Era
una soleggiata mattina di luglio, Edward
ancora mezzo addormentato tra le candide e fresche lenzuola iniziava
ad aprire gli occhi alla luce del sole mentre qualcosa di umido e
morbido gli bagnava la mano facendogli al contempo il solletico,
sorrise sporgendosi lungo la sponda del letto per incontrare lo
sguardo di un festoso cagnolino già vivace di prima mattina
al
contrario del padrone.
Così
anche se un po' controvoglia si alzò e con
la bestiola sempre al seguito entrò in cucina per versargli
del
latte in un piattino di carta, che sembrò apprezzare
moltissimo
viste le energiche lappate e lo scodinzolare frenetico.
Sorrise
a quella visione anche se la bevanda non
era proprio nella topten delle sue preferite, una volta
ricordò di
aver bevuto della birra con Roy, che lo guardava sghignazzante e
ripeteva di non voler prendere nessun drink a sua volta, altrimenti
chi lo avrebbe riportato a casa?
Ma
quell'idiota si sbagliava, non aveva alzato
troppo il gomito e a fine serata era riuscito a tornare a casa in
santa pace, senza barcollare o appoggiarsi a qualche porta tremolante
alle sua vista... chissà se Roy ci sperava, forse voleva
prenderlo
in braccio e portarlo a letto, peccato per lui ma sarebbe stato
sempre un sogno irrealizzabile.
Ma
parlando del suo presunto amante... dove si era
cacciato? Dopo una notte d'amore si aspettava di trovarselo a fianco
con quell'espressione beatamente soddisfatta -o da schiaffi a suo
dire- e invece niente, lo aveva lasciato lì con indosso solo
quella
camicia bianca troppo larga per lui che usava come vestaglia.
-Roy...?-
Provò a chiamarlo addentrandosi nel
corridoio verso il suo studio, a piccoli passi delicati, i piedi
scalzi e piccoli, i lunghi capelli biondi sciolti lungo la schiena
ancora scompigliati ma lisci e splendidi come sempre, quando
finalmente intravide la sua figura seduta davanti la scrivania:
Firmava qualche documento abbandonato lì la scorsa sera,
prima che
la passione prendesse possesso di lui e della sua mente malata.
Sicuramente
si era ricordato all'ultimo che
dovevano essere consegnati in mattinata e ce la stava mettendo tutta
per terminare il lavoro.
Ad
un certo punto mentre lui stava poggiato sullo
stipite della porta a guardarlo, non avendo il coraggio di
interrompere quel momento epico, il moro si stiracchiò con
un
leggero mugolio e mise ogni foglio in una cartellina che aveva
preparato per portarli in ufficio: Aveva finito.
Chissà
quanto tempo aveva impiegato... doveva
essere sveglio da molto.
-Toc
Toc...?-
-Ed...
sei sveglio- Si voltò e sorrise allargando
le braccia per invitarlo a sedere sulle sue gambe e come su richiesta
lui obbedì saltellando fino ad arrivare a destinazione, tra
le sue
forti e accoglienti braccia.
-Ti
eri dimenticato del lavoro un altra volta...?-
Chiese posando la testa sulla sua spalla mentre l'altro lo stringeva
a sé possessivamente baciandogli la fronte.
-Si...
colpa tua che mi tenti-
-Colpa
mia un corno sei tu che sei un pessimo
colonnello-
-Come
osi io sono un ottimo Taisa, futuro
comandante supremo per giunta quindi portami rispetto!-
-Bugiardo...-
-A
proposito di bugie caro mio...- Gli sussurrò
all'orecchio con un tono che non prometteva nulla di buono -Oggi
niente stivali?-.
Era
curiosa come cosa, Edward non scendeva mai dal
letto senza mettere i suoi stivali... alche il Colonnello si era
interrogato su questa faccenda, insomma era strano vederlo girare in
camicia, ma con quegli stivali che stonavano in maniera
impressionante.
Così
quando un giorno la curiosità aveva
iniziato a mangiargli l'anima, mentre Edward dormiva aveva preso le
sue scarpe e le aveva fissate per interi minuti senza cavare un ragno
dal buco... non poteva trattarsi di un legame affettivo erano solo
scarpe... poi però guardando dentro notò un
sottofondo... eh si, un
sottofondo di almeno 5 o 6cm. E giunse a quella spassosa conclusione:
Edward modificava le sue scarpe per sembrare almeno un po'
più alto!
