dimmi pure- risposi, pensando che ero davvero fortunata, migliaia di ragazzine sarebbero volute essere Al mio posto,
a chiacchierare con Tom Fletcher.
-Conosci….un certo Danny? Danny Jones-
Guardai altrove annuendo.
-Dimmi che sta bene-
-Alla grande- rispose lui sorridendo.
-Tu sei…Kate….quella Kate?-
Il biondo si appoggiò all’auto accanto a me.
-Quale Kate?-
Ero un po’ stranita dal suo comportamento, ma intanto avevo avuto la certezza che la KATE della canzone ero davvero io.
-La Kate della canzone-
Mi limitai ad annuire.
Avrei voluto fargli tantissime domande su Danny…magari era sposato, o fidanzato…
Non tutto solo come me.
-Credi che a Danny…farebbe piacere vedermi?- gli chiesi prendendo dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette e porgendolo a Tom, che rifiutò.
-IO credo di si…o forse no, dopo quello che hai fatto-
Mi accesi la sigaretta e la poggiai fra le labbra.
Sentii come un pugno allo stomaco.
-Tu sai quello che gli ho fatto?-
-Sono il migliore amico Kate-
Accennai un lieve sorriso stringendo la sigaretta fra le dita.
-Puoi darmi il tuo numero?-  chiese guardandomi.
-A patto che non lo dai a Danny-
Tom si portò una mano sul petto con solennità. –Lo giuro-
-Ok-
Gli diedi il mio numero di cellulare, anche se credevo poco a quella promessa,
scommettevo che sarebbe corso a casa sventolando a Danny il mio numero.
-Credo di dover andare…ho anche litigato con la mia migliore amica- sbuffai.
-Complimenti Kate. Ci vediamo allora- disse gentilmente.
-A presto, Tom-
-A presto Kate. E comunque…Danny aveva ragione, sei davvero così bella come dice!-
esclamò il biondo facendomi l’occhiolino e allontanandosi ancora di più.
Gettai la sigaretta a terra e la spensi con il piede.
Poi salii in macchina e mi diressi verso casa, avevo assolutamente bisogno di sapere che Jade non era più arrabbiata con me…
E avevo una voglia tremenda di rivedere Danny; ora che sapevo…che solo pochi minuti di auto ci dividevano.
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Tell her that I’m looking for her ***


 Danny.