E guardandole esternamente il trucco non si notava per niente...! Ma
quando poi il biondino era corso a cercare i suoi amati stivali e
quindi se l'era trovato davanti senza... aveva finalmente notato la
differenza.
-Va
al diavolo, tu e il tuo metro e ottanta!-
Sibilò scendendo e lasciandolo senza coccole né
baci né abbracci.
Doveva
tenere la bocca chiusa... accidenti a lui e
a quando tirava fuori quella storia.
-E
dai Ed lo sai che io scherzo... dove vai?-
Vedendolo uscire dalla stanza tutto altezzosamente arrabbiato lo
seguì in fretta fino alla camera da letto dove il biondo si
rivesti
e rimise gli adorati stivali alzandosi un pochino da terra.
-Torno
sui trampoli! Vecchio idiota!- Sputò
velenosamente rimettendo la propria maglietta per uscire.
-Hai
i capelli sciolti tesoro...- Ci scherzò su
con un sorriso, mentre anche il cane li guardava interrogativo,
continuando tuttavia a giocare con i rimasugli dell'elastico.
-Colpa
tua brutto pervertito!! Mi hai strappato
l'elastico a morsi!!- E detto ciò sbatté la porta
alle sue spalle
correndo verso gli alloggi militari, visto che suo fratello sarebbe
andato a svegliarlo -in teoria- tra meno di venti minuti.
…
Quando
entrò nel suo alloggio ancora leggermente
arrabbiato, si affrettò a scoprire il letto per dare almeno
l'illusione di essere stato lì quella notte,
dopodiché si infilò
in bagno per togliersi di dosso l'odore dell'acqua di colonia del
Taisa che in questo momento detestava più che mai,
controllò di non
avere “segni sospetti” sul corpo e si
vestì legando i capelli
con l'elastico di riserva.
Quando
Alphonse arrivò e lui era ancora nel
bagno, mise una mano tra le lenzuola constatando la loro estrema
freddezza... nessuno aveva dormito lì quella notte, tuttavia
uscirono insieme senza dire nulla a riguardo.
…
Edward
per tutta la mattina aveva ignorato ogni
sguardo, ogni gesto ed ogni attenzione controllata del Colonnello,
che non poteva esporsi più di tanto date le circostanze...
ma era
deciso a farsi perdonare dal suo scorbutico fagiolino, così
all'ora
di pranzo quando l'ufficio si era svuotato ed erano rimasti solo loro
due si alzò dalla poltrona e a piccoli passi andò
davanti alla
scrivania dell'interessato sedendosi con disinvoltura sulla
superficie dopodiché schiarendosi la gola per attirare la
sua
attenzione gli fece un sorriso pentito, alla “Cucciolo
bastonato in
cerca di coccole”.
-Mh...
metti un labbro di fuori, inclina la testa
e ci sei quasi...- Scherzò il biondo con un alzata di spalle.
-Non
sei arrabbiato...?- Portò una mano alla sua
chioma dorata prendendone una ciocca per girarsela tra le dita con un
sorriso.
-No...-
Sorrise a sua volta alzandosi dalla sedia
improvvisamente per raggiungere le sue labbra in un bacio a stampo
che diventò tutt'altro... ormai era a conoscenza che il suo
caro
Taisa trasformava sempre una piccola cosa in un'esagerazione, una
battaglia per la precisione, un bacio passionale e senza limiti -se
non di ossigeno-, il quale li vide costretti a separarsi.
-Mi
piace fare la pace con te...- Sussurrò
suadente, il fiato caldo sulle sue labbra ancora troppo vicine, i
nasi che si sfioravano e gli occhi che si scrutavano con tutto
l'amore che erano in grado di esprimere.
-Maniaco...
vedi di trattenerti, la pausa pranzo è
finita e presto questo ufficio tornerà pieno di gente...-
-Ma
io ti voglio adesso...- Fece spostare le sue
attenzioni -e le sue labbra bramose- verso il collo ma il biondino
glielo impedì posando le mani sulle sue spalle per
allontanarlo.
-Non
ora...-
-Facciamo
a casa dopo il turno...?-
-D'accordo
conservati per dopo...- Aggiudicò dopo
qualche sbuffo baciandolo un'ultima volta.
…
-Taisa
noi andiamo...- Avvertì Havoc alla fine
del turno, seguito dagli altri sottoposti, tutti impazienti di
lasciare l'edificio per tornare a casa e riposare senza il pensiero
delle scartoffie -Lei che fa?-.
-Finisco
di vedere qualche documento e andrò via
anche io...-
-D'accordo...
buonanotte signore-
I
soldati uscirono in fila indiana dall'ufficio
lasciandolo ai suoi falsi documenti, messi sulla sua scrivania solo
per dare l'illusione di avere ancora del lavoro da fare. In
realtà
pensando alla sua serata con Edward aveva già controllato
ogni
misera scartoffia e anche quelle che aveva davanti erano state
firmate e corrette adeguatamente.
Usciti
di scena i sottoposti, Mustang infatti
-creatosi un alibi- se la svignò per i corridoi controllando
di non
essere seguito o osservato da nessuno, dopodiché
entrò con
disinvoltura nel bagno degli uomini.
-Era
ora ma quanto ci hai messo?-
-Scusa
se ne sono andati solo ora...- Roy si voltò
per incrociare lo sguardo ambrato di un certo sottoposto del tutto
desiderato, che attirò immediatamente tra le sue braccia per
stampargli sulle labbra un bacio di cui non si sarebbe dimenticato
facilmente.
Quando
l'ossigeno veni a mancare ancora una volta
Roy lo guardò con tutta la passione che era in grado di
dimostrare e
prendendolo per mano lo trascinò fuori impaziente di
portarlo da
qualche parte dove sarebbero stati solo loro due, senza paure
né
timori.
Ma
imboccata la scalinata che li avrebbe condotti
fuori dal QG si accorsero che nel parcheggio poco distante sostavano
ancora Havoc e Hawkaye, lui fumava una sigaretta all'aria aperta e
lei si lamentava del suo brutto vizio che l'avrebbe fatta rincasare
troppo tardi visto che viaggiavano sulla stessa auto per questioni di
comodità.
-E
adesso...?-
-Se
ci vedono è un casino...-
-Questo
lo so anche io... ma che facciamo?-
-Non
ne ho idea...-
-Fammi
pensare... al tuo appartamento non si può
andare perché non possiamo uscire da qui senza essere
notati... però
il mio alloggio è libero, Al è nella casa in
città con Winry-
-Non
dovevi passare la serata con loro?-
-Si
ma ho finto un mal di pancia...-
-Allora
andiamo...-
E
così fecero dietro front molto lentamente e
come due ladri in punta di piedi arrivarono davanti la porta
dell'alloggio di Ed.
-Ma
dobbiamo fare piano...- Avvertì questo a
bassa voce.
-Per
quale motivo? L'alloggio a fianco al tuo è
vuoto e tu sei l'ultimo del corridoio... non ci sente nessuno-
-Ti
sei rimbecillito...?- Sibilò lanciando
un'occhiata all'alloggio davanti a loro, parallelo al suo.
-Di
chi è?-
-Di
Breda... e anche se ha il sonno pesante e
russa come un trombone non ci tengo ad avere visite notturne a causa
di rumori indiscreti-
-D'accordo
sarò silenzioso come un topo...-
Detto
ciò aprirono la porta e una volta chiusa
Roy si lanciò nuovamente sulle sue labbra, mordendole,
leccandole,
baciandole freneticamente con la foga del momento, del pericolo,
dell'adrenalina.
Mentre
continuavano passo dopo passo si
avvicinavano al letto e nel frattempo cadevano i vestiti ed ogni
altra cosa: Guanti, orologi d'argento... ma quando fu il momento
delle scarpe, gli stivali del Taisa caddero senza problemi ma quelli
di Ed no.
-E
dai Ed... ancora con questa storia?- Gli
sorrise inginocchiandosi a terra per levargli gli stivali con
eleganza.
-...-
Senza rispondere voltò la testa di lato
come se fosse stato insultato.
-Posso
sfilarle la scarpetta?- Ci scherzò su il
più grande ridendo.
-D'accordo
brutto idiota...-
-La
ringrazio- E levati gli stivali bugiardi via
entrambi sotto le coperte che attutivano ogni rumore, ogni sospiro ed
ogni gemito nascondendo loro e l'amore che si scambiavano.