Il concerto era andato alla grande. Avevamo spaccato come non facevamo da molto.
Ero così eccitato dal concerto che non riuscivo a dormire.
Dougie e Harry se ne stavamo già sui loro letti a russare, mentre Tom non era tornato a casa.
Strano, di solito era il primo a rincasare e passare ore al telefono con Giovanna, quando non poteva seguirci.
Io me ne stavo fuori al balcone fumando l’ennesima sigaretta cercando un modo per dire a Georgia che…non ero più così convinto di stare con lei.
Motivo?
Dovevo inventarmi una scusa…Non avevo ancora trovato Kate, quindi…
La porta della camera si aprì e mi voltai subito a vedere di chi si trattava.
-Danny, non dormi?-
Era Tom.
-Non ho sonno, tu che ci facevi ancora in giro a quest’ora?-
Ridacchiò avvicinandosi a me. –Sapessi chi ho incontrato…-
Mi portai una mano dietro la nuca con fare pensoso.
-Georgia? Cazzo…-
Scosse la testa ridendo e poi appoggiò i gomiti alla ringhiera osservando il panorama di Londra.
Seguii il suo sguardo.
-E chi allora? Non tenermi sulle spine…-
-Pronto?- mi guardò per un attimo. – Ho incontrato Kate-
Feci un colpo di tosse, ero incredulo…mi stava dicendo la verità?
-Cosa… forse non ho capito bene. Tom non prendermi per il culo che non sono in vena-
-Lo giuro Danny – esclamò .
-Voglio una prova…-
-Lo sapevo che lo avessi detto. Ecco- disse estraendo dalla tasca posteriore dei jeans un bigliettino con un numero.
-E’ il suo numero di cellulare? Dammelo-
Scosse la testa. –Le ho promesso che non te lo avrei dato-
-Che cazz…dov’era?-
-Al concerto-
Mi mordicchiai il labbro guardando verso il cielo. Kate era stata al concerto di quella sera…
E io tra tutta quella folla non l’avevo vista…
-Che cosa ti ha detto?-
-Mi ha chiesto come stavi, e ho detto alla grande, anche senza lei-
-Non le hai detto che la stavo cercando?- Lo guardai spalancando gli occhi.
-No-
-“If you see Kate tell her that I’m looking for her”- canticchiai.
-Però ho il suo numero…-
-Che ora mi darai- dissi serio
-Sai una cosa?-
Guardai il panorama della città, non ci potevo credere.
Kate era a pochi minuti da me, si trovava a Londra…
-Cosa?- chiesi
-E’ proprio….bellissima-
Sorrisi ripensando a lei, a com’era l’ultima volta che ci eravamo visti…addormentata, con i capelli chiari scompigliati, gli occhi verdi come smeraldi….
-Già…-
Tom scoppiò a ridere. –Stai sorridendo come un idiota –
Scossi la testa. –Impossibile. Infondo la voglio cercare solo per portarmela a letto e vendicarmi…-
-Non ci credo- disse il mio amico entrando dentro. –E quindi del numero non te ne frega niente…-
Lo seguii. –Dammi quel cavolo di numero, ora Fletcher!-
-No-
-Ti prego- dissi implorante
-A patto che…ho avuto un idea!-
Lo guardai corrugando la fronte. –che idea?-
Mi gettai sul letto guardandolo
-Non puoi chiamarla e dirle “Ciao sono Danny Jones “. Ci vuole qualcosa di più…più…-
-So come fare-
-Spara-
Ridacchiai. –Le manderò un messaggio fingendomi uno sconosciuto-
Tom annuì. –Va bene. Allora tieni-
Mi porse il bigliettino e lo afferrai stringendolo un attimo fra le mani prima di memorizzare il numero nell’Iphone.
-Grazie amico-
Mi strizzò l’occhio. –Niente. Ora però devi fare una cosa…-
Lo guardai con fare interrogativo.
-Georgia deve sapere che…non vuoi più stare con lei-
-Hai ragione-
Si andò a sdraiare sul suo letto e io rimasi in silenzio.
 Non potevo ancora crederci…mi sarebbe potuto venire un colpo.
Kate…
Kate era a Londra, sapeva di me, ricordava ancora me, e aveva assistito al concerto.
Era tutto così strano…
Nello stesso momento entrambi ci stavamo cercando, stavamo trovando un modo pe riavvicinarci e alla fine ce l’avevamo fatta, più o meno…
Ero eccitato all’idea di poterla di nuovo sentire, vederla…chissà se era cambiata, se i capelli erano i soliti lunghi e biondi…
 
Dopo poco, erano più o meno le tre di notte, Tom dormiva da un pezzo, presi l’Iphone dal comodino e le scrissi un sms, pigiai il tasto “invia” e poi mi portai il cuscino davanti al viso.
 
“Buonasera, o buongiorno…Kate.”
 
Guardai fuori dalla finestra, le luci erano spente, tranne quelle di qualche grattacielo, e il rumore delle auto che scorrevano sull’asfalto era rilassante, inoltre la vista dell’LondonEye  era fantastica.
Circa cinque minuti dopo il cellulare vibrò e lo presi fra le mani leggendo il messaggio.
Era lei.
Cazzo.
 
“Buongiorno direi…ma, chi sei?”
 
Chi ero. Scoppiai a ridere, attento a non svegliare gli altri e le risposi.
 
“Chiunque tu voglia che io sia”
 
Ok. Questa era un tantino squallida ma volevo sembrare romantico…o qualcosa del genere.
Provai ad immaginarmela, nel cuore della notte, sul divano di casa sua , rannicchiata sotto una vecchia coperta e il cellulare stretto tra le mani.
Aveva davvero creduto che Tom non mi avesse mai dato il numero?
 
“Questa era squallida sconosciuto. L’hai presa da O.C”
Ridacchiai e scossi la testa.
Non sapevo nemmeno che cosa fosse O.C, non l’avevo mai guardato…
 
“Cercavo di essere gentile…”
 
“Non è questo un modo per essere gentile. Dimmi chi sei, un indizio…”
 
Non riuscivo a dormire, troppo preso dal messaggiare con…Kate.
Voleva un indizio…cos’avrei potuto dirle?
Ricordavo che quando eravamo al liceo adorava il mio profumo, infatti la nostra prima volta…portò con se una mia camicia…per poterne sentire l’odore, e sentirmi più vicino…
Sorrisi dolcemente a quel pensiero e le risposi:
 
“Adori il mio profumo”.
 
“Uhm…non riesco a capire”
 
“E’ così che tratti una persona che ti ha scritto una canzone, Kate?”
 
 
“Danny.”
 
“Indovinato.”

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=875286