…
La
mattina seguente quando Edward aprì gli occhi
si trovava ancora sul petto spazioso e caldo di Roy che dormiva come
un bambino al suo fianco, se così si poteva dire... insomma
il letto
non era poi così spazioso e per questo motivo lui era
stretto tra
l'angolo e il corpo dell'altro.
Ma
appena fece mente locale guardando fuori dalla
finestra si ricordò di un minuscolo particolare...
...
qualcuno stava bussando alla sua porta proprio
in quel momento e fuori c'era il sole questo poteva significare solo
una cosa: Era mattina e suo fratello era lì fuori come ogni
giorno.
-Oh
cazzo...- Sibilò e senza pensarci due volte
mise una mano sulla bocca del moro per evitare che urlasse e poi gli
tirò un ceffone che lo fece svegliare di soprassalto -e
alquanto
arrabbiato-.
-Shh...
c'è Al fuori brutto imbecille! Non dovevi
andartene questa mattina presto?!-
-Non
mi sono svegliato!- Si lamentò mettendosi in
piedi per riprendere i suoi vestiti il più in fretta
possibile.
-Fratellone...?-
La voce di Al gli mise ancora più
fretta mentre i colpi alla porta aumentavano. -Posso entrare...? Sei
sveglio?-.
-No!!-
Gridò Ed in preda al panico -Non puoi
entrare Al... perché... ho chiuso la porta dall'interno e
devo
aprirti io!-
-D'accordo...
ma va tutto bene?-
-Mh...
più o meno...- Roy in quel momento gli
stava facendo segno di prendere tempo mentre si nascondeva in bagno:
Doveva trovare il modo di farlo uscire da quell'alloggio senza che
qualcuno lo notasse, ma come?
-Ti
senti bene? Hai ancora mal di pancia?-
-Si...
aspetta un secondo che ti apro...- Si alzò
e mise in fretta i boxer e la maglia nera chiudendo la porta del
bagno, si guardò un momento allo specchio,
spettinò i capelli e
strofinò gli occhi per renderli almeno un po' lucidi, infine
aprì
la porta.
-Ed...
non hai una bella cera...- Disse subito Al
posandogli una mano sulla fronte -Ma non sei caldo... deve averti
steso quel mal di pancia-
-Grazie
al cielo...-
-Come?-
-Cioè
volevo dire, grazie al cielo che l'hai
notato...-
-Oggi
non ti muovi di qui, anzi verrai con me
all'appartamento così potrò tenerti d'occhio e
Winry farà lo
stufato che ti piace tanto, in queste condizioni non puoi mangiare le
schifezze che ingurgiti di solito!-
-Si
si hai proprio ragione Al... mangio troppe
schifezze... che ne dici se io mi do una sistemata e tu vai ad
avvertire il Taisa che oggi non ce la faccio a lavorare?-
-D'accordo,
torno tra cinque minuti-
Chiusa
la porta si aprì quella del bagno e Roy lo
guardò subito male.
-Come
fa a dire al Taisa che sei malato se sono
qui!?-
-Infatti
adesso lo raggiungi imbecille! Ma intanto
ti ho liberato la strada... non c'è di che-
E
infatti quando riaprì la porta il corridoio era
deserto, i militari erano già usciti per recarsi nei
rispettivi
uffici, stessa cosa che fece anche il Colonnello, entrando nel suo
miracolosamente prima di Alphonse che forse si era fermato per strada
per parlare con qualcuno.
E
Edward... aveva un giorno di malattia per merito
suo.
°*°{Angolino
Autrice}°*°
Eccomi
genteeeee ^__^ sono contenta che questa fic vi sia piaciuta!! E allora
ho deciso di continuarla, con tanti cap come questo qui *-* hahaha mi
sono divertita moltissimo a scriverlo e spero che anche voi vi siate
divertiti leggendolo ^_^ Vi ringrazio per le recensioni, per me
è molto importante sapere che quello che scrivo è
apprezzato e contribuisce a strappare un sorriso ^^ ringrazio anche le
persone che seguono, preferiscono o semplicemente ricordano ^^
Un
bacio grandissimo a:
liena
Chiby
Rie_chan
hachiko
elric
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